Eusebio Casanova - Arhivistica

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EUGENIO CASANOVA_______________

ARCHIVISTICA 2 E DIZIONE

SIENA STAB. ARTI GRAFICHE LAZZERI 1928

AGLI ARCHIVISTI DI TUTTO IL MONDO ALLA SACRA MEMORIA DI GIUSEPPINA CASANOVA D.D.D.

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Q u e s t o v o l u me c o n t i e n e i l c o r s o , d a n o i p r o f e s s a t o n e l l a F a colt di scienze politiche ed economiche della r. Universit di Roma, s o t t o g l i a u s p i c i d e l l o n . p r o f . A l b e r t o D e S t e f a n i , b e n e m e r i t o preside della Facolt medesima . Vede la luce per linsistenza affettuosa, colla quale 1 amata nostra unica sorella, Giuseppina, seppe vincere la nostra riluttanza e s p i n g e r c i a l l a v o r o , a d d i t a n d o ci l ' o b b l i g o , i m p o s t o c i d a l l a l u n g a s e r i e d i a n n i t r a s c o r s i n e l l a m m i n i s t r a z i o n e d e g l i a r c h i v i , d i r a ccogliere, p r i m a d i c h i u d e r l a , l e o s s e r v a z i o n i , f a t t e v i , d a l a s c i a r e a i colleghi e agli studiosi come conforto nella dura ascesa. Amo rosamente Ella ci segu nella elaborazione faticosa del nostro pensiero e ci sorresse, n fu paga se non quando ne vide iniziata la stampa; che volle saper dedicata alla grande famiglia degli archivisti italiani e stranieri, a quei modesti compagni di lavoro, in mezzo a cui soffrimmo e godemmo. per s lungo tempo. Pur troppo, compiuto quello che considerava come suo estremo dovere e prima ancora che la composizione fosse inoltrata, la bellanima sua fu rapita al nostro affetto, al nostro conforto: Ella ci abbandon per sempre, rendendo pi sacro per noi il voto di soddisfare all'ultima esortazione di lei.

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VI

Collanimo dolorante, dunque, nella triste solitudine di questa vita, diamo retta al suo incitamento, dedicando questa fatica, qualunque sia, agli Archivisti di tutto il mondo, di tutti i gradi, affinch vedano se qualche cosa di utile ne sappiamo ricavare; ma, dedicandola altres a Colei, che ne fu l'ispiratrice, e che, perci, da qualunque sfera ove sia, sapr forse ottenere un giudizio meno crudo su questa opera modestissima. * * *

Rari sono, in Italia e altrove, coloro i quali sappiano che cosa sia un archivio; rarissimi, coloro i quali discernano a che veramente serva. Ma, quantunque scarsi di numero, questi eletti costituiscono una forza; che, colle sue generose rampogne, frena, talvolta, lo scempio, che delle scritture, che lo compongono, vorrebbero incessantemente fare la trascuranza e la brutalit altrui. Questo s c e m p i o , p e r , f a t a l e , i n e l u t t a b i l e a t t r a v e r s o il tempo e lo spazio, come fatale per tutto il creato: ci che rende pi squisita la lotta, che, in altri termini, per opera di quei pochi, contro la barbarie combatte la civilt. Questa lotta si manifesta in tutti quegli accorgimenti, coi quali si raccolgono, si conservano e tramandano, si ordinano e utilizz a n o le memorie del passato e del presente, a benefizio della Societ: accorgimenti, che richiedono una somma notevole di abnegazione e d i a u s t e r i t d a c o l o r o , i q u a l i v i a t t e n d o n o . C o n t a l i v i r t questi individui rendono non scarsi servigi alla Societ e alla scienza; ma, per quel senso indefinibile di scetticismo, che ne informa la vita, non si curano di strombazzarli, di esaltarli, n asseriscono di aver mai salvato il mondo: e, quindi, lasciano che altri ne approfitti, che tutti li dimentichino e ne ignorino persino l'esistenza. Ne conseguono l'abbandono, nel quale essi e il loro istituto sono generalmente lasciati, l'incomprensione, che tutta questa ma -

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VII

teria a d u g g i a e , p u r t r o p p o , i n t a c c a p e r s i n o l a l o r o s t e s s a f i b r a , s da ridurli empirici cultori di dottrina, da tutti ignorata. Da questo processo di alterazione, che da tempo si svolge, sorge il problema dellarchivio, degnissimo dello stadio di civilt, al quale siamo giunti; e a risolverlo ci proviamo colle pagine seguenti: nelle quali, forse con eccessiva presunzione, tentiamo cosa, a nostra c o n o s c e n z a n o n m a i s p e r i m e n t a t a , v a l e a d i r e , l ' a f f e r m a z i o n e d i una nuova scienza. Nel esempi, contesto raccolti abbiamo, nella lunga volta per volta, accanto e, all'altrui di dottrina, espresso le opinioni nostre in proposito, suffragate da nostra esperienza; procurato spaziare, non soltanto su la massima parte dItalia, ma, ancora, oltre i confini di essa, in ossequio a quelluniversalit della scienza e della civilt, che , per noi, assioma indiscutibile. Certo, cos procedendo, siamo stati, da un lato, forse, eccessivamente p e r s o n a l i ; d a l l a l t r o , s e n z a d u b b i o , d i f e t t o s i . M a , s e le personalit si dirimono facilmente, quando la scienza abbia provato linsussistenza del loro contenuto, e, ad ogni modo, danno la via alla discussione, dalla quale balza la verit; le deficienze sono altrettanto facilmente colmate, quando la loro impostatura sia riconosciuta esatta e ritenuta, come in effetto, una semplice esemplificazione, diretta ad invogliare altri a completarla. Esponendo teorie, raccogliendo osservazioni, discutendo altrui opinioni sotto una forma, secondo noi, nuova, ci siamo ingegnati di collocarle nel loro ambiente e accompagnarle con una suffic i e n t e e r u d i z i o n e ; c h e t a l u n o t a c c e r f o r s e d i s a c c e n t e r i a . S e l ' a ccusatore si compiacer di riflettervi, vedr che non ci siamo di molto allontanati dal campo, assegnatoci dalla materia trattata, vastissimo, pur troppo, e complesso e, perci appunto, da nessuno ancora affrontato nella sua integrit. M a , p u r , s e ci c o s t i t u i s c a e r r o r e , a c c e t t i a m o d i l i e t o a n i m o l'incolpazione, purch valga a spingere altri a far meglio. Poich,

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VIII

anche n e l l o s f o r z o d i d i m o s t r a r e l ' u n i v e r s a l i t di questo problema e della soluzione relativa, anche nel tentativo di non pretermettere n l'ultimo progresso, n l'ultima comunicazione letteraria, sappiamo di aver dovuto trascurare molti risultati, dei quali ci lusinghiamo far tesoro chi voglia con maggior fortuna ed onore seguirci nella via battuta. P e r n o i , c i c o n s i d e r e r e m o s e m p r e p i c h e paghi di avere recato un qualunque modestissimo contributo allavviamento di una scienza, alla quale assicurato un indiscutibile avvenire, e della quale ci onoriamo di essere stati sempre fervidissimi cultori. Roma, maggio 1928.

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TAVOLA DELLE MATERIE

PREFAZIONE ............................................................... p. TAVOLA DELLE MATERIE ............................................. NOZIONIG E N E R A L I ........................................................ .

V IX 1 3 4 10 11 12 19 21 21 24 24 25 27 29 31 34 36 39 41 42 43 44 45 46 46 46

M at er ie scr itto r ie ..................................................... Nomenclatura; imprecisione della medesima ............ Riunione degli atti ................................................ Etimologia della voce archivio ............................... Definizioni varie dellarchivio ............................... Definizione dellarchivio ....................................... Distinzione dellarchivio dagli istituti affini ........... Diversit degli archivi........................................... Funzione dellarchivio .......................................... Archivistica ......................................................... Divisione dellarchivistica .....................................

I. AMMINISTRAZIONE

GENERALE ESTERNA DELL ARCHIVIO E DEGLI ATTI: ARCHIVECONOMIA ..........................

Cos tr u zio n e d ell ar ch iv io . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ub icazio n e d el lo cal e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Suolo pel fabbricato ........................................ C o s tr u zio n e d ell ed ifi zi o . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ripartizione d ell edi fi zi o . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Forma e disposizione interna dei locali ............. Edifizi vecchi ................................................. Aria e luce ..................................................... Luce artificiale ............................................... Riscaldamento ................................................ Impiantito ...................................................... Tetto ............................................................. Conclusione ...................................................

