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SETTIMANALE DI PASTORALE E INFORMAZIONE SETTIMANALE DI PASTORALE E INFORMAZIONE SETTIMANALE DI PASTORALE E INFORMAZIONE SETTIMANALE DI PASTORALE E INFORMAZIONE
PER LA COMUNITA ITALIANA IN ROMANIAPER LA COMUNITA ITALIANA IN ROMANIAPER LA COMUNITA ITALIANA IN ROMANIAPER LA COMUNITA ITALIANA IN ROMANIA
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ADESTE n28/ ANNO 4-12.07.2015
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C' un film per capire Bergoglio Avete presente 'Mission', che ha vinto la Palma d'Oro nel 1986? Si rac-conta una vicenda che ha avuto come protagonisti i gesuiti sudamericani 250 anni fa. E' da li che proviene, culturalmente, papa Francesco
P apa Francesco assume (lui gesuita) un nome francescano, va ad abita-re in albergo, manca solo che calzi dei sandali e vesta un saio, caccia dal tempio i cardinali in Mercedes e infine va da solo a Lampedusa ad
allearsi coi reietti del Mediterraneo come se la Bossi-Fini non fosse una leg-ge dello Stato italiano. davvero l'unico a dire e fare ancora "cose di sini-stra"? Ma all'inizio si sono fatte circolare voci sulla sua eccessiva prudenza verso generali argentini, si ricordata la sua opposizione ai teologi della libe-razione, si sottolinea che non si ancora pronunciato sull'aborto, sulle stami-nali, sugli omosessuali, come se un papa dovesse andare in giro a regalare preservativi ai poveri. Chi papa Bergoglio? Credo che si sbagli a considerarlo un gesuita argentino: un gesuita paraguayano. impossibile che la sua formazione non sia stata influenzata dal "sacro esperimento" dei gesuiti del Paraguay. Il poco che la gente sa su di loro dovuto al film "Mission", che condensava in due ore di spettacolo, con molti arbitrii, 150 anni di storia. Riassumiamo. I conquistadores spagnoli, tra Messico e Per, avevano compiuto stragi inenarrabili, appoggiati da teologi che sostenevano la natura animalesca degli indios (tutti oranghi), e solo un domenicano coraggioso come Las Casas si era prodigato contro la crudelt dei Corts e dei Pizarro, presentan-do gli indigeni sotto tutt'altra prospettiva. All'inizio del Seicento i missionari gesuiti decidono di riconoscere i diritti dei nativi (in particolare i Guaran, che vivevano in uno stato preistorico) e li organizzano in "riduzioni", ovvero comunit autonome au-tosostenute: non li raccolgono per farli lavorare per i colonizzatori, ma gli insegnano ad amministrarsi da soli, liberi da ogni servit, in una totale comunione dei beni che producevano. La struttura dei villaggi e le modalit di quel "comunismo" ci fanno pensare alla "Utopia" di More o alla "Citt del Sole" di Campanella, e di "preteso comunismo campanelliano" parler Croce, ma i gesuiti si ispiravano piuttosto alle primitive comunit
cristiane. Mentre costituivano dei consigli elettivi formati solo da nativi (ma ai padri rimaneva l'amministrazione della giusti-zia), insegnavano a quei loro soggetti architettura, agricoltura e pastorizia, la musica e le arti, l'alfabeto (anche se a non a tutti, ma producendo talora artisti e scrittori di talento). I gesuiti avevano certamente instaurato un severo regime paternalistico, anche perch civilizzare i Guaran significava sottrarli alla promiscuit, alla neghittosit, all'ubriachezza ri-tuale e talora al cannibalismo. Quindi, come per ogni citt idea-le, tutti siamo pronti ad ammirarne la perfezione organizzativa, ma non vorremmo certo viverci. Per il rifiuto dello schiavismo, e gli attacchi dei "bandeirantes", cacciatori di schiavi, avevano portato alla costi-
tuzione di una milizia popolare, che si era valorosamente scontrata con schiavisti e colonialisti. Sino a che, a poco a poco, visti come sobillatori e pericolosi nemici dello Stato, nel XVIII secolo i gesuiti erano stati prima banditi da Spagna e Portogallo e poi soppressi, e con loro finiva il "sacro esperimento". Contro questo governo teocratico si erano scagliati molti illuministi, parlando del regime pi mostruoso e tirannico mai visto al mondo; ma altri parlavano per di comunismo volontario ad alta ispirazione religio-sa (Muratori), dicevano che la Compagnia aveva iniziato a guarire la piaga dello schiavismo (Montesquieu), Mably comparava le riduzioni al governo di Licurgo e pi tardi Paul Lafargue avrebbe parlato del primo stato socialista di tutti i secoli. Ora quando si propone di leggere le azioni di Papa Bergoglio in questa prospettiva si deve tener conto del fatto che sono passati da allora quattro secoli, che la nozione di libert democratica ormai comune persi-no agli integralisti cattolici, che certamente Bergoglio non si propone di andare a compiere n sacri n laici esperimenti a Lampedusa, e grasso che cola se riuscir a liquidare lo Ior. Ma non male vedere ogni tanto, su quanto accade oggi, il baluginio della Storia. (LEspresso 31.07.2013)
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LaLaLaLa visita di Francesco in America Latina (5-13 luglio) si conclude in Paraguay, scenario delle missioni dei ge-
suiti tra gli Indios Guaran, immortalate
dal film The Mission. Il dibattito lancia-
to da questo pontificato per una Chiesa
che esca da se ed arrivi agli ultimi, alle
periferie, trova in questa visita un
esempio ancora scottante.
