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Dispense Pq
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Universit degli Studi di Padova
Facolt di Ingegneria
Progettazione di sistemi elettrici industriali
a.a. 2009-2010
(Roberto Turri)
Appunti
QUALITA DEL SERVIZIO
NELLE RETI DI DISTRIBUZIONE E
INDUSTRIALI
I
II
Qualit del servizio nelle reti di distribuzione e industriali
Indice
1 QUALITA DELLA TENSIONE 4
1.1 INTRODUZIONE 4
1.2 QUALITA DELLENERGIA 4
1.3 INIZIATIVE PER IL MONITORAGGIO 11
1.4 NORMATIVA NELLAMBITO DELLA POWER QUALITY 12 1.4.1 COORDINAMENTO DEI LIMITI 14
1.5 DEFINIZIONI E ACRONIMI UTILIZZATI 16 1.5.1 Definizioni EMC di base 16 1.5.2 Altre definizioni e acronomi utili 17
2 DISTURBI CONDOTTI: DESCRIZIONE, ORIGINE E PROPAGAZIONE 20
2.1 INTRODUZIONE 20
2.2 ARMONICHE E INTER-ARMONICHE 22 2.2.1 Armoniche 22
2.2.1.1 Descrizione del fenomeno 22 2.2.1.2 Sorgenti di armoniche 23
2.2.1.2.1 Raddrizzatori, convertitori, cicloconvertitori e regolatori 23 2.2.1.2.2 Forni ad arco in AC 24 2.2.1.2.3 Altre sorgenti di armoniche 24
2.2.1.3 Problemi causati dalle armoniche 25 2.2.1.3.1 Problemi entro limpianto 25 2.2.1.3.2 Problemi causati da armoniche di corrente 26 2.2.1.3.3 Problemi causati da armoniche di tensione 27 2.2.1.3.4 Problemi armonici che riguardano lalimentazione 28
2.2.1.4 Propagazione delle armoniche nelle reti 28 2.2.1.5 Leggi di composizione delle armoniche 29
2.2.2 Inter-armoniche 29 2.2.2.1 Descrizione del fenomeno 29 2.2.2.2 Sorgenti di inter-armoniche 30
2.3 VARIAZIONI DI TENSIONE E FLICKER 30 2.3.1 Descrizione del fenomeno 30
2.3.1.1 Variazione di tensione 30 2.3.1.2 Flicker 31
2.3.2 Sorgenti di variazioni di tensione e flicker 32 2.3.3 Propagazione delle variazioni di tensione e del flicker 33
2.4 SQUILIBRIO DI TENSIONE 34 2.4.1 Descrizione del fenomeno 34 2.4.2 Sorgenti di squilibrio di tensione 34 2.4.3 Propagazione dello squilibrio di tensione 34
2.5 BUCHI DI TENSIONE E BREVI INTERRUZIONI 35 2.5.1 Buchi causati da grossi carichi 35 2.5.2 Buchi che hanno origine da guasti in rete 35 2.5.3 Sensibilit dellimpianto 36
2.5.3.1 Caratteristiche di sensibilit delle apparecchiature 36
2.6 SOVRATENSIONI 37
1
Qualit del servizio nelle reti di distribuzione e industriali
2.6.1 Generalit 37 2.6.2 Sovratensioni temporanee 38
2.6.2.1 Reti AT e AAT 38 2.6.2.2 Reti MT 38 2.6.2.3 Reti BT 38
2.6.3 Sovratensioni transitorie 39 2.6.3.1 Reti AT e AAT 39 2.6.3.2 Reti MT 39 2.6.3.3 Reti BT 40
2.7 VARIAZIONI DELLA FREQUENZA DI RETE 41
2.8 SEGNALI INTENZIONALMENTE INIETTATI IN RETE 42
3 INTERRUZIONI E BUCHI DI TENSIONE 43
3.1 FENOMENOLOGIA E RIFERIMENTI NORMATIVI 43 3.1.1 Documenti normativi 43
3.1.1.1 Definizioni 43 3.1.1.2 Normativa italiana 45
3.1.2 Buchi di tensione 47 3.1.2.1 Caratteristiche dei buchi di tensione 47 3.1.2.2 Propagazione di buchi di tensione nelle reti di trasmissione e distribuzione 49
3.1.2.2.1 Propagazione in reti di trasmissione AT 49 3.1.2.2.2 Propagazione in reti MT 49 3.1.2.2.3 Propagazione attraverso trasformatori 50
3.1.2.3 Classificazione dei buchi di tensione 50 3.1.3 Fenomeni che danno origine a buchi di tensione 52 3.1.4 Interruzioni di tensione 54 3.1.5 Fenomeni che danno origine a interruzioni di tensione 55
3.2 EFFETTI DI BUCHI ED INTERRUZIONI DI TENSIONE SULLE APPARECCHIATURE 56
4 VARIAZIONI E FLUTTUAZIONI DI TENSIONE 57
5 FLICKER 60
5.1 INTRODUZIONE 60
5.2 PRINCIPALI CAUSE 61
5.3 EFFETTI PRODOTTI 62
5.4 LIMITAZIONI DEL FLICKER 64
5.5 SEVERITA DEL FLICKER 66 5.5.1 SIGNIFICATO 66
5.6 METODI PER LA DETERMINAZIONE DEL FLICKER 70
5.7 FLICKERMETRO 73 5.7.1 DESCRIZIONE 73 5.7.2 PERCEZIONE DELLE VARIE FREQUENZE 78
6 SOLUZIONI PER I DISTURBI DELLA QUALITA DEL SERVIZIO 79
6.1 I GRUPPI STATICI DI CONTINUITA 79
2
Qualit del servizio nelle reti di distribuzione e industriali
3
6.2 I GRUPPI DI CONTINUITA ROTANTI 82
6.3 I GRUPPI ELETTROGENI 83
6.4 DISPOSITIVI DI PARALLELISMO, RIDONDANZA E SINCRONIZZAZIONE 84
6.5 I FILTRI PASSIVI 85
6.6 I FILTRI ATTIVI 86
Qualit del servizio nelle reti di distribuzione e industriali
1 QUALITA DELLA TENSIONE
1.1 INTRODUZIONE
Nella presente dispensa viene trattato laspetto della qualit della tensione (power quality)
fornita agli utenti dal gestoredella rete elettrica di trasmissione e distribuzione.
Nel capitolo 2 vengono presi in esame i principali disturbi condotti con particolare riferimento
a quei disturbi con propensione a sommarsi fra di loro (per esempio: armoniche, flicker, ) e
di conseguenza che presentano un rischio reale di superare soglie non compatibili con le
apparecchiature sensibili ormai largamente diffuse in rete.
Nel capitolo 3 si considerano le interruzioni e i buchi di tensione analizzando le
caratteristiche, la propagazione, i fenomeni che ne danno origine, gli effetti sulle
apparecchiature e le possibili soluzioni per la loro attenuazione.
Nel capitolo 4 vengono prese in esame le soluzioni per i disturbi della qualit del servizio
come gruppi di continuit statici (UPS), gruppi di continuit rotanti, gruppi elettrogeni,
dispositivi di parallelismo, ridondanza e sincronizzazione, filtri passivi e filtri attivi.
Il capitolo 5 contiene gli aspetti del monitoraggio della qualit della tensione nelle reti di
distribuzione di energia elettrica in media tensione.
Nel capitolo 6 si prendono in considerazione le linee guida per la regolamentazione della
qualit del servizio della fornitura dellenergia elettrica mentre nel capitolo 7 si analizza la
valutazione economica dellimpatto della power quality sui processi industriali.
1.2 QUALITA DELLENERGIA
Lenergia elettrica costituisce probabilmente la principale materia prima per i settori del
terziario e dellindustria. E un prodotto insolito perch richiesto con continuit, non lo si
pu immagazzinare in quantit considerevoli e non pu essere sottoposto a controlli che ne
assicurino la qualit prima delluso.
Lenergia elettrica molto diversa da qualsiasi altro prodotto, generata lontano dal punto di
utilizzazione, immessa in una rete alimentata da molti generatori ed arriva al punto di
consegna passando attraverso diversi trasformatori e parecchi chilometri di linee aree ed
eventualmente cavi sotterranei. In alcuni casi, ad esempio dove il settore elettrico stato
privatizzato, la rete elettrica di distribuzione di propriet di un certo numero di
4
Qualit del servizio nelle reti di distribuzione e industriali
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organizzazioni diverse che si occupano della gestione e del mantenimento della stessa.
Assicurare la qualit dellenergia fornita al punto di consegna non un compito facile.
Dal punto di vista dellutente il problema ancora pi complesso. Sono disponibili alcune
statistiche a proposito della qualit dellenergia fornita, ma il livello qualitativo accettabile
secondo il fornitore pu essere molto diverso da quello richiesto, o forse desiderato
dallutente. I disservizi pi diffusi sono linterruzione completa (che pu durare da alcuni
secondi a diverse ore) e buchi o cadute di tensione, durante i quali la tensione scende per
tempi brevi ad un livello inferiore a quello nominale. Naturalmente le lunghe interruzioni
costituiscono un problema per tutti gli utenti, ma molti processi sono sensibili anche a
brevissime interruzioni:
processi continui, durante i quali brevi interruzioni possono alterare la sincronizzazione del macchinario e portare a grandi quantit di prodotto non
completamente lavorato. Tipico esempio lindustria cartiera, dove le operazioni di ri-
avvio della produzione sono lunghe e costose;
operazioni concatenate a pi livelli di lavorazione, dove uninterruzione durante un processo pu compromettere il risultato di altre operazioni. Tipico esempio
lindustria dei semiconduttori, nella quale la produzione di un wafer richiede alcune
dozzine di operazioni per diversi giorni ed il fallimento di una sola operazione ha
effetti catastrofici;
elaborazione di dati, in cui il valore della transazione alto, pur essendo basso il costo di processo, come ad esempio accade gestendo azioni e cambio valuta.
Limpossibilit di operare pu comportare grosse perdite che superano di gran lunga il
mero costo delloperazione.
Questi sono solo alcuni esempi che riportano i casi relativi alle industrie pi sensibili, ma
sorprendente come anche operazioni quotidiane, apparentemente banali, abbiano fabbisogni
critici per quanto riguarda la fornitura dellenergia.
