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Direzione didattica «Jole Orsini» Amelia Scuola infanzia «A.Ciatti» Gruppo sperimentazione alunni cinque anni sez D/C Ins: Burchi Antonia Miretto Francesca Esperienze didattiche proposte utilizzando sia il canale visivo che quello uditivo 1. Lettura della storia «I ragnetti che giocano con le parole» 2. Il sogno di Macchia Nella prima storia, mentre una insegnante leggeva ai bambini l’altra mostrava le immagini relative. La seconda esperienza è stata realizzata proponendo una storia attraverso la tecnica del Kamishibai, ovvero in un teatrino scorrevano le immagini delle varie sequenze e contemporaneamente veniva letta la storia.

Didattica mentalista ciatti

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Direzione didattica «Jole Orsini» Amelia Scuola infanzia «A.Ciatti»

Gruppo sperimentazione alunni cinque anni sez D/C

Ins: Burchi Antonia – Miretto Francesca

Esperienze didattiche proposte utilizzando sia il canale visivo che quello uditivo

1. Lettura della storia «I ragnetti che giocano con le parole»

2. Il sogno di Macchia

Nella prima storia, mentre una insegnante leggeva ai bambini l’altra mostrava le immagini relative.

La seconda esperienza è stata realizzata proponendo una storia attraverso la tecnica del Kamishibai, ovvero in un teatrino scorrevano le immagini delle varie sequenze e contemporaneamente veniva letta la storia.

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o I ragnetti che giocano con le parole: il gioco di Paolo.

La sera dopo, fu il ragnetto Paolo a fare una sorpresa al suo amico Gianni. Si

presentò con delle figurine disegnate da lui e propose un nuovo gioco. “ Caro

Gianni, stasera giochiamo…a modo mio! Come l’altra volta tu avrai sempre il

distintivo del GELATO e io quello del PESCE. Ho però preparato delle figurine

nuove: quelle che raffigurano un oggetto che c’entra con il gelato te le tieni tu,

mentre quelle che raffigurano un oggetto che c’entra con il pesce le tengo io! Hai

capito il gioco? Gianni prese una figurina e disse: “ In questa figurina c’è disegnato

un CONO…il cono c’entra con il Gelato, perché spesso il gelato viene messo nel

cono…quindi questa figurina me la tengo io! In questa invece c’è disegnata una

BARCA…la barca c’entra col pesce perché per andare a pescaresi usa la

barca…Questa figurina non è mia è tua! Ho capito bene le regole?”. “ Certo che

sì!- rispose Paolo- Ora possiamo cominciare! Vedi che anch’io sono bravo ad

inventare nuovi giochi?”.

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E’ stato proposto ai bambini di ragionare sulle parole per raggrupparle in famiglie, le quali sono

unite dall’appartenere ad un medesimo ambito di significato (dal “ centrare con…” ). Proponiamo

una sfida di figurine , il gruppo di Gianni, contrassegnato dal disegno di un gelato, avrà il compito

di prendere tutte le figurine che “ c’entrano con…” il GELATO, mentre il gruppo di Paolo,

contrassegnato dal disegno di un pesce, avrà il compito di prendere tutte le figurine che “ c’entrano

con il …” ) PESCE. Tagliare poi le figurine ( MARE-BARCA- RETE-CONO-COPPETTA-

CIOCCOLATO) e disporle capovolte in un cerchio. Ogni gruppo manderà un rappresentante a “

pescare” una carta: se si tratta di una parola che “ c’entra” con il proprio contrassegno, il gruppo

può tenersela, motivando perché sia propria, se invece la figurina non c’entra, la si deve rimettere

nel cerchio. Poi sarà il turno dell’altro gruppo e si procede in questo modo fino a che entrambi i

gruppi avranno collezionato le tre figurine. Si è poi realizzato in gruppo un cartellone riassuntivo,

,alla lavagna, incollando le figurine di ciascun gruppo nella ragnatela del ragnetto corrispondente.

