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GREGORIANA La TRIMESTRALE DELLA PONTIFICIA UNIVERSITÀ GREGORIANA Informazioni P.U.G. Anno VII - numero quindici - giugno 2002 Spedizione in abbonamento postale, art. 2 comma 20/C, legge 662/96 - Filiale di Roma - Taxe perçue 15

GREGORIANA 15

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Page 1: GREGORIANA 15

GREGORIANALaTRIMESTRALEDELLA PONTIFICIAUNIVERSITÀGREGORIANA

Informazioni P.U.G.

Anno VII - numero quindici - giugno 2002

Spedizione in abbonamento postale,art. 2 comma 20/C, legge 662/96 -Filiale di Roma - Taxe perçue

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Page 2: GREGORIANA 15

Editoriale

Nel riposodello spirito

a venuta del Signore nella storia ha cambiato, nel silen-zio, ogni cosa. Il seme gettato, il fuoco acceso, la presenzadiscreta ma impellente sono l’inserimento di un germe dinovità, di differenza una tensione irriducibile. Il “mondo” èesposto nella sua diversità dallo spirito che il Signore havoluto portare. L’annuncio del Signore è luce, energia, vita, elo Spirito distingue una forma di vita nuova.Lo Spirito effuso come un dono nei nostri cuori è qualcosache distingue, mette a parte, e in qualche modo, anche,oppone “Non vogliate conformarvi a questo mondo; tra-sformatevi e rinnovatevi invece nella mente per saperediscernere qual è la volontà di Dio, quello che è buono, chepiace a Lui ed è perfetto”.Eppure non è solo separazione, soprattutto non è timore, nonè disprezzo o indifferenza, perché “la Chiesa si fa parola; laChiesa si fa messaggio; la Chiesa si fa colloquio” (Paolo VI,Ecclesiam Suam 67). Possiamo e vogliamo essere questaChiesa, vivente, operante e testimone di questo Spirito chesupera la distanza e rispettandola la colma?Possiamo esserlo non solo “in linea di principio”, “in undomani”, ma qui, ora nelle circostanze in cui ci troviamo conle persone che ci stanno accanto, di fronte, o di dietro, che ciispirano, ci aiutano ci fanno compagnia o che ci danneggiano,danno fastidio, riducono le nostre potenzialità, ci deludono?Vogliamo diventare attori e maestri di dialogo.

Nell’ascolto, perché in ogni incontro c’è una presenza dascoprire. “Tu mi hai sedotto o Signore e io mi sono lasciatosedurre mi hai afferrato e sei stato il più forte” (Ger 20,7).L’ascolto di Dio e della sua voce ci rende attenti alle voci delmondo che ci circonda o ci invade, così come l’ascolto diqueste voci ci può rivelare inaspettati volti del Signore. Comequell’Ignazio di Loyola che aveva saputo intuire le tendenzeculturali del suo tempo, trasmettendo l’attenzione ai valoriemergenti del Rinascimento, al sorgere delle scienze e diquell’illuminismo che doveva affascinare l’Europa, ma anchele nuove culture che dall’India, dalla Cina o all’America. E seguardiamo al passato è ancora per imparare ad ascoltaremeglio le grandi sfide dell’oggi, a quella certa stanchezza diun mondo dove sono crollate le ideologie, ma anche i valori,alla confusione di chi è invaso da informazioni che non sacome classificare: alla forza centrifuga di una mondializza-zione spesso estrinseca e settoriale che si interseca con leforze centripete presenti nelle forme più svariate di nuovi tri-balismi, interessi e particolarismi.

Nell’accoglienza che riesce a far posto alla parola, alla pre-senza dell’altro alla sua visione, alla sua posizione, al suo sen-tire che mi chiama in causa e forse mi disturba; nella dispo-nibilità che sa dare il tempo e quell’assistenza con cui lafigura del samaritano in cammino da Gerusalemme a Gericoincarna ed esemplifica l’essere prossimo.

Nel dono di amore. Può continuare ad ispirarci quellaimmagine meravigliosa della vedova che dà con il cuore,“quello che ha per vivere” (Luca 21,1-4). Non è importantequanto essa abbia dato, soprattutto in paragone al ricco, mavale l’aver dato del suo, la sua stessa vita, nella coscienza cheforse non è molto ma è tutto quello che ha. Nella confusionedella folla, nel rumore della festa, tra le apparenze chedistraggono, il Signore con lo sguardo penetrante che saandare al cuore, scorge il gesto che conta.

A ncora oggi le caratteristiche del dialogo della salvezzarestano la pietra di paragone del dialogo che cerchiamo diinstaurare: un dialogo che è aperto dall’iniziativa Divina,partito dalla bontà e dalla carità; un dialogo mai commisuratoai meriti di coloro cui è rivolto o ai risultati conseguiti; undialogo che non obbliga, ma si muove nel rispetto dellalibertà personale e civile; un dialogo reso possibile per tutti,senza discriminazione, universale; un dialogo che conosce lagradualità, gli umili inizi, insegnandoci a vivere la lentezzadella maturazione psicologica e che deve sempre ricomin-ciare, più da noi che da coloro cui è rivolto.Da molto, per non dire da sempre, dalle sue origini, inseno al Collegio Romano, La Gregoriana ha coltivato laconoscenza e il dialogo con le scienze, i diversi tipi di sapere,preparando i suoi figli all’incontro con culture, mondi ereligioni diverse. Dialogo di conoscenza, ma anche diimpegno per tutta la nostra Comunità Accademica checontinua il suo lavoro a favore dell’unità con la costituzione diun nuovo Istituto per il dialogo con le religioni e le culture.

poreuqevnte" maqhteuv"ate

Sono due parole di Matteo scolpite sul tabernacolo della Cap-pella degli studenti: è il mandato lasciato dal Signore ai disce-poli. Possa lo Spirito scolpirle nel nostro cuore.

P. Franco Imoda, S.J.

Magnifico Rettore

3

L

3 Editoriale: nel riposo dello spiritoP. Franco Imoda, S.J.

4 Vangelo e Dottrine: ridire l’evento nello spazio e nel tempoMarco Cardinali

6 Relazione introduttiva all’Atto Accademico: è una realtà che ci riguarda tutti...P: Sergio Bastianel, S.J.

8 Conferenza: “Joseph Gregory McCarthy”

10 Gli esercizi spirituali della Settimana SantaP. Lloyd Baugh, S.J.

13 Dialogo interreligioso... insieme in camminointervista di Kristof Vanhoutte al Prof. Daniel Boyarin

14 La veglia di preghiera per Mons. Duarte Cancinodalla Cappella Universitaria

15 La vocazione vista dalla A alla ZP. Vito Magno, rogazionista

17 Insegnare la filosofia o insegnare a filosofare?Andrea Di Maio

19 Presentazione del Primo Tomo dell’Enciclopedia RussaP. Gregorio Cioroch, O.F.M.Conv.

20 Alla scoperta delle nostre Case: l’Ordinariato militare e il sito seminario teologicoP. Pietro Campominosi

24 Una grande mostra: lo Spirituale nell’Arte: dalle icone copte ad Angelo BoccardelliProf. P. Heinrich W. Pfeiffer, S.J.

28 Una grande mostra: discorso di benvenuto del Magnifico Rettore P. Franco Imoda, S.J.

30 In viaggio per l’Università...: la BibliotecaMarta Giorgi Debanne

34 Colloquium 2002 della “Gregorian University Foundation”Elena Bartoli

35 Focus

36 Il calenda... eventi: conferenze, congressi e incontri alla Gregorianaa cura di Grazia Mastrobuono e Marco Cardinali

37 Giornata Mondiale della Gioventù 2002

38 In memoriam

39 Nomine, premi e onorificenze

40 Tesi di dottoratoa cura di Daniela Totino

42 A tutta la comunità universitaria, ai nostri cari Ex-alunni, ai nostri benefattori...P. Franco Imoda, S.J.

43 Memorandum

Direttore responsabileP. Michele Simone, S.J.

Direttore editorialeMarco Cardinali

RedazioneLuca Collodi, Filippo Crispolti,J. Leonard Touadi, Klaudia Bumci

ConsulenzaBeatrice Mirelli

FotografieAlfredo Cacciani

Progetto grafico e stampaTipolitografia U. Detti

Finito di stampareil 20 giugno 2002

Trimestralea carattere informativo

Registrazione pressoil Tribunale di Roma n. 134del 29 marzo 1996

Direzione e amministrazioneLa Gregoriana - Informazioni P.U.G.Piazza della Pilotta, 4 - 00187 RomaTel. 06.6701.5110Fax 06.6701.5428e-mail: [email protected]

som

mario

Page 3: GREGORIANA 15

pieno compimento della Parola(DV 8)”, si è sviluppata modulandol’argomento sul versante dellatemporalità: “Il ridire l’evento neltempo e nello spazio”, in unaprospettiva escatologica, secondo lafelice formulazione della Dei Verbum(8b). l’attenzione quindi, si èfocalizzata sulla Rivelazione nel suocarattere escatologico e a dedurne leconseguenze per la comprensionedella Rivelazione stessa e la vita dellaChiesa.

La realtà a cui si sono riferite ledue relazioni, come ha detto ilDecano P. Bastianel nella suaintroduzione: “È una realtà che ci

riguarda tutti e non come spettatori.Quale che sia il nostro compito e lanostra vocazione specifica entro laChiesa, tutti abbiamo ricevuto il donodella fede attraverso una traditiovivente, viviamo in essa e di essa,siamo chiamati a farla essere tale”(del P. Bastianel riportiamo perintero la sua relazione).

Dopo un rinfresco nell’Atriodell’Università a cui sono stati invitatitutti gli intervenuti, nel pomeriggio isoci dell’A.T.I. hanno sviluppato i temiproposti nelle relazioni del mattinocon una tavola rotonda, moderata daMons. Tullio Citrini, Rettore delPontificio Seminario Lombardo.

Marco Cardinali

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abato 7 marzo si è svolto nell’AulaMagna della Pontificia UniversitàGregoriana il Solenne AttoAccademico della Facoltà di Teologia,presentato con l’AssociazioneTeologica Italiana. Il titolo dell’Atto:“Vangelo e Dottrine. Ridire l’eventonello spazio e nel tempo”. La partecipazione è stata densa: circa230 persone fra professori dellaGregoriana e di altre Università,studenti e Soci dell’A.T.I.(Associazione Teologica Italiana).Il Programma dell’Atto è iniziato colsaluto del Magnifico Rettore,P. Franco Imoda, S.J., che hainquadrato l’evento nella grandetradizione di studi teologici dellanostra università. Subito dopo il

Decano della Facoltà di TeologiaP. Sergio Bastianel, S.J., ha introdottoil tema dell’Atto che l’AssociazioneTeologica Italiana aveva scelto per ilsuo Congresso Regionale e per cuiaveva chiesto in qualche modo lacollaborazione della Facoltà teologicadella nostra università.

Due le relazioni durante lasessione mattutina. La prima dellospagnolo Prof. Salvador Pié-Ninot,professore invitato della facoltà diTeologia della Gregoriana, che haparlato dell’Unicità della parola,pluralità dei linguaggi, in cui ilteologo ha indicato con chiarezzadove si collocano i punti nodali del

discorso. Nella sua relazione haparlato, nella prima parte, delVangelo nella Dei Verbum, deiprodromi di questa concezione delvangelo, la sua radicazione biblica, lavisione patristico-medioevale, ilVangelo “Cristo mediatore e pienezzadella Rivelazione” (DV 2). Nellaseconda parte ha analizzato la Chiesacome soggetto credente del Vangelo,approfondendo il tema delle dottrinee essenza del cristianesimo, dottrine epluralismo, dottrine e magistero,dottrine e teologia.

La seconda relazione delProf. Dario Vitali, della P.U.G. eSegretario A.T.I. dal titolo: “Verso il

4

Solenne Atto Accademicodella Facoltà di Teologia

Vangelo e Dottrine

Ridire l’evento nello spazio e nel tempo

S

Il Decano di Teologia P. Sergio Bastianel, S.J., il Prof. Salvador Pié Ninot, il Rettore Magnifico P. Franco Imoda, S.J.,e il Prof. D. Dario Vitali, nell’Aula Magna dell’Università. Il Prof. D. Salvador Pié Ninot si intrattiene con alcuni partecipanti al solenne Atto Accademico.

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a realtà cui si riferiscono le duerelazioni (una con l’accento sul rapportotra unicità del vangelo e pluralità deilinguaggi, l’altra con l’accento sulladimensione escatologica della rivelazionee della sua recezione) è una realtà che ciriguarda tutti e non come spettatori.Quale che sia il nostro compito e lanostra vocazione specifica entro lachiesa, tutti abbiamo ricevuto il donodella fede attraverso una traditiovivente, viviamo in essa e di essa, siamochiamati a farla essere tale. La salvezzadonata nella comunione con Dio in GesùCristo e che ci è donato di vivere sullaterra e nella storia, ha per tutti i trattidell’esperienza compresa e condivisa:molteplici le modalità dell’esperienza,diversi i livelli della comprensioneesplicita e riflessa, non sempre lineare enon semplice facile la condivisione.

Eppure è questa traditio vivente checi ha reso possibile incontrare ericonoscere Dio in Gesù Cristo,riconoscere e accogliere il suo operaresalvante. Vivere e dire nell’oggi ciò cheabbiamo ricevuto è precisamente ilnostro partecipare alla traditio e al suoessere vivente (o semplicemente al suoesserci come reale traditio).La storia ci ricorda che il confluire delletraditiones nell’unità della traditiocomporta pure fatiche e tensioni. Ma lamedesima storia, letta nella fede, ciricorda come sia fondata la nostra fiduciain colui che è all’inizio, che è afondamento, al quale affidiamo ilcompimento di un’opera che è

radicalmente sua. La forma dellariflessione che le due relazioni cipropongono è quella della “teologiaaccademica”, esercizio di essa e ricordodi un compito che ci è istituzionalmenteaffidato.

A nche in una Facoltà di Teologia illavoro di docenza chiede forme e livellidiversi e complementari. Esso hacomunque bisogno di essere sostenutodalla ricerca teologica, non solo e non inprimo luogo come interesse o stimolo delprofessore, bensì proprio per le esigenzedella teologia riflessa e per il suocompito specifico di servizio alla fedevissuta e compresa, quindi alla continuitàdella traditio.Conosciamo questo compito e sappiamoche esso pure può essere esposto aqualche tentazione, come quella dilivellare ogni cosa, confondendol’insegnamento teologico con quellocatechetico, la formazione accademicacon quella seminaristica, la ricerca conla divulgazione, l’aiuto a comprendere edapprofondire con la ripetizione.

Certo, vi è una conoscenza di Dio edel mistero di Cristo che solo la vita difede testimonia ed incarna. Rispetto a questa, la teologia riflessa èseconda e in funzione di essa. Ma proprioper questo la teologia accademica ha unsuo ruolo, limitato e specifico, di cui iteologi sono responsabili come lorocompito e vocazione, dentro e per latraditio di fede della chiesa.

6

Vangelo e Dottrine Ridire l’evento nello spazio e nel tempo

È una realtà che ci riguarda tutti...

Relazione introduttiva all’Atto Accademico

del P. Sergio Bastianel, S.J., Decano della Facoltà di Teologia

Solenne Atto Accademicodella Facoltà di Teologia

Il tavolo della segreteria dell’Atto Accademico davanti all’Aula Magna.

Il Prof. D. Massimo Grilli, il Prof. D. Dario Vitali e la Sig.ra Mabel Mercado segretaria del decanato di teologia.

“Quale che sia il nostro compito e la nostra vocazione specifica entro la chiesa, tutti abbiamo ricevuto il donodella fede attraverso una traditio vivente, viviamo in essa e di essa, siamo chiamati a farla essere tale”.

L

Page 5: GREGORIANA 15

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Conferenza

“Joseph Gregory McCarthy”

Il Dott. Eugene G. McCarthy con il diploma di benemerenzache ha consegnato al Prof. N.T. Wright.

