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Nel 2019 sono state lanciate in Italia 170 campagne di raccolta fondi per 65 milioni Brevetti, l'equity crowdfunding è sempre più diffuso per le startup Pagine a cura DI ANTONIO RANALLI brevetti sono sempre più spesso al centro di campa I gne di crowdfunding. Negli ultimi due anni il cosiddet to equity crowdfunding, cioè il finanziamento "dal basso" di imprese startup, ha registrato una crescita esponenziale, tan to che solo nel 2019 sono state registrate in Italia 170 campa gne di equity crowdfunding che hanno raccolto circa 65 milioni di euro con un tasso di successo del 75%. Secondo i dati dell'Os servatorio Crowdinvesting del Politecnico di Milano il settore equitybased, nell'ultimo perio do, ha iniziato a segnare un tas so di successo delle operazioni di raccolta superiore all'80%. Ne consegue che anche gli studi legali specializzati in proprietà intellettuale sono stati chiamati ad assistere i propri clienti in questo tipo di iniziative. Per Milena Prisco, counsel dello studio legale Cba "la pro prietà intellettuale e industriale rappresenta un must have per una campagna di equity crowd funding che sia di successo. L'Ip è infatti normalmente l'unico asset a disposizione delle star tup innovative, soprattutto nel la fase early stage che è quella tipica per il ricorso alle campa gne di crowdfunding. Quanto più un Ip è protetto tanto più è valorizzato e costituisce il pilastro portante del business della startup soprattutto in aziende high tech. Ne sono la prova le campagne di maggior successo che guarda caso hanno riguardato realtà ad alto valore tecnologico". Secondo Umber to Piattelli e Maria Laura Boni, rispettivamente partner e senior associate di Osborne Clarke "la tutela della proprie tà intellettuale sta acquisendo sempre più importanza in un contesto economico globalizza to e a rapidissima innovazione tecnologica che rende fonda mentale, per essere sempre più competitivi, che l'innovazione sia efficacemente difesa. Tutta via, la media delle imprese ita liane, soprattutto le piccole e le medie, che tutelano la proprie tà intellettuale è ancora bassa. La tutela giuridica offerta dalla proprietà intellettuale consente di proteggere i beni immateriali dell'impresa, ovvero i risultati dell'attività creativa e inventiva umana e che ricomprende i bre vetti, marchi, disegni e modelli, il copyright più altre privative specifiche". La proprietà immateriale nei progetti di crowdfunding riveste dunque un ruolo di pri mo piano. "Spesso la raccolta avviene in relazione a un pro getto centrato sull'innovazione, ad esempio un nuovo prodotto o un nuovo processo o metodo, nel quale, quindi, il valore è dato fondamentalmente dagli asset intangibili, e in primo luogo dai brevetti", spiega Giovanni Guglielmetti, partner di Bo nelliErede. "L'utilizzo del web, cui è connaturato il principio del knowledgesharing, nell'impor re all'impresa la divulgazione del proprio progetto innovativo per attirare investitori, garanti sce anche importanti feedback e scambi di conoscenze e contri buisce a creare "valore" sia per l'impresa che si finanzia sia per gli investitori". L'Italia è stata tra i primi pa esi in Europa a dotarsi di una disciplina organica in materia di equitycrowdfunding con l'adozione del Regolamento Consob "sulla raccolta di capi tali tramite portali online", da ultimo aggiornato con il Decreto crescita bis. "Atteso, infatti, che il tessuto produttivo italiano è fondato in gran parte da pmi, abbracciando a sé l'ampia cate goria delle startup", prosegue Matteo Biondetti, partner di De Berti Jacchia, "è facile intuire perché il nostro legisla tore, in anticipo su altre nazioni industrializzate, abbia avvertito la necessità di regolamentare in maniera chiara e specifica il processo della raccolta di inve stimenti esterni per finanziare progetti o iniziative a contenuto innovativo e tecnologico, favo rendone la diffusione a fronte di una copartecipazione nei risultati economici". Perché quindi registrare un brevetto? "Dal punto di vista dell'investitore in un progetto di crowdfunding, sapere che quanto costituisce oggetto del finanziamento è protetto da un titolo di proprietà industriale (ad esempio un brevetto, un design, un diritto d'autore o un marchio) rappresenta senza dubbio un incentivo rispetto alla transazione", spiega Giovanni Ghirardi, socio del dipartimen to Ip di Hogan Lovells, "un diritto di proprietà industriale, infatti, garantisce un'esclusiva rispetto allo sfruttamento com merciale del suo oggetto, il che ne accresce, per evidenti motivi, il valore economico". I diritti, oltre a conferire la necessaria tutela e protezione ad un progetto innovativo, sono fondamentali per aumentarne il valore e la credibilità nei con fronti del mercato e dei poten ziali investitori. "La capacità di creare, tutelare e valorizzare l'innovazione passa attraverso un'utilizzazione attenta e con sapevole dei diritti di proprietà Data: 27.04.2020 Pag.: 34,35 Size: 1579 cm2 AVE: € 75792.00 Tiratura: 58779 Diffusione: 21671 Lettori: 100000 CBA STAMPA 1

