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L'Oscar del giorno lo assegniamo a Bibiana Chierchia. L'assessore comunale di Campo- basso all'urbanistica ha portato in porto il ri- sultato del rigetto dell'autorizzazione a costruire sull'area di Parco dei Pini. Questo, nonostante si sia vista correggere la delibera dalla sua stessa maggioranza e, poi, corretta nuovamente dall'opposizione del cosiddetto Polo civico che, addirittura, ne ha chiesto le dimissioni senza un perché. Sta di fatto che l'assessore all'urbanistica è riuscita a portare in porto un voto unanime sulla delibera. GIORNALE SATIRICO 30.000 copie in omaggio Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel.: 0874.1919119 Fax: 0874.49441 E-mail Redazione Campobasso: [email protected] E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected] Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero ANNO X - N° 185 - SABATO 13 SETTEMBRE 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA www.lagazzettadelmolise.it | [email protected] RESTA AGGIORNATO, SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO L’Oscar del giorno a Bibiana Chierchia Il Tapiro del giorno lo diamo a Rosario De Matteis. Promuove un convegno sull'autono- mia regionale dimenticando di avere fatto parte di una maggioranza alla regione che, al pari di quella in essere oggi, non è riuscita a ridisegnare l'ossatura regionale. E, ancora, parla di autonomia mentre le strade provin- ciali sono praticamente impercorribili. C'è in tutto questo qualcosa che sfugge all'umana mente molisana. Non si può sempre giocare sugli equivoci politici dimenticando che di qualcuno sarà pure la colpa di quanto è ac- caduto. Il Tapiro del giorno a Rosario De Matteis

13 settembre 2014

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La campagnola bella

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Page 1: 13 settembre 2014

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Bibiana

Chierchia. L'assessore comunale di Campo-

basso all'urbanistica ha portato in porto il ri-

sultato del rigetto dell'autorizzazione a

costruire sull'area di Parco dei Pini. Questo,

nonostante si sia vista correggere la delibera

dalla sua stessa maggioranza e, poi, corretta

nuovamente dall'opposizione del cosiddetto

Polo civico che, addirittura, ne ha chiesto le

dimissioni senza un perché. Sta di fatto che

l'assessore all'urbanistica è riuscita a portare

in porto un voto unanime sulla delibera.

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino

Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)

Tel.: 0874.1919119

Fax: 0874.49441

E-mail Redazione Campobasso: [email protected]

E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected]

Stampa:Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.)

Il lunedì non siamo in distribuzione

La collaborazione è gratuita

Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero

ANNO X - N° 185 - SABATO 13 SETTEMBRE 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

www.lagazzettadelmolise.it | [email protected]

RESTA AGGIORNATO, SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK

TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

L’Oscar del giorno

a Bibiana Chierchia

Il Tapiro del giorno lo diamo a Rosario De

Matteis. Promuove un convegno sull'autono-

mia regionale dimenticando di avere fatto

parte di una maggioranza alla regione che,

al pari di quella in essere oggi, non è riuscita

a ridisegnare l'ossatura regionale. E, ancora,

parla di autonomia mentre le strade provin-

ciali sono praticamente impercorribili. C'è in

tutto questo qualcosa che sfugge all'umana

mente molisana. Non si può sempre giocare

sugli equivoci politici dimenticando che di

qualcuno sarà pure la colpa di quanto è ac-

caduto.

Il Tapiro del giorno

a Rosario De Matteis

Page 2: 13 settembre 2014

La legge di stabilità 2013 (legge 24 dicembre 2012 numero

228), in primo luogo, prevede che le amministrazioni pubbli-

che possano conferire incarichi di consulenza in materia in-

formatica solo in casi eccezionali in cui occorra provvedere

alla soluzione di problemi specifici connessi al funziona-

mento dei sistemi informatici e che la violazione di tale di-

sposizione sia valutabile ai fini della responsabilità

amministrativa dei dirigenti (art. 1, comma 146).

La Regione Molise dispone di una società informatica in

house, la Molise Dati, eppure, nel momento in cui ha ritenuto

di dover introdurre il protocollo unico informatico, l’ha bella-

mente ignorata servendosi di una società esterna.

Da queste colonne abbiamo sollevato l’eccezione, ma la

cosa è stata lasciata cadere, nonostante avesse risvolti,

anche finanziari, ragguardevoli (lo scherzetto pare abbia

sfiorato i due milioni di euro) e il programma installato, an-

cora oggi, non riesce a scorrere come dovrebbe.

Tutto lascia supporre che l’incarico di consulenza non rien-

tri tra i casi eccezionali per i quali la legge di stabilità sopra

indicata prevede si possa ricorrere all’esterno.

Eppure, come diciamo, e abbiamo detto e scritto, nono-

stante la Molise Dati sia una società della Regione Molise

ed abbia professionalità consolidate nella materia che tratta,

ha dovuto cedere il passo ad una concorrente esterna allor-

ché la Regione ha deciso di installare il protocollo unico in-

formatico.

Programma, tra l’altro, che la Molise Dati aveva pronto da

tempo, ma mai preso in considerazione dagli amministratori

di Palazzo Vitale. Stando così le cose, ci sarebbero tutti gli

estremi perché gli organi di controllo verificassero la sussi-

stenza o meno delle condizioni per le quali la legge del 24 di-

cembre 2012, numero 228, consente, in via eccezionale, di

servirsi di consulenze esterne, ovvero per la soluzione di

problemi specifici.

Naturalmente, essendo la Molise Dati una società della

Regione, peraltro messa in castigo dal governo incarica, mi-

nacciata nella sua destinazione istituzionale, impoverita di

personale e di risorse finanziarie, non poteva certo “prote-

stare”, come di fatto non ha protestato per la palese sopraf-

fazione subita. Ma il collegio dei revisori dei Conti della Re-

gione ha elementi necessari per andare a verificare se la

procedura che ha portato alla installazione del protocollo

unico informatico sia stata una procedura corretta e non in

contrasto con le disposizioni di legge in vigore. Meglio an-

cora, potrebbe intervenire la Sezione della Corte dei Conti

regionale cui il legislatore nazionale ha dato poteri e affidato

compiti specifici di controllo semestrale sulle procedure am-

ministrative e le spese dell’ente.

Quei due milioni di euro per l’installazione del protocollo

unico informatico dovranno stare da qualche parte in bilan-

cio e, soprattutto, se e come giustificati.

Ci sarà pur stato qualcuno che avrà dovuto mettere nero

su bianco per dire e dimostrare che la Molise Dati non era

nella condizione di fornire l’installazione e che la circostanza

configurava un caso eccezionale motivo per cui era consen-

tito alla Regione di ricorrere all’esterno.

Il guaio è che in una piccola realtà come la nostra, dove

la contiguità tra i poteri è oggettivamente inevitabile, recipro-

camente condizionata e condizionante (il caso della nomina

al nucleo di valutazione, a 80mila euro l’anno, della segreta-

ria del già sindaco Pd di Foggia, Ciliberti, ancorché giudice

del Tar Molise, è l’esplicazione di una condizione ambientale

sostanzialmente malmostosa), bene, in una piccola realtà

come la nostra, difficilmente vengono seguite e applicate le

procedure di controllo, difficilmente i poteri che interagiscono

si calpestano i piedi, difficilmente alle fonti dell’informazione

è consentito arrivare alla verità, difficilmente l’opinione pub-

blica riesce ad esprimersi.

L’attuale governance della Regione Molise è la quintes-

senza di un sistema politico-amministrativo preordinato al-

l’esercizio del potere in chiave discriminatoria per un verso,

favoristica per l’altro, autarchico e minatorio, contro cui, no-

nostante la cronaca abbia reso noti casi imputabili e perse-

guibili amministrativamente e penalmente, niente e nessuno

è riuscito a scalfirne la sicumera e la prepotenza: quintes-

senza di un sistema politico-amministrativo bloccato dagli in-

teressi reciproci che governa e garantisce. Molisani sempre

più sudditi e sempre meno cittadini.

Dardo

2

13 settembre 2014

Esempio: la Regione Molise dispone di una società informatica in house, la Molise Dati,

eppure, nel momento in cui ha ritenuto di dover introdurre il protocollo unico informatico,

l’ha bellamente ignorata servendosi di una società esterna a due milioni di euro

TAagliolto

Siamo sicuri di essere amministrati correttamente?In una realtà sociale, dove la contiguità tra i poteri è oggettivamente inevitabile,

reciprocamente condizionata e condizionante, difficilmente vengono seguite

e applicate le procedure di controllo, difficilmente i poteri che interagiscono

si calpestano i piedi, difficilmente alle fonti dell’informazione è consentito

arrivare alla verità, difficilmente l’opinione pubblica riesce ad esprimersi

di Antonio Tedeschi

Circa un anno fa scelsi di lasciare il

centro destra perchè ormai era diventato

un covo di riciclati, di persone calate dal-

l’alto, di faccendieri ed era soprattutto

ormai lontana dalla gente e dai loro pro-

blemi.

Decisi insieme a tanti amici e tanti mo-

lisani quasi 100.000 di appoggiare Paolo

Frattura,diciamo che fu una scelta sofferta

perchè lasciai un ruolo importante quale

assessore alla Provincia di Isernia ma lo

feci con quello spirito di cambiamento di

cui tanto aveva bisogno il nostro territorio.

Ricordo ancora l’entusiasmo di quel pe-

riodo dove si parlava di rilancio econo-

mico /sociale ,problemi reali e di pro-

grammi da mettere in atto per risollevare

la nostra Regione.

l bilancio ad un anno è haime desolante

un Presidente insieme ai suoi soci di cor-

data che pensa solo ed esclusivamente

non ai 90.000 disoccupati di questa bella

terra ma ai propri interessi e oggi scrive

prendendo in giro ancora una volta i mo-

lisani ,che lui è ultimo nella classifica dei

presidenti di regione perchè sta effet-

tuando scelte impopolari!!!

La domanda sorge spontanea,impopo-

lari significa: chiudere la GAM ?

Togliere soldi alle strutture Ospedaliere

Pubbliche per darle ai privati?

Costruire centrali biomasse per distrug-

gere quel poco di economia derivante

dalla raccolta del Tartufo?

Lasciare a casa decine e decine di la-

voratori dell’esattorie !si vuole puntare sul

turismo e si da la delega ad un consigliere

senza idee e senza soldi e potrei dirle

altre e 100 cose ma non voglio avvilirvi ul-

teriormente.

Qualche giorno fa sono stato ad una

riunione politica del centro destra, o di

quello che ne rimane, ribadisco ad alta

voce queste cose,il nostro Molise ha biso-

gno , aldilà degli schieramenti, di persone

“credibili e serie”, solo con questi principi

e presupposti si puoi ripartire costruendo

un ‘ alternativa che avvicini la gente e li-

beri davvero il Molise da questi perso-

naggi, la nostra gente sa perfettamente

chi sono a prescindere da dove si collo-

cano! Infine voglio ribadire la mia vici-

nanza all’amico Martelli che ha dato prova

di coraggio e dirgli che in questa regione

non è solo e che siamo in tanti a pensarla

come lui.

L'intervento. Pentito di avere

votato per Frattura

Page 3: 13 settembre 2014

CAMPOBASSO. “Frattura, tu non sai ven-

dere ciò che sai fare come Renzi non sa

fare ciò che sa vendere”.

