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1 INFORMAZIONI DALLA PISCINA COMUNALE DI BOGLIASCO n. 25 • novembre 2012 GENTE di Bogliasco N. 26 febbraio 2013 INFORMAZIONI DALLA PISCINA COMUNALE DI BOGLIASCO Nuovo anno per la stagione già in corso. Attività a pieno ritmo alla piscina Vassallo, quartier ge- nerale della Rari Nantes Bogliasco. Sono co- minciati tutti i campionati, di ogni categoria, di pallanuoto e di nuoto sincronizzato. La prima squadra maschile affronta il girone di ritorno della serie A1. Obiettivo conquistare quei punti necessari per la tranquillità e magari nell’ultima parte della stagione riuscire anche a togliersi qualche soddisfazione. La prima squadra femminile neo promossa in A1, è partita un po’ a rilento ma ha già dimo- strato di avere qualità e carattere per avere ra- gione di un campionato difficile e molto spezzettato. Le giovanili a gonfie vele: under 20, under 17 e under 15 maschili e femminili. L’under 13 che partecipa al campionato con due formazioni, l’acquagol impegnata nei concentramenti regio- nali, a preparare due importanti trasferte, il Tor- neo Internazionale di Barcellona nella settimana della S.Pasqua, e l’Haba Waba, il Mondiale under 11 in programma, a Lignano Sabbiadoro dal 16 al 23 giugno. Ancora da partire invece il campionato under 19. Il nuoto sincronizzato, una lunga e faticosa pre- parazione per gli Assoluti invernali, in pro- gramma a febbraio a Verona. La Rari Nantes Bogliasco ha già ottenuto il primo grande risul- tato e cioè la qualificazione di tutte le sue atlete alla rassegna italiana. Singolo, doppi e squadra sono al completo. segue a pagina 2 T u t t i i n a c q u a NOVAFRUIT S.R.L. Via S. Vincenzo 4/13-14 16121 Genova - ITALIA Tel. 010 5954196 Fax 010 5954213 www.novafruit.it the right link to the fruit il Bogliasco dello scudetto Lorenzo Ravina vicepresidente della Fin premia Olimpia Benvenuto

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GENTE di Bogliasco 1INFORMAZIONI DALLA PISCINA COMUNALE DI BOGLIASCO n. 25 • novembre 2012GENTE di BogliascoN. 26 febbraio 2013

INFORMAZIONI DALLA PISCINA COMUNALE DI BOGLIASCO

Nuovo anno per la stagione già in corso. Attivitàa pieno ritmo alla piscina Vassallo, quartier ge-nerale della Rari Nantes Bogliasco. Sono co-minciati tutti i campionati, di ogni categoria, dipallanuoto e di nuoto sincronizzato. La prima squadra maschile affronta il girone diritorno della serie A1. Obiettivo conquistarequei punti necessari per la tranquillità e magarinell’ultima parte della stagione riuscire anche atogliersi qualche soddisfazione.La prima squadra femminile neo promossa in

A1, è partita un po’ a rilento ma ha già dimo-strato di avere qualità e carattere per avere ra-gione di un campionato difficile e moltospezzettato.Le giovanili a gonfie vele: under 20, under 17 eunder 15 maschili e femminili. L’under 13 chepartecipa al campionato con due formazioni,l’acquagol impegnata nei concentramenti regio-nali, a preparare due importanti trasferte, il Tor-neo Internazionale di Barcellona nella settimanadella S.Pasqua, e l’Haba Waba, il Mondiale

under 11 in programma, a Lignano Sabbiadorodal 16 al 23 giugno. Ancora da partire invece ilcampionato under 19.Il nuoto sincronizzato, una lunga e faticosa pre-parazione per gli Assoluti invernali, in pro-gramma a febbraio a Verona. La Rari NantesBogliasco ha già ottenuto il primo grande risul-tato e cioè la qualificazione di tutte le sue atletealla rassegna italiana. Singolo, doppi e squadrasono al completo.

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Lavora duro anche il settore giovanile per otte-nere le necessarie e anche un po’ odiose “stelle”,passaporto per le competizioni federali.I Nazionali. Sono ricominciate le convocazioni,collegiali e partite ufficiali, giovanili ed assoluti.La conferma di Roberta Bianconi in Azzurro,l’arrivo di Tommaso Vergano nella Nazionale diSandro Campagna: entrambi impegnati nellerispettive World League. E quella di OlimpiaBenvenuto nel nuoto sincronizzato.La Premiafesta. Lo aveva promesso il presi-dente Claudio Gavazzi: non ci sarà sfarzo macalore casalingo. E così è stato. Prima di Natalela piscina Vassallo si è vestita a festa ed ha rac-colto società, tifosi, amici, parenti. Alla presenzadelle massime cariche federali Ravina e De Fer-rari, delle autorità religiose Don Silvio Grilli par-roco di Bogliasco e civili, il sindaco Pastorino,delle memorie storiche Peruzzi e Mannozzi,sono stati premiati e presentati tutti i tesseratidi questa e della scorsa stagione.Il Bogliasco e la Madonna della Guardia. La Par-rocchia e la Confraternita chiamano, il Boglia-sco risponde. Rientra nel Peregrinatio Mariae, èl’imponente e bellissima statua della Madre Mi-sericordiosa, deve essere portata a spalla ed iragazzi della prima squadra, insieme all’allena-tore Del Galdo, ci sono. Ognuno ci mette delsuo: quando non porta il “cassone” resta vicinoai compagni, perché non si sa mai: è quella pia-cevole sensazione di appartenenza ad una co-munità. A Bogliasco le lacrime sono di gioia maanche di dolore. Succede quando arriva la no-tizia che qualcuno non è più qui e nell’ultimoanno è successo già troppe volte. Quando nonabbiamo più visto Robertino Sbolgi nel suo an-golo, in piscina, abbiamo capito che c’era qual-cosa che non andava. Poi tutto è precipitato.Ma Robertino è la Rari Nantes Bogliasco eresta nella luce. E’ successo anche quando lanotizia è arrivata poco prima di una partita dellaprima squadra. Marco Jervasutti non c’è più emagicamente sul bordo vasca si sono riuniti isuoi compagni e amici, Fossati, Cocchiere,Consiglio, Malara, gli Irriducibili gli hanno resoonore. Con il Bogliasco ha vinto lo scudetto eda giudicare dall’affetto dimostrato, non solo. An-cora gioia per accogliere una nuova collabora-zione: un affettuoso benvenuto al Club NauticoBogliasco, uno spazio dedicato alla loro attivitàsociale ed agonistica. E a proposito di Gente diBogliasco: andiamo dietro le quinte. Questo nu-mero racconta come si prepara una partita enon dal punto di vista tecnico o tattico ma or-ganizzativo. Sono i team manager o accompa-gnatori. Schivi e riservati fino a poco prima dellanostra piacevole intrusione.

