6
EMILY DICKINSON: L’IO TRAVESTITO Introduzione “Al sicuro nella sua stanza d’alabastro” 1 in compagnia degli spiriti, Emily riduce al minimo ogni contatto con gli esseri umani viventi, consapevole della sua fragilità emotiva. È infatti dopo una misteriosa crisi isterica che decide di chiudersi in casa e di vestirsi quasi esclusivamente di bianco, come uno spirito esiliato in terra. Emily non è soltanto ipersensibile al massimo grado; è priva di quel guscio protettivo che consente alle persone normali di avere delle relazioni umane e muoversi nel mondo, combattendo le proprie battaglie quando è necessario. Il contatto diretto con le persone mette in serio pericolo la sua stabilità mentale e la sua salute; è costretta a consegnarsi prigioniera ad un quotidiano di gesti minuscoli e rituali poveri, pur essendo un’anima da grandi spazi e grandi azioni. Le sue azioni sono quasi esclusivamente azioni “interne”, su di sé, eccezion fatta per le sue lettere che operano all’esterno, sugli altri. L’azione esterna, quando c’è, viene lasciata soltanto alla parola scritta, in modo da evitare qualunque contatto diretto. Le azioni interne che Emily compie sono tutte volte al rafforzamento del proprio io e della propria consapevolezza. A dispetto dello sviluppo normale dell’io che richiede il confronto sociale e le gratificazioni altrui, Emily opera questo sviluppo attingendo alla propria interiorità ed esclusivamente alle persone della propria famiglia. Il suo cammino interiore ed il modo in cui ella procede sono dichiarati nella poesia seguente 2 : Growth of Man - like Growth of Nature - Gravitates within - Atmosphere, and Sun Confirm it -But it stir - alone - Each - it's difficult Ideal Must achieve - Itself - Though the solitary prowess Of a Silent Life - Effort - is the sole condition -Patience of Itself - Patience of opposing forces - And distinct Belief - Looking on - is the Department Of it's Audience - But Transaction - is assisted By no Countenance - La crescita dell'uomo - come quella della Natur agravita dentro - l'Atmosfera e il Sole la Confermano ma si muove - da sola - Ciascuno - il suo difficile Ideale deve raggiungere - da solo -attraverso l'eroismo solitario d'una Vita Silente -Lo sforzo - è l'unica condizione -pazienza con Se stessi - pazienza con le forze contrastanti - ed un preciso Credo - Stare a guardare - è il Ministero del suo Pubblico - Ma l' Operazione - non è assistita da Incoraggiamento alcuno - L’eroismo solitario d’una vita silente” è il modo scelto da Emily; ma come conciliare con questo l’esistenza del “pubblico” dell’ultima quartina? Chi è questo pubblico e cosa guarda? Non il cammino di Emily, perché “ l’ Operazione - non è assistita /da Incoraggiamento alcuno”; ma il risultato dell’azione, cioè Emily stessa. Se esiste un “pubblico” significa che Emily si sente “attrice” e quale ruolo sta impersonando? Ribelle Dice di lei Higginson 1 : “Aveva un’aria singolare, da suora, come se fosse stata una sacerdotessa Germanica di qualche ordine religioso, che prescrivesse come abito del piqué bianco con uno scialle a rete blu di lana pettinata”. 2 Ecco la maschera di Emily: quella di capo d’un ordine religioso suo personale - non importa se con seguaci o no. L’eretica travestita da agnellino pauroso. Ma di quale religione? Emily è una ribelle. Non solamente dal punto di vista poetico e formale delle sue opere, ma proprio nella vita. È ribelle verso Dio e verso la società. Dal canto loro i suoi parenti, i suoi concittadini, la guardano come un fenomeno. Anche Higginson la guarda senza capirla e, anzi, con una specie di stupore misto a ripugnanza: “Era un essere troppo enigmatico per me perché lo potessi capire nell’incontro di un’ora... potei soltanto sedere e guardare, come si fa in mezzo al bosco”. 3 La poesia “This is my letter to the World” sembra confermare la consapevolezza di Emily di avere questo pubblico di compatrioti giudicanti; ed Emily chiede loro indulgenza in nome della Natura... come dire: non sono anormale, non sono un mostro, sono naturale come i fiori di campo e la rugiada sui prati... Emily adora la rugiada, perché è limpida e fatta di gocce piccole come lei:

