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" CISI j FOGGI@ '\ UNIONE SINDACALE TERRITORIALE a cura dell'Ufficio Informazione Via Trento, 42 - Foggia TeL 0881,724388 - 348.8543490 Fax 0881,771681 e-mail: cislfoggia.stampa@gmaiLcom www.cis1foggia.it "

CISI FOGGI@ · 2019-10-08 · CISI j FOGGI@ '\ UNIONE SINDACALE TERRITORIALE a cura dell'Ufficio Informazione Via Trento, 42 - Foggia TeL 0881,724388 - 348.8543490 Fax 0881,771681

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CISI j FOGGI@ '\ UNIONE SINDACALE TERRITORIALE

a cura dell'Ufficio Informazione Via Trento, 42 - Foggia

TeL 0881,724388 - 348.8543490 Fax 0881,771681 e-mail: cislfoggia.stampa@gmaiLcom

www.cis1foggia.it

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Produzione industriale boom estivo con l'auto Ad agosto +4,1 % grazie al settore veicoli cresciuto del 41,9%

• ROMA. Le fabbriche italiane ad agosto hanno lavorato oltre le attese degli analisti, mettendo a segno la crescita della produ­zione industriale maggiore da cinque anni, nel mese più classico delle ferie estive. Gli indici dell'Istat segnano un amnento dell'1,7% rispetto a luglio, nei dati congiun­turali, e del 4,1 % rispetto ad agosto 2015, nei dati corretti per gli effetti di calendario, in un periodo «tipicamente caratterizzato da

Sanpaolo, Paolo Mameli, ritiene che la cre" scita del prodotto interno lordo possa su­perare lo 0,2% nel trimestre, rendendo più vicino l'obiettivo di un amnento dello 0,8% nell'intero 2016 indicato dal governo nel Def.

Da Milano, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, invita a non passare in sor­dina i risultati di agosto per la manifattura italiana. «Sono in tanti -afferma il premier

livelli di produzione molto bassh>, sottoli­neano i ricercatori. La spinta arriva so­prattutto dagli auto­veicoli, in crescita del 41,9% su base annua.

Questi dati fanno sperare in «un mode-

«il nostro sistema è solido», dice il premier. Ma per i consumatori

è «un'illusione ottica»

all'assemblea di As­solombarda -a fare la ola quando i dati dell'Istat vanno male poi a tenerli in silen­zio quando come oggi vien fuori un dato di produzione indu­striale di +4,l %».

rato incremento del Pil nei mesi estivi, dopo la stagnazione ri­levata in primavera», osserva il Centro stu­di di Confindustria che pure si attende, per settembre, una nuova frenata della produ­zione industriale, con un calo dell'1,8% ri­spetto ad agosto in «un contesto debole e caratterizzato da estrema incertezza». Sul­la stessa linea, il senior economist di Intesa

«li nostro sistema produttivo è solido» e le misure di «Finanza per la crescita» come il superammortamen­to sono «efficaci», rilancia il capo della se­greteria tecnica del Mef, Fabrizio Pagani. li ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in­vece, richiama alla prudenza. «Gli anda­menti della produzione industriale - dice -vanno guardati nel tempo. li dato di agosto è

positivo, e quindi va comunque apprezzato, e messo in un contesto che non è brillan­tissimo».

Dal fronte sindacale, il segretario con­federale della Cisl, Giuseppe Farina, parla di «segnali incoraggianti» mentre per le associazioni dei consumatori, il segretario dell'Une, Massimiliano Dona, ricorda che livelli di prima della crisi restano lontani: dall'agosto del 2007 c'è stato un calo dell'11,7% della produzione industriale, con un picco del-40,3% per i beni di con­sumo durevoli. E si spingono oltre i pre­sidenti di Federconsumatori e Adusbef, Ro­sario Trefiletti ed Elio Lannutti, che de­fmiscono la crescita di agosto «solo un'il­lusione ottica».

Tornando ai dati, i beni di consumo ri­sultano l'lmico gruppo principale di indu­strie in contrazione ad agosto (in calo dello 0,5% sul mese), mentre i beni strumentali guidano gli aumenti, con una crescita del 6,6% sul mese e un'espansione anche nell' anno dell'12,5 %. Questo slancio potreb­be indicare una ripresa degli investimenti, ma solo gli andamenti dell'ultima parte dell'anno potranno, in caso, confermarlo.

Chiara Munafò

P DATI CONGIUNTURALI

lA GAZZf<TIA DEl MEZZOGIORNO Martedì 11 ottobre 2016

(indice destagionalizzato; variazioni % sul mese prima)

94

93

92

91

90 ~I·

-2 MU ~'" i hM ,"" mar apr mag giu lug ago 2016

Fonte: lstat (Indice; base: 2010: 100). dati revisionati ANSA +.:.e.n"time.tri

/

CII

hi r , In manovra nuovo piano, i bonus andranno soloaHe aziende che prendono neodiplomati o neolaureati In agosto produzione industriale +4, l %. Moscoviéi: "Flessibilità sÌ, ma nelle regole"; Padoan: "Le rispettiamo" .

, .,' ."

lJlU~tIlliNA C~Nn

ROMA. Spostare gli incentivi pie., ni legati al Jobs Act - contributi zero per tre anni - sui neodiplo­mati e neolaiIreati. Riservare sconti specifici per il Sud e le ca­tegorie di lavoratori più svan­taggiati, da finanZiare coni fon­di Ue. Manciare Garanzia GiO­vani con un superbonus. il go-

,verno è pronto a inserire unnua­vo piano occupaZione nell'immi­nente manovra finanziaria. Per controbilanciare 1'Ape, l'ingres­so ànticipato nella q;uiescenza. E favorire così la staffetta gene­razionale: fuori i più anziani, dentro i ragazzi.

Non solo pensioni, dunque. Palazzo Chigi dribbla le critiche e punta ai giovani. Con risorse, a dir la verità, non faraoniche (si pensa ~ 50 milioni il primo anno). Ma mirate, crescenti e strutturali; senza scadenze; il cuore del nuovo piano giovani è agganciare i vecchi sgravi -quel­li pieni, triennali - all' alternan­za scùola-Iavoro, il programma sin qui sperimentale previsto dalla riforma della Buona Scuo­la: 400 ore di stage in azienda per gli studenti del quarto e ·quinto anno degli istituti tecni­ci e200 ore per i liceali. Ma an­che all' apprendistato di alta for­mazione e licerca, l'èquivalen­tedell' alternanza per gli univer­sitari. Le aziende che. entro sei. mesi dal cOilseguirr:lento del di~ ploma o della laurea assumono in modo stabile l'ex stagista, che si è fatto notare e valere,

possono contare s'illa decontri­buzione piemiper tre anni, fino a 8.060 euro l'anno. Esattamen­te come àccadeva nel 2015, con glisgraviallÒq%chehannofat- . to volare i contrattia tutele cre­scenti. Sgravi poi ridotti al 40% nel2016, coneffettidecisamen­te minori sulle assunZioni a tem­po indeterminato e unrigurgito di contratti a tempo e voucher (già a quota 84milioni quest'an­no, record storico).