Quando bambino sono arri-vato da “foresto” tu eri lì adaccogliermi con lo sguardosevero e al contempo amo-revole, burbero sorvegliaviattento l’integrità della tua“creatura” era il ’72. Nel2004 quando è arrivato unaltro “foresto” mio figlio Fi-lippo eri ancora lì, non ti erimosso di un passo fiero eattento sulla porticina chedà alla vasca continuavi asorvegliare come allora chetutto fosse come doveva es-sere, di nuovo come allorasei stato la prima persona che ho incontrato quaran-t’anni dopo e non ti eri mosso di un passo.Dire Rari Nantes Bogliasco e dire “Robertino” è semprestato dire la stessa cosa: due entità fuse l’una nell’altrastessa passione, stessa dedizione assoluta, stessa fedeincrollabile, stessa grinta, stessa costante voglia di faredi più, di fare meglio. E così, tra mille difficoltà e manchevolezze, sono arrivati1 scudetto, 4 trofei del giocatore, decine di titoli gio-vanili, decine di ragazzini diventati campioni offerti allaNazionale sotto i tuoi occhi attenti. Ragazzini cui primadi dare un costume nuovo, il vecchio doveva essere liso,i palloni lisci come una palla da biliardo e prima di an-dare in pensione dovevano fare il muschio “.. così siimpara meglio ... “. E ti ricordo anche in questi ultimi tempi, scrollavi latesta preoccupato di fronte allo spreco moderno: palloninuovi anche in allenamento, costumi variopinti e viaggiin aereo, però gli occhi ti brillavano quando in acquavedevi la stessa “cattiveria agonistica”di sempre lostesso sangue agli occhi, sennò mica la puoi indossarequella calotta.

Grazie Robertino, come ti chiamavamo noi ragazzinidella Rari Nantes Bogliasco anni ’70, e come ti chia-mavano tutti. E quanti: sono passati presidenti, atleti,tecnici, dirigenti tutti sono arrivati e poi sono andati in-vece tu sei sempre rimasto lì.Grazie Robertino senza di te sarebbe stata un’altra RariNantes Bogliasco e noi sappiamo amare solo questa,quella che quando arrivi da “fuori” ancora oggi ti saluta(rigorosamente in dialetto ) con un “..Claudio ma cosuvò questu chi cu nu l’è mancu de Buggiascu….ma usaià bun a zugà a pallaneu ? (ma cosa vuole questoqui che non è neppure di Bogliasco … ma sarà buonoa giocare a pallanuoto?) …” e ti fa sentire piccolo,piccolo, ma poi ti abbraccia e non ti lascia più, pertutta la vita, perché ti marchia a caldo i colori biancoazzurri nel cuore e ti adotta come un figlio.Grazie Robertino ti vogliamo bene, non ti dimentiche-remo e quando cambieremo un pallone che non ha an-cora fatto il muschio abbasseremo gli occhi sapendoche da lassù ci stai rimproverando con amore “… que-sti zueni … ”.

Claudio

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GENTE di Bogliasco 2INFORMAZIONI DALLA PISCINA COMUNALE DI BOGLIASCO n. 26 • febbraio 2013

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GENTE di Bogliasco 3INFORMAZIONI DALLA PISCINA COMUNALE DI BOGLIASCO n. 26 • febbraio 2013

— Gianni il team manager ma soprattuttoil capitanoMolto ex. Dieci anni come giocatore qui a Bo-gliasco di cui sei da capitano: un piacere edun onore.

— Anni di lontananza, poi il riavvicina-mento...Motivi di lavoro poi mi ha chiamato la dirigenzae non ho potuto dire no, mi mancava l’acqua,mi mancava la pallanuoto, soprattutto mi man-cava il Bogliasco: è stato come tornare acasa. Quando entro dalla porta della piscinaprovo la stessa sensazione di quando si tornaa casa dal lavoro. E’ stano, sono cresciuto aNervi, ho vinto tanto con le giovanili, ho esor-dito a sedici anni in prima squadra ed in serieA con il Nervi, ma mi sento bogliaschino dallatesta ai piedi.

— Come avvenne il passaggio?Per caso, ero tenuto in grande considerazionepoi per colpa di un allenatore di cui non farò ilnome ho avuto una brutta reazione sonouscito dalla vasca e non ho mai più messopiede al Porticciolo. Avevo 21 anni, l’annodopo Viacava mi cercò, a Bogliasco facevanouna squadra di giovani: doveva essere per lasalvezza, fu un campionato strepitoso e l’annoseguente vincemmo lo scudetto.

— Avresti potuto diventare allenatore?Mi sarebbe piaciuto insegnare ai giovani: di-sciplina e trucchi da pallanuotista. Dicono che

il nostro sport sia cambiato, per me è semprela stessa pallanuoto e quello che ho imparatoda giovane potrei trasmetterlo a questi ragazzi.

— Cosa non hai dimenticato?Non mollare mai, la serietà e l’applicazione, lapreparazione e la concentrazione, il rispettodei compagni, dell’ambiente, della società diappartenenza. Ho avuto la fortuna di giocarecon grandi campioni come Eraldo Pizzo ed hoimparato. Nel 1983, l’anno dello scudetto, laPro Recco mi fece una proposta per queltempo indecente, non andai, preferivo restarea fare da chioccia. Il Recco non me lo per-donò, peraltro quella fu la stagione di scu-detto, Coppa e SuperCoppa. Sono ricordatocome un giocatore mediocre che però hasempre dato di più del massimo.

— Il ruolo di team manager, spesso sot-tovalutato, invece delicato...Diventa difficile se non hai una società fortealle spalle e penso che la Rari Nantes Boglia-sco sia fortissima, con un presidente cheonora tutti i suoi impegni e non fa mancarenulla ai ragazzi. Chi viene qui deve essereserio. Il rapporto con la Federazione e gli arbi-tri è fondamentale, ogni tanto vengo cacciatoma fa parte del temperamento e del gioco”.

— Cosa ti fa arrabbiare?“Presunzione ed incompetenza. Basta pocoper buttare all’aria il lavoro di una settimana,la programmazione di una stagione.

