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Rivista di Lavanderia Industriale e Pulitura a secco The Industrial Laundry and Dry-Cleaning Magazine SPECIALI La lavanderia industriale del futuro Wet cleaning Il trattamento degli abiti da lavoro Separazione dell’acqua dal solvente DETERGO rigenerata Intervista a Felice Mapelli 1/2012 GENNAIO 2012 Numero 1 IN CASO DI MANCATO RECAPITO INVIARE AL CMP ROSERIO PER RESTITUZIONE AL MITTENTE PREVIO PAGAMENTO RESI

Detergo 2012

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Rivista Italiana di Lavanderia, pulitura a secco e tintoria. DETERGO Pubblicazione ufficiale dell’Unione Italiana Manutenzione dei Tessili e Affini.

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R iv i s t a d i L ava n d e r i a I n d u s t r i a l e e P u l i t u r a a s e c c oT h e I n d u s t r i a l L a u n d r y a n d D r y - C l e a n i n g M a g a z i n e

SPECIALI• La lavanderia

industriale delfuturo

• Wet cleaning

Il trattamento degliabiti da lavoro

Separazione dell’acqua dal solvente

DETERGO rigenerataIntervista a Felice Mapelli

1/2012

GENNAIO 2012 Numero 1

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Page 3: Detergo 2012

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Page 4: Detergo 2012

I nuovi giacconi

non si possono

lavare a li

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Page 5: Detergo 2012

SPECIALI 30 La lavanderia industriale del futuro (I più recenti

sistemi di automazione)34 Wet cleaning: macchine, prodotti chimici ed

ausiliariINFORMAZIONE COMMERCIALE

42 Montanari: l’efficienza vien dall’alto……e dal riempire precisi “buchi”ASSOSISTEMA

44 Assemblea Assosistema: eletto il nuovo Consiglio Direttivo

46 Le Reti d’impresa per il Turismo IL SEGRETO DEL MIO SUCCESSO

48 Il Sistema Tedesco - Intervista a Roberto Zuccati, lavanderia di CereaASSOSECCO

51 Parliamone tra noi: Anno nuovo … veste nuova?52 Corsi di aggiornamento professionale rivolti ai

pulitintoriINFORMAZIONE COMMERCIALE

53 Lavasecco 1ora - Il business si realizza! Come si fa?PICCOLA GUIDA DEL PULITINTORE

54 Tintura-apparecchiature-comportamento fibre-solidità del colore 3a parte

56 Difetti57 “Se non sai domanda”

CONFARTIGIANATO59 Accesso alla professione - Grazie alla Regione

Marche non ci sono più alibi60 La Regione Marche approva la legge sulle

lavanderie62 Missione formativa delle pulisecco veronesi

INFORMAZIONE COMMERCIALE63 Nuovi tra noi - Acqua o secco lavare i capi con

acqua era il mio sogno?64 ELENCO ISCRITTI ASSOCIAZIONE FORNITORI

AZIENDE MANUTENZIONE DEI TESSILI66 INDICE DEGLI INSERZIONISTI

EDITORIALE7 Alzare i prezzi, premiare i fedeli: l’augurio per

l’anno che vieneVITA ASSOCIATIVA

8 Intervista a Felice Mapelli Presidente DeterserviceTECNOLOGIE

10 Separazione della fase acquosa da quella del solvente: come migliorarla?INFORMAZIONE COMMERCIALE

17 EXPOCLEANING SUD - A Catania l’appuntamento del settore con il Sud Italia

18 Falvo - Lavaggio ad acqua unificatoTECNOLOGIE

20 Manuale del pulitintore - Attrezzature di una lavanderia: i generatori di vapore

23 Il trattamento degli abiti da lavoroGESTIONE

26 Assistenza in sicurezza: un problema di serietàNOTIZIE DALLE AZIENDE

29 Il calendario Raro 2012

8

GENNAIO 2012 Numero 1

SOMMARIO

20 23

29 42

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Ci sono bambini che, se si ammalano, le medicine non le prendono perché sono nati in Paesi dove gli ospedali sono pochi, e i dottori e i farmaci ancora meno. Paesi dove si muore per un banale morbillo; dove spesso si va a dormire a stomaco vuoto, si vive nelle baracche e si lavora anziché andare a scuola. Eppure basta poco per cambiare le cose. Dipende anche da te.Qui da noi, con 82 centesimi ci compri a mala pena dei cerotti. In Africa, in Asia e America Latina, con il sostegno a distanza e 82 centesimi al giorno garantisci assistenza sanitaria, cibo, acqua potabile e istruzione a un bambino e alla sua comunità. Diritti, prima ancora che condizioni necessarie per vivere.

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“ANCHE OGGI NON HOPRESO LE MEDICINE”

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In quest’anno, che si preannuncia gramo, molti pulitintori temono didover abbassare ulteriormente i loro prezzi. Invece, in alcuni casi,forse li possono alzare.Quest’idea nasce da tre spunti diversi. Il primo me l’ha dato l’amicoCarone, con una riflessione sui capi pregiati. Perché, ha osservato,dobbiamo lavare capi che costano migliaia di euro, rischiando dirovinarli e doverli rifondere, per pochi soldi? Pubblicata suFacebook, questa osservazione ha dato spunto a consensi plebiscita-ri da parte dei suoi colleghi.Da una ricerca compiuta anni fa giunge il secondo mattone a questatesi: molti, moltissimi consumatori si avvalgono dei servizi di duelavanderie: una, rapida ed economica (di solito situata in un CentroCommerciale) per i capi d’uso corrente; l’altra, tradizionale e accurata, per i capipiù pregiati.La terza conferma a questa tesi nasce da una recente esperienza personale; di solito è mia moglie,che si occupa di portare in lavanderia i nostri vestiti; ma prima delle Feste mi ha dato un piuminocon delle macchie, dicendo che l’aveva portato alla sua lavanderia abituale (all’interno di ungigantesco Esselunga), e le macchie erano rimaste, solo un po’ attenuate. Riportato il capo allalavanderia, si era sentita dire che non era possibile eliminarle, perché erano di unto e il piuminonon avrebbe sopportato il lavaggio a secco. Così l’ho portato ad una lavandaia, che mi aveva col-pito per la passione con cui parlava del proprio lavoro e – miracolo – le macchie sono sparite. Ho pagato il lavaggio molto di più di quanto aveva fatto mia moglie, ma son potuto tornare a casatronfio ed acquisire parecchi “punti coniugali”. Chi è sposato sa cosa voglio dire.Se questo è un atteggiamento tipico del consumatore, perché una tintolavanderia di qualitàdovrebbe praticare prezzi bassi? Chi porta solo abiti di un certo pregio, o comunque “difficili” ènormalmente ben disposto a pagare un lavoro di qualità.Per il cliente abituale, che porta proprio tutto, basterà istituire una “tessera fedeltà” che dà dirittoad uno sconto pari agli aumenti. “Guardi, sono costretto ad aumentare i prezzi, perché sonoaumentati tutti i costi (nulla di più vero!), ma (solo) per lei, che è un cliente che conosco bene,ecco questa tessera, che le dà diritto a mantenere i vecchi prezzi” Una simile proposta consolidail rapporto e appaga il cliente, facendolo sentire “speciale”. Identico sconto (Sconto-invito) si può praticare sul clientenuovo, con un termine (per esempio di 6 mesi), per non per-dere neppure quello; e intanto vedere come si comporta.Potrebbe essere un anno non poi così terribile; è l’augurio chevi faccio.

Diego ZambelliDD7

DETERGO GENNAIO 2012

DDE D I T O R I A L E

Alzare i prezzi, premiare i fedeli:l’augurio per l’anno che viene

Page 8: Detergo 2012

DD8DETERGO GENNAIO 2012

Detergo: “Si è parlato anche discarso equilibrio tra i due settorifondamentali che costituiscono iltarget della rivista: secco e bianco”

Mapelli: “Altra cosa che ci propo-niamo di fare è dare maggior spa-zio alla parte dedicata al settore“bianco”. Certamente si tratta di un settoreche comprende diversi tipi di ope-ratori: alcune grosse lavanderieche si stanno espandendo, soprat-tutto nel settore pubblico (ospeda-li, case di riposo, ecc.) e tantelavanderie di dimensioni minoriche si affacciano verso il più diffi-cile e meno remunerativo settoreprivato, sia per vocazione, sia per-ché vedono calare le possibilità nelpubblico.Purtroppo nel settore più “evoluto”,il pubblico, c’è una certa gelosiariguardo alle tecnologie più innova-tive e, in generale, poca propensio-ne a diffondere notizie sulle meto-dologie. Invece, ci sarebbe moltoda dire, sull’igiene, sulla disinfezio-ne, sui controlli, sulle “ca merebianche”, sulle nuove divise eD.P.I., sui tessuti innovativi..”

Detergo: “Con la nuova presiden-za, sono previste novità, per larivista?”

Mapelli: “Uno degli sforzi chedeve compiere l’editore – e l’As -sociazione che lo sostiene - è quel-lo di migliorare la rivista.Occorrerà studiare un nuovo for-mat che consenta di risparmiaresui costi di carta, stampa e spedi-zione, senza per questo rinunciareai contenuti. Anzi, i contenuti de -vono essere migliorati: per esem-pio la stesura dei redazionali nondo vrebbe essere affidata ai singoliproduttori, ma dovrebbe essere lasintesi originale, fatta da un gior-nalista, di interviste agli operatoridi settore.Al singolo produttore spetterà ilcompito di evidenziare le caratteri-stiche del proprio prodotto co -gliendo gli aspetti significativi chepossono interessare il lettore (equindi il potenziale cliente) mal’esposizione di queste caratteristi-che sarà effettuata da un professio-nista che saprà come tradurle in unlinguaggio comprensibile, snelloed accattivante”.

Intervista a Felice MapelliPresidente diDeterservice

VitaAssociativa

Page 9: Detergo 2012

Detergo: “Mentre invece, sulsecco…”Mapelli: “Bisogna prendere inconsiderazione quali sono le effet-tive problematiche del settore, chenon sono semplicemente l’appren-dimento tecnico del “come” pro-durre senza er rori un capo pulito estirato. Sappiamo che il lavoroquotidiano delle tintolavanderie èrallentato e condizionato da molte“trappole”, costituite da capi con-traffatti, etichettati male o innova-tivi nei tessuti o nelle loro combi-nazioni. Tuttavia, la rivista nonpuò essere semplicemente una ras-segna di questi “casi particolari”. I temi più cruciali che gli operatoriaffrontano sono soprattutto di ca -rattere imprenditoriale: come farefiorire la propria attività, aumenta-re i guadagni, attrarre nuovi clien-ti.... Ad esempio, uno dei nostripropositi è quello di commissiona-re uno studio sul bacino d’utenza,rendendo possibile così a ciascunodimensionare il proprio esercizioin funzione del lavoro che puòragionevolmente attrarre”.

Detergo: “Sul numero di settem-bre/ottobre di “Fabricare”, larivista canadese, si prendono inesame attività “di nicchia”: lavendita online di tovaglie, asciu-gamani, lenzuola, il lavaggio diattrezzature sportive e di abiti perbambole, il ricambio di polsi ecolletti bianche nelle camicie…”

Mapelli; “È vero. Esiste un settoreche la rivista deve sforzarsi diesplorare: le possibilità di lavoro“innovative” date dai mutamentiche avvengono nel mercato; peresempio, si sta irrobustendo ilnuovo segmento di mercato costi-

tuito da chi “ricondiziona” i capid’abbigliamento confezionati all’e-stero. Questi indumenti arrivano danoi ammassati nei container edevono essere stirati prima di esse-re mandati ai negozi per la vendita.In sostanza, la rivista deve sforzar-si di aiutare i diversi operatori nelloro compito principale, che èquello di intraprendere, essereimprenditori”.

Detergo: “E cosa pensate di fareper migliorare la funzione pubbli-citaria della rivista?”

Mapelli: “Per finire, visto che larivista serve anche a veicolarepubblicità in tutto il mondo (lamaggior parte delle aziende delsettore vende in tutto il mondo)potenziare la presenza di“Detergo” su Internet è sicuramen-te una priorità”.

DD9DETERGO GENNAIO 2012

Page 10: Detergo 2012

DD10DETERGO GENNAIO 2012

Tecnologie

Si tratta delle soglie di solubilitàa saturazione poiché tutte lediverse condizioni di saturazio-ne sono difficilmente raggrup-pabili.

� INFLUENZA DEI PRODOTTITENSIOATTIVI SE UTILIZZATI

Alcuni additivi di lavaggio sono di

uso comune. Si tratta di tensioattiviversati nei bagni di solvente (dettirafforzatori di lavaggio) o dellaspazzolatura preliminare (o pretrat-tamento dei capi) eseguita sugliindumenti non sottoposti a risciac-quo prima di caricarli in lavatrice.Questi prodotti (o i loro residui)possono essere rinvenuti nelleacque di contatto e modificarele soglie di solubilità indicatenella tabella che precede.

� TECNOLOGIA DEL CIRCUITOCHIUSO

La lavatrice (a circuito chiuso danumerosi decenni) integra tra l’altrola funzione (in varie fasi distinte) diriciclaggio del solvente. Per esegui-re quest’ultimo e quindi riutilizzareil solvente per il lavaggio dei capi asecco, si deve, oltre ad altri pas-saggi, separarlo dall’acqua dopo lefasi di asciugatura dei capi o didistillazione (fase di depurazione).La separazione conduce da un lato

Separazione dellafase acquosa daquella del solvente:Come migliorarla?

Nel lavaggio a secco, la condensa proveniente dall’asciugaturae dalla distillazione costituisce una miscela di acqua e di sol-vente. L’acqua proviene dagli indumenti trattati. Questi ultimitrattengono inevitabilmente un certo tasso di umidità prima diessere caricati nell’impianto lavasecco (di seguito lavatrice olavasecco). L’acqua fuoriesce dalle fibre durante il ciclo dilavaggio e la fase di asciugatura dei capi. Oggigiorno comesolvente si può utilizzare il percloretilene (di seguito PCE), unidrocarburo di tipo isoalcano (conosciuto anche sotto l’acroni-mo tedesco KWL) o del Decametilciclopentasilossano (spessoindicato con l’abbreviazione D5). I vari operatori incaricatidella gestione delle risorse idriche e delle acque reflue, qualile Agenzie per le risorse idriche o le collettività territoriali,s’interrogano sulle tracce rinvenute di queste sostanze, qualigli idrocarburi, nelle acque utilizzate. In generale, secondo lanormativa questo tipo di sostanze, siano idrocarburi o underivato degli stessi come per esempio un solvente clorurato,non devono essere rinvenibili nelle acque reflue. Una normati-va che anche le suddette strutture cercano di far rispettare.Come ottimizzare, in primo luogo, la separazione dellefasi? é questo l’oggetto del presente articolo che cominciadalle osservazioni e dalle analisi effettuate sul campo.Naturalmente, considerando le procedure, l’articolo si focaliz-za soprattutto sul PCE.

Tipo di solvente Densità Soglia di solubilità a saturazionePCE 1,62 150 ppm

Idrocarburi 0,77 ~100 ppm*

D5 (siliconato) 0,95 17 ppb

ppm = parti per milioni o milligrammi/litro d’acqua (mg./l)ppb =parti per miliardi o microgrammi/litro d’acqua ( g/l)*Idrocarburi: altri valori, dello stesso ordine di grandezza, sono reperibili nella FDS(Scheda dati di sicurezza).

Doppio separatore di scarico

Page 11: Detergo 2012

DD11DETERGO GENNAIO 2012

Tecnologie

ad un solvente reinserito nei serba-toi della lavatrice e dall’altro a del-l’acqua che è definita acqua dicontatto. Di solito nelle lavatriciche utilizzano il PCE (ancora le piùdiffuse oggi) questa fase di separa-zione avviene senza interruzionetramite un separatore a fiorentinapartizionato che riceve la miscela diacqua/solvente. In questo caso, ladifferenza di densità tra l’acqua e ilsolvente è importante poiché il sol-vente rimane sul fondo del conteni-tore a chiusura stagna e l’acquasopra ma unicamente su un latodella paratia. Oltre alcuni livelli pre-definiti, l’acqua è evacuata dalseparatore tramite un condotto spe-cifico e il solvente tramite un altrocollegato separatamente ai serbatoidei solventi. Le lavatrici sono dotatedi un dispositivo di separazione adue piani detto “doppio separatore”.La presenza del separatore è impo-sta dalle normative in vigore. Il secondo piano del dispositivo èfinalizzato all’esecuzione di una se -conda separazione e, in linea gene-rale, si tratta di un decantatore.

Nelle lavatrici che utilizzano un sol-vente più leggero dell’acqua (idro-carburo D5), la decantazione avvie-ne in modo inverso. L’acqua rag-giunge il fondo del contenitore e ilsolvente resta sopra la fase acquo-sa. Negli impianti lavasecco chepermettono l’utilizzo del D5 (diffe-renza di densità tra acqua e solven-te debole: ‰ = 0,05) si trovano

due dispositivi di separazione, unoriceve la condensa proveniente dal-l’asciugatura e l’altro la condensaderivante dalla distillazione (distilla-zione sottovuoto come nel casodegli idrocarburi). Ogni dispositivo èsu due piani. Qualunque sia il sol-vente utilizzato, per entrambi idispositivi sopra descritti l’acqua dicontatto proveniente dal dispositivodi separazione è convogliata in unatanica esterna alla lavatrice, postasopra la vasca di raccolta dellalavatrice stessa. Per quanto riguar-da il solvente, quest’ultimo è cana-lizzato verso i serbatoi. Inoltre iseparatori o i doppi separatori sonosempre attigui alla lavatrice edisposti nel perimetro della vasca diraccolta integrata nella lavaseccostessa. L’acqua presente nella sud-detta tanica è quindi soggetta adun’ultima decantazione. Si può nuo-vamente separare l’acqua e il sol-vente e reintrodurre quest’ultimonel ciclo di lavaggio a secco.Le differenze nelle configurazionistrutturali sono svariate ed i sistemiproposti dai produttori sono più omeno, sofisticati. Alcuni scarichidell’acqua o del solvente avvengonoin modo naturale per fuoriuscita maanche tramite una valvola ad atti-vazione automatica o manuale.Inoltre, sono diverse le possibilità dicontrollo dei livelli, l’accessibilità ele istruzioni fornite dai produttori.

� CONCETTO E FUNZIONAMENTO

Principio del separatore (1):caso di una lavatrice funzionan-te con PCE

Si tratta di un recipiente concepitosul principio del vaso fiorentino. È costituito da:• un foro d’entrata della miscela

solvente/acqua;• un foro d’uscita dell’acqua;• un foro d’uscita del solvente.

Page 12: Detergo 2012

sono di solito eseguite manual-mente. Lo scarico dell’acqua nellavasca di raccolta avviene siamanualmente sia automaticamen-te tramite rilevamento in remotodel livello elevato raggiunto. Loscarico del PCE è eseguitomanualmente nei serbatoi.

Vasca di raccolta:La vasca di raccolta riceve acquacontenente residui di solvente, èposta all’esterno della lavatrice e disolito si trova proprio nella vasca dicontenimento di quest’ultima.L’ultima decantazione avviene nellavasca di raccolta. L’acqua di contatto è espulsa rego-larmente mentre la fase di riutilizzodel solvente è attivata nella lavatri-ce.

� I DIVERSI PROCEDIMENTI DISEPARAZIONE INSTALLATINELLE LAVATRICI A SECCO EFUNZIONANTI CON PCE

Un unico separatore Queste lavatrici sono in generaleobsolete poiché, in linea di massi-ma, sono state commercializzateprima del 1998, l’anno dell’entratain vigore della norma ISO 8230redatta nel 1997 e relativa ai requi-siti di sicurezza per gli impianti cheutilizzano PCE. Tale norma, allabase dell’auto-certificazione dellaCE per gli impianti lavasecco preve-de, in effetti, il “doppio separatore”(segue spiegazione del termine).L’esistenza di un solo separatorenella lavatrice richiede il massimorigore nell’esecuzione delle diverseoperazioni di scarico o di manuten-zione per ottenere un funzionamen-to adeguato.

Un separatore abbinato ad undecantatoreQuesta configurazione strutturalerispetta la norma ISO citata in pre-cedenza e caratterizza spesso gliimpianti lavasecco. La separazionerealizzata con questa configurazionepermette di rilevare con frequenzale concentrazioni di PCE nell’acquae queste ultime sono inferiori allasoglia di solubilità del percloretilenein acqua a saturazione che è di 160mg/litro per questo tipo di solvente.L’operatore deve sorvegliare rego-

La miscela acqua/solvente provienedal condensatore di distillazione odal circuito di asciugatura (la con-densa generata dal vaporizzatoredella pompa di calore e dall’asciu-gatura a circuito chiuso). Il reci-piente si riempie progressivamentenella camera di carico sinistra e aseguito della differenza di densitàtra acqua e solvente (1 per 1,6rispettivamente) l’acqua risale eresta sulla superficie del solventenella camera stessa. Le operazionidi scarico dell’acqua da una parte, edel solvente dall’altra, avvengonoautomaticamente quando si rag-giungono i rispettivi livelli. Maggioreè la differenza di densità tra i duesolventi e migliore sarà la separa-zione.

Principio del decantatore: casodi una lavatrice funzionante conPCE (2).

Si tratta di una vasca di raccoltadotata generalmente di due galleg-gianti indicatori di livello:• uno indica il livello di PCE nella

vasca che deve essere controllatoregolarmente dall’operatore pereseguire, all’occorrenza, lo scaricodel solvente residuo nei serbatoidella lavatrice. Quest’operazione èrealizzata con una valvola manua-le;

• l’altro indica il livello massimo(somma dei livelli di solvente ed’acqua) nella vasca di raccolta.In linea generale, quando si rag-giunge questo livello appareun’avvertenza sul pannello deicomandi della lavatrice che vietal’eventuale avvio di un nuovo cicloprima che siano concluse lenecessarie operazioni di scarico.Queste ultime (l’acqua verso lavasca di raccolta e il solventeverso il serbatoio della lavatrice)DD12

DETERGO GENNAIO 2012

Tecnologie

Page 13: Detergo 2012

larmente il livello di solvente neldecantatore affinché non superi illivello raccomandato. L’uso di que-sto abbinamento richiede, oltre alleoperazioni di manutenzione, un’e-strema attenzione da parte dell’o-peratore.

Due separatori a cascataAnche questa struttura rispetta lanorma ISO citata in precedenza etali separatori sono presenti ugual-mente in molte lavasecco. Le con-centrazioni residuali (salvo rarissimicasi di difficoltà di funzionamento)sono molto inferiori alla soglia disolubilità del PCE in acqua a satura-zione. L’innegabile vantaggio diquesto sistema è di limitare gliinterventi manuali dell’operatore(fatta eccezione per le necessarieoperazioni di manutenzione) e ledisfunzioni che tali interventi, effet-tuati o meno con attenzione, posso-no generare.

Due separatori integrati

Si tratta di una configurazione simi-le alla precedente (§ IV.2.3) dove idue separatori sono integrati nellastessa struttura. Il volume totaledisponibile è solitamente inferiore aquello riscontrabile nelle configura-zioni con due separatori distinti acascata.

� EFFICIENZA DI FUNZIONA-MENTO SU “CAMPO”

Sono state realizzate indagini pres-so numerose pulitintorie. L’obiettivoperseguito era l’osservazione dell’u-so dei dispositivi di separazione, lostato di manutenzione e l’efficienzacome anche la possibilità di miglio-rarli, dopo avere espresso alcuneraccomandazioni.

Pulitintoria n. 1• Impianto lavasecco costruito nel

2001.• L’esercente non utilizza rafforzato-

ri di lavaggio ma solamente lapre-spazzolatura prima di caricare

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Tecnologie

Page 14: Detergo 2012

Pulitintoria n. 3• Impianto lavasecco costruito nel

2000.• L’esercente utilizza rafforzatori di

lavaggio (da 60 a 80 g/ciclo) edanche la pre-spazzolatura.

• L’impianto è dotato di un separa-tore e di un decantatore a scaricomanuale e sotto questo profilo èconforme alla norma ISO 8230.

• Stato del separatore: è moltosporco e sono presenti molteimpurità che “galleggiano” nelliquido. Non è pulito da più di 2anni.

• Stato del decantatore: anche que-st’ultimo è molto sporco. Uno deigalleggianti di livello di forma sfe-rica che dovrebbe indicare l’altez-za del solvente nel decantatore èmanomesso. Questo fatto potreb-be indicare che la qualità del sol-vente si è degradata fino a diven-tare una soluzione acida. Il gal-leggiante non assicura più il cor-retto funzionamento.

• è stato analizzato un prelievod’acqua di contatto eseguitosullo scarico del decantatore.La concentrazione di PCErisulta di 631.6 mg/l.

• Si richiede all’esercente la puliziaimmediata del separatore e deldecantatore come anche la sosti-tuzione del galleggiante.

