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aratteristiche enerali dell’Offerta ormativa. IeFP... · Visibilità e conoscenza del sistema delle IeFP Negli ultimi 15 anni il sistema educativo italiano ha subìto una progressiva

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Caratteristiche Generali dell’Offerta Formativa

Regionale di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP)

Il principale riferimento per lo sviluppo dei sistemi educativi, oggi, è la strategia di Europa 2020 fondata sull’investimento in politiche educative che, innalzando le conoscenze e le competenze di tutti, garantiscano la piena fruizione dei diritti di cittadinanza e la partecipazione attiva e responsabile allo sviluppo di un’economia sempre più basata sulla conoscenza. In particolare la Raccomandazione del Consiglio Europeo sulle politiche di riduzione dell’abbandono scolastico evidenzia come “L’istruzione e la formazione professionale possono motivare all’apprendimento, dare agli studenti maggiore flessibilità, mettere in atto una pedagogia più appropriata e rispondere meglio alle aspirazioni dei giovani” sottolineando come l’abbandono scolastico “rappresenti una perdita di opportunità per i giovani e di potenzialità per la società e l’economia”.

Pertanto, il nuovo sistema di Istruzione e Formazione Professionale deve:

- promuovere il raggiungimento del successo formativo, rafforzando le potenzialità e le compe-

petenze di ciascuno;

- costruire un sistema educativo che si basi sia sul dialogo sociale sia sulla responsabilità, sulla

autonomia e sulla qualità dei diversi attori istituzionali e formativi;

- valorizzare il rapporto tra cultura del lavoro e cultura umanistica/scientifica/tecnologica al fine

di creare un rapporto positivo tra sistema formativo e mondo del lavoro;

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- sostenere l’organicità dell’offerta di istruzione e formazione sul territorio per prevenire e con- trastare la dispersione scolastica e formativa, garantendo un’efficiente ed efficace utilizzazione delle risorse; - individuare i luoghi formativi, che rappresentano contesti nei quali i diversi soggetti esercitano la loro autonomia culturale e professionale, coerentemente con le esigenze e le specificità territoriali; - favorire l’utilizzo della flessibilità curricolare, organizzativa e didattica nella costruzione di percorsi coerentemente curvati con riferimento ai bisogni formativi del territorio; - assicurare la stabilità del sistema formativo in collegamento con il mondo del lavoro e caratterizzare una flessibilità che migliori l’inserimento nella realtà lavorativa tipica del territorio; - sostenere e rafforzare l’identità peculiare del sistema di istruzione e formazione professionale in base al profilo educativo, culturale e professionale (PECuP) che garantisce risultati equivalenti al termine dei percorsi.

I percorsi formativi sono rivolti ai giovani di età inferiore ai 18 anni ed in possesso del titolo conclusivo del I ciclo di istruzione e consentono l’assolvimento dell’obbligo di istruzione e al soddisfacimento del diritto/dovere all’istruzione e formazione professionale previsto dalla normativa vigente.

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Visibilità e conoscenza del sistema delle IeFP

Negli ultimi 15 anni il sistema educativo italiano ha subìto una progressiva evoluzione.

Riguardo alla offerta di Istruzione e Formazione dedicata ai giovani 14-17enni, il 2 ciclo di istruzione vede oggi, da una parte, la scuola secondaria superiore riformata nel 2010, dall’altra, il sistema di IeFP. Infatti

La scuola secondaria di 2° ciclo (Superiori) si divide in due grandi segmenti o “sistemi”,

quello dell’Istruzione e quello dell’Istruzione e Formazione Professionale (IeFP);

il primo, di competenza statale, comprende i Licei, gli Istituti Tecnici (IT) e gli Istituti Professionali (IP);

il secondo, di competenza regionale, i percorsi di IeFP (21 percorsi di Qualifica di durata triennale e di 21 percorsi di Diploma di quarto anno riconosciuti a livello nazionale).

Prima della riforma Moratti esisteva la Formazione Professionale, come ambito formativo parallelo (cioè fuori dal) al sistema scolastico di Istruzione e con finalità unicamente rivolte allo sviluppo di competenze per l’inserimento lavorativo.

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Con la Legge n. 53/03, la vecchia Formazione Professionale lascia il posto all’ “Istruzione e Formazione Professionale” (IeFP) ed entra a far parte del sistema educativo come sua “seconda gamba”, con pari dignità rispetto al sistema di Istruzione.

Ciò ha permesso il superamento della divisione tra la dimensione della cultura (appannaggio esclusivo dell’Istruzione) e quella del lavoro (dominio riservato alla Formazione Professionale).