Una fornitura perfetta di energia elettrica dovrebbe garantire la continuit del servizio, entro
tolleranze di tensione e frequenza, ed avere una tensione con forma donda sinusoidale priva
di distorsioni. Laccettabilit degli scostamenti dalle caratteristiche nominali dellenergia
dipende dal tipo di utilizzazione da parte dellutente, dagli impianti installati e dalle sue
esigenze.
E possibile riassumere in cinque categorie distinte le carenze di qualit dellenergia, intese
come deviazioni dalle condizioni ideali della fornitura:
distorsione armonica;
Qualit del servizio nelle reti di distribuzione e industriali
interruzioni del servizio; abbassamenti di tensione e sovratensioni; buchi di tensione; transitori.
Ognuno dei problemi inerenti la qualit dellenergia causato da fenomeni distinti.
Alcuni problemi derivano dalla condivisione da parte di pi utenze di una porzione della rete
di alimentazione. Per esempio, un guasto sulla rete pu causare un buco di tensione che
potrebbe coinvolgere alcuni utenti, in numero proporzionale al livello gerarchico del guasto
stesso, oppure un transitorio causato da un impianto utilizzatore potrebbe creare inconvenienti
a tutti gli altri clienti alimentati dallo stesso sottosistema. Altri problemi, come la generazione
di armoniche, hanno origine negli impianti degli utenti stessi e possono o meno propagarsi
attraverso la rete con conseguenze nei confronti di altri clienti dellente erogatore. I problemi
legati alla generazione delle armoniche possono essere arginati mediante unaccurata
progettazione dellimpianto ed utilizzando collaudati sistemi di filtraggio.
I fornitori di energia elettrica sostengono che gli utenti che muovono critiche nei confronti
della qualit del servizio dovrebbero affrontare loro stessi i costi per assicurare laffidabilit
della fornitura, anzich pretendere che lazienda elettrocommerciale provveda a garantire un
prodotto di altissimo livello qualitativo ad ogni cliente ovunque si trovi allacciato alla rete.
Una fornitura rispondente a tali requisiti richiederebbe investimenti molto onerosi in termini
di adeguamento della rete, per apportare benefici nei confronti di relativamente pochi clienti
(in termini numerici, non consuntivi) e non sarebbe conveniente. E quindi responsabilit del
consumatore fare i passi necessari per assicurarsi che la qualit dellenergia fornita alla sua
attivit sia sufficientemente buona, con la chiara implicazione che il livello di qualit pu
essere ben pi alto di quello offerto allimpianto dallerogatore.
Esistono varie soluzioni ingegneristiche per eliminare o ridurre gli effetti di problemi inerenti
la qualit della fornitura dellenergia, e costituiscono un settore in continuo sviluppo e
crescita. In questo ambito, i clienti devono conoscere le varie soluzioni disponibili, i loro
vantaggi e i relativi costi.
Il numero di interruzioni brevi e buchi di tensione mette in evidenza la differenza tra la
visione dal punto di vista del fornitore e del cliente. Sono eventi a breve termine per
definizione e per questo, salvo una continua analisi della tensione mediante apposite
apparecchiature, difficile provarne lesistenza. E inoltre ancora pi difficoltoso attribuire ad
un dato evento una precisa perdita economica. Il fornitore dellenergia elettrica tende a
valutare linterruzione in termini di costo dellenergia elettrica che, a causa del disservizio,
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Qualit del servizio nelle reti di distribuzione e industriali
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non stata fornita, mentre il consumatore la valuta in termini di mancato guadagno
conseguente allinterruzione della produzione. Lenergia elettrica relativamente a buon
mercato e la discontinuit di fornitura breve, tuttavia la perdita di produzione pu essere
molto costosa ed il tempo di fermo molto lungo per permettere il ri-avvio della produzione.
Le due parti hanno quindi punti di vista completamente diversi per quanto riguarda
limportanza da attribuire alle cadute di tensione ed alle risorse economiche da destinare ad un
eventuale impianto per ridurre i disservizi.
Si pensa solitamente che interruzioni pi lunghe, come ad esempio le sospensioni
dellerogazione, siano causate dal fornitore, ma possono anche essere attribuite a guasti di
componenti locali dellimpianto, come i conduttori, o alle connessioni. Una progettazione
mirata a realizzare impianti in grado di reggere a determinate sollecitazioni pu minimizzare
gli effetti conseguenti a dati eventi.
Mentre la maggior parte dei buchi di tensione ed interruzioni di erogazione ha origine nel
sistema di trasmissione e di distribuzione con conseguente responsabilit a carico del
fornitore, i problemi relativi allimmissione di armoniche sono quasi sempre attribuibili
allutente. La causa dei problemi sugli impianti risiede nella presenza di correnti armoniche
che, per effetto delle cadute di tensione sullimpedenza di rete, generano corrispondenti
tensioni armoniche. Questa distorsione della tensione, o almeno una sua parte, si propaga
negli impianti adiacenti al sistema e si combina con la distorsione di fondo della tensione
presente in qualsiasi sistema di trasmissione (ad esempio a causa della non linearit dei
trasformatori). Limitando lemissione di armoniche di corrente gli utenti possono portare il
livello di distorsione della tensione in rete entro limiti accettabili.
I disturbi transitori sono eventi che accadono con grande frequenza. Tra le cause vi sono
sovracorrenti di manovra sulla rete e linserimento di carichi reattivi presso lutente o presso
utenti alimentati dalla stessa rete di distribuzione. I transitori possono avere notevole
ampiezza e quindi sono in grado di causare seri danni sia alle linee sia ai carichi ad esse
connessi.
Esistono alcuni standard internazionali che fissano i limiti di variazione di ampiezza della
tensione e della sua distorsione, entro i quali i carichi dovrebbero funzionare senza problemi.
Similmente, vi sono limiti per le variazioni di tensione e la distorsione della sua forma donda
che debbono essere rispettati dallazienda fornitrice di energia elettrica.
Per assicurare una buona qualit dellenergia necessario un buon progetto iniziale, un
impianto in grado di sopperire ad alcuni dei problemi di alimentazione, cooperazione con il
fornitore e buona manutenzione.
Qualit del servizio nelle reti di distribuzione e industriali
Nel settore industriale, essendo lentit dei processi produttivi sempre pi ampia, il peso che
questi utenti rivestono nella rete sempre pi oneroso, anche dal punto di vista della qualit
dellalimentazione.
Dallaltro lato i diversi tipi di utenti sono consapevoli di quanto lelettricit sia indispensabile
e sono molto pi attenti ed esigenti alla loro fornitura.
Lanalisi di questi fenomeni si basa quindi sulla valutazione dellaffidabilit del servizio
elettrico dal punto di vista della continuit che dello scostamento dei parametri elettrici dai
valori ideali: questi vengono pi comunemente definiti come disturbi e la valutazione
complessiva denominata Power Quality.
Rivestono la maggiore importanza la frequenza di alimentazione e la tensione; con lavanzare
dello sviluppo economico, la continuit della fornitura, lampiezza e la frequenza sono
ritenute scontate in quanto, come ovvio pensare, lo sviluppo del sistema elettrico ha
consentito un miglioramento sotto questo aspetto. Si pu rivolgere lattenzione verso gli altri
disturbi connessi con la tensione stessa, consentendo di confondere la definizione di Power
Quality con quella di qualit della tensione.
La presenza di questi fenomeni intrinseca nellesercizio delle reti elettriche e quindi non pu
essere eliminata completamente; lo scopo dellanalisi della qualit si basa quindi sul
mantenere, attraverso opportuni accorgimenti, le variazioni allinterno di range prestabiliti al
fine di garantire comunque il funzionamento corretto di tutte le utenze.
Nellosservare il sistema elettrico complessivo, a partire dalla generazione per arrivare agli
utenti finali, si pu notare che i disturbi possono aver origine da diversi fattori, che vengono
cos suddivisi:
Interferenze sulla rete, tra le quali guasti di origine interna o esterna
Operazioni sulla rete di alimentazione
Operazioni a livello di utente finale
Operazioni di utenti adiacenti
importante osservare che, contrariamente a quello che si pu pensare, molte volte proprio
il cliente, che a causa delle apparecchiature usate, crea fastidio agli altri utenti connessi con
il sistema elettrico. Ovviamente lentit del disturbo rilevato dipende dalla posizione nella
rete.
Bisogna distinguere, ad esempio, un utente urbano/suburbano da uno connesso in un centro
commerciale o industriale; questultimo infatti molto spesso alimentato da linee a tensione
elevata e portata superiore, con la conseguenza di essere meno influenzato. Dal punto di vista
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Qualit del servizio nelle reti di distribuzione e industriali
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della generazione del disturbo, leffetto prodotto da questo senzaltro pi importante in
quanto rilevato in modo spesso pi intenso in una pi vasta area.
Un utente connesso a zone pi isolate, invece, spesso alimentato da linee aeree di lunghezza
notevole e il problema dei disturbi molto sentito.
Importante risulta quindi poter valutare la responsabilit sulla PQ: lattenzione deve essere
posta sia dal distributore che dallutente che acquista lenergia.
Lutilizzatore, sia esso un cliente domestico o industriale deve porre attenzione al proprio
utilizzo dellenergia elettrica per non creare problemi agli altri utenti connessi con la stessa
parte di rete; in questi casi il distributore di energia deve ovviamente attuare i provvedimenti
opportuni per salvaguardare gli altri utenti, intervenendo sulla rete o imponendo al carico
sorgente un determinato comportamento. Questo caso rientra nella classificazione definita in
materia di compatibilit elettromagnetica di limitazione delle emissioni.
Un esempio pu riguardare grossi impianti industriali, dotati di grossi motori, carichi non
lineari o intermittenti. Per limitare il problema, facile, ad esempio, trovare nella pratica un
funzionamento di particolari carichi industriali in determinate ore notturne, in cui si ha
globalmente un basso carico nella rete.
Altri casi possono essere legati alla connessione in rete delle varie apparecchiature
elettroniche per usi domestici o commerciali, tra cui TV, computer, ed elettrodomestici in
genere, con assorbimento di potenza relativamente basso rispetto alla disponibilit di
alimentazione, ma lelevato grado di contemporaneit durante determinate ore del giorno pu
essere gravoso.
Dallaltro lato i diversi carichi, e ancora tra questi le apparecchiature elettroniche ma non
solo, devono essere in grado di funzionare correttamente se i livelli di disturbo sono
allinterno dei vincoli imposti: questa necessit definita secondo la EMC come immunit ai
disturbi.