A parlare è Antonio Di Pietro che in confe-

renza stampa a Campobasso tenta di ri-

sollevare dal crollo del gradimento

espresso in un sondaggio nazionale dalla

popolazione regionale. Pronta arriva la ri-

sposta di Romano che centra il problema

sull’assist del Tonino nazionale: “Forse ha

ragione – dice il giovane ex consigliere re-

gionale riferendosi alla dichiarazione di-

pietrista sul governatore del Molise -

altrimenti non avrebbe ceduto le quote

della Civitas (centrale a biomasse di Cam-

pochiaro) al suo socio a titolo gratuito, né

quelle della Bio.com (centrale a biogas a

Termoli e beneficiaria di 265 mila euro

della Regione, mai restituiti) a soli 800

euro (ottocento/00). Ad avercene di bene-

fattori così!”.

Così, quand’anche Di Pietro prova ad ad-

dossare alla comunicazione poco utiliz-

zata (o utilizzata male) da Frattura per di-

vulgare le pie opere del governo di

centrosinistra, in realtà fornisce un assist

micidiale agli avversari politici.

Perché oltre a diffondere ciò che Frattura

e i suoi non hanno fatto, pur sforzandosi

di trovare qualcosa di buono in appena in

un anno e mezzo di legislatura, ciò che

balza agli occhi è solo la tutela di inte-

resse imprenditoriali propri di Frattura,

della sua giunta e dei suoi consiglieri re-

gionali. Non poteva approfittarne Mas-

simo Romano che, dal social network, ha

ricordato il vero problema del Molise che

un pm quale Antonio Di Pietro cerca di

sviare fingendo di non vedere: il conflitto

di interessi.

A circondare Di Pietro sono in tre: il figliol

prodigo Cristiano, vice presidente del

Consiglio regionale che ha perso anche

quel po’ di smalto che gli era rimasto

quanto meno per fornire lo spunto di un

sorriso per le sue perle di saggezza, l’as-

sessore Pierpaolo Nagni che, forse, di

tanto in tanto durante la notte si chiederà

“che ci faccio io in mezzo a questa banda

di scalmanati?” (ps. a proposito, chissà

come mai quel volpone democristiano di

Nagni era assente il giorno in cui la Giunta

di cui fa parte ha adottato la delibera per

l’assunzione dell’ex segretaria di un giu-

dice del Tar Molise con 80mila euro).

E dulcis in fundo, a far compagnia al ta-

volo, c’era Carmelo Parpiglia meglio co-

nosciuto nell’ambiente politico come “il

calciatore”. E a proposito di comunica-

zione, in cui Di Pietro è maestro, qualcuno

dovrebbe informare l’ex ministro che, pro-

prio con Frattura presidente, il Molise è in

preda alla peggiore della disperazione

che possa impadronirsi di una società,

ossia “il dubbio che vivere onestamente

sia inutile”.

3

13 settembre 2014TA

agliolto

L’ex pm di mani pulite in conferenza stampa cerca di difendere il governatore

del Molise dal calo dell’indice di gradimento ma fornisce un assist per declassarlo

Alla Regione parlano di seconda fase del programma di

governo regionale, come se la prima l’avessero realizzata.

Stramberie della politica nostrana che riesce a far passare

per ragionevoli anche le assurdità. Non sappiamo qualificare

altrimenti questo tentativo di mistificazione da parte del go-

verno regionale che del programma elettorale con cui ha

convinto i molisani ha fatto perdere le tracce (tutti i governi

sono affetti dallo stesso vizio, anche perché nessuno chiede

loro conto).

Governo che sopravvive a se stesso tamponando qua e là

le falle che si aprono nei settori del’economia (industria,

agricoltura, turismo, artigianato, commercio, servizi sociali

eccetera), nei rapporti interpartitici (tensione costante tra Pd

e Idv), nei rapporti con le forze sociali (sindacati) e con il

partenariato.

Un governo affogato nella quotidianità che rigurgita pro-

blemi, insufficienze, inefficienze, urgenze e ... maldicenze!

Vorrebbe far credere di aver sciolto i nodi del lavoro e dello

sviluppo, per cui sarebbe nella condizione di passare alla

fase due: quella delle Riforme. Roba da manicomio. Anzi,

da interdizione dai … pubblici uffici. Tant’è. Non ce lo stiamo

inventando noi. Ci sono comunicati stampa che parlano in

proposito. Come quello, appunto, che prefigura il governo

regionale pronto per la fase due: le Riforme! Nelle inten-

zioni, lo sbaraccamento dei vecchi apparati (intanto comin-

ciassero dalla la giunta, dalle commissioni, e dal consiglio

regionali, quindi ponessero mano una volta per tutte alla

riorganizzazione dei servizi e degli uffici regionali); lo snel-

limento delle procedure burocratiche; la cancellazione degli

enti inutili; l’introduzione di Agenzie agili ed efficienti e della

metodologia, in forma stabile, della programmazione. Ma

per programmare occorrono i programmi.

Che non ci sono.

Magari accadesse. Ma non essendo mai stata data per

avviata né per conclusa la fase uno, non possiamo prendere

sul serio la fase due.

Stando ai fatti, stando cioè alla lettura pedissequa della

realtà in cui si contano a migliaia i cassaintegrati, i giovani

disoccupati, a migliaia le pale eoliche e i pannelli solari a

deturpare i profili delle colline e a rubare terreno coltivato, la

rete ospedaliera boccheggiante, il patrimonio storico-ar-

cheologico in abbandono, le industrie serrate e i negozi a

serrande abbassate, è il caso di saltare le fasi (uno e due)

e di mettere mano alla sopravvivenza.

L’avessero dimenticato, ci premuriamo di ricordare al pre-

sidente della giunta e all’assessore alle politiche Sociali e

del Lavoro che a sperare di sopravvivere sono i dipendenti

della Molise Dati SpA, di Esattorie SpA, della Biblioteca

Provinciale “P. Albino”, del Korai, in aggiunta a quelli di

Gam, di Ittierre e dello Zuccherificio, dell’indotto metalmec-

canico, dell’edilizia, del turismo, del commercio e delle im-

prese di vigilanza. Bastano, o ne occorrono altri di guai, per

darvi una mossa?

Dardo

Ma che fase una e fase due, cerchiamo di sopravvivere

Stando al parere degli amministratori, a Palazzo Moffa sarebbe giunto il tempo delle riforme

Di Pietro tenta di salvare Frattura,Romano riesce ad affossarlo

E’ già tanto che il governo regionale riesca a tamponare le falle che si aprono nei settori

dell’economia (industria, agricoltura, turismo, artigianato, commercio, servizi sociali eccetera),

nei rapporti interpartitici (Pd-Idv), nei rapporti con le forze sociali (sindacati) e il partenariato

RICCIA. La “Sagra dell’Uva” di Riccia ha

origini negli inizi degli anni trenta a testimo-

nianza dell’impegno e del sacrificio di molti

riccesi che, grazie ad essa, hanno raccon-

tato di questa piacevole terra e della sua

gente.

L’origine della sagra cittadina si colloca,

come già ricordato, agli inizi del 1930,

quando, in conseguenza delle direttive del

governo fascista, furono adottate misure af-

finché si svolgessero Feste dell’Uva in tutti i

Comuni d’Italia, allo scopo di esaltare il la-

voro dei campi e di valorizzarne il prodotto:

“… in ogni città o grossa borgata dovrà for-

marsi un Comitato, sotto la guida del pote-

stà, del quale facessero parte le autorità

civili, militari ed i rappresentanti delle asso-

ciazioni produttive e di partito”.

La festa diventa subito spettacolo tra le

strade del paese con giovani e giovanissime

che ballano con costumi folcloristici mo-

strando cesti pieni di uva e distribuendo

dell’ottimo vino rosso autoctono, il cui viti-

gno, oggi, sembra quasi essere del tutto

scomparso: "a saibell".

Un vino così scuro da lasciare sulla bocca

e nel bicchiere il rosso intenso e profumato

del proprio carattere.

Oggi, purtroppo, a Riccia solo pochissimi

gli ettari di terreno coltivati a vigna come

nessuna azienda vinicola è stata mai atti-

vata.

Resta una Festa, così, che alle spalle non

ha più nè il vitigno autoctono nè, tantomeno,

una produzione vinicola.

Resta una festa, piacevole, ma privata del

suo originario spessore legato alla coltiva-

zione della vigna.

L'amministrazione comunale, nel tempo,

si è posto il problema?

Festa dell'uva, ma il vino locale?A Riccia solo pochi ettari a vigna e nemmeno una cantina

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CAMPOBASSO. CGIL CISL e UIL

hanno con forza posto come obiettivo

principale, il tema del lavoro, consape-

voli che gli anni della crisi hanno se-

gnato in modo drammatico,

l’assetto economico e sociale del Mo-

lise.

E’ stata espressa in maniera chiara e

forte in ogni iniziativa posta in essere

dal sindacato confederale molisano la

posizione su ogni singolo tema e su

ogni singola

vertenza aperta in regione.

In Molise negli ultimi 6 anni si sono

persi circa 20.000 posti di lavoro, ci

sono i precari, i cassaintegrati, un gio-

vane su due non lavora, in sintesi la si-

tuazione è drammatica.

"Il sindacato confederale a partire

dalla sua piattaforma ha avviato il con-

fronto con parti sociali e istituzioni e lo

scorso 7 agosto il Molise ha sottoscritto

l’intesa sul

riconoscimento dell’area di crisi, tutti

apparentemente soddisfatti e convinti di

aver trovato uno degli strumenti neces-

sari per affrontare una crisi di tale por-

tata..

Dopo poco più di un mese però, leg-

giamo con sorpresa , alcune dichiara-

zioni di Confcooperative, per bocca del

suo Presidente Domenico Calleo, sulla

quasi inutilità di tale ratifica. Ricordiamo

al Presidente di Confcooperative che la

sua Associazione è tra le sigle che

hanno dato vita all’intesa istituzionale,

e che l'abilità, dovrebbe essere, l’impe-

gnarsi congiuntamente per ottenere il

risultato di portare in Molise risorse ag-

giuntive per diversi milioni, e conse-

guenti investimenti produttivi. Inoltre

ricordiamo che il sindacato non ha mai

contrapposto area di crisi e cooperative

ed ha fatto emergere alcune criticità del

piano industriale come d’altra parte ha

fatto Confcooperative, proprio perché il

nostro interesse è salvaguardare il fu-

turo occupazionale dei lavoratori della

GAM e di tutta la filiera.

A questo punto riteniamo doveroso

che il presidente della regione informi

tutti lavoratori e le lavoratrici della situa-

zione che si sta delineando rispetto al

futuro produttivo della GAM".

Caro Matteo,

Oggi ho ricevuto la mia busta paga:

totale competenze: Eur 2945,73

totale ritenute: Eur 1053,32

netto a pagare: Eur 1892,00

Possiamo partire da questa situazione, che è la stessa per

migliaia di lavoratori dipendenti, per capire cosa c'è che non va

nel sistema fiscale del nostro Paese.

Ossia: se io sto pagando Eur 1053,32 di tasse, e di conse-

guenza l'azienda, lo stiamo facendo entrambi per quella fetta

molto grande d'Italia che le tasse le evade!

Come deve barcamenarsi uno Stato che, non volendo farle

pagare a tutti indistintamente, ha comunque la necessità di re-

perire quelle risorse minime per sostentarsi? Iper-tassando chi

ha la ritenuta alla fonte.

