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 8/11/2011 Zingonia, Bergamo, casa Atalanta: il paradiso della tecnica. Relazione su una giornata da ricordare. A cura di Alessandro Crisafulli Al prezioso e gentilissimo invito di Stefano Bonaccorso, responsabile del l'Att ivi di base del Set tor e Gi ova nil e del l' Atalanta, la nostra Società risponde con la presenza di Roberto Camnasio, allenatore dei Pulcini 2001, e Gianluca Cimnaghi, giocatore della prima squadra e assistente allenator e dei Giovanissimi. L'appuntamento è al centro sportivo di Verdellino. Dove i giovani e qualificati membri dello staff bergamasco, ci accolgono con grande cordialità e simpatia. Noi, come gli oltre 100 tecnici provenienti da ogni angolo del Nord e Centro Italia, fino a Toscana e Marche.

Corso in casa Atalanta

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Circa 111 allenatori dilettanti da tutta Italia ospiti del vivaio della Dea. C'erano anche i tecnici Aurora Desio.

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8/11/2011

Zingonia, Bergamo, casa Atalanta:

il paradiso della tecnica.Relazione su una giornata da ricordare.

A cura di Alessandro Crisafulli

Al prezioso e gentilissimo invito di Stefano Bonaccorso, responsabile

dell'Attività di base del Settore Giovanile dell'Atalanta, la nostra

Società risponde con la presenza di Roberto Camnasio, allenatore dei

Pulcini 2001, e Gianluca Cimnaghi, giocatore della prima squadra e

assistente allenatore dei Giovanissimi.

L'appuntamento è al centro sportivo di Verdellino. Dove i giovani e

qualificati membri dello staff bergamasco, ci accolgono con grande

cordialità e simpatia. Noi, come gli oltre 100 tecnici provenienti da

ogni angolo del Nord e Centro Italia, fino a Toscana e Marche.

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La giornata di aggiornamento e formazione si apre con l'intervento di

Matteo Moranda, preparatore atletico del vivaio neroblù. Il titolo

scelto è piuttosto impegnativo: “l'allenamento delle capacità

condizionali nel giovane calciatore”. Ma il professionista riesce adeclinarlo in maniera molto chiara, coinvolgente ed efficace,

attraverso concetti concisi ed esercitazioni pratiche. Con un metodo

partecipativo e stimolante, che cattura l'attenzione degli utenti.

“Troppo spesso – evidenzia – alcuni allenatori sottovalutano certi

principi fisici, con il rischio di sbagliare tutto”. Dopo due brevi focus

sull'acido lattico e la tempistica del suo smaltimento (minuti, magari

mezzora), e sul concetto di resistenza, elenca alcune sperimentazioni in

corso, legate ad esempio alla ritmica della corsa, alla differenziazionedel lavoro coi giocatori, a un database hi tech su parametri fisici e

infortuni. Metodologie innovative che procedono, in parallelo, in

campo e fuori, dove si trasformeranno presto in tesi di laurea. E che

fanno dell'academy atalantina una sorta di “centro di ricerca”

applicata al calcio.

“Il mezzo dell'esercizio è relativo – spiega Moranda, indicando

cinesini, corde, birilli e quant'altro – l'importante è l'obiettivo”.

Quindi, insieme a un gruppo di allenatori volontari, dà il via alleesercitazioni pratiche, con o senza palla, ma sempre caratterizzate da

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concentrazione, ritmo, coordinazione del singolo e del gruppo.

“La noia è un nemico da combattere – dice - anche per una valenza

sociale, perchè porta all'abbandono sportivo e a una vita sedentaria:

per questo occorre sempre variare gli stimoli che si danno agli atleti.

Non dimenticatelo: tenete sempre in allenamento il cervello, non solole gambe”.

La lezione suscita parecchie curiosità da parte dei presenti, che

chiedono delucidazioni, chiarimenti, approfondimenti sui temi toccati.

Poi la parola passa a Bonaccorso, che è anche membro del direttivo

nazionale del Settore giovanile e scolastico FIGC e docente

universitario, che coinvolge tutti su uno specifico gesto tecnico: la

rimessa laterale. Già, proprio lei.

“Quante volte la vostra squadra, in una partita, batte rimesse

laterali?”,è la sua domanda d'apertuta, che spiazza tutti. Perchè

nessuno ne ha la più pallida idea. “E' un gesto tecnico che si dà troppo

per scontato, del tutto sottovalutato e invece importante, perchè dà

avvio a tantissime delle azioni della propria squadra. Vi ricordate il

gol di Baggio ai Mondiali con la Bulgaria? Nacque proprio da una

rimessa battuta bene”.

Quindi, attraverso le esercitazioni sul campo, proprio partendo dalle

regolette per battere bene un “fallo laterale”, fornisce una serie di

concetti chiave, da applicare a 360 gradi nelle sedute d'allenamento

con le giovani leve.

