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Assessorato alla Cultura: ciò che abbiamo fatto e ciò che faremo 2 Situazione dei lavori pubblici Rinnovato il Consiglio Comunale dei Ragazzi 4 Protezione Civile 5 Ricordo di Lucio Molaro e Giuliano Della Mea 6 La parola ai Capigruppo 7 Dal mondo della Scuola 8/9 L’angolo del meteorologo 10/11 Speciale cultura 12/19 Speciale sanità Ambiente, agricoltura e società 20 La Polizia Municipale sul territorio 22 Cronaca 23/24 Dalle Associazioni 25/30 ß Una letterina scritta su una pa- gina da fotocopiatrice. Bianca, con una scrittura un po’ acerba ma ordinata e lineare. Mi è giunta in questi giorni: “Al Sindaco del comune di Treppo Grande. Abbiamo ini- ziato l’anno scolastico con al- cune piacevoli novità: - fotoco- piatrice nuova, vetrinetta per gli animali imbalsamati, mensa asciutta (entrava acqua dal tetto quando pioveva). Grazie Sindaco! Amministratori! E Rap- presentanti dei genitori! I bambini, le insegnanti e il per- sonale della scuola Primaria di Treppo Grande. Treppo Grande, 14 novembre 2008”. In poche righe si capisce perché ad uno può piacere anche fare il Sindaco! ß Buon Natale, Buon Anno e sin- ceri auguri di serenità e salute! Mandi. Il Sindaco Giordano Menis gendo un affettuoso pensiero a quelli che ci hanno lasciato. Voglio comunque dirti che sei stato apprezzato da tanti, lo te- stimoniano le tantissime lettere che in questi anni ti hanno dedi- cato tante persone. Hai saputo mantenere un filo di contatto ideale con chi vive lontano, e leggendoti, mi ha confessato, si sente un po’ più vicino ai luoghi ed alle persone che ha dovuto abbandonare. Potevamo essere migliori? Forse si, anzi certamente. Siamo par- sommario Reg. Trib. Ud 22/87 Direttore responsabile Giordano Menis Comitato di redazione Sandro De Luca Lucina Dorigo Elena Piccoli Paola Ponta Roberto Ponta Comitato Garanti Manuela Celotti Jacqueline Ermacora Flora Mastandrea Monia Basso Marco Zanini Segretaria di redazione Chiara Monsutti Grafica Giulietta Aita Foto Gabriele Menis, Franco Floreani, Giordano Menis, Denis Del Pino, Luca Fasiolo, Paolo Vidoni, Roberto Geretto, Gloria Fabbro, Lucina Dorigo. Stampa Succ. Menini Spilimbergo ANNO XXII - NUMERO 2 - DICEMBRE 2008 - Semestrale d'informazione del Comune di Treppo Grande distribuito gratuitamente a tutte le famiglie del Comune e agli emigranti - Reg. Trib. UD 22/87 - Sede redazione, Uffici Comunali: Piazza Marconi, Treppo Grande www.comune.treppogrande.ud.it Caro Notiziario, siamo giunti all’ultimo numero di questo mandato amministrativo! Da giorni ti ho completato, racco- gliendo ed ordinando articoli e foto, impaginando il tutto, ed in- fine, ti ho consegnato alla tipo- grafia per la stampa. Manca solo questo mio “pezzo”, da inserire nella tua prima pagina! Non mi è mai stato così difficile stilare queste righe, per poi, at- traverso te, consegnarle alla let- tura dei miei concittadini, oltre che agli emigranti, sparsi in tutte le parti del mondo. Pensa, siamo usciti 44 volte, in- fatti siamo al secondo numero del 22° anno. Ci siamo tenuti compagnia, confrontati ed impe- gnati per essere il più possibile completi, esaurienti, obiettivi, piacevoli e non noiosi, con l’aiuto, la collaborazione e la comprensione di tante persone. Abbiamo mantenuto per tanto tempo la stessa veste grafica, anche se qualcuno suggeriva di cambiarla. Non credo che tutti, indistinta- mente, siano stati entusiasti di noi, ma so che moltissimi ci hanno letto con piacere, con cu- riosità e fedeltà, specialmente i più lontani. Ci siamo resi conto dell’interesse e del desiderio di leggerci allorchè ci giungeva qualche bonaria protesta: “Come non mi è arrivato ancora il bol- lettino? A qualcuno è già arri- vato da due giorni”. Per strada, purtroppo, abbiamo perso tanti fedeli lettori, ed io personalmente ho forse perso i più affezionati ed affettuosa- mente critici. Abbiamo accom- pagnato tanti anni di ammini- strazione, confondendoci e me- scolandoci a tante pagine di cul- tura, a tante storie locali, agli spazi riservati alle associazioni, a tanti pensieri e parole che ti hanno riempito ogni volta, per- mettendoci di uscire con una certa puntualità. Se dovessimo ringraziare nomi- nalmente tutti coloro che hanno lasciato il loro segno sui tuoi fogli non ci basterebbe una pa- gina intera. Li ringraziamo tutti di cuore cumulativamente, rivol- titi timidi, inesperti e dilettanti. Un po’ più esperti, ma sempre dilettanti siamo rimasti. Forse questa è stata la nostra forza, senza cedere ai professionalismi, mettendoci solo il cuore e la passione. Caro Notiziario quale augurio poterti fare? Uno, uno solo, che tu possa proseguire, possibil- mente anche migliorato, ma so- prattutto di poter continuare ad essere atteso, sfogliato, letto, commentato, e perché no, anche criticato! Il Comune di Treppo Grande i l c o m u n e d i TREPPO GRANDE L’Amministrazione Comunale augura un sereno Natale ed un felice 2009 Queste sono le manifestazioni che l’Assessorato alla Cultura del nostro Comune, unitamente all’Associazione “Ermes di Colloredo”, al Coro “Alpe Adria”, alla Pro Loco “G.B. Gallerio”, alle Parrocchie di Treppo Grande e Vendoglio, al Coro Pueri Cantores “Harmonia Mundi”, al Gruppo Comunale di Protezione Civile ed a tanti volontari hanno organizzato per Voi durante le prossime Festività e l’inizio del prossimo anno: E ADESSO È TREPPO BELLA INIZIATIVE E SPETTACOLI PER NATALE E L’INVERNO NEL COMUNE DI TREPPO GRANDE SABATO 20 DICEMBRE 2008 – ORE 20.30 Auditorium Villa Bellavitis – Treppo Grande RAPPRESENTAZIONE TEATRALE “Un malât inmaginari” Gruppo Teatrale di Udine “Il Tomât” MERCOLEDI 24 DICEMBRE 2008 - ORE 17.00 Sagrato della Chiesa di Vendoglio INAUGURAZIONE PRESEPIO ARRIVO BABBO NATALE MERCOLEDI 24 DICEMBRE 2008 - ORE 18.30 Piazza Marconi - Treppo Grande ASPETTANDO NATALE L’Amministrazione Comunale augura Buone Feste con specialità gastronomiche, brindisi, ecc... VENERDI 26 DICEMBRE 2008 - ORE 16.00 Auditorium Villa Bellavitis – Treppo Grande CONCERTO DI NATALE Coro “Alpe Adria” di Treppo Grande Coro Pueri “Armonia Mundi” di Treppo Grande VENERDI 2 GENNAIO 2009 Auditorium Villa Bellavitis – Treppo Grande CONCERTO D’EPIFANIA Quartetto “Pezzè” DOMENICA 6 GENNAIO 2008 - ORE 17.00 Area festeggiamenti di Vendoglio ACCENSIONE DEL TRADIZIONALE PIGNARÛL EPIFANICO - ARRIVO BEFANA E PREMIAZIONE CONCORSO PRESEPI VENERDI 16 GENNAIO 2009 – ORE 20.30 Auditorium Villa Bellavitis – Treppo Grande CONCERTO DI FLAMENCO Compagnia “Mimbrales” SABATO 31 GENNAIO 2009 – ORE 20.30 Auditorium Villa Bellavitis – Treppo Grande RAPPRESENTAZIONE TEATRALE Prime che a rivin quatri Ancje i stupits e àn dirit di vivi S! SIPARIO Teatro INGRESSI LIBERI

14896 Not treppo NATALE 2008 - Comune di Treppo Grande ... · Coro Pueri “Armonia Mundi” di Treppo Grande VENERDI 2 GENNAIO 2009 ... un ottimo successo di pub- ... Jazz Ensemble”

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Page 1: 14896 Not treppo NATALE 2008 - Comune di Treppo Grande ... · Coro Pueri “Armonia Mundi” di Treppo Grande VENERDI 2 GENNAIO 2009 ... un ottimo successo di pub- ... Jazz Ensemble”

Assessorato alla Cultura:ciò che abbiamo fattoe ciò che faremo 2Situazione dei lavori pubblici

Rinnovato il ConsiglioComunale dei Ragazzi 4Protezione Civile 5Ricordo di Lucio Molaroe Giuliano Della Mea 6La parola ai Capigruppo 7Dal mondo della Scuola 8/9L’angolodel meteorologo 10/11Speciale cultura 12/19Speciale sanità

Ambiente, agricolturae società 20La Polizia Municipalesul territorio 22Cronaca 23/24Dalle Associazioni 25/30

ß

Una letterina scritta su una pa-gina da fotocopiatrice. Bianca,con una scrittura un po’ acerbama ordinata e lineare. Mi ègiunta in questi giorni: “Al Sindaco del comune diTreppo Grande. Abbiamo ini-ziato l’anno scolastico con al-cune piacevoli novità: - fotoco-piatrice nuova, vetrinetta per glianimali imbalsamati, mensaasciutta (entrava acqua daltetto quando pioveva). GrazieSindaco! Amministratori! E Rap-presentanti dei genitori! I bambini, le insegnanti e il per-sonale della scuola Primaria diTreppo Grande. Treppo Grande,14 novembre 2008”. In poche righe si capisce perchéad uno può piacere anche fare ilSindaco!

ß

Buon Natale, Buon Anno e sin-ceri auguri di serenità e salute!Mandi.

Il SindacoGiordano Menis

gendo un affettuoso pensiero aquelli che ci hanno lasciato. Voglio comunque dirti che seistato apprezzato da tanti, lo te-stimoniano le tantissime lettereche in questi anni ti hanno dedi-cato tante persone. Hai saputomantenere un filo di contattoideale con chi vive lontano, eleggendoti, mi ha confessato, sisente un po’ più vicino ai luoghied alle persone che ha dovutoabbandonare.Potevamo essere migliori? Forsesi, anzi certamente. Siamo par-

sommario

Reg. Trib. Ud 22/87

Direttore responsabileGiordano Menis

Comitato di redazioneSandro De LucaLucina DorigoElena PiccoliPaola PontaRoberto Ponta

Comitato GarantiManuela CelottiJacqueline ErmacoraFlora MastandreaMonia BassoMarco Zanini

Segretaria di redazioneChiara Monsutti

GraficaGiulietta Aita

FotoGabriele Menis, Franco Floreani, GiordanoMenis, Denis Del Pino, Luca Fasiolo, Paolo Vidoni,Roberto Geretto, GloriaFabbro, Lucina Dorigo.

StampaSucc. Menini Spilimbergo

ANNO XXII - NUMERO 2 - DICEMBRE 2008 - Semestrale d'informazione del Comune di Treppo Grande distribuito gratuitamente a tutte le famiglie del Comune e agli emigranti - Reg. Trib. UD 22/87 - Sede redazione, Uffici Comunali: Piazza Marconi, Treppo Grande

www.comune.treppogrande.ud.it

Caro Notiziario, siamo giuntiall’ultimo numero di questomandato amministrativo! Dagiorni ti ho completato, racco-gliendo ed ordinando articoli efoto, impaginando il tutto, ed in-fine, ti ho consegnato alla tipo-grafia per la stampa. Manca soloquesto mio “pezzo”, da inserirenella tua prima pagina! Non mi è mai stato così difficilestilare queste righe, per poi, at-traverso te, consegnarle alla let-tura dei miei concittadini, oltreche agli emigranti, sparsi in tuttele parti del mondo. Pensa, siamo usciti 44 volte, in-fatti siamo al secondo numerodel 22° anno. Ci siamo tenuticompagnia, confrontati ed impe-gnati per essere il più possibilecompleti, esaurienti, obiettivi,piacevoli e non noiosi, conl’aiuto, la collaborazione e lacomprensione di tante persone.Abbiamo mantenuto per tantotempo la stessa veste grafica,anche se qualcuno suggeriva dicambiarla.Non credo che tutti, indistinta-mente, siano stati entusiasti dinoi, ma so che moltissimi cihanno letto con piacere, con cu-riosità e fedeltà, specialmente ipiù lontani. Ci siamo resi contodell’interesse e del desiderio dileggerci allorchè ci giungevaqualche bonaria protesta: “Comenon mi è arrivato ancora il bol-lettino? A qualcuno è già arri-vato da due giorni”. Per strada, purtroppo, abbiamoperso tanti fedeli lettori, ed iopersonalmente ho forse perso ipiù affezionati ed affettuosa-mente critici. Abbiamo accom-pagnato tanti anni di ammini-strazione, confondendoci e me-scolandoci a tante pagine di cul-tura, a tante storie locali, aglispazi riservati alle associazioni,a tanti pensieri e parole che tihanno riempito ogni volta, per-mettendoci di uscire con unacerta puntualità. Se dovessimo ringraziare nomi-nalmente tutti coloro che hannolasciato il loro segno sui tuoifogli non ci basterebbe una pa-gina intera. Li ringraziamo tuttidi cuore cumulativamente, rivol-

titi timidi, inesperti e dilettanti.Un po’ più esperti, ma sempredilettanti siamo rimasti. Forsequesta è stata la nostra forza,senza cedere ai professionalismi,mettendoci solo il cuore e lapassione.Caro Notiziario quale auguriopoterti fare? Uno, uno solo, chetu possa proseguire, possibil-mente anche migliorato, ma so-prattutto di poter continuare adessere atteso, sfogliato, letto,commentato, e perché no, anchecriticato!

Il Comune di Treppo Grande

i l c o m u n e d i

T R E P P O G R A N D E

L’Amministrazione Comunaleaugura un sereno Natale ed un felice 2009

Queste sono le manifestazioni che l’Assessorato alla Cultura del nostro Comune, unitamente all’Associazione“Ermes di Colloredo”, al Coro “Alpe Adria”, alla Pro Loco “G.B. Gallerio”, alle Parrocchie di Treppo Grande eVendoglio, al Coro Pueri Cantores “Harmonia Mundi”, al Gruppo Comunale di Protezione Civile ed a tanti volontari hanno organizzato per Voi durante le prossime Festività e l’inizio del prossimo anno:

E ADESSO È TREPPO BELLAINIZIATIVE E SPETTACOLI PER NATALE E L’INVERNO NEL COMUNE DI TREPPO GRANDE

SABATO 20 DICEMBRE 2008 – ORE 20.30Auditorium Villa Bellavitis – Treppo GrandeRAPPRESENTAZIONE TEATRALE“Un malât inmaginari”Gruppo Teatrale di Udine “Il Tomât”

MERCOLEDI 24 DICEMBRE 2008 - ORE 17.00 Sagrato della Chiesa di VendoglioINAUGURAZIONE PRESEPIOARRIVO BABBO NATALE

MERCOLEDI 24 DICEMBRE 2008 - ORE 18.30 Piazza Marconi - Treppo GrandeASPETTANDO NATALEL’Amministrazione Comunale augura Buone Feste con specialità gastronomiche, brindisi, ecc...

VENERDI 26 DICEMBRE 2008 - ORE 16.00 Auditorium Villa Bellavitis – Treppo GrandeCONCERTO DI NATALECoro “Alpe Adria” di Treppo GrandeCoro Pueri “Armonia Mundi” di Treppo Grande

VENERDI 2 GENNAIO 2009Auditorium Villa Bellavitis – Treppo GrandeCONCERTO D’EPIFANIAQuartetto “Pezzè”

DOMENICA 6 GENNAIO 2008 - ORE 17.00 Area festeggiamenti di VendoglioACCENSIONE DEL TRADIZIONALE PIGNARÛL EPIFANICO - ARRIVO BEFANAE PREMIAZIONE CONCORSO PRESEPI

VENERDI 16 GENNAIO 2009 – ORE 20.30Auditorium Villa Bellavitis – Treppo GrandeCONCERTO DI FLAMENCOCompagnia “Mimbrales”

SABATO 31 GENNAIO 2009 – ORE 20.30Auditorium Villa Bellavitis – Treppo GrandeRAPPRESENTAZIONE TEATRALEPrime che a rivin quatri Ancje i stupits e àn dirit di viviS! SIPARIO Teatro

INGRESSI L IBERI

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2 I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

Lo scorso 29 giugno si èsvolta la “Festa dell’Amicizia”,manifestazione che nuova-mente ha visto riunite la citta-dinanza di Treppo con le Co-munità gemellate di Stras-sburg, Carinzia, e Scheggia ePascelupo, Umbria. E’ stato un giorno intera-mente dedicato all’amiciziatra queste tre Comunità che,dopo la S. Messa, si sono ri-trovate per un incontro convi-viale presso l’Area Festeggia-menti, allietati da intermezzimusicali e corali. In contem-poranea è stata inaugurata lamostra fotografica “Percorsidi pace”, una carrellata di im-magini scattate nel terzomondo da Danilo De Marco,Giovanni Di Maria e MarioGregori.Il messaggio di questa mo-stra, presentata anche in uncatalogo, può essere sintetiz-zato in una frase: “Non ci puòessere pace senza giustizia”.Il 17 luglio ha visto esibirsipresso l’Area Festeggiamenti,nell’ambito della manifesta-zione Folkest, il poeta, attore,songwriter inglese TonyMaude, accompagnato da uninsolito trio composto da LinoStraulino alla chitarra, Lu-ciano Marangone al basso eFranco Stocco alla batteria.Martedì 29 di luglio, pressol’Agriturismo “Borgo Floreani”a Vendoglio, si è svolta una

dagliAssessorati

Folkest 2008.

laborato con Stankoviã allarealizzazione di concerti, se-minari, spettacoli televisivi eteatrali. Alle tastiere NenadLjubicic, che ha fatto parte dinumerosi ensamble e si è esi-bito in vari festival. RobertFiser era al basso mentre allabatteria Miljan Vukoje. Un ap-puntamento di alto livello cheha impreziosito ulteriormentel’estate treppese, già ricca dimanifestazioni ed iniziativenel campo culturale e deltempo libero. Il primo agosto, è iniziata laquarta edizione della "Festadell'emigrante", inserita in unpercorso che il Comune diTreppo Grande ha intrapresonel 2005 con l''installazione,in piazza Marconi, della scul-tura-monumento all'emi-

Ragogna. Due intrattenimentiriusciti che hanno decretatoun ottimo successo di pub-blico.Con la premiazione del con-corso “Balcone fiorito 2008”si è conclusa l’intensa attivitàdi quest’anno dedicata ai fioried al loro mondo. Era iniziatain aprile con quattro incontri-lezione, a cura dell’espertoValentino Filipin. Si è quindiiniziato a programmare la rea-lizzazione di alcune aiuole fio-rite sul territorio comunale,che presto troveranno realiz-zazione, anche nell’otticadella partecipazione al con-corso “Comuni f iorit i”. Dacosa nasce cosa, ed in talelogica si è deciso di indire unconcorso, rivolto a tutta la cit-tadinanza, e denominato“Balcone e giardino fiorito”.Alla proposta hanno aderitoben diciotto partecipanti, de-cretando fin dall’inizio, consi-derato anche che era la primaedizione, un notevole suc-cesso. Nel frattempo al Co-mune, durante la cerimonia dipremiazione del Concorso“Comuni fioriti”, svoltasi aVilla Manin, veniva assegnatoil riconoscimento di “Comunefiorito”, ottenedo in tal modoil diritto di esporre all’ingressodel territorio comunale la real-

Assessorato alla Cultura:ciò che abbiamo fatto e ciò che faremo

La mostra “Percorsi di pace”.

Il concerto “Nei suoni e nei luoghi”.

interessante serata musicale,da noi organizzata, all’internodel festival internazionale dimusica “Nei suoni dei luoghi”.Protagonista il gruppo serbo“Vladimir Stankovic Ethno-Jazz Ensemble”. Il giovane“capo banda” Stankovic, flau-tista, ha compiuto gli studiall’Accademia delle Arti diNovi Sad ed è membro e so-lista dell’Orchestra dellaRadio e Televisione della Voj-vodina. Assieme a lui DraganTankosic alla chitarra, che hafrequentato la Jazz GuitarSchool di Novi Sad ed ha col-

grante creata dall'artistaFranco Maschio, autore puredell'opera "Nô doi une volte",che dal 2007 abbellisce l'an-tico lavatoio di via Nazareth.Da allora abbiamo organiz-zato momenti di approfondi-mento relativi ai fenomeni so-ciali dell'emigrazione e del-l'immigrazione. La "tre giorni"ha visto nella sala consiliaredel municipio, l'inaugurazionedelle mostre di pittura e scul-tura "Segni e colori" di MarinaCoccolo e "Le frontiere dellegno" di Luciano Spizzo. Or-ganizzata con la volontà di

tiva targa.Agli inizi di ottobre si è puresvolta la premiazione del con-corso “Balcone fiorito”, cheha visto classificarsi al primoposto Elena Trevisani, al se-condo posto Bruna Botto edal terzo posto Luigina Menis.Il premio speciale “Giardinofiorito” veniva assegnato aClaudia Di Giusto. Espri-miamo quindi profonda sod-disfazione per l’ottimo ri-scontro che le diverse inizia-tive hanno riscosso, deno-tando una spiccata sensibilitàda parte della popolazioneverso il mondo dei fiori e dellanatura. Avere poi ottenuto ilriconoscimento di “Comunefiorito” è un’ulteriore motivodi sprone per continuare suquesta strada. Nel ringraziaretutti coloro che, in qualsiasiforma, hanno collaborato alleiniziative promosse, in primis ipartecipanti al concorso co-munale “Balcone fiorito”, ciauguriamo che quanto at-tuato non sia che i l primopasso verso una sempremaggiore attenzione e dedi-zione verso il mondo dei fiori.Da parte nostra ci siamo giàattivati per realizzare ulterioriaiuole negli spazi comunali.Ciò abbellirà ed impreziosiràmaggiormente il nostro terri-torio comunale, valorizzandole già pregiate valenze am-bientali e paesaggistiche.Continuando in una tradi-zione, che oramai si ripete dadiversi anni, abbiamo orga-nizzato la “Mostra-concorsofotografico – Treppo Grande2008”. Il concorso, rivolto atutti gli appassionati di foto-grafia, purché non professio-nisti, quest’anno ha avutocome tema: “Le età dellavita”. Un’iniziativa che ha re-gistrato la partecipazione di17 fotografi non professio-nisti, che hanno presentato34 fotografie in bianco e nero,

promuovere gli artisti delpaese, è stata pure un’occa-sione per sfatare i l dettonemo profeta in patria, ancheperché Coccolo e Spizzohanno esposto in numeroselocalità non solo in Friuli, maanche in Austria e Germania,Veneto e Lombardia, Un-gheria e Svizzera. Le opere di Spizzo, ex emi-grante, traggono dal legnouna forte vital ità, facendoscaturire figure che evocanola maternità, esseri fantasticicome elfi e draghi, o animalicome i gufi, con incursioni,specie ultimamente, nel sim-bolismo e nell’astrazione. Ma-rina Coccolo, figlia d’arte, ègrafica e pittrice con un’illu-stre formazione. Per i suoisoggetti, figure, nature morte,composizioni astratte, usaolio, acrilico e matite. Per il ti-tolo della sua esposizione hascelto anche lei delle “fron-tiere”: il segno e il colore, chenelle opere più recenti diventaprotagonista di fantasiosegeometrie cromatiche.Di seguito, presso i l par-cheggio di via Centa, si èproiettato il documentario sul-l'emigrazione friulana "Farca-dice - Diaris di Viaç", unviaggio attraverso ColoniaCaroya (Argentina), Umko-maas (Sud Africa) e la cana-dese Toronto, per la regia diCarlo Della Vedova e LucaPeresson. Il coro "Alpe Adria"ha intervallato le proiezionicon un un originale repertorioa tema.Sabato 2 agosto, in piazzaMarconi, abbiamo assistito aduno spettacolo di musica et-nica del Mediterraneo con ilconcerto "Ferme tes yeux"del gruppo "La Frontera". L'e-vento si è chiuso domenica 3agosto, sempre in piazzaMarconi, con lo spettacolocomico "Pui di là che di ca"della Compagnia teatrale di

