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025 CALENDARS ILLUSTRATI CALENDARI

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025

CALENDARS

ILLUSTRATICALENDARI

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PA100 SAN PIO• mensile 12 fogli • carta patinata• testata termosaldata • dimensioni: cm 29x47 ca• testata: cm 29x9 ca • imballo: 100 • E 1,1940

San Piopreghiamo

PREGHIERA A SAN PIO DA PIETRELCINA

1. O glorioso San Pio da Pietrelcina, tu che dalla piùtenera età hai amato il raccoglimento e la preghie-ra, tanto da non avere mai tempo a sufficienza perpregare, risveglia la nostra anima dal tepore monda-no e donaci il gusto e la bellezza del colloquio conDio.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.

O Signore, ad imitazione di San Pio da Pietrelcina, in-fiamma i nostri cuori di amore per Te.Gesù, confido in Te! Madre mia, fiducia mia!

2. O umilissimo figlio delPoverello di Assisi, che purarricchito dal Signore ditanti doni, mai ti sei credu-to superiore agli altri, inse-gna anche a noi a vivere daumili, per essere un giornoesaltati dalla Santissima Tri-nità.

Padre nostro, Ave Maria, Glo-ria al Padre.

O Signore, ad imitazione diSan Pio da Pietrelcina, infiam-ma i nostri cuori di amore perTe.

3. O Santo delle stimmate ericco di pietà, che spesso ticommuovevi sulle miserieumane, soccorri tanti fratelliammalati facendo gustare loroil profumo della tua presenza.

Padre nostro, Ave Maria, Gloriaal Padre.O Signore, ad imitazione di SanPio da Pietrelcina, infiamma i no-stri cuori di amore per Te.

4. O guida e maestro di tanteanime, tu che durante la vita ter-rena hai avuto sempre l'attenzio-ne di riportare le anime a Dio, indica ancora oggi atutti il cammino della santità aiutandoci a compierela volontà di Dio.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.

O Signore, ad imitazione di San Pio da Pietrelcina, in-fiamma i nostri cuori di amore per Te.

5. O primo sacerdote stimmatizzato, tu che per tantianni sei stato l'immagine del Crocifisso vivente, inse-gnaci l'amore alla croce, fa' che sappiamo superarele prove quotidiane e riparare, come Cirenei, alletante ingratitudini che si commettono verso Dio.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.

O Signore, ad imitazione di San Pio da Pietrelcina, in-fiamma i nostri cuori di amore per Te.

6. O grande apostolo del confessionale e profondoscrutatore dei cuori, che tante anime hai strappatodalle mani di satana, riconduci noi e tanti fratelli allafonte del perdono e della grazia.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.

O Signore, ad imitazione di San Pio da Pietrelcina, in-fiamma i nostri cuori di amore per Te.

7. O amante appassionato diGesù Eucaristia, che ogni giornohai adorato il divin Maestro nel-l'Ostia Santa, unica tua fortezzae ristoro durante i giorni di ma-lattia, fa' che anche noi de-gnamente ci nutriamo spessodel Pane divino, per ottenere ilpremio della vita eterna.

Padre nostro, Ave Maria, Gloriaal Padre.

O Signore, ad imitazione diSan Pio da Pietrelcina, infiam-ma i nostri cuori di amore perTe.Sia lodato e ringraziato ognimomento il Santissimo e Divi-nissimo Sacramento.

8. O tenero figlio della piùtenera tra le madri, tantevolte la tua Madonnella tiha assistito nel camminoterreno e sempre ti accom-pagnava all'altare per lacelebrazione della Messa,fa' che anche noi, con lapreghiera del Rosario, ono-riamo la Vergine Santissi-ma per poi, assieme a te,contemplarla in Paradiso.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.

O Signore, ad imitazione di San Pio da Pietrelcina, in-fiamma i nostri cuori di amore per Te.Regina del Santo Rosario, prega per noi.

9. O gran Santo di tutti i continenti, che ti sei acqui-stato una clientela mondiale di figli e devoti, parla an-cora al cuore di Dio, presentagli tutte le nostrenecessità e fa' che le nostre richieste vengano accol-te ed esaudite.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.

O Signore, ad imitazione di San Pio da Pietrelcina, in-fiamma i nostri cuori di amore per Te.

PA 100 SAN PIO 2014:_ 07/02/13 16:39 Pagina 2

PREGHIERA A SAN PIO DA PIETRELCINA PREGHIERA A SAN PIO DA PIETRELCINA PREGHIERA A SAN PIO DA PIETRELCINA

1. O glorioso San Pio da Pietrelcina, tu che dalla più1. O glorioso San Pio da Pietrelcina, tu che dalla più1. O glorioso San Pio da Pietrelcina, tu che dalla piùtenera età hai amato il raccoglimento e la preghie-tenera età hai amato il raccoglimento e la preghie-tenera età hai amato il raccoglimento e la preghie-ra, tanto da non avere mai tempo a sufficienza perra, tanto da non avere mai tempo a sufficienza perra, tanto da non avere mai tempo a sufficienza perpregare, risveglia la nostra anima dal tepore monda-pregare, risveglia la nostra anima dal tepore monda-pregare, risveglia la nostra anima dal tepore monda-no e donaci il gusto e la bellezza del colloquio conno e donaci il gusto e la bellezza del colloquio conno e donaci il gusto e la bellezza del colloquio conDio.Dio.Dio.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre.

O Signore, ad imitazione di San Pio da Pietrelcina, in-O Signore, ad imitazione di San Pio da Pietrelcina, in-O Signore, ad imitazione di San Pio da Pietrelcina, in-fiamma i nostri cuori di amore per Te.fiamma i nostri cuori di amore per Te.fiamma i nostri cuori di amore per Te.Gesù, confido in Te! Madre mia, fiducia mia!Gesù, confido in Te! Madre mia, fiducia mia!Gesù, confido in Te! Madre mia, fiducia mia!

2. O umilissimo figlio del2. O umilissimo figlio del2. O umilissimo figlio delPoverello di Assisi, che purPoverello di Assisi, che purPoverello di Assisi, che purarricchito dal Signore diarricchito dal Signore diarricchito dal Signore ditanti doni, mai ti sei credu-tanti doni, mai ti sei credu-tanti doni, mai ti sei credu-to superiore agli altri, inse-to superiore agli altri, inse-to superiore agli altri, inse-gna anche a noi a vivere dagna anche a noi a vivere dagna anche a noi a vivere daumili, per essere un giornoumili, per essere un giornoumili, per essere un giornoesaltati dalla Santissima Tri-esaltati dalla Santissima Tri-esaltati dalla Santissima Tri-nità.nità.nità.

Padre nostro, Ave Maria, Glo-Padre nostro, Ave Maria, Glo-Padre nostro, Ave Maria, Glo-ria al Padre.ria al Padre.ria al Padre.

O Signore, ad imitazione diO Signore, ad imitazione diO Signore, ad imitazione diSan Pio da Pietrelcina, infiam-San Pio da Pietrelcina, infiam-San Pio da Pietrelcina, infiam-ma i nostri cuori di amore perma i nostri cuori di amore perma i nostri cuori di amore perTe.Te.Te.

3. O Santo delle stimmate e3. O Santo delle stimmate e3. O Santo delle stimmate ericco di pietà, che spesso tiricco di pietà, che spesso tiricco di pietà, che spesso ticommuovevi sulle miseriecommuovevi sulle miseriecommuovevi sulle miserieumane, soccorri tanti fratelliumane, soccorri tanti fratelliumane, soccorri tanti fratelliammalati facendo gustare loroammalati facendo gustare loroammalati facendo gustare loroil profumo della tua presenza.il profumo della tua presenza.il profumo della tua presenza.

Padre nostro, Ave Maria, GloriaPadre nostro, Ave Maria, GloriaPadre nostro, Ave Maria, Gloriaal Padre.al Padre.al Padre.O Signore, ad imitazione di SanO Signore, ad imitazione di SanO Signore, ad imitazione di SanPio da Pietrelcina, infiamma i no-Pio da Pietrelcina, infiamma i no-Pio da Pietrelcina, infiamma i no-stri cuori di amore per Te.stri cuori di amore per Te.stri cuori di amore per Te.

Venerdì

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Martedì

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s. Antonio abate

s. Margherita d'Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d'Aquino

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

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4 Sett.

5 Sett.

1 Sett.

2 Sett.

3 Sett.

Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino

s. Cesira

Battesimo di Gesù

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello

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Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

Gennaio1 4 6 9 B

4 B

2014DICEMBRE 2013 FEBBRAIO 2014

S. Pio da Pietrelcina

LA LUNA` U. Q. giorno 5 ore 4,58+ L. N. giorno 11 ore 20,431 P. Q. giorno 19 ore 0,45| L. P. giorno 27 ore 5,38

IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 7,37 ore 16,50giorno 7 ore 7,37 ore 16,56giorno 13 ore 7,36 ore 17,02giorno 19 ore 7,33 ore 17,09giorno 25 ore 7,29 ore 17,17giorno 31 ore 7,23 ore 17,24

1 2 34 5 6 7 8 9 1011 12 13 14 15 16 1718 19 20 21 22 23 2425 26 27 28

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PA 100 SAN PIO 2014:_ 07/02/13 16:39 Pagina 1

Vita, miracoli e percorsidi San Pio stampati sulretro di ogni pagina

RETROSTAMPATO

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Page 4: Calendari illustrati

PA101 PAPA FRANCESCO• mensile 12 fogli • carta patinata• testata termosaldata • dimensioni: cm 29x47 ca• testata: cm 29x9 ca • imballo: 100 • E 1,1940

Il primo Papa giunto dalle Americhe è il gesuita argentino Jorge Mario Bergoglio, 76 anni, arcivescovo di Buenos Aires dal 1998. È una figura di spicco dell’intero continente e un pastore semplice e molto amato nella sua diocesi, che ha girato in lungo e in largo, anche in metropolitana e con gli autobus.

«La mia gente è povera e io sono uno di loro», ha detto una volta per spiegare la scelta di abitare in un appartamento e di prepararsi la cena da solo. Ai suoi preti ha sempre raccomandato misericordia, coraggio e porte aperte. La cosa peggiore che possa accadere nella Chiesa, ha spiegato in alcune circostanze, «è quella che de Lubac chiama mondanità spirituale», che significa «mettere al centro se stessi». E quando cita la giustizia sociale, invita a riprendere in mano il catechismo, i dieci comandamenti e le beatitudini. Nonostante il carattere schivo è divenuto un punto di riferimento per le sue prese di posizione durante la crisi economica che ha sconvolto il Paese nel 2001.

Nella capitale argentina nasce il 17 dicembre 1936, figlio di emigranti piemontesi: suo padre Mario fa il ragioniere, impiegato nelle ferrovie, mentre sua madre, Regina Sivori, si occupa della casa e dell’educazione dei cinque figli.

Diplomatosi come tecnico chimico, sceglie poi la strada del sacerdozio entrando nel seminario diocesano. L’11 marzo 1958 passa al noviziato della Compagnia di Gesù. Completa gli studi umanistici in Cile e nel 1963, tornato in Argentina, si laurea in filosofia al collegio San Giuseppe a San Miguel. Fra il 1964 e il 1965 è professore di letteratura e psicologia nel collegio dell’Immacolata di Santa Fé e nel 1966 insegna le stesse materie nel collegio del Salvatore a Buenos Aires. Dal 1967 al 1970 studia teologia laureandosi sempre al collegio San Giuseppe.

Il 13 dicembre 1969 è ordinato sacerdote dall’arcivescovo Ramón José Castellano. Prosegue quindi la preparazione tra il 1970 e il 1971 in Spagna, e il 22 aprile 1973 emette la professione perpetua nei gesuiti. Di nuovo in Argentina, è maestro di novizi a Villa Barilari a San Miguel, professore presso la facoltà di teologia, consultore della provincia della Compagnia di Gesù e rettore del Collegio.

Il 31 luglio 1973 viene eletto provinciale dei gesuiti dell’Argentina. Sei anni dopo riprende il lavoro nel campo universitario e, tra il 1980 e il 1986, è di nuovo rettore del collegio di San Giuseppe, oltre che parroco ancora a San Miguel. Nel marzo 1986 va in Germania per ultimare la tesi dottorale; quindi i superiori lo inviano nel collegio del Salvatore a Buenos Aires e poi nella chiesa della Compagnia nella città di Cordoba, come direttore spirituale e confessore.

È il cardinale Quarracino a volerlo come suo stretto collaboratore a Buenos Aires. Così il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo nomina vescovo titolare di Auca e ausiliare di Buenos Aires. Il 27 giugno riceve nella cattedrale l’ordinazione episcopale proprio dal cardinale. Come motto sceglie Miserando atque eligendo e nello stemma inserisce il cristogramma ihs, simbolo della Compagnia di Gesù. È subito nominato vicario episcopale della zona Flores e il 21 dicembre 1993 diviene vicario generale. Nessuna sorpresa dunque quando, il 3 giugno 1997, è promosso arcivescovo coadiutore di Buenos Aires. Passati neppure nove mesi, alla morte del cardinale Quarracino gli succede, il 28 febbraio 1998, come arcivescovo, primate di Argentina, ordinario per i fedeli di rito orientale residenti nel Paese, gran cancelliere dell’Università Cattolica.

El primer papa alcanzado de las Américas es la jesuita Jorge Mario Bergoglio, 76 años, arzobispo de Argentina de Buenos Aires a partir de 1998. Es una fi gura del mí separa del continente y de los pastores enteros simples y mucho amados en su

El primer papa alcanzado de las Américas es la jesuita Jorge Mario Bergoglio, 76 años, arzobispo de Argentina de Buenos Aires a partir de 1998. Es una fi gura del mí separa del continente y de los pastores enteros simples y mucho amados en s papa alcanzado de las Américas es la jesuita Jorge Mario Bergoglio, 76 años, arzobispo de Argentina de Buenos Aires a partir de 1998. Es una fi gura del mí separa el continente y de los pastores enteros simples y mucho amados en su

El primer papa alcanzado de las Américas es la jesuita Jorge Mario Bergoglio, 76 años, arzobispo de Argentina de Buenos Aires a partir de 1998. Es una fi gura del mí separa del continente y de los pastores enteros simples y mucho amados en su

El primer papa alcanzado de las Américas es la jesuita Jorge Mario Bergoglio, 76 años, arzobispo de Argentina de Buenos Aires a partir de 1998. Es una fi gura del mí separa del continente y de los pastores enteros simples y mucho amados en s papa alcanzado de las Américas es la jesuita Jorge Mario Bergoglio, 76 años, arzobispo de Argentina de Buenos Aires a partir de 1998. Es una fi gura del mí separa el continente y de los pastores enteros simples y mucho amados en su El primer papa alcanzado de las Américas es la jesuita Jorge Mario Bergoglio, 76 años, arzobispo de Argentina de Buenos Aires a partir de 1998. Es una fi gura del mí separa del continente y de los pastores enteros simples y mucho amados en su

El primer papa alcanzado de las Américas es la jesuita Jorge Mario Bergoglio, 76 años, arzobispo de Argentina de Buenos Aires a partir de 1998. Es una fi gura del mí separa del continente y de los pastores enteros simples y mucho amados en s papa alcanzado de las Américas es la jesuita Jorge Mario Bergoglio, 76 años, arzobispo de Argentina de Buenos Aires a partir de 1998. Es una fi gura del mí separa el continente y de los pastores enteros simples y mucho amados en su El primer papa alcanzado de las Américas es la jesuita Jorge Mario Bergoglio, 76 años, arzobispo de Argentina de Buenos Aires a partir de 1998. Es una fi gura del mí separa del continente y de los pastores enteros simples y mucho amados en su

El primer papa alcanzado de las Américas es la jesuita Jorge Mario Bergoglio, 76 años, arzobispo de Argentina de Buenos Aires a partir de 1998. Es una fi gura del mí separa del continente y de los pastores enteros simples y mucho amados en s papa alcanzado de las Américas es la jesuita Jorge Mario Bergoglio, 76 años, arzobispo de Argentina de Buenos Aires a partir de 1998. Es una fi gura del mí separa el continente y de los pastores enteros simples y mucho amados en su El primer papa alcanzado de las Américas es la jesuita Jorge Mario Bergoglio, 76 años, arzobispo de Argentina de Buenos Aires a partir de 1998. Es una fi gura del mí separa del continente y de los pastores enteros simples y mucho amados en su

El primer papa alcanzado de las Américas es la jesuita Jorge Mario Bergoglio, 76 años, arzobispo de Argentina de Buenos Aires a partir de 1998. Es una fi gura del mí separa del continente y de los pastores enteros simples y mucho amados en s papa alcanzado de las Américas es la jesuita Jorge Mario Bergoglio, 76 años, arzobispo de Argentina de Buenos Aires a partir de 1998. Es una fi gura del mí separa el continente y de los pastores enteros simples y mucho amados en su

Papa Francesco

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Il primo Papa giunto dalle Americhe è il gesuita argentino Jorge Mario Bergoglio, 76 anni, arcivescovo di Buenos Aires dal 1998. È una figura di spicco Il primo Papa giunto dalle Americhe è il gesuita argentino Jorge Mario Bergoglio, 76 anni, arcivescovo di Buenos Aires dal 1998. È una figura di spicco dell’intero continente e un pastore semplice e molto amato nella sua diocesi, che ha girato in lungo e in largo, anche in metropolitana e con gli dell’intero continente e un pastore semplice e molto amato nella sua diocesi, che ha girato in lungo e in largo, anche in metropolitana e con gli autobus.autobus.

«La mia gente è povera e io sono uno di loro», ha detto una volta per spiegare la scelta di abitare in un appartamento e di prepararsi la cena da solo. «La mia gente è povera e io sono uno di loro», ha detto una volta per spiegare la scelta di abitare in un appartamento e di prepararsi la cena da solo. Ai suoi preti ha sempre raccomandato misericordia, coraggio e porte aperte. La cosa peggiore che possa accadere nella Chiesa, ha spiegato in alcune Ai suoi preti ha sempre raccomandato misericordia, coraggio e porte aperte. La cosa peggiore che possa accadere nella Chiesa, ha spiegato in alcune circostanze, «è quella che de Lubac chiama mondanità spirituale», che significa «mettere al centro se stessi». E quando cita la giustizia sociale, invita circostanze, «è quella che de Lubac chiama mondanità spirituale», che significa «mettere al centro se stessi». E quando cita la giustizia sociale, invita a riprendere in mano il catechismo, i dieci comandamenti e le beatitudini. Nonostante il carattere schivo è divenuto un punto di riferimento per le a riprendere in mano il catechismo, i dieci comandamenti e le beatitudini. Nonostante il carattere schivo è divenuto un punto di riferimento per le sue prese di posizione durante la crisi economica che ha sconvolto il Paese nel 2001.sue prese di posizione durante la crisi economica che ha sconvolto il Paese nel 2001.

Nella capitale argentina nasce il 17 dicembre 1936, figlio di emigranti piemontesi: suo padre Mario fa il ragioniere, impiegato nelle ferrovie, mentre Nella capitale argentina nasce il 17 dicembre 1936, figlio di emigranti piemontesi: suo padre Mario fa il ragioniere, impiegato nelle ferrovie, mentre sua madre, Regina Sivori, si occupa della casa e dell’educazione dei cinque figli.sua madre, Regina Sivori, si occupa della casa e dell’educazione dei cinque figli.

Diplomatosi come tecnico chimico, sceglie poi la strada del sacerdozio entrando nel seminario diocesano. L’11 marzo 1958 passa al noviziato della Diplomatosi come tecnico chimico, sceglie poi la strada del sacerdozio entrando nel seminario diocesano. L’11 marzo 1958 passa al noviziato della Compagnia di Gesù. Completa gli studi umanistici in Cile e nel 1963, tornato in Argentina, si laurea in filosofia al collegio San Giuseppe a San Miguel. Compagnia di Gesù. Completa gli studi umanistici in Cile e nel 1963, tornato in Argentina, si laurea in filosofia al collegio San Giuseppe a San Miguel. Fra il 1964 e il 1965 è professore di letteratura e psicologia nel collegio dell’Immacolata di Santa Fé e nel 1966 insegna le stesse materie nel collegio Fra il 1964 e il 1965 è professore di letteratura e psicologia nel collegio dell’Immacolata di Santa Fé e nel 1966 insegna le stesse materie nel collegio del Salvatore a Buenos Aires. Dal 1967 al 1970 studia teologia laureandosi sempre al collegio San Giuseppe.del Salvatore a Buenos Aires. Dal 1967 al 1970 studia teologia laureandosi sempre al collegio San Giuseppe.

Il 13 dicembre 1969 è ordinato sacerdote dall’arcivescovo Ramón José Castellano. Prosegue quindi la preparazione tra il 1970 e il 1971 in Spagna, e il Il 13 dicembre 1969 è ordinato sacerdote dall’arcivescovo Ramón José Castellano. Prosegue quindi la preparazione tra il 1970 e il 1971 in Spagna, e il 22 aprile 1973 emette la professione perpetua nei gesuiti. Di nuovo in Argentina, è maestro di novizi a Villa Barilari a San Miguel, professore presso 22 aprile 1973 emette la professione perpetua nei gesuiti. Di nuovo in Argentina, è maestro di novizi a Villa Barilari a San Miguel, professore presso la facoltà di teologia, consultore della provincia della Compagnia di Gesù e rettore del Collegio.la facoltà di teologia, consultore della provincia della Compagnia di Gesù e rettore del Collegio.

Il 31 luglio 1973 viene eletto provinciale dei gesuiti dell’Argentina. Sei anni dopo riprende il lavoro nel campo universitario e, tra il 1980 e il 1986, è Il 31 luglio 1973 viene eletto provinciale dei gesuiti dell’Argentina. Sei anni dopo riprende il lavoro nel campo universitario e, tra il 1980 e il 1986, è di nuovo rettore del collegio di San Giuseppe, oltre che parroco ancora a San Miguel. Nel marzo 1986 va in Germania per ultimare la tesi dottorale; di nuovo rettore del collegio di San Giuseppe, oltre che parroco ancora a San Miguel. Nel marzo 1986 va in Germania per ultimare la tesi dottorale; quindi i superiori lo inviano nel collegio del Salvatore a Buenos Aires e poi nella chiesa della Compagnia nella città di Cordoba, come direttore quindi i superiori lo inviano nel collegio del Salvatore a Buenos Aires e poi nella chiesa della Compagnia nella città di Cordoba, come direttore spirituale e confessore.spirituale e confessore.

È il cardinale Quarracino a volerlo come suo stretto collaboratore a Buenos Aires. Così il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo nomina vescovo È il cardinale Quarracino a volerlo come suo stretto collaboratore a Buenos Aires. Così il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo nomina vescovo titolare di Auca e ausiliare di Buenos Aires. Il 27 giugno riceve nella cattedrale l’ordinazione episcopale proprio dal cardinale. Come motto sceglie titolare di Auca e ausiliare di Buenos Aires. Il 27 giugno riceve nella cattedrale l’ordinazione episcopale proprio dal cardinale. Come motto sceglie Miserando atque eligendo e nello stemma inserisce il cristogramma ihs, simbolo della Compagnia di Gesù. È subito nominato vicario episcopale della Miserando atque eligendo e nello stemma inserisce il cristogramma ihs, simbolo della Compagnia di Gesù. È subito nominato vicario episcopale della zona Flores e il 21 dicembre 1993 diviene vicario generale. Nessuna sorpresa dunque quando, il 3 giugno 1997, è promosso arcivescovo coadiutore di zona Flores e il 21 dicembre 1993 diviene vicario generale. Nessuna sorpresa dunque quando, il 3 giugno 1997, è promosso arcivescovo coadiutore di Buenos Aires. Passati neppure nove mesi, alla morte del cardinale Quarracino gli succede, il 28 febbraio 1998, come arcivescovo, primate di Argentina, Buenos Aires. Passati neppure nove mesi, alla morte del cardinale Quarracino gli succede, il 28 febbraio 1998, come arcivescovo, primate di Argentina, ordinario per i fedeli di rito orientale residenti nel Paese, gran cancelliere dell’Università Cattolica.ordinario per i fedeli di rito orientale residenti nel Paese, gran cancelliere dell’Università Cattolica.

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Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino

s. Cesira

Battesimo di Gesù

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello

s. Antonio abate

s. Margherita d'Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d'Aquino

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

2014

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`IL SOLE Sorge Tramontagiorno   1 ore 7,37 ore 16,50giorno   7 ore 7,37 ore 16,56giorno 13 ore 7,36 ore 17,02giorno 19 ore 7,33 ore 17,09giorno 25 ore 7,29 ore 17,17giorno 31 ore 7,23 ore 17,24

LA LUNA` U. Q. giorno 5 ore 4,58+ L. N. giorno 11 ore 20,431 P. Q. giorno 19 ore 0,45| L. P. giorno 27 ore 5,38

[L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

GENNAIOENERO

02Progetto goloserie new.qxp:Layout 1 02/05/13 12:00 Pagina 1

FRONTERETRO

STAMPATOBILINGUE

ITALIANOSPAGNOLO

Page 5: Calendari illustrati
Page 6: Calendari illustrati

PA103 FIORI• mensile 12 fogli • carta patinata• testata termosaldata • dimensioni: cm 29x47 ca• testata: cm 29x9 ca • imballo: 100 • E 1,1940

Significato dei fiori

Anche le varie cerimonie hanno i loro fi ori più adatti. Quante volte abbiamo visto una

chiesa o altro luogo bene addobbati in occasione di una cerimonia importante, allegra o

triste che sia: Battesimo, Comunione,

Cresima, Matrimoni. In queste occasioni gli altari, i banchi e l’interno delle chiese vengono

addobbati di splendidi fi ori bianchi. Il Battesimo, nella maggior parte dei casi, è una

cerimonia intima dove vengono invitati solo i parenti più stretti ma, a volte, anche gli amici

più cari. In generale i fi ori da regalare in occasione del Battesimo sono di colore bianco,

simbolo di purezza e candore, indipendentemente dal sesso del neonato, in alcuni casi

però che ci preferisce donare un mazzo di fi ori di colore rosa oppure azzurro.

Anche per quanto riguarda Comunione e Cresima, i fi ori più indicati sono di colore bianco,

saranno preferibili gigli oppure garofanini; quasi sicuramente i bambini di questa età non

apprezzeranno con entusiasmo un regalo fl oreale, quindi sarà opportuno recapitarlo

alle loro mamme. leggi ancora su: fi ori per cerimonie http://www.giardinaggio.net/fi ori-

cerimonie.asp#ixzz2KgQILE10

fiori per cerimonie

Il linguaggio dei fi ori era un modo di comunicare molto

diffuso nell’800 ma ancora oggi, ad esempio, le rose rosse

si regalato per signifi care passione, quelle bianche purezza

e quelle rosa amicizia. Molte volte in alcune frasi si esprime

la bellezza dei fi ori che danno gioia e felicità alle nostre

giornate, ad esempio “essere il fi ore all’occhiello”, “nel fi or

fi ore” oppure, per sottolineare momenti diffi cili della vita,

“non è tutto rose e fi ori”. A volte quando regaliamo un fi ore

vogliamo comunicare un sentimento preciso, che può essere

una dichiarazione d’amore, gelosia, tenerezza, amicizia.

Anche i fi ori però hanno il loro galateo e, a seconda

dell’occasione e della sua importanza, dobbiamo fare

attenzione a ciò che regaliamo. Ad esempio, le orchidee

vanno scelte nel momento in cui i fi ori debbano essere

particolarmente importanti e se ne può regalare anche una

sola. Quando regaliamo dei fi ori è sempre consigliabile

non optare per mazzi troppo grandi, questi risulterebbero

ingombranti e un po’ grossolani, meglio un bel bouquet. Se

dovete fare un regalo ad un professionista, ad un professore,

insomma ad una persona di un certo rilievo, preferite sempre

una pianta e non un mazzo di fi ori. Come abbiamo detto in

precedenza i colori dei fi ori hanno un valore ben preciso: il

bianco è dedicato alle spose, cresime, battesimi,

Regalare dei fiori

Regalare dei fi ori, uno dei gesti più belli e poetici che una persona

possa fare. Le occasioni in cui si possono regalare fi ori, bei

bouquet o composizioni fl oreali sono molte, ma a volte siamo

indecisi sulla loro scelta, ci chiediamo quali possano essere i più

adatti per quella determinato e specifi co

sappiano che ad ogni fi ore viene attribuito in signifi cato, dobbiamo

quindi fare attenzione a cosa regaliamo e in quale situazione,

onde evitare di fare fi gure meschine. Si possono regalare fi ori

per manifestare un sentimento, per un augurio, per ricordare

una ricorrenza o semplicemente per donare qualcosa di bello e

piacevole ad un amico, ad un genitore, ad un parente oppure alla

persona amata. Se regalerete dei fi ori, farete quasi sempre cosa

gradita a chi li riceverà; esiste però un piccolo Galateo che vi potrà

essere molto utile nella scelta da effettuare.

Ad esempio, se volete regalare dei fi ori ad una persona che non

conoscete particolarmente, sarà il caso di far cadere la vostra

scelta su una pianta da balcone; se invece il destinatario fosse

una sposa è consigliato un bellissimo mazzo di fi ori di pesco

oppure un tronchetto della felicità, simbolo di buon augurio, di

allegria e felicità. Per gli uomini, nel caso volessero fare un dono

fl oreale alla propria amata, non ci sarebbe cosa più adatta di un

bellissimo mazzo di rose rosse; in questo caso sarebbe meglio

che il numero delle rose fosse dispari.

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Anche le varie cerimonie hanno i loro fi ori più adatti. Quante volte abbiamo vi

Anche le varie cerimonie hanno i loro fi ori più adatti. Quante volte abbiamo vi

Anche le varie cerimonie hanno i loro fi ori più adatti. Quante volte abbiamo vi

Anche le varie cerimonie hanno i loro fi ori più adatti. Quante volte abbiamo vi

Anche le varie cerimonie hanno i loro fi ori più adatti. Quante volte abbiamo vi

Anche le varie cerimonie hanno i loro fi ori più adatti. Quante volte abbiamo vi

Anche le varie cerimonie hanno i loro fi ori più adatti. Quante volte abbiamo vi

Anche le varie cerimonie hanno i loro fi ori più adatti. Quante volte abbiamo vi

Anche le varie cerimonie hanno i loro fi ori più adatti. Quante volte abbiamo vi

Anche le varie cerimonie hanno i loro fi ori più adatti. Quante volte abbiamo visto una sto una sto una sto una

chiesa o altro luogo bene addobbati in occasione di una cerimonia importante, allegra o

chiesa o altro luogo bene addobbati in occasione di una cerimonia importante, allegra o

chiesa o altro luogo bene addobbati in occasione di una cerimonia importante, allegra o

chiesa o altro luogo bene addobbati in occasione di una cerimonia importante, allegra o

chiesa o altro luogo bene addobbati in occasione di una cerimonia importante, allegra o

chiesa o altro luogo bene addobbati in occasione di una cerimonia importante, allegra o

chiesa o altro luogo bene addobbati in occasione di una cerimonia importante, allegra o

chiesa o altro luogo bene addobbati in occasione di una cerimonia importante, allegra o

chiesa o altro luogo bene addobbati in occasione di una cerimonia importante, allegra o

chiesa o altro luogo bene addobbati in occasione di una cerimonia importante, allegra o

chiesa o altro luogo bene addobbati in occasione di una cerimonia importante, allegra o

chiesa o altro luogo bene addobbati in occasione di una cerimonia importante, allegra o

triste che sia: Battesimo, Comunione,

triste che sia: Battesimo, Comunione,

triste che sia: Battesimo, Comunione,

triste che sia: Battesimo, Comunione,

triste che sia: Battesimo, Comunione,

triste che sia: Battesimo, Comunione,

Cresima, Matrimoni. In queste occasioni gli altari, i banchi e l’interno delle chiese ven

Cresima, Matrimoni. In queste occasioni gli altari, i banchi e l’interno delle chiese ven

Cresima, Matrimoni. In queste occasioni gli altari, i banchi e l’interno delle chiese ven

Cresima, Matrimoni. In queste occasioni gli altari, i banchi e l’interno delle chiese ven

Cresima, Matrimoni. In queste occasioni gli altari, i banchi e l’interno delle chiese ven

Cresima, Matrimoni. In queste occasioni gli altari, i banchi e l’interno delle chiese ven

Cresima, Matrimoni. In queste occasioni gli altari, i banchi e l’interno delle chiese ven

Cresima, Matrimoni. In queste occasioni gli altari, i banchi e l’interno delle chiese ven

Cresima, Matrimoni. In queste occasioni gli altari, i banchi e l’interno delle chiese ven

Cresima, Matrimoni. In queste occasioni gli altari, i banchi e l’interno delle chiese vengono gono gono gono

addobbati di splendidi fi ori bianchi. Il Battesimo, nella maggior parte dei casi,

addobbati di splendidi fi ori bianchi. Il Battesimo, nella maggior parte dei casi,

addobbati di splendidi fi ori bianchi. Il Battesimo, nella maggior parte dei casi,

addobbati di splendidi fi ori bianchi. Il Battesimo, nella maggior parte dei casi,

addobbati di splendidi fi ori bianchi. Il Battesimo, nella maggior parte dei casi,

addobbati di splendidi fi ori bianchi. Il Battesimo, nella maggior parte dei casi,

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addobbati di splendidi fi ori bianchi. Il Battesimo, nella maggior parte dei casi,

addobbati di splendidi fi ori bianchi. Il Battesimo, nella maggior parte dei casi,

addobbati di splendidi fi ori bianchi. Il Battesimo, nella maggior parte dei casi,

addobbati di splendidi fi ori bianchi. Il Battesimo, nella maggior parte dei casi,

addobbati di splendidi fi ori bianchi. Il Battesimo, nella maggior parte dei casi, è una è una è una è una è una è una

cerimonia intima dove vengono invitati solo i parenti più stretti ma, a volte, anche gli

cerimonia intima dove vengono invitati solo i parenti più stretti ma, a volte, anche gli

cerimonia intima dove vengono invitati solo i parenti più stretti ma, a volte, anche gli

cerimonia intima dove vengono invitati solo i parenti più stretti ma, a volte, anche gli

cerimonia intima dove vengono invitati solo i parenti più stretti ma, a volte, anche gli

cerimonia intima dove vengono invitati solo i parenti più stretti ma, a volte, anche gli

cerimonia intima dove vengono invitati solo i parenti più stretti ma, a volte, anche gli

cerimonia intima dove vengono invitati solo i parenti più stretti ma, a volte, anche gli

cerimonia intima dove vengono invitati solo i parenti più stretti ma, a volte, anche gli

cerimonia intima dove vengono invitati solo i parenti più stretti ma, a volte, anche gli amici amici amici amici

più cari. In generale i fi ori da regalare in occasione del Battesimo sono di colore bianc

più cari. In generale i fi ori da regalare in occasione del Battesimo sono di colore bianc

più cari. In generale i fi ori da regalare in occasione del Battesimo sono di colore bianc

più cari. In generale i fi ori da regalare in occasione del Battesimo sono di colore bianc

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simbolo di purezza e candore, indipendentemente dal sesso del neonato, in alcuni ca

simbolo di purezza e candore, indipendentemente dal sesso del neonato, in alcuni ca

simbolo di purezza e candore, indipendentemente dal sesso del neonato, in alcuni ca

simbolo di purezza e candore, indipendentemente dal sesso del neonato, in alcuni ca

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simbolo di purezza e candore, indipendentemente dal sesso del neonato, in alcuni casi si

però che ci preferisce donare un mazzo di fi ori di colore rosa oppure azzurro.

però che ci preferisce donare un mazzo di fi ori di colore rosa oppure azzurro.

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Anche per quanto riguarda Comunione e Cresima, i fi ori più indicati sono di colore bia

Anche per quanto riguarda Comunione e Cresima, i fi ori più indicati sono di colore bia

Anche per quanto riguarda Comunione e Cresima, i fi ori più indicati sono di colore bia

Anche per quanto riguarda Comunione e Cresima, i fi ori più indicati sono di colore bia

Anche per quanto riguarda Comunione e Cresima, i fi ori più indicati sono di colore bia

Anche per quanto riguarda Comunione e Cresima, i fi ori più indicati sono di colore bia

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Anche per quanto riguarda Comunione e Cresima, i fi ori più indicati sono di colore bia

Anche per quanto riguarda Comunione e Cresima, i fi ori più indicati sono di colore bia

Anche per quanto riguarda Comunione e Cresima, i fi ori più indicati sono di colore bia

Anche per quanto riguarda Comunione e Cresima, i fi ori più indicati sono di colore bia

Anche per quanto riguarda Comunione e Cresima, i fi ori più indicati sono di colore bianco, nco,

saranno preferibili gigli oppure garofanini; quasi sicuramente i bambini di questa età n

saranno preferibili gigli oppure garofanini; quasi sicuramente i bambini di questa età n

saranno preferibili gigli oppure garofanini; quasi sicuramente i bambini di questa età n

saranno preferibili gigli oppure garofanini; quasi sicuramente i bambini di questa età n

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saranno preferibili gigli oppure garofanini; quasi sicuramente i bambini di questa età non on

apprezzeranno con entusiasmo un regalo fl oreale, quindi sarà opportuno recapit

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alle loro mamme. leggi ancora su: fi ori per cerimonie http://www.giardinaggio.net/fi o

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fiori per cerimonie

fiori per cerimonie

fiori per cerimonie

fiori per cerimonie

fiori per cerimonie

fiori per cerimonie

Il linguaggio dei fi ori era un modo di comunicare molto

Il linguaggio dei fi ori era un modo di comunicare molto

diffuso nell’800 ma ancora oggi, ad esempio, le rose rosse

diffuso nell’800 ma ancora oggi, ad esempio, le rose rosse

si regalato per signifi care passione, quelle bianche purezza

si regalato per signifi care passione, quelle bianche purezza

si regalato per signifi care passione, quelle bianche purezza

si regalato per signifi care passione, quelle bianche purezza

e quelle rosa amicizia. Molte volte in alcune frasi si esprime

e quelle rosa amicizia. Molte volte in alcune frasi si esprime

e quelle rosa amicizia. Molte volte in alcune frasi si esprime

e quelle rosa amicizia. Molte volte in alcune frasi si esprime

la bellezza dei fi ori che danno gioia e felicità alle nostre

la bellezza dei fi ori che danno gioia e felicità alle nostre

la bellezza dei fi ori che danno gioia e felicità alle nostre

la bellezza dei fi ori che danno gioia e felicità alle nostre

la bellezza dei fi ori che danno gioia e felicità alle nostre

la bellezza dei fi ori che danno gioia e felicità alle nostre

giornate, ad esempio “essere il fi ore all’occhiello”, “nel fi or

giornate, ad esempio “essere il fi ore all’occhiello”, “nel fi or

giornate, ad esempio “essere il fi ore all’occhiello”, “nel fi or

giornate, ad esempio “essere il fi ore all’occhiello”, “nel fi or

fi ore” oppure, per sottolineare momenti diffi cili della vita,

fi ore” oppure, per sottolineare momenti diffi cili della vita,

fi ore” oppure, per sottolineare momenti diffi cili della vita,

fi ore” oppure, per sottolineare momenti diffi cili della vita,

“non è tutto rose e fi ori”. A volte quando regaliamo un fi ore

“non è tutto rose e fi ori”. A volte quando regaliamo un fi ore

“non è tutto rose e fi ori”. A volte quando regaliamo un fi ore

“non è tutto rose e fi ori”. A volte quando regaliamo un fi ore

vogliamo comunicare un sentimento preciso, che può essere

vogliamo comunicare un sentimento preciso, che può essere

vogliamo comunicare un sentimento preciso, che può essere

vogliamo comunicare un sentimento preciso, che può essere

una dichiarazione d’amore, gelosia, tenerezza, amicizia.

una dichiarazione d’amore, gelosia, tenerezza, amicizia.

una dichiarazione d’amore, gelosia, tenerezza, amicizia.

una dichiarazione d’amore, gelosia, tenerezza, amicizia.

Anche i fi ori però hanno il loro galateo e, a seconda

Anche i fi ori però hanno il loro galateo e, a seconda

Anche i fi ori però hanno il loro galateo e, a seconda

Anche i fi ori però hanno il loro galateo e, a seconda

Anche i fi ori però hanno il loro galateo e, a seconda

Anche i fi ori però hanno il loro galateo e, a seconda

dell’occasione e della sua importanza, dobbiamo fare

dell’occasione e della sua importanza, dobbiamo fare

dell’occasione e della sua importanza, dobbiamo fare

dell’occasione e della sua importanza, dobbiamo fare

dell’occasione e della sua importanza, dobbiamo fare

dell’occasione e della sua importanza, dobbiamo fare

attenzione a ciò che regaliamo. Ad esempio, le orchidee

attenzione a ciò che regaliamo. Ad esempio, le orchidee

attenzione a ciò che regaliamo. Ad esempio, le orchidee

attenzione a ciò che regaliamo. Ad esempio, le orchidee

attenzione a ciò che regaliamo. Ad esempio, le orchidee

attenzione a ciò che regaliamo. Ad esempio, le orchidee

attenzione a ciò che regaliamo. Ad esempio, le orchidee

attenzione a ciò che regaliamo. Ad esempio, le orchidee

attenzione a ciò che regaliamo. Ad esempio, le orchidee

attenzione a ciò che regaliamo. Ad esempio, le orchidee

vanno scelte nel momento in cui i fi ori debbano essere

vanno scelte nel momento in cui i fi ori debbano essere

vanno scelte nel momento in cui i fi ori debbano essere

vanno scelte nel momento in cui i fi ori debbano essere

vanno scelte nel momento in cui i fi ori debbano essere

vanno scelte nel momento in cui i fi ori debbano essere

particolarmente importanti e se ne può regalare anche una

particolarmente importanti e se ne può regalare anche una

particolarmente importanti e se ne può regalare anche una

particolarmente importanti e se ne può regalare anche una

particolarmente importanti e se ne può regalare anche una

particolarmente importanti e se ne può regalare anche una

sola. Quando regaliamo dei fi ori è sempre consigliabile

sola. Quando regaliamo dei fi ori è sempre consigliabile

sola. Quando regaliamo dei fi ori è sempre consigliabile

sola. Quando regaliamo dei fi ori è sempre consigliabile

sola. Quando regaliamo dei fi ori è sempre consigliabile

sola. Quando regaliamo dei fi ori è sempre consigliabile

non optare per mazzi troppo grandi, questi risulterebbero

non optare per mazzi troppo grandi, questi risulterebbero

non optare per mazzi troppo grandi, questi risulterebbero

non optare per mazzi troppo grandi, questi risulterebbero

non optare per mazzi troppo grandi, questi risulterebbero

non optare per mazzi troppo grandi, questi risulterebbero

ingombranti e un po’ grossolani, meglio un bel bouquet. Se

ingombranti e un po’ grossolani, meglio un bel bouquet. Se

ingombranti e un po’ grossolani, meglio un bel bouquet. Se

ingombranti e un po’ grossolani, meglio un bel bouquet. Se

ingombranti e un po’ grossolani, meglio un bel bouquet. Se

ingombranti e un po’ grossolani, meglio un bel bouquet. Se

dovete fare un regalo ad un professionista, ad un professore,

dovete fare un regalo ad un professionista, ad un professore,

dovete fare un regalo ad un professionista, ad un professore,

dovete fare un regalo ad un professionista, ad un professore,

dovete fare un regalo ad un professionista, ad un professore,

dovete fare un regalo ad un professionista, ad un professore,

insomma ad una persona di un certo rilievo, preferite sempre

insomma ad una persona di un certo rilievo, preferite sempre

insomma ad una persona di un certo rilievo, preferite sempre

insomma ad una persona di un certo rilievo, preferite sempre

insomma ad una persona di un certo rilievo, preferite sempre

insomma ad una persona di un certo rilievo, preferite sempre

una pianta e non un mazzo di fi ori. Come abbiamo detto in

una pianta e non un mazzo di fi ori. Come abbiamo detto in

una pianta e non un mazzo di fi ori. Come abbiamo detto in

una pianta e non un mazzo di fi ori. Come abbiamo detto in

una pianta e non un mazzo di fi ori. Come abbiamo detto in

una pianta e non un mazzo di fi ori. Come abbiamo detto in

precedenza i colori dei fi ori hanno un valore ben preciso: il

precedenza i colori dei fi ori hanno un valore ben preciso: il

precedenza i colori dei fi ori hanno un valore ben preciso: il

precedenza i colori dei fi ori hanno un valore ben preciso: il

precedenza i colori dei fi ori hanno un valore ben preciso: il

precedenza i colori dei fi ori hanno un valore ben preciso: il

precedenza i colori dei fi ori hanno un valore ben preciso: il

precedenza i colori dei fi ori hanno un valore ben preciso: il

precedenza i colori dei fi ori hanno un valore ben preciso: il

precedenza i colori dei fi ori hanno un valore ben preciso: il

bianco è dedicato alle spose, cresime, battesimi,

bianco è dedicato alle spose, cresime, battesimi,

bianco è dedicato alle spose, cresime, battesimi,

bianco è dedicato alle spose, cresime, battesimi,

indecisi sulla loro scelta, ci chiediamo quali possano essere i più

indecisi sulla loro scelta, ci chiediamo quali possano essere i più

adatti per quella determinato e specifi co

adatti per quella determinato e specifi co

sappiano che ad ogni fi ore viene attribuito in signifi cato, dobbiamo

sappiano che ad ogni fi ore viene attribuito in signifi cato, dobbiamo

quindi fare attenzione a cosa regaliamo e in quale situazione,

quindi fare attenzione a cosa regaliamo e in quale situazione,

onde evitare di fare fi gure meschine. Si possono regalare fi ori

onde evitare di fare fi gure meschine. Si possono regalare fi ori

per manifestare un sentimento, per un augurio, per ricordare

per manifestare un sentimento, per un augurio, per ricordare

una ricorrenza o semplicemente per donare qualcosa di bello e

una ricorrenza o semplicemente per donare qualcosa di bello e

piacevole ad un amico, ad un genitore, ad un parente oppure alla

piacevole ad un amico, ad un genitore, ad un parente oppure alla

persona amata. Se regalerete dei fi ori, farete quasi sempre cosa

persona amata. Se regalerete dei fi ori, farete quasi sempre cosa

gradita a chi li riceverà; esiste però un piccolo Galateo che vi potrà

gradita a chi li riceverà; esiste però un piccolo Galateo che vi potrà

essere molto utile nella scelta da effettuare.

essere molto utile nella scelta da effettuare.

Ad esempio, se volete regalare dei fi ori ad una persona che non

Ad esempio, se volete regalare dei fi ori ad una persona che non

conoscete particolarmente, sarà il caso di far cadere la vostra

conoscete particolarmente, sarà il caso di far cadere la vostra

scelta su una pianta da balcone; se invece il destinatario fosse

scelta su una pianta da balcone; se invece il destinatario fosse

una sposa è consigliato un bellissimo mazzo di fi ori di pesco

una sposa è consigliato un bellissimo mazzo di fi ori di pesco

oppure un tronchetto della felicità, simbolo di buon augurio, di

oppure un tronchetto della felicità, simbolo di buon augurio, di

allegria e felicità. Per gli uomini, nel caso volessero fare un dono

allegria e felicità. Per gli uomini, nel caso volessero fare un dono

fl oreale alla propria amata, non ci sarebbe cosa più adatta di un

fl oreale alla propria amata, non ci sarebbe cosa più adatta di un

bellissimo mazzo di rose rosse; in questo caso sarebbe meglio

bellissimo mazzo di rose rosse; in questo caso sarebbe meglio

che il numero delle rose fosse dispari.

che il numero delle rose fosse dispari.

Il linguaggio dei fi ori era un modo di comunicare molto

Il linguaggio dei fi ori era un modo di comunicare molto

Il linguaggio dei fi ori era un modo di comunicare molto

Il linguaggio dei fi ori era un modo di comunicare molto

diffuso nell’800 ma ancora oggi, ad esempio, le rose rosse

diffuso nell’800 ma ancora oggi, ad esempio, le rose rosse

diffuso nell’800 ma ancora oggi, ad esempio, le rose rosse

diffuso nell’800 ma ancora oggi, ad esempio, le rose rosse

possa fare. Le occasioni in cui si possono regalare fi ori, bei

possa fare. Le occasioni in cui si possono regalare fi ori, bei

bouquet o composizioni fl oreali sono molte, ma a volte siamo

bouquet o composizioni fl oreali sono molte, ma a volte siamo

indecisi sulla loro scelta, ci chiediamo quali possano essere i più

indecisi sulla loro scelta, ci chiediamo quali possano essere i più

adatti per quella determinato e specifi co

adatti per quella determinato e specifi co

sappiano che ad ogni fi ore viene attribuito in signifi cato, dobbiamo

sappiano che ad ogni fi ore viene attribuito in signifi cato, dobbiamo

quindi fare attenzione a cosa regaliamo e in quale situazione,

quindi fare attenzione a cosa regaliamo e in quale situazione,

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Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino papa

Battesimo di Gesù

s. Ilario

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello

s. Antonio abate

s. Margherita d’Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d’Aquino

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

MER

GIO

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

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Quando regalare,come scegliere e abbinare i fiori:tutte le notizie più utili per essereappropriati in ogni occasione.

RETROSTAMPATO

Page 7: Calendari illustrati

E ra una fredda giornata d’inverno; bianchi fi occhi cadevano volteggiando dal cielo come

piume leggere e una regina sedeva ricamando accanto alla fi nestra aperta. bianca1.jpg

(56075 byte)Mentre così se ne stava, ricamando e guardando la neve, si punse un dito

con l’ago e tre gocce di sangue rosse come rubini caddero sul bianco manto nevoso. Tanta

era la bellezza di quelle tre stille rosso fi amma sul bianco immacolato che la regina pensò:

“Oh, se potessi avere una bambina dai capelli neri come l’ebano, dalle labbra rosse come il

sangue e dalla pelle bianca come la neve!” Poco dopo, diede alla luce una bambina a cui fu

dato il nome di Biancaneve. Ma dopo poco si ammalò gravemente e morì. Un anno dopo il

re si risposò. La sua seconda moglie era bella, ma anche gelosa e crudele , e non poteva tollerare neppure

il pensiero che esistesse al mondo qualcuna più bella di lei. Possedeva uno specchio magico,

ed ogni giorno chiedeva: queenmirror.gif “Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più

bella del reame?” e ogni giorno lo specchio rispondeva: “O mia regina, al mondo non c’è

nessuna che sia più bella di te” . Intanto però, Biancaneve cresceva e diventava sempre più

bella. L’invidia della regina cresceva di pari passo con la bellezza della fanciulla, tanto che la

costringeva a vestirsi di stracci e a fare la serva. La principessina affrontava ogni fatica senza

un lamento. bianca2.jpg (60664 byte) Anzi, sempre allegra e sorridente: Solo un desiderio era

solita confi dare, cantando, alle amiche colombe: incontrare presto l’uomo dei suoi sogni. Un

giorno, mentre si trovava accanto al pozzo, le bianche colombe le confi darono un segreto:

“ Questo” dissero tubando “è un pozzo incantato.

Esprimi un desiderio affacciandoti ad esso e se udrai l’eco il desiderio diverrà realtà.” Così

Biancaneve sussurrò: “Vorrei tanto trovare qualcuno che mi ami.” E non appena l’eco le

rispose, nell’acqua del pozzo apparve un bel principe su un cavallo nero. Il principe guardava

Biancaneve con tanta ammirazione che la fece arrossire e fuggire timidamente nella sua

stanza. La regina, di lontano aveva assistito a tutta la scena. Subito impallidì per l’invidia e corse a

rivolgersi a suo specchio magico: “Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del

reame?” e lo specchio le rispose: “Tu mia regina sei sempre bellissima, ma Biancaneve è

più bella di te!” La regina non poteva tollerare una rivale: e così convocò un guardiacaccia

suo fi do e gli disse: bianca3.jpg (37609 byte)”Porterai la principessa nella foresta, e la

la ucciderai. Mi porterai poi il suo cuore come segno del delitto”. Il guardiacaccia portò

Biancaneve nella foresta ma al momento giusto non ebbe il coraggio di ucciderla. Le intimò

di scappare nella foresta, e sulla strada del ritorno uccise un cerbiatto per portare il cuore

alla regina. Biancaneve corse a perdifi ato nella foresta, fi n quando non arrivò in una radura,

dove sorgeva una minuscola e graziosa casetta: entrò e capì che ci viveva qualcuno, e pensò

che abitassero sette bambini senza mamma. C’erano infatti sette piccole sedie impolverate,

sette piattini sporchi, sette camicine sporche e polvere e ragnatele dappertutto. Biancaneve

non stette a pensarci su: prese scopa e strofi naccio, e di buona lena ripulì ogni cosa. Poi salì

al piano superiore e vi trovò sette lettini di legno. Su ciascun letto era inciso un nome: Dotto,

Gongolo, Eolo, Cucciolo, Brontolo, Mammolo e Pisolo. “Che strani nomi!” pensò Biancaneve.

sevendwarfs.gif Poi, siccome era molto stanca , si addormentò sui lettini. Gli abitanti

della casa erano sette nanetti che lavoravano nella miniera di diamanti vicina. Rientrando

trovarono Biancaneve e decisero di ospitarla, raccomandandole di essere estremamente

prudente per via della regina cattiva. Per Biancaneve iniziò un periodo sereno, con nuovi

amici ed a contatto con la natura. snowwitch.gif Ma un brutto giorno la regina cattiva chiese

di nuovo allo specchio chi era la più bella del reame. E lo specchio magico le rispose : “Al

di là dei sette monti, al di là delle sette valli c’è la casa dei sette nani, in cui vive Biancaneve

che è ancora più bella di te”.

La regina decise di uccidere Biancaneve: prese una mela, una mela bellissima e la immerse in

un veleno magico. Poi si trasformò da mendicante, ed andò nella casa dei nani. Biancaneve

stava preparando una torta e impietosita le offrì una fetta. bianca4.jpg (34441 byte) In

cambio la strega travestita le diede la mela e Biancaneve diede un morso. Subito cadde a

terra addormentata, sembrava morta! La strega fuggì felice: l’unico antidoto era il primo

bacio d’amore, credeva che i nani vedendola morta l’avrebbero sepolta.

Ma i nani, disperati non vollero separarsi da Biancaneve e la misero in una bara di cristallo

nella foresta, per vegliarla in continuazione. snow16.jpg (38408 byte) Passò molto tempo.

Un bel giorno un principe su un cavallo nero sentì la gente del villaggio parlare di quella

meravigliosa fanciulla che giaceva addormentata nel bosco. Il suo suo cuore diede un

sobbalzo. Si trattava forse della bellissima fanciulla che aveva visto un giorno a palazzo

e che non era più riuscito a trovare? Subito cavalcò fi no alla radura nel bosco. snow15.

jpg (46693 byte) Quando la vide non ebbe dubbi: era proprio quella fanciulla che aveva

incantato il suo cuore, ed era morta! Mestamente, il principe sollevò il coperchio di cristallo

e si chinò per darle un bacio al suo amore perduto... Immediatamente Biancaneve aprì gli

occhi e sorrise: quel primo bacio d’amore aveva spezzato l’incantesimo. Così il sogno che

un giorno Biancaneve aveva confi dato al pozzo dei desideri divenne realtà. Il principe la fece

salire sul cavallo e partì con lei verso il suo palazzo tra le nuvole... dove vissero, per sempre,

felici e contenti!

Biancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette nani

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18/02/13 17:28

Biancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette nanira una fredda giornata d’inverno; bianchi fi occhi cadevano volteggiando dal cielo come

ra una fredda giornata d’inverno; bianchi fi occhi cadevano volteggiando dal cielo come

piume leggere e una regina sedeva ricamando accanto alla fi nestra aperta. bianca1.jpg

piume leggere e una regina sedeva ricamando accanto alla fi nestra aperta. bianca1.jpg

(56075 byte)Mentre così se ne stava, ricamando e guardando la neve, si punse un dito

(56075 byte)Mentre così se ne stava, ricamando e guardando la neve, si punse un dito

piume leggere e una regina sedeva ricamando accanto alla fi nestra aperta. bianca1.jpg

piume leggere e una regina sedeva ricamando accanto alla fi nestra aperta. bianca1.jpg

(56075 byte)Mentre così se ne stava, ricamando e guardando la neve, si punse un dito

(56075 byte)Mentre così se ne stava, ricamando e guardando la neve, si punse un dito

(56075 byte)Mentre così se ne stava, ricamando e guardando la neve, si punse un dito

piume leggere e una regina sedeva ricamando accanto alla fi nestra aperta. bianca1.jpg

(56075 byte)Mentre così se ne stava, ricamando e guardando la neve, si punse un dito

piume leggere e una regina sedeva ricamando accanto alla fi nestra aperta. bianca1.jpg

con l’ago e tre gocce di sangue rosse come rubini caddero sul bianco manto nevoso. Tanta

con l’ago e tre gocce di sangue rosse come rubini caddero sul bianco manto nevoso. Tanta

(56075 byte)Mentre così se ne stava, ricamando e guardando la neve, si punse un dito

(56075 byte)Mentre così se ne stava, ricamando e guardando la neve, si punse un dito

con l’ago e tre gocce di sangue rosse come rubini caddero sul bianco manto nevoso. Tanta

con l’ago e tre gocce di sangue rosse come rubini caddero sul bianco manto nevoso. Tanta

con l’ago e tre gocce di sangue rosse come rubini caddero sul bianco manto nevoso. Tanta

(56075 byte)Mentre così se ne stava, ricamando e guardando la neve, si punse un dito

con l’ago e tre gocce di sangue rosse come rubini caddero sul bianco manto nevoso. Tanta

(56075 byte)Mentre così se ne stava, ricamando e guardando la neve, si punse un dito

era la bellezza di quelle tre stille rosso fi amma sul bianco immacolato che la regina pensò:

era la bellezza di quelle tre stille rosso fi amma sul bianco immacolato che la regina pensò:

“Oh, se potessi avere una bambina dai capelli neri come l’ebano, dalle labbra rosse come il

“Oh, se potessi avere una bambina dai capelli neri come l’ebano, dalle labbra rosse come il

sangue e dalla pelle bianca come la neve!” Poco dopo, diede alla luce una bambina a cui fu

sangue e dalla pelle bianca come la neve!” Poco dopo, diede alla luce una bambina a cui fu

“Oh, se potessi avere una bambina dai capelli neri come l’ebano, dalle labbra rosse come il

“Oh, se potessi avere una bambina dai capelli neri come l’ebano, dalle labbra rosse come il

sangue e dalla pelle bianca come la neve!” Poco dopo, diede alla luce una bambina a cui fu

sangue e dalla pelle bianca come la neve!” Poco dopo, diede alla luce una bambina a cui fu

sangue e dalla pelle bianca come la neve!” Poco dopo, diede alla luce una bambina a cui fu

“Oh, se potessi avere una bambina dai capelli neri come l’ebano, dalle labbra rosse come il

sangue e dalla pelle bianca come la neve!” Poco dopo, diede alla luce una bambina a cui fu

“Oh, se potessi avere una bambina dai capelli neri come l’ebano, dalle labbra rosse come il

dato il nome di Biancaneve. Ma dopo poco si ammalò gravemente e morì. Un anno dopo il

dato il nome di Biancaneve. Ma dopo poco si ammalò gravemente e morì. Un anno dopo il

sangue e dalla pelle bianca come la neve!” Poco dopo, diede alla luce una bambina a cui fu

sangue e dalla pelle bianca come la neve!” Poco dopo, diede alla luce una bambina a cui fu

dato il nome di Biancaneve. Ma dopo poco si ammalò gravemente e morì. Un anno dopo il

dato il nome di Biancaneve. Ma dopo poco si ammalò gravemente e morì. Un anno dopo il

dato il nome di Biancaneve. Ma dopo poco si ammalò gravemente e morì. Un anno dopo il

sangue e dalla pelle bianca come la neve!” Poco dopo, diede alla luce una bambina a cui fu

dato il nome di Biancaneve. Ma dopo poco si ammalò gravemente e morì. Un anno dopo il

sangue e dalla pelle bianca come la neve!” Poco dopo, diede alla luce una bambina a cui fu

re si risposò.

re si risposò. La sua seconda moglie era bella, ma anche gelosa e crudele , e non poteva tollerare neppure

La sua seconda moglie era bella, ma anche gelosa e crudele , e non poteva tollerare neppure

il pensiero che esistesse al mondo qualcuna più bella di lei. Possedeva uno specchio magico,

il pensiero che esistesse al mondo qualcuna più bella di lei. Possedeva uno specchio magico,

La sua seconda moglie era bella, ma anche gelosa e crudele , e non poteva tollerare neppure

La sua seconda moglie era bella, ma anche gelosa e crudele , e non poteva tollerare neppure

il pensiero che esistesse al mondo qualcuna più bella di lei. Possedeva uno specchio magico,

il pensiero che esistesse al mondo qualcuna più bella di lei. Possedeva uno specchio magico,

il pensiero che esistesse al mondo qualcuna più bella di lei. Possedeva uno specchio magico,

La sua seconda moglie era bella, ma anche gelosa e crudele , e non poteva tollerare neppure

il pensiero che esistesse al mondo qualcuna più bella di lei. Possedeva uno specchio magico,

La sua seconda moglie era bella, ma anche gelosa e crudele , e non poteva tollerare neppure

ed ogni giorno chiedeva: queenmirror.gif “Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più

ed ogni giorno chiedeva: queenmirror.gif “Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più

il pensiero che esistesse al mondo qualcuna più bella di lei. Possedeva uno specchio magico,

il pensiero che esistesse al mondo qualcuna più bella di lei. Possedeva uno specchio magico,

ed ogni giorno chiedeva: queenmirror.gif “Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più

ed ogni giorno chiedeva: queenmirror.gif “Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più

ed ogni giorno chiedeva: queenmirror.gif “Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più

il pensiero che esistesse al mondo qualcuna più bella di lei. Possedeva uno specchio magico,

ed ogni giorno chiedeva: queenmirror.gif “Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più

il pensiero che esistesse al mondo qualcuna più bella di lei. Possedeva uno specchio magico,

bella del reame?” e ogni giorno lo specchio rispondeva: “O mia regina, al mondo non c’è

bella del reame?” e ogni giorno lo specchio rispondeva: “O mia regina, al mondo non c’è

ed ogni giorno chiedeva: queenmirror.gif “Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più

ed ogni giorno chiedeva: queenmirror.gif “Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più

bella del reame?” e ogni giorno lo specchio rispondeva: “O mia regina, al mondo non c’è

bella del reame?” e ogni giorno lo specchio rispondeva: “O mia regina, al mondo non c’è

bella del reame?” e ogni giorno lo specchio rispondeva: “O mia regina, al mondo non c’è

ed ogni giorno chiedeva: queenmirror.gif “Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più

bella del reame?” e ogni giorno lo specchio rispondeva: “O mia regina, al mondo non c’è

ed ogni giorno chiedeva: queenmirror.gif “Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più

nessuna che sia più bella di te” . Intanto però, Biancaneve cresceva e diventava sempre più

nessuna che sia più bella di te” . Intanto però, Biancaneve cresceva e diventava sempre più

bella. L’invidia della regina cresceva di pari passo con la bellezza della fanciulla, tanto che la

bella. L’invidia della regina cresceva di pari passo con la bellezza della fanciulla, tanto che la

nessuna che sia più bella di te” . Intanto però, Biancaneve cresceva e diventava sempre più

nessuna che sia più bella di te” . Intanto però, Biancaneve cresceva e diventava sempre più

bella. L’invidia della regina cresceva di pari passo con la bellezza della fanciulla, tanto che la

bella. L’invidia della regina cresceva di pari passo con la bellezza della fanciulla, tanto che la

bella. L’invidia della regina cresceva di pari passo con la bellezza della fanciulla, tanto che la

nessuna che sia più bella di te” . Intanto però, Biancaneve cresceva e diventava sempre più

bella. L’invidia della regina cresceva di pari passo con la bellezza della fanciulla, tanto che la

nessuna che sia più bella di te” . Intanto però, Biancaneve cresceva e diventava sempre più

costringeva a vestirsi di stracci e a fare la serva. La principessina affrontava ogni fatica senza

costringeva a vestirsi di stracci e a fare la serva. La principessina affrontava ogni fatica senza

bella. L’invidia della regina cresceva di pari passo con la bellezza della fanciulla, tanto che la

bella. L’invidia della regina cresceva di pari passo con la bellezza della fanciulla, tanto che la

costringeva a vestirsi di stracci e a fare la serva. La principessina affrontava ogni fatica senza

costringeva a vestirsi di stracci e a fare la serva. La principessina affrontava ogni fatica senza

costringeva a vestirsi di stracci e a fare la serva. La principessina affrontava ogni fatica senza

bella. L’invidia della regina cresceva di pari passo con la bellezza della fanciulla, tanto che la

costringeva a vestirsi di stracci e a fare la serva. La principessina affrontava ogni fatica senza

bella. L’invidia della regina cresceva di pari passo con la bellezza della fanciulla, tanto che la

un lamento. bianca2.jpg (60664 byte) Anzi, sempre allegra e sorridente: Solo un desiderio era

un lamento. bianca2.jpg (60664 byte) Anzi, sempre allegra e sorridente: Solo un desiderio era

solita confi dare, cantando, alle amiche colombe: incontrare presto l’uomo dei suoi sogni. Un

solita confi dare, cantando, alle amiche colombe: incontrare presto l’uomo dei suoi sogni. Un

un lamento. bianca2.jpg (60664 byte) Anzi, sempre allegra e sorridente: Solo un desiderio era

un lamento. bianca2.jpg (60664 byte) Anzi, sempre allegra e sorridente: Solo un desiderio era

solita confi dare, cantando, alle amiche colombe: incontrare presto l’uomo dei suoi sogni. Un

solita confi dare, cantando, alle amiche colombe: incontrare presto l’uomo dei suoi sogni. Un

solita confi dare, cantando, alle amiche colombe: incontrare presto l’uomo dei suoi sogni. Un

un lamento. bianca2.jpg (60664 byte) Anzi, sempre allegra e sorridente: Solo un desiderio era

solita confi dare, cantando, alle amiche colombe: incontrare presto l’uomo dei suoi sogni. Un

un lamento. bianca2.jpg (60664 byte) Anzi, sempre allegra e sorridente: Solo un desiderio era

giorno, mentre si trovava accanto al pozzo, le bianche colombe le confi darono un segreto:

giorno, mentre si trovava accanto al pozzo, le bianche colombe le confi darono un segreto:

solita confi dare, cantando, alle amiche colombe: incontrare presto l’uomo dei suoi sogni. Un

solita confi dare, cantando, alle amiche colombe: incontrare presto l’uomo dei suoi sogni. Un

giorno, mentre si trovava accanto al pozzo, le bianche colombe le confi darono un segreto:

giorno, mentre si trovava accanto al pozzo, le bianche colombe le confi darono un segreto:

giorno, mentre si trovava accanto al pozzo, le bianche colombe le confi darono un segreto:

solita confi dare, cantando, alle amiche colombe: incontrare presto l’uomo dei suoi sogni. Un

giorno, mentre si trovava accanto al pozzo, le bianche colombe le confi darono un segreto:

solita confi dare, cantando, alle amiche colombe: incontrare presto l’uomo dei suoi sogni. Un

“ Questo” dissero tubando “è un pozzo incantato.

