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a cura di Giulio Barazzetta Digital Takes Command LECCO «… Digital Takes Command si occupa dei dispositivi per produrre il nostro ambiente, interrogandosi sullo stato delle cose di procedimenti e tecniche della trasformazione del mondo fisico, esibendo e consentendo di sperimentare tecnologie che permettono il passaggio da idee e figurazioni alla realtà materiale … » «…Digital Takes Command focuses on the devices used to produce our environment, questioning the status of procedures and techniques of transformation of the physical world, displaying and offering an experience of technologies that allow the passage from ideas and images to the material reality … » 14 euro Orizzonti di progettazione e produzione digitale Design horizons and digital fabrication DTC_lecco_cat cover 150x210:Layout 1 29/07/15 10.04 Pagina 1

Digital Takes Command si occupa dei Digital Takes Coman · Sergio Musmeci, 1967-1976, model for bridge over the River Basento, ISMES laboratory testing, Bergamo Luigi Moretti, model

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a cura di Giulio Barazzetta

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«… Digital Takes Command si occupa deidispositivi per produrre il nostro ambiente,interrogandosi sullo stato delle cose diprocedimenti e tecniche della trasformazionedel mondo fisico, esibendo e consentendo disperimentare tecnologie che permettono ilpassaggio da idee e figurazioni alla realtàmateriale … »

«…Digital Takes Command focuses on thedevices used to produce our environment,questioning the status of procedures andtechniques of transformation of the physicalworld, displaying and offering anexperience of technologies that allow thepassage from ideas and images to thematerial reality … »

14 euro

Orizzonti di progettazione e produzione digitaleDesign hori zons and digital fabrication

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Area ex-Fainivia San Nicolò 9, Lecco30 luglio – 31 ottobre 2015 Mostra e catalogo / Exhibition and catalogue

Cura generale / General project curated by Giulio Barazzetta

Mostra a cura di / Exhibition curated by Enrico Morteo e Giulio Barazzetta

Laboratorio di Computazione Materialee Tettoniche Avanzate / MaterialComputation and Advanced Tectonics LabACTLAB - DABC, Politecnico diMilano - Ingrid Paoletti e RobertoNaboni con Maia Zheliazkova, LucaBreseghello, Mariela Tsopanova,Gabriella Rossi

Laboratorio di progettazionealgoritmica e fabbricazione robotica / Laboratory of algorithmic design andmanufacturing roboticsINDEXLAB - Pierpaolo Ruttico,Andrea Locatelli, Antonio Premoli,Pasquale Lorusso, Stefano Arrighi,Andrea Rossi, Pietro Pizzi, LilaPanahiKazemi, Carlo Beltracchi,Stefano Colleoni, Ivan Della Bella,Alessio Pierdomenico, Emanuele DeDonatis, Luca Chimisso, MarcoMauceri, Michele Andaloro, LucaDeblasio, Umberto Gi oni

Montaggio video / Video editingSimone Pera e Alberto Saibene

Fotografie della sezione“acqua_montagna_fabbrica” / Photographs of the section“acqua_montagna_fabbrica”Marco Introini

Progetto espositivo / Project designGiuditta Melesi

Progetto grafico / Graphic designMarco Strina

Coordinamento organizzativo / Organizational CoordinationGiulia Pellegrino

Traduzioni / TranslationsSteve Piccolo, Soget EstAngela Arnone, Mariela Tsopanova

Trasporti /TransportExpotrans Art

Assicurazioni / Insurance Mansutti S.p.A. Art Broker

La mostra è il frutto dellacollaborazione tra Triennale di Milano, Regione Lombardia,Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di LeccoThe exhibition is a combined effortinvolving Triennale di Milano,Lombardy Regional Government,and the Order of Architects,Planners, Landscapers andConservationists of the Province of Lecco

Con il Patrocinio di/ Under the Patronage of Comune di LeccoAnce LeccoConfindustria Lecco e SondrioOrdine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Lecco