EMILY DICKINSON: L’IO TRAVESTITO - Centro di cultura · EMILY DICKINSON: L’IO TRAVESTITO ... Quella Emily che in passato ha sperato e forse tentato di fuggire ... Dietro ad Emily

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: EMILY DICKINSON: L’IO TRAVESTITO - Centro di cultura · EMILY DICKINSON: L’IO TRAVESTITO ... Quella Emily che in passato ha sperato e forse tentato di fuggire ... Dietro ad Emily

EMILY DICKINSON: L’IO TRAVESTITO

Introduzione

“Al sicuro nella sua stanza d’alabastro”1 in compagnia degli spiriti, Emily riduce al minimo ogni contatto con gli esseriumani viventi, consapevole della sua fragilità emotiva. È infatti dopo una misteriosa crisi isterica che decide dichiudersi in casa e di vestirsi quasi esclusivamente di bianco, come uno spirito esiliato in terra. Emily non è soltantoipersensibile al massimo grado; è priva di quel guscio protettivo che consente alle persone normali di avere dellerelazioni umane e muoversi nel mondo, combattendo le proprie battaglie quando è necessario. Il contatto diretto conle persone mette in serio pericolo la sua stabilità mentale e la sua salute; è costretta a consegnarsi prigioniera ad unquotidiano di gesti minuscoli e rituali poveri, pur essendo un’anima da grandi spazi e grandi azioni. Le sue azionisono quasi esclusivamente azioni “interne”, su di sé, eccezion fatta per le sue lettere che operano all’esterno, suglialtri. L’azione esterna, quando c’è, viene lasciata soltanto alla parola scritta, in modo da evitare qualunque contattodiretto.Le azioni interne che Emily compie sono tutte volte al rafforzamento del proprio io e della propria consapevolezza. Adispetto dello sviluppo normale dell’io che richiede il confronto sociale e le gratificazioni altrui, Emily opera questosviluppo attingendo alla propria interiorità ed esclusivamente alle persone della propria famiglia.Il suo cammino interiore ed il modo in cui ella procede sono dichiarati nella poesia seguente2 :

Growth of Man - like Growth of Nature -Gravitates within -Atmos phere, and Sun Confirm it-But it stir - alone -

Each - it's difficult IdealMust achieve - Itself -Though the solitary prowessOf a Silent Life -

Effort - is the sole condition-Patience of Itself -Patience of opposing forces -And distinct Belief -

Looking on - is the DepartmentOf it 's Audience -But Transaction - is assistedBy no Countenance -

La crescita dell'uomo - come quella della Naturagravita dentro -l'Atmosfera e il Sole la Confermanoma si muove - da sola -

Ciascuno - il suo difficile Idealedeve raggiungere - da solo-attraverso l'eroismo solitariod'una Vita Silente

-Lo sforzo - è l'unica condizione-pazienz a con Se stessi -pazienza con le forze contrastanti -ed un preciso Credo -

Stare a guardare - è il Ministerodel suo Pubblico -Ma l' Operazione - non è assistitada Incoraggiamento alcuno -

“L’eroismo solitario d’una vita silente” è il modo scelto da Emily; ma come conciliare con questo l’esistenza del“pubblico” dell’ultima quartina? Chi è questo pubblico e cosa guarda? Non il cammino di Emily, perché “ l’ Operazione- non è assistita /da Incoraggiamento alcuno”; ma il risultato dell’azione, cioè Emily stessa. Se esiste un “pubblico”significa che Emily si sente “attrice” e quale ruolo sta impersonando?

