Echi di regalità orientale

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ECHI DI REGALITA ORIENTALE NEI RITRATTI DI TIRANNI ERODOTEI. DUE CASI EMBLEMATICI: LE FIGURE DI POLICRATE E DI PERIANDRO INDICE PREFAZIONE ............................................................................................. I I.La regalit orientale: un modello problematico da reinterpretare. ....... 1 II.Ladefinizionedelmodelloregaleachemenideedellesueformedi espressione ............................................................................................... 8 III.EticaepotereneisovraniorientalitraErodotoelatragedia Attica. ....................................................................................................... 23 IV.Iluo-traOrienteeOccidente:elementitopicidellatradizione storico-letteraria e loro riflessi nellopera erodotea .................................. 39 V. Policratee Periandro, sovrani assoluti nel mondo greco, nelle Storie di Erodoto: trasposizione e rielaborazione del modello di regalit orientale in Occidente ............................................................................................. 61 CONCLUSIONE .................................................................................... 122 BIBLIOGRAFIA ...................................................................................... 127 I PREFAZIONE LoperadiErodotodiAlicarnasso,cuilatradizioneattribuisceilruolodi archetipodelgenerestoriografico,annovera,traletantecaratteristiche chelarendonointeressanteagliocchideilettorimoderni,anchela sensibilitdapartedellautorealtemadellalteritetnico-culturale,che presuppone unottica incentrata sulle dinamiche alla base dellinterazione tramondiprofondamentediversi.Taleconfrontoappare,agliocchidellostorico,assaiproficuoinquantoconsentedifaremergeredal contrastoicaratteridistintividiciascunarealtealtempostessodi comporliinunaprospettivauniversale,cheabbraccilatotalitdelle vicendeumane.Findaltitolochesisceltodiassegnarealpresente lavororisultaevidentecomeessosiafocalizzatonontantosullanalisidi unasingolarealtstorico-culturaledelmondoantico,quantopiuttosto sulladefinizionediunrapportodialettico,giavvertitoconforzada Erodoto,che,nonostanteilmutaredegliequilibrigeo-politiciedelle tendenzedicostume,haconservatointatta,nelcorsodeisecoli,lasua rilevanza nel processo di formazione della civilt: quello che lega Oriente e Occidente. Occorreperprecisareimmediatamentecomeilcaratterediacronicodi tale interazione non autorizzi in alcun modo a prescindere dalla specificit dei diversi contesti cronologici nei quali essa si manifesta.Muovendocientroiconfinipostidallosservanzadiquestoprincipio, abbiamocercatodiindividuarelemodalitconlequalilostoriografodi Alicarnassopercepisceetematizza,allinternodellapropriaopera,la ricezioneelarielaborazionedapartedelmondogrecodelmodello rappresentatodalleformedellaregalitorientaleconparticolare riferimentoallambitodellImperoPersianosottoladinastiadegli II Achemenidi. La chiave di lettura del confronto che viene cos a delinearsi traidueterminidiquestarelazione,ealqualevieneattribuito,bene ricordarlo,uncaratterebidirezionale,sicoglienellatteggiamentodi sostanziale ambivalenza con cui ciascuna delle due parti guarda allaltra. Citroviamoinfattidifronteadunaassaiinteressanteoscillazionetra unorgogliosapresadidistanza(chevieneancheadessere,per converso,unadefinizionedellidentitculturalediciascunaparte)euna tensioneconoscitiva,unosforzodicomprendereunarealttotalmente altradas.Sulversantegreco,cherappresentaloggettodellanostra indagine, questultimo aspetto si esplica soprattutto in una forte attrazione versoleformedipotereassolutopropriedellerealtorientali.Esse vengonocosacostituireperiGrecimateriadiunaprofondaedassai fecondariflessione,cheinevitabilmentecoinvolgeinmanieradecisivala sfera delletica.Percisiritenutoopportunodedicareparticolareattenzione,allinterno di unottica comparativistica, a temi quali il rapporto tra individuo e potere, limpiantoideologicoallabasedellavitacomunitaria,lacomplessa relazionechelegaladimensionepubblicaeladimensioneprivata dellesistenzadichidetieneilpotere,lacoltredisimbolichecircondala regalitedinfineilproblemadelladiscendenza,comeproiezionenel futurodiunindividuochiamatoareggerelesortidiunacollettivit.Si trattaevidentementediquestionimoltovasteecomplesseognunadelle quali pu costituire, e di fatto costituisce, argomento per un filone di studi autonomo. Il lettore tenga dunque a mente che nel presente lavoro non si in alcun modo inteso raggiungere una, peraltro impossibile, esaustivit riguardoallesuccitateproblematiche,bensfornireunaopportuna contestualizzazione per un argomento che altrimenti rischia di apparire, a miogiudizio,troppoisolatoecircoscritto.Fattasalvalaspecificitdelle considerazionierodoteesullaregalit,conparticolareriferimentoal modelloorientale,specificitallaqualesitralaltrocercatodidare III ampiorisalto,ritengononsipossaprescinderedaltentativodiinserire largomentopresceltoallinternodeldiveniredellatradizionestorica, letterariaeculturalepropriadelmondogrecoantico.Inquestottica devonoesserelettiiriferimenti,talvoltaancheassaiampi,arealtnon direttamenteconcernentiloperaerodotea,machepossonocomunque offrirealcuniinteressantispuntiperdefinire,talvoltaancheadispettodi unanotevoledistanzacronologica,ilcontestoideologicoculturaleincui lanalisi delle considerazioni dello storico di Alicarnasso dovrebbe essere inquadrata.ilcaso,adesempio,dellecospicuedigressioni(perlopi situatenellenotealtesto,conlequalisivolutofornireallettorevari spuntiperuneventualesuccessivoapprofondimento)riguardantialcuni aspettiparticolaridimomentiassairappresentatividellatragediaattica, che si pu certamente considerare uno dei luoghi di riflessione privilegiati, allinternodelmondogreco,proprioperquantoriguardailrapportotra eticaepolitica.Inoltre,perdaremaggioreforzaallenostre argomentazionie,nelcontempo,peroffrireallettoreuncontattodiretto coniltestogreco,cherisultaavolte,dipersestesso,assaipi illuminante delle pi acute osservazioni degli studiosi moderni, sono state inseriteampiecitazionidalleoperetrattate.Ditalicitazioniparso opportuno fornire anche una traduzione, a cura del sottoscritto (salvo nei casi in cui si indica altrimenti), per due ragioni principali: in primo luogo si cercato,attraversolaversioneinlinguaitalianadelleparticitateilpi possibileaderentealloriginale,diestendereilsuccitatocontattoconle partiditesticlassiciriportatinelpresenteancheaqueilettorichenon conoscesserolalinguagrecaantica,insecondoluogociparso convenienteevidenziareodesplicitare(anchedaunpuntodivista grafico) alcuni termini o sintagmi dotati di particolare rilevanza semantica aifinidelnostrodiscorso.Ladecisionedinonproporreunutilizzo meramenteesplicativodellapparatodiannotazionialtestoedifaredi questultimoancheunospaziodedicatoadalcunispuntidiriflessione IV aggiuntiva,spuntiche,loribadiamo,nonpossonoinalcunmodoessere sviluppaticoncompletezzainquellasede,dunqueilfruttodiuna consapevole scelta metodologica. Venendo ora ad una breve illustrazione della struttura di questo studio, possibileaffermarecheessosipresentadivisosostanzialmenteindue parti.Laprimapresentauncarattereessenzialmenteteoretico,mirando alla definizionedeiprincipali temi afferenti allaregalit,pur con costante attenzioneadalcunideipisignificativipassichelatradizioneletteraria greca offre in proposito, mentre la seconda si propone di mostrare come i principigeneralienunciatiinprecedenzavenganomodulatiedadattati allavicendadiduefigurediuo.grecichepossonoessere annoverate tra quelle pi rappresentative di questa categoria: Policrate di SamoePeriandrodiCorinto.Nellaprimapartecisisoffermati soprattuttosullapeculiaritdelprocessoditrasformazioneedi adattamento che lega ilmodello della regalitorientale,ed in particolare achemenide, intesa nella sua forma originaria, e gli esiti cui essa d luogo allinterno del mondo greco. Come sempre accade quando si assiste alla trasposizionediunmodellodallarealtincuiessostatoplasmatoin unarealtaltra,talemodellosiarricchisceinevitabilmentedimolteplici componentinuovecherappresentanoilcontributoapportatodal destinatariodiquestatraductio.Ogniqualvolta,infatti,unaciviltsiapre ad apporti culturaliesterni as, si trovanecessariamente ad incidere su diessi.Cichecolpisce,nelcasodeiGreci,lastraordinaria consapevolezza di tale dinamica che Erodoto mostra di possedere. Proprioalloscopodirenderelideadellapresenzadidiversimomenti dialetticinellambitodelprocessoditransizionecuisifattoriferimento, dopo un capitolo introduttivo volto a tematizzare in maniera sintetica ma, speriamo,efficace,laproblematicitdelmodelloachemenide,abbiamo stabilitodiassumere,comepuntodipartenzadellanostraindagine,la definizioneditalemodello.Inquestafasedelnostrolavorocisiamo V soffermatialungosulleformediespressionedellaregalitorientaleche rivestonoessestesse,senzadubbio,unanotevolissimarilevanza semanticainrapportoaicontenuticheveicolano.Daquisiamopoi passati a tentare di far luce su alcuni risvolti di un rapporto che rimane in realtatuttoggipiuttostooscuro,aspettoquestoche,peraltro, contribuiscenonpocoalsuofascino:quellointercorrentetraeticae potere.Unpuntodiriferimentoirrinunciabilecisembrato,comegi accennato in precedenza, essere costituito, accanto allopera stessa dello storiografo di Alicarnasso, dalla tragedia attica.La ragione principale per laqualetalegenereletterariosuscitailnostrointeresseinquestasede risiede nel fatto che esso, portando sulla scena realt distanti nel tempo o nellospazio,lerendenecessariamenteoggettodiriflessionedaparte della collettivit cuisi rivolge. Ilpuntodiraccordotralaprimaelasecondapartecostituitodaun capitolodedicatoallindividuazionedialcuniaspetticaratterizzantila figuratopicadeluo-, qualepossibilericavaredallacollazionedi elementidesuntidamodellidellatradizioneorientaleeditratti squisitamenteafferentialmondogreco.Particolarerilievostato attribuitoallenumeroseaffinitriscontrabilitralafiguradeluo- e lidealeeroicoplasmatodalmito.Unpreziosopuntodiriferimento, relativamente a questo aspetto, stato rappresentato, nella realizzazione del presente lavoro, dal saggio di Carmine Catenacci dal titoloIl tiranno e leroe. Neldelineareilritrattodellacategoriaumanacostituitadalsovrano assoluto,sisceltaunachiavediletturafocalizzatasoprattuttosulle valenzeprovvidenzialistichedellequalispessosicaricalasuaascesa, sulcarattereanomalodelsuoruoloallinternodellacollettiviteinfine sulleccezionalitdelledotipersonalicheeglidevepossedereper conquistare e mantenere il potere.VI Perquantoriguardainvecelefiguredanoiprescelteperesemplificare concretamente come talitratti generali trovino attuazione nelleHistoriae, si ritenuto opportuno giustapporre lanalisi dei due personaggi piuttosto chetrattarliseparatamente,alloscopodimostrarecome,nonostantela specificitdiciascuno,levicendedeiduesovranipossanoinqualche modoessereposteinrelazionenelquadrodellampiodiscorsoerodoteo sullaregalit.Risultainoltredoverosoprecisarecome,anchenella sezioneloroesplicitamentededicata,lanostraattenzionenonabbia avuto come oggetto privilegiato la ricostruzione della figura dei due tiranni nella loro dimensione storica e letteraria, bens il ruolo da essi svoltonel quadro della riflessione erodotea sulla regalit. Alla luce di ci si spiega lo