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Centro Studi C.N.I. - 28 settembre 2014

Centro Studi C.N.I. - 28 settembre 2014 · 2014. 9. 30. · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 28 settembre 2014 Pagina I APPALTI Corriere Della Sera

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Centro Studi C.N.I. - 28 settembre 2014

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 28 settembre 2014

Pagina I

APPALTI

La lobby delle società autostradali trova lo svincolo per saltare le gareCorriere Della Sera 28/09/14 P. 20 Sergio Rizzo 1

RISPARMIO ENERGETICO

«Sblocca-Italia debole senza i bonus in stabilità»Sole 24 Ore 28/09/14 P. 2 Giorgio Santini 2

BANDA LARGA

I clienti dell'ultrabroadband raddoppiati nell'ultimo annoSole 24 Ore 28/09/14 P. 7 4

Lo scenario e il confrontoSole 24 Ore 28/09/14 P. 7 5

INFRASTRUTTURE

Qui comincia l'auto soleRepubblica 28/09/14 P. 29 Michele Smargiassi 6

Infrastrutture e Pmi, ora caccia ai privatiSole 24 Ore 28/09/14 P. 1 Isabella Bufacchi 11

Fondo da 3-5 miliardi per la crescitaSole 24 Ore 28/09/14 P. 3 Davide Colombo ,Maria Carla DeCesari

14

URBANISTICA

Green cityRepubblica 28/09/14 P. 38 Valerio Gualerzi 16

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La lobby delle società autostradali .trova lo svincolo per saltare le gare

di Sergio Rizzo

A ndrea Camanzi lo ha defi-nito: «Un passo indie-tro». Anche la diploma-

zia vuole la sua parte. Ma il piat-to che il decreto «sblocca Italia»sta servendo ai potentissimiconcessionari autostradali vaben oltre una semplice retro-marcia. Perché per l'authoritydei Trasporti presieduta da Ca-manzi, a cui la legge affida ilcompito di regolare quel setto-re, è uno smacco duro da digeri-re.

Basta leggere l'articolo 5. Lesocietà autostradali possono ot-tenere la proroga delle conces-sioni con «d'unificazione di trat-te interconnesse» impegnando-si a fare investimenti e mante-

nendo «un regime tariffario piùfavorevole all'utenza». Senza ga-re, ovviamente. Alla faccia del-l'authority, del mercato, dell'Eu-ropa. Un film già visto al mo-mento della privatizzazione del-la società Autostrade, quando laconcessione venne prolungataope legis di vent'anni senza col-po ferire. Con qualche differen-za. Allora non esisteva l'autoritàdei Trasporti. E la proroga oggiproposta dal governo di MatteoRenzi riguarda solo di striscio ilgruppo Autostrade.

L'impronta digitale sembra diFabrizio Palenzona, ex presi-dente margheritino della Pro-vincia di Alessandria, vicepresi-dente di Unicredit e da ben un-

dici anni presidente dell'Aiscat,l'associazione che riunisce leconcessionarie autostradali. Ungruppo di pressione dalla forzairresistibile, come sta a dimo-strare la frequenza incessantedegli aumenti tariffari. Cascasseil mondo. Dal 1999 al 2013 le ta-riffe sono salite mediamente del65,9 per cento, contro un'infla-zione del 37,4 per cento.

E dietro Palenzona non è dif-ficile intravedere il gruppo im-prenditoriale che fa capo aglieredi di Marcellino Gavio. Ovve-ro uno dei principali concessio-nari privati. I legami fra Palen-zona e i Gavio, che l'avrebberoanche voluto alla presidenza diImpregilo, non sono in discus-

sione. Il presidente dell'Aiscatrisulta essere fra l'altro uno de-gli azionisti di riferimento dellasocietà di autotrasportatori Uni-tra di Tortona: proprio insiemeal gruppo Gavio. Certamenteuno dei soggetti più interessatia una soluzione quale quellaprevista dal decreto «sbloccaItalia». La sua concessione dellaTorino-Piacenza dovrebbe esse-re infatti fra le prime a scadere.La data prevista, secondo i datipubblicati lunedì 22 settembreda Alessandra Puato sul Corrie-rEconomia, è il giugno 2017.Dieci mesi prima, nell'agosto2016, scadrà un'altra concessio-ne nella quale è coinvolto Gavio,quella della Torino-Valle D'Ao-sta.

Ma dietro il rompighiaccioPalenzona nemmeno qualcheconcessionario pubblico ha ri-

m'è previsto, nel marzo 2017.Occorre quindi prolungarla.

La concessione dell'Auto-brennero, società con un consi-glio di amministrazione da 14poltrone, è invece scaduta nel-l'aprile 2014 ed è in attesa di ga-ra. Però i suoi azionisti preferi-rebbero la proroga. Sono la Re-gione Trentino Alto Adige, leProvince autonome e i Comunidi Trento e Bolzano, le Provincedi Modena e Mantova, il Comu-ne di Mantova... Nell'elenco, an-che alcune banche finanziatriciche vantano diritti di pegno: fraqueste la famosa Banca del Mez-zogiorno di Poste Italiane, forte-mente voluta dall'ex ministroGiulio Tremonti per sostenerel'economia del Sud (Tirolo?).

A dispetto del guard rail pe-rennemente arrugginito, per leProvince e i Comuni azionisti

l'Autobrennero è una gallinadalle uova d'oro: 14o milioni diutili negli ultimi due anni. Sen-za considerare un tesoretto di550 milioni investiti in titoli diStato costituito dal prelievo sul-le tariffe per finanziare il tunnelferroviario del Brennero.

Di sicuro la lobby autostrada-le ha lavorato di fino. Come di-mostra il raffronto fra il testoentrato nel Consiglio dei mini-stri e quello pubblicato sullaGazzetta Ufficiale. Nel primo sistabiliva che la concessione ve-nisse estesa al massimo a quellapiù lunga delle autostrade ac-corpate: poi questo limite èscomparso. Nella versione ini-ziale c'era pure come contropar-

nunciato a far pesare le proprieragioni. Come le Autovie Venete.La società è controllata all'88,8%dalla Regione Friuli-VeneziaGiulia e al 4,8% dalla Regione Ve-neto. Dovrebbe realizzare la ter-za corsia, un'opera che richiedeinvestimenti per 1,7 miliardi. Male banche, argomentano, nonsarebbero disposto a finanziarlase la concessione scadesse, co-

Nel decreto «sbloccaItalia» c'è la proroga delleconcessioni e nienteaumenti dei canoni

tita alla proroga un aumento delcanone pagato allo Stato daiconcessionari, dall'attuale 2,4%dei pedaggi netti al 3 o al 4%:scomparso anche questo.