Il Prof. N.T. Wright mentre tiene la sua conferenza e P. Henndelegato del decano di teologia per la cattedra McCarthy.

1987/88 William Henn, O.F.M.Cap.

Adjunct Professor, Washington

Theological Union,

and Adjunct Professor,

St. Mary’s Seminary, Baltimore

1988/89 George Lindbeck

Professor, Historical Theology

Yale University, New Haven

1989/90 James Dunn

Professor of the New Testament

Durham University, England

1990/91 Dr. Edward Lohse

Landesbischof in Ruhestand,

Hanover

1991/92 Prof. Dietrich Ritschl

Professor of Systematic Thelogy

Director Ecumenical Institute

University of Heidelberg

1992/93 Prof. Ulrich Luz

University of Bern

1993/94 Prof. Sergei S. Averintsev

Russian Academy of Science

1994/95 Prof. Geoffrey Wainwright

Cushman Professor of Christian

Theology Duke University

School of Divinity

1995/96 Prof. Dr. Harding Meyer

Institute of Ecumenical

Research,

Strasbourg

1996/97 Prof. Janet Martin Soskice

Faculty of Divinity

Cambridge University

1997/98 Prof. Gavin D’Costa

Department of Theology

and Religious Studies

University of Bristol

1998/99 Prof. Ulrich Kuhn

Faculty of Theology

University of Leipzig,

Germany

2000/01 Prof. Eamon Duffy

Senior Fellow of Magdalene

College Reader in Church

History Cambridge University

Il 13 marzo scorso si è svolta nell’Aula Magna del PalazzoFrascara della Gregoriana, la Conferenza McCarthy, dal titolo

“Jesus’ Resurrection and Christian Origins”, tenuta dalProf. N.T. Wright, canonico e teologo della Westminster Abbey,

Inghilterra. Alla Conferenza hanno partecipato circa130 persone fra cui diversi professori della Gregoriana e dialtre Università romane, molti studenti e un folto gruppo

di Anglicani.

Joseph Visiting Professors

Page 6: GREGORIANA 15

n direttore dedicato a me per otto giorni... che

bello!”. “Il mio direttore mi ha capito subito e mi ha guidato con

grande delicatezza e cura”. “È la prima volta per me, ma d’ora in

poi farò soltano gli esercizi spirituali individualmente guidati”.

Sono alcuni dei commenti scritti sulle schede di valutazione alla

conclusione degli esercizi spirituali della Settimana Santa di que-

st’anno, e mirano ciò che per molti degli esercitanti è l’espe-

rienza nuova e affascinante di vivere quell’esperienza ignaziana

guidati personalmente.

Quest’anno, per la seconda volta, quattro padri professori della

Gregoriana, collaboratori nel ministero della Cappella Universi-

taria, hanno accompagnato venticinque studenti per l’esperienza

ignaziana di otto giorni, dalla Domenica della Palme alla Dome-

nica di Pasqua. L’equipe è stato formato di Damián Astigueta,

Scott Brodeur, Jerome Hall e Lloyd Baugh, e ancora quest’anno,

siamo stati ospiti dei Padri Paolini al mare di Tor San Lorenzo,

un’ora al sud di Roma.

Il gruppo di esercitanti era molto eterogeneo: quattro dall’Italia,

una dalla Germania, uno dall’Irlanda, una da Burkina Faso, uno

da Rwanda, due dal Senegal, uno dalla Costa d’Avorio, uno dal

Sud Africa, una dal Kenia, una dall’India, una da Samoa, due

dalla Corea, due dal Messico, una dall’Argentina, due dal Brasile

e una dalla Colombia. Due esercitanti erano sacerdoti, due,

seminaristi e uno, fratello religioso; quattordici erano religiose,

tre, laiche e uno, laico.

I primi momenti del ritiro – il trasferimento dalla Gregoriana

a Tor San Lorenzo, una sessione di conoscenza della casa, la

cena e un incontro nel quale ciascuno si è presentato al gruppo

– sono stati vissuti insieme, ma dopo una preghiera serale,

siamo entrati nel silenzio fino al pranzo della Domenica di

Pasqua. Sette giorni in silenzio – per alcuni era la prima volta –

è una bella sfida, ma pian piano si è entrato nell’esperienza e si

10

è capito il suo valore e la sua utilità per agevolare la preghiere,

per aprire l’anima al dialogo voluto dal Signore, e alla fine, tutti

hanno dichiarato di esserne molto grati.

Un’innovazione quest’anno è che i padri dell’equipe hanno orga-

nizzato non solo le liturgie eucaristiche per il gruppo degli eser-

citanti, cioè da lunedì a mercoledì, ma anche le liturgie del

grande Triduo Pasquale, che gli esercitanti hanno vissuto

assieme ai membri della parrocchia di Tor San Lorenzo che veni-

vano nella Cappella dei Paolini. Questi fedeli hanno apprezzato

molto lo stile “gregoriano” di celebrare, le omelie, la comunione

sotto le due forme, e i canti e la musica “vivaci” organizzati da

due esercitanti, Marzia Blarasin e Veronica Talamé. Oltre alla

cappella della casa, con l’immensa e splendida icona del Cristo

dietro l’altare, gli esercitanti potevano pregare anche in un pic-

colo oratorio allestito nella parte residenziale della casa.

La bella e lunghissima spiaggia, deserta per quasi tutta la set-

timana, ha servito bene sia agli esercitanti che ai direttori, come

luogo di preghiera e riflessione ma anche per doveroso relax ed

esercizio quotidiano. Per molte persone, studenti alla Grego-

riana ed altri partecipanti in questo ritiro, la guida ideale per gli

esercizi spirituali è il padre spirituale “professionale”, sia del

collegio nel quale si vive, sia di un centro di spiritualità cono-

sciuto, uno insomma che fa il “mestiere del padre spirituale” a

tempo pieno.

E alcuni degli esercitanti in questo ritiro sono rimasti “sor-

presi... contenti... edificati” (parole loro) dal fatto che profes-

sori loro erano le guide spirituali e organizzavano e presiede-

vano le liturgie. Un esercitante ha commentato: “Non pensavo

che fosse possibile essere professore e scienziato full-time, e

allo stesso tempo dirigere così bene gli esercizi spirituali.

Bravi!”. La dinamica della direzione individuale è piaciuta agli

esercitanti. Per otto giorno, le uniche attività in comune erano i

pasti (in silenzio) e l’Eucaristia: niente conferenze, niente punti

per la preghiera, e niente preghiera in comune. Ogni mattina,

11

Gli esercizi spirituali

della Settimana Santa

P. Lloyd Baugh e François Nanan.

Katherina Kluitmann, P. Scott Brodeur, S.J., e P. Lloyd Baugh, S.J.

“U

Page 7: GREGORIANA 15

Dal 18 al 20 marzo si è tenuto allaGregoriana un corso sulla storia dellerelazioni tra ebrei e cristiani dal titolo:“Making a difference: How judeo-ChristianityBecame Judaism and Christianity”, tenuta dalProf. Daniel Boyarin, del Near EasternStudies Department, University of California,Berkeley. Abbiamo voluto intervistarel’illustre ospite per chiedergli qualcheimpressione.

Prima di tutto abbiamo chiesto cosa volesse dire per lui“dialogo”, “dialogo interreligioso”?

Generalmente il senso del dialogo interreligioso non è stato capitocompletamente, e almeno negli Stati Uniti la questione si divide inalcuni molto informati ed altri assolutamente ignari e più passiviche si siedono e dicono “noi crediamo in questo” e gli altri inaltro; o ancora qualcuno che dice di essere molto arrabbiato per-ché “un tempo voi avete fatto a noi questo” a cui viene risposto“ma voi in un altro periodo avete fatto a noi quest’altro”. Ciò checredo importante nel dialogo interreligioso, cosa che vedo attuataqui alla Gregoriana, è il cercare di capire cosa posso imparareteologicamente e religiosamente uscendo dalle strutture storichedella mia stessa confessione religiosa. Ascoltare, realmente ascol-tare le altre persone e le loro idee religiose. Penso che il dialogodovrebbe essere basato sulla conoscenza profonda.

Pensa che differenti religioni, come ad esempio l’ebraismo e ilcristianesimo, possano capirsi ed incontrarsi senza perdere lapropria identità?

In primo luogo le identità sono preziose. Nel giudaismo ci piacedire che ci sono dodici tribù e Dio deve avere le sue ragioni peraverne volute dodici. Le nostre identità sono preziose, così comele nostre storie e i nostri linguaggi; la nostra conoscenza lo è, lanostra letteratura, così ognuno di noi ha il dovere di curare il pro-prio giardino. Sta nascendo da parte nostra, di entrambe le reli-gioni, la consapevolezza che siamo tutti figli di Dio e che possiamoimparare molto l’un dall’altro. È naturalmente importante la sto-ria dei Gesuiti e l’idea di inculturazione e la voglia di compren-dersi anche se in espressioni di vita differenti, che sono espres-

sioni della stessa divinità. Se perdessimo le nostre identità sarebbetragico.

Ma non pensa che se gli ebrei fossero più ebrei e i cristiani piùcristiani la separazione sarebbe sempre più grande?

No, non penso proprio; è esattamente questo il punto. Le separa-zioni istituzionali continueranno ad esistere ma questo va bene.Non penso che sarebbe giusto per gli ebrei e i cristiani una pienacomunione. Io non penso che sarebbe buono che io venga in unaChiesa a prendere l’Eucaristia, e né che un Cardinale digiunidurante lo Yom Kippur. Non è qui il punto. Il punto è quando noicapiamo quanto della nostra storia ci unisce e quanto possiamocondividere della nostra sensibilità religiosa e marciare insiemenello stesso mondo. Il tutto in una armonia più grande nel com-piere le nostre missioni di ebrei, cristiani e musulmani. Una delleesperienze più esaltanti che ho avuto qui alla Gregoriana è statoavere due brillanti allieve musulmane in classe, provenienti dallaTurchia. Io sono rimasto semplicemente stupito di come questedonne studiassero così in profondità il cristianesimo e l’ebraismo,pur mantenendo, però, la loro identità Musulmane-Sufi. Questopenso sia il modello... penso che sarebbe molto bello se un centi-naio di studenti ebrei ortodossi e musulmani studiassero alla Gre-goriana. Io ho studenti cristiani nelle mie lezioni a Berkley. Ho stu-denti gesuiti che stanno facendo il loro dottorato con me.

Dunque, come considera la sua esperienza di insegnamentoqui alla Gregoriana, una università pontificia?

La mia esperienza è stata meravigliosa, semplicemente meravi-gliosa. Qui sono stato assolutamente bene con i miei studenti chesono intelligenti e molto seri. I partecipanti al seminario, sonostati eccezionali, specialmente i dottorandi che sono ad un livellopiù avanzato. Penso che la Gregoriana abbia nei suoi allievi unadelle cose più preziose. Non potevo credere che in tutti ci fosse untale livello culturale. Ne sono rimasto davvero impressionato. Hotrovato amabile insegnare a questi studenti, così amichevoli neimiei confronti. Ma ognuno nell’università mi ha trattato splendi-damente, me e mia moglie dal Rettore fino all’ultimo studente. Èun vero privilegio insegnare qui, con persone che hanno la menteaperta, capace e desiderosa di voler comprendere. Anche quandoerano in disaccordo nessuno si è mai alzato arrabbiato ed èandato via dalla classe, ma rispettosamente hanno ascoltato eabbiamo parlato. Sono stato veramente bene alla Gregoriana.

Intervista di Kristof Vanhoutte

Traduzione dall’inglese di Marco Cardinali

13

l’esercitante incontrava il suo direttore per una conversazione

sulla preghiera e sui “frutti” della preghiera del giorno prece-

dente, sui movimenti delle Spirito. A base della conversazione, il

direttore poi suggeriva testi biblici e a volte testi ignaziani per la

preghiera-contemplazione di quel giorno. L’individuale eserci-

tante faceva il percorso delle “quattro settimane” degli esercizi a

ritmo suo e secondo i movimenti dello Spirito, a prescindere

dell’esperienza degli altri esercitanti. Per i quattro direttori,

forse il commento più bello e gratificante sulle valutazioni, oltre

al molto gradito apprezzamento del professore come guida spi-

rituale, è stato: “Mi ha fatto tanto bene vedere i padri-professori-

direttori che sono amici tra di loro e che godono l’esperienza di

fare ministero insieme. Bello anche vederli pregare insieme e

con noi”. Ciò è nient’altro che l’ideale ignaziano di vocazione e

di ministero. Fa piacere sapere che in qualche modo, con tutti i

limiti che abbiamo, riusciamo ad avvicinci anche minimamente

all’ideale.

P. Lloyd Baugh, S.J.

12

Dialogo interreligioso... insieme in cammino

intervista al Prof. Daniel Boyarin

Gli esercizi spirituali

dellaSettimana Santa

P. Jerome Hall e Veronica Talamè.

Il folto gruppo di esercitanti.

Page 8: GREGORIANA 15

a sera del 20 marzo, nell’atrio del

palazzo centrale, si è tenuta una veglia di

preghiera per S.E. Mons. Isaias Duarte

Cancino, Arcivescovo di Cali, Colombia,

assassinato il 18 marzo, pochi giorni

prima, nella sua cattedrale. Martire della

lotta per la giustizia e la moralità, e contro

il narcotraffico e il terrorismo, Mons.

Isaias Duarte Cancino, come il suo omo-

nimo veterotestamentario, ha proclamato

la verità con convinzione e impegno. E

come il suo fratello vescovo e martire,

Oscar Romero, ha pagato con il suo san-

gue l’amore per Cristo e la sua Chiesa.

Organizzata dalla Cappella Universitaria,

la veglia è iniziata alle 18.10, nel semi-

buio dell’Atrio, al tramonto, l’unica illumi-

nazione fornita da un largo cerchio di

cento candele sul pavimento; all’interno

del cerchio di luce, erano sistemati un

grande crocifisso e un ambone.

Dopo una breve introduzione del presi-

dente della liturgia, P. Lloyd Baugh, S.J., e

un canto – la musica e il canto sono stati

diretti da Carlos Coupeau, Miguel Vaño,

Jerome Hall e Tom Casey – alcuni studenti

hanno letto due brani biblici: Nubia Celis

ha letto Isaia 6,1-8, e

Raoul Posada, Giovanni

15,18, 16,3. Poi alcune

persone che conoscevano

personalmente Monsi-

gnor Duarte Cancino

sono andate all’ambone

per condividere con l’as-

semblea di 150 fedeli i

loro ricordi dell’Arcive-

scovo.

H anno offerto testi-

monianze: Guillermo

Leon Escobar, Ambascia-

tore della Colombia

presso la Santa Sede, Hernando Herrera,

Magistrato della Corte Costituzionale della

Colombia, e i padri Gerardo Arango, Vice-

Rettore Amministrativo dell’Università e

Alberto Gutierrez, Professore di Storia

Ecclesiastica. Particolarmente commo-

venti sono state le parole e i ricordi di due

studenti della Gregoriana, sacerdoti della

diocesi di Cali. William Palomeque ha par-

lato dei suoi rapporti di profonda fratel-

lanza con Mons. Duarte che l’aveva ordi-

nato, e Luis Felipe Alvarado ha offerto una

serie di brevi citazioni davvero profetiche

tratte dalle omelie dell’Arcivescovo,

incluse alcune parole pronunciate pochi

minuti prima dell’assassinio. Dopo un

canto, il presidente ha invitato i membri

dell’assemblea ad avvicinare all’ambone

per innalzare a Dio le loro preghiere per

Mons. Duarte Cancino, per il suo popolo

di Cali e per la Colombia. Più di 10 hanno

accettato l’invito e dopo ogni preghiera, i

musicisti hanno diretto l’assemblea nel

cantare alcuni ritornelli di Taizé.

