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Istituto Liceo “Canova” di Treviso Normativa di riferimento D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni Titolo documento DVR Liceo Canova di Treviso Revisione Rev. 09 del 25/06/2015 Questo documento è stato redatto dall’ing. Giuseppe SARDO RSPP del liceo Canova Documento di Valutazione dei Rischi Liceo Ginnasio Statale “A. CANOVA” EMISSIONE/REVISIONE CORRENTE Rev. Motivo della Emissione/Revisione 09 del 25/06/2015 Aggiornamento nel DVR delle sezioni 7.1 - 37 Aggiunti allegati All-011 (rischio Wi Fi) e All-012 (disposizione per la riduzione dei rischi nei laboratori piano seminterrato della succursale ex-scientifico) Redatto Approvato ed emesso Funzione/Nome RSPP ing. Giuseppe SARDO Funzione/Nome Dirigente Scolastico Prof.ssa Mariarita VENTURA Funzione/Nome ASPP Sig. Vito ARGENTIERI Funzione/Nome ASPP Prof. Alberto PEZZÈ Funzione/Nome RLS Sig.ra Leonarda COSTA Funzione/Nome MC Dott.ssa Iulia MATTAROLLO Firma (apposta sull’originale) Firma (apposta sull’originale) Firma (apposta sull’originale) Firma (apposta sull’originale) Firma (apposta sull’originale) Firma (apposta sull’originale) Data 20/05/2015 Data 25/05/2015 Data 25/05/2015 Data 25/05/2015 Data 25/05/2015 Data 25/05/2015

Documento di Valutazione dei Rischi - Liceo Canova...2015/06/25  · Titolo documento DVR Liceo Canova di Treviso Revisione Rev. 09 del 25/06/2015 Questo documento è stato redatto

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Revisione Rev. 09 del 25/06/2015

Questo documento è stato redatto dall’ing. Giuseppe SARDO – RSPP del liceo Canova

Documento di Valutazione dei Rischi

Liceo Ginnasio Statale “A. CANOVA”

EMISSIONE/REVISIONE CORRENTE

Rev. Motivo della Emissione/Revisione

09

del 25/06/2015

Aggiornamento nel DVR delle sezioni 7.1 - 37

Aggiunti allegati All-011 (rischio Wi Fi) e All-012 (disposizione per la riduzione dei rischi nei laboratori piano seminterrato della succursale ex-scientifico)

Redatto Approvato ed emesso Funzione/Nome

RSPP

ing. Giuseppe SARDO

Funzione/Nome

Dirigente Scolastico

Prof.ssa Mariarita VENTURA

Funzione/Nome

ASPP

Sig. Vito ARGENTIERI

Funzione/Nome

ASPP

Prof. Alberto PEZZÈ

Funzione/Nome

RLS

Sig.ra Leonarda COSTA

Funzione/Nome

MC

Dott.ssa Iulia MATTAROLLO

Firma (apposta sull’originale)

Firma (apposta sull’originale)

Firma (apposta sull’originale)

Firma (apposta sull’originale)

Firma (apposta sull’originale)

Firma (apposta sull’originale)

Data

20/05/2015 Data

25/05/2015 Data

25/05/2015 Data

25/05/2015 Data

25/05/2015 Data

25/05/2015

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Revisione Rev. 09 del 25/06/2015 Pag. 2 di 80

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INDICE

pag

1. Premessa 8

2. Introduzione 8

3. Struttura documentale del Sistema di Gestione della Sicurezza 8

4. Termini, definizioni e abbreviazioni 9

5. Storia e descrizione dell’Istituto 9

6. Dati anagrafici e occupazionali 10

6.1. Ragione sociale e dati amministrativi 10

6.2. Sedi Operative del Liceo Ginnasio Statale “A. Canova” 11

6.3. Dati occupazionali - personale e popolazione scolastica 11

7. Servizio di Prevenzione e Protezione 11

7.1. Struttura del Servizio di Prevenzione e Protezione 12

7.2. Organizzazione interna per la gestione delle situazioni che comportano lo stato di emergenza 13

7.3. Obblighi e compiti del Servizio di Prevenzione e Protezione 13

7.4. Dirigente Scolastico – Datore di Lavoro 14

7.5. Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione 14

7.6. Referente interno per la sicurezza 14

7.7. Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza 15

7.8. Medico Competente 15

7.9. Addetti ai Servizi di Emergenza 16

7.10. Precisazione in merito agli interventi strutturali e di manutenzione 16

8. Organigramma per la sicurezza 17

9. Riunione periodica di prevenzione e protezione dai rischi 18

10. Riferimenti normativi 18

11. Atti autorizzativi 18

12. Metodologia di Valutazione dei Rischi 19

12.1. Struttura del DVR 19

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Revisione Rev. 09 del 25/06/2015 Pag. 3 di 80

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12.2. Tecnica ricognitiva 19

12.3. Aggiornamento, custodia, riferimenti e approvazione del DVR 20

12.4. Elenco dei fattori di rischio 20

13. Valutazione dei Rischi di reparto 21

13.1. Rischi per la sicurezza 21

13.1.1. Aree di transito (vie di circolazione, pavimenti e passaggi) 21

13.1.2. Spazi di lavoro e zone di pericolo 21

13.1.3. Presenza di scale 21

13.1.4. Presenza di macchine 21

13.1.5. Rischi trasmissibili derivanti dagli ambienti di lavoro 21

13.1.6. Immagazzinamento 21

13.1.7. Rischi elettrici 22

13.1.8. Apparecchi a pressione e reti di distribuzione 22

13.1.9. Ascensori e montacarichi 22

13.1.10. Circolazione di mezzi di trasporto 22

13.1.11. Rischio d’incendio e/o d’esplosione 22

13.1.12. Rischi generici per la sicurezza 22

13.2. Rischi per la salute 22

13.3. Fattori gestionali e di prevenzione 23

13.3.1. Dispositivi di Protezione Individuale 23

13.3.2. Disposizioni e procedimenti di lavoro 23

13.3.3. Emergenza e pronto Soccorso 23

14. Valutazione dei Rischi della specifica attività lavorativa 23

14.1. Rischi per la sicurezza 23

14.2. Rischi per la salute 23

14.3. Fattori gestionali e di prevenzione 23

15. Valutazione dei rischi 24

15.1. Criteri di valutazione 24

15.2. Misure di prevenzione e protezione per ridurre il rischio 25

16. Tecnica ricognitiva per la Valutazione dei Rischi 26

17. Valutazione dei Rischi – Elementi in comune dei luoghi di lavoro 27

17.1. Dimensioni dei locali e precisazione della loro capienza 27

17.2. Rischi per la sicurezza: tutti gli ambienti di lavoro 27

17.2.1. Aree di transito (vie di circolazione, pavimenti e passaggi) 27

17.2.2. Apparecchi a pressione e reti di distribuzione 29

17.2.3. Ascensori e montacarichi 29

17.2.4. Circolazione di mezzi di trasporto 29

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Revisione Rev. 09 del 25/06/2015 Pag. 4 di 80

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17.3. Rischi per la salute 29

17.3.1. Rischi da esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni 29

17.3.2. Rischi da esposizione ad agenti biologici 29

17.3.3. Esposizione al rumore 29

17.3.4. Esposizione a vibrazioni 29

17.3.5. Esposizione a radiazioni ottiche artificiali non ionizzanti 29

17.3.6. Esposizione a radiazioni ottiche artificiali ionizzanti 29

17.3.7. Illuminazione naturale ed artificiale 30

18. Valutazione dei Rischi - Luogo di lavoro: Aule 30

18.1. Rischi per la sicurezza 30

18.1.1. Spazi di lavoro e zone di pericolo 30

18.1.2. Presenza di scale 31

18.1.3. Presenza di macchine 31

18.1.4. Rischi trasmissibili derivanti dagli ambienti di lavoro 31

18.1.5. Immagazzinamento 32

18.1.6. Rischi elettrici 32

18.1.7. Rischio d’incendio e/o d’esplosione 33

18.1.8. Rischi generici per la sicurezza 34

18.2. Rischi per la salute 34

18.2.1. Rischi da esposizione ad agenti chimici 34

18.2.2. Areazione naturale e forzata 34

18.2.3. Esposizione a campi elettromagnetici 34

18.2.4. Microclima 34

18.2.5. Rischi generici per la salute 35

18.3. Dispositivi di protezione Individuale 35

19. Valutazione dei Rischi - Luogo di lavoro: Uffici 35

19.1. Rischi per la sicurezza 35

19.1.1. Spazi di lavoro e zone di pericolo 35

19.1.2. Presenza di scale 36

19.1.3. Presenza di macchine 36

19.1.4. Immagazzinamento 36

19.1.5. Rischi elettrici 37

19.1.6. Rischio d’incendio e/o d’esplosione 38

19.1.7. Rischi generici per la sicurezza 39

19.2. Rischi per la salute 39

19.2.1. Rischi da esposizione ad agenti chimici 39

19.2.2. Areazione naturale e forzata 40

19.2.3. Esposizione a campi elettromagnetici 40

19.2.4. Microclima 40

19.2.5. Rischi generici per la salute 40

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Revisione Rev. 09 del 25/06/2015 Pag. 5 di 80

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19.3. Dispositivi di protezione Individuale 41

20. Valutazione dei Rischi - Luogo di lavoro: Servizi igienici 41

20.1. Rischi per la sicurezza 41

20.1.1. Spazi di lavoro e zone di pericolo 41

20.1.2. Presenza di scale 41

20.1.3. Presenza di macchine 41

20.1.4. Rischi trasmissibili derivanti dagli ambienti di lavoro 41

20.1.5. Immagazzinamento 42

20.1.6. Rischi elettrici 42

20.1.7. Rischio d’incendio e/o d’esplosione 42

20.1.8. Rischi generici per la sicurezza 43

20.2. Rischi per la salute 43

20.2.1. Rischi da esposizione ad agenti chimici 43

20.2.2. Areazione naturale e forzata 43

20.2.3. Esposizione a campi elettromagnetici 43

20.2.4. Microclima 44

20.2.5. Rischi generici per la salute 44

20.3. Dispositivi di protezione Individuale 44

21. Valutazione dei Rischi - Luogo di lavoro: Palestre 44

21.1. Rischi per la sicurezza 44

21.1.1. Spazi di lavoro e zone di pericolo 44

21.1.2. Presenza di scale 45

21.1.3. Presenza di macchine 45

21.1.4. Immagazzinamento 45

21.1.5. Rischi elettrici 45

21.1.6. Rischio d’incendio e/o d’esplosione 46

21.1.7. Rischi generici per la sicurezza 47

21.2. Rischi per la salute 47

21.2.1. Rischi da esposizione ad agenti chimici 47

21.2.2. Areazione naturale e forzata 47

21.2.3. Esposizione al rumore 47

21.2.4. Esposizione a campi elettromagnetici 47

21.2.5. Microclima 47

21.2.6. Esposizione a radiazioni 48

21.2.7. Rischi generici per la salute 48

21.3. Dispositivi di protezione Individuale 48

22. Valutazione dei Rischi - Luogo di lavoro: Corridoi 49

22.1. Rischi per la sicurezza 49

22.1.1. Spazi di lavoro e zone di pericolo 49

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Revisione Rev. 09 del 25/06/2015 Pag. 6 di 80

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22.1.2. Presenza di scale 49

22.1.3. Presenza di macchine 50

22.1.4. Rischi trasmissibili derivanti dagli ambienti di lavoro 50

22.1.5. Immagazzinamento 50

22.1.6. Rischi elettrici 51

22.1.7. Rischio d’incendio e/o d’esplosione 51

22.1.8. Rischi generici per la sicurezza 52

22.2. Rischi per la salute 52

22.2.1. Rischi da esposizione ad agenti chimici 52

22.2.2. Areazione naturale e forzata 52

22.2.3. Esposizione a campi elettromagnetici 52

22.2.4. Microclima 52

22.2.5. Rischi generici per la salute 53

22.3. Dispositivi di protezione Individuale 53

22.4. Dispositivi e procedimenti di lavoro 53

22.5. Emergenza e Primo Soccorso 53

23. Valutazione dei Rischi - Luogo di lavoro: Laboratori di Informatica e Linguistico 54

23.1. Rischi per la sicurezza 54

23.1.1. Spazi di lavoro e zone di pericolo 55

23.1.2. Presenza di scale 55

23.1.3. Presenza di macchine 56

23.1.4. Rischi trasmissibili derivanti dagli ambienti di lavoro 56

23.1.5. Immagazzinamento 57

23.1.6. Rischi elettrici 57

23.1.7. Rischio d’incendio e/o d’esplosione 57

23.1.8. Rischi generici per la sicurezza 58

23.2. Rischi per la salute 58

23.2.1. Rischi da esposizione ad agenti chimici 58

23.2.2. Areazione naturale e forzata 59

23.2.3. Esposizione a campi elettromagnetici 59

23.2.4. Microclima 59

23.2.5. Rischi generici per la salute 59

23.3. Dispositivi di protezione Individuale 59

24. Valutazione dei Rischi - Luogo di lavoro: Laboratorio di scienze (fisica e microscopia) 60

25. Valutazione dei Rischi - Luogo di lavoro: Laboratorio di biochimica 60

26. Valutazione dei Rischi - Luogo di lavoro: Aula magna sede centrale 62

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Revisione Rev. 09 del 25/06/2015 Pag. 7 di 80

Questo documento è stato redatto dall’ing. Giuseppe SARDO – RSPP del liceo Canova

27. Valutazione dei Rischi - Luogo di lavoro: Sala insegnanti (sede centrale) 64

28. Valutazione dei Rischi - Luogo di lavoro: Biblioteca e locali diversi adiacenti (sede centrale) 64

29. Valutazione dei Rischi - Luogo di lavoro: Archivio (sede centrale) 65

30. Individuazione e valutazione dei rischi relativi alla mansione/attività 65

30.1. Lavori di ufficio 65

30.2. Attività didattica in aula 66

31. Valutazione del rischio derivante da esposizione ad agenti chimici 66

31.1. Personale tecnico di laboratorio 66

31.2. Personale ausiliario 66

31.3. Allievi 67

32. Esposizione dei lavoratori ad agenti cancerogeni e mutageni 67

33. Esposizione dei lavoratori ad amianto 67

34. SICUREZZA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE (Titolo I, artt. 28, 46, D.M. 10 Marzo 1998) 67

34.1. Criteri e metodologia nella valutazione del rischio di incendio 68

34.1.1. Individuazione dei pericoli 68

34.1.2. Verifica dell’adeguatezza delle misure di sicurezza 69

34.2. Valutazione del rischio di incendio e gestione delle situazioni di emergenza 69

34.2.1. LOCALI SOTTOPOSTI AL CONTROLLO DEI VIGILI DEL FUOCO (D.P.R. n. 151/11) 69

35. 73

36. Indice storico delle revisioni del documento 80

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Istituto Liceo “Canova” di Treviso

Normativa di riferimento D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni

Titolo documento DVR Liceo Canova di Treviso

Revisione Rev. 09 del 25/06/2015 Pag. 8 di 80

Questo documento è stato redatto dall’ing. Giuseppe SARDO – RSPP del liceo Canova

1. Premessa Il presente documento è redatto per il liceo “A. Canova” sito nel comune di Treviso. Il Manuale descrive le azioni da compiere per poter valutare i rischi, ridurli e monitorarli. La valutazione dei rischi presenti nei vari plessi è riportata negli specifici Documenti di Valutazione Rischi (DVR) redatti per ogni plesso appartenente all’Istituto. Nel Manuale è riportato tutto ciò che è descrittivo, mentre nei DVR tutto ciò che è operativo. La struttura individuata, Manuale e DVR, permette una più agevole revisione e lettura dei documenti.

2. Introduzione

Le disposizioni contenute nel Decreto Legislativo 81/2008 (Testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106) costituiscono attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, per il riassetto e la riforma delle norme vigenti in materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori nei luoghi di lavoro, mediante il riordino e il coordinamento delle medesime in un unico testo normativo. Tale Decreto Legislativo stabilisce i requisiti minimi di sicurezza e di salute nei luoghi di lavoro e si applica a tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio. Il presente decreto legislativo si applica a tutti i lavoratori e lavoratrici, subordinati e autonomi, nonché ai soggetti ad essi equiparati. Obblighi prioritari per il Datore di lavoro sono la stesura del Documento di Valutazione dei Rischi e l’istituzione del Servizio di Prevenzione e Protezione mediante l’identificazione e la nomina delle varie figure professionali. Il Datore di lavoro, infatti, deve elaborare un documento contenente una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa, nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa, nonché l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezione adottate, i dispositivi di protezione individuale, il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza in conseguenza della valutazione di cui sopra, l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri e l’individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento. L’obbligo della valutazione dei rischi e dell’elaborazione del documento di cui sopra deve essere adempiuto dal Datore di lavoro in collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e con il Medico Competente nei casi in cui è obbligatoria la Sorveglianza Sanitaria, previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza. La valutazione dei rischi, in definitiva, oltre ad essere essa stessa una misura di tutela, costituisce il presupposto dell’intero sistema di prevenzione. Essa è infatti lo strumento fondamentale che permette al Datore di Lavoro di individuare le misure di prevenzione e di pianificarne l’attuazione, il miglioramento ed il controllo. Il documento di valutazione dei rischi deve essere custodito presso l’Istituto.

3. Struttura documentale del Sistema di Gestione della Sicurezza

La nostra Organizzazione ha sviluppato il proprio Sistema di Gestione della Sicurezza basandosi sullo schema organizzativo rappresentato a seguire. Tale Sistema rappresenta la struttura dei documenti analizzati e definiti per la gestione della sicurezza e i dispositivi e le strategie utilizzate per ridurre i rischi. Seguendo il suddetto schema si riuscirà a garantire l’aggiornamento e il miglioramento continuativo del Sistema di Gestione della Sicurezza e quindi a ridurre i rischi presenti.

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Normativa di riferimento D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni

Titolo documento DVR Liceo Canova di Treviso

Revisione Rev. 09 del 25/06/2015 Pag. 9 di 80

Questo documento è stato redatto dall’ing. Giuseppe SARDO – RSPP del liceo Canova

4. Termini, definizioni e abbreviazioni

Per quanto concerne la terminologia, le definizioni e le abbreviazioni applicabili al Manuale e ai DVR, valgono quelle riportate nell’allegato All-001 “Termini, definizioni e abbreviazioni”.

5. Storia e descrizione dell’Istituto

Il Liceo compartimentale di Treviso venne istituito con decreto vice-reale napoleonico il 25 luglio 1807. 1808 – 1811: Prima sede Per pochi anni il Liceo viene sistemato nel Monastero di Ognissanti ubicato in via Riccati dove oggi ha sede la Guardia di Finanza.

1812 – 1858: Seconda sede Il Liceo continuò la sua attività nel soppresso Convento domenicano di S. Nicolò affiancandosi al Ginnasio del Seminario Vescovile.

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Normativa di riferimento D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni

Titolo documento DVR Liceo Canova di Treviso

Revisione Rev. 09 del 25/06/2015 Pag. 10 di 80

Questo documento è stato redatto dall’ing. Giuseppe SARDO – RSPP del liceo Canova

1859 – 1868: Terza sede Per dare sede autonoma al Liceo il Comune decise l’acquisto del palazzo Sugana (attuale Municipio di Treviso). Dopo l’adesione della città al Regno d’Italia, il 23 gennaio 1867, la scuola è intitolata ad Antonio Canova

1869 – 1921: Quarta sede Nell’attuale Borgo Cavour, dove anno avuto sede il Museo Civico “L. Bailo” e la Biblioteca comunale – già area occupata dalla chiesa e convento dei Carmelitani -, furono ricavati i locali per ospitare il Liceo.

1922: Sede Attuale Nel novembre 1922, il Liceo viene trasferito nell’attuale sede in via Mura S. Teonisto. Fu Remo Milani, colto ingegnere comunale, a progettare l’attuale sede centrale del Liceo, inaugurata l’11 novembre del 1922. Il disegno di solida ed elegante impronta neoclassica si ispira per vari elementi ai canoni vitruviani, così che l’edificio stesso, solennemente definito “Palazzo scolastico”, si configura come testimone materiale di quell’identità italiana ed europea di cui la licealità classica è portavoce. L’edificio fu danneggiato dai bombardamenti del 1945 e subito dopo restaurato.

Nel settembre 1977, fa propri anche i locali del vicino Liceo Scientifico “L. Da Vinci”, trasferitosi in altra sede. La storia del dopoguerra è la storia di una tradizione che si trasforma in innovazione: dal punto di vista delle infrastrutture, poiché la scuola si è presto dotata dei laboratori necessari a un’attività che riconosceva allo studente sempre più il ruolo del protagonista, ma soprattutto dal punto di vista didattico, dando prova di lungimiranza attraverso l’inserimento della lingua straniera al triennio del Liceo Classico fin dagli anni ’80. La sensibilità nei confronti delle lingue e delle culture straniere si concretizzò nell’a.s. 1991/1992 con l’apertura della sperimentazione linguistica, una delle prime pubbliche in regione.

6. Dati anagrafici e occupazionali

In questo Capitolo del DVR sono fornite informazioni in merito all’organizzazione dell’Istituto, comprendenti i dati anagrafici delle eventuali sedi che ne fanno parte, i dati occupazionali del personale lavorante, ciò per meglio inquadrare l’organizzazione e le dimensioni.

6.1. Ragione sociale e dati amministrativi

Ragione Sociale LICEO GINNASIO STATALE “A. CANOVA” Attività Istruzione Scolastica Secondaria di Secondo Grado

Sede legale via Mura San Teonisto n. 16 – 31100 Treviso Telefono 0422.545312

Fax 0422.544780 Mail Dirigente Scolastico [email protected]

PEC [email protected]

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6.2. Sedi Operative del Liceo Ginnasio Statale “A. Canova”

Istituto Sede Centrale

Indirizzo Via Mura di San Teonisto, n. 16 - 31100 Treviso

Proprietario Provincia di Treviso Destinazione degli ambienti di lavoro Aule

Numero delle persone presenti >100

Edificio confinante con altri fabbricati No

Numero di piani fuori terra 4 Numero di piani interrati/seminterrati 1

Telefono 0422.545312 Fax 0422.544780

Istituto Succursale “ex scientifico”

Indirizzo Via Mura di San Teonisto, n. 14 - 31100 Treviso

Proprietario Provincia di Treviso Destinazione degli ambienti di lavoro Aule

Numero delle persone presenti >100 Edificio confinante con altri fabbricati No

Numero di piani fuori terra 4 Numero di piani interrati/seminterrati 1

Telefono 0422.545312 Fax 0422.544780

Istituto Succursale “Ca’ del Galletto”

Indirizzo Via Angelo Ronchese, n. 18 - 31100 Treviso

Proprietario Provincia di Treviso Destinazione degli ambienti di lavoro Aule

Numero delle persone presenti >100 Edificio confinante con altri fabbricati No

Numero di piani fuori terra 2 Numero di piani interrati/seminterrati 1

Telefono 0422.263385 Fax 0422.544780

6.3. Dati occupazionali - personale e popolazione scolastica

Le informazioni dell’Istituto in merito ai dati occupazionali del personale lavorante e alla popolazione scolastica, sono riportati nell’allegato All-004 “Dati occupazionali e popolazione scolastica”.

7. Servizio di Prevenzione e Protezione

L’organizzazione interna per la sicurezza del lavoro del Liceo “A. Canova” di Treviso, ai sensi di quanto disposto dal Decreto Legislativo 9 Aprile, n. 81, e compatibilmente alle proprie esigenze, prevede la presenza di: Datore di Lavoro; Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza; Medico Competente;

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Servizio di Prevenzione e Protezione interno, struttura incaricata di occuparsi degli aspetti attinenti la sicurezza e la salute dei lavoratori durante l’attività lavorative coordinato dal Referente Interno per la Sicurezza.

Ai sensi di quanto previsto dal D.Lgs. 9 Aprile 2008, n. 81, i compiti del Servizio di Prevenzione e Protezione sono: provvedere all'individuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi, all'individuazione

delle misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro; elaborare le misure preventive e protettive, i sistemi di controllo relativi, le procedure di

sicurezza per le varie attività aziendali; proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori; partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e di sicurezza, fornire le

informazioni specifiche ai lavoratori sui rischi potenziali e sulle misure di prevenzione adottate o da adottare.