Con la riforma, anche i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale sono chiamati a dare all’allievo un’impronta educativa e culturale.

Infatti, sia il sistema di Istruzione sia quello dell’ IeFP condividono un unico Profilo Educativo, Culturale e Professionale (PECuP) e devono garantire un nucleo omogeneo di risultati al termine dei percorsi.

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Il Titolo V° della Costituzione prevede che l’IeFP rientri nelle competenze esclusive delle Regioni.

Questo significa che, fissati alcuni “obiettivi comuni” dallo Stato (i Livelli Essenziali delle Prestazioni), le Regioni definiscono il proprio sistema tenendo conto delle caratteristiche e delle esigenze del proprio territorio

Fino all’anno scolastico 2009-10, l’Istruzione Professionale di Stato (IPS) prevedeva percorsi costituiti da un triennio e da un biennio finale (3+2). In altri termini, un ragazzo che si iscriveva presso un IPS, al termine del terzo anno di frequenza otteneva, previo esame, una qualifica professionale e poteva scegliere se accedere al mercato del lavoro o proseguire gli studi per altri due anni, raggiungendo un Diploma di maturità.

Dall’anno 2010-11, gli IPS offrono solo percorsi di durata quinquennale, articolati secondo lo schema 2 + 2 + 1 (due bienni ed un quinto anno), senza più uscite di Qualifica al terzo anno.

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Invece, i percorsi di Istruzione e Formazione professionale, mantengono la possibilità di conseguire una Qualifica triennale ed un Diploma di Tecnico professionale di quarto anno (3+1). Quanto poi ai contenuti ed ai metodi di insegnamento-apprendimento, i percorsi triennali e di quarto anno regionali di IeFP possiedono un carattere meno teorico di quelli scolastici ed una maggior aderenza agli aspetti lavorativi, senza, tuttavia, rinunciare ad una adeguata formazione culturale di base.

Dalla riforma Moratti è entrato in vigore con il D.Lgs n. 76/05 il quale ha introdotto il

concetto Diritto-Dovere di istruzione e formazione (DDIF) . Prima della sua introduzione, in Italia vigevano da una parte l’obbligo scolastico, coincidente con l’obbligo di frequenza della scuola (ad esclusione della FP, quindi) fino al 15° anno di età;

dall’altra l’obbligo formativo, equivalente all’obbligo di mantenersi in un circuito

formativo fino ai 18 anni, al di fuori dalla scuola ed anche se in situazione lavorativa.

Il DDIF ha unito e superato i due obblighi precedenti, introducendo a fianco del concetto di "dovere“ (corrispondente all’ “obbligo”), anche quello di “diritto” della persona, superando la storica separazione tra “Istruzione” e “Formazione”.

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Che valore hanno i titoli di IeFP?

Prima della riforma Moratti le Qualifiche rilasciate dalle Regioni avevano un valore solo territoriale e non erano equiparabili ai titoli di studio rilasciati dalla scuola.

Ora, con l’ingresso dell’ IeFP nel sistema educativo, sia le Qualifiche, sia i Diplomi professionali diventano titolo valido - al pari di quelli scolastici - per l’assolvimento dello obbligo di istruzione e del diritto dovere di istruzione e formazione. Sono poi, spendibili e riconosciuti su tutto il territorio nazionale, perché riferiti a Standard comuni, concordati tra le Regioni e approvati con Accordi Stato Regioni o In Conferenza Unificata. Inoltre, il loro riferimento ai livelli europei (III° livello EQF per la Qualifica e IV° livello EQF per Il Diploma), rende tale sistema riconoscibili (spendibile) anche nell’ambito più vasto della Comunità Europea. Ancora, si può passare dai percorsi di IeFP regionale a quelli della scuola.

I titoli, così come anche le singole competenze acquisite al termine di un segmento di percorso (è il caso delle interruzioni prima della fine dell’anno), costituiscono credito formativo per l’inserimento o il passaggio nel sistema di Istruzione (L.R. n. 19/07, art. 10, c.7).

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Il credito formativo è una sorta di “bonus” corrispondente al percorso o alla frazione di percorso ed alle relative competenze fin lì acquisite, che la scuola presso cui ci si vuole trasferire (Istituti Tecnici e Professionali, ma anche Licei) deve tenere in considerazione.

Il nuovo istituto deve, cioè, decidere a quale punto del nuovo percorso inserire l’allievo: se, ad esempio, nello stesso anno, con una riduzione oraria o di programma, o in quello successivo, magari con un supporto di formazione aggiuntiva per le parti su cui è ancora carente.

