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L'Oscar del giorno lo diamo a Sonia Iaco- vone. Anch’ella poliziotta, come il fratello Giuseppe morto a seguito di un insegui- mento a Isernia, ha scritto una lettera indiriz- zata al premier Renzi, lettera in cui si dice pronta a restituire la medaglia che è solo “un pezzo di latta” senza valore visto che i poli- ziotti e tutte le forze dell’ordine non sono re- almente tenuti nella giusta considerazione. "Sono passati molti mesi da allora, la mia fa- miglia attende uno straccio di giustizia posto che il principale imputato, nonostante nove testimoni e riscontri esaustivi, alla fine è stato assolto". Il Tapiro del giorno a Pierluigi Lepore Il Tapiro del giorno lo assegniamo a Pierluigi Lepore. Ancora una volta l'esponente politico di centrodestra è riuscito a farsi nominare co- ordinatore provinciale di Campobasso di Forza Italia. Iscritti e simpatizzanti si attende- vano un cambio immediato del vertice del partito alla luce, anche, dei risultati non sicu- ramente lusinghieri ottenuti dal movimento nelle ultime amministrative. Ma era anche lo- gica la sua sostituzione alla luce della neces- sità di un cambio radicale rispetto al passato. Ed invece ancora Lepore alla guida del par- tito a Campobasso. GIORNALE SATIRICO 30.000 copie in omaggio Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel.: 0874.1919119 Fax: 0874.49441 E-mail Redazione Campobasso: [email protected] E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected] Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero ANNO X - N° 181 - MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA www.lagazzettadelmolise.it | [email protected] RESTA AGGIORNATO, SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO L’Oscar del giorno a Sonia Iacovone

9 settembre 2014

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Asrem, le ferie non godute si pagano solo a Paglione (43.758 €)

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L'Oscar del giorno lo diamo a Sonia Iaco-

vone. Anch’ella poliziotta, come il fratello

Giuseppe morto a seguito di un insegui-

mento a Isernia, ha scritto una lettera indiriz-

zata al premier Renzi, lettera in cui si dice

pronta a restituire la medaglia che è solo “un

pezzo di latta” senza valore visto che i poli-

ziotti e tutte le forze dell’ordine non sono re-

almente tenuti nella giusta considerazione.

"Sono passati molti mesi da allora, la mia fa-

miglia attende uno straccio di giustizia posto

che il principale imputato, nonostante nove

testimoni e riscontri esaustivi, alla fine è

stato assolto".

Il Tapiro del giorno

a Pierluigi Lepore

Il Tapiro del giorno lo assegniamo a Pierluigi

Lepore. Ancora una volta l'esponente politico

di centrodestra è riuscito a farsi nominare co-

ordinatore provinciale di Campobasso di

Forza Italia. Iscritti e simpatizzanti si attende-

vano un cambio immediato del vertice del

partito alla luce, anche, dei risultati non sicu-

ramente lusinghieri ottenuti dal movimento

nelle ultime amministrative. Ma era anche lo-

gica la sua sostituzione alla luce della neces-

sità di un cambio radicale rispetto al passato.

Ed invece ancora Lepore alla guida del par-

tito a Campobasso.

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo SantagostinoRotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)Tel.: 0874.1919119Fax: 0874.49441E-mail Redazione Campobasso: [email protected]

E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected]

Stampa:Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.)

Il lunedì non siamo in distribuzioneLa collaborazione è gratuita

Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero

ANNO X - N° 181 - MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

L’Oscar del giorno

a Sonia Iacovone

Il vice presidente della giunta regionale, Michele Petraroia, e

la giunta, con le spalle al muro. Ve li ha messi il consigliere d’op-

posizione (?) Salvatore Micone (Cogito, ergo sum) riprendendo

e commentando ciò ch’è accaduto e sta accadendo intorno al

destino degli oltre mille lavoratori (tra dipendenti dalla società e

dell’indotto collaterale). Dal Consiglio regionale monotematico

del 3 giugno scorso sulla situazione produttiva, economica ed

occupazionale della Gam di Bojano ad oggi, non è stata mossa

foglia.

Le parole dette, gli interventi registrati in aula, gli impegni ipo-

tizzati, gli altri annunciati, si sono miseramente volatilizzati. Un

copione peraltro più volte recitato a Palazzo Moffa da una com-

pagnia di guitti della politica, molti dei quali non hanno coscienza

del perché si trovino in aula e per cosa fare. Altrimenti, da quella

data ad oggi, un consiglio regionale responsabile, dinanzi all’iner-

zia del governo regionale, avrebbe preteso dei chiarimenti, rinno-

vato la volontà di uscire dalla indeterminatezza e di decidere in

termini chiari e definitivi la sorte della Gam e dei lavoratori.

Dal 3 giugno ad oggi, dice Micone, il nulla. Atteggiamento irre-

sponsabile e inaccettabile. Come strana (e inaccettabile) appare

peraltro la rassegnazione dei lavoratori ad essere tenuti per il ba-

vero da gente che pratica il demagogismo come surrogato della

propria attività ed esistenza. Gente che promette, che molcisce

gli animi esacerbati, che inganna. Prende tempo, sperando che

le tensioni si allentino e i problemi si risolvano da soli.

La mobilitazione dei lavoratori avrebbe potuto riaccendere la

questione e tenerla sulla graticola. Ma non è stato, lasciando al

singolo consigliere regionale l’onere e l’onore di porre di nuovo

al centro dell’attenzione generale la Gam e i lavoratori in cassa

integrazione (fino a quando?).

Eppure, il 3 giugno nell’assemblea consiliare non sono mancati

gli impegni e le promesse, fatti seguire dall’incontro (farsa?) di

Frattura e Petraroia con i lavoratori della Gam. In quella circo-

stanza – sottolinea e ribadisce il consigliere Micone - l'assessore

Petraroia, oltre al suo pezzo forte (la cassa integrazione), aveva

puntato sul riconoscimento dell'area di crisi del distretto indu-

striale Boiano - Isernia – Venafro per il reperimento di risorse da

destinare alla filiera avicola. In alternativa, presentando il piano

industriale, il governo regionale si era detto pronto a dar vita a un

progetto di socializzazione della Gam, fatto passare, ipocrita-

mente e strumentalmente (giusto per superare l’imbarazzo e le

tensioni), per già pianificato e di imminente realizzazione. Anche

questa seconda scena della commedia tragicomica della Gam,

al di là del fatto che non è stato mai chiarito chi, e con quali stru-

menti operativi, avrebbe gestito l’operazione, rimane fittiziamente

e fintamente recitata.

Sicché, a distanza di oltre tre mesi dalle eventuali strategie da

mettere in campo dall'assessorato di Petraroia, non si hanno in-

dizi né notizie.

Se n’è reso conto alfine il consigliere Micone, e chiede spie-

gazioni.

Ciò che in questo lungo lasso di tempo non è mai venuto

meno, è il solito profluvio di annunci, di promesse, d’illusioni e di

mistificazioni da parte di una classe politica capace unicamente

a mantenersi in vita. Fregandosene del resto. Chissà se legge-

remo mai che i lavoratori della Gam abbiano perso la pazienza.

Dardo

29 settembre 2014

Il consigliere regionale Micone ha mosso le acque stagnanti,

ma la classe politica molisana è capace unicamente a mantenersi in vita

TAagliolto

di Enzo Pontarelli

Stiamo costituendo il comitato "salviamo il

molise!", al quale già in queste ore stanno

aderendo, oltre che privati cittadini, vari sin-

daci, ordini professionali ed associazioni,

anche religiose, giornalisti, industriali e rap-

presentanti del mondo del lavoro, studenti.

La paventata soppressione della corte di

appello e con essa della procura generale,

dei tribunali e delle procure di Isernia e La-

rino, del tribunale di sorveglianza e del tri-

bunale e della procura dei minorenni, del

Tar, della corte dei conti e della procura

presso la corte dei conti, della commissione

tributaria regionale e dell'avvocatura dello

stato travolgerebbe anche numerosi altri im-

portanti presìdi per la lotta alla criminalità

quali i comandi regionali delle forze dell'or-

dine e magari (specie su Isernia) anche

quelli provinciali, la prefettura e la stessa

questura.

Un processo a catena che potrebbe por-

tare anche alla soppressione di altri uffici or-

ganizzati su base regionale e magari (specie

ad Isernia) anche quelli organizzati su base

provinciale (inail, inps, ufficio del lavoro, uf-

ficio del tesoro, agenzia delle entrate, cata-

sto, corpo forestale, vigili del fuoco,

motorizzazione civile, ecc.).

Da quanto sopra scaturirebbe, a parte

l'enorme disagio per la popolazione nel rag-

giungere luoghi lontani dove vengono delo-

calizzati gli uffici, anche il trasferimento di

migliaia di nuclei familiari al fine di prestare

servizio presso le nuove sedi di apparte-

nenza, con conseguente ulteriore spopola-

mento dei nostri comuni e dunque delocaliz-

zazione anche di enti ed uffici privati orga-

nizzati su base regionale e su base

provinciale, quali le banche, le assicura-

zioni, i partiti ed i sindacati e gli stessi organi

di informazione (le cui redazioni verrebbero

a loro volta delocalizzate, quando non spa-

rirebbero del tutto).

Questo processo a catena comporterebbe

dunque un danno disastroso per la nostra

economia regionale, già colpita duramente

dalla gravissima crisi economica ed occupa-

zionale che stiamo vivendo da anni ed ancor

più pesantemente in questo periodo (vedi

chiusura esattorie, dello zuccherificio, della

Gam, dell'Itr, di Di Risio e degli altri). lo spo-

polamento causato dal trasferimento di mi-

gliaia di nuclei familiari determinerebbe

infatti un pesante calo della domanda e

quindi l'ulteriore chiusura di tanti esercizi

commerciali e delle poche realtà industriali

ancora allo stato presenti sul territorio, il

blocco di un'edilizia già oggi allo stremo,

ecc..

Per questi motivi, invitiamo ad una mobili-

tazione generale. Invitiamo tutti coloro i quali

vogliano aderire al costituendo il comitato

"salviamo il Molise!" a contattare il primo

punto di contatto enzo pontarelli:

[email protected] .

L'intervento

Salviamo il Molise!

Peraltro, appare molto strana la rassegnazione

dei lavoratori ad essere tenuti per il bavero

da gente che pratica il demagogismo come

surrogato della propria attività ed esistenza

Dal 3 giugno ad oggi nessuna scelta, nessuna decisione, nessuna prospettivaper i lavoratori della filiera avicola (Gam)

CAMPOBASSO. Cosa succede all’Asrem? Si ha

quasi l’impressione che si utilizzino due pesi e due

misure nei confronti del trattamento economico

verso i dirigenti medici. Chi è “il favorito” della

settimana? Il dottor Giancarlo Paglione, direttore

amministrativo dell’azienda sanitaria molisana e

già direttore di Chirurgia generale nonché diret-

tore del Dipartimento di Chirurgia. A lui, al dottor

Paglione, sono stati liquidati 43mila 758 euro (vir-

gola 37 centesimi) per ferie non godute.

Dal provvedimento numero 253, firmato dal

neo dg Fuiano lo scorso 28 agosto, si legge la cifra

che il dottor Paglione, grande sostenitore di Frat-

tura alle regionali 2013 (tanto che qualcuno mor-

morava che sarebbe stato scelto assessore

regionale esterno alla Sanità dal neo governatore),

ha ricevuto andando in pensione. Che c’è di

strano nel liquidare le ferie non godute ad un me-

dico che va in pensione? Nulla.

