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INTERVISTA A FF3300 A CURA DI RINO SCOPPIO

FF3300 L'Intervista - a cura di Rino Scoppio - gennaio 2011

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Il testo integrale dell'intervista realizzata con in fondatori dello Studio di Design della Comunicazione FF3300

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INTERVISTA A FF3300 A CURA DIRINO SCOPPIO

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INTERVISTA A FF3300 A CURA DIRINO SCOPPIO

FF3300 È UNO STUDIO DI DESIGN DELLA COMUNICAZIONE.IL LORO MOTTO È: "CREDIAMO NEL POTERE DELLE IDEE, NEL METODO E NELLA CULTURA".

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1) PERCHÉ AVETE SCELTO DI CHIAMARE IL VOSTRO STUDIO FF3300?

Perché è il codice esadecimale dell'arancione. È una dichiarazione di intenti e metodologia, dando allo studio questo nome comunichiamo che il nostro interesse principale è lavorare con il linguaggio e i sistemi di scrittura. Questo colore identifica un approccio. Era anche il nome della rivista gratuita e bilingue progettata e diretta da Alessandro, che dal 2006 al 2008 è uscita in 8 numeri, segnando significativamente

il panorama della comunicazione visiva italiana. Il motivo che ci ha portato a chiamare la rivista in questo modo è semplice: era un oggetto che si muoveva sul web, quindi darle il nome di un codice esadecimale rgb, ci sembrava semiologicamente corretto.

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2) FF3300 NASCE PERCHÉ AVETE DECISO DI PARTECIPARE AL BANDO DI PRINCIPI ATTIVI PROMOSSO DALLA REGIONE PUGLIA. QUANDO AVETE PREPARATO IL FORMULARIO PER PARTECIPARE A QUESTO BANDO, COME VI SIETE ORGANIZZATI?AVETE SCRITTO TUTTO DA SOLI O VI SIETE FATTI AIUTARE?

Me ne occupai io (Alessandro) all'epoca, anche perché in quel periodo Nicolò stava preparando la tesi di laurea ed era a Venezia dove studiava. Carlotta ed io vivevamo a Roma e lavoravamo in due studi diversi, che fanno la stesso lavoro

che facciamo noi oggi.Stavo tornando a Roma da Foggia e mi capitò in mano, nel vagone ristorante, il giornale La Repubblica con un articolo che parlava della Regione Puglia e del bando di Principi Attivi. Sono arrivato a Roma e nel giro di qualche giorno mi sono licenziato.

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"MI CAPITÒ IN MANO, NEL VAGONE RISTORANTE, IL GIORNALE LA REPUBBLICA CON UN ARTICOLO CHE PARLAVA DELLA REGIONE PUGLIA E DEL BANDO DI PRINCIPI ATTIVI. SONO ARRIVATO A ROMA E NEL GIRO DI QUALCHE GIORNO MI SONO LICENZIATO".

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3) ADDIRITTURA ANCORA PRIMA DI PARTECIPARE AL BANDO, HAI DECISO DI LASCIARE IL TUO LAVORO DI ROMA?

Si, perché ero sicuro che avremmo vinto. Ritengo che FF3300 rappersenti un'anomalia nel panorama di mediocrità e tristezza che ci circonda. Io mi licenziai perché non ne potevo più di vivere nella condizione di dipendente (e precarietà) fosse anche solo per il pessimo carattere che mi ritrovo. Volevo fare le cose per conto mio e me ne tornai un paio

di mesi a Foggia dai miei genitori, in modo da potermi dedicare a scrivere il bando senza essere distratto dal "dovermi mantenere". Per la stesura del bando ci ha aiutato mia sorella che fortunatamente è una commercialista.Quindi tutta la parte più tecnica ha potuto seguirla lei.

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4) DOPO QUANTO TEMPO SONO STATE PUBBLICATE LE GRADUATORIE?

Abbiamo consegnato la domanda a luglio e a fine dicembre sono uscite le graduatorie. Ma noi a settembre eravamo operativi e già lavoravamo per conto nostro senza avere ancora avuto il finanziamento. Avevamo deciso che comunque fosse andata, noi avremmo intrapreso questo percorso.

5) PER CHI ANCORA NON VI CONOSCE, CI DITE I NOMI DI CHI LAVORA IN FF3300?

