52
Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 16/01/2002 n. 1 - E 3,00 Supplemento a “Ravenna IN Magazine” N. 6 - 2010 Faenza www.inmagazine.it Alberto Beltrani Sarti e Italia, che spettacoli! Lucia Vasini Anima creativa Roberto Pagnani Dialoghi dinamici Gianna Giani Il filo del passato ®

Faenza In Magazine 6/2010

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Faenza In Magazine 6/2010

Citation preview

Page 1: Faenza In Magazine 6/2010

Tarif

fa R

.O.C

.: Po

ste

Italia

ne s

.p.a

. - S

pedi

zione

in A

. P. -

D.L

. 353

/200

3 (c

onv.

in L

. 27/

02/2

004

n° 4

6) a

rt. 1

, com

ma

1, D

CB -

FIL

IALE

DI F

ORLÌ

- Co

ntie

ne i.

p. -

Reg

. al T

ribun

ale

di F

orlì

il 16

/01/

2002

n. 1

- E

3,0

0

Supplemento a “Ravenna IN Magazine” N. 6 - 2010

F a e n z a w w w. i n m a g a z i n e . i t

AlbertoBeltrani

Sarti e Italia, che spettacoli!

Lucia Vasini Anima creativa

Roberto Pagnani Dialoghi dinamici

Gianna Giani Il filo del passato

®

Page 2: Faenza In Magazine 6/2010

new man F.toA4 Menabo_2.indd 1 21-06-2010 12:46:23

Page 3: Faenza In Magazine 6/2010

Accomodarsi in platea o in galleria, riscoprendo il bello “della diretta” che solo il teatro sa dare. Oppure sedersi in una sala cinematografi-ca, potendo scegliere il posto che si preferisce, aspettare che le luci si spengano e godersi il film, magari d’essai. O ancora, ritagliarsi un po-meriggio in una di queste fredde domeniche a ridosso delle feste, per riscoprire il piacere di dedica-re qualche ora a scrivere, come si faceva una volta, gli auguri ad ami-ci e persone care: riprendendo in mano penna, busta e cartolina. Tra-dizioni del passato? Assolutamente

no, piccoli momenti da non per-dere in questi giorni di fine anno.Parlavamo di teatro. Saliamo “ide-almente” sui palcoscenici ravenna-ti per incontrare una sua illustre rappresentante, già in passato intervistata su “Ravenna IN”, ora meritatamente in copertina: Lucia Vasini, poliedrica protagonista di tanti iniziative culturali. Quindi il cinema, trattato quasi in parallelo tra Faenza e Ravenna, attraverso due esperienze dagli esiti opposti. Per l’articolo di copertina faentino, raccontiamo l’attività del Sarti e Ita-lia attraverso il racconto di Alberto

Beltrani, che gestisce le due sale in centro storico, nonché deux ex machina, insieme ad altri esercenti cittadini e ad aziende sul territo-rio, di interessanti eventi. Mentre a Ravenna, purtroppo, la storia è del tutto differente, perché nel capo-luogo le sale in centro non hanno retto, dopo una storia lunga oltre un secolo, all’impatto dei multisala.Vecchie tradizioni sono quelle dei biglietti d’auguri, che ripercorria-mo attraverso i biglietti d’inizio se-colo scorso conservati con passione da Elisabetta Gulli Grigioni. E se-guendo i ricordi, eccoci a Gambel-lare, per conoscere come funziona-no i vecchi telai. Antiche macchine da tessitura che la signora Gianna Giani, ha raccolto negli anni e che, in alcuni casi, ancora utilizza.L’arte di Roberto Pagnani, le prime novità dell’edizione 2001 di Raven-na Festival, lo sport con tre giovani “moschettiere” del Circolo Raven-nate della Spada, completano que-sto numero.Chiudiamo ricordandovi le novità in libreria targate Edizioni IN Ma-gazine: le due Agende 2011, “Ro-magnola” e “Filosofica”, e le nuove guide. Il quarto volume della col-lana “52”, dedicato questa volta al gioco del golf in Emilia-Romagna, e la Guida ai ristoranti, che torna in libreria rinnovata e prende in esame la Romagna e la Provincia di Pesaro-Urbino. Appuntamento al 2011, in cui celebreremo i primi 10 anni della rivista.

di Andrea Masotti

Tarif

fa R

.O.C

.: Po

ste

Italia

ne s

.p.a

. - S

pedi

zione

in A

. P. -

D.L

. 353

/200

3 (c

onv.

in L

. 27/

02/2

004

n° 4

6) a

rt. 1

, com

ma

1, D

CB -

FIL

IALE

DI F

ORLÌ

- Co

ntie

ne i.

p. -

Reg

. al T

ribun

ale

di F

orlì

il 23

/11/

1998

n. 2

7 - E

3,0

0

MauroMorettiSul binario del successo

Alessandro Formica Il lavoro come valore

Lidiana Biotti Bellezza senza tempo

IN Magazine e Foschi L'editoria che cresce

®R i m i n i

Anno X - N. 5 - NOVEMBRE 2010

w w w . i n m a g a z i n e . i t

NUMERO SP

ECIALE!

10 AN

NI

dI

RIMIN

I IN

®

Anno V - N. 2 - GIUGNO/LUGLIO/AGOSTO 2010

Pesaro-Urbino

Imprenditori “geniali” Economia dell’intuizione

Le “spiagge” del territorio Un’estate... al fiume

Francesca Pascucci La signora delle chiocciole

SilviaCecchiIl volto elegante della Legge

w w w. i n m a g a z i n e . i t®

Anno V - N. 3 - OTTOBRE/NOVEMBRE 2010

Pesaro-Urbino

Tarif

fa R

.O.C

.: Po

ste

Italia

ne s

.p.a

. - S

pedi

zione

in A

. P. -

D.L

. 353

/200

3 (c

onv.

in L

. 27/

02/2

004

n° 4

6) a

rt. 1

, com

ma

1, D

CB -

FIL

IALE

DI F

ORLÌ

- Co

ntie

ne i.

p. -

Reg

. al T

ribun

ale

di F

orlì

il 20

/02/

2006

n. 6

- E

3,0

0

Federico Mondelci Una musica può fare

Val Tarugo Dove il tempo si è fermato

Paolo Andreani Presidente a tutto tondo

Valori inEredità

Maurizio Testaguzzi e Gianfranco Tonti

w w w. i n m a g a z i n e . i t

®F o r l ì

Anno XIII - N. 6 - DICEMBRE 2010

Il nostro impegno nelVolontariato

Germano Pestelli e Gaetano Foggetti

I Nasi Rossi del dottor Jumba Una risata ci guarirà

Tradizioni di Natale Atmosfere magiche

Feste golose I segreti di un cesto perfetto

w w w. i n m a g a z i n e . i t

Tarif

fa R

.O.C

.: Po

ste

Italia

ne s

.p.a

. - S

pedi

zione

in A

. P. -

D.L

. 353

/200

3 (c

onv.

in L

. 27/

02/2

004

n° 4

6) a

rt. 1

, com

ma

1, D

CB -

FIL

IALE

DI F

ORLÌ

- Co

ntie

ne i.

p. -

Reg

. al T

ribun

ale

di F

orlì

il 23

/11/

1998

n. 2

7 - E

3,0

0

Anno VII - N. 4/5 - dIcembre 2010

C e s e n a

Tarif

fa R

.O.C

.: Po

ste

Italia

ne s

.p.a

. - S

pedi

zione

in A

. P. -

D.L

. 353

/200

3 (c

onv.

in L

. 27/

02/2

004

n° 4

6) a

rt. 1

, com

ma

1, D

CB -

FIL

IALE

DI F

ORLÌ

- Co

ntie

ne i.

p. -

Reg

. al T

ribun

ale

di F

orlì

il 19

/09/

2002

n. 2

9 - E

3,0

0

Gaetano Foggetti e Germano Pestelli Per gli altri

Tradizioni di Natale Atmosfere magiche

Feste golose I segreti di un cesto perfetto

I Nasi Rossi deldottor JumbaUna risata ci guarirà

w w w. i n m a g a z i n e . i t

Tarif

fa R

.O.C

.: Po

ste

Italia

ne s

.p.a

. - S

pedi

zione

in A

. P. -

D.L

. 353

/200

3 (c

onv.

in L

. 27/

02/2

004

n° 4

6) a

rt. 1

, com

ma

1, D

CB -

FIL

IALE

DI F

ORLÌ

- Co

ntie

ne i.

p. -

Reg

. al T

ribun

ale

di F

orlì

il 16

/01/

2002

n. 1

- E

3,0

0

Supplemento a “Ravenna IN Magazine” N. 6 - 2010

F a e n z a w w w. i n m a g a z i n e . i t

AlbertoBeltrani

Sarti e Italia, che spettacoli!

Lucia Vasini Anima creativa

Roberto Pagnani Dialoghi dinamici

Gianna Giani Il filo del passato

®

Tarif

fa R

.O.C

.: Po

ste

Italia

ne s

.p.a

. - S

pedi

zione

in A

. P. -

D.L

. 353

/200

3 (c

onv.

in L

. 27/

02/2

004

n° 4

6) a

rt. 1

, com

ma

1, D

CB -

FIL

IALE

DI F

ORLÌ

- Co

ntie

ne i.

p. -

Reg

. al T

ribun

ale

di F

orlì

il 16

/01/

2002

n. 1

- E

3,0

0

LuciaVasini

Anima creativa

Alberto Beltrani Un gran bel film

Roberto Pagnani Dialoghi dinamici

Gianna Giani Il filo del passato

Anno IX - N. 6 - DICEMBRE 2010/GENNAIO 2011

Ravenna w w w. i n m a g a z i n e . i t®

Tradizionida Riscoprire

IN Magazine | 3

Editoriale

Page 4: Faenza In Magazine 6/2010
Page 5: Faenza In Magazine 6/2010

IN Magazine | 5

Sommario

18 28 36

12

Edizioni IN MAGAZINE S.R.L.Redazione e amministrazione:Via Napoleone Bonaparte, 5047100 Forlìtel. 0543.798463fax 0543.774044

www.inmagazine.it

[email protected]

Stampa: Graph S.N.C. - San Leo (PU)

Direttore Responsabile:Andrea Masotti.

Redazione centrale: Andrea Biondi, Francesca Renzi.

Progetto grafico: Lisa Tagliaferri.

Impaginazione: Francesca Fantini, Sabrina Montefiori.

Controllo produzione e qualità: Isabella Fazioli.

Ufficio commerciale: Roberta Missiroli.

Collaboratori:Massimo Argnani, Lidia Bagnara, Andrea Casadio, Anna De Lutiis, Massimo Fiorentini, Antonio Graziani, Claudia Graziani, Ilaria Milandri, Loretta Paganelli, Giorgio Sabatini, Aldo Savini, Michele Virgili, Tiziano Zaccaria.

Chiuso per la stampa il 14/12/2010

36 Conservare| Gianna Giani

42 Vincere| Circolo Ravennate della Spada

44 Unire| Ravenna Festival 2011

46 Migrare| Novella Burioli

48 Giocare| 52 domeniche di golf

49 Consultare| La nuova Guida ai ristoranti

50 Scegliere| Shopping

3 Editoriale

6 Annotare| Brevi IN

12 Essere| Lucia Vasini

18 Proiettare| Alberto Beltrani

24 Ricordare| I vecchi cinema di Ravenna

28 Festeggiare| Vecchie cartoline natalizie

32 Creare| Roberto Pagnani

Page 6: Faenza In Magazine 6/2010

Doppietta romagnola al Master del Sangiovese

Faenza - La X edizione del “Trofeo Consorzio Vini di Romagna”, lo scorso

15 novembre, presso il MIC, ha visto trionfare il romagnolo Rudy Travagli

davanti ad Annalisa Linguerri. Era dal 2003 che un romagnolo non si

aggiudicava il Master del Sangiovese. Allora fu Luca Gardini, diventato poi primo sommelier d’Italia e di

recente Campione d’Europa e del Mondo. Gardini era proprio in giuria del Master. Rudy Travagli, cervese,

svolge l’attività di consulenza per ristoranti ed enoteche.

www.consorziovinidiromagna.it

Terracotte domestiche al MIC

Faenza - Fino al 16 gennaio, al MIC è aperta la mostra “Terracotte

domestiche tra XVIII e XIX secolo. Segni e immagini della devozione

popolare”: statuette devozionali in terracotta policroma di manifattura

faentina e bolognese, riconducibili alle cosiddette “arti minori” e

classificate come “domestiche” per le dimensioni ridotte ma di pregevole

qualità e di alto valore spirituale. Destinate al culto privato, trovavano

collocazione nei palazzi signorili, nelle case più modeste di città e

campagna, nelle sacrestie e case canoniche, assai raramente nelle

cappelle laterali delle chiese, a cui erano destinate statue di dimensioni

maggiori. Orario: dal martedì al venerdì 9,30-13,30; sabato, domenica

e festivi 9,30-17,30. Chiuso 25 dicembre e 1 gennaio. (A.S.)

Raffaele Cantone ospite Lions

Ravenna - “Le strade dell’illegalità - L’infiltrazione della criminalità or-ganizzata nel Nord Italia” è stato il tema dell’incontro che ha visto come relatore Raffaele Cantone, invitato dal Lions Club Ravenna Host e dal Comune, in una sala Muratori del-la Classense gremita di pubblico. Il magistrato ha spiegato come le mafie oggi abbiamo modificato il loro com-portamento: meno armi e più colletti bianchi, infiltrandosi in tutti i settori redditizi della società facendo affari al sud come al nord, in particolare nell’edilizia, ma anche nei settori tu-ristico e della salute. Milano, Parma,

Modena le città nelle quali da anni si muove. Cantone è stato Pubblico mi-nistero, dal ’99 al 2007, alla Direzio-ne Distrettuale Antimafia di Napoli, dove ha condotto le maggiori inda-gini contro la camorra napoletana e casertana. In quegli anni si è occupa-to delle indagini sul clan dei Casalesi, riferite anche in Gomorra, riuscendo a ottenere la condanna all’ergastolo di Francesco Schiavone, Francesco Bi-dognetti, Walter Schiamone e molti altri. Oggi lavora all’Ufficio del Massi-mario della Suprema Corte di Cassa-zione, ma non nasconde di voler tor-nare alla magistratura attiva. (C.G.)

