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SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI1 ottobre 2014
Roma 23 settembre- 10 dicembre 2014 C.d.L magistrale: Comunicazione d’impresa 2° anno 9 crediti (inclusi crediti Laboratorio)Lunedì Martedì Mercoledì 9-11 Aula Blu
Laboratorio possibile ora 17-19 invece del lunedì mattina
E-mail: [email protected] Stanza B12 Via Salaria113, tel.: 06 49918446-
ricevimento mercoledì 15-16.30
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ieri
Gallino: finanzcapitalismo e crisi di civiltà
Liberismo e neoliberismo secondo Crouch
Gallino e Crouch a confronto
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L’ideologia neo-liberista o neo-conservatrice secondo Gallino
Maturata tra la fine degli anni ’30 e i ’50 per contrastare gli interventi keinesiani considerati in contrasto con un libero sviluppo del mercato- si contrappone anche ai sindacati e allo stato sociale
È una dottrina politica rivestita dai panni di una teoria economica
Di scarso peso fino agli anni ’70, ha ripreso vigore come teoria del tutto
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Differenze in sintesi (Gallino) tra liberismo ↓(1600) e neoliberismo ↓
La società tende spontaneamente a un ordine naturale↓
Contrasta il potere monocratico del sovrano
Calcolo dei costi-benefici di ogni azione umana ↓ tende ad affossare la democrazia
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Crisi:piramide schemi esplicativi Causa a breve: eccessiva concessione
di mutui per la prima casa in Usa→crisi
banche→derivati e crisi finanza (anche Stiglitz)
Anni ’90: dimensioni eccessive finanza mondiale e sistema fin. ombra non sorvegliato
Anni ’80: carente regolamentazione dei mercati finanziari: non si tiene conto della
diffusione Ict
Fragilità sistemica del finanzcapitalismo dopo le vittorie di Reagan sui liberal e di Tatcher sulla socialdemocrazia europea
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Esplosione del debito
Passaggio delle banche dal paradigmaA. Fai un prestito e scrivilo in bilancio aB. Fai un prestito e vendilo a qualcun altro →
i mutui concessi con estrema facilità, una volta cartolarizzati permettono di fare altri prestiti
Ha contribuito anche la Fed che aumentò il tasso d’interesse sui muti e rese le persone incapaci di pagare → l’insolvenza si diffonde a chi ha acquistato le cartolarizzazioni → le case si deprezzano e le banche anche europee si indebitano
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Dov’erano le regole e i regolatori?
Negli anni ’80 sono stati aboliti i controlli sui movimenti di capitale e di valuta da un paese all’altro: i socialisti francesi che fino al 1983 erano contrari, cambiarono posizione alleandosi con Kohl e con il coinvolgimento di Italia, Spagna
Negli Usa la legge Glass Steagall del 1933 fu sostituita nel 2000 dal Commodity Future Modernization Act che permetteva la moltiplicazione senza limiti dei derivati
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Le vecchie regole sono state in realtà sostituite con nuove
Non necessariamente più semplici Che non tengono conto delle Ict Né delle grida di allarme emersi in
molti studi del sistema finanziarioRISULTATO: per salvare le banche è stata usata dagli stati una cifra di 14-
15 trilioni di $ pari a ¼ del Pil mondiale
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La razionalità ineluttabile di una contro-rivoluzione che ridistribuisce il reddito dal
basso verso l’alto le conquiste operaie degli anni ’60 e ‘70
avevano fatto diminuire i profitti Negli anni ’80 le imprese fordiste hanno anche
il problema di non poter contare più su una forte crescita dei consumi, ma avanza la globalizzazione che mette in concorrenza i mercati del lavoro del Nord con quelli del Sud
Con il 1989 si aprono i mercati dell’Europa dell’Est, entrano in crisi i partiti comunisti e avanza la privatizzazione dei servizi pubblici
Si afferma una elite transnazionale
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L’elite o classe capitalistica transnazionale
ha guidato il passaggio al finanzcapitalismo
È formata da: 10mln di grandi azionisti, imprenditori
e top-manager + Circa 20mln di politici, dirigenti
organizzazioni internazionali, professionisti, alti funzionari dello stato,editori, giornalisti, intellettuali
