brivido n.28

www.brividosportivo.it [email protected] 85 - n. 28 - Martedì 19 luglio 2011

COPIAOMAGGIO

“Squadra bagnata, squadra fortu-nata”, ha detto Corvino nella sua conferenza stampa a Cortina, e se questo è vero non c’è dubbio che la squadra viola è attesa da un’annata di quelle da ricordare sotto il profilo della buona sorte. Di acqua, infatti, i giocatori (ed i tifosi) viola ne hanno presa tanta nei primi giorni di ritiro, con autentici nubifragi che si sono abbattuti sul campo di allenamento sotto le pendici del Pomagagnon. Chi si ricorda le giornate di caldis-simo sole dell’inizio del ritiro dello scorso anno e poi fa il paio con la sfortuna dell’intera annata, a parti-re dall’infortunio di Jovetic, non può che trarre buoni auspici. Non è solo questo, però, che si può dedurre dalle prime giornate di lavoro, del-le quali troverete ampia documen-tazione in questo numero. Al di là di quello atmosferico, infatti, non si può che registrare un clima più fred-dino attorno alla squadra perché i ti-fosi arrivati fino ad ora nelle dolomiti bellunesi sono in numero abbastan-za esiguo (anche il maltempo ha fat-to la sua parte, in questo), anche se encomiabili per il calore che hanno trasmesso ai giocatori (tranne qual-che rarissima eccezione), e perché anche Cortina manifesta un po’ di stanchezza per un accordo di colla-borazione che è giunto al suo terzo ed ultimo anno in fase assolutamen-te decrescente. E’ anche logico che sia così, perché il primo anno arri-vò qui una squadra che preparava i

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UNA NUOVA STAGIONE è COME LEGGERE UN NUOVO LIbRO

La Fiorentina è arrivata a Cortina il 14 luglio per la prima fase del ritiro esti-vo in vista della stagione 2011-2012. La squadra gigliata è approdata allo splendido Hotel Cristallo intorno alle 14.00 di giove-dì scorso, ed è stata accol-ta dalla pioggia e da un’at-mosfera piuttosto fredda (anche il tempo ha contribuito non poco alla bassa temperatura), visto che nessun tifoso era presente per applaudire e sostenere i ragazzi di Mihajlovic. Nonostante l’iniziale indifferenza dei supporters che, per la verità, non erano presenti in massa all’arrivo della squadra neanche nei due precedenti ritiri ampezzani gigliati, col passare dei giorni sono arrivati sempre più numerosi al campo A. De Rigo di Fiames per seguire le sedute di allena-mento della squadra, per concedere fiducia e diffondere ottimismo. Basta seguire i giri di corsa della squadra, per capire che c’è voglia di lasciarsi andare da parte dei tifosi. C’è voglia di tor-nare a tifare e incitare i propri beniamini, anche se a volte l’urlo rimane in gola per una sorta di presa di posizione che, piano, piano auspichiamo venga abbandonata. Però, sentire incitare gli immortali Gilardino, Frey e Gamberini, sentire applaudire e invocare la stella attorno alla quale girerà la nuova Fiorentina, Jovetic, vedere la gente che si esalta per la grinta del leone Behra-mi, per la semplicità e la voglia di riscatto di De Silvestri, e ancora incuriosirsi nei confronti dei nuovi Romulo e Nastasic e addirittura aprirsi (non tutti, ma la maggioranza) nei confronti di Cer-ci per provare a accoglierlo in casa viola come è giusto che sia - indipendentemente da quello che sarà il suo futuro, vicino o lontano da Firenze -, dà ancora la sensazione e la dimensione

che, quando inizia una nuova stagione, è come quando si inizia a leggere un nuovo libro e prevale la cu-riosità e una sorta di eccitazione. Una nuova pagina Fiorentina, dunque, si è aperta e niente importa se aleggiano nuove polemiche sul caso Montolivo, capitano che divide la tifoseria tanto da essere appoggiato da molti con richie-ste di permanenza (“Monto, rimani, non te ne andare!”) e offeso da pochi con cori all’indirizzo suo e della fi-danzata. Preferiamo argomentare su qualcosa di positivo e allora, per il momento, concentriamoci sulla squa-dra sta lavorando sodo, con costanza

e impegno, con due sedute di allena-mento al giorno: palestra, tattica, tecnica, pallone, faticosissime ripetute nei boschi. Niente è lasciato al caso e, alla fine di ogni seduta, la raffica di foto e autografi conces-si ai tifosi. Finalmente. Non manca, tra la gente, chi prova ad avere notizie di mercato dai diretti interessati. Il più bersagliato in que-sto senso è Gilardino che, con i suoi modi estremamente educati, firmando autografi e dispensando sorrisi timidi, ha lasciato inten-dere che il suo posto è al centro dell’attacco gigliato. Almeno per un altro anno ancora.

Michela Lanza

DIRETTORE RESPONSABILELuca [email protected]@brividosportivo.it

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EDITORE E PUBBLICITàSalvini Editore srlVia S. Quirico 16750013 Campi Bisenzio (Fi)tel. 055.8954739 Fax [email protected] E IMPAGINAZIONEChiara Reggiani - [email protected]

STAMPACentro Stampa Editoriale srlGrisignano di Zocco (Vi)

DISTRIBUZIONEAndrea [email protected]

HANNO COLLABORATOAlessandro Rialti, Saverio Pestuggia, Michela Lanza, Ruben Lopes Pegna, David Fabbri, Luca Capanni, Chiara Baglioni, Alfredo Verni, Dory D’Anzeo, Gianni Di Ferdinando, Lorenzo Mossani, Massimo Gianni, Cristina Botteri, Duccio Magnelli, Federico Pettini, GiampieroTosi, Enrico Zoi

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DEL CUORE

SINISA PRONTO PER IL 2° CIAKMIhAjLOVIC: “La mia nuova Fiorentina col rombo e… senza Frey. Romulo mi

ricorda il primo Maicon e Arouca è un cagnaccio davanti alla difesa”

Quando parla non è mai banale e soprattutto è sempre sincero. Sinisa Mihajlovic si è presentato più carico che mai, mettendo a nudo gli obiettivi viola per la stagione 2011-2012: “I nostri obiettivi sono gli stessi di un anno fa: arrivare in Europa. Quando sono arrivato ci credevo veramente, come ci credo quest’anno, in più volevo riportare un po’ di entusiasmo. Ripeto che il nostro obiettivo è quello di arrivare nei primi sei, sette posti. La storia tra me e l’Inter? Ho già detto tutto. Ho la coscienza pulita e non mi sono mai preoccupato di come sono uscito agli occhi dei tifosi, ma come sono uscito ai miei occhi: io, quando mi guardo allo specchio, sono soddisfatto perché sono sempre stato sincero e ci ho messo sempre la faccia”. Difficile dargli torto. Prima di parlare di mercato, poi, Sinisa ha spiegato il modulo che vorrebbe adottare per la sua nuova Fiorentina: “Il 4-3-1-2, col rombo. Con i giocatori che ho adesso, dovrei mettere in pratica il 4-3-3, ma il modulo col quale vorrei impostare la squadra è quello col trequartista dietro le due punte. Aspettiamo il mercato. Che caratteristiche deve avere la mezzapunta? Deve saper fare la doppia fase. Un giocatore tipo… Aquilani”. Appunto. E se arrivasse Cassa-no, invece, la Fiorentina sarebbe in grado di supportare un tridente formato dal barese, Gilardino e Jovetic?. Sinisa, non ha peli sulla lingua: “Sarebbe impossibile giocare con quei tre, più un centrocampo formato da Vargas, Montolivo e Behrami. Servirebbe un centrocampo più operaio e un uomo da-vanti alla difesa che sappia più rompere il gioco, ma che abbia anche abilità di impostazione”. Ecco spiegata la scelta di lasciare andare D’Agostino ed ecco l’identikit di Arouca: “Come caratteristiche ci siamo, è quello che stiamo cercando. È un cagnaccio davanti alla difesa, ma deve imparare a giocare in maniera più semplice. Là in Brasile può dilettarsi nel prendere palla e andare avanti, in Italia è diverso: due, tre tocchi e poi via. Come giocatore, mi piace”. Il tecnico ha dimostrato ancora una volta di credere nelle mosse della società e nel suo direttore sportivo: “Ho fiducia nella società e questo è uno dei motivi che mi hanno spinto a restare a Firenze, perciò sono tranquillo in chiave mer-cato. Sono rimasto anche perché credo nei miei ragazzi, ma adesso serve che siano loro a credere di più in se stesi. Tornando al mercato, la situazione è difficile per tutti. Come vedete ci sono pochi movimenti, è tutto bloccato, e prima di acquistare, sarà necessario cedere qualcuno. Indipendentemente da tutto, sarà una squadra competitiva. Se andrà via un titolare, ne arriverà un altro”. Però sono tanti i nodi da sciogliere, a iniziare da Montolivo: “Cogni-gni ha espresso il pensiero della società. Se non dovrà essere più il capitano, decideremo tutti insieme chi prenderà il suo posto. Potrei anche nominare io il nuovo capitano, ma non mi sembra giusto. Non lo ha fatto neanche il vostro amico Cesare (Prandelli ndr), non vedo perché dovrei farlo io. Saremo tutti insieme a sceglierlo. Per quanto riguarda il suo impiego, nel caso in cui