Le imprese per l’ Arte

Faenza - Ha inaugurato lo scorso 3 dicembre, presso lo showroom di Ravenna Tendaggi, la mostra perso-nale di Marisa Monaco, prima tap-pa del progetto Angolo UNO / giova-ni imprenditori per giovani artisti. Il progetto, della durata di un anno, è ideato e promosso dal Museo Carlo Zauli e da Ravenna Tendaggi insieme all’azienda Edil più; è realizzato gra-zie alla stretta collaborazione dell’Ac-cademia di Belle Arti di Ravenna e dell’ISIA di Faenza e destina un’at-

tenzione particolare anche alla ricer-ca medica, in particolare all’AIRC. Un progetto innovativo che unisce arte, imprese, musei e accademie e che trasforma lo showroom in una pa-lestra e in un’opportunità per giovani artisti alla prima esperienza esposi-tiva istituzionale. Marisa Monaco è una giovane selezionata all’interno dell’Accademia di Belle Arti, scelta per il talento e la qualità dell’opera, che esprime utilizzando pittura, vi-deo e scultura.

Annotare | Brevi IN

6 | IN Magazine

Page 7: Faenza In Magazine 6/2010
Page 8: Faenza In Magazine 6/2010

L’Accademia di Belle Arti compie 180 anni

Ravenna - L’attività dell’Accademia di Belle Arti per il prossimo anno

è stata inaugurata all’Alighieri, il 26 novembre scorso, con una lectio magistralis di Francesco Poli, docente di Storia dell’arte

all’Accademia di Brera, e con una pubblicazione che ripercorre la

vicenda storica lunga 180 anni di un’istituzione culturale, fondata il 26 novembre 1829, grazie alla

quale l’arte a Ravenna non è stata soltanto memoria del passato, ma formazione culturale e produzione

legata alla contemporaneità. L’opera presenta fotografie, disegni, opere

d’arte di famosi docenti come Vittorio Guaccimanni, Giovanni Guerrini,

Ginna, Luigi Varoli e Umberto Folli, e degli allievi, per raccontare gli eventi

più significativi, dalla sua nascita ai nostri giorni. Alla sua presenza in città si collegano la Pinacoteca

Comunale, oggi Museo d’Arte della città, nata quale quadreria

dell’Accademia, l’Archivio e la Gipsoteca, oltre al Liceo Artistico e all’Istituto d’Arte per il Mosaico. Ad essa si deve inoltre la rinascita del mosaico a Ravenna, con la Scuola aperta in Accademia nel 1924, e in

prospettiva futura proprio il mosaico è destinato a essere il fattore

principale dell’identità artistica non solo della città ma anche

dell’Accademia stessa. Nella foto, docenti dell’Accademia nel 1971 (A.S)

Le novità di Vittoria”

Ravenna - Ha iniziato l’esperien-za sul campo a soli 18 anni, fino a quando, nel 1988, aprì l’ormai noto salone di parrucchiere in viaMaz-zini37aRavenna: oltre 20 anni che hanno permesso all’attività guida-ta da VittoriaGrassi di radicarsi nel territorio e farsi amare dalla clien-tela. Dal giugno scorso, il servizio si è ampliato ulteriormente, grazie alla collaborazione con l’estetistaAnnaritaBarretta, professionista da più di vent’anni, con cui Vittoria ha intrapreso un percorso professiona-le comune, per la gioia delle affezio-nate clienti. Oggi è possibile trovare entrambiiservizinellastessastruttura, ma sempre distinti, in modo che, a se-conda delle esigenze, si possa usu-fruire di untaglio, di unmassaggio o di entrambi. Annarita è specializza-ta nei massaggi manuali al corpo, e

il connubio delle dueprofessionalitàaggiunge valore all’intera attività, garantendo alle clienti il massimo della comodità. Nel salone il rapportoconlaclientelaè, oltre alla professionalità, il vero collante: un rapporto familiare, in cui ognuno si sente a proprio agio e viene consigliato e coccolato al me-glio. Parrucchieri Vittoria, via Maz-zini 37, Ravenna, tel. 0544.212863; estetista Annarita Barretta, tel. 0544.65528.

SPECIALADV

SPECIALADV

Informazione pubblicitaria

Ph. Massimo Fiorentini

Ritorno agli antichi Chiostri

Faenza - Si è svolta l’11 dicembre l’inaugurazione del complesso mo-numentale degli Antichi Chiostri Francescani della Fondazione Cassa di Risparmio, a conclusione di un progetto di restauro che valorizza una struttura di grande interesse. I Chiostri ospiteranno anche il Museo Dantesco gestito dall’Opera di Dante del Comune, il Centro Dantesco della Provincia Bolognese dei Frati Minori Conventuali, con una biblioteca di oltre 20mila volumi, la biblioteca giu-ridico-economica, artistica e storica di Cassa e Fondazione, quella della

Fondazione Enzo Bettiza e l’Archivio Storico della Cassa suddiviso in se-zione multimediale e documentale. Nei Chiostri trovano collocazione un grande mosaico a parete di Paolo Ra-cagni e due statue in ferro battuto di Augusto Bartolotti raffiguranti San Francesco e Santa Chiara.

Ph. Massimo Fiorentini

8 | IN Magazine

Page 9: Faenza In Magazine 6/2010

Confindustria: analisi di fine Anno

Ravenna - Fine anno e fine mandato imminente per Gio-vanni Tampieri, in carica dal 2007. A partire da allora, in quattro anni il numero degli associati è passato da 400 a circa 800. I componenti del Comitato di Presidenza han-no affrontato vari punti ripercorrendo la crisi che, come ha sottolineato Paolo Zama, ha messo a dura prova picco-la e media industria. Grande rilievo è stato dato alla Con-ferenza economica del 13 dicembre. Guido Ottolenghi ha dichiarato che le aziende hanno investito nonostante la crisi, ma il porto è indietro nel risolvere i problemi dell’abbassamento dei fondali e delle banchine. Altre priorità segnalate, parlando dei prossimi anni, la centrali-tà dell’impresa, l’internazionalizzazione e l’innovazione, la valorizzazione della competitività, il porto e il sistema logistico. Non poteva mancare un riferimento all’energia. A tal proposito Tampieri ha espresso la sua non fiducia nel fotovoltaico mentre si è espresso favorevole all’eolico che si potrebbe sviluppare off shore e le biomasse, grande opportunità per gli agricoltori. Per quanto riguarda la Sa-nità, Ettore Sansavini ha auspicato un sistema che possa integrare pubblico e privato. (A.D.L.)

Il Circo della Pace

Bagnacavallo - Per tutto il periodo natalizio, in piazza della Libertà, “Il Circo della Pace” propone spettacoli di giochi, danze, musiche e acrobazie con 11 giovani artisti del Mini circus for children di Kabul, portando un messag-gio di pace e integrazione tra popoli e culture diverse. Dopo l’inaugurazione del 18 dicembre, gli spettacoli pro-seguono fino al 6 gennaio (escluso il 27) alle ore 21, con repliche alle 16 il 25, 26 dicembre e 1, 2 e 6 gennaio. (A.S.)

52 domeniche di golf in emilia romagna

La guida che racconta i club della re-gione, le buche più belle, gli itinerari turistici più affascinanti e le proposte enogastronomiche del territorio. È la prima guida in Italia che unisce golf, turismo ed enogastronomia, valorizzando in modo originale le peculiarità di una regione da sempre ricca di affascinanti proposte tu-ristiche. Una guida completa per il giocatore e per tutta la sua famiglia.

Nelle migliori librerie e su www.inmagazine.it

Per ordini di quantità superiore a 10 copie e per conoscere offerte promozionali riservate ad

aziende ed enti chiamare lo 0543.798463

www.52domenichedigolf.it

Page 10: Faenza In Magazine 6/2010

Gli auguri del Terziario Donna Confcommercio

Ravenna - La Sala Bini ha accolto gli ospiti in un’esplosione di

fragranze, come preannunciava il tema, “Profumo di Natale”. Aroma

d’arancia, cannella e cioccolato hanno creato un caloroso clima.

Molti gli interventi: Ivan Baccarini, presidente Sindacato Pasticceri, ha

illustrato le caratteristiche della vaniglia mentre Giancarlo Ceccolini,

presidente Sindacato Panificatori, ha esaltato la fragranza dei prodotti

artigianali. Maurizio Giorgioni, presidente del Sindacato Erboristi, ha poi parlato delle proprietà delle

spezie, dalla tradizionale noce moscata, ingrediente dei nostri passatelli, a quelle più esotiche

come anice stellato, curry e cardamomo. Luigi Giorgioni, delle Loverie di Giorgioni, ha raccontato

storia, aromi e proprietà del cioccolato. Sonia Tasselli di Studio

T e l’aromaterapeuta Barbara Pozzi hanno presentato gli oli

essenziali, consigliando per la stagione invernale i classici agrumi

mentre Livia Caprara, presidente del Sindacato Centri di Traduzione

e Interpretariato, ha spiegato storia e tradizioni dei profumi. A

moderare la serata, la gastronoma ravennate Angela Schiavina.

“L’attività del Gruppo Terziario Donna - ha concluso la presidente

Claudia Fabbri - proseguirà nel 2011 con il Progetto ‘La promozione

del Museo’, in collaborazione con il MAR.” Il progetto consiste nella

partecipazione a visite guidate, tenute da esperti del Museo, alla scoperta delle collezioni permanenti e della

grande mostra 2011 “L’Italia s’è desta: 1945-1953”. (A.D.L.)

Guidarello, i Premiati

Ravenna - Si è appena concluso, ma già si parla di un’ambiziosa edizione per festeggiarne i quarant’anni. Il sin-daco Fabrizio Matteucci si è espresso in favore di un cambiamento della città che favorirà soprattutto i giova-ni. Giovanni Tampieri, presidente di Confindustria, ha sottolineato che “la cultura è fonte di occupazione, è un binomio vincente con il turismo e per il turismo, strumento importantissi-mo per superare le attuali difficoltà.” Tra i numerosi premiati ha riscosso successo e simpatia Pippo Baudo, che si è raccontato senza remore e con

semplicità, soffermandosi sui mo-menti alterni della carriera. Il Gui-darello ad Honorem è stato assegnato ad Antonio Catricalà, che Bruno Ve-spa ha presentato raccontandone i successi fino al ruolo di presidente dell’Antitrust. Momento di commo-zione col Guidarello alla Memoria a Claudio Marabini, ritirato dal figlio. Licia Colò, unica donna premiata, ha ricordato i propri nonni di Coccolia. Il Guidarello Giovani è andato alla 4a del Liceo Linguistico Europeo e alla 4a del Liceo delle Scienze sociali, dei Licei S. Umiltà di Faenza. (A.D.L.)

Ravenna - Nel novembre 2008, la fine della Prima guerra mondiale fu ricor-data col convegno La Grande Guerra nel Ravennate (1915-1918). Oggi esce per Longo il volume (Euro 25,00) che raccoglie gli atti del convegno: curato da Alessandro Luparini e aperto da un’introduzione di Massimo Baioni, ospita dodici interventi. Completa l’opera il censimento, a cura di Sere-na Sandri, dei fondi fotografici (pub-blici e privati) sul periodo bellico in provincia, con oltre 90 fotografie in gran parte inedite. (A.C.)

Ravenna e la Guerra

10 | IN Magazine

Page 11: Faenza In Magazine 6/2010

Via Aldo Bozzi, 77/79 - 48100 Ravenna - Tel. 0544.278360 - Fax 0544.278506 - [email protected] - www.edilravenna.it

PA

VIM

EN

TI

• R

IVE

ST

IME

NT

I •

PA

RQ

UE

T •

CA

RT

A D

A P

AR

AT

I •

AR

RE

DO

BA

GN

O •

SA

UN

E

Page 12: Faenza In Magazine 6/2010

12 | IN Magazine

Essere | Lucia Vasini

Page 13: Faenza In Magazine 6/2010

Dinamica e piena di progetti, Lucia Vasini è un’attrice curiosa, generosa. Consapevole che il suo destino è, da sempre, il teatro: da vivere come protagonista sul palco o da utilizzare come strumento d’aiuto per chi è in difficoltà, attraverso progetti terapeutici.

testo Claudia Graziani - foto Lidia Bagnara

Anima Creativa

“Il destino esiste. E nel mio destino c’è sicuramente il teatro. C’è an-che il lavorare con Paolo Rossi, e poi l’essere materni, come lo sono con mio figlio che avevo immagi-nato così fin da quando avevo 14 anni. C’è anche il mio essere cro-cerossina, perché volevo aiutare gli altri. Sono contenta di riuscire a veder realizzate tutte queste cose.” Ecco LuciaVasini, attrice ravenna-te, con importanti esperienze in teatro, al cinema e in tv. Brillante, ma capace di interpretare con in-tensità ruoli drammatici. Tanto da alternare con versatilità il racconto dello stupro della donna bosniaca (ne I monologhi della vagina portato in teatro) agli sketch di Colorado Cafè su Italia 1, le gag con Enrico

Bertolino nel programma Glob su Rai3 alla moglie tradita di Carlo Verdone in Manuale d’amore 2 al ci-nema. Fino ad arrivare a Il mistero buffo di Dario Fo rivisitato da Paolo Rossi in scena in questi giorni in molti teatri italiani con un gran-dissimo successo.Nelsuodestinoilteatroe non po-teva essere che così, se già a 9 anni fonda la sua prima “compagnia” e poi a 18 decide di andare a Mila-no dove si diploma al Piccolo, oggi scuola di Arte drammatica “Paolo Grassi”. NelsuodestinoPaoloRos-si, con il quale ritorna a lavorare dopo tanti anni con una nuova sintonia in un Mistero Buffo che ha come sottotitolo “P.S.: nell’umile versione pop”. Nelsuodestinoilfi-

IN Magazine | 13

Page 14: Faenza In Magazine 6/2010

glioDavide, che desidera fare della cinematografia una professione, e che l’occhio esperto di Lucia ne vede già le capacità registiche. Nelsuodestinoglialtri, ‘diversi’, i disa-bili, i malati psichiatrici con i quali ha realizzato progetti teatrali te-rapeutici. “Sono un po’ schizofre-nica, lo so, ma sono convinta che queste diverse situazioni conflui-ranno.” A dire il vero crediamo che

già questo percorso sia accaduto e vediamo una Lucia Vasini dinami-ca, con una molteplicità di proget-ti e idee da proporre e sviluppare che inevitabilmente sono espres-sione del suo essere curiosa verso il mondo, ottimista per il futuro e generosa nel trasmettere la sua comicità e farne una terapia con la sua associazione ‘Arte per vivere’.I tempi non sono certo favorevoli,

In queste immagini, Lucia Vasini in scena con Paolo Rossi nella rinnovata versione “pop” di Mistero Buffo.