“ Questo” dissero tubando “è un pozzo incantato.

giorno, mentre si trovava accanto al pozzo, le bianche colombe le confi darono un segreto:

giorno, mentre si trovava accanto al pozzo, le bianche colombe le confi darono un segreto:

“ Questo” dissero tubando “è un pozzo incantato.

“ Questo” dissero tubando “è un pozzo incantato.

“ Questo” dissero tubando “è un pozzo incantato.

giorno, mentre si trovava accanto al pozzo, le bianche colombe le confi darono un segreto:

“ Questo” dissero tubando “è un pozzo incantato.

giorno, mentre si trovava accanto al pozzo, le bianche colombe le confi darono un segreto:

Esprimi un desiderio affacciandoti ad esso e se udrai l’eco il desiderio diverrà realtà.” Così

Esprimi un desiderio affacciandoti ad esso e se udrai l’eco il desiderio diverrà realtà.” Così

“ Questo” dissero tubando “è un pozzo incantato.

“ Questo” dissero tubando “è un pozzo incantato.

Esprimi un desiderio affacciandoti ad esso e se udrai l’eco il desiderio diverrà realtà.” Così

Esprimi un desiderio affacciandoti ad esso e se udrai l’eco il desiderio diverrà realtà.” Così

Esprimi un desiderio affacciandoti ad esso e se udrai l’eco il desiderio diverrà realtà.” Così

“ Questo” dissero tubando “è un pozzo incantato.

Esprimi un desiderio affacciandoti ad esso e se udrai l’eco il desiderio diverrà realtà.” Così

“ Questo” dissero tubando “è un pozzo incantato.

Biancaneve sussurrò: “Vorrei tanto trovare qualcuno che mi ami.” E non appena l’eco le

Biancaneve sussurrò: “Vorrei tanto trovare qualcuno che mi ami.” E non appena l’eco le

rispose, nell’acqua del pozzo apparve un bel principe su un cavallo nero. Il principe guardava

rispose, nell’acqua del pozzo apparve un bel principe su un cavallo nero. Il principe guardava

Biancaneve con tanta ammirazione che la fece arrossire e fuggire timidamente nella sua

Biancaneve con tanta ammirazione che la fece arrossire e fuggire timidamente nella sua

rispose, nell’acqua del pozzo apparve un bel principe su un cavallo nero. Il principe guardava

rispose, nell’acqua del pozzo apparve un bel principe su un cavallo nero. Il principe guardava

Biancaneve con tanta ammirazione che la fece arrossire e fuggire timidamente nella sua

Biancaneve con tanta ammirazione che la fece arrossire e fuggire timidamente nella sua

Biancaneve con tanta ammirazione che la fece arrossire e fuggire timidamente nella sua

rispose, nell’acqua del pozzo apparve un bel principe su un cavallo nero. Il principe guardava

Biancaneve con tanta ammirazione che la fece arrossire e fuggire timidamente nella sua

rispose, nell’acqua del pozzo apparve un bel principe su un cavallo nero. Il principe guardava

stanza. stanza. La regina, di lontano aveva assistito a tutta la scena. Subito impallidì per l’invidia e corse a

La regina, di lontano aveva assistito a tutta la scena. Subito impallidì per l’invidia e corse a

rivolgersi a suo specchio magico: “Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del

rivolgersi a suo specchio magico: “Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del

La regina, di lontano aveva assistito a tutta la scena. Subito impallidì per l’invidia e corse a

La regina, di lontano aveva assistito a tutta la scena. Subito impallidì per l’invidia e corse a

rivolgersi a suo specchio magico: “Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del

rivolgersi a suo specchio magico: “Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del

rivolgersi a suo specchio magico: “Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del

La regina, di lontano aveva assistito a tutta la scena. Subito impallidì per l’invidia e corse a

rivolgersi a suo specchio magico: “Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del

La regina, di lontano aveva assistito a tutta la scena. Subito impallidì per l’invidia e corse a

reame?” e lo specchio le rispose: “Tu mia regina sei sempre bellissima, ma Biancaneve è

reame?” e lo specchio le rispose: “Tu mia regina sei sempre bellissima, ma Biancaneve è

più bella di te!” La regina non poteva tollerare una rivale: e così convocò un guardiacaccia

più bella di te!” La regina non poteva tollerare una rivale: e così convocò un guardiacaccia

suo fi do e gli disse: bianca3.jpg (37609 byte)”Porterai la principessa nella foresta, e la

suo fi do e gli disse: bianca3.jpg (37609 byte)”Porterai la principessa nella foresta, e la

più bella di te!” La regina non poteva tollerare una rivale: e così convocò un guardiacaccia

più bella di te!” La regina non poteva tollerare una rivale: e così convocò un guardiacaccia

suo fi do e gli disse: bianca3.jpg (37609 byte)”Porterai la principessa nella foresta, e la

suo fi do e gli disse: bianca3.jpg (37609 byte)”Porterai la principessa nella foresta, e la

suo fi do e gli disse: bianca3.jpg (37609 byte)”Porterai la principessa nella foresta, e la

più bella di te!” La regina non poteva tollerare una rivale: e così convocò un guardiacaccia

suo fi do e gli disse: bianca3.jpg (37609 byte)”Porterai la principessa nella foresta, e la

più bella di te!” La regina non poteva tollerare una rivale: e così convocò un guardiacaccia

la ucciderai. Mi porterai poi il suo cuore come segno del delitto”. Il guardiacaccia portò

la ucciderai. Mi porterai poi il suo cuore come segno del delitto”. Il guardiacaccia portò

suo fi do e gli disse: bianca3.jpg (37609 byte)”Porterai la principessa nella foresta, e la

suo fi do e gli disse: bianca3.jpg (37609 byte)”Porterai la principessa nella foresta, e la

la ucciderai. Mi porterai poi il suo cuore come segno del delitto”. Il guardiacaccia portò

la ucciderai. Mi porterai poi il suo cuore come segno del delitto”. Il guardiacaccia portò

la ucciderai. Mi porterai poi il suo cuore come segno del delitto”. Il guardiacaccia portò

suo fi do e gli disse: bianca3.jpg (37609 byte)”Porterai la principessa nella foresta, e la

la ucciderai. Mi porterai poi il suo cuore come segno del delitto”. Il guardiacaccia portò

suo fi do e gli disse: bianca3.jpg (37609 byte)”Porterai la principessa nella foresta, e la

Biancaneve nella foresta ma al momento giusto non ebbe il coraggio di ucciderla. Le intimò

Biancaneve nella foresta ma al momento giusto non ebbe il coraggio di ucciderla. Le intimò

la ucciderai. Mi porterai poi il suo cuore come segno del delitto”. Il guardiacaccia portò

la ucciderai. Mi porterai poi il suo cuore come segno del delitto”. Il guardiacaccia portò

Biancaneve nella foresta ma al momento giusto non ebbe il coraggio di ucciderla. Le intimò

Biancaneve nella foresta ma al momento giusto non ebbe il coraggio di ucciderla. Le intimò

Biancaneve nella foresta ma al momento giusto non ebbe il coraggio di ucciderla. Le intimò

la ucciderai. Mi porterai poi il suo cuore come segno del delitto”. Il guardiacaccia portò

Biancaneve nella foresta ma al momento giusto non ebbe il coraggio di ucciderla. Le intimò

la ucciderai. Mi porterai poi il suo cuore come segno del delitto”. Il guardiacaccia portò

di scappare nella foresta, e sulla strada del ritorno uccise un cerbiatto per portare il cuore

di scappare nella foresta, e sulla strada del ritorno uccise un cerbiatto per portare il cuore

alla regina. Biancaneve corse a perdifi ato nella foresta, fi n quando non arrivò in una radura,

alla regina. Biancaneve corse a perdifi ato nella foresta, fi n quando non arrivò in una radura,

di scappare nella foresta, e sulla strada del ritorno uccise un cerbiatto per portare il cuore

di scappare nella foresta, e sulla strada del ritorno uccise un cerbiatto per portare il cuore

alla regina. Biancaneve corse a perdifi ato nella foresta, fi n quando non arrivò in una radura,

alla regina. Biancaneve corse a perdifi ato nella foresta, fi n quando non arrivò in una radura,

alla regina. Biancaneve corse a perdifi ato nella foresta, fi n quando non arrivò in una radura,

di scappare nella foresta, e sulla strada del ritorno uccise un cerbiatto per portare il cuore

alla regina. Biancaneve corse a perdifi ato nella foresta, fi n quando non arrivò in una radura,

di scappare nella foresta, e sulla strada del ritorno uccise un cerbiatto per portare il cuore

dove sorgeva una minuscola e graziosa casetta: entrò e capì che ci viveva qualcuno, e pensò

dove sorgeva una minuscola e graziosa casetta: entrò e capì che ci viveva qualcuno, e pensò

che abitassero sette bambini senza mamma. C’erano infatti sette piccole sedie impolverate,

che abitassero sette bambini senza mamma. C’erano infatti sette piccole sedie impolverate,

dove sorgeva una minuscola e graziosa casetta: entrò e capì che ci viveva qualcuno, e pensò

dove sorgeva una minuscola e graziosa casetta: entrò e capì che ci viveva qualcuno, e pensò

che abitassero sette bambini senza mamma. C’erano infatti sette piccole sedie impolverate,

che abitassero sette bambini senza mamma. C’erano infatti sette piccole sedie impolverate,

che abitassero sette bambini senza mamma. C’erano infatti sette piccole sedie impolverate,

dove sorgeva una minuscola e graziosa casetta: entrò e capì che ci viveva qualcuno, e pensò

che abitassero sette bambini senza mamma. C’erano infatti sette piccole sedie impolverate,

dove sorgeva una minuscola e graziosa casetta: entrò e capì che ci viveva qualcuno, e pensò

sette piattini sporchi, sette camicine sporche e polvere e ragnatele dappertutto. Biancaneve

sette piattini sporchi, sette camicine sporche e polvere e ragnatele dappertutto. Biancaneve

non stette a pensarci su: prese scopa e strofi naccio, e di buona lena ripulì ogni cosa. Poi salì

non stette a pensarci su: prese scopa e strofi naccio, e di buona lena ripulì ogni cosa. Poi salì

sette piattini sporchi, sette camicine sporche e polvere e ragnatele dappertutto. Biancaneve

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non stette a pensarci su: prese scopa e strofi naccio, e di buona lena ripulì ogni cosa. Poi salì

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sette piattini sporchi, sette camicine sporche e polvere e ragnatele dappertutto. Biancaneve

non stette a pensarci su: prese scopa e strofi naccio, e di buona lena ripulì ogni cosa. Poi salì

sette piattini sporchi, sette camicine sporche e polvere e ragnatele dappertutto. Biancaneve

al piano superiore e vi trovò sette lettini di legno. Su ciascun letto era inciso un nome: Dotto,

al piano superiore e vi trovò sette lettini di legno. Su ciascun letto era inciso un nome: Dotto,

non stette a pensarci su: prese scopa e strofi naccio, e di buona lena ripulì ogni cosa. Poi salì

non stette a pensarci su: prese scopa e strofi naccio, e di buona lena ripulì ogni cosa. Poi salì

al piano superiore e vi trovò sette lettini di legno. Su ciascun letto era inciso un nome: Dotto,

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non stette a pensarci su: prese scopa e strofi naccio, e di buona lena ripulì ogni cosa. Poi salì

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non stette a pensarci su: prese scopa e strofi naccio, e di buona lena ripulì ogni cosa. Poi salì

Gongolo, Eolo, Cucciolo, Brontolo, Mammolo e Pisolo. “Che strani nomi!” pensò Biancaneve.

Gongolo, Eolo, Cucciolo, Brontolo, Mammolo e Pisolo. “Che strani nomi!” pensò Biancaneve.

al piano superiore e vi trovò sette lettini di legno. Su ciascun letto era inciso un nome: Dotto,

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Gongolo, Eolo, Cucciolo, Brontolo, Mammolo e Pisolo. “Che strani nomi!” pensò Biancaneve.

Gongolo, Eolo, Cucciolo, Brontolo, Mammolo e Pisolo. “Che strani nomi!” pensò Biancaneve.

Gongolo, Eolo, Cucciolo, Brontolo, Mammolo e Pisolo. “Che strani nomi!” pensò Biancaneve.

al piano superiore e vi trovò sette lettini di legno. Su ciascun letto era inciso un nome: Dotto,

Gongolo, Eolo, Cucciolo, Brontolo, Mammolo e Pisolo. “Che strani nomi!” pensò Biancaneve.

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sevendwarfs.gif Poi, siccome era molto stanca , si addormentò sui lettini. Gli abitanti

sevendwarfs.gif Poi, siccome era molto stanca , si addormentò sui lettini. Gli abitanti

Gongolo, Eolo, Cucciolo, Brontolo, Mammolo e Pisolo. “Che strani nomi!” pensò Biancaneve.

Gongolo, Eolo, Cucciolo, Brontolo, Mammolo e Pisolo. “Che strani nomi!” pensò Biancaneve.

sevendwarfs.gif Poi, siccome era molto stanca , si addormentò sui lettini. Gli abitanti

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Gongolo, Eolo, Cucciolo, Brontolo, Mammolo e Pisolo. “Che strani nomi!” pensò Biancaneve.

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Gongolo, Eolo, Cucciolo, Brontolo, Mammolo e Pisolo. “Che strani nomi!” pensò Biancaneve.

della casa erano sette nanetti che lavoravano nella miniera di diamanti vicina. Rientrando

della casa erano sette nanetti che lavoravano nella miniera di diamanti vicina. Rientrando

trovarono Biancaneve e decisero di ospitarla, raccomandandole di essere estremamente

trovarono Biancaneve e decisero di ospitarla, raccomandandole di essere estremamente

prudente per via della regina cattiva. Per Biancaneve iniziò un periodo sereno, con nuovi

prudente per via della regina cattiva. Per Biancaneve iniziò un periodo sereno, con nuovi

amici ed a contatto con la natura. snowwitch.gif Ma un brutto giorno la regina cattiva chiese

amici ed a contatto con la natura. snowwitch.gif Ma un brutto giorno la regina cattiva chiese

prudente per via della regina cattiva. Per Biancaneve iniziò un periodo sereno, con nuovi

prudente per via della regina cattiva. Per Biancaneve iniziò un periodo sereno, con nuovi

amici ed a contatto con la natura. snowwitch.gif Ma un brutto giorno la regina cattiva chiese

amici ed a contatto con la natura. snowwitch.gif Ma un brutto giorno la regina cattiva chiese

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prudente per via della regina cattiva. Per Biancaneve iniziò un periodo sereno, con nuovi

amici ed a contatto con la natura. snowwitch.gif Ma un brutto giorno la regina cattiva chiese

prudente per via della regina cattiva. Per Biancaneve iniziò un periodo sereno, con nuovi

di nuovo allo specchio chi era la più bella del reame. E lo specchio magico le rispose : “Al

di nuovo allo specchio chi era la più bella del reame. E lo specchio magico le rispose : “Al

di là dei sette monti, al di là delle sette valli c’è la casa dei sette nani, in cui vive Biancaneve

di là dei sette monti, al di là delle sette valli c’è la casa dei sette nani, in cui vive Biancaneve

che è ancora più bella di te”.

che è ancora più bella di te”.

La regina decise di uccidere Biancaneve: prese una mela, una mela bellissima e la immerse in

La regina decise di uccidere Biancaneve: prese una mela, una mela bellissima e la immerse in

un veleno magico. Poi si trasformò da mendicante, ed andò nella casa dei nani. Biancaneve

un veleno magico. Poi si trasformò da mendicante, ed andò nella casa dei nani. Biancaneve

La regina decise di uccidere Biancaneve: prese una mela, una mela bellissima e la immerse in

La regina decise di uccidere Biancaneve: prese una mela, una mela bellissima e la immerse in

un veleno magico. Poi si trasformò da mendicante, ed andò nella casa dei nani. Biancaneve

un veleno magico. Poi si trasformò da mendicante, ed andò nella casa dei nani. Biancaneve

un veleno magico. Poi si trasformò da mendicante, ed andò nella casa dei nani. Biancaneve

La regina decise di uccidere Biancaneve: prese una mela, una mela bellissima e la immerse in

un veleno magico. Poi si trasformò da mendicante, ed andò nella casa dei nani. Biancaneve

La regina decise di uccidere Biancaneve: prese una mela, una mela bellissima e la immerse in

stava preparando una torta e impietosita le offrì una fetta. bianca4.jpg (34441 byte) In

stava preparando una torta e impietosita le offrì una fetta. bianca4.jpg (34441 byte) In

cambio la strega travestita le diede la mela e Biancaneve diede un morso. Subito cadde a

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stava preparando una torta e impietosita le offrì una fetta. bianca4.jpg (34441 byte) In

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cambio la strega travestita le diede la mela e Biancaneve diede un morso. Subito cadde a

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stava preparando una torta e impietosita le offrì una fetta. bianca4.jpg (34441 byte) In

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terra addormentata, sembrava morta! La strega fuggì felice: l’unico antidoto era il primo

terra addormentata, sembrava morta! La strega fuggì felice: l’unico antidoto era il primo

bacio d’amore, credeva che i nani vedendola morta l’avrebbero sepolta.

bacio d’amore, credeva che i nani vedendola morta l’avrebbero sepolta.

terra addormentata, sembrava morta! La strega fuggì felice: l’unico antidoto era il primo

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bacio d’amore, credeva che i nani vedendola morta l’avrebbero sepolta.

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terra addormentata, sembrava morta! La strega fuggì felice: l’unico antidoto era il primo

bacio d’amore, credeva che i nani vedendola morta l’avrebbero sepolta.

terra addormentata, sembrava morta! La strega fuggì felice: l’unico antidoto era il primo

Ma i nani, disperati non vollero separarsi da Biancaneve e la misero in una bara di cristallo

Ma i nani, disperati non vollero separarsi da Biancaneve e la misero in una bara di cristallo

nella foresta, per vegliarla in continuazione. snow16.jpg (38408 byte) Passò molto tempo.

nella foresta, per vegliarla in continuazione. snow16.jpg (38408 byte) Passò molto tempo.

Ma i nani, disperati non vollero separarsi da Biancaneve e la misero in una bara di cristallo

Ma i nani, disperati non vollero separarsi da Biancaneve e la misero in una bara di cristallo

nella foresta, per vegliarla in continuazione. snow16.jpg (38408 byte) Passò molto tempo.

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Ma i nani, disperati non vollero separarsi da Biancaneve e la misero in una bara di cristallo

nella foresta, per vegliarla in continuazione. snow16.jpg (38408 byte) Passò molto tempo.

Ma i nani, disperati non vollero separarsi da Biancaneve e la misero in una bara di cristallo

Un bel giorno un principe su un cavallo nero sentì la gente del villaggio parlare di quella

Un bel giorno un principe su un cavallo nero sentì la gente del villaggio parlare di quella

meravigliosa fanciulla che giaceva addormentata nel bosco. Il suo suo cuore diede un

meravigliosa fanciulla che giaceva addormentata nel bosco. Il suo suo cuore diede un

Un bel giorno un principe su un cavallo nero sentì la gente del villaggio parlare di quella

Un bel giorno un principe su un cavallo nero sentì la gente del villaggio parlare di quella

meravigliosa fanciulla che giaceva addormentata nel bosco. Il suo suo cuore diede un

meravigliosa fanciulla che giaceva addormentata nel bosco. Il suo suo cuore diede un

meravigliosa fanciulla che giaceva addormentata nel bosco. Il suo suo cuore diede un

Un bel giorno un principe su un cavallo nero sentì la gente del villaggio parlare di quella

meravigliosa fanciulla che giaceva addormentata nel bosco. Il suo suo cuore diede un

Un bel giorno un principe su un cavallo nero sentì la gente del villaggio parlare di quella

sobbalzo. Si trattava forse della bellissima fanciulla che aveva visto un giorno a palazzo

sobbalzo. Si trattava forse della bellissima fanciulla che aveva visto un giorno a palazzo

e che non era più riuscito a trovare? Subito cavalcò fi no alla radura nel bosco. snow15.

e che non era più riuscito a trovare? Subito cavalcò fi no alla radura nel bosco. snow15.

sobbalzo. Si trattava forse della bellissima fanciulla che aveva visto un giorno a palazzo

sobbalzo. Si trattava forse della bellissima fanciulla che aveva visto un giorno a palazzo

e che non era più riuscito a trovare? Subito cavalcò fi no alla radura nel bosco. snow15.

e che non era più riuscito a trovare? Subito cavalcò fi no alla radura nel bosco. snow15.

e che non era più riuscito a trovare? Subito cavalcò fi no alla radura nel bosco. snow15.

sobbalzo. Si trattava forse della bellissima fanciulla che aveva visto un giorno a palazzo

e che non era più riuscito a trovare? Subito cavalcò fi no alla radura nel bosco. snow15.

sobbalzo. Si trattava forse della bellissima fanciulla che aveva visto un giorno a palazzo

jpg (46693 byte) Quando la vide non ebbe dubbi: era proprio quella fanciulla che aveva

jpg (46693 byte) Quando la vide non ebbe dubbi: era proprio quella fanciulla che aveva

e che non era più riuscito a trovare? Subito cavalcò fi no alla radura nel bosco. snow15.

e che non era più riuscito a trovare? Subito cavalcò fi no alla radura nel bosco. snow15.

jpg (46693 byte) Quando la vide non ebbe dubbi: era proprio quella fanciulla che aveva

jpg (46693 byte) Quando la vide non ebbe dubbi: era proprio quella fanciulla che aveva

jpg (46693 byte) Quando la vide non ebbe dubbi: era proprio quella fanciulla che aveva

e che non era più riuscito a trovare? Subito cavalcò fi no alla radura nel bosco. snow15.

jpg (46693 byte) Quando la vide non ebbe dubbi: era proprio quella fanciulla che aveva

e che non era più riuscito a trovare? Subito cavalcò fi no alla radura nel bosco. snow15.

incantato il suo cuore, ed era morta! Mestamente, il principe sollevò il coperchio di cristallo

incantato il suo cuore, ed era morta! Mestamente, il principe sollevò il coperchio di cristallo

e si chinò per darle un bacio al suo amore perduto... Immediatamente Biancaneve aprì gli

e si chinò per darle un bacio al suo amore perduto... Immediatamente Biancaneve aprì gli

incantato il suo cuore, ed era morta! Mestamente, il principe sollevò il coperchio di cristallo

incantato il suo cuore, ed era morta! Mestamente, il principe sollevò il coperchio di cristallo

e si chinò per darle un bacio al suo amore perduto... Immediatamente Biancaneve aprì gli

e si chinò per darle un bacio al suo amore perduto... Immediatamente Biancaneve aprì gli

e si chinò per darle un bacio al suo amore perduto... Immediatamente Biancaneve aprì gli

incantato il suo cuore, ed era morta! Mestamente, il principe sollevò il coperchio di cristallo

e si chinò per darle un bacio al suo amore perduto... Immediatamente Biancaneve aprì gli

incantato il suo cuore, ed era morta! Mestamente, il principe sollevò il coperchio di cristallo

occhi e sorrise: quel primo bacio d’amore aveva spezzato l’incantesimo. Così il sogno che

occhi e sorrise: quel primo bacio d’amore aveva spezzato l’incantesimo. Così il sogno che

un giorno Biancaneve aveva confi dato al pozzo dei desideri divenne realtà. Il principe la fece

un giorno Biancaneve aveva confi dato al pozzo dei desideri divenne realtà. Il principe la fece

occhi e sorrise: quel primo bacio d’amore aveva spezzato l’incantesimo. Così il sogno che

occhi e sorrise: quel primo bacio d’amore aveva spezzato l’incantesimo. Così il sogno che

un giorno Biancaneve aveva confi dato al pozzo dei desideri divenne realtà. Il principe la fece

un giorno Biancaneve aveva confi dato al pozzo dei desideri divenne realtà. Il principe la fece

un giorno Biancaneve aveva confi dato al pozzo dei desideri divenne realtà. Il principe la fece

occhi e sorrise: quel primo bacio d’amore aveva spezzato l’incantesimo. Così il sogno che

un giorno Biancaneve aveva confi dato al pozzo dei desideri divenne realtà. Il principe la fece

occhi e sorrise: quel primo bacio d’amore aveva spezzato l’incantesimo. Così il sogno che

salire sul cavallo e partì con lei verso il suo palazzo tra le nuvole... dove vissero, per sempre,

salire sul cavallo e partì con lei verso il suo palazzo tra le nuvole... dove vissero, per sempre,

felici e contenti!

felici e contenti!

salire sul cavallo e partì con lei verso il suo palazzo tra le nuvole... dove vissero, per sempre,

salire sul cavallo e partì con lei verso il suo palazzo tra le nuvole... dove vissero, per sempre,

felici e contenti!

felici e contenti!

felici e contenti!

salire sul cavallo e partì con lei verso il suo palazzo tra le nuvole... dove vissero, per sempre,

felici e contenti!

salire sul cavallo e partì con lei verso il suo palazzo tra le nuvole... dove vissero, per sempre,

EE ra una fredda giornata d’inverno; bianchi fi occhi cadevano volteggiando dal cielo come

ra una fredda giornata d’inverno; bianchi fi occhi cadevano volteggiando dal cielo come

piume leggere e una regina sedeva ricamando accanto alla fi nestra aperta. bianca1.jpg

piume leggere e una regina sedeva ricamando accanto alla fi nestra aperta. bianca1.jpg

(56075 byte)Mentre così se ne stava, ricamando e guardando la neve, si punse un dito

(56075 byte)Mentre così se ne stava, ricamando e guardando la neve, si punse un dito

piume leggere e una regina sedeva ricamando accanto alla fi nestra aperta. bianca1.jpg

piume leggere e una regina sedeva ricamando accanto alla fi nestra aperta. bianca1.jpg

(56075 byte)Mentre così se ne stava, ricamando e guardando la neve, si punse un dito

(56075 byte)Mentre così se ne stava, ricamando e guardando la neve, si punse un dito

(56075 byte)Mentre così se ne stava, ricamando e guardando la neve, si punse un dito

piume leggere e una regina sedeva ricamando accanto alla fi nestra aperta. bianca1.jpg

(56075 byte)Mentre così se ne stava, ricamando e guardando la neve, si punse un dito

piume leggere e una regina sedeva ricamando accanto alla fi nestra aperta. bianca1.jpg

con l’ago e tre gocce di sangue rosse come rubini caddero sul bianco manto nevoso. Tanta

con l’ago e tre gocce di sangue rosse come rubini caddero sul bianco manto nevoso. Tanta

(56075 byte)Mentre così se ne stava, ricamando e guardando la neve, si punse un dito

(56075 byte)Mentre così se ne stava, ricamando e guardando la neve, si punse un dito

con l’ago e tre gocce di sangue rosse come rubini caddero sul bianco manto nevoso. Tanta

con l’ago e tre gocce di sangue rosse come rubini caddero sul bianco manto nevoso. Tanta

con l’ago e tre gocce di sangue rosse come rubini caddero sul bianco manto nevoso. Tanta

(56075 byte)Mentre così se ne stava, ricamando e guardando la neve, si punse un dito

con l’ago e tre gocce di sangue rosse come rubini caddero sul bianco manto nevoso. Tanta

(56075 byte)Mentre così se ne stava, ricamando e guardando la neve, si punse un dito

era la bellezza di quelle tre stille rosso fi amma sul bianco immacolato che la regina pensò:

era la bellezza di quelle tre stille rosso fi amma sul bianco immacolato che la regina pensò:

Biancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette naniBiancaneve e i sette nani

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

GENNAIO 2014 1

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MER

GIO

VEN

SAB

DOM

LUN

MAR

MER

GIO

VEN

SAB

DOM

LUN

MAR

MER

GIO

Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino papa

Battesimo di Gesù

s. Ilario

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello

1-364

2-363

3-362

4-361

5-360

6-359

7-358

8-357

9-356

10-355

11-354

12-353

13-352

14-351

15-350

16-349

Sett. 1

Sett. 2

Sett. 3

1 4 6 9 B

4 B

Sett. 4

Sett. 5

+

1

|

`

+

s. Antonio abate

s. Margherita d’Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d’Aquino

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

17-348

18-347

19-346

20-345

21-344

22-343

23-342

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29-336

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VEN

SAB

DOM

LUN

MAR

MER

GIO

VEN

SAB

DOM

LUN

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GIO

VEN

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31IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 7,37 ore 16,50giorno 7 ore 7,37 ore 16,55giorno 13 ore 7,36 ore 17,02giorno 19 ore 7,33 ore 17,09giorno 25 ore 7,29 ore 17,16giorno 31 ore 7,23 ore 17,24

LA LUNA + L.N. giorno 1 ore 12,141 P.Q. giorno 8 ore 4,39| L.P. giorno 16 ore 5,52` U.Q. giorno 24 ore 6,19+ L.N. giorno 30 ore 22,38

12345678910111213141516171819202122232425262728293031

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DIC. 2013

FEB. 2014

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GENNAIO 2014

DIS

EGN

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LVA

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A

PA106FIABEOK.indd 1 28/03/13 11:32

PA106 FAVOLE• mensile 12 fogli • carta patinata• testata termosaldata • dimensioni: cm 29x47 ca• testata: cm 29x9 ca • imballo: 100 • E 1,1940

Le avventure di Pinocchio,Biancaneve, Alice nel Paesedelle Meraviglie e le favole chefanno sognare i bimbi di tutte le generazioni.

RETROSTAMPATO

Page 8: Calendari illustrati

032

CALENDARS

PA108 CANI E GATTI• mensile 12 fogli • carta patinata• testata termosaldata • dimensioni: cm 29x47 ca• testata: cm 29x9 ca • imballo: 100 • E 1,1940

U

U

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Il cane nella mitologia

Il cane compare nella mitologia classica con significati ambivalenti.

Plinio lo definisce fedelissimo, vigile e nobile.

Omero non lo apprezza, tant’è che nell’Iliade Agamennone apostrofa Achille con l’in-

sulto “Ubriacone, occhi di cane”.

Il termine “cinico”, che indicava impudenza e sfacciataggine (e che propriamente signi-

fica “simile ad un cane”) fu usato anche per indicare l’omonima scuola filosofica che divul-

gava uno stile di vita semplice, ispirato all’animalità, ma anche alla sfacciataggine.

Vari sono i ruoli che il cane assume nei racconti del mito.

Per esempio, a chi non viene in mente la sua funzione quale accompagnatore delle

anime dei defunti nel mondo dei morti? Fedele compagno dell’uomo in vita, lo guida

anche dopo la morte.

In questo ruolo è affiancato da Ermes (figlio di Zeus e Maia) ed Ecate (figlia d’Asteria

e Perseo), della quale si diceva che vagabondasse con le anime dei morti e che il suo

avvicinarsi fosse preannunciato dal latrare dei cani.

Il famoso Cerbero (che Omero si limita a chiamare “cane e custode di Ade”) è il guar-

diano dell’aldilà. Cerbero diventerà, prima nel mito greco e poi in quello romano, una

creatura mostruosa, con il corpo di cane, la coda di serpente e un numero variabile di

teste al cui collo si avvinghiano serpenti.

Inflessibile con i defunti, Cerbero scodinzolava per accoglierli al loro arrivo nell’aldilà,

ma non permetteva a nessuno di tornare indietro.

Pare che, se esposto alla luce, abbaiasse furiosamente e dalla sua saliva spuntasse la

pianta velenosa dell’Aconito, una pianta già conosciuta in Grecia per le sue proprietà

medicinali.

Catturarlo è una delle dodici fatiche imposte ad Eracle e tutti gli eroi che scendono

nell’Ade (Ulisse, Orfeo, Enea) devono eluderne la terribile vigilanza.

La figura di Cerbero è ripresa nel medioevo da Dante, che lo pone a guardia dei golo-

si: qui sarà Virgilio a placare le sue tre bocche fameliche, con una manciata di terra.

Al legame del cane con il mondo funerario e insieme al tema della fedeltà dell’ani-

male, è ispirato il mito di Mera.

Questo era il cane d’Icario, il cittadino ateniese che ospitò Dioniso che, per ricono-

scenza, gli insegnò l’arte di coltivare la vite.

Icario fu tuttavia ucciso da alcuni contadini convinti che li volesse avvelenare con il

vino che non conoscevano e che li aveva ubriacati.

Il fedele cane, con i suoi latrati, indicò ad Erigone, figlia di Icario, l’ubicazione della

tomba del padre e quando Erigone si uccise, Mera restò sulla sua tomba, senza stac-

carsene più sino alla morte.

Dioniso, colpito e commosso dalla fedeltà dell’animale, lo trasformò nella costella-

zione del Cane o Procione.

Secondo altre versioni del mito, Mera era invece il cane d’Orione (il bellissimo e miti-

co gigante cacciatore greco) e lo accompagnava nelle sue battute di caccia.

Infatti il cane era anche considerato un abile cacciatore e fedele compagno dell’uo-

mo nell’attività venatoria. Molti sono i miti relativi al rapporto tra i cani e i loro

padroni cacciatori.

Artemide, dea della caccia, aveva sacri i cani.

Il mito narra che Atteone, per aver spiato Artemide al bagno, venne tramutato in

cervo e sbranato dalla sua muta di cinquanta cani.

Un portentoso cane da caccia era quello che Cefalo ricevette in regalo da Procri, la

quale l’aveva avuto da Minosse.

Di nome Lelapo, era abilissimo nell’afferrare tutti gli animali che inseguiva e per vole-

re di Zeus nessuna preda poteva sfuggirgli.

Al cane si riconoscono anche proprietà guaritrici.

In Grecia era sacro ad Asclepio, il dio della medicina (Esculapio nel mondo romano),

nel cui tempio a Roma si allevava un cane.

Ma il racconto mitico in assoluto più famoso che abbia per protagonista un cane e ne

celebri la fedeltà è quello dell’incontro tra Ulisse, tornato ad Itaca dopo la guerra di

Troia, e il suo vecchissimo cane Argo, l’unico a riconoscere l’eroe dopo vent’anni!

Gli episodi del mito che hanno per protagonista o per comprimario un cane sono

ancora numerosi.

Non mancano casi di metamorfosi di persone in cani: famoso è il caso di Ecuba, la

regina di Troia e moglie di Priamo, che ebbe un destino semidivino, essendo destina-

ta a non morire come una donna mortale, ma a trasformarsi in una cagna.

Se nel mondo egizio il cane era sacro ad Iside ed alcune divinità, come per esempio

Anubi, avevano testa di cane su corpo umano, nel mondo classico il cane era consa-

crato oltre che ad Asclepio, anche ad Artemide, Marte, Ermes, Eclate, Plutone,

Serapide.

Ad un cane era legata la fondazione del culto di Eracle nel tempio di Cinosarge.

UU

UCuriosità...

Perché il naso dei cani è umido?Il cane possiede sul naso alcune ghiandolesudoripare in grado di eliminare il calore dalcorpo in eccesso evaporando dalla superfi-cie del naso. Infatti, toccandolo, sentireteche è umido.

Se il vostro cane ha un naso asciutto, nonvuol dire che sia effettivamente ammalato.Il cane quando dorme, o si risveglia, ha ilnaso asciutto che però tornerà ad essereumido quando l’animale si rimetterà inmovimento.

PA 108 CANI E GATTI 2014_202350/bozza 1 06/02/13 11.21 Pagina 2

U

UU

U

U

alal mimim titi otot lolo olol gogo igig aiaion significati ambivalenti.

bile.

iade Agamennone apostrofa Achille con l’in-

za e sfacciataggine (e che propriamente signi-

er indicare l’omonima scuola filosofica che divul-

ll’animalità, ma anche alla sfacciataggine.

ei racconti del mito.

te la sua funzione quale accompagnatore delle

rti? Fedele compagno dell’uomo in vita, lo guida

es (figlio di Zeus e Maia) ed Ecate (figlia d’A’A’ steria

vagabondasse con le anime dei morti e che il suo

l latrare dei cani.

mita a chiamare “cane e custode di Ade”) è il guar-

à, prima nel mito greco e poi in quello romano, una

di cane, la coda di serpente e un numero variabile di

serpenti.

o scodinzolava per accoglierli al loro arrivo nell’aldilà,

di tornare indietro.

abbaiasse furiosamente e dalla sua saliva spuntasse la

una pianta già conosciuta in Grecia per le sue proprietà

fatiche imposte ad Eracle e tutti gli eroi che scendono

) devono eluderne la terribile vigilanza.

a nel medioevo da Dante, che lo pone a guardia dei golo-

e le sue tre bocche fameliche, con una manciata di terra.

mondo funerario e insieme al tema della fedeltà dell’ani-

Mera.

o, il cittadino ateniese che ospitò Dioniso che, per ricono-

di coltivare la vite.

da alcuni contadini convinti che li volesse avvelenare con il

no e che li aveva ubriacati.

oi latrati, indicò ad Erigone, figlia di Icario, l’ubicazione della

tomba del padre e quando Erigone si uccise, Mera restò sulla sua tomba, senza stac-

carsene più sino alla morte.

Dioniso, colpito e commosso dalla fedeltà dell’animale, lo trasformò nella costella-

zione del Cane o Procione.

Secondo altre versioni del mito, Mera era invece il cane d’Orione (il bellissimo e miti-

co gigante cacciatore greco) e lo accompagnava nelle sue battute di caccia.

Infatti il cane era anche considerato un abile cacciatore e fedele compagno dell’uo-

mo nell’attività venatoria. Molti sono i miti relativi al rapporto tra i cani e i loro

padroni cacciatori.

Artemide, dea della caccia, aveva sacri i cani.

Il mito narra che Atteone, per aver spiato Artemide al bagno, venne tramutato in

cervo e sbranato dalla sua muta di cinquanta cani.

Un portentoso cane da caccia era quello che Cefalo ricevette in regalo da Procri, la

quale l’aveva avuto da Minosse.

Di nome Lelapo, era abilissimo nell’afferrare tutti gli animali che inseguiva e per vole-

re di Zeus nessuna preda poteva sfuggirgrgr li.

Al cane si riconoscono anche proprietà guaritrici.

In Grecia era sacro ad Asclepio, il dio della medicina (Esculapio nel mondo romano),

nel cui tempio a Roma si allevava un cane.

Ma il racconto mitico in assoluto più famoso che abbia per protagonista un cane e ne

celebri la fedeltà è quello dell’incontro tra Ulisse, tornato ad Itaca dopo la guerra di

TrTrT oia, e il suo vecchissimo cane Argrgr o, l’unico a riconoscere l’eroe dopo vent’anni!

Gli episodi del mito che hanno per protagonista o per comprimario un cane sono

ancora numerosi.

Non mancano casi di metamorfosi di persone in cani: famoso è il caso di Ecuba, la

regina di TrTrT oia e moglie di Priamo, che ebbe un destino semidivino, essendo destina-

ta a non morire come una donna mortale, ma a trasformarsi in una cagna.

Se nel mondo egizio il cane era sacro ad Iside ed alcune divinità, come per esempio

Anubi, avevano testa di cane su corpo umano, nel mondo classico il cane era consa-

crato oltre che ad Asclepio, anche ad Artemide, Marte, Ermes, Eclate, Plutone,

Serapide.

Ad un cane era legata la fondazione del culto di Eracle nel tempio di Cinosargrgr e.

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1 4 6 9 B

4 B

1 Sett.

2 Sett.

3 Sett.

GENNAIO 2014GENNAIO 2014123456789

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FEB.2014

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16-349

Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino papa

Battesimo di Gesù

s. Ilario

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello

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26-339

27-338

28-337

29-336

30-335

31-334

4 Sett.

5 Sett.

s. Antonio abate

s. Margherita d'Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d'Aquino

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

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venIL SOLE Sorge Tramontagiorno 01 ore 7,37 ore 16,50giorno 07 ore 7,37 ore 16,55giorno 13 ore 7,36 ore 17,02giorno 19 ore 7,33 ore 17,09giorno 25 ore 7,29 ore 17,16giorno 31 ore 7,23 ore 17,24

LA LUNA+ L. N. giorno 1 ore 12,141 P. Q. giorno 8 ore 4,39| L. P. giorno 16 ore 5,52` U. Q. giorno 24 ore 6,19+ L. N. giorno 30 ore 22,38

[L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

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PA 108 CANI E GATTI 2014_202350/bozza 1 06/02/13 11.21 Pagina 1

La storia, le abitudini e iconsigli per capire meglioi nostri amici a quattro zampe.

RETROSTAMPATO

Page 9: Calendari illustrati

033

CALENDARS

CATACOMBE ROMANE

Curiosità...L’arte delle catacombe. è anche un’arte simbolica, nel senso che vengono

rappresentati con semplicità alcuni concetti diffi-

cili da esprimere. Per indicare il Cristo viene raffi-

gurato un pesce, per significare la pace del para-

diso si rappresenta una colomba, per esprimere la

fermezza della fede si disegna un’ancora. Sulle

lastre di chiusura dei loculi sono spesso incisi dei

simboli di diverso significato.

In qualche caso viene rappresentato un attrezzo

relativo al mestiere svolto in vita dal defunto.

Alcuni simboli, come i bicchieri, i pani, le anfore

alludono ai pasti funebri consumati in onore dei

defunti, i cosiddetti refrigeria.

L a

maggior parte dei simboli vanno riferiti alla sal-

vezza eterna, come la colomba, la palma, il pavo-

ne, la fenice e l’agnello.

L e catacombe di Roma sono antiche aree

cimiteriali sotterranee solitamente sca-

vate nel tufo al di fuori dell'antica cinta

muraria della città, dato che all'interno non

era possibile seppellire i defunti.

Furono quindi costruite lungo le vie consola-

ri, come la via Appia, la via Ostiense, la via

Labicana, la via Tiburtina, e la via Nomentana.

Nei dintorni di Roma vi sono più di 60 cata-

combe e migliaia di tombe.Soltanto cinque delle catacombe romane

sono aperte al pubblico: sono quelle di San

Callisto, San Sebastiano e Santa Domitilla

nella zona dell'Appia antica e quelle di

Priscilla e S.Agnese nell'area Nomentano-

Salario.Etimologia La parola “catacomba”, è ormai

usata per definire qualunque necropoli sot-

terranea.Il termine antico per designare questi monu-

menti è “coemeterium”, che deriva dal greco

e significa "dormitorio", sottolineando con

ciò il fatto che per i cristiani la sepoltura era

un momento provvisorio, in attesa della

resurrezione.CATACOMBE SAN CALLISTOSorte verso la metà del II secolo, in esse tro-

varono sepoltura più di 500.000 cristiani, tra

cui decine di martiri e 16 pontefici.

Occupano un'area di 15 ettari e contano

quasi 20 km di gallerie sotterranee, che scen-

dono a grande profondità (20mt.) e si dira-

mano su quattro e a volte cinque livelli, fian-

cheggiati da loculi (nicchie scavate) disposti

su due e tre livelli l’uno sull’altro.

Nella parte superiore del complesso sono

visibili due piccole basiliche con tre absidi,

dette "Tricore".La Cripta dei Papi è sicuramente il luogo più

importante.Definito anche “il piccolo Vaticano”, questo

luogo conserva i resti di almeno cinque Papi

martirizzati e poi santificati.

Zona di sicuro interesse è anche la Cripta di S.

Cecilia.La Santa era sepolta dove ora si trova la sua

stupenda statua, capolavoro di Stefano

Maderno.La cripta era interamente decorata con affre-

schi e mosaici.Sono presenti anche cinque stanzette chia-

mate “cubicoli dei Sacramenti”: si tratta di

tombe di famiglia, all'interno delle quali si

trovano importanti affreschi, databili inizio III

secolo.In queste suggestive pitture sono rappresen-

tati simbolicamente i sacramenti del

Battesimo e dell’Eucarestia.In un affresco, inoltre, è raffigurato anche il

profeta Giona, simbolo di resurrezione.

CATACOMBE SAN SEBASTIANO

Le catacombe di San Sebastiano sono molto

simili a quelle di San Callisto.

Presentano quattro livelli di profondità, e

all’interno sono ancora ben visibili alcuni

dipinti risalenti ai primi tempi del

Cristianesimo, stucchi graffiti e mosaici.

La parte di maggior interesse è la Basilica di

San Sebastiano, una delle sette mete di pelle-

grinaggio a Roma.La chiesa è in stile barocco.Nella prima cappella a sinistra si trova una

statua in marmo levigato progettata dal

Bernini, ma realizzata da Antonio Giorgetti in

cui è rappresentato S. Sebastiano trafitto

dalle frecce.Accanto alla statua, attraverso dei gradini si

accede alla cripta, dove in un urna sono con-

servati i resti del Santo.Nella cappella dell’abside di destra, sono

custodite altre sacre reliquie: una pietra con

un’impronta attribuita a Gesù Cristo (quando

incontrò S. Pietro che fuggiva da Roma); alcu-

ne delle frecce che si dice trafissero S.

Sebastiano, la colonna a cui fu legato il Santo,

e infine le mani di S. Callisto e di S. Andrea.

CATACOMBE SANTA DOMITILLA

Queste catacombe sono tra le più vaste e le

più antiche.Si tratta di 15 km di gallerie sotterranee

disposte su 4 livelli.I corpi dei defunti venivano per lo più intro-

dotti in fenditure poco profonde scavate nella

pietra.I ricchi avevano tombe più spaziose e con

archi decorati, che spesso erano vere e pro-

prie tombe di famiglia.Attraverso una scala realizzata in età moder-

na, si accede ad una piccola basilica in mura-

tura dedicata ai Santi Nereo e Achilleo.

I corpi dei Santi furono deposti in una cripta

che Papa Damaso, alla fine del IV sec., tra-

sformò in edificio di culto.La Basilica è a tre navate separate da due file

di quattro colonne.Nell’ altare maggiore si trova la tomba di S.

Petronilla e dietro l'abside c’è un cunicolo con

un affresco raffigurante la Santa.

Dalla navata sinistra accediamo a una zona

molto antica (seconda metà del II secolo): si

tratta delle tombe di alcuni membri della

famiglia dei Flavi Aureli.Al piano superiore incontriamo un piccolo

cubicolo dipinto, datato alla fine del III seco-

lo d.C., nel quale è raffigurato il mito pagano

di Amore e Psiche.Tra le tombe più belle c’è quella con affreschi

del IV secolo che rappresentano S. Pietro e S.

Paolo, ai due lati della scura e spettrale imma-

gine della defunta.

In Cucina...

Rigatoni alla carbonaraIngredienti per 4 persone:

tmpo di cottura 30 minuti

spaghetti o rigatoni gr.400 guanciale o pancetta di maiale gr.120, 3 uova, sale, pepe, cipolla, peco-

rino romano gr. 100

P R E -

PARAZIONE: Tagliare la pancetta a dadini, sbattere le uova e aggiungere sale, pepe e un po' di peco-

rino grattugiato. Tagliare lacipolla a fettine fine. Far bollire l’acqua per la pasta. Pochi minuti prima

di scolare la pasta, scaldare l’olio di oliva in tegame ed aggiungere la cipolla.Far imbiondire e

aggiungere la pancetta. Far rosolare il tutto. Scolare la pasta, versarla nel tegame, aggiungere subi-

to le uova sbattute e amalgamare velocemente il tutto. Servire nei piatti ben caldo e aggiungere

altro pecorino grattugiato a piacere.

PA109 ROMA SCELTO:202350/bozza 1 11/02/13 16:12 Pagina 2

CATACOMBE ROMANE

Curiosità...L’arte delle catacombe. è anche un’arte simbolica, nel senso che vengono

rappresentati con semplicità alcuni concetti diffi-

cili da esprimere. Per indicare il Cristo viene raffi-

gurato un pesce, per significare la pace del para-

diso si rappresenta una colomba, per esprimere la

fermezza della fede si disegna un’ancora. Sulle

lastre di chiusura dei loculi sono spesso incisi dei

simboli di diverso significato.

In qualche caso viene rappresentato un attrezzo

relativo al mestiere svolto in vita dal defunto.

Alcuni simboli, come i bicchieri, i pani, le anfore

alludono ai pasti funebri consumati in onore dei

defunti, i cosiddetti refrigeria.

L a

maggior parte dei simboli vanno riferiti alla sal-

vezza eterna, come la colomba, la palma, il pavo-

ne, la fenice e l’agnello.

L e catacombe di Roma sono antiche aree

cimiteriali sotterranee solitamente sca-

vate nel tufo al di fuori dell'antica cinta

muraria della città, dato che all'interno non

era possibile seppellire i defunti.

Furono quindi costruite lungo le vie consola-

ri, come la via Appia, la via Ostiense, la via

Labicana, la via Tiburtina, e la via Nomentana.

Nei dintorni di Roma vi sono più di 60 cata-

combe e migliaia di tombe.Soltanto cinque delle catacombe romane

sono aperte al pubblico: sono quelle di San

Callisto, San Sebastiano e Santa Domitilla

nella zona dell'Appia antica e quelle di

Priscilla e S.Agnese nell'area Nomentano-

Salario.Etimologia La parola “catacomba”, è ormai

usata per definire qualunque necropoli sot-

terranea.Il termine antico per designare questi monu-

menti è “coemeterium”, che deriva dal greco

e significa "dormitorio", sottolineando con

ciò il fatto che per i cristiani la sepoltura era

un momento provvisorio, in attesa della

resurrezione.CCAATATATATAATATA ATATATATATATATACCOOMMBBEE SSAANN CCAALLLLIISSTTOOSorte verso la metà del II secolo, in esse tro-

varono sepoltura più di 500.000 cristiani, tra

cui decine di martiri e 16 pontefici.

Occupano un'area di 15 ettari e contano

quasi 20 km di gallerie sotterranee, che scen-

dono a grande profondità (20mt.) e si dira-

quasi 20 km di gallerie sotterranee, che scen-

dono a grande profondità (20mt.) e si dira-

quasi 20 km di gallerie sotterranee, che scen-

mano su quattro e a volte cinque livelli, fian-

cheggiati da loculi (nicchie scavate) disposti

mano su quattro e a volte cinque livelli, fian-

cheggiati da loculi (nicchie scavate) disposti

mano su quattro e a volte cinque livelli, fian-

su due e tre livelli l’uno sull’altro.

Nella parte superiore del complesso sono

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Zona di sicuro interesse è anche la Cripta di S.

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tombe di famiglia, all'interno delle quali si

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secolo.In queste suggestive pitture sono rappresen-

tati simbolicamente i sacramenti del

Battesimo e dell’Eucarestia.In un affresco, inoltre, è raffigurato anche il

profeta Giona, simbolo di resurrezione.

Queste catacombe sono tra le più vaste e le

più antiche.Si tratta di 15 km di gallerie sotterranee

disposte su 4 livelli.I corpi dei defunti venivano per lo più intro-

dotti in fenditure poco profonde scavate nella

pietra.I ricchi avevano tombe più spaziose e con

archi decorati, che spesso erano vere e pro-

prie tombe di famiglia.Attraverso una scala realizzata in età moder-

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I corpi dei Santi furono deposti in una cripta

che Papa Damaso, alla fine del IV sec., tra-

sformò in edificio di culto.La Basilica è a tre navate separate da due file

di quattro colonne.Nell’ altare maggiore si trova la tomba di S.

Petronilla e dietro l'abside c’è un cunicolo con

un affresco raffigurante la Santa.

Dalla navata sinistra accediamo a una zona

molto antica (seconda metà del II secolo): si

tratta delle tombe di alcuni membri della

famiglia dei Flavi Aureli.Al piano superiore incontriamo un piccolo

cubicolo dipinto, datato alla fine del III seco-

lo d.C., nel quale è raffigurato il mito pagano

di Amore e Psiche.Tra le tombe più belle c’è quella con affreschi

del IV secolo che rappresentano S. Pietro e S.

Paolo, ai due lati della scura e spettrale imma-

gine della defunta.

In Cucina...

Rigatoni alla carbonaraIngredienti per 4 persone:

tmpo di cottura 30 minuti

spaghetti o rigatoni gr.400 guanciale o pancetta di maiale gr.120, 3 uova, sale, pepe, cipolla, peco-

rino romano gr. 100PARAZIONE: Tagliare la pancetta a dadini, sbattere le uova e aggiungere sale, pepe e un po' di peco-

rino grattugiato. Tagliare lacipolla a fettine fine. Far bollire l’acqua per la pasta. Pochi minuti prima

di scolare la pasta, scaldare l’olio di oliva in tegame ed aggiungere la cipolla.Far imbiondire e

aggiungere la pancetta. Far rosolare il tutto. Scolare la pasta, versarla nel tegame, aggiungere subi-

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altro pecorino grattugiato a piacere.

CATACOMBE ROMANEL e catacombe di Roma sono antiche aree

cimiteriali sotterranee solitamente sca-

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1 Sett.

2 Sett.

3 Sett.

GENNAIO 2014GENNAIO 2014123456789

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Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino papa

Battesimo di Gesù

s. Ilario

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello

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4 Sett.

5 Sett.

s. Antonio abate

s. Margherita d'Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d'Aquino

s. Costanzo

s. Martina

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venIL SOLE Sorge Tramontagiorno 01 ore 7,37 ore 16,50giorno 07 ore 7,37 ore 16,55giorno 13 ore 7,36 ore 17,02giorno 19 ore 7,33 ore 17,09giorno 25 ore 7,29 ore 17,16giorno 31 ore 7,23 ore 17,24

LA LUNA+ L. N. giorno 1 ore 12,141 P. Q. giorno 8 ore 4,39| L. P. giorno 16 ore 5,52` U. Q. giorno 24 ore 6,19+ L. N. giorno 30 ore 22,38

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Vittoriano, Altare della Patria

PA109 ROMA SCELTO:202350/bozza 1 11/02/13 16:12 Pagina 1

PA109 ROMA• mensile 12 fogli • carta patinata• testata termosaldata • dimensioni: cm 29x47 ca• testata: cm 29x9 ca • imballo: 100 • E 1,1940

Roma: la città della storia,dell’arte, della cultura, i luoghi più suggestivi e antichi del mondo.

RETROSTAMPATOBILINGUE

ITALIANOINGLESE

Page 10: Calendari illustrati

034

CALENDARS

PA112 TOTÒ• mensile 12 fogli • carta patinata• testata termosaldata • dimensioni: cm 29x47 ca• testata: cm 29x9 ca • imballo: 100 • E 1,1940

STORIA DI TOTÓ

Nacque il 15 febbraio 1898 nel rione Sanità, in via Santa Maria

Antesaecula, al secondo piano del civico 109, da una relazione

clandestina di Anna Clemente (Palermo, 1882 - Roma, 1948) con

Giuseppe de Curtis (Napoli, 12 agosto 1873 - Roma, 29 settembre

1944) che, in principio, non lo riconobbe.

L’assenza della figura paterna pesò molto, anche in seguito,

sul carattere dell’attore, tanto che nel 1933, già famoso sui

palcoscenici italiani, si fece adottare dal marchese Francesco

Maria Gagliardi Focas, in cambio di una rendita.

Studiò al collegio Cimino senza ottenere la licenza ginnasiale: la

madre lo voleva sacerdote, ma, incoraggiato dai primi successi

nelle piccole recite in famiglia (chiamate a Napoli “periodiche”),

e attratto dagli spettacoli di varietà, nel 1913, a soli quindici

anni, iniziò a frequentare i teatrini periferici esibendosi in

macchiette e imitazioni del repertorio di Gustavo De Marco con

lo pseudonimo di Clerment.

Proprio su questi palcoscenici di periferia incontrò attori del

calibro di Eduardo De Filippo, Peppino De Filippo e i musicisti

Cesare Andrea Bixio e Armando Fragna. Durante gli anni della

prima guerra mondiale si arruolò volontario per il Regio Esercito

nella 22° fanteria, rimanendo di stanza dapprima a Pisa e poi

a Pescia. Venne quindi trasferito al 182° battaglione di milizia

territoriale, unità di stanza in Piemonte ma destinate a partire

per il fronte francese. Qui si situa il comico episodio nel

quale, prima di partire, il comandante del suo battaglione lo

avvertì che avrebbe dovuto condividere i propri alloggiamenti

in treno con un reparto di soldati marocchini “dalle strane e

temute abitudini sessuali” (come lo stesso Totò riporterà in

seguito nella sua biografia).

Totò a questo punto, terrorizzato, decise di improvvisare un

attacco epilettico alla stazione di Alessandria, riuscendo a

farsi ricoverare nel locale ospedale militare e a non partire

per la Francia.

Rimasto in osservazione per un breve periodo, quando

venne dimesso dalle cure ospedaliere venne inserito

nell’88° reggimento di fanteria “Friuli” di stanza a Livorno.

[8] Proprio in quel periodo Totò subì continui soprusi e

umiliazioni da parte di un graduato; da quell’esperienza

nacque il celebre motto dell’attore: “Siamo uomini o

caporali?”.

Dopo il servizio militare, si esibì ancora come macchiettista,

scritturato dall’impresario Eduardo D’Acierno - diventò

poi celebre la macchietta del “Bel Ciccillo” riproposta nel

1949 nel film Yvonne la nuit - e ottenne un primo successo

alla Sala Napoli, locale minore del capoluogo campano, con

una parodia della canzone di E. A. Mario Vipera, intitolata

Vicolo.

Su questi palcoscenici, spesso improvvisati, con orchestre

di second’ordine e comprimari raccogliticci, Totò imparò

l’arte dei guitti, ossia di quegli attori - napoletani e non

- che recitavano senza una sceneggiatura ben impostata,

arte alla quale Totò aggiunse caratteristiche tutte sue: una

conformazione particolare del naso e del mento - frutto di un

incidente giovanile col precettore del ginnasio - movimenti

del corpo in libertà totale, da burattino snodabile, e una

comicità surreale e irriverente, pronta tanto a sbeffeggiare

i potenti quanto a esaltare i bisogni e istinti umani primari:

la fame, la sessualità, la salute mentale.

I SUOI FILM

1937) FERMO CON LE MANI

1939) ANIMALI PAZZI

1940) SAN GIOVANNI DECOLLATO

1941) L’ALLEGRO FANTASMA

1943) TOTO’ NELLA FOSSA DEI LEONI

1945) IL RATTO DELLE SABINE

1947) I DUE ORFANELLI

1948) FIFA E ARENA

1948) TOTO’ AL GIRO D’ITALIA

1949) I POMPIERI DI VIGGIU’

1949) YVONNE LA NUIT

1949) TOTO’ CERCA CASA

1949) TOTO’ LE MOKO’

1949) L’IMPERATORE DI CAPRI

1950) TOTO’ CERCA MOGLIE

1950) NAPOLI MILIONARIA

1950) FIGARO QUA’, FIGARO LA’

1950) TOTO’ TARZAN

1950) LE SEI MOGLI DI BARBABLU’

1950) TOTO’ SCEICCO

1950) 47 MORTO CHE PARLA

1951) TOTO’ TERZO UOMO

1951) SETTE ORE DI GUAI

1951) GUARDIE E LADRI

1952) TOTO’ A COLORI

1952) TOTO’ E I RE DI ROMA

1952) TOTO’ E LE DONNE

1952) DOV’E’ LA LIBERTA’

1953) L’UOMO, LA BESTIA E LA VIRTU’

1953) UN TURCO NAPOLETANO

1953) UNA DI QUELLE

1953) IL PIU’ COMICO SPETTACOLO DEL MONDO

1953) TOTO’ E CAROLINA

1954) QUESTA E’ LA VITA

1954) MISERIA E NOBILTA’

1954) TEMPI NOSTRI

1954) I TRE LADRI

1954) IL MEDICO DEI PAZZI

1954) TOTO’ CERCA PACe

1954) L’ORO DI NAPOLI

1955) TOTO’ ALL’INFERNO

1955) SIAMO UOMINI O CAPORALI

1955) DESTINAZIONE PIOVAROLO

1955) RACCONTI ROMANI

1955) IL CORAGGIO

1956) LA BANDA DEGLI ONESTI

1956) TOTO’ LASCIA O RADDOPPIA

1956) TOTO’, PEPPINO E LA MALAFEMMENA

1956) TOTO’, PEPPINO E I FUORILEGGE

1957) TOTO’, VITTORIO E LA DOTTORESSA

1958) LA LEGGE E’ LEGGE

1958) TOTO’ E MARCELLINO

1958) TOTO’, PEPPINO E LE FANATICHE

1958) GAMBE D’ORO

1958) I SOLITI IGNOTi

1958) TOTO’ NELLA LUNA

1958) TOTO’ A PARIGI

1959) TOTO’, EVA E IL PENNELLO PROIBITO

1959) I TARTASSATI

1959) I LADRI

1959) ARRANGIATEVI

1959) LA CAMBIALE

1960) NOI DURI

1960) SIGNORI SI NASCE

1960) TOTO’, FABRIZI E I GIOVANI D’OGGI

1960) LETTO A TRE PIAZZE

1960) RISATE DI GIOIA

1960) CHI SI FERMA E’ PERDUTO

1961) SUA ECCELLENZA SI FERMO’ A MANGIARE

1961) TOTO’, PEPPINO E LA DOLCE VITA

1961) TOTO’ TRUFFA ‘62

1961) I DUE MARESCIALLI

1962) TOTO’ DIABOLICUS

1962) TOTO’ CONTRO MACISTE

1962) TOTO’ E PEPPINO DIVISI A BERLINO

1962) LO SMEMORATO DI COLLEGNO

1962) TOTO’ DI NOTTE N.1

1962) I DUE COLONNELLI

1963) TOTO’ CONTRO I QUATTRO

1963) IL MONACO DI MONZA

1963) LE MOTORIZZATE

(Totò è interprete dell’episodio “Il vigile ignoto”)

1963) TOTO’ E CLEOPATRA

1963) TOTO’ SEXY

1963) GLI ONOREVOLI

1964) IL COMANDANTE

1964) TOTO’ CONTRO IL PIRATA NERO

1964) CHE FINE HA FATTO TOTO’ BABY ?

