14
Recupero del Castello di Rivoli Museo di arte contemporanea (1960-1995) Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria Corso di Ingegneria Edile-Architettura Laboratorio di Restauro Architettonico Studenti: P. Basso, E. Fantin, E. Macaluso, E. Scoditti, E. Torti Arch. Andrea Bruno Committente: Regione Piemonte

Castello di Rivoli - unige.it · 2007-06-21 · Castello di Rivoli Museo di arte contemporanea (1960-1995) Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria Corso di Ingegneria

  • Upload
    others

  • View
    2

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Castello di Rivoli - unige.it · 2007-06-21 · Castello di Rivoli Museo di arte contemporanea (1960-1995) Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria Corso di Ingegneria

Recupero del Castello di Rivoli

Museo di arte contemporanea(1960-1995)

Università degli Studi di Genova

Facoltà di Ingegneria

Corso di Ingegneria Edile-Architettura

Laboratorio di Restauro Architettonico

Studenti: P. Basso, E. Fantin, E. Macaluso, E. Scoditti, E. Torti

Arch. Andrea Bruno

Committente: Regione Piemonte

Page 2: Castello di Rivoli - unige.it · 2007-06-21 · Castello di Rivoli Museo di arte contemporanea (1960-1995) Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria Corso di Ingegneria

Presentazione degli argomenti

• Evoluzione storica e architettonica del manufatto.

• Limiti e condizioni in cui si è sviluppato il progetto di restauro.

• Problematiche del restauro e scelte del restauratore/progettista.

• Analisi del degrado e relative soluzioni.

• Analisi critica

Page 3: Castello di Rivoli - unige.it · 2007-06-21 · Castello di Rivoli Museo di arte contemporanea (1960-1995) Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria Corso di Ingegneria

Evoluzione storica e architettonica del manufatto (1)

• Entra in possesso dei Savoia nel 1280

• 1559-1562 Emanuele Filiberto vi installa la corte facendo apportare modifiche alla struttura che diedero al manufatto connotazioni della più antica tipologia castellana

• Il figlio Carlo Emanuele I incarica Carlo di Castellamonte di apportare modifiche all’impianto esistente, smantellando strutture medievali e facendo costruire la “Manica Lunga”, destinata a ospitare le opere d’arte che stava collezionando.

•Nel 1693, durante la guerra contro la Francia, il Castello venne parzialmente distrutto da un incendio causato dalle truppe francesi

Come in ogni manufatto il passaggio nelle varie epoche si riflette sulla sua forma . Ma per il Castello di Rivoli, a causa dell’interruzione del cantiere che avrebbe dovuto modificare il suo aspetto, i resti delle principali fasi da esso vissute siano compresenti e vengano valorizzate da progetto di restauro nella loro autenticità storica

Castello di Rivoli in una stampa del 1609

Castello di Rivoli in un’immagini del Theatrum Sabaudiae

Page 4: Castello di Rivoli - unige.it · 2007-06-21 · Castello di Rivoli Museo di arte contemporanea (1960-1995) Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria Corso di Ingegneria

Nel 1718 Filippo Juvarra elabora il suo progetto per il Castello che prende il via lo stesso anno

Il cantiere è bruscamente chiuso nel 1727 prima dell’esecuzione del corpo centrale. Il corpo del Castello si arrestò all’altezza del piano nobile. La galleria seicentesca che doveva essere demolita per lasciare spazio all’ampliamento rimase intatta.

Nel 1793 l’architetto Carlo Rondoni incaricato da Amedeo III di occuparsi dei lavori il quale si limitò a seguire il progetto di Juvarra con un realistico senso di misura causato dalla diversa condizione dei regnanti.

Evoluzione storica e architettonica del manufatto (2)

Disegni originali di Juvarra

Visione d’insieme del Palazzo con riportato il progretto juvarriano incompiuto

Page 5: Castello di Rivoli - unige.it · 2007-06-21 · Castello di Rivoli Museo di arte contemporanea (1960-1995) Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria Corso di Ingegneria

Evoluzione storica e architettonica del manufatto (3)

Nel 1818 cominciò l’invasione Napoleonica e lavori vennero ancora sospesi, e il Castello, malfunzionanteper la sua incompletezza, cominciò la sua decadenza: frazionato, dato in affitto, ceduto in parte al demanio.