Ribelle

Dice di lei Higginson1 : “Aveva un’aria singolare, da suora, come se fosse stata una sacerdotessa Germanica diqualche ordine religioso, che prescrivesse come abito del piqué bianco con uno scialle a rete blu di lana pettinata”.2

Ecco la maschera di Emily: quella di capo d’un ordine religioso suo personale - non importa se con seguaci o no.L’eretica travestita da agnellino pauroso. Ma di quale religione?Emily è una ribelle . Non solamente dal punto di vista poetico e formale delle sue opere, ma proprio nella vita. Èribelle verso Dio e verso la società. Dal canto loro i suoi parenti, i suoi concittadini, la guardano come un fenomeno.Anche Higginson la guarda senza capirla e, anzi, con una specie di stupore misto a ripugnanza: “Era un esseretroppo enigmatico per me perché lo potessi capire nell’incontro di un’ora... potei soltanto sedere e guardare, come sifa in mezzo al bosco”.3

La poesia “This is my letter to the World” sembra confermare la consapevolezza di Emily di avere questo pubblico dicompatrioti giudicanti; ed Emily chiede loro indulgenza in nome della Natura... come dire: non sono anormale, nonsono un mostro, sono naturale come i fiori di campo e la rugiada sui prati... Emily adora la rugiada, perché è limpidae fatta di gocce piccole come lei:

Page 2: EMILY DICKINSON: L’IO TRAVESTITO - Centro di cultura · EMILY DICKINSON: L’IO TRAVESTITO ... Quella Emily che in passato ha sperato e forse tentato di fuggire ... Dietro ad Emily

This is my letter to the WorldThat never wrote to Me-The simple News that Nature told--With tender MajestyHer Message is committedTo Hands I cannot see-For love of Herr--Sweet-countrymen-Judge tenderly--of Me

Questa è la mia lettera al MondoChe non ha mai scritto a Me -Le semplici Notizie di cui parla la Natura -Con tenera MaestàIl suo Messaggio è consegnatoIn mani che non pos so vedere -Per amore di Lei - Dolce - concittadini -Giudicate con tenerezza - Me

Poesia di ribellione1 è la seguente:

I never felt at Home - Below -And in the Handsome SkiesI shall not feel at Home - I know -I don't like Paradise -Because it 's Sunday - all the time -And Recess - never comes -And Eden'll be so lonesomeBrigth Wednes day Afternoons -If God could make a visit -Or never took a Nap -So not to see us - but they sayHimself - a TelescopePerennial behold us -Myself would run awayFrom Him - and Holy Ghost - and all -But there is the "Judgement Day"!

Non mi sono mai sentita a Casa - Quaggiù -E nei Bei CieliNon mi sentirò a Casa - lo so -Non mi piace il Paradiso -Perché è Domenica - sempre -E Vacanza - non arriva mai -E l'Eden sarà tanto solitarioNei luminosi Venerdì Pomeriggio -Se Dio potesse far visita -Oppure schiacciare un Pisolino -Così da non vederci - ma loro diconoChe sia un Telescopio -Che ci fissa perennemente -Io vorrei fuggireDa Lui - e dallo Spirito Santo - e da tutto -Ma c'è " il Giorno del Giudizio" !

La religiosità di Emily è, infatti, ambigua. Leggere la Bibbia non significa crederci ciecamente e parlare di Dio nonsignifica amarlo; qui Dio è un “telescopio”1 , un occhio sempre aperto e sempre vigile ( Egli “non schiaccia mai unpisolino” - “never took a nap”). Un giudice dal quale lei vorrebbe fuggire come fugge da ogni altro occhio umano; maquello è l’unico occhio a cui non può sfuggire. Dio fa parte del suo pubblico, dunque, e per lui trasforma la sensualitàin saggezza. Sembra di capire, da questa poesia, che Emily soffochi una certa esuberanza per paura della punizio-ne. Ha paura di essere giudicata cattiva.Altre due considerazioni emergono da questa poesia. La prima riguarda l’uso delle maiuscole che - non ne capiscola ragione - nelle traduzioni di solito spariscono. L’uso dell’iniziale maiuscola (peraltro non limitato a questa poesia)lascia intendere che Emily tratti di concetti assoluti. Lei vive nell’assoluto - o almeno vorrebbe. La seconda riguardail ritmo. Emily ansima; sembra esausta, sul punto di esalare l’ultimo respiro. Si ha l’impressione di trovarsi di fronte aduna parte di Emily che non può vivere e dunque muore: forse la Emily “normale”. Non c’è posto, per lei, né in Terra néin Cielo. Quella Emily che in passato ha sperato e forse tentato di fuggire dalla gabbia:

I never hear the word "escape"Without a quicker blood,A sudden expectation,A flying attitude!I never hear of prisons broadBy soldiers battered down,But I tug childish at my barsOnly to fail again!