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3I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

e ben 53 a colori. Durantel’ inaugurazione si è puresvolta la premiazione delleopere vincitrici. Per la sezione bianco e nero ilprimo, e unico premio, è statoassegnato ad Agostino Mo-retti con l’immagine “L’ultimoamico”, mentre meritevole dimenzione è stata giudicata lafotografia “Le età della vita” diPaolo Toscano. Per la sezionecolore la graduatoria di meritoè risultata la seguente: 1°premio a Enea Spizzo con lafoto “Camminando insieme”,il 2° a Valentino Cossettinicon “Spettatori malinconici diun passato ormai lontano” edil 3° a Carlo Iacuzzi con “Co-minciamo?”. Pure in questasezione ci sono state alcuneopere segnalate ed in partico-lare: “Braccia che non ripo-sano” di Incoronata Fiscarellie “Il mondo nelle mie mani” diRoberto Corrò.Accanto alle fotografie dellamostra-concorso, la manife-stazione ha ospitato un’ap-prezzata ed interessante ras-segna di immagini del fotore-porter Gabriele Menis dal ti-tolo “Un anno di sport inFriuli”.Unitamente agli altri Comunidella Collinare abbiamo con-corso all’organizzazione degliincontri e delle iniziative delprogetto "1918/vivo la guerra2008/voglio la pace" "timps divuere... trois di pâs". Presso la nostra sede munici-pale i l 4 novembre, a no-

vant’anni dalla f ine dellaguerra italo-austriaca, ab-biamo assistito ad un impor-tante ed interessante in-contro. E’ intervenuto conuna approfondita relazioneLucio Fabi, storico e consu-lente museale, autore di libriscientifici e divulgativi sugliaspetti sociali e iconograficidel primo conflitto mondiale.E’ seguita la presentazionedel libro “La guerra vissuta”che contiene le straordinarietestimonianze del diario delbersagliere Giuseppe Gar-zoni, e delle inedite memorieparrocchiali di don GiuseppeBernardis di Buja. Quindi c’èstata la proiezione del docu-mentario storico “Doppiosguardo sulla grande guerra”,prodotto dalla Cineteca delFriuli.Al momento di andare instampa possiamo fare unacarrellata degli avvenimenticulturali che abbiamo messoin cantiere nel più immediatofuturo.Venerdì 28 novembre ha avutoluogo la presentazione di seiquadri di Otto D’Angelo, raffi-guranti le località comunaliambientate all’inizio del 1900,ed in contemporanea c’è statal’inaugurazione di una mostradi dipinti dello stesso artista.Abbiamo commissionato ap-positamente queste opere , incollaborazione con un’Asso-ciazione culturale, per riempireun vuoto che crediamo moltiabbiano avvertito: la man-

canza di rappresentazioni pit-toriche di questo importanteartista friulano raffiguranti lanostra realtà. In questo noti-ziario troverete le riproduzionifotografiche dei quadri, chesperiamo ottengano il vostroapprezzamento. Abbiamopure realizzato un certo nu-mero di stampe per donarle achi riterrà di poterne fare buonuso.Crediamo di aver fattoun’operazione culturale dipregio e di valore, aggiun-gendo queste significativeopere al patrimonio artisticoche in questi anni siamo riu-sciti ad annoverare tra le no-stre realtà. Mi riferisco allesculture “L’emigrant” e “Nodoi une volte” di Franco Ma-schio, al murale di GiorgioGomirato in sala consiliare,agli affreschi di casa Masoniesposti nella sede municipale,alle artistiche fotografie di Bri-sighello e Baldassi, alle operedi Luciano Spizzo e di MarinaCoccolo, ed ad altre opere fi-gurative, tutte esposte pressola nostra sede municipale,esse vanno ad aggiungersi adun nutrito numero di pubbli-cazioni che hanno contraddi-stinto la nostra attività inquesti anni. Oltre a due distinte serate dipresentazione dei recuperidella ex fornace di Zegliaccoe della vecchia chiesa di SanMichele Arcangelo a Vendo-glio, abbiamo pure dato allestampe due pubblicazioni che

presto verranno presentate alpubblico: un libro storico-fo-tografico del nostro Comune,opera a cura di Mario Martinised Agostino Moretti, ed unlibro fotografico, con “scatti”esclusivamente riguardantiluoghi e personaggi della no-stra realtà comunale di Cri-stina Del Fabbro. Con estrema soddisfazionesalutiamo la riapertura, seb-bene un po’ in sordina,dell’auditorium di Villa Bella-vitis. Infatti, presso questastruttura, il 20 dicembre apri-remo con la rappresentazioneteatrale “Un malât inmagi-nari”, del Gruppo Teatrale diUdine “Il Tomât”; i l 26 di-cembre verrà riproposto ilclassico “Concerto di Natale”,a cura del Coro “Alpe Adria”,che vedrà l’esibizione delCoro stesso e del Coro PueriCantores “Harmonia Mundi”;il 16 gennaio abbiamo pro-grammato una serata imper-niata sul “Flamenco”, conprotagonista il Gruppo dei“Mimbrales”; chiuderemo

questa serie di eventi il 31gennaio con un’altra rappre-sentazione teatrale interpre-tata dalla compagnia “SI! Si-pario”, dal titolo “Prime che arivin quatri-Ancje i stupits eàn dirit di vivi”.Accanto a queste proposte, ilperiodo natalizio ospiteràanche l’oramai collaudatamanifestazione “AspettandoNatale”, un incontro sotto l’al-bero di Natale di Piazza Mar-coni per scambiarci gli augurie passare un’ora in allegria espensieratezza.Come potete vedere le occa-sioni per stare assieme e go-dere di varie occasioni cultu-rali e del tempo libero nonsono mancate, e non man-cheranno.Spero di vedervi numerosi aiprossimi appuntamenti. Siamo alla fine di un mandatoche, per quanto mi riguarda,ha visto la nostra Amministra-zione impegnarsi fortementenella ricerca di offrire appun-tamenti interessanti, diver-tenti, alle volte impegnati, masempre volti a dare un sensopositivo al nostro vivere in unpiccolo Comune. Credo chele tante manifestazioni attuatepossano far credere anche avoi che tante volte la qualitànon è un’esclusiva dei grandicentri urbani, anzi, spesso“Piccolo è bello”.Ringrazio sentitamente e dicuore tutti coloro che mihanno aiutato e mi sono stativicini in questa mia attività.Auguri di un anno felice, epossibilmente prospero.

L’Assessore alla CulturaFlora Mastandrea

Il cartello “Comune fiorito” e un momento della premiazione.

Inaugurazione mostra Spizzo-Coccolo. Si premiano i vincitori della mostra fotografica 2008.

Pranzo dell’Amicizia.

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dagliAssessorati

4 I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

Siamo giunti alla fine dell’annoe tra pochi mesi si concluderàanche il mandato amministra-tivo, a cavallo tra maggio egiugno del nuovo anno sonoinfatti previste le elezioni am-ministrative, l’uscita di questonumero del “giornale del co-mune” segna quindi una tappaimportante dell’informazioneai cittadini sulla vita del co-mune degli ultimi cinque anni.In materia di opere pubblichesiamo ora in grado di fare unquadro molto realistico dellasituazione e, se al momento at-tuale non ci sono lavori incorso, stanno per essere apertiparecchi cantieri, tra i quali ilavori di sistemazione e riqua-lificazione della piazza di Ze-glianutto; l’appalto è stato ag-giudicato ed è stipulato il con-tratto con l’impresa esecutrice.Un altro cantiere sarà aperto, abrevissimo termine, in via Ba-schera a Treppo Piccolo dovesarà rimessa a nuovo e dotatadi marciapiedi e arredo urbanotutta la strada. E’ ora prontoanche il progetto relativo allariqualificazione di via MonteGrappa a Treppo Piccolo; l’in-tervento interessa il tratto dellastrada che poi confluisce in viaVittorio Veneto. Sono aggiudi-cati anche i lavori di asfalta-tura e sistemazione che interes-seranno i tratti di strada: viaZegliacco, via Colombo, via deiBottai, vicolo Cecone e duetratti di via Piave a Zeglia-nutto.Per quanto riguarda la rete fo-gnaria sono stati appaltati i la-vori di esecuzione delle duecondotte destinate a servire lazona alta di via Nazareth e lazona Nord-Est di via Trento, ilavori dovrebbero iniziareentro breve termine.E’ attualmente in corso la garad’appalto per i lavori relativiall’ampliamento della scuolaper l’infanzia, il progetto pre-vede la costruzione di unnuovo corpo collegato all’esi-stente ed ha l’obiettivo di ren-dere la scuola molto funzionaleed accogliente: è prevista larealizzazione di una nuova cu-cina con locali accessori, salada pranzo, aule didattiche, ser-vizi igienici, spogliatoi… di-mensionati per accogliere 3 se-zioni di alunni. Il cantiereverrà allestito in modo tale dapermettere il regolare svolgi-mento dell’attività didatticanella scuola esistente in condi-

zioni di assoluta sicurezza.In materia di risparmio energe-tico è stata predisposta la pro-gettazione riguardante l’instal-lazione di un impianto fotovol-taico presso la scuola elemen-tare (installazione di pannellisul tetto dell’edificio), lo stessoprogetto comprende anche ilrinnovamento completodell’impianto elettrico delparco festeggiamenti, per l’ag-giudicazione di questi lavorisarà attivata la gara d’appalto.Sono già in corso i lavori dicompletamento degli impiantisportivi. Saranno realizzatinuovi servizi igienici per ilpubblico, illuminazione delletribune, adeguamento dei can-celli ed altre opere necessarie agarantire la sicurezza del com-plesso.Nel mese di novembre sonostati aggiudicati anche i lavoriper la nuova costruzione dellasede per la squadra comunaledi protezione civile, l’edificiosorgerà sull’area comunaleadiacente gli impianti sportivicon accesso diretto dalla stradaprovinciale per Buia e com-prenderà: un ampio locale se-minterrato adibito a depositodi attrezzature e ricovero perautomezzi e nella parte fuoriterra saranno realizzati ser-vizi, ufficio, saletta riunioni…la tipologia di questo edificiosarà simile alle abitazioni cir-costanti e sarà realizzato intempi brevi, trattandosi di edi-lizia prefabbricata.Nell’ambito cimiteriale è statopredisposto ed approvato ilprogetto per la sistemazionedei muri di cinta del cimiterodi Vendoglio. Dopo aver effet-tuato approfonditi rilievi sullostato di fatto dei muri il pro-gettista incaricato ha scelto didemolire completamente ilmuro in mattoni esistente eriedificarlo in blocchi del tipo“Leca” che conferiranno buonecaratteristiche statiche, di du-rabilità e di aspetto decorosoal muro di cinta che ora versain stato di degrado. Nellostesso ambito sarà realizzato iltetto per il blocco di loculi orasovrastato dal prato pensile esaranno completate anche lepavimentazioni interne edesterne.L’ufficio tecnico comunale staorganizzando anche l’inter-vento relativo al rifacimentocompleto del tetto e grondaiedel centro sociale di Vendoglio

le cui condizioni di manuten-zione versano in stato di preca-rietà da parecchio tempo.Entro breve termine saràaperto il cantiere per il rifaci-mento e messa in sicurezza ditratti di muro di contenimentosulla strada provinciale, viaTrento e via Roma. L’inter-vento, per quanto riguarda lacostruzione dei muri in calce-struzzo ed impostazione deimarciapiedi, sarà effettuato acura della Provincia, mentre ilComune provvederà, con l’uti-lizzo di un finanziamento re-gionale già ottenuto, al com-pletamento dei marciapiedi, ri-

vestimento in pietra dei muri eopere di finitura.Tutti questi interventi i cuicantieri saranno aperti quasicontemporaneamente contri-buiranno a migliorare la qua-lità della vita nel nostro paese.Invitiamo pertanto i cittadini asopportare con senso civico iltemporaneo disagio che saràrecato alla viabilità.Nel settore della manutenzionesono stati effettuati una mi-riade di interventi di entità mi-nore, ma di grande importanzaai fini del mantenimento inbuono stato di funzionalità, si-curezza e decoro del patri-

monio pubblico. L’Ammini-strazione ha recentementeprovveduto all’acquisto di untrattorino che opportunamenteattrezzato potrà essere utiliz-zato per lo sfalcio negli im-pianti sportivi, per la spazza-tura nelle strade e per la pu-lizia tramite aspirazione deipozzetti stradali.Colgo l’occasione per porgerea tutti i cittadini sinceri auguriper le festività e tutto il nuovoanno da trascorrere con sere-nità.

L’assessore ai LL.PP.Francesco De Luca

Situazione dei lavori pubblici

Rinnovato il Consiglio coRecentemente, presso la Scuola Pri-maria Giovanni XXIII di Treppo Grande,si sono svolte le elezioni per il rinnovodel Consiglio Comunale dei Ragazzi. Intale occasione è stato eletto il nuovoSindaco ed i nuovi Consiglieri che entre-ranno a far parte del Consiglio dei piùpiccoli, subentrando ai giovani ammini-stratori uscenti del passato mandato. Inquesti giorni nelle aule della scuola sisono svolti i preparativi per le elezioni,con le varie liste che hanno portatoavanti la campagna elettorale. L’annuncio delle elezioni è stato accoltocon molto entusiasmo dagli alunni, esono stati in molti quelli che hanno vo-luto entrare a far parte di una delle listefacendo pervenire la propria adesionealla segreteria della scuola. L’iniziativadel Consiglio dei Ragazzi, che vanta giàtre anni di vita, è stata intrapresa di co-

mune accordo dall’Amministrazione edalle insegnanti della scuola elementare,con l’intento di consolidare il rapporto dicollaborazione che è sempre esistito trai due enti. L’esperienza si è rivelata per i ragazziuna strada efficace e stimolante per ve-nire a contatto con temi e problematichelegati al mondo degli adulti, ed uno stru-mento per conoscere, in modo più av-vincente e pratico, l’ordinamento delloStato ed il funzionamento delle istitu-zioni. Ha permesso inoltre ai ragazzistessi di essere partecipi alle scelte chesolitamente spettano ai “grandi”. Il Consiglio uscente si è infatti riunito piùvolte, in seduta autonoma o congiuntacon il Consiglio degli Adulti, ed ha sotto-posto a quest’ultimo varie proposte chepoi sono state in gran parte accoltedall’Amministrazione Comunale. Ha

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5I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

Si sta per chiudere un altroanno intenso di attività per ilGruppo Comunale di Prote-zione Civile. Come anticipatonella precedente edizione, cheera andata in stampa imme-diatamente dopo l’evento, agiugno si è tenuta, per il se-condo anno, l’attività di adde-stramento sul territorio comu-nale, che questa volta ha vistocoinvolti anche i comuni limi-trofi di Buia e Colloredo diMonte Albano.L’esercitazione, che era scatu-rita spontaneamente dall’in-traprendenza dei tre gruppicomunali, è in seguito entrataa far parte di un piano regio-nale di addestramento gene-rale, e si è svolta nell’arcotemporale di due giorni. Intale occasione è intervenutoanche Visentini Giorgio, tec-nico presso la sede operativadi Palmanova, che ha istruitoi volontari in merito all’allesti-mento di un campo e al mon-taggio della tendopoli.Nell’occasione è stata anchetestata parte dell’attrezzaturain dotazione ai gruppi, ovverole motopompe da utilizzareper lo svuotamento di localiallagati. Dette esercitazioni sisono svolte presso il torrenteCormor ed il lavatoio di Car-vacco.In seguito i volontari hanno

all’interno del territorio comu-nale, realizzando il doppioscopo di ripulire gli orti, igiardini ed i depositi di molticompaesani da attrezzi inuti-lizzati e materiali metallici divario genere, alimentando conil ricavato della vendita un’at-tività a scopo benefico dellaCaritas.La raccolta, che ha coinvoltoun elevato numero di volon-tari, alcuni anche al di fuoridella Protezione Civile, havisto l’utilizzo di molti mezziimpegnati contemporanea-mente nella raccolta in varipunti del comune, ed in alcuni

prestato servizio in occasionedi tutte le manifestazioni chesi sono svolte sul territorio co-munale durante i mesi estivied autunnali, tra le quali laFesta dell’Amicizia e la mani-festazione “Un Biel Vivi” or-ganizzata dalle Pro Loco dellaComunità Collinare. In taleoccasione i volontari si sonoanche coordinati con quelli deigruppi di Colloredo di MonteAlbano e di Dignano, chehanno dato una mano nellasorveglianza degli incroci stra-dali.A seguito dell’uragano che nelmese di agosto ha colpito l’in-tero litorale della regione, cau-sando danni ingenti ed anchevittime alle comunità costieree della bassa pianura, diversivolontari hanno dato varievolte la propria disponibilitàad intervenire nelle zone col-pite, anche se in seguito lachiamata è stata sempre revo-cata.Il primo novembre, a seguitodella caduta di cinque alberiad alto fusto trasversalmentea Via dei Laris, cinque volon-tari hanno provveduto allaloro rimozione ed al ripristinodella circolazione.Sempre a novembre, il gruppoha collaborato massicciamentealla raccolta del materiale fer-roso che è stata organizzata

casi si è operato anche in con-dizioni di pioggia battente.L’attività è stata dedicata allamemoria dei volontari DelMissier Romeo e Della MeaGiuliano, venuti a mancareprematuramente. L’iniziativaverrà ripetuta anche nei co-muni di Cassacco e di Collo-redo di Monte Albano, fa-cendo così in modo da poterdisporre di una somma mag-giore da devolvere in benefi-cenza.Quest’anno la Giornata delVolontario, che ormai datempo in regione chiude sim-bolicamente l’anno di attività,

è stata programmata per ilgiorno 13 dicembre. Dopol’edizione della passata sta-gione tenutasi a Trieste, du-rante la quale c’era stataanche l’esibizione delle FrecceTricolori, quest’anno è stata lavolta di Gorizia. In tale occa-sione sono intervenute anchele rappresentanze istituzionalie le componenti operative deisistemi di Protezione Civiledella Slovenia e della Ca-rinzia.

L’Assessore e il CoordinatoreMartino Di Giusto

e Giuseppe Scagnetti

dagliAssessorati

GRUPPO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

Protezione Civile: le attività del nostro gruppoa beneficio del territorio e della comunità

io comunale dei Ragazziinoltre organizzato varie iniziative, discu-tendo ed approfondendo, tra l’altro, i principidemocratici sanciti dalla Costituzione Ita-liana. Sindaco dei Ragazzi è stato eletta Se-rena Di Giusto, mentre i nuovi consiglierisono: Castellani David, Bertino Emanuele,Fadini Nicole, Mamolo Aurora, ScalmanaAlessandro, Mamolo Denis, Minisini Patrick,Rugo Elena, Capuzzo Matteo, Floreali Mircoe Moretti Nicolas. Ora, seguendo una proce-dura ben precisa, specificata nello Statutodel Consiglio dei Ragazzi, il Sindaco diTreppo Grande convocherà la prima sedutadel Consiglio Comunale dei Ragazzi, durantela quale il Sindaco dei piccoli comunicherà inominativi dei due Assessori designati, do-podiché i giovani amministratori potrannomettersi subito al lavoro. Il Sindaco Giordano Menis ha voluto ringra-ziare pubblicamente il Sindaco dei Ragazziuscente Mattia Castellani, per la passione, la

disponibilità e la se-rietà dimostratadallo stesso nellosvolgimento del suomandato. Assiemea lui ha volutoestendere una sin-cera lode agli As-sessori ed ai consi-glieri che lo hannoaffiancato in questoultimo mandato.Il primo cittadino hapure espresso unringraziamento alleinsegnanti, al Diri-gente scolastico edal personale dell’Istituto Comprensivo di Tri-cesimo, per la disponibilità e collaborazioneaccordata. A Serena ed ai nuovi piccoli am-ministratori vadano gli auguri. Oltretutto, è

stato sottolineato, l’elezione a Sindaco diuna femminuccia, è un segnale importantesulla strada delle pari opportunità. Forse i ra-gazzi ci stanno insegnando qualcosa.

Passaggio di consegne tra il “vecchio” ed il nuovo Sindaco dei ragazzi.

Il Gruppo Comunale di Protezione Civile durante l’ultima esercitazione.

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6 I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

Lo scorso primo marzo ciha lasciati prematuramentel’amico ed ex AssessoreLucio Molaro. Era nato nelnostro Comune il 21 ot-tobre 1947 e qui avevapassato tutta l’infanzia el’adolescenza.Durante il periodo deglistudi universitari coniugavagli studi al lavoro di istitu-tore, mentre nei periodi li-beri tornava ad aiutare igenitori “tal Borc daiMuinis”.Laureatosi in farmaciaall’Università di Triesteiniziò subito ad esercitarela professione in diverse lo-calità.Nel 1985, eletto consigliere

comunale, venne nominatoAssessore alla Sanità ed As-sistenza del nostro Co-mune. Persona cordiale edisponibile, abbinava allaprofessionalità e compe-tenza una estrema genti-lezza e bontà d’animo. Appassionato di musica, edanch’egli buon musicista,durante i 5 anni di man-dato aveva collaborato concompetenza e passioneall’organizzazione di nume-rosi eventi culturali. Soprattutto nel campo assi-stenziale aveva profuso leproprie energie, con grandedisponibilità, affabilità ediligenza. Era stato l’idea-tore e promotore della

“Festa con gli anziani”, chein quegli anni si svolgevanell’atrio della scuola ele-mentare. Lo ricordiamo peril suo impegno e dedizionenei confronti della Comu-

nità, con una particolareattenzione e sensibilità neiconfronti degli anziani e deipiù deboli. Sposatosi conPatrizia Bertoli, dalla qualeebbe tre figli, si era trasfe-rito a Udine, ma le sue vi-site nel nostro Comuneerano comunque frequenti. Al funerale, celebrato nellachiesa di San Giuseppe diViale Venezia a Udine,erano moltissimi i nostriconcittadini a portagli l’ul-timo saluto. Da queste pagine giunganoalla famiglia, da partedell’Amministrazione co-munale e della Comunitàtutta, le più sentite e com-mosse condoglianze.

dagliAssessorati

Ricordo di Lucio Molaro

Lucio Molaro alla festa degli anziani nel 1990.

L’Assessore Lucio Molaro, primo a destra di fronte, durante un incontro.

Grave e dolorosa perdita per ilGruppo Comunale di ProtezioneCivile e per la Comunità di TreppoGrande, per la improvvisa scom-parsa di Giuliano Della Mea. La morte lo ha colto inaspettat-mente lo scorso 6 settembre nellasua casa in via Pietro Menis. Giu-liano era nato a Chiusaforte il 12maggio 1947 e fin da giovanissimo,a 18 anni, era entrato nel corpodella Polizia di Stato. Aveva prestato servizio per un lun-ghissimo periodo in Alto Adige, inparticolare a Bolzano, per trasfe-rirsi nel 1993 a Treppo Grande.L’ultimo anno di servizio lo avevasvolto a Udine, per poi porsi inquiescenza nel 1994. In Alto Adige eveva conosciuto esposato Giulietta, e dal matrimonioerano nati due figli, Luca e Laura.

Fin dal suo arrivo nel nostro Co-mune si era subito inserito nellaComunità, familiarizzando imme-diatamente con vicini e paesani. Volontario del Gruppo di Prote-zione Civile fin dal primo momento,era una persona disponibile e cor-

diale, sempre pronto a risponderealle chiamate in occasioni di cala-mità, interventi o semplici attivitàorganizzate dal Gruppo. Dopo la morte, altrettanto improv-visa, due anni fa, del volontario diProtezione Civile Romeo Del Mis-sier, un’altra grave perdita colpisceil Gruppo di volontari e la Comunitàlocale.Era una persona affabile e cordiale,serena, sempre pronta a scam-biare una parola ed a rendersi di-sponibile in caso di necessità.Interpretando i sentimenti di tuttiesprimiamo la più affettuosa vici-nanza alla moglie, al figlio ed allafiglia. Era capace di aggregare e dicreare serenità ed allegria nelle oc-casioni in cui si era assieme. Di-sponibile e generoso, ci mancheràmolto.

Grave perdita per il Gruppo Comunale di Protezione Civile, Giuliano Della Mea ci ha lasciati

I CONTRIBUTI COMUNALI ALLEASSOCIAZIONIANNO 2008

Qui di seguito pubbli-chiamo l’ammontare deicontributi, per un im-pegno complessivo di14.800 Euro, che l’Ammi-nistrazione comunale harecentemente deliberato diassegnare per le attivitàrelative all’anno 2008:

Polisportiva per sostegnoattività sportiva2.000 €

Polisportiva per attivitàdi gestione degli impianti sportivie area festeggiamenti 5.000 €

Coro “Alpe Adria” 1.000 €

Pro Loco “G.B. Gallerio”1.000 €

AFDS AssociazioneDonatori Sangue500 €

ACAT Club Alcolistiin Trattamento300 €

Coro Pueri Cantores“Harmonia Mundi”300 €

Associazione Ricreativa“Chei de Latariedi Ciarvà”1.000 €

Associazione AstronomicaCollinare “Cygnus”400 €

Gruppo “Ju Jitsu” 200 €

Associazione fra lePro Loco della Collinare per sostegno manifestazione“Un Biel Vivi”svoltasi a Vendoglio1.000 €

Parrocchie di TreppoGrande per lavoriVilla Bellavitis 1.500 €

Associazione “Ascoltiamole voci che chiamano”

200 €

TeleThon 200 €

Telefono azzurro100 €

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7I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

Anche quest’anno, per la terzavolta durante questo mandato,l’Amministrazione comunale,insieme alle Parrocchie diTreppo Grande e Vendoglio edin collaborazione con la CaritasDiocesana di Udine, ha realiz-zato una raccolta di rottami diferro il cui ricavato andrà a so-stegno dei “poveri” del nostroterritorio.Dopo la prima raccolta effet-tuata nel 2004 a favore deibambini dell'orfanotrofio diCampina, in Romania, e la se-conda raccolta, realizzata nel2006 dalle comunità di Treppoe Colloredo a favore dellaCoop. sociale "Il Melograno",quest'anno anche la comunitàdi Cassacco ha deciso di parte-cipare. Il risultato è un progettocongiunto in cui le tre raccoltedi rottami di ferro, che ognipaese realizzerà sul proprio ter-ritorio, verranno destinate al so-stegno della medesima operadi solidarietà. Il ricavato verrà infatti devolutoa sostegno dei progetti di ac-coglienza che la Caritas diUdine realizza a favore delledonne italiane e straniere in dif-ficoltà.I numeri sono importanti: da ot-tobre 2007 a ottobre 2008 laCaritas ha accolto 36 donne didiverse nazionalità e portatricidi diversi disagi. Sono donne eragazze sole, senza famiglia erelazioni positive, spesso vit-time di violenza e sfruttamento,che la Caritas accoglie per of-frire loro una diversa prospet-tiva di vita. Che siano donne ri-chiedenti asilo, vittime di trattaa scopo di sfruttamento ses-suale o donne che, dopo unperiodo di vita in autonomia,stanno affrontando difficoltàeconomiche ed abitative, quelloche le accomuna tutte è la soli-tudine e la mancanza di unarete di sostegno. La Caritas, at-traverso il progetto “Percorsi dilibertà” che prevede l'acco-glienza in strutture protette ed ilsupporto delle educatrici, aiutaqueste persone a costruire ilproprio futuro sull’autonomia el’autodeterminazione.Prendersi cura del proprio terri-torio significa prima di tutto“guardare per vedere” qualisono le povertà presenti. Il di-sagio femminile per sua naturarimane spesso in ombra, se neparla poco, non viene esplici-tato, ma il fenomeno è presenteed è in aumento. La difficile si-tuazione economica che deter-mina le cosiddette “nuove po-vertà” e la maggiore aridità checontraddistingue le relazioni in-terpersonali ed i rapporti di co-munità, sono solo alcuni dei fat-

tori alla base del disagio so-ciale, che comprende anche ildisagio femminile con le suepeculiarità. Queste donne sonopresenti sul nostro territorio,fanno parte delle nostre comu-nità e sono proprio le comunitàche devono attivarsi per cercaredi dare delle risposte ai loro bi-sogni. La solidarietà non si puòdelegare, così come non si puòdelegare l’attenzione per i “no-stri poveri”, quando “nostri” nonsignifica necessariamente Ita-liani o Friulani, ma significa “vi-cini”, significa “presenti”, signi-fica che vivono con noi, inmezzo a noi.Sabato 8 novembre ben 30 vo-lontari hanno partecipato allaraccolta di rottami di ferro diTreppo Grande, effettuandouna puntuale raccolta porta aporta. Come gli anni scorsi, ilGruppo comunale di Protezionecivi le ha abbracciato conslancio l’iniziativa, mobilitando isuoi volontari che hanno ade-rito numerosi. Grande anche lapartecipazione di altri volontariesterni al gruppo, tra cui alcunifedelissimi ed alcuni impresariche hanno generosamentemesso a disposizione furgoni ecarri per la raccolta. È statocoinvolto anche il gruppo gio-vanile legato alle parrocchie, at-traverso i ragazzi che si sonooccupati del volantinaggio equelli, più grandi, che hannoaiutato durante la raccolta verae propria. Il mio ringraziamento personalesi somma a quello dell’Ammini-strazione comunale e del Par-roco don Samuele, nel ricono-scere l’impegno e la disponibi-lità che tutte queste personehanno dimostrato, rendendopossibile una raccolta vera-mente ben riuscita: circa 29tonnellate di rottami di ferro, ungrande quantitativo per unpaese delle nostre dimensioni,che ha già effettuato la raccoltaben due volte in precedenza.Un ulteriore grazie va inoltrealla comunità intera ed alle per-sone che hanno deciso di do-nare il ferro per sostenere lanostra iniziativa: dall’anzianoche ha regalato i pochi rottamiche aveva da parte, alle ditte eaziende del territorio che hannocontribuito in modo molto si-gnificativo con grandi quantitàdi ferro di valore. La mia soddisfazione piùgrande è stata però, al di là delricavato e delle tonnellate,quella di vedere la partecipa-zione crescere di anno in anno.In questo tempo in cui unadelle problematiche sociali piùimportanti, nonché causa dimolte altre, sembra essere la

mancanza del senso di comu-nità, vedere che noi riusciamoancora ad impegnarci insiemee a dedicare il nostro tempo,attraverso il volontariato, peroccuparci degli altri, mi porta ariflettere sulla ricchezza di va-lori che ci contraddistingue.Mi vengono in mente anchetutte le altre iniziative che nelcorso dell’anno molte persone,molto spesso nell’anonimato,riescono a realizzare, rega-lando a tutta la popolazionedei momenti per sentirsi partedi un paese vivo e attivo. Ilpasso successivo è cercare ditrasmettere questo senso diappartenenza e di partecipa-zione ai nostri giovani, perchéla nostra comunità possarafforzarsi ed arricchirsi.