Nel 1860 venne affittato al Comune di Rivoli, di cui diventò proprietà nel 1883 per la cifra di centomila lire; cominciò così l’occupazione da parte dei militari durata fino al 1909.

L’uso a scopi militari causò un forte degrado dell’edificio cui vanno aggiunti quelli derivanti dagli attacchi aerei della II guerra mondiale seguiti, nell’immediato dopoguerra, da opere d’emergenza quali il rifacimento in cemento armato delle parti di copertura andate completamente distrutte che segnarono fortemente la struttura.

Degrado avanzaro delle opere provvisorie

realizzate per l’esposizione del 1911

Page 6: Castello di Rivoli - unige.it · 2007-06-21 · Castello di Rivoli Museo di arte contemporanea (1960-1995) Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria Corso di Ingegneria

Limiti e condizioni in cui si è sviluppato il progetto

La prima volta in cui si parlò concretamente del restauro del Castello fu nel 1960, in preparazione del Centenario dell’Unità d’Italia. In un programma di restauro dei beni piùrappresentativi del Piemonte, il Castello fu incluso tra le opere da recuperare ma per gli enormi costi il progetto venne abbandonato.

La Regione sviluppò un piano di coordinamento per la riorganizzazione della zona di Rivoli prevedendo destinazioni ad uso pubblico di zone di caratteristiche adeguate e il Castello era tra di esse; ma il Comune di Rivoli, proprietario dell’immobile, non poteva accollarsi gli interi oneri economici di un enorme edificio ridotto in pessime condizioni.

Nel 1978, a seguito dei primi crolli, su spinta della Soprintendenza, la Regione si incarica dell’edificio attraverso un comodato d’uso di 29 anni, stanziando i finanziamenti per il restauro e con l’intento di destinare il Castello a funzioni culturali.

Fu un privato, il conte Panza di Biumo, che, donando la sua ricca collezione personale di opere d’arte contemporanea, diede l’impulso alla destinazione dell’edificio quale Museo di Arte Contemporanea.

Dal 1960 al 1978, anno in cui cominciarono i lavori, il clima culturale era radicalmente cambiato: si erano sviluppati i concetti di recupero e riuso degli edifici, di rispetto per la memoria e l’eredità del passato, di collaborazione tra pubblico e privato che permisero l’effettivo recupero del manufatto.

Page 7: Castello di Rivoli - unige.it · 2007-06-21 · Castello di Rivoli Museo di arte contemporanea (1960-1995) Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria Corso di Ingegneria

Problematiche e obiettiviAl momento dell’inizio dei lavori quello che restava era il moncone dell’edificio dello Juvarra, l’atrio abbozzato e la Manica Lunga, unico resto della costruzione Secentesca e tutto versava in uno stato di avanzato degrado a causa dell’abbandono e del’utilizzo improprio da parte dell’Esercito.

L’obiettivo dichiarato da Bruno fu quello di “riportare l’edificio alla situazione del non finito, propria del cantiere incompiuto dello Juvarra”: conservare l’esistente senza aggiunte, rifacimenti o completamenti, “affinchè ogni cosa appartenente al tempo passato fosse mantenuta nella sua autenticità storica e artistica”.Inoltre le integrazioni necessarie all’edificio sono dichiaratamente moderne per evidenziarne la collocazione storica

Alcune immagini del

complesso che

evidenziano la situazione

del “non finito”;

Vista da sud e facciata

ovest

Page 8: Castello di Rivoli - unige.it · 2007-06-21 · Castello di Rivoli Museo di arte contemporanea (1960-1995) Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria Corso di Ingegneria

Sopra i rivestimenti in rame delle parti incomplete, sotto la Manica Lunga

Soluzioni proposteIn prossimità dell’atrio, la zona più incompiuta, le scale dello Juvarra finiscono nel vuoto, le basi di posa sono tutto ciò che è stato costruito delle colonne e le nicchie sono rimaste vuote. Le struttura tronche sono state protette con lastre di rame, la parete del corpo interrotto dell’edificio è stata mantenuta incompleta, a terra la pavimentazione riproduce con lastre di marmo e pietra la posizione di colonne e l’andamento delle campate di progetto ma mai realizzate.