Per questo il governo pensa di fermare lo sconto in vigore al 3.1 dicembre prossimo, il meta­done del mercato delléivoro sé'

A~GliIl1~iltllO Il ministro del Lavoro· Giuliano Poletti

IUU~NIìN:m $IW@UHAIIIl!i!JI §(iMlIU iU SIIII)

condo i critici. Chi doveva assu­mere (o stabilizzare i precari) l'ha fatto. Per gli altri non fun­ziona più. Così dal primo genna­io il bonus ridiventa·pieno, ma riserVato ai giovanissimi appe­na usciti dalla scuola o dall'uni­·versità. Secondo Adapt, nel 2015 circa 720 mila studenti medihannofattostageinazien- . da. Le previsioni per' il2016 par­lano di 1,1 milioni, per arrivare a regime nel 2017-2018 (quan­do l'alternanza scuoIa-lavoro sa~ rà obbligatoria per tutti) a 1,5 milioni. Nebbia fitta invece sui tiroçini universitari. il Miur non

- Le aziende che dal2017 assumono con un contratto atempoindeterminato un ex stagista entro sei mesi dal conseguimento del 'diploma o della laurea, possono èo.ntare sulla decontribuzione fino a un massimo di 8.060 euro all'anno.pertre anni.Lo stesso livello applicato nel primo anno di adozione degli sgravi del Jobs Ad, senza la rid]Jzione attuale

Il governo pensa poi di mantenere, anche nella forma ridotta attuale, gli sgravi contributivi ma solo per le aziende del Sud che assumono e solo per le

®AGNiZiA lGi@VAMH ~ BliPlI'lll\!@!1IlU Nel pacchetto lavoro, da inserire nell'imminente

. manovra finanziaria, rientra anche una nuova versione del programma europeo di Garanzia GJovani, cori un super bonus, Sarà anche rinnovato il bonus cultura da 500 euro ai diciottenni. Mentre per il Jobs Ad degli autonomi prevede di. . abbassare dal27 al 25,5% i contributi previdenziali, con maternità e malattia

. categorie svantaggiate, come da definizione Ue. E cioè giovani fino a 29 anni, senza diploma di scuola . superiore, disoccupati da oltre sei mesi, over 50. Un bònus mirato da finanziare cori i fondi strutturali Ue

ha un monitoraggio e si sa. solo che nel 2014. appena 331 Stu­denti hanno llsufruitQ den' èlta formazione. A questi sfdevono però aggiungere i tirocini cuiri­culari obbligatori di facoltà. Nes~

. suno sa in quanti ne beneficia­no.

Nel nuovo piailo lavoro il go­verno pensa poi di inserire sgrac . vi mirati al Sud e potenziare Ga~ ranzia Giovani. Entrambi gli in" terventi, molto probabili; finan­ziati da fondi Ue. E nel primo ca­so riservati a giovani fino a29 anni oppUre privi di diploma, ai disoccupati da oltre sei mesi e agli over 50, come vogliono le re' gole Ue. Viene poiriconfermato il bonus cultura da 500 eUro ai diciottenni (300 milioni): E po­trebbe arrivare il Jobs Açt per, gli autonomi,uno sconto di tre punti di contributi previdenzia­li per chi è in gestione separata e non iscritto ad albi professi!}' nali (dal 27 al 24%, che perÒ ~ venta 25,5% perché aumenta­no i contributi per malattià e mateinità).

Forte del nuovo dato Istat sul-· la produzione industriale di aga- . sto (+1,7% su luglio e +4% su agosto 2015) dovuto in gran parte al·comparto dell'auto, il governo reagisce alle critiche Ue. «Flessibilità sì. ma giocare· conle regole no», dice il commis­sario Moscovici. Risponde il mi­nistro Padoan: «Non dobbiamo rassicurare nessuno, lavoriamo in assoluto rispetto delle rega­le».

0RIPRODUZlONERISERVATA

. Rocca al governo. "Meno burocrazia

.. ..... .... .. "

. plulnnovazlone . MILANO.. Tagliare la burocrazia e puntare all'innovazione: è larichiesta che Assolombardafa al governo Renzi. «,Chiediamo di aiutare tutto quello che riguarda la semplliicazione. Questa è una precondizione. È il tema numero uno, dué e anche tre, Tutti noi abbiamo la sensazione di essere imbrigliati in burocrazIe cqinplicate, abbiamo energie

.. bloccate, bisognaliberarle» ha detto_il presidl'Ìnte di Assolombarda Gianfelice Rocca all' assemblea degli illdustriali. «Crediamo molto in tutti i processi di innovazione, il4.0è un treno danon.·. perdere eIa formazione dei giovéÌIlÌ e delle loro competenze deve essere il motore dell' operazione». Quanto alla Brexit: «È unafed.ta, ma l'Europa restante è molto concentrata attorno alla moneta unica, dobbiamo . lavorare per un futuro più collaborativo». Le occasioni ci sono, ha detto « come la Bede dell'Agenzia delfarmaco a Milano , città che ha volato negli ultimi anni. Molto è stato fatto e ora dobbiamo darci delle nuove fro,ntiere;nelle traiettorie di una città verde, delle scienze della vita, dove'l'estetica sia sempre più al centro e dove i valori sociali possono approfondirsi ulteriormente».

g)RIPRODUZIONEAISERVATA

I

DOPO rOPERAZiONE RIDOTTI A 476 GLI ESUBERI DELLE EX PROVINCE Il CANTIERE DEI.HllEGGE DI EllANCm TRA 1,2 E 1,6 MILIARDI LE RISORSE CHE IL GOVERNO INTENDE DESTINARE Al CAPITOLO PENSIONI

Pubblica amministrazione Ora 1'obiettivo è lo sblocco delle assunzioni ~ ROMA. AssilllZioni sbloccate su gran parte del territorio: la

Pubblica Amministrazione torna a respirare dopo il blocco totale al turnover imposto per favorire il riassorbimento degli esuberi delle Province. Nel Centro Nord le porte di Comuni e Regioni si sono praticamente riaperte, con poche eccezioni, nel Mezzogiorno c'è ancora qualcosa da fare, ma da 8 mila dipendenti in cerca di un nuovo posto si è passati a 476.

Un gruppo ristretto rispetto al numero di partenza ma l'operazione mobilità non potrà considerarsi chiusa fino all'az­zeramento di ogni eccedenza. E infatti il ministero della P.a, a cui è stata affidata la regia, parla di una «fase 2», annunciando il «ripristino delle ordinarie facoltà assilllZionali» in due territori big, come Lombardia e Toscana, che si aggiungono a Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Marche e Lazio, guardando all'Ita­lia centrosettentrionale. Ma qualcosa si è mosso anche per il Mezzogiorno, con lo sblocco già riconosciuto a Sardegna e Basilicata. C'è invece ancora da lavorare .soprattutto in Abruzzo (96 dipendenti da ri­posiziOllare), Umbria (85) e Pu­glia (72).

Fin qui la situazione che riguarda il personale degli en­ti di area vasta, ovvero delle ex Province. I paletti a nuovi in­gressi restano invece nel set­tore della sanità, dove dovran­no trovare collocazione gli esuberi della Croce rossa.

TI fronte della P.a. rimane in fermento per la vicenda dei LA MINiSTRA Marianna Madia rinnovi contrattuali. L'ipotesi di uno stanziamento di 900 milioni di euro per il triennio 2016-2018 sembra infatti non soddisfare i sindacati: la Cisl Fp parla di «25-30 euro lordi al mese», la Confsal Unsa traduce in netto il valore, stimando «in 15 euro» l'incremento. La Uil traduce le cifre in reazione: «se non ci saranno risposte su risorse e su nuove regole allora chiederemo a Cgil e Cisl di scioperare».