In ordine alfabetico: Carlotta Latessa, Nicolò Loprieno e Alessandro Tartaglia sono i soci fondatori. Poi abbiamo una serie di collaboratori esterni, che cerchiamo attraverso il network di relazioni che abbiamo messo in piedi grazie alla rivista.

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6) QUANDO AVETE RICEVUTO IL FINANZIAMENTO, COME AVETE INVESTITO I SOLDI?

Il finanziamento ci è servito per comprare beni di consumo, pagare le spese, trovarci un ufficio, e tutte le cose di questo genere che ogni azienda neonata deve affrontare. Lavorando nell'ambito dell'economia della conoscenza non avevamo grosse necessità di macchinari o strumenti costosi.

7) I VOSTRI PERCORSI DI STUDI?

Carlotta ha studiato Design della comunicazione alla Sapienza di Roma. Nicolò ha studiato Design del prodotto a Bari, presso il Politecnico, e successivamente Comunicazione Visiva e Multimediale a Venezia, presso lo IUAV. Alessandro ha studiato Design del prodotto a Bari, presso il Politecnico, e successivamente Sistemi Grafici a Urbino, presso l'ISIA.

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8) QUINDI, DOPO LA LAUREA SPECIALISTICA AVETE INIZIATO SUBITO A LAVORARE?

Si, Alessandro a Roma in un studio che si chiama Lola et Labora e Carlotta in uno studio che si chiama Vertigo Design. Nicolò invece ha iniziato subito con FF3300, appena laureato, perché nel frattempo avevamo vinto il finanziamento, e quindi non ha avuto il tempo di fare altro.

9) I PRIMI LAVORI, FF330 COME LI HA OTTENUTI?

I primi lavori non erano definibili "lavori". Erano sempre piccoli clienti, per lo più privati o liberi professionisti, con i quali era difficile relazionarsi. Oppure dei lavori con delle piccole associazioni cittadine.Poi, grazie al lavoro fatto a monte con la rivista, siamo riusciti a costruire una reputazione, una narrazione, e piano piano la gente ha iniziato a fidarsi di noi.

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Sulla rivista sono comparsi alcuni tra i più importanti professionisti italiani e stranieri che lavorano nell'ambito del design.Abbiamo pubblicato interviste e progetti di altri designer, tesi di laurea, dossier di approfondimento storico, insomma, FF3300 (la rivista) era un medium Tattico che ha svolto alla perfezione il suo compito.Abbiamo promosso un dibattito sulla nostra professione dove noi cercavamo di delineare un nuovo ruolo. Tutto questo ci ha permesso di costruire un immaginario,

un posizionamento nel mercato.Infine, abbiamo conosciuto una persona che ci ha commissionato il nostro primo lavoro "vero", Castel dei Mondi. Questa persona è una designer che lavora in Mondadori (si occupa tra l'altro di ricerca e sviluppo per quest'azienda) e come freelance, il suo nome è Carla Palladino, e le siamo molto grati per averci dato fiducia, e con la quale tutt'ora collaboriamo spesso.

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FF3300 (LA RIVISTA) ERA UN MEDIUM TATTICO CHE HA SVOLTO ALLA PERFEZIONE IL SUO COMPITO.

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10) QUINDI QUESTO È STATO IL PRIMO LAVORO IMPORTANTE DI FF3300?

Si, il primo spazio serio dove abbiamo potuto mettere a frutto le nostre competenze in maniera libera senza vincoli e preconcetti. Il primo vero banco di prova.

11) CHE RAPPORTO AVETE CON LE AGENZIE DI COMUNICAZIONE BARESI E PUGLIESI?

Se parli di Agenzie, facciamo un lavoro diverso.Loro fanno la pubblicità. Noi ci occupiamo di design. Non faremo mai il loro lavoro.Però abbiamo diversi altri "studi di design" con i quali parliamo, collaboriamo, e siamo in ottimi rapporti.

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12) NEL VOSTRO LAVORO CI SONO MOLTE CONTAMINAZIONI CON IL CINEMA, IL TEATRO, LA PITTURA, LA LETTERATURA, I FUMETTI. PENSO AD ESEMPIO ALLA CITAZIONE DI ITALO CALVINO CHE HA FATTO ALESSANDRO NEL SUO INTERVENTO AL FESTIVAL DELL'INNOVAZIONE.QUALI SONO I PRINCIPALI MODELLI CULTURALI A CUI VI ISPIRATE?

