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CERTOSA DI PADULA CERTOSA DI PADULA 17 NOVEMBRE 2006 17 NOVEMBRE 2006 DINAMICHE DI GRUPPO NELLA DINAMICHE DI GRUPPO NELLA COMUNICAZIONE COMUNICAZIONE IL MODELLO DI BERNE IL MODELLO DI BERNE Dirigente Tecnico Anna Maria Schiano Dirigente Tecnico Anna Maria Schiano

CERTOSA DI PADULA 17 NOVEMBRE 2006 DINAMICHE DI GRUPPO NELLA COMUNICAZIONE IL MODELLO DI BERNE Dirigente Tecnico Anna Maria Schiano Dirigente Tecnico Anna

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CERTOSA DI PADULACERTOSA DI PADULA17 NOVEMBRE 200617 NOVEMBRE 2006

DINAMICHE DI GRUPPO NELLA DINAMICHE DI GRUPPO NELLA COMUNICAZIONECOMUNICAZIONE

IL MODELLO DI BERNEIL MODELLO DI BERNE Dirigente Tecnico Anna Maria SchianoDirigente Tecnico Anna Maria Schiano

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Simona

Atzori

Volo Senza Le Ali

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Simona AtzoriSimona Atzori “Travolta dalla musica ballavo e “Travolta dalla musica ballavo e sentivo che potevo esprimere sentivo che potevo esprimere

emozioni col mio corpo. emozioni col mio corpo. Non sono un fenomeno, e non voglio Non sono un fenomeno, e non voglio

esserlo. esserlo. Sono una danzatrice, niente altro che Sono una danzatrice, niente altro che

una danzatrice che rivendica il una danzatrice che rivendica il proprio diritto alla felicità." proprio diritto alla felicità."

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Intervista a Simona AtzoriIntervista a Simona Atzoridi di Giuseppe BarrettaGiuseppe Barretta

• Atzori: “La comunicazione è ciò che ti permette di rappresentarti, di entrare in relazione con altre persone e di agire sul mondo. Comunicare per me significa mettere in comune, condividere con gli altri qualcosa di tuo e io sento di comunicare attraverso l'espressione artistica della danza e della pittura. La comunicazione diventa così un atto di espressione propria ma non fine a se stessa, ma con il preciso intento di condividerla con l'esterno, perché non rimanga una proprietà dell'individuo singolo, ma di chi desidera farne parte.”

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Recensione di Annalisa Morganti aRecensione di Annalisa Morganti a “ “E LI CHIAMANO DISABILI” E LI CHIAMANO DISABILI” di di

C.Cannavò C.Cannavò• “L’ambiente può essere limitante, ostacolante e

creare delle condizioni di disabilità, anche in assenza di deficit certificati. Tutti, dunque, potremo vivere come disabili in qualunque momento della nostra vita, per questo non basta soltanto conoscere i loro problemi, bisogna sapere come, dove, quanto e quando poter agire, soprattutto in contesti educativi, permettendo loro l’autorealizzazione di quelle potenzialità interiori profonde che le scienze dell’educazione legittimano sul piano dell’esistenza.”

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La comunicazione come La comunicazione come Accessibilità all’altroAccessibilità all’altro

• Comunicazione si coniuga con il concetto di "accessibilità", intesa non solo in senso fisico o architettonico, ma come possibilità di accesso a spazi mentali, emotivi e comunicativi.

• Ogni relazione si fonda sul diritto di ciascuno di esprimere se stesso…. si sostanzia nel diritto per tutti di esprimere se stessi nel modo più "accessibile" possibile

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Unicità della personaUnicità della persona

• Tutti noi siamo diversi, unici e speciali e sarebbe importante “insegnare” questo tipo di pensiero ai bambini che stanno crescendo invece con un'immagine di bellezza sia fisica che interiore distorta da contesti culturali che cercano stabilità e sicurezza nell’omologazione, nei quali viene meno il coraggio di essere se stessi.

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TUTTI SIAMO DIVERSITUTTI SIAMO DIVERSI

• Nel gruppo dei pari ogni bambino comunica come sa:

• Con i linguaggi del corpo (prossemica-mimico/gestuali)

• Con i linguaggi simbolico-culturali (domini culturali e disciplinari)

• Con l’espressione delle emozioni e dei sentimenti (sguardo-sorriso)

• Con atteggiamenti (assertività, evitamento, fuga)

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I POTENZIALI DI CIASCUNOI POTENZIALI DI CIASCUNO

Ogni soggetto possiede capacità potenziali da sviluppare in contesti che possono essere:

• Facilitanti e di mediazione positiva• Ostacolanti e non mediatici, tali da non

consentire –a tutti i soggetti – l’espressione e lo sviluppo dei potenziali e la comunicazione come”accessibilità” reciproca

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LA COMUNICAZIONE NEI CONTESTI MEDIATICI DI LA COMUNICAZIONE NEI CONTESTI MEDIATICI DI COLLABORAZIONE IN ATTIVITA’ CONDIVISE : COLLABORAZIONE IN ATTIVITA’ CONDIVISE :

