37
Gottfried W. Leibniz 2 1646 - 1716 1 Leibniz afferma con grande energia due precise convinzioni: il mondo è 2 Che il mondo sia ordinato, però, non significa che esso sia necessario. ordinato e la nostra ragione può comprendere tale ordine. 4 Abbiamo individuato importanti parole Abbiamo individuato importanti parole d’ordine”, parole assai ricorrenti: ordine, ragione, necessità, libertà. Se ripensate a Pascal e a Cartesio possiamo aggiungerne 3 La necessità infatti elimina ogni delle altre: Dio, fede, matematica e fisica, anima e corpo... La necessità, infatti, elimina ogni idea di libertà, cosa che Leibniz ritiene del tutto inaccettabile. Nel corso della sua lunga vita Leibniz assistette allo scontro titanico fra l’antica tradizione e la nuova filosofia: egli cercò di far cessare la guerra attraverso lo strumento della sintesi, della conciliazione.

Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

  • Upload
    lyduong

  • View
    273

  • Download
    5

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. Leibniz2

1646 - 1716

1Leibniz afferma con grande energia due 

precise convinzioni: il mondo è 

2Che il mondo sia ordinato, però, non significa che esso sia necessario.

ordinato e la nostra ragione puòcomprendere tale ordine.

4Abbiamo individuato importanti “paroleAbbiamo individuato importanti paroled’ordine”, parole assai ricorrenti: ordine,ragione, necessità, libertà. Se ripensate aPascal e a Cartesio possiamo aggiungerne

3La necessità infatti elimina ogni p gg g

delle altre: Dio, fede, matematica e fisica,anima e corpo...

La necessità, infatti, elimina ogni idea di libertà, cosa che Leibniz ritiene del tutto inaccettabile.

Nel corso della sua lunga vita Leibnizassistette allo scontro titanico fra l’anticatradizione e la nuova filosofia: egli cercò difar cessare la guerra attraverso lostrumento della sintesi, della conciliazione.

Page 2: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. Leibniz1

un uomo di pace e di sintesi

1Leibniz è unanimemente consideratol’ultimo, grandioso esempio di geniouniversale: dedicandosi ai campi più

2Il suo tentativo fallirà, pur dando frutti estremamente fecondi:universale: dedicandosi ai campi più

disparati – egli fu filosofo, matematico,fisico, ingegnere, storico, ma anchegiurista, diplomatico, glottologo e

frutti estremamente fecondi: inventore del calcolo infinitesimale, precursore dell’informatica e dell’intelligenza artificiale ma anchegiurista, diplomatico, glottologo e

persino magistrato – tenne semprefede alla sua ambizione di sintesi.

dell intelligenza artificiale, ma anchedi fondamentali concetti dellapsicologia scientifica come quello di“inconscio”inconscio .

Leibniz pagherà il suo fallimento, vittima della grandezza del suo gintelletto come delle sue spropositate ambizioni: morirà solo, abbandonato da tutti. 

Page 3: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizVita

1Nato a Lipsia, verso la fine della Guerra dei Trent’anni e delle sue devastazioni

2Apprende il latino nei testi rinvenutidei Trent anni e delle sue devastazioni, 

rimane orfano di padre già a sei anni.Apprende il latino nei testi rinvenuti nella biblioteca paterna, affronta lo studio della matematica, della filosofia scolastica e del greco: tuttofilosofia scolastica e del greco: tutto da autodidatta.

Non ancora quattordicenne si iscrive3

Indeciso se restare fedele alla Non ancora quattordicenne si iscriveall’università di Lipsia, ottiene la laurea in filosofia due anni dopo. Prosegue gli studi a Jena, dove si

Indeciso se restare fedele alla“vecchia cultura” o dedicarsiinteramente alla nuova scienza, Leibniz decide di stare nel mezzo,  g g ,

laurea in matematica e in giurisprudenza.

,credendo di poter realizzare una loroconciliazione.