restasse a Firenze, questo è un altro problema. Avendo rifiutato la proposta del rinnovo del contratto da parte della società, non so come sarebbe accolto dai tifosi. Certo, io non posso che considerare Riccardo un grande gioca-tore, uno di quelli che tutti vorrebbero, però potrebbe riscontrare difficoltà ambientali in una piazza come Firenze. Se la stessa cosa fosse successa in piazza più tranquille come, per esempio, Udine, magari non avrebbe avuto problemi. Io non mi farò condizionare dall’ambiente, ma bisogna capire se lui si farà condizionare da una situazione del genere. Io per un anno ho giocato nella Lazio sovrastato dai fischi, ma per me non è mai stato un problema. Non so se potrebbe esserlo per Riccardo”. Da Montolivo a Gilardino: “Lui è un bravo ragazzo e un professionista serio. Al di là di quello che ha chiesto, se lo ha già chiesto, e al di là di quello che gli sarà concesso o non concesso dalla società, sono convinto che se Gila resterà farà bene, come sempre. È un giocatore che, anche quando non è al 100%, è utilissimo alla squadra e lo vedo bene, ha voglia e non ha problemi”. Poi accoglie Romulo: “Lo conosco e mi piace molto. È il tipico terzino brasiliano, più propenso ad attaccare che difendere. Assomiglia al primo Maicon, ha gamba e un gran destro col quale confeziona grandi cross, in più è tosto nei contrasti. Dobbiamo solo lavorare per migliorare la fase difensiva”, e riabbraccia Jovetic: “Gli ho chiesto di non farsi male. Lo vedo bene, ha voglia e mi ha detto che non sente più dolore. Inoltre, noto che si muove con sicurezza”. Infine, scarica Frey: “Ho tre grandi portieri, ma in questo momento Neto e Boruc sono in netto vantaggio rispetto a Seba. Poi, vediamo, magari farà talmente tanto bene che riconquisterà posizioni”. Certo, per ora l’entusiasmo è ancora molto soft, e ‘soft’ è un eu-femismo: “Sta a noi riportarlo facendo bene. Anche se tra i tifosi c’è calma piatta, noi dobbiamo essere sempre carichi. E lo siamo. E, tra i nostri obiettivi, c’è quello di migliorare in tutti i reparti e anche la mentalità. Lo scorso anno, in alcune occasioni, non abbiamo avuto abbastanza personalità”. Il primo Mihajlovic della stagione non poteva essere più chiaro di così!

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ROMULO: “Per Mihajlovic, disposto anche a difendere”. NASTASIC: “Sinisa è un mio mito

e non vedo l’ora di incontrare Ibrahimovic”.È il nuovo volto di fascia della Fiorentina. È Romulo Souza Orestes Caldeira, terzino brasiliano, piede naturale destro, ma giocatore duttile che può far comodo in più parti del cam-po. Il giocatore, classe 1987, ha firmato un contratto con la Fiorentina per quattro stagioni e si è presentato così dal ritiro di Cortina: “Sono felice di essere arrivato in questa squadra così tanto famosa in Brasile. E, per questo, ringrazio Corvino e la società per la fiducia concessami. Il mio obiettivo è quello di fare bene con la maglia della Fiorentina per dimostrare il mio valore dentro e fuori dal campo, sia a livello professionale che di uomo”. Nessun dubbio sulle sue qualità, che spiega: “In ogni club mi sono distinto a livello atletico e le mie mi-gliori qualità sono quelle offensive. Amo attaccare, andare sul fondo in velocità e mettere palloni in mezzo, però se il mio allenatore me lo chiederà, sono pronto anche a fare le due fasi, a dare una mano in difesa. Il numero? Se sarà libero, vorrei il 2, sennò prenderò il 92, l’anno di nascita di mia moglie Pamela”. Tra i suoi idoli, grandi campioni, compreso quello al quale il tecnico serbo Mihajlovic lo ha paragonato: “Sono feli-ce di essere stato accostato a Maicon, ma preferirei riuscire a dimostrare le mie qualità. Un altro dei miei obiettivi, tra l’altro, è quello di riuscire ad arrivare a fare quello che hanno fatto Maicon e Cafù e, anzi, provare a fare ancora di più. Loro sono

due grandi del calcio brasiliano e sono quelli che più frequentemente sento rammentare dalla stampa italiana, ma il mio idolo, il mio giocatore preferito resta Denilson. Non nego, però, che Cafù è un modello per me, perché ha fatto la storia in Italia e in Brasile”. Poi lancia un’idea: “Tra un po’ mi arriva la cittadinanza italiana – il giocatore ha il bisnonno di Treviso – e lascio le porte aperte anche alla Nazionale azzurra. Certo, tutti preferirebbero giocare con la maglia della Nazionale del Paese natio, ma sarei felice se mi chiamasse l’Italia. E non direi no”. Se Romulo è il nuovo volto delle fasce viola, Matija Nastasic è il potenziale centrale viola del futuro. Il serbo, classe 1993, è un giova-nissimo difensore mancino che, in una difesa a quattro, an-drebbe ad inserirsi al centro-sinistra. Le sue potenzialità sono importanti, fa già parte della Nazionale serba e adesso sta a lui sbocciare definitivamente nei cinque anni che vestirà la maglia viola (ha firmato un quinquennale). Giovanissimo, ma già consapevole, si è presentato così ai suoi nuovi tifosi:

“A Firenze ho trovato una grande accoglienza e pos-so dire di avere già un buon rapporto con i miei com-pagni. Il mio obiettivo è quello di disputare un buon campionato e arrivare in Europa. Se mi sento già pronto per il calcio italiano? Sì, perché l’ho sempre seguito molto”. Poi dimostra personalità quando gli viene chiesto quale grande attaccante non vede l’ora di affrontare: “Ibrahimovic”, ha risposto prontamente. Ebbene sì. Del resto il suo idolo è: “Vidic”, e da bam-bino viveva nel mito di Sinisa Mihajlovic: “Quando lui era un calciatore, all’apice della sua carriera, io ero piccolo, ma ricordo il suo nome e la sua potenzialità. È sempre stato un mito per me e per tutta la Serbia”. Insomma, due che di personalità ne hanno da vende-

re. Non ci sono dubbi che una ventata di aria nuova, almeno in difesa, si avverte già. Adesso restiamo in attesa di nuovi volti a centrocampo, per una stagione che possa rivedere la Fiorentina tra le protagoniste del campionato italiano.

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L’INIZIATIVA DI SINISASinisa Mihajlovic lancia una nuova iniziativa legata al Fair Play: “Vedendo una partita di Champions tra Chelsea e Manchester United mi è venuta un’idea. Io non voglio che i miei giocatori si fermino quando un giocatore è a terra, e non voglio che le altre squadre buttino fuori il pallone quando uno di noi è a terra. Questo per la lealtà nello sport. Se l’arbitro non fischia io non faccio nemmeno alzare il medico dalla panchina. Non mi va che uno stia a terra per perdere o per farsi inquadrare dalle telecamere. Lo dico anche a mio discapito, perché a volte mi può far comodo anche che qualcuno stia per terra e anche a me è successo, quando giocavo, di non rialzarmi per perdere tempo, ma vogliamo cam-biare questa cosa. Per questo, metteremo in atto quest’azione di fair play per tutto il campionato, lo diremo anche alle altre squadre”.

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Quale sarà il colore della seconda maglia?Sabato scorso, presso il ritiro di Cortina, sono state presentate le nuove maglie che indosserà la Fiorentina per la stagione 2011-2012, grazie ai “modelli per un giorno” Jovetic, Romulo, Nastasic e Neto. Qualche novità, rispetto alla passata stagione c’è, per esempio l’assenza del bordino d’orato. I materiali usati da Lotto per le nuove ma-glie sono all’avanguardia e offrono il massimo confort all’atleta. Inoltre, tutte le maglie hanno il sotto del colletto in contrasto cromatico col resto della maglia. Nella maglia viola, per esempio, il sotto del colletto è bianco, viola in quella bianca. Infine, sotto il collo, è comparsa la scritta ricamata “Acf Fiorentina 2011”. Curiosità: la prima maglia, ovviamente, sarà quella viola. Dubbi, invece, su quale sarà la seconda maglia: quella bianca o quella gialla? Tutto dipende dall’avversario. Continua, dunque, la collabo-razione tra Fiorentina e Lotto. Non a caso, questo è il settimo anno che la società gigliata presenta la maglia per la nuova stagione sportiva con Lotto. La speranza è che sia di buon auspicio per riaprire alla grande il nuovo ciclo.