— Ma che mestiere è?Stare vicino alla squadra, capire se ci sonoproblemi, i ragazzi sanno che qui sono statouna bandiera, cerco di trasmettere loro quelloche ho imparato. A volte mi rendo conto di es-sere menoso: sul come si sta seduti a tavola,come ci si comporta in spazi comuni, a cheora si va a dormire, che cosa è bene mangiare,ma è il mio ruolo e loro mi apprezzano.

—Sono cambiati i ragazzi?C’era meno confidenza tra giovani e vecchi.Bastava uno sguardo, in acqua e fuori, ma quinonostante la nuova era ci sono ancora ri-spetto e ruoli.

— La tua famiglia ti seguiva, papà Renzonel Genoa CfC per decenni, presidentedal 1974 al 1985, quindi sabato palla-nuoto domenica calcio?Mio papà si è accorto che giocavo quando hovinto il secondo titolo italiano juniores, eratroppo impegnato, la mamma con cinque figlinon aveva tempo. Hanno cominciato a se-guirmi in prima squadra, assidui e appassio-nati tifosi anche se papà non mi ha mai dettouna volta bravo. Voglio ringraziare i miei geni-tori perché pur non conoscendo questomondo non mi hanno ostacolato. Prima gio-cavo a calcio ma vedevo i miei compagni pal-lanuotisti circondati da belle ragazze: è lì cheho scelto.

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— Fidanzato e poi sposato da giovanis-simo...A 17 anni papà, lei Mavi, una pallanuotistaun po’ pioniera, subito può essere sembratoun errore, oggi dopo 37 anni, tre figli, una ni-potina, non sembra proprio. I maschi palla-nuotisti, la femmina campionessa italiana disincro, il più piccolo, mio orgoglio, ha decisodi cambiare vita e paese, ha giocato in serieA, ora vive a Miami e si è sposato, sono fe-lice per lui.

— Ed ora la pallanuoto, stagione incorso, Bogliasco a corrente alternata?Siamo una squadra molto giovane che siesalta per un risultato ed il sabato successivo

non ci mette la stessa concentrazione. Biso-gna avere pazienza, farla crescere, ci sonoelementi importanti come Vergano, Edo DiSomma, Cocchiere, Gavazzi, altri giovani,sono convinto che tra qualche anno tutta l’Ita-lia parlerà di questi giocatori. E poi voglio direche Jonathan Del Galdo è un altro dei mieifigli e mi è dispiaciuto di quanto successo al-l’inizio della stagione ma la società ha dimo-strato ancora una volta la sua qualità tenendoDaniele Magalotti nello staff.

— A te la sofferenza di ricordare MarcoJervasutti, secondo compagno di squa-dra, dopo Stefano Di Fiore ad averci la-sciato...Ci penso ed è come il tempo non sia mai pas-sato. Con Marco ci siamo sentiti ancora in pri-mavera, scambio di foto di quei tempi epromessa di rivederci presto. Lo stesso mi èsuccesso con Stefano: dispiaceri enormi. Miconforta la gioia di averli conosciuti: erano ra-

gazzi meravigliosi, uomini con i quali ho con-diviso tantissimo. Mi ricordo il riscaldamentoa secco, Marco, straordinario ballerino ci in-segnava esercizi e movimenti, e ricordo i com-menti di Eraldo….

— Erano bei tempi...Bella gente sempre grazie alle conoscenze diJerva. Avevamo a bordo vasca un pubblicoparticolare: Carmen Russo, Nathalie Caldo-nazzo, Adriana Russo. Quando Moana Pozziseguiva il nostro allenamento avevamo già fi-nito prima di cominciare, era di una bellezzasconvolgente”.

— Chi era il team manager del Bogliascodello scudetto?Ugo Mannozzi: un grandissimo.

— C’è un nuovo Gianni FossatiMi rivedo in Ale Di Somma, ma deve mangiareancora un po’ di pastasciutta.

GENTE di Bogliasco 4INFORMAZIONI DALLA PISCINA COMUNALE DI BOGLIASCO n. 26 • febbraio 2013

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— La prima soddisfazione?Categoria assoluta undici su undici al primoturno, da quel momento abbiamo potuto pre-parare e pensare solo agli Italiani.

— Cosa ci aspettiamo?E’ un momento importante, saranno presentianche atlete della Nazionale assoluta, la Pe-ruppato e la Lapi,i corpi militari, i club più im-portanti d’Italia e la Rari Nantes Bogliasco sigioca l’ingresso nelle prime magnifiche 12.

— Presenti in tutte le specialità?Nel singolo con Olimpia Benvenuto, duedoppi uno con Margherita Cisani e ManuelaSessarego,l’altro con Olimpia Benvenuto,Margherita Libreri e Anna Clavarino come ri-serva. E’ l’atleta più giovane, si affaccia agliAssoluti per la prima volta, le diamo spazio e

fiducia. Chiudiamo con la squadra, sette tito-lari, resta un posto, ballottaggio per tutte.

— Una ulteriore motivazione?E’ un periodo faticoso, lavorano duro fino al-l’ultimo minuto per giocarsi un posto.

— L’esperienza della scorsa stagionecome ci fa affrontare la nuova?Una crescita personale ed atletica da parte delleragazze, ora dobbiamo dimostrare le nostre ca-pacità in gara. Alzare l’asticella, crederci, dimo-strare il proprio valore e non solo in allenamentoora ci serve la tenuta in competizione. Abbiamopagato già un conto salato, spero sia servito.

— Indipendentemente da chi abbiamodavanti?Esatto, uscire sempre a testa alta e con la

consapevolezza di aver dato il massimo, soloa quel punto arrivano i risultati.

— Staff tecnico durante la competizione,tu sempre presente con...Aurora Sarlo o Virna Taccone e tutte le volteche è possibile Giovanna Burlando, presenzafondamentale.

— Trucco, parrucco e musica?Parecchie conferme e la novità per l’accom-pagnamento della squadra, musica allegra,colori sgargianti: una carica per atlete e pub-blico.

— Verona, sede dei campionati, locationromantica?Una bellissima città, una splendida piscina,siamo felici di esserci.

Ada QueiroloALLENATRICE SINCRO ASSOLUTE E JUNIOR

Si prepara il primo grande appuntamento,sono gli Assoluti Invernali. Fino ad ora il primo grande successo per la qualificazione. Ada Queirolo parla a nome di tutti.

