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I. S. I. S. "Zenale e Butinone" - Treviglio - A. S. 2017- 2018 Pagina 1 ANNO SCOLASTICO 2017 - 2018 classe 1^ - Tecnico grafico e turistico Oggetto: indicazioni di lavoro per studenti con SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO in ITALIANO Qui di seguito ti vengono date le indicazioni di lavoro da seguire durante il periodo estivo, per colmare le lacune fatte registrare alla fine dell’anno scolastico. Gli ultimi giorni di agosto, prima dell’inizio delle lezioni, dovrai affrontare una PROVA SCRITTA E UNA ORALE, al fine di dimostrare l’acquisizione delle competenze di comprensione e di produzione scritta. Competenze da recuperare : Padroneggiare gli strumenti espressivi e comunicativi; Leggere, comprendere e interpretare testi scritti; Produrre diverse tipologie di testi in relazione ai differenti scopi comunicativi; Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio artistico-letterario. TESTI DI RIFERIMENTO Biglia, Manfredi, Terrile, Il più bello dei mari, Paravia (Epica, Narrativa, Corso di scrittura) P. Viberti, Parliamoci chiaro, Grammatica e scrittura, Edizione SEI Svolgi con molta attenzione gli esercizi elencati, che dovrai consegnare a fine Agosto al docente di italiano.

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I. S. I. S. "Zenale e Butinone" - Treviglio - A. S. 2017- 2018

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ANNO SCOLASTICO 2017 - 2018

classe 1^ - Tecnico grafico e turistico

Oggetto: indicazioni di lavoro per studenti con SOSPENSIONE DEL

GIUDIZIO in ITALIANO

Qui di seguito ti vengono date le indicazioni di lavoro da seguire durante il periodo estivo, per colmare le lacune fatte registrare alla fine dell’anno

scolastico. Gli ultimi giorni di agosto, prima dell’inizio delle lezioni,

dovrai affrontare una PROVA SCRITTA E UNA ORALE, al fine di

dimostrare l’acquisizione delle competenze di comprensione e di

produzione scritta.

Competenze da recuperare:

Padroneggiare gli strumenti espressivi e comunicativi;

Leggere, comprendere e interpretare testi scritti;

Produrre diverse tipologie di testi in relazione ai differenti scopi comunicativi;

Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione

consapevole del patrimonio artistico-letterario.

TESTI DI RIFERIMENTO

Biglia, Manfredi, Terrile, Il più bello dei mari, Paravia (Epica, Narrativa,

Corso di scrittura)

P. Viberti, Parliamoci chiaro, Grammatica e scrittura, Edizione SEI

Svolgi con molta attenzione gli esercizi elencati, che dovrai consegnare

a fine Agosto al docente di italiano.

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PARTE PRIMA: I TESTI

1) Comprensione del testo

Il principe che sposò una rana (I. Calvino)

C'era una volta un Re che aveva tre figli in età da prender moglie. Perché non

sorgessero rivalità sulla scelta delle tre spose, disse: - Tirate con la fionda più lontano che potete: dove cadrà la pietra là prenderete moglie.

I tre figli presero le fionde e tirarono. Il più grande tirò e la pietra arrivo sul tetto di un

Forno ed egli ebbe la fornaia.

Il secondo tirò e la pietra arrivò alla casa di una tessitrice. Al più piccino la pietra

cascò in un fosso.

Appena tirato ognuno correva a portare l'anello alla fidanzata. Il più grande trovò una giovinotta bella soffice come una focaccia, il mezzano una

pallidina, fina come un filo, e il più piccino, guarda guarda in quel fosso, non ci trovò

che una rana.

Tornarono dal Re a dire delle loro fidanzate.

"Ora - disse il Re - chi ha la sposa migliore erediterà il regno. Facciamo le prove" e

diede a ognuno della canapa perché gliela riportassero di lì a tre giorni filata dalle

fidanzate, per vedere chi filava meglio. I figli andarono delle fidanzate e si raccomandarono che filassero a puntino; e il più

piccolo tutto mortificato, con quella canapa in mano, se ne andò sul ciglio del fosso e

si mise a chiamare:

- Rana, rana!

- Chi mi chiama?

-L'amor tuo che poco t'ama. - Se non m'ama , m'amerà

quando bella mi vedrà.

E la rana salto fuori dall'acqua su una foglia.

Il figlio del Re le diede la canapa e disse che sarebbe ripassato a prenderla filata dopo

tre giorni.

5 Dopo tre giorni i fratelli maggiori corsero tutti ansiosi dalla fornaia e dalla tessitrice a ritirare la canapa.

La fornaia aveva fatto un bel lavoro, ma la tessitrice - era il suo mestiere - l'aveva

filata che pareva seta.

E il più piccino? Andò al fosso:

- Rana, rana!

- Chi mi chiama?

- L'amor tuo che poco t'ama. - Se non m'ama , m'amerà

quando bella mi vedrà.

Saltò su una foglia e aveva in bocca una noce.

Lui si vergognava un po’ di andare dal padre con una noce mentre i fratelli avevano

portato la canapa filata; ma si fecero coraggio e andò.

Il Re che aveva già guardato per dritto e per traverso il lavoro della fornaia e della tessitrice, aperse la noce del più piccino, e intanto i fratelli sghignazzavano.

Aperta la noce ne venne fuori una tela così fina che pareva tela di ragno, e tira tira,

spiega spiega, non finiva mai , e tutta la sala del trono ne era invasa.

"Ma questa tela non finisce mai!" disse il Re, e appena dette queste parole la tela finì.

Il padre, a quest'idea che una rana diventasse regina, non voleva rassegnarsi.

Erano nati tre cuccioli alla sua cagna da caccia preferita, e li diede ai tre figli:

"Portateli alle vostre fidanzate e tornerete a prenderli tra un mese: chi l'avrà allevato meglio sarà regina".

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Dopo un mese si vide che il cane della fornaia era diventato un molosso grande e

grosso, perché il pane non gli era mancato; quella della tessitrice, tenuto più a

stecchetto, era venuto un famelico mastino. Il più piccino arrivò con una cassettina, il

Re aperse la cassettina e ne uscì un barboncino infiocchettato, pettinato, profumato,

che stava ritto sulle zampe di dietro e sapeva fare gli esercizi militari e far di conto.