Page 4: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizVita

1All’anno 1666 risale il suo scritto De 

b l d2

Pur continuando ad attendere aiarte combinatoria, geniale trattato di logica matematica e primo esito di uno dei progetti cui si dedicherà per tutta la it l’i i di li

Pur continuando ad attendere ai suoi studi, Leibniz inizia una carriera in ambito diplomatico. Si trova presto coinvolto in importantissimevita: l’invenzione di una lingua 

universale in grado di esprimere tanto la realtà quanto il sapere che la riguarda in termini rigorosamente

presto coinvolto in importantissime questioni di carattere politico e culturale: dal piano di unificazione di tutte le chiese cristiane allariguarda in termini rigorosamente 

logici e matematici, in modo da evitare ogni possibile fraintendimento o dubbio

di tutte le chiese cristiane, alla tentata organizzazione di una nuova crociata contro i Turchi, fino alla promozione della scienza tramite la dubbio. pcreazione di numerosi istituti di ricerca.

Page 5: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizVita

1Tra il 1675 e il 1676 Leibniz elabora la 

2Alla fine del 1676, diviene 

teoria del calcolo differenziale ed integrale (a lui, fra l’altro, si deve l’utilizzo del termine “funzione”), 

bbli d ò l t l

,bibliotecario del duca di Hannover, lavorando per questa casata come storico, compiendo numerosi viaggi 

pubblicando però le sue scoperte solo nel 1684.

per ricostruire la storia della dinastia Hannover. Nel 1692, anche grazie a Leibniz, il duca ottenne la carica di Grande Elettore.

Page 6: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizVita

1Verso la fine del ‘600 Leibniz è ormai l b ò (f )

2celebre e può vantare (forse) l’acquisizione di un titolo nobiliare, incarichi di grandissimo prestigio, numerosissimi titoli accademici una

Nonostante i moltissimi impegni, Leibniz continuò le sue ricerche che restano affidate a frammenti 

numerosissimi titoli accademici, una corrispondenza fittissima con i più importanti filosofi e scienziati dell’epoca

inediti, saggi incompiuti e anche all’immenso epistolario. 

Citi f l d l idell epoca. Citiamo, fra le opere da lui pubblicate, il Discorso di metafisica(1685), I nuovi saggi sull’intelletto umano (1704) i Saggi di teodiceaumano (1704), i Saggi di teodicea(1710) e la Monadologia (1714).

Page 7: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizVita

1 2Alla sua morte nel 1716 Leibniz eraGli ultimi anni della sua vita furono 

poco felici. Nel 1699 due allievi di Newton 

L ib i di l i

Alla sua morte, nel 1716, Leibniz era ormai solo: nessuno ritenne di doverne commemorare la scomparsa neppure l’Accademiaaccusarono Leibniz di plagio

relativamente all’invenzione del calcolo. La polemica fra i due scienziati fu assai

scomparsa, neppure lAccademia delle scienze di Berlino, da lui fondata...

La polemica fra i due scienziati fu assai aspra, ma Leibniz si trovò privo di appoggi politici, soprattutto da parte del duca di Hannover divenuto re di

Ancora oggi, seppure considerato fra i più grandi intelletti di ogni tempo, la sua tomba è del tutto del duca di Hannover, divenuto re di 

Inghilterra (Giorgio I) nel 1714.p ,

anonima, come quella di un uomo qualunque...

Page 8: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizLeibniz e Newton

1È, preventivamente, opportuno un piccolo confronto fra Leibniz e Newtonpiccolo confronto fra Leibniz e Newton, per mettere in luce la differentepersonalità dei due grandi scienziati.

2Le scoperte matematiche e fisiche di Newton furono suggerite dallodi Newton furono suggerite dallo studio di problemi particolari e non da una prospettiva filosofica unitaria. Leibniz, a sua volta matematico e fisico, tende invece a inquadrare queste discipline in un sistema che va ben al di là della portata teorica e pratica di queste singole discipline.

