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Bilancio Sociale 2010
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BIL ANCIO SOCIALE 2010
la nostra missione, le nostre azioni.
la nostra missione, le nostre azioni.BIL ANCIO SOCIALE 2 010
indicepresentazione 7
ilsalutodell'assessore 9
parliamodibilanciosociale 11
glossario
13
capitolo 1 - scopi e identità di avis toscana 17
1. La storia di Avis è la storia del volontariato del sangue 19
2. Il contributo di Avis per il raggiungimento dell’autosufficienza 212.1 Le donazioni in Toscana: risultati 2010 21
3. Donazioni e Qualità 223.1 Il Decreto 2010 per l’accreditamento delle strutture sanitarie 223.2 Intervista a Giuliano Grazzini, Direttore del Centro Nazionale Sangue 23
4. Associazione e territorio 254.1 Le politiche di sviluppo dell’Associazione sul territorio: le nuove sedi Avis 25
5. Dentro l’Associazione 285.1 La dirigenza associativa 285.2 Speciale Conferenza di Organizzazione 305.3 Direzione e struttura operativa 31
6. I portatori di interesse di Avis Toscana 33
7. La mission associativa
34
capitolo 2 - dagli scopi alle attività 37
scopo 1
Il raggiungimento dell’autosufficienza 391.1 Campagna di comunicazione “Moto Donatorio” 391.2 Strumenti per la programmazione: utilizzo dell’AgenDona 40
scopo 2
La tutela del Diritto alla Salute 422.1 L’identikit delle UdR associative: chi sono, dove sono e chi è a norma 42
2.2 Migranti 44
scopo 3
Informazione ed educazione sanitaria 463.1 Educare alla salute e alla solidarietà attraverso il Servizio Civile: il Progetto “Il dono nello zaino IV edizione” 463.2 Corsi Alta Formazione CESVOT 47
scopo 4
La diffusione dell'Associazione 484.1 Strumenti di comunicazione interna ed esterna: sito internet, newsletter 484.2 Servizi alle sedi: il materiale associativo 504.3 Formazione e informazione per dirigenti associativi: gli appuntamenti del 2010 51
scopo 5
Lo sviluppo della donazione volontaria, periodica, associata e non remunerata 525.1 I donatori Avis in Toscana: periodicità e sicurezza 525.2 Scuola di Formazione: “Pensare, fare e comunicare l’organizzazione in Avis. Dalla valutazione alle buone prassi.” 535.3 Famiglie e Scuola per lo sviluppo del volontariato 55
scopo 6
Promuovere lo sviluppo del volontariato 566.1 Donne e Volontariato: Avis in Rosa per il Forum 2010 566.2 CESVOT: spazio alla rete 576.3 Il volontariato a scuola: il protocollo d’intesa tra l’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana e Avis Toscana 58
capitolo 3 - le risorse economiche 61
1.Dallascritturaallalettura 63
2.Dadovesonoarrivatelerisorse… 64
3…ecomesonostatespese 65
lefonti 69
4 5
7
presentazione
Leggere i cambiamenti intercorsi negli ultimi 12 mesi, interpretarne le motivazioni, le dina-
miche. Capire le conseguenze delle iniziative realizzate, individuare i condizionamenti, le
relazioni con tutta una serie di soggetti esterni con cui interagiamo. Questa è, in estrema
sintesi, la motivazione che ci muove ogni anno ad intraprendere il percorso di realizzazione del
bilancio sociale di Avis Regionale Toscana, e questa vorrei fosse anche la chiave di lettura con cui
osserverete il risultato del nostro lavoro. Ancora una volta vorrei sottolineare come la realizzazione
del bilancio sociale sia diventata negli anni una vera e propria necessità per i dirigenti associativi e
per gli operatori dell'associazione. All'inizio, è giusto ammetterlo, abbiamo vissuto il bilancio sociale
come un ulteriore adempimento, una necessità aggiuntiva percepita più come dovere che come
opportunità. Oggi abbiamo capito l'importanza del bilancio sociale, anzi, del processo partecipato
di realizzazione del bilancio sociale, quale momento indispensabile di analisi, di autoanalisi per un
vero percorso di monitoraggio e di miglioramento del nostro agire quotidiano. E proprio per questo
abbiamo voluto anticipare i tempi di realizzazione rispetto agli anni precedenti e pubblicare il docu-
mento sintetico quale strumento di riflessione utile per i lavori dell’Assemblea Regionale, lasciando
alla versione online gli ulteriori approfondimenti.
Crediamo infatti che la sostenibilità e l’attenzione all’ambiente siano valori da difendere e sostenere
anche da parte di Avis Toscana, ed è per questo che già da due anni abbiamo rinunciato a pub-
blicare il volume integrale.
Buon lavoro quindi, e buona lettura.
Luciano Franchi
Presidente Avis Regionale Toscana
::
9
il saluto dell'assessore
Un anno fa nella premessa per il vostro bilancio sociale oltre ad esprimere il mio apprezza-
mento per il lavoro svolto presi l'impegno perché anche la Regione realizzasse il bilancio
sociale del sistema trasfusionale toscano come momento di riflessione per tutti gli attori
interni e per un lavoro sinergico con tutti gli stakeholder. È con soddisfazione che oggi posso
confermare che anche questo percorso è iniziato, abbiamo osservato ed utilizzato le vostre espe-
rienze, abbiamo esaminato il lavoro degli altri Centri Regionali Sangue italiani ed abbiamo realizzato
il primo bilancio sociale del sistema trasfusionale toscano che è stato presentato nel mese di mag-
gio. La Toscana sicuramente trarrà vantaggio dal lavoro parallelo e sinergico realizzato dall'Avis e
dal CRS e spero che molto presto anche altri si aggreghino in questo percorso di studio, di esame
e di crescita consapevole. Il sistema trasfusionale sempre di più si sta dimostrando un settore di
grande interesse e di grande importanza strategica per tutta la sanità, un luogo di confronto tra
mondi clinici diversi, tra mondo dei pazienti e dei sani che vogliono contribuire a garantire risposte
efficaci ai bisogni di salute dei cittadini. Credo che il vostro lavoro ed ora posso dire con orgoglio
anche il nostro ci aiuterà a capire sempre di più e meglio che il sistema trasfusionale è come
un'orchestra, una grande orchestra dove suonano grandi musicisti che hanno voglia di mettere a
disposizione le proprie individualità per la riuscita di un grande progetto che è l'autosufficienza di
sangue e plasma in Italia ed in Europa.
Daniela Scaramuccia
Assessore al Diritto alla Salute, Regione Toscana
::
11
parliamo di bilancio sociale
Il bilancio sociale rappresenta sempre più un documento necessario per il volontariato. Nel
2010 l’Agenzia per le Onlus ha pubblicato le Linee guida per redazione del bilancio sociale
delle Organizzazioni Non Profit proponendo un modello completo e di riferimento per tutto
il Terzo settore e sottolineando così l’attenzione istituzionale verso questo strumento. Si moltipli-
cano i segnali che sembrano spingere un’associazione di volontariato a realizzare e pubblicare un
proprio bilancio sociale: dalle sempre più ampie richieste di dati e informazioni in occasione delle
revisioni annuali da parte delle Province nella gestione del Registro del Volontariato al modello EAS;
dall’accesso ai fondi del 5x1000 alle modalità di rendicontarne l’utilizzo. Possiamo dire che, pur
non essendoci ancora un obbligo di redazione, il bilancio sociale sarà sempre più necessario per
mantenere privilegi e accedere ad opportunità. Ma la scelta del bilancio sociale non deve essere
solo frutto di un “mero calcolo” dal momento che l’adozione di questo interessante strumento
permette alle organizzazioni di volontariato di conoscersi e di farsi conoscere meglio, di rafforzare il
proprio ruolo nel contesto in cui operano, di avvicinare potenziali donatori e volontari. In Toscana,
circa il 10% delle Avis ha prodotto un bilancio sociale: un numero sufficiente per farne una buona
pratica ma, allo stesso tempo, per indicare che esiste ancora strada da percorrere. Guardando al
futuro, potremmo immaginare un Avis che, grazie alla diffusione di questo strumento, sarà sempre
più capace di rappresentare il valore aggiunto sociale prodotto e di dare una corretta fotografia di
se stessa non solo in termini di numeri ma anche di risultati raggiunti.
Maurizio Catalano
Consulente Avis per il bilancio sociale e
partecipante al tavolo di esperti 2010 dell’Agenzia per le Onlus
parliam
odibilancio
13
AferesiÈ il termine usato per indicare una metodologia
di prelievo a scopo trasfusionale, che consente
la separazione e la raccolta di un singolo, spe-
cifico emocomponente. Si effettua con l’ausilio
di apparecchiature (separatori cellulari) che,
utilizzando materiale sterile monouso, preleva-
no il sangue e lo separano per centrifugazione
o per filtrazione, restituendo al donatore, attra-
verso un unico accesso venoso, i componenti
non utilizzati.
Con alcuni tipi di separatori cellulari è addirittu-
ra possibile raccogliere i componenti del san-
gue variamente combinati tra loro, ad esempio
globuli rossi e plasma, globuli rossi e piastrine,
plasma e piastrine… ecc.
Questo tipo di donazione prende il nome di
Aferesi Multicomponent.
Il prelievo di solo plasma si chiama Plasmafe-
resi.
AgenDonaL’AgenDona è un sistema informatico di pre-
notazione della donazione via web sviluppato
dal CRS per favorire e migliorare l’accesso alla
donazione. Permette di prenotare il giorno e
l’ora della donazione attraverso le Associazioni
o direttamente al Centro Trasfusionale.
Agenzia Regionale di SanitàEnte della Regione Toscana, svolge compiti di
studio e ricerca sulla qualità dei servizi e delle
prestazioni erogate dal servizio sanitario regio-
nale.
ASL e AO Aziende Sanitarie Locali e Aziende Ospedalie-
re. In Toscana sono sedici; sono interlocutori
privilegiati di AVIS in quanto gestori delle strut-
ture trasfusionali.
Aziende per la lavorazione del plasmaAziende che svolgono il servizio relativo al ritiro,
trasferimento nello stabilimento di lavorazio-
ne, trasformazione del plasma conferito dalle
strutture trasfusionali dell'Accordo Interregio-
nale per la Plasmaderivazione (AIP), produzio-
ne, stoccaggio e consegna di emoderivati.
Centro Trasfusionale(SIMT, ST)Struttura ospedaliera ove si effettua la raccolta,
la tipizzazione, il controllo, la conservazione, la
distribuzione e l’assegnazione di sangue. In
Toscana sono complessivamente quaranta,
articolati in sedici SIMT (servizi di immunoema-
tologia e medicina trasfusionale) da cui dipen-
dono le ST (sezioni trasfusionali).
CESVOTIl Centro di Servizio per il Volontariato della
Toscana, è un’associazione di associazioni
promossa e gestita dalle principali realtà as-
sociative della regione. Infatti la Legge 266/91
prevede la costituzione di “centri di servizio a
disposizione delle organizzazioni del volonta-
riato, e da queste gestiti, con la funzione di
sostenerne e qualificarne l’attività.” Il Cesvot
offre servizi di formazione, consulenza, assi-
stenza alla progettazione e svolge attività di
ricerca, documentazione, promozione e infor-
mazione a favore delle oltre 2.500 associazioni
di volontariato presenti nel territorio toscano.
Partecipando ai bandi periodicamente indetti
dal Cesvot, Avis Toscana, che è tra i soci fon-
datori, realizza progettualità, iniziative, attività
formative e di ricerca sul territorio regionale.
glossario
14 15
ChiamataAttività fondamentale svolta dalle sezioni Avis,
consiste nell’invitare il socio donatore a recar-
si presso il servizio trasfusionale per effettuare
la donazione.
CNS: Centro Nazionale SangueIl Centro Nazionale Sangue è stato istituito
con Decreto del Ministro della Salute del 26
aprile 2007. È un centro nazionale del Mini-
stero della Salute che opera presso l’Istituto
Superiore di Sanità. Svolge funzioni di coor-
dinamento e controllo tecnico-scientifico del
sistema trasfusionale nazionale nelle materie
disciplinate dalla Legge 219/2005 e dai de-
creti di trasposizione delle direttive europee.
CRS: Centro Regionale Sangue Organismo regionale di coordinamento, co-
stituito ed operante presso la Direzione Ge-
nerale del Dipartimento per Il Diritto alla Sa-
lute, coordina i processi di programmazione,
monitoraggio e verifica delle attività trasfusio-
nali. Garantisce la raccolta dei dati dell’attività
delle strutture trasfusionali, verifica le rese del
plasma inviato al centro di produzione con-
venzionato, rende disponibili alle sedi regio-
nali le informazioni relative all’andamento del-
le donazioni.
DonazionePrelievo di sangue intero, plasma o piastrine.
Il volume massimo di sangue prelevato, sta-
bilito per legge, è uguale a 450 ml +/- il 10%,
quello per il plasma è di 650 ml.
InternetÈ la più grande rete telematica mondiale,
termine nato dalla contrazione dell’espres-
sione INTERconnected NETwork. È l’insie-
me di tecnologie e standard che consentono
ad ogni singolo computer connesso tramite
il World Wide Web (Rete Mondiale del Web)
di collegarsi in tempo reale per lo scambio di
dati e informazioni.
IntranetUna rete ad accesso ristretto che funziona
come il Web, ma non si trova sul Web. Gene-
ralmente posseduta e gestita da un’azienda,
associazione o ente, una rete Intranet permet-
te al soggetto titolare di condividere le proprie
risorse di dati, documenti, appuntamenti, indi-
rizzi con i suoi interlocutori interni (dipendenti,
soci, collaboratori e dirigenti), senza rendere
disponibili le informazioni confidenziali a tutti gli
utenti che dispongono di un accesso ad Inter-
net.
LeucemiaSotto questo nome rientrano tutti i tumori dei
globuli bianchi (leucociti), che sono una delle
popolazioni di cellule circolanti nel sangue. In-
fatti questa malattia è dovuta ad una produzio-
ne di globuli bianchi superiore di 10-20 volte
alla quantità normalmente prodotta dall'orga-
nismo.
ONLUSOrganizzazione non lucrativa di utilità sociale.
PlasmaRappresenta la componente liquida del san-
gue, grazie alla quale le cellule presenti nel
sangue possono circolare. Il plasma è costi-
tuito prevalentemente da acqua (90%), e con-
tiene sostanze preziose tra le quali le proteine
e i fattori della coagulazione. Mediante la sua
lavorazione si possono ottenere l’albumina, le
immunoglobuline, i fattori della coagulazione
(VIII e IX).
PlasmasafeÈ un un prodotto farmaceutico ottenuto dal
plasma fresco congelato AB0 gruppo specifi-
co attraverso un processo industriale di puri-
ficazione e di inattivazione virale e batterica. Il
plasma è raccolto nella Regione da donatori
abituali e dà origine ad un prodotto riconosciu-
to farmaco dal Ministero della Salute, le cui
indicazioni d’uso sono le stesse del plasma
fresco congelato.
Raccolta diretta Donazioni effettuate presso i Servizi Trasfusio-
nali pubblici.
Raccolta indirettaDonazioni effettuate presso le Unità di Raccol-
ta associative.
Relazione AssembleareDocumento di apertura dell’assemblea regio-
nale presentato dal presidente dell’associazio-
ne, a nome del consiglio direttivo, in cui ven-
gono descritti gli obiettivi e i risultati realizzati
nell’arco dell’anno, e proposte le linee di indi-
rizzo per le attività future.
SangueIl sangue è composto da una parte corpusco-
lare ( globuli rossi, globuli bianchi, piastrine ) e
da una parte liquida (plasma).
Soci Donatori Attivi Coloro che nel corso dell’anno hanno effettua-
to almeno una donazione.
Soci CollaboratoriColoro che non potendo effettuare donazioni,
esplicano funzioni non retribuite di riconosciuta
validità nell’ambito associativo.
Soci Ex DonatoriColoro che per ragioni di età o di salute han-
no cessato l’attività donazionale e partecipano
all’at tività associativa.
Unità di raccolta (UdR)Strutture fisse o mobili (autoemoteche) fina-
lizzate alla raccolta di sangue e plasma. Sono
gestite dalle associazioni di volontariato, e di-
pendono dal centro trasfusio nale competente
territorialmente.
Volontari Servizio Civile NazionaleRagazzi e ragazze dai 18 ai 28 anni, cittadini
italiani, che scelgono di dedicare un anno della
propria vita a favore di un impegno solidaristico
presso Associazioni ed Enti no-profit .