COOPERATIVE LEARNING NELLA SCUOLACOOPERATIVE LEARNING NELLA SCUOLA

• Espressione del sé• Accessibilità reciproca a pensieri sentimenti azioni da condividere• Sviluppo di capacità abilità conoscenze competenze

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DIDATTICA DI LABORATORIODIDATTICA DI LABORATORIOCOOPERATIVE LEARNINGCOOPERATIVE LEARNING

• Ogni soggetto, nell’ambito di dinamiche di gruppo, svolge:

• Un ruolo che gli conferisce dignità• Una funzione che gli riconosce abilità(secondo

capacità personali)• Assume un posizionamento secondo

capacità/abilità/conoscenze/competenze (ad es. secondo le necessità diventa leader o

gregario)• Vive situazioni di inclusione nei processi

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Dinamiche di gruppo• L’espressione è stata introdottra da K.Lewin e utilizzata dalla

psicologia sociale per indicare le relazioni dinamiche che si osservano all’interno di un gruppo e che ne determinano il comportamento e l’evoluzione.

• Lewin ha esteso la concezione gestaltica(psicologia della forma) dal settore della percezione alla psicologia sociale.

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• Lewin ha interpretato il comportamento del gruppo come espressione della situazione globale di campo ( spazio vitale in cui sono raccolti tutti i fattori psicologici che influenzano il comportamento di un individuo in un dato tempo ) determinata dai campi psicologici dei singoli membri, dai canali di comunicazione,dai sottogruppi.

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Caratteri generali comuni a ogni gruppo

• Appartenenza: sensazione di partecipare e di essere ben accettato da un gruppo, senza che vi sia dipendenza.

• Interdipendenza: connotazione dinamica in grado di modificare progressivamente le motivazioni, gli atteggiamenti, i vissuti e i comportamenti di ciascun membro del gruppo.

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• Coesione:legame che tiene insieme i componenti di un gruppo, agisce da rinforzo per i singoli membri nel raggiungimento degli obiettivi che il gruppo si propone.

• Polarizzazione: quando all’interno del gruppo le divergenze non possono venir eliminate si formano sottogruppi la cui riunificazione risulta improbabile in quanto i meccanismi di aggressione, un tempo proiettati all’esterno, trovano il loro campo di espressione all’interno del gruppo.

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Tecniche di conduzione

• 1 ) Rinforzamento: corrisponde all’utilizzo di rinforzatori adeguati, quali

• il sorriso, • lo sguardo, • le argomentazioni di sostegno, • il rapporto interlocutorio positivo, ovvero i

rinforzatori sociali. Tali rinforzatori vanno a sostenere il

repertorio comunicativo dell’insegnante, dell’allievo e del genitore.

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• 2) Modellaggio: corrisponde all’adozione di strategie di incremento dei comportamenti e delle procedure operative più vicine a quelle utili al gruppo. Se il docente, ad esempio, possiede il repertorio “giusto”, si rinforzano i comportamenti più vicini alla meta, mentre vengono resi recessivi o “estinti” i comportamenti contrari.

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• 3) Concatenamento: corrisponde ad una strategia che evidenzia la contiguità e la connessione tra comportamenti congruenti con lo scopo comune, che vanno rinforzati e sostenuti e che concorrono all’efficienza del guppo.

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• 4)Autocontrollo: corrisponde all’emissione di un comportamento poco probabile in una situazione data, in assenza di pressioni esterne aventi rinforzo immediato e forte, e in vista di obiettivi lontani con rinforzo tenue.

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• 5) Contrattazione delle contingenze del gruppo corrisponde ad una tecnica che considera i rapporti tra singolo e gruppo secondo contingenze e situazioni.

• Si procede, a riguardo, ad una contrattazione preventiva delle contingenze del gruppo o dei bisogni: es. orario di fine riunione, modalità di intervento, procedure di intervento, ecc.

• Tale strategia risulta utile per prevenire comportamenti socialmente inadeguati e corrisponde anche ad una forma di controllo di efficacia per l’incremento della produttività.

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Tecniche di relazione/intervento centrate sul cliente di C. Rogers

• Far leva sulla tendenza attualizzante ovvero sulla forza di base che è all’origine della crescita e dello sviluppo di ogni persona

• Orientare la forza regolatrice che permette di selezionare e di ordinare fatti e fenomeni

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• Mettere in crisi il concetto di sé posseduto dal soggetto, ovvero le idee rigide e precostituite, mediante il confronto di idee o la verosimilarità delle posizioni

• Contestualizzare il problema o lo scopo comune del gruppo nell’esperienza attuale del soggetto

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• La relazione assume i punti di vista e le prospettive dell’ “altro da sé” emergono così dinamiche caratterizzate dal rispetto e dall’accettazione dell’altro, dalla simpatia e dalla comprensione empatica, dalla fiducia e dall’attenzione alla relazione schietta ed aperta.

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• Nella relazione ogni soggetto impara a porsi dal punto di vista dell’altro.