Inoltre il Datore di Lavoro fornisce al Servizio di Prevenzione e Protezione informazioni: sulla natura dei rischi; sull'organizzazione del lavoro, la programmazione e l'attuazione delle misure preventive e

protettive; sulla descrizione degli impianti e dei processi produttivi; sui dati del registro degli infortuni e sulle malattie professionali; sulle prescrizioni degli organi di vigilanza. Il Datore di Lavoro, il Rappresentante per la Sicurezza, il Medico Competente, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, hanno accesso alla documentazione di gestione e controllo della sicurezza, e a tutte le informazioni inerenti tali aspetti. Per tale motivo questi sono tenuti all’obbligo del segreto professionale in ordine alle informazione di cui vengono a conoscenza in ragione delle funzioni espletate. La violazione può configurare il delitto di cui all’art. 623 del Codice Penale.

7.1. Struttura del Servizio di Prevenzione e Protezione

La struttura del Servizio di Prevenzione e Protezione è riportata nella tabella a seguire.

Dirigente Scolastico (DS) prof.ssa Mariarita VENTURA

Rappresentante per la sicurezza dei lavoratori (RLS) sig.ra Leonarda Costa

Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP) ing. Giuseppe SARDO

Referente interno per la sicurezza (ASPP) sig. Vito ARGENTIERI

ASPP prof. Alberto PEZZÈ

Medico Competente dott.ssa Iulia MATTAROLLO

Addetti antincendio Vedi il documento “Squadra antincendio ed evacuazione” allegato al Piano di Emergenza dell’Istituto

Addetti all’evacuazione Vedi il documento “Squadra antincendio ed evacuazione” allegato al Piano di Emergenza dell’Istituto

Addetti al primo soccorso Vedi il documento “Squadra primo soccorso” allegato al Piano di Primo Soccorso dell’Istituto

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7.2. Organizzazione interna per la gestione delle situazioni che comportano lo stato di emergenza

I Servizi di Emergenza sono strutturati in funzione degli incarichi attribuiti: addetti antincendio; addetti alla evacuazione dei lavoratori; addetti al primo soccorso. Gli Addetti, organizzati in squadra (“Servizio di Emergenza”) presso ogni sede dell’Istituto, sono coordinati e gestiti dal Responsabile dell’Emergenza. Addetti all’antincendio. I lavoratori investiti di tale incarico sono: addetti a tutte le operazioni di sorveglianza e controllo dei presidi e mezzi antincendio, con

l’obiettivo di prevenire il più possibile situazioni che favoriscano l’insorgenza di un incendio; addetti a gestire gli interventi in caso di un principio di incendio che dovesse interessare il

luogo di lavoro; stati scelti in funzione dell’attività e delle dimensioni e dell’organizzazione dei luoghi di lavoro. Il loro intervento diretto è ammesso in caso di emergenza se la cosa non costituisce pericolo per la propria o altrui incolumità. Elenco degli addetti incaricati è presente nel documento “Squadra antincendio ed evacuazione” allegato al Piano di Emergenza dell’Istituto. Addetti al Servizio di Evacuazione dei lavoratori in caso di emergenza. I lavoratori investiti di tale incarico sono addetti a gestire tutte le azioni di supporto ad una delle situazioni di emergenza previste nel piano di evacuazione che dovessero interessare gli ambienti appartenenti all’Istituto. Il personale addetto è stato scelto in funzione dell’attività e delle dimensioni e dell’organizzazione dei luoghi di lavoro. La loro attività è coordinata dal Responsabile dell’Emergenza. Elenco degli addetti incaricati è presente nel documento “Squadra antincendio ed evacuazione” allegato al Piano di Emergenza dell’Istituto. Gli addetti al Servizio di Lotta agli Incendi possono anche ricoprire l’incarico di addetti al Servizio di Evacuazione dei lavoratori. Addetti al Servizio di Primo Soccorso I lavoratori investiti di tale incarico sono addetti a gestire il primo soccorso in caso di un infortunio che dovesse occorrere ad un lavoratore dell’Istituto o terzo in ambiente di lavoro. Essi sono stati scelti in funzione delle proprie attitudini e capacità, dell’attività svolta nell’Istituto, dell’organizzazione degli ambienti di lavoro. La loro attività è coordinata dal Responsabile dell’Emergenza, benché sia ammesso il loro intervento diretto in caso di emergenza se la cosa non costituisce pericolo per la propria o altrui incolumità. Elenco degli addetti incaricati è presente nel documento “Squadra di Primo Soccorso” allegato al Piano di Primo Soccorso dell’Istituto. Piano di evacuazione La scuola dispone di un piano di evacuazione. Nei locali e lungo i corridoi sono affisse le planimetrie con indicato il percorso di esodo. Ogni anno sono eseguite le prove di evacuazione.

7.3. Obblighi e compiti del Servizio di Prevenzione e Protezione

Per quanto riguarda gli obblighi e compiti del Servizio di Prevenzione e Protezione si prenda come riferimento quanto riportato nel “CAPO III - GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO SEZIONE I - MISURE DI TUTELA E OBBLIGHI” del d.lgs 81/2008.

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7.4. Dirigente Scolastico – Datore di Lavoro

Con il D.M. 21 Giugno 1996 n. 292 sono stati identificati come “datori di lavoro”, ai sensi e per gli effetti del D.Lgs. 9 Aprile, n. 81, e successive integrazioni e modifiche, i Dirigenti Scolastici (per le istituzioni scolastiche ed educative). Al Dirigente Scolastico è attribuito il compito di porre in essere i vari adempimenti di carattere generale concernenti essenzialmente le attività di formazione e informazione del personale interessato nonché la valutazione dei rischi, la conseguente elaborazione del documento e la predisposizione del servizio di prevenzione e protezione, comprensivo delle cosiddette figure sensibili. Il Dirigente Scolastico ha provveduto a nominare il Responsabile del Servizio di Prevenzione e di Protezione. Il Datore di lavoro in applicazione di quanto prescritto dal D. Lgs n. 81/08, dovrà: convocare il Rappresentante per la sicurezza dei lavoratori (RLS) e presentare il documento di

valutazione dei rischi; promuovere gli interventi di formazione e di informazione descritti nell’apposito capitolo; promuovere sopralluoghi nei luoghi di lavoro da parte del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione; archiviare la documentazione comprovante l’effettuazione degli adempimenti prescritti (es. argomenti e programmi di formazione e addestramento, elenco dei partecipanti, copia delle lettere di nomina e di designazione del RSPP, del medico competente e degli addetti alla prevenzione incendio e primo soccorso, copia delle lettere di convocazione dei RLS, ecc.).

Nel caso di lavori in appalto, in applicazione di quanto disposto dal Decreto Legislativo. N. 81/08, si provvederà a: verificare l’idoneità tecnico professionale delle imprese; fornire dettagliate informazioni sui rischi incidenti nell’area di lavoro; cooperare alle realizzazione delle misure di prevenzione e protezione; promuovere il coordinamento.

7.5. Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione

Le norme vigenti consentono al Datore di Lavoro di svolgere direttamente i compiti propri del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi nelle scuole il cui numero dei dipendenti, allievi esclusi, non superi le 200 unità. Il limite di riferimento è all’intero Istituto e non alla singola unità lavorativa. Il capo d’istituto può altresì designare il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione nonché gli addetti al servizio medesimo. Tra i soggetti nei quali può essere individuata tale figura è compreso il consulente esterno, della cui opera è possibile avvalersi, come gruppo di istituti, solo al fine di integrare l’azione di prevenzione protezione svolta dai dipendenti. Al fine dell’esercizio diretto devono essere rispettate le condizioni poste dal D.Lgs. 9 Aprile 2008, n. 81, tra le quali in particolare la frequenza di un apposito corso di formazione, di almeno 16 ore, come del resto confermato dall’art. 6 comma 3 del Decreto n. 382/98. Dalla disposizione in esame emerge inoltre che l’incarico di Responsabile del servizio non può essere imposto al dipendente il quale, viceversa, deve dichiararsi “a tal fine disponibile”.

7.6. Referente interno per la sicurezza

Il Referente interno per la sicurezza dell’Istituto collabora con il Datore di Lavoro e partecipa alle attività svolte dal Servizio di Prevenzione e Protezione. È opportunamente informato e formato in materia di sicurezza ed igiene del lavoro, ed è competente per conoscenze e professionalità per tutte le sedi dell’Istituto.

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7.7. Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

La figura del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza nella scuola è disciplinata, oltre che dall’art. 47 del D.Lgs. 9 Aprile 2008, n. 81, dall’art. 58 del contratto integrativo del comparto scuola. Secondo questo articolo negli istituti fino a 200 dipendenti, è previsto un RLS eletto e nominato nell’ambito della RSU o, mancanza di tale organismo, della RSA; se manca anche la RSA, tutti i lavoratori possono essere eletti alla carica di RLS secondo le modalità previste dal CCNQ del 7 Maggio 1996. Sulla durata del mandato e quindi sulle scadenze delle elezioni, il contratto non prevede nulla. La prassi è un mandato triennale. Non ci sono divieti di rielezione. L’RLS in ogni momento può rassegnare il proprio mandato ed essere quindi sostituito. La scelta, l’elezione, l’esercizio delle attribuzioni e la revoca o sostituzione dell’RLS competono in modo esclusivo ed autonomo ai lavoratori, anche tramite le loro rappresentanze individuate da norme o accordi tra le parti. Tale diritto è una facoltà, non è un obbligo. Non attivandosi l’elezione dell’RLS, i lavoratori perdono certamente un’occasione per partecipare alla prevenzione dei rischi ed avere una via di comunicazione con il datore di lavoro, ma è altrettanto certo che non incorrono in sanzioni, né che per questo qualche altro soggetto sia imputabile a sua volta di sanzioni (tanto meno la figura dell’RSPP che com’è noto non riveste rilievo penale in quanto tale). In conclusione, da parte del datore di lavoro – e del suo RSPP – si richiede di informare i lavoratori, tra l’altro, anche sul loro diritto ad eleggere il proprio RLS, astenendosi da qualsiasi attività volta a selezionare i candidati o a organizzare le elezioni. Resi edotti in modo documentato del loro diritto, sarà libera scelta dei lavoratori se e quando procedere all’elezione dell’RLS, secondo le modalità previste dalle norme e dai contratti. In assenza di RLS, cadono tutti gli obblighi di consultazione ex D.Lgs. n. 81/08 e sarebbe un atto non dovuto adempiere tali obblighi considerando un valido interlocutore RSU o RSA: infatti la consultazione in tema di sicurezza e di salute nei luoghi di lavoro prevista dal decreto citato è un’attribuzione esclusiva dell’RLS.

7.8. Medico Competente

Premesso che il Medico Competente è figura ben diversa dall’eventuale medico scolastico, si evidenzia come l’art. 39 del D.Lgs. 9 Aprile 2008, n. 81 disponga che la sorveglianza sanitaria, concretizzatesi in accertamenti preventivi e periodici finalizzati a verificare l’assenza di controindicazioni allo svolgimento di determinate attività, venga effettuata “nei casi previsti dalla normativa vigente”. Pertanto, destinatari della presente disposizione sono esclusivamente il personale scolastico e gli allievi di alcune tipologie di istituzioni nelle quali si faccia uso di laboratori, macchine, apparecchi e attrezzature di lavoro, comportanti specifici elementi di rischio della salute, ovviamente, limitatamente al tempo dedicato alle relative esercitazioni. La sorveglianza sanitaria deve, quindi, essere assicurata esclusivamente nei casi di attività lavorative rischiose. A tal fine il Dirigente Scolastico, effettuata la valutazione dei rischi, qualora ne ricorrano le condizioni, nomina il Medico Competente che, si sottolinea, deve essere nominato solo in presenza di attività a rischio per la salute (in particolare, ex articoli 33, 34 e 35 del D.P.R. n. 303/56, come integrato dal D.M. 5 Settembre 1994). Premesso quanto sopra, il Dirigente Scolastico procede all’individuazione del Medico Competente, d’intesa, ove possibile, con le ASL ovvero rivolgendosi ad una struttura pubblica (per es. Inail) dotata di personale sanitario in possesso dei prescritti requisiti. Per agevolare tale adempimento i provveditori agli studi territorialmente competenti stipulano una convenzione quadro, valida per l’intera provincia e alla quale i capi di istituto potranno uniformarsi, in cui vengono individuati il personale sanitario interessato, le prestazioni da rendere ai sensi della normativa di riferimento, gli onorari e ogni altro elemento o modalità ritenuti opportuni. Le attività di lavoro del Liceo “A. Canova” di Treviso comprendono mansioni per le quali è previsto il controllo sanitario degli addetti. La periodicità delle visite è stata stabilita sulla base della valutazione del rischio, delle indicazioni normative e dello stato di salute del singolo lavoratore. Tale visita periodica viene effettuata con lo scopo di controllare nel tempo lo stato di salute del lavoratore ai fini del giudizio di idoneità alla mansione specifica.

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7.9. Addetti ai Servizi di Emergenza

Il Datore di Lavoro (Dirigente Scolastico) ha provveduto, in osservanza all’art. 43 del D.Lgs. 9 Aprile 2008, n. 81, dopo aver consultato il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, alla nomina degli addetti ai Servizi di Emergenza i quali sono incaricati, nel caso, di attuare le misure di emergenza stabilite da specifiche procedure. La nomina degli addetti ai vari servizi, in sede di designazione degli incarichi ha tenuto necessariamente conto della natura dell’attività e delle dimensioni dell’Istituto, con l’obiettivo di garantire la presenza di un numero sufficiente di addetti in ogni luogo di lavoro. Nell’affidare i compiti ai lavoratori sono state valutate le capacità e le condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza. I Servizi di Emergenza sono strutturati in funzione degli incarichi attribuiti: addetti alla prevenzione incendi, addetti alla lotta contro gli incendi, addetti alla evacuazione dei lavoratori, addetti al primo soccorso. L’organizzazione di ciascun Servizio di Emergenza è descritta nel Piano di Emergenza e nel Piano di Primo Soccorso della rispettiva sede.

7.10. Precisazione in merito agli interventi strutturali e di manutenzione

Attività relative agli interventi strutturali e di manutenzione, necessari per garantire la sicurezza dei locali e degli edifici adibiti ad istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado ed educative, sono a carico dell’Ente locale tenuto, ai sensi della vigente normativa in materia, e in particolare dell’art. 3 della Legge 11 Gennaio 1996, n. 23, alla loro fornitura e manutenzione. In tal caso gli obblighi previsti dal D.Lgs. n. 81/08, relativamente ai predetti interventi, si intendono assolti da parte dei Dirigenti Scolastici con la richiesta del loro adempimento all’Ente locale rispettivamente competente e cioè, al Comune, per le scuole materne, elementari e secondarie di primo grado e alla Provincia, per l’intera fascia superiore e artistica nonché per le istituzioni educative.

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8. Organigramma per la sicurezza

(*) Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi (DSGA), Vicario del DS, responsabile (o referente) di plesso o di succursale. (**) Insegnanti tecnico-pratici e Docenti teorici che insegnano discipline tecniche o tecnico scientifiche durante l’utilizzo di laboratori - Responsabili di laboratorio I nominativi dei lavoratori subordinati con le relative attività svolte, è custodito presso la Segreteria del Personale. Sono equiparati a lavoratori anche gli studenti che utilizzano i laboratori e pertanto è necessario disporre degli appositi elenchi suddivisi per classi. Tali elenchi sono custoditi in Segreteria Didattica.

Dirigente Scolastico prof.ssa. Mariarita VENTURA

Medico Competente dott.ssa Iulia MATTAROLLO

Squadre di emergenza: Squadra di evacuazione Squadra di primo soccorso Squadra antincendio

I nominativi e i ruoli specifici sono riportati nell’allegato al Piano di Emergenza - “Squadra antincendio ed evacuazione”e nell’allegato al Piano di Primo Soccorso - “Squadra di primo soccorso”

R.L.S. sig.ra Leonarda COSTA

DIRIGENTI (*)

A.S.P.P. prof. Alberto PEZZÈ

Referente interno per la sicurezza sig. Vito ARGENTIERI

R.S.P.P. ing. Giuseppe SARDO

LAVORATORI (si intendono per lavoratori anche gli studenti che operano nei laboratori)

PREPOSTI (**)

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9. Riunione periodica di prevenzione e protezione dai rischi

Il Datore di Lavoro, ai sensi di quanto stabilito dall’art. 35, direttamente o tramite il proprio Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione è tenuto, perché in Istituto sono occupati oltre 15 lavoratori, ad indire una riunione periodica nel corso della quale sottoporrà all’esame dei partecipanti: a) il documento di valutazione dei rischi; b) l’andamento degli infortuni e delle malattie professionali e della sorveglianza sanitaria, tramite le informazioni derivanti dall’analisi infortunistica e quelle fornite dal Medico Competente; c) i criteri di scelta, le caratteristiche tecniche e l’efficacia dei dispositivi di protezione individuale; d) i programmi di informazione e formazione dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori ai fini della sicurezza e della protezione della loro salute; e) codici di comportamento e buone prassi per prevenire i rischi di infortuni e di malattie professionali; f) obiettivi di miglioramento della sicurezza complessiva. Alla riunione partecipano: a) il Datore di Lavoro o un suo rappresentante; b) il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione; c) il Medico Competente; d) il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza; e) il Referente interno per la sicurezza. È facoltà dello stesso Datore di Lavoro, anche su richiesta del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, organizzare una riunione in occasione di significative variazioni delle condizioni di esposizione al rischio, compresa la programmazione e l’introduzione di nuove tecnologie che hanno riflessi sulla sicurezza e salute di lavoratori. Le riunioni saranno verbalizzate ed i verbali custoditi ed archiviati presso gli uffici della Sede Centrale ed amministrativa dell’Istituto; copia dei medesimi sarà messa a disposizione dei partecipanti per la sua consultazione.

10. Riferimenti normativi

Per quanto concerne i riferimenti normativi utilizzati per la redazione del presente manuale e del DVR prendere come riferimento l’allegato All-002 “Riferimenti normativi”.

11. Atti autorizzativi

Per quanto concerne gli atti autorizzativi relativi agli edifici che compongono l’Istituto, prendere i come riferimento l’allegato All-003 “Atti autorizzativi”.

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12. Metodologia di Valutazione dei Rischi

La metodologia seguita per l’analisi dei rischi, ha tenuto conto del contenuto specifico del D.Lgs. 81/08, dei documenti emessi dalla Comunità europea, nonché della maturata esperienza nel settore. Si ritiene che la valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori sia il primo e più importante adempimento da ottemperare da parte del Dirigente Scolastico per arrivare a una conoscenza approfondita di qualunque tipo di rischio presente nella propria realtà scolastica; passo questo che è preliminare alla fase di individuazione delle misure di prevenzione e protezione e di programmazione temporale delle stesse. Il DVR contiene: una relazione sulla valutazione dei rischi per ogni plesso dell’Istituto; l’individuazione delle misure di prevenzione e protezione da attuare in conseguenza degli esiti

della valutazione; il programma di attuazione delle misure di prevenzione e protezione individuate.

12.1. Struttura del DVR

Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) è stato redatto descrivendo il posto di lavoro, i pericoli e i rischi presenti relativamente ai luoghi di lavoro e per ogni mansione. Il presente documento riporta i dati relativi all’analisi dei rischi e rimanda su specifici allegati i dettagli inerenti alle metodologie.

12.2. Tecnica ricognitiva

La valutazione è stata effettuata: osservando i vari ambienti di lavoro; identificando ed osservando le varie mansioni del personale dipendente; esaminando l’organizzazione del lavoro; analizzando gli obblighi legislativi e le varie linee guida emanate. La valutazione è stata effettuata dal Datore di Lavoro in collaborazione con il Servizio di Prevenzione e Protezione, il Medico competente, il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, il Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi, il Referente interno per la sicurezza. Sono stati inoltre coinvolti i preposti e i lavoratori mediante interviste orali eseguite durante i vari sopralluoghi e le sedute formative. Come tecnica ricognitiva si è optato per una valutazione di tipo misto, sono state utilizzate liste di controllo, interviste, sopralluoghi, relazioni di tecnici, e a tutto ciò si è affiancata l’esperienza e la maturità tecnica. In particolare il Medico Competente ha individuato come particolari fonti di pericolo: il lavoro al videoterminale; per il personale di segreteria e gli assistenti tecnici che possono

presentare un'esposizione elevata; il lavoro nel laboratorio di chimica (rischio chimico); per gli assistenti tecnici del laboratorio di

Chimica e di Fisica. Nella relazione predisposta dal Medico Competente e posta in allegato al presente documento, sono riportati i risultati della sorveglianza sanitaria effettuata; copia della relazione completa di nominativi del personale sottoposto a visita periodica è archiviata nel fascicolo sicurezza.

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12.3. Aggiornamento, custodia, riferimenti e approvazione del DVR

L’articolo 28, comma 2, del D.Lgs. 9 Aprile 2008, n. 81 prescrive che il documento di valutazione dei rischi debba essere rielaborato “in occasione di modifiche del processo produttivo significative ai fini della sicurezza e della salute dei lavoratori”. L’articolo 29, al comma 3, prescrive inoltre che il Datore di Lavoro (Dirigente Scolastico), a seguito delle revisioni del documento “aggiorna le misure di prevenzione e di protezione in relazione ai mutamenti organizzativi ovvero in relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione e della protezione”, quindi sostanzialmente a seguito di: 1. nuovi interventi tecnici ed organizzativi; 2. nuova organizzazione interna dell’Istituto; 3. nuovo aggiornamento della valutazione dei rischi e delle conseguenti misure da adottare a

favore della salute e sicurezza dei lavoratori; fattori quindi che in modo significativo possano influenzare la sicurezza e la salute dei lavoratori. Il DVR cartaceo con le firme in originale è custodito presso i locali della Sede Amministrativa dell’Istituto in Treviso, via Teonisto n°16, e rimane a disposizione degli Organi di Vigilanza competenti e di quanti autorizzati alla consultazione dal Datore di Lavoro. Una copia in formato digitale è a disposizione sul sito dell’Istituto. Le figure di riferimento incaricate per la gestione e interpretazione del documento sono: il Dirigente Scolastico, nella sua qualifica di Datore di Lavoro; il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione; il Referente per la sicurezza e salute dei luoghi di lavoro. Il Documento di Valutazione dei Rischi viene approvato come strumento operativo di prevenzione e mezzo di informazione e formazione dei lavoratori, al fine di favorire e garantire migliori condizioni di sicurezza ed igiene in ambiente di lavoro.

12.4. Elenco dei fattori di rischio

Per la stesura del DVR è stato adottato un sistema di valutazione a schede, suddivise in schede di reparto e schede di attività lavorativa, allo scopo di consentire una più pratica gestione futura del documento stesso, qualora siano necessarie modifiche e/o integrazioni anche parziali delle schede realizzate. In particolare, per evitare l'analisi replicata e dispersiva di circostanze di lavoro analoghe, i rischi aventi carattere ripetitivo e generale all'interno di uno stesso ambiente di lavoro sono stati riassunti nella “Scheda Valutazione Rischi di reparto". Tali rischi sono generalmente di tipo “trasmissibile” e sono indicati in modo schematico e riassuntivo per una maggior facilità di lettura e per permettere l’uso delle schede sia per l’attività di informazione ai lavoratori sia a corredo della documentazione necessaria all’attuazione degli obblighi di cui all’articolo 26 del D.Lgs 81/08. Per quanto riguarda invece i rischi specifici legati alle singole attività lavorative è stata realizzata la "Scheda Valutazione Rischi attività lavorativa”, con un'analisi più discorsiva e dettagliata dei rischi. Entrambe le schede, di reparto e di attività, sono state suddivise in tre sezioni di valutazione, distinte in: rischi per la sicurezza dei lavoratori; rischi per la salute dei lavoratori; fattori gestionali e di prevenzione. Si riportano a seguire le schede utilizzate con indicate le principali fonti di pericolo e i rischi associati.

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13. Valutazione dei Rischi di reparto

13.1. Rischi per la sicurezza

13.1.1. Aree di transito (vie di circolazione, pavimenti e passaggi)

Fonte di pericolo Rischio associato

Pavimenti Rischio scivolamento

Porte di uscita: apertura Rischio difficoltà esodo

Porte di uscita: dimensioni Rischio difficoltà esodo

Porte di uscita: presenza di vetro Rischio di tagli e traumi da caduta vetro

13.1.2. Spazi di lavoro e zone di pericolo

Fonte di pericolo Rischio associato

Altezza non conforme Rischio igienico

Concentrazione di persone in base alla cubatura Rischio igienico

Concentrazione di persone in base alla superficie Rischio difficoltà esodo

Cavi elettrici posti sul pavimento Rischio inciampo

13.1.3. Presenza di scale

Fonte di pericolo Rischio associato

Scale fisse Rischio caduta dall’alto

Scale portatili Rischio caduta dall’alto

13.1.4. Presenza di macchine

Rischi specifici per le macchine in esame.