Il ricavato della raccolta delferro, insieme agli utili di Collo-redo di Monte Albano e Cas-sacco, andrà a sostenere lecase di accoglienza della Ca-ritas che si trovano ad Udine eCividale. Già in passato alcunivolontari del nostro comunehanno contribuito concreta-mente a questi progetti con di-versi lavori di manutenzione erestauro delle strutture. Altrepersone hanno raccolto e pre-parato con cura vestiti ed indu-menti destinati alle ospiti dellecase di accoglienza. Questo atestimonianza del fatto cheanche se non lo sappiamo, aldi là delle grandi iniziative,sono molti ad occuparsi dellepersone in difficoltà.Presumibilmente a gennaio

2009, in occasione della con-segna dei fondi alla Caritasdiocesana di Udine, siete tuttiinvitati ad un momento di infor-mazione e riflessione, in cui laCaritas ci racconterà del suoimpegno a sostegno delledonne in difficoltà.Va infine ricordato, quale pe-culiarità della raccolta svoltasia Treppo Grande, chequest’anno il Gruppo comu-nale di Protezione Civile ha vo-luto dedicare la raccolta delferro a Giuliano Della Mea eRomeo Del Missier, due vali-dissimi volontari che ci hannoprematuramente lasciati.Buon Natale e ancora grazie.

Il Capogruppo Manuela Celotti

la parola aiCapigruppo

3ª Raccolta di rottami di ferro

Reverendi Parrocie Comunità parrocchiali;Stimati Sindaci, Volontarie cittadini.

Le vostre comunità di TreppoGrande, Cassacco e Colloredodi Monte Albano e i Volontaridelle varie associazioni si sonoattivati in questi giorni per pro-muovere una raccolta coordi-nata di materiale ferroso e lasua vendita al fine di soste-nere due strutture di acco-glienza per donne in difficoltà.La vostra iniziativa ha presoforma al fine di informare le fa-miglie e la popolazione sultema del disagio e sofferenza che incide sulledonne. Queste, spesso, non reggono il pesodelle contraddizioni che la nostra società riversasu di loro. In ogni caso, la donna e la sua condi-zione potranno continuare ad essere il centrodella vostra osservazione, riflessione e solida-rietà proprio in questa vigila natalizia in cui con-templiamo il grande mistero della vita che sipresenta fragile e bisognosa di accoglienza. Siamo sicuri che la vostra solidarietà non si è li-mitata a una preziosa raccolta, ma si amplificanella presa di questo fenomeno, presa di co-scienza della comune dignità e del sostegnoverso coloro che si trovano in situazione di pre-carietà, anche se provvisoria.La condizione delle donne è uno specchio in cuila nostra società, le nostre famiglie e ognuno dinoi può riflettersi. In loro scopriamo la nostragrandezza e i nostri limiti. In loro vediamo lecontraddizioni della nostra vita e nello stessotempo la forza dei nostri progetti di inclusionedei più deboli ed esposti al rischio della margi-nalità cronica.Esprimo a tutti voi il grazie a nome di tantedonne che non potranno mai farlo con le loroparole e di cui voi, probabilmente, non conosce-rete i volti. Ci auguriamo che il vostro gestoabbia una continuità e coerenza nell’osservarele donne in difficoltà che vivono nei vostri paesi,nell’attivare gesti ed azioni di prossimità perso-nali e comunitarie. In fondo non sono tanto isoldi che rivelano la nostra amicizia e vicinanzanei confronti delle persone in difficoltà, ma le re-lazioni calde, autentiche e fraterne che stabi-

liamo con loro. E’ la qualità delle relazioni che ri-vela prima di tutto la nostra umanità e la fiducianei confronti di tutte le persone che vivono insofferenza e disagio. Non possiamo mai dimen-ticare che è la debolezza nostra che vediamospecchiata nel volto di chi ci osserva dalla suacondizione di povertà.In ultima istanza il Volontariato è a sostegno eservizio ai più fragili. La Caritas diocesana rin-grazia tutti coloro che si sono attivati per questaraccolta e per quanti, nell’agire, si rifanno aigrandi valori della persona e della cittadinanzaattiva. Quando avviene una solidarietà di popoloavviene un miracolo. Un paese si riconosce nonsolo nel gesto comune, ma nei valori che lohanno promosso. I gesti condivisi costruiscono la vita di una fami-glia e comunità. Sono certo che anche questaraccolta, promossa capillarmente e coralmente,sarà uno di quegli eventi che segnano il cam-mino delle vostre comunità.Ringrazio a nome della Chiesa diocesana, che laCaritas rappresenta, per il grande lavoro di sen-sibilizzazione, coordinamento e raccolta che lecomunità parrocchiali e civili di Colloredo diMonte Albano, Cassaco e Treppo Grande, conle rispettive frazioni, hanno saputo attivare attra-verso i loro Volontari. Anche questa iniziativa èun piccolo mattone per la costruzione di una so-cietà solidale e fraterna.Grazie a tutti.

Il direttore della Caritas diocesanaDon Luigi Gloazzo

IL RINGRAZIAMENTO DEL DIRETTORE DELLA CARITAS

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8 I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

INIZIO D’AUTUNNOLe foglie che cadono,con il vento svolazzano,qua e là.Si sa già,l’autunno è arrivato,la vacanza è già un passato.Ecco una pioggia leggera,con il suo tintinnio,cade sulle strade deserte.Dopo poco tempo,ecco,spunta l’arcobaleno!Dietro c’è il sole,che illumina tutto il paese,ci rallegra ancorain questo mese!

Bertino Emanuele

PIOGGIALa pioggia cadesul terrenocome un leggero pezzo di vetro.All’impatto si sfracella in piccolipezzidi vetro.Quando si guardaassomigliaa un veloche cade dal cielo.Con quel suo tintinnio,all’incontro col terreno,tutto si allargain un battibaleno!Le nubiguardano la pioggia,dall’alto,come sentinelle,pronte all’attacco.

Denis Mamolo

LA SCUOLAAutunno, autunno! Sono di nuovo un alunno!A scuola sono entratae al mare non sono più tornata.Matematica, scienze, italianoe storia: tutto è ricominciato!Il mare mi sono scordataGesso che scrive, Vento che soffia,alla scuola vorrei fare una smorfia!

Mi ha rubato vacanze e bella vitae perciò l’estate è finita.Ciao, ciao vacanze!Ciao, ciao mare!Mi dispiace,ma è ora di andare!Ohi, ohi! che fatica ricominciare!Devo dirlo….mi piacerebbe di più giocare.Sono andataal mare,in montagna,ma potevo andare anche in Spagna!l’importante è dire che la pacchiaè finita!Addio, bella vita!

Aurora Mamolo

LA SCUOLA È FANTASTICA

La scuola è bella e fantastica lì si imparano tante cose:mi serviranno da grande e da piccolo! Ecco perché vadoad imparare, per essere intelligente e per non dovere supplicare l’aiuto di altre persone.Sono le nostre maestre a spiegarci le regole della vita.

Sebastian Cl. 3a

Dal mondo della Scuola

OSSERVA E DESCRIVI L’ALBERO DEI CACHIDi fronte alla nostra aula c’è un grande albero di cachi, cheogni autunno fa dei bellissimi frutti.Lo stiamo osservando dalle finestre dell’aula.Il cielo, dietro l’albero, è terso, sembra il dipinto di un pittore,le nuvole si sono aperte per far osservare anche al sole ilcaco.Il tronco che è fissato per bene in un giardino, è coperto dauna siepe; se alzo di un po’ lo sguardo riesco a vedere i ramicarichi di cachi.I rami sembrano tanti sacchi di Babbo Natale pieni di giocat-toli; i rami, quelli centrali sono più grossi però i loro cachisono sempre quelli che maturano dopo.

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9I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

Invece i più alti sono già maturi.Ogni giorno molti uccellini si posano sui suoirami, sembra che abbiano buoni gusti, infattivanno a mangiare solo quelli più in alto.I cachi sembrano grossi diamanti e le foglie bril-lanti sembrano smeraldi.Il vento è tornato, fa muovere le foglie comecampanellini.Ormai noi lo sentiamo nostro perché ogni annol’abbiamo osservato.L’anno prossimo spero di ridescriverlo e sonosicuro che sarà sempre più bello.

Chiara Miglio CL. 4a

VACANZEGiorni di riposolunghe dormitequaderni dimenticatigiochicorse in biciclettatuffinuotate faticoseacqua sulla pellecastelli di sabbiaprati verdinuovi amicinoianostalgia dei compagni

Testo collettivo della Cl. 3a

LA PIOGGIALa pioggia scende,lieve lieve……fa cadere le foglie colorate,che sembrano farfalle agitate!Tengo in tascatre marroni,per evitare raffreddoroniL’estate è finita,la scuola è iniziata,la mia migliore amicaè ritornata!

Elena Rugo

Dentri il cûr da l’ornâral discjama la lûsil soreli ch’al va a mont.Un mierlial scjampa sburîta la rabia dal vintch’al sgrisulalas ultimas fueas.

Nençia tu no tu âs pâsdai veristu fissis forestcoma se chestnol fos il to mont.

A s’impia una stela, laprimaintuna gnot cenòa lunadi lassù a ti cucacun voli dulinciouse tu conta, pant la tôpenase i oms, i amîsno àn pi timpdi stà a li a scoltâti.

Lucina Dorigo

IL TIMP DI SCOLTATI

IL TEMPO DI ASCOLTARTI

Dentro il cuore dell’ontano/ depone la luce/ il sole che tramonta:/Un merlo/ fugge spaventato/ alla rabbia del vento/ che rabbrivi-disce le ultime foglie./ Neanche tu non hai pace/ estraneo fissi conintensità/ dalle finestre/ come se questo non fosse il tuo mondo./Si accende una stella, la prima/ di una nottee senza luna/ di lassùti sbircia/ con occhio compassionevole/ e tu racconta, confida latua pena/ se gli uomini, gli amici/ non hanno più tempo/ di star lìad ascoltarti.

Lucina Dorigo

Dal display dal computervissina mi riva la vouse pùr tu ses tun continentlà che il soreli al jevasiet oras prin.- Ce diaul mai eisal ali? - A disarès la nonase a fos in vitajei che a no vuleva fevelànencja par telefono.

Tu vulevis fa l’esploratôrcognossi il montin puescj là che pous a son stâtse a mi mari a no mi plâsche tu metis radîsintuna tiera che a no è la nostrané dai vons.

Sul mûr un disen(tu vevis cinc agns)al conta Santa Lussia cul cjaruçplen dai tiei zugatui.

Lucina Dorigo

UN DISENUN DISEGNO

Dal display dal com-puter/ vicina mi giungela voce/ eppure sei in uncontinente/ dove il sole sialza/ sette ore prima./ -Che diavolo mai è lì? - /Direbbe la nonna / sefosse in vita/ lei che nonvoleva parlare / neancheper telefono. / Volevi farel’esploratore/ conoscereil mondo / in luoghi làdove pochi sono stati / ea me madre non piace /che tu metta radici / inuna terra che non è lanostra / né degli ante-nati: / Sul muro un di-segno / (avevi cinqueanni) / racconta SantaLucia col carretto / pienodei tuoi giocattoli.

Lucina Dorigo

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l’angolo delmeteorologo

Un fulmine ripreso da Treppo Grande il 29 giugno 2007 (foto Gabriele Menis).

Gli americani dicono: “Sepuoi vedere i l fulminesbrigati, se puoi sentire iltuono fuggi”. La luce del fulmine hauna velocità maggiore deltuono che lo accom-pagna, quindi se si puòvedere il fulmine si ha lapossibilità di allontanarsidalla zona, mentre, se iltuono che lo accompagnaè molto forte e lo seguecon immediatezza, vi tro-vate nel bel mezzo di untemporale e dovetecercar rifugio. Se fulminee tuono sono separati daun intervallo di 3 secondi,i l temporale si trova a1000 metri da voi.Molti erroneamente pen-sano che il fulmine perdala sua enorme potenzauna volta che tocca i lsuolo. In realtà si può es-sere colpiti sia da fulmi-nazione diretta che da ful-minazione indiretta, acausa della dispersionedella carica nel terreno enell’aria circostante il ber-saglio. I danni da fulminazionediretta spesso provocanola morte, mentre le folgo-razioni indirette risultanopiù o meno gravi a se-conda della distanza dallascarica.Quali sono dunque alcunicomportamenti corretti daseguire in caso di fulmini,per non diventarne il lorobersaglio? Se vi trovate inmontagna cercate discendere di quota, allon-tanandovi da cime,creste, tralicci, recinzionie alberi isolati. Se possi-bile, non state all’aperto.Cercate dei rifugi chiusicome cavità o grotte, manon state mai a meno di 1metro dall’apertura.Se siete in spazi aperti,accovacciatevi stringendole gambe al petto, tenen-dole ben chiuse e toc-cando il suolo solo con ipiedi: non appoggiate mai

anche le mani. Se state camminando,evitate i passi lunghi eposate a terra un piedeper volta.Non restate mai ingruppo, né tenuti permano; distanziatevi al-meno 10 metri l ’unodall’altro, in modo che ilcalore sprigionato dai vo-stri corpi non crei un ca-nale termico, strada favo-revole per il passaggiodel fulmine. Allontanatevi dagli ani-mali.E’ buona norma anchesepararsi da oggetti inmetallo quali gioielli, oro-logi, cinture, cellulari,radio/lettori mp3, attrez-zature da montagna o,per esempio, dalla cannada pesca se ci si trova almare o al lago.Allontanatevi dalle rive

dei fiumi, ruscelli, laghi omare e uscite dall’acquase state facendo il bagno,perché sareste un ottimoconduttore della caricadel fulmine. In spiaggiapotreste essere moltoesposti, perché è unluogo piano in cui voi po-treste essere le parti piùelevate.L’automobile può essereconsiderata un buon ri-fugio perchè è una cassametallica che scarica aterra la corrente, attra-verso i pneumatici ba-gnati. L’importante però ènon toccarne le parti me-talliche, sportelli, f ine-strini, autoradio. Se in-vece siete in bicicletta,scendete dalla bici e al-lontanatevi.In qualsiasi luogo chiusovi troviate evitate di starevicino alle finestre. Se vi

trovate in casa, staccatedalle prese di corrente leapparecchiature più sen-sibil i come televisore,computer, impianti stereoe simili. Sarebbe benestaccare anche i cavi te-lefonici e i cavi d’antenna.Evitate poi di toccare ru-binetti e termosifoni, cioèquegli elementi chehanno prosecuzione in tu-bature esterne alla casa..Non utilizzate apparecchielettr ici a contatto colcorpo come phon o ferroda stiro.Prima di andare a fareuna gita o un’escursioneè bene essere informatisulle condizioni meteoro-logiche previste, ma stateattenti anche a piccoli fe-nomeni che potrete os-servare se i fulmini sonovicini.La e leva ta e le t t r i c i tà

nell’aria potrebbe farvi riz-zare i capelli e i peli versol’alto o potrebbe manife-starsi sotto forma di solle-tico e/o prurito sul cuoiocapelluto o sulle partiscoperte dell’epidermide.Potreste sentire anchedei leggeri suoni o ronziinegli oggetti di metallooppure avvistare deifuochi di Sant’Elmo, pic-cole fiamme bluastre chesi sprigionano in corri-spondenza di oggetti me-tallici appuntiti (es: crocinelle cime delle mon-tagne, aste, piloni).Queste sono solo alcunedelle piccole attenzioniche possono salvarvi lavita in caso di temporali;non fatevi prendere dalpanico e tenetele bene amente!

Gabriele Menis

Fulmini:impariamo a difenderci

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cui era diffusa la tradizionedei Canti della Merla, canticon funzione propiziatoriaper l’annata agricola che an-dava ad iniziare e che, aigiorni nostri, hanno una fun-zione puramente folclori-stica.Un aspetto comune alle di-verse versioni della leggendaè l’originario colore biancodei merli. La versione piùdiffusa narra di una merlabianchissima, che volava coisuoi piccoli alla ricerca di unriparo. Il suo volo procedesenza risultati sino aquando, ormai allo stremodelle forze, la merla avvistail fumo che sale da un ca-mino. Decide così di portarei suoi piccoli in quella caldae sicura dimora, riuscendo asalvare la sua famiglia; ma imerli divennero tutti neri acausa della fuliggine. Da al-lora, in segno di ringrazia-mento, accettarono di essereneri.Una variante di questa leg-genda appena narrata vedeprotagonista Gennaio, che

anticamente aveva 28 giorni.Il mese si divertiva a tormen-tare col suo gelo i poverimerli bianchi, che avevano laloro dimora su una quercia.La merla supplicava Gennaio

quilla, uscì per prendere unpò di sole.Gennaio, sentendosi preso ingiro, chiese in prestito tregiorni a Febbraio, che allorane aveva 31; in quei giorniGennaio scatenò gelo, freddoe neve, tanto che la fami-gliola dei merli stava permorire congelata. Solo il ca-lore di una canna fumariadiede loro ristoro, ma da al-lora i merli diventarono neri.Gennaio, soddisfatto per lavendetta, andò via senza re-stituire i giorni a Febbraio,che rimase il mese più cortodell’anno e i giorni a lui sot-tratti sono conosciuti come i“giorni della merla”, ovveroi giorni più freddi dell’anno.Una versione ancora piùtriste racconta di una merlache, ingannata dal sole di

gennaio, inizia a covare le sueuova. L’inverno non era peròfinito e riportò il gelo e laneve il 29, 30 e 31 del mese,provocando la rottura delleuova e la morte dei piccoli eanche della merla, affrantadal dolore.

Altre leggende sono inveceambientate lungo il Po. Sinarra che la merla in realtà sitrattasse di una ragazza che,amante del divertimento coni suoi coetanei, si recò ad unballo che si svolgeva in unpaese non lontano dal suo.Per arrivare a destinazioneattraversò di corsa una lastradi ghiaccio che copriva il Po,ma questa si ruppe, non reg-gendo il peso della ragazza.Per tre giorni il suo corpovenne cercato dagli amici, mail fiume non lo restituì più.Un'altra rielaborazione rac-conta di un ragazzo e una ra-gazza che, per recarsi ad unafesta, attraversarono il Po ge-lato, ma scivolarono nelle sueacque e scomparvero. Solouna merla vide l'accaduto eper tre giorni cinguettò, vo-lando sui passanti, per cer-care aiuto. Il terzo giorno (il31 gennaio) il sole sciolse ighiacci e il fiume restituì i ca-daveri, attorno ai quali sboc-ciarono i fiori.Tra le numerose interpreta-zioni, ne riportiamo un’altra,di origine evangelica. Sinarra che un servo di Eroderubò una merla e i suoi pic-colini, per prepararli con lapolenta. Un merlo, nero comeil carbone, prese una pa-gliuzza dalla culla di Gesù ela fece cadere sui suoi piccoli,che subito impararono a vo-lare e così poterono scapparedalla loro prigionia. L’eventomiracoloso fece sciogliere laneve e da allora, il 31 gen-naio, le temperature ricomin-ciarono a salire.Si può dunque notare che lastruttura principale della leg-genda, sebbene con le variemodifiche, non cambia e ha ilsuo punto focale nel gelodegli ultimi giorni di gennaio.Se diamo uno sguardo alletemperature nei “giorni dellamerla”, possiamo vedere chenon sempre si tratta deigiorni più gelidi, perché lemedie evidenziano altre gior-nate ben più fredde, maquesto non potrà mai in-fluenzare e modificare unqualcosa che le tradizioni po-polari portano sino a noidalla notte dei tempi.

Gabriele Menis

“I giorni della merla”e il loro legame con la meteorologia

Secondo le tradizioni popo-lari, gli ultimi tre giorni digennaio sono i più freddi ditutto l’anno. Questi giornisono comunemente chiamati“giorni della merla”, mal’origine di questo modo didire risale a tempi antichis-simi e viene tramandata at-traverso tante leggende diorigine contadina.Le varianti sono tante: alcunehanno un lieto fine, mentrealtre terminano tristemente,ma sono tutte ambientatenello stesso periodo dell’in-verno.I cosidetti “giorni dellamerla” sono il 29, 30 e 31gennaio, giorni nei quali, at-traverso dei segni, è possibilecapire quale sarà il climadell’intero anno. Si dice in-fatti che, se questi giorni sonofreddi, la primavera saràmite e bella, mentre, se sonocaldi, la primavera arriveràin ritardo.La tradizione ha origine nelNord Italia ed è molto sentitaanche in Pianura Padana e inFriuli. Si tratta di luoghi in

Il merlo è un uccello stanzialeche, verso il mese di marzo,annuncia col suo canto la finedel freddo.

di essere più mite, ma lui nondava loro tregua. Un anno lamerla si nascose con tutta lasua famiglia sotto un tetto eGennaio, non vedendoli, sidimenticò di tormentarli,finché l’ultimo giorno delmese (il 28, secondo la leg-genda) la merla, ormai tran-

Un'immagine della nevicata precoce che ha colpito Treppo e il Friuli il 24 novembre 2008. Il manto nevosoha raggiunto i 10 cm circa, evento raro per il nostro territorio nel mese di novembre.

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specialecultura

ZEGLIACCO ZEGLIANUTTO

CARVACCOVENDOGLIO

questi ritratti di un tempo che fu. Lasua pittura, grazie a un attento lavorodi ricerca, riporta in luce le abitudinisemplici di un Friuli antico, per resti-tuire emozioni e attimi della vita dicomunità che caratterizzava la nostra

terra. Sei tele, dipinte ad olio, diven-tano quindi patrimonio degli abitantidi Treppo e importante testimonianzaartistica della storia della regione.Il 28 novembre, alla presenza dellostesso D’Angelo, nella sala consiliare

TREPPO PICCOLOTREPPO GRANDE

>

È passato un secolo. Non sembravero, anche ascoltando i nostrivecchi, che la realtà fosse così di-versa, che la quotidianità fosse scan-dita da tutt’altre abitudini rispetto aoggi. Questa quotidianità ora è im-

pressa in maniera indelebile in seiopere che ritraggono un intero paesecon le sue frazioni, restituendo unafedele e intensa fotografia di luoghi ecostumi di inizio Novecento.È l’arte di Otto D’Angelo a regalare

Il pittore Otto D’Angeloimmortala la Treppo di un secolo fa

Il 28 novembre è stata inaugurata la mostra con opere inedite.Sei tele, una per frazione, restituiscono luoghi, persone, aneddoti dimenticati

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di S. Michele ed ora in… mezzo delcammin… di questaesperienza, condivisainsieme a coloro concui ho modo di colla-borare, r itengo sipossa fare “il puntodella situazione” sullefasi di restauro at-tuate, per vedere i ri-sultati sino ad ora rag-giunti.Questo anche a con-fronto dello stato dinotevole degrado incui versava la chiesadi S. Michele Arcan-gelo che era dovuto aidiversi interventi chesi sono sommati neltempo e ne avevanoindebolito le strutturemurarie e reso pre-caria la staticità dellacostruzione.In questa situazione

aveva agito in maniera deva-stante il sisma del 1976, alquale non sono seguiti degliinterventi di consolidamentoadeguati. Infine si è aggiuntala successiva mancanzadella copertura che ha con-sentito la micidiale azione di-sgregatrice delle acque me-teoriche in quanto infiltran-dosi dall’alto nelle murature,soprattutto durante il periodoinvernale, agiva sui legantidella muratura ed ha portatoad un dilavamento degli into-naci e degli affreschi presentinell’aula. Inoltre la mancanzadella struttura di coperturapoteva pregiudicare anche lastabilità delle murature chenon erano “legate” tra di loromediante la struttura lignea eper questo, si reputa, che laparte più alta del timpano difacciata abbia subito un leg-gero ribaltamento versol’esterno.Questa condizione potevacoinvolgere tutta la costru-zione e quindi comportare unserio pericolo per la pubblicaincolumità dei passanti o deiveicoli nella zona adiacentealla strada e dei fabbricati diabitazione posti a breve di-stanza.Di fronte a questa precarietàdell’edificio il primo passoera mettere in sicurezza lacostruzione ed intervenireper evitare di perdere unbene architettonico dalle ele-vate valenze storiche ed arti-stiche, come la presenza diun ciclo di affreschi del G. B.Thanner risalente al 1555.Questi erano emersi a se-

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Ricordo ancora lagiornata che entraiall’interno della chiesadi S. Michele Arcan-gelo (vecchio) nel no-vembre del 2001 conl’intento di effettuareun sopralluogo ad unedificio, che nel 1984avevo già avuto modostudiare e catalogareper il centro di Catalo-gazione di Villa Manindi Passariano, maquesta volta si trat-tava di effettuare unavalutazione di carat-tere tecnico con l’in-tento di stabilire qualesarebbe stato il primopasso da intrapren-dere per riportare lachiesa, che versava incondizioni disastrose,al suo restauro.Quel giorno all’ in-gresso nell’aula mi at-tendeva la vista dell’arcotrionfale (foto 2001), che lasepara dal presbiterio, coni piedritti laterali di sostegnoin mattoni in uno stato pre-cario ed i lati percorsi daprofonde ed estese lesioni.Alzando gli occhi verso i ltetto vedevo solo la perico-lante struttura della coper-tura in legno intaccata edannerita dall’incendio del1994. Oltre c’era solo il cielonuvoloso e carico di neve, ilmanto di copertura se l’eraportato via il fuoco e così leintemperie avevano liberoaccesso, indisturbate. Il presbiterio, dove si situa ilciclo degli affreschi delThanner, era salvo, per for-tuna, in quanto la coperturaprovvisoria in pannell i neconsentiva la protezione. In-fine c’era la sagrestia cheversava in condizioni ancorapeggiori; quello che rima-neva del solaio di legno di in-terpaino era sul pavimento,scompostamente adagiato eaffastellato insieme allastruttura lignea della coper-tura, di cui rimaneva al suoposto la sola capriata princi-pale. Questa avrebbe fatto lastessa fine qualche tempodopo, andando a raggiungequanto c’era già in basso,per fortuna senza coinvol-gere nessuno.L’impatto era stato peggioredi quanto mi aspettassi edero rimasto molto colpitodalla situazione estrema-mente dimessa in cui ver-sava la chiesa. Dall’esternol’edif icio non palesava in

La vecchia chiesa di San Michele Arcangeloprima del restauro.