E il Re disse: "Non c'è dubbio; sarà re mio figlio minore e la rana sarà regina".

Furono stabilite le nozze, tutti e tre i fratelli lo stesso giorno. I fratelli maggiori andarono a prendere le spose con carrozze infiorate tirate da

quattro cavalli, e le spose salirono tutte cariche di piume e di gioielli.

Il più piccino andò al fosso, e la rana l'aspettava in una carrozza fatta d'una foglia di

fico tirata da quattro lumache.

Presero ad andare: lui andava avanti, e le lumache lo seguivano tirando la foglia con

la rana. Ogni tanto si fermava ad aspettare, e una volta si addormentò.Quando si svegliò, gli s'era fermata davanti una carrozza d'oro, imbottita di velluto, con due

cavalli bianchi e dentro c'era una ragazza bella come il sole con un abito verde

smeraldo.

"Chi siete?" disse il figlio minore.

"Sono la rana", e siccome lui non ci voleva credere, la ragazza aperse uno scrigno

dove c'era la foglia di fico, la pelle della rana e quattro gusci di lumaca.

"Ero una Principessa trasformata in rana, solo se un figlio di Re acconsentiva a sposarmi senza sapere che ero bella avrei ripreso la forma umana."

Il Re fu tutto contento e ai figli maggiori che si rodevano d'invidia disse che chi non

era neanche capace di scegliere la moglie non meritava la Corona.

Re e regina diventarono il più piccino e la sua sposa.

1. Riassumi la fiaba individuando, e spiegando, le componenti essenziali

(situazione iniziale - > rottura dell’equilibrio – > peripezie - >

scioglimento) OPPURE dividi il testo in macrosequenze corrispondenti alle

componenti essenziali e scrivi di ciascuna un riassunto in forma di titolo di

almeno tre righe OPPURE reinventa la favola… riscrivi la fiaba con un

ordine narrativo diverso dalla successione naturale in cui è presentata,

e/o con uno o più finali alternativi.

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RISPONDI ALLE DOMANDE

2. Qual è la morale della favola? Che valore simbolico ha la rana?

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3. Qual è il momento culminante del racconto?

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4. Individua e descrivi l’eroe della fiaba e spiega qual è il suo obiettivo,

smaschera i falsi eroi.

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5. Individua e riscrivi con parole tue le micro-sequenze riflessive

disseminate nella fiaba.

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Produzione scritta testo narrativo

Scrivi una storiella (non più di 20 righe), scegliendo uno dei seguenti spunti:

a. Le lumache sono bestie molto sospettose…

b. Tante e tante centinaia di anni fa gli Egiziani ricchi e potenti non sapevano come

passare il tempo…

c. Il paese dove abitava Gigione era diviso in due parti, una di sopra e una di sotto…

d. Una gallina aveva un difetto: faceva le uova con il guscio con colore a pois…

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Produzione scritta testo regolativo

a. scrivi un breve testo in cui richiami una comunità ad un maggiore rispetto

dell’ambiente

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Rispondi alle domande

a. quali funzioni linguistiche non sono possibili in un testo regolativo e perché?

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b. quali elementi grammaticali prevalgono in un testo regolativo e quali non sono

solitamente presenti?

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Testi regolativi: Regolamenti, consegne, istruzioni per l'uso.

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DISTINGUI NELLE SEGUENTI AFFERMAZIONI SE IL TESTO E’ REGOLATIVO:

1. Il seguente testo è regolativo?

"Ieri sera il Presidente ha parlato a lungo delle conseguenze della crisi

economica." a- si

b- no

2. Il seguente testo è regolativo?

"Tieni spento il cellulare al cinema per non disturbare la proiezione del film." a- Si

b- No

3. Il seguente testo è regolativo?

"Vietato parcheggiare sulle strisce pedonali."

a- Si b- No

4. Il seguente testo è regolativo?

"Ogni anno aumenta il numero degli animali abbandonati durante le vacanze

estive." a- Si

b- no

5. Il seguente testo è regolativo?

"Imbocca l'autostrada e segui le indicazioni per Roma."

a- Si b- no

6. Il seguente testo è regolativo?

"Assumere il farmaco due volte al giorno, lontano dai pasti."

a- Si b- no

7. Il seguente testo è regolativo?

"Il sindaco vorrebbe aprire una nuova biblioteca in città."

a- Si b- no

8. Il seguente testo è regolativo?

"Completa le frasi con gli avverbi di tempo adeguati."

a- Si

b- no

9. Il seguente testo è regolativo?

"Vorrei un bicchiere di vino per favore."

a- Si

b- no

10. Il seguente testo è regolativo?

"Inserire le batterie e premere il pulsante di accensione."

a- Si

b- No

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DISTINGUI SE LE AFFERMAZIONI SEGUENTI SONO VERE O FALSE E

GIUSTIFICA LA TUA SCELTA.

1. Un testo regolativo è un testo che ha lo scopo di regolare il comportamento futuro

proprio o altrui.

VERO

FALSO

Perché _____________________________________________________________

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2. Il testo regolativo ha lo scopo di

- fornire indicazioni

- dare istruzioni - dare regole da seguire

VERO

FALSO

Perché

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3. I testi regolativi possono essere orali o scritti

VERO

FALSO

Perché _____________________________________________________________

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PROVA A COMPLETARE LA SEGUENTE TABELLA SUL TESTO REGOLATIVO

Cosa fornisce? Come si presenta?

Come è scritto? Quali modi verbali puoi usare?

⇒ ⇒ ⇒

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Leggi il testo proposto ed opera secondo il questionario che segue

La cucina italiana è ricca di ricette e tradizioni che hanno contribuito a rendere la

cultura del nostro Paese famosa nel mondo. Di seguito presentiamo una ricetta

tradizionale e appetitosa.

PASTA AL PESTO PER 4 PERSONE

INGREDIENTI:

350 gr di spaghetti, trofie*, linguine o la pasta che preferisci;

2 patate medie;

50 gr di fagiolini.

PER IL PESTO: 2 mazzetti di basilico;

2 spicchi d’aglio;

25 gr di formaggio pecorino;

25 gr di formaggio parmigiano;

25 gr di pinoli già sgusciati;

1/2 bicchiere di olio d’oliva;

1 pizzico di sale.

* trofie = tipica pasta preparata in casa, della tradizione ligure.

