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1Capitolo 10: La domanda aggregata, I
Capitolo 10 La domanda aggregata, I
2Capitolo 10: La domanda aggregata, I
Argomenterò che i postulati della teoria classica sono applicabili soltanto a un caso speciale e non al caso generale... Accade, inoltre, che le caratteristiche del caso speciale considerato dalla teoria classica non siano quelle della società in cui di fatto viviamo, con il risultato che le implicazioni del caso speciale sono fuorvianti e disastrose, se si cerca di applicarle ai fatti dell’esperienza.
John Maynard Keynes, Teoria Generale
3Capitolo 10: La domanda aggregata, I
Il percorso La domanda aggregata, I
La curva IS La croce keynesiana Il modello dei capitali di prestito
La curva LM La teoria delle preferenze per la liquidità
Il modello IS-LM: Tassi di interesse e reddito di breve periodo
4Capitolo 10: La domanda aggregata, I
Dalla modello classico al modello keynesiano
1929-1933: La Grande Depressione1936: esce “The General Theory of Employment,
Interest and Money” di John Maynard Keynes;Secondo Keynes, il basso livello della domanda
aggregata è responsabile del basso reddito e dell’elevata disoccupazione che caratterizzano le recessioni economiche
Gli economisti di oggi hanno riconciliato le due visioni: modello keynesiano nel breve periodo, modello classico nel lungo periodo
5Capitolo 10: La domanda aggregata, I
Dalla modello classico al modello keynesiano
Modello Classico
La sola offerta aggregata determina il reddito nazionale
ModelloKeynesiano
La domanda aggregata contribuisce alla determinazione del reddito nazionale
Lungo Periodo
Breve Periodo
6Capitolo 10: La domanda aggregata, I
La teoria delle fluttuazioni economiche di breve periodo
Modello
IS-LM
Curva didomanda aggregata:
DA
Modello
DA-OACurva diofferta
aggregata:OA
Studiofluttuazioni economiche
di breve periodoPrincipale
interpretazione della teoria
elaborata da Keynes
7Capitolo 10: La domanda aggregata, I
Logica dell’analisiDA-OA e IS-LM
Nel lungo periodo (DA-OA di lungo periodo): I prezzi sono flessibili La produzione è di pieno impiego (disoccupazione pari al
tasso naturale) e dipende dalla tecnologia e dai fattori disponibili
Nel breve periodo: Prezzi fissi La produzione dipende dalla domanda aggregata Gli shock e le politiche di stabilizzazione influiscono sulla
produzione Una produzione inferiore a quella di pieno impiego è
associata a disoccupazione
8Capitolo 10: La domanda aggregata, I
Il modello IS-LM
Obiettivi: Studio della domanda aggregata nel breve periodo in una
economia chiusa (NX = 0) Analisi degli shock di domanda Determinazione del reddito di equilibrio Predisposizione delle politiche di stabilizzazione
Variabili endogene: Reddito nazionale Y Tasso di interesse r Componenti della domanda:
C, IVariabili esogene: Prezzi P Politica fiscale: G, T Politica monetaria: M
9Capitolo 10: La domanda aggregata, I
OABP
P
Y
La domanda aggregata e le fluttuazioni del reddito nel breve periodo:
Il modello IS-LM spiega gli spostamenti della domanda aggregata per ogni dato livello dei prezzi. Questi spostamenti influenzano il reddito prodotto nel breve periodo
Y1
P
DA3
Y2 Y3
DA2 DA1
10Capitolo 10: La domanda aggregata, I
Definizione: La curva IS rappresenta le combinazioni di tasso di interesse e reddito per cui il mercato di beni e servizi è in equilibrio.
Per derivare la IS usiamo la croce keynesiana:
un semplice strumento grafico per determinare l’equilibrio tra domanda programmata e produzione effettiva.
Il mercato dei beniLa curva IS: investimenti e risparmio
11Capitolo 10: La domanda aggregata, I
Il mercato dei beni e la croce keynesiana
Elementi fondamentali della croce keynesiana:
1. Distinzione tra spesa effettiva e spesa programmata
2. L’ipotesi di equilibrio dell’economia prevede che la spesa effettiva eguagli la spesa programmata
12Capitolo 10: La domanda aggregata, I
Il mercato dei beni e la croce keynesiana Spesa effettiva
Spesa effettiva: somma che imprese, individui e pubblica amministrazione spendono per acquistare beni e servizi.