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I redditi si divaricano e le classi medie tendono a scomparire
Il compromesso socialdemocratico, insieme alla crescita della terziarizzazione aveva permesso ai figli di contadini ed operai di diventare impiegati e pubblici dipendenti→le differenze di classe non sparivano, ma si attenuavano
Il neo-liberismo con la destrutturazione del mercato del lavoro ha reso problematica la speranza dei figli di fare lavori migliori di quelli dei padri
In più le classi medie sono state attratte dalla finanza per soddisfare bisogni di base: casa, istruzione, salute, etc
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Aumento della povertà e degli affamati
Povertà relativa in Ue: reddito<60% del reddito mediano → 16% popolazione
Povertà assoluta: non si raggiungono alcuni standard di consumi → 9,5 mln di europei
Affamati nel mondo in aumento a causa della speculazione, di un mercato oligopolistico (3 Tnc Usa controllano l’85% delle granaglie), espulsione contadini dalle terre da parte di grandi società per coltivare biocarburanti → impossibile raggiungere 1 degli obiettivi del millennio: dimezzare gli affamati nel 2015
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8 obiettivi del Millennio1) Eliminare la poverta' estrema e la fame 2) istruzione elementare universale 3) Promuovere l'uguaglianza fra i sessi e
conferire potere e responsabilita' alle donne 4) Diminuire la mortalità infantile 5) Migliorare la salute materna 6) Combattere l'HIV/AIDS, la malaria e altre
malattie 7) Assicurare sostenibilità ambientale 8) Promuovere una partnership globale per
lo sviluppo
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Come si potevano impiegare altrimenti i capitali usati per salvare la finanza
Raggiungere tutti gli 8 obiettivi del millennio
Un servizio sanitario nazionale Usa Fare ricerche contro il cancro
equivalenti alle risorse impegnate negli ultimi 60 anni
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Contraddizioni della crisi biocarburanti prodotti espellendo contadini
e aggravando la fame nel mondo sono Green economy?
tagli alla spesa pubblica: Meno istruzione, meno salute→ meno speranza di vita + lavoro minorile (anche con alta disoccupazione! )
Megalopoli e Slums sempre più presenti: dal 5% nel 1980 al 20% nel 2000, potreb-bero diventare 2mld nel 2030 (UN habitat, 2008), anche perché la popolazione urbana ha da qualche anno superato quella rurale
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Perché oggi si parla tanto di crisi?
Perche ci ha colpito direttamente Naomi Klein, 2007, Shock Economy.
L’ascesa del capitalismo dei disastri, Rizzoli→ per la prima volta si è verificata nel 2008 nel cuore del capitalismo sviluppato
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La crisi come conseguenza inevitabile del finanzcapitalismo
Ma dopo 30 anni sono insostenibili gli squilibri
nella distribuzione del reddito e nei rapporti internazionali: gli Usa da
30 anni indebitati con Cina e altri paesi, grazie alla propria
potenza militare e al dollaro assunto come moneta di
riferimento negli scambi internazionali
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Quali interventi dopo la crisi?
Riforma di Wall Street del 2010 introduce qualche nuova regola, ma il muro che dovrebbe separare controllori e controllati è pieno di porte girevoli
Gli intrecci tra finanza e politica li ostacolano: Ad es. M.Draghi, da nov.2011 direttore
della Bce, dal1996 al 2002 direttore generale del Tesoro, poi vice-presidente della Goldman Sachs per l’Europa
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Teorie economiche che imitano le scienze naturali
Gli economisti neo-liberisti ignorano le conseguenze sociali delle politiche economiche→ i costi umani della crisi
Questa crisi durerà fino al 2018-20 e con tali politiche sarà pagata dai più deboli: disoccupati, lavoratori di bassa qualifica, precari, poveri, immigrati
Utile porsi in un ottica di lungo periodo come fa Wallerstein, ma anche un economista Kondratieff
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I cicli o onde lunghe di Kondratieff Nikolaj Kondrat'ev (1892-1938), economista russo
primo a porre attenzione agli andamenti di lungo periodo del capitalismo nel suo libro I maggiori cicli economici (1925).
