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Liturgia domenicale per bambini e ragazzi Battesimo del Signore • C • 1 1. PAROLA-CHIAVE BATTESIMO 2. TRAGUARDO I bambini sono sensibilizzati sulla figura di Gesù adulto che riceve il battesimo dal suo cugino Giovanni. Cercare con loro di valorizzare il giorno del nostro battesimo e la gioia di far parte di una grande comunità cristiana. 3. AMBIENTAZIONE Proprio là dove il lago finisce e il Giordano comincia è tradizione recente ricordare il Battesimo di Gesù e il nostro Battesimo. È angolo di frescura tra secolari eucalipti dove il fiume color smeraldo inizia la sua lunga corsa (300 km. in una valle di 100 km) fino al Mar Battesimo del Signore Battesimo del Signore Anno C

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Liturgia domenicale per bambini e ragazzi

Battesimo del Signore • C • 1

1. PAROLA-CHIAVE BATTESIMO 2. TRAGUARDO I bambini sono sensibilizzati sulla figura di Gesù adulto che riceve il battesimo dal suo cugino Giovanni. Cercare con loro di valorizzare il giorno del nostro battesimo e la gioia di far parte di una grande comunità cristiana. 3. AMBIENTAZIONE

Proprio là dove il lago finisce e il Giordano comincia è tradizione recente ricordare il Battesimo di Gesù e il nostro Battesimo. È angolo di frescura tra secolari eucalipti dove il fiume color smeraldo inizia la sua lunga corsa (300 km. in una valle di 100 km) fino al Mar

Battesimo

del

Signore

Battesimo del Signore Anno C

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Morto. Stando però a Gv 1,27 [il battesimo di Gesù] avvenne in Betania, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando. Oggi lì in Giordania si visita questo sito molto documentato da tre chiese e 18 monasteri bizantini. Giovanni Battista predica alle folle con parole forti come quelle di Elia; amministra un battesimo dì penitenza per avere il perdono dei peccati; annuncia uno più forte di lui, che battezzerà "in Spirito Santo e fuoco" e agirà con la potenza del giudice finale. Ma, sorpresa: anche Gesù, con la folla, si mette in fila per essere bat-tezzato e non appena questo avviene, il cielo si apre e sopra di Lui, uomo tra gli uomini peccatori, scende lo Spirito, e una voce proclama: "Tu sei il mio Figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto". Dio Padre dunque ha voluto un Messia così: suo Figlio amato, uomo tra peccatori, dotato di forza divina che, come il Servo di cui aveva scritto Isaia (cf. Is 42), userà non per bruciare i peccatori, ma per la loro salvezza. In quelle acque, incolonnato dietro e dentro la fila dei peccatori che vogliono aprirsi all'annunciato Regno di Dio, Gesù di Nazaret esprime la sua disponibilità piena al progetto di Dio. Rappresenta la sua scelta, che poi maturerà nel deserto: non dei criteri umani devo fidarmi, ma di quelli di Dio, anche se rischiosi e diversi! Il suo battesimo di penitenza davanti a Giovanni Battista esprime fortemente questa conversione alla volontà di Dio. E Dio accetta questa sua disponibilità, e lo consacra inviandogli lo Spirito, in forma dì colomba, e proclamando ufficialmente: "Questi è il mio Figlio!". Tale è il nostro battesimo: conversione ad accogliere il progetto di Dio, e risposta di Dio col farci suoi figli e consacrarci ad una missione profetica speciale. Proprio qui rinnoviamo la Professione di fede battesimale. Alle sorgenti del Giordano

Il Giordano nasce ai piedi del monte Ermon da tre sorgenti (Dan, Panias e Asbani); una di queste è BANIAS. Gesù un giorno ritornava da un giro in terra fenicia (Libano), e fece sosta in questa frescura; una roccia imponente si staglia davanti; gli venne spontaneo dire a Pietro: "Tu sei Pieno, e su di te, come su una pietra, io costruirò la mia Chiesa". Era la zona di Cesarea di Filippo, Gesù aveva indagato tra i suoi sulle opinioni che correvano tra la gente circa la sua

