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This article was downloaded by: [Washington State University Libraries ] On: 24 November 2014, At: 20:08 Publisher: Taylor & Francis Informa Ltd Registered in England and Wales Registered Number: 1072954 Registered office: Mortimer House, 37-41 Mortimer Street, London W1T 3JH, UK Bolletino di zoologia Publication details, including instructions for authors and subscription information: http://www.tandfonline.com/loi/tizo19 Accrescimento e sviluppo nelle razze bivoltine del Bombyx mori; probabile correlazione tra l'anda-mento di questi fenomeni e il rapporto nucleo protoplasmatico delle cellule germinali Anna Foà Published online: 14 Sep 2009. To cite this article: Anna Foà (1937) Accrescimento e sviluppo nelle razze bivoltine del Bombyx mori; probabile correlazione tra l'anda-mento di questi fenomeni e il rapporto nucleo protoplasmatico delle cellule germinali, Bolletino di zoologia, 8:1, 1-15, DOI: 10.1080/11250003709434900 To link to this article: http://dx.doi.org/10.1080/11250003709434900 PLEASE SCROLL DOWN FOR ARTICLE Taylor & Francis makes every effort to ensure the accuracy of all the information (the “Content”) contained in the publications on our platform. However, Taylor & Francis, our agents, and our licensors make no representations or warranties whatsoever as to the accuracy, completeness, or suitability for any purpose of the Content. Any opinions and views expressed in this publication are the opinions and views of the authors, and are not the views of or endorsed by Taylor & Francis. The accuracy of the Content should not be relied upon and should be independently verified with primary sources of information. Taylor and Francis shall not be liable for any losses, actions, claims, proceedings, demands, costs, expenses, damages, and other liabilities whatsoever or howsoever caused arising directly or

Accrescimento e sviluppo nelle razze bivoltine del Bombyx mori ; probabile correlazione tra l'anda-mento di questi fenomeni e il rapporto nucleo protoplasmatico delle cellule germinali

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This article was downloaded by: [Washington State University Libraries ]On: 24 November 2014, At: 20:08Publisher: Taylor & FrancisInforma Ltd Registered in England and Wales Registered Number: 1072954Registered office: Mortimer House, 37-41 Mortimer Street, London W1T 3JH,UK

Bolletino di zoologiaPublication details, including instructions for authorsand subscription information:http://www.tandfonline.com/loi/tizo19

Accrescimento e sviluppo nellerazze bivoltine del Bombyxmori; probabile correlazionetra l'anda-mento di questifenomeni e il rapporto nucleoprotoplasmatico delle cellulegerminaliAnna FoàPublished online: 14 Sep 2009.

To cite this article: Anna Foà (1937) Accrescimento e sviluppo nelle razze bivoltine delBombyx mori; probabile correlazione tra l'anda-mento di questi fenomeni e il rapportonucleo protoplasmatico delle cellule germinali, Bolletino di zoologia, 8:1, 1-15, DOI:10.1080/11250003709434900

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Accrescimento e sviluppo nelle r a z e bivoltine del Bombyx mori; probabile correlazione tra I’anda- mento di questi fenomeni‘e il rapport0 nucleo protoplasmatico delle cellule germinali.

Kel mio prirno lungo studio sul Bivoltinisrno 2) iniziato princi- palrnente con I’intenzione di creare qualche‘ razza bivoltina di rnag- gior rendimento di quelle da noi conosciute, importate dall’Estremo Oriente, ceichndo di determinare Ie cause che possono provocare le variazioni nel numero dellc generazioni annuali ho considerato separatameiite le cause esterne (nutrizione ambiente), che agiscono sul soma. e daiino rnodificazioni non ereditarie e le cause interne da cui dipende il voltinismo ereditario; la ricerca di queste ultime & senza paragone, pih difficile.

Un’idea direttiva mi e stata suggerita da uno studio di un giapponese sulla spermatogenesi del baco da seta. L’A. misurnndo i nuclei delle cellule germinali maschili di varie razze univoltine e polivoltine ha osservato che nelle r a z e polivoltine da lui esnmi- nate tali nuclei sono pih grandi che nelle univoltine.