La visita di Papa Francesco in America Lati-
na avr il suo apice in Paraguay, terra delle
incredibili Reducciones, le missioni dei ge-
suiti tra i Guaran, che hanno dato vita a
delle societ dove il rispetto della cultura e
creativit degli Indios ha tentato di trovare
unarmonia profonda con la fede cristiana.
Lepopea delle missioni gesuitiche stata
raccontata nel
film The Mis-
sion nel 1986
dal regista Roland
Joff, e dalle mu-
siche di Ennio
Morricone.
Rivive con li-
cenze storiche la
vita di padre Ga-
briel, primo mis-
sionario gesuita
che si arrampica
sulle cascate e grazie alla musica del suo
oboe riesce ad avvicinarsi amichevolmente
alla trib di Indios Guaran, anco-
ra allo stato selvaggio. Essi in pas-
sato avevano gi fatto martire un
gesuita che aveva tentato di con-
vertirli alla fede cristiana. Nel frat-
tempo un cacciatore di schiavi
spagnolo, Rodrigo Mendoza, ucci-
de per gelosia in un duello pubbli-
co suo fratello Felipe, dopo aver
scoperto che questi aveva una re-
lazione con Carlotta, donna amata
dallo stesso Rodrigo.
Travolto dal rimorso, Mendoza decide di la-
sciarsi morire in cella, ma padre Gabriel, ve-
nuto a sapere dell'accaduto, lo convince a
trasformare il suo rifiuto della vita a una
consacrazione a Dio come religioso. Diventa
missionario anche lui nelle Reducciones.
Con la crescita delle Missioni tra Paraguay,
Argentina e Brasile, i rappresentanti dei co-
loni spagnoli e portoghesi iniziano a vedere
lopera dei gesuiti come scomoda e piena di
potenziali minacce per i loro affari economi-
ci, poich i gesuiti offrono protezione agli In-
dios ed evitano loro di essere ridotti in
schiavit a lavorare nelle piantagioni. I colo-
ni portoghesi e spagnoli riusciranno a met-
tere dalla loro parte i rispettivi governi e
mettono sotto ricatto il vescovo locale, Luis
Altamirano, che, nonostante riconosca la
grande bont delle missioni gesuite, ordina
ai religiosi di abbandonarle per accogliere le
richieste dei sovrani europei. Se il vescovo
avesse scelto di stare dalla parte dei Gesuiti
e quindi di far tenere le missioni, correva il
rischio della propria vita, quella degli stessi
missionari, e in seguito la stessa chiesa in
Europa avrebbe avuto seri guai a tal punto
da venire anche distrutta.
Se vero che la trama del film stata criti-
cato in qualche passaggio per le licenze arti-
stiche che non sono fedeli alla storia, solleva
comunque i grandi temi del pontificato di
Papa Francesco, e in particolare della sua
visita a America Latina: ancora oggi la Chie-
sa si trova davanti
alla sfida di farsi
compagna di vita
degli ultimi. Ecco
la nuova
periferia, la terra
degli Indios Gua-
rani, che il Papa
vuole porre, alme-
no per qualche
giorno, al centro
del cuore della
Chiesa.
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SSSS alendo le scale di ingresso alla casa di Ennio Morrico-ne sembra di rivedere unin-
quadratura di grande potenza: la ci-nepresa si solleva mentre Noodles (Robert De Niro), oramai disperato e distrutto dalla sua stessa violenza, si allontana verso il mare dove riverbera lalba. Linquadratu-ra di Sergio Leone, nel film Cera una volta in America; la musica, struggente, del grande compositore che ha ac-cettato di aprirci il suo cuore.