A lle 19.15, P. Lloyd Baugh ha chiuso la

Veglia invitando tutti i

partecipanti ad unirsi in

solidarietà col popolo di

Cali e della Colombia,

dando la mano al vicino e

pregando, ognuno nella

sua lingua, il Padre

Nostro.

In quel momento emozio-

nante, e durante il canto

finale, il senso della pre-

senza dello Spirito di Spe-

ranza nell’assemblea, e

per la Colombia, era pal-

pabile.

Dalla Cappella Universitaria

l 15 aprile scorso il RettoreMagnifico della Gregoriana P. FrancoImoda, S.J., ha presentato, insieme adaltri relatori, il primo Dizionario diPastorale Vocazionale edito dallaEditrice Rogate. La presentazioneorganizzata dalla redazione “OrizzontiCristiani” della Radio Vaticana,si è tenuta nella “Sala Marconi”della Radio, con interventi diS.E. Mons. Giuseppe Pittau, Segretariodella Congregazione per L’EducazioneCattolica, il Direttore Generale dellaradio Vaticana P. Pasquale Borgomeo,S.J., e Franca Salerno responsabiledella redazione di Orizzonti Cristiani,alla presenza del Direttore deiProgrammi e Direttore del CentroTelevisivo Vaticano P. FedericoLombardi, e naturalmente i direttoridel volume P. Eros Borile, P. LucianoCabbia e P. Vito Magno.Numerosissimi i partecipanti, chehanno seguito i lavori, fra cuiS.Em. il Cardinale Pio Laghi,S.E. Mons. P. Silvano Nesti, e altriesperti nel campo della pastorale.

D ire vocazione è dire senso e scopodella vita, è porsi il problema del “dadove veniamo” e “dove siamo diretti”.Il bombardamento dei mass media haaltri bersagli ed esalta altri valori.Crescono di numero le famiglie incrisi e i casi di disperazionepersonale, si allunga l’elenco delleviolenze, eppure l’interrogativocentrale dell’uomo resta quello dellasua vocazione. Proprio ad esso vuolerispondere il “Dizionario di pastoralevocazione” che si compone di145 voci, scritte da 108 autori. La sua

1514

LA VEGLIA DI PREGHIERA PER

MONS. DUARTE CANCINO

L’Arcivescovo di Cali Isaias Duarte Cancino; afebbraio denunciò che politici, finanziati daitrafficanti di droga, aspiravano al Congresso(foto: “Reuters”).

Una celebrazione in ricordo dell’Arcivescovo diCali con le foto della sua ultima celebrazioneeucaristica.

L I

La vocazionevista dallaA alla Z

S.Em. il Cardinale Pio Laghi, il Direttore dei programmi della Radio Vaticana P. FedericoLombardi, S.J., e P. Vito Magno.

I relatori, nella “Sala Marconi” della Radio Vaticana: P. Vito Magno, S.E. Mons. Giuseppe Pittau,P. Pasquale Borgomeo Direttore generale della Radio Vaticana, P. Franco Imoda RettoreMagnifico della Gregoriana e la regista cinematografica Liliana Cavani.

Foto

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Oss

erva

tore

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ano”

Page 9: GREGORIANA 15

a mattina del 16 aprile 2002, nel-

l’aula delle Tesi di palazzo Lucchesi, si è

tenuto un Laboratorio teorico e pratico di

Didattica della filosofia destinato a circa

venticinque licenziandi della Gregoriana

che si preparano a diventare professori di

filosofia: l’originalità del Laboratorio stava

nel fatto che accanto alla parte teorica,

curata dall’organizzatore, erano previsti

gli interventi e le testimonianze di un

gruppo di studenti del Liceo Classico

“Marco Tullio Cicerone” di Frascati, che

hanno raccontato la loro esperienza di

studio della filosofia a scuola.

L’iniziativa, progettata all’interno del cur-

riculum di filosofia cristiana e del corso di

didattica della filosofia, rientra in un

insieme di contatti col mondo del Liceo,

nella scia della tradizione del Collegio

Romano, in cui coesistevano insegna-

mento liceale e studio accademico con

l’intento di “dar ordine all’esercizio” e

diffondere anche al di fuori tale “forma”

di insegnamento.

Il laboratorio si è aperto con una pre-

messa metodologica sui paradossi dell’in-

segnamento filosofico a scuola [Andrea Di

Maio]: infatti, come acutamente notava

Kant, “non si può imparare la filosofia:

tutt’al più si può imparare a filosofare”; e

questo, come dice Ireos Della Savia, cer-

cando di “mettere in comunione i valori di

ogni differenza”. In questa prospettiva

l’insegnamento filosofico deve essere fon-

damentalmente una educazione all’inter-

pretazione: infatti, parafrasando Ignazio,

“ogni buon” intellettuale “deve essere

disposto a salvare l’affermazione dell’al-

tro, piuttosto che a condannarla, e se non

la può salvare, cerchi di intenderne il

senso e faccia di tutto perché ben intesa si

salvi”.

Una prima serie di interventi introdu-

ceva il tema dello studiare filosofia a

17

uscita corrisponde con una rinnovatavolontà di rilanciare l’impegno per levocazioni sotto la spinta di GiovanniPaolo II e della Conferenza episcopaleitaliana.

Per troppo tempo si è guardato allavocazione e alle vocazioni nell’otticaprevalente del sacerdozio e della vitaconsacrata, oggi s’impone unallargamento di orizzonte, poiché ognivocazione specifica ha fondamentonella più generale vocazione umana.È esattamente l’operazione condottadal Dizionario. Accogliendo l’invito,formulato quattro anni fa daldocumento conclusivo del Congressoeuropeo delle vocazioni, l’opera pertanti versi singolare, riconosce che lacultura vocazionale deve passare dallacoscienza ecclesiale a quella civile,dalla consapevolezza del singolo allaconvinzione universaledell’impossibilità di costruire unfuturo su modelli di uomo senzavocazione.

Così l’opera si presenta come unasumma di quanto la Chiesa haelaborato in ordine alla pastoralevocazionale dal Concilio Vaticano IIad oggi, e è utile non solo aglioperatori pastorali, ma a chiunquevoglia trovare un orientamento, capirei problemi, approfondire tendenzecirca il complesso delle vocazionispecifiche e della vocazione, che èdimensione costitutiva della stessaChiesa.

P. Vito Magno, rogazionista

Direttore della rivista Rogate Ergo

16

La “Sala Marconi” della Radio Vaticana gremita dal folto pubblico.

S.Em. il Cardinale Pio Laghi al tavolo della segreteria nell’atrio della Radio Vaticana.

La vocazione vista dalla A alla Z

Insegnare la filosofia o insegnare a filosofare?

Studenti liceali del “Cicerone” di Frascati per un giorno in cattedra alla Gregoriana

Insegnare la filosofia o insegnare a filosofare?

Laboratorio di didattica su sfide, metodi e senso dell’insegnamento filosofico nella Scuola

Foto di gruppo davanti al Liceo Classico “Marco Tullio Cicerone” di Frascati.

L

Page 10: GREGORIANA 15

Presentazionedel Primo Tomo

dell’Enciclopedia Russa

gli inizi del nuovo millennio, un eventodel tutto inusuale ha caratterizzato la vitaintellettuale e religiosa della Russia. Ha vistofinalmente la luce, per la prima volta nellastoria russa, il primo dei quattro torni inprogramma della “Enciclopedia cattolicarussa”. Si tratta di una iniziativa senza pre-cedenti, rivolta proprio al lettore russo con-temporaneo, tanto al credente di confes-sione ortodossa, cattolica e protestante oappartenente a tradizioni religiosediverse, come a chi si ritrovalontano dalla religione manutre interesse a conoscerela dimensione culturale dicui il Cristianesimo è statoportatore e fermento nelmondo. L’urgenza di un’operadel genere scaturisce dall’attuale fase di sviluppo della Russia.Ristabilita nel paese la libertà religiosa, le Chiese e le religioniritrovano gli spazi adeguati per esprimersi e rispondere alleattese e ai bisogni dei cuori e della società, costituendo parteintegrante, ognuna con la ricchezza delle proprie tradizioni,della cultura multietnica e multiconfessionale della Russia dioggi. Nella tradizione millenaria del cristianesimo in Russia,gioca la sua parte anche la Chiesa cattolica, la cui eredità e pre-senza, nonostante le vicissitudini della storia, sono una realtàsignificativa, specie in determinate regioni.Purtroppo sono mancati fino ad oggi gli strumenti adeguati diinformazione che favorissero una buona comprensione di ciòche costituisce la Chiesa cattolica nel suo complesso, nella suadottrina, nella sua storia ed eredità culturale e spirituale. Troppospesso, anche nelle pubblicazioni recenti in lingua russa, pro-prio nei confronti della Chiesa cattolica si tende a fare esclusivoriferimento alle polemiche del passato, mentre nella coscienzacomune della gente perdura ancora un’idea del cattolicesimofrutto della propaganda malevola del periodo comunista.Grazie a Dio un numero sempre crescente di russi, personecomuni e intellettuali, desiderano conoscere la storia e l’ereditàspirituale e culturale del cattolicesimo, riconoscendo l’apportofondamentale alla civiltà europea da parte proprio della Chiesacattolica insieme evidentemente alla tradizione delle Chiese d’o-riente ed alle conquiste della cultura laica. Presentare così al let-tore russo informazioni di prima mano sul cattolicesimo e sullaChiesa cattolica, che rispondano alla visione che la Chiesa catto-lica ha di sé stessa, al di là delle polemiche e degli schemi con-

fessionali, in un linguaggio comprensibile econ una documentazione adeguata, costitui-sce senza dubbio un reale contributo allaricchezza culturale odierna della Russia.L’iniziativa risponde sicuramente anche alleesigenze delle stesse comunità cattoliche inRussia ma costituisce pure un incrementoimportante per il dialogo ecumenico in Rus-sia. L’idea di una “Enciclopedia cattolica” inlingua russa è sorta agli inizi degli anniNovanta del secolo passato, ma il decreto dicostituzione di un Consiglio editoriale daparte dell’Arcivescovo Mons. Tadeusz Kon-drusiewicz fu redatto formalmente solo nel1996. Sei anni di intenso lavoro sonooccorsi per rendere possibile la pubblica-zione del primo dei quattro tomi in pro-gramma della Enciclopedia.

In occasione dell’apparizione del primo tomo della EnciclopediaCattolica Russa, data l’eccezionalità dell’evento, si è tenuto aRoma, il giorno 23 APRILE 2002 alle ore 17.00, una Confe-renza di presentazione. A questo scopo, il Consiglio Editoriale havoluto scegliere per lo svolgimento della Conferenza il luogo piùappropriato: l’Aula delle Tesi dell’Università Gregoriana.Il Rettore Magnifico della Gregoriana era stato invitato in prece-denza a Mosca proprio per preparare l’incontro. Durante la suapermanenza P. Franco Imoda ha visitato anche il Collegio SanTommaso d’Aquino, diretto dai Padri Gesuiti, l’Università di StatoRussa per gli Studi Umanistici e la Società Russa degli Storici eArchivisti all’interno all’Accademia delle Scienze.

A lla Conferenza alla Gregoriana hanno partecipato alla Con-ferenza: il Rettore dell’Università Umanistica Statale Russa, Acca-demico Jury Afanasiev; il Direttore dell’Istituto di Storia Univer-sale dell’Accademia Russa delle Scienze, Accademico Ciubarian;l’Ambasciatore Plenipotenziario e Straordinario Jurij Karlov; daparte cattolica, è assicurata la presenza dell’Arcivescovo diMosca, S.E.R. Mons. Tadeusz Kondrusiewicz, e oltre che il Con-siglio Editoriale della Enciclopedia. Moderatore della confe-renza di presentazione sarà P. Luciano Bertazzo, direttore delMessaggero di Sant’Antonio e del Centro Studi Antoniani.

P. Gregorio Cioroch, O.F.M.Conv.

Presidente del Consiglio editoriale

dell’Enciclopedia cattolica russa

19

scuola, tramite la presentazione dell’espe-

rienza del liceo italiano [Dina Galano], in

cui tale materia viene proposta al di là

della immediata prospettiva degli studi

successivi e del lavoro [Luca Solinas]:

infatti, come dice Aristotele, “tutte le altre

scienze saranno pure più necessarie”, ma

il valore della filosofia sta proprio nella

sua gratuità.

Una seconda serie di interventi era

dedicata proprio all’imparare a filosofare,

tramite sia l’incoraggiamento alla rifles-

sione personale [Gilberto Correani], sia

l’addestramento agli esercizi filosofici

[Andrea Bonomi Savignon]: infatti, come

dice Aristotele, “la ricerca della verità è

per un verso facile; per un altro, difficile”,

ma comunque affascinante, poiché “tutti

gli uomini per natura desiderano sapere”

e, come dice Kant, “hanno interesse nel-

l’esercizio delle proprie facoltà”.

In questo, è fondamentale uno studio

della “Storia della Filosofia” mirato ai testi

e aperto alla discussione dei problemi

[Cecilia De Felici]: infatti, come dice

Schopenhauer, “studiare, invece dei testi

originali dei filosofi, ogni sorta di com-

mento o riassunto del loro pensiero, è

come farsi masticare da altri il proprio

mangiare”; e, come dice Tommaso, “la

filosofia va studiata per sapere non

cos’abbiano pensato i filosofi, ma come

stiano veramente le cose”.

Una terza serie di interventi era dedi-

cata all’“imparare ad imparare in chiave

interdisciplinare”: infatti, come ricorda

Kant, “non si può sapere bene qualcosa

senza sapere anche tutto il resto”; questo

va applicato allo studio della Filosofia rap-

portato a quello della Storia [Alessio

Morana] e di tutte le altre discipline [Pier-

francesco Sanchirico], facendo uso anche

delle nuove potenzialità offerte dai mezzi

informatici [Francesco Monti].

Un’ultima serie di interventi verteva sul

“formarsi alla sapienza”, dal punto di vista

sia della animazione della dinamica inter-

personale [Federica Benedetti], sia della

formazione intellettuale, morale e civile

della persona [Raffaele Cordiner]. Infatti,

come dice Bonaventura, “aver molto

sapere e poco sapore, a che giova?”.

Molto interessante è stata la discussione

finale, con un serrato scambio di opinioni

tra attuali studenti di scuola e futuri inse-

gnanti di filosofia su cosa e come debba

essere l’insegnamento in genere e quello

filosofico in specie.

Andrea Di Maio

18

La voce agli studenti...

F ILOSOFIA & “F ISOLOFIA”Prendendo spunto da una celebre poesia romanesca del Belli, si puòdistinguere tra filosofia vera e propria (in senso tecnico specifico) e filosofiapopolare o “fisolofia” (che ognuno può coltivare).Ogni uomo “fisolofa”, ossia dedica tempo alla speculazione personale,all’introspezione e all’analisi della propria esistenza.La “fisolofia” rappresenta ogni riflessione non metodicamente razionaleche l’uomo produce. Perché l’uomo “fisolofa”? Perché si pone delledomande, e proprio l’interrogarsi è alla base della sua crescita.Tuttavia la “fisolofia”, se non supportata da una “tecnica speculativa” ade-guata, non porta da nessuna parte: la filosofia rappresenta proprio questa“tecnica speculativa”, il metodo per pensare e per fare in modo che le pro-prie speculazioni raggiungano un fine preciso e un miglioramento tangibile.La “fisolofia”, in quanto non metodicamente razionale, tende alla sponta-neità; la filosofia tende invece a “matematizzare” per quanto possibile unproblema (pensiamo alla struttura della quaestio) e ad analizzarne le sfac-cettature per poi cercare di risolverlo.I professori di Filosofia, oltre a quella che viene intesa come “Storia dellaFilosofia”, dovrebbero soprattutto ad insegnare a filosofare; tuttavia biso-gna rendersi conto come, a livello personale, la filosofia dipenda comple-tamente dalla “fisolofia”: quindi non si deve incatenare la speculazione delsingolo in schemi troppo precisi, altrimenti si rischia di far perdere la spon-taneità e la originalità di ogni speculazione.Compito del professore è quello di inquadrare il pensiero speculativo nonmetodicamente razionale dei singoli (che è diverso per ogni persona) e unavolta conosciutolo cercare di correggerlo ed integrarlo (ma non reprimerlo)mediante le regole filosofiche.