spazionotevoleintenzionalmentededicatoalconfrontotralesperienza politicaedumanadiPolicrateediPeriandrodaunaparteesituazionie personaggipropri,ancoraunavolta,dellarealtorientale,(cuipure riservata la prima sezione del nostro studio), dallaltra. Si inoltre scelto diintegrareilritrattodeiuo.qualevienefornitodalleStoriedi Erodotoallalucediinformazionidesuntedaaltrefonti(adesempioil Papiro 1740 di Heidelberg nel caso di Policrate, la Vita Philosophorum di Diogene Laerzio e la sezione nota come ll banchetto dei Sette Sapienti deiMoraliadiPlutarconelcasodiPeriandro)checonsentonodi precisarne meglio loperato in funzione del nostro discorso. Una grande rilevanza riveste, nel quadro dellanalisi qui proposta, il tema dellaricchezzamateriale(v`u-)inquantorealtinscindibilmente legata al potere, inteso soprattutto nel suo rapporto conlindividuo che lo esercita.Essainfattinelcontempo,comecercheremodidimostrare, unadelleprincipalifontidelprestigiodicuiiltirannogodeelasuapi immediatamanifestazionetangibile.Laricchezzaconcepitacome componentedominantedellesistenzadelsovranoassolutocostituisce lunicoeffettivopuntodicontattotraduefigurealtrimentiaffattodiverse tralorocheper,nonostantequestadiversit,oforseproprioinvirtdi VII essa,sembranointegrarsiassaibenefraloro,nelmomentoincuilesi consideri,comesicercatodifarenelpresentestudio,nontanto,lo ribadiamo,comeritrattifineasestessi,bensqualicasiemblematicidi una realt pi ampia. Non esiste dunque una netta cesura tra la prima e la seconda parte: esse sonostateinfatticoncepitecomestrettamentecomplementari,allinterno diundisegnounitarioattraversoilqualesperiamodiavercompiuto qualche passo in avanti relativamente allinterpretazione delle affascinanti riflessioni erodotee sulla regalit.

1 Capitolo primo La regalit orientale: un modello problematico da reinterpretare. Unodegliaspettipicontroversidelleticagreca,findallesueorigini, senzadubbiorappresentatodallaposizioneassaicomplessacheessa assumeneiconfrontidellaconcezionedellasovranitchesimanifesta nelle forme di organizzazione politica delle antiche civilt medio-orientali. Occorreinfattiricordare,perquantoovviapossaappariretale affermazione,cheilprocessodidefinizionedellidentitculturalediun popolononpuinalcunmodoprescinderedalcontestoambientale (intesosiainsensogeograficosiainsensoantropologico,contuttele implicazionichetaleterminepresenta)nelqualeessohaluogo. Applicandoorataleprincipiogeneraleallambitodinostrointeresse, risultaassaisignificativalaffermazionedellastudiosaingleseEdithHall, laqualenelsuostudioInventingtheBarbarian 1,rilevacomeilmondo greco,inognifasedelsuosviluppo,individuieaffermiipropricaratteri distintivi,riconoscendolicomepropri,attraversouncontinuoconfronto dialettico,assaifecondoinogniambitodellattivitintellettuale,conuna realt percepita come altra rispetto a s. Edith Hall si riferisce a questo concetto per spiegare le modalit di costruzione delle figure non greche in ambitoletterarioedrammaturgico,maessorisulta,amiogiudizio, pertinente allopera erodotea sotto molti aspetti. Essa infatti, come noto, 1E. Hall, Inventing the Barbarian, Clarendon, Oxford 1989, pp.3-9.2 sfuggeairigidiparametridiobiettiviterigorescientificonella ricostruzionedegliavvenimenti,entroiqualivenutosuccessivamente codificandosi il genere storiografico (cfr. i vo,oo tucididei) e presenta, alcontrario,notevolielementiditeatralitedinarrazioneletteraria.A questoproposito,risultaassaiinteressantenotarecometaliaspetti divengano,nellesapientimanidellostoriografodiAlicarnasso,raffinati strumenti per delineare la propria particolare percezione del rapporto del mondoellenicoconlalterit,rapportodicuieglisimostraben consapevolefindalproemiodellopera2;colpisceinfattiinquestasede lefficaceutilizzodidueterminichiave,.3o3o.versus. |``:-,adindicarenontantounapolareopposizione,comeinaltri contesti indicati da Edith Hall, quanto un rapporto dialettico tra due realt egualmentedegnedinota,inquantoproduttricidiimpresegrandie mirabili.Erodotodunquetematizza,findalprincipiodellasuaopera,ilproblema delrapportotrailmondogrecoedunarealtaltralacuidefinizione travalicalaspettomeramentelinguistico,cuisiriferivaoriginariamente lappellativo 3o3o., come criterio discriminante tra grecit e mondo ad essaestraneo,perassumere(comealtrovenelVsecoloa.C.)un significatoculturale,nelsensopiampiodeltermine.Daquantosi finora detto, risulta dunque evidente nellopera erodotea una forte volont comparativa,chetrovaespressioneinunanarrazionecaratterizzatada unmarcatosaporeepico(cfr.lespressione:,o:,o`o:-o.).oco ) e da unonnipresente istanza etica, volta allindividuazione dei principi universali che regolano le vicende umane. 2 Hdt., Praefatio3 Inaggiuntaaci,utilericordarelimportanza,sottolineatada Immerwahr3, degli aspetti formali nel delineare la percezione del divenire storicodapartedellautore.Lostudiosoamericanoriferisceinfattiil concettodiuniversalitnontantoallamateriaoggettodellindagine storiograficadiErodoto,quantopiuttostoalpuntodivistaassunto dallautore.LascenadelleHistoriae,edinparticolaredellibroIII,sul qualefocalizzatoilpresentelavoro,dominata,secondoilcritico,da figure di straordinaria complessit, le cui vicende personali si intrecciano costantementeconildiveniredeglieventistorici.Perciiganglivitali dellopera erodotea sono individuati da Immerwahr nelle connessioni che leganotraloroidiversi`,.,iqualiverrebberocosaformareun quadro sostanzialmente unitario della storia dellumanit. Volgendooralattenzioneallefiguremesseinscenadallostoriografodi Alicarnasso, risultano evidenti non pochi elementi di quella teatralit cui si accennatoinprecedenza.Sebbeneinfatti,abuondiritto,sianostate avanzatedapipartifortiriservesullalegittimitdienfatizzare,come purehannofatto,inmodidiversi,varistudiosi,ladimensionetragicadei personaggierodotei4,nonsipu,amioavviso,negarelamaestria(non privadiinfluenzedrammatiche)conlaqualeErodotocostruisceiritratti deipropripersonaggi;essiassumonoinfattiunanotevolecorporeit, divenendoverieproprimodellieticidistraordinariacomplessit.Tra 3H.R.Immerwahr,FormandThoughtinHerodotus,PressofWesternReserve University, Cleveland, Ohio 1966, pp.149 sgg.4Propensiadattribuireunadimensionedrammaticaaipersonaggierodoteisono Balcer(cfr.J.M.Balcer,Herodotus&Bisitun.ProblemsinAncientPersian Historiography.Historia.Einzelschriften,WiesbadenStuttgart1987,pp.14-18[Introduction])eEdithHall(cfr.Hall.,op.cit.,passim).Decisamentecontrarioatale posizioneinveceadesempioWaters(cfr.K.H.Waters,HerodotosonTyrantsand Despots.AStudyinObjectivity,Historia.Einzelschriften, Wiesbaden1971,pp.46-47). Lostudiosoritieneinfatticheipersonaggierodotei,purconlelorocaratteristiche individualicosefficacementedelineate,funganopursempredaattoridiundivenire storico che resta oggetto privilegiato della narrazione erodotea. 4 questespiccanocertamenteiritrattidicelebrimonarchiassolutiorientali einparticolarequellidedicatiagliesponentidelladinastiaachemenide, cuivengonoaccostate(soprattuttonellibroIII)alcunepersonalit fortemente carismatiche collocate allinterno del mondo greco, il cui ruolo politico,comenotaacutamenteCarmineCatenacci5,puesserevisto comeunasortaditrasposizioneallinternodellaGrecitdeimodellidi regalit orientale, rielaborati secondo i valori costituenti letica greca. Tali figure sono denominate uo., termine che in origine non ha affatto la connotazionenegativachepresentanoisuoiesitinellelingueeuropee moderne, ma indica semplicemente l esercizio di un potere assoluto.Ineffetti,laconcezionedellaregalitrappresentaunterrenodiindagine nel quale risulta evidente il rapporto dialettico che il pensiero etico-politico deiGreciinstauraconformedigestionedelpotereche,almenoin apparenza,risultanopolarmenteantiteticheadesso.Siavrmododi constatare ampiamente in seguito che in realt questa opposizione non affattocosradicalecomepusembrareaprimavista.Perilmomento limitiamoci tuttavia a rilevare come le figure di sovrani che incontriamo, in particolare nel libro III delleHistoriae, presentino un primo tratto comune nelfattoditrovarsiadoveramministrareunpotereimmenso,chesi caratterizzaperlasuaassolutezzaeperlamancanzadireferenti allinternodellasferaumanaechetrovadunquenelladivinitlunico implacabile ed inflessibile principio regolatore.Certamenteunpoterediquestogenererappresentaunasignificativa materializzazione del concetto di alterit agli occhi di gran parte dei Greci delVsecolo,ilperiododimassimafiorituradelleconquistesocialie politichedellademocraziadimatriceAteniese.Talealteritper,come senza dubbio Erodoto sapeva bene, suscita da sempre nel mondo greco, accanto ad unorgogliosa presa di distanza (che si traduce per contrasto, 5 C. Catenacci, Il tiranno e leroe, Mondadori, Milano 1966, p.70 5 come si visto, nella definizione da parte degli Elleni della propria identit culturale),ancheunafortissimaattrazione.Catenacciricorreaduna formulazione assai efficacedi tale concetto definendo lauo.- come unsognoproibitodeiGreci,costantementenascostoinunangolodel corpo sociale6. In effetti, un potere incondizionato costituiva senza dubbio unatentazionenotevolepergliuominigreciambiziosiecapaci,come testimonia il celebre frammento di Solone, dove egli dichiara con orgoglio dinonessersilasciatosedurredallelusinghedellauo.-, pensando inprimoluogoalbenesseredellacollettiviteguadagnandosicosiil rispettoelammirazionedeisuoiconcittadini7.Nemmenogliuomini comuni sono per immuni dal fascino del potere assoluto e, a sostegno di questa affermazione, possibile citare in particolare il celebre frammento archilocheoincuiilfalegnameCarone,personaloquensdelpoeta, dichiarachenongliimportanulladiGige,definitov`uuc-, (aggettivodistraordinariaefficaciaalfinedirenderelideadellasua leggendaria ricchezza), n di una grande uo.-. Unanalisiapprofonditadiquestoframmento,comediquellosoloniano, porterebbetroppolontano;cicheimportarilevare,nellambitodella presenteindagine,ilfattochetaleframmentorimandaimplicitamente adundiffusoatteggiamentomentaleimprontatoadunanotevole attrazionenei confronti della tirannide, atteggiamento dal quale il poeta di Paro prende orgogliosamente le distanze. 6 Ivi, pp.1-2 7CorpusSolonianum,inIEG,acuradi WestM.L.,Clarendon, Oxford1971-72, fr.33. Nel frammento citato, che risulta complementare a numerosi altri (ad es. fr.36), Solone intendelegittimarelapropriaoperadilegislatore,mostrandocomelasuaazione politicasiastataispirataallapiferreaintegritmoraleeaiprincipidigiustiziae equilibrio.Concettiquestichenegliscrittisolonianiassumonounamarcata connotazione sociale. 8Archilochus, edidit I. Tarditi, Romae in Aedibus Athenaei 1968, fr.22 6 TornandooraalleHistoriae,possibileaffermarecheinErodotosi riflette appieno questo approccio ambivalente nei confronti della uo.-, che,nelcasodellostoricodiAlicarnasso,putrovareunaspiegazione, oltrechenellasuaconcezioneetico-politica,ancheinunrilevantedato biograficocheloriguarda.NonsideveinfattidimenticarecheErodoto nascesudditodellimperopersiano,fattoquestocherenderagione,se nonaltro,dellasuaevidentefamiliaritconleformedimanifestazione dellaregalitorientale,nonchconlesuemodalitespressive, nellambitodellequalioccupaunpostodirilievolalettera.Talimodalit svolgonoinfattiunruolodiprimissimopianonellacreazionediquella coloritura marcatamenteorientaleche caratterizzagli esempi del genere epistolograficonellaprosaerodotea.Ciimplicadunqueunanotevole aperturadellautoreversoalcuneformaementis,propriediquelmondo, aspettoquestochesiricollegaallatesi,purmoltodiscussa,secondola qualelintento originario di Erodoto sarebbe statoquello di comporre dei l:c.