Certo è che la stessa Authori-ty, del tutto scavalcata in questofrangente, ha incontrato nonpoche difficoltà fin da subitoquando ha cominciato a occu-parsi di autostrade, nel gennaioscorso. Dice tutto una lettera delcapo della Struttura di vigilanzasulle concessionarie autostra-dali del ministero delle Infra-strutture, in risposta alle richie-ste dell'Autorità per il passaggiodi consegne. Che si concludevacosì: «Si rappresenta l'impossi-bilità di trasmettere i relativicontenuti della banca dati dellaStruttura tenuto anche contodei protocolli di riservatezza checaratterizzano l'accesso al siste-ma e l'obbligo da parte degli uf-fici di Struttura di attenersi aprecisi vincoli di riservatezza».

RIPRODUZIONE RISERVATA

L'Aiscat

L'Associazione italianasocietàconcessionarieautostrade etrafori è statafondata nel1966 a Roma

Riunisce lesocietà, gli entie i consorzi chehanno ottenutola concessioneperlacostruzione ol'esercizio diautostradeitaliane. Nefanno parte 26associateeffettive e 45aderenti. Faparte diConfindustria

6 E' 9, k-,L'incrementomedio, inpercentuale,delle tariffeautostradali dal1999 al 2013.Nello spessoperiodol'inflazione èaumentata dicirca la metà:37,4 per cento

Appalti Pagina 1

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ll presidente della commissione Ambiente del Senato Rea lacci (Pd): «Incrementare l'edilizia di manutenzione che è la vera leva dello sviluppo e dell'occupazione»

«Sblocca-Italia debole senza i bonus in stabilità»Giorgio SantiniROMA

«Ci vuole certamente unombrello più ampio per difende-re e incrementare soprattuttol'edilizia di manutenzione che èoggi la vera leva dello sviluppo edell'occupazione: per questopenso chela legge di stabilità do-vrà anzitutto confermare il credi-to di imposta sulle ristrutturazio-ni e l'ecobonus che va pure este-so alla prevenzione antisismica.In questo modo potremo faremergere il cuore nascosto deldecreto sblocca-Italia e dargliun'anima». A parlare è ErmeteRealacci, presidente pd dellacommissione Ambiente dellaCamera, renziano della primaora, dominus della difficile parti-ta che si gioca in Parlamento perla conversione del decreto leggesblocca-Italia, apprezzato anchedalle opposizioni quando in pas-sato la commissione ha fattopressioni sul governo su temi co-me il risparmio energetico, i bo-nus fiscaiper l'edilizia, la preven-zione antisismica, il dissesto

idrogeologico. Realacci convie-ne conle imprese auditevenerdì(apartire da Confindustria e An-ce) che la legge di stabilità deverappresentare la necessaria chiu-sura del cerchio per lo sblocca-Italia. «Provvedimento positi-vo, ma non risolutivo, per moltiversi addirittura interlocutorio,spetta ora alla legge di stabilitàdefinire un quadro di certezzeanche sul versante delle risor-se», aveva detto in commissioneil vicepresidente di Confindu-stria conla delega alleInfrastrut-ture, Vittorio Di Paola.

Realacci riparte da lì e nonmanca di sottolineare, come hafatto altre volte, che la prioritàoggi è confermare ibonus fisca-li del 50% per i lavori in casa e

...........................................................................

CORREZIONI ARRIVOInterventi su autostrade etrivelle, bene il Tap, controlliper commissari e deroghe,conto termico semplificato.Bene le priorità a Fs e metrò

del 65° per il risparmio energe-tico. «L'ecobonus deve essereesteso», scandisce bene le paro-le, sottolineando che «la leggedi stabilità arriverà (entro il 15ottobre, ndr) quando saremonel pieno dell'esame del decre-to legge e potremo verificarequali siano gli intrecci fra i dueprovvedimenti».

Realaccinon si sottrae aunpri-mo esame delle aree di criticitàdel decreto legge, delle integra-zioni e delle correzioni possibili.Ci sono subito due capitoli da af-frontare «con qualche correzio-ne». Il primo è quello dei com-missariamenti, delle deroghe, de-gli appalti urgenti e senza garache abbondano nel decreto leg-ge: «Dovremo intervenire inte-grando queste norme con ade-guati controlli, ben sapendo chequesti strumenti possono essereutili in fase di emergenza manonpossono costituire una soluzio-ne a regime». Anche per questo«martedì sentiremo il presiden-te dell'Autorità nazionale anti-corruzione Cantone, per capireanche da lui se sia il caso di inter-venire sul provvedimento e co-me». Qualcosa, insomma, andràridimensionato, riscritto o cor-retto. «Non trovo una scelta digrande stile aver fatto commissa-rio delle grandi opere ferroviarieal Sud l'amministratore delegatodi Fs», dice Realacci, che apprez-za, invece, parlando di grandiopere, «la prima scrematura cheè stata fatta rispetto agli annipas-sati della legge obiettivo, ma an-che rispetto a qualche bozza ini-ziale di questo provvedimento,scegliendo due priorità condivi-sibili come le opere ferroviarienel Mezzogiorno e le metropoli-tane». Come è condivisibile l'in-tervento su difesa idrogeologicae depurazione «che insieme, gra-zie alle revoche, sommano una ci-fra di 3,6 miliardi quasi uguale aquella per le grandi opere».

Sulle grandi opere, semmai,ci si potrebbe far carico dellapreoccupazione dei sindaci(che saranno ascoltati domani)di «dare una più puntuale defini-zione di cantierabilità, altrimen-

ti si rischia di rendere impossibi-le il rispetto delle scadenze po-ste nel decreto».

Un'altra area critica che an-drà comunque corretta è quellache riguarda autostrade e aero-porti. «La segnalazione dell'Au-torità di regolazione dei traspor-ti è stata piuttosto netta sulla ne-cessità di intervenire - dice Rea-lacci - e per questo ora vogliamosentire anche l'Antitrust». Il rife-rimento è soprattutto alla nor-ma che consente alle concessio-narie autostradali di accorparsiallungando le scadenze dellaconcessione più a ridosso. «Bi-sogna capire se ci sia una lesio-ne dei principi di concorrenza,anche in chiave europea», diceRealacci ben sapendo che il mi-nistro delle Infrastrutture, Mau-rizio Lupi, ha notificato le nor-me a Bruxelles. Un modo forseper dire che non basta l'atto for-male di comunicazione, mal'esame - anche in Parlamento -va fatto nel merito.