In ogni caso la scuola presso cui l’allievo si vuole trasferire non può non tener conto di quanto già fatto nell’istituto di provenienza o obbligare lo studente a rifare tutto il percorso daccapo.

Quante ore settimanali? quante ore di lezione e quante di laboratorio?

Negli Istituti scolastici le ore sono quelle previste anche per i percorsi statali, pari ad un monte annuo di 1.056 e ad un minimo settimanale di 32. Nelle Istituzioni formative l’orario minimo annuale è invece di 990 ore.

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• Le ore dedicate ai laboratori tecnico-pratici sia nelle Istituzioni scolastiche che in quelle formative possono invece variare in modo significativo, in rapporto alle scelte che le Istituzioni vorranno fare.

Nei percorsi di IeFP regionali, comunque, la percentuale delle ore dedicate all’area tecnico professionale da sviluppare attraverso un forte ricorso ai laboratori, non può essere inferiore al 40% nel triennio ed al 45% nel quarto anno.

Si tratta di una differenza estremamente significativa, rispetto all’impostazione dei percorsi scolastici anche dell’Istruzione Professionale, differenza che emerge soprattutto nel biennio iniziale, dove la dimensione pratico-laboratoriale è ridotta ad una percentuale minima dell’orario, gli insegnamenti hanno un carattere generale e in buona parte comune a quella degli altri bienni dell’Istruzione.

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l SISTEMA DUALE NELL’ IeFP REGIONE SICILIA ALTERNANZA SCUOLA LAVORO E APPRENDISTATO FORMATIVO

L’evoluzione dei sistemi di istruzione e formazione

La riforma dei sistemi di istruzione e formazione ha introdotto l’alternanza scuola lavoro a partire dai 15 anni (modalità didattico formativa trasversale a tutti i canali del sistema scolastico formativo) ed i percorsi di istruzione e formazione in apprendistato (formativo), entrambi volti a sostenere un ingresso consapevole degli allievi nella realtà lavorativa, mediante l’acquisizione di competenze riconosciute e spendibili nel mercato del lavoro

Un primo passo è stato - Accordo Conferenza Stato – Regioni [24-09- 2015]

In sede di Conferenza Stato Regioni , su proposta del MLPS*, viene sottoscritto l’ Accordo sul progetto sperimentale “ Azioni di accompagnamento, sviluppo e rafforzamento del Sistema duale nell’ambito dell’istruzione e formazione professionale” .

Pertanto, si delinea il SISTEMA DUALE con la finalità di creare sinergia tra istruzione, formazione e lavoro.

La sperimentazione è volta ai seguenti obiettivi:

Contrastare incisivamente la dispersione scolastica e formativa rafforzando la metodologia dell’apprendimento permanente;

Ridurre il fenomeno dei NEET mediante percorsi brevi di riqualificazione dei giovani con titoli deboli o senza titoli di studio;

Attivare percorsi duali per almeno 60 mila allievi nel biennio, di cui 20 mila in apprendistato e 40 mila in alternanza scuola lavoro.

* Ministero del lavoro e delle politiche sociali 10

Gli strumenti con cui opera il sistema duale in Italia sono:

L’istruzione e la formazione professionale(IeFP): in Italia l'istruzione è obbligatoria fino ai

16 anni e si completa con il "diritto-dovere" all'istruzione e alla formazione la quale è finalizzata a far conseguire un titolo di studio di istruzione secondaria superiore o una qualifica professionale di durata almeno triennale entro i 18 anni; il diritto-dovere può essere assolto nell'istruzione secondaria superiore (licei, IP, IT) o nei percorsi di istruzione e formazione professionale, svolti presso i centri di formazione professionale accreditati dalle regioni oppure, dove previsto, presso gli Istituti professionali di Stato. I corsi possono essere triennali, per la qualifica professionale, o quadriennali, per il diploma; Nati sperimentalmente nel 2003, sono diventati ordinamentali nel 2011.

- Accesso: a conclusione del I ciclo ovvero dopo la ex terza media (scuola secondaria di I grado).

