3
pagina 1 di 3 oggetto: proposta ordine del giorno C.C. del 29 settembre ’09 IV BINARIO Nei giorni scorsi abbiamo protocollato una richiesta di inserire all’ordine del giorno del Consiglio convocato per il 29 settembre per discutere del progetto di potenziamento della linea Gallarate- Milano. L’abbiamo fatto perché crediamo che il Consiglio comunale sia la sede propria dove affrontare ed approfondire questo tema. Non sono le pagine dei giornali. O meglio non sono solo le pagine dei giornali. Se non di argomenti come questo – di straordinario impatto sul nostro territorio – di cosa dovremmo parlare? E’ sufficiente un articolo su un giornale per capire cosa significa la realizzazione del quadruplicamento della linea ferroviaria che interessa centinaia di persone, abitazioni, interessi nelle diverse comunità? Nel chiedere di affrontare in Consiglio l’argomento non c’è una polemica o una accusa specifica nei confronti della maggioranza, quanto l’idea che una comunità e i suoi organi istituzionali debbano esprimersi nelle sedi proprie della democrazia rappresentativa. Sul progetto in particolare, per molti versi, condividiamo l’idea del Comitato dei cittadini che lo definisce come calato dall’alto, non partecipato con i Comuni e i cittadini interessati e soprattutto che non fa riferimento a nessuna programmazione di medio o lungo periodo. A cosa dovrà servire il potenziamento della linea ferroviaria fatto in questo modo? Forse per raggiungere l’aeroporto di Malpensa? Sarà come è avvenuto per il collegamento con la Milano Torino inaugurato 10 anni dopo l’inaugurazione del nuovo aeroporto (marzo ‘98) e proprio nella settimana in cui è stato cancellato il 70% delle rotte? Dovremo assistere ad altre realizzazioni che sperperano risorse ingentissime e consumano territorio come per questa bretella di 18 km, fatta scavando una trincea alta 10m nel Parco del Ticino? Dobbiamo vedere che si ripetono gli errori della speculazione? Evidentemente non sono un tecnico, ma da utilizzatore occasionale, rilevo che i problemi principali della tratta Gallarate-Milano sono i disservizi quotidiani: treni sporchi, affollati, in ritardo, vecchi e malfunzionanti, nuovi e – se possibile – con più necessità di manutenzione di quelli vecchi, corse soppresse, mancanza di parcheggi di interscambio vicino alle stazioni, viabilità congestionata, etc.. Il problema più urgente è dunque avere più binari qui, quando poi tutti i convogli diretti a Milano - dove la capacità della rete cittadina è già al limite – si fermano e attendono per entrare nelle stazioni? Non esistono davvero soluzioni tecniche diverse per questo progetto? E’ possibile che un progetto alternativo su altre linee o con l’interramento non sia realizzabile in alcun modo? E’ solo un problema di costi?

2009.09.27 - odg - 4° binario.pdf

Embed Size (px)

DESCRIPTION

2009.09.27 - odg - 4° binario.pdf

Citation preview

Page 1: 2009.09.27 - odg - 4° binario.pdf

pagina 1 di 3

oggetto: proposta ordine del giorno C.C. del 29 settembre ’09 IV BINARIO Nei giorni scorsi abbiamo protocollato una richiesta di inserire all’ordine del giorno del Consiglio convocato per il 29 settembre per discutere del progetto di potenziamento della linea Gallarate-Milano. L’abbiamo fatto perché crediamo che il Consiglio comunale sia la sede propria dove affrontare ed approfondire questo tema. Non sono le pagine dei giornali. O meglio non sono solo le pagine dei giornali. Se non di argomenti come questo – di straordinario impatto sul nostro territorio – di cosa dovremmo parlare? E’ sufficiente un articolo su un giornale per capire cosa significa la realizzazione del quadruplicamento della linea ferroviaria che interessa centinaia di persone, abitazioni, interessi nelle diverse comunità? Nel chiedere di affrontare in Consiglio l’argomento non c’è una polemica o una accusa specifica nei confronti della maggioranza, quanto l’idea che una comunità e i suoi organi istituzionali debbano esprimersi nelle sedi proprie della democrazia rappresentativa. Sul progetto in particolare, per molti versi, condividiamo l’idea del Comitato dei cittadini che lo definisce come calato dall’alto, non partecipato con i Comuni e i cittadini interessati e soprattutto che non fa riferimento a nessuna programmazione di medio o lungo periodo. A cosa dovrà servire il potenziamento della linea ferroviaria fatto in questo modo? Forse per raggiungere l’aeroporto di Malpensa? Sarà come è avvenuto per il collegamento con la Milano Torino inaugurato 10 anni dopo l’inaugurazione del nuovo aeroporto (marzo ‘98) e proprio nella settimana in cui è stato cancellato il 70% delle rotte? Dovremo assistere ad altre realizzazioni che sperperano risorse ingentissime e consumano territorio come per questa bretella di 18 km, fatta scavando una trincea alta 10m nel Parco del Ticino? Dobbiamo vedere che si ripetono gli errori della speculazione? Evidentemente non sono un tecnico, ma da utilizzatore occasionale, rilevo che i problemi principali della tratta Gallarate-Milano sono i disservizi quotidiani: treni sporchi, affollati, in ritardo, vecchi e malfunzionanti, nuovi e – se possibile – con più necessità di manutenzione di quelli vecchi, corse soppresse, mancanza di parcheggi di interscambio vicino alle stazioni, viabilità congestionata, etc.. Il problema più urgente è dunque avere più binari qui, quando poi tutti i convogli diretti a Milano - dove la capacità della rete cittadina è già al limite – si fermano e attendono per entrare nelle stazioni? Non esistono davvero soluzioni tecniche diverse per questo progetto? E’ possibile che un progetto alternativo su altre linee o con l’interramento non sia realizzabile in alcun modo? E’ solo un problema di costi?