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X

Arredamento dei locali ......................................... p. Scaffalature ................................................... Scaffali ......................................................... D o p p i a sc a f f a l a t u r a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . S caf f alatu r a metallica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Scaffalatura in cemen t o armat o . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . S a l e e a r m a d i sp e c i a l i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Verniciatura ................................................... Arre d amen to d eg l i u f f i c i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sale pel pubblico ............................................ Biblioteca ...................................................... Mostra ........................................................... Portineria, uscieri ........................................... Economato ..................................................... Protocollo ...................................................... Ufficio copia .................................................. Gab in etto f o to g r af ico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C a l c o sig i l l i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Officina di restauro ........................................ Rilegatura ...................................................... Deposito ........................................................ Scuola e altro ................................................. Igiene e manutenzione speciale dei locali e della suppellettile ......................................................... Spolveratura deg l i a r c h i v i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . P a r a si t i d e g l i a r c h i v i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Flora degli archivi .................................... Fauna degli archivi ................................... Carta ............................................................. Rilegature ...................................................... Restauro dei documenti logori e guasti .............. Metodi adesivi ......................................... Metodi chimici ......................................... I n chio s t ro e r av v iv a m en to d e i c a r a t ter i d e l e t i . . . . D i s t ruz io n e d eg l i a r ch iv i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C au s e v o l o n t ar i e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C au s e for t u it e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A s s i cu raz i o n e d eg l i a r ch iv i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I I . ARCHIVISTICA PURA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . R eg i s t razio n e e a rc h iv io . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

47 47 50 51 52 55 56 57 57 58 60 61 62 64 64 65 65 65 65 66 66 66 67 67 71 71 73 79 85 89 90 99 105 112 113 121 131 133 135

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XI

R eg i s t razio n e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p . A r ch ivi az i o n e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A r ch ivi st o r ici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . O p e r azion i d i s c a rt o . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . M a s s i m ar i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C e rn i ta d e g l i a t t i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . S ch ed atur a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . R av v i c ina m e n to e f u sio n e d e l le s ch e d e . . . . . . . . . . . . . C o s t i tu zion e d e l l e u n i t . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . E s t ra z io n e d i a t t i d a u n it p r ees i s t en t i . . . . . . . . . . . . . . C o s t i tu zion e d e l l e s e r i e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Scioglimento delle unit legate e delle serie costituite ...................................................... I n t eg r a z io n e d e l l e u n i t e d e l l e s e r i e . . . . . . . . . . . . . . . . M i s c e l lan e a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . R a c co lt e d i p erg ame n e , d ip lo m a t ici t o scan i . . . . . . . O rd in a men to . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . M e tod i d i o rd in am e n to . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . M e to d o cr o n o log ic o . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . M e to d o alf a b e t i co . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . M e to d o d e c i m a l e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . O rd in a men to p e r m a t e r i e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Integrit, inalterabilit e intangibilit delle serie .................................................... P ro v en ien z a, t e r r it o r ia l i t . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . R i co s t ruz i o n e s i st e m a t i c a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C a t eg o rie , s e r i e , g ru p p i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . M e to d o st o r ico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A r ch ivi agg r ega t i o r iu n i t i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A r ch ivi d i v e rsi e sp e c ia l i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A r ch ivi sta t a l i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A r ch ivio d i S t ato d i F i ren ze . . . . . . . . . . . . . . . . A r ch ivi fr a n c e s i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . P u b l i c R e c o rd O ff i c e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A r ch ivi p r i v ati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C a r t eg g i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A r ch ivi d i n o tar i e n o t ar i l i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . M ap p e e t i t o l i d i p ro p ri e t . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Archivi economici e sociali contemporanei. . . . . . A r ch ivi d e g l i i s t i tu t i b an c ar i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

138 147 152 154 177 180 183 185 186 187 189 190 193 195 196 197 198 198 204 206 209 211 213 215 215 217 219 222 223 223 226 229 232 234 234 236 237 239

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A r ch ivi p a r ro c ch i al i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p . A r ch ivi m o n a s t i ci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A r ch ivi m i l i t a r i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A r ch ivi d e l l a g u e rr a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Archivi cinematografici, fotografici e gramm o fon i c i, e c . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I n v en t a r ia z i o n e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I n v en t a r io . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . S co p o d el l inv en ta r i o . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . M a t e r ia , f o r m a d el l ' i n v en ta r i o . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A p p en d i ce a l l in v e n t ar io . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . D e s c riz io n e in inv en t ar io . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . D a t az io n e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I n d ic a z io n i v ar i e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . O s s e rv azi o n i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . P r e fa z io n e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I n d ic e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A r ch ivi an t i ch i in p a r te in v e n t ar i a t i . . . . . . . . . . . . . . . . . . R eg e s to e s u n to . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . D e f in i z io n e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . V a lo re d e l r eg e s to . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . M a t e r ia d e i r eg e st i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C o mp i l a to r e d e l reg e sto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . F o r mu l e d e l la com p i l a zio n e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I n d ic e d ei r eg e s t i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . S u n to . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Indice degli inventari, regesti, ec. e guida darc h iv io . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . R i f in itu re d e l l inv en t ar io . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . U l t er io r i l a v o r i a rc h iv i st i c i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A r ch ivi az i o n e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C o n d i z ion a tur a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . P ag in a zio n e o c a rt o l az io n e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . N u m e r a zio n e o q u o t a zio n e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . S t a mp ig li a g g io . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . M o d o d i t e n er e g li a t t i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C u s to d i e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C o l lo c a me n to . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L o c a li . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . D i spo s i zion e sui p a l c h e t t i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . R i a s sun zi o n e e r i ar c h ivi a z io n e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

241 244 246 248 250 251 251 253 254 256 257 261 263 263 263 264 265 266 266 267 267 268 269 271 271 272 274 274 275 276 276 277 278 280 284 286 287 288 289

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XIII

III. STORIA DEGLI ARCHIVI E DELLARCHIVISTICA ....... p . 2 9 1 F o n t i d ella s to r i a d eg l i a r ch iv i e d e ll a r ch iv is t i c a . . . . 293 I . G l i a r c h i v i e l 'a r c h i v i s t i c a n e l l e v o a n t i c o e s i n o a l s ec . X I I I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 295 A n t i ch it . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 295 Roma............................................................. 296 A l to m ed i o evo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 301 N o t a ri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 304 R a c co lt a d i at t i p re s s o l e ch i e se . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 304 A r ch ivi d e l l a C h i es a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 305 I n s in u a z io n e d eg l i a t t i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 307 A r ch ivi n o r m ann i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 311 R i fo r m a d In n o c en zo I I I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 311 A r ch ivi ec c l e s i a s t ici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 312 A r ch ivi v i a t o r i i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 314 C a r tu la r i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 317 I I . G l i a r c h i v i e l a r c h i v i s t i c a n e i s e c o l i X I I I - X V ... 318 I s t ru m ent a r i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 318 C o mun i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 319 R a c co lt a d eg l i a t t i d e l C o mun e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 321 N o t a ri c an c e ll i e r i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 322 C u s to d i a e con s e rv a z i o n e d eg l i a t t i d e i C o mu n i . 323 S t a tu ti sug l i a r chi v i d e i C o mun i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 327 Mobili ........................................................... 332 A r ch ivi S v ev i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 333 A r ch ivi ang io in i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 335 A r ch ivi reg i f r an ce s i , ing l esi , e c . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 338 V e r s a m en t i ed e l imi n a z io n i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 339 D e c ad en z a n e l s ec o lo X I V . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 341 F i r en z e e a l t r i C o m u n i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 341 Regolamenti delle regine Sancia e Giovanna I .......... 344 I n v en t a r i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 348 A r ch ivi seg re t i , a rc h iv i g en e r a l i , e c . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 350 Archivi veneti, inglesi, spagnoli, ec., M a s s i m i lia n o I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 352 III. Gli archivi e larchivistica nei secoli XVI-XVIII .. 354 C ro n i s t i e s tu d io si . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 354 F i l ip p o II . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 357 R eg o l a men to d i F i l i p p o I I I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 359 A r ch ivi p o n t i fi c R iv en d i ca z i o n e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 360 P r e la z io n e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 366 A r ch ivi ec c l e s i a s t ici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 368

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XIV

A r ch ivi d i M an to v a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p . A r ch ivi V en e t i. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . T o s c ana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C o n c en tra m e n t i. A r ch ivio d i V i en n a . . . . . . . . . . . . . . . . . Letteratura archivistica sino a tutto il sec. XVIII . O rd in a men to p e r m a t e r i e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L e M o in e e C h ev r i r e s . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . P e s c ar eni c o e K au n i t z. S i st e m a p e ron i ano . . . . . . . . . Enciclopedismo e sua influenza sull archivistica .. C ab in e t d e s ch a r tes . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . E l i m in azio n i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I V . G l i a r c h ivi e l 'a r c h ivi s t ic a s in o a i g io rn i n o s tr i . C en t r al i zz a z io n e p r e s c r i t t a d a l la C o n v en z io ne . . . Proposta di centralizzazione della Repubblica Cis a l p ina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C en t r al i zz a z io n e n a p o l eo n ic a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . G l i ar ch iv i n el d i ri t t o in t e rn a z io n a le. R icup er i . . . O rd in a men to d eg li a r ch iv i f r an c e s i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . M e to d o sto r ico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . S cu o le: cole des chartes, ec. Preparazione degli archivisti; insegnamento dellarchivistica. Trat t a t i st i ..................................................................... M o v i m en t o sci en t if i c o . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . E c ces s i . P e r io d ici a r ch iv i s ti c i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . P u b b l i c azi o n i u f f ic i a l i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A r ch ivi m i n o r i. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A r ch ivi p r i v ati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Diffusione degli archivi: centralizzazione; concentrame n t o . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . S t a t o e a mmin i s t r a z i o n e d e g l i a r c h i v i n e i v a r i p a e si . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . M o d i f i cazi o n i e p r o g res s i d e l l a r ch i v e co n o m i a . . P ro g r e s si d e ll a r ch iv i s ti c a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . IV. NATURA GIURIDICA E UTILIZZAZIONE DEGLI ARCHIVI ............................................................. L eg g i e reg o l a m en t i a r ch iv ist i c i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . M a t e r ia d i d ir i t to p u b b l ico: s u o i e l eme n t i . . . . . . . . . . . . . . . . I . C o n s e r v a z io n e d eg l i a t t i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Motivi della conservazione degli atti. Legis l a z io n e r e l a t iv a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

369 370 375 377 378 380 381 382 385 386 387 389 390 390 390 391 396 397

399 403 404 406 410 411 412 415 421 422 425 427 428 428 428

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C o n c en tra m e n to d e g l i a t t i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p . Conservazione della suppellettile archivistica ... Vigilanza sugli archivi delle amministrazioni a u t ar ch i ch e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A r ch ivi p r i v ati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . D ep o s i to . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Responsabilit per lordinamento delle carte . . O rd in a men to d el l a r ch iv io . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . E s t ra z io n e d i a t t i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . R e s t i tu z ion e d e i d e p o s i ti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Eliminazione d e l l e s c r i t t u r e i n u t i l i p r e s s o a m m i n i s tr a z io n i g o v e rn a t iv e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . E l i mi n a z i o n i p r e s s o l e a mmi n i s t r a z i o n i a u t a r ch i ch e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . E l i m in azio n i p r e ss o p riv a ti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . E l i m in azio n i p r e ss o al t r i p a e s i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . F r eno a l l a rb i t r io p r iva to . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . D i r i tto d i p re l a z io n e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . R iv en d i ca z i o n e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . R i cup e ri d i at t i d i S t a to . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A t t i d i S ta t o . A t t i s t o r ici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Demanialit degli atti e degli archivi di Stato ... P e r so n ale a r ch iv ist i c o . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . O rg an a men to g en e r a l e d e l p e r so n a le . . . . . P r ep ar a z io n e d e l p e r s o n a l e . . . . . . . . . . . . . . . . . . A m m in i str a z io n e c e n tr a l e . D ip en d enz a . . . . . . . C o n s ig l io sup er io r e p e r g l i a r ch iv i . . . . . . . . . . . . . I I . C o m u n i c a zion e d eg l i a t t i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . P u b b l i c it d eg l i a tt i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pubblicit degli atti privati e dei cart e g g i p r iv a t i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Rapporti giuridici intercedenti fra lo Stato e l ' i n d i v i d u o ............................................................ I n t er e s s i dellindividuo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Obblighi dello Stato ............................... R a p p o r t i dello S t a t o c o g l i a r c h i v i e c c l e s i a st i c i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Lo Stato e gli archivi vaticani ................. Lo Stato e le societ economiche ............ Archivi privati .......................................