-o. Evitando di addentrarci troppo in questo spinoso dibattito, sar sufficiente ricordareche, comunque stiano le cose, il dato che interessa in questa sede il fatto che la tipologia testuale della lettera, nellambito dellaletteraturagrecae,pinellospecifico,nelloperaerodotea, frequentementeassociataafiguredallostraordinariopotereche esprimonounavolontineluttabile.Oltrealleletterevereeproprie(o 3.3`.oquestavalutazionepuessereestesaancheallenumerose ambasceriecheivarisovrani(soprattuttoAchemenidi)invianonelcorso dellanarrazioneerodotea.Glistilemiimpiegatiallinternodellepistola 9DeSanctiscita,comepossibileprovaasostegnodiquestaipotesi,lapresenzadel cosiddetto`,-egizionelIIlibrodelleHistoriae,presenzache,altrimenti,non troverebbe alcuna spiegazione. Questa tesi invece decisamente rigettata da Van den Hout (cfr. M. van den Hout, Studies in Early Greek Letter-Writing, in Mnemosyne IV, 2 (1949), pp.19-33; 138-152), che ritiene improbabile che Erodoto trasporti allinterno del protocolloepistolareelementidesuntidafontipersianedirette,percrearefictiones letterarie quali la celebre lettera di Amasi a Policrate. (Cfr. infra, pp.66-67) 7 regale rappresentano infatti una mimesidelle modalit dimanifestazione oraledellavolontdelsovrano,cometestimoniailricorrerediformule quali :..o c: 3oc.`:u-, :..oc: () ::cv-.Alla luce di tali considerazioni si coglie dunqueagevolmente la centralit dellaparoladelmonarcaqualeelementocardineintornoacuisi costituiscetuttoilmultiformeimpiantoideologicoallabasedellaregalit achemenide.Sitrattadiunacostruzioneintellettualediestrema raffinatezza,nellaqualesirealizzaunastraordinariasinergiatrail messaggio che si intende trasmettere e la forma espressiva della quale lo siriveste;essafondalasuaefficaciasoprattuttosulsapienteimpiegodi unlinguaggiofortementeevocativo,connotatoinsensosimbolico. propriosuquestoterrenoche,comevedremo,ilprocessodi rielaborazionedeimodellidiregalitorientaledapartedeiGreci raggiungeilculminedelsuofascino.8 Capitolo secondo La definizione del modello regale achemenide e delle sue forme di espressione La concezione della lettera come veicolo della parola del sovrano induce adindagarelanaturadiquestultimaconparticolareriferimentoagli esponenti della dinastia degli Achemenidi, cui Erodoto dedica particolare attenzione nel libro III.LacaratteristicaprincipaledelpoteredelGranRe,secondola concezionedellaregalitcheemergenitidamentedallacollazionedelle iscrizionirisalentiallepocadiDarioapprofonditamenteanalizzate,tragli altri,dastudiosicomeBriant,Lecoq,BalcereCook1esecondola testimonianzastessadiErodoto,consistenelsuoessereespressionedi unaveritassolutaetrascendente,nellaqualetaleparolasisostanzia. Essadivienedunque,invirtdiquestasuanatura,ilprincipio essenziantediun-c- inviolabileinquantovolutodalladivinit,che operanelmondoattraversolaparoladelGranRe,invirtdelrapporto privilegiatochequestultimoinstauraconessa.Ilsovranoachemenide 1 P. Briant, Histoire de lEmpire perse, Fayard, Paris 1996P. Briant, I Persiani e limpero di Dario, trad. it., Electa/Gallimard, Torino 1995 Les inscriptions de la Perse achmnide, a cura di P. Lecoq, Gallimard, Paris 1997 J.M.Balcer,Herodotus&Bisitun.ProblemsinAncientPersianHistoriography, Historia. Einzelschriften, Wiesbaden Stuttgart 1987, pp.11- 49 Cook J.M., The Persian Empire, J.M. Dent & sons, London-Melbourne-Toronto 1983. 9 divienedunquelelettodiAhuraMazda(sommadivinitbeneficanella dottrinadiZoroastro,fattapropria,almenocomereligionediStato,dagli Achemenidi)2,sceltoinvirtdellesuequalitpersonali,siafisicheche morali,perguidareilpopolonelsegnodellaVerit.TaleVeritdeve essere gelosamente custodita allinterno della famiglia reale, secondo un ferreo principio dinastico.Laparoladelrelasoladotatadilegittimitnellasuastraordinaria facoltdiincidereprofondamentesuogniaspettodellavitadelpopolo, orientandolocostantementeversocichegiusto;lagiustiziainfattisi configuracomeemanazioneconcretaetangibilediquellaverit originaria,diprovenienzadivina,cheispiraleparoledelsovrano.Nona caso,lastragrandemaggioranza,senonlatotalit,delleiscrizioni achemenidi riportate dagli studiosi menzionati in precedenza (cfr. nota 1) si apre con le parole Dice il Gran Re, Dice il re Dario ecc., parole che intendonogarantirelassolutaveridicitdelmessaggiochesegue.A questo proposito, risulta inoltre assai interessante laffermazione di Briant, condivisa anche da Gnoli3, secondo cui la collocazione della celeberrima IscrizionedelBehistun(519-518a.C.)sudiunaltissimaruperende chiaramente in termini visivo-percettivi lidea di una verit inaccessibile e trascendente,privilegioesclusivodellelettochehafattoinciderequelle parole. Tuttavianecessarionotare,aquestoproposito,come,sedaunlatoil contenutoditaleveritapparedestinatoarimanereoscuroaicomuni mortali, anche a causa del contesto ambientale in cui la sua rivelazione 2 qui opportuno richiamare, per inciso, lacceso dibattito, tuttora in corso, per stabilire se gli Achemenidi fossero effettivamente seguaci dello zoroastrismo o se, al contrario, seneservisserosolamentecomeinstrumentumregni,alfinedilegittimareilproprio potere (cfr. G. Gnoli, Politica religiosa e concezione della regalit sotto gli Achemenidi, inGururajamajarika,StudiinonorediGiuseppeTucci,I,IstitutoUniversitario Orientale, Napoli 1974, pp.23-88). 3 Briant, I Persiani, cit.; Gnoli, op.cit., pp.67-69. 10 situata,lasuapresenzatuttaviaimmediatamenterilevabiledapartedi chiunque si trovi a passare per quel luogo. La sensazione che qui si vuole trasmetterequelladiunaveritimperscrutabilepostaadominareea regolare dallalto la vita degli uomini ad aeternum.Daquesteconsiderazioniappareevidentecome,inuntalecontesto, qualora un altro si levi a parlare e qualora le sue parole siano in contrasto conquelledelre,vengaintrodottounintollerabiledualismonelconcetto diVerit(rta,inpersianoantico)cheproduceinevitabilmenteun allontanamentodallaveritstessaindirezionedelsuoopposto:la Menzogna(drag,inpersianoantico).Essatrova,fralaltro,lapropria incarnazione,allinternodelpantheoniranico,nelladivinitmalefica denominata Ahriman, opposta ad Ahura Mazda4, alla quale invece il Gran Re appare sempre associato, anche nelliconografia dei monumenti regali achemenidi5.LaMenzognacostituisce,proprioinvirtdello sdoppiamentocheessageneraallinternodelprincipiodiVerit(v. supra),lapigrandeminacciaperlimperoachemenide,chepropriosu taleprincipiosiregge.QuestoilmotivopercuiDario,nelcostruire limmagine della propria regalit, si presenta innanzitutto come il paladino dellaVerit,nonchcomerestauratoredellordinevolutodaAhura Mazda,restaurazionequesta,chevienesignificativamentefatta coincidere con la riaffermazione del principio di legittimit dinastica. Molto probabilmenteinfattiDariomanipolaapropriofavorelagenealogiadella famiglia reale per mascherare quella che, da un punto di vista storico, fu unusurpazione del trono da parte del figlio di Istaspe . Qualunquesialaverit,risultaevidente,daquantosidetto,comeil concetto di voc.o, alla base della democrazia di matrice ateniese, sia 4 Cfr. Gnoli, op. cit., ivi. 5 Cfr. Briant, I Persiani, cit., pp.18-19 et alibi.11 assolutamente inconcepibileper ilmondo persiano e come da esso cisi guardiconorrore,qualetotaledissoluzionediogniordinecostituito.A dimostrazionediciutilericordarecome,neiPersianidiEschilo(472 a.C.)6,ilpigrandetimoremanifestatodalcoroallindomanidella sconfittadiSerseaSalamina(480a.C.),undurissimocolpoalprestigio dellaregalitachemenide,consistanelfattocheoratuttipotranno :`:u):o3o:.,parlareliberamente(lett.direparole[ocose] libere),ilcheimplicanecessariamenteilvenirmenodelprincipiodi sudditanza. Il riscontro tangibile di tale principio si coglie nel tributo che le popolazionisottomesseversanoalGranReelacuierogazioneviene definitaedistituzionalizzataconprecisionenelcontestodellariforma amministrativaattuatadaDario7.Lacomparsadiunpluralismonel concettodiveritvienedunqueacoincidereconunattodiribellione controilpoterecentrale,chesimanifestainprimoluogoattraversola negazione del tributo8.Perquantoriguardainoltreicomplessirapporticheleganoisudditial sovrano,risultaassaiimportantericordarecomeessisianodefinitiin modo molto precisoda un insieme di termini tecnici, afferenti appunto al rapporto di sudditanza intercorrente tra il Gran Re ed i suoi sottoposti, dei qualirestanoattestazioniassaisignificativenellemissiveinviatedalla CancelleriaImperialeallevarieprovincedeldominiopersiano.Ditali 6 Aesch., Pers., v. 593. 7 Riguardo al tema della negazione del tributo, il riferimento in particolare a: Eschilo, I Persiani,acuradiL.Belloni,Vitaepensiero,Milano19942,adv.593.Perquanto concerneinveceunanalisidettagliata,daunpuntodivistastorico,dellariforma amministrativa attuata da Dario intorno al 518 a.C., rimandiamo a Briant, Histoire, cit., pp.399-487, (in particolare p. 417) e a Cook, op. cit., pp. 70 sgg.8Cookrilevacheunodeisegnalidirivoltadapartediunaprovinciadellimpero consisteva nella battitura autonoma, da parte del satrapo ad essa preposto, di monete doro.Ilconiodiquesteultimeerainfatticonsideratounprivilegioesclusivodella regalit. Per le attivit economiche interne e per gli scambi commerciali inter-provinciali venivano utilizzate invece monete dargento. (Cfr. Cook, op. cit, p.70) .12 missiveErodotopare,nonostantelevivacipolemicheriguardoalla possibilitperlostoricodiAlicarnassodiaccedereafontipersiane dirette9,riprodurreabbastanzafedelmenteglischemi,oquantomenola coloritura.Torniamodunque,ancoraunavolta,allaconcezionedella lettera come mezzo di espressione della volont ineluttabile del sovrano. Aquestoproposito,risultautileaccennarebrevementeaidocumenti storiciinnostropossesso,relativamenteallatipologiatestuale dellepistola regale. Tra questi, riveste una particolare rilevanza la Lettera diDarioaGadta,analizzataindettagliodaLauraBoffo10.Lastudiosa rilevainnanzituttocome,neltestoinquestione,siaagevolmente riconoscibile una consuetudine tipica dei sovrani achemenidi, cio quella di effettuare, nel momento in cui si trovano a dover giudicare un satrapo, 9 Cfr. supra, p. 7, n. 9 10 L. Boffo, La lettera di Dario a Gadata: i privilegi del tempio di Apollo a Magnesia sul Meandro,inBullettinodellIstitutodiDirittoRomanoVittorioScialoja,TerzaSerie, Volume XX, pp.267-303. Il testo della lettera ci pervenuto tramite uniscrizione incisa su un blocco di marmo, databile allet adrianea (allincirca alla met del II secolo d.C.) e dunque ad un periodo di molto posteriore a quello cui risale il documento originario. Proprioperquestocitroviamodifronteadunesempiodiriutilizzodiuntesto evidentementeconsideratoassaiautorevoledaisacerdotideltempiodiApolloin MagnesiasulMeandro,cheintendevanorivendicareconessoipropriprivileginei confronti dellautorit romana nella regione, collegando tali privilegi ad una figura assai rilevante come quella di Dario I. In effetti, il testo della lettera, che esprime il rimprovero dapartedelGranReneiconfrontidelsatrapoGadtaperaverabusatodelproprio potere sul territorio assegnatogli facendo lavorare per i propri fini personali i giardinieri sacrideltempio()uu,u-.:u-,testimonialagrandeattenzionedelsovrano persianoversolecultureelecredenzereligiosedeipopolisottomessi.Riguardoai precedentidiquestoatteggiamentonellapoliticaachemenide,sivedalEdittodi Ecbatana(riportatonelLibrodiEsther)concuiCiroilGrandeconsentivaagliEbrei assoggettati dai Persiani di tornare in patria e di ricostruire il Tempio di Gerusalemme. La tolleranza religiosa e una rispettosa attenzione verso le usanze e le credenze di altri popolidivieneper,soprattuttoinErodoto,una caratteristicadella figuradiDario(cfr. Hdt., III, 38, 4), che tuttavia non appare priva di ombre. Il Gran re sa infatti anche agire conspietatadurezza,qualoradelleformedicultodivenganounaminacciaperilsuo potere e dunque per la stabilit dellimpero (come dimostra la triste sorte del santuario diDidima,inAsiaMinore).Infine,percompletarelinquadramentodeltesto,veniamo ad unannotazione di carattere grammaticale: alcuni elementi morfo-sintattici farebbero pensare ad una precedente redazione in dialetto ionico, che doveva a sua volta essere latraduzionediunoriginaleinaramaico,lalinguaufficialedellaCancelleria dellimpero. 