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Capitolo 58MS and other inflammatory
demyelinating disorders of the CNS
E-book dott.ssa Tavazzi
Caratteristiche anatomopatologiche della SM
• Lesione tipica della SM è la placca (figura): area di
demielinizzazione con moderato coinvolgimento anche della
componente assonale
• Caratteristiche della placca:– 1-2 cm di diametro medio
– tendenza alla confluenza in fase più avanzata di malattia
– distribuzione perivenulare
– localizzata preferenzialmente in regione periventricolare, infratentoriale e midollare
– in fase acuta infiltrato infiammatorio vario, prevalentemente rappresentato da linfociti T, macrofagi (soprattutto nel centro della placca) e qualche rara plasmacellula. Sono inoltre presenti astrociti reattivi e riduzione degli oligodendrociti con conseguente demielinizzazione all’interno della placca e integrità o aumento degli oligodendrociti al bordo della placca (probabile tentativo di rimielinizzazione)
– eterogeneità delle lesioni, classificate in 4 distinti pattern: i primi due (I e II) caratterizzati prevalentemente da
infiammazione, il tipo III e IV da massiva distruzione degli oligodendrociti
• Formazione della placca: il target primario del sistema immunitario disreattivo non è noto, ma pare probabile sia la mielina o l’oligodendrocita
• La formazione della placca implica meccanismi di danno “cellulare” (macrofagi) e “umorale”, con la produzione di numerose citochine proinfiammatorie, TNFalfa, complemento.
• La placca in fase cronica è caratterizzata da danno assonale, proliferazione astrocitaria, assenza di oligodendrociti, scarsi macrofagi sparsi all’interno della lesione
Eziologia della SM
• Autoimmunità– Meccanismo di “molecular mimicry”: numerosi peptidi virali e
batterici hanno importanti similitudini strutturali con proteine della mielina
– Infezione del SNC, con conseguente danno tissutale, rilascio in periferia di antigeni che reagiscono con linfociti T autoreattivi
• Infezioni virali– Nessun agente infettivologico riconosciuto finora come
responsabile della malattia
– Alcuni tra gli agenti eziologici che hanno suscitato maggiore interesse: EBV, HHV6, Chlamyidia pneumoniae
Caratteristiche epidemiologiche della SM
• Età media e mediana di insorgenza della forma
remittente-recidivante: 29-32 anni
• Età media di insorgenza della forma primaria
progressiva: 35-39 anni
• ♀:♂= 1,77:1
• Distribuzione geografica: – aree ad alta prevalenza (60/100.000): Europa, Nord America,
Canada meridionale, Nuova Zelanda
– aree a media prevalenza: Stati Uniti meridionali, bacino del
Mediterraneo, Australia e popolazione bianca del Sudafrica
– aree a bassa prevalenza: Sud America, Messico, maggior
parte di Asia e Africa
Sintomatologia clinica – 1
• Caratterizzata da estrema variabilità in termini sia di numero di ricadute sia di sistema funzionale coinvolto
• Dipendente principalmente da blocchi di conduzione nelle aree demielinizzate o caratterizzate da danno assonale
• I deficit cognitivi sono più frequenti di quanto si pensasse (34-65% pazienti) e riguardano principalmente la memoria recente, l’attenzione e la velocità di elaborazione delle informazioni (information speed processing)
• I disturbi del tono dell’umore sono frequenti, più che in altre malattie croniche, a suggerire una componente organica del problema. Alcuni dati indicano una comorbilità tra disturbi bipolari e SM
Sintomatologia clinica – 2
• Sistema visivo: l’occorrenza di neurite ottica (NO) monolaterale è frequente
nella SM. È caratterizzata da calo dell’acuità visiva associato a dolore durante
i movimenti del globo oculare. Se la NO coinvolge il capo del nervo, un rilievo
frequente è edema del disco ottico (++ in età pediatrica), ma la forma più
frequente è retrobulbare, con esame del fundus oculi normale in fase acuta e
con pallore del disco ottico in fase tardiva, per la perdita assonale. Il campo
visivo mostra generalmente uno scotoma centrale. Il 90% dei pazienti
recupera completamente l’acuità visiva dopo un attacco di NO, in un periodo
compreso tra 2 e 6 mesi
• Sistema sensitivo: quasi sempre coinvolto nel corso della malattia. I sintomi
rispecchiano la sede delle lesioni (spino-talamiche, colonne posteriori,
emergenza delle radici dorsali). I disturbi più frequentemente lamentati sono
riduzione della sensibilità vibratoria e propriocettiva e ipoestesia tattile e
dolorifica con distribuzione distale ai 4 arti
Sintomatologia clinica – 3• Sistema motorio: prevalentemente coinvolti gli arti inferiori con
paraparesi/plegia e spasticità generalmente asimmetriche. I riflessi osteotendinei sono aumentati ed è frequente il riscontro di clono inesauribile del piede. Nelle fasi avanzate di malattia è possibile riscontrare anche deficit ai muscoli del tronco che condiziona l’assunzione di posizioni scorrette.
