Gruppo Aztlan - I Manoscritti Di Geenom 1

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  • 5/13/2018 Gruppo Aztlan - I Manoscritti Di Geenom 1

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    Gruppo AztlanI Manoscritti di Geenom - Vol. 1TERRESTRI, QUESTA E LA STORIA

    Comunicazioni extraterrestriQuest'opera vede la luce con scopo di estendere anche ad altri" " comunicazioni e rnessaggi che i l Gruppo Aztlan ha r icevuto dagli

    8 Extraterrestri in circa venti anni di attivita. Le risposte aile piuNw importanti domande che assillano l'urnanita della Terra sonowo giunte telepaticamente al Gruppo da esseri che vivono su altripianeti e che hanno deciso di impegnarsi nei nostri confrontioffrendo questo particolare tipo d i insegnamenti. Con moltadlsponlbilita, sapienza e amore, essi intendono cosl portare illoro contr ibuto allo svi luppo del la coscienza degli abi tant i del laTerra, che sono vicini ad un cambiamento epocale ed i cui valorimorali negli u ltimi quatt romi la anni sono stati a lterati e dis tort i daistituzioni religiose, politiche ed economiche.In questo primo volume il Gruppo Aztlan tratta della comparsadel primo essere umano sulla Terra e del suo svi luppo fino a rag-giungere la capacita di avere in S8uno spirito individuale 0 "scin-t il la div ina". Racconta inoltre la sequenza di avvenimenti che haportato alia costituzione del Gruppo stesso e alia comunicazione,o contatto telepatico, con esseri che vivono in altri luoghi dell'uni-verso."Sono Geenom, un essere umano che ha pe rcorso un fungo camminosui sentiero dell'evoluzione. Un duro titocinio mi ha poneto, du ran te mil-lenni , al punto in cui mi trovo oggi, vicino a t rascendere i l p iano tisico.Sono passato per tutti g li stadi del la tappa umana, dal la manifestazionepi li g rosso lana al ia p il i sot ti le, dal la incoscienza e dal dubbio f ino a I/acoscienza e al ia s icurezza, e , pe r f in i re, da ll' intuizione a lia certezza disapere perdu] sono stato creato. Le mie parole sono per voi, uominidel la Te rra , voi che avete tet to u ti percorso breve, e che , come tut ti g liadolescenti , ant icipate i l futuro del l'uomo. Ci vorranno mig liaia d i anniper ottenere quello che chiamale sapienza, che non e altro che la

    LL coscienza dell'ordine che deve avere it vostro mondo".woo(5::Jf-Cf

    16 iIIustrazioniIL GRUPPO AZTLAN e un gruppo spagnolo d i r icerca e d i lavoro che , sul la based i cornunicazion i telepat iche con g li abi tant i d i una c iv il ta a liena p il l evo lu ta , s i eded ica to al lo s tud io di t ut ti gl i a rg oment i c he r iguar dano I 'e ss er e ur nano, Lo., scopo e quello di offrire un nuovo contribute al processo di risveglio dellag ; coscienza per la cos truz ione d i que lla nueva soc ie ta p iu a rmon iosa che e statao definita Nuova Era.

    L. 20.000 10,33

    ISBN 88-7938-164-4

    1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 19 788879 381642

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    G R U P P O A Z T L A NI M A N O S C R I T T I D I G E E N O M I IT E R R E S T R I ,Q U E S T A E L A S T O R I A

    COMUN ICAZ ION IEXTRATERRESTR I

    H E R M E S t--- ED IZ IO N I ,

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    GRUPPO AZTLAN

    I MANOSCRITTI DI GEENOMVol. 1

    Terrestri,questa e la storiaComunicazioni Extraterrestri

    Traduzione dallo spagnolo diFRANCA SILVANJ

    HERMES EDIZIONI - ROMA

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    A tutti coloro i qualicon il risveglio della loro coscienzae i loro sforzi

    stanno cominciando a costruirela Nnova Era.GRlH'POAzTLAN

    Per contattarci: Tel. 0034-91-59.412.12Fax 0034-91-59.40.46!

    ISBN 88 - 7938 - 164 - 4

    Finito di s tamp are nel mese di novembre 1999

    Titolo originale: LOS MANlJSCRIPTOS DE GEENOM (1) - Terrestres: Estaes fa historia 1993, Gruppo Azt lan - Madrid / 1993, Proyec to Aridane -Madrid, Spagna 0 Copyright 1999 by Hermes Edizioni - Via Flaminia, 109- 00196 Roma 0Printed in Italy lJ S.T.A.R. - Via Luigi Arati, 12- 00151 Roma

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    Indice

    Pag.PrefazioneTntroduzioneI. Un incontro diverso2. Un viaggio incredibile3. TmanoscrittiIntroduzione, 45 - Prima manipolazione gcnetica, 52 - Uominiprimitivi, 59 - Uomini incoscienti, 67 - Seconda manipolazione ge-netica. Uomini coscienti, 75 - Le generazioni della Terra. LaScala Cosmica, 85.4. Periodo di riflessione. Presa di coscienza. Ecologia cosmica 935. Muore ilnonno 107

    911152945

    6. Le prime esperienze 1237. Artax. II primo contatto 1318. La guida Acael 147

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    NOTA SUI CARATTERI DI STAMPANEL TESTO

    Testo in eorsivo: Messaggi di Acael e altr i Maestri - DialoghiTesto riquadrato: Manoscritti di Geenom.(1nomi che compaiono nellibro sono stati cambiati per rispetto allaprivacy delle persone menzionate).