Maestro, ho sempre pensato che questa musica fosse stata concepita prima delle riprese del film. vero! Leone mi faceva lavorare prima di cominciare a girare. I registi che danno pi tempo avvantaggiano loro stessi e me: io posso dedicarmi allideazione, loro si abi-tuano alle musiche che propongo. Arrivare allultimo mo-mento pu comportare una delusione. La maggior parte delle collaborazioni creative tra me e i registi andata bene, ma non tutte! La musica unarte che per diventare moglie o sorella del film ha bisogno dello stesso ele-mento che caratterizza il film: il tempo. La temporalit affratella il cinema e la musica. Da dove proviene la musica di un film? Da un altrove misterioso.
Meno misteriosa la sua fede... Provengo da una famiglia cristiana. La mia fede nata in famiglia. I miei nonni erano molto religiosi. Con mia madre e le mie so-relle abbiamo sempre pregato prima di anda-re a letto. Ricordo il periodo della guerra. Durante quei terribili anni pregavamo il Ro-sario. Eravamo tutti molto impressionati. Mi rivedo asson-nato che rispondo alle Ave Maria di mia madre. Siamo sempre stati religiosi. La domenica andavamo a Messa e ci accostavamo al sacramento della Comunione.
Un uomo credente cosa rivela di s? Identifica una persona onesta, altruista, rispettosa di Dio e del prossimo. Amare gli altri, anche se la parola amare pu sembrare forte; per cos. Questo importante. Io penso veramente al bene degli altri, che il prossimo non abbia il male dal mio modo di fare. Mi perfettamente normale che debba fare una cosa per rispetto della persona che in-contro.
Valori che ha trasmesso anche alla sua famiglia. S, e anche quello del sacrificio. In questi ultimi tempi bisogna sacrificarsi ulteriormente: io stesso qualche volta mi sacrifico per andare incontro alla disoccupazione, alle tante preoccupazioni che assillano. Con mia moglie, che una brava persona, scrupolosa, abbiamo abituato i nostri figli a questo senso di generosit. Non detto che i miei figli labbiano recepita completamente, non lo so, ma so che sono buonissimi figlioli, che assomigliano al padre e alla madre. Ama gli altri come ami te stesso; ecco, questo per me un modo normale di essere.
Quanto pu la musica essere prossima al Padre? La musica sicuramente vicina a Dio. Nello stesso tempo la musica proiettata nellanima e nel cervello delluomo. Gli permette di meditare. Il discanto, il falso bordone pro-vengono dai primi trattamenti polifonici del canto grego-riano. Da l nata la musica occidentale. La musica luni-ca vera arte che ci avvicina veramente al Padre eterno, e alleternit. Lo dico a me stesso, e qualche volta a mia mo-glie, che la musica gi esisteva, tutta! La musica che stata scritta e sar scritta. il compositore che lha presa, e la prender! Secondo la propria epoca, secondo il momento
in cui egli scrive e secondo la civilt e lo stato della ricerca musicale del suo tempo. La musica gi esistente anche se non c. Il grande pubblico conosce meno il suo straordinario repertorio di musica contemporanea, che lei definisce assoluta. Queste sonorit
hanno spesso un richiamo spirituale. Luciano Salce, regista cui ho musicato diversi film, un giorno mi chiam e mi disse, Devo lasciarti, Perch?. Eravamo amici, e rimanemmo amici fino alla sua morte. Perch io faccio film comici e tu fai una musica spirituale, sacrale. Devo lasciarti per forza. Questo episodio mi ha segnato molto. Grazie a lui ho cominciato a ragionarci su. Probabilmente a volte esprimo sacralit anche quando non la cerco o non ci penso. Non parlo nemmeno di ispirazione, che non esiste. Parlo di idee. Sono forse su un binario che porta verso questi esiti.
Infatti nel suo repertorio troviamo anche musica sacra e poche settimane fa ha ese-guito Missa Papae Francisci, un omaggio a Papa Bergoglio di intensa e unica bellezza. Amen mi fu chiesto come composizione per un coro per la chiesa di Santa Maria degli An-geli di Roma in occasione di un Festival cui avrebbero partecipato sei cori provenienti da tutto il mondo. Io decisi di comporre unopera dove soltanto la parola Amen veniva canta-ta, per pensai di coinvolgere tutti e sei i cori. Egisto Macchi mi chiese di scrivere una Via Crucis. Gli risposi di s. Ho scritto recente-mente una musica sulla Creazione. Laria, la luce, lacqua, il fuoco, la terra, luomo. Poi, la torre di Babele, da cui scaturisce, in ebraico, una moltitudine di voci in un crescendo sem-
pre pi imponente.