Oggi sentivo parlare del fatto che il Governo deve trovare 20

miliardi di Euro e Renzi sta chiedendo ai Ministri quanto pos-

sono risparmiare i propri dicasteri.

Il problema è proprio questo: se continuiamo a parlare di ri-

sparmi piuttosto che di introiti, possiamo continuare a porci

mille domande, a chiamare mille esperti di economia, a criti-

care Bruxelles per le sue imposizioni, ma il cerchio non lo qua-

dreremo mai.

Una cosa che proprio non mi sta nella testa è questa: noi

italiani, che ci vantiamo di aver capito come si sta al mondo

perché siamo più furbi degli altri, quanta furbizia abbiamo nel

momento in cui, non facendo pagare le tasse ad una cospicua

parte della popolazione, ci priviamo dei servizi necessari e cre-

iamo enormi squilibri sociali? Dov'è tutto quel vantaggio cultu-

rale nei confronti degli altri popoli che poniamo a vessillo della

nostra italianità? C'è qualcosa che stride, non credete?

Ciò che è evidentemente la soluzione a molti dei mali italiani

-non solo della mia busta paga- sembra non essere visto da

chi incarna la Legalità in quanto Istituzione.

Si tratterà di andare contro lobbies che fino ad ora hanno

avuto solo vantaggi dalle politiche statali? Pazienza, faccia-

molo, sarà il male minore. Si tratterà di andare contro determi-

nati bacini elettorali? Pazienza, facciamolo, sarà il male

minore.

Vogliamo rimanere il popolo che, dinanzi ad una striscia con-

tinua sulla carreggiata, sorpassa indisturbato il veicolo anti-

stante perché all'orizzonte sembra non si veda nessuno, e poi

va a cinque all'ora se intravvede una volante della Polizia? Vo-

gliamo rimanere il popolo che, se non visto, lascia che il pro-

prio cane evacui per strada senza raccogliere le sue feci?

Vogliamo rimanere il popolo che, sapendo di una sonnolenza

momentanea della Guardia di Finanza, continua a non emet-

tere scontrini fiscali o ricevute? In poche parole: vogliamo rima-

nere il popolo dell'"adesso ci provo" (a sviare dalle regole)?

Molto triste la cosa se vogliamo destinarci ad una sorte del

genere. Altrettanto triste se un Parlamento (prima ancora di un

Governo, visto che è il Parlamento a legiferare) svia continua-

mente dal tema come se non fosse la causa di tutti i mali.

E a tutte le partite IVA che si lamentano delle serrande ab-

bassate, dico: non le abbassereste se pagaste le tasse anche

voi, perché pagandole tutti, tutti arriveranno a pagarle meno.

Se non si comincia a creare questo circolo virtuoso, pos-

siamo mettere in scena tutti i Ballarò, tutti i Report, tutti i Virus

di questo mondo, ma saremo sempre al punto di partenza.

Una cittadina che si crede meno furba della norma, con or-

goglio.

Marialuisa Amato

413 settembre 2014

TAagliolto

Cgil, Cisl e Uil ripropongono con forza il tema diventato drammatico con il Molise

Lettera aperta al presidente Renzisulla tassazione in busta paga

"Lavoro, la politica si svegli"

Caccia, ci risiamo

L’intervento.

Mi congratulo con l’intervento della Consigliera del movi-

mento 5 stelle per la mozione presentata in consiglio per il ri-

pristino del calendario venatorio 2014/2015 ( non come scritto

sulla delibera di pre apertura ovvero 2013/2014) con partico-

lare riferimento alla tutela dell’orso marsicano. Ma nonostante

le sua ragioni tutte legittime e supportate da pareri autorevoli

la mozione è stata respinta. Pazienza Consigliera , una battaglia

persa ma purtroppo Lei è stata battuta non ieri ma il

02.09.2014 dalla giunta riunita appositamente in notturna che

con delibera pirata ha di fatto annullato il parere della commis-

sione espresso per il calendario venatorio, e la delibera della

regione che approvava il calendario venatorio e che tra l’altro

recepiva gli accordi per la tutela dell’orso marsicano. D’altronde

Lei non chiedeva nulla di diverso da quello che la regione ha

precedentemente deliberato.

Però che mi frega, io faccio una nuova delibera senza annul-

lare la precedente e il gioco è fatto. Si poteva fare? E stato fatto.

Ma guardi se Lei va a leggere il documento a firma di Di Pietro

pubblicato sui siti dagli AA.TT.CC prima del 3 settembre, egli,

già preannunciava in maniera chiara le volontà di effettuare de-

libere ad hoc per stravolgere il calendario tant’è che esiste una

diffida della lipu/enpa del 1 settembre protocollo n.4563-2014.

Me la gravità risiede nel fatto che la delibera pirata e stata pub-

blicata sul Burm la mattina seguente all’incirca intorno alle un-

dici ( con solerzia inusitata alle 0,24 del 2 settembre invece era

sul sito dell’ATC 1 Campobasso: la domanda sorge spontanea

quale è quella valida? E chi c’è dietro?).

Le consiglio di leggerla , infatti poi è stata modificata e ri-

scritta. Ma Le dirò di più le forze dell’ordine tutte nessuna

esclusa non sono state rese partecipe con nessuna comunica-

zione che il 3 /09/14 si “pre-apriva” la caccia (forse è stato fatto

in tarda mattinata) . Alla faccia del rispetto per persone che

ogni giorno lavorano per la tutela del territorio.

Allora io Le chiedo se può verificare la correttezza di questo

iter “deliberatorio” perché come ha già annunciato il consigliere

ve ne saranno altre.

E se può mettervi freno anche nelle apposite sedi. Ho visto

su youtube la replica del consigliere Di pietro: non merita un ta-

piro ma di più per le castronerie che ha detto.

Ha fatto saltare il protocollo di intesa firmato a carattere na-

zionale( anche dalle associazioni venatorie) recepito dalla re-

gione per la tutela dell’orso marsicano adducendo che per

questo anno si deve derogare in mancanza di corsi non effet-

tuati dalle province (la colpa è sempre di altri) per il brevetto

di cane limiere.

Consigliere i cani brevettati si comprano anche lo sa? Vaneg-

gia di indicazioni dell’Ispra rispettate.

Afferma che per l’orso non esiste pericolo perché i cani che

ne avvertono l’odore scappano ( ma di che parla di cihuauha o

yorkshire?) Poi parla di danni alle culture da parte dei cinghiali

e per questo vanno abbattuti.

Le do un suggerimento, gli autorevoli esponenti che Lei cita

, sono fra quelli che non vogliono da anni nessun piano di ge-

stione degli ungulati. In un ottica di risparmio regionale faccia in

modo (e lo può fare lo ha già dimostrato) che i danni provocati

dai suidi vanno pagati dai cacciatori così si ottengono due ob-

biettivi: la regione risparmia circa 800 mila euro di danni annui

e avremo immediatamente il piano di gestione.

Con quei soldini risparmiati si possono finanziare i corsi che

Lei cita, si possono finanziare azioni a tutela del territorio e

della fauna. Speriamo che il Parco nazionale si muova per vie le-

gali e ha tanti appigli per farlo: solo se avesse la volontà. Se non

lo fa può anche chiudere. Si potrebbe dire di più ma vista la sua

solerzia nel mortificare la caccia non mancherà occasione. La sa-

luto.

Zed

Ps. Il 3 settembre si è tenuto un convegno sull’utilizzo delle

munizioni atossiche per la caccia agli ungulati. Il relatore persona

degna di nota adduceva statistiche valide che riguardavano i

danni che il piombo provoca nell’uomo.

Tra i tanti si è visto che porta ad un abbassamento del quo-

ziente intellettivo nelle popolazioni. Mi sorge un dubbio legit-

timo : passi questa ipotesi nei cacciatori ma nei politici?

A già dimenticavo le cene a base di cacciagione.

Page 5: 13 settembre 2014

I cittadini indignati del Molise,

passate le vacanze estive, hanno

deciso di riprendere le “ostilità” con

la macchina del rinvio, dell’insab-

biamento, del tirare a campare che

opera a pieno regime nelle stanze

e nei corridoi di Palazzo Moffa.

Lunedì 15 settembre, nel corso

della conferenza stampa annun-

ciata, diranno in dettaglio il pro-

gramma che intendono realizzare

per tenere costantemente sotto

tiro il consiglio regionale e le com-

missioni per indurli a dare una ri-

sposta ai circa seimila cittadini che

hanno sottoscritto da un capo al-

l’altro del Molise la proposta di

legge regionale di iniziativa popo-

lare riguardante la “Riduzione dei

costi della politica…”.

Probabilmente, di fronte al-

l’ostentata indifferenza mostrata fin

qui, saranno adottati atteggiamenti

e azioni eclatanti (non si esclude

l’occupazione permanente del con-

siglio) o altra manifestazione di

protesta che per contenuto e por-

tata valichi l’amorfa e devitalizzata

informazione locale per diventare

un elemento di giudizio della

classe politica molisana dinanzi al

Paese.

La proposta di legge popolare –

fa notare uno dei protagonisti del-

l’indignazione, Domenico Di Lisa -

accolta e riassunta dalla struttura

dell’Ufficio di Presidenza del Con-

siglio regionale, dal mese di gen-

naio giace insabbiata nei cassetti

della Prima Commissione che in tal

modo offende e calpesta la volontà

dei circa seimila cittadini che

l’hanno sottoscritta.

Lo scossone che si profila al-

l’orizzonte dovrebbe fare giustizia

soprattutto della speciosità delle

giustificazioni che vengono da Pa-

lazzo Moffa, notoriamente sede

della inconcludenza, della verbo-

sità e della mistificazione, tranne

nei casi in cui c’è da preservare gli

interessi personali, i diritti acquisiti,

e tutte le altre formule che garanti-

scono al corpo consiliare di essere

una casta offensiva dell’equità,

della sobrietà e dell’equilibrio.

I morsi della crisi sono sempre

più dolorosi per migliaia di famiglie

che non ricevono più reddito da la-

voro; la politica economica portata

avanti dal governo Frattura è fonte

di continui e nuovi disoccupati

(contratti di servizio in essere bru-

scamente e immotivatamente inter-

rotti), e là dove si apre la possibilità

di una utilizzazione logica e funzio-

nale delle unità lavorative (il caso

del personale del Korai – società a

partecipazione regionale), si perde

tempo, si traccheggia, si rimane

con le mani in mano, senza deci-

dere e governare.

I cittadini indignati del Molise

oltre a muovere e a spingere la

proposta di legge che si pone

come obiettivo la riduzione della

spesa pubblica e, in particolare,

della politica, si occuperanno

anche degli altri gravi problemi che

affondano nel pantano dell’ina-

zione amministrativa e legislativa a

Palazzo Moffa, e ai molisani che ri-

mangono a guardare con scettici-

smo ciò che si va facendo e ci si

propone di fare, viene opportuna-

mente ricordato che per effetto

delle loro battaglie sociali il consi-

glio regionale è stato già costretto

ad abrogare l’articolo 7 (indennità

ai portaborse) e a rinunciare ai

fondi per il funzionamento dei

Gruppi consiliari. Purtroppo la me-

moria, in un corpo sociale devita-

lizzato, è la prima a cedere.