Non resta che attendere la convocazione da parte della ministra della P.a, Marianna Madia, per un tavolo con i sindacati che faccia da preludio all'apertura della trattativa vera e propria. Intanto la ministra ha attivato un «account mail» ad hoc per ricevere dai cittadini «segnalazioni» utili a un monitoraggio attivo della riforma della Pubblica Amministrazione, a un anno di distanza dall'approvazione della delega, ovvero della legge 'madre' da cui sono discesi già 18 decreti, dai licenziamenti lampo per i furbetti del cartellino al riordino delle par­tecipate.

Pmi, allo studio 1'anticipo del fondo Verso la stabilizzazione di 25mila prof

~ ROMA. Un anticipo dei 900 mi­lioni con cui sarà rifinanziato il Fon­do di Garanzia per le Pmi, come annunciato da Matteo Renzi. Un bo­nus per chi ha da due figli in su, su cui ancora «c'è un confronto aperto», co­me ha confermato il ministro Giu­liano Poletti. E, forse, una boccata di ossigeno per 25mila precari della

mento affiancare altre categorie come chiedono i sindacati (si è parlato delle maestre della prima infanzia e degli infermieri di sala operatoria). Con le parti sociali potrebbe comunque es­serci un altro incontro, tecnico, tra giovedì e venerdì, prima del varo della manovra.

Entro sabato, in realtà, il governo scuola, su cui è aperta la 'trattativa' tra Economia e Istruzione per h'ovare le risorse. Sono alcune delle ultime novità che emergono dal 'cantiere' della prossima manovra che si chiuderà, però, so­lo .sabato prossimo quan­do il governo approverà, come ha confermato il premier, la legge di Bi­lancio per il 2017. Una legge che consentirà, per certo e con modalità di­verse, l'uscita anticipata dal lavoro, anche se non è ancora defrnito il peri, metro di chi potrà ac­cedere alla cosiddetta 'Ape social' per andare in pensione in anticipo.

Aumenti tasse da annullare Gettito alleso in milioni di euro ("clausole di salvaguardia")

• Aliquota Iva 10% alzata a 13% dal 2017

• Aliquota Iva 22% alzata a 24% nel 2017

• Aliquota Iva 24% alzata a 25% dal 2018

• Au mento accise carburant'I dal 2018

Coperture necessarie per evitare gli aumenti: cifre in miliardi di euro

2017 2018

8 8

alle commissioni di Camera e Senato dopo i dubbi espressi dall'Ufficio par­lamentare di Bilancio che, allo stato, con le informazioni fornite finora, non sarebbe in grado, come ha spie­gato il presidente dell'Upb Giuseppe Pisauro, di validarG' il quadro pro­grammatico. TI governo sarebbe in­tenzionato a confermare le previsioni,

2019

8

fornendo però maggiori dettagli sull'impatto che le misure in preparazione avranno sul tasso di cre­scita.

E se il focus resta sul sostegno alle imprese, con la possibilità di anticipare «già al 2016» parte dei 900 milioni per il fondo di Ga­ranzia delle Pmi», come annunciato dal premier, la manovra potrebbe portare novità anche per il mondo della scuola. Proprio in queste ore si sta lavorando ad alcune ipotesi sugli or­ganici. Al ministero sono stati convocati i sindacati per affrontare il tema del­la stabilizzazione di 25mi­la precari inseriti nell' or­ganico di fatto (cioè chi ogni anno viene chiamato

Fatto l'accordo con i sindacati, costato al pre­mier, come ha detto lui stesso scherzando a Su­sanna Camus so, «una settimana di antibioti­co», le risorse sul piatto ANSA -f.:e..rrtime...tri

per le supplenze lunghe) che frnirebbero così nell'organico di diritto, cioè assunti a tutti gli ef­fetti (e pagati quindi an-

per il primo anno oscil-lano ancora tra 1,2 e 1,6 miliardi. E larga parte dell'incertezza è legata ancora ai calcoli che si stanno facendo per definire la platea di chi potrà avere il 'reddito ponte', pagato dallo Stato. Se è sicuro che a usufruire del meccanismo dell'Ape gratuita­mente saranno i disoccupati di lungo corso, i lavoratori disabili o chi abbia genitori o figli disabili gravi da ac­cudire, più complesso sembra al mo-

concluderà il progetto di bilancio da inviare a Bruxelles (il draft budgetary pIan), mentre per l'articolato vero e proprio da mandare alle Camere ci sarà tempo ancora fino al 20, come prevede la nuova legge di Bilancio. Il documento sarà messo a punto slilla base del quadro macroeconomico de­lineato con la nota di aggiornamento al Def, che il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan tornerà a spiegare

che durante i due mesi estivi). Su questo c'è una

trattativa del Miur con il ministero dell'Economia per il reperimento dei fondi. Le stime parlano di 200 milioni di euro necessari per l'operazione. Inoltre, il Miur vorrebbe intervenire anche con un piano per gli Ata, con 10mila assunzioni: 5mila già previste dal turnover e le altre 5mila straor­dinarie con risorse da reperire nella legge di Bilancio.

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

Ben 54.110 ettari con una produzione

LA TRACCIA DI DON MICHELE DEPAOLIS «Giusto iniziare da qui questo progetto di grande respiro che coinvolge sette regioni e numerosi produttori»

concentrata nei settori dell'olio, del grano duro e del grano Senatore Cappelli

« l )} it A PALAZZO DOGANA

• PresentazIone , • l

Il grande progetto per il welfare agricolo, aII'inugurazione il viceministro del meeting sulla dieta

O livero I mediterranea e Anche il Governo era pre­

sente ieri al via del progetto Mediterre.Bio. Sette regioni italiane coinvolte, tre a Nord, quattro a Sud. Ben 54.110 et­tari totali, con una produzione concentrata principalmente nei settori dell' olio, del grano duro e del grano Senatore Cap­pelli. Undici soci produttori e, tra questi, un volano trainan­te: il Gruppo Alce Nero, fiore all' occhiello nazionale e dagli anni '70 all'avanguardia nel comparto biologico. Sono i da­ti di riferimento di Mediter­re.Bio, progetto dal respiro extraregionale presentato ieri alla Masseria Antonia De Var­gas di Foggia, eletta sede le­gale di questo importantissi­mo sodalizio che mette in­sieme produttori, molini e di­stributori, esito dell'intenso lavoro operato sul territorio dalla Fondazione Siniscalco Ceci Emmaus presieduta da Rita De Pado-va. Una loea-'tion non ca-suale quella scelta, così co-me ha sotto-lineato nel suo interven-to il rappresentante del Go­verno, Andrea Olivero vice­ministro delle Politich~ Agri­cole e Forestali: «L'agricoltura

deve avere anche una forte lineato da Benedetto Frac­responsabilità sociale, valoriz- chiolla, presidente del neonato! zando l'elem~nto. del welfare patto d'alleanza che, per la agncolo, ed e llIlportante cl~e prima volta, fa sedere ad uno qu~sto progetto nasca propno stesso tavolo produttori, mo­qm. Come Governo - ha sot- lini e distributori: «Al mo­tolineato ancora il vicemini- mento lavoriamo su olio e gra­stro - noi abbiamo l'obbligo di no - ha detto - ma sono in rimuovere tutti gli ostacoli cantiere altre realtà produt­con il fine di .sos~enere c~n- tive, vere e proprie miniere cretamente ChI SI mette m- che non vedono l'ora di ini­s~e~e, co~unicando .ai citta- ziare». Una piccola, grande dillI che c e un Paese ill grado rivoluzione dal forte respiro di trovare la gius~a sintesi ~ nazionale, con Foggia e il suo un settore sano, m grado dI territorio al centro di un pro­unire ricerca, sviluppo e in- , novazione». Oltre ad Olivero, getto che si pone in difesa hanno "battezzato" la nascita della qualità, come nelle pa­di Mediterre anche l'europar- role di Lucio Cavazzoni, al lamentare Elena Gentile e gli vertice del Gruppo Alce Nero: alti rappresentanti delle as- «La Capitanata è presente in sociazioni di settore: Giorgio questo progetto con 1300 ettari Mercuri, presidente' Alleanza che stanno diventando un Cooperative Italiane settore punto di riferimento in Italia, Agroalimentare, e Mauro Lu- ed è per questo che siamo qui, setti, presidente Legacoop. per dare vita a distretti bio-