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Nel 2019 sono state lanciate in Italia 170 campagne di raccolta fondi per 65 milioni

Brevetti, l'equity crowdfundingè sempre più diffuso per le startup

Pagine a curaDI ANTONIO RANALLI

brevetti sono sempre piùspesso al centro di campa­Igne di crowdfunding. Negliultimi due anni il cosiddet­

to equity crowdfunding, cioè ilfinanziamento "dal basso" diimprese startup, ha registratouna crescita esponenziale, tan­to che solo nel 2019 sono stateregistrate in Italia 170 campa­gne di equity crowdfunding chehanno raccolto circa 65 milionidi euro con un tasso di successodel 75%. Secondo i dati dell'Os­servatorio Crowdinvesting delPolitecnico di Milano il settoreequity­based, nell'ultimo perio­do, ha iniziato a segnare un tas­so di successo delle operazionidi raccolta superiore all'80%.Ne consegue che anche gli studilegali specializzati in proprietàintellettuale sono stati chiamatiad assistere i propri clienti inquesto tipo di iniziative.Per Milena Prisco, counsel

dello studio legale Cba "la pro­prietà intellettuale e industrialerappresenta un must have peruna campagna di equity crowd­funding che sia di successo. L'Ipè infatti normalmente l'unicoasset a disposizione delle star­tup innovative, soprattutto nel­la fase early stage che è quellatipica per il ricorso alle campa­gne di crowdfunding. Quantopiù un Ip è protetto tanto piùè valorizzato e costituisce ilpilastro portante del businessdella startup soprattutto inaziende high tech. Ne sono laprova le campagne di maggiorsuccesso che guarda caso hannoriguardato realtà ad alto valoretecnologico". Secondo Umber­to Piattelli e Maria LauraBoni, rispettivamente partnere senior associate di OsborneClarke "la tutela della proprie­

tà intellettuale sta acquisendosempre più importanza in uncontesto economico globalizza­to e a rapidissima innovazionetecnologica che rende fonda­mentale, per essere sempre piùcompetitivi, che l'innovazionesia efficacemente difesa. Tutta­via, la media delle imprese ita­liane, soprattutto le piccole e lemedie, che tutelano la proprie­tà intellettuale è ancora bassa.La tutela giuridica offerta dallaproprietà intellettuale consentedi proteggere i beni immaterialidell'impresa, ovvero i risultatidell'attività creativa e inventivaumana e che ricomprende i bre­vetti, marchi, disegni e modelli,il copyright più altre privativespecifiche".La proprietà immateriale

nei progetti di crowdfundingriveste dunque un ruolo di pri­mo piano. "Spesso la raccoltaavviene in relazione a un pro­getto centrato sull'innovazione,ad esempio un nuovo prodottoo un nuovo processo o metodo,nel quale, quindi, il valore è datofondamentalmente dagli assetintangibili, e in primo luogodai brevetti", spiega GiovanniGuglielmetti, partner di Bo­nelliErede. "L'utilizzo del web,cui è connaturato il principio delknowledge­sharing, nell'impor­re all'impresa la divulgazionedel proprio progetto innovativoper attirare investitori, garanti­sce anche importanti feedbacke scambi di conoscenze e contri­buisce a creare "valore" sia perl'impresa che si finanzia sia pergli investitori".L'Italia è stata tra i primi pa­

