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4 - 2015 editoriale G. B. FERRARI Smart City l’intervista ORNELLA BARRA Impegno e passione dossier PROGETTI PER LO SVILUPPO BIMESTRALE DI INFORMAZIONE ECONOMICA, POLITICA E CULTURALE • I.P. • ANNO XXVI • N. 4 • LUGLIO - AGOSTO 2015• POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 70% CB-NO/GENOVA

editoriale Smart City l'intervista Impegno e passione dossier

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4-2015

editoriale G. B. FERRARISmart City

l’intervista ORNELLA BARRAImpegno e passione

dossierPROGETTI PER LO SVILUPPO

BIMESTRALE DI INFO

RMAZIONE EC

ONOMICA, POLITICA E CULTURALE • I.P. • ANNO XXVI • N. 4 • LUG

LIO- AGOSTO 2015• PO

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LIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMEN

TO POSTALE - 70%

CB-NO/G

ENOVA

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Genova Impresa

GENOVA IMPRESA Bimestrale Confindustria Genova

N. 4/2015

Editore AUSIND Via San Vincenzo 2-16121 Genova

Direzione e Redazione Via San Vincenzo 2-16121 Genova tel. 010 - 8338426 [email protected] www.confindustria.ge.it

Registrazione presso il Tribunale di Genova N. 1-89 del 10-1-1989

Direttore Responsabile Piera Ponta

Comitato di Redazione Alessandro Brenna Guido Conforti Leopoldo Da Passano

Luciano M. Gandini Roberta Recchi Massimo Sola

Hanno collaboratoIlaria Abignente di Frassello

Francesco Berti Riboli Alberto CappatoLuciano CaprileAndrea Carioti

Maria Caterina ChiesaGiulio CrosettoMonica Di Carlo

Stefano FrassettoElisa Grandi

Massimo Mazzella Max Morales

Massimo MorassoMario OrlandoAlberto Pilotto

Ignazio Venzano

Progetto grafico e impaginazione CREATTIVA Via Dante 2-87 - Genova Tel. 010.54.29.98 [email protected]

Stampa Ditta Giuseppe Lang s.r.l. Via Romairone, 66 - 16163 Genova Tel. 010.726.11.98 [email protected]

Concessionaria Pubblicità N. Giemme s.r.l. Via dei Franzone 6/1 - Genova Tel. 010.310.65.20 Fax 010.310.65.72 [email protected]

Genova Impresa ospita articoli e opinioni chepossono anche non coincidere con le posizioniufficiali di Confindustria Genova. L’editore è di-sponibile a riconoscere eventuali diritti a chi ne ri-vendichi la proprietà.

Ornella Barra

G. B. Ferrari

4 editoriale SMART CITY di G. B. Ferrari

6 Confindustria IL TIGULLIO METROPOLITANO

BIANCO, NERO, A COLORI

FORMULE DI SVILUPPO

PRONTI AL DECOLLO

TEMPO DI CONFERME: I NUOVI CONSIGLI DI SEZIONE

CRESCERE DI PIÙ SI DEVE. E SI PUÒ. A cura del Centro Studi di Confindustria Genova

26 l’intervista IMPEGNO E PASSIONE di Piera Ponta

30 dossier AGGIORNAMENTI

PREGIUDIZIO PUBBLICO di Francesco Berti Riboli

PAR CONDICIO di Elisa Grandi

39 competizione & sviluppo LOW COST, TOP RANKING

EXPORT MANAGER

CINESE IN CLASSE di Ignazio Venzano

PREMIO ALL’ECCELLENZA

SUMMER SCHOOL

RISCHI CALCOLATI di Maria Caterina Chiesa

PIÙ MOOG A CASELLA di Piera Ponta

PATENT BOX di Giulio Crosetto

54 porto GENOA SHIPPING WEEK

56 expo 2015 A OGNI ETÀ, IL SUO CIBO di Massimo Mazzella e Alberto Pilotto

58 piccola industria OPPORTUNITÀ SMART di Andrea Carioti

60 giovani IO SONO LA MIA CITTÀ di Monica Di Carlo

RITORNO ALLA CREATIVITÀ di Ilaria Abignente di Frassello e Stefano Frassetto

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Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015 3

sommario64 comunicazione CREATIVI MULTITASKING di Max Morales

66 csr FOR PROFIT, NON PROFIT, FOR BENEFIT

68 turismo SPIAGGE DA COMPETIZIONE di Andreino Croce

70 la città LA CITTÀ CHE CAMBIA di Alberto Cappato

72 cultura & società FOTOGRAFIA E INDUSTRIA di Mario Orlando

PENSIERI E PAROLE di Massimo Morasso

GLI ARTISTI E L’ITALSIDER di Luciano Caprile

RENZO PIANO E IL MARE di Luciano Caprile

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Il concetto di città intelligente, “smart city”,esprime la condizione di un territorio delimitato (città) do-ve gli aspetti lavorativi e di vita si integrano con reciprocovantaggio, rendendo così quel territorio attrattivo per chigià ci abita e per chi potrebbe sceglierlo come residenzao come sede per la propria attività professionale o im-prenditoriale. La condizione di “smart” incide sulla forzacompetitiva del territorio stesso e ne influenza il percorsoevolutivo, coinvolgendo in un circolo virtuoso istituzioni,imprese e cittadini. Fino a pochi anni fa, il cartello “zona industriale” indicavacon precisione un’area riservata quasi esclusivamente aimpianti di produzione. La crescita urbanistica, talvoltadisordinata, ha fatto sì che in Italia e in Europa alcuni tes-suti cittadini un po’ alla volta si compenetrassero con leattività industriali, accrescendo, contestualmente, l’esi-genza di una migliore qualità della vita. Il concetto di “smart city” è stato pertanto promosso at-traverso una serie di iniziative e di progetti pilota per farnecogliere le potenzialità e comprenderne le valenze. Oggila grande maggioranza delle persone sa cosa si intendecon “smart city” e ne riconosce le svariate sfaccettature:non solo efficienza energetica, miglioramento della mobili-tà, riduzione dell’inquinamento o incremento delle areeverdi, ma anche operatività nella “smart city”.È in questo ambiente già più evoluto che si inserisce oggiil discorso legato allo “smart working”, ovvero una moda-

lità con cui le aziende possono affrontare nuove sfidecompetitive, adottando, a tal fine, tecnologie abilitanti ma,prima di tutto, sollecitando quei cambiamenti culturali e diapproccio nei propri collaboratori e quadri intermedi, cor-relati anche a una loro diversa dislocazione rispetto all’a-zienda, che implica l’adozione di sistemi organizzativi e dimonitoraggio diversi da quando si opera concentrati in ununico sito. Le imprese italiane, per le loro prevalenti carat-teristiche strutturali, non hanno ancora compiutamenterecepito questa modalità di lavoro, a differenza di quelleoperanti in Francia, Germania, Inghilterra. A parte alcuni progetti pilota, le città stentano a convince-re che questa cultura e questa metodica di approcciopossano costituire opportunità di business continuativoper le imprese che operano nel territorio. La domandasorge spontanea: come si traduce il concetto di “smartcity” in risultati concreti per le aziende? Abbiamo passatouna prima fase di orientamento, oggi abbiamo capito co-s’è la “smart city” e cosa si può fare per realizzarla, mastiamo ancora cercando di capire come sviluppare, inquesto contesto, un nuovo modello di attività produttivaprofittevole per le imprese, che favorisca la nascita dinuove figure professionali sia a supporto dell’architetturatecnologica della “smart city”, sia in grado di risponderecon proposte di soluzioni innovative alle richieste del mer-cato. Mi piace sottolineare, a questo punto, come la cre-scita del business potrebbe concretizzarsi non solo in ter-

EDITORIALEdi G. B. Ferrari

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Smart CitySmart City

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mini di ricadute economiche e di ordinativi, ma anche dinuove professionalità. In questo senso diventa fonda-mentale il ruolo della formazione.Il tema che in ambito “smart city” è di più immediatacomprensione è l’efficienza energetica ad ampio spettro,sia industriale che residenziale, nelle infrastrutture, neicentri commerciali, nelle case, negli alberghi. Cui si ag-giunge la mobilità delle persone e delle merci, sia neimezzi (ad esempio con la scelta di macchine elettrichepiù efficienti e/o ibride), sia per nuove e diverse modalitàoperative, percorsi ottimizzati o, ancora, spazi comunidove le persone possono disporre di una postazione dilavoro ed evitare quindi spostamenti da una parte all’altradella città.L’insieme combinato potrebbe avere un forte positivo im-patto in termini economici, ambientali e di vivibilità. Orga-nizzare il lavoro secondo una logica “smart” per l’aziendaitaliana - che tipicamente integra competenze e prodottiche arrivano da molte parti del mondo - potrebbe rappre-sentare una significativa opportunità di crescita. A sup-porto di questa affermazione ci sono esempi, iniziative eapplicazioni interessanti nel nord Europa, ma anche Ge-nova, con il porto e la presenza di importanti realtà indu-striali internazionali, si presta perfettamente a una concre-ta declinazione del concetto di “smart” nell’ottimizzazioneed efficientamento della logistica.Confrontata con altre realtà italiane o europee, Genova

presenta ampi margini di miglioramento anche nei servizidi comunicazione. A Venezia, per esempio, studenti e turi-sti hanno accesso al wi-fi a tariffe agevolate. Questo è untipo di servizio che Genova dovrebbe implementare, per-ché oggi costituisce un elemento di attrazione e può farela differenza nella qualità della vita di tutti i giorni. Sonoconvinto, ad esempio, che le centinaia di ricercatori stra-nieri dell’Istituto Italiano di Tecnologia apprezzerebbero unservizio del genere. Correlato a questa presenza significa-tiva di ricercatori stranieri, la “smart city” dovrebbe preve-dere anche un sistema educativo che risponda alle esi-genze delle famiglie che li accompagnano, contribuendocosì a creare un ambiente accogliente, nel quale sentirsiun po’ meno “foresti” e un po’ più cittadini del mondo. Da ultimo, “smart city” è anche sanità. In questo settore,dove oggi sembrano esservi gli avanzamenti più interes-santi nel collegare le varie discipline e le architetture infor-matiche (si pensi alla medicina predittiva, al checkup daremoto piuttosto che alla riabilitazione con macchinariche sopperiscono l’expertise umano), il ritorno degli inve-stimenti forse sarebbe ancora più alto.L’auspicio è che Genova possa cogliere queste opportu-nità che l’evoluzione combinata tecnologia - ambienteoffre, in uno sforzo comune fra istituzioni e aziende delterritorio.l

G.B. Ferrari è membro del Consiglio Esecutivo con delega alla Smart City

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Il Tigullio Metropolitano. Il titolo che abbiamo volu-to dare a questa nostra assemblea pubblica rappresentaal contempo una realtà di fatto e una sfida.Come abbiamo ricordato nel video appena trasmesso, ilTigullio è parte integrante di un’unica area metropolitana,che nella sua realtà sociale ed economica comprende an-che una porzione consistente delle province di Savona edi Alessandria; non a caso i progetti di riforma portualetraguardano obiettivi di integrazione tra i diversi sistemi,così come la rete infrastrutturale che va potenziandosi tra-valica i confini della vecchia provincia di Genova per collo-carsi in una logica di corridoio a scala europea.Negli ultimi 50 anni il Tigullio e il basso Piemonte hannorappresentato il bacino per consentire lo sviluppo di attivi-tà produttive in Aree più adeguate in termini di possibilitàdi espansione e redditività degli investimenti. Il Tigullio, inparticolare, ha sempre saputo giocare un ruolo specificoper insediare imprese interessate a utilizzare manodoperaspecializzata in un contesto di pregio, dove imprenditori,manager, impiegati e operai possono coniugare lavoro,formazione e residenza in un equilibrio altamente soddi-sfacente. I dati demografici richiamati dal video conferma-no come il Tigullio sia ancora competitivo nella capacità diattrarre e mantenere persone che scelgono di venire adabitare qui per ragioni legate alla qualità della vita chepossono condurre: paesaggio, clima, contesto urbano,servizi pubblici, sicurezza e, non da ultimo, possibilità dilavoro che possono essere colte sia nel resto dell’areametropolitana sia nello stesso Tigullio, che non è affattoun luogo di sole residenze, bensì un territorio caratterizza-to da una sua precisa vocazione economica, incentratasui due poli dell’industria e del turismo. Non è affatto uncaso, quindi, che tra i due censimenti del 2001 e del 2011i Comuni del Tigullio abbiano registrato il maggior incre-mento di popolazione residente dell’intera Provincia:3.856 abitanti pari al +2,7%, mentre nel resto della Provin-cia l’incremento è stato di soli 1.242 abitanti e nel Comu-ne di Genova si è verificata, al contrario, una diminuzionedi 546 residenti.Rispetto a questa realtà di fatto, dal primo gennaio diquest’anno si è affiancata una nuova realtà di natura am-ministrativa, la Città metropolitana.

CONFINDUSTRIA

6 Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015

Il Tigullio MetropolitanoIl 16 luglio, il Gruppo Territoriale delTigullio di Confindustria Genova ha tenuto l’assemblea pubblicaall’oratorio San Francesco di Chiavari.

GRUPPO TERRITORIALE DEL TIGULLIO

GIUNTA BIENNIO 2015-2017 Presidente

Massimiliano Sacco Arinox Spa

Vice presidente

Giancarlo Durante A-Esse Fabbrica Ossidi di Zinco Spa

Consiglieri

Roberto Appiani IML Industria Meccanica Ligure Spa

Vittoria Bixio Villa Ilia Sas

Maurizio Cantamessa Tassano New Sinergy,

Consorzio coop. sociali a r.l.

Andrea Fustinoni Grand Hotel Miramare Spa

Marco Grillo Fincantieri Spa

Marco Lanata Virtual Srl

Mario Restano Centrale del latte di Torino e C. Spa

Centro Latte Rapallo

MASSIMILIANO SACCO

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In analogia a quanto accade all’estero, dove i sistemi urbanipiù lungimiranti si sono organizzati da tempo in tal senso, an-che da noi ha finalmente trovato attuazione una riforma che siprefigge di affrontare e possibilmente risolvere su scala metro-politana i temi del vivere sociale: abitare, studiare, lavorare,curare la propria salute, utilizzare i servizi pubblici, incontrarsi,cercare di soddisfare bisogni ed interessi.Non è ancora chiaro come potrà agire la neonata Città metro-politana di Genova, con quali competenze, strumenti, perquali obiettivi. L’esperienza di questi primi mesi presenta lucied ombre: accanto all’approvazione senza ritardi di uno Sta-tuto “abilitante” e all’avvio del processo per definire in tempirapidi il piano territoriale generale, si devono registrare tagliimportanti alle risorse disponibili, compressione delle compe-tenze, difficoltà di vario genere a intravedere nella Città metro-politana una grande opportunità per ammodernare il sistemapubblico locale e rendere più competitivo il nostro territorio.Soprattutto non si capisce ancora con quali presupposti, conquale metodo di lavoro, con quale coinvolgimento della co-munità economica e industriale verrà formulato il Piano strate-gico della Città metropolitana, il documento politico chiave asostegno di ogni piano di azioni successivo. Eppure, nonostante tutte le difficoltà, questa opportunità esi-ste e l’alea che la circonda la rende, appunto, una sfida: unasfida da vincere per il bene di tutti noi liguri e delle nostre im-prese. Per Confindustria la dimensione metropolitana non èuna novità. Da sempre la nostra associazione è metropolitananei fatti e quindi attenta alle dinamiche di tutte le imprese, pre-sente nelle diverse articolazioni del territorio in cui esse opera-no. Il Gruppo Territoriale del Tigullio, con la sua sede di Chia-vari, ne è una conferma. Vi aderiscono a oggi 105 imprese industriali e di servizi, dovelavorano oltre 5.000 addetti e che nel loro complesso rappre-sentano la parte più significativa e caratterizzante dell’econo-mia del Tigullio, quanto meno per la capacità di operare sumercati esteri, per il sostegno all’indotto e per il contributoche esse sono in grado di dare sotto forma di lavoro qualifica-to e gettito fiscale.

Andrea FustinoniGrand Hotel Miramare Spa

L’intervento del presi-dente MassimilianoSacco all’assembleadel Gruppo Territoria-le del Tigullio si ècontraddistinto per lagrande concretezza

con cui sono stati affrontate le questioni priori-tarie per il nostro territorio, tra le quali è com-preso lo sviluppo del turismo. Il nostro impegno per il settore si concentrerà,principalmente, in due ambiti: quello formati-vo e quello turistico-sanitario. Per quanto riguarda il primo, stiamo lavorandoalla costituzione di un’Accademia del Turismoche, con il forte coinvolgimento degli operatoridel settore, offra un percorso formativo rispon-dente a una crescente domanda di professioni-sti qualificati da parte dell’industria turistica,non solo alberghiera, per attrarre e, soprattut-to, per fidelizzare (anche in una logica di de-stagionalizzazione) una clientela nazionale einternazionale particolarmente esigente. Il progetto del turismo sanitario è assoluta-mente nuovo, non solo per il Tigullio e la Ligu-ria, ma per l’intero Paese. Si rivolge a un mer-cato medio-alto, straniero, che cerca prestazio-ni sanitarie d’eccellenza unite a un livello al-trettanto alto delle strutture che accolgono ilpaziente e chi lo accompagna. Per il Tigullio,che vanta la presenza di centri di cura e di ri-abilitazione di fama internazionale in un con-testo climatico e culturale unico, la sfida è cer-tamente ambiziosa ma vale la pena coglierla.l

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Marco LanataAmministratore Delegato Virtual Srl

La scommessa sul futu-ro socio economico delTigullio non può chepartire da un dato difatto: nel Tigullio si vivebene tutto l’anno (nonsolo d’estate, anzi!).

Sulla base di questo fatto e della scarsità di spazia disposizione, i due binari su cui il Tigullio può edeve investire sono il turismo (di eccellenza, noncome commodity) e l’innovazione tecnologica. L’innovazione digitale si è rivelato in questi ultimicinque anni il vero motore di intere aree econo-miche nel mondo, trascinandole verso una rapidacreazione di ricchezza e posti di lavoro. Non solo la Silicon Valley, ma anche alcune zonedella Cina, della Germania e alcune città europeeavanzate come Londra, Barcellona, Monaco stan-no vivendo un vero e proprio boom legato in par-te o in tutto alla evoluzione delle imprese digitali.Nasce quindi la idea di creare a Chiavari, nel cuo-re del Tigullio, un incubatore di imprese digitali,un luogo in cui coltivare e fare crescere capitaleumano e idee. Imprese digitali dedicate allo sporto al turismo, ma non solo. Certamente imprese con una forte apertura almercato estero (o più semplicemente mondiale,come è Internet). Un luogo in cui attrarre cervelli che desiderano vi-vere in un territorio ad alta qualità della vita, incui lavorare e fare crescere i propri figli. Per vince-re questa scommessa tuttavia, il territorio del Ti-gullio deve dotarsi di alcune infrastrutture neces-sarie: collegamenti aerei e ferroviari di livello me-tropolitano, collegamenti Internet in fibra otticaad alta velocità. Una scommessa quindi difficile, ma fondamenta-le per il futuro del Tigullio e una concreta alterna-tiva al declino che può e deve essere evitato.l

Giancarlo DuranteDirettore generale A-Esse Fabbrica Ossidi di Zinco Spa

Ci troviamo in una fasecongiunturale estrema-mente delicata nellaquale ogni sforzo va de-dicato ad agganciareuna ripresa economica

che si rivela ancora lenta e settoriale. L’incertezza rimane il maggiore ostacolo da sor-montare per cogliere appieno le nuove opportu-nità. Incertezza che è determinata da fattori ge-nerati dalla crisi e che continueranno a condizio-nare, sebbene con diversa incidenza, il prossimofuturo. Fra questi vi sono l’elevata disoccupazio-ne che deprime redditi e fiducia delle famiglie,l’ampia capacità produttiva inutilizzata, la perditadi competitività delle imprese.Nonostante ciò il 2015 è l’anno del ritorno all’au-mento del PIL ed il quadro macro economico ècontraddistinto da elementi particolarmente fa-vorevoli quali il calo del prezzo del petrolio, lasvalutazione del cambio dell’euro, il rafforzamen-to della crescita del commercio mondiale e il calodei tassi di interesse che riflette l’impostazioneespansiva della politica monetaria. Grazie al“quantitative easing” varato dalla BCE per ridareslancio all’economia, il sistema finanziario è ritor-nato liquido, ma molto selettivo. Questo fattore rappresenterà un ostacolo permolte aziende, in particolare per quelle maggior-mente provate dal lungo periodo recessivo e so-prattutto per le nuove iniziative imprenditoriali.Tale criticità dovrà essere superata con l’adozionedi misure specifiche, territoriali o di settore, svin-colate da rigidi parametri di valutazione, per age-volare attività e progetti di crescita. È in questa direzione che stiamo lavorando con imaggiori Istituti di Credito al fine di ottenere unplafond dedicato a nuovi investimenti, a nuoveimprese che delocalizzano sul nostro territorio e astart-up, finanziato in pool e a condizioni di parti-colare favore. L’attivazione di uno strumento organico e finaliz-zato allo sviluppo d’impresa costituirà il primotangibile segnale della volontà del sistema finan-ziario di contribuire alla ripresa economica delterritorio.l

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Tutta la struttura associativa, con il suo bagaglio di risorsee di competenze, è coinvolta per dare servizi di qualità aqueste imprese e la Giunta del Gruppo, che oggi nellaparte privata della nostra assemblea è stata appena rin-novata, ha la responsabilità di sviluppare progetti integratinella dimensione associativa e che rispondano alle speci-fiche esigenze di questo territorio. Il lavoro svolto in pas-sato e il contesto attuale ci indirizzano verso progetti con-creti, selezionati secondo una visione di insieme che col-loca il Tigullio in una dimensione metropolitana, declinatisecondo una scala di priorità e tali da innescare reali pro-cessi di crescita economica sul nostro territorio.Con la nuova Giunta provvederemo a verificare e, nel ca-so implementare, la lista di questi progetti. Ma l’occasionedi questa assemblea è importante per porre al centro diuna riflessione pubblica 5 questioni che riteniamo essen-ziali e sulle quali stiamo lavorando per quanto ci compete:ho notato con piacere che alcuni di questi stessi punti so-no stati citati anche dal Governatore Toti durante il discor-so per il suo insediamento segno che essi sono effettiva-mente una priorità condivisa del nostro territorio e dellaRegione Liguria. La prima questione (se non la più impor-tante, almeno la più urgente dopo gli eventi alluvionali del-lo scorso autunno) si identifica con la messa in sicurezzadel territorio. Sappiamo tutti in quale condizione di fragilitàe di suscettività al dissesto idrogeologico si trovi la nostraregione, esposta ai cambiamenti climatici e a un abban-dono dell’entroterra che produce una straordinaria pres-sione sugli insediamenti costieri e di fondo valle.Questo riguarda tutti, ma in particolare proprio gli insedia-menti industriali, che per la maggior parte sono concen-trati nelle aree pianeggianti a margine dei corsi d’acqua.Un obiettivo essenziale, che deve necessariamente trova-re concordi le Amministrazioni pubbliche e i proprietari pri-vati, deve essere quello di mettere in sicurezza nel piùbreve tempo possibile questi insediamenti, per evitare il ri-petersi di catastrofi le cui conseguenze non provocanosolo danni economici e patrimoniali, ma sono in grado dipregiudicare la sopravvivenza stessa delle aziende.Per quanto riguarda le imprese del Tigullio iscritte a Con-findustria Genova, abbiamo censito 10 stabilimenti indu-striali colpiti dall’alluvione del 10 e 11 novembre 2014,con danni superiori a 2.400.000 euro, rispetto ai qualidobbiamo riconoscere un pronto intervento per un parzia-le risarcimento da parte della Regione Liguria, che si è ag-giunto ai contributi forniti dalla nostra stessa associazionee dagli indennizzi di parte assicurativa. Ciò nonostante, alle aziende residuano dei danni diretti eindiretti di grande entità e, soprattutto, il timore fondatoche tali fenomeni abbiano a ripetersi.Voglio approfittare di questa occasione per dire, a chiarelettere, che questa eventualità va combattuta con tutte lenostre forze. La prossima alluvione rischia di non lasciarepiù solo dei danni, ma di portarsi via le aziende stesse.Per questo motivo stiamo lavorando febbrilmente su piùfronti: quello della prevenzione e quello degli interventistrutturali. Per prevenzione intendiamo misure atte a pro-teggere i beni aziendali, migliori coperture assicurative acosti sostenibili e richiediamo una regolamentazione real-

mente incentivante per le attività economiche connessealla pulizia degli alvei e dei versanti. Per gli interventi strut-turali, fermo restando un necessario e irrinunciabile inter-vento pubblico a tutela di beni pubblici, stiamo parteci-pando ad alcuni progetti pilota che vedono la messa incampo di risorse anche private per accelerare i tempi etraguardare soluzioni definitive ai problemi di sicurezza. Ilprogetto in fase più avanzata di realizzazione riguarda iltratto terminale dello Sturla, nel Comune di Carasco, dovealcune imprese frontiste o comunque direttamente inte-ressate alla messa in sicurezza del torrente hanno manife-stato la propria disponibilità ad accollarsi gli oneri dei lavo-ri più urgenti nel quadro di un piano di interventi definitonel merito, nei tempi e nelle coperture finanziarie. Comune, Città metropolitana e soprattutto Regione sonoora chiamate a fare la loro parte per chiudere il cerchio. Vorremmo trovarci il 10 novembre prossimo a ricordare undramma passato, non un tragico refrain. Ma da oggi al 10novembre mancano solo 117 giorni, mentre la stagionedelle piogge inizierà ancora prima. Il secondo tema riguar-da le infrastrutture, in particolare quelle di trasporto, poi-ché sempre di più la competitività di un territorio è diretta-mente correlata alla più efficiente mobilità di persone,merci e informazioni. In questo caso i problemi sono noti evedono nella nostra associazione una parte sociale sem-pre pronta a sostenere gli studi di fattibilità, le progettazio-ni, la ricerca dei finanziamenti e le realizzazione delle ope-re che si ritengono necessarie. La lista delle priorità a livel-lo di comprensorio è anch’essa nota da tempo e, oltre ainecessari interventi di manutenzione, prevede la ristruttu-razione dei caselli autostradali e il collegamento con la via-bilità ordinaria, soprattutto verso l’entroterra (tunnel Ra-pallo-Fontanabuona) e sull’asta dell’Entella (prolungamen-to di Viale Kasman, con sistemazione degli argini). Il Go-vernatore ha messo nelle priorità del suo mandato losblocco di opere che la regione attende da anni: ebbenequeste appena elencate sono da inserire nella lista dellepriorità. Tuttavia, una lettura di area più ampia ci porta asvolgere anche altre considerazioni, forse meno scontate.Per esempio, nel documento avente ad oggetto “Le scel-te urgenti per il Tigullio”, sottoscritto nel maggio scorso in-sieme alle Organizzazioni Sindacali, con le quali si è in-staurato un rapporto di franco e proficuo confronto, ab-biamo individuato nel Cristoforo Colombo l’aeroporto delTigullio metropolitano; un concetto ovvio forse, che verràassimilato se faremo nostre le richieste per una maggioreefficienza dello scalo, l’ingresso di un socio “di mestiere”per l’attività di gestione, la messa in campo degli investi-menti per migliorare l’accessibilità allo scalo. Da quest’ulti-mo punto di vista, è in corso la progettazione di una nuo-va stazione ferroviaria di Genova Aeroporto che, resa pos-sibile dal completamento dei lavori del nuovo nodo, con-sentirà un rivoluzionario livello di servizio per quanto ri-guarda i collegamenti pubblici con l’aeroporto. La lineacostiera tra Voltri e Brignole acquisirà una funzione esclu-siva di trasporto locale che, in una logica di città metropo-litana si presta ad essere concepita per l’intero territoriometropolitano, e allora perché non estendiamo il concettodi “Metropolitana ferroviaria” fino al nostro Tigullio?

Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015 9

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Fatte salve le necessarie verifiche tecniche, all’interno del-la nostra Giunta abbiamo simulato come possa cambiarela vita di chi abita, lavora o frequenta (magari per turismo)il Tigullio avendo un servizio ferroviario che colleghi Sestri,Chiavari, Rapallo, Brignole, Principe e Genova Aeroportocon treni ogni mezz’ora nelle fasce orario di maggior utiliz-zo (dalle 7 alle 9, dalle 12 alle 14 e dalle 17 alle 19) e ogniora in quelle intermedie (9-12 e 12-17). Siamo convintiche i benefici siano enormemente superiori ai costi di im-plementazione del progetto. Ma anche di altre infrastruttu-re ha bisogno il nostro territorio.La prima riguarda la mobilità delle informazioni che giocasempre più un ruolo fondamentale per lo sviluppo indu-striale, economico e turistico. Mentre sul territorio genove-se la fibra ottica è una realtà nel Tigullio la sua estensioneè estremamente limitata. È vero che le Istituzioni non sioccupano di tirare fibra, ma occorre influenzare e spingerele società di telecomunicazioni a migliorare l’offerta. La se-conda serie di infrastrutture del nostro territorio riguarda lacomposizione dell’annosa querelle circa la rete dei depu-ratori, in un quadro che sappia coniugare variabili econo-miche e urbanistiche, privilegiando le soluzioni in grado diminimizzare i costi di investimento e di gestione a caricodell’utenza, di evitare addebiti sanzionatori e di ampliare lepossibilità di sviluppo di attività economiche tanto sullaterra che sul mare. In chiave metropolitana, si apre poiun’altra partita che riguarda la pianificazione dei servizipubblici sul territorio e che, come accade in tutte le cittàmetropolitane del mondo, dovrà operare a tale scala. Inquesto senso riteniamo e chiediamo che tutto il territoriometropolitano, e non solo Genova quindi, sia eleggibilecome sede per insediare e localizzare servizi a disposizio-ne di tutta l’area.Strutture come il nuovo e il vecchio Tribunale debbono es-sere utilizzate. Il piano territoriale generale della Città me-tropolitana che si sta elaborando sotto la responsabilitàdel Sindaco Levaggi ha anche questa finalità, che ci at-tendiamo venga opportunamente colta.Un terzo tema riguarda la formazione, a ogni livello: daquella di base a quella professionale e a quella continua,anche di alto profilo. Nel 2014 abbiamo sottoscritto unprotocollo d’intesa con il Villaggio del Ragazzo, teso arafforzare le sinergie in atto da tempo in diversi ambiti del-la formazione. ìUno dei progetti più interessanti che staprendendo corpo e che vede coinvolto anche il Consor-zio Lavagna Sviluppo riguarda la formazione in ambito tu-ristico, non soltanto per i profili richiesti dal settore alber-ghiero, ma più in generale da tutti gli operatori economiciche operano in questo ampio comparto per il quale l’of-ferta locale attuale è di molto migliorabile. L’idea portanteè quella di promuovere la costituzione di una vera e pro-pria Accademia del Turismo, che coinvolga strutturalmen-te al proprio interno gli operatori sia in sede di progetta-zione dei contenuti formativi che in fase di alternanzascuola-lavoro. In futuro l’attività dell’Accademia potrà ri-volgersi in maniera crescente a una clientela nazionale einternazionale, costituendo in sé un motore di sviluppoeconomico, in grado anche di contribuire alla riduzionedella chiusura stagionale delle strutture, che rappresenta

l’elemento di maggiore criticità del nostro sistema turisti-co. Nella prospettiva di un’espansione dell’economia turi-stica, un altro tema al quale stiamo lavorando è rappre-sentato da un ambizioso progetto basato sul segmentodel turismo sanitario, un mercato da oltre 100 miliardi didollari all’anno da cui il nostro Paese è sostanzialmenteassente. A oggi cinque aziende associate aventi strutturedi eccellenza in campo sanitario, riabilitativo e assisten-ziale stanno verificando la fattibilità di un’offerta commer-ciale che unisca la prestazione sanitaria con l’accoglienzadel paziente stesso e dei suoi accompagnatori in un terri-torio caratterizzato da motivi altrettanto eccellenti di inte-resse turistico. Ma al di là di questa specifica iniziativa, rimane la necessi-tà di selezionare maggiormente la domanda turistica, seg-mentare e qualificare l’offerta, accompagnare i processianche con misure che tocchino le Pubbliche Amministra-zioni, per far sì che il Tigullio valorizzi tutti i propri asset. Annullare la stagionalità non deve più essere uno slogan,ma un obiettivo da raggiungere a breve.Un ultimo tema, non meno importante, ma anzi in qualchemodo unificante rispetto a tutti gli altri, riguarda l’innova-zione e la possibilità che anche nel Tigullio grazie all’inno-vazione nascano nuove imprese e quelle esistenti cresca-no in fatturato, addetti e capacità di generare valore.Da circa 18 mesi è operativo a Sestri Levante, nella strut-tura dell’Annunziata, il Polo Tecnologico che sta, mesedopo mese, ampliando il numero di aziende insediate e ilnumero di dipendenti anche attraverso start-up.A questo verrà affiancato a Chiavari, nell’ex Liceo ClassicoDelpino dove sono già in corso i lavori di trasformazione eadeguamento, un incubatore di imprese innovative, carat-terizzate in prevalenza dall’utilizzo di tecnologie informati-che. Come associazione seguiamo con grande interessequesti progetti che si propongono di dare strumenti con-creti a quanti, giovani o meno giovani, abbiano progettiper creare nuovi business. D’altro canto, il nostro Startup Desk vuole contribuire adare ogni supporto informativo e consulenziale affinchépotenziali imprenditori divengano reali imprenditori. Lofacciamo dichiaratamente in chiave di sistema e in colla-borazione con Istituzioni pubbliche come l’Università epartner privati operanti sul territorio come l’associazioneSan Michele Valore Impresa, che svolge da tempo unameritoria azione in tal senso.Ciò che ci accomuna è la volontà di fare il possibile affin-ché i saldi demografici positivi segnalati dal video riman-gano sempre tali, a indicazione del fatto che nel Tigullio leragioni del lavorare spingono in misura prevalente a veniree a rimanere piuttosto che a partire. Si potrà eccepire ilfatto che le scelte di vita delle persone non risiedano tuttenel lavoro. L’eccezione sarebbe almeno in parte corretta.Ma come diceva Don Nando Negri, “se un uomo ha un la-voro ha risolto il 70% dei suoi problemi”.E allora il valore pubblico di essere imprese, di essere as-sociazione di imprese, di essere associazione di impreseaperte alla società appare in tutta la sua ricchezza.l

Massimiliano Sacco è Presidente del Gruppo Territoriale del Tigullio di Confindustria Genova

10 Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015

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PARTNER ISTITUZIONALE

©C

REA

TTIV

A- G

ENO

VA

VERDENERGIA

GRUPPO AUTOGAS NORD

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ansaldoenergia.com

Orgogliosi di essere qui

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Anche la Sezione Cartai, Cartotecnici, Editori,Grafici ha rinnovato le cariche associative per il biennio2015-2017 e l’assemblea, a conclusione del mandato diGiuseppe Chisalè (presidente della Ditta Giuseppe LangSrl), ha eletto presidente Ivan Pitto, amministratore di Pit-to - P.Zeta Srl, azienda che da 40 anni - prima con un’or-ganizzazione artigianale e ora in modo più strutturato eindustriale - opera nel campo della produzione grafica, inparticolare per realizzazioni pubblicitarie, cartellonistica,stampa digitale, allestimenti fieristici. Un settore che, osserva Ivan Pitto «continua a soffrire lepesanti ricadute della crisi economica. Basta guardare aidati 2014: calo ulteriore della produzione e del fatturatointorno al 2%, cessazione di imprese per chiusura o fu-sione, grave flessione della grafica editoriale (soprattuttoriviste), che ha toccato il 5%. La maggioranza dei media,fatta esclusione per il web e l’outdoor (l’affissione è cre-sciuta del 3%), ha un andamento pubblicitario negativo.In aggiunta, le ore di cassa integrazione ordinaria sonoaumentate del 10% rispetto al 2013. Va meglio, invece,all’industria cartotecnica, che ha registrato un incrementodella produzione pari al 2.5% e del fatturato di circa il3.3%». Dati nazionali che trovano corrispondenza negliindicatori economici relativi al primo semestre 2015 che,per quanto riguarda le imprese della Sezione (18, suddivi-se in quattro sottogruppi: Cartai, Cartotecnici trasforma-tori, Case editoriali, Grafici) parlano ancora di una fortecontrazione della produzione (-8,7%).La Sezione, però guarda avanti, oltre la crisi, e con la Se-zione Comunicazione ha promosso un corso di alta for-mazione per comunicatori, grafici e operatori del web, or-ganizzato dall’Istituto Fassicomo e destinato a giovaninon occupati e a lavoratori che vogliano affrontare unprogramma di studi un po’ meno convenzionale e proiet-tato verso le nuove professioni. «Il corso - spiega Pitto - siavvale di professionisti, di esperti e di docenti dell’istitutostesso. Il ventaglio di materie e di temi proposto è molto

ampio: dalla grafica al web, dal lavoro in tipografia alleApp mobile, passando per elementi di sociologia dellacomunicazione e di normativa sulla privacy. Nel periodo distage successivo al corso, poi, gli studenti potranno ap-profondire il “segmento” di maggiore interesse per il lorofuturo professionale».l

Ancora dati negativi per il settore della produzione grafica, ma Ivan Pitto, amministratore di Pitto - P.Zeta e nuovo Presidente della Sezione Cartai, Cartotecnici, Editori, Grafici, guarda al futuro e consolida la collaborazione con la Sezione Comunicazione in un progetto di alta formazione.

Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015 13

CONFINDUSTRIA

Bianco,nero,a colori

IVAN PITTO

CONSIGLIO DELLA SEZIONE CARTAI

CARTOTECNICI EDITORI GRAFICI

Presidente

Ivan Pitto Pitto - P.Zeta Srl

Vice presidente

Giorgio Merello Microart Srl

Consiglieri

Giuseppe Chisalè Ditta Giuseppe Lang Srl

Giorgio Marini Ernesto Marini Srl

Riccardo Pizzeghello Erredi Grafiche Srl

Stefano Pongiglione B.N. Marconi Srl

Delegati

Giuseppe Chisalè Ditta Giuseppe Lang Srl

Stefano Pongiglione B.N. Marconi Srl

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Helan Cosmesi di Laboratorio Srl nasce nel 1976 suiniziativa di Elisa Bottini Massa, allora ricercatrice univer-sitaria, che decide di passare dalla carriera accademicaall’imprenditoria privata, affiancata dal marito Enzo Mon-calvo e, oggi, dai tre figli Malva, Ludovico e Marco. Mis-sion dell’azienda è stata, sin dall’inizio, quella di formularee produrre cosmetici pensati e realizzati in armonia con lafisiologia cutanea, con la natura, con l’ambiente e con ilmondo animale. «Una scelta pionieristica, per quegli anni - osserva MalvaMoncalvo, amministratore delegato della società - inquanto la “Green Wave” che invade oggi quasi tutti i set-tori commerciali non si rifrangeva ancora nel mercato co-smetico, anzi, sembrava che le genuine tradizioni e la se-colare esperienza erboristica fossero assopite, sopraffat-te da una sfrenata rincorsa al modernismo».Malva Moncalvo ha appena raccolto il testimone da Gior-gio Rupnik, amministratore delegato di Boero Spa, comepresidente della Sezione Chimici e Farmaceutici di Con-findustria Genova per il biennio 2015-2017. Tra le priorità del suo programma, c’è il Progetto di Co-municazione, avviato da Rupnik con lo scopo di sensibi-lizzare la pubblica amministrazione, la scuola e l’universi-tà sulla realtà della Sezione, fornendo i dati sull’occupa-zione e sull’indotto sviluppato e valorizzando, così, uncomparto che può offrire interessanti opportunità pergiovani di talento. «Attraverso il Progetto - aggiunge la neo Presidente - in-tendiamo confrontarci anche con le imprese che operanooltre Appennino, per creare sinergie utili allo sviluppodell’intero settore». Infine, mutuando la filosofia aziendale di Helan anche nelsuo nuovo incarico associativo, Malva Moncalvo vorreb-be sostenere «un approccio rispettoso dell’ambiente e

del territorio in cui viviamo e soprattutto in cui vivranno inostri figli, coinvolgendo tutte le aziende della Sezione.Sono sicura - conclude - che i componenti del Consiglio,a partire dal mio vice presidente Alessandro Brenna, in-sieme con Giorgio Magnaghi, Vincenzo Rialdi e, natural-mente Giorgio Rupnik, mi daranno una mano».l

Formule di sviluppoMalva Moncalvo, a.d. di HelanCosmesi di Laboratorio, è la nuova presidente della Sezione Chimici e Farmaceutici. Tra i temi al centro del suo programma:comunicazione e sostenibilità ambientale.

CONFINDUSTRIA

Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015 15

MALVA MONCALVO

CONSIGLIO DELLA SEZIONE

CHIMICI E FARMACEUTICI

Presidente

Malva Moncalvo Helan Cosmesi di Laboratorio Srl

Vice presidente

Alessandro Brenna Agips Farmaceutici Srl

Consiglieri

Giorgio Magnaghi API Spa

Vincenzo Rialdi Vevy Europe Spa

Giorgio Rupnik Boero Bartolomeo Spa

Delegati

Alessandro Brenna Agips Farmaceutici Srl

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Paolo Sirigu lavora da oltre 35 anni nel campo del tra-sporto aereo. Ha iniziato la sua carriera in questo settorecome product manager per lo sviluppo del traffico turisticodall’Italia verso gli Stati Uniti per conto della compagniaaerea americana TWA, rappresentata in Italia da GastaldiTours. Successivamente ha ampliato il proprio raggio diazione verso il Centro America e i Caraibi, occupandosidella promozione turistica anche da altri Paesi dell’Europa. Come Direttore Marketing si è occupato dello sviluppo delsettore aereo di tutti i vettori rappresentati in Italia dalla Ga-staldi Tours; successivamente è diventato Direttore di Divi-sione del gruppo Kuoni / Gastaldi, per poi passare a Ge-neral Manager Sales di Air Europe, vettore charter di lungoraggio che contava come clienti tutti i principali tour opera-tor italiani, con una flotta di sei Boeing 767 e 777. Rientrato a Genova come Direttore Commerciale e Marke-ting dell’Aeroporto di Genova, ne è diventato Direttore Ge-nerale a fine 2008, in concomitanza con la trasformazionesul mercato nazionale di Alitalia e la profonda crisi dell’in-dustria del trasporto aereo con cui si è dovuto confrontare.La permanenza di lunghi periodi lavorativi all’estero e i nu-merosissimi contatti professionali con le principali multina-zionali del settore turistico - le più importanti catene alber-ghiere, i tour operator di varie nazionalità e i vettori aerei ditutto il mondo - gli hanno permesso di acquisire un eleva-to bagaglio tecnico nelle relazioni interpersonali, che han-no consentito di raggiungere ottimi risultati nelle negozia-zioni e di sviluppare innovazione e cambiamento per sod-disfare un sempre più ampio target di clienti. Il 23 luglioscorso, l’assemblea della Sezione Logistica e Trasporti haeletto Paolo Sirigu Presidente per il biennio 2015-2017.Relativamente al nuovo incarico, ha dichiarato: «Sonoonorato per questa nuova e importante carica e pronto aportarla avanti. Affronterò questa nuova sfida come hosempre fatto con i miei impegni, con grande volontà di fa-re, determinazione, esperienza, coerenza e garantendocontinuità all’ottimo lavoro svolto sino a oggi da chi mi hapreceduto. Esistono progetti in fase di lavorazione che de-vono essere portati a termine, ma esistono anche nuoveopportunità e sfide che dobbiamo saper cogliere e affron-tare, assicurando ai nostri associati reale supporto e so-stegno. Dobbiamo anche pensare di allargare il numerodei consensi, incrementando il già elevato numero diaziende associate».l

Pronti al decolloIl nuovo Presidente della SezioneLogistica e Trasporti è Paolo Sirigu, Direttore Generale dell’Aeorporto diGenova.

CONFINDUSTRIA

16 Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015

CONSIGLIO DELLA SEZIONELOGISTICA E TRASPORTI

Presidente Paolo Sirigu

Aeroporto di Genova Spa

Vice presidente Riccardo Rigacci

Autostrade per l’Italia Spa

ConsiglieriDomenico Bernini Giuseppe Santoro Srl Stefano Conti Serfer Srl

Giovanni Delle Piane Rimorchiatori Riuniti Spa

Marco Diodà Costa CrociereLaura Ferrando Ecologital Spa

Enrico Melloni Trenitalia SpaGuido Porta FuoriMuro SrlStefano Pesci AMT Spa

Enzo W. Sponchia Poste Italiane Spa

Delegati Domenico Bernini Giuseppe Santoro Srl Marco Novella

Ottavio Novella SpaMatteo Ripamonti

S.I.L.T. Srl

PAOLO SIRIGU

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A.l

Tempo diconferme:i nuovi Consigli di Sezione

Negli ultimi due mesi, si sono svoltenumerose assemblee di Sezione per ilrinnovo delle cariche associative. LeSezioni Comunicazione, Tessili e Abbi-gliamento, Risorse Energetiche e Indu-stria Metalmeccanica hanno eletto iConsigli, riconfermando i presidentiuscenti per il biennio 2015-2017.

CONFINDUSTRIA

18 Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015

SEZIONE COMUNICAZIONE Presidente

Claudio Burlando Curiositas Sas

Vice presidente Paolo Benincasi

B&G Comunicazione Srl

ConsiglieriPatrizia Angeloni Creattiva Snc

Alessandra Bissacco Data for Business SrlAntonella Covati Chiappe Revello SrlManuela Grondona Nuova Giemme SrlBruno Guzzo

Sagep Editori SrlGiuseppe Loffredo

TLC Web Solutions SrlRoberto Stasio

Barabino & Partners Spa

Delegato al Gruppo Piccola Industria Alessandra Bissacco Data for Business Srl

CLAUDIO BURLANDO

SEZIONE TESSILI E ABBIGLIAMENTO

Presidente

Roberto Magnone C.E.P. Sas

Vice presidente

Carlo MullerCanepa & Campi FIRB Srl

Consiglieri

Massimo Alessio Matermoll Srl

Renato Campi Canepa & Campi Srl

Giorgio DagninoGruppo DP Spa

Andrea MorandoMORA Srl

Stefano PratoLavanderia Ligure Industriale Spa

Delegato al Gruppo Piccola Industria.

Giorgio DagninoGruppo DP Spa

ROBERTO MAGNONE

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Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015 19

SEZIONE RISORSEENERGETICHE

Presidente

Maurizio Maugeri Petrolig Srl

Vice presidente

Sonia Sandei Enel Green Power Spa

Consiglieri

Federico Boccardo Iren Gestioni Energetiche Spa

Paolo Bozano ERG Spa

Paolo Ghelf Axpo Italia Spa

Maurizio Maestrani Italgas Spa

Giuseppe Papagni Superba Srl

Luigi ProfumoIplom Spa

Amedeo Rosatelli Sere Srl

Tommaso ZucchiSAIF Spa

Delegati al Gruppo Piccola Industria

Mario Bianchi Water Gen Power Srl

Irene Bonetti Attilio Carmagnani “AC” Spa

Marco RoggeronAutogas Nord Spa

MAURIZIO MAUGERI

SEZIONE INDUSTRIAMETALMECCANICA

Presidente Andrea Razeto

F.lli Razeto & Casareto Spa

Vice presidente Guido Ippolito

COSNAV Costruzioni Navali Srl

ConsiglieriRiccardo Benso Albasider Spa

Riccardo Bonalumi Maxima Gradi Spa

Maurizio Chiappori Eurocontrol Spa

Fabio Contessi Contessi di Giuseppe e Fabio Contessi & C. Sas

Andrea Del Chicca Ansaldo Energia Spa

Beatrice Duce Lincoln Electric Italia Srl

Matteo Poggi M.T.R. Srl

Giulio Riccardi Lameter Srl

Massimo Terin Tag Control Srl

Delegati Fabio Contessi

Contessi di Giuseppe e Fabio Contessi & C. Sas

Matteo Poggi M.T.R. Srl

Giulio Riccardi Lameter Srl

Massimo Terin Tag Control Srl

Alessandro SantamariaRoboteco Spa

ANDREA RAZETO

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I dati della statistica ufficiale confermano che nelprimo semestre del 2015 l’Italia è uscita dalla recessione. Tuttavia, la crescita economica rimane inferiore a quellache si registra nell’area dell’euro e negli altri grandi Paesieuropei: Germania, Spagna, Gran Bretagna, Francia. Per recuperare terreno sarebbe necessario muoversi avelocità superiore, innalzare il potenziale di crescita resopossibile dalla compresenza di un insieme di fattori estre-mamente favorevoli che operano nello scenario globale:prezzo del petrolio molto basso, indebolimento dei rap-porti di cambio dell’euro e conseguente spinta alle espor-tazioni, diminuzione dei tassi d’interesse a lungo termine,rafforzamento della domanda interna nell’Eurozona. Secondo le previsioni del Centro Studi di Confindustria(CSC), nei prossimi mesi il mercato del petrolio rimarràcon un ampio eccesso di offerta che manterrà il prezzo inuna forbice compresa tra i 60 e i 70 dollari al barile. La pressione al rialzo del dollaro continuerà a essere eser-citata dalla superiore performance dell’economia USA edalla prospettica divaricazione nei tassi di interesse. Conseguentemente, il rapporto di cambio dollaro/eurodovrebbe mantenersi di poco superiore a 1,10, mentre gliacquisti di titoli da parte della BCE manterranno basso ilcosto del denaro nell’Eurozona, la cui crescita proseguiràai ritmi correnti.In queste condizioni di contesto molto favorevoli, l’anda-mento del PIL nazionale ha reagito positivamente, consen-tendo l’inversione del ciclo macroeconomico grazie anchea una iniziale ripresa degli investimenti, dopo un lungo pe-riodo di diminuzione che ha avuto conseguenze pesantinon solo sulla congiuntura, ma anche sulla produttività.La produzione industriale in Italia, dopo tre trimestri di ca-

Gli indicatori economici del primo semestre 2015 e le previsioni per il secondo semestre.

A cura del Centro Studi di Confindustria Genova

CONFINDUSTRIA

20 Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015

Crescere di più si deve.E si può.

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lo, è tornata ad aumentare, seppure lentamente, nell’ulti-mo quarto del 2014 (+0,2%) e nei primi due trimestri del2015 (+0,5% e +0,8%). A tirare non è stato solo l’export: tra settembre e marzo ilfatturato estero è cresciuto del 3,3% e quello interno del3,2% (variazioni a prezzi costanti, stime CSC). Anche inquesto caso, la produzione di beni d’investimento hacontribuito a sostenere la ripartenza.Ciò nonostante, rimangono tutti i gli ostacoli che frenanogli investimenti nel nostro Paese: scarsa dinamicità delladomanda interna, alta capacità produttiva inutilizzata, dif-ficoltà a ottenere finanziamenti, ristrettezze dei bilancipubblici e, soprattutto, redditività ai minimi storici.I segnali di miglioramento sono ancora troppo deboli ri-spetto alla dimensione della perdita di PIL e di produzioneindustriale registrata nel consolidato di questi sette anni dicrisi. Il Fondo Monetario Internazionale ha stimato checon una crescita annua media dell’1% i livelli pre-crisi po-tranno essere raggiunti solo nel 2023 e il trend di crescita(già non brillante) del periodo 1995-2007 potrà essere ri-agganciato soltanto nel 2037. Il problema odierno apparequindi fondamentalmente non tanto una questione di di-rezione, bensì di intensità e di velocità.

L’economia genovese nel 1° semestre 2015Le previsioni espresse a febbraio scorso circa l’andamen-to dell’economia genovese nel primo semestre 2015 sisono sostanzialmente avverate: l’attività produttiva ha ral-lentato, la domanda interna è risultata in flessione cosìcome gli ordini provenienti dall’estero. In misura maggiore rispetto a quanto accaduto nel restodel Paese, le aziende genovesi non sono riuscite ancoraa sfruttare la finestra a disposizione per agganciare il ciclodella ripresa, a sua volta più debole rispetto al contestointernazionale. La lentezza con cui l’economia locale stareagendo al favorevole quadro congiunturale preoccupa:se da un lato il problema è di natura economica, dall’altrola realtà del nostro territorio sconta ritardi nei processi de-cisionali che penalizzano inevitabilmente il primo aspetto,in un circolo vizioso intimamente connesso.L’unica nota positiva che emerge risiede nella ripresa de-gli ordini provenienti da clienti nazionali: da tre anni si regi-stravano continue contrazioni, mentre nel primo semestredel 2015 è avvenuto un incremento di quasi 8 punti per-centuali, conseguenza di una domanda interna che stadando segnali di risveglio, anche dal punto di vista degliinvestimenti. Le commesse da clientela italiana sono decisive per l’in-tera economia locale, che non può costruire una solida ri-presa solo sugli scambi con l’estero, influenzati dall’anda-mento del commercio globale, che in questa parte del2015 risulta più debole rispetto allo scorso anno.

Entrando nel merito dei vari settori, si assiste alla diminu-zione dell’attività produttiva nell’industria manifatturiera,derivante a sua volta dalle difficoltà incontrate nel seme-stre tra le aziende dell’industria metalmeccanica. Nellostesso comparto si assiste tuttavia alla ripresa degli ordi-nativi nazionali, che si accompagna alla stessa positiva

Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015 21

INDUSTRIA MANIFATTURIERA1º semestre 2015 su 1º semestre 2014

VAR. %

Produzione - 2,4

Fatturato Italia 0,4

Fatturato Estero 1,6

Giacenze prodotti 0,9

Ordini Italia 15,1

Ordini Estero - 7,2

Prezzi di vendita - 0,1

Costo del lavoro 0,4

Costo m. prime/semilavorati - 1,6

Occupati in organico - 0,2

Fonte: Elaborazione Centro Studi Confindustria Genova

TERZIARIO AVANZATO1º semestre 2015 su 1º semestre 2014

VAR. %

Fatturato Italia 2,6

Fatturato Estero 3,6

Ordini Italia 2,3

Ordini Estero 3,8

Prezzi di vendita 0

Costo del lavoro 0,8

Occupati in organico 1,5

Fonte: Elaborazione Centro Studi Confindustria Genova

INDUSTRIA E SERVIZIProspettive 2º semestre 2015

VAR. %

Fatturato 3,6

Ordini 7,5

Esportazioni 7,2

Occupati in organico 0

Fonte: Elaborazione Centro Studi Confindustria Genova

INDUSTRIA E SERVIZI1º semestre 2015 su 1º semestre 2014

VAR. %

Fatturato Italia - 0,4

Fatturato Estero 1,6

Ordini Italia 7,7

Ordini Estero - 3,1

Prezzi di vendita - 0,1

Costo del lavoro 0,5

Occupati in organico - 0,1

Fonte: Elaborazione Centro Studi Confindustria Genova

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dinamica all’interno delle aziende dei servizi, in particolareinformatica e terziario avanzato.Nel primo quadrimestre dell’anno la movimentazionecomplessiva dei traffici portuali è aumentata del 4,6% intermini di tonnellaggio e del 6,8% in termini di teus; in au-mento anche il numero di passeggeri (+2,1%), dovutoall’aumento dei crocieristi (+9,4%).L’edilizia registra l’ennesima contrazione del fatturato, mail calo è meno accentuato rispetto al passato. In questosettore le previsioni sono più ottimistiche circa una ripar-tenza del mercato immobiliare; decisivi saranno eventualimisure del Governo e le politiche di investimento pubblico.Con riferimento all’occupazione, le aziende genovesi han-no registrato un lieve calo degli organici (-0,1%), che con-ferma la situazione di sostanziale stagnazione dei livellioccupazionali. Gli effetti del Jobs Act, ma ancor più dellaLegge di Stabilità, si riflettono in un aumento dei contrattia tempo indeterminato e in una diminuzione delle altreforme contrattuali. Tuttavia, sinora l’economia genovesenon è riuscita a creare nuovi posti di lavoro. Le aziendecon attività in espansione infatti non hanno ancora rag-giunto un livello di produzione tale da giustificare assun-zione di personale.Inoltre, la nuova occupazione è frenata dal riassorbimentodei dipendenti in Cassa integrazione da parte delle azien-de non più in difficoltà. A questo proposito, le ore di Cas-sa Integrazione autorizzate nel primo semestre 2015 so-no diminuite del 30% rispetto allo stesso periodo dell’an-no precedente. La ragione è da rintracciare nella fortecontrazione verificatasi per tutte le tipologie di intervento:le ore di Cassa Integrazione Ordinaria hanno fatto regi-strare un -21,9%, quelle di Cassa integrazione Straordi-naria un -22,4%. La Cassa integrazione in Deroga è crol-lata del 61,4%.La forza e l’estensione della ripresa reale sono legatestrettamente agli investimenti. Gli investimenti, infatti, nonsono soltanto una componente della domanda aggrega-ta, ma costituiscono anche la principale fonte di incre-mento della produttività. Il basso livello degli investimentiattuali avrà un impatto negativo sul ritmo della crescita fu-tura. A Genova faticano ancora a ripartire, sebbene ci sia-no segnali di miglioramento: il 34% del campione ha di-chiarato di aver svolto investimenti, siano stati essi di am-pliamento della capacità produttiva o di semplice sostitu-zione (sei mesi fa la percentuale si attestava sul 30%). Il48% degli investimenti effettuati è stato superiore a100.000 euro, percentuale sostanzialmente in linea con laprecedente rilevazione Con riferimento al rapporto tra banche e imprese sul terri-torio, l’indagine periodica sull’accesso al credito svolta daConfindustria Genova, ha rilevato un allentamento delcredit crunch.In particolare, soltanto il 6,6% delle intervistate ha dichia-rato riduzioni o revoche dei fidi precedentemente accor-dati (contro l’8,2% dello scorso dicembre). In forte calo anche la percentuale di imprese che denun-cia ritardi nella concessione di crediti. Peraltro, rimane sempre insoluto il problema del ritardo ri-spetto ai termini contrattuali riferito ai pagamenti da parte

della Pubblica Amministrazione denunciato dalle aziendeintervistate. In media i giorni di ritardo raggiungono la cifradi 113, contro i 111 del secondo semestre 2014 e i 109del primo.

I settori di attivitàL’Industria manifatturiera e l’EdiliziaNel primo semestre dell’anno le aziende manifatturieregenovesi hanno registrato una diminuzione dell’attivitàproduttiva. Il dato interrompe il trend positivo del 2014 edevidenzia come ancora i positivi risultati precedenti nonsiano consolidati. Il fatturato è in aumento e particolar-mente positivo è il forte incremento degli ordinativi nazio-nali, imprescindibili per trascinare tutto il comparto fuoridalla crisi. Gli ordini esteri infatti patiscono il rallentamentodel commercio internazionale: le aziende esportatrici de-vono fronteggiare gli ostacoli causati dalla tensione cre-scente che si registra in varie parti del mondo, in partico-lare in Medio-Oriente, in Nord Africa e in Russia.La variazione dei prezzi di vendita è leggermente negati-va, ma stabile.L’occupazione torna in territorio negativo, facendo se-gnare un -0,2%, con differenze da settore a settore: inparticolare è l’industria metalmeccanica che sconta lamaggior contrazione degli organici, mentre in leggero au-mento risulta l’occupazione tra le aziende della cantieristi-ca navale.I margini lordi sono in diminuzione dello 0,6% sottolinean-do il fatto che la redditività delle imprese è a livelli moltobassi; ovviamente tra le diverse situazioni aziendali la di-spersione è molto alta.

Nell’Industria Metalmeccanica la produzione è risultatain contrazione di circa 13 punti percentuali. Il fatturato verso clienti italiani ha fatto registrare un au-mento, i cui riflessi sono stati limitati dalla flessione del gi-ro d’affari verso clienti stranieri. Viceversa, salgono gli or-dini interni, mentre calano le commesse provenienti dal-l’estero. L’occupazione è risultata in flessione del 2% rispetto alprimo semestre 2014.Nei prossimi sei mesi le previsioni indicano tuttavia unnetto miglioramento delle tendenze in atto, grazie al con-tributo delle commesse previste dalle grandi aziende delcomparto.Nel settore dell’Elettronica, dell’Automazione e delle Te-lecomunicazioni continua la flessione del fatturato, siaverso la clientela nazionale che estera (entrambe segnanoun -2,3%). Gli ordinativi continuano a registrare un calo,sebbene più leggero rispetto al passato; dall’Italia le com-messe in volume flettono dello 0,2%, mentre dall’esterosegnano -0,1%. Rispetto al primo semestre dell’annoscorso, la produzione è sostanzialmente stabile. Nel secondo semestre le aziende del settore si aspettanoche i livelli raggiunti vengano mantenuti.I dati dell’Industria Cantieristica Navale registrano un lie-ve aumento di produzione (+0,1%), fatturato generatoverso clientela italiana (+3%) e ordini, sia nella componen-te interna che estera.