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missione e su quello che pensavano loro stessi del Maestro; e Pietro, ispirato da Dio Padre, aveva risposto: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente!". È su questa fede di Pietro che viene edificata la Chiesa. Molto della storia biblica è legata al Giordano, fiume sacro (e vitale ancora oggi) per Israele. Come un nuovo Esodo è cantato nel capitolo 3 del Libro di Giosuè il passaggio del Giordano a conclusione della lunga marcia nel deserto dopo la liberazione dall'Egitto. E liberazione emblematica è quella narrata in 2Re 5,1.14: Naaman il Siro per la parola di Eliseo e il semplice bagnarsi sette volte al Giordano, viene liberato dalla lebbra. Dio agisce sempre con mezzi semplici, nei Sacramenti della Chiesa come nelle mediazioni umane..: "Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti" ( 1Cor 1,27); basta obbedirgli con fiducia. 4. SALUTO La gioia di ritrovarci deve sempre essere espressa e l’animazione nel gruppo possibilmente mai venir meno. Si aiutino i bambini a cogliere la grandezza dei sacramenti e soprattutto quelli dell’iniziazione cristiana: ingressi gioiosi nella Chiesa universale. 5. VERIFICHIAMO L'AGIRE DELLA SETTIMANA • Siamo riusciti a riservare del tempo durante le nostre giornate per

ascoltare Gesù attraverso il suo Vangelo? • Ricordiamo il brano che abbiamo scelto? • La preghiera diventa quotidiana, sentiamo la necessità di parlare

un po’ con Gesù? E ora prima di metterci in ascolto di Gesù gli chiediamo perdono:

Atto penitenziale (Rito dell’aspersione e rinunce del Battesimo)

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* Benedizione dell’acqua

Guida: Oggi la voce del Padre ha proclamato: “Questo è il mio Figlio prediletto, in Lui mi sono compiaciuto”.

Chiediamo al Padre di benedire quest’acqua nel ricordo del nostro Battesimo nel quale Egli ci rese suoi figli, perché possa ravvivare in noi la gioia di seguire Cristo, suo Figlio e nostro Signore.

Celebrante: Dio Onnipotente, ascolta le preghiere del tuo popolo, che nel ricordo dell'opera ammirabile della nostra creazione, e di quella ancora più ammirabile della nostra salvezza a te si rivolge. Dégnati di benedire quest'acqua, che hai creato perché dia fertilità alla terra, freschezza e sollievo ai nostri corpi. Di questo dono della creazione hai fatto un segno della tua bontà: attraverso l'acqua del Mar Rosso hai liberato il tuo popolo dalla schiavitù; nel deserto hai fatto scaturire una sorgente per saziare la sua sete; con l'immagine dell'acqua viva i profeti hanno preannunziato la nuova alleanza che tu intendevi offrire agli uomini; infine nell'acqua del Giordano, santificata dal Cristo, hai inaugurato il sacramento della rinascita, che segna l'inizio dell'umanità nuova, libera dalla corruzione del peccato. Ravviva in noi, Signore, nel segno di quest'acqua benedetta,

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il ricordo del nostro Battesimo, perché possiamo unirci all'assemblea gioiosa di tutti i fratelli, battezzati nella Pasqua di Cristo nostro Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Canto: Il Signore è la mia salvezza

Rit. Il Signore è la mia salvezza e con Lui non temo più, perché ho nel cuore la certezza: la salvezza è qui con me.

* Rinunce battesimali

Guida: Ed ora riviviamo le rinunce del battesimo per rinunciare al peccato e renderci degni di accogliere il perdono del Signore.

Celebrante: Rinunciate al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio?

TUTTI: Rinuncio.

Celebrante: Rinunciate alle seduzioni del male, per non lasciarvi dominare dal peccato?

TUTTI: Rinuncio.

Celebrante: Rinunciate a satana, origine e causa di ogni peccato?

TUTTI: Rinuncio.

* Aspersione

Celebrante: Per questa aspersione, memoria del nostro Battesimo, Dio onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. Amen.

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* Il Celebrante asperge tutta l’Assemblea, attraversando la navata centrale, mentre viene eseguito il canto

Canto: Il Signore è la mia salvezza

Rit. Il Signore è la mia salvezza e con Lui non temo più, perché ho nel cuore la certezza: la salvezza è qui con me.

Berrete con gioia alle fonti, alle fonti della salvezza e quel giorno voi direte: lodate il Signore, invocate il suo Nome. Rit (Si possono creare nel gruppo e/o far presentare dai ragazzi stessi) 6. ORAZIONE

Un giorno, Dio della vita, mi hai pensato e mi hai amato. Allora mi hai voluto e mi hai creato. Guardandomi mi hai sorriso, perché hai visto riflessa in me la bellezza del tuo volto, così come hai sorriso guardando il volto del tuo Figlio venuto in mezzo a noi, uomo tra gli uomini, vestito della tua divinità.

Fa’, o Signore, che ogni giorno sappia essere tuo sorriso, sempre in possesso della tua grazia, sempre vestito dell’abito bianco del mio battesimo che mi ha fatto tuo figlio, sacramento del tuo amore, segno della tua dimora in me.

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Così, colui che mi incontra, riconosca in me il riflesso amoroso del tuo volto.