- Struttura formativa: i percorsi sono programmati dalle Regioni e sono realizzati dalle agenzie formative (pubbliche o convenzionate) e, dal 2011, anche dagli istituti professionali (IP) in regime di sussidiarietà. Ciò vuol dire che un giovane può acquisire la qualifica o il diploma professionale di IeFP presso una agenzia formativa accreditata o un istituto professionale di stato. Lo studente che si iscrive ad un istituto professionale può acquisire: 1. la qualifica al terzo anno, tra quelle del Repertorio nazionale dell’offerta di IeFP

corrispondente, all’interno di un percorso quinquennale, che quindi non è terminale (sussidiarietà integrativa);

2. la qualifica e il diploma al III e IV anno tra quelle del Repertorio nazionale, in percorsi che seguono programmi e standard stabiliti dalla Regione e che sono terminali (sussidiarietà complementare).

- Certificazione: a conclusione dei percorsi triennali è previsto il conseguimento di un attestato di qualifica di operatore professionale (livello EQF3); a conclusione dei percorsi quadriennali, il conseguimento del diploma professionale di tecnico (livello EQF 4).

* Quadro Europeo delle Qualifiche 11

le qualifiche e i diplomi, riconosciuti a livello nazionale, sono rilasciati dalle Regioni. Il Repertorio nazionale dell’offerta di IeFP è costituito da 22 qualifiche triennali e 21 diplomi quadriennali. Le qualifiche e i diplomi acquisibili nei percorsi di IeFP possono essere ottenuti anche attraverso l’apprendistato, frequentando un monte ore di attività formative.

Passaggi ad altri percorsi: è previsto il riconoscimento di crediti per realizzare passerelle che permettono il passaggio dalla scuola all’agenzia formativa e viceversa, senza dover sostenere esami.

Percorsi successivi alla IeFP: dopo il conseguimento del diploma al IV anno dei percorsi di IeFP, è possibile proseguire la formazione nei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IFTS*) o nella istruzione superiore ( attraverso i corsi degli Istituti Tecnici Superiori) tramite la frequenza di un V anno in un percorso di istruzione e il superamento dell’esame di stato si può accedere all’università.

L’alternanza scuola lavoro, obbligatoria in ogni istituzione formativa e tipologia di

percorso, è una metodologia didattica introdotta nel sistema educativo con l'obiettivo di arricchire i percorsi del secondo ciclo con competenze spendibili nel mercato del lavoro (L. 107/2015);

una delle modalità di realizzazione dell'alternanza scuola-lavoro, è costituita dall'impresa formativa simulata attuata mediante la costituzione di un'azienda virtuale animata dagli studenti, che svolge un'attività di mercato in rete (e-commerce) e fa riferimento ad un'azienda reale (azienda tutor o madrina) che costituisce il modello di riferimento da emulare in ogni fase o ciclo di vita aziendale;

* Istruzione e Formazione Tecnica Superiore 12

L’apprendistato che è la forma privilegiata di inserimento dei giovani nel mercato del lavoro poiché consente, da un lato, il conseguimento di un titolo di studio e, dall'altro, di maturare un'esperienza professionale diretta.

La riforma dell'apprendistato operata dal Jobs Act (d.lgs. 81/2015) prevede che i ragazzi

dai 15 ai 25 anni possano conseguire qualsiasi titolo di studio di livello secondario superiore, compresi qualifiche e diplomi di IeFP, attraverso un contratto di apprendistato.

Per incoraggiare il ricorso all'apprendistato il Jobs Act ha introdotto vantaggi consistenti

per i datori di lavoro sotto il profilo contributivo e della retribuzione degli apprendisti, e, per i ragazzi, l'opportunità di formarsi e acquisire competenze nell'ambito di un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

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La complessità della intera offerta formativa, come illustrata, rende il sistema educativo di difficile lettura sia da parte dei giovani sia delle famiglie. Ciò è dovuto anche alla frammentarietà delle attività di orientamento svolte dalle scuole di I grado e alla inesistente visibilità da parte della formazione professionale.

Da numerose indagini e interviste operate su tutto il territorio Nazionale è emerso in modo evidente quanto i fondamentali del nostro sistema non siano conosciuti a sufficienza dagli intervistati, a cominciare dagli obblighi di legge che rappresentano la base informativa su quando un giovane può terminare gli studi e la formazione.

La popolazione adulta intervistata sembra non avere chiara né la durata dell’obbligo di istruzione, né i canali di assolvimento, specie in riferimento a quelli di natura professionalizzante come i percorsi di IeFP e l’apprendistato per la qualifica e il diploma.

Sembra risultare di difficile comprensione il collegamento tra l’obbligo di istruzione e il diritto-dovere nonché i canali di assolvimento di tali obblighi.

L’indagine dimostra che la scuola è conosciuta appena un po’ meglio di altri segmenti formativi, tuttavia non se ne distinguono chiaramente i diversi gradi e le filiere in essa inclusi.

