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CLIMATIZZAZIONE Prof. Michele Guerra

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CLIMATIZZAZIONE

Prof. Michele Guerra

È difficile definire il clima ideale: potremmo dire che non deve essere nè troppo freddo nè troppo caldo, l'aria

nè troppo umida nè troppo secca, pulita e gradevole. Gli studiosi hanno rilevato che i parametri che

influenzano lo stato di benessere delle persone sono legati all'equilibrio termico dell'uomo e alla qualità

dell'aria. (vedasi le “variabili del benessere”). In ogni caso, creare le condizioni ideali all'interno degli

ambienti favorisce il benessere del corpo umano. Naturalmente il percorso per raggiungere questo obiettivo

sarà diverso a seconda delle stagioni dell'anno.

IN ESTATE

Durante il periodo estivo, la temperatura di benessere, in ambiente domestico, è attorno

ai 26°C con umidità relativa del 50% e velocità dell'aria inferiore a 0,2 m/s (paragonabile

a un leggero soffio). Infatti non solo si è meno vestiti, ma tali parametri consentono una

gradevole sensazione di benessere contenendo la differenza tra temperatura interna ed

esterna. Ciò consente di salvaguardare il corpo da eventuali scompensi derivanti da forti reazioni corporee

repentine e localizzate, causate da correnti d'aria fredde o da permanenza in ambienti troppo freddi.

IN INVERNO

Durante il periodo invernale, la temperatura di benessere, in ambiente domestico, è attorno ai 20°C

con umidità relativa di circa 55%. In inverno, infatti, si è più vestiti e la differenza di temperatura con

l'esterno è molto elevata. Quando all'interno delle abitazioni la temperatura è superiore a 20°C e l'umidità

relativa è del 20%-30%, si hanno problemi di gola secca e forte disagio quando si va all'esterno. L'umidità

molto elevata, 80%-90%, invece, può causare muffe alle pareti e malessere alle persone.

L'ARIA UMIDA

Aria umida è il termine che i fisici utilizzano per indicare l'aria che respiriamo e che circonda la superficie

terrestre; il nome deriva dal fatto che essa è una miscela di aria secca (costituita da ossigeno, azoto ed

altri gas incondensabili) e vapore d'acqua. Il bisogno di distinguere anche già con il nome la presenza

nell'aria di una componente secca e una umida deriva dal diverso comportamento fisico dei due costituenti.

Infatti, mentre alla componente secca costituita dai gas, ed in particolare dall'ossigeno e dall'anidride

carbonica, si deve la vita così come la conosciamo, la parte umida, il vapore d'acqua, è responsabile di tutti i

fenomeni meteorologici tipici del nostro pianeta: le nebbie, la brina, il cielo più o meno limpido, la grandine,

la neve e via dicendo sono tutte manifestazioni legate alla presenza nell'aria di un maggiore o minore

contenuto di vapore d'acqua e al suo stato di aggregazione.

Il fenomeno della saturazione, tipico di tutte le miscele, impone un limite alla quantità di vapore d'acqua

che l'aria può contenere: un componente può sciogliere solo una determinata quantità di un altro

componente; superata questa soglia, i due componenti restano immiscelati. Così, ad esempio, se

continuiamo ad aggiungere dello zucchero al caffè contenuto in una tazzina, a un dato punto non potremo

più mischiare caffè e zucchero appunto perché abbiamo raggiunto il limite e la miscela è satura; lo zucchero

in più si depositerà, immiscelato, sul fondo. La stessa cosa succede all'aria secca che potrà sciogliere solo

una determinata quantità di vapore, quantità che dipende dalla temperatura dell'aria: tanto più la

temperatura è elevata, tanto maggiore è la quantità di vapore che essa può miscelare. Il fenomeno della

saturazione permette la misura del contenuto di vapore d'acqua, attraverso la grandezza umidità relativa,

che esprime, in percentuale, il rapporto tra il contenuto di vapore d'acqua dell'aria nelle condizioni attuali ed

il contenuto massimo che è appunto quello che la stessa aria avrebbe se fosse satura a quella temperatura.

Così, un valore di umidità relativa del 10% indica un bassissimo contenuto di vapore d'acqua, mentre per

contro il 100% di umidità relativa indica che l'aria è giunta a saturazione e non può più contenere altro

vapore.

TRATTAMENTI DELL'ARIA

Quando condizioniamo un ambiente, prendiamo parte dell'aria in esso contenuta e gli facciamo subire dei

trattamenti in modo da portarne temperatura ed umidità relativa ai valori necessari per mantenere

l'ambiente in condizioni di benessere.

In estate quando l'aria è calda e umida, bisognerà raffreddarla e deumidificarla. Questo è il tipico

trattamento operato dai condizionatori d'aria autonomi. Ma cosa succede all'aria? Pensiamo a quanto

avviene ai vetri della nostra autovettura in una giornata di pioggia oppure ancora ai vetri della finestra della

cucina quando prepariamo da mangiare: i vetri si appannano e piccole goccioline d'acqua solcano la

superficie. Ciò avviene perché abbiamo una superficie fredda, il vetro, che viene a contatto con un'aria calda

e molto umida, quella dell'abitacolo della vettura o quella carica di vapore della cucina. L'aria cede calore al

vetro raffreddandosi e contemporaneamente, essendo il vetro molto freddo, perde anche vapore che

condensa, passando allo stato liquido (le goccioline che vediamo). Nel condizionatore avviene lo stesso

fenomeno: l'aria del locale incontra la superficie fredda dell'evaporatore ed in tal modo si raffredda e cede

vapore che condensa (ed è per questa ragione che l'evaporatore produce acqua).

Il trattamento di raffreddamento e deumidificazione dell'aria descritto, presenta quindi due aspetti

particolari. Da un lato l'aria si è raffreddata, cioè la sua temperatura si è abbassata; dato che possiamo

renderci conto di ciò con i nostri sensi, questo effetto è detto sensibile e la porzione del calore scambiato con

la superficie dell'evaporatore utilizzata per diminuire la temperatura dell'aria è detto calore sensibile.

Come secondo effetto c'è stata una riduzione del vapore d'acqua contenuto nell'aria; anche questo

fenomeno è dovuto ad uno scambio di calore con l'evaporatore, calore che però non ha variato la

temperatura, ma ha permesso al vapore d'acqua di condensare, cioè di cambiare stato di aggregazione, e di

abbandonare l'aria sotto forma di liquido: questo tipo di calore viene detto calore latente.

