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N. 4 MAGGIO 2014 - ANNO XXXII - MENSILE - AutOrIzzAzIONE trIb. PEruGIA N° 660 dEL 7/03/1983 LA FAMIGLIA IN CAMMINO

Chiesa Insieme Maggio 2014

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N. 4 MAGGIO 2014 - ANNO XXXII - MENSILE - AutOrIzzAzIONE trIb. PEruGIA N° 660 dEL 7/03/1983

LA FAMIGLIA IN CAMMINO

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IL FUOCO DELLO SPIRITO

Evangelizzare con Spirito. Espressio-ne di papa Francesco nell’Evangelii Gaudium. Ci ricorda una verità che non è mai abbastanza sottolineata: l’efficacia dell’evangelizzazione non dipende solo dal nostro impegno ope-rativo, pur necessario, ma dalla nostra docilità allo Spirito di Dio. È il segreto della Pente-coste. Quando si leggono gli Atti degli Apostoli si resta impressionati da questo dato: la Pasqua era diventata un “nuo-vo inizio” per i discepoli di Cristo, lo avevano vi-sto, avevano ricevuto il suo mandato. Tutto era pronto per l’annuncio del vangelo. Eppure Gesù chiede loro di aspettare l’effusione dello Spirito. È il dono di Pentecoste: vento e fuoco. Solo allora gli Apostoli si portano in campo aperto, con un entusiasmo che colpisce e con parole che trafiggono i cuori. Fino a sembrare “ubriachi”: eb-brezza dello Spirito!“Come vorrei trovare le parole per in-coraggiare una stagione evangelizza-trice più fervorosa, gioiosa, generosa, audace, piena d’amore fino in fondo e

di vita contagiosa! Ma so che nessu-na motivazione sarà sufficiente se non arde nei cuori il fuoco dello Spirito” (EG 261). Sì, non ha più senso una macchina ec-clesiale fatta di mille impegni, agen-de fitte di cose da fare, che non porta però il sapore di un’esperienza viva di Cristo, di una fraternità gioiosa, di un annuncio fatto con la vita. In questi anni pastorali dedicati in

modo speciale alla Parola di Dio, stiamo cercando di fare della Scrittura un libro fami-liare. Ricetta di papa France-sco: “La migliore motivazione per decidersi a comunicare il Vangelo è contemplarlo con amore, è sostare sulle sue pagi-ne e leggerlo con il cuore” (EG 264).Mi preme far giungere da que-

ste pagine il mio augurio più cordiale che il tempo di Pasqua sia per ciascu-no di noi una grande occasione per rimotivare il nostro impegno. A qua-lunque livello. Il cammino sinodale lo richiede a titolo speciale. “Camminare insieme”, con il fuoco dello Spirito. Succederà qualcosa di bello. Innanzi-tutto nel nostro cuore. Buona Pasqua e buona Pentecoste a tutti!

+ Domenico, vescovo

LA PAROLA DEL VESCOVOSOMMARIO

Editoriale

Notiziario della diocesi diAssisi - Nocera U. - Gualdo T.Direttore responsabile: Vittorio Peri

In redazione: Marina Rosati - Marco Fortebracci

Redazione e amministrazione: P.zza Vescovado, 3 06081 Assisi (Pg)

Tel. (075) 81.24.83fax: (075) 819.88.05 E-Mail : [email protected] -

Pagina web: www.diocesiassisi.it

Autorizzazione Tribunale di Perugia n° 660 del 7-03-1983 / sped. in abbonamento

postale 50%

Abbonamento: Ordinario Euro 15,00 sosteni-tore Euro 20,00 - Servirsi preferibilmente del

c.c.p. n°13999065 intestato a: Curia Diocesana -

Amministrazione Chiesa Insieme 06081 Assisi

Spedizione in A.P. - Art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Perugia

Stampa: Tipografia Metastasio

EditorialE dEl vEscovoil fuoco dEllo spirito - pag. 2

focus MatriMonio E causE di annuillaMEnto - pag. 3

faMiglia E sinodo dEi vEscovi - pag. 4-5

sinodo diocEsanoincontrarsi: gioia nEl signorE - pag.6

lE rEligiosE a confronto - pag.7

priMo pianoil canto dElla passionE - pag. 8

riti dElla sEttiMana santa E pasqua - pag. 9

forMazionEi trE incontri dElla crEsu - pag.10-11

attività diocEsanElE faMigliE dEl vangElo - pag. 12

dallE parrocchiEla chiEsa di san Marco dal papa - pag. 13

progEttigiovani E fEdE - pag. 14

cElEbrazioni&iniziativEfEsta dEllE confratErnitE - pag. 15

pEllEgrinaggio a norcia - pag. 15

appuntaMEnti dEl MEsE di Maggio pag. 16

Faceva parte del monastero di sanra croce

SUOR MARIA CANDIDA TORNA ALLA CASA DEL PADRE

ASSISI – È tornata alla casa del Padre suor Maria Candida del Cuore immacolata di Ma-ria. La sorella, del monastero di Santa Croce, è tornata alla gloria eterna di Dio all’età di 86 anni e nel 64esimo anno della professione. Era infatti nata il 18 aprile del 1927 a Fürholz, Passau, terza di quattro figli di una coppia di insegnanti di grandissima fede. Dopo un’in-fanzia non troppo facile anche a causa della morte prematura della madre e pur avendo altri tre fratelli nati da un secondo matrimo-nio del padre, il 21 novembre del 1948 poté entrare nel monastero di Santa Croce. La ve-stizione, durante la quale ricevette il nome di suor Maria Candida, ebbe luogo nel maggio del 1949. Nel giugno del 1953, alla fine del noviziato, suor Maria Candida si votò con in-tima gioia per sempre al Signore e negli anni a venire, fino a quando la malattia glie lo im-pedì, si dedicò con cura e attenzione ai diversi ruoli che le vennero assegnati all’interno del Monastero. 3

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Focusla diocesi in controtendenza rispetto agli anni precedenti e al dato regionale

MENO RICHIESTE DI ANNULLAMENTO DEL MATRIMONIOMarina Rosati

ASSISI – Se a livello regionale aumenta-no le cause di annullamento del matrimonio introdotte al Tribunale ecclesiastico regio-nale umbro a livello diocesano si riscontra un netto miglioramento rispetto al 2012. L’istantanea sull’andamento della giustizia ecclesiastica è stata scattata durante l’inau-gurazione dell’anno giudiziario tenuta dal vicario giudiziale padre Krzysztof Pawlik alla presenza del cardinale Gualdiero Bas-setti e del cardinale Velasio de Paolis, pre-sidente emerito della prefettura Affari eco-nomici della Santa Sede. Se nel 2013 dalla diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Ta-dino sono state presentate 7 cause, a fronte di 21 della diocesi di Perugia, 10 di Terni, 11 della diocesi di Spoleto-Norcia, 12 di Città di Castello, 7 di Orvieto-Todi, 6 di Gubbio e 5 del Folignate, nell’anno giudiziario pre-cedente il numero di richieste di annulla-mento introdotte era di gran lunga superio-re. Si parlava di ben 15 cause, numero più elevato anche del 2011 quando le richieste erano state 9. Si registra dunque un segnale di miglioramento rispetto all’andamento re-gionale che non deve tuttavia far abbassare la guardia rispetto alle criticità che la vita matrimoniale attraversa anche nella nostra diocesi.A livello regionale dunque le statistiche dico-no che, nel 2013, a sollecitare l’annullamen-to del matrimonio sono stati più gli uomini (55) che non le donne (meno della metà, 24). Se si vanno a spulciare i dati sulle condizioni sociali appare con evidenza che il maggior numero di richiedenti sono impiegati (18), seguiti dagli operai (11), dai liberi professio-

nisti (10), dai medici e parame-dici (9), dai pensionati (6), dagli insegnanti (6), dai disoccupati (4), dai dirigenti e funzionari (4), da militari ed equiparati (4), da-gli imprenditori e industriali (3), dai commercianti e artigiani (3). Anche nel 2012 la categoria che maggiormente ha fatto istanza è stata quella degli impiegati. Per quanto riguarda l’età delle parti all’introduzione del procedimen-to è la fascia tra i 41 e i 50 anni a presentare il maggior numero di richieste. Andando a vedere la durata della convivenza coniugale la maggior parte delle cause arrivano tra i 5 e i 10 anni (27), segui-te da quelli oltre i 10 anni. Da segnalare in-fine che, a fronte della mancanza di giudizi, di spazi e di personale che ricalcano le tra-dizionali geremiadi della giustizia ordinaria, la Chiesa vanta un passo più rapido (quasi l’80 per cento delle cause vengono decise nel volgere di un periodo compreso tra 6 mesi e un anno e mezzo). “Il fatto è – ha spiegato pa-dre Pawlik – che la matu-rità umana è un processo c o n t i n u o , c o m p l e s s o e spesso si giunge alla maturazio-ne in seguito alle crisi che

costringono l’uomo ad una sua evoluzione. Tale crisi, purtroppo, spesso coincide con la crisi matrimoniale e solo allora l’interessato comincia a crescere e a comprendere i veri contenuti e oneri della vita coniugale. Paw-lik ha definito il lavoro del tribunale “co-scienzioso ed efficiente” anche alla luce del particolare che in secondo grado (davanti al tribunale di appello Etrusco) i pronuncia-menti di primo grado sono stati confermati nel 90% dei casi. 3