Noi siamo nati facendo graffiti e ne facciamo tutt'ora. Il mondo della Street Art in qualche maniera ci ha segnato. Io penso che a parte le letture che abbiamo citato al Public Camp, nel lavoro del design

determinati testi sono obbligatori per capire come si è evoluta la progettazione nel corso del tempo.L'importante è avere degli interessi che in un modo o nell'altro si riflettano all'interno dei nostri progetti. Il nostro lavoro non può prescindere dalla curiosità.Ad esempio Italo Calvino o testi come "Farsi un Libro" sono nella bibliografia minima del mio corso al Politecnico.

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13) VOI INSEGNATE ALL'UNIVERSITÀ?

Si, Carlotta ha insegnato alla Sapienza di Roma ed ora insegna al Politecnico di Bari. Alessandro insegna al Politecnico di Bari e ha fatto alcune lezioni a Roma (La Sapienza) e Milano (CFP BAUER).

14) QUANDO VI VEDONO ARRIVARE COSÌ GIOVANI IN AULA L'ACCOGLIENZA COM'È?

Buona, la maggior parte delle volte conoscono molto bene il nostro lavoro di designer. Vorremmo tornare un attimo indietro, alla tua domanda sui modelli culturali a cui ci ispiriamo. Crediamo che chi si occupa di design della comunicazione ha un ruolo delicato. Noi (per citare un nostro professore, Sonnoli) siamo a metà tra degli artigiani, degli imprenditori e degli intellettuali.

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SIAMO A METÀ STRADA TRA DEGLI ARTIGIANI, DEGLI IMPRENDITORI E DEGLI INTELLETTUALI.

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Crediamo che il nostro lavoro debba portare un valore aggiunto in termini di cultura altrimenti non ha senso. Se svuotiamo il nostro lavoro dalla cultura diventiamo semplici tecnici dell'immagine. Per fare questo, diceva Carlotta, è necessaria sicuramente la curiosità.Ed è anche importantissimo cercare di andare in profondità nelle cose, anche rischiando di grattare il fondo.Noi leggiamo molto, guardiamo molti film e cartoni animati, siamo avidi di input.

Perché gli input che noi assorbiamo, in qualche modo, vanno a riempire una sorta di contenitore. Ogni qualvolta noi dobbiamo fare dei progetti mettiamo le mani in questo contenitore ed è lì che peschiamo le nostre intuizioni/soluzioni. E se noi non alimentiamo questo contenitore il rischio è che:o facciamo sempre le stesse cose, o facciamo delle cose che non sono efficaci. È come il cane che si morde la coda.

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Per fare questo lavoro devi studiare. (Altrimenti non si sarebbe chiamato "studio di design della comunicazione").

15) I VOSTRI COMMITTENTI RICONOSCONO QUESTO VOSTRO "VALORE AGGIUNTO"?

Fino ad ora ci pare di si. Abbiamo avuto fortuna. Però è anche una questione di mercato. Nel senso che il "mercato" ti risponde per come tu ti posizioni. Ci è capitato a volte, come ad esempio nella campagna di Nichi Vendola.

che ci accusassero di plagio perché abbiamo fatto un manifesto con la sua faccia fatta di icone. Qualcuno ha definito il lavoro un plagio perché altri designer, in altre circostanze avevano adoperato una soluzione simile (traduzione delle immagini in codice ASCII). Ma la questione è questa.Quando si fa il nostro lavoro, e si ha questo approccio, spesso si utilizza il meccanismo della citazione. Spesso ci si riferisce a modelli culturali del passato.Rispetto a questa modalità, chi reagisce urlando al plagio, secondo

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me è semplicemente un ignorante, perché ignora che nel nostro lavoro, come in qualunque forma di creatività. (anche se su questa parola, abusata, dovremmo fare una riflessione), bisogna rielaborare gli input passati.

L'uomo è arrivato sulla luna perché a partire da Icaro ha sempre desiderato volare. Si sono accumulate delle esperienze rispetto ad una tematica.Queste esperienze si sono stratificate ed hanno dato vita a un corpus che ha permesso all'uomo di arrivare a

sviluppare tecnologie, idee, progetti, processi che lo hanno portato sulla Luna. Credo che la comunicazione non funzioni diversamente. La campagna di Vendola funzionava perché c'era una linea di continuità e anche, volendo, di discontinuità con quanto è avvenuto prima (nella comunicazione politica). Quando mai in Italia un politico ha adoperato dei Designer per progettare la propria compagna di comunicazione? Forse negli anni '70… Sicuramente erano almeno 20 anni che non succedeva.