Opera buffa a New York

Fra le diecimila idee Lucia Vasini ne ha una che porta a New York, dove è volata pochi giorni fa per presentare all’Istituto Italiano di Cultura lo spettacolo Dell’opera

buffa andato in scena a Piacenza nello scorso settembre con un

grande successo, nell’ambito del Festival del Diritto. C’è l’interesse

concreto di proiettare nella ‘grande mela’ il video sottotitolato. Lo

spettacolo è curato da associazione Diurni e Notturni, Teatro Gioco Vita

e U.O. Riabilitazione - Dipartimento di Salute Mentale dell’Ausl di

Piacenza, con la quale collabora da 7 anni. Lucia e gli attori (medici

e pazienti) hanno indagato le disuguaglianze a partire dall’Opera

da tre soldi di Bertolt Brecht, terreno ideale per approfondire

una ricerca drammaturgica, dove parola, musica e improvvisazione

interagiscono in un originale gioco teatrale.

14 | IN Magazine

Page 15: Faenza In Magazine 6/2010

con un settore culturale che deve faticare per far com-prendere di essere una risorsa e soprattutto una realtà che educa e libera le menti non solo di chi la fa, ma di chi la fruisce. Molte porte si chiudono, ma altre strade porta-no alla realizzazione di quelle che sembravano semplici proposte. “Hodiecimilaprogetti,diecimilaidee: un film sul fiume Po da percorrere in barca; portare al Piccolo di Milano lo spettacolo Dell’opera buffa messo in scena dalla compagnia Diurni e Notturni, ospiti e operatori dei centri diurni della comunità di riabilitazione del dipartimento di salute mentale dell’Ausl di Piacenza; promuovere il lungome-traggio La Piccola A, nel quale sono una donna in crisi che vive i propri momenti migliori quando riesce a fare bene il suo lavoro con i pazienti del day hospital psichiatrico dove lavora, e che è arrivato secondo al Bergamo Film Meeting e poi sarà in altre città e anche in Sudamerica; infine, una ricerca su una donna comica del 1500, Lidia da Bagnacavallo, che si esibiva nella Compagnia dei Gelo-

si, e da qui passare alla Commedia dell’arte per arrivare a Pedretti e Baldini, poeti a cui sono molto affezionata.” Ed eccolo il legame con la sua terra (lei cresciuta a Ma-rina di Ravenna, genitori riminesi, con amici in tutta la Romagna), di cui apprezza la semplicità, la leggerezza, il coraggio nell’esprimersi e la genuinità. “LaRomagnamelasonoportatadietroovunque- spiega - non sono mai di-ventata una milanese snob, nonostante gli insegnamenti del grande Ardenti che mentre eravamo in prova per Plaza suite, di Neil Simon con Massimo Dapporto, mi di-ceva che era importante per le attrici protagoniste tenere comportamenti da primadonna. Non ci ho mai provato.”Poi ci sono gli errori. Lucia dice di averne fatti tanti: “Poi la vita ti fa rientrare sulla tua strada. E oggi, in questo periodo, in cui si avverte un cambiamento di energia, ognuno deve fare i conti e combattere il male, soprattutto

Molteplici i suoi progetti

Page 16: Faenza In Magazine 6/2010

L’attrice ravennate in scena con Dell’opera buffa, spettacolo realizzato in collaborazione col Dipartimento di Salute Mentale della Ausl di Piacenza.

Teatro… per vivere

Cabaret terapia, anche di questo si occupa Lucia Vasini e con la sua associazione ‘Arte per vivere’ tiene corsi di teatro aperti a tutti, perché ha sperimentato che il metodo dell’Actors Studio e quello che definisce ‘omeopatico’ offrono risultati tangibili. “Veleno su veleno - spiega - per scoprire il comportamento che abbiamo nella vita. Amplificando il difetto ne prendi poi le distanze. È un lavoro collegato alla spiritualità per avere risposte su noi stessi e sul perché stiamo qua. Una spiritualità non legata a nessuna religione, ma ai testi sacri. Per questo credo in Gesù, in Krisna, in Buddha, nella poesia e nella bellezza che salva.”

quello che è dentro di noi, l’ombra di cui parla Jung, e quello del mon-do descritto da Giovanni Pascoli in ‘X Agosto’ in cui le stelle che cado-no durante la notte di San Lorenzo non sono altro, per il poeta, che le lacrime del cielo sulla malvagità degli uomini.” Pensieri che non contrastano affat-to con l’indole ottimista di Lucia, che guarda ai giovani fiduciosa: “Prendono dai genitori le cose po-sitive e hanno i piedi per terra. Igiovanioggisonoidealisti,macon-creti,moltoragionieriemanagerdisestessi,maartisti. Speriamo nel futuro e in quelle persone che

hanno il coraggio di fare cambia-menti importanti e offrire un più ampio respiro alla cultura e ai gio-vani, come era negli anni Settanta. Realtà così esistono, ne abbiamo respirato la vitalità a Bari, dove al Petruzzelli abbiamo portato il Mi-stero Buffo. Un’isola felice è anche l’Emilia-Romagna. Direi che in entrambi i casi ci sono validi am-ministratori. Certo, viviamo tempi difficili, anche economicamente. Provini su provini. Quasi non si può più fare l’attore a tempo pie-no. Meglio sarebbe farne un hob-by, ma io non mollo. La mia anima vuole creare.” IN

16 | IN Magazine

Page 17: Faenza In Magazine 6/2010

Quando la tecnologiaè una scelta di stile. Anzi, due.

fly3.it

OUTDOOR Via Cavour 126, RAVENNA tel. 0544.37255

FLY TO ITALIAN QUALITY

Page 18: Faenza In Magazine 6/2010

I cinema Sarti e Italia di Faenza: “oasi” per gli amanti delle pellicole di qualità. Un pubblico che trova nelle due sale gestite da Alberto Beltrani una proposta valida, che non si limita ai film, ma punta a coinvolgere le altre realtà del territorio attraverso diverse iniziative.

testo Tiziano Zaccaria - foto Massimo Fiorentini

Un granbel Film

Sono passati indenni dall’arrivo dei distributori di videocasset-te, dalla diffusione dei video su tv a pagamento e internet, dalle multisale. Malgrado negli ultimi trent’anni il settore abbia subìto uno stravolgimento, i CinemaSar-tieItaliadi Faenza e restano fer-mamente in buona salute al loro posto, a due passi da piazza del Popolo, coccolati da un pubblico amante delle pellicole di qualità, target evidentemente ancora consi-stente. E pensare che nei centri sto-rici delle vicine Imola, Forlì, Lugo e Ravenna, una dopo l’altra, quasi tutte le sale hanno chiuso, asfaltate da una serie di eventi, l’ultimo dei quali appunto l’arrivo delle multi-sale periferiche. A Lugo non esi-stono più Doria, Astra, Giardino. A Imola, delle quattro sale storiche, è sopravvissuto solo il Cristallo. Pure a Forlì ormai non è rimasto quasi nulla dei tanti cinema che negli anni ’70 l’avevano resa una piazza formidabile (soltanto il Saffi resiste saldamente, ma è in perife-ria). A Ravenna, poi, l’arrivo dei due poli Cinemacity e Astoria alle

estreme periferie della città, ha de-vastato le realtà del centro.Cosa si cela, dunque, dietro al casostraordinariodiFaenza? Le ragio-ni di questo fenomeno hanno una base solida nel management della Italsar e, soprattutto, hanno un nome e cognome, AlbertoBeltra-ni, deux ex machina di questa so-cietà. “Italsar prese in gestione i Cinema Italia e Sarti nel 1983; io entrai due anni più tardi - raccon-ta Beltrani, classe 1960, diplomato al Classico Torricelli, studi in Eco-nomia e Commercio, da sempre appassionato della ‘settima arte’. Fino al 2000 abbiamo portato avanti un’esperienza tradizionale, orientandoci poi sul cinema d’es-sai. Certo, in tutto questo tempo le vicissitudini non sono mancate. Negli anni ’80, l’arrivo dei Vhs e l’avvento televisivo di Mediaset de-terminarono un forte calo. A tutto ciò si unì nell’83 il tragicoincendioalCinemaStatutodiTorino, nel qua-le morirono 64 persone per intossi-cazione da fumi e per ustioni, che determinò l’applicazione di nuove severe normative sulla sicurezza.

Parecchie sale chiusero, perché non avevano i fondi necessari per adeguarsi (fra le quali il Moder-nissimo, la sala più grande e fre-quentata di Faenza a quei tempi, ndr). Gli anni ’90 sono stati invece segnati dal rinnovamento tecnolo-gico, in particolare dall’arrivo del Dolby Digital. Chi non si è adattato, è finito velocemente fuori mercato. Infine, sul finire del decennio è ini-ziato l’avvento delle sale multiplex, dapprima nelle metropoli, poi nei centri di medie dimensioni.”Nonostante tutto ciò, Sarti e Italia hanno continuato a vivere un’esi-stenza più che dignitosa, mentre cinema in altre città si arrendeva-no. “Siamouna‘moscabianca’, ce lo dicono spesso anche quando an-diamo agli incontri regionali, ma i nostri sforzi non sono mai man-cati. Dal2002abbiamorealizzatofortiinvestimentitecnologicisulleduesale, dotandole dei migliori impianti dolby-digital-sorround e di cabine di proiezione automatiz-zate all’avanguardia. Contempo-raneamente, abbiamo indirizzato le proposte verso un pubblico at-

Proiettare | Alberto Beltrani

18 | IN Magazine

Page 19: Faenza In Magazine 6/2010

IN Magazine | 19

Page 20: Faenza In Magazine 6/2010

tento alla qualità, consapevole e culturalmente qualificato. OggiilSartiel’ItaliafannopartedellaFe-derazioneItalianaCinemad’Essai,delcircuito ‘SchermidiQualità’edelristrettoequalificatocircuitodicinematografi‘EuropaCinemas’. Una scelta che ha colpito non solo il pubblico faentino. Non abbiamo dati precisi, ma posso affermare che delle oltre 60mila presenze complessive, un buon 40% sono extra cittadine, soprattutto da imo-lese, forlivese e lughese.”Col tempo l’Italsar ha dato vita a diverse rassegne, racchiudendole sotto la comune denominazione di ‘Cinemaincentro’: “Il giovedì la rassegna Sartid’Essaipresenta un prodotto raffinato per cinefili doc, film d’autore e retrospettive che difficilmente trovano spazio nel-la programmazione tradizionale. Il LunedìCultMovieall’Italia è un classico da otto anni, in cui alla vi-sione si abbina una cena da gustare nei locali del centro a prezzo con-venzionato. A volte alla rassegna intervengono anche i registi in pri-ma persona. Ad inizio dicembre, per esempio, c’erano 350 spettatori per Ascanio Celestini, che ha pre-sentato il suo ultimo film La Pecora Nera. In passato sono intervenuti, fra gli altri, Tinto Brass, Corrado e Sabina Guzzanti, Carlo Mazzacura-ti, Giorgio Diritti. Sabato e dome-

nica proponiamo poi i Pomeriggidella casa di Pinocchio, rassegna di film e cartoni animati rivolta ai più piccoli, ai quali offriamo a fine proiezione un trancio di pizza o un gelato, in accordo con altre realtà del centro. L’ultima iniziativa nata è 15,30-18,00ilpomeriggioalcine-maSarti, dove proponiamo, per chi non ha la possibilità di venire al cinema di sera, il miglior film disponibile nel weekend fra Italia e Sarti, al prezzo agevolato di 3 euro. Durante l’estate abbiamo due fiori all’occhiello: la gestione tecnica dell’arena Borghesi su incarico del cineclubRaggioVerde, con cui collaboriamo ormai da dieci anni con soddisfazione, e CinemaDivi-no, rassegna itinerante nelle più belle aziende agricole e cantine delle province di Ravenna e Forlì-Cesena, che abbina la visione di un film in 35 mm alla degustazione di vini e prodotti dell’azienda stessa.”Italia e Sarti mantengono una pro-pria identità anche in virtù di un buonrapportocolCinedream, aper-to a Faenza nel 2000. “Grazie anche alla disponibilità del titolare Andrea Malucelli, ab-biamo trovato un buon equilibrio - afferma Beltrani. La multisala si basa su una programmazione pret-tamente commerciale, mentre noi, come già detto, puntiamo sul cine-ma di qualità, italiano ed europeo

La storia delle due sale

Il Sarti (in via Scaletta) nacque come teatro, voluto dalla Società

Cattolica Riunione Torricelli; inaugurato nel 1910, fin dall’inizio è dedicato alla memoria di Giuseppe

Sarti, compositore nato a Faenza nel 1729 e morto a Berlino nel 1802

(lavorò, fra l’altro, a Copenaghen per re Federico V di Danimarca, a

Londra, a San Pietroburgo invitato dall’imperatrice Caterina II di

Russia e a Vienna). Nel 1933 in sala fu sistemata una macchina

cinematografica, ma solo nel Dopoguerra l’attività teatrale andò

calando, a vantaggio di quella cinematografica. La doppia veste terminò a fine anni ’60 dopo una

ristrutturazione. Dall’81 è iscritto alla FICE, Federazione Italiana Cinema d’Essai. L’Italia, in via

Cavina, fu inaugurato nel ’28 e da oltre ottant’anni non ha mai modificato la propria funzione.

