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Eutópia Rigenerazioni territoriali Centro di Documentazione Storica Villa Cougnet e villacougnet .it Girala storia 5 Reggio Emilia 18 Aprile 2012 18th April 2012

Giralastoria 5 - Di Regge e di Acque

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Guida in italiano e in inglese per un’esplorazione geostorica in bicicletta nella Reggio “anfibia”

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eOre 12:00

Ritrovo in piazza Prampolini: è la

piazza del “libero comune”

Palazzo del Comune: l’inizio dei la-

vori data al 1414 (come si legge in un

blocco di arenaria); il Consiglio comu-

nale prende avvio nel 1434

Sala del Tricolore: nasce come archi-

vio comunale, su disegno di Lodovico

Bolognini tra il 1744 e il 1754.

Il 7 gennaio 1797 vi si acclama la Repub-

Giralastoria 5Di Regge e di Acque: un’esplorazione

geostorica in bicicletta nella Reggio

“anfibia”

Programma e itinerario

Giralastoria VPalaces and Waters: a geo-historical

exploration by bike along an “amphi-

bious” Reggio Emilia

Program and route

12:00 PM

Meeting point in piazza Prampolini,

the historical square of the “free City”

Town Hall: its building began in 1414

(as stated in a block of sandstone), the

City Council first met in 1434

Sala del Tricolore: born as a munici-

pal archive, was designed by Lodovico

Bolognini, between 1744 and 1754.

On 7th January 1797 the Cispadana Re-

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blica Cispadana, con vessillo il Tricolore

(dal 1848 bandiera nazionale italiana)

Portico del Broletto: risale alla metà

del XVI secolo, la facciata sulla piazza

risale al 1786 (architetto Giuseppe Bar-

laam Vergnani)

Cattedrale: la fondazione risale all’857

(in origine dedicato a Santa Maria), la

facciata viene ultimata nel 942.

Nel 1228, un terremoto causa il crollo

del campanile rotondo

Chiesa di San Giovanni Battista:

è il battistero dal secolo XI.

La facciata attuale risale al 1492.

Vi si scorge a fianco dell’ingresso l’unità

di misura per i panni

public was here proclaimed, adopting

the tricolour banner (Italian national

flag since 1848)

Broletto Arcade: dating back to the

mid-16th century, its facade towards

the square was accomplished in 1786

(by architect Giuseppe Barlaam Ver-

gnani)

Cathedral: founded in 857 (originally

dedicated to St. Mary), the facade was

completed in 942.

In 1228, an earthquake made the round

belfry collapse

Church of St. John the Baptist: it’s

the baptistery since 11th century.

The present facade dates back to 1492.

Next to the entrance, a measurement

board for cloths can be seen

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e

Casa delle Notarie e Volto: sede del

Collegio Notai almeno sin dal 1456, tra-

mite cavalcavia si accedeva al Palazzo

del Podestà.

Sopra il Volto di via Palazzolo vi era la

Camera di tortura

Casa Malaguzzi: in angolo vicolo del-

le Rose, fu di proprietà della famiglia

per quattro secoli (1377-1758).

Un’ala era utilizzata come abitazione

del Capitano degli Armigeri, per un cer-

to periodo ha funzionato da sede per il

Consiglio comunale.

Qui è nato il poeta Ludovico Ariosto

Fontana del Crostolo: la scultura

risale al 1732-34, nel 1754 formava un

complesso ornamentale (insieme ai fiu-

mi Secchia e al Panaro) nel parco della

Villa Ducale di Rivalta.

Nel 1802, per iniziativa del Comune,

Casa delle Notarie and Vault: home

of local Notary at least since 1456, was

connected by a covered passageway to

the ancient Palazzo del Podestà.

A torture chamber was placed above

the Vault

Malaguzzi House: in a corner of vico-

lo delle Rose, was owned by the family

during four centuries (1377-1758).

A wing was home of the Captain of Ar-

migeri, for a short time worked as City

Council.

Ludovico Ariosto was born here

Crostolo Fountain: carved between

1732 and 1734, in 1754 formed a deco-

rative complex (along with the rivers

Secchia and Panaro) placed in the Villa

Ducale’s garden in Rivalta.

In 1802, on Municipality’s own initia-

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trova posto in piazza sopra il pozzo pre-

esistente, diventando il simbolo della

nuova epoca sociale

Palazzo Capitano del Popolo: origi-

na al 1280, come sede del Capitano del

Popolo, una carica militare a fianco del

Podestà; restaurato a più riprese, nel

1913 diventa sede dell’albergo Posta.

Vi si può visitare il bel salone interno,

restaurato per usi di rappresentanza,

che servì ai Consigli della Comunità

(Sala dei Difensori)

Palazzo Monte Pietà: origina al 1188,

nel 1281 viene unito al Palazzo del Capi-

tano del Popolo. La torre di sentinella

(1216), ospita nel 1386 un primo grande

orologio pubblico (sostituito nel 1483

da un modello meccanico a figure mo-

bili raffiguranti la Madonna e i Re Magi,

ora al Civico Museo).

tive, was placed in the square above a

pre-existing well, becoming the symbol

of the new social age

Palazzo Capitano del Popolo: built

up in 1280, as the headquarters of the

Capitano del Popolo, a military office

supporting the Podestà; restored seve-

ral times, in 1913 became Posta Hotel.