1B I L A N C I O S O C I A L E 2 0 1 0
La stor ia de l vo lontar iato de l sangue è la s tor ia d i Av isI l contr ibuto d i Av is per i l ragg iung imento de l l ’autosuf f ic ienzaDonaz ion i e qua l i tàAssoc iaz ione e te r r i to r ioDentro l 'Assoc iaz ioneI por tator i d i in te resse d i Av is ToscanaLa miss ion assoc iat i va
scopi e identità di avis toscana
19
1. La storia di Avis è la storia del volontariato del sangue
Avis nasce a Milano nel 1927 grazie
all’iniziativa di Vittorio Formentano e dei
suoi collaboratori che, in un’Italia in cui
le differenze sociali e di accesso alle cure sani-
tarie erano ancora molto accentuate, si impe-
gnarono per diffondere i valori della donazione
anonima, gratuita e universalista. Una donazio-
ne senza distinzioni di razza, sesso, ideologia
o religione, finalmente organizzata e non più
legata all’emergenza contingente, e più sicura
rispetto alla donazione a pagamento.
Sino agli anni ’20 il sangue era difficilmente re-
peribile, tanto che un salasso poteva valere fino
ad 800 lire, una fortuna di allora. Questo signifi-
cava limitare l’accesso alle terapie trasfusiona-
li alle sole classi agiate, ed è per questo che
Avis lanciava un messaggio dirompente per gli
inizi del secolo scorso: una donazione libera e
gratuita, uguale per tutti perché tutti gli uomini
sono uguali.
Da Milano, l’associazione cominciò a diffonder-
si in tutto il Paese, e quando nei primi anni ‘30
le sedi Avis in tutta Italia erano appena 72, in
Toscana erano già attive le sedi di Arezzo, Fi-
renze, Livorno, Lucca e Pisa.
Poco prima e durante la seconda guerra mon-
diale il governo fascista impose dolorose limi-
tazioni alla libertà associativa, e le sedi Avis si
ridussero a poche unità, per poi rinascere tra il
1946 e il 1948, mettendo le basi alla diffusione
capillare che oggi è la forza dell’associazione.
Tra il 1950 e il 1960 - gli anni della ricostru-
zione - Avis assunse in Toscana un carattere
estremamente popolare e nelle fabbriche, nelle
aziende pubbliche e nei luoghi di lavoro, nac-
quero molti Gruppi Avis Aziendali, alcuni dei
quali vivono ancora oggi.
Alla fine degli anni '60 le sedi associative to-
scane erano 70 e divennero 100 nel decennio
successivo, andando a definire la capillare rete
trasfusionale regionale. Infatti fino ad allora le
sedi Avis in Toscana erano sedi di prelievo del
sangue, ed erano prevalentemente collocate
presso gli ospedali.
Nel 1968, con la legge n. 132, la cosiddetta leg-
ge Mariotti, fu riformato il sistema degli ospeda-
li, fino ad allora in maggioranza gestiti da enti di
assistenza e beneficenza, trasformandoli in enti
pubblici (enti ospedalieri) e disciplinandone l'or-
ganizzazione, la classificazione, le funzioni ed il
finanziamento.
Bruno Bertoletti, il primo Presidente di Avis To-
scana, fu a lungo Segretario del Ministro Mari-
otti, e partecipò alla stesura della legge e alla
definizione del Sistema Sanitario Nazionale.
Progressivamente nel sistema sangue toscano
alla gestione associativa subentrò la gestione
pubblica, e le Avis toscane cominicarono a
privilegiare le attività di chiamata, programma-
zione e promozione all’attività di raccolta del
sangue. Cavalcando la consapevolezza che
l’unione fa la forza, ed ispirandosi al ruolo di co-
ordinamento territoriale che si andava deline-
ando con l’istituzione delle Regioni, cominciò a
germogliare l’idea dell’Associazione regionale.
Avis Toscana nacque a Siena, nel maggio
1972, grazie alla lungimiranza dei suoi stori-
ci fondatori Bruno Bertoletti, Franco Guidazzi,
Manrico Mazzoni, Giorgio Matozzi, Lorenzo
Livi, Bettarino Carlotti, Roberto Ciabatti, Ade-
maro Ceccarelli, Bruno Menconi, Gino Incerpi,
Viscardo Bongini, Renzo Innocenti, Flavio Bor-
ghesi e Sergio Biagi.
Col passare del tempo e con le mutate con-
dizioni ambientali e sociali, sul finire degli anni
'70 Avis consegna definitivamente le attività di
raccolta al servizio pubblico, così da adeguarsi
alle richieste di maggiore professionalità richie-
ste nel settore trasfusionale. Delle 153 sedi Avis
di base del territorio toscano, ad oggi solo 27
gestiscono un’unità di raccolta, mentre tutte
curano il rapporto con i soci e le attività di chia-
mata e programmazione.
scopi e identità di avis toscana 1
20 21
1927A Milano Vittorio Formentano fonda l’AVIS – Associazione Volontari Italiani Sangue
1950AVIS è riconosciuta dallo Stato con la legge n.49
1967 La prima Legge (n.592) che regolamenta la raccolta, la conservazione e la distribu-
zione del sangue umano sul territorio nazionale
1972Nasce AVIS Regionale Toscana: la prima assemblea a Siena nel maggio
1978 In Toscana approvata la Legge istitutiva del CRE (Centro Regionale Emoderivati).
Primo presidente Bruno Bertoletti
1985 Con la Legge regionale n.58 del 7 maggio nasce “l’Albo regionale del Volontariato
organizzato”. AVIS Toscana si iscrive nel 1987
1990 La prima Legge quadro (n.107) disciplina le attività trasfusionali relative al sangue
umano ed ai suoi componenti e per la produzione di plasmaderivati
1994 “Dai il meglio di te stesso”: la prima campagna di comunicazione di AVIS Toscana
in collaborazione con la Regione
1995 A Firenze nasce il numero verde AVIS (800261580).
AVIS Toscana sul web con il primo sito Internet
2002Nasce la Scuola di Formazione AVIS Toscana
2004 Parte il primo progetto toscano di servizio civile sulle sedi di:
Firenze, Livorno, Pisa, Prato e Viareggio
2006 1a Edizione del Forum Donne AVIS Toscana
2010 Prima conferenza di organizzazione di AVIS Toscana
2010Boom di donatori immigrati: al 31/12/2010 sono il 2% della forza associativa
2. Il contributo di Avis per il raggiungimento dell’autosufficienza
2.1 Le donazioni in Toscana: risultati 2010
Nel 2010 sono state raccolte a livello regio-
nale 241.244 unità di sangue ed emocompo-
nenti, realizzando un incremento rispetto allo
scorso anno del 2,3%. In questo contesto Avis
Toscana ha contribuito al fabbisogno del si-
stema trasfusionale con 116.874 donazioni, e
registrando un aumento del + 3,3%, superio-
re di un punto percentuale rispetto alla media
regionale.
DONAZIONI TOTALI n. 116.874 - INDICE DI DONAZIONE = 1,91
Nel 2010 le donazioni di Avis Toscana sono
cresciute di 3.701 unità in valori assoluti, pas-
sando dalle 113.173 del 2009 alle 116.874 del
2010, di cui 81.541 donazioni di sangue intero,
29.529 unità di plasma e 5.804 di multicom-
ponenti.
Cresciuto anche l’indice di donazione, cioè il
numero di donazioni pro-capite per anno, dato
dal rapporto tra donazioni effettuate e donatori
attivi nell’anno in corso, che nel 2010 si è at-
testato all’1,91 rispetto all’1,9 dell’anno pre-
cedente.
Da segnalare che il costante aumento delle do-
nazioni effettuate ha portato nel tempo alla cre-
scita della rappresentatività associativa rispetto
al complesso delle donazioni. Infatti dal 2002
al 2010 Avis passa dal 46,06% al 48,83%
della raccolta totale regionale.
ANDAMENTO INDICE DONAZIONE DAL 2001 AL 2010
Vediamo qualche dato nel dettaglio:
• le donazioni di sangue intero sono passate
da 79.590 del 2009 a 81.541 del 2010 con
un aumento del 2,5% e maggiore è stata la
crescita delle plasmaferesi, che sono salite
da 28.240 unità dello scorso anno a 29.529
del 2010, registrando un incremento del
4,6%. Nel 2010 la crescita più consistente
ha interessato le donazioni di multicompo-
nent che, dopo il calo registrato lo scorso
anno, sono nuovamente aumentate passan-
do dalle 5.343 unità del 2009 a 5.804, realiz-
zando un incremento dell’8,6%;
• da segnalare che sono aumentate, rispetto
all’anno scorso, le aree geografiche che
presentano un indice di donazione supe-
riore a 2, tra cui spiccano i casi della provin-
cia di Livorno con un indice pari a 2,2, la zona
della Versilia con il 2,1 seguita dalle provincie
di Grosseto e Prato. In altri casi l’indice di do-
nazione oscilla tra l’1,9 e l’1,8 come nella pro-
vince di Pistoia, Pisa, Massa Carrara;
• a livello locale le donazioni sono cresciute su
quasi tutto il territorio regionale, pur con esiti
variegati.Tra le aree geografiche della Tosca-
na primeggiano la zona Empolese e la provin-
cia di Pistoia con un aumento delle donazio-
ni di oltre il 7%, rispetto al 2009. Nell’ordine
seguono la provincia di Massa Carrara e la
zona della Valle del Serchio e della Piana di
Lucca dove nel 2010, rispetto all’anno prece-
scopi e identità di avis toscana1 scopi e identità di avis toscana 1
22 23
dente, sono stati realizzati incrementi che si
attestano sul 6,4%. Buoni risultati anche in
provincia di Prato dove si è conseguito un
incremento del 5%. Nella provincia di Siena
la crescita è stata del 3,8%, nella provincia
di Livorno del 3% e si attesta sul 2,6% in
quella di Grosseto. Nella zona della Versilia
l’aumento è stato invece più contenuto pari
a circa l’1,9%, e nella provincia di Arezzo
la crescita si è attestata sull’1,6%. Unico
segnale in controtendenza arriva dalle pro-
vince di Pisa e di Firenze, dove nel 2010 si
è rilevata una lieve diminuzione delle dona-
zioni rispettivamente dello -0,1% e -0,2%.
3. Donazioni e Qualità
3.1 Il Decreto 2010 per l’accreditamento
delle strutture sanitarie
Un aspetto centrale della tutela della salute è
garantire la sicurezza dei locali e delle moda-
lità di prelievo quale prerequisito per la qualità
del sangue raccolto. Lo scenario normativo a
tutela della qualità del sangue è molto com-
plesso in termini di relazioni fra normative
europee e normative nazionali, in particolare
per la necessità di armonizzare le disposizio-
ni legislative nazionali con quelle comunitarie,
allo scopo di assicurare standard di qualità
uniformi per tutto il sangue raccolto sul terri-
torio europeo.
Partendo dalle indicazioni del decreto legisla-
tivo n.261/2007, che stabilisce le “norme di
qualità e di sicurezza per la raccolta, il con-
trollo, la lavorazione, la conservazione e la
distribuzione del sangue umano e dei suoi
componenti”, l’intero 2009 è stato impiegato
per definire i capisaldi dei “Requisiti Struttu-
rali tecnologici e organizzativi minimi” per le
attività sanitarie dei Servizi trasfusionali e delle
Unità di Raccolta (Udr). Le linee guida sono
state poi recepite nel maggio 2010 tramite
l’accordo Stato Regioni e nel dicembre 2010
è stato emanato il decreto del Presidente
della Giunta Regionale n. 61/24 dicembre
2010 in materia di attuazione ed accre-
ditamento delle strutture sanitarie.
Entro il 2011 tutte le strutture toscane dovran-
no presentare l'autocertificazione del grado di
conformità ai requisiti del decreto, unitamente
ad eventuali piani di adeguamento.
Il decreto fissa i seguenti punti:
• Allegato A: fissa i requisiti minimi strutturali tec-
nologici e organizzativi specifici sia per i Ser-
vizi Trasfusionali che per le Unità di Raccolta.
Requisiti Strutturali: riguardano in particolar
modo i locali e gli spazi dove viene effettua-
ta la raccolta; Requisiti Tecnologici: inerenti
alle attrezzature adibite al prelievo, conserva-
zione e trasporto delle emazie; Requisiti Or-
ganizzativi: riguardano i processi e le risorse
umane impiegate nell’attività delle unità di
raccolta. Le UdR dovranno essere gestite
attraverso un Sistema di qualità e di sicurez-
za, mettendo per iscritto tutte le procedure
inerenti la gestione dell’attività di raccolta.
Per quanto riguarda il personale l’associa-
zione dei donatori di sangue titolare dell’au-
torizzazione di esercizio designa la persona
responsabile dell’Unità di Raccolta che dovrà
effettuare specifiche revisioni dei risultati rela-
tivi ai prodotti e alle attività svolte.
• Allegato B: Modello per le visite di verifica
dei servizi trasfusionali e delle unità di rac-
colta del sangue e degli emocomponenti.
Il Centro Nazionale Sangue, di concerto con
il Ministero della salute, predispone un pro-
gramma di formazione di valutatori per il si-
stema trasfusionale, con esame finale di qua-
lificazione.
Il Direttore Generale dell’ Azienda dovrà redige-
re una autocertificazione attestante il possesso
dei requisiti di esercizio previsti nell’allegato A
del DPG 24.12.2010.
La autocertificazione potrà anche attestare
l’eventuale “non possesso” dei requisiti, trat-
tandosi di prima applicazione, in tal caso è
prevista la definizione di un piano di intervento
che specifichi i tempi di adeguamento.
La norma prevede lo scaglionamento dell'in-
vio delle autocertificazioni :40% entro giu-
gno, 30% entro settembre, 30% entro di-
cembre (Art. 28 - Attestazione dei requisiti
di esercizio ed accreditamento - articolo 49
commi 1 e 3, l.r. 51/09) e la verifica regiona-
le di conformità di tutte le autocertificazioni e
dei piani di adeguamento (Art. 29 - Piano di
intervento articolo 49, comma 2, l.r. 51/09)
e, ove non sussistano irregolarità procedu-
rali, verrà rilasciato l'accreditamento. Dopo
il primo "giro", dovranno comunque essere
verificati in loco (e non sulla carta) ogni 2
anni, oltre a verifiche mirate in caso di eventi
avversi gravi.
Per quanto riguarda i servizi trasfusionali e le
unità di raccolta - ai sensi dell'Accordo Stato-
Regioni 16.12.2010 - saranno verificati tutti
(quindi non a campione) utilizzando per ogni
team di verifica almeno un valutatore inserito
nell'elenco nazionale che sarà formato a se-
guito dei corsi nazionali CNS.
3.2 Intervista a Giuliano Grazzini,
Direttore del Centro Nazionale Sangue
L’occasione per intervistarlo si è presentata a
margine del Seminario di formazione “La nor-
mativa europea, nazionale e regionale per l’ac-
creditamento del Sistema Trasfusionale” svol-
tosi a Fiesole lo scorso 12 marzo 2011, dove
Giuliano Grazzini aveva appena terminato di
relazionare sul complesso “reticolo” normativo
nazionale e europeo riguardante la disciplina
del Sistema Trasfusionale”.
La prima domanda, quasi di rito, quando ci si
trova a doversi confrontare con gli altri sistemi
nazionali a livello europeo è stata:
Il Sistema Trasfusionale Italiano è in ritar-
do rispetto agli altri Paesi Europei?
Direidino.Infatti,l’Accordodel16dicembre
2010, permetterà all’Italia di fare importanti
passiavanti.CiòconsentiràalnostroPaese
diraggiungereilivellideimaggioriPaesieu-
ropei,rispettoaiqualieravamoinunasitua-
zionediarretratezza.
Mi sto riferendo all’accordo intervenuto tra
Governo, Regioni e Provincie autonome sui
requisitistrutturali, tecnologicieorganizzati-
viminimiperl’eserciziodelleattivitàsanitarie
deiServiziTrasfusionaliedelleUnitàdiRac-
coltadelSangue.
Qual è l’importanza di questo Accordo?
Èmolto importanteperchédefinisce inuovi
requisitiadeguandoliaiparametristabilitida
treDirettiveeuropeeemanatetrail2003eil
2007.Sitrattadidisposizionichetendonoad
uniformarelaqualitàelasicurezzasututtoil
territorio dell’Unione e che tengono in con-
siderazione la forte mobilità delle persone
all’internodellaUE.Mispiegoconunesem-
pioconcreto.Seuncittadinoacquistaunfar-
macoinFranciaoinPolonia,ilfarmacosarà
uguale,malastessaaffermazionenonèpos-
sibile farlasequellostessocittadinosi reca
neiCentriTrasfusionaliediRaccoltasangue
inunPaesepiuttostocheinunaltro.Questi
servizi, infatti, inEuropa sonoancoramolto
differenziatitraloroepocostandardizzatiper
quanto riguarda lasicurezza. Il recepimento
dellanormativaeuropeaconsentiràdiavere
glistessistandardovunque.