Dardo

5

13 settembre 2014TA

agliolto

Gli “indignati” di nuovo all’attacco

di Armandino D’Egidio*

Sulla questione centrali a Biomasse re-

spingiamo con assoluta fermezza le di-

chiarazioni, apparse nei giorni scorsi su

alcuni organi di stampa, che hanno de-

scritto ‘in silenzio’ i sindaci dell’area mate-

sina. La nostra area è il polmone del

Molise e sapremo ben conservarla come

abbiamo sempre fatto, per la nostra gene-

razione e per le generazioni future e non

abbiamo nessun timore nell’esporre le no-

stre idee. Il nostro territorio lo ‘viviamo’

quotidianamente, sappiamo farlo vivere

agli altri, tutelarlo ed amministrarlo.

Ci sono delle potenzialità immense per

la nostra economia.

Non permetteremo di distruggere la no-

stra terra. Ci siamo attivati e ci stiamo

muovendo per scongiurare quello che sa-

rebbe un autentico scempio ambientale

per tutta l’area del Matese e per salva-

guardare una delle aree naturalistiche più

importanti della regione. Abbiamo com-

piuto, presso gli organi di competenza,

tutti i passi necessari ed andremo

avanti.Vorrei giusto ricordare qualche

passaggio che ha contribuito a rendere

unico nel suo genere questo territorio: nel

1997 è stata istituita l’Oasi WWF Guardia-

regia – Campochiaro (nel 2010 istituita

come Riserva Naturale Regionale).

L’estensione di oltre 3mila ettari la rende

una delle Oasi più grandi gestite dal Wwf,

in cui sono presenti canyon, cascate e

grotte; un territorio contraddistinto da siti

di assoluto interesse. L’area del Matese è

un museo a cielo aperto per i fossili pre-

senti, per i reperti archeologici, per le

falde acquifere (basti pensare alle sor-

genti di Rio Freddo che forniscono acqua

al 50% della popolazione molisana e

buona parte della Campania). Invece

delle centrali a biomasse, bisognerebbe

pensare piuttosto a progetti per sviluppare

un turismo sostenibile che potrebbe at-

trarre migliaia di visitatori.

L’impianto oltretutto andrebbe a pena-

lizzare le tante aziende che lavorano nel

settore agroalimentare con il serio rischio

di ripercussioni negative sulla qualità

delle produzioni (sono presenti alleva-

menti agricoli, avicoli, zootecnici, alleva-

menti di acqua dolce – trota e gamberi – e

caseifici che esportano il prodotto in tutto

il mondo).Infine non dimentichiamo che a

due passi ci sono il sito archeologico di Al-

tilia, le sorgenti del Biferno e la stazione

sciistica di Campitello Matese.

Che giovamento potrebbero trovare dal-

l’eventuale costruzione di una centrale a

biomasse?

L’area del Matese è stata definita dal

Ministero dell’Ambiente come ‘area priori-

taria per la conservazione della biodiver-

sità’ (dall’orso al lupo fino al camoscio

appenninico) e rappresenta l’habitat

ideale per la conservazione delle specie

e anche della fauna presente che spazia

a seconda delle altezze. Per questo con-

tinueremo a far sentire con forza la nostra

voce per impedire quello che ho già defi-

nito un vero e proprio scempio ambien-

tale”.

*Vice sindaco di San Polo Matese

Noi sindaci contrari allo scempio ambientale della Biomasse

Di fronte all’ostentata indifferenza mostrata fin qui, azioni di protesta che per

contenuto e portata valichino l’amorfa e devitalizzata informazione locale per

diventare un elemento di giudizio della classe politica molisana dinanzi al Paese

L’intevento.

Lunedì 15 settembre la conferenza illustrativa delle azioni che saranno messe in campo a difesa dei diritti calpestati dei molisani

CAMPOBASSO. Si è tenuta presso la sala

della Giunta della Regione una riunione pro-

mossa dal delegato alla Programmazione- il con-

sigliere Vincenzo Cotugno che, con il supporto

della struttura regionale, ha illustrato la conven-

zione sottoscritta con l’Agenzia APRE per l’aper-

tura dello sportello “Europa” presso la Regione

e l’avvio di una nuova stagione in termini di ac-

cessi alle imprese molisane verso i finanziamenti

diretti della Commissione Europea. Sono stati il-

lustrati anche alcuni programmi comunitari di fi-

nanziamento diretti alle imprese e come la

Regione può supportare ed accompagnare il

mondo imprenditoriale regionale a cogliere tutte

le opportunità europee, coinvolgendo anche isti-

tuzioni quali: Sace, Simest, Ice, BEI, garantendo

una funzione di conoscenza, indirizzo ed orienta-

mento senza richiedere oneri.Condivisone da

parte dei numerosi intervenuti, che hanno anche

fornito alcuni contributi. La prossima riunione

operativa con tutte le associazioni imprendito-

riali, l’Università, i sindacati, gli enti pubblici, etc.

è stata concordata per il 3 ottobre presso la

Sala del Parlamentino di Via Genova, nella quale

l’attività di Apre potrà essere declinata in termini

operativi e concreti, in modo da attivare un per-

corso virtuoso.

Apre lo sportelloEuropa

Sottoscritta dalla Regione la convenzione con l'agenziache si curerà delle operazioni

Page 6: 13 settembre 2014

Il il Comando di Polizia Municipaledella Città di Campobasso raccogliele numerose segnalazioni ricevutedagli utenti e rinsalda il controllo percontrastare l’indecoroso fenomeno

dei marciapiedi, delle strade e deglispazi pubblici ricoperti dagli escre-menti degli animali.“Partono da oggi – spiega l’asses-

sore Salvatore Colagiovanni - i con-

trolli a tappeto condotti da appositepattuglie organizzate dal Comandodi P.M. per verificare l’utilizzo di pa-lette e sacchetti, e per controllare laregolare iscrizione all’anagrafe ca-

nina nonché l’applicazione del micro-chip.Lo scopo è quello di tornare ad

avere una Città più bella, più pulita epiù vivibile. Ma non solo!

Torneranno a essere serrati anchei controlli sulla regolarità delle sostenegli spazi riservati agli invalidi, oltreche sulla regolarità dei permessi“blu” esposti sulle autovetture”.

Lavoro, riflessione e cura per la città

hanno consentito all’amministrazione di

mettere la parola fine ad una vicenda “vec-

chia” ma che doveva essere affrontata in

fretta per la presenza di due ordinanze del

Tar. Così l’assessore all’Urbanistica Bibiana

Chierchia e il sindaco Antonio Battista hanno

commentato il voto unanime del Consiglio

comunale all’emendamento, portato in aula

ieri mattina, frutto dell’accordo tra maggio-

ranza e opposizione. Un documento con cui

il Consiglio ha detto no alla proposta di va-

riante alla lottizzazione parco dei Pini. “Un

risultato difficile ma espressione di un la-

voro accurato – ha aggiunto Chierchia - che

ci ha permesso di portare a compimento un

dovere che ci è stato imposto dal Tar ma che,

allo stesso tempo, ha consentito all’ammini-

strazione di anticipare le linee programma-

tiche che puntano a riqualificare il capoluogo

partendo da ciò che già esiste preservano

tutte le aree che costituiscono il pregio e il

bello della città”. Il Tar, infatti, ha invitato

l’amministrazione a esprimersi meglio sul di-

niego che, in effetti, l’assise aveva già dato

lo scorso febbraio ma che non era stato mo-

tivato. Da qui il ricorso al Tar della società ri-

chiedente e le conseguenti ordinanze che

hanno provocato la riapertura della vicenda

parco dei Pini obbligando la neo ammini-

strazione a riprendere in mano le carte

della lottizzazione, ristudiare a fondo la que-

stione e , in un certo senso, svolgere l’attività

che in realtà spettava ad uno studio legale.

“Abbiamo cercato di non creare precedenti

– ha continuato l’assessore - affrontando

tutti gli aspetti e mettendo a punto l’emen-

damento, votato all’unanimità, che costitui-

sce un’integrazione alla delibera di febbraio

2014 e che rappresenterà la posizione del

Comune nella prossima tappa dell’iter giu-

diziario a marzo del 2015”. “Non è una

chiusura all’urbanistica – ha spiegato il

primo cittadino - ma abbiamo il dovere di

governare la città e gestire al meglio le situa-

zioni già esistenti senza dimenticare il

mondo dell’economia e dell’imprenditoria

cittadina che ha il diritto di avere prospettive

chiare e sapere con precisione dove si può

investire”. L’emendamento approvato ieri in

Consiglio è servito a specificare parte della

motivazione e del dispositivo della delibera

dello scorso febbraio riguardante la propo-

sta di variante con ampliamento della lottiz-

zazione Parco dei Pini che prevedeva non

solo nuove costruzioni, tra cui un plesso sco-

lastico in sostituzione di quello di via Crispi,

ma anche la realizzazione di centri com-

merciali. La proposta è stata nuovamente ri-

gettata ma questa volta il Consiglio ha

deliberato di “ dare corso alle ordinanze Tar

Molise n.37/ 2014 e 47/2014 e rigettare

definitivamente la proposta formulata dalla

società “Parco dei Pini srl”, intendendo pre-

servare in tal modo l’assetto urbanistico del

comprensorio che risulta già attuato in ap-

plicazione del piano esistente e della colle-

gata convezione di lottizzazione; di

dichiarare il cessato interesse a localizzare

un polo scolastico nel sito di ampliamento

della lottizzazione; di prendere atto dell’av-

venuta scadenza dei termini della conven-

zione urbanistica al 12/3/2010 e di dare

atto che comunque non sussistono le condi-

zioni perché si configuri l’applicabilità del-

l’istituto della proroga; di onerare gli organi

competenti e, segnatamente, il sindaco e i

dirigenti preposti agli uffici di urbanistica e

tutela del patrimonio della definizione dei

rapporti contrattuali in essere e della com-

pleta attuazione del Piano esecutivo, con la

completa cessione delle aree e delle opere di

urbanizzazione, come da convenzione, im-

piegando, ove necessiti, poteri autoritativi”.

Teresa Manara

6

13 settembre 2014 Campobasso

Maggioranza e opposizionetrovano l’accordo mettendo al primo postola cura della città

La Coalizione Civica a PalazzoSan Giorgio (Michele Scas-serra, Michele Coralbo, France-sco Pilone, MarialauraCancellario, Alberto Tramon-tano ed Enrico Perretta), dopo ilConsiglio comunale di ieri è tor-nata sul percorso che ha con-dotto all’approvazione deldocumento con il quale si è con-fermato il diniego alla variantedella lottizzazione di Parco deiPini, che prevedeva una colatadi cemento pari a ottomila metricubi.“Finalmente – hanno affermatoi sei consiglieri comunali dellaCoalizione Civica – si è arrivatialla conclusione di una vicenda,che ha segnato il ‘modus ope-randi’ di una maggioranza spa-ventata e avvitata su se stessa.La presunta lottizzazione diParco dei Pini, infatti, se da unlato scongiura l’ipotesi di nuovee disordinate colate di cemento,dall’altro, non cancella l’incom-petenza e l’incertezza politica diuna maggioranza troppo spessovittima di iniziative private, chenon hanno nulla a che vederecon l’interesse della città e dellacollettività”.Sul provvedimento approvatoall’unanimità, per la CoalizioneCivica: “È stato imbarazzante

vedere come un provvedimentopresentato dall’assessore al-l’Urbanistica, Bibiana Chierchia,al consiglio comunale sia statoritirato, per essere emendatodall’esecutivo e dalla stessamaggioranza nei dieci giornisuccessivi. Questo è già di persé è sufficiente per sfiduciarel’assessore Chierchia, che evi-dentemente non riesce a tra-smettere le dovute garanzieall’assise di Palazzo San Gior-gio e alla Giunta. L’aggravante,inoltre, è il suo tentennamentodi fronte alla lettera di uno stu-dio legale, nonché da alcunequestioni poste dall’opposizionecivica, che hanno fatto trabal-lare i presunti indirizzi politici”.Michele Scasserra e MicheleCoralbo del ‘Polo Civico’, Fran-cesco Pilone e Marialaura Can-cellario di ‘DemocraziaPopolare’, Alberto Tramontanodi ‘Città Amica’ ed Enrico Per-retta di Campobasso Nuovahanno concluso: “Se le pre-messe sono queste, non si pre-annunciano momenti positiviper poter parlare, nelle oppor-tune sedi, di pianificazione ur-banistica, sviluppo e progressoterritoriale, economico, com-merciale e sociale della nostracittà”.

