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Il grande bluff
L'Oscar del giorno lo assegniamo al sindaco di
Montenero di Bisaccia, Nicola Travaglini. Il sin-
daco di Montenero di Bisaccia allavanguardia
nella gestione del patrimonio del suo comune.
In un periodo di forte congiuntura economica, il
primo cittadino del paese basso molisano ha
riorganizzato tutto il comparto patrimoniale riu-
scendo a valorizzarlo in modo moderno ed ef-
ficace trasformandolo in uno strumento di
autosostentamento per le casse comunali. E di
questi tempi, riteniamo non sia cosa di poco
conto.
GIORNALE SATIRICO
30.000 copie in omaggio
Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino
Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)
Tel.: 0874.1919119
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Stampa:Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.)
Il luned non siamo in distribuzione
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Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero
ANNO X - N 196 - DOMENICA 28 SETTEMBRE 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO
LOscar del giorno
a Nicola Travaglini
Il Tapiro del giorno lo diamo all'Opposizione
Comune di Campobasso. In merito all'orga-
nizzazione della manifestazione Vivi la tua
citt, c' stato qualche consigliere che ha cri-
ticato l'organizzazione della stessa e la
scelta delle parti canore. Eppure, l'iniziativa
non ha inciso sulle casse comunali e, di
certo, non potevano essere grandi nomi della
musica leggera ad esibirsi in citt. Anche
perch sarebbe stato contrario a qualsiasi
etica in questo momento. E' pur vero che
l'opposizione deve svolgere il suo ruolo ma
non pu giocare solo allo sfascio o a dire no.
Il Tapiro del giorno
allopposizione del
Comune di Campobasso
Asrem, il nuovo dg Pirazzoli spacca la Giunta
Servizio a pagina 5
Est modus in rebus.
Ci sono Regioni che sanno difendere
i propri interessi e Regioni, al contrario,
incapaci di farlo. In questultima catego-
ria svetta la Regione Molise che, ad
esempio, a differenza della consorella
toscana, non capace di farsi valere nei
confronti di Trenitalia colpevole, a maglie
larghe, di una lunga serie di intoppi e di
disagi procurati ai viaggiatori molisani di-
retti a Napoli e a Roma.
La cronaca regionale zeppa di corri-
spondenze in cui si segnalano accidenti
di varia natura (carrozze sporche, porte
che non funzionano, guasti alle motrici,
ritardi mai giustificati e comunicati ai
passeggeri, soppressione di corse, e chi
pi ne ha pi ne metta) a dimostrazione
della assoluta inincidenza della Regione
Molise a mettere in chiaro le cose e, so-
prattutto, a chiedere e ad ottenere il pa-
gamento delle penali contrattuali.
Differentemente, la Regione Toscana
riferiscono le cronache nazionali per
gli stessi accidenti capitati ai viaggiatori
molisani ha imposto a Trenitalia di pa-
gare una penale di oltre 600mila euro.
La differenza di comportamento tal-
mente evidente che esime il cronista dal
commentarla. Ci vuol dire soprattutto
che la Regione Toscana, a differenza
della consorella molisana, ha messo in
atto tutti i controlli previsti dal contratto
di servizio con Trenitalia per vedere san-
zionate le violazioni degli standard di
qualit del viaggio. A tale scopo non ha
infatti lesinato uomini e risorse.
Le cronache toscane riferiscono che
sono stati 145 gli ispettori inviati sui treni
dalla Regione e che i controlli effettuati
alla fine hanno sommato una cifra astro-
nomica: 14.263 nel solo 2012. Cosa
abbia fatto e in che misura la Regione
Molise non siamo in grado di quantifi-
carlo in quanto la Regione Molise si
guarda bene dal mettere in luce i propri
doveri e le proprie responsabilit.
Lunica certezza sono e rimangono i
problemi e le insoddisfazioni dei viaggia-
tori molisani alle prese con Trenitalia
sulle tratte ferroviarie per Napoli e
Roma, problemi e insoddisfazioni pun-
tualmente e reiteratamente riportati dalle
pagini dei giornali e dai microfoni delle
radio e delle televisioni locali.
Non risulta invece alcuna notizia sui
controlli regionali e sui risultati, semmai
sono stati fatti.
Per cui, mentre in Toscana il disagio
procurato ai viaggiatori ha generato un
costo salatissimo per Trenitalia, nel Mo-
lise il disagio sofferto dai viaggiatori ri-
mane inopinatamente un vantaggio
economico per la societ di trasporto su
rotaia. Ribadiamo: Est modus in rebus.