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La dinamica occupazionale, tuttavia, è in flessione, cosìcome i prezzi di vendita. Con riferimento alla percentualedi utilizzo dei bacini di carenaggio e delle tonnellate distazza lorda immesse, i dati forniti da Ente bacini indica-no un incremento delle attività.Cartai, Cartotecnici, Editori e Grafici continuano a vivereun periodo di forte contrazione della produzione (-8,7%).Il giro d’affari complessivo diminuisce e a poco serve lacapacità di posizionarsi sui mercati internazionali (-4% gliordini esteri, -3% il fatturato generato oltreconfine). Si as-siste inevitabilmente a una diminuzione dei posti di lavoroper una percentuale pari a -1,9% rispetto al primo seme-stre 2014. Le aziende Tessili e del settore Abbigliamento mostranoandamenti poco mossi nelle voci analizzate: fatturato,produzione e ordini sono in lieve diminuzione (-0,1%),mentre nella seconda parte dell’anno si dovrebbero verifi-care incrementi dell’attività. La performance dei colorifici spinge al rialzo i risultati delleaziende Chimiche, che registrano un aumento della pro-duzione e del fatturato, pur indicando una piatta dinamicadegli ordini. Al contrario il settore della Farmaceutica sof-fre il calo degli ordini e vede restringersi il proprio giro diaffari, sebbene con percentuali contenute.Complessivamente, il comparto chimico-farmaceuticoevidenzia un forte incremento del fatturato verso clientelaitaliana, ma una flessione degli ordini pari al 4%. I marginioperativi lordi sono in diminuzione di 3 punti percentuali.Le aziende si aspettano un incremento della produzionenella seconda parte dell’anno, accompagnato da mode-sti recuperi in termini di ordinativi e occupati in organico. All’interno dell’industria manifatturiera il miglior anda-mento rimane quello relativo all’Industria alimentare: leaziende del settore segnalano un aumento del giro di af-fari, sia verso la clientela nazionale che estera (rispettiva-mente +4,5% e +3,4%), ma anche gli ordini risultano inaumento, facendo registrare una variazione positiva del6% rispetto al 1° semestre 2014. Tali dinamiche sonostate favorite da una dinamica dei prezzi sostanzialmenteimmutata che peraltro si traduce nella contrazione deimargini lordi di oltre 2 punti percentuali. Le previsioni per la seconda parte dell’anno sono incen-trate all’ottimismo, confermano le tendenze positive in at-to e indicano ulteriori miglioramenti per produzione e fat-turato. I livelli occupazionali sono attesi stabili.Le aziende dell’Impiantistica e Manutenzione hanno re-gistrato aumenti in termini di fatturato e ordini (sebbenequest’ultimi molto limitati), mentre continuano i cali nelsettore dei Materiali da costruzione con flessioni di pro-duzione (-0,8), fatturato nazionale (-2,9) e ordini, in partecompensati dalle componenti estere.Per entrambi i settori vi sono timidi segnali di rallentamen-to della recessione.Con riferimento all’edilizia, il campione di imprese ade-renti ad Ance Genova-Assedil intervistate sull’andamentocongiunturale ha fornito risposte che danno evidenza, perla prima volta dopo molti anni, di una aspettativa di allen-tamento della crisi.Infatti, sulla base di tali evidenze e dei risultati dell’indagi-

ne svolta tra gli Associati, nel primo semestre del 2015 gliinvestimenti in costruzione registrano una flessionedell’1,2% sul primo semestre del 2014, quindi, ancora uncalo, ma con livelli di intensità inferiori rispetto agli anniprecedenti. Anche sul fronte degli ordini, il primo semestre del 2015ha registrato una lievissima salita dello 0,2% rispetto aquanto avvenuto nello stesso periodo del 2014. In ordine ai dati occupazionali, nel primo semestre delcorrente anno, si rileva un timidissimo incremento del nu-mero degli occupati in organico, pari allo 0,1%.A livello nazionale, la previsione formulata dall’ANCE per il2015 è ancora di una riduzione degli investimenti in co-struzioni dell’1,3% in termini reali, seppur in miglioramentorispetto alla stima formulata lo scorso dicembre (-2,4%).Nei primi quattro mesi del 2015, le marci passate per ilporto di Genova sono risultate in aumento del 4,6% ri-spetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il risulta-to è dettato dall’aumento del traffico containerizzato(+5,9% in termini di Tons. e +6,8% in termini di TEUS).Al contrario diminuisce ulteriormente il tonnellaggio riferitoalla funzione industriale (-9,3%), a causa di un calo deitraffici siderurgici pari all’8%. Per quanto riguarda il movimento passeggeri, nello stes-so periodo è diminuito il numero di transiti su traghetti (-4,4%), mentre la percentuale di crocieristi ha avuto un in-cremento del 9,4%. Nel complesso i passeggeri sono au-mentati del 2,1%. Per quanto riguarda i traffici dell’Aeroporto C. Colombo diGenova, nel periodo Gennaio - Giugno 2015 i movimentitotali degli aeromobili sono aumentati dell’8,3%, mentre ilnumero di passeggeri in transito è aumentato del 15,9%.In questo contesto, i dati provenienti dalle aziende cheoperano nei comparti dei terminal portuali, dei depositi,della logistica e della movimentazione di merci e passeg-geri indicano un aumento del fatturato estero, sebbenecon alcuni distinguo tra settori. Il giro di affari dei Terminal Operators nella prima partedell’anno ha infatti subito una lieve flessione dello 0,1%,con riferimento alla clientela italiana e dello 0,5% con rife-rimento a quella estera. I prezzi di vendita hanno subitoun calo di circa 2 punti percentuali. Le previsioni a brevetermine espresse su fatturato e occupazione segnalanoun potenziale recupero nella seconda metà dell’anno.Al contrario, le aziende del settore Energia segnalano unaumento del fatturato vicino al 4,5%; a questo si accom-pagna il calo dei prezzi di vendita di oltre 3 punti percen-tuali, dettato a sua volta dalla forte flessione del prezzodel petrolio e degli altri prodotti energetici. L’occupazioneè risultata in contrazione del 3,1%.

I Servizi di Terziario AvanzatoLe aziende del Terziario avanzato registrano incrementi,sia in termini di fatturato, sia di ordini. In particolare il fatturato generato verso clienti italiani èaumentato del 2,6%, dopo i cali degli ultimi semestri, cosìcome quello relativo ai clienti stranieri, in precedenza for-temente penalizzato.Gli ordinativi dall’estero hanno ripreso lo slancio necessa-

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rio per poter rendere prolungati tali risultati: a fronte diuna dinamica piatta negli ultimi mesi del 2014, in questoprimo semestre 2015 hanno registrato un incremento vi-cino al 4%. I prezzi di vendita non hanno subito variazionisignificative, mentre i livelli occupazionali sono in aumento

L’incremento del fatturato italiano è dettato soprattuttodalle aziende di Consulenza, Ingegneria, Formazione eEcologia: per esse il giro d’affari nazionale si è ampliatodi oltre 10 punti percentuali. Tuttavia il fatturato estero è inleggera flessione (-0,3%). A ciò si aggiunge un peggiora-mento della dinamica dei nuovi ordini: a fronte della sta-zionarietà rilevata nella passata edizione dell’indagine, gliordinativi sono risultati in calo dello 0,5%. I margini lordi,già pesantemente penalizzati nello scorso semestre sonoin calo di un ulteriore 2,8%. Analogamente, anche il fatturato delle aziende operantinel settore dell’Informatica è in crescita, sebbene con di-stinguo nell’entità tra mercato italiano (+2,1%) e quelloestero (+0,4%). Tale dicotomia si ripresenta dal semestrescorso. Gli ordini da clienti nazionali sono aumentatidell’1,5%, mentre quelli esteri risultano stazionari. I prezzidi vendita sono risultati in leggero calo, mentre la dinami-ca occupazionale, dopo il calo registrato nel precedentetrimestre, è in risalita.Perdura la restrizione dei prezzi di vendita tra gli operatorinell’ambito dei Servizi Immobiliari, che rispetto al primosemestre 2014 fanno registrare una flessione pari all’1%;il fatturato è indicato in lieve aumento (+0,2%).Le aziende del settore prevedono un aumento più marca-to del fatturato nella seconda parte dell’anno.Gli imprenditori impegnati nel ramo della Comunicazionehanno dichiarato un complessivo aumento del fatturatonel semestre appena trascorso, in particolar modo fruttodelle commesse provenienti dall’estero, in rialzo di 4 puntipercentuali. Contemporaneamente però denunciano unaforte contrazione dei margini operativi lordi (-11%), detta-ta dalla piatta dinamica dei prezzi e dal contestuale au-mento del costo del lavoro (+9%).Nel primo semestre dell’anno il settore bancario localeha assistito al forte calo della raccolta diretta presso laclientela (-18,2%) e alla diminuzione degli impieghi (-1,5%). In aumento del 2,6% invece la raccolta indiretta.I margini lordi del settore hanno registrato un crollo di cir-ca il 15,7%. Continua l’emorragia di posti di lavoro conun ulteriore diminuzione degli occupati pari all’1,5%.Le previsioni per la seconda parte dell’anno indicano unparziale recupero della raccolta diretta e degli impieghi euna sostanziale stabilità della raccolta indiretta. I livelli oc-cupazionali si attendono ancora in diminuzione per unapercentuale intorno all’1,5. Anche dal comparto assicurativo emergono segnali ne-gativi: il valore di premi e provvigioni è risultato essere incalo del 3,7%, mentre gli occupati sono diminuitidell’1,5%. Dalle previsioni espresse nei prossimi sei mesipremi e provvigioni caleranno ulteriormente, mentre l’oc-cupazione segnerà un leggero recupero su quanto personel semestre in corso. Gli operatori turistici segnalano un riduzione del giro

d’affari, sia nella sua componente interna che estera. Imargini lordi risentono di tale andamento e sono risultatiin contrazione. La dinamica occupazionale fa registrare,al contrario, un dato positivo, grazie al contributo dellegrandi catene alberghiere che hanno incrementato nei seimesi gli organici.Con riferimento al turismo congressuale, dai dati dei con-sorzi Convention Bureau Genova e Portofino Coast, nelprimo quadrimestre dell’anno il numero di partecipantiagli eventi organizzati dalle strutture consorziate sono ri-sultati in aumento di circa 1.430 unità. Nel complesso, rispetto al primo quadrimestre 2014, so-no in aumento gli eventi regionali e internazionali, mentresono quelli nazionali che registrano un incremento dellamedia dei partecipanti. I più seguiti sono stati gli eventi a carattere aziendale equelli medico - scientifici.

La SanitàContinua il calo degli organici nel comparto della sanitàprivata: rispetto al primo semestre 2014 le aziende hannoregistrato una contrazione del 2,2%. Il costo del lavoro di-minuisce del 2,7% a beneficio dei margini lordi che conti-nuano a ricostituirsi dopo gli anni più duri della crisi. Sono segnalate in diminuzione anche fatturato e presta-zioni erogate, rispettivamente del 4,2% e del 2,2%; a po-co è servito quindi un calo dei prezzi pari allo 0,6%.Le prospettive nel breve termine sembrano orientarsi auna stabilità in termini di fatturato, interrompendo quindi ilnegativo trend dei primi sei mesi dell’anno.

Le prospettive per il 2° semestre 2015Secondo i dati raccolti attraverso il panel delle impresepartecipanti all’indagine di Confindustria Genova, la se-conda parte del 2015 vedrà realizzarsi una diversa evolu-zione di trend. In particolare dovrebbe consolidarsi il posi-tivo dato riguardante la domanda interna, con l’aumentodegli ordinativi nazionali. Ciò sarà accompagnato da una migliore dinamica dell’ex-port, quest’ultimo spinto dall’aumento di competitivitàdovuto alla svalutazione dell’euro. D’altra parte, il rallentamento del commercio mondiale,avvenuto nei primi sei mesi dell’anno in corso, lascerà ilposto a un’accelerazione.

L’ottimismo delle previsioni locali è confermato, a livellonazionale, dal Centro Studi di Confindustria, che ha rivi-sto al rialzo le proprie stime: gli incrementi di PIL previstiper quest’anno e per il prossimo sono superiori di tre de-cimi di punto rispetto a quanto dichiarato in dicembre(+0,5% nel 2015 e +1,1% nel 2016).La differenza per quest’anno è dovuta al trascinamentodal 2014 meno negativo rispetto a quanto atteso e a unsuperiore incremento nel primo semestre. Rimane fondamentale, tuttavia, seguire l’evoluzione dellasituazione socio-politica che avverrà in alcuni Paesi (Me-dio-Oriente, Nord-Africa), mentre spinte ulteriormente po-sitive potrebbero venire dalla ripresa dell’economia russa edal ritiro progressivo dell’embargo nei confronti dell’Iran.l

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Impegno e passioneIn occasione dell’Assemblea pubblica del Gruppo Ter-ritoriale del Tigullio di Confindustria Genova, a Chiavari, il16 luglio scorso, è stato proiettato un video con le testimo-nianze di chi nel “Tigullio Metropolitano” vive, lavora o, co-me nel caso di Ornella Barra, oggi Executive Vice Presi-dent di Walgreens Boots Alliance e President and ChiefExecutive of Global Wholesale and International Retail, ènato, ha cominciato la propria carriera professionale e da lì,poi, è partito per nuove e impegnative sfide imprenditoriali.

Da DiPharma ad Alliance Boots fino a Walgreen BootsAlliance: quali sono state le tappe, in questo percorsocominciato nel 1984, che Lei ritiene abbiano in qualchemodo rappresentato più di altre una “svolta” nella Suaattività imprenditoriale? La mia storia ha inizio a Chiavari, dove comincio come far-macista, prima gestendo una farmacia e in seguito com-prandola. Qualche anno dopo, creo il mio business di di-stribuzione farmaceutica. È il 1984. L’azienda si chiama DiPharma. Un paio di anni dopo incontro Stefano Pessina, ilfondatore del Gruppo di distribuzione farmaceutica Allean-za Salute Italia. Di Pharma e Alleanza Salute si fondono eStefano e io diventiamo partner nel lavoro e poi anche nel-la vita. Ci espandiamo nell’Europa Continentale negli anninovanta e creiamo quindi Alliance Santé, che diventa pre-sto un Gruppo internazionale presente in Spagna, Porto-gallo, Grecia e Marocco. Nel 1997 Alliance Santé si fondecon la britannica UniChem e nasce Alliance UniChem. Nel2006, Alliance Unichem si fonde con Boots. Un’altra tap-pa cruciale: Boots è un brand famoso, apprezzato e rico-

“Le sfide della globalizzazione le vincono i leader capaci di leggere la realtà e di affrontare il cambiamento”

“Le nuove generazioni mi ispirano a fare meglio e di più”

“ Il nostro territorio ha bellezze naturali che tutto il mondo ci invidia,ma dobbiamo dotarlodi infrastrutture adeguate”

Ornella Barra

L’imprenditrice chiavarese è ai vertici diWalgreens Boots Alliance,azienda lea-der mondiale nella distribuzione di pro-dotti per salute e benessere in farmacia.

L’INTERVISTAdi Piera Ponta

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nosciuto in UK grazie ai suoi oltre 165 anni di storia e allagrande tradizione di dedizione al consumatore-paziente eall’innovazione. Dalla fusione nasce Alliance Boots, Grup-po internazionale leader nel settore farmacia per salute ebellezza. Una data “storica” è, poi, il 19 giugno 2012: Al-liance Boots lancia ufficialmente una nuova partnershipstrategica con Walgreens, la maggiore catena di farmacienegli USA. Lo scorso 31 dicembre, la fusione tra questedue grandi aziende è stata completata e ha dato vita aWalgreens Boots Alliance, la prima impresa globale nelsettore farmacia, salute e bellezza, con una presenza in 25Paesi, oltre 13.100 negozi in 11 Paesi e oltre 350 centri didistribuzione in 19 Paesi. Un’altra importante tappa per lanuova azienda WBA che, secondo me, vale la pena men-zionare è quanto avvenuto il 9 gennaio di quest’anno aNew York: al NASDAQ Market Site di Times Square abbia-mo ufficialmente lanciato la quotazione ufficiale del titoloWBA. Un momento di grande soddisfazione professionalee personale. In sintesi: sono passata dal gestire una far-macia con 8 dipendenti a un Gruppo di distribuzione far-maceutica con 20, a un’impresa globale con 370.000!Questo, per me, è l’aspetto più importante: la crescitadell’azienda, che ha portato alla creazione di valore e ditanti posti di lavoro.

Walgreen Boots Alliance è presente in molti paesi delmondo - che significa gusti, capacità di spesa, abitudinidifferenti. Qual è il comune denominatore dal quale siarticolano, poi, le singole politiche di marketing?Come dicevo prima, WBA è oggi presente in 25 Paesi, in-cluse le associate. Qualcuno si aspetterebbe forse che ungrande Gruppo come il nostro sfrutti la sua forza e il suo“peso” per imporsi nei nuovi mercati in cui entra. Ebbene,il nostro approccio è completamente diverso. La nostraabilità consiste nel saper modellare i nostri punti di forza aseconda del posto. Quando entriamo in un nuovo merca-to, vogliamo ascoltare e capire le esigenze locali. E questoriguarda sia la distribuzione farmaceutica, sia il retail e illancio di nuovi prodotti, che vengono pensati e adattati alconsumatore locale. Senza dimenticare, comunque, che ilfondamento del nostro modello per il retail globale è arti-colare le singole politiche di marketing in armonia con ilnostro approccio più ampio. Il lavoro che facciamo in cia-scun mercato è orientato a mantenere l’integrità del nostrobrand, traslando nel mercato locale i nostri valori globali:attenzione per il consumatore, applicazione di nuove solu-zioni, accessibilità per tutti, ispirazione e dinamismo, ri-spetto per il management locale. Questo tipo di approccioè ciò che aiuta a generare lealtà e fiducia nei consumatori.

Il Suo impegno accademico, sia personale, come do-cente, che aziendale, attraverso il sostegno a specificiprogetti di ricerca, dimostra una forte attenzione neiconfronti dei giovani. Dal Suo punto di osservazione in-ternazionale, quali sono i competitor più “pericolosi” peri giovani laureati italiani che si affacciano sul mercatodel lavoro?Sono Honorary Professor e Honorary Doctor of Sciencealla University of Nottingham School of Pharmacy e sonoanche membro dell’External Advisory Board della Univer-sity of Nottingham Malaysia campus. Contribuisco al fi-

nanziamento e allo sviluppo di un corso di laurea quin-quennale in farmacia all’Università di Roma Tor Vergata,che si svolge in associazione con la School of Pharmacydella University of Nottingham. Oltre a questo, WBA colla-bora con l’Università Bocconi: studenti e laureati parteci-pano a una visita guidata del Gruppo della durata di qual-che giorno, durante la quale i manager e dirigenti presen-tano i propri dipartimenti per far capire ai giovani come la-voriamo e di cosa si occupa ogni specifica area del busi-ness. Infine, WBA è da tempo legata da una partnership algruppo professionale The European House Ambrosetti.Borse di studio vengono assegnate a giovani meritevoliprovenienti da diverse università italiane, dando loro lapossibilità di completare un percorso formativo della dura-ta di un anno con Ambrosetti. Quando i molti impegni mene lasciano la possibilità, partecipo con immenso piacerea incontri con studenti. Le nuove generazioni mi ispirano afare meglio e di più, in modo innovativo. D’altronde, il futu-ro è nelle loro mani. Sono loro ad avere un approccio piùfresco, una visione più innovativa del mondo. Hanno dallaloro parte alcune competenze, ma soprattutto l’energia el’entusiasmo necessari. Il mondo di oggi, poi, è molto piùinterconnesso e se un tempo era inimmaginabile per ungiovane laureato trovare lavoro in un altro Paese a migliaiadi chilometri di distanza, oggi questo è quasi all’ordine delgiorno! Questo comporta un imponente aumento dellacompetizione globale. Io esorto i giovani laureati italiani aessere aperti al mondo e a nuove esperienze, aperti men-talmente. La mia impressione è che fuori dall’Italia un per-corso individuale fatto di esperienze diverse tra loro sia vi-sto sempre comunque come un “piú” e mai come un “me-no”. Le sfide della globalizzazione le vincono i leader chehanno un “mindset” veramente internazionale che li mettein condizione di leggere la realtà e di affrontare il cambia-mento. A mio avviso, per un giovane che desideri entrarenel mercato del lavoro, il competitor più pericoloso è sestesso. Tuttavia, se si ha un progetto chiaro in mente, lagiusta voglia di rischiare, le “skills” necessarie e la flessibili-tà e la mobilità che il mercato del lavoro di oggi richiedono,credo che non ci sia nessun competitor da temere nel per-corso per costruire un futuro di successo.

A prescindere dalla sua specifica attività aziendale, matenuto conto della sua esperienza personale, quali sonoi punti di forza sui quali il Tigullio può fare leva per il pro-prio sviluppo economico?Il Tigullio è un’area che vanta grandi bellezze naturali chesono apprezzate ancora di più se si viaggia tanto e se so-no confrontate con altri posti nel mondo. Sarebbe neces-sario, però, sfruttare meglio questo vantaggio, mettendo inevidenza l’unicità dei luoghi oltre che del clima... Ma biso-gna creare le infrastrutture adeguate e promuovere queglielementi di attrazione che convincano i turisti, italiani estranieri, a ritornare. Quando mi chiedono dove sono nata,io rispondo: a Chiavari, e spesso aggiungo: vicino a Porto-fino. Ebbene, in qualunque parte del mondo, dalla Cinaall’America, alla Russia, tutti esclamano “Portofino, beauti-ful!”. È davvero difficile trovare qualcuno che non sia statoo che non conosca Portofino. Questo deve spingerci a tra-sferire meglio e in modo ancora più incisivo il messaggio dibellezza che il nostro territorio esprime.l

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Il documento riporta lo stato di avanzamento deidieci progetti che Confindustria Genova ritiene prioritariper lo sviluppo territoriale, a seguito della propriaassemblea pubblica del 30 giugno 2014. Per ognuno dei 10 progetti sono individuati gli obiettivistrategici, il dettaglio delle singole azioni attuative e lostato di avanzamento alla data di aggiornamento.Il giudizio sullo stato di avanzamento è reso in presen-za di azioni riscontrate nell’azione di monitoraggio, dicui Confindustria Genova abbia evidenza.In colore azzurro sono riportate le azioni riscontratenell’ultimo trimestre e che giustificano un avanzamentoin tale periodo.l (G.C.)

Aggiornamenti

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PROGETTI PER LO SVILUPPO

1 AREE PER LA CANTIERISTICA NAVALE

OBIETTIVO STRATEGICOottenere un riassetto complessivo dell’area delle riparazioni navali, ricom-presa tra Calata Gadda e piazzale Kennedy; razionalizzazione e amplia-mento dell’area industriale del porto di Sestri Ponente

1 Modifica degli attuali strumenti di pianificazione urbanistica (PRP ePUC di Genova) degli Enti competenti sulla base dell’insieme deiseguenti principi guida, logicamente connessi: delocalizzazione delleattività incompatibili con le funzioni industriali di riparazione navale,realizzazione di nuovi spazi e infrastrutture dedicate alle lavorazioni,aumento degli accosti, razionalizzazione della viabilità con separazio-ne tra quella urbana e quella operativa (con verifica dell’ipotesi di rea-lizzazione del tunnel subportuale)

• Avvio percorso per nuovo Piano Regolatore Portuale e valutazioneambientale strategica (seduta di Comitato Portuale del 6 novem-bre 2014)

• Il 26 marzo 2015 il Comitato Portuale ha formalmente deliberatol’avvio della procedura di VAS sulla base degli schemi di PianoRegolatore Portuale e del rapporto preliminare ambientale presen-tati al medesimo

2 Delocalizzazione dei circoli sportivi dall’area Duca degli Abruzzi e ditutte le altre attività incompatibili con il Distretto delle riparazioninavali, in aree individuate da Autorità Portuale e Comune di Genova,non adibite a funzioni industriali

Nessun avanzamento

3 Realizzazione di una vasca di grandi dimensioni (ampliamento baci-no 4) per ospitare navi di ultima generazione

Nessun avanzamento

4 Realizzazione a Sestri Ponente dell’opera denominata “nuova calataad uso cantieristico navale”, in attuazione dell’accordo di program-ma del 2007

• Stanziati 80 ml di euro per la realizzazione dell’opera nella sedutadi Comitato Portuale del 6 novembre 2014

DOSSIER DOSSIE

A poco più di un anno dalla presentazione dei dieci progetti prioritari per lo sviluppo del nostro territorio, le schede evidenzianoi passi avanti e gli stalli.

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4 NUOVA PROGRAMMAZIONE DEI FONDI COMUNITARI

OBIETTIVO STRATEGICOFocalizzare le risorse finanziarie previste nella programmazionePOR FESR 2014-2020 soprattutto per le aziende, evitando disper-sioni su soggetti diversi

1 Concentrare il numero delle azioni in cui si declinerannogli obiettivi tematici, al fine di ridurre gli oneri amministratividerivanti da un numero eccessivo di azioni da finanziare e dimigliorare l’efficacia del nuovo quadro di programmazione. È inoltre opportuno prevedere ampi margini di flessibilitànell’articolazione del menu delle azioni al fine di evitare inuti-li rigidità

• In data 12 febbraio 2015 la Commissione Europea haapprovato il Programma Operativo della Regione Ligu-ria Fondo Europeo di Sviluppo Regione FESR 2014/2020.Sono stati definiti gli obiettivi tematici, le azioni e gli assiin cui si articola il programma

2 Semplificazione della normativa, con previsione di tempi erisorse certe, per facilitare l’accesso alle misure rivolte alleimprese, Modificare/superare l’attuale richiesta di fideiussio-ne bancaria/assicurativa sostituendola con uno strumentoadeguato alle esigenze delle imprese (riduzione dei costi esnellimento della procedura)

Nessun avanzamento

3 Avvio accelerato della azioni aventi maggiore funzione anti-ciclica. Attenta definizione degli spazi di operatività degliinterventi a favore delle Grandi Imprese

Nessun avanzamento

4 Predisposizione di un bando per le PMI che ricalchi la misu-ra prevista da Horizon 2020, per indirizzare le PMI stesse allaR & D comunitaria

Nessun avanzamento

5 Finanziamento dei ‘contratti di insediamento’, per accresce-re l’attrattività del territorio

Nessun avanzamento

6 Realizzazione di uno studio sullo strumento del PCP (Pre-Commercial Procurement) e, in generale, sul PPI(Public Pro-curement of Innovative Solutions)al fine di renderlo uno stru-mento in uso sul nostro territorio

Nessun avanzamento

7 Predisposizione di nuove misure di ingegneria finanziaria(eventuale emissione di mini bond/cambiali finanziarie, garan-zie Confidi per accesso al credito)

Nessun avanzamento

2 AREE PER LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE

OBIETTIVO STRATEGICOPromuovere il massimo e più efficiente utilizzo delle risorse territoriali disponibiliper l’insediamento di attività produttive

Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015 31

3 PARCO SCIENTIFICO E TECNOLOGICO DEGLI ERZELLI

OBIETTIVO STRATEGICOPortare a completamento e a piena operatività il Parco Scientifico e Tecnologico degli Erzelli

1 Stato dell’arte dell’operazione tra tutti i soggetti interessati; confronto con lostato dell’arte di altri parchi scientifici e tecnologici in Italia e nel mondo

• Studio da parte di IIC in funzione di una prossima presentazione pubblica

2 Completamento dell’iter decisionale con l’insediamento della Scuola Politecni-ca: acquisizione dell’area, costruzione e trasferimento

• Confronto in corso tra i firmatari dell’Accordo di programma dell’aprile 2007 • Approvazione da parte del Cda dell’Università della bozza di Protocollo d’in-tesa per il trasferimento a Erzelli del polo di Ingegneria (20 maggio 2015)

3 Progettazione, costruzione e avvio operatività dell’incubatore tecnologico‘Invitalia’, in sinergia con Innovation Hub

• Inserimento nel progetto IIT a Erzelli

4 Considerazioni sugli studi di fattibilità circa il nuovo ospedale del Ponente conl’ipotesi di integrare la Scuola di Medicina, in sistema per la parte pratica conl’ospedale stesso e con il Palazzo della Salute di Fiumara

• Ipotesi di condivisione Regione-Comune sulla localizzazione a Erzelli del nuo-vo ospedale del Ponente, con preferenza rispetto a Villa Bombrini

• Valutazioni tecniche in corso

5 Fine progettazione, piano finanziario e atti autorizzativi della nuova stazioneferroviaria di Sestri Aeroporto, con parcheggio di interscambio e funivia dicollegamento con Aeroporto e Erzelli

• Progettazione in corso

6 Organizzazione della struttura di governo del Parco Scientifico e Tecnologi-co, espressione degli interessi pubblici e privati interessati al suo migliore funzio-namento: servizi comuni, piano di attività, marketing

Nessun avanzamento

1 In accordo con le diverse proprietà definizione del quadro delle disponibilitàdi aree ed edifici, comprensivo dei termini tecnici, economici e procedurali, conpriorità per gli insediamenti di maggiori dimensioni (es. Ilva, Erzelli, Piaggio, Calcinara...)