2011 2012 2013 Perugia 21 37 21 Terni 15 13 10 Spoleto/Norcia 8 5 11 Assisi/Nocera/Gualdo 9 15 7 Città di Castello 7 6 12 Orvieto/Todi 10 8 7 Gubbio 3 3 6 Foligno 4 2 5

DIOCESI DI PROVENIENZA Numero Cause

dal 7 Febbraio in vigore l’aggiornato contenuto normativo dell’articolo 147 sui doveri verso i Figli

NOZZE, NUOVA FORMULAZIONE PER PRETI E MINISTRI DEL CULTO

ASSISI – Nuova formulazione dell’articolo 147 che riguarda i doveri verso i figli che i coniugi si assumono in sede di matrimonio. Con una nota uf-ficiale il Servizio Stato civili comunica ai ministri del culto e ai rappresentanti dei rispettivi ordina-menti che: nella celebrazione dei matrimoni reli-giosi di competenza, dovranno leggere, ai nubendi, come di consueto i tre articoli previsti dal codice civile e precisamente l’articolo 143 e 144 che nel loro testo non hanno subito variazioni alcune. Il

nuovo contenuto normativo dell’articolo 147 del codice civile, in vigore dal 7 febbraio 2014 è stato riformulato (dall’articolo 3 del D.Lgs n. 154 del 28-12-2013) secondo la nuova versione qui di seguito riportata: Articolo 147 – Doveri verso i figli: “Il matrimonio impone ad ambe-due i coniugi l’obbligo di mantenere, istruire, educare e assistere materialmente i figli, nel ri-spetto delle loro capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni”. 3

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Maria Alessandra Grazioli

ASSISI - Il matrimonio celebrato come rito tradizionale, ma poco compreso nel suo valore sacramentale e spesso vissuto nella provvisorietà tipica della cultura dominante. Le coppie di fidanzati rego-larmente preparate ma, una volta sposa-te, poco seguite nel loro cammino di vita insieme. I coniugi in crisi che possono certo manifestarla più liberamente di un tempo, ma che spesso sono di fatto ancora costretti a viverla da soli. Le famiglie cri-stiane che riconoscono la propria dignità a livello teorico, ma che spesso ignorano quanto la Chiesa insegna su di loro e fati-cano a pregare insieme e ad educare i figli alla fede. Le coppie di conviventi in co-stante aumento, che quasi sempre chiedo-no i sacramenti per i propri bambini, ma meno di frequente si lasciano coinvolgere nel loro percorso di formazione cristiana. E’ questo il quadro che emerge dalle ri-sposte a un questionario sulla realtà della pastorale familiare nella nostra Diocesi. Il questionario, approntato dalla Santa Sede, è stato diffuso in tutto il mondo tra organismi diocesani e gruppi ecclesiali coinvolti nella pastorale familiare. Offre una mappa in nove punti delle problema-tiche emergenti, uno strumento di con-sultazione e di studio sulle realtà concrete delle chiese locali, in preparazione alla III assemblea generale straordinaria del Sino-do dei Vescovi su “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazio-ne”, che si terrà dal 5 al 19 ottobre 2014.

Papa Francesco ha chiesto alla Chiesa di affrontare con coraggio e determinazione il compito urgente di annunciare il Van-gelo alla famiglia nel mondo attuale e a tal fine l’assemblea del prossimo autunno tenterà, in base alle risposte al questio-nario, di definire lo status quaestionis. L’assemblea generale ordinaria del 2015 fisserà poi, a partire dalle proposte dei vescovi, le linee operative per la pastora-le della persona umana e della famiglia, strettamente unite tra loro.Nella nostra diocesi, a far pervenire le proprie risposte al questionario sono stati l’Ufficio diocesano per la Pastorale della Famiglia, l’Azione Cattolica, le Comuni-tà Neocatecumenali e le Equipes Notre Dame. Le esigenze pastorali da essi indi-viduate convergono nei punti essenziali.

Ne emerge che nel nostro tessuto ecclesia-le, quando è conosciuto, il ricco Magistero della Chiesa sulla famiglia viene accolto con gioia e gratitudine, ma che ciò avvie-ne solo nei gruppi più o meno ristretti dei laici coinvolti nella pastorale ordinaria, dei movimenti ecclesiali, appunto, o dei centri di pastorale familiare che si vanno

gradualmente diffondendo. Nelle par-rocchie, invece, a parte i casi di qualche sacerdote più sensibile e preparato in me-rito, la formazione alla vita familiare non appare particolarmente curata. L’Ufficio diocesano registra una certa difficoltà de-gli ambiti ecclesiali a proporre il Magiste-ro “nella sua bellezza e positività, con un linguaggio accessibile”, rilevando anche tra il clero una ancor scarsa conoscenza

della spiritualità coniugale e fami-liare nei suoi fon-damenti biblico-teologici. Spesso i fidanzati vengono preparati al ma-trimonio cristiano con un breve corso, “che nella maggior parte dei casi av-viene dopo anni di lontananza dalla fede e al quale fa seguito una nuo-va interruzione dei rapporti con

Focusecco le risposte al questionario su questa realtà pastorale in vista del sinodo dei vescovi di ottobre

FAMIGLIE CRISTIANE ? SOLO SULLA CARTA

Le coppie di conviventi in costante aumento, che quasi sempre chiedo-no i sacramenti per i propri bambi-ni, ma meno di frequente si lasciano coinvolgere nel loro percorso di for-mazione cristiana.

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Focus

la fede e con la chiesa”, come sottolinea l’Equipes Notre Dame. Emerge una pre-sa di coscienza della vocazione-missione

della famiglia, ma le iniziative di accom-pagnamento alla vita coniugale cristiana delle coppie restano episodiche e limita-te. Sull’esempio del caso unico ma esem-plare del consultorio di Palazzo di Assisi, si indica l’esigenza anche di ampliare la rete di sostegno alle coppie in crisi, coin-volgendo sacerdoti e coppie cristiane sposate, la cui testimonianza risulta pre-ziosa a fronte dell’influenza della cultura dominante, che incide anche sulla visio-ne di fede sul matrimonio, quando le re-lazioni si fanno difficili e dolorose. L’impatto negativo del pensiero domi-nante, secondo tutte le risposte, ostacola fortemente l’accoglienza dell’insegna-mento del Magistero, per lo più recepito attraverso il filtro distorcente dei mezzi

di comunicazione e non sempre accettato e vissuto nemmeno tra i fedeli praticanti, soprattutto quando tocca aspetti critici

quali indissolubilità, ses-sualità, fecondità, pro-creazione, di fronte cui si tende a operare scelte “secondo coscienza”. Il trend di conviventi e separati è cresciuto fino alle percentuali nazio-nali del 30-40% dei nu-clei familiari presenti in Diocesi e circa il 7-10% dei bambini sono nati in situazioni irregolari. An-che di fronte a tale sfida ci si sente ancora privi di risorse pastorali, nono-stante la maggioranza delle coppie irregolari chieda i sacramenti per i propri figli, salvo poi delegare ogni responsa-bilità al catechista. La fatica di educare alla fede, d’altra parte, è co-nosciuta anche dalle fa-miglie cristiane. Pregare regolarmente con i figli appare possibile per chi aderisce a una significa-tiva esperienza di fede: nel Cammino Neocate-cumenale, ad esempio,

le famiglie recitano insieme le Lodi la domenica, la benedizione e il ringrazia-mento ai pasti, le preghiere prima di dor-mire, a volte il Rosario. Ma al di là di tali esperienze particolari, resta necessaria una crescita della capacità delle famiglie di individuare un proprio specifico modo di pregare con i figli, da radicare nel quo-tidiano, e di indirizzarli alla propria per-sonale scelta di fede.La sfida più urgente da affrontare, in-somma, ribadita da tutti, resta quella dell’evangelizzazione, operata anzitut-to attraverso la testimonianza vissuta e credibile delle stesse coppie e famiglie cristiane. Una sfida che si potrà affron-tare più efficacemente nella misura in cui, come sintetizza l’Azione Cattolica, si giungerà a una “maturazione nelle famiglie più consapevoli che il compito educativo non è una questione ‘privata’ ma passa attraverso l’impegno nella co-munità cristiana”, attraverso “una testi-monianza che non sia la sommatoria di singoli vissuti significativi, ma l’espres-sione di una coralità ecclesiale”. 3

... come sottolinea l’Equipes Notre Dame. Emerge una presa di coscien-za della vocazione-missione della famiglia, ma le iniziative di accom-pagnamento alla vita coniugale cri-stiana delle coppie restano episodi-che e limitate. ..

... La sfida più urgente da affronta-re, insomma, ribadita da tutti, resta quella dell’evangelizzazione, opera-ta anzitutto attraverso la testimo-nianza vissuta e credibile delle stesse coppie e famiglie cristiane.. ..