PREPARAZIONE

Per fare il pesto:

- lava e asciuga le foglioline di basilico. - Sbuccia gli spicchi di aglio.

- Prendi un frullatore, versa l’olio di oliva e aggiungi i pinoli, il basilico, l’aglio e un

pizzico di sale;

- frulla a media velocità per poco tempo.

- Aggiungi i due formaggi grattugiati e frulla ancora. Il pesto è pronto.

Poi: - fai bollire insieme alla pasta le patate tagliate a tocchetti e i fagiolini in una

pentola con abbondante acqua salata;

- Scola tutto e condiscilo con il pesto;

- aggiungi ancora del parmigiano.

Buon appetito!

Ora trascrivi la PREPARAZIONE del testo volgendo tutte le forme verbali dell’imperativo all’infinito

Preparazione

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2) Comprensione del testo:

La chitarra magica (di Stefano BENNI)

Ogni ingiustizia ci offende quando non ci

procuri direttamente alcun profitto.

Luc de Vauvenargues

C’era un giovane musicista di nome Peter che suonava la chitarra agli angoli delle

strade. Racimolava così i soldi per proseguire gli studi al Conservatorio: voleva

diventare una grande rock star. Ma i soldi non bastavano, perché faceva molto freddo

e in strada c’erano pochi passanti.

Un giorno, mentre Peter stava suonando «Crossroads», gli si avvicinò un vecchio con un mandolino.

- Potresti cedermi il tuo posto? È sopra un tombino e ci fa più caldo.

- Certo - disse Peter che era di animo buono.

- Potresti per favore prestarmi la tua sciarpa? Ho tanto freddo.

- Certo - disse Peter che era di animo buono.

- Potresti darmi un po’ di soldi? Oggi non c’è gente, ho raggranellato pochi spiccioli e ho fame.

- Certo - disse Peter che eccetera. Aveva solo dieci monete nel cappello e le diede

tutte al vecchio.

Allora avvenne un miracolo: il vecchio si trasformò in un omone truccato con rimmel e

rossetto, una lunga criniera arancione, una palandrana di lamé e zeppe alte dieci

centimetri.

L’omone disse : - Io sono Lucifumandro, il mago degli effetti speciali. Dato che sei stato buono con me ti regalerò una chitarra fatata. Suona da sola qualsiasi pezzo,

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basta che tu glielo ordini. Ma ricordati : essa può essere usata solo dai puri di cuore.

Guai al malvagio che suonerà ! Succederebbero cose orribili !

Ciò detto si udì nell’aria un tremendo accordo di mi settima e il mago sparì. A terra

restò una chitarra elettrica a forma di freccia, con la cassa di madreperla e le corde

d’oro zecchino. Peter la imbracciò e disse:

Suonami « Ehi Joe ».

La chitarra si mise a eseguire il pezzo come neanche Jimj Hendrix, e Peter non dovette far altro che fingere di suonarla. Si fermò moltissima gente e cominciarono a

piovere soldini nel cappello di Peter.

Quando Peter smise di suonare, gli si avvicinò un uomo con un cappotto di caimano.

Disse che era un manager discografico e avrebbe fatto di Peter una rock star. Infatti

tre mesi dopo Peter era primo in tutte le classifiche americane italiane francesi e

malgasce. La sua chitarra a freccia era diventata un simbolo per milioni di giovani e la sua tecnica era invidiata da tutti i chitarristi.

Una notte, dopo uno spettacolo trionfale, Peter credendo di essere solo sul palco,

disse alla chitarra di suonargli qualcosa per rilassarsi. La chitarra gli suonò una

ninnananna. Ma nascosto tra le quinte del teatro c’era il malvagio Black Martin, un

chitarrista invidioso del suo successo. Egli scoprì così che la chitarra era magica.

Scivolò alle spalle di Peter e gli infilò giù per il collo uno spinotto a tremila volt,

uccidendolo. Poi rubò la chitarra e la dipinse di rosso. La sera dopo, gli artisti erano riuniti in concerto per ricordare Peter prematuramente

scomparso. Suonarono Prince, Ponce e Parmentier, Sting, Stingsteen e Stronhaim. Poi

salì sul palco il malvagio Black Martin.

Sottovoce ordinò alla chitarra:

- Suonami « Satisfaction ».

Sapete cosa accadde? La chitarra suonò meglio di tutti i Rolling Stones insieme. Così il malvagio Black Martin

diventò una rock star e in breve nessuno ricordò più il buon Peter.

Era una chitarra magica con un difetto di fabbricazione. Stefano BENNI, « La chitarra magica », in

Il bar sotto il mare, pp. 153-155.

Rispondi alle domande:

1. Peter è:

A) Un chitarrista malvagio

B) Un musicista fortunato

C) Un chitarrista dall’animo buono

D) Un chitarrista molto dotato

2. Peter diventa:

A) Un pianista invidiato

B) Un musicista infelice

C) Una pop star

D) Un calciatore

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3. Lucifumandro è:

A) Un cialtrone

B) Un mago crudele

C) Un mago incapace

D) Una strega che fuma

4. Black Martin è

A) Un musicista geniale

B) Un invidioso infelice

C) Un delinquente fortunato

D) Un chitarrista amico di Peter

5. La chitarra di Lucifumandro

A) È a forma di cuore

B) Ha un difetto di fabbricazione

C) È male accordata

D) Suona solo per i cuori puri

6. Questo racconto ha una morale

A) Il male perde sempre

B)

Le rock star vanno e vengono e sono tutte

uguali

C) Oggi non ci si può più fidare dei maghi

D) I buoni trionfano sempre

7. Questo racconto di Benni

A) È un tragedia, infatti finisce male

B) È una fiaba, infatti finisce bene

C)

È una pseudo-fiaba, cioè ha la forma della fiaba, perché il finale é

sorprendente

D)

È una pseudo-fiaba, cioè ha la forma della fiaba, ma il finale é

l'esatto opposto di quanto richiede una fiaba

8. Cosa hanno in comune i personaggi di Benni?

A) Sono imbecilli

B) Sono musicisti

C) Sono poveri

D) Sono maghi

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Scegli il riassunto più preciso:

A)

Peter è un musicista buono: aiuta un vecchio, che è un mago

incompetente. Questi gli regala una chitarra magica, così Peter diventa

famoso, ma poi il malvagio Black Martin lo uccide.