Un punto su cui Realacci bat-te - ma lo ha fatto nei giorni scor-si anche la relatrice Chiara Bra-sa (anche lei Pd) - è una drasticasemplificazione dei bandi di ga-ra per accedere ai finanziamentidel conto termico. «Il bandoemesso finora - dice Realacci - è

ANSA

Renziano . Ermete Realacci,presidente commissione Ambiente

Risparmio energetico Pagina 2

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kafkian o e non sorprende che so-lo una piccolissima quota dei90o milioni l'anno disponibili,zoo a privati e 20o ad ammini-strazioni pubbliche, sia stata as-segnata». Il decreto va nella giu-sta direzione ma, se necessario,bisogna semplificare ulterior-mente. «Così come credo sia ne-cessario - dice Realacci - conside-rare l'ipotesi di un'Agenzia per ilrisparmio el'efficienzaenergeti-ca che sia capace di dare unaregìa unitaria a una gran quanti-tà di iniziative e politiche estre-mamente frammentarie e privedi coordinamento».

In materia di energia posizio-ne fortemente scettica in moltigruppi parlamentari, invece, sul-le norme che dovrebbero facili-tare trivellazioni ed estrazionipetrolifere. «Credo- dice Realac-c i - che quella norma vada rivistaallaluce di un sano realismo per-ché le cifre circolate sugli inter-venti possibili e sugli effetti occu-pazionali sembrano prive di fon-damento. Sono invecefavorevo-le all'approvazione del Tap».Non mancherà battaglia anchesu termovalorizzatori e inceneri-tori. «In generale - dice Realacci- tutte le norme che toccanoaspetti ambientali vanno ricon-dotte a un controllo sugli effetti

prodotti. Bisogna accelerare lacreazione dell'agenzia sui con-trolli ambientali».

Iregolamenti della Camera so-no piuttosto severi sull apossibili-tà di introdurre nuove materie inun decreto e per questo sembraimprobabile la reintroduzionedelle norme sul regolamento edi-lizio unico. «Pur condividendoin pieno quella proposta avanza-ta dal Consiglio nazionale degliarchitetti - dice il presidente del-la commissione Ambiente - cre-do che non sarà possibile intro-durla in questo decreto per aspet-ti formali». La norma che vorreb-besuperarelo spezzatino dirego-le e definizioni negli interventiedilizi era stata presente per tut-to agosto nellebozze del provve-dimento, poi era saltata, forseper obiezioni sostanziali dei Co-muni e formali del Quirinale.

Infine il capitolo semplifica-zioni nel settore dell'edilizia.«La direzione è quella giusta - di-ce Realacci - ma continuo a pen-sare che resta utile, a fronte diuna liberalizzazione, introdurrela previsione di una relazionetecnica svolta da un professioni-sta che valuti lo stato dell'edifi-cio sotto l'aspetto statico , sismi-co ed energetico».

RI PRO D OZIO NERI,, RVATA

Risparmio energetico Pagina 3

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).In Italia sono oltre 600mila gli utenti dei servizi a banda ultralarga

I clienti dell'ultrabroadbandraddoppiati nell'ultimo annor LANO

n In un periodo di forti contra-zioni dei volumi d'affari nella te-lefonia mobile, l'offerta in fibraper poter fruire di video in Hd,gaming online multiplayer in al-ta qualità e contenuti multime-diali su Pc, smartphone , tablet esmart TV sembra un assioma im-prescindibile per le Telco.

Gli ultimi dati forniti dallaCommissione europea, e fermial r° gennaio 2014, fotografanoun'Italia all 'ultimo posto in tut-ta Europa per copertura ultra-broadband (219/,> delle abitazio-ni contro il 629io europeo) e inritardo anche nella diffusionedella banda ultralarga (roco dellapopolazione contro un 6° dimediaUe).

Se questo è il quadro, andan-do ad analizzare i dati più aggior-nati forniti dagli operatori, in gi-ro per l'Italia, da Nord a Sud oggici sarebbero 6oomila utenti in fi-bra ottica (Ftth e Fttc), pratica-mente raddoppiati rispetto amarzo del 2014 (il report Agcomindicava 3romila accessi). Alber-to Calcagno, ad di Fastweb, l'hadetto presentando il suo nuovopiano di investimenti da un mi-

liardo di curo in due anni per ar-rivare a coprire altre 8o città fi-no al 2o16: «I nostri clienti sull'ul-trabroadband sono 45omila:l'8ooo del totale del mercato ul-trabroadband». Fastweb orapunta a coprire altre 8o città (7,5milioni di famiglie, il 30% dellapopolazione) in Fttc (fibra finoal cabinet e rame fino a casa). Lacontrollata italiana di Swisscomha comunque l'Ftth (Fiber io thehome) con velocità di downloaddi ioo Mbps nelle città facentiparte della rete storica in cuil'operatore ha iniziato a posarefibra dal 1999: Milano, Torino,Genova, Bologna, Bari e Napoli.

Se Fastweb ha il maggior nu-mero di clienti, la leadership percopertura in fibra va però a Tele-com. L'ex monopolista al mo-mento commercializza l'ultra-broadband in 94 città. Anche

Le città coperte dalla TelecomL'ex monopolista è leaderper numero di centri coperti in fibra

per Telecom l'Ftth è a Milano,mentre per il resto la rete è Fttc.Sul capitolo ultrabroadband fis-so, con il piano industriale pre-sentato a novembre del 2013 l'exmonopolista ha messo sul tavo-lo 1,8 miliardi, ponendo al 5ooi,della popolazione l'obiettivo dicopertura per il 2016.

Andando avanti con la rasse-gna degli operatori , VodafoneItalia (silegga altro articolo in pa-gina) è pronta ad accelerare e fi-nora, come Wind, solo a Milanoha commercializzato l'Ftth gra-zie all'accordo con Metroweb,oltre a rivendere il servizio ap-poggiandosi sulla fibra Telecomin altre 62 città. Riguardo a Me-troweb invece, oltre a Milano, lasocietà partecipata da Cdp e F2iha acquistato la rete di Genova ea marzo ha annunciato l'iniziodei lavori a Bologna. Inizialmen-te era stato previsto di cablareuna parte della città, ma Me-troweb avrebbe già rivisto i suoipiani puntando sulla cablaturadi tutta la città. A breve dovreb-be anche alzare il velo sull 'iniziodei lavori in altre città.

