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ALESSANDRO CIARAMBINO I CAVALIERI LEGGENDARI

Alessandro Ciarambino - I Cavalieri Leggendari

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I Cavalieri Leggendari

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  • ALESSANDRO CIARAMBINO

    I CAVALIERI LEGGENDARI

  • 2

    2009 di Alessandro Ciarambino. Tutti i diritti riservati.

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  • 4

    Il presente romanzo opera di pura fantasia. Ogni riferimento a nomi di persona, luoghi, avvenimenti, indirizzi e-

    mail, siti web, numeri telefonici, fatti storici, siano essi realmente esistiti od esistenti, da considerarsi puramente casuale.

  • 5

    RINGRAZIAMENTI DELLAUTORE Scrivere meraviglioso. Soprattutto se si hanno amici che leggono e condividono con te

    quello che scrivi. Io ne ho e li ringrazio di questo.

    Alessandro Ciarambino

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  • 7

    A mio figlio Andrea, che ogni suo sogno si possa realizzare,

    come lui, nascendo, ha realizzato il mio.

  • 8

    Che tu sia il benvenuto! Questo il Regno della Fantasia,

    lascia fuori la tua vita e ricorda chi sei davvero!

    Alessandro Ciarambino

  • Prologo

    La notte sembrava essere giunta al termine, l'alba si affacciava

    nella valle cosparsa di morti. La Guerra Sacra era dunque finita? Cos pareva. L'esercito delle ombre era stato fermato, l'Oscuro Signore battuto. I pi valorosi guerrieri, i re pi coraggiosi, i cavalieri pi famosi e

    gli uomini migliori erano accorsi in quella valle per fermare il Nemico, ed erano morti.

    Solo quattro erano sopravvissuti, coloro che noi conosciamo con il nome di Cavalieri Leggendari.

    Uno era il Custode della Spada di Luce, che la riport dal mondo dei morti.

    Uno era l'Arciere di Fuoco, Principe delle Foreste. Uno era l'uccisore del Drago. E uno era il Cavaliere Rinnegato, colui che a lungo aveva servito

    il Male ma che infine si schier dalla parte degli eroi. Feriti, stremati, con le armature divine a pezzi si trascinarono

    fuori di quella valle sotto lo sguardo di spettatori quali dei e demoni. Da quel giorno potevano essere considerati eroi di tutti i regni, nobili quanto qualsiasi famiglia reale.

    Potevano avere tutto, ma sparirono. Qualcuno dice che morirono poco dopo quella furiosa battaglia.

    Altri pensano che invece si stiano nascondendo, che vaghino per i regni travestiti da uomini normali, vivendo vite normali, celando i loro poteri, per custodire l'equilibrio che avevano contribuito a ricreare. Li chiamano i "viaggiatori"...

    Se questo vero vuol dire che siamo ancora in pericolo. Se questo vero vuol dire che l'equilibrio pu essere ancora

    infranto. Se questo vero vuol dire che una nuova Guerra Sacra pu

    travolgere i regni. Qui ha inizio la nostra storia...

  • CAPITOLO I

    La Prescelta verr

    No! url la principessa Vania. Non lo far! Invece devi. il tono di suo padre, il re Feso, era calmo, come se non

    provasse emozioni. Eppure era tuttaltro, il suo cuore era spezzato e sentiva le mani tremargli, mentre le teneva appoggiate ai braccioli della comoda poltrona che spesso preferiva al trono. Si trovavano nello studio del castello di Darnai, il luogo nel quale il re preferiva parlare di politica rispetto alla sala del trono, che utilizzava solo per le cerimonie e gli eventi ufficiali.

    Non aveva mai pensato che un giorno in quella stanza avrebbe dovuto decidere la sorte della vita della sua unica figlia.

    Non puoi obbligarmi! sussurr con odio sua figlia fissandolo. Lui, per la prima volta da quel pomeriggio, la guard in faccia e

    ancora una volta rivide in quel giovane e delicato volto i lineamenti della donna che aveva amato e che sempre avrebbe rimpianto. La madre di Vania, la regina, era morta tre anni prima per un male tremendo quanto veloce; lui aveva pensato che un dolore del genere era impossibile da provare, ma ora lo stava ancora vivendo. Amava sua figlia pi di qualsiasi altra cosa, lamava come solo un padre che ha perso la compagna della vita e che vede nella figlia tutto quello che gli resta pu fare. Non voleva che lei se ne andasse, voleva dirle che non doveva partire e che ci avrebbe pensato lui a proteggerla, come sempre. Ma non poteva e con lo stesso tono le rispose.

    Certo che posso obbligarti. Sono tuo padre e sono il tuo re. A quelle parole Vania perse il colorito che la collera le aveva fatto

    affiorare in volto. Cap che non avrebbe mai ottenuto quello che voleva e cap dalla tristezza che vide negli occhi del padre che quella era una decisione contro la quale nemmeno lui poteva opporsi.

    Padre... La profezia chiara, figlia mia. Non c modo di opporsi ad essa. Gli occhi azzurri, che tanto risaltavano su quel viso circondato da una

    fluente chioma di capelli ricci e castani, si riempirono di lacrime.

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    Non sono la prescelta, padre. Non so come possibile che quegli animali siano venuti da me. Io non ho fatto nulla, non pensavo a nulla. Non ho nessun potere! Non lho mai avuto!

    Eppure quegli animali sono venuti al tuo cospetto sembrava che il re Feso avesse parlato pi a s che alla figlia. Si sono come chinati davanti a te, come se ti venerassero

    Non ho nessun potere. Vania scuoteva la testa incapace di spiegarsi quello che era avvenuto quello stesso pomeriggio.

    Sembrava essere passato molto pi tempo, tante erano le emozioni che si erano susseguite.

    Una splendida giornata di primavera, il sole scaldava i corpi rendendo piacevole la fredda brezza che scendeva dai monti. La principessa Vania era uscita dalle porte del castello di Darnai sotto lo sguardo curioso di molta gente che la osservava dagli spalti sulle mura. Tra di loro cera suo padre, il re. E cerano le sue amiche. Vania sentiva le loro risate ed anche a lei scappavano continui risolini, spesso si girava verso le mura con sorrisi ammiccanti.

    Il Rito della Prescelta era ormai una cerimonia festosa alla quale spesso seguiva un ricevimento per celebrare il passaggio delle ragazze dalla fanciullezza alla maturit.

    Erano ormai dieci anni che ogni ragazza, nel giorno del suo sedicesimo compleanno, doveva avvicinarsi, sola, al limitare di un bosco o di una foresta. Doveva farlo sotto gli occhi di tutta la sua comunit perch tutti potessero essere testimoni dellarrivo della Prescelta.

    La sacerdotessa Genasia, la pi venerata dei religiosi di tutti i regni, aveva, infatti, profetizzato larrivo nel mondo di una giovane dagli immensi poteri.

    Erano ormai dieci anni che tutte le ragazze dei regni compivano il rito e non era mai accaduto nulla, fino a quel giorno.

    Il brusio festoso della gente sulle mura del castello era improvvisamente cessato, quando dagli alberi era apparso un enorme corvo nero che aveva cominciato a volteggiare intorno alla principessa. Vania si era istintivamente inginocchiata per proteggersi e con gli occhi sgranati dallo spavento aveva visto uscire dalla foresta un lupo dal pelo bianco.

    Trattenendo il respiro vide il corvo scendere in picchiata puntando il lupo e li vide affrontarsi a poca distanza, luno sbattendo rumorosamente le ali e laltro ringhiando a denti scoperti. Continuarono cos per alcuni

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    secondi poi come se giunti ad un tacito accordo smisero, il corvo si pos a terra e si mise al fianco del candido lupo.

    Entrambi poi si volsero verso limmobile Vania e rimasero a fissarla con i loro occhi che parevano avere una consapevolezza umana. Lei lentamente prov ad indietreggiare e quando fu in piedi gli animali, in un modo che si pu solo definire solenne, si inchinarono insieme davanti a lei.

    Il silenzio della gente sulle mura divenne prima un sommesso sbalordimento e poi sempre pi fu udibile provenire dalla gente la parola Prescelta.

    Cos come erano venuti gli animali se ne andarono, senza guardarsi e lasciando Vania da sola, mentre cercava di convincersi che nulla di quello che aveva visto era successo.

    Cedric! i pensieri di Vania furono interrotti dalla voce di suo padre che chiamava uno dei servitori; un uomo di mezzet dal portamento impettito entr poco dopo nello studio.

    Sire? Convoca Gristor. disse il re in modo brusco. Il consigliere aspetta qui fuori, sire. Lo chiamo immediatamente. il

    servitore fece appena in tempo ad affacciarsi dalla porta dello studio che un ragazzo poco pi che ventenne si precipit allinterno della stanza. Era alto e magro, dai capelli scuri tagliati corti e dalle folte sopracciglia che quasi si univano sopra il naso. Indossava come sempre una tunica blu che gli scendeva abbondante lungo le strette spalle e lasciava in vista delle pallide e secche gambe.

    Vania evit di girarsi per guardarlo, non aveva nulla contro Gristor, ma odiava quanto suo padre stava per chiedergli.

    Ripetimi le esatte parole della profezia. disse il re Feso senza alzare lo sguardo dal nulla che stava fissando.

    E la terza volta che glielo chiedi, padre! esclam stizzita Vania, ma il padre la ignor e Gristor interpret quel silenzio come lordine di procedere. Prese un lungo sospiro per calmare il cuore che troppe emozioni aveva subto quel giorno e recit.

    La Prescelta verr. La Prescelta sar colei che render lequilibrio eterno. La Prescelta sar colei che per prima potr impugnare lo Scettro del Mai e dominare i suoi immensi poteri. La Prescelta si mostrer il giorno del suo sedicesimo compleanno, la natura della Luce e dellOmbra si sottometteranno a lei. Entro il settimo giorno dalla sua rivelazione la

  • 13

    Prescelta impugner lo Scettro del Mai e lequilibrio sar eterno. La Prescelta verr.

    Gristor a quel punto tacque spostando lo sguardo dal re alla principessa non sapendo se restare nello studio o lasciarli soli. Gli avvenimenti della giornata lo avevano inizialmente sbalordito e spaventato, ma in quel momento cominciava a sentirsi eccitato.

    Per anni aveva studiato i testi che raccontavano le battaglie tra i soldati della Luce e dellOmbra, era sempre stato affascinato da quel mondo fatto di eroi, mostri e guerre che ormai sembrava finito. La Guerra Sacra era finita pi di cento anni prima e Gristor aveva letto tutte le storie che raccontavano di quei tempi. Aveva spesso fantasticato sui personaggi mitici di quelle storie, si era riempito la testa di imprese eroiche raccontate dai bardi nelle locande. Probabilmente era uno dei pochi della sua generazione a sapere tanto sugli avvenimenti della Guerra Sacra ed anche tra gli studiosi pi anziani si sarebbe guadagnato una posizione di rispetto sullargomento. Era stato dunque prevedibile che alla luce degli avvenimenti della giornata il re Feso si fosse rivolto pi volte a lui. Se fino al giorno prima era il meno influente del consiglio Reale, ora non era pi cos.

    Gristor. il re lo riport alla realt strappandolo ai suoi pensieri. Tu credi credi che quello che accaduto oggi sia quello di cui parla la profezia?

    Il giovane consigliere rimase a bocca aperta, mentre lo sguardo inespressivo del suo re incontrava i suoi occhi marroni.