430 431 435 437 438 440 440 442 444 445 450 450 451 453 454 455 456 456 459 463 464 466 471 472 473 475 483 485 486 487 488 489 491 492

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XVI

C o mun i ca z i o n e : co mun i c a zi o n e d i r et t a . . . . . . . p . 4 9 3 Ammissione a l l a c o n su l tazio n e . . . . . . . . . . . . . 493 L o c a li t dellispezione. P r est i t o . . . . . . . . . . . 495 I s p ez io n e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 496 C o mun i ca z i o n e ind i r et t a . . . . . . . . . . . . . . . 497 R i c e rch e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 497 Copie ................................................ 498 Tasse di archivio ed esenzione d a l le m ed e s i m e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 501 Conclusione .................................... 5 0 4

INDICE

ALFABETICO

..................................................

507

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ARCHIVISTICA_______

NOZIONI GENERALI________________

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Le ricerche dellarcheologia e delle altre scienze storiche attestano il bisogno, sentito in ogni et, di esprimere il pensiero non solamente colla voce, ma ancora collo scritto, e di t ramandarlo nel tempo e nello spazio. D i q u e s t a a s s e r z i o n e s o n o l a p r o v a p i e v i d e n t e l e m i s t e r i o s e i ncisioni e i graffiti delle epoche preistoriche; i disegni delle oscure civilt americane; la parete marmorea di Behista il monumentum ancyranum, nonch le laminette hittiti e i caratteri cuneiformi, i ge roglifi egizi e i libri dellestremo oriente, le iscrizioni doliari, i c a r a t teri runici della pietra di Skartha e le scritture dellevo medio e del moderno.M o n u m e n t u m, da m o n r e , a m m o n i r e , r i c o r d a r e ; d o c u m e n t u m, da docre, insegnare, chiamarono i Romani quellespressione, quel ricordo: e monumento e documento diciamo noi, loro figli.

M A T E R I E S C R I T T O R I E . M a s e l e p r i m e g e n t i i n c i s e r o f a t i c o s amente i loro caratteri su materia immobile in eterno, quali le pareti delle rupi selvagge, le seguenti servironsi gradatamente di altre materie scrittorie, sempre disagevoli, sia pure, ma pi comuni, pi trat tabili: quali i laterizi che ricoprono la Mesopotamia; quali i metalli, dalla cui fusione ricavavansi quelle tavole, tabulae, dalle quali collo stesso nome estraevasi copia delle attestazioni pi solenni. In progresso di tempo, le ulteriori generazioni si appigliarono a sostanze, fossero pure pi fragili, ma meglio rispondenti allattivit sempre pi febbrile che veniva impossessandosi della umanit. C o s , r i s e r v a n d o a n c o r a l a p i e t r a e i m e t a l l i , e , v u o i a n c h e , l avorio, alle occasioni e agli scopi di grande apparato, la civilt prescelse per gli usi comuni le foglie dalbero, dalle quali, nel linguaggio l i br a r i o , d e r i v a t o i l v o c a b o l o f o g l i o ; i l t r o n c o s t e s s o d i q u e g l i alberi,

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o caudex donde codex, codice ; le cortecce delle piante, che coi propri strati diedero nome al liber e al nostro libro; quindi, l'intreccio di parti scelte di foglie del papyrus, cio papiro, progenitore del f r a n c e s e e t e d e s c o p a p i e r , d e l l o s p a g n u o l o p a p e l e d e l l i n g l e s e paper; ovvero ancora, le pelli animali, che distese erano membranae, dette p o i p a r t i c o l a r m e n t e p e r g a m e n e , o a c c a r t o c c i a t e , v o l u m e n cio volume ; infine, l'impasto di stracci, e, oggi, di legno, che, per essere l'ultimo v e n u t o , p r e s e p r e s s o i v a r i p o p o l i a d i m p r e s t i t o i l n o m e d a m a teria o da uso pi confaciente, e che noi chiamiamo carta, mentre i francesi e i tedeschi lo dicono papier e gli inglesi, paper. N O M E N C L A T U R A; I M P R E C I S I O N E D E L L A M E D E S I M A. S e n o n c h , se queste ultime locuzioni indicano gi un diverso modo di esprimere la medesima cosa presso i popoli, noi vediamo, in seguito, questa di versit farsi larga strada anche presso uno solo e stesso popolo per l'indeterminatezza, colla quale furono adoperate non pi per esprimere il senso originale della parola, ma un concetto pi ampio, che indicasse col tutto una parte soltanto di esso, cio la redazione vergata su quel tutto, l'uso, al quale quel tutto doveva servire. Leccessiva ampiezza data a diverse di quelle parole lorigine di quella imprecisione di terminologia che da per tutto, ancora oggi, impera, e che, invano sinora, gli scienziati hanno tentato di ridurre e fissare o, come direbbero gli anglo-sassoni, di standardizzare. Siccome per, tale imprecisione facile causa di equivoci, occorre, anzi tutto, rilevare chessa trova unaltra ragione di persistere nelluso, che altre discipline, come la paleografia, la diplomatica, la g i u r i s p r u d e n z a , l a s t o r i a, e c c . f a n n o d e g l i s t e s s i v o c a b o l i , q u a n t u n q u e vi diano un senso non sempre uguale a quello attribuito ad essi nella disciplina della quale trattiamo. Monumento e tavola sono voci ormai passate presso di noi quasi assolutamente ad altre dottrine; foglio e carta hanno assunto il senso generale di scritto, come il paper e il papel. Non bastando, per, quelle voci, diciamo cos, primordiali, alle varie accezioni dei materiali ai quali si riferivano, quando crebbe la produzione degli scritti, a l t r e s e n e a g g i un s e r o i n p r o s i e g u o , c h e i n d i c a s s e r o s p e c i a l i p r o p r i e t di quei materiali. Ai giorni nostri il vorticoso progresso delle scienze ha resa addirittura soverchiante quella produzione, e, resane, pertanto, necessaria la distinzione. A b b i a m o c o s l e s c r i t t u r e , e s p r e s s i o n e g e n e r a l e p e r i n d i c a r e q u alunque cosa si scriva senza annettervi il bench minimo carattere di autenticit; gli atti e i documenti, ossia scritti di maggiore interesse,

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degni di essere conservati e perci costituenti la massa delle memorie, sino a noi pervenute. Scritture, atti, documenti sono sciolti, infilzati o cuciti. Sciolte, vale a dire non legate, volanti, sono la pergamene e possono essere tutti gli altri scritti. Siccome, per, il numero loro ragguardevole, cos si ammucchiano in fasci o mazzi (fr. liasses, sp. l e g a j o , ingl. b u n d l e , fastening, ted. b n d e l ), vale a dire, in quantit pi o meno grandi legate insieme con legaccio o spago e di peso tale da essere portato facilmente dalluomo. Q u a n d o l a r a c c o l t a i n f a s c i o s i f a c c i a s e n z a r i guardo allargomento trattato negli atti, abbiamo quello che diciamo una miscellanea; che materialmente pu essere sciolta o cucita insieme. Q u a n d o i n v e c e g l i a t t i r a c c o l t i s i r i f e r i s c a n o t u t t i a l l o s t e s s o o gg e t t o , a b b i a m o i l f a s c i c o l o ( f r . d o s s i e r ) , c h e pu a n c h e a s s u m e r e l e proporzioni di uno o pi fasci. Il fascicolo, secondo una definizione u f f i c i a l e ( 1) , , d u n q u e , l a r i u n i o n e o r d i n a t a p e r d a t a e p e r n u m e r o degli atti ricevuti e spediti pel medesimo affare. Il fascicolo rinchiuso in una coperta o camicia di carta resistente, sulla quale sono descritti gli atti inseritivi. Propriamente inserto sarebbe un manipolo di atti da introdurre in una quantit maggiore, alla quale appartengono i detti atti; ma, per estensione, si d frequentemente q u e s t o n o m e a n c h e a l f a s c i c o l o : s u l l a c u i c o p e r t a , p e r , n o n s o n o i ndicati se non il titolo e le date dellaffare compresovi. Il fascio e il mazzo sono spesso sprovvisti di una vera coperta; o, se ne sono provvisti, questa consiste in un foglio o un mezzo fog l i o di c a r t a , s u l l a c u i f a c c i a t a a n t e r i o r e n o t a t o i l t i t o l o , o i l n u m e r o del fascio stesso. Non sono, per, infrequenti le prove di maggior cura, posta alla conservazione degli atti che contengono; prove che consistono nel rinchiudere la raccolta fra due materie pi resistenti come cartoni, tavolette di legno o di metallo ec. Ma, anche con ci, gli orli degli atti sono esposti alla polvere, e agli altri eventuali rischi. Per premunirli contro questi ultimi adoperasi talora la carta da involgere e racchiudesi in essa cos il fascicolo o l'inserto, come il fascio o il mazzo. Linvolto, che ne risulta, dicesi rispettivamente incartamento e pacco (fr. p a q u e t , f a r d e ; ingl. parcel). Ma conviene avvertire che impropriamente la voce incartamento anche essa ado perata di frequente ad indicare il fascicolo e l'inserto.( 1) R. D. 25 gennaio 1900, n. 35, che approva il Regolamento per gli uffici di registratura e di archivio nelle amministrazioni centrali, art. 34.

