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Installazioni nel Parco di Villa Fogliano

Catalogo In Natura, Villa di Fogliano

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Opere d'arte nella natura della villa di Fogliano, Parco Nazionale del Circeo

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Installazioni nel Parco di Villa Fogliano

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IN-NATURAInstallazioni nel Parco di Villa Fogliano

a cura diGiorgio AgnisolaGiuliana Albano

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In-NaturaIn-NaturaInstallazioni nel Parco di Villa Fogliano2 - 31 Luglio 2011

a cura di Giorgio AgnisolaGiuliana Albano

Regione LazioAssessore alla Cultura

Provincia di LatinaAssessorato Promozione Culturale e Politiche Sociali

Comune di LatinaAssessorato al Turismo

Parco Nazionale del Circeo

OrganizzazioneAssociazione Foglianoarte

Coordinamento e allestimentoSilvia Manciocchi

Progetto Grafico e Stampa a cura diNuova Grafica 87 srl

TestiGiorgio Agnisola (Gi.Agn.)Giuliana Albano (Gi.Al.)Ilia Tufano

Referenze fotograficheAngelo CastellanoSilvia Manciocchi

Ufficio Stampa & ComunicazioneMary Attento

RingraziamentiU.T.B. - Personale Corpo Forestale dello Stato

Gianluca Di Cocco

Enzo ScozzarellaDirettore Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Latina

Pubblicazione finanziata ai sensi delle L.R. 32/78 e 17/07Interventi a sostegno dell’attività culturale nel Lazio

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PROVINCIA DI LATINAAssessorato Promozione Culturale e Politiche Sociali

Il pregevole impegno dell’associazione FoglianoArte trova la sua meritoriaesaltazione in installazioni davvero di alta qualità che ben sanno rappresentarci la ric-chezza e l’importanza dell’attuale panorama artistico pontino.

Come Assessore provinciale alla Cultura giudico tale iniziativa significativa comepoche altre del suo genere poiché, oltre al contenuto estetico di grande rilievo, rapp-resenta anche uno strumento di confronto e discussione utilissimo per conoscere afondo il nostro presente culturale.

Attraverso suggestive immagini inserite in quell’affascinante teatro naturale che èil lago di Fogliano ritroviamo l'anima della nostra comunità ancora attaccata alle sueantiche radici, ma nel contempo, capace di esplorare nuovi territori artistici con risul-tati davvero lodevoli.

L’AssessoreFabio Bianchi

PROVINCIA DI LATINA

Anche quest’anno l’associazione FoglianoArte ha saputo allestire un articolato per-corso espositivo che ha saputo positivamente coniugare le molteplici espressioni artis-tiche in esso contenute.

La ricchezza qualitativa e quantitativa delle installazioni esposte, frutto dell’estrodi alcuni dei più insigni artisti pontini, sono ancor più da elogiare giacché l’idea vin-cente di FoglianoArte è stata quella capace di portare l'offerta culturale laddove maisi era pensato di allestire un luogo deputato alla promozione culturale.

Nella magnifica cornice naturale del lago di Fogliano si esalta l’arte targata Latina.E di questo ne rendiamo pieno merito ai benemeriti organizzatori.

Renzo ScalcoVicepresidente Consiglio provinciale

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ASSOCIAZIONE FOGLIANOARTE

Le rassegne espositive promosse dall’associazione Foglianoarte nel Parco diFogliano sono divenute ormai una tradizione, grazie al contributo degli enti che cisostengono e alla sensibilità e alla disponibilità del Corpo Forestale dello Stato, a cuiva il nostro sincero ringraziamento, che rivolgiamo altresì a quanti, organismi pubbli-ci e privati, hanno dato un contributo alla manifestazione.

L’impegno dell’ associazione non è soltanto rivolto a promuovere iniziative cultur-ali, ma soprattutto a connetterle con una attenzione sincera al territorio, alle suerisorse naturali, al suo ambiente umano e sociale. L’arte, indubbiamente, si pone alcentro del nostro interesse, per la sua capacità di rendere in termini metaforici unsenso alto della realtà, legando per così dire il visibile all’invisibile, e dunque la dimen-sione personale e intimistica a quella pubblica e collettiva.

Ma alla città si rivolge soprattutto il nostro impegno, nel desiderio di portare uncontributo alla sua crescita culturale, alla sua identità. La mostra che oggi con questocatalogo si presenta rientra in questa ottica, in questo orizzonte ideale e pratico.

La presidenteAnna Morgagni

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NEL SOGNO LA NATURA

Che da sempre la natura abbia esercitato un fascino sugli artisti è noto: una naturaindagata e ricreata simbolicamente e metaforicamente, luogo di un visibile inoltrato nel-l’invisibile, madre non solo della vita, ma altresì dell’arte e della storia. Natura non solocome sfondo dunque delle vicende umane, ma anche come luogo originario, primigenioe archetipico. Nel mondo classico la natura è popolata di presenze divine, nel Medioevoè mistero dell’oltre, nel Rinascimento è luogo della scienza e della magia, nel Barocco èspazio imitativo, nel Settecento è dimensione arcadica, nell’Ottocento è contrapposizio-ne tra città e campagna. E oggi? È definibile una natura nella prospettiva dell’arte? O piut-tosto è leggibile all’interno di nuovi spazi, come sguardo capovolto nel magrittiano occhiodella memoria?

Sono degli anni Sessanta del secolo trascorso i primi interventi artistici nel paesaggionaturale: la Earth Art, la Land art, l’Environnement Art. L’arte ritrova nella natura una suaambizione di vastità, cerca in essa percorsi di nuova identificazione. Superata la tensioneinformale per un verso (il gettito fantastico nella provvisorietà della materia) e quellodella nuova oggettualità (che si chiamerà arte povera e minimale), lontano dai modelliconsumistici dell’arte pop, l’arte tende ad espandersi nel paesaggio. Si tratta ancora, tut-tavia, di un intervento di innesto e di sovrapposizione. Diverso appare il movimento Artin nature. La natura non è solo teatro ma anche anima. È dentro la natura che si legge l’af-fondo creativo, che si nutre di un preliminare pregiudizio psicologico: “Nulla si crea enulla si distrugge”, dice Lavoisier. Occorre intervenire nella natura partendo da essa,senza stravolgerla, anzi immedesimandosi in essa, ripercorrendo le sue leggi interne, con-formandosi ai suoi ritmi, adeguandosi ai suoi spazi.

In qualche misura la rassegna promossa quest’anno da Foglianoarte si muove conquesto spirito; e con un carattere che vorrebbe essere all’interno del tema prescelto ludi-co, gioioso. Del resto la natura di Fogliano si presta a un tale libero e creativo esercizio deisensi: dello sguardo innanzitutto e altresì dell’udito e del tatto, dell’odorato e perché noanche del gusto: cogliere le mille sfumature dei colori del bosco o i riverberi di luce dellasuperficie del lago, catturare nel silenzio le voci e i suoni, percepire la rugosità di un tron-co o la morbidezza del prato, assaporare un frutto spontaneo. Si presta e si impone direianche su di un piano più sociale, in un’ottica di salvaguardia, assumendo una responsabi-lità di preservazione e valorizzazione con il contributo dell’arte.

Con queste premesse si sono accolte le opere degli artisti invitati alla rassegna. I lorolavori interagiscono con il parco, ne sono stati per un non breve arco di tempo il corona-mento simbolico. Almeno questa è stata l’ambizione. Con semplicità e poesia.

Giorgio Agnisola

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METAMORFOSI DEL PARCO

Il Parco di Villa del Fogliano ha riaperto le porte dell’arte: le forme della creatività contempo-ranea trovano un’ideale spazio d’incontro con la natura.

I trenta artisti sono intervenuti nell’ambiente naturale recuperando forme, suoni, colori, pro-fumi della natura riuscendo a coglierne le magie più intime e nascoste.