Relativamente al sistema di IeFP, quasi un terzo dei rispondenti afferma di non aver mai sentito parlare del sistema di IeFP.

Partendo dalle strutture che realizzano i percorsi, il primo dato che emerge con forza, come da tabella che segue, è quello relativo alla area degli indecisi che, nel caso della opzione enti privati non accreditati, raggiunge addirittura il 43% di risposte non so.

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Tuttavia, rimane il fatto che, in media, più di un terzo degli italiani risulta incapace di esprimere una preferenza rispetto a tutte le opzioni presentate.

Più in positivo, circa la metà del campione, individua correttamente sia i centri di formazione sia gli istituti professionali come strutture che propongono i percorsi.

Esistono, al contempo, lacune informative piuttosto rilevanti se si considera che il 35% del campione individua erroneamente come sede di IeFP anche gli istituti tecnici, il 13% indica i licei e la quota non trascurabile del 21% indica gli enti privati.

I risultati migliori sono legati alla variabile zona geografica, con un peso alquanto

rilevante, tra gli intervistati residenti nel Nord Ovest e Nord Est (dove storicamente le agenzie ei percorsi di IeFP sono più diffusi e consolidati) individuano più correttamente i centri di (FP) e le scuole come sedi dei percorsi. In questo caso, l’individuazione della sede delle agenzie arriva a quota 60%.

Se consideriamo, tra le variabili, il ruolo del titolo di studio elevato, l’analisi della filiera

degli IeFP ci porta a rafforzare l’ipotesi di quanto l’esperienza diretta o indiretta di tali percorsi è poco conosciuta. In questo caso il comportamento dei laureati non si discosta in modo significativo da quello che sono i dati della popolazione poco acculturata 43%.

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Per quella che è la sua conoscenza questi per- corsi sono realizzati da…

Istituzioni formative

%

Istituti Professionali

%

Licei

%

Istituti tecnici

%

Enti privati

non accreditati

%

Area Geograf Individuazione

centri FP e scuole

N.E. - N.O %

Laureati

%

SI 55 52 13 35 21 60 43

NO 11 14 53 28 36 15 26

NON SO 34 34 34 37 43 25 31

Fonte: ISFOL, Prima indagine ISFOL sulla conoscenza del sistema educativo (2015)

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Tabella - Conoscenza della popolazione nazionale delle strutture che erogano i

percorsi di IeFP con l’aggiunta dell’area geografica e dei laureati

Quadro Normativo di Riferimento

Nella stesura del presente documento si è tenuto conto: degli artt. 117 e 118 della Costituzione, che assegnano alle Regioni competenze esclusive in materia di

istruzione e formazione professionale, nel rispetto delle norme generali sull’istruzione, per cui lo Stato ha legislazione esclusiva;

della Legge 28 marzo 2003, n. 53 “Delega al Governo per la definizione delle norme generali sulla istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione

professionale”; dell’Accordo in Conferenza Stato - Regioni del 15 gennaio 2004 sugli standard formativi delle competen ze di base;

dell’Accordo in Conferenza Unificata del 28 ottobre 2004 sui dispositivi di certificazione finale ed intermedia e di riconoscimento dei crediti ai fini dei passaggi tra i sistemi;del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, capo III contenente “Norme generali e livelli essenziali delle prestazioni relativi al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione, a norma dell’art. 2 della legge 28 marzo 2003, n. 53”;

dell’Accordo in Conferenza Stato - Regioni del 05 ottobre 2006 sugli standard formativi minimi delle competenze tecnico-professionali relativi alle 14 figure in uscita dai percorsi sperimentali triennali;

della legge n. 296 del 27 dicembre 2006, art. 1, comma 622 e il successivo D.M. 139/2007concernenti

l’Obbligo di Istruzione;

dell’Accordo del 26 gennaio 2007 tra il Presidente della Regione Siciliana, il Dirigente Generale del Dipartimento Regionale della Pubblica Istruzione, il Dirigente Generale del Dipartimento della Formazione Professionale, il Dirigente Generale del Dipartimento Agenzia per l’impiego ed il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia, relativo ai Percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale di durata triennale;