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“IO NON SONO DEPRESSO”CORVINO: “Sono orgoglioso del vecchio ciclo

e voglio aprirne uno nuovo. Gila non è un problema. Il Milan non mi ha chiesto Montolivo, ma…”

Pantaleo Corvino non ci sta: non vuol capire come ci sia così poco entusiasmo nei confronti di una società che, negli ultimi sei anni, ha regalato soddisfazioni ad una città intera. E allora, dal ritiro di Cortina, lancia segnali importanti che evidenziano serie intenzioni di ripartenza. “Questa stagione ci vede all’inizio di un nuovo ciclo. A volte, però, per dire che un ciclo è finito, ci devi passare e noi lo abbiamo fatto lo scorso anno. Ma non ci dimentichiamo che è stato un ciclo durato sei anni e coinciso con risultati tecnici, risultati economici e risultati etici. L’anno peggiore di questo ciclo che dovremmo prendere in considerazione nella sua completezza, è stato quello in cui la squadra è arrivata nona, è stata la quinta meno battuta del campionato italiano e da gen-naio in poi ha perso solamente tre partite. Sento parlare di tifoseria depressa, ma nessuno si può sentire tale dopo un ciclo come quello che ha vissuto la Fiorentina, se pensa a quello che è stato fatto: dal fair play in Europa, al fair play finanziario, dalle iniziative benefiche, alla promozione dell’etica, non tralasciando i risultati tecnici che, ovviamente sono quelli che interessano di più ai tifosi. Vorrei sottolineare, inoltre, che la Fiorentina, negli ultimi sei anni, è stata la quarta squadra in Italia che ha fatto più punti in campionato. Forse la quinta se la Juve non avesse disputato un campionato di serie B. Senza parlare del settore giovanile che è partito da zero, senza strutture, ed ha conquistato due titoli e una Coppa Italia Primavera. Resta il fatto che ci sono tante squadre che oggi vengono esaltate, che hanno vinto lo scudetto della campagna acquisti, ma che ancora non hanno raggiunto i nostri risultati: non ho mai visto la Lazio, il Palermo o il Genoa, per esempio, essere ai vertici per tanti anni. Il Napoli è arrivato in Champions per la prima volta quest’anno, la Samp è arrivata in Europa una volta e poi è retrocessa – e di questo sono molto dispiaciuto –. Noi abbiamo ottenuto risultati con costanza e riuscendo a essere invidiati da tutti per i nostri bilanci. Forse, se tutto questo fosse stato raccontato come dovuto, ci sarebbe stata meno depressione tra i tifosi, e tutti sarebbero stati orgogliosi di ripartire per un nuovo ciclo, come lo sono io. Io non sono depresso, ma contento di quello che ho fatto e sono convinto che, se ripartiamo uniti come sei anni fa, possiamo ripeterci e ottenere nuovi grandi risultati. Il vecchio ciclo era partito dopo una salvezza ottenuta all’ultima giornata; adesso, invece, ripartiamo da una squadra diversa che viene da anni di risultati importanti, ma che deve essere rinnovata nelle motivazioni. Non stiamo mollando. Adesso ci accingiamo ad affrontare un nuovo corso”. Fatta questa premessa, uno sfo-go se vogliamo anche lecito, il direttore sportivo viola ha iniziato a parlare del futuro, partendo

dalle scelte di mercato: “D’Agostino? Un anno fa, il mio allenatore mi aveva chiesto un regista. Quest’anno mi ha chiesto un uomo di rottura. Del resto, anche in passato il mio ex tecnico prima mi aveva chiesto un regista come Liverani, poi un mediano come Felipe Melo. Può capitare. Così come possono capitare, nel calcio, le minusvalenze. Quella di D’Agostino ammonta a 3 milioni e 600 mila euro, ma ho pianificato tutto il bilancio a livello di entrate e uscite. Gli acquisti? Arriveranno. Al momento non ci sono trattative chiuse, ma diversi giocatori con trattative in corso. Se consegnerò a Mihajlovic una Fiorentina più forte dello scorso anno? Diciamo che un anno fa la squadra non era motivata, indipendentemente dal valore tecnico. Quest’anno mi auguro di consegnare a Sinisa un organico all’altezza di quelli che sono i nostri obiettivi. Ma già ad oggi partiremmo con una linea d’attacco formato da Jovetic, Gilardino e Cerci, un centrocampo con Vargas, Montolivo e Behrami, e in difesa… scegliete voi”. Dagli acquisti alle cessioni: “Gila ha altri due anni di contratto, non ci sono problemi. Cerci è un nome che circola sui giornali come tanti altri. Montolivo? La situazione è chiara: lui ha detto no al rinnovo perché ha preso la sua decisio-

ne. Noi abbiamo dichiarato che vogliamo giocatori che ci sentono per la maglia e lui ha detto che non si sente più dentro questo progetto. Il presidente si è sentito tradito, visto che Riccardo è arrivato a Firenze come potenziale campione da una squadra di serie B e noi lo abbiamo coccolato, protetto, esaltato e fatto capitano. Da dopo il mercato, tutto può succedere. Il Milan? Ufficialmente non mi ha chiesto Montolivo, ma non sono nato ieri… Frey? È uno dei tre portieri della Fiorentina. Vedrò quello che offre il mercato, poi deciderà l’allenatore”.

Michela Lanza

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MONTOLIVO degradato, FREy è sempre il numero 1 dei tifosi. CERCI, prove di disgelo per metà

Alessio Cerci deve essere riabilitato. È giusto che sia così per tanti motivi, primo su tutti perché è un giocatore, nonché un patrimonio della Fiorentina. Dai discorsi di gran parte dei tifosi gigliati presenti a Cortina è emerso questo fatto. “Cerci non te lo devi mica portare a letto, che deve essere simpa-tico per forza! Va giudicato sul campo”. Questo il pensiero della gente, questa la verità che anche noi del Brivido Spor-tivo andiamo sostenendo da tempo. Il talento di Valmontone deve dimostrare le sue qualità sul campo, non fuori dal manto verde. E allora, dei suoi eventuali sbagli o sgarbi extra terre-no di gioco, dobbiamo imparare a fregarcene nella maniera più assoluta. E pure della sua fede calcistica. Perché, tutti i giocatori che militano nella Fiorentina, tifano viola? Non ci risulta. E allora, guardiamo alle sue qualità tecniche, al fatto che è ancora un giocatore molto giovane che ha dimostrato di saper fare la differenza quando sta bene. Il resto, è fuffa. Quindi, quello che è emerso in questi primi giorni dalle voci del popolo viola in quel di Cortina è una sacrosanta verità e soprattutto un auspicabile e costruttivo obiettivo. Ancora nes-suno sa se Cerci resterà in viola, ma indipendentemente da tutto, è giusto che sia riabilitato agli occhi della gente. Pur-troppo non tutti sono d’accordo. Infatti sabato è arrivato nel ritiro ampezzano un gruppo ristretto di viola (quattro-cinque persone) che hanno pesantemente offeso Cerci con cori di ogni genere: “Cerci non lo vogliamo”, “Cerci vai a Manche-ster”, “Cerci vai a Tamarreide”, “Mancio-Cerci coppia di f…”, “Ci fai ridere”, “Un tamarro bellissimo, una fascia fantastica, accidenti a te, Cerci scimpanzé”, e molti altri ancora. Cose che riportiamo solamente per dovere di cronaca, ma che non ci trovano assolutamente d’accordo, perché l’ostruzionismo nei confronti del ragazzo di Valmontone ci sembra alquanto esagerato e fuori luogo. Se Cerci è un giocatore preso di mira da una parte di tifo-si da mesi, Riccardo Montolivo è il capitano degradato. Il centrocampista di Caravaggio è stato un po’ ignorato e un po’ incitato dal popolo viola nei primi giorni di ritiro, ma anche ingiuriato all’eccesso, insieme alla fidanzata De Pin per la quale è stato rispolverato un vecchio coro già ‘dedicato’ a Valeria Marini, dallo stesso ristrettissimo gruppo di tifosi arrivati sabato. “Capitani senza attribu-

ti, non ci sono mai piaciuti”, questo lo striscione appeso al campo in quel di Cortina. Poi un confronto, se così si può chiamare, faccia a faccia tra Riccardo e i quattro contestato-ri: “Vogliamo un capitano con le palle, hai capito?”, e ancora “Non sei venuto neanche sotto la curva a salutare dopo l’ul-tima partita…”, gli hanno urlato mentre passava loro davanti, dopo un allenamento di ripetute nel bosco. Ma Montolivo non ha risposto alla provocazione e se n’è andato senza dire nien-te, ma fissando i suoi critici in maniera fredda e senza timore. Il rapporto è certamente incrinato. La speranza è che tutto rientri nei ranghi, anche se è certo che se ci sarà un nuovo capitano sarà accettato e chi se ne andrà, perché voglioso di approdare in nuovi lidi, non sarà rimpianto. Adesso è la

Fiorentina di Jovetic e lui, il montenegrino, sta già lavorando per tornare a illumina-re la squadra. Non ha bisogno di riabilitazioni, invece, Sebastien Frey, certamente il più amato, il più sostenuto, il più applaudito e inneggiato dai tifosi viola, nono-stante non sia più ormai nei piani della società, da come si è evinto anche dalle parole di Mihajlovic. Per molti è il capitano morale del-la nostra amata Fiorentina (anche

se è ufficiale: il nuovo capitano, per la gioia dei tifosi che lo auspicavano, è Gamberini). Dicevamo, Frey, anche in questi giorni è stato il giocatore che ha riscosso maggior successo, forse anche perché riesce ad dispensare milioni di sorrisi e si rende disponibile con tutti. Ogni giorno regala minuti intermi-nabili ai tifosi facendo autografi e mettendosi in posa per le foto ricordo delle vacanze-ritiro del popolo gigliato. E questo non è da tutti, anzi! Ma lui, che è al suo sesto ritiro con la

Fiorentina, non si è mai negato a nessuno. E anche questo, nell’operazione simpatia, fa la sua differenza. E poi, sarà quella capigliatura estrosa che lo contrad-distingue da sempre ciò che lo fa piacere a tutti: ai ragazzi, che hanno coniato perfino un coro sulla sua capigliatura, alle ragazzine, ai bambini e anche alle mamme. Anche in questo terzo anno di ritiro ampez-zano, i dubbi non esistono: il francese è in cima alla lista delle preferenze.