Quali altre importanti novità sono conte-
nute nell’Accordo?
OgnidueannituttiiServiziTrasfusionaliele
UnitàdiRaccoltaassociativeverrannosotto-
postiavalutazioneeverificatecnicadell’atti-
vitàdapartediCommissioniRegionali,conil
supportodelCentroNazionaleSangue,che
scopi e identità di avis toscana1 scopi e identità di avis toscana 1
24 25
sioccuperàanchedellaformazionedeicom-
ponentidelleCommissionistesse.
Si passa dalle autorizzazioni, agli accredi-
tamenti, alle normative nazionali, sovrana-
zionali, regionali. Il sistema sta diventando
veramente molto complesso per le Asso-
ciazioni.
Èvero,siamoinunafasedicrescitaditutto
ilSistema.E’importantecheleAssociazioni
dei donatori faccianopassare ai loro soci il
messaggioche,tuttoquantosistafacendoe
innovando,èafavoresiadeldonatoresiadel
ricevente,inquantotendentealmiglioramen-
todellaqualitàedellasicurezza.
Nel sito web del Centro Nazionale Sangue,
Lei commenta un dato di una ricerca Cen-
sis del 2010 dove si annunciano 100.000
donazioni in meno nei prossimi 10 anni. Ci
spiega il Suo punto di vista sulle possibili
tendenze future?
Neiprossimi10anni ledonazionipotrebbe-
rosubireuncalo.Aumenteràsicuramente il
fabbisognodisangueeemoderivatiacausa
dell’etàmediadeicittadini,quindidiqueisog-
gettichepresumibilmentenecessiterannodi
trasfusioni.Ciòsuccederàperchéipotenziali
donatoridellafasciadietà18-55annidiminu-
irannodal47%dellapopolazione,al44%.La
previsione,dialcuniesperti,èchenel2020i
donatoripotrebberoessere100.000inmeno
rispettoaoggi.
Per contrastare il fenomeno cosa si può
provare a fare?
Diffonderelaculturadelladonazioneecoin-
volgere le fascedipopolazionedai18ai29
anni,cioèigiovanicherappresentanoil18%
dellapopolazione;oltrealledonne,chesono
circa il 25%. Ad essi vanno senz’altro ag-
giuntiicittadinimigranti.
Avis Toscana nel 2009 ha registrato tra i
nuovi soci donatori un 57% nella fascia
d’età compresa tra i 18 e i 35 anni. Nel 2010
le nuove socie sono arrivate ad essere il
43 % sul totale degli iscritti. Le comunità
migranti stanno dando il loro contributo e
offrono tutti i giorni segnali positivi di inte-
grazione nel tessuto sociale anche attra-
verso il dono del sangue.
I dati del CNS segnalano andamenti analo-
ghi anche in altre Regioni?
No, la situazione è anche in questo caso a
macchiadileopardo.Idatidavoiriportatite-
stimonianochesiete sulla stradagiusta, in-
siemeadaltre4o5Regioni.Siamoconsape-
volicheètuttoilsistemachedevecrescere.
Ilivelli,adoggi,nonsonoancoraomogenei.
AlCNSstiamolavorandoancheperquesto.
Giuliano Grazzini, Direttore Centro Nazionale Sangue
4. Associazione e territorio
La capacità di Avis Toscana di perseguire i suoi
fini istituzionali è determinata dall’articolazione
della sua struttura territoriale ed organizzativa,
ovvero dall’essere composta da una serie di
diramazioni dislocate localmente che, in coor-
dinamento con le politiche regionali, portano
avanti la mission associativa.
Avis Toscana vive ed opera attivamente nel
territorio di riferimento svolgendo “nei confronti
delle associazioni che la costituiscono, una fun-
zione di indirizzo, di coordinamento e verifica
per il raggiungimento degli obiettivi associativi
rappresentando i propri associati nei confronti
di tutti i soggetti, istituzionali, pubblici, privati, di
livello regionale”.
4.1 Le politiche di sviluppo
dell’Associazione sul territorio: le nuove
sedi Avis
Nel corso del 2010 si sono costituite ben quat-
tro nuove sedi comunali, tutte nella Provincia di
Firenze:
• Figline Valdarno;
• San Piero a Sieve;
• Vicchio;
• Scarperia.
Arrivare alla costituzione di nuove sedi è frutto
di un lavoro di squadra che non può prescin-
dere dallo studio del contesto locale e soprat-
tutto dall’individuazione di persone entusiaste
pronte a mettersi in gioco investendo parte del
loro tempo nella promozione della solidarietà e
del dono del sangue. È soprattutto attraverso la
costituzione di nuove sedi che l’azione di Avis
garantisce una maggiore sensibilizzazione ver-
so la popolazione: i dirigenti locali si muovono
all’interno di un contesto dove conoscono di-
namiche e meccanismi e questo consente di
svolgere un lavoro mirato e preciso per la pro-
mozione del messaggio di Avis.
Nei primi mesi del 2011 sono nate anche le sedi di:
• Cerreto Guidi in provincia di Firenze;
• Bagno a Ripoli in provincia di Firenze;
• Santa Maria a Monte in provincia di Pisa.
La consegna dei labari alle nuove sedi in occasione della 40a Assemblea Regionale Avis Toscana: Vicchio (FI), Scarperia (FI), S. Piero a Sieve (FI) e Bagno a Ripoli (FI)
Scarperia (FI), S. Piero a Sieve (FI) e Bagno a Ripoli (FI)
L’assessore alla Salute Scaramuccia consegna il labaro all’Avis di Figline (FI)
Avis Cerreto Guidi (FI)
Avis Santa Maria a Monte (PI)
scopi e identità di avis toscana1 scopi e identità di avis toscana 1
27
il sostegno alla diffusione dell’associazioneAl 31/03/2011 le sedi di Avis Toscana sono 183, così suddivise:
1 sede regionale22 sedi provinciali/zonali160 sedi comunali1 sede di base
32
7
17
18
14
13
15
17
Firenze
Prato
Pistoia
Pisa
Lucca
Massa Carrara
Grosseto
Livorno
Arezzo
Siena
28 Avis Comunali + 4 Avis Zonali
6 Avis Comunali + 1 Avis Provinciale
16 Avis Comunali + 1 Avis Provinciale
17 Avis Comunali + 1 Avis Provinciale
11 Avis Comunali + 1 Avis di Base + 2 Avis Zonali
11 Avis Comunali + 2 Avis Zonali
27 Avis Comunali + 1 Avis Provinciale
11 Avis Comunali + 4 Avis Zonali
17 Avis Comunali + 5 Avis Zonali
16 Avis Comunali + 1 Avis Provinciale
22
28
legenda
Avis Comunali
Avis Provinciali/Zonali
Avis di Base
NEW ENTRY:Nell’ultimo anno sono state costituite le sedi Avis di: Figline Valdarno (FI), San Piero a Sieve (FI), Vicchio (FI), Scarperia (FI), Cerreto Guidi (FI), Bagno a Ripoli (FI), Santa Maria a Monte (PI)
PROVINCIALEGROSSETO,1960
Com.Grosseto,1960 Com.Montenero,1984
Com.Arcidosso,1978 Com.Montieri,1969
Com.Capalbio,2004 Com.Orbetello,1959
Com.Campagnatico,1986 Com.Pitigliano,1973
Com.Castell’Azzara,1978 Com.Ribolla,1973
Com.CasteldelPiano,1960 Com.Roccalbegna,1973
Com.CastiglionedellaPescaia,1984 Com.Roccastrada,1973
Com.Follonica,1965 Com.Roccatederighi,1965
Com.Gavorrano,1968 Com.Sassofortino,1972
Com.MaglianoinToscana,1995 Com.Selvena,1984
Com.Manciano,1967 Com.Semproniano,1984
Com.MassaMarittima,1959 Com.Sorano,1979
Com.Monterotondo,1979 Com.SticcianoScalo,1992
Com.MonticelloAmiata,2003
ZONALEAREAFIORENTINA,MUGELLO,VALDISIEVE2000
Com.Firenze,1946 Com.Marradi,1964
Com.BarberinodiMugello,1954 Com.PalazzuolosulSenio,1964
Com.BorgoSanLorenzo,2005 Com.Londa,1960
Com.Vicchio,2010 Com.Scarperia,2010
Com.BagnoaRipoli,2011 Com.SanPieroaSieve,2010
ZONALEVALDARNOFIORENTINO,2004
Com.Reggello,1982 Com.Rignanosull’Arno,1955
Com.FiglineValdarno,2010
ZONALESCANDICCILESIGNE,1993
Com.Malmantile,1971 Com.Signa,1955
Com.PonteaEma,1993 Com.SanQuiricoinCollina,1992
Com.Scandicci,1960 Com.StradainChianti,1977
Com.SestoFiorentino,1954 Com.CampiBisenzio,2008
ZONALEEMPOLESEV.I.,1997
Com.Castelfiorentino,1946(FI) Com.MontopoliVald’Arno,1987(PI)
Com.Empoli,1966(FI) Com.SantaCrocesull’Arno,1987(PI)
Com.Montaione,1984(FI) Com.Staffoli,1982(PI)
Com.Montespertoli,1973(FI) Com.Valdegola,1996(PI)
Com.Vinci,2006(FI) Com.Certaldo,2008(FI)
Com.CerretoGuidi(FI),2011
ZONALEPIANADILUCCA,VALLEDELSERCHIO
Com.Lucca,1996 Com.VaglidiSotto,1995
Com.PieveFosciana,1987
ZONALEVERSILIA,1985
Com.Viareggio,1950 Com.Serravezza,1954
Com.Bargecchia,1979 Com.Stazzema,1981
Com.Camaiore,1974 Com.Massarosa,1972
Com.Pietrasanta,1954 diBaseQuerceta,2006
Com.FortedeiMarmi,1961
PROVINCIALESIENA,1957
Com.Siena,1957 Com.Pienza,1988
Com.AbbadiaSanSalvatore,1978 Com.Poggibonsi,1991
Com.Castigliond’Orcia,1998 Com.Sarteano,1971
Com.Chianciano,1962 Com.Sinalunga,1963
Com.Chiusi,1958 Com.S.Giovannid’Asso,1987
Com.Montalcino,1976 Com.Taverne-Asciano,1967
Com.Montepulciano,1959 Com.Trequanda,1985
Com.Piazze,1995 Com.TorritadiSiena,2009
PROVINCIALE PISA, 1987
Com. Pisa, 1960 Com. Pontedera, 1982
Com. Capannoli, 1977 Com. Santo Pietro Belvedere, 1983
Com. Cascina, 1958 Inter. Alta Val di Cecina-Volterra, 1953
Com. Fornacette, 1976 Com. Ponsacco, 2000
Com. Santa Maria a Monte, 2011
ZONALE MASSA CARRARA, 1962
Com. Carrara, 1955 Com. Fosdinovo, 1987
Com. Massa, 1956 Com. Montignoso, 1982
ZONALE LUNIGIANA, 2001
Com. Aulla, 1961 Com. Podenzana, 1983
Com. Comano, 1986 Com. Tresana, 1971
Com. Fivizzano, 1967 Com. Casola, 2002
Com. Terrarossa
MS
PROVINCIALEPRATO,1981
Com.Prato,1950 Com.Vaiano,1954
Com.Carmignano,1959 Com.Vernio,1974
Com.Montemurlo,1974 Com.PoggioaCaiano,2006
ZONALE LIVORNO, 2004
Com. Livorno, 1976 Inter. Collesalvetti, 1979
ZONALE VAL DI CORNIA, 1993
Com. Campiglia Marittima, 1978 Com. Piombino, 1957
Com. San Vincenzo, 1994 Com. Suvereto, 1978
ZONALE ELBA, 1986
Com. Marciana Marina, 1995 Com. Porto Azzurro, 1971
Com. Portoferraio, 1957
ZONALE BASSA VAL DI CECINA, 1982
Com. Rosignano Marittimo, 1970 (LI) Com. Cecina, 1971 (LI)
Com Casale Marittimo, 1994 (PI) Com. Montescudaio, 1986 (PI)
Com. Castellina Marittima, 1997 (PI) Com. Riparbella, 1992 (PI)
ZONALEARETINA,2005
Com.Arezzo,1932
ZONALECASENTINO,1976
Com.BadiaPrataglia,1970 Com.CastelSanNiccolò,1970
Com.Bibbiena,1969 Com.Pratovecchio,1964
Com.CastelFocognano,1990 Com.Talla,1998
ZONALEVALDARNOARETINO,1981
Com.Bucine,1984 Com.SanGiovanniValdarno,2005
Com.Montevarchi,1951 Com.TerranuovaBracciolini,1978
ZONALEVALDICHIANAARETINA,2003
Com.CastiglionFiorentino,1971 Com.Lucignano,2004
Com.Cortona,1963 Com.MarcianodellaChiana,1999
Com.FoianodellaChiana,1969
ZONALEVALTIBERINA,2005
Com.Sansepolcro,1994
al 31.03.2011
LU
SI
PI
LI
GR
PROVINCIALE PISTOIA, 1963
Com. Pistoia, 1957 Com. Pescia, 1959
Com. Borgo a Buggiano, 1975 Com. Ponte Buggianese, 1962
Com. Collodi, 1971 Com. Quarrata, 1962
Com. Lamporecchio, 1987 Com. Montagna Pistoiese, 1994
Com. Larciano, 1987 Com. San Quirico, 1972
Com. Monsummano Terme, 1961 Com. Uzzano, 1981
Com. Montale, 2004 Com. Vellano, 1968
Com. Montecatini Terme, 1965 Com. Serravalle Pistoiese, 2009
PT
AR
FI
POREGIONALE 1 COMUNALI 160
PROVINCIALI / ZONALI 22 DI BASE 1
TOTALE SEDI IN TOSCANA AL 31/03/2011 183
scopi e identità di avis toscana 1
28 29
Una presenza così capillare sul territorio per-
mette all’associazione di sviluppare la promo-
zione del dono del sangue nella comunità re-
gionale attivando contatti diretti con la popola-
zione e rappresentando un punto di riferimento
per i cittadini e le istituzioni. E’ per questo che
l’impegno per la costituzione di nuove sedi non
si ferma mai.
5. Dentro l’Associazione
Avis Toscana, in quanto associazione di volon-
tariato, svolge la propria attività sia attraverso
una componente istituzionale formata da vo-
lontari, eletti democraticamente e i cui compiti
sono regolati dallo Statuto Associativo ,
sia attraverso una struttura operativa formata
da dipendenti e collaboratori retribuiti.
5.1 La dirigenza associativa
L’Assemblea Regionale degli Associati, il Con-
siglio Direttivo Regionale, il Comitato Esecutivo,
il Presidente e il Vicepresidente Vicario, sono,
come sottolinea l’art. 8 dello Statuto associati-
vo, gli organi di governo di Avis Toscana.
Il Collegio dei Revisori dei Conti è l’organo di
controllo, mentre il Collegio Regionale dei Pro-
biviri è l’organo di giurisdizione interna.
Gli organi collegiali previsti dallo Statuto sono
composti da soci che, in forma volontaria e
gratuita, si candidano a ricoprire le cariche so-
ciali.
Il rinnovo della cariche avviene ogni quattro
anni in sede di Assemblea Regionale e l’ulti-
ma elezione è avvenuta nell’aprile del 2009 in
occasione dell’assemblea regionale di Campi
Bisenzio.
Consiglio Regionale di Avis Toscana:un momento di una riunione
COMITATO ESECUTIVOÈcompostoda9membrieffettivi.ImembrioltrealPresidente(LucianoFranchi)sonoelettisupropostadellostesso[LucianoInnocenti–VicepresidenteVicario,IsaManci-ni–Vicepresidente,RiccardoBellucci,AlessandroBalloni,AdelmoAgnolucci,ClaudiaFirenze,RiccardoPrestia,SilvanaGabiccini].InoltresonoinvitatipermanentiAntonioEsposito,LuigiOddo,EleonoraBartolini,PaoloOmoboni.
FUNZIONI: promozione e coordinamento delle associate, elaborazione di sistemi ope-rativi e di mezzi di comunicazione, acquisto di beni e servizi, la scelta delle persone che dovranno prestare la propria opera in favore dell’associazione, conferimento di incarichi di consulenza e decisioni di agire e resistere in giudizio.
PRESIDENTE, Luciano FranchiFUNZIONI:presiede l’Avis Regionale e ne ha la rappresentanza legale; convoca e presiede l’assemblea, il consiglio ed il comitato esecutivo, ed in caso di urgenza assume i provvedimenti straordinari nelle materie di competenza del comitato esecutivo. In caso di assenza o impedimento temporaneo viene sostituito da vice presidente vicario.