    Sire, io non posso non posso essere certo Gristor! lo riprese con calma, ma con fermezza re Feso. Se sei ora

    al mio cospetto e se ti rivolgo questa domanda perch so che tra tutti i miei consiglieri sei lunico a poter avere una risposta. So che conosci molto sugli avvenimenti del passato, so dei tuoi molti studi riguardo agli antichi testi. Chi ha sempre pensato che fossero delle perdite di tempo era in errore, il passato non finito. Quindi, ti prego, Gristor. Dimmi cosa ne pensi.

    Ci vollero alcuni attimi al consigliere per assimilare il significato di quelle parole e quando ci risuc sent il cuore riempirsi di orgoglio.

    Prese un nuovo, lungo respiro. Io credo che oggi abbiamo assistito al realizzarsi della profezia. Il

    Rito della Prescelta ha avuto un esito. Ti sbagli! scatt Vania e Gristor indietreggi dallattacco verbale

    della principessa, alla quale pochissime volte aveva rivolto parola.

  • 14

    Perdonatemi, vostra altrezza io non volevo balbett il consigliere.

    Non chiedere perdono. lo soccorse il re. Hai detto la verit. E evidente che si tratta della verit.

    Padre, ti prego! Vania ora sembrava ancora pi giovane, una bambina. La disperazione e la paura la stavano travolgendo.

    Dunque fra sette giorni Vania dovr essere nel Tempio dellEquilibrio? il re si rivolse a Gristor fingendo di non aver sentito la supplica della figlia, supplica che lo aveva pugnalato al cuore gi ferito.

    Cos dice la profezia. conferm Gristor. Allora c da organizzare il viaggio, non abbiamo molto tempo.

    Dovr avvisare il capitano delle guardie che abbiamo bisogno di una carrozza e di una scorta di soldati.

    I singhiozzi di Vania erano appena udibili e Gristor evitava di guardarla, mentre si concentrava sul viso e le parole del re.

    La accompagner io stesso. continu Feso. E mi farebbe piacere che anche tu, Gristor, venissi con me. Ne sai molto pi di me su queste faccende.

    Sar un onore per me, sire. rispose prontamente il giovane che aveva sperato di ricevere quellofferta.

    Fu in quel momento che il servitore rientr nello studio. Sire, disse, il suo tono era palesamente quello di un uomo a disagio.

    Degli stranieri chiedono di avere udienza. Questa sera non concedo udienze. rispose secco il re senza neanche

    guardare il servitore. Sire continu luomo sempre pi a disagio. questi stranieri

    non sembrano uomini che accettano un rifiuto. Il re Feso guard stupito il servitore. Cedric! Sei impazzito? Mio re, io non so spiegare questi stranieri hanno qualcosa

    chevi prego, vi prego concedete loro udienza Il re Feso si alz dalla sua sedia, il viso contratto, e si avvi lungo il

    corridoio che conduceva alla sala del trono. Due guardie che lo attendevano fuori dallo studio gli si misero al fianco scortandolo come sempre facevano, mentre Vania e Gristor li seguivano in silenzio.

    Il trono di Darnai si trovava in un largo salone drappeggiato di arazzi e simboli araldici, il re Feso e il suo seguito entrarono nella sala da una porta alle spalle del trono. Allinterno del salone vi erano come sempre

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    altre dieci guardie schierate ai lati del trono. Il re Feso, appena arrivato scrut nella penombra della sala e scorse appena le due figure che attendevano immobili dallaltro lato del salone. Le torce alle pareti non illuminavano tanto la sala da rendere chiari i lineamenti dei due nuovi venuti, ma il re vide subito che uno dei due era molto pi robusto dellaltro anche se di pari altezza. Quello robusto teneva con una mano unarma molto grande, probabilmente unascia, mentre laltro aveva al fianco una spada nel fodero. Erano entrambi avvolti in mantelli scuri e con i cappucci calati sulla testa.

    Avvicinatevi, stranieri. disse bruscamente il re sedendosi sul suo trono. Sono curioso di vedere chi pretende unudienza con il re di Darnai a questora tarda.

    Lo straniero dal fisico pi longilineo si mosse immediatamente in avanti e il suo compagno lo segu, si avvicinarono di qualche passo e le loro figure divennero pi chiare. A nessuno dei presenti sfugg che non si inchinarono davanti al re.

    Sembravano due che avevano viaggiato a lungo; indossavano logori indumenti da scout, rattoppati alle bene e meglio. Larma di quello pi robusto risult essere unascia a doppia lama, situate ai due estremi dellimpugnatura. Unarma da guerra che sarebbe apparsa pi terribile se fosse stata in miglior stato, il taglio delle lame era rovinato e anche limpugnatura sembrava ormai prossima a rompersi in due.

    La lama della spada dellaltro straniero non era visibile, ma le condizioni dellelsa lasciavano immaginare che nemmeno quellarma fosse in buono stato.

    I cappucci dei mantelli nascondevano in buona parte i loro lineamenti che apparivano quelli di giovani uomini.

    Sembravano due vagabondi come tanti eppure il re Feso e gli altri con lui nella stanza sentivano che non era cos. Il re cap come si era sentito il suo servitore Cedric, cera qualcosa in quegli uomini che ispirava rispetto e timore. Qualcosa che andava oltre laspetto. Qualcosa che il re non aveva mai provato prima.

    Finse di non avvertire nulla, quando nuovamente parl. Cosa volete dunque? Per quale motivo avete richiesto questa udienza? chiese.

    Siamo qui per la Prescelta. a parlare fu quello armato di spada e le sue parole lasciarono come un gelo nel cuore dei presenti tanto erano state ferme e autoritarie. Parole che non ammettevano repliche. Siamo qui per scortarla nel Tempio dellEquilibrio.

    Vania sent un brivido gelato attraversarle il corpo.

  • 16

    Il re rimase immobile, cercando di sembrare calmo e di non girarsi verso sua figlia. Come avete saputo della notizia? E accaduto tutto solo oggi pomeriggio.

    Eravamo nei paraggi questa volta fu quello armato di ascia a parlare, la sua voce era roca al contrario di quella limpida del compagno.

    Certe notizie girano in fretta. disse laltro, ignorando lironia del suo tozzo amico. E noi eravamo in attesa di questa notizia.

    Mi stavo gi occupando della scorta della Prescelta cominci a dire il re, ma sembrava senza convinzione. la affider al capitano dei miei soldati e

    No, re Feso. lo interruppe il biondo straniero. Saremo noi a scortare vostra figlia dalla sacerdotessa Genasia. Sicuramente il capitano delle vostre guardie un bravo guerriero ed anche i suoi soldati, ma questo non basterebbe. Fidatevi, sire. So di cosa sto parlando.

    Il re si alz di scatto dal trono e sussurr con asprezza. Ditemi perch dovrei affidare la vita di mia figlia, la principessa, nelle mani di due stranieri!

    Se questo ha importanza per voi, sire, vi posso dire che io non sono uno straniero in questo regno. Io sono da molto tempo cavaliere di Darnai.

    Re Feso fiss a lungo il giovane e infine scosse la testa. E impossibile, sono io a nominare i cavalieri del mio regno e voi non vi conosco.

    Sire, io ero cavaliere di Darnai molto prima che voi diveniste re. Per quanto la frase di quelluomo avesse un significato assurdo

    nessuno dei presenti pot dubitarne, le parole di quelluomo non potevano che essere veritiere.

    Chi siete voi? chiese allora il re, il suo fu un sussurro. Sapete chi siamo, re Feso. Lo avete capito da subito, appena entrato

    in questa sala, appena ci avete visto. Solo che non ci credete, non volete crederci. Ma questa realt e, a volte, la realt pi incredibile della fantasia. Adesso qualcuno ci chiama i viaggiatori, un nome che ci piace.

    Quello che stava accadendo era tutto assurdo per Vania, non riusciva a concepire gli eventi che stavano accadendo tanto rapidamente e improvvisamente. Il rito di quel pomeriggio laveva sorpresa, lasciata di sasso, ma vedere suo padre divenire pallido e inerme davanti a quegli sconosciuti la terrorizz completamente.

  • 17

    Gristor. disse ad un certo punto il re e il giovane consigliere sussult, come se fosse stato svegliato di colpo da un sonno profondo.

    Chi ritieni che siano questi uomini? Dimmelo, Gristor, e io ti creder. le parole del re furono una supplica.

    Il giovane consigliere si sorprese a parlare con sicurezza, senza esitazioni.

    Non oso dire i loro nomi, sire. Il loro aspetto mi confonde, ma sono certo che siamo al cospetto del Custode della Spada di Luce e dellUccisore del Drago Kritos.

    Lo sguardo delluomo armato di spada si volse verso Gristor e il ragazzo si sent avvampare di imbarazzo sotto quello sguardo e subito abbass gli occhi.

    Vania era nella totale confusione. Cosa stava succedendo? Gristor era impazzito? Parlava di uomini appartenenti al mito, uomini che se erano vissuti era stato almeno un secolo prima. Quelli erano degli uomini di non pi di trentanni.

    Cosa stava accadendo? La confusione di Vania divenne panico, quando vide suo padre, il re

    Feso, re di tutti i territori di Darnia, chinare la testa ed inginocchiarsi davanti a quegli sconosciuti. Mai aveva visto suo padre inginocchiarsi davanti a qualcuno.

    Tutti i presenti, le guardie e Gristor, eccetto Vania imitarono il loro re e resero un silenzioso omaggio ai due guerrieri.

    Principessa. disse a quel punto il biondo guerriero. Partiremo stanotte, vestitevi di abiti da viaggio, nulla di appariscente, pi sono logori meglio . Vi aspetteremo davanti alle porte del castello, fate in fretta.

    Vi prego di permettermi di accompagnarvi, Cavalieri. implor il re Feso.

    Per la prima volta nel tono del biondo si avvert il dispiacere nei confronti del padre di Vania.

    Non posso permetterlo, sire. Il viaggio che stiamo per iniziare sar pieno di pericoli e dei pi terribili. La vostra casata ha bisogno di un rappresentante, su questo trono ci deve essere un re. Una nuova Guerra Sacra potrebbe cominciare e Darnai potrebbe avere bisogno di una guida saggia come voi. Capisco il vostro dolore nel separarvi da vostra figlia, ma vi prometto che faremo di tutto perch alla principessa non succeda nulla. Avete la mia parola.

  • 18

    Il guerriero, dette quelle parole, si gir su s stesso e cominci a dirigersi verso la porta della sala del trono, quando dun tratto si ferm. Si volse appena e alz un braccio indicando Gristor che si sent come trafitto da un fulmine tanto i brividi lo fecero tremare.

    Come conosci le nostre identit? gli chiese. Io ioio Gristor balbett preso alla sprovvista e il guerriero

    armato di ascia rise sguaiatamente facendo rimbombare la sala con la sua forte voce. S, magrolino! Tu tu tu! e rise ancora.

    Piantala. lo redargu il compagno di viaggio. Allora? disse poi rivolgendosi a Gristor nuovamente.

    Il giovane consigliere si volse verso il suo re come a chiedergli aiuto e Feso parl per lui. Gristor uno studioso degli antichi testi, conosce molto degli avvenimenti della Guerra Sacra.

    Il guerriero biondo annu al re e girandosi di nuovo impart un ultimo ordine. Verrai con noi, Gristor. Preparati a partire.

  • 19

    CAPITOLO II

    I Cavalieri Leggendari

    Mentre le ancelle la vestivano con abiti maschili adattati in fretta al

    suo esile corpo, Vania era certa di vivere uno strano sogno. Uno di quei sogni nel quale osservi cose che accadono e non hai modo di intervenire per modificare gli avvenimenti. Vedeva le ancelle muoversi intorno a lei in modo confuso, anche la voce di suo padre che cercava di rassicurarla le sembrava provenire da molto lontano.