Sappiamo dal Cap. 2 che la spesa effettiva deve essere uguale alla produzione Y
13Capitolo 10: La domanda aggregata, I
Spesa programmata: somma che imprese, individui e pubblica amministrazione desiderano spendere per acquistare beni e servizi.
In forma di equazione:
Il mercato dei beni e la croce keynesiana Spesa programmata
GITYCE )(
14Capitolo 10: La domanda aggregata, I
Le componenti della spesa programmata: C, I, G
Il mercato dei beni e la croce keynesiana Spesa programmata e spesa effettiva
La funzione di consumo:
Gli investimenti programmati (esogeni):
Le variabili fiscali (sotto il controllo del governo):
)( TYCC
II
GT ,
15Capitolo 10: La domanda aggregata, I
E
Reddito, Prodotto, Y
Spesa programmata:
Spesa programmata
GITYCE )(
La croce keynesiana Spesa programmata e spesa effettiva
PMC
16Capitolo 10: La domanda aggregata, I
La croce keynesiana Spesa programmata e spesa effettiva
Perché la spesa effettiva può essere diversa da quella programmata?
A causa di un investimento non programmato in scorte
(se l’economia si trova in una condizione diversa da quella di equilibrio, le scorte subiscono variazioni impreviste che si traducono in variazioni del volume di produzione, reddito e spesa, facendo muovere l’economia verso il punto di equilibrio)
17Capitolo 10: La domanda aggregata, I
Il mercato dei beni e la croce keynesiana Spesa programmata e spesa effettiva
In Equilibrio
Spesa programmata E = spesa effettiva Y
GITYCEY )(
18Capitolo 10: La domanda aggregata, I
E
Reddito, Prodotto, Y
Spesa programmataSpesa effettiva
EY
45o
La croce keynesiana Spesa programmata e spesa effettiva
Spesa programmata:
GITYCE )(
19Capitolo 10: La domanda aggregata, I
E
Y
La croce keynesiana Spesa programmata e spesa effettiva
GITYCE )(EY
Y1
E1
Y2
E2
Y1Y2
Reddito di equilibrio:
La spesa programmata è pari a quella effettiva e tutto il reddito prodotto viene utilizzato in qualche componente della spesa.
In equilibrio le scorte di magazzino non variano
45o
AUMENTO non
programmato di scorteRIDUZIONE
non programmata
di scorte
20Capitolo 10: La domanda aggregata, I
E
Y
La croce keynesiana Un aumento della spesa pubblica
1)( GITYCE
EY
E1 =Y1
2)( GITYCE
Un aumento della spesa pubblica sposta la curva di spesa programmata verso l’alto. Le imprese prima riducono le scorte poi aumentano la produzione45o
G
21Capitolo 10: La domanda aggregata, I
E
Y
La croce keynesiana Un aumento della spesa pubblica
1)( GITYCE
Reddito di equilibrio:
2)( GITYCE
E2 = Y2
45o
Y
G
E1 =Y1
EY
22Capitolo 10: La domanda aggregata, I
Un aumento della spesa pubblica induce una variazione del reddito di equilibrio più
che proporzionale: Y > G.
Il rapporto:
Y/G >1
è detto moltiplicatore della spesa pubblica ed è sempre maggiore di 1.
La politica fiscale e il moltiplicatoreLa spesa pubblica G
23Capitolo 10: La domanda aggregata, I
Perché la spesa pubblica ha un effetto moltiplicativo sul reddito?
La politica fiscale e il moltiplicatoreLa spesa pubblica G
Effetto diretto: la domanda programmata aumenta istantaneamente di G e questo porta a un aumento di produzione e reddito equivalente
Effetto indiretto. Il reddito disponibile aumenta. Una frazione del nuovo reddito, pari a PMC, aumenta i consumi. Quindi la domanda e il reddito aumentano ulteriormente. Di questo ulteriore aumento … una frazione PMC viene
destinato a consumi. La variazione di reddito complessiva è superiore
all’aumento di spesa pubblica iniziale
24Capitolo 10: La domanda aggregata, I
Variazione iniziale:
La politica fiscale e il moltiplicatoreLa spesa pubblica G
...)1( 32 PMCPMCPMCGY
PMCG
Y
-1
1
Usando le regole matematiche delle serie:
GGPMC x GPMC x 2
GPMC x 3
Prima variazione del consumo:
Seconda variazione del consumo:
Terza variazione del consumo:
….