“Bisogna sempre stimolare i ragazzi a proporre idee, a farsi avanti, a

mettersi in gioco. Per giocare a calcio è necessario avere idee, non solo

muscoli”.

“La comunicazione fra compagni è fondamentale, per creare l'intesa.

Può passare da uno sguardo, un segnale, un movimento”.

“Altrettanto importante è la comunicazione fra mister e bambino:

bisogna spiegare gli esercizi e i concetti in maniera immediata,

leggibile. Non in modo confuso e astratto. Usate parole molto chiare.

Fate una verifica – ha aggiunto, scherzando - provate a dirle a vostra

moglie, se lei capisce, vuol dire che sono le parole giuste...".

“E ricordatevi sempre – ha proseguito sulla stessa falsa riga – che la

tecnica non è la moglie del tecnico...”.

Non solo battute divertenti, ma anche tanti, utilissimi, consigli, come

quello di applicare la polisportivià negli allenamenti per aumentare il

bagaglio motorio degli atleti (introdurre negli esercizi gesti di altre

discipline, come il basket, il rugby, il volley ecc...); come quello di

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predisporre 5 tappe per ogni sessione: riscaldamento / esercizio /

applicazione nella situazione di gioco / introduzione di variazioni sul

tema / gioco finale a punti. Come quello, infine, di allenarsi e ancora

allenarsi, perchè significa

sperimentare...sbagliare...capire...migliorarsi.Anche in questo caso, la sua lezione stimola i presenti, che

interagiscono attivamente.

Dopo la pausa pranzo, c'è il trasferimento nel vicinissimo Centro

Sportivo “Bortolotti” di Zingonia, dove si allenano sia la prima

squadra che le giovanili neroblù. Il campo principale ha un terreno

erboso splendido, appena rifatto. Tutti i tecnici si accomodano sulla

tribunetta dove spicca la scritta in grande “Atalanta” e vedono, alla

destra, la palazzina (in ampliamento) che ospita sia gli uffici che le

stanze dove i giocatori di serie A fanno i ritiri. Sulla sinistra, gli altri

campi, in sintetico e non.

Gradito il saluto di Roberto Spagnolo, direttore generale del club:

“Oggi dovete sentirvi come a casa vostra. Per noi è un orgoglio avervi

qui: di certo ci date tanto, speriamo di darvi qualcosa anche noi con

questa giornata di accoglienza”.

Poi, arriva Mino Favini, responsabile del vivaio atalantino, vero e

proprio guru del settore, dal fiuto e dalle capacità universalmente

riconosciute. E infatti il suo intervento è un saggio...di saggezza, di

competenza, di intelligenza e sincerità applicata al calcio.

Da sinistra: Favini, Bonaccorso, Spagnolo.

 

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“E' più importante un controllo fatto bene che correre i 100 metri in

undici secondi - sostiene, dopo aver sottolineato che nel recente

Atalanta Cagliari c'erano fra le due squadre ben dieci giocatori che

hanno fatto le prime "poppate" pallonare proprio a Zingonia -. Poi,

conta il carattere: chi non ce l'ha, anche se bravissimo, può lasciare laborsa è andare a casa; è duro dirlo, ma è così: o hai dentro il sacro

fuoco o non arrivi".

Dopo aver battezzato Gianfranco Matteoli, che proprio lui scoprì al

Como, come suo erede (allena le baby leve isolane), ribadisce che "la

categoria la fa la testa, non i piedi: ho visto ragazzi ugualmente bravi a

15 anni, poi giocare a sette categorie di differenza". Chi interpreta

meglio le situazioni, è il suo insegnamento, più va in alto, "perchè tutti

giocano a calcio, pochi giocano e vedono, ma pochissimi giocano,

vedono e prevedono: beati gli allenatori che hanno questi ultimi".

Non manca anche un omaggio a Stefano Borgonovo, un'altra delle

scoperte di Favini, “uno che la testa l'aveva eccome, non solo i piedi”.

Quindi, l'inevitabile, spontaneo, accorato applauso di tutti gli

allenatori, per un intervento, quello del dirigente atalantino, che si

rivela un vero e proprio “scrigno” da custodire.

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A chiudere la giornata, il giro dei campi, per vedere all'opera le varie

formazioni del vivaio atalantino durante gli allenamenti. Altro

momento di arricchimento, grazie alla professionalità dello staff e alla

bravura dei talenti di casa.

La Berretti di mister Beppe Bergomi

L'AURORA DESIO 1922,

nel ringraziare calorosamente dell'opportunità, dell'accoglienza, e

della simpatia dimostrata dall'ATALANTA,

si augura che sia solo il primo passo di un percorso insieme!

[email protected]

 

http://blog.libero.it/auroradesio1922

 

www.youtube.com/auroradesio1922

 

Responsabile Settore Giovanile:

GABRIELE CATTANEO 3316306887