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    ~~---------. ~~--'-"----'

    Prefazione

    Conosco i membri del Gruppo Aztlan da diversi anni e non ho nessundubbio sulla loro onesta. La storia che potete leggere qui potra sem-brarvi pili 0meno credibile, rna quello che posso assicurarvi e che non einventata ne e frutto di immaginazione, aImeno per quel che riguarda Ieinformazioni ricevute. Co

    Alcune cose sono state un po' romanzate per rendere pill agile il rae-conto e sono stati cambiati alcuni nomi. Tuttavia mi risuIta che il conte-nuto del libro corrisponde esattamente a cia che e stato trasmesso e chein esso non ci sono fantasie consapevoli .Non sono in grado di confermare che quanto il gruppo ha ricevutodurante sedici anni venga realmente da un extraterrestre. N6 credo cheloro, corne nessun altro in situazioni simili, possano dare prove tangibilidi cia che hanno vissuto personalmente e di cia che ritengono essere unadocumentazione ricevuta.

    Debbo aggiungcre che in questa periodo di fine secolo ri tengo inutiledover convincere che nel nostro immenso Univcrso ci siano molti tudinidi mondi abitati, molti dei quali tecnologicamente pili avanzati del nostro,semplicemente perche sono pill antichi. E mi sembra assurdo pensare didiscutere se queste civ ilta sono 0 meno in grado di comunicare inqualche modo con noi e di viaggiare nella spazio fino a raggiungere iI no-stro pianeta. .Sostenere che non c possibile perche noi terrestri non siamo in gradodi farlo e semplicemente infantile. Solo un atteggiamento di orgoglio smi-surato puo farci pensarc che gli uomini della Terra siano a capo del piligrande complesso di mondi abitat i del Cosmo.

    Senza entrare nel merito se questo stia 0meno avvenendo, per partemia sono certo che al giomo d'oggi la comunicazione con esseri di altripianeti e perlomeno possibile, se non probabile.

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    Tuttavia esprimo alcune riserve circa il metodo di comunicazione uti-lizzato, la tavoletta (oui-ja), in quanta alcuni studiosi nc riconoscono lacornplessita e sostengono la difficolta di distinguere la fonte, l 'origine delmessaggio e la valid ita del suo contenuto. Debbo aggiungere che dubbisimili se Iisono posti inun primo tempo anche i membri del gruppo stesso,e nel testa 10dicono spiegando anche i motivi che successivamente Iihannoportati ad essere certi dell'autenticita del contatto.In ogni casu illet tore piu informato non manchera di sorprendersi perle co incidenze esistenti tra alcune delle informazioni ricevute dalGruppo Aztlan e queUe trasmesse in altri contatti in diverse parti del no-stro pianeta.

    Questo ei fa supporre che, comunque sia (il subcosciente 0 la memoriagenetica di uno 0pili membri del gruppo, l' inconscio collet tivo di cui haparlato lung, la memoria Akhasica degli esoteristi e della tradizione orien-tale, il campo unificato proposto dal fisico David Bhom, il "campo mor-fico" 0 il "campo morfogenetico" che cita Rupert Sheldrake), la fontesia la stessa, se vogliamo trovare alIa esperienza vissuta dal gruppo unaspiegazione convenzionale 0pill ortodossa, verificabile e assolutamentereale.L'altra altemativa e accettare che le informazioni arrivino realmenteda esseri extraterrestr i, e qui ci sorprende la somiglianza dei contenuti dimolti messaggi, alcuni dei quali molto concreti nei loro dettagli, die daqualche decennio s1anno arrivando a molti contattati in ogni parte delmondo.

    In ogni casu desidero esprimere la mia soddisfazione per la decisionepresa dai membri del Gruppo Aztlan di diffondere quest' opera, aliaquale ne seguiranno altre (nel frattempo sono stati pubblicati altri trevolumi), e congratulanni con loro per il coraggio dimos1rato scrivendoloe affrontando il rischio di essere criticati da aItre persone con minorapertura mentale e minor consapevolezza. In definitiva questo libro ci per-mcttc di ampliare la visione chc abbiamo di noi stessi e del mondo e cifa riflettere sulla grandezza dell'esscre umana e 1immensita dell'Universo.

    Introduzione

    JOSE ANTONIO CAMPOYDirettore della rivista Mas al ia defa ciencia (Oltre la scienza)

    Quando avemmo l'idea di diffondere quello di cui eravamo venuti aconoscenza per condividerlo con altri, incontrammo una difficolta allaquale non avevamo pensato: le esperienzenon si possono trasmettere.Uno puo raccontare un fatto con tutto l'entusias!110 di cui e capace, rnanon fara vibrare I' a ltro che in minima parte. E impossibile che unosappia di cosa sa una mela se non lamorde. Per quantositenti di spiegare,descrivere, arricchire di particolari la sensazione 0 la struttura del frutto,solo chi 10prova puo comprendere veramente di cosa si sta pariando.