Page 9: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizL’ordine del mondo

1Il concetto di ordine è espresso da  2

Se qualcuno si trovasse per esempio a Leibniz nel Discorso di metafisica

“ Nulla accade nel mondo che sia 

Se qualcuno si trovasse, per esempio, a segnare a caso su un foglio di carta deipunti, sarebbe sempre e comunquepossibile trovare una linea geometrica

assolutamente irregolare e non si può neppure immaginare nulla di simile... ”

possibile trovare una linea geometrica(cioè un’equazione) la cui nozione siacostante ed uniforme che li tocca tutti.

33

“ ...Così si può dire che in qualunque modo Dio avesse creato il mondo, il mondo 

sarebbe stato sempre regolare e fornito di un ordine generale ”sarebbe stato sempre regolare e fornito di un ordine generale 

Page 10: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizDue diverse nozioni dell’ordine del mondo

1Al di là d ll t ti li i

2Per Spinoza (del quale nonAl di là della tematica religiosa –

Leibniz si dichiarava cristiano, anche se per lo più era ritenuto ateo – l’idea di ordine di Leibniz è diversa da quella di

Per Spinoza (del quale non parleremo) c’è un solo ordine, univoco e necessario. Questo ordine è Dio stesso (ciò che Spinoza chiamaordine di Leibniz è diversa da quella di 

Spinoza.

è Dio stesso (ciò che Spinoza chiama “Sostanza”: anche Spinoza, pur parlando in continuazione di Dio, era da tutti ritenuto ateo). )

Per Leibniz c’è, invece, sempre e solo la possibilità di rintracciare un 

3Quest’ordine, quale che sia, non è necessitato dall’inizio, ma è sempre

ordine (anche se magari, in pratica, non si riesce a farlo!), quali che siano il disordine e la confusione 

necessitato dall inizio, ma è semprefrutto di una scelta. Leibniz presentaDio stesso come colui che ha scelto tragli infiniti ordini possibili dell’universo il

della situazione. g pmigliore, il più perfetto.

Page 11: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizPRIMO PASSAGGIO

La characteristica universalis

PRIMO PASSAGGIOIl mondo è ordinato, dunque, ma come apprendere ed esprimere tale ordine?

Insomma: il mondo sarà davvero razionalmente comprensibile nel suo essere ordinato quandoordine?

Serve una lingua universale, cioè un sistema algebrico capace di rendere possibile, attraverso calcoli, la verifica

suo essere ordinato, quando avremo costruito una lingua davvero capace di descriverlo senza ambiguitàpossibile, attraverso calcoli, la verifica 

di ogni tipo di affermazione riguardante ogni aspetto della realtà.

ambiguità. 

SECONDO PASSAGGIOOccorre una arte combinatoria – ars 

TERZO PASSAGGIOLa costruzione di una enciclopedia del 

inveniendi – capace, partendo da eventi noti, di scoprire nuove relazioni fra loro. In altre parole: occorre un 

psapere matematicamente fondata.

metodo per applicare la lingua universale.

Page 12: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizLa characteristica universalis

Un’ipotesi ben precisa sta a fondamento della possibilità di una 

tt i ti i l il icaratteristica universale: il pensiero razionale e il mondo fisico sono composti da elementi semplici, non ulteriormente riducibili la cui

Cosa vuol dire, infatti, “conoscere la realtà”? V l di l i iulteriormente riducibili, la cui 

combinazione produce tutto il resto.Vuol dire scomporla nei suoi elementi primi (analisi), elementi dai quali derivare poi (sintesi) l’infinita serie delle relazionil’infinita serie delle relazioni possibili fra essi. Alcune di queste relazioni corrisponderanno a cose realmente esistenti altre no

Detto in un altro modo ancora: è necessario scoprire e conoscere 

realmente esistenti, altre no.compiutamente quel fondamento che dà origine a ogni cosa: l’attuale speranza, o sogno, di una “teoria 

”del tutto”.

Page 13: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizLa characteristica universalis

Prendiamo un esempio banale: l’alfabeto. C di l tt

Ecco: ma quali dovrebbero essere i caratteri, le lettere, gli elementi semplici della lingua universale? 