The beautiful inner hall, named Sala dei

Difensori (restored after being used as

Community Council), can be visited

Palazzo Monte Pietà: constructed in

1188, in 1281 was merged with Palazzo

del Capitano del Popolo. The watchto-

wer, which dates to 1216, hosts since

1386 a great first public clock (replaced

in 1483 with a mechanical model with

moving figures depicting Mary and the

Three Kings, now in the City Museum).

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e

Dal 1848 è sede della Cassa di Rispar-

mio, poi della Fondazione Manodori

Via Emilia: è il decumano della cit-

tà romana, denominata “Regii Lepidi”

dal console Marco Emilio Lepido (data

convenzionale di fondazione: 187 a.C.).

Secondo altri studiosi, il nome proviene

da “Regiates”, termine di origine ligu-

re (a fondarla sarebbe stato un gruppo

proveniente da Velleia)

Ore 12:30 - 13:15

Percorrendo la via Emilia in direzione

est usciremo dalla città storica, por-

tandoci davanti al vasto complesso del

San Lazzaro (ex manicomio), quindi

al ponte sul torrente Rodano (località

San Maurizio), storico avamposto del-

la città e sede della dogana

Since 1848, it’s used as main office by a

local bank and its Foundation

Via Emilia: it’s the decumanus of the

ancient Roman city, named “Regii Le-

pidi” by the consul Marcus Aemilius Le-

pidus (conventional date of foundation:

187 BC).

According to other theories, the name

could come from the Ligurian word

“Regiates” (having been Reggio possi-

bly founded by a tribe from Velleia)

12:30 - 13:15 PM

Walking along Via Emilia eastward,

we’ll leave the historical city, reaching

the San Lazzaro complex (former psy-

chiatric asylum), then the bridge over

the river Rodano (in San Maurizio), hi-

storic outpost and customs of the city

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Ore 13:15 - 14:45

Centro Sociale “Venezia”: situato

nel Borgo omonimo, ci offrirà un gusto-

so pranzo sociale

Spostamento a 500 m. di distanza

Ore 15:00 - 16:00

Sito del Mauriziano: visita delle

stanze dell’Ariosto

Ore 16:00 - 17:00

Percorso ciclabile attraverso il sistema

dei parchi urbani, in direzione Rivalta

13:15 - 14:45 PM

“Venice” Club (in the homonymous

suburb): collective banquet

Moving 500 mt. nearby

15:00 - 16:00 PM

Mauriziano: a visit to the Ariostean

Rooms

16:00 - 17:00 PM

Cycle path through the urban parks sy-

stem, towards Rivalta

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e

Ore 17:00 - 18:00

Vasca di Corbelli - Reggia Ducale

di Rivalta: illustrazione del sito, con

particolare riferimento al sistema idrau-

lico ivi installato, grazie ad un canale di

collegamento con il torrente Crostolo

Ore 18:00 - 19:00

Percorso ciclabile lungo il corso del

Crostolo, in direzione Città storica.

Siti illustrati lungo il percorso: Parco

“Le Caprette” (sito dell’alluvione del

giugno 1973), Ponte di San Pelle-

grino (statue del Secchia e del Pana-

ro), viale Umberto I, Porta Castel-

lo e corso Garibaldi (antico varco

del Crostolo in città), Basilica della

“Ghiara” e piazza Gioberti (arrivo

della comitiva)

17:00 - 18:00 PM

Corbelli’s Pool - Villa Ducale (Ri-

valta): explanation of the area, with

special reference to the hydraulic system

installed therein, connecting through a

channel with the river Crostolo

18:00 - 19:00 PM

Cycle path along the Crostolo, back to

downtown.

Sites met along the way: “Le Capret-

te” Park (June 1973 flood area), San

Pellegrino Bridge (statues of Secchia

and Panaro), viale Umberto I, Porta

Castello and corso Garibaldi (an-

cient way of the river Crostolo into the

city), Basilica della “Ghiara” and

piazza Gioberti (arrival)

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Basilica Beata Vergine della

“Ghiara”: la costruzione del Tempio è

collegata al miracolo del “mutino” Mar-

chino avvenuto il 29 aprile 1596, oggi

ricordata da una lapide marmorea.

Il ragazzo ottiene la parola e l’udito

dopo aver pregato davanti all’immagine

sul muro del convento dei Padri Servi

di Maria, raffigurante la Vergine con il

Bambino.

La posa della prima pietra data al 6 giu-

gno 1597.

L’edificio ospita un ciclo completo di af-

freschi barocchi emiliani.

Nel 1954 diventa basilica minore. Oggi

è di proprietà comunale e gestita da una

Fabbriceria

Ex Palazzo Ducale: viene edificato

1784 come abitazione del Governatore

(vi sorgevano precedenti edifici religio-

si), dalla Restaurazione, nel 1814, di-

Basilica of the Blessed Virgin of

Ghiara: its construction is connected

to the miracle occurred on 29th April

1596 to the young dumb Marchino, now

commemorated by a marble plaque.

The kid got speech and hearing after

praying before the image on the wall of

Servants of Mary’s monastery, depic-

ting the Virgin and the Child.

The break ground took place on 6th

June 1597.

A complete cycle of baroque Emilian

frescoes is depicted inside.