PRESIDENTI ONORARI, Bettarino Carlotti e Manrico Mazzoni
ASSEMBLEA - (Sisvolge1voltal’anno)ÈformatadaidelegatielettinelleAssembleeprovincialiozonali(delegatipersonefisiche)edairappresentantilegalipersonegiuridiche,cioèdaipresidentidellestruttureprovincializonaliecomunali.
FUNZIONI:approva il bilancio consuntivo e preventivo, la relazione dei sindaci revisori, le linee di indirizzo per il potenziamento e l’espansione dell’associazione contenute nella relazione morale. Nomina i delegati e designa i candidati alle cariche elettive dell’AVIS Nazionale. Inoltre ogni 4 anni rinnova gli organi collegiali regionali.
La COMMISSIONE VERIFICA POTERI è composta da: Camillo di Marzio (Presidente) – Emanuele Ghezzi –Leandro Panicucci.
CONSIGLIO DIRETTIVO - (Siriuniscealmeno2voltel’anno)[A.Agnolucci;G.Aloi;A.Balloni;G.Belfiore;R.Bellucci;A.Bianchi;R.Buffoni;A.Campagnano;C.Catani;W.Colombo;L.Conte;M.Dominici;P.Fabbri;S.Fanella;A.Federico;E.Ferroni;C.Firenze;L.Franchi;S.Gabiccini;G.Garzi;I.Ginanneschi;L.Grazzini;L.Guerrini;L.Innocenti;L.Lessi;I.Mancini;M.Mancini;F.Mangoni;D.Marignani;C.Menchetti;L.Oddo;P.Omoboni;G.Parrini;R.Prestia;G.Pucci;V.Riccucci;C.Sestini;F.Vicerdini].InvitatapermanentealConsiglio:EleonoraBartolini–ReferenteGiovani
FUNZIONI:svolge funzioni di verifica e controllo. I suoi compiti vanno dall’approvazione definitiva del preventivo finanziario a quella del consuntivo da proporre all’assemblea. Elegge il Presidente e il Comitato Esecutivo.
COLLEGIO PROBIVIRIPresidente, Riccardo CiprianiÈcompostoda3membri:FabioAntonelli,PaoloBalli,RiccardoCipriani
FUNZIONI: giudice di primo grado in ordine all’espulsione o all’esclusione di un socio, si pronuncia su qualsiasi controversia tra soci persone fisiche e soci persone giuridiche. Le decisioni del collegio sono appellabili di fronte al Collegio Nazionale dei Probiviri.
COLLEGIO SINDACI REVISORIPresidente, Filippo Dami
Ècompostoda3membri:CarloCiatti,
FilippoDami,MauroFarnocchia
FUNZIONI:ha il compito principale di esami-nare e controllare la contabilità e il bilancio eco-nomico - finanziario dell’associazione. I sindaci hanno la facoltà di partecipare alle sedute del Consiglio Direttivo.
Organi quadriennio 2009/2013eletti in sede di Assemblea Regionale Avis Toscana del 19 Aprile 2009
scopi e identità di avis toscana1 scopi e identità di avis toscana 1
30 31
membri effettivi incarichi di lavoro
Luciano FRANCHI Presidente
Luciano INNOCENTI Vice Presidente Vicario
Isa MANCINI Vice Presidente
Riccardo BELLUCCI Tesoriere
Alessandro BALLONI Segretario
Adelmo AGNOLUCCI
Claudia FIRENZE Convenzioni Universitàe gemellaggi
Riccardo PRESTIA
Silvana GABICCINI Scuola e Formazione
invitati permanenti
Manrico MAZZONI Presidente Onorario
Bettarino CARLOTTI Presidente Onorario
Antonio ESPOSITO Consigliere Nazionale
Luigi ODDO Nuove Tecnologie
Eleonora BARTOLINI Referente Giovani
Paolo OMOBONI AccreditamentoStrutture Trasfusionali
5.2 Speciale Conferenza di
Organizzazione
Nel novembre 2010 si è tenuta ad Arezzo la
prima Conferenza di Organizzazione di
Avis Toscana, importante momento di rifles-
sione interna per la definizione di programmi
di sviluppo associativo coerente, armonico e
condiviso. Questa prima esperienza ha tentato
di delineare le prospettiva della politica asso-
ciativa regionale anche attraverso il contributo
di esperti vicini alla nostra organizzazione, che
partendo dall’analisi del presente ci suggeris-
sero soluzioni alla luce della loro esperienza e
competenza.
Per un’intera giornata circa 90 dirigenti avisini
si sono riuniti presso la Sala dei Grandi della
Provincia di Arezzo per un intenso incontro di
riflessione condivisa sulle prospettive future
dell’Associazione.
La Conferenza è risultata positiva per far emer-
gere i punti di vista locali e individuare le strade
più rispondenti alle esigenze di tutti, con l’obiet-
tivo di tradurle in una politica associativa ma-
tura e concordata. Per questo la conferenza di
organizzazione è stata confermata nell’agenda
degli appuntamenti come una scadenza an-
nuale ricorrente per consolidare il legame tra
l’Associazione regionale e il territorio.
5.3 Direzione e struttura operativa
La struttura operativa di Avis Toscana è un ele-
mento portante per le attività dell’associazione
in quanto funge da raccordo per l’attuazione e
la messa in opera delle politiche deliberate dai
dirigenti associativi.
Al 31/12/2010 la struttura operativa di Avis To-
scana si compone di dieci dipendenti e colla-
boratori che, coordinati dal Direttore, operano
secondo il seguente organigramma:
�
�
�
�
�
�
�
�
�
�
�
�
�
�DIRETTOREA. Falciani
AREACOMUNICAZIONE
A. Falciani
ASSISTENTEDIREZIONE
AREAPROGETTAZIONE
D. Marangio
AMMINISTRAZIONEP. Cagnacci
AREAORGANIZZAZIONE
F. Autieri
Ufficiostampa,Sitoweb,NewsletterV. Bossi
GestionematerialepropagandaL. Ortimini
SviluppocampagneA. Spulcioni - V. Li Puma
Progettazione,QualitàS. Ghelli
ScuolaFormazioneeFADG. Pieri
ServizioCivileV. Li Puma - G. Pieri
BilancioSociale,ForumDonneA. Spulcioni
MonitoraggioestatisticheF. Autieri - V. Li Puma
Segreteria,Sitoweb,IntranetS. Ghelli
Segreteria,ServiziallesediedirigentiV. Li Puma
organigramma struttura operativa
Nel corso del 2010, grazie al Progetto “Il dono
nello zaino – 3 edizione” alla struttura operativa
di Avis Toscana si sono affiancati 3 ragazzi del
Servizio Civile in servizio fino al novembre 2010.
scopi e identità di avis toscana1 scopi e identità di avis toscana 1
32 33
DIREZIONE RESPONSABILE ATTIVITÀ
Direttore AlessandroFALCIANI
Attua le politiche dell’organizzazione attraverso l’elaborazione del piano annuale degli obiettivi e ne verifica il raggiungimen-to. Responsabile della gestione delle risorse umane, coordina le attività affidate al personale, ne valuta le prestazioni e ne approva il piano di formazione. Cura l’istruttoria degli atti, la realizzazione dei provvedimenti.
AREE RESPONSABILE ATTIVITÀ
Comunicazione AlessandroFALCIANI Effettua lo studio e la pianificazione dell’attività di comunica-zione.
Progettazione,Formazione, Qualità
DonataMARANGIOAssistente Direzione
Collabora con la direzione ed è responsabile della progettazio-ne e delle attività formative, del Servizio Civile e del Sistema di Gestione della Qualità. Collabora nello studio e nella pianifica-zione delle attività di comunicazione.
Organizzazione FilomenaAUTIERI
Responsabile della segreteria e del monitoraggio attività, rac-coglie ed elabora periodicamente le statistiche, gestisce gli aggiornamenti del sito web, delle mailing list, cura l’attività di gestione del numero verde e dei contatti al sito web.
SETTORE REFERENTE STRUTTURA ATTIVITÀ
Amministrazione PaolaCAGNACCIResponsabile della gestione amministrativa, tiene la contabili-tà, il rapporto con i fornitori, la contabilizzazione delle presenze del personale ed elabora il bilancio consuntivo.
Logistica LucaORTIMINIResponsabile della gestione del magazzino, del materiale as-sociativo promozionale e della manutenzione delle attrezza-ture.
Assistente,Progettazione,Formazione, Qualità, Nuove tecnologie
SimonaGHELLI
Cura le attività di Gestione della Qualità e supporta la segre-teria nella gestione delle nuove tecnologie e degli applicativi informatici in uso. Segue la rendicontazione e svolge attività di tutoring per i corsi di formazione.
Assistentesegreteria, Servizio Civile, Comunicazione
ValentinaLIPUMA
Cura la segreteria in qualità di responsabile degli archivi e del protocollo. Segue i servizi alle sedi e ai responsabili associativi, in particolare per quanto riguarda il cerimoniale. Collabora con il responsabile del Servizio Civile nelle attività di progettazione e documentazione.
Assistente Progettazione, Formazione, Comunicazione
AngelaSPULCIONICura la realizzazione del Bilancio Sociale e del Forum Donne, coadiuva le attività di comunicazione. Supporta il responsabile progettazione e formazione.
Assistente Formazione, Servizio Civile
GiuliaPIERICura le attività di servizio civile in qualità di responsabile moni-toraggio e svolge attività di tutoring della scuola di formazione di Avis Toscana. Segue la gestione della piattaforma FAD.
SETTORE REFERENTE ESTERNO ATTIVITÀ
Ufficio Stampa VivianaBOSSI Responsabile ufficio stampa, cura l’elaborazione dei comuni-cati, le newsletter e l’aggiornamento della home del sito.
Socidonatori
Medicidifamiglia
Altreassociazioni
Popolazionetoscana
ASLeA.O.Istitutiscientifici
ediricerca
CesvotAziendeperlalavorazionedelplasma
Comunitàmigranti
CRS
Media
RegioneToscana
Scuoleeuniversità
UfficioNazionaleServizioCivile
PubblicaAmministrazione
Centritrasfusionali
AvisNazionaleealtreAvisRegionali
Forzedell’OrdineeForzeArmate
DipendentiecollaboratoriGiovaniSCN
Associateevolontari
mappa degli stakeholder
6. I portatori di interesse di Avis Toscana
Una prima traccia dell’utilizzo del termine sta-
keholder è possibile trovarla già negli anni ’30
quando Merrick Dodd, un giurista esperto di
diritto d’impresa, li definì come “coloro che
non hanno investito capitale ma le loro cure e
preoccupazioni nell’impresa”. La teoria degli
stakeholder trova però la sua formulazione più
organica solo 30 anni dopo, nel 1963, grazie al
lavoro svolto dallo Stanford Research Institute.
Sarà infine nel 1984 che E. Freeman proporrà
la definizione più conosciuta di questo termine
individuando negli stakeholder “tutti gli individui
e i gruppi organizzati che possono influenzare o
essere influenzati dall’agire di una organizzazio-
ne nel perseguimento dei propri scopi”.
Le organizzazioni di volontariato come Avis pos-
sono trarre utile fonte di riflessione dal concetto
di stakeholder dal momento che si trovano in-
serite in una vasta e complessa rete di relazio-
ni all’interno della quale non solo perseguono
finalità sociali verso destinatari deboli ma an-
che in ragione del fatto che la prevalenza delle
risorse di cui dispongono provengono dalla Co-
munità a cui appartengono: ne sono esempio il
dono del tempo (volontari), la donazione di con-
tributi in denaro o in natura, rapporti convenzio-
nali con la Pubblica Amministrazione. Dal mo-
mento che non esistono proprietari o “azionisti”
nelle associazioni, l’impegno dovrebbe essere
quello di utilizzare al meglio le risorse disponibili
per realizzare gli scopi istituzionali e risponde-
re così alle aspettative legittime espresse dagli
stakeholder.
Il bilancio sociale diventa quindi per Avis Tosca-
na non solo il canale attraverso il quale rende-
re conto ai propri stakeholder sull’andamento
delle attività svolte e sui risultati conseguiti ma
anche un interessante strumento di rappresen-
tazione delle relazioni che l’associazione ha con
ciascuno di essi e le iniziative che li hanno visti
coinvolti.
I rapporti di Avis Toscana con ciascuna cate-
goria di stakeholder variano in ragione dell’in-
tensità della relazione caratterizzata sia da una
dimensione temporale sia dalle modalità stesse
della relazione. Con alcune categorie infatti il
rapporto è continuo mentre con altre è meno
frequente, inoltre con alcuni interlocutori il con-
tatto è diretto mentre con altri la relazione av-
viene in modo indiretto. La rappresentazione
grafica permette di evidenziare in modo imme-
diato e sintetico il sistema della relazioni di Avis
Toscana e le sue caratteristiche.
scopi e identità di avis toscana1 scopi e identità di avis toscana 1
34 35
7. La mission associativa
La mission di Avis Toscana rappresenta il suo
scopo ultimo, la giustificazione stessa della sua
esistenza: una sorta di “dichiarazione di inten-
ti”, che ispirata dai valori fondanti, dettaglia la
strategia di lungo periodo. La mission di Avis
Toscana coincide con gli scopi sociali contenuti
nello Statuto associativo, rispetto ai quali tutte
le attività devono armonizzarsi. Il bilancio so-
ciale intende evidenziare la coerenza tra scopi
e attività e misurare la qualità del lavoro svolto
non solo in termini di efficienza ma soprattutto
di efficacia.
Gli scopi di Avis Toscana:
1. Sostenere i bisogni di salute dei cittadini
favorendo il raggiungimento dell’autosuffi-
cienza di sangue e dei suoi derivati a livello
nazionale, dei massimi livelli di sicurezza
trasfusionale possibili e la promozione per il
buon utilizzo del sangue.
2. Tutelare il diritto alla salute dei donatori e di
coloro che hanno necessità di essere sot-
toposti a terapia trasfusionale.
3. Promuovere l’informazione e l’educazione
sanitaria dei cittadini.
4. Promuovere un’adeguata diffusione delle
proprie associate su tutto il territorio nazio-
nale, con particolare riferimento alle aree
carenti e delle attività associative e sanitarie
ad esse riconosciute, come la raccolta del
sangue e degli emocomponenti.
5. Favorire lo sviluppo della donazione volon-
taria, periodica, associata, non renumera-
ta, anonima e consapevole a livello comu-
nitario ed internazionale.
6. Promuovere lo sviluppo del volontariato e
dell’associazionismo.
scopi e identità di avis toscana1 scopi e identità di avis toscana 1
2B I L A N C I O S O C I A L E 2 0 1 0
SCOPO 1 - I l ragg iung imento de l l 'autosuf f ic ienzaSCOPO 2 - La tu te la de l d i r i t to a l la sa lu teSCOPO 3 - In formaz ione ed educaz ione san i ta r iaSCOPO 4 - La d i f fus ione de l l 'assoc iaz ioneSCOPO 5 - Lo sv i luppo de l la donaz ione vo lontar ia , per iod ica, assoc iata e non renumerataSCOPO 6 - Promuovere lo sv i luppo de l vo lontar iato
dagli scopi alle attività
39
scopo 11. Il raggiungimento dell’autosufficienza
L’autosufficienza di sangue e plasma si
realizza quando la domanda di sangue
e dei suoi derivati è in equilibrio con la
loro disponibilità ottenuta da donazioni volon-
tarie. A tutti i livelli associativi, l’autosufficienza
è il primo scopo sociale di Avis, in quanto è
compito dell’associazione garantire che tutti i
cittadini abbiano, al bisogno, terapie trasfusio-
nali adeguate.
La raccolta deve essere gestita in maniera co-
ordinata in quanto l’autosufficienza non è un
valore statico, ma si configura come un dato
dinamico perché strettamente collegato ai con-
sumi che crescono in ragione della crescita del-
le aspettative di vita, al successo di molte tera-
pie, e del generale progresso della scienza me-
dica. Per questo, accanto ad una seria azione
programmatoria del fabbisogno e di vigilanza
sull’appropriatezza dell’utilizzo clinico coordi-
nata dalle istituzioni, serve un lavoro di squa-
dra associativo: tutte le sedi Avis della Toscana
devono essere pronte ad orientare la chiamata
dei donatori in modo tale da privilegiare l’uno
o l’altro gruppo sanguigno, o la donazione di
sangue rispetto a quella di plasma e viceversa,
a seconda dei periodi.
1.1 Campagna di comunicazione
“Moto Donatorio”
L’impegno nell’attività di promozione è il pre-
supposto per garantire l’autosufficienza di san-
gue e plasma. L’attenzione dei cittadini deve
essere costantemente sollecitata per assicura-
re il reclutamento di nuovi donatori, il ricambio
associativo e l’approvvigionamento di sangue e
plasma secondo i bisogni.