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dello Statuto della Regione Siciliana concernente la competenza della Regione in materia di istruzione;

del D.M. n. 139/2007 e del relativo allegato tecnico;

dell’ Accordo in Conferenza Stato - Regioni del 05 Febbraio 2009 sugli standard formativi minimi delle competenze tecnico-professionali, relativi alle 19 figure in esito ai percorsi triennali di IeFP;

del D.P.R. n. 87 del 15 marzo 2010, “Regolamento recante norme concernenti il riordino dell’istruzione professionale”;

dell’Accordo del 29 aprile 2010 tra il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano riguardante il primo anno di attuazione 2010/2011 dei percorsi di istruzione e formazione professionale, a norma dell’articolo 27, comma 2, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n.226, con il quale si dà avvio alla messa a regime dei percorsi triennali e quadriennali di IeFP, recepito dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con Decreto Ministeriale del 29 maggio 2010;

della Direttiva del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca del 28 luglio 2010, n. 65 contenente le linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento degli Istituti Professionali a norma dell'art. 8,comma 6, del Decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010,n. 87;

della Delibera n. 341 adottata dalla Giunta Regionale della Sicilia in data 1 ottobre 2010, con la quale è stato stabilito che gli Istituti Professionali di Stato, funzionanti nel territorio della Regione Siciliana, a decorrere dal 1 settembre 2011, possono realizzare l'offerta formativa sussidiaria prevista dall'art. 8, comma 2, del D.P.R. 15 marzo 2010,n. 87;

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della Delibera n. 342 adottata dalla Giunta Regionale della Sicilia in data 1ottobre 2010, con la quale è stato recepito il sopra citato Accordo del 29aprile 2010;

dell’Intesa sancita dalla Conferenza Unificata tra il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, i Comuni, le Province e le Comunità Montane nella seduta del 16 dicembre 2010 riguardante l’adozione di linee guida per realizzare organici raccordi tra i percorsi degli Istituti professionali e i percorsi di istruzione e formazione professionale, a norma dell’articolo 13,comma 1-quinquies,della legge 2 aprile 2007, n. 40;

delle Linee Guida della citata Intesa che definiscono le caratteristiche dell’offerta sussidiaria che gli Istituti professionali possono svolgere, nel rispetto delle competenze esclusive delle Regioni in materia, con riferimento al sistema di istruzione e formazione professionale di cui al Capo III del decreto legislativo 17ottobre 2005, n. 226, e alla previsione contenuta al comma 3 dell'art. 2 del Decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87;

dell’Accordo territoriale tra l’Assessorato Regionale dell’Istruzione e della formazione professionale e l’USR,sottoscritto in data 26 gennaio 2011, per la realizzazione nell’anno scolastico 2011/2012 di percorsi di istruzione e formazione professionale di durata triennale, in regime di sussidiarietà, da parte degli istituti professionali statali funzionanti nel territorio della Regione Sicilia, si sensi dell’art. 2, comma 3, del DPR 15 marzo 2010 n. 87;

dell’atto integrativo all’accordo territoriale del 26 gennaio 2011 per l’attivazione di percorsi di istruzione e formazione professionale da parte degli istituti professionali statali per il conseguimento delle qualifiche di operatore delle imbarcazioni da diporto, operatore alla riparazione dei veicolo a motori, operatore ai servizi di vendita, operatore dei servizi logistici, operatore delle lavorazioni artistiche e operatore del benessere.

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INTERVALLO

NOTA INTRODUTTIVA

Nell’anno scolastico 2016-2017 il C.P.I.A Caltanissetta/Enna ha potuto attuare il

progetto corrispondente ai seguenti Obiettivi e Azioni miranti a migliorare le conoscenze e le competenze degli allievi adulti, portandoli a conseguire una qualifica professionale specifica di “Operatore della Ristorazione”, indirizzo: Preparazione Pasti.

Il percorso, realizzato in partenariato con L’Istituto Professionale Statale “Carafa” di Riesi (CL), aderente alla rete di secondo livello, mira a soddisfare un bisogno formativo esistente nel territorio, confermato dall’indagine svolta dal nostro CPIA di Caltanissetta ed Enna. In particolare, accoglie adulti (spesso lavoratori) di età inferiore a 29 anni, già in possesso del titolo di studio conclusivo del primo ciclo d’istruzione ed in possesso delle competenze previste dal primo periodo del secondo livello ed è finalizzato al conseguimento della qualifica professionale di Operatore della Ristorazione (D.G. n. 119/2016), Indirizzo: Preparazione Pasti (D.A. n. 2570 del 06.05.2016). Il corso è principalmente rivolto a corsisti adulti già in possesso di competenze di base inerente al percorso professionalizzante proposto.