Da questa considerazione io ho dedotto che non vi ern nessun rnotivo per supporre che lo stesso fatto non dovesse verilicarsi an- che per i nuclei delle UOVR e quindi per tutte le cellule dell’orgn- nismo. Ho percib esaminato i nuclei delle strie germinative di razze

1) Questo studio 11 incoinpleto. hlancano i dati di parecclii allevanenti i n corso, el qael che 11 peggio, mancano le ulteriori ricerche citologiche destinate a confernlare e generalizzare o rneno, 1’ ipotesi iniziale. Pnrtroppo le condi- zioni della mia vista non mi pernietteranno mai di riprenderle, credo percib non inutile di pubblicarc quanto io ed i iniei scolari abbiamo fatto sull’argo- mento, non fosse altro come ipotesi di lavoro.

2) Osservazioni ed esperienze sul hivoltinisnio clel baco da seta. Aiziinfi drl R . lstitiito Sup. AErario di Porlici, serie !Ill 1’01. I f l 1927.

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2 A. F06

univoltine e bivoltine fissate in inverno, durante la diapausa, ed 110 verificato il fatto, come risulta dalle figure che qui riporto.

Fig. 1. - Frammento di stria gcrminativa - Razza bivoltina Awoiko.

Fig. 2. - Frammento di stria germinativa - Razza bianca cinese.

Fig. 3. - Frammento di stria germina1iva.:- Razza gialla indipeha.

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Accresciniento e sviluppo nellc razze bivoltine ecc. 3

Siccomc l’uovo dellc rnzze bivoltine e di solito pih piccolo d i quello dellc razze uniroltine, ne ho dedotto chc l i mnggiore grandct- zn del!’ uovo univoltino che pure hn minor qunntitL di cromntinn dcl biroltino, deve attribuirsi ad una maggior quantith di deutopln- sma c chc questn circostnnza deve’ influire su’ tiitto lo aviluppo. A questo proposito scrire il BAWILLO~: .a I1 faut dire immediatnment quc la cornparaison dcs oeufs biroltins aux univoltins 3u point dc vue structural nous arnit prouve le bien-fond6 dcs deductions d’A. F O X avant que son travail ne vint A notrc ronnaissance. Son hypothcse v:t donc devenir une donnOe primitive A laquelle s’adn- ptcront sans difficult6 tous les faits d’observation et d’cxpcrience s .

Avrei supposto che alle tnaggiori dimensioni dei nuclei corri- spondessc una maggiore grandezz;t dcllc cellule, ma giA i preparati dellc strie germinative, di ctti ho riportnto le figure, non appog- gixvano questa ipotesi e faccvano piuttosto pensare nd una divcr- sith nel rrrpporto nucleo protoplasmatico , perch& tanto le cellule a nucleo g r a d e , quanto quellc a nucleo piccolo appnrivnno (in se- zionc) presso n poco delie. stessc dimensioni.

Pensai allora, per evitnre le alterazioni e le difficolth dellc se- zioni di studiarc questo rapporto nclle cellule della sierosa di uova private del corion, e nellc cellule dell’intestino cstrntto dai bnchi neonati, tissate c coloriti Iri toto.

Purtroppo dopo aver iniziata la prepnrnzione di qucsto mnte- r i n k la mia vista ha subito una forte riduzione per cui mi i. stat0 impossibile l’npplicazione continua a1 microscopio, n e d’altra pnrte, sarcbbe stitto giusto affidnre lunghc ricerchc citologiche n laur eandi in ngraria, dedicnti all0 studio di qucstioni di piu immediata nppli- cazionc pratica. Ne pnrlni a1 Dr. TIRELLI, orn vice direttore dellit Stazionc Uacologica di Padova, i l qualc per suo conto, volle dedi- carsi a questo argomento. Ora egli mi mandn alcune delle sue con- clusioni che, col >uo pernicsso, rendo note. Egli scrive : a ho misu- rat0 le dimensioni dci rluclei e dei corpi ccllulari dcll’ectodermn di stric gcrminali in dinpaus:i.di giallo indigeno e di bivoltine. 1 volumi dei nuclei furono cilcolati consideratido i nuclei come di- scoidi a due assi, quelli dci corpi cellularil considerando questi come cilindri.

Faccndo cguale a 100 il .volume totale della cellula del ginllo indigeno, qucllo’dcl nucleo oscilln tra 11 e 15; nella rnzza biroltina AFvoiko, facendo bguale a 100 il volume totnle delln ccllul;~, quello del nucleo t: 21 2 23.

