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DVR Valutazione rischi D.Lgs.81 (Art. 28 comma 2 del D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 come modificato dal D.Lgs. 3 agosto 2009 n. 106)
Data: 06/12/2017 Revisione per riemissione
NOMINATIVO FIRMA
Datore di lavoro Brincivalli Angelo
Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS)
Sabrina Linciano
Responsabile servizio prevenzione e protezione (RSPP)
Sgolacchia Roberto
Medico competente Arcaleni Roberto
Il presente documento costituisce la prima edizione.
Il presente documento costituisce l’aggiornamento per riemissione delle precedenti versioni datate:
1. _______________________
2. _______________________
RAGIONE SOCIALE E.R.S.U. di Ancona
INDIRIZZO DITTA: SEDE OPERATIVA Officina meccanica Via Lambro n.1 - Ancona
ATTIVITA': Codice ATECO: 33.12.1 Riparazione e manutenzione di macchine di impiego generale
DVR Valutazione rischi D.Lgs.81 Sommario
Sommario
PREMESSA ......................................................................................................................................................................... 3
1. DATI IDENTIFICATIVI DELL’AZIENDA ...................................................................................................................... 4
1.1. DESCRIZIONE ATTIVITÀ AZIENDALE ................................................................................................................ 5
1.2. SCHEMA PROCESSO LAVORATIVO .................................................................................................................. 5
2. SISTEMA DI PREVENZIONE E PROTEZIONE AZIENDALE ......................................................................................... 6
3. ORGANIZZAZIONE AZIENDALE ............................................................................................................................... 8
3.1. POLITICA SICUREZZA AZIENDALE .................................................................................................................... 8
3.2. PROCEDURE E RUOLI PER L'ATTUAZIONE DELLE MISURE .............................................................................. 8
4. ORGANIGRAMMA ................................................................................................................................................ 11
5. LAYOUT EMERGENZA .......................................................................................................................................... 11
6. MANSIONI............................................................................................................................................................ 12
7. ANALISI DELLE ATTIVITÀ SVOLTE ......................................................................................................................... 13
8. ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI .................................................................................................................... 15
9. RISCHI DI PROCESSO ............................................................................................................................................ 19
10. RISCHI GENERICI ................................................................................................................................................ 24
10.1. ANALISI UNITA’ PRODUTTIVA ..................................................................................................................... 24
10.2. RISCHIO INCENDIO ..................................................................................................................................... 26
10.3. RISCHIO ELETTRICO .................................................................................................................................... 33
11. RISCHI ORGANIZZATIVI ...................................................................................................................................... 40
11.1. RISCHIO STRESS .......................................................................................................................................... 40
12. PROCEDURE ....................................................................................................................................................... 53
16. PIANO MIGLIORAMENTO FORMAZIONE ........................................................................................................... 54
17. GESTIONE EMERGENZE ..................................................................................................................................... 56
18. ALLEGATO I - SCHEDE DPI .................................................................................................................................. 58
19. ALLEGATO II - SEGNALETICA DI SICUREZZA ....................................................................................................... 61
DVR Valutazione rischi D.Lgs.81 Premessa
Sicurezza Lavoro - Namirial S.p.A. 3
PREMESSA
SIGNIFICATO E SCOPO DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI La presente relazione è il risultato di un processo di valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori derivanti da pericoli presenti sul luogo di lavoro ai sensi dell’articolo 17 comma 1 lettera a) del D.Lgs. 81/2008 e smi. Consiste in un esame sistematico di tutti gli aspetti dell’attività lavorativa, volto a stabilire:
Cosa può provocare lesioni o danni
Se è possibile eliminare i pericoli
Quali misure di prevenzione o di protezione sono o devono essere messe in atto per controllare i rischi che non è possibile eliminare
Sulla base delle disposizioni contenute nelle norme dei vari titoli del D.Lgs. 9 Aprile 2008 n. 81, il datore di lavoro di quest’impresa ha proceduto allo svolgimento delle varie fasi di rilevazione dei rischi e quindi alla compilazione del documento finale secondo le modalità contenute nell’articolo 29 del citato decreto. La stesura del presente documento è utilizzata come base per: a) Trasmettere informazioni alle persone interessate: lavoratori, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
(RLS)
b) Monitorare se sono state introdotte le misure di prevenzione e protezione necessarie
c) Fornire agli organi di controllo una prova che la valutazione è stata effettuata
d) Provvedere ad una revisione nel caso di cambiamenti o insorgenza di nuovi rischi
Il presente documento è articolato nelle seguenti sezioni:
a) Relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza presenti nell’attività lavorativa e i criteri adottati per la valutazione e stima dei rischi stessi
b) Indicazione delle misure di prevenzione e protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuale adottati a seguito della valutazione
c) Il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza
d) L’indicazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare e i ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere
e) Indicazione dei nominativi dei soggetti interni ed esterni che hanno partecipato al processo di valutazione: responsabile del servizio di prevenzione, addetti al servizio, medico competente e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
f) Indicazione delle mansioni che espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e conoscenza del contesto lavorativo
g) Documentazione di supporto
DVR Valutazione rischi D.Lgs.81 Dati identificativi dell’azienda
Sicurezza Lavoro - Namirial S.p.A. 4
1. DATI IDENTIFICATIVI DELL’AZIENDA
Ragione sociale E.R.S.U. di Ancona
Datore di lavoro Brincivalli Angelo
Tipo azienda Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario
Sede legale Vicolo della Serpe n. 1 - Ancona (AN) - 60121
Codice Fiscale 00510240427
Partita IVA 00510240427
Recapiti telefonici Telefono: 071 227411 Fax: 071 57516
Sede operativa Via Lambro n. 1 - Ancona (AN) - 60126
Titolare\Legale rappresentante
Nominativo Brincivalli Angelo
Indirizzo Vicolo della Serpe n. 1 - Ancona (AN)
Codice Fiscale BRNNGL59C09A327U
Partita IVA 00510240427
Recapiti telefonici 071 227411 - Fax 071 57516
Luogo e Data di nascita
Apecchio (PU) 09/03/1959
Ente rappresentato E.R.S.U. di Ancona
DVR Valutazione rischi D.Lgs.81 Dati identificativi dell’azienda
Sicurezza Lavoro - Namirial S.p.A. 5
1.1. DESCRIZIONE ATTIVITÀ AZIENDALE
Officina meccanica dove si svolge l'attività di costruzione, riparazione e manutenzione degli impianti tecnici e tecnologici e la conservazione generale degli immobili.
1.2. SCHEMA PROCESSO LAVORATIVO
All'ERSU spetta la realizzazione degli interventi di cui all'art. 2 della Legge Regionale 2 Settembre 1996, n. 3 concernente il riordino in materia di diritto allo studio universitario. L'Ente esercita le funzioni ad esso attribuite dalla suddetta legge nel quadro della programmazione regionale e delle direttive impartite dalla Regione. Attualmente gli strumenti Regionali per l'attuazione del diritto allo studio che richiedono prestazione d'opera da parte di lavoratori subordinati consistono in: - SERVIZI ABITATIVI (Studentati)
- SERVIZI RISTORAZIONE (Mense)
- BORSE DI STUDIO
- OGNI ALTRO INTERVENTO UTILE A FAVORIRE L'ATTUAZIONE DEL DIRITTO ALLO STUDIO L'E.R.S.U., al fine di rendere funzionali i suddetti interventi alle esigenze derivanti dallo svolgimento delle attività didattiche, è strutturato nelle seguenti sedi lavorative: - Officina - Manutenzione di Via Lambro, 1 Il lavoro negli uffici e nell'officina viene svolto dal Lunedì al Venerdì. La valutazione del rischio, fatta per ogni ambiente e posto di lavoro considerato, ha portato ad uno dei seguenti risultati: 1. ASSENZA DI RISCHIO DI ESPOSIZIONE 2. PRESENZA DI ESPOSIZIONE CONTROLLATA ENTRO I LIMITI DI ACCETTABILITÀ PREVISTI DALLA NORMATIVA 3. PRESENZA DI UN RISCHIO DI ESPOSIZIONE. Per quanto riguarda la terza situazione, verificabile anche dall'esame statistico del registro infortuni, si è cercato di attuare e programmare i necessari interventi di prevenzione e protezione secondo la scala di priorità prevista dall'art. 15 del D. Lgs. 81/08 e D. Lgs. 106/09. Nel secondo caso si è invece programmato un controllo periodico della situazione. Ambiente di Lavoro Ricavato nei locali garage condominiali (piano terra) di un edificio civile adibito a studentato è caratterizzato da 3 ambienti, fra loro comunicanti, adibiti a: - rimessaggio automezzi;
- officina macchine utensili;
- magazzino con bagno e spogliatoio. Il magazzino è utilizzato per il deposito del materiale necessario (piccola scorta) per le varie lavorazioni. I suddetti ambienti sono collegati con gli appartamenti, situati ai piani superiori, ai quali si accede attraverso scala condominiale. Attività svolta Lavori di riparazione e/o manutenzione necessari al buon funzionamento degli impianti tecnici e tecnologici delle varie sedi lavorative ed alla conservazione in generale degli immobili. Va rilevato che gli addetti, oltre ad operare in officina per le lavorazioni che richiedono l'impiego delle macchine e/o attrezzature ivi presenti, sono impegnati generalmente presso le altre sedi dell'Ente.
DVR Valutazione rischi D.Lgs.81 Sistema di prevenzione e protezione aziendale
Sicurezza Lavoro - Namirial S.p.A. 6
2. SISTEMA DI PREVENZIONE E PROTEZIONE AZIENDALE
Datore di lavoro
Nominativo Brincivalli Angelo
Indirizzo Vicolo della Serpe n. 1 - Ancona (AN)
Codice Fiscale BRNNGL59C09A327U
Partita IVA 00510240427
Recapiti telefonici 071 227411 - Fax 071 57516
Luogo e Data di nascita
Apecchio (PU) 09/03/1959
Ente rappresentato E.R.S.U. di Ancona
Responsabile servizio di prevenzione e protezione
Nominativo Sgolacchia Roberto
Indirizzo Via del Commercio n. 30 - Ancona (AN)
Codice Fiscale SGLRRT49E12B474V
Partita IVA 00348170424
Recapiti telefonici 071 2113105 - cell. 333 1419323 - Fax 071 2834051
Mail/PEC [email protected] [email protected]
Luogo e Data di nascita
Camerino (MC) 12/05/1949
Addetto primo soccorso
Nominativo Possanzini Andrea
Luogo e Data di nascita
Ancona 29/08/1964
Addetto prevenzione incendi ed evacuazione
Nominativo Possanzini Andrea
Luogo e Data di nascita
Ancona 29/08/1970
Medico competente
Nominativo Arcaleni Roberto
Indirizzo Via M. L. King n. 8/10 - Chiaravalle (AN)
Partita IVA 01477390429
Recapiti telefonici 071 7451002 - Fax 071 7497007
Mail/PEC [email protected]
DVR Valutazione rischi D.Lgs.81 Sistema di prevenzione e protezione aziendale
Sicurezza Lavoro - Namirial S.p.A. 7
Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
Nominativo Sabrina Linciano
Indirizzo vicolo della Serpe, 1 - Ancona (AN)
Preposto
Nominativo Baioni Aristodemo
Codice Fiscale BNARTD64M29A271Q
Luogo e Data di nascita
Ancona 29/08/1964
DVR Valutazione rischi D.Lgs.81 Layout Emergenza
Sicurezza Lavoro - Namirial S.p.A. 8
3. ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
3.1. POLITICA SICUREZZA AZIENDALE
(Politica aziendale per la salute e la sicurezza: D.Lgs. 81/08 art 2 comma 1 lett. dd) Il Datore di Lavoro di questa Azienda ricorda a tutti i Dirigenti e a tutti i Lavoratori che è impegnato in prima persona ad assicurare la sicurezza personale e la salute di ogni Lavoratore. Allo scopo di conseguire questo obiettivo la prevenzione dei rischi per la sicurezza e la salute nella nostra Impresa sono organizzati in modo da fare parte integrante di ogni fase di lavorazione. Il sottoscritto ricorda a tutti i Lavoratori che devono assolutamente rispettare scrupolosamente le Direttive di sicurezza stabilite e comunicate e conferma che è sua volontà che tutti i lavoratori si astengano da compiere azioni che possono comportare un rischio di danno a persone o cose e che inoltre sono invitati a segnalare al loro diretto Responsabile ogni situazione pericolosa ed ogni macchina o impianto che non siano sicure. Nell’ambito della Missione Aziendale stabilita, il DdL chiede a tutti i suoi Collaboratori in questa Azienda di impegnarsi nell’attuare quanto necessario per prevenire i rischi per la salute e la sicurezza secondo le Responsabilità e le Competenze che ad ognuno sono state assegnate. Il sottoscritto si impegna ad assicurare la disponibilità di tutte le risorse necessarie per conseguire questo obiettivo e a verificare periodicamente il grado di adesione a questo impegno dei Dirigenti, dei Preposti e dei Lavoratori, rilevando le Non Conformità ed attivando le eventuali Azioni Correttive. Il DdL si impegna a fare in modo che tutte le lavorazioni siano eseguite rispettando i massimi livelli di sicurezza possibili provvedendo le risorse necessarie per il miglioramento degli impianti e per la formazione di tutti gli addetti. Tutti i Lavoratori sono invitati a comunicare le loro osservazioni utili a migliorare la prevenzione dei rischi al Responsabile SPP di questa Azienda.
Figura - Politica per la Salute e Sicurezza dei Lavoratori
La politica del Sistema costituisce un riferimento fondamentale ed essenziale per tutti i partecipanti alla vita aziendale e per tutti coloro che, esterni all’Azienda, hanno con essa rapporti. La politica esprime la missione aziendale per quanto concerne la salute e la sicurezza nell’ambiente di lavoro, da cui derivano obiettivi e programmi di miglioramento continuo. Il datore di lavoro, in collaborazione con RSPP, RLS e Medico Competente, ha predisposto e formalizzato un documento che esprime l’impegno dell’azienda nel salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori, partendo dalle leggi vigenti applicabili, dai rischi connessi all’attività lavorativa, dagli infortuni verificatisi, allo scopo di promuovere e diffondere la cultura della sicurezza e di tutelare la salute di tutto il personale presente, monitorando continuamente il Sistema per vedere se procede in linea con gli obiettivi prefissati. Tale documento è stato steso in modo adeguato alla realtà e alle necessità dell’azienda, con la possibilità di essere modificato durante ogni riesame del sistema.
AUDIT
RIESAME DELLA DIREZIONE
FEEDBACK RELATIVO ALLA MISURAZIONE DELLE PRESTAZIONI
POLITICA
PIANIFICAZIONE
DVR Valutazione rischi D.Lgs.81 Layout Emergenza
Sicurezza Lavoro - Namirial S.p.A. 9
Il Datore di lavoro rende noto questo documento e lo diffonde a tutti i soggetti dell’Azienda impegnandosi affinché:
1. fin dalla fase di definizione di nuove attività, o nella revisione di quelle esistenti, gli aspetti della sicurezza siano considerati contenuti essenziali;
2. tutti i lavoratori siano formati, informati e sensibilizzati per svolgere i loro compiti in sicurezza e per assumere le loro responsabilità in materia di Salute e Sicurezza sul lavoro;
3. tutta la struttura aziendale partecipi, secondo le proprie attribuzioni e competenze, al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza assegnati affinché:
- siano rispettate tutte le leggi e regolamenti vigenti, formulate procedure e ci si attenga agli obiettivi aziendali individuati;
- i luoghi di lavoro, i metodi operativi e gli aspetti organizzativi siano realizzati in modo da salvaguardare la salute dei lavoratori, i beni aziendali, i terzi, la comunità con cui l’Azienda opera;
- l’informazione sui rischi aziendali sia diffusa a tutti i lavoratori e la formazione degli stessi sia effettuata ed aggiornata con specifico riferimento alla mansione svolta;
- si faccia fronte con rapidità, efficacia e diligenza a necessità emergenti nel corso delle attività lavorative;
- siano promosse la cooperazione tra le varie risorse aziendali e la collaborazione con gli enti esterni preposti;
- siano gestite le proprie attività anche con l’obiettivo di prevenire incidenti, infortuni e malattie professionali.
3.2. PROCEDURE E RUOLI PER L'ATTUAZIONE DELLE MISURE
In questo capitolo del DVR sono definiti i soggetti dell’organizzazione coinvolti nella valutazione globale di tutti i rischi per la salute e la sicurezza a cui sono esposti i lavoratori al fine di individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza. L’organizzazione si è dotata di una struttura commisurata alla natura dell’attività svolta, al livello dei rischi lavorativi, alla politica definita e agli obiettivi, nonché ai relativi programmi di attuazione fissati. Vengono di seguito dettagliate le attività formali e documentate, messe in atto per la definizione e assegnazione delle
responsabilità e dei ruoli.
Datore di Lavoro Il datore di lavoro si occupa di:
a) elaborare il Documento di Valutazione del Rischio b) informare e formare i lavoratori sui pericoli e sui rischi presenti durante la specifica attività, le misure
preventive e correttive, sull'uso dei DPI c) disporre le risorse necessarie per l’attuazione delle misure a tutti i livelli di responsabilità d) coordinare e verificare l'attuazione degli strumenti di mitigazione del rischio e) verificare il rispetto delle procedure e delle prestazioni f) consultare preventivamente il RLS in merito alla valutazione dei rischi g) coordinare gli incontri periodici sulla sicurezza. h) informare gli RLS sugli esiti delle valutazioni in occasione delle riunioni periodiche
Preposti L’incarico di preposto è attribuito tramite delega di funzione dal DL, previa consultazione dei RLSA, con l’indicazione delle attività che deve svolgere. La designazione deve contenere, relativamente all’incarico:
data certa di conferimento e decorrenza
requisiti che qualificano l’idoneità allo svolgimento delle attività (curriculum professionale ed attestati di formazione previsti dalla legislazione)
compiti e funzioni da svolgere
Il DL comunica il nominativo del preposto incaricato all’interno dell’azienda, tramite nota interna e/o affissione della designazione sull’albo aziendale.
Il preposto si occupa di:
DVR Valutazione rischi D.Lgs.81 Layout Emergenza
Sicurezza Lavoro - Namirial S.p.A. 10
vigilare affinché siano attuate le misure stabilite dal Datore di Lavoro per l’analisi iniziale, l’identificazione dei pericoli e la valutazione e controllo dei rischi.
Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione L’incarico di RSPP è attribuito tramite formale designazione dal DL, previa consultazione dei RLSA, con l’indicazione delle attività che deve svolgere.
La designazione deve contenere, relativamente all’incarico:
data di conferimento e decorrenza
requisiti che qualificano l’idoneità allo svolgimento delle attività (curriculum professionale ed attestati di formazione previsti dalla legislazione)
compiti e funzioni da svolgere Il DL comunica il nominativo del RSPP incaricato all’interno dell’azienda, tramite nota interna e/o affissione della designazione sull’albo aziendale.
Il responsabile del Servizio di prevenzione e protezione dei rischi si occupa di: a) collaborare con il Datore di Lavoro alle elaborazione del Documento di Valutazione dei Rischi b) coordinare gli interventi stabiliti dal Datore di Lavoro mediante il Servizio di Prevenzione e Protezione c) proporre nuove metodologie di analisi di rischio o confermare quelle esistenti d) coinvolgere i lavoratori nella ricerca delle fonti di pericolo presenti attraverso opportune procedure, tramite
l’intervento degli RLS e) coadiuvare i lavoratori e i soggetti coinvolti nella gestione della SSL nella registrazione, nell’archiviazione,
nella conservazione dei dati f) verificare l'implementazione e l’aggiornamento delle procedure del processo g) valutare gli incidenti, i quasi incidenti, gli indicatori
Medico Competente Il DL nomina il MC per lo svolgimento delle attività connesse alla sorveglianza sanitaria, secondo quanto previsto dalle leggi in materia; la nomina avviene tramite designazione formale dal DL contenente la descrizione delle attività da svolgere e gli elementi contrattuali dell’incarico:
data di conferimento e decorrenza
requisiti che qualificano l’idoneità alla funzione
sede per cui è conferito
indicazione dei documenti consegnati Il DL comunica all’interno dell’azienda il nominativo del MC incaricato.
Il Medico competente si occupa di: a) collaborare con il Datore di Lavoro ed il Servizio di Prevenzione e Protezione nelle attività di valutazione dei
rischi e alla stesura del Documento di Valutazione b) effettuare la sorveglianza sanitaria c) elaborare i dati sulla salute degli operatori in modo da avviare lo studio per l’individuazione del nesso di
causalità tra eventuali malattie sviluppatesi e gli agenti di rischio presenti nelle attività lavorative. RLS Il RLS viene eletto dai lavoratori, secondo quanto previsto dagli accordi interconfederali e dal CCNL, nonché della legislazione vigente. Nei casi in cui il RLS non viene eletto dai lavoratori, il datore di lavoro dovrà avvalersi del rappresentante dei lavoratori territoriale o di comparto (RLST).
L’Azienda prende atto della nomina e ne dà comunicazione ai Dirigenti Responsabili delle Strutture per la diffusione in Azienda, al Medico Competente, al RSPP ed annualmente all’INAIL.
Il rappresentante dei lavoratori si occupa di: a) visitare gli ambienti di lavoro e informare il Datore di Lavoro sui rischi individuati b) promuovere l’attività di prevenzione mediante la presentazione di specifiche proposte c) partecipare agli incontri periodici sulla sicurezza
Lavoratori
Le responsabilità dei lavoratori sono esplicate nel CCNL e nelle disposizioni operative (procedure, istruzioni, ecc.)
relative ai ruoli ricoperti. I loro ruoli e responsabilità nel campo HSE sono oggetto di informazione e formazione
specifica come previsto nei processi.
DVR Valutazione rischi D.Lgs.81 Layout Emergenza
Sicurezza Lavoro - Namirial S.p.A. 11
Addetti alle Emergenze ed al Primo Soccorso
Il DL designa i dipendenti Addetti alle Emergenze ed al Primo Soccorso appositamente formati compilando un apposito modulo di “Incarico Addetti alle Emergenze ed al Primo Soccorso” su proposta dei Dirigenti Responsabili delle Strutture ed in accordo con il medico competente, previa consultazione dei RLSA.
Gli addetti alle emergenze ed al Primo Soccorso sono indicati nell’“Elenco Addetti alle Emergenze ed al Primo Soccorso” delle varie strutture. Gli elenchi sono costituiti da operatori dell'Azienda specificamente formati alla prevenzione incendi, evacuazione dei lavoratori ed al primo soccorso.
Turni di lavoro
Orario inizio Orario fine Descrizione Note
08:00 14:00 Orario Mattina (flessibile)
15:00 18:00 Orario Pomeriggio (flessibile)
4. ORGANIGRAMMA
5. LAYOUT EMERGENZA
LAYOUT
IN ALLEGATO
Addetto alla Gestione dell'Emergenza Addetto al Primo Soccorso
POSSANZINI ANDREA
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
Geom. SGOLACCHIA ROBERTO
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
LINCIANO SABRINA
Medico Competente Dott. ARCALENI ROBERTO
E.R.S.U. di Ancona Datore di Lavoro
BRINCIVALLI ANGELO
OFFICINA MECCANICA Via Lambro n. 1 - Ancona
Coordinatore squadre operative tecniche preposto al controllo dei
manutentori
DVR Valutazione rischi D.Lgs.81 Analisi delle attività svolte
Sicurezza Lavoro - Namirial S.p.A. 12
6. MANSIONI
Mansione Operatore Tecnico Esperto
Numero lavoratori 2
Descrizione Lavoratore che, oltre a svolgere le mansioni di "Operatore Tecnico", svolge mansioni di tipo specialistico coordinando dal punto di vista operativo altro personale, organizzandolo e controllandone i relativi lavori.
Lavoratori Baioni Aristodemo Pierangeli Agostino
Elenco dei lavoratori
Nominativo Baioni Aristodemo
Data di nascita 29/08/1964
Luogo di nascita ANCONA
Data Assunzione 01/09/1989
Formazione
Modulo Formatore Data Ore Aggiornamento Verifica
Formazione generale lavoratori 22/10/2015 4
Preposto 03/11/2015 8
Formazione specifica lavoratori 29/10/2015 8
Nominativo Pierangeli Agostino
Data di nascita 19/05/1963
Luogo di nascita SERRA SAN QUIRICO (AN)
Data Assunzione 04/07/1988
Formazione
Modulo Formatore Data Ore Aggiornamento Verifica
Formazione generale lavoratori 22/10/2015 4
Formazione specifica lavoratori 29/10/2015 8
Mansione Operatore Tecnico
Numero lavoratori 1
Descrizione Lavoratore che provvede alla esecuzione di operazioni tecnico manuali di tipo specialistico quale l'installazione, conduzione e riparazione di impianti complessi o che richiedono specifiche abilitazionio patenti; svolge attività di controllo e sorveglianza dei suddetti impianti e di manutenzione ordinaria delle strutture affidate anche mediante l'utilizzo di apparecchiature video-informatiche.
Lavoratori Possanzini Andrea
Elenco dei lavoratori
Nominativo Possanzini Andrea
Data di nascita 17/09/1970
Luogo di nascita ANCONA
Data Assunzione 01/04/1995
DVR Valutazione rischi D.Lgs.81 Analisi delle attività svolte
Sicurezza Lavoro - Namirial S.p.A. 13
Formazione
Modulo Formatore Data Ore Aggiornamento Verifica
Formazione addetti prevenzione incendi e gestione delle emergenze
25/10/2016 8
Formazione addetti gestione emergenze 1° soccorso
20/10/2016 12
Formazione generale lavoratori 22/10/2015 4
Formazione specifica lavoratori 29/10/2015 8
7. ANALISI DELLE ATTIVITÀ SVOLTE
Descrizione del ciclo lavorativo
Arrivo e scarico materiali Manutenzione Uso delle attrezzature di ufficio
Arrivo e scarico materiali
Descrizione (Tipo di intervento)
La merce arriva trasportata da camion che terminano la loro corsa nel piazzale esterno al magazzino. Gli operatori addetti alla fase specifica si occupano di scaricare la merce dal mezzo. Le merci giungono su bancali o in scatoloni, vengono trasferite a terra (generalmente anche dall'autista del mezzo) e quindi prese in consegna dagli addetti che provvedono a trasportarle nelle zone di stoccaggio del magazzino costituite da scaffali o spazio interno al deposito. Nella stessa fase avviene di solito un controllo a campione della merce in modo visivo. L'operazione di scarico può avvenire, quindi, mediante una "ribalta", o una "pedana" in ferro , su cui vengono spinti i carrelli carichi di merce, o, in assenza di ribalta, mediante "transpallets" e carrelli elevatori; i prodotti di piccola dimensione possono essere scaricati a mano direttamente dall'operatore. Il trasporto della merce avviene tramite carrelli. Possono essere utilizzati taglierini di semplice fatture per l'apertura di cartoni. Le merci vengono dunque stoccate nei diversi reparti o aree del magazzino: - SCAFFALATURE - AREA INTERNA I pallets ed i prodotti confezionati sono immagazzinati su scaffali direttamente in pallest o possono essere sistemati come prodotti singoli. Quasi tutta l'area del magazzino è occupata da idonei scaffali per contenere la merce in deposito.
Mansioni / Lavoratori
Mansione Lavoratore
Operatore Tecnico Possanzini Andrea
Operatore Tecnico Esperto Baioni Aristodemo
Operatore Tecnico Esperto Pierangeli Agostino
Fattori di rischio utilizzati nella fase
Attrezzature Carrello a spinta manuale per materiali vari
DVR Valutazione rischi D.Lgs.81 Analisi delle attività svolte
Sicurezza Lavoro - Namirial S.p.A. 14
Manutenzione
Descrizione (Tipo di intervento)
Le manutenzioni effettuate nelle strutture dell'ERSU sono di vario tipo: idraulico, elettrico, meccanico, piccole manutenzioni edili, giardinaggio. La fase comprende la sostituzione e/o il ripristino dei sanitari, rubinetterie, generatori di calore, radiatori, punti presa e punti luce, impianti di sicurezza. Gli interventi di manutenzione vengono svolti periodicamente o su chiamata degli utilizzatori delle varie strutture. La fase prevede inoltre la manutenzione di alcuni impianti direttamente nella sede operativa (Via Lambro)
Mansioni / Lavoratori
Mansione Lavoratore
Operatore Tecnico Possanzini Andrea
Operatore Tecnico Esperto Baioni Aristodemo
Operatore Tecnico Esperto Pierangeli Agostino
Fattori di rischio utilizzati nella fase
Attrezzature
Cacciavite Martello Trapano portatile elettrico Utensile manuale d'uso comune
Opere provvisionali Scala doppia a compasso Trabattello
Uso delle attrezzature di ufficio
Categoria Uffici tecnici
Descrizione (Tipo di intervento)
L'utilizzo delle attrezzature di ufficio come macchine fotocopiatrici, stampanti, ecc. nei luoghi di lavoro possono costituire sorgenti di rischio per la salute per la presenza di agenti chimici e sono quindi posizionate in luoghi dedicati allo scopo.
Mansioni / Lavoratori
Mansione Lavoratore
Operatore Tecnico Possanzini Andrea
Operatore Tecnico Esperto Baioni Aristodemo
Operatore Tecnico Esperto Pierangeli Agostino
Fattori di rischio utilizzati nella fase
Attrezzature Fotocopiatrice Stampante Videoterminale
DVR Valutazione rischi D.Lgs.81 Analisi delle attività svolte
Sicurezza Lavoro - Namirial S.p.A. 15
8. ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI
MODALITA’ DI EFFETTUAZIONE DELLA VALUTAZIONE E CRITERI ADOTTATI Questa valutazione ha riguardato, nella scelta delle attrezzature, delle sostanze e preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro, e quelli riguardanti lavoratrici in stato di gravidanza, minori e lavoratori immigrati. A conclusione del processo di valutazione è stato redatto il presente documento.
Questa valutazione eseguita secondo i criteri indicati di seguito ha coinvolto diverse professionalità. Il datore di lavoro ha effettuato la valutazione ed elaborato il documento di valutazione dei rischi secondo quanto disposto dall’articolo 29 del D.Lgs. 81/2008, in collaborazione con:
il servizio di prevenzione e protezione (RSPP, ASPP) il quale ha provveduto all’individuazione e alla valutazione dei rischi predisponendo le misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro nel rispetto della normativa vigente e sulla base delle proprie conoscenze
il medico competente (MC), il quale ha provveduto all’individuazione e alla valutazione dei rischi predisponendo le misure di tutela della salute dei lavoratori e la programmazione della sorveglianza sanitaria
consulenti tecnici
consulenti sanitari
Nelle attività di valutazione ed elaborazione del documento il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza RLS / RLST è stato consultato:
preventivamente all’inizio dell’iter di valutazione
durante l’iter di valutazione
I lavoratori dell’azienda sono stati coinvolti nell’iter valutativo.
Il coinvolgimento è avvenuto mediante colloquio.
Metodi o criteri adottati in merito alle modalità di effettuazione della valutazione dei rischi. La valutazione dei rischi ha seguito un processo sequenziale suddiviso in 5 fasi come sotto riportato.
1. Identificazione sia dei fattori di rischio e pericoli presenti nel ciclo lavorativo in grado di arrecare un danno potenziale alla salute o alla sicurezza e sia il gruppo dei lavoratori esposti
2. Valutazione o stima dei rischi e pericoli individuati e programmazione degli interventi
3 Individuazione delle misure preventive per eliminare, ridurre e controllare i rischi
4. Individuazione delle misure di protezione dai rischi residui da attuare predisponendo un piano contenente le misure da attuare e i responsabili incaricati alla loro attuazione
5. Controllo e riesame della valutazione
Il processo di valutazione, per ogni fattore di rischio considerato, porterà ai seguenti risultati:
Conclusioni Azioni
1. Il rischio è presente ad un LIVELLO MOLTO BASSO
La valutazione viene terminata perché il rischio non è presente.
2. Il rischio è presente ad un LIVELLO BASSO, e non è prevedibile che aumenti in futuro
La valutazione viene terminata, non sono necessarie ulteriori misure.
3. Il rischio è presente e viene tenuto sotto controllo ad un LIVELLO MEDIO attuando le misure previste dalla normativa vigente.
L’esposizione viene tenuta sotto controllo ma è possibile portare dei miglioramenti alla protezione. Il mantenimento del rispetto delle norme compete al datore di lavoro e al preposto.
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4. Il rischio è presente ad un LIVELLO ALTO sotto i valori limiti di esposizione.
L’esposizione è significativa, è necessario portare dei miglioramenti alla protezione e diminuire il rischio. Il mantenimento del rispetto delle norme compete al datore di lavoro e al preposto.
5. Il rischio è presente ad un LIVELLO MOLTO ALTO per superamento dei valori limiti di esposizione.
Identificare e porre in atto misure provvisorie urgenti ed immediate per prevenire e controllare l’esposizione al rischio. La valutazione dovrà essere ripetuta successivamente.
Al riguardo, vengono riportate di seguito alcune indicazioni generali relative alla esecuzione delle varie fasi operative. Si precisa che nell'espletamento del processo di valutazione:
si è tenuto conto, per il comparto, dei rischi tipici di categoria desunti da, ove esista, documentazione tecnica e da fonti istituzionali; linee guida, prassi per le operazioni svolte presso diversi luoghi di lavoro (cantieri temporanei mobili)
sono predisposte valutazioni specifiche (Piani Operativi di Sicurezza) che tengono conto dei rischi specifici del luogo di lavoro
Analogamente, allorché nello stesso posto di lavoro si preveda la presenza di lavoratori di altre imprese, il datore di lavoro committente al fine di promuovere la cooperazione e il coordinamento esegue una valutazione unica al fine di eliminare i rischi da interferenza, elaborando un documento specifico.
1. FASE: IDENTIFICAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO E LAVORATORI ESPOSTI
La procedura operativa seguita per l’identificazione dei rischi e dei pericoli si è basata:
su sopralluoghi accurati negli ambienti di lavoro e verifica di cosa può arrecare danno sulla base delle informazioni fornite dal datore di lavoro sul ciclo lavorativo, natura dei rischi, metodi e organizzazione del lavoro, consultazione e coinvolgimento dei lavoratori e/o i loro rappresentanti per conoscere i problemi riscontrati
identificazione dei pericoli a lungo termine per la salute, come livelli elevati di rumore o l’esposizione a sostanze nocive, nonché i rischi più complessi o meno ovvi come i rischi psicosociali o i fattori legati all’organizzazione
prescrizioni degli organi di vigilanza
visione del registro aziendali degli infortuni e delle malattie professionali
raccolta di informazioni da altre fonti quali: 1. manuali d’istruzioni o schede tecniche dei produttori e fornitori 2. siti web dedicati alla sicurezza e alla salute occupazionale 3. organismi, associazioni commerciali o sindacati a livello nazionale 4. normative e norme tecniche
Per ciascun fattore di rischio individuato è stato identificato il gruppo di lavoratori esposti per meglio gestire il rischio. Particolare attenzione è stata posta ai gruppi di lavoratori che possono essere maggiormente a rischio o che hanno particolari requisiti:
Lavoratori con disabilità
Lavoratori stranieri
Lavoratori giovani o anziani
Donne in stato di gravidanza e madri che allattano
Personale privo di formazione o esperienza
Manutentori
Lavoratori immunocompromessi
Lavoratori affetti da patologie quali la bronchite
Lavoratori sottoposti a cure mediche che possono accrescerne la vulnerabilità ai pericoli
2. FASE: VALUTAZIONE O STIMA DEI RISCHI DI ESPOSIZIONE
La valutazione dei rischi di esposizione serve a definire, se la presenza nel ciclo lavorativo di sorgenti di rischio e/o di pericolo, possa comportare nello svolgimento della specifica attività un reale rischio di esposizione per quanto attiene la Sicurezza e la Salute del personale esposto. Al riguardo si è provveduto ad esaminare:
le modalità operative seguite per la conduzione della lavorazione (manuale, automatica, strumentale) ovvero dell'operazione (a ciclo chiuso, in modo segregato o comunque protetto) l'entità delle lavorazioni in funzione dei tempi impiegati e le quantità dei materiali utilizzati nell'arco della giornata lavorativa
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l'organizzazione dell'attività (tempi di permanenza nell'ambiente di lavoro, contemporanea presenza di altre lavorazioni)
misurazione dei parametri di rischio (Fattori Ambientali di Rischio) che porti ad una loro quantificazione oggettiva e alla conseguente valutazione attraverso il confronto con indici di riferimento (ad esempio, indici di riferimento igienico ambientale e norme di buona tecnica). Tale misura é stata adottata nei casi previsti dalle specifiche normative (rumore, vibrazioni, movimentazione carichi, sostanze chimiche, radiazioni ionizzanti, cancerogeni, agenti biologici, atmosfere esplosive, amianto, ecc.)