Consolidare le flliere esi- logici, contaminando tutto il stenti e svilupparne di nuove territorio». Una serie di con­in ambito biologico, progranl- cetti condivisi anche dagli al­mare il lavoro facendo leva tri produttori intervenuti que­sulla forza del volano Alce sta mattina, provenienti non Nero, pianificare semine ed solo dalla Puglia ma anche da impianti, sviluppare sistemi Basilicata, Calabria, Sicilia, di qualità aziendali anche dal Toscana ed Emilia. Tra i soci punto di vista dei controlli e fondatori di Mediterre infatti, della sicurezza e, infine, dare oltre ad Alce Nero (leader ita­fondo al "vero biologico" per liano nel biologico), Fonda­produzioni giuste, sane e buo- zione Siniscalco Ceci Emmaus ne. Questi gli obiettivi di Me- (grano) e alla stessa Coop Em­diterre.Bio, così come sotto-I maus (settore lattiero), spic-

cano i nomi di Finoliva (im­portante punto di riferimento

Presenti Lusetti e Mercuri, presidenti di Legacoop e

Alleanza cooperative

nel settore dell'olio), i Molini Pro­geo e De Vita (grano duro, Cappelli e Farro dicoc­co; trasfor­mazione dei cereali), Oli­

veti Terra di Bari e F.lli Car- ' rino (olivicola e olearia; ce­realicola, olivi cola e zootec­nica), Denora (cerealicola), Azienda Mastrocaccla Pace (grano), Desiante (cerealicola) e Berardi (seminativi, man­dorleti, oliveti e vigneti).

«Abbiamo il massimo delle istituzioni presenti per un pro­getto che si concretizza oggi -ha affermato Giorgio Mercuri, presidente Alleanza Coopera­tive Italiane settore Agroali­mentare - e che parte nel migliore dei modi. Cosa pos­siamo fare come ente? Intanto sollecitare i produttori ad al­learsi affinché possano avere la possibilità di collocare su un mercato ampio i loro pro­dotti. Poi, possiamo indiriz­zare le risorse verso il bio­logico e lavorare sulle regole sia a livello europeo che na­zionale)). Un contesto, quello europeo, ripreso nel corso del proprio intervento dall'euro­deputata Elena Gentile, dal 2015 vicepresidente dell'inter­gruppo economia sociale e membro della conllIlissione per l'occupazione e gli affari

sociali. «L'Europa ci chiede di collegare i Mezzogiorni da una parte all'altra del Me­diterraneo - ha dichiarato l'ex assessore regionale della Pu­glia - rispettando l'ambiente e le persone, e questo progetto è un biglietto da visita impor­tante in questo senso. Sono contenta che si parta da qui, da quello che per me è una sorta di tempio, in una pro­vincia che può diventare sno­do di progetti ben più am­biziosi, guardando per forza di cose anche dall'altra parte dell' Adriatico)). A condividere l'orgoglio di aver avviato Me­diterre proprio in Capitanata, la vicepresidente del sodalizio, Rita De Padova: «Una scelta fortemente simbolica che vale come riconoscimento al no­stro lavoro e che fa di Masseria De Vargas la sede ufficiale di un progetto così importante)}.

e Oggi nella Sala della Ruota di Palazzo Dogana, si svolgerà la conferenza di presentazione del il primo Meeting "La tutela dei beni immateriali - Promo­zione della Dieta Mediterra­nea". Interverranno: Maria Te­resa Vassalli, presidente AM­MI Foggia; Floredana Amò, presidente del Club per L'U­nesco di Foggia; Michele Pa­nunzio, direttore Sian Sud ASL Foggia; Antonietta Antoniciel­lo, dirigente medico Sian Sud Asl Foggia. Durante la con­ferenza saranno resi noti an­che i nomi degli ospiti na­zionali della serata evento in programma il 14 ottobre al Teatro del Fuoco. n primo Mee­ting "La tutela dei beni im­materiali - Promozione della Dieta Mediterranea" si svol­gerà a Foggia il 14 e 15 ottobre. Lo stile di vita riconosciuto dall'Unesco Patrimonio dell'U­manità sarà al centro della convention con la partecipa­zione di esperti provenienti da tutta Italia. L'evento è orga­nizzato dall'AMMI - Associa­zione Mogli Medici Italiani Se­zione di Foggia e dal Club per L'Unesco di Foggia con il pa­trocinato della Regione Puglia, della Provincia di Foggia, del Comwle di Foggia, dell'Asl Foggia, dell'Università di Fog­gia e dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Foggia.

POLITICA E IMPRESE NON PERVENUTE Il trentottesimo ((Ottobredauno)) ha confermato il momento-no delle rassegne fieristiche. Ma non è l'ora di staccare la spina

I soci fondatori non hanno un progetto di rilancio e solo due su quattro versano la quota ordinaria. Tutte le speranze su un parcheggio

• • , .a.WII-W.a. V g lODI

Altri soldi pubblici in arrivo, ma il salone senza identità si aggrappa agli ultimi clienti Si è abbassato il sipario sulla tren­

tottesima fiera di ottobre; lo rivedre­mo rialzarsi probabilmente per la fie­ra dell'agricoltura di aprile/maggio. Due appuntamenti l'anno possono ba­stare per la vetrina in sottotono che si perpetua ormai da qualche anno nel quartiere fieristico. Ma nessuno stac­cherà la spina. Perchè una cosa è cer­ta: la fiera sopravviverà a se stessa, non c'e il rischio di chiusura, altri 28 milioni di euro di fondi pubblici s01)o in arrivo per ristrutturare l'ingresso e costruire fmalmente il parcheggio di via Bari; fermarsi proprio ora sarebbe da autolesionisti. La mission resta dunque confermata, ma di quale mis­sion stiamo parlando? Visto che bi­sognerà andare avanti (idea suggerita anche dai due nuovi padiglioni rea­lizzati cinque auni fa), la fiera farà in modo di tenersi stretti gli ultimi ir­riducibili standisti che ancora dimo-

Chiudere non si può, ma andare avanti per inerzia conviene? Anche i visitatori diminuiti

strano di credere in una formula or­mai sorpassata. Sono loro la vera linfa del quartiere fieristico, quelli che per­mettono all'ente di mettere in cassa qualche soldo per pagare gli stipendi arretrati ai 12 dipendenti o almeno qualche acconto, oltre all'aiuto ordi­nario della Regione (circa 400 mila euro aunui) e qualche una-tantum, co­me i 2 milioni versati per 1'1 va sul

bando di gara per il parcheggia. Un progetto di nuova fiera ancora non c'è e neanche si proverà a impostare. Gli enti soci fondatori (Comune di Foggia, Provincia, Camera di commercio e Re­gione) hanno altri problemi per la te­sta, Provincia e Camera di commercio temono per la propria sopravvivenza. E agli imprenditori non è mai im­portato nulla del salone. Fiera dunque abbandonata a se stessa, nè il cambio della guardia dal presidente al com-

, missario ha portato giovamento. En­cefalogramma piatto. E del resto al­trove accade lo stesso, se perde colpi persino il modello fieristico di Mila­no-Rho.