Ristrutturato negli anni ’80, ancora oggi nell’ingresso svettano gli

affreschi degli anni ’30 del pittore faentino Franco Gentilini e la prima macchina da proiezione dell’epoca.

www.cinemaincentro.com

A fianco e in apertura, Alberto Beltrani fotografato all’interno del Sarti. Sotto, la sala del cinema Italia.

20 | IN Magazine

Page 21: Faenza In Magazine 6/2010
Page 22: Faenza In Magazine 6/2010

soprattutto. Alcune pellicole, inve-ce, le proponiamo insieme al mul-tiplex, perché per la loro natura riescono a colpire le due diverse fa-sce di mercato. La cosa più difficile è mantenere alta la qualità delle proposte e portarla a conoscenza di un pubblico sempre più vasto. Il target che frequenta le nostre sale non capita per caso, ma nel momento in cui entra conosce già il film che sta per vedere, almeno nei suoi tratti principali. Cioè ha letto recensioni, autori, interpre-ti, partecipazione ai festival. Una scelta ragionata e consapevole. Da parte nostra per poter program-mare con continuità queste opere abbiamo fatto scelte difficili, anche economicamente, come per esem-pio non avere giorni di riposo e dare stabilità all’orario di inizio degli spettacoli in modo da affe-zionare i clienti. Questocihaporta-toadivenireunveroepropriopoloculturalecinematograficoelacosanon è passata inosservata all’in-

ternodelledirezionicommercialidelledittechedistribuisconofilmdiqualità. Il 30 novembre scorso la Lucky Red ci ha fatto l’onore di concederci, in contemporanea con alcune città capozona come Roma, Milano, Bologna e Firenze, l’ante-prima nazionale del nuovo film di Nigel Cole We want sex. Un avveni-mento che non si era mai verifica-to a Faenza e, vado a memoria, in Romagna.”Beltrani guarda avanti, con l’obiet-tivo di continuare a vivere in ar-monia con pubblico e contesto urbanistico. “Lavoriamonelcentrostorico,cer-candoconogniideadirenderloilpiùpossibilegradevoleevivibileattraversoilcinema. Purtroppo è di grande attualità la preoccupa-zione con cui gli operatori com-merciali del centro guardano al futuro, per la prossima apertura di un altro centro commerciale e di un outlet in periferia. Queste strutture fanno male da un punto

di vista economico agli operatori medio-piccoli del centro, spesso imprese familiari che non hanno la capacità di competere con orari di apertura e offerte commerciali non sostenibili dai singoli. Un calo nei fatturati potrebbe determinare la chiusura di molte realtà e que-sto porterebbe a un effetto domino pericoloso, perché vetrine spente allontanerebbero ulteriormente il pubblico dal centro. Al di là di ogni considerazione sulla opportu-nità o meno di queste mega strut-ture, credo che l’Amministrazione Comunale abbia tutte le intenzioni di non sottovalutare questo pro-blema. Dapartenostraservirannosicuramenteregolecomuniecondi-viseperilrilanciodel‘cuore’citta-dino. Solamente compatti potremo offrire quella qualità nei servizi, ospitalità e professionalità che do-vranno fare la differenza con cen-tri commerciali, multiplex e Out-let. Se ci riusciremo, sono convinto che il pubblico ci premierà.” IN

Alberto Belrani è entrato in Italsar (società che gestisce i due cinema) nel 1985. Dal 2000 la scelta, vincente, di puntare su un’offerta d’essai.

22 | IN Magazine

Page 23: Faenza In Magazine 6/2010

Una storia lunga ben centocinquant’anni è quella che vanta l’agenzia faentina delle Assicura-zioni Generali Spa. Fondata nel lontano 1 dicem-bre 1860, l’attività è gestita dall’1 gennaio 2003 dai tre agenti, Nadio Schena (55 anni), faentino doc, Lorenzo Pratesi (43 anni), originario di Firenze, e Massimo Melandri (40 anni), proveniente da Forlì. Da oltre quarant’anni l’agenzia ha sede in Corso Garibaldi 10, una posizione strategica nel centro storico della località. L’Agenzia di Faenza nel gennaio 2003 ha accorpato quella di Castelbolognese e, pertanto, oggi copre tre diverse vallate, raggiungendo diverse località fra cui Modigliana, Tre-dozio, Solarolo, Riolo Terme, Casola Valsenio, Palazzuolo, Brisi-ghella e Marradi, dove sono aperti uffici subagenziali a supporto della clientela, diventando per il suo territorio una delle più estese della Romagna. Come è cambiato il modo di lavorare in tutti questi anni? “Sono entrato in Assicurazioni Generali nel 1980 - ricorda Nadio Schena. Per essere competitivi sul mercato e soddisfare al meglio la clientela, è necessario un alto grado di professionalità e puntare sulla consulenza assicurativa di livello massimo. E per es-sere in grado di fornire una consulenza a 360°, indispensabile oggi è una formazione costante per aggiornarsi e specializzarsi sui nuovi prodotti. Oltre a proporre coperture assicurative in tutti i rami dall’RC auto alle polizze vita, dalle soluzioni indi-viduali a quelle per le aziende, in base alle esigenze di ciascuno, siamo anche promotori finanziari pronti a offrire proposte

personalizzate per la gestione dei risparmi e la ripartizione degli investimenti. Un servizio altamente qualificato che si rivolge sia alle singo-le persone o famiglie che alle aziende.” L’agenzia

faentina è molto cresciuta in questi anni se si considera che si tratta di una struttura che comprende, oltre ai tre soci, cinque impiegate, quattro sub-agenti che lavorano sul territorio, e diversi ispettori, dipendenti delle Assicurazioni Generali Spa che collaborano a livello di consulenza. Molta attenzione è rivolta alla formazione interna del personale per favorirne l’inserimento e la crescita professionale. Da ricordare inoltre che nell’agenzia è sempre presente personale in addestramento che, dopo un’ade-guata formazione, concorrerà ad ampliare il numero dei consu-lenti assicurati o contribuirà a fornire ispettori alle Assicurazioni Generali Spa.. “Ai clienti offriamo solidità e sicurezza - conclude Schena. D’altra parte il nome stesso Assicurazioni Generali è una garanzia se si considera che è tra i primi tre gruppi a livello euro-peo nel settore.”

Tre i responsabili che gesti-scono l’agenzia: Nadio Sche-na, Lorenzo Pratesi e Massimo Melandri.

ASSICURAZIONI GENERALI SPAC. Garibaldi, 10 – Faenza

Tel.: 0546 21415 - Fax: 0546 664315e-mail: [email protected]

IN Magazine | Special ADV

AssicurAzioni GenerAli Da 150 anni, i tuoi consulenti a Faenza e sul territorio FONdAtA NEL 1860, L’AGENZIA RAPPRESENtA IL PUNtO dI RIFERIMENtO PER LA CIttà E LE tRE vALLAtE FAENtINE. GARANZIA dI PROFESSIONALItà E SPECIALIZZAZIONE, dA tUttI I RAMI dELLE POLIZZE ALLA GEStIONE dEL RISPARMIO.

Page 24: Faenza In Magazine 6/2010

Dall’alto, gli ingressi degli ex cinema Roma, Mariani, Alexander e Moderno, in centro storico a Ravenna

24 | IN Magazine

Ricordare | I vecchi cinema di Ravenna

Page 25: Faenza In Magazine 6/2010

La prima proiezione cinematografica a Ravenna risale alla fine del 1800. Da allora è stata una lunga storia quella dei cinema in centro città. Una tradizione che negli ultimi anni è praticamente scomparsa.

testo Andrea Casadio - foto Massimo Fiorentini

Buioin Sala

“Ieri sera ebbe luogo […] ilcine-matografo. Il pubblico ne restò addirittura meravigliato, e stante l’ora tarda non possiamo dare […] un esteso resoconto: solo consiglia-mo il pubblico ad accorrere al Ma-riani perché ne vale la sera.” Era il 23agosto1896, e sull’onda di que-sti accenti entusiasti, sfogliando le pagine del quotidiano cittadino, i ravennati venivano a conoscenza della comparsa della nuova forma di spettacolo che più di ogni altra avrebbe caratterizzato il secolo a venire. Per l’occasione, la città era anzi all’avanguardia. Neppure un anno era trascorso da quando i fra-telli Lumière avevano effettuato la prima proiezione a Parigi (e chissà se anche gli spettatori del Mariani reagirono col panico al celebre Ar-rivo di un treno che figurò fra le sce-ne proiettate quella sera), e quella di Ravenna fu la prima rappresen-tazione in tutta la Romagna.Al di là del genuino interesse su-scitato all’esordio, bisogna dire

però che in quello scorcio di XIX secolo il cinema non aveva ancora assunto la dignità di uno spetta-colo autosufficiente. Quella prima rappresentazione era stata solo l’intermezzo di una pantomima musicale, e le altre che da allora si susseguirono in maniera più o meno regolare al Mariani furono ancora per alcuni anni semplici ri-empitivi fra un atto e l’altro di spet-tacoli teatrali. Accanto al teatro di via Ponte Marino, tuttavia, emerse ben presto un altro luogo vocato ad ospitare il nuovo medium, cioè l’attuale piazza Garibaldi. Fu qui che, nel febbraio 1900, si svolse la prima proiezione autonoma, effet-tuata nel baraccone ambulante di un impresario forlivese. Unprimotettostabile,ilcinemaravennatelotrovòperòsolonel1906, quando il palazzo dell’orologio di piazza del Popolo, all’epoca noto come Dogana Vecchia e in stato di semi-abbandono, fu adattato come sala fissa (non sappiamo da chi) con il

nome di Cinema Moderno. L’anno seguente un giovane bolognese, tale Peppino Del Bianco, rilanciò l’operazione, ribattezzando il lo-cale SalaEdisoned effettuandovi fino a quattro proiezioni giorna-liere. Il vecchio edificio era però una collocazione troppo precaria per venire incontro alle ambizio-ni dell’intraprendente bolognese. Fu così che, in società con Guido Majoli (giovane ingegnere che tan-ti anni dopo, come memorialista della vecchia Ravenna, avrebbe rievocato con fior di particolari l’episodio), Del Bianco concepì il progetto dell’apertura di un locale del tutto nuovo. Acquisito il con-trollo delle vecchie carceri femmi-nili sul retro della prefettura e di alcune bottegucce che davano su via Cairoli, i due giovani impren-ditori, superando varie difficoltà tecniche ed economiche, riusci-rono ad allestire quella che si può considerare come la prima vera e propria sala cinematografica del-

IN Magazine | 25

Page 26: Faenza In Magazine 6/2010

la storia ravennate. E quando, il 7marzo1908, lo SplendorCinema fu finalmente aperto, il successo fu tale da superare ogni più rosea previsione. “Nelle sere di sabato e domenica la folla […] fu enorme”, scriveva il quotidiano cittadino. “I ripari che dividevano i primi po-sti dai secondi e dai terzi furono infranti, le porte che immettono nella sala d’aspetto e quella delle proiezioni furono divelte dai cardi-ni e da per tutto un pigia pigia spa-ventoso […]. E tutta la cittadinanza è concorde nel dichiarare questo locale bello, superbo, comodo, de-gno di una grande capitale.”La frenesia incontrollata con cui i ravennati si erano riversati allo Splendor testimoniava che la città era matura per una piena esplosio-ne del cinema come fenomeno di massa. E difatti non passò molto

che la sala di via Cairoli fu affian-cata da nuove concorrenti aperte nei mesi successivi. La prima fu quella ospitata in un baraccone di legno allestito nello stesso 1908 nel foro boario, ossia nell’area occupata oggi da piazza Baracca. Un locale riservato a un pubblico popolare, ma nondimeno desti-nato a grande fortuna, visto che, con trasformazioni e adattamenti successivi, sopravvisse fino a una decina di anni fa, più o meno nello stesso luogo, con il nome di Cine-maModerno. Il 25 agosto 1909 fu poi la data di nascita, nell’attuale via Diaz, del Marconi, che si distin-se dagli altri per l’eleganzadellafacciata, con la scritta a caratteri d’oro e, sopra l’ingresso, la figura allegorica di donna in finto bronzo rappresentante la “luce elettrica”. Sempre nel 1909 anche il Mariani

iniziò l’attività fissa di cinemato-grafo, che dapprima si affiancò a quella teatrale per diventare col tempo prevalente. Dopo questa prima esplosione, la nascita di nuove sale, anche se a rit-mi meno intensi, proseguì a lungo. Nel 1916, in pieno conflitto mon-diale, l’offerta si allargò al borgo S. Rocco, con l’apertura, nella Bas-sa del Pignataro, dell’Eden, ribat-tezzato poi, rispettivamente negli anni ’30 e’70, Astra e Alexander. Nel 1927 la facciata dello Splendor (patriotticamente rinominato Sala Italia fin dal 1919) fu ridisegnata in forme neo-medievali, e cinque anni dopo fu aperta la Sala Raven-na nella sede del Dopolavoro, poi Casa del Popolo repubblicana, a sua volta ristrutturata e ribattez-zata Embassynegli anni ’60. Nel ’38 fu la volta del Roma, all’angolo di via Bixio, anch’esso oggetto di ampie ristrutturazioni negli anni seguenti. Sitrattavadell’esempiopiùfortunatodelvivacefenomenodeicinemaparrocchiali,destinatoadareampifruttinelsecondodopo-guerra: nel 1949 con il Corso in via di Roma, nel ’50 col Fulgor in via D’Azeglio, nel ’60 con il Minicine S. Rocco, l’attuale Jolly.Neglianni’50e’60, mentre anche nei centri del forese le sale si diffondevano quasi in ogni singola frazione, lacittàvivevail“momentod’oro”delcinemacomefenomenodimassa.Accompagnando l’esplosione eco-nomica e demografica del “mira-colo”, il 1963 vide la nascita dei due locali che portarono a compimen-to il processo iniziato sei decenni prima: mentre il Capitol arricchiva

A fianco, immagine d’epoca di via Farini con, sulla sinistra, l’ingresso del cinema Marconi (da G. Stella, “Quaderni Ravennati”, n. 1). Sotto, la vignetta pubblicata per l’apertura dell’Astoria, su “il Resto del Carlino”, pagina di Ravenna del 15 maggio 1963.