Il 2010 ha rappresentato l’anno chiave per la
veicolazione della campagna promozionale
Moto Donatorio - Dona e Passaparola
che, nata alla fine del 2009 ha visto il suo mas-
simo sviluppo proprio nel corso di questo anno.
Manifesti, locandine e volantini, ma soprattutto
una imponente quantità di pieghevoli informa-
tivi sulla donazione di sangue intero (85.000)
e sulla plasmaferesi (circa 20.000), hanno rag-
giunto le sedi Avis toscane, e attraverso queste
i cittadini, per sensibilizzarli al tema del dono.
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Circa la metà del sangue è rappresentata dai globuli
rossi, che hanno il compito di trasportare l’ossigeno
dai polmoni a tutte le parti del corpo. Una piccola
percentuale è costituita dai globuli bianchi e dalle
piastrine: i globuli bianchi combattono le infezioni
e le piastrine collaborano alla coagulazione del
sangue in caso di ferite o di emorragie. La parte
rimanente, poco più della metà, è un liquido chiamato
plasma, composto per il 90% circa da acqua, e per il
restante 10% da proteine indispensabili per la vita:
albumina, immunoglobuline o anticorpi e fattori
della coagulazione.
Il plasma contiene molte proteine essenziali
che possono essere isolate e concentrate in
laboratorio ed utilizzate per la prevenzione e il
trattamento di numerose malattie. Circa il 20%
del plasma viene utilizzato per uso clinico, cioè
trasfuso direttamente al paziente. Il restante
80% viene inviato all’industria per la lavorazione
e l’ottenimento d’indispensabili plasmaderivati.
blucomunicazione.com
i nuovi pieghevoli
2il raggiungimento dell'autosufficienza
40 41
Hanno arricchito l’offerta del “Moto donatorio” i
quaderni per le scuole e i tradizionali calendari,
prodotti e diffusi in oltre 20.000 esemplari.
Ma accanto ai materiali distribuiti attraverso
le associate, l’investimento per la comunica-
zione esterna del 2010 ha previsto un’intensa
pianificazione sui media regionali, che ha reso
l’associazione visibile e contattabile attraverso
quotidiani, banner sul web e radio a diffusione
regionale.
Infine, per valorizzare ulte-
riormente il contatto con i
cittadini, sono stati prodotti e
distribuiti alle associate, sem-
pre in forma gratuita, i totem
espositori per presidiare luo-
ghi pubblici ad alta frequen-
tazione di pubblico, utili per
veicolare le informazioni as-
sociative standard o legate a
iniziative specifiche.
Attraverso il ruolo determi-
nante di ogni istanza asso-
ciativa, si può dire che la
comunicazione Avis in To-
scana ha fatto centro, visto
che anche nel 2010 i nuovi
donatori sono stati oltre 7400. Un risultato
che conferma l’eccellente tendenza degli ultimi
5 anni, nei quali la media dei nuovi iscritti supe-
ra i 6.000 soci l’anno, a conferma della grande
vitalità e credibilità associativa.
1.2 Strumenti per la programmazione:
utilizzo dell’AgenDona
L’AgenDona è il sistema informatico di pre-
notazione della donazione via web sviluppato
dal Centro Regionale Sangue che permette di
prenotare il giorno e l’ora della donazione attra-
verso le associazioni o direttamente al centro
trasfusionale. Il sistema riduce le attese per i
donatori e razionalizza il processo e le presenze
il nuovo sistema di prenotazione delle donazioni:
facile, veloce, comodo.
800 166 666www.toscana.cri.it
055 787651www.anpastoscana.it
055 4223746www.fratres.org
800 261580www.avis.it/toscana
Via Borgognissanti, 1650123 - Firenze
Tel. 055 23.98.624 - Fax 055 29.41.62e-mail: [email protected]
Sede di Firenze:Via dei Massoni, 21
50139 FirenzeTel. 055 40571 - Fax 055 400699
Via Pio Fedi, 46/4850142 - Firenze
Tel. 055-787651 - Fax 055-78765207e-mail: [email protected]
Via Ragazzi del ‘99, 6550141 - Firenze
Tel. e Fax 055 4223746e-mail: [email protected]
Via Taddeo Alderotti, 26N - FirenzeTel. 055 4383401 - Fax 055 4383344
Troppa attesa per donare?
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icaz
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del personale per il prelievo, rendendo possi-
bile orientare le donazioni per tipologia e gruppi
sanguigni secondo i bisogni del momento.
Totale AVIS che hanno utilizzato Agenda Donazioni 64
Totale AVIS Comunali della Toscana 158
% di Utilizzatori AVIS 40,51%
Sono 64 le Avis toscane che nel 2010 han-
no utilizzato l’Agendona per prenotare la do-
nazione dei propri iscritti, cioè oltre il 40% delle
sedi operanti sul territorio regionale.
La sperimentazione, avviata nel 2009, ha visto
nel corso del 2010 una sostanziosa crescita
di utilizzo portando un elemento di innovazio-
ne nella ritualità della donazione: si annullano
progressivamente le lunghe e inutili attese nelle
sale d’aspetto, garantendo orari certi ai dona-
tori di sangue, con conseguente miglioramento
del servizio di accoglienza.
Queste sono le 64 associate che hanno utiliz-
zato l’Agendona:
1. AvisComunaleMontespertoli (FI) 33. AvisComunaleFortedeiMarmi (LU)
2. AvisComunaleS.QuiricoinCollina (FI) 34. AvisComunaleCamaiore (LU)
3. AvisComunaleStradainChianti (FI) 35. AvisComunalePietrasanta (LU)
4. AvisComunaleCarmignano (PO) 36. AvisComunaleSeravezza (LU)
5. AvisComunaleMontemurlo (PO) 37. AvisComunaleViareggio (LU)
6. AvisComunalePrato 38. AvisComunaleFornacette (PI)
7. AvisComunaleMontaione (FI) 39. AvisComunaleMontopoli (PI)
8. AvisComunaleCastelfiorentino (FI) 40. AvisComunaleStaffoli (PI)
9. AvisComunaleEmpoli (FI) 41. AvisComunalePontedera (PI)
10. AvisComunaleRignanosull'Arno (FI) 42. AvisComunaleSantaCroce (PI)
11. AvisComunaleFirenze 43. AvisComunaleS.PietroBelvedere (PI)
12. AvisComunaleUzzano (PT) 44. AvisComunaleRiparbella (PI)
13. AvisComunaleBorgoaBuggiano (PT) 45. AvisComunalePisa
14. AvisComunaleMonsummanoTerme (PT) 46. AvisComunaleRosignanoMarittimo (LI)
15. AvisComunaleMontecatiniTerme (PT) 47. AvisIntercomunaleCollesalvetti (LI)
16. AvisComunalePescia (PT) 48. AvisComunaleCecina (LI)
17. AvisComunaleLamporecchio (PT) 49. AvisComunalePiombino (LI)
18. AvisComunaleLarciano (PT) 50. AvisComunaleCampigliaMarittima (LI)
19. AvisComunaleQuarrata (PT) 51. AvisComunaleLivorno
20. AvisComunalePistoia 52. AvisComunaleGavorrano (GR)
21. AvisComunaleMontevarchi (AR) 53. AvisComunaleMassaMarittima (GR)
22. AvisComunaleAbbadiaS.Salvatore (SI) 54. AvisComunaleRibolla (GR)
23. AvisComunaleCastiglioneD'Orcia (SI) 55. AvisComunaleSticcianoScalo (GR)
24. AvisComunalePoggibonsi (SI) 56. AvisComunaleGrosseto
25. AvisComunalePiazze (SI) 57. AvisComunaleCasola (MS)
26. AvisComunaleChianciano (SI) 58. AvisComunaleMontale (PT)
27. AvisComunaleMontepulciano (SI) 59. AvisComunaleSanGiovanniValdarno (AR)
28. AvisComunaleSinalunga (SI) 60. AvisComunaleBorgoSanLorenzo (FI)
29. AvisComunaleCarrara (MS) 61. AvisComunaleVinci (FI)
30. AvisComunaleMassa 62. AvisComunaleQuerceta (LU)
31. AvisComunaleBargecchia (LU) 63. AvisComunaleCampiBisenzio (FI)
32. AvisComunaleStiava (LU) 64.AvisComunaleCertaldo (FI)
2 dagli scopi alle attività 2il raggiungimento dell'autosufficienza
42 43
Tra queste si segnala l’Avis di Livorno che con
5.577 prenotazioni ha registrato il maggior nu-
mero di utilizzi. Rilevante anche l’impegno delle
Avis di San Giovanni Valdarno (2.107), Cecina
(2.015), Piombino (2.003) e Prato (1.862).
Su un totale di 51.704 prenotazioni effettuate in
Toscana ben 23.849 sono prenotazioni avisine.
Di queste circa 18.000 sono andate a buon esi-
to, in quanto i donatori si sono recati a donare
garantendo così un indice di affidabilità di oltre
il 75%. UTILIZZATORI AVIS AGENDA DONAZIONI
dal 01/01/2010 al 31/12/2010
Procedure % di affidabilità
Prenotate dall'Avis Confermate
Totale 23.849 17.973 75,36%
scopo 22. La tutela del Diritto alla Salute
La tutela del diritto alla salute assume
per Avis una duplice valenza: da un
lato si riferisce alla vigilanza svolta sul-
la salute del donatore, che deve essere sano
e mantenersi tale, mentre dall’altro si rife-
risce alla tutela del paziente che, in quanto
tale, deve essere garantito nel suo diritto a
ricevere sangue sicuro.
Si tratta dunque di uno scopo di primaria im-
portanza che Avis Toscana persegue tutelan-
do il donatore nella sua doppia veste di socio
e di operatore sanitario, ma anche ponendosi
sempre in linea con gli aggiornamenti attinen-
ti alle tematiche legate alla sicurezza del si-
stema trasfusionale toscano.
2.1 L’identikit delle UdR associative:
chi sono, dove sono e chi è a norma
Secondo la definizione legislativa le Unità di
Raccolta (UdR) sono quelle strutture incari-
cate della raccolta di sangue e plasma ge-
stite dalle associazioni di donatori volontari
convenzionate che previa autorizzazione re-
gionale operano sotto la responsabilità tec-
nica del servizio trasfusionale di riferimento.
Per la massima sicurezza trasfusionale il
Decreto regionale 61/2010 recepisce le nor-
me in materia di qualità e sicurezza delle
strutture sanitarie individuando tre tipologie
di requisiti che le Unità di raccolta devono
possedere per poter operare: requisiti strut-
turali, tecnologici ed organizzativi.
Sulla base di questi requisiti attualmente
le Unità di Raccolta Avis autorizzate sul
territorio toscano sono 27 (tabella a lato).
Naturalmente, proprio a causa dell'applica-
zione delle norme di sicurezza trasfusionale
previste anche per le UdR, nel 2010 si è re-
gistrata una consistente riduzione dell’attivi-
tà svolta presso le strutture Avis rispetto agli
UNITA’ DI RACCOLTA SOGGETTO TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE
Malmantile Avis comunale di Malmantile
Londa Avis comunale di Londa
Firenze Avis comunale di Firenze
Scandicci Avis comunale di Scandicci
Rignano Avis comunale di Rignano
Barberino di Mugello Avis comunale di Barberino di Mugello
Marradi Avis comunale Marradi
Palazzuolo Sul Senio Avis comunale Palazzuolo sul Senio
Strada in Chianti Avis comunale di Strada in Chianti
Manciano Avis comunale di Manciano
Pitigliano Avis comunale di Manciano
Sarteano Avis comunale di Sarteano
Signa Avis comunale di Signa
Cascina Avis comunale di Cascina
Montalcino Avis comunale di Montalcino
Chiusi Avis comunale di Chiusi
Chianciano Terme Avis comunale di Chianciano Terme
Aulla Avis comunale Aulla
Tresana Avis comunale di Tresana
Sesto Fiorentino Avis comunale di Sesto Fiorentino
Montemurlo Avis comunale di Prato
Poggio a Caiano Avis comunale di Prato
Vaiano Avis comunale di Prato
Vernio Avis comunale di Prato
Carmignano Avis comunale di Prato
Pontestazzemese Avis comunale di Stazzema
Collesalvetti Avis intercomunale di Collesalvetti
anni passati: su una raccolta complessiva di
116.874 donazioni, 109.232 - pari al 93,5%
della raccolta totale - sono state effettuate
presso Centri Trasfusionali pubblici, mentre
7.642 donazioni pari al 6,5% della rac-
colta totale, sono quelle eseguite pres-
so unità di raccolta associative.
AVIS TOSCANA: RACCOLTA DIRETTA E INDIRETTA ANNO 2010
2 dagli scopi alle attività 2la tutela del diritto alla salute
44 45
porte dell’associazione ai cittadini immigrati a
favore di una sempre più diffusa politica dell’ac-
coglienza e favorendo il processo di integrazio-
ne tra Avis e migranti.
Stupisce in positivo la forte presenza delle do-
natrici, che nel caso dei migranti – con il 49%
della forza associativa - contengono la tradizio-
nale supremazia maschile tra i donatori. È bene
ricordare, infatti, che tra i soci donatori Avis to-
scani la componente femminile nativa si ferma
alla soglia del 33%.
La presenza di migranti si fa poi sempre più dif-
fusa nelle nostre sedi (113 sulle 156 sedi che
hanno partecipato alla rilevazione condotta
nel 2010 dichiarano di averli), con una parte-
cipazione diversa delle varie comunità di soci
immigrati. La palma spetta ai romeni che con
299 donatori rappresentano il 18% dei soci mi-
granti, seguiti dai marocchini con 215 presenze
pari al 13% e dagli albanesi che sono il 7% con
124 soci.
Tra le associate l’Avis Comunale di Prato con
231 migranti è la sede toscana che conta il
maggior numero di donatori non nativi, soprat-
tutto grazie ad una progettualità di sensibiliz-
zazione mirata, seguita da Arezzo con 99 e da
Pisa con 84.
In definitiva, possiamo dire che le politiche pro-
mosse dall’Associazione negli ultimi anni, per
costruire percorsi di comunicazione dedicata
e di avvicinamento reciproco, si sono rivelate
molto efficaci. L’apertura al dialogo verso le co-
munità e le attività formative rivolte ai dirigenti
Avis hanno prodotto una positiva contamina-
zione che in certe zone è stata ancora più inci-
siva ed evidente grazie all’inserimento di immi-
grati negli organismi direttivi di alcune sedi Avis.
Un calo di 1.205 donazioni rispetto al 2009,
anno in cui la raccolta indiretta è stata pari a
8.847 unità. Questo fenomeno è il risultato del
percorso, iniziato nel corso del 2010, di ac-
creditamento e di adeguamento delle unità di
raccolta ai requisiti minimi previsti dalle norme
nazionali e comunitarie, che ha portato alla
chiusura definitiva e sospensione dell’attività di
alcune unità di raccolte associative.
Da sottolineare che presso le unità di raccolta
associative si effettuano in prevalenza donazio-
ni di sangue, che quest’anno sono state 6.252
contro le 75.289 unità raccolte presso i servizi
trasfusionali.
Marginale è invece la raccolta di plasma presso
le nostre unità di raccolta esterne, che nel 2010
è stata pari a 1.390 unità, contro le 28.139 do-
nate nei centri trasfusionali, corrispondendo a
solo il 4,7% della raccolta totale di plasma. E’
altresì interessante notare che le 1.390 dona-
zioni di plasma sono state tutte eseguite presso
le unità di raccolta associative della sola provin-
cia di Firenze. Sono inoltre totalmente assen-
ti le multicomponent nell’attività della raccolta
esterna.
Ma vediamo la situazione delle Unità di Rac-
colta associative sul territorio toscano nel det-
taglio:
• nelle province di Pistoia, Pisa, Livorno e
Arezzo la raccolta avviene esclusivamente
presso i servizi trasfusionali;
• nella provincia di Lucca, e precisamente
nella zona della Versilia, la raccolta indiret-
ta è pressoché irrilevante, essendo limitata
appena all’1% della raccolta indiretta to-
tale, come anche nella provincia di Massa
Carrara dove la raccolta indiretta rappre-
senta l’1,9%;
• nella provincia di Prato la raccolta indiretta
si attesta sul 4,8%, mentre sale al 6% nella
provincia di Grosseto e raggiunge il 16,6%
della raccolta complessiva nella provincia
di Siena;
• la raccolta indiretta si concentra maggior-
mente nella provincia di Firenze dove rap-
presenta il 48,5%, effetto della presenza
sul territorio del maggior numero di unità di
raccolta associative.