Qual lepisodio biblico che ama ricordare? Le parabole di Cristo, senza dubbio. Il racconto delle noz-ze di Cana mi emoziona molto. Come non ricordare la Pas-sione? Momento importantissimo per la vita di Cristo e per tutti noi.
M+,,+-. /, 0-1,2, +3 0+34 562 7+8 32 69 72142,,- :+ 1955-.;912 +3 1+49.9. Mentre si narrava un sofferto periodo voluto dalla Chiesa, la sua musica cresceva di brano in brano rag-giungendo vette elevatissime di potenza spirituale che tradurrei come una intensa richiesta di perdono. Il co-produttore del film, Fernando Ghia, mi port a Lon-dra a vedere il film. Di fronte al finale, ero piangente; a quella strage di indios e di gesuiti per mano portoghese e spagnola. Avevo davanti a me il regista e i due produttori e dissi, No, io non lo faccio, bellissimo cos. Credo di essere rimasto mezzora a piangere. E loro insistevano. Finch cedetti: Faccio la musica. Non volevo farla per-ch se la sbagliavo avrei potuto rovinare il film. Lavorando su tre elementi distinti che non potevo ignorare, loboe del gesuita padre Gabriel, la musica corale e quella etnica degli indios, credo sia stato un miracolo lesser riuscito a com-porre una musica in cui tre combinazioni indipendenti di suoni funzionavano anche contemporaneamente.
La musica pu essere preghiera intensissima. Certo! Ma al di l della musica ci vogliono parole, inten-zioni, concentrazione. Io prego unora al giorno, ma anche di pi. La prima cosa che faccio. Anche durante la giorna-ta, per caso. La mattina mi fermo davanti a quel Cristo (nel grande soggiorno, illuminata da una finestra, c una splen-dida immagine di Ges, ndr). E anche la sera. Spero che le mie preghiere vengano ascoltate.
ENNIO MORRICONE UNA VITA PIENA
DI MUSICA E DI FEDE
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La condivisione arricchisce la fede Partono i discepoli a due a due. Nient'altro che un bastone a sorreggere il cammino, e un amico a sorreggere il cuore. Un bastone per appoggiarvi la stanchezza e un amico per ap-poggiarvi la solitudine. importante questo andare a due a due, ave-re uno su cui contare, nelle cui parole cercare l'evidenza che esisti, che sei amato, che sei ca-pace di relazioni positive. Se solo, l'uomo portato a dubitare perfino di se stesso. La fede si arricchisce se la condividi. Infatti
l'annuncio fatto a due voci e la prima parola questo legame, questo germe nuovo di comunione. Non arriveremo / alla meta ad uno ad uno, / ma a due a due. / Se ci ame-remo a due a due / ci ameremo tutti. / E i figli rideranno / della leggenda nera / dove l'uomo piangeva / in solitudine (P. Eluard). Non portate nulla per il viaggio. Perch tutto ci che non serve, pesa; perch ogni pos-sesso ti separa dall'altro. Perch l'uomo non fra le cose. Perch vivrai dipendente dal cielo e dagli altri, di pane condiviso e di fiducia. Perch l'abbondanza di mezzi non spenga la tua creativit e la fiducia nella potenza della Parola. L'annunciatore deve es-sere cos: infinitamente piccolo, solo allora l'annuncio sar infinitamente grande. Tutto in noi domanda la vicinanza di un amico. Niente in noi postula questa nudit di croce, Vangelo che consola e poi sgomenta: non portate nulla. Come Ges, povero di tutto, ma non di amici; senza un luogo dove posare il capo, ma non senza case amiche dove confortare il cuore. Entrati in una casa l rimanete. Il punto di arrivo la casa, non la sinagoga o il tempio. Nella casa, dove naturale la sincerit del cuore, l Dio ti sfiora, ti tocca. Lo fa in un giorno di festa, quando dici a chi ami parole stupefatte e che si vorrebbero eterne. Lo fa in un giorno di lacrime, quando l'amarezza soffoca la speranza. Il cristianesimo deve essere significativo l, nella casa, nei giorni della festa e in quelli del dramma, nei figli prodighi, quando Caino si alza di nuovo, quando l'amore sembra finito e ci si separa, quando l'anziano perde il senno o la salute. L dove la vita celebra la sua festa e piange le sue lacrime, scende co-me pane e come sale, sta come roccia la Pa-rola di Dio. L'annuncio fatto di poche parole e di mol-to stile di vita. Per farsi credere il Vangelo ha bisogno ancora oggi di un anticipo di corpo, di un capitale di incarnazione: lo stile dei testimoni e dei martiri, una Parola scritta su tavole di carne.