1964) LE BELLE FAMIGLIE

1965) TOTO’ D’ARABIA

1965) GLI AMANTI LATINI

1965) LA MANDRAGOLA

1965) RITA LA FIGLIA AMERICANA

1966) UCCELLACCI E UCCELLINI

1966) OPERAZIONE SAN GENNARO

1967) LE STREGHE

1967) CAPRICCIO ALL’ITALIANA

1967) IL LATITANTE

1967) IL TUTTOFARE

1967) IL GRANDE MAESTRO

1967) DON GIOVANNINO

1967) LA SCOMMESSA

1967) TOTO’ CIAK

1967) TOTO’ A NAPOLI

1967) PREMIO NOBEL

1967) TOTO’ YE YE

PA112 TOTO'OK.indd 2

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STORIA DI TOTÓ

Nacque il 15 febbraio 1898 nel rione Sanità, in via Santa Maria

Nacque il 15 febbraio 1898 nel rione Sanità, in via Santa Maria

Nacque il 15 febbraio 1898 nel rione Sanità, in via Santa Maria

Antesaecula, al secondo piano del civico 109, da una relazione

Antesaecula, al secondo piano del civico 109, da una relazione

Antesaecula, al secondo piano del civico 109, da una relazione

Antesaecula, al secondo piano del civico 109, da una relazione

clandestina di Anna Clemente (Palermo, 1882 - Roma, 1948) con

clandestina di Anna Clemente (Palermo, 1882 - Roma, 1948) con

clandestina di Anna Clemente (Palermo, 1882 - Roma, 1948) con

Giuseppe de Curtis (Napoli, 12 agosto 1873 - Roma, 29 settembre

Giuseppe de Curtis (Napoli, 12 agosto 1873 - Roma, 29 settembre

Giuseppe de Curtis (Napoli, 12 agosto 1873 - Roma, 29 settembre

1944) che, in principio, non lo riconobbe.

L’assenza della figura paterna pesò molto, anche in seguito,

L’assenza della figura paterna pesò molto, anche in seguito,

L’assenza della figura paterna pesò molto, anche in seguito,

L’assenza della figura paterna pesò molto, anche in seguito,

sul carattere dell’attore, tanto che nel 1933, già famoso sui

sul carattere dell’attore, tanto che nel 1933, già famoso sui

sul carattere dell’attore, tanto che nel 1933, già famoso sui

sul carattere dell’attore, tanto che nel 1933, già famoso sui

sul carattere dell’attore, tanto che nel 1933, già famoso sui

palcoscenici italiani, si fece adottare dal marchese Francesco

palcoscenici italiani, si fece adottare dal marchese Francesco

palcoscenici italiani, si fece adottare dal marchese Francesco

palcoscenici italiani, si fece adottare dal marchese Francesco

Maria Gagliardi Focas, in cambio di una rendita.

Studiò al collegio Cimino senza ottenere la licenza ginnasiale: la

Studiò al collegio Cimino senza ottenere la licenza ginnasiale: la

Studiò al collegio Cimino senza ottenere la licenza ginnasiale: la

Studiò al collegio Cimino senza ottenere la licenza ginnasiale: la

Studiò al collegio Cimino senza ottenere la licenza ginnasiale: la

madre lo voleva sacerdote, ma, incoraggiato dai primi successi

madre lo voleva sacerdote, ma, incoraggiato dai primi successi

madre lo voleva sacerdote, ma, incoraggiato dai primi successi

madre lo voleva sacerdote, ma, incoraggiato dai primi successi

madre lo voleva sacerdote, ma, incoraggiato dai primi successi

madre lo voleva sacerdote, ma, incoraggiato dai primi successi

nelle piccole recite in famiglia (chiamate a Napoli “periodiche”),

nelle piccole recite in famiglia (chiamate a Napoli “periodiche”),

nelle piccole recite in famiglia (chiamate a Napoli “periodiche”),

nelle piccole recite in famiglia (chiamate a Napoli “periodiche”),

nelle piccole recite in famiglia (chiamate a Napoli “periodiche”),

e attratto dagli spettacoli di varietà, nel 1913, a soli quindici

e attratto dagli spettacoli di varietà, nel 1913, a soli quindici

e attratto dagli spettacoli di varietà, nel 1913, a soli quindici

e attratto dagli spettacoli di varietà, nel 1913, a soli quindici

e attratto dagli spettacoli di varietà, nel 1913, a soli quindici

anni, iniziò a frequentare i teatrini periferici esibendosi in

anni, iniziò a frequentare i teatrini periferici esibendosi in

anni, iniziò a frequentare i teatrini periferici esibendosi in

anni, iniziò a frequentare i teatrini periferici esibendosi in

anni, iniziò a frequentare i teatrini periferici esibendosi in

macchiette e imitazioni del repertorio di Gustavo De Marco con

macchiette e imitazioni del repertorio di Gustavo De Marco con

macchiette e imitazioni del repertorio di Gustavo De Marco con

macchiette e imitazioni del repertorio di Gustavo De Marco con

macchiette e imitazioni del repertorio di Gustavo De Marco con

lo pseudonimo di Clerment.

Proprio su questi palcoscenici di periferia incontrò attori del

Proprio su questi palcoscenici di periferia incontrò attori del

Proprio su questi palcoscenici di periferia incontrò attori del

Proprio su questi palcoscenici di periferia incontrò attori del

Proprio su questi palcoscenici di periferia incontrò attori del

Proprio su questi palcoscenici di periferia incontrò attori del

calibro di Eduardo De Filippo, Peppino De Filippo e i musicisti

calibro di Eduardo De Filippo, Peppino De Filippo e i musicisti

calibro di Eduardo De Filippo, Peppino De Filippo e i musicisti

calibro di Eduardo De Filippo, Peppino De Filippo e i musicisti

calibro di Eduardo De Filippo, Peppino De Filippo e i musicisti

calibro di Eduardo De Filippo, Peppino De Filippo e i musicisti

calibro di Eduardo De Filippo, Peppino De Filippo e i musicisti

Cesare Andrea Bixio e Armando Fragna. Durante gli anni della

Cesare Andrea Bixio e Armando Fragna. Durante gli anni della

Cesare Andrea Bixio e Armando Fragna. Durante gli anni della

Cesare Andrea Bixio e Armando Fragna. Durante gli anni della

Cesare Andrea Bixio e Armando Fragna. Durante gli anni della

Cesare Andrea Bixio e Armando Fragna. Durante gli anni della

prima guerra mondiale si arruolò volontario per il Regio Esercito

prima guerra mondiale si arruolò volontario per il Regio Esercito

prima guerra mondiale si arruolò volontario per il Regio Esercito

prima guerra mondiale si arruolò volontario per il Regio Esercito

prima guerra mondiale si arruolò volontario per il Regio Esercito

prima guerra mondiale si arruolò volontario per il Regio Esercito

nella 22° fanteria, rimanendo di stanza dapprima a Pisa e poi

nella 22° fanteria, rimanendo di stanza dapprima a Pisa e poi

nella 22° fanteria, rimanendo di stanza dapprima a Pisa e poi

nella 22° fanteria, rimanendo di stanza dapprima a Pisa e poi

nella 22° fanteria, rimanendo di stanza dapprima a Pisa e poi

nella 22° fanteria, rimanendo di stanza dapprima a Pisa e poi

a Pescia. Venne quindi trasferito al 182° battaglione di milizia

a Pescia. Venne quindi trasferito al 182° battaglione di milizia

a Pescia. Venne quindi trasferito al 182° battaglione di milizia

a Pescia. Venne quindi trasferito al 182° battaglione di milizia

a Pescia. Venne quindi trasferito al 182° battaglione di milizia

a Pescia. Venne quindi trasferito al 182° battaglione di milizia

territoriale, unità di stanza in Piemonte ma destinate a partire

territoriale, unità di stanza in Piemonte ma destinate a partire

territoriale, unità di stanza in Piemonte ma destinate a partire

territoriale, unità di stanza in Piemonte ma destinate a partire

territoriale, unità di stanza in Piemonte ma destinate a partire

territoriale, unità di stanza in Piemonte ma destinate a partire

territoriale, unità di stanza in Piemonte ma destinate a partire

per il fronte francese. Qui si situa il comico episodio nel

per il fronte francese. Qui si situa il comico episodio nel

per il fronte francese. Qui si situa il comico episodio nel

per il fronte francese. Qui si situa il comico episodio nel

per il fronte francese. Qui si situa il comico episodio nel

per il fronte francese. Qui si situa il comico episodio nel

quale, prima di partire, il comandante del suo battaglione lo

quale, prima di partire, il comandante del suo battaglione lo

quale, prima di partire, il comandante del suo battaglione lo

quale, prima di partire, il comandante del suo battaglione lo

quale, prima di partire, il comandante del suo battaglione lo

quale, prima di partire, il comandante del suo battaglione lo

avvertì che avrebbe dovuto condividere i propri alloggiamenti

avvertì che avrebbe dovuto condividere i propri alloggiamenti

avvertì che avrebbe dovuto condividere i propri alloggiamenti

avvertì che avrebbe dovuto condividere i propri alloggiamenti

avvertì che avrebbe dovuto condividere i propri alloggiamenti

avvertì che avrebbe dovuto condividere i propri alloggiamenti

in treno con un reparto di soldati marocchini “dalle strane e

in treno con un reparto di soldati marocchini “dalle strane e

in treno con un reparto di soldati marocchini “dalle strane e

in treno con un reparto di soldati marocchini “dalle strane e

in treno con un reparto di soldati marocchini “dalle strane e

in treno con un reparto di soldati marocchini “dalle strane e

temute abitudini sessuali” (come lo stesso Totò riporterà in

temute abitudini sessuali” (come lo stesso Totò riporterà in

temute abitudini sessuali” (come lo stesso Totò riporterà in

temute abitudini sessuali” (come lo stesso Totò riporterà in

temute abitudini sessuali” (come lo stesso Totò riporterà in

temute abitudini sessuali” (come lo stesso Totò riporterà in

temute abitudini sessuali” (come lo stesso Totò riporterà in

seguito nella sua biografia).

Totò a questo punto, terrorizzato, decise di improvvisare un

Totò a questo punto, terrorizzato, decise di improvvisare un

Totò a questo punto, terrorizzato, decise di improvvisare un

Totò a questo punto, terrorizzato, decise di improvvisare un

Totò a questo punto, terrorizzato, decise di improvvisare un

Totò a questo punto, terrorizzato, decise di improvvisare un

Totò a questo punto, terrorizzato, decise di improvvisare un

attacco epilettico alla stazione di Alessandria, riuscendo a

attacco epilettico alla stazione di Alessandria, riuscendo a

attacco epilettico alla stazione di Alessandria, riuscendo a

attacco epilettico alla stazione di Alessandria, riuscendo a

attacco epilettico alla stazione di Alessandria, riuscendo a

attacco epilettico alla stazione di Alessandria, riuscendo a

attacco epilettico alla stazione di Alessandria, riuscendo a

farsi ricoverare nel locale ospedale militare e a non partire

farsi ricoverare nel locale ospedale militare e a non partire

farsi ricoverare nel locale ospedale militare e a non partire

farsi ricoverare nel locale ospedale militare e a non partire

farsi ricoverare nel locale ospedale militare e a non partire

farsi ricoverare nel locale ospedale militare e a non partire

farsi ricoverare nel locale ospedale militare e a non partire

per la Francia.

Rimasto in osservazione per un breve periodo, quando

Rimasto in osservazione per un breve periodo, quando

Rimasto in osservazione per un breve periodo, quando

Rimasto in osservazione per un breve periodo, quando

Rimasto in osservazione per un breve periodo, quando

Rimasto in osservazione per un breve periodo, quando

Rimasto in osservazione per un breve periodo, quando

venne dimesso dalle cure ospedaliere venne inserito

venne dimesso dalle cure ospedaliere venne inserito

venne dimesso dalle cure ospedaliere venne inserito

venne dimesso dalle cure ospedaliere venne inserito

venne dimesso dalle cure ospedaliere venne inserito

venne dimesso dalle cure ospedaliere venne inserito

venne dimesso dalle cure ospedaliere venne inserito

venne dimesso dalle cure ospedaliere venne inserito

nell’88° reggimento di fanteria “Friuli” di stanza a Livorno.

nell’88° reggimento di fanteria “Friuli” di stanza a Livorno.

nell’88° reggimento di fanteria “Friuli” di stanza a Livorno.

nell’88° reggimento di fanteria “Friuli” di stanza a Livorno.

nell’88° reggimento di fanteria “Friuli” di stanza a Livorno.

nell’88° reggimento di fanteria “Friuli” di stanza a Livorno.

nell’88° reggimento di fanteria “Friuli” di stanza a Livorno.

[8] Proprio in quel periodo Totò subì continui soprusi e

[8] Proprio in quel periodo Totò subì continui soprusi e

[8] Proprio in quel periodo Totò subì continui soprusi e

[8] Proprio in quel periodo Totò subì continui soprusi e

[8] Proprio in quel periodo Totò subì continui soprusi e

[8] Proprio in quel periodo Totò subì continui soprusi e

[8] Proprio in quel periodo Totò subì continui soprusi e

umiliazioni da parte di un graduato; da quell’esperienza

umiliazioni da parte di un graduato; da quell’esperienza

umiliazioni da parte di un graduato; da quell’esperienza

umiliazioni da parte di un graduato; da quell’esperienza

umiliazioni da parte di un graduato; da quell’esperienza

umiliazioni da parte di un graduato; da quell’esperienza

umiliazioni da parte di un graduato; da quell’esperienza

nacque il celebre motto dell’attore: “Siamo uomini o

nacque il celebre motto dell’attore: “Siamo uomini o

nacque il celebre motto dell’attore: “Siamo uomini o

nacque il celebre motto dell’attore: “Siamo uomini o

nacque il celebre motto dell’attore: “Siamo uomini o

nacque il celebre motto dell’attore: “Siamo uomini o

nacque il celebre motto dell’attore: “Siamo uomini o

caporali?”.

Dopo il servizio militare, si esibì ancora come macchiettista,

Dopo il servizio militare, si esibì ancora come macchiettista,

Dopo il servizio militare, si esibì ancora come macchiettista,

Dopo il servizio militare, si esibì ancora come macchiettista,

Dopo il servizio militare, si esibì ancora come macchiettista,

Dopo il servizio militare, si esibì ancora come macchiettista,

Dopo il servizio militare, si esibì ancora come macchiettista,

scritturato dall’impresario Eduardo D’Acierno - diventò

scritturato dall’impresario Eduardo D’Acierno - diventò

scritturato dall’impresario Eduardo D’Acierno - diventò

scritturato dall’impresario Eduardo D’Acierno - diventò

scritturato dall’impresario Eduardo D’Acierno - diventò

scritturato dall’impresario Eduardo D’Acierno - diventò

scritturato dall’impresario Eduardo D’Acierno - diventò

poi celebre la macchietta del “Bel Ciccillo” riproposta nel

poi celebre la macchietta del “Bel Ciccillo” riproposta nel

poi celebre la macchietta del “Bel Ciccillo” riproposta nel

poi celebre la macchietta del “Bel Ciccillo” riproposta nel

poi celebre la macchietta del “Bel Ciccillo” riproposta nel

poi celebre la macchietta del “Bel Ciccillo” riproposta nel

poi celebre la macchietta del “Bel Ciccillo” riproposta nel

1949 nel film Yvonne la nuit - e ottenne un primo successo

1949 nel film Yvonne la nuit - e ottenne un primo successo

1949 nel film Yvonne la nuit - e ottenne un primo successo

1949 nel film Yvonne la nuit - e ottenne un primo successo

1949 nel film Yvonne la nuit - e ottenne un primo successo

1949 nel film Yvonne la nuit - e ottenne un primo successo

1949 nel film Yvonne la nuit - e ottenne un primo successo

alla Sala Napoli, locale minore del capoluogo campano, con

alla Sala Napoli, locale minore del capoluogo campano, con

alla Sala Napoli, locale minore del capoluogo campano, con

alla Sala Napoli, locale minore del capoluogo campano, con

alla Sala Napoli, locale minore del capoluogo campano, con

alla Sala Napoli, locale minore del capoluogo campano, con

alla Sala Napoli, locale minore del capoluogo campano, con

una parodia della canzone di E. A. Mario Vipera, intitolata

una parodia della canzone di E. A. Mario Vipera, intitolata

una parodia della canzone di E. A. Mario Vipera, intitolata

una parodia della canzone di E. A. Mario Vipera, intitolata

una parodia della canzone di E. A. Mario Vipera, intitolata

una parodia della canzone di E. A. Mario Vipera, intitolata

una parodia della canzone di E. A. Mario Vipera, intitolata

Vicolo.

Su questi palcoscenici, spesso improvvisati, con orchestre

Su questi palcoscenici, spesso improvvisati, con orchestre

Su questi palcoscenici, spesso improvvisati, con orchestre

Su questi palcoscenici, spesso improvvisati, con orchestre

Su questi palcoscenici, spesso improvvisati, con orchestre

Su questi palcoscenici, spesso improvvisati, con orchestre

Su questi palcoscenici, spesso improvvisati, con orchestre

di second’ordine e comprimari raccogliticci, Totò imparò

di second’ordine e comprimari raccogliticci, Totò imparò

di second’ordine e comprimari raccogliticci, Totò imparò

di second’ordine e comprimari raccogliticci, Totò imparò

di second’ordine e comprimari raccogliticci, Totò imparò

di second’ordine e comprimari raccogliticci, Totò imparò

di second’ordine e comprimari raccogliticci, Totò imparò

l’arte dei guitti, ossia di quegli attori - napoletani e non

l’arte dei guitti, ossia di quegli attori - napoletani e non

l’arte dei guitti, ossia di quegli attori - napoletani e non

l’arte dei guitti, ossia di quegli attori - napoletani e non

l’arte dei guitti, ossia di quegli attori - napoletani e non

l’arte dei guitti, ossia di quegli attori - napoletani e non

l’arte dei guitti, ossia di quegli attori - napoletani e non

- che recitavano senza una sceneggiatura ben impostata,

- che recitavano senza una sceneggiatura ben impostata,

- che recitavano senza una sceneggiatura ben impostata,

- che recitavano senza una sceneggiatura ben impostata,

- che recitavano senza una sceneggiatura ben impostata,

- che recitavano senza una sceneggiatura ben impostata,

- che recitavano senza una sceneggiatura ben impostata,

arte alla quale Totò aggiunse caratteristiche tutte sue: una

arte alla quale Totò aggiunse caratteristiche tutte sue: una

arte alla quale Totò aggiunse caratteristiche tutte sue: una

arte alla quale Totò aggiunse caratteristiche tutte sue: una

arte alla quale Totò aggiunse caratteristiche tutte sue: una

arte alla quale Totò aggiunse caratteristiche tutte sue: una

arte alla quale Totò aggiunse caratteristiche tutte sue: una

conformazione particolare del naso e del mento - frutto di un

conformazione particolare del naso e del mento - frutto di un

conformazione particolare del naso e del mento - frutto di un

conformazione particolare del naso e del mento - frutto di un

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conformazione particolare del naso e del mento - frutto di un

conformazione particolare del naso e del mento - frutto di un

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incidente giovanile col precettore del ginnasio - movimenti

incidente giovanile col precettore del ginnasio - movimenti

incidente giovanile col precettore del ginnasio - movimenti

incidente giovanile col precettore del ginnasio - movimenti

incidente giovanile col precettore del ginnasio - movimenti

incidente giovanile col precettore del ginnasio - movimenti

incidente giovanile col precettore del ginnasio - movimenti

del corpo in libertà totale, da burattino snodabile, e una

del corpo in libertà totale, da burattino snodabile, e una

del corpo in libertà totale, da burattino snodabile, e una

del corpo in libertà totale, da burattino snodabile, e una

del corpo in libertà totale, da burattino snodabile, e una

del corpo in libertà totale, da burattino snodabile, e una

del corpo in libertà totale, da burattino snodabile, e una

comicità surreale e irriverente, pronta tanto a sbeffeggiare

comicità surreale e irriverente, pronta tanto a sbeffeggiare

comicità surreale e irriverente, pronta tanto a sbeffeggiare

comicità surreale e irriverente, pronta tanto a sbeffeggiare

comicità surreale e irriverente, pronta tanto a sbeffeggiare

comicità surreale e irriverente, pronta tanto a sbeffeggiare

comicità surreale e irriverente, pronta tanto a sbeffeggiare

i potenti quanto a esaltare i bisogni e istinti umani primari:

i potenti quanto a esaltare i bisogni e istinti umani primari:

i potenti quanto a esaltare i bisogni e istinti umani primari:

i potenti quanto a esaltare i bisogni e istinti umani primari:

i potenti quanto a esaltare i bisogni e istinti umani primari:

i potenti quanto a esaltare i bisogni e istinti umani primari:

i potenti quanto a esaltare i bisogni e istinti umani primari:

la fame, la sessualità, la salute mentale.

la fame, la sessualità, la salute mentale.

la fame, la sessualità, la salute mentale.

la fame, la sessualità, la salute mentale.

1956) TOTO’, PEPPINO E LA MALAFEMMENA

1959) TOTO’, EVA E IL PENNELLO PROIBITO

1959) TOTO’, EVA E IL PENNELLO PROIBITO

1960) TOTO’, FABRIZI E I GIOVANI D’OGGI

1961) SUA ECCELLENZA SI FERMO’ A MANGIARE

1961) SUA ECCELLENZA SI FERMO’ A MANGIARE

1961) TOTO’, PEPPINO E LA DOLCE VITA

1961) TOTO’, PEPPINO E LA DOLCE VITA

1962) TOTO’ E PEPPINO DIVISI A BERLINO

1962) TOTO’ E PEPPINO DIVISI A BERLINO

1962) LO SMEMORATO DI COLLEGNO

1962) LO SMEMORATO DI COLLEGNO

1963) TOTO’ CONTRO I QUATTRO

(Totò è interprete dell’episodio “Il vigile ignoto”)

(Totò è interprete dell’episodio “Il vigile ignoto”)

(Totò è interprete dell’episodio “Il vigile ignoto”)

(Totò è interprete dell’episodio “Il vigile ignoto”)

1964) TOTO’ CONTRO IL PIRATA NERO

1964) TOTO’ CONTRO IL PIRATA NERO

1964) CHE FINE HA FATTO TOTO’ BABY ?

1964) CHE FINE HA FATTO TOTO’ BABY ?

1965) RITA LA FIGLIA AMERICANA

1965) RITA LA FIGLIA AMERICANA

1966) UCCELLACCI E UCCELLINI

1966) UCCELLACCI E UCCELLINI

1966) OPERAZIONE SAN GENNARO

1966) OPERAZIONE SAN GENNARO

1967) CAPRICCIO ALL’ITALIANA

1967) CAPRICCIO ALL’ITALIANA

1967) IL GRANDE MAESTRO

Nacque il 15 febbraio 1898 nel rione Sanità, in via Santa Maria

Nacque il 15 febbraio 1898 nel rione Sanità, in via Santa Maria

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

GENNAIO 2014123456789

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Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino papa

Battesimo di Gesù

s. Ilario

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello

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2-363

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Sett. 1

Sett. 2

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Sett. 4

Sett. 5

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s. Antonio abate

s. Margherita d’Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d’Aquino

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

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VEN

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IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 7,37 ore 16,50giorno 7 ore 7,37 ore 16,55giorno 13 ore 7,36 ore 17,02giorno 19 ore 7,33 ore 17,09giorno 25 ore 7,29 ore 17,16giorno 31 ore 7,23 ore 17,24

LA LUNA + L.N. giorno 1 ore 12,141 P.Q. giorno 8 ore 4,39| L.P. giorno 16 ore 5,52` U.Q. giorno 24 ore 6,19+ L.N. giorno 30 ore 22,38

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10111213141516171819202122232425262728293031

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SDLMMGVSDLMMGVSDLMMGVSDLMMGV

DIC. 2013

FEB. 2014

[ `

PA112 TOTO'OK.indd 1 18/02/13 10:56

Totò: la storia, i film, le battuteindimenticabili del principedella risata.

RETROSTAMPATO

Page 11: Calendari illustrati

035

CALENDARS

PA114 CABALA• mensile 12 fogli • carta patinata• testata termosaldata • dimensioni: cm 29x47 ca• testata: cm 29x9 ca • imballo: 100 • E 1,1940

IL GIOCO DEL LOTTO A NAPOLI

Un po’ di storiaNapoli paese di magia, di superstizioni e numeri ha un forte legame con il

gioco del lotto, e sebbene tale gioco si sia diffuso tardi nella nostra città, solo

nel 1682, Napoli è pur sempre stata considerata la capitale del banco lotto. Il

gioco del lotto è nato a Genova nel 1539 dalle scommesse illegali che si face-

vano sui novanta nomi dei candidati che sarebbero usciti dalle urne per le ele-

zioni al Senato e da allora nei secoli a seguire è stato fortemente ostacolato

dalla Chiesa e dalle autorità governative in quanto ritenuto un gioco pericoloso

e immorale. Persino noti personaggi storici lo abolirono, tra cui Vittorio

Amedeo II nel 1713 e Giuseppe Garibaldi nel 1860. Ma, successiva-

mente per far fronte alla continua crisi finanziaria il governo decise

di legalizzarlo per trarne i dovuti profitti e dal 1817 fu stabilito che

le estrazioni avvenissero ogni sabato. Oggi il gioco del lotto è re-

golato dal Ministero delle Finanze.Cultura, leggende e fatalismoIn campo letterario il gioco del lotto è stato aspramente

condannato da molti scrittori per lo più di origine parte-

nopea, specie dalla scrittrice e giornalista Matilde

Serao (1856-1927), nata in Grecia ma di origini napo-

letane da parte di padre. Da grande osservatrice della cul-

tura partenopea la Serao nel suo capolavoro Il paese di cuccagna (1891)

esamina tutti i mali morali, sociali, economici e psicologici che il gioco del lotto

ha apportato presso la società napoletana. Esso più che arricchire un povero

uomo in beni materiali finisce col fargli perdere tutto ciò che possiede, poiché

egli sfidando la propria sorte e sperando di essere sostenuto dalla Dea Ben-

data per una eventuale vincita punta tutti i suoi beni in assurde scommesse.

La scrittrice dunque riprende il discorso già affrontato in

una sua precedente opera Il ventre di Napoli (1884), dove

dedica ben due capitoli al gioco del lotto e rivela che: “Il

lotto è il largo sogno, che consola la fantasia napoletana:

è l’idea fissa di quei cervelli infuocati; è la grande visione

felice che appaga la gente oppressa; è la vasta allucina-

zione che si prende le anime. […] Il popolo napoletano, che

è sobrio, non si corrompe per l’acquavite, non muore di de-

lirium tremens; esso si corrompe e muore per il lotto. Il

lotto è l’acquavite di Napoli.” Il gioco del lotto di conse-

guenza va inteso come la “fabbrica dei sogni” per il popolo

partenopeo e non, in momenti di difficoltà economica si ri-

corre spesso a questo gioco con la speranza che una bella

vincita possa far cambiare in meglio la vita del giocatore.

Diventa dunque un po’ il gioco del “paese dei balocchi”; il

gioco associato alla speranza di una grossa vincita che permette di sognare

e fantasticare l’impossibile… Specie ai tempi tristi e magri delle due Grandi

Guerre mondiali, gli italiani all’epoca speravano maggiormente di arricchirsi

coi numeri al lotto per poter così sfuggire da una cruda e meschina realtà,

ricca di violenza e di dolore.

PA 114 CAB

ALA 12 fog

li 2013 sc

elto_8:Lay

out 1 20-

02-2013 1

2:35 Pagi

na 2

Napoli paese di magia, di superstizioni e numeri ha un forte legame con il

gioco del lotto, e sebbene tale gioco si sia diffuso tardi nella nostra città, solo

nel 1682, Napoli è pur sempre stata considerata la capitale del banco lotto. Il

gioco del lotto è nato a Genova nel 1539 dalle scommesse illegali che si face-

vano sui novanta nomi dei candidati che sarebbero usciti dalle urne per le ele-

zioni al Senato e da allora nei secoli a seguire è stato fortemente ostacolato

dalla Chiesa e dalle autorità governative in quanto ritenuto un gioco pericoloso

e immorale. Persino noti personaggi storici lo abolirono, tra cui Vittorio

Amedeo II nel 1713 e Giuseppe Garibaldi nel 1860. Ma, successiva-

mente per far fronte alla continua crisi finanziaria il governo decise

di legalizzarlo per trarne i dovuti profitti e dal 1817 fu stabilito che

le estrazioni avvenissero ogni sabato. Oggi il gioco del lotto è re-

In campo letterario il gioco del lotto è stato aspramente

condannato da molti scrittori per lo più di origine parte-

nopea, specie dalla scrittrice e giornalista Matilde

Serao (1856-1927), nata in Grecia ma di origini napo-

letane da parte di padre. Da grande osservatrice della cul-

tura partenopea la Serao nel suo capolavoro Il paese di cuccagna (1891)

esamina tutti i mali morali, sociali, economici e psicologici che il gioco del lotto

ha apportato presso la società napoletana. Esso più che arricchire un povero

uomo in beni materiali finisce col fargli perdere tutto ciò che possiede, poiché

egli sfidando la propria sorte e sperando di essere sostenuto dalla Dea Ben-

data per una eventuale vincita punta tutti i suoi beni in assurde scommesse.

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9

4B

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10111213141516

Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino papa

Battesimo di Gesù

s. Ilario

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello

171819202122232425262728293031

s. Antonio abate

s. Margherita d’Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d’Aquino

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

Dicembre 2013lun mar mer gio ven sab dom

12 3 4 5 6 7 89 10 11 12 13 14 15

16 17 18 19 20 21 2223 24 25 26 27 28 2930 31

lun mar mer gio ven sab dom1 2

3 4 5 6 7 8 910 11 12 13 14 15 1617 18 19 20 21 22 2324 25 26 27 28

Febbraio 2014Giorno1713192531

Sorge7,377,377,367,337,297,23

Tramonta16,5016,5517,0217,0917,1617,24

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1 P. Q.

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Giorno1

8

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Ore12,14

4,39

5,52

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1 Sett.

2 Sett.

3 Sett.

4 Sett.

5 Sett.

1

|

L’ Italia L’ Italia 1

La bambina

‘A piccerella 2

La gatta ‘A gatta 3

Il maiale ‘O puorco 4

La mano ‘A mano 5

La cosa che guarda in terra Chella ca guarda ‘n terra 6

Il vaso‘O vaso 7

La Madonna ‘A Maronna8

GENNAIO

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+

A

+1469B

2014

PA 114 CABALA 12 fogli 2013 scelto_8:Layout 1 20-02-2013 12:35 Pagina 1

IL GIOCO DEL LOTTO A NAPOLI

Un po’ di storiaNapoli paese di magia, di superstizioni e numeri ha un forte legame con il

gioco del lotto, e sebbene tale gioco si sia diffuso tardi nella nostra città, solo

Un po’ di storiaNapoli paese di magia, di superstizioni e numeri ha un forte legame con il

gioco del lotto, e sebbene tale gioco si sia diffuso tardi nella nostra città, solo

GENNAIO

L’interpretazione di un sogno, di un avvenimento, nei numeri della Cabala, nella sua storia e nelle sue tradizioni.

Gennaio 2014lun mar mer gio ven sab dom

1 2 3 4 56 7 8 9 10 11 12

13 14 15 16 17 18 1920 21 22 23 24 25 2627 28 29 30 31

Giorno1713192528

Sorge7,227,167,087,006,516,47

Tramonta17,2517,3317,4017,4817,5517,59

1 P. Q.

* L. P.

` U. Q.

Giorno6

15

22

Ore20,22

0,53

18,15

lun mar mer gio ven sab dom1 2

3 4 5 6 7 8 910 11 12 13 14 15 1617 18 19 20 21 22 2324 25 26 27 28 29 3031

Marzo 2014

LUN

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VEN

s. Verdiana

Presentazione di N. S.

s. Biagio

s. Gilberto

s. Agata

s. Paolo Miki

s. Teodoro

s. Girolamo Emiliani

s. Apollonia

s. Scolastica

B. V. Maria di Lourdes

s. Eulalia

ss. Fosca e Maura

s. Valentino

ss. Faustino e Giovita

s. Giuliana

SAB

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

FEBBRAIO171819202122232425262728

s. Flaviano

s. Costanza

s. Mansueto

s. Eleuterio

s. Pier Damiani

Cattedra di s. Pietro

s. Policarpo

s. Etelberto

s. Gerlando

s. Faustiniano

s. Gabriele

s. Romano

La figliolanza ‘A figliata 9

I fagioli ‘E fasule 10

I topi

‘E suricille 11I soldati

‘E surdate12

S. Antonio S. Antonio

13

L’ ubriaco‘O mbriaco14

Il ragazzo ‘O guaglione 15

FEBBRAIO2014

S

8 Sett.

9 Sett.

6 Sett.

7 Sett.

1

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PA 114 CABALA 12 fogli 2013 scelto_8:Layout 1 21-02-2013 16:55 Pagina 3

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

123456789

10111213141516

s. Ugo

s. Francesco da Paola

s. Riccardo

s. Benedetto il Moro

s. Vincenzo Ferrer

V. di Quaresima

s. Giov. Battista de La Salle

s. Dionigi

s. Demetrio

s. Ezechiele

s. Stanislao

s. Zeno

Le Palme

s. Valeriano

s. Annibale

s. Bernadette Soubirous

MAR

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APRILE1718192021222324252627282930

s. Roberto

s. Galdino

s. Emma

Pasqua di Resurrezione

Lunedì dell’Angelo

s. Leonida

s. Giorgio

s. Fedele

Festa della Liberazione

s. Marcellino

in Albis

s. Valeria

s. Caterina da Siena

s. Pio V papa

GIO

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GIO

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2014

Marzo 2014lun mar mer gio ven sab dom

1 23 4 5 6 7 8 9

10 11 12 13 14 15 1617 18 19 20 21 22 2324 25 26 27 28 29 3031

lun mar mer gio ven sab dom1 2 3 4

5 6 7 8 9 10 1112 13 14 15 16 17 1819 20 21 22 23 24 2526 25 27 28 29 30 31

Maggio 2014Giorno1713192530

Sorge6,536,436,336,246,156,08

Tramonta19,3519,4219,4919,5520,0220,07

1 P. Q.

* L. P.

` U. Q.

+ L. N.

Giorno7

15

22

29

Ore10,30

9,42

9,51

8,14

Le guardie ‘E gguardie24

Natale Natale25

Anna

Nanninella

26L’orinale

‘O cantero27

I seni ‘E zzizze

28

Il padre dei bambini‘O pate d’ ‘e ccriature

29

Le palle del tenente‘E palle d’ ‘o tenente30

F

149

1469B

169B

B

17 Sett.

18 Sett.

15 Sett.

16 Sett.

`

+

1

|

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

I soldi ‘E denare46

Il morto

‘O muorto47

Il morto che parla ‘O muorto che pparla

48Il pezzo di carne

‘O piezzo ‘e carne49

Il pane ‘O ppane 50

Il giardino ‘O ciardino51

La mamma‘A mamma52

Il vecchio ‘O viecchio

123456789

10111213141516

s. Ester

s. Ottone

s. Tommaso apostolo

s. Elisabetta di Portogallo

s. Antonio M. Zaccaria

s. Maria Goretti

s. Claudio

ss. Aquila e Priscilla

s. Veronica Giuliani

ss. Rufina e Seconda

s. Benedetto da Norcia

s. Fortunato

s. Enrico

s. Camillo de Lellis

s. Bonaventura

B. V. Maria del Carmelo

MAR

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GIO

VEN

SAB

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LUN

MAR

MER

GIO

VEN

SAB

DOM

LUN

MAR

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LUGLIO171819202122232425262728293031

s. Alessio

s. Federico

s. Arsenio

s. Apollinare

s. Lorenzo da Brindisi

s. Maria Maddalena

s. Brigida

s. Cristina

s. Giacomo il Maggiore

ss. Anna e Gioacchino

s. Pantaleone

ss. Nazario e Celso

s. Marta di Betania

s. Pietro Crisologo

s. Ignazio di Loyola

GIO

VEN

SAB

DOM

LUN

MAR

MER

GIO

VEN

SAB

DOM

LUN

MAR

MER

GIO

2014

Giugno 2014lun mar mer gio ven sab dom

12 3 4 5 6 7 89 10 11 12 13 14 15

16 17 18 19 20 21 2223 24 25 26 27 28 2930

lun mar mer gio ven sab dom1 2 3

4 5 6 7 8 9 1011 12 13 14 15 16 1718 19 20 21 22 23 2425 26 27 28 29 30 31

Agosto 2014Giorno1713192531

Sorge5,385,425,465,515,576,02

Tramonta20,4920,4820,4520,4120,3620,30

1 P. Q.

* L. P.

` U. Q.

+ L. N.

Giorno5

12

19

27

Ore13,59

13,25

4,08

0,42

53

a

6

30 Sett.

31 Sett.

28 Sett.

29 Sett.

`

+

1

|

PA 114 CABALA 12 fogli 2013 scelto_8:Layout 1 21-02-2013 17:00 Pagina 13

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

123456789

10111213141516

s. Teresa di Gesù Bambino

ss. Angeli Custodi

s. Gerardo

s. Francesco d’Assisi

s. Placido

s. Bruno

B. V. Maria del Rosario

s. Pelagia

s. Dionigi

s. Daniele

s. Firmino

s. Serafino

s. Benedetto

s. Callisto

s. Teresa d’Avila

s. Edvige

OTTOBRE171819202122232425262728293031

s. Ignazio di Antiochia

s. Luca

s. Laura

s. Irene del Portogallo

s. Orsola

s. Donato

s. Giovanni da Capestrano

s. Antonio M. Claret

ss. Crispino e Crispiniano

s. Alfredo

s. Evaristo

ss. Simone e Giuda Taddeo

s. Ermelinda

s. Germano

s. Lucilla

2014

Settembre 2014lun mar mer gio ven sab dom1 2 3 4 5 6 78 9 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 2122 23 24 25 26 27 2829 30

lun mar mer gio ven sab dom1 2

3 4 5 6 7 8 910 11 12 13 14 15 1617 18 19 20 21 22 2324 25 26 27 28 29 30

Novembre 2014Giorno1713192531

Sorge7,067,137,207,267,336,41

Tramonta18,5218,4218,3218,2318,1417,06

1 P. Q.

* L. P.

` U. Q.

+ L. N.

1 P. Q.

Giorno1

8

15

23

31

Ore21,32

12,50

21,12

23,57

3,48

Sottosopra Sott’e’n coppa

69Il palazzo

‘O palazzo70

L’uomo senza onore

L’ommo ‘e merda

71La meraviglia

‘A Maraviglia72

L’ospedale ‘O spitale

73

La grotta ‘A rotta74

PulcinellaPullecenella75

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lun mar mer gio ven sab dom1 2 3 4 5 6

7 8 9 10 11 12 1314 15 16 17 18 19 2021 22 23 24 25 26 2728 29 30

Aprile 2014Giorno1713192531

Sorge6,456,356,256,156,056,55

Tramonta18,0018,0718,1418,2118,2819,34

+ L. N.

1 P. Q.

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` U. Q.

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Giorno1

8

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Ore8.59

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lun mar mer gio ven sab dom1 2

3 4 5 6 7 8 910 11 12 13 14 15 1617 18 19 20 21 22 2324 25 26 27 28

Febbraio 2014

s. Albino

s. Agnese di Boemia

s. Cunegonda

s. Casimiro

Le Sacre Ceneri

s. Coletta

ss. Perpetua e Felicita

s. Giovanni di Dio

I. di Quaresima

s. Macario

s. Costantino

s. Massimiliano

s. Rodrigo

s. Matilde

s. Luisa

II. di Quaresima

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

MARZO171819202122232425262728293031

s. Patrizio

s. Cirillo di Gerusalemme

s. Giuseppe

s. Alessandra

s. Serapione

s. Lea

III. di Quaresima

s. Caterina di Svezia

Annunciazione di N. S.

s. Emanuele

s. Ruperto

s. Sisto

s. Secondo

IV. di Quaresima

s. Beniamino

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2014

Il sedere

O’ culo16La disgrazia

‘A disgrazzia17

Il sangue

‘O sanghe18La risata

‘A resata19

La festa ‘A festa 20

La donna nuda ‘A femmena annura21

Il matto‘O pazzo22

Lo scemo ‘O scemo23

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13 Sett.

10 Sett.

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

Il padrone di casa ‘O padrone ‘e casa31

Il capitone

‘O capitone32

Gli anni di Cristo Li’ anne ‘e Cristo33

La testa‘A capa34

L’ uccello L’aucelluzz 35

Le nacchere ‘E castagnelle36

Il monaco‘O monaco37

Le botte ‘E mmazzate

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Festa del Lavoro

s. Atanasio

ss. Filippo e Giacomo

s. Ciriaco

s. Irene da Lecce

s. Domenico Savio

s. Flavia Domitilla

s. Vittore il Moro

s. Pacomio

s. Alfio

s. Ignazio

ss. Nereo e Achilleo

B. V. Maria di Fatima

s. Mattia

s. Isidoro

s. Ubaldo

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MAGGIO171819202122232425262728293031

s. Pasquale Baylon

s. Venanzio

s. Pietro di Morrone

s. Bernardino

s. Vittorio

s. Rita da Cascia

s. Desiderio

Maria V. Ausiliatrice

s. Beda

s. Filippo Neri

s. Agostino di Canterbury

s. Emilio

s. Massimo di Verona

s. Giovanna d’Arco

Visitazione B. V. Maria

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2014

Aprile 2014lun mar mer gio ven sab dom

1 2 3 4 5 67 8 9 10 11 12 13

14 15 16 17 18 19 2021 22 23 24 25 26 2728 29 30

lun mar mer gio ven sab dom1

2 3 4 5 6 7 89 10 11 12 13 14 15

16 17 18 19 20 21 2223 24 25 26 27 28 2930

Giugno 2014Giorno1713192530

Sorge5,375,355,345,345,365,38

Tramonta20,3920,4320,4620,4820,4920,49

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* L. P.

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Giorno5

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

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s. Alfonso de’ Liguori

s. Eusebio

s. Lidia

s. Giovanni M. Vianney

s. Emidio

Trasfigurazione di N. S.

s. Gaetano Thiene

s. Domenico di Guzman

s. Teresa Ben. della Croce

s. Lorenzo

s. Chiara d’Assisi

s. Giovanna F. de Chantal

ss. Ponziano e Ippolito

s. Massimiliano M. Kolbe

Assunzione B. V. Maria

s. Rocco

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AGOSTO171819202122232425262728293031

s. Giacinto

s. Elena

s. Giovanni Eudes

s. Bernardo

s. Pio X papa

B. V. Maria Regina

s. Rosa da Lima

s. Bartolomeo

s. Ludovico

s. Alessandro

s. Monica

s. Agostino

Martirio s. Giov. Battista

s. Fantino

s. Raimondo Nonnato

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2014

Luglio 2014lun mar mer gio ven sab dom

1 2 3 4 5 67 8 9 10 11 12 13

14 15 16 17 18 19 2021 22 23 24 25 26 2728 29 30 31

lun mar mer gio ven sab dom1 2 3 4 5 6 78 9 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 2122 23 24 25 26 27 2829 30

Settembre 2014Giorno1713192531

Sorge6,036,096,166,226,286,34

Tramonta20,2920,2120,1320,0519,5519,46

1 P. Q.

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Giorno4

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16,12

Il cappello ‘O cappiello54

La musica ‘A museca55

La caduta

‘A caruta56Il gobbo

‘O scartellato57

Il pacco ‘O paccotto

58

I peli‘E pile59

Si lamenta‘Se lamenta60

s

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35 Sett.

32 Sett.

33 Sett.

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

La fontana ‘A funtana76

I diavoli

‘E riavule77

La prostituta ‘A bella figliola78

Il ladro ‘O mariuolo79

La bocca ‘A vocca 80

I fiori ‘E sciure81

La tavola imbandita‘A tavula ‘mbandita

82Il maltempo

‘O maletiempo

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s. Eligio

s. Bibiana

s. Francesco Saverio

s. Barbara

s. Dalmazio

s. Nicola

II. d’Avvento

Immacolata Concezione

s. Siro

B. V. Maria di Loreto

s. Damaso

s. Valerico

s. Lucia

III. d’Avvento

s. Virginia

s. Adelaide

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NOVEMBRE1718192021222324252627282930

s. Olimpia

s. Graziano

s. Berardo

s. Liberato

IV. d’Avvento

s. Francesca Cabrini

s. Giovanni da Kety

s. Giacobbe

Natale del Signore

s. Stefano protomartire

s. Giovanni apostolo

ss. Innocenti Martiri

s. Tommaso Becket

s. Eugenio

s. Silvestro

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2014

Ottobre 2014lun mar mer gio ven sab dom

1 2 3 4 56 7 8 9 10 11 12

13 14 15 16 17 18 1920 21 22 23 24 25 2627 28 29 30 31

lun mar mer gio ven sab dom1 2 3 4 5 6 78 9 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 2122 23 24 25 26 27 2829 30 31

Dicembre 2014Giorno1713192530

Sorge6,426,496,577,047,117,16

Tramonta17,0516,5816,5116,4616,4316,40

* L. P.

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+ L. N.

1 P. Q.

Giorno6

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Ore23,23

16,15

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46 Sett.

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

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10111213141516

Ascensione di N. S.

Anniv. della Repubblica

s. Carlo Lwanga

s. Quirino

s. Bonifacio

s. Norberto

s. Geremia

Pentecoste

s. Efrem

s. Faustina

s. Barnaba

s. Onofrio

s. Antonio di Padova

s. Eliseo

SS. Trinità

s. Aureliano

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GIUGNO1718192021222324252627282930

s. Ranieri

s. Gregorio Barbarigo

s. Romualdo

s. Ettore

s. Luigi Gonzaga

Corpus Domini

s. Lanfranco Beccari

Natività s. Giov. Battista

s. Guglielmo

s. Vigilio

Sacro Cuore di Gesù

s. Ireneo

ss. Pietro e Paolo

ss. Protomartiri Romani

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2014

Maggio 2014lun mar mer gio ven sab dom

1 2 3 45 6 7 8 9 10 11

12 13 14 15 16 17 1819 20 21 22 23 24 2526 27 28 29 30 31

lun mar mer gio ven sab dom1 2 3 4 5 6

7 8 9 10 11 12 1314 15 16 17 18 19 2021 22 23 24 25 26 2728 29 30 31

Luglio 2014Giorno1713192530

Sorge5,375,355,345,345,365,38

Tramonta20,3920,4320,4620,4820,4920,49

1 P. Q

* L. P.

` U. Q.

+ L. N.

Giorno8

13

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Ore22,39

6,11

20,38

10,08

Il cappio al collo ‘A funa n’ ganna

39L’ ernia

‘A paposcia40

Il coltello

‘O curtiello41Il caffè

‘O ccafè42

Donna di facili costumi al balcone‘Onna pereta fore’ o barcone

43Le carceri

‘E ccancelle44

Il buon vino‘O vino bbuono45

H

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16

16

26 Sett.

27 Sett.

23 Sett.

24 Sett.

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

Il cacciatore ‘O cacciatore61

Il morto ammazzato

‘O muorto acciso62

La sposa ‘A sposa63

Il cappotto ‘A sciammeria64

Il pianto ‘O chianto 65

Le due zitelle ‘E ddoie zetelle66

Il totano nella chitarra‘O totano int’’a chitarra

67La zuppa cotta

‘A zuppa cotta

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s. Egidio

s. Elpidio

s. Gregorio Magno

s. Rosalia

s. Lorenzo Giustiniani

s. Zaccaria

s. Grato

Natività B. V. Maria

s. Pietro Claver

s. Pulcheria

ss. Proto e Giacinto

Ss. Nome di Maria

s. Giovanni Crisostomo

Esaltazione S. Croce

B. V. Maria Addolorata

ss. Cornelio e Cipriano

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SETTEMBRE1718192021222324252627282930

s. Roberto Bellarmino

ss. Sofia e Irene

s. Gennaro

s. Eustachio Placido

s. Matteo

s. Maurizio

s. Pio da Pietrelcina

s. Pacifico

ss. Aurelia e Neomisia

ss. Cosma e Damiano

s. Vincenzo de’ Paoli

s. Venceslao

ss. Arcangeli

s. Girolamo dottore

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2014

Agosto 2014lun mar mer gio ven sab dom

1 2 34 5 6 7 8 9 10

11 12 13 14 15 16 1718 19 20 21 22 23 2425 26 27 28 29 30 31

lun mar mer gio ven sab dom1 2 3 4 5

6 7 8 9 10 11 1213 14 15 16 17 18 1920 21 22 23 24 25 2627 28 29 30 31

Ottobre 2014Giorno1713192530

Sorge6,356,416,486,547,007,05

Tramonta19,4419,3419,2419,1319,0318,54

1 P. Q.

* L. P.

` U. Q.

+ L. N.

Giorno2

9

16

24

Ore13,11

3,38

4,05

8,14

68

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39 Sett.

40 Sett.

36 Sett.

37 Sett.

38 Sett.

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10111213141516

I. d’Avvento

s. Bibiana

s. Francesco Saverio

s. Barbara

s. Dalmazio

s. Nicola

s. Ambrogio

Immacolata Concezione

s. Siro

B.V. Maria di Loreto

s. Damaso

s. Valerico

s. Lucia

s. Giovanni della Croce

III. d’Avvento

s. Adelaide

LUN

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MAR

DICEMBRE171819202122232425262728293031

s. Olimpia

s. Graziano

s. Berado

s. Liberato

s. Pietro Canisio

IV. d’Avvento

s. Giovanni da Kety

s. Giacobbe

Natale del Signore

s. Stefano protomartire

s. Giovanni apostolo

ss. Innocenti Martiri

s. Tommaso Becket

s. Eugenio

s. Silvestro

MER

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

2014

Novembre 2014lun mar mer gio ven sab dom

1 23 4 5 6 7 8 9

10 11 12 13 14 15 1617 18 19 20 21 22 2324 25 26 27 28 29 30

lun mar mer gio ven sab dom1 2 3 4

5 6 7 8 9 10 1112 13 14 15 16 17 1819 20 21 22 23 24 2526 27 28 29 30 31

Gennaio 2015Giorno1713192531

Sorge7,187,237,297,337,367,37

Tramonta16,4016,3916,3916,4116,4416,49

* L. P.

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+ L. N.

1 P. Q.

Giorno6

14

22

28

Ore13,27

13,51

2,36

19,31

La chiesa A’ cchiesa84

Le anime del purgatorio ‘Il aneme ‘o priatorio

85

La bottega

‘A puteca86I pidocchi

‘E perucchie87

I caciocavalli ‘E casecavalle

88

La vecchia ‘A vecchia89

La paura‘A paura90

PRINTED IN ITALY

h4

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19B

52 Sett.

1 Sett.

49 Sett.

50 Sett.

51 Sett.

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RETROSTAMPATO

Page 12: Calendari illustrati

036

CALENDARS

PA115 4 STAGIONI• mensile 12 fogli • carta patinata• testata termosaldata • dimensioni: cm 29x47 ca• testata: cm 29x9 ca • imballo: 100 • E 1,1940

L’inverno astronomico ha inizio il giorno del solstizio d’inver-

no (21/22 dicembre) e termina nel giorno dell’equinozio di

primavera (21 marzo). Si tratta del periodo dell’anno in cui

il sole, dopo aver raggiunto il suo punto più basso sull’oriz-

zonte il 21 dicembre, inizia a risalire fi no al 21 marzo, giorno

dell’equinozio di primavera quando la durata del giorno è

uguale a quella della notte.

L’inverno dunque comprende la fi ne di dicembre, i mesi di

gennaio, febbraio e gran parte di marzo.

L’inverno è una stagione fredda con giorni brevi e notti lun-

ghe. Per molte piante e animali la vita è dura. La loro soprav-

vivenza dipende da come si sono preparati a superarlo e da

quanto questo sarà rigido. Se la temperatura è vicina allo

zero, la pioggia si trasforma in neve, che è formata da pic-

colissimi cristalli di ghiaccio. La neve è soffi ce perché contie-

ne molta aria tra i suoi cristalli.

il TassoNonostante il freddo però, nei mesi di febbraio e marzo co-

minciano a fi orire alcune piantine del sottobosco: il bucane-

ve, la campanella, il dente di cane, l’elleboro verde e quello

nero, chiamato rosa di Natale perché inizia la fi oritura alla

fi ne di dicembre.

Caprioli

Nel bosco in inverno si possono trovare mufl oni, caprioli,

volpi,cinghiali,tra gli uccelli sono presenti le beccacce, i

rampichini, le gazze e i corvi.

Cinghiale

Alcuni uccelli sono migrati nei paesi caldi, alcuni mammiferi,

come il ghiro, lo scoiattolo e il tasso, sono in letargo nelle

loro tane, ma ogni tanto si svegliano per mangiare qualche

cosa. Ghiri e scoiattoli in autunno accumulano riserve di cibo

che poi mangeranno durante l’inverno.

Scoiattolo

In questi mesi freddi gli animali possono ancora trovare al-

cuni frutti come quelli dell’edera, del pungitopo, della rosa

canina e del ligustro.

LE 10 LOCALITÀ SCIISTICHE PIÙ BELLE IN EUROPA

Le Alpi sono il luogo ideale per gli sport invernali: montagna

e valli mozzafi ato e tanta neve. Ecco le 10 località sciistiche

più belle in Europa...

Descrizione

È il luogo più bello e affascinante dove sciare, l’Europa offre

numerose stazione sciistiche inesplorate e il più alto numero

di piste da sci del mondo.

Ecco le località sciistiche più belle delle Alpi e d’Europa, Ita-

lia compresa, dove sciare.

Cortina d’Ampezzo, Italia

È una delle località più famose al mondo, mete di vip e

appassionati della montagna. Oltre ad offrire stupende piste

da sci, il panorama delle Dolomiti e delle valli toglie il fi ato.

Val d’Isère, Francia

Questa valle è stata una delle prima in Europa ad attrezzarsi

con uno skilift. Chilometri di piste da sci, adatte ad esperti e

principianti, fanno di questa località una delle più frequen-

tate nel vecchio continente.

Igls, Austria

Proprio vicino alla “capitale delle Alpi”, Innsbruck, Igls è una

località di charme e insieme moderna, con i suoi avveneristi-

ci impianti di risalita e oltre 295 chilometri di piste.

Kandersteg, Svizzera

Il villaggio di Kandersteg è uno dei più pittoreschi dell’intero

arco alpino. Molto conosciuto tra i principianti, ottime le piste

per i novizi, questa località è rinomata soprattutto per il relax

e il panorama.

Courchevel, Francia

Qui gli amanti degli sport invernali possono trovare il loro pa-

radiso: oltre 350 chilometri di piste per tutti i gusti. Courchevel

1850 (è il nome ma anche l’altezza sul livello del mare) è uno

dei resort scelti da ricchi di tutto il mondo per sciare. Se vi

accontentate ci sono anche Courchevel 1650, 1550 e 1300.

Wengen, Svizzera

E’ uno dei villagi di montagna più belli della Svizzera: qui le

Alpi sono al loro meglio. Ideale per tutti e in particolare per

gli snowboarder.

Chamonix, Francia

Cosa c’è di meglio che sciare proprio sotto il Monte Bianco,

il più alto di Europa. Chamonix è una delle più antiche loca-

lità sciistiche in Francia e offre ancora il suo charme e la sua

neve a tutti gli appassionati di montagna.

Pas De la Casa, Andorra

Andorra è micro-stato al confi ne con la Francia, nei Pirenei

orientali. Pas De la Casa è delle località più nevose di tutta

l’Europa e offre piste per tutti i gusti.

Pelion Mountain, Grecia

Qui lo sci non ha ancora preso piende, ma le montagne

sono maestose e vale la pena una visita. Può essere consi-

derata una delle ultime località in Europa non ancora colo-

nizzata dai turisti.

Neustift, Austria

Neustift è il più grande comprensorio sciistico su ghiaccio

dell’Austra. Qui si può sciare tutto l’anno e vedere la neve

anche d’estate. Ideale per gli snowboarder e i principianti

degli sci.

L’INVERNO

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12/02/13 16:26

L’inverno astronomico ha inizio il giorno del solstizio d’inver-

no (21/22 dicembre) e termina nel giorno dell’equinozio di

primavera (21 marzo). Si tratta del periodo dell’anno in cui

il sole, dopo aver raggiunto il suo punto più basso sull’oriz-

zonte il 21 dicembre, inizia a risalire fi no al 21 marzo, giorno

dell’equinozio di primavera quando la durata del giorno è

L’inverno dunque comprende la fi ne di dicembre, i mesi di

gennaio, febbraio e gran parte di marzo.

L’inverno è una stagione fredda con giorni brevi e notti lun-

ghe. Per molte piante e animali la vita è dura. La loro soprav-

vivenza dipende da come si sono preparati a superarlo e da

quanto questo sarà rigido. Se la temperatura è vicina allo

zero, la pioggia si trasforma in neve, che è formata da pic-

colissimi cristalli di ghiaccio. La neve è soffi ce perché contie-

Nonostante il freddo però, nei mesi di febbraio e marzo co-

minciano a fi orire alcune piantine del sottobosco: il bucane-

ve, la campanella, il dente di cane, l’elleboro verde e quello

nero, chiamato rosa di Natale perché inizia la fi oritura alla

Nel bosco in inverno si possono trovare mufl oni, caprioli,

Nel bosco in inverno si possono trovare mufl oni, caprioli,

volpi,cinghiali,tra gli uccelli sono presenti le beccacce, i

volpi,cinghiali,tra gli uccelli sono presenti le beccacce, i

volpi,cinghiali,tra gli uccelli sono presenti le beccacce, i

Alcuni uccelli sono migrati nei paesi caldi, alcuni mammiferi,

Alcuni uccelli sono migrati nei paesi caldi, alcuni mammiferi,

come il ghiro, lo scoiattolo e il tasso, sono in letargo nelle

come il ghiro, lo scoiattolo e il tasso, sono in letargo nelle

loro tane, ma ogni tanto si svegliano per mangiare qualche

loro tane, ma ogni tanto si svegliano per mangiare qualche

cosa. Ghiri e scoiattoli in autunno accumulano riserve di cibo

cosa. Ghiri e scoiattoli in autunno accumulano riserve di cibo

che poi mangeranno durante l’inverno.

che poi mangeranno durante l’inverno.

In questi mesi freddi gli animali possono ancora trovare al-

In questi mesi freddi gli animali possono ancora trovare al-

cuni frutti come quelli dell’edera, del pungitopo, della rosa

cuni frutti come quelli dell’edera, del pungitopo, della rosa

LE 10 LOCALITÀ SCIISTICHE PIÙ BELLE IN EUROPA

LE 10 LOCALITÀ SCIISTICHE PIÙ BELLE IN EUROPA

LE 10 LOCALITÀ SCIISTICHE PIÙ BELLE IN EUROPA

LE 10 LOCALITÀ SCIISTICHE PIÙ BELLE IN EUROPA

LE 10 LOCALITÀ SCIISTICHE PIÙ BELLE IN EUROPA

Le Alpi sono il luogo ideale per gli sport invernali: montagna

Le Alpi sono il luogo ideale per gli sport invernali: montagna

Le Alpi sono il luogo ideale per gli sport invernali: montagna

e valli mozzafi ato e tanta neve. Ecco le 10 località sciistiche

e valli mozzafi ato e tanta neve. Ecco le 10 località sciistiche

e valli mozzafi ato e tanta neve. Ecco le 10 località sciistiche

e valli mozzafi ato e tanta neve. Ecco le 10 località sciistiche

Le Alpi sono il luogo ideale per gli sport invernali: montagna

e valli mozzafi ato e tanta neve. Ecco le 10 località sciistiche

Le Alpi sono il luogo ideale per gli sport invernali: montagna

Le Alpi sono il luogo ideale per gli sport invernali: montagna

e valli mozzafi ato e tanta neve. Ecco le 10 località sciistiche

Le Alpi sono il luogo ideale per gli sport invernali: montagna

Le Alpi sono il luogo ideale per gli sport invernali: montagna

e valli mozzafi ato e tanta neve. Ecco le 10 località sciistiche

Le Alpi sono il luogo ideale per gli sport invernali: montagna

più belle in Europa...

più belle in Europa...

DescrizioneDescrizione

È il luogo più bello e affascinante dove sciare, l’Europa offre

È il luogo più bello e affascinante dove sciare, l’Europa offre

È il luogo più bello e affascinante dove sciare, l’Europa offre

numerose stazione sciistiche inesplorate e il più alto numero

numerose stazione sciistiche inesplorate e il più alto numero

numerose stazione sciistiche inesplorate e il più alto numero

È il luogo più bello e affascinante dove sciare, l’Europa offre

numerose stazione sciistiche inesplorate e il più alto numero

È il luogo più bello e affascinante dove sciare, l’Europa offre

È il luogo più bello e affascinante dove sciare, l’Europa offre

numerose stazione sciistiche inesplorate e il più alto numero

È il luogo più bello e affascinante dove sciare, l’Europa offre

È il luogo più bello e affascinante dove sciare, l’Europa offre

numerose stazione sciistiche inesplorate e il più alto numero

È il luogo più bello e affascinante dove sciare, l’Europa offre

di piste da sci del mondo.

di piste da sci del mondo.

Ecco le località sciistiche più belle delle Alpi e d’Europa, Ita-

Ecco le località sciistiche più belle delle Alpi e d’Europa, Ita-

Ecco le località sciistiche più belle delle Alpi e d’Europa, Ita-

lia compresa, dove sciare.

lia compresa, dove sciare.

Cortina d’Ampezzo, Italia

Cortina d’Ampezzo, Italia

È una delle località più famose al mondo, mete di vip e

È una delle località più famose al mondo, mete di vip e

È una delle località più famose al mondo, mete di vip e

Cortina d’Ampezzo, Italia

È una delle località più famose al mondo, mete di vip e

Cortina d’Ampezzo, Italia

Cortina d’Ampezzo, Italia

È una delle località più famose al mondo, mete di vip e

Cortina d’Ampezzo, Italia

appassionati della montagna. Oltre ad offrire stupende piste

appassionati della montagna. Oltre ad offrire stupende piste

appassionati della montagna. Oltre ad offrire stupende piste

da sci, il panorama delle Dolomiti e delle valli toglie il fi ato.

da sci, il panorama delle Dolomiti e delle valli toglie il fi ato.

da sci, il panorama delle Dolomiti e delle valli toglie il fi ato.

Val d’Isère, Francia

Val d’Isère, Francia

Questa valle è stata una delle prima in Europa ad attrezzarsi

Questa valle è stata una delle prima in Europa ad attrezzarsi

Questa valle è stata una delle prima in Europa ad attrezzarsi

con uno skilift. Chilometri di piste da sci, adatte ad esperti e

con uno skilift. Chilometri di piste da sci, adatte ad esperti e

con uno skilift. Chilometri di piste da sci, adatte ad esperti e

principianti, fanno di questa località una delle più frequen-

principianti, fanno di questa località una delle più frequen-

principianti, fanno di questa località una delle più frequen-

tate nel vecchio continente.

tate nel vecchio continente.

