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Beatus Ioannes Paulus IImariana durante gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza fino al conseguimento della maturità classica” (p. 37). Così viva fu l’attrazione della

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  • La Madonna del Carmine N. 3 • 2011 1

    N ella Basilica Lateranense ilSanto Padre Benedetto XVIconsegnò al Cardinale Ruini,allora Vicario Generale per laDiocesi di Roma, un Rescritto, datato 9maggio 2005, scritto in latino, perché nedesse lettura. Con quel decreto ilPontefice concedeva che fosse apertoimmedia tamente i l p rocesso d iBeatificazione del Suo predecessore, ilPapa Giovanni Paolo II, senza attendere icinque anni previsti dalla legislazionecanonica. Poiché il decreto fu letto in lati-no e tutti alla fine della lettura esplodem-mo in un applauso corale, lungo ed esul-tante, Papa Benedetto XVI sorrise di gioiae con paterna benevolenza ci disse:«Dalla vostra reazione, comprendo cheancora si conosce il latino...!»

    Sono trascorsi quasi sei anni daquel giorno, e migliaia di pellegrini sisono recati sulla tomba di Papa GiovanniPaolo II, mentre le rivendite di oggettireligiosi non hanno mai smesso di espor-re le sue immagini, i suoi sorrisi, le suebenedicenti carezze. Ora finalmente ilprocesso di beatificazione è concluso e sicompie ciò che tutti gridavano in piazza ilgiorno del Suo funerale: “Santo subito!”

    In queste pagine non vogliamoriproporre la sua biografia né il suoincommensurabile Magistero di pastore,ma semplicemente offrire qualche spun-to di riflessione e riproporre ciò che noiCarmelitani dobbiamo al grande Beato.Più volte, infatti, Papa Giovanni Paolo sirivolse alla nostra Famiglia per narrare lasua esperienza di vita, la ricchezza attintadalla nostra spiritualità, l’amore verso inostri santi. Mai dimenticò la ricorrenzadel 16 luglio - festa liturgica della B. V.Maria del Monte Carmelo - e spesso nefece cenno nei suoi discorsi e nelle sueomelie.

    Parlando delle origini della sua

    vocazione sacerdotale, ricordava conaffetto che a Wadowice, c’era sulla colli-na un Monastero Carmelitano. Lì avevaappreso la grande tradizione Carmelitanache ha le radici nel Vecchio Testamento,col profeta Elia, e che poi si è rinnovata eripristinata nel Medio Evo ed è arrivatasino a noi. Gli abitanti di Wadowice fre-quentavano quel Santuario in grannumero, e ciò non mancava di riflettersiin una diffusa devozione per lo Scapolaredella Madonna del Carmine. Egli stessodisse: «Anch’io lo ricevetti, credo all’etàdi dieci anni, e lo porto tuttora. Si andavadai Carmelitani anche per confessarsi. Fucosì che, tanto nella Chiesa parrocchialequanto in quella del Carmelo, si formò lamia devozione mariana durante gli annidell’infanzia e dell’adolescenza fino alconseguimento della maturità classica.»(Dono e mistero. Nel 50° del mio sacerdozio).

    E scrivendo all’Ordine Carmeli-tano, il 25 marzo 2001, in occasione del750° anniversario della Consegna delloScapolare, fu felice di ripetere: «Anch’ioporto sul mio cuore, da tanto tempo, loScapolare del Carmine!» E proseguì:«Per i Membri della Famiglia CarmelitanaMaria, la Vergine Madre di Dio e degli

    Beatus Ioannes Paulus IIin terra Carmelidi Giuseppe Midili direttore

    EDITORIALE

    Il Santuario deiCarmelitani a

    Wadowice (Polonia)dove si recava il

    giovanissimo KarolWojtyla, così come

    egli stesso racconta.

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  • EDITORIALE

    uomini, non è solo un modello da imita-re, ma anche una dolce presenza diMadre e Sorel la in cui conf idare.Giustamente santa Teresa di Gesù esor-tava: «Imitate Maria e considerate qualedebba essere la grandezza di questaSignora e il beneficio di averla perPatrona (Castello interiore, III, 1,3)»

    Si legge qui la grande devozione marianadel Beato Giovanni. Una devozione che sifonda su una fede matura, coltivata sindall’infanzia, ma cresciuta lungo gli annidel ministero sacerdotale ed episcopale.Anche la devozione allo Scapolare, cheper molti oggi è vicina alla superstizioneo al fanatismo religioso, è definita inmaniera mirabile. Infatti, sempre nelmessaggio all’Ordine del Carmelo, ilBeato spiega quali sono le verità evocate

    nel segno dello Scapolare. Da una parte,la protezione continua della VergineSantissima, non solo lungo il camminodella vita, ma anche nel momento deltransito verso la pienezza della gloriaeterna. Dall’altra, però ecco emergere laconsapevolezza che la devozione verso diLei non può limitarsi a preghiere ed osse-qui in suo onore, ma deve costituire un“abito”. L’abito per il Beato Giovanni èun indirizzo permanente della propriacondotta cristiana. Presuppone una vitaintessuta di preghiera, la frequente prati-ca dei Sacramenti ed il concreto eserciziodelle opere di misericordia spirituale ecorporale. Solo così lo Scapolare diventasegno di “alleanza” e di comunione reci-proca tra Maria e i fedeli. Lo Scapolare èil segno della consegna che Gesù, sullacroce, fece a Giovanni. ConsegnandogliMaria gli consegnò tutti noi e consegnan-do alla Madre il discepolo, costituì MariaMadre spirituale di ciascun battezzato.