    Quando "mordemmo lamela" dell' argomento extraterrestri, spinti dal-I'interesse di arrivare a scoprire cosa c'e di vero in tutto questo, non im-maginavamo certo che sarebbestata una esperienza trascendente.

    Dal 1975, anna in cui si formo il gruppo, continuiamo a ricevere co-municazioni perfettamente chiare e coerenti, lontane da messianesimo 0idee pseudoreligiose. Abbiamo seguito un programma di formazione ac-celerata su argomenti molto diversi: psicologia, sociologia, medic inapsicosomatica, energia, storia del pianeta Terra, evoluzione, capacita e po-tenzial ita psico-fisico-astrali , fi losofia ... e molti al tr i, mana a mana che,nel tempo, ci si presentavano quesit i 0 interessi nuovi.

    Fin qui sarebbe tutto normale, se non fosse che il corpo insegna~te.none di questa Terra. Sono esseri di un altro mon~o che.hanno una mls~lonemolto concreta: aiutare l 'uomo della Terra a nsveghare Ia sua coscienzain un momenta di cambiamento per il pianeta, un momento chiave.

    I lora insegnamenti, teorici e pratici, hanno aperto davanti a noi unpanorama fino ad allora insospettato; riguardavano u~a nuo.va ?imension~e attraverso essi abbiamo potuto comprendere rneglio tuttt gli argomentiche fino ad allora ci erano stati ostici: la morte, la religione, i mistcri .. .Per tutto c 'era una risposta adeguata al nostro livello di comprensione.

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    In tutti questi anni non abbiamo mai provato una sensazione d'infe-riorita come spesso si prova quando ci si trova di fronte a individui chesi presentano come grandi maestr i 0 guru, 0 ad argomenti ehe ei c diffi-cile comprendere e che possiamo solo tentare di interpretare. Le nostreguide, i nostri maestri extraterrestri hanno sempre trovato il modo difarsi comprendere. Ci hanno portati lungo il cammino del ragionamentofino a quando la logica poteva dimostrarci la verita delle loro ipotesi. Liabbiamo sempre senti ti al nostro fianco, come Fratel li Maggiori che ci sta-vano trasmettendo la loro esperienza perche molto tempo prima avevanosuperato la stessa tappa, avevano vissuto gli stessi eventi che noi sta-vamo affrontando ora. Essi hanno tentato di inculcarci una filosofia di vitache non e basata su credenze, rna sulla pratica, lontana dalla fede cieca evicina alia liberta di pensiero; hanno tentato di riportarci su sentieri cheavevamo perduto, facendoci recuperare la fiducia in noi stessi, perche"I 'uomo ha dcntro di se tutte Ie chiavi di cui ha bisogno per evolvere".

    Era chiaro che se fossimo stati capaci di crederci profondamente, anchesolo per un momento, avremmo potuto iniziare la nostra trasformazione;questa implicava una disponibilita a rivedere inostri schcmi mentali tantoradicati, a volte tanto privi di convinzione e tanto difesi , a volte sostenutianche se non compresi. Una volta essi ci dissero che I'uomo aveva im-parato a volare perche aveva usato la logica e lasciato la paura.

    Saremmo stati capaci di volare in questi nuovi spazi sconosciuti,dove i confini e i limiti uno sc Iipone da solo'? Se ne fossimo stati ca-paci , anche solo mentalmente, avremmo fatto ilprimo passo verso ilcam-biamento di cui la nostra umanita ha tanto bisogno.

    Le persone che fanno parte del nostro gruppo intendono fare questopasso. Continuiamo a pensare che ci rimangono ancora moIte cose daimparare. Ci consideriamo un gruppo di lavoro che riceve valide infor-mazioni, le elabora, tenta di praticarle e . .. vogliamo darci un obiettivomoIto ambizioso: portare tutto questa ad altr i seguendo lamas sima che da .loro abbiamo appreso: tutto cio che si riceve deve essere data.Abbiamo strutturato i primi insegnamenti in una trilogia che ha per t i-tolo I manoscriui di Geenom. Ai primi tre volumi se ne e aggiunto un quar-to, Rapporti e riflessioni dalle stelle, e probabilmente ne seguiranno altri.