1. Rivoluzione industriale 17712. Era del vapore e delle ferrovie 18293. Era dell'acciaio, dell'elettricità e dell'ingegneria
pesante 18754. Era del petrolio, dell'automobile e della
produzione di massa 19085. Era dell'informatica e delle telecomunicazioni
1971 2007 è il giro di boa tra la 5° e la 6° onda di
Kondratieff Questi sono i picchi in basso delle onde lunghe
(fasi di espansione legate a una nuova tecnologia gia viste).
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Onde lunghe di industrializzazione (Pacey, cit. in A.Negri, Il lavoro nel Novecento,1988)
I (1760-70) Nuove tecnologie manifattura tessile in GB
II (1820-29) Ferrovie e altre tecnologie meccaniche in Europa
III (1870-80) Nasce industria elettrica in Germania e Usa e poi si sviluppa Industria elettrica pesante nel periodo 1890-1914.
IV (1930-40) Tecnologie elettroniche. Crescita rapida nel periodo 1945-70 in Usa.
V (1970- ) Componenti microelettroniche in Giappone e California
VI (XXI sec) Biotecnologie e/o green economy?
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T.K. Hopkins e I. Wallerstein ( ed.) L'era della transizione. Le traiettorie del sistema mondo 1945-2025
con approccio multidisciplinare e sistemico analizzano i cambiamenti dal dopoguerra
del sistema storico-sociale:. l’economia mondo capitalista, iniziata nel ‘500
i cicli sono un meccanismo entro cui guardare a tali cambiamenti.
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Un sistema sociale è caratterizzato da un’unica
divisione del lavoro. Un mini-sistema ha un’unica struttura economica, politica e culturale.
2 tipi di sistema mondiale a)Economia mondo ↓ → b)impero mondo hhaa ++ strutture politiche, ∕ ha 1 sola struttura ↓ spesso conquistate da b) ∕ es. Cina, Egitto, Roma NB L’impero britannico del XIX sec non è un impero mondo, ma uno stato con colonie in posizione egemonica nell’economia mondo capitalistica
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Le prime economie mondo nascono alla fine del Medioevo:
le città stato italiane con al centro Venezia le città delle Fiandre e della Lega Anseatica
poi colpite dalle crisi economiche, demografiche ed ecologiche del periodo 1300-1450 Nell’Europa del XVI sec nasce un’economia mondo capitalistica (che è in equilibrio con altri sistemi mondiali: gli imperi ottomano e russo e la proto-economia mondo dell’oceano indiano).
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Stadi/ anni
Centro……
Semi-periferia
Periferia…..
I 1450↕1640
Città stato ital. + SpagnaEuropa N.O.
Europa N.O.Città stato ital. + Spagna
Europa N.E.America
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Stadi/ anni
Centro…… Semi-periferia Periferia…..
II: il Centro scambia manufatti con prodotti agricoli della periferia. 1650
↕ 1815
Olanda→ Inghilterra Francia→
Spagna Usa Germania
Resto Europa America Latina
III capitalismo industriale in tutto il globo 1815-
↕ 1915
Inghilterra fino al 1873 Usa
Ex mini sistema russo Giappone
Ex colonie americane + Spagna+ Asia +Africa
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IV consolidamento economia mondo nel globo 1917-8
↕ 1945-65
Usa massima egemonia
Urss semiritiro mercantilistico Europa occidentale
Europa Est Altri continenti
V 1967-73 - ? declino egemonia Usa
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SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI6 ottobre 2014
Roma 23 settembre- 10 dicembre 2014 C.d.L magistrale: Comunicazione d’impresa 2° anno 9 crediti (inclusi crediti Laboratorio)Lunedì Martedì Mercoledì 9-11 Aula Blu
Laboratorio possibile ora 17-19 invece del lunedì mattina
E-mail: [email protected] Stanza B12 Via Salaria113, tel.: 06 49918446-
ricevimento mercoledì 15-16.30
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L’era della transizione Le traiettorie del sistema mondo 1945-2025
Il periodo 1967-1973 per Hopkins e Wallerstein (1997) segna il culmine della fase espansi-va del sistema mondo iniziata nel 1945 seguita da una fase di stagnazione che prosegue almeno fino agli anni '90 e continuerà pressappoco fino al 2025 secondo i ritmi del ciclo di Kondratieff, con grandi turbolenze negli ultimi 20 25 anni.
Questa transizione porterà alla caduta del sistema mondo capitalista o all’inizio di un nuovo ciclo?.