    Chi può dunque pensare chel’abitino del Carmine sia un talismano, unsegno di vuota devozione, un portafortu-na da indossare nelle circostanze dellavita. Rileggendo queste parole, brilla dinuovo la luce battesimale di questosegno, esso rimanda alla veste di graziache la Chiesa Madre, consegna a tutti isuoi figli.

    Imitando l’esempio del nuovoBeato, a cui siamo legati da vincoli diaffetto filiale, di riconoscenza, di gratitu-dine, indossiamo il santo Abito di Maria ecome egli ha fatto, conformiamo lanostra vita agli insegnamenti delVangelo, per essere nella nostra societàsale della terra e luce del mondo.

    Beato Giovanni Paolo II, prega pernoi!

    La Madonna del Carmine N. 3 • 20112

    L’allora Karol JozefWojtyla, giovanelavoratore, con loScapolare dellaMadonna delCarmelo al collo.

    Nota di redazioneLa foto di copertina è diversa rispetto all’anteprima proposta nello scorso numero 2/2011.In questi mesi, infatti, attraverso la ricerca, sono emerse tante immagini che testimoniano l’at-taccamento di Giovanni Paolo II alla Madonna del Carmine. Quando ci siamo imbattuti nellafotografia, che oggi si può ammirare come copertina di questo numero, siamo stati catturatidallo sguardo amorevole e paterno, dall’espressione serena ed accogliente di Giovanni PaoloII con lo Scapolare al collo. E subito è balzata alle labbra una sola idea: “Ecco, questa fotogra-fia, presenta al meglio il Beato Giovanni Paolo II, devoto dello Scapolare del Carmine.”

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  • La Madonna del Carmine N. 3 • 2011

    SOMMARIO

    3

    Il Beato Giovanni Paolo II,devoto dello Scapolare del Carmine

    di Luigi Accattoli

    ATTUALITÀ

    4

    Il Carisma Carmelitano e il servizio

    SPIRITUALITÀ CARMELITANA

    6

    La Spiritualità Carmelitana,nel Magistero del Beato Giovanni Paolo II 8

    Atto di Affidamento allaMadonna del Carmine

    recitato dal Beato Giovanni Paolo II

    IN PREGHIERA

    18

    La Madonna del Carmine Anno LXV - N. 3 • 2011

    Il Vescovo di Roma,visita le parrocchie Carmelitane dell’Urbe 12

    Chi indossa lo Scapolare,vive la fede con coraggio 16

    “Terra Carmeli”,un luogo per la promozione della

    Spiritualità Carmelitana a due passi dal Papaa cura della redazione

    NOTIZIE CARMELITANE

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  • Il Beato Giovanni Paolo II,devoto dello Scapolare del Carminedi Luigi Accattoli • www.luigiaccattoli.it

    ATTUALITÀ

    Lo Scapolare Carmelitano ha aiu-tato Karol Wojtyla a cammi-nare sulla strada della santità.“Ricevetti lo scapolare dellaMadonna del Carmine credo all’età didieci anni e lo porto tuttora”: così scri-ve da Papa nel libro sulla propria voca-zione di prete intitolato Dono e mistero.Nel 50° del mio sacerdozio, pubblicatodalla Libreria editrice vaticana nel 1996.

    L’aveva indosso - lo sca-polare - al momento del-l’attentato del 13 maggio1981. “Non se ne volleseparare nemmeno insala operatoria” - ha scrit-

    to il postulatore della causa di beatifica-zione, don Oder Slawomir - e l’Abitino,come è anche chiamato, si macchiò disangue. Quello Scapolare insanguinato èstato portato, dopo la morte di GiovanniPaolo II, il 23 novembre 2005 nel lachiesa parrocchiale di Wadowice, suacittà natale ed è stato posto come unareliquia presso l’altare della Madonna delCarmine, dove Lolek - come il piccoloKarol era chiamato in famiglia - l’avevaricevuto 75 anni prima.

    Durante l’omelia di quella cele-brazione l’ex provinciale dei Carmelitani,padre Szczepan T. Praskiewicz, che avevaricevuto la reliquia dalla Segreteria per-

    La Madonna del Carmine N. 3 • 20114

    Nella formazione allasantità del Beato KarolWojtyla ebbe un ruolo loScapolare della Madonna delCarmine, che egli ricevette adieci anni e che portò pertutta la vita come segno delsuo legame alla spiritualitàdel Carmelo.

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  • sonale del defunto Pontefice, ricordòquesta confidenza avuta dal Papa: “Portosempre lo scapolare che ho ricevuto nelgiorno della mia prima comunione dallemani del padre Silvestro”.

    “A Wadowice - ha scritto il beatoWojtyla in Dono e mistero - c’era sullacollina un Monastero Carmelitano, la cuifondazione risaliva ai tempi di SanRaffaele Kalinowski. Gli abitanti diWadowice lo frequentavano in grannumero, e ciò non mancava di riflettersiin una diffusa devozione per lo Scapolare.Si andava dai Carmelitani anche per con-fessarsi. Fu così che, tanto nella Chiesaparrocchiale quanto in quel la delCarmelo, si formò la mia devozionemariana durante gli anni dell’infanzia edell’adolescenza fino al conseguimentodella maturità classica” (p. 37).

    Così viva fu l’attrazione della spi-ritualità Carmelitana sul giovane Karolche egli pensò di farsi Carmelitano.Passato da Wadowice a Cracovia, anchequi si trovò a frequentare un monasterodi Padri Carmelitani che si trovava in viaRakowicka. In contatto con quell’ambien-te, lesse le opere di San Giovanni dellaCroce e di Santa Teresa di Gesù.