Il problema di attribuzione delle varie responsabilit quindi abbastanza complesso. In
particolare, vista la capacit di tutti i soggetti coinvolti nella rete di generare disturbi, appare
evidente che una regolamentazione essenziale nella gestione delle reti di trasmissione,
distribuzione e industriali.
Inoltre, da considerare anche la graduale evoluzione del mercato dellenergia con la
progressiva liberalizzazione, tra cui lincremento di utenze autoproduttrici che necessitano di
una connessione attraverso convertitori elettronici, a causa dellirregolarit dellenergia
disponibile; il caso, ad esempio, dei generatori eolici e fotovoltaici.
Qualit del servizio nelle reti di distribuzione e industriali
Lattivit di regolamentazione seguita, da un lato, da interventi sulle varie reti in modo da
renderle pi stabili e affidabili e dallaltro lato dallintroduzione nel mercato di
apparecchiature meno sensibili ed eventualmente equipaggiate di sistemi di protezione (UPS).
Il problema della regolamentazione riguarda quindi entrambe le controparti del sistema
elettrico, imponendo ai distributori di garantire ai propri clienti una certa qualit
dellalimentazione della rete pubblica, i quali ovviamente, impongono loro dei vincoli per la
salvaguardia collettiva.
Nel caso di reti industriali, il coinvolgimento del cliente riguarda anche la fase di
progettazione dellimpianto, in modo da scegliere lo schema e le modalit di allacciamento
pi consone al livello di qualit richiesta dal proprio processo produttivo.
La figura riassume il processo di generazione e diffusione del disturbo, riferendosi ad un
utente connesso con la rete pubblica:
Processo di diffusione dei disturbi condotti
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Qualit del servizio nelle reti di distribuzione e industriali
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1.3 INIZIATIVE PER IL MONITORAGGIO
A livello nazionale, vista la crescente attenzione ai problemi relativi alla qualit dellenergia,
lAutorit per lEnergia Elettrica ed il Gas ha introdotto il nuovo concetto di contratti di
qualit da stipulare tra il cliente ed il proprio distributore in modo da fissare dei vincoli
bilaterali sui vari parametri della tensione elettrica.
Il contratto prevede il rispetto del livello concordato di PQ per un determinato parametro, con
un premio annuo a carico del cliente e un rimborso, a favore del cliente stesso, nel caso in cui
il livello non sia rispettato da parte del distributore, previa misurazione per un periodo di
almeno un anno.
Per favorire unanalisi pi attenta sui problemi connessi e sviluppare nuove iniziative di
regolazione, tra cui lattuazione di tali contratti, ha avviato una serie di proposte connesse con
un piano di monitoraggio della qualit dellalimentazione.
In seguito ad un progetto Europeo, denominato Leonardo Power Quality Iniziative, si
visto che i costi relativi ai problemi legati alla PQ sono di entit molto maggiore per
lindustria rispetto alla spesa relativa alla campagna di misure. Inoltre le organizzazioni
rappresentanti le imprese hanno pi volte sostenuto come la PQ abbia una notevole influenza
sulla competitivit.
Lo scopo delliniziativa quello di raccogliere delle informazioni utili circa il livello attuale
di PQ in modo da poter valutare la possibilit di introdurre obblighi di misurazione da parte
dei distributori con la possibilit di una eventuale regolazione economica sui parametri della
tensione.
Una iniziativa simile gi stata presa per quel che riguarda la RTN con obbligo di
misurazione e la facolt di stipulare contratti di qualit da parte degli utenti con il GRTN.
Nel documento dellAprile 2005, lAutorit propone lestensione dellobbligo di misurazione,
con modalit simili per la RTN, anche ai distributori proprietari di reti di distribuzione in alta
tensione e propone la caratteristiche del sistema di monitoraggio per la reti di distribuzione in
MT.
Nulla ancora riguarda le reti BT, in quanto necessaria un a certa gradualit nellaffrontare il
problema ed inoltre, attraverso le misurazioni effettuate sulla MT possibile trarre delle
informazioni a riguardo anche della PQ ai livelli di tensione inferiore.
I clienti allacciati in MT possono prendere parte attivamente al processo attraverso luso di
apparecchi di monitoraggio propri, purch conformi, sia con lacquisizione di strumentazione
Qualit del servizio nelle reti di distribuzione e industriali
a prezzi vantaggiosi. Il cliente, inoltre, ha il vantaggio di poter essere sempre a conoscenza dei
dati per la valutazione della PQ nel punto in cui allacciato.
Si capisce quindi come la conoscenza, la valutazione e i provvedimenti relativi alla PQ stiano
assumendo, con il tempo, un ruolo sempre pi importante.
1.4 NORMATIVA NELLAMBITO DELLA POWER QUALITY
Le problematiche inerenti la Power Quality rientrano allinterno della valutazione a pi vasto
raggio, in cui la normativa, divenuta pi sensibile al problema, ha iniziato a porre attenzione a
tutti quei fenomeni di natura elettromagnetica.
Al lavoro complessivo viene dato il titolo di Compatibilit Elettromagnetica (EMC) in cui le
definizioni gi introdotte di Emissione e Immunit, sono il nodo centrale.
La valutazione dei problemi di qualit della tensione rientrano nella sottocategoria dei disturbi
elettromagnetici condotti a bassa frequenza, a cui vanno aggiunti i fenomeni transitori.
Con lo scopo di definire una strada comune per la quantificazione, oltre che per stabilire dei
vincoli da rispettare, diversi organismi tra loro in collaborazione, hanno lavorato in questo
settore, sia in ambito nazionale che internazionale.
Hanno preso parte:
Enti normativi e regolatori
Distributori di energia elettrica
Gestori delle reti di trasmissione nazionali
Costruttori di apparecchiature
Clienti
Progettisti
Installatori
Si possono citare alcuni degli enti normativi che hanno preso parte alliniziativa:
CEI
CENELEC
CIGRE
IEC
IEEE
UIE (Unione Internazionale di Elettrotermia)
UNIPEDE (Unione dei Produttori e dei Distributori di Energia Elettrica)
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Qualit del servizio nelle reti di distribuzione e industriali
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Lo scopo della normativa in ambito di Power Quality riguarda diversi punti:
Descrivere e caratterizzare i fenomeni
Valutare le principali cause dei problemi di PQ
Considerare limpatto sugli altri utenti del sistema
Descrivere in forma matematica il fenomeno attraverso luso di indici e analisi
statistiche, al fine di valutarne limportanza
Specificare le linee guida e tecniche di misura
Imporre dei limiti sulle emissioni a seconda dei diversi tipi di apparecchiatura
Imporre dei livelli di immunit o tolleranza ai fenomeni per le diverse apparecchiature
Specificare i metodi e procedure per il rispetto dei limiti imposti
Attraverso il sotto-comitato tecnico TC77A, la IEC, nella serie normativa 61000, ha affrontato
il problema dei disturbi condotti a bassa frequenza, raccogliendo una serie di informazioni,
pi specifiche, contenute in norme di singoli paesi o organizzazioni.
La serie cos suddivisa: 1. (IEC 61000-1-x) Generale: questa sezione introduce i principi fondamentali sulla EMC e introduce
le varie definizioni e i termini utilizzati nella norma.
2. (IEC 61000-2-x) Contesto: descrive e classifica le caratteristiche del contesto di utilizzo e le
condizioni ambientali dove utilizzare lapparecchiatura.
3. (IEC 61000-3-x) Limiti: vengono definiti i livelli massimi di disturbo generati dalle apparecchiature
affinch siano tollerati dalla rete. Definisce inoltre il limiti di immunit delle apparecchiature
sensibili.
4. (IEC 61000-4-x) Tecniche di misura: questa sezione fornisce le linee guida per le apparecchiature
di misura e monitoraggio della power quality. Descrive anche le procedure di verifica al fine di
assicurare la conformit con le altre parti della norma.
5. (IEC 61000-5-x) Installazione e riduzione disturbi: vengono trattate le tecniche di installazione per
ridurre le emissioni e aumentare limmunit ai disturbi. Descrive inoltre luso di diverse
apparecchiature in grado di risolvere i problemi sulla power quality.
6. (IEC 61000-6-x) Norme generali: raccoglie delle norme specifiche a riguardo di determinate
apparecchiature o condizioni di utilizzo. Sono contenuti dei limiti di emissione ed immunit.
Una descrizione pi specifica di alcune sezioni della norma pu essere trovata nella tabella a
pagina seguente.
In ambito europeo da segnalare la norma EN 50160, che si riferisce alla qualit della
tensione nelle reti di distribuzione, con riferimento alle reti in media e bassa tensione.
Qualit del servizio nelle reti di distribuzione e industriali
Non ci sono riferimenti alle apparecchiature o agli utenti, ma questa norma ha lo scopo di
identificare dei vincoli, che i distributori devono rispettare nei confronti dei clienti, con
riferimento a particolari disturbi di tensione.
I clienti sono, in questo modo, tutelati nella loro alimentazione, avendo garantito, che
determinati parametri rimangono al di sotto dei limiti imposti.
Serie normativa 61000-x-x
1.4.1 COORDINAMENTO DEI LIMITI
Nellambito della Compatibilit Elettromagnetica al fine di garantire la convivenza,
allinterno di una rete, di carichi disturbanti e carichi sensibili, necessario definire dei livelli
massimi di disturbo presenti.
Tali livelli, definiti come livelli di compatibilit, devono essere fissati in stretta relazione
con i valori di immunit ed emissione. In particolare, il livello di disturbo che
unapparecchiatura o un impianto deve essere in grado di sopportare superiore al livello di
compatibilit presente nel punto in cui allacciato. Al contrario il carico, inteso come
sorgente di disturbo, non deve emettere ad un livello superiore di quello di compatibilit.
Nelle reti AT e MT, i livelli fissati sono il frutto di un processo di coordinamento; bisogna
ricordare, infatti, che i limiti imposti, per quel che concerne le emissioni, devono riguardare
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Qualit del servizio nelle reti di distribuzione e industriali
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un singolo impianto e non la singola apparecchiatura, in quanto la contemporaneit nella
generazione del disturbo pu creare problemi, anche se ogni singola apparecchiatura rispetta
dei propri limiti di emissione.