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4 A. Foa

Le misurazioni vennero prese sin direttamente con oculare mi- crometrico, sia (per controllo e maggior precisione) facendo fotogra- fie di preparati molto nitidi a ingrandimento not.0 n.

bIentre ringrazio il Dr. TIRELLI per avermi comunicato questi risultati mi dichiaro ben lieta di veder cosi brillantemente dimo- strata questa mia ipotesi. Ammettendo per ora come generale il fatto del diverso rapport0 nucleo-protoplasmatico nelle razze uni- voltine e polivoltine, 110 cercato di stabilire quali ne fossero le con- seguenze nello sviluppo; oltre a quella principale del numero di generazioni annuali.

P r e p a r a z i o n e d e l m a t e r i a l e . - P e r evitare la obiezione che le differenze che avrei potuto trovare, si dovessero attribuire a proprieta delle razze esaminate indipendenti dal loro voltinismo, ho voluto adoperare razze che, possibilmente, differissero soltanto per il voltinismo e non per nltri fattori sconosciuti. Credo che abbiano questi requisiti le coppie di razze' (una bivoltina l'altra univoltina) eguali per il colore del baco e quello del bozzolo otte- nute p,er selezione da qualcuno dei varii tipi, misti riguardo a1 voltinismo, derivate dall'incrocio fatto da 'me nel 1923 tra una razza annuale indigena a bozzolo giallo e baco moro, e una rnzza bivol- tina (Awoiko) giapponese a bozzolo bianco e baco bianco. D' altra parte, essendo riuscita, con una lungn selezione ad isolare dalla razza bivoltina suddetta (Awoiko) una razza univoltina, ho comin- ciato ;i cmfrontare lo sviluppo di queste due.

Sto tentando, ma i risultati non sono ancora definitivi, di isolare anche dallo stesso bivoltino una razza trivoltina ed una tetravoltina. Lo studio deve essere continuato.

C a r a t t e r i d e 1 I e u o v a . - Uno studio biometrico comparativo (ancora inedito) 6 stat0 fatto nel 1933 - 34 dal Dr. BUDETTA Pasquale, come tesi di laurea.

Egli si 15 servito delle uova ibernanti delle coppie delle razze sopra nominate.

Riferisco le principali conclusioni : 1) I1 peso medio di un uovo 6 sernpre minore Iiella razza bi-

voltina che nella univoltina corrispondente nella stessa coppia. 2) I1 colore della sierosa i? pih chiaro.nella bivoltina che nella

univoltina corrispondente. 3) Le dimensioni delle U O V ~ sono sempre pih piccole nella

razza bivoltina che nella univoltina corrispondente, ma considerando

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le rnzze tutte insieme, in qunlunque razza bivoltina possono essere quasi eguali a quelle di qualche riizza univoltina non corrispondente.

4) La variabilith dei diametri (longitudinale t: trasf-ersale) non & diversa nelle due razze di ciascuna coppia.

5) Esiste hempre unn correlazione positiva trn i due dinmetri delle uova.

Un altro laureando il Sig. L)I STEYASO sta studiando le uova ibernnnti della prima, seconda, terzn e quarta generazione della razza Awoiko, servendosi degli individui eccezionalmente trivoltini e tetravoltini. Finora anche in queste ovature si nota la sensibile differenza nella colorazione della sierosa, pih scum nelle univoltine, via via pih chiara nelle bivoltine, trivoltine, tetravoltine.

S v i l u p p o e m b r i o n a 1 e . - Deducinmo la curva di svi- luppo embrionale dalla perdita di peso che subisce l’uovo dalla deposizione alla schiusa, ma l’esatto signilicato di questa perditn di peso non lo conosciamo.

Sino a pochi ann i fa si riteneva stabilito che essa fosse dovutn soltanto all’eliminazione di ncqua e di anidride carbonica. Nel 1868 LUC~AKI e Plurrr in un IaVOrO classico, determinarono direttdmente, durante vari fasi dello sviluppo rmbrionale, il peso dell’acqua e quello dell’anidride carbonica emesse dx una deterrninata quantit5 di semc bachi, e siccome la somma di questi due dati risultavn maggiore della diminuzione in peso del seme, direttnmente misuratn considernrono la differenzrt come il peso dell’ossigeno assorbito 1).