    “Li frequentavo e una volta fecipresso di loro i miei esercizi spiritualivalendomi dell’aiuto di padre Lorenzodell’Addolorata. Per un certo periodopresi anche in considerazione la possibi-lità di entrare nel Carmelo. I dubbifurono risolti dall’arcivescovo cardinaleSapieha, il quale - secondo lo stile che gliera proprio - disse brevemente: ‘Bisogna

    prima finire quello che si è cominciato’. Ecosì avvenne”.

    Il giovane Wojtyla era infatti daqualche tempo - all’incirca dal compi-mento dei 22 anni - alunno del “semina-rio clandestino” che il cardinale avevaospitato presso la propria abitazione:clandestino a motivo delle restrizioniimposte dall’occupante tedesco. Siamonegli anni della guerra e la prima messadi don Karol arriverà subito dopo il con-flitto, nel 1946.

    Ma pur divenendo prete diocesa-no, Wojtyla manterrà il suo legame idea-le con il Carmelo, gli scritti dei misticiCarmelitani e lo Scapolare. Venuto astudiare a Roma, due anni dopo l’ordina-zione, diviene “dottore in teologia”all’Angelicum con una tesi intitolataProblemi di fede negli scritti di SanGiovanni della Croce.

    In decine di occasioni - incontran-do i Carmelitani - Giovanni Paolo avràmodo di illustrare e raccomandare ladevozione alla Vergine del Carmelo e netratterà in particolare nella Lettera sulloScapolare del 25 marzo 2001 indiriz-z a t a al le due famigl ie del l ’OrdineCarmelitano. In essa egli afferma cheindossare lo Scapolare è come indossareun “Abito” ed entrare in qualche modonella vita Carmelitana, dove si sperimen-ta una particolare “tutela” da parte dellaMadre di Dio. La lettera si conclude conqueste parole: “Anch’io porto sul miocuore, da tanto tempo, lo Scapolare delCarmine”.

    La Madonna del Carmine N. 3 • 2011 5

    In queste immagini,la “Famiglia

    Carmelitana” con ilBeato Giovanni

    Paolo IIin occasione del-

    l’udienza Generalein S. Pietro

    il 12/09/2001

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  • C arissimi Fratelli Carmelitani,...il Carmelo è chiamato adessere un’oasi di contem-plazione e di spiritualità,dove anche l’uomo del 2000 puòattingere gli autentici valori dellospirito. Allo stesso tempo, essocostituisce una via ed un itinerario

    per la crescita interio-r e , p r o t e s a v e r s oun’unione con Dio sem-pre più profonda.

    Il Carmelo vanta unalunga storia, che affon-da le proprie radici nellatradizione e nella spiri-tualità biblica. Essoinfatti si ricollega colmonte sul quale gli anti-chi “figli dei profeti”stabilirono il centro diattrazione e di ispirazio-ne per quella parte del

    popolo ebraico che desiderava rimane-re fedele al Dio di Israele ed alla suarivelazione.

    In tali propositi gli Israeliti erano spro-nati e sostenuti dagli esempi e dallapredicazione del profeta Elia, da voiconsiderato come vostro antesignano.Dalla vicenda umana e spirituale, comepure dalla esperienza contemplativa diquesto grande uomo di Dio, voi ancoraoggi traete luce e forza per essere, adistanza di tanti secoli, guide spiritualiper i fratelli nel loro cammino versoDio.

    La vostra “sequela Christi”, inquanto persone consacrate, acquista intal modo connotati biblici e storici, chela rendono particolarmente viva edattuale. Auspico, carissimi, che gliintensi lavori capitolari di questi giornifavoriscano un’approfondita riflessio-ne su come attuare il vostro specificocarisma alle soglie del terzo millennio.Ciò vi porterà a proseguire con rinno-vato entusiasmo nella testimonianza dispiritualità da voi offerta nel contestodell’epoca attuale, profondamentebisognosa di Dio ma troppo spessosmarrita lungo i difficili sentieri dellastoria.

    Seguendo e svi luppando lat rad i z ione pro fe t i ca de l l ’Ant i coTestamento, costantemente orientata arisvegliare nel popolo di Dio l’attesadei tempi messianici, il profeta Elia viavvicina ancora oggi all’opera ed allapredicazione di Giovanni Battista, il“Precursore”, colui che doveva prece-dere il Messia (cf. Ml 3, 23; Mt 17, 12-13).

    La parola e la missione profeti-ca di Elia vi conducono in specialmodo alla Madre del Messia, la BeataVergine Maria, cantata dai vostri mae-stri di spirito come “Regina delCarmelo”, “Fiore del Carmelo”,“Madre della grazia”, Colei che rendesopportabile e gioioso il cammino dapercorrere incontro a Dio con la forzadel Pane di vita (cf. 1 Re 19, 5-8; Gv 6,35).

    La Madonna del Carmine N. 3 • 2011

    SPIRITUALITÀ CARMELITANA

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    Il carisma Carmelitano e il servizio

    Sabato,23 settembre 1995,Papa Giovanni Paolo IIricevette in udienzai partecipanti alCapitolo Generaledell’Ordine dei Carmelitani.Il suo discorso può essereconsiderato una rilettura delcarisma del Carmelonell’oggi della storia.

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  • La Madonna del Carmine N. 3 • 2011 7

    Così l’Ordine dei Fratelli dellaBeata Vergine Maria del MonteCarmelo si dispone a rispondere confortezza e solerzia alla propria vocazio-ne alla fraternità, alla contemplazionee alla profezia. Ciò vi consente di rea-lizzare sempre meglio la vostra specifi-ca spiritualità, nella fedeltà al Dio chevi chiama, nella disponibilità allaChiesa che vi invia e nel servizio evan-gelico nei confronti dell’umanità cheha bisogno di voi come fratelli contem-plativi e profetici.