Became a minor basilica in 1954. Ow-

ned today by the Municipality, is mana-

ged by a vestry

(Former) Palazzo Ducale: built up

in 1784 as residence of the Governor

(there arose earlier church buildings),

since the Restoration (1814) became re-

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e

venta residenza reggiana del Duca.

Oggi l’ala più a Nord (denominata Pa-

lazzo Allende) ospita la Provincia, men-

tre quella a Sud è sede prefettizia

Obelisco di piazza Gioberti: la piaz-

za, progettata da Pietro Marchelli, sorge

sull’abbattimento di un isolato operato

nel 1842.

L’obelisco data all’anno seguente e rap-

presenta un omaggio a Aldegonda di

Baviera, novella sposa di Francesco V.

Durante l’Unità - per la legge del con-

trappasso - diventa l’obelisco dei marti-

ri risorgimentali

sidence of the Duke of Reggio.

Province main offices are today housed

in the North wing (Allende Palace), the

Prefecture in the South wing

Obelisk of piazza Gioberti: the

square, designed by Pietro Marchelli,

was located on a former block of flats

demolished in 1842.

The obelisk was risen the following year

as a tribute to Aldegonda of Bavaria,

bride of Francis V.

During the Italian unification - a kind

of retaliation - became a monument for

insurrectional martyrs

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e

Arrivando dalla via Emilia, la strada

consolare romana, il primo scorcio del

Mauriziano lo si ha attraverso il gran-

de Arco trionfale eretto per volere di

Orazio Malaguzzi, morto nel 1583.

Esso si inserisce in un ampio piano di

lavori voluti dallo stesso Orazio che ar-

ricchisce l’intero complesso.

L’Arco ha una mole massiccia ad una

sola fornice, posta a sghembo rispetto

all’asse della strada, così da avere una

vista simmetrica e diretta del palazzo.

Monumento trionfale di architettura

classica, eretto in memoria e a onore di

Ludovico Ariosto, è largo 9,85 metri,

alto 9,2 metri e profondo 2 metri.

Il Mauriziano The Mauriziano

Coming from the via Emilia, the an-

cient Roman consular road, you may

have a first glimpse of Mauriziano

looking through the great triumphal

Arch erected at the behest of Orazio

Malaguzzi, who died in 1583.

It is part of a broader plan of works as

well ordered by Orazio which enriches

the entire complex.

The Arch has a massive structure with

a single vault, placed obliquely to the

axis of the road to have a straight and

symmetrical view at the building.

Triumphal monument of classical ar-

chitecture, erected in memory and ho-

nour of Ludovico Ariosto, is 9.85

metres wide, 9.2 metres high and 2 me-

tres deep.

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Il vano d’accesso dell’arco è 3,25 per

6,10 metri.

Sulla fronte quattro lesene doriche in

cotto sostengono la trabeazione e il su-

periore fregio, sul quale si leggeva anti-

camente “Horatius Malagutius”.

Per le celebrazioni del quarto centena-

rio della nascita di Ludovico Ariosto,

nel 1874, fu restaurato ed abbellito.

Fu costruito il cornicione che gira

tutt’intorno e vi fu sovrapposto un at-

tico.

L’iscrizione originale fu sostituita da

quella per l’occasione: “VIII Settembre

MDCCCLXXIV / Commemorazione

della nascita / di / Ludovico Ariosto”.

Nel fregio fu dipinto il verso “Onorate

l’Altissimo Poeta”.

Deterioratasi anche questa, nel 1933,

in occasione del quarto centenario del-

The access compartment is 3.25 by 6.10

metres.

On the front, four Doric pilasters in ba-

ked clay pilasters hold up the trabea-

tion and the upper frieze, on which in

ancient times “Horatius Malagutius”

was written.

In 1874, celebrating the fourth centena-

ry of Ludovico Ariosto’s birth, it was

restored and embellished.

An encircling entablature was built and

a penthouse was put above.

The original inscription was then re-

placed by a new one: “VIII Settembre

MDCCCLXXIV / Commemorazione

della nascita / di / Ludovico Ariosto

(September 8th, 1874 / Commemora-

tion of the birth / of / Ludovico Ario-

sto)”.

The motto “Onorate l’Altissimo Poeta

(Honour the Magnificent Poet)” was

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e

la morte del Poeta, fu murata la targa

marmorea che si legge oggi: “Il Mauri-

ziano”.

Vennero aggiunti i due vasi in marmo

bianco di Verona di linea classica, con

manici, ricolmi di frutta, opera dello

scultore reggiano Riccardo Secchi.

Negli sfondati sovrastanti le nicchie

vennero poste le famosissime terzine

della sua IV Satira, scritta nel 1523,

quando il poeta ha quarantotto anni: ha

ottenuto un mandato come commissa-

rio ducale in Garfagnana per conto del

Duca Alfonso d’Este e scrive al caro

cugino Sigismando Malaguzzi per

raccontare della grande malinconia che

in quel luogo prova, lontano dalla fami-

glia, in un luogo ostile.

painted on the frieze.

When this deteriorated, in 1933, to

mark the fourth centenary of Ariosto’s

death, today’s marble plaque (on which

“Il Mauriziano” can be still read) was

embedded.

Two fruit-filled, classic-styled, white

Verona marble pots with handles were

added by the sculptor Riccardo Sec-

chi, born in Reggio.