26 | IN Magazine

Page 27: Faenza In Magazine 6/2010

ulteriormente l’offerta in centro storico, con l’Astoria, la cui strutturaavveniristicada1500postisi ergeva su via Trieste, che tracciava la direttrice del nuovo sviluppo industriale e portuale della città, un pezzo di New York sembrava sbarcato in Romagna. A quel punto, la geografia del cinema ravennate com’è ancora ben presente nella memoria di molte generazioni era giunta al suo apice. Lachinadiscendenteebbeinizioneglianni’80, e fu dovuta a cause in parte legate all’evo-luzione socio-culturale complessiva del paese (televisione, videocassette), ma in parte anche specificamente locali, come la scarsa propensione dei gestori a compiere il sal-to qualitativo necessario a far fronte alla nuova realtà. Primeacederefuronolepiùmodestesaleparrocchiali,seguitenelgirodiqualcheannodaquellecheavevanofat-tolastoriadelcinemaravennate. Nell’88, a ottant’anni esatti dalla trionfale apertura nella Ravenna della Belle époque e dopo un malinconico tramonto che lo aveva visto riciclarsi come sala a luci rosse col nome di Majestic, chiu-deva i battenti lo Splendor. L’anno seguente lo imitava il Marconi, e così di seguito, una dopo l’altra, tutte le vecchie sale in centro. Quando, qualche anno fa, anche il Mariani ha dovuto alzare bandiera bianca, sancendo la

scomparsa del cinema dal centro storico (con l’eccezione del Jolly in borgo S. Rocco) proprio nel luogo che nel 1896 ne aveva ospitato la prima apparizione, si è avuta netta la sensazione di una traumatica cesura. Oggi, il successo del modello della multisala “integrata” (è recente la notizia dell’acquisizione dell’Astoria da parte del Cinemacity, che ha intenzione di rilanciare la struttura riscoprendone la vocazione di cinema-teatro) sembra un dato di fatto dif-ficilmente smentibile. Tuttavia, senza indulgere in inutili nostalgie, ma sull’esempio di altre realtà romagnole dove la “multipolarità” riesce a resistere più che dignitosamen-te, è lecito auspicare che anche a Ravenna l’esercizio ci-nematografico possa percorrere strade in grado di venire incontro alle aspettative di pubblici diversi e di rinverdirelatradizionedellasalacinematograficacomeluogodiag-gregazioneneltessutovivodellacittà.IN

Malinconici tramonti

La prima vera Casa del Te’ in Romagna

“Solo Prodotti Biologici e Naturali”

Page 28: Faenza In Magazine 6/2010

Biglietti e cartoline dai colori delicati, ricchi di immagini della Natività e di icone portafortuna. Sono gli auguri di una volta: una tradizione in parte abbandonata, un viaggio nei ricordi di un tempo passato.

testo Anna De Lutiis foto Massimo Fiorentini

Feste d’ Epoca

Arrivano le feste, si diceva una volta, intendendo il periodo che raccoglieva famiglie, parenti, ami-ci, in momenti da trascorrere in-sieme, per restare a tavola a lun-go, per gustare insieme i cibi più ricercati che si consumavano solo nelle grandi occasioni, come ci ri-corda Eraldo Baldini in La sacra tavola. Abbondanza di cappelletti e passatelli, carne lessa e arrosti e, per finire, zuppa inglese che gli inglesi, ovviamente, ignorano. Le feste, dunque, Natale,CapodannoedEpifania che, secondo un anti-co proverbio, ogni festa porta via. Oggi questo periodo rappresenta essenzialmente una pausa dal la-voro, più o meno lunga, da trascor-rere in famiglia, raccolti, oppure volando verso mete esotiche o in beata solitudine.Ungaretti vedeva così il Natale: “Non ho voglia/di tuffarmi/in

Festeggiare | Vecchie cartoline natalizie

28 | IN Magazine

Page 29: Faenza In Magazine 6/2010

IN Magazine | 29

Page 30: Faenza In Magazine 6/2010

un gomitolo/di strade./Ho tanta/stanchezza/sulle spalle./Lasciate-mi così/come una/cosa/posata/in un/angolo/e dimenticata./Qui/non si sente/altro/che il caldo buo-no./Sto/con le quattro/capriole/di fumo/del focolare.”Natale, d’altra parte, ha ispirato tanti scrittori e poeti: Pascoli e Ro-dari, Pasternàk ed Eliot, Yource-nar e Quasimodo: “Natale. Guardo il presepe scolpito,/dove sono i pastori appena giunti/alla pove-ra stalla di Betlemme./[...]/Pace nella finzione e nel silenzio/delle figure di legno: ecco i vecchi/del villaggio e la stella che risplende,/e l’asinello di colore azzurro.”Scopriamo, dunque, che non esiste un solo Natale ma che ce ne sono tanti, tutti diversi uno dall’altro, fondati sui ricordi che si riaccen-dono prepotentemente nelle notti di neve e fuoco. Sono sufficienti un camino, una ghirlanda d’agri-foglio, il suono dolce dei canti natalizi: è una festa che attraversa l’intero pianeta.GliauguridiNataleeCapodannoÈ cambiato il modo di trascorrere

le feste ma anche quello di scam-biarsi gli auguri: oggi vanno per la maggiore sms e mail con carto-line e fiori scaricati da internet, ce n’è per tutti i gusti, mentre una volta gli auguri erano inviati ri-gorosamente con cartoline scelte con cura, cosa che gli inglesi con-tinuano a fare, inviate per tempo via posta. “Qui da noi - racconta FrancoGabici, grande conoscitore delle antiche tradizioni ravennati - negli anni del dopoguerra, usa-va molto mandare gli auguri per posta e i portalettere lavoravano moltissimo. GliauguridipersonasifacevanosoprattuttoilgiornodiCapodannoedovevanoformularlisologliuomini!”La studiosa e collezionista Elisa-bettaGulliGrigioni, ci ha concesso in esclusiva alcune cartoline che risalgono a inizio ’900. Hanno tin-te pastello delicate, figurine tenere che spargono a piene mani i rari quadrifogli che, come si racconta, portano fortuna. Alcune cartoline, anteriori al 1905, avevano il retro destinato esclusivamente all’indi-rizzo; infatti, i messaggi augurali

erano scritti al margine delle illu-strazioni.Altre portavano già l’augurio stam-pato: “Il quadrifoglio è simbolo/d’un fatto avventurato/forse un brandello d’anima/ogni foglia ra-duna/perciò te l’offro, serbalo/ti porterà fortuna.” Altre immagini ricorrenti sono le cornucopie sor-rette da angeli che distribuiscono cuori senza risparmio alcuno. Ci sono poi graziose letterine dorate e decorate con immagini sacre, da spedire o da mettere sotto il piatto del papà, per il pranzo di Natale. Tante cartoline, ieri, e il Presepe che, anno dopo anno, si è visto

Elisabetta Gulli Grigioni, studiosa che ci ha concesso le vecchie cartoline utilizzate in apertura.

Ciacarêda d’Nadêl poesia inedita di Nevio Spadoni

Tci sèmpra che babìda la faza immuridababì che incion u t’à vlù, e t’bat a la mi pôrta da i sangunëz ’t i pi.La mogia fôrt ad nöt la bura e al bes al dôrmasot’a la tëra chêlda.Te t’purt un lumicìche a malapèna u s’védch’l’è bur, bur banasé.

A j ò scultê al fôl d’na vôlta int la tu stala,a j ò scaldê e’ côr a di puret smarì,a so sèmpra che babìda la faza immurida,a so e’ tu Nadêl.

(Dialogo di Natale: Sei sempre quel bambino/ la faccia un po’ inscurita/nessuno ti ha voluto,/e batti alla mia porta/con i geloni ai piedi./ Muggisce forte a notte/ la bora e dormon bisce/sotto la terra calda./Tu porti un lumicino/si vede a mala pena/ché è buio, buio pesto.//Le fole ho ascoltato/nella tua stalla antiche,/il cuore ho riscaldato/di poveri smarriti,/son sempre quel bambino/la faccia un po’ inscurita,/io sono il tuo Natale.)

30 | IN Magazine

Page 31: Faenza In Magazine 6/2010

soppiantato dall’albero di Natale; ma oggi, a dispetto di quanti vorrebbero cancellarlo, c’è ancora e, secondo una recente indagine, sta tornando nelle abitudini. In Piazza del Popolo, nelle vetrine della Cassa di Risparmio, sono in mostra cartoline, letterine di Natale, statuine e oggetti, tutti con illustrazioni di Presepi.INatalipiùcaridinotipersonaggiLe feste natalizie sono anche momenti di nostalgia, l’oc-casione che fa tornare alla mente bei momenti. Il sindaco FabrizioMatteucci ricorda: “Il più bel Natale per me è quello del 1996, il primo trascorso con mio figlio; inoltre, dal 2001 partecipo alla Messa di mezzanotte al Ce.I.S., cosa che mi emoziona ogni volta”. ElisabettaGulliGrigioni prosegue: “Ho bei ricordi quando, da piccola, a Bolzano, ci si recava alla Messa di mezzanotte tutti insieme, ma ancor più nitido è il ricordo di un Natale in Tunisia, dove vivevo: eravamo in pieno deserto, a El-Borma e gli operai dell’Agip avevano fatto il Presepe costruendo una grotta meravigliosa con le rose del deserto!” Poi il Maestro Ric-cardoMuti: “Il Natale, da bambino, lo sentivo arrivare e lo riconoscevo dal profumo dei mandarini che si spargeva nell’aria. È sempre rimasto nella mia mente”. E ancora FrancoGabici: “Non ho un Natale particolare da ricor-dare, ma più Natali della mia infanzia, quando la vigilia andavo a dormire col pensiero che una particolare magia mi avrebbe fatto trovare il mattino dopo il Presepio e l’al-bero.” ElsaSignorino racconta che “il Natale più bello è stato la prima volta che Rebi, la mia nipotina: mi ha aiuta-ta a fare albero e Presepe.” Infine FabioRicci, responsabile ufficio stampa di Ravenna Festival: “Per me i Natali sono sempre stati belli ma ricordo la gioia particolare di uno dei primi anni ‘80, quando ci fu una incredibile nevicata che protrasse le feste. Noi ragazzi passavamo le giornate sulla neve con slittini improvvisati.” IN

FORLÌ via Copernico, 4/A - tel. 0543.751714 - [email protected]: da lunedì a sabato: 9,30 - 12,30 / 15,30 - 19,30

Page 32: Faenza In Magazine 6/2010
Page 33: Faenza In Magazine 6/2010

Una naturale inclinazione verso questo mondo e un’infanzia trascorsa in una famiglia in cui opere d’arte e noti personaggi della cultura nazionale erano di casa. Così si è sviluppata l’esperienza artistica di Roberto Pagnani, che trova nella memoria il suo principio ispiratore.

testo Aldo Savini - foto Lidia Bagnara

DialoghiDinamici

Avrebbe dovuto fare l’agronomo, ma la sua inclinazione naturale lo portava altrove. Fin dai primi giorni all’Istituto Tecnico Agrario di Ravenna RobertoPagnaniha la certezza che non avrebbe mai in-trapreso quell’attività. Eppure por-ta a termine gli studi, poi all’Uni-versità si iscrive a Storia Medievale. Gli affetti e le memorie erano più forti: findabambinoeravissutoinambientipienidiopered’arteche la famiglia in parte aveva eredita-to, come un bellissimo ritratto del Piccio, che il nonno, di cui porta il nome, aveva collezionato nel corso degli anni ’50 e ’60, intrattenendo rapporti con artisti e personaggi della cultura nazionale e interna-zionale. Michelangelo Antonioni

era di casa e per una scena del film Il deserto rosso aveva voluto un qua-dro di Gianni Dova, tuttora appe-so a una parete della grande sala della villa progettata dall’archi-tetto ravennate Luciano Galassi. Questo contesto di vita quotidiana ha fornito lo stimolo per le prime esperienze creative e per la defini-zione di unapoeticachetrovanellamemoriailsuoprincipioispiratore. Poi per la sua formazione è stato determinante l’incontro con Giu-seppe Maestri, che lo ha seguito nel laboratorio annesso alla Gal-leria La Bottega di via Baccarini nella tecnica dell’incisione che ri-chiede rigore formale e precisione senza ripensamenti. Su questi pre-supposti, il ciclo di opere esposte

nella mostra “Palafitte” al Circolo degli Artisti di Faenza nel 2005, si presenta come una rivisitazione in chiave affettiva delle opere della collezione di famiglia. Il colore gelatinoso, reso trasparente e pal-pabile dal ricorso alla carta velina nelle tonalità del grigio e del beige, è in sintonia con le due tele mo-nocrome a grandi spatolate, pro-prie di Mattia Moreni, mentre la riduzione minimalista della figura-zione, ottenuta con i legni in gran parte restituiti dal mare, incrociati o sovrapposti secondo un ordine meditato, quasi geometrico, ri-manda ai segni pittorici di Georges Marthieu, in quel caso, però, frut-to di un gesto irruente, svincolato da qualsiasi implicazione razionale