Nella Manica Lunga è stata rintracciata l’originale partitura di prospetti e ripristinate le bucature originali, sono stati eliminati i tramezzi interni della galleria del piano nobile ed è stata sostituita la vecchia capriata ormai distrutta con una struttura metallica, I collegamenti verticali sono stati posti all’esterno e chiaramente connotati come interventi moderni e reversibili e in parallelo è stata costruita un’altra manica della stessa larghezza, alta 3,5 metri destinata a ristorante, caffetteria, laboratori, etc.

Page 9: Castello di Rivoli - unige.it · 2007-06-21 · Castello di Rivoli Museo di arte contemporanea (1960-1995) Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria Corso di Ingegneria

Si cominciò con la rimozione di coppi, piccola orditura e grande orditura.Come struttura sostitutiva venne scelto il legno lamellare che consentiva di ottenere una capriata identica alla precedente, di tipo tradizionale e di grande luce.Il manto di copertura è stato eseguito secondo le norme sul risparmio energetico vigenti ai tempi, permettendo l’agibilità di una parte dell’edificio particolarmente grande e adatta all’uso museale, e ricoperto coi coppi originali.

Analisi del degrado e relative soluzioni // COPERTURELa priorità assoluta era il risanamento della copertura. Non vi era possibilità di recupero delle parti esistenti: i legni superstiti erano marciscienti, alcune parti crollate durante i bombardamenti, erano state ricostruite in cemento armato, le aperture e l’accumulo di detriti avevano permesso lo sviluppo di vegetazione e addirittura di arbusti.

La nuova capriata vista dall’interno La nuova capriata vista dall’esterno

Page 10: Castello di Rivoli - unige.it · 2007-06-21 · Castello di Rivoli Museo di arte contemporanea (1960-1995) Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria Corso di Ingegneria

Analisi del degrado e relative soluzioni // LA GRANDE VOLTA NERVATA

Dopo il recupero delle coperture cominciarono le opere finalizzate a ridonare stabilità alla struttura, indebolita, tra l’altro, dai detriti accumulati che facevano penetrare umidità nelle strutture.

Una struttura di particolare interesse che si volle mettere in evidenza nel progetto del museo fu una volta nervata in muratura irrigidita con catene metalliche. Il valore della struttura era aumentato dal fatto che essa era sormontata da una capriata in cemento armato costruita durante la guerra a seguito di un bombardamento che ricalcava l’originale capriata lignea.

Per questo, con la realizzazione di una passerella sopraelevata, si volle valorizzare questa testimonianza del passaggio del manufatto attraverso le epoche storiche e la contrapposizione tra le tecnologie costruttive differenti.

La volta nervata dopo la rimozione dei detriti La volta nervata restaurata scavalcata dalla passerella

Page 11: Castello di Rivoli - unige.it · 2007-06-21 · Castello di Rivoli Museo di arte contemporanea (1960-1995) Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria Corso di Ingegneria

Analisi del degrado e relative soluzioni // MURATURE ESTERNELe murature erano in generale a vista, fatta eccezione per tre campate a sud, che rappresenta come sarebbe dovuto essere l’edificio finito.In generale non presentavano eventi di grave entità, tuttavia erano presenti distacco di materiali e sgretolamento delle malte dovuti a infiltrazioni d’acqua e fenomeni di gelività.

Il recupero della parte intonacata ha comportato un approfondito studio dei colori che in origine avevano un forte valore scenico.Il restauro generale dei paramenti ha richiesto tempi lunghi e tecniche diversificate a seconda del problema: diserbamento e liberazione dei depositi terrosi, consolidamenti in profondità, ripristino e saldatura delle superfici esterne con la tecnica del cuci e scuci, ricucitura dei giunti.

