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No.13 Aprile 2021 t-generation è un periodico di approfondimento sulle attività scolastiche, dell’IC Traversetolo, creato dai ragazzi della scuola d’infanzia, primaria e secondaria. Istituto Comprensivo di Traversetolo Via San Martino, 82 - 43029 Traversetolo Parma | Cod. Mec: PRIC819001 Tel: 0521/842527 - Fax: 0521/844872 Email: [email protected] PEC: [email protected] ictraversetolo.edu.it 1 Illustrazione tratta dal libro “Il mio cuore” di Corinna Luyken “Fiore dopo fiore inizia la primavera” (Algernon Swinburne) quadro di Andrea Galvani 4^ C Primaria

(Algernon Swinburne)

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Page 1: (Algernon Swinburne)

No.13Aprile 2021

t-generation è un periodico di approfondimento sulle attività scolastiche, dell’IC Traversetolo, creato dai ragazzi della scuola d’infanzia, primaria e secondaria.

Istituto Comprensivo di TraversetoloVia San Martino, 82 - 43029 Traversetolo Parma | Cod. Mec: PRIC819001Tel: 0521/842527 - Fax: 0521/844872Email: [email protected]: [email protected]

ictraversetolo.edu.it

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Illustrazione tratta dal libro “Il mio cuore” di Corinna Luyken

“Fiore dopo fiore inizia la primavera” (Algernon Swinburne)

quadro di Andrea Galvani 4^ C Primaria

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redazione Un progetto nasce da idee, emozioni, relazioni, persone, desiderio di sentirsi vicini soprattutto in un momento così difficile. T-generation vuole portare buone notizie del nostro territorio e della nostra scuola, dando colore senza perdere la consapevolezza di quello che stiamo vivendo e colpisce tutto il mondo.

Chi desidera collaborare al giornalino può scrivere alla mail [email protected]

laA cura di Maria Chiara Bola e Sara Bonomi 2

La primavera è il modo in cuila natura dice:

“Facciamo festa”(Robin Williams)

Dolce aprile sei arrivatoe mille emozioni

hai portato.Nell’azzurro del tuo cielo

un aquilonedanza leggero,

nel verde dei tuoi pratisbocciano fiori profumati

e l’arcobaleno con i suoi colori

porta la gioia in tutti i cuori.

Rita Sabatini

Dolce Aprile

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3A cura delle maestre Francesca, Giovanna, Elena e Debora con i bambini della 1C Primaria

uovaCaccia

Dopo aver ascoltato la storia: “Le uova del coniglietto”, i bambini hanno creato con materiale semplice: le orecchie, il naso, i baffi e le zampette per trasformarsi in veri e propri Easter Bunny. Insieme abbiamo verificato che tutti avessero l’occorrente per realizzare una divertente caccia al tesoro. Le maestre hanno poi fornito una mappa e degli indovinelli per andare alla ricerca delle uova.

pixel artallee

Le insegnanti della 1^ C hanno voluto concludere l’attività in DAD con due proposte divertenti legate alla Pasqua.

Caccia alle uova

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4 caccia alle uova e pixel art

È stato anche proposto un lavoretto creativo di Pixel Art, attività già sperimentata in classe.Che sorpresa: è apparso un pulcino che esce dal guscio!

pixel art

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5caccia alle uova e pixel art

Istruzioni per caccia alle uova con l’aiuto di mamma e papà

Stampa e leggi i biglietti: ti daranno gli indizi

Costruisci il tuo cestino per raccogliere gli ovetti. Utilizza un foglio da disegno, i colori, la colla e le forbici.

Segui la mappa per trovare le uova nascoste

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6 caccia alle uova e pixel art

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7A cura delle insegnanti e degli alunni delle classi 1A e B Primaria

Ortoprogetto

NEL NOSTRO orto

Mi è piaciuto piantare nella terra

i semini di prezzemolo. Daniele

1BMi è piaciuto usare diversi materiali e

in particolare i sassolini per

creare un razzo. Riccardo

Mi è piaciuto scavare per

piantare le patate. Gregorio

Mi è piaciuto tanto scavare per mettere i

semini di zucchine. Ersi

Ho piantato i semi di menta e mi è piaciuto

tanto lavorare la terra per seminarli. Filippo Mi è piaciuto piantare la

piantina di basilico nel vascone con la paletta.

Giulia P.

Ho piantato la rucola e mi è piaciuto

molto mettere i semini nel terriccio.

Maria

Mi è piaciuto piantare l’origano. Giovanni

Ho scavato nella terra del

vascone per seminare i fiori

di tagete. Francesco

Insegnanti: Maria Chiara, Sara, Angelica, Francesca e Monia.

Esperti: Michela, Luigi, Cecilia e Martina dell’Associazione Con-tatto

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8 progetto orto

Io ho piantato la calendula che è un fiore. Mi è piaciuto anche fare il quadro con i materiali.

Edoardo

Mi è piaciuto mettere un semino di carota nella terra.

RenesmeeMi è piaciuto molto fare il quadro con tanti materiali

diversi e piantare il basilico. Carlotta

Mi è piaciuto tanto seminare il tagete, un

fiore. Ndoura

Mi è piaciuto fare un

quadro del mare sul cartone, poi ho

seminato i rapanelli

nel vascone. Pietro

Mi è piaciuto fare un quadro del prato con i

sassolini e seminare le

carote. Ester

Mi è piaciuto fare un quadro con la sabbia per

rappresentare il mare e seminare l’origano. Giulia C.

Mi è piaciuto molto seminare le patate e ho imparato tante cose sull’orto. Dico

grazie per le attività che ho fatto. Muhammed

Mi è piaciuto

seminare il prezzemolo. Cristian

Progetto orto

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9progetto orto

1aProgetto orto

Mi è piaciuto tutto, soprattutto fare il disegno trasparente. Margherita

Mi è piaciuto fare la crosta. Edoardo

Mi è piaciuto quando ho seminato il prezzemolo. Cristian

Mi è piaciuto quando abbiamo innaffiato. Lorenzo T.

Mi è piaciuto quando abbiamo innaffiato e rispondere ai quiz. Marianna

Mi è piaciuto innaffiare e fare il disegno invisibile con i pastelli a cera. Aradhna

Mi è piaciuto quando ho piantato la piantina delle fragole e quando ho innaffiato. Lorenzo S.

Mi è piaciuto quando abbiamo fatto la crosto, fare il disegno, seminare l’insalata e innaffiare l’orto. Agnese

Mi è piaciuto vedere che i rapanelli sono cresciuti. Adam

Mi è piaciuto tutto, soprattutto

fare il disegno trasparente.Margherita

Mi è piaciuto fare la crosta.Edoardo

Mi è piaciuto quando

abbiamo innaffiato. Lorenzo T.

Mi è piaciuto quando

abbiamo innaffiato e

rispondere ai quiz.

Marianna

Mi è piaciuto innaffiare e fare il disegno invisibile con i pastelli a cera. Aradhna

Mi è piaciuto vedere che i rapanelli sono

cresciuti. Adam

Mi è piaciuto quando ho piantato la

piantina delle fragole e quando ho innaffiato.

Lorenzo S.

Mi è piaciuto quando abbiamo fatto la crosta , fare il disegno, seminare l’insalata e innaffiare

l’orto. Agnese

Mi è piaciuto quando ho seminato il prezzemolo.

Cristian

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10 progetto orto

Progetto orto

Mi è piaciuto quando ho seminato le carote e fare il laboratorio artistico Matilde

Mi è piaciuto quando ho seminato la camomilla. Diego

Mi è piaciuto quando ho seminato le patate e andare al laboratorio. Otilia

Mi è piaciuto tutto, la cosa che mi è piaciuta di più è stata fare il disegno con il limone. Giada

Mi è piaciuto fare il laboratorio, quando ho disegnato con i pastelli a cera. Martina

Mi è piaciuto quando abbiamo fatto il quiz dell’orto. Francesco

Mi è piaciuto quando abbiamo fatto i quiz. Ginevra

Mi è piaciuto quando abbiamo innaffiato. Lamar

Mi è piaciuto quando ho innaffiato. Mattia

Mi è piaciuto quando abbiamo fatto la crosta. Clarissa

Mi è piaciuto quando ho seminato le carote e fare il

laboratorio artistico. Matilde

Mi è piaciuto quando ho seminato la camomilla.

Diego

Mi è piaciuto tutto. La cosa cosa che mi è piaciuta di più è

stata fare il disegno con il limone.

Giada

Mi è piaciuto quando ho

seminato le patate e andare al laboratorio.

Otilia

Mi è piaciuto fare il laboratorio, soprattutto quando ho disegnato

con i pastelli a cera. Martina

Mi è piaciuto quando abbiamo fatto il quiz

dell’orto. Francesco

Mi è piaciuto quando ho innaffiato.

Mattia

Mi è piaciuto quando abbiamo fatto i quiz.

Ginevra

Mi è piaciuto quando abbiamo fatto la crosta.

Clarissa

Mi è piaciuto quando

abbiamo innaffiato.

Lamar

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11A cura delle insegnanti e degli alunni della classe 4A Primaria

antico Egittocartoline

realizzazione della

Compito di realtà della classe quarta sez. A.

dall’

con materiali di facile consumovalle dei templi

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12 cartoline dall’antico Egitto

realizzazione della valle dei templi con materiali di facile consumo

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Benvenuta e benvenuto: vogliamo raccontarti del progetto che noi classi terze della scuola primaria abbiamo svolto quest'anno e che si intitola "Dallo Spelta allo STEAM".Come? Non sai cosa siano Spelta e STEAM ?Lo Spelta è un canale. Le sue acque derivano dal torrente Enza, parte da Ciano (RE) e arriva al territorio di Traversetolo. Fu realizzato nel Seicento dal Ducato di Parma, ma qualcuno dice che è anche più vecchio. Oggi è utilizzato per l'irrigazione, ma fino a cinquant’anni fa, anno più anno meno, faceva funzionare molti mulini. Prende il nome da un cereale, simile al grano: chi voleva usare le sue acque pagava con misure di spelta.STEAM invece è un acronimo delle parole inglesi Science, Technology Engineering, Art and Math. Lo hanno inventato al MIT di Boston! Perchè? Perché dicono che aiuti a imparare queste materie in modo attivo, divertente e lavorando insieme. Infatti, il nostro progetto ha voluto mettere insieme la conoscenza della natura, della storia e della relazione uomo-ambiente nel nostro territorio in un percorso di Scienze, Matematica e Ingegneria supportato dall’utilizzo della Tecnologia digitale e dall'Arte come strumenti e linguaggi.Potremmo raccontare il progetto anche così: penso, dunque...

13A cura degli insegnanti e degli alunni delle classi 3 A, B e D Primaria

Speltadallo Steamallo

disegno e progetto: con il disegno dal vero conosco, quando voglio rendere concrete le mie intuizioni ed idee con un prototipo uso il disegno per progettare, quando voglio raccontare che cosa è successo uso il disegno per comunicare. Posso disegnare con carta e matita, ma anche in digitale.

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Insegnanti: Laura Cabrini, Adele Belli, Antonella Ghirardi, e Rossana Monica.Esperti: Michela Grasselli, Roberto Rattotti, Chiara Nicolini e Alessia Manera.

Classi 3 A, B e D Primaria

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esploro: in uscita scopro i corsi d’acqua del mio territorio, l’acquedotto, la rete dei canali con le sue chiuse e i resti dei suoi mulini. Ma posso anche esplorare con Google Earth, usare la fotografia per documentare le mie scoperte.

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sperimento, costruisco, gioco: per capire com’è fatta l’acqua, come si comporta, come funzionano le macchine che la usano, abbiamo svolto esperimenti per cercarne le leggi, abbiamo giocato e manipolato attrezzi, materiali naturali e di recupero per costruire canali, torchio e ruota idraulica, noria per i giardini pensili, mulino, e forse riusciremo a realizzare persino un acquedotto per la nostra città dell’acqua in miniatura.

dallo Spelta allo steam

DALLO SPELTA ALLO STEAM

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approfondisco, rielaboro, comunico: che si cammini sul nostro territorio, si disegni, si fotografi, si giochi o si costruisca, l’importante è farsi venire delle domande e darsi da fare per cercare le risposte. Lo si può fare ragionando insieme, rielaborando quello che è stato osservato nelle esperienze e magari costruendone di nuove per controllare le variabili, ma anche informandosi con libri e web. Presentazioni, jamboard, video realizzati partendo da una sceneggiatura nostra e poi montati sono stati strumenti preziosi per comunicare agli altri e stimolo per essere chiari.

Insomma, è quasi impossibile raccontarti tutto e così abbiamo preparato un sito con un gioco a quiz che ti permetterà di saperne di più e ti suggerirà esperimenti divertenti con il nostro più grande tesoro: l’acqua!