13.1.5. Rischi trasmissibili derivanti dagli ambienti di lavoro

Fonte di pericolo Rischio associato

Finestre Rischio caduta finestra

Finestre Rischio rottura vetro finestre

Cassonetti Rischio caduta cassonetto

Vetrate Rischio rottura vetro sopra parete laterale dell’aula

Armadi Rischio caduta

Oggetti appesi (es. lavagne o quadri) Rischio caduta

13.1.6. Immagazzinamento

Fonte di pericolo Rischio associato

Scaffali Rischio di cedimenti strutturali delle scaffalature

Scaffali Rischio di ribaltamento delle scaffalature.

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13.1.7. Rischi elettrici

Fonte di pericolo Rischio associato

Impianto elettrico Rischio elettrico

Collegamenti LIM Rischio elettrico

Collegamenti PC e video proiettore Rischio elettrico

13.1.8. Apparecchi a pressione e reti di distribuzione

Fonte di pericolo Rischio associato

Rete centralizzata per la distribuzione del gas di rete Incendio ed esplosione per fuga di gas

13.1.9. Ascensori e montacarichi

Fonte di pericolo Rischio associato

Arresto accidentale della corsa per l’interruzione temporanea o permanente dell’energia elettrica

Crisi di panico per gli utenti

13.1.10. Circolazione di mezzi di trasporto

Rischi specifici legati all’ambiente.

13.1.11. Rischio d’incendio e/o d’esplosione

Fonte di pericolo Rischio associato

Malfunzionamento di tipo elettrico Rischio incendio

Assenza sistemi di rilevamento incendio Rischio incendio

Presenza segnaletica di sicurezza Rischio incendio

Presenza di dispositivi antincendio Rischio incendio

Comportamenti poco corretti Rischio incendio

13.1.12. Rischi generici per la sicurezza

Vengono indicati ulteriori rischi trasmissibili alle persone presenti nel reparto.

13.2. Rischi per la salute

Rischi da esposizione ad agenti chimici Rischi da esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni Rischi da esposizione ad agenti biologici Areazione naturale e forzata Esposizione al rumore Esposizione a vibrazioni Esposizione a radiazioni ottiche artificiali Esposizione a campi elettromagnetici Microclima Esposizione a radiazioni Illuminazione naturale ed artificiale Rischi generici per la salute

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13.3. Fattori gestionali e di prevenzione

13.3.1. Dispositivi di Protezione Individuale

Vengono indicati eventuali dispositivi di protezione individuale (D.P.I.) determinati a seguito della valutazione del rischio per il reparto in oggetto.

13.3.2. Disposizioni e procedimenti di lavoro

Vengono indicati eventuali istruzioni scritte per lo svolgimento delle lavorazioni e delle attività includendo le norme di sicurezza e le procedure operative per lo svolgimento in sicurezza delle lavorazioni che presentino rischi significativi da divulgare a tutti gli interessati.

13.3.3. Emergenza e pronto Soccorso

Vengono indicate le disposizioni generali che i lavoratori adottano in caso di emergenza e pronto soccorso. Le procedure operative per la gestione delle emergenze saranno contenute nel piano di emergenza scolastico.

14. Valutazione dei Rischi della specifica attività lavorativa

14.1. Rischi per la sicurezza

Aree di transito (vie di circolazione, pavimenti e passaggi) Spazi di lavoro e zone di pericolo Presenza di scale Rischi derivanti dall’uso di attrezzature di lavoro Manipolazione di oggetti Immagazzinamento Rischi elettrici Apparecchi a pressione e reti di distribuzione Ascensori e montacarichi Circolazione di mezzi di trasporto Rischi generici per la sicurezza

14.2. Rischi per la salute

Rischi da esposizione ad agenti chimici Rischi da esposizione ad agenti biologici Esposizione al rumore Esposizione a vibrazioni Esposizione a radiazioni ottiche artificiali Esposizione a campi elettromagnetici Esposizione a radiazioni Carico di lavoro fisico Carico di lavoro mentale Lavoro ai videoterminali Rischi connessi alle differenze di genere e di età Rischi connessi alla provenienza da altri paesi Rischi generici per la salute Lavoratrici gestanti

14.3. Fattori gestionali e di prevenzione

Dispositivi di Protezione Individuale

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Disposizioni e procedimenti di lavoro Emergenza e pronto Soccorso Formazione, informazione ed addestramento Documentazione e procedure Sorveglianza sanitaria

15. Valutazione dei rischi

15.1. Criteri di valutazione

La valutazione dei rischi si è articolata attraverso le seguenti fasi: Fase 1: identificazione delle possibili sorgenti di rischio. Fase 2: individuazione dei rischi, sia per quanto attiene la salute che per la sicurezza. Fase 3: Stima dell'entità del rischio. La prima fase ha compreso un’attenta analisi dell'attività in relazione ai seguenti principali fattori: ambienti di lavoro; attività lavorative ed operatività previste; macchine, impianti ed attrezzature utilizzate; dispositivi di protezione individuale e collettiva presenti ed utilizzati; utilizzazione di sostanze e/o preparati pericolosi; attività di cooperazione con ditte esterne; organizzazione generale del lavoro. Ciò ha permesso di avere una prima visione d'insieme delle attività lavorative, dell’operatività, degli ambienti di lavoro e dell’organizzazione scolastica, permettendo al contempo di individuare le sorgenti di rischio potenzialmente dannose per le persone. Nella seconda fase sono stati individuati i rischi per la salute e la sicurezza. Nella terza fase, quella conclusiva, si è invece provveduto alla previsione di stima dei rischi. I rischi sono stati valutati tenendo conto delle seguenti definizioni: Probabilità: si tratta della probabilità che i possibili danni si concretizzino. La probabilità sarà definita secondo la seguente scala di valori:

Valore di probabilità Definizione Interpretazione della definizione

1 Improbabile

Il suo verificarsi richiederebbe la concomitanza di più eventi poco probabili Non si sono mai verificati fatti analoghi Il suo verificarsi susciterebbe incredulità

2 Poco probabile

Il suo verificarsi richiederebbe circostanze non comuni e di poca probabilità Si sono verificati pochi fatti analoghi Il suo verificarsi susciterebbe modesta sorpresa

3 Probabile Si sono verificati altri fatti analoghi Il suo verificarsi susciterebbe modesta sorpresa

4 Molto probabile Si sono verificati altri fatti analoghi Il suo verificarsi è praticamente dato per scontato

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Danno: effetto possibile causato dall'esposizione a fattori di rischio connessi all'attività lavorativa, ad esempio il rumore (che può causare la diminuzione della soglia uditiva). L’entità del danno sarà valutata secondo la seguente scala di valori:

Valore di danno

Definizione Interpretazione della definizione

1 (L) Lieve danno lieve

2 (M) Medio incidente che non provoca ferite e/o malattie ferite/malattie di modesta entità (abrasioni, piccoli tagli)

3 (G) Grave ferite/malattie gravi (fratture, amputazioni, debilitazioni gravi, ipoacusie);

4 (MG) Molto grave incidente/malattia mortale incidente mortale multiplo Rischio: probabilità che sia raggiunto un livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un pericolo da parte di un lavoratore. Nella tabella seguente sono indicate le diverse combinazioni (PxD) tra il danno e le probabilità che lo stesso possa verificarsi (stima del rischio).

P (probabilità)

4 4 8 12 16

3 3 6 9 12

2 2 4 6 8

1 1 2 3 4

1 2 3 4 D (danno)

15.2. Misure di prevenzione e protezione per ridurre il rischio

In funzione del rischio valutato vengono stabilite le misure di prevenzione e protezione come di seguito specificato:

R > 8 Rischio elevato Adozione di misure preventive e/o protettive con predisposizione di procedure operative, addestramento, formazione e monitoraggio con frequenza elevata.

4 R 8 Rischio medio Adozione di misure preventive e/o protettive con predisposizione di procedure operative, formazione, informazione e monitoraggio con frequenza media.

2 R 3 Rischio basso Adozione di misure preventive e/o protettive, formazione, informazione e monitoraggio ordinario.

R = 1 Rischio minimo Non sono individuate misure preventive e/o protettive. Solo attività di informazione. Non soggetto a monitoraggio ordinario.

Tra le misure di prevenzione troviamo: Sorveglianza Sanitaria; Formazione, addestramento, informazione. Procedure di lavoro. Tra le misure di protezione troviamo: Dispositivi di protezione collettiva (DPC); DPI (dispositivi di protezione individuale);

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Attuate le misure di prevenzione e protezione individuate, eventualmente erogata la formazione, l’informazione e l’addestramento dei lavoratori, si ritiene che i rischi siano residuali.

16. Tecnica ricognitiva per la Valutazione dei Rischi

Alla Valutazione dei Rischi hanno contribuito: i sopralluoghi effettuati dall’RSPP; le segnalazioni effettuate dal personale dell’Istituto in occasione delle sedute formative

organizzate secondo l’Accordo Stato regioni del 21 dicembre 2011 (in presenza e on line); le segnalazioni registrate in occasione delle prove di evacuazione; le schede di sicurezza relative ai prodotti utilizzati per le pulizie; il DVR del 6 aprile 2012; la relazione del Medico Competente.

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17. Valutazione dei Rischi – Elementi in comune dei luoghi di lavoro

In questo capitolo, al fine di evitare inutili ripetizioni, si riportano i risultati della valutazione dei rischi validi per tutti gli ambienti di lavoro su tutte le sedi. Lo schema che si segue è quello delle schede di reparto. Quando per un ambiente specifico ci si discosta dai risultati comuni, nella specifica scheda si riporta quanto dovuto.

17.1. Dimensioni dei locali e precisazione della loro capienza

L’assegnazione delle aule alle classi è stata effettuata tenendo conto del numero degli alunni e delle dimensioni delle aule e il Dirigente Scolastico si è prodigato affinché venissero destinate le aule più spaziose alle classi più numerose. Il problema della capienza delle aule scolastiche del Liceo “Canova” di Treviso in rapporto al numero di allievi per classe è stato affrontato secondo due diversi punti di vista: quello legato alla sicurezza, sia durante le normali attività didattiche, sia nelle situazioni d’emergenza che dovessero verificarsi, sia quello, non meno importante, legato alla salute e al benessere di chi, allievi ed insegnanti, frequentano quotidianamente e per diverse ore questi ambienti. La principale normativa che regola il massimo affollamento degli edifici scolastici è la seguente: D.M.18/12/1975 “Norme tecniche aggiornate relative all'edilizia scolastica, ivi compresi gli indici

di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica”; D.M. 26/8/1992 “Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica.

Il D.M. 18/12/1975 è un decreto che riguarda esplicitamente la realizzazione di nuovi edifici scolastici (o il radicale rifacimento di vecchie strutture) e non già gli edifici esistenti prima dell’entrata in vigore del decreto ed attualmente in uso. Per tale motivo gli indici di funzionalità didattica in esso contenuti (tra cui 1,96 mq/allievo delle aule normali), se utilizzati per valutare l’esistente all’entrata in vigore del decreto, vanno considerati semplicemente come dei riferimenti di qualità, per formulare un giudizio complessivo di vivibilità delle aule, e non in termini assoluti e perentori. Nella relazione consegnata dall’RSPP dell’Istituto dal titolo “Relazione su capienza locali scolastici - ing. SARDO – Liceo Canova” è riportato uno studio normativo in termini di capienza delle aule e degli altri locali dell’Istituto per garantire i requisiti di igiene, sicurezza e corretto esodo per gli studenti, i lavoratori ed eventuali visitatori presenti in Istituto. Lo studio potrà essere utilizzato ad inizio di ogni anno scolastico come riferimento per l’assegnazione delle aule alle classi. Nei casi in cui si superino per motivate esigenze, il numero di alunni ammessi per un ambiente, il Dirigente Scolastico con specifica comunicazione indicherà il sovraffollamento per l’ambiente in questione e darà direttive per garantire le condizioni di sicurezza e di igiene opportune.

17.2. Rischi per la sicurezza: tutti gli ambienti di lavoro

17.2.1. Aree di transito (vie di circolazione, pavimenti e passaggi)

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Pavimenti dei locali

Rischio scivolamento

1 3 3

Poiché la pavimentazione si presenta liscia, può concretizzarsi il rischio di scivolamento durante la percorrenza delle aree di transito, qualora siano temporaneamente presenti a terra piccole quantità di liquidi. L’unico motivo per cui il pavimento può essere bagnato è al momento della pulizia dello stesso. Questo avviene di norma al termine delle lezioni e quindi in assenza di studenti e personale (l’esposizione a pavimento bagnato nei locali è improbabile).

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Pavimenti in prossimità dell’atrio

di ingresso

Rischio scivolamento

2 3 6

Poiché la pavimentazione si presenta liscia, può concretizzarsi il rischio di scivolamento al momento dell’ingresso nell’edificio scolastico in presenza di pioggia.

Porte di uscita dai locali: apertura

Rischio difficoltà

esodo

1 3 3 Le porte dei locali si aprono quasi tutte nel senso dell’esodo.

Porte di uscita dai locali: dimensioni

Rischio difficoltà

esodo

1 3 3 Le dimensioni delle aperture è in genere sufficiente a garantire l’esodo ordinato delle persone presenti nei locali.

Porte di uscita dai locali: presenza di

vetro

Rischio di tagli e traumi da caduta

vetro

3 3 9 La lastra di vetro posta alla sommità delle porte dell’edificio centrale NON è di sicurezza.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Scivolamento

Apposito personale scolastico provvede alla regolare pulizia della pavimentazione dei locali, provvedendo a ciò in assenza di altri lavoratori o studenti nell’area interessata. Viene comunque segnalato con apposita cartellonistica posta in prossimità della zona bagnata, la possibilità di scivolamento.

La cartellonistica viene posta anche in presenza di pioggia.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica della pavimentazione, allo scopo di verificare la presenza di eventuali sostanze spante a terra. Sono previste azioni correttive immediate in caso di necessità.

I lavoratori dei locali in esame sono invitati a segnalare eventuali sostanze presenti sul pavimento e l’eventuale non utilizzo degli appositi segnalatori di “Pavimento bagnato” dagli addetti delle pulizie.

Difficoltà esodo

Deve essere richiesto all’Ente proprietario dell’immobile, la messa a norma delle porte che non si aprono nel verso dell’esodo.

Nei locali dove l’apertura è opposta al verso di esodo verrà raccomandato e inserito nel Piano di Emergenza dell’Istituto e nel promemoria delle emergenze affisso in ogni locale, che gli studenti apri fila per prima cosa dovranno aprire la porta per l’evacuazione e gli altri studenti dovranno solo dopo che questo è avvenuto, mettersi in fila ordinata e procedere all’evacuazione.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica per verificare che non siano presenti materiali che possano intralciare l’uscita dai locali.

Tagli e traumi da caduta

vetro

Deve essere richiesto all’Ente proprietario dell’immobile, la sostituzione dei vetri con vetri di sicurezza o con materiale sicuro (compensato, plexiglas,…). Nell’attesa della sostituzione richiedere almeno l’applicazione della pellicola protettiva.

Raccomandare agli studenti e al personale che è vietato sostare in prossimità delle porte o sotto le zone dove è presente il vetro.

Far disporre i banchi a 70 cm dalle porte che hanno sulla loro sommità del vetro.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica dei vetri per verificare che la pellicola aderisca bene e per verificare la tenuta delle strutture che mantengono i vetri.

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17.2.2. Apparecchi a pressione e reti di distribuzione

Nei locali in esame non risultano essere utilizzati apparecchi a pressione e reti di distribuzione.

17.2.3. Ascensori e montacarichi

Nei locali in esame non risultano essere utilizzati né ascensori, né montacarichi.

17.2.4. Circolazione di mezzi di trasporto

Nei locali in esame non circolano mezzi di trasporto.

17.3. Rischi per la salute

17.3.1. Rischi da esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni

Non si ritiene significativo il rischio di esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni per le persone che occupano le aule. Il rischio di esposizione al “fumo passivo” di sigaretta, classificato come cancerogeno per l’uomo, è stato infatti eliminato mediante l’osservanza del divieto di fumo già da tempo in atto in tutti i locali. Il S.P.P. prevede che ogni lavoratore, qualora ravvisi nei locali la presenza di fumatori (compresi visitatori occasionali), provveda immediatamente ad effettuare un richiamo verbale nei confronti del trasgressore.

17.3.2. Rischi da esposizione ad agenti biologici

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Agenti biologici

Rischio trasmissione

malattie

3 2 6

Non è possibile escludere che, in circostanze particolari, si possano realizzare le seguenti condizioni: presenza di persone portatrici di agenti infettanti (es.

batteri e virus) a trasmissione aerea; presenza di batteri a causa di una scarsa igiene delle superfici e dei pavimenti; sovraffollamento delle aule.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Trasmissione malattie

Al fine di prevenire le patologie citate e di tutelare la salute delle persone presenti, il S.P.P. prevede: pulizia ed igienizzazione giornaliera degli

ambienti di lavoro; aerazione periodica dei locali di lavoro mediante l’apertura della finestratura presente.

È prevista la sorveglianza visiva in merito alla pulizia ed igienizzazione degli ambienti di lavoro e all’aerazione dei locali.

17.3.3. Esposizione al rumore

Non vengono rilevati particolari problemi relativi a questo fattore di rischio in quanto nessuna delle attività lavorative previste in questo ambiente determina significativi livelli di esposizione al rumore.

17.3.4. Esposizione a vibrazioni

Non vengono rilevati particolari problemi relativi a questo fattore di rischio in quanto nessuna delle attività lavorative previste in questo ambiente determina effetti vibranti per le persone.

17.3.5. Esposizione a radiazioni ottiche artificiali non ionizzanti

Per le persone che accedono ai locali non sono rilevabili particolari rischi derivanti dall’esposizione a radiazioni ottiche artificiali.

17.3.6. Esposizione a radiazioni ottiche artificiali ionizzanti

Non si rilevano problemi relativi a questo fattore di rischio.

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17.3.7. Illuminazione naturale ed artificiale

Non vengono rilevati particolari problemi relativi a questo fattore di rischio. Tutti i locali sono convenientemente illuminati, in maniera naturale e/o artificiale, secondo le necessità operative.

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Illuminazione di emergenza

Difficoltà di evacuazione

1 3 3 Non è presente un sufficiente sistema di illuminazione di sicurezza. Le attività didattiche sono comunque per lo più svolte in presenza di luce naturale (attività diurne).

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Illuminamento di emergenza insufficiente

Richiedere all’Ente proprietario dell’immobile l’istallazione delle necessarie luci di emergenza.

In caso di sostanziale modifica del sistema di illuminazione utilizzata nei locali in esame, si prevede nuovamente il monitoraggio in prossimità delle postazioni di lavoro durante le normali attività lavorative.

18. Valutazione dei Rischi - Luogo di lavoro: Aule

Sono utilizzate 14 aule nella sede “centrale”, 22 nella sede “ex scientifico”, 14 nella sede “Ca’ del Galletto”.

18.1. Rischi per la sicurezza

18.1.1. Spazi di lavoro e zone di pericolo

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Altezza non conforme

Rischio igienico

1 1 1 L’altezza delle aule è a norma (l’altezza netta non risulti inferiore a m 3).

Concentrazione di persone in base alla

cubatura

Rischio igienico

2 3 6

L’assegnazione delle aule alle classi è stata effettuata tenendo conto del numero degli alunni e delle dimensioni delle aule e il Dirigente Scolastico si è prodigato affinché venissero destinate le aule più spaziose alle classi più numerose.

Concentrazione di persone in base alla

superficie

Rischio difficoltà esodo

2 3 6

L’assegnazione delle aule alle classi è stata effettuata tenendo conto del numero degli alunni e delle dimensioni delle aule e il Dirigente Scolastico si è prodigato affinché venissero destinate le aule più spaziose alle classi più numerose.

Cavi elettrici posti sul pavimento

Rischio inciampo

2 3 6

In alcune aule sono presenti le LIM e vi è la possibilità che gli insegnanti utilizzino a supporto delle attività in aula un PC ed un video proiettore. Non si esclude pertanto il rischio d’inciampo per la presenza negli spazi di lavoro, di cavi elettrici di alimentazione e collegamento.

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Normativa di riferimento D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni

Titolo documento DVR Liceo Canova di Treviso

Revisione Rev. 09 del 25/06/2015 Pag. 31 di 80

Questo documento è stato redatto dall’ing. Giuseppe SARDO – RSPP del liceo Canova

Rischio Misure di prevenzione e protezione

Sorveglianza e misurazioni

Igienico e difficoltà di

esodo

Lo studio della massima capienza degli ambienti di lavoro del Canova è stato effettuato come indicato nel paragrafo del DVR “Dimensioni dei locali e precisazione della loro capienza”.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica delle aule per verificare che la disposizione dei banchi e degli altri arredi non sia di ostacolo ad una eventuale evacuazione. I lavoratori dei locali in esame sono invitati a segnalare eventuali difficoltà di esodo dovuti alla presenza di arredi o di disposizioni errate degli stessi. È prevista un’attività periodica di controllo visivo mirata a verificare la presenza di ostacoli o ingombri negli spazi di lavoro ed eventuali zone di pericolo.

Inciampo

Tutto il personale deve essere informato sulla necessità di una corretta disposizione dei cavi elettrici di alimentazione e collegamento dei PC in modo da garantire costantemente gli spazi di lavoro liberi da ostacoli.

È prevista un’attività periodica di controllo visivo mirata a verificare la presenza di ostacoli o ingombri negli spazi di lavoro ed eventuali zone di pericolo.

18.1.2. Presenza di scale

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Scale fisse

Rischio caduta dall’alto

/ / /

Non sono presenti scale fisse all’interno delle aule, la valutazione dei rischi relativamente alle scale che permettono il passaggio da un piano all’altro dell’Istituto, sarà trattato in apposita sezione.

Scale portatili

Rischio caduta dall’alto

2 3 6

Non esiste necessità di utilizzo di scale portatili per l’archiviazione. La sostituzione di lampade per l’illuminamento viene effettuato dal personale dell’Ente proprietario dell’immobile. Gli addetti alle pulizie possono trovarsi ad utilizzare le scale portatili solo in caso di pulizia dei vetri.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Caduta dall’alto

Sono state eliminate le scale non a norma. Tutto il personale che dovrà utilizzare le scale deve essere formato sul corretto utilizzo delle stesse e ad ognuno deve essere consegnata una specifica informativa.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica dello stato delle scale portatili. I lavoratori che utilizzano le scale portatili sono invitati a segnalare eventuali anomalie riscontrate durante l’utilizzo.

18.1.3. Presenza di macchine

Nei locali in esame in genere non sono presenti particolari macchine se non un PC ed un video proiettore o una postazione LIM da supporto alle attività didattiche in aula. È fatto divieto di utilizzo di qualunque altro dispositivo che necessita di alimentazione. Per eventuali necessità si dovranno utilizzare gli appositi laboratori.

18.1.4. Rischi trasmissibili derivanti dagli ambienti di lavoro

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Finestre

Rischio caduta finestra

1 3 3 Lo stato degli infissi è buono.

Cassonetti

Rischio caduta cassonetto

1 3 3 Lo stato dei cassonetti è buono.

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Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Finestre

Rischio ferite durante i

movimenti

2 3 6 Le finestre non hanno dei ganci che assicurano la loro completa apertura.

Finestre

Rischio rottura vetro finestre

1 3 3 Tutti i vetri alle finestre sono di sicurezza.

Armadi

Rischio caduta 2 3 6

Verificare che tutti gli armadi presenti nelle aule siano ancorati alle pareti per evitarne il ribaltamento durante il normale utilizzo o in caso di evento sismico.

Lavagne

Rischio caduta 2 3 6

Verificare che tutte le lavagne presenti nelle aule siano fissate alle pareti nella parte inferiore, sia per rinforzarne la tenuta, sia per evitarne il distacco in caso di evento sismico.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Caduta finestra e

caduta cassonetto

Far disporre i banchi nelle aule a distanza non inferiore a 70 cm dalle finestre.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica dello stato degli infissi, dei cassonetti e della disposizione dei banchi. I lavoratori e gli studenti che utilizzano le aule sono invitati a segnalare eventuali anomalie riscontrate.

Rischio ferite durante i

movimenti

Far disporre i banchi nelle aule a distanza non inferiore a 70 cm dalle finestre. Raccomandare agli studenti e a tutto il personale che opera nelle aule di prestare attenzione al passaggio nelle vicinanze delle finestre.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica dello stato degli infissi e della disposizione dei banchi.