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Sinodo diocesano

INCONTRARSI: GIOIA NEL SIGNORE

Padre Francesco De Lazzari *

Mi trovo alla Verna. Penso a Francesco. E’ normale. Al suo pregare, al suo evan-gelizzare con poche e semplici parole, ma soprattutto con la testimonianza della sua vita. Rivivo, recitandola, la sua pre-ghiera dopo le stimmate: “Tu sei Santo, Signore Iddio, che fai cose stupende …”. Il tu di Francesco si assimila al tu di Gesù rivolto all’Altissimo onnipotente bon Si-gnore.Il pensiero si trasferisce all’inizio della sua conversione, l’incontro con il lebbro-so. Per lui rivoluzionante allora. Per noi oggi. Sceso da cavallo, abbraccia e bacia il lebbroso. Inizia, così, a vivere da pove-ro in permanente ricerca di Dio. E Dio lo raggiunge con la sua ricchezza, l’amore: “Il Signore dette a me frate Francesco di incominciare così a fare penitenza – a convertirmi: quando io vivevo nei peccati mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi, ma il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. (Test. 1-3; FF 110). Nell’abbraccio al lebbroso, Francesco scopre l’altro con cui costruisce una nuo-va relazione di amore e di servizio. In quell’abbraccio, Dio previene Francesco con un’esperienza di cui solo in seguito potrà rendersi conto: “E allontanandomi da loro, ciò che prima mi sembrava amaro mi si è cambiato in dolcezza di anima e di corpo. E in seguito, stetti ancora un poco e uscii dal mondo” (ivi). Uscì dal vivere borghese ed edonista, narcisista ed effi-mero, diremmo noi oggi.E così i lebbrosi divengono suoi amici. I lebbrosi nel cor-po, che seguiterà a servire e a curare insie-

me ai suoi fratelli. I lebbrosi nello spirito, ai quali annuncerà la gioia della redenzione, sperimen-tata e scoperta nell’abbrac-cio della vita evangelica alla Porziuncola. Qui la Parola risuona nelle semplici paro-le di un povero prete. Fran-cesco l’ascolta con interesse, con desiderio ardente di com-prenderla, con la volontà di attuarla frettolosamente con tutto il cuore. E la Parola gli rivela una persona, Gesù di Nazareth.Cosa ci dice l’esperienza di Francesco? Due riflessioni per il nostro

Sinodo. Tutti siamo interpellati ma solo insieme si può camminare. Come cam-minare, progettare? Su cosa riflettere, puntare, fondare il cammino ecclesiale e pastorale post-sinodale? Le risposte non possono venire dal nostro pensare, agire, progettare.La preghiera per il Sinodo ci indica ciò che dobbiamo fare ed essere. In essachiediamo a Gesù di effonderci il suo San-to Spirito. E’ Lui il protagonista del Sino-do. Lui ci fa scoprire il suo progetto sino-dale. Lui ci guida alla verità tutta intera; indica il cammino, lo anima, lo sostiene donando nuova vita e vitalità. E’ Lui che ci fa Chiesa in comunione effondendo nei nostri cuori la pace del Risorto, la gioia di sentirci amati da Dio e di amare.Come muoverci? Nella preghiera per il Si-nodo, così ci esprimiamo: “Sulle tue orme desideriamo camminare, ascoltando la tua Parola”. Richiesta ardita, invitante, programmatica. Camminare sulle orme di Cristo! L’ascolto della sua Parola, che significa ascolto di Lui, ci rende capaci di un nuovo cammino. Come non cre-derci quando Gesù stesso afferma che la sua Parola è spirito e vita? Nel Salmo, così preghiamo: “Lampada ai miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino”. “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”. Il radunarci per ascoltare Gesù ha un va-lore sacramentale che corrisponde al dono dello Spirito, della vita, della luce, della lampada con cui camminare nella certez-za di un olio che non si esaurisce, di una forza che non viene meno.Lo scopo fondamentale del Sinodo è di

costituire piccole comunità attorno alla Parola per vivere in esse l’esperienza di una persona amica, Gesù; per rinnovare le comunità parrocchiali, le fraternità re-ligiose, le aggregazioni ecclesiali. Si tratta di una nuova modalità di essere Chiesa. In essa siamo stati chiamati, da essa siamo convocati e mandati. L’amicizia e la gioia che nascono dall’incontrarsi alla mensa della Parola, è la vita della Trinità di cui Gesù vuole farci partecipi.Nella Parola, infatti, Gesù rivela se stesso e dona se stesso. Ascoltandolo con vero in-teresse, scopriremo la sua presenza nella nostra vita, il suo amore per noi. Un amo-re trinitario che ci supera nella compren-sione ma si esperimenta nella donazione: “Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimar-rete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio, e riman-go nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena” (Gv 15,9-11). Non possiamo cullarci nelle chiacchiere e lamentele; nasconderci dietro di esse, sta-re seduti nella sfiducia quasi fossimo figli di un Dio senza potenza trasformante, senza capacità di rinnovare, di cambiarci il cuore e la mente, di proporci un futuro. Il passato non è meglio del presente. Se, mossi dallo Spirito Santo, ci impegnere-mo con le disposizioni interiori di Fran-cesco nell’ascoltare e vivere la Parola di Dio, il presente e il futuro saranno meglio del passato. Il suo si al Signore ha miglio-rato il suo tempo e il nostro.Gesù, pur conoscendo il mondo e il male, più di noi, non si è mai lamentato. Fran-cesco, pur vivendo un tempo pieno di contraddizioni, in una comunità eccle-siale non migliore della nostra, non si è mai lamentato. Tutta la sua vita nasce da un atto di amore verso un lebbroso e da un totale affidamento alla Parola di Dio. E’divenuto vivente Vangelo di Cristo. In-sieme ai fratelli, dono del Signore, ha ri-parato la Chiesa. Fare Sinodo significa puntare sulla Parola del Signore, incontrare Lui, sorgente di gioia e di entusiasmo. Egli cambierà la nostra tristezza in gioia, la nostra rasse-gnazione in speranza, il nostro cammina-re insieme in annuncio di averlo incontra-to. 3

* Segretario del Sinodo

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7Chiesa Insieme Maggio 2014

Sinodo diocesano

IL CONSIGLIO PASTORALE VICARIALE DI ASSISI FA IL PUNTO ASSISI - Si è tenuto lo lunedì 7 aprile 2014 nella sede del vicariato in via San Paolo 21 in Assisi l’incontro del consiglio pastorale vica-riale di Assisi presieduto dal vicario foraneo Don Cesare Provenzi. Dopo le varie tappe di riflessione e approfondimento a livello par-rocchiale sul documento “Instrumentum laboris” del sinodo Dio-cesano, l’incontro con i presbiteri religiosi e diocesani dello scorso 6 marzo, e l’ultima riunione con la commissione vicariale (11 marzo) per fare una sintesi di ciò che è emerso nelle varie realtà parrocchia-li, la seduta del consiglio pastorale vicariale dello scorso 7 aprile ha incentrato la riflessione sul capitolo 5 dell’”Instrumentum laboris” relativo al “Sinodo a tutto campo”. Gli spunti sono stati innumere-voli ed ampi anche grazie alla scheda di sintesi appositamente pre-disposta in preparazione dell’incontro. La riflessione ha riguardato temi quali catechesi, liturgia, carità (periferie esistenziali, anziani, ammalati), famiglia, giovani, lavoro, cultura e comunicazione. 3

Stefania Proietti

le religiose a conFronto con padre Francesco de lazzari

QUANTO E’ IMPORTANTE LA VITA CONSACRATA NEL TESSUTO DIOCESANOMaria Alessandra Grazioli

ASSISI - Domenica 23 marzo a Santa Ma-ria degli Angeli, presso il Centro di spiri-tualità “Barbara Micarelli” delle suore francescane missionarie di Gesù Bambino, si è tenuto un incontro tra le religiose della diocesi e il segretario del Sinodo, padre Francesco De Lazzari, sul tema: “ Le religiose di Assi-si davanti al Sinodo “. Or-ganizzato in collaborazione tra l’Usmi, l’Ufficio dioce-sano per la Vita Consacrata e la segreteria per il Sinodo diocesano, l’incontro ha avviato la stesura di un documento comune dell’Usmi dioce-sano, con il quale gli Istituti religiosi fem-minili presenti e attivi sul territorio inten-dono offrire il loro specifico contributo ai lavori del Sinodo. Nell’intervento con cui ha aperto il pome-riggio di studio e condivisione, padre De Lazzari ha anzitutto illustrato il significa-to, il programma e gli obiettivi del sinodo all’interno del cammino pastorale che la diocesi sta percorrendo negli ultimi anni, focalizzando la realtà e l’importante ruolo della vita religiosa nel tessuto diocesano. Ha così fornito alle religiose intervenute all’incontro, appartenenti alla maggior

parte degli Istituti presenti in diocesi, tracce di riflessione da approfondire nel la-boratorio che le ha viste impegnate nella seconda parte dell’incontro. Divise in gruppi di lavoro, le suore hanno affrontato un primo esame delle risorse e

delle problematiche che, dal loro particolare e prezioso punto di osservazione sul-la realtà sociale e pastorale della diocesi, suggeriscono possibilità e necessità di in-tervento. L’elaborazione del docu-mento comune procederà nei prossimi mesi con la col-laborazione in rete tra l’or-

ganismo delle religiose e quelli della dioce-si. La prossima fase prevede che una breve sintesi di quanto emerso dai lavori del 23 marzo venga distribuita a tutte le comuni-tà religiose femminili, perché in un lavoro di approfondimento e verifica comunitaria possano metterne a punto ed eventualmen-te integrarne e ampliarne i contenuti. Il frutto di tutti i lavori delle singole co-munità verrà infine raccolto e rielaborato in un ultimo incontro, con l’obiettivo di giungere alla stesura vera e propria del documento finale, che si terrà il prossimo 8 giugno e si aprirà con un intervento di padre Egidio Canil. 3