B)

Peter è un imbecille, crede a tutti e viene punito. Mi pare anche giusto!

C)

Peter è un musicista buono: aiuta un vecchio, che è un mago. Questi gli

regala una chitarra magica, che funziona male, così Peter diventa famoso,

ma poi il malvagio Black Martin lo uccide.

D)

Peter è un musicista buono: aiuta un vecchio, che è un mago

incompetente. Questi gli regala una chitarra magica, così Peter diventa famoso, ma poi il malvagio Black Martin lo uccide e gli ruba la chitarra e il

successo

10.

In questo racconto:

A) Ci sono tre personaggi e tre parti.

B) Ci sono quattro personaggi e tre parti.

C)

Un personaggio principale e due parti: una che finisce bene e una che finisce male.

D) Pochi personaggi mal messi

Dopo aver letto il brano e risposto alle domande fai una ricerca sull’autore

Stefano Benni e riassumi in poche righe il contenuto della sua biografia:

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Leggi attentamente il brano seguente e svolgi nell’ordine i quesiti

proposti

«Lei deve aiutarmi» proclamai. «Sto scrivendo un'opera. Ecco qui tre pezzi composti

per la sua voce. Vuole guardarli? e poi cantarmeli?» Gertrude ne fu lieta, si fece

raccontare tutto, sfogliò la musica e promise d'impararla presto.

Seguì un periodo di ardente e traboccante fervore: io andavo attorno ebbro d'amore

e di musica, di null'altro capace, e Gertrude era la sola, l'unica a conoscere il mio segreto. Io le portavo fogli di musica che lei imparava e mi cantava; io la interpellavo,

le facevo ascoltare tutto, e lei ardeva con me, studiava e cantava, elargiva consigli e

aiuto, e trovava in quel segreto e in quell'opera in formazione, che apparteneva a noi

due, un fecondo piacere. Non un accenno, non una proposta che lei non

comprendesse e afferrasse subito; alla fine cominciò ad aiutarmi personalmente, con

la sua grafia sottile, a copiare e trascrivere. Talora io guardavo stupito la bella fanciulla, ed ella restituiva il mio sguardo, e

quando arrivavo o partivo mi stringeva la mano con più forza e più calore di quel che io

non osassi fare con la sua. E quando, in quelle tepide giornate primaverili, giungevo

attraverso il giardino ponendo piede nella vecchia casa, ignoravo se fosse l'opera mia o

il mio amore a sospingermi e ad elevarmi.

Periodi del genere non durano a lungo. Già s'appressava la fine, e la mia fiamma

guizzava di nuovo indivisa in ciechi desideri d'amore, quando eccomi un giorno seduto al piano in casa di lei mentre cantava l'ultimo atto della mia opera, nella quale il ruolo

del soprano era ormai compiuto. Cantava così stupendamente, ed io pensavo a quei

giorni roventi il cui splendore già sentivo smorire ed avvertivo giungere

ineluttabilmente giorni diversi, più freddi. Lei mi sorrise, allora, e si chinò su di me per

via della musica, e notò l'afflizione del mio sguardo: mi guardò interrogativamente. Io

tacevo e mi levai in piedi, presi con infinita cautela tra le mie mani il suo viso, baciai la fronte e la bocca e mi risedetti. Gertrude lasciò fare tutto, in silenzio, quasi con

solennità, senza sorpresa e disappunto, e scorgendo lagrime nei miei occhi, passò la

sua cara mano sui miei capelli e la fronte e la spalla, per acquietarmi.

Continuai poi a suonare, e lei cantò, e il bacio e quella ora singolare rimasero senza

commento, ma indimenticabili, tra noi due, come un nostro supremo segreto.

Credo che lei, da quell'istante vicino al pianoforte sapesse esattamente che cosa avveniva in me, pure non disse mai una parola né mutò per nulla il suo contegno nei

miei riguardi. Amava non soltanto la mia musica, voleva bene anche a me e avvertiva

al pari di me che tra noi due esisteva una naturale consonanza, che ciascuno di noi

comprendeva e accettava istintivamente l'indole dell'altro. Così, mi stava accanto in

buona armonia e amicizia, ma senza passione.

Talvolta questo mi era sufficiente, e vivevo giornate tranquille e riconoscenti nella sua

vicinanza. Eppure, tornava sempre a intromettersi la passione, e allora ogni gentilezza rappresentava per me un'elemosina e avvertivo con pena che le bufere

dell'inclinazione affettiva e del desiderio, che mi scuotevano, le erano estranee e

sgradite. Spesso mi facevo violente illusioni, cercando di convincermi che era,

davvero, una natura equilibrata e serena. Ma il mio sentimento sapeva bene che ciò

era falso, e conosceva abbastanza Gertrude per intuire che anche a lei l'amore avrebbe

dovuto arrecare bufere e pericoli. Vi ho riflettuto spesso, e ritengo che se allora io l'avessi tempestata e aggredita

attirandola a me con tutte le forze, mi avrebbe seguito e sarebbe venuta con me per

sempre. Così, invece, diffidavo della sua serenità, e le sue poche dimostrazioni di

tenerezza e di delicata inclinazione le attribuivo alla funesta compassione. Non potevo

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liberarmi dal pensiero che con un altro uomo, sano ed esteriormente bello, qualora gli

avesse voluto bene come a me, non sarebbe riuscita a mantenere tanto a lungo quella

tranquilla amichevolezza di rapporti. Non erano, allora, rare le ore in cui avrei dato

la mia musica e tutto quello che aveva vita in me per una gamba diritta e un'indole

allegra e spigliata. H. Hesse, Gertrud, Milano, A. Mondadori, 1987

La storia narrata presenta un fatto accaduto:

da pochissimo tempo;

da tanto tempo;

solo nella fantasia dell’autore accaduto di recente

Il narratore appartiene alla storia narrata? SÌ N O

Quali caratteristiche fisiche distinguono il protagonista?

______________________________________________________________

______________________________________________________________

______________________________________________________________

_____________________________________________________________

Nel testo FABULA e INTRECCIO coincidono? SÌ NO

Per FABULA intendi

la successione dei fatti principali secondo il desiderio del protagonista; la successione dei fatti principali secondo il desiderio dell’antagonista;

la successione logica e cronologica dei fatti narrati;

i fatti narrati, ma non del tutto accaduti, perciò frutto di fantasia.