• Accesso dell’ILVA all’Amministrazione Straordinaria ex Legge Marzano • Aggiornamento al 31 luglio dello stato delle manifestazioni di interesse rela-tive alle aree ILVA di Cornigliano potenzialmente disponibili

2 Individuazione del soggetto responsabile delle azioni di marketing territoriale,con il relativo budget e sistema organizzativo di relazioni

Nessun avanzamento

3 Formulazione del piano dell’offerta di aree per insediamenti produttivi, logisti-ci e di deposito, distinto per funzionalità urbanistica, dotazione infrastrutturale,condizioni di contesto, tempi e costi di insediamento, sistema delle agevolazio-ni. Adeguamento degli strumenti di pianificazione territoriale di Comuni (Cittàmetropolitana), Autorità Portuale e Regione

Nessun avanzamento

4 Adeguamento e rapida approvazione del nuovo PUC del Comune di Genova • Predisposizione del progetto definitivo di PUC, presentazione ai Municipi,discussione pubblica il 30 ottobre a Palazzo Tursi

• Presentazione in Consiglio Comunale e avvio dei lavori per l’adozione finale(data prevista febbraio 2015)

• Delibera di adozione n. 8 del 4 marzo 2015 • Controdeduzione alle osservazioni in Consiglio Comunale

D ER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOS

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32 Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015

PROGETTI PER LO SVILUPPODOSSIER DOSSIE

5 PRIVATIZZAZIONE DELLE SOCIETÀ PUBBLICHE

OBIETTIVO STRATEGICOMigliorare l’efficienza dei servizi pubblici locali, diminuendo i costi perl’utenza, l’indebitamento della Pubblica Amministrazione e la necessità diripianare le perdite di esercizio

1 Attuazione ai principi della DCC 2013-75 del Comune di Genova, attra-verso la cessione delle aziende partecipate non appartenenti aisettori ritenuti strategici (in particolare Bagni Marina, Farmaciegenovesi, Azienda Servizi Funebri) e la ristrutturazione delle altreaziende (Amt, Genova Parcheggi, Spim, Amiu, Aster, Fiera di Genova,Sviluppo Genova, Porto Antico, Job Center) all’interno di un assettofunzionale alla nuova dimensione metropolitana, attraverso la parteci-pazione di privati al capitale sociale (unita alla responsabilità gestiona-le), la cessione di rami d’azienda e/o lo sviluppo di nuove aree di attività

• Presentazione del piano industriale di AMIU

2 Gara per la cessione delle quote di controllo della società di gestionedell’aeroporto C. Colombo

Nessun avanzamento

3 Cessione delle quote di maggioranza della società Ente Bacini a sociprivati

• In data 20 aprile 2015 si è conclusa la procedura di manifestazionedi interesse da parte di Autorità Portuale di Genova

7 CITTÀ METROPOLITANA

OBIETTIVO STRATEGICOPerseguire l’opportunità offerta dalla nascita della Città metropolitana permigliorare la funzionalità del sistema di governo pubblico e dei servizipubblici locali

1 Definire lo statuto della Città metropolitana nei termini più ampi con-sentiti dalla legge n. 56/2014 per il trasferimento di funzioni comunali(es. gestione del patrimonio pubblico e degli appalti, selezione e for-mazione del personale, gestione amministrativa e informatica, sportel-lo unico per le imprese, promozione turistica e culturale ecc.) e per leprocedure di accordo o adesione alla Città metropolitana da parte dialtri Comuni

• In corso l’attività da parte del costituito Consiglio Metropolitano,eletto il 28/9

• Approvazione dello Statuto (19/12/2914)

2 Modificare la legislazione regionale per completare il set delle com-petenze attribuite alla Città metropolitana con funzioni delegate inattuazione dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza,in particolare sui temi della pianificazione territoriale, della gestionedei servizi pubblici, dallo sviluppo economico e sociale, assicurandonele relative risorse

• Costituito l’Osservatorio regionale per le funzioni della Città metro-politana

• Provvedimenti legislativi della IX legislatura

3 Predisposizione del Piano Strategico del territorio metropolitano ecostituzione di un Advisory Board per la competitività territoriale,costituito da un ristretto numero di membri provenienti dal mondodelle imprese, delle professioni, della ricerca e delle associazioni, sele-zionato in base alle competenze

• Attribuzione delle deleghe ai Consiglieri, gruppi di lavoro conse-guenti

• Adozione delle idee guida per il Piano territoriale generale dellaCittà metropolitana.

6 EFFICIENTAMENTO DEL SISTEMA SANITARIO

OBIETTIVO STRATEGICOSostenibilità, efficacia ed efficienza del sistema sanitario regionale, chedeve garantire la libertà di scelta del paziente attraverso la separazione didomanda (ASL) e offerta (enti/aziende pubbliche o private) per migliora-re un sistema che punti sulla qualità delle prestazioni e contestualmentetenga conto del loro valore in termini di costo

1 Accorpamento di funzioni con creazione di una ASL unica a livelloregionale e articolazioni operative a livello territoriale, con distinzionetra programmazione e controllo, erogazione servizio (ospedali, territo-rio e domicilio, incluso sociosanitario) e igiene pubblica. Gestione cali-brata dell’offerta (posti letto per acuti suddivisi per le specialità neces-sarie, servizi diagnostici in relazione al fabbisogno del territorio, impie-go di specialisti “viaggianti” accompagnati da specializzandi, in virtù diaccordo università-regione)

Nessun avanzamento

2 Efficientamento delle strutture pubbliche, con risparmio sui costi digestione: sulle nuove progettazioni (es. in Genova, nuovo Galliera enuovo ospedale del Ponente) dedicare attenzione anche all’organizza-zione del lavoro e all’integrazione tra assistenza territoriale e domiciliare

Nessun avanzamento

3 Snellimento delle procedure di prenotazione delle prestazioni sani-tarie da perseguire, tra l’altro, attraverso l’efficientamento dell’attualepiattaforma tecnologica e la predisposizione di un Centro Unico di Pre-notazione (CUP) a livello regionale con sportelli dedicati ai pazientidove ricevere informazioni esaustive e in tempi brevi

Nessun avanzamento

4 Organizzazione del processo di ‘trasferimento’ dei pazienti in mododiretto dagli ospedali alle strutture residenziali di riabilitazione e succes-sivamente all’assistenza territoriale e domiciliare

• 19 febbraio 2015 - Intesa Conferenza Stato-Regioni in materia diaccreditamento delle strutture sanitarie all’interno della quale èprevisto che le strutture, sia pubbliche che private, adottino proto-colli e linee guida per la gestione del percorso assistenziale deipazienti

• 5 marzo 2015 - Presentata formale richiesta alla ARS Liguria daparte della Sezione Sanità per la costituzione di un tavolo tecnicoai fini della redazione di un protocollo condiviso

• 9 giugno 2015 - Costituzione di un Comitato tecnico permanentedi clinici all’interno della Sezione Sanità

5 Digitalizzazione della cartella clinica: il fascicolo sanitario elettronicoè in grado infatti di riportare fedelmente tutto il percorso sanitario delpaziente dalla fase acuta (in ospedale) alla degenza ospedaliera (repar-to) fino alla struttura riabilitativa convenzionata e oltre

Nessun avanzamento

6 Riduzione del fenomeno della mobilità passiva, generata dall’assen-za di risposte adeguate alla domanda di prestazioni soprattutto perpatologie tipiche della nostra regione in materia di ortopedia, urologia eoculistica, verso strutture di regioni limitrofe. Attraverso lo snellimentodelle fasi di prenotazione per pazienti che vengono da fuori Regione, laLiguria può diventare punto di riferimento per diagnosi, ricovero, tera-pia chirurgica e riabilitativa delle suddette patologie degenerativeapportando risorse aggiuntive al sistema sanitario regionale, anzichésottrarne come avviene a oggi

• Avvio del progetto sul turismo sanitario nel Tigullio

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Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015 33

D ER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DO

8 RIDUZIONE DELLA FISCALITÀ LOCALE PER LE IMPRESE

OBIETTIVO STRATEGICORidurre il pesante carico degli oneri fiscali e amministrativi sulle imprese per fre-nare l’esodo delle attività economiche e/o attrarre attività economiche da fuoriterritorio, attraverso un uso virtuoso della leva fiscale

1 Incentivazione della fiscalità premiale, con particolare riferimento all’IMUnonché sulle tariffe della Tari e le aliquote della Tasi, nell’ambito della cornicedefinita dalla Legge di Stabilità 2014, istitutiva della nuova Imposta UnicaComunale (IUC): applicazione dell’aliquota minima IMU del 7,6‰ agli immobi-li sede di attività produttiva e, in subordine (se ciò non fosse attuabile) applica-zione alle sole imprese che realizzano nuovi investimenti ampliando l’unitàproduttiva esistente per mantenere/incrementare l’occupazione o avviandonuove attività

• Con delibera approvata dal Consiglio del Comune di Genova il 9 luglio2015 ed in corso di pubblicazione, è stata accolta la proposta di aliquotaagevolata per i fabbricati D1 e D7 posseduti e condotti direttamente daimprese che, realizzando nuovi insediamenti o ampliando le unità produt-tive esistenti, incrementeranno l’occupazione

2 Esenzione dal pagamento dell’Irap per i tre periodi d’imposta successivi a quel-lo in corso alla data di costituzione, deduzioni dalla base imponibile Irap per as-sunzione di personale dipendente, riconoscimento di un credito di impostaIrap per le PMI che effettuano investimenti in progetti di internazionalizzazione

Modifica obiettivo a seguito deduzione integrale costo del lavoro (legge distabilità 2015) - Nuovo obiettivo: richiesta alla Regione Liguria di aliquotaagevolata per startup innovative e nuovi insediamenti di aziende industrialio di servizi all’industria di imprese non aventi sede in Liguria (lettera Confin-dustria Genova ad Assessorati Bilancio e Sviluppo Economico Regione del17/11/2014)

3 Detrazione del 50% degli oneri di urbanizzazione per gli insediamenti pro-duttivi, come contributo comunale all’industria (per il Comune di Genovaabrogata con delibera CC n. 13/2008)

Nessun avanzamento

4 Abrogazione dell’art. 18 L.R. 50/2012 per la parte in cui enuncia il principio chegli oneri relativi ai controlli ambientali non obbligatori siano a carico dei sog-getti controllati (il pagamento viene richiesto a prescindere dall’accertamentodi irregolarità)

Nessun avanzamento

5 Allineamento del contributo sulla quantità di materiale estratto dalle cavecon le tariffe previste dalle regioni limitrofe attraverso una modifica dell’art.14della l.r. 5 aprile 2012 n.12 (in Liguria tariffe in medie triple rispetto alle altreRegioni)

Nessun avanzamento

9 AUTOSTRADE

OBIETTIVO STRATEGICOMigliorare l’accessibilità e mobilità interna all’area metropolitana genovese attra-verso il potenziamento dell’infrastrutturazione autostradale, a sistema con le altremodalità di trasporto

1 Convocazione della conferenza dei servizi, approvazione del progetto definiti-vo, regolazione dei rapporti concessori ANAS-ASPI e avvio dei cantieri dellaGronda di Ponente

• Prima riunione della conferenza dei servizi 17/10/14 • Approvazione del progetto definitivo (27 maggio 2015)

2 Approvazione progetto definitivo e avvio dei cantieri per il potenziamento delcasello autostradale di Lavagna e il prolungamento di viale Kasman, conla contestuale riduzione del rischio idraulico dell’Entella

Nessun avanzamento

3 Presentazione e approvazione del progetto definitivo del tunnel Rapallo-Fontanabuona

• Presentazione del progetto definitivo di ASPI al Governo

10 LEGGE DI RIFORMA PORTUALE

OBIETTIVO STRATEGICOAttuare la riforma del sistema portuale italiano attualmente disci-plinato dalla legge 84/1994 e rendere lo stesso più competitivoall’interno di una visione strategica di più ampio respiro per ilrilancio dell’intero settore portuale e logistico

1 Presentazione e approvazione di un disegno di legge cheaccolga in modo sostanziale le proposte di Confindustria -attraverso anche il supporto delle competenze presenti all’in-terno del sistema associativo - di recente indirizzate al Ministrodei Trasporti Maurizio Lupi e i cui punti essenziali sono:

• prevedere una specifica “pianificazione di sistema”, a livellonazionale, della portualità basata anche su logiche di integra-zione logistica delle reti e delle attività economiche e di pre-valenti specializzazioni

• confermare la validità degli strumenti di pianificazione por-tuale territoriale quali il Piano Regolatore Portuale (PRP) ed ilpiano Operativo Triennale (POT). Risulta necessario interveni-re per semplificare ed accelerare le procedure di approvazio-ne dei provvedimenti ivi incluse le varianti di PRP

• chiarire l’ambiguità di fondo che caratterizza le attuali funzio-ni delle Autorità Portuali, che si diversificano tra attività dinatura pubblicistica e privatistica commerciale; il nuovo ruo-lo delle Autorità Portuali deve riferirsi esclusivamente a fun-zioni di programmazione, pianificazione, regolazione, garan-zia, con esclusione della gestione diretta o indiretta

• mantenere negli organi delle Autorità Portuali la presenzadelle rappresentanze economiche (bilanciata rispetto a quel-la dei soggetti pubblici)

• eliminare il tetto dei 90 milioni di euro al fondo alimentatocon IVA generata in porto (autonomia finanziaria) e utilizzo ditali risorse per realizzare nuovi investimenti nei porti noncoprendo la spesa corrente

• assumere misure atte alla semplificazione/armonizzazionedei vari passaggi e dei controlli (ad esempio doganali, veteri-nari, sanitari, ecc.) mediante implementazione dell’operativi-tà degli sportelli unici; affidare al Presidente delle Autoritàportuali il coordinamento delle attività svolte dalle diverseP.A. operanti in porto, ecc.

• modificare/revisionare il contratto di concessione in corso divalidità del terminalista senza la necessità di una proceduradi gara, ma comunque nel rispetto dei principi comunitari,condizionando tale modifica a casi in cui si tratti di un’impre-sa che abbia ben performato ed in presenza di nuovi investi-menti in impianti, strutture e/o opere finalizzate allo svilup-po traffici; riconoscere un indennizzo al concessionariouscente, da parte di quello entrante all’esito della proceduradi gara, senza che ciò si traduca in una eccessiva chiusura delmercato

• semplificare e rendere più celere l’iter di approvazione degliinterventi di dragaggio nei porti anche attraverso il ricorsoalla Conferenza di servizi

• chiarire a livello normativo la questione dell’applicazione del-l’ICI/IMU nei porti nel senso di esentare i concessionari dallacorresponsione di tale imposta, poiché già tenuti al paga-mento dei canoni concessori

• Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare loscorso 3 luglio il Piano strategico nazionale della Portualitàe della Logistica (PSNPL), da adottarsi con Decreto del Pre-sidente del Consiglio dei Ministri. Il Piano verrà sottopostoil prossimo 6 agosto alle competenti Commissioni parla-mentari per l’espressione del previsto parere

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Il cosiddetto “decreto enti locali”, oggetto diparticolare attenzione da parte del Governo e delle forzepolitiche, prevede un pacchetto di misure indirizzate a ri-durre spesa pubblica e sprechi: i tagli preventivati riguar-dano in particolare la sanità, che rappresenta una delleprincipali voci di costo del bilancio dello Stato.Le Regioni si troveranno dunque a disporre di risorse fi-nanziarie sempre più scarse, a fronte di un crescente au-mento della domanda, dovuto anche al costante aumen-to dell’età media della popolazione italiana, fenomeno an-cor più accentuato in Liguria. In questo quadro, la Regio-ne Liguria - e quindi il Servizio sanitario regionale - dovràrispondere alle esigenze manifestate dal territorio cercan-do di riorganizzarsi al proprio interno e cogliendo le op-portunità che possono scaturire da una proficua intera-zione con le strutture private presenti. Sostenibilità, effica-cia ed efficienza del Servizio sanitario regionale sono ipunti fermi di un sistema che deve garantire la libertà discelta del Paziente attraverso la separazione di domanda(ASL) e offerta (enti/aziende pubblici o privati) per miglio-rare un sistema che punti sulla qualità delle prestazioni etenga contestualmente sotto controllo il valore in terminidi costo. Il SSR deve essere gestito e regolato da un’am-ministrazione pubblica in grado di adempiere alle funzioniche le vengono riconosciute dalla Costituzione: la Regio-ne - attraverso una forte interazione e condivisione diobiettivi tra Presidente, Assessore alla salute e Direttore

generale dell’Assessorato, con il contributo del Presiden-te della III Commissione e il supporto tecnico del Direttoregenerale dell‘Agenzia Regionale della Sanità - deve cioèessere in grado di impartire indirizzi precisi e vincolanti (e,se possibile, non oggetto di differenti interpretazioni e discelte tese a “garantire” gli interessi di gruppi di potere) atutte le strutture sanitarie presenti sul territorio.Nell’ottica di un efficientamento del sistema sanitario oc-corre valutare anche i possibili benefici derivanti se nondalla presenza di un’unica ASL a livello regionale (la cuicreazione potrebbe comportare un impegno amministra-tivo oggi non certo prioritario) da una centrale unica di ac-quisto, realmente operativa, non solo di beni (farmaci,materiale sanitario, apparecchiature), ma anche di servizie di prestazioni. È comunque finalmente necessario su-perare l’obsoleto conflitto ideologico tra pubblico e priva-to in sanità. Anche nel periodo 2000/2005, in Liguria, allestrutture private - seppure regolarmente autorizzate e ac-creditate - è sempre stato riservato pochissimo spazio ri-spetto alle potenzialità e alle professionalità esistenti. I pri-vati, forse anche per loro responsabilità, sono stati finorapenalizzati da una politica priva di progettualità a lungotermine. Questa situazione è alla base della costante fugadi Professionisti verso strutture (private) di regioni limitro-fe, con il conseguente accentuarsi del fenomeno del “turi-smo sanitario” dei Pazienti verso quelle regioni. Solo negliultimi anni - direi con scarsa convinzione - la Regione ha

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PROGETTI PER LO SVILUPPODOSSIER DOSSIE Efficientamento del sistema sanitarioSCHEDA6

PregiudiziopubblicoLe Regioni avranno sempre menorisorse a disposizione per il Serviziosanitario: anche in Liguria sidovranno valutare i possibili beneficiderivanti da una centrale unica di acquisto di beni, di servizi e di prestazioni, superandol’obsoleto conflitto ideologico tra pubblico e privato in sanità.

FRANCESCO BERTI RIBOLI

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invece iniziato a valutare realisticamente le opportunitàche potevano scaturire da una collaborazione con il pri-vato; ne è la prova l’iniziativa di Gruppo Sanitario Ligure(GSL) di Albenga che gestisce il reparto di ortopedia al-l’interno dell’Ospedale di Santa Maria di Misericordia inintegrazione funzionale con l’Ospedale di Albenga (Asl 2“Savonese”). Un giusto rapporto di equilibrio tra pubblicoe privato - a oggi totalmente assente - garantirebbe mi-gliori servizi resi al cittadino. L’efficientamento e una nuo-va organizzazione del Servizio sanitario potrebbero tra-guardare l’obiettivo virtuoso di un funzionamento a ciclocontinuativo delle strutture pubbliche ma anche conside-rare la possibilità di avvalersi di soggetti privati per presta-zioni sanitarie ad alta intensità di cura (e quindi ad alto va-lore economico). Abbiamo le possibilità di mantenerequesto “patrimonio”, ovvero questi servizi, in Liguria: dob-biamo cioè realizzare un recupero senza accontentarci diun concambio tra regioni limitrofe per prestazioni (es. la ri-abilitazione) che vanno mantenute e se possibile incre-mentate anche attraendo da fuori regione, avendo peròben presente la loro minore complessità (e quindi l’inferio-re importanza economica). Eventuali accordi con regionilimitrofe o comunque vicine non possono limitarsi a pre-vedere una semplice ripartizione di prestazioni (dei Pro-fessionisti che le erogano) e, di conseguenza, di gestionedei Pazienti; fino a quando non saremo parte di una ma-cro-regione (e questo, eventualmente, imporrà logiche di-

verse) oggi sui fenomeni di mobilità attiva e passiva si gio-cano interessi importanti con determinanti ricadute suicontesti socio economici territoriali (occupazione, fiscalitàecc.). Se vogliamo condividere le progettualità, facciamo-lo relativamente a mobilità e infrastrutture: di questo lanostra regione ha sicuramente maggiore bisogno.Il privato è disponibile - come ha dimostrato ogni volta incui è stato interpellato - a rispondere a ogni sfida cheproponga un’ottimizzazione delle risorse organizzative estrumentali a favore dei cittadini: dall’erogazione di servizitradizionalmente definiti in “convenzione”, a iniziative diproject financing in caso di nuovi investimenti per struttu-re e tecnologia, all’allestimento di attività mirate (a gestio-ne privata) in reparti ospedalieri, fino alla possibilità di pro-getti di ripartizione per fasce orarie dell’utilizzo e della ge-stione pubblico-privato di strumenti diagnostici (es. il sog-getto pubblico utilizza le attrezzature nelle fasce mattinali,il privato nelle ore pomeridiane e notturne). Tutto questo,ovviamente, in uno scenario un po’ diverso rispetto aquello in cui siamo stati abituati a muoverci da quandosono nate le Regioni. Qualora le Regioni continuassero aessere afflitte da problemi economico-finanziari e organiz-zativi, frutto di una lotta tra Servizi sanitari regionali, forsevarrebbe la pena di ipotizzare un ragionamento che riportila “sanità” a una gestione a livello centrale..l

Francesco Berti Riboliè membro del Consiglio Esecutivo di Confindustria Genova con delega alla Sanità

Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015 35

D ER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DO

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L’attività estrattiva dei materiali naturali è strategicaper la regione in cui viviamo; essa costituisce in proprio eintegra le risorse e l’occupazione di un processo produttivofondamentale per lo sviluppo economico della nostra na-zione: l’edilizia. L’industria estrattiva regionale peraltro, an-che quella che riguarda il suo materiale più tipico e cono-sciuto in tutto il mondo come l’ardesia, risulta oggi in diffi-coltà per la concorrenza di paesi produttori a basso costo,per l’esaurimento dei giacimenti migliori e per le difficoltà dioperare in contesti ambientalmente delicati e comunqueposti sotto tutela legislativa. La materia prima estratta è in-dispensabile per la costruzione di nuove strade, edifici resi-denziali o produttivi e infrastrutture di interesse pubblico,ma anche per la manutenzione e messa in sicurezza delcostruito, funzionale alla generale valorizzazione e manteni-mento del territorio regionale così come di quello nazionale.In Liguria sono presenti 85 siti estrattivi autorizzati, com-prese le cave di ardesia, che contano circa 1000 occupatidiretti e 2000 indiretti. Di questi poli estrattivi, 18 hannocompletato il programma di coltivazione e stanno proce-dendo con il recupero ambientale finalizzato alla risistema-zione delle aree sottoposte a lavorazione; 10 sono autoriz-zati al prelievo di materiale di particolare pregio o da rivesti-mento (es. marmo portoro e marmo rosso levanto) e 37sono attivi per il prelievo del materiale a impiego edile echimico-industriale; di questi ultimi, 24 sono siti di produ-zione significativa di materiale inerte (es. calcare, diabasi).Delle schede Progetti per lo sviluppo, che individuano gliobiettivi strategici, le azioni attuative e lo stato di avanza-mento dei 10 progetti che Confindustria Genova ritieneprioritari per il nostro territorio, la n° 8 è dedicata alla “Ridu-zione della fiscalità locale per le imprese”.L’argomento in oggetto, tratta, tra l’altro, della necessità diallineare il contributo sul materiale estratto dalle cave - cosìcome previsto dall’art.14 di cui alla Legge Regionale 5aprile 2012, n.12 “Testo unico sulla disciplina delle attività

estrattive” - con le tariffe applicate dalle regioni limitrofeche, mediamente, mostrano valori pari a 1/3 rispetto aquelli attualmente vigenti in Liguria. I dettami del predettoarticolo 14, definiscono gli importi del contributo commisu-rato al tipo e alla quantità del materiale estratto in ciascunanno solare, che i titolari delle autorizzazioni estrattive de-vono versare al Comune o ai comuni interessati per territo-rio, di cui, la quota parte, pari ad 1/30 dell’introito com-plessivo incassato deve essere devoluta alla Regione perle funzioni svolte, inerenti la programmazione, la gestioneed il controllo in materia di attività estrattive. Per consentireuna corretta valutazione economica parametrica di quantosinora esposto, in tabella sono riportati gli attuali valori delcontributo di estrazione in base alle vigenti legislazioni re-gionali limitrofe a quella ligure compreso la stessa. Dalla disamina dei citati valori (suddivisi per gruppi di mate-riali omogenei), appare del tutto evidente, ai fini della so-pravvivenza delle imprese del settore, quanto si renda indi-spensabile un’importante riduzione del contributo di estra-zione affinché le condizioni economiche degli operatori li-guri, poste a confronto di quelli dei territori confinanti, sianoanaloghe e non sproporzionalmente sfavorevoli. I costi ge-stionali, come qualsiasi operazione finanziaria che si possachiamare tale, rappresentano una percentuale di rilievo nel-la gestione economica che conduce all’utile d’impresa. Lariduzione del contributo di estrazione comporterebbe mag-giore competitività, aumento della domanda e del conse-guente indotto a livello regionale, in un attuale scenarioeconomico nazionale che richiede una svolta al periodocritico e avverso che sta affrontando. Nel prossimo futuro si procederà con la realizzazione degliinterventi infrastrutturali programmati dalla Regione e dalloStato, considerati imprescindibili per lo sviluppo economi-co nazionale; pertanto sarà d’obbligo garantire la disponi-bilità della materia prima necessaria alla loro realizzazione aun costo parametrato anche al territorio in cui le grandi

Par condicio

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PROGETTI PER LO SVILUPPODOSSIER DOSSIE SCHEDA8 Riduzione fiscalità locale per le imprese

ELISA GRANDI

In Liguria le imprese del settoreestrattivo pagano contributi più caririspetto a quelle delle regionilimitrofe. È urgente quindi unamodifica dell’art.14 della L.R. 5 aprile2012 n. 12, per consentire alle nostreaziende di competere sul mercato.

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opere verranno realizzate, arricchendo le risorse esistenti inloco. Per citare alcuni dati, il fabbisogno regionale ordinarioannuo stimato supera i 6 milioni di tonnellate di materiale,mentre il fabbisogno straordinario per i principali interventiinfrastrutturali regionali programmati nei prossimi dieci annisupera i 50 milioni di tonnellate. Pensare di ovviare all’argomento mediante un consistenteapprovvigionamento di materiali meno pregiati dai territorilimitrofi rappresenta una soluzione economicamente nonredditizia ed estremamente impattante sotto un profilo am-bientale. Basti pensare al livello di inquinamento atmosferi-co e acustico conseguente al transito, per tratte non brevi,di numerosi mezzi pesanti per il trasporto dei materiali, conconseguente sovraccarico della rete autostradale, stradalee della stessa viabilità urbana.In questi ultimi anni, in cui le aziende sono state travoltedalla profonda crisi economica mondiale, con un compartoedile che ha ridotto drasticamente i suoi scambi e che tut-tora stenta a riprendersi, la normativa di settore è statamodificata e integrata anche sotto l’aspetto dei vari con-trolli cui è sottoposta. Le competenze che in precedenza erano in capo al Servi-zio Attività Estrattive Regionale - unico referente in meritoagli iter autorizzativi ed a quelli di controllo e verifiche ispe-zionali - sono state ripartite e ridistribuite a diversi enti spar-si sul territorio regionale. In particolare, alle Aziende Sanita-rie Locali delle diverse provincie, sono state affidate le fun-zioni di vigilanza in materia di polizia mineraria e sicurezzasul lavoro e all’Azienda Regionale per la Protezione del-l’Ambiente Ligure sono assegnate le funzioni di verifica ri-spetto ai programmi di ricerca e di coltivazione autorizzatidalla Regione Liguria. La modifica e la spartizione delle competenze non ha gio-vato alla normale conduzione delle attività minerarie. Infatti,le stesse sono venute a trovarsi in particolare difficoltà, tal-volta a causa di un’apodittica applicazione di norme, rego-

lamenti e leggi che, certamente, devono essere rispettatetanto quanto in precedenza, ma altresì consentire agli ope-ratori, dell’una e dell’altra parte, di risolvere le eventualiproblematiche, dimostrando serenità di giudizio e attivacollaborazione col solo scopo di ottemperare e attenersi atutta la giungla legislativa a cui si è sottoposti secondo l’e-sperienza direttamente acquisita e maturata sul campo. Ad aggravare ulteriormente la situazione economica giàcritica degli operatori del settore, vi è stato l’aumento degliimporti richiesti per le fideiussioni poste a garanzia delleopere di sistemazione del suolo richieste dalla Regione Li-guria; a tal proposito si segnala che per le attività estrattivesvolte in sotterraneo precedentemente non era neppure ri-chiesto il versamento della citata garanzia, qualora per l’e-sercizio delle medesime non fossero state previste apertu-re di nuovi imbocchi o realizzazioni di piste di servizio o didiscariche esterne dei prodotti di risulta. Affinché possa esserci continuità nello sviluppo delle attivi-tà estrattive appare urgente predisporre e approvare unnuovo strumento di pianificazione che ristabilisca la localiz-zazione e la quantità delle risorse utilizzabili individuate nelterritorio regionale, suddividendole per tipologia di materia-le - considerato che il Piano Cave vigente risale all’anno2000 e non corrisponde più alle esigenze attuali e pro-grammabili nel prossimo futuro. La redazione di questo atto pianificatorio da parte dellaRegione Liguria appare assolutamente necessario per lasopravvivenza delle aziende e dell’indotto. Tale revisione costituirebbe indiscusso motivo di plauso,poiché contribuirebbe a ricondurre il territorio ligure e buo-na parte della sua attività economica in prima linea, ren-dendolo autosufficiente per la realizzazione delle grandiopere e di quelle edili di manutenzione infrastrutturale chelo coinvolgono oggi e lo riguarderanno in futuro.l

Elisa Grandi è Presidente della Sezione Ardesiaci e Materiali da costruzione di Confindustria Genova

Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015 37

ER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DOSSIER DO

REGIONE

€/m3

Aggregati (calcari) Usiindustriali

Pietre ornamentali e/o da rivestimentoAlluvionale Cave di monte

Liguria 3,776 1,475 1,475 0,91

Emilia Romagna 0,63 0,56 0,65 0,32

Lombardia 0,7 0,49 0,49 5,3

Piemonte 0,49 0,54 0,81

Toscana 0,49 0,49

Veneto 0,26 - 0,62 0,62 0,26 - 1,24

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IL FUTURO, GUARDIAMOLO INSIEME.

diamo credito alla tua impresa

L’agevolazione è destinata alle Piccole Medie Imprese con sede operativa in Italia che possono ottenere un finanziamento a medio termine da 20.000 a 2.000.000 di euro con un contributo del 2,75% annuo a parziale copertura degli interessi applicati al finanziamento ottenuto, oltre alla possibilità di beneficiare della garanzia del “Fondo di garanzia per le Piccole Medie Imprese”.

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*L’iniziativa potrà essere sospesa anticipatamente. I finanziamenti potranno essere concessi nei limiti dei fondi messi a disposizione dallo Stato.

