32

Dal Treno del'Oblio

Embed Size (px)

DESCRIPTION

La più grave sciagura ferroviaria italiana in una pièce di Dino Becagli in 2 atti e 1 canzone su testi d'autore

Citation preview

Page 1: Dal Treno del'Oblio
Page 2: Dal Treno del'Oblio

Sul FIL ROUGE della cronaca curato da Mario Restaino, si innestano 10 storie...

I AttoLA BANDIERA di Pasquale Pace

IL SOLDATO di Gianluca BarneschiDOV’É GIULIA di Gennaro Francione

MICHELE PALOMBA di Salvatore ArgenzianoIL TRENO DELLA MORTE di Mario Santoro

II AttoMEMORIE DI UN MACCHINISTA di Mimmo Sammartino

TI HO VISTA NEL FUMO di Giuseppe LupoL’ETERNO RIPOSO di Mario Trufelli

ANNA ORBINO di Andrea Di ConsoliIL TRENO CHE TITOLÒ di Dino Becagli

...e una canzoneLA COLLINA di Fabrizio De André

Interpreti in ordine di apparizioneDino Becagli, Lorenza Colicigno, Giancarlo Cuscino, Iole Cerminara,

Tonino Nella, Giovanni Fanelli, Ettore Cortellessa, Maria Pia Romano, Eva Bonitatibus, Giulia Pesarini

Arrangiamenti Musicali Francesco Scorza

Scenografia e Costumi Gerardo Viggiano

Coordinamento Tecnico Antonio Salvia

Organizzazione Generale Nicola Di Pietro

Drammatizzazione e Regia Dino Becagli

Page 3: Dal Treno del'Oblio

presenta

DAL TRENO DELL’OBLIO- Balvano 3 Marzo 1944 -

TEATRO F. STABILE - POTENZA 3 - 4 - 5 MAGGIO 2010

Page 4: Dal Treno del'Oblio

4

Continuando l’opera di divulgazione e valorizzazione della storia lu-cana e della sua cultura, il Teatro Minimo di Basilicata presenta il suonuovo spettacolo: Dal treno dell’oblio - Balvano 3 Marzo 1944 -.Benvenuti a questa nostra rappresentazione.

Il PresidenteDr. Nicola Di Pietro

u il “destino” a uccidere più di cinquecento persone, soffocandolecol fumo delle due locomotive, bloccatesi nella galleria “delle Armi”presso Balvano, entrambe in testa al treno merci8017 partito da Batti-paglia e diretto a Potenza? Indagini frettolose, censura militare e ragion di Stato oscurano l’acca-duto, rimuovendolo dalla coscienza nazionale.Questa di Balvano fu, è stata e continua a essere una strage con moltiresponsabili e nessun colpevole, come molte altre del dopoguerra ita-liano, con l’aggravante di essere totalmente ignota ai più.

L’intento? Ricordare la vicenda attraverso la voce di alcuni sfortunativiaggiatori non quello di individuare responsabilità.

FF

Page 5: Dal Treno del'Oblio

5

La stesura di un copione a più mani sulla tragedia ferroviaria di Balvano,è sembrata subito la formula più efficace e originale per trattare l’argo-mento.

Andrea Di Consoli, Giuseppe Lupo, Pasquale Pace, Mario Restaino,Mimmo Sammartino, Mario Santoro e Mario Trufelli, insieme ai non lu-cani Salvatore Argenziano, Gianluca Barneschi e Gennaro Francione,sono gli scrittori che hanno risposto al nostro invito. Ciascuno per proprio conto, sulla base di indicazioni di massima, ha ri-portato in vita un vittima e una storia legata a quell’incidente.

*

Le illustrazioni di Giulio Laurenzi.

Con discrezione e in punta di piedi, egli ha raccolto tutte le informazioniche la sua matita con estro e professionalità ha saputo ritrarre.

Ogni disegno, in ordine sequenziale, sottolinea un’espressione e unafrase che l’attore di turno assume e dice e caratterizza inequivocabil-mente ciascuno dei dieci racconti.

Accanto ad ogni illustrazione è riportata parte del testo d’autore.

I disegni impreziosiscono l’insolita brochure, facendola diventare unbooklet da custodire.

Page 6: Dal Treno del'Oblio

6

Medaglia che il Capo dello Stato Giorgio Napolitano ha voluto destinare, quale suo premio di rappresentanza, alla Compagnia Teatro Minimo di Basilicata per lo spettacoloteatrale “Dal treno dell’oblio - Balvano 3 Marzo 1944 -”

Page 7: Dal Treno del'Oblio

7

Page 8: Dal Treno del'Oblio
Page 9: Dal Treno del'Oblio

9

LA BANDIERA

...Che sensazione nuova. La vista si allarga… Riesco a fis-sare oltre e meglio, ve… do… oh mio Dio, tutti… tantagente… cataste di corpi immobili... no qualcuno si muove…scaricano persone… hanno trovato una donna, sembramorta… ma… è… mor... ta. Piano, non afferratemi così, attenti, sono incinta… Mi fru-gano addosso, aprono la mia borsa…Non toccate quella bandiera!… La mettono sul mio ventre…ce l’ho sul viso… è diventata il mio sudario!... Ed ora?