    Carissimi Carmelitani dell’An-tica Osservanza! In questa importantemissione apostolica alle soglie delterzo millennio cristiano il vostroOrdine, che conta attualmente oltreduemila Religiosi, è affiancato da 72Monasteri di Monache carmelitane, 13Congregazioni religiose di vita aposto-lica, un Istituto secolare, una Famigliamissionaria laica e da tanti gruppi delTerz’Ordine secolare e Confraternitedello Scapolare.

    Si tratta di una straordinaria“acies ordinata” che, sull’esempio delprofeta Elia, è impegnata a mantenereviva la fede nel Dio unico e vero inmezzo agli uomini del nostro tempo,troppo spesso tentat i d i servire i“nuovi dei” del consumismo, dell’edo-nismo e dell’egoistica affermazione disé, finendo spesso per essere vittimedi una cultura di morte, che pretendeaddirittura di autoerigere se stessa alposto di Dio.

    Sappiate portare a questopopolo assetato di verità e di auten-ticità i valori dello spirito, testimo-niando con la parola e con la vostra

    presenza la tensione delle vicendeumane verso l’Assoluto.

    In tale impegno di spiritualità edi apostolato vi sostengano l’esempioe l’intercessione del Padre TitoBrandsma, che ho avuto la gioia di pro-clamare beato proprio 10 anni fa. Eglisuggellò con l’eroico sacrificio dellavita nel campo di concentramento diDachau un’esistenza interamente con-sacrata all’amore di Dio ed al serviziodei fratelli. “Nella vita del PadreBrandsma - ricordavo nell’omelia dellaLiturgia di beatificazione - ciò chesoprattutto lascia ammirati è proprioquesto dispiegarsi sempre più manife-sto della grazia di Cristo. Sta qui ilsegreto del vasto irraggiamento dellasua azione, qui la sorgente dell’ondasempre fresca della sua carità”(Insegnamenti di Giovanni Paolo II,VIII/2 [1985] 1180).

    Nella lotta spirituale che sietechiamati a proseguire, corroborati erafforzati dai lavori capitolari, vi siaguida Maria, la Figlia di Sion, la quale,con l’Incarnazione del Verbo nel suogrembo santissimo, divenne Tempio diperenne contemplazione e fonte dellafraternità che ci unisce in Cristo.

    Con tali auspici, mentre invocosu ciascuno la materna protezionedella Beata Vergine Maria del MonteCarmelo, a tutti imparto con affetto laBenedizione Apostolica.

    Giovanni Paolo IIe i Carmelitani

    (da sinistra versodestra):

    • il Capitolo Generaledell’Ordine deiCarmelitani il23/09/2011;

    • i religiosiche abitano

    nel territorio dellaParrocchia S. Martino

    ai Monti in Roma,nella Cappella privata

    del Convento;

    • alcune rappresentantidel Terz’Ordine

    Carmelitano presso laparrocchia “Regina

    Mundi” aTorrespaccata in

    Roma.

    SPIRITUALITÀ CARMELITANA

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  • ...

    C on profondagioia ho appre-so che l’Ordinedel Carmelo,nei suoi due rami, anticoe r i formato, intendeespr imere i l p ropr ioamore filiale verso lasua Patrona, dedicandol’anno 2001 a Lei, invo-cata quale Fiore delCarmelo, Madre e Guidanel cammino della santi-tà . Al r iguardo, nonposso non sottolineareuna felice coincidenza:la celebrazione di que-

    st’anno mariano per tutto il Carmeloavviene, secondo quanto tramandauna venerabile tradizione dell’Ordinestesso, nel 750° anniversario dellaconsegna de l lo Scapo la re . E ’quindi una celebrazione che costi-t u i s c e p e r l ’ i n t e r a F a m i g l i aCarmelitana una meravigliosa occa-sione per approfondire non solo lasua spiritualità mariana, ma perviverla sempre più alla luce delposto che la Vergine Madre di Dio edegli uomini occupa nel mistero diCristo e della Chiesa e, pertanto, diseguire Lei che è la “Stella dell’evan-gelizzazione” (cfr Novo millennioineunte, n. 58).

    La Madonna del Carmine N. 3 • 2011

    SPIRITUALITÀ CARMELITANA

    8

    La Spiritualità Carmelitana,nel Magistero delBeato Giovanni Paolo II

    In occasione del 750°anniversario del dono delloScapolare, il Beato GiovanniPaolo II inviò un messaggioall’Ordine del Carmelo,indirizzandolo aiReverendissimi Padri:Joseph Chalmers, PrioreGenerale dell’Ordine deiFratelli della Beata VergineMaria del Monte Carmelo(O. Carm.) e CamilloMaccise, Preposito Generaledell’Ordine del Fratelli Scalzidella Beata Vergine Mariadel Monte Carmelo (O.C.D.)

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  • Le varie generazioni delCarmelo, dalle origini fino ad oggi,nel loro itinerario verso la “santam o n t a g n a , G e s ù C r i s t o n o s t r oSignore” (Messale Romano, Collettadella Messa in onore della B.V. Mariadel Carmelo, 16 luglio), hanno cerca-to di plasmare la propria vita sugliesempi di Maria.

