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Giovani Innovativi

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Libro di presentazione dei progetti partecipanti al concorso Giovani Innovativi Lapam: idee imprenditoriali giovani e innovative

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agricolturain

dice 6. Erica Bulgarelli

4. Francesca Scalabrini

artigianato 8. Marco Bianchini10. Matteo Zazzera12. Gianluca Giambrone14. Adriano Soli 16. Luca Storchi

20. Giovanna Zacchi18. Fabrizio Gruppini

24. Damiano Pietri22. Livia Cevolini

industria

28. Francesco Apparuti30. Romina Dobrigna

26. Daniele Schito

32. Luca Querciagrossa

servizi34. Barbara Biffi 36. Andrea Cavallini38. Antonio Lancia 40. Antonio Sala

artie professioni

commercio

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22. Livia Cevolini

industria

26. Daniele Schito

32. Luca Querciagrossa

servizi

commercio Storie di tenacia e di successo

Anche quest’anno il Premio Giovani Innovativi Lapam racconta le sto-rie di alcuni imprenditori ed imprenditrici modenesi under 40, che

nonostante il grave periodo congiunturale, continuano il proprio lavoro e rappresentano la vitalità del nostro territorio e la tenacia di chi scommette in proprio e crea ricchezza per tutti.Intuizione, genialità, conoscenza sono i principi che animano le storie di successo che raccontiamo in questo volume. Storie di innovazione che come associazione andremo a premiare per l’infinita passione che ogni giorno ac-cende il lavoro dei nostri instancabili giovani.L’auspicio è che questi percorsi d’impresa, e i moltissimi altri che qui non possiamo raccontare, siano letti e approfonditi dagli attori politici con sen-so di responsabilità, per mettere in atto azioni di salvaguardia, sviluppo ed incoraggiamento delle imprese giovanili.

Matteo Spaggiari Presidente Giovani Imprenditori Lapam

Il nostro tempo è limitato, per cui non lo dobbiamo spreca-re vivendo la vita di qualcun altro. Non facciamoci intrappola-re dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo ave-re il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il re-sto è secondario. (Steve Jobs)

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Dopo un’esperienza lavorativa come dipendente, iniziata in giovane età in aziende alimentari e del comparto cera-mico, Francesca decide che è giunto il momento di aprire una sua attività nel campo agricolo, facendo così nascere

“Le Macchie“, a Monchio di Palagano, su un crinale della montagna dove la natura la fa ancora da padrona.Era l’anno 2004 e l’idea di iniziare questa avventura le deriva dalla difficile gestione di una fastidiosa intolleranza

alimentare al lattosio di una delle sue bambine, problema purtroppo molto diffuso e di cui Francesca capisce bene e fin da subito la portata e l’incidenza.

Decide così di dare vita, su un terreno di famiglia, a un nuovo ed insolito allevamento, almeno per il territorio di Palagano, di capre da latte di razza Camosciata delle Alpi e di Sarnen

francesi, specializzandosi non solo nella produzione e vendita di latte fresco, ma anche nella lavorazione di prodotti sempre nuovi.

agricoltura

Fran

cesc

aScalabrinilu

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monchiodi palagano

azienda agricola le macchie

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E’ a partire da qui che dalla produzione di Francesca cominciano a fiorire le ricotte, il caprino, il taleggio di capra, le caciotte, lo yogurt, le panne cotte e i budini, in un turbinio di fantasia e voglia creativa che in lei sono sem-pre in movimento.Attualmente l’azienda Le Mac-chie alleva ottanta capre e la sua produzione è destinata a negozi e ristoranti non solo della zona.Francesca partecipa di perso-na a diversi mercati contadini della provincia e dispone di un piccolo spaccio aziendale sul posto.Attraverso il sito aziendale, particolarmente curato ed ac-cattivante, tutta la produzione è inoltre acquistabile online, per essere recapitata celermente in tutta Italia.Forte di questa esperienza positiva Francesca sta ora seriamente pensando ad imple-mentare il suo circuito commerciale con una distribuzione mirata anche all’estero.Da poco “Le Macchie” è diventata un punto di riferimento del circuito “Campagna Amica” per la promozione e la valorizzazione dei prodotti agricoli italiani.Con la consueta passione che la contraddistingue, ha aderito inoltre al circuito della “Fattorie Didattiche” della provincia di Modena ed ospita periodicamente scolaresche di bambi-ni che interagiscono con entusiasmo con tutti gli animali che nel frattempo si sono aggiunti “alla sua famiglia” e cioè maiali, cavalli, pony e asinelli.Tra i percorsi didattici proposti, quello della mun-gitura della capra fino al prodotto finito, quello della tosatura della pecora per la realizzazione di cuscini personalizzati, quello della scoperta del bosco e dei suoi misteri e quello del gioco con il pony express.E ogni volta, per i bimbi delle scuole che arrivano a Monchio di Palagano, si tratta di una festa e di un’esperienza indimenticabile.

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Dopo gli studi all’Istituto d’Arte Adolfo Venturi di Modena e la laurea in Lettere e Filosofia a Bologna, Erica Bul-garelli dall’anno 2008 è, seppur giovanissima, legale rappresentante della Azienda Agricola “Vivaio d’Erica”,

con sede a Campogalliano, insieme alla mamma Antonella.La sua non è una conduzione solo di facciata, ma ha un ruolo fortemente attivo: Erica è infatti presente con

continuità nella struttura realizzata in Via Barchetta, all’uscita dell’Autostrada. La nuova costruzione, immersa nel verde della classica campagna modenese, accoglie diverse serre per la produzione

e la vendita di piante e fiori, oltre a quattro ettari di terreno per la coltivazione in vaso e in

Eric

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campogalliano

vivaio d’erica

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piena terra di piante e cespugli destinati a parchi e giardini.Ciò che ha caratterizzato da subito l’impegno di Erica all’interno dell’a-zienda è stato coniugare la vendita con la fornitura di servizi alla clientela, for-te di un’esperienza sul campo che già aveva intrapreso all’e-tà di quindici anni, parteci-pando nell’attività di famiglia a moltissime manifestazioni fieristiche del settore florovi-vaistico.A ciò ha saputo poi aggiunge-re un elemento del tutto per-sonale ed innovativo che le ha permesso di mettere a frutto la sua passione per la decora-zione artistica, maturata già durante le scuole superiori e che oggi, da hobby, è diventato un tratto distintivo della sua professione.E così che nascono dal gusto e dalla creatività di Erica oggetti e contenitori di composizioni floreali, come le cassette dipinte e i gadget, ed interventi decorativi come l’abbellimento di presepi con materiali e arbusti che, soprattutto nel perio-do prenatalizio, danno un tocco di originalità all’intero vivaio.Una passione creativa che si evolve durante l’anno seguendo il naturale corso del-le stagioni, dalle immagini e le realizzazioni artistiche tipicamente invernali, con stelle e paesaggi innevati, ai colori vivaci e agli spunti cromatici che la natura offre negli altri periodi dell’anno.Questo talento naturale, unito alla professio-nalità e all’attenzione verso le esigenze del-la clientela, in pochi anni hanno fatto sì che il Vivaio di Erica sia diventato un punto di rife-rimento importante per un pubblico esigente, non solo di Campogalliano.