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S e i n v e c e d i c o p e r t a o d i c a r t a d a i n v o l g e r e s i a d o p e r a n o c ustodie di cartone o di legno e metallo, aperte ai lati o chiuse con tela o anche con coperchi e fermagli, si hanno le buste, che tengono ferme fra le loro pareti le scritture a mezzo di due o quattro o sei legacci fissi, che si allacciano (fr. cartons), ovvero le cassette (fr. layettes; ingl. b o x e s , chests), i cestini (fr. p a n i e r s ; ingl. h a m p e r ). Dalluso di q u e s t i c e s t i n i ( i n g l . h a m p e r ) d e r i v a i l n o m e d i h a n a p e r d a t o a l l o Scacchiere, alla tesoreria in Inghilterra. Da noi e da per tutto dalla forma di quelle custodie di atti derivarono i nomi dati a intere serie di atti, che in origine erano rinchiusi in essi. Baster che noi rammentiamo le tasche di Parma, i sacchi di Venezia. Il prof. Jenkinson r i f e r i s c e u n a p p u n t o d e l s e c o l o X I V u n i t o a d u n d o c u m e n t o f r a m m e ntario del Winchester College ove scritto: in hoc sacculo continetur carta R. Dei gracia regis Anglie . . . cum partibus minutis sigilli regis confracti, et carta est in parte putrefacta quo minus legi possit ( 1). Anzich sciolti, gli atti possono essere stati, sin dallorigine o m e g l i o , s i n d a l m o m e n t o , i n c u i l e d i s p o s i z i o n i i n e s s i c o n t e n u t e e bb e r o p i e n o e f f e t t o , i n f i l z a t i o i n f i l a t i , va l e a d i r e a t t r a v e r s a t i e f e r m a t i a un punteruolo, che tutti li tenesse uniti. Questa operazione era par ticolarmente riservata agli atti finanziari e giudiziari, che dalle parti venissero presentati agli uffici pubblici sia per qualche pagamento, sia per qualche procedimento. Il punteruolo o spillo era talvolta fisso sul desco del pubblico funzionario e riceveva l'infilamento delle carte sino a che fosse tutta coperta la sua lunghezza o sino alla cessazione dell'ufficio di quel funzionario. Gli atti erano quindi sfilati e legati entro cartoni o cuciti entro busta, venendo a costituire quello che si disse e dice tuttora in senso proprio una filza (ingl. file) che lascia travedere ancora il foro del punteruolo. Talaltra volta, il punteruolo non serviva se no n da capo a uno spago o a una striscia di cuoio, alla quale infilavansi gli atti sino a costituirne uno di quei grappoli, che propriamente d i c o n s i a n c o r a f i l z e e s o n o i n v a r i o n u m e r o s i n o a n o i p e r venuti. Per estensione, la voce filza fu impropriamente d ata a fasci di atti sciolti, che avrebbero in origine dovuto essere infilati; non erano stati invece se non cuciti insieme. F i n a l m e n t e , g l i a t t i s i p r e s e n t a n o , p e r l a l u n g h e z z a d e l t e s t o c o ntenutovi, in gruppi di quattro, cinque, sei fogli di carta cuciti insieme.( 1 )H I L A R Y J E N K I N S O N , A manual of archive administration including the problems of war archives and archive making (Carnegie endowment for internat ional peace). Oxford, Clarendon Press, 1922, pag. 54 nota 2.

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Abbiamo allora i q u a d e r n i , q u i n t e r n i ec. (fr. c a h i e r ; sp. c u a d e r n o ; ingl. q u a r t e r -q u i r e ) . Q u a n d o i l t e s t o o c c u p a p i q u a d e r n i c u c i t i i n s i e m e n a s c e i l co dice , il volume , il l i b r o ; ma il codice contiene dordinario un testo manoscritto pi solenne , legale, religioso, letterario che sia; mentre il volume e il libro contengono un testo pi corrente, e in linguaggio librario sono scesi a indicare parti di una pubblicazione. A differenza, p e r , d e l l e b u s t e , d e i f a s c i , d e l l e f i l z e , e s s i t u t t i n o n c o n t e ng o n o s e non atti ricopiati, registrati in essi e spesso non sono messi insieme e c u c i t i s e n o n d o p o c h e f u c o m p l e t a t a q u e s t a c o p i a , q u e s t a r e g i s t r azione: cos i volumi, nei quali furon trascritti la corrispondenza e gli atti della Cancelleria apostolica, che costituiscono dal 1198 ad oggi la celebratissima serie dei Registri pontificii; cos i libri del Concistoro della Repubblica di Siena, che quasi ininterrottamente vanno dal 1228 al 1808; cos i Capitoli e le Provvisioni della Repubblica Fiorentina, i Re g i s t r i a n g i o n i , e c . e c . , i q u a l i t u t t i d a l l a t r a s c r i z i o n e , d a l l a r e g i s t r a z i o n e , c h e i n e s s i s i o p e r a v a , a s s u m o n o q u e l n o m e s p e c i a l e d i Re gistri, sotto il quale sono ormai noti. Quella registrazione o trascrizione presuppone l'esistenza di atti precedent i, cio di minute o bozze (fr. minutes, brouillons; ingl. draughts) sottopostevi; n si applica se non ad atti pubblici. In Francia, dette minute di ufficio, segnatamente se antiche, dicevansi pure archives: donde in Inghilterra deriv il nome di archive, dato agli atti ufficiali in genere, mentre i documenti di prova vi si dicono ancora muniments, dal latino munimen, munimina, derivato da munire, fortificare. La minuta costituirebbe veramente il primo getto dellatto; ma siccome soggetta a correzioni, ad ampliazioni e restrizioni, n sempre si presenta in maniera da conoscere il testo dellatto senza che sorga dubbio in proposito, si usa considerare come originale la forma perfetta assunta dallatto dopo le definitiva approvazione della minuta, l a sua trascrizione a pulito, e la corroborazione mediante la sottoscrizione autografa dellautorit, che abbia competenza a redigerla. Questoriginale, ai giorni nostri, non pi necessariamente manoscritto. Per esempio, l'originale dei Codici stampato, ma sottoscritto dal Re e dal Ministro responsabile; gli appalti e molti allegati ai decreti reali sono spesso stampati, ma sottoscritti, dordine del Re, dal Ministro competente. Daltra parte l'introduzione della macchina da scrivere nelluso corrente e la conve nienza, che l'atto sia scritto in maniera leggibile e quindi non rubi colla cachigrafia odierna quel tanto di tempo utile alla trattazione degli affari, hanno ammesso la scrittura a macchina, la

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dattilografia, nella redazione dell'originale, che assume la sua forma p e r f e t t a c o l l a s o t t o s c r i z i o n e a u t o g r a f a d e l l a u t o r i t s u d d e t t a . T u t t a v i a, l'uso della dattilografia non pu estendersi ad ogni specie di originali. Gli atti organici, costitutivi, i trattati solenni, i decreti reali, i contratti, m o l t e d e l l e s e n t e n z e e c . e c . c o n t i n u a n o a d e s s e r e s c r i t t i a m a n o e s c l usivamente. Privo della corroborazione autografa, ovvero con una sottoscrizione non autografa apposta ove cadeva quella autografa, l'atto non p i o r i g i n a l e , m a , s e p o s t e r i o r e a d e s s o , s e m p l i c e m e n t e una c o p i a delloriginale. Mentre l'originale unico; e quando non lo sia, non pu pres u m e r s i r e d a t t o i n p i e s e m p l a r i s e q u e s t a p a r t i c o l a r i t n o n s i a t a s s ativamente espressa; la copia pu esser ripetuta a piacimento: il che le f a p e r d e r e o g n i v a l o r e , c h e n o n s i a d i m e r a n o t i z i a , d i f r o n t e al l'originale, e vieta che si possano ricavare altre copie da copie, mentre esiste l'originale. Tuttavia, la copia estratta dalloriginale che lo riproduca senza cambiamento n interpolazione alcuna, acquista il va lore delloriginale quando sia dichiarata autentica , conforme alloriginale. Come l'originale, cos la copia pu essere manoscritta o dattilografata, o stampata o riprodotta con qualsiasi altro mezzo meccanico, compresa la fotografia nelle sue varie applicazioni, specialmente quando debba moltiplicarsi in gran numero, come, per esempio, nel caso delle circolari. Coi mezzi moderni, essa spesso contemporanea allorigi nale, poich si batte insieme con questo e ne differenzia soltanto pel particolare che questo reca la sottoscrizione autografa, essa la riproduce semplicemente. Ma fotografia, stampa, riproduzione, ciclostile, mimeografo, opalografo ec., compariscono, come ovvio, soltanto ai giorni nostri nella m o l t i p l i c a z i o n e d e l l e c o p i e . A i g i o r n i n o s t r i , parimente, compariscono altre forme di atti, ignote ancora mezzo secolo addietro, particolarmente sotto la figura delloriginale. Oggi, nella trattazione degli affari in generale, e qualche volta gi in quella degli affari pubblici, si sono introdotte forme diverse, suggerite o m e g l i o i m p o s t e d a l l a f e b b r e c h e s i i m p o s s e s s a t a d e g l i u o m i n i daffari e anche degli impiegati, dal perfezionamento dei mezzi di com u n i c a z i o n e . E g i i c o d i c i d i c o m m e r c i o n e t e n g o n o c o n t o e c o ncedono il riconoscimento ufficiale alle lettere, ai conteggi, alle girate, alle cambiali, ai bordereaux ec.; mentre nellamministrazione, se non tutte, parecchie hanno fatto capolino. C o s l a l e t t e r a p o s t a l e ha acquistato sempre maggiore importanza