Senonche nel 1929 la Dr. ASIIBEL z, dimostrb che le uova in certi periodi, oltre che acqun e anidride carbonica eliminano anche am- nior.iaca in quuntith notevole, con un peso pnriigonabile a quello del- l’acqua emessa, ma non ha determinate le variazioni dell’emissiorie: di ammoniaca pei vari periodi dello sviluppo. In ogni mod0 risulta che i valori calcolnti per I’ossigeno assorbito debbono essere rive- duti e con essi vanno modiiicate le deduziorii che se ne sono tratte. Altre observazioni sull’emissione di hmmoniaca Sullit determinazione dell’O. assorbito sono state fatte piu recentemente dalln Stazione Biicologica di Padova 7. A questi gravi motivi di iiicertezza nelln

I) LUCIAN~ e Piurrt. - Sui fenomzni respiratori delle iiova del Bombice del gelso. Atti drlla R . Accademia dei georgofili, vol. XI, 1888.

:J R. ASHBELL. - Sul ricarnbio gassoso nelle uova di bachi (Bombyx nrori). 8011. drlla Soc. Ital. d i Biol. sperini., vol. IV, 1929.

a) D. OSCARO. - Sulla presenza di ammoiiiaca tra i prodotti respiratori delle iiova di Bonrbyx mori. Anrrriario drlla Stazione Bacologicn sprrinrentnle di Padova, vol. XLVII, 1934.

- - Osservazioiii sill nieccanisrno respiraton’a dell’ iiovo del Bombp mori. Ibidenr.

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6 A. Foi

valutazione del significato della perdita di peso nello sviluppo em- brionale se ne debbono eggiungere altri meno essenziali, ma pure tali da modifcare profondamente i dati. Di questi ho parlato este- samente in un mio lavoro del 1930 I ) .

Tutte queste incertezze mi hanno trattenuto per molto tempo dal pubblicare una quantith di dati sulla perdita di peso dell'uovo in varie mzze (dati raccolri in parte da me e in parte dai miei scolari) e sopratutto dal ricavarne delle conclusioni. AIa ora, consi- derando che i fatti si sono ripetuti in mod0 analogo per parecchi anni e che, in complesso, la diminuzione di peso pub servire come indice dell'attivit8 respiratoria, brevemente espongo le ronclusioni dei confronti tra razz$ univoltine e bivoltine.

1) La perdita di peso osservata nella generazione primaverile delle razze bivoltine varia a seconda delle razze e delle annate dal 10 a1 13 "Ic (FoA 1926 - I<OKKEYIS 1929). La durata dello sviluppo e di 1@ giorni circa.

2) La perdita di peso riscontraia nelle nostre piu comuni razze gialle indigene I? presso a poco la stessi (KOKKEVIS in una razza gialla indigena a Baco moro nel 1928 trova II VERSON nel suo trattato riporta cifra del 13"/,). Durata dello sviluppo circa 10 mesi.

3) La perdita di peso nelln seconda generazione annuale delle razze bivoltine varia, second0 le razze, dal 15 a1 Z O O / , (FoA, KOK- EBVIS). D u m a dello sviluppo circa 9 mesi.

4) La perdita di peso delle uova di razza bivoltina deposte da femmine' della I generazione, ma che hanno perso il bivoltinismo & pure del 15 "I,. Durata dello sviluppo 10 inesi circa (FOA 1926-27).

In conclusione: N o n v i & n e s s u n r a p p o r t 0 t r a l a p e r d i t a d i p e s o d e l l ' u o v o e l a d u r a t a d e l l o s v i - l u p p o e m b r i o n n l e . L a p e r d i t a d i p e s o n e l l e r a z z e b i v o l t i n e n e l l a p r i m a g e n e r a z i o n e ( p r i m a - v e r i l e ) 2! p r e s s o a p o c o e g u a l e a q u e l l a d e l l e r a z z e a n n u a l i ; n e l l a s e c o n d a g e n e r a z i o n e e s e m - p r e s u p e r i o r e a q u e l l a d e l l e r a z z e a n n u a l i .

5) Le curve di sviluppo embrionale dedotte dalla perdita di peso dell'uovo hanno lo stesso andamento nelle univoltine e nella

1) A. Poi. - Alcune cause biologiche di errore nella raccolta dei dati rtatistici riguardanti i l baco da sela. Rivista di Fisicn, hfalcnzatica c Scicnzc Natumli, vol. V, fcbbrnio 1930.

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Accrescimento e sviluppo nelle razze bivoltine ecc. 7

seconda generazione delle bivoltine, ma in queste ultime la discesn della curva data dalln perdita di peso 6 molto pih sensibile nelln prima settimana dalla deposizione, e in quella precedente la scliiusa. L'andaniento dello sviluppo della prima generazione bivoltina pub venire rapprescntnto da una retta senza trnccia di inflessioni che accennino ad un rallentamanto e ad u n n successivn ripresa.