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Il progetto ha avuto inizio nel mese di novembre 2016 e si è concluso nel mese di giugno 2017, relativamente all’attività d’aula. E’ proseguito nei mesi di Settembre e Ottobre 2017 per le ore di alternanza scuola – lavoro, effettuate in due aziende operanti sul territorio di Riesi e Mazzarino (CL) e precisamente l’Agriturismo Casa Canalotto (Mazzarino) e il Servizio Cristiano “Valdesi” di Riesi (CL); con le quali è stata stipulata una relativa convenzione e i corsisti sono stati seguiti dai rispettivi docenti, impegnati in attività di tutoraggio.

L’attività d’aula è stata realizzata presso i locali dell’ Istituto Professionale Statale “Carafa” di Riesi/Mazzarino, sede di Riesi; i docenti coinvolti nell’attività progettuale hanno interessato si quelli disponibili del CPIA Caltanissetta/Enna che docenti del “Carafa” di Riesi per le materie d’indirizzo professionalizzanti.

Gli utilizzatori del progetto sono adulti italiani per un numero complessivo iniziale di ventuno (21) allievi.

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PROGETTO ESECUTIVO FASE 1

CANDIDATURA PROGETTO

1.a Riferimento normativo regionale.

Qualifica professionale: Operatore della Ristorazione. Indirizzo: Preparazione pasti (D.A. 2570 del 26.05.2016) A.S. 2016 – 2017;

Percorso Sperimentale del Sistema Duale sui percorsi di Istruzione e Formazione Professionale ai sensi della Circ. n. 16 del n. 11.05.2016 Terza Annualità a.s. 2016 – 2017

Percorso triennale IeFP nel Sistema Duale ai sensi della Delibera di Giunta Regionale n. 119/2016 e del D.I. 12.03.2015 con riferimento al quadro normativo inerente l’Istruzione degli adulti da realizzare in regime di sussidiarietà complementare (Linee guida di cui all’art. 13, comma 1 quinquies del D.L. 31.01.2017, n. 7, convertito dalla Legge 2.4.2007, n.40);

Linee guida per la realizzazione dei percorsi IeFP; standard relativi all’organizzazione dei percorsi IeFP formativi e professionalizzanti nella Regione Sicilia, dove si evincono i percorsi di sussidiarietà complementare elencati nel repertorio delle qualifiche allegato 2 del 29.04.2010 e successive integrazioni .

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1.b Richiesta di ammissione alla realizzazione di un percorso IeFP sperimentale ,

presentata all’Assessorato Regionale Istruzione e Formazione Professionale

Regione Sicilia Qualifica professionale: Operatore della Ristorazione.

Indirizzo: Preparazione pasti (D.A. 2570 del 26.05.2016) A.S. 2016 – 2017.

1. c Prospetto del percorso triennale IeFP nel sistema duale da avviare in forma

sperimentarle con descrizione dell’intervento inerente l’istruzione degli adulti.

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FASE 2 INDIVIDUAZIONE PERSONALE INTERNO/ESTERNO

2.a Accordo di rete di 2° Livello tra CPIA CL-EN e I.I.S.S “Carlo M. Carafa” di Mazzarino-

Riesi;

2.b Individuazione docenti disponibili a ricoprire l’incarico di docenza nel percorso di IeFP sperimentale per la figura professionale di “Operatore della Ristorazione” Indirizzo: Preparazione pasti (D.A. 2570 del 26.05.2016) terza annualità, A.S. 2016 – 2017;

2.c Individuazione responsabile del progetto, responsabile del monitoraggio e valutazione e esperto esterno sull’orientamento;

2.d Individuazione di personale amministrativo disponibile a ricoprire l’incarico di assistente amministrativo, Collaboratore Scolastico e DSGA del percorso IeFP di cui al punto 1.b;

2.e Individuazione tramite avviso pubblico di aziende operanti nel territorio di pertinenza per la realizzazione dell’attività di stage- formativo aziendale (da realizzare in alternanza scuola – lavoro) rispondente alle finalità del corso previsto, tramite stipula di relativa convenzione;

2.f Individuazione degli alunni aventi i titoli necessari per accedere al percorso di IeFP sperimentale:

- titolo di licenza Media;

- certificato di competenze del biennio della Scuola secondaria di 2 grado I.P e/o I.T.S.