In mezzo del cammin...Fasi del restauro di S. Michele Arcangelo (vecchio)

modo così evidente il suograve stato di abbandono el’incuria del tempo stava fa-cendo di tutto per dare i lcolpo di grazia a S. Michele,in ogni sua parte.Così mentre mi aggiravo tracalcinacci e pezzi di travi ca-dute a terra mi interrogavosu come si poteva e si do-veva fare per porre rimedioalla situazione; con uno statod’animo rattristato dalla vistadi quegli interni, così squas-sati dal sisma e lasciatisotto l’azione dalle intem-perie e sapendo che queglispazi avevano conosciutoben altri momenti.

Tutto faceva riferimentoall’incontro con il parrocoDon Samuele Zenti l in e i ldott. Giorgio Baiutti cheaveva particolarmente acuore la situazione di S. Mi-chele ed invitava e pensareall’opportunità di un recu-pero della chiesa, altrimentic’era il rischio di perdere unbene di notevole importanzastorica e architettonica.Nell’occasione avevo dato ilmio impegno per restituire,per quanto possibile, a S.Michele il suo aspetto origi-nario e sono tuttora gratoper la f iducia che mi erastata riposta. Nello stessotempo non avevo nascostola mia preoccupazione cheera riferita alle problematicitàdi un recupero particolar-mente complesso e che tut-tora continua. Così è cominciato il “per-corso” che porta al restauro

guito del sisma quando lavolta a botte, applicata neltardo 1700, è crollata evi-denziando la presenza di unsoffitto a crociera che tra lecostolature presentava deidipinti.

Quindi a partire dal 2002sono state intraprese delleiniziative attraverso la Par-rocchia di Vendoglio, dap-prima con la Soprinten-denza, in seguito mediante laProtezione Civile in coordi-namento con il Comune esino ad ora attraverso i fi-nanziamenti, in conto inte-ressi, da parte della Regioneai fini del restauro e recuperostatico della chiesa.Attualmente la situazionepresenta quattro lotti finan-ziati dalla Regione F.V.G. incorso di attuazione nella so-luzione senza finiture o dicompletamento come per lasagrestia, ora oratorio, attra-verso i quali si sta giungendoal recupero del fabbricato. Sispera in un ulteriore finanzia-mento per il completamentodell’aula e del presbiterio. Per meglio inquadrare le fasistoriche che ha interessatoS. Michele Arcangelo è im-portante contestualizzare ilsito su cui è collocato, ri-spetto al centro abitato diVendoglio, che si presentacome un terrapieno. Questo è posto in rilevato ri-spetto all’adiacente sedestradale, ed é delimitato daun muro di contenimentoche ne evidenzia la presenzarispetto all’edificazione con-termine.Al terrapieno si accede at-traverso una breve rampa discale su cui si affaccia l’in-gresso alla chiesa e l’esiguospazio posto attorno al fab-bricato, é chiuso da unmuro di cinta che si disponesu tutti i lati.Accanto alla chiesa si erge ilcampanile che si situa anord-est e all’esterno del ter-rapieno. Il campanile, se-condo le ricerche dello sto-rico Miotti, doveva esserestato nel passato di dimen-sioni inferiori e fungeva datorretta di avvistamento aprotezione della strada ro-mana Julia Augusta che do-veva passare accanto al per-corso del Cormor.Si presume inoltre che nelsito della chiesa possa es-sere stato eretto nell’anti-

Segue a pag. 14

del municipio sono statesvelate le inedite opere,che ora abbelliscono le pa-reti di questo importanteluogo di democrazia citta-dina.L’amministrazione comu-nale diede al pittore,qualche mese fa, il com-pito di ritrarre ogni fra-zione del paese, evocandousi e costumi di una volta.Così, l’artista ha intervi-stato gli anziani di Treppoe, grazie ai loro racconti,ha rispolverato significativianeddoti e tradizioni. Tra-mite materiale storico e to-pografico, sono state ri-tratte piazze, chiese, edifici–anche non più esistenti -in maniera fedelissima.Così, il quadro relativo aZeglianutto, ancor’oggi de-vota a sant’Antonio, ritraela scena della benedizionedel maialino che ogni announa famiglia donava allaChiesa e che veniva ali-mentato per mesi da tuttala comunità; in gennaio,con i suoi insaccati, si cele-brava la sagra in onore delsanto.Di Treppo Piccolo, invece,si vede la latteria – oggicasa privata - in costru-zione: gli operai agghin-dano il tetto appena com-pletato con una frasca:questo, una volta, era ilmomento di far festa con illicôf . Una tela rappresentala piazza di TreppoGrande con i bimbi ap-pena usciti dalla scuolache si affacciava qui e conle botteghe e le insegne diun tempo. E poi la sagra diVendoglio, al cospettodell’antica chiesa di SanMichele Arcangelo, con lagente vestita a festa che in-dugia nelle bancarelle. In-fine, ecco Carvacco con ibambini che giocano sullaneve e Zegliacco animatadalla vita contadina aipiedi del castello. Spe-riamo di aver fatto un belregalo a tutti, ai meno gio-vani per ricordare i tempipassati, ai più giovani perimmergersi una realtàsconosciuta.

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lesene e il portale dell’in-gresso della facciata princi-pale rivolta a nord. Sicura-mente i l soffitto dell’auladopo il 1850 era piano e na-scondeva la copertura,questo per la presenza diuna sottostruttura più bassadelle capriate a cui potevanoessere attaccate le arelle perricevere l’intonaco.Anche il presbiterio avevasubito delle profonde trasfor-mazioni con la chiusura in unperiodo tardo settecentescodelle due monofore e la col-locazione di una volta abotte, che celava gli affreschie poggiava su di una cor-nice perimetrale. In contemporanea eranostate aperte quattro finestrenegli spicchi incavati dellavolta posticcia e delleprofonde nicchie erano statericavate al di sotto delle fine-stre.Dal presbiterio si giungealla sagrestia, situata sul latorivolto ad ovest della costru-zione, attraverso una portache presenta un riquadroin pietra di pregevole fat-tura. La sacrestia si reputarealizzata intorno al 1770 inquanto lo stipite in pietra diuna finestra riporta tale datae si eleva su due piani. Allasacrestia era stato addos-sato nel 1900 un corpo co-stituito da un vano scala,posto sul lato rivolto a nord.All’epoca del sopralluogodall’accesso principale, ri-volto alla via pubblica, sigiungeva all’aula di formarettangolare passando difronte ad una scala, postanell’angolo alla nostra sini-stra e di fronte era situato unpiccolo vano, con un ac-cesso esterno e con una pic-cola feritoia verso l’aula.

Oltre vi sono tuttora due pi-lastrini con delle lavorazionia sostegno di una trave inacciaio che fungeva da sup-porto perimetrale del sop-palco che era stato postosull’ingresso, a cui si giun-geva dalla scala. Il soppalcoera stato demolito da diversotempo e sono rimasti, sui latimaggiori dell’aula, i segninell’intonaco dell’andamentoa scalare delle gradinate dacui era costituito. Questosoppalco era stato realizzatoa seguito della destinazionea cui era stata convertita lachiesa, dopo la costruzionedella vicina S. Michele Ar-cangelo (detto “nuovo")verso i primi del ‘900, diven-tando un cinematografo eteatro ed anche scuola ma-terna. Inoltre in queste di-verse utilizzazioni, tra chiesa

e spazi che oggi di-remmo polifunzionali,si sono prodotti ulte-riori interventi localiz-zati sulle strutturemurarie dell’aula chesono emersi durantele fasi di recupero. Inparticolare si reputache successiva-mente al 1850 sui latimaggiori dell’aulaerano state ricavatedelle nicchie per duealtari accanto all’arcotrionfale e un colle-gamento la univa di-rettamente alla sa-grestia; ed era statoricavato incunean-dosi tra la base delpiedritto del portale ela porta di collega-mento tra presbiterioe sagrestia. Inoltreda questa ci si po-teva affacciare, aduna certa altezza e attra-verso uno stretto passaggio,su di un pulpito dispostonell’aula.Successivamente nella fasedi utilizzo come sala di teatroera stata inserita la trave incemento armato all’impostadell’arco trionfale ed eranostati effettuati due nuovi ac-cessi laterali e delle superficif inestrate in aggiunta diquelle esistenti. Pertanto i lati maggioridell’aula si presentavano contali e tante aperture, nicchiee pertugi ed inserti di preesi-stenti fori da far pensare aduna superficie traforata, chenonostante tutto ha resistitoper almeno cinquecentoanni. Infine nella facciataprincipale vi erano in alcunezone lo stacco delle lesenein pietra, sopratutto al labase e dei cornicioni supe-riori con un cedimento incorrispondenza del portaledi accesso; ed anche il pre-sbiterio presenta le muraturelaterali e la volta con lesionie cedimenti. In questa situa-zione, come avevo prece-dentemente segnalato, laSoprintendenza Regionaleaveva dato corso ad un“pronto intervento”, attuatoverso la metà del 2002, edaveva solo potuto “tampo-nare” la situazione diestrema gravità data l’esi-guità dei fondi a disposi-zione. Per cui sono state at-tuate delle puntellazioni delleaperture, la rimozione di unaparte della struttura ligneadella copertura pericolanteed effettuare alcune verifichefondazionali e stratigrafichedel sito e degli interni dellachiesa e alcuni accertamentisulle parti affrescate che

hanno portato al r inveni-mento di ulteriori parti pitto-riche, ad opera del Thannere nascoste da interventi suc-cessivi.

Successivamente la Prote-zione Civile, vista la possibi-lità di un cedimento del tim-pano di facciata e del latoest dell’aula, che avrebbepotuto interessare le adia-centi abitazioni e la stradacomunale, ha concesso uncontributo per la “messa insalvaguardia” della costru-zione. I l f inanziamento èstato erogato all’ente attua-tore costituito dal Comune diTreppo Grande che ha av-viato un intervento finalizzatoalla puntellazione delle strut-ture murarie dell’aula e dellasagrestia oltre ad interventilocalizzati sulle lesioni princi-pali presenti nelle murature esempre in coordinamentocon la Soprintendenza.Di seguito sono stati messi adisposizione della parrocchiadei finanziamenti regionali, inconto interesse, che hannoriguardato la realizzazionedella copertura dell’aula edell’oratorio come primolotto, successivamente per ilrecupero degli ambientidell’oratorio con un secondolotto e quale terzo lotto l’in-tervento sul presbiterio edinfine i l quarto a favoredell’aula.Per il presbiterio e per l’aulacon i fondi a disposizione siconsidera di giungere ad unafase senza gli impianti e leopere di completamento ingenerale. In questa situa-zione bisogna segnalare l’ul-teriore l’impegno già intra-preso da parte della Soprin-tendenza Regionale per il

restauro di tutti gliaffreschi presenti nelpresbiterio ad operadel G. B. Thanner ela ricollocazione iquelli rimossi dallavolta.Per quanto attienealle fasi di un recu-pero della chiesadi S. Michele Arcan-gelo si sono svilup-pate sulla base di unprogetto comples-sivo definito con laSoprintendenza conil recupero dell’aulanella sua dimensionecostituita dal peri-metro murario esi-stente, attraverso larimozione di deglielementi accessoriaggiuntivi costituitidalla scala e dalcorpo posto accantoall’ingresso; con le

finalità del recupero e ripro-posizione della situazionecinquecentesca per quantoriguarda il presbiterio attra-verso la ricollocazione degliaffreschi ed infine per il re-cupero della sagrestia con ilvano scala attiguo per gli usidestinati all’oratorio parroc-chiale (foto 2008).Questi interventi stanno tro-vando attuazione per fasisuccessive, relazionati ai fi-nanziamenti a disposizione,che se da un lato consen-tono di elaborare per partil’intervento dando la possibi-lità di una maggiore atten-zione alle situazioni e le pro-blematiche connesse al re-cupero e restauro del fabbri-cato, dall’altra parte compor-tano una intricata situazioneburocratico-amministrativache si sovrappone alle di-verse fasi realizzative.

Per quanto concerne l’uti-lizzo e la distribuzione deglispazi, come previsto dal pro-getto iniziale, viene previstaper l'aula e il presbiterio, chesi costituiscono come duespazi contigui, nella sua di-stribuzione a forma rettango-lare la prima e il presbiterio aprolungamento, un uso infunzione di attività di tipoculturale; quindi come unospazio di tipo polifunzionale,in collegamento con l’adia-cente oratorio destinato allacatechesi, in cui si situanoanche i servizi ad uso dellaaula, ed al piano superioreuno spazio destinato a de-posito per le necessità con-nesse con il fabbricato o l’at-tività parrocchiale.

arch. Sandro De Luca

specialecultura

La vecchia chiesa di San Michele Arcangelodurante il restauro.

In mezzo del cammin...

chità un luogo fortificato sesi deve dare retta al topo-nimo che prevedeva in talezona la sede del “chiscielat”(sorta di costruzione fortifi-cata).Per quanto concerne le fasidi realizzazione della chiesarisultano essere alquantocomplesse e si è potuto veri-ficare che la costruzione,nelle varie epoche, era stataoggetto di diverse eprofonde modifiche e tra-sformazioni.Comunque si può ipotizzareuna prima fase trecentescache ha interessato il presbi-terio e una parte dell’aulaevidenziata dalla presenza ditre finestre di forma gotica,che si presentavano chiusema sono diventate visibili aseguito del disfacimentodegli intonaci. Una di questeè situata a sud-est del latomaggiore dell’aula e le re-stati ai lati del presbiterio.

Successivamente la chiesa èstata oggetto di alcuni inter-venti ed ampliamenti chehanno interessato soprat-tutto l’aula, che l’hanno por-tata ad una conformazionesimile all’attuale. Tali trasformazioni sono suc-cessive agli affreschi realiz-zati del Thanner, databili al1555 e che sono stati ese-guiti sulla struttura trecen-tesca del presbiterio. In par-ticolare sarebbe emerso chequando l’aula era di minoridimensioni la sua coperturasi collocava ad una quotaleggermente inferiore.Questo si denota per la pre-senza nell’angolo di sud-estaccanto alla copertura di duetipi di intonaci, cromatica-mente differenti ed eseguitiin periodi diversi, che so-vrapponendosi indicano aquote differenti l’inclinazionedell’andamento della coper-tura. Di maggiore portatal’ampliamento che ha inte-ressato verso nord l'aula edè databile al 1850 e di taletrasformazione rimane lapresenza di una vistosa le-sione verticale in corrispon-denza del mancato ammor-samento, tra l’edificio cin-quecentesco e quello suc-cessivo ottocentesco, nellaparte iniziale dei lati maggioridell'aula.Della stessa epoca sono le

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15I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

CHE FORTUNANASCERE NEL 1949

A VENDOGLIO

Memorie postumedi un bambino felice

Il CormorIl Cormor è un piccolo tor-rente che passa poco di-stante da Vendoglio, percor-rendo quasi il confine del ter-ritorio del paese. Ogni tanto siallargava e formava piccoli la-ghetti, talvolta profondi anche2 metri, dove in estate ci sipoteva tuffare e nuotare.Allora non sapevo nuotare eperciò ci andavo solo a pe-scare persici-sole o piccolicavedani.Pescare era una parolagrossa, perché non avevo unacanna da pesca, non avevouna lenza e non avevo nep-pure un amo, ma se si prendeun ago da cucito, di quelli diuna volta, di pessima qualità,con poco acciaio, e si ha unpo’ di pazienza, bè, anche unbambino di 5 anni riesce, conuna vecchia pinza, dopo moltitentativi, a curvarlo lenta-mente fino a farlo sembrarequasi un uncino; la lenza poinon è un problema, perché intutte le case c’è del filo sottilee resistente per cucire i mate-rassi!, per il galleggiante sipuò utilizzare un turacciolo dafiasco debitamente forato conun sottile ferro da calzettoni,(appoggiando il ferro al pavi-mento e spingendo il turac-ciolo con forza, facendo at-tenzione a non infilarsi il ferronel pollice, come mi capitòuna volta), e poi uno stuzzica-denti per fermare il filo; ed in-vece dei piombi, ci si fa dareda un cacciatore (a Vendoglioquasi tutti gli uomini anda-vano a caccia) tre o quattropallini di quelli di calibro piùgrosso e con una lametta siriesce facilmente a tagliarli unpo’ per poterli attaccare alfilo. E la canna poi! ci sono daper tutto ciuffi selvatici dicanne di bambù e, se siriesce a spezzarne una senzatagliarsi le mani con i suoi af-filatissimi sfilacci, cosa che

capitava sempre, si può avereuna canna da pesca cheneanche Sampei si sarebbesognato.E allora, mentre cercavo tra icespugli di alte felci e di noc-cioli un buon posto sulCormor, prendevo al volo unapiccola cavalletta da usarecome esca, l’agganciavo almio amo artigianale, e stavodelle ore ad aspettare che unpesce ubriaco abboccasse,ma non succedeva quasi mai,e nel finire del pomeriggio ri-tornavo a casa sconsolato esenza prede.Ma un giorno accadde unevento formidabile, checambiò la mia vita di pesca-tore: mio zio Venicio, che vi-veva nella nostra casa e nonaveva figli, e che quindi mivoleva tanto bene quasi fossiun po’ anche suo figlio, zioVenicio dunque, che lavoravanel municipio del Comune diTreppo Grande, a pochi chilo-metri da Vendoglio, dovec’era anche un negozio dicaccia e pesca, un bel giornod’estate mi portò alcuni tra ipiù bei regali che io abbia mairicevuto, e che qui vado adelencare:• Una falsa licenza di pesca,

scritta in maniera incom-prensibile (ma, tanto, io nonsapevo ancora leggere) e,cosa importantissima,piena di timbri di tutti i tipi,ed i guardapesca avevanoaltro da fare che controllarei bambini che giocavano apescare

• 5, dico 5 ami da pesca giainnescati di filo di nylon,

• Uno stupendo galleggiantegiallo e rosso, così lucidoda fare emozionare

• 5 metri di lenza di nylon co-lore verde trasparente

Ero il bambino più felice e piùricco del paese! Attaccai iltutto alla mia canna di bambùe corsi al torrente. Quellasera, per la prima volta, tornaia casa con quattro o cinquepesciolini, e mia madre perdarmi soddisfazione e farmicontento mi disse “stavolta sìche possiamo fare una bellacenetta”.Ero davvero un bambino for-tunato.

Dall’album dei ricordi (2ª PARTE)

Pubblichiamo la seconda parte della testimonianza dei tempi andati del signor Marino Ioseffini, ora abitante a Sottomarina, ed in particolare un precisospaccato della vita a Vendoglio degli anni cinquanta e sessanta, ricordati da un “bambino felice” di allora. Il racconto è molto articolato e puntuale, sisnoda attraverso 15 pagine di ricordi nitidi ed interessantissimi, in particolare per chi ha vissuto quel periodo a Vendoglio. La prima parte è stata pubbli-cata sul notiziario del mese di giugno 2008. Al signor Marino Joseffini i più sentiti ringraziamenti per questo “piccolo gioiello”.

segue a pag. 16

Marino Ioseffini

La vecchia chiesa di San Michele Arcangelo.

velocemente a lavorare, ta-gliando piccoli pioppi e co-struendo una leggera diga suun punto abbastanza stretto avalle della pozza, avendo curadi lasciarvi una piccola aper-tura per fare momentanea-mente defluire l’acqua, poiveniva il lavoro più impor-tante, loro dovevano costruirea monte della pozza un’altradiga, di solito a doppia paretee poi riempirla di terra, cosìche potesse resistere allaforza dell’acqua del torrenteper almeno un’ora, quindi sichiudeva anche la piccolaapertura nella diga a valle epoi via con i secchi: in pocotempo la pozza veniva quasidel tutto prosciugata, ed i po-veri pesci che si raccoglie-vano nella bassa acqua veni-vano facilmente catturati.A questo punto bisognava ri-sistemare i l torrente i l piùpossibile a come era prima,per cui le dighe venivanosmontate, i paletti di pioppovenivano accatastati e divisitra i pescatori che se li porta-vano a casa, le frasche e le

aveva Renato che doveva tro-vare le tane dove presumibil-mente ci poteva essere unpesce e doveva introdurvi unramo di nocciolo per farlouscire e farlo scappare nellamia direzione; appena unpesce scappava, Beppino co-minciava a battere le manisull’acqua, per costringere ilpesce a non discostarsi dallariva ed a terminare la suacorsa nel mio sacco. Final-mente la pesca fu fortunata, edopo poche ore noi tre po-temmo spartirci un ricco bot-tino costituito da almeno ottocavedani di circa 20 centi-metri di lunghezza. Anche quella sera a cenamangiammo i pesci da mepescati.A Vendoglio la pesca di frodoera quasi una istituzione espesso vi si dedicava quasitutto il paese.Almeno una volta ogni estate i“grandi”, seguiti da noi bam-bini, scendevano al Cormorarmati di pale, accette, mazzedi ferro e secchi e, individuatain mezzo ad un boschetto unagrossa pozza d’acqua dove sivedeva nuotare un gran nu-mero di pesci, cominciavano

Ma pescare così richiedevacomunque una abilità ed unapazienza che io non avevo, eperciò con i miei amici deci-demmo di entrare nel torbidomondo della delinquenza ecominciammo a pescare difrodo.Per pescare di frodo ci vuoleprima di tutto un attrezzoproibito: un grosso guadinopuò essere il primo passo, ecostruirlo non fu un problema.Beppino arrivò con un vec-chio ed arrugginito cerchio dabotte di quasi un metro di dia-metro, io portai un sacco dapatate, Renato un robusto ba-stone ed il fi lo di ferro perconfezionare il guadino; dopoalmeno due ore di faticoso la-voro, il guadino fu pronto. Così armati scendemmo altorrente e, trovato il postogiusto tra i cespugli di noc-cioli e di alti pioppi, ci libe-rammo delle scarpe ed en-trammo nell’acqua pocoprofonda. Io mi appostai conil guadino immerso nell’acquaappoggiandolo alla riva, Re-nato si al lontano circa 10metri a monte e Beppino si si-stemò a mezza strada tra noidue. Il compito più difficile lo

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16 I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

foglie venivano occultate più omeno bene nei punti più fittidella boscaglia, e poi tutti sitornava in paese, facendociprecedere da una staffetta chedoveva lanciare l’allarme nelcaso si facesse vivo qualcheguardapesca.La compagnia si ritrovava poinel cortile di qualcuno per ladivisione dei temoli, dei cave-dani, delle scardole e dei per-sici-sole.Un caldo giorno di agosto ilpaese decise di fare le cose ingrande. Era stata un estatelunga e molto calda e nonaveva mai piovuto, per cui i la-ghetti del paludo che siestende verso Conoglanoerano poveri di acqua, e cosìgli uomini decisero che eragiunto il momento di fare lagrande battuta.Sulle tre strade di accesso alpaludo si piazzarono tre an-ziani che avevano il compito dilanciare l’allarme se si avvici-nava qualche guardapesca, etutti i maschi di Vendoglio siincamminarono verso i la-ghetti, armati solamente dicesti di vimini e di secchi,aprendosi la via fra le secchee sottili canne delle piante pa-lustri.Quella volta c’era anche miopadre, che camminava allegrotenendomi per mano, ed a mesembrava di andare ad unafesta paesana di cui ancoranon conoscevo il programma.Giunti al primo laghetto, unadecina di uomini sceseronell’acqua che arrivava loro alpetto, e cominciarono a cam-minare su e giù, smuovendo ilfondo melmoso, e riducendol’acqua ad un denso caffe-latte.Ogni tanto una lunga bisciad’acqua usciva dal suo na-scondiglio e scappava spa-ventata nuotando sull’acqua,ma veniva subito catturata egettata verso Nello che, inpiedi sul ciglio, l’afferrava perla coda, la faceva girare vorti-cosamente e la lanciava per-pendicolarmente verso il cielo;quando poi ricadeva verso ilbasso, Nello era pronto con lasua stampella e la colpiva conviolenza uccidendola. Io nonsapevo se ero più spaventatodalla presenza di queste bisceo dalla crudeltà del gioco diNello, anche se questo scate-nava l’ilarità e gli schiamazzi

di approvazione di tutti i gio-vanotti.In breve tempo tutti i pesci dellaghetto venivano a galla boc-cheggiando, così che quelliche erano in acqua potevanofacilmente catturarli facendoscorrere a mezz’acqua i cestidi vimini; i cesti venivano poipassati alla moltitudine chestava sul ciglio che travasava ipesci nei secchi.In pochi minuti il laghetto erasvuotato di persici-sole, tinchee sgardole, e quindi si passavaal laghetto vicino per ripeteretutte le operazioni. Il ritorno a casa fu così festosoche si poteva pensare chestessero ritornando dei cac-ciatori che erano andati a fareun pericoloso safari africano efossero scampati a chi saquali pericoli; ogni tanto ci sifermava per mostrare orgo-gliosi la grande quantità dipesci catturati alle donne edalle bambine che lavoravanonegli orti lungo la strada.D’estate il Cormor era anche illuogo preferito per i nostrigiochi.La domenica, siccome iltempo era scandito dagli orariimprescindibili del pranzo (ore12,30) e dal Vespero (ore15,30), cui tutti dovevano par-tecipare, noi bambini ci trova-vamo alle 13,30 in almeno unadecina, muniti di cinque barat-toli di giardiniera vuoti, in unpunto a valle del torrente; citoglievamo le scarpe e ce lelegavamo al collo e poi, divisiin coppie, entravamo nell’ac-qua bassa e cominciavamo arisalire il torrente, uscendodall’acqua solo quando trova-vamo pozze con acquaprofonda.Ognuno nella coppia aveva ilsuo compito: uno alzava unsasso, mentre l’altro il più ve-locemente possibile mettevala mano e copriva lo spazio la-sciato vuoto. La maggior partedelle volte sotto la mano re-stava un gambero, di solito dipiccole dimensioni, ed inun’ora i nostri barattoli eranopieni di gamberetti. E poi via dicorsa a casa con la propriaparte di crostacei, perché bi-sognava lavarsi, vestirsi congli abiti buoni e correre in sa-crestia per indossare le vestidei chierichetti per la funzionedel Vespero. Un giorno, mentre guardavo ilCormor dal ponte della stradache va a Carvacco, scopriinell’acqua il più grosso gam-bero che avessi mai visto, cheimprudentemente si stava spo-stando da un sasso all’altro;eccitatissimo corsi giù dalponte sulla riva, mi tolsi i scar-

specialecultura

L’album dei ricordi

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A fissâtia mi duelin i voisèstu tu che tu tornisdi etas lontanaso eisa il gno siumche a si incrosta

su picas di mont?