Con un numero di lettere relativamente piccolo è possibile creare discorsi di qualsivoglia complessità: basta combinare le lettere fra loro in

Leibniz valutò diverse possibilità, sino a soffermarsi sui numeri, in particolare i numeri primi, e i segni d ll’ l bbasta combinare le lettere fra loro, in 

modi sempre più lunghi e complessi.dell’algebra.

Nonostante ciò le intuizioni di Leibniz sarannoLeibniz non riuscirà mai a creare la sua lingua universale, né ci riuscirà qualcuno dopo di lui. Quali sono gli elementi 

Nonostante ciò, le intuizioni di Leibniz saranno riprese da numerosi matematici contemporanei. In particolare Kurt Godel, da molti considerato 

primi? Secondo quali regole si combinano? A tutt’oggi, non conosciamo alcuna risposta chiara a queste due 

il più grande matematico del ‘900, partendo proprio dai numeri primi elaborerà un processo noto come aritmetizzazione, utilizzato per la dimostrazione di importantissimi teoremi indomande (ammesso che una risposta ci 

sia). 

dimostrazione di importantissimi teoremi in svariati campi della matematica. 

Page 14: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizLa characteristica universalis

Se noi possedessimo la caratteristica universale, cioè se sapessimo quali sono gli elementi primi / fondamentali del pensiero e se conoscessimotutte le regole di combinazione / calcolo fraquesti elementi, allora potremmo teoricamenteprendere in considerazione e arrivare aprendere in considerazione e arrivare a conoscere non solo tutte le cose esistenti, nelpensiero e nel mondo, ma anche tutte quellepossibili.

Page 15: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizUna partita a scacchi

Fondamentali per Leibniz sono le nozioni di NECESSITÀ, ESISTENZA e POSSIBILITÀ. 

Proviamo a descrivere i tre concetti con una semplice immagine na partita diimmagine: una partita di scacchi.

Page 16: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizUna partita a scacchi

Siamo a inizio partita: nessuna mossa è stata compiuta.POSSIBILITÀ

Come si svolgerà la partita? 

Non siamo in grado si stabilirlo a priori: le possibili partite sonoinfinite.

Page 17: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizUna partita a scacchi

L’i fi ità d ll tit è òL’infinità delle partite è, però, “dominabile”: noi infatti conosciamo le regole secondo le quali necessariamenteogni partita di scacchi si svolge

NECESSITÀogni partita di scacchi si svolge...Questo significa che possiamo descrivere correttamente una qualunque delle infinite partite possibili anche unainfinite partite possibili, anche una partita che nessuno ha mai realmente giocato. 

Insomma: vi sono infinite partite possibili e non siamo in grado di “sperimentarle” tutte, ma questo non è un problema!

Il fatto che esse siano sottoposte a regole necessarie ci permette di comprendere il gioco degli scacchi in maniera perfettadegli scacchi in maniera perfetta.

Page 18: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizUna partita a scacchi

Alla fine, a partita conclusa, uno dei due giocatori avrà vinto, oppure ci sarà stato un pareggiopareggio.A questo punto, le infinite possibilità saranno  state scartate, tutte tranne una, la partita che realmente è stata giocata. A questa corrisponde 

ESISTENZA

l’esistenza.  

Se lasciamo perdere gli scacchi id i il d le consideriamo il mondo reale, 

come stanno le cose?

Page 19: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizLe verità di ragione

Innanzitutto: Leibniz è convinto che nelmondo reale, fisicamente esistente, non vi sia nulla di necessario. 

Tutto ciò che esiste, poteva non esistere.Tutto ciò che è accaduto, poteva non accadere.

Che ne è dellanecessità?

Page 20: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizLe verità di ragione

Se nulla fosse necessario, il mondoesistente non sarebbe comprensibile...

Non potremmo mai sapere il perché è fatto in un modo piuttosto che in un altro...

Ma c’è qualcosa di necessario! I principi della logica, per esempio, sono tali!