Bisognerà dunque ripartire dal bi­lancio dell'ultima fiera di Ottobre per

trovare qualche traccia di resistenza del vecchio salone generalista e per­petuarlo all'infinito nella speranza che duri. Qualche indizio incorag­giante comunque c'è: i visitatori (a ingresso libero) che hanno scelto di passeggiare in fiera anzichè nello stru­scio cittadino, si sono soffermati da­vanti agli stand d'abbigliamento, ar­redamento, mobili e gastronomia del padiglione 71. I giovani sono stati ri­chiamati dall'enorme spazio concesso al "Tatoo" nel padiglione nuovo. Una mano alla fiera quest' anno l'hamlo da­ta anche le due aziende sanitarie, Asl e Ospedali riuniti, che hanno portato tra gli stand gli specialisti nelle varie discipline mediche: la formula sem-

Crolla il tabù sui terreni del quartiere I11III Il management della fiera spinge perchè si faccia qualcosa per ridurne l'enorme patrimonio immobiliare. «Siamo un ente in crisi, ma con 20 ettari di suoli e senza debiti: non siamo messi poi così male, ne vogliamo parlare?)), il messaggio consegnato dal com­missario Giovanni Vitantonio alla Regione, di cui peraltro è diri­gente del Demanio, prima di lasciare l'incarico (è in scadenza) a fi­ne mese «senza attendere)), come ha annunciato, proposte di rin­novo. L'input consegnato alla politica che dovrà prendere una de­cisione: l'area potrebbe ospitare la nuova sede dell'Asl, il teatro tenda del Comune quando il progetto sarà ripreso (il cantiere ab­bandonato non sarà recuperabile) e può intercettare il program­ma di rilancio dei Campi Diomedei quando Comune e Regione si metteranno d'accordo. La discussione potrebbe decollare nelle prossime settimane, ma qualcosa va fatta per salvare il salva bile di un patrimonio fieristico in stato di abbandono e che rischia di essere ulteriormente depauperato in mancanza di una program­mazione.

bra sia stata gradita al pubblico, al­meno a giudicare dalle persone notate davanti ai due stand nel fme settimana (l'Ospedale ha allestito anche un pic­colo ambulatorio per visite "mordi e fuggi"). L'idea che la fiera di Ottobre e quella dell' Agricoltura debbano spe­cializzarsi per restare in piedi, sembra essere accantonata e comunque a Fog­gia non è mai stata presa in consi­derazione. Oggi la fiera pensa a so­stenersi con le entrate del p archeggio, ma per la conclusione dei lavori ci vorranno almeno dodici mesi e il can­tiere non è ancora stato aperto. Ma è un obiettivo finalmente davanti, men­tre finora si è andati avanti per inerzia e senza risultati da raggiungere.

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OGGI LA CERIMONIA DI CONSEGNA

I motociclisti non nuovi ad iniziative del genere: «Vogliamo regalare un sorriso e fare qualcosa di utile per la nostra città»

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Viaggia sulle due ruote la solidarietà dei «biker» foggiani • «Nel corpo di un motociclista, non

scorre sangue, ma solidarietà». E' illeit­motiv scelto da Ginlio Loporchio e Paolo Ranieri, presidente _ e segretario dell'as­sociazione "Bikers for Life in moto per un sorriso" di Foggia che annunciano la cerimonia di consegna di una cucina, installata nel Reparto di Pediatria degli Ospedali Riuniti di Foggia. L'iniziativa si terrà oggi alle ore 10,00, alla presenza d~l

I biker davanti alla villa comunale

Primario di Pediatria Ospedaliera, An­tonio Longa e del Dirigente Medico, De­corosa D'Ademo.

«La consegna di questa cucina rap­presenta solo l\ùtimo step di una serie di iniziative solidali di cui la nostra as­sociazione si è fatta promotrice - afferma

il Presidente dei bikers, Ginlio Loporchio. Infatti oggi consegneremo anche attrez­zatura medica indispensabile per la so­pravvivenza del reparto di pediatria. Nei mesi scorsi, dopo aver analizzato con il prin1ario, Antonio Longa, le necessità del reparto abbiamo scelto di avviare una raccolta fondi per l'acquisto di un mi­croscopio elettronico dotato di monitor Lcd ed un importantissimo sistema sof­

tware per cru'are l'obesità infantile. Materiale che an­drà a garantire una maggiore efficien­za nella cru'a dei piccoli pazienti e ad offrire Ul1a sem­pre più sensibile ospitalità e assi­stenza ai bambini malati e alle loro famiglie durante il periodo di cura o di terapia ospedalie-ra».

Una raccolta di denaro che affonda le sue radici dallo scorso mese di novembre; sono state, tante, le iniziative poste in essere dal­l'associazione no profit "Bikers far Like" nel corso dell'anno. Ad iniziare dal con­certo dell'Orchestra Giovanile "Officine Musicali" portato in scena nell'audito-

rium dell'incantevole Auditorium di Santa Chiara, una serata musicale che si è tenuta presso il ristorante "Al Celane" ed ancora !'indimenticabile motoraduno con passeggiata lungo i sentieri del Gargano che si è svolta in tre giorni, 24-25-26 Aprile e che ha radunato centinaia di appas­sionati delle due ruote provenienti da tutto il Sud e Centro Italia. «Un grazie par­ticolare voglio riservarlo - aggiunge Paolo Ranieri - all'Assessore alla Mobilità del Comune di Foggia, Claudio Amorese, che ci ha concesso lo spazio, lungo !'Isola Pedonale di Via Lanza, per l'installazione di gazebo informativi nei giorni ante­cedenti la moto passeggiata snl Gargano». Ma "Bikers Far Life" ha già mostrato, in passato, la grandezza del suo cuore, quan­do nel 2014, anno di costituzione del­l'associazione, avviò lma prima raccolta fondi che consentì la realizzazione di ru1 asilo all'interno dell'orfanotrofio denomi­nato "Bambaram" in Guinea Bissau pic­colo stato dell'Africa Occidentale, tormen­tato dalla povertà e dalla miseria; circa 15 mila euro ricevuti in dono con eventi di piazza e con l'aiuto di sostenitori e spon­sor. La conclusione di questa nuova sfida che si è mossa tra due ruote e solidarietà è per oggi, 11 ottobre, alle ore 10,00 presso il Reparto di Pediatria Ospedaliera degli Ospedali Riuniti di Foggia con la do­nazione dei beni acquistati con la raccolta fondi.

lA GAZZf:TIA DEL MEZZOGIORNO lvIartedì 11 ottobre 2016

Nuovo turn over in Consiglio comunale torna Vigiano (Forza Italia)

al posto di De Rogatis (fratelli d'Italia) per via di un contenzioso sui ricorsi

La vicenda è allimirte del grottesco ma va così. Un consigliere comunale, Nino De Rogatis, eletto con la lista di Forza Italia, ha ottenuto a giugno del2014 più voti dell collega di lista Luigi Vigiano, ma è fuori dal Consiglio comunale, dopo essere stato promosso grazie ad una sentenza del Consiglio di Stato, perché nel frattempo il Tribunale amministrativo regionale della Puglia, entrando nel merito di un precedente ri­corso, ha sentenziato che De Rogatis ha ragione, ma che ha presentato il ricorso fuori tempo massimo e che di conseguenza il seggio va assegnato a Luigi Vi­giano anche se quest'ultimo ha ottenuto meno prefe­renze del De Rogatis. A prendere atto di questa situazione che, ieri mattina in Consiglio comunale ha scatenato un dibattito pro e a favore dell'interpretaizone di questa sentenza, ap­punto i consiglieri comuna­li che, alla fine, non hanno potuto fare altro che alzare la mano e votare a favore, anche se in questo caso si tratta di una presa d'atto. Unico voto di astensione quello di Giuseppe Mainie­ro, capogruppo di Fratelli d'Italia Alleanza nazionale, partito che aveva registrato l'adesione proprio di De Rogatis che, dopo una bre­ve parentesi come consi­gliere comumale indipen­dente, aveva appunto ade­rito al gruppo di Fratelli d'Italia.