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Si contano sulle dita di una mano i produttori di macchine ortopediche riabilitative destinate alla completa rieducazione motoria dei pazienti e, tra questi, anche Runner di Cavezzo, un’azienda completamente Made in Italy.

La storia di Runner è singolare. Nasce da un’esperienza ultradecennale nel campo della subfornitura meccanica, nel lontano 1974, con Fausto Bianchini che fonda la prima officina meccanica.

Sul finire degli anni ’80, stimolato dalle condizioni di salute di un amico del titolare, che aveva necessità di fare movimento attraverso l’utilizzo di un mezzo meccanico, nasce l’idea di realizzare in proprio un attrezzo

adatto a questo scopo, il tapìs- roulant.Da lì il passo è breve e Runner, da subfornitore quale era, comincia a dedicarsi completamen-

te alla realizzazione di attrezzature per il fitness, comprese anche le macchine per il cardiofitness, seguendo un percorso che porterà entro pochi anni l’azienda

di Cavezzo a specializzarsi ulteriormente in un segmento pro-duttivo molto importante e delicato come

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quello delle attuali macchine ortopediche dedicate alla riabilitazione, così che la clientela si amplia, dai privati, alle palestre, agli ospedali, alle case di cura, ai centri fisioterapici, agli ambulatori medici.Uno degli slogan particolarmen-te calzante che infatti utilizza l’a-zienda è “la tecnologia a servizio della salute”. In questa struttura che conta dieci dipendenti, Marco Bian-chini, non ancora trentenne, è responsabile dell’Area Vendite, mentre il fratello Mirco di otto anni più vecchio ed il papà Fau-sto si occupano più direttamen-te della fase produttiva e tecno-logica in officina.Marco approda in azienda dopo il diploma di perito metalmeccanico ed alcune esperienze lavorative in altre imprese della zona. Da subito comincia ad occuparsi di mercato, si italiano che estero. In questo ambito commerciale organizza e coordina la partecipazione di Runner ad importanti manifesta-zioni di settore a Bologna, Rimini, Düsseldorf ed Essen.Italia, Europa, e da poco, anche la Cina, sono i mercati di sbocco più importanti dell’azien-da. Tra le commesse più significative, quelle alla Marina Militare francese e, in precedenza, anche all’Esercito britannico e alla Repubblica Ceca.I punti di forza di Runner sono la capacità illimitata di personalizzare le attrezzature e l’assoluta quali-tà dei prodotti che consentono di fornire garanzie pressoché integrali.Non ultimo poi, l’utilizzo di tecnologie e software avanzati che consentono il raggiungimento di al-cune performances oltremodo significative, sia per quanto riguarda le velocità che le pendenze di corsa durante gli esercizi.Tra le ultime scelte di attrezzi innovativi compare una nuova gamma di prodotti autoalimentati che non necessitano di corrente elettrica, mantenendo però la tradizionale forza del prodotto “Runner” che da sempre combina sicurezza, affidabilità e prestazioni ottime, con un’estetica sempre curata e moderna.

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Iride Fixed non è solo un’azienda dove si producono e vendono biciclette , ma è un intero universo che si apre a tutti coloro che vogliono avere una bicicletta non anonima, sia bici fisse, a contropedale o single speed.

E’ infatti Matteo Zazzera, titolare di Iride, che ci presenta come l’obiettivo della sua impresa sia quello di creare pezzi unici, appunto personalizzati: “la bicicletta che uno sceglie rispecchia molto la personalità di una persona”.

Oggetti quindi non convenzionali, come non convenzionale è il nome scelto per questa nuova avventura im-prenditoriale Iride Fixed, dove il nome Iride assume diversi significati che, con passione, spiega lo stesso

fondatore: iride come la parte dell’occhio più pura e trasparente; i -ride che nella lingua inglese significa “condurre la bicicletta”; iride come richiamo ai colori della bandiera iridata delle

competizioni internazionali. E sono gli stessi colori dei copertoni sgargianti, dei telai avveniristici, delle biciclette appese in bella mostra e dei tanti accessori e

capi di abbigliamento disponibili in vetrina, che la fanno da pa-drone nel nuovo punto vendita nel centro di

Modena, attivo

Mat

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Zazzera

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modena

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dallo scorso dicembre e già meta di tanti appassionati.L’idea di aprire un punto vendita rivolto al pubblico, affiancato al tradizio-nale laboratorio artigianale, si è rivelata infatti subito importante, perché contribui-sce a dare un’immagine genuina all’azienda di Matteo dove all’in-terno si respira immediatamen-te una sana passione per la bici-cletta.Passione nata in età giovanile per le biciclette a scatto fisso da velodromo e cioè senza i freni tradizionali, per poi diventare una piccola occupazione nel ga-rage di casa, più che altro per soddisfare le esigenze di amici e conoscenti, fino ad arrivare ad essere oggi una avviata ed interessante attività imprenditoriale di nicchia, ma in forte e costante espansione.“Noi siamo avidi pedalatori su asfalto e ciclisti urbani militanti, prima ancora che pro-duttori di mezzi di trasporto” è una delle massime che snocciola Matteo e aggiunge “crediamo nella bike community come linfa vitale e come antidoto alla spersonalizza-zione dei rapporti”. Iride Fixed fa parte infatti di un sodalizio nazionale ed internazio-nale di appassionati che organizzano gare, circuiti, criterium o check-point in ogni an-golo del globo, dove partecipa anche Matteo con il suo team di cultori della bicicletta.A contribuire alla diffusione del marchio Iride è risultata fondamentale anche la promozione via internet, con un sito molto accattivante e l’avvio di contatti in tutto il mondo con i più importanti social network, tanto che molte delle transazioni commerciali avvengono attraverso lo shop onli-ne, dove è possibile commissionare la propria bicicletta personalizzata ed ordinare pezzi di ri-cambio e oggetti legati “alla filosofia della bici”.“Sempre e comunque per possedere e guidare un pezzo unico”.Oggi tra i clienti di Iride vi sono anche professio-nisti o arredatori che desiderano avere una bici-cletta esclusiva da mettere in mostra, in casa o in ufficio, intesa come un oggetto unico di decoro e stile e dalla forte personalità.

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È un mondo affascinante quello dei Pit Bike e delle Mini Motard, dove la passione di Gianluca Giambrone si esprime a pieno attraverso la sua attività imprenditoriale che lo ha visto far nascere dal 2008 l’azienda Geko Bike, nella

quale convivono contemporaneamente una società sportiva che effettua gare di livello nazionale ed internazio-nale e un punto vendita dove è possibile acquistare, oltre ai prodotti commerciali di tipo industriale, come

le bici elettriche a pedalata assistita o gli scooter, anche Pit Bike o Mini Motard dai 110 fino ai 200 cv, personalizzati con le più avanzate tecnologie applicate oggi al mondo motoristico.