Page 21: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizLe verità di ragione

Leibniz chiama “verità di ragione” tuttele affermazioni non solo vere ma anche Esse sono fondate sul principio di identità ille affermazioni non solo vere, ma anchenecessarie: il loro opposto è impossibile.

Esse sono fondate sul principio di identità, ilquale afferma che “ogni cosa è ciò che è”, e sulprincipio di non contraddizione.

Pur essendo per forza vere, le verità diragione non si riferiscono a qualcosa direalmente esistente!

Buoni esempi sono le proposizionidella matematica.

Page 22: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizLe verità di ragione: esempi

1Un teorema, date certe premesse e date certe regole di inferenza è necessario

ConclusioneLe verità di ragione non siriferiscono a cose realmente

certe regole di inferenza, è necessario.

Dati gli assiomi, I postulati e le definizioni diEuclide il teorema di Pitagora è necessario

esistenti, ma strutturano l’interarealtà, esistente e possibile, rendendola comprensibile. Nello

Euclide, il teorema di Pitagora è necessario.Eppure nel mondo non esistono triangolirettangoli...

stesso modo in cui le regole degliscacchi strutturano tutte le infinite partite giocabili.

22Date le consuete regole dell’aritmetica, “17 + 16 = 33” è necessario. Si noti che il secondo membro dell’equazione non aggiunge nulla dinuovo a quanto specificato nel primo ma si limita a esplicitare ilnuovo a quanto specificato nel primo, ma si limita a esplicitare ilrisultato dell’operazione...

Page 23: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizLe verità di fatto

Leibniz chiama “verità di fatto”, invece, i à di lverità di un altro genere.

Partiamo con un semplice esempio. L’enunciato “Giulio Cesare attraversò il Rubicone” è una verità di fatto e e u c ato G u o Cesa e att a e sò ub co e è u a e tà d atto enon di ragione perché: 

1) Di fatto, realmente, Cesare attraversò il Rubicone.)

2) Il suo contrario (“Giulio Cesare non attraversò il Rubicone”) sarebbestato comunque possibile!

Page 24: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizLe verità di fatto

Notate, inoltre, che in questo caso il predicato (“attraversò il Rubicone”) aggiunge al soggetto (“Giulio Cesare”) qualcosa che non era già implicito nella nozione di Cesare stesso. 

“Gi lio Cesare attra ersò il R bicone” e “Gi lio“Giulio Cesare attraversò il Rubicone” e “Giulio Cesare non attraversò il Rubicone” sono entrambe affermazioni possibili, ma solo una di esse descrive ciò che realmente accadde.

Page 25: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizEcco che le verità di fatto sono regolate non dai principi di

Le verità di fatto

Ecco che le verità di fatto sono regolate non dai principi di identità e di non contraddizione, ma dal principio di ragion sufficiente: ogni evento realmente accaduto deve avere in sé una ragione sufficiente ovvero qualcosa che permetta diuna ragione sufficiente, ovvero qualcosa che permetta di spiegare il perché accadde così e non in un altro modo, perché accadde questo e non quello. 

Ora: perché Cesare attraversò ilRubicone? Detto in altre parole, quale fu la ragione sufficiente di tale 

Forse Cesare voleva cogliere di sorpresaPompeo; forse in questo modo riteneva di non perdere la propria superiorità miliare; forse era la ragione sufficiente di tale 

avvenimento storico? guidato dall’ambizione...

Page 26: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizLe verità di fatto

Le possibili ragioni sono infinite e noi potremmo anche non conoscere affatto qualeo quali furono quelle che effettivamente mossero Cesare all’azione.

Potremmo, addirittura, non scoprirlo mai. Nonostante ciò, possiamo essere certi di una cosa: tale o tali ragioni sufficienti

i inecessariamente esistono.

Perché? 

Perché nulla avviene a caso: tutto ciò che accade può essere, almeno in lineap ,teorica, spiegato. Per Leibniz, come detto in precedenza, il caso non esiste.