Igls, AustriaIgls, Austria

Proprio vicino alla “capitale delle Alpi”, Innsbruck, Igls è una

Proprio vicino alla “capitale delle Alpi”, Innsbruck, Igls è una

Proprio vicino alla “capitale delle Alpi”, Innsbruck, Igls è una

località di charme e insieme moderna, con i suoi avveneristi-

località di charme e insieme moderna, con i suoi avveneristi-

località di charme e insieme moderna, con i suoi avveneristi-

Proprio vicino alla “capitale delle Alpi”, Innsbruck, Igls è una

località di charme e insieme moderna, con i suoi avveneristi-

Proprio vicino alla “capitale delle Alpi”, Innsbruck, Igls è una

Proprio vicino alla “capitale delle Alpi”, Innsbruck, Igls è una

località di charme e insieme moderna, con i suoi avveneristi-

Proprio vicino alla “capitale delle Alpi”, Innsbruck, Igls è una

Proprio vicino alla “capitale delle Alpi”, Innsbruck, Igls è una

località di charme e insieme moderna, con i suoi avveneristi-

Proprio vicino alla “capitale delle Alpi”, Innsbruck, Igls è una

ci impianti di risalita e oltre 295 chilometri di piste.

ci impianti di risalita e oltre 295 chilometri di piste.

ci impianti di risalita e oltre 295 chilometri di piste.

Kandersteg, Svizzera

Kandersteg, Svizzera

Il villaggio di Kandersteg è uno dei più pittoreschi dell’intero

Il villaggio di Kandersteg è uno dei più pittoreschi dell’intero

Il villaggio di Kandersteg è uno dei più pittoreschi dell’intero

Il villaggio di Kandersteg è uno dei più pittoreschi dell’intero

Kandersteg, Svizzera

Il villaggio di Kandersteg è uno dei più pittoreschi dell’intero

Kandersteg, Svizzera

Kandersteg, Svizzera

Il villaggio di Kandersteg è uno dei più pittoreschi dell’intero

Kandersteg, Svizzera

arco alpino. Molto conosciuto tra i principianti, ottime le piste

arco alpino. Molto conosciuto tra i principianti, ottime le piste

per i novizi, questa località è rinomata soprattutto per il relax

per i novizi, questa località è rinomata soprattutto per il relax

e il panorama.

Courchevel, Francia

Qui gli amanti degli sport invernali possono trovare il loro pa-

Qui gli amanti degli sport invernali possono trovare il loro pa-

radiso: oltre 350 chilometri di piste per tutti i gusti. Courchevel

radiso: oltre 350 chilometri di piste per tutti i gusti. Courchevel

1850 (è il nome ma anche l’altezza sul livello del mare) è uno

1850 (è il nome ma anche l’altezza sul livello del mare) è uno

radiso: oltre 350 chilometri di piste per tutti i gusti. Courchevel

1850 (è il nome ma anche l’altezza sul livello del mare) è uno

radiso: oltre 350 chilometri di piste per tutti i gusti. Courchevel

radiso: oltre 350 chilometri di piste per tutti i gusti. Courchevel

1850 (è il nome ma anche l’altezza sul livello del mare) è uno

radiso: oltre 350 chilometri di piste per tutti i gusti. Courchevel

dei resort scelti da ricchi di tutto il mondo per sciare. Se vi

dei resort scelti da ricchi di tutto il mondo per sciare. Se vi

accontentate ci sono anche Courchevel 1650, 1550 e 1300.

accontentate ci sono anche Courchevel 1650, 1550 e 1300.

Wengen, Svizzera

E’ uno dei villagi di montagna più belli della Svizzera: qui le

E’ uno dei villagi di montagna più belli della Svizzera: qui le

Wengen, Svizzera

E’ uno dei villagi di montagna più belli della Svizzera: qui le

Wengen, Svizzera

Alpi sono al loro meglio. Ideale per tutti e in particolare per

Alpi sono al loro meglio. Ideale per tutti e in particolare per

gli snowboarder.

Chamonix, Francia

Cosa c’è di meglio che sciare proprio sotto il Monte Bianco,

Cosa c’è di meglio che sciare proprio sotto il Monte Bianco,

il più alto di Europa. Chamonix è una delle più antiche loca-

il più alto di Europa. Chamonix è una delle più antiche loca-

Cosa c’è di meglio che sciare proprio sotto il Monte Bianco,

il più alto di Europa. Chamonix è una delle più antiche loca-

Cosa c’è di meglio che sciare proprio sotto il Monte Bianco,

Cosa c’è di meglio che sciare proprio sotto il Monte Bianco,

il più alto di Europa. Chamonix è una delle più antiche loca-

Cosa c’è di meglio che sciare proprio sotto il Monte Bianco,

lità sciistiche in Francia e offre ancora il suo charme e la sua

lità sciistiche in Francia e offre ancora il suo charme e la sua

lità sciistiche in Francia e offre ancora il suo charme e la sua

neve a tutti gli appassionati di montagna.

Pas De la Casa, Andorra

Andorra è micro-stato al confi ne con la Francia, nei Pirenei

orientali. Pas De la Casa è delle località più nevose di tutta

l’Europa e offre piste per tutti i gusti.

Pelion Mountain, Grecia

Qui lo sci non ha ancora preso piende, ma le montagne

sono maestose e vale la pena una visita. Può essere consi-

Qui lo sci non ha ancora preso piende, ma le montagne

sono maestose e vale la pena una visita. Può essere consi-

Qui lo sci non ha ancora preso piende, ma le montagne

derata una delle ultime località in Europa non ancora colo-

nizzata dai turisti.

Neustift, Austria

Neustift è il più grande comprensorio sciistico su ghiaccio

dell’Austra. Qui si può sciare tutto l’anno e vedere la neve

Neustift è il più grande comprensorio sciistico su ghiaccio

dell’Austra. Qui si può sciare tutto l’anno e vedere la neve

Neustift è il più grande comprensorio sciistico su ghiaccio

anche d’estate. Ideale per gli snowboarder e i principianti

degli sci.

L’inverno astronomico ha inizio il giorno del solstizio d’inver-

1469B

4B

IL SOLE Sorge Tramontagiorno 01 ore 7,37 ore 16,50giorno 7 ore 7,37 ore 16,55giorno 13 ore 7,36 ore 17,02giorno 19 ore 7,33 ore 17,09giorno 25 ore 7,29 ore 17,16giorno 31 ore 7,23 ore 17,24

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

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LA LUNA+ L. N. giorno 11 ore 12,141 P. Q. giorno 18 ore 4,39| L. P. giorno 16 ore 5,52` U. Q. giorno 24 ore 6,19+ L. N. giorno 30 ore 22,38

`[

4 Sett.

5 Sett.

Mercoledì

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s. Antonio abate

s. Margherita d'Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d'Aquino

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

1 Sett.

2 Sett.

3 Sett.

17-348

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DICEMBRE 2013Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

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Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

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2014FEBBRAIO 2014

Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino papa

Battesimo di Gesù

s. Ilario

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello

2340_4stagioni_PA115_288x470_PA_115 22/10/12 12.55 Pagina 1

PA115

IL SOLE Sorge Tramontagiorno 01 ore 7,22 ore 17,25giorno 17 ore 7,16 ore 17,33giorno 13 ore 7,08 ore 17,40giorno 19 ore 7,00 ore 17,48giorno 25 ore 6,51 ore 17,55giorno 28 ore 6,47 ore 17,59

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

GENNAIO 2014

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LA LUNA1 P. Q. giorno 16 ore 20,22| L. P. giorno 15 ore 0,53` U. Q. giorno 22 ore 18,15`[

8 Sett.

9 Sett.

Sabato

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Lunedì

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44-321

45-320

46-319

47-318

s. Verdiana

Presentazione di N. S.

s. Biagio

s. Gilberto

s. Agata

s. Paolo Miki

s. Teodoro

s. Girolamo Emiliani

s. Apollonia

s. Scolastica

B. V. Maria di Lourdes

s. Eulalia

ss. Fosca e Maura

s. Valentino

ss. Faustino e Giovita

s. Giuliana

s. Flaviano

s. Costanza

s. Mansueto

s. Eleuterio

s. Pier Damiani

Cattedra di s. Pietro

s. Policarpo

s. Etelberto

s. Gerlando

s. Faustiniano

s. Gabriele

s. Romano

6 Sett.

7 Sett.

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49-316

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51-314

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Lunedì

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Lunedì

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GENNAIO 2014Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

1 23 4 5 6 7 8 9

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24/31 25 26 27 28 29 30

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

1 2 3 4 56 7 8 9 10 11 12

13 14 15 16 17 18 1920 21 22 23 24 25 2627 28 29 30 31

2014MARZO 2014

2340_4stagioni_PA115_288x470_PA_115 22/10/12 12.55 Pagina 3

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IL SOLE Sorge Tramontagiorno 01 ore 6,06 ore 20,08giorno 17 ore 5,59 ore 20,15giorno 13 ore 5,52 ore 20,21giorno 19 ore 5,46 ore 20,27giorno 25 ore 5,41 ore 20,33giorno 31 ore 5,38 ore 20,38

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

APRILE 2014 GIUGNO 2014

12345678910111213141516

LA LUNA1 P. Q. giorno 17 ore 05,15| L. P. giorno 14 ore 21,16` U. Q. giorno 21 ore 14,59+ L. N. giorno 28 ore 20,40`[

21 Sett.

22 Sett.

Giovedì

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Giovedì

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Lunedì

Martedì

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Festa del Lavoro

s. Atanasio

ss. Filippo e Giacomo

s. Ciriaco

s. Irene da Lecce

s. Domenico Savio

s. Flavia Domitilla

s. Vittore il Moro

s. Pacomio

s. Alfio

s. Ignazio

ss. Nereo e Achilleo

B. V. Maria di Fatima

s. Mattia

s. Isidoro

s. Ubaldo

s. Pasquale Baylon

s. Venanzio

s. Pietro di Morrone

s. Bernardino

s. Vittorio

s. Rita da Cascia

s. Desiderio vescovo

Maria V. Ausiliatrice

s. Beda

s. Filippo Neri

s. Agostino di Canterbury

s. Emilio

s. Massimo di Verona

s. Giovanna d'Arco

Visitazione B. V. Maria

19 Sett.

20 Sett.

137-228

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151-214

Sabato

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APRILE 2014Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

12 3 4 5 6 7 89 10 11 12 13 14 15

16 17 18 19 20 21 2223/30 24 25 26 27 28 29

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

1 2 3 4 5 67 8 9 10 11 12 13

14 15 16 17 18 19 2021 22 23 24 25 26 2728 29 30

2014GIUGNO 2014

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171819202122232425262728293031

IL SOLE Sorge Tramontagiorno 01 ore 6,03 ore 20,29giorno 17 ore 6,09 ore 20,21giorno 13 ore 6,16 ore 20,13giorno 19 ore 6,22 ore 20,05giorno 25 ore 6,28 ore 19,55giorno 31 ore 6,34 ore 19,46

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

LUGLIO 2014 SETTEMBRE 2014

12345678910111213141516

LA LUNA1 P. Q. giorno 14 ore 02,49| L. P. giorno 10 ore 20,09` U. Q. giorno 17 ore 14,26+ L. N. giorno 25 ore 16,12`[

34 Sett.

35 Sett.

Venerdì

Sabato

Domenica

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Giovedì

Venerdì

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Domenica

Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Sabato

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214-151

215-150

216-149

217-148

218-147

219-146

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224-141

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s. Alfonso de' Liguori

s. Eusebio

s. Lidia

s. Giovanni M. Vianney

s. Emidio

Trasfigurazione di N. S.

s. Gaetano Thiene

s. Domenico di Guzman

s. Teresa Ben. della Croce

s. Lorenzo

s. Chiara d'Assisi

s. Giovanna F. de Chantal

ss. Ponziano e Ippolito

s. Massimiliano M. Kolbe

Assunzione B. V. Maria

s. Rocco

s. Giacinto

s. Elena

s. Giovanni Eudes

s. Bernardo

s. Pio X papa

B. V. Maria Regina

s. Rosa da Lima

s. Bartolomeo

s. Ludovico

s. Alessandro

s. Monica

s. Agostino

Martirio s. Giov. Battista

s. Fantino

s. Raimondo Nonnato

32 Sett.

33 Sett.

229-136

230-135

231-134

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234-131

235-130

236-129

237-128

238-127

239-126

240-125

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242-123

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Domenica

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LUGLIO 2014Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

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15 16 17 18 19 20 2122 23 24 25 26 27 2829 30

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

1 2 3 4 5 67 8 9 10 11 12 13

14 15 16 17 18 19 2021 22 23 24 25 26 2728 29 30 31

2014SETTEMBRE 2014

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IL SOLE Sorge Tramontagiorno 11 ore 6,42 ore 17,05giorno 17 ore 6,49 ore 16,58giorno 13 ore 6,57 ore 16,51giorno 19 ore 7,04 ore 16,46giorno 25 ore 7,11 ore 16,43giorno 30 ore 7,16 ore 16,40

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

OTTOBRE 2014 DICEMBRE 2014

12345678910111213141516

LA LUNA| L. P. giorno 16 ore 23,23` U. Q. giorno 14 ore 16,15+ L. N. giorno 22 ore 13,321 P. Q. giorno 29 ore 11,06`[

47 Sett.

48 Sett.

Sabato

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315-50

316-49

317-48

318-47

319-46

320-45

Tutti i Santi

Commemorazione Defunti

s. Silvia

s. Carlo Borromeo

s. Zaccaria

s. Emiliano

s. Ernesto

s. Goffredo

s. Oreste

s. Leone

s. Martino di Tours

s. Giosafat

s. Diego

s. Giocondo

s. Alberto

Avvento Ambrosiano

s. Elisabetta d'Ungheria

s. Oddone

s. Fausto

s. Ottavio

Presentazione B. V. Maria

s. Cecilia

Cristo Re

s. Flora

s. Caterina d'Alessandria

s. Leonardo

s. Virgilio

s. Giacomo della Marca

s. Saturnino

I. d'Avvento

45 Sett.

46 Sett.

321-44

322-43

323-42

324-41

325-40

326-39

327-38

328-37

329-36

330-35

331-34

332-33

333-32

334-31

Lunedì

Martedì

Mercoledì

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Venerdì

Sabato

Domenica

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Martedì

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Venerdì

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Domenica

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OTTOBRE 2014Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

1 2 3 4 5 6 78 9 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 2122 23 24 25 26 27 2829 30 31

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

1 2 3 4 56 7 8 9 10 11 12

13 14 15 16 17 18 1920 21 22 23 24 25 2627 28 29 30 31

2014DICEMBRE 2014

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B

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IL SOLE Sorge Tramontagiorno 01 ore 6,53 ore 19,35giorno 17 ore 6,43 ore 19,42giorno 13 ore 6,33 ore 19,49giorno 19 ore 6,24 ore 19,55giorno 25 ore 6,15 ore 20,02giorno 30 ore 6,08 ore 20,07

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

MARZO 2014 MAGGIO 2014

12345678910111213141516

LA LUNA1 P. Q. giorno 17 ore 10,30| L. P. giorno 15 ore 09,42` U. Q. giorno 22 ore 09,51+ L. N. giorno 29 ore 08,14`[

17 Sett.

18 Sett.

Martedì

Mercoledì

Giovedì

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Lunedì

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Giovedì

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Lunedì

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91-274

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100-265

101-264

102-263

103-262

104-261

105-260

106-259

s. Ugo

s. Francesco da Paola

s. Riccardo

s. Benedetto il Moro

s. Vincenzo Ferrer

V. di Quaresima

s. Giov. Battista de La Salle

s. Dionigi

s. Demetrio

s. Ezechiele

s. Stanislao

s. Zeno

Le Palme

s. Valeriano

s. Annibale

s. Bernadette Soubirous

s. Roberto

s. Galdino

s. Emma di Sassonia vedova

Pasqua di Resurrezione

Lunedì dell'Angelo

s. Leonida

s. Giorgio

s. Fedele

Festa della Liberazione

s. Marcellino

in Albis

s. Valeria

s. Caterina da Siena

s. Pio V papa

15 Sett.

16 Sett.

107-258

108-257

109-256

110-255

111-254

112-253

113-252

114-251

115-250

116-249

117-248

118-247

119-246

120-245

Giovedì

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Sabato

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Giovedì

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MARZO 2014Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

1 2 3 45 6 7 8 9 10 11

12 13 14 15 16 17 1819 20 21 22 23 24 2526 27 28 29 30 31

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

1 23 4 5 6 7 8 9

10 11 12 13 14 15 1617 18 19 20 21 22 23

24/31 25 26 27 28 29 302014

MAGGIO 2014

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6

IL SOLE Sorge Tramontagiorno 01 ore 5,38 ore 20,49giorno 17 ore 5,42 ore 20,48giorno 13 ore 5,46 ore 20,45giorno 19 ore 5,51 ore 20,41giorno 25 ore 5,57 ore 20,36giorno 31 ore 6,02 ore 20,30

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LA LUNA1 P. Q. giorno 15 ore 13,59| L. P. giorno 12 ore 13,25` U. Q. giorno 19 ore 04,08+ L. N. giorno 27 ore 00,42`[

30 Sett.

31 Sett.

Martedì

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Venerdì

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Lunedì

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Giovedì

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Sabato

Domenica

Lunedì

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182-183

183-182

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187-178

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190-175

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192-173

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194-171

195-170

196-169

197-168

s. Ester

s. Ottone

s. Tommaso apostolo

s. Elisabetta di Portogallo

s. Antonio M. Zaccaria

s. Maria Goretti

s. Claudio

ss. Aquila e Priscilla

s. Veronica Giuliani

ss. Rufina e Seconda

s. Benedetto da Norcia

s. Fortunato

s. Enrico

s. Camillo de Lellis

s. Bonaventura

B. V. Maria del Carmelo

s. Alessio

s. Federico

s. Arsenio

s. Apollinare

s. Lorenzo da Brindisi

s. Maria Maddalena

s. Brigida

s. Cristina

s. Giacomo il Maggiore

ss. Anna e Gioacchino

s. Pantaleone

ss. Nazario e Celso

s. Marta di Betania

s. Pietro Crisologo

s. Ignazio di Loyola

28 Sett.

29 Sett.

198-167

199-166

200-165

201-164

202-163

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205-160

206-159

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208-157

209-156

210-155

211-154

212-153

Giovedì

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Giovedì

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Martedì

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GIUGNO 2014Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

1 2 34 5 6 7 8 9 10

11 12 13 14 15 16 1718 19 20 21 22 23 2425 26 27 28 29 30 31

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

12 3 4 5 6 7 89 10 11 12 13 14 15

16 17 18 19 20 21 2223/30 24 25 26 27 28 29

2014AGOSTO 2014

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

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IL SOLE Sorge Tramontagiorno 11 ore 7,06 ore 18,52giorno 17 ore 7,13 ore 18,42giorno 13 ore 7,20 ore 18,32giorno 19 ore 7,26 ore 18,23giorno 25 ore 7,33 ore 18,14giorno 31 ore 6,41 ore 17,06

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

SETTEMBRE 2014 NOVEMBRE 2014

12345678910111213141516

LA LUNA1 P. Q. giorno 11 ore 21,32| L. P. giorno 18 ore 12,50` U. Q. giorno 15 ore 21,12+ L. N. giorno 23 ore 23,571 P. Q. giorno 31 ore 03,48

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43 Sett.

44 Sett.

Mercoledì

Giovedì

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Domenica

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Martedì

Mercoledì

Giovedì

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Sabato

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Giovedì

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285-80

286-79

287-78

288-77

289-76

s. Teresa di Gesù Bambino

ss. Angeli Custodi

s. Gerardo

s. Francesco d'Assisi

s. Placido

s. Bruno

B. V. Maria del Rosario

s. Pelagia

s. Dionigi

s. Daniele

s. Firmino

s. Serafino

s. Benedetto

s. Callisto

s. Teresa d'Avila

s. Edvige

s. Ignazio di Antiochia

s. Luca

s. Laura

s. Irene del Portogallo

s. Orsola

s. Donato

s. Giovanni da Capestrano

s. Antonio M. Claret

ss. Crispino e Crispiniano

s. Alfredo

s. Evaristo

ss. Simone e Giuda Taddeo

s. Ermelinda

s. Germano

s. Lucilla

41 Sett.

42 Sett.

290-75

291-74

292-73

293-72

294-71

295-70

296-69

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298-67

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300-65

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302-63

303-62

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Venerdì

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SETTEMBRE 2014Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

1 23 4 5 6 7 8 9

10 11 12 13 14 15 1617 18 19 20 21 22 2324 25 26 27 28 29 30

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

1 2 3 4 5 6 78 9 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 2122 23 24 25 26 27 2829 30

2014NOVEMBRE 2014

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IL SOLE Sorge Tramontagiorno 01 ore 6,45 ore 18,00giorno 17 ore 6,35 ore 18,07giorno 13 ore 6,25 ore 18,14giorno 19 ore 6,15 ore 18,21giorno 25 ore 6,05 ore 18,28giorno 31 ore 6,55 ore 19,34

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

FEBBRAIO 2014 APRILE 2014

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LA LUNA+ L. N. giorno 11 ore 8,591 P. Q. giorno 18 ore 14,26| L. P. giorno 16 ore 18,08` U. Q. giorno 24 ore 2,46+ L. N. giorno 30 ore 20,45

`[

12 Sett.

13 Sett.

14 Sett.

Sabato

Domenica

Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Sabato

Domenica

Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Sabato

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62-303

63-302

64-301

65-300

66-299

67-298

68-297

69-296

70-295

71-294

72-293

73-292

74-291

75-290

s. Albino

s. Agnese di Boemia

s. Cunegonda

s. Casimiro

Le Sacre Ceneri

s. Coletta

ss. Perpetua e Felicita

s. Giovanni di Dio

I. di Quaresima

s. Macario

s. Costantino

s. Massimiliano

s. Rodrigo

s. Matilde

s. Luisa

II. di Quaresima

s. Patrizio

s. Cirillo di Gerusalemme

s. Giuseppe

s. Alessandra

s. Serapione

s. Lea

III. di Quaresima

s. Caterina di Svezia

Annunciazione di N. S.

s. Emanuele

s. Ruperto

s. Sisto

s. Secondo

IV. di Quaresima

s. Beniamino

10 Sett.

11 Sett.

76-289

77-288

78-287

79-286

80-285

81-284

82-283

83-282

84-281

85-280

86-279

87-278

88-277

89-276

90-275

Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

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Domenica

Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Sabato

Domenica

Lunedì

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1

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FEBBRAIO 2014Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

1 2 3 4 5 67 8 9 10 11 12 13

14 15 16 17 18 19 2021 22 23 24 25 26 2728 29 30

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

1 23 4 5 6 7 8 9

10 11 12 13 14 15 1617 18 19 20 21 22 2324 25 26 27 28

2014APRILE 2014

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B

16

16

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IL SOLE Sorge Tramontagiorno 11 ore 5,37 ore 20,39giorno 17 ore 5,35 ore 20,43giorno 13 ore 5,34 ore 20,46giorno 19 ore 5,34 ore 20,48giorno 25 ore 5,36 ore 20,49giorno 30 ore 5,38 ore 20,49

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

MAGGIO 2014 LUGLIO 2014

12345678910111213141516

LA LUNA1 P. Q. giorno 5 ore 22,39 | L. P. giorno 13 ore 06,11` U. Q. giorno 19 ore 20,38+ L. N. giorno 27 ore 10,08`[

26 Sett.

27 Sett.

Domenica

Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Sabato

Domenica

Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Sabato

Domenica

Lunedì

152-213

153-212

154-211

155-210

156-209

157-208

158-207

159-206

160-205

161-204

162-203

163-202

164-201

165-200

166-199

167-198

Ascensione di N. S.

Anniversario della Repubblica

s. Carlo Lwanga

s. Quirino

s. Bonifacio

s. Norberto

s. Geremia

Pentecoste

s. Efrem

s. Faustina

s. Barnaba

s. Onofrio

s. Antonio di Padova

s. Eliseo

SS. Trinità

s. Aureliano

s. Ranieri

s. Gregorio Barbarigo

s. Romualdo

s. Ettore

s. Luigi Gonzaga

Corpus Domini

s. Lanfranco Beccari

Natività s. Giovanni Battista

s. Guglielmo

s. Vigilio

Sacro Cuore di Gesù

s. Ireneo

ss. Pietro e Paolo

ss. Protomartiri Romani

23 Sett.

24 Sett.

25 Sett.

168-197

169-196

170-195

171-194

172-193

173-192

174-191

175-190

176-189

177-188

178-187

179-186

180-185

181-184

Martedì

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Giovedì

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Sabato

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Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Sabato

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Lunedì

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MAGGIO 2014Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

1 2 3 4 5 67 8 9 10 11 12 13

14 15 16 17 18 19 2021 22 23 24 25 26 2728 29 30 31

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

1 2 3 45 6 7 8 9 10 11

12 13 14 15 16 17 1819 20 21 22 23 24 2526 27 28 29 30 31

2014LUGLIO 2014

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1718192021222324252627282930

IL SOLE Sorge Tramontagiorno 11 ore 6,35 ore 19,44giorno 17 ore 6,41 ore 19,34giorno 13 ore 6,48 ore 19,24giorno 19 ore 6,54 ore 19,13giorno 25 ore 7,00 ore 19,03giorno 30 ore 7,05 ore 18,54

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

AGOSTO 2014 OTTOBRE 2014

12345678910111213141516

LA LUNA1 P. Q. giorno 12 ore 13,11| L. P. giorno 19 ore 03,38` U. Q. giorno 16 ore 04,05+ L. N. giorno 24 ore 08,14

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39 Sett.

40 Sett.

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s. Elpidio

s. Gregorio Magno

s. Rosalia

s. Lorenzo Giustiniani

s. Zaccaria

s. Grato

Natività B. V. Maria

s. Pietro Claver

s. Pulcheria

ss. Proto e Giacinto

Ss. Nome di Maria

s. Giovanni Crisostomo

Esaltazione S. Croce

B. V. Maria Addolorata

ss. Cornelio e Cipriano

s. Roberto Bellarmino

ss. Sofia e Irene

s. Gennaro

s. Eustachio Placido

s. Matteo

s. Maurizio

s. Pio da Pietrelcina

s. Pacifico

ss. Aurelia e Neomisia

ss. Cosma e Damiano

s. Vincenzo de' Paoli

s. Venceslao

ss. Arcangeli

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

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LA LUNA| L. P. giorno 16 ore 13,27` U. Q. giorno 14 ore 13,51+ L. N. giorno 22 ore 02,361 P. Q. giorno 28 ore 19,31`[

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Immacolata Concezione

s. Siro

B. V. Maria di Loreto

s. Damaso

s. Valerico

s. Lucia

III. d'Avvento

s. Virginia

s. Adelaide

s. Olimpia

s. Graziano

s. Berardo

s. Liberato

IV. d'Avvento

s. Francesca Cabrini

s. Giovanni da Kety

s. Giacobbe

Natale del Signore

s. Stefano protomartire

s. Giovanni apostolo

ss. Innocenti Martiri

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PRINTED IN ITALY

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I cambiamenti della natura, l’alternarsi delle stagioni, una vita che non smette mai disorprenderci

RETROSTAMPATO

Page 13: Calendari illustrati

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CALENDARS

PA116 CITTÀ D’ITALIA• mensile 12 fogli • carta patinata• testata termosaldata • dimensioni: cm 29x47 ca• testata: cm 29x9 ca • imballo: 100 • E 1,1940

Saluti da Firenze

Nel 395 a.C. i Romani fondarono il municipio Florentia. Con l’affermarsi della loro

supremazia, la città divenne sempre più importante come centro di comunicazio-

ne e di commercio. Entrata a far parte del Ducato di Lucca sotto i Longobardi, solo

con l'avvento di Carlo Magno riacquistò prestigio e indipendenza, divenendo una

contea. La città ottenne l'autonomia comunale dalla contessa Matilde di Canossa.

A partire dal 1215 fu teatro di violenti scontri tra guelfi e ghibellini. Nel 1378 la

tensione in città produsse altri scontri sociali con la rivolta dei Ciompi. Venne poi

l’epoca della famiglia de' Medici, che detenne il potere per ben tre secoli (dal

1434 al 1743). Partendo dal governo di Cosimo il Vecchio, i Medici si succedette-

ro per generazioni alla guida della città, controllandone la vita politica e valoriz-

zandone il patrimonio culturale e artistico. Nella famiglia vi furono anche due

papi: Giulio (Clemente VII) e Alessandro (Leone X), oltre a una regina di Francia

(Caterina, sposa di Enrico II). Il suo dominio fu avversato nella Congiura dei Pazzi

(1478) e interrotto per pochi anni dalla prima Repubblica fiorentina (1494-1512)

e dalla seconda (1527-1530). Nella famiglia spicca naturalmente la figura di

Lorenzo detto “il Magnifico”: mecenate, politico e letterato, sotto il suo governo

la città conobbe un lungo periodo di pace e prosperità all'insegna dell'equilibrio e

della cultura rinascimentale. All'estinzione della dinastia il Granducato di Toscana

(nato nel 1570 con Cosimo I) fu ereditato dai duchi di Lorena (Asburgo). Leopoldo

I, futuro imperatore d'Austria, avviò nel 1765 alcune riforme sociali tra le quali

spicca l'abolizione della pena di morte. Unita al Regno di Sardegna nel 1860, la

città divenne cinque anni dopo Capitale d'Italia, ruolo che perse a vantaggio di

Roma con la completa riunificazione della penisola nel 1871. Durante la Seconda

guerra mondiale fu bombardata e tutti i suoi ponti distrutti (tranne Ponte

Vecchio, il più bello e prestigioso).

Cattedrale di Santa Maria del Fiore

È il Duomo di Firenze e si affaccia sulla piazza omonima. E’ la quinta chiesa più gran-

de d'Europa dopo la Basilica di San Pietro, la Cattedrale di San Paolo a Londra, la

Cattedrale di Siviglia e il Duomo di Milano. È lunga 153 metri mentre il basamento

della cupola è largo 54. Ha una pianta composta da un corpo a tre navate saldato

ad un’enorme triconca rotonda che sorregge l'immensa cupola del Brunelleschi, la

più grande mai costruita. Al suo interno è visibile la più grande superficie mai deco-

rata ad affresco: 3600 mq, eseguiti tra il 1572 e il 1579 da Giorgio Vasari e Federico

Zuccari. La costruzione, iniziata nel 1296 sulle antiche fondazioni della Chiesa di

Santa Reparata da Arnolfo di Cambio, fu continuata da Giotto dal 1334 fino alla sua

morte tre anni dopo. Francesco Talenti e Giovanni di Lapo Ghini la proseguirono nel

1357; nel 1412 fu dedicata a Santa Maria del Fiore e consacrata il 25 marzo 1436 al

termine dei lavori della cupola.

BattisteroDedicato a San Giovanni Battista, patrono della città, sorge di fronte a Santa Maria

del Fiore fra Piazza del Duomo e Piazza San Giovanni. Ha pianta ottagonale, con un

diametro di 25,60 metri, quasi la metà di quello della cupola del Duomo. La neces-

sità di un edificio di così ampie dimensioni si spiega con l'esigenza di accogliere la

folla che riceveva il battesimo solo in due date prestabilite durante l'anno.

Palazzo VecchioSi trova in Piazza della Signoria ed è la sede del Comune. Rappresenta la migliore

sintesi dell'architettura civile cittadina trecentesca ed uno dei palazzi più conosciuti

d'Italia. Chiamato in origine “Palazzo dei Priori” o “Palagio Novo”, divenne nel XV

secolo “Palazzo della Signoria”, dal nome dell'organismo principale della Repubblica

fiorentina; nel 1540 divenne “Palazzo Ducale”, quando il duca Cosimo I de' Medici

ne fece la sua residenza; assunse infine il nome “Vecchio” nel 1565, quando la corte

del duca si spostò a Palazzo Pitti. Dal 1865 al 1871, quando Firenze fu Capitale

d’Italia, ospitò la sede del Parlamento. Sulla facciata principale, la Torre di Arnolfo è

uno degli emblemi della città.

Principali monumenti

La città propone un’infinità di itinerari a tema attraverso

musei, mostre, palazzi storici, monumenti, conventi e bel-

lezze naturali che lasciano ricordi indelebili. Fra i moltissimi

spunti possibili ecco alcuni suggerimenti: ¤ la città nel

Medioevo – Comprende gli edifici più significativi del perio-

do come Palazzo Vecchio, Palazzo del Bargello, Ponte

Vecchio, Battistero di San Giovanni, Basilica di San Miniato,

Chiesa dei Santi Apostoli; ¤ le architetture del Gotico – E’ il

periodo che coincise con la maggiore prosperità economica

della città, che si manifestò sul piano architettonico-urbani-

stico con l’edificazione di imponenti basiliche quali Santa

Maria Novella, Santa Croce, della Chiesa di Santa Trinità,

della Cattedrale di Santa Maria del Fiore; ¤ la città nel

Rinascimento – Nel centro storico sono presenti vari palaz-

zi rinascimentali, i cui nomi spesso derivano da coloro che li

commissionarono. Solo per citarne alcuni si ricordano:

Palazzo Rucellai, Palazzo Strozzi, Palazzo Medici Riccardi,

Palazzo Antinori, Palazzo Cocchi Serristori.

Per maggiori informazioniwww.firenzeturismo.it

Principali museiGalleria degli UffiziE’ uno dei maggiori e più celebri musei del mondo. Nacque nel 1560, quando

Cosimo I de' Medici commissionò al Vasari un progetto per la costruzione di un

grande palazzo destinato ad accogliere gli uffici amministrativi e giudiziari

(Uffizi) dello Stato fiorentino. Si deve allo stesso Vasari la costruzione, realizza-

ta cinque anni dopo, di una galleria aerea che, passando sopra Ponte Vecchio e

la chiesa di Santa Felicita, collega gli Uffizi alla nuova residenza medicea di

Palazzo Pitti e termina nel Giardino di Boboli. Il primo vero nucleo della Galleria

è creato da Francesco I, figlio di Cosimo, il quale affida al Buontalenti la realiz-

zazione di una tribuna nella quale sono raccolti arredi e opere d'arte. Dello stes-

so architetto è anche il Teatro mediceo, fatto costruire nel 1586 in corrispon-

denza del primo e del secondo piano dell'ala est del museo. Ferdinando I, fratel-

lo di Francesco, nel 1589 fece trasformare il terrazzo posto vicino alla tribuna in

un ambiente chiuso, che diverrà la Loggia delle Carte geografiche. Gli Uffizi ospi-

tano oggi un patrimonio artistico immenso, comprendente migliaia di quadri

che vanno dall'epoca medievale a quella moderna, un gran numero di sculture

antiche, di miniature e di arazzi.

Museo dell'opera del Duomo

Istituito nel 189, conserva opere d'arte di grande interesse storico provenienti

dal Duomo, dal Campanile di Giotto e dal Battistero. Ha sede nell’antico con-

vento domenicano di Santa Maria Novella che, insieme con l’annessa basilica,

costituisce uno dei complessi monumentali più prestigiosi della città.

I chiostri inclusi nel percorso di visita presentano rare testimonianze della pit-

tura fiorentina del Trecento e del Quattrocento. Il più noto è il Chiostro Verde,

che deve il suo nome al colore dominante del ciclo di affreschi quattrocenteschi

raffiguranti le Storie della Genesi. Il ciclo comprende anche pitture di Paolo

Uccello, tra le quali il celebre capolavoro del Diluvio Universale.

Dal chiostro si entra nell’antico Capitolo del convento. L’ampia cappella è deco-

rata da un pregevole ciclo di affreschi trecenteschi di Andrea di Bonaiuto, che

celebra il ruolo dei Domenicani in seno alla Chiesa attraverso una complessa

trama di richiami allegorici.La visita prosegue con la Cappella degli Ubriachi e con l’antico Refettorio del

convento. Questi due ambienti ospitano un’esposizione permanente costituita

da una ricca selezione di oreficerie, arredi e paramenti sacri appartenenti all’an-

tico Tesoro della chiesa di Santa Maria Novella.

Galleria dell’AccademiaDeve la sua vasta popolarità alla presenza di alcune sculture di Michelangelo

quali i Prigioni, il San Matteo e in particolare il David, qui trasportato nel 1873

e per il quale venne realizzata la Galleria stessa. A partire dall’Ottocento, nei

locali contigui (ricavati da due antichi conventi) sono state raccolte importanti

opere d’arte provenienti dall’Accademia del Disegno, dall’Accademia di Belle Arti

e da conventi soppressi. Si tratta in gran parte di dipinti di soggetto religioso

eseguiti dai maggiori maestri operanti a Firenze e dintorni dalla seconda metà

del Duecento alla fine del Cinquecento.

Dati demografici

Cenni storici

Firenze è un comune di 373.446 abitanti, capoluogo

dell'omonima provincia e della Toscana, situato nel nord

della regione in prossimità della catena appenninica. È l'ot-

tavo comune italiano per popolazione, ad un'altitudine di 50

metri s.l.m. e con un'estensione di 102,41 kmq. La provincia

conta 1.002.831 abitanti, ha un’estensione di 3.514 kmq ed

annovera 44 comuni. Confina a nord e a est con l'Emilia-

Romagna (province di Bologna, Forlì-Cesena e Ravenna), a

sud-est con la provincia di Arezzo, a sud con la provincia di

Siena, a ovest con le province di Pisa, Lucca, Pistoia e Prato.Informazioni turistiche

PA_104_CITTA_ITALIA_202350/bozza 1 06/02/13 12.29 Pagina 2

Datata i demograrar fifif cccFFiirreeeennzzee è un comune di

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È il Duomo di Firenze e si affaccia sulla piazza omonima. E’ la quinta chiesa più gran-

de d'Europa dopo la Basilica di San Pietro, la Cattedrale di San Paolo a Londra, la

Cattedrale di Siviglia e il Duomo di Milano. È lunga 153 metri mentre il basamento

della cupola è largrgr o 54. Ha una pianta composta da un corpo a tre navate saldato

ad un’enorme triconca rotonda che sorregge l'immensa cupola del Brunelleschi, la

più grande mai costruita. Al suo interno è visibile la più grande superficie mai deco-

rata ad affresco: 3600 mq, eseguiti tra il 1572 e il 1579 da Giorgrgr io VaVaV sari e Federico

Zuccari. La costruzione, iniziata nel 1296 sulle antiche fondazioni della Chiesa di

Santa Reparata da Arnolfo di Cambio, fu continuata da Giotto dal 1334 fino alla sua

morte tre anni dopo. Francesco TaTaT lenti e Giovanni di Lapo Ghini la proseguirono nel

1357; nel 1412 fu dedicata a Santa Maria del Fiore e consacrata il 25 marzo 1436 al

termine dei lavori della cupola.

BBaattttiisstteerroooroDedicato a San Giovanni Battista, patrono della città, sorgrgr e di fronte a Santa Maria

del Fiore fra Piazza del Duomo e Piazza San Giovanni. Ha pianta ottagonale, con un

diametro di 25,60 metri, quasi la metà di quello della cupola del Duomo. La neces-

sità di un edificio di così ampie dimensioni si spiega con l'esigenza di accogliere la

folla che riceveva il battesimo solo in due date prestabilite durante l'anno.

PPaallaazzzzoo VVeecccchhiiooSi trova in Piazza della Signoria ed è la sede del Comune. Rappresenta la migliore

sintesi dell'architettura civile cittadina trecentesca ed uno dei palazzi più conosciuti

d'Italia. Chiamato in origine “Palazzo dei Priori” o “Palagio Novo”, divenne nel XV

secolo “Palazzo della Signoria”, dal nome dell'orgrgr anismo principale della Repubblica

fiorentina; nel 1540 divenne “Palazzo Ducale”, quando il duca Cosimo I de' Medici

ne fece la sua residenza; assunse infine il nome “VeVeV cchio” nel 1565, quando la corte

del duca si spostò a Palazzo Pitti. Dal 1865 al 1871, quando Firenze fu Capitale

d’Italia, ospitò la sede del Parlamento. Sulla facciata principale, la ToToT rre di Arnolfo è

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grande palazzo destinato ad accoglie

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la chiesa di Santa Felicita, collega gli

Palazzo Pitti e termina nel Giardino di Bo

è creato da Francesco I, figlio di Cosimo,

zazione di una tribuna nella quale sono ra

so architetto è anche il TeTeT atro mediceo, f

denza del primo e del secondo piano dell'a

lo di Francesco, nel 1589 fece trasformare il

un ambiente chiuso, che diverrà la Loggia de

tano oggi un patrimonio artistico immenso

che vanno dall'epoca medievale a quella mo

antiche, di miniature e di arazzi.

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dal Duomo, dal Campanile di Giotto e dal Batt

vento domenicano di Santa Maria Novella che,

costituisce uno dei complessi monumentali più

I chiostri inclusi nel percorso di visita presentan

tura fiorentina del TrTrT ecento e del Quattrocento.

che deve il suo nome al colore dominante del ciclo

raffiguranti le Storie della Genesi. Il ciclo compr

Uccello, tra le quali il celebre capolavoro del Diluvi

Dal chiostro si entra nell’antico Capitolo del conven

rata da un pregevole ciclo di affreschi trecenteschi

celebra il ruolo dei Domenicani in seno alla Chiesa

trama di richiami allegorici.La visita prosegue con la Cappella degli Ubriachi e c

convento. Questi due ambienti ospitano un’esposizion

da una ricca selezione di oreficerie, arredi e paramenti s

tico TeTeT soro della chiesa di Santa Maria Novella.

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quali i Prigioni, il San Matteo e in particolare il David, qu

e per il quale venne realizzata la Galleria stessa. A parti

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opere d’arte provenienti dall’A’A’ ccademia del Disegno, dall’A’A’ c

e da conventi soppressi. Si tratta in gran parte di dipinti d

eseguiti dai maggiori maestri operanti a Firenze e dintorni

del Duecento alla fine del Cinquecento.

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Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

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s. Igino papa

Battesimo di Gesù

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s. Margherita d'Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

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Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

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LA LUNA+ L. N. giorno 1 ore 12,141 P. Q. giorno 8 ore 4,39| L. P. giorno 16 ore 5,52` U. Q. giorno 24 ore 6,19+ L. N. giorno 30 ore 22,38

[L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

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La storia, i consigli, i suggerimenti per visitare le meravigliose città del bel paese da Nord a Sud.

RETROSTAMPATO

Page 14: Calendari illustrati

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CALENDARS

PA117 PAESAGGI• mensile 12 fogli • carta patinata• testata termosaldata • dimensioni: cm 29x47 ca• testata: cm 29x9 ca • imballo: 100 • E 1,1940

VIAGGIARE IN AUTO, VIAGGIARE SICURI

Tempo di vacanze. Pianificarle bene

non significa solo scegliere la desti-

nazione e il periodo, ma anche pen-

sare a come viaggiare in modo

confortevole e in piena sicurezza.

Tutti i dettagli che possono servire a

rendere serena la vostra vacanza.

La programmazione

Breve o lungo che sia il tuo viaggio,

prima di partire verifica che la tua

auto sia nelle condizioni migliori per

affrontarlo. Organizza la partenza

scegliendo possibilmente i giorni e gli

orari meno bollenti, sia in termini di

traffico che di temperatura, pensan-

do a possibili tappe per riposarti. È

bene informarsi sulle condizioni

meteo e di traffico, caricare bene i

bagagli, guidare con prudenza e

rispettare gli altri utenti.

Vergilius: il nuovo sistema per con-

trollare la velocità

Dal 27 luglio sulle strade statali ad

alto tasso di incidentalità è attivo

Vergilius, il nuovo sistema dell'Anas

per rilevare la velocità media degli

automobilisti. A differenza del Tutor

installato sulle autostrade, questo

apparecchio funziona anche da auto-

velox: oltre a riprendere le targhe e

misurare la velocità media è infatti in

grado di rilevare anche la velocità

istantanea dei veicoli.

Non si tratta però di un sistema per

far cassa. Le multe fatte da Vergilius

non andranno ai comuni, ma finiran-

no allo Stato che utilizzerà i soldi per

reinvestite in sicurezza stradale e

manutenzione. Così come avviene

per le contravvenzioni per eccesso di

velocità fatte in autostrada dai 318

portali attivi del Tutor e dagli 88

autovelox fissi gestiti dalla polizia

stradale. Inoltre, i dati dicono che

dove c’è il Tutor gli incidenti calano

del 20% circa e si riducono di molto

quelli mortali.

Liguria - Le Valli di Imperia

Il nome di Imperia ha associato e fuso nel secolo XX

due città e due territori geograficamente paralleli ma

storicamente distinti.

Porto Maurizio:

Dal centro di Porto Maurizio salendo al sommo di via

F.Cascione si giunge in breve in Piazza del Duomo sulla

quale si affaccia la Pinacoteca e il Museo Navale e che

è dominata dalla mole del grande Duomo di S.

Maurizio (martire della Legione Tebea).

Da piazza del Duomo si può risalire verso il paraxu (dal

Palatium del Governatore genovese) giungendo in una

piazzetta sulla quale si affaccia l'antico Palazzo

Pagliari del sec.XV,già restaurato per sistemarvi il

Museo Civico.

Imboccando via S.Leonardo,passeggiando tra caratte-

ristiche case liguri ,si giunge al Palazzo Gastaldi e di

qui alla piazza Chiesa vecchia ,ove si trovano i resti

della vecchia chiesa di S.Maurizio.Si scende passando

davanti ai resti della facciata e proseguendo verso

ponente si imbocca via S.Caterina ove troviamo la

chiesa di S.Leonardo da Porto Maurizio inglobata fra le

case medievali e settecentesche.

Proseguendo verso ponente si giunge al Convento di

S.Chiara (1365) fondazione delle Clarisse.Esso è

costruito sulle antiche mura della città ,mediante un

terrapieno e un loggiato che offrono un incantevole

scorcio panoramico. Poco oltre troviamo la Chiesa di

S.Pietro ,una delle più antiche della città,trasformata

dal barocco nel 1595,sede della Confraternita che trae

origine dalla Compagnia dei Mercanti.

Dal centro di Porto Maurizio si può facilmente rag-

giungere ,con una breve escursione tra gli oliveti,la

valle di Caramagna (nome trapiantato dall'abbazia di

Caramagna in Piemonte).La meta principale della gita

è Montegrazie,a 7 km. da Imperia. Nella chiesa parroc-

chiale si può ammirare il Polittico di Carlo

Braccesco,1478: tavola di scuola lombarda che

costituiva l'ancona del Santuario di N.S. delle

Grazie.

Tale santuario (1450) sorge a 1 km. dal paese,su

una dorsale in felicissima posizione panoramica ,

che domina tutte le valli di Porto Maurizio. Esso

offre uno dei più interessanti e fra i meglio con-

servati esempi di architettura tardo-gotica ligure

,e richiama da secoli la devozione della gente di

mare,come dimostrano i numerosi ex-voto.

L'interno è affrescato con pitture coeve alla

costruzione ,opera di Matteo Biasacci ,Pietro e

Guido da Ranzo e Gabriele della Cella.

Da Lucinasco si può scendere a S.Lazzaro Reale

dove possiamo ammirare il ponte romanico ,sec

XVI.Risaliamo la valle fino a Borgomaro sorto nel XV

secolo ai piedi del castello del Maro,sede feuda-

le dei conti di Ventimiglia. Nella chiesa di S.

Antonio si conserva il polittico dei Ss .Nazaro e

Celso,sec. XVI, opera della cosiddetta area del

"Pancalino". Essa proviene dalla vicina chiesa di

S. Nazaro. Da Borgomaro possiamo risalire

verso Aurigo , paese in posizione felicissima

affacciata sugli uliveti e dominata dalle vette

dei monti. Fu sede preferita del ramo dei conti

Ventimiglia - Lascaris.

Su di un piazzale erboso circondato dagli ippo-

castani sorge il Santuario di S.Paolo . Vi si con-

serva i polittico di S. Paolo e santi del 1569. E'

attrbuito al cosiddetto Pancalino , che nel

Rinascimento continua la tradizione pittorica

medievale.

PA 117 PAESAGGI 2013:202350/bozza 1 11/02/13 16:08 Pagina 2

VIAGGIARE IN AUTO, VIAGGIARE SICURI

per rilevare la velocità media degli

automobilisti. A differenza del Tutor

installato sulle autostrade, questo

apparecchio funziona anche da auto-

velox: oltre a riprendere le targhe e

misurare la velocità media è infatti in

grado di rilevare anche la velocità

istantanea dei veicoli.

Non si tratta però di un sistema per

far cassa. Le multe fatte da Vergilius

non andranno ai comuni, ma finiran-

no allo Stato che utilizzerà i soldi per

reinvestite in sicurezza stradale e

manutenzione. Così come avviene

per le contravvenzioni per eccesso di

velocità fatte in autostrada dai 318

portali attivi del Tutor e dagli 88

autovelox fissi gestiti dalla polizia

stradale. Inoltre, i dati dicono che

dove c’è il Tutor gli incidenti calano

del 20% circa e si riducono di molto

quelli mortali.

Il nome di Imperia ha associato e fuso nel secolo XX

due città e due territori geograficamente paralleli ma

storicamente distinti.

Porto Maurizio:

Dal centro di Porto Maurizio salendo al sommo di via

F.Cascione si giunge in breve in Piazza del Duomo sulla

quale si affaccia la Pinacoteca e il Museo Navale e che

è dominata dalla mole del grande Duomo di S.

Maurizio (martire della Legione Tebea).

è dominata dalla mole del grande Duomo di S.

Maurizio (martire della Legione Tebea).

è dominata dalla mole del grande Duomo di S.

Da piazza del Duomo si può risalire verso il paraxu (dal

Maurizio (martire della Legione Tebea).

Da piazza del Duomo si può risalire verso il paraxu (dal

Maurizio (martire della Legione Tebea).

Palatium del Governatore genovese) giungendo in una

Da piazza del Duomo si può risalire verso il paraxu (dal

Palatium del Governatore genovese) giungendo in una

Da piazza del Duomo si può risalire verso il paraxu (dal

piazzetta sulla quale si affaccia l'antico Palazzo

Pagliari del sec.XV,già restaurato per sistemarvi il

Museo Civico.

Imboccando via S.Leonardo,passeggiando tra caratte-

ristiche case liguri ,si giunge al Palazzo Gastaldi e di

qui alla piazza Chiesa vecchia ,ove si trovano i resti

della vecchia chiesa di S.Maurizio.Si scende passando

davanti ai resti della facciata e proseguendo verso

ponente si imbocca via S.Caterina ove troviamo la

chiesa di S.Leonardo da Porto Maurizio inglobata fra le

case medievali e settecentesche.

Proseguendo verso ponente si giunge al Convento di

S.Chiara (1365) fondazione delle Clarisse.Esso è

Proseguendo verso ponente si giunge al Convento di

S.Chiara (1365) fondazione delle Clarisse.Esso è

Proseguendo verso ponente si giunge al Convento di

costruito sulle antiche mura della città ,mediante un

terrapieno e un loggiato che offrono un incantevole

scorcio panoramico. Poco oltre troviamo la Chiesa di

S.Pietro ,una delle più antiche della città,trasformata

dal barocco nel 1595,sede della Confraternita che trae

origine dalla Compagnia dei Mercanti.

Dal centro di Porto Maurizio si può facilmente rag-

giungere ,con una breve escursione tra gli oliveti,la

valle di Caramagna (nome trapiantato dall'abbazia di

giungere ,con una breve escursione tra gli oliveti,la

valle di Caramagna (nome trapiantato dall'abbazia di

giungere ,con una breve escursione tra gli oliveti,la

Caramagna in Piemonte).La meta principale della gita

valle di Caramagna (nome trapiantato dall'abbazia di

Caramagna in Piemonte).La meta principale della gita

valle di Caramagna (nome trapiantato dall'abbazia di

è Montegrazie,a 7 km. da Imperia. Nella chiesa parroc-

chiale si può ammirare il Polittico di Carlo

Braccesco,1478: tavola di scuola lombarda che

costituiva l'ancona del Santuario di N.S. delle

Grazie.

Tale santuario (1450) sorge a 1 km. dal paese,su

una dorsale in felicissima posizione panoramica ,

che domina tutte le valli di Porto Maurizio. Esso

offre uno dei più interessanti e fra i meglio con-

servati esempi di architettura tardo-gotica ligure

,e richiama da secoli la devozione della gente di

mare,come dimostrano i numerosi ex-voto.

L'interno è affrescato con pitture coeve alla

costruzione ,opera di Matteo Biasacci ,Pietro e

Guido da Ranzo e Gabriele della Cella.

Da Lucinasco si può scendere a S.Lazzaro Reale

dove possiamo ammirare il ponte romanico ,sec

XVI.Risaliamo la valle fino a Borgomaro sorto nel XV

secolo ai piedi del castello del Maro,sede feuda-

le dei conti di Ventimiglia. Nella chiesa di S.

Antonio si conserva il polittico dei Ss .Nazaro e

Celso,sec. XVI, opera della cosiddetta area del

"Pancalino". Essa proviene dalla vicina chiesa di

S. Nazaro. Da Borgomaro possiamo risalire

verso Aurigo , paese in posizione felicissima

affacciata sugli uliveti e dominata dalle vette

dei monti. Fu sede preferita del ramo dei conti

Ventimiglia - Lascaris.

Su di un piazzale erboso circondato dagli ippo-

castani sorge il Santuario di S.Paolo . Vi si con-

serva i polittico di S. Paolo e santi del 1569. E'

attrbuito al cosiddetto Pancalino , che nel

Rinascimento continua la tradizione pittorica

medievale.

chiale si può ammirare il Polittico di Carlo

Braccesco,1478: tavola di scuola lombarda che

costituiva l'ancona del Santuario di N.S. delle

Grazie.

Tale santuario (1450) sorge a 1 km. dal paese,su

una dorsale in felicissima posizione panoramica ,

che domina tutte le valli di Porto Maurizio. Esso

offre uno dei più interessanti e fra i meglio con-

servati esempi di architettura tardo-gotica ligure

,e richiama da secoli la devozione della gente di

mare,come dimostrano i numerosi ex-voto.

L'interno è affrescato con pitture coeve alla

costruzione ,opera di Matteo Biasacci ,Pietro e

Guido da Ranzo e Gabriele della Cella.

Da Lucinasco si può scendere a S.Lazzaro Reale

dove possiamo ammirare il ponte romanico ,sec

XVI.Risaliamo la valle fino a Borgomaro sorto nel XV

secolo ai piedi del castello del Maro,sede feuda-

le dei conti di Ventimiglia. Nella chiesa di S.

Antonio si conserva il polittico dei Ss .Nazaro e

Celso,sec. XVI, opera della cosiddetta area del

"Pancalino". Essa proviene dalla vicina chiesa di

S. Nazaro. Da Borgomaro possiamo risalire

verso Aurigo , paese in posizione felicissima

affacciata sugli uliveti e dominata dalle vette

dei monti. Fu sede preferita del ramo dei conti

Ventimiglia - Lascaris.

Su di un piazzale erboso circondato dagli ippo-

castani sorge il Santuario di S.Paolo . Vi si con-

serva i polittico di S. Paolo e santi del 1569. E'

attrbuito al cosiddetto Pancalino , che nel

Rinascimento continua la tradizione pittorica

medievale.

chiale si può ammirare il Polittico di Carlo

Braccesco,1478: tavola di scuola lombarda che

costituiva l'ancona del Santuario di N.S. delle

Grazie.

Tale santuario (1450) sorge a 1 km. dal paese,su

una dorsale in felicissima posizione panoramica ,

che domina tutte le valli di Porto Maurizio. Esso

offre uno dei più interessanti e fra i meglio con-

servati esempi di architettura tardo-gotica ligure

,e richiama da secoli la devozione della gente di

mare,come dimostrano i numerosi ex-voto.

L'interno è affrescato con pitture coeve alla

costruzione ,opera di Matteo Biasacci ,Pietro e

Guido da Ranzo e Gabriele della Cella.

Da Lucinasco si può scendere a S.Lazzaro Reale

dove possiamo ammirare il ponte romanico ,sec

XVI.Risaliamo la valle fino a Borgomaro sorto nel XV

secolo ai piedi del castello del Maro,sede feuda-

le dei conti di Ventimiglia. Nella chiesa di S.

Antonio si conserva il polittico dei Ss .Nazaro e

Celso,sec. XVI, opera della cosiddetta area del

"Pancalino". Essa proviene dalla vicina chiesa di

S. Nazaro. Da Borgomaro possiamo risalire

S. Nazaro. Da Borgomaro possiamo risalire

S. Nazaro. Da Borgomaro possiamo risalire

verso Aurigo , paese in posizione felicissima

affacciata sugli uliveti e dominata dalle vette

dei monti. Fu sede preferita del ramo dei conti

Ventimiglia - Lascaris.

Su di un piazzale erboso circondato dagli ippo-

VIAGGIARE IN AUTO, VIAGGIARE SICURI Liguria - Le Valli di Imperia

Il nome di Imperia ha associato e fuso nel secolo XX

due città e due territori geograficamente paralleli ma

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

GENNAIO 2014 FEB.2014

123456789

10111213141516171819202122232425262728293031

SDLMMGVSDLMMGVSDLMMGVSDLMMGVSDL

DIC.2013

mer

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ven

sab

dom

lun

mar

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dom

lun

mar

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1 Sett.

2 Sett.

3 Sett.

1-364

2-363

3-362

4-361

5-360

6-359

7-358

8-357

9-356

10-355

11-354

12-353

13-352

14-351

15-350

16-349

Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino

s. Cesira

Battesimo di Gesù

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello

123456789

10111213141516

+

1

|

1 4 6 9 B

4 B

ven

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lun

mar

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mer

gio

ven

4 Sett.

5 Sett.

17-348

18-347

19-346

20-345

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24-341

25-340

26-339

27-338

28-337

29-336

30-335

31-334

s. Antonio abate

s. Margherita d'Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d'Aquino

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

171819202122232425262728293031

`

+

1 4 6 9 B

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10111213141516171819202122232425262728

SDLMMGVSDLMMGVSDLMMGVSDLMMGV

`IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 7,37 ore 16,50giorno 7 ore 7,37 ore 16,56giorno 13 ore 7,36 ore 17,02giorno 19 ore 7,33 ore 17,09giorno 25 ore 7,29 ore 17,17giorno 31 ore 7,23 ore 17,24

[LA LUNA

` U. Q. giorno 5 ore 4,58+ L. N. giorno 11 ore 20,431 P. Q. giorno 19 ore 0,45| L. P. giorno 27 ore 5,38

OCEANO PACIFICO - BERMUDA

PA 117 PAESAGGI 2013:202350/bozza 1 11/02/13 16:08 Pagina 1

I soleggiati tropicie le vette più alteper sognare tutto l’anno.

RETROSTAMPATO

Page 15: Calendari illustrati

039

CALENDARS

Bruschette di scamorza Ingredienti per 4 persone:

• 4 fette di pane pugliese • 4 fette sottili di scamorza affumicata

• 4 acciughine sott’olio • 8 pomodorini ciliegina

• 4 liste di peperone giallo grigliato • basilico tritato

• olio aromatizzato all’aglio • salePreparazione:

Per iniziare infornare le fette di pane e farle dorare. Intanto pulire i pomodorini e tagliarli a metà. Tolte le fette di pane dal forno

spennellarle con l’olio aromatizzato, guarnirle con una fetta di scamorza, una lista di peperone grigliato, 4 pomodorini tagliati a metà e

un’acciuga. Infornare per circa un minuto in modo che siano ben calde, spolverizzare con il basilico tritato e servire subito.

Bruschette di tacchino e prugneIngredienti per 2 persone:

• 4 fette di pane pugliese • 4 fette di arrosto di tacchino • 4 prugne secche morbide • 3 cucchiai di mascarpone

• basilico fresco • 1 ciuffetto di prezzemolo • sale e pepePreparazione:

Tritare il basilico e il prezzemolo e unirli al mascarpone con un pizzico di sale e pepe,

mescolare fi no ad ottenere una crema omogenea.

Intanto mettere in forno le fette di pane per renderle croccanti,

poi spalmarle con la crema preparata. Adagiare le fette

di arrosto di tacchino e qualche pezzetto di prugna.

PA132 GASTRONOMIA FRONTE.indd 2

08/02/13 08:45

PA132 GASTRONOMIA• mensile 12 fogli • carta patinata• testata termosaldata • dimensioni: cm 29x47 ca• testata: cm 29x9 ca • imballo: 100 • E 1,1940

Bruschette di scamorza Ingredienti per 4 persone:

• 4 fette di pane pugliese • 4 fette sottili di scamorza affumicata

• 4 acciughine sott’olio • 8 pomodorini ciliegina

• 4 liste di peperone giallo grigliato • basilico tritato

• olio aromatizzato all’aglio • salePreparazione:

Per iniziare infornare le fette di pane e farle dorare. Intanto pulire i pomodorini e tagliarli a metà. Tolte le fette di pane dal forno

spennellarle con l’olio aromatizzato, guarnirle con una fetta di scamorza, una lista di peperone grigliato, 4 pomodorini tagliati a metà e

o, 4 pomodorini tagliati a metà e

un’acciuga. Infornare per circa un minuto in modo che siano ben calde, spolverizzare con il basilico tritato e servire subito.

tritato e servire subito.

Bruschette di tacchino e prugneIngredienti per 2 persone:

• 4 fette di pane pugliese • 4 fette di arrosto di tacchino • 4 prugne secche morbide • 3 cucchiai di

tacchino • 4 prugne secche morbide • 3 cucchiai di mascarpone

• basilico fresco • 1 ciuffetto di prezzemolo • sale e pepePreparazione:

Tritare il basilico e il prezzemolo e unirli al mascarpone con un pizzico di sale e pepe,

pone con un pizzico di sale e pepe,

mescolare fi no ad ottenere una crema omogenea.

Intanto mettere in forno le fette di pane per renderle croccanti,

poi spalmarle con la crema preparata. Adagiare le fette

di arrosto di tacchino e qualche pezzetto di prugna.

luna` U. Q.

+ L. N.

1 P. Q.

| L. P.

Giorno 5

11

19

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Ore 4,58

20,43

0,45

5,38

Giorno1713192531

Sorge7,377,377,367,337,297,23

Tramonta16,50 16,56 17,02 17,09 17,17 17,24

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

FO

TO

AG

EN

ZIA

CO

RB

IS

POLENTA AI WURSTEL VIENNESI E FUNGHI

Ingredienti

250 g di polenta istantanea, 8 wurstel viennesi, 180 g di funghi

trifolati in scatola, 1 cucchiaio circa di concentrato di pomodoro

cipolla tritata, 2 dadi (mancano nella foto), olio e sale

Preparazione:

Tagliare a pezzetti i wurstel e cuocerli in acqua bollente per cinque

minuti. Nel frattempo soffriggere con un po’ d’olio la cipolla e

versare nella padella i funghi trifolati scolati dal loro olio di

conservazione. Una volta pronti i wurstel scolarli con un mestolo

forato e aggiungerli ai funghi (non buttare l’acqua di cottura dei

wurstel, servirà dopo ). Sciogliere con un po’ d’acqua calda il

concentrato di pomodoro e aggiungerlo ai wurstel, regolare di

sale. Preparare la polenta secondo le istruzioni della confezione.

Io ho fatto 1 litro d’acqua bollente (quella di cottura dei wurstel

) con 2 dadi al posto del sale. Disporre la polenta a ciambella in

un piatto di portata e versarvi al centro il condimento di wurstel

e funghi.

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Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino

s. Cesira

Battesimo di Gesù

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello

s. Antonio abate

s. Margherita d’Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d’Aquino

s. Costanzo

s. Martina

S. Giovanni Bosco

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Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

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DICEMBRE 2013 FEBBRAIO 2014

2014 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28

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Gennaio

PA132 GASTRONOMIA FRONTE.indd 1 08/02/13 08:45

Le ricette più gustosestampate sul retro di ogni pagina

RETROSTAMPATO

Page 16: Calendari illustrati

040

CALENDARS

PA136 PIZZA• mensile 12 fogli • carta patinata• testata termosaldata • dimensioni: cm 29x47 ca• testata: cm 29x9 ca • imballo: 100 • E 1,1940

COME PREPARARE

IL FORNO A LEGNA

Come preparare il Forno a Legna alla cottura

Per ottenere una buona cottura, il forno a legna deve

essere portato alla giusta temperatura.