Al di là dal timpagnul spirt o destini ti spieti

né di cercli né di codacometa di passaçche a puarta disgraciama fas di lûspar brusà tun glamuçla tô brama di cinisa.

di Lucina Dorigo

CINISACENERE

A fissarti / mi fannomale gli occhi/ seitu che torni/ da etàlontane / o è il miosogno/ che si in-crosta/ su picchi dimonte? / Al di làdel tempo / angelospiirito o destino / tiaspetto / né di cer-chio né di coda/ co-meta di passaggio/che porta disgrazia/ma fascio di luce/per bruciare in unviluppo/ il tuo desi-derio di cenere.

Lucina Dorigo

Consegna premio a Lucina Dorigo al Concorso let-terario del Comune di Precenicco.

vano sempre, perché eramolto difficile individuarli tra ilfitto delle foglie e, gridando“pum”, dichiararli morti. Il bosco era attraversato dadue sentieri, uno “alto” e uno“basso”, ed entrambi arriva-vano ai Ciasaloss, un piccolis-simo agglomerato di pochecase dove era nata mia madree dove vivevano ancora miononno Bonifacio e mia nonnaRosa.I Ciasaloss distano da Vendo-glio circa tre chilometri, equalche volta io andavo dasolo a trovare i nonni, non perricevere qualche regalino ouna mancia in denaro, coseche allora non si usavano, masolo per il piacere di attraver-sare il bosco da solo, cammi-nando con la mente immersanella fantasia e sognando in-diani nascosti dietro qualchealbero o cowboys miei com-pagni di avventura.Qui ogni stagione aveva i suoifrutti ed i suoi odori.All’inizio della primavera anda-vamo a cercare i primi buca-neve, bianche campanellinedal sottile stelo curvo; più tardi

nei prati e fra gli alberi spunta-vano i crocus lilla o bianchi.In estate c’erano le fragolineselvatiche, ma bisognava di-stinguere quelle meno buone,che chiamavamo “d’acqua”perché erano insipide, daquelle “buone”. Per non rom-perle e rovinarle, prendevamolo stelo di un lungo filo d’erbae le infilavamo una ad una, aformare quasi una collana, epoi le portavamo a casa. Miamadre le lavava e poi le met-teva in un bicchiere con pocovino rosso ed un po’ di zuc-chero. Ho ancora in bocca ilsapore dolce di quelle frago-line! Nelle mani restava poi permolte ore il colore rossastroed il profumo di questi frutti. In autunno nel bosco si pote-vano raccogliere le castagne,e quello era forse il solo mo-mento in cui si dimostraval’utilità dei miei scarponi orto-pedici, infatti non correvoalcun pericolo di pungermicon gli aculei dei ricci quandocon un piede li tenevo fermi econ quell’altro li aprivo per li-berare le castagne contenutaal loro interno.

poni ortopedici ed entrainell’acqua che mi arrivava alleginocchia. In un batter d’occhioindividuai i l gambero e conmossa fulminea lo presi per latesta, subito dietro le chele, pernon farmi sorprendere da unasua mossa difensiva. Con unurlo di tr ionfo lo tirai fuoridall’acqua, e solo allora mi ac-corsi che l’acqua stava diven-tando rossa! Era successo che nella fretta enell’eccitazione non avevo vistodove mettevo i piedi ed avevomesso quello sinistro sul fondoscheggiato di una bottiglia chesi trovava nascosta tra i sassi,procurandomi un largo tagliosotto l’alluce. Uscii dall’acqua gridando epiangendo così forte che unadonna che abitava vicino alponte mi sentì ed accorse su-bito in mio aiuto. Mi portò nelcortile di casa sua, mi fece se-dere su uno sgabello e miversò una bottiglia di alcolsulla ferita che sanguinava an-cora. L’alcol mi bruciava piùforte del dolore che provavoper il taglio, così che mi misi apiangere ancora più forte.La donna allora mi fece sederesul sellino della sua bicicletta ecamminando mi accompagnòsu per la salita fino a casa mia,dove arrivai spaventato, pian-gente e pieno di dolori, ma conil mio bellissimo gambero an-cora in mano: non lo avevo la-sciato nemmeno per un mo-mento! A malincuore lo diedi amia nonna solo perché, per an-dare dal medico a TreppoGrande, io e mia madre era-vamo seduti nel sedile poste-riore della lambretta di zio Ve-nicio, ed io mi dovevo aggrap-pare a mia madre con tutte edue le mani. Non soffrii assolu-tamente quando il dottore midiede tre punti di sutura,perché pensavo ancora alla for-tuna che avevo avuto nel cattu-rare una così grande preda.

I RoncsIl bosco dei Roncs, che deli-mita a sud-est il paese di Ven-doglio, era un luogo fatato emisterioso, con alti castagni,vecchie querce, robinie e pla-tani, cespugli di felci e di pun-gitopo, ed era il posto giustoper i giochi dei tre purcitos.D’estate con tutti gli altri mieiamici, quando non avevamovoglia di scendere fino alCormor, andavamo nel boscoe, divisi in due gruppi, gioca-vamo alla guerra, nasconden-doci e mimetizzandoci tra i ce-spugli. I più arditi e forti riusci-vano anche a salire sullequerce, e di solito quelli vince-

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17I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

Vi crescevano anche i cicla-mini, che si potevano racco-gliere con tutto il loro fustosotterraneo, ed i funghi, maquesti ultimi non mi interessa-vano, sia perché non sapevodistinguere quelli buoni daquelli velenosi, sia perché pro-prio non mi piaceva mangiarli.In inverno sotto Natale andavoa cercare sotto le querce ilmuschio migliore e più fine perfare il presepio.Nel bosco ogni tanto si aprivauna piccola radura, e noi sa-pevamo che quei posti eranoutilizzati dai cacciatori di frodoper praticare l’uccellagione,che consisteva nel tendere lereti a ridosso degli alberi deli-mitanti lo spazio aperto e poidisporre in modo adeguato al-cune gabbiette con cardellinied altri uccellini a fare da ri-chiamo.Avevamo fatto questa sco-perta per caso, e così ognitanto, non sempre per non de-stare sospetti, andavamo acontrollare le reti e ci appro-priavamo indebitamente diqualche merlo o di qualcheverdone che erano rimasti pri-gionieri nelle maglie delle reti.Naturalmente non potevamoportare a casa le nostre prede,perché i nostri genitori ciavrebbero fatto confessare laloro provenienza e ci avreb-bero costretto a consegnarli aiproprietari delle reti, per cuiapprofittavamo della grandevoliera che Renato si era co-struita dietro il suo orto e viportavamo anche questi nostriuccellini.Quando arrivava l’inverno ciarrangiavamo da soli a cattu-rare cardellini, pettirossi e pas-serotti, sia usando le classichetagliole nascoste sotto la nevee con un chicco di mais peresca, sia util izzando un si-stema che aveva inventatoRenato e che ci consentiva dicatturare facilmente molti pic-coli volati l i : Renato avevapreso la tavola da lavare disua madre, ci aveva attaccatosotto una rete a maglie sottili el’aveva posta nell’orto, incli-nata di circa 45 gradi e sor-retta da un paletto; a questopaletto aveva poi attaccatouna cordicella che finiva nelporcile. Sotto la tavola da la-vare si metteva un po’ digrano e quindi noi andavamoa nasconderci nel porcile.Quando vedevamo chec’erano degli uccellini che co-minciavano a beccare leesche, Renato tirava la cordi-cella, la tavola da lavare ca-deva di colpo e noi di corsastaccavamo la rete dalla ta-vola e con le mani cattura-

vamo le povere bestiole.Sul delimitare del bosco c’erail campo di calcio, che avevauna forma non proprio regola-mentare, infatti non era ret-tangolare, ma bensì piuttostotrapezoidale, ed era anche inleggera salita, così che lasquadra che giocava con laporta in alto era notevolmenteavvantaggiata, perché i gioca-tori correndo in discesa eranomolto più velocemente diquelli che arrancavano in sa-lita, ma tutto ciò non impor-tava, e la domenica, dopo ilVespero, si poteva passareper la canonica a prendere ilpallone di cuoio e si andava dicorsa a giocare.Anche qui valeva la scala ge-rarchica, per cui giocavanosolo i “grandi” e uno o duedei miei coetanei che eranoveramente bravi. Gli altri, valea dire i più imbranati ed i trepurcitos, potevano solo guar-dare e litigare per correre araccattare il pallone quandofiniva lontano dal campo digioco.Ma quando c’era il campio-nato di calcio di serie “A”, ionon andavo al campo dicalcio, ma restavo in osteria,salivo su una sedia sotto lagrande radio che era posta suuna mensola e la sintonizzavosul programma “Tutto il calciominuto per minuto”. Per nonsbagliare programma avevofatto un segno con la matitadove doveva essere posta labarra gialla che indicava lastazione giusta, e così, inpiedi e con il naso all’in sù,ascoltavo le radiocronache.Quando le partite erano termi-nate, partivo di corsa verso ilcampo di calcio e se l’Udi-nese aveva vinto, cominciavoa gridare da lontano il risultatoe tutti mi facevano festa.

ChierichettoTutti i bambini di Vendogliohanno dovuto fare il chieri-chetto, era un obbligo impre-scindibile.Questo servizio cominciavaquando si era ancora piccolis-simi, ed io già a quattro annimi sono trovato a serviremessa da solo: ero così pic-colo che non riuscii a portareil pesante messale, così finoall’altare me lo portò Celio ilsacrestano.La divisa dei chierichetti eramolto bella e ricca e si com-poneva di una tunica nera chearrivava fino ai piedi, di unasopraveste bianca orlate dilarghi pizzi nelle maniche e sulfondo, e di una specie discialle double-face, da una

La vecchia scuola elementare di Vendoglio.

parte era di un colore rossovivo e lucente per tutte le fun-zioni normali, mentre per i ritifunebri e per quelli della Setti-mana Santa lo giravamodall’altra parte che era nera.La domenica naturalmente ichierichetti dovevano esserepresenti sia alla messa pic-cola delle 6,30, che era cele-brata dal cappellano, sia allamessa grande, alle 10,30, cheera celebrata dal Signor Par-roco in persona.Ma i servizi domenicali non fi-nivano qui, perché al pome-riggio c’era anche il Vespero,che durava almeno un’ora.E’ superfluo dire che alle fun-zioni doveva partecipare tuttala popolazione, per cui tutte ledonne, i bambini, le bambinee quasi tutti gli uomini eranopresenti ad almeno una dellemesse ed al Vespero.Chi mancava era visto consospetto da Sior Santul, e po-teva incorrere in dispiaceri divario genere.Mio padre veniva raramente amessa perché, lui diceva, pre-feriva andare in non so qualesantuario dove c’erano i fraticappuccini, che gli andavanopiù a genio.Io ero stato ritenuto dal Par-roco un bambino particolar-mente adatto alle sue esi-genze pastorali ed in praticaero sempre al suo serviziocon brevissimo preavviso,così ogni volta che c’era dabenedire un morto, dovevocorrere in sacrestia, indossareil mio paramento funebre,prendere i l secchiellodell’acqua santa ed accom-pagnare Sior Santul nellacasa del defunto.Così fin dall’età di quattroanni ho avuto il piacere di ve-

dere tutti i morti del paese, ecosa strana, mi sembra di ri-cordare che fossero tutti ma-schi.La scena era sempre lastessa e dopo le prime voltenon mi faceva più impres-sione: la salma era distesa sulletto matrimoniale, con in-dosso il vestito della dome-nica, un rosario che gli tenevaunite le mani ed un grandefazzolettone legato attorno alviso per tenergli chiusa labocca.Attorno i famigliari e gli amiciparlavano sottovoce e face-vano coraggio alla vedova edai f igl i r icordando tutte legrandi virtù del morto, che siera ammazzato di fatica perriuscire a tirare su la sua fami-glia.La sera andavo poi assieme amia sorella e mia nonnaLucia, con tutte le donne emolti uomini, nel cortile deldefunto per la recita del SantoRosario, solitamente com-pleto, cioè con tutti i Misteri: iDolorosi, i Gaudiosi, i Gloriosied i Misericordiosi, e poi tuttele Litanie, così si andavamolto per le lunghe e si an-dava a dormire molto tardi.A quel tempo credevo vera-mente di vivere in un paese digrandi musicisti, perché du-rante le veglie funebri sentivosempre qualcuno bene infor-mato che bisbigliava che ildefunto era morto di trom-bosi, per cui io mi immagi-navo che tutti gli uomini diVendoglio si trovasserospesso in qualche luogo a meancora sconosciuto per suo-nare le trombe, e che ognitanto ci scappasse il morto. In realtà l’abuso dell’alcol, iltabagismo fino da piccoli, le

fatiche inumane nei campi onelle fornaci di mattoni, ave-vano un effetto devastantesulla salute degli uomini, e leprospettive di vita eranomolto basse per tutti.

EPILOGO

La di Gjeren non esiste più, iterremoti del 1976 se lo sonoportato via, insieme al suo re-trobottega ed ad un pezzodella mia fanciullezza. Di tutta la casa è rimasta inpiedi la seconda stanza e lestanse la jù insomp, che oggifanno parte della casa di miozio Venicio e di mia zia Lea.Dell’osteria mi è rimasto unsolo oggetto che conservogelosamente: l’orologio conun largo bordo piatto smal-tato di verde con piccoli fioridipinti di bianco e di arancioche era appeso nella secondastanza, sopra la porta chedava alla stanse la jù insompe che ogni sera mia nonnaLucia, in piedi su una sedia,caricava con una chiavescura.Quell’orologio è ora nella miacasa di Sottomarina, appesoin cucina sopra la porta,come la di Gjeren, e siccomeè rotto (non so se a causa delterremoto o perché è vera-mente vecchio), io lo tengocon le storte lancette puntatealle 20,59, l’ora del primogrande sisma. E’ sempre unmotivo di r icordi perchéquando qualche mio amicoviene a cena da me ed alza latesta, vede l’orologio, mi diceche si è fermato, ed allora ioposso raccontargli di come èstato bello nascere a Vendo-glio e vivere lì i miei anni piùsereni e spensierati.

Marino Ioseffini

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18 I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

Questo racconto non ri-guarda la religione, la fedeper la Madonna, o qualchealtra forma liturgica, tuttaviail personaggio descritto, met-teva nel proprio lavoro quoti-diano un comportamento dipassione e amore chesenz’altro si potrebbe definire“religioso”. Adelchi Geretti(Delchi Ramacul) nasce aTreppo Piccolo nel 1913 ilprimo di settembre, nell’anno1972 dello stesso giorno la-scerà questo mondo. Da gio-vane emigrò in Germania elavorò come manutentorealla “Standard,” dove si co-struivano macchinari perl’agricoltura. Quel mondo te-desco delle officine mecca-niche deve averlo affascinatonotevolmente, poiché rien-trato in Italia, della sua tutablu divenne inseparabile,malgrado a quei tempi -anni’30–’40- Treppo fosse unluogo esclusivamente agri-colo. Adelchi mise su fami-glia a Treppo Piccolo, ed inpochi anni si ritrovò con trefiglie da allevare da solo, es-sendo poco dopo abbando-nato dalla moglie. Nel frat-tempo però si creò un’offi-cina nella quale il suo in-gegno era percepibile in ogniangolo: tutti gli attrezzi, senon costruiti di sana pianta,erano il risultato di recuperi,di adattamenti, e di modi-fiche. Il gasometro per l’ace-tilene che si era autoco-struito, per noi bambini fu lostrumento più “osservato”,perché funzionava con le mi-steriose pietre fumanti a con-tatto con l’acqua, e si pote-vano produrre dei “botti”conpoca spesa. La realtà pae-sana dopo il ’45 era quella diun’economia agricola povera,senza macchinari di alcungenere, anche perché acqui-starli era una chimera.L’erba ed il frumento si ta-gliavano con la falce, le legnasi segavano a mano, e perl’aratura si usavano i cavallioppure i pochi trattori, due otre disponibili in tutto il Co-mune di Treppo Grande.Questa situazione deve averparecchio stuzzicato l’in-

gegno di Adelchi,preoccupato perla sua condizionedi noleggiatore emeccanico di bici-clette, perchèaltro non c’era dariparare, anzi,anche alle bici simettevano i“rinforzi” nei co-pertoni rovinati.In quell’ambienteun bel giornoAdelchi decise dicostruirsi una fal-ciatrice, e allar-gare in quel modole sue possibilitàeconomiche. Co-minciò così unlungo lavoro at-torno al prototipocon decine diprove e collaudi:con l’erba alta la macchinaveniva sommersa, con quellatroppo dura l’acciaio dellelame non era adatto, per nonparlare delle “farcadizze” edaltro ancora. Quel macchi-nario non risolse il problemache lui si aspettava così sipreferì una falciatrice trai-nata da un cavallo, molto piùveloce, che era già in paese.C’era però un altro problemache assillava la gente: quellodi segare le legna a mano.Qui Adelchi concentrò i suoisforzi: in poco tempo costruìuna sega a nastro azionatada un motore di Vespa, matale motore, tramite lo spo-stamento di una catena, davail movimento a tutta la strut-tura poggiata sulle ruote, duedelle quali erano collegate adun volante di guida. Unmezzo semovente di talespecie non si era mai visto ingiro, però l’omologazione contanto di targa non fu maieseguita, Delchi infatti si ac-contentava di andare su e giùda Treppo Piccolo, al mas-simo toccava Vendoglio. Ilmezzo in poco tempo si con-quistò notorietà, segavalegna di qualsiasi forma o di-mensione e per ottenerne laprestazione bisognava addi-rittura prenotarsi e atten-dere. Purtroppo gli sposta-

Adelchi con il suo prototipo di falciatrice...

La Madonna Missionariadi Delchi Ramaculspeciale

cultura

…e con la sega a nastro semovente.

ficava con questa frase: “ Ovoi vie un moment che leMadunine e ie strache”. Questa è la storia di un uomoche in quei tempi difficilitrovò il tempo di pensare e ditrovar da vivere in paese tra-mite il suo ingegno, alle-vando tre figlie.

Agostino Moretti

naria”? Semplice. Delchi ri-teneva che togliere la faticadel segare a mano, fosse unamissione umanitaria, come loera quella di andare di casain casa senza scomodare nes-suno. E poi c’era un lato poe-tico in lui, Delchi si conce-deva le pause caffè o taiut,ma non consumava sul posto.Prima di allontanarsi, giusti-

menti sulle strade erano lentie pericolosi, e proprio perquesto bisognava trovarealtre soluzioni. La soluzionedefinitiva fu quella di trai-nare il macchinario con laVespa; si guadagnava in ve-locità ma come sicurezza…oggi non sarebbe possibile.Ma perché la macchina fubattezzata “Madonna Missio-

Sono passati più di ottant’anni da quandoquattro dei dieci fratelli Vidoni sono emigratinegli U.S.A., in cerca di nuove opportunità peruna vita migliore. Oscar Vidoni fu il primo a partire nel 1920;dopo sei mesi lo raggiunsero i fratelli Arrigo e

Primo. Qualche anno prima “Barbe Gabriel” liaveva preceduti, diventando per loro un puntodi riferimento. Pur affrontando mille problemidi lingua, cultura e mestiere, hanno saputoadeguarsi in quel Continente così diverso,creandosi una nuova vita e una famiglia.

Oscar iniziò subitoa lavorare in unafabbrica di mate-riali elettrici dove,qualche mesedopo, lo raggiunseanche la moglieFides Forte. Ar-rigo lavorò primacome taxista ecome meccanico,per poi trovareimpiego inun’azienda cheproduceva combu-stibili a partire daicereali. Agli inizi

Vidoni Open 2008

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19I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

La sindrome di AndronicoLa Sindrome è un con-corso di dati che inqua-drano una malattia e nedeterminano la definizionee i l carattere. I l termineviene però usato non soloclinicamente, ma anche inaltri campi. Nel tumultuoso e caoticomondo culturale attuale, incui un forzato protago-nismo gioca alla grandeanche a livelli meno appari-scenti, constatato che nellaultima moda, letteraria elinguistica friulana, si coglieuna sindrome, che credoopportuno indicare comesindrome di Andronico. Perchi non lo sapesse LivioAndronico fu un greco diTaranto, che nel 240 a.C.fece rappresentare tradottain latino una tragedia grecaadattandola e quindi tra-dusse l’Odissea in versi sa-turni. Si dava così inizioalla letteratura latina, nonancora originale.Il vero inizio fu poco dopocon Nevio che nel BellumPunicum ( guerra punica)diede il primo poema epicolatino e con Ennio che negliAnnales celebrò l’epos ro-mano, che Virgilio avrebberipreso e portato alla perfe-zione nel’Eneide. Andronico dunque tradut-

tore di Omero e iniziatoredi una letteratura. i Latinidopo di lui non tradussero,ma crearono sia pure coninfluenze e imitazioni di stilie di contenuti. In ital iano si sono fattedell’Odissea parecchie tra-duzioni dal 1500 al 1800con il capolavoro in ende-cassillabi di Ippolito Pinde-monte che ancora oggi siristampa e si studia.Nel primo Novecento Et-tore Romagnoli tradussel’Odissea in italiano in esa-metri. Nella seconda metàdel secolo passato le tra-duzioni in italiano sonostate una decina e si tro-vano in commercio. Sonosia in versi sia in prosa.Nessuno degli autori-tra-duttori italiani ha pensatodi rifondare e riformare unalingua e una letteratura cheha i suoi giganti. Di loro non si può quindiparlare di sindrome di An-dronico.Diverso è il caso delle re-centi traduzioni in friuano,in cui appare non troppovelato nel l inguaggio enella grafia il sogno o il ten-tativo di rifondare una let-teratura e una lingua. Alessandro Carrozzo ePier lu ig i V is int in ne l la

loro vers ione f r iu lanadell’Odissea in esametri cidanno l’esempio, anche senon esasperato, del neo-friulano e della linea del ca-talano Lamuela e di Ce-schia e della Chiavi sulfatto grafico. GiorgioFaggin nella sua traduzionein prosa porta avanti la suagrafia e un friulano occi-dentalizzato piuttosto allafrancese. Si presentano intal modo come novelli An-dronichi della l ingua edella letteratura friulana,non so quanto consapevol-mente.Lo stesso problema si erapresentato con FrancescoPlacereani, seguito poi daAntonio Bellina, con la tra-duzione della Bibbia in friu-lano. placereani si sentiva ilnovello Lutero quanto atraduttore biblico e di dareun modello al fr iulanocome Lutero aveva fattoper la lingua germanica.In realtà queste “rivolu-zioni” o riproposizioni al-terne della lingua sono tar-dive. L’idioma friulano afine Ottocento aveva ormaiacquisito un suo modelloformale, che permise aGiuseppe Marchetti di teo-rizzare una Koinè friulana.Se gradite sono le tradu-

zioni, non appaiono positivigli stravolgimenti lessical emorfematici, ancorchè poli-ticamente patrocinati e fi-nanziati. Si apre un abissotra lingua cartacea e linguaparlata e questo porta auna disaffezione verso ilfriulano stesso, percepitocome estraneo e lontanoalla famiglia e al paese. Daun languido zoruttismo si èpassati a un isipido pasoli-nismo, quasi un culto. Ep-pure ci sono state le lezionidella prima Filologica, dellaRisultive e della Cjarandecon opzioni mediane di tra-dizione e di apertura assaipositive. Altro fatto grave,che comprende anche ilcomportamento dell’Uni-versità di Udine comequello della politica cultu-rale regionale, è i l di-sprezzo o la noncuranzadegli autori e del loro ap-porto umano e spiritualealla civiltà letteraria. Si det-tano loro regole balzane evincolanti. Nessuna na-zione è pensabile senzal’epos, eppure le istituzioniculturali friulane ignorano enegano a presenza di unepos friulano.L’Università non ha mai af-frontato il problema. La fi-lologia è ridotta a pura les-

lito

mitoo,

tonae-e,seseier-

mae

o,ren

heu-aizi

degli anni ’30 si sposò con Anna Danelutti, nataanch’essa a Treppo Grande ed emigrata negliU.S.A. all’età di otto anni. Anche Primo trovò la-voro nel settore meccanico. La sua vita fu però se-gnata dalla prematura scomparsa della moglieBetsy, che lasciò lui e il piccolo Peter di solo ottoanni.Più tardi, nel 1960, anche Dino seguì i suoi tre fra-telli emigrando negli U.S.A. con la moglie CelinaErmacora di Treppo Grande, ed inserendosi conmolto ingegno nei mestieri più svariati.Nel corso degli anni i Vidoni d’America sono riu-sciti a trasmettere ai figli il legame con la loro terrad’origine. Così le generazioni successive, pur es-sendo americane da sempre, hanno espresso piùvolte il desiderio di conoscere i luoghi in cui i lorogenitori sono nati, mantenendo i contatti con i cu-gini Friulani anche dopo la loro scomparsa.Finalmente è stato possibile annullare la grande di-stanza organizzando un evento a dir poco unico: ilVidoni-Open, ovvero un grande incontro tra i cu-gini dei due Continenti. La festa si è svolta durante l’ultimo week-end di

agosto presso il borgo Salariis (Borc Farès) a Ven-doglio, dove si trova la casa d’origine della famigliaVidoni. Qui tutti i cugini si sono confrontati sulcampo di bocce, partecipando al grande torneo or-ganizzato per l’occasione.Durante queste giornate i cugini americani maistati in Friuli lo hanno conosciuto apprezzando lasua ospitalità e visitando anche i confini della vi-

cina Austria e della Slovenia; inoltre si sono incon-trati con l’unico dei fratelli Vidoni ancora in vita(zio Celio el “muini”) che alla bella età di 97 anniha trascorso momenti davvero emozionanti con inipoti americani. Sebbene le lingue e le generazionisiano differenti, ci siamo intesi benissimo con lapromessa di ritrovarsi in un futuro appuntamentomagari negli “States”.

sicografia, alla formazionedi enormi schedari lingui-stici.Si creano vocabolari cere-brali e cervellotici a suon dimiliardi pubblici. Andrebbeabolito l’ARLEF e la Re-gione dovrebbe smetterladi essere una caserma cul-turale, in cui si favorisconoi soliti colonnelli di regime.C’è un friulanismo dete-riore che opera a scapito diuna più autentica libertà efriulanità, un nazionalismovecchia maniera, copiatoall’Estero.Si continua a dire che dob-biamo fare i Catalani e iGaglieghi (Galizians). Iodico “Restiamo noi stessi”.Ci bastano le radici e i lbuon senso friulano pertracciare e percorrere lanostra strada. Non abbiamo bisogno dinovelli “Andronichi” e dimaestri pirenaici. Ricono-scerci inferiori è già unabattaglia perduta. Nonparlo certamente a miovantaggio, quando invocoun altro modo di fare cul-tura. Questo è anche il ra-gionamento della gente co-mune, frastornata e diso-rientata.