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Hopkins e Wallerstein: un approc-cio sistemico che analizza insieme
A. Economia→ la produzione mondiale
B. Mercato del lavoro→ la forza lavoro mondiale
C. Società→ i modelli di welfareD. → la coesione socialeE. Cultura→ la struttura del sapere F. Politica→ il sistema interstatale
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Un mondo solo in trasformazione T.K. Hopkins e I.
Wallerstein ( ed.) + co-autori del Fernand Braudel Center
L'era della transi-zione. Le traiettorie del sistema mondo 1945-2025
analizza il periodo 1945-90 del sistema mondo nato nel XVI sec.→ ipotesi di una sua fine o di una grande turbolenza con la chiusura del ciclo di Kondratieff nel 2025
Manuel Castells1. La nascita della società
in rete2. Il potere delle identità3. Volgere di millennioAttenzione al periodo
1975-2000 1. nell'ottica della società
in rete, resa possibile dalle nuove tecnologie,
2. ma messa in discussione dalle nuove identità (Il potere delle identità)
3. Cambiamento nei rapporti di potere: emersione Cina e 4 tigri asiatiche
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Castells: un autore molto particolare
Respinge la cultura postmoderna per il suo nichilismo intellettuale,
scetticismo sociale e cinismo politico.
Crede nella razionalità, nel potere liberatorio dell'identità che non
deve essere ostaggio del fondamentalismo.
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La nuova società (post-fordista)
Per Castells è un cambiamento epocale: nasce la società in rete, che altri chiamano società della conoscenza ( o capitalismo cognitivo)
Obiettivo→ conoscere il mondo partendo dalle tecnologie, ma sapendo che la ricerca dell'identità ha un potere pari al cambiamento tecnologico
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Il ruolo dell’Europa in un momento di grande cambiamento mondiale
Europa: un’identità da rafforzare secondo la proposta di Castells del 2000
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Castells Europa: stato a rete identità e globalizzazione
Guerre tra Europei fin dal 1000 con un picco con le 2 guerre mondiali con l'unificazione fine di tali guerre?
3 fasi critiche anni '50 Ceca Mercato comune Carbone e Acciaio +
1957 CEE di 6 paesi 1981 ammissione Grecia + Spagna e Portogallo 1986 +
Atto unico per un mercato realmente unificato nel 1992 (nel frattempo fine guerra fredda e unificazione 2
Germanie) 1991 trattato di Maastrict moneta unica europea
patto di stabilità e crescita ricalca criteri Fmi ( non + del 3% di debito pubblico)
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L'integrazione europea
è reazione al processo di globalizzazione ma anche la sua espressione più avanzata L'unificazione ha 2 problemi: globalizzaz. dell'economia Identità etniche/culturali Vi è già un intreccio inestricabile di ricerca produzione e distribuzione nella Triade Possibile accordo futuro tra dollaro, euro e yen contro movimenti finanziari destabilizzanti
Multietnicità e multicultu-ralismo innescano xenofobia, specie se ci sono manipolazioni demago-giche, proprio quando l'universalismo europeo è al suo punto più alto
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Cittadini ostili all'unificazione
perché i politici la presentano come adeguamento alla globalizzazione economica (con i corollari della flessibilità del lavoro e riduzione stato sociale) Forti restrizioni ai movimenti di persone per desiderio della Ue di società culturalmente ed etnicamente omogenee, più che negli Usa
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anni '90, relativa stabilità
Anche se declino della competitività europea per - mercati di beni e servizi non completamente
unificati - imprese europee producono in Asia e Usa e
viceversa globalizzazione è fatta da tali movimenti più che da un mercato globale unificato
+ globalizzazione e interdipendenza dei mass media + crescita della criminalità globale coordinamento polizie e mandato di cattura europeo
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identità europea
Servono forme di identità - non basate sulla nazione (Francia) o - sull'unità linguistica (2 Germanie), ma sull'articola-
zione di questi principi con Internazionalizzazione economica e decentramento a
livello di città e regioni o di reti di città e/o regioni
-Difesa dello stato sociale più difficile per riduzione base occupazionale e contributiva, ma indispensabile
la globalizzazione non è inesorabile la lotta tra potere dei flussi e delle identità è aperta ( anche un campionato europeo, anziché nazionale di calcio potrebbe essere utile)
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Lo stato a rete L'Ue è organizzata come una rete che comprende la condivisione delle risorse e delle sovranità, più che il trasferimento di sovranità ad un'istanza superiore non soppianta gli stati, ma è strumento per la loro sopravvivenza.