• Un nuovo prelievo è stato effet-tuato dopo le suddette operazioni.La concentrazione dell’acqua dicontatto con il PCE presso l’uscitadel decantatore risulta di 16.9mg/l. La concentrazione di PCEnell’acqua di contatto si è in prati-ca ridotta di circa 40 volte.

Pulitintoria n. 4• Impianto lavasecco costruito nel

2004.• L’esercente utilizza rafforzatori di

i capi nella lavasecco.• La lavasecco è dotata di un sepa-

ratore e di un decantatore a sca-rico manuale ed è quindi confor-me, sotto questo profilo, allanorma ISO 8230.

• Stato del separatore: sono pre-senti impurità tra acqua e solven-te. Il separatore viene pulitomeno di una volta all’anno secon-do quanto riferisce l’esercente.

• Stato del decantatore: lo scaricoavviene regolarmente ma la puli-zia, anche in questo caso, è effet-tuata meno di una volta all’anno.

• È stato analizzato un prelievod’acqua di contatto eseguito sulloscarico del decantatore. La con-centrazione di PCE risulta di 160.1mg/l.

• Un nuovo prelievo è stato esegui-to dopo la pulizia del separatore edel decantatore come richiestoall’esercente. La concentrazionedel solvente è risultata di 33.9mg/l. Quest’ultima si è ridotta,praticamente, di circa 5 volte.

Pulitintoria n. 2• Impianto lavasecco costruito nel

2006.• L’esercente utilizza moltissimo i

rafforzatori di lavaggio (da 120 a170g per ciclo di lavaggio rispettoai dosaggi tra i 60 e 80 g/ciclo,generalmente raccomandati). Nonutilizza la pre-spazzolatura.

• L’impianto è dotato di un separa-tore e di un decantatore a scaricomanuale con rilevamento dellivello massimo. Sotto questo pro-filo, la lavasecco è conforme allanorma ISO 8230.

• Stato del separatore: sono pre-senti impurità tra acqua e solven-te. Il separatore è pulito meno diuna volta all’anno.

• Stato del decantatore: lo scaricoavviene regolarmente ma la puli-zia, anche in questo caso, è effet-tuata meno di una volta all’anno.

• È stato analizzato un prelievod’acqua di contatto eseguito sulloscarico del decantatore. La con-centrazione di PCE risulta di 252.9mg/l.

• Si raccomanda all’esercente dieseguire regolarmente la puliziadel separatore e del decantatore eanche di ridurre il dosaggio deirafforzatori di lavaggio.DD14

DETERGO GENNAIO 2012

Tecnologie

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lavaggio e anche la pre-spazzola-tura prima di caricare i capi.

• L’impianto è dotato di due separa-tori (1) a cascata.

• Stato del 1° separatore: sonopresenti impurità ma in quantitàlimitata tra acqua e solvente. Ilseparatore è pulito meno di unavolta all’anno.

• Stato del 2° separatore: il separa-tore in apparenza pulito, è pulitouna volta all’anno.

• Il secondo separatore presentavauna concentrazione inferiore allasoglia di rilevamento indicata dallaboratorio d’analisi ovvero, 1.4mg/l.

• Una concentrazione di 69.2 mg/lè stata rilevata nella vasca didecantazione (riceve le acqueprovenienti dal secondo separato-re). Tale risultato indica che l’e-sercente non svuota completa-mente la suddetta vasca nel siste-ma fognario allo scopo di ridurreulteriormente il livello d’inquina-mento dei propri scarichi e l’eser-cente stesso ci ha confermatoquesta motivazione.

Pulitintoria n. 5• Impianto lavasecco costruito nel

2005.• L’esercente utilizza rafforzatori di

lavaggio e a volte la pre-spazzola-tura dei capi prima di caricarlinella lavasecco.

• L’impianto è dotato di un separa-tore e di un decantatore a scaricomanuale e sotto questo profilo èconforme alla norma ISO 8230.

• Stato del separatore: lo stato diquest’ultimo è buono pur presen-tando alcune impurità che “gal-leggiano” nel liquido. E’ stato puli-to da meno di un anno.

• Stato del decantatore: il dispositi-vo è pulito ed è stato lavato dameno di un anno.

• È stato analizzato un prelievod’acqua di contatto eseguito sulloscarico del decantatore. La con-centrazione di PCE risulta di 82.4mg/l.

Sintesi:Secondo i risultati riassunti nel gra-fico che precede, si rileva in modonetto che le operazioni di pulizia edi manutenzione influenzano positi-vamente il rapporto delle concen-

trazioni che fuoriescono dai doppiseparatori (pulitintoria n.1 e n.3 -vedasi i risultati dello stato inizialerispetto a quello finale). La pulitin-toria n.4 si posiziona benissimodato il buono stato del dispositivo dicui è dotato l’impianto, un vero eproprio separatore doppio (1). Lapulitintoria n.2 deve provvedere auna pulizia regolare più frequente eanche la pulitintoria n.5 può miglio-rare aumentando la frequenza dipulizia del dispositivo.

� IL PARERE DEI PRODUTTORIDI IMPIANTI LAVASECCO

I produttori contattati la prima voltain merito a questa indagine precisa-no, senza sorpresa, che il volumedel separatore, la densità del sol-vente utilizzato e la frequenza deilavaggi sono fattori importanti peruna separazione ottimale. Per quan-to riguarda gli idrocarburi o il D5,più “leggeri” dell’acqua, il principiodel vaso fiorentino (descritto in pre-cedenza) è inapplicabile. Tutti i pro-duttori consultati utilizzano un rile-vatore di livello d’acqua per esegui-re lo scarico necessario oppure deidecantatori allo scopo di ridurre almassimo i problemi di separazione.

� PRINCIPIO BASE PER L’USO,LA PULIZIA E LA MANUTEN-ZIONE DELLA PROCEDURA DISEPARAZIONE

Uso:• Al momento della fase di centrifu-

gazione, a seguito delle vibrazionipiù o meno forti alle quali puòessere sottoposta la lavatrice onel corso delle operazioni di recu-pero del solvente nel separatore DD15

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dimostra un’acidificazione del sol-vente che corroderà svariati ele-menti tra i quali i galleggianti dilivello che progressivamente nonsaranno più affidabili.Allo stesso modo si può procederealla neutralizzazione del solventecon l’aggiunta di additivi adeguati alfine di evitare questo tipo di feno-meni indesiderati.

Manutenzione:È necessario verificare regolarmen-te lo stato del separatore, l’assenzadi deterioramento degli elementicostitutivi (la vasca, il galleggiante,le sonde di temperatura, il sistemadi rilevamento di livello) e, senecessario, provvedere naturalmen-te a sostituirli tempestivamente.

� RACCOMANDAZIONI PER LAPRODUZIONE DI UN SEPARA-TORE

• La realizzazione di recipienti diampio volume e soprattutto relati-vamente alti permette di migliora-re la separazione;

• Limitare per quanto possibile l’in-tervento umano nel controllo deidiversi livelli (acqua, solvente)permette di assicurare il funziona-mento corretto dei separatori odei decantatori;

• Prevedere sistematicamente lapresenza di un oblò di visualizza-zione su ogni piano (a cascata ointegrato) per poter controllarefacilmente lo stato del solvente,dell’acqua, dei galleggianti dilivello, delle pareti … e lo stato dipulizia generale del dispositivo;

• Concepire il design del prodottoaffinché faciliti la pulizia ordinariadei separatori o dei decantatori.Una pulizia che richiedesse losmontaggio di determinati ele-menti come spie e indicatori,implicando in pratica la sostituzio-ne dei giunti con tutti i rischi dirottura che tale operazione com-porta, può scoraggiare l’esercen-te.

• Risulta inoltre che la presenza didue veri e propri separatori acascata (§ Concetto e funziona-mento) offra le migliori prestazio-ni.

(asciugatura o distillazione), puòverificarsi una precipitazione dimiscela (acqua + solvente). Intutti questi casi, la separazionedelle fasi diventa quindi ineffica-ce. Per evitare tale effetto e facili-tare una separazione ottimaledelle fasi, lo scarico del decanta-tore deve avvenire al mattino,prima dell’avvio della lavatriceche è rimasta inattiva per molteore;

• I tensioattivi usati (rafforzatori dilavaggio o pre-spazzolatura)aumentano generalmente la solu-bilità del solvente nell’acqua. E’quindi importante utilizzare questiprodotti secondo i dosaggi racco-mandati dai loro produttori e veri-ficare, almeno una volta al mese,che sia corretta la regolazionedella pompa di dosaggio per ilrafforzatore (per fornire la quan-tità giusta nei bagni di solvente);

• Quando è presente un decantato-re, non si deve mai aspettare diraggiungere il livello massimo disolvente e dopo la fase di decan-tazione si deve procedere alloscarico preventivo, ogni mattina,prima dell’avvio della lavasecco;

• La vasca di decantazione postaall’uscita del separatore o deldecantatore non deve mai esseresvuotata completamente quandosi utilizza il PCE. Quest’ultimotende, in effetti, ad accumularsicon il passare del tempo nellaparte inferiore della vasca stessa.Per svuotarla del tutto, la fasesolvente (fondo della vasca didecantazione) dovrà essere, inmodo tassativo, re-introdottanella lavatrice tramite il filtroprendispilli o l’oblò di carico.

Pulizia:È necessario pulire completamente iseparatori e i decantatori, da una atre volte all’anno, in funzione delnumero dei cicli effettuati, dellostato degli indumenti trattati, dellaquantità usata di rinforzatori dilavaggio o anche in base alle racco-mandazioni del produttore.Bisogna inoltre controllare regolar-mente il pH dell’acqua di contattopresente nella vasca di decantazio-ne. Un pH troppo basso (acido)DD16

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Tecnologie

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DD17DETERGO GENNAIO 2012

Dal 18 al 20 Maggio 2012 la cittàdi Catania ospiterà, presso il CentroFieristico “ Le Ciminiere”, la primaedizione di “Expo Cleaning Sud”, lafiera specializzata, rivolta al Settoreprofessionale dell’Igiene e del Pulito.Gli Operatori troveranno un puntodi incontro privilegiato, perché“Expo Cleaning Sud” è la primamanifestazione dedicata al Settore,svolta nel Sud Italia.

Asso Fiere Sicilia, ente organizza-tore specializzato in fiere di Settore,ritiene che tale iniziativa ricopriràuna valenza propulsiva per gli ope-ratori economici dei rispettivi com-parti nonché, per il pubblico di visi-tatori specializzati e competenti.

Mission di Expo Cleaning Sud èquella di contribuire alla ripresa del -la competitività dell’industria delSettore, proponendo il meglio delletecnologie e dei prodotti presentatisul mercato dalle grandi aziendeitaliane e mettendo in luce le nu -merose piccole e medie impresecon elevato potenziale, parte fonda-mentale del tessuto industriale re -gionale e nazionale.

Expo Cleaning Sud non è soloun’occasione di business ma diven-ta soggetto attivo nel favorire unconfronto fra imprese, istituzioni eoperatori. Per raggiungere taliimportanti obiettivi è stato creatoun tavolo di consultazione sempreoperativo al fine di realizzare unevento in linea con le esigenze delmercato.

La fiera non è aperta al pubbli-co. L’ingresso è gratuito e riser-vato esclusivamente agli opera-tori del Settore o a quanti in pos-sesso di bi glietto di invito, rilasciatodall’azienda espositrice o dalla se -greteria organizzativa.

Rivenditori del settore – Operatori

commerciali – Responsabili– Mana ger di Imprese –Grande distribuzione –HO.RE.CA. – Esercizi dilavaggio industriali e asecco - Ope ratori dellasanità – Grandi comunità .

La fiera aprirà venerdì18 Mag gio alle ore 10.00e rimarrà aperta sino alle19.00, osservando lo stesso orarioanche al sabato e alla domenica.Nel sito della manifestazionewww.expocleaningsud.it, vie ne pro-posta per gli interessati, una listadegli alberghi convenzionati, adia-centi la Struttura. La segreteriarimarrà sempre disponibile pereventuali informazioni legate alleattività di arrivo, permanenza epartenza sia degli espositori che deivisitatori.

In occasione della manifestazioneverrà resa attiva la convenzione conla Compagnia di navigazioneTTTLines (navi: NA > CT >NA).Attraverso il coupon scaricabile dalsito, gli espositori e i visitatori usu-fruiranno di particolari sconti sul bi -glietto passeggeri/mezzi.

Il Centro Fieristico Le Ciminiere,diretto dalla ProvinciaRegionale di Catania, è situato inprossimità della stazione centrale, èraggiungibile in pochi minuti dalporto, dall’aeroporto, dalle auto-strade e dalla tangenziale ed è ser-vito da tutti i mezzi di trasportopubblico.

Per ulteriori informazioni si invi-ta a prendere contatto con la se -greteria organizzativa: Asso fiere Sicilia (tel: 095.8037642fax: 095.2937852, e-mail:[email protected]) o a visita-re il sito www.expocleaningsud.it/. Ufficio Stampa per accrediti:[email protected]

EXPO CLEANING SUDA Catania l’appuntamentodel settore con il Sud Italia

Informazione commerciale

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Informazione commerciale

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calore specifico o di riscaldamentodell’acqua è pari ad 1 kcal, ossia a4,19 kj. Per portare cioè alla temperatura divaporizzazione un kg di acqua(100°C) occorrerà fornire 100 kcal,ovvero 419 kJ. Calore di vaporizzazione (dettoanche calore latente). È il calorenecessario per trasformare in vapo-re un kg di un liquido. Il calore divaporizzazione dell’acqua è moltoalto, essendo pari a 540 kcal (chetradotto in Joule diventa 2257 kJ). Produttività di un generatore divapore elettrico L’unità di misura del consumo dielettricità di un generatore a resi-stenze elettriche è il chilowattora,ossia il kWh. (Ad esempio una cal-daia elettrica da 15 kW consumeràin un’ora 15 chilowattora). Occorre tenere presente che ognikWh consumato produce 864 kca-lorie (ovvero 3600 kJ). Poiché abbiamo visto che per vapo-

ATTREZZATURE DI UNA LAVAN-DERIA

I GENERATORI DI VAPORE Prima di entrare nell’argomento edallo scopo di meglio comprendere ilfenomeno della generazione del va -pore, riteniamo utile ricordare mol -to succintamente alcune unitàtermiche. Infatti, l’attività di unalavanderia a secco è basata soprat-tutto sul Calore. Come si misura il Calore?L’unità di misura è, com’è noto, laCALORIA, pari alla quantità di ca -lore necessaria per elevare di ungrado la temperatura di un gram-mo d’acqua. In pratica ci si riferi-sce non al grammo ma al kg (o allitro) di acqua ed allora si parla dichilocaloria, indicato con kcal. A partire dal 2009 la misura delcalore è espressa in Joule anzichéin calorie. Ricordarsi che 1 kcal = 4,19 kj Calore di riscaldamento (dettoanche calore sensibile, o calorespecifico). È il calore necessario peraumentare di un grado la tempera-tura di un kg o di un litro di unasostanza. Come abbiamo visto ilDD20

DETERGO GENNAIO 2012

Manuale del pulitintoreL’evoluzione della professione: gestione e tecnica

Tecnologie

Introduzione Certi di fare una cosa gradita ai nostri lettori, titolari diuna tintolavanderia, iniziamo con il nuovo anno la pub-blicazione dei punti più rilevanti del “Manuale del puli-tintore”, preparato ed edito da Asso secco. Si tratta di un testo fondamentale per la conduzione diuna lavanderia a secco, che permette di approfondiremoltissime questioni riguardanti il funzionamento e lamanutenzione dei macchinari e le tecniche di lavaggio estiratura, uno strumento davvero prezioso per tutti, senon altro per un confronto. Il manuale è disponibile, peralcune copie, facendone richiesta ad Assosecco (e-mail:[email protected] - www.assosecco.com) adun prezzo assolutamente abbordabile.

Page 21: Detergo 2012

rizzare 1 kg d’acqua occorre fornire100+5 = 640 kcal, risulta facilmen-te che per ogni kWh consumato siproducono 864: 640 = 1,3 Kg divapore.

Produttività di un generatore divapore a combustione La quantità di calore ottenuto bru-ciando un kg od un m3 di combusti-bile si chiama Potere Calorifico.Il potere calorifico del gasolio è dipoco superiore alle 10.000 kcal,mentre quello del metano è di pocoinferiore alle 9.000 kcal. Nelle caldaie a combustione occorretenere conto che non tutto il com-bustibile bruciato produce vapore:esistono infatti perdite al camino,combustioni incomplete ecc. In pratica al lavatore a seccointeressa valutare approssimativa-mente quanto vapore si può real-mente utilizzare bruciando un kg oun m3 di combustibile. Pertanto percomodità di calcolo si può semplice-mente tenere conto che bruciandoun kg di gasolio o un metrocubodi metano si hanno a disposizio-ne circa 10 kg di vapore.

Rendimento di un generatore Il rendimento di un generatore è ilrapporto fra il vapore realmenteprodotto (espresso in calorie) e lacorrispondente quantità di calorieintrodotte, ovvero la quantità dienergia consumata per produrrequel vapore. Per le caldaie a combustione, acausa delle perdite, il rendimentopuò variare dall’80% ad oltre il90% in funzione del modello di cal-daia, della sua età e del modo concui viene condotta. Per le caldaie elettriche il discorsoè diverso in quanto tutta l’energiaconsumata viene trasformata invapore, e pertanto il rendimento siavvicina al 100%, tenendo contodelle dispersioni di calore della cal-daia e di eventuali incrostazionidelle resistenze.

CALDAIE A COMBUSTIONECLASSICHE E RAPIDE Per le caldaie a combustione èimportante tenere conto del conte-nuto d’acqua. Nei generatori classicia contenuto medio-alto d’acqua siimpiega un tempo notevole per

mandare in pressione la caldaia equando essa viene spenta si perdeuna certa energia per il calore rima-sto in caldaia. In compenso esserispondono bene anche a bruscheed anormali richieste di vapore inquanto un leggero calo interno dellapressione fa evaporare quantitàsupplementari di acqua (volano ter-mico). Le caldaie a basso contenutod’acqua, dette caldaie rapide, offro-no il vantaggio di andare a regimein poco tempo e di avere basse per-dite di calore residuo alloro spegni-mento. Il loro rendimento è gene-ralmente inferiore a quello delle cal-daie classiche. Esse rispondono male ad eventualianormali prelievi di vapore, cioè “sisiedono subito”. L’ebollizione internaè piuttosto violenta per cui risultaprobabile il trascinamento di goccio-line d’acqua. È consigliabile installa-re prima delle utilizzazioni un bari-lotto separatore di condensa.

TITOLO DEL VAPORE Il vapore che esce dalla caldaia puòessere secco od umido in funzionedelle particelle d’acqua che trasci-na. La condizione del vapore si defi-nisce Titolo del vapore. Esso è uguale ad 1 se il vapore èperfettamente secco; se invece èminore di 1 esso indica la quantitàdi vapore secco contenuto in quelvapore. Ad esempio un vapore contitolo 0,85 contiene 85 parti di va -pore secco più 15 parti di acqua.

COSTI DI GESTIONE DEI GENE-RATORI DI VAPORE In Italia abbiamo il triste primatodei costi energetici fra i più cari ditutta l’Europa. In ogni caso la solu-zione più conveniente per quantoriguarda i costi di esercizio è quelladi utilizzare caldaie a combustibile. Le caldaie elettriche soffrono per icosti dell’energia elettrica moltoelevati, ma in compenso offronoimportanti vantaggi rispetto a quel-le a combustione: costi di acquistoe di installazione inferiori - nessunproblema di canna fumaria - nessunrumore né sporcizia - conduzione emanutenzione più semplici.

CALDAIE ELETTRICHE-CENTRA-LIZZATE O INCORPORATEPer piccoli centri di puliture a secco DD21

DETERGO GENNAIO 2012

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Lavatrici ad acqua Il consumo di vapore è approssima-tivamente di un kg per ogni kg dimerce lavata.

Essiccatoi rotativi e mangani Consumano da 2 a 3 kg di vaporeper ogni kg di umidità estratta.

Conoscendo i costi unitari del-l’energia elettrica e dei combu-stibili nonché la produttività invapore dei tipi di caldaie facilerisalire ai costi operativi dellevarie macchine di una lavande-ria a secco.

aventi pochi punti stiro, possonoessere consigliabili le caldaie incor-porate, mentre per installazioni piùgrandi è opportuno orientarsi versogeneratori centralizzati. È benetenere presenti alcune considerazio-ni: la potenza impegnata per variecaldaie singole è generalmentesuperiore a quella di una centraliz-zata - le caldaie singole richiedonomanutenzioni per ogni unità controquell’unica per la caldaia centraliz-zata - la posa di una caldaia centra-lizzata richiede una rete di tubazionidi distribuzione del vapore - neimomenti in cui si utilizzai un solopunto stiro sarebbe più convenienteutilizzare una caldaia incorporata.

PRINCIPALI CONSUMI DI VAPO-RE IN UNA LAVANDERIAI consumi sotto indicati sonoapprossimati in quanto dipendonosia dalle caratteristiche delle variemacchine come pure dalle loromodalità d’uso.

Lavatrici a PercloroetilenePer distillare 100 litri (160 kg) diPercloro occorrono circa 35 kg divapore a 4-5 bar (temperatura didistillazione 121°C).

Reparto stiratura Tavoli da stiro da 4 a 8 kg di vapore/oraFerri da stiro da 1 a 1,5 kg di vapore/oraTopper piccoli per pantaloni circa 10 kg di vapore/oraTopper grande circa 20 kg di vapore/oraManichino (Former) da 8 a 15 kg di vapore/oraManichino per camicie da 10 a 15 kg di vapore/oraPressa universale da 10 a 12 kg di vapore/oraPressa collo e polsi da 8 a 10 kg di vapore/oraStiracamicie a cabina da 30 a 40 kg di vapore/ora

Asciugatura Lavatrici con circa 0,2 kg di vaporefrigorifero per kg di merce Lavatrici senza circa 0.35 kg di vaporefrigorifero per kg di merce

Riscaldamento del solvente circa 0,01 kg di vaporeper innalzare di ungrado la temperatura di un kg di solvente

Rigenerazione dei Carboni attivi circa 3 kg di vapore per ogni kg di solvente estratto

Strippaggio dei fanghi di circa 0,1 kg di vaporedistillazione con vapore diretto per ogni kg di solvente

recuperato

Tecnologie

Page 23: Detergo 2012

PremessaFin dalla notte dei tempi l’homosapiens ha dovuto proteggere ilproprio corpo, soprattutto dalleintemperie, con una specie di“seconda pelle”, chiamata abbiglia-mento, utilizzando le più diversefibre per produrre dei tessuti.Nel tempo, materiali e tecnologiesono progressivamente migliorate equesto gli ha permesso di sopravvi-vere quasi ovunque sulla terra, dalSahara al Polo Nord, di esplorare leprofondità dell’oceano e di viaggiarenello spazio, fino ad esplorare i cra-teri lunari.L’abbigliamento quindi è un ele-mento estremamente importantenella vita dell’uomo, sia nella sferaprivata, sia nella sfera lavorativadove spesso l’abbigliamento è unelemento fondamentale per ricono-scibilità del ruolo, confort operativo,sicurezza.

L’ambiente della nostra “Casehistory”L’ambiente che abbiamo preso adesempio è un importante unitàsanitaria che opera a Cesena. È composta dalle seguenti struttu-re: • Ospedale “M. Bufalini” di Cesena,

con 520 posti letto.• Ospedale “G. Marconi” di

Cesenatico, con 55 posti letto.• Ospedale “P. Angioloni” di San

Piero, con 41 posti letto• Ospedale comunità “L. Cappelli”

di mercato S. P., con 16 letti • Ospedale comunità “S. Colomba”

di Savignano s.R.P., con 20 postiletto

• Laboratorio AV R

TecnologieIl trattamento degliabiti da lavoro

Convegno “La gestione del servizio di lavanolonelle strutture Sanitarie e Socio-Sanitarie – Milano29 novembre 2011 – Organizzato da IstitutoInternazionale di Ricerca

Sistemi e metodologie per il lavaggio delle divise, deidispositivi di protezione individuale e collettiva

1a parteTratto dalla relazione di Patrizia Pieraccini, Direzione Medica di Presidio - Azienda U.S.L. di Cesena

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Il “viaggio” delle diviseLe divise, così come ogni altromateriale tessile utilizzato nell’Aslospedaliera che deve essere sotto-posto a ricondizionamento, vengonoraccolte e portate alla lavanderiadove vengono sottoposte a cernita,lavate, asciugate, stirate, confezio-nate e, se necessario, sterilizzate inun’apposita area. La quantità didivise disponibili è sufficiente siaper l’uso quotidiano, sia per la for-mazione di un apposito magazzinoda utilizzare in casi d’emergenza.Le divise devono consentire l’identi-ficazione di chi le porta in funzionedel proprio profilo professionale; edeve essere possibile anche identifi-care l’ambito lavorativo; La composizione e la struttura deltessuto devono avere:• la capacità di assorbire umidità• la capacità di favorire la termore-

golazione• traspirabilità, confort• consentire la massima sicurezza.

Le dotazioni per il personale.