In the backgrounds above the niches

were carved the famous tercets of his

fourth Satire, written in 1523, when

the poet was forty-eight years: he has

been given a mandate as Commissioner

in Garfagnana on behalf of Duke Al-

fonso d’Este and writes to his beloved

cousin Sigismando Malaguzzi to tell

him about the great melancholy suffe-

red in that place, away from his family,

in a hostile place.

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Dice: “Qui ho perduto il canto, il gioco,

il riso...”

Ricorda però con amore il tempo tra-

scorso nella sua Reggio e in particolare

dei felici periodi trascorsi nel palazzo di

proprietà della famiglia materna, quella

Daria Malaguzzi che le cronache di-

cono essere stata bellissima:

“Già mi fur dolci inviti a empir le carte

li luoghi ameni di che il nostro Reggio,

il natio nido mio, n’ha la sua parte.

Il tuo Mauricïan sempre vagheggio,

la bella stanza, il Rodano vicino, da le

Naiade amato ombroso seggio, il luci-

do vivaio onde il giardino si cinge in-

torno, il fresco rio che corre, rigando

l’erbe, ove poi fa il molino; non mi si

può de la memoria tòrre le vigne e i sol-

chi del fecondo Iaco, la valle e il colle e

la ben posta tòrre.

He says: “Here I lost the song, the fun,

the laughter...”

But he still remembers with love the

time spent in Reggio, especially his

happy moments spent in the house by

the family of his mother, that Daria

Malaguzzi who - chronicles say - must

have been beautiful.

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e

Cecando or questo et or quel loco opa-

co, quivi in più d’una lingua ed in più

d’un stile rivi traea sin dal gorgoneo

laco.

Erano allora gli anni miei fra aprile e

maggio belli, ch’or l’ottobre dietro si

lasciano, e non pur luglio e sestile”…

Nel 1956, gelano i cipressi e le siepi di

bosso che costeggiavano il viale (lungo

250 metri) e sono sostituiti da un centi-

naio di pioppi.

La piazzetta su cui sorge il Palazzo è

ombreggiata da secolari platani.

Il PalazzoCiò che ancora oggi possiamo ammi-

rare, è una tipica architettura emiliana

del XV secolo con impianto solido,

non cerimonioso nei volumi, con soffit-

to a volte.

Ha pianta rettangolare a due piani,

In 1956, the cypresses and the box hed-

ges that ran along the avenue (250 me-

tres in length) froze and were replaced

by a hundred poplars.

The square on which the Palace stands

is shaded by ancient plane trees.

The PalaceWhat we can still admire today, is a typi-

cal 15th century Emilian architecture

with a solid structure, not ceremonious

volumes and a vaulted ceiling.

It has a rectangular plan on two floors,

brick walls and, above the main entran-

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muri a faccia a vista con, sull’ingresso

principale, un busto dell’Ariosto posto

nel 1880 ad opera dello scultore reggia-

no Ilario Bedotti.

Il fiorentino Anton Francesco Doni,

nel suo trattato “Le Ville” del 1565, ave-

va probabilmente in mente questa pro-

prietà di Orazio nella sua descrizione

del perfetto “Podere di Spasso”, la sem-

bra sottendere più volte, con riferimen-

ti evidenziati dallo studio di Ugo Bel-

locchi.

Salone d’ingressoE’ un vasto ambiente chiuso da una volta

a botte ed illuminato da quattro finestre

ovali, che porta i segni dell’intervento

settecentesco voluto da Prospero Ma-

laguzzi, il quale viene ordinato allora

Cavaliere di Malta e di San Giorgio di

Baviera: per ricordare l’avvenimento fa

eseguire alcuni lavori di restauro ed è il

ce, a bust of Ariosto placed in 1880 by

the sculptor Ilario Bedotti.

The Florentine Anton Francesco

Doni, in his 1565 treatise “Le Ville”,

probably referred to this estate of Ora-

zio Malaguzzi while describing a perfect

“Podere di Spasso (Leisure Farm)”: he

seems to underline several times, with

references highlighted by Ugo Belloc-

chi’s research.

Entrance HallIt’s a wide room enclosed by a vaulted

ceiling and illuminated by four oval

windows, which carries the marks of the

18th century restoration by Prospero

Malaguzzi, then ordained Knight of

Malta and Knight of St. George of Bava-

ria: he runs some works to commemo-

rate that occurrence, commissioning

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e

committente del ciclo di affreschi anco-

ra visibili all’interno.

Prospero lascia così traccia nella stori-

ca dimora di famiglia, facendo dipin-

gere le vicende salienti della sua vita e

di quella dei più illustri congiunti sulle

pareti con un intento chiaramente au-

tocelebrativo.

Sulle pareti le sei pitture murali definite

dagli studiosi di scarso valore artistico,

fredde ed encomiastiche.

Risultano però interessanti se studiate

come quadri storici dell’epoca: sono

diligentemente riprodotte le sfarzose

vesti dei personaggi e i paesaggi con do-

vizia di particolari.

Troviamo l’investitura del conte Pro-

spero (avvenuta tra 1726 e 1745), la

nomina del conte Orazio a Camerie-

re d’Onore del papa Pio V e Annibale

investito delle insegne di Cavaliere di

Malta.

the cycle of frescoes still visible inside.

Prospero thus leaves traces in the hi-

storic family home, by painting the re-

levant events of his life and of his most

illustrious relatives on the walls, with

the intention of a self-celebration.