• In sintesi nasce, nella conduzione del gruppo, una leadership nuova connotata da prosocialità

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Analisi transazionaleStruttura e funzioni della personalitàLa comunicazioneL’analisi transazionale è stata elaborata da

negli U.S.A., nel 1958 da Eric Berne, psichiatra psicoanalista, ed è la risposta ad alcune difficoltà lasciate insolute da due grandi scuole contrapposte : il Comportamentismo che tende d eliminare il sintomo, senza risolvere il disagio esistenziale del soggetto, e la Psicoanalisi, che ha tempi troppo lunghi per affrontare le problematiche intrapsichiche, e non allevia il sintomo.

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Gli stati dell’Io

• La personalità di ogni individuo è una struttura integrata di comportamenti, sentimenti ed emozioni che fanno riferimento a te realtà psicologiche o Stati dell’Io.

• L’Io Genitore è un insieme di emozioni, sentimenti e comportamenti appresi durante l’infanzia e l’adolescenza, da figure parentali o comunque persone autorevoli;

• Il genitore corrisponde ad una sorta di grande nastro registrato contenente norme, comportamenti, atteggiamenti appresi da figure parentali o emotivamente significative per l’individuo in un periodo che va dalla nascita fin verso i 5 anni.

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• Tutto ciò viene registrato nello Stato dell’Io Genitore come verità assoluta in quanto proviene da coloro che garantiscono la sopravvivenza di un individuo ed esercita una notevole influenza sulle formazione della personalità tanto da assumere valore indiscusso di difesa contro i pericoli provenienti dall’esterno o di permessi o, ancora, di guida nella vita.

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• L’io Adulto è un insieme di emozioni, sentimenti e comportamenti coerenti con la situazione contingente, adeguati alla realtà, “al qui ed ora”;è uno Stato dell’Io capace di eseguire un esame oggettivo della realtà, valutando gli elementi di una circostanza nel momento che si verifica.

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• L’Io Adulto riesce a raccogliere dati, ad elaborarli, a ragionare e ad adeguare i propri comportamenti per la migliore soluzione di un problema; regola e media le attività degli Stati dell’Io G. e B. recuperando insegnamenti e curiosità capaci di rendere il proprio lavoro creativo, sviluppando abilià ed efficienza attraverso il costante esercizio e l’abitudine alla riflessione.

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• L’Io Bambino è un insieme di emozioni, sentimenti e comportamenti, elaborati nei primi anni di vita, forniscono le motivazioni principali dell’agire.

• Lo Stato dell’Io Bambino di un individuo registra gli avvenimenti interni, gli stati d’animo, i sentimenti provati mentre imparava ad adattarsi al mondo esterno.

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• In particolare sono presenti le reazioni ad eventi esterni, soprattutto ai genitori, che costituiscono il freno agli impulsi ed al bisogno di soddisfare esigenze primarie.

• Il bambino è la sede delle sensazioni e dei sentimenti, della rabbia e della violenza, ma anche dello spirito libero e creativo, della curiosità, del desiderio di esplorare sentire e sperimentare

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Analisi degli stati dell’Io

• Nell’analisi degli Stati dell’io l’Aspetto Strutturale si riferisce alle componenti della personalità completa di un individuo.

• Ogni soggetto possiede una carica energetica (Cathexis) che consente di attivare, a seconda delle situazioni, uno Stato dell’Io che viene sperimentato come sé reale ed ha potere esecutivo e decisionale, lasciando latenti gli altri che sono pronti ad entrare in azione appena reinvestiti di nuova energia. Ogni Stato dell’Io è un insieme coerente di emozioni, sentimenti e comportamenti: ogni parte può prendere il controllo della personalità.

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Opzioni

• Quando due persone comunicano possono scegliere quale Stato dell’Io attivare per inviare o ricevere stimoli transazionali, assumendosene la piena responsabilità.

• Secondo Karpman, in una transazione, in considerazione dello stimolo inviato da un emittente, non è fatto obbligo, al ricevente, di entrare in un determinato Stato dell’Io, tutt’al più di rispondere dallo Stato dell’Io sollecitato.

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DIDATTICA DI LABORATORIODIDATTICA DI LABORATORIOCOOPERATIVE LEARNINGCOOPERATIVE LEARNING

• Ogni soggetto, nell’ambito di dinamiche di gruppo, svolge:

• Un ruolo che gli conferisce dignità• Una funzione che gli riconosce abilità(secondo

capacità personali)• Assume un posizionamento secondo

capacità/abilità/conoscenze/competenze (ad es. secondo le necessità diventa leader o

gregario)• Vive situazioni di inclusione nei processi

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UNA MEDIAZIONE DIDATTICA UNA MEDIAZIONE DIDATTICA NUOVANUOVA

• Per comunicare• Per stare bene insieme• Per esprimere i valori del “di dentro” e

comunicare la “bellezza” unica e personale del “di fuori”

• Per costruire una rappresentazione mentale positiva di se stessi

• Per vivere felici e proiettarsi nel futuro con un pensiero positivo