Non sento mai la parola "fuga"Senza che il mio sangue scorra più veloce,Un'attesa improvvisa,Un atteggiamento di volo!Non sento mai parlare di prigioni enormiabbattute da soldati,Senza dare strattoni come un bimbo alle mie sbarreSolo per fallire di nuovo!

La Emily che voleva fuggire muore nel 1861; quel che resta di lei rimane nella gabbia; rinuncia al pubblico umano eall’amore umano che la prima Emily molto probabilmente aveva desiderato; rinuncia perché le due parti erano incon-ciliabili e lei ha dovuto lasciarne morire una - probabilmente quella che le ha causato la crisi nervosa - per potervivere. Dietro ad Emily c’è il segreto di questa lacerazione ed è in questo che consiste il suo fascino.La notorietà è solo una delle rinunce di Emily e forse la meno dolorosa. Ci sono alcune poesie che riguardano lanotorietà volontariamente negata: di acida consolazione come “I am Nobody! Who are you” (1861) in cui chi èqualcuno è paragonato ad una rana che gracida il proprio nome al pantano (“Che tristezza – essere – Qualcuno! /Com’è pubblico – come una Rana - / pronunciare il tuo nome – per tutto Giugno – ad un Pantano ammirato!”1 ); dirimpianto come “Success is counted sweetest”, in cui la poetessa sembra identificarsi con lo sconfitto, al quale il

Page 3: EMILY DICKINSON: L’IO TRAVESTITO - Centro di cultura · EMILY DICKINSON: L’IO TRAVESTITO ... Quella Emily che in passato ha sperato e forse tentato di fuggire ... Dietro ad Emily

successo appare più dolce proprio perché gli è negato; ed infine di accettazione, come risulta dalla Lettera adHigginson dell’8 giugno 18622 : “Se la fama mi fosse destinata, non potrei sfuggirle; se non lo fosse, il giorno più lungopasserebbe per me in caccia e l’approvazione del mio cane allora mi abbandonerebbe. ”.Emily si interroga sul senso della sua vita e si risponde nell’unico modo possibile, che è quello delle persone a cui ènegato un ruolo socialmente riconosciuto e celebrato:

If I can stop one heart from breaking,I shall not live in vain;If I can ease one life the aching,Or cool one pain,Or help one fainting robinUnto his nest again,I shall not live in vain.

Se io posso impedire ad un cuore di spezzarsi,Non sarò vissuta invano;Se posso aiutare l'azione d'una vita,O lenire un dolore,Od aiutare un pettirosso incertoA raggiunger di nuovo il nido,Non sarò vissuta invano.