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Vueling nasce nel luglio 2004 con una flotta didue Airbus A320, 4 rotte e l’obiettivo di offrire un serviziodi eccellenza al cliente a prezzi competitivi. Dieci anni più tardi Vueling entra nella sua undicesima al-ta stagione estiva con la maggiore operatività della pro-pria storia. Tra giugno e settembre la compagnia effet-tuerà oltre 60.000 voli, mettendo in vendita più di 11 mi-lioni di posti, con un incremento del 13% rispetto al2014. E con l’estate continua lo sviluppo di Vueling in Ita-lia: sono italiane più di 110 rotte delle 366 operate su tut-ta la rete in più di 160 destinazioni in Europa, MedioOriente e Africa. La compagnia, con una flotta di oltre 100 Airbus A320con base in 20 aeroporti, è presente in 20 città in Italia(Ancona, Bari, Bologna, Brindisi, Cagliari, Catania, Firen-ze, Genova, Lampedusa, Milano, Napoli, Olbia, Palermo,Perugia, Pisa, Roma, Torino, Trieste, Venezia e Verona).Nel 2015 Vueling è stata inoltre nominata migliore com-pagnia low cost dalle prestigiose riviste internazionali AirTransport News e Agenttravel.Vueling offre 3 rotte dirette da Genova per le Isole Baleari

durante questa stagione estiva: Ibiza, Maiorca e Minorca,un’occasione da non perdere per tutti gli amanti dellespiagge, del sole e del divertimento. I 3 collegamenti esti-vi vengono effettuati una volta alla settimana con un Air-bus A320 da 180 posti. La rotta per Ibiza è operata ognilunedì, mentre quelle per Maiorca e Minorca sono rispet-tivamente il sabato e la domenica. Una proposta dunquemolto ampia per vacanze davvero indimenticabili. Sempre in estate, sono operativi i collegamenti diretti daGenova agli hub Vueling di Roma Fiumicino (fino a 3 volial giorno) e Barcellona El Prat. Il collegamento diretto perRoma Fiumicino, pensato soprattutto per chi viaggia perlavoro, permette ai passeggeri che volano da Genova diraggiungere altre 51 destinazioni in Europa e in Italia gra-zie all’esclusivo servizio dei voli in connessione promossodalla compagnia, che consente di fare un unico check-inall’aeroporto di partenza e ritirare comodamente i bagagliall’arrivo. Il servizio dei voli in connessione è disponibileanche attraverso l’aeroporto di Barcellona-El Prat, dalquale chi parte da Genova può raggiungere facilmentealtre 53 destinazioni.l

Low cost,top ranking

Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015 39

Nel 2015 le prestigiose rivisteinternazionali Air TransportNews e Agenttravel hannogiudicato Vueling la migliore trale compagnie aeree low cost.

COMPETIZIONE & SVILUPPO

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Ammontano a 10 milioni di euro le risorse stanziate dal Ministero dello Sviluppo Economico per l’erogazione dei “Voucherper l’internazionalizzazione”alle PMI e alle reti di imprese.

ExportManager

COMPETIZIONE & SVILUPPO

Page 43: editoriale Smart City l'intervista Impegno e passione dossier

Con decreto del Direttore Generale per le politiche in-ternazionali e la promozione degli scambi del 23 giugnoscorso, il Ministero dello Sviluppo Economico ha definitole modalità operative e i termini per la richiesta e conces-sione dei “Voucher per l’internazionalizzazione”, finalizzatia sostenere le PMI e le reti di imprese nella loro strategiadi accesso e consolidamento nei mercati internazionalicon 10 milioni di risorse stanziate, ai sensi del DM 15maggio 2015.L’intervento consiste in un contributo a fondo perdutosotto forma di voucher, ovvero un sostegno economico acopertura di servizi erogati per almeno 6 mesi a tuttequelle PMI che intendono guardare ai mercati oltreconfineattraverso una figura specializzata (il cosiddetto Tempo-rary Export Manager o TEM) capace di studiare, proget-tare e gestire i processi e i programmi sui mercati esteri.Ne possono beneficiare micro, piccole e medie impresecostituite in forma di società di capitali, anche in formacooperativa, e le Reti di imprese tra PMI, che abbianoconseguito un fatturato minimo di 500mila euro in almenouno degli esercizi dell’ultimo triennio. Tale vincolo non sussiste nel caso di Start-up iscritte nellasezione speciale del Registro delle imprese, di cui art. 25comma 8 L.179/2012). I singoli voucher corrispondono aun contributo a fondo perduto di 10mila euro per l’inseri-mento in azienda di un temporary export manager per al-meno sei mesi. Per avere accesso al voucher l’impresa deve intervenirecon un cofinanziamento che, per il primo bando, è di al-meno 3mila euro (il costo complessivo sostenuto dall’im-presa per il servizio deve essere, pertanto, di almeno13mila euro). L’azienda deve rivolgersi a una società for-nitrice dei servizi scegliendola tra quelle inserite nell’appo-sito elenco presso il Ministero, che sarà pubblicato entroil 1° settembre prossimo.Saranno incluse nell’elenco le società di capitali, anche informa cooperativa, che abbiano dimostrato di: 1) avereesperienza nei processi di internazionalizzazione come ri-sultante dalla realizzazione con buon esito, nell’ultimotriennio, di almeno 10 progetti di export management del-la durata minima di tre mesi ciascuno; 2) in alternativa, di-sporre in qualità di soci, dipendenti o collaboratori, di al-meno 5 figure professionali con 5 anni di esperienza ma-turata in materia di servizi a supporto dell’approccio com-merciale verso mercati esteri e un buon livello di cono-scenza della lingua inglese (C1 CEFR o equipollente). Taliesperienze curriculari devono essere asseverate daun’associazione di rappresentanza manageriale o un’as-sociazione imprenditoriale rappresentativa ai sensi del-l’art. 4 della Legge 11 novembre 2011 n. 180 (ovveroiscritta al CNEL o rappresentata in almeno 5 Camere diCommercio). I voucher sono riservati a micro piccole emedie imprese, costituite in forma di società di capitali ocooperative o Reti di imprese che non superino i parame-tri di cui alla Raccomandazione n. 2003/361/CE dellaCommissione del 6 maggio 2003 (limite di 250 dipendentieffettivi, 50 €/ML di fatturato o 43 €/ML di totale bilan-cio). Una quota delle disponibilità finanziarie è riservata al-le PMI che hanno iniziato il percorso di internazionalizza-zione partecipando ai “Roadshow per l’internazionalizza-zione” organizzati dall’ICE-Agenzia (quello di Genova si è

tenuto il 22 gennaio di quest’anno) e che hanno acquisitodall’ICE-Agenzia una valutazione di sufficiente potenzialitàdi internazionalizzazione, con data non anteriore ai 3 mesiprecedenti il termine per la presentazione della domanda.Nell’ambito della dotazione finanziaria è istituita una riser-va, in misura pari al 3% delle risorse disponibili per cia-scun bando, destinata alla concessione dei voucher abeneficio dei soggetti che hanno i requisiti di accesso ehanno conseguito il “rating di legalità” e che pertanto ri-entrano nell’elenco di cui all’articolo 8 della delibera del-l’Autorità garante della concorrenza e del mercato n.24075 del 14 novembre 2012. I soggetti beneficiari po-tranno presentare la domanda esclusivamente online apartire dalle ore 10.00 del 22 settembre 2015 e fino al ter-mine ultimo delle ore 17.00 del 2 ottobre 2015.Per agevolare le imprese, il bando stabilisce che, a partiredalle ore 10.00 del 1° settembre, le imprese interessatepotranno registrarsi tramite la procedura informatica resadisponibile nell’apposita sezione “Voucher per l’interna-zionalizzazione” del sito internet del Ministero (www.mi-se.gov.it). Dalle ore 10.00 del 15 settembre le imprese,acquisita la password di accesso con la procedura di re-gistrazione, potranno avviare e completare le fasi di com-pilazione della domanda di accesso alle agevolazioni.Sarà possibile presentare una sola domanda per impre-sa, che dovrà essere compilata e inoltrata esclusivamentetramite la procedura informatica resa disponibile nell’ap-posita sezione Voucher Internazionalizzazione/Presenta-zione domanda di agevolazione di questo sito e firmatadigitalmente dal legale rappresentante della società ri-chiedente. Il Ministero procederà all’assegnazione deiVoucher secondo l’ordine cronologico di ricezione delledomande e nei limiti delle risorse disponibili, tenuto contodelle riserve e della sussistenza dei requisiti di ammissibi-lità. Ai fini della fruizione della agevolazione, l’impresa be-neficiaria dovrà presentare - tramite la procedura informa-tica - il contratto stipulato con la società scelta tra quellepresenti nell’elenco pubblicato nella sezione “Elenco So-cietà di Servizi TEM” del sito del Ministero dello SviluppoEconomico. Ai fini della erogazione del contributo, che avverrà a saldoe in una unica soluzione, l’impresa beneficiaria dovrà pre-sentare la documentazione necessaria alla rendicontazio-ne della spesa.l

Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015 41

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Gli Istituti Confucio sono più di 400 nel mondo, ilnumero è in rapida crescita da quando, nel 2004, la Cinadecise di creare delle istituzioni per la diffusione della lin-gua e della cultura cinese nel mondo. Gli istituti fanno ca-po a una centrale di coordinamento a Pechino, chiamata“Hanban”, che fa riferimento al Ministero dell’Istruzionecinese. A ogni istituto possono essere aggiunte una o più“Classi Confucio”, di norma presso istituti scolastici doveviene insegnato il cinese. Gli istituti Confucio hanno inve-ce normalmente sede presso università che hanno rap-porti di collaborazione con università o istituti di alta cultu-ra in Cina. Ad esempio, l’Istituto Confucio di Torino, cheha sede presso l’Università di Torino, è collegato conl’East China Normal University di Shanghai. Da questoIstituto Confucio dipendono quattro “Classi Confucio”,due in altrettanti istituti scolastici di Torino, uno a Ivrea, einfine la “Classe Confucio” presso il Liceo Linguistico Gra-zia Deledda di Genova (in mancanza, fino ad ora, di un“Istituto Confucio” a Genova).La presenza di un Istituto Confucio in una città presentagrandi vantaggi di contatto con la Cina. Tutte le istituzioniculturali all’estero cercano di diffondere la lingua e la cul-tura del paese di origine, così anche gli Istituti Italiani diCultura all’estero, e così fa anche Hanban e fanno gli Isti-tuti Confucio collegati. È vero però che la lingua cinese èun veicolo insostituibile anche per la cultura cinese, e vi-ceversa, ed essendo consapevoli di questo i responsabiliper parte cinese di queste istituzioni (ogni Istituto ha undirettore locale e anche un direttore di parte cinese) met-

tono in campo varie strategie e mezzi per la diffusionecongiunta di lingua e cultura. Secondo questa logica, ap-prendere la cultura cinese (e non solo la lingua) serve aglistranieri per la migliore comprensione degli interlocutoricinesi, dato che non basta un testo scritto per suggellareun accordo che deve durare per un lungo tempo fruttuo-samente per entrambe le parti. Succede quindi che unIstituto Confucio è in grado di proporre nella città dove hasede, e talvolta anche per le “classi Confucio” in altre cit-tà, presenze di scrittori e intellettuali, di spettacoli artistici,musicali, specialità come gli aquiloni o i giocolieri, cheportano nel mondo le loro abilità incredibili. Oltre a eventi speciali un Istituto Confucio ha il compitonormale di sostenere l’insegnamento della lingua cinese.Lo fa in Italia con propri insegnanti che si affiancano lad-dove necessario ai docenti italiani e lo fa con pubblicazio-ni di libri e software per l’apprendimento del cinese. Lo fainfine tramite eventi in cui emergono i più bravi studenti,sempre premiati con appositi viaggi premio e borse distudio in Cina, in genere presso l’istituzione gemellatacon quella locale (ecco l’utilità dei rapporti tra istituzioniuniversitarie e scolastiche italiane e istituzioni cinesi). Lapresenza eventuale a Genova di un Istituto Confucio raf-forza sicuramente scambi e contatti tra Genova e la cittàdove avrà sede l’istituzione gemellata, ed è anche un vei-colo speciale per la formazione di giovani non nati in Cinache conoscano bene il cinese e siano in grado di agevo-lare e un domani anche intraprendere carriere importantinei rapporti economici e commerciali tra Cina e Italia.l

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COMPETIZIONE & SVILUPPOdi Ignazio Venzano

Cinese in classe

La diffusione della lingua e della culturacinese nel mondo è promossa

attraverso gli Istituti Confucio. Da quello diTorino dipende la Classe Confucio presso ilLiceo Linguistico Grazia Deledda di Genova.

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Attraverso il suo Osservatorio PMI,ogni anno Global Strategy analizza lostato di salute di oltre 40mila aziendeitaliane. Tra le migliori del 2015, anchela spezzina Costa Group.

COMPETIZIONE & SVILUPPO

Costa Group opera sui mercati nazionali e inter-nazionali da oltre 35 anni, esclusivamente rivoltaalla valorizzazione del mondo legato al food enter-tainment, divenendo negli anni punto di riferimen-to internazionale per quanto riguarda l’arredo e lesue atmosfere. L’azienda opera nel verde dell’en-troterra spezzino, in una struttura di circa 11milametri, un polo tecnologico in cui operano più ani-me: falegnameria, carpenteria, reparto resine, la-boratorio per il marmo e vetreria. Questo permet-te di coordinare interamente il ciclo produttivo:ideazione e progettazione, realizzazione, conse-gna e montaggio del locale ultimato. Oltre centogli operatori coordinati dalla proprietà, rappresen-tata dai fratelli Franco e Sandro Costa. CostaGroup produce mensilmente oltre 20 locali, con-segnati e installati in tutto il mondo. Il fatturato2014 è di circa 21 milioni di euro, il cui 50% este-ro, con 6000 allestimenti realizzati nel mondo. Tra i clienti principali: Eataly, Ferrero, Lindt, Barilla,Giovanni Rana, Fiat, Fauchon, LaFayette, Auto-grill, Gruppo Sebeto e molti altri ancora.l

Premioall’eccellenza

ANTONELLA NEGRI-CLEMENTI

FRANCO E SANDRO COSTA

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Secondo l’Osservatorio PMI 2015, l’indagine diGlobal Strategy sull’andamento delle piccole e medie im-prese italiane, sono otto le aziende eccellenti presenti inLiguria, contro le sole due rilevate lo scorso anno. Una va-riazione del 300%, che fa ben sperare in una ripresa del-l’economia della regione come di tutto il Nord-Ovest d’Ita-lia. L’Osservatorio PMI di Global Strategy si occupa dimonitorare ogni anno lo stato di salute e il livello di eccel-lenza delle piccole e medie imprese italiane, analizzando-ne oltre 40mila, tra le quali vengono scelte circa 7.000 im-prese che hanno registrato un valore della produzione tra20 e 250 milioni di euro. Sono queste il campione baseda cui vengono selezionate le aziende eccellenti, ovveroquelle capaci di superare la media del proprio settore di ri-ferimento rispetto a ben 11 parametri economico-finan-ziari e patrimoniali. «Questa è la 7° edizione dell’Osserva-torio PMI - spiega Antonella Negri-Clementi, Presidente eAmministratore Delegato di Global Strategy - e siamo or-gogliosi di riscontrare un importante incremento delleaziende liguri che sono entrate nel gruppo di quelle chedefiniamo eccellenti. Si tratta di imprese e imprenditorileader nell’innovazione del prodotto e nell’interpretazionedel mercato, capaci di prevedere le sue mosse e nonsubirle. Imprese italiane che sono un esempio e un mo-dello a livello globale». Quest’anno sono 483 le ImpreseEccellenti che hanno dimostrato capacità di crescita ec-cezionali: ben 156 in più rispetto allo scorso anno, con unincremento del 47,7%. Si tratta di aziende che hanno re-gistrato un incremento medio del Valore di Produzione del70% nel quinquennio, uno sviluppo più che proporzionaledi redditività (Ebitda +112%, ROI +69%) e patrimonializ-zazione, con una accelerazione significativa nell’ultimobiennio, e aspettative di ulteriore sviluppo nei prossimi treanni. Delle 131 piccole e medie imprese censite in Liguriada Global Strategy, il 6,1% sono state giudicate eccellenti.Un dato in linea con quello relativo all’intero territorio delNord-Ovest che, su un campione di 3.111 imprese censi-te, fa registrare 186 eccellenze, quindi il 6% circa (137 inLombardia e 41 in Piemonte). Il Nord-Ovest si confermaquindi l’area più significativa per numerosità e contribuzio-ne industriale, mentre Sud e Isole rappresentato ancorapoco più del 10% dell’universo di riferimento. Interessantenotare come le otto imprese eccellenti liguri rappresentinoognuna un diverso settore di mercato: dal Mobile e Arre-do a quello della fabbricazione di prodotti in metallo, dal-l’elettronica all’alimentare, dai trasporti all’edilizia, dallametallurgia alla lavorazione di minerali (non metalliferi, inquesto caso). Uno spaccato dell’intera economia nazio-nale e una conferma della differenziazione delle imprese li-guri. Sul fronte territoriale, la parte del leone la fa Genova,dove hanno sede il 50% delle imprese eccellenti liguri. Se-guono La Spezia e Savona, con due aziende a testa.«Coadiuvato da mio fratello Franco in questo percorsoimprenditoriale - spiega Sandro Costa, Socio e Ammini-stratore Delegato di Costa Group Srl, una delle aziendeeccellenti della Liguria - e lavorando oltre 18 ore al giorno,facciamo parte di quell’Italia che rispetta gli impegni e il la-voro: orgoglio e talento italiano, condiviso con la grandefamiglia dei nostri collaboratori. Siamo convinti - prosegueSandro Costa - che il fattore umano rappresenti il vero ca-pitale di ogni azienda. Costa Group ha da sempre creduto

nei giovani, nella loro crescita in azienda e nella formazio-ne continua. La costante ricerca dell’eccellenza non puòche accompagnarsi alla valorizzazione di una squadra dilavoro coesa e concentrata sugli obbiettivi da raggiunge-re, perché è solo uniti che si può fare la differenza sul mer-cato». Essere un’azienda eccellente vuol dire aver fattouna precisa scelta strategica verso segmenti e/o prodottiad alto valore aggiunto, anche in settori maturi e globali.Non solo: il connubio, apparentemente stridente, fra tradi-zione familiare e DNA internazionale è un vettore di eccel-lenza importante almeno quanto la costante tensione almiglioramento e all’innovazione. Ben il 92% delle PMI ec-cellenti di Global Strategy è infatti costruito su un modelloche unisce proprietà familiare e delega gestionale, nelquadro di un apparato societario che nel 58% dei casiesiste da almeno 26 anni. Ciò non esclude un alto tassodi internazionalizzazione, basti pensare che, nel 2014, piùdel 40% del fatturato proviene dai mercati esteri. E non sitratta di semplice delega a distributori locali (nel 29.5%dei casi), ma soprattutto di presenza diretta in loco (nel44,5% dei casi), con filiali commerciali proprie, siti produt-tivi o partecipazioni in imprese estere. Gli elementi delsuccesso delle aziende eccellenti sembrano confermare ilDNA dell’impresa italiana: innovazione, ricerca e migliora-mento continuo sono le parole d’ordine, insieme alla co-noscenza del settore (51,2%), le competenze tecniche(46,3%) e di prodotto (43,9%) del management e delle ri-sorse chiave in azienda. «Le nostre Imprese Eccellenti sireputano un passo avanti rispetto ai propri concorrenticome approccio all’innovazione - dice Paolo Visciano,Project Leader dell’Osservatorio PMI 2015 -. E questo si-gnifica essere pionieri e leader, aver trovato competenze,soluzioni tecniche e di prodotto, ma anche competitive eorganizzative in grado di costruire e difendere un’Eccel-lenza assoluta». Cosa c’è invece nel futuro di una PMI ec-cellente? Esattamente quello che è lecito aspettarsi: cre-scita. La totalità delle eccellenze riconosciute da GlobalStrategy si aspetta, infatti, un accrescimento della propriamarginalità industriale, e oltre l’80% non si aspetta che lesue quote nel mercato di riferimento siano insidiate da al-cun diretto competitore. Essere una PMI eccellente, tutta-via, comporta uno sforzo nel senso dell’efficienza gestio-nale, inclusa l’esigenza di ridurre i costi, anche ricorrendotalvolta alla sospensione dei contratti e a processi di delo-calizzazione della produzione.l

Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015 45

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Si tous les ports du Monde (“Se tutti i porti delmondo”) è una rete culturale ed economica creata 15anni fa a Saint-Malo da Loic Frémont, che ne è l’attualevice-presidente esecutivo. La Rete gode del sostegno delMinistero degli Esteri francese e ha l’obiettivo di promuo-vere scambi economici e culturali fra i suoi membri - siaistituzionali che privati - e attivare delle partnership dure-voli. La Rete presta un’attenzione particolare alla forma-zione dei giovani talenti (tramite programmi internazionalidedicati agli studenti provenienti dalle città-membro) conle “Summer Schools” che vengono organizzate ognianno in una sede diversa e di cui Genova ospiterà l’edi-zione 2015.L’associazione non è un organismo “tecnico” impegnatasui temi della portualità: si occupa di ambiente marittimointeso come luogo di incontri e di scambi.Si tous les ports du monde raggruppa attualmente 17 sitiportuali in 12 Paesi (Costa d’Avorio: Abidjan; Burkina-Fa-so: Ouagadougou; Canada: Montréal, Gaspé; Danimar-ca: Sonderborg; Spagna: Cadice; Francia: Calvi, Quim-per, La Réunion, Saint-Malo, Rennes; Irlanda: Dublino; In-dia: Pondichéry; Italia: Genova; Giappone: Tokoname;Norvegia: Trondheim; Regno Unito: Glasgow) ed è pre-sieduta annualmente da una città diversa. Dopo Gla-

sgow, la presidenza è passata alla città di Saint-Malo peril 2014-2015 - anno che coincide con il quindicesimo an-niversario dell’associazione, mentre per l’esercizio 2015-2016 la presidenza andrà alla città di Gaspé, in Québec,prima di essere attribuita al presidente della Camera diCommercio della Costa d’Avorio.La Rete è il risultato dell’evoluzione di tre edizioni di unFestival nato a Saint-Malo 18 anni fa che ha saputo spo-sare proficuamente l’approccio culturale, turistico, econo-mico e gastronomico delle città che ne sono state sedi eprotagoniste: Saint-Malo e Cadice nel 1997, Glasgow eDublino nel 1999, e Genova nel 2001. L’esperienza diquesto Festival itinerante ha permesso di consolidare untessuto di partenariati nazionali e internazionali, solleci-tando l’ideazione di una vera e propria rete culturale edeconomica. Oggi, per Si tous les ports du monde la cul-tura non è tanto un fine in sé quanto un mezzo, uno stru-mento utile allo sviluppo economico. I membri della Rete sono sia enti privati (aziende, asso-ciazioni...) che istituzioni (città, consigli regionali, cameredi commercio...). I membri possono beneficiare del carnetdegli indirizzi della Rete, con interlocutori privilegiati; di-sporre di un vettore di promozione e comunicazione sup-plementare, e ciò su scala internazionale grazie agli eventi

Summerschool

46 Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015

COMPETIZIONE & SVILUPPO

L’associazione Si tous les ports du Mondeorganizza a Genova l’ormai tradizionaleappuntamento estivo con i giovani delle città della “Rete”.

L’associazione Si tous les ports du Mondeorganizza a Genova l’ormai tradizionaleappuntamento estivo con i giovani delle città della “Rete”.

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organizzati e alle relative campagne stampa, nonché tra-mite il sito internet (in versione inglese, francese e spa-gnola) e tutti i documenti di comunicazione pubblicati e/oinviati via mail; mettere a profitto competenze e buonepartiche su scala locale e internazionale; essere membridi un’organizzazione non a scopo di lucro che facilita loscambio d’esperienze e partecipa allo sviluppo di percor-si di cooperazione nelle dimensioni economica, turistica,scientifica e culturale fra gli attori socio-economici dellearee degli enti affiliati; avere a disposizione una équipe diprofessionisti per la creazione di eventi e l’organizzazionedi missioni di scoperta di siti d’interesse su delle temati-che precise; partecipare alla promozione e alla formazio-ne di giovani talenti.Riassumendo i diversi ambiti delle attività organizzate esupportate da Si tous le ports du monde, la Rete si ac-credita soprattutto come un formidabile facilitatore dicontatti. Importanti, in particolare, sono il suo contributo allo svi-luppo e alla promozione di scambi economici e turisticifra diverse aree geografiche in quattro diversi continenti,la sua capacità formativa rivolta alle giovani generazioni,nonché la sua vocazione allo sviluppo e al supporto diprogetti di creazione d’impresa.l (M.M.)

Dal 6 al 13 settembre l’Associazione Si tous lesports du monde promuove nella nostra città, incollaborazione con il Comune di Genova e con ilsupporto organizzativo di Confindustria Genova,una "Summer School" per 14 ragazzi provenientida Abidjan, Cadice, Dublino, Glasgow, Montreal,Rennes, Puducherry, Quimper, Sonderborg eTrondheim. La Summer School genovese, dal titolo “Genoa?...more than this.” Affronta il tema della “città in tra-sformazione”: il programma prevede quindi visite eincontri sul passato industriale (con il coinvolgi-mento di Fondazione Ansaldo), sulla tradizionemanifatturiera che ha saputo evolversi e guada-gnare nuove quote di mercato (Ansaldo Energia) esulle imprese storiche (Romanengo), per passarepoi al presente tecnologico con l’Istituto Italiano diTecnologia e al nascente polo high-tech degli Er-zelli. Non potevano poi mancare il porto, con i suoiterminal e i cantieri navali, e il Porto Antico, luogosimbolo della trasformazione urbana della città,che ha contribuito a sviluppare e a far conoscere lagrande potenzialità turistica di Genova. Al termine del soggiorno genovese, con il supportodello Start up Desk e dei Giovani Imprenditori diConfindustria Genova e del Talent Garden degli Er-zelli, i ragazzi presenteranno il loro “more than this”rispetto all’esperienza appena vissuta a Genova inun progetto d’impresa dedicato alla città.l

INTERNATIONAL SUMMER SCHOOL “Genoa? ...more than this.”

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La crescita del numero di fonti informative disponi-bili e della relativa mole di dati prodotti, affiancata dalla di-sponibilità di tecnologia per l’elaborazione e l’archiviazio-ne più performante e accessibile a minor costo, ha porta-to, nelle grandi imprese a livello internazionale, la consa-pevolezza di dover raccogliere e analizzare efficacementele enormi quantità di dati sia strutturati che destrutturati,creati dai propri sistemi informativi aziendali e disponibilida altre fonti esterne. Di fronte a una tale esplosione dellefonti informative, sempre più aziende comprendono co-me l’analisi dei “Big Data” rappresenti una fonte di van-taggio competitivo e uno strumento di evoluzione dellostesso modello di impresa.Alcuni studi elaborati dalla School of Management delPolitecnico di Milano mostrano che la maggioranza dellegrandi organizzazioni italiane adotta soluzioni di Perfor-mance Management & Basic Analytics, ma solo il 36%utilizza sistemi avanzati per l’analisi predittiva dei dati. Leprospettive sono comunque molto promettenti, come di-mostra la crescita della spesa associata che, in base agliosservatori del Politecnico di Milano, nel 2013 viaggiavaal ritmo del +22% in un anno.È interessante sottolineare che il ricorso a strumenti dianalisi dei big data è soprattutto legato alle attività carat-

teristiche svolte dalle imprese, mentre in ambito finanzia-rio e di risk management è ancora relativamente basso(secondo lo studio IBM Institute for Business Value’s2014 analytics survey, la percentuale è circa il 7%), nono-stante la crescente richiesta di data management da par-te dei direttori finanziari. Tuttavia oggi gli analytics (ovvero quelle analisi quantitati-ve di tipo deterministico, stocastico e predittivo, che co-stituiscono elementi fondamentali per supportare la com-petitività e la performance aziendali) possono rappresen-tare per i CFO un valido strumento per prendere decisionipiù consapevoli in merito ai costi di gestione e trasferi-mento del rischio, ma anche per essere preparati all’im-patto finanziario di una crisi.Se storicamente era difficile prevedere le conseguenzeeconomiche e finanziarie di un potenziale rischio, analy-tics e big data permettono non solo di analizzare e quan-tificare il rischio, ma anche di prendere decisioni consa-pevoli su come sostenere le perdite legate alle conse-guenze di una crisi, potendo scegliere tra risorse interneo altre opzioni, quali ad esempio il trasferimento ai merca-ti assicurativi. Allocare il proprio capitale in modo da favorire la crescitaproteggendosi al tempo stesso dai rischi è la sfida di ogni

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RischicalcolatiRischicalcolati

COMPETIZIONE & SVILUPPOdi Maria Caterina Chiesa

Big Data e Analytics stanno trasformando leattività di finanziamento dei rischi e favorisconoscelte consapevoli basate su analisi concrete.

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azienda, e per garantire performance positive di lungoperiodo è importante che i rischi siano identificati e gestitial meglio. Poter valutare la frequenza e l’impatto di rischiassicurabili e non assicurabili, e potersi avvalere dibenchmark rispetto a organizzazioni simili e operanti nellostesso settore, permette alle aziende di contestualizzarele decisioni finanziarie in base al proprio specifico profilodi rischio.I big data stanno quindi rivoluzionando il mondo del riskmanagement e per aiutare le aziende nella definizionedelle loro scelte in ambito di gestione del rischio, Marshha sviluppato il concetto di Economic Cost of Risk(ECoR), un’evoluzione del TCoR (Total Cost of Risk) chepermette alle aziende di paragonare, calcolandolo, ilcosto di autofinanziamento di un rischio rispetto al costodel suo trasferimento al mercato assicurativo. Un ele-mento chiave dell’ECoR è il cosiddetto “Implied RiskCharge”, che evidenza il fatto che vi sia un costo reale -ma spesso non evidente - generato dalla possibilità disubire perdite inaspettate (come, ad esempio, una perdi-ta dovuta a catastrofe naturale che ecceda il limite dellapolizza assicurativa acquistata). Spesso questo costo -che è riferibile alla volatilità del rischio e impatta sul capi-tale aziendale - non viene debitamente tenuto in conside-

razione nelle decisioni relative al finanziamento del rischio. Quantificando l’ECoR - per un singolo rischio o per l’inte-ro portafoglio rischi - sarà possibile ottimizzare le scelte dirisk management allineandole così oltre che alla tolleran-za al rischio e al cosiddetto appetito per il rischio dell’a-zienda, anche agli obiettivi finanziari complessivi dell’or-ganizzazione.La piattaforma di servizi MAP (Marsh Analytical Platform)permette di calcolare l’ECoR, sfruttando, tra le altre, le in-formazioni che un’azienda possiede e combinandole conbenchmarking di proprietà di Marsh per identificare i ri-schi e il loro potenziale impatto, determinare i livelli di tol-leranza ed appetito per il rischio, simulare potenziali per-dite riferite al profilo di rischio specifico dell’azienda e mo-dellizzare in maniera dinamica scenari alternativi di trasfe-rimento del rischio, per valutarne l’efficacia ed identificaresoluzioni ottimali.Ricorrere agli analytics e a MAP significa quindi utilizzare ibig data per riconoscere il collegamento tra causa ed ef-fetto, sulla base di informazioni, benchmark relativi al set-tore di attività, valutazioni statistiche ed attuariali, al fine dicapire effettivamente “what good looks like”.l

Maria Caterina Chiesa è Office Manager Direzione Clienti Istituzionali, Vice President Marsh LLC

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Più Mooga Casella

COMPETIZIONE & SVILUPPOdi Piera Ponta

Per il gruppo statunitense l’Italiarappresenta il secondo mercatoeuropeo dopo quello Tedesco.