Michela Lanza

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CORVINO: “Galli non ha avuto successo come dirigente e Antognoni è il nostro portabandiera”Giovanni Galli, nei giorni scorsi, aveva parlato di regia occulta dietro la nomina di Vincen-zo Guerini come nuovo dirigente viola. Corvino non ci sta: “Mi amareggia essere criticati anche quando si fanno scelte così pulite, e mi sembra fuori luogo sentire parlare di regia occulta davanti all’ingaggio di una persona come Vincenzo (Guerini ndr). Mi meraviglia che questa cosa sia venuta fuori da Giovanni Galli, uno che ha fatto il dirigente e che

conosce tutte le difficoltà e le problematiche che si riscontrano, tanto che non ha avuto molto successo in quel ruolo. Ma, proprio perché non ha riscosso successo come diri-gente, non mi meraviglia che oggi abbia imparato l’arte del dire”. E per quanto riguarda Antognoni: “Lui è il nostro portabandiera, noi non vogliamo offendere nessuno, ma la so-cietà fa le sue scelte. La Fiorentina, in questo momento, non ha proprio bisogno di pole-miche”. la squadra. Non ha bisogno di riabilitazioni, invece, Sebastien Frey, certamente il più amato, il più sostenuto, il più applaudito e inneggiato dai tifosi viola, nonostante non sia più ormai nei piani della società, da come si è evinto anche dalle parole di Mihajlovic. Per molti è il capitano morale della nostra amata Fiorentina (anche se è ufficiale: il nuovo capitano, per la gioia dei tifosi che lo auspicavano, è Gamberini). Dicevamo, Frey, anche in questi giorni è stato il giocatore che ha riscosso maggior successo, forse anche perché riesce ad dispensare milioni di sorrisi e si rende disponibile con tutti. Ogni giorno regala minuti interminabili ai tifosi facendo autografi e mettendosi in posa per le foto ricordo delle vacanze-ritiro del popolo gigliato. E questo non è da tutti, anzi! Ma lui, che è al suo sesto ritiro con la Fiorentina, non si è mai negato a nessu-no. E anche questo, nell’operazione simpatia, fa la sua differenza. E poi, sarà quella capigliatura estrosa che lo contraddistingue da sempre ciò che lo fa piacere a tutti: ai ragazzi, che hanno coniato perfino un coro sulla sua capigliatura, alle ragazzine, ai bambini e anche alle mamme. Anche in questo terzo anno di ritiro ampezzano, i dubbi non esistono: il francese è in cima alla lista delle preferenze.

Michela Lanza

“Sono tornato a casa”Il nuovo ciclo viola è coinciso con il ritorno di Andrea Del-la Valle nel ruolo di Patron, con l’allargamento del C.d.A. con gli inserimenti del presidente del Consiglio comuna-le di Firenze e del Coni provinciale Eugenio Giani e del vice sindaco Dario Nardella, e con l’inserimento di nuove figure dirigenziali. Tra queste, spicca quella di una figura di supporto all’area tecnica, dove c’è come responsabile Pantaleo Corvino, e all’area societaria: il nome di colui che ricoprirà questo nuovo ruolo, utile in un calcio in con-tinua evoluzione, è quello di Vincenzo Guerini, ex viola che negli ultimi sei anni ha lavorato come commentatore a Sky e uomo che si può considerare a tutti gli effetti un cuore viola. Pantaleo Corvino lo ha presentato domenica scorsa a Cortina e lui, il diretto interessato, si è detto feli-cissimo: “Vorrei esprimere il mio stato d’animo in questo momento. Per me è un orgoglio, un onore essere qua. Far parte della Fiorentina è stato come tornare a casa.

Ho trascorso dieci anni a Firenze tra la carriera, breve, di calciatore (interrotta bruscamente da un grave infor-tunio) e quella da allenatore del settore giovanile (con la Primavera viola ha vinto uno scudetto nella stagione 1982-83 e un Torneo di Viareggio nel 1982). Quando stai così tanto tempo in una società, ti resta dentro fino alla morte. Quando la società mi ha chiamato - ha detto Guerini - pensavo di essere su “Scherzi a parte”. Per me è come chiudere un cerchio. Se mi avessero chiesto dove avrei voluto chiudere la mia avventura nel mondo del calcio, avrei detto Firenze. Penso e spero che con i miei trent’anni di carriera alle spalle possano essere di aiuto nello spogliatoio ed essere di supporto anche all’allenatore. Mi auguro di essere utile anche a Mihajlo-vic, anche se lui è e resterà sempre l’unico responsabile dell’area tecnica. Non sono certamente la figura più im-portante in questa società, ma farò di tutto per migliorare la Fiorentina, anche solo dell’1%. Tutti conoscono la mia fede viola. Il rapporto con Mihajlovic? In alcuni periodi dell’anno vivo a Catania ed ho avuto modo di apprezzar-lo già là, in una piazza difficile, dove ha fatto grandissime cose. L’impatto qui a Cortina è stato ottimo”. La scel-ta della Fiorentina di chiamare Guerini ha amareggiato un altro grande ex gigliato, nonché amico di Guerini da quarant’anni, Giancarlo Antognoni: “Io non ho niente da nascondere e chi mi conosce lo sa. La Fiorentina mi ha chiamato e, adesso ve la faccio io una domanda, che

avrei dovuto fare? Non sono nato ieri, so che questo è un ruolo che poteva essere ambito anche da Giancarlo, ma quando la società mi ha chiamato non potevo rifiuta-re. Credo che col tempo Antognoni capirà. Adesso, però, non mi chiedete più niente relativamente a questo argo-mento, perché è un discorso intimo tra due persone che si conoscono e si vogliono bene da quarant’anni”.

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SINISA: la prima è ok. Gila si conferma bomber, Gamberini capitano

Chi ben comincia è a metà dell’opera e, come ha scritto Alberto Gilardino nel suo sito: “E’ importante iniziare col piede giusto”. La nuova Fiorentina targata Mihajlovic non ha tradito le attese. La prima uscita stagionale dei gigliati contro il Cortina ha dato buoni segnali e, soprattutto, ha fruttato una netta vittoria contro la formazione locale per 12-0. Nel primo tempo il tecnico serbo ha mandato in campo la seguente formazione, ufficializzando il neo capitano: Boruc (Neto), Romulo, Gamberini (Cap.), Nasta-sic, Piccini, Papa Waigo, Montolivo, Salifu, Acosty, Gilardino, Seferovic. Gli undici, schierati col 4-3-3, hanno schiacciato il Cortina trascinati da due uomini che hanno dimostrato di esse-re decisamente di un’altra categoria: Gilardino, autore di quat-tro splendidi gol (tre segnati di testa, uno di esterno destro), e Montolivo, capitano degradato con la valigia in mano, ma autore di una prova superlativa impreziosita da quattro assist. Ottima anche la prova di Acosty, l’esterno destro proveniente dalla Primavera di Buso che ha dimostrato di essere presso-

ché pronto per essere aggre-gato in pianta stabile alla prima squadra. E bella la doppietta di Salifu. Mihajlovic ci crede. Così come crede in Piccini, terzino destro che può essere impie-gato anche a sinistra. Le prove dei nuovi: Romulo, dopo una mezz’ora da terzino destro sen-za accelerazioni e progressioni in fase offensiva, è stato pro-vato a sinistra. E, proprio dalla fascia sinistra, è arrivata la sua unica azione degna di nota in fase offensiva con progres-sione, accentramento e tiro in porta. Nastasic è giovane, ma ha fisico e personalità. Appena troverà l’intesa con i compagni e imparerà la lingua, potrà far sbocciare le sue potenzialità. Nel secondo tempo, una nuova Fiorentina, sempre in campo col 4-3-3: Frey (Seculin), De Silve-stri, Natali, Felipe, Pasqual, Behrami, Agyei, Marchionni, Jovetic, Babacar (Iemmello), Cerci. Dai secondi quarantacinque minuti tre le cose da sottolineare: la gioia per il ritorno al gol di Jovetic che, nonostante la condizione non ottimale, ha dimostrato una

cosa importante, ovvero di non aver timore dei contrasti; la con-ferma del fiuto del gol di Cerci, che ha voluto partecipare alla giostra del gol Fiorentina; Behrami deve ancora trovare la con-dizione, infatti è apparso tra i più affaticati dopo i primi giorni di ritiro a Cortina. I marcatori: Papa Waigo, Gilardino (4 reti), Salifu (2 reti), autogol di Rimoldi, Jovetic, Babacar, Iemmello, Cerci.