In inverno invece l'aria in genere va solamente riscaldata avendo già un tenore di umidità relativa

accettabile. Un condizionatore che funziona come pompa di calore svolge proprio questa funzione. L'aria

incontra una superficie più calda e assorbe calore da questa, riscaldandosi. Dato che l'effetto è stato solo

quello di aumentare la temperatura dell'aria senza alcuna azione sul contenuto di vapore d'acqua, il calore

scambiato sarà di tipo sensibile.

IL CONDIZIONATORE D'ARIA

Il condizionatore è utilizzato per raffreddare e deumidificare l'aria estiva, calda e umida, facendola passare

attraverso uno scambiatore di calore di calore mantenuto a temperatura molto bassa. Ma come è possibile

generare il freddo? Il condizionatore contiene un fluido che attualmente è il freon, ma che verrà sostituito da

altri composti meno dannosi per l'ambiente, composti che sono però ancora in fase di studio. Il fluido è

costretto dagli organi della macchina a seguire un ciclo chiuso, vale a dire una serie di trasformazioni che lo

riportano sempre allo stato di partenza: il condizionatore può funzionare grazie alla continua ripetizione di

tale ciclo detto, per i risultati cui si perviene, ciclo frigorifero.

Nel ciclo frigorifero il freon è soggetto a dei cambiamenti di fase: esso passa dalla fase liquida a quella di

vapore (ebollizione) e da questa ritorna liquido (condensazione). I cambiamenti di fase sono

trasformazioni fisiche molto particolari che avvengono a spese di una certa quantità di energia, necessaria in

quanto le due fasi hanno livelli energetici diversi. Così per passare dalla fase liquida a quella di vapore

(caratterizzata quest'ultima da un maggior contenuto energetico) bisognerà fornire energia, cioè calore

(pensiamo ad esempio al fuoco che accendiamo sotto una pentola per far bollire l'acqua). Al contrario,

bisognerà togliere calore al vapore per farlo tornare liquido. Per poter scambiare questo calore sarà allora

necessario avere un secondo fluido che possa cedere o prendere calore dal freon in trasformazione: niente

di più immediato che pensare all'aria che ci circonda.

Nel caso dell'ebollizione, quando cioè il freon passa dalla fase liquida a quella di vapore, abbiamo bisogno di

prendere calore dall'aria: il risultato è che quest'ultima si raffredda ed ecco l'effetto utile che otteniamo nel

condizionatore. Quando invece il freon condensa, cioè passa da vapore a liquido, ha bisogno di cedere calore

all'aria, che, quindi, si riscalda: ecco perché l'unità condensante del condizionatore va posta

all'esterno dell'ambiente da condizionare, proprio per non immettere nel locale il calore prodotto. Non

deve stupire il fatto che si parli di ebollizione e condensazione e contemporaneamente di temperature basse.

A quale temperatura avviene la variazione di fase dipende dal fluido e dalla pressione cui è soggetto. Il freon

è stato scelto appunto, soprattutto per il fatto che ai tenori di pressione cui è sottoposto all'interno di un

condizionatore, bolle e condensa alle temperature ideali per utilizzare l'aria ambiente come secondo fluido

da cui prendere o cedere calore. Gli apparecchi nei quali avviene il passaggio di calore tra freon e aria, sono

degli scambiatori di calore simili nella costruzione ai radiatori delle automobili: il freon passa all'interno dei

tubi, che sono alettati all'esterno per favorire lo scambio di calore con l'aria offrendo, grazie appunto alle

alette, una maggiore superficie di scambio. L'aria è mossa da un ventilatore: uno centrifugo, più silenzioso e

con maggior prevalenza, nell'unità evaporante interna, ed uno elicoidale, più rumoroso e con maggior

portata, nell'unità condensante esterna.

Più è alta la velocità e la portata dell'aria e maggiore è il calore scambiato; è esattamente quello che

succede nel radiatore della nostra autovettura: la temperatura dell'acqua sale quando siamo bloccati nel

traffico (segno evidente che l'aria ferma scambia poco calore con l'acqua) per abbassarsi solamente quando

parte la ventola rimettendo in moto l'aria.

Risulta allora evidente che nel posizionare le due unità bisognerà favorire il moto dell'aria evitando

ad esempio di porre ostacoli che riducano il flusso d'aria allo scambiatore. Un ciclo frigorifero si ottiene allora

utilizzando i due radiatori che abbiamo appena descritto per fare avvenire i due cambiamenti di fase ed altri

due organi adibiti al controllo della pressione nei due scambiatori, il compressore ed il capillare. La

trasformazione vapore - liquido avviene ad alta pressione per effetto del compressore, la trasformazione

liquido - vapore avviene a bassa pressione, regolata dalla valvola capillare costituita in pratica da una

strozzatura che riduce appunto la pressione.

Per capire un po' meglio le trasformazioni subite dal fluido frigorigeno, seguiamo il ciclo di figura partendo

dal lato a bassa pressione, cioè dall'evaporatore. Qui il freon passa dallo stato liquido (che ritroviamo

all'imbocco dell'evaporatore) a quello di vapore (presente all'uscita dell'evaporatore) e per fare ciò abbiamo

visto che c'è bisogno di calore, calore che prendiamo dall'aria contenuta nel locale da condizionare. Così,

facendo investire dall'aria ambiente la serpentina che contiene il freon, l'aria cede calore e si raffredda ed il

freon lo assorbe, si riscalda ed evapora. L'evaporatore rappresenta la parte fredda della macchina in

quanto in esso il calore viene scambiato alla temperatura inferiore del ciclo.

Quando il freon si è trasformato completamente in vapore, viene aspirato dal compressore che aumenta la

sua pressione e lo invia al condensatore. Qui avviene il processo inverso: il vapore deve tornare liquido, cioè

condensare, e per fare ciò ha bisogno di cedere calore: questo scambio avviene con l'aria esterna. Il

condensatore costituisce la parte calda in quanto si scambia calore alla temperatura più alta del ciclo. A

questo punto il freon è ritornato allo stato liquido di partenza, ma è ad una pressione più elevata di quella

che regna nell'evaporatore. Sarà quindi necessario farlo passare attraverso un capillare in modo di ridurre la

pressione. Siamo così ritornati nell'evaporatore, nelle condizioni iniziali ed il ciclo può ricominciare. Il freon

ha preso calore dall'aria interna e ha ceduto calore a quella esterna: il risultato finale è che abbiamo

utilizzato dell'energia elettrica per muovere il compressore ed i ventilatori dell'aria, ottenendo come effetto

utile uno spostamento di calore da un ambiente interno, il locale da condizionare, ad uno esterno, l'aria che

investe il condizionatore, raffreddando e deumidificando l'aria dell'ambiente interno. Ciò anche grazie allo

sfruttamento dei diversi livelli energetici che il freon possiede in fase liquida rispetto a quella di vapore.