Domenico Zannier

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20 I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

Terapia con anticoagulantiParliamo di terapia anticoagu-lante perchè i pazienti che as-sumono questi farmaci sonomolto numerosi, sia in Italia chein tutto il mondo e tendono adaumentare ogni anno.

Perché si devono assumeregli anticoagulanti oraliGli anticoagulanti orali o dicu-marolici (Coumadin e Sintrom)sono farmaci in grado di modifi-care la capacità di coagulare ilsangue riducendo il rischio dellaformazione di trombi. Vengonoassunti in genere per alterazionidel ritmo del cuore (fibrillazioneatriale), trombosi venosaprofonda, embolia polmonare,problemi delle valvole car-diache, ect).

Come si misura l’efficaciadegli anticoagulanti oraliPer valutare l’efficacia del far-maco è necessario fare riferi-mento ad un esame di labora-torio che misura il tempo cheimpiega il sangue a coagulare.Tale tempo viene misurato sulsangue in provetta come INR .Sarà necessario usare INR per

la regolazione della terapia anti-coagulante in quanto questorappresenta il modo più correttoe sicuro di cui disponiamo.

L’assunzione dei farmaci anti-coagulanti orali determina unaumento dell’INR (il valore di unsoggetto che non prende anti-coagulati è 1). Per ogni situa-zione clinica specifica è statoidentificato il valore minimo emassimo (intervallo) di INR piùefficace e più sicuro. Pertantoall’inizio di un trattamento conanticoagulanti orali viene defi-nito l’ intervallo ideale perquell’individuo (ad esempio tra2 e 3 o tra 2,5 e 3,5). Le oscilla-zioni dell’INR nelle diverse mi-surazioni sono del tutto attesenel corso della terapia. Loscopo delle misurazioni perio-diche è quello di evitare i valoriestremi, che si possono asso-ciare più facilmente ad un falli-mento della terapia per i valoritroppo bassi o ad un aumentodel rischio emorragico per quellitroppo alti. Dal momento che ladose necessaria ad otteneretale effetto è molto variabile tra idiversi individui, è necessariomisurare l’ INR attraversol’esame del sangue, per esserecerti che la dose assunta siaquella giusta.

I RISCHI DELLA TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALELe emorragieDal momento che i farmaci anti-

coagulanti ritardano la coagu-lazione del sangue, è possibileche durante il trattamento si ve-rifichino emorragie. Al livello dianticoagulazione necessario perevitare la formazione di trombi,non si hanno solitamente san-guinamenti. Possono tuttaviacomparire piccole emorragiedalle gengive, dal naso o dalretto (emorroidi); possonoinoltre formarsi facilmente lividisulla pelle anche per piccolitraumi.Sono invece del tutto normali itempi per la riparazione di pic-cole ferite o di escoriazioni enon è necessario pertanto pren-dere alcuna particolare precau-zione nello svolgimento delle at-tività quotidiane.Per le donne giovani l’assun-zione dei farmaci anticoagulantinon determina di solito modifi-cazioni importanti del ciclo me-struale e solo raramente i lflusso può essere un po’ au-mentato di intensità. Nell’even-tualità di emorragie vaginali im-portanti, solitamente questecompaiono solo se sono pre-senti alterazioni a l ivellodell’utero come ad esempio i fi-bromi, rendendo necessaria unavalutazione ginecologica accu-rata.Nel caso invece che si trovisangue nelle urine, nel catarroemesso con la tosse o nellefeci, oppure se questo fuoriescein quantità eccezionalmente ab-bondanti dal naso o dalle emor-roidi, è sempre opportuno effet-tuare una determinazionedell’INR in quel momento e ri-volgersi al medico. Infatti è notoche spesso la comparsa diquesti fenomeni non è dovutaalla terapia anticoagulante diper sé, quanto piuttosto allapresenza di qualche lesione fa-cile al sanguinamento (ulcera,polipo ecc). L’anticoagulantepuò favorire il sanguinamento,ma solo se la parete di quell’or-gano non è sana.In caso si subiscano traumi im-portanti è necessario control-lare l’INR anche se non ci sonosanguinamenti evidenti: una le-sione profonda può causareuna emorragia nascosta, per-tanto un valore di INR troppoalto in quel momento può es-sere pericoloso.Attenzione anche ai traumi ce-rebrali, che anche se di lieveentità possono essere perico-losi (emorragia cerebrale).Tutte le volte che ci si presentaad un medico per qualunqueproblema si deve fare presenteche si sta assumendo un far-

rate eventuali situazioni in cuiper i motivi più diversi(ascesso dentario, diarrea oaltre malattie) si r iduce inmodo drastico per qualchegiorno la quantità di cibo as-sunta. Queste situazioni infattisi possono associare ad unaumento eccessivo dell’INR.

L’alcoolEsistono nel fegato sistemi ca-paci di eliminare l’alcool; tut-tavia, tali sistemi in parte sonogli stessi che eliminano i far-maci anticoagulanti. Quandoassumiamo alcool rallentiamol’eliminazione degli anticoagu-lanti orali aumentandone l’ef-fetto. Inoltre, l’assunzione pro-tratta ed eccessiva di alcooldetermina anche un dannodelle cellule del fegato cheoltre a tante altre, hanno anchela funzione di produrre so-stanze della coagulazione. Diconseguenza ci sono buoneragioni per contenere l’assun-zione di tutte le bevande alco-liche. Queste tuttavia, se as-sunte con moderazione non

maco anticoagulante; ciò saràdi maggiore importanza proprioin Pronto Soccorso.

COME MANTENERE LA STABILITA’ DELLA RISPOSTA ALLA TERAPIAANTICOAGULANTE ORALE

Quando si prendono i farmaci?Il Coumadin o il Sintrom si as-sumono una volta al giorno,nelle ore centrali del pome-riggio o la sera prima di andarea letto; è comunque consiglia-bile prendere il farmaco all’in-circa sempre alla stessa ora. E’opportuno prendere nota conattenzione delle dosi assunteper ridurre le possibilità di er-rore.

La dietaNon è necessario seguire par-ticolari regole dietetiche du-rante la terapia anticoagulanteorale, anzi sarebbe idealemangiare un po’ di tutto inmodo equilibrato. In particolare, non ci sono mo-

tivazioni per abolire o ridurrel’assunzione di verdura efrutta.Questi cibi infatti non alteranola risposta alla terapia, mentresono in grado di aiutarci a nonaumentare di peso e a regola-rizzare l’intestino. Le verdureinoltre sono ricche di vitamine,elementi indispensabili per ilnostro organismo. L’assun-zione costante di verdure ciaiuta a mantenere nel giustoequilibrio l’azione anticoagu-lante del farmaco.E’ importante sottolineare chenel corso degli ultimi anni èstato dimostrato che coloroche assumono regolarmenteverdure hanno anche un piùbasso rischio di andare in-contro a malattie cardiovasco-lari.Coloro che devono iniziarediete specifiche per altre ma-lattie (ad esempio il diabete ol’obesità) devono segnalarlo.Infatti, variazioni importanti nelmodo abituale di alimentarsipossono influenzare l’INR.Devono inoltre essere conside-

specialesanità

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Nel 2005, anno internazionale del pianeta Terra,si è voluto dare del suolo la definizione, forte-mente emozionale, di “ epidermide viva dellaTerra”. Il suolo è un sistema complesso nel qualeinteragiscono fattori organici – flora, fauna – edinorganici: l’atmosfera, acqua, rocce. Anchel’uomo, naturalmente, entra in gioco, sia comeelemento biologico che culturale. Bisognadunque considerare anche l’interazione fra ilsuolo e l’uomo;le società che egli ha saputoesprimere, con le loro implicazioni culturali, sim-boliche, percettive.L’effetto sul pianeta delle ideologie dei Paesi svi-luppati ha condotto ad una situazione limite dellecapacità di autoregolazione degli ecosistemi. Ilfuturo dell’umanità è piuttosto incerto. In talsenso sono di notevole interesse le considera-zioni sull’ argomento espresse dall’economistaSerge Latouche.La distribuzione delle risorse alimentari non èomogenea. Mentre i Paesi ricchi sono a rischiodi patologie dovute all’eccesso di cibo, i 2/3della popolazione mondiale ha difficoltà a repe-rire quotidianamente quella quantità di alimentonecessaria al proprio fabbisogno calorico. Per poter capire correttamente la situazione eprogrammare interventi per il futuro è necessarioconoscere le modalità di interazione fra societàed ambiente svoltesi negli ultimi decenni. Ci sideve interrogare sul perché i Paesi ricchi hannoespresso una società avente come fine ultimo lacrescita, intesa nella sua più ampia eccezione.Alla crescita è strettamente legato il consumo

dei beni, elemento essenziale perché si man-tenga un continuo flusso di denaro attraverso gliindividui. Per spingere oltre misura i consumivengono usati tre strumenti: la pubblicità, l’in-vecchiamento programmato degli oggetti, il cre-dito. La pubblicità ci fa desiderare ciò che an-cora non possediamo e, spesso, non ci serve. Laspesa sostenuta annualmente per la pubblicità èseconda solamente a quella per gli armamenti eciò la dice lunga sul ruolo svolto dalla pubblicitànella società dei consumi. Una quantità enormedi denaro viene investita per condizionare com-portamenti e scelte. La pubblicità è strettamente connessa al fatto chegli oggetti di uso quotidiano si deteriorano rapida-mente. Si è persa la “ filosofia” e, talvolta, anche lecapacità operative, di riparare un oggetto o, anchese ciò si può fare, è più economico acquistarneuno nuovo; magari fabbricato nei Paesi dell’Est oin Oriente dove gli operai ricevono un salario irri-sorio. E’ chiaro, inoltre, che la rottamazione con-tinua dei manufatti crea problemi di smaltimentodei rifiuti; altro grande problema dei Paesi ricchi.Terzo elemento è il facile accesso al credito ban-cario che spinge anche i meno abbienti a consu-mare oltre le proprie possibilità. L’attuale crisi finanziaria statunitense mostra i limitidel meccanismo: si sono fatti prestiti per l’ac-quisto delle case – investimento considerato si-curo e rivalutabile – senza alcuna forma di ga-ranzia. Nell’impossibilità di pagare le rate deimutui, milioni di statunitensi hanno perso l’al-loggio. Tutto ciò ha condotto ad una società che

ambiente, agricoltura e società

Il pianeta insostenibile

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21I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

sono dannose. L’assunzione, anche eccezio-nalmente, di quantità elevatepuò invece essere molto peri-colosa.

Le interazionicon altri farmaciPuò capitare di dover prenderealtre medicine oltre agli Anti-coagulanti Orali. Si deve te-nere presente che queste pos-sono modificare la risposta aifarmaci anticoagulanti a voltecon un aumento, a volte conuna diminuzione dell’ INR.Perciò è necessario assumerliin caso di effettivo bisogno,cercando di utilizzare quelli co-nosciuti come sicuri. E’ impor-tante tuttavia, sapere che incaso di bisogno qualunque far-maco può essere utilizzato.Naturalmente i controll idell’INR dovranno essere piùfrequenti.Nelle nostre case è molto dif-fusa la presenza di farmaci peril controllo del dolore o per lafebbre. E’ frequente che questifarmaci vengano assunti senzaconsultare i l medico. Traquesti il più comune è l’Aspi-rina (o Acido Acetil Salicilicoche viene commercializzato innumerosi preparati diversi).

L’uso di Aspirina è molto peri-coloso per coloro che assu-mono anticoagulanti orali(salvo in specifiche condizioniin cui basse dosi sono consi-gliate dal medico). In caso didolore dovuto a qualunquecausa si consiglia quindi diusare farmaci a base di para-cetamolo (Tachipirina). L’even-tuale necessità di un antinfiam-matorio, che pur si può rivelarenecessario, deve essere di-scussa con il medico per ri-durre i r ischi di tale tratta-mento.Si deve avere inoltre cura dievitare l’iniezione di farmaciper via intramuscolare, perchési possono creare ematomimuscolari profondi molto fasti-diosi.

VaccinazioniUna nota a parte riguarda levaccinazioni che possono es-sere eseguite regolarmente,avendo cura di fare l’iniezionesottocute; in particolare non cisono rischi nell’effettuazioneannuale della vaccinazione an-tinfluenzale.

Prodotti di erboristeriaL’uso di prodotti di erboristeriaè sconsigliato in quanto si as-

socia spesso a variazioni nonprevedibili del INR. Tali pro-dotti infatti hanno un conte-nuto non noto di vitamina K edi sostanze interferenti per cuipossono influenzare anche inmaniera considerevole il valoredi INR.La comparsadi altre malattieIn caso che si presentino altremalattie sarà necessario inten-sificare il numero dei controllidell’INR se si tratta di episodiimportanti di lunga durata o dimalattie quali la diarrea o ma-lattie della tiroide. Quandoqueste affezioni determinino lanecessità di utilizzare altri far-maci, si r imanda a quantodetto nel paragrafo prece-dente.

Procedure odontoiatricheNon esistono problemi partico-lari per sottoporsi alle cure deldentista, infatti il trattamento dicarie, la “pulizia dei denti” ol’esecuzione di iniezioni ane-stetiche per altre proceduresono prive di rischi. Solo incaso di estrazioni dentarie sidovranno seguire alcune atten-zioni. In particolare per leestrazioni semplici è neces-sario verificare che l’INR sia vi-

cino a 2.5, avvertendo il den-tista di effettuare misure localidi tamponamento. Nel caso diestrazioni multiple o com-plesse dovrà essere il medicoa decidere quale proceduraadottare.E’ molto importante che coloroche hanno malattie delle val-vole cardiache o valvole car-diache protesiche si sottopon-gano sempre a profilassi anti-biotica prima di andare daldentista, anche solo per uncontrollo.Esecuzione di esamiendoscopici o biopsieQualora sia necessario sotto-porsi ad un esame endosco-pico (gastroscopia, colon-scopia, cistoscopia, etc.) èspesso necessario sospendereil trattamento con anticoagu-lanti orali, in quanto durantetali esami può essere neces-sario effettuare biopsie. Il me-dico del Centro provvede allapreparazione di un programmaadeguato ad affrontare senzarischi l’esame.Gravidanza, allattamentoTutti i farmaci anticoagulantisomministrabili per bocca nonpossono essere utilizzati ingravidanza, in quanto perico-losi per il bambino. E’ neces-

sario perciò che le donne inetà fertile evitino una gravi-danza mentre assumonoquesta terapia. Nel dubbio diuna possibile gravidanza, è ne-cessario eseguire al più prestoun test per accertarla e rivol-gersi al medico, in modo dapoter sospendere gli anticoa-gulanti (non oltre la 6° setti-mana di gravidanza). Quandosi desideri una gravidanza sidevono sostituire i farmaci an-ticoagulanti con l’ eparina.Questo trattamento non è peri-coloso e va protratto fino alparto. Le donne in trattamentocon anticoagulanti orali pos-sono invece allattare, senzache questo provochi alcun ri-schio per il bambino.

Viaggi, sportNon esiste alcuna limitazioneper quanto riguarda la possibi-lità di viaggiare. Si deve solotenere presente che di solitoquesto si accompagna a modi-ficazioni delle abitudini alimen-tari, per cui si consiglia dove èpossibile, di variare poco ilmodo di mangiare o altrimentidi effettuare controlli dell’INRpiù frequenti.Si consiglia di evitare gli sportche possono esporre a rischidi traumi importanti. Per tuttele altre attività non è neces-saria alcuna particolare pre-cauzione.

DA RICORDARE:E’ NECESSARIOCONSULTARE IL MEDICO- In previsione di estrazioni

dentarie- In previsioni di indagini endo-

scopiche del tratto intestinaleo urinario

- In previsioni di biopsie di or-gani interni

- In previsioni di interventi chi-rurgici-

- Quando avvengono condi-zioni che modificano in ma-niera importante l’abitualestato di salute (in particolarela diarrea e il vomito).

- Quando si devono assumeremedicine diverse dalle solitenon comprese nell’elenco deifarmaci “sicuri” o se si so-spende o modifica i l do-saggio di un medicinale chesi assumeva da molto tempo.

- Quando si sono commessierrori nell’assunzione del far-maco anticoagulante.

- Se compaiono sangue in sedinon abituali (urine, feci,espettorato) oppure se cisono segni di facile sanguina-mento in qualunque altrasede.

a tutti i più cari auguridi Buone Feste

dott. Ciro Mamolo

potremmo definire insostenibile. La terra haun patrimonio di risorse limitato. La super-ficie utilizzabile per il sostentamento dellapopolazione mondiale è di circa 12 miliardidi ettari: 1,8 ettari pro capite dovrebbero es-sere in grado di assorbire i rifiuti. Un similerapporto assicurerebbe una continua rigene-razione della biosfera. In realtà, lo stile divita dei Paesi ricchi è tale da richiedere piùdi 3 ettari a testa, circa il 5°% in più del rap-porto funzionale. La conseguenza è quella di consumareanche le risorse materiali ed energetichedelle generazioni future. Gli abitanti delNord del mondo, che rappresentano il20% della popolazione mondiale, consu-mano circa l’80% delle risorse naturali delpianeta lasciando ciò che resta alla popo-lazione dei Paesi in via di sviluppo. Con untasso di accrescimento della popolazionedel 2%, nel giro di quarant’anni ci servi-rebbe una superficie pari a trenta voltequella della terra. Si produce e si consumasempre di più; i guadagni si accresconoma siamo costretti a spendere somme in-genti di denaro per contrastare gli effetticollaterali del sistema sia a livello collettivo– inquinamento, smaltimento dei rifiuti, al-terazioni climatiche – che individuale: de-pressione, patologia di varia natura ecc.Tramite modelli matematici, si è ipotizzatoche bisognerebbe raggiungere un livello diconsumi ed un assetto ecologico pari a

quello degli anni ’60 – ’70, quando ci sitrovava ancora all’interno delle capacità ri-generative della biosfera. Detto per inciso,quegli anni appartengono al medioevo enon si viveva poi tanto male! Per otteneresimili valori di consumi e ritrovare quell’as-setto ecologico si dovrebbe mettere in attouna serie di comportamenti virtuosi che in-teragissero in sinergia. Sarebbe necessarioridurre gli sprechi energetici ed usare fontialternative e rinnovabili; restaurare l’agri-coltura delle piccole aziende, potenziareattraverso la vendita diretta dei prodotti alconsumatore; incentivare la produzione dibeni relazionali; trasformare i guadagni diproduttività in riduzione del tempo di la-voro e in crescita dell’occupazione; tas-sare opportunamente le spese per la pub-blicità; orientare la ricerca scientifica e l’in-

novazione tecnologica verso una correttagestione dell’ambiente, incentivando l’agri-coltura biologica ed il risanamento dell’am-biente incentivando l’agricotura biologicaed il risanamento dell’ambiente piuttostoche le ricerche nel campo della genetica edella chimica.Se oggi appare improbabile formulare a li-vello mondiale, o anche nazionale, un pro-getto di riduzione dei consumi, e quindidella crescita, può essere possibile at-tuarlo in ambiti più ristretti. Agire sul livelloa noi più vicino, facendo leva sulle risorsedel nostro territorio, può rappresentare ilprimo passo per contrastare la società deiconsumi e affermare la nostra autonomianelle scelte per il futuro della terra e deisuoi abitanti.

Gianni Benasso

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I lavori agricoli per i mesi di settembre e ottobre. Illustrazioni di Pierre Le Rouge perl’Almanach des Bergers, stampato a Parigi nel 1491 da Gui Marchant.

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Presentazione del Corpodi Polizia MunicipaleIl mese di ottobre 2007 ha visto la na-scita del Corpo di Polizia Municipaleassociato della Comunità Collinare delFriuli, che comprende i comuni di: Col-loredo di Monte Albano, Dignano,Majano, Moruzzo, Osoppo, Ragogna,Rive d’Arcano, San Daniele del Friuli eTreppo Grande.Svolge le funzioni di Polizia Locale pre-viste dalla legge, secondo quanto pre-visto dalla normativa nazionale (Legge65/86) e da quella regionale (L.R. 62/88e successive).Le funzioni espletate dalla Polizia Muni-cipale sono: la prevenzione e repres-sione delle violazioni alle norme conte-nute in leggi, regolamenti, provvedi-menti statali, regionali e locali; l’infor-mazione, la notificazione e l’accerta-mento di atti; il soccorso alla popola-zione; la vigilanza sul patrimonio pub-blico; la polizia stradale, giudiziaria e dipubblica sicurezza come previsto dallalegge statale.Il Corpo di Polizia Municipale è com-posto da 21 appartenenti al Corpo veroe proprio che operano normalmente indivisa, e 3 amministrativi, suddivisi percompetenze in tre settori: Staff Co-mando, Servizi Amministrativi e ServiziTerritoriali.

Struttura organizzativa funzionie Responsabili dei servizi

Staff ComandoIl coordinamento generale dell’attivitàdel Corpo è affidato al Comandantedella Polizia Municipale che ha il com-pito di mantenere i rapporti conl’esterno, inoltre: gestione ufficio segre-teria, gestione ufficio ragioneria, con-trollo di gestione, organizzazione deiservizi interni ed esterni, gestione delpersonale, gestione del vestiario, pro-grammazione e organizzazione forma-zione professionale, rilascio dei contras-segni per sosta/circolazione invalidi.

Servizi TerritorialiUfficio controllo del territorioCoordina le attività di controllo del terri-torio in generale e l’attività operativa diPolizia Stradale: prevenzione e repres-sione infrazioni al codice della Strada,rilevamento incidenti stradali, procedi-menti relativi a sinistri stradali, incluso ilrilascio di informazioni e copie dei ri-

lievi, segnaletica stradale, viabilità, ge-stione dei veicoli. Il servizio è attivodalle ore 7,30 alle ore 19,15.

Servizi AmministrativiUfficio Polizia Annonaria – Commer-ciale – Ambientale – P.G.Coordina le attività amministrative diPolizia Giudiziaria, Informativa, Com-merciale, Annonaria e Ambientale:svolge indagini di Polizia Giudiziariaanche delegate su materie di compe-tenza, raccoglie querele e denunce, vi-gilanza sulla corretta applicazione dileggi e regolamenti in materia di tuteladell’ambiente e degli animali, accerta-menti relativi ad attività economiche eproduttive, vigilanza ai mercati e com-mercio ambulante, mestieri girovaghi,manifestazioni di sorta locali, servizio dipresidio alle manifestazioni di sorta lo-cali, gestione degli oggetti rinvenuti,accertamenti e successivi atti relativi acessione fabbricati, ospitalità stranieri,denuncia infortuni, ordinanze di disci-plina della circolazione di caratteretemporaneo per manifestazioni.

Ufficio Contravvenzioni –DepenalizzazioneCoordina le attività relative ai procedi-menti sanzionatori relative ad illeciti alC.d.S., Leggi Regionali ed altre non dicompetenza dell’Ufficio Polizia Com-merciale, ad Ordinanze Sindacali e Re-golamenti Comunali, incluse sanzioniaccessorie e relativo iter burocratico,nonché provvedimenti di irrogazione disanzioni pecuniarie amministrative dicompetenza del Comune, riscossionemediante ruoli esattoriali, gestione trat-tamenti sanitari obbligatori, gestionedegli oggetti rinvenuti.

Ufficio Polizia Amministrativa - EdiliziaEffettua attività di vigilanza edilizia, ri-lascia le autorizzazioni per passi carraie occupazione suolo pubblico, pareriper l’autorizzazione all’installazione diimpianti pubblicitari, pareri di viabilitàrelativi all’apertura di strutture di ven-dita, ordinanze di disciplina della circo-lazione stradale definitive ed a tempodeterminato (non inerenti a manifesta-zioni), rilascio autorizzazioni – nulla ostaper competizioni sportive su strada, ri-lascio permessi di transito per carico escarico in Zona a Traffico Limitato ostrade disciplinate ove è vietata la cir-colazione – rilascio permessi transito inderoga per autocarri di massa com-plessiva a p.c. superiore a 3,5 t., ge-stione segnaletica stradale.