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16) ALESSANDRO POCO FA HA DETTO QUALCOSA DI CUI ORA DEVE DARCI CONTO: "LA CREATIVITÀ NON ESISTE". COSA INTENDI PER QUESTO?

Che il termine Creatività per come viene abusato oggi, secondo noi rappresenta le "porte dell'inferno" (stiamo citando Enzo Mari).Creatività non significa fare qualcosa di Bello o Mai Visto Prima.Creatività significa saper combinare insieme cose diverse per ottenere la soluzione giusta al problema di partenza. Il tutto cercando di

risparmiare, non inquinare, e creare un valore aggiunto in termini di cultura.

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IL TERMINE CREATIVITÀ PER COME VIENE ABUSATO OGGI, SECONDO NOI RAPPRESENTA LE "PORTE DELL'INFERNO" (STIAMO CITANDO ENZO MARI)

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17) PARLIAMO DELLE VOSTRE FACCE. IO RICORDO MOLTO BENE UNA SCENA. FESTIVAL DELL'INNOVAZIONE A BARI, 1/2/3 DICEMBRE 2010.I CONVEGNI PROMOSSI NELLÍAMBITO DI PUBLIC CAMP. DUE SALE ATTIGUE. IN UNA ERA RELATORE ALASTAIR CAMPBELL, CHE È STATO PORTAVOCE E CAPO UFFICIO STAMPA DEL PRIMO MINISTRO BRITANNICO TONY BLAIR, DI CUI HA SVOLTO ANCHE IL RUOLO DI DIRETTORE DELLE COMUNICAZIONI E DELLA STRATEGIA DAL 2001 AL 2003. NELL'ALTRA, SALA DI FRONTE C'ERA ALESSANDRO COME RELATORE, CHE PARLAVA DI DESIGN GENERATIVO. LE DUE SALE ERANO ENTRAMBE PIENE.

SOLO CHE NEL PRIMO CASO LA FACCIA, LA FOTO E IL CURRICULUM DI ALASTAIR CAMPBELL ERANO AMPIAMENTE PUBBLICIZZATI. NEL SECONDO CASO C'ERA SOLO IL CODICE FF3300 SUL PROGRAMMA DEI CONVEGNI. NON VI INTERESSA MOSTRARE I VOSTRI VOLTI E I VOSTRI NOMI. PERCHÉ?

Noi non abbiamo mai voluto fare un discorso individuale. Siamo nati come gruppo, e cerchiamo di raccontarci in questo modo.Nella rete, siamo un brand.Ci conviene dare autoritas al brand.È una considerazione molto semplice.

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Alessandro, Carlotta, Nicolò… siamo tutti FF3300. Se tutti e tre con il nostro personale Storytelling riusciamo ad accrescere la nostra autoritas individuale, accresciamo quella di FF3300.

Però se io accresco l'autoritas di FF3300 al posto di quella di uno solo di noi, contemporaneamente accresco quella di Alessandro, quella di Carlotta e quella di Nicolò. Quindi con lo stesso sforzo ottengo un risultato triplicato. Ci sembra molto più saggio e intelligente portare

avanti il brand. FF3300 come brand ha una sua esistenza che la svincola dal mio vissuto personale o dal loro.

18) NEL VOSTRO SITO WEB UTILIZZATE SPESSO 2 TERMINI:- DESIGN DELLA COMUNICAZIONE- IDENTITÀ VISIVAPOTRESTE DARCI UNA DEFINIZIONE?

Il Design della Comunicazione è sostanzialmente SCRITTURA.Affronta la tematica del trasferimento di informazioni da un'emittente a un ricevente. Il trasferimento di informazioni può avvenire attraverso

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IL DESIGN DELLA COMUNICAZIONE È SOSTANZIALMENTE SCRITTURA. AFFRONTA LA TEMATICA DEL TRASFERIMENTO DI INFORMAZIONI DA UN'EMITTENTE A UN RICEVENTE.