Possibili inconvenienti del condizionatore

La resa di un condizionatore è strettamente legata alla quantità di freon in esso contenuta; quando la carica

del freon diminuisce, cosa che può ad esempio capitare quando si abbia una fuga di gas in fase di

installazione della macchina, le prestazioni del condizionatore si riducono di conseguenza, e la macchina non

fa più il freddo necessario. Inoltre il freon passando nel compressore lo raffredda asportando il calore

prodotto e mantenendolo alla giusta temperatura per il suo corretto funzionamento. La perdita di freon è

perciò ancora più pericolosa in quanto può provocare la rottura per grippaggio del compressore.

Infatti il compressore è , tra gli apparecchi costituenti il condizionatore, quello più delicato e costoso e ad

esso va dedicata una cura particolare perché possa funzionare al meglio. Bisognerà così stare molto attenti

anche alla sistemazione dell'unità condensante esterna, al fine di evitare sia installazioni sotto il sole

battente senza alcuna protezione che ostruzioni o blocchi al flusso d'aria che riducano il calore scambiato;

alla riduzione del calore corrisponde infatti un aumento della temperatura di condensazione e con essa della

pressione del freon nel condensatore. L'aumento di pressione costringe così il compressore ad un lavoro

supplementare che alla lunga ne può provocare la rottura. Analoghi danni si riscontrano quando si ottura il

capillare. Anche in questo caso si registra un aumento della pressione su lato condensatore e un

corrispondente aumento del lavoro di compressione.

Per finire con l'elenco delle attenzioni richieste per garantire il buon funzionamento del compressore, va

ricordato che questo, allo spunto, assorbe una corrente che è quattro-cinque volte quella nominale: si

dovranno pertanto utilizzare per il collegamento elettrico dei cavi di sezione adeguata a tale carico.

Anche l'installazione dell'unità evaporante interna richiede, come già detto più sopra, una cura particolare

per favorire lo scambio di calore con l'aria del locale da condizionare. Se tale scambio viene impedito o

ridotto, perché ad esempio davanti all'unità vengono posti degli ostacoli che riducono il flusso d'aria, la

temperatura del freon si abbassa rapidamente perché l'aria non cede il calore necessario ed il freon, che sta

comunque evaporando, è costretto a prendere tale calore da se stesso, raffreddandosi. Ne segue che anche

l'unità si raffredda fino ad andare sotto zero e brinare con la conseguente riduzione delle prestazioni del

condizionatore, ma soprattutto raffreddando a temperature molto basse la poca aria immessa in ambiente

con grave disagio per gli occupanti il locale.

LA POMPA DI CALORE

Analizzando il ciclo frigorifero, abbiamo visto che l'effetto ottenuto è quello di trasferire calore da un

ambiente interno ad uno esterno; non abbiamo però dato alcuna importanza al calore ceduto all'aria

esterna, considerandolo come perduto in quanto ciò che interessava era raffreddare l'aria interna. Però

questo è un effetto che può essere utilizzato dato che il calore ceduto all'ambiente può risultare molto utile

d'inverno per riscaldare l'ambiente stesso.

L'idea è molto semplice. Tenendo fissi i due scambiatori di calore, se al posto di percorrere un ciclo

frigorifero in senso orario come abbiamo visto finora, lo percorriamo in senso antiorario, l'evaporatore, che

prima raffreddava l'aria, diventa un condensatore in grado di riscaldarla. Questa inversione del ciclo è

realizzata in un condizionatore che funziona anche come pompa di calore. Esso sarà in grado di raffreddare

l'ambiente in estate e riscaldarlo in inverno solo percorrendo il ciclo frigorifero in senso orario o in senso

antiorario. L'inversione richiede l'inserimento nel circuito di una valvola a quattro vie che permetta, a

seconda della funzione su cui è commutata la macchina, di inviare il fluido in uscita dal compressore,

indifferentemente nella batteria interna o in quella esterna che in questo caso non sono state indicate coi

termini di condensatore ed evaporatore in quanto si scambiano vicendevolmente le loro funzioni.

Nel caso di funzionamento estivo il percorso dl fluido è quello già descritto per il condizionatore, con la

parte calda costituita dalla batteria esterna che si comporta da condensatore.

Nel caso di funzionamento invernale il cassetto interno di una apposita valvola a 4 vie si sposterà

mettendo in comunicazione il lato ad alta pressione del compressore (scarico) con la batteria interna che

diventerà calda e si comporterà da condensatore, ed il lato a bassa pressione (aspirazione) con la batteria

esterna che diventerà fredda e si comporterà da evaporatore: abbiamo così realizzato un ciclo che utilizza il

calore del condensatore che nel caso estivo veniva invece disperso. Dato che la batteria esterna opera con

temperature basse, l'aria esterna incontrando una superficie molto fredda tenderà a produrre una notevole

quantità di acqua derivante dalla condensazione del vapore d'acqua dell'aria. Si dovrà perciò fare attenzione

nel posizionare l'unità di un condizionatore a pompa di calore, dato che nel funzionamento invernale

bisognerà smaltire una grossa quantità di acqua di condensa.

L'inversione del ciclo comporta, oltre ad un aumento degli accessori inseriti nel circuito base (valvola pilota e

suo comando automatico e valvola di inversione) l'aggiunta di un ulteriore controllo sulla batteria esterna.

Questa, nel funzionamento invernale, diventa la parte fredda del ciclo e prende quindi calore dall'aria

esterna che in inverno ha temperature molto basse. Ma per poter scambiare calore, la batteria deve essere

più fredda dell'aria esterna: di conseguenza con l'aria prossima se non inferiore a zero gradi, la batteria

dovrà essere notevolmente al di sotto dello zero e quindi si formerà velocemente su di essa del ghiaccio.