Se non fosse per il fatto che, da diverso tempo,

la dirigente Asrem responsabile dell’istruttoria e

che ha proposto l’atto di liquidazione (la dotto-

ressa Loredana Paolozzi) ha emanato direttive

(per conto dell’Asrem) in base alle quali si chiede

ai primari della sanità pubblica di non avere più di

50 giorni di ferie arretrate. Il motivo?

Sembra che nella sanità pubblica fosse ormai

una prassi consolidata accumulare ferie per ri-

scuotere, una volta andati in pensione, le somme

dovute.

Una “truffa”, se così si può dire, a cui l’Asrem

ha cercato di mettere un freno proprio con le di-

rettive a firma della dottoressa Loredana Paolozzi.

In base a questi atti interni, il medico con un

numero di giorni di ferie accumulate superiore a

50 avrebbe dovuto concordare con l’azienda un

piano ferie per tornare alla normalità.

Nell’ambiente si dice che, a quanto pare, tutti si

sono adeguati tranne il dottor Paglione che si ri-

trova con 114 giorni di ferie non godute dal 2006

al 2009. Non per volontà propria, sia inteso.

A testimoniare che le ferie non godute sono

state causate da motivi di esigenza di servizio è

stato il dottor La Floresta. Così il nuovo direttore

Fuiano, rifacendosi alle leggi nazionali in vigore, ha

liquidato le 43mila euro.

Domanda: perché questa possibilità non è stata

e non viene concessa anche agli altri medici con

la motivazione che in pieno piano di rientro di

rientro dal deficit sanitario (che i cittadini pagano

profumatamente con l’aumento delle tasse) non è

possibile riscuotere al momento della pensione?

Un interrogativo che gira nei corridoi del Car-

darelli di Campobasso, del Veneziale di Isernia, del

SS Rosario di Venafro, del San Timoteo di Termoli

e al Caracciolo di Agnone che vedono, insieme ai

cittadini, chiuse le sale operatorie per mancanza

di personale medico e paramedico che devono

godersi le ferie a causa dell’accumulo.

giorug

39 settembre 2014

TAagliolto

CAMPOBASSO. Per un giornale con orientamento po-

litico vicino al centrodestra è un disonore disquisire delle

scelte politiche dettate da Roma. Così, ci si ritrova a par-

lare, in tema di Forza Italia, della riconferma di Pierluigi

Lepore alla guida del partito nella provincia di Campo-

basso. Insomma, a Isernia abbiamo il fac totum di Patri-

ciello (Ivan Forte), nel capoluogo c’è il grande Pierluigi

Lepore. Facce nuove e mani pulite?

Beh, qualche scheletro nell’armadio (neanche tanto na-

scosto) ci sarebbe. Lepore, ad esempio, è l’uomo con-

dannato a dicembre 2013 dalla Corte dei Conti (e non da

solo) a restituire 180mila euro perché tra il 2006 e il 2008,

da presidente dell’Arsiam, avrebbe confezionato un con-

tratto che portava l’indennità di posizione a 90mila euro

annui, con un trattamento economico che raddoppiava ri-

spetto a quello massimo stabilito dalla legge. E’ finita

qui? No. Lo stesso Lepore è stato condannato per truffa

a giugno 2014 dal tribunale di Campobasso perché

avrebbe percepito rimborsi non dovuti sempre durante la

sua presidenza all’Arsiam.

Ma le protezioni romane garantiscono il mantenimento

di posizioni politiche anche quando quelle scelte sono

deleterie per il partito su base locale. E Lepore, si sa, è

amico dell’ex ministro Matteoli oggi senatore che pre-

siede all’interno di Fi la commissione per selezionare le

candidature per le prossime regionali (su scala nazio-

nale) nonché di avviare le trattative con gli alleati. Non

siamo in grado di capire quali siano stati i criteri di sele-

zione per la scelta dei coordinatori provinciali. Certo è

che se inviano in Molise un tal Rotondi come commissa-

rio, non ci si può aspettare che le scelte dei berlusconiani

possano andare verso un rinnovamento del partito. In

fondo il ricordo delle iniziative legislative di Rotondi

hanno memoria corta.

Dal 2006, quando entrò in Parlamento, lo si ricorda per

la proposta di erigere una statua all’omonimo ignoto al

centro di Piazza Plebiscito o per chiedere al regista sta-

tunitense Francis Ford Coppola un risarcimento miliarda-

rio per aver screditato il clan dei corleonesi con una

maliziosa omonimia cinematografica. Oppure lo si ricorda

come il “mitomane” che ha inventato il governo ombra.

In attesa che anche lui, come tutte le ombre, svanisca

nel nulla, il popolo di centrodestra deve fare i conti con le

nomine di Forte e Lepore.

E di questo si ringraziano i politici nazionali troppo oc-

cupati ad incassare e salvare il loro fondoschiena.

Forza Italia si rinnovacon volti angelici

Liquidati in piena crisi 43mila 758 euro al direttore amministrativo: favoritismi all’Asrem?

Sanità e soldi, le ferienon godute si paganosolo a Paglione

CAMPOBASSO. L'associazione venatoria ANUU mi-

gratoristi, in relazione alla delibera n°416 del 2014, in-

tende prendere le dovute distanze.

"Gli accordi presi in sede di consulta regionale alla

presenza del Presidente Regionale detentore della de-

lega, non erano questi.

Dopo l'assegnazione della delega alla caccia al

Dott.Cristiano Di Pietro qualche associazione venatoria

in maniera egoistica ha pensato bene di avvicinare l'As-

sessore per indurlo delegittimando la restante parte del

mondo venatorio, a deliberare in gran carriera la prea-

pertura alla Tortora, avvenuta il 02/09/2014 alle 23.30.

Questa operazione così organizzata, ha dato la pos-

sibilità esclusivamente a pochi privilegiati che riceve-

vano rassicurazioni nel momento in cui la giunta

approvava la delibera. La delibera in questione tra l'altro

fa riferimento alla stagione venatoria 2013/1014, sta-

gione conclusasi ormai già da tempo quindi priva di va-

lidità ma la cosa più grave che in caso di contestazioni

da parte degli addetti alla vigilanza venatoria ai caccia-

tori durante l'attività venatoria sarà complicato dimo-

strare il contrario.

Per queste ragioni intendiamo prendere le distanze

dalla delibera, provvedendo ad informare i propri soci

delle possibili conseguenze che vanno incontro".

"Caccia solo per gli intimi?"

Pierluigi Lepore segue Patriciello e si riconferma

alla guida della provincia di Campobasso

L'associazione venatoria migratoristi

denuncia la delibera della Regione

CAMPOBASSO. Dimissioni di massa, come soluzione

estrema contro i tagli alla giustizia in Molise e contro la pa-

ventata perdita dell’autonomia regionale. Non rinuncia alla

battaglia in difesa della sopravvivenza della Corte d’Appello

di Campobasso, Alfredo D’Ambrosio. L’ex senatore, che già

nelle scorse settimane aveva pubblicamente contestato il

progetto di revisione della geografia giudiziaria del ministro

della Giustizia Andrea Orlando, torna alla carica e sprona i

politici locali ad essere pronti a tutto.

Anche a lasciare la poltrona occupata, se necessario, per

difendere il Molise, la cui autonomia pare seriamente a ri-

schio a causa dei continui e persistenti tagli lineari. Nessuna

rassicurazione concreta è infatti pervenuta nemmeno dal-

l’incontro con il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri,

che ha semplicemente confermato il rinvio della discussione

sui tagli alla giustizia in Consiglio dei ministri a data succes-

siva al 13 settembre.

“Occorre un’azione democratica e civile, ma forte – di-

chiara D’Ambrosio – Basta chiacchiere, uniamoci tutti in di-

fesa della nostra autonomia. Non bisogna commettere

l’errore, come sta accadendo in questi giorni, di dividersi e

scaricare le responsabilità su questa o quella gestione am-

ministrativa.

La regione attraversa uno dei momenti più delicati e diffi-

cili della sua storia: dunque, l’appartenenza a un partito o a

una coalizione su questioni che interessano il destino della

regione non ha ragione di esistere. Dobbiamo essere – con-

tinua l’ex parlamentare – ora più che mai uniti nel fare

blocco unico per coinvolgere i cittadini di tutta la regione in

un’azione congiunta capace di scongiurare, una volta per

sempre, tagli e soppressioni di servizi”.

D’Ambrosio pensa a un’azione coordinata e mirata, civile

e pacifica, che comprenda politica, sindacati, associazioni,

cittadini. “Nel Consiglio regionale ad hoc di fine agosto – af-

ferma – bisognava già convocare i sindaci di tutti e 136 i co-

muni del Molise, così da trattare insieme i temi cruciali per

la sopravvivenza della regione.

I sindaci devono essere impegnati a coinvolgere le popo-

lazioni da loro amministrate, a tutti i livelli. In tal modo po-

trebbero scaturire iniziative da portare a Roma, quali

petizioni, mobilitazioni pacifiche, ecc.

Bisogna far sentire forte la nostra voce al ministro Guar-

dasigilli il quale, evidentemente, pensa che una Corte d’Ap-

pello possa rimanere in essere soltanto su un territorio ad

alto tasso di criminalità o con una popolazione particolar-

mente consistente. Peccato però che il numero di abitanti,

con l’amministrazione della giustizia, non c’entri assoluta-

mente nulla.

Anzi – affonda l’ex senatore – poiché è cosa nota che il

Molise ha un problema di numeri (ma conserva pur sempre

la propria laboriosità e dignità) il governo centrale dovrebbe

garantire aiuti di Stato, non fare ultimatum e iniziative volte

a sopprimere quei pochi servizi che non sono ancora stati

falcidiati”.Per questo, insiste ancora D’Ambrosio, “occorre

essere decisi, extrema ratio, finanche a presentare le pro-

prie dimissioni da qualsiasi carica pubblica, politica e ammi-

nistrativa, in modo compatto.

Credo inoltre sia giunto il momento che la Regione Molise

istituisca un comitato permanente con personalità capaci di

elaborare proposte e, di conseguenza, rimedi da adottare

sui temi della giustizia e dell’occupazione. Non possiamo di-

menticare, infatti, le gravi difficoltà dei lavoratori di Esattorie,

Gam e Zuccherificio, solo per citarne alcuni.

Solo in tal modo – conclude D’Ambrosio – potremo tirare

fuori le idee migliori e dar vita a un progetto concreto ed ef-

fettivo di rilancio”.

CAMPOBASSO. “Giù le mani dagli scatti di anzianità e no secco al poten-

ziamento dei poteri dei presidi “. Così Michele Paduano, coordinatore re-

gionale della Gilda degli Insegnanti, commenta a caldo il messaggio del

presidente del Consiglio per il lancio del patto formativo “la buona scuola”.

I motivi per cui Renzi parte con il piede sbagliato con il suo ´passo dopo

passo´ – spiega Paduano – sono tre. Prima di tutto bocciamo il meccanismo

degli scatti assegnati in base al merito e rivendichiamo il diritto alle progres-

sioni di carriera legate all´anzianità di servizio. Inoltre contestiamo la pos-

sibilità che si vuole dare ai presidi di scegliere gli insegnanti più adatti alle

loro scuole, perchè ciò significherebbe aumentare i poteri già fin troppo

ampi esercitati dai dirigenti scolastici.