ASSISI - Tanti i sacerdoti hanno partecipato al ritiro del clero al Sacro Convento di Assisi. Dopo la preghiera dell’ora media, il vicario per la pastorale, monsignor Girolamo Giovannini ha introdotto le riflessioni sul cammino compiuto alla luce delle indicazioni fornite nel piano pa-storale del vescovo monsignor Domenico Sor-rentino, che punta ad un modello di parrocchia che sia “famiglia di famiglie”; citata l’esorta-zione Evangelli gaudium di papa Francesco, il vescovo ha detto che “saremo buoni operatori pastorali se riusciremo a costruire ambienti cal-di ed a riportare chi si è smarrito nelle periferie esistenziali”. Sono seguite le relazioni di padre Giovanni Raia, direttore dell’ufficio catechisti-co, di don Antonio Borgo, direttore dell’ufficio liturgico e di padre Vittorio Viola, direttore della Caritas diocesana: ciascuno di loro ha proposto considerazioni e spunti di riflessione sulle “fami-glie del Vangelo” nei singoli settori di competen-za. Sono seguiti i laboratori, nei quali i presenti hanno discusso una relazione del cardinale Wal-ter Kasper sul tema della “famiglia come chiesa domestica”; c’è stata poi la discussione in aula. Il ritiro si è chiuso con il pranzo nel refettorio del Sacro Convento a cui ha preso parte anche il patriarca cattolico degli Armeni del Libano. 3

Alberto Cecconi

FAMIGLIA DI FAMIGLIE, IL CLERO SI INTERROGA

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8 Chiesa Insieme Maggio 2014

Primo pianoUN ANTICO TESTO DI “PASSIONE” RACCOLTO IN MONTAGNA: “giueddi’ santo, venerdi’ santo…”Francesco Santucci

ASSISI - L’Umbria, terra di origine del Movimento dei Discipli-nati e patria della Lauda, custodisce nei propri archivi tesori letterari e linguistici pressoché unici. Per quanto riguarda Assi-si, l’Accademia Properziana del Subasio e la Deputazione di Storia Patria per l’Um-bria, dopo aver pubblicato per la prima volta il tre-quattrocentesco “Laudario 36” dell’Archivio Capitolare di S. Rufino di As-sisi, stanno per dare alle stampe quello che può essere considerato ‘la madre di tutti i laudari disciplinati’, vale a dire il cosiddet-to “Illuminati” appartenuto alla Frater-nita di S. Stefano” di Assisi, della prima metà del Trecento, in volgare assisano. Non va però trascurato il grande patri-monio affidato alla tradizione orale che nel corso di circa un secolo (dalla seconda metà dell’Ottocento alla seconda metà del Novecento) etnologi, antropologi e storici locali hanno conteso al silenzio del tempo: tra questi, per quanto riguarda l’Umbria centro-settentrionale, studiosi del calibro di Giuseppe Mazzatinti, Mario Chini, Ore-ste Grifoni…Per quanto riguarda - più in particolare - l’Assisano, non possiamo tacere i nomi di Fernando Morotti (poi edito da Bruno Cal-zolari) e Vittorio Falcinelli, autori di rac-colte derivate dal grande patrimonio orale di letteratura popolare ancora vivo nel re-taggio dei nostri nonni fino agli anni ’50 del secolo scorso.Anche a chi scrive è toccato – nella seconda metà del ‘900 – di at-tingere felicemente dalla fonte esclusiva della memoria orale piccoli

‘tesori’, altrimenti destinati a dileguarsi nel buio dei secoli, come il “Detto di Passione” che segue, dettatomi da un’ultra nonagenaria proveniente da S. Maria di Lignano nel comune di Assisi.

Detta “Passione” rientra nel novero di quelle che il grande studioso di tradizio-ni popolari Paolo Toschi ebbe a definire «orazioni umbro-abruzzesi»: un testo che – secondo il grande folklorista – è «il più diffuso, il più antico e il più importante canto religioso popolare italiano».Eccolo, con la ricchezza delle sue varianti linguistiche rispetto ad altre edizioni (mi riferisco, in particolare, a quelle del Maz-zatinti e del Grifoni, e soprattutto a quella del “toscanaccio” Domenico Giuliotti che ebbe a pubblicarne nel 1943 una versio-ne ‘italianizzata’ nella bella rivista della “Pro Civitate Christiana” di Assisi intito-lata “La Festa”). Un’ultima annotazione su questa lauda, i cui versi (settenari, novenari, decasillabi o endecasillabi, anche ipèrmetri) a volte sono rimati, a volte no: la loro metrica è – per dirla ancora con Paolo Toschi – «qual-che cosa di così originale e primitivo, così formante un tutto solo col contenuto, che non se ne può avere un’idea giusta se non vedendola applicata nella realtà, cioè in

tutto il contesto di un canto: allora si sente come il loro ritmo sia potentissimo e abbia un andamento veramente epico; e si capi-sce anche perché in un punto si trovi e in un punto non si trovi la rima…». Questi canti danno veramente il senso epico della Passione che in nessun’altra parte, forse, è

(o era?) così sentita come nella nostra terra, grazie alla presenza del Francescanesimo e delle Confraternite di Disciplinati. 3

Giueddì Santo, Venerdì Santo:la Madonna stéa sull’uscioammantata col suo manto.

‘Spettava ‘l suo Fiòl che s’arivenga :‘l suo Fiòlo s’inchiovèlla!

Giovanne Battiste faceva la ritornata. «Ve l’addimannerò , per cortesia,

si avete visto el Fiòlo mia ».«Sì, Maria, io l’ho vistoe con lu’ ce sò’ stato:

sul legno de la croce sta ‘nchiodato!Sì, Maria, io l’ho vistoE sò’ stato con isso :sul legno de la croce

i Giudei l’honn’ misso !O Maria, si v’ho da fà’

la santa compagnia,annàmm’cene per la strada con mia ».Quanno fu sul principio de la strada,

le fontanèlle del sangue se ‘ncuntrava ;le baciava e le strignéa :

«Quest’è ‘l sangue del Fiòlo mia!».Nun gne dà retta e bada a caminà;se ne vane ‘n pochetto più ‘n là.

‘Ncuntra ‘ maestro ch’éa fatto la croce:«Dio te salve , maestro! De cortesia,

hé fatto la croce pe’ ‘l Fiòlo mia?L’hé fatta più leggera e più licina?

Ce son da stènne quéle carne gentile!».«Sì, Maria, te l’obbediremo:

più pesa e più rasposa l’arfaremo! ».Nun gne dà retta e bada a caminà’;

se ne vane ‘n tantinèl più ‘n là.‘Ncuntra ‘n fabbro ch’éa fatto li chiòve :

«Dio te salve, fabbro! De cortesia,hè fatto i chòve pe’ ‘l Fiòlo mia?

J’hè fatte più aguzze e più finèlle? Cià da passà’ la carne co’ j’onnèrbe! ».

MAESTRO DI MONTELABATE, Te igitur, Crocifissio-ne, Messale Romano, Assisi, Archivio Capitolare S. Ru-fino, ms 8, Codice membranaceo (secc. XIII-XIV), mm. 383x270. Il codice verrà esposto alla Mostra “Da Giotto a Gentile”, a cura di Vittorio Sgarbi, che si terrà a fabriano dal 25 luglio al 30 novembre 2014.

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Primo pianoAlcune immagini dei momenti più suggestivi della settimana santa in diocesi

DAL DOLORE DELLA MORTE ALLA GIOIA DELLA VITA

«Sì, Maria, te l’ubbidiremo:più alte e più spontèjje l’arfaremo ».Nun gne dà retta e bada a caminà’.Finalmente se ‘ncuntra ‘n palazzo; pìa ‘n sasso e bussa a quele porte.

«Chi è , chi è che bussa a le mie porte?». Risponne Gesù Cristo su lacroce:«Io credo che fusse la matre mia.

Pïàteme ‘n velo, ‘sciuttàteme ; so’ tanto ruvinato: ‘n m’arconósce!

Quanno i Giudee, che sentéron questo,pïarono ‘na frusta e comenzàv’no ;le piaghe del Signore arinnovàv’no .

«O mamma, mamma, que sséte ‘nuta a ffà’? ».

«Io, Fïo , ve sò’ nuta a ttrovà’ ».«M amma, mamma, gétevene via!».

«Io, Fïo, non me ne vòjjo gì’;avante de la croce io vo’ morì’».

Mó che, mamma, ‘n ve volete gì’,‘na goccia d’acqua , si me la potete dà’!».

«Io, Fïo, questo ‘n me lo dì’;pe’ ‘sti pavese non ce so’ più stata:

non so né rio, nè ffontane,manco j’amice per poté’ mannane .

Si ve potesse appènneve e acchinane ,la nzinna in bocca ve la ve la porrìo dane ;

le labbre sante ve le bagnarìo ».«O mamma, mamma, gétevene via,

acciò i Giudei non ve faccian male!».I Giudei furono sùbbeto ‘ntese:

j’apparecchiòron’ da bere l’aceto.Quanno che l’àvero ben abbeverato ,‘i dìreno ‘na lancettata nel costato.