Nasce quindi la necessità di effettuare uno sbrinamento periodico della batteria esterna e ciò viene

facilmente ottenuto con una nuova inversione del ciclo. Nel periodo di sbrinamento quindi, la macchina

funziona come condizionatore, in modo tale che la batteria esterna ridiventi la parte calda, il condensatore,

ed in essa venga ceduto calore dal fluido frigorigeno, calore che serve appunto ad eliminare il ghiaccio.

Durante il periodo di sbrinamento è necessario anche fermare il ventilatore della batteria interna, che

essendo ritirata ad essere la parte fredda, raffredderebbe l'ambiente. Terminato il periodo di sbrinamento, il

ciclo verrà nuovamente invertito, la batteria interna tornerà ad essere la parte calda della macchina e il

ventilatore verrà riavviato. Come è facile intuire, l'inversione del ciclo, pur essendo indispensabile, comporta

una riduzione delle prestazioni generali della macchina dato che nel periodo di sbrinamento l'unità non

riscalda l'ambiente.

CLIMATIZZAZIONE DELL'AMBIENTE

“Lo scopo degli impianti di climatizzazione è quello di creare negli ambienti le condizioni più

soddisfacenti per la permanenza delle persone”.

Gli attuali climatizzatori sono dotati di soluzioni tecniche e funzioni sempre più sofisticate. Proprio per

questo, prima di acquistarne uno, è importante sapere cosa serve davvero. Le diverse necessità di fronte

all'ampia scelta di soluzioni trovano sempre il condizionatore ideale per rendere l'ambiente nel quale verrà

installato il più confortevole e gradevole possibile.

LE VARIABILI DEL BENESSERE

In un ambiente le condizioni per il benessere del corpo umano sono determinate dai seguenti fattori:

TEMPERATURA

UMIDITÀ

PUREZZA DELL'ARIA

DIFFUSIONE DELL'ARIA

SILENZIO

I climatizzatori, in quanto tali, permettono di agire su queste variabili e modificandone i valori è possibile

rendere confortevole un ambiente in ogni stagione.

TEMPERATURA

È la quantità di CALORE presente in un ambiente. Con buona fantasia possiamo associare alla Temperatura

il livello di liquido (CALORE) contenuto in un recipiente (AMBIENTE). Se volessimo abbassare il livello del

nostro contenitore dovremmo trasferire all'esterno del contenitore stesso il liquido nella quantità tale da

raggiungere il livello desiderato. Un sistema semplice è quello di agire su di un rubinetto che permette al

liquido di defluire all'esterno. Nella nostra esposizione fantasiosa abbiamo associato il calore al liquido e

l'ambiente al contenitore... qual'è il rubinetto? Il nostro condizionatore funzionerà da rubinetto. Esso è infatti

capace di trasferire il calore all'esterno sottraendolo all'ambiente.

UMIDITÀ

L'aria che ci circonda ha la capacità di trattenere molecole di acqua sotto forma di vapore acqueo. Questa

caratteristica le conferisce una certa umidità indicata con il termine "grado di umidità". La capacità dell'aria

di trattenere vapore acqueo è strettamente dipendente dalla temperatura. La relazione esistente tra umidità

dell'aria e temperatura è direttamente proporzionale, vale a dire che maggiore è la temperatura maggiore è

la capacità dell'aria di trattenere molecole di acqua in sospensione (vapore acqueo).

Esistono due parametri che indicano l'umidità dell'aria:

L'UMIDITÀ ASSOLUTA indica la quantità di vapore acqueo contenuta in un kg

d'aria ed è espressa in grammi.

L'UMIDITÀ RELATIVA è il rapporto tra la quantità d'acqua contenuta in un kg

d'aria e la massima quantità contenibile a quelle condizioni ambientali espresso in

percentuale. In altre parole, possiamo immaginare l'aria di un ambiente come un recipiente di una

certa capienza; se supponiamo di riempirlo a metà d'acqua diremo che il recipiente è pieno al 50%

(umidità relativa).

PUREZZA DELL'ARIA

L'aria comune contiene particelle e microrganismi in sospensione. Si tratta di fumi,

polveri, batteri, funghi, polline (particolarmente nel periodo della fioritura), particelle

gassose pesanti. Queste sono sostanze che sfavoriscono il benessere ambientale.

Filtrare l'aria è un presupposto indispensabile per creare un clima sano e pulito.

L'abbattimento di polveri e pollini è decisamente importante, come lo è il trattenimento

di batteri e microrganismi. Esistono a tale scopo opportuni filtri che permettono all'aria

di alleggerirsi da sostanze estranee.

DIFFUSIONE DELL'ARIA

Una distribuzione corretta dell'aria è indispensabile per ricreare un

ambiente confortevole. Da

tenere sotto controllo, per una buona distribuzione dell'aria:

ARIA STAGNANTE o CORRENTI D'ARIA -- la non corretta velocità dell'aria

che si traduce in ventilazione insufficiente o eccessiva;

SBALZI DI TEMPERATURA -- tra due ambienti attigui o due zone adiacenti vi è una eccessiva

differenza di temperatura;

ZONE CALDE E ZONE FREDDE -- getti d'aria mal direzionati possono provocare il raffreddamente

rapido di alcune zone e quello non adeguato di altre.

SILENZIO

Per un ambiente accogliente è altresì importante il rumore presente in esso. Sia rumori troppo forti che

rumori di bassa intensità ma costanti, possono provocare molti disagi a chi permane in un ambiente. Il

rumore dell'apparecchio di condizionamento deve, pertanto, essere contenuto. I moderni

dispositivi di climatizzazione possiedono ventole e parti meccaniche in movimento progettate e costruite per

garantire la massima silenziosità durante il funzionamento.

CLIMATIZZAZIONE E CORPO UMANO

Le "variabili del benessere", quali la temperatura dell'Aria, l'Umidità, la Purezza e la Diffusione dell'aria

nell'ambiente variano in funzione di alcuni fattori quali ad esempio:

le stagioni (estate - inverno);

le condizioni climatiche (sole-nuvole-pioggia);

le aree geografiche (pianura-montagna-mare; nord-centro-sud);

l'ambiente dove viviamo (casa-ufficio-negozio);

il numero di persone all'interno dell'ambiente e l'attività che queste conducono.

Il corpo umano, grazie a complessi processi chimici interni, è in grado di mantenere una temperatura

costante di circa 36°C. Oltre ai processi interni il corpo umano può adattarsi alle diverse condizioni esterne

ricorrendo alla sudorazione oppure all'idratazione, brividi, pelle d'oca etc.