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FASE 3 TRASMISSIONE E VALIDAZIONE DOCUMENTI

3.a Verifica e validazione, da parte del Dipartimento Regionale al Lavoro sez. Ufficio del Lavoro di Gela (CL), dell’elenco dei corsisti ammessi alla frequenza;

3.b Trasmissione dell’elenco degli iscritti al percorso IeFP sperimentale al Dipartimento Regionale dell’Assessorato all’Istruzione e alla Formazione Professionale;

3.c Predisposizione registro di classe per l’attività d’aula, opportunamente vidimato da parte dell’ufficio del Lavoro competente;

3.d Predisposizione registro di classe per l’alternanza scuola lavoro, (stage aziendale) opportunamente vidimato da parte dell’ufficio del Lavoro competente;

3.e Comunicazione orario scolastico del corso e del personale coinvolto sia all’Ufficio del Lavoro competente sia al Dipartimento Regionale dell’Assessorato all’Istruzione e F.P..

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FASE 4 DOCUMENTAZIONE DI RITO

4.a Domanda di iscrizione corredata dai seguenti documenti:

- Documento di riconoscimento;

- Dichiarazione stato di disoccupazione;

- Iscrizione al centro per l’impiego di appartenenza;

- Copia del titolo di studio conclusivo del 1° ciclo;

- Certificazione competenze riconosciute alla fine del biennio della scuola secondaria di 2 grado e/o richiesta di riconoscimento crediti formativi;

- copia di eventuali attestati di frequenza in base a corsi riferiti al D. Lgs. N. 13/13

4.b Predisposizione curricolo IeFP sperimentale

- Dossier del cittadino; (IDA)

- Patto formativo Individuale (PFI);

- Scheda allievo;

- Scheda certificazione competenza in uscita;

- Diploma triennale di qualifica professionale (EQF 3).

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FASE 5 ESAME FINALE

5.a Nomina da parte del D.S. della Commissione interna per l’esame finale di Qualifica e del relativo Presidente;

5.b Comunicazione nominativi della commissione per l’esame di Qualifica al Dipartimento Regionale Istruzione e Formazione Professionale;

5.c Nomina da parte del Dipartimento Regionale Istruzione e Formazione Professionale dei Commissari esterni per l’esame finale;

5.d Scrutinio finale di ammissione;

5.e Esame finale:

- Prova orale;

- Prova pratica.

5.f Esito finale.

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Alla fine del percorso vengono rilasciati n. 12 attestati di qualifica inerente: Operatore della Ristorazione. Indirizzo: Preparazione pasti (D.A. 2570 del 26.05.2016) terza annualità A.S. 2016 – 2017

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Iscritti al corso Esaminati Ritirati

21 12 9

100% 57,14% 42,86%

Punti di forza del percorso Iefp sperimentato

1) il progetto sperimentale IeFP può avvalersi di un sistema formativo che da molti

anni ha introdotto le modalità dell'alternanza scuola-lavoro e che, come dimostrano i buoni risultati occupazionali dei qualificati, è in grado di offrire una formazione rispondente alle esigenze del mondo produttivo e di contribuire al recupero della dispersione formativa e favorire l’apprendimento permanente, che di fatto costituiscono alcuni dei principali obiettivi della sperimentazione.

2) Il progetto sperimentale IeFP si presta bene ad una sua replicabilità , anche attraverso una rivisitazione del curricolo in termini qualitativo e quantitativo, adattandolo alle esigenze degli adulti.

3) Legittimazione da parte degli attori coinvolti nel percorso IeFP non già come un’alternativa meno rilevante rispetto ai percorsi tradizionali ma, bensì, come una vera e propria occasione di crescita umana e professionale. Ciò anche alla luce di quanto previsto dal Decreto n. 61/2017 sulla riforma dell’Istruzione Professionale, che sembra prefigurare un’offerta di IeFP a cura delle Istituzioni Formative accreditate (IV anno compreso) diffusa su tutto il territorio nazionale.

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Criticità emerse in fase di realizzazione

1) La scarsa conoscenza da parte degli attori coinvolti della normativa nel suo complesso e nelle sue evoluzioni nel tempo che genera una progettazione spesso non coerente con le indicazioni istituzionali;

2) Le sottovalutazioni delle azioni di orientamento sia nella componente soggettiva (attitudini e potenzialità) che oggettiva (scenario e opportunità). L’attività di orientamento assume più efficacia se fatta nella fase iniziale, in itinere e alla fine del percorso formativo professionale.

3) La IeFP anche in questo percorso proposto, è rivolta a un’esigua minoranza di giovani adulti e assume una rilevanza marginale rispetto al percorso scolastico e formativo tradizionale; bisogna invertire questa tendenza. E’ necessario in futuro rendere efficace questi percorsi professionalizzanti, tali che possano avvicinare i giovani adulti al sistema produttivo dei mestieri e delle professioni.

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