L’idea del parco ci obbliga ad attraversare la sfera del simbolico, a percorrere una strada che ciavvicina maggiormente allo spirito di questa mostra. Il parco, il bosco, il canneto, il lago suggeri-scono, accettando l’equivalenza semantica di Alain Gheerbrant “fra la foresta e il santuario”, l’ideadi un luogo “sacro”, dove la realtà dei sensi si trasforma in quell’“altro” che l’arte incarna.

La metafora della foresta (il parco), inteso come luogo dell’inconscio, abitato da figure attintedalla fantasia, come le snaturate figurazioni medioevali o i registri provenienti dal mondo onirico,sottende l’idea di questa mostra, o meglio ancora, è il provvisorio che unisce le opere degli artisti.

Tutti lavorano sulle possibilità offerte dalla natura stessa come elemento che svela nuoveimmagini, proposte come tracciati di una nuova realtà. Ognuno ha lavorato con un suo registroespressivo, liberi di sperimentare e proporre, ma legati da un filo comune che è la natura, il Parcoin particolare, diventa luogo in cui esprimere la propria arte.

Natura e arte, storia e tradizione. Una nuova relazione fra scultura contemporanea e tuteladell’ambiente. Più che una passeggiata diventa una vera magia. Una continua scoperta di emozio-nanti opere d’arte di numerosi artisti.

Un ambiente naturale spettacolare. Tre sono le caratteristiche principali del Parco: integrazionetra arte e natura; multiculturalità degli artisti; diversità dei materiali usati. Il connubio fra le operee gli alberi, i suoni, i colori, la luce e ogni altro elemento naturale è totale. Infatti qui l’opera dell’uo-mo non tende a prevaricare la natura, ma ad integrarla ed esaltarla. La natura, la luce, i fenomeniatmosferici offrono sempre nuovi aspetti alle installazioni come è tipico per l’arte ambientale. Ilcontatto diretto con l’opera d’arte è condizione essenziale per vivere l’esperienza estetica. Questoè tanto più determinante nel caso dell’arte ambientale, arte ambientata, perché la comprensionedell’opera è fortemente legata allo stretto rapporto che stabilisce con il contesto ambientale per cuiè nata.

Così il Parco del Fogliano diventa un buon esempio della diversità e della vitalità dell’arte contemporanea.

Giuliana Albano

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LINO ALVIANI

L’opera continua il discorso della filosofia zen intrapreso dall’artista abruzzese. La spirale rappre-senta la ricerca della perfezione, è espressione del vortice primordiale da cui hanno origine la lucee l’energia. Una spirale come bellezza dell’irregolare-imperfetto-insufficiente, fascino dell’incom-piuto. La spirale o meglio il movimento a spirale che distingue l’opera è dunque la caratteristica diogni forza creativa nell’universo, che investe dalle forme primordiali di vita alle realtà più comples-se nel microcosmo e anche nel macrocosmo (Gi.Al.).

L’idea deve essere vaga / Molto vaga nel vuoto della mente / E lasciare che la cosa accadaLino Alviani

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Spiral Garden tubo in plastica giallo per la spirale / spirali in ferro colorato su steli di ferro / 2 mq

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FRANCA BERNARDI - MARCELLO ROSSETTI

Grandi vasi di fiori dai colori brillanti e dai petali slanciati aprono il percorso: composizioni folte evibranti dalla forma nodosa ed originale. I fiori si rivelano complici di un gioco creativo tra pittura,scultura e arti applicate, dove il simbolismo appare come una sottile linea rossa che intreccia ognifrenesia espressiva, dal misticismo più devoto al naturalismo più decorativo, alla passionalità di unmotivo di seduzione. I fiori non sono disposti a caso, sono schiacciati l’uno contro l’altro, tendonoa sfruttare lo spazio, creando motivi in lunghezza e in larghezza, impiegando a volte anche un soloramo o soltanto un fiore (Gi.Al.).

Lo jaracandà issava una spumaformata di bagliori trasmarini,la araucaria dalle ispide lanceera grandiosità contro la neve,l’albero primordiale del mòganodai primi rami distillava sangue,e nel sud dei larici,l’albero tuono, l’albero rosso,l’albero della espina,l’albero madre,il ceibo vermiglio,l’albero caucciù,erano suono, volume terrestre,erano territoriali esistenze.

Pablo Neruda

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Vegetazioni fogli in PVC d. 100 x h. 100 cm

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FRANCO BIANCHI

Opera articolata e polisemica, in cui si intrecciano in particolare parola poetica e costruzione visi-va, “La Venere e il libro” sembra rispondere ad un ideale progetto di coniugazione dei linguaggi insenso retorico e scenografico. Essa è strutturata in modo da implicare un percorso di avvicinamen-to e di indagine approfondita nel particolare non solo visivo, ma anche interpretativo, in terminisimbolici e narrativi. Non è estranea alla installazione una sottile, finissima ironia (Gi.Agn.).

Una venere, prosperosa, fertile, dai grossi seni d’acciaio che rimanda all’immagine della donna cio-ciara, forte, imponente e al ricordo delle Veneri preistoriche e di Willendorf. Una sorta di poesiateatralizzata. Talvolta l’attore (immagine) sostituisce il termine. In questo modo l’artista architet-to, fonde le arti visive con le parole e il testo creando un discorso nuovo e unico.

Franco Bianchi

La Venere e il libroterracotta, legno, pietra, acciaiod. 50 x h. 200 cm

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GIOVANNI BATTISTA BIANCHI

È doppiamente metaforica l’opera di Giovanni Battista Bianchi. Sembra suggerire una sorta di nidoo di corolla, da cui zampillano come gemme d’acqua cristalli azzurri attraversati dalla luce e sago-me di pesci spiegati in circolo, come petali di un fiore immaginario. L’installazione, nella sua frescaessenzialità, sottolineata dall’uso di materiali poveri, linguisticamente raffinata, evoca un suaden-te, suggestivo metamorfismo naturalistico (Gi.Agn.).

Ladri d’acquaSono tutti coloro che per interesse, disinteresse, negligenza, indifferenza, incoscienza, inquinano,sciupano, sprecano, maltrattano, mercificano l’acqua.Non tengono conto che tante altre persone hanno poca acqua. Non pensano che nel futuro potreb-be essere assai poca per tutti. Basterebbe poco pernon sciupare questo elemento indispensabile alla vita e poter avere acqua pulita, limpida, potabi-le al naturale, non alterate, filtrate e purificate per poter essere utilizzate anche dai posteri.

Giovanni Battista Bianchi

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Casa dei Pesci sfrattati Ferro, vetro, legno / d. 150 x h. 200 cm

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MARIA GRAZIA CARRIERO

Forme di una materia soffice contornano come bozzoli fantastici un tronco secolare. La confusio-ne tra realtà e finzione è voluta. L’idea del bozzolo, e della larva che può contenere, rimanda aduna vita segreta e primitiva, in formazione. Ma anche al domani felice, al volo di farfalle che daquelle forme goffe e “mostruose” si libereranno finalmente in volo. L’opera è suggestiva, nondebordando mai da un assetto visivo assolutamente naturalistico (Gi.Agn.).

L’arte è un passo che dalla natura va verso l’Infinito. Gibran, Kahalil

Work in progresslana sintetica, canapa, nylon 4 elementi da 80 cme 16 elementi da 35 cm

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GIACOMO CAVINA

Una forma alata incombe come invisibile e improbabile volatile. Allude forse ai segreti voli nelparco. Una forma articolata, componibile, dipinta di un verde intenso. Sembra alludere alla natu-ra stessa del bosco, complessa, stratificata, intrisa di silenzio e di luce, misteriosa, nella favola enella realtà luogo di nascoste meraviglie. (Gi.Agn.)

Nella terra troveremo l’energia universale che ci unisce al cielo e se l’arte che apre le sue porte alpensiero leggero si decompone e scompone , e come il messaggio che tende ...all’infinito si espan-de...allora e solo allora, capiremo che l’incomprensione che si apre a 720 gradi implosione sara’ diun’arte che torna alla rugiada.