E poi è assurdo chiedere agli studenti quali materie vogliono studiare: i

programmi devono essere redatti a livello nazionale e non in base alle pre-

ferenze degli alunni ma ai curricula che servono per rendere competitivi gli

studenti italiani”.

4

9 settembre 2014TA

agliolto

Contro le decisioni del governo, di nuovi tagli,

la provocazione dell'ex senatore, Alfredo D'Ambrosio

"Scuola col piede sbagliato"

"Vogliono sopprimere il Molise?

Dimissioni in massa"

Per il sindacato Gilda il governo Renzi

non ha mantenuto le promesse fatte

CAMPOBASSO. La segreteria Regionale della Uil

Molise guarda con fiducia al nuovo Consiglio di Am-

ministrazione della Fondazione Giovanni Paolo II e

ritiene apprezzabile la nuova impostazione di lettura

per il riequilibrio del Bilancio, chiedendo l’intervento

del socio unico “Università Cattolica”, presenza fon-

damentale e utile al superamento delle difficoltà fi-

nanziarie.

Iniziativa, questa, che sollecitiamo da tempo

come Uil FPL con l’auspicio che venga perseguita al

più presto. Ricordiamo, comunque, che i lavoratori

stanno ancora sacrificando il proprio reddito a so-

stegno del risanamento economico della Fonda-

zione, attraverso iniziative di solidarietà che toccano

i salari di tutte le categorie dei lavoratori, anche

quelle economicamente meno consistenti.

Visto il convincente avvio, tuttavia, sin da subito ci

aspettiamo azioni concrete da parte del Manage-

ment della struttura, partendo da un convinto rilan-

cio della stessa, anche attraverso il rafforzamento

delle attività di Alta Specializzazione, da rimettere

al centro degli obiettivi e per tornare ad essere ca-

lamita di mobilità attiva e offrire un’adeguata rispo-

sta al malato, integrandosi con la sanità pubblica.

Se tale direzione sarà imboccata, si contribuirà

anche al risanamento generale della sanità Moli-

sana, come noto penalizzata negli anni da sprechi e

tagli alla spesa pubblica, partecipando anche ad un

più complesso processo di rilancio economico e so-

ciale di una Regione che potrebbe vantare impor-

tanti eccellenze in campo sanitario pubblico e

privato.

Tutto ciò però, non può accadere senza il coinvol-

gimento diretto dei lavoratori, vero motore della

struttura, e senza la giusta valorizzazione delle pro-

fessionalità interne e del loro prezioso lavoro.”

"Ex Cattolica, buona la prima"La segretaria della Uil, Boccardo, ritiene positival'azione del Cda della struttura sanitaria

Tra il dire e il fare … con tutto ciò che segue. Ne dovrà prendere

atto l’assessore all’urbanistica Bibiana Chierchia che al nostro gior-

nale solo pochi giorni fa ha detto, con una punta di sotteso orgoglio,

che un territorio che nel passato si è trovato a subire un’espansione

disorganica e disordinata, deve necessariamente essere rivalutato e

riorganizzato secondo scelte politiche che lo rispettino paesaggisti-

camente, urbanisticamente, socialmente.

Le toccherà di pensare di non averle mai pronunciate quelle pa-

role né di aver mai creduto al loro significato. Potrà accadere il 12

settembre nel momento in cui, come le tre classiche scimmiette sul

comò (Non vedo - Non parlo,- Non sento) sarà costretta ad accet-

tare che la lottizzazione Parco dei Pini venga riaperta e ampliata in

disprezzo al fatto che si tratta di una lottizzazione ampiamente gra-

tificata in passato (in vece delle villette a schiera è stato concesso

fossero elevati palazzoni a sei/sette piani per risparmiare terreno

che oggi diventa merce di scambio); di una lottizzazione tecnica-

mente e amministrativamente ampiamente conclusa; di una lottizza-

zione intorno alla quale ruotano notevoli interessi economici e,

dobbiamo pensarlo, politici, se un consiglio comunale si presta ad as-

secondarli in nome di un potere discrezionale (dire sì o dire no)

che farebbe aggio solamente a ciò che interessa ai nuovi costruttori

e non alla collettività campobassana.

Se ampliata, verranno costruiti altri volumi edilizi e tre strutture

commerciali che andranno ad oscurare in eterno il più bel panorama

di Campobasso: un emblema, una identità storica e culturale. In cam-

bio di niente. Perché i terreni che dicono verrebbero dati in contro-

partita, sono superfici dovute a compenso dei nuovi volumi edilizi

e commerciali, e il contributo finanziario che verrebbe elargito per

la realizzazione di un campo polivalente non sarebbe altro che

un’elemosina. Anzi, peggio.

Una possibile copertura ad eventuali altre forme di dazioni sot-

tobanco.

Di fronte al paventato cedimento delle coscienze di quanti avendo

votato contro l’ampliamento della lottizzazione anche recente-

mente, nel corso delle commissioni all’urbanistica dedicate alla que-

stione, cambierebbero parere, non si può pensare altro. Se di con-

tropartite si vuole parlare, ebbene sì, la contropartita proposta dai

lottizzanti è tipica dei furbi e dei potenti alla dabbenaggine degli am-

ministratori. Di questa lottizzazione e del modo scorretto e poco

trasparente con cui potrebbe arriverà a centrare un ulteriore van-

taggino economico sottraendo alla vista collettiva il profilo panora-

mico che partendo dal Castello Monforte scende verso le chiese

romaniche di San Giorgio e San Bartolomeo, quindi include la torre

di delicata Civerra e la parte più antica del borgo medioevale, ne

abbiamo fatto una questione d’onore per i campobassani, nonché

un dato di cronaca tra i peggiori che si possano annoverare nella di-

sastrata storia urbanistica del capoluogo.

Un bell’esordio per l’assessore Chierchia e la sua Campobasso

“Citta Europea”, non c’è che dire! Comunque, l’assessore potrà van-

tarsi di un primato: mai nessuna costruzione ha avuto un effetto così

ostruttivo e devastante del paesaggio quanto quello dei nuovi volumi

edilizi e delle tre strutture commerciali su via 4 novembre.

Il profilo panoramico appena descritto non lo vedremmo più dal

punto migliore di osservazione; vedremmo le insegne di tre nuove

strutture commerciali. In questa faccenda, spudoratamente, senza

alcuna remora, gli amministratori comunali hanno messo in piedi la

più volgare delle prese in giro ricorrendo a interpretazioni tecnico-

amministrative di comodo, tra le più inique che si possano addebi-

tare a chi amministrata il bene pubblico. In che modo?

Presto detto. Dapprima, facendo finta di votare contro la riaper-

tura della lottizzazione e il suo ampliamento stando attenti, però, a

non motivare il diniego per rendere l’atto amministrativo facilmente

attaccabile al Tar; quindi non costituendosi, anche qui deliberata-

mente, davanti al Tar al quale s’erano rivolti i lottizzatori per farsi

dare ragione; quindi ancora, a più riprese, con accordi interpersonali

dei lottizzatori e i loro assistenti tecnici e legali col sindaco Battista,

come in precedenza li avevano presi col sindaco Di Bartolomeo, per

arrivare ad aggirare gli ostacoli.

La lettera fatta arrivare sul filo di lana, e letta in consiglio, in cui

i lottizzanti si dicono disposti ad evitare all’amministrazione l’igno-

minia del commissario ad acta e a dare in contropartita al Comune

i migliori terreni dell’area lottizzata e da lottizzare, è frutto di un

mettersi d’accordo, su quali basi, però, nessuno può sapere, ma solo

immaginare. Allo stato delle cose, nel dare da parte dei lottizzanti e

nel ricevere da parte del comune, non c’è alcun interesse pubblico

da salvaguardare ancorché salvaguardato, ma solo interessi privati. I

terreni che verrebbero dati all’amministrazione sono dovuti, e per

giunta, nella loro migliore disponibilità possibile, altro che chiac-

chiere.

Per legge. L’eventuale contributo di cui è fatto cenno nella missiva

dei lottizzanti per la costruzione di un impianto polivalente, a sua

volta sarebbe la prova di essere di fronte a un’evidente nefandezza

tecnico-amministrativa mercificata.

Di una cosa pertanto devono essere certi i campobassani: la di-

screzionalità che probabilmente verrà usata per concedere ai lottiz-

zanti ciò che vogliono, senza alcun vantaggio per la collettività (se

vantaggio ci sarà, lo trarranno i concedenti), toglierà per sempre la

memoria di un paesaggio cittadino che chiunque lo ha potuto am-

mirare, vi ha riconosciuto la storia e il divenire della città.

Che siano di destra o di sinistra, gli amministratori privi di sensi-

bilità e deficitari in cultura conoscono e si piegano solo al potere

economico. Comunque sarà conclusa, di certo la vicenda è misere-

vole.

Dardo

59 settembre 2014

TAagliolto

Di una cosa saranno certi i campobassani: siano di destra o di sinistra,

gli amministratori privi di sensibilità amministrativa e deficitari in cultura,

riconoscono e si piegano solo al potere economico

Se il 12 settembre il consiglio comunale approverà l’ampliamento della lottizzazione Parco dei Pini…

di Giovanni Venuto

Tra 24 ore scade il tempo per partecipare alla

Mission in CINA, ben 15 Aziende Molisane pronte

ad esportare i loro prodotti nella Nazione più po-

polosa al MONDO e avida del vero MADE in

ITALY, potrebbero veder VANIFICATA questa

aspirazione che risolleverebbe l'economia di mi-

gliaia di famiglie, perché il Presidente della Giunta

Regionale ancora NON ha nemmeno risposto alle

email ufficiali giunte dalla Confinpresa Piemontese

e alle continue mie sollecitazioni, in qualità di CO-

ORDINATORE della Mission, sia per telefono, per

email e anche con utilizzo dei Media Regionali.

Siamo all'ULTIMA SPIAGGIA ripeto per 15

Aziende ed altre 14 che restano in attesa del re-

port della Missione. INTANTO che le ore passano

INSERISCO cosa scriveva un Quotidiano NAZIO-

NALE nel 2012 a proposito del MOLISE...

Desidero riportare alcuni passi :“I dati econo-

mici e sociali del Molise mostrano una economia

stagnante con una bassa partecipazione alla forza

lavoro, le donne hanno un ruolo secondario e

moltissimo è tenuto a galla dalla spesa pubblica.

I debiti delle amministrazioni pubbliche sono

aumentati a vista d’occhio. La natura clientelare di

questa massa di denaro pubblico è evidenziata

dalla concentrazione della spesa nel settore sani-

tario (di cui è nota la mala gestione legata a clan

familiari generati dalla politica) e dalla scarsità di

investimenti.

Le poche imprese private hanno redditività

prossima allo zero. Pertanto anche queste mo-

strano livelli di indebitamento in quasi costante

crescita, anche perché il settore bancario pratica

tassi sproporzionatamente alti rispetto al costo

della provvista. Il settore tessile e dell’abbiglia-

mento un tempo molto florido è quasi alla frutta

. Resiste solo un po’ di turismo e il settore del

FOOD Tipico Molisano. In conclusione una so-

cietà incagliata in una situazione insostenibile di

assistenzialismo, bassa produttività, asfissia impren-

ditoriale e, in definitiva, di generalizzato

declino”.Ai lettori è aperto ogni COMMENTO,

ma anche un INVITO a NON incatenarsi ai Can-

celli delle Fabbriche, perché sarebbero in pochi a

soffrire, mentre chi vive al CALDO di POLTRONE

molto redditizie utilizzando DENARO pubblico,

beh! forse occorrerebbe farli sentiree vedere

UNA FOLLA di Persone Affamate che da moltis-

simo tempo sono vicinissimi alla POVERTA' AS-

SOLUTA!