    In questa primo volume, che ha per sottotitolo "Terrestri, questa e la sto-ria", abbiamo incluso alcuni passaggi romanzati e abbiamo cambiato inomi dei protagonist i, ma Ie esperienze che raccontiamo sono reali . Vi siracconta lanascita del gruppo e ilsuo cammino durante i primi anni, Iedif-

    ficolta per ottenere una buona comunicazione e la scoperta dei principi tra-scendenti che hanno cambiato completamente la scala dei valori che finoa queI momento avevamo stabili to. La storia degli esseri umani in questapianeta alia luce della demistif icazione dell 'uomo; visto come un compo-nente piu partecipe della grande famiglia dell' umanita che e presente intutto I'Universo, e soprattut to la certezza dell'esistenza della grande in-terrelazione che esiste fra tutt i i viventi, ci danno sicurezza e tranquill ita,ci permettono di guardare al futuro con speranza. C'e un cammino dicontinuita perfettamente riflesso nella scala cosmica dell'evoluzione.Non siamo soli .II secondo volume ha per sottotitolo "L'uomo cellula cosmicu" e de-scrive da un lato it percorso del gruppo durante quindici anni di Iavoro,Ietappe principali, i successi, gli insuccessi, gli scontri con le istituzioni,dall ' al tro la sintesi di alcuni degli insegnamenti r icevuti, t rat tati in formamonografica: l'evoluzione, il mondo delle energie, la mente, capacita epotenzialita, la morte e la reincarnazione, le civilta precedenti alla no-stra, la coscienza planetaria , ecc. Tutto questa va inseri to in una filosofiadi vita che integra e riconduce al vero, che permea tutti gli insegnamentidei Fratelli Maggiori.II terzo libro, che chiude questa tr ilogia, ha per sottotitolo "Insegna-menti" e trattera, su base prevalentemente filosofica, una serie di messaggicontencnti norme di vita e comportamentaIi, concetti etici che hanno ilpregio di essere facilmente comprensibili sia alla luce dell'intuizione edella convinzione intima, che di fronte alia logica e al ragionamento,fondendo in una perfetta simbiosi i l lavoro dei due emisferi del cervello,fissando indelebilmente la conoscenza nel nostro cervello in modo che di-venti parte integrante della nostra personalita. I messaggi sono stat i rice-vuti telepaticamente c hanno il pregio di essere semplici e chiari, come1utte Ic cose che ci giungono da chi le ha perfettamente assimilate ed equindi capace elitrasmetterle in modo comprensibile.

    Segue un quarto volume, Rapporto dalle stelle, e altri ne seguiranno,per sodelisfare I 'interesse che noi, uomini della Terra, abbiamo di elevarefino aile stel le i l nostro sguardo sia interiore che esteriore.

    E ora possiamo solo augurarti che la lettura della nostra esperienzapossa risvegJiare in te alcune inquietudini sopite, sogni nascosti, desideridi andare un po ' pili oltre, saltando il confine piu vicino ... Prendi lamela, la tua mela, e mordila! Ne vale la penal

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    1.Un incontro diverso

    n silenzio rcgnava nel salone. Come unico segno di vita, il vecchio oro-logio alia parete faceva sentire i lsuo batt ito con un tic-tacmonotono e per-sistente.IIvecchio sialzo e cornincio a muovere, molto lentamente, le braci delcamino. Si alzarono nuvolc di faville, piccole stelle dalla vita breve, chesalivano su per il camino senza riempirlo. "Nessuno dei due sembrava voler rompere il silenzio e, anche se i no-stri pensieri seguivano percorsi apparentemente diversi , avevano moltipunti in comune. Egli dava l'impressione di sentirsi tra il fiducioso e iltr is te, in una strana mescolanza. 10 ero curio so e interessato a scoprireperche il nonno mi ave sse fatto chiamare con tanta fretta.Finalmente si decise a parlare. I suoi occhi, fissi nella fiamma, bril la-vano di una luce particolare. Come se parlasse a se stesso, sgrano paroleche scorrevano come la corrente di un corso d'acqua tranquillo.- Alberto, negli ultimi mesi ho cercato di interessarmi un poco della

    tua vita, dei tuoi sentimenti. delle tue idee, non per semplice curiosita. IImio interessamento ha uno scopo preciso che ora ti spieghero.Si pas so una mano sulla fronte facendo una pausa prima di conti-nuare, come se stesse riordinando Ie idee prima di proseguire.-- Guardandomi indietro, mi sono reso conto che sin dal principio la

    mia vita ha avuto un denominatore comune: fa lotta. Da giovane,quando if corpo e pieno diforza e fa mente si nutre di illusioni e ideali,uno non teme if confronta. Dopo, con it passare degli anni, mana amono che si accumulano le esperienze e i compromessi, laforza e la spintainiziale sf vanno spegnendo.Mi piacerebbe parlare un po 'di me, delle mie illusioni e speranze,de; miei obiettivi, delle mie delusioni, dei miei sforzi e delle mie scon-fitte. Mi trova in una eta in cui mi sorprendo continuamente a fare b;-

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    lanci di cia che ho vissuto e sento la necessita di condividerli con qual-cuno, di dare forma a quei processi che, quando si vivono, non si riescea valutare.Sin da giovanissimo la mia vita aveva uno scopo ben preciso: trovare

    if perdu? delle cose. E un impulso tanto radicato in me che non riesco aricordare quando sia incominciata quest'ansia di svelare, scoprire, di-panare i misteri. Una cosa e certa: tutti i riferimenti, tutti i ricordi che ho,jin dapiccolo, mostrano questa attitudine. Deve essere una caratteristicadifamiglia che si trasmette geneticamente, perche, guardandoti, mi sembrache da molti anni anche tu sia una persona irrequieta e in ricerca.