Coalizione civica:“La chiusura della vicenda non cancellal’incompetenza della maggioranza”

Lottizzazione parco dei Pini, il Consiglio dice no alla proposta di variante

Multe per chi non rispetta la città e i concittadini

Page 7: 13 settembre 2014

Non vorremmo che quel poco

entusiasmo salito dai recessi della

Regione Molise per aver deciso di

mettere a concorso la progetta-

zione della sede regionale su parte

del terreno dell’ex campo sportivo

Romagnoli, avesse perso valore e

vigore. Il tempo che sta intercor-

rendo dall’annullamento del primo

bando, per manifesta inadegua-

tezza tecnica e procedurale, al-

l’emanazione di un nuovo bando,

rivisto e coretto con il contributo

degli Ordini professionali degli ar-

chitetti e degli ingegneri, sta diven-

tando inquietante. Sta generando il

sospetto di un ripensamento, di un

tornare indietro al punto in cui della

progettazione della sede regionale

s’è parlato in termini dubitativi o,

peggio, in termini affaristici. In giro

ci sono ancora i cultori dell’immo-

bilismo (“Lasciamo il mondo

com’è”) e i cultori, peggio, dei fitti

passivi, per i quali i tre milioni e

passa di euro che ogni anno ven-

gono elargiti ai proprietari degli im-

mobili e degli appartamenti in cui,

da decenni, sono sistemati uffici e

assessorati regionali, sono brusco-

lini e non ciò che sono, ovvero una

enorme spesa pubblica ingiustifi-

cata e ingiustificabile alla luce del

fatto che la Regione Molise dal

1985 dispone (in proprietà) del ter-

reno corrispondente all’ex campo

sportivo “Romagnoli”, pagato al-

l’epoca oltre sei miliardi di lire al-

l’amministrazione comunale, per la

costruzione della sede. Il presi-

dente Frattura aveva rotto l’incan-

tesimo avviando, come abbiamo

accennato, un giro d’orizzonte in

Italia e in Europa alla ricerca delle

idee migliori per realizzare una

sede regionale dal costo contenuto

e, possibilmente, dalla qualità ar-

chitettonica, tale da connotare su

livelli emblematici l’opera pubblica

prevista su parte dell’ex Roma-

gnoli. Peccato che coloro che gli

hanno dato una mano a redigere il

bando gliela abbiano data in modo

sbagliato. Quel bando pubblicato

in primavera e fatto circolare anche

in Europa, non rispondeva alla

missione. Una figuraccia. Quel

bando è stato annullato, ritirato, e

rimesso in discussione, questa

volta con il contributo diretto degli

Ordini professionali degli architetti

e degli ingegneri per fare in modo

che nella nuova versione non ci

fossero errori ed omissioni né ci

fosse la possibilità che venissero

sollevate critiche ed eccezioni tec-

niche e procedurali.

Ciò detto, c’è da chiedere per-

ché, dunque, il nuovo bando non

venga pubblicato, rimesso in cir-

colo e sostenuto con la dovuta

convinzione dalla presidenza re-

gionale. Gli atti amministrativi

hanno una loro “anima”, una loro

“vita”, una loro “incidenza” e una

loro “finalizzazione”, soprattutto in

tempo di razionalizzazione (per

legge) della spesa pubblica. Che si

arrivi pertanto, finalmente, ad

avere una sede regionale, sussi-

stono tutte le ragioni perché non si

perda tempo. Perché, innanzitutto,

le risorse pubbliche non vadano

più a rimpinguare i conti correnti

dei proprietari (alcuni storici) degli

immobili e degli appartamenti in cui

sono sistemati gli uffici e gli asses-

sorati regionali (ennesimo memo-

randum per la Sezione della Corte

dei Conti). E la città capoluogo di

regione possa vantare, come tutte

le altre regioni italiane, una strut-

tura pubblica riassuntiva delle esi-

genze logistiche dell’ente, delle

esigenze urbanistiche e funzionali

dell’area di sedime e delle aree ur-

bane adiacenti e, in particolare,

delle qualità culturali della città e

di chi la abita.

Dardo

Angelo Cristofaro e Assunta Testa,

sono loro i due neo rappresentanti

del Comune in seno al Consiglio di

amministrazione dell’ azienda di ser-

vizi alla persona “Don Carlo Pistilli”.

La nomina è arrivata direttamente

dal sindaco Antonio Battista che ha

seguito le linee di indirizzo per la de-

signazione e la revoca dei rappre-

sentanti del Comune presso enti,

aziende e istituzioni, approvate in

Consiglio lo scorso 6 agosto anche

se, in realtà, l’amministrazione s’era

“portata avanti con il lavoro” e a giu-

gno aveva già pubblicato l’avviso

pubblico per ricevere le dichiarazioni

di disponibilità a ricoprire la carica.

Ebbene, Battista, dopo aver valu-

tato i curricula, le capacità, le com-

petenze e la correttezza

amministrativa delle proposte perve-

nute, ha deciso di nominare Cristo-

faro e Testa considerandoli idonei,

competenti e in grado di rappresentare

gli interessi del Comune coerentemente

con gli indirizzi formulati dal Consiglio

comunale. Inoltre, non è un mistero che

il sindaco conosce bene Cristofaro e

Testa perché candidati nella lista del Pd

alle amministrative di maggio, elezioni

che hanno portato Battista a conquistare

la poltrona più importante di Palazzo

San Giorgio.

Le linee di indirizzo per la designa-

zione e revoca dei rappresentanti del

Comune presso enti, aziende e istitu-

zioni, stabiliscono che i rappresentanti

devono avere i requisiti per la nomina a

consigliere comunale, essere di indi-

scussa probità e possedere una speci-

fica competenza, adeguata alle ca-

ratteristiche della carica che deve

essere ricoperta. Al fine di assicu-

rare le condizioni di pari opportunità,

le nomine e le designazioni in ogni

organismo debbono garantire un’

adeguata rappresentanza di genere,

nel rispetto delle pari opportunità. Al

sindaco viene attribuito ampio po-

tere di scelta nelle nomine e desi-

gnazioni, il primo cittadino deve

improntare le proprie scelte ai prin-

cipi di trasparenza e competenza

tecnica e professionale, previa veri-

fica della non sussistenza di conflitti

di interesse. Ogni rappresentante

nominato è tenuto ad inviare al sin-

daco una relazione annuale sull’atti-

vità svolta dall’organismo in cui è

stato eletto e sulle iniziative assunte

al suo interno.

I nominati Cristofaro e Testa do-

vranno, in particolare, adoperarsi affin-

chè si giunga, nel più breve tempo

possibile, all’attivazione della Rsa (Re-

sidenza sanitaria assistita) e della Rp

(Residenza protetta) e favorire ogni ini-

ziativa possibile di raccordo con altre re-

altà sociali già operanti sul territorio

come i centri sociali per anziani.

TeMa

7

13 settembre 2014Campobasso

A distanza di un mese ti riformuliamo gli auguri per i tuoi18 anni. Ricordatisempre che haiuna marcia in più...,ma... non dimenticare mai di rispettarestop e precedenze.Auguroni da tuttala troupe.

Il sindaco Battista nomina i rappresentanti del Comune e sceglie due consiglieri mancati del Pd

Il tempo che sta intercorrendo dall’annullamento del primo bando per l’ideazione della sede regionale all’emanazione di un nuovobando, rivisto e coretto con il contributo degli Ordini professionalidegli architetti e degli ingegneri, sta diventando inquietante

Auguri

Alla ricerca del bando perduto!

Casa Pistilli, Cristofaro e Testa nel Cda dell’azienda di servizi alla persona

In giro ci sono ancora i cultori dell’immobilismo e i cultori, peggio, dei fitti passivi, per i qualii tre milioni e passa di euro all’anno elargiti ai proprietari degli immobili e degli appartamentiin cui, da decenni, sono sistemati gli uffici e gli assessorati regionali, sono bruscolini

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VENAFRO. Tema caldissimo e di

massima attualità di Pozzilli e Ve-

nafro, Comuni che chiudono il Mo-

lise ad ovest assieme a Sesto

Campano : lo stato del torrente

Rava ! Questo versa in condizioni

pessime sia nel suo alveo che

lungo gli argini per tutta una serie

di gravissimi motivi. Innanzitutto il

pluriennale ammassarsi, in territo-

rio di Pozzilli, di tonnellate di ma-

teriale pietroso disceso dai monti

dell’interno e mai rimosso, pietre

che oggi riempiono del tutto l’altis-

simo letto torrente facendo aumen-

tare la velocità e quindi la

devastante pericolosità dell’acqua

in caso di piene dell’autunno/in-

verno. Subito dopo l’abbondantis-

sima e fitta vegetazione spontanea

cresciuta a dismisura lungo gli ar-

gini del torrente sia a Pozzilli che

in territorio di Venafro, anch’essa

da anni non tagliata e mai rimossa,

e tale da rappresentare un osta-

colo reale al deflusso delle acque

in caso di piene. Le due cose da

tempo stanno rovinando sonno,

tranquillità e riposo di tantissima

gente di Pozzilli e Venafro, che

hanno scritto dappertutto denun-

ciando l’impossibile e pericoloso

stato del Rava ma incredibilmente

non hanno ricevuto né risposte, né

rassicurazioni, né garanzie d’inter-

venti immediati e tali da scongiu-

rare i pericoli cui temono di andare

incontro, ossia problemiper la loro

incolumità e danni alle proprietà

private, causa la pessima manu-

tenzione del corso d’acqua in

tema.

A chi tocca pulire e tenere in or-

dine alveo ed argini del Rava, si

staranno chiedendo in molti ? I

compiti e quindi le responsabilità

sono duplici : pulizia e manuten-

zione delle acque,ossia del letto

del torrente, sono compiti dei La-

vori Pubblici, mentre degli argini la

competenza è del Consorzio di Bo-

nifica di Venafro. Tanto è assodato,

per cui spetta a Lavori Pubblici e

Consorzio di Bonifica intervenire e

garantire sicurezza e tranquillità a

tutti.

Del resto la situazione è tanto

delicata e tale da richiedere inter-

venti della massima urgenza,

come dimostrato anche da un re-

cente fatto di cronaca, ossia il rin-

venimento da parte di residenti

lungo il Rava a Venafro di enormi e

spaventosi serpenti sull’uscio di

casa, animali che proliferano a pia-

cimento nella boscaglia cresciuta a

ridosso del corso d’acqua e che

costringono intere famiglie a vivere

tappate in casa per il timore di ri-

trovarsi con tali sgraditi ospiti all’in-

terno delle quattro mura !