I moderni climatizzatori sono in grado di migliorare le condizioni di adattamento del corpo umano

all'ambiente in cui esso si trova modificando le variabili in termini di temperatura ed umidità, purezza e

diffusione dell'aria. Per questo motivo i dispositivi di condizionamento capaci di intervenire sulle variabili

ambientali sono detti "climatizzatori": infatti essi sono in grado di riprodurre un ben determinato clima...

CLIMATIZZAZIONE ED ECOLOGIA

Un climatizzatore può essere definito ecologico se non contribuisce all'aumento dell'effetto serra e non

rilascia nell'ambiente sostanze aggressive per lo strato di ozono. Si tratta di un argomento che è bene

conoscere.

STRATO D'OZONO

Si tratta di una naturale barriera ai raggi solari costituita da particelle di ozono stratificate nella stratosfera

terrestre (la parte più alta dell'atmosfera) tra i 15.000 e i 35.000 metri di altezza dal suolo. La sua presenza

è vitale per la vita sul nostro pianeta poichè ha il ruolo di “filtro” dei raggi ultravioletti, i quali altrimenti

provocherebbero il surriscaldamento della superficie terrestre.

“BUCO” DELL'OZONO

Si tratta di un assottigliamento dello strato di ozono dovuto alla pesante immissione in atmosfera di

sostanze che reagiscono chimicamente con le particelle di ozono e ne degradano la struttura.

L'assottigliamento dello strato di ozono porta ad un impoverimento delle proprietà di scudo contro i raggi

solari.

POTENZIALE DI DIMINUZIONE DELL'OZONO (DOP)

È un coefficiente assoluto che esprime il grado di aggressività di una data sostanza nei confronti dello strato

di ozono. Più alto è questo coefficiente maggiore è il danno che questa sostanza provoca all'ozono e quindi

maggiore sarà la cura con cui verrà maneggiata per evitare che possa liberarsi in atmosfera senza controllo.

L'EFFETTO SERRA

È l'effetto dell'immissione nell'atmosfera di carichi di energia sempre maggiori dovuti all'attività umana.

Questi vanno a creare uno sbilanciamento tra l'energia solare assorbita dalla Terra e quella invece emessa

naturalmente dalla Terra stessa. Questo sbilanciamento porta a mutamenti climatici che si ripercuotono sulla

vita e sull'ambiente.

POTENZIALE DI RISCALDAMENTO GLOBALE (GWP)

È l'indice della capacità di un prodotto di immettere energia nell'atmosfera tale da portare la distorsione del

naturale equilibrio energetico e di provocare quindi mutamenti del clima del nostro pianeta.

I CLIMATIZZATORI ECOLOGICI

I climatizzatori possono essere considerati ecologici solo se NON contengono sostanze chimiche che

danneggiano lo strato d'ozono. In questo caso si assegna loro DOP=ZERO.

I climatizzatori possono essere considerati ecologici solo se NON creano Effetto Serra. Per ottenere questo

bisogna creare degli apparecchi sempre più efficienti, cioè che mantengano le stesse performance

consumando meno energia elettrica. In questo caso si assegna loro GWP=ZERO.

COME FUNZIONA UN CLIMATIZZATORE

Possiamo immaginare il principio di funzionamento di un CLIMATIZZATORE come

un treno che corre all'interno di un circuito chiuso tra due stazioni. Alla partenza i

vagoni del treno vengono caricati di CALORE preso dalla stazione A che nel nostro

caso è la stanza. Il treno corre lungo le rotaie fino alla stazione B, verso l'ambiente

esterno, dove scarica il calore. A questo punto ritorna alla stazione A per ricaricare

i vagoni vuoti. La Stazione A si chiama EVAPORATORE, mentre la Stazione B si

chiama CONDENSATORE. Il nostro esempio è piuttosto semplificato ma descrive

abbastanza chiaramente qual è la funzione del climatizzatore: TRASPORTARE

CALORE dall'interno della stanza all'esterno.

Più in dettaglio diciamo che il climatizzatore controlla due diversi flussi: IL FLUSSO DELL'ARIA in entrata e in

uscita dall'apparecchio e IL FLUSSO DEL LIQUIDO REFRIGERANTE, che corre all'interno del climatizzatore ed

è in grado di assorbire e/o liberare calore diventando molto caldo o molto freddo. L'aria calda della stanza

entra nel climatizzatore e CEDE IL CALORE al liquido refrigerante (Stazione A): così facendo DIVENTA

FREDDA ed esce nuovamente nella stanza. Il liquido refrigerante invece, colpito dall'aria della stanza è

diventato caldo: corre fino al retro dell'apparecchio (Stazione B) e grazie ad una ventola si raffredda,

BUTTANDO IL CALORE ALL'ESTERNO. A questo punto torna freddo alla Stazione A dove deve assorbire altro

calore dell'aria.

Il climatizzatore oltre a RAFFREDDARE L'ARIA, DEUMIDIFICA. Il processo di deumidificazione è reso

possibile grazie alla condensazione. Infatti le particelle di vapore acqueo presenti nell'aria (umidità

caratteristica dell'aria, vedi "variabili del benessere") colpite da correnti fredde passano dallo stato gassoso

in sospensione allo stato liquido.

Poi, grazie al filtro che trattiene la polvere in sospensione, l'aria VIENE PULITA dalla polvere e da altre

impurità.

COME SCEGLIERE UN CLIMATIZZATORE

Prima di procedere all'acquisto di un climatizzatore è bene analizzare alcuni aspetti determinanti. Un

climatizzatore non è come un altro, potenza, funzioni e condizioni di esercizio variano da modello a modello

fornendo un'ampia scelta all'utente finale.

CARATTERISTICHE GENERALI DELL'AMBIENTE

È importantissimo considerare l'ambiente che si desidera climatizzare. Dimensioni dei vani, superficie delle

pareti, grado di isolamento dei pavimenti, dei muri, dei soffitti, degli infissi, dimensione delle vetrate e delle

porte esterne sono tutti parametri da tenere sott'occhio. È importante anche sapere quale tipo di edificio

circonda la nostra abitazione: si intuisce subito che è ben diverso avere accanto una cella frigorifera oppure

una lavanderia.

UBICAZIONE GEOGRAFICA E CONDIZIONI CLIMATICHE

Il clima medio di una zona influenzerà la scelta del climatizzatore. Ben diverso sarà climatizzare un luogo

all'estremo nord o al sud.