Si tratta di uno dei pochi punti vendita professionali di trasformazione e di assistenza di queste tipologie di veicoli su due ruote, destinate al mondo delle corse (non sono

Giambronelu

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infatti più di sei le aziende di questo tipo riconosciute in tutto il Paese).Gianluca è arrivato a questa scelta dopo una lunga esperienza come calciatore professionista condotta fino al 2002 ed una parentesi come responsabile di una azienda di abbigliamento, seguita da brevi periodi di impiego in altri settori, al termine dei quali ha coronato la sua grande passio-ne per il mondo delle due ruote e ha dato vita alla Geko Bike.Attualmente nel team sporti-vo, con sede a Finale Emilia, gareggiano ben sette piloti e Gianluca, oltre ad occuparsi della preparazione e della per-sonalizzazione delle moto secondo le esigenze degli stessi piloti, fornisce in modo diretto l’assistenza al Team durante le corse sulle principali piste del campionato italiano ed europeo, cercando per questo tipo di attività, indispensabili appoggi di sponsor e aziende sostenitrici.A volte poi, è lo tesso Gianluca che, preso dalla sua passione, non esita a condurre in prima persona le sue affascinanti creature tecnologiche.Oltre all’attività del Team Sportivo Geko Bike e alla vendita e noleggio di veicoli a due ruote rivolti alla clientela tradizionale, ha avviato da tempo una preziosa collaborazione con alcune aziende leader nel settore delle trasformazioni di veicoli da corsa e per queste realizza impor-tanti modifiche appunto sui motori, sugli pneu-matici, sulle carrozzerie e sulla componentistica delle moto stesse.In queste settimane sta venendo alla luce pure il progetto della realizzazione del proprio sito aziendale che non tarderà a diventare un punto di riferimento importante per tutti gli appassio-nati del settore.

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Dopo diversi anni di attività commerciale, Adriano Soli riesce finalmente a coronare una sua vecchia passione, quella di realizzare gelati artigianali “buoni e dove il gusto della frutta deve essere amplificato il più possibile”,

Nasce così nel 2004 a Vignola, la terra della ciliegia e della buona frutta, la gelateria “L’Artigiano” dove Adriano è oggi impegnato insieme a quattro suoi collaboratori, dopo una attenta sperimentazione sui gusti e un approfondito

studio sulle materie prime, durati circa tre anni.Visitando il laboratorio e il negozio di Via Bruni ci si accorge subito di non essere in una gelateria come

si è soliti frequentare. Intanto, il laboratorio dietro al banco è completamente a vista perché “il cliente deve vedere come viene fatto il gelato e che materie prime si usano”; poi la location

della gelateria, non propriamente nel centro del passeggio del paese, perché “chi frequenta la nostra gelateria, sceglie di venire da noi e non ci capita perché

a passeggio, così che la maggior parte dei clienti (anche da Modena e Bologna) chiedono il gelato

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artigianatogelateria l’artigiano

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da asporto”. Esplorando ancora con cura il laboratorio artigiano, i gusti disponibili sulla lavagnetta non sono una miriade come capita in tanti altri esercizi, ma essenziali: quelli alla frutta sono ridotti all’osso “perché non si adoperano preparati pronti, ma solo frutta di stagione, per di più coltivata e raccolta nella azien-da agricola di famiglia e in una percentuale tale che ci fa dire come i nostri gelati alla frutta contengano circa il 70 % di polpa o succo, senza prodotti di sintesi quali coloranti e conservanti”.Adriano ci tiene a sottolineare come la sua sia una gelateria a km zero, che ha fatto della cura del prodotto, inteso pri-ma di tutto come alimento, il suo credo. Così è nata infatti l’attenzione ai prodotti del territorio vignolese, colti-vati dal 2009 nell’azienda di famiglia condotta dalla moglie Raika, con gli innovativi sistemi dell’agricoltura biodinamica. Con orgoglio Adriano afferma che il suo gelato alla frutta è realizzato in gran parte da prodotti autoctoni, cosicché, ad esempio, in autunno/inverno ci sono le mele e i cachi, mentre in primavera e in estate si possono trovare anche quattro o cinque gusti di gelato alla ciliegia, differenti tra loro.La continua attenzione per le esigenze del clien-te lo ha portato poi, già dal 2005, a compiere la scelta, non banale, di essere il primo esercizio della provincia di Modena come punto di riferi-mento per gli intolleranti alla proteina del gluti-ne (celiachia).Negli ultimi tempi Adriano sta attivando un progetto multimediale che permetterà di fare conoscere a chi entra in gelateria la provenien-za della materia prima, le modalità della colti-vazione e lo sviluppo delle lavorazioni, fino al prodotto finito. E tutto questo attraverso l’utilizzo di uno scher-mo interattivo, in cui, un po’ per gioco, un po’ per serietà professionale, Adriano continuerà a raccontare la sua passione di vero artigiano del gelato genuino.

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Energetica - Fonti energetiche rinnovabili” è quanto si legge nella carta intestata dell’azienda, creata da Luca Storchi insieme a Riccardo Cavicchioli, entrambi provenienti da una percorso scolastico tecnico elettronico.

Forte di una esperienza imprenditoriale nel settore dell’assistenza elettrica ed elettronica, Luca comincia nel tempo ad occuparsi di domotica e di risparmio energetico, riservando particolare attenzione ed investimenti al settore

delle fonti rinnovabili, per le quali, nel 2008, ne studia un marchio dedicato, appunto “Energetica”, so-cietà che assume l’attuale conformazione nell’anno 2010, potenziando ulteriormente i propri asset

nelle energie rinnovabili e negli impianti ad alto contenuto tecnologico, a servizio soprattutto del risparmio energetico e del comfort.

Già dai primi passi della neonata impresa è subito chiaro che la strada intrapre-sa è quella giusta, con un percorso che porta ad ulteriori investimen-

ti, in particolar modo ricercando modalità sempre innovative per la rea-

Luca

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artigianatoenergetica

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lizzazione di efficienti impianti ad energia solare.Ricerca ed innovazione consentono oggi ad Energetica di proporre, tra i primi sul territorio, un compatto sistema solare ibrido integrato, che incorpora un insieme di benefici ottenibili dai sistemi solari termici e foto-voltaici, producendo in questo modo energia pulita e gratuita per il riscaldamento e l’utilizzo dell’energia elettrica.Entrambi gli impianti risiedono in un unico modulo che svolge la doppia funzione termica e fotovoltaica con l’impiego del 70% della superficie altrimenti richiesta, migliorando al con-tempo le prestazioni del siste-ma fino al 15% e riducendo i costi d’impianto.Fino ad oggi Energetica vanta l’installazione di centinaia di Kw in un vasto parco clien-ti, privati ed industriali, tra le provincie di Modena, Reggio Emilia, Bologna, Parma e Mantova.Oggi l’azienda di Luca e Riccardo è in grado di offrire un servizio completamente chiavi in mano, dalle valutazioni iniziali del potenziale energetico, allo studio di fattibilità, alla realizzazione e gestione diretta dell’impian-to, al calcolo dei risparmi e, via via, fino al mo-nitoraggio continuo delle prestazioni; tutto ciò attraverso un team di giovani collaboratori mo-tivati e competenti, sempre orientati alla forma-zione continua e al progressivo aggiornamento tecnologico nel campo dell’energia.E’ anche con questi presupposti che Energetica si propone l’impegno di diffondere sul mercato non solo nuovi prodotti, ma, in perfetta sintonia con la filosofia e lo stile di vita dei suo fondatori, anche una nuova sensibilità legata all’ambiente e alle energie che, sono parole dei titolari “se op-portunamente diffuse e utilizzate su larga scala, consentirebbe di abbassare drasticamente l’uti-lizzo di fonti fossili per la produzione di energia elettrica, diminuendo le concentrazioni di CO 2 in atmosfera”.