Rottura vetri finestre

Far disporre i banchi nelle aule a distanza non inferiore a 70 cm dalle finestre.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica dello stato degli infissi. I lavoratori e gli studenti che utilizzano le aule sono invitati a segnalare eventuali anomalie riscontrate.

Ribaltamento armadi

Tutto il personale e gli studenti sono stati informati circa il corretto utilizzo degli armadi in merito al caricamento degli stessi. È stato predisposto che tutti gli armadi vengano ancorati alle pareti.

È prevista un’attività di sorveglianza periodica della tenuta degli armadi e del corretto immagazzinamento dentro essi. I lavoratori e gli studenti che utilizzano gli armadi sono invitati a segnalare eventuali anomalie riscontrate.

Distacco lavagne

È necessario predisporre che tutte le lavagne vengano ancorate alle pareti anche nella parte inferiore.

È prevista un’attività di sorveglianza periodica della tenuta delle lavagne. I lavoratori e gli studenti che utilizzano le lavagne sono invitati a segnalare eventuali anomalie riscontrate.

18.1.5. Immagazzinamento

Nei locali in esame non sono previste attività di immagazzinamento o di archiviazione e pertanto non sussiste alcun rischio di tale tipologia.

18.1.6. Rischi elettrici

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Impianto elettrico 1 4 4 L’impianto è progettato e realizzato in conformità alle

vigenti norme di legge. Ad eccezione degli eventuali

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Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Rischio elettrico manutentori elettrici, in generale le persone presenti sono considerate UTENTI GENERICI; nonostante questo, non è possibile escludere un rischio residuo di elettrocuzione per contatto indiretto.

Collegamenti LIM

Rischio elettrico 1 4 4

Le LIM sono state installate in conformità alle vigenti norme di legge da personale tecnico, nonostante questo, non è possibile escludere un rischio residuo di elettrocuzione per contatto indiretto.

Collegamenti PC e video proiettore

Rischio elettrico

2 4 8

I PC e i video proiettori sono poggiati su apposito carrello e sono già collegati ad una ciabatta, nonostante questo, non è possibile escludere un rischio residuo di elettrocuzione per contatto indiretto.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Elettrico

Deve essere vietato di effettuare qualsiasi intervento su parti in tensione e modificare prolunghe, prese e/o spine da parte di personale non autorizzato. Devono essere utilizzate solo ciabatte e multiple marcate CE. Tutto il personale deve essere formato sul corretto utilizzo degli impianti elettrici e dei dispositivi ad essi collegati. Ad ognuno verrà consegnata una specifica informativa.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica sullo stato dei collegamenti elettrici esterni all’impianto.

È prevista la verifica periodica degli impianti da parte dei tecnici dell’Ente proprietario. L’esito di tali verifiche dovrà essere registrato in apposito registro e tenuto a disposizione presso l’istituto. I lavoratori che utilizzano gli impianti sono invitati a segnalare eventuali anomalie riscontrati durante l’utilizzo.

18.1.7. Rischio d’incendio e/o d’esplosione

Per le attività effettuate in tali locali non sussiste un rilevante rischio di innesco di incendio. Non si esclude comunque che si possa propagare.

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Malfunzionamento di tipo elettrico

Rischio incendio

1 4 4

La presenza di materiale cartaceo degli arredi e degli zaini degli studenti, obbliga a considerare il rischio che si propaghi un incendio all’interno dei locali, qualora sia presente un’accidentale sorgente d’innesco prodotta ad esempio da un malfunzionamento o un guasto improvviso alle attrezzature elettriche.

Assenza sistemi di rilevamento

incendio

Rischio incendio

1 4 4

La probabilità che possa innescarsi un incendio all’interno di un’aula è basso e il rischio di propagazione, visto il limitato materiale infiammabile presente, è anch’esso basso.

Presenza segnaletica di

sicurezza

Rischio incendio

1 4 4 In ogni aula deve essere presente una planimetria con indicato il percorso di esodo da seguire in caso di emergenza.

Presenza di dispositivi

antincendio

Rischio incendio

1 4 4 In prossimità delle aule sono presenti estintori in numero sufficiente.

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Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Incendio

Il S.P.P., in ottemperanza ai disposti di cui agli allegati specifici del D.M. 10/03/98, prevede l’attuazione delle seguenti misure: misure intese a ridurre la probabilità di insorgenza

degli incendi; misure relative alle vie di uscita in caso di incendio; misure per la rilevazione e l’allarme in caso di incendio.

In caso di pericolo grave ed immediato o a seguito dell’ordine impartito dagli addetti alla gestione delle emergenze, è previsto che ogni persona abbandoni nel più breve tempo possibile il luogo di lavoro raggiungendo il luogo sicuro, secondo quanto previsto dalle procedure di evacuazione.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva avente come scopo il rispetto dell’ordine e della pulizia. Viene effettuato inoltre un controllo periodico sulle misure di sicurezza adottate.

Si deve raccomandare a tutto il personale di deporre cappotti e vestiario negli appositi spazi.

Deve essere fatto espresso divieto a tutto il personale di conservare materiali infiammabili all’interno degli armadi e dei cassetti

Deve essere fatto espresso divieto a tutti gli studenti di utilizzare gli spazi scolastici al di fuori degli orari di lezione o di altre attività programmate.

È prevista la verifica da parte degli insegnanti dell’effettiva uscita degli studenti dalle aule al termine delle attività didattiche o programmate. È prevista la verifica da parte del personale ATA della presenza di studenti oltre l’orario.

18.1.8. Rischi generici per la sicurezza

Non sono rilevabili ulteriori rischi trasmissibili alle persone presenti nel reparto. Qualora siano effettuati interventi di modifica strutturale al reparto, siano introdotte nuove macchine, nuovi impianti o nuove attrezzature, siano effettuate nuove attività lavorative o sia previsto l’uso di nuove sostanze o preparati chimici, il S.P.P. prevede l’aggiornamento immediato del presente capitolo, relativamente a nuovi rischi per la sicurezza a cui potrebbero essere esposte le persone.

18.2. Rischi per la salute

18.2.1. Rischi da esposizione ad agenti chimici

Nei locali in esame non sono presenti agenti chimici e non vengono nemmeno utilizzate stampanti. Pertanto non sussiste alcun rischio da esposizione ad agenti chimici.

18.2.2. Areazione naturale e forzata

All’interno dei locali di lavoro è presente una sufficiente aerazione naturale garantita dalle porzioni di finestratura apribili. Non é pertanto necessaria l’installazione di impianti di ventilazione forzata, considerato anche il divieto per le persone di fumare.

18.2.3. Esposizione a campi elettromagnetici

Per le persone che accedono ai locali non sono rilevabili particolari rischi derivanti dall’esposizione a campi elettromagnetici dato che non vengono utilizzati dispositivi elettronici se non al massimo un PC ed un video proiettore o una postazione LIM.

18.2.4. Microclima

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Microclima

Stress termico 2 2 4

I locali di lavoro risultano convenientemente riscaldati in inverno e non necessitano di condizionamento estivo visto il termine delle attività didattiche previsto per il mese di giugno.

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Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Stress termico

L’efficienza dell’impianto di riscaldamento dell’Istituto è garantito dai tecnici dell’Ente proprietario del’immobile.

È prevista la verifica periodica dell’impianto di riscaldamento ad opera dei tecnici dell’Ente proprietario del’immobile.

18.2.5. Rischi generici per la salute

Al momento della valutazione, non sono individuabili ulteriori rischi per la salute. Qualora siano effettuati interventi di modifica strutturale alle aule, siano introdotte nuove macchine, nuovi impianti o nuove attrezzature, siano effettuate nuove attività lavorative o sia previsto l’uso di nuove sostanze o preparati chimici, il S.P.P. prevede l’aggiornamento immediato del presente capitolo, relativamente a nuovi rischi per la salute a cui potrebbero essere esposte le persone.

18.3. Dispositivi di protezione Individuale

Per accedere alle aule non vi è l’obbligo di utilizzo di D.P.I.. I D.P.I. necessari per le attività di pulizie sono riportati nell’apposita sezione relativa alle mansioni del personale ATA.

19. Valutazione dei Rischi - Luogo di lavoro: Uffici

Gli uffici amministrativi sono composti da tre locali più quello della presidenza; i locali sono utilizzati dal personale amministrativo dell’Istituto e possono anche essere aperti al pubblico con ridottissimo affollamento.

19.1. Rischi per la sicurezza

19.1.1. Spazi di lavoro e zone di pericolo

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Altezza non conforme

Rischio igienico

1 1 1 L’altezza degli ambienti è a norma (l’altezza netta non risulta inferiore a m 3).

Concentrazione di persone in base alla

cubatura

Rischio igienico

1 3 3 Il massimo affollamento di persone previsto per ogni ufficio è al di sotto dei limiti dettati dalle norme.

Concentrazione di persone in base alla

superficie

Rischio difficoltà esodo

2 3 6

Il massimo affollamento di persone previsto per ogni ufficio è al di sotto dei limiti dettati dalle norme. La presenza di numerosi arredi potrebbe però ostacolare l’esodo.

Cavi elettrici posti sul pavimento

Rischio inciampo

1 3 3 I cavi sono collocati in apposite canalette.

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Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Igienico e difficoltà di

esodo

Tutto il personale è informato della necessità di arieggiare frequentemente i locali durante le attività. Viene raccomandato a tutto il personale di disporre gli arredi in modo tale da permettere una agevole evacuazione.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva dei locali per verificare che la disposizione degli altri arredi non sia di ostacolo ad una eventuale evacuazione. I lavoratori dei locali in esame sono invitati a segnalare eventuali difficoltà di esodo dovuti alla presenza di arredi o di disposizioni errate degli stessi. È prevista un’attività periodica di controllo visivo mirata a verificare la presenza di ostacoli o ingombri negli spazi di lavoro ed eventuali zone di pericolo.

Inciampo

Tutto il personale deve essere informato sulla necessità di una corretta disposizione dei cavi elettrici di alimentazione e collegamento dei PC in modo da garantire costantemente gli spazi di lavoro liberi da ostacoli.

È prevista un’attività periodica di controllo visivo mirata a verificare la presenza di ostacoli o ingombri negli spazi di lavoro ed eventuali zone di pericolo.

19.1.2. Presenza di scale

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Scale fisse

Rischio caduta dall’alto

/ / /

Non sono presenti scale fisse all’interno dei locali, la valutazione dei rischi relativamente alle scale che permettono il passaggio da un piano all’altro dell’Istituto, sarà trattato in apposita sezione.

Scale portatili

Rischio caduta dall’alto

2 3 6

Esiste necessità di utilizzo di scale portatili per l’archiviazione. La sostituzione di lampade per l’illuminamento viene effettuato dal personale dell’Ente proprietario dell’immobile. Gli addetti alle pulizie possono trovarsi ad utilizzare le scale portatili solo in caso di pulizia dei vetri.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Caduta dall’alto

Sono state eliminate le scale non a norma. Tutto il personale che dovrà utilizzare le scale è stato formato sul corretto utilizzo delle stesse e ad ognuno verrà consegnata una specifica informativa. È fatto assoluto divieto dell’utilizzo di sedie o quant’altro possa sostituire le scale per raggiungere i ripiani superiori degli scaffali. Tutti gli operatori sono invitati a segnalare tempestivamente al S.P.P. eventuali anomalie, rotture o presenza di sostanze scivolose sulle scale. Il lavoratore quando necessario deve utilizzare esclusivamente le apposite scale portatili evitando assolutamente di arrampicarsi, nel caso in cui necessiti di raggiungere i ripiani più alti.

È previsto un monitoraggio periodico delle scale portatili presenti nell’edificio in merito allo stato di conservazione e manutenzione. In particolare viene verificato lo stato di pulizia (eventuali presenze di sostanze scivolose sui gradini) e di stabilità delle scale. È prevista una valutazione visiva preliminare ad ogni utilizzo della scala portatile, in merito allo stato di conservazione e manutenzione dell’attrezzatura.

19.1.3. Presenza di macchine

Nei locali in esame sono presenti PC, stampanti, fotocopiatrici i cui rischi sono trattati nelle apposite sezioni.

19.1.4. Immagazzinamento

Le attività di immagazzinamento dei materiali nei locali in esame riguardano l’archiviazione di documenti e materiale cartaceo depositati in armadi, mensole e scaffali.

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Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Scaffalature e armadi

Rischio di cedimenti

strutturali delle scaffalature e degli armadi

1 3 3 Gli armadi e le scaffalature presenti non presentano al momento rischi di cedimenti strutturali.

Scaffalature e armadi

Rischio di

ribaltamento delle scaffalature e degli armadi

1 4 4 Parte degli armadi presenti negli uffici deve essere ancorato alle pareti per evitarne il ribaltamento durante il normale utilizzo o in caso di evento sismico.

Materiale accatastato sopra

gli scaffali e gli armadi

Rischio di caduta

dall’alto di materiale

accatastato sopra gli scaffali e gli

armadi

2 2 4 C’è una discreta abitudine ad accatastare il materiale sopra gli scaffali e gli armadi.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Cedimenti strutturali

delle scaffalature

e degli armadi

Tutto il personale è stato informato in merito al corretto stoccaggio dei materiali: i più pesanti sui ripiani più bassi delle scaffalature e degli armadi.

È prevista la verifica periodica delle modalità di stoccaggio del materiale sulle scaffalature/strutture. E’ fatto obbligo di registrare i dati verificati al fine di facilitare la successiva analisi delle azioni correttive e preventive. I lavoratori che utilizzano i locali sono invitati a segnalare eventuali danneggiamenti causati alle scaffalature o agli armadi, per evitare la possibilità di improvvisi cedimenti con conseguente caduta dei carichi.

Ribaltamento delle

scaffalature e degli armadi

Tutto il personale è stato informato in merito al corretto stoccaggio dei materiali: i più pesanti sui ripiani più bassi delle scaffalature e degli armadi. È fatto divieto di arrampicarsi sulle scaffalature per raggiungere i ripiani più alti. È stato predisposto che tutti gli scaffali e gli armadi siano ancorati alle pareti.

Caduta dall’alto di materiale

accatastato sopra gli

scaffali e gli armadi

Tutto il personale è stato informato circa il divieto di depositare materiale sulla sommità delle strutture.

19.1.5. Rischi elettrici

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Impianto elettrico

Rischio elettrico 1 4 4

L’impianto è progettato e realizzato in conformità alle vigenti norme di legge. Ad eccezione degli eventuali manutentori elettrici, in generale le persone presenti sono considerate UTENTI GENERICI; nonostante questo, non è possibile escludere un rischio residuo di elettrocuzione per contatto indiretto.

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Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Collegamenti dispositivi elettronici (PC, stampanti,…)

Rischio elettrico

1 4 4

Tutti i dispositivi elettronici sono stati installati in conformità alle vigenti norme di legge da personale tecnico, nonostante questo, non è possibile escludere un rischio residuo di elettrocuzione per contatto indiretto.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Elettrico

È vietato effettuare qualsiasi intervento su parti in tensione e modificare prolunghe, prese e/o spine da parte di personale non autorizzato. Sono utilizzate solo ciabatte e multiple marcate CE. Tutto il personale è stato formato sul corretto utilizzo degli impianti elettrici e dei dispositivi ad essi collegati. Ad ognuno verrà consegnata una specifica informativa.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica sullo stato dei collegamenti elettrici esterni all’impianto.

È prevista la verifica periodica degli impianti da parte dei tecnici dell’Ente proprietario. L’esito di tali verifiche dovrà essere registrato in apposito registro e tenuto a disposizione presso l’istituto. I lavoratori che utilizzano gli impianti sono invitati a segnalare eventuali anomalie riscontrati durante l’utilizzo.

19.1.6. Rischio d’incendio e/o d’esplosione

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Malfunzionamento di tipo elettrico

Rischio incendio

2 4 8

La presenza di considerevole materiale cartaceo, degli arredi e di materiali infiammabili in genere, obbliga a considerare il rischio che si propaghi un incendio all’interno dei locali, qualora sia presente un’accidentale sorgente d’innesco prodotta ad esempio da un malfunzionamento o un guasto improvviso alle attrezzature elettriche.

Assenza sistemi di rilevamento

incendio

Rischio incendio

2 4 8

La probabilità che possa innescarsi un incendio all’interno di un ufficio è basso ma il rischio di propagazione, vista la considerevole quantità di materiale infiammabile presente, è alto.

Presenza segnaletica di

sicurezza

Rischio incendio

1 4 4 In ogni locale deve essere presente una planimetria con indicato il percorso di esodo da seguire in caso di emergenza.

Presenza di dispositivi

antincendio

Rischio incendio

1 4 4 In prossimità degli uffici sono presenti estintori in numero sufficiente.

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Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Incendio

Il S.P.P., in ottemperanza ai disposti di cui agli allegati specifici del D.M. 10/03/98, prevede l’attuazione delle seguenti misure: misure intese a ridurre la probabilità di

insorgenza degli incendi; misure relative alle vie di uscita in caso di incendio; misure per la rilevazione e l’allarme in caso di incendio.

In caso di pericolo grave ed immediato o a seguito dell’ordine impartito dagli addetti alla gestione delle emergenze, è previsto che ogni persona abbandoni nel più breve tempo possibile il luogo di lavoro raggiungendo il luogo sicuro, secondo quanto previsto dalle procedure di evacuazione.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva avente come scopo il rispetto dell’ordine e della pulizia. Viene effettuato inoltre un controllo periodico sulle misure di sicurezza adottate.

Si raccomanda a tutto il personale di deporre cappotti e vestiario negli appositi spazi.

È fatto espresso divieto a tutto il personale di conservare materiali infiammabili all’interno degli armadi e dei cassetti

19.1.7. Rischi generici per la sicurezza

Non sono rilevabili ulteriori rischi trasmissibili alle persone presenti nel reparto. Qualora siano effettuati interventi di modifica strutturale al reparto, siano introdotte nuove macchine, nuovi impianti o nuove attrezzature, siano effettuate nuove attività lavorative o sia previsto l’uso di nuove sostanze o preparati chimici, il S.P.P. prevede l’aggiornamento immediato del presente capitolo, relativamente a nuovi rischi per la sicurezza a cui potrebbero essere esposte le persone.

19.2. Rischi per la salute

19.2.1. Rischi da esposizione ad agenti chimici

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Toner stampanti e fotocopiatrici

Rischio chimico

2 3 6

Durante l’utilizzo prolungato di fotocopiatori e/o stampanti laser, vengono prodotte sostanze aerodisperse che possono provocare reazioni allergiche e disturbi irritativi alle vie respiratorie. Infatti l'azione della luce ultravioletta su cui si basa il processo di fotocopiatura, comporta sia la formazione di ozono dall'ossigeno dell'aria (in quote assolutamente modeste), che lo sviluppo dei prodotti di pirolisi delle resine termoplastiche, che costituiscono circa il 95% del toner e dei lubrificanti del rullo di pressione. Gli elementi aerodispersi, anche se in concentrazioni relativamente basse, possono causare, nei soggetti predisposti, l’insorgenza di alterazioni polmonari a breve termine. L'ozono inoltre può aumentare la reattività bronchiale all'istamina cosicché soggetti asmatici possono presentare un peggioramento della loro situazione clinica.

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Normativa di riferimento D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni

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Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Chimico

Per ridurre ulteriormente i rischi per le persone, sarà sufficiente un’efficace ventilazione del locale in cui sono collocati i fotocopiatori e le stampanti, da effettuarsi durante un prolungato utilizzo delle attrezzature sopra citate. Sarebbe opportuno porre la fotocopiatrice esterna agli uffici.

È prevista una verifica periodica all’interno dei locali in cui sono collocati i fotocopiatori e le stampanti. Tale verifica è finalizzata a controllare il grado di ventilazione dei locali.

19.2.2. Areazione naturale e forzata

All’interno dei locali di lavoro è presente una sufficiente aerazione naturale garantita dalle porzioni di finestratura apribili. Non é pertanto necessaria l’installazione di impianti di ventilazione forzata, considerato anche il divieto per le persone di fumare.

19.2.3. Esposizione a campi elettromagnetici

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Campi elettromagnetici

Rischio

esposizione a campi ELM

2 3 6

Visto l’utilizzo di apparecchiature elettriche ed elettroniche non è possibile escludere che chi opera negli uffici possa trovarsi esposto a campi elettromagnetici. Ragionevolmente si può pensare che, visto che al massimo si lavora con la tensione di rete e non si ha una concentrazione eccessiva di postazioni informatiche per ogni ufficio, i limiti di campi elettromagnetici consentiti per legge non siano superati.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Esposizione a campi ELM

Al fine di avere la certezza che i livelli di campi elettromagnetici presenti nei locali in esame siano a norma di legge, si ritiene opportuno effettuare un monitoraggio dei campi presenti nei locali durante le normali attività lavorative in prossimità delle postazioni di lavoro.

In caso di sostanziale modifica della strumentazione elettronica utilizzata nei locali in esame, si prevede nuovamente il monitoraggio dei campi elettromagnetici in prossimità delle postazioni di lavoro durante le normali attività lavorative.

19.2.4. Microclima

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Microclima

Stress termico 1 2 2

I locali di lavoro risultano convenientemente riscaldati in inverno e condizionati durante la stagione estiva da terminali a “split”.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Stress termico

L’efficienza dell’impianto di riscaldamento dell’Istituto è garantito dai tecnici dell’Ente proprietario del’immobile. Per quanto riguarda il condizionamento estivo, è prevista la pulizia programmata e la sostituzione periodica dei filtri dell’impianto di condizionamento.

È prevista la verifica periodica dell’impianto di riscaldamento ad opera dei tecnici dell’Ente proprietario del’immobile. È prevista la verifica periodica della sostituzione e pulizia dei filtri dell’impianto di condizionamento e la registrazione dell’intervento di manutenzione.

19.2.5. Rischi generici per la salute

Al momento della valutazione, non sono individuabili ulteriori rischi per la salute. Qualora siano effettuati interventi di modifica strutturale alle aule, siano introdotte nuove macchine, nuovi impianti o nuove attrezzature, siano effettuate nuove attività lavorative o sia previsto l’uso di nuove sostanze o preparati chimici, il S.P.P. prevede l’aggiornamento immediato del presente capitolo, relativamente a nuovi rischi per la salute a cui potrebbero essere esposte le persone.

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Istituto Liceo “Canova” di Treviso

Normativa di riferimento D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni

Titolo documento DVR Liceo Canova di Treviso

Revisione Rev. 09 del 25/06/2015 Pag. 41 di 80

Questo documento è stato redatto dall’ing. Giuseppe SARDO – RSPP del liceo Canova

19.3. Dispositivi di protezione Individuale

Per accedere agli uffici non vi è l’obbligo di utilizzo di D.P.I.. I D.P.I. necessari per le attività di pulizie sono riportati nell’apposita sezione relativa alle mansioni del personale ATA.

20. Valutazione dei Rischi - Luogo di lavoro: Servizi igienici

20.1. Rischi per la sicurezza

20.1.1. Spazi di lavoro e zone di pericolo

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Altezza non conforme

Rischio igienico

1 1 1 L’altezza dei locali è a norma (l’altezza netta non risulta inferiore a m 3).

Crepe e umidità

Rischio igienico 1 3 3 Non sono presenti né crepe né macchie di umidità o

infiltrazioni di acqua.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Igienico

Informare l’Ente proprietario dell’immobile per attuare azioni di riparazione e rifacimento delle pareti nel caso si dovessero presentare crepe o umidità.

I lavoratori e gli studenti sono invitati a segnalare eventuali infiltrazioni o rotture di tubature.

20.1.2. Presenza di scale

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Scale fisse

Rischio caduta dall’alto

/ / /

Non sono presenti scale fisse all’interno degli ambienti, la valutazione dei rischi relativamente alle scale che permettono il passaggio da un piano all’altro dell’Istituto, sarà trattato in apposita sezione.

Scale portatili

Rischio caduta dall’alto

2 3 6

La sostituzione di lampade per l’illuminamento viene effettuato dal personale dell’Ente proprietario dell’immobile. Gli addetti alle pulizie possono trovarsi ad utilizzare le scale portatili solo in caso di pulizia dei vetri.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Caduta dall’alto

Non sono presenti scale non a norma. Tutto il personale che dovrà utilizzare le scale è stato formato sul corretto utilizzo delle stesse e ad ognuno verrà consegnata una specifica informativa.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica dello stato delle scale portatili. I lavoratori che utilizzano le scale portatili sono invitati a segnalare eventuali anomalie riscontrate durante l’utilizzo.