25Capitolo 10: La domanda aggregata, I
Esprimiamo la condizione di equilibrio Y = C + G + I in termini di variazioni (tenendo conto che I = 0):
Il moltiplicatore della spesa pubblicaUna derivazione alternativa
GYPMCGCY x
PMCG
Y
-1
1
Quindi:
)1( x
x
GPMCY
GYPMCY
26Capitolo 10: La domanda aggregata, I
E
Y
La croce keynesiana Una riduzione delle tasse
GITYCE )( 1
EY
E1 = Y1
GITYCE )( 2
Una riduzione delle tasse porta a un aumento del reddito disponibile e induce maggiori consumi.
Tuttavia l’impatto diretto è inferiore a quello della spesa pubblica45o
PMC x T
27Capitolo 10: La domanda aggregata, I
E
Y
La croce keynesiana Un aumento della spesa pubblica
1)( GITYCE
EY
E1 =Y1
Reddito di equilibrio
2)( GITYCE
E2 = Y2
Y
45o
PMC x T
28Capitolo 10: La domanda aggregata, I
La politica fiscale e il moltiplicatoreLa riduzione delle tasse T
...)( 32 PMCPMCPMCTY
PMC
PMC
T
Y
1
Usando le regole matematiche delle serie:
Variazione iniziale: )(-x TPMC )(-x 2 TPMC )(- x 3 TPMC
)(- x 4 TPMC
Prima variazione del consumo:
Seconda variazione del consumo:
Terza variazione del consumo:
29Capitolo 10: La domanda aggregata, I
Esprimiamo la condizione di equilibrio Y = C + G + I in termini di variazioni (tenendo conto che I = 0 e G = 0):
Il moltiplicatore delle imposte TUna derivazione alternativa
Y C PMC x (Y T )
YT
PMC
1 PMC
Quindi:
PMCTPMCY
TPMCYPMCY
x )1( x
)( x
30Capitolo 10: La domanda aggregata, I
Il moltiplicatore della spesa pubblica è positivo mentre quello fiscale è negativo.
Il moltiplicatore di G e di T
Intuizione: L’effetto fiscale è indiretto e soltanto una frazione pari a PMC del nuovo reddito disponibile si materializza in nuova domanda aggregata.
Il moltiplicatore della spesa pubblica è superiore (in valore assoluto) a quello fiscale
31Capitolo 10: La domanda aggregata, I
Se la spesa pubblica è aumentata di un euro, G = 1 e la propensione marginale al consumo è pari a PMC = 0,6 allora il moltiplicatore della spesa pubblica è pari a:
Il moltiplicatore di G e di T: un esempio
YG
1
1 0,6
Y1
1
1 0,6 Y 2,5
Se la tasse sono ridotte di un euro T = –1 e la propensione marginale al consumo è pari a PMC = 0,6 allora il moltiplicatore delle imposte è pari a:
YT
0,6
1 0,6
Y 1
0,6
1 0,6 Y 1,5
32Capitolo 10: La domanda aggregata, I
E
Y
La curva IS Derivazione grafica
)( 1rE
Y1Y2
45o
I
Y )( 2rE
r
Y
r
IS
I1I2 I
r
r
YI (r)
Y
(a) Funzione degli investimenti (b) La curva IS
(c) La croce keynesiana
I
r1
r2
Costruiamo la curva IS a partire dalla funzione di investimenti: I = I (r)
Consideriamo un aumento del tasso di interesse:
33Capitolo 10: La domanda aggregata, I
La curva ISInterpretazione economica
La curva IS ha pendenza negativa. Una riduzione del tasso di interesse induce le
imprese ad aumentare gli investimenti e questo aumenta la spesa programmata E.
Per mantenere l’equilibrio sul mercato dei beni il prodotto (ovvero la spesa effettiva Y) deve aumentare.
Ergo: minori tassi di interesse sono associati a maggiori livelli di produzione lungo la curva IS.