esi in Europa a dotarsi di unadisciplina organica in materiadi equity­crowdfunding conl'adozione del RegolamentoConsob "sulla raccolta di capi­

tali tramite portali on­line", daultimo aggiornato con il Decretocrescita bis. "Atteso, infatti, cheil tessuto produttivo italiano èfondato in gran parte da pmi,abbracciando a sé l'ampia cate­goria delle start­up", prosegueMatteo Biondetti, partnerdi De Berti Jacchia, "è facileintuire perché il nostro legisla­tore, in anticipo su altre nazioniindustrializzate, abbia avvertitola necessità di regolamentarein maniera chiara e specifica ilprocesso della raccolta di inve­stimenti esterni per finanziareprogetti o iniziative a contenutoinnovativo e tecnologico, favo­rendone la diffusione a frontedi una co­partecipazione neirisultati economici".Perché quindi registrare un

brevetto? "Dal punto di vistadell'investitore in un progettodi crowdfunding, sapere chequanto costituisce oggetto delfinanziamento è protetto da untitolo di proprietà industriale(ad esempio un brevetto, undesign, un diritto d'autore o unmarchio) rappresenta senzadubbio un incentivo rispetto allatransazione", spiega GiovanniGhirardi, socio del dipartimen­to Ip di Hogan Lovells, "undiritto di proprietà industriale,infatti, garantisce un'esclusivarispetto allo sfruttamento com­merciale del suo oggetto, il chene accresce, per evidenti motivi,il valore economico".I diritti, oltre a conferire la

necessaria tutela e protezionead un progetto innovativo, sonofondamentali per aumentarneil valore e la credibilità nei con­fronti del mercato e dei poten­ziali investitori. "La capacità dicreare, tutelare e valorizzarel'innovazione passa attraversoun'utilizzazione attenta e con­sapevole dei diritti di proprietà

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intellettuale, diritti che si arti­colano in molteplici strumentivolti a tutelare adeguatamen­te l'innovazione, a qualunqueambito essa si riferisca", diceFrancesco Sciaudone, ma­naging partner di GrimaldiStudio Legale. "I brevetti perinvenzioni industriali tutelano,infatti, le innovazioni a conte­nuto fortemente tecnologico,dalla meccanica, alla robotica,fino alle innovazioni in ambitochimico, farmaceutico, biotec­nologico; i disegni e modelli tu­telano la forma innovativa e lacapacità attrattiva dei prodotti,siano essi prodotti di largo con­sumo, o prodotti innovativi nelsettore della moda, come puredel design; il diritto d'autoretutela i software, ma anche iprogetti di ingegneria e i risul­tati nell'ambito dell'industriaculturale, dalla cinematografiaal settore musicale; il diritto deisegni distintivi tutelando mar­chi, ditte, insegne, ma anche inomi a dominio, permette ditutelare l'identità dell'impresaall'interno di un determinatomercato".Per i soggetti che ricorrono al

finanziamento in crowdfundingi diritti di proprietà intellettualegiocano un ruolo fondamentale,che è purtroppo troppo spessoignorato o sottovalutato. "Lepiattaforme di crowdfunding,infatti, se da un lato sono dellevetrine che consentono in po­chissimo tempo di catalizzarevisibilità e fondi, e rappresen­tano quindi uno straordinariovolano per il lancio di nuovi pro­getti o prodotti, dall'altro latoespongono a rischi significativi,che vanno gestiti con attenzio­ne e lungimiranza", spiega PierLuigi Roncaglia, managingpartner di Spheriens. "È fon­damentale depositare tempe­stivamente i brevetti, disegnie modelli e marchi collegati alnuovo prodotto. Tenendo benea mente che la divulgazionedel prodotto ne rende, in lineadi massima, impossibile la suc­cessiva brevettazione, sicchébisogna provvedere al depositodel brevetto prima del lanciosulla piattaforma. Un problemasimile si pone anche per le regi­

strazioni come disegno e model­lo, anche se per queste, almenoin ambito europeo, è previstoun regime meno severo, con ilriconoscimento di un "anno digrazia" che permette la validaregistrazione del design entroun anno appunto dalla sua pri­ma divulgazione".La raccolta di finanziamenti