Ogni persona deve avere a disposi-zione:• camice unisex• casacca unisex• giacca unisex• pantalone unisex• maglietta• pilequesto dotazione è nominativa ed ècomposto da quattro cambi setti-manali.

Esistono poi capi studiati per illavoro su strade esterne, dove ènecessario offrire la massima visibi-lità per evitare incidenti. La dota-zione per ogni operatore di questedivise ad alta visibilità è la seguen-te:• una giacca a vento “esterno”• tre giacche a vento “interno” • 4 giubbini• 5 pantaloni• 7 magliette, tipo Polo, con manica

lunga• 7 magliette idem con manica

corta. Anche in questo caso la dotazione ènominativa.

Gli operatori del 118 dispongono diuna particolare dotazione in base

• Magazzino AVR• Due distretti territoriali con 15

comuni della popolazione di193.857 persone.

In questa struttura il servizio diguardaroba richiesto alla dittaappaltante viene gestito con la logi-stica tradizionale; ovvero:• Le unità operative inviano una

richiesta cartacea al guardarobacentrale.

• Questo provvede alla distribuzio-ne, che non è automatizzata, con-segnando il materiale richiestoalle unità operative tramite rol-lers.

• Sono previste modalità particolariper la gestione delle urgenze.DD24

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alla loro attività che li porta in con-dizioni di emergenza in luoghi spes-so poco illuminati e pesantementetrafficati.In particolare dispongono di: • giacche a vento “esterno”

D.P.I. ad alta visibilità con l’atte-stazione CE a norma EN/471-08,classe 3/2, impermeabile, concappuccio, due tasche anteriori inbasso, due taschini anteriori inalto, dentro per applicazione dellaqualifica e del logo aziendale/re -gionale anteriore, applicazioneposteriore della qualifica e dellogo aziendale e regionale, predi-sposizione per imbottitura termi-ca, colore arancio

• giacche a vento “interno”,imbottitura termica per la stessa,D.P.I. ad alta visibilità con l’atte-stazione CE a norma EN/471-08,due tasche anteriori in basso,colore arancio

• giubbino D.P.I. ad alta visibilità,con attestazione CE a normaEN/471-08, classe 3/2, con duetasche anteriori in basso, duetaschini anteriori in alto, velcroper applicazione della qualifica edel logo aziendale regionale ante-riore, applicazione posteriore dellaqualifica e del logo aziendale e

regionale, predisposizione perimbottitura termica, manichestaccabili, colore arancio.

• pantalone, D.P.I. ad alta visibi-lità, con attestazione CE a normaEN/471-08, due tasche anteriori,due tasche posteriori, due taschelaterali, colore arancio.

• polo blu in cotone 100%.

Vedremo in un prossimo numeroquali sono le modalità di trattamen-to di tutti questi capi, in base aquali premesse giuridiche e qualisono gli obblighi di legge per datoredi lavoro, operatore ed azienda cheprovvede al trattamento stesso. DD25

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DD26DETERGO GENNAIO 2012

ca, la più soggetta a “mortalità in -fantile” (ovvero: in questo delicatosegmento, gli elementi difettosi mo -strano le loro inadeguatezze nel gi -ro di pochi mesi; una volta passatoquesto periodo hanno una vita euna funzionalità praticamente illimi-tata). Le parti meccaniche, invece,sono più soggette alla normaleusura, già prevista in una manuten-zione programmata ben fatta (nel-l’auto: i famosi “tagliandi”).Ed ecco che assistenza e garanzia sisaldano in vantaggiosi contratti dimanutenzione programmata, checonsentono all’utente il massimorisparmio sia prolungando la vita diquanto ha acquistato, sia evitandoinutili “fermo macchina”.Non sempre l’assistenza program-mata risolve ogni problema; esisto-no comunque casi nei quali l’impre-visto gioca la sua parte. Ed ecco nascere il bisogno di un’as-sistenza “straordinaria”.

In molti casi basta una semplicetelefonata all’azienda fornitrice; apatto, però che quest’ultima mettaun tecnico ed una linea telefonica adisposizione di chi chiama; il cherappresenta, per l’azienda, un costo. Molte aziende del settore hanno do -tato le proprie macchine di disposi-tivi di autodiagnosi, che sono ingrado di monitorare il funzionamen-

Assistenza e garanzie: un pro-blema di serietàI costruttori italiani aderenti all’As -sofornitori (Associazione FornitoriAziende Manutenzione dei Tessili)come per l’anno passato hannoconfermato la linea sui due comple-menti indispensabili per i prodottiche offrono al mercato: assistenzae garanzia.

Il prodotto industriale si è fattosempre più complesso; ne è buonesempio l’automobile, ormai tal-mente ricca di elettronica ed acces-sori da non poter essere riparatasenza un’adeguata preparazione ericambi originali. Questo ha, in uncerto senso, decretato la fine delcosiddetto meccanico generico afavore di officine ad alta specializ-zazione, con meccanici costante-mente aggiornati e dotati di prepa-razione specifica su un dato mar-chio e tutta la strumentazione ne -cessaria ad un lavoro inappuntabile.Come ogni cliente ben sa, perché losubisce lui stesso, oggi la tendenzaè un gioco al risparmio su qualsiasicosa, gioco al quale, purtroppo,molti si prestano a scapito dellaqualità. Ed il pubblico ha imparatovelocemente che era meglio pagareun’ora di lavoro ad uno specialistaper un lavoro ben fatto che 10 oread un praticone di buona volontà,per un lavoro raffazzonato.Nel settore lavanderie queste duefigure sono comunque coesistenti, ela differenza di costi orari rende an -cora possibile, per taluni clienti, l’il-lusione di un risparmio.Le domande che l’Assofornitori si èposta sono state quindi: come ga -rantire un effettivo risparmio ai pro-pri clienti?Innanzi tutto con la garanzia: un’a-zienda seria deve garantire i propriprodotti per un periodo adeguato;in particolare per la parte elettroni-

GestioneAssistenza in sicurezza

L’industria italiana delsettore sostiene la pro-pria immagine di altatecnologia, offrendo unservizio migliore

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N. 1/2012TARIFFE PER LE PRESTAZIONITECNICHE ALLA CLIENTELA

Rilevazione delle condizionieffettivamente praticate nel-l’anno 2012

Tali importi si riferiscono a trefigure professionali relative al set-tore:

“A” – tecnico – montatore –elettricista

“B” – tecnico specializzato –collaudatore – capo can-tiere

“C” – software – programma-tore – laureato tecnico

to delle macchine, rilevando a di -stanza guasti meccanici ed addirit-tura intervenendo per ripristinare lafunzionalità dell’elettronica. Questoconsente di inviare un tecnico giàedotto del problema e, se necessa-rio, munito dei pezzi di ricambiooccorrenti, risparmiando sia sulle oreimpiegate, sia sul fermo macchina.Un’assistenza siffatta rappresentasicuramente un vantaggio per l’u-tente, ma anche una spesa nonindifferente; al costo orario di untecnico, ai vari livelli di specializza-zione, occorre sommare i costi diviaggio e trasferta, ma soprattutto icosti di aggiornamento, che richie-dono periodicamente appositi corsi,pagati sia al tecnico in formazioneche ai docenti che formano.D’altra parte è questo l’unico siste-ma per offrire un’assistenza dove iproblemi siano già stati affrontati amonte e non soggetti a sperimenta-zioni sul cliente, dove il tecnico non“ci prova”, ma sa quel che deve fa -re e quello che non si può fare.Consci sia dell’immagine di alta tec-nologia che va sostenuta per l’indu-stria italiana, sia del vantaggio com-petitivo che un’assistenza di questogenere offre alla propria clientela, icostruttori italiani si sono pertantoriuniti per confrontarsi e determina-re sia le condizioni di ga ranzia, sia iPREZZI MINIMI, sulla base dei loro

A proposito delle prestazioni, siprecisa quanto segue:

1) il rimborso spese è a caricodiretto del cliente, salvo diffe-renti accordi contrattuali.L’alloggio dovrà essere adegua-to alla località dove ha sede l’a-zienda del cliente. La categoriadell’hotel non dovrà essere infe-riore alle 3 stelle.

2) le spese di andata/ritorno diviaggio e trasporto bagagli sonoa carico del committente; per itrasferimenti in auto sono appli-cate le tariffe ACI

3) gli importi sono al netto di impo-ste e tasse e le spese relative alpersonale ausiliario, gli aiuti, gliattrezzi e i materiali occorrentiper le prestazioni, sono semprea carico del cliente.

Gestione

costi vivi, per una se ria assistenza.Sarà poi responsabilità di ogni sin-gola azienda praticare estensioni digaranzia, costi maggiori o superioriper ogni singolo intervento tecnico,a seconda del rapporto in atto con ipropri clienti; ma le tabelle e lecondizioni che seguono rappresen-tano un corretto punto d’orienta-mento.

TARIFFE PER LE PRESTAZIONI TECNICHE ALLA CLIENTELARilevazione delle condizioni effettivamente praticate nell’anno 2012

Page 28: Detergo 2012

dà diritto alla richiesta di risarci-mento danni di alcun genere.La garanzia consiste nella sostitu-zione delle parti eventualmentedifettose per accertate cause difabbricazione.Laddove intervenga un intermedia-rio commerciale le parti richieste ingaranzia saranno inviate all’inter-mediario secondo le condizioni difornitura del produttore.Dovrà essere data comunicazionedella richiesta di sostituzione dipez zi in garanzia fornendo i datiidentificativi del macchinario od im -pianto a cui appartengono i pezzioggetto della richiesta, eventual-mente con la compilazione del for-mulario sotto riportato a titoloesemplificativo.I pezzi sostituiti verranno comun-que fatturati e l’emissione di nota diaccredito (accoglimento della richie-sta di garanzia) avverrà solo se ipezzi difettosi verranno restituiti in“porto franco” entro 30 gg. dalladata della segnalazione.Le spese di trasporto e mano d’operaper la sostituzione del pezzo (perquesto costo verrà utilizzata la Ta -bella mano d’opera degli “AssociatiAssofornitori) sono a carico del clien-te.La Garanzia non si applica alleapparecchiature che siano statedan neggiate per:• negligenza• errato collegamento• installazione inadatta• mancata osservanza delle istru-

zioni di montaggio• impiego errato del bene• ordinaria manutenzione• eventi catastrofici (che solitamen-

te sono inseriti nella Polizza in -cendi dell’Azienda).

Inoltre la garanzia non verrà ri -conosciuta qualora:• le manutenzioni vengano eseguite

da personale non autorizzato dallaazienda fornitrice

• siano state utilizzate parti di ri -cambio non originali (salvo auto-rizzazione scritta da parte delven ditore).

La garanzia non verrà ricono-sciuta su:• parti soggette ad usura (es. mol-

lettoni, cuscinetti, guarnizioni,ecc.)

• parti elettriche ed elettroniche.

N. 1/2012

CONDIZIONI DI GARANZIA

La garanzia ha la durata di 12 (do -dici) mesi a partire dalla data dellafattura o, in alternativa, previo ac -cordo tra le parti, dal collaudo dellamacchina, se effettuata entro e nonoltre i 90 gg. dalla consegna.A discrezione di ogni singolo pro-duttore, la durata temporale dellagaranzia può essere a seconda deltipo di apparecchiature od impiantofornito:• convertita in numero di cicli, che

può variare a seconda del tipo diapparecchiature fornito;

• 2.000 ore di lavoro dell’impiantoper un massimo di 12 (dodici)mesi

Riparazioni o sostituzioni effettuatedurante i 12 (dodici) mesi successi-vi alla data della fattura di acquistoper le apparecchiature o del collau-do del bene, non prolungano la du -rata del periodo di garanzia.Il riconoscimento della garanzia non

Allegato: Tariffe per le prestazioni Tecniche alla clientela n: 1/2012

Page 29: Detergo 2012

Questo passaggio ha dato il via alla dif-fusione rete sociale (in inglese socialnetwork) che consiste di un qualsiasigruppo di persone connesse tra loro dadiversi legami sociali, che vanno dallaconoscenza casuale, ai rapporti di lavo-ro, ai vincoli familiari. La diffusione delweb come strumento di comunicazionesociale e del termine social network hacreato negli ultimi anni alcune ambiguitàdi significato. La rete sociale è infatti sto-ricamente, in primo luogo, una rete fisica.Rete sociale è, ad esempio, una comunitàdi lavoratori, che si incontra nei relativicircoli dopolavoristici e che costituisceuna delle associazioni di promozionesociale. Esempi di reti sociali sono inoltrele comunità di sportivi, attivi o sostenitoridi eventi, le comunità unite da problema-tiche strettamente lavorative e di tutelasindacale del diritto nel lavoro, le confra-ternite e in generale le comunità basatesulla pratica comune di una religione eil ritrovo in chiese, templi, moschee,sinagoghe e altri luoghi di culto. Una rete sociale si può inoltre basare sudi un comune approccio educativo comenello scautismo, o nel pionierismo, divisione sociale, come nelle reti segretedella carboneria e della massoneria. Oggi tutto è cambiato le comunità si tro-vano su facebook, twitter e comunicanoattraverso i nuovi media e le aziende siadeguano ad essi.Il calendario 2012 è stato ripensato inuna formula “green”, attraverso unnuovo formato più snello e leggero, non-ché meno impattante per l’ambiente,infatti si è ridotto il consumo di carta perla sua produzione di circa il 70%, garan-tendo l’alta qualità di stampa e dellacomunicazione visiva, affidata all’agen-zia di comunicazione Creatree.Per chi fosse interessato a ricevere unacopia del calendario RARO 2012, bastainviare una e-mail con i dati a e saremolieti di accontentarvi.Auguriamo a tutti i lettori un buon nataleed un felice 2012. DD29

DETERGO GENNAIO 2012

Dal mondo reale al digitale IL CALENDARIO RARO 2012

Notiziedalleaziende

Continua la tradizione oramai trentennaledel calendario Raro, che per il 2012annuncia il nuovo tema “Dal mondo realeal digitale”. Attraverso le sue tavole Raroripercorre il passaggio fra quello che è ilvissuto reale e la realtà virtuale comesimulazione della realtà effettiva, graziealla tecnologia che oggi ha raggiuntolivelli di evoluzione e diffusione impensa-bili rispetto a qualche anno fa. Questo nuovo mondo sta cambiando gliusi e le abitudini dei cittadini, con i suoilati positivi e negativi. Infatti oramai lacomunicazione passa dal web o meglioda una realtà digitale. Assistiamo alladematerializzazione dei documenti, quin-di dall’invio della posta cartacea all’e-mail, dalla telefonata di assistenza tecni-ca alla chat virtuale, dalla visita dell’a-gente all’ordine on line. Tutto questo stacambiando i rapporti sociali, le relazioni,sta abbattendo barriere ma sta creandosolitudine.Oggi basta una connessione ad internetper entrare in un mondo virtuale, unaterra di nessuno e di tutti dove chiunquepuò accedere, creandosi una vita paralle-la a quella reale. Basta un avatar, unnickname, una login e si entra in unanuova dimensione, la dimensione virtuale.

Page 30: Detergo 2012

FIMAS

Marchio leader a livello mondiale nel settore della lavanderia,Fimas negli ultimi anni ha concentrato i propri sforzi sui queimacchinari che lavorando in modo automatico possono cosìridurre i costi di mano d’opera mantenendo però invariato illivello di qualità. I macchinari che Fimas va a presentare inquesto numero di Detergo non solo offrono la possibilità diridurre i propri costi in termini di tempo e mano d’opera mabensì fanno aumentare la qualità di stiratura dei capi. La stiropressato del modello 296, e lo stiro tensionato dei modelli 389e 380 offrono eccellenti risultati in 1/11/2 minuto. Modello Fimas 380 Manichino girevole vaporizzante esoffiante, previsto per la stiratura di pantaloni, gonne, giac-che, giubbotti e capispalla in genere. Questo modello è dotatodi programmatore elettronico con il quale è possibile imposta-re e memorizzare fino a 10 programmi diversi di stiratura,molto facile da utilizzare e con la possibilità di intervenireanche manualmente durante ed alla fine del ciclo di lavoro.Nelle varie versioni, senza caldaia - da allacciare adimpianto centralizzato - o con caldaia - da 11 litri oppu-re da 20 litri, con potenze installate variabili, commisu-rate alle diverse esigenze - è una macchina che permetteuna produzione oraria dai 50 ai 75 capi, in funzione dellevarie tipologie degli indumenti da stirare e dei relativi tessuti.Con 2 stazioni di lavoro, azzera i tempi morti tra la stiratura diun capo e l’altro, in quanto una stazione è sempre in funzione:

essendo queste stazioni intercambiabili, è possibile inoltreequipaggiare la macchina con 1 stiropantalone+1 capospalla,oppure con rispettivamente 2 stiropantalone o 2 capospalla. La stazione Capospalla può essere dotata di un carro bloccaindumenti che, grazie alla ricerca in automatico della correttaposizione, permette di posizionare il capo, di tenderlo e ditenerlo sotto tensione durante il ciclo di stiratura, il tutto sottoil controllo di un programma elettronico del ciclo di lavoro conun’ottimizzazione di tempi e di consumi.Può includere inoltre, come optional, uno speciale manichi-no per il tensionamento del capospalla, riuscendo cosi acreare quella soluzione che mancava nel mercato dello stiroovvero la possibilità di avere, semplicemente ruotando la sta-zione di stiratura, due macchine complementari in una.La stazione stiropantaloni/gonne è fornita, di serie, pneumati-ca e permette di calzare il pantalone senza problemi di taglia,dalla piccola per bambino alla extralarge, con un posiziona-mento frenato e morbido tale da adattarsi automaticamente aqualsiasi misura. Inoltre può essere fornita, a richiesta, la ver-sione completa di dispositivo tendipantalone automatico: que-sto accessorio permette la tensione controllata e regolabiledella gamba pantalone, garantendo una stiratura uniforme ecompleta del capo, senza rischi di danneggiamento o strappiper i tessuti particolarmente delicati o leggeri.La rotazione automatica, altro interessante ed utile accessorioa richiesta, alleggerisce il ritmo di lavoro risparmiando all’ope-ratore lo sforzo fisico del cambio di stazione di stiro; per con-tro, la rotazione manuale permette di velocizzare questo cam-

30DETERGO GENNAIO 2012DD

Il lavaggio industriale è ormai da tempo tra i processi maggiormente automatiz-zati dell’industria, alla continua ricerca della massima produttività, del risparmioenergetico, della massima valorizzazione del personale. L’obiettivo, la lavande-

ria del futuro, si avvicina ogni giorno di più, con l’introduzione di macchinesempre più efficienti e connesse, di sistemi informatici più perfezionati, di siste-mi di riconoscimento più precisi e veloci. Su questo numero, Detergo presenta

gli articoli degli imprenditori di questo segmento, per illustrare quanto di nuovoed efficiente, risultato di un’incessante ricerca, viene messo a disposizione delle

lavanderie industriali.

s p e c i a l e

LA LAVANDERIA DEL FUTURO (I più recenti sistemi

di automazione)

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bio di stazione rispetto alla rotazione automatica, adeguandola velocità di questa operazione ai ritmi dell’operatore. In abbinamento ad un tavolo da stiro FIMAS 103 oppure FIMAS104 - aspirante e soffiante - il manichino girevole SERIE380 rappresenta la dotazione base sufficiente per equi-paggiare il reparto stiro di una lavanderia.Modello 296 manichino per lo stiro pressato di camicie(capi asciutti e capi centrifugati) con stiro contemporaneo dicorpo, carrè, spalle, maniche (lunghe e corte) e felsino.Totalmente automatico, con una tecnologia all’avanguardiain ogni sua funzione e con una potenzialità produttiva notevo-le, (può infatti avere una resa effettiva di 50/60 camicieall’ora) il modello 296 è però una macchina molto semplicenel suo utilizzo e molto versatile a fronte della varietà di cami-cie esistenti oggi. Questa versatilità e funzionalità totali sonopossibili grazie al manichino totalmente aspirante, alle piastreda stiro con dimensioni notevoli, ai tensionatori laterali fianchicon regolazione della potenza di tensionamento e, soprattutto,con regolazione dell’ampiezza del tensionamento stesso.Inoltre il modello 296 prevede di serie la regolazione dell’altez-za della manica (anche durante il ciclo di stiratura) attraverso2 pratici joystick indipendenti l’un l’altro e la chiusura del fondomanica corta è effettuata con delle pinze traforate e rivestitecon un materiale apposito che ne permette l’asciugatura.L’operatore inoltre ha la possibilità di regolare il soffiaggio: unaserie di comandi permettono di intervenire con vapore e sof-fiaggio sulla camicia ancora tensionata.Oltre al modello 296 Fimas vanta una vasta gamma di macchi-nari di ottima qualità, tutti naturalmente di produzione italia-na. Fimas ha puntato e sta puntando molto, senza nulla trala-sciare per il resto della gamma, anche sul potenziamento deimanichini tensionanti con nuove versioni più potenti in gradodi asciugare e stirare il capo appena uscito dal lavaggio, nuoviaccessori per un perfezionamento sempre più avanzato nellostiro e versioni totalmente elettriche laddove un impiantovapore non è previsto o non è possibile.Modello Fimas 389 manichino stiracamicie completo discaricatore automatico camicie. Tale manichino solido epoco ingombrante, presenta alcune caratteristiche interessan-ti, che garantiscono quel qualcosa di più rispetto a quanto offreoggi il mercato: altezza del corpo manichino e della strutturabase della macchina accessibile molto facilmente per calzare lacamicia; regolazione dell’altezza della macchina, per poterlaadeguare alle esigenze dell’operatore/operatrice; gruppo com-binato - di serie - di pinze per stirare sia le maniche lunghe chele maniche corte delle camicie, senza lasciare la piega sui pol-sini; programmatore a logica programmabile (10 programmi, 4funzioni) con possibilità di selezionare cicli di stiratura. Il modello Fimas 389 può naturalmente stirare camicie conmanica lunga e con manica corta, semplicemente variando ilprogramma di stiratura. Le pinze per la manica lunga si posi-

zionano per la tensione durante il ciclo di stiratura, e la pinzatonda permette di ottenere il polsino perfettamente stirato,senza piega. Per la manica corta il sistema è similare, con unatensione interna delle pinze, che garantisce anche qui una fini-tura perfetta. Su questo manichino si possono stirare anche T-shirt, maglioncini, polo ecc. Lo scarico automatico dellecamicie stirate è un meccanismo elettropneumatico, abbina-to al programmatore elettronico, che permette di sincronizza-re i tempi del ciclo di stiratura con il movimento di sollevamen-to della camicia stirata a fine ciclo, e di dirottarla, con un appo-sito binario, regolabile in lunghezza, altezza e direzione, pres-so il punto raccolta dei capi stirati, o di immetterla su un tra-sportatore, automatizzato o manuale, laddove il punto di rac-colta non è affiancato al manichino stesso. Concepito inizialmente per lo smistamento delle camicie stira-te in confezione, questo accessorio si rivela particolarmenteinteressante ed utile anche nelle lavanderie e stirerie chemovimentano volumi medio/alti di tali capi, in quanti permet-te di automatizzare il processo di stiratura, eliminando tempimorti ed ottimizzando la produttività del reparto. Il manichinoFimas 389 è una macchina molto semplice da utilizzare e conun’alta produttività: con un operatore di media esperienza sipossono ottenere tranquillamente fino a 50/60 capi/ora, selavati a secco, e fino a 40 capi/ora se lavati ad acqua, dopoaverli passati alla centrifuga alta velocità.I modelli sopra descritti e tutti quelli prodotti da FIMAS sonodisponibili per test di utilizzo presso la nostra Show Room nelloStabilimento di Vigevano (Pv)

RARO

La lavanderia del futuroIl lavaggio industriale di biancheria in lavanderia è da tempotra i processi maggiormente automatizzati e include lavaggio,candeggio, ricondizionamento, disinfezione e sterilizzazionedei materiali tipo biancheria di corredo sala, camera, bagno,ospedaliera, indumenti da lavoro ed accessori. Oggi i processidi lavanderia hanno portato alla nascita di realtà operativa-mente simili ma funzionalmente spesso differenti sia per latipologia dei servizi offerti, sia per la dimensione aziendale egeografica di riferimento, sia per il contesto tecnologico-opera-tivo di funzionamento.Nell’ultimo decennio l’evoluzione del settore e la specializzazio-ne dei servizi hanno portato le realtà del settore dalle attivitàartigianali ai contesti industriali ad operare in un mercato doveil livello di servizio al cliente e gli aspetti legati ad igiene e qua-lità rappresentano la ragione principale che ha guidato le scel-te d’investimento e le strategie degli imprenditori.Le dinamiche di una lavanderia industriale conducono a proble-matiche comuni a molte realtà industriali apparentemente piùcomplesse: tematiche quali l’automazione dei processi, la pro-

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grammazione delle attività, l’ottimizzazione della logistica, lamassimizzazione della produttività, il risparmio energetico, latracciatura del prodotto, la gestione del magazzino, la qualitàe il controllo degli acquisti.Il noleggio e il lavaggio di biancheria piana includono proble-matiche operative particolarmente complesse e, oggi ancor dipiù, la capacità di controllare il singolo capo durante l’interoprocesso di lavaggio rappresenta un valore competitivo e unnuovo parametro distintivo di qualità. La Raro al fine di dare un contributo concreto all’economia delprocesso di lavaggio industriale, predispone a seconda dellaprovenienza del tessile da lavare e della tipologia di sporco darimuovere, i cicli di lavaggio più adeguati e i prodotti chimiciidonei in modo da ottenere biancheria pulita, senza macchie edigienizzata. L’area ricerca e sviluppo formula periodicamente prodotti e ciclidi lavaggio che migliorano i risultati di pulizia ed igiene deimanufatti tessili, con prodotti detergenti e candeggianti chelavorano a basse temperature senza il bisogno di essere neu-tralizzati. Questa esigenza ci ha portato allo sviluppo di cicli piùbrevi con un grande aumento di produttività, risparmio ener-getico, riduzione dei consumi d’acqua, contribuendo significa-tivamente alla riduzione dell’impatto ambientale. La Raro dispone di prodotti detergenti in polvere e liquidi cheagiscono a basse temperature, con ridotte quantità di tensioat-tivi e forte azione pulente. I detergenti in polvere consigliati sono Paip Attivo e PaipAttivo Special idonei per tessili bianchi o Paip Attivo Colorper i colorati, per tutte le tipologie di corredo ed ogni tipo disporco. Raromatic è un detersivo liquido strutturato che da solo èconsigliato per corredo camera e bagno, se additivato è effica-ce per il corredo sala. È un prodotto energico e svolge la suafunzione a basse temperature. Derk99 e Derk100 sono dueprodotti detergenti liquidi, uno alcalino e l’altro a base di ten-sioattivi o di saponi neturali ed altri componenti.Raro suggerisce inoltre due prodotti evoluti per il trattamentobiancheria, Damox (detergente smacchiante) ed Oxxidol(candeggiante igienizzante).Damox è un detersivo che viene utilizzato nelle lavanderieindustriali di qualunque dimensione e su tutti gli impianti dilavaggio dalle piccole alle grandi lavacentrifughe fino alle lava-continue, per la pulizia di tutta la biancheria piana. Damoxoltre ad eccellenti risultati di lavaggio e di praticità di utilizzocontribuisce alla riduzione dei costi di gestione degli impianti didepurazione, non contiene fosfati, consente di eliminare la fasedi prelavaggio comportando così un notevole risparmio ed unbassissimo impatto ambientale. Damox è un prodotto di nuova generazione che, unito ai pro-dotti candeggianti e neutralizzanti e utilizzato con cicli adegua-ti a tutte le temperature, riesce a lavare e pulire tutti i tipi di

biancheria bianca e colorata (corredo camera, corredo sala,corredo bagno e ospedaliero). Il prodotto è liquido e sostitui-sce egregiamente la famiglia dei detersivi in polvere. Damoxha un’azione fortemente imbibente pertanto penetra rapida-mente nelle fibre sciogliendo lo sporco più ostinato anche a60°C. Inoltre ha un buon potere smacchiante, sbiancante eammorbidente.Oxxidol è un prodotto che esercita un’azione smacchiante,sbiancante, igienizzante e neutralizzante di cattivi odori. È uti-lizzato nelle fase di candeggio della biancheria in alternativa alsodio ipoclorito, al sodio perborato o altri tipi di candeggiantied ossidanti che comunemente vengono utilizzati, data la suacapacità di essere attivo a una temperatura da 30°C fino a90°C. È un prodotto che non altera i colori e può essere utiliz-zato con tutta tranquillità su tutti i tessuti, sia in fase di’ammollo che in fase di candeggio. Siamo certi che il mercatoaveva bisogno di questi grandi prodotti. Ecco il nostro contributo concreto per la lavanderia del futuro.