Tempo scaduto?... la Cina si allontanaL’intervento.

E’ iniziato ieri e proseguirà fino a venerdì

Giovani Giovanotti Giovinastri, il contenitore

di suoni, immagini, parole ed idee arricchito

di nuove componenti: virtualità, multimedia-

lità, interattività e multisensorialità. Due mo-

stre, due concerti, quindici dj set, un dibattito,

quattro proiezioni cinematografiche, dodici

espositori (vinile fumetti artigianato riciclarte)

e la performance “Il ritorno della balena”.

Sono questi i numeri della manifestazione che

dopo ventuno anni torna per dimostrare ai cit-

tadini che si può mantenere alto il livello cul-

turale del capoluogo anche senza soldi

sostituendosi, momentaneamente, a chi sa-

rebbe preposto a farlo. Ieri i “ragazzi” del ’93,

ora affermati professionisti, hanno illustrato

programma e intenti della kermesse nel

corso di una conferenza stampa organizzata

nella location che ospiterà gran parte degli

eventi, l’ex Onmi di via Muricchio. “Mel ’93 la

manifestazione ha lasciato il segno, ora però

l’intento non è né nostalgico né autocelebra-

tivo – ha spiegato Leopoldo Santovincenzo –

vogliamo riaprire il capoluogo a nuovi scenari

e immaginari per dimostrare che è un evento

che si può fare e, soprattutto, si può rifare”.

Ciò che ha spinto gli organizzatori a riproporre

l’evento è stata l’esigenza di far conoscere

alle nuove generazioni le potenzialità culturali

della città e far sapere loro che è possibile or-

ganizzare eventi culturali e far emergere i ta-

lenti nostrani che troppo spesso restano

all’angolo. “La manifestazione vuole essere

una sveglia per i ragazzi – hanno aggiunto

Gianclaudio Piedimonte e Mauro Minervini –

noi ci siamo ma d’ora in poi tocca ai giovani

prendere l’iniziativa e ideare la manifesta-

zione con il nostro sostegno scoprendo o ri-

scoprendo gli spazi dell’Ex Onmi da oltre dieci

anni al servizio della cultura ”. Tutti gli eventi

sono gratuiti proprio perché l’obiettivo non è

quello di avviare una macchina economica

ma di produrre cultura.

Tra le iniziative sta riscuotendo un enorme

successo “Io c’ero .. e tu?”, l’ invito lanciato

su face book accolto da chi, negli anni ’93-’96,

ha vissuto l’atmosfera fortemente creativa di

Giovani Giovanotti Giovinastri. Tramite il

gruppo creato su Fb, ogni giorno più nume-

roso, la mostra fotografica e documentale “IO

C’ERO GGG ’93 ‘96” si è arricchita in pochi

mesi dei contributi di tutti i giovani giovanotti

e giovinastri che, in quegli anni ed in quei

giorni, spostavano il proprio centro di aggre-

gazione a Selva Piana, sede indiscussa della

kermesse. Tra cinema, musica live, esposi-

zioni e dibattiti culturali, Giovani Giovanotti

Giovinastri culminerà venerdì al Blue Note

con “Il Ritorno della Balena” una perfor-

mance che ripercorre metaforicamente un

viaggio nella potenza dell’immaginazione.

Mentre il programma di oggi prevede alle 18

l’inaugurazione della mostra “BAHP Beat

Hippy Autonomi Punk” allestita nella Sala 1

della GIL in via Milano, 126 pannelli per riper-

correre le controculture e i movimenti che

dagli anni Cinquanta hanno rivoluzionato il

modo di vivere di ognuno.“Una mostra sulle

controculture e i movimenti che a partire dagli

anni Cinquanta hanno popolato la nostra vita,

che hanno segnato il tempo e sognato di an-

dare fuori dal tempo, che hanno stravolto il

modo di vivere e quindi anche la politica, che

hanno tentato di separarsi dalle separazioni

per allargare l’area della coscienza e assal-

tare il cielo”. Questo il senso che il curatore,

Marco Philopat, dà alla mostra, risultato di

una lunga ricerca in infiniti archivi. Alle 21 nei

locali dell’ex Onmi sarà proiettato il film Sear-

ching for Sugar Man e alle 22,30 il concerto

di Erica Mou & Mirko Signorile. Un duo d’ec-

cezione, Erica Mou ironica e sensuale, una

delle più interessanti e non convenzionali

cantautrici del panorama musicale italiano sa-

lirà sul palco di Giovani Giovanotti Giovinastri

con il pianoforte di Mirko Signorile da anni at-

tivo sulla scena jazz nazionale.

Teresa Manara

6

9 settembre 2014 Campobasso

Le organizzazioni sindacali preso atto del fal-

limento dell'ultimo incontro tra RSU dei lavora-

tori e ditta Seac trasporto pubblico urbano di

Campobasso, incontro tenuto il 4 settembre ,

sono costrette a confermare lo sciopero pro-

clamato per domani.

Lo sciopero, il secondo per questa vertenza,

avrà durata di 24 ore.

La Cgil è certa che l'utenza comprenderà le

ragioni dell'inevitabile protesta.

L’articolo a firma di Pasquale

Abiuso, pubblicato sul sito

“Gambatesa web” e apparso

anche sulle pagine di un noto

quotidiano locale, merita una

breve replica, volta semplice-

mente a ristabilire la verità in-

torno ad una vicenda, che

qualcuno sta cercando di tra-

sformare in una semplice occa-

sione per fare della sterile

quanto becera polemica.

E l’evidente strumentalizza-

zione politica di una così deli-

cata questione si evince

chiaramente dai toni, solo ap-

parentemente pacati, ma in re-

altà carichi di risentimento e

malessere post-elettorale. Es-

sere ripetutamente indicata

come “l’avvocato Sindaco”, per

poi diventare la “Stella del

Foro”, la dice lunga sullo stato

d’animo del capogruppo della

minoranza, dott. Pasquale

Abiuso, oltre che sulla po-

chezza di argomenti che lo

stesso mostra di avere nella

materia oggetto di discussione.

Ed invero alla fragilità delle ar-

gomentazioni si unisce una evi-

dente mancanza di chiarezza

in ordine alla soluzione da dare

alle problematiche che ci occu-

pano: il nostro stigmatizza le

pluriclassi, ma non è d’accordo

neppure per l’accorpamento

della scuola primaria e di

quella secondaria di primo

grado di Gambatesa e Tufara.

Vuole un polo scolastico da

realizzare in una posizione

strategica!.

Di fronte a tale presa di posi-

zione francamente mi trovo

sprovvista di risposte concrete,

non essendo ancora in grado di

fare magie, anche se non

mancherò di organizzarmi al

fine di non scontentare nes-

suno dei miei concittadini.

Ma come dicevo, non intendo

entrare nel merito, ma sempli-

cemente ripristinare la verità in

ordine all’effettivo svolgimento

dei fatti.

Per questo, onde sgombrare il

campo da ogni equivoco e

scongiurare travisamenti di

sorta, preciso che, all’esito

della consultazione, non es-

sendo stato possibile verificare

la posizione dominante tra i ge-

nitori in ordine alla questione,

a causa della presenza nel-

l’urna di ben sette schede vo-

tate in più rispetto ai votanti, la

prima ipotesi formulata è stata

proprio quella di ripeterla, con

buona pace di tutti. Di fronte a

tale proposta sono letteral-

mente insorti i sostenitori del

fronte del “no all’accorpa-

mento”, dichiaratisi plateal-

mente contrari ad una nuova

consultazione.

Quanto alla prova di resi-

stenza, poi, la stessa è stata

correttamente effettuata al solo

fine di verificare se vi fosse,

comunque, una maggioranza,

cosa non riscontrata. Nessuno

ha, poi, mai affermato che, per

effetto della prova di resi-

stenza, avrebbero vinto i so-

stenitori del “sì

all’accorpamento”. Pasquale

Abiuso, dunque, o è male infor-

mato o è in malafede!. Vero è

che la situazione di empasse

venutasi così a creare ha gio-

coforza costretto l’amministra-

zione comunale ad assumersi

la responsabilità di prendere

una decisione, non più procra-

stinabile.

E la decisione, infine, assunta

(accorpare le scuole elementari

e medie di Gambatesa e Tu-

fara) non è stata assoluta-

mente facile alla luce del clima

venutosi a creare. Ad ogni

buon conto essa è scaturita da

una attenta e lungimirante va-

lutazione e muove unicamente

dall’intento di salvaguardare la

qualità della didattica e della

formazione e di scongiurare, al

contempo, il rischio di chiusura,

entro breve, delle scuole medie

sia di Tufara che di Gamba-

tesa.

E’ solo il caso di ricordare che

l’anno prossimo avremo alle

medie la stessa situazione che

si presenta oggi a Tufara, vale

a dire tre classi in una! Per-

tanto solo collaborando con

l’unico paese a noi più vicino

possiamo pensare di sopravvi-

vere.

Quanto all’accordo con Tufara,

poi, preciso che la sua efficacia

sarà limitata all’anno scolastico

2014/2015, riservandosi i due

Enti di definire anno per anno

l’organizzazione scolastica, te-

nendo conto del numero degli

iscritti e della normativa vi-

gente. Riteniamo, dunque, di

avere fatto la scelta migliore

nell’interesse di entrambe le

comunità e soprattutto per i no-

stri bambini.

Il Sindaco di Gambatesa

Carmelina Genovese

Sciopero Seac, domani i lavoratoriincrociano le braccia

Il sindaco Antonio Battista ha stabilito lo slitta-

mento dell’apertura dell’istituto Pilla di via Ve-

neto.

Gli studenti della scuola superiore torneranno

tra i banchi lunedì 15 mentre per i colleghi il

suo della campanella scatterà domani. A spin-

gere il primo cittadino a posticipare l’inizio

delle attività scolastiche del Pilla è stata la

nota della Provincia di Campobasso con cui

sono stati richiesti quattro giorni per consen-

tire all’impresa di completare i lavori di miglio-

ramento sismico dell’edificio di via Veneto e

alla dirigenza scolastica di poter rendere frui-

bili gli ambienti scolastici per la ripresa delle

attività.

Istituto Pilla, l’apertura slitta al 15

Gambatesa, il sindaco replica ad Abiuso

Giovani Giovanotti Giovinastri, dopo 21 anni torna l’evento che rilancia il livello culturale della città I “ragazzi” del ’93 danno la sveglia ai giovani per spingerli a prendere le redini della kermesse

Leopoldo Santovincenzo, Gianclaudio Piedimonte, Mauro Minervini e Paolo Di Lallo

CAMPOBASSO. Sulla questione

lottizzazione Parco dei Pini a Cam-

pobasso, non sembrano esserci

dubbi per un no motivato da parte

del Consiglio comunale. E riguarda

l'efficacia temporale del piano di lot-

tizzazione. Il privato: nella qualità di

lottizzante che ha realizzato le opere

di urbanizzazione di pertinenza nel-

l’ambito di un piano di lottizzazione

approvato oltre 30 anni prima, ri-

chiede il rilascio del permesso di co-

struire per la realizzazione di un

edificio previsto dall’originario piano;

a supporto della richiesta, sostiene il

perdurare degli effetti dell’originario

piano di lottizzazione nel caso di

opere di urbanizzazione già realiz-

zate e la mancata modifica delle pre-

visioni del piano da parte di altri

strumenti urbanistici successivi. Il

Comune: nega il rilascio del per-

messo di costruire in quanto è ve-

nuto meno, per scadenza

decennale, l’originario piano di lottiz-

zazione. La risposta esatta: ha ra-

gione il Comune, come ricordato dal

Consiglio di Stato (sez. IV) nella re-

cente sent. n. 2045 del 6 aprile 2012.