Lo trovi a questo link

dallo Spelta allo steam

DALLO SPELTA ALLO STEAM

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che hanno fatto la

A cura della Prof. Cantarelli con i ragazzi della 2A Secondaria

donne storiadi Emma Maccarini e Giada Lamoretti, 2a A

Oggi vi racconteremo la storia di una partigiana bolognese che ebbe molto coraggio e sacrificò la vita per non tradire i suoi ideali. Per il suo eroismo ottenne la Medaglia d'oro al valor militare. Questa la motivazione: “Prima fra le donne bolognesi ad impugnare le armi per la lotta nel nome della libertà, si batté sempre con leonino coraggio. Catturata in combattimento dalle SS tedesche, sottoposta a feroci torture, non disse una parola che potesse compromettere i compagni. Dopo essere stata accecata, fu barbaramente trucidata sulla pubblica via. Eroina purissima degna delle virtù delle italiche donne, fu faro luminoso per tutti i Patrioti bolognesi nella guerra di Liberazione.”

PREMESSA

IRMA BANDIERA(Bologna 8 aprile 1915-14 agosto 1944)

Irma Bandiera nasce in una famiglia benestante nel 1915 a Bologna. Angelo, il padre, era un capomastro edile e un antifascista.Irma è una giovane bella, elegante e colta.Il fidanzato Federico viene fatto prigioniero dai tedeschi a Creta. La nave, che avrebbe dovuto portarlo in Germania, però, affonda e il giovane viene dato per disperso. Irma inizia a fare delle ricerche per ottenere informazioni, ma senza alcun successo. Dopo quel triste avvenimento, Irma inizia a interessarsi di politica e ad aiutare i soldati dispersi, entrando a far parte del Partito Comunista. A Funo, dove andava a trovare i parenti, conosce uno studente universitario della facoltà di Medicina, Dino Cipollani, giovane partigiano il cui nome di battaglia è “Marco”.

Irma decide di avere un ruolo attivo nella Resistenza e, come “Mimma", entra a far parte della VII brigata GAP Gianni Garibaldi di Bologna. Una ragazza come lei, che amava e voleva la libertà, come poteva accettare parole come quelle pronunciate durante un’intervista da Mussolini: “La donna deve obbedire. (...) Nel nostro Stato essa non deve contare”?Molte missioni pericolose la vedono protagonista come staffetta, anche perché, per il suo aspetto e per il suo stato sociale, appare insospettabile.

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17donne che hanno fatto la storia

IRMA BANDIERAIl 7 agosto del 1944, Irma, dopo aver trasportato delle armi a Castel Maggiore, si ferma verso sera a casa dello zio, dove viene arrestata insieme ad altri due partigiani. I fascisti sperano di ottenere da lei informazioni sulla Resistenza e la rinchiudono alle scuole di San Giorgio di Piano e in seguito la trasferiscono a Bologna.Per sei giorni e sei notti Irma viene torturata con una violenza inaudita dai fascisti, che arrivano ad accecarla con una baionetta. Irma, nonostante il suo aspetto gracile, resiste e non fa i nomi dei suoi compagni partigiani. Secondo la scrittrice, poetessa e partigiana italiana Renata Viganò “la più ignominiosa disfatta della loro sanguinante professione si chiamava Irma Bandiera”.I fascisti, comprendendo che quella giovane donna non avrebbe mai contribuito ad aiutarli, la uccidono a colpi di arma da fuoco vicino alla casa dei suoi genitori. L’avevano portata lì nell’estremo tentativo di farla parlare. “Lì ci sono i tuoi genitori”, le avevano detto, “non li vedrai più, se non parli.”

Qualcuno sostiene che le sue ultime parole siano state:

“Voi martoriate in me tutte le donne italiane, che con me vi odiano e vi disprezzano.”

Era il 14 agosto del 1944.La famiglia Bandiera la cerca inutilmente in Questura e al comando tedesco.Il corpo di Irma viene ritrovato quello stesso giorno sul selciato, vicino a una fabbrica.

Viene lasciato in vista per un intero giorno perché serva a scoraggiare gli oppositori del regime nazifascista. Il cadavere alla fine è portato presso l’Istituto di Medicina Legale, dove un amico della Resistenza, scatta delle foto del viso della donna straziato dalle torture, che aveva subito. Quelle tremende immagini sono ancora oggi una prova tangibile della crudeltà estrema dei fascisti.Oggi Mimma è sepolta nel Cimitero della Certosa di Bologna, ma il ricordo del suo eroismo vive ancora.

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18 donne che hanno fatto la storia

- L’associazione bolognese del PCI (Partito Comunista Italiano), in onore di Irma, fece circolare un volantino clandestino esaltando il suo sacrificio e il suo senso patriottico. Iniziava così: “Cittadini di Bologna, la valorosa staffetta della 7a brigata Gap di Bologna, Irma Bandiera, è stata barbaramente assassinata dagli aguzzini nazifascisti”.

- Per ricordare il suo eroismo, durante l’estate del 1944, una formazione di partigiani prese il nome di Prima Brigata Garibaldi "Irma Bandiera".

- A lei fu anche intitolata una brigata SAP (Squadra di Azione Patriottica), che operava un tempo fuori città, a nord di Bologna, e pure un GDD (Gruppo di Difesa della Donna).

- Numerose sono le strade che portano il suo nome.

- Una facciata della “Scuola primaria Luigi Bombicci”, in via Turati n. 84, a Bologna, è stata impreziosita da un enorme e coloratissimo murales dedicato a Irma (inaugurato il 25 aprile 2017). Il suo volto sorridente spingerà i giovani a voler conoscere la sua storia e ad apprezzare i valori per i quali questa giovane partigiana è morta.La citazione che si legge recita: “La coerenza è comportarsi come si è, e non come si è deciso di essere”. Sono parole perfette per Mimma, scritte da Sandro Pertini, presidente della repubblica del nostro Paese, che, come lei, in gioventù aveva lottato per liberare l’Italia dal nazifascismo.

IRMA BANDIERACURIOSITÀ

A IRMA BANDIERA è stata dedicata la canzone: PER NON DIMENTICARE

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19donne che hanno fatto la storia

LE DONNE E IL LORO RUOLO NELLA RESISTENZAPartiamo dai numeri:

fecero la Resistenza,

aderirono ai gruppi di difesa della donna,

f urono vittime di violenza e stupro,

arrestate, torturate, condannate,

deportate,

f ucilate o cadute in azione.

Sono numeri da ricordare e dietro a ciascun numero come sempre ci sono persone.

Il 25 aprile l’Italia festeggia la Liberazione dal nazifascismo, un giorno speciale per tutti noi. Nonostante il contributo alla Resistenza, però, già in occasione dei grandi festeggiamenti per la liberazione, il 25 aprile 1945, si assiste a un chiaro tentativo di minimizzare il ruolo delle donne: le grandi aspettative di emancipazione devono essere messe da parte.Oggi il testimone passa alle giovani, che ogni anno celebrano il 25 aprile. Resistenza, ieri oggi e sempre per combattere per i diritti, l’uguaglianza, l’ambiente, un mondo più umano. E più giusto. Le donne che fecero la Resistenza però, e chissà come mai non stupisce affatto, sono sempre state un passo indietro nei ricordi, nelle celebrazioni, perché di quegli anni, come di sempre, la narrazione è stata maschile. Le partigiane, sempre un passo dietro le quinte della storia, quasi comparse, donne crocerossine, buone a pedalare, smistare viveri, portare aiuti al parente in montagna, spinte dall’istinto materno più che da un ideale. La realtà, però, non era questa. È ora di rendere giustizia all’apporto dato dal genere femminile alla liberazione dell’Italia dal regime nazifascista e di non sminuire gli ideali che lo spinsero a partecipare a questa lotta.Una grande regista, Liliana Cavani, nel 1965 con il documentario La donna nella Resistenza, per prima squarciò il velo sul ruolo femminile nel movimento di liberazione dai nazifascisti.(Liberamente tratto da Ansa.it e Repubblica.it)

UNO SGUARDO ALLA STORIA IRMA BANDIERA

35.000

70.000

1.859

4.635

2.750

623

“Partigiane 2.0: la Resistenza al femminile”

La testimonianza di Laura Wronowski, parente del deputato socialista Giacomo Matteotti. Sua madre l’aveva educata a essere una donna libera: “Il fascismoe il nazismo erano l’anti-cultura.”

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A cura della Prof. Cantarelli con i ragazzi della 2A Secondaria

vai all’inferno, Dante!

In questa ardua impresa si sono cimentati gli alunni di 2a A, che si sono immaginati un loro Inferno, scegliendo anche quali anime condannare e a quali pene.Qui di seguito potrete apprezzare i loro lavori accompagnati da disegni, in questo caso in competizione con quelli di Gustave Doré.

articolo su Dante: i ragazzi divisi in tre gruppi si sono immaginati un loro infernoStruttura:

● breve introduzione ;● i lavori dei tre gruppi (tre file separati, di cui solo uno qui

allegato. Gli altri due li condividerò con te. All'inizio di ciascuno lavoro è indicato il numero di successione del gruppi), corredati dei disegni che ti ho fatto avere;

● box con il suggerimento di un libro su Dante).

Si può attualizzare Dante?

L’INFERNO: UN CASTELLO “RIPIENO” DI CASE IN UN’ISOLA CIRCONDATA

DA UN OCEANO DI PETROLIO

Primo gruppoOpera di: Sergio Carpenito, Patrick Camporeale, Giorgia Costa, Nicole Ferrari, Giada Lamoretti, Gabriele Lutero, Melissa Viappiani, Brusco Alfonso, Mehakdeep Kaur. Capogruppo: Patrick Camporeale

Le anime, all'inizio del loro viaggio, si trovano su una grande isola, vicino alla quale sorgono altre isole più piccole, caratterizzate dalla presenza di vulcani sempre attivi. Davanti all’isola c'è una lunga strada ricolma di chiodi con la punte rivolte verso l'alto, che i dannati devono percorrere. Se provano a evitarla, cioè a buttarsi in mare e nuotare, dei diavoli di guardia li riportano sulla riva e le anime devono ricominciare da capo. Attraverso questa via si arriva davanti a un portale, che conduce in un'altra isola ancora più vasta, circondata da un oceano di petrolio, a cui si approda solo grazie a un’imbarcazione guidata da un ciclope. Una fitta nebbia non lascia intravedere nulla.Scendendo dalla barca, si giunge a un immenso e lugubre castello: qui Lucifero, seduto su un imponente trono circondato da alte fiamme, osserva tutto ciò che avviene nel suo regno infernale. Lucifero è un demone simile a qualsiasi diavolo, ma molto più grande e potente: ha una pelle rossa squamosa, un paio di ali e un'aureola di fuoco. Nella mano sinistra tiene una spada nera, che possedeva già in paradiso, ma che ora ha modificato in un’arma demoniaca. L’angelo traditore è tenuto prigioniero da un simbolo collegato a Minosse. I dannati confessano al giudice Minosse, mitico re di Creta, tutti i loro peccati e lui comunica a Lucifero quanti diavoli dovranno accompagnare il peccatore, perché tanti saranno i diavoli, altrettanti saranno i piani che il dannato sarà costretto a scendere di una scala sotterranea, posizionata davanti al trono di Lucifero e creata con del filo spinato. Ogni piano del castello è un quartiere pieno di abitazioni, all’interno delle quali vengono puniti i peccatori appena arrivati. Quando giungono altri dannati, quelli che stavano da più tempo nella casa escono per fare posto ai nuovi arrivati. All’esterno le pene, a volte, sono diverse da quelle inflitte nelle case. I diavoli, durante il percorso, frustano con violenza il peccatore, proprio perché non abbia neanche pochi minuti di sollievo. Ciascun livello del maniero è come un paese con caratteristiche architettoniche e stili differenti.

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21vai all’inferno, Dante!Primo gruppo

PECCATORII peccati e le punizioni vanno in ordine di gravità: all’ultimo piano sono ospitati i peggiori peccatori: DISTRUTTORI DELL’AMBIENTE, RAPINATORI, TRUFFATORI, STALKER, PEDOFILI, SPACCIATORI DI DROGA, ASSASSINI, MAFIOSI

PECCATI E PUNIZIONI

DISTRUTTORI DELL’AMBIENTE

In vita danneggiarono la natura; ora sono costretti a prendersi cura senza sosta di un giardino. Ogni giorno questa pena si ripete. Gli animali, a cui sulla Terra hanno fatto del male non rispettandoli, qui si vendicano: vespe, ragni, calabroni, api ecc. procurano loro continue e dolorosissime punture. Le case sono costruite di legno, piuttosto piccole, squadrate e senza tetto.

1° PIANO

RAPINATORIIn vita rubarono cose altrui; ora i demoni inchiodano i dannati su alte croci e “rubano” loro gli organi: li strappano letteralmente dal loro corpo, li mangiano, aspettano il tempo necessario perché si riformino, e poi ricominciano nella loro opera, che si ripete per l’eternità. In più, per due ore ogni ventiquattro, sono vittime di incubi, in cui sono loro a essere rapinati. Qui le abitazioni sono edificate con la terra, sporche, senza tetto, al contrario delle abitazioni lussuose che rapinavano in vita.