20.1.3. Presenza di macchine

Nei locali in esame in genere non sono presenti particolari macchine.

20.1.4. Rischi trasmissibili derivanti dagli ambienti di lavoro

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

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Istituto Liceo “Canova” di Treviso

Normativa di riferimento D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni

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Revisione Rev. 09 del 25/06/2015 Pag. 42 di 80

Questo documento è stato redatto dall’ing. Giuseppe SARDO – RSPP del liceo Canova

Turche

Rischio taglio e caduta

2 3 6 Vi è la presenza di turche danneggiate nei bagni delle femmine.

Bagni

Rischio infezioni 2 3 6

Le pulizie sono adeguate ai sensi del D.Lgs. n. 81/08. Le pulizie vengono eseguite dal personale ausiliario.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Taglio e caduta per

turche danneggiate

Sostituire le turche danneggiate presenti nei bagni delle femmine per evitare che ulteriori distacchi possano costituire pericolo per gli utenti.

È prevista un’attività di sorveglianza periodica per verificare i servizi igienici. Gli studenti e i lavoratori che utilizzano le i servizi igienici sono invitati a segnalare eventuali anomalie riscontrate durante l’utilizzo.

Rischio infezioni Effettuare le pulizie in maniera accurata.

È prevista un’attività di sorveglianza periodica per verificare i servizi igienici. Gli studenti e i lavoratori che utilizzano le i servizi igienici sono invitati a segnalare eventuali anomalie riscontrate durante l’utilizzo.

20.1.5. Immagazzinamento

Nei locali in esame non sono previste attività di immagazzinamento e pertanto non sussiste alcun rischio di tale tipologia.

20.1.6. Rischi elettrici

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Impianto elettrico

Rischio elettrico 1 4 4

L’impianto è progettato e realizzato in conformità alle vigenti norme di legge. Ad eccezione degli eventuali manutentori elettrici, in generale le persone presenti sono considerate UTENTI GENERICI; nonostante questo, non è possibile escludere un rischio residuo di elettrocuzione per contatto indiretto.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Elettrico

È vietato effettuare qualsiasi intervento su parti in tensione e modificare prolunghe, prese e/o spine da parte di personale non autorizzato. Sono utilizzate solo ciabatte e multiple marcate CE. Tutto il personale è stato formato sul corretto utilizzo degli impianti elettrici e dei dispositivi ad essi collegati. Ad ognuno verrà consegnata una specifica informativa.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica sullo stato dei collegamenti elettrici esterni all’impianto.

È prevista la verifica periodica degli impianti da parte dei tecnici dell’Ente proprietario. L’esito di tali verifiche dovrà essere registrato in apposito registro e tenuto a disposizione presso l’istituto. I lavoratori che utilizzano gli impianti sono invitati a segnalare eventuali anomalie riscontrati durante l’utilizzo.

20.1.7. Rischio d’incendio e/o d’esplosione

Per le attività effettuate in tali locali non sussiste un rilevante rischio di innesco di incendio. Non si esclude comunque che si possa propagare.

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Malfunzionamento di tipo elettrico

Rischio incendio

1 4 4

La presenza di arredi obbliga a considerare il rischio che si propaghi un incendio all’interno dei locali, qualora sia presente un’accidentale sorgente d’innesco prodotta ad esempio da un malfunzionamento o un guasto improvviso alle attrezzature elettriche.

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Istituto Liceo “Canova” di Treviso

Normativa di riferimento D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni

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Revisione Rev. 09 del 25/06/2015 Pag. 43 di 80

Questo documento è stato redatto dall’ing. Giuseppe SARDO – RSPP del liceo Canova

Assenza sistemi di rilevamento

incendio

Rischio incendio

1 4 4

La probabilità che possa innescarsi un incendio all’interno di un servizio igienico è basso e il rischio di propagazione, visto il limitato materiale infiammabile presente, è anch’esso basso.

Presenza segnaletica di

sicurezza

Rischio incendio

1 4 4 In ogni locale deve essere presente una planimetria con indicato il percorso di esodo da seguire in caso di emergenza.

Presenza di dispositivi

antincendio

Rischio incendio

1 4 4 In prossimità dei servizi igienici sono presenti estintori in numero sufficiente.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Incendio

Il S.P.P., in ottemperanza ai disposti di cui agli allegati specifici del D.M. 10/03/98, prevede l’attuazione delle seguenti misure: misure intese a ridurre la probabilità di

insorgenza degli incendi; misure relative alle vie di uscita in caso di incendio; misure per la rilevazione e l’allarme in caso di incendio.

In caso di pericolo grave ed immediato o a seguito dell’ordine impartito dagli addetti alla gestione delle emergenze, è previsto che ogni persona abbandoni nel più breve tempo possibile il luogo di lavoro raggiungendo il luogo sicuro, secondo quanto previsto dalle procedure di evacuazione.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva avente come scopo il rispetto dell’ordine e della pulizia. Viene effettuato inoltre un controllo periodico sulle misure di sicurezza adottate.

Si raccomanda a tutto il personale di deporre cappotti e vestiario negli appositi spazi.

È fatto espresso divieto a tutto il personale di conservare materiali infiammabili all’interno degli armadi e dei cassetti

20.1.8. Rischi generici per la sicurezza

Non sono rilevabili ulteriori rischi trasmissibili alle persone presenti nel reparto. Qualora siano effettuati interventi di modifica strutturale al reparto, siano introdotte nuove macchine, nuovi impianti o nuove attrezzature, siano effettuate nuove attività lavorative o sia previsto l’uso di nuove sostanze o preparati chimici, il S.P.P. prevede l’aggiornamento immediato del presente capitolo, relativamente a nuovi rischi per la sicurezza a cui potrebbero essere esposte le persone.

20.2. Rischi per la salute

20.2.1. Rischi da esposizione ad agenti chimici

Nei locali in esame non sono presenti agenti chimici e non vengono nemmeno utilizzate stampanti. Pertanto non sussiste alcun rischio da esposizione ad agenti chimici.

20.2.2. Areazione naturale e forzata

All’interno dei locali di lavoro è presente una sufficiente aerazione naturale garantita dalle porzioni di finestratura apribili. Non é pertanto necessaria l’installazione di impianti di ventilazione forzata, considerato anche il divieto per le persone di fumare.

20.2.3. Esposizione a campi elettromagnetici

Per le persone che accedono ai locali non sono rilevabili particolari rischi derivanti dall’esposizione a campi elettromagnetici dato che non vengono utilizzati dispositivi elettronici.

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Normativa di riferimento D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni

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Revisione Rev. 09 del 25/06/2015 Pag. 44 di 80

Questo documento è stato redatto dall’ing. Giuseppe SARDO – RSPP del liceo Canova

20.2.4. Microclima

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Microclima

Stress termico 1 2 2

I locali di lavoro risultano convenientemente riscaldati in inverno e non necessitano di condizionamento estivo visto il termine delle attività didattiche previsto per il mese di giugno.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Stress termico

L’efficienza dell’impianto di riscaldamento dell’Istituto è garantito dai tecnici dell’Ente proprietario del’immobile.

È prevista la verifica periodica dell’impianto di riscaldamento ad opera dei tecnici dell’Ente proprietario del’immobile.

20.2.5. Rischi generici per la salute

Al momento della valutazione, non sono individuabili ulteriori rischi per la salute. Qualora siano effettuati interventi di modifica strutturale alle aule, siano introdotte nuove macchine, nuovi impianti o nuove attrezzature, siano effettuate nuove attività lavorative o sia previsto l’uso di nuove sostanze o preparati chimici, il S.P.P. prevede l’aggiornamento immediato del presente capitolo, relativamente a nuovi rischi per la salute a cui potrebbero essere esposte le persone.

20.3. Dispositivi di protezione Individuale

Per accedere ai servizi igienici non vi è l’obbligo di utilizzo di D.P.I.. I D.P.I. necessari per le attività di pulizie sono riportati nell’apposita sezione relativa alle mansioni del personale ATA.

21. Valutazione dei Rischi - Luogo di lavoro: Palestre

21.1. Rischi per la sicurezza

21.1.1. Spazi di lavoro e zone di pericolo

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Altezza non conforme

Rischio igienico

1 1 1 L’altezza delle palestre è a norma.

Concentrazione di persone in base alla

cubatura

Rischio igienico

2 3 6 È necessario verificare il massimo affollamento di persone previsto in palestra e l’affollamento lungo le vie di esodo a cui conferisce la palestra.

Concentrazione di persone in base alla

superficie

Rischio difficoltà esodo

2 3 6 È necessario verificare il massimo affollamento di persone previsto in palestra e l’affollamento lungo le vie di esodo a cui conferisce la palestra.

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Istituto Liceo “Canova” di Treviso

Normativa di riferimento D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni

Titolo documento DVR Liceo Canova di Treviso

Revisione Rev. 09 del 25/06/2015 Pag. 45 di 80

Questo documento è stato redatto dall’ing. Giuseppe SARDO – RSPP del liceo Canova

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Igienico e difficoltà di

esodo

Viene raccomandato a tutto il personale e agli studenti di disporre gli arredi e gli attrezzi per le attività fisiche in modo tale da permettere una agevole evacuazione.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica delle aule per verificare che la disposizione dei banchi e degli altri arredi non sia di ostacolo ad una eventuale evacuazione. I lavoratori dei locali in esame sono invitati a segnalare eventuali difficoltà di esodo dovuti alla presenza di arredi o di disposizioni errate degli stessi. È prevista un’attività periodica di controllo visivo mirata a verificare la presenza di ostacoli o ingombri negli spazi di lavoro ed eventuali zone di pericolo.

21.1.2. Presenza di scale

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Scale fisse

Rischio caduta dall’alto

/ / /

Non sono presenti scale fisse all’interno delle aule, la valutazione dei rischi relativamente alle scale che permettono il passaggio da un piano all’altro dell’Istituto, sarà trattato in apposita sezione.

Scale portatili

Rischio caduta dall’alto

2 3 6

Non esiste necessità di utilizzo di scale portatili per l’archiviazione. La sostituzione di lampade per l’illuminamento viene effettuato dal personale dell’Ente proprietario dell’immobile. Gli addetti alle pulizie possono trovarsi ad utilizzare le scale portatili solo in caso di pulizia dei vetri.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Caduta dall’alto

Sono state eliminate le scale non a norma. Tutto il personale che dovrà utilizzare le scale è stato formato sul corretto utilizzo delle stesse e ad ognuno verrà consegnata una specifica informativa.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica dello stato delle scale portatili. I lavoratori che utilizzano le scale portatili sono invitati a segnalare eventuali anomalie riscontrate durante l’utilizzo.

21.1.3. Presenza di macchine

Nei locali in esame in genere non sono presenti particolari macchine.

21.1.4. Immagazzinamento

Nei locali in esame non sono previste attività di immagazzinamento o di archiviazione e pertanto non sussiste alcun rischio di tale tipologia.

21.1.5. Rischi elettrici

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Impianto elettrico

Rischio elettrico 1 4 4

L’impianto è progettato e realizzato in conformità alle vigenti norme di legge. Ad eccezione degli eventuali manutentori elettrici, in generale le persone presenti sono considerate UTENTI GENERICI; nonostante questo, non è possibile escludere un rischio residuo di elettrocuzione per contatto indiretto.

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Istituto Liceo “Canova” di Treviso

Normativa di riferimento D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni

Titolo documento DVR Liceo Canova di Treviso

Revisione Rev. 09 del 25/06/2015 Pag. 46 di 80

Questo documento è stato redatto dall’ing. Giuseppe SARDO – RSPP del liceo Canova

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Elettrico

È vietato effettuare qualsiasi intervento su parti in tensione e modificare prolunghe, prese e/o spine da parte di personale non autorizzato. Sono utilizzate solo ciabatte e multiple marcate CE. Tutto il personale è stato formato sul corretto utilizzo degli impianti elettrici e dei dispositivi ad essi collegati. Ad ognuno verrà consegnata una specifica informativa.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica sullo stato dei collegamenti elettrici esterni all’impianto.

È prevista la verifica periodica degli impianti da parte dei tecnici dell’Ente proprietario. L’esito di tali verifiche dovrà essere registrato in apposito registro e tenuto a disposizione presso l’istituto. I lavoratori che utilizzano gli impianti sono invitati a segnalare eventuali anomalie riscontrati durante l’utilizzo.

21.1.6. Rischio d’incendio e/o d’esplosione

Per le attività effettuate in tali locali non sussiste un rilevante rischio di innesco di incendio. Non si esclude comunque che si possa propagare.

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Malfunzionamento di tipo elettrico

Rischio incendio

1 4 4

La presenza di arredi e degli zaini degli studenti, obbliga a considerare il rischio che si propaghi un incendio all’interno dei locali, qualora sia presente un’accidentale sorgente d’innesco prodotta ad esempio da un malfunzionamento o un guasto improvviso alle attrezzature elettriche.

Assenza sistemi di rilevamento

incendio

Rischio incendio

1 4 4

La probabilità che possa innescarsi un incendio all’interno della palestra è basso e il rischio di propagazione, visto il limitato materiale infiammabile presente, è anch’esso basso.

Presenza segnaletica di

sicurezza

Rischio incendio

1 4 4 In ogni locale deve essere presente una planimetria con indicato il percorso di esodo da seguire in caso di emergenza.

Presenza di dispositivi

antincendio

Rischio incendio

1 4 4 In prossimità delle palestre sono presenti estintori in numero sufficiente.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Incendio

Il S.P.P., in ottemperanza ai disposti di cui agli allegati specifici del D.M. 10/03/98, prevede l’attuazione delle seguenti misure: misure intese a ridurre la probabilità di

insorgenza degli incendi; misure relative alle vie di uscita in caso di incendio; misure per la rilevazione e l’allarme in caso di incendio.

In caso di pericolo grave ed immediato o a seguito dell’ordine impartito dagli addetti alla gestione delle emergenze, è previsto che ogni persona abbandoni nel più breve tempo possibile il luogo di lavoro raggiungendo il luogo sicuro, secondo quanto previsto dalle procedure di evacuazione.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva avente come scopo il rispetto dell’ordine e della pulizia. Viene effettuato inoltre un controllo periodico sulle misure di sicurezza adottate.

Si raccomanda a tutto il personale di deporre cappotti e vestiario negli appositi spazi.

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Istituto Liceo “Canova” di Treviso

Normativa di riferimento D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni

Titolo documento DVR Liceo Canova di Treviso

Revisione Rev. 09 del 25/06/2015 Pag. 47 di 80

Questo documento è stato redatto dall’ing. Giuseppe SARDO – RSPP del liceo Canova

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

È fatto espresso divieto a tutto il personale di conservare materiali infiammabili all’interno degli armadi e dei cassetti

21.1.7. Rischi generici per la sicurezza

Non sono rilevabili ulteriori rischi trasmissibili alle persone presenti nel reparto. Qualora siano effettuati interventi di modifica strutturale al reparto, siano introdotte nuove macchine, nuovi impianti o nuove attrezzature, siano effettuate nuove attività lavorative o sia previsto l’uso di nuove sostanze o preparati chimici, il S.P.P. prevede l’aggiornamento immediato del presente capitolo, relativamente a nuovi rischi per la sicurezza a cui potrebbero essere esposte le persone.

21.2. Rischi per la salute

21.2.1. Rischi da esposizione ad agenti chimici

Nei locali in esame non sono presenti agenti chimici e non vengono nemmeno utilizzate stampanti. Pertanto non sussiste alcun rischio da esposizione ad agenti chimici.

21.2.2. Areazione naturale e forzata

All’interno dei locali di lavoro è presente una sufficiente aerazione naturale garantita dalle porzioni di finestratura apribili. Non é pertanto necessaria l’installazione di impianti di ventilazione forzata, considerato anche il divieto per le persone di fumare.

21.2.3. Esposizione al rumore

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Rumore

Rischio esposizione al

rumore

2 3 6

Visto il volume della palestra e le attività che in essa si svolgono, non è possibile escludere che chi opera in tali ambienti possa trovarsi esposto a livelli di rumore che vanno oltre i limiti consentiti per legge.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Esposizione al rumore

Al fine di avere la certezza che i livelli di esposizione rumore nei locali in esame siano a norma di legge, si ritiene opportuno effettuare un rilievo fonometrico in condizioni di normali attività lavorative.

In caso di sostanziale modifica delle attività svolte nei locali in esame, si prevede nuovamente il monitoraggio dei livelli di rumore in condizioni di normali attività lavorative.

21.2.4. Esposizione a campi elettromagnetici

Per le persone che accedono ai locali non sono rilevabili particolari rischi derivanti dall’esposizione a campi elettromagnetici dato che non vengono utilizzati dispositivi elettronici.

21.2.5. Microclima

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Microclima

Stress termico 1 2 4

I locali di lavoro risultano convenientemente riscaldati in inverno e non necessitano di condizionamento estivo visto il termine delle attività didattiche previsto per il mese di giugno.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Stress termico

L’efficienza dell’impianto di riscaldamento dell’Istituto è garantito dai tecnici dell’Ente proprietario del’immobile.

È prevista la verifica periodica dell’impianto di riscaldamento ad opera dei tecnici dell’Ente proprietario del’immobile.

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Istituto Liceo “Canova” di Treviso

Normativa di riferimento D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni

Titolo documento DVR Liceo Canova di Treviso

Revisione Rev. 09 del 25/06/2015 Pag. 48 di 80

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21.2.6. Esposizione a radiazioni

Non si rilevano problemi relativi a questo fattore di rischio.

21.2.7. Rischi generici per la salute

Al momento della valutazione, non sono individuabili ulteriori rischi per la salute. Qualora siano effettuati interventi di modifica strutturale alle palestre, siano introdotte nuove macchine, nuovi impianti o nuove attrezzature, siano effettuate nuove attività lavorative o sia previsto l’uso di nuove sostanze o preparati chimici, il S.P.P. prevede l’aggiornamento immediato del presente capitolo, relativamente a nuovi rischi per la salute a cui potrebbero essere esposte le persone.

21.3. Dispositivi di protezione Individuale

Per accedere in palestra non vi è l’obbligo di utilizzo di D.P.I.. I D.P.I. necessari per le attività di pulizie sono riportati nell’apposita sezione relativa alle mansioni del personale ATA.

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Istituto Liceo “Canova” di Treviso

Normativa di riferimento D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni

Titolo documento DVR Liceo Canova di Treviso

Revisione Rev. 09 del 25/06/2015 Pag. 49 di 80

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22. Valutazione dei Rischi - Luogo di lavoro: Corridoi

22.1. Rischi per la sicurezza

22.1.1. Spazi di lavoro e zone di pericolo

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Altezza non conforme

Rischio igienico

1 1 1 L’altezza dei corridoi è a norma (l’altezza netta non risulti inferiore a m 3).

Dimensioni

Rischio difficoltà esodo

2 4 8 Esiste la necessità di verificare il massimo affollamento lungo le vie di esodo a cui conferiscono le aule.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Igienico e difficoltà di

esodo

Si rende opportuno creare un prospetto che riporta per ogni ambiente scolastico il massimo affollamento consentito secondo le normative vigenti. Viene raccomandato a tutto il personale e agli studenti di disporre i banchi e gli arredi in modo tale da permettere una agevole evacuazione.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica dei corridoi e delle scale per verificare che la disposizione degli altri arredi non sia di ostacolo ad una eventuale evacuazione. I lavoratori dei locali in esame sono invitati a segnalare eventuali difficoltà di esodo dovuti alla presenza di arredi o di disposizioni errate degli stessi. È prevista un’attività periodica di controllo visivo mirata a verificare la presenza di ostacoli o ingombri negli spazi di lavoro ed eventuali zone di pericolo.

22.1.2. Presenza di scale

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Scale fisse

Rischio caduta dall’alto

2 4 8

Sono presenti scale che permettono il passaggio da un piano all’altro dell’Istituto. in una parte delle scale è stato inserito un rialzo per mettere a norma il corrimano. Romane da mettere a norma solo una parte del corrimano.

Scale portatili

Rischio caduta dall’alto

2 3 6

Non esiste necessità di utilizzo di scale portatili per l’archiviazione. La sostituzione di lampade per l’illuminamento viene effettuato dal personale dell’Ente proprietario dell’immobile. Gli addetti alle pulizie possono trovarsi ad utilizzare le scale portatili solo in caso di pulizia dei vetri.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Caduta dall’alto

In attesa che venga installato un rialzo per il corrimano, porre apposita cartellonistica di segnalazione del rischio di caduta.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica dello stato delle scale fisse. Gli studenti e i lavoratori che utilizzano le scale fisse sono invitati a segnalare eventuali anomalie riscontrate durante l’utilizzo.

Caduta dall’alto

Sono state eliminate le scale non a norma. Tutto il personale che dovrà utilizzare le scale è stato formato sul corretto utilizzo delle stesse e ad ognuno verrà consegnata una specifica informativa.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica dello stato delle scale portatili. I lavoratori che utilizzano le scale portatili sono invitati a segnalare eventuali anomalie riscontrate durante l’utilizzo.

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Istituto Liceo “Canova” di Treviso

Normativa di riferimento D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni

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Questo documento è stato redatto dall’ing. Giuseppe SARDO – RSPP del liceo Canova

22.1.3. Presenza di macchine

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Macchinette distributrici di

merende e caffè

Rischio intralcio esodo

2 4 8 Sono presenti delle macchinette distributrici di bevande e merendine lungo le vie di esodo.

Macchinette distributrici di

merende e caffè

Rischio elettrico

1 4 4

L’impianto è progettato e realizzato in conformità alle vigenti norme di legge. Ad eccezione degli eventuali manutentori elettrici, in generale le persone presenti sono considerate UTENTI GENERICI; nonostante questo, non è possibile escludere un rischio residuo di elettrocuzione per contatto indiretto.

Macchinette distributrici di

merende e caffè

Rischio riversamento

liquidi e scivolamento

2 3 6 Sono presenti delle macchinette distributrici di bevande e merendine.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Ostacolo esodo

Verificare la posizione di ogni macchinetta e nel caso, verificato la dimensione del restante percorso di esodo, valutarne lo spostamento

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica della presenza delle macchinette distributrici. Gli studenti e i lavoratori che utilizzano le scale fisse sono invitati a segnalare eventuali anomalie riscontrate durante l’utilizzo.

Elettrico

È vietato effettuare qualsiasi intervento su parti in tensione e modificare prolunghe, prese e/o spine da parte di personale non autorizzato. Sono utilizzate solo ciabatte e multiple marcate CE. Tutto il personale è stato formato sul corretto utilizzo degli impianti elettrici e dei dispositivi ad essi collegati. Ad ognuno verrà consegnata una specifica informativa.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica sullo stato dei collegamenti elettrici esterni all’impianto.

È prevista la verifica periodica degli impianti da parte dei tecnici dell’Ente proprietario. L’esito di tali verifiche dovrà essere registrato in apposito registro e tenuto a disposizione presso l’istituto. I lavoratori che utilizzano gli impianti sono invitati a segnalare eventuali anomalie riscontrati durante l’utilizzo.

Scivolamento Invitare tutto il personale e gli studenti di avvertire tempestivamente il personale ATA in caso di versamento di bevande a terra.

Gli studenti e i lavoratori che utilizzano le macchinette distributrici sono invitati a segnalare eventuali anomalie riscontrate durante l’utilizzo.

22.1.4. Rischi trasmissibili derivanti dagli ambienti di lavoro

Al momento della valutazione, non sono individuabili ulteriori rischi derivanti dall’ambiente di lavoro.

22.1.5. Immagazzinamento

Nei locali in esame non sono previste attività di immagazzinamento o di archiviazione e pertanto non sussiste alcun rischio di tale tipologia.

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22.1.6. Rischi elettrici Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Impianto elettrico

Rischio elettrico 1 4 4

L’impianto è progettato e realizzato in conformità alle vigenti norme di legge. Ad eccezione degli eventuali manutentori elettrici, in generale le persone presenti sono considerate UTENTI GENERICI; nonostante questo, non è possibile escludere un rischio residuo di elettrocuzione per contatto indiretto.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Elettrico

È vietato effettuare qualsiasi intervento su parti in tensione e modificare prolunghe, prese e/o spine da parte di personale non autorizzato. Sono utilizzate solo ciabatte e multiple marcate CE. Tutto il personale è stato formato sul corretto utilizzo degli impianti elettrici e dei dispositivi ad essi collegati. Ad ognuno verrà consegnata una specifica informativa.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica sullo stato dei collegamenti elettrici esterni all’impianto.