Gilberto Correan

Insegnare la filosofia o insegnare a filosofare?Insegnare la filosofia

o insegnare a filosofare?

A

Page 11: GREGORIANA 15

parte di qualche Ordinario, erano state avviate concrete ini-ziative per la formazione diretta di candidati al ministeropresbiterale tra i militari, ma solo ora l’Ordinariato giungead avere un seminario teologico diocesano istituzionahz-zato. Fin dall’inizio del suo mandato di Ordinario Militare(1996), l’Arcivescovo Mons. Giuseppe Mani volle promuo-vere corsi vocazionali per i “giovani in ricerca” presentinelle diverse Forze Armate, guidandoli personalmente.E, quale frutto di queste esperienze, già all’inizio del suc-cessivo anno scolastico (ottobre 1997), poté raccogliere,inizialmente nella sede dell’Ordinariato stesso, il primogruppetto di giovani che avevano maturato la loro deci-sione vocazionale proprio mentre svolgevano il serviziomilitare. Nel gennaio 1998, la piccola comunità si trasferìnel comprensorio della Scuola del Genio alla “Cecchi-gnola”. In tale sede, ampliata e adeguatamente ristruttu-rata, il seminario teologico diocesano è ormai giunto alla

conclusione del suo quinto anno di vita. Attualmente conta23 alunni, che frequentano i corsi di Filosofia e Teologiapresso la Pontificia Università Gregoriana. La struttura logi-stica del seminario si articola in due padiglioni: la parte-giorno (nella quale si trovano la cappella, la sala mensa,l’aula studio/biblioteca, la sala conferenze, la sala di comu-nità, l’aula di informatica per lo studio delle lingue e gli ela-borati personali) e la parte-notte (nella quale sono situatele camere da letto).

Per ogni Chiesa particolare, la presenza di un seminariomaggiore è espressione di vitalità, motivo di speranza, sti-molo positivo per l’intero presbiterio. Con l’apertura delsuo Seminario maggiore, la Chiesa Ordinariato militare hainteso sia rispondere alla sempre più avvertita esigenza diuna conoscenza seria e approfondita di coloro che chie-

21

a promulgazione, nel 1986, della Costituzione Aposto-lica Spirituali Militum Curae di Giovanni Paolo II, che haassimilato gli Ordinariati Militari alle diocesi, ha impegnatogli stessi a realizzare progressivamente, al loro interno,tutte le strutture pastorali e formative indispensabili allavita e allo sviluppo di una Chiesa particolare; tra loro, natu-ralmente, il seminario diocesano.Come ogni diocesi deve impegnarsi ad assicurare la conti-nuità della presenza dei ministri ordinati necessari al servi-zio delle varie comunità locali presenti sul suo territorio,altrettanto è tenuto a fare l’Ordinariato militare, chiesainsieme personale e territoriale, chiamata ad annunciare ilVangelo di Cristo e a radunare alla mensa della Parola e delPane i numerosi fedeli appartenenti al mondo militare (conle loro rispettive famiglie), definiti, dal Concilio Vaticano II,“servitori della sicurezza e della libertà dei popoli”, che,“se adempiono rettamente il proprio dovere, concor-

rono veramente al mantenimento della pace” (Gaudiumet Spes, 79). I fedeli appartenenti a questa Chiesa sono pre-senti e operanti non solo sul territorio nazionale ma ancheall’estero, in difficili ma necessarie missioni di “pacifica-zione”. Nella celebrazione del suo primo Sinodo diocesano(1999), la Chiesa Ordinariato Militare ha espresso lachiara consapevolezza che la sua missione specifica, all’in-terno delle Forze Armate, non consiste tanto nell’essere unpur prezioso “servizio di Chiesa” quanto piuttosto nell’es-sere una “Chiesa di servizio”, un vero ministerium pacisinter arma.

Nel corso della sua storia, essa si è costantemente impe-gnata ad assicurare la presenza di un numero di preti ade-guato alle esigenze di una realtà multiforme e in costante“movimento” quale quella militare, e già in passato, da

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Visita all’Accademia dell’Aereonautica di Pozzuoli, 2 maggio 2002. Sopra: la chiesa del Seminario dedicata a tutti i Santi militari. La bella sala di lettura della biblioteca.

L

Alla scoperta delle nostre Case:

L’Ordinariato militare e il suo seminario teologico

Page 12: GREGORIANA 15

rispetto reciproco. Il contatto frequente dei seminaristi conl’Arcivescovo, che visita il seminario ogni domenica sera eguida personalmente i momenti di ritiro, oltre a far speri-mentare la costante sollecitudine del pastore, favorisce lacrescita, in loro, del senso di appartenenza a questa Chiesaparticolare. Nei fine-settimana, i seminaristi si recano invarie parrocchie della periferia di Roma e in due Istituti diassistenza ai disabili, per poter crescere nella conoscenza enell’amore alla Chiesa e maturare nella dimensione del ser-vizio, a livello liturgico, catechistico e caritativo.La comunità del seminario ha vissuto, in questi anni, alcuneesperienze di particolare intensità spirituale: il primoSinodo diocesano (1999); il grande Giubileo del 2000; treindimenticabili pellegrinaggi via mare (1998, 2000, 2001),imbarcati con alcune centinaia di giovani su navi militari(due viaggi formativi interforze in Terra Santa e uno in Gre-cia e Turchia); l’annuale pellegrinaggio mariano a Lourdes,in cui convergono dai vari continenti varie migliaia di mili-tari, di ogni età ordine e grado, per incontrarsi davanti aMaria in un clima di preghiera e di fraternità.

Momenti come questi, di alto valore spirituale e forma-tivo sia a livello individuale che comunitario, sono anchestraordinarie opportunità per lo sviluppo della pastoralevocazionale diocesana. Forse contranamente a quantomolti pensano, all’interno del mondo militare, costituito inlarga parte da giovani, si manifestano e maturano costante-mente vocazioni di particolare consacrazione. Lo possonotestimoniare non pochi Cappellani militari e lo dimostranoanche i risultati delle settimane vocazionali promosse dal-l’Ordinariato. Aiutati a discernere la loro strada, sono moltii giovani che scelgono, proprio mentre sono militari, didonare totalmente la loro vita a Cristo, e decidono di diven-tare preti, entrando nel seminario della loro Diocesi di ori-gine o dell’Ordinariato, oppure di consacrarsi a Dio in Isti-tuti religiosi e monasteri. La prolungata condivisione di vitapropria dell’ambiente militare offre non solo singolariopportunità di promozione vocazionale, ma anche di evan-gelizzazione. Così è avvenuto spesso nella storia dellaChiesa, e la testimonianza di tanti militari santi nel corsodei due millenni di vita cristiana lo dimostra ampiamente.

Non si può non sottolineare, in proposito, l’importanza deinuovi spazi di evangelizzazione che da tempo vengonoofferti alla Chiesa Ordinariato militare dalla partecipazionedi cappellani e militari cattolici a missioni di pace indiverse aree del mondo. Lì, prima e più che con le parole,i sacerdoti Cappellani sono chiamati ad evangelizzare conla testimonianza di vita e la dimostrazione di sincera amici-zia e di aiuto disinteressato. La nostra Chiesa sarà semprepiù frequentemente chiamata a confrontarsi con persone,popoli, culture, religioni e lingue diverse. Pur consapevoledelle innegabili difficoltà derivanti da una tale situazione,essa ne percepisce e ne annuncia, profeticamente, il valore,considerando gli eventi alla luce del mistero della Penteco-ste e nella prospettiva della grande comunione a cui tutti ipopoli sono chiamati nel Regno di Dio.

Nuovi orizzonti di profezia e nuove assunzioni di respon-sabilità attendono la Chiesa particolare dell’Ordinariatomilitare. Infatti, quello che già ora alcuni Cappellani stannosperimentando nel corso delle missioni all’estero, in unfuturo ormai non lontano sarà forse la condizione abitualein cui il sacerdote impegnato nel ministero fra i militari sitroverà a dover svolgere il suo servizio: all’interno di realtàmilitari sovranazionali e multietniche (quali l’Esercitoeuropeo, di cui si parla da tempo), ove egli, senza affattorinunciare alla specificità della sua identità e missione, saràchiamato ad operare in stretta collaborazione con ministridi altre confessioni cristiane e di altre religioni, in uno spi-rito di donazione disinteressata e di amicizia sincera,facendosi “tutto a tutti”, come l’apostolo Paolo.Attraverso l’esperienza di vita e la struttura educativa delsuo Seminario teologico, la Chiesa Ordinariato militareintende preparare, oggi, i suoi preti di domani perchésiano – come lo sono stati tanti santi cappellani militari nelcorso della sua storia – autentici missionari, testimoni cre-dibili di Cristo anche a costo della vita, appassionati dellaChiesa: persone di fede radicata, genuina e trasparente e “ipiù umani degli uomini”.

P. Pietro Campominosi

Padre Spirituale del Seminario Maggiore

Ordinariato Militare

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dono di poter svolgere il ministero sacerdotale al suointerno e di una loro formazione adeguata, specifica e pro-lungata nel tempo, sia far fronte, almeno in parte, alla cre-scente difficoltà di ottenere dalle Diocesi e dagli Istituti reli-giosi presbiteri idonei e in numero adeguato alle effettiveesigenze del servizio pastorale dell’Ordinariato, che contaattualmente un presbiterio composto da 210 sacerdoti,provenienti dal clero di oltre 100 Diocesi italiane e in esseincardinati e da membri di una ventina di Istituti religiosi.Impegnato a trasmettere agli allievi una formazione il piùpossibile completa secondo le indicazioni della Chiesa, sulpiano umano, spirituale, intellettuale e pastorale, il Semi-nario offte agli allievi l’opportunità di quotidiani, anche sebrevi, incontri con i tanti giovani militari presenti nel com-prensorio. Questo aspetto, oltre a favorire la conoscenzadella realtà in cui essi, da preti, saranno chiamati a svol-gere il loro ministero, si rivela anche un positivo elemento

di equilibrio sul piano umano e psicologico. La frequenzaall’Università Gregoriana, poi, oltre ad offrire agli allieviuna qualificata formazione dottrinale, consente loro divivere un costante positivo contatto con l’universalità dellaChiesa.

La giornata del seminario è scandita da tre momenti fortidi preghiera, al mattino, a metà giornata e alla sera, checulminano nell’Eucaristia. Lo svolgimento abituale dellavita quotidiana è caratterizzato da una certa essenzialità econdivisione: elementi peraltro ritenuti importanti anchenella formazione dei militari, perché aiutano la persona aprepararsi ad affrontare anche situazioni difficili e imprevi-ste e a superare l’individualismo. Studiano, ad esempio, inun’aula-biblioteca comune e non in camera privata, perabituarsi a stare insieme, lavorando in silenzio e nel

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Foto di gruppo durante il ritiro del 1º Maggio.

Alla scoperta delle nostre Case:

L’Ordinariato militaree il sito seminario teologico

Page 13: GREGORIANA 15

Gregoriana, non vogliono essereespressione di una determinatareligione, anzi prescindere da ogniforma di religiosità. L’arte etiopica siimpose per le sue forme ingenue esemplici, per i suoi occhi grandi dallepupille scure e per tutto il suo gustocoloristico. Ci ricorda i Fauves inFrancia e gli espressionisti tedeschidell’inizio del secolo passato manessuno degli artisti francesi etedeschi ha mai raggiunto lo stessocandore nel linguaggio formale e lastessa incisività nel messaggiocomunicato. La bellezza di questa arteafricana consiste nei suoi mezzisemplicissimi: figure pocomovimentate, nessuna attenzionespeciale alla tridimensionalitàspaziale, e rappresentazione di testeoviformi con visi caratterizzati dagrandi occhi. Questa espressioneartistica accede ad uno spiccato sensocoloristico, che maneggia convirtuosismo il difficilissimo contrastotra il verde e il giallo, mediandolo conblu rossi e bruni che rimangonosempre colori di secondo ordine.Le figure e le scene vengono primaconcepite e realizzate, utilizzandounicamente i colori principali e, soloin seguito, precisate attraverso forti espesse linee di colore che contornanoi soggetti con grande incisività. Tutto èridotto alle sole figure ed aglistrumenti necessari per porle inrisalto, con grandissima essenzialità;come per esempio, la lancia di SanGiorgio o gli scettri delle tre personedella Trinità. Ogni traccia di paesaggioè assente. Le figure si presentano suuno sfondo unitario come le iconedelle chiese Orientali. Queste pochestrutture accennate variano

minimamente, e solo a seconda deidiversi soggetti; ad esempio un SanGiorgio nella sua lotta contro il dragoviene rappresentato in una manierapiù movimentata che non l’angelonella scena dell’Annunciazione aMaria. Appartengono agli stessimodelli che ritroviamo nelleminiature dei libri sacri, solo chenelle pitture vengono ingranditiconservandone però le stesseproporzioni. Le miniature cheabbelliscono un libro sacro, sono lepiù antiche della mostra e risalgono alCinquecento. Le pitture più grandi,invece, sono databili tra la fine del

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Il senso della mostra che si ètenuta nell’Atrio dell’UniversitàGregoriana dal 22 al 27 aprile, èraccolto nel suo titolo. Una riccaesposizione in cui si puòammirare la ricca collezione diarte copta etiope appartenente aGiacomo Maria Ugolini,Ambasciatore di San Marinopresso Il Cairo e il RegnoHaschemita di Giordania: icone,codici e rotoli miniati,oggettistica sacra che copre unperiodo che va dal XVI al XIXsecolo. Accanto a questo percorso“storico” si pone l’originale sceltadi proporre il segno astratto di unartista contemporaneo AngeloBoccardelli. Il mondo copto e ilmondo di Boccardelli, per quantoapparentemente lontani, sonouniti da ciò che dà loro sostanza econsistenza: la ricerca del sacro.Il termine di paragone è, infatti,lo spirituale. Come scrive ilP. Heinrich Pfeiffer, S.J.,Storico dell’Arte e professore allaGregoriana nella suo saggiointroduttivo al catalogo delleopere, affrontando il tema dellacontrapposizione fra “spirituale”e “materiale”, nell’ambito delquale offre una definizione diarte spirituale: “L’arte è spiritualeperché ha avuto sempre unadimensione teologica, in quantoimita Dio, il Creatore. Solo coluiche ha fatto un lavoro creativo,può capire qualcosa di Dio. Perciòl’arte imita la natura, la stessacreazione di Dio, e perciò imita lestrutture della vita stessa”.

L.C.

Tra l’arte etiopica e l’opera di AngeloBoccardelli troviamo una grandifferenza: la prima è capita econdivisa da molti, soprattutto da tuttii cristiani di culto etipico, mentre laseconda è realizzata da un estroindividuale. L’arte etiopica si serve diforme e contenuti conosciuti da ungran numero di individui, e si serve diun linguaggio comune. Non ha maivoluto essere considerata arte,giacchè ha sempre voluto apparteneretotalmente o parzialmente allareligione e non essere separata. L’artedi oggi, e gran parte delle opere diAngelo Boccardelli esposte alla

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Una grande mostra

Lo Spirituale nell’Arte: dalle icone copte ad Angelo Boccardelli

Pensiero esteso, olio su tela, cm 100 x 100.Madonna con bambino,dipinto su tela, cm 89.5 x 82.