Se il contenimento delle UdR associative a pri-
ma vista può apparire un elemento che non
favorisce l’attività di raccolta, perché riduce il
numero e la localizzazione dei punti prelievo sul
territorio, al contrario è proprio per favorire una
raccolta di qualità che si privilegiano i presi-
dii trasfusionali che possono offrire le massime
garanzie di sicurezza. La tutela del diritto alla
salute passa proprio attraverso la politica del-
la qualità che Avis Toscana promuove anche
nella gestione della raccolta svolta dalle proprie
associate.
2.2 Migranti
L’attenzione ai temi dell’immigrazione e la poli-
tica di accoglienza che Avis Toscana promuove
ormai da anni come buona prassi associativa
ha dato i risultati attesi: è boom di donatori
migranti che con 1.680 presenze rappre-
sentano ormai il 2,3% dell’intero corpo as-
sociativo regionale.
Il monitoraggio condotto a fine 2010 sulla pre-
senza di donatori immigrati tra i soci delle Avis
toscane, ha rivelato un consistente progresso
del loro peso in associazione. Il ruolo delle sedi
associate è stato molto importante, aprendo le
RAPPORTO SOCI DONATORI AVIS IMMIGRATI E NATIVI ANNO 2010
BASE ASSOCIATIVA: SOCI 72.693
DISTRIBUZIONE DEI 1.680 SOCI IMMIGRATI PER PROVINCIA
ANNO 2010
2 dagli scopi alle attività 2la tutela del diritto alla salute
46 47
scopo 33. Informazione ed educazione sanitaria
Le attività di informazione e di educazione
sanitaria sono funzionali alla promozione
della donazione di sangue e plasma e
per Avis Toscana rappresentano le basi per co-
struire l’autosufficienza trasfusionale. L’aumento
delle donazioni è legato in maniera indissolubile
all’aumento dei donatori peridodici associati, il
cui numero può crescere proprio grazie ad una
costante e capillare azione di informazione ed
educazione sanitaria. Attraverso iniziative mira-
te ed eventi pubblici Avis informa la cittadinanza
sulla pratica del dono del sangue, mentre per
sviluppare tra i cittadini una solida cultura della
salute e stili di vita corretti, essenziali per la si-
curezza delle donazioni, Avis attiva progettuali-
tà finalizzate ad una più intensa, approfondita e
continuativa attività di educazione sanitaria.
3.1 Educare alla salute e alla solidarietà
attraverso il Servizio Civile: il Progetto
“Il dono nello zaino IV edizione”
Avis sa bene che le premesse della solidarietà si
costruiscono sui banchi di scuola. Per questo da
anni promuove interventi e progetti per le scuole
anche nell’ambito del Servizio Civile. Sulla scia
degli ottimi risultati raggiunti nei tre anni prece-
denti, il progetto “Il dono nello zaino”, giunto nel
2010 alla sua IV edizione, ha visto ottimi risultati
anche grazie al sostanziale incremento di sedi
associative coinvolte. Dalle 8 sedi di attuazione
progetto attive nel 2009 si è passati alle 20 del
2010, coinvolgendo nel 2010 ben 27 giovani vo-
lontari in servizio presso sedi associate dislocate
su nove delle dieci province toscane. Opportu-
namente selezionati e formati, i giovani volontari
in Servizio Civile - in età compresa tra i 18 ed i
28 anni - hanno svolto interventi negli istituti sco-
lastici toscani per promuovere e diffondere valori
di solidarietà e corretti stili di vita tra i giovani,
proponendo la donazione del sangue come mo-
dello di vita sana e monitorata. Il fatto che nella
maggioranza dei casi i volontari fossero anche
donatori ha favorito il processo di educazione
tra pari, contribuendo alla diffusione della cultu-
ra della solidarietà e del dono anche attraverso
testimonianze ed esperienze dirette.
L’attività dell’anno 2010, attraverso 700 ore di
intervento che hanno avvicinato 778 insegnanti
(pari alle classi coinvolte nel 2010), ha permesso
di contattare più di 13.000 studenti, di cui oltre
600 hanno effettuato la loro prima donazio-
ne nel corso del 2010 e ben 298 si sono iscritti
all’associazione. Un impegno importante, un
investimento sostanzioso di educazione sanita-
ria e civica, dal quale Avis Toscana si aspetta
anche sul lungo termine una risposta positiva.
Tuttavia, accanto all’attività dedicata alle scuo-
le, non è da trascurare anche l’apporto che i
giovani in Servizio Civile danno alle singole sedi
di attuazione progetto nello svolgimento di atti-
vità più strettamente collegate alla vita associa-
tiva, e quindi di tipo amministrativo, gestionale
e promozionale, consentendo la realizzazione di
nuove iniziative sul territorio, ma anche un più
articolato e costante presidio delle sedi stesse al
servizio del donatore e della sanità.
3.2 Corsi Alta Formazione CESVOT
Attraverso un percorso di progettazione parteci-
pata, promosso dalla collaborazione tra Cesvot
e Centro Regionale Sangue, le associazioni del
dono della Toscana hanno beneficiato di attività
di alta formazione su tematiche trasversali al siste-
ma della donazione. Per la prima volta Avis, Fra-
tres, Anpas, Croce Rossa, Adisco e Admo hanno
congiuntamente individuato un percorso formati-
vo d’interesse comune, a cui - grazie al sostegno
economico del Cesvot ed alla consulenza scien-
tifica del CRS – hanno partecipato dirigenti asso-
ciativi di tutte le associazioni interessate. Avviato
tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010 il corso dal
titolo “La donazione tra responsabilità e compe-
tenza” ha previsto quattro incontri, e si è conclu-
so il 23 gennaio 2010. Il percorso formativo si è
aperto con un seminario dedicato al quadro nor-
mativo, alle politiche sanitarie in ambito regionale,
nazionale ed europeo e al ruolo del volontariato
in ambito socio-sanitario con le relazioni di Aldo
Ancona della Conferenza Stato Regioni e Andrea
Salvini dell’Università di Pisa. Il secondo seminario
si è concentrato sui percorsi regionali di donazio-
ne e trapianto e sui temi della qualità e della sicu-
rezza. Sono intervenuti Riccardo Tartaglia e Sara
Albolino del Centro Gestione Rischio Clinico e
Sicurezza della Regione Toscana e Simona Carli
del Centro Regionale Sangue. Agli aspetti etici,
sociali e psicologici della donazione era, invece,
dedicata la terza giornata condotta da Roberto
Segatori dell’Università di Perugia che ha previsto
anche la visione di filmati a cura dell’associazione
Adee e laboratori condotti da Andrea Volterrani
dell’Università Tor Vergata di Roma e Gaia Peruz-
zi dell’Università La Sapienza di Roma.
Il corso, svoltosi a Firenze presso il Centro Stu-
di di Via della Piazzola, ha registrato 70 iscritti in
rappresentanza di tutte le realtà associative part-
ner del progetto, dei quali ben 16 soci dirigenti
Avis provenienti da tutte le aree della regione.
Foto di gruppo per i 27 ragazzi del Progetto di Servizio Civile edizione 2010 Un momento del corsoAlcuni dei soci e collaboratori Avis che hanno partecipa-to al percorso di formazione
2 dagli scopi alle attività 2informazione ed educazione sanitaria
48 49
scopo 41. La diffusione dell'Associazione
A livello nazionale Avis è certamente la
più diffusa e radicata associazione di
volontariato del paese, presente in tut-
te le regioni e in oltre 3000 comuni. Il legame
con il contesto locale, che trae origine dalla
storia associativa, è uno degli elementi centrali
per il ruolo e i risultati della nostra associazio-
ne. Anche nella nostra regione, per mantenere
e favorire una sempre maggiore presenza sul
territorio, Avis Toscana promuove la nascita, la
crescita e lo sviluppo delle sedi Avis locali, di cui
coordina l’attività e per le quali “svolge attività di
supporto e servizio”, come precisa l’articolo 3
dello statuto. Per questo fornisce alle associate
supporti, strumenti e conoscenze per migliorare
e facilitare la loro attività, svolta quasi esclusiva-
mente da dirigenti volontari che necessitano di
aiuto e di semplificazioni per operare al meglio
sul territorio. Tutto ciò allo scopo di consolidare
il rapporto con la cittadinanza, con le istituzioni
e con tutti i soggetti presenti e operanti nella
comunità regionale.
4.1 Strumenti di comunicazione interna ed
esterna: sito internet , newsletter
La diffusione dell’associazione a livello regiona-
le è strettamente collegata alla comunicazione
e all’uso di strumenti tecnologicamente avan-
zati per promuoverla e gestirla. L’evoluzione
tecnologica ha trasformato l’accesso alle infor-
mazioni e la gestione delle relazioni anche nel
campo della solidarietà, ed è per questo che
Avis Toscana ha investito molto sul sito web e
sulla newsletter a diffusione elettronica, che ha
debuttato nel 2010 anche nella versione tema-
tica dedicata alla Scuola.
Per quanto riguarda il sito associativo ,
nel 2010 sono state consultate oltre 200 mila
pagine da più di 33.000 visitatori diversi, che
hanno effettuato oltre 54.000 visite al sito web
di Avis Toscana, facendo registrare un numero
di accessi del tutto soddisfacente, malgrado la
leggera inversione di tendenza delle consulta-
zioni, fisiologica dopo la fase di consistente e
progressiva crescita degli ultimi 3 anni.
Dalle analisi degli accessi si conferma che an-
che per il 2010 un visitatore su due ritorna, con
un buon grado di fidelizzazione del pubblico
degli utenti/lettori che, indagando la tipologia
delle notizie più consultate, si deduce sia di
composizione mista, e cioè comprenda sia na-
vigatori associativi sia esterni.
Da segnalare come un elemento di valorizza-
zione della rete il traffico generato dai link di
Avis Toscana posizionati su altri siti web, sia
di enti istituzionali che di sedi associate, ma
anche gli accessi provenienti da Facebook e
dai portali dei quotidiani (Tirreno e Repubblica)
che hanno ripetutamente ospitato i banner in-
dirizzati al sito di Avis Toscana. Gli oltre 26.000
accessi da pagine esterne, pari al 13% del to-
tale, confermano quanto sia produttivo investire
sulla rete, intesa sia come comunità di soggetti
presenti sul web che come intreccio di relazioni
e contatti che l’associazione intrattiene e coltiva
attraverso le sue molteplici attività.
Infine, tra le innovazioni introdotte nel corso
del 2010, ha riscosso un buon successo la
domanda di iscrizione on line, che avviata
come sperimentazione nell’aprile 2010, in soli
9 mesi ha conseguito 2177 visite, perfezionate
in adesioni associative in oltre il 10% dei casi.
La curiosità: anche sul web le donne vanno
forte se su 221 iscrizioni on line le signore
sono 122 e solo 99 gli uomini!!!
90 122Nuove iscrizioni online 2010
In merito alla Newsletter , accanto ai 12
numeri mensili della versione tradizionale, de-
stinata a tutti gli stakeholder istituzionali per un
La Newsletter tematica dedicata alla scuola
ACCESSI DA PAGINA ESTERNA: I PRIMI 10 SITI DI PROVENIENZA
http://firenze.repubblica.it/http://www.bing.com/searchhttp://iltirrenohttp://www.avis.prato.ithttp://www.avispisa.it/index.phphttp://mail.avis.it/webmail/http://www.facebook.com/home.phphttp://www.avisfirenze.it/body_index.htmlhttp://portalegiovani.comune.fi.ithttp://www.avispistoia.it
2 dagli scopi alle attività 2la diffusione dell'associazione
50 51
totale di quasi 1.900 indirizzi, ha debuttato
la Newsletter tematica dedicata alla Scuola,
contenente iniziative, progetti e notizie sui temi
della cittadinanza attiva e alla solidarietà, uscita
in tre numeri a Giugno, Settembre e Dicembre.
Un ulteriore passo per lo sviluppo della rete.
4.2 Servizi alle sedi: il materiale associa-
tivo
I prodotti di comunicazione e i gadget asso-
ciativi costituiscono ormai una conso-
lidata opportunità tra gli strumenti a supporto
della diffusione associativa che Avis Toscana
sostiene attraverso i progetti di comunicazione
e il servizio di magazzino.
Per raggiungere nuovi donatori e promuovere
il messaggio di Avis Toscana, le sedi associa-
te possono contare su una linea comunicati-
va/promozionale comune veicolata attraverso
strumenti coordinati e distribuiti gratuitamente
o sottocosto su tutto il territorio regionale.
Da questo punto di vista il ruolo di Avis Tosca-
na è strategico, sia ai fini del contenimento dei
costi di produzione - che per ordini su ampia
scala offre opportunità di risparmio importanti
– sia per il sostegno che le associate ricevono
con la distribuzione di materiali a distribuzione
gratuita, che integra la diffusione di prodotti ce-
duti sottocosto.
Lo schema seguente offre una panoramica sul-
la tipologia e la quantità di materiale a diffusione
totalmente gratuita che Avis Toscana ha rea-
lizzato e distribuito attraverso il magazzino alle
associate toscane nel corso del 2010.
MATERIALE A DIFFUSIONE GRATUITASituazione aggiornata al 31/12/2010
Prodotto Costo unitario IVA compresa Quantità distribuita Valorizzazione
economica
I miei amici € 0,2720 5.350 € 1.455,20
Mettiamoci il cuore € 0,1880 5.300 € 996,40
Agende "Moto Donatorio" € 3,80 500 € 1.900,00
Locandine “Moto donatorio” € 0,2700 2.150 € 580,50
Manifesti “Moto donatorio” € 0,5640 2.100 € 1.184,40
Folder “Moto donatorio” € 0,0636 85.000 € 5.406,00
Volantini “Moto donatorio” € 0,0216 16.000 € 345,60
Folder plasmaferesi € 0,0636 20.000 € 1.272,00
Totem € 54,00 300 € 16.200,00
Vele € 228,00 4 € 912,00
Magliette QR code € 3,58 500 € 1.790,00
Borsa ecocarta perAssemblea Regionale 2010 € 3,54 300 € 1.062,00
Totale € 33.104,10
DATA N. PARTECIPANTI
Incontro revisori dei conti 13/02/2010 33
Incontro comunicazione15/05/2010
25/09/201020
Incontro area informatica 05/06/2010 33
Incontro segretari 11/09/2010 36
Totale 122
4.3 Formazione e informazione per dirigenti
associativi: gli appuntamenti del 2010
L’attività formativa e di aggiornamento dedicata
ai dirigenti associativi è un aspetto strategico
fondamentale per uno sviluppo associativo inci-
sivo ed armonico. Nel corso del 2010, accanto
ai corsi di formazione tradizionale e all’edizione
annuale della Scuola di Formazione regionale,
rivolti a tutte le tipologie di dirigenti associati-
vi, sono stati organizzati seminari di aggiorna-
mento specifici dedicati a segretari, tesorieri,
responsabili della comunicazione e dell’area
informatica.
Questo il riepilogo degli appuntamenti del 2010:
Tutti gli incontri hanno registrato una buona
partecipazione, che per i seminari tematici ha
superato le 120 presenze totali, e oltre a for-
nire indicazioni utili ed aggiornate per l’attività
associativa, hanno offerto l’occasione per con-
solidare la rete interna di relazioni e lo scambio
di informazioni ed esperienze.
Attraverso questo tipo di sollecitazioni l’attività
di supporto e servizio che Avis Toscana rivolge
alle proprie associate diventa propulsiva per lo
sviluppo associativo e per favorire una più am-
pia e capillare diffusione dell’associazione sul
territorio regionale.
IN EVIDENZA: L’investimento 2010 di Avis Toscana per materiali a diffusione gratuita è naturalmen-
te più elevato, in quanto risultano giacenti in magazzino materiali in attesa di distribuzione
2 dagli scopi alle attività 2la diffusione dell'associazione
52 53
scopo 55. Lo sviluppo della donazione volontaria, periodica, associata e non remunerata
Avis Toscana non si limita a lanciare un
invito generico alla donazione, ma si
impegna per promuovere una dona-
zione che abbia precise caratteristiche: sia atto
volontario, periodico, associato e non remune-
rato. Il nostro scopo è pertanto accompagnare
il donatore verso una donazione consapevole
e di qualità, che garantisca la sicurezza e l’af-
fidabilità dell’intero sistema trasfusionale. L’at-
to gratuito della donazione, in quanto gesto
spontaneo di alto contenuto etico, deve essere
protetto, accompagnato e tutelato. Per questo
i controlli sanitari, assidui e regolari, periodici
appunto, a cui i donatori associati si sottopon-
gono in occasione di ogni donazione, assicura-
no la maggiore tutela per donatore e ricevente.
5.1 I donatori Avis in Toscana: periodicità
e sicurezza
Come abbiamo già visto in precedenza nella
sezione Identità, anche nel corso del 2010 i
donatori Avis in Toscana hanno contribuito alla
raccolta regionale di sangue ed emocompo-
nenti con 116.874 donazioni, con un incre-
mento del 3,3% rispetto all’anno precedente.