    Fino a quella mattina era stata una ragazza come tante, certo era una principessa, ma i pensieri di quella et sono simili a tutte. Aveva immaginato il suo sedicesimo compleanno in modo diverso, unelegante festa era stata prevista quella sera per celebrare quel lieto evento e invece il Rito aveva sconvolto tutto.

    Invece di essere impegnata a truccarsi per rendersi la pi bella della serata, stava venendo vestita come un qualsiasi vagabondo. I suoi bei capelli ricci furono legati in una lunga coda e nascosti sotto il cappuccio del mantello, la sua candida pelle era resa pi scura con un trucco pesante perch fosse meno evidente.

    Il capitano delle guardie si avvicin e le leg alla vita una cintura con un piccolo fodero, allinterno di esso le mise un affilato pugnale da cacciatore. Vedendo quellarma guard il padre con gli occhi pieni di lacrime e il re non pot fare altro che sostenere quello sguardo cercando di dare forza alla figlia.

    Non seppe mai quanto tempo impiegarono a prepararla, ma non dimentic mai che quando pass avanti ad uno specchio stent a riconoscersi.

    Fuori delle sue stanze la aspettava Gristor che era vestito nel suo stesso modo, solo che sulle spalle portava un grosso zaino che doveva pesare non poco vista la difficolt con la quale lui lo portava.

    I due giovani si guardarono e videro negli occhi dellaltro la stessa paura. Camminarono lungo i corridoi fianco a fianco, in silenzio.

    Gristor guard di sfuggita la bella principessa e la vide tanto indifesa, sper di poterla proteggere in quel viaggio, ma si sentiva lui stesso impotente.

  • 20

    Pochi attimi dopo furono alle porte del castello, con loro cerano solo il re e il capitano delle guardie, non volevano attirare lattenzione del popolo.

    Re Feso abbracci con forza la figlia e la baci sulla fronte, si gir poi verso Gristor e gli appoggi la forte mano sullesile spalla.

    Buona fortuna, Gristor. Grazie sire. rispose impacciato il ragazzo. I due ragazzi diedero a quel punto le spalle al castello e mossero

    alcuni timidi passi verso la foresta, per un attimo Vania pens al pomeriggio passato, quando erano apparsi il corvo e il lupo. Sembrava passata uneternit

    Qualcuno usc dal buio della foresta, era il guerriero dallascia con due lame. Fece loro un brusco gesto di avvicinarsi ed entr nella foresta sparendo tra gli alberi. Vania e Gristor si guardarono e poi si mossero insieme verso gli alberi. Seguirono per un po di tempo il tozzo guerriero tra gli alberi finch non giunsero dove laltro li aspettava. Il biondo cavaliere stava preparando il suo zaino e al loro arrivo non alz lo sguardo da quello che stava facendo. Ci avete messo poco, bene. disse e dopo poco si alz a guardarli, era alto quanto Gristor anche se pi robusto e Vania not i suoi delicati lineamenti che non sembravano quelli di un guerriero.

    Al contrario luomo armato di ascia era evidentemente un combattente, il suo volto aveva il naso schiacciato, probabilmente rotto da un forte colpo, e due profonde cicatrici ai lati del viso.

    Voglio che abbiate chiaro nelle vostre menti alcune cose. continu il guerriero biondo. Sar un viaggio pericoloso e molto, ci verrano a cercare nemici potenti. In caso di pericolo fate solo e immediatamente quello che vi diciamo noi, non prendete iniziative, non vi allontanate da noi a meno che non ve lo diciamo. Chiaro?

    Vania e Gristor annuirono come due bambini. Principessa, disse rivolgendosi alla ragazza. noi riusciremo a

    portarvi nel Tempio dellEquilibrio entro sette giorni, ci arriverete sana e salva. E una promessa che ho fatto a vostro padre e che faccio ora a voi. Ma per riuscirci voi dovete credere, principessa. Credere che quello che sta succedendo realt e che tutte le storie che avete sentito sulla Guerra Sacra e su chi la combatt sono vere.

    Vania annu messa sotto pressione dagli occhi verdi di quelluomo, avevano qualcosa di strano, ma la ragazza non riusciva a capire cosa.

  • 21

    Principessa, il tono del guerriero fu pi duro questa volta. non ditemi di s senza pensare. Devo essere sicuro che voi abbiate capito quello che vi ho detto.

    Vania si risent del tono che era stato usato da quelluomo e la sua personalit orgogliosa ebbe un impeto di orgoglio. Non fate lerrore di considerarmi una stupida!

    Il viso del guerriero non mostr alcuna emozione, mentre il suo compagno armato di ascia rise di gusto. Ha carattere la ragazza!

    Non vi considero stupida, principessa. continu il biondo. Ma credere in qualcosa che fino a poco prima si considerva impossibile una capacit che poco lega con lintelligenza. Non mi aspetto che voi siate intelligente mi aspetto che voi non siate ottusa. Ho voluto che Gristor ci accompagnasse in questo viaggio perch sembra conoscere avvenimenti di un passato che in molti non conoscono. Noi non avremo tempo di spiegarvi molto di quello che succeder, sar lui a spiegarvelo.

    Disse lultima frase fissando Gristor che annu, anche se non era sicuro di aver compreso tutto, era ancora impegnato ad annuire, quando sobbalz dallo spavento. Non si era accorto che il guerriero con lascia gli si era avvicinato e che prendendo da una cinghia il suo zaino lo aveva sollevato.

    Sei scemo a portare tutta questa roba? chiese con poca cortesia. Dovremo camminare per giorni velocemente e tu gi non mi sembri molto robusto.

    Ho portato alcuni dei testi antichi della Biblioteca di Darnai. Volumi preziosissimi che sire Feso mi ha gentilmente concesso di portare con m ma cosa fai! Gristor gracchi nel vedere il tozzo guerriero buttare senza alcun rispetto gli antichi libri per terra. Ma sei pazzo! Questi libri sono antichissimi!

    Antichi? Ma se avranno pi o meno la mia et! il guerriero rise sguaiatamente della sua stessa battuta, mentre il senso di quello che aveva detto frastornava la mente del povero ragazzo.

    Gristor. intervenne il biondo guerriero. Quei libri li hai gi letti. E scommetto che quasi li sai a memoria, non hai bisogno di portarli con te. Dobbiamo viaggiare leggeri.

    Ma quei libri mi sono stati affidati dal re. cerc di dire il giovane consigliere.

    Aiutaci a riportargli la figlia in salute e dei libri nessuno si preoccuper. Detto questo passiamo alle presentazioni. e si volse verso Vania.

  • 22

    Io sono Brander, Cavaliere di Darnai, e mi chiamano Custode della Spada di Luce. Il mio compagno Tamos, Cavaliere di Angaria, lui viene chiamato lUccisore del drago Kritos. Siamo entrambi Cavalieri della Luce e siamo tra i pochi sopravvissuti della battaglia di Valle Derta avvenuta pi di cento anni fa.

    Vania rimase a fissare il guerriero ed infine esclam: Eimpossibile. Come inizio non dei migliori! esclam Tamos, mentre rimetteva

    lo zaino alleggerito sulle spalle di Gristor. Non negare ci che vedi, principessa. disse Brander avvicinandosi

    alla ragazza. Capisco che sia una reazione naturale, ma pi fingerai di non vedere, pi pericoloso sar per te questo viaggio.

    Detto questo rimase a fissarla alcuni secondi, infine prese il suo zaino e si addentr nel bosco, seguito da Tamos.

    Gristor e Vania si ritrovarono soli in quel bosco che conoscevano, ma che sembr loro per la prima volta ostile.

    Tu credi alle sue parole? chiese la ragazza al giovane consigliere. E tutto vero, principessa. Sono davvero loro. Loro? I Cavalieri Leggendari. Ma non possono avere pi di un secolo di vita! E follia! Quelli erano altri tempi, principessa. Accadevano cose che ora non

    riteniamo possibile. Era un tempo di guerrieri dai grandi poteri, di draghi mostruosi e altre creature terribili. Il fatto che ora non si vedano cose del genere non vuol dire che non siano mai esistite.

    Muovetevi! la tonante voce di Tamos giunse a loro e i due ragazzi scattarono subito per raggiungere i guerrieri.

    Camminarono fino allalba, senza soste, senza parlare. I due cavalieri procedevano a passo sicuro nella foresta, sembravano

    sapere perfettamente dove andavano. Raggiunsero una radura alle prime luci del giorno, cera gi un campo

    preparato e una pentola sul fuoco. I due guerrieri si avvicinarono al campo e, dopo aver messo a terra i loro zaini, si sedettero sui giacigli. Tamos and alla pentola e con il mestolo ne osserv il contenuto.

    Radici di Lutus! disse con disprezzo. Lo sa che le detesto! E probabile che sia per questo che le abbia cucinate! ironizz

    Brander. Appoggiando la testa sul suo zaino e sdraiandosi.

  • 23

    Vania, Gristor. disse poi riferendosi ai due ragazzi che si erano appena seduti a terra stremati. Resteremo qui un paio dore, approfittatene per riposarvi, dopo riprenderemo la marcia.

    C qualcun altro vostro compagno che ci precede? chiese Gristor, indicando la pentola sul fuoco.

    Brander lo guard e annu. Tu chi pensi che sia? chiese allora fissandolo.

    Il giovane studioso cap che il cavaliere lo stava mettendo alla prova e sorridendo dentro di s rispose con sicurezza: Sembra che si tratti di una specie di scout, qualcuno che ci precede e controlla che non ci siano pericoli. Immagino si tratti dellArciere di Fuoco, il Principe delle Foreste.

    Brander sorrise appena, annuendo. Il magrolino sveglio, niente da dire! E ha studiato parecchio!

    esclam Tamos a bocca piena, malgrado non le apprezzasse si stava sbranando una ciotola di radici di Lutus.

    Assurdo! esclam stizzita Vania, tirando un pugno al fagotto che le avrebbe fatto da cuscino.

    Cosa assurdo, principessa? le chiese Brander senza particolari inflessioni nel suo tono di voce.

    Cosa? Nulla, assolutamente nulla! rispose lei alzando il volume della voce. Cosa ci pu essere di assurdo, valente cavaliere? E tutto normale, tutto evidente! Certo voi siete i Cavalieri Leggendari! E evidente! E normale che voi abbiate pi di cento anni ciascuno, sicuramente cos. Peccato che ne dimostrate meno di trenta! Vania si alz in piedi, mentre il bel viso diveniva paonazzo. Tu sei senza dubbio il Custode della Spada di Luce, vero? E quella, la famosa spada? disse indicando con disprezzo larma del cavaliere. Cos, a prima vista, sembra solo la pi logora e lurida spada di tutti i regni!

    Principessa! Gristor scatt in piedi allarmato, ma un gesto di Brander lo ferm permettendo alla ragazza di finire il suo sfogo.

    E quello senza dubbio il guerriero fenomenale che ha ucciso il terribile drago! continu Vania indicando Tamos, che la guardava con ancora un cucchiaio in bocca. Il suo aspetto quello di un rozzo villano, ma sicuramente un mio errore! Per non parlare di come siete vestiti. Che fine hanno fatto le favolose Armature Divine fatte doro e argento? Le avete perse?

  • 24

    Vania a quel punto tacque, con il petto che si alzava e si abbassava affannosamente. Dentro di s si pent di quello sfogo, ma era tutta la notte che rimuginava su quella storia.