Con il contributo di / Sponsored byImpresa Pietro CarsanaPermasteelisaPolitecnico di Milano Fondazione Aldo ePio Favini e Anna Gatta

Con la collaborazione di / With the collaboration ofACTLABINDEXLAB

Sponsor Tecnici / Technical SponsorABB, Delcam, Formech, NiederSAM, Lignum Leuci, Expo Trans ArtGSE, Carmon@carbon, Italcementi

Si ringraziano per la preziosacollaborazione / Thanks for the valuablecollaborationMichele Tavolaex Assessore alla cultura, Comune di LeccoRoberto SantaluciaSindaco del Comune di BellanoMarco Bocciolone Prorettore del Polo di Lecco, Politecnico di MilanoFerruccio RestaDirettore del dipartimento di Meccanica,Politecnico di MilanoEmilio PizziPreside della Scuola di Ingegneria Edile -Architettura, Politecnico di MilanoFrancesco BraghinM&SSLab, MECC, Politecnico di MilanoTiziana Poli, Andrea G. Mainini,Andrea ZaniSEEDLab, Dip. ABC, Politecnico di MilanoSaverio Spadafora Lab modelli, Campus Leonardo, Politecnico di MilanoParrocchia San Nicolò, Lecco

Uno speciale ringraziamento a / Special thanks toMarco Bonaiti Kong spaLivia Bonaiti Bonaiti serratureMarco Corti Prym Fashion ItaliaStefano Fiocchi Fiocchi MunizioniMomo Frigerio Trafilerie di San GiovanniAlfredo Redaelli Fabbrica Velluti A. Redaelli spaLuisa Taschetti Adda Ondulati Sergio Toffetti, Elena Testa, Archivio Nazionale Cinemad'Impresa, Ivrea, Eredi Morassutti,Memoli & Benevento ArchitettiAssociati, IUAV Archivio Progetti,Antonio Macchi Cassia, GabrieleNeri e Nicola Agazzi, A. Longhi SrlMetal Constructions, Nava geom.Giuseppe Costruzioni civili eindustriali

Triennale XtraMostre di architettura, arte e designnei capoluoghi lombardi/ Exhibitionsof architecture, art and design in thecapitals of Lombardy

Ideazione e coordinamento scientifico / Concept and scientific coordinationAlberto FerlengaCuratore Triennale Architettura

Progetto d'identità visiva / Visual identity design Marco Strina

Coordinamento organizzativo / Organizational coordinationRoberta Sommariva, Alessandra Cadioli

Coordinamento tecnico / Technical coordinationMarina Gerosa, Cristina Gatti

Comunicazione / CommunicationAntonella La Seta Catamancio, Micol Biassoni, Marco Martello, Dario Zampiron, Gianluca Di Ioia

Fundraising e sponsorshipOlivia Ponzanelli, Giulia Panzone

P artner istituzionale

Partner tecnico

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Digital takes commandOrizzonti di progettazione e produzione digitale

Design horizons and digital fabrication

a cura di Giulio Barazzetta

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Digital Takes Command 11Giulio Barazzetta

Lo stupore dell’elettronica: 17dalla scienza al consumo The amazing discovery of electronics: from science to consumptionEnrico Morteo

Architettura programmata 33Programmed architectureGiulio Barazzetta

Architettura Digitale 41Digital architectureStefano Converso

Progettazione e fabbricazione digitale 53Digital design and fabricationLuca Caneparo

Computazione e materializzazione in architettura 61Computation and materialization in architecture Ingrid Paoletti e Roberto Naboni

Progettazione algoritmica e fabbricazione robotica 73Algorithmic design and robotic fabrication Pierpaolo Ruttico