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Quando l’architetto inizia il percorso creativo per realizzare un suo progetto, di fatto parla ad un foglio bianco che progressivamente riempie di tratti e di forme”. Nasce da questa semplice, ma efficace immagine, l’idea di

Fabrizio Gruppini di intitolare, nel cuore di Modena, a due passi dalla Ghirlandina, il suo studio di progettazio-ne “Lospaziobianco”, il logo che di fatto determina l’inizio della sua avventura imprenditoriale nell’anno

2007, dopo il conseguimento della laurea in architettura a Ferrara ed uno stimolante stage presso uno studio di progettazione nella frizzante Barcellona.

Tra le attività di Fabrizio sono relativamente poche le progettazioni nel campo abita-tivo. Molto più significative invece, quelle per l’allestimento di locali adibiti ad

attività economiche, quali negozi, ristoranti e bar e tra questi alcuni tra

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i più rinomati in Modena, show room e stand espositivi, come quelli per importanti nomi della moda (MaxMara e Calvin Klein); e an-cora, spazi destinati alla pubblica frequentazione, come palazzetti dello sport o strutture museali.Dalla vena creativa di Fabrizio scaturiscono anche oggetti unici di arredo e illuminazio-ne non ancora assunti alla loro fase industriale, oltre alla realizzazione di docenze in corsi di fotografia, una delle vecchie passioni maturate ed approfondite durante il per-corso universitario.Non si definisce un architetto tradizionale, quanto piutto-sto un professionista che pro-getta ambienti avendo maturato una forte attenzione per gli aspetti multimedia-li, aiutato in questo da una positiva collaborazione con gli amici dello studio Fuse Interactive, con i quali ha dato vita ad un nuovo progetto imprenditoriale deno-minato “Fuse Architecture” con sede a Modena, una delle pochissime esperienze a livello nazionale dove gli esperti di multimedialità e del disegno architettonico fondono in un percorso unico le loro realizzazioni al servizio del cliente.In questo modo sono nate alcune importanti opere, come ad esempio quella del Museo di Storia della Psichiatria a Reggio Emilia, in un locale già abbandonato dell’edificio “Lombro-so”, appositamente restaurato ed adibito ad ambito museale.Tra i lavori più apprezzati e prestigiosi dello studio Fuse Architecture, dove Fabrizio ha con-tribuito in modo significativo, compare l’inizia-tiva museale “Cubo”, per un importante grup-po bancario del capoluogo emiliano, progetto che li ha visti primeggiare in una gara in cui hanno partecipato diversi e rinomati studi di progettazione da tutto il territorio nazionale.

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Ambiente e sostenibilità sono stati i punti di riferimento del percorso formativo e professionale di Giovanna Zacchi. Dopo la laurea in Scienze Ambientali ed un Master in “Comunicazione ed Educazione Ambientale”, ha iniziato infat-

ti a lavorare nell’ambito formativo ed educativo per la Provincia di Modena, nell’allora Area Ambiente.Diventa inoltre, dal 2006 al 2011, referente dell’attuale Ufficio Sviluppo Sostenibile e Agenda 21. In particolare, dopo

aver conseguito il diploma di Fund Raising, ha seguito il progetto “Fondo Verde per la Sviluppo Sostenibile delle Aree Protette della Provincia di Modena”, grazie al quale ha aiutato diverse imprese del territorio a sostene-

re le Aree Protette ed ha fornito consulenza a quelle aziende che hanno voluto intraprendere questo tipo di percorso, facendole avvicinare ai temi della sostenibilità ambientale e non solo.

Per completare la sua formazione nell’assistere il mondo dell’impresa, col quale comin-ciava a rapportarsi con una certa continuità, ha frequentato un Master in “Mar-

keting e Comunicazione d’Impresa” ed un corso di specializzazione sulla nuova norma Uni ISO 26000, inerente alla Re-

sponsabilità Sociale di Im-

Gio

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prese ed Organizzazioni No Profit.I servizi offerti da Giovanna spaziano attualmente dai temi della comunica-zione ambientale, all’educazione alla sostenibilità, dagli educational marketing alla redazione di bilanci sociali e di sostenibilità, una pubblicazio-ne, solitamente annuale, con cui un’organizzazione indica gli impegni assunti, rende conto delle sue capacità di mantenerli e comunica gli obiettivi per il fu-turo.Tra le attività del suo lavoro sono comprese la consulenza ad imprese ed enti per la realiz-zazione e la conseguente certi-ficazione di eventi sostenibili a basso impatto ambientale, con l’utilizzo delle normative più serie in vigore (British Standard 8901).Creare un evento sostenibile significa seguirne, in pratica, tutto il percorso realizzativo, dalla ideazione, passando per gli acquisti del materiale, la creazione dei loghi, lo stu-dio dell’impatto ambientale dei rifiuti prodotti e così via, fino alla comunicazione finale dell’evento stesso e dei suoi risultati.Per la Provincia di Modena ha inoltre seguito l’attuazione del Piano d’Azione per il GPP (Green Public Procurement), cioè per gli acquisti verdi, opzione sempre più richiesta non solo dagli enti pubblici, ma anche da quelle aziende che vo-gliono ridurre il loro impatto sull’ambiente. Dal 2006 è coordinatrice dei Centri di Educazione alla Sostenibilità della Provincia di Modena.Nel suo poliedrico impegno non sono mancati i rapporti con il mondo della scuola e dell’associa-zionismo e in questo ambito ha organizzato diver-si concorsi a tema ambientale di livello provincia-le, regionale ed interregionale.Da qui, la nascita di alcune pubblicazioni, tra cui “Con Saetta.. a scuola di energia”, due edizioni di “Salute e acqua” per conto del Rotary Club, “La Dispensa di Sassoguidano” in collaborazione con la Riserva Naturale Orientata di Sassoguidano e Nordiconad.

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Dopo la laurea in Ingegneria Gestionale conseguita nel 2003, Livia Cevolini inizia a lavorare nell’azienda di famiglia come dirigente del gruppo CRP, insieme al fratello Franco. Il Gruppo è una realtà consolidata nel panorama econo-

mico modenese, forte della sua esperienza pluridecennale e per il livello di eccellenza raggiunto dai diversi rami aziendali: CRP Engineering nello studio di progetti a misura del cliente, CRP Meccanica nella lavorazione meccaniche di alta

precisione per il settore motor sport e avio, CRP Racing nella ricerca e sviluppo di progetti legati al mondo del-le gare motoristiche internazionali, CRP Technology nel campo della prototipazione rapida, CRP Usa nel

consolidamento e sviluppo del mercato americano delle stock car e della fabbricazione additiva e CRP Service nell’assistenza personalizzata al cliente.