La decisione di portare lo stabilimento di Casella

all’interno della Divisione MoogComponents preannunciaintressanti prospettive dicrescita, come sottolinea

Gianfranco Costa, OperationsManager Moog Casella.

Per il gruppo statunitense l’Italiarappresenta il secondo mercatoeuropeo dopo quello Tedesco.

La decisione di portare lo stabilimento di Casella

all’interno della Divisione MoogComponents preannunciaintressanti prospettive dicrescita, come sottolinea

Gianfranco Costa, OperationsManager Moog Casella.

GIANFRANCO COSTA

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Moog, leader mondiale nella fornitura di soluzioni adalte prestazioni per il motion control, è un’azienda attivanel campo della progettazione, produzione e integrazionedi componenti e sistemi per il controllo di precisione.Fondata nel 1951 negli USA, Moog è oggi presente in ol-tre 26 Paesi; in Italia, dove è operative dal 1975, si avvaledi tre siti: due produttivi a Casella (Genova) e a Bergamoe uno dedicato a R&D e supporto tecnico-commercialealla clientela a Malnate (Varese), che è anche la sede di-rezionale. La sede produttiva di Casella, che attualmenteimpiega 80 dipendenti, sarà parte della Divisione MoogComponents che, con Headquarters a Blacksburg, inVirginia, è specializzata nella progettazione e realizzazio-ne di soluzioni per il motion control, l’elettronica e le fibreottiche, utilizzate principalmente in ambito industriale,commerciale, medicale, navale, aerospaziale e della Dife-sa.Sulle prospettive di sviluppo dello stabilimento ligureparliamo con Gianfranco Costa, Operations ManagerMoog Casella.

Nelle scorse settimane Moog ha annunciato un pianovolto a potenziare la capacità produttiva dello stabili-mento di Casella, ritirandone ufficialmente l’offerta divendita sul mercato per portarlo all’interno della Divi-sione Moog Components: con quali prospettive?Innanzi tutto con prospettive di crescita. In linea di princi-pio, il “matrimonio” con la Divisione Components puntaalla commercializzazione dei nostri prodotti sul mercatoamericano e alla vendita dei loro prodotti sul mercato eu-ropeo: considerato che le rispettive offerte sono tra lorocomplementari, è ragionevole aspettarsi un aumentocomplessivo della distribuzione dei prodotti esistenti. In-fatti, anche se i mercati di riferimento sono gli stessi (ro-botica, formazione metalli, presse, packaging, alimenta-re...), Moog Components sviluppa componenti per mac-chine che funzionano a bassa tensione, mentre lo stabili-mento di Casella progetta e commercializza prodotti permacchine ad alta tensione. Insieme, quindi, potremo offri-re alle aziende una gamma completa di soluzioni. Rispet-

to alla penetrazione all’estero, con queste premesse, nonvedo limiti, se non quelli imposti dalle normative vigenti incerti Paesi. In generale, quindi, il nostro passaggio alla Di-visione Components è stato vissuto molto positivamente.Aggiungo inoltre che con i colleghi americani abbiamo daanni un proficuo interscambio di idee e di competenze econ loro condividiamo anche l’attenzione per l’ambiente eper la sicurezza: il nostro stabilimento ha ottenuto la certi-ficazione ambientale ISO 14000 nel 2000 e la ISO 18001sulla sicurezza nel 2012.

Accennava prima alle opportunità che Moog potrà co-gliere sui mercati internazionali grazie a un’offerta diprodotti tecnologicamente avanzati. A questo riguardo,qual è l’impegno di Moog in Ricerca & Sviluppo?Nel 2014 l’investimento in Ricerca & Sviluppo è stato dicirca 1 milione di euro, ovvero il 16% del costo di eserci-zio della sede di Casella. Un impegno rilevante, conside-rati i tempi difficili, ma fondamentale se si vuole tenere ilpasso con il mondo che cambia ed essere competitivi.Riteniamo che con la Divisione Components quella cifrasia destinata a crescere: su quali tematiche e con qualipriorità lo valuteremo insieme in base ai segnali che sa-premo cogliere dal mercato.

Lo stabilimento Moog di Casella si prepara, quindi, agiocare un ruolo di primo piano nella politiche di svilup-po di Moog Components.Questo di Casella è l’unico stabilimento della DivisioneComponents in Italia ed è più grande rispetto all’altro sitoproduttivo di Moog in Germania: tutto ci fa pensare, quin-di, che diventeremo un punto di riferimento sempre piùimportante nei piani di espansione commerciale di Moogsul mercato europeo, con un ruolo rilevante sia nella ven-dita dei prodotti già disponibili che nello sviluppo di nuovicomponenti. Per i colleghi americani, poi, sarà più facilecomprendere la visione industriale dei Paesi europei e ac-quisire tutti quegli elementi necessari ai prodotti americaniper trovare l’atteso riconoscimento del mercato.l

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Page 54: editoriale Smart City l'intervista Impegno e passione dossier

L’Italia ha un grande “tesoro” che ora finalmente loStato incentiva a valorizzare e a incrementare, con un’a-gevolazione fiscale innovativa e rilevante. La ricchezza dapromuovere è costituita dalla proprietà intellettuale e indu-striale - brevetti, marchi, software, design, banche dati,formule, processi (know-how) - e lo strumento per farlo sichiama “Patent box”.Patent box è il nuovo regime fiscale agevolativo introdottoin Italia con l’ultima Legge di Stabilità e con il successivodecreto “Investment compact” del 24 gennaio scorso:consente a tutti i contribuenti assoggettati a reddito d’im-presa di usufruire di una consistente riduzione delle impo-ste sugli utili derivanti dall’impiego delle “Intellectual pro-perties”. La detassazione su Ires e Irap è del 30% perquest’anno, ma salirà al 40% nel 2016 e al 50% dal 2017.Finalizzato a mantenere, incentivare e attrarre attività inno-vative, quali sono i brevetti industriali e le opere d’inge-gno, ma anche i marchi d’impresa, disegni e modelli, pro-cessi, formule giuridicamente tutelabili, il “Patent box”rappresenta una grande opportunità per il nostro Paese,che ha un punto di forza riconosciuto internazionalmentenella sua genialità, espressa soprattutto nei settori dellamoda, del design, dell’agroalimentare, della tecnica e del-la meccanica.Proprio l’estensione dell’agevolazione fiscale ai redditi ge-nerati dallo sfruttamento di beni immateriali quali i marchie il design caratterizza il “Patent box” italiano rispetto a re-gimi analoghi già in vigore in altri Paesi. Così, la nuovanormativa agevola chi innova non soltanto un prodotto o

un processo, ma pure chi innova sul mercato l’immaginedell’azienda o del suo prodotto. In sostanza, ora vengonoconsiderati tutelabili giuridicamente, cioè brevettabili, eperciò soggetti a risparmio fiscale, anche soluzioni di pro-blemi tecnici piuttosto che modelli atti a conferire partico-lare efficacia o comodità di applicazione a macchine oparti di esse, strumenti, oggetti d’uso in genere, oltre chel’aspetto di un prodotto o di una sua parte, quale risultadalle caratteristiche delle linee, dei contorni, dei colori, deimateriali, a condizione che siano nuovi e abbiano caratte-re individuale. Inoltre, possono costituire oggetto di registrazione comemarchio d’impresa tutti i segni suscettibili di essere rap-presentati graficamente, perciò le parole, i nomi di perso-ne, i disegni, le lettere, le cifre, i suoni, le forme e le confe-zioni, persino le combinazioni cromatiche, purché distintivirispetto ai prodotti o ai servizi delle altre imprese. Non so-lo, quindi, loghi e denominazioni. E criteri simili valgonoper la valorizzazione dei segreti industriali e delle banchedati. I soggetti titolari di reddito d’impresa che svolgonoattività di ricerca e sviluppo hanno ora un forte stimolo ascoprire o riscoprire le loro “intellectual properties” per tu-telarle giuridicamente e per usufruire dei correlati nuovibenefici fiscali, che naturalmente comportano l’osservan-za delle procedure appositamente stabilite, compreso un“ruling” con l’Agenzia delle Entrate per la quantificazionepreventiva degli specifici componenti positivi di reddito edei criteri di determinazione dei costi connessi.l

Giulio Crosetto è Presidente di Praxi Intellectual Property Spa

PatentBox

52 Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015

COMPETIZIONE & SVILUPPOdi Giulio Crosetto

Come valorizzare il tesoronascosto delle imprese italiane.

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ITALIAN QUICK-FROZEN FOOD

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Page 56: editoriale Smart City l'intervista Impegno e passione dossier

54 Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015

Tutto pronto per la II edizione della Genoa ShippingWeek, la settimana di iniziative dedicate allo shipping, or-ganizzata da Assagenti e ClickutilityTeam, che dal 14 al20 settembre 2015 coinvolgerà vari luoghi della città diGenova e terminerà con la 12+1a edizione dello Shipbro-kers and Shipagents Dinner, la tradizionale cena di galadegli agenti marittimi genovesi di venerdì 18 e la SailingRegatta di sabato 19. Palazzo San Giorgio assieme allestrutture congressuali dell’Acquario di Genova, ospiteràconferenze e incontri aperti gli operatori del cluster marit-timo. Istituzione ospite della manifestazione sarà il Corpodelle Capitanerie di Porto - Guarda Costiera che festeg-gerà anche in questa occasione il suo 150° anniversario. «La Genoa Shipping Week - racconta Gian Enzo Duci,Presidente Assagenti - è nata come una scommessa che

abbiamo portato avanti con entusiasmo insieme a Clic-kUtilityTeam. Siamo soddisfatti di essere riusciti a unire leforze, anche in un contesto cittadino storicamente inclinealle divergenze piuttosto che alle convergenze, e di avercreato un calendario di eventi che ha superato di granlunga le nostre aspettative, facendo diventare questa set-timana non solo la festa di chi lavora nel settore maritti-mo, ma anche di chi ne è coinvolto indirettamente, cioèdella nostra città».Si inizia lunedì 14 con l’inaugurazione ufficiale, un happe-ning dedicato alla città che coinvolgerà anche le scuoleper valorizzare e spiegare anche ai più giovani il forte le-game tra il settore marittimo e l’economia di Genova. LaGenoa Shipping Week 2015 sarà uno degli eventi di riferi-mento del programma di Expo 2015 promosso dalla Re-

GenoaShipping

Week

GenoaShipping

Week

© ANTONIO MARIA SCIMONE

PORTO

La seconda edizionedella settimana di

iniziative dedicate alloshipping (14-20

settembre) si concluderà con la tradizionale cena

di gala degli agentimarittimi genovesi.

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gione Liguria. A Milano, sempre lunedì, si svolgerà infatti ilconvegno a cura di Assagenti in collaborazione con TheMediTelegraph “MILANO riscopre il suo porto. PerchéGenova è la scelta più conveniente per le aziende lom-barde” che approfondirà i vantaggi che il Porto di Genovaoffre alle aziende milanesi e lombarde. Martedì 15, protagoniste le aziende sponsor della manife-stazione con un Open Day in cui aprire al pubblico le pro-prie strutture e promuovere le proprie eccellenze. Alla se-ra, The International Propeller Clubs assieme al PropellerPort of Genoa proporrà una serata dedicata al Marocco,paese ospite di questa edizione della GSW. Un’occasioneper sottolineare gli investimenti che il loro governo sta ef-fettuando nei porti e nella logistica e, al tempo stesso, va-lorizzare la forte presenza di armatori italiani in Marocco.

Novità di quest’anno, la Med Security Summit, Conferen-za Internazionale sulla sicurezza portuale e marittima, chemercoledì 16 e giovedì 17 settembre riunirà moltepliciesperti in un confronto sulle problematiche legate al tra-sporto e alla sicurezza marittima nel Mediterraneo.Un’opportunità unica di incontro per i rappresentanti delmondo dello shipping e della community che opera nelsettore della sicurezza marittima. Sempre il 16 si parlerà anche di safety nel convegno acura di Inail dedicato al tema della sicurezza sul lavoro neiporti e nella tavola rotonda intitolata “Prevenzione e wel-fare nel settore dello shipping e della logistica portuale”.Nella giornata di mercoledì si svolgeranno anche i festeg-giamenti per il decennale dell’Accademia Italiana dellaMarina Mercantile. Giovedì 17 e venerdì 18 settembreospiteranno Port&ShippingTech, il forum internazionalededicato all’innovazione tecnologica per lo sviluppo delcluster marittimo, “main conference” della GSW. Nellasua 7a edizione si focalizzerà sulle seguenti tematiche:Green Shipping Summit (innovazioni tecnologiche, bestpractice e nuovi carburanti per l’efficienza energetica eambientale del trasporto marittimo); Smart Port & Logi-stics (corridoi logistici verso l’Europa un volano per lo svi-luppo del sistema marittimo e portuale); Nuovi Mercati (lacrescita degli scambi e le opportunità di sviluppo nelNord Africa: Focus sulle Autostrade del Mare e relazionicommerciali con il Marocco).«Ci siamo impegnati, insieme ad Assagenti, nella realizza-zione di una manifestazione a più ampio respiro, rappre-sentata appunto dalla Genoa Shipping Week, per daremaggiore enfasi al comparto - sottolinea Carlo Silva, Pre-sidente di ClickutilityTeam - In tal modo la 7a edizione diPort&ShippingTech è, di fatto, l’evento congressuale diun progetto che coinvolge tutto il cluster marittimo delMediterraneo e dei Paesi del mondo che hanno relazionicon il sistema portuale ligure».Tra le due giornate, giovedì 17, si svolgerà la PS&T Spe-cial Night, una serata di divertimento e networking orga-nizzata da ClickUtility Team e Propeller Port of Naples.Sempre giovedì sera, sarà di scena il Get together partyal ristorante Les Rouges organizzato dall’agenzia maritti-ma Multi Marine Services. Ad accogliere gli ospiti del tra-dizionale Shipbrokers and Shipagents Dinner, venerdì 18,nel padiglione Jean Nouvel della Fiera, una scenografiaanni Quaranta per celebrare i 70 anni di Assagenti. I fe-steggiamenti proseguiranno con un after dinner danzantedietro le note dei The GoodFellas. Sabato 19 dalla Fiera di Genova spiegheranno le vele ver-so Punta Chiappa gli equipaggi coinvolti nella Sailing Re-gatta organizzata da Assagenti in collaborazione con loYacht Club Italia di Genova e grazie al sostegno di Slam. Durante la settimana si alterneranno eventi speciali, pro-mossi da aziende, associazioni ed enti e indirizzati allacommunity dello shipping italiano e internazionale. Unaparticolare attenzione sarà rivolta alla città con un’offertadi iniziative culturali e divulgative rivolte a un target piùampio di cittadini e turisti, come, per esempio, la II edi-zione di #shootyourport, il concorso fotografico ideatodal Gruppo Giovani Riuniti, che quest’anno si svolgeràsulla piattaforma digitale Instragram in collaborazione conIgersGenova e GNV.l (W.A.)

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Page 58: editoriale Smart City l'intervista Impegno e passione dossier

A ogni età,

il suo cibo

A ogni età,

il suo cibo

EXPO 2015

Il latte materno e la cosiddetta “dieta

mediterranea” aiutano a crescerepiù sani e a vivere

meglio e più a lungo.

In occasione dell’Expo Milano 2015 la Casaeditrice milanese UTET Grandi opere ha pubblicatoun’enciclopedia, Cultura del Cibo, interamente dedicataalla storia degli alimenti. L’opera in quattro volumi, curata da Massimo Montanari,professore di Storia medievale all’Università di Bologna,Françoise Sabban, docente presso l’Ecole des HautesEtudes en Sciences Sociales di Parigi e da Alberto Ca-patti, Rettore all’Università di Scienze gastronomiche diPollenzo, è stata sviluppata per indagare il ruolo del cibo

per la vita dell’uomo. L’evento ci dà lo spunto per ospita-re, in questa sezione di Genova Impresa dedicata a Expo,alcune pagine sul tema dell’alimentazione in due momentiparticolarmente delicati della vita: la prima infanzia e lavecchiaia. Ne scrivono due esperti dell’E.O. Ospedali Galliera: Mas-simo Mazzella, Direttore Dipartimento Area Materno In-fantile e Direttore della S.C. Neonatologia, e Alberto Pilot-to, Direttore Dipartimento Area di ortogeriatria, riabilitazio-ne e stabilizzazione e Direttore della S.C. Geriatria.l

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I primi 1000 giorni Massimo Mazzella

Appare ormai consolidato ilconcetto che l’alimentazionerappresenta un fondamentaledeterminante di salute. Questoè particolarmente vero nel co-siddetto periodo “dei 1000giorni” del bambino, nell’arco ditempo che va dal concepimen-to fino ai primi due anni di vita.

È in questo periodo infatti che viene “programmato” lo svi-luppo futuro e le condizioni di salute dell’adulto che verrà.È pertanto un diritto-dovere per le future mamme ottenereinformazioni obiettive e coerenti su come alimentarsi cor-rettamente in gravidanza e come nutrire il proprio bambi-no, ma è anche un diritto del bambino ricevere la migliorealimentazione possibile.Sulla base di evidenze disponibili non si dovrebbe più por-re alcun dubbio sul fatto che il latte materno sia il migliorealimento possibile per il neonato. Il latte materno è infattiunico, inimitabile, specifico per ogni bambino, sempre di-sponibile alla giusta temperatura, igienicamente adeguato,economicamente vantaggioso e contiene tutti i nutrientinecessari affinché il neonato goda di buona salute e cre-sca bene; è inoltre un vero e proprio tessuto vivo, ricco dielementi bioattivi (immunoglobuline, regolatori del metabo-lismo, fattori di crescita, cellule staminali, prebiotici) chenessun latte artificiale riuscirà mai a “copiare”. È, insom-ma, “l’alimento perfetto” per la nutrizione del bambino al-meno per i primi 6 mesi di vita e oltre, fino a quando mam-ma o bambino lo desiderino. Non può quindi meravigliareche tutte le società scientifiche e gli organi internazionaliche si occupano di alimentazione nell’infanzia siano con-cordi sulla necessità di definire strategie globali che pro-muovano, sostengano e difendano l’allattamento al seno.È dimostrato che l’alimentazione con il latte umano riducel’incidenza e/o la gravità di un ampio raggio di malattie in-fettive (meningite, gastroenteriti, le infezioni delle vie aeree,l’enterocolite necrotizzante, l’otite media, le infezioni dellevie urinarie).�Altri studi suggeriscono la diminuzione della Sindrome del-la morte in culla nel primo anno di vita e una riduzionenell’incidenza del diabete mellito, della leucemia, del so-prappeso e dell’obesità, dell’ipercolesterolemia e dell’a-sma nei bambini.�L’allattamento al seno si associa inoltre aun aumento delle prestazioni cognitive e a una migliore re-lazione con la madre. Ma importanti benefici dell’allattamento al seno e della lat-tazione sono dimostrati anche per la madre. Essi includo-no un ridotto rischio di cancro del seno, un ridotto rischiodi cancro delle ovaie, una possibile riduzione delle fratturedell’anca e di osteoporosi nel periodo di vita successivoalla menopausa, la diminuzione delle emorragie nel post-partum, una riduzione delle perdite di sangue con le me-struazioni e un aumento del periodo di amenorrea attribui-bile alla lattazione, un più precoce ritorno al peso di primadella gravidanza. Il latte di mamma è pertanto non solo un alimento ma an-che un potentissimo strumento di promozione alla salute.l

Dieta mediterraneaAlberto Pilotto

La longevità è il risultato dellainterazione tra il patrimonio ge-netico ereditato dai genitori, lapresenza di malattie, soprattut-to croniche, e gli stili di vita te-nuti da un individuo durante lavita. Al riguardo, il modo di ali-mentarsi riveste un ruolo cru-ciale nell’influenzare la durata,

ma anche la qualità, della vita sia agendo direttamente suimeccanismi biologici dell’invecchiamento sia predispo-nendo a malattie o addirittura modificando alcuni caratterigenetici, attraverso il fenomeno dell’epigenetica, associatia ridotta (o aumentata) aspettativa di vita. Numerosi studihanno dimostrato ampiamente che la cosiddetta “dietamediterranea” instaurata sin dall’età giovanile o adulta siassocia a maggiore longevità principalmente per una ri-dotta incidenza di malattie metaboliche e cardiovascolari.La dieta mediterranea è fondamentalmente basata su unelevato contenuto di cereali, meglio se integrali (pane, pa-sta, riso, mais, orzo e farro), che forniscano sino al 55-60% delle calorie giornaliere, proteine derivate dal pesceed eventualmente da carni bianche (pollo, tacchino, coni-glio) o uova, un quotidiano introito di frutta fresca e verdu-ra, e una quota costante di acidi grassi monoinsaturi, deri-vati principalmente dall’olio di oliva, e sostanze antiossi-danti, presenti pure nell’olio di oliva, nella frutta, verdurama anche nel vino rosso. Con l’avanzare dell’età si assistea una ridistribuzione della composizione corporea di gras-so, proteine e liquidi totali. In generale, nell’anziano non èraccomandabile nessuna dieta dimagrante se non pre-scritta per motivi specifici in soggetti con obesità, diabeticio ipertesi o cardiopatici. Numerosi studi infatti hanno di-mostrato che l’anziano lievemente in sovrappeso, cioècon un “body mass index” (BMI, peso corporeo/altezza2)compreso tra 25 e 29 kg/m2 vive più a lungo rispetto aisoggetti decisamente obesi (BMI maggiore di 30) o mal-nutriti (BMI minore di 18,5 kg/m2). Le proprietà metaboli-che sui grassi nel sangue (riduzione del colesterolo LDL“nocivo” e aumento del colesterolo HDL “protettivo”) equelle antiossidanti sono responsabili dell’effetto beneficodella dieta mediterranea nel ridurre il declino cognitivonell’anziano e anche la demenza di Alzheimer. Un recentestudio spagnolo ha dimostrato addirittura un miglioramen-to delle funzioni cognitive negli anziani sottoposti per 4 an-ni a una dieta mediterranea integrata con olio di oliva ri-spetto ai soggetti che avevano seguito una dieta stan-dard. La malnutrizione, cioè la carenza glico-proteica, maanche di vitamine, sali e micronutrienti, è uno dei fattoriprincipali di fragilità, condizione di alto rischio di disabilità emortalità soprattutto evidente durante malattie acute, feb-bre, disidratazione da calore. Una recente indagine con-dotta dal Dipartimento Area delle Fragilità dell’OspedaleGalliera di Genova ha dimostrato che gli anziani fragili era-no malnutriti e assumevano meno proteine di origine ani-male (principalmente pesce e latticini) rispetto agli anzianinon fragili. Ciò suggerisce che una dieta bilanciata e com-pleta può prevenire la condizione di fragilità dell’anziano.l

Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015 57

Page 60: editoriale Smart City l'intervista Impegno e passione dossier

PICCOLA INDUSTRIAdi Andrea Carioti

58 Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015

OpportunitàSmart Le PMI genovesi guardano

con interesse al rilancio di Genova Smart City.

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A fine maggio, presso l’Auditorium di ConfindustriaGenova, si è svolto un incontro tra le PMI per valutarel’opportunità rappresentata dai progetti Smart City.La città intelligente (smart city) in urbanistica e architetturaè un insieme di strategie di pianificazione urbanistica teseall’ottimizzazione e all’innovazione dei servizi pubblici, co-sì da mettere in relazione le infrastrutture materiali dellecittà con il capitale umano, intellettuale e sociale di chi leabita grazie all’impiego diffuso delle nuove tecnologie del-la comunicazione, della mobilità, dell’ambiente e dell’effi-cienza energetica, al fine di migliorare la qualità della vitae soddisfare le esigenze di cittadini, imprese e istituzioni.Al dibattito, sono intervenuti l’Assessore allo sviluppoeconomico del Comune e neoeletto presidente dell’Asso-ciazione Genova Smart City Emanuele Piazza, il delegatodi Confindustria per le Smart City G.B. Ferrari, e il delega-to del rettore dell’Università degli Studi di Genova ai temidell’efficientamento energetico, Stefano Massucco.Il meeting è stato l’occasione per parlare concretamentedi business per le aziende genovesi di piccole e medie di-mensioni attraverso lo sviluppo di un modello urbano effi-ciente e sostenibile, ma anche, in prospettiva, attraversoil rilancio della competitività delle aziende del nostro terri-torio, la creazione di occupazione e il lavoro agile.L’innovazione in senso tecnologico, culturale, digitale eimprenditoriale e anche scientifico appare alle piccole emedie imprese come il fattore fondamentale per affronta-re la crisi più profonda e pesante che il nostro sistemaeconomico abbia affrontato dal dopoguerra a oggi, l’ele-mento strategico che potrebbe consentire alle imprese diuscire rafforzate e con prospettive nuove di crescita e diqualità. Il tema dell’innovazione a Genova, sede di unadelle maggiori eccellenze italiane in campo tecnologico,quel è l’Istituto Italiano di Tecnologia, è stato affrontatocon la creazione dell’Associazione Genova Smart City,che riunisce il mondo delle imprese, quello dell’Universitàe degli Istituti di ricerca, l’amministrazione pubblica e l’as-sociazionismo. Per l’Associazione dopo una prima lungafase di riflessione e analisi sulle tematiche della smart city,sembrerebbe ora giunta l’ora di passare a una visione piùsistematica e produttiva.In questo senso deve essere vista la volontà di rivedere lagovernance del processo per realizzare progetti smart inun contesto di partnerariato pubblico-privato. Si deve, inaltre parole, trovare la modalità più adeguata tenuto con-to dell’attuale contesto normativo, per cui le imprese cheinvestono in progetti smart non vedano vanificato il pro-prio impegno di idee e risorse finanziarie assicurando nelcontempo la massimizzazione dell’interesse generale por-tato in carico dalla pubblica amministrazione. Oltre a que-sto importante nodo da sciogliere in modo che possa ef-ficacemente realizzarsi il partnerariato pubblico-privatosui progetti smart, le linee guida individuate dall’associa-zione per questa nuova stagione di Genova Smart Cityappaiono le seguenti: 1) Assetto idrogeologico: attenzio-ne agli interventi strutturali, ma anche incentivazione all’u-tilizzo di tecnologie e metodologie di comunicazione inno-vativa per allerta popolazione e monitoraggio dei fenome-ni; 2) Energia: in particolare, efficientamento energeticodegli edifici e della pubblica illuminazione, fonti alternativee smart grid; 3) Lavoro agile: per assecondare il passag-

gio dal lavoro industriale allo smart job ad alto contenutotecnologico; un processo secondo cui avviene a livelloglobale una specializzazione sempre più spinta dei fattoriproduttivi e in particolare delle persone che, anche seubicate in posti diversi, magari a migliaia di chilometri didistanza, si integrano grazie alle nuove tecnologie, nel ci-clo produttivo aziendale.Le smart city sono un appuntamento che le PMI genovesinon possono permettersi di mancare e, per centrare l’o-biettivo, è necessario avviare cambiamenti strutturali nelmodo di progettare gli interventi, nella governance dell’in-novazione, oltre a creare partnership sinergiche tra pub-blico, privato e cittadinanza attiva. Tutti gli attori coinvoltihanno manifestato chiaramente la volontà di condividerele proprie esperienze e mettere a fattor comune quantogià maturato nei progetti portati avanti finora per realizza-re un modello di città intelligente, investendo sull’innova-zione e sulla formazione e partecipando insieme al pro-getto che può rendere Genova una fra le città più smartd’Europa.l

Andrea Carioti è Presidente del Gruppo Piccola Industria di Confindustria Genova

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Gian Paolo RenonAmministratore Gestart Srl Il progetto Smart City na-sce ai fini di migliorare lavita dei cittadini e di con-tribuire allo sviluppo dellacittà; ritengo che il proget-to, di carattere fortementeinnovativo, sia assoluta-mente da perseguire e daattuare, in quanto può di-

ventare un importante strumento di promozioneper favorire la crescita della nostra città e per con-ferirle il meritato valore. Genova deve essere pen-sata con un sistema intelligente e, attraverso lenuove tecnologie, è possibile, per le amministra-zioni locali, rispondere in modo efficace alle esi-genze che emergono dalle crescenti dinamichesociali, al fine di migliorare la qualità della vita esoddisfare le esigenze di cittadini, imprese e istitu-zioni. Nella nostra città, che basa il suo sviluppo ela sua ricchezza sul turismo e sulle risorse naturali,la sicurezza della comunità è sempre più sentita. Isistemi “smart” consentono ai cittadini e ai visita-tori di vivere in un contesto più garantito e protet-to e di avere a disposizione una moltitudine di ser-vizi per renderla maggiormente vivibile. Senzauno sviluppo intelligente della città, la crisi non sisupera e una città “smart” usando le nuove tec-nologie a disposizione, riesce a spendere bene emeglio senza per questo diminuire la qualità e laquantità dei servizi forniti.l

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L’appuntamento per la festa estiva è all’ombra dellaLanterna, mentre cala la sera e le luci del porto comincia-no a brillare. No, non è una festa di quella città con lapuzza al naso che negli ultimi decenni ha fatto del “mani-man” la propria religione. La scelta del luogo la dice giàlunga. Nessun locale alla moda, ma la terrazza sul maresì. Solo che è il mare “che produce”, il porto. Il GGR,Gruppo Giovani Riuniti, è, appunto, l’antitesi del “mani-man” che tanto ha nuociuto allo sviluppo della città, chel’ha legata e depressa. Il perché sta nello stesso nome“Giovani Riuniti”. A far parte dell’associazione ci sono gli “under 40” (45per certe categorie) di tredici categorie-chiave: i giovaniimprenditori di Confindustria, quelli dell’Ascom, dell’Ance,dell’Alce, di Confitarma, di Prospettiva Genova, gli agentiraccomandatari marittimi, gli spedizionieri insieme ai gio-vani professionisti: avvocati, architetti, consulenti del lavo-ro, dottori commercialisti ed esperti di contabilità ai qualisi sono uniti da poco i giovani urbanisti. È stato proprio ilpiù recente acquisto del GGR a suggerire la location dellafesta estiva e a farne un’ulteriore occasione di impegnoper Genova. Lo slogan della festa, “Io sono la mia città”,sintetizza un impegno concreto che aggiunge una nuovatappa al proprio percorso. Dall’Acquasola e dalla zona di Corvetto, protagoniste diiniziative passate e in corso, il GGR sbarca nella zona diSan Benigno dove c’è il simbolo della città, la Lanterna,appunto.