FUNZIONI DESIDERATE

I moderni climatizzatori hanno funzionalità tali da permettere loro di ventilare, riscaldare oltre che

raffreddare. Possono essere programmati sia nei tempi di esercizio che nei modi di funzionamento. Per

questo motivo è bene avere le idee chiare sulle funzioni desiderate.

CARICHI ELETTRICI

Le apparecchiature elettriche, durante il loro funzionamento, dissipano calore che grazie all'aria si diffonde

nell'ambiente. La diffusione di calore nell'ambiente per mezzo di carichi elettrici è un fattore importante da

tenere in conto durante il dimensionamento della potenza frigorifera del nostro climatizzatore.

QUANTITÀ DI FINESTRE

I raggi solari e le onde termiche attraversano il vetro abbastanza facilmente. I normali vetri sono pessimi

isolanti termici e questo vuol dire che maggiori saranno le superfici vetrate maggiore dovrà essere la

potenza del climatizzatore.

NUMERO DI PERSONE

Ogni essere umano sprigiona dal proprio corpo, per effetto delle reazioni interne, una certa quantità di

calore. È facile capire che se in una stanza vi sono solo due persone si avrà una temperatura media più

bassa di quella che si avrebbe se nella stessa stanza vi fossero venti persone... Per il nostro calcolo si

procede considerando il numero di persone che soggiornano stabilmente nell'ambiente aumentato di una

"certa quantità".

ORIENTAMENTO DELL'AMBIENTE

L'esposizione delle stanze è molto importante: infatti l'irraggiamento del sole sarà diverso a Est, Ovest o

Sud e addirittura nullo a Nord.

ATTIVITÀ DELLE PERSONE

Se un individuo compie attività fisica dissipa nell'ambiente circa tre volte il calore che dissiperebbe se fosse

a riposo. È importante, quindi, considerare in quale stanza installare il climatizzatore, diverso sarà se verrà

installato in soggiorno o in cucina, in camera da letto oppure in una stanza per gli esercizi ginnici...

PORTATILE O FISSO?

È giunto il momento di scegliere tra i vari tipi di climatizzatori quello adatto a noi... Vediamone una

carrellata.

CLIMATIZZATORI PORTATILI MONOBLOCCO

Sono immediatamente pronti all'uso. Sono composti (come tutti i climatizzatori)

da una macchina esterna ed una interna collegate tra loro da un tubo. Per farlo

funzionare è sufficiente posizionare il tubo di espulsione dell'aria calda tra i

battenti di una finestra socchiusa. Sono apparecchi facilmante spostabili da una

stanza ad un'altra, o da una all'altra abitazione. Due tipologie: ARIA-ARIA e

ACQUA-ARIA. La differenza sta nella modalità di raffreddamento del

condensatore: attraverso l'aria dell'ambiente o attraverso l'acqua contenuta in

una tanica. I piu' potenti sono quelli acqua-aria perchè il raffreddamento con

acqua permette di abbattere notevole umidità e raggiungere velocemente le temperature di freddo

desiderate. Alcuni modelli possono essere usati tutto l'anno poiché sono dotati anche di funzione di

riscaldamento.

CLIMATIZZATORI PORTATILI SPLIT

Si distinguono dai portatili tradizionali per la presenza di una "valigetta" da porre

all'esterno. All'interno di questa vi è il condensatore. Questa soluzione tecnica

consente di inviare all'esterno dell'ambiente grandi quantità di calore. I modelli

split sono perciò più potenti dei monoblocco e quindi perfetti per la climatizzazione

di ambienti ampi. Il grado di benessere è aumentato dal fatto che gli split sono

molto silenziosi. Alcuni modelli elettronici, in particolare, consentono di ottenere

livelli di comfort davvero ragguardevoli. Anche i modelli split sono subito pronti

all'uso: basta, infatti, mettere la valigetta sul balcone o sul terrazzo o sul

davanzale della finestra. Esistono diverse varianti per questi climatizzatori: vi sono

valigette dotate di staffe per fissarle in qualsiasi punto e sistemi che permettono di

sganciare le due unità e riagganciarle quando serve...

CLIMATIZZATORI FISSI A PARETE

Sono di varie dimensioni e potenze a seconda delle necessità ambientali. In

generale sono i più silenziosi e sono dotati di telecomando multifunzionale.

Tali apparecchi necessitano di installazione da parte di personale

specializzato.

CLIMATIZZATORI A POMPA DI CALORE

Vi sono climatizzatori in grado di produrre il caldo. Ne esistono due tipi:

1. Climatizzatori a resistenza elettrica: che utilizzano una resistenza

elettrica per generare il calore ed il ventilatore della macchina interna

per erogare il caldo nell'ambiente. In questi dispositivi, durante il

riscaldamento, la macchina esterna non funziona.

2. Climatizzatori a pompa di calore: si tratta di climatizzatori che utilizzano

il circuito frigorifero che serve per raffreddare l'ambiente,

semplicemente invertendo il processo. Questa soluzione tecnica può

essere adottata limitatamente ai climatizzatori di tipo SPLIT.

PREGI DI UN CLIMATIZZATORE

FUNZIONALITÀ

L'apparecchio deve essere in grado di controllare le variabili di benessere: temperatura, umidità, purezza e

diffusione dell'aria. Quindi dovrà raffreddare (o anche riscaldare), deumidificare, pulire l'aria filtrando la

polvere in sospensione e controllandone la velocità grazie alla ventilazione.

SICUREZZA

Essendo un apparecchio destinato all'uso domestico, deve essere soggetto a certificazioni di sicurezza.

Istituti appositi certificano la totale costruzione in conformità a rigide norme di sicurezza (IMQ, TÜV, VDE).

SILENZIOSITÀ

Un buon climatizzatore deve essere silenzioso. Il rumore di un compressore frigorifero non è eliminabile ma

è possibile ridurlo al di sotto della soglia di fastidio. Le ventole sono ormai ad uno stato tecnologico tale da

produrre leggerissimi rumori.

ARIA TRATTATA

L'aria trattata esprime la quantità di aria che circola nel climatizzatore in un'ora e si esprime in m3/h.

Maggiore è questa quantità maggiore sarà il condizionamento dell'ambiente.

AFFIDABILITÀ

È un apparecchio che deve durare nel tempo e deve quindi essere garantito da un'azienda di esperienza e

tecnologia consolidata.