Page 27: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizIl principio di continuità

Per Leibniz il mondo reale è sia libero che ordinato. 

Ciò, a suo avviso, presuppone il “principio di continuità”. 

La natura non fa mai salti: in tutti i suoi fenomeni si manifesta sempre tramite infiniti passaggi intermediinfiniti passaggi intermedi.

Ecco che in tutti i campi si può riconoscere continuità, e dunque un ordine, purché si sia in grado di prendere in considerazione le differenze minime o infinitesimesia in grado di prendere in considerazione le differenze minime, o infinitesime.

Questo vale in matematica, ecco l’invenzione del calcolo infinitesimale, ma anche in fisica classica (esempio: un oggetto che si sposti dalla posizione a alla posizione b occupa, successivamente, infinite posizioni intermedie) e persino quando si prenda in considerazione l’essere umano e la sua natural essere umano e la sua natura. 

Page 28: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizSolo la forza è sostanza

In accordo al principio di continuità, ecco che a parere di Leibniz la materia si puòdividere all’infinito. 

Gli atomi, come enti indivisibili, non sono altro che comode astrazioni operate dalla nostra mente, inadeguate alla realtà.

Essi sono solo enti di ragione, non enti reali. 

A fondamento della realtà fisica non ci sono atomi, ma neppure ci sono semplicemente delle leggi matematiche!

Queste, per quanto perfette, sono inevitabilmente astratte: possono rappresentareil mondo, non costituirlo! 

Page 29: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizSolo la forza è sostanza

Andiamo oltre: neppure lo spazio, il tempo e il movimento sono realtà sostanziali.

Lo spazio non è sostanza, cioè qualcosa di in sé e per sé sussistente, perché infinitamente divisibile. Tempo e movimento non sono sostanza perché dipendono dall’osservatore.

C i ?Cosa rimane?

Tutto viene ricondotto da Leibniz al concetto di forza (la stessa materia, a suo avviso altro non è che forza energia) Solo essa ha una realtà sostanziale e inavviso, altro non è che forza, energia). Solo essa ha una realtà sostanziale e, in quanto tale, si conserva.

Page 30: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizSalviamo la libertà!

La forza è la vera realtà sostanziale di tutto ciòche esiste.Questa, però, va considerata in modo duplice!

Per Leibniz, il concetto di forza si esprime in una dimensione fisica, misurabile e prevedibile in termini matematici, certo, ma anche in una dimensione superiore, metafisica, e ciò serve a garantire la libertà.

Leibniz ammette che tutto, in natura si può spiegare in termini meccanici. Ma a questo aggi nge q alcosa! Perché? Perché altrimenti saremmo costretti ad ammettere che non esisteaggiunge qualcosa! Perché? Perché altrimenti saremmo costretti ad ammettere che non esiste libertà alcuna, che noi siamo macchine. 

Ecco che, per Leibniz, i principi stessi della meccanica, della fisica, nascano da qualcosa che non p p p qè semplicemente, solamente fisico.

Page 31: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizSalviamo la libertà!

L’elemento costitutivo del meccanicismo, riconosciuto nella forza, si rivela essere diorigine “spirituale”. 

Il dualismo cartesiano fra res extensa e res cogitans viene così negato. Nell’universo non esiste veramente né estensione, né corporeità, né materia: tutto è forza, tutto è quindi spirito. 

Solo se l’universo è costituito da elementi spirituali l’ordineSolo se l’universo è costituito da elementi spirituali, l’ordine che lo caratterizza sarà esso stesso di natura spirituale, cioè non necessario, ma libero.non necessario, ma libero.

Page 32: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizDalla fisica alla metafisica

La forza, incorporea e priva di estensione, principio , p p , p pfondamentale della fisica, a livello metafisico si chiama, naturalmente, sostanza.

“Di è f l’ i ?” d d è ’ i i di i“Di cosa è fatto l’universo?”: questa domanda è, a tutt’oggi, priva di una risposta che i fisici considerino del tutto soddisfacente. 