Di fondamentale importanza anche il fatto che alcuni dei possibili disturbi generati, tra cui
le variazioni rapide di tensione, il flicker e la distorsione armonica, dipendono dalla potenza
di corto circuito al nodo in cui la sorgente connessa. Dipende quindi dalla posizione nella
rete ed in particolare da come la rete a monte costituita.
A causa di questa variabilit, difficile imporre dei limiti precisi alla generazione di disturbo
di un determinato impianto; nel caso di una rete debole o nel caso che altri carichi, in
contemporanea, generino disturbi, diventa ovvio che il limite di emissione deve essere molto
stringente. Al contrario, un singolo impianto, in una rete con elevata potenza di corto circuito,
potr avere dei limiti superiori.
Nelle reti sono quindi fissati dei limiti di pianificazione, che i carichi complessivamente
devono rispettare. La suddivisione in quote, da attribuire ad ogni singolo utente, come proprio
limite di emissione, in genere in proporzione alla potenza assorbita.
Esiste, ad ogni modo, un certa flessibilit, per consentire eventualmente al carico di adeguarsi
ai limiti imposti e al distributore di valutare le diverse soluzioni di allacciamento.
Molto spesso, limposizione dei limiti sulle emissioni diventa una sorta di compromesso tra il
cliente ed il distributore. Questultimo, avendo dei vincoli da rispettare dal punto di vista della
qualit dellenergia venduta, dovr regolamentare lallacciamento degli utenti disturbanti, per
la tutela degli altri clienti.
Nel caso delle utenza in bassa tensione o media tensione, di piccola potenza, questo tipo di
coordinamento non risulta facilmente ottenibile. Vengono in aiuto le cosiddette norme di
prodotto, per specifiche categorie di carichi, che fissano dei limiti di immunit ed emissione,
senza lulteriore necessit di verifiche di congruenza con i livelli di compatibilit.
Qualit del servizio nelle reti di distribuzione e industriali
1.5 DEFINIZIONI E ACRONIMI UTILIZZATI
Di seguito vengono riportate alcune definizioni di base comunemente adottate nella
compatibilit elettromagnetica (EMC) e alcuni acronimi utilizzati nel testo.
1.5.1 Definizioni EMC di base
Disturbo elettromagnetico: fenomeno elettromagnetico che pu degradare la prestazione di
un dispositivo, di unapparecchiatura o di un sistema.
Livello di disturbo: valore di un disturbo elettromagnetico misurato in modo specificato.
Ambiente elettromagnetico: insieme dei fenomeni elettromagnetici presenti in un
determinato ambiente.
Compatibilit elettromagnetica: capacit di un dispositivo o di unapparecchiatura o di un
sistema di funzionare correttamente nel relativo ambiente elettromagnetico, senza introdurre
disturbi intollerabili nellambiente stesso o provocarli agli altri apparecchi ivi presenti.
Livello di compatibilit elettromagnetica: valore specificato di un disturbo
elettromagnetico, che ha alta probabilit di non essere superato (95%, salvo diversa
indicazione) applicato ad un dispositivo, apparecchiatura o sistema.
Tale livello costituisce un valore di riferimento che consente di determinare sia i requisiti di
immunit di dispositivi, apparecchi e sistemi nell'impianto utilizzatore che le loro emissioni.
Sorgente: singolo dispositivo o apparecchiatura o sistema nel suo complesso.
Emissione: processo attraverso il quale viene emesso un determinato disturbo da una
sorgente.
Livello di emissione: livello di un determinato disturbo elettromagnetico emesso da una
sorgente, misurato in modo specificato.
Limite di emissione: livello massimo tollerabile di emissione di un disturbo elettromagnetico
da una sorgente.
Immunit: capacit di un dispositivo, apparecchiatura o sistema di funzionare senza degrado
delle prestazioni in presenza di un determinato disturbo elettromagnetico.
Livello di immunit: valore specificato di un disturbo elettromagnetico per il quale un
dispositivo, apparecchiatura o sistema capace di operare, con alta probabilit, al grado di
prestazione richiesta.
Il livello di immunit rappresenta il valore di prova al disturbo per ogni tipo di
apparecchiatura.
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Suscettibilit: degradazione delle prestazioni di un dispositivo, apparecchiatura o sistema
causata da un determinato disturbo elettromagnetico. D
ensi
t d
i pro
babi
lit
Livello di disturbo
(1) (2) (3)
(A)
(B)(C)
Den
sit
di p
roba
bilit
Livello di disturbo
(A)
(B)(C)
(1) (2) (3)
(A) emissione singola apparecchiatura (B) distribuzione totale in rete (C) suscettibilit dellapparecchiatura 1) limite di emissione 2) livello di compatibilit 3) livello di immunit
1.5.2 Altre definizioni e acronomi utili Punto di accoppiamento comune (PAC e PAI o dallinglese PCC e IPC)
Nellambito della problematica EMC nelle reti di trasporto e distribuzione dellenergia
elettrica utile la definizione di punto di accoppiamento comune, nel quale generalmente
necessario rispettare i livelli di disturbo attesi (compatibilit, emissione, ecc.); sono definiti
due differenti punti e precisamente:
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Punto di Accoppiamento Comune con la rete pubblica, PAC (o dallinglese Point of Common Coupling, PCC): definito come il punto della rete di alimentazione pubblica
elettricamente pi prossimo allutente considerato, in cui sono o potranno essere
collegati altri utenti;
Punto di Accoppiamento comune Interno alla rete di distribuzione dellimpianto utilizzatore, PAI (o dallinglese In-plant Point of Coupling IPC): definito come una
sbarra di particolare importanza, da cui sono derivati i carichi significativi.
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Nellambiente elettromagnetico industriale distinguiamo 3 classi:
Classe 1: si applica alle alimentazioni protette e quindi i livelli di compatibilit sono pi bassi
di quelli previsti per la rete pubblica
Classe 2: si applica al PAC e possibili PAI allinterno della rete industriale; i livelli di
compatibilit sono gli stessi di quelli previsti per la rete pubblica
Classe 3: si applica solo ad alcuni PAI allinterno della rete industriale; i livelli di
compatibilit sono, in genere, pi alti di quelli previsti per la rete pubblica
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2 DISTURBI CONDOTTI: DESCRIZIONE, ORIGINE E PROPAGAZIONE
2.1 INTRODUZIONE I disturbi condotti nelle reti di trasporto e distribuzione dellenergia elettrica AAT, AT, MT e
BT sono alterazioni dellampiezza o della forma donda della tensione che, prodotti da una
sorgente, si propagano lungo una rete di alimentazione, viaggiando sui conduttori di linea e in
molti casi anche attraverso i trasformatori, per cui possono spesso trasferirsi tra reti a
differente livello di tensione.
VVVV VVVV
Forma donda reale
t0
V
+Disturbo a bassa
frequenza
t0
Forme donda ideale
t0
Forma donda reale
t0
V
t0
V
t0
V
+Disturbo a bassa
frequenza
t0+Disturbo a bassa
frequenza
t0 t0t0 t0 t0
Forme donda ideale
Forme donda ideale
I disturbi considerati sono:
armoniche e inter-armoniche; variazioni di tensione e flicker; squilibrio di tensione; buchi di tensione e brevi interruzioni; sovratensioni; variazioni della frequenza di rete; componenti di corrente continua; segnali intenzionalmente iniettati in rete.
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Disturbi di tensione
Buchi di tensione
Interruzioni
Armoniche e flicker
Dissimmetrie
(32 %)
(23 %)
(11 %)
(1 %)
Statistica di lamentele utentiStatistica di lamentele utenti
Tensioni fuori limite (20 %)
Sovratensioni (12 %)
Buchi di tensione
Interruzioni
Armoniche e flicker
Dissimmetrie
(32 %)
(23 %)
(11 %)
(1 %)
Tensioni fuori limite (20 %)
Sovratensioni (12 %)
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2.2 ARMONICHE E INTER-ARMONICHE 2.2.1 Armoniche
2.2.1.1 Descrizione del fenomeno Le armoniche sono tensioni o correnti sinusoidali con frequenza pari ad un multiplo intero
(ordine) della frequenza fondamentale di funzionamento del sistema elettrico, la cui presenza
determina una distorsione della forma donda della tensione di alimentazione.
U
t
Un
1
Le armoniche in un sistema di distribuzione sono generate in piccola parte dal sistema stesso e
per la maggior parte da apparecchi utilizzatori e possono risultare costanti o variare nel tempo
(quasi stazionarie, fortemente variabili e transitorie) in base alle condizioni di funzionamento
dei singoli apparecchi che le generano e del numero di apparecchi disturbanti attivi in ogni
istante.
In un sistema di potenza ideale privo di carichi inquinanti, le forme donda di corrente e di
tensione sono sinusoidi. In pratica, le correnti non sinusoidali sono presenti quando la
corrente di carico non linearmente dipendente rispetto alla tensione applicata.
Qualsiasi forma donda periodica pu essere scomposta in una sinusoide alla frequenza
fondamentale pi un certo numero di componenti armoniche.
Le armoniche di corrente iniettate in rete dalle varie sorgenti, nel percorrere le impedenze
della rete, danno luogo a delle cadute che praticamente rappresentano le armoniche di
tensione; esse sorgono in relazione allimpedenza di rete e sono presenti in tutto limpianto.
Le armoniche sono valutate (con riferimento alla tensione):
individualmente mediante la loro ampiezza relativa (Uh) espressa in volt o in % / p.u. della fondamentale (U1), dove h lordine dellarmonica;
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globalmente attraverso il fattore di distorsione totale, calcolato mediante la seguente espressione:
2
40
22
VV
THDV h h == . La stessa valutazione vale per le correnti espresse in Arms o in % / p.u. riferite ad una
corrente di riferimento.
La valutazione globale della corrente vale:
2
40
22
II
THDI h h == .
2.2.1.2 Sorgenti di armoniche Le principali sorgenti di correnti armoniche nelle reti sono:
carichi commutati elettronicamente: raddrizzatori, convertitori, regolatori in AC, cicloconvertitori, ecc.;
carichi con caratteristiche non lineari: apparecchiature a saturazione magnetica, lampade a scarica, forni ad arco, saldatrici ad arco, trasformatori, ecc.;
carichi inseriti e disinseriti da organi di manovra: condensatori, filtri e motori a induzione.
Esiste nelle reti anche una modestissima generazione di tensione armonica dovuta a:
generatori, motori e trasformatori.