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GENTE di Bogliasco 5INFORMAZIONI DALLA PISCINA COMUNALE DI BOGLIASCO n. 26 • febbraio 2013

— Da un po’ di tempo in ballo?Sono un po’ di anni che seguo le ragazzeovunque, mi piace stare con la squadra, so-prattutto quando si vince ma anche quando siperde: passata l’amarezza con loro tutto ha unperché.

— Come e quando hai cominciato?Dieci anni fa con Giacomo, il primogenito, ca-tegoria ragazzi. Poi è arrivata Virginia, la trafiladelle giovanili, per ritrovarmeli entrambi inprima squadra”.

— Il prototipo di genitore-dirigente...Devono essere due ruoli separati, goderedella compagnia dei figli-giocatori esatta-mente come godi della compagnia degli altriragazzi, non devi essere invadente, non deviessere tifoso perché come succede e ognitanto gli arbitri ti cacciano. Il segreto è di riu-scire a svestirsi dei panni del genitore-tifosoemettersi a disposizione dell’allenatore e degliatleti.

— La differenza tra una squadra maschileed una femminile?Quella che esiste tra un uomo ed una donna.Equilibri diversi, lo spogliatoio risponde adaltre dinamiche, ma è meraviglioso stare contutti.

— Per stare lì bisogna conquistare la fi-ducia degli allenatori e degli atleti comesi fa?Mettendosi a disposizione, ci sei per dare e

non per prendere, possono contare su di te,dimenticanze, telefonate, organizzazione èsfera di tua competenza. Appena arrivi, soprat-tutto se sei papà ti guardano con diffidenzaper capire se sei la chioccia di qualcuno o sesei lì per loro. Ci sono piccoli riti prima di unapartita: ad una ragazza porto l’acqua, ad un’al-tra porto il caffè, ad un’altra ancora porto unacaramella al miele, nessuna di queste è mia fi-glia. Per lei non faccio nulla, non le parlo nem-meno, non la saluto, non esistiamo se non congli altri.

— Ricordi di dieci anni di militanza?Il più bello con le ragazze, la promozione dellascorsa stagione non solo per il risultato maper la qualità del gruppo: è stato bello perchémi hanno fatto sentire parte della squadra.Con i ragazzi il periodo delle giovanili, i nume-rosi terzi posti, Fiuggi Pachito allenatore, Sira-cusa Daniele Mezzano, Ancona Jonathan DelGaldo. Tutti piazzamenti su cui c’è da discu-tere. E poi i ragazzi che continuano a giocaremagari in altri club, ma io li porto nel cuore, liho visti crescere e li ricordo tutti.

— Tutti belli?Direi di si, forse quando società e atleta scel-gono strade diverse, quel momento l’ho sem-pre vissuto con dispiacere, il rischio è diperdersi.

— Esiste un Mario Boero atleta, magaripallanuotista?Ho nuotato ma senza successo, la pallanuoto

l’ho scoperta per caso, un giorno a Nervi conmia moglie, abbiamo guardato una partita, poiun’altra, poi un’altra ancora ed abbiamo pen-sato che se avessimo avuto figli ci sarebbepiaciuto che si appassionassero a quellosport.

— Accontentati?E senza faticare.

— Cos’è per te la Rari Nantes Bogliasco?E’ come un gruppo di amici. Ho visto personeaiutarsi, gioire e soffrire reciprocamente, lacondivisione. E poi abbiamo l’eccellenza, nes-suno viene trascurato, nulla lasciato al caso,la società è in mano a professionisti altrimentinon ce la fai.

— Sei il prototipo di genitore-dirigente,quindi una risorsa che si perderà nel mo-mento in cui i figli smetteranno?Sono dentro a questa dimensione, dovessismettere mi mancherebbe, non l’ho fatto perloro. E’ il piacere di stare con i giovani, è que-sta l’essenza: si impara e si cresce con loro.

— Stagione bellissima la scorsa, que-st’anno è più faticoso?Se il gruppo rimane saldo il Bogliasco non vin-cerà lo scudetto ma farà bene. Tenere duro,aiutarsi.

— Il tuo rito personale?Tutto, basta aver compiuto un gesto e poi avervinto la partita, si ripeterà per sempre.

MarioBoeroTEAM MANAGERA1 FEMMINILE E UNDER 19

Sul binario della stazioneBrignole, in collegamentotra Genova City e BogliascoVillage: lavoro e piscina.Intervista insolita.

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GENTE di Bogliasco 6INFORMAZIONI DALLA PISCINA COMUNALE DI BOGLIASCO n. 26 • febbraio 2013

— Per te non è il primo anno...Prima con Pachito poi con Magalotti, e con lui argento lo scorso annoalle Finali under 20, non male fino a qui.

— Cosa fai esattamente?Mi occupo di tutto ciò che serve a corollario dello spettacolo in acqua.I documenti per arbitro e giuria, l’acqua per gli atleti, i palloni, le calotte,guidare i mezzi, tenere tranquilli i ragazzi quando siamo in trasferta.

— Solo oneri?Gli onori sono la possibilità di stare con loro, vederli giocare e realizzarele loro ambizioni. Non solo perché c’è mio figlio, la forza è la squadraed è una continua gioia.

— Si condivide tutto?Gioie e dolori, si può anche piangere ed è successo. Alle scorse Finaliavremmo forse potuto vincere il titolo, ci siamo dovuti “accontentare” del-l’argento, anche se è arrivato inaspettato ma quando ci sei vuoi il massimo.

— Che parole si dicono in quei casi?Si guarda avanti e si immagina che l’anno successivo sarà migliore.

— Come siete arrivati alla pallanuoto?Mattia ha cominciato all’età di otto anni, alla Crocera, ho iniziato a se-guirlo, mi sono appassionato ed eccoci qui.

— Ora anche da intenditore?Ho ancora grandi lacune. Di certo non potrei fare l’arbitro: è molto dif-ficile giudicare quello che si vede e intuire quello che resta sommerso.

— Altro caso di genitore-dirigente, altra risorsa che potrebbeandare persa?Mio figlio non ha nessuna intenzione di lasciare e nel caso potrei pen-sare di continuare.

— Cosa dobbiamo dire a questi ragazzi?Di pensare ad un lavoro, alla formazione, la pallanuoto non può dareopportunità, forse a qualcuno, ma sicuramente non a tutti. Devono di-vertirsi, con rispetto, ma quando entrano in acqua devono pensare soloa giocare. E’ l’unica possibilità per vedere ripagati i sacrifici di tantianni, di allenamenti durissimi, di rinunce”.