Da sempre la parola d’ordine del Gruppo, dove Livia ha assunto l’incarico di direttore commerciale e marketing, è certamente “innovazione”, sia in termini di nuo-

vi prodotti e di nuovi processi produttivi, tipologia di assistenza al cliente e promozione sul mercato. Tra le

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tappe più recenti di questo percorso improntato sull’innovazione, il lancio nel 2004 del primo materiale per sinterizzazione laser, il Windform, che è diventata una vera e propria linea di materiali fortemente innovativi e periodi-camente immessi sul mercato dall’azienda stessa.Dal 2005 Livia si occupa in modo significativo della promozione del Team CRP Racing, l’azienda che nel Gruppo si dedica alla ri-cerca, allo sviluppo e alla realiz-zazione di progetti di primaria importanza, i quali hanno come focus il mondo delle due ruote, puntando in particolare sull’in-novazione e sul know-how che deriva da oltre quarant’anni di esperienza nelle massime serie di motor sport internazionale, come la F1, la MotoGP, la serie Americana Nescar e tante altre.CRP Racing, oltre ad aver collezionato il titolo 2007 e 2009 del Trofeo Honda con il pro-prio team agonistico, sta sviluppando un progetto di motor sport sostenibile, unico nel suo genere, vale a dire la realizzazione di una moto da corsa elettrica, la eCRP, progetto che ha visto il debutto di questo gioiello su due ruote già in diverse gare del circuito internazionale, arrivando a conquistare il titolo di Vice-Campione del Mondo nel 2010 e 2011.Ora la sfida di CRP Racing è quella di portare il progetto, già vincente sulle piste, dai circuiti alla strada, con lo sviluppo di un mezzo potente e dal design italiano. Nasce così “Energica”, il primo concept di moto elettrica da strada completa-mente made in Italy, presentata con successo al grande pubblico e agli addetti ai lavori durante la recente edizione milanese di Eicma 2011, nel no-vembre scorso. Un progetto che prevede la mes-sa in commercio di questo innovativo prodotto a partire dal 2013. Un progetto, di cui Livia è uno dei cardini nel contesto dell’intero Gruppo CRP, pen-sato e realizzato per costituire una valida alterna-tiva ai tradizionali motori endotermici, partico-larmente interessante sia in termini di risparmio energetico, che di sostenibilità ambientale.

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industria

Ha ricordato nei mesi scorsi il suo 25° anniversario di fondazione, l’ABC Bilance di Campogalliano, una delle più importanti real-tà a livello nazionale per la produzione di sistemi di pesatura industriali, di precisione e da laboratorio.

Fondata da Ilario Pietri nel 1986 come piccola impresa di assistenza alle bilance (ABC è infatti l’acronimo di Assistenza Bilance Cam-pogalliano), diventa ben presto un’azienda in grado di produrre e vendere tutti i più sofisticati sistemi per la pesatura, con un

occhio particolare all’innovazione del prodotto e alla puntuale e qualificata assistenza alla clientela.Fanno oggi parte della “squadra aziendale”, che conta complessivamente 14 addetti, oltre al fondatore Ilario, la

moglie Graziella, così come i figli Christian e Damiano. Damiano, in particolare, inizia il suo lavoro all’ABC Bi-lance già nel 1997 dopo le scuole superiori e continua questo suo impegno professionale anche negli

anni successivi, quando decide di dedicarsi agli studi universitari, laureandosi in Comunica-zione e Marketing presso l’Università di Modena e Reggio Emilia. La comunicazio-

ne ed il marketing sono infatti le priorità dell’impegno di Damiano nell’azienda di famiglia, unite alla responsabilità

del Laboratorio

Dam

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campogalliano

abc bilance

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Metrologico per le verifiche e le certificazioni sui sistemi di pesatura.Responsabilità, le sue, maturate conoscenze, che vanno di pari passo con il con-solidarsi dell’azienda che nel frattempo si struttura in modo sempre più organico, diventan-do in grado di rispondere alle dif-ficili sfide del contesto economico in forte mutazione. È lui stesso che parla proprio di sfida quando rac-conta l’avventura del trasferimen-to nella nuova e funzionale sede in oltre 3500 mq coperti, decisa e realizzata nel pieno della recen-te crisi finanziaria mondiale degli anni 2008 e 2009. Una sfida vinta grazie all’impegno di tutta la fami-glia, ma, sottolinea con sincerità Damiano, soprattutto per la tena-cia e la passione per il lavoro dell’instancabile padre Ilario, ancora saldamente sulla breccia dopo una vita passata in officina.Una delle caratteristiche che fanno dell’ABC Bilance un’azienda vincente è il fatto di fondarsi tanto sull’esperienza, quanto sull’innovazione, in un mix di valori che non sempre è facile da intercettare nelle piccole realtà produttive. E’ infatti in questo contesto di innovazione che si è inserita la sensibilità di Damiano per le tematiche di sostenibilità ambientale, al punto che l’hanno portata all’invidiabile traguardo di azienda a quasi totale impatto zero.Nel 2009 inizia questo cammino virtuoso, dapprima con la decisione di installare l’impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica tan-to da rendere l’azienda completamente autonoma nel fabbisogno di elettricità, poi con la progressiva sosti-tuzione del parco veicolare aziendale (una decina tra autovetture e furgoni) con mezzi meno inquinanti.E per ultimo, con l’adesione al Fondo Verde della Pro-vincia di Modena, l’azienda si impegna a compensare le quote di Co2 residue, ancora minimamente prodot-te, con la piantumazione di alberi nell’area golenale del fiume Secchia. Azione, quest’ultima, che consente all’ABC Bilance di utilizzare l’apposito logo che certi-fica l’emissione di CO2 uguale a zero, a testimonianza di una raggiunta sensibilità sulle tematiche ambientali non affatto scontata nelle realtà economiche odierne, ma anche segno di una particolare attenzione all’im-magine e alla reputazione aziendale, di cui Damiano continua ad essere l’artefice primario.

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Originario di Lecce, dopo il diploma di tecnico industriale ed alcune frammentarie esperienze di lavoro in diversi settori, Daniele Schito si trasferisce a Modena ed inizia a lavorare in uno dei luoghi cittadini dove la musica la fa

letteralmente da padrona, il negozio “Disco Inn”, azienda leader in Italia nel commercio e nella distribuzione di dischi in vinile.

La musica è infatti per Daniele la grande passione di una vita, sperimentata anche come disc-jokey , attività che comincia alla giovanissima età di 13/14 anni.

L’idea di Inndigital, così si chiama l’azienda da lui fondata nel 2009, comincia a farsi largo già dall’anno 2005 quando, insieme ad alcuni suoi collaboratori, decide di studiare più da vi-

cino il commercio elettronico di brani musicali destinati a professionisti ed appas-sionati di musica elettronica.

Ha inizio così, al limitare della città di Modena in un caso-lare di campagna, la sua azienda il cui

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biglietto da visita è il sito web “Inndigital.com”, il quale costitui-sce immediatamente un punto di riferimento internazionale per i tantis-simi disc jokey alla continua ricerca di novità e suoni da lanciare. Un sito professionale dove an-che gli appassionati in cerca di novità possono soddisfare le loro esigenze mediante il ser-vizio di consigli per gli acquisti ‘tutor’ e ad un’assistenza onli-ne puntuale e competente.Grazie alla continua attività di ricerca svolta dai componenti dell’azienda, Inndigital si pone oggi all’avanguardia nell’of-ferta di un ampia gamma di prodotti rigorosamente sele-zionati e proposti con cura, at-traverso un servizio dinamico e attento alle esigenze del proprio pubblico.Inndigital è anche un distributore di etichette discografiche indipendenti e svolge un importante ruolo nella diffusione dei prodotti made in italy nel mondo. Nei servizi offerti da Inndigital, grazie alle partnership intrecciate con importanti operatori del settore, c’è anche la consulenza per la realizzazione di eventi musicali per conto di discoteche o associazioni giovanili e culturali. Tra le attività di Daniele, sempre a stretto con-tatto con il mondo della musica, continua l’espe-rienza come Dj, sia in Italia che all’estero, con l’intento “di capire sul campo ciò che vogliono i giovani, cosa preferiscono, quali sono i gusti musi-cali che li accompagnano”. L’amore per la musica lo porta a collezionare una gigantesca quantità di vinili, a produrre brani per importanti etichette indipendenti del panorama musicale internazionale e a sperimentare dal vivo la fusione della propria identità elettronica al jazz contemporaneo. Inoltre realizza brani per spot pubblicitari e co-lonne sonore per documentari, come quello pro-dotto di recente sulla Strage alla Stazione ferro-viaria di Bologna.