    Questa ragazza ha carattere! rise Tamos battendo le mani tra loro. E vero. gli diede ragione Brander alzandosi in piedi e mettendosi di

    fronte alla principessa. Ho limpressione che a parole non la convincerai, ragazzo. Purtroppo per lei, credo tu abbia ragione. Perch, dici purtroppo per me? chiese la ragazza reggendo quello

    sguardo che tanto le sembrava strano. Purtroppo per te, perch se non credi alle parole, la verit ti colpir

    con i fatti, e quando succeder dovrai essere molto forte. Le tue certezze crolleranno e tutto cambier. Brander la guardava con dolcezza e lei sent svanire lirritazione di poco prima. La mia spada arrugginita, i nostri indumenti sono logori, ma noi siamo chi diciamo di essere, principessa. Devi capire che le cose sono come sono e che sembrano come devono sembrare.

    Vania non capiva pienamente il senso di quelle parole, ma non pot che annuire. Brander ispirava fiducia e senso dellonore, questo lei non poteva negarlo e finalmente cap cosa aveva quello sguardo di particolare. Il cavaliere aveva chiari occhi verdi che, per erano come velati, non erano lucenti come quelli di tutti. Erano come se fossero perennemente privi di luce. Distolse allora lo sguardo, senza far notare di cosa si era accorta e avvicinandosi al suo giaciglio guard di sfuggita Tamos, gli occhi del rozzo guerriero erano normali, scuri come i capelli, ma comunque lucenti.

    Gristor. disse Brander mettendosi nuovamente a sedere. S, Cavaliere? il giovane consigliere, quasi si mise sugli attenti come

    un soldato chiamato dal suo comandante. Raccontaci quello che sai sullorigine dei cavalieri. Ma Cavaliere io non so se le mie conoscenze sono tali da ho

    solo letto molti libri Tu racconta quello che sai, se sbagli ti correggeremo. Non sarebbe meglio che la principessa approfittasse di questa

    sosta per dormire un po? il giovane consigliere arross, quando Vania si volt a guardarlo e gli sorrise per mostrare riconoscenza a quella sua premurosa attenzione.

  • 25

    Per dormire ci sar tempo, Gristor. Ora racconta, la tua principessa ha bisogno di conoscere certe cose.

    Gristor esit un istante, riflettendo su cosa aveva voluto intendere Brander con le parole tua principessa, e dopo essersi seduto a terra cominci a raccontare quello che si ricordava.

    Da quello che ho capito leggendo gli antichi testi, in passato linfluenza della Luce e dellOmbra nel mondo erano molto evidenti. Non si sa chi abbia iniziato, ma una di queste divine entit ha cominciato ad influenzare landamento delle cose nel creato e la vita degli esseri umani, da questo scaturita una rottura dellequilibrio che per molti anni ha caratterizzato la storia.

    La Luce da una parte e lOmbra dallaltra infusero i loro poteri in creature ed essere umani in modo tale da creare un esercito che poteva opporsi a quello dellavversario, con lunico scopo di affermarsi come unica entit regnante sul creato. Gristor si interruppe per guardare Brander che gli fece segno di continuare, annuendo. E allora che nacque lOrdine dei Cavalieri, uomini ai quali furono concessi immensi poteri della Luce per contrastare le schiere dellOmbra.

    Quindi cerano cavalieri anche legati allOmbra? chiese Vania che si accorse di essere interessata dalle parole del giovane.

    Naturalmente, tanto quanto la Luce dava i suoi poteri ai Cavalieri tanto lOmbra faceva con i suoi soldati. Questi si facevano chiamare Spettri.

    La principessa annu e guard Brander e Tamos, i due guerrieri sembravano assorti in pensieri o forse ricordi. Possibile che loro fossero davvero chi dicevano di essere? Per la pima volta se lo chiese e il suo sguardo indugi sul bel viso di Brander, i capelli chiari gli ricadevano sulla fronte corrucciata. Era davvero chi diceva di essere? Vania non lo sapeva, ma dentro di s sentiva che quello non era un uomo abituato a mentire.

    Come erano scelti i Cavalieri? chiese allora Vania, rivolgendosi a Gristor, ma fissando ancora il biondo guerriero.

    Laddestramento era molto duro e in pochi lo portavano a termine, in molti morivano durante i lunghi anni di quel periodo. Gli aspiranti Cavalieri erano bambini o poco pi, laddestramento durava molto, anche una decina di anni. Da quel che ho letto erano soprattutto nobili e principi ad essere mandati alladdestramento, almeno allinizio. Il fatto che molti di quei bambini morissero durante le prove spinse le casate nobili a rivedere le scelte iniziali, perdere la discendenza per quelle famiglie era un pericolo non da poco. Per questo, in seguito, i bambini

  • 26

    per laddestramento furono presi dalla strada, erano ragazzi senza famiglia o figli di gente povera che non poteva mantenerli.

    Laddestramento era, praticamente, diviso in due fasi. Nella prima i ragazzi erano iniziati alluso delle armi, gli aspiranti Cavalieri dovevano essere prima di tutto grandi combattenti, mastri darmi. Raggiunto questo obiettivo, per chi riusciva a raggiungerlo, iniziava la seconda fase, ossia imparare ad utilizzare i poteri della Luce. Questo avveniva, secondo i testi, soltanto grazie ad una profonda conoscenza del proprio io interiore. Solo conoscendo e affrontando la propria anima, in ogni sua caratteristica, positiva o negativa, un uomo poteva divenire Cavaliere e assogettare la propria Aura.

    Aura? chiese Vania. Di cosa si tratta? Gristor non rispose subito, si volse verso i cavalieri aspettando che

    uno dei due intervenisse e Brander sorrise, accorgendosi di quello sguardo, e diede lui la risposta.

    Non facile spiegarlo a parole. E come se fosse uno scrigno nel quale il potere che ti stato concesso, che sia Luce od Ombra, rinchiuso. E lunico modo per aprirlo una parte di te, la parte pi profonda dellanima. Per utilizzare limmenso potere che ti stato concesso, per aprire quello scrigno devi mettere in gioco te stesso e devi guardarti dentro ed accettare quello che sei. Tanto pi riesci a farlo, tanto pi il potere delle divinit si espande tramite te.

    Scese il silenzio tra i quattro compagni di viaggio, le menti di ognuno di loro vagava. Chi in lontani ricordi, chi in preoccupazioni future.

    Cosa pu fare un tale potere? chiese allora Vania. Non credo esistano limiti. rispose questa volta Tamos. Certo non

    una cosa che tutti i Cavalieri o Spettri fanno allo stesso modo e con gli stessi risultati. Io sono tra i peggiori! e scoppi a ridere e Brander sorrise a sua volta.

    Non sei cos male, Tamos. Non esagerare. Potreste quindi, che so, abbattere quellalbero con il potere?

    insistette Vania. Brander la guard con il suo sguardo intenso. Sarebbe una cosa da

    poco, principessa. Una volta ho visto un Cavaliere radere al suolo unintera foresta e si trattava di una foresta diversa da quelle che potete immaginare.

    Perch allora non mi mostrate questo potere? continu la principessa. Convincetemi che siete chi dite di essere. nel momento

  • 27

    stesso nel quale diceva quella frase si pent. Non voleva apparire cos dubbiosa, lo sguardo di quel guerriero la rassicurava; una parte di lei voleva credere alle sue parole.

    Non posso fare quello che mi chiedete principessa, c un delicato patto da mantenere. Un accordo tra avversari che gi messo a dura prova e che non voglio essere io ad infrangere.

    Lequilibrio laccordo di cui parlate. disse Gristor. Pare che vincendo la battaglia di Valle Derta lequilibrio sia stato ristabilito dai Cavalieri della Luce.

    Non abbiamo vinto quella battaglia. lo corresse Brander e a quellaffermazione Gristor rimase allibito.

    Ma gli antichi testi raccontano Sbagliano. Non ci furono vincitori, solo sconfitti. le parole del

    Cavaliere sembravano evocare vecchi ricordi e dolori. Molti Cavalieri e molti Spettri morirono in quella violenta battaglia e con loro anche molti uomini provenienti da tutti i regni. Linfluenza della Luce e dellOmbra stava sconvolgendo il creato e cos giunsero ad un accordo, un accordo di equilibrio. Agli uomini non fu pi concesso limmenso potere divino, da allora non ci furono nuovi Cavalieri n nuovi Spettri. Restiamo solo noi sopravvissuti a quella battaglia, gli unici ad avere ancora quel potere che per non osiamo usare nel timore di rompere lequilibrio.

    Brander guard Vania in modo strano, che lei non riusc a capire. Quasi come se lui fosse dispiaciuto.

    Per questo vi scorteremo al tempio di Genasia. Perch lequilibrio, da quel momento, sar davvero per sempre.

    Ripresero la marcia e la continuarono fino al calare del sole, i cavalieri

    concessero solo un paio di soste ai due ragazzi. Era, infatti, evidente che i due guerrieri non fossero per nulla affaticati al contrario di Vania e Gristor che erano a dir poco stremati.

    Poco prima del tramonto giunsero alla riva del fiume Ritas, nei pressi di un guado e fu l che incontrarono il terzo Cavaliere.

    Si trattava di un uomo dallaspetto molto particolare, era alto e magro, anche se le sue braccia scoperte mostravano un fisico molto tonico. Indossava una blusa verde da cacciatore e aveva un arco lungo la schiena, dove teneva anche una faretra colma di frecce.

  • 28

    Aveva la pelle molto scura, come quella di un uomo che vive molto allaperto e aveva dei lunghi capelli scuri raccolti in una coda e rasati sui lati della testa.

    Il guerriero li attendeva seduto per terra, con le gambe incrociate, e rimase in quella posizione anche quando la compagnia gli si avvicin.

    Ho fame! esord Tamos senza molti convenevoli. Spero che tu abbia cucinato qualcosa che non siano quelle vomitevoli radici di Lutus!

    Larciere sorrise e fece dei rapidi segni con una mano senza pronunciare una parola.

    Perfetto! ironizz ancora il rozzo guerriero. Dopo una colazione con radici di Lutus non c di peggio che una cena con fiori di Grita!

    Sia Brander che il nuovo arrivato sorrisero vedendo il loro amico sbattere per terra il suo pesante zaino e lascia a doppia lama.

    Sono anni e anni che mi fai mangiare quelle schifezze! Lo capisci che ogni tanto un cervo arrosto o un cinghiale bollito sarebbe apprezzato?

    Vi presento Frisal. disse a quel punto Brander rivolgendosi a Vania e Gristor. E il Cavaliere di Henavar. Lo conoscerete con il nome di Principe delle Foreste e Arciere di fuoco.

    Potrebbe usarlo per cacciare, quel dannato arco! borbott Tamos. E la migliore guida che si pu trovare, tutto il giorno che

    seguiamo i segnali che lui ci lascia per non perderci. spieg il bondo guerriero ignorando le lamentele dellaffamato compagno.

    N Vania n Gristor si erano accorti di tali segnali, ma entrambi annuirono.

    Frisal fece un gesto con entrambe le mani portandosele al capo. Dice che felice di conoscervi. tradusse Brander. Frisal non pu

    parlare, ma si fa capire. Forse lui che dovrebbe capire delle cose! sbott ancora Tamos.

    Per esempio che io non sono un erbivoro! Larciere fece altri gesti verso il rozzo guerriero e laltro scosse la

    testa. Non voglio sentire ancora storie sullamore per gli animali. Ho fame!

    Frisal continuava a sorridere divertito e agilmente si alz in piedi. Quando si volse verso Brander, torn serio e fece secchi gesti, indicando poi sia oltre il fiume che lungo la riva. Il biondo cavaliere rimase in silenzio, riflettendo su quello che gli aveva appena riferito lamico.