Ecco che Gisù mia è gito gito!Ecco che Gisù mia è trapassato!».

La Passion’ ch’ha patuto ‘l nostro Signorel’ha patuta e con pena e dolore

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Formazione

Anna Maria Bettuzzi

ASSISI - La Commissione Regionale Educazione, Scuola, Università della CEU, presieduta dall’Arcivescovo Domenico Sorrentino, ha organizzato tre importanti Incontri a S. Maria degli Angeli. Tema pro-posto, “Cerco l’uomo: in dialogo con Papa Francesco a sei mesi dalla visita ad Assisi”, per riflettere sull’evento che ha coinvolto la nostra Diocesi, ma anche la Chiesa univer-sale e il mondo.

Con gli ultimi e gli ammalati, il valore della gratuità

Il 7 marzo il vaticanista Raffaele Luise ha coordinato la Tavola rotonda dal titolo “Al Serafico dalla parte degli ultimi: il valore della gratuità”. Toccante l’inizio, con la proiezione del filmato che aveva immorta-lato la visita del Papa. Così si era espres-sa l’Avv. Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto: “Qui viviamo tra le piaghe di Gesù. Lei oggi ha voluto iniziare il suo pel-legrinaggio incontrando in questi ragazzi la carne di Cristo sofferente. Auspichiamo che essi non siano più considerati pietre di scarto”. Il Papa aveva risposto con un sor-prendente discorso a braccio, riferito anche all’Adorazione Eucaristica che Mons. Sor-rentino ha voluto istituire nella Cappella del Serafico: “In loro troviamo le piaghe di Gesù. Gesù nascosto nell’Eucarestia e na-scosto in queste piaghe che devono essere ascoltate da quelli che si dicono cristiani. Le piaghe di Gesù sono qui e sono in Cielo

davanti al Padre…”. A partire da sollecitazioni così forti, Luise interpellava Francesca Di Maolo che riper-correva la visita papale, esprimendone le risonanze: presente tra i nostri ragazzi il Vicario di Cristo, ognuno vi ha riconosciu-to il padre; tutti si sono sentiti accolti nel lungo tempo donato loro da Papa France-sco. Quanto possiamo noi rispondere alle tre domande sempre rivolte dai ragazzi del Serafico: “Come ti chiami? Mi vuoi bene? Quando torni?”. Il Prof. Carlo Menichini, Dirigente dell’Istituto Bonghi-M. Polo di S. Maria degli Angeli, interpellato sulla sfida che il valore della gratuità pone alla scuola, sot-tolineava l’importanza delle parole: devo-no essere assunte solo quelle che “includo-no”, mostrando la via dell’integrazione. E’ compito della scuola accogliere, stabilire relazioni autentiche; promuovere lo svilup-po della persona secondo le proprie poten-zialità; attribuire ad ogni presenza il valore della ricchezza che essa costituisce per la realtà in cui vive. Il Dr. Fausto Santeusa-nio dell’Università di Perugia sottolineava due aspetti importanti: liberare le relazioni e che cosa ciò significhi dal punto di vista medico; illuminare il dialogo che nei medici è fondamentale. E’ importante che il paziente si senta ascoltato, e assume rilievo la medicina nar-rativa. Accennando ad alcuni delicati temi, sottolineava: è quando il paziente si sente abbandonato che chiede il ricorso all’euta-nasia. Quanto la politica oggi è di aiuto?

insieme ai giovani, per Costruire il loro futuro e il futuro della soCietà

Il 21 marzo, tema dell’incontro “Alla Por-ziuncola insieme ai giovani: per costrui-re il futuro”, Piero Damosso, giornalista del TG1, introduceva la tavola rotonda coniando una felice espressione riferita al Papa: “l’ umanesimo del cuore”, che ha già coinvolto tanti, “lontani” per tradizione dalla Chiesa. Con il filmato introduttivo, la ripresa delle parole rivolte ai giovani da Francesco alla Porziuncola: “Testimoniate con la vita prima che con le parole. Andate con coraggio, con il Vangelo nel cuore e tra le mani. Giovani, date all’umanità un mes-saggio di fede, di vita, di speranza!”. Intervistata, la Prof. Bianca Maria Taglia-ferri, Dirigente dell’Istituto Alberghiero di Assisi, offriva una bellissima testimonian-za e sottolineava la completezza del discor-so del Papa: seguendolo, potremmo gettare veramente un seme per il progetto di vita dei nostri giovani. Si soffermava su alcune parole: motivazione, spirito di sacrificio, tenacia, carità, forza, gioia, fermezza. Evi-denziava il bisogno immenso dei giovani di essere ascoltati, di trovare con chi parlare; il dovere morale di accompagnarli con una fedele testimonianza, vissuta con disponi-bilità ed amore, e di comunicare loro quei

CERCO L’UOMO: IN DIALOGO CON PAPA FRANCESCO a sei mesi dalla visita del ponteFice. tre incontri della cresu per non dimenticare

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Formazionevalori che ci sono stati trasmessi dai no-stri genitori, anche con il gusto delle pic-cole gioie che danno qualità alla vita. A questo cammino siamo chiamati, come pure ad educare al senso del sacrificio: in esso la personalità impara a scegliere i veri valori. Così, senso del sacrificio e te-nacia procedono insieme. Forte la testimonianza del pugile Roberto Cammarelle che si era visto negare la vit-toria conseguita alle Olimpiadi di Londra, ri-“vinta” poi nel ringraziamento offerto-gli dal Papa al Serafico. Egli sottolineava come nello sport bisogna impegnarsi con serietà, spirito di sacrificio, pieno rispetto delle regole, con la capacità di ringrazia-re, perché non tutto è dovuto. Interve-nendo Don Riccardo Pascolini degli Ora-tori umbri, la sua sottolineatura andava verso l’importanza delle scelte definitive che molti temono: lui stesso aveva temu-to, ma l’esempio di testimoni radicali, di cui fidarsi, è stato decisivo. Un gruppo di giovani ha risposto alla domanda di Da-mosso: la visita del Papa ha cambiato la tua vita? Il più giovane offriva una sintesi bellissima dell’incontro: “A me il Papa ha tolto la paura del futuro!”.

spoliazione, povertà, stili di vita più essenziali

Il 4 aprile, l’incontro giocato nel dialogo tra Marco Tarquinio, direttore di “Avve-nire”, e Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, sul tema “Alla Sala della Spolia-zione: imparare stili di vita più essenzia-li”. Momento straordinario, preceduto dall’incontro stupendo del Papa con i parenti delle vittime delle mafie, a Roma.

Interpellato da Tarquinio con riflessioni e domande molto puntuali, Don Ciotti of-friva testimonianza, dagli inizi della sua vocazione, “sulla strada”, nell’incontro con un testimone d’eccezione, un barbone che era stato un medico, e con la nascita del Gruppo Abele, fino alla fondazione di Libera e ai suoi sviluppi. “Il nostro segno di speranza sono gli ulti-mi che ci danno le coordinate del nostro agire”. Accogliere le fragilità e ritrovare sobrietà, mai scoraggiandosi: “il pacchet-to di maggioranza” lo mette Dio! Ciotti richiamava l’incontro del Papa con i fa-miliari delle vittime di mafia, per il 70% delle quali la verità è ancora sconosciu-ta. Nelle crisi economiche ci sono mec-canismi che assassinano la speranza. Ed evidenziava che “Avvenire” porta volti e storie, non solo numeri: in Italia, dati impressionanti presentano 9 milioni di persone in povertà relativa, 5 in povertà assoluta, 6 milioni di analfabeti, 7 che vivono disagi di tipo lavorativo. Ciò in-terpella la Chiesa, ma non si può essere quelli “dell’ortopedia sociale”. La politi-ca non può scaricare, anche se non verrà mai meno l’accoglienza.Richiamava Giovanni Paolo II che nel ’90 usò per la prima volta la parola legalità; il Documento dei Vescovi del ’91 sull’edu-care alla legalità, con l’invito a coniugare testimonianza cristiana e responsabilità civile; la grande svolta nel discorso contro la mafia di Giovanni Paolo II ad Agrigen-to; il ricordo delle figure di Don Puglisi e Don Diana; la difficoltà ad ottenere una legge contro la corruzione, con lo Sta-to che si arricchisce sul gioco d’azzardo (affari con le slot machine, terreno della

mafia); il problema dei rifiuti altamente tossici. “In questa società-affermava con forza Don Ciotti - c’è chi ha scelto la le-galità malleabile, ma noi dobbiamo essere come Francesco, andare avanti con la ric-chezza d’animo e di spirito”. Riflettendo poi sulla spoliazione, pensava alle tentazioni che si esprimono con tre verbi: avere-possedere-salire, cui sostitu-ire i verbi della vita: dare-dare libertà, giustizia alle persone- servire. S. France-sco non l’abbiamo ancora conosciuto! La ricchezza che ha insegnato è dare dignità alla vita. L’educazione è il più importante inve-stimento. Vuol dire empatia; guardarsi dentro, se c’è coerenza in noi; educare alla responsabilità. La politica, l’impegno per il bene comune, affermava Paolo VI, è la più alta forma di carità. Ciotti augura a tutti di avere un monte di riferimento: nel silenzio, sul monte si sale, si guarda oltre per poi scendere nella nostra coscienza; “si telefona” a Dio. Ciò è fondamentale, insieme allo spezzare il pane con tanta gente.Concludendo, il Vescovo ringraziava per il cammino di speranza donato dagli in-contri. Riassumeva i tre momenti nell’ “ascoltare le piaghe”; nella frase di Fi-lippo: “Il Papa mi ha tolto la paura del futuro”; nel “noi dobbiamo diventare ricchi, presentando le scelte morali come scelte di ricchezza autentica”. Nel richia-mare il Beato Toniolo, apostolo dell’etica come fattore intrinseco dell’economia, ci dice: “Dobbiamo spogliarci dell’idolatria del denaro. E’ su questi punti, riflettuti durante gli incontri, che ci giochiamo il nostro futuro”. 3