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ADESTE COMUNITA ITALIANA IN ROMANIA
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LA GRADUALE INTEGRAZIONE, TRA LEGAME CON IL PAESEDORIGINE E
INSERIMENTO NELLA SOCIET DI ACCOGLIENZA
La scuola Le scuole italiane allestero, soprattutto priva-te e parrocchiali, nascono dallesigenza delle comunit di custodire nei figli il patrimonio culturale dei padri e anche di favorire un cor-retto inserimento (con linsegnamento sia delli-taliano che dellinglese) delle seconde generazioni nel nuovo continente, do-ve soprattutto negli Stati Uniti la scuola pubblica cercava di affrettare il pro-cesso di americanizzazio-ne incentivando ogni for-ma di rifiuto delle tradi-zioni paterne.
La religione Gli italiani portarono in emigrazione la loro fede popolare e tradizionale, colma di simboli, santi e processioni. Le feste religiose sono sempre state momenti intensi di vita comunitaria. Attorno alle parrocchie ita-liane nascono organizzazioni e societ per la difesa dei diritti degli immigrati e per listru-zione e la ricreazione dei bambini.
Lassociazionismo Pur vantando alcune organizzazioni assi-stenziali di grande rilievo, lassociazioni-smo italiano si trovato spesso a combat-tere contro il campanilismo e lindividua-lismo di molte aggregazioni. Nel 1891 esistevano in Argentina 215 societ italia-ne (di cui 198 di mutuo soccorso) con pi di70.000 iscritti
La stampa La pubblicazione di opuscoli, bollettini,
quotidiani, settima-nali ha fin dallini-zio svolto unopera di mediazione cul-turale tra le comuni-t immigrate, il pae-se di insediamento e lItalia. Dei 280 pe-riodici in lingua ita-liana editi allestero (allepoca della Pri-ma guerra mondia-le) pi della met
era stampata negli Stati Uniti, dove primeggiava Il Progresso Italo Ame-ricano con 90.000 copie diffuse.
La casa Uno dei momenti pi significativi di inserimento nel paese di destinazione la costruzione della casa. Nella foto rappresentata la casa di Gaspare An-dreussi e sua moglie Caterina Stroili, immigrati dalla provincia di Udine nel 1890 a Belo Horizonte, Brasile. Essi hanno costruito la casa negli anni 1900-1902, e lhanno rivenduta quan-do sono tornati in Italia nel 1908. La famiglia alla finestra, con tre dei lo-ro cinque figli, tutti nati a Belo Hori-
zonte. Un cliente occasionale sul gradino dingresso. La casa era situata in Rua dos Tups.
EMIGRAZIONE ITALIANA 1875EMIGRAZIONE ITALIANA 1875EMIGRAZIONE ITALIANA 1875EMIGRAZIONE ITALIANA 1875----1915191519151915 LA GRADUALE INTEGRAZIONE
Da Museo dellEmigrazione Italiana
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Il 20 febbraio 2015 suor Candida Bellotti, ha com-piuto 108 anni: la religiosa pi anziana del mondo. Nata a Quinzano (Verona) il 20 feb-
braio del 1907, suor Candida da pi di 80 anni si consacrata alla spiritualit di San Camillo de Lel-lis, patrono degli ammalati, degli infermier i e dei luoghi di cura. Lo scorso anno, in occasione dei 400 anni dalla morte di San Camillo de Lellis, suor Candida ha fe-steggiato il compleanno a Roma, partecipando anche alla messa mattu-tina celebrata da Papa Francesco nella Domus Santa Marta, e riceven-do la sua benedizione. Suor Candida (al secolo Alma Bellotti) nata a Quinzano (Verona) il 20 febbraio del 1907. Terza di dieci figli, padre ciabattino e madre casalinga, cresciuta in una famiglia semplice e pro-fondamente cattolica. Inizia giovanissima a lavorare come sarta; intorno ai vent'anni comincia a sentire dentro di s il desiderio di farsi suora. Il suo confesso-re la indirizza verso "la croce rossa" di san Camillo de Lellis. Cos il 5 gennaio del 1931, accompagnata dal padre e dal fratello, fa il suo ingresso nell'Istituto delle
Ministre degli Infermi di Lucca. Conclu-so il noviziato,
prende i voti il 16 luglio del 1932, alla presenza dell'allora arcivescovo di Lucca monsignor Antonio Torrini. Quel giorno la famiglia non presente, per-ch appena venuta a mancare una cognata che lascia due bimbi di 4 e 5 anni. Nel giorno pi bello della sua vita, suor Candida sola, ma non le manca l'affetto della madre suor An-
gelica, delle consorelle e dell'intera comunit. Forte dei Marmi, Roma (dove ha conseguito il diploma di infermiera), Torino, Camaiore, Via-reggio sono alcune delle localit in cui ha opera-to, nel servizio ai malati e come formatrice di nuove vocazioni. Nel 2000, all'et di
93 anni, stata trasferita nella casa madre di Lucca per un meritato riposo. Lucida e dinamica, dal mattino alla sera segue pienamente la vita della comunit: par-tecipa agli atti comuni e alle celebrazioni eucaristiche, e non fa mancare il suo contributo gioioso e sagace. Dopo aver festeggiato i 100 anni in pellegrinaggio a Lourdes, nel 2014 ha avuto la gioia di celebrare il compleanno partecipando alla messa presieduta da papa Francesco nella Domus Santa Marta a Roma.