Come ho già detto, Emily sposa il Quotidiano e cerca di trascenderlo rendendolo Assoluto. Come la maggior partedelle donne, non parla di concetti assoluti ma “assolutizza” il suo vissuto , che è fatto di contemplazioni dellanatura e poche relazioni umane. In questo è talmente maestra da dare l’impressione che le sue poesie siano avulsedalla sua personalità e dalla sua esperienza. Io non credo che sia possibile produrre alcunché di completamenteestraneo a se stessi, per cui sono convinta che la poesia di Emily rispecchi la maschera ch’ella ha voluto indossareper se stessa e per i suoi “discepoli” e che questa maschera sia, in definitiva, la seconda delle due personalità in cuisi è scissa e poi totalmente identificata. La vera Emily non la conosceremo mai perché non è mai vissuta; di leis’intuisce soltanto che avrebbe potuto essere donna di grandi passioni trasgressive e di gesti estremi. Le poetessedi cui mi sono occupata sono “doppie”: è un fatto davvero strano? La doppiezza di cui parlo è dovuta alla grandezzadella frattura tra desiderio e realtà; tra immagine di sé e realtà di questo sé. Le persone comuni hanno un’immagine“conforme” di sé e la vita non produce una grossa frattura tra immagine e realizzazione. Le persone non comuni1 eche sono state represse hanno una smisurata immagine di sé e la vita produce loro dei veri abissi... Questo poi èparticolarmente vero per le donne. La maggior parte delle poetesse, credo, ha cercato di vivere nella poesia il latodel proprio io che la società ha imposto loro di soffocare. Vitalità, sensibilità, creatività, espressività, sono indipen-denti dal sesso; la società impone di incanalarle in base a questo attribuendo dei ruoli rigidi. Le donne non comuni sisentono costrette nei ruoli delle donne comuni e dall’immagine di sé, esagerata per compensazione, sviluppanoanche un’arte incomparabile!Nel caso di Emily la realizzazione di questo sé è demandata nell’Eternità; nel Presente esiste un io fragilissimo,ipersensibile e sensitivo, che fa assumere l’aspetto “di una suora”. Emily ha soffocato passione e sessualità, forseperché non poteva lasciarle vivere nell’ambiente in cui era nata. Emily ha recitato la parte della suora ben sapendodi non esserlo e di possedere, invece, uno spirito dionisiaco, portato all’ebbrezza e al divampare del fuoco. Questospirito è stato spezzato due volte (così dichiara Emily in due poesie: “My life closed twice before its close” e “I neverlost as much but twice”. Quali sono i due terribili eventi che segnarono la sua vita? Non è facile rispondere. S’intuisceche sono due affetti perduti - gli affetti sono le uniche cose che contano per lei - ma bisogna ricordare che gli affettidi cui si è a conoscenza (la cognata Sue, il reverendo Wadsworth, Samuel Bowles) sono più che altro dei sostegni:Emily non si regge in piedi. I suoi amori – almeno quelli giovanili - sono amori di dipendenza psichica. Bisogna quindicercare più indietro nel tempo e altrove per scoprire ciò che ha “spezzato le gambe” ad Emily, cosicché non poté piùreggersi in piedi e fu costretta ad appoggiarsi ad ogni affetto e, soprattutto, non poté vivere la propria ribellio-ne. Purtroppo non si può far altro che tirare ad indovinare prendendo come riferimento l’anno 1848 e la crisi religiosaal Mount Holyoke Seminary. Crisi che appare dovuta alla presa di coscienza di non potersi adeguare al modelloproposto dalla chiesa di riferimento. Non potendo rifiutare la sua chiesa, Emily è costretta ad accettare la colpad’essere inadeguata: un senso di colpa è sufficiente a spezzare le gambe. Essa scrive alla sua amica Abiah che,diversamente da lei, riesce ad adeguarsi molto bene:“La riva è più sicura, Abiah, ma io amo solcare il mare; posso contare le onde minuscole qui in queste piacevoliacque, ed ascoltare mormorare i venti… tu stai imparando controllo e fermezza.Gesù Cristo ti amerà di più. Io temo che non amerà affatto me”.14

La poesia seguente2 ci dà un’idea della sua ribellione nei confronti della religione di famiglia e delle usanze dei suoiconcittadini:

Some keep the Sabbath going to Church -I keep it staying at Home -With a Bobolink for a ChoristerAnd an Orchard, for a Dome.Some keep the Sabbath in SurpliceI just wear my WingsAnd instead of tolling the Bell, for ChurchOur little Sexton-sings.God preaches, a noted Clergyman -And the sermon is never long,So instead of getting to Heaven, at last,I'm going, all along.

Alcuni impiegano il Sabato ad andare in Chiesa -Io lo impiego stando a casa -Con un Doliconice come CoristaE un Frutteto, come Duomo.Alcuni impiegano il Sabato in CottaIo indosso soltanto le mie AliE invece di suonare le Campane, per la ChiesaIl nostro piccolo Becchino - canta.Prega Dio, un illustre Sacerdote -E il sermone non è mai lungo,Così invece di andare in Paradiso, alla fine,Ci vado, all'improvviso.