    Attraverseremo le terre Martesen. decise infine Brander.

  • 29

    I cuori di Vania e Gristor sussultarono a quelle parole. Cavaliere! esclam il giovane consigliere. Vi esorto a rivedere la

    vostra decisione! Forse non sapete che da alcuni anni le terre Martesen sono la dimora di un nutrito gruppo di violenti briganti, si raccontano cose raccapriccianti sul modo di uccidere le loro vittime.

    Vania annu alle parole del suo giovane compagno. So delle azioni di quei furfanti, Gristor. E preferirei anche io evitare

    quella zona, ma quello che potremmo incontrare continuando verso nord, lungo il fiume, pi pericoloso. spieg Brander. Adesso riposiamoci e mangiamo. Poco dopo mezzanotte ripartiremo.

    Vania faticava ad addormentarsi, era stanca e molto. Eppure il sonno

    non la rapiva. Avvertiva anche il pi flebile suono della notte, lo scorrere del fiume poco lontano, la brezza che accarezzava le chiome degli alberi, gli animali notturni.

    Sospir avvolgendosi ancora di pi nella sua coperta, guard verso le figure ammantate dei due guerrieri. Brander e Tamos sembravano dormire tranquillamente, dove fosse Frisal la ragazza non lo sapeva. Si era allontanato alcune ore prima, dopo aver cenato e non aveva pi fatto ritorno. Probabilmente si stava occupando di fare da guardia al campo, ipotizz Vania.

    Prov a girarsi sulla schiena fissando il cielo e le sue stelle, pens a suo padre, a quanto probabilmente era preoccupato in quel momento. Le mancava e quella nostalgia port alcune lacrime nei suoi occhi chiari, di nuovo sospir.

    Va tutto bene, principessa? le chiese in sussurro preoccupato Gristor, il giovane consigliere dormiva al suo fianco.

    Vania non si gir a guardarlo, non voleva farsi vedere piangere, ma fu molto riconoscente al ragazzo di quel tono amichevole e premuroso.

    Ho paura. disse senza pensarci la ragazza, per un istante si pent di essersi mostrata spaventata, poi lui la stup con una semplice frase. Poche parole dette con sincerit e tenerezza che la fecero subito sentire meglio.

    Anche io ho molta paura, principessa. Gristor allung un braccio e le circond teneramente le spalle.

    Poco dopo entrambi i ragazzi dormivano serenamente.

  • 30

    La luna era alta nel cielo scuro, quando ripresero la marcia: attraversarono il guado e si inoltrarono nelle zone della foresta chiamate le terre Martesen.

    Frisal li guidava, procedeva a pi di cinquanta passi davanti al gruppo e si muoveva sempre in modo agile e silenzioso. Era evidente che la foresta era il suo mondo, che muoversi nella vegetazione era per lui la normalit. Qualche volta faceva segno a Brander di far fermare il gruppo e si inoltrava tra gli alberi, poi tornava e spiegava a gesti cosa aveva trovato.

    Vania e Gristor procedevano in silenzio, luna di fianco allaltro come se la vicinanza li rendesse pi sicuri.

    Era quasi lalba, quando Frisal si volse verso il gruppo e fece un secco gesto con il pugno chiuso.

    Brander si volse con una calma raggelante verso i ragazzi. Preparatevi. Stanno per attaccarci.

  • 31

    CAPITOLO III

    Tamos, luccisore del drago

    Vania incroci gli occhi di Gristor e vide che il ragazzo era

    spaventato quanto lei, sentiva il panico stringerle il cuore. I racconti di quanto erano violenti e sadici i furfanti di quelle terre le tornarono velocemente tutti in mente. La mente le urlava di scappare pi lontano possibile da quel luogo, i suoi occhi chiari erano spalancati mentre osservavano le ombre dove i loro nemici erano nascosti, pronti ad ucciderli.

    Avrebbe voluto fuggire, avrebbe voluto urlare, avrebbe voluto fare qualsiasi cosa e il fatto di vedere i tre guerrieri praticamente immobili la faceva impazzire. Lagitazione le stava dando alla testa e solo la mano di Gristor che strinse la sua le diede conforto.

    Il verso di una civetta ruppe il silenzio carico di tensione e Frisal si volse verso i suoi due compagni toccando larco alle sue spalle.

    Tamos sbuff seccato. Archi! E figuriamoci se non erano armati di archi.

    Mettiamoci a protezione dei ragazzi. ordin Brander e i tre guerrieri si misero spalla a spalla tenendo Vania e Gristor tra di loro.

    Ma non avete scudi! disse la principessa non capendo come potevano pensare di bloccare le frecce con i loro corpi.

    Siamo noi gli scudi, bambina. disse sicuro Tamos. State tranquilli. Andr tutto bene. il tono di Brander era tranquillo

    come se stesse parlando del tempo. Pochi istanti dopo un uomo armato di spada usc dagli alberi, era

    vestito rozzamente di pelli e aveva un truce sorriso sul volto. Buttate a terra le armi. disse biascicando le parole. No. rispose prontamente Brander. Il sorriso del brigante aument. Allora vi uccidiamo tutti. Ci sono

    venti archi puntati contro di voi.

  • 32

    Frisal fece un gesto con la mano e Brander annu. Gli archi sono dodici e altri quattro hanno in mano solo bastoni.

    Il brutto viso del brigante mostr la sua sorpresa e guard verso la foresta per capire in quale modo quei guerrieri sapessero il loro numero.

    Accettate un consiglio. continu Brander. Andatevene da dove siete venuti e resterete vivi.

    Quello che doveva essere il capo di quella banda, sembr riflettere sul consiglio del biondo guerriero per qualche istante ed, infine, prese la sua decisione. Quella sbagliata.

    Fece un cenno con la mano e a quel gesto dal buio tra gli alberi si sentirono scoccare una decina di archi, Vania e Gristor si buttarono a terra portandosi le mani alla testa. Il fischio delle frecce che attraversavano laria venne, per, interrotto da un rumore metallico. Come se le frecce avessero colpito una robusta protezione, i due ragazzi aprirono gli occhi e videro le frecce a terra, davanti ai piedi dei tre cavalieri che erano ancora immobili nella posizione di difesa.

    Il capo dei briganti fece di nuovo il gesto di scoccare e questa volta Vania e Gristor videro le frecce colpire i tre guerrieri e rimbalzare sui loro vestiti, provocando rumore metallico, come se invece di semplice stoffa avessero colpito lastre di metallo.

    Il furfante aveva ormai perso il suo sorriso e non ebbe il tempo di compiere per la terza volta lordine di attaccare.

    Veloci e silenziosi come il vento i tre cavalieri si mossero in avanti verso la foresta, in tre direzioni diverse. Brander pass al fianco del capo dei furfanti e lo decapit prima che potesse capire quello che stava succedendo.

    Vania e Gristor rimasero a terra, immobili fissando il buio dove i tre cavalieri stavano seminando morte tra le file dei nemici. Lo scontro dur pochi secondi, dopo i quali i tre cavalieri riemersero dalla foresta camminando con calma.

    Brander si chin sui due ragazzi e rivolse loro uno sguardo penetrante.

    E tutto finito. Non c pi pericolo. Li avete uccisi tutti? chiese con impeto Vania. I suoi bei occhi chiari

    erano spalancati. No, non tutti, principessa. Abbiamo lasciato scappare quelli che ci

    hanno voltato le spalle.

  • 33

    Il biondo guerriero la aiut ad alzarsi e lei guard i tre guerrieri come mai prima di quel momento li aveva guardati.

    Ma voi chi siete? Lo sapete gi, principessa. Ora allontaniamoci da qui e troviamo un

    posto per accamparci, avete bisogno di riposare. Scelsero una radura, ai piedi di una piccola collina. Frisal si occup di

    accendere un piccolo fuoco per scaldare un passato di verdure che prepar in poco tempo utilizzando ingredienti che teneva in una borsa.

    Tamos borbott qualcosa di incomprensibile vedendo lennesima cena a base di verdura.

    Vania non smetteva di osservare i tre guerrieri, sembravano uomini normali, come molti altri ne aveva visti. Eppure sentiva che non era cos, che fossero davvero gli eroi degli antichi testi? Erano davvero i Cavalieri Leggendari?

    E tutto vero, non cos? chiese a Gristor che rimase sorpreso da quella domanda, smettendo di preparare il suo giaciglio.

    Sono davvero loro. Chi dicono di essere. Vero, Gristor? chiese ancora lei e lui lentamente annu.

    Allora ora di smettere di essere dubbiosi, ho perso fin troppo tempo fingendo di non vedere. il consigliere ammir la forza e la determinazione della ragazza.

    Lei allora lo guard e sorrise, il suo bel sorriso. Siamo finiti in un brutto guaio! Ma sono contenta che tu sia qui con me, senza di te mi sentirei davvero sola.

    Gra grazie, principessa. disse Gristor arrossendo visibilmente. Vania finse di non accorgesene e si volt nuovamente a guardare i tre

    guerrieri. Brander era in piedi ai margini della radura, fissava il cielo perso in

    pensieri che lei non poteva immaginare, ancora una volta rimase colpita da quei lineamenti delicati che contrastavano con la seriet del suo sguardo. Sarebbe voluto andare da lui a parlare, a scoprire di pi riguardo a tutta quella storia. Riguardo ai Cavalieri Leggendari.

    Ma Brander la imbarazzava, quello sguardo la distraeva dai suoi pensieri.

    Si volse, allora, verso gli altri due. Tamos e Frisal erano luno seduto al fianco dellaltro, impegnati a mangiare e a bisticciare. Lo scout alto e

  • 34

    magro continuava a fare veloci gesti con le mani alle quali il rozzo guerriero rispondeva per le rime. Era evidente che Frisal si divertiva molto a prendere in giro lamico, Vania si chiese da quanti anni continuavano con quel gioco. Era evidente che una profonda amicizia li legava: Tamos era, infatti, quello che con pi facilit capiva il significato dei gesti del guerriero con la coda di cavallo.

    Seguita da Gristor, la principessa si sedette davanti ai due guerrieri proprio mentre Tamos esclamava la sua visione della vita. Anche a me piacciono gli animali, soprattutto alla brace!

    La risata del guerriero risuon nella notte ed era tanto coninvolgente da far sorridere anche i due ragazzi.

    Per te mangiare tutto, Tamos? gli chiese Vania. Il suo cuore apprezz quel momento di serenit dopo aver avuto tanta paura.

    E cosa c daltro? esclam il rozzo guerriero. Mangiare carne di selvaggina, ben arrostita sul fuoco, e bere del corposo vino rosso delle vigne di Angaria! Il guerriero dal volto sfregiato sospir.

    Frisal fece un gesto sprezzante con la mano a queste parole. Sono disgustoso? esclam di rimando Tamos. Forse dovresti

    provare prima di criticare. Ti dir di pi, mio erbivoro amico. C una locanda ad Angaria, nella citt di Locke, nella provincia nord. E un luogo meraviglioso, si mangia la miglior carne di cervo e cinghiale di tutti i regni. La gente entra in quel luogo triste, afflitta da pensieri e ne esce felice di essere viva. Ogni cosa appare meno terribile con la pancia piena di carne e vino! Quello davvero un posto che mi piace, e smettila di fare quella faccia! Quando sar morto vorrei essere sepolto davanti a quella locanda, cos la gente quando brinder felice alzer il calice verso la mia tomba e in qualche modo io sar l a divertirmi con loro!

    Vania e Gristor si sorpresero a ridere divertiti, lo stesso Frisal sorrise senza nasconderlo; poco dopo pass un piatto di verdure al rozzo compagno di viaggio che, malgrado lespressione di disprezzo, mangi avidamente.