Dopo aver giocato in gruppo abbiamo chiesto ai bambini di completare la seguente scheda:

Disegna nella ragnatela di Paolo tutte le figurine che c’entrano con il PESCE e

nella ragnatela di Gianni tutte le figurine che c’entrano con il GELATO

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Osservazioni relative alla prima esperienza.

La rappresentazione grafica è stata effettuata dai bambini dopo aver

rimosso le immagini dalla lavagna. È stato riscontrato che la

presentazione delle immagini , ovvero l’utilizzo del canale visivo, ha

costituito per gli stessi un facilitatore perché gli elaborati

risultano essere completi e dettagliati.

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VERBALIZZAZIONE.. MACCHIA ERA UNA MACCHIOLINA DI COLORE AZZURRO CHE ERA CADUTA SU UN FOGLIO DA UNA PENNA DISTRATTA. Finì nella cartellina di un ragioniere ma i numeri cominciarono a trattarla male, allora fugge e va al consiglio delle macchie ma queste non l’ascoltano perché stavano a mangiare. Dopo andò dai gufi pittori, ma il quadro era già finito e allora va al magazzino delle vernici di tutti i colori ma il secchio della vernice rosa la caccia . Allora va in una scuola ma la maestra di matematica la manda via, perché lei scriveva i numeri. Poi prende un razzo e va nello spazio perché vuole diventare una macchia solare, ma quel giorno le macchie facevano sciopero, allora si getta nel mare ma i pesci la cacciano. Allora triste torna a casa e si butta un foglio bianco. Ma arriva un bambino che le dice che è molto bella, perché è come il colore delle nuvole, dei sogni e della fata turchina, e la mette nel cassetto delle cose importanti; finalmente Macchia è felice.

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OSSERVAZIONI RELATIVE ALLA SECONDA ESPERIENZA. I BAMBINI SONO STATI MOLTO ATTENTI MOSTRANDO PARTICOLARE INTERESSE PER LE IMMAGINI CHE SCORREVANO. AL MOMENTO DELLA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA HANNO RIPRODOTTO IN MODO PRECISO, RISPETTANDO ANCHE I COLORI, QUANTO AVEVANO VISTO. L’AVERE PROPOSTO LA STORIA UTILIZZANDO I DUE CANALI, LI HA FACILITATI ANCHE NELLA VERBALIZZAZIONE, CHE SONO RISULTATE ADEGUATE E PIENE DI PARTICOLARI, NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI.

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DIALOGO PEDAGOGICO

(Bambini 5anni) Il dialogo è stato fatto ai bambini individualmente, alla presenza delle due insegnanti. •Primo bambino

•Cosa preferisci fare fuori dalla scuola?

Mi piace giocare con i dinosauri •Domanda di tipo narrativo(il racconto dell’esperienza) Davvero, come si gioca?

Giochiamo a preda e predatori. Il Tirex è carnivoro è il predatore, il Triceratopo è la preda perché è erbivoro. Per esempio il Tirex incontra il Triceratopo, poi il Triceratopo gli va addosso e fanno la lotta, però il Tirex lo manda via, poi lo ammazza e lo mangia. •Domanda di tipo descrittivo(il gioco o l’oggetto o il luogoecc.) Mi puoi dire come sono fatti il Tirex e il Triceratopo, io non li ho mai visti?

Il Triceratopo ha 4 zampe, la coda e 3 corni: 1 sul naso e 2 sulla fronte. Il Tirex è più grande, ha le gambe grandissime e la coda lunga, due artigli davanti, la mandibola grande, con denti grossi e fa il ruggito spaventoso. •Chi ti ha insegnato(o chi ti aiuta) a giocarci?

Ci gioco con mio cugino

•Come hai fatto a ricordare e descrivere così bene, tanto che ho capito proprio tutto?