A. Bio.0 RIPROOUZPON E RIS ERVATA

Banda larga Pagina 4

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Lo scenario e il confronto

L'INFRASTRUTTURA BROADBAND IN ITALIAIn termini I- COPERTURA SULLE ABITAZIONI -i I- PENETRAZIONE SULLA POPOLAZIONEdi copertura e

o Banda larga Banda larga Banda larga Banda largapenetrazione. In /® base >30 Mbps base >30 Mbps

ITALIA

MEDIA EUROPEA

FRANCIA

REGNO UNITO

GERMANIA

SPAGNA

21

41

82 34

99

100

ACCESSI A BANDA LARGA RETAIL LE QUOTE DI MERCATOMaggiore di 2Mbps. Linee in min DSL Altre tecnologie Dati in %

2012 2013 2014 Telecom

I trim II trim III trim IV trim I trim II trim III trim IV trim I trim

13,64 13,66 13,68 13,76

0.48 0,51 0,54 0,59

13,92 13,96 13,94 14,01 14,14

0,910.64 0,67 0.71 0.79

49 -

Wind

15,7

Fastweb

14 -

Vodafone

11,9 -

Tiscali

3,6-

Altri

5,8Fonte: Commissione europea, Agicom

MillldB 5

Banda larga Pagina 5

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Fiat 600, autogrill, esodi e contro diCinquant'anni fa neva l'autostradache avrebbe infine fatto l'unità d'Italia

'4 ioni per zarsi assixime tv L witmbia] aorí dal A ,1'uttimo docui Wiw ; a AL- W 1 ía mo wm a _ . eli i ~ent e"

AFFIDARONO a san Francesco,promosso a protettore dell'Ita-lia motorizzata. Nel giorno delpatrono, il 4 ottobre del 1964,un'Italia incredula del proprio

benessere esorcizzò l'Autostrada del Solecon benedizioni e orazioni (si cantò un TeDeum) indirettaRai.AFirenzeNord,nelpri-mo chiesa-grill del mondo, firmato Miche-lucci, si levò una prece contro i rischi della"smania di velocità". I benzinai vendevanole targhette con san Cristoforo, finestrinaperla foto dei figlie scritta dorata "papà noncorrere". Un soporifero Aldo Moro, premierin carica, tagliò il nastro ammonendo in ger-go moroteo «le rivoluzioni tecnologiche pos-sono creare squilibri se non sono integrate edirette dall'azione compensatrice dei pub-blici poteri».

SEGUE NELLE PAGINE SUCCESSIVE

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Infrastrutture Pagina 6

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NSOMMA la biscia d'asfalto lunga 775 chilometri incuteva orgoglio e apprensioneinsieme, come una figlia che si laurea, ma dopo chissà come si comporterà. Mez-zo secolo fa, un'autostrada era un oggetto sconosciuto. Avevano cominciato acostruirla otto anni prima senza neanche sapere cosa fosse uno svincolo, e l'in-gegner Cova, mister Autosole, era andato inAmerica a copiarli. Né sapevano be-ne a cosa sarebbe servita. Nel'64 gli italiani avevano cinque milioni di auto, unaogni dieci abitanti. Dopo la Millecento a cui l'esattore Pasetti staccò il bigliettonumero 1, nel primo anno si presentarono ai caselli appena seimila vetture algiorno: quattro al minuto. Lunghe pause di silenzio sulle carreggiate. L'auto-strada non nacque per accontentare gli automobilisti, ma per produrli. La vol-lero industriali affamati di mercato: Fiat, Pirelli, Italcementi, Eni, regalarono ilprogetto a una Repubblica esitante, a un'Anas che non lo voleva e infatti lo la-

sciò fare all'Iri. Più che un'opera, si inaugurò quel giorno «un aspetto della vitalità del popo-lo italiano», così lo stentoreo speaker della Incom. Sul tratto Magliano-Orte, ultimo dia-framma fra Milano e Roma, si scoprirono due grandi frecce che dicevano solo "Nord" e"Sud".Nuovo Risorgimento, la spina verticale dello Stivale voleva unificare, saldare. Pasolini locapi: per lui l'Autosole era un «momento nuovo dell'unificazione linguistica», cioè dell'o-mologazione anti-popolare che lo disgustava. Celebrata a San Donato Milanese da un cippomarmoreo intriso di mito imperial-romano, la retorica primatista dell'AZ (prima lettera,primo numero) non era più quella mussoliniana della «costruttiva potenza italica» che s'e-ra poi risolta in autostradine da gita domenicale. No, l'Autosole era una metafora naziona-le. Doveva portare al Sud le fabbriche delNord. Finì per portare al Nord gli operai delSud. Poi, quando la Fiat ad agosto chiudeva,famiglie operaie in Seicento con plaid e i cu-scini all'uncinetto nel lunotto consumavanoincolonnate sull'asfalto quel che avevanoappena finito di produrre.

Fu un'epopea cantieristica. Veloce, effica-ce come mai più sarebbero state le operepubbliche di questo paese. Spartiacque epo-cale tra due Italie, inumazione del dopo-guerra, certificazione del boom. Olimpiadidi Roma, lira moneta forte. Togliatti stava

Infrastrutture Pagina 7

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per spegnersi a Yalta. Concepita postbellicae centrista, l'autostrada democristiana nac-que di centro-sinistra e consumista. Riuscìad e s sere la nostra convincente versione del-la modernità. Il MoMa la espose come "ope-rad'arteitaliana". Benprimache MarcAugéiscrivesse l'autostrada fra i suoi non-luoghi,gli intellettuali avevano capito che era «unluogo astratto fra i palpiti dei fanalini di co-da» (Zavattini), un mondo inquietante ve-gliato dalle divinit à maligne dell'Incidente edell'Ingorgo, spesso in combutta fra loro.Luogo perfino poco "italiano", tant'è che nel'62 Dino Risi il suo Sorpasso lo girò sulla sta-tale Aurelia. Ben prima di Robert Venturi, i

nostri industriali dei biscotti e dei panettoniavevano "imparato da Las Vegas" inventan-do l'autogrill, architettura neo-eclettica checreò nuovi toponimi popolari (Roncobilac-

cio, Cantagallo... ); quello di Fiorenzuola fu il

primo "a ponte" in tutta Europa, ci pranzavi(con menù studiati per "non dare sonnolen-za") guardando le macchine sfrecciarti sot-to i piedi: la civiltà dell'auto dava spettacolodi se stessa.