— Le dinamiche all’interno della squadra...C’è di tutto ma hanno creato un gruppo e si frequentano anche fuoridalla piscina. Questo è bellissimo, una difesa nei confronti delle brutteesperienze che potrebbero capitare

— Campionato cominciato...E molto bene, speriamo di continuare così e di arrivare a giocarci qual-cosa, incrociando tutto l’incrociabile.

— Il rapporto con il mister, Daniele Magalotti?Lo stimo molto. Per me è una persona eccezionale: sa gestire il gruppo,insegnare la pallanuoto, e anche per ciò che riguarda la disciplina vedoi ragazzo molto affezionati, significa che ha lavorato bene. E tante diqueste parole le ho sentite anche da mio figlio.

— Se potessi giocare che ruolo sceglieresti?Non saprei: forse riserva della riserva.

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Nicolo’CalcagnoTEAM MANAGER UNDER 20

Davvero tra i più discreti, lavora all’Università e segue l’under 20. Oltre a Mattia, suo figlio, un ragazzone centroboa, si occupa di compagni e amici: così la vita è un po’ più piena.

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GENTE di Bogliasco 7INFORMAZIONI DALLA PISCINA COMUNALE DI BOGLIASCO n. 26 • febbraio 2013

— Per questa stagione con l’under 17 manei tuoi quasi dieci anni di pallanuotodai piccolissimi alla prima squadra,sempre seguendo tuo figlio?Sempre, a cominciare dagli acquagol 2007medaglia d’oro a Chianciano, due anni esor-dienti, due ragazzi, allievi quando convocato,senza Matteo, in prima squadra per due sta-gioni con Jonathan Del Galdo, quei due cam-pionati meravigliosi, abbiamo riportato ilBogliasco in Europa.

— Come siete arrivati alla pallanuoto?Matteo ha cominciato i corsi nuoto a due annie mezzo, la sua prima istruttrice Marina Mon-tobbio, a sei anni Luigi Boldrini lo ha portatoa giocare. E’ nata una grande passione che ho semprecondiviso se non addirittura anticipato. Hogiocato una decina d’anni, parliamo dellastagione 73/74, prima a Sori poi nel Pieve,per impegni di lavoro e studio, con Cevasco,

Dodero, e tanti altri. Ricordo con grande pia-cere le battaglie contro Gianni Vassallo chegiocava nel Rapallo, serie C, quante botte.

— Quindi genitore-dirigente, uno di queicasi in cui si potrebbero perdere delleprofessionalità in caso di abbandono?Spero che Matteo non smetta mai e comun-que sarebbe un peccato. Sono dirigentedella Rari Nantes Bogliasco per mio figlio mami sono reso conto che tutti i nostri tesseratisono figli miei. Abbiamo dei valori e cerco ditrasmetterli ai nostri ragazzi, dal più piccoloal più grande.

— Cosa fa esattamente il team manager?Si preparano le formazioni, i cartellini, le ca-lotte, il gagliardetto, se si gioca in trasferta ilviaggio, trasporti, pasti, l’acqua per il cosìdetto “bagnetto” della sera prima. Nessuna richiesta particolare, magari al ri-torno una sosta nel ristorante poco fuori l’au-

tostrada, quello dove si mangia bene.

— La fase della partita?Per me comincia due ore prima, si ricontrollatutto, poi comincia a salire l’adrenalina.

— Perché lo fai?E’ passione, quella che ci vuole nella vita. Epoi il rapporto con i ragazzi, ti senti giovane.

— Che cos’è per te la Rari Nantes Boglia-sco?Mi sento un sedicenne: scuola, compiti e al-lenamento. Io lavoro e poi piscina, non vadoa casa a sedermi sul divano, ma vivo in mezzoa loro, pronto ad intervenire se c’è bisognodi qualcosa.

— Desideri per l’attuale stagione?Finali Nazionali per tutti e Matteo convocatoin prima squadra, anche a scaldare la pan-china.

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Claudio GarofaloTEAM MANAGER UNDER 17 MASCHILE

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GENTE di Bogliasco 8INFORMAZIONI DALLA PISCINA COMUNALE DI BOGLIASCO n. 26 • febbraio 2013

Francesco ZanzaTEAM MANAGER UNDER 15 MASCHILE

Ristorante La RisaccaAperto a pranzo dal lunedì alla domenica

con menu turistico a 10 €Aperto alla sera dal giovedì alla domenica

con specialità di pesce

Bogliasco (alla spiaggia)Via Colombo 21 tel 010.3470030

— Come è successo?Parliamo di tre anni fa, abbiamo cominciato aparlare, con Pachito, ci siamo subito trovati edho cominciato a seguirlo. Quell’anno ho ac-compagnato la squadra al Torneo in Ungheriaed è lì che si è formato il gruppo.

— Ex nuotatore, hai cominciato a dueanni, dorsista, finalista ai CampionatiAssoluti ed a livello regionale una sfilzadi titoli...Infatti, ho provato a portare in vasca un po’della mia esperienza. Con la pallanuoto nes-sun rapporto precedente, tranne a 14 anniquando Vittorio Dorigo mi chiese di andare agiocare nel Vallescrivia, nuotatore e mancino,mi voleva, ma siccome mi stavo divertendo, hocontinuato a nuotare.

— Ora fai nuotare gli altri, e tanto...Dobbiamo lavorare sulla velocità, scatti brevi,si chiama resistenza alla velocità, al massimocarico si arriva a quattro chilometri al giorno,un nuotatore ne percorre in media sette.

— In questo momento della stagione chesi fa?Due giorni alla settimana aerobico, poi un po’di soglia, velocità e tanta tattica e tecnica.

— I ragazzi lo sanno che il programma dinuoto è tua iniziativa?Pur se decisa con Pachito, lo sanno eccomee quando arriviamo sul bordo all’inizio dell’al-lenamento provano a capire cosa faremo.

— Bisogna stare attenti, si lavora con ra-

gazzi molto giovani ed in piena fase diaccrescimento...In acqua è difficile provocare danni ma ci sonoregole di base sia psicologiche sia fisiche daseguire. Mi auguro che ci siano sempre allenatori pre-parati e onesti: a secco corpo libero, inacqua un po’ di palla rinforzata e sempre adue mani.

— Il tuo rapporto personale con la palla-nuoto?Subito non ci capivo nulla, gradualmente sonoentrato nei meccanismi, far girare la palla, sce-gliere gli schemi, giocare da squadra, e si di-venta anche tifosi.