Emily dichiara

Page 4: EMILY DICKINSON: L’IO TRAVESTITO - Centro di cultura · EMILY DICKINSON: L’IO TRAVESTITO ... Quella Emily che in passato ha sperato e forse tentato di fuggire ... Dietro ad Emily

la sua indipendenza dalle usanze comuni; proclama, esistenzialista ante-litteram, la sua diversità e la capacità ditrovare l’infinito in una goccia d’acqua. Alcuni trovano strano che, dopo aver deciso di andare controcorrente, ella sisia relegata in casa completamente dipendente dal padre. Ma è una vera dipendenza od una posizione di comodo?Il “mare” che Emily solcava era il mare della fantasia e del mondo interiore e, evidentemente, la famiglia non erasimile a quella società moralista alla quale non riusciva ad adeguarsi. La ribellione di Emily non è nei riguardi dellafamiglia; non è la classica ribellione dell’adolescente che “scappa di casa”; è caso mai l’esatto contrario e ciò ècoerente. A questo proposito è significativo il dialogo, riportato da Mabel Loomis Todd, tra lei stessa e Susan Gilbert,cognata e grande amica (o grande amore?1 ) di Emily. Susan sconsiglia Mabel di andare a visitare i Dickinson colnovello sposo:Sue replicò: “Non permetterai a tuo marito di andare da loro, spero!” “Perché no?” chiesi innocentemente. “Perchénessuno di loro ha la minima idea di moralità” rispose lei, con un tono di soddisfazione. 2

L’assenza di moralità portò Emily ad essere percepita dalle donne come una specie di mangiatrice di uomini. Questofatto è singolare e rasenta il ridicolo, dal momento ch’ella conduceva una vita tale da non poter in apparenza susci-tare delle chiacchiere. Invece le chiacchiere c’erano, come se fosse stata una donna libera... ed in effetti era libera inspirito. A ben guardare, però, l’unico rapporto che vive con le persone di sesso maschile è quello di maestro-allieva;Emily passa da un “tutore” all’altro, ma questo rapporto è ambiguo non solo per le implicazioni sado-maso (per chi levuol cercare) insite in questo rapporto se vissuto in età adulta, ma specialmente perché Emily non segue, in realtà,il suo tutore di turno. Sembra servirsi del tutore come stampella per andare dove vuole. I suggerimenti di Higginson,per esempio, esplicitamente chiamato al ruolo di insegnante di poesia, non vengono minimamente messi in pratica:la poetessa non cambia il suo stile di una virgola. Si può indovinare che avvenisse lo stesso in materia religiosa.Emily gioca il ruolo dell’allieva passiva soltanto per eludere le direttive impartite dal maestro; ribellione continuadietro la maschera della passività assoluta. Ha invece un sentimento preciso e consapevole della propria statura eciò s’indovina anche nel fatto che molte sue liriche iniziano dichiarando che lei conosce o fa qualcosa che altri nonfanno (I taste a liquor never brewed, per esempio), o che è già morta più volte. Questa sua “mania” delle numerosemorti può avere diversi significati. Indica la sua capacità di far fronte ai dolori della vita - e quindi è un indice di“abilità” – ma anche la profondità del suo dolore, il che è un indice di vulnerabilità e sensibilità al tempo stesso. Emilysi fa grande della sua fragilità, come un magnifico vaso di cristallo che persino una piuma od un lieve soffio può farvibrare pericolosamente. E come un vaso di cristallo si conserva al riparo degli aliti altrui.

Momenti d’un cammino spiritualeSergio Baldi, nel suo bel saggio “La poesia di Emily Dickinson” osserva che nella sua poesia Emily assume sem-pre il ruolo di maestra di vita e, a parte alcune liriche (fra cui la bellissima Theres’a certain slant of ligth), le suepoesie sono più che altro degli aforismi. L’opera poetica di Emily è, dunque, il libro sacro della sua religione per-sonale, scritto nei momenti di “stato mistico”, lo “stato uxorio” , o “stato d’amore”:

“Come ha detto acutamente Richard Chase1 , dalla sua solitudine spirituale la Dickinson riconobbe nella propria vitadue momenti cruciali ch’ella disse sacramentali, i quali spezzano l’esistenza nettamente in tre parti: l’amore e lamorte. Prima dell’esperienza amorosa [...] vi è la fanciullezza, tempo infelice di paure [..]; dopo l’esperienza amorosavi è lo «stato regale» di «donna» o, come dice lei, di «moglie» o di «regina»; poi l’altro momento sacramentale, lamorte, e dopo di quella l’immortalità. [..] Questi sono i «termini personali della sua Rivelazione» [..] lo stato da cuiparla la Dickinson poeta è sempre lo «stato uxorio» [..]2 “.