La risposta di Leibni era che l’universo è costituito da infiniti centri di forza (inLa risposta di Leibniz era che l’universo è costituito da infiniti centri di forza (in termini fisici), cioè da infinite sostanze individuali, che egli chiamò monadi (in termini metafisici).

Page 33: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizLe monadi

Quali sono le caratteristiche delle monadi?

Le monadi sono sostanze semplici, cioè non composte da un aggregato di parti; esse non hanno estensione, né figura, né divisibilità alcuna: sono i veri “atomi” dellaesse non hanno estensione, né figura, né divisibilità alcuna: sono i veri  atomi  della natura.

Le monadi non possono avere un’origine fisica e una fine fisica: essendo semplici non possono formarsi per composizione (come accade per tutte le cose) né scomparire per dissoluzionescomparire per dissoluzione. Esse sono direttamente create, ed eventualmente distrutte, da Dio.  

Page 34: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizLe monadi

Quali sono le caratteristiche delle monadi?

Ogni monade è diversa da tutte le altre. Ciò significa che non vi sono, in natura, due esseri del tutto uguali, cioè che non siano caratterizzati da una differenza interiore.esseri del tutto uguali, cioè che non siano caratterizzati da una differenza interiore. Leibniz insiste su questo principio che egli chiama della identità degli indiscernibili.

Nella sua individualità irriducibile, la monade implica anche la massima universalità. Ogni monade infatti costituisce un determinato punto di vista sull’universo intero: essa è l’intero universo visto da un determinato punto di vistasull universo intero: essa è l intero universo visto da un determinato punto di vista.Immaginate una immensa città: quanti sono i punti di vista rispetto ai quali è possibile osservarla? Infiniti: questi punti di vista sono, appunto, le monadi. 

Page 35: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizLe monadi

Quali sono le caratteristiche delle monadi?

Nessuna monade comunica direttamente con le altre: essa non ha “finestre” attraverso le quali qualcosa possa uscire o entrare. q q pLe monadi si modificano solo in virtù di un principio interno e, in esse, ognimutamento avviene per gradi infinitesimi. Ogni monade, pur essendo priva diparti, consiste in una serie infinita e infinitamente mutevole di stati.

Ogni singolo stato monadico è quello che Leibniz chiama percezione. Invece ciò che chiama appercezione, quello che noi chiamiamo “autocoscienza”, è caratteristica solo delle monadi che costituiscono la sostanza individuale di uncaratteristica solo delle monadi che costituiscono la sostanza individuale di un essere umano.

Il principio, interno alla monade, che opera il passaggio da una percezione all’altra è l’appetizione.

Page 36: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizLe monadi

Quali sono le caratteristiche delle monadi?

Tutto è fatto di forza, cioè di monadi: la mera materia, le piante, gli animali, l’uomo... Dio stesso è una monade.

Le monadi – infinite, eppure tutte diverse fra loro – si possono disporre in una sorta di gerarchia, dalle meno perfette alle più perfette. 

Una monade è tanto più perfetta quanto più chiare e distinte, quanto più consapevoli sono le sue percezioni. 

Page 37: Gottfried W. Leibniz · umano (1704), i Saggi di teodicea (1710) e la Monadologia (1714). ... Leibniz nel Discorso di metafisica Se qualcuno si trovasse per esempio a

Gottfried W. LeibnizLe monadi

Quali sono le caratteristiche delle monadi?

E tt t l d Di l di di i f i llEccettuata la monade suprema, Dio, le monadi di maggior perfezione sono quelle che costituiscono l’anima umana.

Attenzione però: gran parte dell’attività interna di ogni anima è costituita daAttenzione però: gran parte dell attività interna di ogni anima è costituita da quelle che Leibniz chiama piccole percezioni. 

Si tratta di tutto ciò che pur accadendo dentro di noi accade senza che noi neSi tratta di tutto ciò che, pur accadendo dentro di noi, accade senza che noi ne siamo consapevoli. Le piccole percezioni sono una chiara prefigurazione dell’inconscio.