2° PIANO

TRUFFATORI In vita ingannarono gli altri; ora sono costretti a ubbidire a una voce interiore che li porta a essere vittime di imbrogli di ogni genere, anche di quelli in cui non cadrebbe il più ingenuo degli uomini, ma tutti accomunati da un’alta dose di violenza.Le loro dimore sono realizzate con materiali di fortuna e assomigliano alle baraccopoli, che oggi si vedono nelle periferie delle città più grandi al mondo.

3° PIANO

STALKER In vita perseguitarono ossessivamente una persona con minacce, pedinamenti, molestie e attenzioni indesiderate; ora i diavoli riservano loro lo stesso trattamento elevato all’ennesima potenza. Le loro case sono di legno, cemento e sono perennemente aperte, senza porte, in modo tale che la loro privacy non venga rispettata dai diavoli.

4° PIANO

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22 vai all’inferno, Dante!Primo gruppo

PEDOFILI In vita fecero del male ai bambini e li traumatizzarono; ora loro sono sconvolti da visioni che rendono concrete le loro peggiori paure. In più, quando questi incubi si bloccano (un'ora ogni dieci ore) vengono torturati dai diavoli e derisi dalle anime dei bambini, che erano stati loro vittime in vita. Il materiale usato per le abitazioni è il vetro. Le anime dei pedofili non posso uscire all’esterno e sono costrette a essere spiate anche nei momenti più intimi.

5° PIANO

SPACCIATORI DI DROGA

In vita fecero morire delle persone vendendo stupefacenti; ora sono avvelenati con una sostanza che li indebolisce progressivamente. Nonostante ciò, sono obbligati a lavorare nelle miniere in condizioni impossibili. Dopo un periodo di dieci giorni, il veleno fa scoppiare i loro organi uno ad uno. La tortura poi ricomincia con la stessa dinamica. Le dimore sono formate da grossi massi di pietra, fredde e umide, come è stato il loro cuore verso le persone a cui vendevano la morte.

6° PIANO

ASSASSINI In Terra tolsero la vita a molte persone; ora vengono fatti morire continuamente in modo lento e doloroso (es: morte di fame). Le case assomigliano a prigioni e sono realizzate con cemento armato nero. Alle finestre sono state messe delle sbarre di ferro, che spesso prendono fuoco improvvisamente.

7° PIANO

MAFIOSI In vita uccisero uomini, donne e bambini innocenti, rubarono e corruppero politici, forze dell’ordine, imprenditori ecc.; ora subiscono lo stesso trattamento attraverso torture crudelissime. Hanno la bocca cucita con un filo di ferro e le mani legate, in modo che non possano più corrompere altre persone. Cinque ore ogni ventiquattro vengono usati come cavie di laboratorio, sopportando di essere oggetto di esperimenti diabolici. In questo quartiere le case sono esternamente d'oro, quindi all’apparenza preziose, ma all’interno rosse a causa delle alte fiamme. Gli esperimenti sono svolti in un bunker sotterraneo.

8° PIANO

Disegni di Gabriele Lutero

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L’INFERNO: UN CAMPO DA GIAVELLOTTO

Secondo gruppoOpera di: Sara Cadossi, Mattia d’Addio, Sofia Gharbi, Alisha Kumar, Bilal Majdouli, Sara Ronchei, Michele Scorpiniti, Pietro Tondelloni. Capogruppo: Michele Scorpiniti

Il nostro Inferno è diviso in nove parti e ha le sembianze di un campo da giavellotto: più l’asta arriverà lontano, più grave sarà la pena per l’anima.L’autore del lancio è il professor Renny. L'ansia delle anime dannate di scoprire la propria punizione è simile a quella provata da uno studente terrorizzato da una possibile interrogazione. Chi meglio di noi sa quello che provano?Alla fine del campo si trova il diavolo.

IL DIAVOLO OREFICULIl diavolo Oreficul, cioè Lucifero al contrario, è alto 3,666 metri. La testa e la parte superiore del busto sono impregnati di sangue, che cola copiosamente e senza sosta su tutto il corpo.Al centro del capo svettano due corna non particolarmente lunghe. È un diavolo cool, infatti, come le vere star di oggi, indossa sempre occhiali da sole grandi e con la montatura scura.Nella mano sinistra tiene un tridente, con cui è pronto a infilzare i peccatori.

IL PROFESSOR RENNYIl professor Renny è alto due metri, ha i capelli, la barba e i baffi neri e ha due corna ai lati della testa. Del resto i professori non sono diavoli in incognito? È dotato anche di un bel paio di ali, ampie e scure, che ovviamente stannoa significare, così come le corna, la sua vicinanza al diavolo. Come si può notare nel disegno, Renny tiene molto all’eleganza, infatti ha pensato di onorare il suo ruolo di aiutante di Oreficul con un look adatto alle grandi occasioni. Già dal suo sguardo glaciale si intuisce la freddezza con cui svolge il compito assegnatogli.

Nella mano sinistra tiene un giavellotto con la punta nera, così come nella vita terrena il prof ha una penna, e ad ogni lancio quest’ultimo, quasi fosse un boomerang, torna subito nelle mani del proprietario.Questo giavellotto determina la gravità della punizione attribuita al dannato e ricorda anche la pena che ogni prof attribuisce con i voti ai suoi studenti. L’unica differenza è che per i numeri nella scuola l’inchiostro usato è il rosso, colore delle fiamme infernali, non a caso. Un voto negativo non è l’Inferno in Terra?

vai all’inferno, Dante!

Disegni di Pietro Tondelloni

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CHI VORREMMO VENISSE PUNITO? I PERDITEMPO E I PROCRASTINATORICome categoria di persone da punire, abbiamo scelto i perditempo e i procrastinatori. Queste classi di persone sono state collocata dal professor Renny nella prima area del campo da giavellotto, siccome non hanno commesso peccati particolarmente gravi. Questo non significa, però, che non siano condannati come si deve.

LE PUNIZIONIIn vita hanno perso tempo e adesso sono costretti a seguire un orologio, inseguiti da un leone affamato.Giornalmente li aspetta una lista lunghissima di appuntamenti, sempre accompagnati da un ticchettio di un orologio, che fa loro percepire il trascorrere del tempo e suona allo scadere dei minuti o delle ore concessi per ogni impegno. La loro vita è una ansiosa corsa contro il tempo. Un leone segue inesorabile queste anime dannate e interviene a sbranarle nel momento in cui non portino a compimento gli incarichi assegnati.Se non volete essere uno di loro, datevi da fare.

vai all’inferno, Dante!

Secondo gruppo

L’INFERNO: UN VULCANO SOTTERRANEO E UNA QUERCIA “ASCENSORE”

Terzo gruppoOpera di: Sara Bevilacqua, Emma Maccarini, Tommaso Mora, Diego Morittu, Petra Padovani, Christian Stirparo, Mame Diarra Toure, Pietro Vignali. Capogruppo: Pietro Vignali

Lucifero all’inizio era un angelo come tutti gli altri, ma, poiché era molto bravo, pensò di essere superiore a tutti e si ribellò a Dio, così, quest’ultimo lo scagliò giù dal Paradiso e la terra, che non voleva toccarlo, aprì una voragine, dove cadde. In seguito, la terra si richiuse, creando un vulcano sotterraneo, l’Inferno. Sopra di questo, è nata una quercia, caratterizzata da rami sempre spogli e da lunghe radici, utilizzate dalle anime dei dannati per raggiungere il cerchio in cui sono condannate a restare per l’eternità.Ai piedi dell’albero vi è Polifemo, ciclope della mitologia greca, che, con il tatto, poiché Ulisse ha reso cieco il suo unico occhio, ha il compito di giudicare la gravità dei peccati commessi in vita dai dannati e collocarli negli appositi cerchi.Lucifero, nella nostra versione 2021, è rosso fuoco, ed è dotato di un paio di ali, di corna e di una coda. In mano stringe un forcone, con il quale infilza ininterrottamente Giuda. Bruto e Cassio, invece, sono ai lati del diavolo e bruciano nella lava senza mai morire. Rimarranno qui fino a quando qualcuno commetterà un peccato più grave del loro; a questo punto, verranno sostituiti e trasferiti nel cerchio dei traditori, continuando così fino all’infinito.I cerchi dell’Inferno sono sempre nove, come nella “Divina Commedia” di Dante, e talvolta sono suddivisi in zone, in base alla gravità del peccato commesso.

Disegni di Pietro Tondelloni

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25vai all’inferno, Dante!

IgnaviLA PENA. In vita non ebbero alcun ideale, non presero mai una decisione. Ora, al contrario, sono frustrati perché, pur avendo un obiettivo, non riescono mai a raggiungerlo. Ogni giorno devono superare ostacoli, che, in base all’ispirazione del giorno, i diavoli inventano per loro. La sofferenza è sempre e comunque assicurata.

1° CERCHIO

Terzo gruppo

OpportunistiLA PENA. In vita sfruttarono persone e animali, che stavano loro intorno. Ora all’Inferno le anime sono costrette a scavare a mani nude in una miniera, dove non vi è alcuna ricchezza. Il lavoro aumenta in base alla zona in cui ci si trovano.

2° CERCHIO 1a zona: a danno di conoscenti

2a zona:a danno di animali

3a zona:a danno di amici

4a zona:a danno di parenti

5a zona:a danno dello Stato

TrafficantiLA PENA. In vita trafficarono oggetti e sostanze illegali. Adesso, all’Inferno, dei diavoli strappano loro gli organi e li drogano, usando una sostanza che provoca loro incubi terribili.

3° CERCHIO 1a zona: generici

2a zona:di droga

3a zona:di organi

RazzistiLA PENA. In vita giudicarono e disprezzarono alcuni individui. Ora sono loro a essere umiliati da diavoli, che hanno preso le sembianze di coloro che in vita hanno sofferto per la loro ignoranza.

4° CERCHIO 1a zona: per livello sociale

2a zona:per paese di provenienza

3a zona:per orientamento sessuale

ViolentiLA PENA. In vita furono rabbiosi con animali e persone. Ora, all’Inferno, sono sbranati in eterno da leoni affamati.

5° CERCHIO1a zona: con i conoscenti

2a zona:con gli amici

3a zona:con i bambini

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26 vai all’inferno, Dante!

TraditoriLA PENA. In vita hanno agito e parlato alle spalle delle persone. Ora, all’Inferno, le loro schiene sono continuamente trafitte da una moltitudine di enormi punte bollenti e penetranti.

6° CERCHIO

Terzo gruppo

Sfruttatori e violentatori

LA PENA. In vita sfruttarono delle persone. Ora, all’Inferno, sono usati dai diavoli per svolgere lavori massacranti, come sollevare inutilmente enormi macigni.

7° CERCHIO1a zona: sfruttatori di bambini

2a zona:violentatori di donne

MafiosiLA PENA. In vita spesso sfuggirono alla giustizia. Ora, all’Inferno dovranno stare rinchiusi un una cella di un metro quadrato dalle sbarre arroventate. I peggiori di loro vengono quotidianamente presi e sciolti nell’acido.

8° CERCHIO

TerroristiLA PENA. In vita uccisero persone e compirono attentati. Ora, all’Inferno, verranno fatti esplodere senza sosta.

9° CERCHIO

1a zona: verso i conoscenti

2a zona:verso gli amici

3a zona:verso i parenti

4a zona:verso la patria

Disegno di Emma Maccarini

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A immaginare un ritorno di Dante sulla Terra è Luigi Garlando, autore di cui quest’anno abbiamo letto in classe “Per questo mi chiamo Giovanni”.Visto il riscontro positivo, abbiamo affrontato dello stesso scrittore anche alcune pagine tratte dalla sua ultima opera, “Vai all’Inferno, Dante!”In occasione delle celebrazioni per i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, infatti, sono stati pubblicati molti volumi per ricordare degnamente il Sommo Poeta. E questo è un libro pensato per i più giovani.Una madre, precocemente scomparsa, è preoccupata per Vasco, il figlio quattordicenne bullo e viziato, appartenente a una nobile famiglia fiorentina, i Guidobaldi, molto nota e influente. Invia, quindi, sulla Terra Dante, novello Virgilio nel ruolo di guida, a convincere il giovane ribelle a raddrizzare il corso della sua esistenza, ad abbandonare la “selva oscura” nella quale si trova.Sbalzato nel 2000, Dante si adegua ai tempi: gioca a Fortnite, veste alla Rinascente, apprezza i McDonalds… L’unico legame con il passato il fatto che l’autore della “Divina Commedia” si esprima sempre e solo per terzine dantesche.Riuscirà Dante nell’impresa di far comprendere a Vasco i veri valori della vita?

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E SE DANTE TORNASSE SULLA TERRA?