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UN PATTO SENZA SORPRESEFinalmente il Patto tra Fiorentina e città e’ venuto alla luce anche se non ci sono grosse novità rispetto a quanto tutti si aspettavano. C’e l’impegno da parte della società di puntare all’Europa, ma solo in funzione delle possibilità economiche del momento e sempre rispettando il Fairbanks play finanziario.Traduzione: tanto entra con le cessioni, tanto può uscire per gli acquisti.E a proposito di acquisti,

dovrebbe essere la settimana buona per vedere in viola il primo centrocampista che potrebbe essere Arouca del Santos oppure, più difficile, Aquilani in prestito dal Liverpool. Sempre a centrocampo appare segnato dopo le ultime esternazioni di Corvino il destino di Montolivo a cui sono stati tolti i gradi di capitano passati a Gamberini e che dovrebbe passare entro la fine del mercato al Milan. Continua in Argentina il buon momento di Vargas e del suo Perù che, dopo le debacle di Argentina e Brasile, potrebbe anche vincere la Coppa America e tornare in Europa con una valutazione di mercato intorno ai 15 milioni. Una vera manna per Corvino che aspetta di monetizzare per portare avanti un mercato finora asfittico. Chiusura con i nuovi ingressi in società: da una parte il ritorno dopo tanti anni di Vincenzo Guerini con un ruolo nuovo, a cavallo tra squadra e società, dall’altra l’ingresso dell’uomo destinato alle relazioni con la stampa: quel Gianfranco Teotino che e’ già stato protagonista di una polemica a distanza su Facebook con Giancarlo Antognoni. Il buongiorno non e’ stato dei migliori, ma diamogli

tempo di capire Firenze e i fiorentini, città difficile da gestire ma che riesce a dare tanto amore e passione come raramente capita in Italia.

Date un’occhiata a questa formazione: Neto; Romulo, Gamberini, Natali, Pasqual; Behrami, Arouca, Vargas; Aquilani; Jovetic, Gilardino. E’ uno degli schieramenti virtuali che potrebbero scendere in campo tra poco più di un mese. Certo, le porte girevoli sono tutt’altro che bloccate in casa Fiorentina. Aquilani ed Arouca, peraltro, sono solo delle trattative, e la storia viola degli ultimi anni ci ha insegnato che quando i nomi vengono “strascicati” troppo sui giornali, alla fine non arrivano quasi mai. Vargas e Gilardino, inoltre, figurano ancora fra le possibili partenze, le uniche due vera-mente pesanti, a mio avviso. Il peruviano, in particolare, è un crossatore coi fiocchi, merce sempre più rara nel calcio attuale; a questa qualità unisce poi esplosività fisica, velocità, tecnica e capacità realizzativa. La sua Coppa America sta facendo innamorare vari club, a dispetto delle figurine di Brasi-le e Argentina già tramutatesi in figuracce. Fra essi, l’Aston Villa sembra aver prepa-rato una busta contenente 20 milioni. Per-sonalmente esorterei Corvino ad emulare la scena del banchetto nel film “Io sto con gli ippopotami”. Non mi fraintenda, il direttore, non gli sto suggerendo di tuffarsi in un succulen-to pasto a base di bistecche, aragoste e buon vino. Bensì di usare col riccone di turno le stesse parole di Terence Hill: «Ah guardi, abbiamo trovato sotto al nostro piatto una busta che deve esserci finita per sbaglio, ecco, se la riprenda». E se il facoltoso dovesse insistere chiedendo quanti soldi servono, risponderei come il buon Bud Spencer: «Almeno il doppio!». D’altra parte, se non si trae insegnamento dai cult-movies, come si fa a migliorare la li-nea comunicativa? Non certo come ha fatto il dott. Teotino su Facebook, sempre secon-do il mio parere. «Gli ultimi anni e gli ultimi giorni della vita di Antognoni sono costellati di sgarbi nei confronti della proprietà della Fiorentina», avrebbe scritto in un post (poi cancellato, ma rilevato da Violanews.com), scatenando lo sdegno inevitabile della si-gnora Rita e dello stesso Giancarlo, nonché

di molti tifosi viola. «Antognoni non si tocca, Teotino sciacquati la bocca!», recita uno striscione del 7Bello. Uno scivolone su una buccia di banana, da parte del neo-responsabile alla comunicazione, la cui avventu-ra parte in salita. L’augurio è che riesca a scollinare, a braccetto col nuovo organigramma societario e con la nuova squadra. L’organigramma è già fatto, articolato in una struttura meno accentrata sul direttore sportivo

(finalmente) ed arricchito dall’importante contributo di Vincenzo Guerini: quest’ultimo farà da cuscinetto fra giocatori e resto del mondo, e magari ne prende-rà anche qualcuno per un orecchio se necessario (ri-finalmente). La squadra, invece, è in costruzione: la speranza è che venga assemblata prendendo in con-siderazione i dettami dell’allenatore… senza dimenti-care quelli del buon Bud, ovviamente.

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TUTTO PRONTO PER IL TERZO COLPOSarà l’aria della montagna, ma l’entusiasmo intorno alla squadra sta crescendo. Il direttore sportivo Pan-taleo Corvino, dal ritiro ampezzano della squadra gigliata, conferma che ci saranno delle operazioni di mercato a breve. Non si sofferma sul singolo, ma fa un discorso ad ampio raggio: “Il mercato è lungo, ci sono trattative in corso che potrebbero chiudersi a breve”. Insomma la Fiorentina targata 2011/2012 non è ancora al completo. Ci saranno delle partenze, il caso Montolivo ne è testimonianza: l’accordo tra il giocatore e il Milan sembra esserci, manca la chia-mata della società rossonera al d.s. gigliato, come ha fatto intendere Corvino: “Nessuna richiesta uffi-ciale per Montolivo da parte del Milan, ma non sono nato ieri”. Sembra inevitabile, quindi, il passaggio del centrocampista di Caravaggio alla corte di Allegri: a lui l’onere di sostituire un campione come Andrea Pirlo. In un centrocampo ridotto all’osso, le strade che portano al terzo colpo passano dal brasiliano

Arouca del Santos e dal regista in forza al Liver-pool, Aquilani. Queste le cifre dell’operazione per il mediano: 6,5 mi-lioni di euro messi sul piatto da Corvino, con almeno uno tra Nikola Gulan e Papa Waigo costretto a fare le vali-gie per favorire l’ingag-

gio del secondo extracomunitario (Arouca, appunto). Diversa la posizione del centrocampista in forza agli inglesi. Mihajlovic, che vorrebbe modificare il proprio modulo dal 4-3-3 al 4-3-1-2, gradirebbe l’arrivo del giocatore romano che collocherebbe dietro le due punte. L’unico problema rimane l’ingaggio troppo oneroso, ma in vista dell’Europeo il centrocampista potrebbe decidere di decurtarselo pur di tornare ad essere protagonista. Questa, quindi, potrebbe es-sere la settimana giusta per chiudere almeno uno dei due affari: uno di questi due giocatori potrebbe raggiungere il gruppo di Mihajlovic già a Cortina, l’al-tro potrebbe arrivare in seguito. Si andrebbe così a formare un centrocampo a rombo con Arouca vertice basso davanti alla difesa, Behrami a destra, Vargas a sinistra e Aquilani dietro le punte. Il vero acquisto sarà la permanenza di Vargas. Corvino, dopo le pre-stazioni del peruviano in Coppa America, cercherà di trattenerlo. Altro nodo da sciogliere dal Direttore Sportivo è la cessione di Frey. Il portiere francese ha l’ingaggio più alto della rosa (circa 3 milioni di euro) e Corvino dovrà trovargli assolutamente una squadra prima del 31 agosto, giorno di chiusura di mercato. Il tecnico della Fiorentina non ha dubbi: a difendere la porta della Fiorentina sarà uno tra Boruc e Neto. Due le possibilità per l’ormai ex nu-mero uno gigliato. Su di lui ci sono: la Roma di Di Benedetto, squadra in cerca di una soluzione tra i pali, e il Genoa di Preziosi. Per il reparto offensivo si cerca un vice Gila. L’indiziato numero uno rimane

Rolando Bianchi. L’attaccante del Torino è inseguito anche da Napoli e Siena, ma Corvino probabilmen-te ha già presentato un’offerta a Cairo. Sempre in piedi l’idea Floro Flores, non riscattato dal Genoa, tornato a Udine, ma non inserito nella rosa di ritiro dei bianconeri.