Aforismi o, meglio, momenti di predicazione che rivelano un pensiero vagamente gnostico o – diremmo ora – “NewAge” sono, per esempio, “ We never know how high we are”3 e “ Each life converges to some centre”:

We never know how high we areTill we are called to rise;And then, if we are true to plan,Our statures touch the skies.The heroism we reciteWould be a daily thing,Did not ourselves the cubits warpFor fear to be a King.Each life converges to some centreExpressed or still;Exists in every human natureA goal,Admitted scarcely to itself, it may be,Too fairFor credibility's temerityTo dare.Adored with caution, as a brittle heaven,To reachWere hopeless as the rainbow's raimentTo touch,Yet persevered toward, surer for the distance;How highUnto the saints' slow diligenceThe sky!Ungained, it may be, by a life's low venture,B h

Non sappiamo mai quanto siamo altiFinché non siamo chiamati ad alzarci:E allora, se siamo coerenti col piano,Le nostre stature toccano i cieli.L'eroismo che recitiamoSarebbe una cosa quotidiana,I cubiti non ci farebbero curvarePer paura di essere un Re.Ogni vita converge a qualche centroDichiarato o taciuto;Esiste in ogni natura umanaUna mèta,Ch'essa stessa ammette a malapena,Troppo bellaPer rischiare l'audaciaDi credervi.Adorata con cautela, come un fragile cielo,RaggiungerlaSarebbe impresa disperata come toccareLa veste dell'arcobaleno,Ma se perseguita, è più sicura quanto più distante;Com'è altoAlla lenta pazienza dei santiIl cielo!Non sarà raggiunta, forse , nella breve avventura d'una vita , ma

Page 5: EMILY DICKINSON: L’IO TRAVESTITO - Centro di cultura · EMILY DICKINSON: L’IO TRAVESTITO ... Quella Emily che in passato ha sperato e forse tentato di fuggire ... Dietro ad Emily

Theres’a certain slant of ligth1 è invece poesia pura ed è la lirica che, a mio parere, descrive il passaggio nello “statouxorio” e ciò che esso comporta: una specie di improvviso satori2 , uno stato in cui si ricevono, violentemente comedelle ferite, i significati profondi della vita; ma questi significati non consolano, solo consolerebbe il permanere nellostato magico.

There's a certain Slant of light,Winter Afternoons -That oppresses, like the HeftOf Cathedral Tunes -Heavenly Hurt, it gives us -We can find no scar,But internal difference,Where the Meanings, are -None may teach it - Any -Tis the Seal Despair -An imperial afflictionSent us of the Air -When it comes, the Landscape listens -Shadows - hold their breath -When it goes, tis like the DistanceOn the look of Death -

C'è una certa Lama di luce,Nei pomer iggi invernali -Che opprime, come il PesoDi Accordi di Cattedrale -Una Ferita celeste, ci infligge -Non troviamo pauraMa una differenza interiore,Dove i Significati, sono -Nessuno può insegnarlo - Nessuno -È il Sigillo della Disperazione -Un'afflizione imperialeMandata a noi dall'Aria -Quando arriva, il Paesaggio ascolta -Ombre - trattengono il f iato -Quando va via, è come la DistanzaSullo sguardo della Morte -

Io non sono del tutto d’accordo col Chase. Considerando l’opera della Dickinson come le tappe d’un camminospirituale, mi sembra di poter distinguere alcuni momenti di questo cammino, descritti da poesie diverse in contenutoe forma, ferma restando la caratteristica di base del verso spezzato da pause. Ho così catalogato le poesie nel modoseguente:

· Le poesie dello Stato Uxorio, caratterizzate da toni e contenuti predicatori, ossia gli aforismi. In esse Emilymostra consapevolezza di sé, della sua statura e del proprio cammino (es. We never know how high weare);

· Le poesie dello Stato Mistico o d’esaltazione, caratterizzate da un ritmo ansimante, da Sibilla in trance. Inesse Emily contempla o riceve la “rivelazione” (es. There’s a certain Slant of light e Safe in their AlabasterChambers);

· Le poesie della Diversità, caratterizzate da un ritmo più moderato ma che lascia trapelare una certa emozione,in cui Emily dimostra di essere consapevole della propria diversità e dichiara d’accettarla (es. Some keepthe Sabbath going to Church);

· Le poesie del Cammino, ossia quelle in cui Emily parla di se stessa in termini di sentimenti e sensazioni(es. I never hear the word “escape”).