Per INTRECCIO intendi

la narrazione dei fatti secondo l’ordine cronologico in cui sono avvenuti; la narrazione dei fatti secondo un ordine casuale;

la narrazione dei fatti secondo il punto di vista dell’autore;

la narrazione dei fatti secondo un ordine inverso a quello dei fatti

accaduti

Nel racconto si registrano cambiamenti di TEMPO? SÌ N O

Se si, quali cambiamenti di TEMPO? (altrimenti spiega perché NO)

______________________________________________________________

______________________________________________________________

_____________________________________________________________

Nel racconto si registrano cambiamenti di LUOGO? SÌ NO

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Se sì, quali cambiamenti di LUOGO? (altrimenti spiega perché NO)

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_______________________________________________________________

______________________________________________________________

Prova a dividere il testo letto in SEQUENZE e per ciascuna di esse formula un titolo.

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Riassumi brevemente i fatti narrati nel brano

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Nel testo che hai letto sono presenti (segnala solo ciò che veramente è

presente) :

Analessi

prolessi incipit

esordio

retrospezione

anticipazione

prolessi peripezie

epilogo

prologo

flashback

ellissi

sommario

pausa scena.

L’INCIPIT del racconto avviene in medias res? S I N O

Cosa vuol dire in medias res?

______________________________________________________________

______________________________________________________________

______________________________________________________________

Una scena corrisponde a … (formula una tua definizione di scena)

______________________________________________________________

______________________________________________________________

_____________________________________________________________

Una pausa corrisponde a …. (formula una tua definizione di pausa)

______________________________________________________________

______________________________________________________________

______________________________________________________________

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Un sommario corrisponde a … (formula una tua definizione di sommario)

______________________________________________________________

______________________________________________________________

______________________________________________________________

Una ellissi corrisponde a … (formula una tua definizione di ellissi)

______________________________________________________________

______________________________________________________________

______________________________________________________________

Con tre aggettivi definisci convenientemente il carattere del protagonista

________________ _____________________ ________________ Giustifica la tua scelta

_____________________________________________________________

_____________________________________________________________

_____________________________________________________________

Con tre aggettivi definisci convenientemente il carattere di Gertrud

__________________ _____________________ ________________

Giustifica la tua scelta

_____________________________________________________________

___________________________________________________________

Quale passione unisce i due personaggi?

_______________________________________________________________

Formula un breve giudizio sul comportamento del narratore

_______________________________________________________________

_______________________________________________________________

_______________________________________________________________

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Leggi il testo seguente e poi rispondi ai quesiti proposti

Pasifae1, invaghitasi del toro2, si procurò la complicità di Dedalo, che era un architetto

fuggito da Atene in seguito a un omicidio3. Egli fabbricò una vacca di legno montata su

ruote, la prese e la scavò all'interno, poi la rivestì con una pelle bovina; infine, dopo

averla collocata nel prato in cui il toro soleva pascolare, vi fece entrare Pasifae. E il

toro venne e si congiunse a lei come se fosse realmente una vacca. Così ella diede alla luce Asterie, che fu chiamato Minotauro: egli aveva il muso di toro, mentre per il

resto era umano. In ob-bedienza a certi oracoli, Minosse4 lo rinchiuse sotto custodia

nel labirinto: il labirinto, costruito da Dedalo, era un edificio che con i suoi intricati

meandri lo sviava dalla via d'uscita. [...]

Minosse, che dominava il mare, attaccò Atene con la flotta. [...] Poiché la guerra si

prolungava e Minosse non riusciva a espugnare Atene, egli pregò Zeus5 di punire gli Ateniesi. Allora pestilenza e carestia si abbatterono sulla città. [...] [Gli Ateniesi]

consultarono un oracolo sulla loro liberazione e il dio rispose di concedere a Minosse la

soddisfazione che avesse richiesto. Recatisi dunque da Minosse si dissero disposti a

rendergli giustizia e Minosse impose loro di inviare sette ragazzi e altrettante

fanciulle, disarmati, come pasto per il Minotauro. [...]

Teseo6 fu incluso fra coloro che dovevano essere inviati al Minotauro oppure, come

affermano alcuni, si offrì spontaneamente. [...] Quando giunse a Creta, Arianna, figlia di Minosse, che nutriva verso di lui sentimenti d'amore, gli offrì il suo aiuto perché egli

consentisse a condurla ad Atene prendendola come sposa. Teseo si impegnò con un

giuramento; allora ella pregò Dedalo di rivelarle la via d'uscita del labirinto e dietro

suo consiglio diede un filo a Teseo che s'accingeva a entrare: ed egli, dopo averlo

assicurato alla porta, entrò svolgendolo dietro di sé. Dopo avere trovato il Minotauro

nella parte più nascosta del labirinto lo uccise colpendolo con i pugni e poi uscì riavvolgendo il filo. Durante la notte giunse a Nasso insieme ad Arianna e ai fanciulli;

lì Dioniso si innamorò di Arianna e la rapì7.

1. Pasifae: moglie di Minosse, re di Creta. 2 . toro: era un toro bellissimo, mandato dal dio del mare Poseidone per garantire a Minosse il regno su Creta. 3 . omicidio: egli aveva infatti ucciso suo nipote lalo; in base alle leggi di Atene, il colpevole di un omicidio poteva evitare la pena fuggendo in esilio volontario lontano dalla città. 4 . Minosse: re di Creta. 5 . Zeus: padre di Minosse, che aveva concepito con Europa. 6. Teseo: figlio di Egeo, re di Atene. 7. la rapì: Dioniso, il dio della vite, sposò poi Arianna e generò con lei quattro figli. In base a

un'altra versione del mito, Teseo, che nel frattempo si era innamorato di un'altra donna, abbandonò Arianna nell'isola di Nasso.

Comprensione

1- Cerca un sinonimo di "invaghirsi".

___________________________________________

2- Di chi è figlio il Minotauro? ____________________________________________

3- Quali sono le sue caratteristiche fisiche?

_____________________________________________________________________

_____________________________________________________________________

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4- Chi viene in aiuto di Teseo?

_________________________________________________________________

5- Quale tipo di aiuto riceve Teseo per uccidere il Minotauro?