7. ASCOLTIAMO GESÙ Per l’ascolto della Parola ci alziamo in piedi. Dal Vangelo secondo Luca (3, 15-16.21-22) In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».

Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». 8. SEGNO (Compiamo il gesto in silenzio) Accanto al Vangelo abbiamo posto un catino d’acqua, una veste bianca e un cero acceso. 9. DIALOGO CON l’ANIMATORE • Cosa pensava la gente di S. Giovanni? • S. Giovanni chi battezza nel fiume Giordano? • Cosa succede dopo che S. Giovanni battezza Gesù? 10. RIFLESSIONE DELL’ANIMATORE La Parola di oggi ci introduce alle fonti del nostro cristianesimo.

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Anche attorno al Battesimo del Signore sembra sottintesa una domanda: Chi è Gesù? La risposta viene dalla riva del Giordano, da Giovanni e dalla voce del cielo. Nessun rito è così presente nella memoria del credente come il battesimo. Quasi tutti ne fanno richiesta per i figli. A questa anagrafe della fede non sembra opportuno rinunciare. E oggi in ogni comunità ecclesiale si assiste a un ritorno a queste radici, che per molti sono l'unico residuo di identità cristiana sotto le ceneri di una vita andata in altre direzioni. Il primo a parlare del Battesimo, quello di Gesù, è Giovanni Battista, profeta dell'Avvento; il quale non poteva mancare in questa domenica, che chiude il tempo di Natale. Il Battesimo del Signore è la manifestazione della sua missione universale, la sua investitura dall'alto. Nel profeta del Giordano, Giovanni, sono palesi due preoccupazioni: da una parte non permettere equivoci sulla sua persona. Egli non vuole aggregare attorno a sé. «L'agnello di Dio» (Giovanni 1,36) è un altro, un altro il Messia. Niente demagogia, dunque; ma fedeltà assoluta alla vocazione di profeta. D'altra parte Giovanni vuole additare la vera identità e missione del Messia. La testimonianza giovannea sta agli antipodi di quanto pensa la gente. Questa si è fatto un Messia a propria immagine e somiglianza; ripete insomma la vicenda universale dell'uomo, incapace con la propria ragione di costruirsi un'immagine vera di Dio, troppo sovente appiattita sulle precomprensioni soggettive. Giovanni, al contrario, sembra voler accentuare l'infinita distanza nell'additare Gesù. Il confronto è netto; non lascia dubbi: il precursore non si reputa neppure degno d'essergli servo, «colui che scioglie il legaccio dei sandali» (Luca 3,16). Soprattutto la missione è diversa: Giovanni battezza con acqua; pone un gesto esteriore quale appello a una conversione interiore, morale. Gesù invece battezza «in Spirito Santo e fuoco» (v. 21); comunicherà il dono dei tempi messianici, più volte evocato sulla bocca dei profeti. E lo Spirito Santo farà del credente una creatura nuova. Ecco dunque la prima risposta alla domanda «Chi è Gesù?»: sulla bocca di Giovanni, Gesù si colloca a una distanza infinita. In direzione opposta va invece la risposta che viene dal cielo sull'identità e sulla missione di Gesù. In questo caso non la distanza, ma la comunione solidale balza evidente nel Battesimo al Giordano.