Giacomo Cavina

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Il Volo del Parco legno / 3m x 1,5m

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EZIO COLOSIMO

L’opera di Colosimo è un armadio di segrete storie. Ogni riquadro della struttura racchiude comein una teca reperti e spunti pittorici, oggetti i più diversi della realtà naturale, disposti con appa-rente casualità. Il fine gusto decorativo e compositivo dell’artista si fa così proiezione intimistica,avventura narrativa, suggerendo poetici viaggi metaforici, storie minime aperte al sogno, allafiaba, articolati nel rigore quasi astratto e sequenziale dei contenitori (Gi.Agn.).

L’ultima natura delle cose ama nascondersi.Eraclito

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Open/frammenti 24 storie Fiori, Bacche in seta, legno, fili di ferro, cortecce / 24 cubi19x22x17

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MICHELE D’ALTERIO

Un organo a canne di ferro. L’artista si è evidentemente ispirato allo splendido canneto che si trovanel Parco di Fogliano. La scultura ha una forma piramidale con un movimento ascensionale, una ten-sione verso l'alto. L'oggetto diventa quasi un altare misteriosamente arcano, sembra voler celebrarela sacralità della natura. La colorazione metallica sottolinea l’aspetto artificiale dell’installazione, cre-ando un contrasto con la vegetazione e con la natura stessa. L’opera è rappresentazione della musicache nasce dalla natura come strumento di armonia. Le canne dell’organo catturano dall’interno le suevoci, il vento emette suoni misteriosi quasi fosse il respiro musicale del parco (Gi.Al.).

È la natura che genera il suono e la musica; l’uomo ha saputo perfezionare attraverso l’abilità tec-nica il dato naturale per sfruttarne al massimo le possibilità, già insite al suo interno.

Michele D’Alterio

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FonogenesiFerro

60 cm x 40 cm h. 160 cm

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MIMMO DI LAORA

Un minimondo, un formicaio, realizzato con la terra e i materiali del luogo. L’installazione sembra scol-pita dalla natura stessa. Il vuoto apre sull’interno sconosciuto. Il contrappunto tra pieno e vuoto è leg-gibile nello stesso titolo dell’opera: acrostico della parola FORMICAIO. L’artista vuole sollecitare lacreatività nella natura, senza sovrapporsi ad essa, ma in qualche modo innestandovisi, recuperando lesue stesse forme e la sua implicita dimensione estetica e spirituale (Gi.Al.).

Una poietica della naturaCol suo grande corpo, l'opera entra in un fare artistico che continua quello naturale, in una poieti-ca che ri-significa la natura, grazie a una potenza iconica insita nella natura stessa. Sentire, imma-ginare, creare l'arte diventa simultaneo abitare le cose, in un'esperienza estetica"effimera" che può finire con un colpo di vento.

Caterina Di Rienzo

L'arte che "pensa con le mani", che lascia affiorare pittosto che costruire, che restituisce alla natu-ra l'energia di cui si nutre:un pensiero che è origine ed esito, emergenza e riparo.

Lucio Saviani

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FORMICAIO (F-inale O-rdito R-ende M-agico I-tero C-orpo A-rmonico I-nsetti O-perai) Terra / cm 200 x 300

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GABRIELLA DI TRANI

Un curioso “appendi nuvole” dai colori vivaci è rifinito con sfumature a pastello di chiaro impian-to neo-pop. Le sagome “scendono” dal cielo; sono fulmini, stelle, segni e forme dai colori brillan-ti. E sono altresì pagine, forse di un libro immaginario, che delinea un percorso di sogno e luce. Lacostruzione mima il linguaggio infantile, lo recupera come opportunità di liberarsi dagli stereotipidella vita adulta, cercando la semplicità e la poesia dei bambini (Gi.Al.).

…E le nuvole, custodiscono l’aura del tempo, attraverso piccoli libri dove un segno, un verso, unaparola, corrisponde ad un intero universo. In alto, il conduttore di questo cielo, è naturalmente, unPinguino.

Gabriella Di Trani

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Pagine e nuvole pp compatto, ferro zincato, nailon / d. 290 x h. 130 cm

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FERNANDO FALCONI

Un grande nido a raffigurare, forse, il mondo. Un nido insolito che non accoglie, non protegge. Letre grandi uova, infatti, sono all’esterno. Sembra che siano esse a riparare il nido. Un’immaginecapovolta della realtà, in cui possiamo leggere in controluce le paure dell’uomo moderno e il sov-vertimento dei ruoli nella società presente. Per altro verso l’opera investe un principio d’ironia. Leuova sono ricoperte di fogli di giornale. Il principio della vita è dunque connesso con il sopraggiun-gere della cronaca, mentre il nido resta vuoto (Gi.Al.).

Si volge ad attendere il futuro solo chi non sa vivere il presente.Seneca

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Il Nido Legno e carta / d. 200 x h. 80 cm

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SALVATORE GIUNTA

Sagome circolari in cui si riflette il cielo. La natura diventa protagonista assoluta dell’installazione:i “coriandoli di cielo”, questo è il titolo dell’opera, non sono altro che specchi che raddoppiano ilpaesaggio circostante. In modo del tutto originale l’artista romano cerca l’inserirsi dell'opera scul-torea nella natura, in sintonia con l’aria e la luce. È proprio in questo gioco di riflessi che la luceacquista una forza suggestiva, tanto che lo sguardo che vi si specchia ne dilata l’orizzonte (Gi.Al.).

Da specchio a specchio una nuvola corre all’infinito

Carla Vasio

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Coriandoli di Cielo vinile a specchio adesivo applicato su plexiglass / n. 16 dischi diam. cm. 35

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EMILIA ISABELLA

Pietre sul prato, oggetti della natura. Su ognuna di essi cerchi e semi-cerchi di ispirazione arcaica.Paiono riprodurre un movimento senza inizio né fine. Diventano simboli: in stretta relazione tra diloro si riuniscono e si separano. Isabella lavora un materiale unico, non ripetibile. Nella pietra siesemplifica la storia della Terra, in essa si cercano i motivi e i valori di un’antica perfezione (Gi.Al.).

Ho il culto della sacralità artigianale dell’atto creativo. Più l’artista può vivere la sua esperienzasprofondando nella “fabbricazione” dell’opera più tende alla dimensione spirituale. Una sorta disublime semplicità in cui risiede la quintessenza dell’arte.

Emilia Isabella Luglio (2011)

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In Origine Pietra / 100 x 100 x 80 cm

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LOREDANA MANCIATI

L’installazione di Loredana Manciati, realizzata su di un ceppo con pochi elementi, rami muschiofoglie, sembra alludere al principio naturale della vita. Un uovo è posto emblematicamente al cen-tro di una sorta di nido vegetale. L’intrico dei rami ha un emblematico assetto circolare, preserval’uovo senza nasconderlo. Come accade spesso nelle opere della Manciati, il microcosmo si coniu-ga col macrocosmo in un suggestivo, simbolico riferimento universale (Gi.Agn.).

…poiché libera da ogni dolore...in sé possente di proprie risorse, per nulla bisognosa di noi...

Lucrezio, De rerum natura

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De Rerum Natura sabbia, tronco, ramo, radici, foglie, seme-uovo in ceramica / diametro 120 cm

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VENANZIO MANCIOCCHI

Lievemente ironica, divertita e divertente, l’opera di Venanzio Manciocchi appare giocata su di undoppio canale simbolico: quello cromatico che contrappone il rosa della sagoma paffuta di un maia-lino al nero del cerchio, che l’animale valica come in un immaginario circo, e quello più metaforico,che sembra interpretare provocatoriamente, nella grazia e nella leggerezza della forma, un ribalta-mento delle comuni, convenzionali attribuzioni all’animale di pesantezza e rozzezza (Gi. Agn.).

Il sublime e il ridicolo sono spesso così stretti insieme che è difficile classificarli separatamente. Unpasso in più del sublime forma il ridicolo, un passo sotto il ridicolo forma di nuovo il sublime.