E camilliana la suora pi anziana del mondo:
108 anni
Bucchianico (Chieti), 25 maggio 1550 Roma, 14 luglio 1614
Di nobile famiglia, nato a Bucchiani-co, nelle vicinanze di Chieti, il 25
maggio 1550, Camillo de Lellis fu soldato di ventura. Persi i suoi averi al gioco, si mise al servizio dei Cappuccini di Manfredonia. Convertitosi ed entrato nell'Ordine, per curare una piaga riapertasi torn a Roma nell'ospedale di San Giacomo degli Incurabili, dove si dedic soprattutto ai malati. Si consacr a Cristo Crocifisso, riprese gli studi al Collegio Romano e, divenuto sacerdote nel 1584, fond la Compagnia dei ministri degli infermi. L'ordine dei Camilliani si distinse da altri per lo spirito della sua opera legata alla carit misericordiosa e per l'abito caratterizzato dalla croce rossa di stoffa sul petto. De Lellis pose attenzione unicamente malati, ponendo le basi per la figura dell'infermiere e del cappellano quali li vediamo oggi. Mor a Roma il 14 luglio 1614 e venne cano-nizzato nel 1746.
14 Luglio
San Camillo De Lellis
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B: Preasfantul Mantuitor (Biserica italiana), Domenica ore 11:15; Adresa: b-dul. Nicolae Balce-scu, nr. 28, sector 1, Bucureti tel./fax: 021-314.18.57, don Roberto Poli-meni, Tel:0770953530
mail: [email protected]; [email protected]; Tel 0040 756066967. Trasmessa in diretta su www.telestartv.ro Sabato, prefestiva alle ore 18,00 a: Centrul "Don Orione", Sos. Eroilor 123-124 Voluntari.
** I+: Cattedrale "vecchia" Iai - Adormirea Maicii Domnului Bd. Stefan cel Mare, 26, Iasi: I-II-III Domenica del mese ore 11,00-IV Domenica ore 9,30, Don Alessandro Lembo Tel 0749469169 Mail: [email protected]
Trasmessa in diretta su: http://www.ercis.ro/video/iasi.asp
** C67: Chiesa romano-cattolica dei Pia-risti. Strada Universitatii nr. 5, conosciu-ta anche come Biserica Universitatii din Cluj-Napoca. Don Veres Stelian, tel 0745 386527 Mail: [email protected] Domenica alle ore 12,00
** A69 I6+: Domenica ore 11:00 nella Chie-sa di Sant'Antonio-Piata Maniu Iuliu nr. 15. Don Horvath Istvan , tel 0745 020262
** T+;+
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C. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo A. Amen C. La grazia del Signore nostro Ges Cristo, lamore di Dio Pa-dre e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi. A. E con il tuo spirito.
ATTO PENITENZIALE C. Allinizio di questa celebrazio-ne eucaristica, chiediamo la con-versione del cuore, fonte di ricon-ciliazione e di comunione con Dio e con i fratelli.