    Per questo nel Carmelo, e inogni anima mossa da tenero affettoverso la Vergine e Madre Santissima,fiorisce la contemplazione di Lei che,fin dal principio, seppe essere apertaall’ascolto della Parola di Dio e obbe-diente alla sua volontà (Lc 2,19.51).Maria, infatti, educata e plasmatadallo Spirito (cfr Lc 2,44-50), fu capa-ce di leggere nella fede la propriastoria (cfr Lc 1,46-55) e, docile aisuggerimenti divini, “avanzò nellaperegrinazione della fede e serbòfedelmente la sua unione col Figliosino alla croce, dove, non senza undisegno divino, se ne stette (cfr Gv

    19,25), soffrendo profondamente colsuo Unigenito e associandosi conanimo materno al sacrificio di Lui”(Lumen gentium, 58).

    La contemplazione dellaVergine ce la presenta mentre, comeMadre premurosa, vede crescere ilsuo Figlio a Nazaret (cfr Lc 2,40.52),lo segue lungo le strade dellaPalestina, lo assiste alle nozze diCana (cfr Gv 2,5) e, ai piedi dellaCroce, diventa la Madre associataalla sua offerta e donata a tutti gliuomini nella consegna che lo stessoGesù fa di Lei al suo discepolo predi-letto (cfr Gv 19,26). Quale Madre dellaChiesa, la Vergine Santa è unita aidiscepoli “in continua preghiera” (At1,14) e, quale Donna nuova che antici-pa in se ciò che si realizzerà un giornoper tutti noi nella piena fruizione dellavita trinitaria, è assunta in Cielo, dadove stende il manto di protezionedella sua misericordia sui figli pellegri-nanti verso il monte santo della gloria.

    La Madonna del Carmine N. 3 • 2011 9

    Immagini dellaFamiglia Carmelitana,

    in S. Pietroil 12/09/2001 durante

    l’Udienza Generale,con il Beato

    Giovanni Paolo II.

    La statuadella Madonna

    del Carmine che sicustodisce nella

    parrocchia diTraspontina a Roma

    (di cui è membroper competenza

    territoriale ancheil S. Padre),viene portata

    davanti al BeatoGiovanni Paolo II.

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  • Un simile atteggiamento con-templativo della mente e del cuoreporta ad ammirare l’esperienza difede e di amore della Vergine, chegià vive in sé quanto ogni fedeledesidera e spera di realizzare nelmistero di Cristo e della Chiesa (cfrSacrosanc tum Conc i l ium , 103 ;Lumen gentium, 53). Per questo giu-stamente Carmelitani e Carmelitane

    hanno scelto Maria come propriaPatrona e Madre spirituale ed hannosempre dinanzi agli occhi del cuoreLei, la Vergine Purissima che guidatutti alla perfetta conoscenza ed imi-tazione di Cristo.

    Fiorisce così un’intimità dirapporti spirituali che incrementanosempre più la comunione con Cristoe con Maria. Per i Membri dellaFamig l ia Carmel i tana Mar ia , l aVergine Madre di Dio e degli uomini,non è solo un modello da imitare, maanche una dolce presenza di Madre eSorella in cui confidare. Giustamentesanta Teresa di Gesù esortava:“Imitate Maria e considerate qualedebba essere la grandezza di questaSignora e il beneficio di averla perPatrona” (Castello interiore, III, 1,3).

    Questa intensa vita mariana,che si esprime in preghiera fiducio-sa, in entusiastica lode e in diligenteimitazione, conduce a comprenderecome la forma più genuina delladevozione alla Vergine Santissima,espressa da l l ’ umi le segno de l loScapolare, sia la consacrazione alsuo Cuore Immacolato (cfr PIO XII,Lettera Neminem profecto latet [11febbraio 1950: AAS 42, 1950, pp. 390-391] ; Cost . dogm. su l la ChiesaLumen gentium, 67). E’ così che nelcuore si realizza una crescente comu-nione e familiarità con la VergineSanta, “quale nuova maniera di vive-re per Dio e di continuare qui in terral’amore del Figlio Gesù a sua madreMaria” (cfr Discorso all’Angelus, inInsegnamenti XI/3, 1988, p. 173). Cisi pone così, secondo l’espressionedel Beato martire Carmelitano TitoBrandsma, in profonda sintonia conMaria la Theotokos , diventandocome Lei trasmettitori della vita divi-na: “Anche a noi il Signore manda ilsuo angelo ... anche noi dobbiamoricevere Dio nei nostri cuori, portarlodentro i nostri cuori, nutrirlo e farlocrescere in noi in modo tale che eglisia nato da noi e viva con noi come ilDio-con-noi , l ’Emmanuele” (Dal larelazione del B. Tito Brandsma alCongresso Mariologico di Tongerloo,agosto 1936). ...

    Nel segno dello Scapolare si

    La Madonna del Carmine N. 3 • 2011

    SPIRITUALITÀ CARMELITANA

    10

    Il Beato GiovanniPaolo II, durantela CelebrazioneEucaristica per laBeatificazione delCarmelitanoP. Tito Brandsma(3/11/1985).

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  • La Madonna del Carmine N. 3 • 2011 11

    evidenzia una sintesi efficace di spi-ritualità mariana, che alimenta ladevozione dei credenti, rendendolisensibili alla presenza amorosa dellaVergine Madre nella loro vita. LoScapolare è essenzialmente un‘Abito’. Chi lo riceve viene aggregatoo associato in un grado più o menointimo all’Ordine del Carmelo, dedi-cato al servizio della Madonna per ilbene di tutta la Chiesa (cfr Formuladell’imposizione dello Scapolare, nel“Rito della Benedizione e imposizio-ne dello Scapolare”, approvato dallaCongregazione per il Culto Divino e

    l a D i s c i p l i n a d e i S a c r a m e n t i ,5/1/1996). Chi riveste lo Scapolareviene quindi introdotto nella terradel Carmelo, perché “ne mangi i frut-ti e i prodotti” (cfr Ger 2,7), e speri-menta la presenza dolce e materna diMaria, nell’impegno quotidiano dirivestirsi interiormente di GesùCristo e di manifestarlo vivente in séper il bene della Chiesa e di tuttal’umanità (cfr Formula dell’imposi-zione dello Scapolare, cit.). ...