Ipermercatodi Alfredo Verni

MERCATO DI PRIMA E SECONDA DIVISIONE – Dopo Rossitto e Chiesa spunta Re-nato Buso per la panchina del Viareggio. L’ex tecnico della Primavera della Fiorentina, non confermato dalla società viola - ha incontrato a Milano i dirigenti del sodalizio della Versilia e l’accordo sembra vicino - sposando una politica di valorizzazione dei giovani. Il Prato, che potrebbe anche essere ripescato in Prima Divisione, ha ingaggiato il cen-trocampista Cavagna, giocatore che il tecnico Esposito ha avuto alle sue dipendenze nelle ultime due stagioni in quel di Ravenna, e il difensore Baresi, in uscita dal Monti-chiari. Il centrocampista Morosini, rientrato alla casa madre Albinoleffe, è stato girato dagli orobici al Bassano. L’attaccante Falomi, ex dell’Arezzo, nella passata stagione au-tore di 14 reti in Seconda Divisione nelle fila del Celano, passa al Poggibonsi che lascia libero il centrocampista Aperuta. Primo acquisto del Pisa che ha ingaggiato dal Chievo il difensore Benedetti, di rientro al prestito alla Pro Patria. Moreno Torricelli non ha trovato l’accordo con la dirigenza del Lanciano che, a questo punto, potrebbe chiudere con Gautieri. Cupi, che ha lasciato il calcio giocato dopo l’ultima stagione nelle fila del Tut-tocuoio, torna a Empoli e assume la guida della formazione dei giovanissimi, classe 98. Il difensore Baldanzeddu, svincolato dalla mancata iscrizione della Lucchese, si accasa in serie B nelle fila della JuveStabia, dopo che era inseguito anche dal Benevento, con il quale aveva già raggiunto l’accordo.MERCATO SERIE D – Davide Sassarini, nelle ultime tre stagioni sulla panchina della Pianese, è il nuovo allenatore del Venezia. E’ stato scelto da Oreste Cinquini, scelto dalla dirigenza russa della società lagunare per riportare nei professionisti il sodalizio di San Marco. Passando in casa della Pianese da considerare l’ingaggio del giovane cen-trocampista Padelli, classe 92, con esperienze nelle formazioni Primavera di Juventus e Vicenza. Il difensore Mannucci, ex di Montevarchi e Sangiovannese, è passato alla neopromossa Sansovino che deve risolvere il problema della panchina visto e consi-derato che Fani è nel mirino sia del Sansepolcro che della nascitura Sangiovannese che riparte dall’Eccellenza. L’ex allenatore del Montevarchi e della Sestese, Mobili, è il nuovo tecnico del Città di Marino. Il pari ruolo Gennari del Sansepolcro ha firmato per il Melfi, sodalizio di Seconda Divisione. Colpi grossi della Pistoiese che ha ingaggiato l’attaccante Biggi, in uscita dalla Lucchese dopo essere rientrato dal prestito al Ga-vorrano e il centrocampista Reccolani, nell’ultima stagio-ne al Pisa. In uscita da segnalare il passaggio di Arrica al Forcoli, mentre il portiere Flauto piace alla Massese e il centrocampista Balleri al Pontedera. Pontedera che si è assicurato i servigi dei difensori Vettori, proveniente dal Canavese e di Calistri, lasciato libero dalla Sestese. Scongiurata la crisi societaria in quel di Rosignano, con la panchina della formazione livornese che è stata affidata a Stefano Brondi, ex del Forte dei Marmi.MERCATO DILETTANTI – Colpo grosso della Castelnuo-vese che ha ingaggiato il difensore Galeotti, ex di Grosseto

e Montevarchi, nell’ultima stagione nelle fila del Poggibonsi. Non è da meno la Fortis che si assicura le prestazioni dell’esperto centrocampista Fommei, un fedelissimo del neo tecnico dei borghigiani Vitaliano Bonuccelli, in uscita dallo Sporting Pisa. Il San Donato Tavernelle potenzia il settore offensivo della formazione affidata a Massi con Ghizzani, svincolato dal Forcoli. La società della Val di Pesa tratta anche la conferma del pari ruolo Fusco, con un pas-sato nei professionisti con le maglie di Juve Stabia e Valenzana. Il difensore Chiarini, ex della Sangiovannese, sta valutando una ghiotta offerta che gli è arrivata dal Soci, parallela a quella che gli è giunta negli ultimi giorni da una società della serie B svizzera. La Baldaccio Bruni trat-ta l’attaccante Pavani, in uscita dalla Sestese che piace anche alla Castelnuovese. Il portiere Casini, ex della Fiorentina, si è accasato in Veneto nelle fila del Delta 2000, società della pro-vincia di Rovigo che ha vinto il campionato di Eccellenza. L’esperto difensore Gil Voria, ex del Siena, nelle ultime tre stagioni in Molise all’Atleti-co Trivento, ha firmato per il Colle Giovani che, dopo essere ripartito dalla III cate-goria e dopo la fusione con il Monteriggioni, parteciperà al campionato di Eccellenza. Il centrocampista Illiano, ex del Sangimignano, si è accasato a Staggia. Conferma sulla panchina della Sinalunghe-se per il tecnico Bonifacio, mentre l’attaccante Spataro si è accasato in I categoria in quel di Foiano.

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Sarà il ventiduenne brasiliano Neto il portiere titolare della Fiorentina nel prossimo campionato? Può darsi. Anzi è probabile. Può essere considerato forse questo un azzardo, vista la sua giovane età e la sua inesperienza? Non proprio, soprattutto in casa viola, dove esiste un’autentica tradizione nell’affidare la maglia di titolare in questo ruolo ad un ragazzo. La storia della Fiorentina è, infatti, piena di portieri giovani diventati poi degli autentici campioni. Basta pensare in primo luogo a Giovanni Galli, promosso titolare, al posto di Carmignani, da Carletto Mazzone alla nona giornata del campionato 1977/78, quando ha appena 19 anni. La sua carriera sarà strepitosa, nella Fiorentina prima e nel Milan dopo, con la grande soddisfazione di diventare, quando è ancora a Firenze, campione del mondo in Spagna con la Nazionale di Bearzot nel 1982, a soli 24 anni. E che dire poi di Giuliano Sarti, promosso da Fulvio Bernardini titolare a 22 anni, dopo solo quattro presenze in serie A, al posto di Costagliola nel 1955/56 e subito diventato campione d’Italia? Per il portiere emiliano ci sarà poi la gioia di giocare l’anno dopo la finale di Coppa dei Campioni e di arrivare in Nazionale. Una cosa simile a quella di Sarti capita a Franco Superchi. Dopo aver debuttato in serie A a 23 anni nel 1967/68 (in quella stagione disputa sette gare) viene promosso titolare da Bruno Pesaola nel campionato successivo (1968/69), dopo la cessione del nazionale Albertosi al Cagliari. E quello è il campionato del secondo scudetto viola. Superchi in quel torneo subisce appena 17 reti e

viene convocato, senza peraltro giocare, in azzurro da Ferruccio Valcareggi. Una storia a sé è quella di Enrico Albertosi, il sostituto di Sarti. Debutta in serie A nel 1958/59, con Czeizler in panchina, a 20 anni. E dopo due stagioni, nel 1960/61, come riserva di Sarti, disputa le finali di Coppa delle Coppe e di Coppa Italia, entrambe

vinte dalla Fiorentina sotto la guida di Hidegkuti, ed esordisce in Nazionale (sempre nel 1961) a Firenze contro l’Argentina. La maglia di titolare la veste solo a 24 anni – ma ha già accumulato comunque esperienza – dopo la cessione di Sarti all’Inter.Ci sono poi due portieri molto giovani, che vengono lanciati come titolari in serie B. Sono Luigi Griffanti e Francesco Toldo. Griffanti esordisce a 21 anni nel torneo cadetto 1938/39, vinto dalla Fiorentina. La stagione successiva (1939/40), con Galluzzi in panchina, conquista la Coppa Italia e nel 1942 debutta in Nazionale. Toldo diventa titolare, con Ranieri in panchina, a 22 anni nel 1993/94, nel campionato di B dominato dalla Fiorentina. Due anni dopo esordisce in azzurro e con i viola vince due coppe Italia e una Supercoppa.Infine c’è il caso di Marco Landucci, divenuto titolare, a 22 anni, nel 1986/87, sotto la guida di Eugenio Borsellini, dopo la cessione di Galli al Milan. I suoi primi tre campionati sono straordinari, forse i migliori della sua carriera. E nel 1988, a 24 anni, è il terzo portiere della Nazionali agli europei in Germania, anche se in azzurro non gioca nessuna partita. L’augurio è che Neto, se sarà davvero scelto come titolare da Sinisa Mihajlovic, possa ripercorrere la carriera di questi suoi illustri predecessori.