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p e r l e s t e n d e r s i d e l l e f a c i l i t a z i o n i p o s t al i . S e f a t e s t o i n c o m m e r c i o , non pu negarsi che anche antecedentemente come dispaccio, come missiva, avesse gran valore, quantunque pi rara, pi solenne, pi comprensiva. La lettera doggi, per, non si riconnette al dispaccio antico, ma alla lettera commerciale del XIII secolo e seguenti. Essa infatti in brevi tratti parla di diversi argomenti frammischiando affari confidenziali con altri in genere e creando una confusione deplorevole. I l d i s p a c c i o a n t i c o , c o m e s a r e b b e n e c e s s a r i o c o n t i n u a s s e a d e s s e r e o sservato, non trattava se non di un solo o di pochissimi argomenti senza mai tramezzare le cose pubbliche colle private. Ma, ci nondimeno, non sappiamo tacere che i particolari, i sentimenti, l'aneddoto ec. si t r o v a n o s e m p r e e s c l u s i v a m e n t e n e l l a l e t t e r a confidenziale; e che questa pertanto sempre preziosissima nella riproduzione di un quadro della vita, nella ricerca di ragioni, nellindagine sopra un carattere ec. Non va mischiata col dispaccio; ma non ne deve mai stare molto lontano. La lettera postal e oggi si a sua volta frantumata in scritti pi brevi, ma talvolta non meno interessanti: quali la cartolina postale, proposta dallo Stephan di Berlino nel 1865, applicata nel 1869 dal viennese Emanuele Hermann, il biglietto espresso, di servizio ec., il cartoncino, il b i g l i e t t o d a v i s i t a , la cartolina illustrata (1889) ec. tutti scritti, come la lettera, a mano o a macchina. Pi brevemente ancora essa stata sostituita dalle frasi mozzate, ellittiche, a sbalzi che lenergia elettrica tramanda sia con filo, sia senza f i l o p e r m e z z o d e l t e l e g r a f o o d e l r a d i o g r a f o . I t e l e g r a m m i , battuti coi vari alfabeti telegrafici (1844), i fonogrammi (1878), i radiogrammi entrano sempre maggiormente sia nella corrispondenza, sia nella emanazione di ordini o distruzioni . Pu, anzi, dirsi che la trattazione d e g l i a f f a r i c o m m e r c i a l i e d i q u e l l i p u b b l i c i p e r l a m a s s i m a p a r t e a vvenga oggi per quel mezzo. E p o i c h q u e s t o m e z z o p o t r e b b e f a c i l m e n t e d i s p e r d e r s i , c o n f o ndersi, per la forma di foglio sciolto, sotto la quale si pr esenta, non m a i a s u f f i c i e n z a r a c c o m a n d a b i l e a l m i t t e n t e e a l d e s t i n a t a r i o d i c urarne l'immediata riproduzione in appositi registri di carta velina che ne conservino la serie. Ma telegrammi e radiogrammi presuppongono sempre ancora una minuta, un modulo scritto. Per sollecitare ancora la trattazione degli a f f a r i i l p r o g r e s s o h a a d d i r i t t u r a a b o l i t o l a s c r i t t u r a e d h a riconosciuto come identiche alle lettere le telefonate (1877), le interviste p e r s o n a l i , gli ordini a voce . Essi sfuggono alla registrazione quale l'intendiamo a i g i o r n i n o s t r i ; m a t e m p o n o n t a r d e r a v e n i r e c h e p e r l e p i i mportanti si user registrarle col grammofono e riprodurle col cinema -

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tografo, o altro ritrovato scientifico, affinch la memoria non ne sva nisca. Intanto sarebbe opportuno che ogni ufficio, che se ne giovasse, procurasse di appuntarle e trascriverle, facendo apporre un qualche segno di autenticazione da chi abbia autorit a rilasciarlo. Per gi da tempo invalso l'uso di fermare la parola sulla carta, segnatamente nella trattazione degli affari commerciali, nelle relazioni giornalistiche ec. colla stenografia sia per rapidit sia per ricordo: e parecchie minute sono gi dettate anzich scritte e colte con tal mezzo, ma poi tradotte in caratteri correnti. Questa traduzione si impone sempre per tutti gli atti stenografati e converr sempre unire la traduzione al testo stenografato poich non tutti gli uomini cono scono la stenografia n tutti i sistemi stenografici sono uguali. Rispetto al formato e alla raffigurazione assunti da quellatto, duopo osservare, ancora, chesso non comparisce sempre nelle misure, sotto le quali siamo avvezzi a considerarlo. Occupa talvolta la superficie di parecchi fogli di carta, dando al foglio il valore che vi danno i fabbricanti di carta. Ci avviene quando, invece di scritture, contenga particolarmente disegni topografici, architettonici, geometrici, meccanici ovvero lunghe esposizioni di fatti e di dati, ec. Allora, si p r e s e n t a , s i a d i s t e s o , s i a r i p i e g a t o , s i a a r r o t o l a t o . I n q u e s t u l t i mo caso, ch, per comodit, il pi frequente, il rotolo sciolto o rinchiuso in una custodia di cartone o di metallo. Tali sono le mappe, le piante, i disegni, ec., i rotoli delle castellanie di Savoia o del Trsor des c h a r t e s , e c . E a n c h e e s s i s i d i s t i ng u o n o i n o r i g i n a l i e i n c o p i e . RIUNIONE DEGLI ATTI. Col crescere dei negozi e della materia scrittoria, il numero degli atti, qualunque forma e denominazione as sumano, si moltiplica in maniera impressionante. Essi si accumulano; ma pel fatto stesso che i negozi non si esauriscono con un foglio di carta soltanto, accumulandosi, assumono di frequente un certo ordine, che vuole che tutte le carte relative allo stesso negozio, vergate per quel negozio entro determinati limiti di tempo, vadano insieme. Tutti questi atti messi insieme costituiscono l'a f f a r e , la pratica . E, poich l'attivit dellente, che l'ha trattato, non si limitata a quel solo affare, ma ne ha trattati anche diversi altri, questi altri si avvicinano, si uniscono al primo per costituire linsieme dei negozi, intorno ai quali si esercitata l'attivit dellente. Questo insieme organico; ed a u t o n o m o e n t r o i l i m i t i f i s s a t i g l i d a l l e l e g g i , c h e r e g g o n o l e n t e ; indipendente se si svolga al centro dellente, n riconosca altra autorit oltre alla legge; rappresenta l'autorit superiore e ne esercita parzial mente le funzioni se stia alla periferia. Si scompone in tante serie quante

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siano le quantit degli affari trattati, e nel suo complesso assume presso d i n o i i l n o me d i a r c h i v i o , p r e s s o i f r a n c e s i e i l o r o d e r i v a t i , q u e l l o d i f o n d o . I l J e n k i n s o n p r e f e r i s c e c h i a mar l o g r u p p o a r c h i v i s t i c o . N o i p o s s i a m o q u i n d i a v e r e l 'a r c h i v i o d e l M i n i s t e r o d e l l e f i n a n z e a l c e n t r o , l 'a r c h i v i o d e l l i n t e n d e n z a d i f i n a n z a , l 'a r c h i v i o d e g l i u f f i c i esecutivi di finanza ec. alla periferia. Q u e s t o a r c h i v i o n o n o p e r a d e l l i n d i v id u o : p e r c h , c h e c c h s i s o s t e n g a , q u e s t i v i v e a l l a g i o r n at a , i n c u r a n t e d e l p a s s a t o n o n men o che dellavvenire, e perci si sente oppresso dallingombro, che gli recano quegli atti, e procura di liberarsene al pi presto. La collettivit, inv e c e , p e r s p i r i t o d i c o n s e r v a z i o n e , r a v v i s a i n q u e g l i a t t i c o m e l 'a n e l l o d i c o n g i u n z i o n e f r a i l p a s s a t o e l 'a v v e n i r e , n e p r e n d e c u r a e l i c o n s e r v a p e r s c o p r i r e c o m e , a t t r a v e r s o l 'a t t i v i t , d e l l a q u a l e f a n n o f e d e , la civilt si sia manifestata e lasci presumere il modo, col quale si manifester i n f u t u r o . ETIMOLOGIA DELLA VOCE ARCHIVIO. Donde la voce archivio s i a d e r i v a t a s t a t o s i n o a n c h e t ro p p o d i s c u s s o . P a r e c c h i e r u d i t i s i l a sciarono fuorviare dal senso di due vocaboli greci: ognuno dei quali, per, ha un riscontro pi o meno preciso nelle funzioni generali e particolari d e l l i s t i t u t o , a l q u a l e s i r i f e r i s c o n o . L o p i n i o n e , p i l o g i c a me n t e e s c i e n t i f i c a m e n t e a m m e s s a , f a d i scen d er e il vocabolo archivio, non gi dal verbo , che significa resistere, proteggere, ma dal sostantivo , che indica il palazzo d e l m a g i s t r a t o , l a c u r i a : o v e e r a n a t u r a l e c h e , a c c a n t o a l l , c i o a colui che comanda, fossero gli atti, emanati da lui. Il luogo, ove questi atti erano deposti, dicevasi - o v v e r o -; e , i l c u s t o d e d i e s s i , b i b l i o t e c a r i o e d archivista forse insieme, come, pi tardi, quel Georgios cartofilace, il quale, nella tredicesima seduta del sesto concilio costantinopolitano (a. 680 d. C.) lesse una intera lista di scritti monoteliti, conservati nella biblioteca patriarcale di Costantinopoli (1). Da quella voce, prendendo il tutto per la parte, deriva il vocab o l o lati n o a r c i v u m , a r c h i v u m , a r c h i v i u m p e r i n d i c a r e c o s i l l o c a l e , come la suppellettile quasi a giustificare la confusione, che parecchi fanno oggi ancora, del contenente col contenuto. M a , p r e s s o i R o man i n o n f u q u e l l o i l s o l o a p p e l l a t i v o , s o t t o i l quale fosse conosciuto quellistituto. Esso fu ancora detto: grapha(1) KRUMBACHER, Geschichte von byzantinischen Litteratur, 2. aufl. Munich, 1897.