Secondo i giudici, infatti, il piano di

lottizzazione ha durata decennale

per cui, decorso il relativo termine,

esso perde di efficacia e non può più

costituire valido presupposto per il ri-

lascio di qualsivoglia titolo abilitativo

alla edificazione di manufatti. Non vi

sono dubbi, infatti, sulla durata de-

cennale del piano di lottizzazione

visto che, “se non fosse applicabile il

termine decennale di efficacia dei

piani particolareggiati, la relativa effi-

cacia sarebbe quella, indeterminata,

degli strumenti urbanistici generali,

invece di quella decennale dello stru-

mento urbanistico attuativo: il che

costituirebbe di per sé motivo di in-

coerenza”. Inoltre, la fissazione di un

termine risponde ad un preminente

interesse pubblico, non soltanto per

l’esecuzione delle opere di urbaniz-

zazione, ma anche per l’edificazione

dei lotti: secondo i giudici, infatti, “il

disegno di fissazione di un termine di

decadenza per le licenze prima, poi

per le concessioni edilizie e poi, an-

cora, per i permessi di costruire, di-

retto ad assicurare l’effettività e

l’attualità delle nuove previsioni ur-

banistiche, sarebbe incompleto alla

fonte se, prima del rilascio del titolo

abilitativo, le lottizzazioni convenzio-

nate avessero l’efficacia di condizio-

nare a tempo indeterminato, con

l’affidamento dei suoi titolari, la piani-

ficazione urbanistica futura”. Infine,

non può neppure essere ipotizzato

una proroga tacita del termine di ef-

ficacia di una convenzione di lottiz-

zazione, in conseguenza del rilascio

di concessione edilizia da parte del

Comune, ovvero in difetto di una

espressa revoca della stessa con-

venzione o della modifica o della in-

troduzione di un nuovo strumento

urbanistico, poiché costituisce avviso

pacifico in giurisprudenza che, in

materia urbanistico-edilizia, l’ammi-

nistrazione può correttamente mani-

festare la sua volontà soltanto

mediante atti aventi la forma scritta

e cioè, avuto presente il caso in

esame, o con una nuova conven-

zione sempre che coerente con le

previsioni urbanistiche del territorio

comunale e con l’eventuale specifica

qualità dei suoli, o con un riesame di

quella scaduta, nell’esercizio, ovvia-

mente, dei propri poteri discrezionali

volti ad una nuova valutazione di tutti

gli interessi in gioco.

79 settembre 2014Campobasso

La lottizzazione è scaduta e non può essere tacitamente rinnovata

La scheda

Consiglio di Stato, sez. VI, sent.

n. 200 del 20 gennaio 2003, se-

condo cui “le lottizzazioni appro-

vate vanno considerate inefficaci

dopo il decorso decennale previsto

per la loro attuazione, sicché per

produrre ulteriori effetti esse deb-

bono essere nuovamente adottate

dall’Amministrazione comunale at-

traverso uno strumento attuativo,

previa eventuale valutazione, se

necessaria, della situazione dei

terzi interessati al rispetto degli ob-

blighi derivanti dalla preesistente

convenzione.

Infatti, l’art.28 della predetta

legge n.1150/1942, così come mo-

dificato dall’art.8 L. 6.8.1967,

n.765, avendo dato un particolare

rilievo al ruolo dei piani di lottizza-

zione (che costituiscono ormai

strumenti urbanistici specifici pre-

ordinati e normalmente alternativi

rispetto ai piani particolareggiati),

deve essere applicato in via analo-

gica ai piani di lottizzazione mede-

simi, con la conseguenza che va

riconosciuta anche ad essi l’appli-

cabilità del termine massimo di va-

lidità decennale entro il quale

devono essere attuati (art.16,

comma 5, L. n.1150/1942) e de-

corso il quale divengono inefficaci

per la parte inattuata (art.17,

comma 1, della stessa legge), salvi

gli allineamenti e le prescrizioni di

zona nel rispetto sia dell’interesse

pubblico per l’esecuzione delle

opere di urbanizzazione (cui si rife-

risce l’art.28 cit.) che per quello

volto alla edificazione dei lotti (cfr.

Cons. St., Sez.IV, 3.11.1998,

n.1412; 25.7.2001, n.4073)”.

In argomento ricordiamo anche

la recente sent. n. 98 del 28 feb-

braio 2012 nella quali i giudici

hanno ricordato che, ai sensi del

combinato disposto di cui agli artt.

17, comma 1, e 28, comma 9, L. n.

1150/1942, il piano di lottizzazione

convenzionata, come tutti gli stru-

menti urbanistici di natura attuativa

e/o esecutiva, ha efficacia decen-

nale; continuano a rimanere fermi

a tempo indeterminato l’obbligo di

osservare nelle costruzioni di nuovi

edifici e nella modificazione di

quelli esistenti “gli allineamenti e le

prescrizioni di zona, stabile dal

piano stesso”, per cui tali prescri-

zioni dei piani attuativi continuano

a rimanere efficaci anche dopo la

scadenza del termine di 10 anni.

Il gruppo Run Molise è nato da poco più di due anni, quando in occa-

sione delle votazioni per il CNSU 2013 ci venne chiesto di fornire il nostro

apporto alla lista candidatasi nel collegio sud Italia. Candidammo O.Var-

ricchio che registrò oltre 500 preferenze. Da allora, il gruppo Run Molise

si è costantemente rinforzato fino all’ottimo risultato delle elezioni interne

Unimol che ci ha visto conquistare gran parte delle posizioni di rilievo ed

un numero notevole di rappresentanti nei vari dipartimenti. Premesso

questo, io sottoscritto Freda Renato, coordinatore della Run Molise, rasse-

gno le mie dimissioni avendo concluso il mio percorso all'interno del

mondo accademico. Contestualmente, portata a conoscenza della mia

decisione la coordinatrice nazionale Rebecca Ghio, si forma un Comitato

Congressuale con il compito di curare l’indirizzo politico del gruppo, com-

posto da O. Varricchio ( Direttivo Nazionale Run) Giorgia Palmieri ( Con-

sigliere degli Studenti ) e Dario Lombardi ( Rapp. Facoltà Giurisprudenza)

che provvede all'apertura della fase congressuale finalizzata all'elezione

del nuovo coordinatore e del nuovo esecutivo.

Alcuni cittadini insorgono contro i con-

siglieri di opposizione di Campobasso.

Magdalena Palladino scrive “Con pro-

fondo rammarico apprendo della polemica

fra alcuni consiglieri d'opposizione e la

Curia di Campobasso-Boiano circa le sorti

della Mensa degli Angeli. Una polemica che

definire sterile è dire poco.Concorderà

forse con me nel rilevare che non si era

mai presa fino ad ora un'iniziativa simile

nella nostra città. Concorderà anche nel

constatare che le povertà sono notevol-

mente aumentate, e non si annidano nelle

solite frange extra-comunitarie. Basti en-

trare in una sede Caritas per rendersene

conto. Questo a Campobasso come a Fi-

renze come a Torino.

Voler far finta di nulla, voler pretendere

di avere dinanzi agli occhi sempre la solita

Campobasso, fatta di terziario, di gente be-

nestante, di suv e simili, significa solo es-

sere miopi. Montare una polemica

sull'affitto della sede, sulla tassazione del

volontariato, è da ciechi. Gli stessi che si

sono lamentati per anni del livello di tassa-

zione presente nel nostro Paese e che

stanno contestando la presente ammini-

strazione comunale su Tari e Tasi vogliono

tassare il volontariato. Un po' di coerenza,

cari signori!

E' per questo che non siete credibili, e vi

inviterei ad entrare in una qualunque Ca-

ritas per rendervi conto di come opera, di

ciò di cui ha bisogno, e che potrebbe es-

sere utile ad ognuno di noi un giorno o

l'altro, in un periodo come questo in cui i

licenziamenti sono dietro l'angolo.

Tornate con i piedi per terra, consiglieri

Cancellario, Pilone e Coralbo, e contri-

buite anche voi a fare di Campobasso una

città SOLIDALE, aspetto che a fatica si sta

tentando di costruire grazie alla perseve-

ranza di un presbitero che ha aperto gli

occhi sulla nostra realtà socio-economica

e che ce li sta facendo aprire.

Finiamola di avere la presunzione di

aver capito cosa c'è da fare per la nostra

città: non è detto che l'essere campobas-

sani ci doti di questa perspicacia. Guar-

diamo a come si è ridotta: se avessimo

capito tutto, il suo stato dovrebbe essere

tutt'altro che quello attuale! La carità non

ha mai fatto del male a nessuno”.

La sentenza del Consiglio di Stato

Freda lascia la run, al viastagione congressuale

Mensa Caritas, consiglieri di opposizione nel mirino dei cittadini

No alla cementificazione di Parco dei Pini

ISERNIA. Aliquota Tasi, l'am-

ministrazione Brasiello batte tutti

record, superando anche il capo-

luogo regionale che se l'era ca-

vata con il 2,5 per mille per tutte

le famiglie.

Per la nuova tassa comunale

sugli immobili. Isernia ha deciso

di applicare l'aliquota del 3,3 per

mille, la percentuale massima,

ma – per fortuna – ci saranno le

detrazioni che a Campobasso

non ci sono.

Il che significa che, fino a ren-

dite catastali di seicento euro

annui, ci... sarà una detrazione

fissa di settanta euro. Per cui pa-

gheranno il 3,3 per mille solo i

proprietari di appartamenti grandi

o di lusso. Per fare un esempio,

una casa con una rendita di 200

euro pagherà la metà di Campo-

basso, mentre oltre i 600 euro

pagherà lo 0,8 per mille in più ri-

spetto al capoluogo regionale.

Fabia Onorato, consigliere di

maggioranza a cui Brasiello affi-

derà il settore bilancio e finanze

parla di una decisione obbligata

visto lo stato delle finanze comu-

nale e dei tagli ai trasferimenti

della Stato.

A Isernia il Governo ha tagliato

sei milioni annui, mentre con la

Tasi il Comune ne recupererà si

e no tre milioni.

ISERNIA. Riguardo alle “rifles-

sioni” sul liceo classico esternate

dal presidente della Provincia,

Mazzuto, il sindaco di Isernia Luigi

Brasiello ha inteso chiarire gli

aspetti reali della questione. «Oc-

corre ricordare – ha detto Brasiello

– che il Comune di Isernia, previo

accordo preliminare con il presi-

dente della Provincia, aveva

espresso formale richiesta per al-

cune aule a piano terra dell’edificio

del liceo Fascitelli, al fine di poter

ospitare 180 bambini della scuola

materna San Giovanni Bosco, e il

Comune, ovviamente, intendeva

ac¬collarsi le spese per il comple-

tamento dei lavori nella porzione di

edificio individuata. Purtroppo la ri-

chiesta non ha avuto seguito da

parte della Provincia giacché, a

quanto pare, sono sorti problemi

tec¬nici in ordine alla sezionabilità

della parte impiantistica».