LA PAROLA A UN LETTOREHo iniziato a leggere il libro di Garlando “Va all’Inferno, Dante!” una decina di giorni fa e mi ha appassionato sin dalle prime pagine. Quello che mi fa riflettere e mi stupisce è quanto possa essere ancora attuale uno scrittore che è vissuto nel XIII secolo. Garlando è riuscito con grande bravura a farlo rivivere ai nostri giorni e mi ha avvicinato ancora di più ad uno dei più grandi capolavori della letteratura italiana in un modo “leggero e divertente”, ma non per questo meno ricco di messaggi profondi e insegnamenti morali.Anche quello di Vasco è un viaggio importante, verso la rinascita, e il Sommo Poeta diventa per lui ciò che Virgilio è stato per Dante: un mentore, un maestro, una guida verso una “vita nuova”, dove poter indossare una nuova “skin”. Pagina dopo pagina mi sono trovato immerso in un mondo che non è così diverso dal mio: pure io, come Vasco, il protagonista, adoro il calcio, i videogiochi e preferisco una bella partita di pallone alla scuola. Mi “perdo” spesso dietro allo schermo di un pc, ma mi capita altrettanto spesso di “perdermi” tra le pagine di un libro e se, come questo, parla delle mie più grandi passioni, il gioco è fatto! Insomma, per dirla in gergo “stile Fortnite”...una VITTORIA REALE!

Diego Morittu, 2a A

vai all’inferno, Dante!

VIDEO DI PRESENTAZIONE DELL’OPERA CON PROTAGONISTA LUIGI GARLANDO

“La miglior bussola rimane il cuore.Vasco, fatti guidar dall’emozionee mai ti troverai dentro all’errore.Accogli e ascolta tutte le persone.Conosci, studia, leggi e gira il mondo.La vita è viaggio, non è mai stazione.E adesso andiam, di ore non abbondo.”

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sguardo

A cura della Prof. Cantarelli con i ragazzi della 3A Secondaria

uno al mondo che ci circonda

Daniela vive a San Polo di Torrile con il marito Luigi e i suoi due figli, Federico e Alessandro, rispettivamente di sei e undici anni.Con il lockdown temeva di non riuscire ad aiutare i figli a causa di una malattia genetica, che le ha tolto la vista più di tre anni fa. Nonostante questo problema, Daniela ha deciso di provare a seguire i suoi ragazzi in Dad da sola, senza avvalersi di un aiuto esterno. Ha avuto così l’occasione di passare più tempo con loro.Suo marito Luigi, essendo il gestore di un ristorante vicino a Colorno, è spesso impegnato ed è difficile che riesca a darle una mano. Farcela per lei è stata una soddisfazione enorme. È giusto, secondo Daniela, che ci siano stati scioperi e manifestazioni per il ritorno a scuola, ma dall’altra parte sottolinea come sia anche necessario ricordare quante persone siano ricoverate in terapia intensiva e in rianimazione. La Dad può essere considerata come un’occasione di formazione per i ragazzi (e non solo per loro), capace di instradarli verso il mondo di domani, sempre più digitalizzato. “Quando ho perso la vista sono diventata molto più emotiva, ho i miei alti e bassi, ma ho anche compreso che nella vita devi essere contento di quello che hai, cercando il più possibile di avere il controllo e sapendosi adattare alle avversità, anche con un po’ di necessaria improvvisazione”, queste le parole con cui si è espressa Daniela.Sicuramente quello che trasmettono le maestre non possono darlo i genitori ai propri figli, Daniela ne è consapevole, però vuole vedere in questa situazione il lato positivo: l’occasione di godersi la famiglia.

Una mamma non vedente

e aiuta i figli in Dadaffronta la malattia

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29uno sguardo al mondo che ci circonda

Una mamma non vedente affronta la malattia e aiuta i figli in Dad

La vita prima del Covid era piena di impegni e le possibilità di stare insieme, anche solo a guardare un film, erano rare e limitate ai giorni di festa. Ora la famiglia è più unita.Le lezioni in didattica a distanza non sono servite solo ai suoi figli, ma anche a lei: ha appreso tanto dagli insegnanti, comprendendo i suoi errori e l’importanza di stimolare i ragazzi a migliorare.Nel 2017, l’anno in cui Daniela ha perso la vista, il ristorante di suo marito ha avuto un drastico calo di clienti a causa della chiusura del ponte sul Po a Casalmaggiore.E in questo modo Luigi ha potuto passare più tempo a casa con lei e aiutarla ad affrontare i primi mesi difficilissimi di perdita di vista.Daniela ha dovuto reimparare un nuovo stile di vita, persino a camminare dritta.Un giorno è finita incastrata in un cespuglio di rose e non riusciva a liberarsi! La forza di andare avanti le è stata data dai figli e dal marito.Adesso vive di ricordi. Per lei è una grande sofferenza non avere la possibilità di vedere i suoi figli crescere.Ora la loro vita quotidiana deve essere organizzata in ogni aspetto, niente può essere lasciato alla casualità.

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Da questo articolo possiamo capire quanto sia importante non arrendersi, nonostante le difficoltà che la vita ci pone davanti.Daniela è una donna molto forte, con tanta voglia di essere utile alla sua famiglia.È veramente molto bello l’insegnamento che ci trasmette. Lei, nonostante la vita le abbia tolto una cosa importantissima, la vista, va avanti con una spinta incredibile, con una grinta e un ottimismo invidiabili... riesce a vedere elementi positivi anche nella DaD!

30 uno sguardo al mondo che ci circonda

Manuela Larini, Celeste Piovani, Elisa Mentani 3^ A

LA NOSTRA RIFLESSIONE

“La vita è bella e deve essere vissuta a colori” Daniela

“Non mi considero una donna forte - continua - ma piangersi addosso non serve a nulla. Se non avessi mio marito, però, forse oggi non sarei a questo punto. È facile dire ‘restiamo insieme nel bene e nel male’ con le promesse di matrimonio, ma io sono stata davvero fortunata ad avere vicino la persona giusta”.

Una mamma non vedente affronta la malattia e aiuta i figli in Dad

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sguardo

A cura della Prof. Cantarelli con i ragazzi della 3A Secondaria

uno al mondo che ci circonda

Il 7 aprile 2021 il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e la presidente della Commissione europea, Ursula von Der Leyen, sono andati in visita in Turchia per cercare di migliorare i rapporti tra questo Paese e l’Unione europea. Dopo essere arrivati ad Ankara, sono stati ricevuti in una sontuosa sala riunioni da Erdogan, l’attuale presidente della Repubblica di Turchia, ma, nella stanza in cui sono stati fatti accomodare, erano presenti soltanto due poltrone: il presidente turco ha subito preso posto, offrendo la seconda a Michel, mentre la von Der Leyen è stata lasciata in piedi. Perplessa e incerta su come affrontare la situazione inaspettata, la donna si è limitata a fare un gesto con la mano accompagnato da un “ehm”, suono con cui ha espresso in modo breve e chiaro il suo disappunto. Alla fine è stata fatta sedere in un divano beige a circa quattro metri di distanza dai due uomini. Di fronte a lei si trovava il ministro degli esteri turco, Mevlut Cavusoglu, che, secondo il protocollo diplomatico, riveste un ruolo inferiore.

Questo episodio, grazie anche a un video diventato virale, ha sollevato non poche critiche e questo “sgarbo diplomatico” è stato ribattezzato “sofagate”.

Il “sofagate”: scelta consapevole e sessista o gaffe?

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Il presidente del Consiglio europeo Michel, accusato dai più di non aver lasciato il posto alla von Der Leyen si è espresso in questo modo: “Ho avuto qualche se- condo per decide- re l’atteggiamento da avere. Sul momento, la mia impressione è stata che una eventuale reazione avrebbe messo in dubbio il lungo lavoro diplomatico che aveva preparato la nostra visita. Inoltre, non volevo avere nei confronti della signora von der Leyen alcun atteggiamento paternalista. Detto ciò, rispetto le opinioni contrarie e capisco le critiche che mi sono state rivolte”. Ha poi aggiunto: “Mi spiace molto per l’accaduto. Ho già espresso il mio rincrescimento alla signora von der Leyen e a tutte le donne. Vi assicuro che da allora non dormo bene la notte e che nella mia testa ho riavvolto il film dell’episodio decine di volte. Assumo la mia parte di responsabilità. Dovremo evitare situazioni di questo tipo in futuro.”A sua volta anche la vittima di questo trattamento ha voluto dire la sua: “Mi sono sentita sola come donna, come presidente e come europea”. Usa anche termini come “umiliazione” e “solitudine” per descrivere il comportamento avuto dal collega.Sulla questione si è espresso anche il nostro presidente del consiglio, Mario Draghi, che ha usato parole veramente dure vero Erdogan, parole che stanno creando problemi nei rapporti tra Italia e Turchia: “Non condivido assolutamente il comportamento di Erdogan nei confronti della presidente Von der Leyen, credo non sia stato appropriato. Mi è dispiaciuto tantissimo per l’umiliazione che Von der Leyen ha dovuto subire. La considerazione da fare è che con questi dittatori di cui però si ha bisogno di collaborare, o meglio di cooperare, uno deve essere franco nell’esprimere la differenza di vedute, di comportamenti, di visioni, ma pronto a cooperare per gli interessi del proprio paese.”

32 uno sguardo al mondo che ci circonda

Il “sofagate”: scelta consapevole e sessista o gaffe?

IL VIDEO IN CUI VON DER LEYEN RIMANE SENZA POLTRONA

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33uno sguardo al mondo che ci circonda

DUE FOTO A CONFRONTO: GLI OSPITI NON SONO TUTTI UGUALI

2021: due sole poltrone, una per il padrone di casa, Recep Tayyip Erdogan, e una per il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Per la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è stato riservato un divano a notevole distanza dai due uomini.

2015: in occasione del G20 sono state preparate tre poltrone uguali per Erdogan, per il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, e per il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker

A parer nostro, se il presidente Michel avesse ceduto il posto alla collega, si sarebbe mostrato coerente con i valori del mondo occidentale. Non serve a nulla, infatti, parlare di battaglie per la parità dei sessi, quando in realtà l’Europa è la prima a non dimostrare ciò che viene esaltato e predicato da anni. Anche questa è l’ennesima testimonianza, che la strada per la effettiva parità tra uomini e donne è ancora un sogno da realizzare.

Il “sofagate”: scelta consapevole e sessista o gaffe?

LA NOSTRA RIFLESSIONE

ITALIA. Una sedia vuota lasciata al centro dell’emiciclo dell’aula della Camera per condannare l’accoglienza riservata in Turchia alla presidente della Commissione europea.«Un’offesa a tutte le donne e alla Ue, perché offendere von der Leyen significa offendere l’Europa e quello che essa rappresenta sul tema dei diritti umani e delle donne.»

UN GESTO SIMBOLICO

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34 uno sguardo al mondo che ci circonda

IL SOFAGATE VISTO CON IRONIA Il “sofagate”: scelta consapevole e sessista o gaffe?

Dieci anni dopo averla lanciata, la Turchia di Erdogan abbandona la Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne. Con un decreto pubblicato in piena notte, il presidente consuma l'ultimo strappo con l’Europa dei diritti, archiviando il primo documento vincolante sul tema a livello internazionale, che per paradosso venne aperto alla firma nel 2011 proprio nella metropoli sul Bosforo e Ankara ratificò per prima l'anno dopo.Un’inversione a U che scatena la rabbia delle donne turche, scese

in piazza a migliaia contro la decisione, e suscita allarme e indignazione in tutto l’Occidente. “Un enorme passo indietro che compromette la protezione delle donne”, denuncia il Consiglio d’Europa, promotore del testo firmato finora da 45 Paesi e dall'Ue.

(22/03/2021; Ansa.it)

Turchia lascia la convenzione contro la violenza sulle donne "Mina l’unità familiare e

incoraggia i divorzi"

Arianna Gueli e Chiara Rizzuto 3^ A

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35A cura della Prof. Cantarelli con i ragazzi della 3A Secondaria

Ciao a tutti, fedeli lettori! Stiamo per arrivare al capolinea della nostra rubrica. Per il mese di aprile vi proponiamo citazioni tratte da film degli anni ‘90.

Speriamo che siano di vostro gradimento! A fine rubrica troverete l’indicazione di un film che, secondo noi, vale la pena vedere!

“Se c’è una cosa che posso assicurarti è che i miei occhi non smetteranno mai, e dico mai, di guardarti ogni volta, come se fossi la cosa più bella di questo mondo.”

La vita è bella (1997)

“Edward: ‘Che cosa vuoi, Vivian?’Vivian: ‘Voglio la favola.’”

Pretty woman (1990)

“Stavo pensando che di tutte le piste di questa vita, la più importante è quella che conduce all’essere umano. Penso che tu sei su questa pista e questo è bene.”

Balla coi lupi (1990)

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UN FILM DA NON PERDERE

Arianna Gueli e Chiara Rizzuto 3^A

ciak si cita!

Il film, di cui vi parleremo in questo numero di “T-generation”, è intitolato: “Edward mani di forbice”.