È prevista la verifica periodica degli impianti da parte dei tecnici dell’Ente proprietario. L’esito di tali verifiche dovrà essere registrato in apposito registro e tenuto a disposizione presso l’istituto. I lavoratori che utilizzano gli impianti sono invitati a segnalare eventuali anomalie riscontrati durante l’utilizzo.

22.1.7. Rischio d’incendio e/o d’esplosione

Per le attività effettuate in tali locali non sussiste un rilevante rischio di innesco di incendio. Non si esclude comunque che si possa propagare.

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Malfunzionamento di tipo elettrico

Rischio incendio

1 4 4

La presenza di arredi, obbliga a considerare il rischio che si propaghi un incendio all’interno dei corridoi e per le scale, qualora sia presente un’accidentale sorgente d’innesco prodotta ad esempio da un malfunzionamento o un guasto improvviso alle attrezzature elettriche.

Assenza sistemi di rilevamento

incendio

Rischio incendio

1 4 4

La probabilità che possa innescarsi un incendio per i corridoi e le scale è basso e il rischio di propagazione, visto il limitato materiale infiammabile presente, è anch’esso basso.

Presenza segnaletica di

sicurezza

Rischio incendio

1 4 4 In ogni locale deve essere presente una planimetria con indicato il percorso di esodo da seguire in caso di emergenza.

Presenza di dispositivi

antincendio

Rischio incendio

1 4 4 In prossimità delle aule sono presenti estintori in numero sufficiente.

Fumo

Difficoltà esodo 2 4 8

In caso di incendio in un qualunque locale dell’Istituto, il fumo si diffonderebbe facilmente nei corridoi e per le scale.

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Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Incendio

Il S.P.P., in ottemperanza ai disposti di cui agli allegati specifici del D.M. 10/03/98, prevede l’attuazione delle seguenti misure: misure intese a ridurre la probabilità di

insorgenza degli incendi; misure relative alle vie di uscita in caso di incendio; misure per la rilevazione e l’allarme in caso di incendio.

In caso di pericolo grave ed immediato o a seguito dell’ordine impartito dagli addetti alla gestione delle emergenze, è previsto che ogni persona abbandoni nel più breve tempo possibile il luogo di lavoro raggiungendo il luogo sicuro, secondo quanto previsto dalle procedure di evacuazione.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva avente come scopo il rispetto dell’ordine e della pulizia. Viene effettuato inoltre un controllo periodico sulle misure di sicurezza adottate.

Si raccomanda a tutto il personale di deporre cappotti e vestiario negli appositi spazi.

È fatto espresso divieto a tutto il personale di conservare materiali infiammabili all’interno degli armadi e dei cassetti

In caso di incendio in un locale dell’Istituto, si raccomanda il personale, se possibile, aprire le finestre del locale dove si è sviluppato l’incendio e di chiudere la porta del locale verso il corridoio. Se possibile aprire le finestre lungo i corridoi.

22.1.8. Rischi generici per la sicurezza

Non sono rilevabili ulteriori rischi trasmissibili alle persone presenti nel reparto. Qualora siano effettuati interventi di modifica strutturale al reparto, siano introdotte nuove macchine, nuovi impianti o nuove attrezzature, siano effettuate nuove attività lavorative o sia previsto l’uso di nuove sostanze o preparati chimici, il S.P.P. prevede l’aggiornamento immediato del presente capitolo, relativamente a nuovi rischi per la sicurezza a cui potrebbero essere esposte le persone.

22.2. Rischi per la salute

22.2.1. Rischi da esposizione ad agenti chimici

Nei locali in esame non sono presenti agenti chimici e non vengono nemmeno utilizzate stampanti. Pertanto non sussiste alcun rischio da esposizione ad agenti chimici.

22.2.2. Areazione naturale e forzata

All’interno dei locali di lavoro è presente una sufficiente aerazione naturale garantita dalle porzioni di finestratura apribili. Non é pertanto necessaria l’installazione di impianti di ventilazione forzata, considerato anche il divieto per le persone di fumare.

22.2.3. Esposizione a campi elettromagnetici

Per le persone che accedono ai corridoi e alle scale non sono rilevabili particolari rischi derivanti dall’esposizione a campi elettromagnetici dato che non vengono utilizzati dispositivi.

22.2.4. Microclima

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Microclima

Stress termico 1 2 4

I locali di lavoro risultano convenientemente riscaldati in inverno e non necessitano di condizionamento estivo visto il termine delle attività didattiche previsto per il mese di giugno.

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Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Stress termico

L’efficienza dell’impianto di riscaldamento dell’Istituto è garantito dai tecnici dell’Ente proprietario del’immobile.

È prevista la verifica periodica dell’impianto di riscaldamento ad opera dei tecnici dell’Ente proprietario del’immobile.

22.2.5. Rischi generici per la salute

Al momento della valutazione, non sono individuabili ulteriori rischi per la salute. Qualora siano effettuati interventi di modifica strutturale alle aule, siano introdotte nuove macchine, nuovi impianti o nuove attrezzature, siano effettuate nuove attività lavorative o sia previsto l’uso di nuove sostanze o preparati chimici, il S.P.P. prevede l’aggiornamento immediato del presente capitolo, relativamente a nuovi rischi per la salute a cui potrebbero essere esposte le persone.

22.3. Dispositivi di protezione Individuale

Per accedere alle aule non vi è l’obbligo di utilizzo di D.P.I.. I D.P.I. necessari per le attività di pulizie sono riportati nell’apposita sezione relativa alle mansioni del personale ATA.

22.4. Dispositivi e procedimenti di lavoro

All’interno delle aule possono trovarsi ad operare ditte esterne o artigiani per lavori di manutenzione, installazione, ecc.. Tale condizione espone sia i lavoratori dell’Istituto sia il personale delle ditte esterne a rischi particolari propri delle singole attività lavorative, che saranno adeguatamente valutati ed eliminati o ridotti.

Misure organizzative

Il S.P.P. interno, prevede l’attuazione degli obblighi di legge applicabili (articolo 26 del D.Lgs. 81/2008) in merito al preventivo coordinamento ed alla cooperazione tra le parti interessate che, a seconda dei casi, possono includere i lavoratori dell’Istituto e gli eventuali lavoratori provenienti da ditte esterne. Tali misure organizzative hanno lo scopo di migliorare le condizioni generali di sicurezza e di salute negli ambienti di lavoro sia per i lavoratori subordinati, sia per i lavoratori esterni. Queste misure vengono riportate nel DUVRI (Documento Unico Valutazione Rischi Interferenti).

22.5. Emergenza e Primo Soccorso

Nei casi di pericolo o necessità (es. incendio, terremoto, ecc.) ogni lavoratore presente nei locali dell’edificio dovrà abbandonare nel più breve tempo possibile i luoghi di lavoro, percorrendo le vie di emergenza fino a raggiungere il luogo sicuro indicato dall’apposito cartello (vedi disegni a lato).

Nei casi in cui si verifichi un principio di incendio, sarà necessario avvisare immediatamente gli addetti (squadra antincendio), i quali saranno addestrati ed idoneamente equipaggiati ad intervenire direttamente sulle fiamme utilizzando gli estintori a disposizione, segnalati dall’apposito cartello (vedi disegno a lato).

Nei casi in cui si verifichi un infortunio, un malessere ecc., sarà invece necessario avvisare immediatamente gli addetti al primo soccorso che provvederanno, se necessario, a prestare le prime cure e a richiedere l’intervento dei soccorsi esterni

Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Per la gestione delle emergenze e per gli interventi di primo soccorso sono stati emessi i seguenti documenti: Piano di Emergenza; Piano di Primo Soccorso.

Sono previste almeno due prove di evacuazione per ogni anno scolastico.

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23. Valutazione dei Rischi - Luogo di lavoro: Laboratori di Informatica e Linguistico

Le postazioni al videoterminale non risultano tutte posizionate conformemente a quanto previsto negli allegati del D.Lgs. n. 81/08. Misure da adottare a carico dell’Ente Locale Installare un estintore ad anidride carbonica a protezione delle apparecchiature elettriche, più efficace e protettivo di un normale estintore a polvere. Misure da adottare a carico del Dirigente Scolastico Rivedere la disposizione delle postazioni munite di videoterminale ai sensi del D.Lgs. n. 81/08. I laboratori di informatica e quello linguistico contengono un elevato numero di postazioni informatiche e stampanti laser collegate in rete. All’interno del laboratorio possono trovarsi ad operare sia insegnanti, sia assistenti tecnici che studenti, questi ultimi sempre supervisionati. In relazione alle definizioni fornite dall’art. 2 del d.lgs. 81/2008, le persone appartenenti alle categorie indicate sono classificate come lavoratori e pertanto la trattazione di seguito è unica. Per ogni laboratorio esiste: un elenco delle dotazioni presenti; un regolamento di laboratorio. La valutazione dei rischi di questi ambienti scolastici è stata possibile grazie alle indicazioni fornite dagli insegnanti che operano nei laboratori e che hanno partecipato al corso per preposti.

23.1. Elenco sostanze e apparecchiature/attrezzature presenti

Tavoli e sedie; computer; monitor; stampanti; schermo per proiezioni; videoproiettore sospeso; armadi; carrello con televisore e PC; quadro elettrico; condizionatore split sospeso; armadio switch; router wi-fi.

23.2. Elenco attività/esercitazioni di laboratorio

Visione filmati e prodotti audiovisivi; programmazione; utilizzo software didattici vari; ricerche e navigazione in rete; somministrazione ed esecuzione di test on line

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23.3. Rischi per la sicurezza

23.3.1. Spazi di lavoro e zone di pericolo

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Altezza non conforme

Rischio igienico

1 1 1 L’altezza dei laboratori è a norma (l’altezza netta non risulti inferiore a m 3).

Concentrazione di persone in base alla

cubatura

Rischio igienico

2 3 6

L’assegnazione dei locali alle classi è stata effettuata tenendo conto del numero degli alunni e delle dimensioni dei locali. Rimane comunque la necessità di verificare il massimo affollamento di persone previsto per ogni locale e l’affollamento lungo le vie di esodo a cui conferiscono le aule.

Concentrazione di persone in base alla

superficie

Rischio difficoltà esodo

2 3 6

L’assegnazione dei locali alle classi è stata effettuata tenendo conto del numero degli alunni e delle dimensioni dei locali. Rimane comunque la necessità di verificare il massimo affollamento di persone previsto per ogni locale e l’affollamento lungo le vie di esodo a cui conferiscono le aule.

Cavi elettrici posti sul pavimento

Rischio inciampo

1 3 3 Il rischio d’inciampo è basso per la presenza di apposite canalette per far passare i cavi elettrici di alimentazione e collegamento.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Igienico e difficoltà di

esodo

Tutto il personale e gli studenti sono informati della necessità di arieggiare frequentemente i locali durante le ore di lezione (almeno garantire l’apertura delle finestre al termine di ogni ora scolastica). Si rende opportuno creare un prospetto che riporta per ogni ambiente scolastico il massimo affollamento consentito secondo le normative vigenti. Per gli ambienti dove ci sarà la necessità di non poter rispettare tali indici, il Dirigente Scolastico farà una dichiarazione dove riporterà le disposizioni organizzative da tenere per ridurre il rischio di difficoltà di esodo. Viene raccomandato a tutto il personale e agli studenti di disporre i banchi e gli arredi in modo tale da permettere una agevole evacuazione.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica dei locali per verificare che la disposizione dei banchi e degli altri arredi non sia di ostacolo ad una eventuale evacuazione. I lavoratori dei locali in esame sono invitati a segnalare eventuali difficoltà di esodo dovuti alla presenza di arredi o di disposizioni errate degli stessi. È prevista un’attività periodica di controllo visivo mirata a verificare la presenza di ostacoli o ingombri negli spazi di lavoro ed eventuali zone di pericolo.

Inciampo

Tutto il personale deve essere informato sulla necessità di una corretta disposizione dei cavi elettrici di alimentazione e collegamento dei PC in modo da garantire costantemente gli spazi di lavoro liberi da ostacoli.

È prevista un’attività periodica di controllo visivo mirata a verificare la presenza di ostacoli o ingombri negli spazi di lavoro ed eventuali zone di pericolo.

23.3.2. Presenza di scale

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Scale fisse

Rischio caduta dall’alto

/ / /

Non sono presenti scale fisse all’interno delle aule, la valutazione dei rischi relativamente alle scale che permettono il passaggio da un piano all’altro dell’Istituto, sarà trattato in apposita sezione.

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Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Scale portatili

Rischio caduta dall’alto

2 3 6

Non esiste necessità di utilizzo di scale portatili per l’archiviazione. La sostituzione di lampade per l’illuminamento viene effettuato dal personale dell’Ente proprietario dell’immobile. Gli addetti alle pulizie possono trovarsi ad utilizzare le scale portatili solo in caso di pulizia dei vetri.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Caduta dall’alto

Sono state eliminate le scale non a norma. Tutto il personale che dovrà utilizzare le scale è stato formato sul corretto utilizzo delle stesse e ad ognuno verrà consegnata una specifica informativa.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica dello stato delle scale portatili. I lavoratori che utilizzano le scale portatili sono invitati a segnalare eventuali anomalie riscontrate durante l’utilizzo.

23.3.3. Presenza di macchine

Nei locali in esame sono presenti PC e stampanti i cui rischi sono trattati nelle apposite sezioni.

23.3.4. Rischi trasmissibili derivanti dagli ambienti di lavoro

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Finestre

Rischio caduta finestra

1 3 3 Lo stato degli infissi è buono.

Cassonetti

Rischio caduta cassonetto

1 3 3 Lo stato dei cassonetti è buono.

Finestre

Rischio ferite durante i

movimenti

2 3 6 Le finestre non hanno dei ganci che assicurano la loro completa apertura.

Finestre

Rischio rottura vetro finestre

1 3 3 Tutti i vetri alle finestre sono di sicurezza.

Armadi

Rischio caduta 2 3 6

Verificare che tutti gli armadi presenti nel laboratorio siano ancorati alle pareti per evitarne il ribaltamento durante il normale utilizzo o in caso di evento sismico.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Caduta finestra e

caduta cassonetto

Far disporre i banchi distanza non inferiore a 70 cm dalle finestre.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica dello stato degli infissi, dei cassonetti e della disposizione dei banchi. I lavoratori e gli studenti che utilizzano le aule sono invitati a segnalare eventuali anomalie riscontrate.

Rischio ferite durante i

movimenti

Far disporre i banchi a distanza non inferiore a 70 cm dalle finestre. Raccomandare agli studenti e a tutto il personale che opera nelle aule di prestare attenzione al passaggio nelle vicinanze delle finestre.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica dello stato degli infissi e della disposizione dei banchi.

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Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Rottura vetri finestre

Far disporre i banchi a distanza non inferiore a 70 cm dalle finestre.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica dello stato degli infissi. I lavoratori e gli studenti che utilizzano le aule sono invitati a segnalare eventuali anomalie riscontrate.

Ribaltamento armadi

Tutto il personale e gli studenti sono stati informati circa il corretto utilizzo degli armadi in merito al caricamento degli stessi. È stato predisposto che tutti gli armadi vengano ancorati alle pareti.

È prevista un’attività di sorveglianza periodica della tenuta degli armadi e del corretto immagazzinamento dentro essi. I lavoratori e gli studenti che utilizzano gli armadi sono invitati a segnalare eventuali anomalie riscontrate.

23.3.5. Immagazzinamento

Nei locali in esame non sono previste attività di immagazzinamento o di archiviazione e pertanto non sussiste alcun rischio di tale tipologia.

23.3.6. Rischi elettrici

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Impianto elettrico

Rischio elettrico 2 4 8

L’impianto è progettato e realizzato in conformità alle vigenti norme di legge. Ad eccezione degli eventuali manutentori elettrici, in generale le persone presenti sono considerate UTENTI GENERICI; nonostante questo, non è possibile escludere un rischio residuo di elettrocuzione per contatto indiretto.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Elettrico

È vietato effettuare qualsiasi intervento su parti in tensione e modificare prolunghe, prese e/o spine da parte di personale non autorizzato. Sono utilizzate solo ciabatte e multiple marcate CE. Tutto il personale è stato formato sul corretto utilizzo degli impianti elettrici e dei dispositivi ad essi collegati. Ad ognuno verrà consegnata una specifica informativa.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva periodica sullo stato dei collegamenti elettrici esterni all’impianto.

È prevista la verifica periodica degli impianti da parte dei tecnici dell’Ente proprietario. L’esito di tali verifiche dovrà essere registrato in apposito registro e tenuto a disposizione presso l’istituto. I lavoratori che utilizzano gli impianti sono invitati a segnalare eventuali anomalie riscontrati durante l’utilizzo.

23.3.7. Rischio d’incendio e/o d’esplosione

Per le attività effettuate in tali locali non sussiste un rilevante rischio di innesco di incendio. Non si esclude comunque che si possa propagare.

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Malfunzionamento di tipo elettrico

Rischio incendio

1 4 4

La presenza di materiale cartaceo degli arredi e degli zaini degli studenti, obbliga a considerare il rischio che si propaghi un incendio all’interno dei locali, qualora sia presente un’accidentale sorgente d’innesco prodotta ad esempio da un malfunzionamento o un guasto improvviso alle attrezzature elettriche.

Assenza sistemi di rilevamento

incendio

Rischio incendio

1 4 4

La probabilità che possa innescarsi un incendio all’interno di un’aula è basso e il rischio di propagazione, visto il limitato materiale infiammabile presente, è anch’esso basso.

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Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Presenza segnaletica di

sicurezza

Rischio incendio

1 4 4 In ogni aula deve essere presente una planimetria con indicato il percorso di esodo da seguire in caso di emergenza.

Presenza di dispositivi

antincendio

Rischio incendio

1 4 4 In prossimità delle aule sono presenti estintori in numero sufficiente.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Incendio

Il S.P.P., in ottemperanza ai disposti di cui agli allegati specifici del D.M. 10/03/98, prevede l’attuazione delle seguenti misure: misure intese a ridurre la probabilità di

insorgenza degli incendi; misure relative alle vie di uscita in caso di incendio; misure per la rilevazione e l’allarme in caso di incendio.

In caso di pericolo grave ed immediato o a seguito dell’ordine impartito dagli addetti alla gestione delle emergenze, è previsto che ogni persona abbandoni nel più breve tempo possibile il luogo di lavoro raggiungendo il luogo sicuro, secondo quanto previsto dalle procedure di evacuazione.

È prevista un’attività di sorveglianza visiva avente come scopo il rispetto dell’ordine e della pulizia. Viene effettuato inoltre un controllo periodico sulle misure di sicurezza adottate.

Si raccomanda a tutto il personale di deporre cappotti e vestiario negli appositi spazi.

È fatto espresso divieto a tutto il personale di conservare materiali infiammabili all’interno degli armadi e dei cassetti

23.3.8. Rischi generici per la sicurezza

Non sono rilevabili ulteriori rischi trasmissibili alle persone presenti nel reparto. Qualora siano effettuati interventi di modifica strutturale al reparto, siano introdotte nuove macchine, nuovi impianti o nuove attrezzature, siano effettuate nuove attività lavorative o sia previsto l’uso di nuove sostanze o preparati chimici, il S.P.P. prevede l’aggiornamento immediato del presente capitolo, relativamente a nuovi rischi per la sicurezza a cui potrebbero essere esposte le persone.

23.4. Rischi per la salute

23.4.1. Rischi da esposizione ad agenti chimici

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Toner stampante

Rischio chimico 1 3 3

Per ogni laboratorio al massimo vi è la presenza di una sola stampante laser che viene utilizzata in genere solo per la stampa di documenti attinenti alle attività svolte dagli studenti, come ad esempio la stampa delle relazioni. Per quanto detto non vi è un rischio rilevante considerato anche le dimensioni notevoli dei laboratori.

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Normativa di riferimento D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni

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Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Chimico

Per ridurre ulteriormente i rischi per le persone, sarà sufficiente un’efficace ventilazione del locale in cui sono collocate le stampanti, da effettuarsi durante un prolungato utilizzo delle attrezzature sopra citate.

È prevista una verifica periodica all’interno dei locali in cui sono collocate le stampanti. Tale verifica è finalizzata a controllare il grado di ventilazione dei locali. La periodicità delle verifiche è riportata nell’apposito scadenziario delle verifiche.

23.4.2. Areazione naturale e forzata

All’interno dei locali di lavoro è presente una sufficiente aerazione naturale garantita dalle porzioni di finestratura apribili. Non é pertanto necessaria l’installazione di impianti di ventilazione forzata, considerato anche il divieto per le persone di fumare.

23.4.3. Esposizione a campi elettromagnetici

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Campi elettromagnetici

Rischio

esposizione a campi ELM

2 3 6

Visto l’utilizzo di apparecchiature elettriche ed elettroniche non è possibile escludere che chi opera in laboratorio possa trovarsi esposto a campi elettromagnetici. Ragionevolmente si può pensare che, visto che al massimo si lavora con la tensione di rete e non si ha una concentrazione eccessiva di postazioni informatiche per ogni ufficio, i limiti di campi elettromagnetici consentiti per legge non siano superati.

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Esposizione a campi ELM

Al fine di avere la certezza che i livelli di campi elettromagnetici presenti nei locali in esame siano a norma di legge, si ritiene opportuno effettuare un monitoraggio dei campi presenti nei locali durante le normali attività lavorative in prossimità delle postazioni di lavoro.

In caso di sostanziale modifica della strumentazione elettronica utilizzata nei locali in esame, si prevede nuovamente il monitoraggio dei campi elettromagnetici in prossimità delle postazioni di lavoro durante le normali attività lavorative.

23.4.4. Microclima

Fonte di pericolo e rischio associato P D R=PxD Note

Microclima

Stress termico 1 2 2

I locali di lavoro risultano convenientemente riscaldati in inverno e condizionati durante la stagione estiva da terminali a “split” (solo in informatica).

Rischio Misure di prevenzione e protezione Sorveglianza e misurazioni

Stress termico

L’efficienza dell’impianto di riscaldamento dell’Istituto è garantito dai tecnici dell’Ente proprietario del’immobile.

È prevista la verifica periodica dell’impianto di riscaldamento ad opera dei tecnici dell’Ente proprietario del’immobile.

23.4.5. Rischi generici per la salute

Al momento della valutazione, non sono individuabili ulteriori rischi per la salute. Qualora siano effettuati interventi di modifica strutturale alle aule, siano introdotte nuove macchine, nuovi impianti o nuove attrezzature, siano effettuate nuove attività lavorative o sia previsto l’uso di nuove sostanze o preparati chimici, il S.P.P. prevede l’aggiornamento immediato del presente capitolo, relativamente a nuovi rischi per la salute a cui potrebbero essere esposte le persone.

23.5. Dispositivi di protezione Individuale

Per accedere ai laboratori non vi è l’obbligo di utilizzo di D.P.I.. I D.P.I. necessari per le attività di pulizie sono riportati nell’apposita sezione relativa alle mansioni del personale ATA.

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24. Valutazione dei Rischi - Luogo di lavoro: Laboratorio di scienze (fisica e microscopia)

Il locale è utilizzato da classi. Il locale è presente nei locali della mansarda (sottotetto). La porta del locale si apre nel senso

di esodo. L'aerazione e l'illuminazione naturale è assicurata da finestre. Pareti e soffitto non sono

ricoperti in materiale combustibile. , Il pavimento è ricoperto in materiale combustibile Il locale dispone di prese elettriche munite di alveoli protetti. Nei locali è installato un dispositivo di illuminazione di emergenza nell’aula riservata alla

microscopia e strumentazione di fisica; è assente nell’aula principale di sperimentazione. Nel locale sono impiegate apparecchiature utilizzate a scopo dimostrativo esclusivamente

dall’insegnante. Manca indicazione dell’uscita di emergenza sopra la porta di accesso. Manca cartellonistica di indicazione della presenza del naspo. Misure da adottare a carico dell’Ente Locale Installare un estintore ad anidride carbonica a protezione delle apparecchiature elettriche ove indicato da cartellonistica. Apporre sopra le porte di emergenza la cartellonistica di indicazione della vie di esodo. Apporre nel vano scale segnaletica indicante la direzione della scala di emergenza. Apporre cartellonistica di indicazione della presenza del naspo. Installare la luce di emergenza nella sala principale di sperimentazione. Misure da adottare a carico del Dirigente Scolastico Come prescritto dal D.M. 10/3/1998 (Allegato II - Cap. 2.3) il quantitativo di materiale combustibile dovrà essere limitato allo stretto necessario per la normale conduzione della attività e dovrà essere custodito lontano dalle vie di esodo; il materiale non strettamente necessario dovrà essere custodito in un apposito deposito. Il laboratorio di fisica contiene una vasta dotazioni di attrezzature e prodotti per poter realizzare varie tipologie di esperimenti. All’interno del laboratorio possono trovarsi ad operare sia gli insegnanti, sia gli assistenti tecnici che gli studenti, questi ultimi sempre supervisionati. In relazione alle definizioni fornite dall’art. 2 del d.lgs. 81/2008, le persone appartenenti alle categorie indicate sono classificate come lavoratori e pertanto la trattazione di seguito è unica. Per ogni laboratorio esiste: un elenco delle dotazioni presenti; un regolamento di laboratorio. La valutazione dei rischi di questi ambienti scolastici è stata possibile grazie alle indicazioni fornite dagli insegnanti che operano nei laboratori e che hanno partecipato al corso per preposti.