Noi siamo abituati a considerare “poesie vere” quelle dello Stato Mistico e del Cammino perché sono descrizionedi stati d’animo interiori. In particolare, le poesie dello Stato Mistico descrivono l’irrompere di un qualcosa di divi-no nella sua vita e questa irruzione a volte è estatica e a volte terrificante1 . Gli psicoanalisti junghiani forse parle-rebbero di maschile percepito come numen. Certo è che il maschile per Emily è numinoso2 nel vero sensojunghiano, in quanto per suo tramite ella va oltre lo stato di dipendenza: il “master” non è padrone ma è modelloper farsi ella stessa predicatrice e sacerdotessa: la Grande Sacerdotessa del Quotidiano.

Emily e l’horror

A dispetto del suo vestirsi sempre di bianco e del suo ostentare solarità proclamando l’amore per le cose piccole esemplici, Emily è un’ombra scura. L’atmosfera di molte liriche è da Wuthering Heights1 e There’s a certain slant oflight, per esempio, evoca ambientazioni gotiche (ci starebbero bene i santi azzurrini di The moon and the yew tree diSylvia Plath!2 ). L’horror della Dickinson è tuttavia più sottile di quello della Plath; è quasi impercettibile, ma quandosi percepisce fa molto più effetto di qualunque immagine splatter. Come nella Brontë, è l’orrore dell’anima rifiutata(quale frase più orrenda di quel “Perché non sei come lei?” pronunciato da Heathcliff3 contro la propria moglie?),dell’anima che non può vivere nel proprio corpo… dell’anima vicina alla pazzia:

Page 6: EMILY DICKINSON: L’IO TRAVESTITO - Centro di cultura · EMILY DICKINSON: L’IO TRAVESTITO ... Quella Emily che in passato ha sperato e forse tentato di fuggire ... Dietro ad Emily

The first Day's Night had come -And grateful that a thingSo terrible - had been endured -I told my Soul to sing -She said her Strings were snapt -Her Bow - to Atoms blown -And so to mend her - gave me workUntil another Morn -And then - a Day as hugeAs Yesterdays in pairs,Unrolled its horror in my face -Until it blocked my eyes -My Brain - begun to laugh -I mumbled - like a fool -And tho' 't is Years ago - that Day -My Brain keeps giggling - still.And Something's odd - within -That person that I was -And this One - do not feel the same -Could itbe Madness - this?

Venne la Notte di quel primo Giorno -E grata che una cosaCosì terribile - fosse finita -Chiesi alla mia anima di cantare -Ella disse che le sueCorde erano spezzate -Il suo Archetto - ridotto in Atomi -E così per aggiustarla - ebbi da lavorareFino ad un altro Giorno -E allora - un Giorno enormeCome coppie di Ieri,Mi srotolò in faccia il suo orrore -Finché mi chiuse gli occhi -Il mio Cervello - iniziò a ridere -Borbottavo - come una pazza -E benché sia success o Anni fa - quel Giorno -Il mio Cervello continua a ridacchiare - ancora.E Qualcosa è strano - dentro -Quella persona che ero -E Questa di adesso - non sentono le stesse cose -Potrebbe essere Pazzia - questa?

Ma è soprattutto l’orrore d’una presenza fantasmatica continua e capace di farsi sentire all’improvviso ed in modoincomprensibile. Ciò fa sospettare che Emily sia stata vittima nell’infanzia di uno spavento causato dall’AutoritàNegativa Primaria e che il suo “sacerdozio”, che esprime una religiosità primitiva, naturale, sia la fedeltà a questodio potente e terribile. A favore di questa tesi giocano l’uso ripetuto del termine Awe (timore riverenziale misto aterrore: è radice dell’aggettivo awful, terribile) e la predilezione di forme di comunicazione non verbale simili a rituali,come l’offerta di fiori ed il modo di vestire.Per tutti questi motivi ritengo che la Dickinson sia una poetessa da annoverare nella letteratura nera, che è quellache racconta il rapporto con il “potente e terribile” e che, com’è noto, è più femminile che maschile.