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un processo di codifica da parte dell'emittente e di decodifica da parte del ricevente. Per avere una codifica e una decodifica ci deve essere un sistema di riferimento, un sistema di comunicazione che sia:

- Non ambiguo- Univoco- Chiaro- Riconosciuto- Intelligibile

Partendo da questa base teorica si può dire che:il pittogramma che indica il W.C. è Design della Comunicazione.Posso dire invece che uno spot video che spiega come fare una certa operazione è Comunicazione.Tutto ciò che trasmette senso ed informazioni senza il tentativo di effettuare un processo di coercizione o finzione può essere Design della Comunicazione.(a patto che sia progettato).

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19) L'ITALIA VIENE RICONOSCIUTA COME LA PATRIA DEL DESIGN.

si… come no.. magari negli anni '60 ;-)

20) MI PUOI DARE UNA DEFINIZIONE DI COSA È PER VOI IL DESIGN?

Il PROGETTO.L'etimologia della parola PROGETTO viene dal latino: pro ietto cioè, portarsi avanti, gettarsi avanti, andare avanti, proiettarsi avanti.Quindi l'attività del Design è sostanzialmente un'attività

di avanscoperta nel Territorio dell'ignoto, del fattibile, di tutto quello che può essere fatto e non è stato ancora fatto per risolvere problemi. Comunque la si guardi, il Design parte da un Problema (che cambiando prospettiva può diventare un'esigenza, o una necessità).Non c'è mai stato un cliente che sia venuto da noi senza un Problema.Se qualcuno viene qui, è perché ha un problema. O più di uno. (ridono, NDR).La funzione è fondamentale.Una bella forma, fine a se stessa, per noi non è Design.

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UNA BELLA FORMA, FINE A SE STESSA, PER NOI NON È DESIGN.

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21) NEL CAMPO DEI MOBILI COME DEFINIRESTE UNA POLTRONA BELLISSIMA A VEDERSI, MA SCOMODISSIMA?

Un Esercizio di Stile. (sperando che Quenau non si offenda).La Panda (quella vecchia) è un ottimo esempio di design. (stiamo citando Roberto Perris).

22) PARLIAMO ORA DI IDENTITÀ VISIVA.

Facciamo l'esempio del progetto che abbiamo realizzato per il Public Camp 2010 di Bari. Una volta progettato il Sistema, lo stesso può essere poi declinato in tutte le forme.

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23) QUALI ARGOMENTAZIONI USERESTE PER CONVINCERE UN'ORGANIZZAZIONE PROFIT O NON PROFIT DELL'IMPORTANZA DI DOTARSI DI UN'IDENTITÀ VISIVA?

Rende riconoscibili, posiziona nell'immaginario, genera storytelling, aumenta la brand reputation. (pensa al sistema di identità visiva delle Fabbriche di Nichi).La Reputazione, attraverso il Passaparola che genera, gli fornirà dei Feedback.

Facciamo un esempio negativo (quindi di quello che può succedere a fare male questo lavoro): Magic Italy.

Se l'Italia, uno dei paesi con il più grosso bagaglio di beni culturali del mondo, una storia e un orgoglio millenario dal punto di vista culturale.Bene, tu decidi che per comunicarti hai bisogno di una scritta, quindi di tipografia, però scegli il carattere senza alcuna cura, senza una accuratezza storica, senza una corrispondenza tra forma e senso, senza alcun effetto di senso.

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Punti tutto su un bagliore, che non trascrive e non traduce nessun tipo di elemento cognitivo legato all'identità Italia. Ma c'è un tricolore.Ridurre la molteplicità dell'Italia a questo è tutto quello che bisogna evitare. La molteplicità è una ricchezza. Per noi l'identità visiva ha sempre una relazione forte, non ambigua, ed evidente con ciò che vuole raccontare.

Magic Italy è l'istantanea dell'Italia di oggi.

24) HO GUARDATO SUL VOSTRO SITO TUTTI I VOSTRI LAVORI E DEVO DIRE CHE DUE MI HANNO COLPITO IN PARTICOLARE:- INDEX URBIS- VENICE IN PERIL

Venice in Peril è la tesi di laurea di Nicolò.

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MAGIC ITALY È L'ISTANTANEA DELL'ITALIA DI OGGI.

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25) IL BUDGET DI QUEL VIDEO QUANTO ERA?

Zero, Avevo 15 giorni di tempo per realizzarlo, e zero euro di budget.Ma non è la cosa più estrema che abbiamo fatto, se pensi che gli spot "c'è un Puglia Migliore" sono stati fatti interamente a budget zero, ne abbiamo fatti 6 in 24 ore.