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

EPICA: Ora medita sul testo lirico – epico di Omero

Canta, o dea, l'ira di Achille figlio di Peleo, 1

rovinosa, che mali infiniti provocò agli Achei

e molte anime forti di eroi sprofondò nell'Ade, 3

e i loro corpi fece preda dei cani

e di tutti gli uccelli; si compiva il volere di Zeus 5

dal primo istante in cui una lite divise L’Atride, signore di popoli, ed Achille divino. 7

Iliade, Libro I, vv. 1-7

Comprensione: [ prima di affrontare il percorso operativo, rivedi sul tuo manuale questi argomenti ]

a- Il termine Acheo è sinonimo di

Greco

Troiano Fenicio

b- L’Atride Agamennone è

Un capo acheo

Il capo della spedizione greca

Una capo troiano

c- A quale dea specifica si rivolge il poeta Omero?

_______________________________________

d- Perché scoppia l’ira di Achille?

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e- Perché l’ira di Achille sarà rovinosa nella storia dell’Iliade?

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f- Atride (v. 7) è

Un’antonomasia

Una metafora

Un’anafora

Un patronimico

g- Fai una rapida ricerca e spiega cosa è l’ADE (v. 3)

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h- Fra i personaggi dell’Iliade, scegline uno in particolare e presentalo attraverso un

dettagliato testo descrittivo.

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i- Delinea i reali motivi storici e quelli mitologici della guerra di Troia.

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PARTE SECONDA: GRAMMATICA ITALIANA

Nelle parole elencate evidenzia con colori diversi i prefissi e i suffissi.

stalliere – ripensamento – acquisizione – stradale – rileggere – campestre – sfiorire –

disorientamento – accettazione – fioraio – balbettamento – incolpare – apolitico –

parlamento – bistrattato – predestinazione – mormorio – immangiabile – consolatorio

Da ciascuna delle parole elencate ricava un derivato e un alterato; di

quest’ultimo dovrai indicare il tipo (diminutivo, vezzeggiativo, accrescitivo o

dispregiativo).

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PAROLA

PRIMITIVA

PAROLA

DERIVATA

PAROLA

ALTERATA

TIPO DI

ALTERAZIONE

Osso

Corpo

Gioco

Pianta

Pagina

Martello

Bocca

Muro

Calcio

Strada

Evidenzia nel brano le parole derivate.

Tutto quello che ci importa non succede più fra le pareti di casa nostra, ma fuori, per

strada e a scuola: sentiamo che non possiamo essere felici se a scuola gli altri ragazzi

ci hanno un po’ disprezzato. Faremmo qualsiasi cosa per salvarci da questo disprezzo.

[...] La nostra timidezza ci appare come il più grave ostacolo a ottenere la simpatia e

il consenso universale: e abbiamo fame e sete di questo consenso. [...] Succede poi

un giorno che il più ammirato, il più stimato fra tutti i compagni di scuola, il primo

della classe, si lega a un tratto di amicizia con noi. Come sia accaduto, non sappiamo:

ha posato su di noi a un tratto il suo sguardo azzurro, ci ha accompagnato fino a casa

un giorno e si è messo a stimarci. Il pomeriggio, viene da noi a fare i compiti:

abbiamo fra le mani il prezioso quaderno del primo della classe, scritto nella sua bella

calligrafia aguzza, in inchiostro azzurro: possiamo copiare il suo compito, che è tutto

senza errori. Come ci è toccata una simile felicità? Come l’abbiamo conquistato,

questo compagno così superbo con tutti, così difficile da avvicinare? Adesso si aggira

fra le pareti della nostra stanza, scrollando accanto a noi i suoi capelli rossi, tendendo

ai noti oggetti della nostra stanza il suo profilo aguzzo, disseminato di lentiggini rosee:

a noi sembra che un raro animale dei tropici sia venuto, miracolosamente

addomesticato, fra le pareti di casa nostra. Si aggira per la nostra stanza, ci chiede la

provenienza degli oggetti, ci chiede in prestito qualche libro: fa merenda con noi,

sputa con noi i noccioli delle prugne giù dalla terrazza. Noi che eravamo disprezzati da

tutti, siamo stati prescelti dal più inarrivabile, dal più insperato compagno.

(N. Ginzburg, Le piccole virtù, Einaudi, Torino)

Indica le parti del discorso che compongono le parole elencate (nome, verbo,

aggettivo, avverbio o preposizione).

1. capocuoco ………………………… + …………………………

2. frangiflutti ………………………… + …………………………

3. aspirapolvere …………………….+ …………………………

4. tostapane ………………………… + …………………………

5. malfattore ………………………… + …………………………

6. doposci ………………………… + …………………………

7. buttafuori ………………………… + …………………………

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8. apribottiglie ………………………… + ……………………..

9. saliscendi ………………………… + ………………………….

10. chiaroscuro ………………………… + …………………….

11. altopiano ………………………… + …………………………

Analizza i verbi elencati, indicando coniugazione, modo, tempo e persona.

1. ebbero lodato__________________________________________________

2. aspetterei_____________________________________________________

3. amereste _____________________________________________________

4. perdemmo ____________________________________________________

5. assordante ____________________________________________________

6. dormissero ____________________________________________________

7. avreste finito __________________________________________________

8. avessero capito_________________________________________________

9. parla!_________________________________________________________

10. udito________________________________________________________

11. avendo sentito ________________________________________________

12. studiare______________________________________________________

Completa le frasi coniugando opportunamente i verbi dati tra parentesi.

1. Quando (finire) ………………………… di prepararti, avvertimi.

2. Domani (iniziare) ………………………… i campionati studenteschi di atletica leggera.

3. Furono i Vichinghi i primi europei che (sbarcare) ………………………… in America.

4. Firmerò questo contratto solo dopo che (parlare) …………………………………… con il mio

avvocato.

5. (Aspettare) ………………………… qui, ti raggiungerò subito.

6. Se non (sbagliare) …………………………………… l’ultima risposta, il professore mi avrebbe

dato dieci.

7. Non ti (disturbare) …………………………………… , se avessi potuto farne a meno.

8. Benché (essere) …………………………………… una giornata faticosa, Alberto volle

ugualmente andare in discoteca.

9. Se (avere) ………………………… il denaro, comprerei volentieri un appartamento al

mare.

10. Dopo che (assediare) …………………………………… la città di Troia per dieci anni, i Greci

riuscirono a conquistarla con l’inganno del cavallo.