PROGRAMMAZIONE

Termostato e timer per assicurare l'utilizzo solo quando e quanto è necessario potendo anche

programmarne il funzionamento nei momenti desiderati.

EFFICIENZA

Deve assicurare il rapporto più conveniente tra la sua capacità di refrigerazione e l'energia assorbita per il

funzionamento. In altri termini il rapporto tra la potenza fornita in termini di raffreddamento e la potenza

assorbita per il funzionamento. Il riscaldamento con pompa di calore assicura la massimizzazione di questo

rapporto.

FUNZIONAMENTO INTELLIGENTE

Poiché ogni ambiente ha esigenze diverse l'apparecchio deve adattarsi alle differenti caratteristiche

ambientali in tutte le sue funzioni. Per questo esistono modelli elettronici in grado di decidere

autonomamente come e quanto funzionare in modo da ottimizzare efficienza e rese. Ma attenzione ai

modelli: il solo pannello comandi elettronico potrebbe ingannare, infatti è necessario che siano predisposti

per il funzionamento automatico o che siano controllati da un microcomputer.

DOVE E COME POSIZIONARE UN CLIMATIZZATORE

È importante posizionare il climatizzatore in punti ben precisi per permettere allo stesso di funzionare in

modo ottimale e guadagnare il maggior rendimento possibile. Oltre a questo, posizionando il climatizzatore

in posti riparati si potrà garantire al nostro apparecchio una vita maggiore…

EVITARE L'ESPOSIZIONE AI RAGGI DIRETTI DEL SOLE

Evitare che il condizionatore sia investito dai raggi diretti del sole, per esempio quelli che entrano attraverso

finestre o grandi vetrate. Posizionate il dispositivo in modo tale che non sia investito dai raggi solari che

invadono ambienti molto soleggiati.

EVITARE LA DISPERSIONE DEL FREDDO

Da tenere sotto controllo tutte le porte e le finestre, evitate di lasciarle completamente aperte. Sebbene sia

consigliato un ricambio d'aria, e quindi le porte interne dell'abitazione potrebbero essere lasciate aperte,

sarebbe consigliabile non lasciarle completamente aperte perchè il freddo tenderebbe a lasciare la stanza

per dirigersi verso le altre.

LO SPLIT DEVE ESSERE POSIZIONATO IN MODO SICURO

Controllate che il fissaggio dell'unità esterna sia solido, magari utilizzando staffe apposite. Evitate di

posizionare la macchina esterna in una zona dove potrebbe essere colpita dai raggi diretti del sole.

ATTENZIONE A SOFFITTI, SCALE, VANI E MANSARDE

L'aria calda tende a dirigersi rapidamente verso l'alto mentre l'aria fredda verso il basso. Evitate di

posizionare il climatizzatore nei pressi di una scala che dirige verso il basso: l'aria fredda troverebbe un

facile canale per defluire. Se la soluzione di installazione non permette di installare il climatizzatore altrove

allora dovrete provvedere a porre un ostacolo, ad esempio una tenda oppure una fioriera, un mobiletto

anche basso o un divisorio d'arredamento.

OCCHIO ALLE CONNESSIONI

I tubi che collegano la macchina interna con quella esterna sono abbastanza robusti, ma non devono essere

piegati o strozzati e neppure essere sottoposti a carico meccanico (pressione, torsione, trazione, ecc.).

CONTROLLARE LA PRESENZA DI OSTACOLI O DI BARRIERE

Per un funzionamento ottimale l'apparecchio dovrebbe essere posizionato al lontano da ostacoli, evitare

quindi di posizionare l'apparecchio dietro un divano o dietro una tenda.

CONTROLLARE LE FONTI DI CALORE

Verificare la vicinanza di fonti di calore come termosifoni, forni, ecc. Posizionare il dispositivo abbastanza

lontano da grosse fonti di calore.

OTTIMIZZARE LA DISTRIBUZIONE DELL'ARIA

Posizionate il dispositivo in un punto tale ove l'aria può essere movimentata sufficientemente, senza

investire direttamente le persone che soggiornano nell'ambiente. Un posizionamento intelligente

dell'apparecchio può offrire rendimenti elevati.

UTILIZZARE I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE

Termostato e timer sono molto utili per ottimizzare la resa e diminuire i consumi.

1. Non posizionate il termostato al massimo ma cercate la giusta regolazione, eviterete di

sovraccaricare di lavoro il vostro climatizzatore e quindi ottimizzerete i consumi di energia.

2. Accendete per tempo l'apparecchio ricordando che per climatizzare un ambiente sono necessarie

dalle 2 alle 3 ore di raffreddamento, mentre per ambienti molto grandi dalle 3 alle 4 ore.

DIMENSIONAMENTO DELLA POTENZA DI UN CLIMATIZZATORE

Fino ad ora è emerso come la scelta del climatizzatore "giusto" non sia del tutto immediata. Bisogna tenere

in conto sia le caratteristiche che deve avere un "buon climatizzatore" (variabili dell'apparecchio: potenza

frigorifera e potenza elettrica, funzioni, silenziosità, presenza di filtri d'aria, ecc.), sia i parametri d'ambiente.

Potete consultare la tabella seguente per calcolare rapidamente la quantità di freddo necessaria all'ambiente

da voi scelto.

Occorre, innanzi tutto, tenere presente che:

1. Le finestre con persiane o tende si calcolano come ombreggiate;

2. Non dimenticate di sottrarre la superficie delle finestre;

3. Solo se il locale superiore non è climatizzato;

4. Solo se il locale sottostante non è climatizzato.

Ecco come utilizzarla:

Per cominciare, si misurano finestre, pareti, etc. Si procede inserendo della colonna delle dimensioni la

somma delle dimensioni di quelle superfici esposte al punto cardinale. Per esempio, poniamo che la nostra

abitazione abbia due finestre esposte a nord, di cui la prima è da 3 m² e la seconda è da 4 m², indicheremo

allora 7 m² nella riga ove compare "esposizione verso nord" della sezione A. Finestre (1).

A questo punto si moltiplica il nostro valore per il coefficiente indicato accanto e si inserisce il risultato nella

terza colonna.

Concluso il calcolo delle finestre si estrae il totale A e si procede in questo modo per tutte le altre superfici

ottenendo così i totali B, C, D ed E. La somma dei totali parziali ci fornirà la potenza necessaria, espressa in

BTU/h, che il nostro condizionatore deve avere.