13 unavalutazionecomplessivadelsuooperato,tenendocontosiadegli aspetti positivi che degli aspetti negativi della sua condotta11.Volgendo ora la nostra attenzionespecificamente ai termini afferentialla regaliteallasottomissionedeisatrapialsovrano,notiamocheDario definisce,inaperturadellalettera,ilproprioruoloistituzionaleconil consueto titolo di 3oc.`:u- 3oc.`:.2, re dei re, in cui molti studiosi colgonounretaggiodellaregalitdeiMedi13,cheprevedevalagestione del potere da parte dei sovrani attraverso una complessa rete di rapporti conunaseriediregnivassalli(seciconsentitolusoanacronisticodel termine).Darioaffiancainoltrealladefinizionedelproprioruoloil patronimico14. Gadta viene invece qualificato come :u`-15, termine il cuisignificatovaoltreilsempliceprincipiodisudditanza,venendoad indicarelacondizionedichisottomesso,intuttoepertutto,alla ineluttabilevolontdelsovrano.Taleconcezionerafforzataanchedallusodelverbov:.)o:.,nelqualesonobenriconoscibilidue elementilinguistici:laradicev:.)-,chefariferimentoallasfera dellobbedienza16elaradiceo-,afferenteaquelladelcomandoedel potere. 11Cfr.,aquestoproposito,ancheilpassodelleHistoriaenelqualeDarioordinala morte del perfido Orete (Hdt., III, 127, 1-3) 12 Cfr. Boffo, op. cit., p. 267, r. 1 13 Cfr. Gnoli, op. cit., pp. 24-25 14 Alcuni studiosi ritengono tuttavia che il patronimico :cocv:. sia stato aggiunto in un secondo momento per rendere pi immediatamente comprensibili le circostanze e i personaggi cui ci riferisce, dato il considerevole lasso temporale che intercorre tra la redazione originaria del testo e il suo riutilizzo.15 Nel testo compare il dativo singolare :u`.. Boffo, op. cit., p. 267, r.1) 16 Cfr. diatesi media: v:.)o. - obbedire 14 Un altro tema fondamentale che compare nel testo costituito dal motivo dellao.- regale,laqualeinsiemeunsentimentodigratitudineedi benevolenza,chespettaachisoddisfiadeguatamenteidesideridel sovranoechevienecustoditanell.--regale,prontoperessere riscosso dallinteressato17. Tale disposizione danimo del re si traduce, sul pianoconcreto,nellelargizionediimmensericchezze,enfatizzatada formule,ricorrentiinErodoto,comeo,u -o. uc o)). c. :.c. ti dar argento e oro senza fine)18, o nellassegnazione di titoli e privilegiparticolari.noto,adesempio,chedivenirebenefattore (:u:,:- del re costituiva un traguardo assai ambto19. 17 Cfr. [] :.oouo c. -:.c:o. :,o` o .- : 3oc.`:.- .-.. (Boffo, op. cit., p. 267, rr. 5-6). Il tema della o.- regale compare spesso anche in Erodoto. Tra i moltiesempichesipotrebberocitareutilericordarequiquellochesiriferiscealla figuradiPolicratediSamo,dicuicioccuperemoinseguito.Sitrattadelcelebre episodio in cui un pescatore reca in dono al sovrano un grosso pesce appena pescato (che si scoprir poi contenere nel ventre lanello di Policrate) e ne riceve in cambio la o.- del suo signore (Hdt., III, 42). Essa si manifesta in questo caso con un invito a pranzo:perunafiguraumilequaleilpescatoresedereallatavoladeluo- costituisce certamente una delle massime ambizioni. 18 In Hdt, III, 140, 4 si legge ad es. [] o . . uc -o. o,u ov`: :.:... 19Cfr.Briant,IPersiani,cit.NelIIIlibrodelleHistoriaediErodotoincontriamodue figure assai significative di benefattori regali, il medico di Crotone Democede e il Samio Silisonte, fratellodiPolicrate.Ilprimo,sul qualeopportunosoffermarsi brevemente, grazieallasuaeccezionalepadronanzadelleconoscenzescientifichedelsuotempo, restituisce a Dario lintegrit fisica, che rischiava di essere messa a repentaglio da un incidentedicaccia.Siricordi,atalproposito,come,nelladefinizionedellideale monarchicoachemenide,giocasseunruolofondamentaleancheilrispettodiprecisi canoni, insieme etici ed estetici, legati appunto alleccellenza dellindividuo investito del potereregale.Inaltreparole,citroviamodifronteadunasortadideclinazione orientaledella-o`-o,o).oellenica.Noncertouncasochenelletestimonianze iconografiche,secondounapraticagiinusonellEgittodeiFaraoni,lafiguradel sovranoassumevadimensioniassaipiimponentirispettoaglialtripersonaggi rappresentati.LagrandeimportanzacheDarioattribuivaalfattodiessereo.vu-, cosa che, fra laltro, egli non osava pi sperare (u:oo :. :`v.o), dimostrato anchedalfattocheilservo,cheaccompagnailmedicocrotoniateariscuoterela ricompensa nel padiglione delle mogli del re, lo presenti dicendo che quello era luomo che aveva restituito la vita al re (3oc.`:. u- :., - ,u o v::.-:, Hdt, III, 130, 4). Il sovrano achemenide non premia solamente la : di Democede, ma anchelasuaarguziaelasuaprontezzadispirito.LagenerositdimostratadaDario ha, tuttavia, un prezzo assai elevato agli occhi di un Greco: da monarca assoluto qual 15 Alla o.- regale si oppone la collera del sovrano che si caratterizza per lasuaimplacabileviolenza:tidar,senoncambi,provadiunanimo adirato20. Il termine greco utilizzato :.-:-, letteralmente che ha subitouningiustizia/untortoDallusodiquestoterminesievinceun concetto di straordinaria importanza, cio il fatto che il rapporto tra il Gran Re e i suoi satrapi assuma un carattere marcatamente personale, in tutte le sue valenze; perci una mancanza commessa dal satrapo equivale ad uno:.-.o arrecataallapersonadelsovranoe,alcontrario,uncompito bensvoltosiconfiguracomeunservigioresoalmonarcae,inquanto tale, viene ricompensato.Sicoscercatoditracciareunquadrosinteticodellaconcezionedella regalitachemenide,lacuiformulazionepicompletaedesplicita senza dubbio legata alla figura di Dario I. per doveroso ricordare che essarappresenta,aldildelleindubbiequalitpersonalidelfigliodi Istspe,ilprodottodiunapluralitdiapporticulturali.Gnolisottolinea infattilafortepresenzadielementimesopotamiciemedinella costruzionedellafiguraidealedelsovranoachemenideepresentala societiranicacomestraordinariamenterecettivainterminiculturalie aperta,dunque,agliinflussiprovenientidaciviltinizialmentepi progredite. Le trib iraniche possedevano, allinizio della loro espansione territoriale, un patrimonio culturale assai modesto, ma esse dettero prova diunastupefacentecapacitdiassimilazioneerielaborazioneditutti queglielementinecessarialledificazioneeallagestionediunimpero multi-etnico.Inquestiterminilostudiosospiegaanchelatolleranza ,egliconsiderainfattitutticolorocheglistannointornocomeunpropriopossesso personale. Proprio questa condizione genera in Democede una profonda insofferenza che lo porta a pianificare la sua fuga (Cfr. infra, p.117-118). Questo atteggiamento del sovranoemergechiaramentequandogliemissarirealichesirecanoaCrotoneper riportareilmedicoinPersiadefinisconoDemocedeo:o3oc.`:-:v: ,::, un uomo appartenente al re che fuggito (Hdt., III, 137, 2).20 Boffo, op. cit., p. 267, rr. 7-8 16 mostrata dagli Achemenidi in ambito religioso nonch il carattere trilingue delliscrizione del Behistun21.Relativamente a questo aspetto, lindagine di Gnoli si interseca con quella di Balcer, che, analizzando le tre versioni della suddetta iscrizione (quella inelamta,quellainneo-babiloneseequellainpersianoantico), sottolineacomenessunadiessepuverosimilmentedefinirsicomeil testooriginaledalqualesarebberostatetrattelealtredueversioni.Il criticoteorizzapiuttostolesistenzadiunoriginariafonteorale (direttamentecollegataallaparoladelGranRe,contutteleimplicazioni relativeallaverit,cheabbiamoesaminatoinprecedenza)ilcui contenuto viene adattato, nelle tre versioni, alla differente mentalit e alle diverse conoscenze dei popoli cui in ciascun caso ci si rivolge22. Le circostanze contestualmente alle quali liscrizione del Behistun vede la luce,lesuemodalitdirealizzazioneeisuoilegamiconaltrefamose iscrizionirisalentialregnodiDarioIrivelano,aprescinderedalla specificit contingente della vicenda biografica e politica di questo grande sovrano,unfondamentaleprincipiogeneraleapplicabileatutteleforme di o.o (fatte salve, ovviamente, le dovute distinzioni): mi riferisco al fatto che il potere assoluto deve sempre trovare una legittimazione in una qualcheformaditrascendenza.Cicomportalacreazionediunveroe proprio codice della regalit, fatto di situazioni topiche, di termini dal forte potereevocativoegestirituali,chevengonoacreareunmodelloideale delsovranoassolutocapacediadattarsiallepidiverserealt23.Non 21 Cfr. Gnoli, op. cit., pp. 51; 54-56; 67-69. 22 Balcer, op. cit., pp.27-37. 23Ricordiamoqui,asostegnodiquantoaffermato,comeCatenaccidichiaricheil termine uo- ha, in epoca arcaica e classica, tanti significati differenti quante sono lediverseindividualitallequalitaledefinizioneassociata(cfr.C.Catenacci,Il tiranno e leroe, Mondadori, Milano 1966, pp. 1-2). 17 stupiscedunqueilfattocheneppurelaGreciarimangaimmunedal fascinoesercitatodallideadiunpotereprivodivincoli,cosdiversoda quelleimmaginidiregalitmisurataecontrollatacheipoemiomerici prima,elatragediadiEschilopoi,avevanoplasmatonellimmaginario collettivo dei Greci. Emblematico di ci il mondo dell Iliade, dove, come bennoto,Agamennonenonunoo;conpoteriassoluti,maun primus inter pares, che gode di un primato donore sugli altri sovrani. Da questopuntodivistarisultaforseancorpisignificativolAgamennone eschileo che vive il proprio ruolo di sovrano e di condottiero vittorioso con grandesobrietemoderazione,guardandosi,comeprescrittodalletica arcaica,daeccessichepossanoinnalzarloaldildeilimitiimposti allessere umano dal -c- stabilito dagli dei24.Altrafigurailluminantesottoquestoaspetto,restandoallinternodella produzionetragicadellHomericissimusEschilo,ilpersonaggiodire PelasgonelleSupplici.Inrelazioneaquestafigurainfattiviene significativamente stravolta la concezione della lettera (o, pi in generale, dellaparolascritta)comemezzodiespressionedellainsindacabile volontdelsovrano:inquestocontesto,terminicome:,,:,o:o v.o;. e soprattutto -o:c)o,.c:o25 vengono riferite alle decisioni prese da una assemblea, anzich da un solo uomo. Ci troviamo dunque alcospettodiunsovranocherisultaresponsabiledellesueazionidi fronte alla collettivit rappresentata sul piano istituzionale dallassemblea. Questimodellidiregalitmoderataelimitatasono,soprattuttonelcaso diEschilo,ilprodottodelsistemadivaloriallabasedellesperienza 24Siricordi,adimostrazionedici,cheilsovranoargivosimostrariluttantea calpestare il prezioso tappeto che Clitemnestra, adulandolo, stende ai suoi piedi. (Cfr. Aesch., Ag., vv. 914-930; vv. 1114-1129). 