11. No nostante (sparare) …………………………………… tre colpi, il cacciatore non riuscì a

colpire la volpe.

12. Quando (terminare) …………………………………… il lavoro, gli operai tornarono a casa.

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Sottolinea i verbi di modo participio presenti nelle frasi: in rosso quelli di

tempo passato, in blu quelli di tempo presente.

1. Il concorso per la borsa di studio è riservato agli allievi aventi meno di diciotto anni.

2. Quest’anno tutti i ripetenti sono stati assegnati alla stessa classe. 3. La causa di

queste emicranie ricorrenti è dovuta alla cattiva digestione. 4. Tutto considerato, ho

deciso di non effettuare un investimento così rischioso. 5. Acceso il fuoco, ci

avvicinammo al camino per asciugare i panni bagnati. 6. La pioggia battente sul

selciato produceva un suono che mi affascinava. 7. Vista la mala parata, i banditi

fuggirono a rotta di collo. 8. Pagata l’ultima rata del muto, potrò comprare un’auto

nuova.

Evidenzia nel brano con colori diversi i verbi attivi e quelli passivi.

Il “Welfare State” L’espressione “Welfare State”, che viene usata comunemente in

tutti i Paesi del mondo, fu coniata da Alfred Zimmern e fu utilizzata abitualmente a

partire dalla seconda guerra mondiale. Il Welfare State (stato di benessere)

rappresentò un nuovo programma sociale, in cui lo Stato assicurava l’esercizio del

diritto al lavoro e il benessere dei suoi cittadini, garantito dalla solidarietà della

nazione. Lo stato sociale è realizzato quando viene messa in atto una legislazione

finalizzata alla garanzia, oltre che dei diritti civili e politici, di quelli sociali, mediante la

realizzazione di servizi a carico della comunità. Alla nascita dello stato sociale

contribuì, sul piano teorico e ideologico, la pubblicazione nel 1942 del “Rapporto

Beveridge” in cui l’autore raccomandava l’adozione di misure sociali che sarebbero

confluite più tardi nell’attuazione del Welfare State.

(AA.VV., Storialab, SEI, Torino)

Completa: scrivi le forme verbali regolari corrispondenti alle indicazioni

fornite.

1. lanciare, ind. fut. sempl., 3ª pers. plur. ……………………………………………….

2. tagliare, cong. trap., 2ª pers. plur. ……………………………………………………….

3. spiare, ind. pres., 2ª pers. sing. …………………………………………………………..

4. bagnare, ind. pres., 2ª pers. plur. ……………………………………………………….

5. sognare, cong. pres., 1ª pers. plur. …………………………………………………….

6. emergere, cong. pres., 1ª pers. sing. …………………………………………………

7. cedere, ind. trap. rem., 1ª pers. sing. ……………………………………………….

8. spegnere, ind. imp., 1ª pers. plur. …………………………………………………….

9. vivere, cong. pres., 1ª pers. plur. ……………………………………………………..

10. scegliere, ger. pres. ………………………………………………………………………….

11. morire, ind. imperf., 2ª pers. plur. …………………………………………………..

12. aprire, part. pass. ………………………………………………………………………………

13. soffrire, ind. pass. rem., 2ª pers. plur. ………………………………………………

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14. obbedire, part. pres. …………………………………………………………………………..

15. finire, cong. pres., 3ª pers. sing. ……………………………………………………….

In ciascuna coppia di verbi irregolari, cancella la forma errata.

1. accendei / accesi 2. avvolgette / avvolse 3. nacqui / nascetti

4. conobbi / conoscetti 5. rifletterono / riflettettero 6. sapei / seppi

7. emergetti / emersi 8. condurranno / conduceranno 9. cogliuto / colto

10. detto / diciuto 11. cotto / cociuto 12. ammettuto / ammesso

13. occorse / occorrette 14. giungiuto / giunto 15. spenduto / speso

Analizza le forme verbali irregolari elencate.

1. svenne

........................................................................................................................

2. escano

........................................................................................................................

3. morireste

........................................................................................................................

4. udiate

........................................................................................................................

5. offerto

........................................................................................................................

6. verranno

........................................................................................................................

Completa le frasi coniugando opportunamente all’indicativo imperfetto o

passato remoto i verbi dati tra parentesi.

1. Da giovane Carlo (essere) …………………… un calciatore promettente, ma poi (subire)

…………………… un infortunio e (dovere) …………………… cessare l’attività agonistica.

2. Quando (capire) …………………… che (stare) …………………… per piovere, Gianna

(ritornare) …………………… precipitosamente a casa.

3. In quel momento la campanella (suonare) …………………… e tutti gli allievi (uscire)

…………………… dall’aula.

4. Stefano non (comprare) …………………… mai il giornale perché (dire) …………………… che

non (avere) …………………… il tempo di leggerlo.

5. In quel momento (sentire) …………………… la voce della mamma che mi (chiamare)

…………………… .

6. Allora mio fratello (dovere) …………………… riconoscere che (avere) ……………………

torto.

7. Mentre (passeggiare) …………………… nel bosco Luca (vedere) …………………… due

scoiattoli che (correre) …………………… tra gli alberi.

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Nelle seguenti frasi individua e sottolinea gli aggettivi derivati.

a. Questa sera, in biblioteca, si terrà una conferenza sulla letteratura popolare del Novecento.

b. Ieri ho rinunciato al mio solito giro in bicicletta perché era una giornata troppo fredda e

nebbiosa.

c. Dicono che l'aria marina sia molto salutare.

d. Nell'edizione serale del telegiornale sarà trasmessa una lunga intervista al Presidente del

consiglio.

e. Tutt'intorno al laghetto si snoda un sentiero stretto e fangoso.

f. Non c'è da preoccuparsi: è solo una piccola ferita superficiale.

g. Se vuoi mantenere una linea invidiabile, devi fare molto sport e controllarti a tavola.

h. Una foresta equatoriale ospita migliaia di specie vegetali diverse.

i. Il nonno è sempre stato fiero della sua barba folta e ricciuta.

l. Dietro alla villa c'è uno spazioso giardino con splendidi roseti e alcuni alberi secolari.

Classificazione: Nelle seguenti frasi sottolinea con colori diversi i comparativi di

maggioranza (in rosso), di minoranza (in nero), di uguaglianza (in blu)

- Il compito in classe di matematica si è rivelato meno difficile del previsto.