2.2.1.2.1 Raddrizzatori, convertitori, cicloconvertitori e regolatori Queste apparecchiature sono le maggiori responsabili dell'inquinamento armonico nelle reti.
Le frequenze armoniche caratteristiche e la relativa ampiezza sono funzione di molti
parametri quali:
realizzazione monofase o trifase; numero di impulsi lato rete di alimentazione; tipo di spianamento sul lato DC (quando esiste lo stadio DC): induttivo alto, induttivo
medio, induttivo basso, induttivo-capacitivo, capacitivo;
angolo di accensione (in presenza di controllo); rapporto di corto circuito (rapporto fra la potenza di corto circuito lato alimentazione e
la potenza nominale lato DC).
Queste apparecchiature possono essere suddivise in due grandi famiglie:
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apparecchiatura di larga diffusione, piccola potenza (con corrente nominale fino a 16 A), generalmente di tipo monofase: queste apparecchiature rappresentano oggi una
delle maggiori cause di inquinamento armonico delle reti di distribuzione pubblica,
infatti, pur risultando quasi sempre di modesta potenza, il loro numero alquanto
elevato e pure alto il grado di contemporaneit;
apparecchiatura di limitata diffusione (usata da utenti MT e mediamente non pi da circa un 5 % degli utenti BT), di potenza superiore alla decina di kW, generalmente di
tipo trifase: si riscontrano soprattutto in ambito industriale.
2.2.1.2.2 Forni ad arco in AC
Fig.1: Caratteristica tensione-corrente tipica di forni ad arco c.a.
A causa della caratteristica tensione-corrente dell'arco,
questo carico rappresenta anche una considerevole
sorgente di emissione armonica.
Dalla caratteristica tensione-corrente risultano evidenti la
saturazione, l'isteresi e l'assimmetria che giustificano la
presenza di tutti gli ordini armonici (va inoltre sottolineato
che il verificarsi di fenomeni stocastici all'interno del
forno comporta pure l'emissione di inter-armoniche). Per
il forno ad arco gli ordini armonici superiori a 14 sono
praticamente trascurabili.
2.2.1.2.3 Altre sorgenti di armoniche Altre sorgenti di armoniche sono rappresentate da:
lampade a fluorescenza lineari: comunemente denominate anche a scarica tradizionale, distorcono a causa della non linearit dellarco. Lemissione armonica alquanto
contenuta e generalmente presentano un THDI 10%, con riferimento alla fondamentale della corrente nominale;
lampade fluorescenti compatte: funzionano ad alta frequenza e pertanto presentano un piccolo alimentatore a diodi con spianamento capacitivo; lemissione armonica
decisamente elevata. Limpatto armonico sulla rete in certi casi risulta rilevante,
dipendendo dalla marcata penetrazione in certe aree di questo tipo di illuminazione.
Attualmente si nota una tendenza a corredare questo tipo di lampade, data la loro
potenza modesta, di power factor corrector;
saldatrici ad arco:
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di tipologia con alimentazione diretta dalla rete senza uno stadio in DC: presentano una modesta emissione armonica; possono essere di tipo monofase
e trifase;
di tipologia con alimentazione attraverso uno stadio in DC: in relazione alle caratteristiche costruttive presentano una emissione fortemente variabile; la
THDI pu variare da qualche % a circa l80 %, con riferimento alla
fondamentale della corrente nominale; possono essere di tipo monofase e
trifase;
manovre di trasformatori o altri elementi saturabili: possono presentare forti correnti di inserzione con presenza di tutti gli ordini armonici compresa la componente continua;
ovviamente sono fenomeni transitori con durata della decina di secondi o qualche
minuto;
manovre di banchi di condensatori/filtri: sono transitori che possono essere interpretati come armoniche transitorie; la loro durata generalmente inferiore al secondo.
2.2.1.3 Problemi causati dalle armoniche Le armoniche di corrente causano problemi sia sul sistema di alimentazione sia allinterno
dellimpianto. Gli effetti e le soluzioni sono molto diversi e devono essere valutati
separatamente; le misure appropriate per limitare gli effetti delle armoniche entro limpianto
non necessariamente riducono la distorsione causata sulla rete e viceversa.
2.2.1.3.1 Problemi entro limpianto Vi sono diversi ambiti causati dalle armoniche:
problemi causati da armoniche di corrente: sovraccarico del neutro; aumento delle perdite nei trasformatori; interventi intempestivi degli interruttori automatici; aumento delleffetto pelle;
problemi causati da armoniche di tensione: deformazione della tensione; disturbi nella coppia dei motori ad induzione; rumore al passaggio per lo zero;
problemi causati quando le armoniche di corrente raggiungono lalimentazione.
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2.2.1.3.2 Problemi causati da armoniche di corrente Conduttore di neutro
In un sistema trifase a stella con neutro, la forma donda di ogni fase sfasata di 120
cosicch, quando le fasi sono ugualmente caricate, la corrente nel neutro nulla. Quando il
carico non equilibrato, nel neutro scorre solo la corrente di bilanciamento. Sebbene le
correnti fondamentali si elidano, le armoniche non lo fanno, infatti le multiple dispari della
terza armonica, ovvero le armoniche omeopolari, si sommano nel conduttore di neutro.
Effetti sui trasformatori
I trasformatori sono coinvolti in due modi dalle armoniche. Il primo effetto riguarda le perdite
per correnti parassite, che rappresentano normalmente circa il 10% della perdita totale a pieno
carico, aumentano col quadrato dellordine armonico. Questo porta ad una temperatura molto
pi alta e ad una vita molto pi breve.
Il secondo effetto riguarda le armoniche omopolari. Quando si richiudono su di un triangolo
sono tutte in fase, cos le terze armoniche circolano negli avvolgimenti. In effetti le armoniche
omopolari vengono assorbite dagli avvolgimenti a triangolo e non si propagano verso la rete,
cos i trasformatori dotati di un lato collegato in questo modo sono utili come trasformatori di
sbarramento.
Problemi generati da interventi di interruttori automatici
Gli interruttori differenziali agiscono sommando la corrente che scorre nelle fasi e nel neutro
e, se il risultato non entro un certo limite stabilito, interrompono lalimentazione al carico.
Possono insorgere problemi relativi alla presenza di armoniche. Innanzitutto i differenziali
elettromeccanici possono sommare non correttamente le componenti di frequenza pi elevata
e quindi comportarsi in modo errato. In secondo luogo un tipico carico distorcente viene
filtrato. I filtri normalmente usati a questo scopo hanno un condensatore connesso tra la linea
e neutro a terra, e cos viene deviata a terra una piccola corrente. Questa corrente limitata
dalle norme a meno di 3,5 mA ed di solito molto inferiore a questo limite, ma, quando
lapparecchiatura connessa allimpianto, tale corrente pu essere sufficiente a far scattare il
differenziale.
Lintervento intempestivo degli interruttori magnetotermici modulari (MCB) generalmente
dovuto ad una corrente maggiore di quella prevista dal calcolo o dalla semplice misurazione, a
causa della presenza di armoniche di corrente.
Sovraccarico dei condensatori di rifasamento
I condensatori di rifasamento sono utilizzati allo scopo di correggere langolo di fase della
corrente, ridotto a causa della presenza di carichi indutivi. Limpedenza del condensatore si
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riduce man mano che la frequenza aumenta, mentre limpedenza della sorgente
generalmente induttiva ed aumenta con la frequenza. Il condensatore pu dunque essere
interessato da armoniche di corrente abbastanza elevate e, a meno che non sia stato progettato
specificatamente, pu risultarne danneggiato.
Un problema potenzialmente pi serio costituito dal fatto che il condensatore e linduttanza
del sistema possano entrare in risonanza in prossimit di una delle frequenze armoniche.
Quando ci accade si possono generare tensioni e correnti molto grandi, che spesso
conducono a guasti catastrofici nella batteria di condensatori.
La risonanza pu essere evitata aggiungendo uninduttanza in serie al condensatore in modo
tale che limpedenza totale sia di poco induttiva alla frequenza dellarmonica significativa pi
bassa. Questa soluzione limita anche la corrente armonica che pu fluire nel condensatore.
Effetto pelle
La corrente alternata tende a distribuirsi sulla superficie pi esterna di un conduttore. Leffetto
pelle normalmente ignorato perch ha scarso effetto a frequenza industriale, ma oltre i 350
Hz, cio la settima armonica, diventa significativo, causando perdite addizionali e
riscaldamento.
2.2.1.3.3 Problemi causati da armoniche di tensione Poich la rete ha unimpedenza caratteristica, le armoniche di corrente del carico danno luogo
ad una distorsione armonica.
La corrente distorta prodotta dal carico non lineare causa una caduta di tensione parimenti
distorta sullimpedenza del cavo. La forma donda della tensione che ne risulta applicata a
tutti gli altri carichi connessi allo stesso circuito, facendovi transitare le correnti armoniche,
anche se sono carichi lineari.
Quando si considera lampiezza della distorsione della tensione armonica, si dovrebbe
ricordare che nel momento in cui interviene un UPS (Uninterruptible Power Supply) o un
gruppo elettrogeno, durante un guasto sullalimentazione, limpedenza di rete e la
conseguente distorsione della tensione saranno pi alte.
Motori ad induzione
La distorsione armonica della tensione causa maggiori perdite nei motori, allo stesso modo
visto per i trasformatori. Le perdite addizionali avvengono a causa della generazione di campi
armonici nello statore, ognuno dei quali cerca di far ruotare il motore ad una velocit
differente, sia in avanti sia indietro. Le correnti ad alta frequenza indotte nel rotore aumentano
ulteriormente le perdite.
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Rumore di zero crossing (passaggio per lo zero)
Molti convertitori elettronici individuano il punto in cui la tensione di alimentazione
attraversa lasse dei tempi per determinare listante di conduzione. Quando sono presenti
armoniche o transitori sullalimentazione, il passaggio per lo zero diventa pi difficile da
identificare, conducendo ad un'operazione errata. Infatti, in questi particolari casi, possono
esserci passaggi per lo zero per ogni semiperiodo.
2.2.1.3.4 Problemi armonici che riguardano lalimentazione Quando lutenza interessata da una corrente armonica proveniente dallalimentazione ha
luogo una caduta di tensione armonica proporzionale allimpedenza di rete al punto di
consegna e alla corrente. Dal momento che la rete di alimentazione generalmente induttiva,
la sua impedenza caratteristica pi alta a frequenze elevate. Naturalmente la tensione al
punto di consegna gi distorta dalle armoniche di corrente iniettate da altri utenti e dalla
distorsione introdotta dai trasformatori ed ogni consumatore fornisce il proprio contributo
addizionale.