Io li rivedevo nella mia mente e il gioco me lo sono messo in testa. Conosco tante cose sui dinosauri perché ho tanti libri e quando parlo di loro mi ricordo le immagini e le parole che mi ha letto papà o “tatta”(sorella)

•Seconda bambina

•Cosa preferisci fare fuori dalla scuola?

Giocare e vado a nuoto

•Domanda di tipo narrativo(il racconto dell’esperienza) Mi racconti come si fa, io non so nuotare?

Mi siedo sul bordo, muove le gambe per riscaldarmi e poi metto nell’acqua. Nell’acqua mi metto distesa, muovo le gambe e le braccia e faccio le bolle; poi andiamo sul bordo ci manteniamo e facciamo il missile. Poi la maestra di nuoto ci fa fare il tuffo a pesce dal trampolino, mettiamo le gambe piegate e le braccia lunghe(intanto mostra la posizione) e poi ci tuffiamo

Domanda di tipo descrittivo(il gioco o l’oggetto o il luogo) Mi descrivi come si fa ? Devi restare a galla e muovere le braccia. Ho imparato prima con 2 braccioli, poi con 1 e poi senza. Chi ti ha insegnato(o ti aiuta)? Mi ha insegnato mamma e poi la maestra di nuoto Come hai fatto a ricordare e descrivere così bene, tanto che ho capito proprio tutto? Mi ricordo la maestra che ci fa vedere, però non va sul trampolino.

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•Terza bambina

1)Cosa preferisci fare fuori dalla scuola?

Gioco con la mia bambola 2)Domanda di tipo narrativo(il racconto dell’esperienza) Mi racconti come fai?

Io sono la mamma, mi metto seduta, la metto sdraiata e le do il latte con il biberon. 3) Domanda di tipo descrittivo(il gioco o l’oggetto o il luogo) Mi puoi descrivere la tua bambola?

La bambola è magra, ha gli occhi celesti, i capelli ricci e marroni, con un cappellino, ha un vestitini fucsia con un cuore in mezzo e le scarpe nere 4) Chi ti ha insegnato(o chi ti aiuta) a fare questo gioco?

Gioco da sola

5)Come hai fatto a ricordare e descrivere così bene che ho capito proprio tutto?

Io me le ricordavo e poi lo so perché ci gioco sempre

•Quarto bambino

1)Cosa preferisci fare fuori dalla scuola?

Gioco e vado in bicicletta

2)Domanda di tipo narrativo(il racconto dell’esperienza) Mi racconti come fai?

Vado in bicicletta e corro

3) Domanda di tipo descrittivo(il gioco o l’oggetto o il luogo) Senti ma come è questo gioco?

Ci si mette seduti e si mettono i piedi sui pedali e li si muove in avanti e si cammina. Si cammina in avanti e si va piano e forte. Quando vai forte devi muovere i piedi forte e veloce 4) Chi ti ha insegnato(o chi ti aiuta)?

Mi ha insegnato papà

5)Come hai fatto a ricordare e descrivere così bene che ho capito proprio tutto?

Mi ricordo i gesti che faccio

•Quinto bambino

1)Cosa preferisci fare fuori dalla scuola?

Vado a ballare e faccio hip hop 2)Domanda di tipo narrativo(il racconto dell’esperienza) Che carino, ma come si fa questo ballo ? Me lo spieghi io non so ballare

Si balla da soli e qualche volta in coppia. 3) Domanda di tipo descrittivo(il gioco o l’oggetto o il luogo) Mi descrivere cosa fai di preciso?

Ci sono gli specchi e noi muoviamo le braccia e giriamo e poi facciamo la verticale così(la mostra) 4) Chi ti ha insegnato(o chi ti aiuta)?

Il maestro ci fa vedere i gesti e noi li ripetiamo

5)Come hai fatto a ricordare e descrivere i movimenti così bene, e poi li hai anche fatti, lo sai ho che ho capito proprio tutto?

Quando ballo io mi ricordo le parole e i gesti del maestro