Thomas Paine

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Salto del Maialino Ferro / d. 80 x 150 cm

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FRANCESCO MARTELLI

Martelli cerca atmosfere naturalistiche tese, utilizzando interventi di colore, partendo da elemen-ti naturali “poveri”, rami, pietre, cenere che dispone con apparente casualità. Pochi accenni dicolore, il bianco e il rosso, accentuano la forza espressiva dell'opera. Egli allude a qualcosa che èstato e di cui restano i segni. Ciò determina una tensione psicologica che distacca dalla realtà,diventa allusiva, simbolica (Gi Al.).

L’atmosfera che riesci a creare è ancorata a un forte sentimentalismo di vita, di cui la società attualeha tanto bisogno.

Roberto Fabiani

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In cenere mi hai ridotto tronchi bruciati, cenere, carbone / d. 250 x h. 150 cm

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ANDREA MARTONE

Una porta blu con pesci vivacemente colorati accoglie il visitatore. È l’ingresso in un mondo incan-tato, magico e surreale: i colori fluidi, intensi, richiamano i portali delle case dei magnifici villaggiafricani del Mediterraneo. L’artista pare quasi volerci spingere ad entrare e si ha, subito, la sensa-zione di essere accolti da una ondata di colori, di odori, di rumori del parco. Martone esprime consincera immediatezza la propria sensibilità e ancora una volta dà prova della sua vitalità creativa,come testimonia la sua “natura” percorsa da segni forti e cromatici, freschi ed intensi (Gi.Al.).

La pittura è una professione da cieco: uno non dipinge ciò che vede, ma ciò che sente, ciò che dice a sestesso riguardo a ciò che ha visto.

Pablo Picasso

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Naturalegnol. 150 x h. 250 cm

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CLAUDIA MAZZITELLI

Un manichino femminile è vestito di un abito di primavera. In grembo e sul capo ha fiori. Alludealla stagione del risveglio, al suo sogno romantico. Attingendo al mondo classico, la primavera,nella rappresentazione dell’artista, è attesa silenziosa, promessa di libertà e dolcezza, segreto delcuore e dell’anima. La collocazione dell’opera presso un albero ne suggerisce l’implicita fiaba. Chenella soavità del bosco si colora di delicata, intimistica poesia (Gi.Agn.).

Silvano, identificato poi con il dio Pan dei Greci, era venerato dai primi popoli italici come protet-tore dei boschi, dei campi fertili, dei giardini fioriti. Era il signore della sacra magnificenza natura-le che incanta, consola e giustifica la vita.La fanciulla che lo attende,per ritrovare un reciprocoamore, spera in una rige-nerazione naturale chesommerga l'esistenzaumana nella concretaarmonia e riscatti il dissi-dio uomo-natura dallamaschera e dall'artificio.

Claudia Mazzitelli

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Waiting for SilvanoScultura e Tecnica Mista

130 x 50 x 70 cm

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ELENA NONNIS

L’anello di Elena Nonnis è una paziente, quasi rituale costruzione di fili neri e annodati, che siintrecciano e sovrappongono a rappresentare una simbolica, ampia corona. O un nido, o un’inso-lita corolla. La sua sagoma circolare suggerisce a primo impatto equilibrio, armonia. Ma lo sguar-do ravvicinato sembra evocare al contrario un condizionamento interiore: un lento, ineluttabilelogorio dell’anima. Da questa dicotomia deriva inquietudine, spaesamento. Sicché la forma rego-lare del cerchio diventa segno implicito e sotteso di una soffocante perfezione (Gi.Agn.).

Parole dal desiderio irrefrenabile, e per questo condannate a non trovare, forse mai, il proprionido…il nido in cui si ranicchia il desiderio innocente, Il nido originario, del quale la grotta o la tanache mirano alla difesa, nascondigli per chi sta sulla difensiva, rappresentano l’inferno. Un nido inalto, tra cielo e terra, non imboscato, ma ospitato tra i rami che a loro volta fanno nido, come limi-te del suo “luogo naturale”. Immagine reale di una natura mite e redenta, dove ogni diversità trovala sua concavità, perché il vuoto del mondo è ciò che lo rende abitabile…

Maria Zambrano in Dell’Aurora

Agguato di segni/ informano lo spazio/ trappole di memorie/ inciampano in tracce inutili / insisten-ti si inseguono/ ancora e ancora e ancora / fino a fermare il tempo/ fino a formare il tempo. / Diossessioni.

Elena Nonnis (Roma 23 Dicembre 2005)

Cunzau cordoncino nero annodato e avvolto su fil di ferro / d. 200 x h. 40 cm

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RINALDO PAOLETTI

Un fantoccio di juta riempito di terra abbraccia il tronco di una palma, forse vuole proteggerla dalpunteruolo rosso che la sta distruggendo. L’acqua, il vento, il sole faranno la differenza. I semicominceranno a germogliare, i fili di erba spunteranno dalla sagoma, il pupazzo prenderà vita, ini-zierà a fiorire, diventando tutt’uno con la natura circostante. L’installazione comunica sentimenticontrastanti, connessi con la rinascita e con il carico di inquietudini che essa comporta, di speran-ze e di aspettative (Gi.Al.).

Nella vita, come nell’arte, è difficile dire qualche cosa che sia altrettanto efficace del silenzio.

Ludwig Wittgenstein

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In Silenzio ceramica, juta, terra e semi / l. 50 x h. 200 cm

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ALESSANDRO PARISI

L’opera è composta da un gruppo di elementi floro – faunistici: forme di uccelli, testa di tartaru-ga, testa di cavallo, montati su supporti lignei conici. Sono elementi generati e modellati dai feno-meni naturali –aria, acqua, vento e fuoco - raccolti dall’artista: aspetti infiniti della natura stessa econsiderati come simulacri totemici di essa. La natura è al centro dell’arte di Parisi: è una naturache nello sguardo del visitatore si carica, di allusioni arcaiche, potenti e primordiali (Gi.Al.).

Après le délugeVedove su palafitte le bestie dal diluvio e dalle arie c’è la cavalla di fiume lingua secca e occhio dicristallo la tartaruga in attesa di una ninfa il cervo che si traveste per i riti del Matese fiori d’albe-ro spaesati gli uccelli disegnano la curva dell’arcobaleno e il suo rovescio

Elmerindo Fiore il 17-9-2011

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Simulacria legno, ciottoli torrentizi,elementi vegetali, biglie di cristallo,acciaio, polvere di bronzo, colle altezza m. 2,30, ingombro per mq 1

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MICHELE PERI

L’installazione ideata dall’artista molisano è rappresentazione leggera e metallica che sembranascere dallo sforzo di coniugare arte e tecnica. Sono sei sagome che richiamano vele, onde,forme di luce mobili nel vento. Il “monumento eolico” sembra portare all’uomo quello che è dellanatura: l’energia. L’opera di Peri nasce da una sorta di analisi simbolico – sensitiva dello spazio visi-bile, tanto che le sculture appaiono, strettamente legate al territorio, sebbene possono esserelette anche in una dimensione astratta e interiorizzata ((Gi.Al).

Materia come anima.Specchio luce come riflessodell’inconscio.Pietra come tempo.Lungo silenzio depostonelle rughe dei monti.Legno come colore delicatorespiro, alito della natura. Il nido primordiale dimorasentimento del tempo.Ho disciolto nell’acqua il coloredegli occhi ho depostonel palmo della pietrala felicità di una lacrima.Tutto penetra nella pelleè il mondo che entranella sfera dell’immaginazione.La casa dei segni è aperta.

Michele Peri

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Voltaicaacciaio, vinile a specchio adesivo

applicato su plexiglass l. 200 x h. 400 cm

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GIUSI PISCOPO

La intimistica bellezza di uno sguardo disteso in un vibrare di luci silenziose e l’allusione ad uncalma vita rurale sono le più immediate suggestioni della installazione di Giusi Piscopo, che evocae definisce uno spazio di poesia contadina, semplice, essenziale. L’opera può leggersi come un invi-to a recuperare una dimensione più serena dell’esistenza e altresì come proiezione romantica diun delicato racconto d’anima. (Gi.Agn.).