The six murals on the walls are defined

artistically poor, cold and laudatory by

critics.

However, they turn out to be interesting

when they’re approached as historical

paintings of that era: the carachters’

magnificent clothes and the detailed

landscapes are carefully reproduced.

We can find Count Prospero’s inve-

stiture (which took place between 1726

and 1745), Count Orazio’s apppoin-

tment as Cameriere d’Onore of Pope

Pius V and Annibale dressing the in-

signia of Knight of Malta.

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Sala StoricaLe pitture hanno la stessa tecnica, la

stessa datazione e lo stesso autore di

quelle del salone.

Interessante, a sinistra dell’entrata,

il “Combattimento tra i Malaguzzi e i

Ruggeri”, rappresentazione dello scon-

tro avvenuto in città nel 1233, scoppia-

to per futili motivi e poi degenerato in

vera battaglia.

Continua poi il filone celebrativo con

immagini dalla presentazione delle cre-

denziali di ambasciatore di Orazio al

Re Filippo II di Spagna (1574) e del

lavoro di magistrato di Ludovico (sul

pulpito si legge: LUD. MALAGUTIUS

/ SENARUM 1477 / ET FLORENTIAE

1481 / PRAETOR).

Sulle porte laterali della parete due

aquile si accingono a spiccare il volo:

quella a destra ha in bocca la penna con

Historical RoomPaintings show the same technique and

have the same age and author as the

ones in the Hall.

Left of the entrance, the interesting

“Fight between the Malaguzzis and the

Ruggeris”, representing the dispute of

1233, broke out for trivial reasons and

then degenerated into a real battle.

Then the celebrating trend goes on

with images from the introduction of

Orazio Malaguzzi as ambassador to

the Spanish Court of King Philip II

(1574), the work of Ludovico as offi-

cer in Florence and in Siena (the pul-

pit says thereon: LUD. MALAGUTIUS

/ SENARUM 1477 / ET FLORENTIAE

1481 / PRAETOR).

On the side doors of the wall two eagles

are preparing to take flight: the one on

the right keeps in its mouth the pen dip-

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e

cui il Poeta ha attinto Gloria.

Nell’esergo, il motto “Pro bono malum”.

L’affresco tra le due finestre della parete

a sud è dedicato ad Alfonso che fu Ca-

valiere di Malta, capitano di galera per

Pio V contro i Turchi, poi Prefetto dei

soldati del Gran Duca di Toscana.

L’iconografia è quella classica della bat-

taglia di Lepanto, il massimo scontro

della marina combattuto in antichità: le

galee sono allineate, pronte al dramma-

tico urto.

Stanze ariostescheSalendo, attraverso la scala ricavata

nello spessore del muro e grazie alla

strombatura dell’architrave, si acce-

de alle tre stanze di Levante, quelle

che tradizionalmente vengono definite

“ariostesche”, di piccole dimensioni ma

che rispondono alle più raffinate conce-

ped in Glory by the Poet.

In exergue, the motto “Pro bono malum

(Evil for good)”.

The fresco between the two windows of

the south wall is dedicated to Alfonso,

who was Knight of Malta, captain of a

galley against the Turks for Pope Pius

V, then Prefect for the Grand Duke of

Tuscany.

It’s the classic iconography of the naval

Battle of Lepanto, the greatest in an-

cient times: galleys are in line, ready for

dramatic impact.

Ariostean RoomsStepping in through the wall and below

the lintel, you can access to three ro-

oms of the east wing, those traditio-

nally called “Ariostean”, small but sati-

sfying the most refined conceptions of

civil architecture of the Renaissance:

a vaulted roof resting on the perimeter

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Giralastoria5

Reggio Emilia

18 Aprile 2012

18th April 2012

zioni dell’architettura civile del Rina-

scimento: copertura a vele poggiante

su unghie perimetrali che delimitano

le lunette con ben modellati capitelli

pensili; perfette proporzioni ingentilite

dai cicli pittorici e dal fascino esercita-

to dalla consapevolezza dell’antica pre-

senza del Poeta.

Grazie agli studi dell’architetto Franca

Manenti Valli, si può cercare di riper-

correre le fasi costruttive e le successive

modifiche all’alzato.

Anche quanto scritto da Alessandro

Miari, nella sua “Favola Pastorale”

è preziosissimo: dedica ben 44 versi

a questa descrizione, probabilmente

aspirava un giorno ad esservi effigiato,

tra i grandi poeti.

Quello che lui con dovizia di particolari

descrive è però in buona parte andato

perso per le numerosissime ridipinture.

and bordering lunettes with well-sha-

ped hanging capitals; perfect propor-

tions refined by the frescoes and by the

awareness of the Poet’s past presence.

Thanks to the researches by architect

Franca Manenti Valli, the stages of

construction and the following changes

can be retraced.

The writes of Alessandro Miari, in

his “Favola Pastorale” are priceless

too: spending even 44 verses in this de-

scription, probably he strived at being

portrayed here, among the great poets.

What he describes in great detail, ho-

wever, is largely lost because of many

repaintings.

Page 23: Giralastoria 5 - Di Regge e di Acque

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e

Nei riquadri del Camerino dei Poeti,

la prima stanza, in un ideale Parnaso,

sono effigiati i poeti e gli scrittori più fa-

mosi dall’antichità alla sua contempo-

raneità.