    Il BeatoGiovanni Paolo II

    con il PrioreGenerale deiCarmelitani

    P. Joseph Chalmers,O. Carm.

    CelebrazioneEucaristica per laBeatificazione del

    CarmelitanoP. Tito Brandsma

    (3/11/1985).Si noti, alla sinistradel Beato Giovanni

    Paolo II,il futuro

    PapaBenedetto XVI.

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  • La Madonna del Carmine N. 3 • 201112

    Il Vescovo di Romavisita le parrocchie Carmelitane

    dell’Urbe

    Il Beato Giovanni Paolo II, sentiva molto forte la sua responsabilitàdi Vescovo di Roma, non trascurò di incontrare il clero ed i fedelidella sua Diocesi e, nei primi anni del suo Pontificato, volle visita-re le nostre quattro Parrocchie Carmelitane dell’Urbe.

    Egli, durante le sue visite pastorali, si volle sempre fermare in raccoglie-mento e preghiera dinanzi all’immagine della Vergine dello Scapolare.

    Attraverso queste immagini, ripercorriamo il suo ministero petrino tra iCarmelitani.

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  • I l 17 febbraio 1980 visitava la piùantica Parrocchia Carmelitana aRoma, la Basilica dei Ss. Silvestroe Martino ai Monti. Vol le incontrare la comuni-

    tà dei Carmelitani, le Monache e leReligiose residenti nel territorio par-

    rocchiale, il Consiglio Pastorale, imalati, i laici. Lì, prendendo in manolo Scapolare della Signora GiulianaDonati, priora del Terz’Ordine localedisse: «Anch’io lo porto qui, vicino alcuore, da molto tempo».

    La Madonna del Carmine N. 3 • 2011

    SPIRITUALITÀ CARMELITANA

    13

    “Anche io loporto qui,vicino alcuore, da

    molto tempo”, disse Giovanni

    Paolo II,riferendosi alloScapolare, allasig.ra Giuliana

    Donati il17/02/1980.Nel riquadro

    piccolo, laSig.ra Donati

    “oggi”,mentre

    consegna lareliquia al

    nostro Direttore(Giuseppe

    Midili),affinché possaessere esposta

    nel centrodivulgativo

    dellaspiritualità

    CarmelitanaTerra Carmeli,

    ubicato pressola Chiesa dellaTraspontina a

    via dellaConciliazione

    in Roma.

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  • I l 14 dicembre 1986 si recò inperiferia, a visitare la Parrocchia“Santa Maria Regina Mundi” .Trovò una comunità vivace edanimata, che lo accolse con grandeentusiasmo. Il Papa notò il grannumero di giovani e disse: «Lavostra età, la vostra giovinezza è ilmomento in cui si definiscono levocazioni. Vocazione vuol dire che

    Dio ci chiama. Vi auguro di sentirebene questa chiamata del Signore inmodo da definire la vostra vocazio-ne. Tutto questo è profondamenteconnesso con il problema centraledella vita umana che è la ricerca disenso... il senso della propria vita sitrova in Cristo».

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    SPIRITUALITÀ CARMELITANA

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    Il BeatoGiovanni Paolo IImentre incorona laMadonna delCarminepresso la Parrocchia“S. Maria ReginaMundi”, aTorrespaccata (Rm)il 14/12/86.

    Nella pagina didestra:

    • il BeatoGiovanni Paolo IIpresiede laCelebrazioneEucaristica nellaParrocchia“S. Maria delCarmelo”,a Mostacciano (Rm)il 15/01/89;

    • in preghieradi frontealla statua di “S. Mariain Traspontina”, avia dellaConciliazione (Rm)il 10/01/91.

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  • I l 15 gennaio 1989 si recò nellaparrocchia di Roma che è intito-lata a “Santa Maria del Carmelo”,a Mostacciano. Accolto tra dueali di folla, concluse l’omelia esor-tando i fedeli ad ascoltare il monitodi Maria. Alle nozze di Cana diGalilea è presente Maria ... ed ellapronuncia le parole che - si potrebbedire - accompagnano tutta la missio-ne di Gesù, fino alla fine: “Fate quel-lo che vi dirà” (Gv 2, 5). E le stesseparole della Madre di Dio continuanoa correre attraverso tutta la storiadella Chiesa, attraverso l’intera mis-sione e il servizio che svolge inmezzo alla grande famiglia umana.Queste parole arrivano anche a noi quiriuniti: “Fate quello che vi dirà”.

    Infine, il 10 gennaio 1991 ilBeato Giovanni sostò in pre-ghiera di fronte alla Venerataimmagine di Santa Maria inTraspontina , la Sua Parrocchia , laParrocchia che per confini territorialiegli ha attraversato ogni volta che sirecava a compiere il Suo ministero diSuccessore di Pietro. Fu lì che si recòuno dei suoi segretari qualche gior-no dopo il fatidico attentato del 13maggio 1981. Chiese uno scapolareper il Santo Padre, perché quello cheindossava al momento dell’attentatosi era macchiato di sangue e ora il

    Papa ne desiderava un altro. Quelloinsanguinato ora è esposto in unateca nella Chiesa di Wadowice, suacittà natale.