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FOGGIA Palazzo di città

L'operazione non è indolo-re sul piano strettamente politico perché, di fatto, la minoranza perde un seggio (Fratelli d'Italia Alleanza nazionale è fuori dalla maggioranza di centroedestra) in favore appunto di Forza Italia che recupera una pe­dina molto importante per le sorti dell'amministrazio­ne guidata dal sindaco Franco Landella.

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Ora non si sa se Nino De Rogatis deciderà di continua­re la sua battaglia nelle sedi giursdizionali. Di sicuro c'è il grottesco di una sentenza che specifica che il consigliere in questione ha ottenuto più preferenze del suo collega di lista ora in Consiglio comunale, e di un'altra sentenza che dice appunto che è tutto vero ma che il ricorso è avvenuto fuori termine. Così non si è comunque rispettata una indicazione popolare (il voto), anche se la segreteria generale dell'ente Comu­ne sostiene appunto che non si può fare altro e che in questo caso, dopo una lettura del dispositivo del Tar, la forma diventa anche sostanza.

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{ ItaHa-JUbania~Montenegro } La cooperazione transfrontaliera al centrodei lavori di un convegno

Uidea di Confesercenti per lo sviluppo della Capitanata "Condividere con tutte le

parti che rappresentano il si­stema eè01iomico e sociale del­la Provincia di Foggia la defi­nizione della strategia per svi­luppoe l'occupazione e delle politiche ed aZi01Ll che ne 'con-13cguu·anllo." E' quanto emer­so nel convegno svolto si nel­la sede prov'lllciale di via Man­fredonia con l'europarlamen­tare Elena Gentile, il presiden­te proVÌllCiale Carlo Simone, il direttore Franco Ghinata e il consulente di Cat Innova Con­Iesercenti, Paolo Papapietro.

"Per attrarre i Fondi Euro­pei sulla strategia del territorio - dichiara il direttore di Confe­sercenti Franco Granata - è uti­le riassumere gli obiettivi prin­cipali dei fondi stessi: compe­titività industriale; ricerca e sviluppo; valorizzazione risor­se naturali e culturali; infra­strutture; strategie territoriali. Quindi vanno promosse azioni ed interventi atti a incrementa­re la competitività e l'attratti­vità del sistema logistico e tra­sportistico e a favorire 'il ripo­sizionamento del nostro terri­torio nel contesto logistico in-

ternazionale come un unico "hub" territoriale. In tale am­bito si colloca anche l'oppor­tunità di connettere in rete il­nostro territorio al fine di ero­gare servizi secondo modalità uniformi in materia di traspor­ti, turismo, tutela ambientale e sicurezza del mare ecc. Creare una, piattaforma informatizza­ta unitaria per la connessione e condivisiQne di dati tra tutti gli attori locali anche al fine di creare una banca dati integra­ta connme relativa alla doman­da ed offerta di servizi di tra­sporto merci e passeggeri an­che dando impulso al settore turistico-cultu.rale e alle produ­zioni agroalimentari locali".

In questa logica s'inseri­sce il programma di coopera­zione transfiontaliera Italia­Albania-Montenegro a cui l'Ita­lia partecipa con due Regioni: la Puglia, che svolge anche un ruolo di Autorità di Gestione, e il Molise; l'Albania e il Mon­tenegro partecipano con l'inte­ro territorio. n programma in-tende facilitare lo scambio di conoscenze ed esperienze tra i stalceholder regionali e locali

dei tre Paesi, sviluppare e im­plementare azioni pilota, misu­rare la fattibilità di nuove poli­tiche, di nuovi prodotti e servi~ zi, e supportare gli investimen­ti nell'area. I quattro assi prio­ritari su cui si articola il pro­gramma sono volti -a rafforza-' re la cooperazione transfron­taliera e la competitività delle Piccole e Medie Imprese; gesti­re in maniera intelligente il pa-

è di 92.707.558,00 euro. il Pro­gramma co-finanziato all'85% dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e dallo stru" mento di Assistenza per la Pre­adesione (IPA) e prevede una quota di co-finanziamento na­zionale del 15%.

In conclusione' necessita ' che insieme alle Associazio-

i ni di Rappresentanza di tutti i settori economici: del Commer-

. cio e del Turismo; dell'Agricol­tura, dell'Industria e Artigiana­to; delle Organizzazioni Sinda~ cali dei Lavoratori e le Associa­zioni che rappresentano la so­, cietà civile si proceda alla rico­gnizione degli interventi, pro­grammati dai Comuni e dagli

'altri attori dèl territorio e sì trimonio naturale e culturale,' predica un progetto di svilllP­migliorando l'attrattività turi- po intersettoriale e integrato stica dei territori; proteggere tra investimenti pubblici e lo si l'ambiente, gestire i rischi am-' candidi, per attrarre finanzia­bientali e implementare strate- menti plurifondo Regionali, Na­gie per la riduzione delle emis- zionali e Comunitari e ognuno, sioni di carbonio; incrementa- . per quanto di rispettiva compe­re l'accessibilità transfronta- tenza, gestisca e realizzi in au­liera, promuovere i servizi di tonomia l'investimento e l'ope­trasporto sostenibili, migliora- l'a realizzata contribuendo allo re le infrastrutture pubbliche. sviluppo-territoriale intersetto­il budget totale del Programma riale ein territoriale.