Chiaramente non si pu permettere agli utenti di aggiungere disturbi al sistema a discapito di
altri clienti, cos nella maggior parte degli stati lindustria elettrica ha stabilito delle regole che
limitano lampiezza della corrente armonica che si pu introdurre in rete.
2.2.1.4 Propagazione delle armoniche nelle reti La distorsione armonica della tensione in un punto della rete elettrica principalmente la
conseguenza delle cadute di tensione prodotte dalle armoniche di corrente nel percorrere le
impedenze della rete.
Va evidenziato che le armoniche si propagano dai livelli di tensione superiori verso quelli
inferiori e viceversa.
I meccanismi di diffusione delle armoniche di corrente, nell'ambito di un medesimo livello di
tensione e fra livelli diversi, dipende dalle caratteristiche elettriche e strutturali del sistema in
esame. In alcuni casi necessario tenere in debito conto le componenti di sequenza delle
armoniche (diretta/inversa e omopolare).
Alcune armoniche possono subire un processo di amplificazione in determinati punti della
rete elettrica, dove si manifesta una condizione di risonanza dovuta alla presenza di banchi di
condensatori o cavi. Ci pu comportare amplificazioni della distorsione relativa ad
unarmonica, di un fattore pari a circa 3-4 volte per le reti pubbliche e circa 5-10 volte per le
reti industriali con basso carico ohmico.
La propagazione delle armoniche di tensione in qualsiasi rete governata dal rapporto fra
limpedenza di trasferimento del nodo monitorato rispetto al nodo iniettore e limpedenza
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vista nel nodo iniettore; ovviamente le impedenze sono riferite allordine armonico
considerato.
2.2.1.5 Leggi di composizione delle armoniche Il livello globale di disturbo armonico nelle reti fortemente influenzato dalla modalit di
composizione dei contributi provenienti dalle diverse sorgenti di disturbo esistenti in una rete.
Infatti va considerato che la singola iniezione armonica in rete sovente variabile nel tempo
sia in ampiezza che in fase, con la conseguenza che si presentano notevoli differenze di
ampiezza e fase fra le differenti iniezioni della rete appartenenti allo stesso ordine armonico.
Va inoltre osservato che agli sfasamenti di iniezione si aggiungono quelli originati dalle
impedenze che le correnti armoniche trovano lungo il loro percorso e che ovviamente
risultano differenti in relazione allubicazione dei singoli iniettori rispetto al nodo di rete in
cui si osservano gli effetti.
La differenza di fase fra le iniezioni armoniche dipende dalla tipologia delle apparecchiature
(per esempio trifasi o monofasi) e nellambito della stessa tipologia dalle caratteristiche
costruttive. In molti casi le iniezioni armoniche presentano fasi alquanto diverse che tendono
addirittura a cancellarsi (sfasamenti di circa 180 gradi), in altri casi praticamente tendono a
sommarsi aritmeticamente.
In ogni caso, nonostante la diversa natura delle armoniche, la distorsione armonica di tensione
(o corrente) in un qualsiasi punto del sistema di distribuzione il risultato della combinazione
vettoriale delle tensioni armoniche (o correnti) dovute alle sorgenti individuali.
2.2.2 Inter-armoniche 2.2.2.1 Descrizione del fenomeno Le inter-armoniche sono tensioni o correnti sinusoidali con frequenza diversa da un multiplo
intero della fondamentale la cui presenza determina una distorsione (modulazione) della
forma d'onda della tensione di alimentazione.
Nella stragrande maggioranza dei casi esse sono generate dai carichi come correnti inter-
armoniche; le tensioni inter-armoniche si manifestano con lo stesso processo descritto per le
armoniche.
Concettualmente le inter-armoniche di corrente sono originate da due differenti processi e
precisamente:
variazione ciclica di carico che origina correnti inter-armoniche vicine alla fondamentale e alle armoniche caratteristiche; queste inter-armoniche sono
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generalmente chiamate bande laterali e generalmente la loro misura si effettua
assieme alla fondamentale o alle armoniche caratteristiche;
commutazione non sincrona di ponti convertitori di potenza; queste inter-armoniche possono essere spalmate in corrispondenza di tutte le frequenze esistenti fra due
armoniche caratteristiche e pertanto possono essere misurate separatamente dalle
grandezze fondamentali o di ordine armonico caratteristico.
2.2.2.2 Sorgenti di inter-armoniche Le principali sorgenti di inter-armoniche nelle reti sono:
carichi commutati elettronicamente: convertitori, cascata subsincrona, cicloconvertitori, regolatori con controllo a pacchetti di cicli, ecc.;
carichi con caratteristiche non lineari e/o non stazionarie: forni ad arco, saldatrici ad arco, ecc..
2.3 VARIAZIONI DI TENSIONE E FLICKER 2.3.1 Descrizione del fenomeno 2.3.1.1 Variazione di tensione Le variazioni di tensione possono essere classificate in due gruppi: lente e rapide.
t
UU n
1
UU n
UU n
< 0,10
Variazioni di tensioneUU n
1
t
Fluttuazioni di tensione
tt
30
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Le variazioni lente sono deviazioni medie dal valore nominale dellampiezza della
tensione di consegna entro una fascia predefinita (per esempio del 10%) rispetto alla
tensione dichiarata; esse sono determinate dalla variazione lenta dei carichi e dalla
corrispondente azione di regolazione effettuata dai variatori sotto carico dei trasformatori.
Il tempo in cui si verifica la variazione , come minimo, dellordine della decina di secondi.
Le variazioni rapide sono abbassamenti (o aumenti) bruschi di qualche percento della
tensione preesistente, generalmente seguiti, se abbassamenti, da un ritorno (a rampa o di altra
forma) ad un valore intermedio tra quello preesistente e tra il minimo raggiunto.
Tali variazioni sono generalmente causate dalla commutazione dei carichi (partenza motori in
particolare), dal funzionamento di carichi con ciclo operativo particolarmente variabile e in
qualche caso da manovre in rete (linee, trasformatori, condensatori, ecc.).
La variazione rapida quasi sempre raggiunge il suo massimo in qualche ciclo della frequenza
fondamentale.
Lentit della variazione rapida di tensione funzione dellimpedenza della rete di
alimentazione e della variazione di carico (impedenze valutate in regime subtransitorio).
2.3.1.2 Flicker Il flicker originato dalla fluttuazione della tensione. Si definisce fluttuazione di tensione una
serie di variazioni rapide (uguali o diverse) della tensione.
Fluttuazioni di tensione che presentano frequenze di modulazione del 50 Hz, comprese tra 0.5
e 40 Hz, danno origine al fenomeno del flicker (sfarfallio), ovvero della sensazione visiva
provocata dalle fluttuazioni dellintensit di illuminazione delle lampade.
Il livello di sensazione istantanea di flicker una funzione quadratica dellampiezza della
variazione luminosa e quindi della fluttuazione di tensione che la genera.
Oltre una certa soglia il flicker diventa molesto e il fastidio cresce molto rapidamente con
lampiezza della fluttuazione.
In sede internazionale si posto il problema di misurare il flicker in modo oggettivo,
attraverso uno strumento che, collegato ad una rete soggetta a fluttuazioni di tensione, indichi
il livello della sensazione visiva che il soggetto umano avvertirebbe, se una lampada di
riferimento (230 V, 60 W) fosse alimentata dalla rete in questione; questo strumento detto
"flickermetro".
La definizione di flicker data dal vocabolario elettrotecnico internazionale (International
Electrotechnical Vocabulary: IEV 161-08-13) la seguente: impressione di instabilit della
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sensazione visiva indotta da stimoli di luce la cui luminosit o distribuzione spettrale fluttua
con il tempo.
Le due grandezze dordine pratico, che di fatto sono le sole utilizzate nellesprimere i livelli di
flicker nelle reti, fornite dal flickermetro attraverso lelaborazione on line della sensazione
istantanea del flicker sono le seguenti:
indicatore della severit di flicker a breve termine, riferita ad un tempo di 10 minuti, denominato Pst;
indicatore della severit di flicker a lungo termine, riferita ad un tempo di 2 ore, denominato Plt.
Le quantit di base fornite dal flickermetro sono espresse nelle unit seguenti:
sensazione istantanea del flicker: in per unit (p.u.) della soglia di percettibilit del flicker;
indici della severit del flicker: in per unit (p.u.) della soglia di irritabilit del flicker. Sulla base del background fisiologico acquisito prima e durante la fase di sviluppo del
flickermetro, le soglie di percettibilit e irritabilit del flicker sono cos definite:
soglia di percettibilit: livello di flicker considerato percettibile da solo il 50 % delle persone sottoposte ai tests;
soglia di irritabilit: livello di flicker considerato irritabile da una parte sostanziale delle persone sottoposte ai tests.
2.3.2 Sorgenti di variazioni di tensione e flicker
Le fluttuazioni di tensione e il flicker sono prodotte dalla variazione dei carichi e in
particolare i carichi industriali sono la causa pi importante.
Il flicker pu essere originato anche dalleffetto combinato di una popolazione di carichi
connessi allo stesso sistema di distribuzione, anche se ogni singolo carico preso
individualmente non origina flicker.
E importante evidenziare che i carichi industriali con propensione a generare flicker
generalmente influenzano un numero alto di consumatori, mentre quelli domestici/terziari
influenzano un numero limitato di consumatori.
I principali carichi con propensione a originare flicker sono i seguenti:
reti AAT di trasmissione: forni ad arco AC e DC e laminatoi; reti AT di trasmissione e distribuzione: forni ad arco AC e DC, laminatoi, grossi
cicloconvertitori, grossi impianti di saldatrici, manovra di: grossi carichi, banchi di
condensatori shunt, linee, trasformatori, ecc.;
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Qualit del servizio nelle reti di distribuzione e industriali
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reti MT di distribuzione: saldatrici, grossi motori con partenza a piena tensione di linea (AC), grossi motori di azionamenti con partenza soft o a piena tensione di linea,
attrezzature per trattamento rottame, attrezzature di miniera, forni a resistenza,
manovra di: carichi relativamente grossi, banchi di condensatori shunt, ecc.;
reti BT di distribuzione: carichi domestici e assimilabili con controllo automatico del ciclo di carico, motori con partenza a piena tensione di linea (AC), motori di
azionamenti con partenza soft o a piena tensione di linea, piccole saldatrici, piccoli
forni a resistenza, generiche piccole apparecchiature con controllo a treni di cicli,
manovra di: carichi relativamente grossi, banchi di condensatori shunt, ecc..