Sono disposti sulle pendici a diverse

altezze per indicare la loro diversa im-

portanza e raggruppati in base al gene-

re praticato: epico, lirico, drammatico,

satirico, vario.

L’ambiente a destra, detta Stanza de-

gli Orazi, è affrescata; in parte sono

ancora leggibili gli affreschi originali, in

parte sono pesantemente contraffatti.

Gli affreschi cinquecenteschi narrano

vicende della storia romana, così come

la narra Tito Livio.

A sinistra si apre il “Camerino

dell’Ariosto”. Secondo la tradizione

qui era la camera da letto del Poeta.

In the so called Camerino dei Poeti

(Poets’ Room), the first room, an ide-

al Parnassus can be admired: the most

famous poets and writers from ancient

times to its contemporaneity are here

portrayed, disposed at different heights

to point out their different worth.

They are grouped by genre: epic, lyric,

dramatic, satirical, varied.

The room at the rightside, called Ora-

zis’ Room, is painted with frescoes:

the original ones are partly visible, whi-

le some others are heavily counterfei-

ted.

They describe the events of Roman hi-

story, as reported by Titus Livius.

On the left side, the room of Ludovi-

co Ariosto. According to the tradition,

here was the Poet’s bedroom.

Page 24: Giralastoria 5 - Di Regge e di Acque

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Reggio Emilia

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18th April 2012

Nelle lunette delle tre stanze cicli leg-

germente meno contraffatti.

Fino al 1863 la proprietà è regolata da

un fedecommesso istituito nel 1583 da

Orazio, che lega la trasmissione eredi-

taria per designazione ad un solo erede

maschio. Questo salva l’ingente patri-

monio familiare.

L’ultimo è il Conte don Girolamo

Malaguzzi Valeri, prevosto della ba-

silica di San Prospero, che si vede co-

stretto a vendere il palazzo per l’impos-

sibilità di conservarlo degnamente.

Lo offre al Comune di Reggio: il

Consiglio Comunale (riunito in seduta

pubblica sotto la presidenza del sinda-

co Pietro Manodori e dopo il parere

favorevole del Re Vittorio Emanuele

II) decide per l’acquisto, accordandosi

per quasi 8.000 lire.

In all these rooms, the lunettes show

slightly less fake frescoes.

Until 1863, the property is ruled by a

will devised in 1583 by Orazio: the act

states its inheritance by appointment to

a single male heir. This defended the fa-

miliar heritage.

The last heir is Count don Girolamo

Malaguzzi Valeri, provost of St. Pro-

spero, which is forced to sell the buil-

ding, being impossible for him to keep

it worthily.

He offers it to the Municipality of

Reggio Emilia: the City Council (in

open session under the chairmanship

of Mayor Pietro Manodori and after

a favorable opinion of the King Vitto-

rio Emanuele II) decided to purchase

it, agreeing on nearly 8,000 liras.

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Il complesso delle Ville ducali è situa-

to a “Ripa Alta” (dal nome dell’antico

castello che ivi sorgeva) ed è costituito

da tre imponenti edifici: la Villa Du-

cale, la Villa “Fuggi l’Ozio”, la Villa

di Rivaltella (oggi Villa Ferrarini,

chiamata anche “Centofinestre”).

Rivalta faceva parte di una antica corte

imperiale che viene nominata la prima

volta nel 895, anno in cui viene dona-

ta al conte Inghelberto di Parma,

allora reggente anche del territorio di

Reggio Emilia.

Le Ville di Rivalta Villas in Rivalta

The Ducal Villas complex is located

in Rivalta (“Ripa Alta”, named after

the ancient castle that once stood the-

re) and consists of three massive bu-

ildings: Villa Ducale, Villa “Fuggi

l’Ozio” (that can be roughly translated

in “shunning leisure”, even if in Reg-

gio Emilia is better known as “Vasca

di Corbelli”, because of its pool), Villa

di Rivaltella (Villa Ferrarini today,

also called “Centofinestre” - meaning

“hundred-windows” - by locals).

Rivalta was part of an ancient imperial

court which is first mentioned in 895,

the year it was given to Count Inghel-

berto of Parma, at that time regent

for the territory of Reggio Emilia.

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Successivamente passa al Vescovo di

Reggio e poi alla famiglia di conti Del-

la Palude.

Nel 1315, Rivalta è Comune a sé (espe-

rienza che dura per qualche anno) che

poi viene annesso a quello di Reggio.

Villa DucaleL’attuale Strada Statale 63 è costruita,

rettificando in alcuni tratti quella pree-

sistente, da Ercole III d’Este, il figlio

di Francesco III d’Este e di Carlotta

Aglaé d’Orléans.

Proprio in questo punto sorgeva un ca-

sino da caccia, che nel 1722 il principe

Foresto Gonzaga dona a Francesco

III, figlio di Rinaldo d’Este.

Francesco aveva sposato nel 1720 Car-

lotta Aglaé: per lei trasforma il casino

di caccia in una seconda Versailles, in

tutto rispondente alla maestosa Corte

parigina.

Afterwards goes to the Bishop of Reg-

gio, then to the Della Palude family.

In 1315, Rivalta is a Municipality by it-

self (experience that lasts for a few ye-

ars) then it’s attached to Reggio Emilia.

Villa DucaleThe current State Route 63 is built, in

some sections by adjusting the existing

one, by Ercole III d’Este, the son of

Francesco III d’Este and Charlotte

Aglaé d’Orléans.