CineFiat vs. CineOlivetti 82Alberto Saibene

Acqua_montagna_fabbrica 87Marco Introini

sommario

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Con l’utilizzo di massa del computer le tec-nologie informatiche hanno investito e tra-sformato la pratica del progetto e le formedel prodotto. La diffusione di programmi didisegno e calcolo, il loro continuo aggiorna-mento ha modificato le procedure della rap-presentazione; macchine e programmi sonodiventati veri e propri simulatori di realtà,anticipandola con verosimiglianza crescentee sostituendosi a essa, commutando il pro-totipo da strumento di verifica in matricedigitale della produzione.La modellazione tridimensionale è ora lostrumento privilegiato di generazione dellaforma, sostituisce modelli di studio e anticipaogni dettaglio della costruzione al vero. Trac-ciando con relativa semplicità geometriecomplesse, incrementando programmi fun-zionali, tipologie e possibilità costruttive inuso, progettazione e fabbricazione digitaledi elementi costruttivi annunciano l’incre-mento dell’automazione di attività sinoramanuali, la loro integrazione e la necessitàdi precisione e complessità estranei ai sistemicostruttivi tradizionali.Per tutti questi motivi la discussione sullacultura digitale del progetto si è spostatadalla rappresentazione verso la fabbricazionee la sua gestione, imponendo una riflessioneche consideri la natura del processo in corso.Le varie questioni che ne sono sorte a benguardare non sono totalmente nuove, né

per il pensiero della costruzione, né perquello della produzione manifatturiera. Leprincipali concernono le geometrie dellaforma, i modi in cui essa si configura e itracciati del progetto alla ricerca di un rap-porto ordinatore fra l’enunciazione delle ri-chieste, le condizioni materiali e l’oggettoda produrre. Problemi connaturati ai proce-dimenti di rappresentazione, che definisconola via dall’astratta figurazione all’oggettivafabbricazione. Ciò che è nuovo e in costanterinnovamento è la precisione della simula-zione del reale e le esperienze che se ne pos-sono trarre. In ingegneria la ricerca dell’esatta formadella struttura, della sua coincidenza con laconformazione necessaria e sufficiente allacostruzione, della sua verifica statica com-putazionale, trova il nesso tra disegno ecalcolo nel modello fisico, che ha semprecostituito la riprova sperimentale e l’accer-tamento preliminare dei comportamentiiperstatici di una struttura in esercizio. Ga-briele Neri ha ben testimoniato nel suo vo-lume Capolavori in miniatura (2014), cui ri-mando, le esperienze del laboratorio ISMESa Bergamo condotte da Nervi e quelle diSergio Musmeci, che rappresentano il con-siderevole passaggio dalla modellazione fisicaa quella virtuale computazionale. Le espe-rienze di nuovi materiali plastici, con le loroproprietà fisiche, hanno condotto alla forma

Architettura programmataProgrammed architectureGiulio Barazzetta Dip. ABC, architettura, ambiente costruito e ingegneria delle costruzioni, Politecnico di Milano

Angelo Mangiarotti e Bruno Morassutti, casa d’abitazione in via Quadronno 24, Milano, 1962, foto Giorgio CasaliAngelo Mangiarotti and Bruno Morassutti, dwelling in Via Quadronno 24, Milan, 1962. Photo Giorgio Casali

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e alla precisazione dei suoi ponti in un per-corso fra materialità, disegno e calcolo chesi chiama ora form finding. L’affinamentodella progettazione che egli stesso raccogliein Parametro 80 (1979) appare simmetrica-mente contrapposto all’esperienza dell’Istitutodi Coazione Elastica, fondato a Torino daGustavo Colonnetti nel dopoguerra e guidatoda Franco Levi, che ha come obiettivo quellodi verificare i progetti degli ingegneri impe-gnati nella pre-compressione. Figure comeRiccardo Morandi, Aldo Favini e SilvanoZorzi, fra i molti altri, impegnati nell’inven-zione di brevetti e di nuovi metodi industrialidi messa in opera che rivoluzionano la co-struzione con esperienze condotte sul campoin prima persona, che migliorano il calcoloisostatico utilizzando appieno le nuove mac-chine computazionali come l’Olivetti P 101con programmi da loro stessi ideati. In architettura sono rilevanti le ricerche di“architettura parametrica” di Luigi Moretti,svolte per uscire dall’empirismo in direzionedi un’architettura “autenticamente moderna”fondata sulla “forma come struttura”, comesostiene nello scritto omonimo del 1954. Iprogetti degli edifici per lo sport profilati