Un risultato importante, che sul totale di
241.244 unità raccolte a livello regionale rap-
presenta un valore pari al 48,83% dell’autosuf-
ficienza.
Ma un dato di maggior interesse è rappresen-
tato dall’aumento dell’indice di donazione,
che seppur di lieve entità (era l’1,9 nel 2009)
rappresenta con l’1,91, il valore più alto rag-
giunto negli ultimi anni dai nostri donatori.
Come si ricorderà l’indice di donazione è il ri-
sultato del rapporto tra il totale delle donazioni
e i donatori attivi, cioè quei donatori che han-
no effettuato almeno una donazione, nel cor-
so dell’anno in studio. L’indice di donazione,
pertanto, è un valore indicativo della regolarità
con cui i donatori associati effettuano donazio-
ni durante l’anno, e ad una crescita dell’indice
di donazione corrisponde una maggiore perio-
dicità e quindi un’intensificazione dei controlli
medico sanitari. Ne consegue che maggiore è
l’indice di donazione maggiore è la sicurezza
complessiva del sistema trasfusionale toscano,
che proprio nella periodicità individua uno de-
gli elementi di maggior garanzia per la qualità e
l’affidabilità delle trasfusioni.
Occorre aggiungere che la periodicità di dona-
zione rappresenta un’eccellente opportunità di
medicina preventiva per i donatori stessi, che
non solo compiono un gesto socialmente ed
eticamente rilevante, peraltro garantito dagli
esami clinici previsti dalla legge, ma possono
allo stesso tempo tenere sotto controllo il pro-
prio stato di salute senza perdite di tempo né
spese aggiuntive. Anche da questo punto di
vista periodicità e sicurezza sono strettamente
collegate.
Un occhio di riguardo merita il dato sui nuo-
vi soci donatori, che nel 2010 sono stati ben
7.437. Un valore tra i più alti registrati negli ul-
timi dieci anni, e che si è consolidato a livelli
molto più incoraggianti negli ultimi cinque: dai
5.996 nuovi del 2006 ai 7.437 del 2010. Un
dato che rappresenta la risultante di numerose
attività effettuate ai vari livelli associativi e che
concorrono tutte ad ampliare la nostra base
sociale: le iniziative locali, la comunicazione
e la promozione, la nascita di nuove sedi, gli
interventi nelle scuole e nei momenti di aggre-
gazione sul territorio. Su una base associativa
di 61.189 soci donatori attivi, i nuovi ingressi
rappresentano una percentuale di oltre il 12%,
e cioè un risultato invidiabile per qualunque as-
sociazione in termini di rinnovamento interno.
Maggior conforto ci viene anche dall’osservare
che i nuovi soci sono soprattutto giovani:
quelli con un’età compresa tra i 18 e i 34 anni
rappresentano il 56% del totale, mentre conti-
nuano a crescere le adesioni delle donne, che
ormai sfiorano il 43% dei nuovi ingressi.
Anche se ha più di ottant’anni, la nostra Asso-
ciazione continua ad essere giovane.
Periodicità e sicurezza: gli ultimi 5 anni di Avis in Toscana
Anno 2006 2007 2008 2009 2010
Soci donatori 65.886 66.608 68.347 71.135 72.693
Donatori attivi 57.032 58.684 58.083 59.443 61.189
Nuovi soci 5.996 5.650 6.325 7.588 7.437
% nuovi soci / donatori attivi 10,51% 9,63% 10,89% 12,77% 12,15%
% uomini / nuovi soci 58,76% 58,51% 59,16% 59,83% 57,56%
% donne / nuovi soci 41,24% 41,49% 40,84% 40,17% 42,44%
Indice donazione 1,81 1,79 1,86 1,90 1,91
5.2 Scuola di Formazione: “Pensare, fare
e comunicare l’organizzazione in Avis.
Dalla valutazione alle buone prassi.”
Tra le azioni di supporto rivolte alle sedi Avis
del territorio toscano per favorire la donazione
periodica e associata, la Scuola di Formazione
è attività strategica, che a dieci anni dalla
sua nascita è giunta nel 2010 alla sua ottava
edizione. Si tratta di un percorso formativo per
soci dirigenti delle Avis toscane, volto a poten-
ziare le capacità di analisi e programmazione
individuali, per favorire lo sviluppo associativo
e migliorare la qualità dell’azione volontaria.
L’esperienza della Scuola di Formazione di
Avis Toscana negli ultimi anni ha avuto come
focus le Buone Prassi sia come oggetto di ri-
flessione, sia come percorso sperimentale sul
territorio associativo, offrendo la possibilità di
definire un sistema di indicatori su alcuni am-
biti rilevanti per l’azione associativa. L’edizione
di quest’anno si è rivelata luogo privilegiato di
approfondimento del percorso effettuato e ha
affrontato il tema della comunicazione organiz-
zativa, con particolare riferimento al ruolo delle
storie come mezzo e canale di comunicazione
del processo di donazione e della realtà asso-
ciativa, sia verso l’interno sia verso l’esterno.
L’edizione 2010 della Scuola di Formazio-
ne Avis Toscana dal titolo “Pensa-
re, fare e comunicare l’organizzazione in
Avis. Dalla valutazione alle buone pras-
si” si è svolta sabato 16 e domenica 17
ottobre 2010 a Siena presso il Palace Ho-
tel Due Ponti e si è conclusa con l’incontro
del 20 novembre 2010 a Firenze presso la
sede di Avis Toscana.
INDICE DI DONAZIONE SOCI AVIS TOSCANA DAL 2006 AL 2010
2 dagli scopi alle attività 2lo sviluppo della donazione volontaria,periodica, associata e non renumerata
54 55
La direzione della Scuola è affidata (sin dal-
la sua prima edizione) ad Andrea Volterra-
ni, docente presso l’Università Tor Vergata di
Roma che ha coordinato i lavori. Per questa
edizione si è reso necessario il coinvolgimento
di due esperti, Angela Spinelli e Gaia Peruz-
zi, che hanno accompagnato i partecipanti sui
temi della comunicazione organizzativa e della
narrazione come espediente per la comunica-
zione associativa. Angela Spinelli, dell’Uni-
versità Tor Vergata di Roma, è intervenuta in
qualità di docente di didattica generale e di
tecnologie didattiche; Gaia Peruzzi, della Sa-
pienza Università di Roma, è stata coinvolta in
qualità di docente di comunicazione dei diritti
e della cittadinanza attiva.
La scelta di spostare la sede dell’incontro
residenziale a Siena, in una provincia tradi-
zionalmente cauta per ragioni geografiche
nell’adesione alle proposte formative di Avis
Toscana, ha naturalmente favorito la presenza
dei dirigenti associativi della provincia senese,
che tra i 18 partecipanti erano i più numerosi,
pari merito con i soci della provincia di Firenze.
Da segnalare l’elevato livello di scolarizzazione
dei presenti, che nel 25% dei casi possedeva-
no un diploma di laurea o post laurea, e per il
50% il diploma di scuola media superiore.
Titolo di studio dei partecipanti alla Scuola di Formazione 2010
Il Direttore della Scuola di Formazione Andrea Volterrani durante uno degli incontri formativi a Siena
5.3 Famiglie e Scuola per lo sviluppo del
volontariato
Lo sviluppo della donazione volontaria richiede
un importante prerequisito: che ci siano citta-
dini disponibili a donare volontariamente. Tale
disponibilità individuale, sulla quale si impernia
il processo della donazione, si fonda su sensi-
bilità, solidarietà, senso civico e di cittadinanza.
Per questo Avis promuove numerose proget-
tualità e iniziative finalizzate all’educazione alla
cittadinanza, e in quest’ottica si colloca il Pro-
getto “Famiglie e scuola per l’educazione
alla cittadinanza democratica e solidale”,
realizzato nel corso del 2010 grazie al finanzia-
mento del Bando di progettazione Partecipata
del Cesvot 2009.
Questo percorso, coordinato da Silvana Gabic-
cini, Responsabile Scuola e Formazione di Avis
Toscana, è stato realizzato grazie ad una colla-
borazione tra Avis Toscana, la Rete degli Istituti
Scolastici Statali del Casentino, AGE Toscana,
ANDIS Toscana e associate Avis del territorio.
Il progetto si è avvalso della consulenza del
Prof. Messeri e dei suoi collaboratori del Dipar-
timento di Sociologia dell’Università di Arezzo,
ed ha utilizzato la formula della progettazione
partecipata, ossia condivisa, tra genitori, inse-
gnanti, dirigenti associativi e giovani del servizio
civile di percorsi “virtuosi” di educazione alla
cittadinanza attiva, a scuola e in famiglia, ad
opera di tutti i soggetti interessati - a diverso
titolo - nella formazione dei giovani.
Ma soprattutto, l’obiettivo principale che si è
cercato di perseguire con questo tipo di ap-
proccio è stato l’aumento di consapevolezza
da parte delle giovani generazioni nei confronti
della cultura della cittadinanza attiva, in un'otti-
ca di solidarietà attiva e responsabile.
Uno degli incontri del Progetto “Famiglie e scuola”
2 dagli scopi alle attività 2lo sviluppo della donazione volontaria,periodica, associata e non renumerata
56 57
scopo 66. PROMUOVERE LO SVILUPPO DEL VOLONTARIATO
Attiva dal 1972 sul territorio regionale,
attraverso lo sviluppo di relazioni e col-
laborazioni istituzionali ed interassocia-
tive, Avis Toscana si impegna anche sul fronte
della promozione del volontariato quale rete or-
ganizzata della solidarietà nel contesto sociale.
In quasi quarant’anni di attività ha consolidato
il proprio ruolo all’interno del terzo settore, del
quale promuove lo sviluppo attraverso iniziati-
ve, testimonianze e relazioni con le istituzioni
e la cittadinanza. Inoltre opera in rete sia con
le altre associazioni del dono, sia con le altre
realtà no profit per sviluppare politiche comuni
finalizzate a potenziare il ruolo del volontariato e
alimentare il senso di solidarietà nella comunità
regionale. Nella convinzione che il volontariato
sia indice di valore sociale e che pertanto la sua
diffusione nella comunità ne favorisca il buono
stato di salute.
6.1 Donne e Volontariato: Avis in Rosa per
il Forum 2010
Tra le iniziative per promuovere lo sviluppo
del volontariato il
Forum Donne è
diventato un ap-
puntamento tradi-
zionale. Puntando i
riflettori sull’univer-
so femminile den-
tro l’associazione il
Forum vuol dire alle
donne che c’è spa-
zio e ruolo anche
per loro nel nostro
volontariato.
Il Forum 2010, dal
titolo “Avis è don-
na? Facciamo i
conti. Quantità e qualità della rappresentanza
femminile in Toscana”, si è svolto a Livorno, cit-
tà tradizionalmente sensibile ai temi dell’acco-
glienza e del dialogo interculturale, compreso
quello di genere. La quinta edizione del Forum
Donne di Avis Toscana si è svolta sabato 6
marzo 2010, nel sabato precedente la festa
della donna, arricchita dalla bella performance
teatrale di Daniela Morozzi. Partendo dai risul-
tati della ricerca “ Avis in Rosa – monitoraggio
sulla presenza femminile negli organismi diret-
tivi delle Avis della Toscana 2009/2013”, l’in-
contro ha approfondito la riflessione sul rap-
porto uomo/donna nella nostra associazione
mettendolo a confronto con analoga indagine
negli enti locali toscani.
Dall’indagine associativa, che riporta i dati al
01/03/2010, è emerso che dei 1.943 dirigen-
ti associativi eletti nelle 176 sedi del ter-
ritorio regionale, il 27% è donna. Un dato
che diventa molto significativo se analizzato
per classi di età, dal momento che dai 18 ai
24 anni le donne impegnate in cariche dirigen-
ziali salgono al 55% e che la percentuale resta
altissima anche nella fascia di età dai 25 ai 34
anni (48 %).
Questi dati ci inducono a pensare che il rin-
novamento della dirigenza associativa sia
affidato prevalentemente alle donne, e che
l’impegno verso la responsabilità associativa
sia superiore nelle donne giovani, più numero-
se degli uomini anche in valori assoluti proprio
tra i giovanissimi dirigenti.
Tuttavia la rappresentanza a livello regionale
resta sempre un po’ debole (solo 8 le donne
su 39 consiglieri regionali) anche se in parte ci
conforta verificare che nelle amministrazioni co-
munali italiane (Dati ricerca Cittalia – Fondazio-
ne Anci Ricerche – Giugno 2009) le donne sono
solo il 17,6% degli eletti; ma senza dubbio Avis
Toscana può fare di più e meglio, per dare voce
e spazio alle donne in un’associazione da oltre
80 anni tradizionalmente a prevalenza maschile.
Come ogni anno il Forum ha offerto l’occasio-
ne per valorizzare il ruolo femminile nella nostra
associazione, nell’ottica di dare voce, spazio e
rappresentanza alle minoranze, in un processo
di inclusione trasversale.
Oltre 90 i partecipanti, provenienti da tutta la
Toscana, che hanno molto apprezzato la rifles-
sione introduttiva di Gaia Peruzzi e le intense
letture di Daniela Morozzi. Accompagnati dalla
musica di Stefano “Cocco” Cantini, i tre brani
tratti dallo spettacolo "Articolo femminile: analisi
illogica della carta stampata", hanno poetica-
mente chiosato le nostre considerazioni asso-
ciative e chiuso il Forum con grande successo.
Daniela Morozzi e il Presidente Luciano Franchi al Forum Donne 2010 a Livorno
6.2 CESVOT: spazio alla rete
Nel corso del 2010 sono state numerose e pro-
ficue le occasioni di collaborazione con il Cen-
tro Servizi Volontariato della Toscana.
A partire dal patrocinio per il Forum Donne di
Livorno, passando attraverso il contributo per i
costi di consulenza relativi alla realizzazione del
Bilancio Sociale e quello relativo alle spese di
gestione amministrativa attraverso il bando “Li-
beri dai conti”, si delinea il mosaico di opportu-
nità e servizi che il Cesvot mette a disposizione
delle associazioni del volontariato della regione
e quindi di Avis Toscana.
Ma l’elemento di maggiore innovazione e di
contenuto sfidante che si è consolidato nel cor-
so del 2010 è stato il “Tavolo della donazio-
ne” avviato presso il Cesvot, in collaborazione
con la Regione Toscana, tra tutte le Associazio-
ni della donazione e sfociato nel Corso di Alta
Formazione e soprattutto nella progettualità del
Bilancio Sociale del Sistema Trasfusionale.
Avis, Aido, Admo, Adisco, Fratres, Pubbliche
Assistenze e Croce Rossa, grazie all’ospitalità
e al ruolo di garanzia del Cesvot, hanno avviato
insieme al Centro Regionale Sangue della To-
scana un percorso di condivisione per la de-
finizione del primo Bilancio Sociale del Si-
stema Trasfusionale. Si tratta di un processo
sperimentale, in quanto prima esperienza del
genere in Toscana e analoga solo a quella di
un'altra regione in Italia, che ha occupato gran
parte dell’anno per la costruzione di un metodo
di lavoro e la definizione di un linguaggio co-
mune in grado di descrivere la complessità del
sistema.
Indipendentemente dai risultati, che hanno co-
munque portato alla produzione del Bilancio
Sociale 2010 del Sistema Trasfusionale della
Regione Toscana - uscito nel maggio 2011-,
il merito del Cesvot è stato quello di favorire
il lavoro di rete e le relazioni tra i soggetti del
sistema, nell’ottica di una collaborazione che
rappresenta una buona prassi e che può gene-
rare valore aggiunto per la comunità toscana.
2 dagli scopi alle attività 2promuovere lo sviluppo del volontariato
58 59
6.3 Il volontariato a scuola: il protocollo
d’intesa tra l’Ufficio Scolastico Regionale
della Toscana e Avis Toscana
Grazie al protocollo d’intesa sottoscrit-
to con l’Ufficio Scolastico Regionale, il 2010 è
stato un anno importante per la collaborazione
con la scuola. L’accordo siglato recepisce, in
Toscana, il protocollo nazionale tra Avis e Miur,
volto a promuovere l'educazione alla salute, alla
cittadinanza e alla solidarietà nelle scuole del-
la Regione e, attraverso un impegno di 3 anni
si propone di agevolare e incentivare la colla-
borazione tra gli Istituti Scolastici e le singole
Avis toscane, per promuovere interventi rivolti
ai giovani sui temi della solidarietà e del dono
affinché venga incentivata la disponibilità e l’im-
pegno responsabile nel volontariato.