Sono in corso di studio le misure relative alle razze trivoltine etetravoltine. P u r n o n e s s e n d o i n g r a d o d i p r e c i s a r e s e m p r e i l v a l o r e de ' i f n t t o r i c h e d e t e r m i n n n o l a p e r d i t n d i p e s o d e l l ' u o v o , i n 1 i n e ; i g e n e r n l e p o s s i a m o c o n s i d e r a r e q u e s t a p e r d i t a c o m e i n - d i c e d e l m e t a b o l i s m o e m b r i o n a l e e d a s s e r i r e c l i e n e l l e r a z z e b i r o l t - i n e e s s o - e s e r n p r e p i h 5 t t i v o c h e n e l l e u n i v o l t i n e .

Primissimi stadi nelle razze pure e in quelle incrociate.

Pe r provnre sc sia o no giustilicato il mio concetto che il me- tabolismo embrionale it influenzato dal rnpporto nucleo protopln- smatico, ho proposto a110 studente CIAFARDIM di scguire nccurata- rnente e confrontare le perdite di peso dalla deposizione alla schiusn di uova razza purn bivoltina Awoiko, e quella delle U O P ~ di 0 Awoiko fecondate alcune da (-3 di uiia rnzza ginlln indigena e nltre da rf or0 cinese, e poi, viceversa, quelle delle uova fecondate delle razzepura gialla indigem e di razza pura or0 cinese, in confront0 di uova delle stesse rnzze fecondate dn d di rnzza bivoltinn Awoiko.

E noto che nell'incrocio trii razze annunli e rnzze bivoltine si verilica la legge dell'erediti mnterna, vale a dire lo sviluppo del- I'uovo fecondato C semprc quello della razza n cui appnrtiene In madre. Le uova deposte dn 9 bivoltina della generazione primaverile schiudono senza diapausa, qualunque sia il d' che le ha fecondate, e viceversa le uova di razze annuali passano attraverso il period0 di diapausa anche se fecondate da bivoltino. Ora io ho voluto ve- dere se, considerando giornalmente le perdite di peso, fosse venutn j n luce una differenza.

I risultati, che non possono ritenersi .definitivi perch& bnsati per ora su ricerche eseguite per un solo anno, contermano le previsioni, sopratutto negli incroci tra gialli indigeni e bivoltini vale n d i re n e g l i i n c r o c i a 9 b i v o l t i n a e d a n n u a l e l e u o v n si s v i l u p p a n o s e n z a d i a p a u s a , m a . u n ' p b p i h l e n t n -

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S A. Foh

m c n t e e c o n u n a m i n o r p e r d i t a di p e s o d i q u c l l e d e l l a r a z z a b i v o l t i n a p u r a , v i c e v e r s a l e u o v a d e g l i i n c r o c i a .d - b i v o l t i n o s i s v i l u p p a n o s i c o n d i a p a u s a m a f in d a l p r i n c i p i o p r e s e n t a n o u n a p e r d i t a d i p e s o s u p e r i o r e a q u e l l a d e l l e r a z z e p u r e . I dati precisi snranno pubblicati da C i a P A R D I s I .

A c c r e s c i m e n t o l a r f a l e . - Parecchi autori usano in- differentemente i termini di ?ccresciniento e sviluppo. ma questo non i! esatto perchi! i due fenomeni sono distinti e lion sempre coincidenti. L’accrescimento e accompagnato dal differenziamento i l qunle i! quello che pih propriamente pub iritendersi come svi- uppo. Spesso lo sviluppo e I’accrescimento sono in contraddizione.

Nel baco da seta, come in generale negli insetti, 1’ accresci- mento it limitato allo stadio larvale. Esso e stato studiato finora da molti autori, tutti hanno trovato lo stesso andarnento generale, variano moltissimo perb i valori speciali. Concordano abbastanza bene i dati degli autori che hanno considerato le razze indigene italiane le quali differiscono I’una dall’altra per caratteri non es- senziali, ma cifrc assai diverse risultano dalle osservazioni di molti nutori russi e giapponesi quando si riferiscono a razze locali.

Kelle nostre razze gialle indigene l’accrescimento assoluto, cioe il rnpporto tra i l peso massimo raggiunto dalla larva e il suo peso iniziale si aggira intorno ad 8.000.

Cifre assai differenti si riscontrano in altre razze, come si pub dedurre da rnolti dati riportati da osservatori russi e giapponesi.