S’interverrà perciò a ripulire final-

mente da pietrame e vegetazione

il torrente di cui trattasi ? Nel frat-

tempo il caldissimo tema è la mas-

sima attualità per Pozzilli e

Venafro !

“Chiediamo –affermano molti-

che tornino decoro e pulizia all’in-

gresso principale del nosocomio

cittadino nell’interesse della strut-

tura, della sua offerta di servizi e

per il buon nome di quanti vi lavo-

rano, dedicandosi quotidiana-

mente per offrire prestazioni

all’altezza delle attese”. Perché

tale particolare richiesta ? “Da

mesi, ossia dall’ultima delle tante

manifestazioni di protesta insce-

nate dinanzi al SS Rosario per di-

fenderne futuro ed operatività,

–replicano gl’interlocutori- nes-

suno ha provveduto a rimuovere

striscioni con scritte di vario tipo,

lenzuola appese all’inferriata ed

altro lì rimasto quale retaggio di

sit/in e manifestazioni di protesta.

Possibile mai che a centinaia, so-

prattutto i dipendenti della strut-

tura, entrano ed escono

quotidianamente dall’ospedale e

non pensano a portar via i resti

delle datatissime proteste ? Per-

ché tanto disinteresse o meglio

tanto menefreghismo ? Il SS Ro-

sario si difende anche tutelando la

sua immagine esteriore, ossia

mettendo ordine, pulizia e decoro

all’esterno del complesso, oggi più

che mai necessario sentite le voci

di imminenti ulteriori contrazioni

dei servizi del nosocomio”. La dura

chiusa finale dei lettori : “O conti-

nua ad esserci qualcuno/a che si

ostina a remare contro l’ospedale

venafrano, piuttosto che adope-

rarsi per la sua difesa ?”.

11

13 settembre 2014Isernia

Malviventi rapinano la parrocchia

Ss. Rosario tra tagli e degrado

Torrente Rava, rischio altissimo

Ladri senza scrupolo nella chiesa di San Simeone e Santa Maria di Loreto

ISERNIA. L’accoltellamento avvenuto nel pomerig-

gio di mercoledì verso le ore 17, ha dei risvolti clamo-

rosi. Gli uomini della squadra mobile infatti, stanno

ancora cercando l’autrice del gesto, sparita nel nulla

dopo il fatto. La donna di etnia rom, dopo una discus-

sione in strada, ha estratto un coltello e lo ha sferrato

contro una coppia, colpendo prima la coppia poi il ma-

rito. Le urla hanno attratto l’attenzione dei passanti

che hanno immediatamente chiamato i soccorsi. I

due sono stati trasportati in ospedale e ad avere la

peggio è stata la moglie, ma i due non sono in peri-

colo di vita. Questi, sono gli stessi che solo due giorni

fa sono stati aggrediti e accoltellati dal figlio con una

mannaia e la pista più seguita dalle forze dell’ordine

in questi giorni, è quella di una faida tra famiglie.

Sembra infatti, che la donna responsabile del se-

condo accoltellamento sia una nipote acquisita della

coppia che si sarebbe voluta vendicare del fatto che,

dopo la denuncia, il figlio responsabile della prece-

dente aggressione, sia finito in carcere. La Squadra

Mobile di Isernia sta cercando di ricostruire l’intera vi-

cenda ma non senza problemi. Sono tante infatti le

ostilità dei presenti a rivelare i particolari dell’aggres-

sione e si ipotizza che la donna scomparsa si possa

essere nascosta da altri parenti rom per far perdere le

proprie tracce.

VENAFRO. Ladri senza scrupolo

nei giorni scorsi hanno ripulito la

parrocchia di San Simeone, Santa

Maria di Loreto, e l’oratorio Gio-

vanni Paolo II. La notizia si è saputa

solo ieri quando, don Armando Ga-

lardi, si è recato dai Carabinieri

della Compagnia di Venafro per de-

nunciare il fatto. Dalla scrivania e

dai cassetti del prete sono spariti al-

cuni assegni e un televisore che

serviva ad intrattenere i bambini

che frequentano l’oratorio. I malvi-

venti, che hanno anche provato ad

entrare in chiesa passando dalla

porta che dall’oratorio porta in sa-

crestia senza successo, sembra

cercassero una cassaforte. Gli in-

quirenti però non escludono che a

compiere il fatto sia stato un tossi-

codipendente a caccia di soldi.

Gli uomini della Squadra mobile di Isernia sulle tracce dell'autrice del folle gesto

Sono tanti i problemi legati alla mancata pulizia dell'alveo tra Venafro e Pozzilli

Accoltellamento, si cercauna terza persona

I cittadini sottolineano lo stato di abbandono della struttura sanitaria venafrana

Page 12: 13 settembre 2014

CASTELMAURO. Definirle

buche è riduttivo. Sono voragini,

squarci sull’asfalto che rendono

insidiosa la circolazione di qualun-

que veicolo, e non solo delle mo-

tociclette e delle bici. Lì ci

passano auto di lavoratori pendo-

lari che ogni giorno si recano a

Termoli, Larino e Campobasso. Ci

passano gli scuolabus e gli auto-

bus di linea. E non certo per pro-

vare l’ebbrezza delle “montagne

russe”, ma perché è l’unica strada.

L’unica strada che, da Castel-

mauro, porta a Termoli e quindi

alla Bifernina per il capoluogo. E,

dall’altro lato, a Civitacampoma-

rano, a Castelbottaccio, allo svin-

colo per la Trignina. E’ l’unica

strada ma tra poco potrebbe non

essere più percorribile, col risul-

tato di innescare uno stato di iso-

lamento per diversi Comuni

molisani, che già soffrono parec-

chio la distanza dai centri princi-

pali. Si chiama Strada Provinciale

163, è di competenza della Provin-

cia, appunto, ed è ridotta talmente

male che non sembra più nem-

meno una strada. E’ stata inter-

detta alle due ruote per ragioni di

pubblica incolumità, anche se la

segnaletica che dovrebbe avver-

tire del pericolo manca o forse è

stata rimossa. Per svariate decine

di chilometri, da una parte e dal-

l’altra rispetto a Castelmauro, si

snoda secondo una mappa di

frane, voragini, asfalto collassato.

Il manto di bitume è squarciato in

più punti e gli ‘scalini’ superano i

10 centimetri. "Questa situazione

– spiega il sindaco di Castelmauro

Angelo Sticca – è la conseguenza

di anni e anni di mancata manu-

tenzione, che ha ridotto la strada

a un colabrodo. Il pericolo esiste,

è notevole, e soprattutto la notte.

Ho sollecitato più volte la Provin-

cia, ma a quanto pare mancano i

fondi per un intervento risolutivo".

E’ il paradosso del Molise, dove

sono stati spesi milioni di euro per

scuole post sisma in Comuni che

non hanno più iscritti, e dove non

ci sono due milioni di euro per

mettere a posto l’unica strada di

collegamento tra Castelmauro, Ac-

quaviva, Palata, Civitacampoma-

rano, Castelbottaccio. E non è un

paradosso minimale, anche se le

Istituzioni che gestiscono le ri-

sorse pubbliche hanno fatto finta –

fino a ora – che il problema non

esistesse.

TERMOLI. L’ex segretario gene-

rale del comune di Termoli Donato

Petrosino non ci sta e sull’inchiesta

che la Procura ha avviato sulla

base dell’esposto presentato dal-

l’opposizione di centrodestra, ma

non solo, vuole precisare la sua po-

sizione.

“Con riferimento alla notizia di

oggi, 12 settembre 2014, trasferita,

per quanto consta, da un consi-

gliere comunale di minoranza, se-

condo la quale qualche giorno fa io

sarei stato ascoltato insieme ad altri

presso la Procura della Repubblica,

è mio interesse smentire nel modo

più assoluto quanto riferito. Ag-

giungo ancora che ad oggi nessuna

comunicazione di qualsivoglia na-

tura è pervenuta al mio indirizzo.

Non escludo, però, la ‘profezia’ ed

aspetto che quanto (pre) anticipato

possa accadere nei prossimi giorni

in relazione ad attività giudiziaria

che mi sembra allo stato dovuta

dopo l’esposto presentato da alcuni

consiglieri di minoranza sul caso.

Ritengo, anzi, tale circostanza

rientrare nella possibile normalità

per ogni operatore che si relazioni

con la pubblica amministrazione,

specialmente se attraversata, come

quella locale, da sentimenti ideolo-

gici antagonisti, virulenti, di imme-

diata percezione, che esplodono ad

ogni piccolo passo e fanno rumore.

Con l’occasione intendo sottoli-

neare la serenità di svolgimento del

servizio che mi è stato affidato, che

io mi impongo di portare avanti no-

nostante tutto nel rispetto dei patti

contrattuali, i quali, mi preme qui ri-

badirlo a chiarimento di altri pregiu-

dizi e pensieri trasversali trasferiti

alla pubblica opinione, non mi pre-

cludono la possibilità di realizzare in

piena autonomia professionale,

senza preclusioni dunque o vincolo

di dipendenza, anche di natura ana-

grafica, percorsi contrattuali con

altre municipalità, stante la condi-

zione di libero mercato prevista dal

codice dei contratti.

Per apprendere questi ultimi par-

ticolari non era necessario atten-

dere chissà quale segreto rivelato,

come qualcuno lascia intendere,

preferendo, forse, il pensar male

piuttosto che il far bene; sarebbe

stato sufficiente scorrere il curricu-

lum da me sottoscritto ‘in ogni pa-

gina’ ed avrebbe appreso tutte le

attività da me intraprese coram po-

pulo, non dovendo di questo dar

conto ad altri se non ai miei limiti e,

quindi, a me stesso”.

12

13 settembre 2014 Termoli

MONTECILFONE. In molti, fe-

deli e non, stenteranno a crederci

ma la notizia è apparsa già nel

giornalino parrocchiale “Il campa-

nile” e, a scanso di equivoci, cita

testuali parole: “Il 16 agosto 2014,

festa della Madonna Grande, il

parroco a nome di un nascente

Comitato cittadino informava la

comunità parrocchiale: “Al bosco

di Coriundoli desideriamo far sor-

gere una grotta mariana chiamata

“La piccola Lourdes di Corundoli”.

La piccola Lourdes nasce, infatti,

dal desiderio e dalla volontà dei

fedeli cristiani e di Padre Franco

Pezzotta, parroco della Chiesa di

San Giorgio martire in Montecil-

fone dal 1971.

Recatosi con devoti per diverse

volte a Lourdes in pellegrinaggio,

udiva una voce interiore che gli

suggeriva: “Tu mi devi riprodurre

a Montecilfone, costruire a Corun-

doli una grotta simile a quella di

Lourdes””.

“Era la Sua, la voce della Ma-

donna della Grotta di Massa-

bielle”: ribadisce il testo risportato

a pagina 27 dell’ultimo numero del

giornale parrocchiale “Il campa-

nile”.

E non è tardata la risposta di

padre Franco che ha riportato sul

suo giornalino: “Sì, o Santissima,

o piissima, dolce vergine Maria.

Madre beata, Immacolata, con la

benedizione e con l’aiuto del po-

polo di Dio, io voglio! Ti riprodurrò

a Corundoli uan grotta simile a

quella di Lourdes””.