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Attività diocesane

Francesco Brenci

ASSISI - La gioia è quello che si prova ogni volta che si partecipa ai ritiri delle “Famiglie del Vangelo”. La gioia di incontrarsi, abbracciarsi, guardarsi negli occhi e nel cuore, si ha proprio la consapevolezza di essere in fa-miglia dove Gesù è in mezzo a tutti noi, dove colui che arriva per la prima volta è

accolto come se fosse il fratello che tutti aspet-tavano. All’ulti-mo incontro tra le “Famiglie” di tutta la Diocesi, che si è tenuto alla Domus La-etitiae di Assisi domenica 23 marzo, eravamo in tanti, tutti armati di Bibbia e di tanto amo-re. Dopo i frater-ni momenti dell’accoglienza

e della preghiera comune, è stato il vesco-vo Sorrentino a scaldare il cuore di tutti con il suo gioioso saluto, preparandoci ad accogliere la meditazione di Padre Enzo Iannaccone sulla “Correzione fraterna”. Dopo la lettura del passo del Vangelo di Matteo (18, 15-17), Padre Enzo, ha catturato l’attenzione e le coscienze dei presenti. “Correzione fraterna” intesa come “portare insieme” sulle proprie

spalle il proprio fratello, come sostegno ai più piccoli quelli più fragili e vulnerabili all’errore, questo il filo conduttore della meditazione di padre Enzo. Dopo il pran-zo la toccante testimonianza di Luca, re-sponsabile della casa-famiglia di Palazzo di Assisi gestita dalla comunità Giovanni XXIII°. Luca era accompagnato da Giuseppino, un piccolo ospite della sua comunità che vive attaccato alla sua seggiola a rotelle, alla quale è legato, tramite un complicato sistema, anche il suo respiro. Una grande dolcezza nel racconto di Luca di una gior-nata in comunità, insieme a sua moglie, alle sue due figlie naturali e ai 16 ragazzi ospiti, del suo incontro quotidiano con Gesù vissuto nel rapporto con chi soffre con chi è solo e abbandonato. L’adorazio-ne eucaristica e la santa messa, concele-brata da monsignor Sorrentino insieme ai parroci presenti, concludeva una nuova giornata di fraternità e letizia. Dopo i sa-luti finali il ritorno a casa, con la promes-sa di rivedersi il 20, 21 e 22 giugno per la “convivenza” di approfondimento del no-stro cammino che si terrà a Montefalco al santuario Madonna della Stella.

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LA GIOIA DI STARE INSIEME E CORREGGERSI FRATERNAMENTEritiro alla domus laetitiae per le comunità maria Famiglie del vangelo

L’ESPERIENZA DELLE NOSTRE CHIESE DOMESTICHE “ESPORTATA” A RIETI

presentata all’incontro del clero la proposta che sta portando avanti da tre anni la diocesi

RIETI - L’equipe diocesana della Comunità Maria Famiglie del Vangelo, accompagnata dal responsabile, padre Luca Paraven-ti e da don Antonio Borgo, è stata invitata a partecipare alla riunione del clero della diocesi di Rieti, presieduta dal vescovo monsignor Delio Lucarelli, per presentare il progetto delle fami-glie del Vangelo. Introducendo questo proposta di riforma delle parrocchie si è partiti ricordando l’importanza del ruolo delle “chiese domestiche” nella storia della Chiesa, di come i primi cristiani si riunivano nelle case (At 2, 26; 5, 42). Si sono citate le comunità ecclesiali di base (Evangelii nuntiandi 58,71 - Christifideles laici numero 26-61) come ad affermare che le Comunità Maria famiglie del Vangelo sono “una ricetta pasto-rale” già conosciuta e diffusa addirittura in più parti del mondo. E’ emersa forte la preoccupazione dei sacerdoti presenti sulle difficoltà che la famiglia nucleare vive a causa delle condizioni di vita attuali che gli sono ostili, della guida dei numerosi sposi separati. Riguardo a quest’ultimo punto si è portato l’esempio concre-to dell’esperienza vissuta nella nostra diocesi dai “Salvati dal naufragio”: un gruppo di persone separate che vogliono vivere cristianamente la loro situazione di “coniugi soli”. Sulla bellezza

della liturgia ha posto l’accento don Antonio che rifacendosi all’Evangelii gaudium (24) ha sottolineato come la Chiesa si evan-gelizza ed evangelizza con la bellezza della liturgia. L’affermazione fatta dai membri dell’equipe di come le Comuni-tà Maria non siano né un movimento, né un’associazione ha innescato l’ine-vitabile domanda sull’importanza dei movimenti, delle forme di associazioni presenti nella Chiesa: la risposta è stata ancora la stessa che Papa Francesco riporta nella Evangelii gaudium quando afferma come questi “sono una ricchezza della Chiesa”, ma non devono per-dere il contatto con la parrocchia, anzi devono integrarsi “con piacere nella pastorale organica della Chiesa particolare” per evitare che si trasformino in nomadi senza radici”(29). Infine: Comunità Maria, il perché di questo rifarsi a Maria; Maria mo-dello ecclesiale per l’evangelizzazione, Colei che assicura calore domestico alla Chiesa intera e che con la sua azione materna è in grado di generare nuovi figli per Dio. 3

Angela Boccali

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Dalle ParrocchieIL PROFUMO DELLA SANTITA’ ARRIVA A BASTIAil papa benedice la prima pietra della Futura chiesa di san marco, il racconto di una giornata straordinaria

ASSISI - E’ stata una giornata davvero speciale quella che ha vissuto lo scorso 6 aprile un gruppo di ragazzi dell’Unità pa-storale Fossato di Vico-Sigillo, accompagnati da genitori e ca-techisti. Speciale perché quella che poteva essere una gita do-menicale in una bella città dell’Umbria, Assisi, si è trasformata in un’esperienza unica. Questo grazie a due speciali compagni di viaggio: fra Armando e fra Carlos, due frati dell’Ordine dei Cappuccini che hanno fatto scoprire ai ragazzi la città di Fran-cesco in una luce tutta particolare. Passeggiando per i luoghi in cui Francesco e Chiara hanno vissuto, i ragazzi hanno potuto conoscere meglio la loro storia, quella sì di due grandi santi, ma anche di due semplici ragazzi come ognuno di loro. La giornata è iniziata con la visita alla Chiesa di Santa Maria Maggiore. Ac-canto ad essa si trova il Vescovado e davanti la statua che ricorda in maniera molto realistica il momento in cui Francesco ha scel-to di spogliarsi di tutti i suoi beni. Si è quindi proseguito con la Basilica dedicata a Santa Chiara, all’interno della quale si trova, oltre alla tomba della Santa, anche il Crocifisso di San Damiano.

Fra Carlos e fra Armando hanno invitato i ragazzi a raccogliersi in un momento di preghiera davanti al Crocifisso. Dopodiché abbiamo conosciuto la casa dei nostri fratelli Carlos e Armando, la Domus Laetitiae, dove è stata celebrata l’Eucaristia e dove… abbiamo gustato un delizioso pranzo con i fratelli! Siamo quindi ripartiti alla volta della Basilica di San Francesco per prega-re alla tomba del Santo, osservare le sue reliquie ed ammirare gli splendidi affreschi. Prima di salutarci, i frati ci hanno ac-compagnato nella visita al Museo Missionario dei Cappuccini in Amazzonia, che rac-conta questa realtà attraverso l’espo-sizione di oggetti tipici ed un’emo-zionante riprodu-zione dell’habitat dell’Amazzonia, con la vegetazione tipica della Foresta e gli animali imbalsama-ti. 3

visita dell’unità pastorale di Fossato di vico-sigillo

NOI, AD ASSISI CON FRANCESCO

Stefania Bagnoli

BASTIA UMBRA – Un’udienza straordinaria è quella che ha vissuto una delegazione della parrocchia di par-rocchia di San Marco Evangelista di Bastia Umbra che, il 9 apri-le, si è recata a Roma per assistere al tradizionale appuntamento del mercoledì del Papa e far da lui benedire la prima pietra del-la futura Chiesa parrocchiale. La partenza alle ore 5.00 non ha minimamente smorzato l’entusiasmo, che ha poi caratterizzato tutta la giornata dell’intero gruppo formato da 58 persone, per un evento così importante.Ma appena entrati in piazza San Pietro ci siamo subito resi con-to di non essere i soli ad aver fatto una “levataccia” simile...anzi! Questo a testimonianza del fatto che Papa Francesco sta riscal-dando il cuore di tutti: dai più vicini ai più lontani.Prima dell’orario previsto l’esultanza della folla fa intuire l’ar-rivo della Papa-mobile a cui segue il consueto giro che tocca l’intera piazza. Il Santo Padre inizia la Sua catechesi sul primo dono dello Spirito Santo: la sapienza, cioè “la grazia di poter vedere ogni cosa con gli occhi di Dio, di poter sentire con il cuore