Pasquale Pace

Page 10: Dal Treno del'Oblio
Page 11: Dal Treno del'Oblio

11

IL SOLDATO

Dopo un po’, nel buio quasi assoluto inciampai in qualcosa.Fu come una scossa elettrica; il mio cervello, con fulmineoautomatismo, generò una scarica di adrenalina ripropo-nendomi sensazione di terrore molte volte provata neglianni precedenti. La bocca mi diventò secca e amara. Nonavevo inciampato in qualcosa. Avevo inciampato in qual-cuno o ciò che ne era rimasto... Mi resi conto che il terroreche provavo era stupido, perché quanto aveva ucciso tuttaquella gente era passato, forse. La fine della galleria mi sembrò ancora meglio della fine deibombardamenti nemici.

Gianluca Barneschi

Page 12: Dal Treno del'Oblio
Page 13: Dal Treno del'Oblio

13

DOV’È GIULIA

...I cadaveri sono stati ammassati a formare tre montagne,dividendo con gran coraggio le femmine dai maschi, distri-buiti a loro volta in due mucchi per il loro maggior numero.I militi invitano papà, com’essi fanno, a indossare una ma-scherina sulla bocca, indi lo aiutano a cercare naturalmentetra le donne, ma Giulia non si trova. Per un attimo il volto glisi illumina: è possibile che si sia salvata. Ma allora dov’è?“Nun ce sta! Nun ce sta! Fosse gghiuta ’o spitale?”.“Può darsi, ma... c’è un posto dove non si è ancora cercato”.“Addò?...” “Tra i cadaveri dei maschi”!

Gennaro Francione

Page 14: Dal Treno del'Oblio
Page 15: Dal Treno del'Oblio

15

MICHELE PALOMBA

Era mezanotte e io già penzavo ’i m’appapagná nu poco.Sentevo ogni tanto i vvoci r’i machinisti ca se chiammavanont’a nuttata.Nt’u vagone i rrunciate ’i chilli ca rurmevano.Eva quasi l’una ’i notte quanno u treno s’avviaie p’a sa-gliuta. Trasiéttimo nt’a na gallaria e i pparpetule ’i l’uocchi mieieaddeventavano sempe cchiù pesanti.Nun sentevo cchiù u rummore r’u treno ma sulo nu runciopesante ’n coro. Verévo già i ppalummelle. Me scetaie nterra ’a stazzione ’iBalvano.

Salvatore Argenziano

Page 16: Dal Treno del'Oblio
Page 17: Dal Treno del'Oblio

17

LA BALLATA

Erba non cresce più

ape non vola più

bocca non bacia più

ma io vorrei

ma io vorrei

addormenta-a-armi

con te

alto e lontano il ciel

nel ciel lontano il sol

Dal film Allonsanfan dei fratelli Taviani

Page 18: Dal Treno del'Oblio
Page 19: Dal Treno del'Oblio

19

IL TRENO DELLA MORTE

E sia! Voglio continuare a mantenere una promessa che ri-sale a molti anni fa, ma non preoccupatevi, non parlerò alungo. Non ce la farei ed ho rispetto per voi. Voglio avere lacoscienza a posto, prima che sia troppo tardi. E poi vogliofare un’operazione di chiarezza a beneficio, diciamo dellastoria. Sì, proprio della storia… avete capito bene… chepoi… come maestra di vita è ben poca cosa se racconta sem-pre battaglie e scontri, soprusi e prepotenze, e continua amacchiarsi di silenzi colpevoli ed è sempre dalla parte deivincitori che la scrivono… Lasciamo perdere…

Mario Santoro

Page 20: Dal Treno del'Oblio
Page 21: Dal Treno del'Oblio

21

MEMORIE DI UN MACCHINISTA

...Non mi sono neanche presentato. Mi chiamo SenatoreEspedito, macchinista. “Un grande macchinista”, dicevanogli altri. Ma uno fa quello che può. Prima di uscire di casa, mia moglie se l’era ricordato che, dilì a tre giorni, avrei compiuto gli anni. A casa nostra non si faceva festa da tempo. Quella voltaperò mia moglie mi disse che, per la giornata del 6, mi sareidovuto liberare perché dovevamo farci una mangiata dimaccheroni con il sugo. Lo sapeva che i maccheroni mi sonosempre piaciuti. La guerra ti fa desiderare i maccheroni conil sugo.