Le relazioni specifiche di valutazione sono allegate alla presente relazione e costituiscono parte integrante del documento.
la presenza di misure di sicurezza e/o di sistemi di prevenzione/protezione, già attuate per lo svolgimento delle lavorazioni
la documentazione e la certificazione esistenti agli atti dell'azienda (certificato antincendio, verifica impianto elettrico, ecc.)
VALUTAZIONE PER INDICE DI RISCHIO La metodologia di valutazione adottata è quella “semiquantitativa” in ragione della quale il rischio (R) è rappresentato dal prodotto dalla probabilità (P) di accadimento dell'evento dannoso ad esso associato, variabile da 1 a 3, con la magnitudo (M), cioè dell'entità del danno, anch'essa variabile tra 1 e 3.
Indice di Rischio = R = P * M I significati della probabilità e della magnitudo al variare da 1 a 3 sono rispettivamente indicati nella tabella seguente.
P Livello di probabilità Criterio di Valutazione
3 Probabile
La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se in modo automatico o diretto È noto qualche episodio di cui alla mancanza ha fatto seguire il danno Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe una moderata sorpresa in azienda
2 Poco probabile
La mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze sfortunate di eventi. Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi. - Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande sorpresa.
1 Improbabile
La mancanza rilevata può provocare un danno per la concomitanza di più eventi poco probabili indipendenti. Non sono noti episodi già verificatisi. - Il verificarsi del danno susciterebbe incredulità
M Livello del danno Criterio di Valutazione
3 Grave Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale. -Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti.
2 Medio Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile -Esposizione cronica con effetti reversibili.
1 Lieve Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile. Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili
L'andamento del rischio, in funzione di “P” e di “M”, è descritto da uno dei nove quadranti del grafico seguente.
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Probabilità
3 6 9
2 4 6
1 2 3
Magnitudo
Pertanto, il significato del livello di rischio è il seguente:
Livello di rischio (R) Probabilità (P) Magnitudo (M)
molto basso improbabile lieve
basso poco probabile lieve
improbabile moderata
medio probabile lieve
poco improbabile moderata
improbabile grave
alto poco probabile grave
probabile moderata
molto alto probabile grave
3. FASE: MISURE PREVENTIVE PER L’ELIMINAZIONE O RIDUZIONE DEI RISCHI
Al termine della fase di stima del rischio di esposizione, sulla base dei dati ottenuti, desunti o misurati, si potrà procedere alla definizione del programma di prevenzione integrata (tecnica- organizzativa-procedurale), secondo le priorità indicate dall'art. 18 del D.Lgs. 81/2008 e tali da non comportare rischi per la salute della popolazione o il deterioramento dell'ambiente esterno. In questa fase si è considerato per ciascun rischio la possibilità di prevenire i danni tramite: a) l’eliminazione del rischio b) il controllo del rischio nel rispetto delle seguenti misure di tutela generali:
1. sostituire i fattori di rischio con fattori non pericolosi o meno pericolosi 2. combattere i rischi alla fonte 3. adottare misure protettive di tipo collettivo anziché misure di protezione individuali 4. adeguarsi al progresso tecnico e ai cambiamenti nelle informazioni
4. FASE: INDIVIDUAZIONE DELLE MISURE CONCRETE DI PROTEZIONE
Questa fase consiste nel mettere in atto concretamente le misure di protezione coinvolgendo i lavoratori, i preposti. Operativamente per ciascun rischio sono stati predisposti una scheda o un piano che specificano:
le misure da attuare
le persone responsabili di attuarle
le scadenze entro cui portare a termine le azioni previste
5. FASE: CONTROLLO E RIESAME DELLA VALUTAZIONE
La valutazione dei rischi e il documento finale saranno rielaborati ai sensi e per effetto dell’articolo 29 comma 3 del D.Lgs. 81/2008:
in occasione di modifiche significative nel ciclo produttivo ai fini della sicurezza
in relazione al grado di evoluzione della tecnica
in caso di insorgenza di nuovi rischi
a seguito di infortuni e malattie professionali
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a seguito di prescrizioni degli organi di controllo
quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenziano la necessità
6. FASE: PRESENZA DI PIU’ IMPRESE IN AZIENDA PER IL DATORE DI LAVORO / COMMITTENTE
Al fine di valutare e di ridurre i rischi connessi alle fasi di lavoro che coinvolgono più imprese presenti è necessario valutare le seguenti procedure:
- rilevare il numero e la tipologia delle imprese o lavoratori autonomi presenti - rilevare la presenza di subappalto - verificare l’idoneità tecnico-professionale delle imprese - verificare la documentazione obbligatoria - verificare la congruità del DVR - fornire l’informativa sui rischi specifici - elaborare un documento UNICO di VDR (D.U.V.R.I.) per eliminare le interferenze - indicare nei contratti d’appalto i costi per la sicurezza
9. RISCHI DI PROCESSO
Arrivo e scarico materiali Manutenzione Uso delle attrezzature di ufficio
Arrivo e scarico materiali
Rischi individuati nella fase
Caduta a livello e scivolamento Medio
Crollo o ribaltamento materiali depositati Basso
Movimentazione manuale dei carichi Basso
Punture, tagli, abrasioni, ferite Basso
Effetti e misure
Effetti per la salute e la sicurezza
Condizioni microclimatiche disagevoli La presenza del rischio è essenzialmente dovuta al fatto che lo scarico della merce avviene in prossimità di ribalte o in locali non difesi dagli agenti climatici esterni, esponendo i lavoratori nella stagione invernale a temperature più basse e nella stagione estiva a temperature più elevate dei limiti consentiti per un benessere termico. L'entità di questi rischi è difficilmente quantificabile essendo in relazione alle variazioni metereologiche, alle zone geografiche ed alle caratteristiche strutturali delle aree (scarico all'aperto, locali condizionati o non). Sforzi fisici eccessivi per la movimentazione dei carichi Le operazioni a rischio comprendono sia azioni di sollevamento manuale che di traino di carichi. Le principali operazioni a rischio sono le seguenti: - posizionamento rampa o pedana; - traino di bancali mediante transpallets manuali; - spostamento di roll-trainers, muniti di rotelle, a spinta. In questa fase lavorativa le azioni di traino e spinta avvengono spesso con superamento di dislivelli e/o irregolarità della pavimentazione di varia natura: rampe e/o pedane di accesso all'interno dell'esercizio, passaggio all'interno del montacarichi per scendere al piano interrato. Elementi generali importanti nella valutazione del rischio nelle azioni di traino e spinta sono costituiti da: condizioni di manutenzione delle rotelle dei roll-trainers, spesso riscontrate molto carenti, tipologie di percorsi da effettuare, non solo in relazione alle lunghezze, bensì anche alle tortuosità dei percorsi, condizionanti spesso manovre plurime per la ristrettezza degli spazi.
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[Effetti per la sicurezza e la salute] Patologie a carico dell'apparato muscolo-scheletrico, con particolare riferimento al rachide e degli arti superiori, da movimentazione manuale dei carichi e da sovraccarico biomeccanico. Sovraccarico meccanico degli arti superiori. La presenza di carichi con maniglie inadeguate o sprovvisti di maniglie determina difficoltà di prensione da parte degli addetti allo scarico delle merci con conseguente sovraccarico delle strutture della mano. Rischi per la sicurezza I rischi per la sicurezza sono essenzialmente dovuti a: - Rischi di caduta di merce addosso ai lavoratori (un caso particolare di infortunio connesso a questa tipologia di rischio è rappresentato dalla fuoriuscita dalla propria sede dei ganci a cui sono appesi i quarti di manzo, con lesioni traumatiche sui lavoratori); - Rischi di movimenti incongrui o sforzi fisici eccessivi; - Rischi di contatto con materiale tagliente; - Rischi di caduta per scivolamento; [Effetti per la sicurezza e la salute] - Ferite, tagli e abrasioni - Contusioni, distorsioni, fratture, ferite da taglio, da punta e lacero-contuse, schiacciamenti Esposizione al gas di scarico degli automezzi Il gas di scarico tipico di un motore diesel contiene il monossido di carbonio (CO) con concentrazioni di circa 0.1% ed idrocarburi (HC) (circa 700 ppm) derivanti dal combustibile non bruciato o prodotti di parziale ossidazione. Può essere presente anidride solforosa dovuta alla combustione dei composti organici dello zolfo presenti nel gasolio. Il gas di scarico di un motore diesel può contenere fino a 0.5 gr/mc di materiale particellare che diventa molto visibile come fumo nero. La temperatura di combustione nei motori è sufficientemente elevata per causare la formazione di ossidi di azoto (Nox); fino a 4000 ppm di ossidi di azoto possono essere presenti nei gas di scarico. L'odore caratteristico e sgradevole dei motori diesel è dovuto alla presenza di composti ossigenati (aldeidi, acroleina, etc.) prodotti dalla parziale ossidazione di alcune frazioni di combustibile. [Effetti per la sicurezza e la salute] Patologie all'apparato respiratorio
Misure preventive attuate
[Caduta a livello e scivolamento] Mantenimento dell’ordine negli spazi di lavoro (soprattutto pavimenti sgombri), corretta illuminazione dei luoghi di lavoro, una pavimentazione regolarmente controllata sia dal punto di vista della pulizia (superfici ben pulite, non bagnate e non scivolose) che da quello dell’integrità . Per ridurre al minimo il rischio, è buona norma usare scarpe opportune, come scarpe antiscivolo. [Crollo o ribaltamento materiali depositati] I depositi di materiali utilizzati nella fase o di risulta in cataste, pallet, mucchi, pile sono organizzati in relazione alla forma e peso nelle aree specifiche, in modo stabile, su superficie uniformi, terreni compatti in modo da evitare crolli o ribaltamenti accidentali. Gli spazi hanno altresì una superficie adeguata in relazione alla forma per permettere una sicura ed agevole movimentazione dei carichi manuale e meccanica. Gli addetti per la protezione dal rischio residuo specifico indossano l'elmetto protettivo. [Inalazione di gas non combusti (scarichi)] La potenziale inalazione di gas di combustione di automezzi viene minimizzata evitando di tenere accesi i mezzi più di quanto non sia strettamente necessario e mantenendo nella migliore efficienza lo stato di manutenzione dei motori. Si evita di posizionare delle postazioni di lavoro fisse nell'area di manovra degli automezzi o nelle vicinanze di macchine dotate di motore a combustione interna. [Investimento] La circolazione dei mezzi all'interno degli ambienti di lavoro, avviene utilizzando i percorsi e gli spazi definiti. I mezzi normalmente operano:
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- con il girofaro sempre acceso; - con i dispositivi sonori di retromarcia funzionanti; - nelle manovre di retromarcia o nei casi di scarsa visibilità, assisti da personale di terra da postazione ben visibile all'autista; - procedento negli spostamenti con velocità a passo d'uomo. Le zone di lavoro in cui operano i mezzi sono segnalate e sorvegliate da un preposto per impedire l'accesso nella zona di lavoro fino alla conclusione degli stessi. Le attività con i mezzi meccanici devono essere programmate in modo da evitare possibili interferenze con zone in cui si svolgono attività manuali. Gli addetti durante l'esecuzione della fase per la protezione dal rischio residuo devono indossare gli indumenti ad alta visibilità. [Microclima severo per lavori all'aperto] Durante i lavori di scarico all'esterno gli addetti devono indossare nella stagione invernale giubbotti per proteggersi dalle condizioni climatiche avverse. [Movimentazione manuale dei carichi] Nelle attività che comportano la movimentazione manuale di carichi pesanti o frequenti sono utilizzati mezzi ed attrezzature adeguate per la movimentazione dei carichi stessi. I lavoratori sono stati istruiti sulla corretta movimentazione a: a) Afferrare il carico con due mani e sollevarlo gradualmente facendo in modo che lo sforzo sia supportato dai muscoli delle gambe, mantenendo il carico vicino al corpo, evitando possibilmente di spostare carichi situati a terra o sopra la testa. b) Mantenere la schiena e le braccia rigide. c) Evitare ampi movimenti di torsione o inclinazione del tronco. In caso di lavori di movimentazione manuale della durata maggiore di un'ora è prevista una pausa in rapporto di 1/5 (7 minuti circa/ora). Non sollevare da solo pesi superiori ai 25 kg per gli uomini e 20 kg per le donne, ma richiedere l'aiuto di un altro lavoratore. [Punture, tagli, abrasioni, ferite] Nelle attività lavorative ove è prevista la necessità di movimentare materiali con superfici ruvide, taglienti o pungenti, gli addetti incaricati indossano guanti antitaglio e scarpe di sicurezza. [Rischi di caduta di merce addosso ai lavoratori] [Misure di prevenzione] La prevenzione dei rischi per la sicurezza dei lavoratori deve prevedere varie fasi operative che incidano sull'organizzazione globale "dell'immagazzinamento" ed in particolare: - Immagazzinamento delle merci secondo peso e forma delle stesse; - Costituzione di bancali di altezza adeguata; - Percorsi adeguatamente segnalati e differenziati per persone e mezzi; - Predisposizione di sufficienti spazi per la movimentazione della merce; - Idonei DPI (guanti, calzature) e informazione e formazione del personale sul loro utilizzo. Nel caso dello scarico delle merci è indispensabile predisporre adeguate banchine e piattaforme livellatrici dove gli autocarri possano accostarsi agevolmente; in questi casi è opportuno adottare respingenti o fermi. Va ricordato che gli imballi, non presentando adeguati mezzi di prensione, scivolano facilmente dalle mani e, soprattutto i più pesanti, possono essere causa di gravi infortuni agli arti inferiori (schiacciamento delle dita, etc.). Evitare di sistemare i bancali nel magazzino uno sopra l'altro: ciò risulta inadeguato e pericoloso. Il magazzino va dotato di opportuna scaffalatura in modo tale che ogni bancale possa essere appoggiato adeguatamente sugli appositi ripiani. Si consiglia di stoccare al piano più basso i bancali con la merce per cui è previsto piking manuale, ai piani alti i bancali da prelevare per intero.
Dispositivi di protezione individuale forniti ai lavoratori
Guanti antitaglio
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Manutenzione
Rischi individuati nella fase
Emissioni di polveri pericolose Medio
Caduta dall’alto di scale portatili Medio
Folgorazione per uso di attrezzature portatili Alto
Movimentazione manuale dei carichi Medio
Punture, tagli, abrasioni, ferite Basso
Rumore Medio
Vibrazioni Medio
Effetti e misure
Effetti per la salute e la sicurezza
I manutentori sono coloro i quali sono esposti ai problemi maggiori. Si notano i danni ascrivibili a cadute, scivolate ed inciampi. Gli infortuni correlati alle azioni da sforzo e da sollevamento e le cadute da scale sono tipici nei manutentori. I danni da taglio sono tipici dei manutentori.
Misure preventive attuate
[Caduta dall'alto di scale portatili] Impiego della scala portatile operando nella maniera più corretta possibile e cioè appoggiando le scale portatili su superfici stabili e sicure, facendo attenzione alla massima capacità portante delle scale e assicurandosi dell'integrità della scala che si va ad utilizzare. Formazione e informazione dell'addetto sull'uso corretto della scala. [Emissioni di polveri pericolose] Nelle lavorazioni che possono dar luogo all'emissione di polveri pericolose per la salute dei lavoratori esposti è prevista l'aspirazione o la captazione o l'abbattimento della polvere, con un sistema di aspirazione o captazione collocato in corrispondenza o vicino alla fonte di emissione pericolosa. Per il mantenimento dei requisiti di efficienza ed efficacia l'impianto è sottoposto a programmata manutenzione secondo la periodicità e le modalità previste dal fabbricante e dall'installatore. Per la protezione dal rischio residuo l'operatore è stato munito di DPI di protezione delle vie respiratorie. [Folgorazione per uso di attrezzature portatili] Gli equipaggiamenti elettrici dell'attrezzatura sono tali da garantire: a) la protezione contro i contatti da contatti diretti con parti attive in tensione con involucri che assicurino un adeguato grado di protezione; b) la protezione da contatti indiretti con l'impiego di attrezzature elettriche a doppio isolamento; c) la protezione contro sovraccarichi e cortocircuiti con interruttori automatici magnetotermici o equivalenti. Agli operatori è fatto esplicito divieto di effettuare interventi di manutenzione e regolazione su apparecchiature in tensione. Il mantenimento dei requisiti minimi di sicurezza elettrica viene assicurato utilizzando l'attrezzatura secondo le istruzioni d'uso e la manutenzione programmata degli elementi suscettibili di deterioramento secondo le indicazioni del fabbricante e dell'installatore. [Movimentazione manuale dei carichi] Vedi descrizione della misura preventiva in “Arrivo e scarico materiali” [Punture, tagli, abrasioni, ferite] Vedi descrizione della misura preventiva in “Arrivo e scarico materiali” [Rumore] Le zone di lavoro in cui si svolgono attività rumorose sono segnalate in modo da evitare l'esposizione al rumore da parte dei non addetti ai lavori. Le macchine o attrezzature rumorose sono state installate distanti da vie di transito, o da aree in cui si svolgono altre
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lavorazioni. Le attrezzature sono utilizzate e mantenute correttamente da parte dei lavoratori secondo le istruzioni fornite dal fabbricante. Durante l'esecuzione di lavorazioni rumorose gli addetti per la protezione dal rischio residuo indossano tappi auricolari o cuffie. [Vibrazioni] Nella fase lavorativa in cui è previsto l'utilizzo diretto di utensili ed attrezzature comunque capaci di trasmettere vibrazioni al corpo dell'operatore, esse sono dotate di tutte le soluzioni tecniche più efficaci per la protezione dei lavoratori (es. manici antivibrazioni, dispositivi di smorzamento, ecc.) e sono mantenute in stato di perfetta efficienza. L'organizzazione del lavoro deve prevedere la rotazione tra gli operatori.