    La giovane principessa fiss il guerriero in silenzio, i suoi occhi guardarono le forti mani e le profonde cicatrici del volto. Si sofferm anche sullascia con due lame, era unarma che sembrava solo molto vecchia e logora.

    Hai davvero ucciso il drago Kritos? chiese, approfittando del coraggio che si sentiva in quel momento. Sent sussultare Grisor al suo fianco e vide con la coda dellocchio Frisal girarsi a guardarla, sapeva che

  • 35

    anche Brander la stava fissando e lidea di quello sguardo su di lei le diede una strana sensazione.

    Tamos alz lo sguardo da quello che stava mangiando e guard la principessa.

    Certo che lho ucciso, bambina.

    Storia di Tamos e della sua caccia al drago Kritos Tamos naque in una provincia orientale di Angaria, suo padre era

    un boscaiolo, mentre sua madre si occupava della casa e del piccolo campo coltivato davanti ad essa. Era gente semplice.

    Tamos, come i suoi genitori, era tranquillo, sin da bambino si vedeva la differenza con quelli della sua et. Non passava i pomeriggi a correre, giocare e pescare come i suoi amici, lui aiutava suo padre. Ma non perch fosse obbligato, lavorare gli piaceva e lo faceva senza lamentarsi. Aiutava a spostare la legna gran parte del giorno e, quando tornava a casa verso il tramonto, arava il campo dove la madre non era riuscita. La sua tempra fisica era gi impressionante, quando era un bambino e, quando divenne un ragazzo, era forte quanto un uomo maturo. Se cera qualcosa in paese da fare che richiedesse un grande sforzo fisico era a Tamos che la gente si rivolgeva e lui non si rifiutava mai di lavorare.

    Tamos conosceva solo quella di vita e non gli interessava conoscerne altre.

    Fu larrivo del drago Kritos a cambiare tutto. Il drago era stato creato anni prima dagli Spettri, i Cavalieri

    dellOmbra. Si trattava di un essere alato, lungo quasi trenta metri e dalle scaglie nere come la pece.

    Non erano mai esistiti draghi, solo nelle favole si parlava di loro; gli Spettri lo crearono per spaventare la gente e colpire le campagne nelle retrovie dellesercito della Luce.

    Fu in uno di questi assalti che il drago Kritos colp duramente il paese nel quale viveva Tamos, il fuoco di quellessere bruci i campi e i suoi artigli fecero scempio di uomini e donne.

    Tamos rimase quasi un giorno a piangere sulle tombe dei suoi genitori, dopo di che si alz in piedi, prese lascia che utilizzava per abbattere gli alberi e lasci il paese.

  • 36

    Dove vai, Tamos? gli aveva chiesto uno dei suoi vicini. Vado ad uccidere il drago. Ma il drago troppo forte! Solo i Cavalieri della Luce hanno il

    potere per abbattere quel mostro. Allora, diventer Cavaliere e poi uccider il drago. Tamos viaggi per giorni, riposando e dormendo il meno possibile,

    attravers il regno di Angaria e ne usc raggiungendo la gloriosa citt di Aldebaran.

    Quando arriv al Castello di Cristallo, sede dei Cavalieri di Luce, si diresse al suo interno, mescolandosi alla folla di persone che l giungeva in cerca di carit, protezione e aiuto, e buss alla porta di quello che era il quartiere generale dei Cavalieri.

    Gli apr la porta una guardia dal fisico robusto. Cosa vuoi, straniero? gli chiese. Sono qui per diventare Cavaliere. Mi stato detto che qui

    possono insegnarmi a diventare abbastanza forte da uccidere Kritos, il drago. fu la risposta di Tamos.

    La guardia fece uno sciocco sorriso e guard il ragazzo attentamente.

    Sei troppo grande per iniziare laddestramento, si inizia da bambini. Alla tua et gli aspiranti cavalieri sono gi maestri darmi. Tu mi sembri un contadino. lo derise il soldato e gli sbatt la porta in faccia.

    A Tamos bastarono due colpi ben assestati con la sua ascia per abbattere la robusta porta del quartiere generale dei Cavalieri di Luce.

    Questo suo gesto fece accorrere parecchie guardie del castello che lo accerchiarono in breve tempo, anche un Cavaliere della Luce sopraggiunse. Si trattava di Luxar, uno dei primi ad avere il potere della Luce.

    Cosa pensi di fare, ragazzo? gli chiese osservandolo attentamente.

    Voglio fare capire a quellidiota disse indicando la guardia. che non ho fatto tutta questa strada per nulla.

    Cosa sei venuto a fare, ragazzo?

  • 37

    Io uccider il drago Kritos. le risate delle guardie cessarono ad un secco gesto di Luxar e Tamos continu. Mi hanno detto che qui potete rendermi abbastanza potente da riuscirci.

    Esistono molti Cavalieri della Luce, ragazzo. E non credo che sarebbe facile per nessuno di loro uccidere il drago, il potere dellOmbra lo rende un avversario molto, molto pericoloso.

    Io lo uccider. Ha ucciso mio padre e mia madre, ha distrutto la mia casa. Si pentir di averlo fatto.

    La calma e la determinazione di quel ragazzo colpirono molto il Cavaliere Luxar.

    Come ti chiami, ragazzo? Tamos. Diventare Cavaliere non facile, Tamos. E tu non hai alle spalle

    gli anni di addestramento che hanno i ragazzi che sono gi qui. Non un problema. Portami da loro e ti far vedere che valgo

    quanto gli altri. Era vero. Luxar e gli altri Cavalieri che si occupavano delladdestramento

    rimasero stupefatti dalla sua forza e dalla sua abilit con lascia. Quello che Tamos non aveva per mancati anni di addestramento lo superava con una concentrazione e una determinazione che a quellet era pi che rara.

    Si addestrava con la stessa foga con la quale aveva sempre lavorato, continuava ore dopo che gli altri ragazzi avevano finito. Divenne col tempo uno dei migliori tra gli aspiranti Cavalieri, infine super la prova e fu nominato Cavaliere.

    Una volta padrone del potere della Luce gli vennero assegnate diverse missioni, la maggior parte delle quali compiute al fianco di amici di addestramento quali Brander e Frisal, che lo fecero distinguere durante la Guerra Sacra.

    Ma il suo pensiero fisso era uno solo, trovare il drago Kristos e ucciderlo.

    Una volta, durante la sanguinosa battaglia alle cascate di Tryss, Tamos vide sullaltro versante del campo il drago planare sui soldati della Luce falciandone a decine. Cerc di raggiungerlo, correndo a perdifiato e travolgendo chiunque gli capitasse davanti, ma il drago abbandon la battaglia prima che lui potesse raggiungerlo.

  • 38

    Ebbe poi una seconda occasione e non fall. Tamos e altri Cavalieri erano impegnati ormai da settimane a

    tenere la citt di Gond, assediata dallesercito dellOmbra. Gli attacchi violenti degli Spettri e le loro creature si erano pi volte infrante contro il muro dei Cavalieri, ma il numero e le forze dei difensori cominciavano a diminuire.

    Fu allora che gli Spettri decisero di sferrare il colpo definitivo, schierare tra le fila il drago. Pensavano che il solo vedere lorrenda creatura avrebbe spezzato il morale dei loro avversari.

    Si sbagliavano. Quando il drago Kritos plan alle porte della citt, mostrando le

    fauci aguzze e i terribili artigli, il silenzio scese nella citt assediata di Gond.

    Il silenzio fu rotto dal suono stridulo del legno rinforzato delle porte della citt che si aprivano. Tamos il Cavaliere usc dalla citt, solo e armato della sua temibile ascia a due lame che aveva imparato ad usare durante laddestramento.

    I suoi cari amici Brander e Frisal avevano cercato di fermarlo, ma la determinazione di Tamos non poteva essere arrestata.

    Con passo calmo e sicuro si avvicin al temibile drago che lo osservava con i suoi occhi da serpente.

    Sei venuto ad arrenderti, Cavaliere? chiese con la sua voce animalesca il drago.

    No, Drago. Io sono Tamos di Angaria. Tu hai ucciso i miei genitori e distrutto la mia casa. Sono qui per ucciderti.

    La risata del drago riecheggi nella pianura di Gond, una risata crudele che dun tratto divenne un rantolo di dolore.

    Tamos era scattato in avanti e facendo roteare la terribile ascia aveva colpito il lungo collo del drago sotto la bocca. Il colpo ben assestato stacc di netto diverse scaglie dal corpo del mostro e un sangue denso e verde presto si vers a terra.

    Kritos indietreggi stupito e spaventato dal dolore che provava, il suo alito di fuoco invest Tamos, ma il Cavaliere aveva gi usato il potere della Luce per circondarsi di una protezione. Il caldo lo soffocava e le fiamme riuscivano in parte ad ustionargli la pelle, eppure non smise di avanzare. Il drago, incredulo, spalanc gli occhi nel vedere il nemico avanzare in quel vento di fuoco. Quando ormai il

  • 39

    Cavaliere era a pochi passi, rinunci allattacco, spieg le potenti ali per alzarsi in volo ed allontanarsi.

    Tamos non gli permise di sfuggire unaltra volta, la sua ascia sfond scaglie e ossa del gigantesco petto nero.

    Il drago emise uno strozzato stridio di dolore, mentre il suo immenso corpo crollava al suolo. Stava cercando di respirare dai polmoni ormai devastati, quando Tamos gli sfond il cranio uccidendolo.

    Lassedio alla citt di Gond cess in quel momento, gli Spettri e le loro creature, ancora sbalorditi ed attoniti, subirono lattacco che i Cavalieri portarono subito dopo.

    Gli assediati erano trascinati dalleuforia dellimpresa di Tamos e i loro avversari non avevano pi il morale di affrontarli.

    Questa la storia di come Tamos, Cavaliere di Angaria, divenne luccisore del drago Kritos.

  • 40

    CAPITOLO IV

    Frisal, Principe delle Foreste

    Vania e Gristor furono svegliati poco dopo lalba bruscamente. Dobbiamo muoverci, e in fretta. disse Brander, e il suo tono non

    ammetteva repliche. Levarono il campo velocemente e senza parlare, Frisal non era con loro, ma li raggiunse, quando erano in marcia da alcuni minuti. Mosse velocemente le mani, dando delle indicazioni e subito dopo si allontan ancora tra gli alberi.

    Ci stanno intrappolando. dedusse Brander. Lo scontro sar inevitabile.

    Sono loro a volerlo. Se ne pentiranno. alz le spalle Tamos con noncuranza.

    Vania e Gristor ascoltavano i due Cavalieri parlare cercando di capire che cosa stava accadendo.

    Non farla facile. Se sono davvero tanti quanti dice Frisal, sar dura affrontarli solo con le armi.

    Credi che ci raggiunger? chiese Tamos, dopo aver annuito alle parole dellamico.

    Doveva essere gi qui, ma lo conosco. Arriver. Se lo dici tu Certo potremmo avere bisogno di lui se chi ci insegue

    ci raggiunge. Chi ci sta inseguendo? chiese Vania ad un certo punto. Ancora i

    furfanti di queste terre? Brander sorrise alle parole della ragazza. No, principessa. Si tratta di

    qualcuno di pi pericoloso. Gli Spettri! esclam Gristor terrorizzato. Non cos pericoloso. Tranquillizzati, Gristor. lo rassicur il biondo

    cavaliere. Sono gli schiavi degli Spettri, i Posseduti. Il giovane consigliere non si sent per nulla pi tranquillo a quelle

    parole.