34Capitolo 10: La domanda aggregata, I
La curva IS La politica fiscale
E
Y
Y = G / (1 – PMC)
G
45o
r
Y Y1 Y2
IS1 IS2
r
(a) La croce keynesiana
(b) La curva IS
Ogni curva IS è tracciata per un dato livello di G e T.
Un aumento della spesa pubblica sposta la domanda programmata verso l’alto.
Per ogni livello di r, I(r) non cambia ma la maggior domanda sposta la IS verso destra
35Capitolo 10: La domanda aggregata, I
Come visto nel capitolo 3 è equivalente studiare l’equilibrio sul mercato dei beni e quello dei fondi mutuabili (i due mercati devono essere contemporaneamente in equilibrio)
L’identità del reddito nazionale infatti e i mercati di prestito implicano:
Y – C – G = I e S = IOvvero:
S = Y – C(Y – T) – G = I(r)
L’interpretazione della curva IS Il mercato dei fondi mutuabili
Il lato sinistro dell’equazione mostra che l’offerta di capitali dipende dal reddito, da T e da G mentre la domanda dipende dal tasso di interesse r.
36Capitolo 10: La domanda aggregata, I
L’interpretazione della curva IS Il mercato dei fondi mutuabili
r
Y Y1 Y2
IS
r1
(b) La curva IS
r
I, S (a) Fondi mutuabili
I = I (r)r2
S(Y1) S(Y2)
La IS può essere interpretata come la relazione tra r e Y che garantisce l’equilibrio sul mercato dei fondi mutuabili.
Un aumento del reddito aumenta il risparmio (poiché PMC < 1). Quindi, il tasso di interesse di equilibrio cala.
37Capitolo 10: La domanda aggregata, I
Definizione: La curva LM rappresenta le combinazioni di tasso di interesse e reddito per cui il mercato dei saldi monetari reali è in equilibrio
Per derivare la LM usiamo la teoria delle preferenze per la liquidità che mette in relazione la quantità di moneta reale con il tasso di interesse
Il mercato dei saldi monetari realiLa curva LM: liquidità e moneta
38Capitolo 10: La domanda aggregata, I
La teoria delle preferenze per la liquidità
L’offerta di saldi monetari reali è esogene P
M
P
MO
La domanda di saldi monetari reali: decresce con il tasso di interesse
che rappresenta il costo- opportunità di detenere moneta.
cresce con il reddito che aumenta il numero di transazioni economiche.
N.B.: Per ora ignoriamo il ruolo dell’inflazione attesa, quindi i = r
YrLP
MD
,
39Capitolo 10: La domanda aggregata, I
La teoria delle preferenze per la liquidità
In equilibrio domanda e offerta sono uguali:
),(
YrLP
M
40Capitolo 10: La domanda aggregata, I
r
Saldi monetari reali, M/P
Tasso di interesse
Domanda, L(r):
PM /
Tasso di interesse di equilibrio
Offerta saldi reali:P
M
P
MO
YrLP
MD
,
La teoria delle preferenze per la liquidità
41Capitolo 10: La domanda aggregata, I
r
M/P
Una riduzione dell’offerta di moneta
Tasso di interesse
Domanda, L(r)
PM /1PM /2
r1
r2
Una riduzione dell’offerta di moneta porta a un eccesso di domanda.
Gli individui sono disposti a rinunciare a interessi maggiori pur di detenere liquidità.
42Capitolo 10: La domanda aggregata, I
Analisi di un caso
La stretta monetaria di Volcker
Nel 1979 l’inflazione americana è > 10%
Paul Volcker Presidente della FED annuncia una politica monetaria deflazionistica.
Da agosto 1979 ad aprile 1980 la FED riduce M/P dell’8,3%
Nel 1983 l’inflazione è pari a: = 3,7%
43Capitolo 10: La domanda aggregata, I
Tassi di interesse e offerta di monetaPredizioni teoriche
Teoria quantitativa, effetto di Fisher (teoria classica):
I prezzi sono flessibili
La riduzione dell’inflazione riduce i tassi di interesse
i < 0
Teoria della preferenza per la liquidità (teoria keynesiana):
I prezzi sono fissi nel breve periodo
Lo spostamento della curva di offerta di moneta porta a un aumento del tasso di interesse.
i > 0
44Capitolo 10: La domanda aggregata, I
Tassi di interesse e offerta di monetaLa stretta monetaria di Volcker
Nel breve periodo i tassi di interesse sono cresciuti (come previsto dalla teoria keynesiana) mentre nel lungo periodo sono diminuiti (come previsto dalla teoria classica).