PONY

LA LAVANDERIA DEL FUTURO (SISTEMI DI AUTOMAZIO-NE NELLO STIRO)Nella lavanderia industriale ci sono comparti che hanno ormairaggiunto gradi di automazione molto elevati, dove l’operatoresvolge funzioni di supervisione, con interventi di programma-zione e controllo.Il comparto stiro, soprattutto se inteso come trattamento dicapi finiti - ad esempio divise del personale -, necessita anco-ra che gran parte del lavoro venga svolto da un operatore,meglio se non specializzato, nell’ottica di un contenimenti deicosti della manodopera.La moderna tecnologia offre soluzioni in grado di gestire edautomatizzare i cicli di lavoro, nel comparto stiro, in modo davelocizzare le operazioni ma anche di alleggerire il lavo-ro, con conseguente miglior resa e riduzione dei costi digestione.PONY SPA, leader nella produzione di impianti da stiro, ha svi-luppato una serie di macchinari espressamente progettati perproduzioni industriali.Per la stiratura dei pantaloni troviamo un’ampia gamma ditoppers, per soddisfare le più svariate esigenze. La struttura è particolarmente robusta e la consolle dei coman-di è facilmente accessibile e regolabile, per permettere all’ope-ratore di mantenere una corretta postura. I cicli sono gestititramite microprocessore con possibilità di 10 programmi,secondo i tessuti ed il trattamento a cui sono stati sottoposti icapi da stirare.La stiratura del bacino può avvenire con tensione pneumaticatrasversale (MPT-D) o laterale (MPT-DL), secondo il modellodi stirapantaloni prescelto. Il carrello tendigambe pneumatico è dotato di pinze di bloccag-gio esterne, ma può anche montare pinze speciali per il bloc-caggio sia esterno sia interno dell’orlo del pantalone, per i tes-suti che potrebbero rimanere segnati dalla pressione. Le pinze

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Page 33: Detergo 2012

sono indipendenti e girevoli per permettere la stiratura di pan-taloni con o senza piega.L’avviamento dei cicli avviene tramite pedaliera con comandisequenziali, di semplicissimo utilizzo. A richiesta è possibilemontare una fotocellula per l’allineamento automatico del car-rello pinze con l’orlo del pantalone e la partenza automatica delciclo.Un solo operatore, alternandosi su due diversi topper, può pro-durre una media di 120 pantaloni/ora con un rendimento qua-litativo costante e di altissimo livello. Anche per lo stiro dei capi spalla, camicie, bluse e camicida lavoro PONY offre una vasta scelta di manichini universalie versatili, per alternare lo stiro di camicie e camici con lo stirodi giacche in tessuto; oppure espressamente dedicati allo stirodelle camicie.Il modello 404, grazie ad accorgimenti tecnici evoluti, garanti-sce un’ottima qualità di stiratura per camicie, camici e divise dalavoro, lavati ad acqua e centrifugati, che necessitano di pocovapore e massimo riscaldamento per una veloce asciugatura edi un tensionamento pneumatico per tendere le cuciture.La macchina è dotata di una pala anteriore a chiusura pneu-matica, con contropala aspirante e riscaldata a vapore. La pala anteriore è imbottita per evitare i lucidi, i segni dei bot-toni o le marcature determinate dalla pressione sui tessuti,soprattutto se scuri.L’orlo dell’indumento viene bloccato tramite una pinza poste-riore e due laterali e viene messo in tensione tramite un car-rello pneumatico. Le pinze tendimaniche sono pneumatiche eregolabili in altezza. Il ciclo viene gestito tramite microproces-sore a display con 10 programmi memorizzabili oppure concicli manuali.Semplicemente premendo un commutatore la macchina si pre-dispone per lo stiro di capi spalla tradizionali come giacche,abiti, divise alberghiere etc., dove è richiesta maggior quantitàdi vapore ed una minor temperatura di aciugamento. In questo caso si escluderanno le pinze tendimaniche pneuma-tiche e le palette di bloccaggio.Le camicie sono spesso raccolte per essere trattate nei labora-tori di lavanderia allo scopo di contenere al massino i costi diquesto servizio sempre più diffuso. La macchina più performante messa a punto da PONY per lostiro delle camicie è il modello ANGEL. Angel è una macchina specifica per la stiratura della camiciacon sistema pressato, ideale per grossi volumi di lavoro, che coniuga prestazioni alta-

mente professionali con una estrema facilità d’uso. Grazie acomandi semplici ed intuitivi può essere utilizzata da operato-ri poco esperti, con ridotti costi di manodopera, mentre lecaratteristiche costruttive all’avanguardia e l’alta qualità dellafinitura ottenuta eliminano la necessità di ritocchi sulla cami-cia, consentendo l’abbattimento dei consumi energetici e man-tenendo sempre costante la qualità del lavoro. Nel manichino stiracamicie 405 EVO, le caratteristichecostruttive e l’estrema praticità di utilizzo consentono un gradodi qualità e produttività mai raggiunti, con macchinari analo-ghi. Con il dispositivo pressaspalle, per stirare in pressatura ilcarrè, ed il sistema pressa-fessini, si incrementa ulteriormen-te la produzione, con migliore finitura, riducendo i tempi ed iconsumi energetici.La camicia si posiziona in modo molto rapido grazie al castellointeramente aspirante. La contropala riscaldata, e con specia-le imbottitura, velocizza l’asciugatura senza lasciare segni dipressione delle cuciture e dei bottoni.Il carrello con sistema di tensionamento laterale mette in ten-sione la camicia su tutta la lunghezza del busto. Tramite foto-cellula il carrello si posiziona in modo automatico e pinza l’or-lo della camicia sui lembi anteriori e posteriore.Le pinze tendimaniche sono semplici e funzionali, con possibi-lità di regolarne la tensione.I cicli di lavoro sono completamente automatici e gestici con unsistema PLC di ultima generazione, con possibilità del control-lo manuale.A fine ciclo tutte le pinze si sbloccano in modo automatico,liberando la camicia, pronta per essere appesa o imbustata. Il collo ed i polsini sono sempre precedentemente trattati suuna pressa specifica (Mod. CCP)Anche sulle presse da stiro, macchine abitualmente usatenelle lavanderie industriali, PONY ha sviluppato un sistemaautomatizzato delle fasi di stiratura. In questo modo un solooperatore può gestire due presse simultaneamente, riducendoi tempi morti, con incremento della produttività. Nella gammasono disponibili presse con piani universali, universale/panta-loni, gamba pantaloni, bacino, corpo camicia, collo e polsicamicia, rettangolare scalfata per lo stiro dei camici e rettan-golari per le superfici piani.Quelli descritti sono solamente alcuni esempi di una gamma dimacchinari molto ampia in grado di soddisfare le esigenze dellepiù diversificate realtà produttive. Vi invitiamo a rivolgerVi insede oppure alla nostra rete di vendita per maggiori informa-zioni.

33DETERGO GENNAIO 2012DD

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FIMAS

Marchio leader a livello mondiale nel settore della lavanderia,Fimas offre una vasta gamma di macchinari da stiro di ottimaqualità e di alta flessibilità per poter soddisfare le più svariatenecessità di stiratura.Modello Fimas 379 manichino ideale per la finitura di tutti icapispalla da uomo, da donna e da bambino lavati ad acquacon il sistema denominato Wet Cleaning. La versione 379.10 èstata progettata ed elaborata in particolare per stirare edasciugare capi trattati appunto con questa nuova diffusa tipo-logia di lavaggio. Le caratteristiche principali di questo model-lo sono:- motore ventilatore maggiorato- batteria di riscaldamento potenziata- regolazione automatica dell’altezza- bloccaggio e tensionamento del capo- bloccaggio laterale, su richiesta, con estensione della manica- cicli di stiratura automatici, semiautomatici e manualiQueste funzioni e caratteristiche garantiscono una qualità diasciugature e stiratura molto alta per i diversi capi spalla datrattare: polo, T-shirt, giacche, giubbotti, abiti da donna, im-permeabili e soprabiti ed ogni altro tipo di capo lungo (graziealla sua notevole estensione in altezza, può essere utilizzatoanche per l’asciugatura e stiratura di abiti da sposa o di altriindumenti particolarmente lunghi).Il potente flusso di aria calda, in combinazione con la tensio-natura ed i vari bloccaggi, fanno si che il capo venga totalmen-te asciugato. Con il capo saldamente bloccato e leggermentein tensione, prima sotto l’effetto del soffiaggio di aria calda esuccessivamente con un soffiaqgio potente ed uniforme, tutte

le grinze e le stropicciature vengono eliminate e si ottiene cosìuna stiratura finale perfetta.Questo modello, come anche per gli altri manichini Fimas, nonnecessita di personale qualificato per poter essere utilizzato almeglio con ottimi risultati: una volta piazzato il capo nel modocorretto, il ciclo automatico svolge tutte le operazioni, control-late elettricamente, dalla ricerca della giusta altezza, sia verso

34DETERGO GENNAIO 2012DD

Il lavaggio ad acqua denominato wet cleaning è ormai una diffusarealtà; affiancata al lavaggio a secco in moltissime lavanderie, ma anchecome unico sistema di lavaggio in molte altre, grazie ai progressi com-

piuti da macchine e chimica negli ultimi anni. Su questo numero, Detergoha riservato uno spazio a tutti i produttori di questo innovativo settoreper illustrare tutti gli aspetti di lavatrici, essiccatoi, prodotti chimici e

per lo stiro oggi a disposizione degli operatori professionali.

s p e c i a l e

WET CLEANING:MACCHINE, PRODOTTI CHIMICI ED AUSILIARI

Modello potenziato 379 versione 10

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l’alto che verso il basso, alla sequenza e durata delle varie fasidi stiratura.Una rotazione a 180 gradi permette inoltre di controllare ilcapo, sia durante la stiratura che a fine ciclo per eventualiritocchi possibili, attivando le funzioni manuali di vaporizzazio-ne e/o soffiaggio.Il gruppo bloccaggio fianchi è dotato di serie di una coppia dipinze posizionate nella parte posteriore, regolabili in estensio-ne ed eventualmente rimovibili se non necessarie, che si rive-lano molto utili ed efficaci per il bloccaggio degli spacchi late-rali.I tavoli aspiranti/soffianti sono, da qualche anno a questaparte, uno degli strumenti più utilizzati nelle lavanderie e sti-rerie per la stiratura soffiata di tutti i capi trattati.Fimas propone nella propria gamma di tavoli aspiranti/soffian-ti la serie 104.Questa a serie prevede naturalmente tutte quelle caratteristi-che fondamentali che si richiedono ad un tavolo di alto livello:• differenti piani di lavoro. Forma universale pantalone, oppu-

re universale standard, oppure rettangolare• la regolazione in altezza mediante un cilindro pneumatico• possibilità di stiratura a freddo o termoassistita: un termo-

stato permette infatti di regolare o escludere il riscaldamen-to elettrico del piano da stiro

• aspirazione e soffiaggio molto potenti che asciugano imme-diatamente il capo durante la stiratura

• regolazione manuale e disgiunta sia del soffiaggio che dell’a-spirazione, per permettere di trattare in modo adeguatoanche i capi più delicati

• scarico dell’aria mediante camino alto• possibilità di ricevere uno o due bracci porta jeannette• possibilità di avere caldaia incorporata, automatica, con cari-

co mediante pompa, in grado di alimentare uno o più elettro-ferri

• una ricca gamma di accessori.Il tavolo della serie 104 è una macchina robusta, elegante eperformante, che viene proposta ad un prezzo assolutamenteinteressante per un tavolo da stiro di queste prestazioni e conqueste caratteristiche. Il tavolo da stiro serie 103 presenta le stesse caratteristichestrutturali e di funzionamento della serie 104. Con l’esclusionedella regolazione in altezza, in quanto questo modello vienefornito fisso, con una sensibilie riduzione del prezzo d’acquisto.La serie 103 permette quindi di montare tutti gli accessoriprevisti per la serie 104, con la stessa tipologia di piani dastiro e naturalmente con la possibilità di avere o non avere lacaldaia incorporata.Modello Fimas 310 manichino multifunzione per la stiraturadi giacche, giubbotti, e capispalla in genere. Provvisto di unprogrammatore questa macchina permette di impostare e con-trollare i tempi e le differenti funzioni per ogni singola fase dilavoro.

Dotato di un motore potente garantisce una uniforme ed effi-ciente azione di soffiaggio. Naturalmente è possibile regolare eridurre la potenza del soffiaggio per la stiratura di capi partico-larmente delicati. La macchina è provvista inoltre di una batteria di surriscalda-mento, di assoluta importanza, perché permette di surriscalda-re l’aria del soffiaggio, in modo da asciugare perfettamente iltessuto per un risultato impeccabile.Il manichino multifunzione SERIE 310 è una macchina moltoversatile ed ergonomica con un’alta produttività e con il gran-de vantaggio di poter essere fornita anche con la caldaia incor-porata.Topper serie 375 molto semplice nella sua configurazione,ma efficace nel risultato finale, permette di stirare sia pantalo-ni che gonne asciutti che bagnati - sistema Wet Cleaning-.Previsto con la scheda elettronica per il controllo e la gestionedelle funzioni di stiratura è stato previsto di serie il controllo dellepinze totalmente pneumatico, con un unico pedale a funzionisequenziali, che snellisce e facilita l’utilizzo della macchina. La struttura è stata potenziata in modo da sfruttare al megliola potenza del ventilatore, che potrà essere regolata pneuma-ticamente.La stazione stiropantaloni/gonne è fornita pneumatica e per-mette di calzare il pantalone senza problemi di taglia, dalla pic-cola per bambino alla extra-large, con un posizionamento fre-nato e morbido tale da adattarsi automaticamente a qualsiasimisura. È fornito completo di dispositivo tendipantalone auto-matico: questo accessorio permette la tensione controllata eregolabile della gamba pantalone, garantendo una stiraturauniforme e completa del capo.Un apposito dispositivo di bilanciatura fa sì che il tiraggio dellagamba venga bloccato quando il tessuto entra in tensione, evi-tando quindi rischi di danneggiamento o strappi per i tessutiparticolarmente delicati o leggeri.Naturalmente è possibile alleggerire o aumentare questa bilan-ciatura in funzione dei differenti capi da stirare.Nelle varie versioni, senza caldaia - da allacciare ad impiantocentralizzato - o con caldaia - da 11 litri oppure da 20 litri, conpotenze installate variabili, commisurate alle diverse esigenze- è una macchina che permette una produzione oraria dai 35ai 50 capi ed oltre, in funzione delle varie tipologie degli indu-menti da stirare e dei relativi tessuti.I modelli sopra descritti e tutti quelli prodotti da FIMAS sonodisponibili per test di utilizzo presso il nostro Show Room nelloStabilimento di Vigevano (Pv).

IMESA

VENICE SYSTEM, FARE WET CLEANING A MODO IMESA! Messaggi del tipo “qui laviamo ad acqua” sono sempre più dif-fusi sulle vetrine delle lavanderie delle nostre città, segno che

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Nuova versione modello 375 con programmazione elettronica delle funzioni di stiratura

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il Wet Cleaning sta diventando un sistema di trattamento deicapi sempre più diffuso. Molti definiscono questo sistema comel’alternativa al secco, altri lo considerano complementare altradizionale sistema lavasecco, in ogni caso ogni lavanderia siè attrezzata, oggi, con una lavatrice. I fattori che determinanoil successo del sistema Wet Cleaning sono molteplici: è unsistema che comporta meno costi di gestione per lo smalti-mento dello scorie, è un sistema ecocompatibile, è un sistemache, grazie alle nuove tecnologie, permette di trattare in modosicuro tutti i tipi di macchia. Il Wet Clearing, infatti, è un lavag-gio professionale che elimina la macchia rispettando le carat-teristiche originali del tessuto (forma, colore, consistenza altatto). Il professionista che si occupa di Wet Cleaning deveavere una buona conoscenza non solo dei tessuti, ma anchedel tipo di macchia per individuare quali sono i corretti deter-genti da utilizzare in presmacchiatura (se necessario) e inlavaggio. Nel fare wet clearing è importante prestare la massima atten-zione a tutte le fasi che compongono il processo: presmacchia-tura, lavaggio, asciugatura, finissaggio; fare bene ognuna diqueste fasi, permette di ottenere un risultato ottimale. Va dase che l’attrezzatura utilizzata deve essere tanto flessibile dapermettere la creazioni di programmi ad hoc per il lavaggio,l’asciugatura, lo stiro. La lavatrice IMESA serie LM, nella versione Wet Cleaning, per-mette di creare fino a 200 programmi, ognuno diverso pernumero di giri in lavaggio e centrifuga, nonché per la lunghez-za della pausa (gestione dell’azione meccanica), per tempera-tura (gestione della forza termica), per dosaggio dei detergen-ti e dei finissanti (gestione dell’azione chimica). Il computer IM8, infatti, lascia ampia libertà al detersivista, oa chi per lui debba settare dei programmi speciali dedicati altipo di tessuto da trattare. Il nuovo sistema di bilanciamentoPBS di cui è dotata la lavatrice IMESA, inoltre, assicura la mas-sima stabilità della lavatrice anche nei casi limite, quando lalavatrice deve essere caricata con pochissima biancheria oquando ci si trova a dover lavare dei capi imbottiti che, dopo illavaggio, diventano particolarmente voluminosi. Grazie al touch screen e all’uso di una simbologia particolar-mente semplice e intuitiva, utilizzare la lavatrice diventa quan-do mai facile: basta selezionare il programma (dalla lista com-pleta o dalla lista preferiti), premere start e il ciclo parte! Tuttele fasi di ogni singolo ciclo del programma sono evidenziatesullo schermo, dando così all’operatore la possibilità di control-lare cosa sta accadendo e, se necessario, cambiando i parame-tri di lavaggio durante l’esecuzione del programma stesso. Finita la fase di lavaggio, si passa poi all’asciugatura del capo:l’essiccatoio IMESA serie ICD è la macchina ideale per fare WetCleaning! Ogni fibra, infatti, ha fra i suoi componenti, ovvia-mente, anche l’acqua, ogni tessuto, quindi, per evitare di esse-re rovinato e risultare non più piacevole al tatto, ha bisogno diun proprio programma di asciugatura, che rispetti le caratteri-

stiche del tessuto stesso. Un essiccatoio che permetta un con-trollo preciso della temperatura e dell’umidità residua, quindi,è assolutamente necessario! L’essiccatoio IMESA seri ICD èdotato di serie di un cesto in acciaio inox AISI 304 fornito condei rilevatori di umidità residua, il valore di umidità residua delcapo è poi visualizzato in forma grafica sul display dell’essicca-toio. In questo modo l’operatore non solo può tenere sottocontrollo il valore dell’umidità residua, ma anche il suo anda-mento! Lo stesso per quanto riguarda la temperatura: sul display del-l’essiccatoio un grafico permette di monitorare quale sia latemperatura all’interno del cesto e il come essa vari nel tempodurante il ciclo di asciugatura. Molte lavanderie, purtroppo, incappano spesso in problemi dispazio… se è vero che il sistema Wet Cleaning è la soluzionemigliore per trattare i tessuti moderni, è anche vero che lava-trice, essiccatoi e attrezzatura per lo stiro occupano spazio.L’unica soluzione a questo punto è rinunciare ad offrire il ser-vizio del lavaggio ad acqua? Ovviamente no! IMESA ha svilup-pato TANDEM versione LAUNDRY: lavatrice ed essiccatoiosovrapposti occupano meno di 1m2! Lo spazio viene indubbia-mente ridotto, ma le performance e la qualità dei risultatirimangono esattamente le stesse! TANDEM, nella versioneLAUNDRY, è stato appositamente progettato per permettere dioffrire un servizio Wet Cleaning occupando una superficieridotta. IMESA VENICE SYSTEM ed IMESA TANDEM sono indubbiamen-te la soluzione ideale per i professionisti della lavanderia!

MONTEGA

Da ormai vari anni Montega srl è presente nel settore delWet Cleaning con un limitato ma ben collaudato numero diprodotti chimici. Ben cosciente del fatto che il Wet Cleaningdeve essere considerato un sistema nel quale il prodotto chi-mico esplica una funzione importante ma non esclusiva,Montega srl ha da subito impostato la sua ricerca consideran-do altri aspetti fondamentali quali la tipologia di macchinaadottata, i numeri di giri impiegati, rapporti bagno, asciugatu-ra, umidità residua presente sui capi, tipologia di stiratura, ecc.In effetti, ognuno di questi elementi, esattamente come acca-de per gli anelli di una catena, sono fondamentali per il funzio-namento dell’intero sistema. La presenza di una lacuna anchein uno solo di questi elementi porta inevitabilmente alla com-promissione del risultato finale.