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Si trova a Villavara di Bomporto, a pochi chilometri da Modena, una delle realtà più importanti nel panorama naziona-le del commercio all’ingrosso e della distribuzione di prodotti siderurgici: la società Sodeca, fondata nel 1980 da Luigi

Apparuti, forte di una pluridecennale esperienza presso le Acciaierie di Modena dove aveva ricoperto importanti incarichi a livello dirigenziale nel settore commerciale dell’azienda.

Un’impresa dinamica che oggi occupa sette addetti e in cui, dopo il brillante conseguimento della laurea in filo-sofia, dall’anno 2002 lavora Francesco Apparuti con un ruolo sempre più decisivo, tanto che si può osservare

come il passaggio generazionale si stia completamente realizzando in una cornice di forte collabora-zione e condivisione tra padre e figlio. Confermano questa visione le stesse parole dei protago-

nisti di Sodeca, soprattutto quando papà Luigi afferma testualmente: “La società è di famiglia, ma il futuro e anche il presente sono di Francesco”, ma pure quando

lo stesso Francesco sottolinea “…di essersi trovato subito bene in azienda, anche se il suo percorso scolastico era

Fran

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villavara di bomporto

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probabilmente indirizzato verso altri sbocchi professionali, ma di non essersi affatto pentito della scelta fatta subito all’indomani della laurea, di af-fiancare il papà in una realtà solida e, per tanti versi, già dinamica”.Oggi la Sodeca è una tra le più significative aziende italiane del settore, con un parco clienti molto vario che, proprio grazie all’apporto di Francesco, ha sa-puto far evolvere il tradizionale commercio di prodotti siderurgi-ci lunghi e laminati mercantili, in una attività di servizio alla clien-tela a 360°. E questo soprattutto grazie alla estrema flessibilità organizzativa introdotta al mo-mento del suo ingresso in azien-da e di una altrettanto spiccata attenzione per il servizio al cliente che, seppure in continuità con la gestione del papà, lui stesso ha saputo affinare negli anni per venire incontro alle mutate esigenze dei clienti, distribuiti ormai su tutto il territorio nazionale.Da qualche anno l’azione di Francesco ha poi portato la Sodeca ad un percorso commer-ciale e di promozione sempre più attivo con la partecipazione a fiere specializzate del set-tore, quali ad esempio il “Made in Steel” di Brescia.Come hanno ricordato più volte sia Luigi che Fran-cesco, l’azienda opera in un settore certamente tradizionale, dove il prodotto ha caratteristiche in-trinseche, non certamente innovative.L’innovazione all’interno della Sodeca, invece, è stata quella di affrontare con saggezza e lungimi-ranza la sfida del ricambio generazionale, proces-so non sempre scontato e a lieto fine nelle piccole realtà aziendali, specie quelle a carattere familiare.In questo caso invece, l’esperienza del fondatore si è amalgamata in buona sincronia con le attitudi-ni e le sensibilità della nuova leva, che ha portato all’interno dell’impresa metodologie organizzative volte alla più ampia flessibilità possibile, a un’at-tenta cura del servizio pre e postvendita, a una forte propensione al marketing e alla promozione verso nuovi e potenziali clienti.

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commercio

Romina Dobrigina inizia a lavorare fin da giovanissima, dapprima come commessa, poi come ambulante ed infine come operaia in aziende del settore tessile e meccanico.

In seguito, nei primi mesi del 2009, sfogliando una rivista di costume insieme al cugino Stefano, viene a conoscenza dell’e-sistenza di un nuovo circuito commerciale per la vendita alla spina di prodotti per la pulizia e l’igiene della casa e

della persona. In pochi mesi si informa, contatta i responsabili della catena “Saponando”, attiva allora già in alcune città del Veneto, cerca un locale adatto e, dal 1° maggio 2009, inizia la sua avventura imprendito-

riale aprendo in franchising il punto vendita di Carpi, in una zona ad alta frequentazione di fronte alla scuola elementare del suo quartiere. Si trattava allora del primo negozio del genere in tutta

l’Emilia-Romagna e tra i primi anche in Italia.La sua clientela abituale è composta da privati e da imprese, e soprattut-

to da aziende che hanno a che fare quotidianamente con l’i-giene ed il pulito, come le lavanderie

Rom

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Dobrigna

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o i laboratori di estetica.Appena si entra nel luminoso negozio “Saponando” subito si è attratti da un turbinio di colori che fanno da cornice ai tanti dispensatori di molteplici tipi di de-tersivi, tutti rigorosamente alla spina (ed infatti i clienti vengo-no invitati a recarsi in negozio con il proprio contenitore da riciclare ogni volta), insieme ai saponi solidi naturali al taglio, meticolosamente composti da materie prime vegetali, come olio di neem, olio di canapa e olio di argan.L’attenzione al riuso e alla salva-guardia dell’ambiente sono in-fatti due elementi fondamentali nella esperienza imprenditoriale di Romina, che con convinzione dichiara di destinare poche risorse alla promozione e alla pubblicità, quanto piuttosto di concentrarsi mag-giormente sul corretto smaltimento dei prodotti e sul loro riciclo, così che il cliente possa pagare solo ciò che preleva, senza tara e senza costi aggiunti.In questo modo il piccolo negozio di detersivi è diventato un punto di raccolta di botti-gliette di plastica, di bicchieri di vetro o altri contenitori in legno o scatole di cartone che, con passione e creatività, Romina trasforma con la maestria di un artigiano, in oggetti di arredamento e di decoro. Fanno bella mostra di sé in negozio, infatti, un albero di Natale con bottigliette di succo o bicchieri di vetro che raccolgono immagini natalizie, come presepi dentro bottiglie di plastica o scatole di camicie de-corate, adatte a diventare simpatici portaoggetti. Altro elemento fondamentale su cui “Saponando” ha investito è stato quello di diventare un punto di riferimento per tutte le persone che soffrono di diverse allergie a determinate sostanze, come ad esempio il nichel, prodotto parzialmente tossico, completamente bandito dalla merce esposta nel suo negozio. Quindi si potrebbe dire che Romina ha avuto fin da subito e continua ad avere una atten-zione particolare per la sua clientela, attenzione che si sposa però, e lo dicono all’unisono i due titolari di “Saponando”, con quella più complessiva per l’eco-sistema in cui siamo tutti noi inseriti.