25Cfr.Aesch.,Suppl.,vv.942-949quipaleseilriferimentoallac)o,.-,come elementochesuggellanellasuaineluttabilit,fissandolanellasuaformadefinitiva,la volont del sovrano. 18 democraticadimatriceateniese26.Nonsideveperdimenticare,come ammonisceGriffith,chelarealtpoliticadiAtenenonsipuaffatto estendere,amenochenonsicompianopericolosegeneralizzazioni, allinteromondogreco,che,alcontrario,presentaunasituazionedi coesistenza,nonprivadielementidiconflittualit,tradiverseformedi organizzazionepolitica(bastipensare,adesempio,allasituazionedella Ionia)27.Delresto,affermalostudiosoanglosassoneproseguendonel suoragionamento,analizzandoneattentamenteleistituzioni,siscopre chelideadiunordinamentogerarchico(sebbeneconmodalit profondamentediverse,comeovvio,rispettoallerealtorientali) tuttaltrocheestraneaalsistemademocraticoateniese.Questa affermazione risulta valida fin dalla pi piccola cellula del tessuto sociale ateniese:lafamiglia,chenonabbandonamaideltuttolimpronta patriarcale, retaggio dellet arcaica e di un sistema di valori aristocratico, del quale si notano tracce notevolissime allinterno della societ ateniese. Ilpadrecontinuaasvolgereiltradizionaleruolodi-u.-(ciosignore, padrone,arbitro)neiconfrontideglialtrimembridellafamiglia. Nellesercitopoi,chealtrononchelimmaginedellacomunitinarmi, lapplicazionediuncriteriogerarchicodivieneancorpirigorosa. Lessenzastessadelsistemademocraticoatenieseconsiste,aben guardare,secondoGriffith,nellalternanzatrao:.comandare)e o:c)o. essere comandati)28. 26Siricordi,aquestoproposito,comegigliantichiconsiderasseroEschiloun educatoredellapolis,motivopercuiglivieneassegnatalapalmadellavittoria nellagone tragico, ambientato nellAde, che lo vede opposto ad Euripide nelle Rane di Aristofane (Aristoph., Ranae, vv. 1471-1503) 27 M. Griffith, The King and the Eye: The Rule of the Father in Greek Tragedy, PCPhS 44 (1998), p. 22. 28Ivi,p.25.Lanalisiditaliaspettiistituzionalidellarealtateniesesitrovasoprattutto alle pp.25-33. 19 Daquestibrevicennisicomprendecomelostudiosoanglosassone intenda sottolineare il fatto che, al di l delle idealizzazioni, lAtene del V secoloa.C., che ginellantichitera esaltata dapi parti come modello diorganizzazionepoliticapolarmenteoppostoaldispotismodimatrice orientale, presentasse di fatto una situazione politica per nulla omogenea. Siinsisteinfattisullideadiunasocietcontraddittoria,animatadaforti tensioniinterne,cheavoltesimanifestanoviolentementeinaspri scontri29. Tale contraddittoriet viene messa efficacemente in luce anche dalla disincantata concezione della realt alla base del teatro euripideo30. SeEschilo,comeosservatoinprecedenza,puesseredefinitocome leducatoredellapolis,ilpoetadalleincrollabilicertezzeetiche,il tragediografo originario di Salamina ne sar piuttosto la coscienza critica. 29Sipensiallapraticadellostracismonatocomemezzodiepurazionedelcorpo sociale, ma che diviene ben presto uno strumento nelle mani di chi detiene il potere per sbarazzarsi in modo legale dei propri avversari politici. 30Particolarmentesignificativorisulta,ataleproposito,ildialogonelleSupplici euripidee tra Tseo, vera e propria incarnazione dellideale democratico, nonch altro illustre esempio di figura regale moderata, e laraldo tebano. (Eur., Suppl., vv. 399-408) KH.Tivgh~tuvranno[...]|:-,--o:.|o:u)-[]|. l.:;.u`,u,:u:.-,;::,.uo:)o:u,o o:o. :- v- o:-, o`` : `:u):o v `.-. A- : oocc:. :.o:o.c. : ::. :.ouc.o.c., u. . v`u. :.:u- v`:.c, o``o . v:- :..c.,AR.Chiilsignorediquestaterra?[]leparolediCreonte,che governa la terra di Cadmo. TE. In modo fallace hai dato inizio al tuo discorso, straniero, cercandoquiunmonarca.Ilpoterenoninmanoadunuomosolo,malacitt libera. Il popolo sovrano, esercitando a rotazione cariche annuali. Alla ricchezza non viene attribuito il valore pi grande, bens anche il povero ha uguali diritti. Alcune note semantico-grammaticalisuquestopasso:ilverbo-o:.va,inrealt,oltreil significato di regnare e indica propriamente il dominio esercitato con la forza (in varie forme), mentre il verbo o occ:. costantemente legato alla sovranit. Il mitico re di Atenecompie,inquestasede,unelogiointerminiteoreticiedastrattidelsistema democratico,ma,difatto,siscoprenoningradodirispondereinmodoconvincente agliinterrogativi,dordinepraticoepragmatico,sollevatidalsuointerlocutore.La replicadiTseosirisolveinsostanzainunapetitioprincipiielagneterminasenza chesiaraggiuntaunasoluzionecondivisadaiduecontendenti.tuttaviadoveroso ricordare, daltra parte, come Euripide non operi negli anni immediatamente successivi aitrionfidiMaratona(490a.C)ediSalamina(480a.C.);eglinasceinfattiproprionel 480a.C.edunquenellasuagiovinezzaematuritassisteaglieccessidiunsistema politico che si andava snaturando rispetto alla sua forma originaria.20 Lautore infatti si mostra ben consapevole della notevolissima distanza tra lidealedidemocrazia,coscomeerastatoelaboratodacolorochene erano stati gli artefici, e i suoi esiti storici, che egli si trovava dinnanzi agli occhi. Non stupisce dunque che anche ad Atene esistano eminenti figure cheguardanoconinteresse,senonaddiritturaconfavore,aimodelli offerti dallOriente31.Unatteggiamentononpregiudizialeneiconfrontidellalteritpoliticasi coglie,acondizionechenonseneleggailtestocomemeroveicolodi esaltazionedellagrandezzadiAtene(comepuremoltistudiosihanno fatto, soprattutto in passato), anche nei Persiani di Eschilo. Levento della battaglia di Salamina (480 a.C.), la cui cruciale importanza nella storia dei rapportitraOccidenteedOrientenonsipunegare,vienetrattatodal poeta tragico, che ne fu, doveroso ricordarlo, testimone diretto non con tonitrionfalistici,comepotrebbesembrareaprimavista,mapiuttosto comeesperienzadacuitrarreuninsegnamentoeticouniversalmente valido, rivolto a tutta lumanit e, in particolare, al pubblico ateniese. Il punto di vista che il poeta sceglie in funzione di questo scopo quello deiPersianisconfitti.Assaisignificativadellapeculiareotticaincuila tragediasiinquadra,inprimoluogo,ladecisionediambientarelo svolgimentodeldrammanellacittdiSusa,capitaledellimpero achemenide,chesitrovadifronteallospettrodelladissoluzione dellordinecostituito,dasemprepaventato,macheorasimaterializza nelladisastrosasconfittasubitadallesercitopersianoenellaregalit violatadiSerseche,nellaparteconclusivadellatragediaentrainscena conlevestiabrandelli,privodegliemblemidelsuorango(comead esempio la thiara). 31 Si pensi, ad esempio, a ci che affermer lateniese Senofonte, a cavallo tra V e IV secolo a.C., laddove egli presenta entusiasticamente limpero fondato da Ciro il Grande come la miglior forma di governo che si possa immaginare. (cfr. Xenophon, Cyrop.I, 1, 1-4, riportata da Griffith, op. cit., p. 27). 21 In questi elementi si coglie lo sforzo da parte del poeta tragico di capire la mentalit dei vinti, cui egli concede, malgrado le enormi proporzioni della sciagura abbattutasisu di loro, unapossibilit di riscatto(vv.787 sgg)32: AsiaedEuropapossonocoesisterearmonicamente,manonpossono essereunitesottoununicaguidapolitica,poichcialtererebbein manierainaccettabileil-c-imperscrutabilesecondoilqualela divinithastrutturatoilmondo.DunqueilprogettodiSersediunirecon unponteleduespondedellEllespontovistocomeuncolpevole tentativo di sovvertire lamorfologia naturale della terra, trattando il mare comefosseunoqualsiasideisuoischiavi,dasoggiogareallasua volont33. L:.:.` diDarioascrivequestoatteggiamentoadunmaledivinoche hasconvoltole)::-, ovverolasededellefacoltrazionalidelluomo, delfiglio.Darioteorizzadunqueunacorresponsabilittrail:o..34 e lagireumanoneldeterminarelacatastrofechesiabbattutasui 32 Cfr. L. Belloni, Lombra di Dario nei Persiani di Eschilo. La regalit degli Achemenidi e il pubblico di Atene, in Orpheus N.S. III (1982), p.187. 33-o.v::u).:-o.v::o.-c)u`o.-v:.3o`.(Eschilo,I Persiani,acuradiL.Belloni,cit.,advv.747-750)eancora)-.,):.:: vo. .: u- :u 3u`.o-o. lc:.:.- -oc:.. 34DiBenedetto,indagandoilruolodelladivinitneiPersiani,neponeassaibenein evidenzalanaturaingannatricechelevieneattribuita,nelmomentoincuiilcorole imputalaresponsabilitdellasciagurachehacolpitolimperoachemenide.Una visione questa di cui lombra di Dario evidenzier in seguito le notevoli aporie. (Cfr. V. Di Benedetto, Lideologia del potere e la tragedia greca. Ricerche su Eschilo, Einaudi, Torino1981,pp.4-16).Ilcriticoindugiainmodoparticolaresullimmaginedellarete associata allinganno rilevando come essa sia abbondantemente sfruttata dal poeta di EleusinellanarrazionedellafinediAgamennonenellomonimatragedia(Aesch.,Ag., vv.1382-83),inabbinamentoconilverboco.:.-blandire).Inquestomodosi definisce dunque laccecamento di cui vittima luomo, che si presenta sempre come v.-neiconfrontidelladivinit.Inquestocasoilterminenonindicatantola stoltezza, quanto piuttosto la condizione di minorit conoscitiva ed etica che propria delluomo, quale che sia il suo rango, rispetto alla onniscienza divina. 22 Persiani35. Lessere )u- (impetuoso, avventato), tratto caratterizzante delSerseeschileo,siconfiguradunquecomecomponenteattivadella suau 3.-edilrisultato,espressosulpianodellazione,diundominio incondizionato dello )u-. 35Cfr.G.Paduano,SuiPersianidiEschilo,problemidifocalizzazionedrammatica, EdizionidellAteneo&Bizzarri,Roma1978,pp.78-79:Lapparenteaporiapercuila divinit apparsa in certi momenti gratuitamente ostile, in altri, senza che ci sia stata unarealeritrattazioneideologica,sipostacomeimmaginedigiustizia,viene superatainunversodisconcertantepotenza,incui,senzanasconderedeltutto linevitabile compromesso tra le due soluzioni estreme del determinismo totale e della responsabilittotaledellindividuo,sitraccianoi terminidellagireumanoinun mondo profondamentenuminoso[...].Lostudiososiriferiscequialv.742:o`` o cv:u: .- ou-, . ):- cuov:o... 23 Capitolo terzo Etica e potere nei sovrani orientali tra Erodoto e la tragedia Attica. Occorreaquestopuntorilevare,aifinidellanostraanalisi,come,siain EschilosiainErodoto,relativamenteallaspedizionediSersecontrola Grecia, la valutazione etica di tale evento si confronti dialetticamente con iltemadellespansioneterritoriale,cherappresentaunodegliaspetti essenziali della politica dei monarchi orientali. Ci risulta particolarmente valido nel caso degli Achemenidi.Idoverifondamentalideisovranidiquestadinastia,infatti,sipossono sintetizzareindueconcettichiave:::.,valeadirelacapacitdi mantenereilcontrolloeilpossessodeiterritoriedeibeniereditatidal propriopredecessore,eou;o:.,cioampliare,attraversolaconquista di nuovi territori, i confini dellimpero. Una vera e propria Schlsselwort in questosensocostituitadalverbovc-oo. (lett.impadronirsiin aggiunta).Adimostrazionedelgrandevaloreattribuitonellamentalit orientale a questi due aspetti delloperato di un sovrano, si pu ricordare comelunicoelementopositivonelritrattoerodoteodiCambise,figliodi Ciro il Grande, ritratto che appare, come noto, improntato a tinte assai fosche sotto il profilo etico, sia costituito dal fatto che egli ha svolto molto beneicompiticonnaturatialsuoruolo,mantenendosaldamentenelle propriemanileconquistepaterneeaggiungendovilEgitto,cheperla 24 Persiarappresentavafralaltrounimportantissimosboccosulmare1. Queste considerazionipermettono di capire come, nonostante il fatto che anche Erodoto, come Eschilo, sottolinei pi volte la u 3.