Vale il principio di sussidiarietà
le istituzioni Ue prendono solo le decisioni che i livelli di governo più basso non sono in grado di intraprendere comitato di 222 governi regionali e locali di tutti i paesi Ue organo consultivo + espressioni culturali che collegano orizzontalmente tali regioni
condivisione dell'autorità (uso legittimo della violenza in ultima istanza) lungo gli snodi di una rete dalla Germania, potenza economica egemonica alla Gran Bretagna e Francia potenze militari, etc.
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Vi sentite cittadini europei? Come considerate l’unione europea? Manca identità?
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Joseph E. StiglitzBancarottaL’ECONOMIA GLOBALE IN CADUTA LIBERA
COME NASCE UNA CRISI 2010
Giulia FerrazzaniSistemi Organizzativi Complessi – Piera Rella
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Chi è Stiglitz Economista keynesiano Nobel per l’economia Ha lavorato nella Banca Mondiale dove si è
interessato delle crisi dei Pvs → quando la crisi colpì paesi periferici ci si preoccupò più di salvare le banche occidentali, che la vita degli abitanti delle nazioni colpite
È stato consulente di Clinton Si autodefinisce riformista di centro, ma si
dichiara deluso da Obama che ha fatto peggio di Clinton, continuando in molte cose la politica di Bush
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Economia globale in pieno squilibrioMercato deregolamentato inondato di
liquidità: Tassi di interesse bassi Bolle speculative→prezzi petroliferi, titoli
tecnologici, quotazioni borsistiche → bolla immobiliare (2007) ↓
Aumento sconsiderato della concessione di mutui subprime, ma soprattutto ↓
Disavanzo fiscale e commerciale negli Usa Ingenti riserve di dollari in Cina
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Prima dello scoppio della bolla immobiliare
Tassi di interesse bassi +
Necessità di aumentare i consumi→
Mutuatari: consumi agevolati↔
Regolamentazione troppo permissiva
Prestiti: indice di rispar-mio pari allo zero
Mutuanti: enormi profitti da spese e commissioni sempre più alte
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Dopo lo scoppio della bolla immobiliare
Crollano i prezzi delle case
Economia dissestata
Viene meno la fiducia alla base del
sistema bancario Congelamento dei
mercati creditizi
Valore del mutuo residuo superiore a quello della casa: crolla la domanda e persone senza casa
2/3 del Pil legati al settore immobiliare
I mercati creditizi globali cominciano a sgretolarsi
Cedimento della domanda e tracollo della produzione
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Il sistema bancarioFUNZIONI PRINCIPALI
A. Fornire un meccanismo di pagamenti che faciliti le transazioni,
B. Evitando guadagni facili imponendo forti costi
C. Valutare, gestire il rischio e concedere prestiti in modo da:
Poter restituire i soldi dei depositanti
Permettere alle Pmi di investire
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Il processo di cartolarizzazione
Tramuta una attività finanziaria indivisa – per esempio, un credito – in una attività divisa e vendibile, cioè in titoli. Questi titoli sono poi venduti a investitori privati o istituzionali, e così la banca rientra dei soldi prestati ai mutuatari. La banca, oltre al vantaggio di mobiliz-zare quelle attività poco liquide, si viene a spogliare anche del rischio legato a quei mutui: il rischio è passato agli investitori.
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Caccia ai colpevoli
Le società di credito immobiliare hanno collocato mutui esotici (Strumenti derivati, creati dagli ingegneri finanziari, che consentono margini di intermediazione molto più elevati di quelli sui prodotti standard).