    10 osservavo il nonno in silenzio. Mano a mana che parlava, sem-brava animarsi sempre piu e la sua voce diventava sempre piu chiara e de-cisa, con una sfumatura di nostalgia.- In principio, quando ero studente, credevo che nella scienza, nello

    studio, nel la ricerca di al tr i uomini avrei potu totrovare la risposta ai mieimolti interrogativi. Per la verita devo dirti che ho trovato alcune risposte,perc>non ho trovato il significato profondo delle cose. Nel ragionamentologico si arrivava sempre a un punto oltre il quale non sf riusciva ad an-dare e, con if tempo e T'esperienza, scoprii che la scienza non ave vatutte Ie risposte che cercavo.D 'altra parte, anche la rel igione mi sembrava incompleta. Dava alla

    vita un senso non reale, incoraggiando la cecita mentale e l'incongruenza.Anche questa arrivava a un punto che non si riusciva a superare. Da liin avanti c 'era un 'unica soluzione: la fede. Una soluzione che saltavasempre fuori quando non c 'erano risposte .Per mo/to tempo sono andato avanti confrontando queste due impo-

    stazioni: da un lato la scienza come esponente delio gnosticismo e conla rigidi ta mentale t ipica degli scienziat i. Dall 'al tro una religione ciecae ostinata, che annullava e negava una delle facolta piu importanti del-I 'uomo: la sua capacita di ragionare.Dopo anni di ricerca ho capito che bisognava conciliare queste dueposizioni, facendo un lavoro di analisi, scomposizione e ricostruzione per

    trovare cia che di autentico c 'era nella religione e nella scienza.Cercavo un modo di vedere le cose che potesse rispettarle prendendo inconsiderazione entrambe.Oggi posso dire di averlo trovato. Penso che tutti noi abbiamo nel

    nostro intimo un impulso che ci spinge a cercare Dio. Abbiamo bisognodi incanalare la nostra spiritualita, la nostra trascendenza, e questa si

    manifesta in un 'ansia di sapere, di indagare per trovare l idi piu elevati .Questo impulso e i l motore che ci spinge a conquistare i nostri obiettivi:io 1 0 chiamo "religiosi ta '' . Per me e un concetto nuovo che rappresentauna tendenza naturale che nasce con I ' uomo e che segna tutta la suaevoluzione. E if viaggio verso le nostre origini.La religione non ha fatto altro che istituzionalizzare e manipolare

    questa tendenza, caricandola di riti, liturgie e dogmi che jiniscono persoffocare if sentimento iniziale.

    Cosi, da un lato la religiosi ta e l 'impulso primario per conoscere edha una funzione generatrice, dall 'altro fa scienza e la concretizzazionedei risultati raggiunti ed ha una funzione di elaborazione. E difficilefondere le due tendenze, che apparentemente sembrano contrarie. Maquando si trova illoro vero valore, ci si rende conto che sono comple-mentari e che.fondendole, t iaiutano ad avanzare e a sviluppare le tue po-tenzialita.,Sfortunatamente noi uomini ci polarizziamo su una delle due, senza

    armonizzare le due posizioni, creando cosi uno squilibrio di forze che ciobbliga ad essere insoddisfat ti per la maggior parte della nostra vita.

    Per la prima volta il nonno Baldomero alzo gli occhi dal fuoco e miguardo. Dalla mia poltrona 10 guardavo con il massimo interesse. Nonmi sorprendevano i suoi ragionamenti ne nulla di cio che mi stava rac-contando, perche avevamo parlato molte volte di queste cose. 10 cono-scevo molto bene la filosofia del nonno, che poggiava su basi molto so-Iide, quelle dell'esperienza. Non mi trovavo di fronte a un filosofo cheparlava delle teorie di qualche altro filosofo, rna qualcuno che parlava disc stesso, del suo cammino, delle soluzioni dei suoi dubbi, qualcuno il cuiimpulso di indagare 1 0 aveva portato a delle conclusioni di cui ora po-teva parlare con forza e chiarezza.

    Senza dubbio mi sorprendeva il suo atteggiamento e intuivo che nonsitrattava di una conversazione come quelle che avevamo avuto altre volte,il suo contegno mi face va pensare a qualche cosa di trascendente. Avreivoluto dirglielo, rna non ho potuto. Mi spiaceva interrompere l'emo-zione del momento. Mi limitavo a guardarlo cercando di riflettere il ca-lore c I'ammirazione che sentivo per lui.

    II nonno si sedette, perc questa volta di fronte a me. Appoggio i go-miti sulle ginocchia e con Iemani rigirava latazza del te che sorbiva a pic-coli sorsi.