IN Magazine | 33

Creare | Roberto Pagnani

Page 34: Faenza In Magazine 6/2010

e calcolatrice. Ma, come faceva no-tare la critica e docente Beatrice Buscaroli quelle palafitte potrebbe-ro essere anche piattaforme, ovvero quelle costruzioni metalliche che si notano al limite dell’orizzonte camminando sull’arenile delle nostre coste. Sembra quindi che Pagnani intenda la dimensione storico-temporale come la per-cezione condensata e immediata del percorso della lunga vicenda dell’uomo, dalle origini alla con-temporaneità, dove la difesa dalle insidie e la ricerca della sicurezza non escludono l’anticipazione del nuovo. Pertanto, ilrapportoconleoperevisteconocchisemprediver-sièoccasioneeterrenodiconfrontofrasensibilitàaffinieppurelontaneneltempoe costituisce un patrimo-nio di emozioni e di immagini che si fissano nella memoria attraverso un lento processo di interiorizza-zione che permane nel presente. Il tema del mare e della nave èindagato nelle opere più recenticomeluogod’esperienzepassate

maancoraattuali, dove l’elemento realistico si fa frammento o cita-zione evocativa. Fin da bambino le navi hanno colpito la sua fanta-sia. Il nonno materno lo portava a passeggiare lungo la darsena del porto canale di Ravenna e spesso chiedeva ai marinai il permes-so di visitare le navi ormeggiate. Come case di ferro, sono “luoghi” mobili in continuo mutamento, abitati da una molteplicità d’in-dividui con funzioni diverse, che creano un microcosmo sociale e di esperienze quotidiane che non è dato vedere dall’esterno. Pagnani si sofferma su dettagli delle navi che il colore trasforma in motivi di pura espressione, legando la loro presenza essenzialmente a valo-ri di tipo formale, evitando, pur sempre, l’arbitrarietà sia dell’astra-zione che della rappresentazione realistica. Spessoèlapruachesistagliasufondaliirrealiperrichia-mare la terraferma circostante,quasiavolercogliereilmomentodellapartenzaeilmovimento.In

altri termini, in questa immagine ritorna l’idea del distacco che, pur nell’incertezza, trattiene quella del ritorno. Il viaggio avviene nel mare sconfinato della coscienza dai “sommovimenti” improvvisi, dove il passato, trasfigurato, si pro-ietta nel presente, aprendo una via che conduce dove più si desidera andare. In questa prospettiva ha incontrato la poesia e la musica, o meglio l’urgenza del dialogo edell’intreccio intimo tra diversilinguaggiespressivi.Da qui i rap-porti di amicizia e collaborazione con poeti, letterati e musicisti, tra cui Valerio Fabbri, Domenico Set-tevendemie e Matteo Ramon Are-valos, coi quali ha creato lo spet-tacolo Variazioni sull’angolo diedro che associa musica, parola e im-magine, intesa come scenografia dinamica. IN

Biografia dell’artista

Nato a Bologna nel 1970, Roberto Pagnani vive a Ravenna e lavora nello studio di via Zotti, 11. A partire dal ’96 ha intrapreso l’attività espositiva in numerose città italiane e straniere, ottenendo premi e segnalazioni. Oltre alla pittura, si dedica all’incisione; sue opere sono presenti nell’archivio del Gabinetto degli Incisori di Bagnacavallo. È tra i fondatori, insieme a Mauro Bendandi, Francesco Bianchini, Riccardo Bottazzi e Domenico Settevendemie, del gruppo “Topoi05” e fa parte della formazione artistica “I. Feraud”.

In queste pagine l’artista ravennate Roberto Pagnani fotografato nella propria abitazione.

34 | IN Magazine

Page 35: Faenza In Magazine 6/2010

Tradizione artigianale, ingredienti di qualità e un ambiente elegante e cura-to, dove soddisfare i più golosi piaceri. Al Duomo vi aspettano dolci preliba-tezze, dalla colazione alla pausa per il tè. Senza dimenticare le innumerevoli proposte di torte: perché per celebrare ogni festa, qui ce n’è per tutti i gusti!

Pasticceria Al Duomo - Via Port’Aurea, 10 - 48121 Ravenna - Tel. 0544 31179

Page 36: Faenza In Magazine 6/2010

Sono diventati una rarità. C’è vo-luta la passione di GiannaGiani a salvare i telai in legno dal fuoco o a sottrarli dall’utilizzo per altri scopi. Perché di telaiperlatessi-tura stiamo parlando, presenti un tempo in ogni casa di campagna e ora praticamente eliminati dal ricorso alle stoffe industriali, sia per gli abiti che per i tessuti di uso domestico.Gianna è nata a Gambellara, fra-zione di Ravenna, che dista dalla città una quindicina di chilometri. Sposata da ventinove anni, ha due

figli, uno di ventotto anni, che lavo-ra nell’azienda agricola con i geni-tori, l’altro, geometra, di ventidue. La sua famiglia abita in un casola-re di campagna, a Ca’ Ridolfi, in una strada che finisce nell’aia del-la casa. Gianna Giani ha raccolto, lungo gli anni, settetelaidivariaprovenienza, e li ha collocati in ap-positi ambienti della sua grande casa. “Della mia famiglia ho sol-tanto quello della nonna paterna - racconta. Un secondo, di grandi dimensioni, apparteneva a Graziel-la, una signora del luogo che si è

sempre dedicata alla realizzazio-ne della tessitura di tappeti. Uno piccolo, sempre della signora Gra-ziella, il terzo della collezione, lo usiamo ancora ambedue. Il quarto l’ho ereditato da una sua amica, che avendo cambiato casa non sa-peva più dove collocarlo. Questo e il quinto sono frutto di un incontro con un signore che faceva il fale-gname. Aveva due telai ricevuti da persone che se ne volevano disfare. Due anni fa a una manifestazione enogastronomica ravennate, un si-gnore mi ha convinto a portarmi a

testo Antonio Graziani - foto Massimo Fiorentini

Il filo del Passato

36 | IN Magazine

Conservare | Gianna Giani

Page 37: Faenza In Magazine 6/2010

casa il sesto, che apparteneva a sua nonna e che non si sen-tiva di bruciarlo per non farle un torto, anche perché era accompagnato da una letterina che raccontava una storia toccante. ‘A fatica mi sono comprata questo telaio, scrive-va la nonna, l’ho utilizzato moltissimo per fare i corredi delle mie figlie e lo consegno alla più piccola perché non vada perduto o distrutto’. Il settimo, che non è completo, me l’ha offerto un vicino di casa, che ha insistito perché lo portassi via, non sapendo che farsene.” Inattivitànehaquattro: uno è adibito ai tappeti, uno per la tela spinata, uno per la tela liscia normale e uno per la lana.Gianna si è innamorata della tessitura venticinque anni fa, quando dal solaio dell’abitazione dei suoceri furono trasferite nella sua casa le strutture del telaio della nonna. “Misonotrovataconquestipezziscomposti,chesollevaro-nolamiacuriosità- continua. Mi rivolsi a una signora di

San Pietro in Vincoli, che aveva sempre praticato, sin da bambina, e ancora si occupava, di tessitura. Col suo aiuto ho provato a fare le prime prove di orditura, la parte più difficile della preparazione. Se sbagli quella, devi buttare tutto. Mentre nella tessitura, se qualcosa va storto, puoi tornare indietro e guastare o tutto o in parte, come Pe-nelope.”L’orditura, infatti, è una sequenza di schemi e modalità di sistemazione di fili, rigorosamente rispettosi di calcoli matematici, che permettono di mettere il telaio nella con-dizione di cominciare la tessitura vera e propria.“Permontaretuttoilgrovigliodifili- spiega Gianna - oc-corronoquattropersone: mi danno una mano mio marito e mio figlio, quando non sono impegnati nei loro lavori agricoli, e la signora Graziella. Le difficoltà non mi hanno mai scoraggiato, perché sono sostenuta da una passione che è andata aumentando nel tempo, e dall’esperienza della mia maestra.”Se la tessitura è la passione, la vera attività di Gianna resta l’agricoltura. La sua famiglia gestisce un podere con va-rie coltivazioni, in prevalenza frutta, e gestisce anche un

Gesti di antica pazienza

Oasis Dinner Restaurantviale delle Nazioni 70 - Marina di Ravenna

Tel. 0544/531582 e 347/4843630

A MArinA di rAvennAlA nuovA “oAsi” del gusto

oAsis dinner

Page 38: Faenza In Magazine 6/2010

bed & breakfast. “Di solito mi dedico alla tessitura nelle giornate inver-nali quando i lavori di campagna e il giardino mi tengono meno oc-cupata, e nelle sere di primavera. Quandomisiedoaltelaioeprendoinmanolaspola(una navetta che contiene un cannello con il filo, e che è fatta passare alternativa-mente da un lato all’altro della tela per dare vita al tessuto, ndr), nonmialzereipiù. E la cosa diventa più en-tusiasmante quando da un tessuto dalla trama semplice, passi a ela-borati più complessi con disegni in rilievo e fili colorati.”Gianna è, ovviamente, gelosa dei suoi lavori. “Le cose che faccio le tengo per me. Non sono in ven-dita, al massimo leespongoallemanifestazioni dell’associazionedel ‘Lavoro contadino’, club che organizza manifestazioni per rie-vocare le vecchie tradizioni della

campagna.” Ma il suo laboratorio è meta di visite, in particolare di scolaresche. “I ragazzi si dimostrano interes-sati - dice Gianna con orgoglio - e quando tornano a scuola, portano sempre con sé, con soddisfazione, il piccolo manufatto che ognuno di loro ha realizzato.” IN

A fianco e in apertura, Gianna Giani al lavoro. Sotto, altri due dei suoi preziosi telai d’epoca.

Il Lavoro dei contadini

Nata nel 2000 dalla volontà autonoma di un gruppo di imprenditori agricoli della provincia, si è costituita come Associazione senza scopo di lucro il 21 dicembre 2007. “Il Lavoro dei contadini”, a seconda delle occasioni e degli eventi coinvolge, oltre ai soci, aziende agricole, artigiani, artisti, istituzioni ed enti, che ne condividono l’obiettivo primario: la promozione del territorio, nell’ottica di valorizzare i prodotti tipici, attraverso il recupero delle tradizioni, delle arti e della cultura contadina, dei valori “antichi” della campagna. Uno degli eventi più importanti è Lom a merz, (Lumi a marzo). Nelle campagne un tempo era tradizione accendere falò, le ultime tre sere di febbraio e le prime tre di marzo, come per far luce all’avvento del mese che simboleggiava il passaggio dalla cattiva alla buona stagione. L’Associazione ha riportato in auge quest’antica usanza organizzando, con la collaborazione di alcune imprese agricole, l’accensione delle “focarine” nei campi vicino alle case di campagna nei comuni di Argenta, Bagnacavallo, Brighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Faenza, Modigliana, Ravenna, Riolo Terme e Russi. www.illavorodeicontadini.org

38 | IN Magazine

Page 39: Faenza In Magazine 6/2010

quartadimensione

Via Faentina 119/q - RAVENNA - Tel. 0544/461200 - www.qdarredo.it

Arredamenti e progettazione d’interni

Page 40: Faenza In Magazine 6/2010

IN Magazine | Special ADV

È il 1995: Ravenna, Roma e Torino sono le città di prove-nienza di tre competenze assai diverse. Quelle di Rinaldo Maldera, chimico libero professionista, di Michele Ca-sciani ingegnere, amministratore delegato di Igeam Srl, e di Piercarlo Martinengo direttore di Agenzia Polo Ce-ramico di Faenza. I tre si rintracciano quasi casualmente nella reciproca ricerca di alte professionalità da porre al servizio delle imprese e degli enti pubblici che comincia-no ad affrontare i nuovi compiti imposti dalla legislazio-ne in materia di sicurezza: la ormai storica “626”. Nasce così, 15 anni fa, Agenzia Ambiente, con l’inten-to di fornire a ogni cliente servizi integrati nei settori della sicurezza, dell’igiene del lavoro, dell’igiene degli alimenti, della formazione. I fondatori si im-pongono un rigido codice di comportamento: competen-za e professionalità, un codice che a volte, in un mer-cato di prezzi inizialmente selvaggio, va a scapito della concorrenzialità della Società, ma nel lungo periodo la scelta paga e se inizialmente il core business di Agenzia Ambiente consisteva nella tutela della salute e della si-

Agenzia AmbienteVia Romolo Murri 21, 48124 Ravenna (RA)Tel. 0544 462100 – Fax 0544 465088www.agenziaambiente.it

Il networkravennate perla sIcurezza e l’ambIente

Un teAm AltAmente professionAle,

che offre servizi integrAti e solUzioni

nei settori sicUrezzA, Ambiente,

igiene del lAvoro e degli Alimenti,

formAzione per ogni esigenzA delle

Aziende privAte e degli enti pUbblici.

curezza sul lavoro, per trasformare gli ob-blighi in opportunità di crescita, oggi, gra-dualmente, il raggio di attività si è esteso, sino a comprendere la tutela ambientale (per coniugare il rispetto dell’ambiente con un processo di abbattimento dei costi), la certificazione di qualità e di responsabilità sociale, per un approccio organizzativo moderno, mirato sia alla qualità del prodotto che all’im-pegno sociale. Nel tempo la compagine della Società si è evoluta. Agenzia Polo Ceramico non c’è più dal 2003 e due nuovi soci si sono aggiunti: il primo è giuseppe piccinini, da anni residente a Roma, ma ravennate di origine, il secondo è creA srl. Dal 2008 Crea e Agenzia Ambiente hanno promosso il network ravennate per la sicurezza e l’ambiente, di cui è Amministratore Delegato l’ingegnere William dosi. «La partnership fra queste due aziende leader nel settore ha dato sin da subito frutti positivi - ha commentato Giuseppe Piccini-ni, che dal 2000 è Presidente di Agenzia Ambiente. - Lo staff tecnico, composto da circa trenta persone, colla-bora sinergicamente nelle diverse unità, mantenendo uno scambio reciproco di informazioni e know-how per fornire soluzioni alle esigenze sia di aziende private che di enti pubblici. se creA ha una consolidata espe-rienza nel settore industriale, Agenzia Ambiente ne possiede una specifica nel settore pubblico: da diversi anni forniamo consulenza alla Provincia di Venezia, al Comune di Conegliano Veneto, al Comune di Jesi e alle due Comunità Montane del Forlivese. Siamo riusciti anche a portare le nostre conoscenze nel settore

ambientale, attraverso ricerche e studi di impatto ambientale, sistemi di gestione ambientale. Abbiamo supportato, per esempio, la nascente Società “Carburanti

del Candiano” del Gruppo SETRAMAR nella complessa fase iniziale di valutazione di impatto ambientale, fino al recente ottenimento di tutte le autorizzazioni ministeria-li». Ravennate doc, ma romano d’adozione dal 1983, Pic-cinini ha un passato da dirigente sindacale della Uil, ove negli anni ‘80 ha ricoperto anche l’incarico di segretario confederale nazionale, e una consolidata esperienza come dirigente e consulente aziendale. Dal 1999 è Con-sigliere Delegato della società Igeam di Roma, che in questi ultimi quindici anni è giunta ai vertici in Italia nel settore dei servizi per lo sviluppo sostenibile: sicurezza e tutela ambientale. «considero le risorse umane il patrimonio fondamentale di società come Agenzia Ambiente e crea – conclude Piccinini -. Favorire la cre-scita professionale significa creare le condizioni per of-frire nuova occupazione ai giovani. Fra un anno e mezzo conto di rientrare stabilmente a Ravenna e di poter dare il mio contributo per sviluppare e ampliare la nostra pre-senza nel mercato della pubblica amministrazione e dei servizi per l’ambiente anche in rapporto alla significativa realtà ravennate».