Sono i giovani urbanisti a garantire l’apertura al pubblicodel museo e dell’area circostante. La “missione” che sisono scelti è diventata quella di tutto il GGR che proprioalla festa ha raccolto fondi per la causa. In duecento so-no arrivati ai piedi del faro italiano per eccellenza e in moltihanno scoperto uno scenario mai visto, un salotto sospe-so tra la centrale dell’Enel e i silos di acciaio che la circon-dano e che guarda dall’alto, distaccato. Da là sopra, le gru che, in basso, si muovono sembranointente in una danza a beneficio degli spettatori. Su tutto,si staglia la Lanterna con lo stemma di Genova.Lì, i giovani del GGR si sono incontrati ben consci del si-gnificato simbolico del luogo. «Genova è la nostra città e“noi siamo la nostra città” non è uno slogan per la festa, èla realtà, solo noi abbiamo la possibilità di valorizzarequanto c’è di buono e migliorare quanto non ci piace», hadetto Stefano Frassetto, nominato proprio nel corso dellaserata presidente di turno del gruppo, succedendo allacommerciante Ilaria Natoli. Frassetto è stato delegato dalpresidente dei giovani industriali, Enrico Botte, al qualesarebbe toccato l’incarico occupato di sei mesi in sei me-si da una categoria diversa. «Siamo quasi in 200, per dimostrare la presenza di ungruppo di giovani attivi e vivi all’interno della città più an-ziana d’Europa» ha detto l’altra sera Frassetto, che havoluto ringraziare Natoli al passaggio di testimone. «Mi impegno a lavorare in continuità con quanto, con re-sponsabilità e ottimi risultati, hai fatto durante questi mesi

Io sono la mia città

GIOVANIdi Monica Di Carlo

Il Gruppo Giovani Riuniti quest’annoha dato il benvenuto all’estate

con una festa sotto la Lanterna, persottolineare l’impegno degli under 40nel far conoscere e valorizzare unaltro luogo “simbolo” di Genova.

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- ha detto il nuovo presidente -. Anche perché non deveessere proprio facile favorire la collaborazione dei nostrigruppi: siamo a Genova, la città delle micro realtà e deitanti interessi particolari, la città del “se vince il Genoason contento, ma se perde la Samp...”. Però, è inconte-stabile, siamo tutti qui e, in tutta Italia, non esiste unarealtà come il GGR. E sarà per me un onore, per il seme-stre di Coordinamento che si inaugura stasera, tenere vi-va questa rete di scambi, conoscenze e relazioni che è lostrumento di unità e di forza del GGR. L’unione fa la for-za, ma non solo, è fondamentale per dare migliore visibili-tà alla città».«Da questo luogo altamente simbolico e davvero affasci-nante vogliamo anche ribadire l’importanza che Genovadesideriamo rivesta nello scenario nazionale - ha conti-nuato Frassetto -. E per fare questo occorre, lo ripeto,correre insieme, lavorare di squadra, con serietà, credibi-lità e determinazione. Infine, ritengo necessario ricordareun interlocutore per noi fondamentale: l’amministrazionepubblica. Il nostro dialogo sarà la continuazione di quantogià fatto in passato e soprattutto negli ultimi mesi, con leinterviste ai candidati al governo della Regione. Uno auno si sono confrontati con noi e hanno ascoltato il no-stro punto di vista sulla regione e la città: ora è il momen-to di collaborare affinché le nostre proposte si realizzino.Continueremo proprio in questa direzione, dando voce atutti coloro che creano valore con il sudore del proprio la-voro credendo in Genova e nei suoi giovani».l

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Per definizione l’imprenditore è colui che deve“imprehendere”, cioè “assumere sopra di sé”, farsi caricodi un compito, di una responsabilità.Oggigiorno la responsabilità di fare impresa ha assuntoun notevole peso di fronte ai molteplici stakeholder, ab-bracciando risvolti economici, gestionali, finanziari, legali,tributari, sociali, ambientali, di salute e sicurezza; ciò daun lato, in Italia, sembra inesorabilmente imputare l’im-prenditore come unico responsabile degli eventi, dall’al-tro, per noi che viviamo la realtà imprenditoriale dall’inter-no, sembra ergerlo alla stregua di un eroe.Vista la complessità dello scenario venutosi a costituire,l’imprenditore deve essere pertanto eclettico per natura eper formazione, deve possedere cioè forti competenzetecniche legate ai prodotti o ai servizi che offre e altrettan-to solide competenze trasversali, insomma core skills esoft skills. Per essere eroi è necessario ma non sufficientesvolgere il proprio ruolo con consapevolezza, competen-za e onestà, bisogna anche avere successo: già di per séla cosa non è semplice e appare quasi impossibile in unmercato così high-tech, così veloce e così globale da farcredere che tutto sia già stato inventato e realizzato.Come riuscire, dunque, a innovare e inventare? In chemodo distinguersi? Attraverso la propria propensionecreativa? E che cos’è la creatività?Lo psicoanalista e sociologo tedesco Erich Fromm avreb-be risposto che «la creatività è la capacità di vedere e dirispondere abbandonando, con coraggio, le proprie cer-tezze», «attraverso - proviamo a inserirci nella rispostacome Gruppo Giovani Imprenditori - quell’ispirazione chepuò nascere solo dall’ascolto e dal confronto con chivuole dimostrare il proprio valore o ha già alle spalle espe-rienze di successo».Nascono così due nuove iniziative a opera GGI: gli incontri

Drink&Think e il Business Club. I primi consistono in alcunimomenti di riflessione, accompagnati da un bicchiere dibollicine, sulla storia di imprenditori, imprenditori di sestessi e uomini di successo; l’altro è invece un contenitoredi iniziative mirate a stimolare il confronto tra i giovani delgruppo e le più affermate imprese cittadine (e non solo),senza trascurare la necessità, indispensabile in tempi cosìdifficili, di promuovere le proprie attività lavorative.Il primo degli eventi Drink&Think, la cui organizzazione ègestita da Ilaria Abignente di Frassello, Elena Risso e Lu-ciano Gandini, si è svolto a fine giugno sul lungomare diCorso Italia e ha visto come protagonista Giuseppe Zam-pini. Nonostante il gran caldo, sono bastate poche battu-te a creare sintonia tra i numerosi presenti e l’Amministra-tore Delegato di Ansaldo Energia. Tra un bicchiere di pro-secco e due acciughe fritte, siamo stati accompagnati inun viaggio tra l’epica storia dell’azienda e l’invidiabile car-riera del suo a.d., reso ancor più interessante dagli aned-doti ormai leggendari, dal coraggio e la lungimiranza di-mostrati. Le decisioni prese e le esperienze vissute hannorappresentato per tutti noi preziosi consigli e hanno riba-dito la responsabilità del nostro futuro, sotto il profilo siapersonale sia imprenditoriale.Il Business Club, invece, è stato inaugurato a maggio conun brindisi nella splendida cornice del Monumento diQuarto dei Mille. L’occasione è stata sfruttata da StefanoFrassetto, responsabile del progetto, per spiegare ai nu-merosi partecipanti la finalità del Club stesso e coinvol-gerli in un “brainstorming” sugli eventi da “mettere in for-no”; con l’occasione sono state inoltre realizzate delle mi-ni videointerviste ai presenti, che verranno pubblicate sulsito del Gruppo assieme a schede informative che per-mettano agli iscritti di far conoscere meglio se stessi e lapropria attività imprenditoriale: work in progress.

Ritorno alla creativitàRitorno alla creatività

GIOVANIdi Ilaria Abignente di Frassello e Stefano Frassetto

Drink&Think e Business Club:imprenditori e manager di successo si raccontano al Gruppo Giovani.

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Da quella serata di maggio a oggi sono già stati “sfornati”due degli eventi da far ricadere tra le visite aziendali delBusiness Club: la prima si è tenuta a inizio giugno pressoi cantieri navali Fincantieri di Riva Trigoso in compagniadel Gruppo giovani Imprenditori di Modena; la seconda, ametà luglio, tra le vasche dell’Acquario di Genova, perconoscere meglio Giuseppe Costa e il mondo CostaEdutainment.La visita al più antico dei cantieri navali italiani è stata pre-ceduta dal pranzo a Sestri Levante, che ha favorito la co-noscenza con i nostri ospiti modenesi e ha rivelato la ca-ratteristica identificativa di questi eventi: fare businesspresentando reciprocamente le nostre aziende, per trova-re non solo possibili collaborazioni nell’ottica di un rap-porto di tipo Cliente-Fornitore, ma anche per avviareeventuali collaborazioni su settori e mercati diversi.Sempre nella stessa ottica, anche se in questo caso rico-privamo più verosimilmente il ruolo di possibili fornitori,sono state replicate le presentazioni ai responsabili diproduzione e di cantiere di Riva, che, nel pomeriggio, cihanno guidato tra i capannoni e i piazzali del cantiere in-tegrato, composto dai poli di Riva Trigoso e Muggiano,che si estende su un’area complessiva di 325.000 metriquadrati, 136.000 dei quali al coperto. In quel momentoerano in lavorazione due navi militari che, a piazzale, ap-parivano davvero imponenti per le loro dimensioni. Dopo aver veduto gli impianti per il taglio delle lamiere, lavisita si è conclusa alla scoperta di un’attività del cantieresconosciuta alla quasi totalità dei partecipanti: la produ-zione di mini turbine a vapore da usarsi per la produzionedi energia elettrica, in campo sia navale che industriale.Dopo Fincantieri, credevamo di conoscere meglio l’Ac-quario, probabilmente già visitato più volte da molti di noi;ma è bastato cambiare il punto di vista, ponendosi dall’al-

tro lato della vasca rispetto ai normali visitatori, per sco-prire una realtà complessa, dove competenze specializ-zate e d’eccellenza in veterinaria, scienza, biologia marinae ingegneria sono alla base di un costante e complessolavoro per ricreare le migliori condizioni di habitat per lacura degli animali ospitati: a dimostrazione di tanto impe-gno, proprio in quei giorni, due piccoli pinguini, venivanoalla luce tra le vasche dell’Antartide.Tanti segreti sono stati così svelati, mentre venivamo ac-compagnati dietro le quinte da Giuseppe Costa, Presi-dente e Amministratore Delegato di Costa EdutainmentSpa; tuttavia è stato ancor più sorprendente scoprire inumeri del mondo del “divertirsi imparando”: 1,2 milioni divisitatori all’anno per l’Acquario di Genova che diventano1,9 milioni considerando il network di Genova (Acquario,Galata Museo del Mare, Museo dell’Antartide, Biosfera eDialogo nel Buio) e raggiungono i 3 milioni di visitatori perun fatturato di 55 milioni come aggregato del Gruppo(che comprende anche Aquafan di Riccione, Italia in mi-niatura, Oltremare e gli acquari di Cattolica, Livorno, CalaGonone e Malta).Insomma, dopo neanche sei mesi dall’insediamento delnuovo Consiglio Direttivo, l’attività del Gruppo Giovani Im-prenditori prosegue in maniera vivace e fervida; si ricon-ferma l’entusiasmo nello scoprire, assieme agli associati,quanto di meglio offra la città in termini di esempi impren-ditoriali di eccellenza e stimoli per crescere innovando erinnovando quella che non vogliamo più vedere in cimaalla classifica delle città più vecchie d’Europa.l

Ilaria Abignente di Frassello è Vice Presidente Gruppo Giovani Imprenditori

Stefano Frassetto è Consigliere Gruppo Giovani Imprenditori e coordinatore Gruppo Giovani Riuniti

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A partire dal prossimo autunno, l’Istituto pavonia-no Fassicomo, da sempre punto di riferimento per la for-mazione in ambito grafico e stampa, proporrà un innova-tivo corso di alta formazione per comunicatori, grafici eoperatori del web. L’idea è nata grazie a una sinergia tradue sezioni di Confindustria Genova, quella dei Cartai,Cartotecnici, Editori e Grafici, storicamente in collabora-zione con l’istituto, e la Sezione Comunicazione. L’inten-sa attività tra le sezioni è stata ispirata dalla volontà di mi-gliorare la formazione degli aspiranti professionisti nellearee delle due sezioni, per accrescere la qualità e la co-noscenza delle professioni stesse, in linea con il principiodi rappresentanza dei comparti aziendali propria dellamissione statutaria di Confindustria, in quanto associa-zione di imprese. Il corso nasce dall’esigenza, riscontratadai professionisti e imprenditori di Confindustria, di for-mare figure in grado di avere un bagaglio di competenze

non soltanto tecniche e legate all’uso di macchine e soft-ware, ma più complesse e legate alle basi, anche teori-che, delle discipline in oggetto. È così che si è definito unpiano di studi che comprende corsi di sociologia dellacomunicazione, corsi di gestione aziendale, unitamente acorsi di grafica tradizionale e multimediale.La formazione professionale nell’ambito delle disciplinedella Comunicazione è spesso affidata a corsi accademi-ci privi del necessario approfondimento pratico o a corsi,spesso brevi o brevissimi, che hanno il solo scopo di ap-profondire un aspetto verticale e molto tecnico e che so-no, o dovrebbero, essere rivolti a professionisti già forma-ti, con solide basi teorico-pratiche.Le due sezioni di Confindustria Genova quindi, unitamen-te al Comitato Scientifico dell’Istituto Fassicomo, hannoidentificato un percorso, a oggi non presente nell’offertaformativa italiana, che va a colmare questa mancanza.

Creativimultitasking

COMUNICAZIONEdi Max Morales

L’Istituto Fassicomo lancia un originalepercorso formativo in collaborazione con la Sezione Cartai, Cartotecnici, Editori e Grafici e con la Sezione

Comunicazione di Confindustria Genova.

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Attualmente infatti, per arrivare a possedere le compe-tenze tecniche necessarie ad affrontare autorevolmentele responsabilità derivanti da un posto di lavoro in ambitomarketing-comunicazione, è necessario frequentare unafacoltà universitaria che affronti le discipline della comuni-cazione (Scienze della Comunicazione, D.A.M.S. e ancheEconomia), possibilmente sia per quanto riguarda i per-corsi accademici triennali sia per quanto riguarda le lau-ree magistrali (due anni), e poi occorre conseguire unbuon master, relativo all’ambito specifico lavorativo scel-to dal soggetto.Un percorso di questo genere mette lo studente nellacondizione di affrontare un totale di almeno 6 anni acca-demici una volta finiti gli studi superiori, esponendolo aun investimento di tempo e di denaro notevole. Infatti, ol-tre all’investimento dovuto agli studi universitari, è daconsiderare il grosso investimento che occorre per acce-dere a un master che sia davvero garanzia di qualità equindi, forse, di occupazione. Il corso di alta formazioneper comunicatori, grafici e operatori del web propostodal Fassicomo, senza avere la pretesa di completezzadel percorso appena descritto, si propone di identificaree impartire agli studenti le pietre miliari della professione,incastonandole in un quadro teorico sostenibile e suffi-cientemente completo. Il corso si svilupperà nell’arco diun anno accademico completo e comprenderà 660 oredi lezione frontale e 240 ore di stage, per un totale di 900ore di formazione. Il percorso è studiato per una classe dimassimo 15 allievi, per assicurare la massima efficienzadidattica e per consentire ai docenti di dedicarsi a ognistudente in modo specifico. Al termine delle attività, ognistudente discuterà il proprio project work e riceverà l’at-testato di frequenza comprensivo di giudizi di merito. Ilcorso è aperto a tutti coloro che sono in possesso di undiploma superiore ed è studiato come alternativa a unpercorso universitario tradizionale, molto più sintetico emolto più mirato alla preparazione alle professioni dellacomunicazione. In questo senso rappresenta il primoesperimento di scuola di alta formazione politecnica di-retta a studenti non universitari e post universitari, alloscopo di permettere ai soggetti in uscita un inserimentonel mondo del lavoro in giovane età. La durata annuale del corso, il numero limitato di parteci-panti, il continuo ricorso a laboratori e attività pratiche,garantisce agli studenti un effetto full immersion che valo-

rizza al massimo il tempo dedicato agli studi. Grazie allacollaborazione di Confindustria Genova, alle prestigiosemedia partnership con Radio Babboleo e con Il SecoloXIX, oltre alle sponsorizzazioni di enti come ENIPG (EnteNazionale per l’Istruzione Professionale dei Grafici) e diassociazioni come Unicom (Unione Nazionale delle Im-prese di Comunicazione) il corso può contare su un co-mitato scientifico sempre aggiornato sulle esigenze delmercato del lavoro e su docenti e testimonianze di alto li-vello, in grado di dare ai ragazzi i giusti strumenti percompetere nel mondo del lavoro. Per informazioni sull’of-ferta formativa dell’Istituto Fassicomo, approfondimentisul corso, lettura del piano di studi e per scaricare la bro-chure è possibile visitare il sito www.scuolafassicomo.it ochiamare allo 010 518651 per fissare un appuntamentoe visitare l’Istituto.l

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For Profit,Non Profit,For Benefit

For Profit,Non Profit,For Benefit

CSR

Fratelli Carli, prima in Italia, siaggiudica la certificazione di“Benefit Corporation”, che in 23 stati americanicostituisce già una terza formagiuridica.

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Fratelli Carli, la storica azienda olearia ligure, è la prima realtà produttiva inItalia riconosciuta come “Benefit Corporation”. Le Benefit Corporation, anchedette “B Corp”, operano per massimizzare il proprio impatto positivo versoambiente, dipendenti, comunità in cui operano, all’insegna di un’innovazionesostenibile. Si tratta di una comunità in rapida crescita che conta già oltre1000 aziende nel mondo (nel 2009 erano solo 5), in 60 settori e 34 paesi, gui-date da un unico obiettivo: definire “un nuovo paradigma di business” che vaoltre l’obiettivo del profitto. A certificare tale riconoscimento è l’ente non profit B Lab (rappresentato in Ita-lia dalla B Corp Nativa), che sta promuovendo l’introduzione delle B Corp an-che nella legislazione Europea. Negli Stati Uniti tale certificazione ha contribui-to a creare una terza forma giuridica che viene scelta da aziende in diversi set-tori: oltre alle “For Profit” e alle “Non Profit”, esistono oggi anche le “For Bene-fit” (dopo il Maryland che è stato il primo stato a completare l’iter legislativo nel2009 per riconoscere la nuova tipologia d’impresa, oggi sono 23 gli stati ame-ricani che la adottano). Così come le altre B Corp già certificate, a iniziare daPatagonia (abbigliamento sportivo), Ben & Jerry’s (gelateria industriale), Etsy(market place), la quotata Plum Organics (controllata da Campbell Soup), an-che Fratelli Carli ha scelto di sottoporsi a un severo protocollo di valutazione -il “Benefit Impact Assessment” - per misurare il proprio profilo di Scopo, Re-sponsabilità e Trasparenza, per raggiungere il punteggio per candidarsi allacertificazione che deve essere pari a un minimo di 80/200. Dopo mesi di ap-profondite analisi, il punteggio ottenuto è stato di 99.4, ben oltre la soglia mini-ma. Nella scheda di B Lab Europe sono riassunte le caratteristiche peculiaridelle attività di Fratelli Carli che hanno concorso alla certificazione B Corpora-tion in materia di modello di business, personale, ambiente, fornitori e com-munity. Per quanto riguarda il modello di business, all’azienda ligure si ricono-sce un modello unico di distribuzione: contatto diretto e non mediato, basatosulla fiducia, con 1 milione di clienti nel mondo. E inoltre, un forte approccioall’innovazione fondato su principi di sostenibilità condivisi dalla comunitàscientifica internazionale. Al capitolo risorse umane, Fratelli Carli dimostra ca-pacità di valorizzare e fidelizzare i talenti interni, di premiare il lavoro “di squa-dra” con il riconoscimento di bonus annuali per tutti i 300 dipendenti e il coin-volgimento in training specifici sulla sostenibilità della totalità dei dipendenti.La sostenibilità ambientale non è in discussione: l’azienda utilizza il 100% dienergia elettrica da fonti rinnovabili già dal 2008 e autoproduce con pannellifotovoltaici sui tetti dei propri edifici il 20% dell’elettricità consumata. Sono altele percentuali di cartone riciclato nel packaging e di vetro riciclato nelle botti-glie, mentre ai consorzi di filiera viene conferito il 100% di plastica, cartone,metalli e vetro. Infine, è sistematica ricerca dell’efficienza nell’uso dell’energiae delle risorse. Fratelli Carli vanta collaborazioni pluridecennali con i fornitori (lapiù lunga dura da oltre 50 anni). Ha messo in atto il primo benchmark al mon-do sulle pratiche virtuose e di sostenibilità della filiera dell’olio, condividendocon i principali fornitori target sociali e ambientali specifici e organizzando La-boratori e Forum che coinvolgono tutti i fornitori in progetti di innovazione a360°. Grande impegno anche nei confronti della comunità locale, con iniziati-ve dedicate a fornitori, scuole e istituzioni. La partecipazione ai progetti uma-nitari “Insieme” e “Cute Project”, oltre alla diffusione della cultura dell’olio edell’olivo attraverso il Museo dell’Olivo di Imperia, aperto al pubblico nel 1992,hanno contribuito al prestigioso riconoscimento di B Lab a Fratelli Carli. Così ha commentato Claudia Carli, direttore marketing e comunicazione diFratelli Carli, che rappresenta la quarta generazione della famiglia alla guidadell’azienda: «Siamo orgogliosi di essere la prima realtà produttiva italiana ri-conosciuta come Benefit Corporation. Un risultato a conferma di un impegnoche manteniamo da oltre 100 anni verso il benessere delle persone e dell’am-biente. Questa certificazione costa impegno e risorse: abbiamo iniziato a lavo-rarci concretamente nel 2013 anche se la vocazione al rispetto dell’ambientee della persona è nata e si è sviluppata di pari passo alla storia dell’azienda. Sitratta di un percorso impegnativo: ogni risposta deve essere comprovata daparticolari documenti ufficiali che dimostrino concretamente che cosa si è fat-to. È un iter solido che sostanzialmente attesta il fatto che Fratelli Carli lavoranon solo per far profitto ma anche per massimizzare il proprio impatto positivoverso l’ambiente, i dipendenti, la comunità in cui l’azienda è inserita».l

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Rappresento un’associazione di categoria di impren-ditori e di esercenti che sul mare del Golfo del Tigulliohanno fondato le loro aspirazioni di sviluppo, in una di-mensione prettamente familiare, quali sono la quasi totali-tà delle imprese del nostro settore in ambito nazionale.Questo genere di servizio pubblico necessita di condizio-ni adeguate, anche meteorologiche (cioè la persistenza di“bel tempo”), affinché l’impegno profuso possa portareun buon risultato economico. Certo, se il risultato econo-mico dipendesse esclusivamente dalle buone condizionimeteorologiche, potremmo considerarci già fortunati epotremmo, come imprenditori, inserire la variabilità me-teorologica tra i normali rischi d’impresa.L’impresa balneare, invece, dipende da una vasta gam-ma di fattori, che comprendono la qualità delle spiagge,gli spazi operativi a margine delle stesse e, naturalmente,la qualità dell’acqua marina.Si tratta di tre elementi che sono determinati non solodalle caratteristiche geografiche e morfologiche del terri-torio, ma anche dall’intervento dell’uomo.Se pensiamo che nella Chiavari dell’800 non si sarebbemai pensato di erigere dighe parallele al suo litorale, per-ché lì si costruivano e poi si varavano i velieri, e allora i fe-

nomeni di erosione non si erano ancora manifestati nellaloro gravità, come valutare oggi, nel 2015, gli interventieffettuati in epoche successive, di fronte alla necessità disalvaguardare al litorale costiero come fondamentale fon-te di attrazione turistica?E come valutare, sempre in questa prospettiva, le recentiproposte di realizzazione di grandi impianti di depurazio-ne centralizzati di cui non si ravvisano con certezza lepossibili conseguente sull’ambiente?Solo due esempi per far capire quali condizionamentiesterni possono inficiare l’attività dell’impresa balneare,non solo in termini di redditività, ma anche nella sua fun-zione di attrazione e di traino nei confronti del turista -che se non trova risposte alle sue esigenze di vacanza odi uso del proprio tempo libero, indirizzerà altrove la pro-pria attenzione.In questo contesto, appare evidente che lo sviluppo del-l’impresa balneare dipende anche da una serie di fattoriche possono essere sintetizzati nei punti che seguono: 1) i turisti sono attratti dal mare solo se questo è pulito efrequentano le strutture balneari se sono confortevoli e sei servizi offerti sono vari e presentano un buon rapportoqualità/prezzo;

Spiagge dacompetizioneSpiagge dacompetizione

TURISMOdi Andreino Croce

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L’impresa balneare del Tigullio è elemento di traino nella filiera del turismo. Non tenerne conto può avere ripercussioninegative sulle attività economiche contigue:ristorazione, alberghi, commercio al dettaglio.

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2) se le strutture balneari dispongono di belle spiagge, lapresenza turistica sarà maggiore, contribuendo ad ali-mentare settori economici contigui, quali ristorazione, al-berghiero e commercio al dettaglio; 3) a fronte di questi elementi, che riteniamo preminenti, ilmare deve essere difeso e le spiagge devono essere pro-tette, migliorate ed eventualmente ricostruite. Le iniziativeche mettono a rischio mare e spiagge danneggiano nonsolo le imprese balneari, ma anche le realtà economicheche ne costituiscono la filiera, con ripercussioni di carat-tere occupazionale in senso più ampio. Teniamo contoche secondo i dati della Camera di Commercio nel Tigul-lio operano 60 attività balneari, 120 alberghiere, 530 di ri-storazione e ben 2250 attività di commercio al dettaglio,che danno lavoro, nel complesso, a circa 12mila perso-ne: in rapporto alla popolazione attiva, non si tratta di nu-meri esigui; 4) se l’attività balneare nel Tigullio sarà inficiata dagli ele-menti cui abbiamo precedentemente accennato, non po-trà reggere la competizione sul mercato turistico interna-zionale, con ricadute sulla capacità di attrazione dell’inte-ra filiera del turismo balneare. Non assistiamo già da tem-po a una contrazione della presenza estiva legato alla

proprietà di seconde case e a un calo del valore immobi-liare delle stesse? 5) l’attività balneare è oggi minacciata dalla Direttiva Bol-kestein che sembra, a livello di principio ispiratore, equi-parare la piccola impresa a dimensione familiare e indiriz-zo turistico all’industria che ha concessioni di sfruttamen-to nel settore petrolifero o minerario. A questo si deve ag-giungere, per molte strutture nel nostro territorio, la man-canza del riconoscimento di titolo urbanistico, che diven-ta concreto impedimento alla miglioria degli impianti, e lagravosità degli adempimenti burocratici (basti pensare al-le recenti linee guida regionali sulla elioterapia, nate nel-l’ottica dell’auspicato allungamento della stagionalità mache non hanno prodotto risultato alcuno, semmai l’effettocontrario; 6) un’inversione di tendenza non potrà essere attuata senon operando affinché le normative e gli adempimentiburocratici non costituiscano ulteriore zavorra, sottraen-do preziose energie che potrebbero e dovrebbero esseredestinate al miglioramento del servizio e dello standardqualitativo dell’offerta.l

Andreino Croce è presidente di Assobalneari Tigullio

Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015 69

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70 Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015

Una maestosa operazione di riqualificazione ur-bano-portuale che ha contribuito a trasformare Genova;un’operazione di successo sempre più spesso analizzatae studiata a livello internazionale come esempio da segui-re: questa è l’operazione del Porto Antico di Genova, rea-lizzata, come è noto, in occasione del 500esimo anniver-sario dell’impresa di Cristoforo Colombo su progetto diRenzo Piano e oggi grande piazza sul mare direttamenteconnessa al Centro Storico della Città.Porto Antico è un’area caratterizzata da alta qualità urba-na, ricca di attrazioni scientifiche e culturali in cui convivo-no i genovesi - nei loro momenti di lavoro e di svago -con i turisti in visita: funzione urbana e turistica si fondo-no, in piena armonia ed è questa la ragione del successo.Non solo, l’area ospita anche alcune importanti aziendemultinazionali e no, che hanno scelto di insediare la pro-pria sede in un contesto molto speciale.La società di gestione, per volontà di Comune e Cameradi Commercio di Genova (l’Autorità Portuale entra a farparte della compagine sociale in un secondo tempo), hascongiurato che, dopo l’Expo ‘92, l’area restasse un co-siddetto “vuoto urbano” e anno dopo anno, tassello dopo

tassello, il Porto Antico ha preso forma diventando unnuovo centro urbano della città policentrica. Al Porto An-tico si arriva e dal Porto Antico si parte alla scoperta delCentro storico della Città, una città ricca di sorprese econ un patrimonio artistico di primordine. L’Acquario èstato l’iniziale polo di attrazione turistica, poi, piano piano,tutta l’area ha acquisito capacità attrattive, contribuendoal recupero dei “vicoli” nelle immediate vicinanze degli an-tichi moli del porto.L’obiettivo ambizioso assegnato dagli azionisti alla Socie-tà al momento della costituzione nel 1995 si può dire chesia stato perseguito con grande impegno e non senzaqualche difficoltà in quasi vent’anni di gestione. Oggi laSocietà è pronta a nuove sfide per mantenere l’area alcentro dell’attenzione nel panorama nazionale e interna-zionale. Negli ultimi anni il Porto Antico ha visto l’arrivo delnuovo Padiglione Cetacei dell’Acquario di Genova, lacompleta riqualificazione del Molo Vecchio lungo i Ma-gazzini del Cotone insieme con una serie di piccoli inter-venti minori che hanno contribuito a rendere l’area ancorapiù interessante per un pubblico sempre più spesso pro-veniente da fuori Italia.