Tasso di interesse nominale
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
1979 1980 1981 1982 1983 Anno
45Capitolo 10: La domanda aggregata, I
La costruzione della curva LM
Il mercato dei saldi monetari reali
r
Y Y1 Y2
LM
r1
(b) La curva LM
r
M/P
(a) Mercato dei saldi monetari reali
L( r,Y1)
r2
L( r,Y2)
PM /
La LM è la relazione tra r e Y che garantisce l’equilibrio sul mercato dei saldi monetari reali.
Un aumento del reddito aumenta la domanda di liquidità. L’eccesso di domanda porta a un aumento del tasso di interesse.
46Capitolo 10: La domanda aggregata, I
La curva LM
Una interpretazione economica
La curva LM ha pendenza positiva. Un aumento del reddito determina un
aumento della domanda di moneta. Poiché l’offerta di saldi monetari reali è fissa (sia
M che P non sono cambiati), esiste eccesso di domanda di moneta nel mercato, dato il tasso di interesse iniziale.
Il tasso di interesse deve aumentare per ristabilire l’equilibrio sul mercato dei saldi monetari reali.
47Capitolo 10: La domanda aggregata, I
r
Y Y1
LM1
r1
(b) La curva LM
r
M/P
(a) Mercato dei saldi monetari reali
L(r,Y1)
r2
PM /1PM /2
LM2
La curva LM. La politica monetaria, M
Ogni curva LM è tracciata per un dato livello di M.
Un riduzione della moneta M sposta l’offerta verso sinistra
Per ogni livello di Y, il mercato dei saldi monetari è in equilibrio solo se il tasso di interesse è superiore:
Quindi la curva LM si sposta verso l’alto
48Capitolo 10: La domanda aggregata, I
Il modello IS-LM
r
Y
LM:
IS:
Le curve IS e LM sono tracciate per date variabili fiscali, G e T e monetarie, M e P (variabili esogene).
L’equilibrio di breve periodo è dato dalla combinazione di tasso di interesse r e reddito Y (variabili endogene) tali per cui sia il mercato dei beni e servizi sia quello dei saldi monetari reali sono in equilibrio.
r*
Y*
Y C(Y T ) I (r )G
),( YrLP
M
49Capitolo 10: La domanda aggregata, I
La teoria delle fluttuazioni economiche di breve periodo
Curva
IS
Curva
LM
Modello
IS-LM
Curva didomanda aggregata:
DA
Modello
DA-OA
Croce keynesiana
Teoria preferenzaliquidità
Curva diofferta
aggregata:OA
Studiofluttuazioni economiche
di breve periodo
50Capitolo 10: La domanda aggregata, I
In sintesi
La croce keynesiana: Modello base di determinazione del reddito. Politica fiscale e investimenti sono esogeni. La politica fiscale ha effetti moltiplicativi sul reddito.
La curva IS Deriva dalla croce keynesiana dato che gli
investimenti programmati dipendono negativamente dal tasso di interesse reale.
Rappresenta tutte le combinazioni di r e Y che uguagliano la spesa programmata con la spesa effettiva in beni e servizi.
51Capitolo 10: La domanda aggregata, I
In sintesi
La teoria delle preferenze per la liquidità Modello base per la determinazione del tasso di interesse. L’offerta di moneta M e i prezzi sono esogeni. Un aumento dell’offerta di moneta riduce il tasso di
interesse.
La curva LM Deriva dalla teoria delle preferenze per la liquidità in
cui la domanda di moneta dipende positivamente dal reddito.
Combinazioni di r e Y che uguagliano la domanda e l’offerta di saldi monetari reali.
52Capitolo 10: La domanda aggregata, I
In sintesi
Il modello IS-LM
L’intersezione delle curve IS e LM rappresentano l’unico punto (Y,r) che soddisfa simultaneamente sia l’equilibrio sul mercato dei beni sia l’equilibrio sul mercato dei saldi monetari reali.