Fra tutti i carichi sopra elencati quelli pi critici sono sicuramente i forni ad arco e le grosse
saldatrici a resistenza in quanto possono influenzare estese aree di rete. La partenza di motori,
pur non risultando generalmente fra le sorgenti di flicker pi severe, merita particolare
attenzione in quanto si tratta di casi molto frequenti.
Lemissione di flicker di un generico carico fluttuante funzione della variazione di tensione
provocata e della sua frequenza di ripetizione.
2.3.3 Propagazione delle variazioni di tensione e del flicker
Le variazioni di tensione e il flicker si propagano nelle reti allo stesso modo, governati dalle
impedenze alla frequenza fondamentale della matrice di corto circuito.
Con riferimento al flicker, da un punto di vista concettuale, la propagazione in qualsiasi rete
determinata dal rapporto fra limpedenza di trasferimento del nodo monitorato rispetto al
nodo di emissione e limpedenza vista nel nodo di emissione; ovviamente le impedenze sono
riferite alla frequenza fondamentale.
Da un punto di vista pratico si pu affermare che le variazioni di tensione e il flicker si
propagano da punti della rete con potenza di corto circuito elevata a punti con potenza di
corto circuito bassa.
Fra differenti livelli di tensione il trasferimento avviene sempre dal livello di tensione
superiore a quello inferiore; trasferimenti in senso contrario sono praticamente trascurabili. Il
trasferimento influenzato dal carico dei motori e dalla eventuale generazione diffusa
collegata alla rete senza stadio in DC.
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2.4 SQUILIBRIO DI TENSIONE 2.4.1 Descrizione del fenomeno Lo squilibrio di tensione (o corrente) si verifica quando esiste una diversit delle ampiezze
delle tensioni di fase e/o del normale sfasamento di 120 gradi tra le fasi, per cui il sistema
trifase non risulta pi simmetrico.
Generalmente il grado di squilibrio definito usando il metodo delle componenti
simmetriche, attraverso il rapporto fra la componente di sequenza inversa (o omopolare) e
quella diretta.
Nelle reti in condizione di normale funzionamento laspetto della componente inversa di
maggior interesse, di conseguenza con squilibrio si intende quello di sequenza inversa a meno
che non sia diversamente specificato.
Le componenti di tensione inversa sono dovute alle cadute di tensione sulle impedenze
longitudinali delle reti quando sono percorse dalle componenti di corrente di sequenza inversa
iniettate dai carichi squilibrati; solo in misura marginale da asimmetrie delle impedenze di
rete.
2.4.2 Sorgenti di squilibrio di tensione Le principali sorgenti di squilibrio sono la ripartizione non equilibrata dei carichi monofasi
sulla BT e i carichi monofasi alimentati fase-fase sulla MT e BT.
In un prossimo futuro anche il carico ferroviario dellalta velocit sar fonte non trascurabile
di squilibrio di tensione sulla rete di trasmissione AAT e AT.
Nel caso di carico monofase collegato fase-fase lo squilibrio di tensione dato con buona
approssimazione dal rapporto fra potenza del carico e potenza di corto circuito trifase della
rete nel punto di alimentazione.
2.4.3 Propagazione dello squilibrio di tensione La propagazione dello squilibrio di tensione nelle reti praticamente uguale a quella del
flicker; lo squilibrio si trasferisce dai livelli di tensione superiori a quelli di tensione inferiori e
non viceversa.
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2.5 BUCHI DI TENSIONE E BREVI INTERRUZIONI Un buco di tensione una riduzione momentanea, o un crollo completo, del valore efficace
della tensione. E definito in termini di durata e di ampiezza, solitamente espressa come
percentuale della tensione nominale misurata nel punto di minimo durante un buco.
Buco di tensione significa che non viene fornita al carico lenergia richiesta e ci pu avere
serie conseguenze che dipendono dal tipo di carico coinvolto.
Le cause principali dei buchi di tensione sono due e precisamente: lavviamento di grossi
carichi sia sullutenza interessata sia da parte di un impianto sullo stesso circuito e guasti su
altri rami della rete.
2.5.1 Buchi causati da grossi carichi Quando si avviano grossi carichi, la corrente di avviamento pu essere molto maggiore della
corrente assorbita a regime. Dal momento che la linea di alimentazione ed il cablaggio
dellimpianto sono dimensionati per una corrente di funzionamento a regime, lelevata
corrente iniziale causa una caduta di tensione sia sulla rete sia sullimpianto. Il contraccolpo
delleffetto dipende da quanto forte la rete, cio quanto bassa limpedenza al punto di
consegna e dallimpedenza equivalente dellinstallazione. I buchi causati dalle correnti di
spunto sono caratterizzati dal fatto di essere meno profondi e pi lunghi di quelli causati da
guasti di rete, normalmente da uno a diversi secondi o decine di secondi, anzich meno di un
secondo.
2.5.2 Buchi che hanno origine da guasti in rete La rete di alimentazione molto complessa. Il coinvolgimento da parte di un buco di tensione
nei confronti di un impianto dovuto ad un difetto insorto in unaltra parte della rete dipende
dalla tipologia della rete stessa e dalle relative impedenze di guasto, del carico e dei
generatori.
La durata del buco dipende dal tempo necessario alle protezioni per rilevare ed isolare il
guasto ed di solito dellordine di poche centinaia di millisecondi. Dal momento che i guasti
possono essere transitori, per esempio quando sono causati da un ramo dalbero che cade su
una linea, possono estinguersi molto velocemente. Se il circuito dovesse essere privo di
organismi di protezione, allora gli utenti alimentati dalla stessa linea subirebbero un black-out
fino allintervento tecnico sulla linea. Gli interruttori a richiusura automatica possono aiutare
a migliorare la situazione, ma causano anche un aumento del numero di buchi. Un dispositivo
del genere tenta la richiusura del circuito in breve tempo (meno di un secondo) dopo
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lintervento delle protezioni. Se il guasto si estinto, si ha la richiusura automatica del
circuito e il ripristino dellalimentazione. I carichi su quel circuito vedono un buco del 100%
tra lapertura e la richiusura mentre altri carichi vedono un buco meno profondo e di durata
inferiore tra il momento in cui si verificato il guasto e quello in cui stato eliminato. Se il
guasto non si estinto quando linterruttore automatico richiude, il dispositivo di protezione
scatter di nuovo, il ciclo pu ripetersi per il numero di volte programmate. Ogni volta che
linterruttore automatico richiude una linea guasta si genera un buco, cosicch altri utenti
possono subire leffetto di diversi buchi in successione.
2.5.3 Sensibilit dellimpianto Il problema dei buchi di tensione stato messo in evidenza per la prima volta con
lintroduzione dei computer, i primi centri IT subivano guasti apparentemente aleatori che
comportavano un considerevole sforzo allassistenza. Il processo di apprendimento ha dato
origine allo sviluppo della curva del Computer and Business Equipment Manufacturers
Association (CBEMA).
Zona di suscettibilit
Zona di compatibilit
Zona di suscettibilit
Curva CBEMA
2.5.3.1 Caratteristiche di sensibilit delle apparecchiature Gli alimentatori delle apparecchiature elettroniche, come quelli usati nei personal computer
(PC) e nei controllori logici programmabili (PLC), impiegano un condensatore di livellamento
per smorzare i picchi dei raddrizzatori a ponte, cos da essere relativamente insensibili ai
buchi di breve durata. Maggiore la capacit del condensatore maggiore la differenza tra la
tensione immagazzinata dal condensatore e quella minima richiesta affinch i convertitori
possano operare, migliore sar linsensibilit ai buchi.
Gli azionamenti a velocit variabile possono essere danneggiati di buchi di tensione e sono
solitamente provvisti di sensori di minima tensione che intervengono per riduzioni dal 15 al
30% rispetto alla tensione nominale.
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I motori ad induzione hanno uninerzia tale da poter sostenere il carico durante un breve buco,
generando energia mentre rallentano. Questa energia deve essere ripristinata quando il motore
accelera di nuovo e, se la velocit si ridotta a meno del 95%, verr richiesta quasi lintera
corrente di spunto. Dal momento che tutti i motori si avviano contemporaneamente, ci pu
essere causa di ulteriori problemi.
Anche i rel ed i contattori sono sensibili ai buchi di tensione e spesso possono essere lanello
pi debole del sistema. Estato verificato che un dispositivo pu sganciarsi durante un buco
anche quando la tensione che permane pi alta della tensione minima di ritenuta in
condizioni di regime. Linsensibilit ai buchi di tensione di un contattore dipende non solo
dalla tensione misurata e dalla durata, ma anche dallistante in cui avviene il buco, rendendo
leffetto minore in prossimit del picco.
Le lampade a scarica in sodio necessitano di una tensione di accensione molto pi alta quando
sono calde che quando sono fredde, cos una lampada calda pu non riaccendersi dopo un
buco. La profondit di un buco in grado di causare lo spegnimento di una lampada pu essere
pari a solo il 2% al termine della sua vita o pari a ben il 45% quando la lampada nuova.
La maggior parte delle applicazioni e dei sistemi comprende uno o pi degli elementi descritti
sopra e quindi sar soggetta a problemi se sottoposta a buchi.
E pi conveniente e pi affidabile progettare un sistema insensibile ai buchi, piuttosto che
cercare di rendere tale tutto il processo, tutto limpianto o tutto il sistema di distribuzione
dellelettricit.
2.6 SOVRATENSIONI 2.6.1 Generalit Le sovratensioni sono sopraelevazioni della tensione conseguenti a modificazioni dello stato
elettrico della rete elettrica. Sono generalmente classificate in relazione alla loro durata, ma
anche in relazione ad altri parametri quali: tempo di fronte (tempo necessario per raggiungere
circa il valore massimo), loro origine, contenuto energetico, modalit di impatto sul
componente di rete o apparecchiatura dellutente, ecc..