Eppure una foglia è bella non per ragioni di stile, perché è naturale, data dalla funzione con la suaforma esatta

Bruno Munari (arte come mestiere, 1973)

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Natura pale di legno antiche con foglie liofilizzate dalle diverse tonalità di colore e con foglie vere dai dive sicolori / 180-200 cm circa

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GIOVANNI REFFO

Una corteccia aperta anteriormente- una regolare fessura verticale- suggerisce il vuoto e il pienodi una struttura naturale. L’esteriore in un bosco cela sempre una vita invisibile. O comunquenascosta, da cercare, da scoprire. Ed è singolare l’accostamento della forma cava proposta dall’ar-tista a quella di una canna d’organo. La musica vibra sempre all’interno, nel segreto dell’anima(Gi.Agn.).

...la sacralità della natura, così come gli Yanomami (popolo dell’Amaz-zonia) si ritenevano“Custodi” del sottosuolo della loro terra, proviamo ad ispirarci al loro pensiero, come se culture,distanze geografiche e temporali non contassero.

Giovanni Reffo

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Custodemultistrato dipinto;

semi, gemme ecc... roccia base 50X70 h 200 cm

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ROSELLA RESTANTE

Un profumo di violetta, quel tanto che basta per creare l'illusione del fiore. Fogli in pvc di diversesfumature di viola, il primo dei quali presenta la scritta “VIOLA del pensiero”, che dà il titolo all'ope-ra: pagine di un diario immaginario, intimistico e fantastico. L’opera è caratterizzata da un fittogioco di rimandi intellettuali con un evidente intento metaforico e narrativo in chiave visionaria edidascalica. Si può intuire nell’opera la frequentazione dell’artista del pensiero filosofico orientale,utilizzato per intessere un costante dialogo con la realtà in chiave poetico spirituale (Gi.Al.).

La viola del pensiero è il pensiero della viola?

s.z.

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Viola del Pensiero PVC / d. 100 X h. 70 cm

Page 34: Catalogo In Natura, Villa di Fogliano

LUCIANO RUBINI

Un semplice, estemporaneo intreccio di fili metallici colorati caratterizza il lavoro di Rubini. La sualeggera casualità si contrappone alla solida evidenza del legno, suggerendo aspetti spontanei dellanatura, liberi e misteriosi (Gi.Agn.).

Se sognare un poco è pericoloso, la sua cura non è sognare meno ma sognare di più, sognare tuttoil tempo.

Marcel Proust

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Senza Titolo Legno e ferro / d. 40 x h. 200 cm

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ALESSANDRO STENICO

L’opera di Alessandro Stenico recupera nella forma di una stele una tensione totemica ispirata daun senso di verticalità: una sorta di inneggio al cielo, alla natura. Ma suggerisce anche, all’internodi questa elevazione, un affondo psicologico e uno stato d’anima. La struttura a barre metallicheche taglia la forma, attraverso cui è possibile leggere l’oltre- il cielo e il verde smaltato del bosco-delinea in modo riflesso una condizione interiore, sottolineata dalla difficoltà dell’attraversamen-to: l’oltre, come l’alto, sono raggiungibili a fatica, esplorabili come al di qua di una grata (Gi.Agn.).

La natura ha delle perfezione per dimostrare che essa è l’immagine di Dio e ha dei difetti permostrare che ne è solo un immagine.

Blaise Pascal

TotemFerro e acciaiod. 100 x h. 500 cm

Page 36: Catalogo In Natura, Villa di Fogliano

ALBERTO TIMOSSI

L’opera presentata a Fogliano sembra richiamare una sagoma animale. Di quale non è possibiledire, nonostante il titolo, ma la sua struttura immobile è egualmente preistorica e avveniristica.L’autore si riferisce alla crisalide, all’involucro vuoto, alla crisalide della nostra anima. Si legge inessa un segno di leggerezza, di attesa, di apertura simbolica all’aria e al vento. Con una capacitàrara di stilizzare e ridurre l’oggetto a pura evocazione, l’artista ci fa intendere il valore della formacome principio di ogni percezione visiva. Interessante anche l’aspetto tecnico dell’opera: l’uso dimateriali normalmente utilizzati nella cantieristica edile, che dall’artista vengono riusati, stravol-gendo il loro ordinario e funzionale significato (Gi.Agn.).

La CrisalideL’atto della trasformazione avviene all’interno della Crisalide. Una volta avvenuto, resta un involu-cro vuoto che reca i segni del suo passaggio. Così è la storia di ogni cambiamento e di tutto quelche passa, del nostro passato che ci ha forgiati in quel che siamo. A volte è possibile riconoscere,nei dintorni, la nostra crisalide.

Alberto Timossi

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Crisalide tubi industriali / l. 200 x h. 200 cm

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ILIA TUFANO

È ancora una volta la splendida natura dell’oasi di Fogliano a ispirare l’artista concettuale e filosofanapoletana. Adagiata sul manto erboso del parco l'installazione si sviluppa in piano, ma evoca ladimensione verticale, il senso del volo. Gli specchi riflettono il cielo, le piume appartengono agliuccelli, sono metaforicamente espressione di leggerezza e poesia. Un mondo capovolto che lepiume raddoppiano nel segno della luce. L’artista gioca su ciò che il visitatore vede, frutto di unamediazione tra reale e irreale, tra razionale e fantastico, continuando la sua ricerca sul molteplicesenso della parola e sull’ambiguità espressiva del linguaggio (Gi.Al).

Scrive Amelio, filosofo solitario, che “Sono gli uccelli naturalmente le più liete creature del mondo”e poi, osservandoli, afferma che :” Sentono giocondità e letizia più che alcuno altro animale”, così èpersuaso che: “L’uccello ha maggior copia di vita esteriore ed interiore che non hanno altri anima-li” e conclude “Similmente io vorrei, per un poco di tempo, essere convertito in uccello, per provarequella contentezza e letizia della loro vita”. Ovviamente ho citato Leopardi per fare con le sue paro-le, “L’elogio degli uccelli”. Ma, poiché nessun uomo può volare semplicemente, sbattendo le brac-cia, ecco che il volo entra nella dimensione del sogno, del desiderio, dell’immaginazione. Nel conte-sto della letteratura e quindi della retorica, diventa una metafora. Metafora della dimensione verti-cale, cioè dell’aspirazione ad essere altro, ad andare oltre. Staccarsi dalla terra per guardare la terrada un altro punto di vista. Forse capirla meglio, non lasciarsi invischiare, appesantire. Essere più libe-ri, essere sé stessi. Più che volare davvero possiamo desiderare di volare.

Ilia Tufano

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Come uccelli, volare quadrati di specchio vinile plexiglass, piume di plastica / l. 200 x h. 200 cm

Page 38: Catalogo In Natura, Villa di Fogliano

MARIO VELOCCI

Suggestivi nella loro essenzialità metaforica, i “pettini” di Mario Velocci sono leggibili su diversipiani. Ricordano in una immaginaria visione aerea i solchi dei campi arati, allineati e regolari, dellaantica e operosa terra contadina dell’artista. Ma suggeriscono altresì, nelle loro esili composizioniarmoniche di fili metallici liberi di oscillare nel vento, capaci di produrre lievi e quasi impercettibi-li onde sonore, una musica nascosta, voce riflessa di una poesia della natura invisibile e solenne(Gi.Agn.).

L'anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci, soprattutto perché provi un senso di benes-sere quando gli sei vicino.