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    Ogni volta che partavo con it nonno, perdevo completamente la no-zione del tempo. Era un grande conversatore e quella sera, da quando ave-vamo iniziato a pariare, una particolare sensazione di mistero aleggiavanell'ambiente.- Ti devo dire, per prima cosa, che se sono arrivato a qualche con-

    clusione, non I 'ho fatto da solo. Ho avuto I 'aiuto inestimabile di esseriche mi hanno insegnato a trovare il lato autentico delle cose, che mi hannoaiutato a svegliarmi e a stabilire una mia scala di valori.S10per raccontarti alcune cose che certamente ti sorprenderanno. Per

    favore, ascolta con attenzione e non farti distrarre dalla prima impres-sione. Te 1 0 dico per esperienza. Prenditi del tempo per meditarci suoNeriparleremo piu tardi , se vuoi.

    Assentii.- Molto tempofa, ho fatto un incontro insolito, una esperienza che alprincipio sembro una semplice casualita e che, senza dubbio, dopopochi mesi ha impresso alia mia vita una svolta verso la lrascendenza.

    Accadde una mattina in cui mi recai nel boschetto difaggi. Andavosempre in quel luogo quando erofrastornato, preoccupato 0 semplice-mente avevo bisogno di riflettere. Tene ricorderai, perche ci siamo andatimolte volte insieme nelle estat i che hai passato qui. Li, tra i vecchi faggi,ho avuto molte risposte, ho avute intuizioni che poi, quando veniva ifmomento di metterle in pratica, davano buoni risultati. Secondo le mieabitudini, camminavo con fermezza guardando ostinatamente a terramentre spostavo lefoglie autunnali cadute. Ricordo chefacevafreddo.Ero preoccupalo perche da diversi giorni le mucche avevano uno strano

    male. Avevo esaminato piu volte gli animali e analizzato tutti i sintomisenza trovare una soluzione che potesse andare bene. Avevo applicatodiversi rimedi , ma nessuno aveva fat to effet to.Come sai, I 'economia della maggior parte delle famiglie di Buron di-

    pende dall 'allevamenio. Quando muore un animale e unfatto molto grave,poiche ognuno di essi e if risultato di molti sacrifici. ]0 1 0 sapevo bene e,come veterinario, mi impegnavo al massimo per aiutare quella buonagenie.A un tratto fui sorpreso, Sull 'altro lato della piccola radura in cui mi

    trovavo c'era un uomo che sembrava esaminare la corteccia di unfaggio,Vidi che teneva in mano un oggetto metallico, perche un raggio di solene aveva provocato un bagliore. Mi avvicinai incuriosito. Soli tamente a18

    quell 'ora del mattino nessuno passava per quel posto. Gli uomini eranoindaffarati nelle loro occupazioni, Ie donne nelle lorofaccende quotidiane.Per questo era raro vedere qualcuno li."Sara unforestiero ",pensai mentre mi avvicinavo.L 'uomo sembrava aver notato la mia presenza, poi si giro, smise di

    trafficare con la corteccia e si sedette ai piedi dell 'albero aspettandoche mi avvicinassi.Menlre mi avvicinavo, fui colpito dallo strano abbigliamento di quel-I ' uomo. Aveva una specie di costume tuto di un pezzo, fatto di una telamolto bianca, che 1 0 copriva dal colla ai piedi. Aveva un cinturone. E por-tava una specie di scafandro con visiera trasparente; era veramente in-solito. Pensai che si tratiasse di un apicoltore. Fui soddisfatto della miaconclusione e intanto mi avvicinavo sempre piu all 'uomo.Mi Irovavo a un passo da lui e notai degli occhi verdi, limpidi che si

    fissavano nei miei. Una grande emozione mi attraverso'la spina dorsalecome un brivido. Arrivato di f ronte a lui, notai che aveva una figura im-ponente. Era molto alto e sottile, con be; lineamenti e una espressionemolto serena, pelle molto chiara e capell i biondi.Ricordo che abbassai istintivamente 1 0 sguardo mentre gli porgevo lamano, sperando che ricambiasse if saluto, ma I 'uomo non si mosse. In unamana aveva una specie di riga metallica con la quale stava armeg-giando attorno alia corteccia dell 'albero. Non dimentichero mai quellemani. Erano incredihi lmente bianche, con dita lunghe e diri tte. In prin-cipio pensai che portasse dei guanti, mapoi, guardando meglio, vidi chenon era cosi . Di nuovo i nostri sguardi si incontrarono.Non sapevo perche, ma davanti a quello sguardo ogni diff idenza sva-

    niva e una sensazione di tranquil/i ta si impossessava di me, annullandodefinit ivamente ogni inquietudine e disagio che in un primo momento miavevano assalito.In realta non mi accorsi li p er li di queste sensazioni, ma alcune orepiu tardi , quando rivissi la scena e cercai delle spiegazioni ad alcuni par-ticolari che non mi tornavano.Non potro mai spiegare abbastanza chiaramente i momenti che se-

    guirono, posso dire solo che alcuni minuti dopo avevo intavolato una ani-mata conversazione con quello sconosciuto. Non so come sono arrivatoa raccontargli Ie mie preoccupazioni per la malattia degli animali.

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    Egli sembrava conoscere molto bene Ie erbe e fe loro proprieta cura-tive. Par/ammo a fungo del benefici di questa 0 quella erba e di altri ar-gomenti che avrebbero acquistato giusta importanza piu tardioAllafine mi consigl io di somministrare aile mucche lin decotto a base

    di una miscela di diverse radici, erbe e cortecce di alberi.Fu una conversazione piacevole e if tempo passe velocemente.