Le sovratensioni sono originate sia da eventi esterni al sistema elettrico, quali fulminazioni e
altre cause, che da eventi interni , come manovre e guasti intrinseci ai componenti. Nelle reti
AAT hanno pi peso le sovratensioni di origine interna, mentre il contrario si verifica per le
reti BT.
La loro propagazione soprattutto funzione delle frequenze presenti nella sovratensione, della
struttura di rete e delle caratteristiche dei componenti.
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La loro limitazione funzione della natura della sovratensione: per esempio le sovratensioni
temporanee sono generalmente controllate agendo sulla struttura e/o operazione della rete
(reattori in parallelo, interblocchi fra organi di manovra, restrizioni operative, ecc.), mentre le
sovratensioni transitorie sono limitate ai livelli protettivi assicurati da scaricatori e
spinterometri. In certi casi, quelle transitorie sono limitate dalla tenuta degli isolamenti
autoripristinanti, per esempio distanze in aria di linea aerea, ecc..
Gli effetti delle sovratensioni consistono principalmente nelle sollecitazioni degli isolamenti:
cedimento dielettrico con guasto permanente, invecchiamento accelerato del dielettrico, guasti
ripetuti in presenza di isolamenti autoripristinanti. Non secondario, soprattutto per la BT,
leffetto di interferenza su apparecchiature sensibili causandone il degrado delle prestazioni
(trasferimento induttivo/capacitivo dovuto a fronti ripidi, alte frequenze, ecc.).
2.6.2 Sovratensioni temporanee 2.6.2.1 Reti AT e AAT Sono sovratensioni di durata sempre superiore ai 5 - 10 cicli con ampiezza fino a 1.5 - 1.6
p.u.; talvolta in reti molto critiche sono accompagnate da fenomeni di ferrorisonanza.
Si manifestano soprattutto in presenza di perdita di carico, energizzazione di trasformatori e
guasti monofasi a terra; interessano prevalentemente le reti poco magliate, con lunghe linee e
bassa potenza di corto circuito.
Queste sovratensioni hanno una forte influenza sui livelli protettivi assicurati dagli scaricatori.
2.6.2.2 Reti MT In reti a neutro isolato o a terra tramite resistenza/reattanza, possono durare tempi molto
lunghi (anche qualche ora) in relazione alla filosofia di protezione/operazione adottata. La
loro ampiezza raggiunge valori di circa 1.8 p.u. se originate da guasto monofase a terra e
valori fino a 2.5 - 3.5 p.u. se in presenza di ferrorisonanza (ferrorisonanza dovuta a conduttore
aperto o a trasformatori di tensione induttivi collegati fase terra lato MT).
2.6.2.3 Reti BT Generalmente le reti BT presentano il neutro direttamente a terra e questo contribuisce a
contenere il rischio che si verifichino sovratensioni di questo tipo con ampiezza superiore a
1.2 p.u..
Per guasti a terra lato MT del trasformatore di alimentazione MT/BT, si possono verificare
sovratensioni dell'ordine di 1 - 1.5 kV per la durata di permanenza del guasto; ci a causa
della non separazione fra le reti di terra MT e BT.
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2.6.3 Sovratensioni transitorie 2.6.3.1 Reti AT e AAT Il transitorio connesso a queste sovratensioni presenta una durata inferiore a qualche ciclo con
tempi di fronte (Tf) della sovratensione variabili in relazione alla causa del fenomeno e alle
caratteristiche della rete interessata (fronti lenti: 20 s Tf 5000 s; fronti veloci: 0,1 s Tf 20 s; fronti molto veloci: 0,003 s Tf 0,1 s). Lampiezza delle sovratensioni pu raggiungere valori dellordine di 2-5 p.u. in relazione al livello di tensione, caratteristiche del
sistema, livelli protettivi assicurati da scaricatori e spinterometri, ecc..
Le maggiori ampiezze si presentano alla richiusura rapida trifase di linee e all'apertura di
piccole correnti induttive (strappamento di corrente). I fronti pi lenti si hanno per manovra di
interruttori tradizionali, quelli veloci in presenza di fulminazioni e quelli molto veloci per
applicazione di guasto e manovre di sezionatori.
2.6.3.2 Reti MT Transitori di lunga durata (> 100 s) Queste sovratensioni sono principalmente originate da: operazioni di fusibili, manovre
(aperture di carico induttivo con e senza strappamento virtuale, apertura e chiusura di banchi
di condensatori con e senza riadescamenti, ecc.), applicazione di guasto con e senza arco a
terra, trasferimenti da AT a MT attraverso l'accoppiamento magnetico dei trasformatori.
Nei punti pi importanti del sistema le sovratensioni sono generalmente limitate dai livelli
protettivi di scaricatori e spinterometri richiesti dal co-ordinamento dell'isolamento; la loro
ampiezza pu raggiungere 3 - 5 p.u. mentre la loro forma risulta di tipo oscillatorio con
frequenze comprese fra centinaia di Hz e centinaia di kHz.
Transitori di media durata (da > 1s a 100 s) La loro origine principalmente dovuta a:
induzione elettromagnetica di fulminazioni che cadono nelle vicinanze delle linee (la maggior parte) e fulminazioni dirette (piuttosto rare). Lungo le linee la loro ampiezza
limitata dalle distanze in aria mentre nelle cabine primarie e ai trasformatori MT/BT
sono limitate da scaricatori o spinterometri. La loro forma generalmente
unidirezionale, qualche volta oscillatoria con tempi di fronte nel campo 1 - 50 s e tempi allemivalore di circa 100 s; presentano un alto contenuto energetico;
operazioni di interruttori con propensione allapertura per lo zero di corrente anche in presenza di forte pendenza della corrente (dI/dt), per esempio interruttori nel vuoto che
operano in un contesto di rete che origina il virtual chopping. Lampiezza delle
sovratensioni generalmente limitata dai livelli protettivi di scaricatori e spinterometri
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e in loro assenza pu raggiungere valori di 8 - 10 p.u.; la loro forma di tipo
oscillatorio con frequenze di alcuni MHz.
Transitori di breve durata (< 1s) Hanno ampiezza di alcuni p.u. e forma oscillatoria con frequenze superiori ad alcuni MHz.
2.6.3.3 Reti BT Transitori di lunga durata (> 100 s) Sono originati principalmente da:
operazioni di fusibili limitatori (generalmente: ampiezza fino a 1 - 2 kV, forma donda unidirezionale e alto contenuto energetico);
manovre di banchi di condensatori (generalmente presentano: ampiezze fino a 2 -3 p.u., forma oscillatoria con frequenze comprese fra la frazione e alcune decine di kHz
e alto contenuto energetico);
trasferimenti da MT a BT attraverso l'accoppiamento magnetico dei trasformatori (generalmente presentano: ampiezze fino a 1 kV, forma oscillatoria con frequenze
comprese fra la frazione e alcune decine di kHz).
Transitori di media durata (da > 1s a 100 s) La loro origine principalmente dovuta a:
induzione elettromagnetica di fulminazioni che cadono nelle vicinanze delle linee BT (generalmente presentano: ampiezze fino a 20 kV, forma unidirezionale in qualche
caso unidirezionale/oscillatoria, alto contenuto energetico);
fulminazioni dirette sui conduttori ovviamente fuori da ogni controllo (comunque molto rare);
accoppiamento resistivo che in presenza di correnti di fulminazioni in percorsi con resistenza di terra comune origina sovratensioni (generalmente presentano: ampiezze
fino a 6 - 10 kV, forma unidirezionale in qualche caso unidirezionale/oscillatoria, alto
contenuto energetico);
trasferimento di transitori (dovuti a: fulminazioni dirette che interessano la MT, operazioni di spinterometri o scaricatori a gap su MT, applicazioni di guasto su MT)
da MT a BT attraverso l'accoppiamento capacitivo dei trasformatori (generalmente
presentano: ampiezze fino a 4 - 6 kV, forma unidirezionale alcune volte oscillatoria);
manovre in BT con e senza riaccensioni e/o riadescamenti che generalmente eccitano la frequenza naturale della porzione di rete coinvolta (generalmente presentano:
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e di interruttori con tempi darco molto brevi < 2 s (generalmente presentano: mpiezze di alcuni p.u., forma oscillatoria con frequenze da alcune decine di kHz a 1
Tra
ampiezze di alcuni p.u., forma oscillatoria con frequenze da alcune decine di kHz a 1
MHz e a volte di forma molto complessa se in presenza di voltage escalations);
manovr
a
MHz).
nsitori di breve durata (< 1 s)
origine principalmente:
apertura di piccole correnti induttive o di modeste
La loro
lunghezze di conduttori nella rete
re e riaccensioni (le sovratensioni si manifestano in treni di
impulsi molto rapidi, per esempio il singolo impulso pu presentare un fronte di 5 ns e
tamenti della frequenza di alimentazione da quella
golazione frequenza-potenza provvede
trasferita tra reti
inte
Variazi
BT (generalmente presentano: ampiezze fino a 1 - 2 kV, forma oscillatoria con
frequenze da alcuni MHz ad alcune decine MHz );
apertura e chiusura in BT di contatti con gap in aria (rel, contattori) che danno delle
successioni di apertu
una durata di 50 ns).
2.7 VARIAZIONI DELLA FREQUENZA DI RETE
Le variazioni di frequenza sono scos
nominale della rete e dipendono quasi sempre da eventi che riguardano essenzialmente il
sistema di generazione e trasmissione.
Per la rete nazionale interconnessa alla rete europea, le variazioni di frequenza transitorie
sono dovute principalmente a: distacco di grossi gruppi generatori, applicazione di guasti in
AAT e AT, apertura di interconnessioni importanti e commutazione di grossi carichi. Queste
variazioni transitorie sono compensate in tempi relativamente rapidi (qualche secondo) dalla
regolazione dei motori primi dei gruppi generatori. Successivamente le potenze di scambio tra
reti interconnesse vengono riequilibrate in tempi dell'ordine del minuto dalle centrali preposte
alla regolazione secondaria frequenza-potenza. La re
generalmente ad annullare il valor medio degli scarti di potenza
rconnesse a seguito delle variazioni di frequenza.
oni di frequenza generalmente accettate nelle reti sono le seguenti:
reti in operazione con connessione sincrona con sistemi interconnessi: 1% il valore nominale, per il 99.5 % dellanno e +4 % /-6 % per il 100 % del tempo;
Qualit del servizio nelle reti di dist