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r i u m , cartothesium, chartaceum, chartarium publicum, sacrarium, sanctuarium, scrinium, tablinum, tabularium, ec. Tertulliano e altri, per, p r e f e r i s c o n o c h i a mar l o a r c h i v u m ; e n o i e g l i s p a g n o l i e i t e d e s c h i l o chiamiamo rispettivamente archivio e archivo, archiv, al singolare; i francesi, archives al plurale collettivo che ricorda la riunione delle minute u f f i c i a l i g i a c c e n n a t e . I mobili, poi, che servivano alla custodia degli atti, dalla sicur e z z a c h e s s i i n f o n d e v a n o a t a l e c u s to d i a e c h e e r a e s p r e s s a d a l v e r b o , d o n d e a r c e r e , a r x e l 'i t a l i a n a a r c e , a s s u n s e r o s p e s s o l a d e n o min a z i o n e d i a r c h e , d o n d e a r c h a r i u m e a r m a r i u m : n o m i e s t e s i d i f r e q u en t e, e, per esempio, da Cassiodoro, anche al deposito tutto quanto, tanto per accrescere la confusione derivante dal ricordato verbo greco. DEFINIZIONI VARIE DELL'ARCHIVIO. Dalle particolarit della e t i mo l o g i a n a t a l a d i v e r s i t d e l l e d e f i n i z i o n i d a t e d e l l i s t i t u t o , a l quale si riferisce. Rari sono, nella letteratura relativa, coloro i quali si siano asten u t i dalla definizione dellarchivio. I rimanenti si sono espressi in proposito i n t a l mo d o c h e n o n p u d e l t u t t o s o d d i s f a r c i . E d i n v e r o : t a l u n i c o n f o n d o n o i l c o n t e n e n t e c o l c o n t e n u t o , c o me a b b i a m o g i a c c e n n a t o . L u n o e l 'a l t r o d i q u e s t i e l e m e n t i d o v e v a n o g i u s t a men t e e s s e r e mes s i i n e v i d e nz a : ma p o i c h c i r c o s t a n z e e c o n v e n i e n z e , c h e n o n h a n n o c h e f a r e c o l c o n t e n u t o , p o s s o n o i n d u r r e a c a mbiare, modificare, trasferire, ec., il contenente, senza riguardo al conten u to , non pu riconoscersi in tale contenente quel carattere di stabilit, d e l q u a l e s o l t a n t o p u e d e v e s i t e n er c o n t o n e l l a t t o d i d e f i n i r e u n istituto. Il contenuto, invece, qualunque sia il vaso, che lo racchiuda, sempre lo stesso, conserva sempre la stessa inalterabilit, la stessa stab i l i t attraverso il tempo e lo spazio; e ci offre, pertanto, lunica base sulla quale poggiare la nostra definizione e la nostra dottrina. A l t r i , p u r s c e n d e n d o n e l mer i t o , s i e s p r i mo n o i n t a l mo d o d a generare il dubbio, che non abbraccino tutta la vastit del campo, sul quale effettivamente si estende quellistituto; e ne danno pertanto una d e f i n i z i o n e i n c o mp l e t a . Altri ristringono eccessivamente la funzione dellarchivio. Ultimi, infine, vengono coloro i quali si esprimono in modo vago, i n c e r t o , s d a r e d i g e r e u n a d e f i n iz i o n e a d a t t a b i l e n o n s o l a men t e a g l i archivi, ma a qualsiasi consimile istituto, come a collezioni di autografi, a musei, ec. ec.

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Senza riportarle tutte, basti riferire le opinioni, che hanno maggior s e g u i t o , p e r c o n v i n c e r s i d e l l a n o s t r a a s s e r zi o n e . Lo Zinkernagel (1 ) ritiene che l' archivio sia una ordinata rac colta di scritture concernenti i privilegi e l'organizzazione di uno S t a t o , f a t t a s o t t o l a v i g i l a n z a d e l g o v e r n o d i q u e s t o S t a t o . s e mplice ufficio di registratura la stessa raccolta di siffatte scritture, fatta da un collegio e da una corporazione. Questa definizione non esente da pecche, in quanto limita eccessivamente il campo, entro il quale si raccolgono gli atti dellar chivio. Cade inoltre nellerrore di ritenere che archivi o non sia la raccolta degli atti di un ente diverso dallo Stato; e in quello di non reputare archivio quella parte di esso, che si viene formando giornal mente, di credere che l'ufficio di registratura sia cosa del tutto differ e n t e d a l l a r c h i v i o , c o m e s e l a r e g i s t r a z i o n e e s p e d i z i o n e d e l l e p r atiche in arrivo o in partenza fosse funzione del tutto distaccata da quella della distribuzione e conservazione delle medesime. Lo Zinkernagel scriveva nellanno 1800 in punto. Sventuratamente, o l t r e u n s e c o l o d o p o di l u i , p e r s i s t e l i d e a c h e l ' a r c h i v i o c o r rente non abbia che fare coll'archivio, diciamo cos, storico; che l'ufficio di protocollo non faccia parte dellarchivio in generale; e si discute con discreta prosopopea se si debba scindere larchivio in due par t i : d e l l e q u a l i l ' u n a s i p r e o c c u p i d e g l i a t t i a n t e r i o r i a d u n a c e r t a data, l'altra di quelli della giornata. In conseguenza, si propongono diversi trattamenti per l'uno e per l'altro, per la suppellettile dei me d e s i m i , p e r i l p e r s o n a l e a d d e t t o v i . S o n o e l uc u b r a z i o n i , a n c h e s e d e t tate da benevolo interessamento, reazionarie e incompetenti, che di mostrano nei loro autori una insufficiente nozione di quel che sia un archivio. I l B a c h m a n n (1 ) a s s e r i s c e c h e l ' a r c h i v i o i l t e s o r o d e l p r i nc i p e , o v e n e s o n o c us t o d i t i g l i a t t i p i i m p o r t a n t i , u t i l i e p r e z i o s i , concernenti la dinastia, le sue dignit e autorit, i suoi interessi,feudi e popoli. Anche qui vediamo trascurato tutto l'elemento archivistico che n o n s i a d i n a s t i c o , s e p p u r e a m m e t t i a m o c h e r i e n t r i n o i n q uella enunciazione gli atti delle amministrazioni varie dello Stato, oltre a quelli personali del principe. Lautore talmente imbevuto delle teorie po (1) ZINKERNAGEL KARL F. B., Handbuch fr angehende Archivare und Registratoren

Noerdlingen, Beck, 1800. ( 1 )B A C H M A N N , Ueber Archive; deren Natur und Eigenschaften, Enrichtung und Bentzung. Amberg u. Sulzbach, 1801.

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litiche vigenti al suo tempo, che non sa concepire come quelle scritture possano servire ad altri che al principe, allo Stato, per esempio, ai cittadini, agli stud. Secondo H. A. Erhard (1 ) l'archivio una raccolta di scritt u r e f a t t a i n s e r v i z i o d e l l a m m i n i s t r a z i o n e , s e g r e t a e u t i l e a l l e r e l azioni storiche. Q u e s t a d e f i n i z i o n e p e g g i o r e d e l l e p r e c e de n t i , p e r c h o l t r e a l l'esprimere un concetto eccessivamente ristretto, sembra ignorare che gli atti di un archivio servono bens ad uno Stato, ma possono pur giovare ai privati cittadini in genere e in ispecie; non sono pi segreti da quando cess l'assolutismo; e giovano ad ogni specie di ricerche culturali. I n F r a n c i a , i l R i c h o u (2 ) r i t i e n e c h e s i n d i c a n o c o l n o m e d i archivi i depositi di titoli e documenti di ogni sorta, che possano interessare i diritti dei pubblici stabilimenti ed i privati. Q u e s t o A u t o r e s o t t i n t e n d e o t r a s c u r a u n a d e l l e f u n z i o n i p i i mportanti dellarchivio, cio quella culturale. Inoltre la sua definizione poco precisa; e, quantunque sostenga che i documenti di ogni sorta possono far parte dellarchivio, non dice che cosa intenda con tale espressione n se n come quei documenti debbano acquistare indi scutibile fede di fronte al popolo, ovvero se ne possano fare a meno. Carlo V. Langlois (3 ) scrive, a sua volta, sintendono sotto i l n o m e d i a r c h i v i i d e p o s i t i d i t i t o l i e d o c um e n t i a u t e n t i c i d i ogni sorta interessanti uno Stato, una provincia, una citt, un istituto pubblico o privato, una societ o un privato. Q u e s t o a u t o r e r i m e d i a a l d i f e t t o r i l e v a t o n e l p r e c e d e n t e ; m a av r e m m o desiderato trovare nella sua definizione lindi cazione del modo, col q u a l e , e d e l t e m p o , d u r a n t e i l q u a l e , q u e i t i t o l i e d o c u m e n t i s i siano raccolti per acquistare il carattere di autenticit attribuitovi. Senza una tale indicazione, nulla vieta di considerare come archivio, nel senso che intendiamo no i, per esempio un museo del Risorgimento o della guerra mondiale, una collezione di autografi, ec., che spesso, per non dire sempre, posseggono atti autentici interessanti tutti gli enti sum(1) E R H A R D H. A., Ideen zur wissenschaftlichen Begrundung mid Gestaltung des Archiwesen nella Zeitschrift fr Archiv Kunde und Geschichte, edita da L. F. Hoefer, H. A. Erhard, F. L. von Medem, Hamburg, 1834-1836. (2) R I C H O U , Trait historique et pratique des archives publiques . Paris, 1683, p. 3. (3) LANGLOIS C. V., La science des archives, nella Revue internationale des archives, des bibliothques et des muses . Paris, Welter, 1895, fasc. I, n. 1, p. 7.