Page 14: GREGORIANA 15

essi un carattere sacro, e le lineescure che appaiono come reticolatidavanti a tale sfondo prezioso emisterioso. La differenza con l’arteetiope è che le linee di Angelo nondanno il contorno, non delimitanofigure, nelle persone sacre. Proprio alcontrario, esse si iscrivono nellemacchie di colore, come spesso giàriportato d’oro, e questo sfondodorato conferisce, alle opere diBoccardelli, il loro carattere sacro emisterioso. La fantasiadell’osservatore, potrebbe se volesse,leggere queste strutture come

allusioni a figure concrete. Penso che,per quanto riguarda i titoli delleopere, è stato fatto un tentativo dìassegnazione, ma questi nomiriportati, hanno solo la pretesa diessere una proposta. Ciascuno puòleggere queste strutture astratte comevuole, ma l’unica cosa importante èche, bisogna rimanere nel mistero,nella luce e nel senso dell’ordine; daciò e dalla materia emerge unconfronto, che offre la possibilità dipoter pienamente gustare tali opere.La contrapposizione quasi casualedelle opere d’arte etiopica e delle

opere di un artista contemporaneo cifa comprendere, un po’ di più, lasituazione del mondo d’oggi, dovequalsiasi cultura può essere resacontemporanea con le altre,attraverso un confronto quasiillimitato tra tutte le religioni e tutte leopere d’arte, che ci sono rimaste.Questa situazione ci chiama al dialogotra il mondo sacro orientale e ilmondo profano occidentale.

Prof. P. Heinrich W. Pfeiffer, S.J.

Direttore del Corso Superiore

per i Beni Culturali della Chiesa

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Settecento, tutto l’Ottocento e gli inizidel Novecento. Se lo stile di tuttequeste opere rimane unitarioattraverso i secoli, i modelli imitatipossono risalire fino all’arteoccidentale del Trecento. Certe piegheabbinate e simmetriche dei vestiti,corrispondono particolarmente aopere tardo-gotiche, con cui qualcheartista etiope dovrà essere venuto incontatto; ma da questo momento inpoi, non si nota più un nuovo influssoo un cambiamento in quest’arte. Tuttigli altri influssi debbono esserecercati prima del Trecento edimostrano che, l’arte etiopica, è statamolto influenzata dall’arte siriaca epalestinese, e ci trasmette la realtà di

come queste ultime si presentavanoprima dell’iconoclastia bizantina edell’arrivo degli arabi mussulmani.Essenzialmente questa arte cristianaafricana ci ha conservato gli stilemidella Siria e della Palestina del sestosecolo.Lo spirituale di questa arte consistenella negazione della varietà e dellaricchezza del mondo, come esso sipresenta all’occhio esterno. Solo lepersone sante nella loro essenzialitàsono degne di essere raffigurate e iloro occhi scuri, profondi e limpidirispecchiano la loro anima cheprevale, in questo modo, sulla formadel corpo umano. Due cose vengonoattratte dal mondo visibile: i colori

puri e le linee di contorno. Questisegmenti esistono più nella mentedell’artista che non nella naturastessa, fatto che fu insegnato, al piùtardi, dagli impressionisti francesi.I puri colori essenziali, che vengonostesi come primo elemento sulle tele,sono la cosa più astratta e nello stessotempo la più universale, ovverospirituale. Le linee dei contorni sonoopera di un artista che crea un ordineservendosi del proprio spirito, che sifa un tutt’uno con lo spirito di Dio.Anche nelle opere di AngeloBoccardelli troviamo gli stessi dueelementi, macchie di colore, chespesso sono costituite da un oro, cheimpreziosisce i quadri e conferisce ad

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Lo Spirituale nell’Arte:dalle icone copte ad Angelo Boccardelli

Sua Santità Giovanni Paolo II benedice lascultura a Lui donata il 13 dicembre 2000da Angelo Boccardelli.

Essere o apparire, olio su tela, cm 70 x 100.

San Giorgio, dipinto su tela, cm 89 x 82.

Page 15: GREGORIANA 15

tro con il divino in cui però scoprivaanche la sua missione e la sua realtàumana. Una certezza di trascendenzache vivendo della fede se non propriodella visione che cerca di dar formacome le icone etiopiche dove il mondodel divino trova espressione in unaumanità dove l’ingenuo si arricchiscee si fa trasparente.E d’altra parte il movimento di uncuore che partendo dalle forme dellarealtà, le penetra e le apre fino a farlecome esplodere ed aprirsi ad una

dimensione che rinvia ad un altro piùgrande, più vero più profondo. Siamotutti molto grati a S.E. l’ambasciatoreGiacomo Maria Ugolini che ha genero-samente messo a disposizione unaparte della sua ricca collezione diicone e di altri preziosi oggetti arti-stici. Grazie ad Angelo Boccardelli cheesponendo le sue opere ci ha anchepresentato il suo percorso che è nonsolo estetico ma anche filosofico e spi-rituale. Entrambi hanno lavorato conpassione per l’allestimento di questa

mostra. Il confronto, il paragone cui siè invitati permetteranno di rifletteresul rapporto tra un linguaggio partico-lare ed uno universale, tra l’arte dioggi e l’arte del passato, una culturacristiana ed una forma di culturamoderna, fornendo un forum didiscussione, di dialogo tra culture e diannuncio di messaggio cristiano.Rinnovando il benvenuto e un ringra-ziamento per la presenza, auguro atutti una visita che sia occasione diarricchimento e di ispirazione.

Collocandoci nella scia di una lungatradizione che vede la Compagnia diGesù e in particolare l’Università Gre-goriana interessarsi con simpatia edapprezzamento all’arte, inauguriamooggi in questo atrio una mostra signi-ficativa e originale.Altre mostre hanno recentemente per-messo a diverse espressioni culturali ereligiose di confrontarsi.Questa volta si tratta di una doppiamostra che offre la possibilità di unconfronto e di un paragone: le opere diun artista romano contemporaneosono presentate a fianco di una seriedi opere etiopiche degli ultimi trecentoanni. Sappiamo che ogni espressionevera di arte può essere una via diaccesso alla realtà più profonda del-l’uomo e del mondo.Il Concilio Vaticano II aveva ricono-sciuto la grande importanza dellaletteratura e delle arti “esse si sforzanoinfatti di conoscere l’indole propriadell’uomo, i suoi problemi e la suaesperienza, nello sforzo di conoscere eperfezionare se stesso e il mondo, sipreoccupano di scoprire la sua situa-zione nella storia e nell’universo, diillustrare le sue miserie e le suoe gioie,i suoi bisogni e le sue capacità, e diprospettare una migliore condizionedell’uomo” (GS 62).In questo senso, con Giovanni Paolo II,si potrebbe dire che da un lato laChiesa ha bisogno dell’arte ma anchesia pur in forma di domanda ci sivuole sempre chiedere se l’arte ha

bisogno della Chiesa. Da un lato èimportante rendere visibile il mondodello spirito, dell’invisibile, di Dio,traducendo l’ineffabile in formeaccessibili. D’altra parte l’artista,rappresentante sensibile dell’umanità,è sempre alla ricerca del sensoprofondo e magari nascosto delle cosesforzandosi di esprimere la realtà chenella sua ricchezza resta in qualchemodo ineffabile.Per molti secoli, diverse culture piùpenetrate da valori religiosi e anchecristiani, l’arte è stata una grandealleata della fede dando espressionidiverse ma sempre ricche ed ispiratricia forme di autentico umanesimo chesi sono seguite nei secoli.Nell’età moderna l’umanesimo cri-stiano ha visto anche forme di umane-simo segnate dall’assenza di Dio eanche dall’opposizione a lui. Ma anchein questo clima di distacco e di sepa-razione, l’arte continua ad esserericerca che, andando oltre al quoti-diano è un appello a scoprire e adentrare nel mistero. L’artista non puònon scrutare la profondità del cuore etutte le sue dimensioni vivendo in séuna ricerca che è spesso anche attesadi una salvezza, di redenzione.In questo senso il confronto e l’incon-tro tra l’antico e il moderno potreb-bero farci pensare come a quel duplicemovimento degli angeli che Giacobbevide salire e scendere lunga la scalache congiungeva il cielo e la terra,nella sua famosa esperienza di incon-

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Discorso di benvenuto del Magnifico RettoreP. Franco Imoda, S.J.

La Trinità, dipinto su tela, cm 97.5 x 82.5.

Croci in argento, altezza cm 26.5 (sopra);cm 36 (sotto).

Lo Spirituale nell’Arte:dalle icone copte ad Angelo Boccardelli

Page 16: GREGORIANA 15

Collegio Romano, da lui fondato a Roma nel febbraio dell’anno1551: formare persone competenti e responsabili, capaci dicomunicare “la Parola che resta” in un “mondo che passa”. LaB.U.G., con il suo patrimonio e i suoi servizi tradizionali e inno-vativi miranti a rendere tale patrimonio sempre “meglio” dispo-nibile e fruibile, è uno strumento privilegiato per acquisire leconoscenze necessarie per divenire persone competenti,responsabili e capaci di aiutare la Chiesa a rinnovarsi per darerisposte “appropriate” alle complesse problematiche spirituali,intellettuali e sociali che si trova a fronteggiare.

I principî e i valori

La B.U.G. ha scelto come etica dominante quella del servizio, macerca di vivere questo non come una serie meccanica di opera-zioni individuali. Selezionare i libri da acquisire, le riviste cuiabbonarsi, redigere la carta di identità di ogni documento, rap-presentarne il contenuto, conservare tutti i documenti in ordinesugli scaffali del Magazzino e delle Sale di Lettura, assicurare lafruizione di questo patrimonio, mantenere in ordine gli spazi diconsultazione, acquisire basi dati che segnalano documentiimportanti che, anche se non posseduti, possono però cosìessere individuati e recuperati, aggiornarsi sulle novità che offreil mercato dell’informazione sui settori disciplinari di specializ-zazione della Università... sono operazioni tutte finalizzate ad ununico obiettivo: collaborare alla crescita di coloro che in questaUniversità insegnano e apprendono perché possano esserequello che Ignazio di Loyola aveva in mente quando fondò quellache è oggi la nostra Università.Nello svolgere i suoi compiti, che sono l’espressione concretadel suo servizio, la B.U.G. cerca di mantenere fisso il suosguardo su colui che se ne serve: l’utente. È l’utente al centrodell’attenzione della B.U.G. La B.U.G. non acquisisce libri e

periodici per riporli sugli scaffali, ma perché il loro contenutosia “sfruttato” per produrre conoscenza in chi li usa, perciò devedire che questi libri ci sono, cosa contengono, dove si trovano,dove consultarli..., chi li usa deve essere accolto, spesso ancheaiutato a formulare il suo bisogno informativo, deve sapere cosachiedere e come chiedere, deve poter ottenere ciò che cerca...La B.U.G. cerca di svolgere ogni operazione tenendo sempre pre-sente l’utilità che, in ultima analisi, tale operazione avrà per lepersone cui è destinata, cerca sempre di ricordarsi di colui peril quale lavora: l’utente.I vari “lavori” (Acquisizione, Catalogazione, Classificazione, Sog-gettazione, Conservazione, Circolazione, Accoglienza...) sonocome anelli di una catena, nessuno di essi può mancare altri-menti la catena si spezza e non serve più, ogni anello trae la pro-pria ragione di essere dall’esistenza di tutti gli altri, nessuno diquesti anelli è più importante degli altri, anche se per ognunovengono richieste competenze e responsabilità diverse... Angelo,Antonio, Fabio, Giancarlo, Giuseppe (Peppone), Luigi, Mario,Marta, Paolo, Piero, Pino, Renzo, Sergio, Tonino, Ugo e Vincenzosono gli anelli di questa catena, sono coloro che cercano diaiutare a realizzare la missione della Gregoriana. P. MichaelHilbert, S.J., P. Scott Brodeur, S.J., P. Louis Caruana, S.J.,P. Johannes Ehrat, S.J., P. Yuji Sugawara, S.J., con i loro consigli,con la loro capacità di intuire problemi futuri e di suggerire intempo risposte adeguate, sono anch’essi anelli indispensabili diquesta catena.

I desideri e le sfide

I professori e gli studenti, che nel futuro insegneranno e appren-deranno qui alla Gregoriana, troveranno e conosceranno ciò chela B.U.G. ha saputo, nel corso della sua esistenza, scegliere epreservare. E la B.U.G., valida oggi, desidera essere una B.U.G.

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Il viaggio attraverso l’Università Gregoriana porta in questonumero ad incontrare la sua Biblioteca (B.U.G.). Cosa svelaredella B.U.G. ai membri di una comunità universitaria, il cui viag-gio incessante nel vasto e complesso mondo di conoscenzevecchie e nuove, prevede continue soste presso di essa? Cosaraccontare a docenti e studenti che la frequentano quotidiana-mente? Cosa mostrare di interessante a chi di essa conosce tuttoda sempre, a chi, frequentandola un tempo come studente, con-tribuisce ora a farla “crescere” come professore, a chi l’ha riav-vicinata riprendendo un cammino di studi iniziato, forse tantianni fa, qui in Gregoriana all’epoca della giovinezza, a chi, pro-fessore o studente, tornato nel proprio lontano paese, può con-tinuare ancora ad usarla e a mantenersi aggiornato sulle suenovità tramite Internet, a chi, pur avendola conosciuta direcente, ne ha saputo individuare subito i pregi ma, ahimé,anche gli inevitabili difetti?Un nuovo incontro, tra chi già si conosce, sovente finiscecomunque con il rivitalizzare un legame che è già forte, consen-tendo di considerarlo da una nuova prospettiva e facendo, forse,

nascere il desiderio di condividere insieme “qualcosa”. Ma, perarrivare a questo, una semplice descrizione “fisica” della B.U.G.consistente in cenni storici, dati quantitativi e qualitativi sul patri-monio posseduto, tipi di servizi offerti, statistiche sull’uso di que-sti ultimi non è sufficiente. Una conoscenza più intima dellaB.U.G. è forse possibile se essa svela se stessa attraverso la mis-sione assegnatale cui si sforza costantemente di aderire e comecerca di rapportare ogni cosa che fa al grande compito che èchiamata a svolgere. La B.U.G. vuole presentarsi allora in questoincontro attraverso la sua missione, i principi cui si ispira nellosvolgimento del suo lavoro e i valori in cui crede, i desideri chesi impegna a tradurre in realtà e le sfide che si trova ad affron-tare, i significati che desidera condividere con coloro che serve.

La Missione

Quella della B.U.G. è servire l’Università cui appartiene perchéessa possa a sua volta conseguire la “sua” missione, quella che,rimasta immutata nel tempo, fu assegnata da Ignazio di Loyola al

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IN VIAGGIO PER L’UNIVERSITÀ...

La Biblioteca

Sala Lettura 1 dove sono esposti i fascicoli delle riviste pubblicate nell’anno corrente.

L’ingresso della Biblioteca.

Page 17: GREGORIANA 15

deve usarli, in altre parole si tratta di sviluppare un approccioesplorativo e critico a ciò che è disponibile e fruibile in varieforme e modalità di accesso, dentro e fuori la B.U.G.In un ambiente in cui molteplici forme di media sono importantifonti per la ricerca e per l’apprendimento nel settore umanistico,gli utenti hanno bisogno di conoscere usi e limiti di ognimedium e di valutarne criticamente l’uso appropriato per il rag-giungimento di particolari scopi.Si tratta di aiutare ad acquisire competenze che sono fondamen-tali non solo per l’apprendimento corrente, ma per tutto ciò cheriguarda il lifelong learning che accompagnerà, appunto, pertutta la vita gli utenti della B.U.G. che, tornati nei loro paesi diorigine, potranno grazie alle tecnologie dell’informazione e dellacomunicazione continuare ad utilizzare la “loro” biblioteca per

insegnare, aggiornarsi, apprendere... come facevano qui aRoma. La B.U.G. sarà sempre pronta a rispondere alle necessitàdi chi è tornato nel proprio paese nelle Americhe, in Africa, inAsia, in Australia, in Europa..., e sarà felice di farlo perché que-sto sarà un modo di vivere, in uno spazio e in un tempo senzaconfini, la sua missione.Per questo ha scelto la user education come parte integrantedel compito che le è stato assegnato. La user education è la risposta che essa ha dato alla sfida pro-veniente da una domanda informativa sofisticata e individualiz-zata espressa da una tipologia di utenza estremamente diversifi-cata dal punto di vista etnico, culturale, di backgroundeducativo ricevuto e/o posseduto nell’ambito dell’informationliteracy..., ed ha accettato il coinvolgimento diretto in tutto ciòche può rendere i suoi utenti capaci di fare, qui a Roma edaltrove, un uso efficiente, efficace e indipendente dei prodotti eservizi informativi disponibili.