Charles Bukowski

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Senza TitoloAcciaio

l. 300 x h. 400 cm

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IN-NATURA

Voglio provare ad entrare nel labirinto di significati che durante millenni, il pensiero hadisegnato, complicato, arricchito, stratificato intorno alla parola. Perché, veramente tuttele cose sono natura ma ciascuna ha la sua natura. Così c’è la natura delle cose, degli ani-mali e la natura dell’uomo. Non è solo una differenza semantica ma un’antinomia. Infattila natura dell’uomo tende a configurarsi come qualcosa di radicalmente altro rispetto allanatura, qualcosa che chiamiamo cultura. Immergersi nella natura, sentirsene parte, ciòvuol dire accettare il proprio ruolo, non aver bisogno d’altro, lasciar scorrere il temposenza angoscia. Allora si può chiamare fratello il sole, il fuoco, sorella l’acqua e persino lamorte, parlare al lupo ed agli uccelli. “Questo è l’Isonzo - e qui meglio - mi sono riconosciu-to - una dolce fibra - dell’universo”, come dice Ungaretti. Questa è immedesimazione (ein-fuhlung), un momento mistico di cui tutti, credo, abbiamo, in modo più o meno intenso,esperienza. Ma l’uomo è piuttosto un animale inquieto, egli si interroga, non può ricono-scere la natura come suo ultimo orizzonte, la natura che lo umilia, ed infine lo cancellacome individuo e come specie. “Supplizio è quando - non mi credo - in armonia”. Spezzarel’armonia può voler dire sperimentare abiezioni indicibili: Ungaretti scrive l’“Allegria” e lalirica “I fiumi” durante l’orrore della Grande Guerra! Ma dalla frattura nasce anche il sen-timento dell’oltre, quel protendersi verso l’alto, che è fin dall’inizio, in senso reale e figu-rato, un tratto connotante dell’animale uomo. La chiamano dimensione verticale. “Ho tira-to su - le mie quattr’ossa - e me ne sono andato - come un acrobata - sull’acqua.” AncoraUngaretti e i suoi fiumi. L’uomo infatti, non può spiccare il volo ma solo protendersi sullasoglia della gravità, appunto come il funambolo, disegnando arabeschi nel vuoto, come unacrobata. (Acrobata, letteralmente, è colui che cammina sulla punta dei piedi). Ecco chequesta misera figura del circo, “non sono molto più di una bestia, alla quale hanno inse-gnato a danzare a forza di botte e magri bocconi” dice l’acrobata morente del prologo di“Così parlò Zaratustra”, può essere letta, da Nietszche in poi, come simbolo della tensioneverso l’alto e degli esercizi, dell’ascesi che un tale sforzo comporta. “Vi è acrobatica ovun-que si tratti di far apparire l’impossibile come un facile esercizio. Non basta dunque cam-minare sulla fune ed eseguire il salto mortale lontano da terra. Il messaggio decisivo del-l’acrobata al resto del mondo consiste nel sorriso con cui egli accompagna il suo inchinodopo l’esibizione”, scrive Peter Sloterdijk nel suo più recente lavoro, “Devi cambiare la tuavita”, Cortina editore, 2010. L’evoluzione, la cultura sono “delle sequenze di esercizi chetrasformano la sua natura per realizzarla. Così facendo l’uomo diventa l’animale condan-nato a governarsi, esercitarsi e pensare”, è ancora Sloterdijk. Il discorso sulla natura e sullanatura dell’uomo, sulla dimensione verticale e sull’oltre, nel contesto per così dire, intra-mondano, che è altro rispetto a quello della metafisica tradizionale, non può che condur-re, credo, alla consapevolezza del fatto che, se non possiamo uscire dalla natura, come èevidente, né mutarla, ci compete saper essere nella natura, disegnando e correggendo dicontinuo la natura propria dell’uomo, la nostra.

Ilia Tufano

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LINO ALVIANI

Artista poliedrico,pittore, scultore,acquerellista, fotografo,poeta. Attivissimooperatore culturaleè stato impegnato inmostre in varie nazioni.È Direttore Artisticodi Castellarte inCastellalto (TE).E’ ideatore, curatore eDirettore Artistico delMuseo Internazionaledella Donna nell’arte,da lui fondato aScontrone (Aq) e dellaPinacoteca Patinianadi Castel di Sangro.Vive e lavora a Casteldi Sangro (Aq)[email protected]

FRANCA BERNARDI

Frequenta a Romal’Istituto Statale d’Artedi via Conte Verde,dove entra incontatto con gliartisti dell’avanguardiaromana; è da loro cheapprende il senso della“ricerca “ nell’ambitodella pittura astratta.Si diploma in Pitturaall’Accademia di BelleArti di Roma. InsegnaDiscipline Pittoricheall’Istituto d’arte,al liceo artistico e inseguito Pittura cometitolare di cattedranelle accademie diBelle Arti di Urbinoe Macerata.Espone dal 1981.La sua ultimasperimentazioneriguarda i materialisintetici che le offronol’occasione diaggiornare i codicidella sua [email protected]

MARCELLO ROSSETTI

È cresciuto, grazie asuo padre Pietro,nel mondo dell’arte;ma solo negli anni ‘60si accosta agli artistifrequentando i lorostudi e collaborandocon scultori comeA. Selva, E. Mannucci,L. Leoncillo, A. Burri.Inizia la sua ricercacon i materiali come:creta, rame, plastiche.Contemporaneamentesi diploma in“Scenografia”all’Accademia dibelle Arti di Roma.Partecipa a mostrecollettive e personali.Per un triennioinsegna Scenotecnicaall’Istituto stataled’arte di Spoleto.Nel 1970 assume latitolarità della cattedradi Scenografia nelleAccademie di Belle Artidi Reggio Calabria,Macerata e Roma.Fa esperienze nelcampo dellascenografiacinematografica, elevisiva e [email protected]

IOG

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FIE

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FRANCO BIANCHI

È nato a Fontana Lirinel 1956. Effettuatigli studi giovanilipresso il Liceo Artisticosi laurea inArchitettura nel 1991.Da giovanissimo,sotto la guida delpadre Giovanni Bianchi(in arte Poteca),inizia a lavorare comepittore e scultore epartecipa a numerosemostre e rassegneartistiche realizzandoanche diversimonumenti in bronzoper incarico di EntiPubblici. Franco Bianchisvolge, oltre all’attivitàartistica nel campodelle arti figurativee della poesia visiva,la professione diarchitetto nell’ambitodelle opere pubblicheed è docente abilitatodi Storia dell’Arte.Le sue opere figuranoin spazi pubblici ecollezioni [email protected]

G.B. BIANCHI

Vive a San FeliceCirceo (Lt).Si è interessato discenografia, cinema,fotografia diarchitetture. Tiene,a partire dagli anni 80,un laboratorio divetrate artistiche.Sue opere sono incollezioni italiane estraniere. Numerosele personali e fitta è lasua partecipazione asignificative collettive.Lavora a San Felicee a [email protected]

M.G. CARRIERO

È nata nel 1980 aGioia del Colle (Ba).Si è formata pressol’Accademia di BelleArti di Roma e nel2011 ha conseguitoil diploma di secondolivello specialistico inArti visive e disciplinedello spettacolo pressol’Accademia di BelleArti di Bari. Il comunedenominatoredella sua ricerca èla virtualità comeconcetto filosoficoe antropologico,impiegando le piùavanguardistichetecnologie massmediali,attraverso unlinguaggio sinteticoe concettuale.Vive e opera traTaranto e [email protected]

GIACOMO CAVINA

Nato a Bologna il 1959lavora tra l’Italia el’Argentina. Ha lostudio presso lafundacion del Parquea Salta, la città piùantica del nordargentino e a Bologna.La costante ricercadella leggerezzanell’arte ne hainfluenzato il lavoro:dalle terre cottelevigate agli acciaiinox riflettenti,alle gomme profumatesecondo una costantericerca dellaspiritualità nell’arte.Suoi lavori sonopresso musei eistituzioni nazionali einternazionali.Collabora con il teatroStabile di Genova ealtri sedi e con moltiistituti culturali hasviluppato interesseper i temi [email protected]