Procuratevi delle fascine di legna, ben secca, carica-

tene una o più nel forno, a seconda della dimensio-

ne di quest'ultimo e date fuoco. Si SCONSIGLIA l'uso

di preparati chimici o peggio ancora di benzine o

alcol, che oltre ad essere nocivi sono estremamente

pericolosi a causa dell'altissima infiammabilità!!

Appiccato il fuoco aggiungete una fascina alla volta,

senza ammassarle troppo, in modo che il fuoco

possa lambire la volta e le pareti del forno, riscal-

dandole.

La volta del forno, sotto l'azione del grande calore

sviluppato, da scura diventerà bianca, questo signifi-

ca che siamo giunti alla temperatura giusta.

Come indicazione di massima, per riscaldare un

forno di 90 cm di diametro, ci vogliono un paio di

fascine e circa un'ora di tempo, è bene aggiungere

anche qualche tondello per mantenere alta la tem-

peratura. Le braci devono essere distribuite in

maniera uniforme sul fondo e mosse spesso, per evi-

tare che si coprano di cenere, la quale ha un effetto

isolante.

La pizza deve essere cotta dopo aver spostato tutte

le braci sulla sinistra ed aggiunto alcuni tondelli in

modo che resti attiva la fiamma. Per pulire il fondo

del forno dalla cenere, in genere si adopera una

fascina fatta con rami di alloro fresco, o a seconda di

cosa avete a disposizione può andare bene anche un

bastone con uno straccio pulito e bagnato.

Per ottenere una cottura ottimale, infornate le pizze

e abbiate la cura di girarle spesso. A seconda della

dimensione della pizza sono necessari circa 3/5

minuti per la cottura.

Ora sfornate, impiattate e godetevi la vostra fanta-

stica creazione!

Avere una fumante e fragrante pizza appena

sfornata da un Forno a Legna, a casa propria,

tutte le volte che lo si desidera.

Purtroppo non tutti hanno a disposizione un

forno a legna, ma è possibile ottenere ottimi

risultati anche con i fornetti da pizza elettrici,

muniti di fondo in pietra refrattaria e coper-

tura ad arco, che simulano piuttosto bene la

ricaduta di calore che avviene in un forno a

legna classico.

Ma andiamo per gradi e supponiamo che

abbiate un forno a legna, l'ostacolo maggiore

è così superato, il problema successivo in

genere è rappresentato dalla mancanza di

maestria nello stendere la pizza, raccoglierla

con la pala ed infornarla. Chi ha già provato sa

di cosa sto parlando, ma l'importante è non

perdersi d'animo, dopo qualche pizza accar-

tocciata o bruciacchiata, all'inizio, tutto

diventerà più semplice e resterà solo il gran-

de piacere di mangiare una pizza fatta con le

proprie mani!

Per la preparazione dell'impasto, in questo

articolo, faccio affidamento all'inossidabile

ricetta delle Sorelle Simili, ma il consiglio è

comunque quello di sperimentare con picco-

le variazioni sugli ingredienti, fino a raggiun-

gere il risultato che più vi piace.

Ma andiamo a vedere il procedimento.

Ingredienti per 3 pizze al fuoco di medie

dimensioni:

- 500 gr di farina 00

- 250 gr di acqua

- 30 gr di olio

- 5 gr di lievito di birra (questa è la dose con-

sigliata nella ricetta originale, se si ha fretta e

si desidera una lievitazione più veloce, un'ora

e mezza circa, usate 12 gr di lievito, mezzo

cubetto, ed aggiungete un cucchiaino di zuc-

chero all'impasto)

- 8 gr di sale (due cucchiaini)

Disponete la farina a fontana su di una spia-

natoia, in cui avrete cura di miscelare il sale,

quindi aggiungete l'acqua appena intiepidita

(non calda se no "uccidete" il lievito!) in cui

avrete sciolto il lievito di birra e l'olio.

Impastate per circa 20/30 minuti, finché l'im-

pasto si presenterà ben liscio ed omogeneo.

Dividete l'impasto in 3 parti uguali e fatene

delle palline, che lascerete a lievitare diretta-

mente sul tagliere per circa 3 ore, coperte con

un canovaccio pulito.

Trascorso questo tempo, le dimensioni delle

palline saranno più o meno raddoppiate: è

giunto il momento di stendere le vostre pizze!

Iniziate a dare loro la forma, appiattendole

con il palmo della mano, quindi chiediamo

aiuto alla forza di gravità: sollevate l'impasto

tenendolo in prossimità del bordo con ambe-

due le mani ed iniziate a farlo girare in tondo,

la pizza tenderà così a distendersi, mantenen-

do la forma rotonda, continuate fino ad otte-

nere la dimensione desiderata.

Se questo sistema dovesse risultare comples-

so, potete stendere le pizza anche con un

matterello.

A questo punto condite con passata di pomo-

doro, mozzarella fresca ed un filo di olio di

oliva, avendo cura di tenere il condimento un

po' lontano dai bordi, altrimenti non si for-

merà la classica crosta rigonfia che caratteriz-

za una buona pizza.

Inoltre, a parte questo condimento di base

che caratterizza la Pizza Margherita classica, è

possibile scatenare la fantasia ed utilizzare

tanti altri ingredienti.

Ora la parte più impegnativa: come infornare

la pizza nel forno a legna.

Al primo tentativo apparirà subito evidente

che la scioltezza con cui viene fatta questa

operazione da un vero pizzaiolo, non è certo

frutto del caso, ma vera e propria maestria.

Per noi principianti il consiglio è uno: non pro-

vare a fare il pizzaiolo acrobatico a meno che

non si sappia esattamente ciò che si sta

facendo.

Quindi, se disponete di una pala e del neces-

sario sangue freddo, avvicinatela al bordo

della pizza e con un paio di colpi rapidi e ben

assestati spingetela in avanti, caricatela, infi-

late nel forno e con un altro gesto rapido

estraete la pala, lasciando adagiare la pizza

direttamente sulla pietra del forno.

Anche in questo caso, se volete evitare rischi

inutili o non vi sentite sicuri, potete appog-

giare la base della pizza e condirla diretta-

mente sulla pala ben infarinata, per poi infor-

nare senza il rischio di rovinarla.

LA PIZZA A CASA TUA

PA136 PIZZA:202350/bozza 1 11/02/13 15:20 Pagina 2

Per ottenere una buona cottura, il forno a legna deve

Procuratevi delle fascine di legna, ben secca, carica-

tene una o più nel forno, a seconda della dimensio-

ne di quest'ultimo e date fuoco. Si SCONSIGLIA l'uso

di preparati chimici o peggio ancora di benzine o

alcol, che oltre ad essere nocivi sono estremamente

pericolosi a causa dell'altissima infiammabilità!!

Appiccato il fuoco aggiungete una fascina alla volta,

senza ammassarle troppo, in modo che il fuoco

possa lambire la volta e le pareti del forno, riscal-

La volta del forno, sotto l'azione del grande calore

sviluppato, da scura diventerà bianca, questo signifi-

ca che siamo giunti alla temperatura giusta.

Come indicazione di massima, per riscaldare un

forno di 90 cm di diametro, ci vogliono un paio di

fascine e circa un'ora di tempo, è bene aggiungere

anche qualche tondello per mantenere alta la tem-

peratura. Le braci devono essere distribuite in

maniera uniforme sul fondo e mosse spesso, per evi-

tare che si coprano di cenere, la quale ha un effetto

La pizza deve essere cotta dopo aver spostato tutte

le braci sulla sinistra ed aggiunto alcuni tondelli in

modo che resti attiva la fiamma. Per pulire il fondo

del forno dalla cenere, in genere si adopera una

fascina fatta con rami di alloro fresco, o a seconda di

cosa avete a disposizione può andare bene anche un

bastone con uno straccio pulito e bagnato.

Per ottenere una cottura ottimale, infornate le pizze

e abbiate la cura di girarle spesso. A seconda della

dimensione della pizza sono necessari circa 3/5

Ora sfornate, impiattate e godetevi la vostra fanta-

Avere una fumante e fragrante pizza appena

sfornata da un Forno a Legna, a casa propria,

tutte le volte che lo si desidera.

Purtroppo non tutti hanno a disposizione un

forno a legna, ma è possibile ottenere ottimi

risultati anche con i fornetti da pizza elettrici,

muniti di fondo in pietra refrattaria e coper-

tura ad arco, che simulano piuttosto bene la

ricaduta di calore che avviene in un forno a

legna classico.

Ma andiamo per gradi e supponiamo che

abbiate un forno a legna, l'ostacolo maggiore

è così superato, il problema successivo in

genere è rappresentato dalla mancanza di

maestria nello stendere la pizza, raccoglierla

con la pala ed infornarla. Chi ha già provato sa

di cosa sto parlando, ma l'importante è non

perdersi d'animo, dopo qualche pizza accar-

tocciata o bruciacchiata, all'inizio, tutto

diventerà più semplice e resterà solo il gran-

de piacere di mangiare una pizza fatta con le

proprie mani!

Per la preparazione dell'impasto, in questo

articolo, faccio affidamento all'inossidabile

ricetta delle Sorelle Simili, ma il consiglio è

comunque quello di sperimentare con picco-

le variazioni sugli ingredienti, fino a raggiun-

gere il risultato che più vi piace.

Ma andiamo a vedere il procedimento.

Ingredienti per 3 pizze al fuoco di medie

dimensioni:

- 500 gr di farina 00

- 250 gr di acqua

- 30 gr di olio

- 5 gr di lievito di birra (questa è la dose con-

- 30 gr di olio

- 5 gr di lievito di birra (questa è la dose con-

- 30 gr di olio

sigliata nella ricetta originale, se si ha fretta e

si desidera una lievitazione più veloce, un'ora

e mezza circa, usate 12 gr di lievito, mezzo

cubetto, ed aggiungete un cucchiaino di zuc-

chero all'impasto)cubetto, ed aggiungete un cucchiaino di zuc-

chero all'impasto)cubetto, ed aggiungete un cucchiaino di zuc-

- 8 gr di sale (due cucchiaini)chero all'impasto)

- 8 gr di sale (due cucchiaini)chero all'impasto)

Disponete la farina a fontana su di una spia-

natoia, in cui avrete cura di miscelare il sale,

quindi aggiungete l'acqua appena intiepidita

(non calda se no "uccidete" il lievito!) in cui

quindi aggiungete l'acqua appena intiepidita

(non calda se no "uccidete" il lievito!) in cui

quindi aggiungete l'acqua appena intiepidita

avrete sciolto il lievito di birra e l'olio.

Impastate per circa 20/30 minuti, finché l'im-

pasto si presenterà ben liscio ed omogeneo.

Dividete l'impasto in 3 parti uguali e fatene

delle palline, che lascerete a lievitare diretta-

mente sul tagliere per circa 3 ore, coperte con

un canovaccio pulito.

Trascorso questo tempo, le dimensioni delle

palline saranno più o meno raddoppiate: è

giunto il momento di stendere le vostre pizze!

Iniziate a dare loro la forma, appiattendole

con il palmo della mano, quindi chiediamo

aiuto alla forza di gravità: sollevate l'impasto

tenendolo in prossimità del bordo con ambe-

due le mani ed iniziate a farlo girare in tondo,

la pizza tenderà così a distendersi, mantenen-

do la forma rotonda, continuate fino ad otte-

nere la dimensione desiderata.

Se questo sistema dovesse risultare comples-

so, potete stendere le pizza anche con un

matterello.

A questo punto condite con passata di pomo-

doro, mozzarella fresca ed un filo di olio di

oliva, avendo cura di tenere il condimento un

po' lontano dai bordi, altrimenti non si for-

merà la classica crosta rigonfia che caratteriz-

za una buona pizza.

Inoltre, a parte questo condimento di base

che caratterizza la Pizza Margherita classica, è

possibile scatenare la fantasia ed utilizzare

tanti altri ingredienti.

Ora la parte più impegnativa: come infornare

la pizza nel forno a legna.

Al primo tentativo apparirà subito evidente

che la scioltezza con cui viene fatta questa

operazione da un vero pizzaiolo, non è certo

frutto del caso, ma vera e propria maestria.

Per noi principianti il consiglio è uno: non pro-

vare a fare il pizzaiolo acrobatico a meno che

non si sappia esattamente ciò che si sta

facendo.

Quindi, se disponete di una pala e del neces-

sario sangue freddo, avvicinatela al bordo

della pizza e con un paio di colpi rapidi e ben

assestati spingetela in avanti, caricatela, infi-

late nel forno e con un altro gesto rapido

estraete la pala, lasciando adagiare la pizza

direttamente sulla pietra del forno.

Anche in questo caso, se volete evitare rischi

inutili o non vi sentite sicuri, potete appog-

giare la base della pizza e condirla diretta-

mente sulla pala ben infarinata, per poi infor-

nare senza il rischio di rovinarla.

LA PIZZA A CASA TUA

`

1 4 6 9 B

4 B

1 Sett.

2 Sett.

3 Sett.

GENNAIO 2014GENNAIO 2014123456789

10111213141516171819202122232425262728

SDLMMGVSDLMMGVSDLMMGVSDLMMGV

FEB.2014

123456789

10111213141516171819202122232425262728293031

DLMMGVSDLMMGVSDLMMGVSDLMMGVSDLM

DIC.2013

1-364

2-363

3-362

4-361

5-360

6-359

7-358

8-357

9-356

10-355

11-354

12-353

13-352

14-351

15-350

16-349

Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino papa

Battesimo di Gesù

s. Ilario

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello

171819202122232425262728293031

17-348

18-347

19-346

20-345

21-344

22-343

23-342

24-341

25-340

26-339

27-338

28-337

29-336

30-335

31-334

4 Sett.

5 Sett.

s. Antonio abate

s. Margherita d'Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d'Aquino

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

`

+

123456789

10111213141516

mer

gio

ven

sab

dom

lun

mar

mer

gio

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mer

gio

ven

sab

dom

lun

mar

mer

gio

ven

sab

dom

lun

mar

mer

gio

venIL SOLE Sorge Tramontagiorno 01 ore 7,37 ore 16,50giorno 07 ore 7,37 ore 16,55giorno 13 ore 7,36 ore 17,02giorno 19 ore 7,33 ore 17,09giorno 25 ore 7,29 ore 17,16giorno 31 ore 7,23 ore 17,24

LA LUNA+ L. N. giorno 1 ore 12,141 P. Q. giorno 8 ore 4,39| L. P. giorno 16 ore 5,52` U. Q. giorno 24 ore 6,19+ L. N. giorno 30 ore 22,38

[L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

+

1

|

Pizza Pescatora con Sgampi e Polipetti

PA136 PIZZA:202350/bozza 1 11/02/13 15:20 Pagina 1

La Pizza, un piatto unicoe completo. Le ricette classichee originali stampate sul retrodi ogni pagina.

RETROSTAMPATO

Page 17: Calendari illustrati

041

CALENDARS

PA138 PANE E PASTA• mensile 12 fogli • carta patinata• testata termosaldata • dimensioni: cm 29x47 ca• testata: cm 29x9 ca • imballo: 100 • E 1,1940

Focaccia GenovesePer i genovesi la focaccia classica, quella all’olio, è

un mito, un simbolo della città esattamente come

la Lanterna; in Argentina esistono numerose

panetterie con su scritto, come insegna, “Fugassa“:

gli argentini hanno così assimilato il termine

genovese da dichiararlo tipico del loro idioma,

tanto che compare persino sui vocabolari. In realtà

sia la parola che il “prodotto” furono introdotti

dagli immigrati genovesi di quasi centosessanta

anni fa, e i loro eredi continuano a fare una

focaccia buonissima. Intorno al 1500, la focaccia

veniva consumata in chiesa durante i matrimoni, al

momento della benedizione degli sposi; un modo

goloso per esprimere la gioia di una nuova unione

che si sperava feconda.Focaccia di Recco esisteva già all’epoca della

terza crociata. “Era la Pentecoste di rose dell’anno

1189… la cappella dell’Abbazia di San Fruttuoso

accoglieva i crociati liguri per un solenne Te Deum

prima della partenza della fl otta per la Terra

Santa… Sulle bianche tovaglie di lino ricamate

facevano bella vista i piatti di peltro e di rame,

zuppiere di ceramica e di coccio colme di ogni ben

di dio: pagnotte di farro ed orzo impastate con

miele, fi chi secchi e zibibbo, carpione di pesce,

agliata, olive e una focaccia di semola e di giuncata

appena rappresa (la focaccia col formaggio)…”.

In tempi lontanissimi la popolazione recchese si

rifugiava nell’immediato entroterra per sfuggire

alle incursioni dei saraceni.

Si narra che grazie alla possibilità di disporre di olio,

formaggetta e farina, cuocendo la pasta ripiena di

formaggio su una pietra d’ardesia coperta, venne

“inventato” quel prodotto gastronomico che

oggi conosciamo come “Focaccia di Recco col

Formaggio”. Sul fi nire del 1800, quando Recco

contava circa 3.000 abitanti, ritroviamo la “Focaccia

di Recco col Formaggio” nei cinque forni

cittadini che campavano alla meglio vendendo

esclusivamente le focacce liguri, uno di essi esiste

ancor oggi (forno Moltedo). Alla fi ne dell’800 aprono a Recco le prime trattorie

con cucina, ed a quei tempi la “Focaccia col

Formaggio” veniva proposta unicamente nel

periodo di celebrazione dei morti.

Focaccia genoveseIngredienti:

300 gr farina OO 130ml acqua tiepida 12 gr

lievito di birra olio extravergine d’oliva sale

grosso zucchero PreparazionePorre la farina in una ciotola capiente, aggiungere

il sale e lo zucchero. Sbriciolare il lievito versando

l’acqua e cominciando ad impastare. Incorporare

quindi l’olio e continuare a lavorare fi no ad

ottenere una pasta morbida e omogenea. Lasciare

riposare qualche minuto, spianare leggermente

con un mattarello e disporre in una teglia

precedentemente oliata. Allargare bene la pasta

affi nché occupi tutto il fondo del tegame. Questa

operazione va eseguita poco alla volta in modo che

la pasta non si rompa, sia di spessore omogeneo

e possa riposare il tempo minimo necessario a

renderla più estensibile. Cospargere di sale grosso

e attendere qualche minuto in modo che l’impasto

abbozzi una lievitazione. Nel frattempo preparare

l’olio misto all’acqua da distribuire sulla superfi cie

dell’impasto. In generale si può suggerire una

proporzione pari a due parti d’olio e una d’acqua.

Cospargere quindi la superfi cie dell’impasto

con emulsione d’acqua e olio e imprimere alla

focaccia le classiche fossette usando i polpastrelli

delle dita. Lasciare lievitare. In ambiente a 20°C la

lievitazione dura circa un’ora. Cuocere in forno a

190°C per circa 12 minuti

Focaccia di Recco Ingredienti 500 gr di farina 00 250 ml di acqua olio extravergine

d’oliva sale q.b. 500 gr di crescenza

PreparazioneIn una ciotola disporre la farina a fontana e

versare dentro l’olio extravergine d’oliva e il sale

Aggiungere man mano l’acqua lavorando l’impasto

sino a quando non si sarà assorbita tutta la farina.

Lavorare fi no a quando l’impasto non risulterà

morbido e liscio, quindi formare una palla e far

riposare coperto con un canovaccio per un’ora.

Dopo aver lasciato riposare l’impasto,dividerlo in

due e stendere su un piano infarinato la sfoglia in

maniera sottilissima. Cospargere la placca da forno con dell’olio ed

adagiate la sfoglia. Tagliare la crescenza in piccoli

pezzi e distribuirli sulla sfoglia ad intervalli regolari

Tirare una seconda sfoglia e ricoprire lo strato di

crescenza. Sigillare bene i bordi della focaccia e cospargere

tutto con un fi lo d’olio e sale.Con le dita pizzicare più punti della pasta

formandovi dei fori della grandezza di circa 1

centimetroInfornate la focaccia al formaggio a 220 gradi in

forno già caldo e cuocete per 20 minuti.

Lasciate intiepidire la focaccia, dopo tagliate a

fette e servite.

I processi principali della produzione del pane sono:

ImpastoL’impasto è quella operazione che permette di amalgamare tutti gli ingredienti di idratare le proteine

della farina in particolare la gliadina e la glutenina. Queste due proteine semplici poste a contatto con

l’acqua formano un complesso proteico detto glutine che costituisce la struttura portante dell’impasto

rappresentata come forza della farina.

Si tratta di una sorta di reticolo all’interno della massa di farina e acqua che la rende compatta, elastica

e capace di trattenere gli amidi ed i gas della lievitazione che formano così le bolle caratteristiche della

struttura spugnosa della mollica. L’impasto si esegue con macchine dette impastatrici.

La temperatura dell’impasto, una volta ultimato, è ottimale tra 22 gradi C e 26 gradi C. Le stagioni calde e

lavorazioni con macchine automatiche richiedono una temperatura più bassa. La temperatura della pasta

viene regolata aumentando o diminuendo la temperatura dell’acqua. Nei mesi più caldi si può arrivare a

utilizzare il ghiaccio in scaglie per abbassare la temperatura.

fare il pane

PA 138 PANE E PASTA SCELTO.indd 2

07/02/13 12:22

tanto che compare persino sui vocabolari. In realtà

sia la parola che il “prodotto” furono introdotti

dagli immigrati genovesi di quasi centosessanta

anni fa, e i loro eredi continuano a fare una

focaccia buonissima. Intorno al 1500, la focaccia

veniva consumata in chiesa durante i matrimoni, al

momento della benedizione degli sposi; un modo

goloso per esprimere la gioia di una nuova unione

che si sperava feconda.Focaccia di Recco esisteva già all’epoca della

terza crociata. “Era la Pentecoste di rose dell’anno

1189… la cappella dell’Abbazia di San Fruttuoso

accoglieva i crociati liguri per un solenne Te Deum

prima della partenza della fl otta per la Terra

Santa… Sulle bianche tovaglie di lino ricamate

facevano bella vista i piatti di peltro e di rame,

zuppiere di ceramica e di coccio colme di ogni ben

di dio: pagnotte di farro ed orzo impastate con

miele, fi chi secchi e zibibbo, carpione di pesce,

agliata, olive e una focaccia di semola e di giuncata

agliata, olive e una focaccia di semola e di giuncata

appena rappresa (la focaccia col formaggio)…”.

In tempi lontanissimi la popolazione recchese si

rifugiava nell’immediato entroterra per sfuggire

alle incursioni dei saraceni.

Si narra che grazie alla possibilità di disporre di olio,

formaggetta e farina, cuocendo la pasta ripiena di

formaggio su una pietra d’ardesia coperta, venne

“inventato” quel prodotto gastronomico che

oggi conosciamo come “Focaccia di Recco col

Formaggio”. Sul fi nire del 1800, quando Recco

contava circa 3.000 abitanti, ritroviamo la “Focaccia

di Recco col Formaggio” nei cinque forni

cittadini che campavano alla meglio vendendo

esclusivamente le focacce liguri, uno di essi esiste

ancor oggi (forno Moltedo). Alla fi ne dell’800 aprono a Recco le prime trattorie

con cucina, ed a quei tempi la “Focaccia col

Formaggio” veniva proposta unicamente nel

periodo di celebrazione dei morti.

300 gr farina OO 130ml acqua tiepida 12 gr

lievito di birra olio extravergine d’oliva sale

grosso zucchero Preparazione

grosso zucchero PreparazionePorre la farina in una ciotola capiente, aggiungere

Porre la farina in una ciotola capiente, aggiungere

il sale e lo zucchero. Sbriciolare il lievito versando

il sale e lo zucchero. Sbriciolare il lievito versando

l’acqua e cominciando ad impastare. Incorporare

l’acqua e cominciando ad impastare. Incorporare

quindi l’olio e continuare a lavorare fi no ad

quindi l’olio e continuare a lavorare fi no ad

ottenere una pasta morbida e omogenea. Lasciare

ottenere una pasta morbida e omogenea. Lasciare

riposare qualche minuto, spianare leggermente

riposare qualche minuto, spianare leggermente

con un mattarello e disporre in una teglia

con un mattarello e disporre in una teglia

precedentemente oliata. Allargare bene la pasta

precedentemente oliata. Allargare bene la pasta

affi nché occupi tutto il fondo del tegame. Questa

affi nché occupi tutto il fondo del tegame. Questa

operazione va eseguita poco alla volta in modo che

operazione va eseguita poco alla volta in modo che

la pasta non si rompa, sia di spessore omogeneo

la pasta non si rompa, sia di spessore omogeneo

e possa riposare il tempo minimo necessario a

e possa riposare il tempo minimo necessario a

renderla più estensibile. Cospargere di sale grosso

renderla più estensibile. Cospargere di sale grosso

e attendere qualche minuto in modo che l’impasto

e attendere qualche minuto in modo che l’impasto

abbozzi una lievitazione. Nel frattempo preparare

abbozzi una lievitazione. Nel frattempo preparare

l’olio misto all’acqua da distribuire sulla superfi cie

l’olio misto all’acqua da distribuire sulla superfi cie

dell’impasto. In generale si può suggerire una

dell’impasto. In generale si può suggerire una

proporzione pari a due parti d’olio e una d’acqua.

proporzione pari a due parti d’olio e una d’acqua.

Cospargere quindi la superfi cie dell’impasto

Cospargere quindi la superfi cie dell’impasto

con emulsione d’acqua e olio e imprimere alla

con emulsione d’acqua e olio e imprimere alla

focaccia le classiche fossette usando i polpastrelli

focaccia le classiche fossette usando i polpastrelli

focaccia le classiche fossette usando i polpastrelli

focaccia le classiche fossette usando i polpastrelli

delle dita. Lasciare lievitare. In ambiente a 20°C la

delle dita. Lasciare lievitare. In ambiente a 20°C la

delle dita. Lasciare lievitare. In ambiente a 20°C la

lievitazione dura circa un’ora. Cuocere in forno a

lievitazione dura circa un’ora. Cuocere in forno a

lievitazione dura circa un’ora. Cuocere in forno a

190°C per circa 12 minuti

190°C per circa 12 minuti

Cospargere la placca da forno con dell’olio ed

adagiate la sfoglia. Tagliare la crescenza in piccoli

pezzi e distribuirli sulla sfoglia ad intervalli regolari

Tirare una seconda sfoglia e ricoprire lo strato di

crescenza. Sigillare bene i bordi della focaccia e cospargere

tutto con un fi lo d’olio e sale.Con le dita pizzicare più punti della pasta

formandovi dei fori della grandezza di circa 1

centimetroInfornate la focaccia al formaggio a 220 gradi in

forno già caldo e cuocete per 20 minuti.

Lasciate intiepidire la focaccia, dopo tagliate a

fette e servite.fette e servite.

I processi principali della produzione del pane sono:

ImpastoL’impasto è quella operazione che permette di amalgamare tutti gli ingredienti di

della farina in particolare la gliadina e la glutenina. Queste due proteine semplici post

l’acqua formano un complesso proteico detto glutine che costituisce la struttura porta

rappresentata come forza della farina.

Si tratta di una sorta di reticolo all’interno della massa di farina e acqua che la rende compatta, elastica

e capace di trattenere gli amidi ed i gas della lievitazione che formano così le bolle caratteristiche della

struttura spugnosa della mollica. L’impasto si esegue con macchine dette impastatrici.

La temperatura dell’impasto, una volta ultimato, è ottimale tra 22 gradi C e 26 gradi C. Le stagioni calde e

lavorazioni con macchine automatiche richiedono una temperatura più bassa. La temper

viene regolata aumentando o diminuendo la temperatura dell’acqua. Nei mesi più caldi si può arrivare a

utilizzare il ghiaccio in scaglie per abbassare la temperatura.

fare il panefare il pane

gli argentini hanno così assimilato il termine

genovese da dichiararlo tipico del loro idioma,

tanto che compare persino sui vocabolari. In realtà

sia la parola che il “prodotto” furono introdotti

dagli immigrati genovesi di quasi centosessanta

anni fa, e i loro eredi continuano a fare una

Ingredienti:

Ingredienti:

300 gr farina OO 130ml acqua tiepida 12 gr

300 gr farina OO 130ml acqua tiepida 12 gr

lievito di birra olio extravergine d’oliva sale

lievito di birra olio extravergine d’oliva sale

grosso zucchero PreparazionePorre la farina in una ciotola capiente, aggiungere

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

GENNAIO 2014123456789

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MER

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Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino papa

Battesimo di Gesù

s. Ilario

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello

1-364

2-363

3-362

4-361

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Sett. 1

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s. Antonio abate

s. Margherita d’Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d’Aquino

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

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IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 7,37 ore 16,50giorno 7 ore 7,37 ore 16,55giorno 13 ore 7,36 ore 17,02giorno 19 ore 7,33 ore 17,09giorno 25 ore 7,29 ore 17,16giorno 31 ore 7,23 ore 17,24

LA LUNA + L.N. giorno 1 ore 12,141 P.Q. giorno 8 ore 4,39| L.P. giorno 16 ore 5,52` U.Q. giorno 24 ore 6,19+ L.N. giorno 30 ore 22,38

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Appetitose ricette con il panee la pasta: alimenti classici ma sempre attuali.

RETROSTAMPATO

Page 18: Calendari illustrati

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CALENDARS

IL TACCHINO ALLA CANZANESE

IL MACELLAIO CONSIGLIA

LA VENTRICINA

Una tradizione e una ricetta originale tramandata di generazione in generazione, fin dalla casuale scoperta (a metà del 1800) che il brodo di tacchino, preparato al mattino la sera stessa era diventato gelatina ed esaltava il sapore della carne. Si utilizza solo la femmina del tacchino, che ha carni più tenere e saporite e un peso lordo di circa 6/7 Kg, peso che si ridurrà di un paio di chili dopo la fase iniziale di disossatura.Infatti, dopo aver pulito bene ed eviscerato l’animale, inizia la delicata fase di separazione delle carni dalle ossa, partendo dalla parte dello sterno. Anche la legatura della parte più grande (il busto) è un rito di solo apparente semplicità: movimenti precisi ed armonici disegnati con grazia ed eleganza antica.Una volta legato, il busto viene sistemato nella teglia con le sovraccoscie disossate, i filetti di petto, le cosce e le ali (che per praticità verranno disossate dopo la cottura). Vengono sistemate nella teglia anche le ossa della carcassa, rotte e frantumate per dare maggior intensità al brodo. Si aggiunge acqua – senza coprire del tutto le carni – aglio, alloro, pepe a chicchi e sale. La cottura è una via di mezzo tra arrostitura e lessatura e inizia a fiamma molto alta, per avere una iniziale,decisa rosolatura. Una volta girato il pezzo, infatti, la cottura prosegue per otto/nove ore,durante le quali le carni vengono

girate spesso. Al termine, la quantità di brodo residua viene separata dalla carne, sgrassata e filtrata da tutte le impurità. Si disossano anche ali e cosce. Il brodo così preparato, ancora caldo, viene fatto raffreddare insieme alle carni a temperatura ambiente e poi lasciato in frigorifero dove diventerà gelatina. In origine la preparazione avveniva senza disossare l’animale, con notevoli difficoltà di consumo a fronte di una maggior semplicità e velocità di preparazione. Il Tacchino alla Canzanese viene tagliato solo qualche attimo prima di essere servito con la sua preziosa gelatina.

Se potete cercate di acquistare la carne sempre di taglio fresco, evitare di conge-lare i tagli da breve cottura, per esempio fettine e costate, perché perderebbero alcune delle loro proprietà organolettiche, quindi al momento dell’acquisto, dal vostro macellaio fatevi dare le fettine da consumare entro 2 giorni e quindi non da conservare in freezer. Invece spezzatini, bolliti, rotoli ecc. possono tranquilla-mente essere congelati, visto che subiscono comunque cotture lunghe, quindi la perdita di gusto non si nota.

I consigli del macellaio nelle diverse stagioni:

* Inverno: In una stagione fredda e umida il macellaio consiglia un buon bollito misto.* Primavera: Cominciamo ad alleggerire un po’ di calorie, ma non troppo, quindi passiamo alla carne bianca, o un bel brasato o arrosto di vitello.* Estate: Fumano i camini e cominciano le grigliate, spiedini vari preparati dal vostro macellaio, grigliate miste di maiale e pollo e per non sbagliare mai, una bella fiorentina di sorana.* Autunno: Cominciano i primi freddi e un ottimo spezzatino di cavallo o asino con polenta è l’ideale per ricaricarsi in vista dell’inverno.

É uno dei salumi italiani più tipici, e viene preparato secondo antiche tradizioni sopratutto nella provincia di Teramo. Infatti il salume tipico abruzzese viene preparato con la carne di maiali neri o rossi, e nei periodi in cui c’è la luna calante. La zona di produzione della ventricina teramana è compresa tra le fasce montana, pedemontana e collinare del comprensorio dei Monti della Laga e del Gran Sasso.L’Abruzzo è una delle regioni in cui la tradizione culinaria, sopratutto quella di salumi e insaccati, ancora resiste alla modernità, e in cui ogni ricetta è cucinata secondo i suoi tempi.Tradizionalmente è considerato un salume povero in quanto, a differenza del salame, era preparato soltanto con ritagli di carne grassa come il guanciale.In tempi recenti, nel tentativo di valorizzarne la commerciabilità, la qualità è stata incrementata diminuendo l’alta percentuale di guanciale e sostituendola con tagli più pregiati.Del maiale vengono utilizzati spalla lombi filetti cosce rifilatura di prosciutto pancetta Per aromatizzare e conciare il salume. sale, pepe, peperone rosso. Per aromatizzare la vescica di suino bucce d’arancia, limoneSi tagliano le parti di suino a pezzetti, e si conciano con il sale, il pepe e il peperone rosso. A questo punto la carne è pronta per essere insaccata all’interno della vescica che preceDi conseguenza il peso varia a seconda del tipo di confezionamento e comunque da un massimo di 1 kg a 100 grammi.

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IL TACCHINO ALLA CANZANESE

IL MACELLAIO CONSIGLIA

Una tradizione e una ricetta originale tramandata di generazione in generazione, fin dalla casuale scoperta (a metà del 1800) che il brodo di tacchino, preparato al mattino la sera stessa era diventato gelatina ed esaltava il sapore della carne. Si utilizza solo la femmina del tacchino, che ha carni più tenere e saporite e un peso lordo di circa 6/7 Kg, peso che si ridurrà di un paio di chili dopo la fase iniziale di disossatura.Infatti, dopo aver pulito bene ed eviscerato l’animale, inizia la delicata fase di separazione delle carni dalle ossa, partendo dalla parte dello sterno. Anche la legatura della parte più grande (il busto) è un rito di solo apparente semplicità: movimenti precisi ed armonici disegnati con grazia ed eleganza antica.Una volta legato, il busto viene sistemato nella teglia con le sovraccoscie disossate, i filetti di petto, le cosce e le ali (che per praticità verranno disossate dopo la cottura). Vengono sistemate nella teglia anche le ossa della carcassa, rotte e frantumate per dare maggior intensità al brodo. Si aggiunge acqua – senza coprire del tutto le carni – aglio, alloro, pepe a chicchi e sale. La cottura è una via di mezzo tra arrostitura e lessatura e inizia a fiamma molto alta, per avere una iniziale,decisa rosolatura. Una volta girato il pezzo, infatti, la cottura prosegue per otto/nove ore,durante le quali le carni vengono

Se potete cercate di acquistare la carne sempre di taglio fresco, evitare di conge-lare i tagli da breve cottura, per esempio fettine e costate, perché perderebbero alcune delle loro proprietà organolettiche, quindi al momento dell’acquisto, dal vostro macellaio fatevi dare le fettine da consumare entro 2 giorni e quindi non da conservare in freezer. Invece spezzatini, bolliti, rotoli ecc. possono tranquilla-mente essere congelati, visto che subiscono comunque cotture lunghe, quindi la perdita di gusto non si nota.

I consigli del macellaio nelle diverse stagioni:

* Inverno: In una stagione fredda e umida il macellaio consiglia un buon bollito misto.* Primavera: Cominciamo ad alleggerire un po’ di calorie, ma non troppo, quindi passiamo alla carne bianca, o un bel brasato o arrosto di vitel* Estate: Fumano i camini e cominciano le grigliate, spiedini vari preparati dal * Estate: Fumano i camini e cominciano le grigliate, spiedini vari preparati dal vostro macellaio, grigliate miste di maiale e pollo e per non sbagliare mai, una bella fiorentina di sorana.* Autunno: Cominciano i primi freddi e un ottimo spezzatino di cavallo o asino con polenta è l’ideale per ricaricarsi in vista dell’inverno.

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Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino papa

Battesimo di Gesù

s. Ilario

s. Felice

s. Mauro

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s. Antonio abate

s. Margherita d’Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

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s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d’Aquino

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IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 7,37 ore 16,50giorno 7 ore 7,37 ore 16,55giorno 13 ore 7,36 ore 17,02giorno 19 ore 7,33 ore 17,09giorno 25 ore 7,29 ore 17,16giorno 31 ore 7,23 ore 17,24

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PA142 CARNI E SALUMI• mensile 12 fogli • carta patinata• testata termosaldata • dimensioni: cm 29x47 ca• testata: cm 29x9 ca • imballo: 100 • E 1,1940

Notizie utili e consigli preziosisu come acquistare, conservaree cucinare la carne e i salumi.

RETROSTAMPATO

Page 19: Calendari illustrati

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PA144 MARE IN TAVOLA• mensile 12 fogli • carta patinata• testata termosaldata • dimensioni: cm 29x47 ca• testata: cm 29x9 ca • imballo: 100 • E 1,1940

INGREDIENTI:250 gr di triglie, 150 gr di piccole acciughe, 250 gr di seppie e calamari, 200 gr di moscardini, 200 gr di gamberi, 250 gr di farina,

tre uova e un albume, mezzo bicchiere di birra chiara, abbondante olio per friggere, sale.

PREPARAZIONEMescolate in una ciotola due uova intere con 150 gr di farina e un pizzico di sale, lavorate il composto con una frusta fi no al sciogliere tutti grumi,

poi diluitelo con la birra e acqua in quantità suffi ciente a ottenere una pastella piuttosto morbida, lasciatela riposare.Pulite i moscardini senza staccare i ciuffi dei tentacoli, staccatevi invece dalle seppie e dai calamari e svuotate le sacche.

Sgusciante i gamberi, tagliate le sacche ad anelli larghi circa 1 cm, eliminate al centro dei ciuffi di tentacoli l'occhio e l'ossicino chiamato beccò corneo, e tagliate i ciuffi più grossi in due tre parti.

Squamate le triglie, svuotatele delle interiora, eliminate la testa e la lisca centrale in modo da ottenere due fi letti per ciascuna.Incorporate alla pastella l’albume montato a neve. Mettete al fuoco la padella dei fritti con abbondante olio e scaldatelo a 180°

se non avrete l'apposito termometro, immergetevi un pezzetto di pane, dovrà dorare in 5-6 secondi. A questo punto incominciate a friggere di pesci nel seguente ordine.

Immergete nella pastella fi letti di triglia, friggeteli per due minuti e mescolateli e pogiateli su carta assorbente,poi tuffate nella padella i gamberi e friggete anche questi, sempre per un paio di minuti.

Infarinate gli anelli e i ciuffi di seppie e calamari e i moscardini su un setaccio, in modo da eliminare l'eccesso di farina, poi friggeteli per tre minuti. Infarinate anche pesciolini e friggeteli per un minuto. Scolate a mano a mano i diversi pesci su carta assorbente, salateli e serviteli subito.

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Gustose ricette stampatesul retro di ogni pagina inquadricromia

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ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino papa

Battesimo di Gesù

s. Ilario

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello

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s. Antonio abate

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ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

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s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d’Aquino

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

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s. Ugo

s. Francesco da Paola

s. Riccardo

s. Benedetto il Moro

s. Vincenzo Ferrer

V. di Quaresima

s. Giov. Battista de La Salle

s. Dionigi

s. Demetrio

s. Ezechiele

s. Stanislao

s. Zeno

Le Palme

s. Valeriano

s. Annibale

s. Bernadette Soubirous

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s. Roberto

s. Galdino

s. Emma

Pasqua di Resurrezione

Lunedì dell’Angelo

s. Leonida

s. Giorgio

s. Fedele

Festa della Liberazione

s. Marcellino

in Albis

s. Valeria

s. Caterina da Siena

s. Pio V papa

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IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 6,53 ore 19,35giorno 7 ore 6,43 ore 19,42giorno 13 ore 6,33 ore 19,49giorno 19 ore 6,24 ore 19,55giorno 25 ore 6,15 ore 20,02giorno 30 ore 6,08 ore 20,07

LA LUNA

1 P.Q. giorno 7 ore 10,30| L.P. giorno 15 ore 9,42` U.Q. giorno 22 ore 9,51+ L.N. giorno 29 ore 8,14

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

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Ascensione di N. S.

Anniv. della Repubblica

s. Carlo Lwanga

s. Quirino

s. Bonifacio

s. Norberto

s. Geremia

Pentecoste

s. Efrem

s. Faustina

s. Barnaba

s. Onofrio

s. Antonio di Padova

s. Eliseo

SS. Trinità

s. Aureliano

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s. Ranieri

s. Gregorio Barbarigo

s. Romualdo

s. Ettore

s. Luigi Gonzaga

Corpus Domini

s. Lanfranco Beccari

Natività s. Giov. Battista

s. Guglielmo

s. Vigilio

Sacro Cuore di Gesù

s. Ireneo

ss. Pietro e Paolo

ss. Protomartiri Romani

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IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 5,37 ore 20,39giorno 7 ore 5,35 ore 20,43giorno 13 ore 5,34 ore 20,46giorno 19 ore 5,34 ore 20,48giorno 25 ore 5,36 ore 20,49giorno 30 ore 5,38 ore 20,49

LA LUNA

1 P.Q. giorno 5 ore 22,39| L.P. giorno 13 ore 6,11` U.Q. giorno 19 ore 20,38+ L.N. giorno 27 ore 10,08

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

AGOSTO 2014123456789

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s. Alfonso de’ Liguori

s. Eusebio

s. Lidia

s. Giovanni M. Vianney

s. Emidio

Trasfigurazione di N. S.

s. Gaetano Thiene

s. Domenico di Guzman

s. Teresa Ben. della Croce

s. Lorenzo

s. Chiara d’Assisi

s. Giovanna F. de Chantal

ss. Ponziano e Ippolito

s. Massimiliano M. Kolbe

Assunzione B. V. Maria

s. Rocco

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Sett. 34

Sett. 35

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+

s. Giacinto

s. Elena

s. Giovanni Eudes

s. Bernardo

s. Pio X papa

B. V. Maria Regina

s. Rosa da Lima

s. Bartolomeo

s. Ludovico

s. Alessandro

s. Monica

s. Agostino

Martirio s. Giov. Battista

s. Fantino

s. Raimondo Nonnato

229-136

230-135

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IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 6,03 ore 20,29giorno 7 ore 6,09 ore 20,21giorno 13 ore 6,16 ore 20,13giorno 19 ore 6,22 ore 20,05giorno 25 ore 6,28 ore 19,55giorno 31 ore 6,34 ore 19,46

LA LUNA

1 P.Q. giorno 4 ore 2,49| L.P. giorno 10 ore 20,09` U.Q. giorno 17 ore 14,26+ L.N. giorno 25 ore 16,12

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LUG. 2014

SET. 2014

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

OTTOBRE 2014123456789

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VEN

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s. Teresa di Gesù Bambino

ss. Angeli Custodi

s. Gerardo

s. Francesco d’Assisi

s. Placido

s. Bruno

B. V. Maria del Rosario

s. Pelagia

s. Dionigi

s. Daniele

s. Firmino

s. Serafino

s. Benedetto

s. Callisto

s. Teresa d’Avila

s. Edvige

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275-90

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Sett. 41

Sett. 42

1

4

Sett. 43

Sett. 44

+

1

s. Ignazio di Antiochia

s. Luca

s. Laura

s. Irene del Portogallo

s. Orsola

s. Donato

s. Giovanni da Capestrano

s. Antonio M. Claret

ss. Crispino e Crispiniano

s. Alfredo

s. Evaristo

ss. Simone e Giuda Taddeo

s. Ermelinda

s. Germano

s. Lucilla

290-75

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IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 7,06 ore 18,52giorno 7 ore 7,13 ore 18,42giorno 13 ore 7,20 ore 18,32giorno 19 ore 7,26 ore 18,23giorno 25 ore 7,33 ore 18,14giorno 31 ore 6,41 ore 17,06

LA LUNA 1 P.Q. giorno 1 ore 21,32| L.P. giorno 8 ore 12,50` U.Q. giorno 15 ore 21,12+ L.N. giorno 23 ore 23,571 P.Q. giorno 31 ore 3,48

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SET. 2014

NOV. 2014

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INGREDIENTI 1200 gr di orata, 400 gr di gamberetti, 4 pomodori maturi

40 gr di burro, 3 cucchiai di olio d'oliva extra-vergine, 1 manciata di pangrattato500 gr di pasta sfoglia, 4 foglie di alloro, 120 gr di vino bianco secco. 1 uovo, sale e pepe

PREPARAZIONE:Aprite ventralmente l'orata, squamatela, evisceratela, pulitela e spinatela accuratamente.

In una terrina preparate una farcia mescolando il pangrattato con i gamberetti sgusciati, i pomodori tagliati a dadini

(dopo aver tolto la pelle e i semi) e qualche fi occhetto di burro, salate e pepate.

Farcite il pesce, richiudetelo cucendolo con ago e fi lo bianco e disponetelo in una teglia unta d'olio, su foglie di alloro. Infornate a 180 gradi per 30 minuti.

Bagnate con il vino bianco, completate la cottura per altri 5 minuti e lasciate raffreddare.

Stendete la pasta sfoglia quanto basta per potervi avvolgere il pesce, adagiatevi sopra l'orata fredda, fate ridurre sul fuoco il fondo di cottura,

versatelo sul pesce e avvolgete il tutto nella pasta. Spennellate con l'uovo battuto e mettete in forno a 200 gradi per 10 minuti.

Servite a fette, possibilmente con salsa olandese allungata con fumet di pesce e Cognac.

PA 144 MARE IN TAVOLAOK.indd 8 26/03/13 14:50

INGREDIENTI700 gr di sardine fresche, 3 cipolle bianche, 100 gr di farina,

1 bicchiere di aceto di vino bianco, olio per friggere, sale, pepe.

PREPARAZIONE:Pulite le sardine, privatele di testa e interiora, privatele della lisca e apritele a libro; quindi, lavatele e asciugatele.

Passatele nella farina e friggetele in abbondante olio ben caldo. Quando saranno dorate da ambo le parti, scolatele e ponetele su carta da cucina a perdere l'unto in eccesso.

Affettate fi nemente la cipolla e mettetela a rosolare con un poco di olio.

Quando sarà dorata, salate, pepate e aggiungete l'aceto, lasciate insaporire e spegnete il fuoco.

Disponete le sardine a strati, in una pirofi la, bagnando ogni strato con la marinata di cipolla preparata fi no ad esaurimento degli ingredienti.

Lasciate la preparazione a riposare in luogo fresco per una giornata prima di servire.

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INGREDIENTI

Tranci o fi letti di salmone preferibilmente fresco, aglio tritato

limone, olio extravergine d'oliva

prezzemolo tritato, sale e pepe

PREPARAZIONE:

Se utilizziamo del salmone surgelato neturalmente lasciatelo scongelare completamente ed eliminate per bene l'acqua.

Prendete il vostro salmone, lavatelo bene e lasciate scolare bene l'acqua.

Nel frattempo prepariamo il condimento quindi, tritate l'aglio ed il prezzemolo; preparate un' emulsione con olio extravergine di oliva e limone, aggiungete sale e pepe.

Ora aggiungete nell'emulsione il pòrezzemolo con l'aglio e mescolate bene ed energicamente.

Mettete a scaldare la griglia, deve essere assolutamente rovente, quindi prendete il salmone passatelo nell'emulsione, lasciate sgocciolare il liquido in eccesso e 'buttatelo' immediatamente

ad arrostire sulla griglia, a metà cottura girate il salmone dal lato opposto e fate arrostire bene, il salmone alla griglia è pronto!

PA 144 MARE IN TAVOLAOK.indd 16 26/03/13 14:52

INGREDIENTI

Olio, uno spicchio di aglio, prezzemolo qb

2 fi letti di merluzzo, zucchine qb, pomodorini qb, olive qb, vino bianco qb

PREPARAZIONE:

Rosolare un battuto di aglio e prezzemolo in padella con olio.

Aggiungere i fi letti di merluzzo e rosolarlo un paio di minuti su ogni lato.

Aggiungere le zucchine tagliate a rondelle, i pomodorini a spicchi e le olive per pochi secondi.

Sfumare con un po' di vino bianco e impiattare.

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INGREDIENTI

50 gr Burro, 1 Limone spremuto, 7 cucchiai di Miele

Olio Di Oliva Extravergine qb, 4 Filetti Orata, Pinoli qb, Uva qb, 4 Zucchine

PREPARAZIONE:

Infarinate 4 fi letti di orata da circa 120 gr ciascuno. Fate fondere in una padella 50 gr di burro e 2 cucchiai di olio extravergine di oliva.

Adagiate i fi letti di pesce nella padella, salateli leggermente e fateli dorare da entrambi i lati.

Poco prima di toglierli dal fuoco, bagnateli con il succo di 1 piccolo limone.

Fate sciogliere in un pentolino a fuoco basso 7 o 8 cucchiai di miele di castagno; aggiungete una manciata di pinoli e

8 acini di uva bianca tagliati a pezzetti.

Tagliate 4 zucchine infarinatele leggermente e fatele friggere in olio extravergine di oliva ben caldo, fi nche saranno croccanti.

Poi scolatele e mettetele da parte. Disponete i fi letti di orata su un piatto di servizio, quindi versateci sopra la salsa al miele.

Accostate ai fi letti le zucchine calde e croccanti, portate in tavola e servite subito.

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

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s. Verdiana

Presentazione di N. S.

s. Biagio

s. Gilberto

s. Agata

s. Paolo Miki

s. Teodoro

s. Girolamo Emiliani

s. Apollonia

s. Scolastica

B. V. Maria di Lourdes

s. Eulalia

ss. Fosca e Maura

s. Valentino

ss. Faustino e Giovita

s. Giuliana

32-333

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Sett. 6

Sett. 7

Sett. 8

Sett. 9

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s. Flaviano

s. Costanza

s. Mansueto

s. Eleuterio

s. Pier Damiani

Cattedra di s. Pietro

s. Policarpo

s. Etelberto

s. Gerlando

s. Faustiniano

s. Gabriele

s. Romano

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IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 7,22 ore 17,25giorno 7 ore 7,16 ore 17,33giorno 13 ore 7,08 ore 17,40giorno 19 ore 7,00 ore 17,48giorno 25 ore 6,51 ore 17,55giorno 28 ore 6,47 ore 17,59

LA LUNA

1 P.Q. giorno 6 ore 20,22| L.P. giorno 15 ore 0,53` U.Q. giorno 22 ore 18,15

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GEN. 2014

MAR. 2014

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

MARZO 2014123456789

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s. Albino

s. Agnese di Boemia

s. Cunegonda

s. Casimiro

Le Sacre Ceneri

s. Coletta

ss. Perpetua e Felicita

s. Giovanni di Dio

I. di Quaresima

s. Macario

s. Costantino

s. Massimiliano

s. Rodrigo

s. Matilde

s. Luisa

II. di Quaresima

60-305

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Sett. 10

Sett. 11

Sett. 12

Sett. 13

Sett. 14

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+

s. Patrizio

s. Cirillo di Gerusalemme

s. Giuseppe

s. Alessandra

s. Serapione

s. Lea

III. di Quaresima

s. Caterina di Svezia

Annunciazione di N. S.

s. Emanuele

s. Ruperto

s. Sisto

s. Secondo

IV. di Quaresima

s. Beniamino

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IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 6,45 ore 18,00giorno 7 ore 6,35 ore 18,07giorno 13 ore 6,25 ore 18,14giorno 19 ore 6,15 ore 18,21giorno 25 ore 6,05 ore 18,28giorno 31 ore 6,55 ore 19,34

LA LUNA + L.N. giorno 1 ore 8,591 P.Q. giorno 8 ore 14,26| L.P. giorno 16 ore 18,08` U.Q. giorno 24 ore 2,46+ L.N. giorno 30 ore 20,45

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FEB. 2014

APR. 2014

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

MAGGIO 2014123456789

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GIO

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VEN

Festa del Lavoro

s. Atanasio

ss. Filippo e Giacomo

s. Ciriaco

s. Irene da Lecce

s. Domenico Savio

s. Flavia Domitilla

s. Vittore il Moro

s. Pacomio

s. Alfio

s. Ignazio

ss. Nereo e Achilleo

B. V. Maria di Fatima

s. Mattia

s. Isidoro

s. Ubaldo

121-244

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Sett. 19

Sett. 20

1 4 6 B

9

6

Sett. 21

Sett. 22

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+

9

1 6

s. Pasquale Baylon

s. Venanzio

s. Pietro di Morrone

s. Bernardino

s. Vittorio

s. Rita da Cascia

s. Desiderio

Maria V. Ausiliatrice

s. Beda

s. Filippo Neri

s. Agostino di Canterbury

s. Emilio

s. Massimo di Verona

s. Giovanna d’Arco

Visitazione B. V. Maria

137-228

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171819202122232425262728293031

IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 6,06 ore 20,08giorno 7 ore 5,59 ore 20,15giorno 13 ore 5,52 ore 20,21giorno 19 ore 5,46 ore 20,27giorno 25 ore 5,41 ore 20,33giorno 31 ore 5,38 ore 20,38

LA LUNA

1 P.Q. giorno 7 ore 5,15| L.P. giorno 14 ore 21,26` U.Q. giorno 21 ore 14,59+ L.N. giorno 28 ore 20,40

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APR. 2014

GIU. 2014

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

LUGLIO 2014123456789

10111213141516

MAR

MER

GIO

VEN

SAB

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MAR

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GIO

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SAB

DOM

LUN

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MER

s. Ester

s. Ottone

s. Tommaso apostolo

s. Elisabetta di Portogallo

s. Antonio M. Zaccaria

s. Maria Goretti

s. Claudio

ss. Aquila e Priscilla

s. Veronica Giuliani

ss. Rufina e Seconda

s. Benedetto da Norcia

s. Fortunato

s. Enrico

s. Camillo de Lellis

s. Bonaventura

B. V. Maria del Carmelo

182-183

183-182

184-181

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186-179

187-178

188-177

189-176

190-175

191-174

192-173

193-172

194-171

195-170

196-169

197-168

Sett. 28

Sett. 296

Sett. 30

Sett. 31

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+

s. Alessio

s. Federico

s. Arsenio

s. Apollinare

s. Lorenzo da Brindisi

s. Maria Maddalena

s. Brigida

s. Cristina

s. Giacomo il Maggiore

ss. Anna e Gioacchino

s. Pantaleone

ss. Nazario e Celso

s. Marta di Betania

s. Pietro Crisologo

s. Ignazio di Loyola

198-167

199-166

200-165

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210-155

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212-153

GIO

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SAB

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SAB

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GIO

171819202122232425262728293031

IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 5,38 ore 20,49giorno 7 ore 5,42 ore 20,48giorno 13 ore 5,46 ore 20,45giorno 19 ore 5,51 ore 20,41giorno 25 ore 5,57 ore 20,36giorno 31 ore 6,02 ore 20,30

LA LUNA

1 P.Q. giorno 5 ore 13,59| L.P. giorno 12 ore 13,25` U.Q. giorno 19 ore 4,08+ L.N. giorno 27 ore 0,42

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GIU. 2014

AGO. 2014

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

SETTEMBRE 2014123456789

10111213141516

LUN

MAR

MER

GIO

VEN

SAB

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LUN

MAR

MER

GIO

VEN

SAB

DOM

LUN

MAR

s. Egidio

s. Elpidio

s. Gregorio Magno

s. Rosalia

s. Lorenzo Giustiniani

s. Zaccaria

s. Grato

Natività B. V. Maria

s. Pietro Claver

s. Pulcheria

ss. Proto e Giacinto

Ss. Nome di Maria

s. Giovanni Crisostomo

Esaltazione S. Croce

B. V. Maria Addolorata

ss. Cornelio e Cipriano

244-121

245-120

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Sett. 36

Sett. 37

Sett. 38

Sett. 39

Sett. 40

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s. Roberto Bellarmino

ss. Sofia e Irene

s. Gennaro

s. Eustachio Placido

s. Matteo

s. Maurizio

s. Pio da Pietrelcina

s. Pacifico

ss. Aurelia e Neomisia

ss. Cosma e Damiano

s. Vincenzo de’ Paoli

s. Venceslao

ss. Arcangeli

s. Girolamo dottore

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IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 6,35 ore 19,44giorno 7 ore 6,41 ore 19,34giorno 13 ore 6,48 ore 19,24giorno 19 ore 6,54 ore 19,13giorno 25 ore 7,00 ore 19,03giorno 30 ore 7,05 ore 18,54

LA LUNA

1 P.Q. giorno 2 ore 13,11| L.P. giorno 9 ore 3,38` U.Q. giorno 16 ore 4,05+ L.N. giorno 24 ore 8,14

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AGO. 2014

OTT. 2014

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

NOVEMBRE 2014123456789

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Tutti i Santi

Commemorazione Defunti

s. Silvia

s. Carlo Borromeo

s. Zaccaria

s. Emiliano

s. Ernesto

s. Goffredo

s. Oreste

s. Leone

s. Martino di Tours

s. Giosafat

s. Diego

s. Giocondo

s. Alberto

Avvento Ambrosiano

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Sett. 45

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Sett. 47

Sett. 48

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s. Elisabetta d’Ungheria

s. Oddone

s. Fausto

s. Ottavio

Presentazione B. V. Maria

s. Cecilia

Cristo Re

s. Flora

s. Caterina d’Alessandria

s. Leonardo

s. Virgilio

s. Giacomo della Marca

s. Saturnino

I. d’Avvento

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IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 6,42 ore 17,05giorno 7 ore 6,49 ore 16,58giorno 13 ore 6,57 ore 16,51giorno 19 ore 7,04 ore 16,46giorno 25 ore 7,11 ore 16,43giorno 30 ore 7,16 ore 16,40

LA LUNA

| L.P. giorno 6 ore 23,23` U.Q. giorno 14 ore 16,15+ L.N. giorno 22 ore 13,321 P.Q. giorno 29 ore 11,06

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OTT. 2014

DIC. 2014

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

DICEMBRE 2014123456789

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s. Eligio

s. Bibiana

s. Francesco Saverio

s. Barbara

s. Dalmazio

s. Nicola

II. d’Avvento

Immacolata Concezione

s. Siro

B. V. Maria di Loreto

s. Damaso

s. Valerico

s. Lucia

III. d’Avvento

s. Virginia

s. Adelaide

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Sett. 49

Sett. 50

Sett. 51

4

4 B

Sett. 52

Sett. 1

+

1

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1 9 B

s. Olimpia

s. Graziano

s. Berardo

s. Liberato

IV. d’Avvento

s. Francesca Cabrini

s. Giovanni da Kety

s. Giacobbe

Natale del Signore

s. Stefano protomartire

s. Giovanni apostolo

ss. Innocenti Martiri

s. Tommaso Becket

s. Eugenio

s. Silvestro

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IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 7,18 ore 16,40giorno 7 ore 7,23 ore 16,39giorno 13 ore 7,29 ore 16,39giorno 19 ore 7,33 ore 16,41giorno 25 ore 7,36 ore 16,44giorno 31 ore 7,37 ore 16,49

LA LUNA

| L.P. giorno 6 ore 13,27` U.Q. giorno 14 ore 13,51+ L.N. giorno 22 ore 2,361 P.Q. giorno 28 ore 19,31

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NOV. 2014

GEN. 2015

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PRINTED IN ITALY

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

GENNAIO 2014123456789

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Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino papa

Battesimo di Gesù

s. Ilario

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello

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Sett. 1

Sett. 2

Sett. 3

1 4 6 9 B

4 B

Sett. 4

Sett. 5

+

1

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+

s. Antonio abate

s. Margherita d’Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d’Aquino

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

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IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 7,37 ore 16,50giorno 7 ore 7,37 ore 16,55giorno 13 ore 7,36 ore 17,02giorno 19 ore 7,33 ore 17,09giorno 25 ore 7,29 ore 17,16giorno 31 ore 7,23 ore 17,24

LA LUNA + L.N. giorno 1 ore 12,141 P.Q. giorno 8 ore 4,39| L.P. giorno 16 ore 5,52` U.Q. giorno 24 ore 6,19+ L.N. giorno 30 ore 22,38

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DIC. 2013

FEB. 2014

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INGREDIENTI4 tranci di tonno, 30 pomodorini (ciliegina o perini), 1 rametto di rosmarino, olio extra vergine di oliva

Un quarto di bicchiere di vino bianco, 1 spicchi d'aglio, 1 scalogno, 1 limone, sale, pepe

PREPARAZIONE:Iniziate con il talgiare a metà i pomodorini.

Mettete sul fuoco una bistecchiera che servirà per la cottura dei tranci di tonno.

Tagliate lo scalogno a fi lettini e soffriggetelo in una padella antiaderente con olio e aglio per 5 minuti schiacciando l'aglio.

Togliete l'aglio e mettetevi i pomodorini con il rosmarino salandoli con un pizzico di sale.

Teneteli umidi con il vino, e cuoceteli per 20 minuti circa, fi no a renderli morbidi con il vino evaporato.

Se il vino evapora troppo velocemente, bagnateli con un po' d'acqua.

5 minuti prima che termini di cuocere l'intingolo con i pomodorini, cominciate a cuocere il tonno.

Si consiglia di dare una scottata veloce da entrambi le parti ma se lo preferite più cotto, cuocete a piacere.

Servite il pesce caldo, pepandolo leggermente, in un piatto accompagnato dai pomodorini che coprono la fetta di spada parzialmente.

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INGREDIENTI8 fi letti di branzino da circa 120 gr l’uno, un peperone, due zucchine, 400 gr di piselli, 300 gr di polpa di pomodoro, olio di oliva, basilico, uno spicchio d’aglio, farina, sale.

PREPARAZIONE:Lessare i piselli in acqua salata e raffreddare, lavare bene le verdure e tagliarle a cubetti da circa mezzo cm.

In un tegame soffriggere l’aglio con un fi lo d’olio, aggiungere le verdure, salare e lasciare asciugare l’acqua di rilascio, aggiungere la polpa di pomodoro,

e cuocere per circa 15 minuti, aggiungere i piselli ed completare la cottura per altri 5 minuti, fi nire con foglie di basilico spezzettato.

A parte infarinare i fi letti di branzino e passare in padella con olio appoggiando prima la parte senza pelle, cuocere per 2 minuti

e girarle; completare la cottura per circa 5 minuti. Disporre su un piatto e guarnire con le verdure, decorare con foglie di basilico.

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INGREDIENTIPesce misto tenero: scorfano, gallinella, scampi, tracina, calamari, seppie, gamberi e polipetti: 1 Kg

cozze: 500 gr, vongole: 500 gr, aglio: 3 spicchi, polpa di pomodoro: 500 gr, prezzemolo: 1 ciuffosale : q.b., olio di oliva: 1/2 bicchiere, peperoncino.

PREPARAZIONE:Pulite bene cozze e vongole facendole cuocere in una padella con un po' d'olio e uno spicchio d'aglio fi nché non si saranno aperte.

Staccare le teste ai gamberi ed eliminare il fi lo intestinale, tagliate a rondelle seppie e calamari.In circa un litro d'acqua fate cuocere le teste e le lische per crearvi un brodo che poi aggiungerete al resto della zuppa. Fate sobbollire per almeno 40 minuti.

Prendete un tegame e fate dorare due spicchi d'aglio nell'olio aggiungendo la polpa di pomodoro e il prezzemolo. Condite il tutto con il sale e se vi piace il gusto piccante, anche con del peperoncino.