LA CITTÀdi Alberto Cappato

La cittàchecambia

La cittàchecambia

Il Porto Antico, dal suo recupero inoccasione dell’Expo

‘92, è un’area incontinua evoluzione,

studiata e presa comemodello a livellointernazionale.

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Il percorso di sviluppo non è però ancora giunto al capoli-nea; l’evoluzione dei tempi in generale, e delle abitudini edelle esigenze dell’utenza in particolare, fa sì che la So-cietà di gestione dell’area sia in continuo movimento permantenere e confermare il proprio posizionamento sulmercato. Porto Antico di Genova ha iniziato un percorsodi efficientamento energetico dei propri impianti, ha rinno-vato buona parte dell’illuminazione esterna utilizzando latecnologia LED intervenendo anche sull’illuminazione delBigo, uno dei simboli dell’area, migliorando il livello di illu-minazione e riducendo fino a circa il 70% i consumi dienergia elettrica. Tutto questo anche grazie a finanzia-menti comunitari. Un nuovo impianto fotovoltaico, posizionato all’ultimopiano del parcheggio multipiano in zona Magazzini-Gad-da, contribuirà a produrre una parte dell’energia utilizzataper i servizi dell’area e, da oltre un anno, è attivo un polodedicato alla mobilità elettrica con una colonnina di ricari-ca per auto e scooter e un servizio di noleggio di biciclet-te, scooter e segway rigorosamente elettrici. A breve,grazie ad un ulteriore finanziamento comunitario in PortoAntico sarà istallata anche una colonnina di “ricarica fast”

che in poco più di 15 minuti consentirà di ricaricare lebatterie delle auto elettriche; nell’ambito dello stesso pro-getto sarà possibile viaggiare da Genova a Dublino inmodalità elettrica, potendo ricaricare velocemente le bat-terie nelle aree di servizio della rete autostradale italiana(Genova-Ventimiglia), francese, belga, inglese e irlandese.Accanto all’edutainment, che caratterizza molte delle atti-vità presenti in area con grande attenzione ai giovani eall’infanzia (si pensi a La città dei bambini e dei ragazzi, alMuseo Luzzati, alla Biblioteca de Amicis solo per citare ipoli più importanti insieme all’Acquario e al suo sistema),vi è l’intenzione di integrare la dimensione della divulga-zione al grande pubblico sul tema dell’efficientamento edi un utilizzo più consapevole dell’energia, tema quest’ul-timo di grande attualità e strategico per il futuro.La strada è tracciata, ora non resta che operare per rea-lizzare sempre nuovi investimenti e organizzare eventi ca-paci di attrarre il grande pubblico, come avviene, ormai diconsueto nel periodo estivo, in occasione di Porto AnticoEstate Spettacolo.l

Alberto Cappato è Direttore generale di Porto Antico di Genova Spa

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Fondazione Ansaldo, uno dei principali archivi sto-rici d’impresa in Italia dedicato ai temi della cultura eco-nomica e industriale, ha avviato nel gennaio 2015 un am-bizioso progetto di recupero della memoria storica attra-verso la riscoperta e la valorizzazione della documenta-zione fotografica, al fine di sottolineare la centralità dellafotografia industriale nell’ambito della cultura d’impresa. La valorizzazione del patrimonio fotografico industriale, in

questo senso, contribuisce a porre la giusta attenzionesull’importanza rivestita dalla cultura d’impresa nel pano-rama storico nazionale. La rilevanza culturale della fotografia industriale va ricer-cata innanzitutto nella capacità di aver rappresentato perla prima volta una modalità comunicativa innovativa che,attraverso un racconto per immagini, ha illustrato quelmondo della produzione e del lavoro che si andava svi-

Fotografiae IndustriaFotografiae Industria

CULTURA & SOCIETÀdi Mario Orlando

L’importante iniziativa di FondazioneAnsaldo per la salvaguardia e lavalorizzazione delle fonti fotografichedel mondo dell’industria e del lavoro.

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luppando alla fine dell’ottocento: una dimensione fatta dimacchinari, uomini e fabbriche che ha trovato grazie allafotografia una propria rappresentazione sociale condivisae immediatamente comprensibile dal pubblico.In questo senso è possibile affermare che la fotografia in-dustriale abbia efficacemente contribuito a costruire e dif-fondere nell’immaginario collettivo il concetto di progres-so e modernità.Il progetto “Fotografia e Industria” è parte delle attivitàsvolte da Fondazione Ansaldo nell’ambito della propriamission di tutela, gestione e valorizzazione del patrimonioarchivistico prodotto da significative realtà economiche eindustriali attive nel territorio genovese e nazionale nell’ar-co degli ultimi due secoli: un patrimonio storico sottrattoalla dispersione e al deterioramento a seguito di com-plesse vicende aziendali.L’iniziativa, della durata di un anno, ha ricevuto un finan-ziamento della Compagnia di San Paolo, già partner diFondazione Ansaldo in altri importanti progetti di salva-guardia della memoria storica dell’industria e del territoriocome “La Liguria del saper fare si racconta®”, con la co-stituzione dell’archivio audiovisivo delle fonti orali relativeal mondo dell’impresa e del lavoro, “La Storia nel Futuro”e “Cinema & Industria”, con il restauro e la digitalizzazionedi filmati originali a tema economico e industriale, conser-vati nella Cineteca della Fondazione Ansaldo.Tale finanziamento copre parte dei costi del progetto; laquota rimanente è coperta direttamente dalla Fondazio-ne, mediante l’utilizzo delle risorse messe a disposizionedai Soci Fondatori e Sostenitori.Il progetto “Fotografia e Industria”, riconoscendo alla fo-tografia industriale d’epoca l’importanza di bene artistico-culturale e il valore di fonte storica, si articola in differentiattività che vanno dalla salvaguardia della documentazio-ne originale conservata presso la Fototeca di FondazioneAnsaldo, alla schedatura secondo le norme e gli standardcatalografici condivisi dalla comunità archivistica a livellonazionale e internazionale, alla digitalizzazione e messa insicurezza del materiale, allo sviluppo di una piattaformainformatica per la gestione di contenuti multimediali e lafruizione di documentazione digitale sul web.Quella della Fototeca di Fondazione Ansaldo è un’espe-rienza archivistica unica nel nostro Paese sia sul pianodell’eterogeneità della documentazione e dei supporti ori-ginali acquisiti, sia della enorme quantità del materialeconservati, sia della continuità nel tempo dell’attività disalvaguardia e tutela. Il progetto prevede il trattamento nel corso del 2015 di10.000 negativi fotografici originali su lastra, su supportodi vetro ai sali d’argento e su pellicola, tipologie di mate-riali che proprio in base alla fragilità degli elementi che licostituiscono si trovano, in alcuni casi, a forte rischio didegrado chimico-fisico, determinando la necessità diprocedere alla loro opportuna conservazione attraversol’utilizzo di materiali specifici e l’adozione di procedureche ne garantiscano appropriate condizioni di tutela esicurezza.Le fotografie oggetto dell’iniziativa sono state prodotte trala seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del No-vecento in ambito industriale e provengono da fondi ar-chivistici che documentano le attività produttive, econo-

miche e sociali relative a importanti aziende presenti sulterritorio genovese, quali Ansaldo e Ansaldo San Giorgio,o relative a singoli individui e note famiglie di imprenditori,come i Perrone. I fondi presi in esame sono stati notificatidalla Soprintendenza Archivistica per la Liguria a dimo-strazione del loro rilevante interesse storico per la colletti-vità. Le fotografie selezionate nel progetto si rivelano es-sere fonti importanti per la ricerca storica, poiché contri-buiscono a documentare e illustrare un secolo di attivitàindustriale, innovazione tecnologica, organizzazione dellavoro, avvenimenti politici e sociali, trasformazioni delpaesaggio urbano che hanno visto coinvolta Genova e ilsuo territorio negli ultimi due secoli.Attraverso la navigazione di un portale web dedicato alprogetto, sarà possibile sfogliare un album di immaginirelative alle attività siderurgiche, alla produzione elettro-meccanica, alla cantieristica navale, ai prodotti ferroviari eaeronautici; immagini riconducibili al sistema industrialenella sua complessità che documentano la vita dell’im-presa in ogni suo aspetto come le cerimonie aziendali, leattività ricreative del dopolavoro e le colonie estive e rela-tive a eventi politico-sociali che hanno caratterizzato lastoria del nostro Paese come manifestazioni culturali,scioperi e agitazioni operaie.L’ambizioso e appassionante obiettivo che si pone il pro-getto “Fotografia e Industria” è di rendere disponibile aigenovesi un pezzo della loro storia industriale e sociale,fornire alla comunità scientifica nuove fonti per lo studiodella storia economica italiana nel periodo di fine ottocen-to-metà novecento e allo stesso tempo quello di metterea disposizione del sistema formativo una ingente quantitàdi materiale fotografico finora inedito e rappresentativodei principali comparti produttivi nazionali.A livello tecnologico il progetto potrà avvalersi dell’outputdelle attività svolte nell’ambito del progetto “La memoriacome Risorsa” (2012-2013), elaborato da FondazioneAnsaldo con il supporto di Finmeccanica, e del progetto“R.I.C.E.R.C.A. Risorse Industriali Culturali: Estrazione eRaccolta dei Contenuti per Accessibilità” (2013-2015),realizzato dal consorzio formato da Fondazione Ansaldo,CNR - IMATI (Istituto di Matematica Applicata e Tecnolo-gie Informatiche) e Softeco Sismat, che ha avuto perobiettivo lo sviluppo di tecnologie informatiche per la ge-stione di materiali multimediali e sistemi di “data retrieval”avanzati, al fine di potenziare la consultazione di docu-mentazione digitale e il contesto informativo a essa colle-gato, offrendo strumenti di ricerca semplici e intuitivi perla navigazione online di risorse archivistiche da parte diun pubblico numeroso caratterizzato da livelli culturali edesigenze estremamente eterogenee.L’attività sviluppata nel corso del 2015 rappresenta la pri-ma fase di un più ampio progetto, che prevede comples-sivamente la digitalizzazione di 40.000 immagini in tre an-ni; la realizzazione delle ulteriori fasi del progetto, che nonpuò prescindere dal supporto finanziario della Compa-gnia di San Paolo e dei Soci Fondatori e Sostenitori dellaFondazione, renderà disponibile alla comunità scientificae alla collettività uno dei più importanti archivi storici indu-striali fotografici digitalizzati del nostro Paese.l

Mario Orlando è Direttore di Fondazione Ansaldo

Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015 73

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74 Genova Impresa - Luglio / Agosto 2015

Dopo il “vento d’agosto”, che anticipa le “pioggetorrenziali e piangenti” di cui ha scritto Cardarelli parlandodi settembre, settembre, appunto, porterà in Liguriaun’altra forma di vento. Un vento non nuovo, per la verità,poiché è vento di Festival (e i Festival, d’estate, qui da noiimpazzano un po’ ovunque fra borghi antichi, vichi, piaz-ze e lungomari), ma un vento largo che, di refolo in refolo,ha, o dovrebbe avere la forza post-vacanziera di stimolare“intelligenza”, stuzzicando curiosità per quanto saprà in-durre i fortunati che lo avvertiranno a farsene assorbire. Inattesa del fuoco e fiamme del Festival dei Festival nostra-ni, il Festival della Scienza di Genova, che, come tradizio-ne, è previsto in calendario a fine ottobre, saranno il Festi-val della Mente e il Festival della Comunicazione a semi-nare parole e fecondare riflessioni pubbliche le più varie,

rendendo un po’ più “smart” di quanto di solito non sianoSarzana prima (dove dal 4 al 6 settembre avrà luogo ladodicesima edizione del Festival della Mente) e Camoglipoi, subito a ridosso (la seconda edizione del Festival del-la Comunicazione è programmata quest’anno in un’ambi-ziosa quattro-giorni che va dal 10 al 13 settembre).Dedicato come ogni anno alla creatività e ai processicreativi, il Festival di Sarzana propone stavolta tre giorna-te con oltre 60 relatori italiani e internazionali e una qua-rantina di incontri tra spettacoli, letture, laboratori e mo-menti di approfondimento culturale. Scienziati, immanca-bili, ormai, in occasioni del genere, filosofi, scrittori, storici,artisti, psicoanalisti, architetti e fotografi cercheranno dileggere anche per chi non è abituato a farlo i cambiamen-ti, le energie e le speranze della società di oggi, rivolgen-

Pensieri e parolePensieri e parolePensieri e parole

CULTURA & SOCIETÀdi Massimo Morasso

UMBERTO ECO

Il Festival dellaMente a Sarzana,

dal 4 al 6settembre, e ilFestival della

Comunicazione aCamogli,

dal 10 al 13settembre, offrono

un fine estatericco di spunti per riflessioni

e letture.

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dosi con un linguaggio accessibile al pubblico ampio e in-tergenerazionale che è da sempre la vera anima di questolunigiano come di ogni altro Festival che si rispetti. A rias-sumere in un fatto la qualità delle scelte e della capacitàdi rinnovamento dei due direttori dell’intrigante kermesse,Gustavo Pietropolli Charmet e Benedetta Marietti, bastasegnalare come la sezione per bambini e ragazzi, un veroe proprio Festival nel Festival con una trentina di relatori e22 eventi (50 con le repliche), sia curata quest’anno dallagiornalista e scrittrice Chicca Gagliardo. La quale Gagliar-do, con il suo “Il poeta dell’aria” ha scritto uno dei libri piùnotevoli - e più sapidamente, calvinianamente “leggeri” -della scorsa annata editoriale in Italia. Il filo conduttore diquest’edizione 2015 sarà la parola “responsabilità”: paro-la-feticcio e grimaldello, responsabilità, cui viene data nonpoca responsabilità, evidentemente, quando girando in-torno alla sua aura si tenta, come avverrà nelle diverse esuggestive sedi di Sarzana, di ragionare in forma sinteticadivulgativa e multidisciplinare dei complessi cambiamentisociali in atto e delle più o meno mirabolanti innovazioniscientifiche e tecnologiche che ne impongono una conti-nua re-visione in corso d’opera, e una ridefinizione, percosì dire, senza soluzione di continuità. In assenza digrandi guest-star, fatta eccezione, forse, per James R.Flynn, accreditato urbi et orbi come il più autorevole psi-cologo dell’intelligenza vivente, il Festival propone un dis-creto numero di ottimi scrittori - p.es. Arturo Pérez Rever-te, Bruno Arpaia, Simonetta Agnello Hornby, MelaniaMazzucco, Emanuele Trevi - tre importanti analisti dellapsiche - Massimo Ammaniti, Eugenio Borgna e MassimoRecalcati - e alcune anteprime spettacolari che si prean-nunciano assai gustose. Fra queste, spicca perlomeno diun cubito la performance del violoncellista “di culto” MarioBrunello, che suonerà le Suites di Bach a Foce Rasori,sulle Alpi Apuane (a oltre 1300 metri di altitudine, in pro-vincia di Massa Carrara) dopo esservi salito a piedi, “trek-kando” insieme al pubblico.Dopo il successo della prima edizione con 20.000 pre-senze di pubblico e un coinvolgimento ben più ampio suisocial network, a soli quattro giorni dalla chiusura del Fe-stival di Sarzana torna a Camogli il Festival della Comuni-cazione. La manifestazione, ideata e diretta da RosangelaBonsignorio e Danco Singer, si focalizza in questo secon-do appuntamento tigullino sul “padre” di tutti i comunica-tori e di tutte le comunicazioni, il linguaggio. A proposito di padre, proprio al “pater familias” del Festi-val Umberto Eco verrà demandata la responsabilità (toh,di nuovo lei!) di dare il “rompete le righe”, il 13 settembre,con la lectio magistralis “Io, tu, voi: il linguaggio e i giova-ni”: un bijoux che fungerà da “ponte”, come si spera ecrede, fra questa e la successiva edizione. Gli interventidei ben 110 ospiti (!) sono suddivisi in quattro grandiaree: il linguaggio della cultura digitale; il linguaggioscientifico; il linguaggio delle arti e il linguaggio delle im-prese. Di particolare interesse in questa sede è ovvia-mente la configurazione del palinsesto che dà forma allaquarta e ultima area. Parlare del linguaggio delle impresesignifica, in effetti, fare i conti con una realtà, che qualcu-no, anche fra gli imprenditori, ancora sottovaluta. Questarealtà dice che il progresso tecnologico sta portando auna vera e propria rivoluzione, che all’interno dell’impresa

vede come protagonisti sia i produttori che i consumato-ri. Il loro rapporto sta radicalmente cambiando. Pensia-moci: non è forse vero che i consumatori sono diventati,o stanno diventando, soggetti attivi e partecipi della vitaproduttiva e culturale del nostro paese? Il momento “ze-ro” d’acquisto per il consumatore al passo con i tempinon è più (o perlomeno: non è soltanto più) tra gli scaffalidel supermercato, ma attraverso internet e i nuovi media.Alla luce di questi cambiamenti, le imprese stanno rinno-vando - o se non l’hanno ancora fatto, devono pensareal più presto di farlo - il loro “raccontarsi” per costruire uncontesto narrativo coinvolgente ed efficace. A parlare dellinguaggio delle imprese, e a cercare di capire quali nuo-ve professioni stanno nascendo, e quali modalità di co-operazione e condivisione possono essere messe in atto,tra i molti ospiti del Festival ci saranno anche manager edeconomisti: il cofondatore di Storyfactory Andrea Fonta-na parlerà di “Narrare l’impresa. Il ruolo dello storytellingnella comunicazione aziendale e politica”; Annalisa Galar-di di Wingage con l’autore teatrale e televisivo Carlo Tu-rati affronterà il tema “Storydoing: storie da raccontare,catturare, agire”; il ministro della difesa Roberta Pinottiverrà intervistata da Carlo Rognoni su “Afghanistan, Liba-no, Libia... Isis. La parola alla Difesa”; l’economista Seve-rino Salvemini interloquirà su “Quanto e come l’arte con-tamina l’economia?”, con il critico cinematografico GianniCanova e la critica d’arte Angela Vettese; la chief marke-ting officer di Talent Garden Rasa Strumskyte parlerà di“Collaborare per crescere”; Umberto Tombari presidentedella Fondazione “Ente Cassa di Risparmio di Firenze”con l’avvocato Elisabetta Rubini e il giornalista MassimoMucchetti, si confronteranno nell’incontro “Le fondazionibancarie escono dai salotti e parlano con i cittadini”; Ga-briele Galateri, Luigi Gubitosi, Edoardo Garrone, insiemea Ferruccio De Bortoli, dialogheranno sul tema della “Go-vernance aziendale e della competitività delle imprese inun periodo storico caratterizzato dai processi di innova-zione”; Federico Ghizzoni, Mauro Moretti e Monica Mag-gioni si interrogheranno su “Executive, cultura e classi dirigenti per l’Italia di domani”; Alessandra Perrazzelli, Lucrezia Reichlin e Giovanni Tamburi, coordinati da Severino Salvemini, proveranno a delineare “Quale sarà ilruolo dell’economia reale e della finanza con la fine dellacrisi?”, mentre i responsabili della comunicazione di Uni-credit, Maurizio Beretta, e di Telecom Italia, Carlotta Ven-tura, risponderanno alla domanda del nuovo vicedirettoredella Stampa, Massimo Russo, “La fiducia può esserecomunicata?”. La cultura delle organizzazioni, l’innovazione, i nuovi lin-guaggi dei giovani e della pubblicità, questi e altri temicoinvolgeranno invece Federico Ghizzoni - a.d. di Unicre-dit, Michele Elia - a.d. delle Ferrovie dello Stato, EmilioPetrone - a.d. Sisal Group, Fedele Usai - deputy mana-ging director Condé Nast, Luigi de Siervo - a.d. Rai Com,Francesco Profumo - presidente Iren, Andrea Prandi, di-rettore Comunicazione di Edison e Antonella Di Lazzaro,direttore media di Twitter Italia. Un’infornata di managered esperti di alto o anche altissimo livello, fra i quali alcuniliguri di peso, che prefigura un lauto pasto e una penso-sa, fruttuosa digestione collettiva.l

www.festivaldellamente.it - www.festivalcomunicazione.it

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CULTURA & SOCIETÀdi Luciano Caprile

Gli artisti e l’ItalsiderGli artisti e l’ItalsiderLa FondazioneArnaldo Pomodoro diMilano presenta:“Tutto è felice nelmondo dell’arte”, perricordare lostraordinarioconnubio tra sculturae Italsider inoccasione del quintoFestival dei due Mondi di Spoleto del 1962.

All’uscita della stazione ferroviaria di Spoleto siviene accolti da un’enorme figura in metallo, una sortadi dinosauro: si tratta del “Teodelapio”, realizzato daAlexander Calder nel 1962 a Savona, nell’impianto si-derurgico dell’Italsider che aveva invitato altri nove au-tori italiani e stranieri a concepire nei vari stabilimentiuna serie di sculture da collocare nella città umbra inoccasione del quinto Festival dei due Mondi promossoda Giancarlo Menotti. A Savona vennero a lavorare an-che Pietro Consagra e Carlo Lorenzetti, a Corniglianosi recarono invece Nino Franchina, Eugenio Carmi eLynn Chadwick; inoltre Voltri si rivelò l’indiscusso pre-testo produttivo di David Smith; di contro, l’estro diBeverly Pepper ebbe modo di manifestarsi a Piombi-no; l’impegno di Ettore Colla si evidenziò a Bagnolimentre ad Arnaldo Pomodoro fu aperta la sede di Lo-vere. In tal modo si realizzava uno tra i più interessantirapporti tra arte e industria in quell’Italia che si stavalentamente risollevando dai traumi concreti e psicolo-gici della guerra.

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Tutto questo si rese possibile grazie alla disponibilità deldirettore generale Gianlupo Osti, un olivettiano: «La suaimpostazione era che un’industria oltre ai prodotti devecreare cultura», come ricorda ancora oggi Eugenio Car-mi, presente all’evento nel doppio ruolo di artista e di re-sponsabile dell’immagine dell’azienda. A distanza di cin-quantatré anni, la Fondazione Arnaldo Pomodoro di Mila-no intende ricordare quello straordinario evento, a partiredal 29 settembre e fino al 18 dicembre, con una mostradi documenti, di filmati, di foto scattate per l’occasioneda Ugo Mulas e di bozzetti con la collaborazione dellaFondazione Ansaldo e di Palazzo Collicola Arti VisiveSpoleto. Il titolo è: “Tutto è felice nel mondo dell’arte”.Vuol essere anche un omaggio a Giovanni Carandente,propugnatore di un progetto inizialmente utopico che su-scitò una vasta eco internazionale. Carandente fu infattiabile a coniugare le attitudini di ogni artista da lui invitatocon le opportunità offerte da ogni fabbrica distribuita nelterritorio nazionale. Un esempio significativo: «A Voltri sifabbricavano molle, balestre, corpi macinanti per mulini,vomeri e altri pezzi stampati. Nel 1962, a ferriera chiusa eprincipali impianti smantellati, era rimasta nei capannoni enei piazzali una quantità di rottami metallici anche digrandi dimensioni», come annota Vita Carlo Fedeli, a queltempo Capo Ufficio Stampa all’Italsider. Un paradisosconfinato per l’americano David Smith, abituato a crearele sue sculture assemblando materiale di recupero. In unmese realizzerà ventisei sculture che chiamerà “Voltri”.Verranno collocate nell’anfiteatro romano di Spoleto e dalì trasferite negli Stati Uniti: da allora condurranno nei mu-sei di tutto il mondo il mistero del nome di questa localitàdell’estremo ponente genovese. Il conterraneo Calder in-vierà invece un modello del menzionato “Teodelapio”nell’acciaieria di Savona dove verrà ingrandito ventisettevolte. A Savona andrà anche Pietro Consagra: qui nasce-rà “Colloquio col vento”, una articolata struttura ottenutaritagliando elementi in acciaio e assemblandoli per un’al-tezza di quasi tre metri. Ora appartiene al Museum of Fi-ne Arts di Houston, nel Texas. A Spoleto donerà un’altraopera composita, “Colloquio col demonio”, realizzata nel-la stessa circostanza. Anche il ventottenne Carlo Loren-zetti, il più giovane tra gli invitati, lavorerà nello stesso am-biente alla sua “Figura spoletina”, costituita da lastre diferro incurvate a ottenere una dinamica contrapposizionenello spazio. Alla newyorchese Beverly Pepper tocca l’I-talsider di Piombino, dove ha modo di piegare e di salda-re fogli metallici in un divenire di forme che mimano unaaerea fragilità. A Lovere trova efficace ospitalità ArnaldoPomodoro per concepire la sua “Colonna del viaggiato-re”, che suggella il personale passaggio alla tridimensio-nalità. Si tratta di una struttura cilindrica in acciaio cortenche prelude ai successivi monumenti da inserire in ambi-to urbano dove viene esaltato il contrasto tra il solidogeometrico di riferimento e l’intima corrosione che lo per-vade. A Bagnoli si reca Ettore Colla per forgiare la “Gran-de spirale”, una lancia avvitata di dodici metri che insidiae perfora lo spazio. E a Cornigliano? Qui troveranno ma-teriale e assistenza l’inglese Lynn Chadwick e i nostri Ni-no Franchina ed Eugenio Carmi. Il primo eseguirà le suetipiche figure alate in ferro dipinto, il secondo si dedicheràa una scultura di otto metri d’altezza, intitolata “Spoleto

1962”. Tutto questo sarà reso possibile anche grazie allastraordinaria dedizione delle maestranze, come riferisce ilterzo autore, Eugenio Carmi, a proposito della sua operadenominata “All’Algeria”: «La scultura pressoché termina-ta crollò da una gru e andò in frantumi. Gli operai la rife-cero in due giorni, lavorando anche di notte, avvalendosidelle fotografie che avevamo scattato. Così fu mandataper tempo a Spoleto». In tal modo cinquantatré anni fapoté compiersi l’irripetuto e irripetibile connubio tra lascultura e l’Italsider, di cui ora viene rinnovata la giustamemoria.l

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RenzoPiano e il mare

RenzoPiano e il mare

CULTURA & SOCIETÀdi Luciano Caprile

L’estrema sezione orientale del Museo Navale diPegli accoglie ancora le aule del Liceo Classico Mazzi-ni frequentate in gioventù da Renzo Piano. Quindi nona caso il celebre architetto genovese ha scelto diesporre dal 26 settembre al 1 novembre una serie di te-stimonianze dal titolo “Progetti d’acqua” che riguarda-no il suo approccio col mare proprio nella sede musea-le della località in cui è nato e dove si è avviato il per-sonale percorso culturale. Piano ha compiuto a Pegli iprimi passi professionali, qui ha ideato e realizzato leprime barche a vela. Infatti nella loggia ovest del mu-seo vengono presentati i progetti di scafi risalenti aglianni Sessanta e da lui montati inizialmente nel garagedi casa trovandosi nella situazione «in cui bisognaspaccare la porta per farla uscire (l’imbarcazione, ndr).La seconda è stata fatta in legno lamellare. Dopodiché

ne ho costruita una in ferrocemento», ricorda. Le bar-che, come puntualizza Lorenzo Ceccarelli nel saggiocritico che compare nel catalogo edito da Ateneo, sonostate il prezioso laboratorio dove poter sperimentare inlibertà i materiali e le tecniche da applicare nei progettidi grande impegno che verranno in seguito. D’altra par-te la sua passione per il mare e per la vela gli farà co-noscere le peculiarità interpretative di elementi imma-teriali come il vento e come la luce che si diffrange. La mostra prosegue quindi nel salone centrale e appro-da nella loggia est, dove viene presentato, tra gli altri, ilprogetto per l’aeroporto internazionale costruito tra il1988 e il 1994 su un’isola artificiale nella baia di Osaka,in Giappone. Un progetto concepito nel mare e nelvento. Lo stesso Centro Culturale Jean-Marie Tjibaoupensato per Noumea in Nuova Caledonia si avvale di

Dal 26 settembre al 1° novembre, al Museo Navale di Pegli, in mostra i “Progetti d’acqua”dell’architetto genovese.

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1992 / 1997 - NEMO (National Center for Science and Technology)

1991 / 1998 - Jean-Marie Tjibaou Cultural Center

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forme arrotondate le cui aperture sono state studiate percatturare i monsoni oceanici. D’altro canto «i luoghi di cultura e gli spazi per l’arte pro-gettati dal Renzo Piano Building Workshop, il più dellevolte si risolvono nella contemplazione del mare», sottoli-nea Ceccarelli che aggiunge: «I percorsi e le gallerieespositive culminano in grandi vetrate che si aprono sul-l’acqua: il godimento delle opere d’arte si salda allo stu-pore dei panorami offerti sul mare». Tutto questo vale, ad esempio, per il Centro Benin diSantander come per il nuovo Whitney Museum di NewYork. Il cuore dell’ultima loggia espositiva accoglie l’apicee la degna conclusione del percorso: su due tavoli ven-gono esibiti il modellino per la riconfigurazione e la riaper-tura del Porto Antico in occasione delle Colombiane del1992, il modellino (esposto per la prima volta) della nuovatorre piloti e l’affresco per la riorganizzazione dell’interoWaterfront da Voltri a Nervi. Dunque è ben saldo il rapporto di Renzo Piano con la suaterra e col suo mare, coi tormenti e con le estasi di chi ènato a stretto contatto della ventosa aridità dei monti edegli umori delle onde, tanto da aver deciso di allestire lostudio italiano a Punta Nave in quel di Vesima (a pochichilometri da Pegli), che mima una ritmica cascata di ser-re immerse nella natura da cui osservare, come ha am-messo egli stesso, «la città da riconquistare, la città cheami da cui ogni tanto ti allontani, da navigatore, per poipoterla ritrovare e rivivere». E per poter ritrovare ogni volta se stessi così da riavviarel’impulso creativo nel solco di quelle origini che alimenta-no la memoria e determinano il senso più intimo e piùprofondo dell’esistenza.l

1992 / 2000 - Potsdamer Platz

1988 / 1994 - Kansai International Airport Terminal Building

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