Right in this place stood a hunting lod-

ge, which in 1722 Prince Foresto

Gonzaga gives to Francis III, son of

Rinaldo d’Este.

In 1720, Francis had married Charlot-

te Aglaé: he turns the former hunting

lodge in a sort of Versailles (hence

making it entirely corresponding to the

majestic Parisian Court) for her.

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e

La Villa è realizzata (tra il 1724 e il 1733)

su progetto dell’architetto Giovan Ma-

ria Ferraroni, con la collaborazione

dell’architetto francese Baillon.

Anche gli architetti bolognesi Fran-

cesco, Giovan Battista e Ludovico

Bolognini lavorano alla sua costru-

zione. In una prima fase è il Ferraroni

stesso a dirigere i lavori. Francesco III

- dice lo storico Andrea Balletti nel-

la sua cronaca - lo soprannominava “Il

Brigh”.

I lavori richiesero molto tempo e spese

enormi.

I villani furono gravati da carreggi e da

giornate di lavoro obbligatorio.

La costruzione a ferro di cavallo, pre-

vedeva la dimora dei Duchi nella parte

centrale, orientata da nord a sud.

Nell’ala di destra si trovavano gli appar-

Villa Ducale is built up (between 1724

and 1733) on the project by architect

Giovan Maria Ferraroni, collabo-

rating with a French engineer named

Baillon.

Bolognese architects Francesco, Gio-

van Battista and Ludovico Bolo-

gnini also work on its construction.

In a first phase, Ferraroni himself leads

all works. Francesco III - according to

the historian Andrea Balletti’s chro-

nicle - nicknamed him “Il Brigh (The

Intriguer)”.

Construction works needed a long time

and huge expenses.

Peasants were burdened by comman-

deerings and convicted to work.

The horseshoe-shaped building, con-

templated the Dukes’ residence in the

middle, oriented from north to south.

In the right wing took place the apart-

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tamenti per il seguito e in quella a sini-

stra (superstite) la servitù.

La Villa è ornata internamente ed ester-

namente da centinaia di statue, alcune

opere dello stesso Giovan Battista Bo-

lognini: “Le quattro Stagioni” (ora ai

Giardini Pubblici) e probabilmente

anche le sculture allegoriche raffiguran-

ti i tre fiumi “Crostolo” (ora in piazza

Prampolini), “Panaro” e “Secchia”

(ora sul ponte del Crostolo, pochi

chilometri più a valle).

Il giardino è alla francese: natura co-

stretta in una camicia di forza per ri-

spettare maglie e reticoli simmetrici.

La Villa è inaugurata nel 1733. Subito

dopo i Duchi devono partire per salvar-

si dalle incursioni degli eserciti tedeschi

e francesi durante la Guerra di Suc-

cessione polacca che si combatte an-

ments for courtiers, in the left wing (the

one remaining) the servants’ rooms.

Villa Ducale is decorated inside and

outside by hundreds of statues, some of

them realised by Giovan Battista Bolo-

gnini: “The Four Seasons” (now placed

in downtown Public Gardens) and

probably also the allegorical sculptures

depicting the three rivers “Crostolo”

(now located in piazza Prampolini),

“Panaro” e “Secchia” (now hoisted on

a bridge across the Crostolo, a few

kilometres downstream).

The garden is French-styled: nature is

forced in a straitjacket to fit symmetri-

cal patterns.

In 1733, Villa Ducale is finally inaugu-

rated. Soon afterwards, the Dukes are

compelled to escape from the incur-

sions of French and German armies du-

ring the War of Polish Succession

Page 31: Giralastoria 5 - Di Regge e di Acque

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e

che sul suolo italiano, in particolare in

Emilia.

Con la Rivoluzione del 1796 i reggiani

la distruggono in buona parte.

In quello stesso anno la incamera il

cittadino ebreo Bernardino Lolli (o

Lelli), grande creditore del Comune,

che la spoglia e la lascia in abbandono.

Nel 1807, la acquista Luigi Corbelli.

Dall’estero Francesco III si sforza al

massimo per curare la sua Villa, incu-

rante di tutto quello che accade nella

restante parte del suo territorio, dove la

popolazione soffre all’inverosimile e si

appella alla protezione di San Prospero.

Rinaldo (legato alle vecchie idee ed ir-

removibile) e il figlio Francesco non

trovarono mai un punto di contatto: sul

which is also fought on the Italian soil,

especially in Emilia.

During the 1796 Revolution, the people

of Reggio destroy the most part of Villa

Ducale.

In the same year, the citizen of Jewish

origins Bernardino Lolli (or Lelli), a

large creditor of the Town Council, ac-

quires Villa Ducale leaving it stripped

and abandoned.

In 1807, Villa Ducale is bought by Lui-

gi Corbelli.

Even from abroad, Francesco III

strongly attempts to take care of his

house, unaware of everything that hap-

pens in the remaining part of its terri-

tory, where the population is suffering

beyond limit and appealing to the pro-

tection of San Prospero.

Rinaldo (inflexible and tied to old ide-

as) and his son Francesco never found

Page 32: Giralastoria 5 - Di Regge e di Acque

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Giralastoria5

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giovane di certo influirono le idee del-

la moglie e le sue esperienze all’estero,

inoltre ciascuno di loro intende in modo

diverso le funzioni di stato.