Page 2: 2009.09.27 - odg - 4° binario.pdf

pagina 2 di 3

Non tiriamo in ballo il Ponte sullo Stretto… e la sua capacità di drenare ogni risorsa di investimento per i prossimi anni… Senza l’interramento, ad esempio, si è valutato cosa significhi in termini urbanistici, di viabilità, di vivibilità rimarginare una ferita sul territorio come quella di barriere alte 7,5 m? E che questi costi saranno sulle spalle dei contribuenti di Pogliano, Vanzago, Canegrate, etc. Inoltre abbiamo anche forti perplessità che definiremmo culturali. Cosa direste se un progetto di linea ferroviaria interessasse in questo modo una città come Milano, Roma, Venezia? Accettereste che un territorio venga ridotto in questo modo? Vanzago, Pogliano, Canegrate e gli altri Comuni evidentemente non contano nulla per i progettisti? Esempi di approcci diversi al problema non mancano: Trento. Corretta impostazione del problema. L’interramento ha un costo contenuto anche perché bisogna considerare il valore di tutti gli ettari di terreno (pregiato) che si vengono a liberare; e l’incremento del valore dei terreni ed edifici adiacenti. "Poi dobbiamo considerare che l’interramento è inevitabile - afferma Bortolotti - Con la scelta europea per il traffico su rotaia, avremo un incremento di convogli e di velocità, e quindi di disagi. Prima o poi si deve in ogni caso intervenire." "E’ l’attuale tendenza delle città, anche italiane, per recuperare aree, per risanare, aumentare la vivibilità - sostiene Bocchi - Padova e Torino progettano di interrare, ma anche altre." Regione Piemonte Firmata la convenzione tra la Regione Piemonte e RFI per la progettazione del raddoppio della ferrovia Torino-Pinerolo e l’interramento della linea nel Comune di Nichelino. L’intervento, inserito nell’atto integrativo dell’accordo di programma quadro “Reti infrastrutturali di trasporto”, prevede il raddoppio dell’intera linea ferroviaria verso Pinerolo, oggi a binario unico per 29 dei 30 km per i quali si estende. Sull’intera Torino-Pinerolo sarà realizzato l’adeguamento di tutte le opere d’arte presenti e delle stazioni. L’interramento dei binari previsto a Nichelino consentirà di eliminare le interferenze al traffico in una zona particolarmente urbanizzata della città. Il progetto riguarda l’area compresa tra il confine comunale verso Moncalieri e l’attraversamento della tangenziale sud di Torino e sarà elaborato dalle Ferrovie sulla base delle indicazioni contenute nello studio di fattibilità già redatto dal Comune di Nichelino. VITERBO - Progetto di prefattibilità per l’interramento della ferrovia nel tratto urbano del capoluogo: il tavolo insediato all’Enac ha recepito il lavoro presentato dalla Provincia. Nel corso della riunione di ieri tra Ente nazionale dell’aviazione civile, Rfi, palazzo Gentili e Comune di Viterbo, è stato, infatti, illustrato il piano che comprende anche l’eliminazione del passaggio a livello all’interno del centro abitato, liberando completamente la città. A questo punto diventano gigantesche le perplessità politiche. Formigoni e questo gruppo di partiti governa ininterrottamente dal 1995, sono quasi 15 anni.

Page 3: 2009.09.27 - odg - 4° binario.pdf

pagina 3 di 3

Ha governato quando c’era il patto di stabilità e prima che ci fosse; con finanziarie “magre” e con finanziarie che hanno concesso molto; con Governi di diverso colore e dello stesso colore della sua maggioranza; con Province di diverso colore e dello stesso colore della sua maggioranza; con diversi dirigenti che si sono alternati alle FFS e con diverse organizzazioni del servizio ferroviario. Dopo 15 anni può un cittadino lombardo attendersi uno studio complessivo ed organico che metta a fuoco i problemi della mobilità in Lombardia? Dopo 15 anni può un cittadino lombardo pretendere una politica della mobilità seria? Ma anche se Formigoni governasse da pochi mesi è accettabile che il progetto venga pubblicato il 31 luglio? E’ credibile che il termine per le osservazioni per i Comuni scada il 6 ottobre e l’8 ottobre vi sia la discussione? Si può accettare che le osservazioni di una decina di Comuni e di centinaia di cittadini vengano valutate in poche ore? Si può accettare che la riunione per discutere della linea Gallarate Milano si tenga a Roma? Quello slogan “Padroni a casa nostra” che spesso vedo sui muri dei paesi cosa significa concretamente? Perché non si può discutere nel nostro territorio? Perché non a Milano? Crediamo che questi argomenti siano condivisibili da una platea più ampia di persone – anche di provenienze politiche e partitiche diverse - e che probabilmente ci sarebbe una forza diversa se – nel merito – si esprimesse l’intero Consiglio comunale.

Andrea Lazzaroni per il gruppo consiliare Vivere Pogliano