(Breve pausa di silenzio) C. Confesso a Dio Onnipoten-te e a voi fratelli che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni. Per mia col-pa, mia colpa, mia grandissima colpa, e supplico la Beata sem-pre Vergine Maria, gli angeli, i Santi e voi fratelli di pregare per me il Signore Dio nostro. C. Dio Onnipotente abbia mi-sericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eter-na. A. Amen. Signore, piet Signore, piet Cristo, piet Cristo, piet Signore, piet Signore, piet GLORIA A DIO NELLALTO CIELI e pace in terra agli uomini di buona volont. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signo-re Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore Figlio uni-genito, Ges Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi piet di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la no-stra supplica; tu che siedi alla de-stra del Padre, abbi piet di noi. Perch tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo lAltissimo, Ges Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA C. Donaci, o Padre, di non avere nulla di pi caro del tuo Figlio, che rivela al mondo il mistero del tuo amore e la vera dignit dell'uomo; colmaci del tuo Spirito, perch lo annunziamo ai fratelli con la fede e con le opere. Per il nostro Signore Ges Cristo, tuo
Figlio, che Dio, e vive e regna con te, nell'unit dello Spirito San-to, per tutti i secoli dei secoli. A. Amen LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Dal libro del Profeta Amos In quei giorni, Amasa, sacerdote di Betel, disse ad Amos: Vattene, veggente, ritrati nella terra di Giuda; l mangerai il tuo pane e l potrai profetizzare, ma a Betel non profetizzare pi, perch que-sto il santuario del re ed il tempio del regno. Amos rispose ad Amasa e disse: Non ero pro-feta n figlio di profeta; ero un mandriano e coltivavo piante di sicomro. Il Signore mi prese, mi chiam mentre seguivo il gregge. Il Signore mi disse: Va, profetizza al mio popolo Israele. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE R. Mostraci, Signore, la tua misericordia. Ascolter che cosa dice Dio, il Signore: egli annuncia la pace per il suo popolo, per i suoi fede-li. S, la sua salvezza vicina a chi lo teme, perch la sua gloria abiti la nostra terra. R/. Amore e verit sincontre-ranno, giustizia e pace si baceran-no. Verit germoglier dalla terra e giustizia si affaccer dal cielo. R/. Certo, il Signore doner il suo bene e la nostra terra dar il suo frutto; giustizia camminer davanti a lui: i suoi passi tracce-ranno il cammino. R/.
Seconda Lettura Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo agli Efesini Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Ges Cristo, che ci ha be-nedetti con ogni benedizione spi-rituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e im-macolati di fronte a lui nella cari-t, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Ges Cristo, secondo il disegno damo-re della sua volont, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato. In lui, mediante il suo sangue, abbiamo la redenzione, il perdo-no delle colpe, secondo la ric-chezza della sua grazia. Egli lha riversata in abbondanza su di noi con ogni sapienza e intelligenza, facendoci conoscere il mistero della sua volont, secondo la be-
nevolenza che in lui si era propo-sto per il governo della pienezza dei tempi: ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra. In lui siamo stati fatti anche eredi, pre-destinati secondo il progetto di colui che tutto opera secondo la sua volont a essere lode della sua gloria, noi, che gi prima ab-biamo sperato nel Cristo. In lui anche voi, dopo avere ascoltato la parola della verit, il Vangelo della vostra salvezza, e avere in esso creduto, avete ricevuto il si-gillo dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale caparra della nostra eredit, in attesa del-la completa redenzione di coloro che Dio si acquistato a lode del-la sua gloria. Parola di Dio. A. Rendiamo grazie a Dio
Canto al Vangelo R. Alleluia, alleluia. Il Padre del Signore nostro Ges Cristo llumini gli occhi del nostro cuore per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati. R. Alleluia.