26) QUESTO DIMOSTRA CHE ANCHE CON BUDGET RISTRETTI E CON TANTA CREATIVITÀ SI POSSONO FARE COSE MOLTO INTERESSANTI. PENSO ALLE POLEMICHE PER LO SPOT DI CHRISTIAN DE SICA E DELLA BELEN. AI SOLDI BUTTATI.

Capita, quando ci si rivolge a della gente che non è interessata a fare un buon lavoro, ma soltanto a fatturare.

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27) IN INDEX URBIS PARLATE DI "LOGOTIPO VARIABILE GENERATO CON PROCESSING" È STATO SVILUPPATO UN SOFTWARE PER GENERARE I MARCHI, CON DEI PARAMETRI DI VARIABILITÀ CASUALE PROGETTATI A MONTE, COSÌ DA GARANTIRE LA VARIABILITÀ SISTEMATICA DEL BRAND. DI COSA SI TRATTA?

Abbiamo creato un algoritmo che ha questa sequenza:- Crea un nuovo PDF - Importa il Carattere History che è il carattere che abbiamo scelto a monte per questo progetto

(perché aveva 21 varianti una per ogni secolo e cambiava la forma delle lettere a seconda del secolo di riferimento).- setta le dimensioni della composizione- setta colore di sfondo- inizia a disegnare il marchio

I gruppetti successivi di istruzioni indicano ciascuno una lettera.La prima è la I. La seconda la N e così via. Per ognuno di questi gruppetti il primo rigo dice ripeti l'operazione 4 volte.

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Quindi per ogni lettera genera 4 sovrapposizioni.Ognuna di queste sovrapposizioni ha una variazione da 1 a 21 nel caso del carattere. (History-X dove X varia da 1 a 21). Il secolo è casuale tra i 21 disponibili. Una variazione cromatica sui 3 canali R-G- B (Red, Green, Blu).Sempre da 0 a 255 che è il limite massimo perché essendo esadecimale sarebbe base 16.Dopodiché c'è un comando che dice:scrivi con questi parametri la lettera I e gli dai la posizione X e Y, cioè la coordinata spaziale.

Questa operazione ripetuta per tutte le lettere con questi parametri di variabilità progettati a monte fornisce l'identità di Index Urbis che quindi varia continuamente come una fiamma (Citiamo Calvino).Questo modo di lavorare, pur non essendo programmatori di formazione, ci consente di effettuare numerose e divertenti incursioni nel mondo del codice.

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Al Committente abbiamo dato un piccolo file che una volta cliccato generava un segno sempre diverso.

28) NEL VOSTRO LAVORO UTILIZZATE PREVALENTEMENTE SOFTWARE GRAFICI O LAVORATE ANCHE A MANO?

L'attitudine a lavorare con le mani è una nostra attitudine.Penso ad esempio alla campagna di lancio delle Fabbriche di Nichi del 2009 dove la tipografia era tutta cucita a mano.

29) A QUESTO PROPOSITO NELLE VOSTRE CAMPAGNE FATE UN GRANDE USO DI MATERIALI NATURALI E RICICLATI…

Lo facciamo perché in questo modo narriamo il nostro territorio.E la narrazione del territorio parte dagli elementi caratterizzanti del territorio stesso. Quindi, ad esempio, il Pane in Puglia è importante.Oppure dovendo parlare di politica a chi di politica non ne vuol sentire parlare, abbiamo detto: facciamo un patchwork, rappresentiamo le diverse tipologie di esperienze

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con cui ognuno di noi si avvicina a questo nuovo progetto delle Fabbriche. Quindi TANTI TESSUTI DIVERSI. Lavorare in analogico significa trasmettere verità, calore, amore. Sicuramente serve più tempo, con Photoshop avremmo fatto molto prima. Ma questo investimento di tempo crea un ritorno: guarda che questo è un lavoro vero, onesto, è caldo, analogico, è come il suono di Tom Waits, vibra.È sempre un posizionamento nell'immaginario. Non ti nascondo che facciamo questo anche per

un nostro piacere di staccarci dai monitor e riprendere quelle che erano le passioni di una volta.

30) AVETE CITATO LE FABBRICHE DI NICHI. VORREI FARVI UNA DOMANDA CHE HO GIÀ FATTO NELL'INTERVISTA A PROFORMA DI QUALCHE TEMPO FA: CHE DIFFERENZA C'È FRA LE SEDI DI SEL E LE FABBRICHE DI NICHI?