Significati da condividere

Un significato che la B.U.G. tiene molto sia condiviso da tutti isuoi utenti, professori e studenti, è quello che essa esiste pertutti, essa non esiste per servire gruppi privilegiati, ma tutticoloro che hanno bisogno di attingere al tesoro di cui è custodee distributrice. La B.U.G. desidera essere capita come un benecomune dell’Università, un bene condiviso e da condividere,come parte integrante della comunità e della sfera individuale,un luogo con cui è possibile identificarsi e che si sente proprio,un servizio vissuto come diritto acquisito per tutti.

Marta Giorgi Debanne

(Foto di Luigi Santoro)

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valida anche domani. La B.U.G. è cosciente che questa validitàpuò permanere se essa continua ad essere capace di conservarenon solo il meglio del passato, ma anche di fornire con la cre-scita, non solo quantitativa ma soprattutto qualitativa delle suecollezioni, il senso della sua storia istituzionale. Per questo ècosciente dell’importanza di non restare semplicemente reattivaalle istanze del momento, perché questo vuol dire che a volteessa potrà risultare utile, ma a volte potrà non esserlo. Essa sa che, se continua ad avere il senso della sua storia e dellastoria dell’Istituzione cui appartiene, se continua ad attribuiresenso ai valori che ha scelto di adottare e questi permangono, avivere il senso della continuità della sua missione, essa nonmorirà mai. Sostenuta da questi valori, è pronta allora ad accet-tare le sfide dell’innovazione, cercando di combinare passato efuturo con scelte, in cui non regna incontrastato solo il senti-mento, ma anche la razionalità gioca un ruolo decisivo. Unadelle sfide più importanti è proprio l’uso intelligente delle tec-nologie, ovvero voler cercare risposte a problemi, piuttosto checercare l’applicazione a tutti i costi di tecnologie interessanti.Per questo è pronta ad impegnarsi, collaborando con quanti deisuoi utenti desiderino dare il proprio contributo, a ripensareservizi e programmi “vecchi” e a svilupparne eventualmentedi nuovi.Di fatto la tecnologia ed il numero sempre maggiore di informa-zioni disponibili in formato elettronico “portano” in biblioteca,sempre più frequentemente, studenti e docenti alla ricerca diaiuto e di assistenza: ogni nuova base dati e fonte informativaelettronica sembrano generare una crescente domanda di sup-

porto che finisce di fatto con l’assumere le forme di un processointerattivo di “istruzione-apprendimento” vero e proprio, anchese svolto in modo informale. Questo comporta per la B.U.G. dauna parte la necessità di mappare continuamente il mondoinformativo interessante per la sua utenza e soggetto ad un’evo-luzione continua e dall’altra la necessità di essere realmente illuogo in cui si impara a identificare, reperire e valutare le infor-mazioni pertinenti per trasformarle in conoscenza in un pro-cesso continuo di scoperta.Non si tratta, quindi, solo di localizzare, acquisire e gestire fontiinformative necessarie, approntare servizi che le rendano fruibiliper diverse categorie di utenza, usare le tecnologie idonee attual-mente disponibili... si tratta di far capire il contenuto e lepotenzialità di fruizione di molteplici fonti e servizi a chi

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Il servizio di accoglienza. Da sinistra: Vincenzo Varchetta, Giuseppe Pla-cella, Angelo Tesari.

Servizio Richiesta Libri del Magazzino. Da sinistra: seduti, Paolo Pescetelli, Mario Caioli, Ugo Tiberia; in piedi, Giuseppe Placella, Marta Giorgi,Antonio Monteforte.

Impiegati e membri del Consiglio di Biblioteca della B.U.G. Da sinistra: inbasso, P. Johannes Ehrat, Piero Marinelli, Antonio Monteforte, MartaGiorgi, Angelo Tessari, Sergio Malachini; in alto, Luigi Santoro, P. LouisCaruana, Mario Caioli, Giuseppe (Peppone) Placella, Vincenzo Varchetta,Tonino Scagnoli, Ugo Tiberia, Giancarlo Cardone, P. Michael P. Hilbert.

I Membri del Consiglio della Biblioteca. Da sinistra: seduti, P. Johannes Ehrat, Marta Giorgi, P. Michael P. Hilbert; in piedi, P. Scott Brodeur,P. Yuji Sugawara, P. Louis Caruana.

La Biblioteca

Page 18: GREGORIANA 15

Il Rettore della Gregoriana a Montecitorio: “Sfida educativae mistero della persona”

Il 15 aprile scorso, a Roma a Montecitorio, presso il Salone

della Lupa, si è tenuta una giornata di studio sul tema “il

bambino virtuale” promossa in vista della Sessione speciale

dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che si è svolta a

New York dall’8 al 10 maggio. Una occasione per valutare gli

effetti dei nuovi mezzi di comunicazione non solo sulla vita

relazionale dei ragazzi ma anche su quella delle famiglie. Sono

intervenuti il Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, il

ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, Claudio

Petruccioli della Commissione vigilanza RAI, P. Franco Imoda,

S.J., Rettore della Gregoriana, Gianluca Nicoletti, Direttore

Rainet. Nella sua relazione P. Imoda ha affrontato il problema

nell’ottica della nostra epoca postmoderna, parlando di mistero

perduto, e “appiattimento della distanza tra realtà e

apparenza”, ma anche della possibilità di recupero del mistero

nell’ottica di una pedagogia che porti sempre più fuori gli

uomini del domani, dall’isolamento al dialogo.

K.B.

F.U.C.E. Conferenza annuale dei Rettori a Bilbao

Dal 18 al 20 si è tenuta a Bilbao in Spagna, nell’Università di

Deusto, la Conferenza Annuale dei Rettori, organizzata dalla

F.U.C.E., Federazione delle Università Cattoliche Europee. Dopo

la scorsa Conferenza che si era tenuta a Budapest lo scorso

anno. Alla Conferenza ha partecipato il Magnifico Rettore della

Pontificia Università Gregoriana, P. Franco Imoda, S.J., insieme

a moltissimi altri Rettori Magnifici delle Università Cattoliche

Europee. Tema principale del primo giorno di conferenza-

dibattito: “Bologna Challanges for Catholic Universities”. Nel

corso della Conferenza, inoltre, si è discusso ed informato sulle

varie informazioni e attività della F.U.C.E. e di come renderle

sempre più proficue. L’ultimo giorno

tutti i partecipanti hanno compiuto un

pellegrinaggio al Santuario di Loyola

dove hanno concluso i lavori con la

celebrazione Eucaristica.

F.C.

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al 22 al 26 aprile la Gregoriana, l’Istituto Biblico e l’Istituto

Orientale hanno avuto il piacere di ricevere la visita di alcuni dei

benefattori e membri del consiglio d’amministrazione della Gre-

gorian University Foundation, a Roma per il colloquium 2002. I

graditi ospiti americani erano accompagnati dai vice presidenti

della Gregorian University Foundation, i Padri Gesuiti George

Sullivan e Michael Dorrler, e Signor Tom Trott.

I benefattori della Gregorian University Foundation sono ameri-

cani di varie origini e provengono da diversi Stati degli U.S.A..

Alcuni di loro non sono cattolici, ma sono tutti accomunati dal

desiderio di aiutare a dare una buona ed etica educazione uni-

versitaria e al maggior numero possibile di studenti di ogni con-

tinente. Interesse che li spinge, non solo a donare denaro, ma

anche a trovare il tempo per venire a Roma, affrontando il lungo

viaggio con relative spese, per incontrare i docenti e gli studenti

ed essere loro stessi “aggiornati” sulle varie materie. Da parte

degli istituti membri del Consorzio si cerca di rendere il loro

soggiorno interessante, pur presentando loro alcuni progetti e

problemi. Il nostro Vice-Rettore Accademico, Rev. Michael

Hilbert, S.J., ha incontrato il gruppo la sera stessa del suo arrivo,

il 21 aprile, e celebrato per lui una Messa nella Cappella del

Caravita.

I l 22 aprile il Rev. Daniel Madigan, S.J., del Dialogo Interreli-

gioso ha organizzato per il gruppo un incontro/dibattito con

alcuni docenti e studenti del suo corso. L’incontro, data anche

l’attualità del problema, si è rivelato molto interessante e stimo-

lante per i nostri ospiti, i quali hanno poi concluso la giornata

assistendo, nella cappella della Comunità della Gregoriana, alla

Santa Messa durante la quale il Rev. Yuji Sugawara, S.J., ha

emesso gli ultimi voti solenni nelle mani del nostro Padre Gene-

rale. La comunità dei Gesuiti della Gregoriana ha inoltre invitato

il gruppo a condividere la gioia di Padre Sugawara, partecipando

alla colazione comunitaria nel refettorio della nostra comunità.

Abbiamo dovuto spiegare a qualcuno dei nostri ospiti che vera-

mente il menu era un po’ speciale, non esattamente quello nor-

male comunitario di tutti i giorni.

Il Padre Rettore del Pontificio Istituto Orientale, Rev. Hèctor

Vall, S.J., ha organizzato per il gruppo della Gregorian Founda-

tion un simposio sulle differenze fra chiese orientali e occiden-

tali nonché l’incontro con alcuni studente e lo ha intrattenuto a

colazione.

Non da meno è stato il Rev. Robert O’Toole, S.J., Rettore del

Pontificio Istituto Biblico, il quale ha organizzato per il gruppo

una conferenza, tenuta dal Rev. Maurice Gilbert, S.J., sul Libro

della Sapienza, nonché una visita alla biblioteca del Biblico ed

una cena con la comunità.

Nell’ultimo giorno del loro soggiorno gli ospiti sono tornati alla

Gregoriana e il Rev. Mihaly Szentmártoni, S.J., Preside dell’Isti-

tuto di Scienze Religiose, ha organizzato per loro un incontro

con studenti e docenti della sua facoltà dal titolo “La santità

oggi”. La sera poi il nostro Rettore Magnifico, Rev. Franco

Imoda, S.J., ha celebrato per il gruppo la Messa di “arrivederci”

e ringraziamento nelle camere di Sant’Ignazio a Piazza del Gesù.

A loro volta gli americani avevano ringraziati i vari rettori e

docenti intrattenendoli a cena.

Elena Bartoli

34

Colloquium 2002 della “Gregorian University Foundation”

Foto di gruppo.

D

Focus

Montecitorio: l’attuale Palazzo, che prese il posto di un preesistentegruppo di casupole, fu commissionato da papa Innocenzo X al Berninicome futura dimora della famiglia Ludovisi.

Il Salone della Lupa, il più ampio dell’ala berniniana del Palazzo, deve ilsuo nome alla presenza di una scultura della lupa romana in bronzo.Il fasto dell’ambiente è arricchito dagli arazzi fiamminghi alle pareti.Qui fu proclamato il risultato del referendum istituzionale del 2 giugno1946 e vi si svolgono ancora oggi riunioni di particolare importanza.

Campus universitario di Bilbao.

Il logo dell’Universitàdi Deusto di Bilbao.

Page 19: GREGORIANA 15

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VERSO PASQUA

1º - Nell’Aula Magna dell’Università si èsvolta la preparazione alla Pasqua con unameditazione-conferenza di Mons. Guerinodi Tora, Presidente della Caritas di Roma.

CONGRESSO

SULLO SVILUPPO IN AFRICA

13 - Nell’Aula Magna dell’Università si ètenuto il Convegno Internazionale organiz-zato dall’U.C.S.E.I., Ufficio Centrale Stu-denti Esteri in Italia e dall’A.S.Ca.I., Asso-ciazione degli Studenti Camerunense inItalia e con il Patrocinio della Rappresen-tanza in Italia della Commissione Euro-pea. Titolo del Convegno: “Un nuovopiano di sviluppo dall’Africa per l’Africa”.Moderatore dell’incontro S.E. DamibaBéatrice ambasciatore del Burkina Faso inItalia. Dopo il saluto del Rettore P. FrancoImoda, sono succeduti gli interventi delSottosegretario del Ministero Affari Esteri,l’On. Alfredo Mantica; Maria Dulce,Redattrice della Radio Vaticana; Dr. VieiraCó consigliere del Presidente Guinea Bis-sau; Dr. Luigi d’Agata, Segretario GeneraleConfindustria; S.E. Rev.ma Mons. RobertSarah, Segretario generale PropagandaFide; Dr. Mafa Chipeta, ResponsabileNEPAD presso la FAO; Dr. AngéliqueSavane, Sociologa e scrittrice; Prof. Clau-dio Moffa, Storico africanista; Prof.Eboussi Boulaga, Filosofo e Teologo.

LIBRO: “GESÙ E ISRAELE”

8 - Nell’Aula delle Tesi, l’Università Grego-riana, il Centro Studi Giudaici, con l’Am-basciata di Francia presso la Santa Sede, ilCentro Culturale Saint-Louis de Francehanno organizzato la presentazione dellanuova edizione libro di Jules Isaac, Gesù eIsraele, a cura di Marco Morselli, editodalla Marietti. La presidenza della pre-sentazione era del Magnifico RettoreP. Franco Imoda, S.J., con la partecipa-zione di S.E.R. Mons. Marc Ouellet, Segre-tario del Pontificio Consiglio per laPromozione dell’Unità dei Cristiani; ilProf. Alberto Piattelli, Rabbino dellaComunità Ebraica di Roma; il Prof. EnricoFerri, dell’Università di Roma 3, ilProf. Giacomo Saban, dell’Università “LaSapienza” di Roma; il Prof. Don GiulioCipollone della Gregoriana.

CONFERENZE DEL

PROF. JACQUES PREVOTAT

30 - Nell’Aula delle Tesi di Palazzo Luc-chesi, l’Università Gregoriana in collabo-razione con l’Ambasciata di Francia

presso la Santa Sede ha presentato il ciclodi Conferenze del Prof. Jacques Prevotat:la prima su: “Autour du catholicismesocial en France: les Semaines sociales etleur influence”.Venerdì 3 maggio: “Lucien Laberthon-nière et l’Action française”.Martedì 7 maggio: “La France et la crisemoderniste”.

VISITA IN ROMANIA

Il P. José Martínez-de-Toda, S.J., Direttoredel C.I.C.S. e il Prof. Sean-Patrick Lovettsono stati invitati da S.E. Mons. Joan Robu,Arcivescovo di Bucarest, a tenere alcuneconferenze dall’1 al 5 di maggio 2002.L’invito è stato fatto attraverso don ClaudioBarbut, uno studente rumeno del C.I.C.S.e membro del Pontificio Consiglio per laFamiglia. Il P. Martinez-de-Toda ha pre-sentato il 2 maggio a 50 preti una confe-renza su “L’importanza dei mass medianell’insieme della pastorale diocesana”.Nel pomeriggio dello stesso giorno haincontrato gli studenti dell’Università diBucarest e diversi animatori delle parroc-chie con i quali ha discusso sul tema “L’in-flusso dei mass media sulla vita spirituale:opportunità e pericoli”. Il 4 maggio haparlato ai seminaristi della diocesi di Iasi.Il Prof. Lovett guiderà delle conferenze su“Espressività vocale e gestuale applicataalla radio e alla televisione nell’annunciodella Parola di Dio”, su “Produzionevideo” e “Gli elementi della radio: dallaprogrammazione alla produzione”.

Fernando Calado (Portogallo)

Studente del C.I.C.S.