- I nuovi farmaci generici sono efficaci quanto quelli di marca più economica.

- Trovo che Laura sia tanto carina quanto simpatica.

- Il tuo computer è più potente e rapido del mio.

- La seta è più elegante, ma anche meno resistente del rayon.

- È più divertente andare in vacanza in gruppo che da soli.

- La scalata della vetta è stata meno faticosa di quanto avesse sostenuto la guida.

- Paolo sostiene che andare in moto sia tanto emozionante quanto volare.

- L’autobus di questa mattina era più affollato del solito.

- Quella poltrona mi sembra tanto bella quanto scomoda.

Classificazione: Nelle seguenti frasi analizza le espressioni in corsivo e indica, barrando la casella

corrispondente, se costituiscono un superlativo relativo [S R] o un superlativo assoluto [S A]

1. Per favore, mi sa indicare la via più breve [SR] [SA] per la stazione?

2. Lo spettacolo riprenderà dopo una brevissima [SR] [SA] pausa.

3. Mi pare un'offerta molto conveniente [SR] [SA] non lasciartela scappare.

4. Mi creda: questa è l’offerta più conveniente [SR] [SA] che lei possa trovare sul

mercato.

5. La cantina è il locale più fresco [SR] [SA] della casa.

6. Le assicuro, signora, che questo nasello è freschissimo [SR] [SA]; è appena pescato.

7. Paolo ha acquistato una bicicletta in lega ultraleggera [[SR] [SA]

8. Ci voleva proprio questo massaggio: ora mi sento incredibilmente riposato [SR] [SA].

9. Luca non lo ammetteva, ma era il più stanco [SR] [SA] di tutti.

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Qual è la differenza tra le forme: da, dà, da’

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Correggi gli errori grammaticali presenti nelle seguenti frasi

1) Vi prego di comprargli qualcosa a Riccardo.

2) Di solito esco e trovo a Maria con gli amici.

3) Francesco incontrò i suoi cugini e gli disse di aspettarlo.

4) Il romanzo parla che ci sono due promessi sposi che don Rodrigo li ostacola.

5) Chiami al tuo compagno per favore?

6) Quando che lo vedo mi emoziono.

7) La maestra aveva due alunni che uno si chiamava Camillo.

8) La voglio bene e la penso sempre.

9) Questi problemi sono dovuti in parte dalla mia pigrizia.

10) A noi, neanche nel riposo ci lasciavano stare.

11) Quelli che muoiono, bisogna pregare Iddio per loro (A. Manzoni).

12) Un dottore in legge, laureato da poco, gli arrivò la cartolina di precetto

13) Loro credono che io non ho problemi.

14) Mia madre vorrebbe veramente che io studio.

15) O chiamato Paolo, lo salutato e gli ho detto di raggiugermi.

16) Se vivrei a Roma, sarei contento.

17) Se non ci sarebbe il razzismo non ci fosse atti di aggressione.

18) Se non ci sarebbe il razzismo, non ci sarebbero neanche atti di aggressione.

19) Ecco la ragazza che non mi ricordo il nome.

20) Chiamò il capo operaio che gli serviva un ragazzo sveglio.

21) Decise di tornare a casa senza pensare a le conseguenze che andava incontro

22) Non trovo la scatola che ci metto i gioielli.

23) È un bel giardino nella quale i bambini ci giocano.

24) la gente non conoscono i suoi veri problemi

25) È una conclusione che nessuno ci arriva facilmente.

26) un gruppo di ragazzi avanzavano e gridavano a gli amici di aspettarli.

27) Spero che le nostre parole servino a qualcosa”?

Individua e sottolinea i pronomi presenti nella seguente favola di Esopo,

L’aquila e la volpe

Un uomo prese un’aquila, le mozzò le ali e la mandò in cortile fra il pollame. Essa

abbassò la testa e per la pena non mangiò più, simile a un re prigioniero. Un altro

uomo la comprò e mediante le sue cure le ridiede il volo. L’aquila si slanciò in alto, a

predare; ghermì una lepre e la portò al suo benefattore. Una volpe vide e disse:

"Mica a questo dovevi farlo, il regalo; questo è buono per sua natura e non ti farà

mai male; quell’altro invece devi ingraziarti ché non ti abbia a ripigliare e a privarti

ancora delle ali".

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I. S. I. S. "Zenale e Butinone" - Treviglio - A. S. 2017- 2018

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PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE CLASSE 1^ Anno Scolastico 2017 - 2018

ITALIANO

COMPETENZE

Padroneggiare gli strumenti espressivi e comunicativi;

Leggere, comprendere e interpretare testi scritti;

Produrre diverse tipologie di testi in relazione ai differenti scopi

comunicativi; Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del

patrimonio artistico-letterario.

CONOSCENZE

Strutture fondamentali della lingua

(fonologia, ortografia, morfologia); Strutture della comunicazione e le forme

linguistiche di espressione orale

Modalità di produzione del testo; uso dei connettivi

varietà lessicali in relazione ai

contesti comunicativi Strutture essenziali dei testi descrittivi ,

espositivi, narrativi, regolativi;

Modalità e tecniche relative alla competenza testuale: riassumere, titolare, relazionare,

parafrasare;

Metodologia essenziale di analisi del testo

letterario.

ABILITA’

Ascoltare e comprendere testi di vario genere articolati e complessi; utilizzare metodi e

strumenti per fissare concetti(appunti,

scalette, mappe, …);

Applicare tecniche, strategie e modi di lettura a scopi e in contesti diversi;

Nell’ambito della produzione e dell’interazione

orale, attraverso l’ascolto attivo, padroneggiare situazioni di comunicazione

tenendo conto dello scopo, del contesto e dei

destinatari; Esprimere e sostenere il proprio punto di

vista e riconoscere quello altrui;

Nell’ambito della produzione scritta ideare e strutturare testi di varia tipologia utilizzando

correttamente il lessico, le regole sintattiche

e grammaticali,(ad es. per riassumere, titolare, parafrasare, relazionare);

Riflettere sulla lingua dal punto di vista

lessicale e morfologico

Riconoscere la specificità del fenomeno letterario, utilizzando in modo essenziale

anche metodi di analisi del testo. Selezionare informazioni utilizzando

autonomamente strumenti e fonti; Analizzare il testo letterario(narrativo).