Brasiello interviene anche sullo

stato di salute degli istituti

scola¬stici di competenza del Co-

mune, di cui Mazzuto chiede noti-

zie. «Sono pronto ad una verifica,

da parte della Provincia di Isernia,

sullo stato delle scuole comunali,

– ha dichiarato il sindaco –

consa¬pevole che godono tutte di

buona salute, tant’è che per

ognuna di esse è stato rilasciato il

relativo certificato di prevenzione

incendi (ad esclusione dell’asilo

nido e della materna ‘Ignazio Si-

lone’ per le quali il CPI è in corso di

rilascio) grazie anche alla collabo-

razione di due tecnici della Provin-

cia, collaborazione che comunque

è avvenuta a titolo oneroso».

11

9 settembre 2014Isernia

“Fascitelli, subito la verifica”

L'amministrazione comunale

ha deciso di applicare tale tariffa

per le casse vuote

Aliquota Tasi, a Isernia il massimo

“Per non dimenticare”

ISERNIA. Un’anziana si-

gnora è stata scippata in pieno

centro cittadino da una malvi-

vente. La signora, dopo essere

uscita dal supermercato di

pazza Giustino D’uva, si è fer-

mata sulla panchina della

piazza dove sorge la fontana

dei due fiumi Gianocanense e

San Giovenale in attesa del

marito.

Il tempo di una telefonata e

un attimo di distrazione hanno

fatto si che una donna di etnia

rom, cogliendo l’anziana di sor-

presa, rubasse due delle buste

della spesa per poi darsi alla

fuga riuscendo a scappare

anche ai passanti accorsi sen-

tendo le urla della signora.

Questa, ha preferito non spor-

gere denuncia nonostante sia

tornata a casa solo con quello

che è riuscita a strappare dalle

mani della ladra. Non è la

prima volta che in questa

piazza accadono casi del ge-

nere. Poco tempo fa infatti, dei

malviventi hanno rubato una

borsa all’interno di una mac-

china rompendone il finestrino,

o altre volte sono sparite buste

della spesa dai bagagliai delle

vetture. Anche i commercianti

della zona si dicono preoccu-

pati da vandali e ladri chie-

dendo maggiori controlli,

lamentandosi della pulizia e dei

parcheggi irregolari che spesso

paralizzano il traffico.

L'anziana signora

è stata bersaglio

di una malvivente

di etnia roma

Il sindaco di Isernia replica alle dichiarazioni di Mazzuto sul Liceo classico

Donna scippata in centro Sul bombardamento di Isernia del 10 settembre il filmato di Pasqualino Damiani

ISERNIA. Ci sono eventi che se-

gnano in modo indelebile la storia di

ogni comunità. Nella storia d’Isernia

ce ne sono stati tanti, da catastrofici

eventi sismici a distruzioni perpetrate

dalla violenze e ferocia umana. Di tutti

questi eventi, anche assai lontani,

permangono ancora le cicatrici nel

territorio cittadino. In un certo senso

essi hanno plasmato lo sviluppo e la

forma urbanistica della città d’Isernia.

E’ difficile però riconoscere oggi i mo-

tivi per cui certe strade, monumenti o

palazzi cittadini sono distribuiti in

modo apparentemente privo di spie-

gazioni architettonicamente od urba-

nisticamente logiche. La natura della

condizione umana ed il desiderio di

cancellare il ricordo della sua preca-

rietà, spingono l’uomo a cancellare al

più presto i segni di questi eventi, per

rimarcare la supremazia intellettuale

dell’uomo sulla forza distruttiva della

natura o quella della parte più feroce

ed irrazionale del suo comporta-

mento. Il bisogno ricostruttivo prevale

in queste circostanze sull’esigenze

architettoniche od urbanistiche la-

sciando ai posteri solo i segni indiretti

delle distruzioni. Se oggi chiedessimo

ad un adolescente isernino che cosa

accadde il 10 settembre 1943 o quale

parte della città fu distrutta, è difficile

che sappia darci grandi ragguagli o in-

formazioni. Esse sarebbero comun-

que generiche e vaghe perchè la

ricostruzione post-bellica ha cercato in

tanti modi di nascondere la vergogna

di quell’evento perpetrato da forze mi-

litari amiche e le cicatrici urbanistiche

sullo sviluppo della città non sono

tanto facilmente evidenti ad un gio-

vane. Certamente 71 anni fa la spie-

tata logica militare della forze

cosiddette “Alleate” avrà accurata-

mente valutato e pianificato la distru-

zione delle vie ferroviarie di

comunicazione vicine alle difese nazi-

ste della linea Gustav. Tra queste linee

di comunicazione saranno state prese

in considerazione tutte quelle che col-

legavano il Tirreno con l’Adriatico, che

proprio attorno ad Isernia si congiun-

gevano. La distruzione del Ponte Fer-

roviario Cardarelli d’Isernia sarà

apparsa militarmente una scelta ne-

cessaria ed utile ad isolare il nemico

agli strateghi alleati. Certamente que-

sta opzione doveva sembrare impro-

babile e inutile a chi governava la città

d’Isernia in quegli anni. Probabilmente

a ragione, chi conosceva il territorio

non vedeva nell’interruzione della

linea ferroviaria che da Napoli condu-

ceva in Abruzzo un fattore determi-

nate per il successo militare e lo

sfondamento delle difese naziste sui

monti dell’Appennino. Queste diverse

valutazioni portarono alla catastrofe di

quel venerdì 10 settembre 1943,

quando, alle 10,30, senza alcun pre-

avviso alla popolazione impegnata nel

mercato settimanale, una pioggia di

bombe colpì la città d’Isernia attorno

al ponte Cardarelli. La distruzione e la

morte segnata da quegli ordigni è cer-

tamente ancora presente nei ricordi

dei più anziani che vissero quei mo-

menti e nello sviluppo urbanistico della

città attorno al ponte Cardarelli. Ma

manca tra i più giovani la percezione

di quella distruzione e dei segni per-

manenti che essa ha lasciato nella

città. I soci del Rotary Club Isernia,

Pasqualino Damiani e Giuseppe Par-

dini, vogliono stimolare, anche in chi

non ha il ricordo, una riflessione sul si-

gnificato di quell’evento per la città

d’Isernia e come esso ha marcato lo

sviluppo cittadino nel secolo trascorso.

La forma scelta per rievocare il senso

della distruzione di quell’evento è un

racconto con immagini della città

d’Isernia nel XX secolo con filmati

d’archivio d’Isernia prima e dopo il 10

settembre 1943 raccolti da Pasquale

Damiani e montati in una sorta di do-

cumentario che si spera possa impri-

mere anche nei più giovani il senso di

quel triste evento.

Tanti isernini hanno ascoltato le per-

sonali esperienze dei sopravvissuti al

bombardamento del 10 settembre

1943. Il loro racconto individuale potrà

essere meglio apprezzato nel conte-

sto dell’immagini che saranno proiet-

tate alle ore 19 nell’aula magna

dell’Università del Molise. Il presidente

del Rotary Club Isernia Cosimino Pal-

lotta è perciò lieto di invitare tutti i citta-

dini d’Isernia all’evento “PER NON

DIMENTICARE, riflessioni sul 10 set-

tembre 2014″ che il Comune d’Isernia

ha ritenuto di patrocinare tra quelli del

settembre isernino insieme all’Univer-

sità del Molise, che ha messo a dispo-

sizione spazi ed infrastrutture nella

sede di via Mazzini. In un momento in

cui venti di guerra e distruzione tor-

nano a soffiare in Europa, il Rotary

sente il bisogno di rievocare le conse-

guenze delle stupide scelte che furono

compiute in quegli anni e le cicatrici

inamovibili che hanno lasciato nel

cuore di tanti esseri umani e della

stessa città d’Isernia.

TERMOLI. “Gli incarichi dirigenziali, internie esterni, nelle pubbliche amministrazioni,negli enti pubblici e negli enti di diritto privatoin controllo pubblico di livello regionale sonoincompatibili con la carica di componentedella giunta o del consiglio di una provincia,di un comune con popolazione superiore ai15.000 abitanti o di una forma associativa tracomuni avente la medesima popolazionedella medesima regione”.È quanto riporta la legge che, ad oggi, è ri-

chiamato all’attenzione di tutti attraverso il so-cial facebook dopo l’inattesa e poco graditapaventata soppressione della materna e del-l’asilo di via Montecarlo.E così, se il dubbio è stato lanciato da me (e

respinto), in tutta fretta dal sindaco Sbrocca,nel pieno del primo consiglio comunale, oggila notizia torna pubblica e si interllaccia conquanto accade in altri contesti nazionali dove,analoghe matasse, hanno avuto a sbrogliarsiin modi diversi.Il “causa-effetto” è servito e così, se è vero

che una legge va rispettata, siamo andati a“pescare” analoghi casi in diversi comuni dellanostra penisola e, ironia della sorte, sono tuttipiombati nelle dimissioni del consigliere o in-caricato d turno con singolari eventi a Nuoroe Sassari dove per poco non si è rischiata lacaduta della Giunta. A questo punto sono cen-

tinaia e centinaia i consiglieri dei comuni d’Ita-lia che “ballano sulla graticola” a pochi mesidalla neo organizzazione amministrativa dimolti di essi, con diversi già pronti a finiresotto la mannaia del decreto legislativo 39 del2013, il noto testo anti-corruzione dell’ex mini-stro Severino che in un paio di righe delcomma 3 dell’articolo 12, che stila una fila diincompatibilità tra dirigenti nelle pubblicheamministrazioni, negli enti pubblici e nellecontrollate con la carica di sindaco, assessoree consigliere regionale, provinciale o di un co-mune con popolazione superiore ai 15milaabitanti.Due righette talmente intrise di contenuti

che danno il via a scatenare un vero putiferio

tra chi ricopre incarichi dirigenziali in enti pub-blici o di controllo pubblico che in diversi casi,e qui a Termoli c’è il ruolo del preside MariaChimisso, sono dirigenti scolastici, ma estesoanche medici che lavorano nel settore pub-blico (inquadrati per contratto tutti con la qua-lifica di dirigenti).Allora: la Chimisso può restare o deve di-

mettersi? Il dubbio resta ma analoghe situa-zioni hanno visto consegnare le dimissionidagli stessi incarichi non solo nelle città citatema anche a Bolzano e Falconara.… altra batosta: sarebbero ineleggibili

anche i consiglieri (regionali e comunali) chesi affiancano a funzioni esercitate nell’ambitodel servizio sanitario.A Termoli l’amministrazione Sbrocca, ha av-

viato la sua avventura davvero male, pare stiaattraversando una stanza con pavimenti di cri-stallo, ad ogni passo qualcosa si incrina ocede sotto il peso di decisioni immotivate, pe-regrine, e prive ogni tipo di rispetto verso lacollettività, il suo stesso programma e soprat-tutto verso le norme.Noi come il faro che illumina il nostro mare,

controlleremo passo dopo passo il suo ope-rato, e se necessario terremo accesa quellaluce che impedirà loro di distruggere quel po’di buono che resta di una città sana e imme-ritevole di cotanta tracotanza

12

9 settembre 2014 Termoli

TERMOLI. Un servizio di consulenza dell’Inpssvolto al centro per l’Impiego di via Corsica a Ter-moli è sparito d’incanto alla riprese dell’attivitàdopo le ferie agostane.Un giorno a settimana, il giovedì, da oltre sei

anni a disposizione di un’utenza media di circa 100persone al mese, che trovavano ciò che cercavanosenza doversi dividere tra l’agenzia di Via Egadi(prima via Corsica, ma verso il centro) e l’edificioche rappresenta uno degli ultimi bastioni primadella statale 87.Stamani un gruppo di dipendenti di un’azienda

importante del nucleo industriale è andata a chie-dere lumi perché voleva avvalersi del servizio a cuisempre hanno fatto capo.Pensioni, ammortizzatori sociali come cassa in-

tegrazione e mobilità, sia previdenza che assi-stenza insomma. Un valore aggiunto che dagiovedì scorso non trova più spazio, ma per qualeragione? Abbiamo contattato il direttore dell’agen-zia di Termoli, il sempre cortese Enzo De Lucia,che ci ha risposto quasi in tempo reale come si ètrattato di un problema di natura logistica che si stasuperando e che da giovedì prossimo dovrebbetornare attivo, vigileremo, altrimenti chiederemospiegazioni direttamente al direttore del centro perl’Impiego Vecchiarelli.