Le banche hanno acquistato i mutui, li hanno riconfezionati e venduti a investitori sprovveduti
Le agenzie di rating che li hanno approvati e consigliati in Usa e altrove
Economisti per i quali i mercati si regolano da soli
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Caccia ai colpevoli…più in generale I MERCATI FINANZIARI
• Gestire il rischio• Stanziare il capitale• Monetizzare il
risparmio• Tenere bassi i costi
di transazione
• Creato rischi• Collocato il capitale
in modo sbagliato• Incentivato l’
indebitamento • Imposto costi di
transazione elevati
AVREBBERO DOVUTO
HANNO
RISCHIO BASATO SU UNA SCOMMESSA:
all’occorrenza, Fed e Tesoro sarebbero corsi in aiuto
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Per i fautori della deregulation…
I costi della regolamentazione supererebbero i benefici•La regolamentazione soffocherebbe l’innovazione•I problemi più gravi, per gli operatori del settore finanziario meno regolamentato(hedge funds), si sono verificati nel settore più regolamentato (le banche) In realtà…•Le innovazioni dei mercati americani sono mirate proprio ad aggirare le regole, le norme contabili e l’imposizione fiscale
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Deregulation 2Gli operatori finanziari accusano la Fed di aver consentito tassi di interesse troppo bassi per troppo tempo•Le banche accusano il governo di non averle fermate mentre tentavano di fare quello che lo Stato gli aveva chiesto: incentivare l’acquisto della casa•I regolatori non si sono assicurati che le banche non si comportassero male
Assurdo che anche dopo la socializzazione delle perdite non si
cambino le regole
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I fallimenti del mercato finanziario1. AGENZIE
• Gestiscono denaro e prendono decisioni per conto d’altri→Gli investimenti e le valutazioni sono effettuati per conto dei gestori dei fondi.
• Attenzione per i risultati economici Enfasi sugli utili a breve termine
• Retribuzioni basate sul prezzo del mercato delle azioni
• Wall Street inventa nuovi prodotti capaci di generare redditi elevati per le sue aziende nel breve periodo
• Controlli di qualità pressoché inesistenti
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I fallimenti del mercato finanziario: 2 cartolarizzazione
I prodotti finanziari più richiesti prima della crisi erano basati sulla
cartolarizzazioneVANTAGGIO
Distribuzione del rischio
SVANTAGGIO Informazione
imperfetta
La banca si fida dell’intermediario che ha
erogato il mutuo ipotecario
Si da per scontato che la banca venditrice
abbia effettuato controlli/indagini
Acquisto di titoli garantiti da ipoteca
Si prestano soldi ad un proprietario di casa di cui non
si sa nulla
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I fallimenti del mercato finanziario3) ESTERNALITA’ =
• Situazione in cui uno scambio di mercato crea costi o vantaggi per soggetti che non vi
partecipano• L’odierno sistema finanziario è intrecciato e
centrale per l’economia il fallimento ha colpito tutti
• Le esternalità costituiscono la causa del contagio→Il Fmi ha chiesto un massiccio intervento pubblico in contrasto con il Fondamentalismo del Mercato (I mercati sono efficienti, capaci di correggersi da soli)
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• Fed e Tesoro Usa hanno osteggiato l’introdu-zione di regole che avrebbero potuto ren-dere le operazioni di salvataggio multimi-liardarie meno probabili e meno costose
I salvataggi costituiscono il segno di una politica incoerente con conseguenze
potenzialmente di lungo periodo Azzardo Morale
Gli incentivi verrebbero indeboliti se gli intestatari di un mutuo sapessero di avere la
possibilità di essere aiutati in caso di inadempienza
I fallimenti del mercato finanziario3) ESTERNALITA’
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I fallimenti del mercato finanziario chiariscono che il governo ha un ruolo
da svolgere:
se fa bene il proprio lavoro ci saranno meno incidenti, o almeno saranno meno
gravosi
Il governo deve contribuire, ma il modo in cui lo stato interviene influisce sulla
possibilità che si verifichino altre crisi in futuro e sul senso di equità e giustizia di
una nazione.