Non ci interessa rispondere a questa domanda, crediamo che dovresti porla ai responsabili politici delle fabbriche stesse. Noi facciamo comunicazione, non politica.

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LAVORARE IN ANALOGICO SIGNIFICA TRASMETTERE VERITÀ, CALORE, AMORE.

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31) PARLIAMO DI SOCIAL MEDIA ORA. FF3300 È MOLTO PRESENTE SULLE VARIE PIATTAFORME (FACEBOOK, YOUTUBE, SLIDESHARE, ETC.). SECONDO VOI LE ORGANIZZAZIONI STANNO ACQUISENDO CONSAPEVOLEZZA SULLE GRANDI POTENZIALITÀ DI QUESTI NUOVI STRUMENTI?

Si, sono sempre più consapevoli.Ad esempio, come cliente abbiamo un'azienda, che si occupa di HR, con clienti importanti, loro solo entusiasti dei Social Media, anzi loro stessi ci chiedevano di aiutarli a capire meglio questo strumento.

Addirittura noi non solo progettiamo soluzioni, spesso ci capita di fare dei veri e propri Training ai nostri clienti su queste tematiche.Per il Partito Democratico in Puglia stiamo preparando un minicorso per aiutarli a capire meglio i Social Media. Abbiamo anche preparato dei documenti teorici, slide. Insomma costruire in loro una Consapevolezza che forse prima non c'era. E loro erano contenti.

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32) L'ULTIMA DOMANDA.È PARTITO PROPRIO IN QUESTI GIORNI IL LANCIO DELLA NUOVA CAMPAGNA DI NICHI VENDOLA CON IL SITO: WWW.CEUNITALIAMIGLIORE.ITPROMUOVE UN COINVOLGIMENTO DALLA BASE PER COSTRUIRE UN IMMAGINARIO PARTECIPATO. CI RACCONTATE COME SI È SVOLTO IL PROCESSO CREATIVO DI QUESTO NUOVO PROGETTO?PARTENDO DAL BRIEFING FINO AD ARRIVARE ALLA MESSA ON LINE DEL SITO.

Verso la fine di settembre 2010 c'è stata un'avvisaglia quando con uno scambio di email abbiamo

fatto presente come Gruppo di comunicazione (Proforma, FF3300, Carla Palladino, Developing, Sonia Pellizzari, Ed Testa) che bisognava rimetterci a lavorare perché lo scenario politico lo richiedeva.A seguito di ciò lo staff politico ha scelto la strategia assieme a Giovanni Sasso di Proforma, e poi noi, assieme a Carla, Ed e Silvestro di Developing abbiamo lavorato al progetto grafico, all'interfaccia, al sito, al processo di generazione dei contenuti, etc…I tempi di realizzazione del progetto

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sono stati molto brevi in realtà.Anzi per essere precisi, materialmente il sito è stato fatto in 3-4 giorni. Quello che ha portato via un pò più di tempo è stata la programmazione per la creazione interattiva dei contenuti sul sito.

33) A POCHI GIORNI DAL LANCIO CHE NUMERI AVETE FINO AD ORA?QUANTE PERSONE HANNO CREATO IL PROPRIO MANIFESTO?

Ad oggi non ne abbiamo idea, si tratta di diverse migliaia di manifesti generati, ma non

sappiamo la cifra esatta. Ma la cosa interessante non è vedere quanta gente viene e crea il suo manifesto. La nostra personale considerazione è che questa Campagna è un reale strumento di misura del pensiero collettivo. Fornisce finalmente questo Patchwork di Feedback.Sono tanti Feedback che insieme costruiscono un Immaginario.È utile a Nichi stesso per vedere cosa dice la sua gente. D'altra parte è utile anche per capire effettivamente quanta partecipazione c'è nei numeri.

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www.ceunitaliamigliore.it non è stato ancora sfruttato fino in fondo perché la campagna che noi abbiamo progettato prevede che a ogni manifesto sia allegato un "contenuto multimediale".(che va a sostituire quello che nella campagna precedente era il dato).A chiunque crea il manifesto vogliamo dire: spiegaci perché pensi ciò.Se tutti usassero la campagna in questo modo, allora ne sarebbe centuplicata la forza. Se tu ci pensi, la campagna "La Poesia è nei Fatti" graficamente aveva un elemento

in più, il dato, che in questa nuova campagna abbiamo sostituito, poiché non si tratta più di una rendicontazione, con il contenuto crossmediale.