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Il ritiro estivo a Cortina è cominciato da pochi giorni, il mercato della prima squadra è pressoché immobile, ma una cosa sembra destare le preoccupazioni del diret-tore sportivo Pantaleo Corvino: il mercato del settore giovanile e specialmente della Primavera. Arrivata solo domenica l’ufficializzazione del neo tecnico Leonardo Semplici, la baby Fiorentina sarà costretta ad un cam-bio generazionale non poco consistente. Ben dodici ra-gazzi sono stati aggregati al gruppo di Sinisa Mihajlovic in quel di Cortina, sebbene tutti siano possibili parten-ti. Analizziamo insieme i nomi. Innanzitutto il portiere classe ’92 Andrea Seculin, praticamente chiuso da Frey, Boruc e Neto. La sua posizione è quanto mai precaria. Peccato, perché del portiere titolare dell’Un-der 21 sentiremo sicuramente parlare. Ci sono state richieste dal Bari, Cittadella, Juve Stabia e Cremonese. Questione di pochi giorni l’annuncio. Di portieri ce ne sono a volontà: anche Luca Lezzerini (’95), futuro nu-mero uno della Primavera, vede premiata la sua ottima stagione con gli Allievi e con la Nazionale Under 18. Confermata invece la presenza del difensore centrale Michele Camporese. Il talento pisano avrà l’occasione di dimostrare a Mihajlovic, nel ritiro ampezzano, il suo valore e le sue capacità che gli potrebbero permettere di rimanere stabilmente in prima squadra. Come esterno destro difensivo confermato in gruppo Cristiano Piccini, classe ’92, richiestissimo nelle squadre dei campionati minori. Di certo l’acquisto di Romulo e la permanenza in viola di De Silvestri sono due ostacoli difficilmente sor-montabili. Il centrocampista ghanese Daniel Agyei, ormai veterano della Primavera, cerca una squadra per fare esperienza. Le qualità ci sono, forse manca di fisicità. Così come il collega di reparto Amidu Salifu, fresco di rinnovo di compartecipazione con il Vicenza. Che sia proprio lui il giusto rimpiazzo di Donadel? Chi non è certo un rim-piazzo è Marco Augusto Romizi, classe ’90, piede deli-cato, corsa elegante: quest’anno titolare fisso dell’Under 21, sarebbe una valida alternativa da tenere in conside-razione. Maxwell Boadu Acosty, classe ’91, è un attaccante esterno che fa del dribbling la sua arma vincente. Corre molto, a fine partita è il più stanco, fa degli ottimi cross dal fondo. Potrebbe essere gira-to ad una squadra di serie B, ma se partisse Cerci, perché non trattenerlo?Nei primissimi giorni di ritiro spicca la classe innata del brasiliano classe ’93 Ryder Matos, esterno offensivo di destra, ancora troppo acerbo per la prima squadra e fisicamente

magrolino, ma di sicuro protagonista della prossima stagione in Primavera. Emissari del Manchester City lo studiarono durante la fase finale del campionato, ma speriamo che Corvino possa trattenerlo permettendogli di crescere con tranquillità in Italia.

Un anno in panchina quello di Khouma Babacar, si parla di un prestito al Bari, ma è ancora presto per conferma-re. La Fiorentina lo inserisce nei convocati di Cortina sotto la voce “aggregati dal settore giovanile”. Errore o no, resta il fatto che Baba ha giocato pochissimo e necessita urgentemente di veder chiarita la sua posi-zione. Anche perché un certo Pietro Iemmello è stato capocannoniere del campionato Primavera ed ha ot-time probabilità di rimanere in rosa. Rispetto al sene-galese, Iemmello ha un ottimo sprint finale nell’area piccola e un buon colpo di testa. Armi che lo mette-ranno in mostra agli occhi di Sinisa Mihajlovic che, nel frattempo, ha confermato che, ad oggi, il vice Gilardino

è Babacar. Infine, la promessa disattesa di quest’anno, Haris Seferovic. L’attaccante svizzero è stato spesso messo in difficoltà dall’ottima intesa creata tra Carraro e Iemmello. Pochi gol e il rigore sbagliato nella semi-finale scudetto contro il Varese denotano un mancato adattamento al calcio italiano, a dire la verità già evi-dente nei suoi primi mesi con la maglia viola. Non tutti i ragazzi della Primavera si sono aggregati alla prima squadra, anzi, ci sono state delle cessio-ni eccellenti che non possono passare inosserva-te: Fatticcioni al Campobasso, Taddei e Bagnai alla Carrarese, Carraro al Modena e Masi al Bari. Tutti in prestito temporaneo, sperando che in futuro tornino in riva all’Arno da calciatori maturati e disponibili per la causa viola.

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Nel primo All Star Game Unisports che si è svolto giovedì 14 luglio in occasione delle premiazioni dei Campionati 2010/2011, risultato di prestigio per la rappresentativa del Calcio Toscana che si è impo-sta nel torneo di calcio a 7, superando nelle due partite in programma prima (per 3-1) la formazione dello Csen e successivamente (per 1-0) quella del-la Midland. Negli altri due tornei di calcio a 5 (ma-schile e femminile) il successo è andato alle forma-zioni dello Csen, con le rappresentative del Calcio Toscana che hanno disputato una buona prestazio-ne chiudendo entrambi i tornei al secondo posto.

Torneo C5 femminile Primavera - Giglio Rosa

Si disputeranno questa settimana le gare dell’ultima giornata del girone A del torneo femminile, mentre le formazioni del girone B (che hanno già concluso le loro partite della fase eliminatoria) sono in attesa di conoscere i nomi dei rispettivi avversari per le fasi ad eliminazione diretta. Firenze Calcio a 5 (vin-citrice del raggruppamento B) e ASD Firenze 2008 si sono qualificate per le semifinali del torneo Pri-mavera: l’ASD Firenze 2008 sfiderà il Jolly Ferruc-cia 2 (aritmeticamente prima nel girone A, nonché detentrice in carica del torneo), mentre le vincitrici della Golden League Unisports (Firenze Calcio a 5) dovranno attendere l’esito delle gare dell’ultimo turno (del girone A) per conoscere il nome del loro avversario. E la situazione per l’ultimo posto utile per raggiungere le semifinali del torneo Primavera è a dir poco incerta: la Mappet occupa al momento il secondo posto (con 12 punti, ma riposerà nell’ul-tima giornata), mentre alle sue spalle (con 9 punti) inseguono Amiche Della Concordia ed Outsiders che affronteranno rispettivamente US Sales (0 pun-ti) e Le Papere (3 punti). Un arrivo a tre squadre a 12 punti è pertanto più che possibile: in tal caso, se rimarrà in parità anche il punteggio della coppa disciplina delle tre formazioni, a decidere il miglior piazzamento in classifica sarà la differenza reti. Le due formazioni che non ce la faranno a qualificarsi per il torneo Primavera avranno comunque la pos-sibilità di disputare i quarti di finale del torneo Giglio Rosa, a cui prenderanno parte le squadre classi-ficatesi dal terzo al sesto posto nei due gironi: nel raggruppamento B saranno Le Iene, Il Giglio Verde, Kinder Pinguì AC e Le Morelline, mentre dal girone A (oltre a due fra Mappet, Amiche Della Concordia ed Outsiders) ci saranno Ellepi ed una fra Le Pape-re ed US Sales.

Torneo C5 maschile Coppa Campioni - Mondial

Final Blow - Atletico Vane Goof e Deportivo Chie-sanuova VP - DLF A Team saranno le due semifi-nali del torneo Coppa Campioni: quattro formazioni che hanno meritato pienamente l’accesso a queste semifinali, dimostrando di essere non solo le più at-

trezzate ma anche quelle che hanno avuto una maggiore continuità in questa manifesta-zione. Il Deportivo Chiesanuo-va VP è il detentore in carica del torneo, i Final Blow dopo la scorpacciata di trofei vinti cercano il primo successo in questa competizione, il DLF A Team è reduce dal succes-so del torneo Intenxive C5 e punta a fare il bis, mentre l’At-letico Van Goof pur essendo alla sua prima partecipazione al torneo venderà cara la pelle fino all’ultimo secondo di ogni partita.Non meno interessante la fase finale del torneo Mondial che vede 15 squadre (data la ri-nuncia del Club 70, fra l’altro detentore in carica del torneo) impegnate negli ottavi di fina-le: un mix fra squadre esor-dienti (Cin Cin 2, Splinters, Gli Analitici, Itis e Flamingo C5) e formazioni da diversi anni in evidenza nei campionati del Calcio Toscana (D.L. Firenze C5, La Taverna, Ste-aua, Valleloadì, Bacus Caffè, Effeci, Bo, La Sele-ste, Firenze Gardenia e Pes United), che daranno vita ad una competizione senz’altro avvincente.

Infine, pur non essendo riuscite a qualificarsi per la fase finale del torneo Mondial, avranno la possibili-tà di lottare per la vittoria del torneo Sahara Cup 7 formazioni (che si sfideranno a partire dai quarti di finale): oltre a Gli Imprevedibili (subentrati a seguito della rinuncia dei Forti A Tavola, semifinalisti dello scorso torneo Mondial), alla manifestazione pren-deranno parte squadre che sicuramente avrebbe-ro detto la loro anche al torneo Mondial come il Si Lavora E Si Fatica..., l’Aston Vino ed i W.C. Cani Al Sole. Ma attenzione anche a Giglio Club, Euro-squash e CSKA La Rissa, che potrebbero essere fra le rivelazioni del torneo.