Girate e fate cuocere a fuoco medio per 10 minuti. Mettete il pesce misto "pulito" (scorfano, gallinella, tracina, polipetti e seppie) nel tegame con il sugo e continuate la cottura per qualche minuto. Quindi, aggiungete i calamaretti e dopo circa 5 minuti, anche gli scampi.

Coprite il recipiente e continuate a cuocere per 8 minuti, a fuoco basso, senza mescolare i pesci per non frantumare la polpa ma scuotendo di tanto in tanto il recipiente o mescolando delicatamente. Aggiungete il brodo di pesce che avete preparato prima ma fi ltratelo con un colino per eliminare eventuali spine o lische e continuate a cuocere per altri 15 minuti. A questo punto potete salare e aggiungere anche cozze e vongole. Continuate a mescolare per 5 minuti, cospargete la zuppa con del prezzemolo tritato fi no e

togliete dal fuoco. Mentre la zuppa si raffredda un pochino potete abbrustolire delle fette di pane in forno a 180 gradi per 8 minuti o in alternativa, potete anche farle friggere in padella con un fi lo d'olio. Strofi natele a piacere, con gli spicchi d'aglio su entrambi i lati e il piatto è pronto.

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INGREDIENTI

4 Trote, Prezzemolo, Aglio, Carota

Sedano, Pangrattato, Limoni, Olio D'oliva, Sale e Pepe

PREPARAZIONE:

Cominciate col Pulire e lavare le trote. Pulite la carota, il sedano e il prezzemolo, tritateli e metteteli in una ciotola con circa due cucchiai di pangrattato,

buccia di un limone grattugiata, sale, pepe e due tre cucchiai di olio e il succo del limone; mescolate e amalgamate la salsa.

Farcite con il composto le trote e disponetele ognuna su un foglio di carta di alluminio unta d'olio e ricopritele di fettine di limone;

chiudete le trote a cartoccio e cuocete in forno a 200 gradi per un quarto d' ora circa.

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INGREDIENTI

una tinca da 300 o 400 gr, Aglio, Prezzemolo

Limone e sale grosso

PREPARAZIONE:

Prendete la tinca pulitela e lavatela bene, quindi incidete esternamente con dei piccoli tagli il pesce.

Ora tagliate la pancia nel senso della sua lunghezza e mettete al suo interno uno spicchio d'aglio, del prezzemolo intero e due, tre fettine di limone.

A questo punto salate esternamente il pesce con del sale grosso, eliminate quello in eccesso ed andate a cuocere sulla griglia, il pesce non dovrà cuocere a fi amma vivace,

ma a fi amma media, il pesce andrà girato più di una volta, come detto prima, state attenti a non cuocere troppo il pesce altrimenti tenderà ad indurirsi ed a perdere

il suo sapore caratteristico, dovete cuocere il pesce per circa 10-15 minuti mssimo; a questo punto togliete dalla griglia,

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INGREDIENTI

2 orate del peso complessivo di 1 kg, 500 gr di verdure assortite (funghi champignon, carote, sedano, zucchine),

1/2 limone, 40 gr di burro, 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva, 1 mazzetto di prezzemolo, sale, pepe.

PREPARAZIONE:

Iniziamo con spremere il limone, raccogliete il succo in una ciotola.

Pulite le orate, squamatele, privatele delle interiora e ricavatene i fi letti; lavateli, asciugateli e teneteli da parte.

Pulite i funghi, privateli della parte terrosa e dura, lavateli rapidamente sotto acqua corrente, scolateli e tagliateli a dadini. Lavate il prezzemolo, asciugatelo e tritatelo.

In una casseruola portate a ebollizione 1 dito di acqua, unite la metà del succo di limone e un pizzico di sale; fate scottare per 1 minuto i funghi e scolateli.

Spuntate le carote e pelatele; mondate il sedano e privatelo degli eventuali fi lamenti; spuntate le zucchine.

Lavate carote, sedano e zucchine e tagliateli a dadini. Fateli cuocere a vapore per 4 minuti e scolateli.

In un tegame fate scaldare il burro, un pizzico di prezzemolo e il succo di limone rimasto; unitevi i dadini di funghi, di carote, di sedano e di zucchine e fateli insaporire per 2 o 3

minuti circa, mescolandoli di tanto in tanto con un cucchiaio di legno. Nel frattempo salate e pepate i fi letti d?orata.

Fate scaldare una padella antiaderente spennellata d'olio d'oliva, adagiatevi i fi letti di orata e fateli dorare facendoli cuocere 4 minuti per parte.

Scolateli, uniteli alle verdure e al prezzemolo rimasto e lasciateli insaporire per un minuto. Servite i fi letti di orata caldi.

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INGREDIENTI:250 gr di triglie, 150 gr di piccole acciughe, 250 gr di seppie e calamari, 200 gr di moscardini, 200 gr di gamberi, 250 gr di farina,

tre uova e un albume, mezzo bicchiere di birra chiara, abbondante olio per friggere, sale.

PREPARAZIONEMescolate in una ciotola due uova intere con 150 gr di farina e un pizzico di sale, lavorate il composto con una frusta fi no al sciogliere tutti grumi,

poi diluitelo con la birra e acqua in quantità suffi ciente a ottenere una pastella piuttosto morbida, lasciatela riposare.Pulite i moscardini senza staccare i ciuffi dei tentacoli, staccatevi invece dalle seppie e dai calamari e svuotate le sacche.

Sgusciante i gamberi, tagliate le sacche ad anelli larghi circa 1 cm, eliminate al centro dei ciuffi di tentacoli l'occhio e l'ossicino chiamato beccò corneo, e tagliate i ciuffi più grossi in due tre parti.

Squamate le triglie, svuotatele delle interiora, eliminate la testa e la lisca centrale in modo da ottenere due fi letti per ciascuna.Incorporate alla pastella l’albume montato a neve. Mettete al fuoco la padella dei fritti con abbondante olio e scaldatelo a 180°

se non avrete l'apposito termometro, immergetevi un pezzetto di pane, dovrà dorare in 5-6 secondi. A questo punto incominciate a friggere di pesci nel seguente ordine.

Immergete nella pastella fi letti di triglia, friggeteli per due minuti e mescolateli e pogiateli su carta assorbente,poi tuffate nella padella i gamberi e friggete anche questi, sempre per un paio di minuti.

Infarinate gli anelli e i ciuffi di seppie e calamari e i moscardini su un setaccio, in modo da eliminare l'eccesso di farina, poi friggeteli per tre minuti. Infarinate anche pesciolini e friggeteli per un minuto. Scolate a mano a mano i diversi pesci su carta assorbente, salateli e serviteli subito.

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Ricette RetroFresco Pescato

Page 22: Calendari illustrati

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CALENDARS

PA146 FRUTTA E VERDURA• mensile 12 fogli • carta patinata• testata termosaldata • dimensioni: cm 29x47 ca• testata: cm 29x9 ca • imballo: 100 • E 1,1940

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Il melo ha origine in Asia centrale, le

prime forme di meli botanici risalirebbe al Neolitico. La mela è

il tipico frutto che può essere mangiato tutto l’anno, questo grazie alla presen-

za di impianti che provvedono alla conservazione e ne distribuiscano la disponibilità su di

un ampio arco di tempo. La maturazione naturale varia da fine agosto a metà ottobre. La disponibilità

alla conservazione naturale dei frutti è drasticamente diversa nelle diverse varietà (all’incirca si conta che ci

siano all’incirca 2.000 tipi di mela),ma dato gli elevati contenuti in acidi organici di norma la conservazione va da

uno a quattro mesi. La mela ha un potere antiossidante poiché contiene vitamine importanti come provitamina A, vitamine

B1, B2, B6, E e C, niacina e acido folico, insieme a flavonoidi e carotenoidi, dall’effetto antiossidante. Grazie alla presenza di

queste sostanze, le mele hanno ottimi benefici sulla qualità di vita degli uomini (il famoso detto “una mela al giorno, toglie il medico

di torno”), infatti da alcuni studi sono emerse le seguenti affermazioni:

• Proteggono le ossa : infatti nelle mele è contenuto un particolare tipo di sostanza (chiamata flavonoide) ottima ad aumentare la densità

ossea e prevenire l’osteoporosi;

• Aiutano l’asma: i succhi di mela aiutano i bambini affetti d’asma a diminuire gli attacchi. Altresì, è stato dimostrato che i bambini nati da

mamme che durante la gravidanza hanno consumato maggior quantità di mele hanno meno probabilità di soffrire d’asma degli altri;

• Prevengono l’alzheimer: infatti la quercetina contenuta nelle mele protegge le cellule cerebrali dagli attacchi di radicali liberi responsabili di

questa malattia;

• Abbassano il colesterolo: grazie all’azione della pectina contenuta nelle mele si può abbassare il livello del colesterolo “cattivo” (LDL) fino al

16% mangiandone circa due al giorno – o comunque con regolarità;

• Aiutano a prevenire il cancro ai polmoni: su circa 10.000 pazienti chi introduce la mela nella propria dieta quotidiana riduce del 50% la possibili

tà di ammalarsi. Ciò – spiegano i medici – è dovuto all’alta concentrazione di flavonoidi e quercetina contenuti nella mela;

• Aiutano nella prevenzione del cancro al seno e al fegato: le possibilità di ammalarsi si abbassano del 17% mangiando una mela al giorno, del

39% mangiandone tre e del 44% mangiandone ben quattro;

• Aiutano nella Prevenzione del cancro al colon: si è scoperto che consumare succo di buccia di mela con regolarità può ridurre il rischio di am

malarsi;

• Svolgono azione regolatrice sui livelli di diabete: grazie all’alto contenuto di pectina che si trova in questo frutto, diminuisce la necessità di

introdurre zuccheri;

• Aiutano a perdere peso: le persone che mangiano regolarmente mele con la buccia - ricca di fibre e vitamine - si sentono sazie prima e

più a lungo di chi non ne consuma, diminuendo allo stesso tempo la fame nervosa, prima causa dell’aumento di peso.

Le mele vengono anche utilizzate prevalentemente per un consumo casalingo, per quello immediato ma anche in cucina per la

preparazione di primi, secondi e diversi dolci. Inoltre si presta anche ad essere utilizzata per preparare in casa maschere di

bellezza. La mela è da sempre alleata della bellezza: ha un apporto calorico piuttosto basso e, grazie alla pectina, aiuta

ad eliminare dal corpo le sostanze tossiche. Essa è utilizzata anche con buoni risultati per rinnovare, addolcire

ed esfoliare la pelle. Altre destinazioni per le mele in industria sono: produzione di succhi, sidro, olio

di semi di mela, (molto utilizzato nei paesi del nord Europa ed ottenuto come sottoprodotto

dalla produzione del succo e del sidro), creme[2], fette di mela essiccate, produ-

zione di alcol da distillazione da fermentati.

IL MELO

INGREDIENTI:

2 mele gialle, cannella, una confezione di pasta sfoglia per dolci, zucchero.

PREPARAZIONE:

Stendere la pasta a forma circolare e tagliarla in 4 o 6 parti e riempirle con le mele tagliate in piccoli pezzi. Spolverare un cucchiaino di zucchero

(se siete molto golosi, abbondante pure) e di cannella. Chiudere con le mani ogni saccottino di pasta sfoglia ed infornare a 180° per circa 20/25 min.

Una volta terminata la cottura, lasciare raffreddare e poi il dolce è pronto da gustare.

SACCOTTINI DI MELE

IIILLLILIILIprime forme di meli botanici risalirebbe al

il tipico frutto che può essere mangiato tutto l’anno, questo grazie alla presen

za di impianti che provvedono alla conservazione e ne distribuiscano la disponibilità su di

un ampio arco di tempo. La maturazione naturale varia da fine agosto a metà ottobre. La disponibilità

alla conservazione naturale dei frutti è drasticamente diversa nelle diverse varietà (all’incirca si conta

siano all’incirca 2.000 tipi di mela),ma dato gli elevati contenuti in acidi organici di norma la conservazione va da

uno a quattro mesi. La mela ha un potere antiossidante poiché contiene vitamine importanti come provitamina A, vitamine

acido folico, insieme a flavonoidi e carotenoidi, dall’effetto antiossidante. Grazie alla presenza di

queste sostanze, le mele hanno ottimi benefici sulla qualità di vita degli uomini (il famoso detto “una mela al giorno, toglie il medico

di torno”), infatti da alcuni studi sono emerse le seguenti affermazioni:

Proteggono le ossa : infatti nelle mele è contenuto un particolare tipo di sostanza (chiamata flavonoide) ottima ad aumentare la densità

Aiutano l’asma: i succhi di mela aiutano i bambini affetti d’asma a diminuire gli attacchi. Altresì, è stato dimostrato che i bambini nati da

mamme che durante la gravidanza hanno consumato maggior quantità di mele hanno meno probabilità di soffrire d’asma degli altri;

Prevengono l’alzheimer: infatti la quercetina contenuta nelle mele protegge le cellule cerebrali dagli attacchi di radicali liberi responsabili di

Abbassano il colesterolo: grazie all’azione della pectina contenuta nelle mele si può abbassare il livello del colesterolo “cattivo” (LDL) fino al

16% mangiandone circa due al giorno – o comunque con regolarità;

Aiutano a prevenire il cancro ai polmoni: su circa 10.000 pazienti chi introduce la mela nella propria dieta quotidiana riduce del 50% la possibili

tà di ammalarsi. Ciò – spiegano i medici – è dovuto all’alta concentrazione di flavonoidi e quercetina contenuti nella mela;

Aiutano nella prevenzione del cancro al seno e al fegato: le possibilità di ammalarsi si abbassano del 17% mangiando una mela al giorno, del

39% mangiandone tre e del 44% mangiandone ben quattro;

Aiutano nella Prevenzione del cancro al colon: si è scoperto che consumare succo di buccia di mela con regolarità può ridurre il rischio di am

Svolgono azione regolatrice sui livelli di diabete: grazie all’alto contenuto di pectina che si trova in questo frutto, diminuisce la necessità di

Svolgono azione regolatrice sui livelli di diabete: grazie all’alto contenuto di pectina che si trova in questo frutto, diminuisce la necessità di

Svolgono azione regolatrice sui livelli di diabete: grazie all’alto contenuto di pectina che si trova in questo f

Aiutano a perdere peso: le persone che mangiano regolarmente mele con la buccia - ricca di fibre e vitamine - si sentono sazie prima e

a lungo di chi non ne consuma, diminuendo allo stesso tempo la fame nervosa, prima causa dell’aumento di peso.

Le mele vengono anche utilizzate prevalentemente per un consumo casalingo, per quello immediato ma anche in cucina per la

preparazione di primi, secondi e diversi dolci. Inoltre si presta anche ad essere utilizzata per preparare in casa maschere di

La mela è da sempre alleata della bellezza: ha un apporto calorico piuttosto basso e, grazie alla pectina, aiuta

ad eliminare dal corpo le sostanze tossiche. Essa è utilizzata anche con buoni risultati per rinnovare, addolcire

ed esfoliare la pelle. Altre destinazioni per le mele in industria sono: produzione di succhi, sidro, olio

di semi di mela, (molto utilizzato nei paesi del nord Europa ed ottenuto come sottoprodotto

dalla produzione del succo e del sidro),

dalla produzione del succo e del sidro), creme[2], fette di mela essiccate, produ-

zione di alcol da distillazione da fermentati.

INGREDIENTI:

2 mele gialle, cannella, una confezione di pasta sfoglia per dolci, zucchero.

PREPARAZIONE:

Stendere la pasta a forma circolare e tagliarla in 4 o 6 parti e riempirle con le mele tagliate in piccoli pezzi. Spolverare un cucchiaino di zucchero

(se siete molto golosi, abbondante pure) e di cannella. Chiudere con le mani ogni saccottino di pasta sfoglia ed infornare a 180° per circa 20/25 min.

Una volta terminata la cottura, lasciare raffreddare e poi il dolce è pronto da gustare.

SSSAAASASSAS CCCCCCOOOTTTTTTTIIITITTIT NNNINIINI IIININNINNIN DDDIIIDIDDID MMMEEEMEMMEM LLLELE EEE

Il melo ha origine in

prime forme di meli botanici risalirebbe al

il tipico frutto che può essere mangiato tutto l’anno, questo grazie alla presen

za di impianti che provvedono alla conservazione e ne distribuiscano la disponibilità su di

agosto a metà ottobre. La disponibilità

alla conservazione naturale dei frutti è drasticamente diversa nelle diverse varietà (all’incirca si conta che ci

siano all’incirca 2.000 tipi di mela),ma dato gli elevati contenuti in acidi organici di norma la conservazione va da

provitamina A, vitamine

SAGITTARIO

dal 00 al 00

GENNAIO 2014

123456789

10111213141516171819202122232425262728293031

MER

GIO

VEN

SAB

DOM

LUN

MAR

MER

GIO

VEN

SAB

DOM

LUN

MAR

MER

GIO

VEN

SAB

DOM

LUN

MAR

MER

GIO

VEN

SAB

DOM

LUN

MAR

MER

GIO

VEN

Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino papa

Battesimo di Gesù

s. Ilario

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello

s. Antonio abate

s. Margherita d’Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d’Aquino

s. Costanzo

s. Martina

s.Giovanni Bosco

Sett. 1

Sett. 2

Sett. 3

Sett. 4

Sett. 5

�#

1

*

`

#

1469B

4B

IL SOLE Sorge Tramonta giorno 01 ore 7,37 ore 16,50 giorno 07 ore 7,37 ore 16,55 giorno 13 ore 7,36 ore 17,02 giorno 19 ore 7,33 ore 17,09 giorno 25 ore 7,29 ore 17,16 giorno 31 ore 7,23 ore 17,24

[ ` LA LUNA + L.N. giorno 01 ore 12,14 1 P.Q. giorno 08 ore 4,39 | L.P. giorno 16 ore 5,52 ̀ U.Q. giorno 24 ore 6,19 + L.N. giorno 30 ore 22,38

Saporite ricette e notizieinteressanti sulla fruttae la verdura.

RETROSTAMPATO

Page 23: Calendari illustrati

047

CALENDARS

La cioccolataLa cioccolata calda è una gustosa bevanda a base di cioccolato

e latte che si consuma nel periodo invernale, la guarnizione più

diffusa è la panna montata ma esistono numerose varianti: il

caffè, il caramello, il cocco sono solo alcuni degli ingredienti che

possono essere aggiunti per aromatizzarla.La cioccolata calda ha origini antiche, furono infatti gli aztechi

nel XVI secolo a far conoscere agli europei questa bevanda

dolce che si diffuse inizialmente tra i nobili del vecchio conti-

nente, fu solo qualche secolo dopo che la cioccolata calda di-

venne più popolare ed è ancora oggi una delle bevande più

conosciute ed apprezzate in tutto il mondo.

le OriginiLe bevade di cioccolato si svilupparono in Spagna in miscela

con pepe, vaniglia, zucchero o con vino e birra, tanto da divenire

così inportanti nella società spagnola da essere servite durante

la messa. Successivamente in Francia ebbe molto successo in quanto

considerata bevanda afrodisiaca, e sottoposta a pesanti tassi

successivamente divenne una bevanda ad uso dei ricchi. Nel

17° e 18° secolo divenne una bevanda molto popolare in In-

ghilterra e le "chocolate house" cominciarono a fare concorrenza

al tradizionale pub. La prima industria commerciale in UK (J.S. Fry) iniziò a lavorare

a Bristol nel 1728. La prima versione di tavoletta di cioccolato

é accreditata a J.S. Fry e figlio, quando nel 1847 mescolarono zucchero, burro di

cacao con polvere di cioccolato e preparano così la prima bar-

retta di cioccolato. Il cioccolato al latte deve la sua comparsa a Henri Nestle e

Daniel Peters che mescolarono, per primi, latte, zucchero con il

cioccolato inventando la tavoletta di cioccolato al latte. Con Mil-

ton Hershey si ha il primo produttore industriale di cioccolato

con la sua "Hershey bar" venduta a cinque cents.

Brownies al cioccolatoDifficoltà: mediaTempo: 50 minutiCottura: in forno a 180° per 25 minutiIngredienti per 20 brownies: 250 gr di burro,

325 gr di zucchero, 90 gr di cacao in polvere,

4 cucchiai di farina, 1/2 cucchiaino di lievito in

polvere, un pizzico di sale, 4 uova, 125 gr di

nocciole tritate, 200 gr di cioccolato tritato.

Preparazione: Scaldare il forno a 180°. Rive-

stire di carta da forno una teglia (23x23 cm).

Far sciogliere su un pentolino il burro insieme

con lo zucchero. A parte amalgamare il cacao

con la farina e il lievito e il sale. Aggiungere il

burro fuso con lo zucchero e le uova e

mescolare bene. Unire le nocciole e il cioc-

colato tritato, mescolare delicatamente. Ver-

sare nello stampo e infornare a 180° per 25

minuti. Lasciar raffreddare, spolverare con

cacao in polvere e tagliare a quadrotti.Chocolate CakeDifficoltà: facileTempo: 1 oraCottura: 45 minuti in forno a 170°Ingredienti: 300 gr di cioccolato fondente,

250 gr di burro, 100 gr di mandorle macinate

finemente o farina di mandorle, 150 gr di fa-

rina, 5 uova, 100 gr di zucchero, 1 bustina di

lievito. Ingredienti per la guarnizione: 125 gr

di cioccolato fondente, 100 ml di panna

fresca.Preparazione: In un pentolino sciogliere il

burro con il cioccolato. In una ciotola sbattere

le uova con lo zucchero fino a farle diventare

bianche e spumose (10 minuti). Unire la fa-

rina, le mandorle ridotte in polvere e il lievito.

Mescolare bene e aggiungere il cioccolato e

il burro fusi. Amalgamare il tutto e versare in

una tortiera imburrata e infarinata (diametro

26 cm). Infornare a 170° per 45 minuti, fare la

prova stecchino.Una volta cotta, lasciar raffreddare la torta,

toglierla dallo stampo e guarnirla con ciocco-

lato sciolto in un pentolino con la panna.

le Ricette

02Progetto goloserie new retro.qxp:Layout 1 08/02/13 16:24 Pagina 1

La cioccolata calda è una gustosa bevanda a base di cioccolato

e latte che si consuma nel periodo invernale, la guarnizione più

diffusa è la panna montata ma esistono numerose varianti: il

caffè, il caramello, il cocco sono solo alcuni degli ingredienti che

possono essere aggiunti per aromatizzarla.La cioccolata calda ha origini antiche, furono infatti gli aztechi

nel XVI secolo a far conoscere agli europei questa bevanda

dolce che si diffuse inizialmente tra i nobili del vecchio conti-

nente, fu solo qualche secolo dopo che la cioccolata calda di-

venne più popolare ed è ancora oggi una delle bevande più

conosciute ed apprezzate in tutto il mondo.

le OriginiLe bevade di cioccolato si svilupparono in Spagna in miscela

con pepe, vaniglia, zucchero o con vino e birra, tanto da divenire

così inportanti nella società spagnola da essere servite durante

la messa. Successivamente in Francia ebbe molto successo in quanto

considerata bevanda afrodisiaca, e sottoposta a pesanti tassi

successivamente divenne una bevanda ad uso dei ricchi. Nel

17° e 18° secolo divenne una bevanda molto popolare in In-

ghilterra e le "chocolate house" cominciarono a fare concorrenza

al tradizionale pub. La prima industria commerciale in UK (J.S. Fry) iniziò a lavorare

a Bristol nel 1728. La prima versione di tavoletta di cioccolato

é accreditata a J.S. Fry e figlio, quando nel 1847 mescolarono zucchero, burro di

cacao con polvere di cioccolato e preparano così la prima bar-

retta di cioccolato. Il cioccolato al latte deve la sua comparsa a Henri Nestle e

Daniel Peters che mescolarono, per primi, latte, zucchero con il

cioccolato inventando la tavoletta di cioccolato al latte. Con Mil-

ton Hershey si ha il primo produttore industriale di cioccolato

con la sua "Hershey bar" venduta a cinque cents.

Brownies al cioccolatoDifficoltà: mediaTempo: 50 minutiCottura: in forno a 180° per 25 minutiIngredienti per 20 brownies: 250 gr di burro,

325 gr di zucchero, 90 gr di cacao in polvere,

4 cucchiai di farina, 1/2 cucchiaino di lievito in

polvere, un pizzico di sale, 4 uova, 125 gr di

nocciole tritate, 200 gr di cioccolato tritato.

Preparazione: Scaldare il forno a 180°. Rive-

stire di carta da forno una teglia (23x23 cm).

Far sciogliere su un pentolino il burro insieme

con lo zucchero. A parte amalgamare il cacao

con la farina e il lievito e il sale. Aggiungere il

burro fuso con lo zucchero e le uova e

mescolare bene. Unire le nocciole e il cioc-

colato tritato, mescolare delicatamente. Ver-

sare nello stampo e infornare a 180° per 25

minuti. Lasciar raffreddare, spolverare con

cacao in polvere e tagliare a quadrotti.Chocolate CakeDifficoltà: facileTempo: 1 oraCottura: 45 minuti in forno a 170°Ingredienti: 300 gr di cioccolato fondente,

250 gr di burro, 100 gr di mandorle macinate

finemente o farina di mandorle, 150 gr di fa-

rina, 5 uova, 100 gr di zucchero, 1 bustina di

lievito. Ingredienti per la guarnizione: 125 gr

di cioccolato fondente, 100 ml di panna

fresca.Preparazione: In un pentolino sciogliere il

burro con il cioccolato. In una ciotola sbattere

le uova con lo zucchero fino a farle diventare

bianche e spumose (10 minuti). Unire la fa-

rina, le mandorle ridotte in polvere e il lievito.

Mescolare bene e aggiungere il cioccolato e

il burro fusi. Amalgamare il tutto e versare in

una tortiera imburrata e infarinata (diametro

26 cm). Infornare a 170° per 45 minuti, fare la

prova stecchino.Una volta cotta, lasciar raffreddare la torta,

toglierla dallo stampo e guarnirla con ciocco-

lato sciolto in un pentolino con la panna.

La cioccolataLa cioccolata calda è una gustosa bevanda a base di cioccolato

e latte che si consuma nel periodo invernale, la guarnizione più

diffusa è la panna montata ma esistono numerose vari12345678910111213141516171819202122232425262728293031

Mer

Gio

Ven

Sab

Dom

Lun

Mar

Mer

Gio

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Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino

s. Cesira

Battesimo di Gesù

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello

s. Antonio abate

s. Margherita d'Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d'Aquino

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

2014

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+

1

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1469B

4B

1 Sett.

2 Sett.

3 Sett.

4 Sett.

5 Sett.

`IL SOLE Sorge Tramontagiorno   1 ore 7,37 ore 16,50giorno   7 ore 7,37 ore 16,56giorno 13 ore 7,36 ore 17,02giorno 19 ore 7,33 ore 17,09giorno 25 ore 7,29 ore 17,17giorno 31 ore 7,23 ore 17,24

LA LUNA` U. Q. giorno 5 ore 4,58+ L. N. giorno 11 ore 20,431 P. Q. giorno 19 ore 0,45| L. P. giorno 27 ore 5,38

[LʼIMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO MOD. 2390 GOLOSERIE

GENNAIO

02Progetto goloserie new.qxp:Layout 1 08/02/13 16:25 Pagina 1

PA148 GOLOSERIE• mensile 12 fogli • carta patinata• testata termosaldata • dimensioni: cm 29x47 ca• testata: cm 29x9 ca • imballo: 100 • E 1,1940

Per i più golosi, le migliori

ricette per dolci, semifreddie dessert

RETROSTAMPATO

Page 24: Calendari illustrati

048

CALENDARS

PA152 LUNARIO• mensile 12 fogli • carta patinata• testata termosaldata • dimensioni: cm 29x47 ca• testata: cm 29x9 ca • imballo: 100 • E 1,1940

Luna nuova

La linfa entra

in un ciclo di r

iposo. L’influsso

della

luna è ottimale per

arare, potare

, eliminare le

erbacce, innest

are.

Luna crescente

Questa fase è in

dicata per sem

inare tutto ciò

che è

di lunga germogliazio

ne (cocomeri, cet

rioli ecc..),

vegetali con fr

utti sotterrane

i (es. patate,c

arote),

trapiantare flo

ra acquatica, s

eminare cereali e

fiori

invernali.

Luna primo quart

o

Con la luna al

primo quarto è il p

eriodo più prop

izio

per trapiantar

e. Il crescente

flusso della lin

fa

richiede attenz

ione ad un eve

ntuale sostituzi

one dei

legamenti sulle piant

e rampicanti.

Luna gibbosa

È il momento della germ

ogliazione rapi

da. È il

momento giusto per

la semina del

prato e dei fio

ri

estivi, per tra

piantare in cam

po i fiori da se

rra.

Concimare e innaffiar

e abbondantem

ente.

Luna piena

Massima germogliazione e cr

escita delle rad

ici. È

indicata per za

ppare, sopratt

utto rose e ve

getali con

frutti sotterra

nei. Si deve innaffia

re ogni sera.

Luna disseminante

La tradizione c

ontadina dice

che non bisog

na fidarsi

della luna diss

eminante, (inizia

4 giorni dopo l

a luna

piena), il flusso

della linfa de

cresce. É un perio

do

molto delicato p

er lo sviluppo d

elle piante. Non è un

periodo buono

per seminare, t

rapiantare, po

tare.

Luna ultimo quart

o

L’influsso lunar

e in questo per

iodo è indicato

per

eliminare i fiori sf

ioriti e strappa

re le erbacce.

Luna balsamica

Questo periodo

è propizio per

arare, falciar

e l’erba,

potare, trapian

tare cespugli,

rivoltare il leta

maio.

TEMPERATURE SEMINE DI APRILE IN LUNA CRESCENTE

TEMPERATURE SEMINE DI APRILE IN LUNA CALANTE

Ortaggio Temp. min.°C Temp. media°C

germinazionecrescita

Arachide25-30

25

Barbabietola 25-3015-20

Basilico20-25

25

Bieta a coste15

15-20

Bieta erbette15

15-20

Cavolo25-30

15-20

Cavolo verza 25-3015-20

Ortaggio Temp. min.°C Temp. media°C

germinazionecrescita

Cicoria20-25

15-20

Indivia20-25

15-20

Cipolla25-30

15-20

Lattuga20-25

15-20

Rapa25-30

15-20

Spinacio15-20

15-20

Valeriana15

15-20

Ortaggio Temp. min.°C Temp. media°C

germinazionecrescita

Alchechenge 20-2525-30

Anguria30

25

Broccolo30

15-20

Cavolo di Brux. 3015-20

Cetriolo30

25

Fagiolo nano30

25

Melanzana25-30

25

Melone25-30

25

Ortaggio Temp. min.°C Temp. media°C

germinazionecrescita

Peperone25-30

25

Pisello

5inf. a 15

Pomodoro20-25

25

Prezzemolo15-20

15-20

Ravanello20-25

15-20

Rucola15

15-20

Zucca25-30

25-30

Zucchina15

25-30

TEMPERATURA MINIMA

DI GERMOGLIAZIONE E MEDIA

DI CRESCITA

Individuare il m

omento migliore per la s

emina è dato dal-

l’osservazione

della temperatur

a locale e dal p

eriodo otti-

male per pianta

re l’ortaggio.

Ogni ortaggio ha

una tem-

peratura minima di ge

rminazione e una

temperatura otti-

male per la crescita (ovviam

ente le temperature nella

tabella si rifer

iscono in semine all’a

perto, in serra

fred-

da e in serra

riscaldata).

Orto in inverno

Durante i mesi inve

rnali è possibil

e utilizzare il

nostro orto, p

erché esistono

ortaggi che no

n temono il gelo,

anzi, alcuni di

questi traggono

giovamento da

lla presenza di

gelate nottur

ne.

Prima però di pens

are a coltivare

nuove piante

è opportuno pr

eparare l'orto;

è fondamentale

ripulire tutto

il

terreno dalle

piante ormai appa

ssite o non pi

ù in coltivazio

ne, rimuovendo

ad esempio i re

sti di pomodori e

fagiolini, che

abbiamo coltiv

ato durante l'

estate; infatt

i alcuni ortagg

i, quali appunt

o pomodori, fagiolin

i,

zucchine, pepe

roni, melanzan

e, temono il

freddo e non

amano i periodi d

ell'anno con p

oche ore di so

le al

giorno.Quindi ri

muoviamo completamente le piante

non più in co

ltivazione, rico

rdando di levar

e dal terreno

le radici,

ma anche il fogli

ame di queste pian

te, che potreb

be essere covo

di malattie e paras

siti animali.

Una volta ripulito

l'orto arricch

iamo il terreno co

n del concime organ

ico ben maturo;

consigliamo quest

o tipo di

concime perchè oltre

a garantire u

na buona scort

a di azoto di

lunga durata,

ci permette an

che di migliorar

e

l'impasto del terre

no, rendendolo

morbido e friab

ile.

__

g

La linfa entra

in un ciclo di r

iposo. L’influsso

della

LUNARIO

Questa fase è in

dicata per sem

inare tutto ciò

che è

di lunga germogliazio

ne (cocomeri, cet

rioli ecc..),

vegetali con fr

utti sotterrane

i (es. patate,c

arote),

trapiantare flo

ra acquatica, s

eminare cereali e

fiori

Con la luna al

primo quarto è il p

eriodo più prop

izio

per trapiantar

e. Il crescente

flusso della lin

fa

richiede attenz

ione ad un eve

ntuale sostituzi

one dei

È il momento della germ

ogliazione rapi

da. È il

momento giusto per

la semina del

prato e dei fio

ri

estivi, per tra

piantare in cam

po i fiori da se

rra.

Concimare e innaffiar

e abbondantem

ente.

Massima germogliazione e cr

escita delle rad

ici. È

indicata per za

ppare, sopratt

utto rose e ve

getali con

frutti sotterra

nei. Si deve innaffia

re ogni sera.

La tradizione c

ontadina dice

che non bisog

na fidarsi

della luna diss

eminante, (inizia

4 giorni dopo l

a luna

piena), il flusso

della linfa de

cresce. É un perio

do

molto delicato p

er lo sviluppo d

elle piante. Non è un

periodo buono

per seminare, t

rapiantare, po

tare.

Luna ultimo quart

o

L’influsso lunar

e in questo per

iodo è indicato

per

eliminare i fiori sf

ioriti e strappa

re le erbacce.

Questo periodo

è propizio per

arare, falciar

e l’erba,

potare, trapian

tare cespugli,

rivoltare il leta

maio.

TEMPERATURE SEMINE DI APRILE IN LUNA CRESCENTE

TEMPERATURE SEMINE DI APRILE IN LUNA CALANTE

Ortaggio Temp. min.°C Temp. media°C

germinazionecrescita

Arachide25-30

25

Barbabietola 25-3015-20

Basilico20-25

25

Bieta a coste15

15-20

Bieta erbette15

15-20

Cavolo25-30

15-20

Cavolo verza 25-3015-20

Ortaggio Temp. min.°C Temp. media°C

germinazionecrescita

Cicoria20-25

15-20

Indivia20-25

15-20

Cipolla25-30

15-20

Lattuga20-25

15-20

Rapa25-30

15-20

Spinacio15-20

15-20

Valeriana15

15-20

Ortaggio Temp. min.°C Temp. media°C

germinazionecrescita

Alchechenge 20-2525-30

Anguria30

25

Broccolo30

15-20

Cavolo di Brux. 3015-20

Cetriolo30

25

Fagiolo nano30

25

Melanzana25-30

25

Melone25-30

25

Ortaggio Temp. min.°C Temp. media°C

germinazionecrescita

Peperone25-30

25

Pisello

5inf. a 15

Pomodoro20-25

25

Prezzemolo15-20

15-20

Ravanello20-25

15-20

Rucola15

15-20

Zucca25-30

25-30

Zucchina15

25-30

TEMPERATURA MINIMA

DI GERMOGLIAZIONE E MEDIA

DI CRESCITA

Individuare il m

omento migliore per la s

emina è dato dal-

l’osservazione

della temperatur

a locale e dal p

eriodo otti-

male per pianta

re l’ortaggio.

Ogni ortaggio ha

una tem-

peratura minima di ge

rminazione e una

temperatura otti-

male per la crescita (ovviam

ente le temperature nella

tabella si rifer

iscono in semine all’a

perto, in serra

fred-

da e in serra

riscaldata).

Orto in inverno

Durante i mesi inve

rnali è possibil

e utilizzare il

nostro orto, p

erché esistono

ortaggi che no

n temono il gelo,

anzi, alcuni di

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giovamento da

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gelate nottur

ne.

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Prima però di pens

are a coltivare

nuove piante

è opportuno pr

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re tutto il

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ssite o non pi

ù in coltivazio

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il

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estate; infatt

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modori, fagiolin

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roni, melanzan

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freddo e non

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fagiolini,

ore di sole almodori,

fagiolini,

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Quindi rimuoviamo completamente le

piante non pi

ù in coltivazio

ne, ricordando

di levare dal t

erreno le radic

i,

ma anche il fogli

ame di queste pian

te, che potreb

be essere covo

di malattie e paras

siti animali.

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Una volta ripulito

l'orto arricch

iamo il terreno co

n del concime organ

ico ben maturo;

consigliamo quest

o tipo di

concime perchè oltre

a garantire u

na buona scort

a di azoto di

lunga durata,

ci permette an

che di

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che diquesto

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no, rendendolo

morbido e friab

ile.

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La linfa entra

in un ciclo di r

iposo. L’influsso

della

1469B

4B

Gennaio

LA LUNA

` U. Q. giorno 5 ore 4,58+ L. N. giorno 11 ore 20,431 P. Q. giorno 19 ore 0,45| L. P. giorno 27 ore 5,38

1 2 34 5 6 7 8 9 10

11 12 13 14 15 16 1718 19 20 21 22 23 2425 26 27 28

Venerdì

Sabato

Domenica

Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Sabato

Domenica

Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Sabato

Domenica

Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Sabato

Domenica

Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

171819202122232425262728293031

123456789

10111213141516 `[

1-364

2-363

3-362

4-361

5-360

6-359

7-358

8-357

9-356

10-355

11-354

12-353

13-352

14-351

15-350

16-349

17-348

18-347

19-346

20-345

21-344

22-343

23-342

24-341

25-340

26-339

27-338

28-337

29-336

30-335

31-334

Sett. 1

Sett. 2

Sett. 3

Sett. 4

Sett. 5

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

6Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

2014

IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 7,37 ore 16,50giorno 7 ore 7,37 ore 16,56giorno 13 ore 7,36 ore 17,02giorno 19 ore 7,33 ore 17,09giorno 25 ore 7,29 ore 17,17giorno 31 ore 7,23 ore 17,24

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

DICEMBRE 2012 FEBBRAIO 2013

LUNA INCAPRICORNO

Il nefasto Saturno, è in domicilio nel Capricorno, la Luna in

questo periodo causa menzogne, ipocrisie, pigrizia,

incostanza, tristezza, viaggi sfortunati e possibilità di ferite.

L'influsso procura la rovina delle unioni. Pericoli alla vista.

Ha un effetto sull'apparato osseo, soprattutto sulle

ginocchia e sulla pelle.

L’ARANCIONEL GIARDINO

Arancia - Pianta e specie di piante della famiglia delle

rutacee, originaria della Cina e della Cocincina, coltivata

nelle regioni temperate (in Italia soprattutto in Sicilia e in

Calabria) per i frutti e anche come pianta ornamentale in

vaso. E' un albero alto fino ad una decina di metri, con

foglie ovali, frutti globosi, piccoli fiori bianchi,

intensamente profumati (fiori d'arancio, simbolo di

purezza e per questo portati sul capo dalle spose durante

la cerimonia nuziale), da cui si estrae un'essenza usata in

profumeria. Esistono due varieta':- l'arancio dolce,

largamente coltivato per i frutti piu' dolci, adatti per essere

consumati freschi - l'arancio amaro, dai frutti amarognoli

utilizzati per preparare marmellate e canditi, e per estrarre

essenze. Il colore della buccia dell'arancia matura e'

intermedio tra il giallo/arancione e il rosso, con varie

tonalita'.

LUNARE

`

&

1

|

Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino

s. Cesira

Battesimo di Gesù

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello

s. Antonio abate

s. Margherita d'Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d'Aquino

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

1 23 4 5 6 7 8 9

10 11 12 13 14 15 1617 18 19 20 21 22 23

24/31 25 26 27 28 29 30

_ _ g

Febbraio

1 2 34 5 6 7 8 9 10

11 12 13 14 15 16 1718 19 20 21 22 23 2425 26 27 28 29 30 31

Venerdì

Sabato

Lunedì

Martedì

Giovedì

Venerdì

Sabato

Lunedì

Martedì

Giovedì

Venerdì

Sabato

171819202122232425262728

123456789

10111213141516

32-333

33-332

34-331

35-330

36-329

37-328

38-327

39-326

40-325

41-324

42-323

43-322

44-321

45-320

46-319

47-318

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

6Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

2014L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

GENNAIO 2013 MARZO 2013

LUNAREs. Verdiana

s. Biagio

s. Gilberto

s. Agata

s. Paolo Miki

s. Teodoro

s. Apollonia

s. Scolastica

s. Eulalia

Le Sacre Ceneri

s. Valentino

s. Giuliana

1 2 3 4 5 67 8 9 10 11 12 13

14 15 16 17 18 19 2021 22 23 24 25 26 2728 29 30 31

LUNA INACQUARIO

In questo segno la Luna procura malinconia,

ansia, ostacoli, perché ancora domiciliata

dal malvagio Saturno.

Per contro, stimola l'originalità e le acquisizioni

di beni mobili e immobili ereditati.

Fisicamente la Luna influenza la vista,

il cervello e le gambe.

In questo periodo le persone particolarmente

soggette potrebbero essere colpite da flebiti.

Vivamente consigliato a tutti un po’ di riposo.

LA LUNA NELL’ORTOE NEL GIARDINO

Malgrado i fiori siano collegati alla Luna in

Acquario, in questo periodo i lavori in giardino

e nei campi sono sconsigliati,

perché ora la terra riposa così come detta

il ritmo della natura.

_ _ g

Maggio

1 23 4 5 6 7 8 9

10 11 12 13 14 15 1617 18 19 20 21 22 2324 25 26 27 28 29 30

VenerdìMercoledì123456789

10111213141516 136-229

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

6Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

2014giorno 31 ore 5,38 ore 20,38

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APRILE 2013 GIUGNO 2013

LUNARE

s. Alfio

s. Ubaldo

1 2 3 4 5 6 78 9 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 2122 23 24 25 26 27 2829 30

` U. Q. giorno 31 ore 20,58

LUNA INTORO

In Toro la Luna è in "esaltazione", favorisce

i giudizi retti, la dolcezza, l'intuito, la bontà,

la carità verso gli indigenti, la vivacità intellettuale

e in generale una buona dose di fortuna.

In questo segno la Luna influenza la parte

mandibolare e il collo.

Questo è il periodo giusto per la cura di denti,

mascelle, laringe, corde vocali, orecchie,

nuca, tiroide e gola.

LA LUNA NELL’ORTOE NEL GIARDINO

La Luna in Toro favorisce tutte le attività

legate alla semina: interrare alberi, siepi e piante

ipogee come le carote e le patate.

L'influsso lunare determina una crescita lenta

ma forte e duratura.

La frutta e la verdura raccolta in questo

momento è la migliore per la preparazione

di conserve.

_ _ g

Agosto

12 3 4 5 6 7 89 10 11 12 13 14 15

16 17 18 19 20 21 2223/30 24 25 26 27 28 29

Sabato229-136

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

6Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

2014

giorno 19 ore 6,22 ore 20,04giorno 25 ore 6,28 ore 19,55giorno 31 ore 6,34 ore 19,45

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

LUGLIO 2013 SETTEMBRE 2013

LUNARE

1 2 3 4 5 6 78 9 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 2122 23 24 25 26 27 2829 30 31

` U. Q. giorno 28 ore 11,35

LUNA INLEONE

La Luna in Leone attribuisce impulsività e

passione nelle azioni del quotidiano.

Procura ascesa sociale, gusto per il lusso, e per

tutto quello che viene definito "sfarzoso".

Stimola imprudenza, orgoglio e passioni che

potrebbero sfociare nella violenza.

Crea complicazioni nella sfera affettiva, amore,

matrimoni e figli. Nella fase calante della luna

produce pioggia. Influisce su cuore, circolazione

sanguigna, schiena e diaframma.

LA LUNA NELL’ORTOE NEL GIARDINO

Queste giornate sono ottimali per la raccolta

dei frutti e delle erbe, specialmente

alloro e rosmarino.

In Luna Calante si possono potare

alberi da frutto e arbusti.

In Luna Crescente si seminano cereali,

ortaggi e piante con sviluppo ipogeo

(carote, patate, mandragora, ecc.)

_ _ g

Novembre

12 3 4 5 6 7 89 10 11 12 13 14 15

16 17 18 19 20 21 2223/30 24/31 25 26 27 28 29

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

6Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

2014L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

OTTOBRE 2013 DICEMBRE 2013

LUNARE

1 2 3 4 5 67 8 9 10 11 12 13

14 15 16 17 18 19 2021 22 23 24 25 26 2728 29 30 31

LUNA INSCORPIONE

In Scorpione la Luna provoca un generale

risveglio emozionale.

Non è propizia per questioni complesse,

soprattutto di denaro o per iniziare nuovi

rapporti. Tende a sollecitare l’interesse

per il nuovo, l'insolito e il mistero.

Rende ostinati, tendenza al dominio.

Favorite le attività spirituali, l'esoterismo

e le pubbliche relazioni.

Agisce su organi genitali e vescica.

LA LUNA NELL’ORTOE NEL GIARDINO

È il momento ottimale per seminare, interrare,

raccogliere e seccare qualsiasi specie

di pianta medicamentosa.

In Luna Crescente si possono seminare

e piantare verdure a foglia larga,

tagliare i prati e potare gli alberi da frutto.

_ _ g

Aprile

1 2 3 4 56 7 8 9 10 11 12

13 14 15 16 17 18 1920 21 22 23 24 25 2627 28 29 30 31

Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Sabato

Domenica

Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Sabato

Domenica

Lunedì

Martedì

123456789

10111213141516

91-274

92-273

93-272

94-271

95-270

96-269

97-268

98-267

99-266

100-265

101-264

102-263

103-262

104-261

105-260

106-259

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

6Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

2014L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

MARZO 2013 MAGGIO 2013

LUNARELunedì dell'Angelo

s. Francesco da Paola

s. Riccardo

s. Benedetto il Moro

s. Vincenzo Ferrer

s. Pietro da Verona

in Albis

s. Demetrio

s. Ezechiele

s. Stanislao

s. Zeno

s. Martino I papa

s. Valeriano

s. Annibale

1 2 34 5 6 7 8 9 10

11 12 13 14 15 16 1718 19 20 21 22 23 2425 26 27 28 29 30 31

LUNA INARIETE

In questo punto zodiacale, la Luna offre

un aumento della fortuna, anche se questo

comporta un po' di instabilità.

Potrebbero esserci dei cambiamenti

di posizione sociale, nella notorietà e nel lavoro,

sia in positivo che in negativo.

Nel corpo umano la Luna influenza la testa fin

sotto il naso. É il momento giusto per prendersi

cura di capelli e occhi, ogni rimedio avrà un

notevole effetto curativo e salutare.

LA LUNA NELL’ORTOE NEL GIARDINOIn Ariete i giorni di transito lunare

sono molto fertili.

Si pianta e si semina tutto ciò che cresce

e si consuma velocemente.

In Luna Crescente, si innestano

gli alberi da frutto.

Si raccolgono e immagazzinano i cereali.

_ _ g

Luglio

1 2 3 45 6 7 8 9 10 11

12 13 14 15 16 17 1819 20 21 22 23 24 2526 27 28 29 30 31

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

6Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

2014L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

GIUGNO 2013 AGOSTO 2013

LUNARE

1 23 4 5 6 7 8 9

10 11 12 13 14 15 1617 18 19 20 21 22 2324 25 26 27 28 29 30

LUNA INCANCRO

L'energia lunare suscita una sottile inquietudine

interiore, emozioni e sentimenti si espandono

notevolmente portando a galla stati

d'animo nascosti.

La Luna stimola bontà, sensibilità e nella fase

calante si potrebbero avere piogge.

In questo segno, la Luna influenza stomaco,

fegato, cistifellea, torace e polmoni.

La cura di patologie ora è molto propizia.

LA LUNA NELL’ORTOE NEL GIARDINO

In Luna calante è opportuno seminare le verdure

a foglia larga e combattere i parassiti

delle piante.

Mentre in Luna Crescente si dovrebbe

tagliare l'erba dei prati.

Se la Luna è Crescente o piena è bene

non potare alberi e cespugli da frutta.

_ _ g

Ottobre

1 2 34 5 6 7 8 9 10

11 12 13 14 15 16 1718 19 20 21 22 23 2425 26 27 28 29 30

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

6Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

2014giorno 25 ore 7,34 ore 18,14giorno 31 ore 6,41 ore 17,06

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

SETTEMBRE 2013 NOVEMBRE 2013

LUNARE

12 3 4 5 6 7 89 10 11 12 13 14 15

16 17 18 19 20 21 2223/30 24 25 26 27 28 29

LUNA INBILANCIA

In questo periodo la Luna è favorevole e

stimolante per quanto riguarda il romanticismo,

l'avventura, la bontà, le occasioni in ambiente

giudiziario o nell'amministrazione pubblica.

Per contro porta ad amori segreti,

divorzi e separazioni.

Fisicamente interessa la parte del bacino,

la vescica e i reni. In questo periodo potrebbero

esserci problematiche riguardanti detti organi,

mentre le cure mirate avranno doppia efficacia.

LA LUNA NELL’ORTOE NEL GIARDINO

L'influsso della Luna in questo segno è legato

ai "fiori", ma ha una sorta di "neutralità".

Cioè, qualsiasi lavoro nei campi o di giardinaggio

potrebbe avere un esito sia positivo

che negativo (neutrale).

Eccetto la semina dei fiori e delle erbe fiorite

che avranno molte probabilità

di una buona riuscita.

_ _ g

Marzo

1 2 3 4 5 6 78 9 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 2122 23 24 25 26 27 2829 30

123456789

10111213141516

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

6Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

2014

giorno 19 ore 6,15 ore 18,21giorno 25 ore 6,05 ore 18,28giorno 31 ore 6,54 ore 19,35

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FEBBRAIO 2013 APRILE 2013

LUNARE

s. Eriberto

1 2 34 5 6 7 8 9 10

11 12 13 14 15 16 1718 19 20 21 22 23 2425 26 27 28

| L. P. giorno 27 ore 10,27

LUNA INPESCI

In questo periodo, la Luna manifesta debolezza,

incostanza, trascuratezza, tendenza

al tradimento, passione sensuale,

piacere per i viaggi, fortuna mutevole.

Suggerisce idee e progetti

difficili da realizzare.

Fisicamente è collegata ai denti e ai piedi.

Perciò bisogna fare molta attenzione

e particolare cura a queste parti del corpo.

LA LUNA NELL’ORTOE NEL GIARDINO

La Luna nei Pesci, nel regno vegetale

è associata alle foglie. In questo periodo,

soprattutto in Luna Calante, si seminano

e piantano verdure a foglia larga,

si taglia l'erba dei prati, si concimano i fiori

e si interrano le patate.

_ _ g

Giugno

1 2 3 4 5 6 78 9 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 2122 23 24 25 26 27 2829 30 31

Sabato

Lunedì

Martedì

Giovedì

Martedì

Giovedì

Venerdì

Sabato

12345

111213141516

152-213

153-212

154-211

155-210

156-209

157-208

162-203

163-202

164-201

165-200

166-199

167-198

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

6Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

2014

giorno 19 ore 5,34 ore 20,48giorno 25 ore 5,36 ore 20,49giorno 30 ore 5,38 ore 20,49

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

MAGGIO 2013 LUGLIO 2013

LUNAREs. Giustino

s. Quirino

s. Bonifacio

s. Faustina

s. Barnaba

s. Onofrio

s. Eliseo

s. Aureliano

1 2 3 4 56 7 8 9 10 11 12

13 14 15 16 17 18 1920 21 22 23 24 25 2627 28 29 30 31

` U. Q. giorno 30 ore 6,53

LUNA INGEMELLI

L'energia della Luna in Gemelli stimola l'intelletto

e l'ingegno, ma anche poca prudenza che

potrebbe avere conseguenze negative.

La luna suscita invenzioni, scoperte, un

incremento dei beni materiali, viaggi frequenti

e longevità. Per contro, questo influsso è

sfavorevole alle unioni, ai matrimoni e all'amore.

Influisce su polmoni, spalle, braccia e mani.

Ogni azione preventiva o un problema in queste

parti del corpo viene potenziata.

LA LUNA NELL’ORTOE NEL GIARDINO

L'influsso della Luna in Gemelli

è particolarmente caotico

e per questo fastidioso per chi

preferisce l'ordine.

In questo periodo è opportuno in Luna

crescente seminare e piantare soprattutto

fiori e rampicanti.

Questo è il momento migliore

per combattere eventuali parassiti.

_ _ g

Settembre

1 2 3 4 5 67 8 9 10 11 12 13

14 15 16 17 18 19 2021 22 23 24 25 26 2728 29 30 31

259-106

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

6Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

2014L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

AGOSTO 2013 OTTOBRE 2013

LUNARE

ss. Cornelio e Cipriano

1 2 3 45 6 7 8 9 10 11

12 13 14 15 16 17 1819 20 21 22 23 24 2526 27 28 29 30 31

LUNA INVERGINE

L'energia lunare in Vergine stimola l'aspetto

pratico dell'individuo, la stravaganza e

l'eccentricità. In questo periodo sono favoriti i

sogni profetici, la fantasia e l'intuizione.

Per contro questa energia potrebbe portare a

scarsa riflessione, eccessiva sensibilità e

incostanza nei rapporti d'amore.

Nel corpo umano agisce sull'apparato digerente:

intestino tenue, intestino crasso, milza e pancreas.

Perciò qualsiasi cura avrà un effetto

molto benefico.

LA LUNA NELL’ORTOE NEL GIARDINO

In questo periodo l'attenzione va rivolta alle radici.

È il periodo migliore per il lavoro nei campi,

nei boschi e nei giardini.

È propizio per piantare, innestare,

rinvasare piante, seminare,

spargere i semi nei prati.

Si possono interrare tipi d'albero che diventano

molto alti e robusti, e che si vuol far crescere

velocemente.

_ _ g

Dicembre

1 2 3 4 56 7 8 9 10 11 12

13 14 15 16 17 18 1920 21 22 23 24 25 2627 28 29 30 31

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

6Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica

2014giorno 25 ore 7,36 ore 16,45giorno 31 ore 7,37 ore 16,49

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

NOVEMBRE 2013 GENNAIO 2014

LUNARE

1 2 34 5 6 7 8 9 10

11 12 13 14 15 16 1718 19 20 21 22 23 2425 26 27 28 29 30

` U. Q. giorno 25 ore 14,48

LUNA INSAGITTARIO

In questo segno la Luna accresce la giustizia e

l'imparzialità nei giudizi, longevità e buona

salute. Questa posizione è favorevole per

matrimoni, unioni felici e numerosa prole.

Nel corpo umano è legata alla colonna vertebrale

e alle cosce. Massaggi e lunghe passeggiate

all'aria aperta sono particolarmente benefici.

Il periodo è propizio per le vincite al gioco.

LA LUNA NELL’ORTOE NEL GIARDINO

In questo periodo si può piantare con buon esito

qualsiasi pianta che deve crescere in altezza,

alberi di ogni specie,

soprattutto quelli da frutto.

La Luna in Sagittario rende anche favorevole

la coltivazione dei cereali e l'eliminazione

dei parassiti infestanti nei terreni.

PRINTED IN ITALY

_ _ g

Le fasi lunari e il clima influenzano lecolture: notizie sulle germogliazioni, sui

tempi migliori per la semina e per laraccolta dei frutti della terra.

RETROSTAMPATO

Page 25: Calendari illustrati

049

CALENDARS

PA154 FARMACIA• mensile 12 fogli • carta patinata• testata termosaldata • dimensioni: cm 29x47 ca• testata: cm 29x9 ca • imballo: 100 • E 1,1940

GUARIRE IL FEGATO PER GUARIRE IL CORPO

DUE RIMEDI NATURALIIl Cardo mariano (Silybum marianum) ed il suo estratto, la silimarina, contiene diversi principi attivi appartenenti alla famiglia dei bioflavonoidi (fitoestrogeni) chiamati flavonoligna-

ni, tra cui la silibina la isosilibina, la deidrosilibina, la silidianina, la silicristina. L’estratto della pianta è ricco di virtù terapeutiche che risultano di primaria importanza in particolare nelle

disfunzioni epatiche. La silimarina ha dimostrato un effetto protettivo contro molti tipi di tossine chimiche, incluso l’alcool. E’ impiegata per migliorare la funzione epatica, proteggere

il fegato ed accelerare la rigenerazione delle cellule epatiche danneggiate. Studi clinici hanno confermato l’utilità di estratti standardizzati di cardo mariano in casi di intossicazione del

fegato, cirrosi, epatiti e altre malattie croniche del fegato relative all’abuso di alcool.

La silimarina è usata per il trattamento del danno tossico al fegato (indotto da alcool, droghe o tossine ambientali) e per la terapia di supporto in infiammazioni croniche del fegato e

nella cirrosi epatica. Insieme al suo isomero principale, la silibinina, ha dimostrato di possedere proprietà antiossidanti, prevenendo così l’ossidazione dei lipidi e la distruzione delle mem-

brane nelle cellule. Inoltre, la biosintesi delle proteine e la rigenerazione delle cellule sono accelerate nel fegato danneggiato, il che porta al ripristino delle funzioni epatiche.

Le patologie che colpiscono il fegato possono essere congenite o dovute ad agenti infettivi, come le epatiti virali e le cisti da Echinococcus, o da tossicità, come l’abuso di alcool: le peri-

colose evoluzioni delle patologie epatiche sono la cirrosi (insufficienza epatica) e la calcolosi biliare.

La curcuma è stata utilizzata per millenni come rimedio per i problemi epatici per la sua azione coleritica (aumento della secrezione di bile senza modificarne la composizione), inoltre

stimola la contrazione della colecisti e ha la proprietà di aumentare la produzione di bile ed acidi biliari. Una dieta con supplemento di curcuma può ridurre del 75% la formazione di cal-

coli di colesterolo.

STRATEGIE DI DIFESA IN 10 MOSSE

L’AISF (Associazione Italiana per lo Studio del Fegato), attiva nella promozione della ricerca scientifica e della pratica me-

dica in ambito epatologico, ha stilato dieci regole per preservare lo stato funzionale del fegato.

1) Mantenere corrette abitudini igieniche: Fare attenzione allo stato di igiene di cibo e acqua e non utilizzare strumenti

di igiene personale (forbicine, rasoi, ecc.) in comune con sconosciuti; non toccare aghi o siringhe abbandonate.

2) Adottare uno stile di vita che preveda un’alimentazione corretta e regolare attività fisica: Assumere regolarmente

frutta e verdura in abbondanza, ridurre cibi grassi o fritti; in caso di una malattia del fegato non assumere alcolici.

3) Dieta equilibrata e controllo del peso corporeo: Evitare diete dimagranti drastiche e, se si deve perdere peso, farlo sotto

controllo medico; controllare il peso corporeo e limitare l’assunzione di calorie.

4) Consumare moderatamente vino e bevande alcoliche: Un bicchiere di vino o birra ai pasti non pone problemi; atten-

zione a non mischiare alcolici e farmaci.5) Stare attenti ai farmaci: Non abusare nell’uso di farmaci e non eccedere le dosi indicate dal medico o segnate nel foglietto

illustrativo. Non mischiare mai differenti farmaci senza il consiglio di un medico.

6) Non assumere droghe di alcun tipo: Le droghe sintetiche possono provocare danni permanenti al fegato, a causa della

loro elevata tossicità; lo scambio di siringhe favorisce la trasmissione di epatite e di altri virus (HIV) che possono aggra-

vare le malattie del fegato.7) Fare attenzione a piercing e tatuaggi: Strumenti non sterilizzati favoriscono la trasmissione di infezioni; control-

late che gli strumenti siano monouso e sterili e che l’ambiente sia pulito.

8) Evitare rapporti sessuali non protetti: Usare il profilattico durante il rapporto.

9) Vaccinarsi contro l’epatite A e B: Dal 1991 la vaccinazione contro l’epa-

tite B è obbligatoria; chi è nato da questa data in poi è quindi già immu-

nizzato e chi non lo è ancora deve farla. Per l’epatite A è opportuno

vaccinarsi in occasione di viaggi in paesi esotici o in aree endemiche.

10) Eseguire controlli periodici del sangue: Tramite gli

esami del sangue è possibile controllare il livello degli enzimi

epatici che rivelano lo stato di salute del fegato. Il modo idea-

le per farsi controllare il sangue gratuitamente è diventare do-

natore!

PA 134 FARMACIA 2014:_ 12/02/13 12:11 Pagina 2

GUARIRE IL FEGATO PER GUARIRE IL CORPO

(Silybum marianum) ed il suo estratto, la silimarina, contiene diversi principi attivi appartenenti alla famiglia dei bioflavon

ni, tra cui la silibina la isosilibina, la deidrosilibina, la silidianina, la silicristina. L’estratto della pianta è ricco di virtù terapeutiche che risultano di primaria impo

disfunzioni epatiche. La silimarina ha dimostrato un effetto protettivo contro molti tipi di tossine chimiche, incluso l’alcool

il fegato ed accelerare la rigenerazione delle cellule epatiche danneggiate. Studi clinici hanno confermato l’utilità di estratti standardizzati di cardo mariano in casi di intossicazione del

fegato, cirrosi, epatiti e altre malattie croniche del fegato relative all’abuso di alcool.

La silimarina è usata per il trattamento del danno tossico al fegato (indotto da alcool, droghe o tossine ambientali) e per la terapia di supporto in infiammazioni croniche del fegato e

nella cirrosi epatica. Insieme al suo isomero principale, la silibinina, ha dimostrato di possedere proprietà antiossidanti, prevenendo così l’ossidazione dei lipidi e la distruzione delle mem-

brane nelle cellule. Inoltre, la biosintesi delle proteine e la rigenerazione delle cellule sono accelerate nel fegato danneggiato, il che porta al ripristino delle funzioni epatiche.

Le patologie che colpiscono il fegato possono essere congenite o dovute ad agenti infettivi, come le epatiti virali e le cisti da Echinococcus, o da toss

colose evoluzioni delle patologie epatiche sono la cirrosi (insufficienza epatica) e la calcolosi biliare.

La curcuma è stata utilizzata per millenni come rimedio per i problemi epatici per la sua azione coleritica (aumento della secrezione di b

stimola la contrazione della colecisti e ha la proprietà di aumentare la produzione di bile ed acidi biliari. Una dieta con supplemento di curcuma può ridurre del 75% la formazione di cal-

coli di colesterolo.

STRATEGIE DI DIFESA IN 10 MOSSE

L’AISF (Associazione Italiana per lo Studio del Fegato), attiva nella promozione della ricerca scientifica e della pratica me-

L’AISF (Associazione Italiana per lo Studio del Fegato), attiva nella promozione della ricerca scientifica e della pratica me-

dica in ambito epatologico, ha stilato dieci regole per preservare lo stato funzionale del fegato.

dica in ambito epatologico, ha stilato dieci regole per preservare lo stato funzionale del fegato.

1) Mantenere corrette abitudini igieniche: Fare attenzione allo stato di igiene di cibo e acqua e non utilizzare strumenti

: Fare attenzione allo stato di igiene di cibo e acqua e non utilizzare strumenti

di igiene personale (forbicine, rasoi, ecc.) in comune con sconosciuti; non toccare aghi o siringhe abbandonate.

di igiene personale (forbicine, rasoi, ecc.) in comune con sconosciuti; non toccare aghi o siringhe abbandonate.