AgenziAAmbientee CreA

“Un’esperienza iniziata 15 anni

fa. Dal 2000 Presidente è il ra-

vennate Giuseppe Piccinini.”

Page 41: Faenza In Magazine 6/2010

IN Magazine | Special ADV

È il 1995: Ravenna, Roma e Torino sono le città di prove-nienza di tre competenze assai diverse. Quelle di Rinaldo Maldera, chimico libero professionista, di Michele Ca-sciani ingegnere, amministratore delegato di Igeam Srl, e di Piercarlo Martinengo direttore di Agenzia Polo Ce-ramico di Faenza. I tre si rintracciano quasi casualmente nella reciproca ricerca di alte professionalità da porre al servizio delle imprese e degli enti pubblici che comincia-no ad affrontare i nuovi compiti imposti dalla legislazio-ne in materia di sicurezza: la ormai storica “626”. Nasce così, 15 anni fa, Agenzia Ambiente, con l’inten-to di fornire a ogni cliente servizi integrati nei settori della sicurezza, dell’igiene del lavoro, dell’igiene degli alimenti, della formazione. I fondatori si im-pongono un rigido codice di comportamento: competen-za e professionalità, un codice che a volte, in un mer-cato di prezzi inizialmente selvaggio, va a scapito della concorrenzialità della Società, ma nel lungo periodo la scelta paga e se inizialmente il core business di Agenzia Ambiente consisteva nella tutela della salute e della si-

Agenzia AmbienteVia Romolo Murri 21, 48124 Ravenna (RA)Tel. 0544 462100 – Fax 0544 465088www.agenziaambiente.it

Il networkravennate perla sIcurezza e l’ambIente

Un teAm AltAmente professionAle,

che offre servizi integrAti e solUzioni

nei settori sicUrezzA, Ambiente,

igiene del lAvoro e degli Alimenti,

formAzione per ogni esigenzA delle

Aziende privAte e degli enti pUbblici.

curezza sul lavoro, per trasformare gli ob-blighi in opportunità di crescita, oggi, gra-dualmente, il raggio di attività si è esteso, sino a comprendere la tutela ambientale (per coniugare il rispetto dell’ambiente con un processo di abbattimento dei costi), la certificazione di qualità e di responsabilità sociale, per un approccio organizzativo moderno, mirato sia alla qualità del prodotto che all’im-pegno sociale. Nel tempo la compagine della Società si è evoluta. Agenzia Polo Ceramico non c’è più dal 2003 e due nuovi soci si sono aggiunti: il primo è giuseppe piccinini, da anni residente a Roma, ma ravennate di origine, il secondo è creA srl. Dal 2008 Crea e Agenzia Ambiente hanno promosso il network ravennate per la sicurezza e l’ambiente, di cui è Amministratore Delegato l’ingegnere William dosi. «La partnership fra queste due aziende leader nel settore ha dato sin da subito frutti positivi - ha commentato Giuseppe Piccini-ni, che dal 2000 è Presidente di Agenzia Ambiente. - Lo staff tecnico, composto da circa trenta persone, colla-bora sinergicamente nelle diverse unità, mantenendo uno scambio reciproco di informazioni e know-how per fornire soluzioni alle esigenze sia di aziende private che di enti pubblici. se creA ha una consolidata espe-rienza nel settore industriale, Agenzia Ambiente ne possiede una specifica nel settore pubblico: da diversi anni forniamo consulenza alla Provincia di Venezia, al Comune di Conegliano Veneto, al Comune di Jesi e alle due Comunità Montane del Forlivese. Siamo riusciti anche a portare le nostre conoscenze nel settore

ambientale, attraverso ricerche e studi di impatto ambientale, sistemi di gestione ambientale. Abbiamo supportato, per esempio, la nascente Società “Carburanti

del Candiano” del Gruppo SETRAMAR nella complessa fase iniziale di valutazione di impatto ambientale, fino al recente ottenimento di tutte le autorizzazioni ministeria-li». Ravennate doc, ma romano d’adozione dal 1983, Pic-cinini ha un passato da dirigente sindacale della Uil, ove negli anni ‘80 ha ricoperto anche l’incarico di segretario confederale nazionale, e una consolidata esperienza come dirigente e consulente aziendale. Dal 1999 è Con-sigliere Delegato della società Igeam di Roma, che in questi ultimi quindici anni è giunta ai vertici in Italia nel settore dei servizi per lo sviluppo sostenibile: sicurezza e tutela ambientale. «considero le risorse umane il patrimonio fondamentale di società come Agenzia Ambiente e crea – conclude Piccinini -. Favorire la cre-scita professionale significa creare le condizioni per of-frire nuova occupazione ai giovani. Fra un anno e mezzo conto di rientrare stabilmente a Ravenna e di poter dare il mio contributo per sviluppare e ampliare la nostra pre-senza nel mercato della pubblica amministrazione e dei servizi per l’ambiente anche in rapporto alla significativa realtà ravennate».

AgenziAAmbientee CreA

“Un’esperienza iniziata 15 anni

fa. Dal 2000 Presidente è il ra-

vennate Giuseppe Piccinini.”

Page 42: Faenza In Magazine 6/2010

Tre ragazze unite dalla passionedellascherma:FrancescaFantini,IsabellaSignanieMichelaManci-nelli. Tre ragazze fiore all’occhiel-lo del prolifico settore giovanile del CircoloRavennatedellaSpada,“la nostra grande famiglia”, come la definiscono, e tre ragazze che hanno contribuito, pur nella loro giovane età, ad arricchire la glorio-sa bacheca del circolo. FrancescaFantini, classe ’99, è l’attuale cam-pionessaregionaleincaricaunder14e ha conquistato lamedagliadibronzoagliultimicampionatiregio-nali. “Faccio scherma da quando avevo 8 anni e ho iniziato seguen-do mia cugina. Mi alleno quattro pomeriggi la settimana, con una media di due gare al mese.”Isabella Signani ha, invece, 15 anni. Studentessa al Classico, da ormai dieci anni frequenta la pa-lestra di via Falconieri. “Mi alleno tutti i giorni con una media di circa 10 ore a settimana, per ga-reggiare nei prossimi Europei e Mondiali”, puntualizza Isabella. Hagiàalsuoattivoduetitoliitalia-ni,conquistatiaRimininel2008e2009ehaprovatoanchel’emozio-nedellamagliaazzurra:“Nel 2009 sono stata convocata per i Giochi del Mediterraneo di Pescara. Una bella esperienza, per la prima vol-ta ho gareggiato con atlete più grandi, poi indossare la tuta della

nazionale mi ha regalato grandi emozioni.” La Signani si sofferma su un particolare: “Il mio punto di riferimento sono le sorelle Man-cinelli, a loro devo la mia crescita non solo in ambito sportivo.”MichelaMancinelli, che nei giorni scorsi si è laureata in Biologia Spe-rimentale a Ferrara, si definisce laveteranadelgruppoconisuoi22anni.“Ho iniziato a fare scherma a 6, per puro caso, dopo aver provato qualsiasi tipo di sport: ma entrata in questa palestra non ne sono più uscita. La scherma è una passione che nasce da dentro, la molla che mi spinge a continuare anche se non ci saranno più convocazioni in nazionale. Mi alleno costantemen-te, voglio diventare in futuro mae-stro di scherma.” LaMancinellihaunpassatoagonisticodiprimoor-dinealivelloeuropeoediCoppadelMondo:“Ho fatto allenamenti con la nazionale ma non da convocata. Mandavo la mia richiesta perché avevo una buona posizione nel ran-king nazionale e per me è sempre un onore avere come commissario tecnico Sandro Cuomo.” Cresciuta col maestro Guido Marzari, Miche-la oggi è una guida per tutti: “Gui-do è tra i migliori maestri italiani e, come lui ha visto crescere me, io vedo crescere Francesca, Isabella e tanti altri ragazzi. Nel mio piccolo li aiuto nella vita e nello sport.” IN

testo Michele Virgili foto Massimo Argnani

Tutte per una,una per tutte

Storia del Circolo

Fondato nel 1949 dal Cavalier Domenico Silvagni, l’attività

inizialmente si svolgeva al Teatro “Rasi”. Nel gennaio del ’73 è

stato inaugurato il Palascherma di via Falconieri 33, intitolato al

fondatore del club. Caratteristica principale della struttura è quella

di essere concepita solo per la scherma. Il presidente attuale è

Adriano Porisini e lo staff tecnico è composto dai maestri Guido

Marzari, Daniele Delfino e Paolo Putiatin. Circa un centinaio gli

atleti, una settantina i maschi e una trentina le femmine.

www.schermaravenna.it

42 | IN Magazine

Vincere | Circolo Ravennate della Spada

Page 43: Faenza In Magazine 6/2010

Tutte per una,una per tutte

gorza FORLIIN novembre2010 19-11-2010 15:37 Pagina 1

Colori compositi

C M Y CM MY CY CMY K

GORZA

BIOPAVIMENTI0543 782824

BIOPRODUCT

GORZA WOOD PHILOSOPHY Show Room: Via Selva, 11 - Villa Selva - 47100 Forlì (FC)

made in Italyprodotti naturali costruiti e rifiniti a mano

Page 44: Faenza In Magazine 6/2010

Ravenna Festival 2011 porterà inAfricailmessaggiodiamicizia. Ne parliamo con Cristina Mazzavilla-ni Muti, presidente e direttore arti-stico. Le “Vie dell’Amicizia” hanno già raggiunto con la musica alcuni luoghi, scenari drammatici del no-stro tempo: da Sarajevo nel 1997 passando per Erevan e Ground Zero, arrivando a Trieste con l’ul-tima edizione, in una piazza Unità d’Italia dove si sono raccolte circa diecimila persone e tre presidenti.Comeènatal’ideadiportareilcon-certo,divenutosuggellodiamicizia,inAfrica?“L’Africa è molto distante da noi, in tutti i sensi. Porteremo la nostra solidarietà dove si trova il più gran-de slum dell’Africa subsahariana, Kibeira, che si snoda come un ser-pente intorno a Nairobi. Lì scorre un fiume di povertà che avvinghia, nella sua corrente, mezzo milione di persone e migliaia di bambini di strada.”QualisonostatiiprimicontatticonNairobi?“Sono stata a Nairobi perché pen-so sia giusto rivolgere lo sguardo a quei luoghi dell’Africa che vivo-no situazioni drammatiche. Devo dire che mi sento molto coinvolta e ho avuto modo di vedere in pri-ma persona quella che è la vita dei bambini e dei ragazzi che vivono in

squallidi slums che non permetto-no neppure di coltivare la speran-za di un mondo migliore. Certo, sa-rebbe una grande utopia pensare di migliorare la situazione con un concerto, però noi rispondiamo sempre ad una chiamata poiché è sempre stato questo il significato delle ‘Vie dell’Amicizia’. Questa volta sono stati proprio i nostri missionari cattolici a chiamarci. Abbiamo conosciuto i luoghi dove lavorano e devo dire che siamo in un mondo dove la realtà supera ogni immaginazione, un mondo che se non lo si tocca e vede da vici-no non si riesce a portarlo a cono-scenza degli altri. È già importante per loro diventare vetrina con la speranza di accrescere la sensibi-lità del mondo. Siamo partiti con Antonio De Rosa, soprintenden-te del Festival, i direttori artistici Angelo Nicastro e Franco Masotti

per renderci conto delle possibilità che il luogo permette, anche dal punto di vista logistico. Il concerto avrà luogo in luglio, stagione in cui le piogge si allontanano. Sarà una grande festa nell’anfiteatro erboso dell’Uhuru Park (Parco della Li-bertà, ndr), nel centro della città.”Cisaràuncoinvolgimentodeira-gazzi?“Certamente, bambini e ragazzi balleranno e canteranno sotto la direzione del maestro Muti che ancora una volta dimostra la sua generosità e disponibilità: mi han-no accolta col VaPensiero, cosa che mi ha commossa, anche perché eseguita da coristi da 3 a 15 anni. Sarà anche l’occasione per sottoli-neare le grandi opere positive che fanno i nostri missionari dedican-do la loro vita totalmente agli altri, in modo particolare ai bambini, i più innocenti e indifesi.” IN

testo Anna De Lutiis

Il Festival in Africa

44 | IN Magazine

Unire | Ravenna Festival 2011

Page 45: Faenza In Magazine 6/2010
Page 46: Faenza In Magazine 6/2010

Novella Burioli ha 35 anni, vive e lavora ad HongKong dal 2004. Originaria di SaviodiRavenna, ci accoglie con la tipica cordialità ro-magnola. Le domandiamo subito cosa l’ha spinta fino in Oriente.“La mia passione per il viaggio. La-vorare all’estero permette di cono-scere posti nuovi e culture diverse. Il mio primo viaggio, in Inghilter-ra, me lo proposero i miei genitori, e da allora non mi sono più ferma-ta.” Durante il periodo universita-rio ha frequentato un college negli USA, ha fatto un viaggio di studio in Giappone e un corso estivo alla Sorbona di Parigi. ÈarrivatainCinagrazieall’amicoementorePaoloBelletti,ilsuoprimocapoallavoro,allaLegadelleCooperati-vediRavenna.Conoscendo il suo desiderio di viaggiare, le suggerì la Cina come meta professionale. Individuato un programma post-laurea promosso dalla Comunità Europea e dal Ministero della Coo-perazione Economica Cinese, No-vella ha prima superato le varie fasi di selezione e nel 2002 è stata am-messa all’EU China Junior Managers