— I ricordi?Il più bello lo scudetto di due anni fa. Una cavalcata fantastica, squadra forte e pre-parata, è andato tutto benissimo, fino alla se-mifinale contro la Vis Nova, quando FilippoGavazzi ha segnato il gol all’ultimo secondodel secondo tempo supplementare, a quelpunto eravamo sicuri che avremmo portatoa casa il tricolore. Emozioni indimenticabili.

— Mister Sbolgi ha fermato il tempo conuno scudetto tatuato interno gamba, e tu?Ce l’ho nel cuore.

— Il meno bello?Emozioni che cancello immediatamente.

— Cosa fai durante la partita?Ora che sono più consapevole soffro.

— Come si conquista la fiducia di un alle-natore e di una squadra?Con Pachito è nata spontaneamente. Con i ra-gazzi il rapporto passa comunque da lui, è ca-rismatico, sceglie i tempi giusti per il lavoro edil gioco, in tutti i sensi, io mi limito a suppor-tarlo.

— Scaramantici?Certo, prima dell’inizio di una partita sono se-duto esterno alla panchina e saluto uno aduno, la palla viene passata in un certo modo,il saluto in un punto particolare della piscina,la bottiglietta d’acqua del mister.

— Nelle scorse Finali Nazionali, tre su tre,nessun problema ai ragazzi ma il misterin ambulanza, che paura...E’ caduto durante una partita, urlava, soffrivatantissimo, lo hanno portato via e sono rimastoper i restanti cinque minuti di partita da solo.A quel punto Gavazzi, che è il leader dell’un-der 15, ha preso la situazione in mano, ha se-gnato una tripletta ed abbiamo chiuso lapartita. Nel frattempo arrivavano notizie dall’ospedale,per la spalla di Pachito si trattava di una lus-sazione: lo hanno bendato e ce l’hanno resti-tuito.

— Vivi in piscina?E’ la mia vita, il mio lavoro, mi piace stare acontatto con i ragazzi, mi sento un quindi-cenne.

— Sogno nel cassetto?Un altro scudetto.

E’ in panchina con l’under 15 ma segue anche l’under 17. Francesco Zanza da Manesseno, nuotatore,ha portato nella pallanuotoSbolgi style la sua preparazione, la sua cultura,la sua passione.

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GENTE di Bogliasco 9INFORMAZIONI DALLA PISCINA COMUNALE DI BOGLIASCO n. 26 • febbraio 2013

Grande campione ma non di pallanuoto. A luilo sport gli ha cambiato la vita. A 24 anni èarrivato dall’Argentina, Campione sudameri-cano dei pesi massimi. Il pugilato l’ha portatoa Bogliasco, nel cuore della boxe italiana, allacorte di Rocco Agostino, colonia FernetBranca: palestra in via Cagliari, residenza aVilla Flora. L’amore ha fatto il resto. Il frutto duefiglie, entrambe pallanuotiste. Da subito a di-sposizione della Rari Nantes Bogliasco.

— Daniel è andata così?Mi sono avvicinato alla pallanuoto per loro.Avevo già visto partite e conosciuto giocatori,a Villa Flora erano ospitati anche alcuni cam-pioni del Bogliasco campione d’Italia, comeCollina o buonanima di Jervasutti . Poi è nata Carola, ha cominciato con tennise nuoto, il grande Gianni Vassallo l’ha tiratadentro.

— La scelta di andare in porta?Per necessità e per qualità, prima Gianni poiBruno Congiu, hanno visto giusto, sta facendouna bella carriera.

— Ora la piccola Elena?Il modello è sua sorella, vuole giocare in porta,

e mi sembra che abbia qualità, longilinea,braccia lunghe.

— Per te non c’è scampo...Umidità a go go, sempre per piscine.

— I ricordi di questi anni di accompagna-mento?Tantissimi, i titoli italiani vinti con le ragazze, lepromozioni, sono tutte miei figlie, avevanootto anni, ora sono donne.

— Episodi?Dico solo che guidando i pullmini si sente ditutto, a volte mi devo tappare le orecchie per-ché pensavo di sapere invece devo ancora im-parare qualcosa…per loro sono quello cheguida, non sento e non parlo.

— Si chiama fiducia...E’ vero e ci conosciamo nel profondo.Quando giocano male vedono che sono ar-rabbiato, sappiamo che può capitare e non si-gnifica non essere unite o non essere brave.

— Come la si conquista?Le ragazze cercano consigli e correttezza, unamico-padre giovanile e non antico, non inva-

dente. Daniele Bettini ci sa fare, l’ho definitoun uomo-ragazzo perché è giovane ma re-sponsabile.

— E i piccoli? La società ha scelto di iscri-vere due squadre al campionato under 13Sono nella fase del divertimento puro, è ungioco e c’è spazio per tutti.

— Maschi e femmine insieme?Le ragazze sono molto determinate e inquanto a critiche seconde a nessuno. Finita lapartita i ragazzi pensano già ad altro, loro pun-tualizzano e sottolineano.

— Che cos’è la Rari Nantes Bogliasco perte?Il paese è la mia seconda patria, sono arrivatoche avevo 24 anni ne ho 54, la società è comela mia famiglia.

— Sogno nel cassetto?Vedo le ragazze della prima squadra tratte-nute, hanno grandi possibilità, devono comin-ciare ancora il loro vero campionato. I piccolisono una gioia, uniti dentro e fuori l’acqua, unbellissimo gruppo che sta crescendo anchedal punto di vista tecnico.

www.eurofood.it

Lusso quotidiano

Daniel Falconi A1 FEMMINILEGIOVANILI FEMMINILI,UNDER 13

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GENTE di Bogliasco 10INFORMAZIONI DALLA PISCINA COMUNALE DI BOGLIASCO n. 26 • febbraio 2013

— Cominciamo dal fatto che hai due figlieche giocano nella Rari Nantes Bogliasco,Alessia, appunto, in prima squadra eGiulia nelle giovanili, un destino se-gnato?Un po’. E’ così che sono entrato in contattocon questo mondo, le mie figlie hanno unagrande passione, a questo punto condivisa.

— Come sono arrivate alla pallanuoto?Alessia per colpa di mia moglie. Giocava a cal-cio in due formazioni, centrocampista con imaschi, portiere con le femmine. Non ne po-teva più di quello sport e l’ha portata in piscinaa Nervi dove il buon Lillo Morbelli ha visto inlei qualcosa.