Dispositivi di protezione individuale forniti ai lavoratori
Cuffia antirumore Guanti antitaglio
Uso delle attrezzature di ufficio
Categoria Uffici tecnici
Rischi individuati nella fase
Cadute in piano Basso
Carenza di illuminazione naturale Molto basso
Ergonomia del posto di lavoro Molto basso
folgorazione per uso di attrezzature portatili Alto
Posture incongrue, movimenti ripetitivi Medio
Effetti e misure
Effetti per la salute e la sicurezza
- Affaticamento visivo. - Affaticamento mentale. - Lesioni traumatiche da urti e cadute per utilizzo improprio di arredi: i) urti contro le ante degli armadi e i cassetti delle scrivanie e degli schedari lasciati aperti; ii) caduta di materiale disposto in modo disordinato e non razionale sui ripiani degli armadi o sulle mensole; iii) caduta delle mensole per eccessivo carico; iv) caduta per utilizzo improprio di sedie o dei ripiani delle scaffalature per accedere ai fascicoli più in alto; v) ribaltamento di scaffalature non opportunamente fissate al muro o di schedari non provvisti di dispositivi che impediscono la contemporanea apertura di più cassetti. - Patologia allergica o irritativa oculare e delle vie respiratorie da formaldeide ed altre sostanze chimiche rilasciate da arredi, impianti di condizionamento e da uso di eliografi e fotocopiatrici.
Misure preventive attuate
[Cadute in piano] Mantenimento dell’ordine negli spazi di lavoro (soprattutto pavimenti sgombri), corretta illuminazione dei luoghi di lavoro, una pavimentazione regolarmente controllata sia dal punto di vista della pulizia (superfici ben pulite, non bagnate e non scivolose) che da quello dell’integrità . [Carenza di illuminazione naturale] L'ambiente di lavoro in relazione alla tipologia di attività svolta presenta una disponibilità di luce naturale adeguata per salvaguradare la sicurezza, la salute e il benessere dei lavoratori. [Ergonomia del posto di lavoro]
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Le postazioni adibite a videoterminali sono state adeguate ai requisiti minimi di ergonomia in termini di software, attrezzature ausiliare e accessori, disposizione degli oggetti, tavole e sedie, illuminazione naturale e artificiale. [folgorazione per uso di attrezzature portatili] Vedi descrizione della misura preventiva in “Manutenzione” [Posture incongrue, movimenti ripetitivi] Ai lavoratori sono state fornite informazioni circa la necessità di: a) assumere una postura corretta di fronte al video, con piedi ben poggiati al pavimento e schiena dritta regolando allo scopo altezza del sedile e altezza e inclinazione dello schienale; b) ripsettare le pause di 15 minuti ogni due ore di lavoro; c) evitare posizioni di lavoro fisse per tempi prolungati; d) usare il mouse evitando irrigidimenti delle dita e del polso tenedo gli avambracci appoggiati sul piano di lavoro; e) disporre la tastiera davanti allo scherma e al mouse.
10. RISCHI GENERICI
10.1. ANALISI UNITA’ PRODUTTIVA
Si intendono luoghi di lavoro “i luoghi destinati a ospitare posti di lavoro, ubicati all’interno dell’azienda ovvero dell’unità produttiva, nonché ogni altro luogo di pertinenza dell’azienda ovvero dell’unità produttiva comunque accessibile al lavoratore nell’ambito del proprio lavoro”. Il luogo adibito ad attività lavorativa non può essere considerato quindi solo lo spazio confinato, destinato a contenere i posti di lavoro, devono essere invece comprese tutte le superfici aperte o chiuse che costituiscono l’area produttiva dell’azienda, le zone che risultano comunque accessibili, anche saltuariamente, ai lavoratori. Non possono essere quindi esclusi: cortili, depositi all’aperto, locali tecnici o passaggi sospesi, né i campi, i boschi e gli altri terreni facenti parte di un’azienda agricola o forestale. Fanno eccezione a quanto previsto e prescritto dal decreto legislativo: − i mezzi di trasporto - i cantieri temporanei e mobili - le industrie estrattive – i pescherecci. La normativa di riferimento per tutti gli ambienti di lavoro sia chiusi che aperti è il D.Lgs. del 09/04/2008, n.81 al titolo II e all’allegato IV (ex DPR 303/56 Standard tecnici di riferimento e caratteristiche dei luoghi di lavoro) che definisce i requisiti minimi e le caratteristiche igienico-strutturali che devono possedere. I principali punti da valutare sono:
1.1. STABILITÀ E SOLIDITÀ 1.2. ALTEZZA, CUBATURA E SUPERFICIE 1.3. PAVIMENTI, MURI, SOFFITTI, FINESTRE E LUCERNAI, BANCHINE E RAMPE 1.4. VIE DI CIRCOLAZIONE, PAVIMENTI E PASSAGGI 1.5. VIE E USCITA E D’EMERGENZA 1.6. PORTE E PORTONI 1.7. SCALE 1.8. POSTI DI LAVORO E DI PASSAGGIO E LUOGHI ESTERNI 1.9. MICROCLIMA 1.10. ILLUMINAZIONE 1.11. LOCALI DI RIPOSO E REFEZIONE 1.12. SPOGLIATOI ED ARMADI 1.13. SERVIZI IGIENICO ASSISTENZIALI 1.14. DORMITORI
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Requisiti Struttura: Struttura
Descrizione Officina meccanica con autorimessa, magazzino/deposito e ufficio
Tipo attività Officina meccanica
Superficie [m2] 187,76
N° lavoratori 3
I lavoratori devono indossare indumenti di lavoro specifici
Barriere architettoniche E’ garantita: Accessibilità
Servizi igienico-assistenziali
N° lavabi 1
N° docce 1
N° servizi igienici 1
N° spogliatoi 1
Risultato valutazione struttura Adeguato
Ambiente Servizi igienico-assistenziali
Bagni/Docce
N° di utilizzatori 3
Superficie [m2] 5,46
Altezza [m] 2,80
Domande valutazione
Docce:
I locali docce sono riscaldati nella stagione fredda ed hanno dimensioni sufficienti per permettere a ciascun lavoratore di rivestirsi senza impacci e in condizioni appropriate di igiene?
SI
Sono dotate di acqua corrente calda e fredda e di mezzi detergenti e per asciugarsi? SI
Le docce e gli spogliatoi comunicano facilmente tra loro? SI
Sono dotate di appendiabiti e sgabello? SI
Gabinetti e lavabi:
Sono distinti da quelli per il pubblico o terzi? SI
Risultato valutazione bagni/docce Adeguato
Spogliatoi
N° di utilizzatori 3
Superficie [m2] 4,68
Altezza [m] 3,00
Domande valutazione
Spogliatoi:
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Sono facilmente accessibili? SI
Sono in locali chiusi e riscaldati? SI
Sono separati fisicamente a tutta altezza da ambienti di lavoro, riposo e/o refezione? SI
Risultato valutazione spogliatoi Adeguato
10.2. RISCHIO INCENDIO
Criterio di calcolo adottato per la valutazione del rischio
La valutazione del rischio derivante da un incendio adotta come criterio per la quantificazione del livello del rischio un algoritmo, secondo il quale analizzando i parametri o fattori di rischio prescritti dall’articolo 46 del D.Lgs. 81/2008 e dal D.M. 10 Marzo 1998 è possibile valutare il livello di rischio per categorie di lavoratori e per l’ambiente esterno.
I fattori di rischio analizzati:
a) Fattori di rischio o carenze che generano la possibilità o probabilità che si verifichi un incendio (presenza di materiale infiammabile o sorgenti di innesco non controllate);
b) Fattori di rischio o carenze che generano rischi per la sicurezza dei lavoratori (carenze di protezione attività e passiva all’interno dell’azienda, carenza di procedure di lavoro nelle aree a rischio di incendio specifico);
c) fattori o carenze legate all’organizzazione del lavoro (carenza di informazione e formazione dei lavoratori, di procedure per la gestione delle emergenze, presenza di pubblico, di lavoratori in posti isolati o di lavoratori);
d) fattori che generano rischi per l’ambiente esterno (popolazione, suolo, bacini e simili).
Per ogni gruppo di rischi viene calcolato un indice di rischio al quale viene attribuito un livello ritenuto basso, medio o elevato. Sulla base dei risultati della valutazione il rischio complessivo viene classificato secondo quanto indicato nella tabella che segue:
RANGE LIVELLO DEL RISCHIO AZIONI
IR 1-2 Il rischio d’incendio è presente ad un livello basso. Nessuna
IR 3-4 Il rischio d’incendio è presente a livello medio
Il livello del rischio deve essere mantenuto sotto controllo con opportune azioni di controllo periodiche a cura del personale aziendale preposto.
IR 6-9 Il rischio d’incendio è presente a livello elevato
Il livello del rischio deve essere mantenuto sotto controllo con opportune azioni di controllo periodiche a cura del personale aziendale preposto.
PASSO 1: CALCOLO DELL’INDICE DI RISCHIO PER I LAVORATORI (IR-Lav) Per valutare il rischio per la sicurezza dei lavoratori e del pubblico occorre analizzare le caratteristiche degli ambienti di lavoro, la presenza di affollamento, le persone presenti e simili.
1 Negli ambienti di lavoro o locali vi è presenza di pubblico anche occasionale tale da determinare situazioni di affollamento
□ SI* □ NO
2 Nell’organizzazione degli ambienti di lavoro sono previste aree di riposo □ SI* □ NO
3 Sono presenti lavoratori portatori di disabilità motorie, visive, auditive □ SI* □ NO
4 Sono presenti lavoratori in aree a rischio di incendio specifico (uso fiamme libere, depositi di prodotti infiammabili e simili)
□ SI* □ NO
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5 Sono presenti lavoratori incapaci di reagire prontamente in caso di incendio per carenza di prove di simulazioni e procedure di emergenza
□ SI* □ NO
6 Sono presenti lavoratori in posti di lavoro isolati o in aree con vie di esodo lunghe □ SI* □ NO
7 Sono presenti lavoratori con scarsa familiarità con gli ambienti di lavoro □ SI* □ NO
RISULTATO INTERMEDIO
Livello Alto ≥13 punti Livello Medio = 8-12 punti Livello Basso ≤ 7 punti
*Per ogni domanda attribuire punteggio 0 per i No attribuire punteggio 3 per i SI; eccetto per la domanda n°3 ove sono attribuiti SI = 5 punti e NO = 1 e la domanda n°4 dove sono attribuiti al SI = 3 e NO = 1
Le domande negative vengono riportate come misure di prevenzione nel programma di miglioramento.
Le vie di esodo sono efficienti per larghezza e lunghezza, dotate di segnaletica e illuminazione di emergenza e mantenute prive di materiali
Livello Buono
Livello carente
Se le condizioni delle vie di esodo sono pessime il livello di rischio per la sicurezza dei lavoratori aumenta di livello, diversamente rimane invariato PASSO 2: CALCOLO DELL’INDICE DI RISCHIO PER L’AMBIENTE (IR-Amb) Per valutare il rischio per la sicurezza della popolazione e dell’ambiente esterno occorre analizzare i fattori indicati nella tabella che segue.
1 In presenza di incendio esiste la possibilità di danni per la popolazione circostante (centro abitato, vicinanza di scuole, ospedali, uffici pubblici)
□ elevata □ bassa □ nulla
2 In presenza di incendio esiste la possibilità di rilascio nell’aria di sostanze tossiche quali polveri, gas e fumi
□ elevata □ bassa □ nulla
3 In presenza di incendio esiste la possibilità di inquinamento di paesaggi naturali, fiumi, bacini, falde
□ elevata □ bassa □ nulla
RISULTATO INTERMEDIO Livello Alto ≥ 8 punti Livello Medio = 4 -7 punti Livello Basso ≤ 3 punti
*Ad ogni risposta attribuire punteggio 6 all’opzione “elevata”; punteggio 3 all’opzione “bassa”; attribuire punteggio 0 all’opzione “nulla”. Le domande negative vengono riportate come misure di prevenzione nel programma di miglioramento. TABELLA 1 – VALUTAZIONE DELLE CONSEGUENZE DELL’INCENDIO
Danni derivanti dall’incendio Punteggio
Rischi per la sicurezza dei lavoratori e del pubblico (Calcolati come al precedente passo 1)
Livello Alto = 3 Livello Medio = 2 Livello Basso = 1
Rischi per la salute e la sicurezza della popolazione e dell’ambiente esterno (Calcolati come al precedente passo 2)
Livello Alto = 3 Livello Medio = 2 Livello Basso = 1
RISULTATO COMPLESSIVO DELLA TABELLA RIFERITA ALLA GRAVITA’ DELLE CONSENGUENZE DI UN INCENDIO
Livello Alto > 5 Livello Medio = 4-5 Livello Basso < 4
PASSO 3: CALCOLO DELL’INDICE DI PROBABILITA’ DI INSORGENZA DELL’INCENDIO (IR-Ins) Per valutare la probabilità occorre analizzare quei fattori che possono aumentare o ridurre la probabilità che si verifichi l’evento pericolo.
1 Presenza nell’ambiente di lavoro di lavorazioni con sorgenti di ignizione sotto controllo (lavori con fiamme libere in aree autorizzate, impianti elettrici e scariche atmosferiche realizzate a regola d’arte ecc.)
□ SI* □ NO
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2 Presenza nell’ambiente di lavoro di lavorazioni con materiale infiammabile o altamente infiammabile sotto controllo (stoccaggio in deposito idoneo, ventilazione degli ambienti di lavoro, uso delle sostanze con cautela)
□ SI □ NO
*Per ogni domanda affermativa attribuire punteggio 3 per i No attribuire punteggio 1. Le domande negative devono essere riportate come misure di prevenzione nel programma di miglioramento.
RISULTATO INTERMEDIO
Punteggio fino a 2 Probabilità bassa Punteggio = 4 Probabilità media Punteggio = 6 Probabilità elevata
La formazione e l’informazione dei lavoratori è: Adeguata Carente o non sufficiente
Se la formazione e l’informazione dei lavoratori è carente o non adeguata il livello di probabilità di insorgenza dell’incendio aumenta di livello, diversamente rimane invariato.
La manutenzione degli impianti e delle attrezzature è: Adeguata Carente o non sufficiente
Se la manutenzione degli impianti e delle attrezzature è carente o non adeguata il livello di probabilità di insorgenza dell’incendio aumenta di livello, diversamente rimane invariato. PASSO 4: CALCOLO DELL’INDICE DI PROPAGAZIONE (IR-Prop) Per valutare la probabilità occorre analizzare quei fattori che possono aumentare o ridurre la propagazione dell’incendio dopo che si è verificato l’evento pericoloso.
1 Presenza nell’ambiente di lavoro di materiali in quantità tali da aumentare la velocità di propagazione dell’incendio (materiale combustibile, rivestimenti, materiali infiammabili e simili)
Buona Sufficiente Carente
2 Compartimentazione degli spazi di lavoro con strutture REI adeguate al carico d’incendio Buona Sufficiente Carente
3 Rispetto della pulizia e dell’ordine negli ambienti di lavoro Buona Sufficiente Carente
4 Organizzazione interna per fronteggiare gli incendi (Presenza di rilevatori di fumo, mezzi di estinzione e squadra di emergenza attrezzata per gli interventi immediati)
Buona Sufficiente Carente
*Per ogni domanda attribuire punteggio Domanda n°1 Buona = 9 Sufficiente = 6 Carente = 3 Domande 2-3-4 Buona = 1 Sufficiente = 2 Carente = 3 Le domande negative devono essere riportate come misure di prevenzione nel programma di miglioramento.
RISULTATO INTERMEDIO
Livello alto = 13-21 (Punt. 3) Livello medio = 8-12 (Punt. 2) Livello basso ≤ 7 (Punt. 1)
CALCOLO DEL CARICO D’INCENDIO (IR-CI)
Carico d’incendio espresso in MJ/m2 Livello di rischio
> 900 Livello di rischio alto punteggio 3
200-900 Livello di rischio medio punteggio 2
< 200 Livello di rischio basso punteggio 1
TABELLA 2 - VALUTAZIONE DELLA PROBABILITA’ CHE SI VERIFICHI UN INCENDIO
Probabilità di verificarsi un incendio Punteggio
Carico d’incendio Livello Alto = 3 Livello Medio = 2 Livello Basso = 1
Presenza di sorgenti di ignizione Probabilità Bassa = 1 Probabilità Media=2
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Probabilità Elevata=3
Possibilità di propagazione dell’incendio
Livello Alto = 3 Livello Medio = 2 Livello Basso = 1
RISULTATO COMPLESSIVO DELLA TABELLA RIFERITA ALLA PROBABILITA’ CHE SI VERIFICHI UN INCENDIO
Livello Alto > 7 Livello Medio = 5-7 Livello Basso < 5
RISULTATI COMPLESSIVI TABELLA 1
RISULTATO COMPLESSIVO DELLA TABELLA RIFERITA ALLA GRAVITA’ DELLE CONSENGUENZE DI UN INCENDIO
Livello Alto > 5 Livello Medio =4 - 5 Livello Basso < 4
TABELLA 2
RISULTATO COMPLESSIVO DELLA TABELLA RIFERITA ALLA PROBABILITA’ CHE SI VERIFICHI UN INCENDIO
Livello Alto ≥ 7 Livello Medio = 5-7 Livello Basso < 5
Coefficiente IR Tabella 2
Basso Medio Alto
Tabella 1 Basso 1 2 3
Medio 2 4 6
Alto 3 6 9
Valutazione rischio incendio
Elenco mansioni correlate: Operatore Tecnico Possanzini Andrea Operatore Tecnico Esperto Baioni Aristodemo Operatore Tecnico Esperto Pierangeli Agostino
Dati generali Carico Incendio (MJ/m
2): < 200
Vie di esodo efficienti per larghezza e lunghezza, dotate di segnaletica e illuminazione di emergenza e mantenute prive di materiali Formazione e Informazione dei lavoratori adeguata Manutenzione degli impianti e delle attrezzature adeguata
Verifica Risposta
Indice di rischio per i lavoratori
Negli ambienti di lavoro o locali vi è presenza di pubblico anche occasionale tale da determinare situazioni di affollamento
No
Nell'organizzazione degli ambienti di lavoro sono previste aree di riposo Si
Sono presenti lavoratori portatori di disabilità motorie, visive, auditive No
Sono presenti lavoratori in aree a rischio di incendio specifico (uso fiamme libere, depositi di prodotti infiammabili e simili)
No
Sono presenti lavoratori incapaci di reagire prontamente in caso di incendio per carenza di prove di simulazioni e procedure di emergenza
No
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Sono presenti lavoratori in posti di lavoro isolati o in aree con vie di esodo lunghe No
Sono presenti lavoratori con scarsa familiarità con gli ambienti di lavoro No
Indice di rischio per l'ambiente
In presenza di incendio esiste la possibilità di danni per la popolazione circostante (centro abitato, vicinanza di scuole, ospedali, uffici pubblici)
Bassa
In presenza di incendio esiste la possibilità di rilascio nell'aria di sostanze quali polveri, gas, fumi tossici
Bassa
In presenza di incendio esiste la possibilità di inquinamento di paesaggi naturali, fiumi, bacini, falde
Nulla
Indice di probabilità di insorgenza dell'incendio
Presenza nell'ambiente di lavoro di lavorazioni con sorgenti di ignizione sotto controllo (lavori con fiamme libere in aree autorizzate, impianti elettrici e scariche atmosferiche realizzate a regola d'arte, ecc.)