Training Programme. Durante il pro-gramma post-laurea ha anche im-parato il mandarino, decidendo di fermarsi in Cina. “Ho lavorato pri-ma con lo Studio legale Birindelli e Associati. Dagennaio2008colla-boroconlaFilialediHongKongdiIntesaSanpaolo, dove attualmente gestisco la clientela corporate (socie-taria, ndr) di emanazione italiana.”Cosa si fa nel tempo libero ad Hong Kong? “Potresti essere fuori tutte le sere, le occasioni e le offer-te non mancano. Io però - dice - preferisco dedicarmi alla lettura di un buon libro o rimanere in casa con i miei amici, che provengono da ogni parte del mondo. Di amici cinesi, invece, ne ho solo uno, per-ché difficilmente hanno relazioni con gli altri, se non per interessi di lavoro o affari.” Hong Kong offre molte opportunità ai giovani, an-che se poi in pochi restano a lungo come Novella. Degli italiani pre-senti la maggioranza è di origine veneta.La cosa che apprezzi di più ad Hong Kong? “Senza dubbio la sicurezza: si può girare anche di notte senza problemi, oltre al fatto che è una città moderna, dinamica e cosmopolita.” E la cosa peggiore? “L’inquinamentoeilclima, umido e afoso. Poi la mancanza di un’iden-

tità locale, dovuta al fatto che la città è totalmente internazionale.”Ogni quanto torni a casa? “Vengo in Italia ogni anno, per 15 giorni a giugno, nella speranza che poi siano i miei famigliari a raggiun-germi qua, babbo, mamma e so-relle.” Cosa ti manca di più della Romagna? “La famiglia, sicura-mente, andare in pineta col babbo in bicicletta, ma anche fermarmi ad assaporare un buon caffè o una piadina.”Cosa ne pensano dell’Italia a Hong Kong? “L’italianità ad Hong Kong è molto apprezzata, per la moda, i prodotti e il design. Hannograndestimadelnostrocarattereedellanostracapacitàcreativa.” Progetti per il futuro? “Tornerei volentieri nella Cina continentale, dove è più facile che qui partecipare alla cre-azione di progetti della più svaria-ta natura. Oppure - continua - mi piacerebbe confrontarmi con una realtà simile dal punto di vista del-la crescita economica ma al tempo stesso del tutto diversa, come quel-la dell’India.” È davvero piacevole parlare con Novella, il tempo scor-re in fretta. La lasciamo a malin-cuore, e scendendo i 36 piani della sua sede di lavoro, che ci separano da terra, torniamo ad immergerci nel traffico brulicante della città. IN

testo Loretta Paganelli - foto Giorgio Sabatini

Dalla Romagnaad Hong Kong

46 | IN Magazine

Migrare | Novella Burioli

Page 47: Faenza In Magazine 6/2010

IL TERRITORIO. LA STORIA. LE TRADIZIONI.La tua terra raccontata in una collana di grande successo.

52 domeniche in Romagna

La guida per scoprire un intero territo-rio attraverso itinerari unici. Un prati-co “taccuino” da cui trarre spunto per escursioni affascinanti in oltre 150 località della Romagna. Un grande suc-cesso editoriale, alla terza edizione.

52 storie e luoghi di Romagna 52 luoghi spirituali in Romagna

La guida che raccoglie, dall’antichità ad oggi, personaggi, luoghi ed eventi che hanno “fatto” la Romagna. Oltre 2000 anni di Storia di questa terra, raccontati in forma avvincente e auto-revole, come mai finora.

La guida che illustra i più importanti luoghi di fede dalla provincia di Rimini al territorio imolese. Un invito a diven-tare “pellegrini” e riscoprire il patrimo-nio artistico, culturale e naturalistico romagnolo legato alla spiritualità.

Nelle migliori librerie della Romagna e di Bologna.

Per ordini di quantità superiore a 10 copie e per conoscere offerte promozionali di vendita riservate ad aziende ed enti chiamare lo 0543.798463.

www.inmagazine. it

Page 48: Faenza In Magazine 6/2010

Tra golf e Turismo

testo Francesca Renzi - foto Ilaria Milandri

Una guida sul golf, con un taglio innovativo: con questo spirito Mariavittoria Andrini, curatrice dell’opera, ha realizzato 52dome-nichedigolfinEmiliaRomagna.La guida raccoglie i 23 Club del-la regione affiliati alla Federazio-ne Italiana Golf: dalla mappa del campo, agli score, ai servizi offerti fino alle buche più belle, complete dei consigli di gioco fornite dai ma-estri del Club di riferimento.La vera novità, però, sta nell’ac-costamento golf-turismo, bino-mio negli ultimi anni sempre più solido, come hanno confermato anche MaurizioDeVitoPiscicelli, presidente di EmiliaRomagnaGolf, e AndreaBabbi, AD di APTEmiliaRomagna, durante la presentazio-ne ufficiale del libro, al Golf Club Bologna, il più longevo in regione, fondato nel 1959. Alla presentazio-ne ufficiale sono intervenuti anche GianEnricoVenturini di BPER, so-stenitore del progetto fin dalla fase embrionale, e Andrea Maggi, per la FIG. Lo stesso Maggi ha eviden-

ziato come il libro possa rivelarsi un ottimo alleato per gli accompa-gnatori, che possono trovare tra le sue pagine molti spunti turistici ed enogastronomici. Proprio su que-sto piano, APT Emilia Romagna utilizzerà la versioneinglesedellibro, 52 golf sundays in Emilia Ro-magna, per la promozione turistica nelle fiere internazionali.La guida, infatti, non è un pro-dotto specifico per il giocatore, ma anche per la sua famiglia. Il golf offre lo spunto per scoprire il territorio che circonda il circolo. Di fianco alle pagine dedicate ai Club, si apre un capitolo riservato agli itinerarituristicineidintorni, tra città d’arte, piccoli borghi, par-chi naturali, stabilimenti termali, parchi divertimento. Ultima novi-tà, in chiusura di ogni capitolo, la curatrice ha dedicato particolare attenzione all’enogastronomia, in-dicando sia i piatti tradizionali e i ristoranti dove assaggiarli, sia i vini prodotti nel territorio e le cantine dove degustarli. IN

Quattro declinazioni per una guida

La guida cartacea è disponibile in due versioni: in italiano, in vendita nelle migliori librerie nazionali, acquistabile on line e nei golf club della regione; in inglese, utilizzata da APT ed Emilia Romagna Golf per la promozione turistica nelle fiere di tutta Europa.www.52domenichedigolf.it è invece il sito web collegato alla guida, dove trovare notizie interessanti sul mondo del golf. Ultima novità, la realizzazione di un applicativo per iPhone, per scaricare completamente il volume.

I numeri della guida

23 i Golf Club a 9, 18 e 27 buche;23 le mappe dei campi;

58 piantine coi consigli di gioco;23 gli score;

20 Golf Club - campi pratica;91 i siti turistici descritti;

60 gli alberghi e b&b;48 i ristoranti e le trattorie;

44 le cantine vinicole.

48 | IN Magazine

Giocare | 52 domeniche di golf

Page 49: Faenza In Magazine 6/2010

Due territori a Tavola

testo Andrea Biondi

Unaguidadiversa,chenondàvoti,non“incensa”o“castiga”glichef, non esprime giudizi insindacabili, ma vuole mettere il lettore nelle condizioni di essere egli stesso recensore del locale, andandolo a visitare per (ri)scoprire cucine ogni volta originali e diverse. Cuci-ne che si esprimono nei 285localisegnalati, dal territorio di Imola(confine“geografico”traRomagnaedEmilia)finoall’interaprovinciadiPesaro-Urbino. Edizioni IN Ma-gazine torna in libreria a dicem-bre con la nuova edizione della sua Guidaairistoranti, che si concentra su Romagna e provincia di Pesaro-Urbino: separate dal punto di vista amministrativo, ma profondamen-te legate tra loro sotto l’aspetto storico e culturale. Quindi, anche “territori enogastronomici” pro-fondamente affini.Curata da DavideEusebi, giornali-sta enogastronomico de “il Resto del Carlino”, e da OtelloRenzi, già presidente di AIS Marche ed esper-to in marketing del territorio, la guida non vuole vergare giudizi irreversibili, ma esaltare la sponta-

neità. Degli attori, dai patron agli chef, capaci ancora di accoglie-re con calore e semplicità. Degli ambienti, rispettati e valorizzati, recuperati con filologica pazienza e sacrificio. Infine, dei piatti, attra-verso un costante richiamo al terri-torio, alla ricerca delle buone cose della terra, con qualche doverosa parentesi internazionale.Niente voti, cappelli o forchette,dunque. Il giudizio c’è, ovviamen-te, ma si concentra sulle informa-zioni pratiche e più utili sul locale recensito: l’ambiente e l’atmosfera, a rappresentare gli elementi che rendono ogni posto diverso dall’al-tro, oltre alla presentazione dei principali “cavalli di battaglia” pro-posti in menù. Un valido aiuto per scegliere ogni volta il posto giusto dove trasformareunpranzoounacena in un’indimenticabile espe-rienza di gusto e convivialità. La guida è in vendita nelle librerie di Bologna, Romagna e della provin-cia di Pesaro-Urbino, a 15,00 euro. È acquistabile on line sui siti della casa editrice: www.ristorantidella-romagna.it e www.inmagazine.it. IN

Torna in libreria, con una nuova edizione, la Guida ai ristoranti “targata” Edizioni IN Magazine, dedicata alla Romagna e alla provincia di Pesaro-Urbino. 285 locali, dall’imolese fino ai confini della prima provincia marchigiana. Un viaggio nella cultura gastronomica di due aree la cui continuità geografica si conferma in cucina.

IN Magazine | 49

Consultare | La nuova Guida ai ristoranti

Page 50: Faenza In Magazine 6/2010

6

1 | Weatherky ita100. Disponibile anche in versione mezza zip, full zip e collo alto. OUTDOOR - via Cavour, 126 - Tel. 0544.37255 - Ra 2 | Anello con rarissimo Granato Spessartite. LIVIANOSOPRANI Taglieria Pietre Preziose - via Cerchio, 61 - Tel. 0544.215080 - Ravenna3 | Collezione Evolution by Branchetti. EDILRAVENNA - via Aldo Bozzi, 77/79 - Tel. 0544.278360 - Ravenna 4 | Cronografo Retrograph. DESTEFANISPA - v. Dismano, 2 - Tel. 0544.479611 - Ravenna5 | Moon: lampada sospensione. Design: Davide Groppi. ARREDAREINSIEME- via Romea Sud, 58 - Tel. 0544.64265 - Ravenna6 | Palace Living Gold. Versace Home by SALAROLI - v. Oberdan, 38 - Tel. 0544.213490 - Ravenna7 | Card Ethòs.SABBIONI - via Faentina, 118 - Tel. 0544.460461 - Ravenna8 | Gli accessori di... RADÀ - v. Copernico, 4/A - Tel.0543.751714 - Forlì9 | TeaForOne in porcellana decorata a mano. TEA&COFFEEHOUSE - via Mazzini, 11 - Tel.: 338.7324204 - 348.7290171 - Ravenna

Cover ADV

Il futuro appartiene a chi ha il coraggio di essere differente. Da 34.990 euro*. Classe GLK si rinnova, nella versione PREMIUM, con un design potente firmato AMG. Bixeno, Led, cerchi AMG da 20”, interni sportivi in pelle ecologica e Parktronic di serie. Nella versione SPORT sorprende per dinamismo ed eleganza, con cerchi da 19” e Sport Package. Nuova GLK 200 CDI BlueEFFICIENCY 2WD da 143 CV. Benvenuti nel futuro.

Consumo combinato (l/100km): da 5,8 (GLK 200 CDI BlueEFFICIENCY 2WD) a 10,8 (GLK 350 4MATIC). Emissioni CO2 (g/km): da 153

(GLK 200 CDI BlueEFFICIENCY 2WD) a 251 (GLK 350 4MATIC). *Prezzo riferito alla versione GLK 200 CDI BlueEFFICIENCY 2WD SPORT

(chiavi in mano, IPT esclusa). La vettura raffigurata è una Classe GLK PREMIUM.

Mer

cede

s-Be

nz è

un

mar

chio

Dai

mle

r.

De Stefani S.p.A.Concessionaria Ufficiale di Vendita Mercedes-Benz

Ravenna - Via Dismano, 2 - tel. 0544 479611 - www.destefani.net

new man F.toA4 Menabo_2.indd 1 21-06-2010 12:46:23

C.s

o M

atte

otti

, 60

- Fa

enza

Tel 0

546

2655

9w

ww.

men

gozz

i-m

azzo

ni.c

om

Atelie

r Tess

utiM

engozz

i e M

azzoni

Veste

la tua

casa

4

5

3

1

7

8

2

9

Scegliere | Shopping

Page 51: Faenza In Magazine 6/2010

new man F.toA4 Menabo_2.indd 1 21-06-2010 12:46:23

Page 52: Faenza In Magazine 6/2010

C.so M

atteotti, 60 - FaenzaTel 0546 26559

ww

w.mengozzi-m

azzoni.com

Atelier TessutiM

engozzi e Mazzoni

Veste la tua casa