Adesso il desiderio della Ma-

donna sarà realizzato, almeno

stando alle parole del giornalino. I

lavori sono prossimi a partire e a

Montecilfone ci sarà così “un altro

ovile per le pecorelle in cerca di

aiuto”, come specifica il parroco.

“Anche a Corundoli, in Montecil-

fone, in provincia di Campobasso,

brillerà l’arcobaleno di Lourdes;

anche qui, ci sarà la famosa vi-

sione biblica: “Nel cielo apparve

poi un segno grandioso: una

donna vestita di sole, con la luna

sotto i suoi piedi e sul suo capo

una corona di dodici stelle. Era in-

cinta e gridava per le doglie e il

travaglio del parto” (Apocalisse

12, 1-2)”.

“Sarà un’opera della Divina

Provvidenza – assicura il parroco

- e della carità e generosità dei fe-

deli, desiderata dalla Madonna

che in tanti modi e con insistenza

ha chiesto”.

Ovviamente l’invito a far parte

del nascente comitato è aperto a

tutti e nell’articolo citato si precisa

che (siamo a pagina 29): “è stata

inviata tutta la documentazione al

comune di Montecilfone: planime-

tria, la pianta prospettica, la rela-

zione tecnica e geologica e la

richiesta per ottenere la conces-

sione di un suolo pubblico di pro-

prietà del comune ai margini del

bosco di Coriundoli per la realiz-

zazione della Grotta all’aperto,

salvaguardando e perseverando

la bellezza dell’ambiente bo-

schivo”.

E conclude: “La Madonna di

Lourdes benedice tutti i fondatori,

i volontari e i benefattori che en-

treranno a far parte della storia

della piccola Lourdes di Corundoli

e saranno continuamente infor-

mati della amministrazione sulle

entrate e sulle uscite di spese”.

A questo punto non resta che

aggiungere una sola cosa:

“Amen!”

“Castelmauro, strada disastrosa”

L'ex segretario generale di Termoli, Petrosino, dice la sua su quanto accaduto Il parroco di Montecilfone svela il perchè

della realizzazione del manufatto

"La Madonna mi ha detto di costruire la grotta"

"Su di me solo pregiudizi"

Il sindaco Sticca denuncia la situazione che rischia di isolare il paese

Page 13: 13 settembre 2014

TERMOLI. C’era grande attesa stamani a Termoli per il

workshop sull’ingegneria clinica. Un incontro ospitato dalla

nuovaa struttura del circolo vela a cui hanno preso parte i

maggiori esponenti nazionali di questa branca dell’inge-

gneria biomedica che si occupa della gestione sicura, ap-

propriata ed economica delle tecnologie e delle

apparecchiature in ambito clinico. Con questo si intende la

valutazione, l’installazione, la manutenzione, l’adegua-

mento della strumentazione e delle attrezzature in uso nei

servizi sanitari e la collaborazione con gli operatori sanitari

nell’utilizzo di metodologie ingegneristiche per la soluzione

di problemi clinici e gestionali. Inoltre il settore dell’inge-

gneria clinica comprende la progettazione e l’implementa-

zione di sistemi informatici di gestione dell’informazione

clinica, come i Pacs. Assenti i governatori di Abruzzo e

Molise D’Alfonso e Frattura, così come il manager Asrem

Fuiano, tra i rappresentanti istituzionali c’era il sindaco di

Termoli Angelo Sbrocca. Tra i saluti introduttivi anche il

professor Giovanni Di Giandomenico, rettore dell’Univer-

sità telematica Pegaso. I compiti dell’ingegnere clinico

comprendono l’Health Technology Assessment, la pianifi-

cazione degli acquisti, la gestione informatizzata del parco

tecnologico fino alla dismissione, l’ingegnerizzazione del

processo manutentivo, la gestione della sicurezza e della

qualità delle apparecchiature, la formazione del personale

sanitario. A questi campi tradizionali negli anni se ne sono

affiancati altri, quali la Gestione del rischio, l’ergonomia, la

Telemedicina, la certificazione e l’accreditamento, il con-

trollo di gestione. Nell’evento odierno sono stati presentati

i risultati del Progetto Pilota First Response, implementato

nella Regione Molise dal 2010 che, al Convegno Nazio-

nale Associazione Italiana Ingegneri Clinici, che ha otte-

nuto il riconoscimento di “modello innovativo per il governo

delle Tecnologie Biomediche”.

In sostanza la sfida che la Regione Molise ha accettato

nell’ottica di un contenimento della spesa sanitaria che

non vada a discapito del livello delle prestazioni e della

qualità per garantire la sicurezza di operatori e pazienti,

anche grazie all’opera dell’ingegner Pasquale Bartollino.

L’occasione odierna è stata utile anche per il debutto

del neo direttore generale della Fondazione Giovanni

Paolo II, Enrico Zampedri.

TERMOLI. I tecnici della Soprintendenza

trasferiti da due anni a Larino di ritorno presto

a Termoli.

Un anno e mezzo fa una ventina di tecnici

abbandonarono i locali di via Oliviero per tra-

sferirsi, lavorativamente parlando, a Larino.

La sede che accorpava le competenze ar-

chitettonico-paessagistico-ambientale, quella

storico-artistica e quella archeologica, era

presente in città dal 1984, quindi ben 28 anni,

dopo un primo trasloco da Guglionesi. Sedi

diverse fino all’ufficio smobilitato e accorpato

alla sede di Larino, nell’edificio che fu di pro-

prietà dell’Enel e che ora, invece, è patrimo-

nio pubblico.

Ma a distanza di due anni, incredibilmente

(bontà loro, visti i disagi logistici subiti in que-

sti mesi) i dipendenti torneranno a Termoli, in

un’ala del vecchio seminario, quella che af-

faccia su Pozzo dolce, sul retro di piazza

Sant’Antonio. I lavori di ristrutturazione sono

avviati e dovrebbero essere ultimati per per-

mettere il ritorno in riva all’Adriatico, con vista

mare, già dai primi mesi del 2015.

TERMOLI. Sorge spontanea come

“bere un bicchier d’acqua”, la do-

manda della dirigente scolastica del

terzo circolo via Stati Uniti Erminia

Mastronardi che, incontrata al fine di

dibattere sull’assetto delle scuole cit-

tadine, tiene a evidenziare quella che

per lei è una grave mancanza della

nostra città: la presenza di un istituto

comprensivo.

“Noi ci stiamo occupando di un do-

cumento importantissimo: le indica-

zioni nazionali 2012, che è il pane

quotidiano di tutta la scuola italiana

oggi ed ha, come suo sfondo culturale

e pedagogico, la costituzione di una

scuola che si concepisce come un

percorso verticale.

Una scuola che parte da quella

dell’infanzia e termina con la terza

media.

Questo percorso ha come status

normale quello dell’istituto compren-

sivo dove si stila una programma-

zione e si predispongono tappe che

prendono il via dai campi d’espe-

rienza e attraverso la scoperta delle

discipline permettono ai piccoli ed ap-

pena adolescenti di arrivare alla terza

media con più ricchezza culturale e

formazione.

Qui a Termoli, purtroppo, andiamo

controcorrente perché non esistono

istituti del genere nel nostro comune

per volere degli enti locali e non certo

degli enti scolastici che vorrebbero ri-

spettare lo spirito del legislatore che

ha previsto che le scuole di base

siano organizzate così”.

Una mancanza per la nostra città,

quindi, ma perchè mancherebbe così

tanto un istituto tanto importante?

1313 settembre 2014Termoli

La Soprintendenza torna a Termoli

“Perchè manca un istitutocomprensivo?”A Termoli continua a non esserci una struttura pure prevista dalle indicazioni nazionali

I tecnici erano stati trasferiti da due anni a Larino. Ora recuperata un'ala del Seminario

Un incontro al quale hanno preso parte i maggiori esponenti della biotecnica

TERMOLI. Dal bollettino settimanale dell’Anb, una delle tre associazioni interprofes-

sionali bieticole più importanti e rappresentative del bacino di coltivatori che fa capo

allo Zuccherificio del Molise arriva la certificazione della discreta stagione saccarifera

ormai agli sgoccioli. Nel numero edito l’8 settembre, dei tre bacini esistenti, rispetto al

complesso Eridania-Sadam di San Quirico e alla Coprob di Minerbio Pontelongo, in

contrada Pantano Basso il grado di polarizzazione media (la resa produttiva in termini

di saccarosio) è stata del 16,71% in luogo del 14,27% e del 13,66%. Anche la tara media

si è attestata su livelli più bassi, 8,11% contro 10,91 e 9,67%. Statistiche rilevate al 5 set-

tembre scorso.

Lo Zuccherificio del Molise sarà anche lo stabilimento che chiuderà prima, con la

quota minore di semine primaverili. Il conferimento delle barbaietole cesserà domenica

sera, 14 settembre ed entro il 17, salvo ulteriori ritardi per il maltempo, saranno anche

spenti i due forni accesi tra seconda e terza decade di luglio. Una campagna quasi doppia

rispetto alle previsioni, che toccherà i 54 giorni almeno, con un conferimento che sfio-

rerà i 3 milioni di quintali lordi, oltre 2,6 milioni netti e una produzione di almeno

30mila tonnellate di zucchero, frutto di una estensione di seminativi di radici pari a

5.400 ettari, con 9 tonnellate per ettaro di saccarosio a fronte della media di bietole

‘cavate’ pari a 53 tonnellate per ettaro.

Zucchero, campagna positivaUna campagna quasi il doppio rispetto

alle previsioni. Si pensa al futuro

Ingegneria clinica a Termoli

Page 14: 13 settembre 2014
Page 15: 13 settembre 2014

di Cimino e Santimone*

Come consiglieri nazionali ab-

biamo investito il Consiglio nazio-

nale dell’Ordine, l’Ordine regionale

del Molise, i parlamentari e il Mini-

stero della Giustizia di un problema-

tica tendente a mantenere la Corte

d’Appello di Campobasso. Come

organismo noi cerchiamo di mante-

nere una posizione equidistante

dalle scelte, ma il taglio del tribu-

nale di secondo grado di Campo-

basso è una mannaia per il Molise

per due motivazioni: la prima pra-

tica, la seconda giuridica. Per la

prima, il Molise conta su 4 parla-

mentari, ben 3 avvocati, pertanto

chi più di loro può capire la vastità

del problema Corte d’Appello? Mi

auguro che si presenti un emenda-

mento per scongiurarne la soppres-

sione in quelle regioni che ne sono

prive. Solo così crediamo che il Mo-

lise possa salvarsi e mantenere

un’autonomia. Qualora questo Par-

lamento approvasse la riforma

Renzi, avremo dei gravissimi in-

toppi per il nostro normale lavoro.

Immaginate la mattina i colleghi

delle tv in auto o sul treno per

Roma, Napoli o Ancona per seguire

i processi? A spese di chi? Manco

poi avessimo bus e treni rapidi e

puliti!!! Come farà un piccolo gior-

nale, un on line, una radio, a parlare

di un processo d’Appello che ri-

guarda il Molise senza seguirlo? Ma

al di là del processo, come faremo

a parlare con i magistrati, avvocati,

come potremo dare una informa-

zione professionale? Semplice, si

eviterà di farlo, si ridimensionerà la

giudiziaria o si dovranno spendere

risorse che non ci sono, per un

tema delicato qual è quello giudizia-

rio. Ed i colleghi giornalisti specia-

lizzati del settore, come faranno a

studiare, prepararsi a dovere? Po-

tranno ancora permettersi di occu-

parsi di giudiziaria? O dovranno

scrivere d’altro, perdendo con-

tatti…insomma, anche noi giornali-

sti abbiamo il dovere di farci sentire

non come eco di altre categorie, ma

come protagonisti di una pagina di

lavoro che ci viene sottratta, di un

torto che ci stanno facendo, di un

atto contro la nostra professione.