24.1. Elenco sostanze e apparecchiature/attrezzature presenti

A seguire si riporta un elenco delle principali apparecchiature/attrezzature presenti in questi laboratori: Fornello elettrico; bilancia elettronica; alimentatori per esperimenti di elettricità; puntatori laser; macchine elettrostatiche; vetreria (provette, cilindri graduati...); termometri a mercurio; faretti alogeni;

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mercurio.

24.2. Elenco attività/esercitazioni di laboratorio

A seguire si riporta un elenco delle principali esperienze eseguite in questi laboratori: Esperienze di calorimetria; Esperienza di dilatazione termica; Misure di massa con bilancia; Verifica delle due leggi di Ohm; Esperienza sull'effetto Joule; Esperienza sui resistori in serie e parallelo; Esperimento di Biot-Savart; Esperimenti sulla carica e scarica di un condensatore; Esperienze sulla legge del trasformatore; Esperimenti di ottica con LASER o faretti; Esperimenti di elettrostatica; Esperienze con l'uso del cilindro graduato (spinta di Archimede...).

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25. Valutazione dei Rischi - Luogo di lavoro: Laboratorio di biochimica

Il locale è utilizzato da classi. Il locale è presente al secondo piano. La porta REI del locale, larga 110 cm si apre nel senso di esodo. L'aerazione e l'illuminazione

naturale è assicurata da finestre. Il parapetto della finestra è alto più di 90 cm. E’ installato un impianto a gas metano. E’ installato un impianto di rilevazione fumi. All’interno del locale è presente un quadro elettrico. Pareti e soffitto non sono ricoperti in materiale combustibile. Il pavimento è ricoperto in

materiale combustibile (linoleum). Le postazioni per le esercitazioni pratiche dispongono di prese elettriche munite di alveoli

protetti. I becchi Bunsen sono dotati di termocoppia per il blocco automatico dell'erogazione del gas in

assenza di fiamma. I tubi per il gas sono a norma UNI-CIG, di diametro adeguato. E’ stata installata la luce di

emergenza. Nel locale è presente un estintore a polvere con capacità estinguente adeguata, ma

posizionato troppo in alto e quindi non facilmente accessibile. E’ presente una cassetta di primo soccorso.

Misure da adottare a carico dell’Ente Locale Ribassare l’estintore presente nel locale. Archiviare la certificazione di reazione al fuoco del rivestimento del pavimento. Misure da adottare a carico del Dirigente Scolastico Come prescritto dal D.M. 10/3/1998 (Allegato II - Cap. 2.3) il quantitativo di materiale combustibile dovrà essere limitato allo stretto necessario per la normale conduzione della attività e dovrà essere custodito lontano dalle vie di esodo; il materiale non strettamente necessario dovrà essere custodito in un apposito deposito. Aggiornare periodicamente il contenuto della cassetta di primo soccorso, avendo sempre cura di mantenerla chiusa. Il laboratorio di chimica contiene una vasta dotazioni di attrezzature e prodotti per poter realizzare varie tipologie di esperimenti. All’interno del laboratorio possono trovarsi ad operare sia gli insegnanti, sia gli assistenti tecnici che gli studenti, questi ultimi sempre supervisionati. In relazione alle definizioni fornite dall’art. 2 del d.lgs. 81/2008, le persone appartenenti alle categorie indicate sono classificate come lavoratori e pertanto la trattazione di seguito è unica. Per ogni laboratorio esiste: un elenco delle dotazioni presenti; un regolamento di laboratorio. La valutazione dei rischi di questi ambienti scolastici è stata possibile grazie alle indicazioni fornite dagli insegnanti che operano nei laboratori e che hanno partecipato al corso per preposti.

25.1. Elenco sostanze e apparecchiature/attrezzature presenti

A seguire si riporta un elenco delle principali sostanze presenti in questo laboratorio: Acidi forti; basi forti; ossidanti; riducenti;

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sostanze volatili; solventi. A seguire si riporta un elenco delle principali apparecchiature/attrezzaturee presenti in questo laboratorio: fornello elettrico; bilancia elettronica; vetreria (provette, cilindri graduati...).

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26. Valutazione dei Rischi - Luogo di lavoro: Aula magna sede centrale

Il locale è utilizzato da gruppi anche numerosi; questo è anche aperto al pubblico per manifestazioni varie con elevato affollamento (> 100 unità).

Il locale è servito da due porte. L'aerazione e l'illuminazione naturale è assicurata da finestratura. Il parapetto della finestratura

è alto più di 90 cm. All’interno del locale sono presenti rivestimenti vari e tendaggi. Sono presenti anche

rivestimenti in legno. Il locale dispone di prese elettriche integre munite di alveoli protetti; i cavi elettrici presenti sono

sufficientemente protetti. Nel locale è stato installata l’illuminazione di emergenza. E’ presente un estintore 6 Kg polvere con capacità di estinzione pari a 34A, 233,B-C.

Misure da adottare a carico dell’Ente Locale Verificare che i rivestimenti siano in materiale ignifugo, archiviare la certificazione di rea zione al fuoco delle tende. Verificare che i certificati attestino che esse siano di classe non superiore ad 1 (punto 3.1 comma 3 del DM 26/08/92). I materiali non certificati per classi di reazione al fuoco ammesse dal D.M. 26/8/92 (Cap. 3.1) dovranno essere rimossi o sostituiti. Eventuali rivestimenti che saranno installati dovranno essere di tipo incombustibile o certificati secondo quanto stabilito dall’art. 3.1 del D.M. 26/8/92. Misure da adottare a carico del Dirigente Scolastico Richiedere la rimozione di eventuali rivestimenti non certificati. Richiedere la documentazione dei rivestimenti certificati resistenti al fuoco.

27. Valutazione dei Rischi - Luogo di lavoro: Sala insegnanti (sede centrale)

Il locale è ubicato al piano primo ed è utilizzato da docenti. Le porte del locale aprono in verso contrario a quello dell’esodo. L'aerazione e l'illuminazione

naturale è assicurata da finestra. Il parapetto della finestra è alto più di 90 cm. Le pareti e il soffitto sono rivestiti con materiale incombustibile Il pavimento è rivestito in legno. Il locale dispone di prese elettriche integre munite di alveoli protetti. Gli arredi sono conformi. Nel locale è stato installato un apparecchio di illuminazione di emergenza.

Misure da adottare a carico dell’Ente Locale Adottare le misure indicate al capitolo “ reazione al fuoco dei materiali di rivestimento”. Invertire il verso di apertura delle porte.

28. Valutazione dei Rischi - Luogo di lavoro: Biblioteca e locali diversi adiacenti (sede centrale)

La biblioteca è ubicata al piano seminterrato ed è suddivisa in due locali. Ciascun locale è dotato di una porta REI 60.

Pareti, pavimento e soffitto non sono ricoperti in materiale combustibile. Non sono presenti rivestimenti in legno.

Il locale dispone di prese elettriche munite di alveoli protetti. E’ stato installato un sistema automatico di rilevazione fumi.

E’ stata installata la luce di emergenza.

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La quantità di libri e materiale cartaceo è tale da determinare un carico d’incendio inferiore a 30 kg/m2.

Sono presenti mezzi estinguenti adeguati e verificati semestralmente, all’interno e all’esterno (vano scale)

dei locali; questi ultimi sono piuttosto elevati da terra. Nei locali attigui destinati a deposito sono presenti materiali obsoleti e imballaggi vuoti di

cartone.

Misure da adottare a carico dell’Ente Locale Ribassare la posizione degli estintori installati nel vano scale vicino i distributori automatici di bevande e cibi. Misure da adottare a carico del Dirigente Scolastico Rimuovere i materiali obsoleti e imballaggi vuoti di cartone presenti nei locali attigui alla biblioteca e destinati a deposito, al fine di ridurre il carico di incendio e favorire una migliore gestione delle aree di passaggio. Raccomandazione per il Dirigente Scolastico Come prescritto dal D.M. 10/3/1998 (Allegato II - Cap. 2.3) il quantitativo di materiale combustibile dovrà essere limitato allo stretto necessario per la normale conduzione della attività e dovrà essere custodito lontano dalle vie di esodo; il materiale non strettamente necessario dovrà essere custodito in un apposito deposito. Lasciare liberi da ingombri le vie di fuga ed i mezzi estinguenti a disposizione del locale.

29. Valutazione dei Rischi - Luogo di lavoro: Archivio (sede centrale) Il locale archivio è ubicato al piano seminterrato. Al locale si accede tramite una porta REI 60 della larghezza di 90 cm dotata di congegno di

autochiusura. Pareti, pavimento e soffitto non sono ricoperti in materiale combustibile. Non sono presenti rivestimenti in legno. E’ stato installato un sistema antincendio automatico di estinzione a pioggia sprinkler. Sono

presenti finestrature. E’ stata installata la luce di emergenza. La quantità di materiale cartaceo è tale da determinare un carico d’incendio superiore a 30

kg/m2. Sono presenti mezzi estinguenti adeguati e verificati semestralmente. Raccomandazione per il Dirigente Scolastico Come prescritto dal D.M. 10/3/1998 (Allegato II - Cap. 2.3) il quantitativo di materiale combustibile dovrà essere limitato allo stretto necessario per la normale conduzione della attività e dovrà essere custodito lontano dalle vie di esodo; il materiale non strettamente necessario dovrà essere custodito in un apposito deposito. Lasciare liberi da ingombri le vie di fuga ed i mezzi estinguenti a disposizione del locale.

30. Individuazione e valutazione dei rischi relativi alla mansione/attività

30.1. Lavori di ufficio

Le attività impiegatizie quali comunicazioni telefoniche, produzione di fotocopie, attività amministrative, ecc. si svolgono interamente all’interno degli uffici e non comportano rischi specifici; eventuali incidenti saranno da attribuire a situazioni accidentali ed operazioni maldestre.

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30.2. Attività didattica in aula

L’attività didattica svolta nelle aule non presenta rischi specifici significativi, oltre a quanto già segnalato per aspetti strutturali ed impiantistici. Misure da adottare a carico del Dirigente Scolastico Proiettori di diapositive, lavagne luminose, ecc.: emettere una disposizione di servizio affinché le apparecchiature didattiche a funzionamento elettrico vengano sottoposte ad un controllo a vista prima del loro utilizzo; in particolare dovrà essere verificata l’integrità di spine, conduttori di allacciamento, dispositivi di protezione (tale incarico può essere affidato al personale ausiliario che ha in custodia le apparecchiature, oppure ad ogni insegnante che ne richiede l’utilizzo).

31. Valutazione del rischio derivante da esposizione ad agenti chimici

31.1. Personale tecnico di laboratorio

Il personale tecnico di laboratorio (scienze) svolge prevalentemente attività dimostrative, durante le quali sono impiegate sostanze e prodotti non pericolosi. Laddove sia richiesto un maggior grado di protezione al fine di evitare il contatto con vapori e gas delle sostanze utilizzate, la manipolazione e sperimentazione avvengono in condizioni di isolamento fisico all’interno di dispositivo munito di aspirazione forzata. Le sostanze chimiche del laboratorio di scienze sono detenute in modo conforme all’interno di un box a tenuta munito di ventilazione interna e aspirazione forzata in caso di emergenza. Non sono utilizzate sostanze cancerogene. Sono disponibili le schede di sicurezza dei prodotti impiegati.

31.2. Personale ausiliario

Il personale ausiliario svolge attività di vigilanza, riordino e di pulizia degli arredi e dei pavimenti. Il personale addetto alle pulizie utilizza di regola detersivi e detergenti non classificati come sostanze o preparati pericolosi. Vengono solitamente utilizzati detergenti classificati come irritanti (X) cioè candeggina, ammoniaca, acido, ecc. I collaboratori scolastici devono leggere le prescrizioni d’uso indicate sul contenitore delle sostanze utilizzate ed attenersi scrupolosamente a quanto scritto, ad esempio: la scritta tenere il prodotto fuori dalla portata dei bambini, comporta che le sostanze utilizzate

siano conservate in locali o in armadi chiusi a chiave e che il materiale non sia abbandonato sul carrello utilizzato per le pulizie;

la scritta evitare il contatto con la pelle, comporta l’uso obbligatorio dei guanti. In caso di contatto accidentale lavare abbondantemente con acqua corrente;

la scritta evitare contati con gli occhi, comporta il divieto di miscelare i prodotti tra loro per evitare reazioni chimiche che possono provocare schizzi.

Durante l’utilizzo delle sostanze il personale deve adottare i seguenti provvedimenti finalizzati a limitare il livello e la durata dell’esposizione; in particolare: utilizzo di guanti idonei per evitare il contatto o l’assorbimento cutaneo; aerazione dei locali tramite l’apertura delle finestre in modo da ridurre la concentrazione del

prodotto nell’aria; limitare la permanenza negli ambienti nei quali sono state utilizzate tali sostanze allo stretto

necessario limitare il livello di esposizione; proibire l’acceso ai locali nei quali sono state utilizzate tali sostanze per il tempo necessario ad

abbassarne significativamente la concentrazione in aria e per permettere ai pavimenti di asciugare onde evitare di muoversi su superfici potenzialmente scivolose.

Se per l’attività di pulizia il personale utilizza apparecchiature elettriche deve accertarsi dello stato di conservazione del cavo elettrico di alimentazione e della integrità della spina. Richiedere la sostituzione quando sono presenti presenta rotture o tagli che rendono visibili i conduttori elettrici.

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31.3. Allievi

Il dirigente scolastico conformemente a quanto stabilito dal D.Lgs. n. 81/08 ha fornito agli allievi, per le esercitazioni didattiche dei laboratori di scienze e chimica dispositivi di protezione adeguati quali guanti in lattice. L’attività dedicata alle esercitazioni è di due ore ogni due settimane, in conformità a quanto sancito dal D.M. n. 382/98. Misure da adottare a carico del Dirigente Scolastico Procedere ad ulteriore valutazione del rischio di esposizione dei lavoratori a sostanze e prodotti chimici pericolosi ai sensi del D.Lgs. n. 81/08. Conformemente a quanto stabilito dal D.Lgs. n. 81/08, prima dell’introduzione di nuove mansioni o attività didattiche comportanti l’utilizzo di agenti chimici sarà aggiornata la presente valutazione dei rischi. Emettere una disposizione interna affinché l’accesso ai prodotti e sostanze chimiche depositate nel laboratorio di scienze e in quello di chimica sia consentito solo al docente, mentre il loro impiego avvenga sempre in presenza del medesimo; assicurare la presenza delle schede di sicurezza di tutti i prodotti impiegati, ed archiviarle. Consegnare copia del presente capitolo al personale addetto alle pulizie prescrivendo l’adozione delle misure e dei provvedimenti in esso evidenziati. Il personale incaricato delle attività di pulizia dovrà essere informato circa i rischi connessi a tali attività; in particolare dovrà essere informato sui rischi e sulle misure di prevenzione e di protezione relative: all’uso di sostanze chimiche ( detersivi e detergenti); alla movimentazione manuale dei carichi; all’uso di eventuali apparecchiature elettro-meccaniche (es. lava pavimenti); alla presenza di pavimentazioni potenzialmente scivolose; all’uso e manutenzione dei dispositivi di protezione individuale. Consegnare al personale ausiliario copia delle schede di sicurezza relative alle sostanze chimiche utilizzate ( detergenti, detersivi, ecc.). Dotare il personale di guanti conformi alle Norme UNI in vigore*, marcati “CE” di seconda categoria e idonei per le attività svolte.

32. Esposizione dei lavoratori ad agenti cancerogeni e mutageni

Nell’Istituto non sono utilizzati e/o impiegati agenti cancerogeni e mutageni.

33. Esposizione dei lavoratori ad amianto

Nell’Istituto non è riscontrata la presenza di materiali e prodotti contenenti amianto.

34. Valutazione dei Rischi per mansioni

Le mansioni che sono state prese in considerazione nella presente valutazione dei rischi sono: Collaboratore Scolastico addetto alla sala stampa; Collaboratore Scolastico addetto alle pulizie; Direttivo e Amministrativo; Insegnante.

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Le schede con indicati i rischi specifici per mansione sono riportate in allegato alla presente valutazione: All-006 “Scheda Collaboratore scolastico addetto alla sala stampa”; All-007 “Scheda Collaboratore scolastico addetto alle pulizie”; All-008 “Scheda Direttivo e Amministrativo”; All-009 “Scheda Insegnante”. È stata scelta questa modalità per facilitare la consegna al personale interessato.

35. Sicurezza antincendio e gestione delle emergenze (Titolo I, artt. 28, 46, D.M. 10 Marzo 1998)

35.1. Criteri e metodologia nella valutazione del rischio di incendio

La valutazione del rischio di incendio è stata effettuata in accordo ai criteri dell’Allegato 1 del D.M. 10 Marzo 1998, il quale richiede essa venga svolta su aree omogenee di rischio. La determinazione del livello di rischio di incendio, per le aree omogenee di rischio individuate e per l’intera unità produttiva o complesso, risponde inoltre a quanto stabilito dall’art. 2, comma 4, del D.M. 10 Marzo 1998, che pretende una classificazione all’interno di tre categorie: rischio elevato, medio e basso. In sintesi, la sequenza utilizzata per la determinazione del livello di rischio è la seguente:

Identificazione dei pericoli di incendio

Individuazione delle persone

esposte ai pericoli di incendio

Verifica eliminazione/riduzione dei pericoli di incendio

Classificazione del livello di

rischio di incendio

Verifica dell’adeguatezza delle misure di sicurezza

Per l’individuazione dei pericoli di incendio e delle persone esposte, e la verifica dell’adeguatezza delle misure di sicurezza è stata svolta una analisi con liste di controllo che hanno preso in esame gli aspetti sotto elencati.

35.2. Individuazione dei pericoli

Sostanze e materiali infiammabili e combustibili Stoccaggio di liquidi e prodotti infiammabili e combustibili Propagazione di fiamme, fumo e calore Sorgenti di innesco

Impianti ed apparecchiature elettriche Macchine Lavori a caldo Impianti di produzione calore Impianti di aspirazione Altri fattori di rischio Procedure operative Controllo dei sistemi di prevenzione e protezione

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Interventi di manutenzione e ristrutturazione

35.3. Verifica dell’adeguatezza delle misure di sicurezza

Vie ed uscite di emergenza Attrezzature ed impianti di estinzione degli incendi Segnalazione incendio Prima di procedere alla determinazione del livello di rischio in ambiente di lavoro, è stata valutata la fattibili tà di eliminare o sostituire i materiali infiammabili, le sostanze pericolose e alcune sorgenti di innesco (vedi schema in figura 1), allo scopo di giungere ad un grado di rischio ridotto o residuo. Per la determinazione del livello di rischio, per aree omogenee di rischio e per l’intero complesso, è stata adottata la procedura che sinteticamente è rappresentata nell’algoritmo di seguito riportato. La distinzione tra le singole aree ha avuto per discriminante i rapporti impiantistico-strutturali esistenti tra le stesse (es. ambienti separati da muratura, compartimentazioni REI, porte REI, ecc.).

Algoritmo per la determinazione della classe di rischio di incendio. La classe o livello di rischio di incendio dell’intero complesso (di cui possono fare parte una o più aree omogenee di rischio) è quella più alta tra le classi di rischio riscontrate.

35.4. Valutazione del rischio di incendio e gestione delle situazioni di emergenza

Classificazione del livello di rischio di incendio.

35.4.1. LOCALI SOTTOPOSTI AL CONTROLLO DEI VIGILI DEL FUOCO (D.P.R. n. 151/11)

Il carico di incendio dei locali utilizzati come aule è costituito da carta e dai materiali di arredo. Le sostanze combustibili presenti sono a basso tasso di infiammabilità, le condizioni locali e di esercizio offrono scarsa possibilità di sviluppo di principio di incendio e la probabilità di propagazione dello stesso è limitata. In particolare sono stati individuati quali luoghi a maggiore rischio incendio il locale caldaia, il laboratorio di scienze, gli archivi cartacei; le misure da adottare sono indicate nello specifico capitolo del documento di valutazione dei rischi. L’attività didattica nelle aule non comporta particolari rischi di incendio. Raccomandazione per il Dirigente Scolastico Come prescritto dal D.M. 10/3/1998 (Allegato II - Cap. 2.3) il quantitativo di materiale combustibile dovrà essere limitato allo stretto necessario per la normale conduzione della attività e dovrà essere

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custodito lontano dalle vie di esodo; il materiale non strettamente necessario dovrà essere custodito nel deposito destinato a tale scopo.

35.5. Individuazione dei livelli di rischio

Con riferimento alle misure adottate o che saranno adottate - descritte nei paragrafi precedenti ed in capitoli specifici - sulla base dei criteri stabiliti dall’allegato I del D.M. 10/03/1998 i locali presentano i seguenti livelli di rischio: Ambienti didattici: livello di rischio MEDIO. Centrale termica con potenza termica superiore a 100.000 kCal/h: livello di rischio MEDIO. L’individuazione delle misure di prevenzione incendi relative alle vie di uscita, ai sistemi di rilevazione ed allarme ed ai mezzi di estinzione degli ambienti didattici fa riferimento alla classificazione del livello di rischio ed a quanto stabilito dal D.M. 10/3/98.

35.6. Separazioni

L’immobile è isolato rispetto ad altri fabbricati e non ha comunicazioni con locali destinati ad altre attività.

35.7. Sistema di allarme

Nella scuola è stato installato un sistema di allarme a sirena con alimentazione elettrica separata da quella generale. La sirena è udibile in tutti i locali dello stabile, ma in tono differenziato. Nel seminterrato è stato installato un sistema di allarme antincendio automatico di estinzione a pioggia sprinkler, azionato da rilevatori di fumo.

35.7.1. Misure da adottare a carico dell’Ente Locale

Migliorare l’udibilità della sirena di allarme incendio su tutti i livelli dell’edificio cosicchè questo possa essere udito in forma indistinta. Archiviare la dichiarazione di conformità, rilasciata dalla ditta installatrice, nella quale risulti evidenziato che l’impianto è stato realizzato conformemente alle indicazioni previste dal D.M. n. 26/8/92 e dalla Norma CEI 64/8 (Capitoli 35, 56). Fornire copia della certificazione al Dirigente scolastico.

35.7.2. Misure da adottare a carico del Dirigente Scolastico

Chiedere alla Provincia una copia della suddetta documentazione.

35.8. Vie di esodo

Il massimo affollamento per piano è superiore a 100 persone. Il luogo sicuro può essere individuato nel cortile antistante l’ingresso principale.

35.9. Uscite di piano

La scuola dispone delle seguenti uscite di piano (*): Piano terra, Ingresso principale – costituita da una porta larga 200 cm a doppio battente che si apre nel senso dell’esodo entrambi i battenti sono muniti di maniglione antipanico. La porta è segnalata. A seguito è presente un portone a doppio battente con apertura contraria all’esodo;

Primo piano, uscita lato sud – costituita da una porta a doppio battente che si apre su scala di emergenza esterna nel senso dell’esodo e dotata di maniglione antipanico; la porta è segnalata;

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Secondo piano, uscita lato sud – costituita da una porta a doppio battente che si apre su scala di emergenza esterna nel senso dell’esodo e dotata di maniglione antipanico; la porta è segnalata;

Piano seminterrato, uscita lato ovest – costituita da una porta a doppio battente che si apre nel senso dell’esodo; la porta è segnalata;

La scala di sicurezza esterna posta sul lato sud è costituita da rampe inframezzate da pianerottoli. (*) Per “uscita di piano” in conformità a quanto stabilito dall’Allegato III del DM 10/3/1998 (Cap. 3.1) si intende un’uscita che immette su luogo sicuro (cortile esterno).