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Sono tre i segni di questa sorprendente alleanza tra Dio e l'umanità, in Gesù di Nazaret. Anzitutto l'immersione nelle acque del Giordano, in mezzo al suo popolo. Gesù, che è senza peccato, si è caricato del peccato del mondo; è il capo del nuovo popolo di Dio, la comunità dei redenti, perché si è rivestito della carne umana. Poi c'è l'icona che unisce il cielo e la terra: lo squarciarsi dei cieli, la discesa dello Spirito Santo «in apparenza corporea» e la voce rivelatrice del mistero di Gesù. Non più quindi un Dio remoto, distante dall'uomo. È finito il tempo dell'inimicizia; Dio ha squarciato i cieli, è entrato nella storia. La voce dal cielo nel Battesimo del Signore, a differenza del Battista, rivela il mistero di un Messia solidale, vicino, per una missione destinata a tutti gli uomini. Come nella sintesi vertiginosa del quarto vangelo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito» (Giovanni 3,16). Nel tempo dello Spirito, il Padre manifesta e consegna al mondo il Figlio. E, ancora una volta, è la parola del Messia: Gesù è il Figlio, partecipe della gloria del Padre: «Tu sei il figlio mio prediletto» (cfr. Salmo 2,7). Ma Gesù è pure il servo immolato per la redenzione di tutti: «In te mi sono compiaciuto» (cfr. Isaia 42,1). Il Battesimo nel Giordano sembra così anticipare i tratti del mistero pasquale del Signore: servo sofferente e figlio glorioso alla destra del Padre. Croce e vittoria, morte e vita configurano il suo destino per la vita del mondo. E, infine, il terzo «segno» della comunione solidale tra Dio e l'uomo: «Gesù stava in preghiera» (v. 21). Solo Luca coglie l'atteggiamento orante del Signore immerso nelle acque del Giordano. L'autore del terzo vangelo dimostra d'esserne colpito. In tutti i momenti chiave del suo ministero. Per questo, nell'ora che prefigura tutta la missione futura, non poteva mancare la preghiera. In essa Gesù dà la risposta alla voce del cielo: la preghiera è alleanza, comunione, è coscienza della propria filialità e della propria missione nel mondo. Il ministero di Gesù, prima d'essere missione in mezzo agli uomini, è comunione con il Padre: nella preghiera. Ci sono domande che sovente vengono alla ribalta della coscienza, e talora affiorano anche nei rari soliloqui dell'esistenza personale. Domande inquietanti, che talora vengono ricacciate dietro le occupazioni o preoccupazioni del vissuto quotidiano: Chi sono io? Da dove vengo? Dove vado? Domande scontate, un tempo. Ma non oggi, in cui l'abitudine a pensare la vita dai tetti in giù ha bruciato molte nostalgie di Dio. Eppure c'è un primato assoluto, dentro l'esperienza umana. Prima del lavoro, della carriera, della professione, c'è la vita.

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Io ci sono, tu ci sei, perché un giorno i nostri genitori hanno detto di sì alla vita. Ma che cos'è la vita? Da dove viene? Così c'è un primato assoluto dentro l'esperienza di fede. Prima d'essere sposa, sposo, prete, religioso(a) sono cristiano. Sono battezzato. Sono figlio di Dio. Fratello e sorella d'ogni uomo. Due doni ci vengono dal battesimo: il dono della filialità e quello della fra-ternità. Il battesimo inaugura una singolare storia di «segni» – i sacramenti – attraverso cui ogni creatura umana viene riconsegnata a Dio, in un rapporto di figliolanza e di confidente amicizia. Dimenticare il proprio battesimo significa tagliare le radici, dimenticare la propria identità; soprattutto significa prendere le distanze da Dio; farne una persona estranea, una presenza rarefatta, una scialuppa di salvataggio per i momenti disperati. E, infine, una persona deludente, che non dice più niente. La fede diventa, invece, un'esperienza interiormente gratificante, capace di risposte convincenti agli interrogativi cruciali dell'esistenza, se permane una memoria forte del proprio battesimo. Molto cambie-rebbe della vita e dei rapporti con gli altri se crescesse, nella preghiera, questa sconvolgente risposta alla nostra domanda «Chi siamo?»: siamo figli di Dio. Dal giorno del nostro battesimo. 11. ATTIVITÀ

SOLUZIONE

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12. PREGHIAMO

Celebrante: Invochiamo da Dio nostro Padre, per mezzo di Gesù Cristo nostro fratello, il dono dello Spirito Santo, in noi sin dal giorno del Battesimo.

Diciamo insieme, cantando:

“Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra!”

Guida: - Manda, Signore, il tuo Spirito su tutte le Chiese cristiane nate dall’unico Battesimo: sappiano lavorare coraggiosamente per la pace e per l’unità. Preghiamo...

- Manda, Signore, il tuo Spirito su tutte le nazioni: lo Spirito d’amore liberi dalle oppressioni, risani le ingiustizie, riconcilii le contese. Preghiamo...

- Manda, Signore, il tuo Spirito su quanti soffrono nel corpo e nello spirito, su coloro che sono poveri, ammalati e soli. Preghiamo ...

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- Manda, Signore, il tuo Spirito sui genitori che quest’anno hanno chiesto o chiederanno il Battesimo per i loro figli. Preghiamo...

- Manda, Signore, il tuo Spirito su questa comunità: il tuo amore la riempia di gioia e di novità nell’essere testimone di vita secondo il Vangelo, nella fede, nella speranza e nella carità. Preghiamo...

Celebrante: Con la tua Parola seminata nei nostri cuori, rendi Signore la nostra vita aperta all’amore, le nostri mani disponibili al servizio, i nostri piedi pronti a camminare sulle strade per testimoniare il Vangelo che annunciamo con le nostre labbra. Tu che vivi e regni per tutti i secoli dei secoli.

13. AGIRE Il nostro AGIRE: Ci impegneremo a portare una foto del giorno del nostro battesimo e chiederemo ai genitori o ai padrini in quale giorno siamo diventati cristiani.