2) Adottare uno stile di vita che preveda un’alimentazione corretta e regolare attività fisica:

Adottare uno stile di vita che preveda un’alimentazione corretta e regolare attività fisica:

frutta e verdura in abbondanza, ridurre cibi grassi o fritti; in caso di una malattia del fegato non assumere alcolici.

frutta e verdura in abbondanza, ridurre cibi grassi o fritti; in caso di una malattia del fegato non assumere alcolici.

3) Dieta equilibrata e controllo del peso corporeo: Evitare diete dimagranti drastiche e, se si deve perdere peso, farlo sotto

Evitare diete dimagranti drastiche e, se si deve perdere peso, farlo sotto

controllo medico; controllare il peso corporeo e limitare l’assunzione di calorie.

controllo medico; controllare il peso corporeo e limitare l’assunzione di calorie.

4) Consumare moderatamente vino e bevande alcoliche: Un bicchiere di vino o birra ai pasti non pone problemi; atten-

Un bicchiere di vino o birra ai pasti non pone problemi; atten-

zione a non mischiare alcolici e farmaci.5) Stare attenti ai farmaci: Non abusare nell’uso di farmaci e non eccedere le dosi indicate dal medico o segnate nel foglietto

Non abusare nell’uso di farmaci e non eccedere le dosi indicate dal medico o segnate nel foglietto

illustrativo. Non mischiare mai differenti farmaci senza il consiglio di un medico.

illustrativo. Non mischiare mai differenti farmaci senza il consiglio di un medico.

6) Non assumere droghe di alcun tipo: Le droghe sintetiche possono provocare danni permanenti al fegato, a causa della

Le droghe sintetiche possono provocare danni permanenti al fegato, a causa della

loro elevata tossicità; lo scambio di siringhe favorisce la trasmissione di epatite e di altri virus (HIV) che possono aggra-

loro elevata tossicità; lo scambio di siringhe favorisce la trasmissione di epatite e di altri virus (HIV) che possono aggra-

vare le malattie del fegato.7) Fare attenzione a piercing e tatuaggi: Strumenti non sterilizzati favoriscono la trasmissione di infezioni; control-

Strumenti non sterilizzati favoriscono la trasmissione di infezioni; control-

late che gli strumenti siano monouso e sterili e che l’ambiente sia pulito.

late che gli strumenti siano monouso e sterili e che l’ambiente sia pulito.

8) Evitare rapporti sessuali non protetti:

Evitare rapporti sessuali non protetti: Usare il profilattico durante il rapporto.

9) Vaccinarsi contro l’epatite A e B:

Vaccinarsi contro l’epatite A e B: Dal 1991 la vaccinazione contro l’epa-

tite B è obbligatoria; chi è nato da questa data in poi è quindi già immu-

tite B è obbligatoria; chi è nato da questa data in poi è quindi già immu-

nizzato e chi non lo è ancora deve farla. Per l’epatite A è opportuno

nizzato e chi non lo è ancora deve farla. Per l’epatite A è opportuno

vaccinarsi in occasione di viaggi in paesi esotici o in aree endemiche.

vaccinarsi in occasione di viaggi in paesi esotici o in aree endemiche.

10) 10) Eseguire controlli periodici del sangue:

esami del sangue è possibile controllare il livello degli enzimi

esami del sangue è possibile controllare il livello degli enzimi

epatici che rivelano lo stato di salute del fegato. Il modo idea-

le per farsi controllare il sangue gratuitamente è diventare do-

natore!

(Silybum marianum) ed il suo estratto, la silimarina, contiene diversi principi attivi appartenenti alla famiglia dei bioflavon

ni, tra cui la silibina la isosilibina, la deidrosilibina, la silidianina, la silicristina. L’estratto della pianta è ricco di

disfunzioni epatiche. La silimarina ha dimostrato un effetto protettivo contro molti tipi di tossine chimiche, incluso l’alcool

il fegato ed accelerare la rigenerazione delle cellule epatiche danneggiate. Studi clinici hanno confermato l’utilità di estrat

fegato, cirrosi, epatiti e altre malattie croniche del fegato relative all’abuso di alcool.

La silimarina è usata per il trattamento del danno tossico al fegato (indotto da alcool, droghe o tossine ambientali) e per la

nella cirrosi epatica. Insieme al suo isomero principale, la silibinina, ha dimostrato di possedere proprietà antiossidanti, pr

brane nelle cellule. Inoltre, la biosintesi delle proteine e la rigenerazione delle cellule sono accelerate nel fegato danneggi

Venerdì

Sabato

Domenica

Lunedì

Mar tedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Sabato

Domenica

Lunedì

Mar tedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

17-348

18-347

19-346

20-345

21-344

22-343

23-342

24-341

25-340

26-339

27-338

28-337

29-336

30-335

31-334

s. Antonio abate

s. Margherita d'Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d'Aquino

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

4 Sett.

5 Sett.

171819202122232425262728293031

1

*

`

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1 Sett.

2 Sett.

3 Sett.

Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino

s. Cesira

Battesimo di Gesù

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello

123456789

10111213141516

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Sabato

Domenica

Lunedì

Mar tedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

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Domenica

Lunedì

Mar tedì

Mercoledì

Giovedì

1-364

2-363

3-362

4-361

5-360

6-359

7-358

8-357

9-356

10-355

11-354

12-353

13-352

14-351

15-350

16-349

IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 7,37 ore 16,50giorno   7 ore 7,37 ore 16,56giorno 13 ore 7,36 ore 17,02giorno 19 ore 7,33 ore 17,09giorno 25 ore 7,29 ore 17,17giorno 31 ore 7,23 ore 17,24

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

1 4 6 9 B

4 B

“LE INFORMAZIONI CONTENUTE NEL PRESENTE CALENDARIO SONO RIPORTATE A SCOPO PURAMENTE INDICATIVO E NON COSTITUISCONO INVITO ALCUNO ALLʼ USO DEI PRODOTTI CITATI”

FEBBRAIO 20142014

GENNAIO Il Calendariodel Farmacista

LA LUNA` U. Q. giorno 5 ore 4,58+ L. N. giorno 11 ore 20,431 P. Q. giorno 19 ore 0,45| L. P. giorno 27 ore 5,38

Come fare perché il bambino crescamoralmente e fisicamente sano? Larisposta non è semplice. Il bambinovive in un mondo regolato dagliadulti, che osserva dal basso all’alto. Mentre per un adulto essere dipen-denti è sintomo della presenza di undisturbo di personalità, nel bambinoessere dipendenti è naturale e, anzi,deve essere così, sia sul piano mate-riale sia sul piano affettivo. Qualsiasi

cosa il bambino faccia, qualsiasi impegno voglia prendere, dipende dall’adul-to e dalla disponibilità di tempo che ha. Qualcuno dovrà anche accompagnarloquesto bambino e non si tratta solo di accompagnarlo in tutto il percorso dicrescita ma di accompagnarlo in piscina, dai compagni, al cinema, ecc. Come fare a capire quando questo rapporto di dipendenza e di attaccamentoalle figure genitoriali è patologico? Quando, di fronte ad una particolare con-dizione in cui si trova il bambino, bisogna parlarne con il pediatra di famiglia?In altre parole, vi sono sintomi che possono essere ritenuti 'normali' o appar-tenenti alla fase di crescita, ma questi stessi sintomi possono rivelare patolo-gie psichiche e più tardi si interviene, più diventa difficile curarle. Soprattutto,la vita globale dell’individuo sarà menomata. Anche questo, in piccola ma si-gnificativa parte, dipende dalla collaborazione e dal rapporto fiduciario geni-tori-pediatra. Tra le patologie accompagnate da una sintomatologia comune e diffusa nelprocesso di crescita normale del bambino possiamo citarne alcune. Iniziamocon il parlare di iperattività. Come si fa a distinguere un bambino vivace dauno iperattivo? L’iperattività infantile è parte della sindrome da iperatti-vità/deficit di attenzione per cui si ha una iperattivazione comportamentale euna diminuizione dell’attenzione. Tale sindrome si manifesta generalmenteprima dei 7 anni d’età, è caratterizzata da iperattività, impulsività, incapacità aconcentrarsi, disturbi dell’attenzione. In molti casi l'iperattività infantile puòessere uno degli effetti collaterali conseguenti alle normali vaccinazioni, maanche l’effetto di una dieta alimentare errata, in cui prevale lo zucchero, op-pure può derivare, ancora, da uno stile di vita stressante o, ancora, da un ec-cessivo numero di ore passate davanti alla televisione. Non parliamo, poi, deicoloranti e dei conservanti che presentano molti alimenti destinati alla secon-da infanzia venduti nei supermercati: qui è il caso di registrare la scarsa infor-mazione e la carente educazione alimentare destinata dalle agenzie educative,ma anche dal sistema sanitario nazionale ai neo-genitori. Molte sostanze chi-miche aromatizzanti e acidificanti presenti in questi alimenti non soltanto nonportano alcun vantaggio nutrizionale ma sono addirittura sospettate di esserefra le cause proprio dell’iperattività infantile. L'iperattività in Italia, non vieneaffrontata attraverso l'uso massiccio di psicofarmaci ma ci sono paesi (StatiUniti, Francia), dove i bambini iperattivi vengono curati con un farmaco, il Ri-talin, una sorta di tranquillante che blocca in loro la capacità di provare emo-zioni, che appiattisce le loro reazioni, il che equivale a privarlo del piacere diessere bambino. Secondo gli psicologi, bisogna ascoltare i sintomi prima di de-cidere di passare alla somministrazione di farmaci, soprattutto, nel caso deibambini. Ci sono sintomi che è giusto lasciare sfogare o ascoltare. Nel sensoche il sintomo serve proprio per risalire alla causa scatenante.

Tosse seccaCure e metodi per curare la tosse

Cure con i fioriConsigli utili

Anche gli spostamenti più lunghi possono diventare più piacevoli con i suggerimenti giusti.• Avete problemi di gonfiori alle gambe, cellulite e varici? In auto, se il per-corso è lungo, fermatevi almeno ogni due ore, le gambe devono sgranchirsi,sgranchitele camminando, così riattiverete anche la circolazione. In treno, al-zatevi spesso e passeggiate nel vagone. In aereo, il rischio maggiore è di esse-re colpiti dalla cosiddetta 'sindrome della classe economica', un disturbo dellacircolazione che colpisce le gambe e che può avere conseguenze serie. Muo-versi, bere molta acqua e nutrirsi con cibi sani e leggeri è il modo migliore perprevenire la sindrome.• E se vi siete scottate? Se la pelle appare rossa, senza vesciche, utilizzate unacrema lenitiva e idratante. Se la scottatura è estesa e si sono formate vesciche,proteggete la zona colpita con garze sterili inumidite con una leggera soluzio-ne di bicarbonato di sodio. Evitate le pomate grasse. Le parti scottate nonvanno esposte al sole finché non sono guarite del tutto.• Un banale mal di testa o un mal di denti improvviso rischiano di rovinarvi lavacanza? Ecco allora i medicinali da non dimenticare: i più comuni antifeb-brili ed analgesici, gli antidiarroici e i farmaci contro la stitichezza, pomate an-tiustioni, antiallergiche ed antibiotiche, un buon disinfettante, insieme a garzesterili e cerotti e un prodotto contro le punture di insetti.

LUN

310172431

MAR

4111825

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5121926

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6132027

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152229

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LUN

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MAR

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GIO

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VEN18

1522

SAB29

1623

DOM3

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DICEMBRE 2013

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Domenica

Lunedì

Mar tedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Sabato

Domenica

Lunedì

Mar tedì

Mercoledì

Giovedì

48-317

49-316

50-315

51-314

52-313

53-312

54-311

55-310

56-309

57-308

58-307

59-306

I. di Quaresima

s. Costanza

s. Mansueto

s. Eleuterio

s. Pier Damiani

Cattedra di s. Pietro

s. Policarpo

II. di Quaresima

s. Gerlando

s. Faustiniano

s. Gabriele

s. Romano

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s. Verdiana

Presentazione di N. S.

s. Biagio

s. Gilberto

s. Agata

s. Paolo Miki

s. Teodoro

s. Girolamo Emiliani

s. Apollonia

s. Scolastica

B. V. Maria di Lourdes

s. Eulalia

Le Sacre Ceneri

s. Valentino

ss. Faustino e Giovita

s. Giuliana

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

“LE INFORMAZIONI CONTENUTE NEL PRESENTE CALENDARIO SONO RIPORTATE A SCOPO PURAMENTE INDICATIVO E NON COSTITUISCONO INVITO ALCUNO ALLʼ USO DEI PRODOTTI CITATI”

MARZO 20132013

FEBBRAIO Il Calendariodel Farmacista

E’ una reazione dell'organismo a unaserie di stimoli esterni (i cosiddetti“stressori”), avvertiti come pericoloper l'equilibrio psicofisico: un trau-ma, uno sbalzo di temperatura, unsovraccarico di lavoro, una delusioned'amore. L'organismo, messo allaprova, libera sostanze come l'adrena-lina e il cortisolo, che migliorano leprestazioni del corpo.

Il problema nasce quando il fisico è bombardato da troppi stimoli o quandotante situazioni vengono interpretate come stressanti. Le conseguenze sonofisiche e psichiche: ansia, disturbi del sonno, contrazioni muscolari (che pos-sono portare a cervicalgie o altri tipi di mal di schiena), palpitazioni e un ge-nerale senso di stanchezza, disturbi gastrointestinali come la sindrome delcolon irritabile (con dolori addominali, stitichezza o al contrario diarrea). Lo stress può essere causato da molti fattori quali gravi eventi (lutto, licenzia-mento, conflittualità familiare, malattia), cambiamenti radicali (trasloco, con-vivenza, matrimonio, trasferimento in un'altra città, pensionamento), lavoro(se è causa di insoddisfazione, se i rapporti con i colleghi sono difficili, se si èvittime di mobbing, se richiede sforzi eccessivi in presenza di scadenze ravvi-cinate o con l'accumularsi di impegni, se le condizioni cambiano drastica-mente), fattori ambientali (sbalzi di temperatura, pioggia, cambio di stagione,eccessivo rumore, jet lag), eccessiva attività fisica (un intenso sforzo, uno sportpesante), problemi quotidiani (vicini di casa rumorosi, pagamento di unmutuo, guidare nel traffico, non trovare parcheggio), cattive abitudini ed ec-cessi (regime alimentare scorretto, abuso di sostanze eccitanti come alcool, ni-cotina, caffeina, assunzione di farmaci anfetaminici), assenza di stimoli(disoccupazione, isolamento sociale e professionale, inattività, carenza affetti-va, ipoalimentazione).Quando il corpo rimane in stato di agitazione per un tempo prolungato mandasegni di disagio. È importante saperli riconoscere, perché se la situazione siprotrae possono comparire alcune patologie da stress (che potrebbero anchediventare croniche): tachicardia (eccessiva liberazione di catecolamine, comeadrenalina e noradrenalina, che possono alterare la normalità del battito car-diaco), ipertensione arteriosa (aumento anomalo della frequenza cardiaca chealla lunga può avere ripercussioni anche sulla pressione arteriosa), problemicardiocircolatori (tachicardia e pressione alta possono provocare ischemia eangina. Anche le pareti delle arterie, “stirate” dall'ipertensione, possono subi-re danni), disturbi gastrointestinali (aumento di secrezione dei succhi gastri-ci, che a lungo andare erodono le pareti dello stomaco e/o del duodeno),asma, allergie, colon irritabile. Lo stress le aggrava, al pari di altri problemiquali sindrome premestruale e malattie cutanee come herpes, eczema o pso-riasi.

I medicinaliI medicinali. In presenza di forme acute di stress alcuni psicofarmaci (ansioli-tici, antidepressivi, tranquillanti) combattono i sintomi, ma sono da prenderesolo sotto il controllo dello specialista (psichiatra o neurologo), che decidedosi e modalità di assunzione per un tempo limitato.

Lo stress

Viaggi e SaluteIn viaggio con il diabete

Anche i viaggi esotici e lontani possono rientrare tra le mete prescelte dai dia-betici, senza problemi e difficoltá. Magari peró privilegiando, specie se sieteinsulino trattati, gli itinerari meno avventurosi.L'insulina e gli altri farmaci. Senza lasciarvi prendere dal panico, ricordate sempre che se dovesse capitar-vi di smarrire la valigetta con i medicinali, non c'é problema. Il diabete é tra lemalattie piú diffuse nel mondo e i farmaci utilizzati per trattarla sono piú omeno gli stessi. Negli altri paesi puó essere diverso il nome commerciale manon il principio attivo. L'insulina va conservata al fresco se si intende conser-varla per molto tempo. Le dosi invece per una o due settimane possono esse-re conservate a temperatura ambiente, stando attenti a non esporla al sole. Seil vostro viaggio dura due settimane, portate con voi dosi d'insulina per tre set-timane cosí da non correre rischi in caso di imprevisti. Tenetela sempre convoi, in borsa o nel bagaglio a mano.In valigia non dimenticate antinfiammatori, integratori salini, disinfettanti, an-tibiotici e quello che vi serve per mantenere sotto controllo la glicemia (stri-sce reattive, pungidito), e ancora qualche fiala di glucagone, in caso di crisiipoglicemica. Ricordatevi di informare il vostro compagno di viaggio sulle mo-dalitá di utilizzo della stessa, qualora doveste perdere coscienza. La fiala vainiettata per via intramuscolare.

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LA LUNA` U. Q. giorno 3 ore 14,56+ L. N. giorno 10 ore 8,201 P. Q. giorno 17 ore 21,30| L. P. giorno 25 ore 21,26

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s. Roberto

s. Galdino

s. Emma

s. Sara

s. Anselmo

s. Leonida

s. Giorgio

s. Fedele

Festa della Liberazione

s. Marcellino

s. Zita

s. Valeria

s. Caterina da Siena

s. Pio V papa

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Lunedì dell'Angelo

s. Francesco da Paola

s. Riccardo

s. Benedetto il Moro

s. Vincenzo Ferrer

s. Pietro da Verona

in Albis

Annunciazione di N. S.

s. Demetrio

s. Ezechiele

s. Stanislao

s. Zeno

s. Martino I papa

s. Valeriano

s. Annibale

s. Bernadette Soubirous

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MAGGIO 20132013

APRILE Il Calendariodel Farmacista

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MARZO 2013

Il fegato è l’organo più grande delcorpo umano e può pesare fino a 3kg. La caratteristica che lo rendeunico è la sua grande capacità rige-nerativa: può infatti sostituire le pro-prie cellule danneggiate ed è in gradodi svolgere le sue funzioni (metabo-lizzazione e disintossicazione) anchequando è danneggiato al 70%. Elimi-na le scorie prodotte e neutralizza lesostanze potenzialmente tossiche

come alcool, farmaci, additivi e tossine introdotte con l’alimentazione. Inter-viene inoltre nella digestione dei grassi tramite la produzione di bile, un liqui-do verde scuro che riversa nell’intestino, e partecipa al metabolismo diglucosio, proteine e numerosi ormoni, decidendo che cosa deve essere pre-sente nel sangue per un pronto utilizzo e che cosa va invece accumulato op-pure scartato. Produce inoltre diverse proteine necessarie alla coagulazione delsangue e favorisce l’attività o l’assorbimento delle vitamine A, B, D, E, K e PP.

A differenza dello stomaco, il fegato non fornisce indizi espliciti ed immedia-ti riguardo i suoi problemi di funzionalità. Lo si capisce solo quando si mani-festano sintomi quali irritazione cutanea, vista debole, ciclo mestrualeirregolare, mal di testa ricorrente, inspiegabile aumento di peso, perdita dienergia, invecchiamento improvviso, elevati livelli di colesterolo, allergie diogni genere, costrizione dei vasi sanguigni, addome gonfio, ritenzione di li-quidi, disturbi gastrointestinali, difficoltà respiratorie, memoria e concentra-zione scarse, dolori nelle articolazioni o in altre parti del corpo, fragilità ossea,tutti disturbi collegati ad una funzione epatica insufficiente, oltre a qualsiasialtra patologia grave come cardiopatia, cancro, sclerosi multipla, diabete omorbo di Alzheimer.

Il fegato è responsabile dell’elaborazione, della conversione, della distribuzio-ne e del mantenimento della fornitura di “carburante” all’organismo, ovverodi sostanze nutritive ed energia. La preclusione di queste funzioni vitali ha ef-fetti deleteri non solo sulle prestazioni complessive dell’organismo, ma anchesulla salute di ogni singola cellula. Il fegato non può svolgere correttamentenessuna di queste funzioni se i suoi dotti biliari sono intasati da depositi di bileindurita o da calcoli biliari. All’origine di questi ultimi ci sono molteplici fat-tori, fra cui un ritmo di vita frenetico, stress, diete squilibrate, abuso di medi-cinali, stimolanti e alcool nonché l’assunzione di veleni chimici quali additivialimentari e dolcificanti artificiali. La congestione dei dotti biliari provoca unnotevole indebolimento delle funzioni digestive, limitando l’apporto di so-stanze nutritive alle cellule presenti nel corpo. Per questo motivo i calcoli bi-liari sono una delle cause principali delle malattie fisiche ed emozionali. Nellesocietà industrializzate la maggior parte delle persone ne soffre, ma perfinonella medicina alternativa o olistica si parla raramente di una terapia efficacein grado di rimuoverli in modo sicuro e indolore; se la loro presenza nel fega-to persiste anche dopo aver eliminato tutti gli altri fattori patogeni, la salutedel paziente corre un grosso rischio e si può assistere all’insorgere di malattieo ad un invecchiamento precoce. Una volta rimossi questi calcoli, l’organismoè in grado di riprendere la propria normale attività.

Il fegato

Viaggi e SaluteVacanze in campagna

L'aria di campagna, a differenza di quella di mare o montagna, non ha parti-colari caratteristiche se non quella di regalare quiete e tranquillità per rigene-rarsi e rilassarsi. E' la vacanza ideale soprattutto per le persone che vivono nellegrandi città, dove smog e inquinamento atmosferico incidono sulla salute psi-cofisica. La campagna permette di ritornare alla magia delle origini, di ali-mentarsi in maniera genuina, approfittando della freschezza dei cibi.Ma anche di coltivare i propri hobbies come la lettura di un buon libro o lapratica di un'attività sportiva.

Il soggiorno in campagna sotto i 300 metri, non è solo fonte di relax, ma è con-sigliato a chi soffre di:• ipertensione• insonnia• colesterolo• diabete• ipertiroidismo • problemi di cuore e circolazione• ansia

Invece, è controindicata alle persone affette da:• rinofaringiti• laringiti• allergie • depressione

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LA LUNA` U. Q. giorno 3 ore 6,36+ L. N. giorno 10 ore 11,351 P. Q. giorno 18 ore 14,31| L. P. giorno 25 ore 21,57

PA 134 FARMACIA 2014:_ 20/02/13 10:17 Pagina 7

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AGOSTO 20132013

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GIUGNO 2013

Lo shock anafilattico si verifica im-provvisamente e può portare allamorte anche in pochi minuti. Farma-ci, alimenti e veleno di imenotteri(insetti con pungiglione, api, vespe,calabroni...) sono le cause scatenan-ti.Lo shock anafilattico è una reazioneallergica “esplosiva” che si sviluppain soggetti a rischio, in seguito alcontatto con determinate sostanze.

Se non trattato tempestivamente, lo shock anafilattico può portare alla morte.Negli Stati Uniti, ogni anno si verificano dai 100 ai 500 decessi per reazioni al-lergiche alla sola penicillina, mentre l’allergia al veleno di imenotteri causa al-meno 40 morti all’anno. Secondo recenti stime europee, circa un terzo degli shock anafilattici è causa-to da allergia ai farmaci e un quarto da allergia da alimenti. I medicinali re-sponsabili sono soprattutto antibiotici (la penicillina è la sostanza che scatenala reazione allergica), antinfiammatori, anestetici e preanestetici. Gli alimentiche possono provocare uno shock anafilattico sono: latte, uova, crostacei e ara-chidi. In alcuni soggetti allergici, i sintomi si manifestano solo dopo aver eser-citato un qualche sforzo fisico, come ad esempio una partita di calcio, esuccessivamente all’assunzione di un determinato cibo. Va ricordato che gli al-lergeni alimentari si nascondono anche in cibi insospettabili: tracce di arachi-di e noccioline si trovano sbriciolate anche in biscotti, dolci e creme diproduzione industriale. L’allergia da veleno di imenotteri è causa di un ulte-riore 25% del totale degli shock anafilattici. Fra gli insetti, le punture più peri-colose sono quelle di api, seguite da vespe e calabroni. Esiste, inoltre, unoshock anafilattico, definito “idiopatico”, in cui non è riconoscibile la causa sca-tenante. Sono da considerarsi soggetti a rischio tutti coloro che hanno già ma-nifestato qualche reazione allergica e sono stati riconosciuti allergici a unadelle seguenti sostanze: farmaci, alimenti e veleno da imenotteri.Prurito, senso di nausea e asma sono solo alcuni dei sintomi che devono met-terci in guardia se siamo dei soggetti allergici: possono, infatti, indicare l’ini-zio di uno shock anafilattico.

Shock anafilattico

Viaggi e SalutePrima di partire

Ogni anno aumentano le richieste da parte dei turisti di viaggi in paesi tropi-cali, ma la scelta di una vacanza diversa, immersi in uno scenario da cartolina,a contatto con la natura ancora incontaminata, in compagnia di tartarughe ma-rine e delfini, richiede necessariamente il rispetto di precise regole sanitarieper non correre rischi per la salute. Perchè ogni paese presenta caratteristichediverse.

Consigli generali• E' bene consultare il medico di fiducia o recarsi presso i centri per la Medi-cina dei Viaggi e delle Migrazioni dell' ASL per ricevere informazioni sulle vac-cinazioni obbligatorie, la chemioprofilassi e i comportamenti consigliati neipaesi di destinazione della vacanza. La maggior parte delle vaccinazioni vieneeffettuata presso le strutture pubbliche, con una spesa piuttosto modesta; al-cuni vaccini, invece, possono essere somministrati anche dal medico curante.Quella contro la febbre gialla può essere eseguita soltanto in alcuni Centri au-torizzati dal Ministero della Sanità. Bisogna controllare il libretto delle vacci-nazioni, con particolare rimando ai richiami di tetano e difterite. E se con voiviaggiano dei bambini, verificate lo stato vaccinale obbligatorio previsto per laloro età.• E' preferibile sottoporsi a delle visite specialistiche soprattutto se,durante ilviaggio, si prevede di fare immersioni subacquee o scalate in alta quota. I sog-giorni al di sopra dei 2500 metri, infatti, possono provocare insonnia, spossa-tezza, senso di confusione, nausea, specialmente per chi soffre di disturbicardiopolmonari. Meglio informarsi sul clima del luogo e sulle condizioni igie-nico-sanitarie del Paese in cui siete diretti.• E' utile portare con se una buona scorta di medicinali di primo soccorso ed'uso abituale, perchè non sempre sarà facile rintracciare una farmacia, un me-dico o un ospedale.• E' bene non alterare troppo il ritmo sonno- veglia così da non correre il ri-schio di essere colpiti dalla sindrome da 'jet lag'. Di conseguenza, program-mate il vostro viaggio calcolando, al momento della prenotazione del volo,l'orario di arrivo in modo da giungere alla meta all'ora di coricarsi. In caso diarrivo durante il giorno, bisogna provare a restare svegli fino alla sera. I sinto-mi della sindrome da 'jet lag' sono astenia, intorpidimento fisico, insonnia, di-sturbi gastrointestinali, annebbiamento mentale.• E' consigliabile non fare uso di tranquillanti o sonniferi. E' sempre meglio,prima di partire, evitare l'uso di alcolici.

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s. Alessio

s. Federico

s. Arsenio

s. Apollinare

s. Lorenzo da Brindisi

s. Maria Maddalena

s. Brigida

s. Cristina

s. Giacomo il Maggiore

ss. Anna e Gioacchino

s. Pantaleone

ss. Nazario e Celso

s. Marta di Betania

s. Pietro Crisologo

s. Ignazio di Loyola

s. Ester

s. Ottone

s. Tommaso apostolo

s. Elisabetta di Portogallo

s. Antonio M. Zaccaria

s. Maria Goretti

s. Claudio

ss. Aquila e Priscilla

s. Veronica Giuliani

ss. Rufina e Seconda

s. Benedetto da Norcia

s. Fortunato

s. Enrico

s. Camillo de Lellis

s. Bonaventura

B. V. Maria del Carmelo

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IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 5,38 ore 20,49giorno   7 ore 5,42 ore 20,48giorno 13 ore 5,46 ore 20,45giorno 19 ore 5,51 ore 20,41giorno 25 ore 5,57 ore 20,36giorno 31 ore 6,03 ore 20,30

LA LUNA+ L. N. giorno 8 ore 9,141 P. Q. giorno 16 ore 5,18| L. P. giorno 22 ore 20,15` U. Q. giorno 29 ore 19,43

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NOVEMBRE 20132013

OTTOBRE Il Calendariodel Farmacista

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SETTEMBRE 2013

I seni paranasali sono quattro paia dicavità rivestite di mucosa (la stessache costituisce naso e bocca) collo-cate all’interno degli zigomi, dellafronte, dietro la cavità nasale e inprofondità dietro l’osso frontale.Quando si gonfiano o si irritano, l’in-fezione è definita sinusite. Questapatologia può comparire dopo unraffreddore o attacchi allergici e puòessere curata facilmente. Quando si

viene colpiti da un raffreddore o da un’allergia i tessuti dei seni paranasali sigonfiano e producono una maggiore quantità di muco (come avviene all’in-terno del naso). Il sistema di lubrificazione dei seni può bloccarsi e quindi ilmuco può rimanere intrappolato al loro interno. Tutto ciò facilita lo sviluppodi batteri, virus e funghi, e può appunto provocare la sinusite. Nei bambini più grandi e negli adolescenti i sintomi più frequenti sono: tossesecca durante il giorno (che non migliora dopo i primi sette giorni di sintomidel raffreddore), febbre, congestione, mal di denti, mal d’orecchi o dolore alvolto. A volte gli adolescenti colpiti dalla sinusite presentano anche mal di sto-maco, nausea, mal di testa e dolore nella zona posteriore degli occhi. Gli adul-ti sono invece più soggetti a dolore e senso di pressione al volto (in zonediverse a seconda del seno paranasale interessato), cefalea, febbre, rinorrea,tosse grassa, mal di denti.

Sinusite

La rinite allergica, spesso chiamata anche "raffreddore da fieno", è caratteriz-zata da una infiammazione delle mucose nasali scatenata dall’esposizione auna sostanza (allergene) a cui il sistema immunitario delle persone allergichereagisce in modo improprio.In altre parole, il sistema immunitario di alcuni individui risponde esagerata-mente a sostanze che in genere sono innocue, considerandole al contrario dan-nose e producendo anticorpi specifici (IgE) per combatterle.Le IgE, a loro volta si legano ad altre cellule del sistema immunitario, i ma-stociti, che rilasciano grandi quantità di istamina, sostanza che provoca la di-latazione dei capillari arteriosi, induce la secrezione di muco acquoso, stimolale terminazioni nervose provocando la sensazione di prurito e gli starnuti e in-fine richiama nei tessuti il plasma sanguigno che provoca così l’edema dellaparte interessata.

Rinite

Sono pochi gli italiani che si stanno godendo ancora le vacanze, milioni, in-vece, quelli per cui le ferie sono ormai solo un ricordo perchè ritornati alle pro-prie occupazioni quotidiane. Lavoro per gli adulti, scuola per i più giovani.Secondo recenti statistiche, 3 persone su 4 vivono il rientro come un incubo.I più colpiti sono gli insegnanti 30-50enni di sesso maschile, casalinghe e gio-vani su tutti.

A creare stress sarebbero i ritmi imposti dalle città e dal lavoro, intollerantidopo la pausa estiva. Di solito lo stress da rientro comincia a manifestarsi giàsul finire delle vacanze, quando solo l'idea di ritornare a casa e riprendere iritmi di tutti i giorni fa già stare male. La patologia compare perchè il passag-gio dalla spiaggia al luogo di lavoro o a scuola è troppo repentino. I cambia-menti, soprattutto se repentini, producono disturbi dell'equilibrio checolpiscono la sfera psichica in modo particolare.Soffrirebbe al rientro di stress chi è gia stressato. Ma se molte persone si am-malano al rientro dalle ferie, altre lo fanno quando iniziano le vacanze e de-vono lasciare l'ufficio o la scuola.

Rimedi naturali contro la sindrome da rientro• Combatti i sintomi con l'assunzione di 25 gocce di Damiana T.M., associa-ta a 25 gocce di Avena Sativa, due volte al dì.• Contro la stanchezza caratteristica del disturbo si può ricorrere al Ginsengal mattino (35 gocce o una cps). Il rimedio omeopatico più indicato è, inve-ce, Kalium phosphoricum 15CH, 4 granuli sotto la lingua appena svegli.• Un aiuto può venire anche dai Fiori di Bach. Contro la nostalgia Honey-suckle,White Chestnut contro insoddisfazione e incertezze, Hornbeam per lastanchezza mentale e la mancanza di forze. Deciso il rimedio adatto alle pro-prie esigenze assumetene 4 gocce pure, da tenere pochi secondi sotto la lin-gua, oppure da sciogliere in acqua, fino a 4 volte al giorno.

Viaggi e SaluteStress da rientro

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s. Ignazio di Antiochia

s. Luca

s. Laura

s. Irene del Portogallo

s. Orsola

s. Donato

s. Giovanni da Capestrano

s. Antonio M. Claret

ss. Crispino e Crispiniano

s. Alfredo

s. Evaristo

ss. Simone e Giuda Taddeo

s. Ermelinda

s. Germano

s. Lucilla

s. Teresa di Gesù Bambino

ss. Angeli Custodi

s. Gerardo

s. Francesco d'Assisi

s. Placido

s. Bruno

B. V. Maria del Rosario

s. Pelagia

s. Dionigi

s. Daniele

s. Firmino

s. Serafino

s. Benedetto

s. Callisto

s. Teresa d'Avila

s. Edvige

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IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 7,07 ore 18,52giorno   7 ore 7,13 ore 18,42giorno 13 ore 7,20 ore 18,32giorno 19 ore 7,27 ore 18,23giorno 25 ore 7,34 ore 18,14giorno 31 ore 6,41 ore 17,06

LA LUNA+ L. N. giorno 5 ore 2,341 P. Q. giorno 12 ore 1,02| L. P. giorno 19 ore 1,37` U. Q. giorno 27 ore 1,40

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s. Cirillo di Gerusalemme

s. Giuseppe

s. Alessandra

s. Serapione

s. Lea

s. Turibio

Le Palme

s. Isacco

s. Emanuele

s. Ruperto

s. Sisto

s. Secondo

s. Zosimo

Pasqua di Resurrezione

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s. Albino

s. Agnese di Boemia

III. di Quaresima

s. Casimiro

s. Adriano

s. Coletta

ss. Perpetua e Felicita

s. Giovanni di Dio

s. Francesca Romana

IV. di Quaresima

s. Costantino

s. Massimiliano

s. Rodrigo

s. Matilde

s. Luisa

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

“LE INFORMAZIONI CONTENUTE NEL PRESENTE CALENDARIO SONO RIPORTATE A SCOPO PURAMENTE INDICATIVO E NON COSTITUISCONO INVITO ALCUNO ALLʼ USO DEI PRODOTTI CITATI”

APRILE 20132013

MARZO Il Calendariodel Farmacista

Altra patologia sulla quale può svol-gere un ruolo non indifferente la ca-renza di comunicazione è quella delritardo mentale. Sappiamo ormaiche la stragrande maggioranza deibambini che riportano lesioni al cer-vello dopo il parto, possono presen-tare uno sviluppo intellettivoinferiore alla media. Nell’infanzia, illoro comportamento intellettivo nonè mai come quello degli altri coetanei

e accade nella rete di relazioni di cura che questo aspetto venga trascurato. Undeficit del linguaggio prima dei tre anni può essere anche la spia di un deficituditivo provocato da otiti ricorrenti, da traumi psicologici. In generale, la me-dicina e la pediatria non curano il ritardo. Si può, tuttavia, intervenire psico-logicamente e psicoterapicamente preparando per il bambino un percorso inparallelo a quello scolastico che gli consenta di correggere le sue incapacità dibase e, soprattutto, di valutare, potenziare e sfruttare le risorse possedute, inmodo da offrirgli un futuro migliore. In generale, il ritardato non si può con-siderare come qualcosa di statico e senza possibilità di evoluzione. E’ impor-tante sapere che, in presenza di una anomalia cognitiva, lo sviluppo intellettivodi un bambino debba essere considerato come un campo aperto, senza limiti,in cui stimoli adeguati e pilotati da figure professionali esperte possono per-mettere di ottenere il miglior rendimento possibile a seconda delle situazionie delle circostanze. Ma in ambito interrelazionale e nell’approccio pedagogi-co al minore disabile psichico, 'di fatto' resiste ancora l’idea che il soggetto condeficit debba essere assistito.Altra patologia che viene spesso trascurata, in termini di prevenzione e co-municazione è la dislessia. I bambini dislessici hanno menomate: le compe-tenze metafonologiche e linguistiche; le competenze di orientamento eintegrazione spazio-temporale; le competenze di coordinazione oculo-ma-nuale e di coordinazione dinamica generale. Il bambino è costretto così a vi-vere una serie di insuccessi a catena. Quasi sempre i risultati insoddisfacentiin ambito scolastico vengono attribuiti allo scarso impegno, al disinteresseverso le varie attività, alla distrazione e così questi alunni, oltre a sostenere ilpeso della propria incapacità, se ne sentono anche responsabili e colpevoli.L’età infantile è il momento più delicato. I bambini dipendono dagli adulti,che, quindi, devono avere degli accorgimenti maggiori nel prendersene cura.I medici e i pediatri che seguono dall’inizio i neo genitori devono metterli nellacondizione di accorgersi per tempo dei malesseri, dei disagi e delle patologie,a qualsiasi livello e a qualsiasi dimensione. Il lavoro di prevenzione, dunque,deve partire al momento del parto, quando il genitore prende i primi contatticon il pediatra. Non sarà facile nei prossimi anni affiancare, nelle famiglie ita-liane, alla figura indispensabile del pediatra, quella dello psicologo. Ciò risol-verebbe molti problemi e ridurrebbe i tempi di intervento. Perciò, il pediatraoggi si fa carico, per certi versi ingiustamente (in quanto lo fa da solo), di in-dirizzare i genitori ai servizi offerti all’utenza e ai terapeuti specialisti. In un’ot-tica di prevenzione e di cura, questo sembra essere solo uno dei necessari passida fare per migliorare la qualità della vita di tutti.

Speciale pediatriaI sintomi che devono mettere in allarme

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Viaggi e SaluteVacanze: dove andare?

Le vacanze sono un toccasana per corpo e mente, soprattutto perché riduco-no il rischio di malattie.Secondo recenti ricerche condotte presso l'University of Galaway in Irlanda,le persone che non vanno mai in vacanza sono quelle più esposte a stress e di-sturbi di salute, con un aumento delle patologie cardiovascolari. Mare, mon-tagna o campagna non conta, perché ciò che interessa è staccare la spina dallavoro e dai problemi quotidiani. Completamente. Le mete ideali sono i luo-ghi rilassanti, per non correre il rischio di ritrovarsi vittime di situazioni stres-santi, come le spiagge affollate in cui bisogna combattere per un fazzoletto diterra. Consigliate anche le terme, da sempre luoghi di benessere con un'am-pia gamma di servizi curativi e preventivi. Le vacanze termali sono utili so-prattutto a chi soffre di artrite reumatoide o sciatica. Ma anche per chi haproblemi uro e ginecologici o legati all'apparato respiratorio. Godersi appie-no le vacanze ed evitare di ammalarsi in viaggio è il desiderio di tanti. Ma perpoterlo fare, il consiglio degli esperti è quello di partire in buona salute, sce-gliendo sempre la meta in base alle proprie condizioni di salute.

Ricorda: fai una visita di controllo dal dentista, per non correre il rischio cheuna carie trascurata non si risvegli mentre si è in spiaggia, o durante una gitain montagna o una passeggiata in campagna Se soffrite di allergia e seguite trat-tamenti specifici, portate sempre con voi i medicinali utilizzati solitamente. Ifarmaci vanno sempre presi dopo essersi consigliati con il medico di fiducia.

IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 6,45 ore 18,00giorno   7 ore 6,35 ore 18,08giorno 13 ore 6,25 ore 18,14giorno 19 ore 6,15 ore 18,21giorno 25 ore 6,05 ore 18,28giorno 31 ore 6,54 ore 19,35

LA LUNA` U. Q. giorno 4 ore 22,53+ L. N. giorno 11 ore 20,511 P. Q. giorno 19 ore 18,26| L. P. giorno 27 ore 10,27

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s. Pasquale Baylon

s. Venanzio

Pentecoste

s. Bernardino

s. Vittorio

s. Rita da Cascia

s. Desiderio

Maria V. Ausiliatrice

s. Beda

SS. Trinità

s. Agostino di Canterbury

s. Emilio

s. Massimo di Verona

s. Giovanna d'Arco

Visitazione B. V. Maria

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Festa del Lavoro

s. Atanasio

ss. Filippo e Giacomo

s. Ciriaco

s. Irene da Lecce

s. Domenico Savio

s. Flavia Domitilla

s. Vittore il Moro

s. Pacomio

s. Alfio

s. Ignazio

Ascensione di N. S.

B. V. Maria di Fatima

s. Mattia

s. Isidoro

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

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GIUGNO 20132013

MAGGIO Il Calendariodel Farmacista

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APRILE 2013

E’ causata dallo streptococco beta-emolitico di gruppo A e colpisce so-prattutto i bambini. Può provocarecomplicazioni quali malattie reuma-tiche o a carico dei reni. Secondomolti studiosi è una forma attenuatadi scarlattina. I sintomi compaionodopo una settimana dal contagio esono rappresentati da febbre, arros-samento della gola (a volte con plac-che) ed esantema, rappresentato da

piccolissimi puntini ravvicinati a livello dell'inguine, dei glutei e a volte del viso.Solitamente si risolve nell'arco di 8-10 giorni.Ci si deve rivolgere al medico che valuterà la necessità di intervenire con far-maci e consiglierà eventuali esami da fare dopo una quindicina di giorni perescludere conseguenze.

Quinta malattia o megaloeritemaE’ scarsamente contagiosa. L'agente infettante è un virus chiamato "Parvovi-rus B19", che può essere trasmesso facilmente tramite contatto diretto conmuco e saliva del soggetto infetto, emessi con starnuti e tosse; il virus penetranel nuovo organismo attraverso le mucose delle vie aeree superiori. La conta-giosità della malattia va da una settimana prima della comparsa dei sintomifino al manifestarsi dell'esantema stesso: da qui in poi il soggetto non è piùcontagioso.Si può avere un periodo di incubazione di 1-2 settimane ma, eccezionalmen-te, i sintomi possono comparire anche 3 settimane dopo il contagio. Rara-mente si manifestano sintomi premonitori, salvo un possibile lieve aumentodella febbre. La malattia si manifesta con il comparire di un tipico esantema(eruzione cutanea) che si presenta inizialmente al volto e in particolare alleguance, che appaiono molto arrossate e calde al tatto. La fronte, il mento e ilcontorno della bocca presentano invece un pallore piuttosto accentuato. Suc-cessivamente compaiono delle piccole macchie rosse lievemente rilevate altatto, localizzate principalmente su tronco, glutei, arti inferiori e superiori. Conil passare dei giorni l'esantema diviene più pallido ed assume un aspetto a mer-letto, senza però dare luogo a desquamazione.La durata della malattia è mediamente di circa 10 giorni, ma in alcuni casi puòprotrarsi anche per alcune settimane. Nei mesi successivi non è raro che ri-compaia brevemente l'esantema, in seguito a sforzi fisici intensi o stress emo-tivi o in occasione di bagni particolarmente caldi o esposizione al sole.Normalmente non vi sono complicazioni della "quinta malattia" (salvo i casidi dolori articolari o, raramente, di vere e proprie artriti) quando viene con-tratta da adulti. Si tratta comunque di una malattia lieve per la quale non esi-ste vaccino e anche la terapia, salvo diverso parere del medico, può limitarsiall'applicazione di talco mentolato per alleviare il prurito dovuto all'esantema.

Sesta malattiaÈ causata da un virus della famiglia degli herpes (Herpes Virus Umano tipo6). Il contagio avviene tramite il contatto con muco e saliva del soggetto am-malato, e così veicolato il virus penetra nell'organismo attraverso le mucosedelle vie aeree superiori. Particolarmente colpiti sono i bambini tra i 6 mesi ei 2 anni. La contagiosità sembra sia limitata alla fase febbrile e al periodo di du-rata della manifestazione cutanea. I sintomi, che in genere compaiono dopouna decina di giorni dal contagio, consistono in un esordio con febbre alta(fino a 39-41°), spesso accompagnata da raffreddore, mal di gola, arrossa-mento delle mucose (faringe, congiuntiva) e sensazione di malessere genera-le. Nell'arco di 4-5 giorni scompare la febbre e si ha la manifestazioneesantematica, con comparsa di macchioline a capocchia di spillo e di colorerosa, leggermente rilevate, facilmente confondibili con quelle della rosolia.Dapprima le eruzioni cutanee compaiono su collo e tronco, per poi diffondersial volto e all'attaccatura delle estremità; solitamente il tutto scompare nell'ar-co 24-48 ore.Solo raramente si sono avuti casi di convulsioni in occasione dei picchi feb-brili, e comunque in soggetti già predisposti. La terapia, sempre di competen-za del medico, si limita agli antifebbrili e ad una corretta reidratazionemediante somministrazione di liquidi adeguati. Non vi sono vaccini per que-sta malattia, per la quale comunque non sono neppure richieste particolariazioni di prevenzione, trattandosi di una patologia di breve durata e da disturbidi lieve entità, fatta eccezione per la febbre.

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IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 6,06 ore 20,09giorno   7 ore 5,59 ore 20,15giorno 13 ore 5,52 ore 20,21giorno 19 ore 5,46 ore 20,28giorno 25 ore 5,41 ore 20,33giorno 31 ore 5,38 ore 20,38

LA LUNA` U. Q. giorno 2 ore 13,14+ L. N. giorno 10 ore 2,281 P. Q. giorno 18 ore 6,34| L. P. giorno 25 ore 6,25` U. Q. giorno 31 ore 20,58

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

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SETTEMBRE 20132013

AGOSTO Il Calendariodel Farmacista

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LUGLIO 2013

Nei periodi più caldi dell'anno, quan-do la colonnina di mercurio sembraessere costantemente in salita e letemperature si fanno bollenti, chi ècostretto a rimanere in città deve farei conti con i malesseri, più o menoseri, causati dall’afa. Le ripercussionisul fisico si fanno sentire in ogni mo-mento della giornata scatenandoinappetenza, cali di pressione di gior-no e insonnia durante la notte.

I consigli degli esperti sono quelli che tutti, ormai, dovrebbero conoscere: ve-stirsi in modo leggero, evitare di uscire nelle ore più calde, dalle 11 alle 17, ebere tanto per reintegrare i liquidi che si perdono con la maggiore sudorazio-ne. Oltre ad una maggiore esposizione alle patologie più serie (come i pro-blemi collegati alla circolazione sanguigna), i maggiori nemici di questoperiodo dell’anno sono colpo di sole, crampi notturni, calo di pressione e in-sonnia. Il colpo di sole si presenta con un malessere generale, mal di testa, ver-tigini e nausea. La temperatura del corpo si alza. Di solito si risolvedistendendosi in un luogo fresco e mantenendo le gambe più in alto rispettoalla linea del corpo. Può essere utile avvolgere la testa in un asciugamano inu-midito con acqua fredda. I crampi notturni compaiono con un dolore im-provviso al polpaccio o alla coscia. In estate sono più frequenti perché iltessuto muscolare risente della carenza di sali minerali dispersi con il sudore.Altra causa può essere una posizione scorretta assunta nel sonno per colpa del-l’afa, con il risultato di comprimere i vasi sanguigni. I rimedi sono quelli di eli-minare alcune sostanze che li favoriscono (alcool, nicotina, diuretici,cortisonici) e mettere un cuscino sotto il materasso ai piedi del letto per mi-gliorare la circolazione. Il calo di pressione si avverte con un senso di instabi-lità e astenia. Se dovuto al caldo possono bastare le stesse precauzioni che siadottano per il colpo di sole. Per prevenirlo bere molto e consumare frutta everdura in quantità. Un piatto ideale è prosciutto e melone, perché abbina ilsale all’acqua e al potassio. Durante l’estate l'insonnia colpisce anche chi abitualmente si addormentasenza problemi. La colpa è del nostro cervello, che con l’aumentare delle oredi luce produce meno melatonina (l’ormone principale responsabile delsonno). Ma un’altra indiziata è la temperatura del corpo: dovrebbe abbassar-si per favorire il riposo, ma non ci riesce proprio per il gran caldo. Che fare?Aerare bene la stanza, non dormire al pomeriggio, non fumare prima di anda-re a letto.

La salute e il caldo

Viaggi e SaluteVacanze, regole da seguire

Quando si viaggia, specialmente nei paesi piú caldi, si puó incorrere in pro-blemi di salute talvolta anche gravi, legati il piú delle volte al cibo e all'acqua."I consigli per non rovinarsi la vacanza differiscono a seconda che si parta perpaesi tropicali, in cui é opportuno mangiare cibi ricchi di acqua privilegiandoquelli leggeri, o verso quelli freddi, dove si dovrebbe optare per pasti caloricima riducendo l'alcool".Il vademecum della Simvim (Società italiana di medicina dei viaggi e dellemigrazioni):• Evitate alimenti crudi, tranne la frutta che puó essere pulita al momento.Prima di farlo peró sciacquatela sempre molto accuratamente.•Quando invece consumate cibi cotti, accertatevi che siano cotti come si deve,non solo in parte. I cibi poco cotti, conservati per molte ore a temperatura am-biente, rappresentano un ricettacolo di infezioni alimentari.•Bollite sempre il latte non pastorizzato, persino i gelati costituiscono un rischio.• Fate bollire ogni volta con apposite compresse a base di cloro l'acqua del ru-binetto, talvolta infetta. E' preferibile scegliere acqua gassata imbottigliata. Noal ghiaccio.• Non acquistate mai alimenti o bevande da venditori ambulanti. I pericolioltre che nel cibo si nascondono anche negli insetti, zanzare, bagni pubblici, etc.• Zanzare, zecche, pidocchi e pulci sono portatrici di molteplici e gravi malat-tie infettive. Utilizzate sempre repellenti cutanei e insetticidi a base di piretro.• Quando andate in un bagno pubblico, usate tutte le dovute precauzioni.• Curate con attenzione la vostra igiene e pulizia personale piú del solito;prima di ogni pasto non dimenticate di lavarvi le mani con acqua e sapone.• Evitate di bagnarvi in acque stagnanti e di camminare a piedi nudi su terre-ni umidi e sabbiosi. In caso di ferite, pulite e disinfettate accuratamente la zonacolpita. Le ferite infatti, se trascurate, causa il clima caldo, possono trasfor-marsi in dolorose ulcere.• Scegliete le scarpe con molta cura, devono essere comode e alte, capaci diproteggere il piede da eventuali morsi di scorpioni e rettili e garantire allo stes-so tempo la giusta traspirazione per evitare la formazione di vesciche e la pro-liferazione di funghi.• Attenti infine alle MST, le malattie sessualmente trasmesse. Evitate rappor-ti occasionali e seguite una corretta e scrupolosa igiene intima.

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s. Elena

s. Giovanni Eudes

s. Bernardo

s. Pio X papa

B. V. Maria Regina

s. Rosa da Lima

s. Bartolomeo

s. Ludovico

s. Alessandro

s. Monica

s. Agostino dottore

Martirio s. Giov. Battista

s. Fantino

s. Raimondo Nonnato

s. Alfonso de' Liguori

s. Eusebio

s. Lidia

s. Giovanni M. Vianney

s. Emidio

Trasfigurazione di N. S.

s. Gaetano Thiene

s. Domenico di Guzman

s. Teresa Ben. della Croce

s. Lorenzo

s. Chiara d'Assisi

s. Giovanna F. de Chantal

ss. Ponziano e Ippolito

s. Massimiliano M. Kolbe

Assunzione B. V. Maria

s. Rocco

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LA LUNA+ L. N. giorno 6 ore 23,501 P. Q. giorno 14 ore 12,56| L. P. giorno 21 ore 3,45` U. Q. giorno 28 ore 11,35

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OTTOBRE 2013

Se ormai è abbastanza raro scottarsicon le molle del camino (almeno incittà), gli incidenti dovuti a scaricheelettriche sono in costante aumento,dato che in ogni casa ci sono semprepiù apparecchiature di questo gene-re. Folgorazione è il termine tecnicoper indicare la scossa, cioè gli effettiche la corrente elettrica provoca nel-l'attraversare il corpo. Per elettrocu-zione si indicano invece le ustioni

locali provocate dalla corrente elettrica. Con questi due termini si evidenziaquali sono i due effetti principali della corrente, quello su organi e apparati,più pericoloso, e quello sulla cute, quasi sempre con conseguenze più lievi per-ché solitamente si tratta di lesioni limitate e che, salvo rari casi, non raggiun-gono il terzo grado.Gli stessi esseri viventi sono macchine elettriche: basti pensare ai segnali ner-vosi o ai meccanismi di contrazione muscolare. Il passaggio attraverso il corpodi una corrente elettrica di una certa intensità può quindi inibire o compro-mettere le funzioni fisiologiche; i muscoli cominciano a contrarsi intensa-mente con veri e propri spasmi: sono proprio queste contrazioni cheimpediscono di staccarsi dal cavo, dall'apparecchio o dalla presa all'originedella folgorazione. Si può produrre una perdita di coscienza (svenimento) piùo meno lunga e si può verificare un arresto cardiaco e la paralisi dei muscolidella respirazione.Ovviamente l'intensità degli effetti dipende da una serie di circostanze, chepossono essere oggettive e soggettive. Le prime riguardano la corrente stessa:più è elevata la tensione, maggiore è l'effetto; a parità di tensione, quanto mag-giore è l'amperaggio (cioè la "quantità" di corrente) tanto maggiori sono gli ef-fetti. Le condizioni soggettive riguardano invece la persona. E' noto che essere apiedi nudi (magari su un pavimento bagnato) facilita il passaggio della cor-rente attraverso il corpo, in quanto si è per così dire "messi a terra". Allo stes-so modo, la medesima scarica di corrente ha effetti diversi a seconda dellacorporatura e della composizione corporea: l’effetto maggiore si ha nelledonne, nelle persone magre, negli anziani, nei bambini, nei cardiopatici, mi-nore negli uomini e nelle persone grasse in generale. Inoltre, a parità di ten-sione, è più pericolosa la corrente alternata (quella della rete elettrica) che nonquella continua (come quella delle batterie).Un altro fattore che incide sulla pericolosità della folgorazione è il percorsoche la corrente fa all'interno del corpo. Essa tende a seguire il tragitto più breveverso il punto a minore potenziale: ad esempio, infilando le dita nella presa, lascarica transiterà all'interno della mano o al massimo interesserà il braccio. Seperò si infilano nella presa un dito della mano destra e uno della sinistra, eccoche la corrente attraverserà il torace con conseguenze più gravi. In definitiva, le situazioni più pericolose sono quelle in cui la corrente compieun percorso che va da un braccio all'altro, oppure dal braccio sinistro al cra-nio o ai piedi: in questi casi, infatti, la scarica interesserà il cuore e i centri ner-vosi, posti alla base del cervello, che regolano la respirazione, con leconseguenze sopra descritte.

Folgorazione

•Partite sempre a stomaco pieno, se poi vi mettete in viaggio subito dopo pran-zo, scegliete un pasto leggero senza alcolici, durante il viaggio sgranocchiateun grissino o un cracker o un pezzo di pane.• Cercate di distrarvi parlando con chi vi siede vicino o ascoltate alla radiogente che parla anziché musica. Le parole, infatti, catturano maggiormente l'at-tenzione distraendo dal malessere. Soprattutto é importante far distrarre ibambini con giochi vari.• E' meglio non leggere, neppure per cercare una localitá sulla cartina.• Affrontate i viaggi in treno, in autobus, in nave o in aereo nelle ore notturne,perché la sonnolenza rende meno sensibili ai movimenti da veicoli.• Se il viaggio é lungo, alzatevi ogni due ore per sgranchire le gambe.• Sedetevi sempre nel punto piú stabile del mezzo di trasporto: nella parte cen-trale della nave, sui sedili anteriori dell'auto oppure in prossimitá dell'ala del-l'aereo.• Non osservate punti in movimento, se siete sulla nave, meglio non guardarele onde del mare. Il mezzo di trasporto ideale per chi soffre di mal di viaggio éil treno: piú stabile ma, soprattutto, perché nelle curve i movimenti lateralisono attenuati.• Fate in auto un continuo ricambio d'aria, aprendo spesso il finestrino.• Sui mezzi grandi evitate le sale comuni, affollate e calde.

Viaggi e SaluteConsigli per viaggiare bene

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Avvento Ambrosiano

s. Oddone

s. Fausto

s. Ottavio

Presentazione B. V. Maria

s. Cecilia

s. Clemente

Cristo Re

s. Caterina d'Alessandria

s. Leonardo

s. Virgilio

s. Giacomo della Marca

s. Saturnino

s. Andrea

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Tutti i Santi

Commemorazione dei Defunti

s. Silvia

s. Carlo Borromeo

s. Zaccaria

s. Emiliano

s. Ernesto

s. Goffredo

s. Oreste

s. Leone

s. Martino di Tours

s. Giosafat

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s. Ranieri

s. Gregorio Barbarigo

s. Romualdo

s. Ettore

s. Luigi Gonzaga

s. Paolino

s. Lanfranco Beccari

Natività s. Giovanni Battista

s. Guglielmo

s. Vigilio

s. Cirillo d'Alessandria

s. Ireneo

ss. Pietro e Paolo

ss. Protomartiri Romani

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s. Giustino

Anniversario della Repubblica

s. Carlo Lwanga

s. Quirino

s. Bonifacio

s. Norberto

Sacro Cuore di Gesù

s. Medardo

s. Efrem

s. Faustina

s. Barnaba

s. Onofrio

s. Antonio di Padova

s. Eliseo

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MAGGIO 2013

Sono un’infiammazione della pelleprovocata da un’eccessiva esposizio-ne alla luce del sole (ma anche a lam-pade solari). I raggi ultravioletti (oUV) che si irradiano dal sole, infatti,oltre ad abbronzare la pelle, indu-cendo la produzione di melanina, leprovocano anche effetti dannosi, chedipendono molto dal tipo di pelle diogni persona (fototipo): chi ha lacarnagione scura è meno sensibile ai

raggi UV rispetto a chi ha la pelle chiara. Anche le parti del corpo non sonotutte ugualmente sensibili: gli occhi, il naso, le labbra sono più sensibili di brac-cia e gambe. I bambini e gli anziani sono più sensibili degli adulti. Un elementoimportante è l'ora del giorno in cui esporsi al sole: tra le 11 e le 16 è sconsi-gliato, particolarmente laddove siano presenti superfici riflettenti la luce (neve,specchi d'acqua e sabbia). I segni più comuni sono l'arrossamento della pelle(o eritema), che compare dopo alcune ore dall'esposizione. La pelle diventadolorante al minimo contatto e nei casi più gravi si presenta gonfia, con for-mazione di bolle, mentre possono comparire malessere generale, febbre, maldi testa. Il soggetto colpito va incontro a disidratazione e deve bere abbon-dantemente. La guarigione avviene nell'arco di alcuni giorni (da 3 a 20) a se-conda della gravità dell'ustione. L'abbronzatura è un meccanismo di difesadell'organismo da eventuali successive esposizioni ai raggi solari.Ripetute ustioni solari possono provocare un precoce invecchiamento dellapelle (perdita di elasticità, formazione di rughe), alterazioni della strutturadella pelle e, nei casi più gravi, sviluppo di tumori cutanei (melanomi).

Cosa si deve fare • Evitare l'esposizione ai raggi del sole fino a quando l'eritema non è guarito.

• Applicare impacchi di acqua fresca o tiepida (non troppo fredda) per alle-viare il dolore. Utilizzare successivamente creme emollienti ed idratanti.• Se l'infiammazione della pelle è notevole, applicare una crema contenente idro-cortisone allo 0,5%; se la superficie ustionata è estesa l'uso di questo farmaco deveavvenire previo consiglio medico. È sconsigliato l'uso di antistaminici sotto formadi creme, poiché possono dar luogo a reazioni fototossiche.• Se il dolore è molto intenso si può far ricorso a semplici analgesici per viaorale a base di paracetamolo o ibuprofene.• In caso di ustioni con comparsa di bolle il trattamento è lo stesso indicatonel caso delle ustioni da calore.• Bere molti liquidi.• Prevenire le ustioni solari esponendosi al sole in modo progressivo nei primigiorni e utilizzando filtri (creme, gel e latti solari) con adeguato fattore di pro-tezione. Indicativamente, le persone con pelle chiara devono usare prodotticon fattore di protezione elevato (almeno 20-30) per tutto il tempo in cui siespongono al sole, mentre le persone di carnagione scura possono usare pro-dotti con fattori più bassi. Applicare un filtro solare sulla pelle però non signi-fica potersi esporre al sole per tutto il tempo che si vuole, ma solo che ci si puòstare più a lungo prima che compaia l'eritema. Il fattore di protezione è infat-ti riferito alla moltiplicazione del tempo di esposizione: per esempio, se in as-senza di filtro solare ci si può esporre per 15 minuti prima della comparsa diarrossamenti, con un fattore di protezione 4 questo tempo diventerà di un’ora. • Evitare l'impiego di deodoranti, cosmetici contenenti bergamotto e nonesporsi al sole se si assumono particolari farmaci. Quando rivolgersi al medico• Se compare febbre oltre 39°C.• Se il dolore dura per più di 48 ore.• Se compaiono vomito, diarrea, brivido, polso rapido e aumento della fre-quenza respiratoria, ci si sente confusi o si manifesta shock o perdita di cono-scenza.

Le ustioniUstioni solari

Viaggi e SaluteMal di viaggio

Circa sei italiani su dieci soffrono di mal di movimento o chinetosi (o cineto-si), ovverosia di mal d'auto, di aria, di mare. Pallore, nausea, vomito, sudora-zione fredda, sonnolenza, abbondante salivazione, vertigini, sono i sintomi deicosiddetti disturbi da trasporto. Spesso causati da problemi del labirinto del-l'orecchio, anche se non molto gravi.Ad esserne maggiormente colpiti sono i bambini poichè il condotto uditivoesterno, il condotto, cioè, responsabile dell'equilibrio, si sviluppa intorno aidieci anni. Può migliorare dopo i 15 - 20 anni; se persiste nell'adulto, colpiscequasi unicamente il sesso femminile.L'origine del mal di viaggio può essere anche di natura psicosomatica: le per-sone ansiose, infatti, somatizzano così l'agitazione di intraprendere un viaggio.In questi casi possono essere utili dei leggeri sedativi a base di valeriana. Ipo-tensione e ipertensione possono provocare i disturbi da trasporto.