No
Presenza nell'ambiente di lavoro di lavorazioni con materiale infiammabile o altamente infiammabile sotto controllo (stoccaggio in depositi idonei, ventilazione degli ambienti di lavoro, uso delle sostanze con cautela)
No
Indice di propagazione Presenza nell'ambiente di lavoro di materiali in quantità tali da aumentare la velocità di propagazione dell'incendio (materiale combustibile, rivestimenti, materiali infiammabili e simili)
Buono
Compartimentazione degli spazi di lavoro con strutture REI adeguate al carico d'incendio Sufficiente
Rispetto della pulizia e dell'ordine negli ambienti di lavoro Buono
Organizzazione interna per fronteggiare gli incendi (Presenza di rilevatori di fumo, mezzi di estinzione e squadra di emergenza attrezzata per gli interventi immediati)
Buono
Singoli rischi Valore Livelli di rischio
Indice di rischio per i lavoratori (IR-lav) 1,00 BASSO
Indice di rischio per l’ambiente (IR-amb) 2,00 MEDIO
Carico incendio (MJ/m2) (IR-CI) 1,00 BASSO
Indice di probabilità di insorgenza dell’incendio (IR-ins) 1,00 BASSO Indice di propagazione (IR-prop) 3,00 ALTO
Risultato valutazione
Rischio BASSO
Descrizione-effetti
Misure preventive e protettive attuate
MISURE DI PREVENZIONE PER RIDURRE I PERICOLI DI INCENDIO CAUSATI DA MATERIALI E SOSTANZE INFIAMMABILI O COMBUSTIBILI • rimozione o significativa riduzione dei materiali facilmente combustibili ed altamente infiammabili ad un quantitativo richiesto per la normale conduzione dell'attività; • sostituzione dei materiali pericolosi con altri meno pericolosi; • immagazzinamento dei materiali infiammabili in locali realizzati con strutture resistenti al fuoco, e, dove praticabile, conservazione della scorta per l'uso giornaliero in contenitori appositi; • rimozione o sostituzione dei materiali di rivestimento che favoriscono la propagazione dell'incendio; • miglioramento del controllo del luogo di lavoro e provvedimenti per l'eliminazione dei rifiuti e degli scarti. MISURE DI PREVENZIONE PER RIDURRE I PERICOLI DI INCENDIO CAUSATI DA SORGENTI DI CALORE • controllo della conformità degli impianti elettrici alle normative tecniche vigenti; • controllo relativo alla corretta manutenzione di apparecchiature elettriche e meccaniche; • riparazione o sostituzione delle apparecchiature danneggiate; • pulizia e riparazione dei condotti di ventilazione e canne fumarie; • identificazione delle aree dove è proibito fumare e regolamentazione sul fumo nelle altre aree;
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• divieto dell'uso di fiamme libere nelle aree ad alto rischio. MISURE DI PREVENZIONE PER RIDURRE LA PROBABILITA’ DI INSORGENZA DEGLI INCENDI A seguito della valutazione dei rischi sono state adottate una o più tra le seguenti misure intese a ridurre la probabilità di insorgenza degli incendi: • realizzazione di impianti elettrici realizzati a regola d'arte; • messa a terra di impianti, strutture e masse metalliche, al fine di evitare la formazione di cariche elettrostatiche; • realizzazione di impianti di protezione contro le scariche atmosferiche conformemente alle regole dell'arte; • ventilazione degli ambienti in presenza di vapori, gas o polveri infiammabili; • adozione di dispositivi di sicurezza. • rispetto dell'ordine e della pulizia; • controlli sulle misure di sicurezza; • predisposizione di un regolamento interno sulle misure di sicurezza da osservare; • informazione e formazione dei lavoratori. MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI PER IL DEPOSITO E L’UTILIZZO DI MATERIALI INFIAMMABILI E COMBUSTIBILI Dove è possibile, occorre che il quantitativo dei materiali infiammabili o facilmente combustibili sia limitato a quello strettamente necessario per la normale conduzione dell'attività e tenuto lontano dalle vie di esodo. I quantitativi in eccedenza devono essere depositati in appositi locali od aree destinate unicamente a tale scopo. Le sostanze infiammabili, quando possibile, dovrebbero essere sostituite con altre meno pericolose. Il deposito di materiali infiammabili deve essere realizzato in luogo isolato o in locale separato dal restante tramite strutture resistenti al fuoco e vani di comunicazione muniti di porte resistenti al fuoco. I lavoratori che manipolano sostanze infiammabili o chimiche pericolose devono essere adeguatamente addestrati sulle misure di sicurezza da osservare e utilizzare i prodotti secondo le indicazioni fornite dal fabbricante e contenute nella scheda di sicurezza. I lavoratori devono essere anche a conoscenza delle proprietà delle sostanze e delle circostanze che possono incrementare il rischio di incendio. I materiali di pulizia, se combustibili, devono essere tenuti in appositi ripostigli o locali. MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI PER L’UTILIZZO DI IMPIANTI ED ATTREZZATURE ELETTRICHE I lavoratori devono ricevere istruzioni sul corretto uso delle attrezzature e degli impianti elettrici. Nel caso debba provvedersi ad una alimentazione provvisoria di una apparecchiatura elettrica, il cavo elettrico deve avere la lunghezza strettamente necessaria ed essere posizionato in modo da evitare possibili danneggiamenti. Le riparazioni elettriche devono essere effettuate da personale competente e qualificato. I materiali facilmente combustibili ed infiammabili non devono essere ubicati in prossimità di apparecchi di illuminazione, in particolare dove si effettuano travasi di liquidi.
Sorveglianza sanitaria
Non prevista
Formazione ed Informazione
Informazione e formazione addetti alla lotta antincendio. I lavoratori incaricati dell’attività di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di pronto soccorso e, comunque, di gestione delle emergenze, devono essere adeguatamente formati. La formazione deve avvenire durante l’orario di lavoro e non può comportare oneri economici a carico dei lavoratori. I componenti delle squadre di salvataggio ed i lavoratori designati per il pronto soccorso, nonché gli elementi di riserva, devono essere addestrati e periodicamente allenati nell’uso dei mezzi di protezione e di soccorso. Informazione Antincendio per tutti i lavoratori Il datore di lavoro deve provvedere affinché ogni lavoratore riceva una adeguata informazione su: a) rischi di incendio legati all'attività svolta; b) rischi di incendio legati alle specifiche mansioni svolte; c) misure di prevenzione e di protezione incendi adottate nel luogo di lavoro con particolare riferimento a: - osservanza delle misure di prevenzione degli incendi e relativo corretto comportamento negli ambienti di lavoro; - divieto di utilizzo degli ascensori per l'evacuazione in caso di incendio; - importanza di tenere chiuse le porte resistenti al fuoco; - modalità di apertura delle porte delle uscite; d) ubicazione delle vie di uscita;
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e) procedure da adottare in caso di incendio, ed in particolare: - azioni da attuare in caso di incendio; - azionamento dell’allarme; - procedure da attuare all’attivazione dell’allarme e di evacuazione fino al punto di raccolta in luogo sicuro; - modalità di chiamata dei vigili del fuoco. f) i nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze e pronto soccorso; g) il nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dell'azienda. L'informazione deve essere basata sulla valutazione dei rischi, essere fornita al lavoratore all'atto dell'assunzione ed essere aggiornata nel caso in cui si verifichi un mutamento della situazione del luogo di lavoro che comporti una variazione della valutazione stessa. L'informazione deve essere fornita in maniera tale che il personale possa apprendere facilmente. Adeguate informazioni devono essere fornite agli addetti alla manutenzione e agli appaltatori per garantire che essi siano a conoscenza delle misure generali di sicurezza antincendio nel luogo di lavoro, delle azioni da adottare in caso di incendio e delle procedure di evacuazione. Nei piccoli luoghi di lavoro l'informazione può limitarsi ad avvertimenti antincendio riportati tramite apposita cartellonistica. Esercitazioni Antincendio Nei luoghi di lavoro ove ricorre l'obbligo della redazione del piano di emergenza connesso con la valutazione dei rischi, i lavoratori devono partecipare ad esercitazioni antincendio, effettuate almeno una volta l'anno, per mettere in pratica le procedure di esodo e di primo intervento. Nei luoghi di lavoro di piccole dimensioni, tale esercitazione deve semplicemente coinvolgere il personale nell'attuare quanto segue: - percorrere le vie di uscita; - identificare le porte resistenti al fuoco, ove esistenti; - identificare la posizione dei dispositivi di allarme; - identificare l'ubicazione delle attrezzature di spegnimento. Una successiva esercitazione deve essere messa in atto non appena: - una esercitazione abbia rivelato serie carenze e dopo che sono stati presi i necessari provvedimenti; - si sia verificato un incremento del numero dei lavoratori; - siano stati effettuati lavori che abbiano comportato modifiche alle vie di esodo.
Esito della valutazione del rischio
LIVELLO DEL RISCHIO MANSIONE\REPARTO DESCRIZIONE
BASSO (IR 1-2)
Operatore Tecnico Possanzini Andrea Operatore Tecnico Esperto Baioni Aristodemo Pierangeli Agostino
Il rischio è presente ad un livello trascurabile o basso.La valutazione viene terminata ora e non è prevedibile che il livello del rischio aumenti in futuro
MEDIO (IR 3-4)
Non esistono gruppi di lavoratori o
reparti esposti a questa fascia di
rischio in questo documento
Il rischio è presente ad un livello medio, mantenere il livello del rischio sotto controllo con opportune azioni di verifiche periodiche a cura del personale aziendale preposto.
ELEVATO (IR 6-9)
Non esistono gruppi di lavoratori o reparti esposti a questa fascia di rischio in questo documento
Il rischio è presente a livello elevato, mantenere il livello del rischio sotto controllo con opportune azioni di verifiche periodiche a cura del personale aziendale preposto.
DVR Valutazione rischi D.Lgs.81 Rischi generici
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10.3. RISCHIO ELETTRICO
Criterio di calcolo adottato per la valutazione del rischio
La valutazione del rischio derivante dall’utilizzo di energia ed attrezzature elettriche adotta come criterio per la quantificazione del livello del rischio un algoritmo secondo il quale, analizzando i parametri o fattori di rischio prescritti dall’art. 80 del D.Lgs. 81/2008, è possibile valutare il livello di rischio per categorie di lavoratori sulla base della durata o frequenza di esposizione. I fattori di rischio analizzati:
a) Fattori di rischio o carenze che generano la possibilità o probabilità che si verifichi un guasto (conformità degli impianti elettrici e delle apparecchiature, conformità dei materiali, verifica iniziale e periodica, manutenzioni).
b) Fattori di rischio o carenze che generano rischi per la sicurezza dei lavoratori (carenze di protezione contro i contatti diretti e indiretti, contro il sovraccarico e cortocircuito, carenze di protezione contro le esplosioni, l’incendio e la fulminazione).
c) Fattori o carenze legate all’organizzazione del lavoro (carenza di informazione e formazione dei lavoratori, di procedure, di DPI isolanti, piani di lavoro o permessi).
Per ogni gruppo di fattori viene calcolato un indice di rischio al quale viene attribuito un livello ritenuto accettabile o non accettabile. Per completare la valutazione infine gli indici di rischio precedentemente calcolati vengono correlati alla frequenza o durata dell’esposizione, definita secondo la tabella:
Durata di utilizzo o esposizione per turno di lavoro Frequenza o durata esposizione
Non esiste motivo di esporsi al rischio Frequenza e durata esposizione trascurabile
≤5 minuti/h per turno Frequenza e durata esposizione bassa
5 minuti/h e ≤ 15 minuti per turno Frequenza e durata esposizione media
15 minuti per turno di lavoro Frequenza e durata esposizione elevata
Sulla base dei risultati della valutazione il rischio viene classificato secondo quanto indicato nella tabella che segue:
RANGE LIVELLO DEL RISCHIO AZIONI
IR 1-2 Il rischio è presente ad un livello trascurabile o basso. La valutazione viene terminata ora e non è prevedibile che il livello del rischio aumenti in futuro.
Nessuna.
IR 3-4
Il rischio è presente entro i limiti di accettabilità prescritti dalla normativa vigente. La valutazione viene terminata ora e non è necessaria un’ulteriore valutazione.
Il livello del rischio deve essere mantenuto sotto controllo con opportune azioni di controllo periodiche a cura del personale aziendale preposto.
IR 6-8
Il rischio è presente a livello non accettabile, deve essere immediatamente ridotto entro i livelli di accettabilità con adeguate misure di prevenzione. Ripetere la valutazione dopo l’attuazione delle misure.
Il livello del rischio deve essere, con misure urgenti, ridotto e tenuto sotto controllo.
1: CALCOLO DELL’INDICE DI PROBABILITA’ (IP) Per valutare la probabilità occorre analizzare quei fattori che possono aumentare o ridurre il verificarsi di un evento pericoloso, in relazione al grado di sicurezza del impianto.
1 L’impianto elettrico è stato progettato e costruito a regola d’arte ed esiste evidenza oggettiva della sua conformità per la presenza di:
- dichiarazione di conformità dell’impianto alle norme di buona tecnica - relazione dei materiali impiegati - schema o progetto dell’impianto - verbale di collaudo iniziale
□ SI* □ NO
2 I materiali e le apparecchiature elettriche installate sono stati costruiti e progettati secondo le norme di buona tecnica emanate dai seguenti organismi: CEI / UNI / CEN / ISO / IEC / CENELEC
□ SI □ NO
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3 L’impianto elettrico è stato installato da impresa installatrice abilitata, regolarmente iscritta alla Camera di Commercio e in possesso dei requisiti tecnico professionali necessari
□ SI □ NO
4 L’impianto possiede in relazione alle caratteristiche specifiche dell’attività lavorativa i necessari requisiti di resistenza e idoneità ed è mantenuto in buono stato di conservazione ed efficienza (istituire piano della manutenzione programmata)
□ SI □ NO
5 I lavori di manutenzione straordinaria che comportano modifiche dell’impianto sono affidati a personale abilitato esterno
□ SI □ NO
6 Per i lavori di manutenzione interna sono previste procedure di lavoro specifiche e permessi di lavoro
□ SI □ NO
7 L’impianto di messa a terra è sottoposto a controlli periodici a cura dell’ASL o enti privati abilitati ed esiste evidenza oggettiva delle verifiche
□ SI □ NO
RISULTATO INTERMEDIO Punteggio fino a 7 Rischio accettabile Punteggio maggiore 7 Rischio non accettabile
*Per ogni domanda viene attribuito punteggio 1 per i Si, punteggio 3 per i No. Le domande negative vengono riportate come misure di prevenzione nel programma di miglioramento. PASSO 2: CALCOLO DELL’INDICE DI RISCHIO PER CONTATTI DIRETTI (IRC Dir) Per valutare questo rischio occorre analizzare quei fattori che possono portare ad un contatto con parti attive dell’impianto:
1 Le parti attive dell’impianto sono completamente ricoperte con un isolamento che possa essere rimosso solo mediante distruzione e resistere alle sollecitazioni meccaniche (scatole, quadri elettrici, prese, spine, prolunghe, ecc.)