Mimmo Sammartino

Page 22: Dal Treno del'Oblio
Page 23: Dal Treno del'Oblio

23

TI HO VISTA NEL FUMO

Ti ho vista nel fumo, all’uscita della galleria. Non eri maistata così bella: avevi una corona di fiori in testa e il vestitodi sposa addosso.Tu non sai quanti cadaveri ho visto intorno a me quellanotte, Caterina, nemmeno lo immagini. Sono uscito dal va-gone saltando sopra le gambe degli altri, toccando le brac-cia già dure come tronchi. Erano tutti morti, Caterina, tutticon la faccia di chi si è addormentato per non svegliarsi più.Cammina, mi dicevo, non voltarti... E ho camminato non soquanti passi. Mettevo i piedi sulle pietre, dentro il buiodella galleria dov'era fermo il treno. Poi ho visto te, con lacorona di fiori e il vestito di sposa. E ho capito che eri statatu a salvarmi, la tua promessa era diventata carne, aria,sangue.

Giuseppe Lupo

Page 24: Dal Treno del'Oblio
Page 25: Dal Treno del'Oblio

25

L’ETERNO RIPOSO

L’eterno riposo dona loro o Signore, splenda ad essi la luceperpetua. Riposino in pace. La grande piazza risuonò: cosìsia, così sia… così sia… le voci della folla si rincorsero finoall’angolo più remoto di quell’anfiteatro della morte con 15,ma forse 20, ma forse 30 bare, il numero si scompone tra iricordi, come in parata sul piazzale della prefettura, a Po-tenza. E il Vescovo Augusto Bertazzoni, nei solenni para-menti viola, il colore del lutto della chiesa, tra iconcelebranti che lo assistevano sull’altare da campo, im-plorava, commosso “preghiamo per questi poveri soldati,fratelli nostri che la morte a tradimento ha sorpreso nelsonno”.

*Così era la piazza quel 5 marzo del ’44, raggelata in unaluce di morte.E ve lo giuro io che l’ho vista.

Mario Trufelli

Page 26: Dal Treno del'Oblio
Page 27: Dal Treno del'Oblio

27

ANNA ORBINO

Spegnete le luci, fatemi questa cortesia… Fatemi ancoradormire… Dimenticatevi del mio nome… Che andate cer-cando voi che avete le mani così calde?... Non lo sapete chei morti si vergognano di farsi vedere?... Il mio nome ve lodovete dimenticare… Quando uno muore, fatemi la corte-sia, voi lasciatelo in pace!... Cosa andate ancora cercandonei camposanti del passato?... Gesù mio, sì certo che mi ri-cordo… Il treno… Era lungo, lungo… C’ero abituata, a staresui treni… Se c’erano uomini veri, non ce la mandavano unadonna sola a cercare grano e fave nel deserto… Oh, il pane,il grano, le fave… Qualcuno doveva pur farlo, e l’ho fatto io…Ma chi siete voi per interrogarmi? Voi non siete nessuno…Voi giocate con la storia… Lasciateli stare, i morti… Spe-gnete queste luci… E fatemi riposare in pace nel mio sonnooffeso… Dimenticatevi di Anna Orbino…

Andrea Di Consoli

Page 28: Dal Treno del'Oblio
Page 29: Dal Treno del'Oblio

29

IL TRENO CHE TITOLÒ

Pietro… questo è il mio nome… Vi pensate che pure io sonoun morto?...Peggio!... Mi hanno ammazzato la moglie e il figlio a me.Donato, il mio primo che teneva 17 anni, morto nella di-sgrazia del numero degli anni ché proprio 17 ne teneva esua madre, Nunzia Murante, che ne contava 50. Dato che mi ero ammalato e che non ero in condizione diprendere servizio a Napoli dove lavoravo, proprio mia mo-glie e il mio primogenito assieme, ché sola non ce l’avreimandata… il 25 febbraio… da Canosa, vanno a consegnareil certificato allo Spazzamento di Napoli… e non tornanopiù! Mi lasciano solo a me, malato, con cinque figli a scendereda quattordici a tre anni...

Dino Becagli

Page 30: Dal Treno del'Oblio

30

FIL ROUGE

Nella stazione di Balvano - ormai abbandonata al predomi-nio di controlli computerizzati, che hanno cacciato via il ca-postazione, il barista, il manovratore degli scambi e chiusola sala d'attesa - di quella notte, di quella mattina, di queicadaveri allineati sul marciapiede, di quella tragedia, non èrimasto nulla.(Non si è trovata una lira per salvare quella stazione, non uneuro per fare una targa di marmo e scriverci sopra qual-cosa). Solo il silenzio, il Platano che scorre e i treni chevanno.Noi siamo nello scompartimento... ...Un’occhiata fuori, nel buio della galleria, sul numero lestrisce bianche che salgono e scendono, il rumore cupo deltreno, il macchinista che suona, ci domandiamo perché, masubito pensiamo al tempo che ci resta per arrivare allameta.

Mario Restaino

Page 31: Dal Treno del'Oblio

La nostra opera a promuovere lucanità

Page 32: Dal Treno del'Oblio

CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA

COMUNITÀ MONTANA MELADRO

PROVINCIA DI POTENZA COMUNE DI POTENZA COMUNE DI BALVANO

Il Se

gno -

PZ