Si tratta di un film del 1990, una fiaba fantastica e drammatica diretta da Tim Burton. Johnny Deep interpreta il protagonista e al suo fianco c’è Winona Ryder nel ruolo di Kim.La storia è narrata da un’anziana, che racconta alla nipotina la sensazionale storia di Edward, un uomo artificiale, che al posto delle mani ha lunghe e affilate forbici. Creato da uno scienziato, è restato però incompleto a causa della morte del suo inventore. In seguito a ciò il ragazzo si ritrova per lungo tempo a vivere da solo in una villa isolata. Un giorno una donna, Peggy, arriva nella casa gotica dove si trova Edward, lo incontra e, constatata la sua bontà d’animo, decide di portarlo a casa con sé e di “adottarlo”. Da quel momento inizia per Edward la vita tra gli umani. All’inizio la sua abilità nel creare sculture con i cespugli e tagli di capelli originali lo fa benvolere da tutto il quartiere, ma poi…Siamo riusciti a incuriosirvi? Per chi ama il romanticismo possiamo anticipare che Peggy ha una figlia adolescente, Kim, e quindi… Anche qui non vogliamo dire di più. Buona visione a tutti!

Arianna Gueli e Chiara Rizzuto 3^A

TRAILER

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angolo della musicaA cura della Prof. Martini con i ragazzi della classe 1A Secondaria

l’

Venerdì 23 aprile alcuni ragazzi della classe 5° dell’ elementari è venuta in classe 1°A per assistere a una lezione di musica nella quale abbiamo fatto la Body percussion e abbiamo suonato gli strumenti.

Cos’è la Body Percussion?La Body Percussion è la percussione del corpo, cioè utilizzare il nostro corpo come uno strumento musicale a percussione.Noi come canzone per la body percussion abbiamo scelto:THE NIGHTS di Avicii.Per la body percussion abbiamo usato vari tipi di gesti tra qui:il battito del palmo delle mani,il battito delle mani sul petto,lo schiocco delle dita,il battito dei piedi e tanti altri.Qui sotto abbiamo messo alcune foto di un musicista che ci mostrano anch'esse vari modi possibili per fare Body Percussion.

Body percussion e strumenti suonati da noi ragazzi

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38 l’angolo della musica

Come base musicale abbiamo scelto: MOZART - Eine Kleine Nachtmusik.Ci siamo molto divertiti tutti e “il tempo” è passato molto rapidamente.Nonostante fosse la prima volta che i ragazzi di quinta suonassero con noi, non si è percepita alcuna differenza. Speriamo che, dopo questo incontro, i nostri amici di quinta non siano più così tanto spaventati di passare alle medie!!!!!

Nella seconda parte dell’incontro abbiamo utilizzato lo strumentario Orff, una serie di strumenti a percussione professionali utilizzabili però da noi ragazzi. Con questi strumenti abbiamo creato una piccola orchestra.Per suonare abbiamo usato diversi strumenti:-i cimbali oppure chiamati tamburelli. -le maracas.-i triangoli.-i legnetti.-Guiro Tone Block.

Body percussion e strumenti suonati da noi ragazzi

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3939

A cura di Pietro Morini e Vasco Montanari 2C Secondaria

“Questo libro è stata un'idea venuta così dal nulla, poi ne ho parlato con il mio amico Vasco e ha accettato. Ci eravamo ispirati al famosissimo gioco Among Us perché aveva le caratteristiche più comparabili a un libro giallo. Ci trovavamo tutti i Venerdì e tutte le volte scrivevamo un capitolo. Dopo un mese il libro era pronto ma c'erano alcuni errori che siamo riusciti a risolvere grazie alla Prof. Caiulo, la nostra Prof. di Italiano Finito di correggere il libro la Prof. ci propose di pubblicarlo sul giornalino e io e il mio compagno scrittore eravamo molto entusiasti e infatti ci siamo riusciti. Buona lettura." Pietro

usamong

Nove astronauti furono spediti nello spazio per un test: dovevano trovare altri pianeti con forme di vita. I personaggi avevano tute distinte e si chiamavano in base al loro colore: Rosso, Giallo, Verde, Viola, Arancione, Azzurro, Bianco, Nero e Marrone. Purtroppo, nella navicella c’erano dei piccoli guasti che ognuno di loro aveva il compito di aggiustare. La nave aveva diverse stanze: la Caffetteria, nella quale si trovava il bottone dell’emergenza, l’Armeria, dove erano posizionati i cannoni, l’Ossigeno, dove veniva creato e rilasciato l’ossigeno, Navigazione, in cui si poteva manovrare la nave, gli Scudi, che proteggevano la nave dai diversi asteroidi, le Comunicazioni, dove si comunicava con la Terra, Amministrazione, dove ci si poteva rilassare, Storage, dove venivano conservati i diversi materiali e appesi al soffitto degli argani a pulsante, la Centrale Elettrica, in cui veniva fornita l’energia per le luci, Energia Sud ed Energia Nord, dove veniva fornita l’energia per i motori, il Reattore, che faceva funzionare i motori, la Sicurezza, nella quale si trovavanole telecamere sparse per la nave, la Sala Operatoria, nel caso di eventuali feriti, e altri condotti per l’aria.

Un viaggio nello spazio

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40 among us

among us

Una spregevole notizia

Gli astronauti iniziarono a girare per la nave: Verde andò con Giallo e Arancione nella Centrale Elettrica, Azzurro, Bianco e Nero si recarono in Navigazione, Bianco si diresse da solo in Ossigeno e Rosso e Viola andarono in Amministrazione. Mentre Rosso aggiustava i quattro pannelli dei cavi e Viola passava la carta di identità nel lettore, sentirono un rumore di un condotto di areazione che si apriva proveniente dalla Centrale Elettrica e subito dopo una sirena che disse loro di tornare al tavolo della Caffetteria. Arrivati lì, Rosso disse:“Che cosa è successo?” In quel momento intervenne Arancione che disse: “Ho visto Verde uccidere Giallo davanti a me e scappare attraverso un condotto dell’aria!” Verde intervenne dicendo:“Non è vero! Io ho visto Arancione uccidere Giallo e scappare per il condotto!” Poi intervenne Azzurro, dicendo:“Io,Bianco e Nero eravamo insieme dall’inizio in Navigazione”. E Rosso:“Invece io e Viola eravamo insieme in Amministrazione” . Ci fu un battibecco per cinque minuti, quando Rosso riprese:“Io aspetterei di avere prove più concrete.” Così se ne tornarono a girare per la nave, ignari di quello che stava per accadere loro.

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41A cura di Marco Orlandini 2C e Najwa Daoudi 2B Secondaria

a proposito di... storiaNelle ultime settimane abbiamo studiato, nel programma scolastico di storia, la Rivoluzione Industriale.Un fatto che mi ha colpito è stata l’invenzione della macchina a vapore, pertanto ho realizzato queste due Power Point sulle locomotive a vapore e sulle navi a vapore.Spero che con queste presentazione vi abbia schiarito le idee su questi due argomenti che hanno rivoluzionato il corso della storia!

Spero che con queste presentazione vi abbia schiarito le idee su questi due argomenti che hanno rivoluzionato il corso della storia! Marco Orlandini

I TRENI

A VAPORE

Ci eravamo lasciati, alcune settimane fa, con un confronto tra Peste e Covid proposto dai ragazzi di 2B; ora ho immaginato un duello “all’ultimo sangue” tra queste due piaghe dell’umanità… come fosse una sfida tra passato e presente. Chi vincerà?

Najwa Daoudi

LE NAVI

A VAPORE

Peste VS Covid

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42 A cura della Prof. Caiulo con i ragazzi della classe 2C Secondaria

Un’officina di

Dall’Inferno al Purgatorio: gli alunni della 2^ C hanno creato un “regno di mezzo” a modo loro, immaginandolo come un... OSPEDALE! Proprio così: se per Dante è un’enorme montagna la via che conduce le anime verso la Beatitudine eterna, i ragazzi hanno avuto un’idea diversa e l’hanno concretizzata in questo modo: un ospedale a otto piani, con reparti diversi in base alle categorie di “malati”, i penitenti, da curare. Il Purgatorio è per loro il luogo in cui si può guarire dalle malattie, per poi proseguire il viaggio... “più sani”…I mali/peccati sono stati suddivisi in tre macroaree (ambiente, tecnologia e personalità), visibili nella parte alta del cartellone, che identificano i vari reparti a partire dal secondo piano (al primo vi è la sala d’attesa).Per intenderci, a titolo d’esempio: chi non avrà avuto rispetto per il nostro pianeta sarà destinato al reparto dei “non ambientalisti”; chi sarà stato bugiardo o presuntuoso si curerà nel reparto “personalità” e così via. Un ascensore, che nel cartellone sale e scende realmente (!), porterà ciascuno nella destinazione appropriata.Questi i vari peccati: asociali, “pregiudicatori” (inteso come coloro che sono offuscati dal pregiudizio), chiacchieroni, bugiardi, bulli, viziati, rinunciatari, ficcanaso, presuntuosi, egoisti, maltrattatori di animali, inquinatori, vandali, No-Covid, Terrapiattisti, dipendenti, videogamer, hacker… ce n’è davvero per tutti i gusti!

letteratura creativa

Fortunatamente, tutti questi peccatori hanno una seconda possibilità: speriamo che le medicine facciano il giusto effetto!Prof.Caiulo

idee e creatività

P.S. Un plauso speciale a

Veronica Pensato che ha

avuto l’idea, e in pochi

minuti l’ha realizzata, dell’omino nell’ascensore

(v.foto). Un paio di sassi,

bastoncini e foglie...et voilà!

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4343

A cura dei ragazzi e delle ragazze dell’IC Traversetolo

Al RanchGLI INVIATI

DAL RANCH

Eccoci di nuovo in diretta dal Double J. Ranch.Oggi vi mostriamo le attrezzature che servono per agevolare il nostro lavoro coi cavalli. Sono veramente tante ma non è necessario utilizzarle tutte contemporaneamente.Ognuno di questi attrezzi ha un utilizzo specifico.

Come potete vedere nelle foto sotto, abbiamo appeso al recinto del ranch coperto, tutto il materiale di cui necessitiamo.

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GLI INVIATI DAL RANCH

Al ranch

I cowboys e le cowgirls

dell’I.C. di Traversetolo

FEATHERLING 2 corde, con un moschettone che si attaccano a destra e a sinistra del sinistra della capezza, che ti permettono di lavorare con il cavallo rimanendo dietro al suo posteriore.

I primi esercizi con i cavalli li abbiamo fatti a terra utilizzando lo stick con il cordino per noi e la capezza con attaccata la corda da 7 metri per i nostri cavalli.

In ordine, partendo dalla vostra sinistra troviamo:

THE HALTER

La capezzaLEAD ROPE

Longhina22’ FOOT LINE

Corda di 7 metriNATURAL HACKMORE Capezza con redini

45’ FOOT LINE Corda da 14 metri

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45A cura di Elisa Ferrari con ex alunni dell’IC Traversetolo

gioia al giornouna

Un brano La musica conclude il nostro cammino nel sentirci vicini là dove ci sono emozioni che accomunano tutti.I ragazzi e le ragazze hanno scelto alcuni brani in cui si riconoscono per stati d’animo e sensazioni. Grazie e buon ascolto.

al giorno

Francesco C. e Alessandro:

abbiamo scelto questa canzone “Lady” di Sangiovanni perché

parla dell’amore adolescenziale che riguarda noi ragazzi

Syria, Sofia G. e Viola: abbiamo scelto “Generazione” degli Psicologi perché rappresenta un po’ il

nostro periodo dell’adolescenza.

Matthew, Corrado, Tommaso G. e Francesco P.: abbiamo fatto un lavoro di gruppo e abbiamo scelto “Estate80” degli

Psicologi. Abbiamo scelto questa canzone perché ci dà un’atmosfera estiva e come si sa l’estate per noi ragazzi è un momento di libertà,

spensieratezza e di svago. Ma purtroppo in questo periodo queste emozioni sono venute in secondo luogo. In primo luogo, sono venuti il

rispetto, un occhio di riguardo per tutte le persone intorno. Quindi meno spensieratezza e libertà ma più responsabilità. Nonostante queste

restrizioni cerchiamo di rimanere uniti il più possibile.

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46 una gioia al giorno

Un brano al giorno

Aida, Margherita e Francesca: la canzone che abbiamo scelto è “Futuro”

degli Psicologi perché la musica è importante nella vita di tutti i giorni e ognuno di noi ascoltandola va in un

mondo tutto suo, ogni canzone ha un suo significato e in alcune canzoni riusciamo

addirittura a identificarci. Abbiamo scelto questa canzone proprio per questo

motivo.

Giorgia e Veronica: abbiamo scelto “Price Tag” di Jessie J perché

questa canzone ci riporta ai tempi della nostra

infanzia passata insieme.

Elisa e Simone: abbiamo scelto “Il pescatore” di Fabrizio De

André, perché abbiamo visto di recente la versione live che ci ha fatto sentire tutta la forza

della musica e per questo pescatore in cui ognuno può ritrovare qualcosa di sé.

Niccolò: ho pensato di scegliere

“Tutto Ok” degli Psicologi

Matilde e Sofia P.: scegliamo “Superclassico” di Ernia perché

è stata la canzone che più ci ha accompagnate questa estate. Ci ricorda

tantissimi momenti belli e spensierati che abbiamo vissuto insieme e ci fa ritornare

felici anche quando non lo siamo!