dalle curve di visibilità conducono a fluentinuove forme di cui ottica e geometria sonole matrici. Una ricerca esposta nella Mostradi Architettura Parametrica alla XII Triennale(1960), esplorata negli anni trenta per lostadio del Foro Mussolini, che nel 1957 sicostituisce nell’Istituto di Ricerca Matematicae Operativa per l’Urbanistica e si occupadello studio dei sistemi urbani.Moretti mette in crisi l’univocità della griglia,matrice del modernismo razionalista, persondare quella che oggi noi chiamiamo mor-fogenetica, la forma che si genera dalla crescitadi funzioni fissate nella sua configurazione.Una questione aperta che riguarda le geo-metrie non euclidee, alternativa sempre pre-sente nel campo della figurazione a quelladei tracciati regolatori proporzionali, benrappresentata nel dilemma fra i due testiche le istituiscono: Esthétique des proportionsdans la nature et dans les arts, Matila Ghyka(1927), e/o Growth and form, d’Arcy W. Thom-pson (1917), che occorre qui richiamare senon altro per inquadrare episodi e accosta-menti indicativi in questo scenario. Analogamente rappresentativo l’allestimentodella mostra Gute form di Max Bill (1949),

Sergio Musmeci, 1967-1976, modello del ponte sul Basento, test al laboratorio ISMES, BergamoLuigi Moretti, modello di stadio per il calcio con tribune disegnate con parametri di equità visiva, XII Triennale di Milano, 1962, mostra dell’Architettura ParametricaSergio Musmeci, 1967-1976, model for bridge over the River Basento, ISMES laboratory testing, BergamoLuigi Moretti, model for football stadium with stands designed to ensure visibility for all, XII Triennale di Milano, 1962, Architettura Parametrica exhibition

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che riassume in una sua scultura dalle formefluenti all’ingresso della mostra, la somma-toria della buona forma degli oggetti esposti.Così come lo sono la presenza alla IX Triennale(1951) della mostra sulle proporzioni ordinataGnecchi, in dialogo con la struttura spazialeal neon di Lucio Fontana che, appesa sulloscalone, costituisce l’icona stessa di quellaTriennale. Il padiglione di Luciano Baldessaridisegnato per la Breda alla Fiera Campionariadi Milano (1952), in cui la fluidità del gettoè così ben fissata nelle curve del graticcio diferri in calcestruzzo, rappresenta in questaricerca una intenzionale adesione al proce-dimento costruttivo più consono alla naturadel materiale. Una radicata intenzione tet-tonica, come sembrano ben esprimere undecennio più tardi due differenti padiglionidi Angelo Mangiarotti. Il bianco canestrointrecciato di carpenteria metallica sospesosu quattro colonne a misurarsi con l’orizzontemarino, per la Finsider alla Fiera del mare aGenova (1963), o quello per la XIV Triennale(1968), mai costruito, formato da un insiemedi gusci gettati in resina poliestere dispostinella sequenza dei percorsi d’esposizionenel parco. Per questo motivo sono infinemostrate qui opere degli anni sessanta diBruno Morassutti, interessato dall’arte pro-grammata, un mondo affine alla sua idea dimodularità e prefabbricazione, di unità nellavariazione che costituisce il pensiero con-duttore del suo lavoro. I suoi prodromi sonocompresi fra la disposizione dei pannellidello studiolo ovale e la casa di via Quadronno24 a Milano, in cui la libertà degli allestimentiinterni è accoppiata alla variabilità della di-sposizione della serie dei pannelli di rivesti-mento e delle logge in facciata. Il CentroIstruzione IBM (Morassutti Associati e AldoFavini, Novedrate, 1969-1973) è occupatoora da un’università e-learning, che usa leaule, le residenze e il centro servizi informatici