CENTRALE OPERATIVAIn caso di emergenza, grazie ad uncontatto radio costante, il servizio ero-gato dalla Centrale Operativa, per inter-venti richiesti dal cittadino, è attivodalle 7,30 alle ore 19,15 dal lunedì alsabato, esclusi i giorni festivi. I tempi diintervento possono variare a secondadella disponibilità del personale e se-condo delle fasce orarie.Gli interventi ai quali la Polizia Munici-pale dedica particolare attenzione sonogli incidenti stradali con feriti, l’occupa-zione abusiva dei parcheggi riservati aiveicoli che trasportano persone diver-samente abili, il dissesto del mantostradale e tutte quelle situazioni chepossono costituire un pericolo per lepersone.

Rilascio copie e documentiLa presa visione ed il rilascio di docu-

menti agli aventi diritto o delegati rela-tivi a verbali di accertamento e di viola-zioni amministrative, si esplica comesegue:

• Presa visione verbali originali, foto-grafie rilevate a mezzo postazioni dimisuratori di velocità e postazioni se-maforiche: entro 25 giorni dalla rice-zione della richiesta i documentisono messi a disposizionedell’avente diritto o delegato;

• Rilascio copie semplici o conformi diverbali, fotografie, prove di avvenutanotifica: entro 25 giorni dalla rice-zione della richiesta.

• Le copie da inviare tramite serviziopostale, su specifica richiesta, sonospedite entro 25 giorni dalla ricezionedella stessa.

ComandanteCap. Mario VIERASegreteria: tel. 0432 948455 interno 232 fax 0432 948100Mail:[email protected]

Ufficio controllo del territorioTen. Angelo SARBASINITelefono: 0432 943080Mail:[email protected]

Ufficio polizia annonaria – commerciale– ambientale – P.G.Ten. Livio FINAZZOTelefono: 0432 948100Mail: [email protected]

Ufficio contravvenzioni - depenalizzazioneAg. Sc. Fiorella CANNELLATelefono: 0432 943080fax 0432 954289Mail: [email protected]

La Polizia Municipale sul territorio

Sono lontani i tempi in cui il “Vigile Urbano” si chiamava Guardia dei Comuniistituito per vigilare e difendere i confini del territorio.Dopo varie fasi epocali che hanno visto questa figura subire un graduale e radi-cale mutamento della propria figura istituzionale, l’agente della Polizia Locale oMunicipale, come individuata ora, è chiamato a compiti sempre più impegnativie specialistici. Con la globalizzazione, l’apertura delle frontiere, ed il miraggio difacili guadagni, il nostro paese sta subendo un momento delicato e critico.Tutto ciò comporta una crescente richiesta di disciplina, legalità e sicurezza da

parte dei cittadini. Il buon funzionamento di una comunità come istituzione, di-pende dal rispetto delle istituzioni stesse, dall’osservanza delle leggi e regola-menti e dal buon uso della “cosa pubblica”.Lo scopo principale dell’operatore di Polizia Municipale è di garantire tuttoquesto, per una civile convivenza, facendo rispettare le leggi e i regolamenti, fa-vorendo comportamenti rispettosi e civili tra le persone. I comportamenti che infrangono le regole vanno sanzionati al fine di indirizzarele azioni individuali e di gruppo alla legalità.

UFFICIO POLIZIA AMMINISTRATIVA - EDILIZIAM.llo Rino ERMACORA - Telefono: 0432/948455 interno 240 Mail: [email protected]

S. DANIELE

MAJANO

OSOPPO

COLLOREDO

MORUZZO

Lunedì

11.30 - 12.30

11.00 - 12.00

11.00 - 12.00

17.00 – 18.00

Martedì

11.30 - 12.3017.00 – 18.00

17.00 - 18.00

Mercoledì

11.30 - 12.30

16.30 – 17.30

Giovedì

11.30 - 12.3017.00 – 18.00

10.00 - 12.0017.00 – 18.00

17.30 – 18.30

Venerdì

11.30 - 12.30

Sabato

11.30 - 12.30

11.00 - 12.00

Orari di apertura al pubblico

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23I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

cronacaTREPPO A STRASSBURG

Si brinda a Strassburg.

Gli “addetti” di Treppo a Strassburg.

GLI ALUNNI DI STRASSBURGOSPITI DELLA NOSTRA SCUOLA

La visita degli alunni di Strassburg alle nostre scuoleelementari, e quella dei nostri ragazzi alla pari scuoladella cittadina carinziana, sono oramai una consuetu-dine pluriennale. Anche quest’anno, il 29 maggio, gliscolari di Strassburg sono stati ospiti dei loro coetaneitreppesi. Le due scolaresche si sono incontrate pressoil parco festeggiamenti, adiacente alle scuole e, dopogli indirizzi di saluto, si sono esibite, con bravura esimpatia, in alcune divertenti ed applaudite rappresen-tazioni. Alle scenette ed ai canti, anche in italiano, deigiovani ospiti d’oltralpe hanno di rimando risposto inostri ragazzi con altrettanta bravura e simpatia. I gio-vani ospiti austriaci, dopo i saluti e le promesse di unauspicato arrivederci, hanno consumando un prelibatopranzetto presso una trattoria tipica per poi far visitaall’Oasi delle cicogne di Fagagna.L’incontro tra gli alunni di Strassburg e di Treppo.

Come oramai consuetudine anche quest’announo stand del nostro Comune era presente aStrassburg il 20 e 21 giugno, in occasionedella festa della cittadina a noi gemellata.Presso la struttura, collocata nella piazzaprincipale assieme a tutti gli stands e chioschicarinziani, veniva distribuito materiale di infor-mazione turistica del nostro territorio, e diquello collinare in genere, ma soprattutto sipotevano gustare prelibati prodotti gastrono-mici annaffiati da un ottimo vino prodotto nelnostro territorio. Alcuni volontari hanno garantito il servizio dipreparazione e distribuzione dei piatti, a lorovada il nostro grazie. All’inaugurazione il no-stro Comune era rappresentato dalla Giunta,che è stata ricevuta dalle autorità locali, tracui il Sindaco ed il governatore della CarinziaJörg Haider. L’inaugurazione dei festeggia-menti è stata caratterizzata da un’atmosferadi grande cordialità e simpatia, come peraltrotutte le volte che le due Comunità hannoavuto modo d’incontrarsi. Il governatore dellaCarinzia si è intrattenuto anche presso il no-stro chiosco, familiarizzando con i presenti ebrindando in loro compagnia. Haider è scom-parso recentemente in modo tragico e noi daqueste pagine lo vogliamo ricordare per lacordialità ed il calore con cui ci ha accoltinelle diverse occasioni in cui ci siamo incon-trati. Aveva in un’occasione promesso al no-stro Sindaco che sarebbe venuto, appenapossibile, anche a Treppo a farci visita.Questa visita non ci sarà.Al di sopra ed al di fuori delle diverse idee po-litiche, rivolgiamo all’uomo Haider un pensieroriverente e rispettoso.

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Dopo un incontro ad inizioanno con gli anziani, alfine di programmare le lo-calità per i loro soggiorniestivi, i l 31 maggio haavuto inizio il primo sog-giorno, questa volta ma-rino.Unitamente ai coetanei diBuja, Majano e Colloredodi Monte Albano essihanno trascorso un piace-vole e rilassante periododi vacanza a Cesenatico,presso l’hotel Bisanzio,struttura oramai collau-data e gradita.Il 24 agosto invece i nostrianziani sono partiti perMontecatini, dove hannotrascorso quindici giorninella bellissima località cli-matico-termale toscana.La struttura che li ha ospi-tati, l ’hotel Arnolfo, èoramai una meta cono-sciuta e frequentata da di-versi anni dai nostri con-cittadini, che ritornanosempre molto volentieriper la squisita ospitalitàdei gestori, la salubrità deiluoghi e l’ottima cucina.

24 I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

cronaca

Organizzato dall’Assesso-rato alla Cultura del nostroComune, si è svolto dal 25 al30 settembre un viaggio turi-stico che ha portato i parte-cipanti a visitare diverse lo-calità della Sicilia. Dall’aero-porto di Venezia si è rag-giunto in aereo Palermo,metropoli della Sicilia, ma-gnificamente situata sullariva del mare Tirreno, ai mar-gini della famosa “Concad'Oro” centro turistico tra iprincipali d'Italia, sia per ladolcezza del clima, sia per labellezza dei suoi monu-menti. Nel pomeriggio delprimo giorno visita a Mon-reale, splendida località cheracchiude uno dei gioielli piùrari del patrimonio artisticonazionale: i l Duomo nor-manno con i mosaici siculoveneziani e con lo splendidochiostro. Dopo una ultima vi-

TOUR DELLA SICILIA

Foto di gruppo in Sicilia.

sita a Palermo ci si è trasfe-riti ad Agrigento, antica cittàsulla costa meridionale dellaSicilia, posta in posizionepanoramica sulla valle deiTempli. Nel pomeriggio tourdella Valle dei Templi e delmuseo archeologico di Agri-gento. Altra tappa Piazza Ar-merina, cittadina della pro-vincia di Enna, importantecentro archeologico graziealle importanti rovine dellaVilla Romana del Casale. Lacomitiva ha quindi raggiuntoCatania, visitando tra l’altrola splendida località di Taor-mina, adagiata sopra un ter-razzo tra rocce e mare; im-portantissima stazione cli-matica di fama mondiale. Altour non poteva mancare Si-racusa: eretta su un isolotto,centro archeologico tra imaggiori dell'antica civiltàgreca. Interessanti il teatro

greco, l'orecchio di Dionisioed i l parco archeologicodella Neapoli. L’escursionesull’Etna, il più elevato vul-cano attivo d'Europa, unita-

mente ad un ultimo giro nelcentro di Catania hannoconcluso il viaggio. Un’ini-ziativa che ha registratol’ampia soddisfazione dei

partecipanti, alcuni non trep-pesi, che in pochi giornihanno potuto tuffarsi nellaricca ed affascinante storiadell’Isola siciliana.

Un momento della festa con gli anziani.

I SOGGIORNI E LA FESTA PER I NOSTRI ANZIANI

MERITATO PREMIO A GIANCARLO SPIZZONell’ambito del 48° Festival di Majanosono stati consegnati i Premi ProMajano. La cerimonia, svoltasi nell’areaExPro, ha visto tra i premiati anche ilnostro concittadino Giancarlo Spizzo. AGiancarlo, è stato consegnato, dallemani dell’assessore provinciale AdrianoPiuzzi e del presidente dell’assembleadei sindaci della Comunità Collinare,nonché Sindaco di Treppo, GiordanoMenis, i l premio denominato “Unmondo di passione”. Un riconosci-mento che vuol dar merito a chi operasoprattutto nel campo sociale. Spizzo èsempre stato attivo in campo associa-

tivo, culturale, ricreativo e soprattuttosolidaristico. Il premio ha voluto anchedare, attraverso la persona del proprioPresidente Spizzo, un prestigiosso rico-noscimento alla Associazione “Chei deLatarie” di Carvacco ed alla meritoriaattività che questo sodalizio svolge infavore dei più deboli e sfortunati. Du-rante le premiazioni Giancarlo ha volutoricordare tutti i collaboratori e volontari,che con passione e dedizione lo affian-cano nell’attività associativa. Da questepagine le nostre congratulazioni eplauso a Giancarlo ed a tutti “Chei deLatarie”.

Sabato 13 settembre si èpoi svolta, come consue-tudine, la festa dedicata ainostri concittadini ultra-sessantacinquenni. Dopola S. Messa, presso laparrocchiale di Treppo, glianziani si sono trasferitipresso l’area festeggia-menti di Via Trento perstare qualche ora assiemein allegria. Il menù, prepa-rato dalla nostra cuocaFlavia, aiutata dai volon-tari, era composto da:torta di verdure, zuppa diborlotti con crostini, lonzaal latte, patate saltate inpadella, formaggio,gelato,caffè, vino e acqua mine-rale. Celere e ben organiz-zato il servizio ai tavoli, acura di alcuni volontari eda un nutrito gruppo digiovani. A tutti il grazie piùsentito e riconoscente. Lagiornata si è conclusa conla lotteria che ha creatouna festosa ed allegra at-mosfera.Tutti felici dunque, con ilproponimento di ritrovarsiil prossimo anno.

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Non è facile per gli amici di"CENCE FRENOS" arren-dersi alla stagione delle gior-nate corte e delle tempera-ture rigide.All'inizio, quando l'autunnoè ancora mite, le uscite inbicicletta da corsa sono bel-lissime perchè il caldo soffo-cante dell'estate è sparito,non si suda troppo, fà un po’più fresco e la natura, con ilcambiare dei colori, è meravigliosa. Con l'arrivo del mese dinovembre però, per diversi ciclisti è arrivato il momento diappendere la bici al chiodo per qualche mese, in attesa delnuovo anno e dei primi caldi. Per molti di noi che pedalanotutto l'anno in maniera più o meno saltuaria, in questo pe-riodo si riaccende la passione per la mountain bike. Non cosanuova nel nostro comune. La partenza, come in tutto il restodell'anno, è dalla piazza di Treppo Grande, solo che invecedell'asfalto le nostre mountain imboccano i sentieri sterratiche si snodano nei dintorni del nostro paese, arrivando molto

spesso fino sulle cime dellemontagne che ci circon-dano.Il divertimento è assicurato!anche se al rientro a casa ledita delle mani e le guanciesono rosse, i piedi ghiac-ciati, le bici da lavare e imuscoli stanchi. Tutte coseche scompaiono dopo unabirra bevuta in compagniaal caldo di un bar prima di

andare a pranzo.Per chi ha la passione della bicicletta come noi, ogni mo-mento è buono per pedalare. Basta essere un po’ preparati,sapersi gestire e poi il gruppo degli amici fà il resto.Chi volesse aggregarsi al nostro gruppo "CENCE FRENOS"ci può trovare la domenica mattina in piazza a Treppo prontia partire, oppure ci può contattare tramite e-mail all'[email protected] o al nr tel. 333.1158682.Un saluto a tutti.

Il Presidente Luca Fasiolo

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dalleassociazioni

A.F.D.S. Treppo Grande:attività della sezione

Ormai come da tradizione,domenica 14 settembre si e’svolta la 39^ Festa delDono della sezione con unasignificativa partecipazionedelle sezioni consorelle, didonatori e simpatizzanti.dopo la S. Messa celebratada don Samuele Zentilin edaccompagnata dal CoroPueri Cantores HarmoniaMundi, nell’area dei festeg-giamenti si è tenuta la ceri-monia ufficiale con l’inter-vento del presidente FabbroFlavia, del presidente ono-

rario Di Giusto Aniceto, delvice-sindaco Di Giusto Mar-tino, del rappresentante dizona per l’A.F.D.S. Calli-garo Aldo.Numerosi sono stati i rico-noscimenti consegnati: il di-ploma di benemerenza aBoschetti Luca e MamoloCiro; il distintivo di bronzoa Boschetti Mirco, CarlonFranco, De Luca Lorenzo,Ferrazzo Oliviana e GironiNicola; il distintivo d’oro aSant Amorino; il distintivod’oro con fronde a Di

esempio trainante per inuovi associati che, si sonosempre distinti per il loroaltruismo e disponibilità neldono della ‘cosa’ più pre-ziosa della vita: il sangue.Le tante donazioni affluitenei nostri ospedali hannoprocurato salute e vita aquanti le hanno ricevute, senoi sapremo essere porta-tori di una cultura della sa-lute potremo ulteriormenteradicare il concetto che ildono sia la prassi normaledi quanti ne condividono il

Giusto Guelfo, la targad’argento con pellicanod’oro a Menis Gilberto,Menis Marcello, VidoniPaolo, la goccia d’oro aZanin Severino.Il 50° congresso provincialedell’A.F.D.S. svoltosi il 21settembre a Pasian di Pratoha visto assieme i donatoridi tutte le duecento sezionie ancora una volta abbiamoavuto modo di rendereomaggio ai veri protagonistidella giornata, i benemeritiorgoglio dell’A.F.D.S. ad

La pedalata ecologica.

PUERI CANTORES “HARMONIA MUNDI”

Ed anche quest’anno il nostrocoro è ripartito alla grande.Alla ripresa delle attività, in set-tembre, si è piacevolmente po-tuto constatare l’entrata di nuovielementi di varia età ad inte-grare il numero dei nostri coristi.La stagione didattica è stataaperta dal memorabile concertotenutosi i l 12 Ottobre nellachiesa di Vendoglio in occa-sione della manifestazione “UnBiel Vivi”. Sicuramente il coro, assiemeagli altri gruppi vocali e stru-mentali, ha dato un contributopositivo alla realizzazione diquesto ben riuscito evento che

ha dato occasione di un bel“debutto” per il nuovo anno.Ovviamente si proseguirà cer-cando di fare sempre meglio, etutti siete invitati ad esserne te-stimoni in occasione delle varieesibizioni del periodo natalizio,come il piccolo concerto dell’8dicembre, l’esibizione per l’ar-rivo di Babbo Natale a Vendo-glio il 24, l’animazione dellamessa della notte di Natale aVendoglio, e il concerto del 26Dicembre. Tutti siete calda-mente invitati per concluderecon un po’ di musica e tantaallegria il vostro 2008.

La corista Chiara Spizzo Il Coro Pueri Cantores Harmonia Mundi.

valore. il cammino che in-sieme siamo chiamati a farenon è da poco, ma assiemece la faremo.A tutti voi donatori e dona-trici attivi, porgo un au-gurio affinché continuate ilcammino sociale intrapresocon entusiasmo e fiducia,solidali con coloro che sof-frono, pronti a dare genero-samente di piu’, ma anche aportare nuove forze, giovanie volonterose nella nostrasezione.Un’importante occasioned’incontro fra i componentidi tutte le età della nostrapiccola comunità, è stata lagita organizzata il 18 e 19ottobre sul lago di Comoche oltre allo scopo turisticoracchiude in sé l’impor-tanza del ruolo che la no-stra associazione svolge nelcontesto sociale. Un altro anno sta per ter-minare, i dati che ho rice-vuto delle donazioni finoraeffettuate sono veramentefra i migliori degli ultimiperiodi: dal profondo delcuore un immenso grazie!Il prossimo anno festegge-remo il 40° anniversario difondazione della sezione enel formulare a nome per-sonale e del consiglio diret-tivo gli auguri più sinceri dibuone feste, a voi tutti è ri-volto l’invito a parteciparenumerosi a questo impor-tante traguardo.

Il presidente dell’A.F.D.S.Flavia Fabbro

A.C. “Cence frenos”

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dalleassociazioni

Eccoci qui ancora a parlaredi sport dilettantistico.Un’altro campionato calci-stico ha preso i l via. Laprima squadra, reducedagIi esaltanti risultati dellapassata stagione, ha intra-preso con rinnovato entu-siasmo la nuova avventura.Dall’anno scorso moltecose sono cambiate: comescrivevo già nel precedentearticolo, il gruppo dirigentee lo staff tecnico si sonoprofondamente rinnovati.Sostituire le persone che cihanno lasciato per seguirele loro strade non é statofacile, soprattutto perquanto riguarda la primasquadra. Ma i risultati ciconfortano e ci fanno ben

sperare per i l futuro: i lTreppo Grande è stato in-fatti assoluto protagonistadella prima fase di stagione.Mentre sto scrivendo,siamo infatti primi in classi-fica, a pari merito con laFulgor, e il prossimo im-pegno sarà il “derbyssimo”con la Buiese, un appunta-mento che suscita sempregrande aspettativa, sia tra igiocatori che tra tutti gli ap-passionati che seguono esostengono la squadra congrande simpatia e attacca-mento.Ma non è solo la squadramaggiore a fornire soddi-sfazioni insperate, anche ilsettore giovanile è in decisacrescita, sia quantitativa

che qualitativa. L’ac-cordo di collabora-zione stipulato a suotempo con il Rivierae la Buiese, esteso loscorso anno anchealla Gemonese, sista rivelando moltoproduttivo e sta con-sentendo ad buonnumero di giovani egiovanissimi di riav-vicinare l’attività cal-cistica dopo alcunianni di disaffezione.Le difficoltà di certonon mancano, non ultimequelle prodotte dal com-portamento scorretto di al-cune “grosse” società, cheallettano i giovani talenticon promesse di rapidacarriera e facili guadagni,che si r ivelano quasisempre illusori. Ma noi ri-maniamo comunque fidu-ciosi, nella convinzione chela serietà e la costanzadiano sempre i loro frutti: ilnostro impegno nei con-fronti dei giovani è volto in-nanzitutto a favorirne lapratica sportiva, la socializ-zazione e la crescita fisica espirituale, all’insegna deivalori dello sport. Se poidovesse emergere anche il

“campioncino”, ben venga!Colgo inoltre l’occasioneper comunicare l’imminenteavvio dei lavori di costru-zione del nuovo chioscopresso il campo sportivocomunale. Si tratta diun’opera che aspettavamoda qualche tempo e che ciconsentirà di rendere piùpiacevole la permanenzadegli spettatori, che ci au-guriamo diventino più nu-merosi anche grazie allanuova struttura. Un dovuto plauso all’ammi-nistrazione comunale per ilsostegno che non ha maifatto mancare alla Polispor-tiva.Concludo il mio intervento

ringraziando tutte le per-sone che ci sostengono e ciaiutano, in tutte le forme, glisponsor che non ci fannomancare il sostegno econo-mico, i dirigenti per il tempoche mettono a disposi-zione, i giocatori per il loroimpegno, alle “morose” peril calore con cui seguono iloro compagni, i genitoriper il loro entusiasmo. Lastbut not least, un grandegrazie a mia moglie Mi-chela, per la sua pazienza esopportazione.Colgo l’occasione per por-gere da parte di tutta la Po-lisportiva I più sentiti auguridi un felice Natale e sereno2009.

A.S.D. Treppo Grande

Si sono appena conclusi gli appuntamenti che hanno caratterizzato la sta-gione dell’Associazione Pescatori Sportivi “2 Castelli”. Come da tradizione,tutte le gare si sono svolte presso la magnifica cornice dei “Laghetti Pighin”di Villanova di San Daniele, che da tempo ormai riscuotono il favore non solodella nostra Associazione, ma di tante altre e di molti pescatori in generale,tanto che praticamente tutti i week end dell’anno la zona dei laghetti ed ilparco circostante si animano di decine di pescatori ed amanti della vitaall’aria aperta.Il presidente esprime la propria soddisfazione per come si sono svolte lecompetizioni nel corso della stagione: tutte le tre gare sociali organizzatehanno visto la partecipazione di cinquanta, sessanta persone, molte dellequali hanno portato presso i laghetti anche familiari, amici e simpatizzanti.Anche la gara regionale intitolata al comune di Treppo Grande ha riscosso unottimo successo, mentre due gare sono state organizzate in notturna.Anche quest’anno Giuseppe Ermacora coglie l’occasione per ringraziare tuttigli iscritti per la costanza e la passione con la quale hanno partecipato allevarie competizioni, e per ringraziare i collaboratori che lo aiutano nell’orga-nizzazione dei vari eventi, oltre agli enti e sponsor che ne supportano l’atti-vità.Augurando a tutti Buone Feste ricordiamo che la nuova annata si apriràcome tradizione con l’ormai classico pranzo o cena conviviale, in località an-cora da definirsi, in occasione del quale verranno premiati i numerosi miglioriclassificati della stagione 2008, e dove verrà presentato il programma dellegare per il 2009. Giuseppe Ermacora

Il nostro capitano Davide Crapiz.

Associazione PescatoriSportivi “2 Castelli”

La nostra squadra 2008/2009.

La CYGNUS, Associazione Astronomica del Friuli Collinare,iscritta nel Registro Regionale delle Ass. di Promozione Sociale èstata costituita il 20 luglio 2005 (anniversario del primo sbarco lu-nare) a cura di appassionati.Il sodalizio, con sede a Treppo Grande, opera esclusivamente subase di volontariato ed è l’unico del settore in tutta la zona delFriuli Collinare. Attualmente contiamo 148 soci, residenti in variComuni della Collinare. Lo scopo primario della Cygnus è quello di promuovere pressotutta la popolazione la conoscenza dell’astronomia e dellescienze correlate. Però a differenza di altre simili associazioni,che svolgono attività di osservazione a livello professionale, loscopo è di far conoscere in maniera semplice e accattivante lemeraviglie del cosmo a tutti, tramite conferenze e spettacoli conimmagini proiettate. Le nostre iniziative, che vengono pubblicizzate attraverso internetsul sito dell’Unione Astrofili Italiani, creano un coinvolgimento dipersone che provengono anche da Portogruaro, Sacile, Cone-gliano, Oderzo e altri Comuni, determinando in tale modo aspettidi promozione del territorio. Infatti gli appassionati di astronomiache assieme alle loro famiglie vengono per partecipare alle no-stre conferenze, si fermano poi sul territorio utilizzando servizi,attività commerciali, culturali e museali della zona Collinare chenon avrebbero altrimenti conosciuto.Contiamo così di dare il nostro contributo per far conoscere il no-

sfrcInvmaN•

ASSOCIAZIONE ASTRONOMICA FR

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A.D.O. Treppo GrandeLE DOMANDE PIU' FREQUENTI

Perchè donare i propri or-gani e tessuti dopo lamorte?Per migliaia di uomini,donne e bambini il trapiantoè l'unica possibilità di ricon-quistare la salute e di conti-nuare e vivere. Donare è unatto di civiltà e di solida-rietà: è un dovere morale.

Quando può avvenire ladonazione?La donazione di organi av-viene solo dopo che è statofatto tutto il possibile persalvare il paziente poten-ziale donatore e quando èstata accertata la morte ce-rebrale.

Che differenza c'è tramorte cerebrale e coma?Nella morte cerebrale tuttele cellule del cervello ces-sano le loro funzioni inmodo irreversibile. Nelcoma, invece, il paziente èvivo anche se la coscienzaè assente. Il metodo cor-retto per definire la morte diun individuo è il riscontrodell'avvenuta morte cere-brale.

Come avviene l'accerta-mento di morte?È impossibile confondere ilcoma con la morte cere-brale. La morte viene accer-

tata da una commissionecomposta da tre medici: unmedico legale, un rianima-tore, un neurologo. Gli ac-certamenti vengono ripetutie registrati almeno tre voltein un periodo di osserva-zione di sei ore elevate adodici per i bambini.

Quali organi e tessutipossono essere donati?Organi: reni, cuore, pol-moni, fegato, pancreas, in-testino. Tessuti: cornee,valvole cardiache, arterie,vene, ossa, cartilagini, ten-dini e cute. La medicina stainoltre perfezionando i tra-pianti di cellule staminali edi arti.