Con tali concetti sempre ben presenti, Montega srl ha quindidapprima definito un detergente per capi in cotone, lino e sin-tetici. Il prodotto, denominato H-Clemont Supra, presenta lecaratteristiche di un detersivo enzimatico particolarmente atti-vo contro le macchie di origine proteica ed organiche. Il pro-dotto è dotato di particolari agenti antiridepositanti ed antitra-sferimento che ne consentono l’utilizzo con capi colorati.Riguardo a questi ultimi, nel caso di coloranti caratterizzati dabassa solidità al lavaggio in acqua, è possibile prevedere l’ag-giunta di piccole dosi di H-Montega Color, che limita drasti-camente il pericolo di trasferimento di colore.Il passo successivo, forti della disponibilità di tutte le attrezza-ture per il lavaggio, asciugatura e stiratura, è consistito nellamessa a punto della formula del detergente per delicati H-Deliplus. Il prodotto si è dimostrato eccellente nel lavaggio di

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capi in lana, inclusa l’angora e il cashmere, seta, capi in pelle,e più in generale di capi che normalmente richiedevano esclu-sivamente il lavaggio a secco. In virtù delle note sopra eviden-ziate, rimane pacifico che per ogni tipologia di materiale vannoadottate particolari misure durante il lavaggio, essicazione estiratura. Per i capi e per gli articoli nei quali sono presenti piume d’ocaè stato formulato uno speciale agente lubrificante, denomina-to H-Lube SE, che svolge anche le funzioni di antistatico e di“rigonfiante”.Forti della trentennale esperienza nel finissaggio e nella nobili-tazione tessile, si è quindi arrivati a definire un ammorbidenteuniversale (adatto ad ogni tipo di fibra) perfettamente integra-to nel sistema wet cleaning. Il prodotto, denominato H-Soft, èinfatti impiegabile tanto su fibre naturali (sia cellulosiche cheproteiche), quanto su fibre sintetiche e loro miste.Per finire, per quei casi ove viene richiesta maggiore “struttu-ra” alla fibra, è stato inserito nella linea, da noi ribattezzata H-

Cleaning, il prodotto H-Pret AP Aloe: un agente apprettan-te dotato altresì di una delicata profumazione.Per coloro che desiderassero prendere visione dal vivo del fun-zionamento del sistema H-Cleaning, tutto ciò che occorre fareè contattare il nostro staff.

PONY

Inizialmente accolta con scetticismo, la tecnica del lavaggio“WET CLEANING” si è ritagliata negli ultimi anni una buonafetta di mercato, venendo considerata un efficace complemen-to al lavaggio a secco ma anche, a torto o ragione, come solu-zione alternativa ed innovativa. Sicuramente influenza il fattoche, ridonando ai capi morbidezza e freschezza, offre la sensa-zione di una profonda pulizia.I macchinari ed i prodotti per il sistema WET CLEANING si sonoevoluti, rendendo oggi possibile il trattamento di qualsiasi capodi abbigliamento, anche se confezionato con tessuti delicaticome seta e lana e questo favorisce sicuramente la maggiordiffusione di questa tecnica.Indubbiamente la stiratura dei capi lavati in acqua richiede unapproccio diverso, in quanto gli stessi devono essere “rimessiin forma” con una azione di tensionamento nello stesso tempodelicata e decisa.PONY ha messo a punto alcuni macchinari opportunamentesviluppati per ottenere, nel minor tempo e con la massimaqualità, i migliori risultati per lo stiro sia dei capi spalla sia deipantaloni trattati con il Wet Cleaning.La gamma offre soluzioni mirate rispetto ai volumi di lavoro,rapportate anche alla tipologia di capi da trattare, ad esempio:FORMPLUSManichino pneumatico con tensionamento verticale e laterale,adatto per lo stiro di tutti i capi spalla. Garantisce un’alta qua-

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lità di stiratura grazie allo speciale tensionamento del capo, alvapore surriscaldato (quantità, durata e temperatura del vapo-re erogato sono regolabili) e ad un potente flusso di aria caldacon una temperatura a 65°(regolabile) per un veloce e com-pleto asciugamento dei capi.Il busto si posiziona automaticamente, con un sistema di foto-cellule che leggono la taglia dell’indumento. È disponibile unaversione con castello fisso ed una più “evoluta” FORMPLUS-Scon castello girevole, dotata di pinze per il bloccaggio deglispacchi. I cicli di lavoro sono gestiti tramite una scheda PLCoppure in modalità semi-automatica o totalmente manuale.Può essere corredato da un ferro all-steam per una perfettarifinitura dei capi.Il Manichino è da collegare a fonte esterna di vapore.In alternativa al manichino sopra descritto, è possibile optareper una versione con un costo più contenuto, che può comun-que soddisfare le esigenze di un’attività in fase iniziale e conmodesta mole di lavoro:

MANICHINO MG con CASTELLO Modello WETGrazie allo speciale castello senza sacco si ottiene il tensiona-mento del capo, investito direttamente dal flusso di vapore edall’aria generata da un ventilatore potenziato. Il castello ègirevole con possibilità di regolazione delle spalle; le pinze ten-dimaniche sono manuali. I cicli sono gestiti tramite micropro-cessore con 10 programmi memorizzabili.Anche questo manichino può essere dotato di Gruppo Ferro perle finiture ed è prodotto sia in versione autonoma (Mod. MGC)sia da collegare a vapore.

Il discorso si amplia quando, oltre al trattamento Wet Cleaningdei capi di abbigliamento si desideri offrire un servizio di lavag-gio e stiro delle camicie. In questo caso PONY propone, comeideale soluzione, un manichino ibrido per lo stiro combinato dicamicie o camici e capi spalla in genere:404Manichino estremamente funzionale e versatile, grazie adaccorgimenti tecnici evoluti, garantisce ottimi risultati ed unaelevata produttività. Tramite un semplice commutatore, ilmanichino si predispone automaticamente per la stiratura dellecamicie o dei camici oppure per i capi spalla, sia lavati in acquasia lavati a secco. I cicli sono gestiti tramite microprocessore, con possibilità diregolare la vaporizzazione, la miscela vapore/aria o la soffiatadi aria calda in funzione del grado di umidità residua e dei tes-suti. È sempre possibile lavorare in modalità manuale.Accanto ai manichini è opportuno prevedere almeno un bancoda stiro, sul quale si andrà a perfezionare la qualità della fini-tura o, nel caso dei pantaloni, a fissare le pieghe. PONY ha selezionato il banco da stiro aspirante e soffiantemod. SILVER S.Grazie al tavolo Maxi è ideale per lo stiro del pantalone. Il baci-

no viene posizionato sulla parte più larga e l’intera gamba sul-l’ampia superficie del banco, è possibile effettuare le due pie-ghe senza spostare il capo, riducendo i tempi di stiratura.Il soffiaggio consente di stirare il bacino su un cuscino d’aria inmodo rapido e impeccabile, senza lasciare lucidi sulle tasche esulle cuciture, anche sui tessuti scuri.Lo stiro soffiato permette naturalmente di ritoccare veloce-mente giacche, cappotti e altro, senza compromettere la qua-lità delle fodere. Il banco da stiro può essere fornito con caldaia incorporata,oppure da collegare a fonte esterna di vapore. Come tutti ibanchi da stiro Pony, può essere equipaggiato con accessoriper stiro manica e/o per la smacchiatura.Quando la mole di lavoro lo richieda, per aumentare la produ-zione dei pantaloni, può essere utilizzato un manichino per lasgrossatura del bacino e l’impostazione delle pieghe, primadella finitura sul banco da stiro:MPT-DManichino stirapantaloni con tensione pneumatica del bacino edel carrello tendigambe. Adatto per lo stiro di tutti i pantaloni:classici o casual. A richiesta può essere fornito con fotocellulache rileva la fine del pantalone e comanda automaticamente lachiusura delle pinze gambe e la conseguente partenza del ciclodi lavoro. A richiesta è disponibile con carrello pinze specialeper il bloccaggio del pantalone con pinze esterne, oppure inter-ne nel caso di tessuti delicati come i velluti.La ditta PONY produce inoltre una serie di caldaie elettriche perl’alimentazione delle macchine da stiro, con potenze modulabi-li per generare dai 13 ai 180 kg/h di vapore, senza necessitàdi locale caldaia o conduttore patentato. I generatori dellaserie GOLIATH sono costruiti secondo le normative PED, conmateriali di prima qualità per garantire durata e affidabilità. Ilserbatoio di recupero delle condense consente di pre-riscalda-re l’acqua di alimentazione con un rispamio energetico.Nonostante le sofisticate tecniche di lavaggio, per completarela dotazione di un moderno negozio di lavanderia non puòmancare una postazione di smacchiatura come la SPOTMA-STER 3, ideata per la Pre e Post smacchiatura. Campatta e fun-zionale, racchiude in uno spazio ridotto la cabina di presmac-chiatura e la dotazione per la smacchiatura finale. La superfi-cie di lavoro risulta ben illuminata e di facile pulizia. I filtri acarboni attivi sono facilmente sostituibili. È realizzata in acciaioinox di prima qualità e risponde ai moderni requisiti di tuteladel luogo di lavoro e ambientale. Riteniamo che PONY abbia così messo a disposizione deglioperatori una selezione di macchinari altamente professionali,per le più svariate esigenze, con il giusto rapporto qualità-prezzo, per piccole e grandi realtà produttive. Per chiarimentie ulteriori informazioni vi invitiamo a rivolgerVi alla nostra retecommerciale o direttamente in Azienda dove è sempre attivouno show-room per vedere, ma soprattutto provare, l’interagamma.

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RENZACCI

Negli ultimi anni, quello che ormai in moltissime parti delmondo viene quasi unanimemente definito come lavaggio WETCLEANING, è senza dubbio stato al centro dei riflettori per l’o-scillazione che potremmo definire “quasi pendolare” tra ENTU-SIASMI e DELUSIONI riguardo soprattutto a quali tipi di indu-menti potessero essere trattati o meno con questa tecnica.Le analisi delle numerosissime esperienze e dei relativi datiaffluiti al centro studi internazionale sui metodi e le tec-niche di lavaggio della Renzacci, hanno AMPIAMENTEDIMOSTRATO che ad un primo momento caratterizzato datrionfalistici annunci sulla possibilità di trattare “tutto e tutti”con il wet cleaning, forse incoraggiati a volte anche troppoincautamente da chi non ama troppo le macchine ed il lavag-gio a secco, si passati con il tempo ad una più maturaed attenta valutazione delle potenzialità di questo tipodi trattamenti.

Ecco perch dunque il professionista della pulitintolavanderianon può prescindere dall’offrire un servizio estremamenteampio che non può non avvalersi sia di una macchina di lavag-gio a secco di ultima generazione sia di una macchina indu-striale ad acqua dotata di una flessibilità ed una produttivitàtali da poter eseguire le più disparate tecniche di lavaggio, trale quali quelle di wet cleaning occupano un posto di primariaimportanza.La RENZACCI S.p.A., unico fabbricante mondiale a curarepersonalmente al suo interno lo studio, la ricerca, la progetta-zione e la produzione sia di macchine lavasecco sia di macchi-ne lavatrici ad acqua per il wet cleaning (completata da unavastissima gamma di essiccatori e di calandre autoasciuganti),grazie alla sua continua opera di innovazione ed aggiornamen-to è in grado oggi di offrire una avanzata ed innovativa serie dimacchine ad acqua per i professionisti del lavaggio con le tec-niche di WET CLEANING, che spazia da 11 a 120 Kg. di cap.(da 25 a 265 lb.), capace di fornire non solo elevate prestazio-ni di lavaggio ma anche risparmio di tempo, acqua ed energia.È importante inoltre sottolineare che la Renzacci S.p.A. è l’uni-ca azienda a poter proporre oggi a livello mondiale una serie diessiccatori particolarmente efficaci e specifici per l’esecuzionedelle tecniche di WET CLEANING.Stiamo parlando dell’avanzata serie di essiccatori a circuitochiuso con totale recupero del flusso d’aria RENZACCI “RZ”,che grazie tra l’altro anche al nuovo sistema di asciugamentoa diffusione totale d’aria con flusso a doppio vortice incrociato,propone un asciugamento progressivo e delicato ridu-cendo al massimo lo stress termico sui capi, lo sbiadi-

mento dei colori e la perdita della naturale morbidezzadelle fibre.Queste caratteristiche, insieme all’avanzato sistema dicontrollo dell’umidità residua dei capi, rendono questaserie particolarmente apprezzata anche nell’asciugamentodella maglieria e dei capi tessili di particolare pregio e delica-tezza.Se a questo si aggiungono il grande risparmio nei costi offertodallo speciale circuito ad alto rendimento energetico e il fattodi non necessitare di cappe e sistemi di aspirazione e scaricoesterni, si può facilmente comprendere il perch questo tipo diessiccatore rappresenta oggi lo strumento ideale per il profes-sionista del WET CLEANING.Altro punto di sicuro interesse è la serie di macchine lavatriciad acqua RENZACCI WET CLEANING, le quali sono statepensate e realizzate per lavorare in modo ottimale contutte le principali e migliori marche di prodotti chimicioggi esistenti sul mercato, presentano numerosissimiaspetti innovativi da sottolineare e per ragioni di sinteticità cisembra importante attirare l’attenzione su alcuni tra quelliprincipali:� La superiorità tecnologica del nuovo programmatore elet-tronico ECOMPUTER®, con pressoché infinite possibilità diimpostare il numero di giri in fase di lavaggio e di centrifugamediante la semplice digitazione dei numeri corrispondentinella tastiera del computer e di regolare qualsiasi tempo dipausa e di senso di rotazione del cesto.� Il nuovo sistema contalitri a misurazione bilanciata, perregolare con estrema precisione i livelli di bagno per trattare icapi e tessuti più delicati, personalizzando i livelli in funzionedel capo lavato.� L’innovativo sistema di regolazione e monitoraggiocontinuo delle temperature “ECO-MIX®”.� Le pratiche ed ultraprecise pompe dosatrici saponi, persomministrare i prodotti chimici necessari nelle esatte quantitàe tempi richiesti dall’operatore.� L’innovativa e superiore tecnica di progettazione a sistemainclinato “SENSOR RAIL®”, che conferisce ancora più stabilità epermette risparmi di energia e tempo per eseguire l’intero ciclo� Il rivoluzionario sistema antivibrazione a doppie sospensio-ni attive a bilanciamento di carico convergente.� L’ampio oblò di carico extra large, per caricare anche volu-minosi capi come grandi coperte, piumoni matrimoniali, coper-ture sfoderabili di divani e tendaggi in genere.� Il notevole risparmio nei costi e nei tempi di stiratura, gra-zie all’ampissimo volume e diametro utile di funzionamento delcesto, che offre la possibilità ai capi di disporsi ed aprirsi inmaniera ottimale.Ed è anche per questi motivi questa ottimale combinazione dilavatrici ad acqua ed essiccatori per eseguire le tecniche diWET CLEANING sta riscuotendo un così grande successo nei108 paesi nel mondo in cui la Renzacci Spa è oggi presente.

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SILC

Le nuove lavanderie professionali con l’inserimento del “siste-ma wet cleaning” per il trattamento dei tessuti, riescono oggia garantire una qualità elevata poiché arrivano a ottenere unapulizia assoluta su ogni tipo di indumento, rispettando l’am-biente con l’esclusione dei tradizionali solventi, assicurando inquesto modo un sicuro successo dell’attività.Oggi molti i produttori di capi di abbigliamento preferisconoutilizzare tessuti sintetici per la manifattura. Si punta cioè sempre più a proporre capi di semplice manuten-zione con fibre resistenti all’acqua. Nel frattempo, in parallelo,si è sviluppata una nuova importante tecnologia nei processi dilavaggio ad acqua che ha preso in nome di “sistema wet clea-ning”

Questa rivoluzionaria innovazione, iniziata e sviluppata negliultimi 20 anni, riesce oggi ad assicurare un successo di tratta-mento anche per i manufatti con tessuti particolarmente deli-cati e pregiati quali lana e sete. Inoltre, come già accennato, per scelta delle case di moda edei confezionisti, sono sempre più presenti, nel panorama del-l’abbigliamento, capi che non richiedono il tradizionale lavaggioa secco. A questa nuova realtà si aggiunge il fatto che moltiindumenti, presenti sul mercato sono misti, abbinano cioèaccessori e particolari che escludono, in maniera assoluta, illavaggio a secco. Partendo da questa doverosa premessa, possiamo constatarecome il mercato internazionale delle macchine di lavaggio adacqua, presenti oggi molte attrezzature specifiche per il servi-zio “wet cleaning”. Lavatrici ed essiccatoi speciali che, in com-binazione di prodotti specifici, garantiscono un risultato di otti-ma qualità nel trattamento “Wet Cleaning”!Ogni fabbricante di lavatrici ha la sua ricetta, più o meno com-plessa, ma certo particolarmente efficace, per garantire unrisultato di alta qualità sulla gran parte dei capi che l’operato-re di lavanderia sottopone al trattamento “Wet Cleaning”.Molti sono i vantaggi immediati di chi decide per questo tratta-mento. Intanto con le macchine ad acqua e l’utilizzo di prodot-ti specifici biodegradabili si ottiene un duplice obbiettivo e pre-cisamente quello di pulire perfettamente riconsegnando la ori-ginalità dei colori ai singoli capi ed come secondo, ma noncerto secondario, quello di rispettare l’ambiente e le semprepiù severe norme internazionali in materia di tutela ambienta-le, quindi tranquillità operativa senza alcun ostacolo di caratte-re amministrativo locale e nazionale per lo svolgimento dellaattività.È a questo punto che si deve scegliere come provvedere alfinissaggio degli indumenti dopo il lavaggio con questo nuovosistema.Si perché va bene una elevata qualità di trattamento, ma i capiquando escono dalle macchine, debbono essere stirati prima di

essere riconsegnati al cliente e la presentazione finale del pro-dotto, è di impatto determinante per assicurare il successo del-l’esercizio.Tutti gli addetti al lavoro sanno bene che, superando il tratta-mento in acqua, molti capi subiscono uno “stress” consistente,un stress che solo una stiratura altrettanto professionale puòeliminare.Quindi, se a questi importanti vantaggi pratici immediati, siaffianca una scelta per una stiratura di alto profilo professiona-le, si raggiunge la chiusura del cerchio: qualità, servizio edimmagine! Infatti è solo grazie ai risultati garantiti da una stiratura effet-tuata con macchine professionali e progettate per questo spe-cifico “settore”, che si ridona al capo, uscito dal “trattamentowet cleaning” l’aspetto del nuovo. La Silc suggerisce e propone macchine specifiche e mirate suvari livelli indicativi di potenzialità produttive. Si parte da un minimo prevedendo una lavacentrifuga da 10 kgcon relativo essiccatoio a cui affiancare una MacchinaCombinata Silc S/MTA-E - R-Evolution con microprocessoreautonoma con caldaia per una pre-stiratura ottimale di panta-loni (tensionati) e capi spalla (giacche paltò camici ecc) tratta-ti sempre con una forte ventilazione ad aria surriscaldata.Alla detta macchina si consiglia di affiancare una o meglio duetavoli da stiro per la finitura dei capi un Tavolo da stiro a fred-do mod. S/ASF-B con forma universale per la finitura dei capispalla, abiti da donna e camicie ed uno dei nuovi banchi dastiro, regolabili in altezza, aspiranti e soffianti con forma maxiper lo stiro dei pantaloni. Parliamo del modello S/AAR-S-DSH.Evidentemente aumentando la produzione di lavaggio si consi-glia di aumentare la potenzialità dello stiro aggiungendo mac-chine specifiche per i singoli capi come un Manichino S/MSG -speciale e specifico per lo stiro di giacche, cappotti, giubbottidi qualsiasi tessuto e taglia ed un Topper S/TP1-TE - per lo stirodel pantalone. Entrambi le macchine con microprocessore con10 programmi di stiratura. Questo incremento della potenzia-lità dello stiro può arrivare sino al massimo della produttivitàinstallando la stirapantaloni per eccellenza della Silc il mod.S/MSP una macchina che stira completamente il pantalonecompresa la piega.Noi ribadiamo che per essere certi del successo nella scelta diadottare il sistema wet cleaning nel proprio esercizio dilavanderia sia molto importante la scelta delle giuste attrezza-ture di finissaggio. Per non sbagliare, ci si deve affidare a chiconosce profondamente questo settore a chi ,come la Silc, hauna tradizione ed un esperienza nel mercato internazionale dioltre 40 anni. Infatti, solo una grande azienda può arrivare aprogettare e quindi costruire macchine specifiche che possanoassicurare risultati importanti nel finissaggio dopo un tratta-mento innovativo quale il “wet cleaning”.

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TREVIL

L’OFFERTA TREVIL PER IL WETCLEANINGIl wetcleaning è ormai una realtà ampiamente diffusa e Trevil,da sempre all’avanguardia nella produzione di attrezzature dastiro, offre un’intera gamma di prodotti pensati per chi lava inacqua. Si tratta di soluzioni ormai sperimentate da anni e per-fezionate sul campo, poiché l’esperienza di Trevil con capi trat-tati in wetlceaning è iniziata da più di un decennio, accoglien-do le richieste dei pionieri di questo sistema di lavaggio.I sistemi di stiratura Trevil sono stati sottoposti ai test effettua-ti in collaborazione con laboratori di ricerca tessile e grandinomi della confezione italiana, che ne hanno confermata l’as-soluta affidabilità sui propri capi più delicati e pregiati. La fasedi stiratura con macchine Trevil si è dimostrata in grado di rido-nare a ciascun capo la forma e dimensione originaria, senzarinvenimento né marcature sui tessuti.

Inoltre, le attrezzature Trevil appositamente studiate per ilwetcleaning sono in grado di garantire la necessaria produtti-vità giornaliera, fattore essenziale per chi lava in acqua.Per i capispallaStirare completamente a mano giacche, giubbotti o cappottitrattati ad acqua è praticamente impensabile, se si voglionomantenere ritmi di lavoro redditizi. L’elemento indispensabileper chi si avvicina al wetcleaning è un manichino tensiona-to per capospalla. Il manichino Treviform di Trevil è studiato per stirare giacche,cappotti, giubbotti, abiti da donna, vestaglie e ogni tipo dicapospalla. Ogni movimento del manichino è programmabile, in modo faci-le e veloce, dalla scheda di controllo Trevil: si possono dosarei tempi di stiratura e la forza di tensionamento in modo da ridi-stendere tessuto e cuciture senza però rischiare distorsioni,allungamenti o allargamenti. Il manichino Treviform può essere utilizzato con successo tantoper rimettere in forma giacche di jeans, quanto per stirare abiti

in maglia elasticizzata. Senza che l’operatore debba fare ope-razioni complicate, basta selezionare un diverso programma distiratura tra i dieci disponibili, per ottenere la stiratura perfet-ta su diversi tipi di capo. Tutti i programmi sono completamen-te personalizzabili: il consulente Trevil saprà definire insieme alcliente i programmi di stiratura più azzeccati per quella realtà.Treviform può essere utilizzato ugualmente per capi lavati asecco o ad acqua, ed è quindi un’ottima scelta anche per ilaboratori che utilizzano sia il tradizionale trattamento a secco,sia il trattamento wetcleaning.In alternativa, è possibile scegliere Princess Ultra, manichi-no tensionato universale. Princess Ultra è un prodotto ver-satile, che racchiude le funzioni di stiracamicie e di manichinogiacche e cappotti.Princess Ultra trova la sua ideale applicazione in laboratori didimensioni medio-piccole, che in uno spazio ridotto hanno l’e-sigenza di stirare non solo capospalla ma anche volumi medi dicamicie da uomo o camicette da donna, sia umide, sia asciut-te (fino a 100 pezzi / giorno di capi umidi). Per i ritocchiNon potrà mancare un tavolo aspirante e soffiante per fini-tura e ritocchi di ogni genere di capo. Il tavolo Treviflex, disponibile anche con caldaia incorporata,offre una postazione di stiro robusta, estremamente conforte-vole, e completamente personalizzabile. Treviflex è un tavoloaspirante e soffiante, regolabile in altezza da una sola perso-na, senza bisogno di attrezzi e chiavi. Il catalogo Treviflex sicompone di un tavolo base, da comporre in modo molto flessi-bile scegliendo la forma di superficie di stiratura preferita, l’al-lestimento con punta a destra o sinistra, e diversi altri acces-sori, come ad esempio l’illuminazione o il sostegno dei cavi odel ferro.Per la smacchiaturaInfine, per le operazioni di smacchiatura, e per il pretrattamen-to delle macchie grasse, Trevil offre la linea di smacchiatriciSpotty, in versione tavolo o cabina.La cabina Spotty Jet è l’ideale connubio tra prestazioni erisparmio di spazio: in un ingombro di soli 110x65 cm racchiu-de le funzioni di pretrattamento e smacchiatura indispensabilinon solo per il lavasecco ma anche per chi lava in wetcleaning.È possibile prenotare una dimostrazione presso lo showroomTrevil per effettuare prove di stiro, anche con propri capi.

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Il manichino Treviform di Trevil, ideale per rimettere in forma giacche e cappotti trattati ad acqua

Il tavolo aspirante e soffiante Treviflex di Trevil in uno dei molteplici allestimenti disponibili.