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EZIO COLOSIMO

È nato nel 1950a Catanzaro. Si èdiplomato pressol’Istituto d’Arte edha frequentatol’Accademia delleBelle Arti di Romanella sezione diScenografia. La suaattività artistica inizianel 1968. La sua primamostra risale al 1970.In seguito Colosimomatura varieesperienze nel settoredella ceramica diUrbino (ceramica raku)e approfondisce letecniche grafiche e diincisione. È presentenelle più importantiriviste e cataloghid’arte: Annuariod’Arte Moderna,Artisti Contemporanei1996, Mondo Arte.Nel 2003 inizia unnuovo percorsoartistico occupandosidi Progettazione eArredo mettendo inpratica tutte lepregresse esperienzetecnico-artistiche,spaziando dallaprogettazione di internialla realizzazione dioggetti per l’arredo -Installazioni - Design diGioielli - LaboratorioProgettazione e [email protected]

MICHELE D’ALTERIO

È nato a Caserta nel1968. Si è diplomatonel 1990 all’Accademiadi Belle Arti di Napoli.Svolge attività diinsegnamento in scuolepubbliche e presso entiprivati della provincia diCaserta. Si occupa,oltre che di pittura,di grafica, illustrazione,web design, fotografia,video e multimedialità.Dal 2003 la suaproduzione pittoricasi fa più corposa,attraverso un percorsodi ricerca che tendea sondare territoriartistici e [email protected]

MIMMO DI LAORA

La sua arte spazia dallapittura alla scultura,all’istallazione.Ha conseguito neglianni un linguaggiopersonalizzato,caratterizzato dasimboli, scenografie,tecniche tecnologieraffinate. Al suoattivo numerosepersonali spazi pubblici.Sue opere sono incollezioni italiane estraniere. Ha illustratotesti filosofici.Vive ed opera aPalestrina (Roma)[email protected]

GABRIELLA DI TRANI

Espone con unlinguaggio visivoda “Luna Park”metropolitano, conallusioni metaforichee implicazioni ironiche,attraverso pittura,installazioni,performance.Ha partecipato adiverse esposizioniin Italia e all’esteroin musei pubblicie privati, vivee lavora a [email protected]

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FERNANDO FALCONI

Nasce a Sermonetail 4 dicembre 1940.Si forma inizialmenteda autodidatta,maturando unafigurazione semprepiù consapevole eproblematicaattraverso i contatticon artisti, quali:Ennio Calabria, CarloLevi, Claudio Cintoli.Nel 1978 fondal’associazione Centrod’arte e Cultura diSermoneta.Nella prima metàdegli anni ’80frequenta l’accademiadelle Belle Arti diRoma, dove è allievodi Toti Scialoja.Ha realizzato mostrepersonali e collettivein Italia e in alcunecittà d’Europa.Vive ed opera aSermoneta (Lt).347.1378045

SALVATORE GIUNTA

Essenzialmentescultore con interessimultimediali, harealizzato brani filmiciper azioni teatrali, filmd’artista, installazioniper concerti.Ha caratterizzato ilproprio percorsoartistico procedendocon rigorosominimalismo allaricerca di equilibriimprobabili, incontinua tensionedinamica, cometestimoniano le ultimepersonali: “Lo spaziodella scultura (2006)”“Al limite dell’azzardo(2007)” “In-stabilitàdella forma (2008)”“Tagli di luce e nuovispazi (2010)” “Scultured’ombra (2010)”“Slittamenti (2011)”.Risiede e lavora [email protected]

EMILIA ISABELLA

Vive e lavora nellacampagna diSermoneta (Lt).Ha compiuto studimusicali diplomandosiin pianoforte e indirezione di musicapolifonica presso ilConservatorio diS. Cecilia in Roma.Pittrice e scultrice,lavora e si esprimecome “unicum”nellapittura e nella scultura,secondo moduliastratti di fortetensione intimisticae introspettiva.Sono numerose le sueesposizioni nazionalie [email protected]

LOREDANA MANCIATI

Architetto, si interessaa studi di grafica e delpaesaggio. E’ docentedi storia dell’arte, conesperienze di stage inArteterapia. Si dedicaalla scrittura, pittura,fotografia e istallazionipartecipando a diverseesperienze espositivein gallerie private epubbliche. Collaboracon L’AssociazioneAMO: Museo-Centrostudi per la pittura delpaesaggio europea nelLazio. E’ cofondatricedella Piccola galleria ilTorcoliere, spazio diOlevano Romano perla valorizzazionedell’esperienzaartistica di ricercae [email protected]

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VENANZIO MANCIOCCHI

Nasce a Sermoneta(LT) nel 1947.Si forma verso la finedegli anni ‘60 pressolo studio del prof.G. Di Lucia, partecipaa numerose rassegnee mostre collettive.Ha il suo attivo ancheuna fitta attività dioperatore culturale,avendo promosso ecurato nella provinciadi Latina rassegned’arte anche di rilievo.Numerose sono lepersonali in cittàitaliane e hapartecipato asignificative rassegned’arte. Sue operesono in numerosecollezioni pubblichee private. Vive e lavoraa Borgo Grappa (LT)[email protected]

FRANCESCO MARTELLI

È nato a Tripoli (Libia)nel 1946. Pittore eincisore. Inizia l’attivitàartistica nel 1976 etiene a Latina, nel1981, la sua primapersonale pressola galleria d’arte“Michelangelo”.Prende parte,su invito, a eventiespositivi nazionalie internazionali e sueopere appartengonoa rilevanti collezionipubbliche e private.Tra le recentipartecipazionicollettive si ricordano:la mostra pressol’Istituto Italiano diCultura di Dublino neldicembre 2004 e larassegna “Itinerarid’Arte in Provincia diLatina” nel 2005-2006.Le sue composizionisi strutturano intrame cromaticheastrattizzanti chedelineano paesaggionirici o reali,ispirati alla realtàpontina nella qualeattualmente l’autorevive e [email protected]

ANDREA MARTONE

Vive e opera aCapodrise, anticocentro agricolo delcasertano all’ombradella Reggiavanvitelliana, in cuisono nati personaggiillustri, da DomenicoMondo ad ElpidioJenco. E docente didiscipline plastichee pittoriche.Ha realizzato numerosimonumenti pubblici etenuto personali indiverse città italiane.Ha altresì lavoratocome illustratoredi libri e riviste.Sue opere sonopresenti in collezionipubbliche e private,italiane e straniere.Svolge anche nellasua terra attività dioperatore [email protected]

CLAUDIA MAZZITELLI

Vive e lavora a Caserta.Dal 1992 partecipaad esposizionipersonali e collettivenazionali einternazionali.Nelle sue opere miraa sottolineare, nonsenza ironia, l’identitàdalla donna del nostrotempo della qualeinterpreta ruoli evalenze, tenendoconto di quelle chesono concretamentele dimensioniesistenziali che vannoben oltre le variabilidelle pari opportunità.L’artista, protagonistadi numerosi eventiculturali di rilievo, siain Italia che all’estero,è nota per le suepittosculturepolimateriche, intesea coniugare arte edimensione sociale.È presente innumerosi, qualificaticataloghi d’[email protected]

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ELENA NONNIS

Nata a Roma,partecipa a numeroseesposizioni personalie collettive, dal 2008 sioccupa di installazioniper il teatro.Vive e lavora a [email protected]

RINALDO PAOLETTI

Nato a Latina il06/11/71, Formazionepresso i laboratoridella ceramistascultrice NicolettaPiazza e di GiulianaBocconcello. Nel2004 realizzazione disei sculture per ilmuseo “Ludus” museodel giocattolo diSezze, nel 2005riconoscimento nelpremio nazionaleLatina Mare”organizzato daFogliano arte.Partecipa a mostrepersonali e collettivee varie partecipazionialla rassegna Mad acura di Fabio D’[email protected]