destinati all'attività d'impre­sa non è compito facile. Ancormeno lo è nel caso di pmi estart­up, quando l'attività èpoco più di un progetto appenaabbozzato e la concorrenza traimprese si svolge soprattut­to sul piano dell'innovazionetecnologica, estetica e qualita­tiva. "Nell'ambito dell'equitycrowdfunding, non è sufficien­te dimostrare di avere avutouna brillante idea di business,ma, anzitutto, è fondamentaleavere provveduto a proteggerlaattraverso strumenti adeguati",spiega Niccolò Ferretti dellostudio Nunziante Magro­ne. "Difatti, dal momento chegli investitori, tramite portaliautorizzati e regolamentati,acquistano un titolo di parteci­pazione nell'impresa in cambiodel finanziamento, hanno inte­resse a che il loro investimentosia salvaguardato anche nelmedio­lungo termine".Le startup innovative e le

pmi hanno la possibilità di uti­lizzare il sistema di finanzia­mento del crowdfunding equity."Il prospetto informativo delleofferte al pubblico del crowdfun­ding ha analogie con le Ipo deimercati più regolamentati, ovedeve essere offerta al possibileinvestitore una chiara rappre­sentazione degli asset di cui di­spone la società", spiega CarloScarpa, partner di Tonucci &Partners, "Da ciò la necessitàper l'impresa candidata allaraccolta di crowdfunding equi­ty, di cristallizzare e disciplinarela disponibilità del patrimoniodi conoscenze che spesso i socifondatori delle startup dan­no quasi per presupposto alleloro azioni imprenditoriali. Sela politica di consolidamentodell'Ip nell'azienda ha una suachiarezza strategica assodata,ciò che costituisce una novità

è che tale aspetto assume rile­vanza maggiore per le societàche vogliano raccogliere equitycrowdfunding".La durata del brevetto varia

in base al tipo di oggetto. "Unbrevetto per modello di utilitàdura 10 anni mentre un bre­vetto per invenzione industrialedura 20 anni", spiega AlbertoCrivelli, partner di Amtf Av­vocati. "È necessario, tuttavia,tenere in considerazione che ildiritto dei brevetti è governatodal principio della territorialitàe ciò significa che ogni brevettoha validità e può essere azio­nato esclusivamente nel luogo(Stato) in cui è stato concesso".C'è anche un vantaggio finan­

ziario. "Essere titolari di dirittidi proprietà intellettuale deter­mina la possibilità di accederead incentivi e agevolazioni fisca­li (es. Patent box)", afferma Cri­stina Bellomunno, of counseldi Legalitax Studio Legalee Tributario. "Fare leva sulleprivative di proprietà intellet­tuale, inoltre, è una rassicura­zione sulla bontà del progetto,rassicurazione che si trasformain incentivo all'investimento.Quasi mai gli investitori sonoesperti nel settore di riferimen­to e sapere, ad esempio, che èstata depositata una domandadi brevetto fa percepire il pro­getto come serio e credibile"."Chi si affida a questi stru­

menti non dovrebbe però sot­tovalutarne specifici aspetti."Primo fra tutti il rischio diprecludersi la possibilità disfruttare l'Ip insito nell'oggettostesso della raccolta fondi", pro­segue Andrea Lensi Orlandi,partner PwC TLS Avvocati eCommercialisti. "Agli inno­vatori, solitamente, è infatti ri­chiesto di condividere dettagli especifiche delle proprie idee perpermettere ai papabili finanzia­tori di valutarle in ottica di uneventuale investimento; ciò tut­tavia, in assenza di safeguardadeguate, implica di per sé unaloro disclosure che rischia di im­pedirne la registrazione e il suc­cessivo sfruttamento. È dunquedi estrema importanza adottaremisure idonee a tutelare le pri­vative già prima di affrontare la