Contrapposizione della parte finita e la non finita Orditura dei laterizi predisposta ad accogliere le volte dell’atrio

Page 12: Castello di Rivoli - unige.it · 2007-06-21 · Castello di Rivoli Museo di arte contemporanea (1960-1995) Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria Corso di Ingegneria

Analisi del degrado e relative soluzioni // COLLEGAMENTI VERTICALI 1Un grave problema ai fini della fruibilità era sempre stato quello dell’assenza di efficienti collegamenti verticali: gli scaloni dello Juvarra non furono mai terminati e nemmeno la scala “provisionale”, ideata dal Randoni in attesa di un futuro completamento degli scaloni di rappresentanza.

Per esigenze tecniche i militari avevano completato la scala del Randoni con strutture di fortuna e passerelle in legno e ferro, strutture precarie senza pretese estetiche e funzionali.

Tale vano risultava ideale per la costruzione di una nuova scala e il posizionamento dell’ascensore perchè privo di orizzontamenti. Si scelse così di demolire l’intervento randoniano e di ricordarlo attraverso la rappresentazione su pavimento del vano scala e delle strutture ricavate dai disegni di tale progetto e la conservazione di tracce ritrovate sulle pareti.

Vano scala prima delle demolizioni Vano scala dopo le demolizioni Tracce delle predisposizioni per la scala randoniana

Page 13: Castello di Rivoli - unige.it · 2007-06-21 · Castello di Rivoli Museo di arte contemporanea (1960-1995) Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria Corso di Ingegneria

Analisi del degrado e relative soluzioni // COLLEGAMENTI VERTICALI 2La soluzione adottata permise di dare funzionalità e contemporaneamente autonomia strutturale: un corpo scale in acciaio appeso tramite cavi a una trave metallica e fissato trasversalmente agli orizzontamenti in cemento armato realizzati per dare accesso ai vari piani e poggiato su un basamento di scale in cemento armato che si eleva per un piano.Per evitare incastri o ancoraggi nei muri laterali era necessaria tale struttura metallica che, però, risultava un sistema da porre in opera in un unico pezzo. Fu necessario forare la volta a padiglione che doveva comunque essere ricostruita per ragioni strutturali e calare dall’alto l’enorme scheletro strutturale della scala.

La volta rimane tuttora tagliata (8x3) e cerchiata con una struttura in calcestruzzo per permettere alla scala di arrivare al sottotetto. La volta è stata dipinta con un cielo azzurro con nuvole bianche.

Posizionamento dello scheletro della scala Modello delle scale Vista dal basso verso la volta Vista all’ultimo piano

Page 14: Castello di Rivoli - unige.it · 2007-06-21 · Castello di Rivoli Museo di arte contemporanea (1960-1995) Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria Corso di Ingegneria

Analisi critica

Il progetto è stato approvato all’unisono sia dalla critica che dal pubblico.

Alcuni dei motivi possono essere i seguenti:

• l’intervento ha mantenuto l’autenticità del monumento con un impatto minimosull’edificio e sull’ambiente circostante.

• la conservazione del carattere monumentale originario non soverchia il contenuto stesso del museo, anzi ne esalta la modernità. A dimostrazione che l’”antico” può essere adattato a un utilizzo “moderno” degli spazi.

• è un ottimo esempio di “sviluppo sostenibile”, nel senso di rendere attiva al 100% un’opera architettonica che pur recuperata poteva essere lasciata “passiva” (l’utilizzo a scopo museale, come dimostrato dalle tendenze generali degli ultimi 20 anni, riscuote sempre grande successo).

• ha dimostrato che “è meglio l’uso improprio che l’abbandono”, citando Andrea Bruno, perchè l’occupazione da parte degli sfollati del dopoguerra ha evitato lademolizione della Manica Lunga e la costruzione ad opera del genio civile di un porticato sulll’atrio dello Juvarra ne ha evitato la sicura distruzione, etc.