Reggio diventa la patria di Francesco,

mentre il padre rimane a Modena e

forse anche questo influirà sulla vita cit-

tadina, sulla circolazione delle idee: tan-

to è vero che all’arrivo di Napoleone a

Reggio scoppia la rivoluzione, mentre

Modena rimane ancorata al passato.

Villa “Fuggi l’Ozio”Costruita dagli architetti Bolognini

tra 1756 e 1757, la sua meravigliosa ca-

ratteristica principale è il grande canale

pieno d’acqua che la racchiude e per il

quale veniva chiamata “Isola di Rival-

ta” o “Isola di Alcina”.

a point of contact: the things he expe-

rienced away from home and his wife’s

opinions certainly had a strong influen-

ce on the young Prince, furthermore

they had different views about regency

and statecraft.

Reggio becomes Francesco’s home,

while his father remains in Modena

and perhaps this will affect city life

and opinion making: by the arrival of

Napoleon, the revolution breaks out

in Reggio, while Modena still remains

stuck to the past.

Villa “Fuggi l’Ozio”Built by architects Bolognini between

1756 and 1757, its amazing main fea-

ture is the great water canal which is

enclosed by and for which it was called

“Island of Rivalta” or “Island of Alci-

na”.

Page 33: Giralastoria 5 - Di Regge e di Acque

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e

Il nome “Fuggi l’Ozio” è dovuto al fatto

che qui cavalieri e dame venivano a pe-

scare.

Solo recentemente si è costruito il via-

letto che la collega alla terraferma.

Di certo questa villa è il magnifico fulcro

di tutto l’intervento, concepito dal genio

del Bolognini che dà il via all’escavazio-

ne della grande vasca.

Le acque che la alimentano la grande

vasca arrivano dal Crostolo. Era uti-

lizzata come serbatoio a monte per le

fontane del giardino (gli sfiatatoi della

conduttura sotterranea sono ancora vi-

sibili nella campagna tra le due Ville).

Per un certo periodo il canale, lasciato

asciutto, diventa un vivaio di piante.

Nel 1782, è acquistata da Bartolomeo

Corbelli.

It was also named “Fuggi l’Ozio” becau-

se dames and gentlemen used to go the-

re fishing.

Only recently has been constructed the

connecting path to the mainland.

Certainly, this Villa is the brilliant core

of the entire project, conceived by the

genius of Bolognini who begins the ex-

cavation of the large pool.

The waters that feed the basin come

from Crostolo. It was used as an

upstream reservoir for the garden’s

fountains in the garden (the vents of the

underground pipeline are still visible in

the country between the two Villas).

For a time the channel, let dry becomes

a plant nursery.

In 1782, it was purchased by Bartolo-

meo Corbelli.

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Le decorazioni dell’Atrio: il lavoro ini-

zia nel 1765, quando il modenese Gian

Filiberto Pagani crea un ciclo intero

di cui oggi rimane solo quello nel soffit-

to dell’atrio raffigurante la Fama.

Sulle pareti dell’atrio si trovano quattro

grandi quadri a tempera su muro con la

rappresentazione della leggenda di Saf-

fo e un paesaggio con figure.

Inizialmente il ciclo era attribuito a Do-

menico Pelizzi, ricordato per il suo

lavoro alla volta del Teatro Municipale,

dove rappresenta sulla copertura le al-

legorie di melodramma, tragedia, com-

media e coreografia.

L’attribuzione è ancora oggi non certis-

sima.

Salone d’Onore: osserviamo i quattro

medaglioni con le quattro stagioni e al

centro un grande rosone in bianco e

Hall patterns: the works begin in 1765,

when Modenese painter Gian Fili-

berto Pagani creates a whole loop of

which now remains only the part in the

atrium ceiling depicting the Fame.

On the hall’s walls, are four large tem-

pera paintings representing the legend

of Sappho and a landscape with figures.

Initially it was all attributed to Dome-

nico Pelizzi, remembered for his work

on the Municipal Theatre’s vault, the

great U-shaped room coverage repre-

senting the allegories of melodrama,

tragedy, comedy and choreography.

Attribution is still now quite uncertain.

The Honour Lounge: we can notice the

four medallions with the four seasons

and a large black and white central

Page 35: Giralastoria 5 - Di Regge e di Acque

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e

nero di Francesco Scaramuzza da

Parma.

Soffitti dipinti: sono tutti opera dello

Scaramuzza con ottimi grotteschi, fi-

gure mitologiche, diversi gruppi satiri-

ci, diavoletti, strani animali.

Notevoli anche le grottesche dipinte

nella galleria sopra al Salone d’Onore.

Pareti: le stanze a piano terra sono

completamente tappezzate con disegni

a carattere risorgimentale, eccetto l’at-

tuale bar con disegni di ispirazione

giapponese.

rosette by Francesco Scaramuzza

from Parma.

Painted ceilings: they are all Scara-

muzza’s works, with fine grotesque and

mythological figures, several groups of

satyrs, imps, strange animals.

Excellent grotesque paintings also in

the gallery above the Honour Lounge.

Walls: the ground floor rooms are ful-

ly wallpapered with Resurgence-styled

drawings, except for the current bar

and its Japanese-inspired designs.

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Testo Text

Vida BorcianiAntonio Canovi

Traduzione e impaginazione

Translation and layoutDaniele Castagnetti