Cinquant'anni dopo, la rottura antropolo-gica è consumata. L'autostrada nostra quo-tidiana è fra noi. Ma è diversa da come la im-maginavano i padri fondatori. Meno pauro-sa, intanto. Forse è merito di Tutor o dell'a-sfalto drenante, ma è quasi andata in pen-sione la "paurosa carambola sull'autosole",scioglilingua del tigì durante gli "esodi" e i"controesodi° estivi: la mortalità autostra-dale è scesa del70%dal'93 a oggi, ben sottoquella della viabilità ordinaria.

Ma lo scontro fisico è diventato sociale.L'autostrada non ha unito l'Italia ma s'è fat-ta specchio dei suoi conflitti, delle sue dise-guaglianze e nevrosi e furberie. Arroganza

delle cilindrate, lampeggiamento di fari alpezzente che non si leva di mezzo per far p as-sare il potente che va ai centottanta, il cro-nometraggio "da casello a casello" misuradella virilità. La gerarchia delle corsie comemetafora della competizione sociale, chiviaggia su quella di destra è un perdente. Lastazione di servizio unica occasione di in-contro interclassista, pronto a esplodere nelceroprimaio" delle file alla cassa del caffè.

La usiamo, oggi, l'autostrada, in mododiverso. Più spesso, ma anchemeno a lungo: la percorrenzamedia è scesa ad appena 67chilometri, 13 in meno invent'anni. Da risorsa per ilviaggio lungo (ora ci pensanoi voli low-cost e i treni alta ve-locità) sempre più sposta-mento breve e quotidiano. La

M ILANO-NAPOLI

LA MAPPA DEL PERCORSO DELLA Al.PER COSTRUIRLA SERVIRONO 15 MILIONIDI GIORNATE LAVORATIVE, 16 MILIONIDI METRI QUADRI DI PAVIMENTAZIONE,53,8 MILIONI DI METRI CUBI DI TERRASCAVATA E5 MILIONI DI METRI CUBIDI MURATURE E CALCESTRUZZO

più lunga strada d'Italia si spezzetta in per-corsi da mezz'ora. Piacerebbe alla SocietàAutostrade che fosse l'effetto del suomarketing territoriale (negli autogrill ilprogramma Sei in un paese meravigliosoinvita a prendere la prima uscita e visitarei dintorni). A guardare le tratte più conge-stionate, tutte a ridosso delle metropoli,sembra invece una conseguenza dell'ur-ban sprawd, del decentramento abitativo,della proliferazione di quei "quartieri resi-denziali immersi nel verde" che produconocentinaia di migliaia di pendolari obbligatia incolonnarsi mattina e sera negli imbutidei caselli, uno per vettura, unica compa-gnia i bollettini di Isoradio. Nata per affra-tellare il popolo italiano, l'Autostrada delSole, due volte al giorno, diventa l'auto-strada dei soli.

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IL PRIMO TRONCO RR 9, r LL IL COM PLETAMENTO

\J 1958:FANFANIINAUGURA 19,59:AFIORENZUOLA. 1964:1L4OTTO RRE/MILANO-PARMA. IN ITALIA DARDA PAVESI APRE L'AUTOSTRADA DEL SOLECIRCOLANO 28 AUTO l' PRIMO AUTOGRILL E COMPLETATA. COSTOOGNI MILLE ABITANTI1 1— s. 'ONTE D'EUROPA GLOBALE 272 MLD DI LIRE

Quella striscia d'asfaltoche attraversa la storia d ' Italiar -° t' W ac

. mc á i, _ : , :L r prA t t d d l S lu os ra a e o e(Al - Milano-Napoli)

- 1- ,3' ., , ),--a _ostr` .on

1- F:"- - r

NONOSTANTE LA CRISI 2004: INIZIANO I LAVORI 1998: DARIO FO APPRENDEOGGI IN ITALIA CI SONO PER LA VARIANTE DI VALICO 4' LA NOTIZIA MENTRE SULL'AZ613AUTOMOBILI SULL'APPENNINO (65,8 KM).

hPARTECIPA AL REALITY TV

OGNI 1000ABITANTI TERMINERANNO NEL 2015 'MILANO-ROMA"

_ NT L I C ` C "ll

1990: CI SONO 483 AUTOOGNI 1000 ITALIANI.40MILAVEICOLI ENTRANO OGNIGIORNO IN AUTOSTRADA

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VIENE INTRODOTTONEL 1990 1 L SISTEMADI PAGAMENTOAUTOMATICO AL CASELLO

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I m lLE FOTOGRAFIEPUBBLICATEPROVENGONODALL'ARCHIVIODI AUTOSTRADEPER L'ITALIAE FANNO PARTEDELLA MOSTRACELEBRATIVAIN PROGRAMMASABATO PROSSIMOALLA CHIESA DI SANGIOVANNI BATTISTA(CAMPI BISENZIO,FIRENZE) SULLA Al

LIBR I E FILM

IL "GUIDATORE NOTTURNO"DI CALVINO (1967) E "TOBYDABBIT" (1969) DI FELLINI:L'AZ DIVENTA UN SET

LA BRETELLA

1988: VIENE INAUGURATALA FIANO-SAN CESAREOPER EVITARE IL GRADI ROMA,INCUBO DELL'ORA DI PUNTA

fV

FA

AGOSTO. CHIUDONOLE FABBRICHE DEL NORD:IMPIEGATI E OPERAITORNANO IN AUTO AL SUD

L CINEMA LA CNVNLNT' DELLIALITO

VERDONE AMBIENTA MOLTE 1980: LE AUTOMOBILISCENE DI "BIANCO, ROSSO IN CIRCOLAZIONEE.." (1981) SULL'AZ. GUCCINI SUPERANO 120 MILIONI.INCIDE "AUTOGRILL' (1983) ERANO5 MILIONI NEL'64

1973: LE DOMENICHESENZ'AUTO SVUOTANOLE AUTOSTRADE. UN LITRODI BENZINA COSTA 300 LIRE

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Infrastrutture e Pini,ora caccia ai privatidi Isabella Bufacchi

L a crisi del debito sovrano e il girodi vite dei controllori sulle ban-

che, in Italia ed Europa, hanno strettoi rubinetti del settore pubblico e ban-cario: infrastrutture e Pmi sono a sec-co. Bisogna aprire altri rubinetti, quel-li dei privati.