Torneo C7 maschile Grand Prix - Eurosport

Sono 16 le squadre che si contenderanno la vitto-ria del prestigioso torneo Grand Prix nel calcio a 7: dopo due combattutissime fasi a gironi eliminatori, siamo giunti alla fase ad eliminazione diretta (ottavi di finale). Fra le squadre rimaste in corsa da tenere

d’occhio senz’altro AC Peruzzi (vincitrice del proprio campionato nonché vice campione della Top Lea-gue di C7), Narangoda FC (finalisti del torneo Gran Prix 2010), Meeting Place (vincitori del proprio cam-pionato), Avavava FC (vincitori della Golden League C7), Dinamo Florentia (vincitori del torneo Intenxive C7) e Gli Amici Di Lucio (finalisti del torneo Intenxive C7). Ma attenzione anche a squadre che nei gironi eliminatori si sono messe in mostra positivamente: Beautiful Inside (vincitrici a punteggio pieno di en-trambi i gironi eliminatori e con una super difesa che ha incassato appena 5 reti in otto gare), Old Star (anch’essi al primo posto in entrambi i gironi di qua-lificazione), FC Pavoreal (3 sole reti al passivo in sei gare giocate), TNT Post e FC Press (vincitori dei ri-spettivi gironi eliminatori nella seconda fase). Sen-za dimenticare squadre quali Befubè, AC Denti, FC Barrettino, I Glacticos e Ceppo Club.

Infine I Grassi Ma Non Troppo - The Cleavers, Club Zio E Company C7 - Ardigliona FC, Lawley - Aston Birra C7 e Real Paperino - Secretkick 08 saranno le sfide dei quarti di finali del torneo Eurosport del calcio a 7.

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so di trasferirsi in una sede nuova. In via Pagnini 13 R Mercoledì 20 Luglio dalle 15 alle 18 siete tutti invitati per l’inau-gurazione.

Un fondo con oltre 5 stanze ospiterà d’o-ra in avanti non solo la sede ma anche la redazione, lo shop e la lega arbitri per riu-nioni e conferenze. Tutto il mondo Midland sarà situato all’interno dello stabile. Collegamenti in diretta con Lady Radio e Radio Blu saranno il fiore all’occhiello dell’evento!Un piccolo buffet e vari gadget saranno a disposizione di coloro che passeranno a

trovarci. Un passo importante questo per Midland che decide di consacrare il lavoro svolto in questi anni con una inaugurazione in grande stile. Noi saremo lì ad attender-vi e proprio per questo non vogliamo darvi nessuna anteprima della nuova sede! Vi alleghiamo la locandina che in questi giorni sta facendo il giro di tutta Firenze.

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ma anche vendita di materiale sportivo (forniture a società) e inoltre trasmissinone TV e redazione internet. 15

SGOMBRIAMO





e soffitte.


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SEGUE DALLA PRIMA

Un’artra settimana e siam fermi a Romolo, che gni tocca a fare i’sorco e difendilo, tutto da sé. E un n’è arrivao nem-men Remo, né Arouca (ma dice che l’hanno visto a Pontassieve, ‘nsomma e son gli urtimi giorni, e gli è vicino, forse), né un artro qual-siasi di tutti quelli che sortan come funghi dalla fantasia, spesso, di que’ disperati che, co’ i’ cardo che fa, e gni tocca a riempi’ tutti i giorni le pagine de’ giornali che vu’ divorae famelici sotto l’ombrellone. Procede ‘nvece come da programma la campagna di smar-timento rifiuti. Ni’ senso di allontanamento di quelli che un servano, o si pensa che un ser-

vano, o che costan troppo pe’ icche servano. Ora, praticamente, un riman che i’francioso. Come se e fosse facile e chi lo piglia? E chi lo smove con l’ingaggio che c’ha? E ci avean provao co’ i’baloccaio. Nisba, anche uno che l’ha fatto e sordi co’ Gormiti e un li vo’ miha butta’via. E si rischia di parti’ con du’ separati ‘n casa illustri, tutt’ e due dello stesso procu-ratore, o guarda caso: Caravaggio e i’francio-so. Un sarebbe un ben cominciare, perché di già d’entusiasmo e ce n’è poho fori, avere e bubboni anche ‘n casa, lo sa’ che godio! Meno male che, a portare i’bon pe’ la pace, e s’è preso i’Comunicatore! I’Corvo e gli è trop-

po naiffe, e dice icche gni passa pe’ iccapo e nemmen bene, e ci volea uno ganzo, che e sapesse quando, come e ‘ndove di’ le cose. E gli ha aperto bocca, su facebucche ‘ndo e scrian tutti, anche e più trogloditi, buttando merda su un santo di’ tifo. No’ issanto, quel-lo che allenava e un ni sbagliava mai, no, quell’artro santo, quello vero, Sant’Antonio. ‘Nsomma e gli ha cominciao come peggio nemmeno a fallo apposta. Ma ‘ndo l’hanno trovao? Ma che li cercan tutti co’ i’lanternino? E ci tocca a parla’ anche di queste bischerate perché la palla la un ruzzola, e di fatti veri e ce n’è pochi. E s’aspetta e c’è chi aspetta

nove mesi, aspettiamone un’artro e mezzo anche noi, o icche tu vo’ fare? Magari una mattina e ci s’arza tutti sudati e morsicai dalle zanzare, e ci dihano che s’è comprao Aquilani, Cassano, Chico e quarcun’artro che i’Corvo e gli avea tenuo nascosto a tut-ti. Un vu saresti contenti? E chi vu’ volee? Messi? Sie, messi ‘n mezzo, questo sì e vu volee essere. I’nonno e sarebbe contento sì, ma per ora, e un ci ha che i’sudore e le zan-zare. E gli andrà anche a fini’ bene, e dicea qui’ rospo…Lo sapete icche fo? E m’attacco a i’Vermentino diaccio, quello e un tradisce mai. Forza Violaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

BISCHERATE SU FACEBUCCHEi’ Nonno Piladedel nostro inviato in cantina

Un’idea nata dal grande amore per la propria terra, aspra, forte e possente come la Torre che dal primo millennio la

sovrasta e la guarda con occhio attento.Una terra, la Terra senese, solo amministrativamente pisana, che nella produzione del vino e dell’olio da sempre esprime il meglio di sé caratterizzando il prodotto con il suo humus e i colori e i sapori dati dal Sole e dal Vento che accarezzano

e scuotono i pampini delle viti e le fronde degli olivi.Una Torre, il Gardingo, con un nome longobardo, quale la sua origine, per suggellare l’unione di persone e aziende che hanno a cuore la tradizione sia come genuinità delle materie prime impiegate, sia come rispetto dei valori di artigianalità nella modernità della lavorazione per portare sulle nostre tavole un prodotto che nella sua attualità risvegli sapori e

profumi forse dimenticati o solo sopiti.

FattorieIl Gardingo

Show/Room: Viale dei Cadorna 41 - 50129 Firenze Cell. 388 4454977 - Fax 055 2676911

[email protected] - www.fattorieilgardingo.com

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Vi aspettiamo in fattoria!

Cose buone e genuine

come una volta

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preliminari di Champions, l’anno scorso c’era la curiosità per il debutto di Mihajlovic e quest’an-no c’è un mercato in fase di stal-lo e tanti giocatori che sono in ritiro con i viola, ma con la testa altrove. Nonostante tutto questo, qual-che segnale decisamente in-teressante è arrivato dai primi allenamenti e dall’amichevole con il Cortina, ed è giusto sot-tolinearlo. In primo luogo un Gilardino in grande spolvero, che sembra confermare la sua parabola triennale di rendimen-to che lo vorrebbe quest’anno protagonista assoluto, e quindi non da cedere. La seconda è la scoperta di qualche giocato-re, nuovo o poco visto in prima squadra: un Romulo assoluta-mente positivo in proiezione offensiva, e da vedere nella fase difensiva, un Nastasic con gran fisico e buona personali-tà e, soprattutto, un Salifu che può essere, se si conferma, un tassello importante in un cen-trocampo ancora da costruire. Nella prima amichevole la fa-scia di capitano, con Montolivo in campo, è toccata a Gambe-rini: decisione dello spogliato-io, è stato fatto trapelare nella tribunetta coperta riservata ai fortunati giornalisti, ma in real-tà scelta della società in tutto e per tutto, visto che proprio la società ha scelto il nuovo capi-tano, come ha dichiarato Valon Behrami ieri, comunicandolo poi alla squadra prima dell’a-michevole col Cortina. Riccar-do, autore di giocate d’autore anche contro i volonterosi di-lettanti del Cortina, è un sepa-rato in casa, ma una soluzione va trovata con buona volontà di tutti. Lui, se veramente vuo-le andarsene, rinnovi il contrat-to imponendo una clausola di rescissione, magari più bassa per quest’anno, perché altri-menti nessuno lo prende pa-gando un giocatore che tra po-chi mesi si può tesserare costo zero, e la società difenda un suo capitale tecnico che non può essere mandato in malora. A volte un po’ di ragionevolez-za può e deve prevalere sulle ragioni che ognuno crede di avere, e che non portano da nessuna parte.

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brivido n.28