- del giovane re, la spedizione in Grecia e il disastro che ne consegue siano presentati, nel libroVIIdelleHistoriae,nonsoltantocomeilfruttodellintemperanzadi Serse,maanche,esoprattutto,qualeprodottodiunmeccanismo intrinsecoallanaturastessadellaregalitachemenide.Lelemento cardinedellalogicacheSerseseguenellideareenelproporrela spedizione ancora una volta lesigenza di legittimare il proprio potere. Non si deve infatti mai dimenticare che tra gli Achemenidi la successione non mai un fatto scontato. Serse aveva dovuto confrontarsi con un altro pretendente al trono, Artobazne, il maggiore dei figli di Dario, nato per prima che egli divenisse re2. Il giovane re percepiva dunque come un suo preciso dovere il vc- c)o. :uo. l:cc., per dimostrarsi degno delproprioruolononessendodamenodichiloavevapreceduto. Sullondadelsuoardoregiovanile,Sersearrivaadimmaginaredi estendereildominiopersianosututtalaterra,rendendoilsuoregno confinanteconquellodiZeus3.Aquestopassofannoriferimentoanche queglistudiosichesostengonolideadiunasortadisudditanza psicologicadelfigliodiDarioneiconfrontidelpadre,citando,a 1 Si veda, a tal proposito, il giudizio espresso dai notabili persiani in merito alle qualit di Cambise rispetto al padre Ciro (Hdt., III, 34, 4) 2Nellambitoditalecontesa,Serseavevapotutocontaresullappoggiodiduefigure assaiinfluentiacorte:lamadreAtossa,che,secondoErodoto,ancheperilfattodi essere la figlia del fondatore dellimpero, :.:vo -o- (Hdt., VII, 3-4) e il re SpartanoinesilioDemarato.QuestultimoavevaconsigliatoaSersediinsisteresul fatto che egli era il pi anziano tra i figli di Dario nati dopo che questi era divenuto re e cheperci,secondounaconsuetudinevalidaancheaSparta,iltronospettavaalui. (Cfr. R. Granger, The Life of Xerses, AH 22 (1992), p.127) 3Questaaffermazionesibasasullaconcezionecosmologicadellepoca,secondola quale la Terra era vista come una superficie piatta su cui poggiava la calotta celeste.25 dimostrazione di questa tesi, diverse iscrizioni risalenti al regno di Serse4 nelle quali si nota un riuso di formule tratte dalle iscrizioni di Dario5. A tal proposito, risulta assai illuminante il fatto che Serse, per giustificare laspedizionechesiaccingeacompiere,facciariferimentoaquellache eglidefinisceunaveraepropriavocazioneallespansionismo, connaturataalpopolopersianofindallesueorigini6,pervoleredella divinit. Subito dopo, il sovrano afferma di non aver introdotto egli stesso per primo tale linea politica, ma di averla ereditata dai suoi predecessori. Eglipresenta,inoltre,loscontrotralaGreciaelaPersiacomeunalotta perlasopravvivenzatraduemondieduecultureantitetichechenon 4Cfr.ades.LesinscriptionsdelaPerseachmnide,acuradiP.Lecoq,Gallimard, Paris 1997, inscr. XPf4, p.254. 5Cfr.H.Sancisi-Weerdenburg,ThePersonalityofXerses,KingofKings,inBrills CompaniontoHerodotus,Brill,Leiden-Boston-Kln2002,p.580;C.Matsudaira, Xerses,derSohndesDareios,FestschriftMarg1981,p.294e,infineM.Mayrhofer, Xerxes, Knig der Knige, AlmAW 119 (1969), = trad. it. a cura di L. Belloni,Serse, RedeiRe,inAevumAntiquum2(1989),pp.5-12.Sebbenequestaconvinzione presenti incontestabilmente numerosi elementi di verit, tale aspetto non deve essere eccessivamenteenfatizzato,giacchinrealtilreimpiegodiformuleconiatedai predecessoriunaprassiabbastanzacomuneinambitoregaleedinoltre,nelcaso degli Achemenidi, esso assume un significato particolare perch indice della volont del sovrano di porsi nel solco di una tradizione inaugurata da autorevoli predecessori. Taleprassirappresentadunqueunaconsapevoleappropriazionedeimotivi fondamentali che appartengono ad un vero e proprio repertorio codificato della regalit (Cfr.suprapp.16-17).RiguardoaquestiaspettirimandiamoaH.Sancisi-Weerdenburg,PoliticalConceptsinOldPersianRoyalInscriptions,inAnfnge politischenDenkensinderAntike,herausgegebenvonKurtRaaflaub,Oldenbourg, Mnchen 1993, pp.145-163. 6Hdt.,VII,8,o1.Perquantoconcernelanaturastorico-politicadellespansionismo achemenide,risultaassaiinteressantericordareleconsiderazionidelGallotta(B. Gallotta,DarioelOccidenteprimadelleguerrepersiane,Cisalpino-Lagoliardica, Milano 1980, pp.143-155). Lo studioso afferma che il compito, avvertito come prioritario dai sovrani achemenidi, di espandere il proprio dominio sia motivato, almeno in parte, daesigenzedicaratteregeografico,ciodallanecessitdiraggiungereinogni direzione i confini naturali del mondo conosciuto. Sia in Erodoto che in Eschilo questo aspetto viene trasfigurato in una utopistica concezione di dominio universale. Secondo il Gallotta, per, la concezione etico-cosmologica, in base alla quale il mare costituisce la materializzazione pi significativa del principio di limite naturale e dunque lelemento che dovrebbe sancire la dimensione continentale dellimpero persiano e la separazione tra Europa e Asia, viene di fatto violata in virt di fattori interni ad una logica di potenza. 26 possonocoesistere7.Citroviamoquidifronteadunavisione diametralmenteoppostaaquellaespressadallOmbradiDarionei Persiani,cheindividuacomeunicaviadiuscitadallagravissimacrisiin cui la sconfitta di Salamina ha gettato limpero, listituzione di un equilibrio basatopropriosullaconvivenzapacificaeindipendentedeipopoli dellOccidente e di quelli dellOriente.Nonsideveperdimenticarechelacapacitdiconcepireunsiffatto ordinedelmondoderivaallafiguradiDariodallasuperioresaggezzadi cuiegliinvestito,essendosiormailasciatoallespallelacondizione umana, con le sue pesanti limitazioni conoscitive ed etiche (cfr. supra, n. 34). In effetti, risulta estremamente evidente che la figura di Dario subisce in Eschilo una forte idealizzazione: di fatto la sua :v.)o.o sulla scena invocataconunritualecheloqualificacomepartecipediunanatura divinaedeglipuraessenzaspirituale,nonunindividuoincarneed ossa8.EglinoncorrispondedunquealDariostorico,nalDariocheci 7Ilgiovanesovranoaffermainfatti,contuttalirruenzachelocontraddistingue,che questoscontrotitanicopotr concludersisoltantoconlasottomissionedi unodeidue contendenti allaltro; non esiste dunque alcuna via di mezzo. 0u- . :;oo.::. u:::.c. :uo.- ::. , o``o v.::. vo):. v-:.o. o,.[] ,o :c u:: - :)- :c.., Non dunque possibile per nessuno dei due retrotrecedere,malaquestione:fareosubire.Nonesisteviadimezzonella contesa. (Hdt., VII, 11, 3-4). Uneco moderna di tale concezione si pu forse ravvisare nelleparolediAdelchinellomonimatragediamanzoniana,fattesalveovviamentele evidentidifferenzepresentinelsistemadivalorieticicuicisiriferisce.Leroe longobardo,nelmomentodellafine,constatainfattidolorosamentechelastoria costringe gli uomini a fare un torto o a subirlo, indipendentemente dalle loro inclinazioni etiche."Adinnocenteopranonv':nonresta/Chefartorto,opatirlo.Unaferoce/ Forzailmondopossiede,efanomarsi/Diritto:[].".Converrquiricordareche Mardonio aveva affermato poco prima, concludendo il suo discorso: []|c. : . :: ov:.., Non ci sia dunque nulla di intentato!. 8Cfr.P.Scazzoso,IlritoregaledellevocazionediDarioneiPersianidiEschilo,in Dioniso, XV (1952), pp. 287- 95. Malgrado ci, comunque innegabile che Dario abbia mantenutointatti,eanziportatoallaloroestremaperfezione,nellattodelpassaggio dalla dimensione umana a quella divina, gli emblemi di una regalit forgiata durante la suaesperienzaterrena.Cfr.M.Anderson,TheImageryofthePersians,G&R19 (1972),pp.168-170eB.Alexanderson,DariusinthePersians,inEranos65(1967), pp.1-3.Lostudiososcandinavosottolinea,tuttavia,comeidignitaripersianiche formanoilCoroattribuiscanoalsovranounasaggezzadivina,riferendosiancheal 27 vienepresentatodaErodoto.Lafiguradiquestograndesovrano,visto nellasuadimensioneterrenaedumana,nonfuinfattiimmunedalla tipologia di errori compiuti dal figlio, sebbene ne sia stato indubbiamente penalizzatoinmisuraminore9.InErodoto,dunque,sialafiguradiDario chequelladiSersevengonodelineatetralucieombre.Ilimitidella capacitdigiudiziodeiPersianichevivononelladimensioneumana evidenziatamoltochiaramentedaldiscorsodiMardonioalconsiglioche precede la spedizione.IlgiovanecuginodiSerse,infatti,sidimostradeltuttoincapacedi comprendere il modo di agire dei Greci (tanto nelle relazioni diplomatiche, quantonelletatticheimpiegatesulcampodibattaglia),proprioperch essoilprodottodiunsistemadivaloricompletamenteestraneoalla mentalitpersiana.Questaincapacitdiconcepireunorganizzazione politico-istituzionale quale quella che vige nel mondo ellenico propria anche,nelcontestodellatragediaeschilea,delpersonaggiodiAtossa, chepurepivoltedescrittadalCorodeinotabilipersianicomeuna donnadigrandesaggezza.La3oc.`:.ononmostrainalcunmodo disprezzoversoinemicigreci,comeinvecefaMardonio,nellasua giovanile intemperanza, anzi in lei si coglie un grande desiderio di sapere e di comprendere di quale natura siano i nemici contro i quali suo figlio si diretto, ma questo suo tentativo deve arrestarsi di fronte ad una alterit periodoincuieglieraancoravivoeguidavalimpero.Dariovieneinfattidefinito ):c. (Aesch., Pers., v. 654) 9BastipensareallasfortunataspedizionecheilfigliodiIstaspeintrapreseinScizia (519 a.C circa). Sulla notevole distanza che separa il Dario storico dalla figura costruita adartemdaEschilo,sivedainparticolareT.Kauchtschischwili,AischylosPerser undHerodot,inAischylosundPindar.Studienzu WerkundNachwirkung,Akademie-Verlag,Berlin1981,pp.194-196eP.Georges,BarbarianAsiaandtheGreek Experience.FromtheArchaicPeriodtotheAgeofXenophon,JohnsHopkins University Press, Baltimore and London 1994, pp.82-83.28 troppograndeperpoteressereconcepita10.Lunicocapacedisuperare, almenoperquantoconsentitoadunessereumano,questavisione limitata e parziale , in Erodoto, lanziano zio di Serse, Artabano. Ci che lodistinguedaglialtripersianipresentialconsiglioecheloponealdi sopra di loro sul piano conoscitivo ed etico la grande esperienza da lui acquisitanelcorsodellasualungavita.Eglihavedutolapotenzadei Greci nel suo concreto manifestarsi ed ha sperimentato in prima persona icatastroficiesitidiunaspedizionemilitareavventata(qualerastata quelladiDarioinScizia).Eglipronunciadunqueundiscorsopregnodi contenuti etici e ricco di spunti riguardanti la concezione di regalit11; ci nonostante il suo ruolo, almeno in questa prima fase, appare conforme al topos del consigliere inascoltato12. LanzianofratellodiDarioponeinnanzituttolaccentosullimportanzadi confrontarepareridiversisuldafarsiinmodotaleche,valutandocon cura tutti gli aspetti della questione, si possa scegliere la ,. migliore. Perchiariremeglioquestoconcetto,Artabanosiservediunefficace esempioconcretobasatosuunelementoconilqualelacorteha certamentegrandefamiliarit:loro;egliaffermainfattichegliesemplari pi puri del prezioso metallo non si possono distinguere considerandoli in sestessi,masoloattraversoilconfrontocondellaltrooro(laforma 10Sivedaaquestopropositoilserratodialogotralareginaeilcoroaivv.230-244 (Eschilo, I Persiani, a cura di L. Belloni, Vita e pensiero, Milano 19942) con le note e il commentodelcuratoreaquestopasso,dicuiriportiamoalcuneparti,evidenziandoi terminichiave:3oc.[]-:.: :-o):.-sapere):`.,.).`.vuo- A)o-)oc..:uc)o.)-;[]3oc..::.-vo:c.ou.- ajvndroplhvqeiastratou~[]3oc.[]v`u-:;o--:.[]3oc.v:o ,o ;u`- - o.:.ocerw~n aujtoi~ prevpei \. u:o.- :, co:o.o -o.):ocv.::- co,o. .3oc. .- :: v.o. e[ pesti kajpidespovzei stratw/~ Co. u.-:u`.-:-`o.)-,u:uv -..3oc.v.-o u:.: a[ndra polemivou ejphvluda []. 11 Hdt., VII,10, o1- )3 e Hdt., VII, 15-16 12LarchetipoditalefigurasitrovacertamentenelpersonaggiodiNestorequaleci appare nel libro I dellIliade. 