di Dio e di poter parlare con le parole di Dio”. Quale messag-gio migliore per la nostra “erigenda” parrocchia e per il nostro parroco Don Franco Santini che sta portando avanti questo progetto con non poche difficoltà ma con il grande entusiasmo che lo contraddistingue da sempre. Al termine dell’udienza, grazie sopratutto al prodigarsi di monsignor Bartolucci e del nostro vescovo Domenico Sorrentino, siamo riusciti ad avvici-narci al Santo Padre e fargli benedire la bellissima e simbolica “prima pietra”. Un misto di sentimenti tra cui gioia, commozio-ne, affetto, ci ha lasciato senza parole. Il Papa con il suo sguardo penetrante ci ha comunicato tutta la sua vicinanza e la sua forza per andare avanti con più entusiasmo. Dopo le foto di rito da-vanti San Pietro e con lo striscione simbolo della nostra presen-za, siamo andati a consumare il pranzo al sacco presso l’Eur. Per finire degna-mente una tale giornata ci siamo recati al santuario del Divino Amore, dove nella vec-chia e bellissi-ma chiesina in alto abbiamo celebrato la santa messa. Il viaggio di ritorno è stato all’insegna dei commenti positivi e delle tante iniziative e pro-getti che intendiamo realizzare per portare a compimento l’ope-ra iniziata con questa benedizione. Un ringraziamento va prima di tutto al Signore che permette sempre cose grandi, al nostro parroco che non demorde mai, all’ideatore ed al realizzatore del-la pietra semplice simbolo di un qualcosa di grande e sopratutto ai fedeli della parrocchia, pietre vive senza i quali non saremmo qui a raccontare questa splendida giornata. 3

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Progetti

ASSISI - In un mondo sempre più immer-so nella corsa all’Io, al consumismo e allo sballo tra crisi e sperequazione dei beni, po-vertà estreme e ricchezza sfacciata, gli stu-denti delle classi 5B, 5C, 5D, 2G e noi docen-ti dell’Istituto Alberghiero di Assisi ci siamo immersi per un giorno, mercoledì 9 aprile, nell’esperienza da sempre vincente del Noi, nell’assurdo evangelico della gratuità e dell’essenzialità, sul Monte Giovi a Barbia-na per toccare con mano la grandezza ger-mogliata dalla piccolezza e dall’amore agli ultimi di un prete e maestro esemplare, don Lorenzo Milani. Nel 90o anniversario della sua nascita, da Assisi a Barbiana il silenzio diventa voce: la parola ai luoghi, era l’ulti-ma tappa di un progetto partito dai ragazzi stessi: “Sui passi dell’I Care… ognuno unico responsabile di tutto” che ha visto i giovani protagonisti in diversi momenti del percor-

so didattico dall’esperienza della Scrittura Collettiva in classe con la quale hanno af-frontato temi come: la scuo-la, il lavoro, la politica, la sussidiarietà e la solidarietà a confronto con i fatti di cro-naca e la Costituzione, alla tavola rotonda del 12 marzo alla sala della Conciliazione, fino all’inaugurazione solen-ne della mostra itinerante proveniente da Barbiana presso la sagrestia grande della cattedrale di San Rufi-

no. Ma a Barbiana si tocca con mano tutto ciò: il paesaggio, la scuola, il cimitero con la scarna tomba, dove riposa don Lorenzo, sono più eloquenti di ogni altra forbita relazione. La fatica per arrivare in pullman fin dove si può, l’impervio sentiero della Costituzione, che il priore faceva ogni giorno, scendendo fino a Vicchio anche con la pioggia e la neve per ritirare la posta, la rusticità della scuola immersa nel verde, ai ragazzi, così preoc-cupati di aver una vita comoda, ha dato il via a tante riflessioni: “Prof., ma come ha potuto vivere qui, come ce l’ha fatta, è im-possibile!”; “Ce l’hanno messa proprio tutta per isolarlo e invece…”. Dopo il saluto di accoglienza di Michele Gesualdi, alunno di don Milani e presidente della Fondazione, tutti nella scuola intorno a Giancarlo Carot-ti, come allora, come avrebbe fatto il prio-re, ad ascoltare un vissuto raccontato con

vivacità ed emozione. Poi la visita all’offi-cina dove i ragazzi passavano dal sapere al saper fare, all’attigua chiesa di Sant’Andrea a Barbiana con il mosaico in vetro del Santo Scolaro e alla piscina realizzati dai ragazzi e la sosta al cimitero davanti alla tomba in un silenzio dove batte solo il cuore. Pranzo a sacco sotto il pergolato, immersi nel ver-de. Una testimonianza eloquente quella di Mattia: “Mi è piaciuto ascoltare Giancarlo, perché raccontava con passione la sua vita e gli eventi vissuti a Barbiana...! Non imma-ginavo che all’interno della scuola ci fossero ancora i vecchi tavoli, dove si studiava e si mangiava, le sedie e tutti gli strumenti co-struiti dai ragazzi stessi. Il bellissimo odore di libro antico non colpiva solo l’olfatto con quel suo odore forte di libro sfogliato ma anche il cuore perché faceva capire quan-ta passione e quanto lavoro si era fatto in quella piccola stanza, faceva comprendere l’impegno di don Milani per quei ragazzi che senza di lui ora sarebbero solo dei contadini analfabeti privi della parola e della cultura”. “Prof. per la prima volta abbiamo sentito e provato la pace, una grande pace, diversa, mai sentita prima e il desiderio dell’impegno nella scuola e nella vita. Grazie!” Ringra-ziamo soprattutto la preside Biancamaria Tagliaferri, don Cesare Provenzi per la sua ospitalità, i colleghi e quanti hanno permes-so la realizzazione di questa iniziativa.3

Alunni Istituto Alberghiero - AssisiDocente - Suor Maria Rosaria Sorce

DA ASSISI A BARBIANA: IL SILENZIO DIVENTA VOCE visita degli studenti dell’alberghiero a conclusione di un percorso sull’i care di don milani

ASSISI – Davanti alla vita i giovani hanno bisogno di prendere posizione. Chi sarò? Di fronte a questa e ad altre domande, molti di essi sono in cerca di risposte e di indicazioni per la propria vita. L’Incontro di Promozione Giovanile si rivolge proprio a questi gio-vani, indicativamente tra i 18 e i 34 anni, e propone loro un cammi-no di tre giorni per avvicinarli a Dio e stimolarli a vivere pienamen-te la propria vocazione, favorendo la loro libera adesione alla fede.L’IPG nasce nel 1967 a Medellín, in Colombia, per iniziativa del sacerdote spagnolo José María Pujadas Ferrer. È un’associazione internazionale privata di fedeli, di diritto pontificio, per l’evangeliz-zazione della gioventù, che rispose all’appello lanciato in quegli anni da Paolo VI a seguire i giovani con più attenzione e sollecitudine. Da allora l’IPG si è diffuso in 14 paesi e ha raggiunto l’Umbria nel 1985, con il 1° corso ragazze a Città di Castello, sotto la guida di Don Giuseppe Rossetto. Nel marzo 2014 è arrivato alla sua 20° edizione regionale con il corso ragazzi a Santa Maria degli Angeli, cui han-no aderito 22 giovani provenienti da varie parrocchie della nostra diocesi. Nei tre giorni di vita comunitaria in cui si articola l’espe-

rienza, i giovani si confrontano su temi importanti e trovano un tempo di riflessione pro-fonda, insieme ad un’equipe composta da giovani laici, religiosi e sacerdoti, in un clima di gioia e amicizia. Terminati i tre giorni di incontro, l’IPG cerca di continuare a fa-vorire il cammino di fede dei ragazzi coinvolgendoli negli incontri dell’IPG oltre, in cui ognuno può coltivare quanto di bello ha sco-perto e continuare a ricercare la propria strada verso la gioia, quella vera! Questi incontri si svolgono generalmente una volta al mese, curati da Fra Enzo Iannaccone, Don Maurizio Saba e dal direttore spirituale dei corsi, Don Ferdinando Cetorelli. Il prossimo appun-tamento IPG è fissato per il 13-16 novembre 2014 con il 20° corso ragazze... iniziate a pensarci! 3

Maria Alessandra Grazioli

GIOVANI IN CAMMINO SULLA STRADA DELLA FEDEtre giorni di vita comunitaria a s. m. degli angeli per i ragazzi dell’ipg

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15Chiesa Insieme Maggio 2014