  • 41

    Continuiamo a muoverci ora. disse Brander riprendendo la marcia. Cosa sai dei Posseduti, Gristor? Raccontalo alla principessa.

    Gristor si guardava in giro circospetto e due volte rischi di inciampare.

    Calmati, ragazzo! gli disse Tamos. Sono ancora distanti, e se lo dice Frisal puoi starne certo.

    Il giovane consigliere annu poco convinto e cominci a raccontare quello che aveva appreso dai libri.

    I Posseduti sono uomini ai quali gli Spettri hanno donato il potere dellOmbra. Cos come le divinit fanno con i Cavalieri, in qualche modo. Non sono certo forti quanto gli Spettri, ma sono dotati di forza e velocit fuori dal comune, erano la grande maggioranza dellesercito dellOmbra durante la Guerra Sacra.

    Se sono meno potenti degli Spettri, allora non dovrebbero essere un problema per voi Cavalieri. dedusse Vania guardando Brander che annu.

    Avete ragione, principessa. Normalmente i Posseduti sarebbero un problema solo se fossero in gran numero, intendo almeno un centinaio. Il potere donatoci dalla Luce ci permette di affrontarli con facilit, ma quel potere ora non possiamo usarlo.

    Non lo avete pi? chiese Vania. Vi stato tolto quando le divinit hanno deciso di ristabilire lequilibrio?

    Una volta donato il potere, solo la morte pu toglierlo. Abbiamo ancora il potere, principessa. Abbiamo il divieto di usarlo, questi furono gli accordi presi alla fine della battaglia nella Valle Derta. Sia noi che gli Spettri non avremmo pi dovuto usarlo, una nuova Guerra Sacra sarebbe troppo pericolosa. Il creato non potrebbe sopportarla.

    Quindi sia voi che gli Spettri non potete usare il vostro potere? Abbiamo giurato. C chi non rispetta quel giuramento. brontol Tamos. E vero anche questo. ammise Brander. Gli Spettri hanno creato i

    Posseduti che ci inseguono sicuramente dopo laccordo, si tratta di un minimo utilizzo del potere, ma lo .

    Quindi se i Posseduti ci attaccheranno, voi non potrete utilizzare i vostri poteri. E cos? chiese Gristor mostrando tutta la sua preoccupazione.

    Abbiamo giurato. Dovremmo cavarcela solo con le armi, ma non ti preoccupare, Gristor. Vi difenderemo. gli rispose Brander con sicurezza.

  • 42

    Vania dun tratto smise di camminare, bloccata dalla consapevolezza che in quel momento laveva come fulminata.

    I due Cavalieri e Gristor si fermarono a guardarla, sorpresi. E me che vogliono, vero? chiese la ragazza. Ci stanno inseguendo

    perch vogliono me. Il biondo guerriero si avvicin e le mise le mani sulle spalle, lei lo

    guard e ancora una volta le sembr di vedere unespressione di dispiacere sul bel volto.

    S, Vania. Vogliono te. Ma noi non gli permetteremo di farti del male.

    Perch dovrebbero farlo? chiese Gristor, scuotendo la testa Avete appena detto che c un accordo, che le divinit vogliono lequilibrio. La principessa Vania la Prescelta, lei ristabilir per sempre lequilibrio nel creato, cos dice la profezia. Perch gli Spettri vogliono impedirlo?

    Perch quello che vogliono le divinit non sempre quello che vogliono gli uomini. Il libero arbitrio qualcosa che luomo avr sempre e questo vale anche per gli Spettri. In un mondo di equilibrio noi e loro siamo come esseri umani comuni e questo loro non lo accettano, per anni hanno nascosto il loro potere, come noi, per paura delle conseguenze, dellira della loro divinit. Ora si sono stancati e i Posseduti sono la loro prima mossa verso una nuova Guerra Sacra.

    Lasciarono le terre Martesen e, attraversando il territorio dei Vagh,

    raggiunsero la distesa delle Lande Artesie. Le lande erano una vasta prateria, il verde dei prati occupava

    lorizzonte a perdita docchio; in lontananza videro una vallata, formata da dolci declivi, nella quale scorreva lento il fiume Tucs verso ovest.

    E un posto meraviglioso. mormor Brander davanti a quel panorama.

    Gi. Lo dici ogni volta! esclam Tamos. Sono ripetitivo, lo so. Questo posto mi da un inebriante senso di

    libert, amico mio. Vania e Gristor annuirono alle parole del biondo guerriero e ancora

    una volta la principessa si sorprese a fissare i bei lineamenti del Cavaliere. Io sono preoccupato dalla lunga camminata che ci aspetta, i Boschi

    Ventosi sono parecchio distanti da qui.

  • 43

    Ci penser Frisal. disse indicando lo scout dalla coda di cavallo che saliva velocemente una collina poco distante. E poi allo scoperto sar meno facile sorprenderci.

    Speriamo che vada a prendere dei cavalli, questa volta. esclam Tamos. Lultima volta ci ha fatto cavalcare quegli animali di cui non ricordo neanche il nome, che invece di galoppare saltavano! Mi fanno male le chiappe ancora adesso!

    Brander rise di gusto, annuendo al ricordo. Frisal sta andando a prendere dei cavalli? chiese Gristor poco

    convinto. Gi. gli rispose Brander, prima di bere dalla sua bisaccia. Dubito che trover una stalla, qui vicino continu il giovane

    consigliere, esponendo i suoi dubbi. Venite a vedere. disse allora il biondo guerriero precedendoli lungo

    la salita che aveva poco prima percorso Frisal. Giunti sulla sommit della collina, davanti a loro si apr una distesa di prati verdi sulla quale pascolava pacificamente un branco di cavalli selvaggi. Avevano il manto di molti colori, alcuni pezzati e stavano con tranquillit a godersi i caldi raggi di quella giornata di primavera. Giovani puledri giocavano allegri ad inseguirsi, mentre gli stalloni si fronteggiavano fieri nei loro portamenti.

    Dalla loro posizione vedevano con chiarezza Frisal avvicinarsi al branco, lo scout avanzava con passo sicuro. Dun tratto uno degli stalloni, probabilmente il capo branco, si stacc dal gruppo e si avvicin allintruso. Il robusto cavallo scrut con attenzione Frisal che si ferm a poca distanza, sotto lo sguardo sbalordito di Vania e Gristor lo stallone abbass il muso per farselo accarezzare dalla guida. Poi, come se obbedisse ad un ordine preciso di Frisal, il capo branco nitr con forza e cinque cavalli si staccarono dal gruppo per raggiungerli.

    Frisal accarezz ancora il muso dello stallone, sal sulla schiena di uno dei cavalli e si diresse verso i suoi compagni, seguito dagli altri quattro cavalli selvaggi.

    E impossibile! esclam Gristor. No, solo incredibile. lo corresse Brander. E questo il potere di Frisal? Avevi detto che non potete usare il

    potere. chiese Vania. Questo suo dono non viene dalla Luce, lo aveva prima di divenire

    Cavaliere.

  • 44

    Frisal li raggiunse ed ognuno dei cavalli si avvicin ad un componente del gruppo.

    Hai ordinato al capo branco di darci cinque dei suoi amici? volle sapere Vania rivolgendosi al guerriero dalla pelle abbronzata.

    Frisal fece un dolce sorriso e scosse la testa. Poi spieg con dei segni della mano.

    Dice che non glielo ha ordinato. tradusse Tamos, mentre saliva in groppa al cavallo selvaggio. Glielo ha chiesto.

    Vania sorrise di rimando a Frisal, ammaliata da quelluomo e da quanto nascondeva il suo silenzio.

    La prossima volta chiedigli anche una sella aggiunse Tamos, mentre incontrava non poche difficolt a montare sulla schiena del suo destriero.

    Galopparono a lungo e si lasciarono alle spalle molte leghe. Vania e Gristor erano inizialmente preoccupati da come governare i

    loro cavalli selvaggi, ben presto scoprirono che in realt dovevano fare poco, oltre a tenersi con forza. I cavalli sembravano sapere dove dirigersi e sicuramente conoscevano bene quella zona, pi di una volta saltarono ostacoli che i loro cavalieri non avevano neanche notato.

    Alla fine del terzo giorno, da quando il Rito della Prescelta era stato compiuto, si accamparono nel mezzo della prateria.

    E stato incredibile! esclam Gristor. Una cavalcata memorabile. Certo, ora avremo messo un bel po di distanza tra noi e i Posseduti, vero?

    Brander annu e scambi una strana occhiata con gli altri due Cavalieri, Vania non ne cap il significato.

    I Posseduti corrono molto veloce, pi di uomini normali, e non si stancano. Comunque, s. Li abbiamo sicuramente distanziati. Ora riposatevi, domani sar una lunga giornata.

    Ancora una volta Vania non riusciva a prendere sonno, sentiva il

    corpo stanco e i muscoli dolergli, ma la mente non voleva addormentarsi. Continuava a pensare a parole, sensazioni ed emozioni che le turbinavano nel cuore.

    Era tutto davvero assurdo, tutto era cambiato cos rapidamente.

  • 45

    Tre gioni prima era una principessa intenta a preoccuparsi a come festeggiare il suo sedicesimo compleanno e ora era braccata da esseri pericolosi e difesa da eroi leggendari.

    Aveva paura e molta. E non solo questo. Aveva la sensazione che qualcosa le sfuggiva, cera qualcosa in tutta quella storia che non tornava solo che non riusciva a focalizzarla.

    Ancora una volta pens a se stessa come la Prescelta e ancora una volta le sembr assurdo. Continuava a sperare che qualcuno le spiegasse quale sarebbe stato il suo ruolo in quella vicenda.

    Forse prima o poi Brander lo far pens. Brander, ricordarsi il bel viso del guerriero la turb, come ogni volta.

    Il suo cuore di ragazza cominci a battere pi velocemente e la sua fantasia immagin baci e abbracci appassionati.

    Apr gli occhi di colpo guardando verso il giaciglio dove lui dormiva, sembrava che non si fosse accorto di nulla, dei suoi pensieri.

    Anche Gristor e Tamos sembravano profondamente addormentati, Frisal come al solito non era con loro, rimase sdraiata ancora un po ed infine decise di camminare per calmare la sua mente.

    Si allontan dal campo facendo meno rumore possibile, i cavalli selvaggi guardarono verso di lei senza molto interesse. La ragazza vag camminando sui prati senza una direzione, facendo attenzione a non allontanarsi troppo dal campo. Il cielo sopra di lei era una distesa infinita di stelle e lei si sent piccola e sola.

    Lenorme felino le comparve di fronte allimprovviso, furono gli occhi gialli che vide per prima cosa e poi il sinuoso corpo nero. Vania sent il cuore bloccarsi e il fiato mancarle, stava per urlare e chiedere aiuto, quando qualcosa dentro di lei le disse di non farlo.

    La pantera era a dieci passi da lei e la principessa sapeva che erano pochissimi, il felino poteva percorrerli in un attimo ed essere su di lei prima ancora che lei si potesse girare. Immagin le dimensioni dei denti e degli artigli di quellessere e si sent morire.

    La pantera la fiss negli occhi ancora un po ed infine si mosse verso di lei, Vania non ebbe neanche il tempo di pensare a cosa fare. Il felino le pass di fianco, sfiorandole il fianco, e senza emettere alcun suono si diresse verso un declivio. La ragazza riprese a respirare, mentre tutta la paura le scivolava lungo la schiena portandosi via le forze.