APPEllO DELLA FENEAL UlL A PREFETTURA, PROVINCIA E COMUNI

«Piano straordinario per le strade in vista dell'arrivo del maltempo»

Il il cambiamento climatico e il pre­vedibile arrivo del maltempo preoccupa il sindacato Feneal Uil che teme soprattutto

se, rispetto al 2015, abbiamo compiuto qualche piccolo passo avanti per diventare una comunità moderna», precisa il se-

per la tenuta delle stra­de. «L'arrivo del mal­tempo e dell'inverno ri­danno vigore alle solite preoccupazioni legate al sistema di salute della rete stradale di Capi­tanata», denuncia Juri Galasso, segretario ge­nerale FenealUil. «Ci chiediamo se anche que­st'anno pochi fiocchi di neve manderanno in tilt tutto il sistema para- fRANA Una strada dissestata lizzando per giorni la mobilità e arrecando danni tremendi al per dare vita comparto agricolo. Ci piacerebbe capire nario».

gretario generale della Fenealuil Foggia che sottolinea: «Prima che il tempo peggiori ancora occorrerebbe fare una ricognizione per capire se sono stati accantonati i fondi necessari per ge­stire un'eventuale emer­genza neve e per pre­disporre un "piano mal­tempo". Chiediamo, per­tanto, al Prefetto, alla Provincia e ai comlmi di attivarsi al più presto

ad un vertice straordi-

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

FlAi DI MElFI INTERESSATI 700 LAVORATORI FOGGIANI. CORSE NON ADEGUATE DOPO L:ATTUAZIONE DEI io TURNI

Pochi autobus per i lavoratori pendolari Fismic sollecita l'intervento della Regione

«Trasporti insufficienti per i lavoratori pugliesi della zona in­dustriale di Melfi», protesta an­cora il sindacato Fismic che ha scritto lma lettera all'assessore regionale ai Trasporti Giannini. «Gli autobus che trasportano i lavoratori pugliesi, settecento dei quali in provincia di Foggia -rileva il segretario regionale An­tonio Zenga - non sono mai stati adeguati ai nuovi ritmi produttivi dei 20 turni che ormai da più di un anno vedono impegnati i la­voratori di FCA e delle aziende dell'indotto del settore Automo­tive nella vicina Basilicata». La Fismic denuncia la «carenza del servizio di trasporto pubblico lo­cale dai Comuni della regione

PENDOLAR! Una sosta

Puglia verso la zona industriale di Melfl», questione sollevata circa un anno fa dal sindacato ma ri­masta lettera morta. il sindacato torna così a sollecitare un «in­contro urgente per individuare le

soluzioni possibili al problema che affligge questi lavoratori dei Comuni pugliesi della Bat, della provincia di Bari e dalla pro­vincia di Foggia, di fatto cittadini discriminati rispetto al diritto fondamentale alla mobilità». «Chiediamo all'assessore - scrive Zenga nella lettera a Giannllli -di autorizzare e disporre l'immedia­to adeguamento del pubblico ser­vizio alle nuove esigenze lavo­rative delle aziende della zona industriale di Melfi. Crediamo che le istituzioni e la politica debbano prendere atto della si­tuazione e interessarsi attiva­mente e celermente, per salva­guardare la sicurezza dei lavo­ratori pugliesi».

IAttacco

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Eormai una certezza, in Puglia Sanità fa rima con

difficoltà. Non è infatti esen7 te da difficoltà la struttura RssalYficheleDarco diLuce­ra, destinata all'accoglienza" e all'assistenza delle perso­ne anziane non autosuffi­cienti e gestita dall'Asp Ma­ria de Peppo Serena e Tito Pellegrino. li problema in questione riguarda i dipen­denti della struttura, alcuni" dei quali non percepiscono regolare stipendio da mesi. Fonti indirette parlano di una ventina di Oss che aspettano lo stipendio da maggio. Oltre alritardo che si sta registrando in questi ulti­mi mesi, pare che da 'genna­io siano iniziate ilTegolarità nei pagamenti, con l'accu­mulo dello stipendio dei pri­mi quattro mesi del 2016 ar-. rivati ad aprile. 1 dipendenti che stanno avendo difficoltà nel riscuotere lo stipendio sono quelli della cooperati­vaArché diFoggia, alla quale l'Asp Maria de Peppo Serena e Tito Pellegrino si affida per coprire una parte delle as­sunzioni del personale. In­fatti all'Interno dellaRssala­vorano. una quarantina di persone, alcuni dei quali fanno riferimento ad enti esterni e altri clirettamente assunti e pagati dall'Asp.In realtà.anche la stessaAsp in passato ha avuto diverse dif­ficoltàa pagare gli stipendi. Tra gli stessi dipendenti del­l'Rssa, ma anche tra i dipen­denti di altre strutture gesti­te dall'Asp, c'è chi aspetta ancoraI 5 mesi di stipendio, così come aspetterebbero 15 arretrati anche alcune tra le 20 dipendenti della coope­rativa .Arché. Un quadro piuttosto ingarbugliato, do­ve le responsabilità non so­no s"contate perché Speilso derivanò dall'alto, da un in­tero sistema telTitoriale che si trascina a fatica, ma che in pratica si riversa nelle tasche di tanti comuni lavoratori. "Non c' è nulla di ilTegolare. 1 dipendenti percepiscono regolare stipendio tuttii me­si" taglia corto GiovanniAn­niballi, dirigente dell'Asp Maria de Peppo Serena e Ti-

L

to Pellegrino. Per cercare di chiarirelasituazionel'Attac­co si è rivolto a chi gestisce la struttura: "1 problemi ci so­no, è innegabile, ma le cause sono molteplici e non di­pendono da chi opera all'in­terno dell'Asp o della Coo­perativa" spiega Antonino Lenge, del consiglio del­I!Amministrazione dell'Asp "se si potesse si cornsponde­rebbe regolatmente lo sti­pendioallafinediognimese ai dipendenti. li problema è che abbiamo enormi diffi­coità".

, I ritardi sare1;:>bero conse­guenza innanzitutto dei· ri­tardi cheportal'Asl diFoggia nei pagamenti: "Bisogna aspettare i tempi dell'Asl, che solitamente sono lun-

IL CASO

ghi, come quelli del Comune e in genere di tutti gli enti pubblicLSel'Aslnonliquida le fatture non ci sono mate­rialmentefondidisponibili". La lentezza burocratica, che causerebbe ritardi sia al­l'Asp clie alla Cooperativa, nonèl'unicomotivodidiffi­coltà. L'Asp - spiega Lenge­fa difficoltà a far fronte il tut­te le spese della struttura perché nonhai fondi neces­sari: "La struttura dispone di 30 posti in totale, dLcui solo 15 sono convenzionati con l'Asl. Le altre entrate che ab­bianlO sono le rette degli ospiti, 1100 Euro al mese. Le uscite sono·parecchie. Oltre agli stipendi di 40 dipenden­ti abbiamo da pagareiforni­tori e le spese di gestione.

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Mantenere queste strutture costa. E quando si vanno a fare i conti spesso non ci si trova". Ci sarebbe dunque ancheunproblerriadiripar­tizione dei posti convenzio­nati nelle Rssa della provin­cia, probabilmente calibrati male, considerato ilfatto che la struttra di Volturino ha 15 posti convenzio,nati, con una popolazione che in pro­porzione è quindici volte di meno rispetto a quella di Lu­cera. L'Asp Maria de Peppo Serena e Tito Pellegrino sa­rebbeinoltre l'unica in tutta la"Regione a doversi affidare a terzi per coprire alcune esi­genze. Questo comporte­rebbe l'allungamento dei tempi e un aumento dei co­sti; perché si passa attraver-

La Rssa Darcodi Lucera

so altri enti che devono ave­reilloro guadagno. "Comun­que" assÌcuraLenge"Stiamo risolvendo il problema. In questi giorni arriveranno i mandati di paganlento a tut­ti i dipendenti. E per quanto riguarda le difficoltà croni­che, di quelle ce ne facciamo carico sempre sperando che la nostra non sia l'ennesima struttura a dover chiudere in una città che sta già perden­do tutto. Il problema non è solo il nostro; ma un po' di tutto il telTitorio. Comunque confidiamo nell' arrivo di al­tri fondi che dovrebbero ar­rivare" presto, di finanzia­menti e di crediti che cispet­tana. Con quelli dovremmo

'finalmente avere un po' di respiro".

claudia morelli

Fenno biologico, Gatta: risposte dallaRegione Il Ministero dc:! Lavoro ha fInalmente incominciato a liquidare alle marinerie le somme a titolo di indenni­tà per il fermo biologico. A" maggio scorso, in Consi- " glio regionale, presentai una mozione a riguardo, approvata dall'assise, e per questo primo risultato rag­giunto posso esprimere soddisfazione .. Ma per la pesca, settore identitario per l'economia pugliese, è necessario fare molto di rà erogata con valuta 14'ot­più": Così il vicepresidente' tobre ai dipendenti e mari­del: Consiglio regionale, nai della grande pesca e il Giandiego Gatta. "La pri- resto successivamente, per ma tranche-prosegue_ sa- _"o un ammontare complessi-

A sinistra, il consigliere Giangiego Gatta

vo di somme destinate pari a 18 milioni di euro. Adesso attendiamo segnali con­creti da parte della Giunta regionale, da cui attendia-

ma il varo dimisure idonee asostenereilsettoreinmo­do strutturale. Si rincorre spesso la contingenza

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conclude Gatta - senza una strategia complessiva che tuteli il lavoro delle nostre marine. E' ora di cambiare pagina".