di un’architettura progettata quarant’annifa per formare personale e clienti di IBMItalia. Il complesso di acciaio cor-ten e cementoarmato, rivestito di vetro e lamiera, è com-posto di unità residenziali sorrette dai corpiscale sopra piastre didattiche continue, di-sposte nel parco di una villa settecentesca.L’unità ripetuta che scandisce la costruzionenelle differenze del sito è il principio di que-st’opera. Il tema della ripetizione seriale deglielementi e della loro variazione programmataè qui messo a punto come l’idea di un’archi-tettura per i grandi complessi di uso pubblico. Nel progetto vincitore del premio In/ArchDomosic del 1963 sono riunite le ricerchearchitettoniche di Morassutti e quelle di arteprogrammata condotte da Enzo Mari. Il ter-reno comune è la simmetria traslatoria e lasua variazione automatica secondo un’istru-zione alfa-numerica. La struttura in cementoarmato dell’edificio è formata da una grigliadi celle alveolari sollevata dal suolo da unpiano terra porticato di accesso. In un volumequadrato di 85 metri di lato e profondo 24ogni cella ospita un appartamento a duepiani sovrapposti. Gli alloggi sono traslatinella profondità dell’alveolo secondo un al-goritmo che ne regola il progressivo scarta-mento dal piano di facciata e lo spazio dellelogge. Il condominio Le Fontanelle a SanMartino di Castrozza (1964) è un’unità d’abi-tazione di quattordici case unifamiliari incalcestruzzo e legno, costruita nel bosco, suun pendio rivolto a sud. Il programma questavolta è derivato dal luogo ricavando la regoladel progetto dall’andamento del pendio. Latraslazione che ne deriva è quella dell’interomodulo strutturale. Si passa così dalla grandeinfrastruttura a schema ortogonale a un in-volucro articolato che ripete nella sua con-figurazione generale la morfologia del terrenoin un’analogia minerale che cristallizza lafigura fluida delle curve di livello nell’archi-

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tettura costruita. Queste opere di Morassuttihanno interpretato il passaggio fra gli esordidell’informatica e l’istituzione di nuovi nessifra programma e progetto. Esse anticipanoper molti versi la vera e propria architetturadigitale che conduce oggi sperimentazionimateriali di progetti computabili e fabbricabilidalle macchine, e permangono come nucleoconcettuale di alcune delle ricerche in corso.Queste opere introducono negli ultimi de-cenni del secolo scorso lo sviluppo dei di-spositivi informatici della progettazione. Unpercorso che inizia con la commercializza-zione dei personal computer, nuove macchineper tutti, sempre più maneggevoli e con har-dware implementabili, alimentati dalla pro-duzione continua di nuovi programmi, soft-ware sempre più potenti e personalizzabiliche rappresentano “… the magic inside the ma-chine…”, come titola la copertina della rivistaamericana Time (aprile 1984) dedicata a BillGates, che nell’immagine sta per l’appuntoindicando un floppy disc.

With the widespread use of computers, dataprocessing technologies have impacted andtransformed design practice and the formsof its products. The spread of drawing andcalculation programs and their constant evo-lution have modified the procedures of rep-resentation; machines and programs havebecome true simulators of reality, envisioningit with growing plausibility and replacingit, transforming the prototype from a toolof verification into a digital matrix of pro-duction.Three-dimensional modeling is now the fa-vored tool of generation of form, replacingmodels of study and foreseeing every detailof real construction. The tracing of complexgeometries in a relatively simple way, aug-menting functional programs, typologiesand digital fabrication of constructive parts,forecast an increase of automation of previ-ously manual activities, their integrationand the need for precision and complexitybeyond the potential of traditional construc-tive systems.For all these reasons, the discussion on digitaldesign culture has shifted from representationtowards fabrication and its management,prompting reflection on the nature of theprocess in progress. The various questionsthat have emerged, if we look closely, arenot totally new, either for the culture of con-struction or for that of manufacturing. Themain ones have to do with the geometriesof form, the ways form is configured andthe tracings of the project in pursuit of anordering relationship between the formula-tion of requirements, the material conditions