Fabio: ho scelto “Superclassico”. A me piace la parte che dice che stando vicino vediamo meglio i difetti, perché mi è capitato che

avvicinandosi troppo a una persona, ci si vede senza filtri e dopo un po’ magari qualcuno si

stanca e si allontana.

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nonni47A cura di Cecilia Gilioli con i nonni di Villa Pigorini.Grossi

Dai nostri cari nonni di Villa Pigorini - Grossi

il tempo dei

Festa della Donna Gli anziani della Casa di Riposo”Villa Pigorini” hanno ricordato, l’8 marzo, la FESTA DELLA DONNA.I nostri anziani hanno festeggiato questa ricorrenza giocando a tombola con ricchi premi e hanno gustato un pranzo allettante e appetitoso, la torta fritta con salume, servito su piatti colorati.La torta fritta è stata preparata dallo chef Marco.È stata veramente una giornata gioiosa, allegra e piena di risate.

Come più volte pronunziato, ogni persona è una risorsa, tanto più l’anziano che ha accumulato sapienza e saggezza.Qui di seguito voglio riportare due pensieri di alcuni ospiti della struttura sul significato della “donna”.

“La donna…”

“La donna è l’angelo della casa.

la donna è l’angelo del focolare.

la donna è il pilastro della casa ed è la regina.

senza di lei la casa è nulla.”

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48 il tempo dei nonni

“Frase per la festa della donna”“Il dono più bello che potessimo ricevere è quello di essere

ciò che siamo: donne.abbiamo il compito più difficile da gestire,

l’essere mamma con dolcezza, tenerezza e amore.l’essere moglie nel gestire la famiglia con pazienza, con

comprensione e con affetto.auguri a tutte le donne.”

Festa della Donna

Voglio dedicare uno spazio nel giornalino per parlare di donne memorabili, una in

particolare: Madre Teresa di Calcutta, la santa degli ultimi.

Dedico questo minimo spazio a questa meravigliosa donna perché,

quando mi fermo a parlare, ad accarezzare e stringere

le mani dei “miei nonni” penso a lei, alla sua straordinaria bontà,

alla sua devozione per il prossimo, per gli ultimi, al suo cuore grande,

ricolmo di amore di Dio,di un amore misericordioso

e pietoso. Questo lavoro lo considero una MISSIONE: una MISSIONE DI AMORE.

AMARE È PRENDERSI CURA DELLA SOLITUDINE

DELL’ALTRA SENZA MAI PRETENDERE DI

COLMARLA E NEPPURE DI CONOSCERLA.

QUANDO TI PRENDI CURA DI UNA PERSONA

VINCI SEMPRE.Cecilia Gilioli

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Dai nostri cari nonni di Villa Pigorini - Grossi

Vi voglio presentare un’ospite o meglio un’artista, amante della lettura e della musica che risiede nella casa di riposo di “Villa Pigorini”.Claudia si è voluta raccontare cosa giocava da bambina.“Claudia mi spiega che i bambini allora in genere non avevano tanti giocattoli neanche un quarto di giocattoli di quelli che ci sono adesso.Lei abitava in Sicilia, a Noto, un paese interamente barocco e lei stava in una di queste case, in una di queste vie su uno di quei balconi.Il suo tempo lo trascorreva a guardare la gente che andava a passeggio o andava al bar a prendere il caffe o una granita.Di giocattoli veri e propri, aveva una bambola di porcellana ma era vietato toccarla perchè si poteva rompere. La bambola restava seduta su un mobile.Inoltre, si ricorda, che giocava a “il gioco della campana”. Con un gruppetto di 5/6 bambini.Questo gioco consisteva nel tracciare le linee sull’asfalto e sul terreno con un gessetto.Ricorda un’infanzia semplice e serena.I bambini si divertivano con poco e con tanta fantasia.”

Claudia...i giochi di ieriil tempo dei nonni 49

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Dai nostri cari nonni di Villa Pigorini - Grossi

Quando ho conosciuto Ugo era appena finita la guerra.Avrò avuto 18 o 20 anni, non ricordo. Lui aveva 5 anni più di me. Ci siamo conosciuti a basilicanova, mi è piaciuto subito.Siamo stati fidanzati due o tre anni, poi ci siamo sposati. Il mio abito bianco l’ho cucito personalmente, facevo la sarta ed ero molto magra.Lavoravo molto, confezionavo abiti da cerimonia e di diverso genere.Ugo era un contadino, un gran lavoratore. Gli ho sempre voluto tanto bene. Delle mie amiche si lamentavano dei loro uomini. Io mai. Siamo sempre andati d’accordo.Dal nostro amore sono nate due figlie, Liviana e Fabrizia, che sono sempre state brave, già da ragazzine.

L’amore ai nostri tempi…di Giuseppina e Ugo

il tempo dei nonni

Giuseppina non aggiunge altro…i ricordi si inceppano nel corso della rievocazione. Mi dice: ”non mi ricordo più…sono vecchia”.Lei ha superato i 90 anni, lui, morto a maggio del 2020,aveva 100 anni.. Lo vedevano tutti quando suo marito, che non mancava di venirla a trovare ogni volta che poteva, rappresentava il centro di una vita spesa nel matrimonio. Ugo è sempre stato in grado di farla sorridere, di tenere le fila dei discorsi talvolta sconnessi,UNA STORIA SEMPLICE, UNA STORIA VERA.

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C’era una volta, una giraffa di nome Gina. Viveva nella Savana, con sua mamma Wanda, amava fare lunghe passeggiate nel bosco e brucare foglie di acacia.Trascorreva molto tempo a fantasticare e ad inventare giochi solitari. In passato, aveva provato a fare amicizia e giocare con gli altri animali della Savana, ma era andata male. Ogni volta tutti la guardavano, come dire, dal basso all’alto.Se c’era un segreto segretissimo in circolazione, l’ippopotamo Leo, il rinoceronte Rino, la zebra Ara e il facocero Ciccio, bisbigliavano tra loro, ognuno all’orecchio dell’altro.-“Ehi, voglio saperlo anch’io!”-“No, tu no! Hai il collo troppo lungo, arrivare al tuo orecchio è impossibile!” Le rispondevano.Cosicchè finiva che tutti sapevano il segreto, che doveva assolutamenterestare segretissimo, tranne lei.

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LibrinMente

A cura di Simona Perosce - Associazione Scambiamente

La GiraffaTesto di Andrea Sara Bagella e Simona Perosce. Illustrazioni di Lisa Melandri

Una volta aveva anche provato a giocare a nascondino con loro nella radura, ma, giacchè c’erano solo sassi e cespugli, non era riuscita a nascondersi da nessuna parte e così le era toccato fare solo la conta. Per non parlare del fatto che nessuno si era divertito, perché lei, dall’alto, vedeva tutti e scopriva subito i nascondigli.-“Che noia!” Aveva detto Rino.-“Anche io mi annoio, cosa credi?” Gli aveva risposto Gina.-“Con quel collo così lungo non puoi giocare a nascondino con noi! E’ meglio che tu vada via!” La incalzò Leo.-“Che simpatia! Sapete che vi dico? Giocate pure ai vostri barbosissimi giochi e buon divertimento!”Quella sera aveva pianto tanto a casa, e si era detta che non avrebbe più chiesto a nessuno di giocare con lei.-“Odio questo mio collo così lungo! E’ tutta colpa sua se non ho amici!”-“Finchè lo odierai, non riuscirai a star bene con gli altri. Fa parte di te, accettalo e fai prima di tutto amicizia con lui!” Le aveva detto con fermezza mamma Wanda, asciugando le sue lacrime.Fare amicizia con il suo collo? Facile a dirsi ma non a farsi. Da allora Gina era diventata un tipo solitario, e preferiva starsene alla larga dagli altri animali.

Gina

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La Giraffa Gina

LibrinMente

Un giorno, mentre faceva una delle sue solite passeggiate tra gli alberi, aveva sentito dei lamenti. Seguendone il suono, era arrivata ad un enorme Baobab. Su uno dei suoi rami, c’era un’upupa che piangeva.-“Che ti succede? Perché piangi?”-“Sono ferita ad un’ala.”-“Com’è successo?”-“Mi ha sparato!”-“Chi?”-“Un bracconiere. Voleva catturarmi ma non ci è riuscito. E’ ancora qui vicino e non è solo, ce ne sono altri due.”-“Vieni, ti porto da mia mamma che curerà la tua ala. Come ti chiami?”-“Cora.”-“Io sono Gina!”

Con la bocca prese Cora e la pose sul proprio dorso. -“Mamma, prenditi cura di lei, si chiama Cora, ed è ferita ad un’ala. Io torno Presto.”-“Dove vai?”-“Te lo spiego dopo!”Andò a cercare gli altri. Li trovò nella radura che giocavano a Un, due tre stella.-“Ehi, devo dirvi una cosa importante!”-“Guarda chi si vede! Miss Collo Lungo.”

-“Ahahaha!”-“Ci sono i bracconieri, dovete andare subito via da qui, correte a nascondervi, dovete mettervi al sicuro. Ditelo anche ai vostri genitori. Verrò ad avvisarvi quando il pericolo sarà scampato.”-“Dici sul serio?” Chiese Ciccio.-“Mai stata più seria in vita mia.”Aveva abbassato il collo e aveva parlato alla loro altezza, o bassezza, sì insomma, al loro livello, come non aveva mai fatto prima, e loro questa volta l’avevano ascoltata in silenzio.-“Perché ci ho pensato solo adesso?” Si era detta.

Quando tutti si furono nascosti (già, avete capito proprio bene, le avevano creduto), lei rimase fuori a sorvegliare, fino a quando vide tre uomini con i fucili, che si avvicinavano.

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Con cautela, andò a nascondersi dietro un albero secolare altissimo, collocato in un punto da cui i bracconieri non avrebbero potuto vederla.I tre uomini erano stupiti di non vedere neanche un animale in circolazione, cosìattesero in agguato le possibili prede, per un tempo che a Gina sembrò interminabile. Sapeva che un solo movimento sbagliato le sarebbe costato la vita. Per fortuna, dopo tanto, si rassegnarono e decisero di rinunciare alla loro caccia. Quando finalmente furono abbastanza lontani, andò ad avvisare tutti gli abitanti del bosco, che i bracconieri erano andati via.-“Grazie, Gina. All’inizio pensavo che tu dicessi una bugia. Poi, dal nostro nascondiglio, io e papà li abbiamo visti passare! Se non fosse stato per te… si, ecco… voglio dirti… grazie!”Le disse Ara.-“Ci hai salvato tutti! Sai che ti dico? Che il tuo collo lungo non è poi così male, anzi è fichissimo. Grazie a lui hai potuto fare da vedetta, senza farci correre nessun pericolo.” Disse Rino.-“Grazie, Gina!”-“Grazie!”Quella sera, tutti gli animali della Savana, organizzarono una grande festa in onore di Gina.

LibrinMente

Parteciparono anche mamma Wanda e Cora, con l’ala fasciata, che da allora in poi, diventò un’assidua frequentatrice della loro casa, e non solo, diventò anche l’amica del cuore di Gina e compagna di giochi, insieme a lei, di Leo, Ara, Rino e Ciccio.

La Giraffa Gina

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LibrinMente

A cura di Simona Perosce - Associazione Scambiamente

Nata nel 2011 con l’obiettivo di sottolineare il valore sociale dei libri quale elemento chiave

della crescita personale, culturale e civile, Il

Maggio dei Libri è una campagna nazionale che invita a portare i libri e

la lettura anche in contesti diversi da quelli

tradizionali, per intercettare coloro che

solitamente non leggono ma che possono essere incuriositi se stimolati

nel modo giusto.Tutti possono contribuire organizzando iniziative che si svolgano fra il 23 aprile e il 31 maggio e

registrandole nella banca dati della campagna, sul sito ufficiale. Nella sua missione, Il Maggio dei Libri coinvolge in modo

capillare enti locali, scuole, biblioteche,

librerie, festival, editori, associazioni culturali e i

più diversi soggetti pubblici e privati.Amor… è il tema

dell’undicesima edizione

Nell’anno dedicato alle celebrazioni per il 700° anniversario della sua morte, Il Maggio dei Libri celebra Dante Alighieri declinando l’amore, uno dei temi cardine della sua produzione, in tre filoni ispirati ad alcuni dei più celebri versi: “Amor… ch’a nullo amato amar perdona“, “Amor… che ne la mente mi ragiona” e “Amor… che move il sole e l’altre stelle“.Amor… sottolinea la potenza e la centralità del sentimento, quello che alla fine vince sempre e che è il più autentico eroe dantesco, e richiama anche il profondo legame che si crea fra libri e lettori, fra le storie scritte e le esperienze sempre diverse che se ne hanno leggendoli.E QUINDI USCIMMO A RIVEDER LE STELLE...L’associazione Scambiamente parteciperà a Il maggio dei libri con l'iniziativa “E quindi uscimmo a ritrovar le stelle”.Per tutto il mese di maggio le casette dei libri per il book crossing di Traversetolo ospiteranno i versi del sommo poeta. In che modo? Con piccole pergamene, segnalibri artigianali e sassi (che diventeranno fermacarte) dipinti a mano contenenti citazioni tratte dai suoi poemi. Ognuno può crearne o farne fare ai propri bambini/ragazzi/amici con piccoli laboratori creativi, raccontando chi era Dante.Chi desideri aderire all'iniziativa può contattare Simona Perosce e/o portare le citazioni create su carta/legno/sassi nelle casette dei libri.