Celebrazioni&Iniziative

ASSISI - Ultima tappa dell’iniziativa del parroco e priore della cattedrale di San Rufino, don Cesare Provenzi: “Sulle orme dei santi umbri… percorsi di spiritualità” che nell’imminenza della settimana santa ha condotto la comunità parrocchiale di San Rufino e delle Viole di circa 60 persone a Norcia per respirare la bellezza del silenzio e dell’ora et labora di San Benedetto e della sorella Santa Scolastica. Nella basilica di San Benedetto i pelle-grini assisani hanno ascoltato con attenzione la riflessione di un frate benedettino, la storia di San Benedetto, la sua spiritualità e la vita dell’attuale comunità monastica che custodisce la basi-lica. Poi tutti in cripta per visitare la casa natale dei due santi, quindi una pausa di tempo libero: preghiera personale e visita al centro storico, per ritrovarsi nella Chiesa dell’Addolorata per la celebrazione dei Vespri durante la quale efficace e d’immediata attualità è stata la breve riflessione di don Giovanni Raia: “San Benedetto in un tempo caotico non diverso dal nostro, sceglie la stabilità, per indicare che il punto stabile in tutto è Gesù Cristo. San Francesco in epoca diversa sceglie l’itineranza, va incontro

agli altri in nome dello stesso Gesù. C’è contraddizione? No! Bi-sogna, invece, vedere un percorso logico, un cammino che nella Chiesa unisce i due aspetti. Con Papa Francesco è giunto questo momento di sintesi. Egli, infatti, ci chiede di uscire per andare alle periferie, avendo però come punto fisso di riferimento sem-pre e solo Gesù Cristo”. 3

ultima tappa dei pellegrini assisani a norcia nell’ambito dell’iniziativa di don cesare provenzi

SULLE ORME DELL’ORA ET LABORA DI SAN BENEDETTO

Suor Maria Rosaria Sorce

ASSISI - “Papa Francesco ha detto che tutta la vita cristiana è immersa nella gioia. A San Rufino la Quaresima, oggi, con il Vangelo del cieco nato (Gv. 9, 1-41), si riveste di questa gioia della Luce di Cri-sto, per i catecumeni che si preparano a ricevere il Battesimo e per le Confraterni-te in festa per i sei novizi che con speciali e nuovi vincoli di fraternità entreranno a far parte: della Confraternita delle Sacre Stimmate, Franco Sforna, Daniele Mari-no Rosario e Adalberto Lombardi; della Confraternita di San Francesco, Giovan-na Silvaggio e Franco Berellini; della Compagnia dei Cavalieri del Colle Pa-radiso: Cosimo Damiano Zazzera, Luca Del Gaudio e Piermaurizio Della Porta”. Sono le parole del vescovo della diocesi di Assisi monsignor Domenico Sorrentino alla santa messa di domenica 30 marzo, da lui presieduta e concelebrata dal diret-

tore spirituale delle Confraternite padre Alessio del TOR di Assisi, dai parroci del vicariato di Assisi, dal priore e parroco della cattedrale don Cesare Provenzi e dal vicario generale don Maurizio Saba con una cospicua partecipazione dei pel-legrini. Il presule all’omelia, prendendo spunto dalla liturgia della parola, ha ri-volto un invito accorato e paterno a tut-ti i presenti a non essere ciechi di fronte alle inquietanti domande di una società sempre più liquida e promiscua verso i valori etico-morali da quello dell’identità della famiglia, dell’uomo e della donna

che possono indurci a confondere le opinioni, magari anche rispetta-bili, con la verità. Per il cristiano è verità sempre ciò che è conforme a Cristo, Gesù è il criterio della ve-rità. Tuttavia: “per non sbandare nella ricerca della verità bisogna fare il cammino del cieco nato - ha precisato il vescovo – subire cioè i vari passaggi di un trattamento specifico per guarire che consiste nel lasciarsi illuminare dalla Paro-

la, perché è nella Bibbia che troviamo la Verità e in questo ci guida la speranza e la fede che Gesù si gioca per noi, perché a lui preme che noi siamo figli della luce. È necessario però che di fronte ai miracoli del Cristo, al suo invito a lasciarsi rive-stire dalla Luce, non assumiamo né l’at-teggiamento dei genitori del cieco nato: che si distaccano da lui di fronte al mira-colo, non accompagnano il proprio figlio in questo cammino di fede, come anche oggi accade nelle nostre famiglie cristia-ne; né quello dei farisei che rappresenta-no coloro i quali ancora oggi nella società ‘la sanno lunga’ e presumono di essere i detentori della verità”. L’esortazione di una vita coerente alla parola e alla verità che illumina: Cristo Gesù, è anche l’invi-to che monsignor Sorrentino ha lanciato alle Confraternite presenti e ai novizi che iniziano questo nuovo cammino affinché siano: “fraternamente più calde e il colore del folklore nella varietà delle loro divise sia espressione del calore della conoscen-za, dell’amore e della testimonianza di Cristo Gesù, nella piena consapevolezza e coerenza cristiana di quanto sta accaden-do intorno a noi”. Poi insieme al vesco-vo e ai sacerdoti il pranzo tradizionale di festa a Sant’Anna in un clima fraterno e familiare di cammino condiviso, dove non è mancata, attraverso una lotteria, l’at-tenzione del Cvs ai più fragili, ai poveri sui quali il Cvs posa quotidianamente la carezza della Carità. 3

CHIESA IN FESTA CON LE CONFRATERNITE nella cattedrale di san ruFino la quaresima si riveste della gioia di cristo

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16 Chiesa Insieme Maggio 2014APPUNTAMENTI MAGGIO 2014

1 - Giovedì - 2.a di Pasqua - S. Giuseppe lavoratore (mf) - [P]

2 - Venerdì - 2.a di Pasqua - S. Atanasio

3 - Sabato - 2.a di Pasqua - Ss. FILIPPO e GIACOMO (f) - [P]

4 - Domenica - 3.a di Pasqua - SS. Silvano e Nereo, S. Porfirio prete, Ada - [III]

90ª Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore (colletta obbligatoria)Giornata di sensibilizzazione per il sostegno economico alla Chiesa Cattolica

5 - Lunedì - 3.a di Pasqua - S. Pellegrino martire, Angelo, Penelope - [III]

6 - Martedì - 3.a di Pasqua - S. Giuditta martire, Violante - [III]

Scuola Socio-Politica ore 19.00-22.00 Sala convegni istituto Serafico

7 - Mercoledì - 3.a di Pasqua - S. Flavia, S. Fulvio, Augusto, Gisella - [III]

8 - Giovedì - 3.a di Pasqua - S. Desiderato, S. Vittore martire - [III]

RITIRO MENSILE DEL CLERO - presso i Padri Carmelitani a Nocera Umbra

9 - Venerdì - 3.a di Pasqua - S. Gregorio vescovo, S. Duilio - [III]

Il 9 e 10 maggio presso la Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli, si svolgerà il Convegno dell’Associazione Italiana Notai Cattolici sul tema: “Valori cristiani, etica e notariato a sostegno della famiglia”.

10 - Sabato - 3.a di Pasqua - S. Antonino, S. Cataldo, Alfio, Miro - [III]

Convegno dei medici cattolici italiani - Istituto Serafico - Assisi

11 - Domenica - 4.a di Pasqua - S. Fabio martire, Stella, Achille, Fiorenzo - [IV]

51ª Giornata di preghiera per le vocazioni

12 - Lunedì - 4.a di Pasqua - Ss. Nereo e Achilleo (mf); S. Pancrazio (mf) - [IV]

13 - Martedì - 4.a di Pasqua - B.V. Maria di Fatima (mf) - [IV]

Scuola Socio-Politica ore 19.00-22.00 Sala convegni istituto Serafico

14 - Mercoledì - 4.a di Pasqua - S. MATTIA (f) - [P]

15 - Giovedì - 4.a di Pasqua - S. Torquato, S. Achille, Germana - [IV]

16 - Venerdì - 4.a di Pasqua - S. Ubaldo vescovo, Margherita, Tiziano - [IV]

17 - Sabato - 4.a di Pasqua - S. Pasquale Baylon - [IV]

18 - Domenica - 5.a di Pasqua - S. Giovanni I (mf) - [I]

Cresime nella Cattedrale di San Rufino.

19 - Lunedì - 5.a di Pasqua - S. Pietro di Morrone, Ivo, Ivonne - [I]

20 - Martedì - 5.a di Pasqua - S. Bernardino da Siena (mf) - [I]

21 - Mercoledì - 5.a di Pasqua - Ss. Cristo-foro Magallanes e compagni (mf) - [I]

22 - Giovedì - 5.a di Pasqua - S. Rita da Cascia (mf) - [I]

23 - Venerdì - 5.a di Pasqua - S. Desiderio vescovo - [I]

24 - Sabato - 5.a di Pasqua - Beata Vergine Maria ausiliatrice, Amalia - [I]

Recital dei giovani di Costano - “Un inganno per cortesia!” - ore 21,00 presso il teatro della Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli

25 - Domenica - 6.a Tempo Ordinario - S. Beda Ven.; S. Gregorio VII; S. Maria Madd.

26 - Lunedì - 6.a di Pasqua - S. Filippo Neri (m) - [II]

27 - Martedì - 6.a di Pasqua - S. Agostino di Canterbury (mf) - [II]

28 - Mercoledì - 6.a di Pasqua - S. Emilio martire, S. Ercole, Priamo - [II]

29 - Giovedì - 6.a di Pasqua - S. Massimino vescovo, Massimo - [II]

30 - Venerdì - 6.a di Pasqua - S. Felice I papa, S. Ferdinando - [II]

31 - Sabato - 6.a Tempo Ordinario - VISI-TAZIONE B.V. MARIA (f) - [P]