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and the object to be produced. Problems in-trinsically connected to procedures of repre-sentation, defining the path from abstractfiguration to objective fabrication. What isnew and in constant renewal is the precisionof the simulation of the real and the experi-ences that can be drawn from it. In engineering the pursuit of the exact formof the structure, of its coincidence with thenecessary and sufficient configuration ofthe construction, of its computational statictesting, finds the nexus between drawingand calculation in the physical model, whichhas always constituted the experimentalproof and preliminary verification of thehyperstatic behaviors of a structure in practice.Gabriele Neri has clearly narrated, in hisbook Capolavori in miniatura (2014), theexperiences of the ISMES laboratory in Berg-amo conducted by Nervi, and those of SergioMusmeci, which represent the substantialpassage from physical to virtual-computa-tional modeling. The experiences of newplastic materials, with their physical prop-erties, have led to the form and the specifi-cation of its points in a path between material,drawing and calculation that is now called“form finding.” The refinement of designMusmeci himself gathers in Parametro no.80 (1979) seems to be symmetrically coun-tered by the experience of the “Istituto diCoazione Elastica” founded in Turin by Gus-tavo Colonnetti in the postwar period andguided by Franco Levi, with the objective oftesting the projects of engineers workingon prestressed structures. There are figureslike Silvano Zorzi and Aldo Favini, among

many others, engaged in the invention ofpatents and new industrial methods of im-plementation that revolutionize constructionwith experiments conducted firsthand inthe field, which improve isostatic calculationfully utilizing the new computational ma-chines, like the Olivetti P 101, with programsof their own invention. In architecture, the research on parametricarchitecture by Luigi Moretti stands out,conducted to get away from empiricism to-wards an “authentically modern” architecturebased on “form as structure,” as indicated inthe essay of the same name in 1954. Theprojects for sports facilities shaped by visibilitycurves lead to fluent new forms in whichoptics and geometry are the matrices. Researchshown in the Exhibition of Parametric Ar-chitecture at the 12th Milan Triennale (1960),explored in the 1930s for the stadium ofForo Mussolini, and which in 1957 led tothe “Istituto di Ricerca Matematica e Operativaper l’Urbanistica,” focusing on the study ofurban systems.Moretti challenges the univocity of the grid,the matrix of rationalist modernism, to ex-plore what we call morphogenetics today,the form generated by the growth of functionsfixed in its configuration. An open questionthat has to do with non-Euclidean geometries,an alternative always present in the field offiguration to that of proportional regulatorytracings, aptly represented in the dilemmabetween the two texts of its institution: Es-thétique des proportions dans la nature etdans les arts, Matila Ghyka (1927), and/orGrowth and Form, D’Arcy Wentworth

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Thompson (1917), which should be men-tioned here if only to outline indicativeepisodes and juxtapositions within this sce-nario. A similarly representative case is the designof the exhibition “Die gute form” by MaxBill (1949), where one of his sculptures withfluent forms at the entrance to the showsums up the “good form” of the objects ondisplay. We can also point to the presence atthe 9th Triennale (1951) of the exhibitionon proportions installed by Albini and Gnec-chi, in dialogue with the neon spatial structureof Lucio Fontana, which hanging over thelarge staircase became the icon of that Tri-ennale itself. The pavilion by LucianoBaldessari designed for the Breda companyat the Fiera Campionaria in Milan (1952),which the fluidity of the pour is so aptlyfixed in the curves of the lattice of bars inconcrete, represents an intentional applica-tion, in this research, of the constructiveprocedure most attuned to the nature of thematerial. A well-rooted tectonic intention,as seems to be well expressed one decadelater by two different pavilions of AngeloMangiarotti. The white basket woven ofmetal carpentry, suspended on four columnsto come to terms with the horizon of thesea, for the Finsider pavilion at the Fiera delMare in Genoa (1963), or the work for the14th Triennale (1968), never constructed,formed by a set of poured polyester resinshells arranged in the sequence of the pathsof the exhibition in the park.For this reason, finally, works from the 1960sby Bruno Morassutti are shown here, re-flecting his interest in programmed art, aworld with affinities to his idea of modulardesign and prefabrication, of unity in varia-tion, which is the main line of thinking thatruns through his work. It early signs can be