Ci sono Regioni che sanno difendere i
propri interessi e Regioni, al contrario,
incapaci di farlo.
Dardo
228 settembre 2014
La Regione Molise finora non riuscita a farsi risarcire da Trenitalia le varie disfunzioni lamentate dai viaggiatori
TAagliolto
di Domenico Di Lisa
Ho appreso che i consiglieri regionali penta-
stellati del Molise hanno predisposto e si ac-
cingono a presentare una proposta di legge
riguardante labolizione dei vitalizi in godi-
mento dagli ex consiglieri regionali. Non co-
nosco nel merito la proposta n mi interessa
entrare nei dettagli della stessa che, evidente-
mente, per essere validamente approvata ri-
sponde ai requisiti di legittimit costituzionale
richiesta per tutte le leggi.
Nel merito mi riservo, eventualmente, di in-
tervenire successivamente.
Mi preme invece sottolineare come sulla
materia specifica e su quella pi generale ri-
guardante i privilegi ed i costi della politica il
ritardo delle istituzioni incredibile ed ha pro-
dotto effetti devastanti.
Meglio tardi che mai, verrebbe da dire, a
condizione per che gli interventi di riduzione
dei costi della politica non siano come quelli
del Consiglio regionale del Molise, che con la
legge regionale n10/2013 invece di ridurre
ha aumentato gli emolumenti degli eletti (altro
che la virtuosit della Regione Molise sban-
dierata dal presidente Niro), provocando lin-
dignazione generale e la tiepidezza degli
eletti grillini che forse sentitisi scavalcati dalla
proposta di legge popolare lhanno di fatto
boicottata.
In questo modo non credo si renda un buon
servizio e non certo si riavvicinano i cittadini
alla politica.
Per quanto mi riguarda non ricorro mai alla
legge del taglione e dichiaro fin da ora il mio
plauso per la iniziativa ma non posso non ri-
cordare, agli smemorati e quei consiglieri
che quando intervengo sulla materia vengono
presi dallorticaria, che nel lontano 2004 ho
presentato la proposta di legge che preve-
deva il dimezzamento delle indennit e labo-
lizione del vitalizio. E forse utile ricordare le
motivazioni che adducevo nella relazione illu-
strativa.
Non tutti coloro che considerano chi sta in
parlamento o alla regione una persona privile-
giata possono essere tacciati di qualunqui-
smo o di atteggiamento antipolitico.
Analogamente non va demonizzata l'idea di
chi ritiene che il politico di professione o colui
che "prestato" alla politica per anni lon-
tano dai problemi e dalla vita di molti suoi con-
cittadini.
Dobbiamo cogliere l'elemento di verit che
in quel giudizio contenuto soprattutto oggi
che aperto il dibattito e lo scontro sulla ne-
cessit della riforma del sistema previden-
ziale, che aperto il confronto sul declino e
sull'impoverimento del Paese, che le famiglie
appartenenti al ceto medio non riescono, con
il reddito che percepiscono, ad arrivare a fine
mese senza intaccare i loro risparmi.
Non possiamo, per giustificarci, trincerarci
dietro l'alibi dei direttori generali, dei dirigenti
regionali e dei manager delle ASL che guada-
gnerebbero pi dei Consiglieri regionali.
Poniamoci il problema di come rimettere in
discussione anche le loro spettanze e chie-
diamoci se la privazione dai nostri privilegi ci
consente di fare con maggiore facilit, ed
anche con maggiore serenit, scelte impopo-
lari che pure molte volte siamo costretti a
compiere.
E' obiettivamente difficile, in una regione
nella quale il 26,2% delle famiglie vive al di
sotto della soglia di povert, trovare una giu-
stificazione alla norma che prevede che un
consigliere regionale che ha svolto una legi-
slatura a 60 anni matura il diritto al vitalizio,
che almeno pari allo stipendio di un inse-
gnante. Il fondo di previdenza per gli ex con-
siglieri regionali nel 2004 presenta un
disavanzo di 2.335.000 euro.
Fra 10 anni perder quasi 5 milioni di euro
allanno. Non possiamo permetterci un lusso
del genere; tra laltro profondamente ingiu-
sto nei confronti degli altri cittadini.
Se non riconsideriamo radicalmente il no-
stro status impossibile scrollarci di dosso
l'etichetta di "privilegiati" che non hanno l'au-
torevolezza ed il dirit