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55

25 aprile

A cura di Federica Merli - Associazione Un filo che unisce Cavriago

Mille papaveri rossi per ricordareMille papaveri rossi per celebrare, il 25 aprile, il 76° della Liberazione.Per quell’occasione Un Filo Che Unisce Cavriago realizzerà, all’in- terno del Parco del Multiplo, a Cavriago, un’installazione collet- tiva fatta di tanti papaveri rossi creati a mano, con diversi materiali, da una comunità intera e non solo: un vero e proprio evento partecipato.Un semplice papavero per ricor- dare, nel giorno della Liberazione d’Italia, i giovani soldati morti per la Patria.Perché proprio i papaveri? Perché c’è un antico legame tra il papavero e la guerra, un legame che ha fatto sì che questo fiore simboleggiasse per sempre con il suo colore rosso, il ricordo della guerra e del sacrificio di tanti giovani soldati.“I papaveri sono da sempre associati, per il colore rosso intenso, al sangue e, quindi, alle guerre. Le leggende hanno inizio addirittura con Gengis Khan, il leggendario imperatore mongolo. Si narra che il condottiero portasse con sé semi di papavero da spargere sui campi di battaglia dopo le vittorie: un modo per ricordare coloro che erano

caduti e, allo stesso tempo, segnare per sempre con il colore rosso il ricordo della guerra.Nel mondo anglosassone il papavero comune è tradizionalmente associato alle vittime della Prima e Seconda Guerra Mondiale. I caduti di queste guerre, nel Remembrance Day inglese, sono ricordati portando all’occhiello un piccolo papavero rosso”.

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56 25 aprile

Per la realizzazione di questa installazione è stato chiesto l’aiuto e la collaborazione della comunità intera di Cavriago e non solo. Verranno realizzate due installa- zioni gemelle a quella di Cavriago, una a Villa Cella ad opera del gruppo Le Farfalle Di Cella, ed una a Traversetolo grazie alla collabo- razione con l’associazione Scam- biamente presso la casetta dei libri presente al PARCO PRADA.Ciò che renderà unico l’evento sarà proprio il suo esser diventato, in corso d’opera, un evento fortemente partecipato, alla chiamata per la creazione dei papaveri, infatti, hanno risposto, inaspettatamente, anche gruppi e associazioni di diverse parti d’Italia: sono arrivati papaveri dalle “Zucche allegre di Manziana”, in provincia di Roma, ma anche dalle donne del Circolo Acli Bissola di Capurso,in provincia di Bari.Le collaborazioni non sono finite qui, infatti, man mano che il progetto prendeva corpo si sono uniti all’iniziativa anche altri gruppi, a Traversetolo, ad esempio è nata una collaborazione tra Scambiamente e il Gruppo Alpini, legàmi fondamentali che hanno dato un significato ancora più profondo all’evento.

E così sono arrivati papaveri da ogni dove, da cittadini che avevano voglia di partecipare a gruppi di lavoro a maglia e all’uncinetto ma anche organizzazioni giovanili come “6/13 SPAZIO RAGAZZI TRAVERSETOLO” che ha realizzato tanti papaveri rossi riciclando le bottiglie di plastica!In un momento così delicato che l’Italia intera sta attraversando, da un anno a questa parte, attraverso queste collaborazioni che varcano confini e annullano distanza, abbiamo riscoperto il valore e il significato di camminare fianco a fianco verso una meta comune.... siamo tante tessere di un unico puzzle, perché da soli non si va da nessuna parte.

Mille papaveri rossi per ricordare

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barzellettiamoA cura di Gabriele Zambrelli

Se vorrete che la vostra storia, la vostra barzelletta venga pubblicata, scrivetemi a [email protected]

Ciao ragazzi,ci risentiamo su T-GENERATION per fare ancora due risate insieme grazie a qualche barzelletta e perché no, anche grazie a qualche freddura che aiuta sempre l’umore.

Due pecore si fissano per degli istanti

interminabili. Alla fine una dice

all’altra…con aria di sfida: Beh ?

Due compagni di classe durante l’intervallo:

“….hai mai visto un elefante nascosto dietro un filo d’erba?”

“No…”“allora si è nascosto molto bene”

Al cinema un signore ha al suo fianco un cagnolino che segue attentamente il film. Un tizio incuriosito: “è incredibile, guardi il suo cane come segue il film.” Il padrone risponde: “È vero, strano, eppure il libro non gli era piaciuto…”

Quindi, dopo averne raccolte alcune, eccole pronte per voi.

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58 barzellettiamo

Tre pomodori camminano per strada.Papà pomodoro, mamma pomodoro e il pomodorino.Il pomodorino cammina con aria svagata e papà pomodoro si arrabbia dicendogli: “stai concentrato”

Riuscirà il gatto a raggiungere il topo? Che strada dovrà prendere?……...mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmh, non è facile!!!

E l’elefante, quale percorso dovrà fare per aggiudicarsi qualche nocciolina?

A presto ragazzi, buonisssssssssssssssssssssssima giornata a tutti.

Bene, a questo punto non resta altro che salutarci e ci aggiorneremo nel prossimo numero ma mi raccomando, se volete che vengano pubblicate vostre barzellette,

vostri indovinelli, vostri umorismi per far sorridere altri ragazzi, dovete solo scrivere alla mia mail: [email protected]

Ad un convegno di pulci ognuna sta parlando con altre quando una

chiede ad un’altra: “come sei arrivata qui?”

La pulce risponde: “ho preso un cane”

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A cura di Giorgia Parmigiani., Emanuela Conversi., Alessandra Sofisti e Cristina Ramuschi

fuoripaginanote dalla biblioteca di Traversetolo

Per il numero di aprile le pagine di questa rubrica, si trasformeranno in radici, tronco, rami e foglie: cosa sono diventate? Ma certo! un ALBERO, un essere vivente straordinario, complesso, ricchissimo, dove, come nell’essere umano, non ce né uno, uguale ad un altro. All’albero dedichiamo Fuoripagina, con tante belle idee per letture di tutti i tipi, con qualche proposta per qualche “mano abile” che abbia voglia di creatività e colore o anche solo per chi desidera tuffarsi nel verde brillante di una chioma o immaginarsi i profumi dei fiori di pesco o di ciliegio appena sbocciati, o ancora appollaiarsi sopra un ramo a farsi cullare dal vento.

Buona lettura tra questi alberi…ehm..tra queste pagine!

“Mi dispiace” disse l’albero, “io non ho soldi. Ho solo foglie e mele. Prendi le mie mele, ragazzo, e vendile in città. Così avrai dei soldi e sarai felice”.

“Sin dall’infanzia io ho osservato molto attentamente le foglie gli alberi e l’erba e non ho mai visto due esemplari assolutamente uguali. Certo, possono assomigliarsi molto, tuttavia nell’esaminarli con cura ho trovato che si differenziano sensibilmente tra di loro.”Okute Oglala- Indiano d’America

C’era una volta un albero che amava un bambino. Ogni giorno il bambino arrivava e raccoglieva le sue foglie che intrecciava in corone per giocare al re della foresta. Si arrampicava sul tronco, si dondolava sui rami,. Insieme giocavano a nascondino e quando il bambino era stanco, si addormentava alla sua ombra. Il bambino amava l’albero. E l’albero era felice. Ma il tempo passò. Il bambino crebbe. E l’albero restava spesso solo. Poi un giorno il ragazzo tornò dall’albero e l’albero disse: “ Vieni ragazzo, arrampicati sul mio tronco, dondolati sui miei rami, mangia le mie mele, gioca alla mia ombra e sii felice.” “Sono troppo grande per arrampicarmi e giocare” disse il ragazzo. “Voglio comprarmi un sacco di cose e divertirmi. Voglio un po’ di soldi. Puoi darmi dei soldi?”

L’alberoTesto tratto da:

di Shel Silverstein Salani Editore Premio Andersen 2015

Aforisma

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E ora proviamo a sbizzarrirci creando i nostri alberi fioriti, di seguito qualche idea con materiali di riciclo e molta fantasia.

con la pasta

semi di zucca colorati

rotolo di carta igienica e

cartoncino

Allora il ragazzo si arrampicò sull’albero, raccolse le mele e le portò via. E l’albero era felice. Ma il ragazzo rimase lontano per molto tempo … e l’albero era triste. Poi un giorno il ragazzo tornò e l’albero fu scosso dalla gioia e disse: “Vieni, ragazzo, arrampicati sul tronco e dondolati sui rami e sii felice”. “Non ho tempo per arrampicarmi sugli alberi” disse il ragazzo. “Voglio una casa che mi ripari dal freddo” disse. “Voglio una moglie e dei bambini quindi mi serve una casa. Mi puoi dare una casa?” “Non ce l’ho rispose l’albero. Il bosco è la mia casa, ma tu puoi tagliare i miei rami e costruirne una. Così sarai felice”. Allora il ragazzo tagliò i rami dell’albero e li portò via per costruire la sua casa. E l’albero era felice. Ma il ragazzo rimase lontano per molto tempo. E quando tornò l’albero era così felice che quasi non riusciva a parlare. “Vieni, ragazzo” sussurrò, “vieni a giocare”. “Sono troppo vecchio e triste per giocare” disse il ragazzo. “Voglio una barca che mi porti lontano da qui. Mi puoi are una barca?” “Taglia il mio tronco e costruisci una barca” disse l’albero. “Così potrai navigare lontano … e sarai felice”. Allora il ragazzo tagliò il tronco, costruì una barca e salpò verso luoghi lontani. E l’albero era felice … ma non troppo.Passò molto tempo e un giorno il ragazzo ritornò. “Mi dispiace, ragazzo” disse l’albero, “non ho più niente da darti … non ho più mele” .

“Ho i denti troppo deboli per le mele” disse il ragazzo. “Non ho più rami” disse l’albero, “su sui farti dondolare” “Sono troppo vecchio per dondolarmi sui rami “ disse il ragazzo. “Non ho più il tronco” disse l’albero. “Non ti puoi arrampicare” “Sono troppo stanco per arrampicarmi “ disse il ragazzo. “Mi dispiace” sospirò l’albero. “Vorrei poterti dare qualcosa, ma non mi è rimasto niente. Sono solo un vecchio ceppo. Mi dispiace.” “Non ho bisogno di molto ora” disse il ragazzo “mi basta un posto tranquillo per sedermi e riposare. Sono molto stanco”. “Bene “ disse l’albero, cercando di raddrizzarsi più che poteva, “un vecchio ceppo è perfetto per sedersi a riposare. Vieni, ragazzo, siediti. Siediti e riposati”. Il ragazzo si sedette E l’albero fu felice. Fine

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Le faggete vetuste del Cansiglio e d’Abruzzo, gli alberi esotici di Ferrara e Trieste, i grandi castagni del Piemonte e dell’Appennino, i ficus di Reggio Calabria, i tassi di Sardegna sono alcuni dei protagonisti di questa storia corale che ci riguarda da vicino. Il loro essere a rischio per l’intervento diretto dell’uomo o per il cambiamento climatico è un grave danno per il nostro patrimonio storico e naturalistico. Nel nostro mondo la natura primigenia è stata grandemente modificata e dissacrata dalla mano e dal pensiero riduttivo e addomesticante dell'Homo sapiens

Un volume che ci aiuta a scoprire gli alberi e i boschi d’Italia e in particolare quelli che potrebbero rischiare, per incuria, cementificazione o cattiva amministrazione, di scomparire o deperire.

Bibliografia Libri naturalistici, racconti, fiabe e Silent BooksLibri per imparare a conoscere le piante, rivolto a tutti coloro che amano la natura e vogliono conoscerne i segreti.

E poi ancora...Libri di narrativa per tutte le età

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In nome della mia ormai pluridecennale consuetudine con le piante, ho immaginato che queste care compagne di viaggio, come genitori premurosi, dopo averci reso possibile vivere, vengano a soccorrerci osservando la nostra incapacità a garantirci la sopravvivenza. Come?

Suggerendoci una vera e propria costituzione su cui costruire il nostro futuro di esseri rispettosi della Terra e degli altri esseri viventi. Sono otto gli articoli della costituzione della Nazione delle Piante, come otto sono i fondamentali pilastri su cui si regge la vita delle piante, e dunque la vita degli esseri viventi tutti.»

Da ”Il grande libro degli Aiku“

”Primaverainvisibile a tutti!

I susinistanno dietro lo specchio.“

Matsuo Basho

Un libro di poesie, prose e racconti di Hermann Hesse che hanno come tema unificante gli alberi, considerati simbolo della caducità, dell'eterna rinascita e della spensieratezza della vita istintiva e naturale. Faggi, castani, peschi, betulle, tigli, querce e molti altri, nella magnificenza della fioritura o con i rami nodosi offerti alle brinate notturne, illuminati dal sole o al chiarore

della luna: sono loro i protagonisti indiscussi di questa raccolta. Essi accompagnano lo scrittore, silenziosi e saggi, nel corso della sua vita, segnano momenti precisi, suscitano riflessioni e ricordi, vengono invocati come esseri viventi, come amici.