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La passione per lo sport praticato a livello agonistico per anni è stata uno dei motivi che ha convinto Luca Querciagrossa e i suoi due soci, Cristian Adani e Ramsete Turchi, ad iniziare un’attività economica che avesse come obiettivo l’innovazione

di servizi orientati ad integrare lo sport con l‘ambiente ed il turismo.Nasce così nel 2000, la società Cimone Marittima, con la gestione dapprima della piscina comunale di Fanano, cui seguono

nel giro di due anni, l’apertura di un rifugio al Lago della Ninfa nel comune di Sestola e l’aggiudicazione del bando pubblicato dal comune di Fanano per la gestione del locale PalaGhiaccio. A questi si è aggiunta, infine, nel

corso del 2008 la gestione del Ristorante Maneggio di Sestola. Nella Cimone Marittima l’idea vincente è stata quella di coniugare la gestione di strutture sportive

con l’utilizzo al meglio delle risorse pressoché incontaminate del Parco Regionale del Fri-gnano, mediante la creazione di pacchetti di servizi sul territorio fortemente

innovativi. Così attraverso la Cimone Marittima, ad esempio, si or-ganizzano e promuovono occasioni per le aziende

Luca

Querciagrossa

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fanano

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servizi e per organizzazioni complesse nel campo della formazione, attraverso un approccio di Team Building, nei boschi e nelle praterie del crinale emiliano.Si pianificano inoltre i campi estivi per ragazzi in collaborazione con società di cal-cio e pallavolo professionistiche, sia in virtù della disponibilità del Palaghiaccio, sia attraverso una convenzione per l’utilizzo dei campi sportivi di Fanano.L’attività della Cimone Ma-rittima, di cui Luca è un in-stancabile trascinatore, non si esaurisce però all’interno del territorio del Frignano. E’ stata infatti creata una sorta di operazione di co-marketing con il gestore dell’Arena Beach di Riccione, dove i pacchetti turistici nell’Appennino vengo-no adeguatamente promossi e messi in palio nei vari tornei che si susseguono nella spiag-gia romagnola.Dal 2010 l’attività della società di Luca, Ramsete e Critsian si è arricchita di un nuo-vo capitolo, ovvero quello gastronomico e ciò attraverso la creazione del marchio “Tigellina.com” con la presentazione di prodotti tipici locali, quali appunto gnocco fritto e crescentine dell’Appennino in contesti fieristici ed appuntamenti mondani di rilievo.In questo modo si è costruita una sinergia con alcuni eventi prestigiosi, quali il salone del Mobile di Milano, il Modena Open Design e le settimane della Moda a Milano, dove Cimone Marittima ha presenziato con un suo stand par-ticolare ed accattivante, unito ad una innovati-va forma di packaging per la distribuzione degli alimenti, appositamente studiati insieme all’a-zienda di arredo e design “Essent’ial” di Carpi.Era forse il tassello mancante per una promo-zione integrata dell’Appennino modenese: la natura e l’ambiente, lo sport e il divertimento, la cultura e la gastronomia, in un quadro di mar-keting aziendale e al tempo stesso territoriale, fortemente innovativo e di successo.

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Barbara Biffi, già da quando gestiva una edicola/libreria a Vignola, aveva sempre coltivato una spiccata vocazione verso il mondo del turismo.

Barbara è originaria di Forlì, città dove inizia la sua avventura professionale come responsabile di un’azienda tessile, già però con il chiodo fisso di avviare, un giorno o l’altro, una propria attività autonoma.

E così, quando si trasferisce a Vignola, comincia da subito nel suo punto vendita, anche attraverso Lapam e ad essere attiva nei comitati di promozione del commercio cittadino.

Entra poi in contatto con un consulente turistico, lavorando ad un progetto di valorizzazione del-le Terre di Canossa e decidendo di proseguire questa attività di sostegno e consulenza ai

piani turistici, aprendo una sua specifica Partita Iva nell’anno 2003, dando vita allo studio “Marketing and Services” a Guiglia.

Animata dalla passione per questa nuova attività, ricomincia gli studi di

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servizi marketing e della legislazione turistica acquisendone una specifica competenza, tanto da diventare una specialista in sviluppo e progettazione turistica e in piani di marketing territoriale, materia che negli anni ha ricevuto le atten-zioni da parte delle Autorità lo-cali e di singoli operatori econo-mici.In particolare la regione Emilia Romagna, prima in Italia, ave-va adottato in quegli anni una legislazione riguardante l’orga-nizzazione di piani di sviluppo promo commerciali e turistici e da qui Barbara capisce che quel-la può essere una occasione per mettere a frutto le sue compe-tenze ed attitudini.Comincia così una fitta rete di consulenze ed interventi per privati e per enti pubblici, prevalentemente nei territori di Modena, Reggio Emilia e Bologna.Oggi lo studio Marketing & Services è in grado di redarre progetti di marketing territoria-le, campagne marketing nell’ambito turistico (studio, target di riferimento, promozione, pubblicità..), organizzazione di eventi, soprattutto in campo sportivo, consulenze per at-tività di direct marketing, web marketing, marketing factory, progettazione e gestione di siti web, organizzazione e coordinamento stand per fiere e manifestazioni.A ciò vanno poi aggiunte iniziative nell’ambito della formazione e del coordinamento delle risorse uma-ne in diverse aree aziendali.Tra i fiori all’occhiello della sua attività, vi è la pro-mozione dell’Appennino modenese con il consorzio Valli del Cimone, di cui ha assunto da giugno 2011 anche la direzione e per il quale sviluppa progetti di valorizzazione per circa 1.200.000 euro annui.Tra i nuovi progetti in cantiere, uno è in collabora-zione con la Regione Emilia Romagna e la Provin-cia di Modena , denominato “Una Montagna per la musica”, nato con lo scopo di avvicinare i giovani al mondo della musica, mettendo in sinergia tut-te le realtà musicali dell’Appennino modenese e bolognese in modo da creare un nuovo prodotto turistico, capace di attrarre giovani per stage e ma-sterclass di alto profilo.

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Comunicare è l’arte di cogliere le esigenze di chi ha qualcosa da dire e saperle trasmettere in modo tale che il messaggio resti il più possibile intatto. E se comunicare è, senza dubbio, una vera arte, non manca chi, senza avere ambizioni di

essere un vero e proprio artista, riesce a farsi strada in questo mondo in continua evoluzione.La storia di Andrea Cavallini, socio da dodici anni dell’agenzia di comunicazione MediaMo di Modena, è questa.

Da un’idea, e da tante notti insonni a mettere in piedi un progetto che potesse risultare interessante, è nata Me-diaMo (con l’accento variabile a seconda del gusto personale), un’agenzia di comunicazione a 360 gradi,

dalla produzione di articoli e di comunicati, alla grafica, passando per il web, per campagne mirate e per l’organizzazione chiavi in mano di eventi e iniziative.