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alle informazioni forniteci dagli automatismi.Prendiamo ora in esame: l’ingresso della bianche-ria sporca. La cernita della biancheria sporca è unprocesso che compie ben il 94% dei nostri clienti. Cernita e conteggio è un’attività svolta dal 96%delle lavanderie italiane mentre sul territorio euro-peo questo dato vale l’87%. Statisticamente le lavanderie che adottano i nostrisistemi di cernita e conteggio processano da unminimo di 1000kg di biancheria a noleggio. Infattia seconda di ogni realtà Vi sono varie configura-zioni di sistema le quali riescono soddisfare ogniesigenza in base alla produzione oraria e al nume-ro di “criteri” elaborati calibriamo le necessitàdella lavanderia. Attualmente abbiamo sviluppatosistemi “unici” da 4 fino a 32 buche.I Vantaggi principali sono: riduzione del personaledi circa il 50% normalmente utilizzato con i tradi-zionali metodi di cernita manuale; diminuzionedel 40% del tempo necessario alla cernita; consen-tire l’immediato e preciso controllo della merceresa dal cliente, il che ne consente l’eventualeaddebito del mancante grazie alla stampa deireport; velocizzare le operazioni di smistamentoed eliminare inutili ingombri; ottimizzare e gene-rare precisi dati di controllo utili alle seguenti fasie all’amministrazione; la struttura è adattabile allospazio disponibile; tempo medio di ammortamen-to stimato: 2/3 anni.La biancheria è controllata, cernita e “parcheggia-ta temporaneamente” in carrelli o in contenitori “asacco”in attesa di lavaggio.Il metodo migliore per preservare le attività svoltesino ad ora, abbattere i tempi di attesa tra le cari-che di biancheria nella lavacontinua, minimizzareil traffico di carrelli colmi di biancheria a terra èl’implementazione di un sistema di caricamentoaereo il quale svolge un ruolo fondamentale neicosti all’interno della lavanderia.Esso può essere caricata automaticamente e diret-tamente da un impianto di cernita e conteggioautomatico o in alternativa può essere caricatomanualmente da un operatore.Traduciamo quest’ultimo passo in tempi: il carica-mento in automatico è stimato in circa 10/15secondi a seconda della configurazione di sistema,il caricamento manuale è stimato in circa 40-45secondi ciascun elevatore.

Il settore delle lavanderie Europeo è sicuramenteil più avanzato e competitivo nel panorama mon-diale; negli ultimi 24 mesi ha registrato un incre-mento pari al 6% ed in particolare nell’ambito“abiti da lavoro” e “sanitario” si sono registrati gliincrementi più significativi, ciò ci conferma che isettori industriali e sanitari sono diventati più esi-genti e il servizio che gli viene offerto deve esseresempre più preciso e rapido. Quindi anche nellearee europee dove i costi di manodopera risultanopiù contenuti, vi è la necessità di operare in modofluido, rapido, monitorato, in altri termini in modopiù EFFICIENTE per il presente e per il futuro.Visti i risultati ottenuti dal settore, possiamo de -durre che sia questa la politica aziendale adottatada molte realtà.In questo articolo desideriamo presentare alcuneparti del processo all’interno delle lavanderie;aspetti e problematiche che riscontriamo nellamaggior parte dei nostri clienti in Europa e cheinfluiscono sui bilanci di fine anno:• ottimizzazione degli spazi relativi alle aree di

lavoro: la riduzione della superficie “a terra” permancanza di spazio o per lasciar spazio ad altrimacchinari;

• l’implementazione di sistemi in grado di sfrutta-re appieno le attuali capacità produttive e anchein grado di far fronte a picchi di produzione;

• la semplicità di utilizzo per permettere agli ope-ratori uno start-up più immediato e per maturarein tempi brevi la dimestichezza necessaria all’u-tilizzo;

• raggiungere elevati standard di controllo e super-visione, per eliminare sprechi ed inefficienze;

• l’incremento della produttività per essere compe-titivi sul mercato;

• mantenere e fidelizzare i clienti;• assicurarsi un utile aziendale e finanziario solido.Noi della Montanari è da più 40 anni che proget-tiamo, sviluppiamo ed assistiamo lavanderie indu-striali con obbiettivi precisi, la competitività. Essa nasce dalla somma di fasi di processo benstudiate derivate dal connubio di esperienza e tec-nica. Attraverso l’implementazione di sistemi inte-grati è possibile raggiungere elevati standard, rag-giungere gli obiettivi stagionali, controllare bianche-ria entrante e uscente, velocizzare e ottimizzare laproduzione, migliorare altri aspetti produttivi grazieDD42

DETERGO GENNAIO 2012

MONTANARI: l’efficienza vien dall’alto……e dal riempire precisi “buchi”

Informazione commerciale

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Grazie all’elevatore che consegna il sacco allalinea di stoccaggio predestinata, la superficie aterra rimane sgombra e risparmiata o utilizzabileda altri macchinari. Grazie alla nostra trentennale esperienza, da anniabbiamo optato l’utilizzo di binari tondi in acciaioinox; grazie a ciò ci è possibile ridurre le rumoro-sità, e l’usura dei cuscinetti e inoltre la superficiedel binario rimane liscia perciò la scorrevolezzadei sacchi rimane fluida e non crea alcun blocco.Infatti vantiamo impianti funzionanti da oltrevent’anni!! Il nostro staff dedicato alla “ricerca & sviluppo”analizza soluzioni e componenti innovativi al finedi offrire sistemi sempre più performanti e duraturi.Anche questo sistema viene studiato e sviluppatoad-hoc compatibilmente alle necessità attuali efuture della lavanderia, il progetto infatti, vieneproporzionato ad una tendenza di crescita che vadai 3 ai 5 anni.Per gestire tutto vi è “Cesare 2010” il software digestione in grado di offrire la piena supervisionesulle attività in corso, vedere il contenuto di ognisacco stoccato, modificare le varie priorità in basealle esigenze e urgenze. Sviluppato in user-friendly assicura la supervisione e la gestionecompleta in modo completamente intuitivo.Cesare viene opportunamente interfacciato perdialogare con qualsiasi sistema di lavaggio e rap-presenta il canale di transito di informazioni comeil codice lavaggio, cliente e tutti i file necessari.Tempo di ammortamento medio per questo tipo diimpianto equivale a 3-5 anni (a seconda degliautomatismi implementati) con un aumento dellaproduttività di circa il 30-40%

Dopo aver passato il processo di lavaggio ed essi-cazione, giungiamo nell’area del “pulito” che ana-logamente al dipartimento precedente può essereottimizzata con molteplici soluzioni ma per imedesimi obbiettivi.Laddove la mancanza di spazio o la ristrettezzadei tempi di lavorazione scoraggino il ricorso aimetodi di movimentazione tradizionali realizzatocon carrelli o montacarichi vi può essere l’adozio-ne del sistema a trasporto pneumatico denominatoVOLO, utile ad alimentare nastri trasportatori,linee di stiro, carrelli o impianti di stoccaggio ter-ziario.Il sistema VOLO dispone di punti di carico auto-matici o manuali, la biancheria scorre in tubazionirigide che possono essere posizionate su qualsiasiparete e i container di raccolta possono stoccaresino a 150kg di biancheria. Per questo motivo,esso rappresenta la soluzione ideale per lavanderiead alta produttività e Lavanderie con configurazio-ni non ordinarie.Tra i sistemi di alimentazione per le linee di stirovi è anche l’impianto di stoccaggio aereo terziarioper lavanderie con sistemi di smistamento più esi-genti. Come nell’analogo caso dell’impianto distoccaggio secondario (per la biancheria in attesadi lavaggio), anche il terziario ha il compito di otti-mizzare gli spazi, aumentare la produttività e gesti-re completamente grosse quantità di biancheria.Una fase fondamentale dell’area del pulito è sicu-ramente l’uscita della biancheria dai mangani.Infatti preservare la qualità di piega e delle pile è DD43

DETERGO GENNAIO 2012

fondamentale per i clienti finali, allo stesso tempola cura del dettaglio implica un maggiore dispen-dio di tempo, il quale ha un costo. Quindi vi sirende necessario un sistema che tuteli l’attivitàsvolta dai mangani ma che sia in grado di velociz-zare il processo di movimentazione sino all’impa-chettamento e magari fornirci dati sullo stato realedelle spedizioni.Per rendere efficiente questo ultimo processo diproduzione, Montanari progetta e sviluppa sistemidi movimentazione a nastro da posizionarsi all’u-scita dei mangani. Con questo sistema, si convo-glia la biancheria già stirata ed impilata dai man-gani al magazzino. Tramite speciali nastri telesco-pici, è possibile convogliare da diverse linee di sti-ratura la biancheria su un unico nastro trasportato-re principale e tutto il movimento viene monitora-to attraverso un software gestionale il quale, inter-facciato al gestionale della lavanderia è in grado difornire tutte le informazioni necessarie circa lostato della produzione, del magazzino e delle spe-dizioni.Come nel caso degli altri impianti anche le lineedi confezionamento prevedono diversi accessoriche vanno a soddisfare ogni esigenza, come peresempio stampanti applicatrici automatiche e let-tori bar-code. Anche per questo impianto, l’am-mortamento equivale a circa 2-3 anni con unaumento di produttività del 20-25%.Al concludersi di questo percorso, giungiamo almagazzino dinamico, sistema basato su rulliere agravità che permette di effettuare il percorso senzal’ausilio di alcun operatore con in più la possibi-lità di monitorare in qualsiasi momento gli stadidella biancheria. La biancheria può essere oraconsegnata al cliente.Per garantire il massimo beneficio dei propriimpianti, la Montanari offre servizi di assistenzadesignati appositamente sulla tipologia dell’im-pianto e sulle necessità del cliente. Assistenza Plusè il nome dell’offerta che comprende e garantisceal cliente il massimo dell’efficienza, stabilendouna connessione diretta tra l’impianto stesso e itecnici Montanari.Infatti: linee telefoniche dedicate, software predi-sposti alla connessione da remoto (internet), lafornitura di terminali sostitutivi pronti all’uso,istruzione al personale della lavanderia e la manu-tenzione programmata sono gli elementi cardini diun servizio che si vuole distingue per rapidità edefficienza. I nostri clienti sono sempre tutelatianche in condizioni di emergenza grazie alla no -stra rete tecnica che copre i maggiori poli europei.

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Spa) e Marco Squassina (PadanaEverest Srl).

I restanti 15 consiglieri eletti sono:Amedeo Apicella (Lavanderie Indu -striali Lavin S.p.a.), Giovanni Ascio -ne (Lavanderia Pino S.r.l.), AntonioBernard (F.lli Bernard S.r.l.), PietroChirico (Chi-ma Florence S.p.a.),Antonio Colasante (Hospital ServiceS.r.l.), Lorenzo D’Alba (LAV.I.T. Soc.Coop.), Maurizio Ferraguti (NiveaS.p.a.), Bianca Iervolino Pinna(Clea S.p.A.), Paolo Leonardelli(Servizi Ospedalieri S.p.a.), MarcoMarchetti (Padana Everest S.r.l.),Felice Mario Moschella (AmericanLaundry Ospedaliera S.p.a.), Marti -no Pedersoli (Hotel Service S.r.l.),Mauro Ravaglia (Linea SterileS.p.a.), Sandro Recalcati (Lavan -deria Lombarda Industriale S.r.l.) eVirgilio Vierin (L.I.P. S.r.l.).

Il Presidente di Assosistema Ales -sandro Trapani ha ringraziato i con-siglieri uscenti per l’impegno messo“nel dare una risposta sistemica aimolti problemi che gli imprenditorisi trovano ad affrontare quotidiana-

Si è svolta il 12 dicembre 2011,presso la sede di Assosistema, l’As -semblea per il rinnovo del ConsiglioDirettivo che resterà in carica fino anovembre 2013.

Il Consiglio Direttivo si compone di21 membri. Di questi, entrano afarne parte di diritto il Presidentedella Piccola Industria eletto oggi:Carlo Pestelli (Lavanderia PestelliS.n.c.) e i 5 Presidenti delle singoleSezioni eletti il 23 novembre scor-so: Candido D’Antoni (Dieci PiùS.n.c.), Mauro Gnecco (MilaneseVerbania Srl), Egidio Paoletti (AlscoItalia Srl), Enea Righi (Servizi ItaliaDD44

DETERGO GENNAIO 2012

AssembleaAssosistema:Eletto il nuovoConsiglioDirettivo

ASSOSISTEMA

Prosegue il rinnovo degli organi politici di Assosistema con l’elezione dei 15 consiglieri che,insieme ai 5 Presidenti delle singole Sezioni nominati il 23 novembre scorso e al Presidentedella Piccola Industria, formeranno il nuovo Consiglio Direttivo dell’Associazione. Prossimostep: l’elezione del nuovo Presidente di Assosistema nei mesi di marzo-aprile 2012. Un rin-graziamento particolare ai consiglieri uscenti da parte del Presidente dell’Associazione,Alessandro Trapani e un augurio di buon lavoro per i neo eletti.

di Laura Lepri

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mente. Il nostro è un lavoro in cui èfondamentale il tema della competi-tività e dignità professionale. Per questo mi preme rivolgere unapprezzamento particolare alla se -rietà e alla partecipazione con lequali i consiglieri hanno svolto il lo -ro operato”.

“Ringrazio, inoltre, i consiglieri en -tranti – ha proseguito Trapani –perché ritengo che candidarsi aduna carica politica sia sempre ungesto notevole di generosità perchésignifica rinunciare ai propri partico-lari intendimenti a favore di qualco-sa di più vasto: il bene degli altri, enel nostro caso specifico, il benedella nostra categoria. Noi siamo una classe dirigente cheha il dovere di farsi carico delleaziende che rappresentiamo. Ancor più in questo periodo difficileche sta vivendo il nostro paeseabbiamo tutti bisogno di imprendi-tori che svolgano il proprio lavorocon se rietà e altruismo”.

Prossimo appuntamento per il rin-novo delle cariche di Assosistema èl’elezione del nuovo Presidente neimesi di marzo-aprile 2012. Il neo eletto Consiglio Direttivoeleggerà nel frattempo una com-missione di designazione, compostadi tre soci che abbiano maturatouna significativa esperienza asso-ciativa, che avvierà le consultazioniper l’individuazione del o dei candi-dati a ricoprire la carica del futuroPresidente.

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conseguimento, attraverso la deter-minazione di un programma comu-ne, di obiettivi strategici condivisiche permettano, sia alla singolaimpresa, sia collettivamente all’in-sieme dei partecipanti alla rete lacrescita della capacità innovativa ela crescita della competitività.

Chi può stipulare un contratto direteLa norma precisa che il contratto direte può essere stipulato da “piùimprenditori”.I contraenti debbano dunque essereimprenditori indipendentementedalla loro rispettiva natura (sonoquindi incluse anche le impreseindividuali, le società e gli imprendi-tori pubblici, anche non commercia-li). Possono, pertanto, far parte delcontratto di rete anche enti pubbliciche hanno per oggetto esclusivo oprincipale un’attività di impresa nonnecessariamente commerciale; cosìcome aziende senza scopo di lucro,non essendo preclusa la possibilitàdi realizzare reti miste in cui sianopresenti soggetti con e senza scopodi lucro.

Le forme di collaborazioneNella pratica la collaborazione potràassumere svariate forme, quali adesempio:• attività di coordinamento per

ottenere migliori condizioni neirapporti esterni

• (coordinamento del processo dicontrollo della qualità dei benilungo la filiera, definizione di unapolitica dei prezzi nel rispetto deilimiti della normativa antitrust1) oper raggiungere un risultato finaleunitario (quale la produzione di

Favorire le forme di aggregazioneper potenziare l’azione delle impre-se del turismo. Uscire dalla logica disettorialità a favore di una visionepiù ampia e coesa di intervento sulmercato. L’esigenza dell’integrazio-ne per le aziende nasce dal bisognodi essere più competitive, senzarinunciare alla propria autonomia.Questo è l’obiettivo delle Reti d’im-presa, strumento che permette alleimprese di rispondere alla crisi eco-nomica e alle nuove sfide dettatedall’economia globale. Su questo argomento il 15 dicembrescorso, a Roma, presso la sede diConfindustria si è svolto il seminario“Reti d’Impresa per il turismo”,organizzato da ConfindustriaAlberghi, Confindustria Aica, Feder -turismo Confindustria e RetImpresa.

Cos’ il contratto di reteIl contratto di rete è stato introdot-to recentemente nel nostro ordina-mento giuridico ed è disciplinatodall’art.3 della Legge n. 33 del 9aprile 2009 (di conversione del D.L.n. 5 del 10 febbraio 2009), cosìcome modificata dal D.L. n. 78 del31 maggio 2010, convertito nellaLegge n. 122 del 30 luglio 2010. È un accordo con il quale più im -prenditori si impegnano a collabora-re al fine di accrescere, sia indivi-dualmente (cioè la propria impresa)che collettivamente (cioè le impreseche fanno parte della rete), la pro-pria capacità innovativa e la propriacompetitività sul mercato. La caratteristica fondamentale del-l’attività della rete è rappresentatadalla presenza necessaria di unoscopo comune tra i membri dellastessa. Tale scopo è finalizzato alDD46

DETERGO GENNAIO 2012

Le Reti d’impresaper il TurismoASSOSISTEMA

L’importanza delle reti d’impresa, uno strumento con forti e reali potenzialità, per risponderealle esigenze delle imprese turistiche e per accrescere la loro competitività e innovazione. Il punto in occasione di un seminario organizzato da Confindustria Alberghi, ConfindustriaAica, Federturismo Confindustria e RetImpresa il 15 dicembre scorso a Roma

di Laura Lepri

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un bene finale);• attività strumentali per raggiun-

gere migliori risultati di gestione(gruppo di acquisto/vendita dibeni/servizi di interesse comune,gestione di logistica, magazzino,piattaforme telematiche, promo-zione di beni e marchi, realizza-zione di laboratorio comune, cen-tro di ricerca comune);

• attività complementari per farequello che individualmente consi-derate le imprese non sarebberoin grado di fare (partecipazionead appalti o gare).

Il fondo patrimonialePer realizzare il programma di retele parti contraenti possono istituireun fondo patrimoniale comune. Il fondo ha un preciso vincolo di de -stinazione, essendo finalizzato al -l’attuazione del programma di re tee quindi al perseguimento degliobiettivi strategici. Quando si pro-cede alla istituzione del fondo patri-moniale, il contratto deve obbliga-toriamente prevedere la misura ed icriteri di valutazione dei conferi-menti iniziali e degli eventuali con-tributi successivi, che i contraenti siobbligano a versare. I conferimentipossono essere in denaro, ma an -che in beni e servizi, purché suscet-tibili di valutazione economica, tan -t’è che la stessa norma impone l’in-dicazione dei criteri per la valuta-zione dei conferimenti (riferendosiovviamente al caso in cui il conferi-mento non sia in denaro). In casodi istituzione del fondo patrimonia-le, il contratto deve prevederne leregole di gestione: più in particola-re, sarà opportuno prevedere ilsoggetto cui affidare la gestione delfondo, che sarà normalmente l’or-gano comune, ma che, per sceltadelle parti, potrebbe essere ancheun soggetto terzo. Sarà altresì op -portuno prevedere le modalità perla realizzazione degli investimenti equelle eventuali per l’uso dei benicomuni.

Come si gestisce la reteLa legge non impone regole specifi-che per quanto attiene la gestionedella rete. Si può, pertanto, ipotiz-zare la previsione dell’assunzione didecisioni con criteri che possonoprevedere la maggioranza semplice

dei “retisti”, o maggioranze qualifi-cate – eventualmente solo per alcu-ne specifiche materie – ovveroancora l’unanimità dei partecipantisu tutte o anche solo su alcune de -cisioni. In aggiunta alle regole ge -nerali per la gestione della rete, ilcontratto può anche prevedere l’i-stituzione di un organo comune chepuò essere sia da un singolo sog-getto, che da una pluralità di mem-bri in rappresentanza dei retisti.All’organo comune è conferito ilmandato per la direzione e la con-duzione delle attività previste nelcontratto di rete. Qualora sia previ-sta la costituzione dell’organo co -mune, è certamente opportuno cheil contratto di rete preveda che atale organo venga conferito anche ilpotere di esecuzione delle delibereassunte dai partecipanti alla rete.Tale scelta si giustifica con l’esigen-za di garantire che la rete operi an -che sulla base di criteri di efficien-za, senza che rimanga vincolata daeccessi di formalismo o di procedu-re che possano rendere più onerosoil perseguimento dello scopo comu-ne.

ConclusioniLe Reti d’impresa non rappresenta-no dunque un “salvagente” per leimprese in difficoltà. Al contrario,esse presuppongono un progettocomune e partner affidabili. In un mercato globalizzato, diventasempre più difficile mantenere lacapacità di fare impresa. Puntaresull’aggregazione può essere, quin-di, una soluzione per le piccole emedie imprese per accrescere lapropria innovazione ed essere com-petitive. Fulvio D’Alvia, DirettoreRetImpresa, ha precisato che i con-tratti di rete ad oggi sono 200.Obiettivo dei prossimi mesi è arri-vare a quota 250. Il Presidente diFederturismo Confindustria, RenzoIorio, ha osservato che attraversola rete d’impresa l’offerta turisticaguadagna innanzitutto in competiti-vità, perché costituisce un sistemasemplice, ma a forte progettualitàche pone in un’ottica industrialeanche la micro impresa e consentedi superare la parcellizzazione. È perciò fondamentale che attraver-so la rete le imprese si aggreghinoma soprattutto creino nuovi prodotti. DD47

DETERGO GENNAIO 2012

Renzo Iorio, Presidente di Federturismo Confindustria

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to da un cartellino piuttosto eviden-te. Tutto nei colori di grigio e del-l’azzurro, che danno un’ottimaimpressione di ordine e pulizia.“La mia è una lavanderia tradizio-nale in un paese dove già ne esisto-no altre quattro, di cui due sonocentri rapidi, per un paese di circa16.000 abitanti. Il lavoro di ognisingola lavanderia, quindi, non èmoltissimo. In compenso, sonomolto alte le spese. Aprire una lavanderia oggi costaalmeno € 70.000, il che significa unperiodo davvero lungo per l’ammor-tamento dei macchinari; bisognapoi considerare i costi di esercizio,che per una lavanderia non sonopochi. Le macchine poi, per essere

La lavanderia del Sig. Roberto Zuc -cati si trova in una via abbastanzatranquilla di Cerea, paese di circa16.360 abitanti a pochi chilometrida Verona.L’aspetto esteriore è piuttosto mo -derno, senza fronzoli o arricchimen-ti: due occhi di vetrina, protetti datende alla veneziana ed una grossainsegna con la scritta “lavanderia” acaratteri cubitali. Sopra la porta un’altra scritta:“Centro pulitura specializzato”, ed èquesto che descrive meglio l’attivitàdel Sig. Zuccati.Mi accoglie lo stesso titolare, in uningresso molto spazioso, con unlungo banco a “L” che costeggia ledue pareti di fondo, dove, in funzio-nali scaffalature, sono disposti inbell’ordine i capi pronti per esserericonsegnati, ognuno contrassegna-

Il segreto del mio successo

Il SistemaTedesco

Intervista a Roberto Zuccati, titolare dellaomonima lavanderia di Cerea e PresidenteProvinciale Confartigianato-PulitintoriVerona

di Diego Zambelli

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sempre in perfetta efficienza,richiedono costanti ed efficaci inter-venti di manutenzione.Io credo di aver risolto questo pro-blema di impegno economico trop-po gravoso rispetto ai possibiliincassi, suddividendo le due fasifondamentali nel lavoro: da un latoil lavaggio, dall’altro stiro e confe-zione. Faccio questo mestiere da 15anni ed ho ereditato la lavanderiada mia madre. Ho fatto diversi corsid’aggiornamento presso l’IstitutoHohestein, in Germania; ed è lì chemi sono ispirato per la mia “diversi-ficazione”.La creazione di un gruppoHo individuato altre lavanderie chenecessitavano il cambio di macchi-nario, ma, il basso introito lavorati-vo da una parte, costi gestione eadeguamenti di legge dall’altra nonlo permettevano.Trovato un accordo, ho compratouna macchina a secco che potevasoddisfare le esigenze di varielavanderie, abbattendo di molto icosti di gestione poiché lavora perla maggior parte a pieno carico.Il servizio è giornaliero e per certerealtà è persino migliore dellagestione personale del macchinario,la diversità dei capi per colore etipologia difficilmente dà la possibi-lità di lavorare con pieni carichi; diconseguenza necessitano moltilavaggi con pochissimi capi e iltutto porta il costo per singolo capoa lievitare anche del 30%. Il miosistema abbatte in maniera decisa ilcosto pro capo, difficilmente rag-giungibile se non da poche realtàche superano i 5/600 capi al gior-no; inoltre il mio centro dà la possi-bilità, a chi si vuole avvicinare almondo della pulitintolavanderia, diaprire un centro senza doversiaccorpare costi enormi per l’acqui-sto dei macchinari necessari, evi-tando le molteplici problematichedel lavaggio dei capi.Partendo da un costo per il lavaggioequiparato ognuno determinerà ilprezzo del singolo capo in base algrado di finitura richiesto dal clien-te.Ed è logico che sia così, perché unacamicia si può stirare in 10 minuti oin cinque, a seconda dell’abilità del-l’operatore e della perfezione dellostiro. Quindi è giusto che sia l’altro

a fissare il prezzo finale, in mododa avere un giusto compenso per illavoro effettivamente svolto. Io hocalcolato, per la mia parte, i costid’ammortamento, i consumi di elet-tricità, acqua, saponi e additivi: indefinitiva tutti i costi del lavaggio.In Germania di solito è chi ha l’im-pianto di lavaggio il padrone ditutto; ma si sa che noi italianivogliamo essere padroni in casanostra, e quindi ho pensato a que-sta “consociazione” tra imprese cheunisce la libertà di ciascuno ad unabuona organizzazione del lavoro”.Così facendo, mi accompagna nelretro a visitare la parte operativadella lavanderia, dove troneggiauna gigantesca macchina a secco,corredata da diverse lavatrici adacqua semi industriali, collegate asistemi di pompaggio per detersivie additivi, due essiccatoi e un nutri-to reparto stiro, con due tavole,imbustatrice, manichino, tavolo dismacchiatura e topper: segno cheanche il lavoro “in proprio” non ècerto scarso.Giungiamo al fine ad una porta diservizio, che apre su uno spaziosocortile: è il luogo dove vengono rac-colti i capi pronti per la consegnaed arrivano i capi sporchi.