In un lavoro di A. Asucis della Stazione centrale bacologica d i Aloscn, tradotto e riassunto da Nissim I\IAscIAcii 1) 6 detto che in dipendenza delln razza la larva del baco da seta dalla nascita alla lormaxione del bozzolo moltiplicn il suo peso da 3500 voltc fino ad 8000 vo!te. Questi limiti che risultano dalle razze studiate dall’autore, non sono certamente gli estremi. Da un altro lavoro della stazione di AIosca pubblicato nel 1931, con riassunto in inglese, 2 dnto per la razzn Bagdad, u n accrescimento in peso della lzrva d i 10.692 volte.

11 Dr. BALLI 2) nel 1934 studiando la curva di sviluppo di 16 ---

1) Ar;ucls. - La biofenologia del. Bombyx mori. Bolletlino di serieoltura

2) A. BALLI. - Sulla curva di sviluppo di varie razze orientali di baclii 1928. Traduzione riasunto di h’. hlAscIAcn.

da seta. Boll. di Zoologin, vol. V , 1931.

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Accrescirnento c sviluppo nelle razze bivoltine ecc. 9

razze cinesi.di bachi da seta allevate in Cina deducendolo da un copioso materiale di dati pubblicati in un trattato cinese tradotto dal Dr. WEN che studib per qualche tempo in Italia, riporta delle cifre da cui si deduce per queste razze un accrescimento assoluto nella maggior parte dei casi superiore a 9000 rolte.

Con quali caratteristiche delle razze possa mettersi in relazione la variabilita dell'accrescimento larvale, non snppiamo affatto. Un poco di luce a me sembra risultare a questo riguardo dalle molte- plici osservazioni e dai numerpsissimi dati raccolti da me e dai miei scolari, nel laboratorio di Portici, sullo sviluppo comparato delle razze bivoltine e univoltine.

Per molti anni ho fatto seguire da vari studenti lo sviluppo della razza bivoltina Awoiko, sottoposta a condizioni differenti d i incubazione e di allevamento. Sono risultate nei vari casi cifre ap- parentemente discordi, ma le divergenze possono facilmente spiegarsi con qualche semplice considerazione.

Xella mia Kota gig citata 1 ) sono riportati esempi che dimostrano come Ic differenti condizioni di temper;itura e di umidit5 durante I'incubazione influixono fortemente sul peso dei bachi neonati. Sic - come poi si ha una regolazione durante lo sviluppo. e le differenze s i ettenuano via via che il baco cresce, ne risulta che I'accresci- mento assoluto, cio& il rapport0 tra il massimo peso della larva, ed il peso iniziqle assume valori molto diversi. Da esperimenti, nor1 pubblicati, fatti nel Laboratorio di Portici dai Dr. CISA e RIANNARINI (1926) risulta che il massimo peso riscontrato nella razza Awoiko per le larve neonate k quello di gr. 0,0005 trovato in bachi pro- venienti da seme incubato a temperatura di 18"-20" C ed umiditti normale, il rninimo 6 quello di gr. 0,00028 presentato da bachi pro- venienti da seme incubato a temperatura di 26'-2r0 C ;L secco.

A1 massirno arcrescimento i bachi del primo lotto avevano rag- giunto il peso di gr. !?,I0 quelli del secondo il peso di gr. 2,73. I rapporti di accresciinento variano da 1 : 4200 a 1 : 9750. Facendo una media media dei resultati di molti anni si pub concludere che per il bivoltino X W O J ~ O in condizioni normali, il peso della larva iieoiiata & gr. 0,0004, quello della larva i l l massirno nccrescirnento L circa gr. 2,250. L';iccrescimento assoluto nella razza bivoltina

i) A. FoA. - Alciine cause biologiche di errore nrlla raccolta dei dati statistici riguardanti i l baco da seta. Rirista di Fisica, L'atenrufica c Scienze Nafiirali, vol. V, 1930.

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Awoiko e in media 5600 volte, assai inferiore a quello delle razze annuali.

Mi sono dornandata se questa propriet8 di un minore accresci- mento fosse speciale della razza Awoiko o comune a tutte le bi- voltine. Per una risposta decisivn, per molti anni di seguito diret- tamente o per mezzo dei rniei scolari, ho studiato lo sviluppo delle coppie di razze l'una bivoltina e l'altra univoltina , isolate dallo stesso incrocio, alle quali ho precedenternente accennato.

Precis0 un :pb' le caratteristiche .di queste coppie di razze. 1") Coppia di'razze a bnco nioro e hozzolo giallo (Fig. 4).