Sul piano pratico, la collaborazione si concre-
tizzerà in alcuni punti principali:
“Progetti mirati”
Progetti per la promozione della salute, della
solidarietà e della donazione con metodiche di
peer education, svolti da volontari di Servizio
Civile o altri operatori adeguatamente formati,
che prevedono la diffusione di materiali infor-
mativi e divulgativi sulla donazione quale op-
portunità di medicina preventiva, e sul Servizio
Civile quale espressione del diritto/dovere di
cittadinanza;
“Strumenti didattici per i docenti”
Diffusione di strumenti didattici di supporto per
gli insegnanti – realizzati da consulenti qualifica-
ti e patrocinati dal MIUR - finalizzati alla costru-
zione di itinerari formativi di orientamento alla
solidarietà, cittadinanza e alla responsabilità
sociale, quali presupposti per avvicinare i gio-
vani alla cultura del dono;
“Coinvolgimento delle famiglie”
Programmazione coordinata di percorsi di edu-
cazione alla cittadinanza democratica e solidale
in ambito Scuola Famiglia per favorire i rapporti
tra insegnanti, genitori e giovani;
“Comunicazione via web”
Redazione e diffusione a mezzo web della new-
sletter quadrimestrale “Avis Toscana speciale
Scuola” per favorire l’interazione tra associazio-
ne e scuola sui temi di comune interesse.
Il Protocollo d’intesa, sottoscritto nel settembre
2010 dall’ex Direttore Angotti, è il naturale ap-
prodo di una collaborazione attiva tra Avis To-
scana e Ufficio Scolastico da molti anni, che ha
prodotto numerose progettualità – soprattutto
sul servizio civile - e iniziative in tutta la regione.
L’accordo è stato riconfermato dalla neo diri-
gente Angela Palamone, che alla guida dell’Uf-
ficio Scolastico Regionale da pochi mesi ha
incontrato una delegazione di Avis Toscana
intendendo proseguire la collaborazione già av-
viata, tesa a valorizzare il volontariato del san-
gue anche all’interno della scuola. Al Direttore
Palamone il nostro benvenuto e i migliori auguri
di buon lavoro.
Firma del protocollo d’intesa:Luciano Franchi, Presidente Avis Toscana, Cesare Angotti, ex-Direttore Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana e Silvana Gabiccini, Referente Scuola e Formazione Avis Toscana
2 dagli scopi alle attività 2promuovere lo sviluppo del volontariato
3Dal la scr i t tu ra a l la le t turaDa dove sono ar r i vate le r i sorse...... e come sono state spese
B I L A N C I O S O C I A L E 2 0 1 0
le risorse economiche
63
1. Dalla scrittura alla lettura
Conto Economico Avis Toscana Anno 2010
PROVENTI
Proventi da convenzioni con ASL / AO € 709.071,06
Rimborsi materiale propaganda € 53.402,24
Proventi Regione Toscana € 90.000,00
Quote Associative € 870,00
Patrocini e finanziamenti per progetti € 29.100,00
5x1000 e proventi diversi € 27.785,05
Totale € 910.228,35
SPESE
Comunicazione e promozione € 983.793,36
Assemblee, convegni, seminari e organi collegiali € 51.130,91
Formazione progetti e ricerche € 38.862,52
Quote associative € 73.227,00
Costi personale dipendente e collaboratori a progetto € 183.284,44
Oneri personale dipendente e collaboratori a progetto € 167.020,26
Spese generali di gestione € 109.220,38
Sopravvenienze passive € 448,16
Avanzo di esercizio € 3.241,32
Totale € 910.228,35
In questo capitolo, che mantiene la strut-
tura grafica già adottata per i documenti
passati, troverete la rappresentazione delle
modalità attraverso cui Avis Toscana gestisce
e amministra le proprie risorse economiche.
Il conto economico è riassunto nella tabella
precedente, mentre i due paragrafi che se-
guono descrivono i ricavi, rappresentati nella
sezione “Da dove sono arrivate le risorse…”
e i costi, contenuti nella sezione “… e come
sono state spese”.
Per ognuna delle voci del bilancio la descrizio-
ne in dettaglio fornisce le coordinate per i col-
legamenti con le attività svolte, approfondite
nei capitolo precedenti.
3provenienza e destinazione
64 65
2. Da dove sono arrivate le risorse…
Proventi da convenzioni
con ASL e A.O.
(€ 709.071,06)
La legge stabilisce i rim-
borsi per l’attività istituzio-
nale delle Associazioni di
Volontariato del Sangue, articolati in funzione
della tipologia della donazione (sangue intero,
plasmaferesi e multicomponent).
A fronte di ogni donazione effettuata da propri
soci, Avis Toscana percepisce € 5,83 per ogni
unità di sangue intero, € 6,41 per unità di pla-
smaferesi e € 6,80 per multicomponent.
L’importo è determinato dalla quantità delle do-
nazioni effettuate da donatori Avis nel corso del
2010.
Rispetto all’anno precedente si è registrato
un aumento di questa voce di entrata pari al
4,06%, dovuto in parte all’incremento delle do-
nazioni, e in parte agli effetti della delibera della
G.R.T. n° 255 del 06/04/2009 che ha adeguato
le tariffe di rimborso sulle donazioni.
Rimborsi materiale
propaganda (€ 53.402,24)
Il materiale promozionale
prodotto e realizzato da
Avis Toscana per promuo-
vere attraverso le sedi toscane il messaggio
dell’associazione su tutto il territorio regionale
viene distribuito gratuitamente o ceduto sotto-
costo. Questa voce è determinata dal parziale
rimborso, da parte delle associate, dei costi
sostenuti da Avis Toscana per la realizzazione
del materiale distribuito attraverso il magazzino
associativo.
5 X 1000 e Proventi
diversi (€ 27.785,05)
Questo importo è deter-
minato dall’entrata di €
15.420,80 relativa al con-
tributo 5X1000 riferito alle
scelte dei contribuenti per l’anno 2008, dagli
interessi attivi derivanti dai rendimenti annuali
su fondi e dalle erogazioni liberali.
Proventi Regione
Toscana (€ 90.000,00)
Il “Programma di azione
2009 per l’autosufficienza
del sistema trasfusionale
toscano” approvato dal-
la Giunta Regionale Toscana con delibera n.
253/09 stabilisce incentivi per le Associazioni
del Volontariato sulla base di obiettivi rivolti alla
promozione dell’autosufficienza regionale di
sangue ed emocomponenti. Poiché la Regione
Toscana effettua verifiche sul raggiungimento
degli obiettivi in un momento successivo alla
chiusura del nostro bilancio consuntivo, ab-
biamo effettuato una stima sull’allineamento di
Avis Toscana agli obiettivi indicati, ipotizzando
un credito di 90.000,00 euro.
Quote associative
(€ 870,00)
Questo importo è deter-
minato dalle quote sociali
persone giuridiche che le
sedi Avis dei livelli inferiori
(Provinciali, Zonali, Intercomunali, Comunali ed
equiparate) versano ad Avis Regionale Toscana
a norma di Statuto, secondo un importo stabi-
lito in sede di Assemblea Regionale. La quota
pro capite è fissata in € 5.
Patrocini e
finanziamenti per
progetti (€ 29.100,00)
Avis Toscana attiva pro-
gettualità a finanziamento
dedicato partecipando a
bandi e richiedendo patrocini. Nel corso del
2010 abbiamo ottenuto dal Cesvot un finan-
ziamento di € 14.600,00 a sostegno del pro-
getto “Famiglia e scuola per l’educazione alla
cittadinanza democratica e solidale”, realizzato
all’interno del Bando Progettazione partecipa-
ta 2009, oltre a € 2.500,00 relativi al patroci-
nio del Forum Donne e ad un contributo di €
12.000,00 in favore della scuola di formazione
edizione 2010, all’interno delle iniziative con le
Associazioni socie.
proventi anno 2010 : € 910.228,35
spese anno 2010 : € 910.228,35
3 … e come sono state spese
Comunicazione e
Promozione
(€ 283.793,36)
Questa voce comprende
le spese relative alle attivi-
tà di promozione, di varia natura ed entità, che
Avis Toscana mette in atto per la promozione
del dono del sangue.
L’attività di maggior rilevanza è quella relativa
alle Campagne e Iniziative Promozionali, pari a
3 le risorse economiche 3provenienza e destinazione
66 67
€ 168.636,74, all’interno della quale la veico-
lazione della Campagna “Moto Donatorio” ha
richiesto un investimento di € 94.176,00 per
pubblicazioni su giornali, passaggi radio e ban-
ner su siti internet dei quotidiani on-line, oltre
che per un’ampia produzione di manifesti, de-
pliant e locandine.
Altra attività rilevante all’interno di questa voce
è l’Acquisto di materiale di propaganda (€
101.370,31), relativa alla produzione di mate-
riale divulgativo o di gadgettistica prodotto per
garantire il necessario supporto promozionale
alle nostre associate, alle quali viene distribuito
gratuitamente o ceduto sottocosto.
Inoltre qui rientrano le spese per il per il proget-
to di Servizio Civile “Il dono nello zaino 4a edi-
zione” pari ad € 5.757,00; le spese per il dotto-
rato di ricerca in Etnologia ed Etnoantropologia
presso l’Università “La Sapienza” di Roma, per
€13.475,46; € 9.686,00 per le spese di consu-
lenza, creatività, allestimento grafico dell’edizio-
ne on line del Bilancio Sociale 2009 e la stampa
della versione “in pillole”; infine le spese soste-
nute per la partecipazione ad alcuni eventi, tra
i quali ricordiamo la rassegna Dire e Fare e il
Carnevale di Viareggio.
Assemblee, convegni,
seminari, organi
collegiali (€ 51.130,91)
Qui rientrano i costi relati-
vi all’organizzazione della
39° Assemblea Regio-
nale svoltasi a Prato (PO) nell’aprile 2010, per
la quale abbiamo sostenuto una spesa di €
14.063,16 – comprendente logistica, materia-
le assembleare e inserzioni pubblicitarie - e le
spese sostenute per la partecipazione all’As-
semblea Nazionale di Montesilvano dal 21 al 23
Maggio 2010, per la quale a copertura dei costi
logistici dei delegati partecipanti sono stati spe-
si € 5.564,40.
Il rimanente si riferisce alle risorse che si sono
rese necessarie per l’organizzazione dei se-
guenti incontri di aggiornamento: incontro per
revisori dei conti (febbraio), incontri per respon-
sabili della comunicazione (maggio/ottobre),
incontro per i responsabili dell’area informatica
(giugno) e dei segretari (settembre). Si colloca-
no infine in questa voce tutte le spese soste-
nute per consentire la partecipazione di rappre-
sentanti di Avis Toscana a eventi specifici ed
alla vita democratica dell’Associazione, com-
prese le spese per la copertura assicurativa.
Quote associative
(€ 73.227,00)
Per quote associative si
intendono le quote dovu-
te ad AVIS Nazionale per
i soci persone fisiche; nel-
la nostra regione Avis Toscana si fa carico di
queste quote, che versa per conto di tutte le
associate di primo livello della regione. L’im-
porto è stabilito in sede di Assemblea Nazio-
nale e attualmente è pari a €1 per associato.
Questa cifra è data dalla consistenza del corpo
associativo di Avis Toscana censito dalla Com-
missione Verfica Poteri per la 39° Assemblea
Regionale, a cui si aggiunge la quota €15,00
che Avis Toscana deve - quale propria quota
sociale annuale – in qualità di socio persona
giuridica.
Formazione, Progetti e
Ricerche (€ 38.862,52)
I costi sostenuti per l’edi-
zione 2010 della Scuola di
formazione “Pensare, fare
e comunicare l’organizza-
zione in Avis” pari a € 12.587,89 a copertura
delle spese per docenze, tutoraggio , affitto
locali e trasferte dei partecipanti, rappresenta-
no l’importo di maggior rilevanza in questa se-
zione, insieme al Progetto “Famiglie e scuola
per l’educazione alla cittadinanza democratica
e solidale”, che ha coinvolto scuole, famiglie e
associate delle aree di Bibbiena e Pistoia per
un importo pari a 10.207,58.
In questa voce sono comprese anche le spese
per l’edizione 2010 del Forum Donne “ Avis è
donna? Facciamo i conti” pari ad € 6.537,58,
e quelle per la realizzazione della prima Confe-
renza di Organizzazione di Arezzo tenutasi nel
novembre scorso, per € 2.634,66.
Costi personale
dipendente e
collaboratori a
progetto (€ 183.284,44)
Qui rientrano le spese
relative agli stipendi dei
dipendenti e dei collaboratori a progetto della
struttura operativa, composta, oltre al Diretto-
re, da sei dipendenti a tempo pieno, 1 part time
e 1 collaboratore a progetto.
Attraverso la struttura operativa Avis Toscana è
in grado di erogare servizi, sviluppare ricerche,
fornire assistenza e consulenza, attivare pro-
getti in favore delle sedi territoriali e delle attività
della dirigenza associativa.
Oneri personale
dipendente e
collaboratori a
progetto (€ 167.020,26)
La voce riguarda gli oneri
previdenziali e assistenzia-
li, l’IRPEF dei dipendenti e collaboratori e il TFR.
Spese Generali di
Gestione (€ 109.220,38)
I costi comprendono tut-
te le spese sostenute per
garantire il funzionamento
della sede associativa, e
cioè utenze, forniture, canoni per locali e mac-
chinari, consumi e materiali d’uso, a cui nel
2010 si sono aggiunte alcune spese straordi-
narie per installare due nuove postazioni tele-
foniche e l’adeguamento dell’impianto di con-
dizionamento.
Sono comprese in questo segmento anche le
consulenze professionali e le spese sostenute
per la certificazione del Sistema di Gestione per
la Qualità.
Sopravvenienze
passive (€ 448,16)
Questa voce è determinata
dalla differenza tra la previ-
sione di incasso e l’incasso
effettivo del 2010.
Avanzo di esercizio
(€ 3.241,32)
Consiste nell’avanzo
di gestione registrato
nel conto economico
dell’esercizio 2010.
3 le risorse economiche 3provenienza e destinazione
69
Le fonti
• StatutoAvisRegionaleToscana
• Statuto-tipodell’AvisProvincialee/oequiparata
• Statuto-tipoAvisComunalee/oequiparata
• RelazioneAssembleareAvisToscanaanni2010e2011
• BilancioEconomicoAvisToscana2010
• Inumeridell’Avis:Monitoraggiodatiassociativi2010
• Avisinrosa“MonitoraggiosullapresenzafemminilenegliorganismidirettividelleAvisdellaToscana”-quadriennio2009/2013
• AnalisipresenzadonatoriimmigratiAvisToscana–anno2010
• Verbalidellesedutedell’EsecutivoedelConsiglioRegionaleAvisToscana2010
• BilancioSocialeAvisToscana2004
• BilancioSocialeAvisToscana2005
• BilancioSocialeAvisToscana2006
• BilancioSocialeAvisToscana2007
• BilancioSocialeAvisToscana2008
• BilancioSocialeAvisToscana2009
• BilancioSocialeSistemaTrasfusionaleRegioneToscana2010
• “CinquantesimodellaFondazioneStoriaeTradizione”acuradiAvisComunaleFirenze,EdizioniScramasax,1996
• “IlSistematrasfusionaleeladonazioneinToscana”-Anno2010,RegioneTosca-na-CRS-SST,2011
• Leggen°219del21ottobre2005“Nuovadisciplinadelleattivitàtrasfusionaliedellaproduzionenazionaledegliemoderivati”
• DeliberaRegioneToscanan.255del06/04/2009-Schematipodiaccordoperrimborsiminimi
• DeliberaRegionalen°471/10“Programmadiazione2010perilsistematrasfusio-naletoscano”
• DecretoGiuntaRegionalen°61/10“Regolamentodiattuazionedellaleggeregio-nale5agosto2009,n.51(Normeinmateriadiqualitàesicurezzadellestrutturesanitarie:procedureerequisitiautorizzatividiesercizioesistemidiaccreditamen-to)inmateriadiautorizzazioneedaccreditamentodellestrutturesanitarie”
• “UnapropostadistandardizzazioneperlaredazionedelBilancioSocialeinAvis”acuradiMaurizioCatalano–LeRetidiKilim,editodaAvisRegionaleToscana,2007
Realizzazione editoriale a cura di:DonataMarangioAngelaSpulcioni
GiuliaPieri
Consulente:MaurizioCatalano
Hanno collaborato:VivianaBossi
AlessandroFalcianiLucianoFranchi
Questo Bilancio Sociale è stato realizzato grazie al progetto Cesvot“Il Bilancio sociale per le associazioni di volontariato”.
Il documento è stato redatto secondo le linee guida pubblicate in“Il bilancio sociale delle organizzazioni di volontariato – Guida pratica” (“I Quaderni”, n. 34):
Impaginazione grafica
SINTESI - Pisa
www.avis.i t / toscana
AvisRegionaleToscanaviaBorgognissanti16|50123Firenzetel.055.2398624|fax055.294162
[email protected]:avis.toscana