ISOLE TREMITI. Per il secondo annoconsecutivo Erri De Luca, uno dei piùgrandi autori contemporanei del panoramaletterario italiano, è tornato alle Isole Tre-miti per un aperitivo che ha stregato il pub-blico presente; circa 300 persone giunteappositamente nelle Diomedee per poterascoltare lo scrittore, hanno avuto modo diaffrontare con lui temi scottanti, come ladestinazione ad uso carcerario delle Isolee il loro destino inevitabile di chiusura.Altri momenti piacevoli hanno intrattenuto

il pubblico presente attraverso il raccontodel suo rapporto con il mare e con le stesseTremiti, alle quali è fortemente legato, tantoda aver già programmato per il prossimoanno un aperitivo letterario in barca.Il prossimo appuntamento è fissato sa-

bato 13 settembre con l’italianista e scrit-tore Marcello Fois intervistatonell’occasione da un altro grande scrittorenonché amico delle Diomedee Sandro Bon-vissuto.

Marina di Montenero di Bisaccia . Lastagione estiva è ormai giunta al terminee il Porto Turistico Marina Sveva sta giàpensando al futuro: tra i primi progetti darealizzare ha messo in cantiere la crea-zione di un circolo nautico, una realtàche sarà parte integrante della strutturae che si occuperà di organizzare e ge-stire iniziative importanti, corsi e in ge-nere tutte le attività legate al mare. Trale prime a essere avviate, e sicuramenteuna di quelle più a cuore alla proprietà,la nuova scuola di vela per bambini. Ilprogetto di creare un circolo nautico, re-altà importante e preziosa per un portocome quello di Montenero, rientra nellafilosofia del Marina Sveva che ha tra lesue priorità quella di offrire una vastagamma di servizi di alta qualità, conl’obiettivo di diventare punto di attra-zione e aggregazione per tutti gli appas-sionati del mare, non solo per i diportisti. La struttura può e vuole essere una ri-

sorsa per l’intero territorio, puntando asoddisfare i bisogni di grandi e piccoli.“Il circolo nautico diventa fulcro di atti-vità che sono collegate al mare”, spiegaAntonio Guidotti, coordinatore del pro-getto del circolo nautico, precisando chelo scopo è quello di avvicinare la gentealla cultura del mare, per favorirne unavera conoscenza e soprattutto il suo ri-spetto. “L’intenzione è quella di far di-

ventare il Porto un punto di aggrega-zione anche fuori stagione”, aggiunge. La proprietà si è già messa all’opera

affinché il progetto del circolo nautico di-venti una realtà concreta il prima possi-bile. Ovviamente serviranno tempi tecnici

per organizzare il tutto nel migliore deimodi, al fine di mettere in campo unastruttura funzionante ed efficiente.L’obiettivo è che sia operativa entro di-cembre. La direzione e la gestione del circolo

saranno interni al Marina Sveva. Questanuova realtà avrà il vantaggio di poterusufruire degli ambienti di una strutturanuova e all’avanguardia, come puredegli spazi in spiaggia a diretto controllodel Porto, e potrà creare interessanti eproficue sinergie con le altre attività chesi stanno insediando al Marina. Tra le prime iniziative che vedrà impe-

gnato il circolo nautico ci sarà l’istitu-zione della scuola di vela per bambini:grazie all’affiliazione con l’AssociazioneItaliana Vela saranno possibili tutte le at-tività a essa collegate. L’intenzione di avviare quanto prima

un corso di vela per i più piccoli nasceanche dal successo dell’iniziativa che siè svolta nella struttura sabato 23 ago-sto: “Mare senza età”, curata dallaScuba Global Service. Una manifesta-

zione pensata per avvicinare i bambinial mare in modo consapevole, aiutandolia comprenderne i rischi ma anche tuttele bellezze e i segreti. L’evento, primo nel suo genere nel

territorio di Montenero, ha riscosso tantiapprezzamenti da parte dei presenti.Grande anche la soddisfazione della di-rezione del Porto: “È stata una bella ma-nifestazione – ha commentato ItaloCarfagnini, amministratore unico delMarina Sveva –: questo tipo di attivitàsono particolarmente importanti perchéoltre a divertire hanno una valenza edu-cativa, insegnano il rispetto e l’amoreper il mare. Dobbiamo rivolgerci ai bam-bini se vogliamo garantirci un futuro mi-gliore”. Il Porto Turistico Marina Sveva sito in

località Costa Verde a Marina di Monte-nero di Bisaccia (CB) è adagiato su unospecchio d’acqua di 60.350 mq (profon-dità 2 ÷ 4 m) con una superficie costruitadi 33.700 mq. Dispone di 7 pontili galleggianti dotati

anche di finger e 446 posti barca, di cuiben 3 sono riservati a grandi yacht chepossono arrivare fino a 35 metri. Nume-rosi i servizi offerti per i possessori dibarca e non solo. Tra le peculiarità dellastruttura la grande attenzione all’eco-so-stenibilità.

“Incarichi incompatibili”

Al Porto Turistico Marina Sveva in programma l’apertura di un circolo nautico

Erri De Luca alle Tremiti

Sospesala consulenza Inps

La nuova realtà si occuperà di organizzare e gestire iniziative e corsi

I consiglieri del Movimento Cinque Stelle tornano sulla questione delle nomine

Proteste al Centro

per l'impiego per la decisione

assunta in questi giorni

TERMOLI. Ieri mattina, dopo mesi

in cui è stato spento a causa di un

guasto, è tornato a funzionare il se-

maforo all’incrocio tra via Maratona,

via Mascilongo e via Magellano. Pe-

nultimo baluardo della città dopo

quello di piazza del Papa, dopo la

messe di rotonde che hanno stra-

volto (ma positivamente) la viabilità

di Termoli. Abbiamo anche raccolto

alcuni pareri dei residenti proprio a

proposito del ripristino dell’impianto.

Una signora con aria soddisfatta ci

dice, “era ora, meno male, io spesso

evitavo di attraversare qui perché

avevo una gran paura, specialmente

chi arrivava dal mare e chi da via

Maratona, passavano come dei

pazzi senza preoccuparsi di nulla,

ora per tornare a casa finalmente

posso ripassare di qui”. Un signore

che abita a pochi metri dal semaforo,

“qui non sarebbe passato molto

tempo e avremmo visto accadere in-

cidenti seri, da quando non funzio-

nava il semaforo era diventato

qualcosa di davvero pericoloso que-

sto crocevia

TERMOLI. “Salviamo i plessii

Schweitzer e l’istituto tecnico Nau-

tico”.

Con questo titolo, che stavolta

non appartiene a un articolo, la de-

legazione di CittadinanzAttiva, gui-

data dall’architetto Francesca

Tripoli, ha ripreso proprio dallo

scorso primo settembre l’articolo di

Termolionline e lanciato una peti-

zione per dare forza al movimento

nascente che vorrebbe non si alie-

nassero strutture così importanti

per la città adriatica, Schweitzer e

Nautico, appunto. L’amministra-

zione comunale di Termoli non ri-

tiene più strategici i plessi della

scuola media Schweitzer e dell’isti-

tuto tecnico Nautico e per Geome-

tri Ugo Tiberio e li inserisce in un

piano triennale di valorizzazione e

alienazione dei beni immobiliari.

Il primo attualmente ospita al-

cune classi della scuola media

Oddo Bernacchia, che ne ha an-

nesso le funzioni didattiche e am-

ministrative dopo la perdita

dell’autonomia; il secondo è chiuso

dal dicembre 2008, quando sopral-

luoghi tecnici ne hanno consigliato

lo sgombero per questioni di sicu-

rezza.

Una idea che si basa sul conte-

nuto della delibera commissariale

n.177 del 5 giugno scorso con cui

è stato approvato lo schema del

programma annuale e triennale

2014/2016 delle opere pubbliche,

all’interno del quale per la prima

annualità sono stati previsti pro-

venti per euro 11,634 milioni a ti-

tolo di dismissioni immobiliari per il

finanziamento di opere pubbliche

di pari importo (realizzazione del

nuovo polo scolastico).

Successivamente, il responsa-

bile del servizio tecnico ha operato

una prima ricognizione del patri-

monio dell’ente, predisponendo un

elenco di immobili suscettibili di

valorizzazione e dismissione per-

ché non più strumentali all’eserci-

zio delle funzioni istituzionali,

individuando proprio i due plessi

scolastici. Anche se per quanto ri-

guarda il Nautico dovrà esprimersi

crediamo anche la Provincia, che

vantava una convenzione per la

definizione della proprietà dell’im-

mobile.

La bozza di Piano delle aliena-

zioni e valorizzazioni immobiliari

transiterà per la competente com-

missione consiliare e giungerà in

consiglio comunale per l’approva-

zione definitiva. Pacifico che il

Nautico non costituirà problema

per il trasloco delle classi, cosa di-

versa sarà per la Schweitzer, dove

gli alunni sono ancora presenti

nelle aule. Infine, sarà interessante

vedere l’orientamento sulla desti-

nazione urbanistica sulla riconver-

sione degli edifici.

TERMOLI. Se tre indizi fanno

una prova, tre ratti o topi rinvenuti e

avvistati in pochi giorni denotano un

grosso problema per la città di Ter-

moli. A denunciare pubblicamente

lo sgradito ritrovamento una termo-

lese doc, Lucia Antonetti.

“Sono una termolese che ha gi-

rato parecchio e da tempo sono do-

vuta tornare ad abitare in questa

cittadina che non riconosco più! Per

il degrado, la sporcizia e soprattutto

non sopporto che non si faccia

niente per debellare i numerosi topi

che girano indisturbati per la città.

Io me ne sono ritrovato uno morto

sul gradino esterno del mio negozio

ed ho la fobia per i roditori. Il sin-

daco ha detto che non è compito

loro bensì dell’ Asrem.

L’Asrem certamente non risolve il

problema mettendo quattro bustine

ogni morte di papa. Noi cittadini

purtroppo non siamo considerati

per niente quando esponiamo dei

problemi personali e per la comu-

nità…”

Derattizzazione profonda urgesi

e daremmo un’occhiata anche alla

rete fognaria, che ne dite?

13

9 settembre 2014Termoli

Città da derattizzare Via Magellano, torna il semaforo

“Salviamo i plessiSchweitzer e Nautico”Cittadinanzattiva lancia la petizione popolare contro la decisione del Comune di dismissione

Da ieri ha ripreso a funzionare

l'impianto nel pericoloso crocevia

A Termoli la gente chiede al Comune un intervento immediato

Toponomastica da rivedere

TERMOLI. Quante volte abbiamo sentito par-

lare delle strade con la denominazione di Corso

o Via? Beh, a Termoli solo il corso Nazionale

non ha mai mutato la propria veste toponoma-

stica, ma per secondo, terzo e via Mario Milano,

c’è discrepanza tra il comune sentire e quanto ri-

ferito nelle iscrizioni lungo il centro storico. Eb-

bene, ma non è tutto.