29 verbaleutilizzata,voo.,:,indica,perlesattezza,uno sfregamento).RisultainoltreassaiinteressanteilmodoincuiArtabano risolveilproblemadelrapportotraledecisioni(o3u`:uoo)ela 1u (Hdt., VII, 10, d2).Egli definisce infatti il riflettere bene come :,.c -::-, il cui valore risulta indipendente dai rivolgimenti della sorte, poich essa non intacca, pur condizionandone gli esiti, la validit della decisione in s.InoltreArtabano,nellasecondapartedelsuodiscorso,quellacheegli tiene durante la notte nelle stanze private di Serse, riprendendo un tema gi ben attestato nella letteratura Greca13, espone con grande efficacia la dottrina dello ))- ):., secondo la quale la divinit solita abbattere, colpendoliconilfulmine,colorochesidistinguono(o uv::o)tra gliesseriviventienonconsentelorodipavoneggiarsi,mentrequelli piccoli(oc.-o )nonledannoalcunfastidio.Assaiinteressanti,in questo senso, risultano il riferimento al mondo naturale, come ambito dal qualepartirepercercaredicapire(sempreentroilimitipropridella condizioneumana)ilmodusoperandidelladivinitelusodelverbo -..14. Il significato etico di questo discorso viene poi condensato in una ,.distraordinariaincisivitedefficacia:[]u ,o :o )::. :,o):- o`` :.u, [] la divinit infatti non consente che (alc)unaltropensiingrandechenonsiaessastessa15.Subitodopo lanzianoziodelsovranoaggiungechelaffrettarsi(: v:.)o.)inogni cosa (vo v,o) genera sciagure (c)o`oo), dalle quali sono solite 13 Il riferimento in particolare ad Esiodo, Opere e Giorni. 14lett.grattare.|..presentanumerosealtreattestazioninelsignificatodi infastidire la divinit. 15 Hdt., VII, 10, :- 30 derivareterribilipunizioni(:-..o.:,o`o.,).`:uc. ,.:c)o.).Inoltre,Artabanodichiarachemaleinsegnareallanimaaricercare semprequalcosadipidiquellochesihaalmomento.- -o- :. :.:oc-:. ,u v`: . :.c)o. o.:.::. u vo:-. ( Hdt., VII, 16, o2)16. Perquantoriguardapoipispecificamenteiltemadellaregalit,per definirelaconcezionedellaqualenonsipucomunqueprescinderedai preziosispuntidiriflessioneoffertidaquestopersonaggio,risultaassai significativa linsistenza del fratello di Dario sul fatto che, nel malaugurato casoincuisidebbaeffettuarelaspedizione,ilredebbarimanerein patria.Nellideologiaachemenideinfattilapresenzafisicadelre garanzia di stabilit e prosperit per limpero. Risulta assai interessante, a questo proposito, notare come nei Persiani di Eschilo il Coro dei Fedeli17, glianzianicustodidellaregalit,principiochetrascendelevicendeele sceltediunsingoloindividuo,insistanomolto,comedelrestoanchela stessa Atossa, sul tema dellassenza del sovrano. Suonano dunque assai pregnedisignificatoleparoledellaregina o ,o :. .. ::cvu vouc.o, Considero la presenza del sovrano gli occhi della casa [del palazzo] (v. 169). 16SitrattadiunprincipiofondamentaledellEticaDelfica,checostituisceuncostante punto di riferimento per Erodoto nellelaborazione dei contenuti morali delle Historiae. 17Neltestogrecoglianzianidignitarisidefinisconov.co(Aesch.,Pers.,v.2). Significativolusodellaformaneutra.LuigiBelloni,nelsuocommentoallatragedia eschilea,sottolineacomequestefiguresianoi1u`o-:- - custodi)dellImpero,che sonoilsimbolodiunpassatooracostrettoadaccettareunpresentediverso,i-o-o :-ov.256),ilvo:`v[],maaprendosiadunesperienzadolorosa, inevitabile,nonpermettonocheunsingoloindividuo,unsovranosconfitto,turbiun cosmonelqualetuttiesempredevonoriconoscersi,poichaldildiogniumana iniziativa, sia essa meritevole o indegna, un ordine voluto dal dio, retto dalla giustizia e innato nella figura del sovrano deve continuare ad esistere. (Eschilo, I Persiani, a cura di L. Belloni, cit., Introduzione, p. XIII).31 Concludendoquestolungo,manecessarioexcursussullafiguradi Artabano,possibileaffermareche,tralenumerosemassimedi saggezzacheesconodallasuabocca,veneunacheciconsentedi individuare un aspetto fondamentale della figura del uo-.In Hdt., VII, 16, o si legge infatti: lc :-:., . 3oc.`:u, vo :. -:-.o.,)::.::u-o..`:,.co :):`:. v:.):c)o., Oh re, a mio giudizio cosa identica lessere saggi e il dare ascolto a chi dice cose utili. IneffettiSersepresentainErodotounapersonalitmoltocomplessa. Accanto alla sua indole intemperante e facile allira, troviamo la capacit, noncomuneinunuo-,diriconsiderarecriticamenteleproprie decisioni,diriconoscereiproprierroriediprestareascoltoaiconsiglidi unapersonapianzianadilui,facendotesorodellasuaesperienza18. Inoltreilsovranodimostralavolontdisottoporreilsuoprogettodi invasionedellaGreciaallopinionedeinotabilidellimpero,comeegli stessodichiaraapertisverbis:.o:: .:.3u`::.u. :-:., .). v,o :- :c19(Hdt., VII, 8, :2. AquestiaspettidellapersonalitdelfigliodiDariofainsistentemente riferimentoK.H.Waters20percontestarelopinionediquantivedonoil 18DelrestoilfratellodiDariosottolineapivolte,seppureconmoltamodestia,che proprioinvirtdellasuamaggioreesperienzaeglisisentequasiindoveredi consigliareilgiovanere,cercandodiporreunfrenoallasuagiovanileintemperanza. Questo atteggiamento di Artabano, implicito in tutto il suo discorso, viene formulato in manieraparticolarmenteesplicitainHdt.,VII,16,32:[].oc::,.:.:o;., ::c.c:uv``.c.v:c3u:-:..Illatopiimpulsivodellapersonalitdi Serse,nellanarrazionediErodoto,simanifesta facendoproprialcunimotiviricorrenti anchenelleticaarcaicadimatricearistocratica.Citiamo,adesempio,iltemadella vendetta, che si configura come dovere morale dellindividuo di origini illustri affinch i suoi nemici non ridano (-oo,:`o di lui. 19.:.3u`: :.,prendereledecisionidasunverbotipicamenteassociato allimmagine di sovrano assoluto.20K.H.Waters,HerodotosonTyrantsandDespots.AStudyinObjectivity,Historia. Einzelschriften, Wiesbaden 1971, pp. 65-69.32 Serseerodoteoinunaluceesclusivamentenegativa.Ilmodoincui questultimogestisceilpropriopotereregalelodifferenziainfatti nettamente dal personaggio che costituisce lincarnazione pi estremadi tuttiitrattideterioridellatirannide,coslucidamenteevidenziatialivello teoreticonellambitodeldibattitosulleformedigoverno,ilcosiddetto `,- .v`..--, sulqualetorneremoinseguito:Cambise,figliodi CiroilGrande.Inquestafiguraglielementidibrutalit,diinsensatae compiaciutacrudeltedispregioversoleconsuetudinielecredenze religiosedialtripopoli,checaratterizzanocostantementeilsuoagire, assumono,nellotticaerodotea,unamarcataconnotazionepatologica. Tali comportamenti dissennati, secondo lo storiografo di Alicarnasso, non possonotrovarespiegazionesenonnellafollia,vistacomealterazione delle )::- (cio delle facolt razionali delluomo), alterazione cui, dopo luccisionedelbueApi,lapunizionedivinaattribuisceuncarattere definitivoedineluttabile.Daquestopuntoinavanti,infatti,laperversa folliadiCambisesimanifestaesisviluppalungounaparabola ascendente diorribili misfatti, dei quali sonovittima in primo luogo i suoi stessi familiari (il fratello Smerdis e la sorella) e le persone a lui pi vicine (Pressaspe e Creso).La componente dominante della personalit di questo sovrano dunque lira21, che esplode violenta ed irrefrenabile ogniqualvolta il suo operato e lesuedecisionivenganomesseindiscussione,o,piprecisamente, ogniqualvoltasitentidiporredeilimitidicarattereeticoaisuoi comportamenti smodati.DovendodefinirelanaturadelpoterediCambise,sipotrebbeaffermare che esso si alimenta della propria assolutezza, di un prepotente impulso 21MaxPohlenzrilevacomeiltermine)u.):.-ricorrafrequentementeneltesto erodoteo ed indichi uno stato emotivo nel quale il sovrano non ha pi il controllo di s, ponendo cos le premesse per lo sviluppo tragico della vicenda. 33 volitivo, che travolge ogni cosa e non ammette restrizioni di alcun genere, edcaratterizzatodaunaviolentacaricaemotivaorientatainsenso distruttivo.OgnicriticamossaalGranrevainfattiadintaccare,in manierainaccettabileaisuoiocchi,limmagineidealediperfezioneetica edesteticacheeglihaelaboratoeche,unavolta,avevatrovato confermanellelogiodiCreso22.Fortementeindicativodici,ad esempio,lepisodiodelluccisionedelfigliodiPressaspe,personaggio, questultimo,strettamentelegatoallaveritdellaqualeeglisifar paladinoemartire,tracciandoleffettivalineadisuccessioneinternaalla dinastiadegliAchemenidieristabilendocosilprincipiodilegittimit dinastica, violato dallinganno dei Magi.Taleattosicaricadiunavalenzasacraleancoramaggiore,poich scaturiscedallelabbradiunindividuoprossimoadimmolarsinelnome dellideale che difende e quindi gi proiettato nella sfera dellultraterreno. Moltoeloquente,inquestitermini,ilconciso,maassaiefficace commentodiErodotoalgestodeldignitario:l;ocv- : u :. voo o :-.-23 u . ::`:uc:, Cosdunque mor Pressaspe, uomo integerrimo per tutta la durata della sua vita (Hdt., III,75,3).Nellesuereazioniimpulsiveecolmediraallecritichedei personaggichelocircondano,Cambiselasciaemergereunaltro elemento fondamentale della sua personalit, che lo rende assimilabile al modelloteoricodeluo- elaboratodaCatenacci,chefapropriala tesi di Manfred Mayrhofer24, secondo la quale questa figura sottratta al 22 Hdt., III, 34, 5 23Laggettivo:-.- sicaricaquidiunastraordinariapregnanzasemanticapoich essoesprimeunaeccezionaleintegritmorale,chetale,ancheesoprattutto,nella misuraincuipienamentericonosciutadallacollettivit:risultainfattievidenteil legame con il verbo :-:.. Il riferimento ancora una volta alletica arcaica di matrice aristocratica. Non dimentichiamo inoltre che, nellottica erodotea, il legame con la verit considerato il tratto distintivo del Persiano autentico.24 Mayrhofer, op. cit. = trad. it. a cura di L. Belloni, cit. p.18. 34 divenire,allevoluzioneenoningradodiadeguarsiaimutamentidella situazioneincuisitrovacalato,ndiconcepiremodidiviverepropridi altrerealt.Particolarmenteilluminantedaquestopuntodivistarisulta lepisodiochevedeprotagonistailfigliodiCiroeilsovranoegizio Psammenito(Hdt.,III,14-15),dicuiCambisefaumiliarelafigliae condannareamorteilfiglio,iltuttodinnanziagliocchidelpadre. Questultimo reagisce con estrema dignit e compostezza. Pur colpito da tale comportamento, reso ancora pi sconcertante, agli occhi di Cambise, dal fatto che il padre non aveva levato nemmeno un lamento (al contrario deinotabiliegizicheloaffiancavano)allavistadelloscempioperpetrato ai danni dei propri figli ed era invece scoppiato in lacrime alla vista di uno v.-25, il Gran Re si mostra incapace di tesaurizzare la lezione (o, se sipreferisce,laverit)eticainsitainquestoepisodio.Psammenito stesso a fornirne esplicitamente la spiegazione:le sue disgrazie familiari (.-:.o-o-o )sonotroppograndiperchpossanoessereoggettodi piet,mentrelacondizioneesistenzialedellov.- degnadimolte lacrime.InErodotoinfattiessadivieneimmaginedellafragilitdelle umanefortune.Questascenapresentaalcuneanalogiemolto interessanticonlascenadellesecuzionediCresocheCiroilGrande avevainunprimomomentoordinato,dopolapresadiSardi26.Secondo 25 Risulta qui di fondamentale importanza ricordareche nella mentalit greca vi una nettadistinzionetrailconcettodiv:.oequellodiv.:.o.Ilprimodesignala povertintesacomemancanzadimezzievissutacondignit.Ilsecondodefinisce invecelostatodipiprofondaafflizionedellessereumano.Siveda,aquesto proposito,ilframmento1W.diCallino,vv.14-16,incuiilterminevieneattribuitoal cittadino che sia venuto meno al suo dovere di difendere la propria citt. Lo v.