Maggio 2002Aprile 2002

Marzo 2002

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IL CALENDA... EVENTI:conferenze, congressi e incontri

alla Gregorianaa cura di

Grazia Mastrobuono e Marco Cardinali

Giornata Mondiale della Gioventù

2002Tra poco molti studenti della Pontificia Università Gregoriana vivranno il momento storico dellaXVII giornata Mondiale della Gioventù che si celebrerà a Toronto dal 23 al 28 luglio prossimi.

Ecco qui di seguito l’elenco di Tutte le G.M.G. passate:

1984 Roma: Piazza San Pietro, Domenicadelle Palme (15 aprile 1984)Grande raduno dei giovani in occa-sione dell’Anno Santo della Reden-zioneIl Papa consegna la Croce ai giovani(22 aprile 1984)

1985 Roma: Piazza San Pietro, Domenicadelle Palme (31 marzo 1985)Grande raduno dei giovani in occa-sione dell’Anno Internazionale dellaGioventùIl Papa dedica una Lettera Aposto-lica ai giovani e alle giovani delmondo (31 marzo 1985) e poiannuncia l’istituzione della Gior-nata Mondiale della Gioventù (20dicembre 1985)

1986 I Giornata Mondiale della Gio-ventù Tema: “Sempre pronti a risponde-re a chiunque vi domandi ragio-ne della speranza che è in voi”(1 Pt 3,15)Celebrazione (diocesana): Domenicadelle Palme (23 marzo 1986)

1987 II Giornata Mondiale della Gio-ventù Tema: “Noi abbiamo conosciuto ecreduto all’amore che Dio ha pernoi” (1 Gv 4,16)Celebrazione (internazionale): Bue-nos Aires, Argentina (11-12 aprile1987)

1988 III Giornata Mondiale della Gio-ventùTema: “Fate quello che Egli vi dirà”(Gv 2,5)Celebrazione (diocesana): Domenicadelle Palme (27 marzo 1988)

1989 IV Giornata Mondiale della Gio-ventùTema: “Io sono la via, la verità e lavita” (Gv 14,6)Celebrazione (internazionale): San-tiago de Compostela, Spagna (15-20agosto 1989)

1990 V Giornata Mondiale della Gio-ventùTema: “Io sono la vite voi i tralci”(Gv 15,5)Celebrazione (diocesana): Domenicadelle Palme (8 aprile 1990)

1991 VI Giornata Mondiale della Gio-ventùTema: “Avete ricevuto uno spirito dafigli” (Rm 8,15)Celebrazione (internazionale): Cze-stochowa, Polonia (10-15 agosto1991)

1992 VII Giornata Mondiale della Gio-ventùTema: “Andate in tutto il mondo epredicate il vangelo” (Mc 16,15)Celebrazione (diocesana): Domenicadelle Palme (12 aprile 1992)

1993 VIII Giornata Mondiale della Gio-ventùTema: “Io sono venuto perchéabbiano la vita e l’abbiano inabbondanza” (Gv 10,10)Celebrazione (internazionale): Den-ver, U.S.A. (10-15 agosto 1993)

1994-1995Tema: “Come il Padre ha mandatome, anch’io mando voi” (Gv 20,21)IX Giornata Mondiale della Gio-ventùCelebrazione (diocesana): Domenicadelle Palme (27 marzo 1994)X Giornata Mondiale della Gio-ventùCelebrazione (internazionale): Ma-nila, Filippine (10-15 gennaio 1995)

1996 XI Giornata Mondiale della Gio-ventùTema: “Signore, da chi andremo?Tu solo hai parole di vita eterna”(Gv 6,68)Celebrazione (diocesana): Domenicadelle Palme (31 marzo 1996)

1997 XII Giornata Mondiale della Gio-ventùTema: “Maestro, dove abiti? Venite evedrete” (Gv 1,38-39)Celebrazione (internazionale): Parigi,Francia (19-24 agosto 1997)

1998 XIII Giornata Mondiale della Gio-ventù Tema: “Lo Spirito Santo vi insegneràogni cosa” (Gv 14,26)Celebrazione (diocesana): Domenicadelle Palme (5 aprile 1998)

1999 XIV Giornata Mondiale della Gio-ventùTema: “Il Padre vi ama” (Gv 16,27)Celebrazione (diocesana): Domenicadelle Palme (28 marzo 1999)

2000 XV Giornata Mondiale della Gio-ventùTema: “Il Verbo si fece carne e ven-ne ad abitare in mezzo a noi”(Gv 1,14)Celebrazione (internazionale): Roma(15-20 agosto 2000)

2001 XVI Giornata Mondiale della Gio-ventùTema: “Se qualcuno vuol venire die-tro a me, rinneghi se stesso, prendala sua croce ogni giorno e mi segua”(Lc 9,23)Celebrazione (diocesana): Domenicadelle Palme (8 aprile 2001)

2002 XVII Giornata Mondiale dellaGioventùTema: “Voi siete il sale della terra...Voi siete la luce del mondo”(Mt 5,13-14)Celebrazione (internazionale): To-ronto (23-28 luglio 2002)

Page 20: GREGORIANA 15

38

Il P. Luigi M. Rul-la, S.J., della Pon-tificia UniversitàGregoriana èmorto la seradella Domenicadi Pasqua (31marzo 2002) alleore 19.20. Gia-ceva in stato dicoma al Centro diRianimazione del-

l’Ospedale dei Fatebenefratelli all’Isola Tibe-rina, Roma, da undici giorni, dopo un arrestocardiaco sofferto il 20 marzo. Aveva 79 anni. IlP. Rulla è nato a Chieri (provincia di Torino) il30 giugno 1922. Aveva due fratelli, entrambisacerdoti dell’Arcidiocesi di Vercelli (DonNicola Rulla e Don Agostino Rulla), e ancheuna sorella morta molto giovane. Il P. Rulla siè laureato in medicina all’Università di Torinoall’età di 24 anni e poi lavorava come assi-stente nella medesima Facoltà di Medicina perotto anni, specializzandosi in chirurgia tora-cica. Ha pubblicato in quel periodo 24 articolidi ricerca medica. All’età di 32 anni è entratonella Compagnia di Gesù.Ha compiuto gli studi di filosofia a Gallarate epoi il primo anno di teologia a Chieti. Gli ultimitre anni di teologia li ha fatti a Woodstock inMaryland (U.S.A.) Successivamente ha stu-diato psicologia all’Università di Chicago e lapsichiatria all’Università McGill a Montréal(Canada). Negli anni Sessanta ha iniziato lesue ampie ricerche sulla vocazione religiosa esacerdotale, insieme con il P. Franco Imoda,S.J. (attuale Rettore della Pontificia UniversitàGregoriana), e la Sr. Joyce Ridick, S.S.C. I fruttidi queste ricerche si trovano principalmentenei tre volumi dell’Antropologia della Voca-zione Cristiana. In un’epoca in cui l’antropo-logia vocazionale era molto influenzata dallapsicologia umanista, con inevitabili riduzioni-smi antropologici, il P. Rulla e i suoi colleghihanno introdotto un nuovo approccio: un ten-tativo di integrare la teologia della vocazionecristiana in tutta la sua ricchezza con gli aspetti

psicologici della stessa vocazione. La baseprincipale di questa visione della vocazionecristiana si trova nei documenti del SecondoConcilio Vaticano, come si vede specialmentedal primo volume dell’Antropologia dellaVocazione Cristiana. La lettura fatta dei testiconciliari venne poi confermata in misura sor-prendente dall’Enciclica Veritatis splendor(1993) e dall’Esortazione apostolica Vitaconsecrata (1996). Nel 1971 P. Rulla ha fon-dato, insieme col P. Imoda, l’Istituto di Psico-logia della Pontifica Università Gregoriana;l’Istituto ha compiuto quasi 31 anni di vita.Non è possibile riassumere qui i dettagli delmetodo psicologico ed interdisciplinare svi-luppato dal P. Rulla e dai suoi colleghi. Sia suf-ficiente dire che si basano su ricerche speri-mentali lunghe e laboriose compiute nell’arcodi molti anni, che hanno portato ad unavisione articolata della vocazione cristiana edegli ostacoli che possono derivare dalledebolezze umane specialmente al livello sub-conscio. Si può infatti suggerire che l’apportopiù originale di questa teoria è riguardo pro-prio all’influsso del subconscio nella vitaumana ordinaria (in altre parole l’influsso diun subconscio che non è patologico), e la pos-sibilità di un’aiuto corrispondente nella for-mazione di sacerdoti, religiosi, e cristiani ingenerale. Negli ultimi anni di vita la sua energia non erapiù quella di prima; continuava a scrivere mamolto lentamente. Si dedicava ad una vitaquasi monastica e passava molto tempo in cap-pella. Gli scritti del P. Rulla non sono sempredi facile lettura; l’eleganza letteraria non eratra le sue molte doti. Come docente invece riu-sciva molto bene; le sue lezioni “vive” eranosempre vivaci ed interessanti e fonte di ispira-zione per i suoi alunni. Le molte visite dei suoiex-alunni durante la sua ultima malattia e inumerosi messaggi ricevuti per telefono eposta elettronica, erano una testimonianzacommovente del rispetto e affetto che avevaispirato in tante persone.

P. Bartholomew Kiely, S.J.

Il 29 marzo 2002è morto fratelEdward Wilczak,S.J. Nato a Libiaz,Polonia, entranella Compagniadi Gesù il 22 otto-bre 1932. Nel1940 viene allaGregoriana peressere l’ama-nuense dei Pro-

fessori Gesuiti, servizio che disimpegna concura ed attenzione, dando il meglio di sé conla ricca formazione linguistica che possedeva.Per tanti anni svolge anche l’attività di postinodella Comunità, con la consueta efficienza chemostrava ogni giorno nel portare avanti l’ab-bondante corrispondenza che passava per lesue mani lavoro che ha svolto fino al trasferi-mento all’infermeria della Delegazionequando già le sue forze fisiche erano esaurite.Lascia l’immagine di buon religioso, attentoalle pratiche di vita spirituale e comunitaria, diuomo impegnato nella missione che la Compa-gnia gli aveva affidato vedendo in essa come isuoi servizi, anche quelli minimi, acquistanoimportanza perché contribuiscono alla Gloriadi Dio e all’efficacia dell’opera che svolge laGregoriana. Lascia anche l’immagine di uomosemplice, allegro, socievole ed attento agliinteressi quotidiani della comunità.

39

IN MEMORIAM

P. Luigi M. Rulla, S.J. F. Edward Wilczak, S.J. Nomine professori

Il 20 aprile, il P. Peter-Hans Kolvenbach,

S.J., Vice Gran Cancelliere dell’Università e

Superiore Generale della Compagnia di

Gesù, ha nominato Professore Ordinario

della Facoltà di Scienze Sociali, il P. Lloyd

Baugh, S.J., professore di teologia e

cinema, e responsabile della Cappella

Universitaria.

Il 26 aprile, il P. Peter-Hans Kolvenbach,

S.J., Vice Gran Cancelliere dell’Università e

Superiore Generale della Compagnia di

Gesù, ha nominato il P. Arij Athanasius

Roest Crollius, S.J., Decano della facoltà di

Missiologia.

Il 6 maggio, il P. Peter-Hans Kolvenbach,

S.J., Vice Gran Cancelliere dell’Università e

Superiore Generale della Compagnia di

Gesù, ha nominato Professore straordina-

rio della Facoltà Diritto Canonico, il P. Yuji

Sugawara, S.J.

Il 6 maggio, il P. Peter-Hans Kolvenbach,

S.J., Vice Gran Cancelliere dell’Università e

Superiore Generale della Compagnia di

Gesù, ha nominato Professore ordinario

della Facoltà di Diritto Canonico, il

P. James Conn, S.J.

L’11 maggio il P. Peter-Hans Kolvenbach,

S.J., Vice Gran Cancelliere dell’Università e

Superiore Generale della Compagnia di

Gesù, ha nominato Professore Ordinario

della Facoltà di Diritto Canonico, il

P. Michael Hilbert, S.J., Vice-Rettore Acca-

demico della nostra Università.

Nomine ex-alunniIl Cardinale Camillo Ruini, Vicario di Sua

Santità per la Città di Roma, sentita la Con-

ferenza Episcopale del Lazio ed avuta l’ap-

provazione del Sommo Pontefice, ha

nominato, a norma dell’art. 34 § 2 della

Costituzione Appostolica Ecclesia in Urbe,

giudice esterno del Tribunale di Prima

Istanza per le cause di nullità di matrimo-

nio della Regione Lazio per un quinquen-

nio, Prof. Dimitrio Salachas (Diritto Cano-

nico Orientale).

Nomine episcopali ex-alunni

Giovanni Paolo II ha nominato Mons.

Michele Pennisi, Rettore dell’Almo Colle-

gio Capranica, e Presidente dell’Associa-

zione Rettori dei Collegie emembro del

Senato Accademico della Gregoriana,

Vescovo di Piazza Armerina (Enna) (Teo-

logia).

Il Santo Padre ha nominato Sotto-Segreta-

rio della Congregazione per le Chiese

Orientali il Rev.do Mons. Krysztof

Nitkiewicz, finora Officiale del medesimo

Dicastero (Diritto Canonico).

Giovanni Paolo II ha nominato Vescovo

Ausiliare di Malines-Bruxelles (Belgio) il

Rev.do Sacerdote Jozef De Kesel, del clero

di Gand, finora Vicario Episcopale per la

formazione della diocesi di Gand, asse-

gnandogli la sede titolare vescovile di

Bulna (Teologia).

Giovanni Paolo II ha nominato Vescovo

Coadiutore di Ponce (Porto Rico), il

Rev.do Padre Félix Lázaro, Sch.P., finora

Decano del “Colegio de Artes y Humanida-

des” e Professore di Teologia della Pon-

tificia Università Cattolica di Porto Rico

(Teologia).

Il Santo Padre ha nominato Vescovo di

Tuxpan (Messico) il Rev.do Sacerdote

Domingo Díaz Martínez, finora Parroco e

Vicario per la Pastorale nella diocesi di

Querétaro (Sociologia).

Il Santo Padre ha nominato Arcivescovo

Metropolita di Cumaná (Venezuela)

S.E. Mons. Diego Rafael Padrón Sánchez,

finora Vescovo di Maturín (Biblico).

Il Santo Padre ha nominato Vescovo di

Siedlce (Polonia) il Rev.do Mons. Zbig-

niew Kiernikowski, del clero di Gniezno,

finora Rettore del Pontificio Istituto

Polacco a Roma (Biblico).

Giovanni Paolo II ha nominato Esarca

Apostolico per i fedeli Ucraini di rito

bizantino residenti in Gran Bretagna il

Rev.do Padre Paul Patrick Chomnycky,

O.S.B.M., finora Superiore del Monastero

di San Basilio di Edmonton (Alberta -

Canada), assegnandogli la sede titolare

vescovile di Buffada (Teologia-Orientale).

Il Santo Padre ha nominato Vescovo di

Ciudad Valles (Messico) il Rev.do Padre

Roberto Octavio Balmori Cinta, M.J.,

(Filosofia).

Il Santo Padre ha nominato Vescovo di

Piazza Armerina (Italia) il Rev.do Mons.

Michele Pennisi, del clero della diocesi di

Caltagirone, Rettore dell’Almo Collegio

Capranica in Roma (Teologia).

Il Santo Padre ha nominato Segretario del

Pontificio Consiglio per la Famiglia

l’Ecc.mo Mons. Karl Josef Romer, Vescovo

Tit. di Colonnata, finora Ausiliare di São

Sebastião do Rio de Janeiro (Teologia).