    Improvvisamente mi accorsi che ilsale stava allo zenit, mi congedai dallosconosciuto e mi diressi verso casa. Mentre preparavo if decotto di erbe,mi resi conto di non avergli chiesto if suo nome. Non me ne preoccupaipiu di tanto, convinto che avrei avuto ancora I 'opportunita di incontrarlo,dipar/are ancora con lui e di scambiarci le nostre esperienze e conoscenze.

    Qualche ora dopo la somministrazione del decotto, Ie mucche malateincominciarono a manifestare iprimi segni di miglioramento e Iepiu gio-vani ripresero a mangiare.Erano stat i una notte e un giorno molto lunghi . S; stavafacendo nolle

    di nuovo e la stanchezza per la tensione delle ultime ore cominciava afarsisentire.Allafine, rientrato a casa, quando appoggiai la testa sui guaneiale emi rilassai , cominciarono ad assalirmi dubbi e pensieri. Ma ora deside-ravo solo fare una bella dorm ita. Avrei avuto tempo dipensare if giornoseguente.

    1 1 mattino dopo era brutto tempo. Una pioggia persistente facevabril lare tut to i lpaesaggio. Que! giorno non avevo impegni particolari,salvo andare al mattatoio alia sera, quindi decisi di restare a casa ariordinare delle carte.Presi la mia borsa e feci un rapido inventario del suo eontenuto con

    I'intenzione di togliere quello che non serviva. Misi sul tavolo gli stru-menti . diversi f laconi di vetro di diversa misura, i f bloceo delle ricette. Epoifui sorpreso di vedere sulfondo della borsa un oggetto rotondo eheluccicava. Lo presi, 10 guardai alia luce che illuminava il mio tavolo dilavoro. Da dove veniva quell'oggetto? Non /0 eonoseevo. Stavo perchiamare la nonna per chiedere a lei se ne sapeva qualche cosa, quandocominciai a ricordare ... Come in una nebbiolina apparve nella mia menteif ricordo dello strano incontro del mattino precedente nel bosehetto difaggi."Quell 'uomo! ", esclamai a voce alta, "Me 1 0 ha dato lui".

    Unfiume di ricordi attraverso la mia mente e questo mi innervosiva.Respirai profondamente e mi sedetti vicino al balcone senza smettere di

    osservare que! medaglione di metallo. Aveva uno strano disegno, unaspecie di spirale. Era piuttosto leggero e pendeva da una catena. Lo ri-girai diverse volte, ma non vi trovai iscrizioni. Cercai di ricordare con or-dine la scena.Ricordai 10 strano individuo, la sorpresa e la curiosita che avevo

    provato vedendolo li. vestito in quel modo. Lo avevo preso per un api-co/tore, ma .. . non c 'erano alveari nei dintorni. Conoscevo bene la zonae ne ero certo."Potrebbero averne messo uno in questi giorni ", pensai senza con-vinzione. Ma nel paese si sapeva ogni cosa sub ito e non avevo sentito nulladel genere. /Continuai cavillando sulle possibil i ragioni della presenza di quel-l 'uomo in quella zona.Ilfatto e che quando ho pensato che fosse un apicoltore, I ' idea miera sembrata logica. Potevo averla tiratafuori soltanto per uscire dai mieidubbi. Rieordo che avevo pensato cosi, ma poi me ne era dimenticato."Ero preoccupato, pensavo ad altro ",mi giustificai mentre rigiravo ifme-daglione fra Ie mani, senza cogliere segnali di nessun tipo.

    Quell 'uomo mi aveva ispirato fiducia. Per quello dopo pochi minutistavo parlando con lui, come se 10 conoscessi da tempo. Pero, "par-lando"? Io parlavo, ma ricordavo il suo visofermo come unafotografia.Non ha aperto bocca! Avevofatto un dialogo con me stesso.

    Senza dubbio avevo udito con chiarezza le risposte aile mie do-mande. Si era stabilito un dialogo fra noi. Avevo sognato tutto 0 erastata una allucinazione prodotta dalla stanchezza e dalla preoccupazione?Non poteva essere stata una allucinazione. Avevo if medaglione, if sen-sore, come 1 0 ha chiamato lui . Mi aveva spiegaio che si trattava di un ri-cettore di energie e che aveva la facolta di potenziare gli esseri umani.

    Ora ricordavo come quell 'uomo me 1 0 aveva dato. Se 1 0 era lot to dalcollo e 1 0 aveva posato nelle mie mani.Mi resi conto che, mentre ricordavo, le immagini mipassavano davant;agli occhi come in unfilm, rivedendo ogni minima particolare.Da quel momenta non ricordavo piu nulla. La seeonda volta che avevo

    vista quel medaglione era stato quando I 'avevo trovato nella valigetta.Come era arrivato l i? Certamente ce 1 0 avevo messo io, ma quando? Nonricordavo niente.Mi morsi i l labbro. Per quanto mi sforzassi, non riuscivo a ricordarepiu nulla.