□ SI* □ NO
2 Il materiale isolante è adeguato alla tensione in uso, a resistere alle sollecitazioni meccaniche e chimiche a cui è sottoposto durante l’esercizio
□ SI □ NO
3 Le parti attive dell’impianto sono poste dentro involucri e barriere con grado di Protezione (IP) adeguato in relazione all’ambiente di lavoro contro la penetrazione di corpi solidi e liquidi (IP2X o IPXXB ovvero a prova di dito e filo di prova di 1mm)
□ SI □ NO
4 Gli involucri e le barriere sono fissati in modo sicuro e sono asportabili solo con l’uso di chiavi e utensili
□ SI □ NO
5 L’impianto elettrico è dotato di interruttore differenziale con corrente differenziale nominale d’intervento non superiore a 30 mA
□ SI □ NO
6 Quando è necessario togliere barriere, aprire involucri; questo è possibile solo con l’uso di una chiave o attrezzo
□ SI □ NO
RISULTATO INTERMEDIO Punteggio fino a 6 Rischio accettabile Punteggio maggiore 6 Rischio non accettabile
*Per ogni domanda viene attribuito punteggio 1 per i Si, punteggio 3 per i No. PASSO 3: CALCOLO DELL’INDICE DI RISCHIO PER CONTATTI INDIRETTI (IRC Ind) Per valutare questo rischio occorre analizzare quei fattori che possono portare ad un contatto con parti dell’impianto (o masse) in tensione a causa di un guasto:
1 Il circuito elettrico è protetto con dispositivi di interruzione automatica dell’alimentazione che interrompe l’alimentazione elettrica quando la corrente raggiunge effetti dannosi per la persona (interruttori, differenziale o salvavita)
□ SI* □ NO
2 Tutte le masse comprese le attrezzature fisse sono collegate ad un impianto di messa a terra installato secondo le norme di buona tecnica
□ SI □ NO
3 L’impianto di messa a terra prima della messa in esercizio è stato verificato nel suo funzionamento da parte dell’installatore
□ SI □ NO
4 Le attrezzature elettriche portatili o le masse non collegabili ad impianto di messa a terra sono stati costruiti dai fabbricanti con componenti elettrici a doppio isolamento o rinforzato (il doppio isolamento è rappresentato dal doppio quadrato
□ SI □ NO
RISULTATO INTERMEDIO Punteggio fino a 4 Rischio accettabile Punteggio maggiore 4 Rischio non accettabile
*Per ogni domanda viene attribuito punteggio 1 per i Si, punteggio 3 per i No. PASSO 4: CALCOLO DELL’INDICE DI RISCHIO SOVRATENSIONI, CORTOCIRCUITO (IR SC) Per valutare questo rischio occorre analizzare quei fattori che possono causare rischi alle persone a causa di variazioni di tensione nell’impianto:
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1 I conduttori attivi sono protetti con uno o più dispositivi che interrompono automaticamente l’alimentazione quando si produce un sovraccarico o aumento di corrente nei conduttori per cattivo dimensionamento dell’impianto con riscaldamento eccessivo dei cavi il quale provoca l’innesco per l’incendio (sono tali i dispositivi costituiti da interruttori automatici con sganciatore di sovracorrente o valvole fusibili)
□ SI* □ NO
2 I conduttori attivi sono protetti con uno o più dispositivi che interrompono automaticamente l’alimentazione quando si produce un aumento velocissimo della corrente di cortocircuito (sono tali i dispositivi costituiti da fusibili di tipo gG aM)
□ SI □ NO
3 I conduttori attivi sono protetti con uno o più dispositivi che interrompono automaticamente l’alimentazione quando si produce un aumento di tensione nel circuito per scariche atmosferiche (sono tali i dispositivi costituiti da limitatori di tensione)
□ SI □ NO
RISULTATO INTERMEDIO Punteggio fino a 3 Rischio accettabile Punteggio maggiore 3 Rischio non accettabile
*Per ogni domanda viene attribuito punteggio 1 per i Si, punteggio 3 per i No. PASSO 5: CALCOLO DELL’INDICE DI RISCHIO ESPLOSIONI (IR Atex) Per valutare questo rischio occorre analizzare quei fattori che possono causare rischi alle persone a causa di esplosioni nell’impianto:
1 Nell’attività ove esiste la possibilità di formazione di atmosfere esplosive da polveri o gas è stata effettuata la classificazione delle aree a rischio
□ SI* □ N.A □ NO
2 L’impianto elettrico, i materiali e le apparecchiature sono adeguati in funzione del contesto ambientale in cui è stato installato l’impianto e le apparecchiature
□ SI □ N.A □ NO
RISULTATO INTERMEDIO Punteggio fino a 2 Rischio accettabile Punteggio maggiore 2 Rischio non accettabile
*Per ogni domanda viene attribuito punteggio 0 per i Non pertinente, 1 per i Si, 2 per i No. RISULTATI 1° IPOTESI - NEL CASO LA VALUTAZIONE PORTI AL SEGUENTE RISULTATO
TABELLA RIASSUNTIVA DEI RISCHI
Livello del singolo rischio Livello di rischi
accettabili
IP SI
IR contatti diretti SI
IR contatti indiretti SI
IR sovratensioni, cortocircuito SI
IR esplosioni SI
Si costruisce la seguente matrice: TABELLA RIASSUNTIVA DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Livello di esposizione Livello di rischi
accettabili
Frequenza trascurabile 1
Frequenza bassa 2
Frequenza media 3
Frequenza elevata 4
A cui segue questa matrice:
Range Livello di rischi accettabili (LR)
1-2 Livello di rischio trascurabile o basso
3-4 Livello di rischio accettabile
6-8 Livello di rischio non accettabile
2° IPOTESI - NEL CASO LA VALUTAZIONE PORTI AL SEGUENTE RISULTATO
DVR Valutazione rischi D.Lgs.81 Rischi generici
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TABELLA RIASSUNTIVA DEI RISCHI
Livello del singolo rischio Livello di rischi
accettabili
IP Si/No
IR contatti diretti Si/No
IR contatti indiretti Si/No
IR sovratensioni e sovracorrenti Si/No
IR esplosioni Si/No
Si costruisce la seguente matrice: TABELLA RIASSUNTIVA DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Livello di esposizione Livello di rischi non
accettabili
Frequenza trascurabile 2
Frequenza bassa 4
Frequenza media 6
Frequenza elevata 8
A cui segue questa matrice:
Range Livello di rischi accettabili (LR)
1-2 Livello di rischio trascurabile o basso
3-4 Livello di rischio accettabile
6-8 Livello di rischio non accettabile
Valutazione rischio elettrico
Elenco mansioni correlate: Operatore Tecnico Possanzini Andrea Operatore Tecnico Esperto Baioni Aristodemo Operatore Tecnico Esperto Pierangeli Agostino
Livello di esposizione: Frequenza trascurabile
Verifica Risposta
CALCOLO DELL'INDICE DI PROBABILITA' (IP) L'impianto elettrico è stato progettato, costruito a regola d'arte, ed esiste evidenza oggettiva della conformità: dichiarazione di conformità dell'impianto alle norme di buona tecnica; relazione dei materiali impiegati; schema o progetto dell'impianto; verbale di collaudo iniziale;
Si
I materiali, le apparecchiature elettriche installate sono stati costruiti e progettati secondo le norme di buona tecnica emanate dai seguenti organismi: CEI; UNI; CEN; ISO; IEC; CENELEC;
Si
L'impianto elettrico è stato installato da impresa installatrice abilitata, regolarmente iscritta alla Camera di Commercio e in possesso dei requisiti tecnico professionali previsti
Si
L'impianto possiede in relazione alle caratteristiche specifiche dell'attività lavorativa i necessari requisiti di resistenza e idoneità ed è mantenuto in buono stato di conservazione ed efficienza (Istituire piano della manutenzione programmata)
Si
I lavori di manutenzione straordinaria che comportano modifiche dell'impianto sono affidati a personale abilitato esterno
Si
Per i lavori di manutenzione interna sono previste procedure di lavoro specifiche e permessi di lavoro
Si
L'impianto di messa a terra è sottoposto a controlli periodici a cura dell'ASL o enti privati abilitati ed esiste evidenza oggettiva delle verifiche
Si
CALCOLO DELL'INDICE DI RISCHIO PER CONTATTI DIRETTI (IRC Dir) Le parti attive dell'impianto sono completamente ricoperte con un isolamento che possa essere rimosso solo mediante distruzione e resistere alle sollecitazioni meccaniche (scatole, quadri elettrici, prese, spine, prolunghe, ecc.)
Si
Il materiale isolante è adeguato alla tensione in uso, a resistere alle sollecitazioni meccaniche e chimiche a cui è sottoposto durante l'esercizio
Si
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Le parti attive dell'impianto sono poste dentro involucri e barriere con grado di Protezione (IP) adeguato in relazione all'ambiente di lavoro contro la penetrazione di corpi solidi e liquidi (IP2X o IPXXB ovvero a prova di dito e filo di prova di 1 mm)
Si
Gli involucri e le barriere sono fissati in modo sicuro e sono asportabili solo con l'uso di chiavi e utensili
Si
L'impianto elettrico è dotato di interruttore differenziale con corrente differenziale nominale d'intervento non superiore a 30 mA
Si
Quando è necessario togliere barriere, aprire involucri, è possibile solo con l'uso di una chiave o attrezzo
Si
CALCOLO DELL'INDICE DI RISCHIO PER CONTATTI INDIRETTI (IRC Ind)
Il circuito elettrico è protetto con dispositivi di interruzione automatica dell'alimentazione che interrompe l'alimentazione elettrica quando la corrente raggiunge effetti dannosi per la persona (interruttore differenziale o salvavita)
Si
Tutte le masse comprese le attrezzature fisse sono collegate ad un impianto di messa a terra installato secondo le norme di buona tecnica
Si
L'impianto di messa a terra prima della messa in esercizio è stato verificato nel suo funzionamento da parte dell'installatore
Si
Le attrezzature elettriche portatili o le masse non collegabili ad impianto di messa a terra sono state costruite dai fabbricanti con componenti elettrici a doppio isolamento o rinforzato (il doppio isolamento è rappresentato dal doppio quadrato)
Si
CALCOLO DELL'INDICE DI RISCHIO SOVRATENSIONI, CORTOCIRCUITO (IR SC)
I conduttori attivi sono protetti con uno o più dispositivi che interrompono automaticamente l'alimentazione quando si produce un sovraccarico o aumento di corrente nei conduttori per cattivo dimensionamento dell'impianto con riscaldamento eccessivo dei cavi il quale provoca l'innesco per l'incendio (sono tali i dispositivi costituiti da interruttori automatici con sganciatore di sovracorrente o valvole fusibili)
Si
I conduttori attivi sono protetti con uno o più dispositivi che interrompono automaticamente l'alimentazione quando si produce un aumento velocissimo della corrente di cortocircuito (sono tali i dispositivi costituiti da fusibili di tipo gG aM)
Si
I conduttori attivi sono protetti con uno o più dispositivi che interrompono automaticamente l'alimentazione quando si produce un aumento di tensione nel circuito per scariche atmosferiche (sono tali i dispositivi costituiti da limitatori di tensione)
Si
CALCOLO DELL'INDICE DI RISCHIO ESPLOSIONI (IR Atex)
Nell'attività ove esiste la possibilità di formazione di atmosfere esplosive da polveri o gas è stata effettuata la classificazione delle aree a rischio
Non pertinente
L'impianto elettrico, i materiali e le apparecchiature sono adeguate in funzione del contesto ambientale in cui è stato installato l'impianto e le apparecchiature
Non pertinente
Singoli rischi Valore Livelli di rischio
Indice di probabilità (IP) 7 ACCETTABILE
Indice di rischio per contatti diretti (IRC Dir) 6 ACCETTABILE
Indice di rischio per contatti indiretti (IRC Ind) 4 ACCETTABILE
Indice di rischio sovratensioni, cortocircuito (IR SC) 3 ACCETTABILE
Indice di rischio esplosioni (IR Atex) 0 ACCETTABILE
Risultato valutazione
Rischio BASSO
Descrizione-effetti
Misure preventive e protettive attuate
Protezioni contro il rischio di contatti diretti e indiretti • impianto elettrico progettato e realizzato da impresa abilitata secondo la norma CEI 64-8 • manutenzione dell’impianto elettrico secondo le indicazioni della norma CEI 0-10 • verifica dell’integrità dei cavi di collegamento delle apparecchiature elettriche • divieto di manomissione dell’impianto e delle apparecchiature
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• informazione e formazione dei lavoratori sul rischio elettrico e utilizzo degli apparecchi elettrici secondo le indicazioni del costruttore • protezione con interruzione automatica del circuito mediante messa a terra, che consiste nel realizzare un impianto di messa a terra opportunamente coordinato con interruttori posti a monte dell’impianto atti ad interrompere tempestivamente l’alimentazione elettrica del circuito guasto se la tensione di contatto assume valori particolari • controlli periodici secondo le indicazioni della norma DPR 462/2001. Divieti per i lavoratori • E’ vietato effettuare qualsiasi riparazione o intervento su impianti elettrici, quadri elettrici o apparecchiature prima di aver tolto l’alimentazione elettrica. • E’ vietato al personale non autorizzato, operare su quadri elettrici e/o parti dell’impianto elettrico. • Richiedere sempre, in caso di guasto o malfunzionamento, l’intervento del personale qualificato. • Per alcuni interventi in situazioni particolari ove la continuità dell’erogazione di energia sia ritenuta fondamentale per la sicurezza, il personale addetto qualificato deve essere autorizzato a operare in presenza di tensione dal responsabile, indossando comunque i necessari mezzi di protezione. • E’ vietato l’uso di adattatori di spine-prese, cavi volanti di prolunga, prese multiple non fisse in modo stabile, in quanto causa di possibili contatti diretti accidentali. • L’uso di prese multiple derivate da un'unica presa elettrica a muro, può provocare sovraccarichi all’impianto elettrico, il suo surriscaldamento e possibili cortocircuiti. • E’ vietato disinserire la spina elettrica dalla presa di corrente tirando il cavo di alimentazione. • Quando possibile dopo l’utilizzo, le apparecchiature devono essere scollegate dalla rete elettrica. • E’ vietato operare su apparecchiature elettriche con le mani bagnate. • E’ vietato estinguere incendi utilizzando acqua o schiume a base acquosa quando questi interessino impianti o apparecchiature elettriche in tensione. Istruzioni per gli addetti PRIMA DELL’ATTIVITÀ: • Verificare che non esistano elementi della rete di distribuzione dell’energia elettrica che possano costituire pericolo per le lavorazioni e viceversa. Se del caso, devono essere presi immediati contatti con l’Ente esercente la rete al fine di individuare e applicare le misure di sicurezza necessarie (es. segnalazioni, delimitazioni, sbarramenti etc.) prima dell’inizio delle lavorazioni; • Gli impianti elettrici, di messa a terra ed i dispositivi contro le scariche atmosferiche, quando necessari, devono essere progettati osservando le norme dei regolamenti di prevenzione e quelle di buona tecnica riconosciute. Gli impianti sono realizzati, mantenuti e riparati da ditte e/o persone qualificate. La dichiarazione di conformità degli impianti (con gli allegati), la richiesta di omologazione dell’impianto di terra e dei dispositivi contro le scariche atmosferiche sono conservate in cantiere; • Prima dell’utilizzo è necessario effettuare una verifica visiva e strumentale delle condizioni di idoneità delle diverse parti degli impianti e dei singoli dispositivi di sicurezza. DURANTE L’ATTIVITÀ: • Tutto il personale non espressamente addetto deve evitare di intervenire su impianti o parti di impianto sotto tensione; • Qualora si presenti una anomalia nell’impianto elettrico è necessario segnalarla immediatamente al preposto; • Il personale non deve compiere, di propria iniziativa, riparazioni o sostituzioni di parti di impianto elettrico; • Disporre con cura i conduttori elettrici, evitando che intralcino i passaggi, che corrano per terra o che possano comunque essere danneggiati; • Verificare sempre l’integrità degli isolamenti prima di impiegare conduttori elettrici per allacciamenti di macchine od utensili; • L’allacciamento al quadro di utensili, macchine, etc., deve avvenire sulle prese a spina appositamente predisposte; • Non inserire o disinserire macchine o utensili su prese in tensione; • Prima di effettuare l’allacciamento verificare che gli interruttori di manovra della apparecchiatura e quello posto a monte della presa siano “aperti” (macchina ferma e tolta tensione alla presa); • Se la macchina o l’utensile, allacciati e messi in moto, non funzionano o provocano l’intervento di una protezione elettrica (valvola, interruttore automatico o differenziale) è necessario che l’addetto provveda ad informare immediatamente il preposto senza cercare di risolvere il problema autonomamente. Primo soccorso e misure di emergenza • Il corpo umano al passaggio della corrente si riscalda fortemente: ne risultano scottature esterne o interne, talvolta gravi o addirittura mortali;
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• L’elettricità altresì produce frequentemente altri effetti: sul cuore (fibrillazioni); sui muscoli (crampi la cui intensità può essere tanto elevata da provocare slogature di articolazioni e rotture di ossa); sul sistema nervoso (paralisi); • Nel caso in cui l’infortunato resti in contatto con un conduttore a bassa tensione non disattivabile che sia facilmente spostabile, è necessario che quest’ultimo venga allontanato con un supporto in materiale isolante (non con le mani!), ad es. con una tavola di legno ben asciutta, eseguendo un movimento rapido e preciso. Se il suolo è bagnato occorre che il soccorritore si isoli anche da terra ad es. mettendo sotto i piedi una tavola di legno asciutta; • Se non è possibile rimuovere il conduttore è necessario spostare l’infortunato. In questo caso il soccorritore deve: - Controllare che il suo corpo (piedi compresi) siano isolati da terra (suolo o parti di costruzioni o di impalcature o di macchinari bagnati o metallici); - Isolare bene le mani anche con mezzi di fortuna (es.: maniche della giacca); - Prendere l’infortunato per gli abiti evitando il contatto con parti umide (es.: sotto le ascelle), possibilmente con una mano sola; - Allontanare l’infortunato con una manovra rapida e precisa; - Dopo aver isolato l’infortunato è indispensabile ricorrere d’urgenza al pronto soccorso più vicino.
Sorveglianza sanitaria
Non prevista
Formazione ed Informazione
[Informazione e formazione dei lavoratori esposti] La formazione e l’informazione dei lavoratori esposti al rischio specifico viene svolta secondo i principi generali di cui agli articoli 36 e 37 del D.Lgs. 81/2008. La formazione e l’informazione dei lavoratori esposti viene effettuata dal datore di lavoro secondo le indicazioni della normativa vigente e sulla base dei risultati della valutazione dei rischi, trasmessi dal Servizio di prevenzione e protezione e dal medico competente. In relazione a questo rischio specifico i lavoratori dovranno ricevere un’adeguata formazione, informazione e istruzione. L’informazione e la formazione di cui sopra sono fornite prima che i lavoratori siano adibiti alle attività in questione, e ripetute, con frequenza almeno triennale, e comunque ogni qualvolta si verificano nelle lavorazioni cambiamenti che influiscono sulla natura e sul grado dei rischi. I verbali di avvenuta formazione e informazione dei lavoratori sono conservati presso la sede operativa.
Esito della valutazione del rischio
VALORE R RISCHIO MANSIONE\REPARTO DESCRIZIONE
1-2 Basso
Operatore Tecnico Possanzini Andrea Operatore Tecnico Esperto Baioni Aristodemo Pierangeli Agostino
Il rischio è presente ad un livello trascurabile o basso. La valutazione viene terminata ora e non è prevedibile che il livello del rischio aumenti in futuro.
3-4 Accettabile
Non esistono gruppi di lavoratori o reparti esposti a questa fascia di rischio in questo documento
Il rischio è presente entro i limiti di accettabilità prescritti dalla normativa vigente. La valutazione viene terminata ora e non è necessaria un’ulteriore valutazione.
6-8 Non accettabile
Non esistono gruppi di lavoratori o reparti esposti a questa fascia di rischio in questo documento
Il rischio è presente a livello non accettabile, deve essere immediatamente ridotto entro i livelli di accettabilità con adeguate misure di prevenzione. Ripetere la valutazione dopo l’attuazione delle misure.