Chi può essere donatore?Il potenziale donatore è unsoggetto deceduto inquanto si è verif icata lacompleta ed irrevocabile di-struzione dell'encefalo (cer-vello). Per quanto riguardal'età non esistono l imitiperchè l'idoneità degli or-gani dipende più dalle con-dizioni funzionali che dal-l'età anagrafica. Tutti pos-sono essere donatori.

Esiste in Italia il com-mercio di organi?Nel nostro Paese non esisteil commercio di organi:esso è vietato dalla legge(art. 19 Legge 1 aprile 1999n. 91) così come è vietata

l'esportazione di organi inStati che ne fanno com-mercio. In Italia il trapiantoè gratuito.

Ci sono preclusioni reli-giose alla donazione?Le principali confessioni re-l igiose (Cattolicesimo,Ebraismo, Protestantesimo,Buddismo, Islamismo) sonosostanzialmente tutte favo-revoli alla donazione ed altrapianto.

Come si esprime la vo-lontà di donare? A) Attraverso l'iscrizioneall'A.D.O. - FVG, con unasemplice dichiarazionescritta che il cittadino portacon sè con i proprio docu-menti, con la Donor card di-stribuita dall' A.D.O. - FVG. B)Attraverso la registra-zione di volontà effettuatapresso le Aziende A.S.S. ele Aziende ospedaliere.

Che cos'è l'ADO-FVGonlus?È un'associazione di volon-tariato nata a Udine nel1976 che opera su tutto ilterritorio regionale. È apertaa tutti i cittadini. È aparti-tica, aconfessionale e nonha finalità di lucro.

Quali sono i suoi scopi?- Sensibilizzare i cittadini

per una reale coscienzadel dono degli organi del

proprio corpo dopo lamorte

- Diffondere il concetto diprevenzione delle ma-lattie nelle scuole e sulterritorio

La situazione in ItaliaOltre 10.000 persone, ognianno, sono in lista d'attesaper il trapianto. Circa 4.000riescono ad ottenerlo. Icampi della terapia del tra-pianto sono vasti e i pa-zienti, spesso senza spe-ranza, sono molti: quelli cheattendono una cornea pervedere, quelli che necessi-tano di un cuore, di un fe-gato, di un rene o di unpancreas per sopravvivere,altri chiedono un lembo ditessuto per non restare me-nomati e così via.

È possibile decidere a chi verranno trapiantati iproprio organi dopo lamorte?NO, gli organi vengono as-segnati ai pazienti in lista diattesa in base alle condi-zioni di urgenza ed allacompatibilità clinica ed im-munologica del donatorecon le persone in attesa ditrapianto

I pazienti pagano per rice-vere un organo?NO, è illegale comprare ovendere organi umani: ladonazione è sempre gra-

tuita ed anonima. I costi deltrapianto sono a carico delServizio Sanitario Nazionale

Quali sono le norme cheregolano la dichiarazionedi volontà sulla donazionedi organi e tessuti?A tutti i cittadini viene datala possibilità (non l'obbligo)di esprimere la propria vo-lontà sulla donazione deiproprio organi e tessuti ascopo di trapianto dopo lamorte- Il sistema scelto in via

transitoria non è i l si-lenzio-assenso ma il con-senso o il dissenso espli-cito (come previsto dal-l'art. 23 della Leggen.91/99 del 1 aprile 1999)

- Se un cittadino non siesprime, è prevista dallalegge la possibilità per ifamiliari (la legge indicaquali: coniuge, convi-vente more-uxorio, figli,genitori) di opporsi al pre-lievo.

- In ogni caso il prelievonon ha luogo se vienepresentata una dichiara-zione del donatore, con-traria alla donazione, suc-cessiva alla precedentedichiarazione positiva.

A tutti i più cari auguri diBuone Feste

A cura del dott. Ciro MamoloSez. ADO Treppo Grande

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stro Comune in tutti i suoi migliori aspetti, of-frendo nel contempo un’occasione di crescitaculturale e di svago. In questi anni la CYGNUS ha svolto la sua atti-vità a favore della comunità organizzandomolteplici appuntamenti scientifici gratuiti eaperti a tutti. Nel dettaglio:• conferenze itineranti con cadenza mensile

su: pianeti, galassie, nebulose, buchi neri,quasar, possibilità di forme di vita aliene,ecc. Conferenze e spettacoli tenuti in variComuni del Friuli, tra cui ovviamenteTreppo Grande, sede dell’Associazione.

• corsi completi di astronomia presso l’Uni-versità della Terza Età di Buia, con lezionisettimanali, graduate in tre Corsi di diversolivello, più un corso pratico. Inoltre duecorsi pratici annuali tenuti a Colloredo diMonte Albano e a Moruzzo.

• lezioni ai ragazzi presso le Scuole Elemen-tari e Medie Inferiori.

• serate di osservazioni all’aperto con tele-scopi per imparare a riconoscere le costel-lazioni e i pianeti nelle varie stagioni

dell’anno.• gite culturali in Italia e all’estero a visitare

Planetari e Musei Scientifici o siti legati allenostre attività.

Di seguito vogliamo ricordare le conferenzetenute nel territorio di Treppo Grande, che,con nostra soddisafzione, hanno sempreavuto un grande seguito di pubblico.Abbiamo iniziato nel gennaio 2006 con lospettacolo dal titolo “Viaggio attraverso la Ga-lassia” e poi di anno in anno presso la SalaConsiliare del Comune si sono succedutispettacoli su variu temi dell’astronomia, qualila missione del “Voyager”, sonda partita nel1977 e ancora in viaggio fuori dal sistema so-lare. E poi abbiamo continuato con spettacolisulle “Nebulose”, sul pianeta “Venere”, su“Saturno”, sulle “Supernovae” e sul “Sole”.Sempre a Treppo, ma presso l’Agriturismo aiBeneandanti, abbiamo organizzato una seratalo scorso 12 agosto, con conferenze e osser-vazioni relative alla caduta delle Perseidi (La-crime di San Lorenzo) dal titolo “Polvere diComete”. Inoltre anche una serata presso laLatteria di Carvacco con tema il “Sistema So-

lare”. Oltre agli spetta-coli al chiuso, ab-biamo anche organiz-zato serate all’apertocon osservazioni con itelescopi e i binocolidell’associazione, per tutti co-loro che volevano avere un approccio direttocon il cielo stellato.Naturalmente abbiamo potuto svolgere tuttequeste iniziative grazie alla fattiva collabora-zione dell’Amministrazione Comunale. Tuttora sono in svolgimento corsi di astro-nomia che si potrarranno fino a fine aprile2009. Qualora ci fossero persone interessateai corsi o a qualsiasi altra nostra iniziativa,possono contattare la CYGNUS al numero te-lefonico 0432-961862, chiedendo di MarcoTonino.Cogliamo l’occasione per porgere a tutti i let-tori a nome dell’ Associazione AstronomicaCYGNUS, i più cordiali auguri per le festivitàNatalizie e per un felice anno 2009.

Glauco Minotti Marco Tonino

CA FRIULI COLLINARE CYGNUS

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Un’attività impegnativaper prepararci agli im-pegni programmati perla seconda metàdell’anno in corso. Otre agli appuntamentiannuali che il gruppoporta avanti ormai daanni, ci aspettavano dueincontri: il primo inTrentino, il secondo inSpagna e precisamente inCatalogna per il festivalinternazionale dei gruppicorali.Sono stati entrambi deiconfronti musicali, ma siè anche parlato dellevarie problematiche cheogni Coro vive in questitempi.Su di un punto siamocertamente tutti d’ac-cordo, l’età anagraficadei Cori è mediamente

dalleassociazioni

CORO “ALPE ADRIA”

Conoscendo altre realtà… proposte per il futuro

Il coro Alpe Adria durante l’ultima rassegna Europa dei Popoli.

previsione (qualora siraggiungesse una consi-stente adesione) due pro-poste di trasferta: laprima nella città di Tokaiin Ungheria, e la secondain Bielorussia nella cittàdi Minsk. Per chiudere l’anno ilCoro vi invita al tradizio-nale “CONCERTO DINATALE” che in questaoccasione si svolgerà ilgiorno 26 dicembre alleore 16.00 presso il“Teatro Bellavitis”,un’occasione per ascol-tare le voci bianche del coro “HARMONIAMUNDI”, diretto dallaMaestra Sandra Man-sutti, ed il coro “ALPEADRIA”, diretto da Ni-cola Pascoli. Con questa serata inten-diamo anche ringraziarechi da tanto tempo ci so-stiene: l’amministrazionecomunale, le parrocchie,i numerosi sponsor, la“Protezione Civile”, gli“Amici” che chi aiutanoquando organizziamoqualche evento ed i citta-dini tutti.

Un sincero “AUGURI !!!” da tutto il Coro.

Il Coro ALPE ADRIA

Sito: www.coroalpeadria.it

della cultura. Continuando in quellache ormai è una tradi-zione, il coro sta pubbli-cando il “LUNARI PALAN 2009”, un lavoro checoinvolge alcuni coristi (con a capo Cinzia e Ago-stino), e che verrà distri-buito ad ogni famiglia ilmese di dicembre daparte dei componenti delcoro. In questa edizionesono illustrate le nume-rose associazioni cherendono attiva la vita delcomune di TreppoGrande, con la lorostoria e le loro attività.Nel prossimo anno ilcoro inizierà i prepara-tivi per festeggiare il20esimo dalla fonda-zione che si svolgerà nel2010; per ora sono in

tici ( A.G.I.A.P. –S.I.A.E.– ecc…); davvero unacollaborazione che nellarealtà dà una grossamano alle associazioniche operano nel mondo

sopra gli “ anta”, unarealtà che ci fa meditaresul futuro, ma che coin-volge anche altre associa-zioni. Ricambio? Un in-dirizzo che tutti ci indi-cano, ma che sembraquasi impossibile, omolto difficile da realiz-zare. Quello che però ab-biamo notato in questemanifestazioni è stata lasemplicità con cui sonostate realizzate; permessi,documenti, timbri, tuttoaffidato ad un solo uf-ficio (nel comune o nellacircoscrizione, o c/o laproloco), non per questohanno un costo “zero”,ma non fanno certa-mente perdere del tempoe danno quella tranquil-lità di aver adempito atutti i premessi burocra-

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Circolo culturale ricreativo “Chei de latarie”

L’anno 2008 è alla sua con-clusione e, augurando atutti buone Feste, ringraziotutti coloro che hanno par-tecipato alla realizzazionedelle molte iniziative che ilCircolo “Chei de latarie” haproposto alla popolazionedi Treppo Grande.Il ricavato del “Mercatino diNatale 2007” è stato devo-luto a sostegno delle “Bam-bine invisibili delle Ande” edei progetti realizzatidall’Associazione “Ascoltale voci che chiamano”.Ad aprile, la tradizionale se-rata dedicata all’educazionesanitaria ha visto la pre-senza del dott. ValentinoMoretti, Primario del re-parto di Medicina all’Ospe-dale di S. Daniele, che ha

parlato dell’apparato car-diovascolare.La IV edizione della festa“Senza Barriere” è stata ungrande successo. All’inizia-tiva, realizzata in collabora-zione con l’Amministrazionecomunale e sostenuta dadiversi sponsor del terri-torio, hanno partecipatomolte persone. Ospitid’onore, come ogni anno, iragazzi dell’Associazione“Nostro domani” di Pers diMajano e della ComunitàPiergiorgio di Udine. Rin-grazio a nome di “Chei delatarie” tutti i volontari chehanno reso possibilequesta giornata di festa esensibilizzazione e anche lalocale Polisportiva che perl’occasione ha organizzato

un torneo di calcio riservatoalla categoria “pulcini”,coinvolgendo le squadredei paesi vicini. Un grazieanche agli attori de “La

buona compagnia” chehanno fatto divertire il pub-blico con lo spettacolo tea-trale “Peter Pan”, al coroPueri Cantores “HarmoniaMundi” e a Don Samuele. Ilricavato della giornata èstato finalizzato al sostegnodell’attività delle due asso-ciazioni ospiti e consegnatoai rispettivi presidenti du-rante un momento convi-viale la terza domenica diottobre.A fine luglio, come ognianno, la nostra associa-zione ha realizzato a Car-vacco la “Festa in piazza”con specialità a base dipesce: calamari e sarde allagriglia. Anche in questa oc-

casione sono stati molti ivolontari che hanno colla-borato per poter offrire allapopolazione questo mo-mento conviviale.I l periodo autunnale havisto l’ impegno di moltedonne del paese, che sisono ritrovate settimanal-mente presso la sededell’Associazione per con-fezionare i bellissimi lavo-retti del “Mercatino di Na-tale 2008”. Con capacità emaestria, lavorando in-sieme, hanno realizzatoprodotti artigianali in stilenatalizio, idee originali perun regalo o un pensiero, ilcui ricavato sarà devolutocome ogni anno in benefi-cenza. In questa occasionesono anche state accese lecaratteristiche luminarie na-talizie.Chiudendo l’articolo rin-novo il mio grazie a tutti ivolontari che ruotano at-torno all’Associazione e allesue attività e mi auguro diritrovare la stessa parteci-pazione e lo stesso caloreanche in futuro.A nome di tutti i soci rin-novo le più sentite espres-sioni di cordoglio per laprematura scomparsa diAlessandro Zanin, che èstato un valido e puntualecollaboratore del Circolo ri-coprendo il ruolo di Segre-tario e testimonio la nostraaffettuosa vicinanza a Se-verino Zanin e Arieda, inquesto difficile e dolorosomomento.

Il Presidente del Circolo “Chei de latarie”Giancarlo Spizzo

Un momento della consegna del ricavato di “Senza Barriere”.

Si gusta il pesce in piazza a Carvacco.

CLUB ACATVALORI E SIGNIFICATO DEI CLUB DEGLI ALCOLISTI IN TRATTAMENTO

Le famiglie del Club adottano un approccio ecologicosociale che fa riferimento all’uomo nella sua globalitàcon la sua storia, le sue relazioni, con la sua famiglia e lacomunità dove vive e lavora.L’esperienza ci insegna che il cambiamento non è soloindividuale, ma è familiare e comunitario anche se la dif-ficoltà maggiore che incontriamo è di dover cambiareprima di comprendere.Le ns. riunioni avvengono puntualmente ogni settimana,alla stessa ora, nello stesso luogo, in maniera semplice etutti possono accedere per affrontare le situazioni di di-sagio, per offrire la possibilità di una nuova vita anche achi credeva di non averne più diritto. Ogni componenteprende in mano la propria vita, si libera della idea chedebbano essere gli altri a risolvere i suoi problemi e ac-cetta con responsabilità le conseguenze delle sue azioni,impegnandosi a trovare dentro se stesso le motivazioniche spingono al desiderio di cambiare comportamenti ea lavorare per la pace interiore, quella pace che tutti noidesideriamo “ la pace del cuore”.

Il Club quindi non è un centro di potere, ma un luogo dilibertà dove si crea un clima per cui tutti possono averela possibilità di sviluppare le parti migliori di se stessi.Non ci sono malati, o “viziosi” ma persone e famiglie chelavorano sulle proprie risorse, sulla loro ricchezza umanae spirituale; ogni persona parla di sé stessa, sa di nonessere giudicata e che la sua storia è rispettata, cometutte le scelte personali. Ogni famiglia trova le proprie ri-sposte valorizzando l’ascolto, il confronto, la condivi-sione.L’impegno più grande delle famiglie del Club è di pro-muovere e proteggere non solo la propria salute, ma at-traverso le Scuole Alcologiche Territoriali di poter modifi-care la cultura dominante nella propria comunità per di-fendere sempre più il benessere e la salute di tutti.Vi ringrazio per lo spazio concesso e invitiamo chi cilegge a partecipare alla prossima Scuola Alcologica Ter-ritoriale che faremo nella nostra comunità nella prossimaprimavera.

Club 118 e 251 di Vendoglio

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Page 30: 14896 Not treppo NATALE 2008 - Comune di Treppo Grande ... · Coro Pueri “Armonia Mundi” di Treppo Grande VENERDI 2 GENNAIO 2009 ... un ottimo successo di pub- ... Jazz Ensemble”

30 I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

La manifestazione più im-portante e prestigiosa, de-nominata “Un Biel Vivi”,organizzata dalla ProLoco “G.B. GALLERIO” siè svolta recentemente,l’11 e 12 ottobre 2008. In apertura della manife-stazione, e precisamentesabato 11 ottobre, si è te-nuto il convegno “Turismoe Collina” presenti auto-rità, imprenditori, espertiuniversitari, operatori delsettore nonché del marke-ting. L’obiettivo era quellodi cercare di sviscerare leproblematiche legate alturismo rurale e trovare lestrategie necessarie persviluppare questa granderisorsa del Friuli collinare.“Un Biel Vivi”, baciato dadue splendide giornate disole offriva lungo le viedell’abitato di Vendogliol’al legria e le pietanzedelle 12 Pro Loco chefanno parte del Consorziofra le Pro Loco della Colli-nare e precisamente: Ven-doglio, Fagagna, Buia, Ci-conicco, Dignano, Flai-bano, Majano, Monte-gnacco, Ragogna, Pa-gnacco, Tavagnacco e Vil-lanova.La manifestazione sisvolta all’insegna di unagrande allegria, in partico-lare nella giornata di do-menica, grazie all’esibi-zione degli scampanota-dors furlans “Gino Erma-cora”, che hanno fatto ri-vivere la tradizione delsuono delle campanequale “invito” a parteci-

pare alla messa delpaese; grazie alla collabo-razione con il Circolo Ip-pico Buiese che, con isuoi istruttori ha per-messo ai bambini più pic-coli di divertirsi caval-cando i pony della scuola,altra usanza caduta ogginel dimenticatoio, ma cheha permesso ai più piccolied ai propri genitori di farrespirare l’aria antica e ru-rale del Friul i che fu;grazie al gioco “Crash DeCoculation” proposto dalduo “Spache Coculis”. I bambini e non solo,hanno avuto la possibilitàdi scoprire un’arte miste-riosa e affascinante,quella della scultura li-gnea. Si sono potuti am-mirare dei veri e propri ca-polavori in legno, che unavolta scolpito e scavato, ciha restituito opere fanta-stiche. All’interno della manifesta-zione sono state allestitedue mostre, una di scul-ture lignee e di pittura,con opere degli artisti lo-cali Spizzo Luciano, Ma-rina Coccolo e FrancescoMoretti, l’altra con operedell’artista Giorgio Altio,allestita presso l’Aziendavinicola Banear, con visitaall’azienda stessa.La domenica è stata poiimpreziosita dal concertodel coro “HarmoniaMundi” Pueri Cantores diTreppo Grande e Vendo-glio, dalle musiche deigiovani chitarristi “I lQuadro Armonico” guidati

dalla maestra Rita Co-vasso, dall’esibizione“Wedding Singers” - En-semble vocale femminilediretti dalla maestraSandra Mansutti ed in se-rata dall’esibizione di ungruppo di giovani artisti gli“Splumats”.Ma chi ha avuto il piaceree la possibilità di parteci-pare, ha visto anche lebancarelle con fiori, op-pure con tegole dipinte amano, con streghe e bam-bole di pezza, ed altri og-getti creati con altri mate-riali; le bancarelle delle ca-ramelle e dei dolciumihanno fatto ricordare lefeste paesane di qualchedecina di anni fa.Ma dopo una breve cro-naca, cogliamo l’occa-sione per un sincero rin-graziamento.GRAZIE a tutte le Autoritàintervenute al Convegno,alla cerimonia di inaugura-zione e a quella finale; inparticolare all’Assessoreregionale Istruzione, For-mazione e Cultura, - Ro-berto Molinaro, all’Asses-sore provinciale alle Atti-vità Produttive e Turismo– Franco Mattiussi, al Pre-sidente del CdA della Co-munità Coll inare – Lo-renzo Cozianin, al Vice-Sindaco di Treppo Grande– Martino Di Giusto eall’Assessore comunale –Francesco De Luca, alPresidente dell’Associa-zione regionale fra le ProLoco – Flavio Barbina, alPresidente del Consorzio

fra le Pro Loco della Co-munità Collinare - BrunoPerini.GRAZIE al parroco donSamuele Zentilin per lacollaborazione per la riu-scita della bellissima ma-nifestazione svoltasi do-menica pomeriggio nellachiesa parrocchiale.GRAZIE alla maestraSandra Mansutti che haorganizzato in modo su-perlativo la manifesta-zione testé citata. GRAZIE ai volontari dellaProtezione civi le diTreppo Grande, Dignanoe Colloredo di Monte Al-bano che diretti dal Re-sponsabile locale Giu-seppe Scagnetti hannovigilato e collaborato perla deviazione del trafficoveicolare.GRAZIE agli Scampano-tadors Furlans “Gino Er-macora”, al duo “SpacheCoculis” che ha fatto di-vertire grandi e piccini.GRAZIE alla ditta Banearche ha consentito la visitaall’Azienda e alla bellamostra ivi allestita.GRAZIE agli artisti SpizzoLuciano, Marina Coccoloe Francesco Moretti, lecui opere sono statemolto apprezzate.GRAZIE ai privati chehanno consentito di utiliz-zare dei terreni per desti-narli a parcheggio.GRAZIE a tutti coloro chenelle giornate precedentihanno provveduto allapulizia delle strade e dellearee, in modo da presen-

tare il nostro paese nelmigliore modo possibile, eabbellendolo con fiori.GRAZIE, GRAZIE, GRAZIEa tutti gli abitanti di ViaGallerio e in modo parti-colare quelli che hannopermesso di utilizzare icortili e gli spazi privatiper collocare i gazebo,perché si sono dimostraticollaborativi. Le Pro Locopartecipanti ci hanno in-caricato di ringraziare perl’ottima accoglienza rice-vuta.GRAZIE, GRAZIE, GRAZIEalle 12 Pro Loco parteci-panti, che hanno accoltocon simpatia il ns. invito eci hanno permesso di rea-lizzare la manifestazione,con l’augurio di trovarci infuturo a scoprire altre lo-calità dell’amato Friuli.GRAZIE, GRAZIE, GRAZIEa tutti i soci della ProLoco “G.B. GALLERIO”per il lavoro svolto, la col-laborazione e per l’ im-pegno dimostrato; in-sieme, ancora una volta siè dimostrato che si pos-sono concretamente rea-lizzare iniziative importantiper le nostre comunità.Tanta gente prima d’oranon sapeva neppuredell’esistenza di Vendo-glio, ora ha potuto vedereed ammirare il paese e lebellezze circostanti.

GRAZIE, GRAZIE, GRAZIEa TUTTI!!

Il PresidenteRoberto Geretto

dalleassociazioni

Pro Loco “G.B. GALLERIO”

Un Biel Vivi: Grazie, Grazie, Grazie ….

Quattro piacevoli chiacchiere alla festa.Un aspetto della festa “Un iel Vivi”.

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31I L C O M U N E D I T R E P P O G R A N D E

Movimento demografico dal 1.6.2008 al 30.11.2008

Nati 1 Revelant Clarissa2 Mansutti Giorgia3 Accardo Francesco4 Fabbro Gianfilippo

DecedutiANNI

1 Fasiolo Domitilla 962 Carnelutti Eufemia 903 Simeoni Franco 854 Vidoni Regina 725 Bertoli Giacomo 876 Matiz Livio 78

M F TOT.

NATI 2 2 4

MORTI 3 3 6

IMMIGRATI 11 10 21

EMIGRATI 13 11 24

SALDODEMOGRAFICO -3 -2 -5

Data Fam. M F TOT.

1.6.2008 771 842 926 1768

30.11.2008 773 839 924 1763

Popolazione residente all’ultimo censimento del 20 ottobre 2001: 1753 abitanti

Residenti all’estero iscritti all’A.I.R.E. 542

3 novembre 2008 - Il popolare Scivo compie 97 anni, festeggiato da amici e parenti.

Qui lo vediamo in quel giorno con il Sindaco, il Vice Sindaco ed il dottor Mamolo.

A Scivo le più vive felicitazioni ed i più sinceri auguri di tanti anni ancora tra di noi

Cinque generazioni assieme Scivo compie 97 anni

1985 - Dal più anziano: Bernardinis Gisella, Fabbro Ines, Fabbro Gloria, Martinis Andrea, Martinis Elisa.

@COMUNE DI TREPPO GRANDE

INDIRIZZI DI POSTA [email protected]

[email protected]@com-treppo-grande.regione.fvg.itprotocollo@com-treppo-grande.regione.fvg.itpostmaster@com-treppo-grande.regione.fvg.it

[email protected]@com-treppo-grande.regione.fvg.itbiblioteca@com-treppo-grande.regione.fvg.it

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[email protected]@com-treppo-grande.regione.fvg.it

ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO DEGLI UFFICI COMUNALI

MATTINA POMERIGGIO

Lunedì dalle 10.30 alle 12.30 -Martedì dalle 8.30 alle 12.30 dalle 15.30 alle 16.30Mercoledì dalle 10.30 alle 12.30 -Giovedì dalle 10.30 alle 12.30 -Venerdì dalle 10.30 alle 12.30 -Sabato dalle 9.00 alle 12.00 -

Servizi convenzionatiSPORTELLO UNICO

ATTIVITÀ PRODUTTIVE-COMMERCIOvia del Colle - S. Daniele del F. (Ud)

tel. 0432 946540

SERVIZIO ASSOCIATO DI POLIZIA MUNICIPALEvia C. Battisti, 24 - S. Daniele del F. (Ud)

tel. 0432 943080 - orario d’ufficio: 7.30-13.15

ORARI DI RICEVIMENTO SINDACO e ASSESSORI

SINDACOMartedì dalle 17.00 alle 18.00Sabato dalle 10.00 alle 12.00

ASSESSORISabato dalle 10.30 alle 12.00

ORARIO DI APERTURA AL PUBBLICO DELLA BIBLIOTECA COMUNALE

Martedì dalle 16.00 alle 18.00Giovedì dalle 16.00 alle 18.00

ORARIO RICEVIMENTO ASSISTENTE SOCIALE

(presso la sede municipale)Martedì dalle 10.30 alle 11.30

ORARIO DI APERTURA AL PUBBLICO DELLA ECOPIAZZOLA

PER LA RACCOLTA DEI RIFIUTI INGOMBRANTI(Via Puccini loc. Carvacco)

Mercoledì dalle 14.00 alle 16.00Sabato dalle 10.00 alle 12.00

ORARI DEI SERVIZI COMUNALI

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