    Volt lentamente la testa, temendo di trovare il felino alle sue spalle pronta ad assalirla; la pantera, in realt, stava continuando la sua strada

  • 46

    senza nemmeno voltarsi nella sua direzione. Procedeva verso qualcuno che la aspettava in un piccolo avallamento, era Frisal.

    Vania rimase ad osservare il terribile predatore che si accucciava ai piedi dello scout, e come un gatto domestico, si lasciava accarezzare dietro le orecchie. La principessa pens per un istante di stare sognando, poi si ricord della paura appena provata e cap di essere sveglia.

    Frisal le fece il gesto di avvicinarsi, come sempre aveva un dolce sorriso sul volto. Con cautela la ragazza si avvicin per poi fermarsi a quella che riteneva essere una distanza di sicurezza. Il Cavaliere le porse la mano, per farla avvicinare, nel suo sguardo cera la pi totale serenit e lei ne rimase influenzata.

    Poco dopo era seduta a terra, al fianco di Frisal, intenta ad accarezzare la pantera; il pelo dellanimale era morbidissimo e la sensazione che aveva nel toccarlo era molto rilassante.

    Come fai a comunicare con lei? chiese ad un certo punto alla guida. Lui la guard intensamente, poi si port una mano alla testa e in

    seguito al petto. Con la mente e con il cuore. tradusse lei e Frisal annu sorridendo. Mi sento fuori posto, non so cosa ci faccio qui. continu la ragazza.

    Mi sembra di essere indifesa, una sensazione che mi terrorizza. Ho davvero tanta paura, Frisal.

    Sul volto della guida comparve la stessa espressione di dispiacere che aveva gi visto a Brander, solo che lespressione di Frisal era stata pi istintiva e per questo lei laveva notata con facilit.

    Devi dirmi qualcosa, Frisal? le chiese lei e lui scosse il capo portandosi le mani al petto.

    Non puoi dirmelo. tradusse lei. Io posso fidarmi di voi? Lui le mise le mani sulle spalle e lei cap cosa voleva dire. Voi mi

    proteggerete. Frisal annu. Lei accarezz ancora una volta il muso della pantera e dopo poco si

    alz. Ora meglio che vada a dormire. Buonanotte, Frisal. E buonanotte anche a te, pantera!

    La guida e il felino guardarono allontanarsi la ragazza, Frisal sospir tristemente, mentre la pantera gli appoggiava la testa sul braccio per avere altre carezze.

  • 47

    Storia di Frisal e del perch fu chiamato Principe delle Foreste

    Nessuno conosce dove nacque Frisal e chi furono i suoi genitori, chiamato Cavaliere di Henavar perch in quella foresta fu trovato.

    Una legione di Cavalieri della Luce stava attraversando quelle terre di ritorno da una delle battaglie sul fronte est, a comandarli era Trort e fu lui a trovare Frisal. Allora era un bambino, sembrava avere circa cinque anni.

    Quando lo trov, Trort pensava fosse in pericolo, era disteso a terra, ai piedi di un albero. Al suo fianco un enorme orso dal pelo scuro lo stava annusando, il Cavaliere della Luce estrasse la sua spada e url per fare allontanare la bestia dal bambino.

    Frisal si svegli, e con unagilit notevole, balz in piedi per fronteggiare il pericolo, si mise al fianco dellorso guardando ad occhi socchiusi il soldato.

    Trort rimase basito davanti a quel fatto e rinfoder larma per far capire che non aveva cattive intenzioni. Lorso gli ringhi contro, ma, ad un gesto del bambino, sembr tranquillizzarsi.

    Tu parli con quellanimale? aveva chiesto Trort senza ottenere risposta. Il bambino lo fissava, sguardi che erano sia guardinghi che incuriositi.

    Il Cavaliere cap che quel bambino non era abituato ad avere a che fare con altri della sua specie e decise di comportarsi come era solito fare con i cavalli selvaggi. Si sedette a terra, incrociando le gambe e fissando il bambino.

    Rimase cos a lungo, pi di unora. In quel periodo di tempo il bambino continu a tenerlo docchio, anche se sembrava occupato in altre faccende, si mise a raccogliere delle erbe che mangi avidamente e pi di una volta sembr parlare con altri animali senza aprire bocca, senza emettere un suono. Come se le loro menti fossero in comunicazione.

    Alla fine si decise ad avvicinarsi al Cavaliere, lo fece con circospezione; vedendo che Trort non sembrava avere intenzione di fargli del male, cominci a girargli attorno per guardarlo da vicino. Le sue piccole mani, sporche di terra, toccavano larmatura, lelmo; in particolare modo fu attratto dallarco che il soldato aveva sulle spalle.

  • 48

    Se vuoi posso insegnarti ad usarlo. aveva proposto Trort e il bambino lo aveva guardato con attenzione, come se avesse capito.

    Tu non parli? nessuna risposta. Hai un nome? niente. Il Cavaliere guard allora lalbero sotto il quale il bambino aveva

    dormito. Quella una pianta di Frisalis, ti chiamer Frisal, se per te va bene.

    Il bambino accenn un sorriso al suono di quel nome. Sembra che ti piaccia, io mi chiamo Trort. Frisal quasi scoppi a ridere sentendo quel nome. Il mio ti fa ridere? Almeno ti sono simpatico. Generale! Generale! un soldato stava correndo tra gli alberi e

    Frisal si ritrasse spaventato. Calmati. gli aveva detto Trort alzando le mani. Non c

    pericolo. Sono qui! disse poi attirando lattenzione del soldato. Generale! Non vi trovavamo pi, pensavamo fosse accaduto

    qualcosa. Qualcosa accaduto in effetti, ho trovato qualcuno che valeva la

    pena conoscere. Io rester qui, prendi il comando e porta gli uomini ad Aldebaran.

    Ma generale Era un ordine. aveva risposto seccamente Trort girandosi verso

    il bambino. Il soldato si port il pugno al cuore e torn da dovera venuto per

    fare come gli era stato ordinato. Credo che io e te passeremo un po di tempo insieme. disse

    Trort rivolto al bambino. Un sorriso dolce apparve sul volto magro di Frisal. Per due mesi il Cavaliere Trort rimase nella foresta per insegnare

    ed imparare, insegnare a Frisal cosa voleva dire essere degli esseri umani e imparare da lui come poteva luomo vivere in armonia con la natura.

    Dopo quel periodo di tempo, Trort port Frisal nella citt di Aldebaran, alla scuola di addestramento. Il bambino era intimorito da quella immensa citt e dal gran numero di persone che la abitava. Un bambino silenzioso in un mondo di chiasso.

  • 49

    Trort lasci Frisal nelle mani delladdestratore dei giovani aspiranti cavalieri.

    Sei sicuro, Trort? gli aveva chiesto il cavaliere addestratore. Sembra un bambino con qualche problema alla testa

    Sar tra i migliori dei cavalieri. aveva sentenziato Trort che poi si era inginocchiato davanti al bambino.

    Qui ti insegneranno molte cose, ad essere un guerriero e a padroneggiare un grande potere. il bambino lo guardava senza parlare, con i suoi occhi tranquilli e dolci. Ti insegneranno molte cose, ma tu promettimi di non cambiare. Impara e rimani quello che sei. Nessuno pi vicino al creato di te. Con la delicatezza di un padre gli aveva accarezzato una guancia e poco dopo se ne era andato con il suo fiero passo marziale.

    Frisal non ebbe molti problemi di ambientazione nella scuola di addestramento, quelli che avevano provato a prendersi gioco di lui e del suo mutismo avevano smesso in poco tempo vedendo la facilit con la quale sapeva atterrare anche i pi robusti di loro.

    Era un bambino forte come pochi e sicuramente il pi agile, nelle prove atletiche batteva anche gli aspiranti cavalieri pi grandi.

    Fece fatica solo ad adattarsi ai dormitori della scuola, preferiva molto pi dormire nella stalla insieme ai cavalli, e alluso delle lame. Sembrava non ci fosse unarma che gli interessasse, spade o ascie che fossero. Alla fine fu addestrato al combattimento a mani nude, dove era tra i migliori, e soprattutto alluso dellarco. Nessuno tirava come lui, era superiore anche ai Cavalieri, tanto che le sue prove avevano sempre un pubblico numeroso e sempre meravigliato.

    Durante gli anni di addestramento leg molto con Tamos, che sembrava avere la capacit di capire con facilit il linguaggio dei segni che il ragazzo usava.

    Frisal super la prova e divenne Cavaliere tra la soddisfazione dei suoi addestratori. Durante la Guerra Sacra si distinse in molte missioni di esplorazione di territori nemici; se cera da mandare qualcuno in avanscoperta, Frisal era il pi adatto, in certe occasioni rimase intere settimane isolato oltre le linee dellesercito dellOmbra.

    Frisal era tra i migliori dei Cavalieri, ma non dimentic mai il suo legame con la natura; appena poteva, passava il suo tempo nei boschi, con gli animali, non perse mai la sua capacit di comunicare con loro. Quel legame rappresentava la sua serenit, la pace interiore che lo

  • 50

    differenziava dalla maggior parte degli altri essere umani. Anche quando combatteva non si lasciava mai prendere dalla foga, dalla paura o da altre emozioni. Rimaneva tranquillo e per questo era uno dei guerrieri pi letali, il suo braccio non tremava mai quando tendeva larco.

    Una sola volta perse la calma e in molti ricordano la sua letale furia.

    Durante la sanguinosa campagna di Malfoy, il plotone di Frisal era stato decimato da diversi attacchi dellesercito dellOmbra e si stava ritirando il pi velocemente possibile verso Aldebaran.

    Il comandante del plotone era stato ucciso giorni prima e Frisal aveva preso il comando, una notte trovarono i resti di un violento scontro tra i soldati della Luce e i Posseduti, molti corpi privi di vita coprivano la terra.

    Come sempre Frisal and in esplorazione, cerc di capire quanti dovevano essere i Posseduti che avevano compiuto quello scempio e stim un numero di almeno un centinaio. Camminava in silenzio tra i corpi dei soldati morti, quando il suo sguardo gentile si rabbui e, per la prima volta, sent il furore che solo un essere umano pu provare.

    Torn al suo plotone e condusse i soldati lungo unaltra direzione, i soldati gli chiesero spiegazioni, ma lui non ne diede. Nessuno lo aveva mai visto cos furioso e non chiesero altro. Giunsero in una larga vallata dove Frisal diede lordine di fermarsi, attesero alcune ore fino a che, dallaltra parte della valle, comparve un nutrito numero di Posseduti che, non appena videro i soldati, si misero a correre a velocit inumana verso di loro.

    Alcuni dei soldati pi giovani inveirono contro Frisal per averli portati in una trappola, ma il Cavaliere non li ascoltava. Li condusse al galoppo fino al Bosco di Fryr, lo attraversarono e, una volta usciti dalla parte opposta, scese da cavallo e torn tra il buio degli alberi.

    I soldati lo chiamarono per fermarlo, dicendogli che era una follia affrontare quel numero di Posseduti da solo.

    Non era follia, era furore. Un centinaio di Posseduti entrarono quel giorno nel Bosco di Fryr

    e nessuno di loro ne usc mai pi. Utilizzando il potere della Luce e le sue innate capacit Frisal li uccise tutti.

    Quando ebbe finito sent il furore lasciare spazio al vuoto nel suo cuore, torn al campo di battaglia e raccolse il corpo del Cavaliere

  • 51

    che guidava il gruppo di soldati caduti nella trappola dei Posseduti che aveva annientato.

    Port il corpo di Trort nel Bosco di Fryr e lo seppell ai piedi di un albero di Frisalis. Prima di coprirlo con la terra di quel luogo, gli accarezz la guancia con la delicatezza di un figlio.

    Da quel