- colui che ha perduto tutto: la propria identit, la patria, ogni legame con la propria stirpe ed destinato a vagare senza tregua, spinto dal bisogno, odioso a tutti coloro presso i quali giunga.26 Il riferimento naturalmente a Hdt., I, 86, 1. Bacchilide, nellEpinicio III (Bacchylidis carminacumfragmentis,acuradiB.Snell.eH.Mhler,Teubner,Lipsia1970), risalente al 468 a.C circa e dedicato a Ierone di Siracusa, narra invece, ammantandola di una veste poetica e fiabesca, la fine del sovrano di Lidia, che storicamente sarebbe morto suicida per non cadere vivo nelle mani del vincitore Ciro. Nel componimento del 35 Erodoto, il sovrano lidio sale sulla pira e pronuncia per tre volte il nome di Solone, che lo aveva ammonito riguardo alla natura effimera della felicit legataallaricchezzamateriale27.NelcasodiCresoleccessivafiducia nella propria grandezza causa della sua rovina, poich produce il fatale fraintendimentodelloracolorelativoallattraversamentodelfiumeHalys. ComesottolineainfattiApollonelribatterealleprotestediCreso,solo colpadellapresunzionedelsovranolidioseeglinonhacompresonella manieracorrettailmessaggiocontenutonelresponso,cheeradifatto assolutamente veritiero. Ci che interessa maggiormente sottolineare, ai fini della nostra indagine, la :o.o del sovrano di Lidia, le cui modalit richiamano il principio eschileodelvo):.o)-:Cresoinfattidaalteromonarca,totalmente sicuro della propria potenza, diviene, attraverso lamara esperienza della sconfitta,consiglieredellacortepersiana.Cirodimostrain quelloccasionelacapacitdimutareparere,riflettendosullaprecariet della condizione umana. In Cambise si ha, invece, un capovolgimento di poetadiCeo,troviamolaconsuetafusionetrastoriaemito,caratteristicadelgenere dellepinicio. La vicenda della fine di Creso infatti risolta da un evento soprannaturale, ciolinterventocongiuntodiZeusediApollo.IlfigliodiLatonaricompensalapietas del vecchio re trasportandolo magicamente, insieme alla sua famiglia, tra gli Iperbrei, un leggendario popolo del nord, che si dice godesse di perpetua felicit. 27Ilsaggiogrecoavevapostoefficacementeinluceilcaratteretransitoriodella ricchezzamaterialeeilfattocheluomosia,persuanatura,espostoairivolgimenti dellasorte.Solonegiungeadaffermarecheluomotuttoaccidente(cu)). Occorredunque,secondoilsapienteateniese,attenderelafinedellavitadiun individuo, prima di poterlo definire `3.-. L`3- infatti, a differenza del v`u-, che indicasemplicementelaricchezzamaterialeetransitoriaaccumulatadalluomo durante la sua vita terrena, rappresenta innanzitutto una condizione etica che si fonda su un rapporto privilegiato con la divinit (Hdt., I, 30, 1 - I, 33, 1. A complemento di tali affermazionirisultasenzadubbiointeressantericordareilmodoincuiImmerwahr risolve il problema del rapporto tra questi due concetti. Lo studioso afferma infatti che coluiilqualesiav`uc.-superioreaglialtrisoltantoincicherientranellasfera umana,mentrel `3.-lointuttocichesfuggealcontrollodelluomo(H.R. Immerwahr,FormandThoughtinHerodotus,PressofWesternRiserveUniversity, Cleveland, Ohio, 1966, p.158). 36 questo aspetto della mentalit del suo predecessore: egli infatti non solo non presta ascolto alle parole di un fidato consigliere del padre, che fra laltrounuomomoltopianzianodilui,maglisirivolgeconsprezzante arroganza, accusandolo apertamente di aver causato la morte di Ciro con isuoiconsiglietentaaddiritturadiucciderlo.Nellatrattazionedella vicendadiCreso,propostadallostoriografodiAlicarnasso,possibile constatare come,inErodoto, lesigenzadi interpretare in chiave eticagli eventiespostisiapreponderanterispettoaquelladiunarigorosaed obiettivaricostruzionedeifatti.Questoaspettocostituiscesenzadubbio un elemento fondamentale della fictio letteraria che informa le Historiae: i caratterioggettividellastoriografia,comelospazioeiltempo,vengono spessosacrificatiallavalenzaesemplaredellastessa,inrelazionealla universalitdellevicendeumane.Moltistudiosisintetizzanoquesta concezione caratteristica di Erodoto nellefficace formula, verit etica. ApropositodelrapportotraCambiseesuopadre,comedelrestodi quellotraSerseeDarioneiPersianidiEschilo,GuidoPaduanoparladi unadrammaturgiadellapaternit28.Ineffettiilpersonaggiodelfigliodi Cirorisultapermoltiaspettiassimilabileadunafiguradieroetragico, comesembraconfermatodalcaratteremarcatamenteciclicochelasua vicendapresentanellanarrazioneerodotea:alterminediunavitatutta improntataalleccesso,checostituiscelacondizioneesistenziale connaturataalu o-,comeanchealleroetragicosecondo Catenacci29,lostoriografodiAlicarnassometteinfattiinboccaadun 28 G. Paduano, Drammaturgie della paternit, SIFC s. III, 4 (1986), pp.172-182 . 29 C. Catenacci, Il tiranno e leroe, Mondadori, Milano 1966, pp. 9-12. Lo studioso parla, aquestoproposito,ditragediadelpotere,conriferimentosoprattuttoaiprotagonisti dei drammi sofoclei. Lo studioso, riprendendo una celebre opera di Angelo Brelich (A. Brelich, Gli eroi greci: un problema storico-religioso, Ateneo, Roma 1958), mette in luce come la figura delleroe nella letteratura greca e in particolare nella tragedia sia, al di l diognistucchevoleidealizzazione,lespressionenondiunequilibrio,bensdiuna intrinseca contraddittoriet esistenziale.37 Cambise improvvisamente rinsavito30, in punto di morte, una energica ed appassionataesortazioneainobilipersianipresentialsuocapezzale affinch recuperino il potere e non permettano che esso ritorni nelle mani deiMedi.Neidueauguri,oppostitraloro,cheCambiseformulanei confrontideidignitari,rispettivamentequaloracompianoognisforzoper riacquistareilpotereequaloratrascurinoinvecetalecompito,sipu scorgerelaprefigurazionedeiduevolti,anchessitraloroantitetici,che limpero potr assumere in seguito alla condotta che i nobili adotteranno. Relativamente al primo caso, il Gran Re traccia il quadro di una realt che presentalecaratteristichetipichediunregnogovernatosecondo giustizia, il quale prospera grazie allarmonia esistente tra il sovrano e la divinit31.Particolareenfasipostasultemadellafecondit,sianegli animali che negli esseri umani, dellabbondanza e della libert. Prosperit e libert costituiscono infatti il segno tangibile del rapporto privilegiato tra ildioecoluichedetieneilpotere.Iloroopposti(o :o. ou.c., invece, concorrono a creare limmagine di una realt dominata dal caos e daldubbio,cheportanoconsrovinaesventura32.Lassenzadiun sovranolegittimoinfatticonsiderata,soprattuttonellambito dellideologiaachemenide,lapigrandedisgraziachesipossa concepire. Molto eloquente da questo punto di vista , ad esempio, il fatto 30 Erodotoimpiegalaoristo:c.)c:,compostodallaparticella:c.,dentro,edal verbo):.,che,ovviamente,rimandaalle)::-,cioallasededellefacolt razionalidelluomo.Unabuonaresaletteraleditaleformapotrebbedunqueessere rientratonellesuefacoltmentali,dacuirisultaagevolepassarearinsavito proposto dalla maggior parte delle traduzioni italiane. 31TalemotivopresentenellaletteraturagrecagiapartiredallOdissea.Il riferimento quiin particolare alladescrizione del regno di Eolo (Od. X, vv.1-13) e a quella dei giardini di Alcinoo (Od. VII, vv.148-172) 32Unamaterializzazioneassaiefficaceditalerealtpuesseresenzadubbio individuata nellEdipo Re di Sofocle, in relazione alla pestilenza che colpisce la citt di TebeduranteilregnodiEdipo(Soph.,O.T.,vv.15-55).Essaaltrononchela manifestazionetangibiledellenormecolpevolezzache,sebbeneeglinesiaancora inconsapevole, grava sulle spalle del sovrano figlio di Laio. 38 che, nei Persiani di Eschilo, Atossa di fronte al racconto di morte e rovina del Messaggero si preoccupi prima di tutto di conoscere quale sia stata la sortediSerse;leragionidiquestocomportamentovannobenoltreil legameaffettivocheunisceunamadreasuofiglio:finch,infatti,ilre vivo, la sopravvivenza dellimpero non minacciata33. A ci si aggiunge il fattoche,secondoleparolediAtossaprecedentilentratainscenadel Messaggero,nelcasodiunrovesciodellasorte,ilGranResarebbe comunquenonresponsabileneiconfrontidellacitt,u-uv:u)u- v`:.34.TornandoaldiscorsotenutodaCambiseaidignitari,risulta assaiinteressantenotarecomeinquestacircostanzaErodotomettain boccaadunAchemenideunalegittimazionedellamenzogna,aborrita nelliscrizione del Behistun, qualora questa sia necessaria per garantire la stabilitdellimperoeilrispettodelprincipiodellacontinuitdinastica35. Piavantineltestoerodoteo,ilpersonaggiodiDarioriprenderquesto concettoincitandoicompagnidiribellioneallazioneimmediatacontroi Magi36.Segueilraccontodellattaccocontrogliusurpatoririportatocon alcunevariantinellacolonnedelliscrizionedelBehistun.Permotividi pertinenzaallobiettivocheilpresentestudiosipropone,lasciamoda parte gli aspetti evenemenziali per concentrarci su quelli pi significativi ai fini della definizione della figura del uo-. 33 Aesch., Pers, vv.295-301 34 Ivi, v.213 35[]o``o:.:: `.:uc.ou-co:.,:`. ovo.:)o.uv u:.,:. :-o.c)::.:.-o:,oc:.,c)::.-oo-o: ooc.coc)o.. (Hdt., III, 65, 6). 33 |)o ,o . ::. ,:u:- `:,:c)o., `:,:c).. u ,o ouu ,`.:)o, . : ,:u::. -o. . o`):. :.o:.:. [](Hdt., III, 72, 4). 39 Capitolo quarto Il uo- tra Oriente e Occidente: elementi topici della tradizione storico-letteraria e loro riflessi nellopera erodotea I capitoli 80-83 del libro III delle Storie rappresentano un mirabile esempio difusionetrafictioletterariaeriflessionepolitica.Unavoltaabbattutigli usurpatori,siponeinfattilospinosoproblemarelativoallaformadi governopiadattaperassicurareunavalidaguidaalpopolopersiano, dopoaverloliberatodaunaautoritfondatasullingannoesulla menzogna.Laprimaquestioneconlaqualelostudiosodiletteraturae storiadeveconfrontarsi,relativamenteaquestapartedelleHistoriae, riguardasenzaltrolavalenzadaattribuirealtestoerodoteo:esso esprime il punto di vista dello storiografo, uomo greco del V secolo a.C., oppurepresentalariproduzionediformaementisedicategorie concettuali proprie del mondo orientale? Il dibattito sulle forme di governo risultaindubbiamenteconnaturatoalpensieroetico-politicogrecoealla stessaesperienzademocraticadimatriceateniese,proprioinvirtdella consapevolezzacheessapugiustificarelapropriaesistenzaed affermareipropricaratteridistintivisolamentenelquadrodiunrapporto dialettico con realt altre da s1. In questo caso, per, ci che colpisce il fatto che tale riflessione sia calata in un contesto di storia persiana2. Ci 1 Cfr.E. Hall, Inventing the Barbarian, Clarendon, Oxford 1989 40 presuppone,secondomolticritici,laccessodapartediErodotoafonti persiane,maquestalineainterpretativaponenuovamentetuttigli interrogativicheabbiamoincontratoriguardoallanaturadellinteroLibro III delle Historiae. Cperunaltroelementocheandrebbetenutoinconsiderazione:la straordinariainclinazionedelpensierogrecoallelaborazionedimodelli teoriciastrattiinrelazioneadognicampodelsapereedinparticolare delleticaediquellasuaformaparticolarerappresentata,agliocchidei Greci,appuntodallapolitica.InOriente,e,nelnostrocaso,nella mentalitachemenide,lacreazionediunmodellodiorganizzazione politicarisultaimmediatamenteconnessoconesigenzediordinepratico postedallagestionedellimpero.ComerilevagiustamenteAsheri,seci limitiamoallefontidirette,tuttocichesappiamosullaconcezionedella regalitachemenidecistatotrasmessodalleiscrizionidiDarioe Serse3. Di questo materiale Erodoto si serve molto probabilmente, anche senoncidatosapereconesattezzainqualemisura,perconferireal dibattitocostituzionaledaluipresentatoquellainnegabilecoloritura 2QuestoaspettovienebrillantementediscussodaDavidAsheri,chepresentauna accurataanalisid