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menzionati. A v r e m m o , a l t r e s , d e s i d e r a t o u n a s p i e g a z i o n e p i c h i ar a di quel che intenda per autenticit e per interesse, sicch la definizione avesse compreso specificatamente anche la funzione culturale, propria anche degli archivi. D a n o i , i l S e b a s t i a n i (1 ) a f f e r m a c h e l ' a r c h i v i o u n a r a c c o l t a ordinata di documenti a scopo di amministrazione nel senso pi lato, esistente o esistita, e che perci possono emanare sia da una magistratura, sia da un ufficio pubblico o privato. Non sappiamo se sotto l'espressione: amministrazione nel senso pi lato, rientri anche la funzione culturale pi volte ricordata. Non crediamo poi che la formula nella sua prima parte sia molto felice e chiara per indicare insieme, da un lato, lo scopo al quale deve servire l a r a c c o l t a d e i d o c u m e n t i , d a l l a l t r o , l a d e r i v a z i o n e d i q u e s t i d o c umenti da un amministrazione esistente o esistita. Osserviamo ancora che non detto quale fede si debba riporre in quei documenti. Il Sebastiani ha per il merito di aver fra i primi, accennato alla necessit che la raccolta sia ordinata. I l T a d d e i (2 ) o p i n a c he l a r c h i v i o s i a i l l u o g o , o v e s i c u s t o discono bene ordinati i grandi depositi di titoli, atti, scritture e, in generale, tutti i documenti, aventi carattere autentico, appartenenti ad una amministrazione pubblica o privata. C o n f o n d e , p e r t a n t o , i l c o n t e n e n t e c o l c o n t e n u t o ; n o n d i c e n e ppure egli a che debbono servire quegli atti; sembra ignorare che anche un modesto deposito di atti pu assumere il nome di archivio, come pure che sia necessario indicare come si sia costituito il depo sito per meritare l a fede pubblica, e che infine gli archivi contengono spesso anche copie, duplicati, stampe che non pertanto sono meno autorevoli. L H o l t z i n g e r (3 ) r i t i e n e c h e l ' a r c h i v i o s i a u n a r a c c o l t a s i s t e maticamente ordinata, in massima parte, di scritture ufficial i di ogni sorta, provenienti dal passato e serventi ad un fine positivo permanente. Per accedere a questa definizione avremmo voluto che essa non(1 ) SE B A S T I A N I E Z I O , Genesi, concetto e natura giuridica degli archivi di Stato in Italia, est.dalla Rivista italiana per le scienze giuridiche, vol. XXXVII, fasc. I - IV. Torino, Bocca, 1904, p. 10.

(2 ) T A D D E I P., Larchivista: manuale teorico-pratico. Milano, Hoepli, 1906,p. 3. (3 ) H O L T Z I N G E R G E O R G , Handbuch der Registratur und Archivwissenschaft. Leipzig, Weber,1908, p. 115.

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avesse lasciato sussistere il dubbio che la raccolta sistematica fosse stata fatta da altri che non dallamministrazione, da cui provengono le scritture, vale a dire, il dubbio di trovarci di fronte a una semplice collezione senza carattere giuridico e in cui non abbiano parte gli e lementi culturali tante volte ricordati. Gli archivisti olandesi Muller, Feith e Fruin (1 ) riferiscono l'o pinione del Wackernagel; secondo il quale l' archivio la raccolta dei documenti scritti, che si formarono mediante l'amministrazione pubblica e agli scopi di essa, come pure di quelli che si formarono mediante una privata amministrazione e agli scopi di essa, ma che per il passaggio di questa allo Stato hanno pi tardi assunto carat tere pubblico. Questa definizione non concepisce dunque l'idea di un archivio che non sia pubblico e limita pertanto il concetto che si debba avere i n g e n e r a l e d e l l a r c h i v i o ; n o n r i c o r d a c h e g l i a r c h i v i p o s s o n o p u r c o ntenere stampati; e che non basta dire che la raccolta fu fatta me d i a n t e l'amministrazione pubblica ma che si deve aggiungere il concetto d e l l a a u t e n t i c i t d i q u e i d o c u m e n t i , p e r c h n u l l a v i e t a a l l a m m i n i s t r azione pubblica di raccogliere atti scritti quali si siano, una collezione , per esempio, di autografi, senza costituire perci un archivio. Infine non sarebbe stato inopportuno un accenno allordine che deve regnare in quella raccolta, n allo scopo culturale che, fra gli altri, essa pu anche assumere. Gli archivisti olandesi postillano la suddetta formula colle seguenti parole: Questa definizione adatta certo per un archivio di Stato, ma come definizione generale di un archivio inesatta, poich non vha dubbio che anche enti privati possono formare un archivio. Abbiamo espresso la stessa riserva: tuttavia, non sappiamo vedere come questa dichiarazione possa conciliarsi colla definizione, adottata a l l u n a n i m i t d a l l a S o c i e t d e g l i a r c h i v i s t i o l a n d e s i ed approvata da quel Ministro dellinterno con circolare in data del 10 giugno 1897; c h e v i c o n t r a d d i c e e c o n s i d e r a l ' a r c h i v i o c o m e u n a c r e a z i o n e v e r amente ufficiale: definizione fatta propria dai predetti sigg. Muller, Feith e Fruin e messa proprio in testa del loro manuale. Essa dice, infatti, che: Archivio l'intero complesso degli scritti, disegni e stampe, ricevuti e redatti in qualit ufficiale da qualunque autorit o amministrazione o da qualsiasi impiegato di queste,( 1 ) M U L L E R S . , FE I T H I . A . , FR U I N R., Ordinamento e inventario degli archiv i. Traduzione di G I U S E P P E B O N E L L I e G I O V A N N I VI T T A N I . Torino, Unione tipografica editrica torinese, 1908, p. 4.

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pur c h t a l i d o c u m e n t i , c o n f o r m e m e n t e a l l a l o r o f u n z i o n e , d e b b a n o rimanere presso la stessa autorit o amministrazione o presso i suoi impiegati. Forse non si va errato supponendo che gli autori collultima p a r t e d e l l a l o r o d e f i n i z i o n e a b b i a n o v o l u t o l i m i t a r e la funzione dellar c h i v i o a d u n a m e d e s i m a e s o l a a m m i n i s t r a z i o n e , e , q u i n d i , n o n c o nsiderare l'archivio in generale, ma soltanto una specialit di esso, cio l'archivio vivo di una amministrazione esistente. Poich, se per avere carattere di archivio le scritture che spettano allamministrazione, a cui appartiene quellarchivio, non debbano uscire dagli uffici, dai loc a l i d e l l a m e d e s i m a , p u a n c h e n a s c e r e i l d u b b i o c h e n o n s i a n o c o nt e m p l a t i i n q u e l l a d e f i n i z i o n e g l i a t t i d i u n a a m m i n i s t r a z i o n e c e s s a t a, di un ufficio stralcio, concentrati presso altra amministrazione ad essa preceduta in tutte o in parte delle sue funzioni. E forse verrebbe quasi voglia di ritenere che, non ostante il savio insegnamento di tutta la loro pregevole opera, quegli autori ne gassero il carattere di archivio alla concentrazione di archivi amministrativi di versi in un solo istituto di quelli che si dicono archivi generali e di stato. Inoltre, non forse inutile osservare come la loro definizione contraddica alla postilla da loro apposta alla formula del Wackernagel e neghi, quindi, come questa, la possibilit di archivio costituito da privati. Infine, avremmo gradito trovare in questa definizione un accenno che dicesse come gli atti debbano essere tenuti in ordine nellarchivio e come questo non possa prescindere dallo scopo culturale, che non pu negarsi neppure quando si esaminino scritti ritenuti meramente amministrativi. I l P e c c h i a i (1 ) d e f i n i s c e , a s u a v o l t a , l ' a r c h i v i o p e r : u n a r a c colta di documenti e carte varie, volumi, protocolli e registri, che vengono accumulandosi per qualche causa della vita sociale, e che, poi, si conservano per una utilit loro propria. Questa espressione, oltre al sospetto che la enumerazione di scritti contenutavi pu far nascere sulla natura di essi, si adatta, al solito, benissimo cos allarchivio, come ad una collezione qualunque. troppo vaga e dimentica parecchi elementi de quali necessario tener conto. I l B r e s s l a u (2 ) s c r i v e c h e : g l i o r i g i n a l i e c o p i e d i d o c u m e n t i(1) PECCHIAI P.. Manuale pratico per gli archivisti delle pubbliche amministrazioni. Milano, Hoepli, 1911, pp. 25-26. ( 2 ) B R E S S L A U H ., Handbuch der Urkundenlehre fr Deutschland und Italien, 2 Aufl. Leipzig, Weit, 1912. I, p. 119.