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campagna di crowdfunding".La proprietà intellettuale è un

asset fondamentale, ma richiedeinvestimenti altrettanto impor­tanti per le imprese, soprattut­to per quelle meno strutturate."Pur sviluppando innovazioni omodelli di business dirompenti,le start up o pmi si possono tro­vare in difficoltà e non riusciread esprimere il proprio poten­ziale", spiega Jacopo Liguo­ri, special counsel dello studiolegale Withers e responsabiledel team italiano di IntellectualProperty & Technology, "L'azien­da si trova infatti di fronte a co­sti crescenti: deve avere fondi erisorse per affinare o sviluppareulteriormente la propria innova­zione, deve poter sostenere i co­sti di brevettazione che possonodiventare già consistenti entroil primo anno dal deposito delladomanda, se si vuole ottenereprotezione in più paesi. Non de­vono essere trascurati neanchei costi per verificare l'assenzadi diritti anteriori di terzi chepotrebbero essere di ostacoloalla concessione del propriobrevetto. Nel frattempo, potreb­be essere opportuno ricorrere aprofessionisti per impostare lacontrattualistica necessariaper sfruttare commercialmentel'innovazione o difenderla daicompetitor".La questione del deposito bre­

vettuale è uno degli aspetti piùcontroversi dell'equity crowd­funding, anche perché la pre­senza stessa di una campagnaè correlata a consistenti rischidi infringement, come testimo­nia il caso del watchkit Tik Tok/Lunatik per iPod nano. "Risul­ta opportuno pertanto valutarei pro e i contro, in modo da agirecorrettamente", spiega Gian­luca De Cristofaro, partner,responsabile del Dipartimentodi proprietà intellettuale di LcaStudio Legale. "Dal punto divista dei pro, il primo che saltaall'occhio è quello delle maggio­ri informazioni per l'investitore.L'equity crowdfunding mira in­fatti ad interlocutori seleziona­ti che investono somme consi­stenti, pertanto non è raro chein fase di campagna venganodepositate, oltre all'informati­

va sui brevetti, business plan,riconoscimenti, delibere au­menti di capitale, due diligen­ce report, perizie ed executivesummary".Nella maggior parte dei paesi

i diritti conferiti da un marchiovengono stabiliti all'esito del­la procedura di registrazione.Se il segno del prodotto o delservizio non viene protetto viè il concreto rischio che sia re­gistrato da altri. "Un progettolanciato su piattaforme comeKickstarter o Indiegogo puòrendere un prodotto famosoin tutto il mondo quasi da ungiorno all'altro", spiega Gian­paolo Todisco, uno dei socifondatori dello studio legaleClovers, "esistono molte azien­de in paesi dell'Estremo Orienteche scansionano le banche datidei marchi negli Stati Uniti enell'Unione Europea e regi­strano i marchi corrispondentiin Cina o in altre giurisdizionidi Paesi confinanti. I costi dellatutela della proprietà intellet­tuale non dovrebbero essere af­frontati indipendentemente daifondi raccolti durante la fase dicrowdfunding affrontando tem­pistiche e costi prima del contat­to con i soggetti che partecipanoa tali piattaforme".Ci sono diversi tipi di Crowd­

funding. "I prestiti peer­to­peer,i rewards, quelli di beneficenza,condivisione dei proventi, quellicon titolo di debito fino ai mo­delli ibridi e da ultimo l'EquityCrowdfunding", spiega Anto­nio Bana dello Studio Bana,"Questo consiste nella venditadi una partecipazione a un'im­presa a diversi investitori incambio dell'investimento. Èuna situazione simile alla com­pravendita di azioni ordinariein borsa o a quella del capitaledi rischio. Tra i molti vantaggiesistono, altresì, alcuni rischi danon sottovalutare. Punto nodaleè che la proprietà intellettualediventa di dominio pubblico, leidee girano online diventandomolto visibili e qualcuno potreb­be copiare l'idea innovativa".Il brevetto e gli altri diritti di

proprietà industriale possonocontribuire in maniera signifi­cativa al successo delle campa­