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Fig. 4. - Baco moro bozzolo giallo. 1. Univoldna - 2. Bivoltina 1" generazionc. - 3. Bivoltina 2' generazione.

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Accresciniento e sviluppo nelle razze bivoltine ecc. i l

In queste rnzze tanto il colore delin larva quanto quello del bozzolo sono gli stessi della razza parentale univoltina. Sui birol- t ini di questo tipo fondavo le maggiori speranze di ottenere unn razza a due generazioni annuali, superiore a quelle a noi note im- portate dal Ginppone. Invece 110 a w t o una delusione. Lc larve bi- voltine di questo tip0 tanto per le dimensioni iniziali quanto per

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Fig. 5. - Baco bianco bozzolo giallo. 1. Univoltina. - 2. Bivoltina I generazione. -. 3. Bivoltina 2' generazionc.

l'accrescimento sono press0 a poco. corrispondenti a quelle delln mzza Awoiko. Altrettanto pub dirsi per i bozzoli. Invece le uni- voltine sono superiori tanto per il peso iniziale .quaiit0 per 1':iccre- scimento. probabile che continuando In selezione s i ritorni nlln

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razza univoltina parentale, mn nncora ne siamo lontani. Riferisco i dati da me.ottenuti nel 1933.

Per la razza iinivoltina si t2 avuto un accrescimento di 7930 volte, per la bivoltina un accrescimento di 5951 volte.

Nel 1935 lo studente Oscar LONARDO, nelle stesse coppie di razze ottenne per l’uniroltinn un accrescimento di 7039 volte, e per la bivoltina un accrescimento di 5512 volte.

2’) Coppia di razze a baco bianco e bozzolo giallo (Fig. 5). Le larve hinno il colore della razza parentale bivoltina, i bozzoli hanno quello della razza parentale univoltinn. Anche qui si verifica lo stesjo fatto segnalato nella coppia precedente.

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Fi:. 6. - Baco rnoro borzolo bianco. 1. Univoltina. - 2. Bivoltina I’ gcncrazione. - 3. Bivoltina 2’ gcncrazionc.

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Accresciiiirnto e sviluppo nelle razze bivoltitie ecc. 13

Xel 1933 secondo i dati da me raccolti l’accrescimento delle larve univoltine fu 8521, quello delle bivoltine 62-14, Nel 1935 lo studente LOSARDO ha trovato per queste razze, per I’univoltina un accrescimento di 5339 e per la bivoltina un accrescimento di 5131 volte.

3’) Coppia di razze a baco moro e bozzolo bianco (Fig.6). I-e larve hanno il colore di quelledella razza parentale uniVo1-

tina, i bozzoli quello della razza parentale bivoltina. Questo tip0 si e potuto isolare solo tardivamente; lo sviluppo procede di solito ineguale tanto per la razza univoltina che per la bivoltina; l a razzn univoltina presenta ancora una percentuale non trascurabile di bi- voltinismo. Un fatto assai curioso merita, dal punto di vista gene- tic0 di esser segnalato a proposito di questo tipo. Nelle Iarve, non saituariamente, ma in tutti gli ihdividui, sono comparse e coll’nn- da r degli anni e gradatamente direngono sempre pih evidenti quelle gibbosit5 a1 lato dorsale dei segmenti toracici e nddominnli che sono note e figurate dagli autori in alcune razze cinesi. Sono piG marcate nella razza univoltina che nella bivoltina. I? interes- sante notare la comparsa di un carattere nuovo certamente non riferibile a mutazione. Anche in queste razze lo sviluppo 6 analogo a quelle precedenti. Nel 1933 per la univoltinn-il massimo accre- scimento it stato 7903 volte, per la bivoltina 5863. Nel 1935 lo stu- dente LONARDC ha trovato per la univoltina un accrescimento di 5797 volte, per la bivoltina un accrescimento di 5569 vo1te.- Ripeto che queste razze sono ancora imperfettamente differenziate e pre- sentano sempre una notevole mortalitl. Ho trascurato proseguire l’allevamcnto del tipo a baco bianco e bozzolo bianco, perch6 ho ritenuto che per lo scopo che mi ero prefisso potesse servire me- glio un’altra coppia di razze, cioe la bivoltina Awoiko ed una univoltina ottenuta da questa con molti anni di selezione (Fig. 7). E difatti anche in questo caso, non essendovi nessun incrocio, si it.-verilicato lo stesso andamento che nelle coppie precedentemente descritte.