• Sistema cerebellare: il suo coinvolgimento risulta in disartria, disequilibrio, dismetria e difficoltà nei movimenti fini
• Sfinteri e funzione sessuale: il disturbo più frequente è rappresentato da sensazione di urgenza minzionale in fase più precoce di malattia, mentre negli stadi più tardivi il sintomo più frequente è l’incontinenza urinaria. Le infezioni delle vie urinarie, come conseguenza di ristagno vescicale, sono frequenti. La stitichezza è più frequente dell’incontinenza fecale. La disfunzione sessuale è frequente (disfunzione erettile, raramente ipo- o anorgasmia)
Criteri diagnostici della SM
• Primi criteri diagnostici codificati da Schumacher (1965)
• Nel corso degli anni, numerose revisioni dei criteri con
l’inclusione di strumenti più sensibili (risonanza magnetica) e
con elementi che facilitassero il raggiungimento di una diagnosi
in tempi più brevi
• Unico elemento costante: la necessità di dimostrare la
disseminazione della malattia nello spazio (più sistemi
funzionali coinvolti) e nel tempo (più episodi di malattia
dimostrabili clinicamente o strumentalmente)
• Sindrome clinicamente isolata (CIS): unico elemento clinico
fortemente suggestivo per SM con lesioni multifocali alla RM
Diagnosi differenziale della SM
• Un singolo evento che coinvolga un unico sistema funzionale pone il problema della diagnosi differenziale verso numerose malattie di natura proliferativa, vascolare e infettiva
• Un decorso progressivo deve porre il sospetto di deficit di vitamina B12, disordini spino-cerebellari, leucodistrofie e compressioni midollari
• Il problema principale è la diagnosi differenziale verso forme infiammatorie (tabella), come il lupus eritematoso sistemico, la malattia di Behçet o la sarcoidosi, ma esistono manifestazioni sistemiche oppure caratteristiche di RM o di laboratorio che aiutano a differenziare le varie forme
Decorso di malattia• Ricaduta: comparsa acuta o subacuta di segni o sintomi che perdurino almeno 24
ore. La frequenza annua è altamente variabile (dipende dal tipo di popolazione e dalla frequenza delle osservazioni cliniche, essendo maggiore negli studi clinici), con una media di 0,4-0,6/anno
• I decorsi possibili di malattia sono:– remittente-recidivante (55%): presenza di ricadute con recupero completo e parziale, in assenza di
progressione di malattia negli intervalli di tempo tra una ricaduta e l’altra
– secondariamente progressivo (31%): forma inizialmente remittente-recidivante che inizia a progredire lentamente, con o senza occasionali ricadute, remissioni parziali o plateaux
– primariamente progressivo (9%): progressione fin dall’esordio di malattia
– progressivo-recidivante (5%): progressione dall’esordio di malattia con presenza di ricadute, con o senza recupero completo
• SM benigna: funzionalità conservata in tutti i sistemi dopo 15 anni di malattia
• SM maligna: decorso rapidamente progressivo con rapida disabilità o morte in un breve intervallo di tempo dall’esordio
• La disabilità nelle varie fasi di malattia viene quantificata tramite una scala composta, la Expanded Disability Status Scale (EDSS), con un punteggio compreso tra 0 e 10. Dal punteggio 4 in poi il sistema motorio ha un peso significativamente maggiore
• Fattori che influenzano il decorso di malattia:– infezioni virali: aumento della frequenza delle ricadute