gne di crowdfunding. "I dirittiesclusivi garantiscono infattiun monopolio del loro titolarerispetto a determinate soluzioni,garantendone in una certa mi­sura il valore", è il parere diGualtiero Dragotti, partnere Location Head del diparti­mento Ipt di Dla Piper, "inol­tre il brevetto consente al ti­tolare di illustrare in dettagliola sua innovazione, senza che iconcorrenti possano copiarla,incrementando la possibilitàdi convincere gli investitori edil successo della campagna. Aquesto si aggiunge la garanziadi serietà che il brevetto confe­risce, sia con riferimento allaeffettiva praticabilità dell'in­venzione, sia con riferimentoalle capacità organizzativeed economiche dell'impresa,necessarie per depositare edottenere un titolo di proprietàindustriale". Recenti dell'Uni­versità di Berkley suggeri­scono che presso la maggiorepiattaforma di crowdfunding(Kickstarter) i progetti tutela­ti da brevetto non necessaria­mente raggiungono l'obiettivoeconomico del funding con piùfacilità rispetto ai progetti peri quali non sia stato ottenutoun brevetto o depositata unadomanda di brevetto. Comespiega Luca Giove, foundingpartner GR Legal "è innega­bile che il successo di una cam­pagna di crowdfunding passinecessariamente per una pie­na, completa e trasparente in­formazione sul progetto, il cherichiederebbe la dimostrazio­ne del funzionamento dell'in­venzione. È difficile ipotizzareche la disclosure dell'invenzio­ne al pubblico dei potenzialibackers non richieda, quantomeno in molti casi, una divul­gazione delle caratteristicheinnovative dell'invenzione, odella soluzione al problematecnico che il prodotto percui si cerca il finanziamentopropone. In tal modo però sirischia di distruggere la novi­tà dell'invenzione, rendendo­la accessibile e replicabile dachiunque e dunque non piùbrevettabile".Secondo Nino Di Bella,

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partner dello studio legaleGianni, Origoni, Grippo,Cappelli & Partners, "è in­dispensabile verificare con unconsulente specializzato se ilprogetto includa elementi pro­teggibili con la proprietà intel­lettuale ed effettuare i relati­vi adempimenti (per esempiodeposito di domanda di bre­vetto). Una volta iniziata lacampagna di crowdfunding, ladivulgazione del progetto puòcomportare la perdita di novi­tà della innovazione, perden­do uno dei requisiti necessariper ottenere la protezione (ladomanda di brevetto verreb­be rigettata per mancanza dinovità). I servizi del consulen­te possono essere coperti dalvoucher 3i, previsto nell'am­bito delle agevolazioni per lestart up innovative, iscrittenell'apposita sezione specialedel registro delle imprese".Per Gabriele Girardello,

counsel dello Studio lega­le Pavia e Ansaldo "il di­ritto di brevetto garantisce

Milena Prisco

Umberto Piattelli

Giovanni Guglielmetti

Matteo Biondetti

l'esclusiva sull'invenzione ela conseguente possibilità disfruttamento della stessa inregime di monopolio per 20anni; contrariamente, in as­senza di tutela brevettuale diun'invenzione le prospettivedi profitto degli investitorisarebbero fortemente ridi­mensionate dalla possibilità

di ingresso di concorrenti sulmercato. La concessione di unbrevetto infatti, è subordinataal rispetto di requisiti che, al­meno in Europa, vengono va­gliati da esperti esaminatoriper mezzo di ricerche di an­teriorità ed approfondimentisullo stato della tecnica. Il su­peramento della fase d'esameè un chiaro segnale dell'unici­tà e originalità dell'invenzionee così del progetto alla basedella campagna di crowdfun­ding, potendo rassicurare ipotenziali investitori sullasicurezza e stabilità dell'in­vestimento".Per Sasha Picciolo dello

studio Trevisan & Cuonzo"la corretta gestione degliasset IP e l'Equity Crowd­funding sono strettamenteconnessi, non solo ai fini delmaggiore "appeal" che derivadall'iscrizione della StartUp/pmi Innovativa nella sezionespeciale e dal conseguente ac­cesso alle agevolazioni riser­vate alle imprese ivi iscritteed ai loro soci, ma anche, alfine di garantire all'impre­sa le maggiori probabilitàdi successo che derivano dauna adeguata protezione deisuoi investimenti in ricercae sviluppo ed anche dei suoiinvestimenti in marketingper attività che diffondanotra il pubblico il suo nome,logo, slogan e domain name;

soprattutto, l'implementazio­ne o la mancata implemen­tazione delle attività volte adattribuire queste prerogativead un'impresa in fase di fun­draising contribuiranno, posi­tivamente o negativamente, aformare il convincimento diun potenziale investitore cir­ca la bontà dell'investimentoe la fiducia che può riporrenel capitano dell'avventuraimprenditoriale oggetto diapprezzamento".

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Giovanni Ghirardi

Francesco Sciaudone

Carlo Scarpa

Cristina Bellomunno

Jacopo Liguori

Giampaolo Todisco

Gualtiero Dragotti

Nino Di Bella

Gabriele Girardello

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