NOMINE, PREMI E ONORIFICENZE

Page 21: GREGORIANA 15

AMBROZIC MatjazIl ruolo ecclesiastico, culturale e politico diJanez Zlatoust Pogacar (1811-1884),principe-vescovo di Lubiana, nella storiadegli Sloveni. (Storia Ecclesiastica,R.P. INGLOT Marek, S.J., 8194)

ANTUNEZ CID JoseLa intersubjectividad en Xavier Zubiri.(Filosofia, R.P. LUCAS LUCAS Ramón, L.C.,8179)

APUZZO Gian MatteoIl futuro della Città di San Paolo. Laprevisione umana e sociale e lo spaziourbano. (Scienze Sociali, Prof.ssa MASINIEleonora, 8166)

BESTARD COMAS JoanLa globalización y el desarrollo humano enlos países pobres a la luz de la DocrinaSocial de la Iglesia (D.S.I.) y de losInformes del “Programa de las NacionesUnidas para el Desarrollo” (P.N.U.D.).Estudio comparativo entre le visión y la“filosofía” del desarrollo de los Informesdel P.N.U.D. y de los documetos de la D.S.I.(Scienze Sociali, R.P. BERNAL RESTREPOSergio, S.J., 8138)

BISCEGLIA Bruno“In natura humana Deus Pater impressitVerbum”. Dio Padre nel Commento di SanTommaso al vangelo di San Giovanni.(Teologia, R.P. PASTOR Félix, S.J., 8152)

BISSON PeterA Soteriological and Theological Groundingof the Promotion of Social Justice.(Teologia, R.P. O’COLLINS Gerald, S.J.,8147)

BOWLIS Xavier ViagulamuthuOffering Our Bodies as a Living Sacrifice toGod. A Study in Pauline Spirituality Basedon Romans 12:1. ( Spiritualità, R.P.MARTINEZ Ernest R., S.J., 8205)

CABRAS AnnaLa lettera agli Efesini e il quarto Vangelo.Uno studio sulla tradizione cristiana nellacomunità efesina. (Teologia, R.P. VANNIUgo, S.J., 8218)

CAHINGA JeronimoO fim da iniquidade, sperança de uma novaera. Uma leitura Apocalíptica de Ez 7.(Teologia, R.P. SIMIAN YOFRE Horacio, S.J.,8185)

CALDERON CALDERON JaimeLa libertad como fundamento deconfiguración de la personalidad en XavierZubiri. (Filosofia, Mons. BABOLIN Sante,8172)

CARDINALI MarcoLa poetica teologica in David MariaTuroldo. (Teologia, R.P. GALLAGHERMichael P., S.J., 8207)

CECCHINI AntonioIl “divenire innocente” in FriedrichNietzsche. (Filosofia, R.P. HUBERCarlo, S.J., 8149)

CHARAMSA KrzysztofL’immutabilità di Dio. L’insegnamento diSan Tommaso D’Aquino nei suoi sviluppipresso i commentatori scolastici. (Teologia,R.P. BECKER Karl J., S.J., 8160)

CHOJNACKI MarekIl Battesimo e l’Eucarestia fonti rituali dellavita cristiana secondo San Bernardodi Chiaravalle. (Teologia, ROSATOPhilip J., S.J., 8134)

CONCHA CONTRERAS María InésLa sede episcopal de Santiago de Chile amediados del siglo XIX: aspectos de la vidacristiana a través de las visitas pastorales delos Obispos Manuel Vicuña y RafaelValentín Valdivieso. (Storia Ecclesiastica,R.P. MARTINA Giacomo, S.J., 8171)

DE LA TOUSCHE GeoffroyLe magistère ordinaire universel, dans

“Lumen gentium” 22 et 25. (Teologia,R.P. BECKER Karl J., S.J., 8155)

DOGLIO ClaudioLa Risurrezione di Cristo e dei cristianinell’Apocalisse di Giovanni. (Teologia,R.P. VANNI Ugo, S.J., 8176)

FAJARDO Florentino AtilanoCyberspacing. Vicentian Popular Mission.Evolution of the Vincentian Ministry in thePhilippines. (Missiologia, R.P. LOPEZ-GAYJesús, S.J., 8158)

GAGLIARDI MauroLa cristologia adamitica. Tentativo direcupero del suo significato originario.(Teologia, R.P. O’COLLINS Gerald, S.J.,8181)

GARCIA MARTINEZ FranciscoLa humanidad re-encontrada en Cristo.Propuesta de soteriología cristiana a la luzde la antropología de René Girard.(Teologia, R.P. O’COLLINS Gerald, S.J,.8186)

GILMORE Michael J.The subject-predicate Relation asunderstood similarly and diversely bySt. Thomas Aquinas and Peter Strawson.(Filosofia, R.P. HUBER Carlo, S.J., 8157)

GOUX BAUDIMENT FabienneUne nouvelle étape du développment de laprospective: la prospective opérationnelle.(Scienze Sociali, Prof.ssa MASINI Eleonora,8174)

GRAZIAN FrancescoLa nozione di amministrazione e dialienazione nel Codice di Diritto Canonico.(Diritto Canonico, R.P. DE PAOLISVelasio, C.S., 8164)

IYENGA Buika L.Le concept de justice dans la ConstitutionPastorale “Gaudium et Spes”. Approchethéologique. (Teologia, R.P. SCHMITZPhilipp, S.J., 8139)

KARIUKI Paul NjiruCharisms and the Holy Spirit’s Activity.An Exegetico-Theological Study of the

4140

TESI DI DOTTORATOa cura di Daniela Totino

LISTA TESI DIFESE DAL 1º FEBBRAIO AL 31 MAGGIO 2002

1 Corithians 12:4-11 and Romans 12:6-8.(Teologia, R.P. BRODEUR Scott, S.J., 8154)

KIM Tae HyungL’influenza dei missionari della Società perle Missioni Estere di Parigi nella missionecoreana del XIX secolo (1835-1886).(Storia Ecclesiastica, Rev. MEZZADRI Luigi,8162)

KING WilliamPublic and Private Juridic Personality:A Comparative Legal Analysis. (DirittoCanonico, Mons. FERME Brian E., 8198)

LUCIANI RIVERO Rafael FranciscoEl Misterio de la Diferencia: un estudiotipológico de la analogía como estructuraoriginaria de la realidad en Tomás deAquino, Erich Przywara y Hans Ursvon Balthasar y su uso en teología trinitaria.(Teologia, R.P. SALMANN Elmar, O.S.B.,8161)

MAIER Michael P.“Agypten” Israels Herkunft und Geschick.Studie über einen theo-politischenZentralbegriff im Jeremiabuch. (Teologia,R.P. CONROY Charles, M.S.C., 8184)

MARINI Fabio AngeloLa consacrazione e la secolarità dei chiericinegli istituti secolari. (Diritto Canonico,Spec. Giurisprudenza, R.P. GHIRLANDAGianfranco, S.J., 8156)

MARTINEZ ROJAS Francisco JuanLa Reforma Eclesiástica en el Jaén del XVI.El Episcopado de D. Francisco Sarmientode Mendoza (1580-1595). (StoriaEcclesiastica, Rev. MEZZADRI Luigi, 8153)

MFOUAKOUET LeopoldJacques Derrida. Entre la question del’écriture et l’appel de la voix. (Filosofia,R.P. GILBERT Paul, S.J., 8167)

NWACHUKWU Mary SylviaCreation-Covenant Scheme in Genesis andJustification by Faith in Romans 9-11.(Teologia, R.P. SWETNAM James, S.J., 8168)

OKURE Mary LiguoriChurch Authority as Service with Particular

Attention to Consacrated Life. (DirittoCanonico, Mons. FERME Brian E., 8173)

PAGLIARA CosimoLa figura di Elia nel Vangelo di Marco.Aspetti semantici e funzionali. (Teologia,Rev. GRILLI Massimo, 8203)

PAWLOWSKI AndrzejIl “bonum fidei” nella tradizione canonicae la sua esclusione nella recentegiurisprudenza rotale. (Diritto Canonico,Spec. Giurisprudenza, Mons. STANKIEWICZAntoni, 8175)

PEREGO AlessandroLa buona fama nella vita ecclesiale e la suaprotezione nell’ordinamento canonico.(Diritto Canonico, R.P. DE PAOLIS Velasio,C.S., 8197)

PEREZ PIRELA Miguel A.Perfíl de la discusión filosófica politicacontemporanea: una propuesta aristotelica.(Filosofia, R.P. FLANNERY Kevin, S.J., 8178)

PETANJAK IvicaMichelangelo Bosdari da Ragusa,O.F.M.Cap., predicatore, diplomatico, uomodi governo e guida spirituale (1653-1729).(Storia Ecclesiastica, Rev. MEZZADRI Luigi,8169)

RODRIGUEZ MILLAN Gabriel A.Origen y naturaleza de la potestad de lasConferencias Episcopales. Magisterio ydoctrina desde el Concilio Vaticano II hastael M.P. “Apostolos Suos”. (DirittoCanonico, R.P. GHIRLANDA Gianfranco, S.J.,8189)

RUBERTI AndreaPer una cristologia dell’agire di Gesù. Inascolto di H. Schürmann, C. Duquoc edE. Schillebeeckx. (Teologia, R.P. ROSATOPhilip J., S.J., 8151)

SCHÜTZ AchimPhänomenologie der Glaubensgenese.Philosophisch-theologische Neufassung vonGang und Grund der analysis fidei.(Teologia, R.P. SALMANN Elmar, O.S.B.,8163)

SOUZA BARRETO JUNIOR Dorival“Sacra liturgia constituit publicum cultummystici Iesu Christi Corporis, Capitis nempemembrorumque eius”. A renovação eclesiale litúrgica no Brasil durante os pontificadosde Pio XI e Pio XII. (Teologia, R.P. PASTORFélix, S.J. 8192)

STECKEL Edvino A.Primórdios da Diocese de São Sebastião doRio de Janeiro. Estudo Diplomático da BulaPontificia de Ereção da Diocese “RomaniPontificis Pastoralis Sollicitudo”, de 16 deNovembro de 1676, Fundação e suaPrimeira Fase de Desenvolvimento até1745. (Storia Ecclesiastica, R.P. GONZALEZFERNANDEZ Fidel, M.C.C.I., 8170)

SUAREZ CODORNIU Carlos LuisConstruyendo la vida. La raíz ‘rk en elAntiguo Testamento. (Teologia,R.P. BRETON Santiago, S.J., 8159)

TESTA LucaFondazione e primo sviluppo del SeminarioRomano (1565-1608). (StoriaEcclesiastica, Rev. MEZZADRI Luigi, 8187)

TURIKUBWIGENGE Jean BerchmansReligiosité négro-africaine traditionelle dansles Documents du Magistère de l’Eglisecatholique (1951-1995): Lecture chrétiennede la religion traditionnelle au Rwanda.(Teologia, R.P. O’COLLINS Gerald, S.J., 8150)

VAN DOREN MariaImágenes de Dios en el siglo XXI, desde larealidad “réligión” de México. (Missiologia,R.P. ROEST CROLLIUS Arij A., S.J., 8177)

VOLANTE FrancescoCelebratio Eucharistiae et Liturgia Horarum,Actus Publici Ecclesiae et InstrumentaSanctificationis Presbyteri. Inquisitiohistorico-canonica a Codice Piano-Benedictino ad Codicem Iuris Canonicianno 1983 promulgatum inclusive. (DirittoCanonico, Mons. FERME Brian E., 8188)

ZIMMERMANN MarkusIn-Existenz. Nachfolge Jesu Christi beiRomano Guardini. (Teologia, R.P. WICKSJared, S.J., 8180)

TESI DI DOTTORATO

Page 22: GREGORIANA 15

Ne sapremo di più nel prossimo numero:

Arrivederci a ottobre!

Nous souhaitons que ce bulletin vous aura faitplaisir. Nous vous serions reconnaissants debien vouloir collaborer à sa diffusion en nousfournissant les adresses d’autres anciens étudiantsde la P.U.G. à qui nous pourrions l’expédier.Toute contribution bénévole aux frais d’édition,dont nous vous remercions à l’avance, serait àenvoyer à:

Hoffentlich machen Ihnen diese Nachrichten ausder Gregoriana Freude. Es ist für uns eine großeHilfe, wenn Sie uns Adressen von anderenehemaligen Studenten der Gregoriana zuschicken.So können wir auch mit ihnen wieder Verbindungaufnehmen. Falls Sie uns bei der Veröffentlichungdieser Mitteilungen unterstützen möchten, schickenSie bitte Ihre Spende an:

Ci auguriamo che vi abbiano fatto piacere questeinformazioni della Gregoriana. Vi saremmoprofondamente grati se voleste collaborare allaloro divulgazione fornendoci gli indirizzi di altriex-alunni della Gregoriana ai quali spedirle.Coloro che desiderassero contribuire allapubblicazione della rivista, possono farloinviando un’offerta a:

We hope that you enjoy our bulletin. Pleasesend us the addresses of other alumni of theGregorian, and in this way cooperate in itsdistribution. If you wish to make a contribution tothe publication of this review, you may do so bysending your donation to:

Esperamos que este boletín sea de su agrado. Leagradeceríamos profundamente si pudieracolaborar con la divulgación del mismo,facilitándonos las direcciones postales de otros exalumnos de la Gregoriana a quienes se lopodríamos hacer llegar. Quienes deseen haceruna contribución con la publicación de la revistapodrán hacerla enviando una oferta a:

Pontificia UniversitàGregoriana

Monte dei Paschi di SienaAgenzia 41

Via della Pigna, 13/ac/c n. 360/10

ABI 01030 - CAB 03241Causale: Ufficio Ex-Alunni

42

A TUTTA LA COMUNITÀ UNIVERSITARIA,

AI NOSTRI CARI EX-ALUNNI,

AI NOSTRI BENEFATTORI...

Roma, 17 maggio 2002

Cari Amici,nel desiderio di sviluppare sempre più la propriaattività in modo tale che possa, informata dallo spi-rito e dal motto “Ad maiorem Dei gloriam” dellaCompagnia di Gesù, compiere la propria missioneper la Chiesa Universale specialmente nel momentoattuale, la P.U.G. avverte in misura sempre mag-giore, l’esigenza di avere a disposizione fonti certedi introito. La nostra attuale situazione finanziaria è, a giudi-zio degli amministratori, inadeguata allo sviluppoche auspichiamo, nonostante il proposito di otti-mizzare le risorse disponibili.

Siamo certi che ci sono moltissime persone e Isti-tuzioni in Europa, come sappiamo che ci sono negliStati Uniti, desiderose di concretizzare la loro gene-rosità con cospicue donazioni affinché la P.U.G.possa restare fedele al proprio ruolo nell’ambitodella Chiesa Universale, così come ha fatto negliultimi secoli.Pertanto, come parte delle celebrazioni per i 450anni della fondazione del Collegio Romano, glo-rioso avo della P.U.G., ci stiamo impegnando nellacostituzione di una ONLUS (organizzazione non afini di lucro) che ci aiuti, tramite l’istituzione diun apposito Ufficio di Sviluppo e Fund raising, aeffettuare un’attenta campagna di reperimento

fondi in modo tale da poter affrontare le sfide chel’avvenire ci riserverà.

L’indirizzo e-mail dell’Ufficio di Sviluppo è:

[email protected]

e il relativo conto corrente bancario è il seguente:

CREDITO ARTIGIANO sede di Roma

ABI 03512 CAB 03200n. c.c. 71767-84

intestato alla Pontificia Università Gregoriana

RendendoVi partecipi di tale iniziativa, cheabbiamo intrapreso volgendo lo sguardo al futurodella nostra Istituzione e nel tentativo di consoli-darlo, Vi pregherei di fornirci ogni indicazione,proposta o suggerimento che possano rivelarsi utili,a Vostro giudizio, al nostro scopo come descritto.Desidererei, infine, esortarVi a unire le Vostre pre-ghiere alle nostre affinché il Signore possa muoverei cuori dei nostri Ex-alunni, Benefattori e Amicitutti a significare generosamente il loro affetto perla P.U.G. e ricompensarli adeguatamente per la lorobuona volontà.

Cordialmente,Franco Imoda, S.J.

Rettore Magnifico