seen in the arrangement of the panels of theoval study and the house at Via Quadronno24 in Milan, where the freedom of the internalset-up is paired with the variability of thearrangement of the series of facing panelsand the loggias on the facade.The Centro Istruzione IBM (Morassutti As-sociati and Aldo Favini, Novedrate, 1969-1973) now contains an e-learning university,which uses the classrooms, residences anddata processing service center of a work ofarchitect designed forty years ago for thetraining of IBM personnel and clients. Thecomplex in Cor-ten steel and reinforced con-crete, clad in glass and sheet metal, is com-posed of residential units supported by thestairwells above continuous educationalzones, arranged in the park of an 18th-century villa. The repeated unit that pacesthe construction in the differences of thesite is the principle of this work. The themeof serial repetition of elements and their“programmed” variation is developed hereas the idea of an architecture for large com-plexes for public use. The project that won the In/Arch Domosicaward in 1963 combines the architecturalresearch of Morassutti and the programmedart research of Enzo Mari. The commonground is shifted symmetry and automaticvariation based on alphanumeric instructions.The reinforced concrete structure of thebuilding is formed by a grille of honeycombcells raised off the surface of a porticoedground floor access. In a square volume, 85meters per side, with a depth of 24, each cellcontains a two-story apartment. The lodgingsare shifted in the depth of the cavity in keep-ing with an algorithm that regulates theprogressive distance from the facade planeand the space of the loggias. The Le Fontanelle apartment building at

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San Martino di Castrozza (1964) is a residentialcomplex of fourteen single-family homes inconcrete and wood, built in the forest on aslope facing south. This time the program isbased on the place, deriving the rule of thedesign from the shape of the slope. The re-sulting shifting is that of the entire structuralmodule. Hence there is a passage from thelarge infrastructure with an orthogonalscheme to a jointed enclosure that repeatsthe morphology of the terrain in its overallconfiguration, in a mineral analogy thatcrystallizes the fluid figure of the contourcurves in the constructed architecture.These works by Morassutti interpreted thepassage from the early days of computingto the institution of new links between pro-gram and project. In many ways, they fore-

shadow the true digital architecture thatnow conducts experiments on design mate-rials that can be calculated and fabricatedby machines, and they remain as the con-ceptual nucleus of some of the research inprogress. These works, in the last decades ofthe last century, introduce the developmentof data processing tools in design. A paththat begins with the spread of personal com-puters, new machines for all, increasinglyeasy to use with adaptable hardware, drivenby the continuous production of new pro-grams, increasingly powerful and personal-ized software, that represent “the magicinside the machine” evoked on the cover ofthe American magazine Time (April 1984)devoted to Bill Gates, seen pointing to afloppy disk in the image.

Bruno Morassutti con Andrew Powers, Unità residenziale “Le Fontanelle”, San Martino di Castrozza (BL), 1964, foto Giorgio Casali Sergio Musmeci, ponte sul Basento, Potenza, 1 967-1976, cantiere,cassero e getto in c.a.Bruno Morassutti with Andrew Powers, ‘Le Fontanelle’ residential unit,San Martino di Castrozza (BL), 1964. Photo Giorgio Casali Sergio Musmeci, bridge over the River Basento, Potenza, 1967–76,building site, formwork and concrete casting

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