Andrea, laurea di Scienze Politiche, ha scelto ben prima dei trent’anni di intraprendere questa iniziativa insieme a un socio e, da allora (erano i primi giorni del terzo

millennio) MediaMo è cresciuta fino a contare su un gruppo di la-voro composito, formato da soci, dipenden-

And

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Cavallini

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mediamo

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servizi ti e collaboratori, e specializzato in diversi ambiti della comunicazio-ne. Una volta consolidata l’azienda, Andrea e il suo socio hanno continuato a pensare a come innovare in un mondo come quello della comunicazione.Da questa attitudine per le novi-tà e dalla ricerca di nuovi spazi di mercato, è nata l’idea del Media Service: un’agenzia video, audio e web che integra i servizi di uf-ficio stampa. Questo è il Media Service ideato e gestito da Me-diaMo assieme a due società partner: Slowmotion e Moka. L’idea è semplice: in occasione di seminari, eventi, convegni, inaugurazioni o altre attività, viene garantita la presenza di un operatore tv e di un giornalista per interviste e fotografie. I materiali vengono messi a di-sposizione di televisioni, siti web, radio e giornali per favorire la messa in onda dei servizi. L’elemento innovativo sta proprio nel fatto che non sono i media (tv, radio, giornali) a muoversi verso il cliente ma il cliente, attraverso il Media Service, che si propone ai media con materiali video, testi e immagini di livello professionale.Con un budget contenuto sarà possibile essere presenti su televisioni, radio e siti web informativi. Il materiale prodotto è inoltre disponibile per il sito web del cliente oltre che per altri successivi montaggi.Per realizzare questo progetto MediaMo ha scelto di coinvolgere due partners, uno per la videoprodu-zione vera e propria e uno per l’implementazione del database internet ‘www.agenziamediaservice.com’, il ‘cuore’ del progetto. Con un investimento comunque abbastanza contenuto l’idea ha preso forma ed è partita da qualche mese la commercia-lizzazione, in capo proprio ad Andrea, oltre che al manager di rete scelto per far fruttare ancora me-glio l’idea e il progetto.L’iniziativa ha inoltre ottenuto un finanziamento da parte della Regione Emilia-Romagna all’interno del bando per le Reti d’Impresa, a conferma della validità dell’idea soprattutto dal punto di vista del-la collaborazione e interscambio tra aziende di set-tori attigui ma differenti.

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Saxos Informatica è una società specializzata nella fornitura di sistemi e servizi per l’informatizzazione e l’automazione delle strutture sanitarie pubbliche e private. La piattaforma Saxos è nata con l’intenzione di raccogliere e gestire le in-

formazioni cliniche dei pazienti e quindi anche di contribuire a migliorare l’organizzazione interna della struttura ospedaliera. Tutto questo progetto prende il via nel 1996 in un modo a dir poco singolare, cioè quando Antonio Lancia, allora laureando

in Ingegneria Informatica, durante un breve ricovero per i postumi di un indicente automobilistico, viene coinvolto dai responsabili dell’Ospedale di Formigine per la realizzazione di un processo informatizzato per tutta l’atti-

vità ospedaliera. Nasce in questo modo, quasi per gioco e un po’ per sfida, il lavoro di Antonio che nel frattempo completa gli studi ed inizia diverse esperienze professionali in aziende della zona.

Dopo alcuni anni di intenso impegno a questo progetto, ne completa la prima fase con la presentazione di un software per il Policlinico di Modena. Da lì a poco, il progetto

Saxos prenderà però definitivamente piede nel corso del 2003, quan-do le strade di Antonio e di Luca Boni, suo compagno di

studi all’Università, si incro-

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ciano di nuovo e decidono di fondare a Sassuolo “Saxos Informati-ca”, la cui mission sarà quella di studiare ed applicare sistemi informatizzati a supporto della sanità.Uno degli obiettivi del percorso di Saxos è infatti quello di crea-re un modello che serva a ridur-re il rischio clinico e che passi attraverso la creazione di una apposita check-list di sicurezza in sala operatoria, attraverso la standardizzazione della terapia informatizzata per ogni singolo paziente.Oggi la piattaforma Saxos può essere considerata, per comple-tezza e facilità d’impiego, uno degli esempi più interessanti nel panorama dell’informatica sanitaria italiana.Le aree applicative del software vanno dalla gestione amministrativa dei ricoveri, all’in-terscambio dati con la regione e le Asl, dalla gestione completa della cartella clinica, all’organizzazione dell’attività infermieristica dalla gestione del pre-ricovero e delle liste d’attesa, alla programmazione dell’attività chirurgica e delle sale operatorie, fino all’ar-chiviazione e alla gestione delle immagini Dicom del servizio di radiodiagnostica. Inoltre è in grado di fornire pacchetti applicativi su richiesta, da impiegare in attività di ricerca medica ed epidemiologica.Da alcuni mesi collabora poi con la Regione Emi-lia Romagna per la realizzazione del progetto S.O.S.Net, Sale Operatorie Sicure.Fulcro di tutta l’attività di Saxos è Antonio, Ammi-nistratore Unico dell’azienda, nonché responsabile dell’attività commerciale, per una clientela che proviene da tutto il Paese, anche grazie ad un sito promozionale ottimamente costruito e alla parte-cipazione all’importante manifestazione di setto-re, Exposanità di Bologna.Tra i clienti attuali di Saxos ci sono strutture sanita-rie in provincia di Modena, tra cui la Casa di Cura Fo-gliani e Villa Rosa e altri plessi sanitari in Calabria, Toscana, Piemonte, Veneto e Sardegna, oltre ad una collaborazione con l’azienda GlaxoSmithKline per il monitoraggio dei casi di polmonite acquisiti in comunità.

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Antonio Sala, ingegnere informatico trentenne, è uno dei soci della Pomodoro Unconventional Web, operante a Modena nel campo del web (marketing, design e sviluppo di prodotti innovativi) con consulenze a tutto campo

per aziende private e pubbliche.La web Agency Pomodoro, fondata insieme a Fabio Canovi e a Dario Ugolotti, è attiva da un paio di anni e ha

già acquisito un significativo parco clienti, non solo nel territorio modenese, ma anche negli Stati Uni-ti, dove l’agenzia ha promosso con successo un’ applicazione web ottimizzata per i tablet, volta a

creare materiale pubblicitario destinata in particolare ad aziende farmaceutiche, come ad esempio poster educazionali di malattie o altre informazioni di tipo sanitario, parti-

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servizi colarmente utili nella promozione di farmaci e prodotti similari.E gli Stati Uniti sono per Antonio un costante punto di riferimento per il suo sviluppo professionale in quanto, dopo la laurea in ingegneria informatica a Modena, ha frequentato un dottorato di ricerca in Compu-ter Science che prevedeva una significativa esperienza presso il colosso IBM in California.Uno dei fiori all’occhiello di Pomodoro è attualmente il “C-Tag”, piattaforma web per la promozione di eventi terri-toriali, luoghi, itinerari e ini-ziative di interesse turistico e commerciale.Idea per la quale l’azienda, pro-prio nel corso del 2011, ha rice-vuto una segnalazione come uno dei progetti più innovativi per la promozione dei cen-tri storici al recente Forum delle Pubbliche Amministrazioni nell’ambito del concorso “Urban Creativity Camp”.Si tratta in pratica di uno strumento fondamentale per il marketing territoriale, in gra-do di mettere in rete tutto quello che avviene a livello di eventi e costituisce attrazione in un determinato territorio, con applicazioni che permettono dinamiche partecipati-ve all’utente, una navigazione diretta sui portale web attraverso i social network e mediante l’uti-lizzo di strumenti individuali come l’I Phone.Attualmente Pomodoro sta sviluppando questo innovativo strumento promozionale e di comu-nicazione attraverso il quale si faranno conosce-re in tempo reale sia gli avvenimenti in città che quelli sulla costa romagnola. E’ un progetto ambizioso per una delle aree a più alta vocazione turistica della regione, la quale ha voluto affidarlo all’agenzia modenese, consape-vole della professionalità e della passione che An-tonio e i suoi collaboratori mettono solitamente nei loro progetti.

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