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IsabellaBufacchi

Per ie i re :scattala caccia 1

. .aipnvati

muovo fondo percanalizzare parte delle.risorse di fondi pensione e

casse verso il finanziamento diinfrastrutture e Pini va in questadirezione. Va cioè nelladirezione del potenziamentodel partenariato pubblicoprivato che è la strada maestradel futuro per finanziarecrescita e sviluppo economicoin Italia e Europa. Più capitali,più investimenti, più risorse daiprivati: un'evoluzioneinevitabile dopo ilcambiamento strutturaleimposto dalla crisi del debitosovrano, il crack di Lehmanbrothers e la crisi bancariaeuropea, la globalizzazione.

Il debito/Pil italianocontinua infatti ad orbinarenell'area del 130% (prima dellarevisione del Pil da partedell'Istat giravano stime che lovedevano proiettato verso il14000) e questo ratio èinaccettabile in un'Eurozonache intende riportare ildebito/Pil medio al 6o% (ora al93,9%io). Per domare la GrandeRecessione servono più risorsepubbliche per finanziare leinfrastrutture (volano per lacrescita) ma i cordoni dellaborsa in Italia - e non solo - nonsi possono allentare, non più ditanto pur tenendo conto dei«fattori attenuanti» e deicompiti fatti in casa.

Le banche europee intantosono in pieno deleveraging, lavigilanza impone più capitale acopertura dei rischi: dopo unacrisi bancaria senza precedenti,

puntellata da salvataggi enazionalizzazioni didimensioni epocali e unamontagna di sofferenze, allebanche viene imposta piùprudenza (correre rischi saràpiù costoso in termini diassorbimento di capitale). Ilcredito bancario costerà di piùai debitori più rischiosi o siarresterà del tutto. Le Pmisottocapitalizzate, senza ratingo rating bassissimi, conmanagement e contabilità pocotrasparenti e piani industrialidubbi sono molto rischiose. Ilrubinetto del credito anche perloro, come per le infrastrutturedallo Stato, è strettissimo.

Di finanziatori alternativi, isupplenti del pubblico e dellebanche, ne esistono già e a loroci si è rivolti in prima battuta.Sono quegli operatori finanziaricon finalità pubbliche che sicomportano come privati: Bei,Fei, Cdp, Kfw (la Bce puòabbassare tassi e rendimenti eaumentare la liquidità ma nonspetta a lei finanziare

l'economia). La risposta diqueste istituzioni alla chiamatadegli azionisti è stataimmediata, si stannorimboccando le maniche: mafinanziare infrastrutture e Pmicomporta un aumento nontrascurabile dei rischi inportafoglio. La Bei è l'entesovrannazionale emittente dibond numero uno al mondo e laCdp si finanzia con il risparmiopostale: sono vincolati dairating, o meglio, dallavalutazione dei mercati sullaloro solidità e standingcreditizio. Potranno fare di piùnon possono risolvere ilproblema del credito.

È essenziale che scendano incampo i privati: infrastrutture ePmi dovranno essere finanziatiattraverso il mercato deicapitali (bond ed equity) daquegli investitori istituzionalicome fondi pensione, casse,compagnie di assicurazionerimasti a lungo alla finestrafintantochè i titoli di Statorendevano come highyieldbond.I tempi sono cambiati.Irendimenti sono crollati,aumentala propensione alrischio. L'Italia ha subito resopiù appetibili, nella struttura, iprojectbond perleinfrastrutture e i mini-bond per

le Pmi. Ed è in arrivo un fondoad hoc per convogliare lerisorse di fondi pensione ecasse verso settori diinvestimento alternativi(infrastrutture e Pmi) peri qualioccorre una capacità divalutazione dei rischi moltosofisticata e specializzata.

Si è fatto tanto mabisognafare di più. Passare da un BTp aun project bond per finanziareun ponte o un'autostrada, a unmini-bond per sostenere unastart-up o micro-impresa è unpasso da gigante.Il rischiosovrano è una cosa. Il rischio diprogetto o d'impresa è tutt'altracosa. I mercati funzionano inmaniera efficiente solorispettando i diktat delrischio/rendimento. I rischidevono essere valutabili edevono essere remuneratiadeguatamente. Il nuovo fondo,il restyling di project bond e imini-bond non andranno danessuna parte in mancanza diuna finanza di progetto concontratti di concessionestandardizzati, certezza suitempi, sui costi, sulle variabililegali e fiscali, trasparenza nelleprocedure.I mini-bond nonandranno da nessuna partesenza uno sforzo maggioredelle Pmi per crescere indimensioni, aumentare lasolidità patrimoniale e il rating,la trasparenza su contabilità,bilanci, piano industriale.

rùisa_bufacchi

[email protected] di mercatoanche per il nuovofondo come peri project bondo i mini-bond

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Gli str enti

Mini-bondObbligazioni societarieemesse da Pmi perdisintermediare le banche.Alternativa al credito bancariocon regime fiscale vantaggiosoper attrarre investitori e Pmi.Tra il 14 febbraio e il 30 agosto2014 sono stati emessi 36mini-bond per 1,2 mld, di cui16 per 151,9 mIn perfinanziarepiani di sviluppo, il resto perrifinanziare debiti bancari oaltro. Hanno rating bassi osono senza rating, dimensionipiccole, durata in media di 5anni, scarsa liquidità sulsecondario. Mirati afondispecializzati e ABS.