– gravidanza: durante i 9 mesi di gravidanza il numero di ricadute è ridotto, mentre la frequenza degli episodi aumenta nei 3 mesi successivi al parto. Globalmente, la gravidanza non modifica la prognosi a lungo termine della malattia
Prognosi della SM
• Sesso: le donne hanno un decorso più favorevole
• Età: l’esordio in età tardiva è associato a una prognosi più sfavorevole
• La forma RR è a prognosi migliore della forma PP
• L’esordio con coinvolgimento del sistema sensitivo o NO ha una prognosi più favorevole di quello con sintomi attribuibili al sistema piramidale
Diagnosi di SM
• RM: presenza di lesioni iperintense nelle sequenze pesate in T2 in aree ritenute tipiche di malattia (periventricolare, corpo calloso, centro semiovale, regioni infratentoriali). Le lesioni, inizialmente piccole e con distribuzione perivenulare (Dawson’s fingers), più avanti tendono a coalescere. In fase acuta è presente impregnazione contrastografica (il mdc usato è il gadolinio), in fase avanzata un reperto tipico sono i cosiddetti buchi neri (lesioni ipointense nelle sequenze pesate in T1), espressione di danno tissutale irreversibile. Sono continuamente in sviluppo sequenze più sensibili nei confronti delle lesioni.
• Esame del liquor: l’esame chimico-fisico è normale. Il reperto tipico, presente nell’85-95% dei pazienti con SM, è costituito dalle bande oligoclonali, espressione di attivazione del sistema immunitario.
• Potenziali evocati: i PE somato-sensoriali sono anomali nel 65-80% dei pazienti. Più del 90% dei pazienti presenta PE visivi anomali. I PE acustici sono anomali nel 50-65% dei pazienti.
ADEM
• Sindrome demielinizzante infiammatoria del SNC post-infettiva o post-vaccinica
• Frequentemente monofasica
• Caratteristiche istopatologiche: infiammazione perivascolare, edema, demielinizzazione
• Forma post-vaccinica frequentemente associata a vaccinazione antimorbillosa (1:400-1:1000)
• Forma idiopatica: frequente coinvolgimento del sensorio, ipertermia, possibile coinvolgimento multifunzionale. Recupero più rapido e completo della SM. Frequenti prodromi infettivi.
• RM: presenza di lesioni multifocali caratterizzate da simultanea impregnazione contrastografica
• Liquor: bande oligoclonali usualmente assenti. Modesta linfocitosi pleocitaria e proteinorrachia
• Trattamento: steroidi ad alte dosi ev. Immunosoppressori e plasmaferesi possono essere utilizzati nei casi non responsivi agli steroidi
Altre forme demielinizzanti infiammatorie
• Leucoencefalite acuta emorragica: variante iperacuta a prognosi grave di ADEM. Esordio multifocale con ottundimento del sensorio e crisi epilettiche. Liquor con caratteristiche infiammatorie. Dal punto di vista istopatologico, vasculite necrotizzante. Terapia (efficacia dubbia): steroidi
• Forme ricorrenti di ADEM: più frequenti in casistiche pediatriche
• Forme “site-restricted”:– mieliti trasverse acute o subacute: 37% dei pazienti riferisce un
precedente episodio febbrile. Sintomi iniziali più frequenti sono parestesie, rachialgia, deficit motorio agli arti inferiori
– neurite ottica: monolaterale più frequente nella SM, bilaterale più frequente nella neuromielite ottica
– cerebellite: conseguente a diverse infezioni virali (varicella). Prognosi eccellente