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34) I MIGLIORI POSTER CHE SARANNO PRESENTATI SUL SITO WWW.CEUNITALIGLIORE.IT PENSATE DI UTILIZZARLI POI PER LA CAMPAGNA ELETTORALE?

Non credo che il sito sia stato creato con questa finalità.Una cosa che è stata messa in chiaro, tutti i manifesti saranno conservati.Io credo che saranno molto più utili per Nichi che per noi.Quando ci sarà bisogno di fare una nuova campagna, sarà realizzata in base alle necessità politiche contingenti del momento.

Non si possono fare campagne "prefabbricate".

Credo che sia anche pericoloso pensare che un politico oggi si basi su quello che gli dice la gente per fare una campagna. Sarebbe un pò demagogico come approccio.

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35) A QUESTO PROPOSITO RITORNIAMO AL RUOLO CHE DOVREBBERO ASSUMERE LE FABBRICHE DI NICHI. QUESTE NASCONO NEL 2009.

In quell'anno Berlusconi era stato eletto da poco. Non c'era l'orizzonte politico che c'è oggi con le attuali crisi di governo. Le Fabbriche sono nate con lo scopo di costruire un cantiere dell'alternativa, a sinistra. Però le cose sono precipitate dal 2009 ad oggi. La Rete delle Fabbriche non ha avuto il tempo di diventare matura.

Per certi versi questo non è solo uno svantaggio, ma anche un'opportunità. Adesso le Fabbriche saranno messe sotto pressione e dovranno fare uno scatto in avanti.Da semplici comitati elettorali dovranno trasformarsi in MOLTIPLICATORI DELLE NARRAZIONI.

36) VI CHIEDONO MAI DI FARE OPERAZIONI DI TRAINING NELLE FABBRICHE?

No, non l'abbiamo mai fatto. (non siamo militanti, siamo professionisti). Però all'interno della Fabbrica Zero

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di Bari c'è un team di evangelist che gira per tutte le Fabbriche contribuendo alla condivisione della strategia, della tattica e delle conoscenze. È una delle dinamiche interne di lavoro della Fabbrica quella di mandare "Competenze in Circolo nella Rete" in modo tale che i vari nodi si irrobustiscano.

37) SE LA SITUAZIONE POLITICA DOVESSE "PRECIPITARE" ALL'IMPROVVISO E IN PRIMAVERA 2011 SI DOVESSE ANDARE ALLE ELEZIONI, PER LE PRIMARIE PENSATE DI MANTENERE QUESTO FORMAT O CI SARÀ QUALCOSA DI COMPLETAMENTE DIVERSO?

Non ne abbiamo idea, fortunatamente il governo non è ancora caduto, e noi ci apprestiamo ad andare alcuni giorni in vacanza.

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38) CI STATE GIÀ RIFLETTENDO SOPRA?

Ti dico la verità: in questo momento non vediamo l'ora di andare in vacanza ;-) però dovremmo iniziare a rifletterci su molto presto.

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si conosce la storia del nostro territorio, della nostra cultura, del nostro lavoro.

5) Bisogna sapersi difendere, costruendo il proprio lavoro con metodo, in modo che quando qualcuno ci attaccherà saremo in grado di giustificare e difendere ogni singola scelta presa.

6) Avere il coraggio di fare quello che nessuno ha osato fino ad allora. Rispedire al mittente la classica frase: ma fino ad ora si è sempre fatto così.

7) Comprendere che la Forma e il Senso sono inscindibili.

8) Non smettere di giocare. Difendere il "pricio".

9) Essere sempre professionali.

10) Essere pronti a fare sacrifici.

CONSIDERAZIONI FINALIL'intervista con FF3300 ci offre molti spunti di riflessione:

1) Per i giovani oggi esiste la possibilità di trovare un proprio percorso professionale. Ci vuole però molto coraggio, talento, e una forte consapevolezza delle proprie capacità, il tutto condito da una sana ambizione

2) Per lavorare nel mondo della comunicazione (e non solo) è fondamentale possedere una rilevante base culturale. Essere voraci di input e cultura.

3) Le contaminazioni sono importanti.

4) La creatività non può esistere se non