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11. RISCHI ORGANIZZATIVI
11.1. RISCHIO STRESS
Criterio di calcolo adottato per la valutazione del rischio
La valutazione del rischio è articolata in 3 fasi: Fase 1: Valutazione indicatori oggettivi di stress al lavoro (compilazione della check-list). Fase 2: Identificazione della condizione di rischio e pianificazione delle azioni di miglioramento. Fase 3: Valutazione percezione dello stress al lavoro dei lavoratori, attraverso compilazione di questionari di percezione, analizzati in modo aggregato (OBBLIGATORIA SOLO NEL CASO IN CUI LA VALUTAZIONE PRELIMINARE RILEVI UN RISCHIO MEDIO-ALTO). La valutazione preliminare è basata sulla rilevazione e l’analisi di indicatori o fattori oggettivi raggruppabili in tre aree :
indici infortunistici, assenze per malattie, turnover, segnalazioni al medico competente, assenteismo, ferie non godute, procedimenti, sanzioni, rotazione del personale, istanze giudiziarie
rapporti interpersonali, autonomia decisionale, evoluzione della carriera, ruolo nell’ambito dell’organizzazione, interfaccia casa/lavoro, conciliazione vita/lavoro
orario di lavoro, ambiente di lavoro e attrezzature di lavoro, pianificazione dei compiti, carico di lavoro, ritmo di lavoro
In questa prima fase per la rilevazione dei suddetti fattori sono utilizzate delle liste di controllo a cura dei soggetti
aziendali della prevenzione.
Qualora dalla valutazione oggettiva degli indicatori non emergono elementi di rischio da stress lavoro correlato, tale
da richiedere il ricorso ad azioni correttive, la valutazione viene conclusa e sul documento di valutazione dei rischi, il
datore di lavoro riporta che il livello di rischio è non rilevante e viene tenuto sotto controllo mediante un piano di
monitoraggio.
Diversamente, nel caso in cui si rilevano elementi di rischio da stress lavoro correlato, tali da richiedere azioni correttive, si procede alla pianificazione e all’attuazione degli opportuni interventi. Il procedimento è schematizzato nel grafico che segue:
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FASE 1- VALUTAZIONE INDICATORI OGGETTIVI STRESS LAVORO CORRELATO In questa fase si esegue una valutazione degli indicatori oggettivi fonti di stress al lavoro attraverso l’utilizzo della “check list” contenente parametri tipici delle condizioni di stress riferibili ai DATI AZIENDALI ed al CONTESTO e CONTENUTO del lavoro (come previsto dall’Agenzia Europea sulla salute e sicurezza al lavoro e nell’Accordo Europeo). Il gruppo aziendale della prevenzione può compilare una scheda unica per l’azienda oppure, per livelli di complessità organizzativa più elevata, decidere di utilizzare la check per partizioni organizzative o mansioni omogenee. La compilazione delle tre aree della Check identifica la condizione di rischio BASSO – MEDIO – ALTO in riferimento agli indicatori. - AREA INDICATORI AZIENDALI (10 indicatori) - AREA CONTENUTO DEL LAVORO (4 aree di indicatori) - AREA CONTESTO DEL LAVORO (6 aree di indicatori)
I EVENTI SENTINELLA
(10 indicatori aziendali)
II AREA CONTENUTO DEL LAVORO
(4 aree di indicatori)
III AREA CONTESTO DEL LAVORO
(6 aree di indicatori)
Infortuni Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro
Funzione e cultura organizzativa
Assenza per malattia
Assenza dal lavoro Pianificazione dei compiti Ruolo nell’ambito dell’organizzazione
Ferie non godute
Rotazione del personale Carico di lavoro – ritmo di lavoro Evoluzione della carriera
Turnover Orario di lavoro
Autonomia decisionale - controllo del lavoro
Rapporti interpersonali sul lavoro
Interfaccia casa lavoro – conciliazione vita/lavoro
Procedimenti/Sanzioni disciplinari
Richieste visite straordinarie
Segnalazioni stress lavoro-correlato
Istanze giudiziarie
Ad ogni indicatore è associato un punteggio che concorre al punteggio complessivo dell’area. I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella “tabella dei livelli di rischio”, esprimendo il punteggio ottenuto in valore percentuale, rispetto al punteggio massimo.
AREA TOTALE PUNTEGGIO PER AREA
CONTENUTO DEL LAVORO
CONTESTO DEL LAVORO
INDICATORI AZIENDALI*
TOTALE PUNTEGGIO RISCHIO
Rischio non rilevante
LIVELLO DI RISCHIO NOTE
RISCHIO NON RILEVANTE <= 25%
L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro.
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Nel caso in cui la valutazione preliminare del rischio stress lavoro-correlato identifichi un “rischio non rilevante”, tale risultato va riportato nel DVR e si dovrà prevedere un “piano di monitoraggio”, ad esempio anche attraverso un periodico controllo dell’andamento degli eventi sentinella. Rischio medio
LIVELLO DI RISCHIO NOTE
RISCHIO MEDIO > 25% O <= 50%
L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress lavoro-correlato; vanno adottate azioni correttive e successivamente va verificata l’efficacia degli interventi stessi; in caso di inefficacia, si procede, alla fase di valutazione approfondita.
Per ogni condizione identificativa con punteggio MEDIO, si devono adottare adeguate azioni correttive (ad es. interventi organizzativi, tecnici, procedurali, comunicativi, formativi) riferite, in modo specifico, agli indicatori di contenuto e/o di contesto che presentano i valori di rischio più elevato. Successivamente va verificata, anche attraverso un monitoraggio effettuato con le stesse “ liste di controllo”, l’efficacia delle azioni correttive e se queste ultime risultano inefficaci, si passa alla valutazione approfondita. Rischio alto
LIVELLO DI RISCHIO NOTE
RISCHIO ALTO > 50%
L’analisi degli indicatori evidenzia una situazione di alto rischio stress lavoro-correlato tale da richiedere il ricorso ad azioni correttive immediate. Si adottano le azioni correttive corrispondenti alle criticità rilevate; successivamente va verificata l’efficacia degli interventi correttivi; in caso di inefficacia, si procede alla fase di valutazione approfondita.
Per ogni condizione identificata con punteggio ALTO, riferito ad una singola area, si devono adottare adeguate azioni correttive (ad es. interventi organizzativi, tecnici, procedurali, comunicativi, formativi) riferite in modo specifico agli indicatori di contesto e/o di contenuto con i valori di rischio stress più elevato. Successivamente va verificata, anche attraverso un monitoraggio effettuato con le stesse “liste di controllo”, l’efficacia delle azioni correttive e se queste ultime risultano inefficaci, si passa alla valutazione approfondita. I – EVENTI SENTINELLA Gli indicatori aziendali sono riferiti all’andamento negli ultimi 3 anni. Nel caso in cui la risposta INALTERATO(*) corrisponda a 0, si segna la X nella casella DIMINUITO (ad esempio: la sua azienda ha 0 (zero) infortuni negli ultimi 3 anni. Seguendo le istruzioni dovrebbero segnare INALTERATO perché non ci sono variazioni. In questo caso però, INALTERATO indica una condizione non cambiata perché non migliorabile; motivo per cui la X si segna su diminuito e non su inalterato).
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DVR Valutazione rischi D.Lgs.81 Rischi organizzativi
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II – AREA CONTENUTO DEL LAVORO
DVR Valutazione rischi D.Lgs.81 Rischi organizzativi
Sicurezza Lavoro - Namirial S.p.A. 45
III – AREA DI CONTESTO DEL LAVORO
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Se il risultato finale è uguale a 0, nella TABELLA FINALE CONTESTO DEL LAVORO alla voce “INTERFACCIA CASA LAVORO” si inserisce il valore -1 Se il risultato finale è superiore a 0, nella TABELLA FINALE CONTESTO DEL LAVORO alla voce “INTERFACCIA CASA LAVORO” si inserisce il valore 0 FASE 2:IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO E PIANIFICAZIONE DELLE AZIONI DI MIGLIORAMENTO IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO
I – EVENTI SENTINELLA
INDICATORE TOTALE PUNTEGGIO
PER INDICATORE
Non rilevante 0 – 25%
MEDIO 25 – 50%
ALTO 50 – 100%
DA A DA A DA A
INDICATORI AZIENDALI *
0 10 11 20 21 40
TOTALE PUNTEGGIO
0 2 5
II – AREA CONTENUTO DEL LAVORO
INDICATORE TOTALE PUNTEGGIO
PER INDICATORE Non rilevante
0-25% MEDIO 25-50%
ALTO 50-100%
DA A DA A DA A
Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro
0 5 6 9 10 13
Pianificazione dei compiti
2 3 4 5 6
Carico di lavoro – ritmo di lavoro
0 4 5 7 8 9
Orario di lavoro
0 2 3 5 6 8
TOTALE PUNTEGGIO
0 13 14 25 15 36
III - CONTESTO DEL LAVORO
INDICATORE TOTALE
PUNTEGGIO PER INDICATORE
Non rilevante 0 – 15%
MEDIO 25 – 50%
ALTO 50 – 100%
DA A DA A DA A
DVR Valutazione rischi D.Lgs.81 Rischi organizzativi
Sicurezza Lavoro - Namirial S.p.A. 49
Funzione e cultura organizzativa
0 4 5 7 8 11
Ruolo nell’ambito dell’organizzazione
0 1 2 3 4
Evoluzione della carriera 0 1 2 3
Autonomia decisionale controllo del lavoro
0 1 2 3 4 5
Rapporti interpersonali sul lavoro
0 1 2 3
Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro*
TOTALE PUNTEGGIO 0 8 9 17 18 26
(*) se il punteggio totale dell’indicatore “Interfaccia casa lavoro” è uguale a 0, inserire il valore -1. Se superiore a 0, inserire il valore 0. I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO.
AREA TOTALE PUNTEGGIO PER AREA
CONTENUTO DEL LAVORO
CONTESTO DEL LAVORO
INDICATORI AZIENDALI*
TOTALE PUNTEGGIO RISCHIO
(*) Se il risultato del punteggio è compreso tra 0 a 10, si inserisce nella tabella finale il valore 0 Se il risultato del punteggio è compreso tra 11 e 20 si inserisce nella tabella finale il valore 2 Se il risultato del punteggio è compreso tra 21 e 40 si inserisce nella tabella finale il valore 5
TABELLA DI LETTURA: TOTALE PUNTEGGIO RISCHIO
DA A LIVELLO DI
RISCHIO NOTE
0 17 Non rilevante 25%
L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Nel caso in cui la valutazione preliminare del rischio da stress da lavoro-correlato identifichi un “rischio non rilevante”, tale risultato va riportato nel DVR e si dovrà prevedere un “piano di monitoraggio”, ad esempio anche attraverso un periodico controllo dell’andamento degli eventi sentinella.
18 34 RISCHIO MEDIO 50%
L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress-correlato; vanno adottate azioni correttive e successivamente va verificata l’efficacia degli interventi stessi; in caso di inefficacia, si procede, alla fase di valutazione approfondita. Per ogni condizione identificata con punteggio MEDIO, si devono adottare adeguate azioni correttive (ad es. interventi organizzativi, tecnici, procedurali, comunicativi, formativi) riferite, in modo specifico, agli indicatori di contenuto e/o di contesto che presentano i valori di rischio più elevato. Successivamente va verificata, anche attraverso un monitoraggio effettuato con le stesse “liste di controllo”, l’efficacia delle azioni correttive; se queste ultime risultano inefficaci, si passa alla valutazione approfondita.
DVR Valutazione rischi D.Lgs.81 Rischi organizzativi
Sicurezza Lavoro - Namirial S.p.A. 50
35 67 RISCHIO ALTO + di 50%
L’analisi degli indicatori evidenzia una situazione di alto rischio stress lavoro-correlato tale da richiedere il ricorso ad azioni correttive immediate. Si adottano le azioni correttive corrispondenti alle criticità rilevate; successivamente va verificata l’efficacia degli interventi correttivi; in caso di inefficacia, si procede alla fase di valutazione approfondita. Per ogni condizione identificata con punteggio ALTO, riferito ad una singola area, si devono adottare adeguate azioni correttive (ad es. interventi organizzativi, tecnici, procedurali, comunicativi, formativi) riferite in modo specifico agli indicatori di contesto e/o di contenuto con i valori di rischio stress più elevato. Successivamente va verificata, anche attraverso un monitoraggio effettuato con le stesse “liste di controllo”, l’efficacia delle azioni correttive; se queste ultime risultano inefficaci, si passa alla valutazione approfondita.
FASE 3- VALUTAZIONE PERCEZIONE DELLO STRESS DEI LAVORATORI Quando sia stata sufficientemente compresa la natura dei fattori oggettivi di progettazione ed organizzazione del lavoro in caso di rischio BASSO è comunque opportuno intervenire in casi in cui alcuni reparti, gruppi di lavoratori, settori … ecc. anche isolati risultassero a rischio o comunque, anche se inseriti in una situazione lavorativa complessivamente tranquillizzante, dovessero emergere problemi legati allo stress. Questo rischio (come e più degli altri) costringe le aziende ad una periodica rivalutazione dello stesso, in quanto l’organizzazione del lavoro e le interazioni tra le persone possono subire delle variazioni in maniera molto veloce e di conseguenza l’azienda tende ad attuare le misure di miglioramento identificate al fine di elaborare interventi di prevenzione primaria. In caso contrario di rischio MEDIO E ALTO è necessario procedere alla valutazione soggettiva dello stress lavoro - correlato.
Valutazione rischio SLC
Elenco mansioni correlate: Operatore Tecnico Esperto Baioni Aristodemo Operatore Tecnico Esperto Pierangeli Agostino Operatore Tecnico Possanzini Andrea
Numero lavoratori 3
I – INDICATORI AZIENDALI
Indicatore Risposta Punteggio
Indici infortunistici Diminuito
0
Assenza per malattia Inalterato
1
% Assenze dal lavoro Diminuito
0
% Ferie non godute Inalterato
1
% Trasferimenti interni richiesti dal personale Diminuito
0
% Rotazione del personale (usciti - entrati dall'azienda) Diminuito
0
Procedimenti, sanzioni disciplinari Diminuito
0
Richieste visite mediche straordinarie medico competente Diminuito
0
Segnalazioni formalizzate di lamentele dei lavoratori all'azienda o al NO 0
DVR Valutazione rischi D.Lgs.81 Rischi organizzativi
Sicurezza Lavoro - Namirial S.p.A. 51
medico competente
Istanze giudiziarie per licenziamento / demansionamento / molestie morali e/o sessuali
NO
0
TOTALE PUNTEGGIO 2
RISCHIO COMPLESSIVO NON RILEVANTE
Misure preventive e protettive attuate
Per mettere in atto un percorso di riduzione del rischio e miglioramento continuo, l’organizzazione utilizza la valutazione dello stress come base per la condivisione (discussione e comunicazione) dei risultati utili per la gestione del rischio, ma anche per la (ri)progettazione dei fattori organizzativi di disagio. La prevenzione, l’eliminazione o la riduzione dei problemi di stress da lavoro-correlato può comportare l’adozione di misure che possono essere collettive, individuali o di entrambi i tipi ed introdotte sotto forma di specifiche misure mirate a fattori di stress individuati. La responsabilità di stabilire le misure adeguate da adottare spetta al datore di lavoro che integra la politica aziendale con la partecipazione e la collaborazione del gruppo ed individua le misure di prevenzione e può adottare un codice di condotta aziendale. Gli interventi per la riduzione dei rischi, già programmati con la valutazione degli indicatori oggettivi, si integrano con le misure derivanti dalla valutazione degli indicatori soggettivi tra i quali: • la formazione dei dirigenti e dei lavoratori per migliorare la loro consapevolezza e la loro comprensione nei confronti dello stress, delle sue possibili cause e del modo in cui affrontarlo, e/o per adattarsi al cambiamento; • l’informazione e la consultazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti, in conformità alla legislazione europea e nazionale, ai contratti collettivi e alle prassi; • la sorveglianza sanitaria come misura di prevenzione secondaria quando si evidenzia un rischio residuo non basso che non può essere ridotto con interventi sull’organizzazione del lavoro. La valutazione dello stress lavoro da correlato dovrebbe prevedere una fase di monitoraggio del miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori già in fase di pianificazione. Questo livello di monitoraggio può prevedere l’analisi periodica degli indicatori oggettivi e degli indicatori di salute attraverso la verifica con medico competente o specialisti designati ed il livello di attuazione delle misure di prevenzione identificate per la riduzione del rischio.
Sorveglianza sanitaria
Non prevista
Formazione ed Informazione
[Informazione e formazione dei lavoratori esposti] La formazione e l’informazione dei lavoratori esposti al rischio specifico viene svolta secondo i principi generali di cui agli articoli 36 e 37 del D.Lgs. 81/2008. La formazione e l’informazione dei lavoratori esposti viene effettuata dal datore di lavoro secondo le indicazioni della normativa vigente e sulla base dei risultati della valutazione dei rischi, trasmessi dal Servizio di prevenzione e protezione e dal medico competente. In relazione a questo rischio specifico i lavoratori dovranno ricevere un’adeguata formazione, informazione e istruzione. L’informazione e la formazione di cui sopra sono fornite prima che i lavoratori siano adibiti alle attività in questione, e ripetute, con frequenza almeno triennale, e comunque ogni qualvolta si verificano nelle lavorazioni cambiamenti che influiscono sulla natura e sul grado dei rischi. I verbali di avvenuta formazione e informazione dei lavoratori sono conservati presso la sede operativa.
DVR Valutazione rischi D.Lgs.81 Rischi organizzativi
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Esito della valutazione del rischio
LIVELLO DI RISCHIO MANSIONE DESCRIZIONE
Non rilevante 25%
Operatore Tecnico Esperto Baioni Aristodemo Pierangeli Agostino Operatore Tecnico Possanzini Andrea
L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Nel caso in cui la valutazione preliminare del rischio da stress da lavoro-correlato identifichi un “rischio non rilevante”, tale risultato va riportato nel DVR e si dovrà prevedere un “piano di monitoraggio”, ad esempio anche attraverso un periodico controllo dell’andamento degli eventi sentinella.
RISCHIO MEDIO 50%
Non esistono gruppi di lavoratori esposti a questa fascia di rischio in questo documento
L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress-correlato; vanno adottate azioni correttive e successivamente va verificata l’efficacia degli interventi stessi; in caso di inefficacia, si procede, alla fase di valutazione approfondita. Per ogni condizione identificata con punteggio MEDIO, si devono adottare adeguate azioni correttive (ad es. interventi organizzativi, tecnici, procedurali, comunicativi, formativi) riferite, in modo specifico, agli indicatori di contenuto e/o di contesto che presentano i valori di rischio più elevato. Successivamente va verificata, anche attraverso un monitoraggio effettuato con le stesse “liste di controllo”, l’efficacia delle azioni correttive; se queste ultime risultano inefficaci, si passa alla valutazione approfondita.