COME CALCOLARE LA POTENZA NECESSARIA IN UN LOCALE

Caratteristiche del locale Dimensioni della superficie (in m²)

Moltiplicare per... Risultato: (in Btu/h)

A. Finestre (1)

Esposizione verso nord

40

Esposizione verso sud soleggiata

400

Esposizione verso sud ombreggiata

160

Esposizione verso est soleggiata

250

Esposizione verso est ombreggiata

40

Esposizione verso ovest soleggiata

520

Esposizione verso ovest ombreggiata

200

Totale A

B. Pareti (2)

Pareti interne verso locali non climatizzati

34

Muri esterni:

Esposizione verso nord o est

40

Esposizione verso sud soleggiato

100

Esposizione verso sud ombreggiato

65

Esposizione verso ovest soleggiato

110

Esposizione verso ovest ombreggiato

65

Totale B

C. Soffitti (3)

Sotto un locale abitato

34

Sotto un solaio

100

Sotto un tetto ben isolato

130

Sotto un tetto non isolato

200

Totale C

D. Pavimento (4)

Dimensioni del pavimento

30

Totale D

E. Fonti di calore interne

Se è una stanza da letto

1000

Se è un soggiorno

2200

Se è una cucina

3500

Totale E

POTENZA TOTALE NECESSARIA: A+B+C+D+E

TABELLA RAPIDA PER LA SCELTA DI UN CLIMATIZZATORE

Tipo di stanza camera da letto soggiorno cucina

ubicazione piano intermedio

sup in mq.

piano ultimo

sup in mq.

piano intermedio

sup in mq.

piano ultimo

sup in mq.

piano intermedio

sup in mq.

piano ultimo

sup in mq.

7.000 btu/h (1.750 frig/h)

25 18 20 16 16 13

9.000 btu/h (2.250 frig/h)

35 25 26 22 20 18

12.000 btu/h (3.000 frig/h) 45 33 35 30 30 24

18.000 btu/h (4.500 frig/h) 65 50 55 42 45 35

la superficie indicata è la massima di utilizzo di quel condizionatore per quella stanza a quel piano.

CONSIGLI UTILI

NON APPOGGIARE OGGETTI CALDI SULL'APPARECCHIO

Evitate di lasciare oggetti molto caldi sull'apparecchio per evitare deformazioni e danni estetici permanenti.

Danni di questo tipo possono compromettere la silenziosità dell'apparecchio e le sue funzionalità.

NON RAFFREDDARE TROPPO L'AMBIENTE

Anche se l'apparecchio è in grado di abbassare di molto la temperatura dell'ambiente, impostatela per

aggirarsi attorno ad una temperatura tale che il benessere sia garantito. Il corpo umano è sensibile ai forti

sbalzi di temperatura.

UTILIZZO INTELLIGENTE

Climatizzate la stanza da letto prima di soggiornarvi e poi spegnete l'apparecchio o predisponetelo per il

mantenimento di una temperatura di qualche grado più alta in modo che durante le ore notturne la

temperatura possa alzarsi leggermente seguendo le esigenze fisiologiche di benessere.

PULIRE REGOLARMENTE I FILTRI

La pulizia e manutenzione dei filtri garantirà non solo un ricircolo di aria pura attraverso i bocchettoni di

passaggio attraverso l'apparecchio ma potrà migliorare il funzionamento delle ventole e in generale della

macchina, migliorando soprattutto l'efficienza ed il rendimento.

MANUTENZIONE DILIGENTE E IN SICUREZZA

Prima di effettuare qualsiasi operazione di manutenzione staccate la spina di alimentazione. Seguite

attentamente i consigli riportati nel libretto istruzioni prima di riporre l'apparecchio durante il periodo

invernale. Se si osservano le norme di utilizzo e manutenzione un climatizzatore può durare anche oltre 10

anni.

TEST

1. DURANTE IL PERIODO ESTIVO E INVERNALE QUALI SONO LE TEMPERATURE DI BENESSERE?

A 27° e 21° B 26° e 20° C 25° e 18°

2. COM’E’ STRUTTURATO UN CLIMATIZZATORE?

A COMPRESSORE – EVAPORATORE – FILTRO – CONDENSATORE; B COMPRESSORE – VALVOLA LAMINATRICE – FILTRO – EVAPORATORE;

C COMPRESSORE – CONDENSATORE – TUBO CAPILLARE – EVAPORATORE. 3. QUALE FUNZIONE HA L’EVAPORATORE?

A PERMETTE L’ESPANSIONE DEL FLUIDO NELL’AMBIENTE INTERNO B EVAPORA IL FLUIDO E ASSORBE IL CALORE DALL’AMBIENTE C ASSORBE CALORE REGOLANDO LA PORTATA DEL FLUIDO.

4. DISEGNA UN ELEMENTARE CICLO FRIGORIFERO. 5. IN QUANTE PARTI SI SUDDIVIDE UN CLIMATIZZATORE

A COMPRESSORE – CONDENSATORE – EVAPORATORE; B UNITA’ INTERNA E UNITA’ ESTERNA;

C FILTRO EVAPORATORE COMPRESSORE CONDENSATORE.

6. IL COMPRESSORE E’:

A UN MOTORE A SCOPPIO; B UN MOTORE ELETTRICO; C UN MOTORE A DUE TEMPI ALTERNATIVO.

7. IL TUBO DI MANDATA E’ DI SEZIONE PIU’ GRANDE O PIU’ PICCOLA DEL TUBO D’ASPIRAZIONE?

A PIU’ PICCOLO B PIU’ GRANDE C UGUALE

8. QUALI SONO GLI ELEMENTI BASE CHE DETERMINANO LE CONDIZIONI DI BENESSERE DI UN AMBIENTE? 9. A CHE TEMPERATURA BOLLE UN FLUIDO REFRIGERANTE?

A 100° B –26° C 0°

10. RAFFREDARE COSA VUOL DIRE?

A FAR EVAPORARE IL LIQUIDO REFRIGERANTE; B IMMETTERE ARIA FREDDA; C TOGLIERE CALORE.

11. I FLUIDI REFRIGERANTI PASSANDO DALLO STATO LIQUIDO ALLO STATO GASSOSO COSA FANNO?

A RIDUCONO LA LORO PRESSIONE; B CEDONO CALORE; C ASSORBONO CALORE

12. COSA VUOL DIRE CIRCUITO A POMPA DI CALORE?

A SOLO FREDDO; B CALDO FREDDO C SOLO CALDO