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  • DALL’OMELIA DELLA CELEBRAZIONE EUCARI-STICA PER LA BEATIFICAZIONE DI ISIDOREBAKANJA, GIANNA BERETTA MOLLA EDELISABETTA CANORI MORA. (Domenica, 24aprile 1994)

    ... Sei stato un uomo dalla fede eroica,Isidoro Bakanja, giovane laico delloZaire. In quanto battezzato, chiamato adiffondere la Buona Novella, hai saputocondividere la tua fede e hai testimoniatoCristo con tanta convinzione che, ai tuoicompagni, sei apparso come uno di queivalorosi fedeli laici che sono i catechisti.Sì, beato Isidoro, pienamente fedele alle

    promesse del tuo battesimo, sei statorealmente un catechista, hai operatogenerosamente per “la Chiesa in Africa ela sua missione evangelizzatrice”. Isidoro, la tua partecipazione al misteropasquale di Cristo, all’opera suprema delsuo amore, è stata totale. Poiché volevirimanere fedele a tutti i costi alla fede deltuo battesimo, hai subìto la flagellazionecome il tuo Maestro. Hai perdonato i tuoipersecutori, come il tuo Maestro sullaCroce; e hai dimostrato di essere arteficedi pace e di riconciliazione. In un’Africa dolorosamente provata dalle

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    SPIRITUALITÀ CARMELITANA

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    Il 24 aprile 1994, nel corso dell’Assemblea speciale del Sinodo dei Vescovi, Papa GiovanniPaolo II, proclamò Beato Isidore Bakanja, di origini africane, che fu ucciso per la sua fede. Itestimoni raccontano che non volle togliersi lo Scapolare della Beata Vergine Maria, né abban-donare la corona del S. Rosario e per questo alcuni uomini lo bastonarono fino ad ucciderlo.Chi indossa lo Scapolare,

    vive la Fede con coraggio

    Il BeatoGiovanni Paolo II,incensala MadonnaCarmelitana“La Bruna”a Napoli(11/11/1990).

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  • Il BeatoGiovanni Paolo II

    incoronala Madonnadel Carmine

    della Chiesa di“S. Maria in

    Traspontina” (Rm),durante

    l’Udienza Generaledel 12/09/2001.

    lotte tra etnie, il tuo esempio luminoso èun invito alla concordia e al riavvicina-mento tra i figli dello stesso Padre cele-ste. Tu hai praticato la carità fraternaverso tutti, senza distinzione di razza o dicondizione sociale; ti sei guadagnato lastima e il rispetto dei tuoi compagni,molti dei quali non erano cristiani. Cimostri così il cammino del dialogo neces-sario tra gli uomini.

    DAL DISCORSO AI FEDELI GIUNTI PER LABEATIFICAZIONE. (Lunedì, 25 aprile 1994)...Cari fratelli e sorelle, mi rallegro che laChiesa dello Zaire abbia ora, dopo labeata Anwarité, un altro modello laico difedeltà alla testimonianza evangelica. Il beato Isidore Bakanja, di cui poteteessere orgogliosi e dal quale siete invita-ti a prendere esempio, ci offre messaggidi grande attualità. Innanzitutto, ci ricor-da l’importanza della preghiera qualesostegno per una vita cristiana autentica.In seguito, ci mostra che siamo tutti chia-mati a cooperare alla missione evangeliz-zatrice della Chiesa attraverso una vita ditestimonianza. ...Il beato Isidore che amava la preghieradel rosario e portava lo Scapolare dellaVergine del Monte Carmelo, costituisce

    un modello di devozione a Maria. Nelmomento in cui tutta l’umanità giungealle soglie del terzo millennio, la Chiesa,in Africa e altrove, ha bisogno di voltarsiverso la Madre del Redentore per implo-rare la sua assistenza materna nei molte-plici problemi che oggi accompagnano lavita delle persone, delle famiglie e dellenazioni. Abbiamo bisogno di lei comeguida per portare la luce laddove regnal’ignoranza, per instaurare la giustiziadove regna l’oppressione e per far regna-re la concordia là dove imperversano iconflitti. Cari fratelli e sorelle, possiate ripartire daRoma più forti, per far fronte alle difficol-tà della vita con lo stesso coraggio di cuiha dato prova il beato Isidore Bakanja.Possiate essere, come lui, apostoli dellariconciliazione, artefici di dialogo e agen-ti di pace: ecco gli uomini e le donne dicui lo Zaire ha bisogno, ecco gli uomini ele donne di cui l’Africa intera ha bisogno,affinché tutti gli abitanti di questo conti-nente possano svilupparsi pienamente eoffrire al mondo le ricchezze di fede, spe-ranza e carità di cui sono portatori congioventù e entusiasmo e di cui i nostricontemporanei hanno bisogno.

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  • Il BeatoGiovanni Paolo IIin preghieradavantiall’immaginedella Madonnadel Carminenella Basilica dei“Ss. Silvestro eMartino ai Monti”(Rm) il 17/01/80.

    1. Ti benediciamo o Dio nostro! Padre Figlio e Spirito Santo, perché hai scelto Mariaancor prima della creazione del mondo, per essere santa e immacolata dinanzi a te perl’amore. In previsione dei meriti di Cristo, l’hai redenta e l’hai resa Madre dello stessoRedentore. In virtù dello Spirito Santo hai fatto di lei per sempre il tempio della tua glo-ria, una nuova creatura, primizia della nuova umanità. Benedetto sia per sempre ilSignore!

    2. Benedetta tu tra le donne, Vergine Maria, e benedetto il frutto deltuo ventre, Gesù! In te, che sei piena di grazia, si riflette la bontà di Dioe il destino della creatura umana, per la lode della gloria e della sua gra-zia con la quale ci ha arricchiti nel suo Figlio tanto amato, che è nostrofratello e tuo figlio, Gesù Cristo. Tu, la umile serva del Signore, sei ilmodello dei discepoli di Cristo che consacrano la loro vita alla realizza-zione della volontà del Padre per la venuta del suo regno.