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LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

MA SI SA CHE LA SORTE DELL'OSPEDALE "LASTARIA" APPARE SEGNATA, CONTESTATA rUNIONE CON IL NOSOCOMIO DI SAN SEVERO

LUCERA L:ospedale lastaria

ronto soccorso abbandonato la ViI chiede aiuto alla t eglone

LUCERA. «Il Pronto Soccorso dell'ospedale di Lucera versa in una pessima situazione, aggrava­ta dal fatto che vi è 1m solo medico di turno. Per di più, esso è in­teressato da circa 13.000 accessi all'anno per via della chiusura dei vari servizi e, considerato che la soglia minima è di 7.000, sarebbe paradossalmente il Pililto di Pri­mo Intervento con più accessi d'Italia» Lo sostiene la Dillocale che aggiililge: «Quello che è an­dato peggiorando nel corso degli ultimi tre anni è proprio la quan­tità dei servizi ridotti, alCilili len­tanlente e senza far capire nulla alla popolazione, ma chi va via non viene rimpiazzato. In merito a quest'aspetto, il danno maggiore consiste nel fatto che il servizio di reperibilità radiologica è stato eli­minato, dal momento che ad apri­le di quest'anno ililO dei tecnici è andato in malattia e così l'orga-

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nico si è ridotto, costringendo l'utenza a tempi di attesa lunghis­simi e snervanti. Si aggiunga che l'utenza che si reca al Riuniti di Foggiaregistra sempre di trovarsi in un vero e proprio inlbuto: ore ed ore di attesa prima di essere solo "guardata". A Lucera succede la stessa cosa, ma con l'aggravante dell'assenza di medici. Inoltre gio­va ricordare che a febbraio scorso il prinlario del "Lastaria" è stato mandato a Manfredonia (stessa sorte è toccata a quello della Chi­rurgia), con il risultato che non è stato sostituito e che dopo qualche mese la struttura lucerina faceva capo a quello di San Severo, il qua­le certifica tutti i turni dell'altro, senza dimenticare che sembra vi­vere come un fastidioso peso, una palla al piede la gestione del ri­dimensionato Pronto Soccorso di Lucera ormai condalmato alla soppressione e alla trasformazio-

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ne in punto di Primo Intervento». «Certo è, però, il grave es:! as­

surdo controsenso che dai Monti. Dauni e dalle zone limitrofe con­tinuano a recarsi al Pronto Soc­corso di Lucera ritenendolo an­cora luogo di riferimento del ter­ritorio, poiché da ilil punto di vista logistico rislùta più comodo, men­tre l'unione col nosocomio di San Severo non ha portato alcun be­neficio, col risultato che invece spesso hanno luogo guerre fra i medici dei due ospedali per re­perire i posti. Insomma, dovrebbe trattarsi di un'unica struttm-a ma nei fatti non è così, e per quanto riguarda Lucera non vi è un vero e proprio responsabile», dice anco­ra la Dil di Lucera, coordinata da Ennio Festa, che chiede che venga fissato con urgenza un incontro con l'assessore regionale alla Sa­nità per discutere ed approfondire tali gravissime carenze.

h'\. GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO Martedì 11 ottobre 2016

IL CONSIGlIERE GATTA S'APPElLA AL GOVERNATORE EMILIANO

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• nm ere a ANNA MARIA VITULANO

1ft MANFREDONIA. il consigliere sipontino di FI e vicepresidente del consiglio regionale Gian­diego Gatta incalza il Governatore Michele Emi­liano sulla questione ospedale e lo esorta a rispondere, nella sua qualità di presidente della giunta regionale e di assessore alla sanità, all'in­terrogazione in cui chiede di sapere quali ini­ziative intenda porre in essere per rendere pienamente funzionale il presidio ospedaliero sipontino, indicando specificamente i reparti, tra quelli indicati in narrativa, per i quali intenda intervenire con i mezzi e il personale da assegnarsi.

«E' tristemente noto come nel corso dell'ul­timo decennio il "San Camillo De Lellis" sia stato sottoposto a tagli ed inopinabili ridimen­sionamenti, tanto da essere stato declassato a "ospedale di base" -sottolinea Gatta -nonostante serva una popolazione residente nel solo Co­mune di Manfredonia di circa 60mila abitanti,

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popolazione che aumenta notevolmente con quella dei centri viciniori di Zapponeta, Monte Sant'Angelo, Mattinata e Vieste e ancor più nel periodo estivo tenuto conto che quest'ultima città, capitale del turismo in Puglia, fa registrare oltre due milioni di presenze, e nonostante la città del Golfo sia al centro di un'importante viabilità stradale e sede di ben 3 porti attivi quali quello industriale-mercantile, quello pescherec­cio (seconda flotta dell'Adriatico) e quello tu­ristico».

Nelle deliberazioni di giunta regionale nu­meri 161 e 265 di febbraio e marzo scorsi il "San Camillo" è stato riconosciuto "ospedale di base con pronto soccorso traumatologico e cardio­logia di base con guardia attiva h24"; allo stesso nosocomio sono ascritti i reparti di medicina, ortopedia e traumatologia, psichiatria, recupero e riabilitazione funzionale, riabilitazione car­diologica e respiratoria, gastroenterologia e hm­godegenza, con dotazione di complessivi 135 posti letto, oltre ai servizi senza posti letto di

MAr~FR:EDmIlIA I:ospedale

anestesia, emodialisi, farmacia ospedaliera, la­boratorio analisi, servizio immuno-trasfusiona­le e servizio di radiodiagnostica. «Ebbene -afferma Gatta - una progressiva riduzione di risorse umane, tecnologiche e fInanziarie ha cancellato le varie unità di eccellenza, fati­cosamente createsi nel nosocomio di Manfre­donia e la persistente carenza di personale sanitario ha pregiudicato la produttività dei vari reparti. Alcwli esempi: alla chirurgia manca da tempo 1m primario di ruolo; ortopedia è rimasto chiuso fino a pochi giorni fa per assenza di personale medico; il pronto soccorso 'traunla­tologico" imporrebbe un organico a pieno re­gime e dotato di ogni stnunento per poter in­tervenire efficacemente; gastroenterologia ed endoscopia digestiva (i cui dati di performance sono sOvTapponibili a strutture molto più im­portanti che dispongono di più personale e apparecchiature) dispone di un medico a tempo indeterminato, 4 medici precari e strumenti vetusti.