— E’ tornata a casa dopo un anno in tra-sferta?E’ stata dura ma è servito a tutti. Per lei è statodi crescita: un anno difficile, la distanza, la ma-turità, la squadra, ma siamo tutti molto soddi-sfatti.— E la piccola Giulia?Nessuna alternativa, vuole giocare e tutti noisiamo felici. Qualche domenica fa anche per lei un colle-giale con la Nazionale, insieme ad altre ra-gazze del Bogliasco, sono andate tutte moltobene. Impegno, dedizione, voglia, hanno

messo in mostra il lavoro che sta facendoNeyra: soddisfatte e noi ancora di più.

— E tu di cosa di occupi?Di aiutare nei momenti di difficoltà, organizzarele trasferte, i campionati, parlare con i genitori,il tramite con la società. Bisogna essere diplomatici, tutelare l’allena-tore che va seguito, coccolato. Neyra Marsili è un’ottima allenatrice, posataed equilibrata, ogni tanto sbotta ma ci sta, faparte del gioco.

— Da sei anni in ballo, i tuoi ricordi?Bello è quando arrivi in fondo alla stagione eti porti a casa lo scudetto, bella la promozionein A1, e mentre ricordo quei momenti mi com-muovo ancora. Ma è sempre bello partecipare, quando le ra-gazze ci mettono grinta e voglia, e al di là deirisultati si vive la gratificazione per quantofatto, per essere arrivati sino a lì.

— A proposito di sacrifici?Le nostre ragazze sono uniche: escono dascuola alle due meno un quarto ed alle duesono in acqua e sempre con passione, sonoammirevoli. Questo riesce a dare la forza adun genitore, ad un dirigente, di andare avanti.Non le ferma nulla.

— Macchina del tempo, puoi cambiarequalcosa...No grazie, rifarei tutto e nello stessomodo.

— Stagione cominciata...Un po’ a fatica dal punto di vista organizza-tivo, non dipende da noi. Ci aspettiamo di arrivare in fondo di meri-tare le qualificazioni ed i giochi li faranno leragazze in acqua.

— Corsi e ricorsi, tu hai giocato?Si nel lontano 1975, qui a Bogliasco, conLillo Morbelli, centrovasca esattamentecome Alessia e Giulia.

— Sorelle ma diverse...Giulia è più furba, Alessia dovrebbe osaredi più ma è colpa nostra perché le abbiamoinsegnato il rispetto dei ruoli, delle compa-gne, delle avversarie.

— Un futuro bello per entrambe?Me lo auguro perché se lo meritano. Ma anche per le altre, mi rendo contro diavere più di venti figlie e con tutte le giustedistanze:Bastone e carota esattamente come fa ungenitore.

MassimoMilloTEAM MANAGER UNDER 17 E 15 FEMMINILE

Sulle panchine di under 15e 17 femminili per questastagione, insieme all’allenatrice Neyra Marsilic’è Alessia Millo, tornata a casa, dopo l’esperienza di un anno a Bologna, ma l’esperto di casa è papàMassimo: è lui che segue dasempre le giovani Rarirosa.

CONSORZIOOBBLIGATORIODEGLI OLI USATI

RACCOGLIE L’OLIO USATO, DIFENDE L’AMBIENTE

RICUPOIL S.R.L.Via Laiasso, 1 r - 16141 Genova (GE)Tel. 010.86.05.627 - Cell. 348 2320078Fax 010.86.05.344

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GENTE di Bogliasco 11INFORMAZIONI DALLA PISCINA COMUNALE DI BOGLIASCO n. 26 • febbraio 2013

Alberto CiarnielloTEAM MANAGER UNDER 13 MASCHILE

— E’ così?Si e il mio avvicinamento alla Rari Nantes Bo-gliasco è avvenuto per interessamento di ungrande amico Francesco Cocchiere che mi hachiesto di dare una mano, sono entrato in sin-tonia con il presidente e siamo qui.

— Rapporti con i vertici e contatto con iragazzi?La parte più divertente. Le tre edizioni del-l’Haba Waba alla quale ho partecipato nesono un esempio straordinario. Li vedi cre-scere, erano bambini ed ora sono ragazzini.

— Quali sono le loro esigenze?Evito gli aspetti tecnici, quelli pratici sono legatiall’età. Anche se fisicamente sono cresciutitanto restano piccini e a volte ci vuole moltopoco, basta una merendina al cioccolato.

— Novità della stagione due formazioniiscritte al campionato esordienti?Una bella iniziativa, che può esistere perchéabbiamo tanti atleti e grazie alla disponibilitàdegli allenatori.

—Rapporto con società, atleti e genitoriNon mi spoglio mai dei panni di papà e in que-

sto modo riesco ad incontrare più facilmentele esigenze delle famiglie. Possono nascereincomprensioni, nel senso letterale del ter-mine, tra le esigenze delle varie parti”.

— Bambini molto impegnati, troppo?E’ difficile ma non dobbiamo dimenticarci chesono bambini, non sanno quanto sia bello ognitanto annoiarsi.

— Come siete arrivati alla pallanuoto?Grazie alla cocciutaggine di mia moglie cheha voluto che Alessandro continuasse ad an-dare in piscina anche quando non ne avevapiù voglia.Poi Luigi Boldrini se l’è preso e la passione ènata spontaneamente. E’ molto fiero di gio-care a pallanuoto.

— In più alla Rari Nantes Bogliasco?Mi permetto di dire che è la realtà più impor-tante del paese e anche a livello nazionale, puravendo vinto un solo scudetto, ha un nome eduna tradizione seconda a pochi.

— I tuoi ricordi?Mi ha sempre colpito come tra compagni disquadra si riesca a consolidare legami molto

forti, grazie alla pallanuoto nascono amicizieimportanti.

— Bisogna fidarsi?Si e lo dico ai genitori, quando i nostri bambinivanno in giro, sono seguiti sotto tutti i punti divista, gli allenatori sono anche un po’ babysit-ter, con ottime referenze, da consigliare! E poicrescono vivendo esperienze uniche. E’ unosport che ti rende leale.

— Tu hai mai giocato?A calcio, con effetti che mi hanno portato afare il bancario. Una delle differenze tra questi due mondi èche nel pallone noi genitori siamo tutti allena-tori, nella pallanuoto è molto più difficile, rischidi dire fesserie.

— Sogno nel cassetto?Che la Fiorentina vinca lo scudetto, nel calcio,ovviamente, poi di poter dare una mano con-cretamente alla società, che le nostre squadrevadano più in là possibile. E che mio figlio possa continuare: in famigliadue nipoti pallanuotisti, uno è ingegnere robo-tico, a trent’anni gioca ancora, mi piacerebbeche vivesse lo sport così, dove arriva, arriva.