    3. Santa Maria Madre di Cristo, Madre di Dio e Madre nostra! Ciponiamo sotto la tua protezione, ci affidiamo alla tua intercessionematerna. Come te che ti sei consacrata totalmente a Dio, noi, seguendoil tuo esempio e in comunione con te, ci consacriamo a Cristo il Signore;ci consacriamo anche a te, nostro modello, perché vogliamo fare in ognimodo la volontà del Padre, ed essere come te fedeli alle ispirazioni delloSpirito.

    4. Vergine del Carmine ... al tuo cuore di Madre affido la Chiesa ... i pastori e i fede-li, tutti i figli di questa nazione. Sotto la tua protezione materna, la Chiesa sia unafamiglia unita nella casa comune, una patria riconciliata nel perdono e nel dimenticarele offese. Nella pace e nell’amore di Cristo. Tu che sei la Madre della vera vita, insegna-ci ad essere testimoni del Dio vivo, dell’amore che è più forte della morte, del perdonoche dimentica le offese, della speranza che guarda al futuro per costruire, con la forzadel Vangelo, la civiltà dell’amore in una patria riconciliata e in pace.

    5. Santa Maria della speranza, Vergine del Carmine... Distendi il tuo Scapolare, comemantello di protezione, sulle città, sui paesi ... e sul mare, sugli uomini e le donne, suigiovani e i bambini, sugli anziani e gli ammalati, sugli orfani e gli afflitti. Sui figli fedelie sulle pecore smarrite. Tu, ... che in ogni cuore hai un altare vivo, accogli la preghieradel tuo popolo. ... Stella dei mari e faro di luce, conforto sicuro per il popolo pellegrino,guida i passi del mondo nel suo peregrinare terreno, affinché percorra sempre sentieridi pace e di concordia, cammini di Vangelo, di progresso, di giustizia e di libertà.Riconcilia i fratelli in un abbraccio fraterno; che spariscano gli odi e i rancori, che sisuperino le divisioni e le barriere, che si appianino i conflitti e si rimarginino le ferite.Fa’ che Cristo sia la nostra pace, che il suo perdono rinnovi i cuori, che la sua parola siasperanza e fermento nella società.

    6. Madre della Chiesa e di tutti gli uomini! Ispira e conserva la fedeltà a Cristo ...Mantieni viva l’unità della Chiesa sotto la croce del tuo Figlio. Fai che gli uomini di tuttii paesi riconoscano la loro stessa origine e il loro identico destino, si rispettino e siamino come figli dello stesso Padre, in Cristo Gesù, nostro unico salvatore, nello SpiritoSanto che rinnova il volto della terra, ad onore e gloria della Santissima Trinità.

    Amen.

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    IN PREGHIERA

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    Atto di Affidamento allaMadonna del Carmine,

    recitato dal Beato Giovanni Paolo II

    Venerdì, 3 aprile 1987, ilBeato Giovanni Paolo IIpronunciò questo atto diaffidamento del Cile allaMadonna del Carmine nelSantuario Nazionale diMaipù (Santiago del Cile),durante il Suo ViaggioApostolico in Uruguay,Cile e Argentina.

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    IN PREGHIERA

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  • I l Centro Stampa della Provincia Italiana, visto l’afflussodi pellegrini che accorreranno alla Beatificazione diPapa Giovanni Paolo II, ha allestito su via dellaConciliazione, accanto alla Parrocchia di S. Maria inTraspontina, un piccolo luogo dedicato alla promozione dellaSpiritualità Carmelitana, tanto cara al nuovo Beato. Su alcu-ni pannelli vengono proposti in quattro lingue i tratti essen-ziali della storia dell’Ordine ed il senso della devozione alloScapolare. Inoltre sono stati preparati alcuni sussidi per lapreghiera alla Madonna del Carmelo ed una raccolta di pen-sieri del Beato Giovanni Paolo II sullo Scapolare e la devozio-ne Carmelitana. Sono esposte anche le suppellettili sacrecon cui il nuovo Beato ha celebrato la S. Messa nelleParrocchie Carmelitane di Roma, insieme con le foto deglieventi che hanno legato la vita del Papa con quella deiCarmelitani.

    Tutto il ricavato viene devoluto per sostenere leMissioni Carmelitane in Congo e Colombia. Se vieni a Roma,passa anche tu a vedere ed a pregare...

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    NOTIZIE CARMELITANE

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    “Terra Carmeli”, un luogo per lapromozione della

    Spiritualità Carmelitana__a due passi dal Papa

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  • http://www.madonnadelcarmine.net/pagina2.asp?id=258&padre=56

  • http://www.madonnadelcarmine.net/pagina2.asp?id=260&padre=56

    Copertina2a di Copertina - info di servizioEditoriale - Beatus Ioannes Paulus II in terra CarmeliSommarioIl Beato Giovanni Paolo II, devoto dello Scapolare del CarmineIl Carisma Carmelitano e il servizio La Spiritualità Carmelitana, nel Magistero del Beato Giovanni Paolo II Il Vescovo di Roma, visita le parrocchie Carmelitane dell’Urbe Chi indossa lo Scapolare, vive la fede con coraggioAtto di Affidamento alla Madonna del Carmine recitato dal Beato Giovanni Paolo II“Terra Carmeli”, un luogo per la promozione della Spiritualità Carmelitana a due passi dal Papa3a di copertina - Come abbonarsi...4a di Copertina - Indossa anche tu lo Scapolare del Carmelo come il Beato Giovanni Paolo II