ALESSANDRO PARISI

Nato ad Alife, 1946,la sua attività simanifesta dal 1974con le “Combustioni”di rifiuti in PVC.Nel 1976 affronta iltema della fame conl’opera “Maria del IIIMondo in Brasile;seguono interessiplastici negli anni ’80e ’90 con utilizzo diciottoli di torrentizinell’area urbana diRoccasecca (FR).Nel 1996 Parisiriutilizza la formaindustriale (pezzi diauto) – installazioneBravo ’96 a cuiseguono interessicromatici nei “politticiblu di lapislazzuli”,“superfici tautomiche”e nuovamenteorganismi plastici conpezzi di autovetture ereperti zoom [email protected]

MICHELE PERI

Nato nel 1947 mostrecollettive e personali.Conosciuto per ilsuo radicamentosul territorio e unacerta aggressivitàiconografica nellesue sculture non èprigioniero di unmaterialismo formale.Declina temi estetici.vive e lavoraa Rocchetta aVolturno (IS)[email protected]

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GIUSY PISCOPO

È nata a Bari il26 maggio 1985.Dopo il conseguimentodella maturitàscientifica, studia esi laurea nel marzo2011 pressol’Accademia di BelleArti di Bari, al corso diPittura. Sin da piccola,inizia la passioneper il disegno, eper la pittura.Successivamente,appassionatanell’ambito delpaesaggio naturale,dopo diversi progettie ricerche materiali,come ad esempio“fotocopie” in biancoin nero di fotografie,raffiguranti diversetipologie di piantenaturali, si è ispirataad un’ importantemovimento artistico“Land Art”[email protected]

GIOVANNI REFFO

Ha avuto unaformazione autonoma,pluridisciplinare,derivata dallaconoscenza edall’utilizzo di svariatilinguaggi: dalla pitturaalla fotografia,con esperienze dioreficeria e istallazioni.E’ consigliere dell’AMO:Museo-Centro studiper la pittura delpaesaggio europea nelLazio. Ha partecipatoa diverse esperienzeespositive in gallerieprivate e pubbliche.Collabora stabilmentealla realizzazione dimanifestazioniartistiche di interessenazionale edinternazionale.E’ cofondatore dellaPiccola galleria ilTorcoliere di OlevanoRomano. Nelle sueopere ricerca lamateria, ponendolaattraverso lavorazioneed uso in una nuovadimensionecomunicativa. [email protected]

ROSELLA RESTANTE

Ha frequentato ilLiceo Artistico el’Accademia di BelleArti di Roma.Ha sviluppato laricerca artisticanell’ambito dall’arteconcettuale,esponendo in mostrepersonali e collettivein Italia e all’estero.Nel realizzareinstallazioni “…operaall’interno dellinguaggio dell’artecontemporaneacon una profonditàsistematica: tanto chepur non rinunciandoa fare propria ladensità complessa diun pensiero filosofico,desiste dal trasferirlanell’opera, per seguirel’ineludibilità deldesiderio di costruireattraverso l’arte undialogo con la realtà.”(L. Rea). Vive e lavoraa Ostia (RM)[email protected]

LUCIANO RUBINI

È nato nel 1929 aBologna, ha compiutostudi classici e digiurisprudenza,ha allargato le sueconoscenze artistichealla fotografia, allapoesia, distinguendosinella creazione diPitture Tascabili, Librid’artista, residui dipittura e scultura,manifesti. Numerosele sue mostrepersonali e collettive.Da ricordare l’evento“Angeli Angelorum”,del 1987 a Bolognae la partecipazionealla mostra Pagine eLibro d’artista, curatadalla BibliotecaNazionale di Firenze.Ha al suo attivopresenze anche inSpagna, Francia,Belgio, Lussemburgo,Austria, Brasile, StatiUniti. Collaboracon la rivista di letteree arte “L’orto”.338.6497608

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ALESSANDRO STENICO

È nato nel 1939 aTrento da padreitaliano e madrenorvegese. Le sueprime esperienzeartistiche le ebbenell’officina diforgiatura Vallazzain Val Gardena.Studiò all’Accademiadi Belle Arti di Trento.In seguito frequentòl’Accademia di BelleArti di Bologna sottola guida dello scultoreMastroianni.Trascorse poi altriquattro anniall’Accademia di BelleArti di Brera conMarino Marini, suomaestro di scultura econ De Vita, maestrodi incisione. Nel 1972si trasferisce nellacampagna romana,ad Ardea, dove vive elavora tutto’oggi.Nel 2002 comincia unanuova esperienza nelleisole norvegesi delfiordo di Stavangerrealizzandovi enormisculture in [email protected]

ALBERTO TIMOSSI

Nato a Napoli 1965,si è formatoall’Accademia discultura di Carrara.Insegna al Liceoartistico. Partecipaa numerose mostrepersonali e collettive.Espone in Italia eall’estero. Sue operesi trovano in collezionipubbliche e private.Vive e lavora a [email protected]

ILIA TUFANO

È nata a Saviano (NA).Si è laureata in Lettere- Storia dell’Arte.Frequentando pressol’Università di Roma icorsi di Nello Ponentee di Giulio Carlo Argansi è interessata allaproblematica dell’artecontemporanea.Ha insegnato presso ilLiceo Artistico Stataledi Napoli; dal 1995organizza l’attivitàculturale ed espositivadell’associazioneculturale MovimentoAperto. E’ redattricedi Porta di Massa,laboratorio di filosofia.Vive e lavora a [email protected]

MARIO VELOCCI

Vive e lavora aSan Giovanni Campano(Fr). Numerosesignificative le suepersonali in Italia eall’[email protected]

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GIORGIO AGNISOLA

Critico d'arte,giornalista, saggista.Insegna Arte Sacrapresso la PontificiaFacoltà Teologicadell'Italia Meridionale,sez. San Luigi, pressocui è condirettoredella Scuola di AltaFormazione di Arte eTeologia. Collabora damolti anni alle pagineculturali del quotidia-no "Avvenire" ein particolare allapagina "Arte" e alsupplemento mensiledi itinerari, arte ecultura "Luoghidell'infinito".Ha operato a lungocome consulented'arte moderna econtemporaneapresso i Paesifrancofoni d'Europa.Ha scritto numerosilibri. Tra gli ultimi,Viaggio nell'opera,vedere e sentire l'arte,Moretti & Vitali 2005,La pietra e l'angelo,Guida 2007, L'oltranzadello sguardo, Il pozzodi Giacobbe 2010.E' membrodell'AssociazioneInternazionale Criticid'Arte e della SociétéInternationale dePsychopathologie del'[email protected]

GIULIANA ALBANO

Storica dell’arte ecritico d’arte.Collabora dal 2009come corrispondentedalla Campania del"Il Giornale dell'Arte"e inoltre scrive per larivista onlineArtepresente.Pubblica interventi su cataloghi, riviste,libri in particolaresull'arte moderna econtemporanea;ha partecipatoall’organizzazione ealla ricerca scientificadi numerose mostre.Collabora con laSoprintendenza per iBeni Architettonicidi Napoli e Provinciae dal 2007 con laSoprintendenzaArchivistica per laCampania comearchivista.Insegna IconografiaSacra Contemporaneapresso la Scuola diAlta Formazione diArte e Teologia pressola Pontificia FacoltàTeologica dell’ItaliaMeridionale, sezioneS. [email protected]

SILVIA MANCIOCCHI

Ha frequentato il LiceoArtistico ed è laureatain scienze della modae del costume.Ha conseguito il diplo-ma della Scuola di AltaFormazione per lagestione e promozionedi beni ed eventi cultu-rali presso la PontificiaFacoltà dell’ItaliaMeridionale. Ha con-seguito il Master incomunicazione e mar-keting presso l’IstitutoEuropeo di Design diRoma. Opera nelcampo della moda col-laborando in particola-re alla organizzazionee alla diffusione dieventi.Cura l’allestimento e lacoordinazione di even-ti culturali e mostred’arte contemporan eanel territorio [email protected]

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EDIZIONE 2004 EDIZIONE 2008

EDIZIONE 2009 EDIZIONE 2010

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Finito di stamparenel mese di Dicembre 2011presso Nuova Grafica 87 srl

Pontinia (LT)

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