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f u r o n o d a i t e m p i pi r e m o t i a c c u r a t a m e n t e c u s t o d i t i i n l u o g h i a p p o sitamente a ci destinati ed eretti, che noi chiamiamo archivi. A rigor di termine, questa asserzione non una vera e propria definizione: poich, oltre ad altre osservazioni, potrebbe rilevarsi che essa non accenna neppure al modo col quale si raccolgono gli atti, n allessenza dellarchivio, n agli scopi di quella raccolta, per limitarsi ad accennare al contenente. Non pu neppure ritenersi definizione la distinzione che fa A. Lelong tra archivio e documento ( 1 ) . Infine, trascurando, per concludere, molti altri scrittori, alcuni dei quali ricordati dal Cuvelier ( 2), che, oltre ad essere molto vaghi, non escono, secondo noi, dalla falsariga dei precedenti, ci fermiamo ancora su due autori inglesi; il pr imo de quali, il Johnson ( 3) asserisce che possiamo considerare come archivi delle serie di documenti costituitesi nel corso ordinario degli affari e conservate per future referenze. Questa definizione equivale a quella del Pecchiai, quantunque sia pi adatta di essa a esprimere un archivio in generale. Tuttavia, l'eccessiva concisione la rende indeterminata rispetto agli affari e alle referenze , de quali tratta. I l s e c o n d o i l J e n k i n s o n (4 ) ; i l q u a l e o s s e r v a c o m e l ' O x f o r d E n g l i s h D i c t i o n a r y d e f i n i s c a l'archivio come il locale, ove conservansi atti pubblici o altri documenti storici, quasi per condannare quella form u l a, c h e n o n c o r r i s p o n d e a q u e l l o c h e g l i c h i a m a a r c h i v i o e c i o l'atto stesso, la minuta ec. alla quale siano connessi alcuni requisiti e non gi n la serie degli atti, n il locale. Tranne gli atti, chegli chiama archivi, gli altri sono materiali sopravvivenze di certi affari amministrativi o esecutivi definiti, conservate per loro propria informazione delle persone che ne sono respons abili. Archivio invece il documento redatto nel corso di un affare amministrativo o esecutivo, pubblico o privato, del quale esso stesso abbia fatto parte e conservato presso di s per propria informazione da chi sia responsabile di( 1 ) Rpertoire gnral alphabtique du droit franais (1889) alla voce Archives . ( 2 ) C U V E L I E R J ., Rle des archives . Bruxelles, 1911. ( 3 ) J O H N S O N C H ., The care of documents and management of archives . London, Society for promoting christian knowledge, 1919, p. 7. ( 4 ) J E N K I N S O N H I L A R Y , A manual of archive administration, including the problems of war archives and archive making (Carnegie endowment for international peace). Oxford, Clarendon P r e s s , 1 9 2 2 , p p . 6-11. Veramente l'Oxford English Dictionary definisce la parola archive: place in which public records are kept: records so kept.

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tale affare o dai suoi legittimi successori. Come corollario, egli sostiene possa soggiungersi che gli archivi non sono redatti nellinteresse o per informazione dei posteri. Questa definizione limita dunque la portata della voce archivio al significato di atto singolo, e, quindi, esclude ogni dichiarazione s u l l i s t i t u t o i n c u i s i r a c c o l g o n o t u t t i q u e g l i a r c h i v i , e , p e g g i o a n c o r a, tutti i gruppi di quegli archivi o, come egli dice: f o n d s . Ma anche in questo senso ristretto essa non del tutto esatta: poich, se non altro, bas terebbe a smentire l'asserzione che gli archivi non sono redatti nellinteresse o per informazione dei posteri il ricordo di tutti gli atti notarili e fra gli altri del breve recordationis. Per, cos definito l'atto singolo, l'autore si vede costretto a raffigurarsi il caso che questo atto si unisca ad altri e tutti insieme si accumulino, si raggruppino, costituiscano quel chegli chiama fonds. E a l l o r a d e v e f o r m u l a r e u n a l t r a d e f i n i z i o n e p e r c h i a r i r e c h e c o s a i ntenda per f o n d s : e dirci che f o n d s sono gl i atti risultanti dal lavoro di u n a m m i n i s t r a z i o n e , c o s t i t u e n t e u n t u t t o o r g a n i c o , c o m p l e t o i n s e stesso, capace di agire indipendentemente, senza avere sopra di s alcuna altra autorit aggiunta o esterna, con ogni facolt di risolvere qualunque affare pe rvenutole. Lindipendenza pretesa per l'ammini strazione, a cui appartenga il fonds, forse alquanto eccessiva perch in realt non solo tutte le amministrazioni centrali posseggono o producono fonds di archivi: ma s bene anche le amministrazioni da esse d i p e n d e n t i a n c h e s e n o n a b b i a n o i p i e n i p o t e r i r i c h i e s t i d a l J e n k i n s o n. Per quella particolarit e per i rilievi che vi abbiamo fatto non riteniamo neppure la formula del Jenkinson da accettare. DEFINIZIONE DELL'ARCHIVIO. Dai rilievi fatti alle varie d e f i nizioni citate risulta chiaro che nessuna di esse ci soddisfa. Le troviamo tutte manchevoli da una parte o dallaltra. quindi duopo che formuliamo, a nostra volta, una definizione dellarchivio che corrisponda al concetto che ce ne siamo formato: e diciamo che, per noi: Larchivio la raccolta ordinata degli atti di un ente o indi viduo, costituitasi durante lo svolgimento della sua attivit e conservata per il conseguimento degli scopi politici, giuridici e culturali di quellente o individuo. Riesaminando questa definizione nei singoli suoi elementi, riteniamo ch essa sia pi comprensiva di quelle sinora riportate e si adatti cos agli archivi pubblici generali o speciali, come a quelli privati. Essa non fa distinzione fra registratura o uf ficio di protocollo e archivio: poich l'uno deriva dallaltra; non, fra atti conservati presso

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l'ufficio, che li redasse, e atti altrove concentrati; e quindi, considera l'istituto nellaccezione generale della parola. Dichiara che la raccolta degli atti deve essere ordinata, e non confusa n farraginosa; perch altrimenti non si avrebbe un archivio, ma un magazzino, un ripostiglio di carta. Secondo essa, gli atti provengono dallattivit e durante lo svolgimento dellattivit di un ente o individuo: poich, in quel periodo di tempo, e, soltanto in esso, l'ente o individuo competente in mat e r i a e t u t t o q u a n t o p r o d u c e i n q u e l l a s u a s f e r a d a z i o n e a c q u i s t a c arattere di autenticit, indispensabile affinch quel suo prodotto possa far fede presso i terzi e d i posteri; mentre, spogliatosi di quella veste e fuor di quel tempo, l'ente o individuo potr pur sempre compiere altra azione, ma sar non pi competente nella materia specifica, alla quale si connettono quegli atti. Tale ente o individuo pu essere cos lo Stato, come i vari organi d e l m e d e s i m o ; c o s u n a p e r s o n a , c o m e u n a f a m i g l i a o u n a s o ciet o corporazione. Poich se tutti convengono che le pubbliche amministrazioni abbiano archivi, tutti debbono altres ammettere che, indipendentemente dalle famiglie, societ mercantili, congregazioni ec. , che hanno interessi a lunga scadenza o a vasta estensione da curare e perci conservano le loro scritture in un archivio pi o meno ampio, siano esistite ed esistano personalit che hanno applicato la loro ope rosit ed ingegno a interessi ed oggetti cos generali e talvolta s eccelsi da raccogliere intorno a s quantit di scritture cotanto notevoli da costituire veri archivi personali. Infine la formula proposta accenna alla conservazione degli atti e agli scopi di tale conservazione. Conservare, per il mero piacere di riporre qualche cosa senza alcun fine ben determinato e importante, pu dirsi mero capriccio volubile, che esclude la possibilit di ferm a r e l ' a t t e n z i o n e s u q u e l l a c o s a , e m e n o c h e m a i d i c o s t r ui r v i s o p r a una teoria, o di riconoscere in esso un istituto qualunque. La conservazione degli atti in archivio, invece, ha uno scopo po sitivo, ben determinato, tangibile, vale a dire quello di renderli utili alla generalit degli individui e agli individui s t e s s i . In conseguenza di questo scopo, di questa utilit l'archivio acqui sta un carattere squisitamente etico, che lo fa apparire ed essere a chi lo consideri, come il conservatore effettivo, materiale e morale, dei diritti e dei doveri reciproci della collettivit e dei singoli, leminente custode della tradizione e delle prove della civilt.

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DISTINZIONE DELL'ARCHIVIO DAGLI ISTITUTI AFFINI. Come tale, l'archivio si distingue dagli istituti affini: musei, biblioteche, coll e z i o n i d i m a n o s c r i t t i ; e , s p e c i a l m e n t e , d a l l e b i b l i o t e c h e , c h e c c h s e mb r i n o sostenere in contrario gli illustri archivisti olandesi, test citati (1 ). E, mentre Hubert Hall (2) lascia intendere di temere che i musei ac celerino la distruzione dei documenti, che espongono allazione corroditrice della luce solare, noi precisiamo il nostro pensiero, dicendo che la biblioteca ha un fine meramente culturale, non implica in s nessun carattere giuridico, e chi vi preposto non rilascia attestazione a l c u n a c u i s i d e b b a s e n z a l t r o p r e s t ar f e d e : l ' a r c h i v i o , i n v e c e , o l t r e al m e d e s i m o f i n e c u l t u r a l e , n e h a u n o e s s e n z i a l m e n t e g i u r i d i c o , p o l i tico e sociale, che gli conferisce quel carattere particolare che presiede allo svolgimento delle varie funzioni, ad esso attribuite, ed , pur t r o p p o , s s c a r s a m e n t e i n t e s o e d a p p r e z z a t o p e r s i n o d a p e r s o n a l i t , i nsigni per dottrina ed acume. D I V E R S I T D E G L I A R C H I VI . D a q u a n t o p r e c e d e r i s u l t a , d u n que , c h e n o i c o n s i d e r i a m o l ' a r c h i v i o i n u n s e n s o l a t i s s i m o , c h e n e r i s p e c c h i a l a f u n z i o n e i n t u t t i i m o m e nt i , i n t u t t i i l u o g h i , p r e s s o chiunque esista. Lo consideriamo come un tutto per s stante; come una realt che nasce da un cespite comune ma se ne stacca e vive di vita propria, con scopi tutti suoi, anche quando sembrino ausiliari a d a l t r e a t t i v i t , a n c he q u a n d o s c o m p a i a n o p e r i l g r a n p u b b l i c o e s i sommergano nelle ondate della vita tumultuosa del giorno. D a q u e s t a c o n c e z i o n e g e n e r a l e d e r i v a n o l e p a r t i c o l a r i t d e l l e s i ngole raccolte di atti, dei singoli archivi, che li distinguono li uni dagli altri. Esse riguardano, anzi tutto, l'et degl