Nel 1933 I’accrescimento dclla razza bivoltina fu 6326 volte, quello delln univoltina .the posso chiamare univoltina Awoiko fu 8116 volte. Nel 1933, dsi dati raccolti dallo studente Dr STEFAKO risultn per la biyoltina un accrescimento di.lS9-I volte e per la univoltina un accrescimento di 7700 volte.

Ritengo dunque dimostrato c h e l ’ a c c r e s c i m e n t o a s - s o 1 u t o , cioe il rapport0 tra il peso della larva a1 massimo nc-

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cresc imento ed it suo peso inizinle, e s e m p r e m i n o r'e n e 1 1 e r n z z e b i v o l t i n e c h e n e l l e n n n u a l i '1.

Fig. 7. - I . Razza univoltina Awoiko. 2. Razza bivol6na Awoiko I' gcncrazione - 3. Razza bivoltina Awoiko 2" generazione. ----

') Queste, conclusioni, non .concordano coi dati trovati .da JLCCI, nel SUO Iavoro, a Stitla curva di syiluppo del .baco da. seta (Boll. dcl.Laburuforiu di Zoologia generafe e agraria, Portici 1922) il. qiiale autore per il bivoltino Giap- ponese Nipponniskiki, trova.la cifra di E420, come nelle razze annuali GialIe indigene. La razza giapponae Nipponnirkiki che io ho 'ripetutamente allevata a Portici, 2: molto simile alla bivoltina Awoiko, pei tutti , i . suoi caratteri mor-

fologici e .fisiologici; ,confrontando , le , ci,fre di JUCCI coy qlfelle ottenute dai jaureandi CIKA e ~ I A ~ ~ N A R I X I per ,il bivollino Awoiko, risulta evidente che la differenza deve attribuirsi ad tin valore. troppo piccolo 'del peso iniziale della larva, dovuto verosimilmente come negli eseinpi precrdentemente citati , alle condizioni dell'incubazione.

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Accresciinento e sviluppo nelle r a z e bivoltine ecc. 15

Ho cercato di stabilire se il decorso genernle dello sviluppo prcsentasse qualche divergenza costante tra le bivoltine e le uni- voltine. E molto difficile pronunziarsi in proposito senza una lunga serie di dati rilevati in annate diverse, perch6 le variazioni dovute a cause esterne, come ho gi5 detto precedentemente (v. il mio Invoro citato a Alcune cause biologiche di errore ecc. n) possono modilic*are assni Ie cifre. La regolazione chc interviene piti tardi cambia un pb l'andamento delle curve di sviluppo.

Finora due fatti mi sernbrano costanti. 1") Xcllo sviluppo delle biroltine, come in tutte le razze di

bachi da seta vi i_; una forte decrescenza nel quoziente diawresci- mento dalla prima eth a quello d:lle successive. Per0 dalla seconds etR in poi non vi quella diminuzione progressiva che C stata tro- vata da JUCCI per il giallo indigeno, e non riscontrata da A. BALLI jlav. citati) nell'oro cinese.

2') L'accrescimento della prima etn e quello che determina il valore dell'accrescimento assoluto (s'intende se tutto I'allevamenio dali'incubazione in poi si e soolto in condizioni noqmali).

Infatti nelle bivdtine dove l'accrescimento nella prima et8 in condizioni normali C in complesso di circa 11 volte il peso iniziale, quello finale va da .5 a 6000 volte; nelle gialle indigene dove t?

circa 11 volte quello finale e di 8:- 9000 volte, nell'oro cinese, dove second0 i dati di VALLI i? circa 20 volte, quello finale arr i ra a circa 10000 volte.

Come si deve interpretare questo fatto? II minore accrescimento nella prima eta deve considerarsi come

un minore sviluppo, o come un'accelerazione di sviluppo i In altri termini quale e la ragione per cui la prima muta R V -

viene dopo che il peso iniziale ha subito un aumento notevolmente diverso nelle varie m z z e ?

Mi sembra puerile attribuire questa divergenza ad una diversa elasticit2 delln cuticola per la quale sin possibile una maggiore o minore distinzione dei segrnenti, mentre mi sembra logic0 pensare che cause interne deterininano piu o meno rapidamente, il rallenta- mento del!o sviluppo e la successiva muta. Tra queste cause interne vi pub essere il rapport0 nucleo protoplasmatico. I pochi dati finora raccolti sono in accord0 con questa ipotesi.

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