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state disposte in modo da facilitareun determinato percorso, che nonpreveda passaggi avanti e indietrodelle ceste con i capi.

In definitiva credo che il segreto delmio successo sia proprio questo: ilcontrollo dei costi e la razionalitàdel lavoro; questo permette ancheuna corretta determinazione deiprezzi. Non credo molto nella pub-blicità e non ho più tempo perseguire servizi collaterali, comesarta eccetera; possono farlo lelavanderie consociate, e quando micapita che qualcuno mi chieda unariparazione, lo mando da loro.

ConclusioniLa gestione tedesca di questo siste-ma è fatta da una singola azienda emediamente 7 o 8 piccoli centridislocati in zone strategiche delcentro dove si esegue solo la finitu-ra del capo, il grosso del lavoro ègestito in aree industriali altamentetecnologiche. In Italia il mercatosaturo non potrebbe permetterequesto, inoltre, nella nostra menta-lità imprenditoriale ognuno vuolesentirsi padrone a casa propria.A mio avviso questa e la strada dapercorrere per offrire un buon ser-vizio a un prezzo giusto determina-to da analisi di costi giustificati enon da sleali o peggio devastanticoncorrenze.L’unione, la collaborazione o aggre-gazione d’impresa è premiante intutti i settori; siamo un esercitoindispensabile per la collettività maandiamo in direzioni diverse, mete -ore sparse in questo universo,pronti solo a farci la guerra dimen-ticando che gli unici a non trarneprofitto siamo proprio noi.

Una gestione ai massimi livelliGestire e amministrare e la miaseconda passione, sono l’ammini-stratore dello stabile in cui vivo esvolgo la mia attività e su questalinea, grazie ad un software specifi-co per pulitintolavanderie realizzatoda un validissimo programmatore,ho tutto sotto controllo. Il softwarerichiede un normale computer, unastampante per idrofix e una stam-pante laser per la ricevuta fiscale,ha un controllo totale del capo inentrata/uscita, collegato via inter-net avvisa il cliente del capo prontoe interfacciato con le altre lavande-rie ho un controllo totale del transi-to dei capi mentre ogni centro puòavere la gestione completa del pro-prio lavoro.Grazie a questo software, possofare la gestione del singolo cliente(quanti capi ha portato, quando equali) e avere dei report, per esem-pio, della tipologia di capi che piùspesso capitano nella lavanderia.Questo è soprattutto importante perla determinazione dei prezzi: se ioprendo i cinque capi più numerosiin lavanderia, che rappresentanol’80% del mio fatturato, basta unpiccolo aumento su questi capi peraumentare notevolmente gli introiti;è inutile che gli aumenti venganofatti su capi che entrano in lavande-ria una volta ogni due anni. Semprelo stesso software provvede, secon-do le mie indicazioni, a facilitare laricomposizione ed il bello è che puòessere personalizzato a secondadelle esigenze del singolo utente inmodo che ciascuno può ricomporrele consegne a suo modo. E pensiche tutta l’attrezzatura (software,computer e stampante per le eti-chette) viene a costare meno di € 2.000,00; se uno già possiede uncomputer c’è un risparmio di circa € 500,00. C’è però un problema: ilsistema, per funzionare bene, vaimpostato e non tutte le lavanderiesono in grado di farlo. Finché è nelle vicinanze, possoprovvedere io magari rinunciandoun giorno di riposo; altrimenti biso-gna accollarsi i costi di trasferta.Anche la disposizione della lavande-ria è stata modificata con in menteun modello logico: è stato studiatoil tragitto della biancheria durantela lavorazione, e le macchine sono

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PARLIAMONETRA NOI

Molte aziende si trovano ad un certo punto della loro vita a chie dersi se sia opportuno cam-biare veste grafica e rinnovare il look del loro logo aziendale.Il Logo è la scritta che identifica l’azienda, costituito spesso da parole e da un simbolo e pre-vede l’utilizzo di grafica e imma gini ben delineate, oppure solo una o l’altra.In pratica un logo ben studiato dovrebbe dar ragione all’antico detto per cui il nome di unapersona o di una cosa corrisponde al suo destino: se scrivo “Lavanderia che ogni sporcoporta via” i miei ipotetici clienti potrebbero essere convinti di ricevere un lavoro perfetto.Tutti noi abbiamo ben presente l’immagine che, dagli anni settanta, ha distinto la prima cate-na di servizi rapidi in Italia il cui logo puntava proprio sulla rapidità del servizio.È naturalmente essenziale che quello che si vuole comunicare coincida con la percezione dellaclientela. Molto spesso, le aziende pensa no a dei cambiamenti del marchio quando si ritieneche ciò che vuole comunicare l’a zienda non coincida con quello che percepisce il mercato.Questo cambiamento è una azione molto delicata, porta a dare una diversa identità dell’a -zienda e spesso coincide con un cambiamento della proprietà o della gestione.In riferimento a quanto detto vorrei fare una semplice analogia con il gioco del calcio: “squa-dra che vince non si cambia”.Pen siamo ad un’azienda che vuole cambiare il logo perché ha rag giunto ormai i 30 anni divita. Direi nulla di strano. E invece, questi semplici cambiamenti possono stravolgere la per-cezione dei consumatori. Vorrei fare un esempio per rendere meglio l’idea.La proprietà della lavanderia di cui sopra vuole stravolgere il logo (dal punto di vista grafico)per dare al mercato il messaggio di un grande cambiamento e “svecchiamento”, sia in terminidi passaggio gestionale da attivi tà padronale a manageriale, sia in termini di ampliamentodella gamma prodotti offerti, non solo più manutenzione tessile, ma anche prodotti correlatialla pulizia, co me attrezzature e piccole appa recchiature.Il logo originale “Lavanderia che ogni sporco porta via” ricor da gli anni sessanta/settantaper caratteri, colori e linearità delle linee e soprattutto, riporta la scritta dell’attività principalesvolta connotando specificamente la natura azien dale di lavanderia specializzata. La variazione del marchio in “Innanzi tutto Pulizia” è stata fatta dai manager nell’ottica diringiovanire e at tualizzare il logo, e quindi l’im magine dell’azienda, aggiungen do colore etogliendo la scritta Lavanderia. L’assenza di questa scritta dà la possibilità di ampliare la gamma dei prodotti offerti sotto lostesso logo. Non solo manutenzione, ma anche detersivi, profumi ecc. Questo nuovo logo potrebbe essere in linea con i cambiamenti di strategia pensati dai mana-ger aziendali e, probabilmente, con le richieste di parte della clientela ma il messaggio potreb-be anche essere recepi to diversamente. I clienti ormai consolidati, affezio nati e che distinguono da molti anni il logo, potrebbero nonrico noscerlo più visivamente ed non associarlo immediatamente alla storica azienda “Lavan -deria che ogni sporco porta via”. Si potreb be verificare un momento di smarrimento deiclienti o addirit tura, una perdita di identità come azienda rinomata per la qualità del servizio.C’è il rischio, quin di, di mettere al repentaglio gli investimenti effettuati e di per dere parte delmercato già acquisito, e consolidato, con grande sforzo e perseveranza.Questo banale esempio mi è servito per mettere in evidenza che la ridefi nizione del Logo de -ve essere minuziosamente pensata, pianifi cata ed illustrata al mercato e non si effettua per lasola voglia di fare dei cambiamenti. Come accennato, rinnegare l’im magine attuale e prece-dente po trebbe disorientare i vecchi clienti, causando irreparabi li danni alle vendite. Nel nostro esem pio, i clienti potrebbero non rico noscere più la superiorità nella manutenzionedei capi, come elemento distintivo rispet to alla concorrenza.Un’ultima cosa: qualsiasi trasformazione deve essere prima di tutto pianificata. Gli esperti dimarketing sostengono che tutto ciò deve essere coerente con il “Marketing Mix”.Che non è una parolaccia. Ma di questo parleremo prossimamente.

Cesare Locati

Anno nuovo …veste nuova?

ASSOSECCO

DD51DETERGO GENNAIO 2012

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greteria, gli incontri si sonosvolti in laboratori ben attrezzatiche hanno permesso ai parteci-panti di assistere a dimostrazio-ni in un normale ambiente pro-duttivo.Il Consiglio Direttivo ha ipotiz-zato, per il 2012, alcuni appun-tamenti in diverse Regioni eriteniamo importante coinvolge-re il maggior numero di ditte,produttori o professionisti dellamanutenzione, per sondare ladisponibilità ad organizzarepresso la struttura aziendale unadomenica, od un fine settimana,dedicata ai pulitintori, affrontan-do argomenti di reciproco inte-resse e prevedendo prove prati-che per illustrare la funzionalitàdelle macchine, degli impianti el’efficacia dei prodotti.

La Segreteria di Assosecco è adisposizione di tutti coloro perqualche verso interessati a que-ste iniziative per ogni tipo diassistenza e collaborazione fos -se ritenuto utile.

L’occasione è gradita per porge-re i migliori saluti ed i più sin-ceri auguri per un prospero e fe -lice 2012.

Il Consiglio Direttivo di Asso -secco, come negli anni prece-denti, ha deliberato di riproporrel’organizzazione di corsi di ag -giornamento professionale rivol-ti ai pulitintori, associati e no.Non è forse neppure il caso disottolineare l’importanza di que-ste manifestazioni, specialmentenegli anni in cui la mancanzadella fiera di settore rende menoagevole per il professionistadella manutenzione tessile veni-re a conoscenza dei progressi edelle novità della tecnologiaspecifica.Negli anni scorsi, questi appun-tamenti formativi hanno riscos-so un ottimo successo di pubbli-co e di critica, riuscendo a co -niugare la riqualificazione im -prenditoriale con l’approfondi-mento delle principali tematichedel settore e con la presentazio-ne di impianti, procedure, stru-menti innovativi da parte delleaziende fornitrici.In diversi casi queste manifesta-zioni hanno avuto luogo pressola sede delle suddette aziende,con il supporto della Segreteriadi Assosecco. Diversamente, in altre occasio-ni, sempre supportati dalla Se -DD52

DETERGO GENNAIO 2012

Corsi di aggiornamentoprofessionale rivolti aipulitintori

ASSOSECCO

Page 53: Detergo 2012

Il business si realizza!Come si fa?

Informazione commerciale

Realizzare un business non è impossibile, certamente biso-gna capire come.Secondo la nostra azienda che oramai supera il 25° com-pleanno con successo, forti della nostra esperienza basataanche su qualche insuccesso tramutato positivamente inesperienza, possiamo affermare che l’unione di alcuni fatto-ri ben precisi garantisce un successo per almeno il 90% Alcuni dei punti essenziali sono i seguenti:1) esperienza gestionale2) nozioni di marketing3) instancabile informazione su nuove attrezzature4) disponibilità nell’accogliere nuove formule richieste dal

mercato5) scelta della posizione e strategia6) giusto equilibrio tra qualità/risparmio/servizio7) confrontarsi con un esperto che ti sappia indirizzare nel

giusto senso.Lavasecco 1 Ora Srl ha perseguito da sempre questi canalicercando di capire tecniche/organizzazioni e attrezzature ingrado di portare alla propria clientela sempre un valoreaggiunto.Nella fase di scelta delle attrezzature da proporre alla pro-pria clientela ha sempre voluto sperimentare sulla propriapelle, prima di proporle.Questa scelta deriva dalla ferma volontà di Lavasecco 1Ora di poter proporre alla propria clientela un vero busi-ness, poiché come è già successo il cliente che verifica conmano il risultato finale di nuove attrezzature o sistemi che

gli creano veramente valore aggiunto con maggior numeroclienti e relativo maggior incasso dell’azienda torna a noi.Questo lavasecco 1 Ora lo identifica come una fase di fide-lizzazione del cliente poiché lo stesso nel tempo torna peraltri acquisti sicuri, è chiaro che a volte bisogna ancheavere il coraggio come venditori di contrastare alcune scel-te del cliente motivandogli l’eventuale errore nel quale staincorrendo.Tutto ciò lo riteniamo della massima importanza poiché unavolta che si è sbagliato un acquisto non è possibile rag-giungere il business prefissatosi anzi ci si crea un proble-ma.

CONTINUARE / MIGLIORARE / CRESCERE È POSSIBILE!!!!!!

Nel prossimo numero parleremo di come si possarisolvere il problema (ma anche l’opportunità) datidalle CAMICIE

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Piccola guida del Pulitintore25a puntataA cura di Ing. Vittorio Cianci direttore di LART

I capi si muovono galleggiando inun movimento ellittico entro lavasca contenente la soluzione colo-rante in movimento grazie alla rota-zione delle pale.

• macchine rotative: adatte percotone e fibre sintetiche. La circo-lazione del bagno e dei capi èottenuta dalla rotazione di uncesto rotante diviso a settori,simile ad una lavatrice, comerisulta dalle foto seguenti.

Dopo la tintura segue l’idroestrazio-ne in centrifuga e l’asciugamento intumbler.

Al fine di evitare inconvenienti èbene tener presenti alcune cose:• filato cucirino: usare cucirini che

abbiano la stessa affinità tintoriale

Tintura-apparecchiature-comporta-mento fibre-solidità del colore 3a parte

DD54DETERGO GENNAIO 2012

APPARECCHI DI TINTURAE PROCEDIMENTILa tintura può essere eseguita invarie fasi del ciclo tessile dalla ma -teria prima al capo finito. Nei nu -meri precedenti abbiamo parlato ditintura in pasta, tintura in fiocco,tintura in rocca, tintura in matassa,tintura in pezza. Proseguendo: Tintura in capoPer la tintura in capo vengono uti-lizzate macchine a lavorazionediscontinua, classificabili in:• macchine olandesi: adatte per

capi in lana o miste. La circolazio-ne del bagno e dei capi è ottenutaattraverso delle pale rotativeimmerse parzialmente nel bagnodi tintura, come risulta dalle fotoseguenti.

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del tessuto per evitare che lecuciture si riservino nella tintura

• etichette: utilizzare materiali cheresistano ai diversi trattamenti inbagno, che non stingano e/o chenon macchino

• il tessuto deve essere preparato estabilizzato affinché non subiscaretrazioni eccessive e si tingauniformemente

Suggerimenti per chi tinge icapi in cotone• il tessuto utilizzato per confezio-

nare i capi deve essere opportu-namente trattato PPT (pronto pertinta) ovvero, preparato, sguscet-tato, senza appretti e senzaammorbidenti

• il capo deve essere realizzato contessuto appartenente alla stessapezza per evitare disuniformitàcromatiche nel capo

• raggruppare nella stessa cotta ditintura capi provenienti dalla stes-sa pezza per evitare disuniformitàcromatiche

• predeterminare il risultato conprova di tintura

• appurare che gli accessori metalli-ci quali bottoni, fibbie, cerniereecc. a contatto con il bagno ditintura non formino la ruggineossidandosi

• verificare la tingibilità di accessoridi plastica (bottoni, cerniere, ecc.)nella stessa tonalità del tessuto

• verificare che le etichette nonstingano o si degradino

• verificare che le stampe sianosolide alla sovratintura

• consegnare alla tintoria i capi allarovescia

• le applicazioni fisse sul capo(lacci, fettucce, ecc.) non devonosporgere più di 10 cm; diversa-mente è opportuno fermarli conpunti di cucitura o calabroni perevitare il loro aggrovigliamento

• le applicazioni non fisse devonoessere consegnate e tinte inapposito sacchetto forato

• attenzione al filo di cucitura chedeve essere in cotone o viscosa.

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DD56DETERGO GENNAIO 2012

MACCHIE NELLA ZONASPALLE

Internamente al capo è presenteuna fodera scura. Il contatto conacqua piovana e la bagnatura delcapo ha provocato una forte scaricadi colore nelle spalle ove è presentala fodera. Chi sa cosa sarebbe successo conun lavaggio ad acqua, con lo stiro econ il sudore?

PrevenzioneAttenti ai capi chiari con foderainterna scura.Effettuare una prova di solidità delcolore al contatto a caldo con acquae con il solvente percloroetilene uti-lizzando un testimone bianco e unferro da stiro, verificano il rilascio omeno di colore sul testimone bian-co.

DIFETTIDOPO IL LAVAGGIO SONOCOMPARSE SUL CAPOMACCHIE GIALLASTRE

Il tessuto esterno è internamentespalmato con un film di resina sin-tetica colore giallo. Nelle zone macchiate manca la resi-natura interna per cui la luce riflet-te in modo diverso creando uneffetto ottico di macchia scuraapparente.È sufficiente un minimo sfregamen-to a secco e a umido per provocarela sfogliatura della lamina resinatainterna. Le macchie chiare risultanoparticolarmente evidenti nella zonaascellare, quella maggiormente sot-toposta a sfregamento durante l’in-dosso.L’azione combinata del sudore edello sfregamento di indosso hannoprovocato il degrado della resinache si è evidenziato nel lavaggio adacqua successivo.Sarebbe interessante conoscere ilgrado di vetustà dell’articolo inquanto, a seguito di una incompletareticolazione del collante, si potreb-bero originare nel tempo fenomenidi idrolisi con conseguente degradodella resina.

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RISPOSTE ALLE DOMANDE PERVENUTE NEL MESE DI NOVEMBRE

Classificazione per gruppi omogenei di solubilità

“SE NON SAI DOMANDA”DETERGO ha avviato una nuova rubrica “SE NON SAI DOMANDA” dove l’Ing. Cianci e il suo Staff dicollaboratori saranno a vostra disposizione per rispondere a tutte le domande che invierete via e-mailagli indirizzi indicati

SE NON SAI DOMANDA

(Risposte chiare a problemi complessi) • Domande riguardanti problemi tecnici legati ai materiali, alle difettosità,

alla tossicità, ai reclami, alle anticipazioni dei materiali e alle problematichedi manutenzione, alla chimica tessile del lavaggio

• Domande riguardanti le controversie• Informazioni generali e altre informazioni • Problematiche di manutenzione e di chimica tessile del lavaggio

L’ESPERTO RISPONDE

I quesiti vanno inviati [email protected] a e-mail: [email protected]

Le domande più interessanti sarannopubblicate con relativa risposta

Natura dello sporco Sostanze costituenti Solubilità

acqua percloro idrocarburi smacchiatorispecifici

Grasso Grasso animale e No Si Si Siindustriale,sebo, sughi bianchi, creme, cere, asfalto

Magro Sali, zuccheri, amidi Si No No /Ossidi metallici Ruggine No No No Si

(acidi)Albuminoide Latte, maionese, uovo Parziale No No Si

(alcalini)Distaccabile Smog, terra, polvere No No No Si

(tensioattivi)Pigmentario Caffè, the, vino, erba, Parziale No No Si

bibite, gelati (riducenti –ossidanti)

Organico Sudore, urina, sangue Si No No Si(Fresco) (alcalini o

imbibenti)Resine Colle No No No Si

(solventi + tensioattivi

Coloranti Inchiostri, vernici, pitture No No No Si(solventi +tensioattivi)

Page 58: Detergo 2012

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Notizie sul Kit presentato da LART a EXPOdetergo per ilcontrollo dei capi

La ditta Ilsa su licenza LART ha creato, pronto per diffusione, il primo Kitpresentato ai rappresentanti Ilsa

Un esempio di: UTILIZZO DEI COMPONENTISolidità colore al lavaggio ad acqua e al lavaggio a seccoLe boccette contenenti acqua e sapone, percloro, idrocarburo, servono acontrollare la solidità del colore; appoggiare sul capo o tessuto o accesso-rio il tessuto testimone, prelevare con la siringa il solvente da utilizzare(acqua, percloro idrocarburo), bagnare il tessuto testimone e il capo con ilsolvente da utilizzare, passare il ferro da stiro caldo sopra il testimone everificare la eventuale scarica di colore, come in figura.

Costituzione del kit

All’interno del kit sono presenti- quattro flaconi in vetro

• Soluzione acqua e sapone(5 gr/l)

• Idrocarburo alifatico - HCS• Percloroetile - PER• Metiletilchetone - MEK

- una lampada di Wood- un velcro- un microscopio con illuminazione- 2 siringhe in vetro- 4 aghi per siringa- strisce di cotone bianco come

testimoni- cartina tornasole misurazione PH- istruzioni d’uso- schede di sicurezza del contenu-

to dei flaconi

Domande pervenute nel mese di dicembre • Eventuali novità per l’etichettatura di composizione• Dove si trovano i nonilfeneoli, i nonilfenoli etossilati e quale la

loro tossicità.

DD58DETERGO GENNAIO 2012

Page 59: Detergo 2012

Si poteva fare meglio e soprattutto si potevacominciare prima.

Su questo siamo tutti concordi. Ma l’appro-vazione a fine novembre scorso della leggeregionale sulle tintorie e lavanderie da partedella Regione Marche (prima in assolutonella penisola ad attuare completamentequanto previsto dalla legge nazionale n. 84del 22 febbraio 2006) è un evento certamenteda non denigrare anzi, da salutare con unsospiro di sollievo.Non comprendo e non condivido quindi lapresa di posizione su giornali e blog delConsigliere Regionale Marche Enzo Maran -goni di Libertà ed Autonomia - Noi Centroche, di fronte al mancato recepimento dialcuni suoi emendamenti, che noi avremmogradito, finalizzati a far inserire nella leggespecifiche sanzioni per le lavanderie self-ser-vice nei casi in cui operino con personale, haaffermato che “la legge regionale, così comeapprovata, è semplicemente una fotocopiadella legge nazionale n. 84 del 2006, giàvigente anche nelle Marche, poiché nonporta alcun significativo valore aggiuntorispetto alla stessa”.Egregio consigliere, rispetto la sua opinionema mi consenta di spiegarle perché a mioavviso quanto approvato nella sua Regione èinvece un’opportunità per il settore.Per prima cosa la legge nazionale 84/2006prevede specificatamente che le regioni ita-liane la recepiscano per definire alcuni fon-damentali tasselli: i contenuti dei corsi pro-fessionalizzanti, l’identificazione dei diplomiqualificanti ed infine le modalità di designa-zione del Responsabile Tecnico (tipo di do -cumento da produrre e a chi indirizzarlo).Non siamo di fronte quindi ad una fotocopia

inutile ma ad un completamento dell’iter chepermette, ad esempio, un più rigoroso edefficace controllo anche sulle lavanderie agettone. Sarà infatti più semplice per i comuni verifi-care se al servizio con personale corrispondeuna dichiarazione di responsabile tecnico esanzionare - anche pesantemente- eventualiabusi.Seconda cosa proprio l’assenza di un recepi-mento da parte delle Regioni ha tenuto in“sospeso” la norma per ben sei anni. Una situazione insostenibile che aveva indot-to, il 18 febbraio 2011, lo stesso Ministerodello Sviluppo Economico ad emanare unaRisoluzione sulla questione. Oggi con l’approvazione da parte delleMarche della legge cade anche l’ultimo alibiper coloro che non volevano regolamentare ilnostro lavoro: chiunque nel nostro Paesevoglia essere titolare di una lavanderia manon ne ha i requisiti potrà ottenerli frequen-tando uno dei corsi di formazione professio-nale che verranno attivati nelle varie provin-ce marchigiane. Terza cosa il via libera alla disciplina perl’accesso alla professione avrà di certo unpositivo effetto domino in tutte le altreRegioni - ad esempio il Veneto in cui operoci sta già lavorando - offrendo l’opportunitàal nostro Paese di allinearsi finalmente aglistandard europei in materia.Su una cosa do ragione al consigliereMarangoni. Sarebbe stato meglio se la leggeregionale marchigiana si fosse limitata alladefinizione dei tre ambiti richiesti senzaintrodurre inutili adempimenti amministrativicome ad esempio l’esposizione obbligatoriadelle tariffe del servizio. Un anacronismo evitabile.

Accesso alla professione Grazie alla RegioneMarche non ci sonopiù alibi

di Letizia BaccichetPresidente nazionale ANIL Confartigianato

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a), b), c) e d), della legge 84/2006, al fine di migliorare laqualità dei servizi per il consumatore e assicurare le miglio-ri condizioni di accessibilità ai servizi medesimi.