Giacomo CocchiereALLENATORE ACQUAGOL

La realtà qui a Bogliasco è di tanti bambini etre allenatori, abbiamo scelto Giacomo Coc-chiere giocatore della prima squadra, capitanodell’under 20, per raccontare una realtà cheha dello straordinario.

— Come è strutturato il settore?Due squadre, i più grandi 2002-2003, i piùpiccoli sino a 2005: alcuni di loro, quelli un po’più avanti costituiscono insieme a più innesti,la squadra 2 del Campionato under 13. E’ unagrande crescita, sono bambini che cono-sciamo, li abbiamo sempre seguiti, dai corsinuoto. I più grandi oltre a continuare a diver-tirsi, cominciano a capire la pallanuoto, glischieramenti, i contropiedi, le marcature. Ri-tengo che la scelta da parte della società dipresentare due squadre si stia dimostrandoassolutamente efficace.

— E i piccoli?Sono bravi, si impegnano, ascoltano sempre.

C’è molto da lavorare ma questo non ci spa-venta e la loro gioia ci sostiene.

— Tornei in giro per la Liguria ma anche ilTorneo Internazionale di Barcellona, ilprossimo marzo, e l’Haba Waba, il Mon-diale under 11, a giugno, come si fa a te-nerli insieme?Sanno stare al loro posto e composti, si fannocoinvolgere ma non si può mollare, nemmenoun attimo. Sono momenti di crescita meravi-gliosi. L’Haba Waba ad esempio: sull’organiz-zazione devo trovare ancora un difetto. Pertutti noi rappresenta un’esperienza unica. Di-verse culture che si intrecciano, i bambini checonoscono altre realtà, aiuta a formare ilgruppo.

— E poi è tutto più semplice, i bambininon chiedono nulla?Non vedono l’ora di entrare in acqua e di gio-care.

— Ricordi?Tantissimi, ogni momento, ad ogni allena-mento. Forse quello più emozionante la ceri-monia di chiusura dell’Haba Waba: unpalasport pieno zeppo di piccoli pallanuotistiprovenienti da ogni parte del mondo e quandoabbiamo sfilato per la nostra premiazione misono commosso.

— Ancora uno?Giocavamo contro una squadra francese,c’era anche un bambino di colore, il nostroportiere chiamando la difesa ha urlato di mar-care il negro. Ecco questo episodio ci ha fattopensare alla purezza dell’infanzia, senza die-trologie, senza cattiveria: che ne sa un bimbodi otto anni che negro non è politically correct.

I figli crescono ed i genitori anche. Il passaggio avviene per categorie. Dall’acquagol agli esordienti e Alberto Ciarniello in questa evoluzione sta seguendo il figlio Alessandro, occupandosi di organizzazione e rapporti

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GENTE di Bogliasco 12INFORMAZIONI DALLA PISCINA COMUNALE DI BOGLIASCO n. 26 • febbraio 2013

la nostra lotteriaIl 19 gennaio 2013 in occasione dell’ultima giornatadel girone di andata, al termine della partita RariNantes Bogliasco-Promogest, vinta dalla Rariaz-zurra, si è proceduto alla prima grande estrazione. Ecco l’abbinamento con i biglietti fortunati.

1° premio: Crociera Costa per 2 personesu Costa Serena, Francia-Spagna, 4 giorni/3 notti (Savona, Barcellona, Marsiglia, Savona) partenza da Savona 11/04/2013 abbinato al numero 6114

2° premio: 1 iPad 16 GB con Wi-Fi + 3G abbinato al numero 654

3° premio: iPhone 5abbinato al numero 6854

PROSSIMA ESTRAZIONE 13 aprile 2013

1° premio: 1 Crociera Costa per due personesu Costa Mediterranea (Spagna, Baleari e Francia)5 giorni/4 notti (Savona, Barcellona, Palma, Ajac-cio, Marsiglia, Savona). Partenza: 24/5/13 da Sa-vona2° premio: 1 iPad 16 G B con Wi-Fi + 3G3° premio: 1 iPhone 5

Un bilancio consuntivo soddisfacente perquesto glorioso Circolo Nautico, sono le pa-role del presidente Gianni Tidona in rappre-sentanza del nuovo Consiglio Direttivo, altermine del primo anno. Nell’arco dell’anno2012 sono state organizzate dieci manifesta-zioni. A gennaio il cimento invernale: 70 teme-rari nuotatori provenienti dalle due riviere sisono dati appuntamento sulla spiaggia di Bo-gliasco. Tuffo collettivo nelle gelide acque da-vanti alla sede del CNB, che ha fatto venire ibrividi alle centinaia di persone accorse sulMolo Sbolgi, per assistere all’impresa temera-ria. Durante l’anno sono state organizzatequattro gare di pesca (bolentino e traina) allequali hanno partecipato i nostri soci e tanti altri

appassionati provenienti da tutta la provincia,con enorme successo di partecipanti e dipesce pescato. Per queste iniziative il Circoloha ricevuto i complimenti della FederazioneF.I.P.S.A.S., giunti attraverso il responsabiledel Consiglio Nicolino Rocca.Altrettanto successo hanno riscosso le quat-tro Regate Veliche organizzate con la Federa-zione Italiana Vela F.I.V., grazie all’impegnativacollaborazione sia in mare sia a terra dei con-siglieri, in particolare Rosasco, Campodonico,Frugone, e di tutti gli altri soci.Fiore all’occhiello il successo della ScuolaVela per ragazzi. Dal 15 giugno al 30 luglio illavoro svolto dal consigliere istruttore SergioDanero in qualità di Direttore, coadiuvato da

Laura Polpettini, ha portato 45 ragazzi a viverela splendida emozione di andare a vela.Il CNB ha inoltre acquistato due nuove imbar-cazioni classe Optimist, che vanno ad incre-mentare il già esistente parco barchedisponibile, appunto, per i Corsi di Vela.A livello societario il presidente Tidona tra-smette il proprio personale orgoglio per i daticomunicati dagli infaticabili Adriano Belzer eSergio Crovetto, rispettivamente segretario etesoriere, relativi all’aumento di circa il 50 %dei soci, ordinari, juniores, cadetti, e di unbuon bilancio.A tutti l’augurio di un Buon Vento anche per2013.

Il Club Nautico Bogliasco

Il Club Nautico Bogliasco

Per info segreteria Rari Nantes Bogliasco 010.3471718

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