RISCHIO ALTO + di 50%
Non esistono gruppi di lavoratori esposti a questa fascia di rischio in questo documento
L’analisi degli indicatori evidenzia una situazione di alto rischio stress lavoro-correlato tale da richiedere il ricorso ad azioni correttive immediate. Si adottano le azioni correttive corrispondenti alle criticità rilevate; successivamente va verificata l’efficacia degli interventi correttivi; in caso di inefficacia, si procede alla fase di valutazione approfondita. Per ogni condizione identificata con punteggio ALTO, riferito ad una singola area, si devono adottare adeguate azioni correttive (ad es. interventi organizzativi, tecnici, procedurali, comunicativi, formativi) riferite in modo specifico agli indicatori di contesto e/o di contenuto con i valori di rischio stress più elevato. Successivamente va verificata, anche attraverso un monitoraggio effettuato con le stesse “liste di controllo”, l’efficacia delle azioni correttive; se queste ultime risultano inefficaci, si passa alla valutazione approfondita.
DVR Valutazione rischi D.Lgs.81 Procedure
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12. PROCEDURE
TITOLO: USO DEI CARRELLI MANUALI SCOPO La presente procedura è stata redatta dal SSP ai sensi dell’articolo 15 comma 1 lettera q) al fine di istruire i lavoratori impiegati nella fase a lavorare in condizioni di sicurezza. RESPONSABILI Tutti gli operatori impiegati sono responsabili della corretta applicazione delle presenti istruzioni e devono segnalare al responsabile le eventuali anomalie riscontrate durante la sua applicazione. MODALITA’ OPERATIVE Ogni operatore addetto alla movimentazione dei carichi con carrelli manuali (esempio, transpallet) deve aver ricevuto una formazione comprendente:
- le caratteristiche del mezzo da utilizzare unitamente ai limiti d’uso quanto al carico da trasportare, al peso del carico, al centro di gravità, ecc.,
- le tecniche di accatastamento,
- le regole di circolazione con i mezzi meccanici all’interno dell’azienda. Gli addetti devono:
- indossare le scarpe antinfortunistiche;
- controllare che il peso del carico da trasportare sia idoneo a quel tipo di carrello;
- controllare la sicurezza delle vie di circolazione interne aziendali e delle rampe di carico e scarico;
- controllare che le ruote del carrello siano protette in modo da evitare pericolo di lesioni all’operatore;
- controllare che la lunghezza del timone sia tale da evitare che il carrello urti i piedi dell’addetto;
- stare in posizione frontale rispetto allo stesso, impugnando con entrambe le mani la maniglia (posizione che evita movimenti estremi degli arti superiori – da evitare assolutamente l’impugnatura ed il tiro con una sola mano; infatti, l’estensione dell’articolazione scapolo-omerale è potenzialmente in grado di provocare distorsioni); il “tiro” è meno pericoloso del movimento spingendo il carrello (obbliga, infatti, al piegamento delle braccia, alla flessione in avanti del busto che sostiene il carico maggiore di spinta);
- se il carrello è provvisto di ruote in gomma o materiale plastico, controllarne periodicamente l’usura e provvedere annualmente alla loro sostituzione.
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13. PIANO MIGLIORAMENTO FORMAZIONE
Titolo: Corso per addetti al primo soccorso in aziende di Gruppo B
Requisiti del corso
Il D.M. 15 luglio 2003 n° 388 definisce il percorso formativo individuando le modalità, i
contenuti e i tempi per la formazione in funzione della classe di appartenenza delle
aziende; nella fattispecie l'incaricato dovrà frequentare un corso di formazione della
durata di 12 ore suddiviso nei seguenti moduli:
Modulo A - Allertare il sistema di soccorso
Modulo B - Acquisire conoscenze generali sui traumi in ambiente di lavoro
Modulo C - Acquisire capacità di intervento pratico
Tipologia corso Formazione
Figure destinatarie Addetto primo soccorso
Mansioni Possanzini Andrea
Frequenza Corso svolto in data: 24/11/2016 - Aggiornamento-Frequenza: 3 anni
Titolo: Corso per addetti alla prevenzione incendi ed evacuazione in aziende a rischio incendio medio
Requisiti del corso
Il D.M. 10 Marzo 1998 definisce il percorso formativo individuando le modalità, i
contenuti e i tempi per la formazione in funzione della tipologia di attività ed al livello di
rischio incendio dell'azienda; nella fattispecie l'incaricato dovrà frequentare un corso di
formazione della durata di 8 ore per aziende a rischio medio suddiviso nei seguenti
moduli (allegato IX):
Modulo A L'incendio e la prevenzione (2 ore)
Modulo B Protezione antincendio e procedure da adottare in caso di incendio (3 ore)
Modulo C Esercitazioni pratiche (3 ore)
Aggiornamento (Nota Dipartimento VVF – DCFORM, prot. n. 5987 del 23 febbraio 2011)
Tipologia corso Formazione
Figure destinatarie Addetto prevenzione incendi ed evacuazione
Mansioni Possanzini Andrea
Frequenza Corso svolto in data: 25/10/2016 - Aggiornamento-Frequenza: 3 anni
Titolo: Corso per preposto
Requisiti del corso
La durata minima del modulo particolare per preposti è di 8 ore.
I contenuti della formazione, oltre a quelli già previsti ed elencati all'articolo 37, comma
7, del D.Lgs. n. 81/08, comprendono, in relazione agli obblighi previsti all'articolo 19:
1) Principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi,
responsabilità;
2) Relazioni tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione;
3) Definizione e individuazione dei fattori di rischio;
4) Incidenti e infortuni mancati;
5) Tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei lavoratori, in particolare neoassunti,
somministrati, stranieri;
6) Valutazione dei rischi dell'azienda, con particolare riferimento al contesto in cui il
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preposto opera;
7) Individuazione misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e
protezione.
Tipologia corso Formazione
Figure destinatarie Preposto
Mansioni Baioni Aristodemo
Frequenza Corso svolto in data: 03/11/2015 - Aggiornamento-Frequenza: 5 anni
Titolo: Corso di formazione generica per i lavoratori
Requisiti del corso
Con riferimento alla lettera b) del comma 1 e al comma 3 dell'articolo 37 del D.Lgs. n.
81/08, la formazione deve avvenire nelle occasioni di cui alle lettere a), b) e c) del
comma 4 del medesimo articolo, ed avere durata minima di 4 ore, e deve essere
dedicata alla presentazione dei concetti generali in tema di prevenzione e sicurezza sul
lavoro.
Contenuti:
- concetti di rischio,
- danno,
- prevenzione,
- protezione,
- organizzazione della prevenzione aziendale,
- diritti, doveri e sanzioni per i vari soggetti aziendali,
- organi di vigilanza, controllo e assistenza.
Infine, tale formazione costituisce credito formativo permanente.
Tipologia corso Formazione
Mansioni
Baioni Aristodemo
Pierangeli Agostino
Possanzini Andrea
Frequenza Corso svolto in data: 22/10/2015
Titolo: Corso di formazione specifica per i lavoratori in aziende a rischio medio
Requisiti del corso
Con riferimento alla lettera b) del comma 1 e al comma 3 dell'articolo 37 del D.Lgs. n.
81/08, la formazione deve avvenire nelle occasioni di cui alle lettere a), b) e c) del
comma 4 del medesimo articolo, ed avere durata minima di 8 ore, in funzione dei rischi
riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di
prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza
dell'azienda. Tali aspetti e i rischi specifici di cui ai Titoli del D.Lgs. n. 81/08 successivi al I
costituiscono oggetto della formazione.
Tipologia corso Formazione
Mansioni
Baioni Aristodemo
Pierangeli Agostino
Possanzini Andrea
Frequenza Corso svolto in data: 29/10/2015 - Aggiornamento-Frequenza: 5 anni
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14. GESTIONE EMERGENZE
Numeri utili
Descrizione Numeri utili
Prescrizione
SERVIZIO/SOGGETTO TELEFONO Polizia 113 Carabinieri 112 Comando provinciale dei Vigili del Fuoco 115 Pronto soccorso ambulanza 118 Sede Centrale E.R.S.U. di Ancona - Vicolo della Serpe,1 071 227411 RSPP Geom. Roberto Sgolacchia 071 2113105/333 1419323 Medico Competente Dott. Roberto Arcaleni 071 7451002/335 7068543
Presidi lotta antincendio: Estintori
Descrizione Presidi lotta antincendio: Estintori
Prescrizione
Gli ambienti di lavoro sono stati dotati di un congruo numero di estintori di idonea categoria, dislocati nei punti ritenuti a rischio; la presenza degli estintori è segnalata con apposita cartellonistica. Ai lavoratori è stato raccomandato di non intralciare o occupare gli spazi antistanti i mezzi di estinzione, che gli stessi non vengano cambiati di posto e che il datore di lavoro o il responsabile venga avvisato di qualsiasi utilizzo, anche parziale, di tali dispositivi.
Presidi sanitari: Cassetta di primo soccorso
Descrizione Presidi sanitari: Cassetta di primo soccorso
Prescrizione
Stante l'ubicazione dell’azienda, per intervento a seguito di infortunio grave, si farà capo alle strutture pubbliche; a tale scopo sono tenuti in evidenza i numeri di telefonici utili e tutte le maestranze sono state informate del luogo in cui potranno eventualmente trovare, sia l'elenco di cui sopra sia un telefono per la chiamata d'urgenza. Per tutti gli infortuni di piccola entità (piccoli tagli, piccole contusioni, ecc.) è presente negli ambienti di lavoro, una cassetta di pronto soccorso, in posizione fissa, ben segnalata e facilmente accessibile, il cui contenuto è indicato nell’allegato 1 del D.M. 15 luglio 2003, n. 388. Il contenuto della cassetta dovrà essere mantenuto in condizioni di efficienza e di pronto impiego, nonché dovrà essere prontamente integrato quando necessario.
Procedura di emergenza antincendio ed evacuazione
Descrizione Procedura di emergenza antincendio ed evacuazione - Istruzioni Operative
Prescrizione FARE RIFERIMENTO AL PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE
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Servizio di lotta antincendio ed evacuazione
Descrizione Servizio di lotta antincendio ed evacuazione dei lavoratori - Costituzione
Prescrizione
Tenendo conto della natura delle attività e delle dimensioni dell’unità produttiva, sentito il rappresentante dei lavoratori, sono stati individuati i provvedimenti necessari in materia di lotta antincendio e di assistenza durante l’evacuazione, tenendo conto di tutte le persone presenti sui luoghi di lavoro stabilendo i necessari rapporti con i servizi esterni. All'attuazione dei provvedimenti di cui sopra sono stati designati uno o più lavoratori incaricati, qualora non vi provvedano direttamente i datori di lavoro. Gli addetti incaricati alla lotta antincendio ed evacuazione, ai sensi del DM 10 Marzo 1998, designati ai sensi dell'art. 18 comma 1 lett. b) del D.Lgs. 81/08 e s.m.i., devono essere formati da specifico corso di formazione, della durata di: 4 ore per le aziende di livello di rischio basso, 8 ore per le aziende con rischio di livello medio, 16 ore per le aziende di rischio di livello alto.
Servizio di primo soccorso
Descrizione Servizio di primo soccorso - Costituzione
Prescrizione
Tenendo conto della natura delle attività e delle dimensioni dell’unità produttiva, sentito il medico competente, sono stati individuati i provvedimenti necessari in materia di pronto soccorso e di assistenza medica di emergenza, tenendo conto di tutte le persone presenti sui luoghi di lavoro stabilendo i necessari rapporti con i servizi esterni, anche per il trasporto dei lavoratori infortunati. All'attuazione dei provvedimenti di cui sopra sono stati designati uno o più lavoratori incaricati, qualora non vi provvedano direttamente i datori di lavoro. Gli addetti al primo soccorso, ai sensi dell'art. 3 del DM n. 388/2003, designati ai sensi dell'art. 18 comma 1 lett. c) del D.Lgs. 81/08 e s.m.i., devono essere formati da specifico corso di formazione, della durata di 16 ore per le aziende appartenenti al gruppo A e di 12 ore per le aziende appartenenti ai gruppi B e C, salvo gli addetti già formati alla data di entrata in vigore del DM n. 388/2003.
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15. ALLEGATO I - SCHEDE DPI
Occhiali a mascherina
Caratteristiche generali
Proteggono gli occhi da schegge, da frammenti di materiali anche incandescenti, da spruzzi di liquidi.
Requisiti
Marcatura CE Marcatura a norma EN 166 Classe ottica: 1 Resistenza contro particelle proiettate: B Protezione da liquidi e spruzzi: 3 Trattamento antiappannante: N
Guanti antitaglio
Caratteristiche generali
Proteggono le mani da lesioni causate da agenti meccanici (manipolazione di oggetti taglienti o abrasivi).
Requisiti
Marcatura a norma EN 388 livelli x2xx DPI di III categoria Materiale Spectra (tipo leggero) Sterilizzabile a vapore o a Eto
Durata
6 mesi
Cuffia antirumore
Caratteristiche generali
Cuffia antirumore, completa di ricambi per tutta la durata del dispositivo. Serve per proteggere il lavoratore dal rumore e quindi dai suoi effetti negativi sull'apparato uditivo e su tutto l'organismo. L'uso di questo dpi è consigliato in ambienti con esposizione a rumori ripetuti di breve durata.
Requisiti
Marcatura CE Marcatura EN 352.1 - 352.4 DPI di II categoria Materiale in polimero espanso morbido Con archetto flessibile Ampia apertura delle coppe auricolari Lavabile
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Leggera Buone prestazioni di filtrazione del rumore
Durata
2 anni
Elmetto di sicurezza
Caratteristiche generali
Realizzato in polietilene o ABS, predisposto per essere integrato con cuffia auricolare, visiera e paranuca, con fori di aerazione, bardatura interna con parti tessili, completo di fascetta antisudore, finitura antigraffio, isolamento elettrico 1000 V, resistente a -30 °C, completo di sottogola regolabile.
Requisiti
Marcatura CE Conformità a EN 397 Conformità al D.Lgs. 475/92
Istruzioni per l’uso
L’elmetto di sicurezza ripara da lesioni alla testa che potrebbero verificarsi per caduta di oggetti dall’alto. Le principali lavorazioni dove sono presenti questi rischi e dove si rende obbligatorio l’uso dell’elmetto, sono: - lavorazioni che si svolgono sotto o in prossimità di impalcature e di posti di lavoro sopraelevati nonché nei lavori di demolizione; - lavori e accesso in passaggi o locali angusti ed entro impianti industriali. Raccomandazioni: - L’elmetto offre una protezione limitata alla forza d’urto e penetrazione generata da corpi che cadono dall’alto, si deve quindi evitare di operare in aree ove sussistano pericoli di gravi impatti o penetrazioni causate da corpi di massa/peso consistente. - Ispezionare accuratamente il DPI prima di ogni impiego e non utilizzarlo se qualche parte dovesse mostrare segni di evidente usura o malfunzionamento. - Non manomettere il DPI e sostituire i componenti unicamente con ricambi originali. - Non applicare nessun tipo di decalcomania o adesivo (se non oltre i 20 mm di distanza dal bordo inferiore) in modo da non pregiudicarne le caratteristiche dielettriche. - Il DPI, in caso abbia subito danni di entità consistente, deve sempre essere messo fuori uso e sostituito. Al fine di garantire la massima protezione degli operatori si consiglia quanto segue: 1) sostituire la fascia antisudore in modo da avere sempre il massimo comfort; 2) sostituire almeno ogni 12 mesi di impiego la bardatura interna completa; 3) sostituire il DPI almeno ogni 5 anni di impiego.
Durata
5 anni
Scarpe di sicurezza con puntale d'acciaio
Caratteristiche generali
Scarpe di sicurezza con puntale d'acciaio (UNI EN 345). Proteggono da infortuni diretti (perforazione, caduta di pesi) o indiretti (scivolamento o contatto elettrico) e di igiene sul lavoro. Migliorano il comfort dell'utilizzatore, proteggendolo dal freddo, dal calore o dalle vibrazioni. Resistenti all'acqua e ad agenti chimici, devono possedere un dispositivo di sfilamento rapido e suole antisdrucciolo, solette antitraspiranti, peso non eccessivo, e devono essere del tipo adatto alla stagione.
DVR Valutazione rischi D.Lgs.81 Allegati
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Requisiti
Marcatura CE Marcatura a norma EN 345 S3 DPI di II categoria Puntale rinforzato in acciaio, impatto fisico 200 J Suola antiscivolo, antistatica, antiolio, antiacido, resistente alla perforazione Tomaia idrorepellente, traspirante, isolante dal freddo, resistente agli idrocarburi, antiacido, con protezione del metatarso Assorbimento di energia al tallone
Durata
6 mesi
Indumenti da lavoro
Caratteristiche generali
Servono a proteggere il corpo senza però ostacolare i movimenti del lavoratore.
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16. ALLEGATO II - SEGNALETICA DI SICUREZZA
Categoria: Divieto
Nome: Vietato eseguire riparazioni
Descrizione:
Posizione:
Categoria: Divieto
Nome: Vietato rimuovere le protezioni
Descrizione: Vietato rimuovere le protezioni e i dispositivi di sicurezza
Posizione: Sulle macchine aventi dispositivi di protezione.
Categoria: Avvertimento
Nome: Pericolo generico
Descrizione: Pericolo generico
Posizione:
Ovunque occorra indicare un pericolo non segnalabile con altri cartelli. E' completato di solito dalla scritta esplicativa del pericolo esistente (segnale complementare).
Categoria: Prescrizione
Nome: Protezione degli occhi
Descrizione: È obbligatorio indossare le protezioni degli occhi
Posizione:
Negli ambienti di lavoro, in prossimità di una lavorazione o presso le macchine, ove esiste pericolo di offesa agli occhi (operazioni di saldatura ossiacetilenica ed elettrica, molatura, lavori alle macchine utensili, da scalpellino, impiego di acidi, ecc.).
Categoria: Prescrizione
Nome: Protezione delle mani
Descrizione: È obbligatorio indossare i guanti protettivi
Posizione: Negli ambienti di lavoro, presso le lavorazioni o le macchine che comportino il pericolo di lesioni alle mani.
Categoria: Prescrizione
Nome: Staccare la corrente
Descrizione: E' obbligatorio staccare la corrente prima di inserire le spine
Posizione: In prossimità delle prese di alimentazione elettrica.