35.10. Lunghezza dei percorsi di esodo

La scuola è assimilabile ad un ambiente di lavoro “non frequentato dal pubblico", con un rischio di incendio medio” con più uscite di piano. Attualmente la lunghezza del percorso di esodo che consente di raggiungere le uscite di piano più vicine è inferiore al valore massimo ammesso dalla norma. Per “lunghezza del percorso di esodo” - in conformità a quanto stabilito dall’Allegato III del D.M. 10/3/1998 - si intende la distanza fra la porta del locale più sfavorito e l’uscita di piano più vicina.

35.11. Estintori

Nella scuola sono installati estintori a polvere omologati, verificati e con capacità di estinzione adeguata. In alcuni luoghi gli estintori sono tuttavia posizionati troppo alti e possono intralciare le operazioni di pronto intervento o costituire un pericolo.

35.11.1. Misure da adottare a carico dell’Ente Locale

Riposizionare in basso gli estintori (laboratorio biochimica e vano scale biblioteca). Concordare con la ditta incaricata delle verifiche periodiche che nel caso gli estintori vengano momentaneamente asportati essi devono essere sostituiti con estintori del medesimo tipo. Chiedere alla ditta incaricata della verifica semestrale degli estintori di annotare l’esito del controllo sul registro antincendio presente presso l’istituto. Aggiornare il contratto con la ditta incaricata in modo tale che le verifiche e la manutenzione degli estintori venga eseguita secondo quanto stabilito dalla Norma UNI 9994.

35.11.2. Misure a carico del Dirigente Scolastico

L’area attigua agli estintori deve essere lasciata libera da ingombri, tali da poter essere reperiti facilmente in caso di emergenza.

35.12. Rete idranti

E’ stata realizzata la rete idrica antincendio attorno all’edificio scolastico mediante l’installazione di idranti UNI 45. L’ubicazione degli idranti è segnalata. Gli idranti risultano verificati ogni sei mesi.

35.12.1. Misure da adottare a carico dell’Ente Locale

Archiviare il progetto e la dichiarazione di conformità, rilasciati dal progettista e dalla ditta incaricati della realizzazione dell’impianto, attestanti che la rete idrica antincendio è stata realizzata e collaudata in modo conforme a quanto previsto dal Cap. 9.1 del D.M. 26/8/92 ed alle Norme UNI CIG. Fornire copia della documentazione al Dirigente scolastico. Incaricare una ditta della verifica semestrale dell'impianto idrico antincendio e chiedere di annotare l’esito del controllo sul registro antincendio presente presso l’istituto.

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35.12.2. Misure a carico del Dirigente Scolastico

Richiedere alla Provincia copia della documentazione suddetta. Registrare l’esito della verifica semestrale sull’apposito registro.

35.13. Illuminazione di Sicurezza

L’istituto dispone di apparecchi di illuminazione di sicurezza installati nel seminterrato, nell’aula magna, nei laboratori e lungo i percorsi d’esodo.

35.13.1. Misure da adottare a carico dell’Ente Locale

Completare l’installazione di illuminazione di emergenza laddove non presente. Archiviare la dichiarazione di conformità, rilasciata dalla ditta installatrice, nella quale risulti evidenziato che l’impianto è stato realizzato conformemente alle indicazioni previste dal DM 26/8/92 e dalla Norma CEI 64/8. Fornire copia della dichiarazione di conformità al Dirigente scolastico.

35.13.2. Misure a carico del Dirigente Scolastico

Chiedere alla Provincia copia della suddetta documentazione.

35.14. Reazione al fuoco dei materiali di rivestimento

In diversi locali sono presenti tende non certificate.

35.14.1. Misure da adottare a carico dell’Ente Locale

Archiviare la certificazione di reazione al fuoco delle tende. Verificare che i certificati attestino che esse siano di classe non superiore ad 1 (punto 3.1 comma 3 del DM 26/08/92). I materiali non certificati per classi di reazione al fuoco ammesse dal D.M. 26/8/92 (Cap. 3.1) dovranno essere rimossi o sostituiti. Eventuali rivestimenti che saranno installati dovranno essere di tipo incombustibile o certificati secondo quanto stabilito dall’art. 3.1 del D.M. 26/8/92.

35.14.2. Misure da adottare a carico del Dirigente Scolastico

Fare eliminare le tende non certificate.

35.15. Certificato di Prevenzione Incendi

L’Istituto, in quanto frequentato da più di 100 persone deve disporre del certificato di prevenzione incendi (att. n. 67 allegato I del D.P.R. n. 151/2011). Poiché la centrale termica ha una potenza nominale superiore a 116 kW la scuola deve disporre di un certificato di prevenzione incendi (att. n. 74 allegato I del D.P.R. n. 151/2011).

35.15.1. Misure da adottare a carico dell’Ente Locale

Fornire al Dirigente Scolastico copia della documentazione relativa al Certificato di Prevenzione Incendi.

35.16. Centrale termica

Il riscaldamento dell’edificio è realizzato tramite un impianto alimentato da caldaie funzionanti a metano con potenza complessiva superiore a 100.000 kCal/h. La centrale termica è soggetta al controllo dei VV.F. Ai locali si accede dall’esterno tramite una porta REI che si apre verso l’esodo ed è munita di congegno di autochiusura.

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L’impianto elettrico è del tipo a tenuta; nelle zone a ventilazione impedita non sono installati componenti elettrici. Esternamente ai locali è installata la valvola di intercettazione combustibile. L’ubicazione della valvola non è segnalata. All’esterno del locale è installato l'interruttore elettrico generale, ma non è segnalato. Sulla porta di ingresso manca il cartello indicante il divieto di accesso e di usare fiamme libere. L’impianto termico è dotato dei dispositivi di protezione e di sicurezza. La scuola non possiede il libretto di centrale.

35.16.1. Misure da adottare a carico dell’Ente Locale

Segnalarne la posizione della leva per l’azionamento della valvola di intercettazione del combustibile e proteggerla da accessi non autorizzati. Installare un cartello indicante la posizione dell'interruttore elettrico generale. Sulla porta di ingresso affiggere un cartello indicante il divieto di accesso e di usare fiamme libere. Sollecitare la ditta cui è affidata la conduzione e la manutenzione dell’impianto termico affinché compili correttamente e regolarmente il libretto di centrale e disporre che tale libretto venga custodito nel locale caldaia. Relativamente all’impianto termico dovrà essere recuperata ed archiviata la seguente documentazione: progetto redatto da professionista abilitato; dichiarazione di conformità rilasciata dalla ditta installatrice; copia delle richieste (compreso gli allegati RR e RD) e dei verbali rilasciati dall’ISPESL.: approvazione progetto e verifica di conformità. Fornire copia della suddetta documentazione al Dirigente scolastico.

35.16.2. Misure da adottare a carico del Dirigente Scolastico

Chiedere alla Provincia ed archiviare copia della documentazione sopra richiamata.

36. Protezione da atmosfere esplosive (Titolo XI, Capo I, Capo II artt. 289-294, D.Lgs. 12 Giugno 2003 n. 233)

36.1. Valutazione dei rischi di esplosione

La direttiva ATEX europea 99/92/CE recepita in Italia con il D. Lgs. 12 giugno 2003 n. 233, ha modificato e integrato il D. Lgs. 626/94, ora abrogato dal D.Lgs. n. 81/2008 e ha come obiettivo quello di stabilire le prescrizioni minime per la sicurezza e la salute dei lavoratori esposti al rischio di esplosione. Si ha rischio di esplosione ogni qualvolta a condizioni atmosferiche sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri si miscelano con l’aria e, dopo l’accensione, la combustione si propaga all'insieme della miscela incombusta. Nell’assolvere gli obblighi stabiliti dal D.Lgs. n. 81/2008, il datore di lavoro ha valutato i rischi specifici derivanti da atmosfere esplosive, tenendo conto particolarmente dei seguenti elementi: a) probabilità e durata della presenza di atmosfere esplosive;

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b) probabilità che le fonti di accensione, comprese le scariche elettrostatiche, siano presenti e divengano attive ed efficaci; c) caratteristiche dell’impianto, sostanze utilizzate, processi e loro possibili interazioni; d) entità degli effetti prevedibili (magnitudo degli effetti di esplosione ipotizzabili). I rischi di esplosione sono stati valutati complessivamente, e nella valutazione dei rischi di esplosione sono stati presi in considerazione anche i luoghi che sono o possono essere in collegamento, tramite aperture, con quelli in cui possono formarsi atmosfere esplosive. L’analisi del rischio di esplosione presuppone la corretta identificazione del pericolo connesso alla capacità della sostanza di formare miscele con l’aria potenzialmente esplosive, in base: alle caratteristiche chimico-fisiche della sostanza; alle condizioni locali, operative, modalità di stoccaggio e di utilizzo della sostanza; al percorso seguito dalla sostanza all’interno del proprio processo produttivo. La conseguente valutazione dei rischi specifici derivanti da atmosfere esplosive è stata esplicitata in funzione dei seguenti parametri: 1) probabilità e durata della presenza di atmosfere esplosive; 2) probabilità che le fonti di accensione, comprese le scariche elettrostatiche, siano presenti ed abbiano una efficacia conseguente alla loro attivazione; 3) caratteristiche dell’impianto, sostanze utilizzate, processi e la possibilità di interagire; 4) entità degli effetti prevedibili; 5) sistemi di contenimento. L’individuazione di tali parametri ha consentito di definire adeguatamente la probabilità di accadimento dell’evento e la gravità del danno presumibile. Tale valutazione ha considerato anche gli ambienti contigui - con aperture - a quelli in cui possono formarsi atmosfere esplosive. Dalla valutazione e definizione dell’indice di rischio il Datore di lavoro ha pianificato l’adeguamento dei luoghi di lavoro in funzione delle esigenze di sicurezza dei lavoratori (con riferimento Allegato L del D.Lgs. n. 81/2008) adottando sulla scorta della valutazione dei rischi effettuata, idonee misure tecniche ed organizzative di prevenzione e protezione, sia generali (e minime) che specifiche, ove si intende: 1) minime (parte “A”), ovvero, consistenti in: provvedimenti organizzativi (formazione del personale, istruzioni e procedure di lavoro scritte,

autorizzazioni al lavoro, ecc.); misure tecniche ed organizzative di prevenzione e protezione contro le esplosioni che vadano ad incidere sia sulla formazione delle miscele esplosive (ovvero sui due lati del “triangolo del fuoco” combustibile e comburente), sia sul loro innesco; revisione ed aggiornamento costante delle misure di prevenzione e protezione adottate; verifica e manutenzione (ordinaria e straordinaria) degli impianti e dei dispositivi di sicurezza installati; verifiche rispondenti ai Capi III e IV del D.P.R. 22 ottobre 2001, n. 462 “Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi” delle installazioni elettriche poste nelle zone classificate come più a rischio dall’Allegato L del Decreto;

2) specifiche (parte “B”), ovvero, consistenti in criteri di scelta degli apparecchi e dei sistemi di protezione inseriti nelle aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive, che debbono essere conformi alle categorie, individuate in relazione al livello di protezione garantito in funzione sia delle condizioni di funzionamento che della situazione ambientale e dell’impiego come previsto nel D.P.R. 23 marzo 1998, n. 126, regolamento di attuazione con cui è stata recepita la direttiva

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94/9/CE (”ATEX”) ed entrato in vigore nel nostro paese in tutte le sue parti a far data dal 1 Luglio 2003.

36.2. Aree in cui possono svilupparsi atmosfere esplosive

L’ Allegato XLIX “Ripartizione delle aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive” individua e classifica le aree in funzione dello stato fisico (gas,vapori, nubi, polveri), come ad esempio: - zona 0: luogo in cui un’atmosfera esplosiva costituita da una miscela di aria e sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia è presente continuamente o per lunghi periodi o frequentemente; - zona 1: luogo in cui è probabile che un’atmosfera esplosiva, costituita da una miscela di aria e sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia, si presenti occasionalmente durante il funzionamento normale; - zona 2: luogo in cui è improbabile che un’atmosfera esplosiva, costituita da una miscela di aria e sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia, si presenti durante il normale funzionamento, ma che, se si presenta, persiste solo per un breve periodo; - zona 20: luogo in cui è presente e in permanenza o per lunghi periodi o frequentemente un’atmosfera esplosiva sotto forma di una nube di polvere combustibile nell’aria. - zona 21: luogo in la formazione di un’atmosfera esplosiva sotto forma di una nube di polveri combustibili nell’aria è probabile che avvenga occasionalmente durante le normali attività. - zona 22: luogo in cui è improbabile che un’atmosfera esplosiva, sotto forma di una nube di polveri combustibili nell’aria, si presenti durante il normale funzionamento, ma che, se si presenta, persiste per un breve periodo. Il datore di lavoro deve ripartire in zone differenziate le aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive e deve assicurare che siano applicate le prescrizioni prevenzionistiche.

36.3. Valutazione del rischio di esplosione

36.3.1. ASPETTI GENERALI

Applicando la procedura di valutazione nella sede sono individuabili aree a classificazione diversa: 1. aule, laboratori - come zona 2 – zona 22, 2. centrale termica - come zona 1 – zona 22, Esistono quindi aree a rischio specifico.

36.3.2. Misure da adottare a carico dell’Ente Locale

Si faccia riferimento alla sezione SICUREZZA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE capitolo “Centrale Termica”.

36.3.3. Misure da adottare a carico del Dirigente Scolastico

Limitare la presenza di sorgenti di innesco.

37. Valutazione del rischio da campi elettromagnetici

I lavoratori possono essere considerati esposti ad un rischio elettromagnetico generico in quanto nell’esercizio della propria mansione lavorativa utilizzano attrezzature alimentate da energia elettrica. Questa esposizione la si può ritenere comunque, in maniera ragionevole, al di sotto dei limiti di esposizione della normativa vigente senza la necessità di dover ricorrere a specifiche misurazioni. I campi elettromagnetici che vengono prodotti all’interno degli edifici scolastici costituiscono un rischio per la salute di allievi e personale assolutamente paragonabile (e molto spesso assai inferiore) a quello cui è mediamente esposta la popolazione tutta, nell’uso continuativo e diffuso a tutti i livelli di apparecchiature e impianti elettrici ed informatici, sia negli ambienti domestici che in quelli di vita. Misurazioni di campi elettrico e magnetico effettuate in esperienze didattiche condotte in molti istituti all’interno di laboratori di informatica, con numerosissimi computer accesi e funzionanti, anche in presenza di sistemi wireless per il collegamento ad Internet, hanno portato a

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valori inferiori a quelli previsti dalla normativa vigente. Esito analogo hanno avuto misurazioni effettuate a ridosso di quadri elettrici di impianti di potenza, anche di grandi dimensioni. Va precisato inoltre che i quadri elettrici di segnale, ormai frequenti nelle strutture scolastiche che hanno sviluppato importanti reti informatiche, non costituiscono assolutamente un pericolo, in virtù dei bassissimi livelli di tensione e di corrente che li caratterizzano. È stata presa come riferimento l’indagine effettuata presso l’ITIS Planck di Villorba e si è ritenuto, visti gli esiti, che presso il liceo Canova non sia necessario effettuare una verifica strumentale dei livelli di esposizione ai campi elettromagnetici. Problema a parte è invece quello che riguarda i rischi connessi all’uso del telefono cellulare, che comunque (ed inevitabilmente) avviene anche in ambito scolastico. La scienza sta ancora indagandone gli effetti sulla salute, che sembrano legati soprattutto alla piccolissima distanza tra l’elemento radio-emettitore del cellulare e l’orecchio di chi lo usa. Tuttavia, allo stato attuale delle conoscenze, affrontare il problema dell’uso del cellulare a scuola assume esclusivamente un carattere educativo e non va considerato nella valutazione dei rischi1.

38. Valutazione dei rischi da stress lavoro-correlato

La valutazione dei rischi da stress lavoro-correlato è stata effettuata in data 27 maggio 2014 utilizzando il metodo predisposto dall’USRV e dal SiRVeSS. Questo modello prevede che l’analisi dei fattori che permettono una valutazione dello stress, sia possibile farla al termine di un anno scolastico. È previsto l’utilizzo di dati oggettivi, come il numero di infortuni, che è possibile avere in maniera completa, solo al termine dell’anno. I risultati della valutazione stress lavoro correlato sono riportati nell’allegato All-005 “Valutazione stress lavoro correlato”.

39. Gestione dei rischi per le lavoratrici madri2

39.1. Situazioni che motivano l’astensione anticipata dal lavoro

Le condizioni di rischio che, in ambito scolastico, potrebbero motivare l’astensione dal lavoro sono: postazione eretta – per più di metà dell’orario di lavoro; movimentazione carichi - se l’indice di rischio, calcolato secondo le indicazioni UNI EN 1005-

2 (costante di peso di 5 kg) è uguale o superiore a 0,85; agenti biologici – l’agente biologico che comporta elevato rischio di contagio, soprattutto nella

fascia di età 0-3 anni, è il citomegalovirus, per il quale non esiste sicura copertura immunitaria; la trasmissione avviene attraverso urine e saliva. Il virus della rosolia, nel caso di copertura vaccinale generalizzata dei bambini, non rappresenta un rischio, mentre il virus della varicella costituisce rischio (nelle prime 20 settimane di gestazione) se la lavoratrice non ha copertura immunitaria;

traumatismi – limitatamente all’assistenza di disabili psichiatrici; utilizzo professionale dei mezzi di trasporto – in tutte le situazioni in cui la guida su auto

rientra tra le attività proprie della mansione e impegna la lavoratrice per una significativa quota dell’orario di lavoro;

rumore – se il livello di esposizione è uguale o superiore a 80 dB(A); studi sperimentali ed epidemiologici consigliano di evitare esposizioni a livelli superiori;

sostanze chimiche – solo in caso in cui il rischio comporti la sorveglianza sanitaria (superiore a “rischio irrilevante per la salute”);

videoterminali – l’utilizzo di PC non rappresenta una situazione di incompatibilità ma richiede modifiche delle condizioni e dell’orario di lavoro in relazione alle variazioni posturali legate alla

1 Tratto dal manuale “Gestione del sistema sicurezza e cultura della prevenzione nella scuola - SiRVeSS 2 Tratto dal manuale “Gestione del sistema sicurezza e cultura della prevenzione nella scuola - SiRVeSS

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gravidanza che potrebbero favorire l’insorgenza di disturbi dorso lombari (DM Lavoro “Linee guida d’uso dei videoterminali” del 2.10.2000).

A seguire si riportano, per ogni profilo professionale, i fattori o le operazioni a rischio incompatibili con lo stato di gravidanza. insegnanti – mansione compatibile a meno di insegnanti che utilizzino laboratori con rischi

specifici ritenuti rilevanti (esempio laboratorio di chimica) per cui di volta in volta è bene valutare la compatibilità;

insegnanti di educazione fisica – mansione compatibile (evitando la stazione eretta prolungata, attività di assistenza, rumore uguale o superiore a 85 dB (A);

insegnanti di sostegno – traumatismi (in relazione alla disabilità degli allievi assistiti e alla presenza di assistenti polivalenti);

I.T.P. e assistenti tecnici di laboratorio – in base alla valutazione dei rischi del laboratorio di appartenenza;

collaboratrici scolastiche – mansione compatibile (evitando lavori su scale portatili, movimentazione carichi con indice di rischio pari o superiore a 0,85);

personale amministrativo – mansione compatibile (eventualmente modificando le condizioni o l’orario).

Gli stessi criteri vanno applicati anche nel caso di studentesse in stato di gravidanza che potrebbero essere esonerate da alcune attività di laboratorio o dalle esercitazioni di educazione fisica.

39.2. Situazioni che motivano l’astensione dal lavoro fino a 7 mesi dopo il parto

Nella scuola sono poche le condizioni lavorative incompatibili con il periodo di allattamento: movimentazione carichi – qualora sia prevista la sorveglianza sanitaria, ovvero se l’indice di rischio, calcolato secondo le indicazioni UNI EN 1005-2 (costante di peso di 15 kg) è uguale o superiore a 1;

traumatismi – limitatamente all’assistenza di disabili psichiatrici; utilizzo professionale dei mezzi di trasporto – in tutte le situazioni in cui la guida su auto

rientra tra le attività proprie della mansione e impegna la lavoratrice per una significativa quota dell’orario di lavoro;

sostanze chimiche – solo in caso in cui il rischio comporti la sorveglianza sanitaria (superiore a “rischio irrilevante per la salute”).

39.3. Aspetti procedurali

La lavoratrice, per poter accedere ai diritti stabiliti dalla legge, deve segnalare al datore di lavoro la propria condizione, presentando il certificato medico, che attesti lo stato di gravidanza, la data dell’ultima mestruazione e la data presunta del parto. Il DS è tenuto ad allontanare immediatamente la dipendente da un’eventuale situazione valutata preventivamente a rischio, provvedendo ad assegnarla ad altra mansione compatibile, dandone comunicazione alla Direzione Territoriale del Lavoro. La mansione alternativa può essere anche di qualifica inferiore senza che comunque la dipendente perda il diritto alla retribuzione relativa alla mansione precedente (art. 7 D.Lgs. 151/02). Qualora il DS non abbia la possibilità di procedere ad un cambio di mansione, deve darne immediata comunicazione alla Direzione Territoriale del Lavoro che attiva la procedura per l’astensione anticipata al lavoro ai sensi dell’art. 17 lett. b) e c) del medesimo D.Lgs. tale astensione oltre ad interessare il periodo della gravidanza, può, in alcune situazioni di rischio, estendersi fino a 7 mesi dopo il parto. Il DS deve trasmettere alla DTL i seguenti documenti: certificato medico di gravidanza prodotto dalla lavoratrice; estratto del DVR riferito alle lavoratrici madri;

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dichiarazione nella quale precisi i motivi dell’impossibilità allo spostamento di mansione. L’iter di richiesta di astensione anticipata dal lavoro giustificata da problemi connessi alla gravidanza configura un procedimento che, con il DL 5/12, fa capo all’ASL ma non richiede alcun intervento da parte del DS. Quando il lavoro non comporta rischi particolari e la gravidanza prosegue senza problemi, la norma prevede un periodo di astensione obbligatoria che inizia due mesi prima del parto e termina tre mesi dopo. La dipendente interessata può richiedere al DS e all’INPS di ridurre ad un mese il periodo d’interdizione obbligatoria prima del parto per estenderlo fino a quattro mesi dopo, purché tale scelta non sia di danno per sé o per il nascituro. La richiesta deve essere accompagnata da idonea certificazione che attesti l’assenza di controindicazioni, costituita da: certificato di un ginecologo appartenente al Servizio Sanitario Nazionale o con esso

convenzionato; certificato del medico competente dell’Istituto (solo se la lavoratrice è sottoposta a sorveglianza

sanitaria obbligatoria), ovvero dichiarazione rilasciata dal DS. Questa scelta non è esercitabile da chi ha già ottenuto l’interdizione anticipata al lavoro.

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40. Allegati al DVR

Codice allegato Titolo allegato

All-001 Termini definizioni e abbreviazioni All-002 Riferimenti normativi All-003 Atti autorizzativi All-004 Dati occupazionali e popolazione scolastica All-005 Valutazione stress lavoro correlato All-006 Scheda Collaboratore scolastico addetto alla sala stampa All-007 Scheda Collaboratore scolastico addetto alle pulizie All-008 Scheda Direttivo e Amministrativo All-009 Scheda Insegnante All-010 Indice storico delle revisioni degli allegati al DVR All-011 Rischi da sistemi Wi-Fi negli ambienti scolastici

All-012 Disposizioni per riduzione dei rischi nei laboratori piano seminterrato della succursale ex-scientifico

41. Indice storico delle revisioni

Si riportano di seguito le revisioni del Documento di Valutazione dei Rischi dall’emissione alla revisione corrente.

Revisione numero

Data Oggetto della revisione

9 25/05/2015

Aggiornamento nel DVR delle sezioni 7.1 - 37 Aggiunti allegati All-011 (rischio Wi Fi) e All-012 (disposizione per la riduzione dei rischi nei laboratori piano seminterrato della succursale ex-scientifico)

8 13/06/2014 Aggiornamento DVR per: valutazione rischi laboratori, valutazione stress lavoro correlato, aggiunta allegati All-005, All-006, All-007, All-008, All-009 e All-010

7 15/05/2013 Aggiornamento DVR per variata organizzazione interna e nuova Valutazione del Rischio effettuata ai sensi del D.Lgs. n. 81/08.

6 06/04/2012 Riassetto dell’organizzazione interna, aggiornamento della valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008

5 Informazioni non disponibili 4 Informazioni non disponibili 3 Informazioni non disponibili 2 Informazioni non disponibili 1 Informazioni non disponibili 0 Informazioni non disponibili

L’indice storico delle revisioni degli allegati al DVR è riportato nell’allegato All-010 “Indice storico delle revisioni degli allegati al DVR”.