ProjectbondTitoli obbligazionari condurata molto lunga (20 anni epiù) per investitori istituzionalicon portafogli a lungo termine(fondi pensione e compagniedi assicurazione), perfinanziare le infrastrutture.Cedole e rimborso del bondpagati con i flussi di cassagenerati dal progetto. Lagaranzia di Stato, enti pubblicio sovrannazionali (Cdp, Bei ,FII, Fei) aumenta il rating. Ifinanziamenti nelleinfrastrutture necessari inItalia, stima SG CIB, sono 87,2mld di cui 26,3 mId brownfielde 60,9 mId greenfield

7,2 miliardi

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Fondo da 3-5 miliardi per la crescitaCasse e fondi pensione pronti: investimenti di lungo termine per infrastrutture e piccole imprese

Davide ColomboMaria Carla De CesariROMA

Un fondo di investimentosull'economia italiana parteci-pato a larga maggioranza dalleCasse private e dai fondi dellaprevidenza complementareper convogliare risorse su pro-grammi che spaziano dai finan-ziamenti alle piccole e medieimprese a interventi infrastrut-turali per superare il digital divi-de. Il dossier è invia di definizio-ne al ministero dell'Economia,sotto la regia del ministro PierCarlo Padoan nel ruolo di facili-tatore, in collaborazione con glienti coinvolti, e dovrebbe esse-re "istituzionalizzato" con lalegge di Stabilità.

Con una quota di minoranzapotrebbe partecipare all'iniziati-va anche Cassa depositi e presti-ti. Il progetto potrebbe esserecondiviso anche da altre istitu-zioni finanziarie, come la Bei, inuna logica di investimento pri-vato, a lungo termine.

Due gli obiettivi: raccogliererisorse da investire in infrastrut-ture e in generale nel tessutoeconomico. È verosimile che ladote iniziale possa arrivare a 3-5miliardi di euro; una massa di ri-sorse capace di garantire subitoinvestimenti stabili. Dall'altrolato, per gli organismi di previ-denzaè essenziale unrendimen-to adeguato sulle risorse impe-gnate, un nodo questo ancoraall'esame come la governancedel fondo che avrebbe la naturagiuridica del fondo chiuso. Perincentivare la partecipazione alfondo il Governo potrebbe uti-lizzare una leva fiscale, con una

tassazione agevolata rispetto aquella delle rendite finanziarieche - in linea generale - si asse-sta al 26%. La scelta, d'altra par-te, sarebbe in linea con Ocse eUnione europea, concordi sul-l'opportunità di premiare gli in-vestimenti di lungo periodo.

Le Casse hanno un patrimo-nio complessivo, tra asset mo-biliare e immobiliare, vicino ai6o miliardi.

Secondo i dati presentati qual-

LECONDIZIONIControllo del fondo, adesionevolontaria, maggioranzadi investimenti di naturaistituzionale e sceltadelle aree di investimento.................... ................................................

che mese fa in Parlamento dalpresidente del Mefop, MauroMarè, fatto cento l'ammontaredel patrimonio allocato nel no-stro Paese dai fondi previdenzia-li, il 920/o circa è investito il titolidel debito pubblico.

Il meccanismo alla base delfondo di investimento è l'adesio-ne volontaria e la filosofia è quel-la di mercato: il fondo sarebbe vi-gilato da Bankitalia. Ad aderiresarebbero sia i fondi pensionenegoziali sia quelli preesistenti.

«La disponibilità del ministroPadoan - commenta AndreaCamporese, presidente del-l'Adepp, l'associazione delleCasse di previdenza privata -porta il progetto verso la concre-tezza. È rilevante che il ministrocondivida precondizioni cheper noi sono essenziali: volonta-

rietà, utilizzo di strumenti dimercato, maggioranza di investi-menti di natura istituzionale e in-dividuazione in modo condivisodelle aree di investimento». Ilprogetto è in linea con quanto ac-cade negli altri Paesi europei econ la mission degli organismidel risparmio previdenziale. «InInghilterra - continua Campore-se -i fondi pensione hanno appe-na messo a disposizione due mi-liardi di sterline. Noi vogliamoportare valore nell'economia delPaese e rendimenti adeguati per inostri iscritti. Presto riunirò l'as-sembleaAdepp per confrontarcisul progetto». Già da tempo leCasse hanno indirizzato gli inve-stimenti nell'economia reale. Lofa rilevare Renzo Guffanti, presi-dente della Cassa dottori com-mercialisti, che a maggio ha anti-cipato la volontà di investire ri-sorse nelle Pini, il contesto econo-mico di riferimento per i com-mercialisti. Così pure azioni perpromuovere e finanziare le infra-strutture sono state messe incampo dalnarcassa, l'ente di pre-videnza di ingegneri e architetti.

In parallelo al progetto delFondo di investimento dovreb-be aprirsi, tra Casse e Governo,la trattativa sulla revisione dellatassazione dei rendimenti. Neldecreto 9i/2o14 è stato scongiu-rato l'innalzamento della tassa-zione da12o a126% e nello stessotempo si è promessa la revisio-ne, in linea con quanto previstoper i Fondi pensione, per i qualil'aliquota è all'n,5 cento. Ma iltraguardo dell'armonizzazionerichiede coperture finanziarie.Ancora tutte da trovare.

5 RI P R OD U ZIO NE RISE RVATA

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It monte -prestazioni

LE PENSIONI PAGATE DALLE CASSEValori nominali delle pensioni Ivs per area di appartenenza . Dati in milioni di euro

Anno

2007

Area economico',sociale'

640,9

Area giuridica''

722,2

Area sanitaria'

981,5

Rete prof.tecniche

525,7

2008 686,7 767,5 1.022,5 572,6

2009 745,6 798,7 1.064,8 626,6

2010 798,4 833,1 1.101,7 676,4

2011 852,6 861,4 1.141,7 725,9

2012 906,5 893,6 1.242,8 797,6

Fonte: Adepp

GLI ASSEGNI DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTAREDati di fine periodo; dati provvisori per il 2014. In milioni di euro

Giugno 2014 Dicembre 2013

Fondi Fondi Pippensione pensione "nuovi"negoziali aperti

Var. % Giu . 2014/Dic. 2013

Pip Fondi"vecchi" pensione

preesistenti

TotaleRisorse

Totale

37.247 12.908 14.392 6.500 50.38034.504 11.990 13.014 6.499 50.376

Infrastrutture Pagina 15

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zone umide purificanti, parchi sotterraneiperle metropoli di domani. A partire da oggi

L'ambienteidealesotto c

ERANO una volta i vecchi giardinetti. Ora quello che è stato per annil'unico, striminzito, assediato presidio della natura nelle periferiedelle città, si appresta a essere travolto da un'ondata di verde che tra-sformerà radicalmente ipaesaggicittadini. Boschi verticali eforeste,corridoi e tetti verdi, orti urbani e serre idroponiche. Le nuove politi-che lanciate dalle amministrazioni comunali di mezzo mondo pro-mettono di fare delle città luoghi dove la natura si intreccia semprepiù col vecchio paesaggio di asfalto e cemento. C'è perfino chi vor-rebbe nominare già oggi Londra "parco nazionale", visto che i147 percento del suo territorio è verde. Ormai è chiaro non solo ai soliti am-bientalisti, ma anche ad amministratori avveduti e imprenditori il-luminati: sarà nelle metropoli che si combatterà la battaglia per la

qualità desia vita, che sarà scavata la trincea della resistenza ai cambiamenti climatici, che si lotterà persfamare una popolazione mondiale che entro fine secolo potrebbe arrivare a tredici miliardi di persone.