Un volume che ci aiuta a scoprire gli alberi e i boschi d’Italia e in particolare quelli che potrebbero rischiare, per incuria, cementificazione o cattiva amministrazione, di scomparire o deperire. Le faggete vetuste del Cansiglio e d’Abruzzo, gli alberi esotici di Ferrara e Trieste, i grandi castagni

del Piemonte e dell’Appennino, i ficus di Reggio Calabria, i tassi di Sardegna sono alcuni dei protagonisti di questa storia corale che ci riguarda da vicino. Il loro essere a rischio per l’intervento diretto dell’uomo o per il cambiamento climatico è un grave danno per il nostro patrimonio storico e naturalistico. Nel nostro mondo la natura primigenia è stata grandemente modificata e dissacrata dalla mano e dal pensiero riduttivo e addomesticante dell'Homo sapiens.

Per i genitori e i docenti"Abbracciare gli alberi" significa, in senso letterale ma anche metaforico, ritrovare il giusto equilibrio con il nostro ambiente, significa piantarli, coltivarli, difenderli per tutto quello che rappresentano e quello che danno alla nostra civiltà e al nostro benessere individuale. Significa imparare, in modo molto concreto, a farli crescere nel proprio giardino o sul proprio balcone, accompagnati dalle

storie e dai segreti sulla loro vita che un grande agronomo siciliano ha raccolto in una vita di studio e di lavoro.

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63A cura dei Prof. Caiulo, Martini e Pinto con i ragazzi della classe 2C Secondaria

oasiProgetto

EDUCAZIONE CIVICA…IN UN PARADISO NATURALE

Il giorno 20 Aprile 2021 alcuni alunni dell’Istituto comprensivo “Alessandro Manzoni” di Traversetolo hanno partecipato al progetto “Cronovilla” per contribuire all’opera di riqualificazione dell’oasi.Gli alunni presenti alla prima uscita erano 9: Alfonso Brusco, Emanuele Baccega, Alessandro Grazioli, Vasco Montanari, Veronica Pensato, Pietro Morini, Victoria Ugalde, Alberto Anghinetti e Kejsiana Ruta.

Siamo partiti da alcune azioni basilari: buttare via la plastica, togliere erbacce e rovi dall’area dell’aula didattica, pulire i tavoli con spazzole di ferro per poterli riverniciare. Durante la pausa dai lavori abbiamo anche intervistato Giampietro, il fondatore di Cronovilla,

facendogli alcune domande sull’oasi che potrete ascoltare sempre su questo numero.Purtroppo a causa della pandemia siamo stati costretti a posticipare la data di inizio del progetto, perciò ogni gruppo partecipante avrà soltanto due occasioni di uscita, ma chissà che non si possano proseguire i lavori più avanti...magari durante l’estate!

Alfonso “il temerario”: sull’albero a potare i rami di troppo!

La natura che ci avvolge

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64 Progetto Oasi

COSA CI HA LASCIATO QUESTA USCITA?Pietro Morini: mi è piaciuta la camminata perchè ho visto le paperelle, due cavalli e un cane e perchè abbiamo imparato a riconoscere le tane degli animali.

Alessandro Grazioli: dell’uscita all’oasi mi è piaciuto tutto ma in modo particolare il momento in cui ho usato il rastrello, perchè mi sono divertito, e quello in cui abbiamo mangiato, perchè eravamo tutti assieme; ho apprezzato più di tutto la camminata...

Veronica Pensato: mi è piaciuta in particolare la passeggiata, perchè abbiamo visto le paperelle nel lago.

Emanuele Baccega: ho apprezzato tanto la camminata, perchè ci siamo divertiti, ma è stato bello anche lavorare; in modo particolare, però, mi è piaciuto andare nelle casette per fare birdwatching.

Vasco Montanari: mi è piaciuta questa uscita perchè è stata un'occasione per stare insieme anche al di fuori della scuola.

Kejsiana Ruta: mi è piaciuto tanto fare la camminata e anche vedere gli uccelli.

Victoria Ugalde: Partecipare a questo progetto mi è piaciuto molto, soprattutto la camminata. È stata un'occasione per stare insieme, ma anche per pulire un po'l'ambiente, perché, anche se non abbiamo fatto granchè, quel poco è tanto. Se tutti lo facessimo ogni giorno, non avremmo problemi di inquinamento. Al posto di gettare le cartacce per terra, fate due passi in più e buttatele nell'immondizia: a voi sembrerà una cosa banale, ma per la natura non lo è affatto.

Alberto Anghinetti: Finalmente ho passato un pomeriggio in un posto in cui volevo andare da tempo con i miei amici. Mi è piaciuto tanto stare nel verde, tra l’erba e il vento,,.

Questo è tutto, amici del giornalino!Alla prossima uscita!

Alessandro, Alberto, Vasco, Pietro, Victoria, Kejsiana, Veronica, Alfonso 2^ C Secondaria

Pietro Morini mi è piaciuta la camminata

perchè ho visto le paperelle, due cavalli e

un cane e perchè abbiamo imparato a

riconoscere le tane degli animali.

Veronica Pensato mi è piaciuta in particolare la passeggiata, perchè abbiamo visto le paperelle nel lago.

Emanuele Baccega ho

apprezzato tanto la camminata,

perchè ci siamo divertiti, ma è

stato bello anche lavorare

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modo particolare, però, mi è

piaciuto andare nelle casette per

fare birdwatching.

Alessandro Grazioli dell’uscita all’oasi mi è piaciuto tutto ma in modo particolare il momento in cui ho usato il rastrello, perchè mi sono divertito, e quello in cui abbiamo mangiato, perchè eravamo tutti assieme; ho apprezzato più di tutto la camminata.

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Pietro Morini: mi è piaciuta la camminata perchè ho visto le paperelle, due cavalli e un cane e perchè abbiamo imparato a riconoscere le tane degli animali.

Alessandro Grazioli: dell’uscita all’oasi mi è piaciuto tutto ma in modo particolare il momento in cui ho usato il rastrello, perchè mi sono divertito, e quello in cui abbiamo mangiato, perchè eravamo tutti assieme; ho apprezzato più di tutto la camminata...

Veronica Pensato: mi è piaciuta in particolare la passeggiata, perchè abbiamo visto le paperelle nel lago.

Emanuele Baccega: ho apprezzato tanto la camminata, perchè ci siamo divertiti, ma è stato bello anche lavorare; in modo particolare, però, mi è piaciuto andare nelle casette per fare birdwatching.

Vasco Montanari: mi è piaciuta questa uscita perchè è stata un'occasione per stare insieme anche al di fuori della scuola.

Kejsiana Ruta: mi è piaciuto tanto fare la camminata e anche vedere gli uccelli.

Victoria Ugalde: Partecipare a questo progetto mi è piaciuto molto, soprattutto la camminata. È stata un'occasione per stare insieme, ma anche per pulire un po'l'ambiente, perché, anche se non abbiamo fatto granchè, quel poco è tanto. Se tutti lo facessimo ogni giorno, non avremmo problemi di inquinamento. Al posto di gettare le cartacce per terra, fate due passi in più e buttatele nell'immondizia: a voi sembrerà una cosa banale, ma per la natura non lo è affatto.

Alberto Anghinetti: Finalmente ho passato un pomeriggio in un posto in cui volevo andare da tempo con i miei amici. Mi è piaciuto tanto stare nel verde, tra l’erba e il vento,,.

Questo è tutto, amici del giornalino!Alla prossima uscita!

Alessandro, Alberto, Vasco, Pietro, Victoria, Kejsiana, Veronica, Alfonso 2^ C Secondaria

Se vi state chiedendo chi si nasconda sotto l’elmetto di cartone, ve lo sveliamo subito: Pietro Morini, l’inventore e costruttore più amato della 2^ C Secondaria. Questo è tutto, amici del giornalino!Alla prossima uscita!

Vasco Montanari mi

è piaciuta questa uscita perchè è stata

un'occasione per stare insieme anche al

di fuori della scuola.

Victoria Ugalde Partecipare a questo progetto mi è piaciuto molto, soprattutto la camminata. È stata un'occasione per stare insieme, ma anche per pulire un po'l'ambiente, perché, anche se non abbiamo fatto granchè, quel poco è tanto. Se tutti lo facessimo ogni giorno, non avremmo problemi di inquinamento. Al posto di gettare le cartacce per terra, fate due passi in più e buttatele nell'immondizia: a voi sembrerà una cosa banale, ma per la natura non lo è affatto.

Alessandro, Alberto, Vasco, Pietro, Victoria, Kejsiana, Veronica, Alfonso 2^ C Secondaria

Progetto Oasi

COSA CI HA LASCIATO QUESTA USCITA?

Kejsiana Ruta

mi è piaciuto

tanto fare la

camminata e

anche vedere gli

uccelli.

Alberto AnghinettiFinalmente ho passato un pomeriggio in un posto in cui volevo andare da tempo con i miei amici. Mi è piaciuto tanto stare nel verde, tra l’erba e il vento,,.

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lettura e di natura Oasi… per chi ha sete di

A cura di Monica Monachesi per la Biblioteca

È giunto il momento di raccontare tutto con una

mostra!

Oasi per chi ha sete di lettura e di natura… è la declinazione del “Progetto Biblioteca” che da tempo la biblioteca comunale di Traversetolo sviluppa per e con l’Istituto Scolastico Comprensivo, al fine di promuovere la lettura.

Quest’anno è curato da Monica Monachesi, art director di progetti editoriali espositivi dedicati alla letteratura per ragazzi. Il progetto ha coinvolto: moltissimi libri, l’illustratore Giuseppe Braghiroli, il WWF per le uscite a Cronovilla, il fotografo Marco Lazzarelli,e soprattutto... le 16 classi!

16 classi di scuola primaria e secondaria hanno lavorato insieme per raccontare l’Oasi di Cronovilla con la mostra:

Oasi per chi ha sete di lettura e di naturaInaugurazione in presenza degli amministratori e di quanti hanno lavorato al progetto:lunedì 17 maggio alle ore 13.30 in Corte evenerdì 22 maggio alle ore 17.30 in Corte

Sono stati previsti due momenti di presentazione del progetto per consentire la partecipazione più ampia possibile di famiglie, ragazzi/e e della cittadinanza, dati gli ingressi contingentati a causa del covid-19.

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Che cosa abbiamo fatto per l’Oasi?Allestita guardando alla bellezza della natura, la Sala delle Colonne ha ospitato 16 laboratori di disegno e pittura,tante attività diverse per costruire la nostra mostra. Vi aspettiamo!

Abbiamo preso appunti, fatto esperimenti di pittura, disegnato dettagli scoprendo particolarità dell’area naturalistica di Cronovilla… con l’illustratore delle carte dell’ Anello magico! Molte sorprese vi aspettano in mostra dal 17 maggio!

67Oasi per chi ha sete di natura e lettura

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Che cosa abbiamo fatto per l’Oasi?

Biancospino, Codibugnolo su pioppo, Upupa e Picchio muratore su quercia, Cinciallegra.

68 Oasi per chi ha sete di natura e lettura

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Abbiamo dipinto riflessi d’acqua, clorofilla, canne di palude, piumaggi… in libertà e con precisione.

La menta acquatica, l’Airone guardabuoi in livrea nuziale, le zampe da record del Cavaliere d’Italia, il Tuffetto e… l’elusivo Tarabusino che ci è spuntato dal canneto!

Airone rosso, Tarabuso e la Canna di palude, dipinti, disegnati, usati per rilegare i nostri libri.

Ma nulla sarebbe stato così senza le altre fasi del progetto…

Che cosa abbiamo fatto per l’Oasi?

Oasi per chi ha sete di natura e lettura

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L’uscita all’area naturalistica di Cronovilla con il WWF

La natura è grande maestra silenziosa… la ascolti, la osservi, la vivi e già sei una persona più ricca, di esperienze e conoscenze che fanno bene a tutti. Che fortuna avere tali tesori nel nostro territorio!

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Che cosa abbiamo fatto per l’Oasi?

Oasi per chi ha sete di natura e lettura

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… per essere sempre più curiosi, per esplorare e scoprire la natura e la biodiversità anche tra lepagine dei libri. La vita prodigiosa e meravigliosa in cui siamo immersi ci ispira da sempre e ci invita a creare nuova bellezza da condividere!

I laboratori di lettura in Biblioteca

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Che cosa abbiamo fatto per l’Oasi?

Oasi per chi ha sete di natura e lettura

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TUTTI INSIEME abbiamo fatto squadra per creare una nuova Oasi di lettura e di natura in Sala delle Colonne...

vi aspettiamo dal 17 al 30 maggio!

Oasi per chi ha sete di natura e lettura

Che cosa abbiamo fatto per l’Oasi?

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