Veniamo alla seconda questione,

più tecnica. La legge ordinistica

prevede un collegio di 3 magistrati

e 2 giornalisti (un professionista ed

un pubblicista) scelti nell’ambito di

una rosa su indicazione dell’Ordine

regionale di appartenenza della

Corte d’Appello. L’Ordine del Molise

aggiorna l’elenco e manda i nomi-

nativi al Tribunale Ordinario e alla

Corte d’Appello.

Questo consesso è utile solo per

i procedimenti in seno ai giornalisti.

Un processo che fa seguito alla

fase amministrativa propria dell’Or-

dine regionale e del Nazionale

come organo di appello. Proprio

qualche anno fa questo collegio si

riunì per un procedimento a carico

di un collega che tra l’altro vinse ri-

baltando le sentenze ordinistiche.

Ebbene, sciogliendosi la Corte

d’Appello, verrà meno il collegio e

di conseguenza i procedimenti dei

giornalisti molisani da chi saranno

valutati? Da giornalisti napoletani,

romani, anconetani? E a che titolo?

O saranno i rispettivi Ordini a rifor-

mulare ex novo tale organismo? Ed

in che modo? E a carico di chi eco-

nomicamente? Speriamo che i poli-

tici illuminati evitino ai giornalisti del

Molise anche quest’altra umilia-

zione.

*Consiglieri nazionali Odg

Luigi Petracca*

Il 4 settembre u.s. ho avuto modo di leg-

gere su “Il quotidiano del Molise” un articolo

dal titolo “ Corte d’Appello, Di Giacomo: è

salva”, il cui contenuto credo sia da segna-

lare a tutti i molisani che amano la propria

terra e le proprie radici. Tale articolo - a parte

la piacevole ma approssimativa notizia della

probabilità che la Corte d’Appello di Campo-

basso sia per ora salva - riportava “ auto-

grafe” dichiarazioni del Sen. Di Giacomo ,

che costituivano un palese attacco all’attuale

classe politica regionale, che non avrebbe

creato condizioni di solidità economica ed

occupazionale in grado di offrire una pro-

spettiva per il futuro ed anzi non sarebbe

riuscita a tutelare diritti fondamentali quali

l’assistenza sanitaria,i livelli occupazionali,

l’ambiente, la scuola e la famiglia. A conclu-

sione di ulteriori, inquietanti dichiarazioni, il

Sen. Di Giacomo confermava ogni adesione

ad una nuova forma organizzativa del terri-

torio, previo accorpamento delle Regioni pic-

cole in macro aree,configurando tale ipotesi

non già come mera opzione su cui ragio-

nare, bensì come “…un dovere”. Trovo che

proprio la lapidarietà di tale concetto costi-

tuisca l’aspetto inquietante delle dichiara-

zioni di un Senatote della Repubblica

Italiana, che nel recente passato - e per

molti anni - ha esercitato ruoli per nulla se-

condari sia a livello politico che istituzionale.

Ricordo, ad esempio, che il Sen. Di Gia-

como è stato per alcuni anni Assessore Re-

gionale alla Sanità e censurare oggi i livelli

assistenziali della Sanità molisana, attribuen-

done le responsabilità ad un’Amministrazione

Regionale in carica da poco più di un anno,

sembra a dir poco ingeneroso ed insosteni-

bile.

Inoltre, dalle dichiarazioni rilasciate dal Sen.

Di Giacomo, non è dato comprendere la con-

nessione organica esistente tra la inadegua-

tezza delle politiche Regionali e lo

smantellamento dell’autonomia regionale del

Molise, impegno assurto - nella dichiarazione

del Sen. Di Giacomo - a rango di “ …dovere”

cui assolvere in sede di ammodernamento

della Carta Costituzionale. Intanto, sarebbe

corretto precisare che in Italia esistono almeno

cinque o sei Regioni caratterizzate da inade-

guatezza demografica e strutturale: pensiamo,

oltre al Molise, all’Umbria, alla Basilicata, alle

Marche, alla Valle d’Aosta ( riconosciuta per-

sino come Regione a Statuto speciale, pur con

i suoi 180.000 abitanti!); Regioni che non

hanno certo realizzato livelli economici ed oc-

cupazionali di gran lunga superiori al Molise.

Sono territori oggi in grandissime difficoltà

come il Molise e, tuttavia, nessun rappresen-

tante politico ne pone in discussione l’autono-

mia o la stessa legittimazione costituzionale.

L’articolazione territoriale delle prerogative

di Governo delle popolazioni, con la con-

nessa auto-determinazione condivisa, costi-

tuiscono fondamentali connotazioni delle

democrazie moderne, che non possono es-

sere in nessun caso cancellate da partico-

lari contingenze storiche o da strumentali

manipolazioni di parte.

L’acuta intelligenza del Senatore Di Gia-

como avrebbe dovuto indurlo -prima di av-

venturarsi in dichiarazioni, a mio parere,

molto discutibili - a richiamare alla memoria

l’insegnamento storico della grande battaglia

Parlamentare, condotta negli anni cinquanta

e nei primi anni sessanta dai nostri rappre-

sentanti in Parlamento; persone di concla-

mata qualificazione politica e culturale ( cito

per tutti gli Onorevoli La Penna, Sedati,

Sammartino, Colitto, Camposarcuno, Vec-

chiarelli e tanti altri), che riuscirono a far

prevalere lo spessore storico dei valori iden-

titari delle popolazioni molisane: valori che

convinsero l’intero Parlamento Italiano a de-

liberare a favore del riconoscimento del Mo-

lise come Regione autonoma.

A conquistare tale orientamento favore-

vole del Parlamento non fu certo l’impegno

a creare ” un’isola felice “ (anche perché di

isole felici sul nostro pianeta credo non ne

esistano!), bensì il riconoscimento della

identità di un popolo, che aveva specifiche

e profonde connotazioni socio-economiche

e culturali, non reperibili nelle realtà territo-

riali limitrofe. Sono questi i valori che i molti

detrattòri dell’autonomia molisana ( un plo-

tone di pseudo politologi, al quale il Senatore

Di Giacomo, per la verità, non appartiene)

continuano a calpestare senza pudore, esplo-

rando anche ignobili ipotesi annessionistiche

a tutto vantaggio dell’Abruzzo o di altra Re-

gione limitrofa. Consiglierei a tutti costoro di

recarsi per qualche minuto in ritiro spirituale

sulle tombe dei Padri storici del Molise e di ri-

volgere alla loro memoria le più vive scuse

per le infelici esternazioni che cercano di dif-

fondere e che, pur presentate come innocue

espressioni di libertà di pensiero, in verità co-

stituiscono un pericoloso detonatore, distrut-

tivo della identità di popolo del Molise.

*Coordinatore Regionale CONFEDIR

15

13 settembre 2014Opinioni

Si è conclusa da qualche giorno

con grande successo la seconda

edizione dell’iniziativa “Aiutaci a

crescere. Regalaci un libro!”. Il pro-

getto, promosso nelle 169 librerie

Giunti al Punto di tutta Italia ha

avuto come obiettivo quello di rac-

cogliere libri da destinare alle

scuole di infanzia e primarie.

Anche nella nostra città la parteci-

pazione è stata alta, la libreria

Giunti al Punto di Campobasso è

infatti orgogliosa di comunicare

che, grazie alla generosità e alla

sensibilità dei clienti, sono stati

raccolti 1.425 volumi i quali ver-

ranno distribuiti presto tra le scuole

della città e della provincia. Un gra-

zie sentito da parte degli organiz-

zatori va alla biblioteca provinciale

“P.Albino” che si è dimostrata sin

da subito entusiasta dell’iniziativa

e disponibile a dare una mano oc-

cupandosi della parte logistica, in-

fatti i libri donati dai clienti durante

il mese di agosto verranno portati

alla biblioteca e da lì verranno poi

distribuiti alle scuole che hanno

aderito all’iniziativa.

A tal proposito la libreria Giunti al

Punto invita tutte le scuole presenti

sul territorio a dare la propria ade-

sione entro il termine massimo del

15 novembre 2014, contattando di-

rettamente la biblioteca provin-

ciale. Gli ottimi risultati raggiunti

sono il frutto della generosità dei

cittadini campobassani e non solo,

che hanno colto l’importanza del-

l’iniziativa e hanno contribuito a

rendere le scuole migliori ma so-

prattutto hanno contribuito al futuro

dei più piccoli. Un ringraziamento

particolare da parte delle libraie va

anche alle aziende locali che

hanno condiviso a pieno il signifi-

cato della raccolta e hanno contri-

buito in modo generoso:

Erboristeria Pianeta Verde presso

il centro commerciale “Centro del

Molise”, Hair Mode Parrucchiera in

via Monte S. Gabriele 8 , Foto

Lampo in via Garibaldi 68, Es-

semme Tour in via S.Giovanni 9/E,

Baby House in via IV Novembre,

La fioreria in via IV Novembre, Ka-

lout srl “Benetton” in via Mazzini, la

loro adesione alla campagna è

stato non solo sintomo di grande

sensibilità per il sociale, ma anche

un forte segnale per il proprio terri-

torio.

Corte d’Appello necessariaanche per i giornalisti

Il Molise resti Regione autonoma

Aiutaci a cresce,tanti i libri raccolti

“Cultura

Arbereshe

in Tour”Il Comune di Campomarino, dele-

gato a rappresentare come Comune

capofila, i quattro Comuni di mino-

ranza arbereshe del Molise – Campo-

marino, Portocannone, Ururi e

Montecilfone- si è fatto promotore di

un progetto volto a valorizzare e di-

vulgare la cultura arbereshe al fine di

preservare la propria identità etnica. Il

progetto, finanziato totalmente dalla

Regione Molise e denominato “cul-

tura arbereshe in tour” è stato forte-

mente voluto dalle amministrazioni

tutte ed in particolar modo da quella

guidata dal Sindaco Dr. Francesco

CAMMILLERI. Attraverso canti in lin-

gua originale intervallati da lettura di

poesie e brevi testi teatrali in lingua, l’

evento, che sarà proposto in diversi

Comuni quali, Termoli, Larino e Cam-

pobasso oltre che Ururi e Montecil-

fone, come hanno dichiarato l’

Assessore alla Cultura del Comune di

Ururi Dott.ssa Nadia Primiani ed il

Consigliere delegato alla cultura del

Comune di Campomarino Dott.ssa

Cristina Fortunato:” ha lo scopo di

rafforzare il legame tra i fratelli arbe-

reshe e di rendere partecipi di tale cul-

tura anche i conterranei regionali che

fruiranno della manifestazione”.

La prima tappa del tour è prevista a

Termoli il 14 settembre alle ore 21.30

presso la suggestiva “Scalinata del

Folklore”, dove sarà possibile assi-

stere alla esibizione dei gruppi “Quifti”,

“Yllazet te regjenda” e “Antonella Pe-

lilli e Max Fuschetto”

Page 16: 13 settembre 2014