In conclusione serve più regolamentazione
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• Gli Usa hanno esportato la loro filosofia quasi ¼ dei mutui tossici viene acquistato da istituti esteri
• Molti paesi europei hanno dovuto affrontare problemi propri:
Spagna: bolla enorme crollo mercato immobiliare (norme rigorose nel mercato finanziario)
Islanda: comportamento sconsiderato delle tre banche estere primo paese Ue che chiede aiuto dall’Fmi
La crisi globaleMACRO E MICROPROBLEMI
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UE ha una pecca sostanziale dell’integrazione: il ‘mercato unico’ fa sì che
qualsiasi banca europea possa operare in qualsiasi paese, mentre la responsabilità della regolamentazione spetta al paese di
provenienza
Paesi in via di sviluppo: diminuzione delle rimesse (trasferimenti di denaro ai familiari dai paesi industrializzati) e dei capitali esteri + politiche di liberalizzazione sbagliate del mercato finanziario e dei capitali imposte dall’Fmi
La crisi globalenell‘Unione europea e nei
Pvs
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Il quadro generaleL’ECONOMIA GLOBALE E’ SOGGETTA A
SCOSSE SISMICHE
Paesi sviluppati: tendenza al passaggio dal settore manifatturiero al terziario
Globalizzazione: delocalizzazione della produzione•Vantaggio comparato in Cina, India e in altri paesi emergenti•Paesi poveri che prestano soldi a quelli più ricchi: deficit insostenibile
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Le conclusioni di Stiglitz• Per riportare in salute l’economia
mondiale bisognerà tenere conto delle nuove acquisizioni in materia di dottrina economica e correggere gli squilibri
• Una qualche nuova bolla potrà sostituire quella immobiliare (che aveva sostituito quella tecnologica, che a sua volta aveva preso il posto di quella petrolifera)
• Negli Stati Uniti vanno risolti i problemi di fondo della regolamentazione: NON SI PUO’ ASPETTARE CHE LA CRISI FINISCA: SI DEVE AGIRE PRIMA
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Che fare secondo Stiglitz
C’è bisogno di nuove regole Un nuovo ordine capitalistico con un
nuovo ruolo dello stato Innovazione va indirizzata al
risparmio energetico e di risorse naturali e non di posti di lavoro→ è paradossale avere molti disoccupati in un mondo sull’orlo del disastro ambientale
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Gallino: gli effetti del finanzcapitalismo sulle imprese
Mercati borsistici non servono più per emettere nuove azioni→ le imprese si indebitano con le banche o si autofinanziano
Le banche più grandi riducono i prestiti (la loro funzione) e speculano dentro e fuori bilancio
Dato che le operazioni finanziarie rendono più di quelle produttive le imprese si finanziarizzano a danno dei lavoratori e della R&S→ es. gruppo Fiat che già da anni ha una holding finanziaria, apre una banca in Argentina
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La trasformazione delle imprese industriali in enti finanziari
Banche che vendono automobili (o imprese di automobili che acquistano banche?) → almeno l’80,5% degli scambi sono unicamente speculativi
La esternalizzazione della produzione →accrescimento irresponsabilità sociale
Le ricadute sul management→ più attento a soddisfare gli azionisti con operazioni finanziarie, che non a migliorare la produzione
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l’uomo economico un modello diventato carne e ossa
istituzioni-scuola, mercato, produzione, consumo, media, intrattenimento, PA e politica operano come se ognuno fosse un homo oeconomicus→ avanza una mutazione antropologica che rischia di farci essere attenti solo al nostro interesse immediato e di non essere capaci di distanza dal finanzcapitalismo.
Anche il sé corporeo è plasmato dalla cultura dominante
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L’estrazione di valore dal lavoro umano
Interconnessione totale rischia di farci lavorare più che ai tempi di Dickens
C’è voluta una sentenza negli Usa per vietare ai datori di lavoro di obbligare i dipendenti a rispondere al cellulare fuori orario e durante le vacanze
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Estrazione di valore dalla natura
L’assalto al sistema agroalimentare
Il degrado civile legato alle disuguaglianze
Fragilità sistemica del finanzcapitalismo
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Riforme forse impossibili, ma necessarie
Necessità di investimenti socialmente responsabili da parte dei fondi pensione
Riforme finanziarie che la Ue dovrebbe introdurre per regolare la palude del sistema finanziario eccessivamente complesso e inconoscibile
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È possibile incivilire il finanzcapitalismo? Necessario, ma non sufficiente ridurre il
dominio della finanza Alla ricerca di un contro movimento
(Polanyi) Democratizzare la globalizzazione L’incivilimento dipende anche dalle
tecnologie di assoggettamento e dai processi di soggettivazione:liberazione da comportamenti infantilistici e consumisti: consumi responsabili e promozione dello sviluppo umano