Corso Umberto I o via Umberto I? Qualcuno ci

dirà che non è di vitale importanza, ma occorre

mettersi d’accordo, poiché a capo e a piedi della

strada che attraversa in senso trasversale il cen-

tro, da piazza Garibaldi fino a via Carlo del

Croix, di tabelle con diverse indicazioni ce ne

sono due, una che la reca in un modo e una

nell’altro. Quindi, armarsi di pazienza, verificare

come sia stata chiamata in origine la strada e

correggere. Non ci vuole molto, no? Già che ci

siamo una controllatina anche al resto non

guasterebbe, visto che dall’amico Antonio Smar-

giassi venimmo tempo fa a conoscenza di come

anche su via da Capua e largo Bisceglie c’erano

errori da sistemare nel rispetto delle storiche fi-

gure che dettero lustro alla Termoli di un tempo.

Per l'associazione si tratta di correggere alcune storture nei nomi

E’ ormai tutto pronto per l’attesis-

sima “Festa dell’Uva” legata alla Ma-

donna del Rosario e giunta ormai alla

sua 83sima edizione. La festa, nacque

nei primi anni trenta quando, il regime

fascista predispose che la celebrazione

fosse svolta in tutti i comuni d’Italia per

valorizzare il vino e la fatica dei viticol-

tori. In origine la processione si teneva

il 7 ottobre, in occasione del SS Rosa-

rio. Dalle uve locali si sceglievano i

grappoli più belli portati in grandi ceste

da ragazze in costume tipico mentre

oggi, tutta la cerimonia gira intorno ai

“carri dell’uva”, decorati con tralci e fo-

glie di vite, sempre più grandi e parti-

colari. La preparazione dei carri, parte

da mesi prima conservando in se una

tradizione tramandata di generazione in

generazione, valori e spirito di compe-

tizione. I tre giorni di festa partiranno

venerdì 12 settembre alle ore 17, con

“Strade in festa” che vedrà coinvolta la

zona sud del paese con mostre e il

“Mercatino del baratto e dell’usato”.

Alle ore 18 ci sarà lo spettacolo “Mai-

tunat Vendemmiali” a cura dell’associa-

zione culturale “I Maitunat” di

Gambatesa, alle ore 19 proiezione del

dvd “Una comunità in posa” e alle ore

21 in piazza Municipio chiuderanno la

giornata con un concerto il gruppo

“3TTNIKA”.

Sabato 13 settembre alle ore 10 let-

ture animate con famiglie e bambini

delle scuole primarie. A seguire incon-

tro Multimediale con il direttore arti-

stico che quest’anno è Angelo Cavallo.

Dalle ore 21:30 in piazza Municipio ci

saranno degustazioni di vino Tintilia e

prodotti tipici molisani a cura dell’asso-

ciazione “Gusto dei sensi”, lettura dei

brani di Matteo Salvatore e il concerto

di Giuseppe “Spedino” Moffa e alle 22

ci sarà Pietra Montecorvino in con-

certo.Durante questa edizione sarà

reso omaggio ad un grande poeta me-

ridionale: Matteo Salvatore scomparso

nel 2005 e considerato l’inventore di

un nuovo stile di musica popolare.

Infine, domenica 14 settembre, alle

ore 15, ci sarà la tanto attesa sfilata dei

carri per le vie della cittadina la sfilata

sarà allietata da musiche e balli grazie

alla presenza di quattro gruppi folklori-

stici e in serata la festa si chiuderà in

piazza Municipio con il concerto di An-

tonio Infantino e i Tarantolati di Trica-

rico. Come per gli anni precedenti,

anche quest’anno sarà possibile parte-

cipare al concorso fotografico “Festa

dell’Uva 2014” che è giunto alla terza

edizione.

Una novità introdotta quest’anno è

un premio “musicale, ai carri, ossia l’of-

ferta musicale migliore, e la possibilità

del voto popolare tramite sms. Il 70%

del giudizio sarà ad appannaggio della

giuria tecnica il 30% del pubblico pre-

sente che potrà manifestare la propria

preferenza

159 settembre 2014Opinioni

Grande successo di pubblico al convegno sull’Eremita del Fortore

Il tema delle due giornate mondiali del Creato

La rissa è scoppiata all'interno del centro

di accoglienza. I cittadini ora hanno paura

Un santo di cui poco si sa. Almeno fuori dal

circuito degli addetti ai lavori e degli abitanti di

Tufara che gli sono particolarmente devoti.

Come testimonia l’interesse suscitato dal con-

vegno che si è svolto nel comune fortorino,

grazie alla vivacità dei membri dell’associa-

zione culturale A’ficurella (Tufaroli a Campo-

basso) che è ricaduto in occasione del 930°

genetliaco di San Giovanni Eremita, nato

proprio a Tufara nel 1084, morto a Foiano di

Val Fortore (BN) nel 1170 e canonizzato se-

condo la pratica ecclesiastica della elevatio et

translatio corporis il

28 agosto del 1221.

Per la circo-

stanza è stata data

alla stampa e dif-

fusa una miscella-

nea ai presenti, dal

titolo: 930° anniver-

sario della nascita

di San Giovanni

Eremita. Primo

santo del Molise,

cui hanno dato vita

i diversi relatori nel

corso dell’incontro i

quali hanno illu-

strato, da par loro,

la vita e l’opera del

santo, la cui vicenda

umana precede di circa un secolo sia quella

di San Celestino V che quella di San France-

sco d’Assisi.

Orgoglioso per l’oggettivo piacevole riscon-

tro avuto dal convegno, il presidente dell’as-

sociazione A Ficurella, il professor Enrico Di

Pasquale, ha voluto manifestare tutta la vasta

eco dell’iniziativa. Che ha rappresentato una

straordinaria occasione di crescita per la citta-

dinanza tufarola, senza tralasciare gli effetti

benefici che si sono allargati anche all’intera

popolazione molisana che non si fa certa-

mente scivolare di dosso i momenti culturali

più significativi..

La gente, attraverso il convegno, ha avuto

l’opportunità di venire a conoscenza della sto-

ria di San Giovanni, un santo che diverse cir-

costanze, forse legate proprio al fatto di

essere un eremita, ha confinato ai margini

della vulgata.

Il simposio di Tufara si è giovato della par-

tecipazione di storici, teologi, archeologi e bi-

blici nelle persone di Gianfranco De

Benedittis, Giuseppe Carozza, Donato

D’Amico, Leonardo Lepore, Donato Castel-

lucci, e l’arcivescovo di Lucera, monsignor

Francesco Zerrillo che attraverso le loro pun-

tuali relazioni hanno offerto al pubblico una

rappresentazione a tutto tondo delle virtù

umane e soprannaturali del santo di Tufara,

la cui figura è stata

così resa oggetto di

riflessione e di ap-

profondimento non

solo per gli addetti

ai lavori dal punto di

vista agiografico,

ma anche per co-

loro che si sono vo-

luti avvicinare a lui

dal punto di vista

storico e culturale.

Da segnalare

come nel testo edito

dal l ’Associazione

siano stati inseriti i

testi delle relazioni

tenutesi nel corso

del recente conve-

gno di Tufara che potranno servire da sponda

per costruire un punto di riferimento futuro sia

per la memoria della manifestazione in sé che

per avviare un ulteriore e proficuo percorso

alla ricerca dell’eredità storica e spirituale di

san Giovanni. L’opera

ha significato un reale processo di civilizza-

zione dell’area fortorina, anche sotto la veste

sociale: basterebbe pensare all’incidenza

avuta sul territorio da quella che è da ritenersi

la creatura più importante dell’Uomo di Dio: il

monastero di Santa Maria del Gualdo, in lo-

calità Mazzocca, le cui vestigia, sia pure in

parte, rivivono nella chiesa rurale di San Gio-

vanni, presso Forano, da poco elevata alla di-

gnità di santuario diocesano sotto il titolo:

Santa Maria del Gualdo e San Giovanni ere-

mita.

Le pastorali diocesane del Turismo, Sport e Tempo Libero e del Lavoro, Giustizia e

Pace dell’arcidiocesi di Campobasso – Bojano presenteranno in conferenza stampa

le iniziative ed il programma per la Giornata mondiale del Turismo e del Creato. Mer-

coledì 10 settembre alle ore 11,00 presso la sala conferenze “A. Romita” del Palazzo

Vescovile in via Mazzini, 76 a Campobasso si terrà la conferenza stampa presieduta

dall’arcivescovo S.E. Mons. GianCarlo Bregantini e Presidente per la Commissione

Giustizia , Lavoro, Pace e Salvaguardia del Creato della CEI. Il tema attualissimo delle

due giornate Mondiali del Turismo e Creato “Turismo e sviluppo comunitario per la sa-

lute dei nostri paesi e del nostro territorio” e “Educare alla custodia del Creato, per la

salute dei nostri paesi e delle nostre città” richiama alla “custodia” del nostro Paese

accogliente, vivibile e dignitoso recependo le esortazioni di papa Francesco durante

la sua visita pastorale in Molise -5 luglio 2014 – ed estendendole a tutti i cristiani: «cu-

stodire la terra, perché dia frutto senza essere “sfruttata”. Questa è una delle più

grandi sfide della nostra epoca: convertirci ad uno sviluppo che sappia rispettare il

creato». Il giardino è stato violato da un degrado esterno che “manifesta la corruzione

interiore e dei valori fondativi della vita”. Esortazioni di scottante attualità: fondare la

propria vita sulla semplicità, ritornando alla sobrietà dei nostri anziani significa ripen-

sare ad un futuro che, proiettato verso nuovi spazi, custodisca e conservi il creato. Le

due giornate saranno celebrate a Sant’Elena Sannita, comune molisano, dove di re-

cente è stato inaugurato il primo Museo del Profumo per il Mezzogiorno d’Italia.

Le Pastorali per il turismo e lo sport

MONTAQUILA. La rissa al centro di accoglienza di Roccaravindola Alta è scop-

piata, per futili motivi, attorno alle ore 19 di ieri. Stando al racconto di quanti hanno

assistito alla scena, due profughi avrebbero iniziato a “suonarsele” dopo essersi in-

sultati verbalmente. Si è temuto il peggio quando uno dei due, tre le grida disperate

di una ragazza, è stato sollevato di peso come per essere scaraventato giù dal ter-

razzo della struttura. Per fortuna il suo aggressore ha poi desistito dal porre in essere

l’insano gesto. Stando alla versione fornita da altri cittadini di Roccaravindola Alta, si

sarebbe invece trattato di una sorta di “sceneggiata”, sviluppatasi a seguito di un ba-

nale litigio. Sta di fatto che al Centro di accoglienza di Roccaravindola Alta sono ac-

corsi i Carabinieri di Venafro, che hanno riportato la calma. Tra i residenti del piccolo

borgo, che pure si danno un gran da fare in favore dei profughi, inizia a serpeggiare

della preoccupazione. In molti si chiedono quando ancora potrà perdurare questa si-

tuazione di “emergenza”, senza che accadano fatti di grave entità.

Roccaravindola, scontri tra profughi

Tufara devota a San Giovanni

La Festa dell’Uva a Riccia dal Fascismo a oggi