Le città ospitano più della metà della popolazione mondiale, consumano due terzi dell'energia e pro-ducono oltre il 70 per cento delle emissioni di CO2 responsabili del riscaldamento globale. Bastano que-ste cifre a far capire la portata di una sfida che si gioca attraverso un ventaglio di iniziative: messa in effi-cienza del vecchio patrimonio edilizio (come ha appena ribadito di voler fare il sindaco di New York ), co-struzione di nuovi quartieri carbon neutra], diffusione delle energie alternative, sistemi di trasporto so-stenibile a zero emissioni e, soprattutto, integrazione della natura nel tessuto urbano, compresa la dif-fusione di piccole aree paludose capaci di depurare le acque reflue. «Il verde in città significa maggiori ca-pacità di assorbimento delle acque piovane e riduzione dei rischi di inondazione, temperature più bassee quindi minori esigenze di raffreddamento, oltre che maggiore vivibilità», ricorda Piero Pelizzaro, re-sponsabile della cooperazione internazionale del Kyoto Club. Detto in altre parole, gli ecosistemi che sifanno spazio tra tangenziali e cavalcavia ci offrono quello che Yvonne Baskin in un saggio ha ribattezza-to "Il pasto gratis": una serie di preziosi servizi come la pulizia dell'aria, la depurazione dell'acqua, l'eli-minazione di insetti fastidiosi. «Si pianta erba ovunque è possibile, persino, come in Germania, tra i bi-nari dei tram», dice ancora Pelizzaro. «Dei tetti verdi e dei giardini verticali che assorbono acqua piova-

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na e tengono freschi gli edifici si è parlato già molto», aggiunge. «Anche l'Italia, cronicamente in ritardosu questi temi, ha iniziato a muoversi con l'installazione voluta da Renzo Rosso per la nuova sede di Die-sel a Breganze o con il bosco verticale creato con il Progetto Porta Nuova nel centro Direzionale di Mila-no. Ciò che è meno noto è il proliferare delle foreste e delle aree umide urbane. Sempre più spesso il com-

pito di recuperare le vecchie zone industriali o le in-frastrutture dismesse, come la High Line di NewYork, è affidato al lavoro della natura, anche per-ché più economico rispetto alle costose demolizio-ni». Da questo punto di vista uno progetti più inte-ressanti già realizzato è quello di Vitoria-Gasteiz,nei Paesi Baschi spagnoli, European Green Capitai2012, dove è stata creata una "cintura verde" cheabbraccia la città con tre fasce concentriche chemettono in comunicazione i parchi del centro conle foreste e le montagne dei dintorni, passando at-traverso l'ex area industriale. Anche l'Epa, l'agen-zia statunitense per l'ambiente, ha scelto di riqua-lificare nientemeno che Detroit, capitale delladeindustrializzazione, attraverso il progettoGreenstreetscape che prevede il coinvolgimentodei cittadini nella creazione di nuovi spazi verdi«casa per casa». Un'operazione destinata a ripe-tersi in molte altre metropoli, conquistando il con-senso, come hanno captato le attente antenne diquegli scopritori di nuove tendenze che sono i pub-blicitari. Non a caso hanno scelto per uno degli ul-timi spot per Tim un gruppo di guerrila gardeningche notte tempo trasforma in aiuole fiorite i brullie abbandonati ritagli di terra delle nostre città.

0 RIPRODUZIONE RISERVATA

GRANDI ALBERITRA QUALCHE COLTIVARE FRUTTA E BOSCHI URBANI COME È SUCCESSOANNO SEMPRE PIU E VERDURA CREERANNO SPAZI PER LE FERROVIE,AUTOBUS, TRAM SUI GRATTACIELI PIU SANI ANCHE LESTRADEE TRENI DIRANNO NON SARA CON MICROCLIMA CORRERANNOADDIO ALL'AUTISTA INUSUALE FAVOREVOLE SOTTOTERRA

MURI, FACCIATE MOLTO ALBERATI, UNA RETE 'VERDE"ANCHELEAUTO E TETTI DEGLI I PARCHI CITTADINI CHE ATTRAVERSAPRIVATE EDIFICI VERRANNO DIVENTERANNO TUTTA LA CITTA:NON AVRANNO UTILIZZATI ESSENZIALI PER È L'OBIETTIVOPIO BISOGNO PER AUMENTARE OFFRIRE OMBRA E PRIMARIODELL'AUTISTA IL VERDE IN CITTA RIPARO DAL SOLE DELLA GREEN CITY

RICOPERTI DI ERBA ARTE INTERATTIVAAIUTERANNO PER STRADE E PIANTE, E INSTALLAZIONILA CITTA A FAR E SPAZI VERDI, COME CORRIDOI ALL'APERTOFRONTEA EVENTI PENSATI NATURALI PER OFFRIRANNOMETEOROLOGICI PER AFFRONTARE ATTRAVERSARE MOMENTIESTREMI PIOGGE ESTREME STRADE E FIUMI DI AGGREGAZIONE

Urbanistica Pagina 17

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GLI SPAZI VERDIDELLA CITTASARANNO MOLTOPIÙ EFFICACISE COLLEGATIFRA DI LORO

GRANDI ALBERIASSORBIRANNOENORMI QUANTITADI C02 PERTRASFORMARLAIN OSSIGENO

P- ITII N . Ti

I PARCHI AVRANNOCOPERTURE CHE SIAPRONO DA SOLESE PIOVE O ILSOLEÈ TROPPO FORTE

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SVOLGERANNOPIÙ FUNZIONI:MERCATI, PUNTID'INCONTROE DI DIVERTIMENTO

Si CHIAMANO"BREATHINGROOMS":PICCOLI RIFUGICON ALTO TASSODI SALUBRITA

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Urbanistica Pagina 18