2. La Giunta regionale adotta gli atti di cui al comma 1 eapprova i modelli per le segnalazioni certificate di inizioattività (SCIA) previste dalla legge.

3. La Giunta regionale promuove la costituzione di commis-sioni arbitrali e conciliative ai sensi dell’articolo 3, comma2, lettera e), della legge 84/2006.

4. Per le finalità di cui all’articolo 3, comma 2, lettera f), dellalegge 84/2006, la Giunta regionale si avvale del Comitatodi concertazione per la politica industriale e artigiana di cuiall’articolo 7 della legge regionale 28 ottobre 2003, n. 20(Testo unico delle norme in materia industriale, artigiana edei servizi alla produzione). Il Comitato medesimo esprimeparere sull’atto della Giunta regionale di cui al comma 1,lettera c), del presente articolo.

Art. 3 (Competenze delle Province e dei Comuni)

1. Compete, in particolare, alle Province: a ) autorizzare le iniziative di formazione professionale predi-

sposte sulla base dei programmi di cui all’articolo 2,comma 1, lettera b);

b) rilasciare l’abilitazione professionale di cui all’articolo 2,comma 2, lettera a), della legge 84/2006.

2. Compete, in particolare, ai Comuni: a) accertare il conseguimento del periodo di inserimento

lavorativo di cui all’articolo 2, comma 2, lettere b) e d), dellalegge 84/2006;

La Regione Marcheapprova la legge sullelavanderie

Notizie Sindacali

La Regione Marche è la prima in Italia adaver approvato la legge sulle tintorie e lavan-derie, nonché tutti i requisiti previsti dallalegge nazionale n. 84 del 22 febbraio 2006,disciplinando l’accesso alla professione econtrastando l’abusivismo. I titolari di nuove attività di lavanderiedovranno indicare il nome del responsabiletecnico nella domanda di inizio attività, men-tre quelle aperte al momento dell’entrata invigore della nuova legge, avranno due anni ditempo per adeguarsi.Soddisfazione di Confartigianato ANIL cheda anni chiede l’applicazione sul territorio di

quanto previsto dalla L. 84/2006 che discipli-na l’accesso alla attività di lavanderia e con-trastare la concorrenza sleale degli abusivi.La legge prevede pesanti sanzioni per chiesercita l’attività senza essere in possesso deirequisiti professionali.La nuova norma garantisce una migliore qua-lificazione professionale degli operatori.

La tintorie e lavanderie artigiane regolar-mente iscritte al registro delle imprese, nelleMarche sono 775 mentre in Italia il com-parto conta circa 14 mila aziende, la mag-gior parte a conduzione familiare.

Previste pesanti sanzioni per chi esercita l’attività senza requisiti Profes sionali.

REGIONE MARCHEASSEMBLEA LEGISLATIVA

IX LEGISLATURA

DELIBERAZIONE LEGISLATIVA APPROVATA DALL’ASSEM-BLEA LEGISLATIVA REGIONALE

NELLA SEDUTA DEL 22 NOVEMBRE 2011, N. 60

DISCIPLINA DELL’ATTIVITÀ DI TINTOLAVANDERIA

Art. 1 (Oggetto)

1. La presente legge disciplina l’attività di tintolavanderia,così come definita dalla legge 22 febbraio 2006, n. 84(Disciplina dell’attività professionale di tintolavanderia).

Art. 2 (Competenze della Regione)

1. Compete, in particolare, alla Regione: a) identificare i diplomi inerenti l’attività di cui all’articolo 2,

comma 2, della legge 84/2006; b) definire i contenuti tecnico-culturali dei programmi e dei

corsi relativi alle iniziative di formazione professionale dicui all’articolo 2, commi 4 e 5, della legge 84/2006, nonchéle modalità di svolgimento degli esami;

c) approvare le modalità per lo sviluppo del settore, in attua-zione di quanto disposto dall’articolo 3, comma 2, lettere

Page 61: Detergo 2012

b) accertare il possesso del diploma di cui all’articolo 2,comma 2, lettera c), della legge 84/ 2006;

c) approvare il regolamento di cui all’articolo 6; d) esercitare la vigilanza e il controllo di cui all’articolo 7; e) applicare le sanzioni amministrative di cui all’articolo 8.

Art. 4 (Esercizio dell’attività)

1. L’esercizio dell’attività di tintolavanderia, in qualunqueforma e a qualsiasi titolo esercitato, è subordinato alla pre-sentazione della SCIA al Comune nel cui territorio operal’esercizio, tramite lo sportello unico per le attività produtti-ve (SUAP), fatte salve le autorizzazioni, comunque denomi-nate, necessarie in base alla normativa in materia ambien-tale e sanitaria.

2. Nella SCIA deve essere indicato il responsabile tecnico inpossesso dell’idoneità professionale di cui all’articolo 2,comma 2, della legge 84/2006, che svolge l’attività preva-lentemente e professionalmente nella sede dell’impresa aisensi dell’articolo 4, comma 1, della medesima legge.

3. La SCIA è valida per i locali in essa indicati. 4. Copia della SCIA è esposta nei locali destinati all’esercizio

dell’attività. 5. L’ampliamento dei locali, il trasferimento in altra sede o la

designazione di un nuovo responsabile tecnico sono sog-getti alla presentazione di una nuova SCIA.

Art. 5 (Trasferimento, sospensione e cessazione dell’attività)

1.In caso di trasferimento dell’azienda in gestione o in pro-prietà per atto tra vivi o per causa di morte, il subentranteeffettua la relativa comunicazione al Comune, tramite losportello unico per le attività produttive (SUAP), entro trentagiorni dalla data di trasferimento, fatto salva la necessità dipresentare una nuova SCIA ai sensi dell’articolo 4, comma5.

2. Il Comune, qualora siano venuti meno i requisiti richiesti oin caso di violazione delle disposizioni della legge 84/2006,della presente legge o del regolamento comunale di cuiall’articolo 6, può sospendere l’attività, previa diffida all’in-teressato ad adeguarsi, secondo le procedure e i terministabiliti nel regolamento comunale medesimo. Se al termi-ne del periodo di sospensione l’interessato non ha provve-duto a ottemperare alle prescrizioni impartite, il Comunedispone la cessazione dell’attività dandone comunicazioneagli organismi competenti.

3. La cessazione dell’attività da parte del titolare è comunica-ta al Comune, tramite lo sportello unico per le attività pro-duttive (SUAP), entro trenta giorni.

4. Il titolare dell’attività comunica al Comune la sospensionedell’attività, indicandone la data di ripresa. Al termine delperiodo di sospensione l’attività si intende riavviata, salvodiversa comunicazione.

Art. 6 (Regolamento comunale)

1. Il Comune, sentite le associazioni di categoria maggior-mente rappresentative a livello locale, regolamenta i requi-siti per migliorare la qualità dei servizi per i consumatori eassicurare le migliori condizioni di accessibilità ai servizimedesimi, secondo le modalità stabilite dalla Giunta regio-nale ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera c).

Art. 7 (Vigilanza e controlli)

1. Il Comune esercita le funzioni di vigilanza e controllo inordine al rispetto dei requisiti per l’esercizio dell’attività dicui alla presente legge, fatte salve le competenze delleautorità preposte ai controlli sanitari e ambientali.

2. Il Comune accerta in particolare il possesso dell’abilitazio-ne professionale di cui all’articolo 4, comma 2, da partedel soggetto indicato come responsabile tecnico.

Art. 8 (Sanzioni amministrative)

1. Per le violazioni di seguito riportate si applicano le sanzioniamministrative pecuniarie rispettivamente previste nei limitiminimi e massimi indicati: a) per l’esercizio dell’attivitàsenza il possesso dell’abilitazione professionale: da euro1.000,00 a euro 5.000,00;

b) per lo svolgimento dell’attività in forma ambulante o diposteggio: da euro 500,00 a euro 1.000,00;

c) per l’esercizio dell’attività senza la presentazione dellaSCIA: da euro 1.000,00 a euro 5.000,00;

d) per l’esercizio dell’attività in locali diversi da quelli indicatinella SCIA: da euro 1.000,00 a euro 5.000,00;

e) per la mancata presentazione della SCIA in caso di amplia-mento dei locali: da euro 250,00 a euro 1.000,00;

f) per la mancata presentazione della SCIA in caso di trasferi-mento in altra sede: da euro 1.000,00 a euro 4.000,00;

g) per la mancata esposizione di copia della SCIA nei localidestinati all’attività: da euro 250,00 a euro 500,00;

h) per la mancata comunicazione della cessazione dell’attività, nonché di trasferimento ad altri dell’azienda: da euro 250,00 a euro 1.000,00; i) per la mancata osservanza degli orari e turni di chiusura: da

euro 250,00 a euro 1.000,00; l) per l’omessa esposizione delle tariffe professionali e del

cartello degli orari e dei turni di chiusura: da euro 250,00 aeuro 800,00; m) per la mancata comunicazione prevista dall’articolo 9,

comma 1: da euro 1.000,00 a euro 5.000,00. 2. Per l’applicazione delle sanzioni si osservano le disposizio-

ni di cui alla legge regionale 10 agosto 1998, n. 33(Disciplina generale e delega per l’applicazione delle san-zioni amministrative di competenza regionale).

Art. 9 (Norme transitorie e finali)

1. Le tintolavanderie in esercizio alla data di entrata in vigoredella presente legge segnalano entro i due anni successivial Comune, mediante presentazione di apposita SCIA, ilnominativo del responsabile tecnico in possesso dei requi-siti di cui all’articolo 2, comma 2, della legge 84/2006.Decorso inutilmente il termine suddetto, il Comune, previadiffida, sospende l’attività dando un termine per la regola-rizzazione, in mancanza della quale il Comune dispone lacessazione dell’attività dandone comunicazione agli orga-nismi competenti.

2. La Giunta regionale adotta gli atti di cui all’articolo 2,comma 1, lettere a) e b), e comma 2, entro tre mesi dalladata di entrata in vigore della presente legge. 3. I Comuniadottano o adeguano il regolamento di cui all’articolo 6entro sei mesi dalla data della deliberazione di cui all’arti-colo 2, comma 1, lettera c).

4. Per quanto non previsto dalla presente legge si applicanole disposizioni di cui alla legge 84/2006.

IL PRESIDENTE DI TURNO (Paola Giorgi)

Page 62: Detergo 2012

DD62DETERGO GENNAIO 2012

Missione formativa dellepulisecco veronesi presso la Ditta Alberti

Notizie dal Territorio

Domenica 18 Dicembre gli imprenditoridelle Pulisecco della Provincia di Veronasi sono ritrovate ad Ozzano in EmiliaRomagna presso la ditta Alberti per unagiornata di aggiornamento sui nuovisistemi di lavaggio ad acqua e a percloro. La ditta Alberti Angelo produce prodottichimici industriali per il settore lavande-ria, tintoria, pulizia pellami, finissaggiopellami e prodotti per confezionisti. La relazione dell’Ingegnere Alberti An -gelo è iniziata alle 10,30 affrontando perprimo il trattamento di alcuni nuovi tes-suti introdotti nel mercato. Per un corretto lavaggio di questi nuovitessuti si è proceduto ad un lavaggio “dalvero” con l’utilizzo di alcuni prodotti aduna data temperatura e per un certo tem -po. A seguire ne è nato un dialogo e un con-fronto anche su capi che gli stessi parte-cipanti avevano portato con loro e recantimacchie, che trattate ad acqua, non eranoscomparse.

Gli stessi capi, affrontate le singole mac-chie, sono stati rilavati con prodotti spe-cifici ottenendo ottimi risultati di smac-chiatura. I trattamenti su pelle e pellicce sono statioggetto di approfondimento delle temati-che del pomeriggio. Inoltre i partecipanti hanno avuto la pos-sibilità di verificare anche l’utilità dialcuni macchinari per la riconsegna deicapi. La dimostrazione dell’organizzazio-ne logistica dei capi, ossia la marcatura,l’identificazione, la disposizione, il ritro-vamento dei capi nell’ambiente di lavoro,hanno evidenziato quanto l’imprenditoredella pulisecco può risparmiare in termi-ni di costi quando non spreca ore e quan-to può fidelizzare il cliente offrendo unservizio veloce e sicuro. La relazione è stata presentata dal Dott.Massimo Rambaldi e la giornata semina-riale si è conclusa con la consegna daparte dell’Ing. Alberti degli attestati dipartecipazione.

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Nuovitranoi

Informazione commerciale

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Elenco iscritti all’Associazione Fornitori Aziende Manutenzione dei Tessili

L’ASSOCIAZIONE FORNITORI AZIENDE MANU-TENZIONE DEI TESSILI comprende i fabbricanti dimacchinari, attrezzature ed accessori per il lavaggio adacqua e a secco, per la stiratura ed il finissaggio; i produt-tori di detergenti, solventi, materie ausiliarie; i produttoridi manufatti tessili.Con il progredire della società ed il maggior rilievo postoalle tematiche legate all’igiene, alla pulizia, alla salvaguar-dia ambientale ed al risparmio energetico, il compartodella manutenzione dei tessili ha acquisito un’importanzaed un significato pregnante, soprattutto nei confronti diun’opinione pubblica che ha rivalutato e finalmente com-preso la funzione socialmente utile svolta dal comparto.

L’ASSOCIAZIONE FORNITORI AZIENDE MANU-TENZIONE DEI TESSILI si propone in modo specificodi:• riunire per la trattazione delle questioni di comune inte-

resse tutti coloro che esercitano le attività legate allamanutenzione dei tessili;

• stimolare la solidarietà e la collaborazione degli impren-ditori del settore nel contesto di una libera e competitivasocietà in evoluzione;

• promuovere e sostenere ogni iniziativa atta a favorire ilmiglior esercizio dell’attività delle imprese associate;

• difendere i legittimi interessi dei soci in tutte le questionidi ordine economico, giuridico e sindacale;

• collaborare per le questioni di interesse generale, tantocon le autorità, quanto con eventuali altre Associazioniproponentesi scopi identici o similari ai propri;

• diffondere anche con corsi professionali, studi, consulen-ze, ricerche, mostre, esposizioni, pubblicazioni, opere didivulgazione e con ogni mezzo utile la conoscenza, losviluppo, il progresso, la discussione delle attività pro-prie del settore merceologico per il miglioramento delprodotto e la riduzione dei costi anche nell’interessedella clientela;

• attivare contatti con Enti, Ministeri ed Istituzioni.

Vi segnaliamo i nominativi, suddivisi per settori merceologi-ci, delle aziende fornitrici che hanno aderito all'Associa zio -ne secondo quanto previsto dallo Statuto.

Mentre ringraziamo le aziende che già lo hanno fatto, con-fidiamo nell’adesione di numerose altre.

MACCHINARIAziende produttrici e filiali

di produttori esteri

ELECTROLUX PROFESSIONAL S.p.aViale Treviso, 1533170 PORDENONE PNFIRBIMATIC S.p.a.Via Turati, 16 40010 SALA BOLOGNESE BOGRANDIMPIANTI I.L.E. Ali S.p.a.Via Masiere, 211 c 32037 SOSPIROLO BLILSA S.p.a.Via C. Bassi, 1 40015 SAN VINCENZO DI GALLIERA BOIMESA S.p.a.Via degli Olmi, 22 - II° Z.I. 31040 CESSALTO TVITALCLEAN S.r.l.Via Ossola, 740016 SAN GIORGIO DI PIANO BOJENSEN ITALIA S.r.l.Strada Provinciale Novedratese, 4622060 NOVEDRATE COKANNEGIESSER ITALIA S.r.l.Via C. Pavese, 1/3 20090 OPERA MILAVASTIR S.r.l.Contrada Motta87040 CASTROLIBERO CSMAESTRELLI S.r.l.Via Stalingrado, 2 40016 SAN GIORGIO DI PIANO BOMIELE ITALIA S.r.l.Strada Circonvallazione, 27 39057 APPIANO SULLA STRADA DEL VINO BZ

MONTANARI S.r.l. ENGINEERING CONSTRUCTIONVia Emilia Ovest, 1123-a 41100 MODENA MOPAZZI S.r.l.Contrada Vallecupa64010 COLONNELLA TEPIZZARDI S.r.l.Via Nino Bixio, 3/5 20036 MEDA MIRATIONAL S.r.l. AGA BrandVia Catagnina, 1054100 MASSA MSREALSTAR S.r.l.Via Filippo Turati, 5 40010 SALA BOLOGNESE BORENZACCI S.p.a.Via Morandi, 13 06012 CITTA' DI CASTELLO PGSKEMA S.r.l.Via Clelia, 16 41049 SASSUOLO MOTHERMINDUS S.r.l.Via Gino Capponi, 2650121 FIRENZE FIUNION S.p.a.Via Labriola, 4 d40010 SALA BOLOGNESE BOZETOLINK S.r.l.Piazza Leopoldo, 11 50134 FIRENZE FI

DistributoriLAVATEC LT ITALIA S.r.l.Via delle Industrie26010 CASALETTO CEREDANO CRSETEL S.r.l.Via delle Industrie26010 CASALETTO CEREDANO CR

MACCHINARI PER LO STIRO

Aziende produttrici e filiali di produttori esteri

BARBANTI CARLO S.n.c.Via di Mezzo, 78 San Giacomo Roncole 41037 MIRANDOLA MODUE EFFE S.p.a.Via John Lennon, 10 - Loc. Cadriano40057 GRANAROLO DELL'EMILIA BOFIMAS S.r.l.Corso Genova, 25227029 Vigevano PVGHIDINI BENVENUTO S.r.l.Via Leone Tolstoj, 24 20098 SAN GIULIANO MILANESE MIPONY S.p.a.Via Giuseppe Di Vittorio, 8 20065 INZAGO MISIL FIM S.r.l. - marchio SILCVia Campania, 19 60035 JESI ANTREVIL S.r.l.Via Nicolò Copernico, 1 20060 POZZO D'ADDA MI

Distributori

LAVASECCO 1 ORA-CATINET/Sankosha S.r.l.Via Roma, 10810070 CAFASSE TO

DETERGENTI, SOLVENTI, MATERIE AUSILIARIE, ECC.

Aziende produttrici e filiali di produttori esteri

ALBERTI ANGELO PRODOTTI CHIMICIVia 1° Maggio, 22/24 40064 OZZANO DELL'EMILIA BOBIAR AUSILIARI BIOCHIMICI S.r.l.Via Francia, 7/9 20030 SENAGO MICHT ITALIA S.r.l.Via Luigi Settembrini, 920020 LAINATE MI

DD64DETERGO NOVEMBRE 2011

S c o p i

Page 65: Detergo 2012

DDDETERGO Pubblicazione ufficiale dell’Unione Italiana Manutenzione dei Tessili e Affini

Direttore responsabile: Diego ZambelliComitato di redazione: Roberto Colombo, Laura Lepri, Cesare Locati, Claudio Montanari, Luciano Miotto, Pino Pisacane, Gabriella Platè, Gabrio Renzacci, Riccardo Ripamonti, Felice Mapelli, Giovanni SalvatiSi ringraziano i signori: Letizia Baccichet, Vittorio Cianci, Laura Lepri, Cesare Locati, Felice Mapelli, Patrizia Pieraccini, Roberto ZuccatiSegretario Generale: Ugo SalaSegretaria di redazione: Franca CesariniDirezione, redazione, amministrazione, pubblicità:DETERSERVICE srl • 20158 Milano • via A Masina, 9 Tel 02 39314120 • Fax 02 39315160 • e-mail: [email protected] grafico e impaginazione: STRIKE • Milanoe-mail: [email protected]: Presscolor • MilanoLa riproduzione degli articoli pubblicati non è consentita salvo autorizzazione scritta.Abbonamento annuo (11 numeri) Euro 42,00 • Estero Euro 80,00 • Una copia Euro 4,50I versamenti intestati a Detersevice SRL - Via A. Masina, 9 - 20158 Milano, possono essere effettuati a mezzo: C/C Postale n° 60515715BANCA POPOLARE EMILIA ROMAGNA AGENZIA 10 MILANO - IBAN: IT11 C 05387 01609 000001504285 BIC: BPMOIT22 XXXGli abbonamenti possono decorrere da qualsiasi numero. I manoscritti non si restituiscono. L’editore non si assume responsabilità per errori contenuti negli articoli o nelle riproduzioni.Le opinioni esposte negli articoli impegnano solo i rispettivi Autori. Ad ogni effetto il Foro competente è quello di Milano.Tiratura: 10.000 copieLa pubblicità non supera il 50% del numero delle pagine di ciascun fascicolo della RivistaAutorizzazione Tribunale di Milano n° 2893 del 25.11.1952 - Iscritta al Registro Nazionale della Stampa al ROC N. 18402Distribuzione: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DBC (Filiale di MILANO)

LEGGE PRIVACY - TUTELA DEI DATI PERSONALIINFORMATIVA AI LETTORIRendiamo noto agli abbonati e ai lettori di Detergo che i dati utilizzati per la spe-dizione della rivista fanno parte dell’archivio elettronico della Deterservice srl,con sede in Milano, Via A. Masina, 9 - 20158 Milano.I dati vengono trattati ed utilizzati nel rispetto delle norme stabilite dal D.Lgs.196/2003 sulla tutela dei dati personali a mezzo strumenti cartacei o elettronici.In particolare questi dati (consistenti essenzialmente in nome e indirizzo) vengo-no utilizzati per la spedizione della rivista e di materiale a stampa connesso conl’attività editoriale della Deterservice srl.Ciascun lettore può richiedere in qualsiasi momento, a mezzo posta o fax, disapere quali suoi dati sono in archivio, richiederne la modifica, la rettifica oanche la cancellazione. I dati non sono ceduti e diffusi a terzi né utilizzati perscopi diversi da quelli sopra citati.

FAC-SIMILE DI RICHIESTA DI ESERCIZIO DEI DIRITTI DI CUI ALL'ART. 7 DEL CODICE DELLA PRIVACY

Il sottoscritto…………………………………………………………….....................Azienda………………………………………………………….................................Indirizzo………………………………………………………....................................Località………….....………................................ Cap…………… Prov. …………Chiede alla Deterservice srl, con sede in Milano, Via A. Masina, 9 - 20158Milano- e-mail: [email protected] - Tel. 02 39314120 - Fax 02 39315160� di conoscere i suoi dati contenuti nell’archivio elettronico di Deterservice srl;� di modificare i dati come sopra specificati;� di cancellare nell’archivio i suoi dati

FIRMA .............................................................................

CHRISTEYNS ITALIAVia F.lli di Dio, 220063 CERNUSCO SUL NAVIGLIO MIDIM S.r.l. Detergenti Ind. MilanoVia Guglielmo Marconi, 1520051 LIMBIATE MIECOLABVia Paracelso, 6 - Centro Dir. Colleoni 20864 AGRATE BRIANZA MBFALVO S.a.s. Via del Progresso, 12 00065 Fiano Romano RMMONTEGA S.r.l.Via Larga, 6647843 Misano Adriatico RNRARO S.r.l.Via 1° Maggio, 1475100 MATERA MTTENSIOCHIMICA IND. S.p.a. Via Giuseppe Di Vittorio, 3825125 BRESCIA BS

Distributori

A.P.LAV. di LucidiContrada San Pietro, 12 63010 MASSIGNANO AP

MANUFATTI TESSILIAziende produttrici e filiali

di produttori esteri

CORITEX S.n.c.Via Ca' Volpari, 2524024 GANDINO BGEMMEBIESSE S.p.a.Piazza Industria, 7/8 15033 CASALE MONFERRATO ALGASTALDI & C. S.p.a. Industria TessileVia Roma, 10 22046 MERONE COLAMPERTI CARLO TESSITURA E FIGLIO S.p.a.Via della Tecnica, 8 23875 OSNAGO LCMASA S.p.a. INDUSTRIE TESSILIVia Mestre, 37 - Loc. Bolladello21050 CAIRATE VANOBILTEX S.r.l. - GRUPPO TESSILE LGVIA 1° Maggio, 39/4125038 ROVATO BSPAROTEX S.r.l.Via Massari Marzoli, 17 21052 BUSTO ARSIZIO VATELERIE GLORIA S.n.c.Viale Carlo Maria Maggi 25 - Loc. Peregallo20855 LESMO MBTESSIL TORRE S.r.l. Via Giuseppe Verdi, 34 20020 DAIRAGO MI

Distributori

CROTEX ITALIA S.r.l.Via U. Mariotti Z.I. Agostino 51100 PISTOIA PT

ACCESSORIAziende produttrici e filiali

di produttori esteri

A 13 S.r.l.Via Venini, 5720127 MILANOABG SYSTEMS S.r.l.Via Milano, 720084 LACCHIARELLA MIALVI S.r.l.Strada Statale, 230, 49 13030 CARESANABLOT VCNUOVA FOLATI S.r.l.Via dell'Archeologia, 2 - Z.I. Prato Corte 00065 FIANO ROMANO RM

Distributori

LAUNDRY SUPPLIES S.r.l.Via Sangallo, 31 - Zona Sambuca 50028 TAVARNELLE VAL DI PESA FISCAL S.r.l.Viale Rimembranze, 93 20099 SESTO SAN GIOVANNI MI

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