Vangelo Dal vangelo secondo Marco In quel tempo, Ges chiam a s i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiri-ti impuri. E ordin loro di non prendere per il viaggio niental-tro che un bastone: n pane, n sacca, n denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finch non sarete par-titi di l. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltas-sero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro. Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano. Parola del Signore. A. Lode a te o Cristo OMELIA (seduti) Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose vi-sibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Ges Cristo, uni-genito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non crea-to, della stessa sostanza del Pa-dre; per mezzo di lui tutte le co-se sono state create. Per noi uo-
LITURGIA EUCARISTICA
LETTURE: Am 7,12-15 Sal 84 Ef1,3-14 Mc 6,7-13
ADESTE n28/ ANNO 4-12.07.2015
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mini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si incarna-to nel seno della vergine Maria e si fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, mor e fu sepolto. Il terzo giorno risuscitato, secondo le Scrittu-re, salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verr, nella gloria, per giudica-re i vivi e i morti, e il suo regno non avr fine. Credo nello Spiri-to Santo, che Signore e d la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio adorato e glorificato, e ha par-lato per mezzo dei profeti. Cre-do la Chiesa, una santa cattoli-ca e apostolica. Professo un so-lo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verr. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI C. Dio ci ha scelti per annunciare il suo Regno, donandoci tutto ci che necessario per continuare la sua missione. Preghiamo per-ch vinca le nostre resistenze e la nostra lentezza nel rispondere al suo invito. Preghiamo insieme e diciamo: Donaci, Signore, il tuo Spirito 1.Per la Chiesa, nata dall'ac-qua del Battesimo e guidata dallo Spirito, e per i pastori della Chie-sa, perch sentano la responsabi-lit e l'urgenza di portare la paro-la di Ges a tutti gli uomini, pre-ghiamo. 2. Per tutti coloro che hanno responsabilit nella societ civile, perch esercitino il loro compito in spirito di servizio e non per la ricerca di prestigio, accogliendo e favorendo soprattutto i pi po-veri e disagiati, preghiamo. 3. Per i missionari e le per-sone che lavorano per i popoli pi poveri, perch abbiano il co-raggio della denuncia delle ingiu-stizie e la tenerezza dell'amore nell'incontro con tutti, preghia-mo. 4. Per coloro che sono dive-nuti tempio dello Spirito con il dono del Battesimo e della Con-fermazione, perch il dono di Dio li faccia crescere nella vita della Chiesa, preghiamo. C. O Padre, tu doni sempre all'umanit profeti e testimoni del tuo amore. Rendici sempre co-scienti del tuo dono e responsabi-li del compito che ci hai affidato
dal giorno del nostro Battesimo. Per Cristo nostro Signore. A. Amen.
LITURGIA EUCARISTICA C. Pregate, fratelli e sorelle, perch portando allaltare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci dispo-niamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente. A. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chie-sa. (in piedi)
SULLE OFFERTE C. Guarda, Signore, i doni del-la tua Chiesa in preghiera, e tra-sformali in cibo spirituale per la santificazione di tutti i credenti. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. PREGHIERA EUCARISTICA
C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. In alto i nostri cuori. A. Sono rivolti al Signore. C. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. A. cosa buona e giusta. C. veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Pa-dre santo, Dio onnipotente ed eterno. In ogni tempo tu doni energie nuove alla tua Chiesa e lungo il suo cammino mirabil-mente la guidi e la proteggi. Con la potenza del tuo Santo Spirito le assicuri il tuo sostegno, ed essa, nel suo amore fiducioso, non si stanca mai d'invocarti nella prova, e nella gioia sempre ti rende gra-zie per Cristo Signore nostro. Per mezzo di lui cieli e terra inneggia-no al tuo amore; e noi, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo senza fine la tua gloria: Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell'universo. I cieli e la terra sono pieni della tua glo-ria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli. DOPO LA CONSACRAZIONE
C. Mistero della fede A. Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risur-rezione nellattesa della tua venu-ta.. DOPO LA PREGHIERA EUCARISTICA C. Per Cristo, con Cristo e in Cri-sto, a te Dio, Padre onnipotente, nellunit dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli
dei secoli. Amen A. P A D R E NO S T R O Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, ven-ga il tuo regno, sia fatta la tua volont, come in cielo cos in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i no-stri debiti come noi li rimettia-mo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma libe-raci dal male. Amen. C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua mi-sericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni tur-bamento, nell'attesa che si com-pia la beata speranza e venga il nostro salvatore Ges Cristo. A. Tuo il regno, tua la poten-za e la gloria nei secoli
R ITO DELLA PACE C. Signore Gesu che hai detto ai tuoi apostoli: Vi lascio la pace, vi do la mia pace non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa, e donale unit e pace secondo la tua volont. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli A. Amen C. La pace del Signore sia sem-pre con voi. A. E con il tuo spirito. C. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. A. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi piet di noi.(2 VOLTE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace. C. Beati gli invitati alla cena del Signore Ecco lAgnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A. O Signore, non sono de-gno di partecipare alla tua mensa: ma di soltanto una pa-rola e io sar salvato.
DOPO LA COMUNIONE C Signore, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa' che per la co-munione a questi santi misteri si affermi sempre pi nella nostra vita l'opera della redenzione. Per Cristo nostro Signore. A. Amen. C. Il Signore sia con voi. A. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipoten-te, Padre, Figlio e Spirito Santo. A. Amen. C. Nel nome del Signore: anda te in pace. A. Rendiamo grazie a Dio