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AGOSTO 2013

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s. Roberto Bellarmino

ss. Sofia e Irene

s. Gennaro

s. Eustachio Placido

s. Matteo

s. Maurizio

s. Pio da Pietrelcina

s. Pacifico

ss. Aurelia e Neomisia

ss. Cosma e Damiano

s. Vincenzo de' Paoli

s. Venceslao

ss. Arcangeli

s. Girolamo dottore

s. Egidio

s. Elpidio

s. Gregorio Magno

s. Rosalia

s. Lorenzo Giustiniani

s. Zaccaria

s. Grato

Natività B. V. Maria

s. Pietro Claver

s. Pulcheria

ss. Proto e Giacinto

Ss. Nome di Maria

s. Giovanni Crisostomo

Esaltazione S. Croce

B. V. Maria Addolorata

ss. Cornelio e Cipriano

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L'avvelenamento avviene per inge-stione di sostanze nocive. I sintomipossono essere immediati oppureverificarsi a 12-24 ore dall'ingestionee sono svariati (nausea, vomito,crampi e dolori addominali).Se le sostanze tossiche vengono as-sunte involontariamente (come adesempio nell’intossicazione da fun-ghi) o per l’ingestione di cibi cheproducono tossicosi alimentari

(come il botulismo) non è sempre facile collegare i sintomi a ciò che si è in-gerito, soprattutto se è passato del tempo. Davanti ad un sospetto avvelena-mento è indispensabile individuare la tipologia della sostanza tossica ingeritae recarsi tempestivamente al pronto soccorso (la gravità dipende dal tipo disostanze ingerite).L’avvelenamento da barbiturici o farmaci porta alla paralisi respiratoria e diconseguenza alla morte, con sintomi come sonno che degenera in coma, de-pressione, alterazione della respirazione. In questi casi bisogna condurre im-mediatamente l'infortunato in ospedale, avendo cura di non farloaddormentare e stimolandolo costantemente con domande e sollecitazioni fi-siche (scossoni, piccoli schiaffi, pizzicotti...), inducendolo al vomito e sommi-nistrandogli abbondante caffè. Se il paziente non è cosciente bisogna sincerarsiche non abbia un arresto respiratorio. E' molto importante informare il medi-co del tipo di farmaco ingerito (possibilmente anche la quantità).Questo tipo di avvelenamento spesso riguarda i bambini, che ingeriscono far-maci credendo siano caramelle. Per questo è bene che i medicinali siano sem-pre fuori della loro portata.L’avvelenamento da alcool (eccessiva assunzione) porta euforia, loquacità,stati di alterazione della personalità e dei comportamenti, sonnolenza, nauseao sonno profondo che può anche degenerare in coma (il cosiddetto “coma eti-lico”). Anche in questi casi è necessario stimolare il vomito e somministrareabbondante caffè. Nei casi più gravi è necessario ricoverare la persona in ospe-dale e farle una lavanda gastrica.Per quanto riguarda l’avvelenamento da funghi si tenga presente che le tos-sine in essi presenti possono agire dopo 1-6 ore ma anche dopo 8-48 ore.Nel primo caso i sintomi sono generalmente nausea, vomito, diarrea, tremorimuscolari, eccitazione psichica, tachicardia. Con il vomito e la diarrea le tos-sine vengono eliminate. E' comunque utile il ricovero d'urgenza, se possibilecon residui del cibo ingerito per effettuare analisi.Nel secondo caso le tossine portano a sintomi come vomito, diarrea, doloriaddominali. E' però inutile provocare il vomito, perché dopo 8-48 ore le tos-sine sono state completamente assorbite. Anche in questo caso è necessario ilricovero d'urgenza.L’avvelenamento da antiparassitari può avvenire per assunzione o inalazio-ne di sostanze velenose utilizzate per frutta e ortaggi. I sintomi sono tremori,convulsioni e alterazioni della respirazione. In questo caso è importante evi-tare l'ingestione di latte o grassi che facilitano l'assorbimento di tali sostanze.E' utile provocare il vomito e ricoverare d'urgenza in ospedale.L’avvelenamento da caustici può avvenire per inalazione o ingestione di so-stanze come benzina, candeggina e simili che provocano lesioni, ulcere eperforazioni. Con sintomi come dolori violenti a bocca, esofago e stomaco.In questi casi bisogna assolutamente evitare il vomito, perché le sostanze in-gerite danneggerebbero ulteriormente le pareti dell'esofago e della bocca. E'necessario chiamare immediatamente i soccorsi e cercare di diluire le sostan-ze ingerite con latte - per sostanze come acido muriatico e solforico - e acquae limone nel caso sia stata ingerita dell'ammoniaca. Prima di far assumere que-ste sostanze è bene consultare un medico: un errore potrebbe danneggiare ul-teriormente l'infortunato

Avvelenamento

Molti italiani scelgono le località sciistiche per andare in vacanza in compagniadi amici o con tutta la famiglia. La montagna è l'ideale per divertirsi e rilassar-si. E non solo per chi scia. Il contatto con la natura rappresenta sempre unasplendida opportunità per rilassare mente e corpo.

Un soggiorno in montagna può essere utile per curare alcuni tipi di patologie.Il clima in alta quota, ad esempio, fa particolarmente bene ai bambini che sof-frono d'asma. E' un toccasana anche per i soggetti allergici e per tutte quellepersone colpite da disturbi di natura depressiva (depressioni stagionali, ansie,etc.), passeggiare nei boschi d'abeti rossi e bianchi ricoperti di neve o fare di-scese sugli sci, senza fretta nè competizione, infatti, è uno dei modi migliori perridurre lo stress della vita quotidiana.

E' un ottimo rimedio per occhi e pelle, perchè una migliore ossigenazione, ca-ratteristica della montagna, facilita la funzionalità della retina e la pelle, lonta-no da smog, si rigenera.

Viaggi e SaluteVacanze sulla neve

IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 6,36 ore 19,44giorno   7 ore 6,42 ore 19,33giorno 13 ore 6,48 ore 19,23giorno 19 ore 6,54 ore 19,13giorno 25 ore 7,00 ore 19,02giorno 30 ore 7,06 ore 18,54

LA LUNA+ L. N. giorno 5 ore 13,361 P. Q. giorno 12 ore 19,08| L. P. giorno 19 ore 13,13` U. Q. giorno 27 ore 5,55

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DICEMBRE Il Calendariodel Farmacista

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NOVEMBRE 2013

Questo termine (o indigestione) siusa spesso per indicare diversi tipi didisturbo che hanno in comune una lo-calizzazione nella parte superiore del-l’addome e sono chiamati talvolta“cattiva digestione” o dispepsia. Il maldi stomaco non è una malattia, ma uninsieme di sintomi quali gonfiore,eruttazione e nausea. È un disturbocomune, ma i sintomi possono esserediversi a seconda del paziente e com-

parire a frequenza variabile.

Le cause del mal di stomaco e tutti i disturbi derivanti, sono spesso collegate allostile di vita magari, eccessivamente sedentaria, situazioni di stress e nervosismo,abbinata all’uso di farmaci, fumo, nonché ad abitudini alimentari scorrette.

Alcuni esempi di alimenti da evitare:pane poco cotto e/o con troppa mollicalatte freddo, formaggi particolarmente piccantiinsaccati, carne e pesce grassi, fritti di vario genere, verdura non cotta, spezie pic-canti, frutta secca,cioccolato, gelato, dolci troppo farciti con creme e liquoribevande troppo calde o fredde, gassate, liquori e super alcolici.

e… alimenti favorevoli:pane ben cotto e suoi derivati, biscotti, grissini,riso, pasta, minestre semplici con brodo vegetale,latte e formaggio freschi e magricarni bianche e pesce magro, cotti al forno o alla griglia,verdure cotte,frutta cotta, frutta fresca non acida, tisane, camomilla, tè leggero, caffè d’orzo,acqua minerale naturale.

Chi soffre di mal di stomaco soffre spesso anche di acidità (si tratta però di duedisturbi distinti). L’acidità di stomaco è la sensazione di dolore o di bruciore chedopo i pasti può irradiarsi verso il collo o la schiena, partendo dal centro del petto.Il mal di stomaco lieve di solito non deve suscitare preoccupazioni.

Può essere provocato anche da patologie dell’apparato digerente quali infiam-mazione dello stomaco (gastrite), del pancreas (pancreatite), ulcera peptica, cal-coli biliari. Consultare il medico se il disturbo è persistente, o se il dolore è moltointenso e/o accompagnato da: dimagrimento, perdita di appetito, vomito, fecinere, itterizia (colorazione giallastra della pelle e degli occhi). Recarsi subito alpronto soccorso se si hanno difficoltà di respirazione, sudorazione abbondante odolore al petto che si irradia verso la mascella, il collo o il braccio..

Mal di stomaco

Diarrea del viaggiatore dovuta alle diffuse e pericolose gastroenteriti, ma ancheepatite A e B, tifo, febbre gialla, malaria e difterite sono solo alcune delle ma-lattie che si possono contrarre nei Paesi esotici.

Vaccinarsi, sottoporsi a terapie di prevenzione e rispettare precise regole igie-niche è il modo migliore per non correre rischi.

Consigli utili• Prestate attenzione a ciò che mangiate e bevete perché molte patologie si na-scondono proprio nel cibo e nell'acqua. Perciò, preferite sempre alimenti bencotti, evitate insalate e cibi freddi, specialmente pesce e frutti di mare.• Non assaggiate niente dai venditori ambulanti.• Non bevete mai acqua del rubinetto, ma soltanto acqua minerale imbotti-gliata, da utilizzare anche per lavarsi i denti.• Evitate ghiaccio e gelati.• Consumate la frutta solo dopo averla lavata accuratamente e sbucciata.• Cominciate, prima di partire, ad assumere fermenti lattici per migliorare le di-fese dell'organismo e metteteli anche in valigia insieme a un antidiarroico, per-ché la diarrea del viaggiatore è un disturbo molto frequente in cui si incorre neiviaggi all'estero.• Bevete almeno tre litri d'acqua al giorno per reintrodurre i liquidi persi.• Reidratatevi con bevande ricche di sali e zuccheri. Oppure con integratori sa-lini per gli sportivi. In farmacia esiste una vasta gamma di prodotti adatti a tuttele vostre esigenze.

Viaggi e SaluteDiarrea del viaggiatore

Martedì

Mercoledì

Giovedì

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Domenica

Lunedì

Mar tedì

Mercoledì

Giovedì

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s. Olimpia

s. Graziano

s. Berardo

s. Liberato

s. Pietro Canisio

IV. d'Avvento

s. Giovanni da Kety

s. Giacobbe

Natale del Signore

s. Stefano protomartire

s. Giovanni apostolo

ss. Innocenti Martiri

s. Tommaso Becket

s. Eugenio

s. Silvestro

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I. d'Avvento

s. Bibiana

s. Francesco Saverio

s. Barbara

s. Dalmazio

s. Nicola

s. Ambrogio

Immacolata Concezione

s. Siro

B. V. Maria di Loreto

s. Damaso

s. Valerico

s. Lucia

s. Giovanni della Croce

III. d'Avvento

s. Adelaide

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10111213141516

Domenica

Lunedì

Mar tedì

Mercoledì

Giovedì

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Domenica

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Mercoledì

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*

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51 Sett.IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 7,18 ore 16,40giorno   7 ore 7,24 ore 16,39giorno 13 ore 7,29 ore 16,40giorno 19 ore 7,33 ore 16,41giorno 25 ore 7,36 ore 16,45giorno 31 ore 7,37 ore 16,49

LA LUNA+ L. N. giorno 3 ore 1,221 P. Q. giorno 9 ore 16,11| L. P. giorno 17 ore 10,28` U. Q. giorno 25 ore 14,48

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il primo soccorso e consigli per conservare al meglio il proprio benessere fisico.

RETROSTAMPATO

Page 26: Calendari illustrati

050

CALENDARS

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Sensuali nudi che rivelano,sul lato A e sul lato B,la bellezza delle donne.

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GENNAIO2014

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

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RETROSTAMPATO

Page 27: Calendari illustrati

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CALENDARS

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GENNAIO2014

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

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Lato B

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Page 28: Calendari illustrati

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CALENDARS

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

GENNAIO 2014123456789

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Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino papa

Battesimo di Gesù

s. Ilario

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello

1-364

2-363

3-362

4-361

5-360

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Sett. 1

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1

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s. Antonio abate

s. Margherita d’Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d’Aquino

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

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IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 7,37 ore 16,50giorno 7 ore 7,37 ore 16,55giorno 13 ore 7,36 ore 17,02giorno 19 ore 7,33 ore 17,09giorno 25 ore 7,29 ore 17,16giorno 31 ore 7,23 ore 17,24

LA LUNA + L.N. giorno 1 ore 12,141 P.Q. giorno 8 ore 4,39| L.P. giorno 16 ore 5,52` U.Q. giorno 24 ore 6,19+ L.N. giorno 30 ore 22,38

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SDLMMGVSDLMMGVSDLMMGVSDLMMGV

DIC. 2013

FEB. 2014

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Ferrari 430 Spider

PA162 AUTO SPORTIVE• mensile 12 fogli • carta patinata• testata termosaldata • dimensioni: cm 29x47 ca• testata: cm 29x9 ca • imballo: 100 • E 1,1940

Curiosità, storia e informazioni, sui modelli di auto da sogno.

RETROSTAMPATO

Page 29: Calendari illustrati

053

CALENDARS

Page 30: Calendari illustrati

054

CALENDARS

SPAGHETTI ALLE VONGOLEINGREDIENTI* 500 g di vongole* una decina di rametti di prezzemolo

* 1 spicchio d'aglio* 2 cucchiai d'olio extravergine di oliva

* pepe* 160 g di spaghetti

* sale grosso

PREPARAZIONELavare accuratamente le vongole sotto acqua corrente e metterle

in una capace casseruola. Porle sul fuoco a fiamma vivace ed atten-

dere che si aprano. Generalmente occorrono 5-7 minuti.

Quando sono pronte sgusciarle lasciandone qualcuna intera per

decorare e filtrare il liquido di cottura attraverso un colino a maglie

fini, senza unire anche il fondo, dove si sarà depositata gran parte

della sabbia.Lavare il prezzemolo, selezionarne le foglie e tritarle finemente con

la mezzaluna su un tagliere assieme allo spicchio d'aglio spellato.

In una capace padella mettere l'olio, il trito e farlo appena soffrig-

gere a fiamma dolce facendo molta attenzione a che l'aglio non

bruci.

Unire le vongole e mescolare accuratamente. Aggiungere 2 cucchiai

di liquido di cottura, far insaporire qualche istante, unire una grat-

tugiata di pepe, spegnere il fuoco e coprire.

Lessare la pasta in abbondante acqua salata e, poco prima di sco-

larla, aggiungere mezzo mestolo di acqua di cottura nella padella

del condimento, quindi accendere il fuoco.

Saltare la pasta scolata a fiamma vivace nella padella del condi-

mento per qualche minuto, girando di frequente.

Servire immediatamente con un filo d'olio a crudo e decorare con

foglie di prezzemolo.

PA 182 GASTRONOMIA silhouette 2013:_ 18/02/13 11:31 Pagina 2

SPAGHETTI ALLE VONGOLEINGREDIENTI* 500 g di vongole* una decina di rametti di prezzemolo

* 1 spicchio d'aglio* 2 cucchiai d'olio extravergine di oliva

* pepe* 160 g di spaghetti

* sale grosso

PREPARAZIONELavare accuratamente le vongole sotto acqua corrente e

in una capace casseruola. Porle sul fuoco a fiamma vivace

dere che si aprano. Generalmente occorrono 5-7 minuti

Quando sono pronte sgusciarle lasciandone qualcun

decorare e filtrare il liquido di cottura attraverso un coli

fini, senza unire anche il fondo, dove si sarà depositata

della sabbia.Lavare il prezzemolo, selezionarne le foglie e tritarle fi

la mezzaluna su un tagliere assieme allo spicchio d'aglio

In una capace padella mettere l'olio, il trito e farlo appena soffrig-

gere a fiamma dolce facendo molta attenzione a che

bruci.

Unire le vongole e mescolare accuratamente. Aggiungere 2 cucchi

di liquido di cottura, far insaporire qualche istante, unir

tugiata di pepe, spegnere il fuoco e coprire.

Lessare la pasta in abbondante acqua salata e, poco prima di sc

larla, aggiungere mezzo mestolo di acqua di cottura nella pad

del condimento, quindi accendere il fuoco.

Saltare la pasta scolata a fiamma vivace nella padella del cond

mento per qualche minuto, girando di frequente.

Servire immediatamente con un filo d'olio a crudo e decorare con

foglie di prezzemolo.

INGREDIENTIGENNAIO 2014171819202122232425262728293031

s. Antonio abate

s. Margherita d'Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d'Aquino

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

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sett. 1

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`LA LUNA` U.Q. giorno 5 ore 4,58+ L. N. giorno 11 ore 20,431 P. Q giorno 19 ore 0,45| L. P. giorno 27 ore 5,38

[IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 7,37 ore 16,50giorno   7 ore 7,37 ore 16,56giorno 13 ore 7,36 ore 17,02giorno 19 ore 7,33 ore 17,09giorno 25 ore 7,29 ore 17,17giorno 31 ore 7,23 ore 17,24

hCAPRICORNOdal 21/12 al 18/01

12345678910111213141516

Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino

s. Cesira

Battesimo di Gesù

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

SPAGHETTI ALLE VONGOLE

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Sab

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Gio

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PA 182 GASTRONOMIA silhouette 2013:_ 18/02/13 11:31 Pagina 1

PA187 SILHOUETTE GASTRONOMIA• mensile 12 fogli • carta patinata• testata termosaldata • dimensioni: cm 14,3x47,5 ca• testata: cm 14,3x9 ca • imballo: 100 • E 0,7785

Ricette appetitose e pratiche per piatti di sicuro successo.

RETROSTAMPATO

Page 31: Calendari illustrati

055

CALENDARS

Una tradizione e una ricetta originale

tramandata di generazione in gener-

azione, fin dalla casuale scoperta (a metà

del 1800) che il brodo di tacchino,

preparato al mattino la sera stessa era

diventato gelatina ed esaltava il sapore

della carne. Si utilizza solo la femmina

del tacchino, che ha carni più tenere e

saporite e un peso lordo di circa 6/7 Kg,

peso che si ridurrà di un paio di chili dopo

la fase iniziale di disossatura.

Infatti, dopo aver pulito bene ed eviscer-

ato l’animale, inizia la delicata fase di

separazione delle carni dalle ossa, par-

tendo dalla parte dello sterno. Anche

la legatura della parte più grande (il

busto) è un rito di solo apparente sem-

plicità: movimenti precisi ed armonici

disegnati con grazia ed eleganza antica.

Una volta legato, il busto viene sistem-

ato nella teglia con le sovraccoscie dis-

ossate, i filetti di petto, le cosce e le ali

(che per praticità verranno disossate

dopo la cottura). Vengono sistemate

nella teglia anche le ossa della carcassa,

rotte e frantumate per dare maggior in-

tensità al brodo.

Si aggiunge acqua – senza coprire del

tutto le carni – aglio, alloro, pepe a chic-

chi e sale. La cottura è una via di mezzo

tra arrostitura e lessatura e inizia a fi-

amma molto alta, per avere una in-

iziale,decisa rosolatura.

Una volta girato il pezzo, infatti, la cot-

tura prosegue per otto/nove ore,durante

le quali le carni vengono girate spesso.

Al termine, la quantità di brodo residua

viene separata dalla carne, sgrassata e

filtrata da tutte le impurità. Si disossano

anche ali e cosce. Il brodo così

preparato, ancora caldo, viene fatto raf-

freddare insieme alle carni a temper-

atura ambiente e poi lasciato in

frigorifero dove diventerà gelatina.

In origine la preparazione avveniva senza

disossare l’animale, con notevoli diffi

coltà di consumo a fronte di una maggior

semplicità e velocità di preparazione. Il

Tacchino alla Canzanese viene tagliato

solo qualche attimo prima di essere

servito con la sua preziosa gelatina.

É uno dei salumi italiani più tipici, e viene

preparato secondo antiche tradizioni so-

pratutto nella provincia di Teramo.

Infatti il salume tipico abruzzese viene

preparato con la carne di maiali neri o

rossi, e nei periodi in cui c’è la luna

calante.

La zona di produzione della ventricina

teramana è compresa tra le fasce mon-

tana, pedemontana e collinare del com-

prensorio dei Monti della Laga e del Gran

Sasso.

L’Abruzzo è una delle regioni in cui la

tradizione culinaria, sopratutto quella di

salumi e insaccati, ancora resiste alla

modernità, e in cui ogni ricetta è cuci-

nata secondo i suoi tempi.

Tradizionalmente è considerato un

salume povero in quanto, a differenza del

salame, era preparato soltanto con ritagli

di carne grassa come il guanciale.

In tempi recenti, nel tentativo di valoriz-

zarne la commerciabilità, la qualità è

stata incrementata diminuendo l’alta

percentuale di guanciale e sostituendola

con tagli più pregiati.

Del maiale vengono utilizzati spalla

lombi filetti cosce rifilatura di prosciutto

pancetta Per aromatizzare e conciare il

salume. sale, pepe, peperone rosso. Per

aromatizzare la vescica di suino bucce

d’arancia, limoneSi tagliano le parti di

suino a pezzetti, e si conciano con il sale,

il pepe e il peperone rosso.

A questo punto la carne è pronta per es-

sere insaccata all’interno della vescica

che preceDi conseguenza il peso varia a

seconda del tipo di confezionamento e

comunque da un massimo di 1 kg a 100

grammi.

Il Tacchino alla Canzanese

La ventricina

PA 189 SILHOUETTE CARNE E SALUMI:_ 18/02/13 11:06 Pagina 2

Il Tacchino alla Canzanese

dopo la cottura). Vengono sistemate

nella teglia anche le ossa della carcassa,

rotte e frantumate per dare maggior in-

Si aggiunge acqua – senza coprire del

tutto le carni – aglio, alloro, pepe a chic-

chi e sale. La cottura è una via di mezzo

tra arrostitura e lessatura e inizia a fi-

amma molto alta, per avere una in-

Una volta girato il pezzo, infatti, la cot-

tura prosegue per otto/nove ore,durante

le quali le carni vengono girate spesso.

Al termine, la quantità di brodo residua

viene separata dalla carne, sgrassata e

filtrata da tutte le impurità. Si disossano

anche ali e cosce. Il brodo così

preparato, ancora caldo, viene fatto raf-

freddare insieme alle carni a temper-

atura ambiente e poi lasciato in

frigorifero dove diventerà gelatina.

In origine la preparazione avveniva senza

disossare l’animale, con notevoli diffi

semplicità e velocità di preparazione. Il

Tacchino alla Canzanese viene tagliato

solo qualche attimo prima di essere

servito con la sua preziosa gelatina.

preparato secondo antiche tradizioni so-

pratutto nella provincia di Teramo.

Infatti il salume tipico abruzzese viene

preparato con la carne di maiali neri o

rossi, e nei periodi in cui c’è la luna

calante.

La zona di produzione della ventricina

teramana è compresa tra le fasce mon-

tana, pedemontana e collinare del com-

prensorio dei Monti della Laga e del Gran

Sasso.

L’Abruzzo è una delle regioni in cui la

tradizione culinaria, sopratutto quella di

salumi e insaccati, ancora resiste alla

modernità, e in cui ogni ricetta è cuci-

nata secondo i suoi tempi.

Tradizionalmente è considerato un

salume povero in quanto, a differenza del

salame, era preparato soltanto con ritagli

di carne grassa come il guanciale.

In tempi recenti, nel tentativo di valoriz-

zarne la commerciabilità, la qualità è

stata incrementata diminuendo l’alta

percentuale di guanciale e sostituendola

con tagli più pregiati.

Del maiale vengono utilizzati spalla

lombi filetti cosce rifilatura di prosciutto

pancetta Per aromatizzare e conciare il

salume. sale, pepe, peperone rosso. Per

aromatizzare la vescica di suino bucce

d’arancia, limoneSi tagliano le parti di

suino a pezzetti, e si conciano con il sale,

il pepe e il peperone rosso.

A questo punto la carne è pronta per es-

sere insaccata all’interno della vescica

che preceDi conseguenza il peso varia a

seconda del tipo di confezionamento e

comunque da un massimo di 1 kg a 100

grammi.

coltà di consumo a fronte di una maggior

semplicità e velocità di preparazione. Il

Tacchino alla Canzanese viene tagliato

solo qualche attimo prima di essere

servito con la sua preziosa gelatina.

coltà di consumo a fronte di una maggior

coltà di consumo a fronte di una maggior

semplicità e velocità di preparazione. Il

Tacchino alla Canzanese viene tagliato

Tacchino alla Canzanese viene tagliato

Tacchino alla Canzanese viene tagliato

Tacchino alla Canzanese viene tagliato

solo qualche attimo prima di essere

solo qualche attimo prima di essere

solo qualche attimo prima di essere

servito con la sua preziosa gelatina.

servito con la sua preziosa gelatina.

preparato secondo antiche tradizioni so-

preparato secondo antiche tradizioni so-

preparato secondo antiche tradizioni so-

preparato secondo antiche tradizioni so-

preparato secondo antiche tradizioni so-

preparato secondo antiche tradizioni so-

preparato secondo antiche tradizioni so-

preparato secondo antiche tradizioni so-

preparato secondo antiche tradizioni so-

preparato secondo antiche tradizioni so-La ventricina

coltà di consumo a fronte di una maggior

semplicità e velocità di preparazione. Il

coltà di consumo a fronte di una maggior

semplicità e velocità di preparazione. Il

coltà di consumo a fronte di una maggior

coltà di consumo a fronte di una maggior

semplicità e velocità di preparazione. Il

semplicità e velocità di preparazione. Il

semplicità e velocità di preparazione. Il

Il Tacchino alla Canzanese

GENNAIO 2014171819202122232425262728293031

Ven

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Lun

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Mer

Gio

Ven

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Dom

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Mar

Mer

Gio

Ven

s. Antonio abate

s. Margherita d'Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d'Aquino

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

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sett. 1

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sett. 2

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sett. 3

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sett. 4

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sett. 5

`LA LUNA` U.Q. giorno 5 ore 4,58+ L. N. giorno 11 ore 20,431 P. Q giorno 19 ore 0,45| L. P. giorno 27 ore 5,38

[IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 7,37 ore 16,50giorno   7 ore 7,37 ore 16,56giorno 13 ore 7,36 ore 17,02giorno 19 ore 7,33 ore 17,09giorno 25 ore 7,29 ore 17,17giorno 31 ore 7,23 ore 17,24

hCAPRICORNOdal 21/12 al 18/01

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Gio

Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino

s. Cesira

Battesimo di Gesù

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

PA 189 SILHOUETTE CARNE E SALUMI:_ 18/02/13 11:06 Pagina 1

PA189 SILHOUETTE CARNI E SALUMI• mensile 12 fogli • carta patinata• testata termosaldata • dimensioni: cm 14,3x47,5 ca• testata: cm 14,3x9 ca • imballo: 100 • E 0,7785

Imperdibili e saporite ricettea base di carne e salumi

RETROSTAMPATO

Page 32: Calendari illustrati

056

CALENDARS

Il cane nella mitologiaIl cane compare nella mitologia classica con significati ambivalenti.

Plinio lo definisce fedelissimo, vigile e nobile.

Omero non lo apprezza, tant’è che nell’Iliade Agamennone apostrofa Achille

con l’insulto “Ubriacone, occhi di cane”.

Il termine “cinico”, che indicava impudenza e sfacciataggine (e che propria-

mente significa “simile ad un cane”) fu usato anche per indicare l’omonima

scuola filosofica che divulgava uno stile di vita semplice, ispirato all’animalità,

ma anche alla sfacciataggine.Vari sono i ruoli che il cane assume nei racconti del mito.

Per esempio, a chi non viene in mente la sua funzione quale accompagna-

tore delle anime dei defunti nel mondo dei morti? Fedele compagno del-

l’uomo in vita, lo guida anche dopo la morte.

In questo ruolo è affiancato da Ermes (figlio di Zeus e Maia) ed Ecate (figlia

d’Asteria e Perseo), della quale si diceva che vagabondasse con le anime dei

morti e che il suo avvicinarsi fosse preannunciato dal latrare dei cani.

Il famoso Cerbero (che Omero si limita a chiamare “cane e custode di Ade”)

è il guardiano dell’aldilà. Cerbero diventerà, prima nel mito greco e poi in

quello romano, una creatura mostruosa, con il corpo di cane, la coda di ser-

pente e un numero variabile di teste al cui collo si avvinghiano serpenti.

Inflessibile con i defunti, Cerbero scodinzolava per accoglierli al loro arrivo

nell’aldilà, ma non permetteva a nessuno di tornare indietro.

Pare che, se esposto alla luce, abbaiasse furiosamente e dalla sua saliva spun-

tasse la pianta velenosa dell’Aconito, una pianta già conosciuta in Grecia per

le sue proprietà medicinali.Catturarlo è una delle dodici fatiche imposte ad Eracle e tutti gli eroi che

scendono nell’Ade (Ulisse, Orfeo, Enea) devono eluderne la terribile vigilanza.

La figura di Cerbero è ripresa nel medioevo da Dante, che lo pone a guardia

dei golosi: qui sarà Virgilio a placare le sue tre bocche fameliche, con una

manciata di terra.Al legame del cane con il mondo funerario e insieme al tema della fedeltà

dell’animale, è ispirato il mito di Mera.

Questo era il cane d’Icario, il cittadino ateniese che ospitò Dioniso che, per

riconoscenza, gli insegnò l’arte di coltivare la vite.

Icario fu tuttavia ucciso da alcuni contadini convinti che li volesse avvele-

nare con il vino che non conoscevano e che li aveva ubriacati.

Il fedele cane, con i suoi latrati, indicò ad Erigone, figlia di Icario, l’ubicazione

della tomba del padre e quando Erigone si uccise, Mera restò sulla sua tomba,

senza staccarsene più sino alla morte.

Dioniso, colpito e commosso dalla fedeltà dell’animale, lo trasformò nella

costellazione del Cane o Procione.

Secondo altre versioni del mito, Mera era invece il cane d’Orione (il bellis-

simo e mitico gigante cacciatore greco) e lo accompagnava nelle sue battute

di caccia. Infatti il cane era anche considerato un abile cacciatore e fedele compagno

dell’uomo nell’attività venatoria. Molti sono i miti relativi al rapporto tra i

cani e i loro padroni cacciatori.

Artemide, dea della caccia, aveva sacri i cani.

Il mito narra che Atteone, per aver spiato Artemide al bagno, venne tramutato

in cervo e sbranato dalla sua muta di cinquanta cani.

Un portentoso cane da caccia era quello che Cefalo ricevette in regalo da

Procri, la quale l’aveva avuto da Minosse.

PA191_cani e gatti:Progetto 18/02/13 11:50 Pagina 2

Il cane nella mitologiaIl cane compare nella mitologia classica con significati ambivalen

Plinio lo definisce fedelissimo, vigile e nobile.

Omero non lo apprezza, tant’è che nell’Iliade Agamennone apo

con l’insulto “Ubriacone, occhi di cane”.

Il termine “cinico”, che indicava impudenza e sfacciataggine

mente significa “simile ad un cane”) fu usato anche per indicar

scuola filosofica che divulgava uno stile di vita semplice, ispirato

ma anche alla sfacciataggine.Vari sono i ruoli che il cane assume nei racconti del mito.

Per esempio, a chi non viene in mente la sua funzione qua

tore delle anime dei defunti nel mondo dei morti? Fedele co

l’uomo in vita, lo guida anche dopo la morte.

In questo ruolo è affiancato da Ermes (figlio di Zeus e Maia)

d’Asteria e Perseo), della quale si diceva che vagabondasse co

morti e che il suo avvicinarsi fosse preannunciato dal latrare

Il famoso Cerbero (che Omero si limita a chiamare “cane e

è il guardiano dell’aldilà. Cerbero diventerà, prima nel mito gr

quello romano, una creatura mostruosa, con il corpo di cane,

pente e un numero variabile di teste al cui collo si avvinghian

Inflessibile con i defunti, Cerbero scodinzolava per accoglie

nell’aldilà, ma non permetteva a nessuno di tornare indietro.

Pare che, se esposto alla luce, abbaiasse furiosamente e da

tasse la pianta velenosa dell’Aconito, una pianta già conosc

le sue proprietà medicinali.Catturarlo è una delle dodici fatiche imposte ad Eracle e t

scendono nell’Ade (Ulisse, Orfeo, Enea) devono eluderne la te

La figura di Cerbero è ripresa nel medioevo da Dante, che lo pone a guardia

dei golosi: qui sarà Virgilio a placare le sue tre bocche fameliche, con una

manciata di terra.Al legame del cane con il mondo funerario e insieme al tema della fedeltà

dell’animale, è ispirato il mito di Mera.

Questo era il cane d’Icario, il cittadino ateniese che ospitò Dioniso che, per

riconoscenza, gli insegnò l’arte di coltivare la vite.

Icario fu tuttavia ucciso da alcuni contadini convinti che li volesse avvele-

nare con il vino che non conoscevano e che li aveva ubriacati.

Il fedele cane, con i suoi latrati, indicò ad Erigone, figlia di Icario, l’ubicazione

della tomba del padre e quando Erigone si uccise, Mera restò sulla sua tomba

senza staccarsene più sino alla morte.

Dioniso, colpito e commosso dalla fedeltà dell’animale, lo trasformò nella

costellazione del Cane o Procione.

Secondo altre versioni del mito, Mera era invece il cane d’Orione (il bellis-

simo e mitico gigante cacciatore greco) e lo accompagnava nelle sue battute

di caccia. Infatti il cane era anche considerato un abile cacciatore e fedele compagno

dell’uomo nell’attività venatoria. Molti sono i miti relativi al rapporto tra i

cani e i loro padroni cacciatori.

Artemide, dea della caccia, aveva sacri i cani.

Il mito narra che Atteone, per aver spiato Artemide al bagno, venne tramutato

in cervo e sbranato dalla sua muta di cinquanta cani.

Un portentoso cane da caccia era quello che Cefalo ricevette in regalo da

GENNAIO 2014hCAPRICORNO

dal 22/12 al 19/1

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Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Seton

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

Battesimo di Gesù

s. Aldo

s. Igino

s. Cesira

s. Ilario

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello I papa

171819202122232425262728293031

s. Antonio abate

s. Margherita d’Ung.

ss. Mario e Marta

s. Sebastiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d’Aquino

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

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sett. 1

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LA LUNA+ L.N. giorno 04 ore 10,021 P.Q. giorno 12 ore 12,31* L.P. giorno 19 ore 22,21` U.Q. giorno 26 ore 13,57

[IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 7,37 ore 16,50giorno 7 ore 7,37 ore 16,55giorno 13 ore 7,36 ore 17,01giorno 19 ore 7,33 ore 17,08giorno 25 ore 7,29 ore 17,16giorno 31 ore 7,24 ore 17,23

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICOMOD. PA173 CANI E GATTI

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PA191_cani e gatti:Progetto 18/02/13 11:50 Pagina 1

PA191 SILHOUETTE CANI E GATTI• mensile 12 fogli • carta patinata• testata termosaldata • dimensioni: cm 14,3x47,5 ca• testata: cm 14,3x9 ca • imballo: 100 • E 0,7785

Le cure e le vaccinazionie tutto quanto c’è da sapere sui cani e i gatti: i nostri amici

RETROSTAMPATO

Page 33: Calendari illustrati

057

CALENDARS

Biancaneve e i s

ette nani

Era una fredda giornata d'inverno; bianchi fiocchi cadevano volteggiando dal cielo come piume leggere

e una regina sedeva ricamando accanto alla finestra aperta.

Si punse un dito con l'ago e tre gocce di sangue rosse come rubini caddero sul bianco manto nevoso.

Tanta era la bellezza di quelle tre stille sul bianco immacolato che la regina pensò: "Oh, se potessi avere

una bambina dai capelli neri come l'ebano, dalle labbra rosse come il sangue e dalla pelle bianca come

la neve!" Poco tempo dopo, diede alla luce una bambina che chiamò Biancaneve. Passò poco tempo e

la regina si ammalò gravemente e morì. Un anno dopo il re si risposò. La sua seconda moglie era bella,

ma anche gelosa e crudele, non poteva tollerare neppure il pensiero che esistesse al mondo qualcuna

più bella di lei. Possedeva uno specchio magico e ogni giorno gli chiedeva: "Specchio, specchio delle

mie brame, chi è la più bella del reame?" e ogni giorno lo specchio rispondeva: "O mia regina, al mondo

non c'è nessuna che sia più bella di te" .

Intanto, Biancaneve cresceva e diventava sempre più bella. L'invidia della regina aumentava di pari

passo con la bellezza della fanciulla, tanto che la costringeva a vestirsi di stracci e a fare la serva. La

principessina affrontava ogni fatica senza un lamento, sempre allegra e sorridente. Aveva un solo de-

siderio che confidò alle amiche colombe: incontrare presto l'uomo dei suoi sogni. Un giorno, mentre si

trovava accanto al pozzo per prendere l'acqua, le colombe le dissero di esprimere il suo desiderio af-

facciandosi al pozzo. Se avesse udito l'eco il desiderio sarebbe divenuto realtà. Così Biancaneve sus-

surrò: "Vorrei tanto trovare qualcuno che mi ami." E non appena l'eco le rispose, nell'acqua del pozzo

apparve un bel principe su un cavallo bianco. Il principe guardava Biancaneve con  tanta ammirazione

che la fece arrossire e fuggire timidamente nella sua stanza. La regina da lontano aveva assistito a tutta

la scena. Subito impallidì per l'invidia e corse dal suo specchio magico: "Specchio, specchio delle mie

brame, chi è la più bella del reame?" e lo specchio le rispose: "Tu mia regina sei sempre bellissima, ma

Biancaneve è più bella di te!"

La regina non poteva tollerare una rivale: e così convocò un guardiacaccia e gli ordinò: "Porterai la

principessa nella foresta, e là la ucciderai. A conferma di questo mi riporterai il suo cuore". Il guar-

diacaccia portò Biancaneve nella foresta ma non ebbe il coraggio di ucciderla. Le intimò di scappare nella

foresta, e sulla strada del ritorno uccise un cerbiatto per portare il cuore alla regina.

Biancaneve corse a perdifiato nella foresta, fin quando non arrivò in una radura, dove sorgeva una mi-

nuscola e graziosa casetta. Entrò, si guardò intorno e vide sette piccole sedie impolverate, sette piat-

tini sporchi, sette camicine sporche e polvere e ragnatele dappertutto. Biancaneve non stette a pensarci

su: prese scopa e strofinaccio, e di buona lena ripulì ogni cosa. Poi salì al piano superiore e vi trovò

sette lettini di legno. Su ciascun letto era inciso un nome: Dotto, Gongolo, Eolo, Cucciolo, Brontolo, Mam-

molo e Pisolo. Biancaneve era talmente stanca che si addormentò  sui lettini.

Gli abitanti della casa erano sette nanetti che lavoravano nella miniera  di diamanti vicina. Rientrando

trovarono Biancaneve e decisero di ospitarla, raccomandandole di essere estremamente prudente per

via della regina cattiva. Per Biancaneve iniziò un periodo sereno, con nuovi amici e a contatto con la

natura.

Ma un brutto giorno la regina cattiva chiese di nuovo allo specchio chi era la più bella del reame. E lo

specchio magico le rispose : "Al di là dei sette monti, al di là delle sette valli c'è la casa dei sette nani,

in cui vive Biancaneve che è ancora più bella di te". La regina decise di uccidere di persona Bianca-

neve.  Prese una mela bellissima e la immerse nel veleno magico. Poi si travestì da venditrice di mele

e andò verso la casa dei nani. Quando Biancaneve vide quella vecchina con quella bellissima mela, non

resistette prese la mela e le diede subito un morso. Cadde a terra addormentata, sembrava morta! La

strega fuggì felice, l'unico antidoto era il primo bacio d'amore. La matrigna pensò che i nani vedendola

morta  l'avrebbero sepolta. Ma i nani, disperati, non vollero separarsi da Biancaneve e la misero in

una bara di cristallo  nella foresta, per vegliarla in continuazione.

Passò molto tempo. Un bel giorno un principe su un cavallo bianco sentì la gente del villaggio parlare

di quella meravigliosa fanciulla che giaceva addormentata nel bosco. Il suo cuore diede un sobbalzo.

Si trattava forse della bellissima  fanciulla che aveva visto un giorno a palazzo e che non era più riu-

scito a trovare? Subito cavalcò fino alla radura nel bosco. Quando la vide non  ebbe dubbi: era pro-

prio quella fanciulla che aveva incantato il suo cuore! Mestamente, il principe sollevò il coperchio di

cristallo e si chinò  per dare un bacio al suo amore perduto...

Immediatamente Biancaneve aprì gli occhi e sorrise, quel primo bacio d'amore aveva spezzato l'incan-

tesimo.

Il desiderio che Biancaneve aveva confidato al pozzo divenne realtà. Il principe la fece salire sul ca-

vallo e partì con lei verso il suo palazzo tra le nuvole...

dove vissero, per sempre, felici e contenti!

PA 192 SILHOUETTE FAVOLE_retro:Progetto 03/04/13 18:00 Pagina 1

Biancaneve e i s

ette nani

hi cadevano volteggiando dal cielo come piume leggere

e una regina sedeva ricamando accanto alla finestra aperta.

Si punse un dito con l'ago e tre gocce di sangue rosse come rubini caddero sul bianco manto nevoso.

Tanta era la bellezza di quelle tre stille sul bianco immacolato che la regina pensò: "Oh, se potessi avere

una bambina dai capelli neri come l'ebano, dalle labbra rosse come il sangue e dalla pelle bianca come

luce una bambina che chiamò Biancaneve. Passò poco tempo e

la regina si ammalò gravemente e morì. Un anno dopo il re si risposò. La sua seconda moglie era bella,

ma anche gelosa e crudele, non poteva tollerare neppure il pensiero che esistesse al mondo qualcuna

più bella di lei. Possedeva uno specchio magico e ogni giorno gli chiedeva: "Specchio, specchio delle

mie brame, chi è la più bella del reame?" e ogni giorno lo specchio rispondeva: "O mia regina, al mondo

Intanto, Biancaneve cresceva e diventava sempre più bella. L'invidia della regina aumentava di pari

passo con la bellezza della fanciulla, tanto che la costringeva a vestirsi di stracci e a fare la serva. La

principessina affrontava ogni fatica senza un lamento, sempre allegra e sorridente. Aveva un solo de-

siderio che confidò alle amiche colombe: incontrare presto l'uomo dei suoi sogni. Un giorno, mentre si

trovava accanto al pozzo per prendere l'acqua, le colombe le dissero di esprimere il suo desiderio af-

facciandosi al pozzo. Se avesse udito l'eco il desiderio sarebbe divenuto realtà. Così Biancaneve sus-

surrò: "Vorrei tanto trovare qualcuno che mi ami." E non appena l'eco le rispose, nell'acqua del pozzo

apparve un bel principe su un cavallo bianco. Il principe guardava Biancaneve con  tanta ammirazione

che la fece arrossire e fuggire timidamente nella sua stanza. La regina da lontano aveva assistito a tutta

la scena. Subito impallidì per l'invidia e corse dal suo specchio magico: "Specchio, specchio delle mie

brame, chi è la più bella del reame?" e lo specchio le rispose: "Tu mia regina sei sempre bellissima, ma

La regina non poteva tollerare una rivale: e così convocò un guardiacaccia e gli ordinò: "Porterai la

La regina non poteva tollerare una rivale: e così convocò un guardiacaccia e gli ordinò: "Porterai la

La regina non poteva tollerare una rivale: e cos

principessa nella foresta, e là la ucciderai. A conferma di questo mi riporterai il suo cuore". Il guar-

diacaccia portò Biancaneve nella foresta ma non ebbe il coraggio di ucciderla. Le intimò di scappare nella

foresta, e sulla strada del ritorno uccise un cerbiatto per portare il cuore alla regina.

Biancaneve corse a perdifiato nella foresta, fin quando non arrivò in una radura, dove sorgeva una mi-

nuscola e graziosa casetta. Entrò, si guardò intorno e vide sette piccole sedie impolverate, sette piat-

tini sporchi, sette camicine sporche e polvere e ragnatele dappertutto. Biancaneve non stette a pensarci

su: prese scopa e strofinaccio, e di buona lena ripulì ogni cosa. Poi salì al piano superiore e vi trovò

sette lettini di legno. Su ciascun letto era inciso un nome: Dotto, Gongolo, Eolo, Cucciolo, Brontolo, Mam-

molo e Pisolo. Biancaneve era talmente stanca che si addormentò  sui lettini.

Gli abitanti della casa erano sette nanetti che lavoravano nella miniera  di diamanti vicina. Rientrando

trovarono Biancaneve e decisero di ospitarla, raccomandandole di essere estremamente prudente per

via della regina cattiva. Per Biancaneve iniziò un periodo sereno, con nuovi amici e a contatto con la

Ma un brutto giorno la regina cattiva chiese di nuovo allo specchio chi era la più bella del reame. E lo

specchio magico le rispose : "Al di là dei sette monti, al di là delle sette valli c'è la casa dei sette nani,

in cui vive Biancaneve che è ancora più bella di te". La regina decise di uccidere di persona Bianca-

neve.  Prese una mela bellissima e la immerse nel veleno magico. Poi si travestì da venditrice di mele

e andò verso la casa dei nani. Quando Biancaneve vide quella vecchina con quella bellissima mela, non

resistette prese la mela e le diede subito un morso. Cadde a terra addormentata, sembrava morta! La

strega fuggì felice, l'unico antidoto era il primo bacio d'amore. La matrigna pensò che i nani vedendola

morta  l'avrebbero sepolta. Ma i nani, disperati, non vollero separarsi da Biancaneve e la misero in

una bara di cristallo  nella foresta, per vegliarla in continuazione.

Passò molto tempo. Un bel giorno un principe su un cavallo bianco sentì la gente del villaggio parlare

di quella meravigliosa fanciulla che giaceva addormentata nel bosco. Il suo cuore diede un sobbalzo.

Si trattava forse della bellissima  fanciulla che aveva visto un giorno a palazzo e che non era più riu-

scito a trovare? Subito cavalcò fino alla radura nel bosco. Quando la vide non  ebbe dubbi: era pro-

prio quella fanciulla che aveva incantato il suo cuore! Mestamente, il principe sollevò il coperchio di

cristallo e si chinò  per dare un bacio al suo amore perduto...

Immediatamente Biancaneve aprì gli occhi e sorrise, quel primo bacio d'amore aveva spezzato l'incan-

Il desiderio che Biancaneve aveva confidato al pozzo divenne realtà. Il principe la fece salire sul ca-

vallo e partì con lei verso il suo palazzo tra le nuvole...

dove vissero, per sempre, felici e contenti!

GENNAIO 2014hCAPRICORNO

dal 22/12 al 19/1

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Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino papa

Battesimo di Gesù

s. Ilario

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello

171819202122232425262728293031

s. Antonio abate

s. Margherita d'Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d'Aquino

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

sett. 1

sett. 2

sett. 3

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sett. 5

LA LUNA+ L.N. giorno 01 ore 10,141 P.Q. giorno 08 ore 4,39* L.P. giorno 16 ore 5,52` U.Q. giorno 24 ore 6,19+ L.N. giorno 30 ore 22,38

[IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 7,37 ore 16,50giorno 7 ore 7,37 ore 16,55giorno 13 ore 7,36 ore 17,02giorno 19 ore 7,33 ore 17,09giorno 25 ore 7,29 ore 17,16giorno 31 ore 7,23 ore 17,24

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

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BIANCANEVE E I SETTE NANI

PA 192 SILHOUETTE FAVOLE_fronte:Progetto 03/04/13 17:34 Pagina 1

PA192 SILHOUETTE FAVOLE• mensile 12 fogli • carta patinata• testata termosaldata • dimensioni: cm 14,3x47,5 ca• testata: cm 14,3x9 ca • imballo: 100 • E 0,7785

Le avventure di Pinocchio,Biancaneve, Alice nel Paesedelle Meraviglie e le favole chefanno sognare i bimbi di tutte le generazioni.

RETROSTAMPATO

Page 34: Calendari illustrati

058

CALENDARS

Le Dolomiti, dette anche Monti Pal-

lidi, sono un insieme di gruppi montuosi

delle Alpi Orientali italiane, comprese tra

le province di Belluno, Bolzano, Trento,

Udine e Pordenone.Solitamente con il termine Dolomiti ci si

riferisce a quell’insieme di gruppi mon-

tuosi caratterizzati in prevalenza da roc-

cia dolomitica, convenzionalmente

delimitati a Nord dalla Rienza e dalla Val

Pusteria, a Ovest dall’Isarco e dall’Adige

con la relativa valle, a Sud dal fiume

Brenta da cui si stacca la Catena del

Lagorai al confine con la Val di Fiemme e

a Est dal Piave e dal Cadore.Le Dolomiti sono divise in due zone prin-

cipali dal corso del torrente Cordevole. Le

Dolomiti Orientali, a Est del Cordevole e

le Dolomiti Occidentali a Ovest del

Cordevole. Le Dolomiti, di cui la Marmo-

lada è la più alta cima con i suoi 3.342

metri, devono il loro nome al naturalista

francese Déodat de Dolomieu che per

primo studiò questo tipo di roccia sedi-

mentaria carbonatica chiamata “dolo-

mia” in suo onore; il principale elemento

è il minerale dolomite, chimicamente un

carbonato doppio di calcio e magnesio.

La principale caratteristica di queste

rocce sono il biancore diurno, quasi

opalescente che varia secondo la luce e

le stagioni e le splendide tonalità rosate

che emanano all’alba e al tramonto, cre-

ando panorami mozzafiato; l’osservatore

può ammirarne i profili che si stagliano

nel cielo in un’infinità di creste, guglie,

pareti verticali e ghiaioni immensi in un

susseguirsi di ombre, luci, colori.

La genesi di questo tipo di roccia car-

bonatica ebbe però origine circa 250 mi-

lioni di anni fa attraverso accumuli di

conchiglie, coralli e alghe calcaree in am-

bienti marini tropicali, dove esistevano

mari caldi e poco profondi. Sul fondo di

questi mari si accumularono centinaia di

metri di sedimento che sotto il loro

stesso peso si trasformarono in roccia; e

fu proprio lo scontro tra la placca euro-

pea e quella africana che fece emergere

queste rocce, innalzandole a 3.000 metri

sopra il livello del mare.L’attuale paesaggio dolomitico è infatti

ricco di dislivelli determinati da piega-

menti e rotture di rocce lungo i piani

di scorrimento, ai cui movimenti cor-

rispondono altrettanti terremoti. L’in-

nalzamento delle rocce dolomitiche è

ancor oggi in corso; il prossimo futuro

geologico previsto per le Dolomiti sarà

un ulteriore innalzamento con consecu-

tiva iglobazione di nuovi settori di rocce

fino alla definitiva scomparsa di tali

spinte che ne determinerà l’appiana-

mento del paesaggio.

Le Dolomiti, patrimonio naturale

dell’Unesco.Numerosi parchi naturali proteggono

questa particolare natura e vari comitati

ad Hoc si sono impegnati nel proporre le

Dolomiti come Patrimonio dell’Umanità

dell’Unesco; tentativo coronato con suc-

cesso il 26 giugno 2009 quando a Siviglia

i membri del World Heritage Committee

decisero all’unanimità di includere le

Dolomiti nell’elenco dei patrimoni natu-

rali.L’intera area delle Dolomiti riconosciuta

dall’Unesco è suddivisa in diversi gruppi;

quello formato da Pelmo e Croda da

Lago, situati in Veneto, tra Cadore,

Zoldano e Ampezzano; del massiccio

della Marmolada, posto fra Trentino e

Veneto, che comprende la cima più alta

delle Dolomiti ed il ghiacciaio più signi-

ficativo, il gruppo formato dalle Pale di

San Martino, Pale di San Lucano e

Dolomiti Bellunesi, per lo più in territorio

Veneto; il gruppo più orientale formato

dalle Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave

suddivise fra le province di Pordenone e

Udine; le Dolomiti Settentrionali situate

fra Alto Adige e Veneto comprendenti i

frastagliati Cadini, le candide Dolomiti di

Sesto, le austere Dolomiti d’Ampezzo, le

lunari Dolomiti di Fanes, Senes e Braies; il

gruppo altoatesino quello formato dallo

Sciliar, dal Catinaccio e dal Latemar a

cavallo tra Alto Adige e Trentino; le

Dolomiti più Occidentali di Brenta dove

ancora possiamo trovare esemplari

d’orso bruno, ed il Rio delle Foglie, un

meraviglioso canyon unico al mondo.

DOLOMITI...

PA177_silhouette2013_PAESAGGI_RETRO:Layout 1 18/02/13 11:42 Pagina 1DOLOMITI...Udine e Pordenone.Solitamente con il termine Dolomiti ci si

riferisce a quell’insieme di gruppi mon-

tuosi caratterizzati in prevalenza da roc-

cia dolomitica, convenzionalmente

delimitati a Nord dalla Rienza e dalla Val

Pusteria, a Ovest dall’Isarco e dall’Adige

con la relativa valle, a Sud dal fiume

Brenta da cui si stacca la Catena del

Lagorai al confine con la Val di Fiemme e

a Est dal Piave e dal Cadore.Le Dolomiti sono divise in due zone prin-

cipali dal corso del torrente Cordevole. Le

Dolomiti Orientali, a Est del Cordevole e

le Dolomiti Occidentali a Ovest del

Cordevole. Le Dolomiti, di cui la Marmo-

lada è la più alta cima con i suoi 3.342

metri, devono il loro nome al naturalista

francese Déodat de Dolomieu che per

primo studiò questo tipo di roccia sedi-

mentaria carbonatica chiamata “dolo-

mia” in suo onore; il principale elemento

è il minerale dolomite, chimicamente un

carbonato doppio di calcio e magnesio.

La principale caratteristica di queste

rocce sono il biancore diurno, quasi

opalescente che varia secondo la luce e

le stagioni e le splendide tonalità rosate

che emanano all’alba e al tramonto, cre-

ando panorami mozzafiato; l’osservatore

può ammirarne i profili che si stagliano

nel cielo in un’infinità di creste, guglie,

pareti verticali e ghiaioni immensi in un

susseguirsi di ombre, luci, colori.

La genesi di questo tipo di roccia car-

bonatica ebbe però origine circa 250 mi-

lioni di anni fa attraverso accumuli di

conchiglie, coralli e alghe calcaree in am-

bienti marini tropicali, dove esistevano

mari caldi e poco profondi. Sul fondo di

questi mari si accumularono centinaia di

metri di sedimento che sotto il loro

stesso peso si trasformarono in roccia; e

fu proprio lo scontro tra la placca euro-

pea e quella africana che fece emergere

queste rocce, innalzandole a 3.000 metri

sopra il livello del mare.L’attuale paesaggio dolomitico è infatti

ricco di dislivelli determinati da piega-

dell’Unesco; tentativo coronato con suc-

cesso il 26 giugno 2009 quando a Siviglia

i membri del World Heritage Committee

decisero all’unanimità di includere le

Dolomiti nell’elenco dei patrimoni natu-

rali.L’intera area delle Dolomiti riconosciuta

dall’Unesco è suddivisa in diversi gruppi;

quello formato da Pelmo e Croda da

Lago, situati in Veneto, tra Cadore,

Zoldano e Ampezzano; del massiccio

della Marmolada, posto fra Trentino e

Veneto, che comprende la cima più alta

delle Dolomiti ed il ghiacciaio più signi-

ficativo, il gruppo formato dalle Pale di

San Martino, Pale di San Lucano e

Dolomiti Bellunesi, per lo più in territorio

Veneto; il gruppo più orientale formato

dalle Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave

suddivise fra le province di Pordenone e

Udine; le Dolomiti Settentrionali situate

fra Alto Adige e Veneto comprendenti i

frastagliati Cadini, le candide Dolomiti di

Sesto, le austere Dolomiti d’Ampezzo, le

lunari Dolomiti di Fanes, Senes e Braies; il

gruppo altoatesino quello formato dallo

Sciliar, dal Catinaccio e dal Latemar a

cavallo tra Alto Adige e Trentino; le

Dolomiti più Occidentali di Brenta dove

ancora possiamo trovare esemplari

d’orso bruno, ed il Rio delle Foglie, un

meraviglioso canyon unico al mondo.

GENNAIO 2014171819202122232425262728293031

Ven

Sab

Dom

Lun

Mar

Mer

Gio

Ven

Sab

Dom

Lun

Mar

Mer

Gio

Ven

s. Antonio abate

s. Margherita d'Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d'Aquino

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

1469B

4B

sett. 1

`

sett. 2

+

sett. 3

1

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sett. 5

`LA LUNA` U.Q. giorno 5 ore 4,58+ L. N. giorno 11 ore 20,431 P. Q giorno 19 ore 0,45| L. P. giorno 27 ore 5,38

[IL SOLE Sorge Tramontagiorno 1 ore 7,37 ore 16,50giorno   7 ore 7,37 ore 16,56giorno 13 ore 7,36 ore 17,02giorno 19 ore 7,33 ore 17,09giorno 25 ore 7,29 ore 17,17giorno 31 ore 7,23 ore 17,24

hCAPRICORNOdal 21/12 al 18/01

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Mer

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Mar

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Ven

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Dom

Lun

Mar

Mer

Gio

Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino

s. Cesira

Battesimo di Gesù

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

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Page 35: Calendari illustrati

059

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Page 36: Calendari illustrati

060

CALENDARS

paesaggipaesaggi

20142014

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mergiovensabdomlunmarmergiovensabdomlunmarmergio

Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

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s. Igino papa

Battesimo di Gesù

s. Ilario

s. Felice

s. Mauro

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s. Antonio abate

s. Margherita d'Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d'Aquino

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco L’imposta di pubblicità, nel rispetto del regolamento locale, è a carico di chi lo espone in pubblico

DIC. 13

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FEB. 14

GENNAIO 2014

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s. Giuliano

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s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

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18marmarmer

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s. Giuliano s. Giuliano

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Conversione di s. Paolo Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

sabdom

Conversione di s. Paolo Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteoss. Tito e Timoteoss. Tito e Timoteoss. Tito e Timoteoss. Tito e Timoteoss. Tito e Timoteoss. Tito e Timoteoss. Tito e Timoteodom

Gennaio 2014Gennaio 2014

M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30

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s. Giuliano

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s. Aldo

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ss. Tito e Timoteo

Conversione di s. Paolo

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Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteoss. Tito e Timoteo

Conversione di s. Paolo Conversione di s. Paolo

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Conversione di s. Paolo Conversione di s. Paolo Conversione di s. Paolo Conversione di s. Paolo Conversione di s. Paolo

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GENNAIOL M M G V S D

1 2 34 5 6 7 8 9 1011 12 13 14 15 16 1718 19 20 21 22 23 2425 26 27 28 29 30 31

MAGGIOL M M G V S D

1 2 3 4 5 67 8 9 10 11 12 1314 15 16 17 18 19 2021 22 23 24 25 26 2728 29 30

SETTEMBREL M M G V S D

12 3 4 5 6 7 89 10 11 12 13 14 1516 17 18 19 20 21 2223 24 25 26 27 28

FEBBRAIOL M M G V S D

1 2 3 4 5 6 78 9 10 11 12 13 1415 16 17 18 19 20 2122 23 24 25 26 27 2829 30

GIUGNOL M M G V S D

1 2 3 45 6 7 8 9 10 1112 13 14 15 16 17 1819 20 21 22 23 24 2526 27 28 29 30 31

OTTOBREL M M G V S D

12 3 4 5 6 7 89 10 11 12 13 14 1516 17 18 19 20 21 2223 24 25 26 27 28 2930 31

MARZOL M M G V S D

1 2 3 4 56 7 8 9 10 11 1213 14 15 16 17 18 1920 21 22 23 24 25 2627 28 29 30 31

LUGLIOL M M G V S D

12 3 4 5 6 7 89 10 11 12 13 14 1516 17 18 19 20 21 2223 24 25 26 27 28 2930

NOVEMBREL M M G V S D

1 2 3 4 56 7 8 9 10 11 1213 14 15 16 17 18 1920 21 22 23 24 25 2627 28 29 30

APRILEL M M G V S D

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AGOSTOL M M G V S D

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DICEMBREL M M G V S D

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TABELLA ANNO 2015 IN ULTIMA PAGINA

Ottobre 2014

M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V31

Ottobre 2014

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S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30

Novembre 2014Novembre 2014

PA_402_PAESAGGI_19X10_2014:Layout 1 22/01/13 14:54 Pagina 22

Dicembre 2014

L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M31

Dicembre 2014

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S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28

Febbraio 2014Febbraio 2014

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S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L311 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30

Marzo 2014Marzo 2014

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Aprile 2014

M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M

Aprile 2014

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G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S311 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30

Maggio 2014Maggio 2014

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D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30

Giugno 2014Giugno 2014

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M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G311 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30

Luglio 2014Luglio 2014

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V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D311 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30

Agosto 2014Agosto 2014

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L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30

Settembre 2014Settembre 2014

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PA402 PAESAGGI• calendario da tavolo mensile• 13 fogli con spirale• carta patinata• tabella anno 2015 in ultima pagina• supporto cartoncino bianco• dimensioni: cm 19x14,5 ca• piedino: cm 19x4 ca • imballo: 100 • E 0,7770

Page 37: Calendari illustrati

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CALENDARS

20151 2 3 4

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GENNAIOL M M G V S D

1 2 34 5 6 7 8 9 1011 12 13 14 15 16 1718 19 20 21 22 23 2425 26 27 28 29 30 31

MAGGIOL M M G V S D

1 2 3 4 5 67 8 9 10 11 12 1314 15 16 17 18 19 2021 22 23 24 25 26 2728 29 30

SETTEMBREL M M G V S D

12 3 4 5 6 7 89 10 11 12 13 14 1516 17 18 19 20 21 2223 24 25 26 27 28

FEBBRAIOL M M G V S D

1 2 3 4 5 6 78 9 10 11 12 13 1415 16 17 18 19 20 2122 23 24 25 26 27 2829 30

GIUGNOL M M G V S D

1 2 3 45 6 7 8 9 10 1112 13 14 15 16 17 1819 20 21 22 23 24 2526 27 28 29 30 31

OTTOBREL M M G V S D

12 3 4 5 6 7 89 10 11 12 13 14 1516 17 18 19 20 21 2223 24 25 26 27 28 2930 31

MARZOL M M G V S D

1 2 3 4 56 7 8 9 10 11 1213 14 15 16 17 18 1920 21 22 23 24 25 2627 28 29 30 31

LUGLIOL M M G V S D

12 3 4 5 6 7 89 10 11 12 13 14 1516 17 18 19 20 21 2223 24 25 26 27 28 2930

NOVEMBREL M M G V S D

1 2 3 4 56 7 8 9 10 11 1213 14 15 16 17 18 1920 21 22 23 24 25 2627 28 29 30

APRILEL M M G V S D

1 23 4 5 6 7 8 910 11 12 13 14 15 1617 18 19 20 21 22 2324 25 26 27 28 29 3031

AGOSTOL M M G V S D

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DICEMBREL M M G V S D

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TABELLA ANNO 2015 IN ULTIMA PAGINA

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domlunmarmergiovensabdomlunmarmergiovensabdomlunmarmergiovensabdomlunmarmergiovensabdomlunmar

mergiovensabdomlunmarmergiovensabdomlunmarmergio

Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino papa

Battesimo di Gesù

s. Ilario

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello

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vensabdomlunmarmergiovensabdomlunmarmergioven

s. Antonio abate

s. Margherita d'Ungheria

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

ss. Tito e Timoteo

s. Angela Merici

s. Tommaso d'Aquino

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

L’imposta di pubblicità, nel rispetto del regolamento locale, è a carico di chi lo espone in pubblico

DIC. 1312345678910111213141516171819202122232425262728

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FEB. 14

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GENNAIO 2014GENNAIO 2014

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L’imposta di pubblicità, nel rispetto del regolamento locale, è a carico di chi lo espone in pubblico

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s. Angela Merici

s. Tommaso d'Aquino

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s. Tommaso d'Aquino

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco Gennaio 2014Gennaio 2014

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Ottobre 2014

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Ottobre 2014

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Novembre 2014Novembre 2014

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Dicembre 2014

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Dicembre 2014

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S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28

Febbraio 2014Febbraio 2014

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Marzo 2014Marzo 2014

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Aprile 2014

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Aprile 2014

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Maggio 2014Maggio 2014

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Giugno 2014Giugno 2014

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Luglio 2014Luglio 2014

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Agosto 2014Agosto 2014

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L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30

Settembre 2014Settembre 2014

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PA403 CANI E GATTI• calendario da tavolo mensile• 13 fogli con spirale• carta patinata• tabella anno 2015 in ultima pagina• supporto cartoncino bianco• dimensioni: cm 19x14,5 ca• piedino: cm 19x4 ca • imballo: 100 • E 0,7770