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    . Decisi di.pr?

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    a cercare spiegazioni ai fatti accaduti. Continuavo a guardare e riguar-dare il medaglione senza trovare nessuna pista.Con if passare dei giorni le cose si stavano calmando e incominciai asognare regolarmente, ripetutamente, una serie di scene eposti. Mi ve-devo volare a gran veloci ta sopra un paesaggio montagnoso, passandomolto vicino alia chioma degli albert e at picchi dei monti .Durante it sogno avevo fa sensazione di dover andare in qualche posto,ma, in auesa di raggiungerlo, continuavo a girare e rigirare.sopra la stessa

    zona. Non riuscivo a raggiungere i lposto, inoltre la velocita non mi per-metteva di vedere chiaramente. Era come se un f ilm stesse passando agrande veloci ta davanti ai mid occhi .Per molti giornifui inquieto. C'era qualche cosa che mi attirava mol-

    tissimo. Ma cosa era? Mi svegliavo sempre con la sensazione che non avreiraggiunto I'obiettivo.Una notte, prima di addormentarmi, concentrai piu che potei if miopensiero su una cosa sola: se avessi ripetuto i lsogno, sarei sceso a vedereif posto che avevo raggiunto. Martellai ilmio cervello con questo pensierofino a che if sonno mi vinse.

    Allora mi vidi protagonista del mio sogno. Come inaltre occasioni, po-tevo vedere, sotto di me, i picchi bianchi con le ult ime nevi dell ' inverno.C'era la luce del tramonto e if sole tingeva di toni violetti i boschi e Iemontagne.Le rocce bianche degli impressionanti Picchi d'Europa splendevano,

    erigendosi come giganti che ricevevano gli ul timi raggi del sole.Tardai un poco a rendermi conto che stavo volando lentamente.

    Avevo riconosciuto le montagne! Potevo contemplare ilpaesaggio perchescivolavo come una piuma cul/ata da una brezza soave.Riconobbi if posto. Dalla mia altezza la Valle di Vafdeon sf mostrava

    in tutta fa sua bellezza. Mi sentivo libero ep ieno di meravigliose sensa-zioni. Sapevo che stavo sognando e volevo vivere il piu intensamentepossibile quel sogno. Sembrava che if mondo e if tempo sifosserofermati.Tullo era quiete e il f iume, che scorreva veloce, sembrava smorzare ifsuo mormorio per non turbare quella pace.Ad un tratto fui preso da un turbine. Girai a gran velocita in una specie

    di spirale. Poi mi resi conto che non stavo piu nello stesso posto. IIsogno era cambiato bruscamente e ora mi trovavo difronte alfirmamento.

    Un cielo scuro punteggiato da migliaia di stelle mi fece provare unastrana sensazione nello stomaco, perso in quella immensita. L 'orizzonte

    per 180 gradi attorno a me provoco una profonda impressione e gliocchi mi si inumidirono.Dopo qualche secondo un gruppo di stelle attiro la mia attenzione ..Formavano una specie di ampia circonferenza e dentro sembrava che ctfosse un triangolo isoscele diviso a meta. Senza sapere perche, contai Iestelle di ogni lato del triangolo.Mi sembrava di trovarmi di f ronte a un geroglifico che dovevo deci-frare. Non trovai nessuna relazione fra i numeri che risultavanocontando

    quelle stelle.improvvisamente i l cielo lorna scuro e Ie stel le scomparvero. F~ unaimpressione tanto forte che mi ritrovai di colpo seduto nella mIG ca-mera immerso nell 'oscurua. Per alcuni secondi non riuscii a realizzareche ~ra stato un sogno e che era finito bruscamente senza darmi iftempo di reagire.La matt ina seguente, mentre stavo lavorando, mi sorpresi a riprodurreif disegno geometrico che avevo visto nel sogno, cercando di trovare delleindicazioni.Feci diversi tentativifino a che uno di essi mi sembro abbastanzafe-dele a quello che avevo visto in sogno.

    L-----v- _/Totale 22Fig. 2

    Misi i numeri risultanti dalla somma dei lati del triangolo e li com-posi inconsciamente in vari modi. . .- istintivamente composi quelle sequenze e alla fine arrtvai alia con-clusione che poteva trattarsi di una data: 22/6.

    24 25

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    6 .,.,-'~'-.-(7 22 giugnoFig. 3

    baita isolata, if resto delle stel le coincideva perfettamente con le altrebaite.Poteva essere la chiave? Era quello ilposto? Cosa c 'era li? Avevo pas-sato tanti giorni senza capire niente che ora, davanti alia possibi lita di

    avere risolto I ' enigma, faticavo a trat tenermi per non correre sub ito aCorona.Ilfine settimana successivo andai li. Ero emozionato. Riconobbi illuogodove ero stato piu volte.Esaminai palmo a palmo if terreno. Con if mio disegno in mana veri-

    ficai ilposto e notai che era una fe de le r iproduzione in scala. Non trovainessun indizio strano, niente di estraneo all 'ambiente. Non sapevo cosastessi cercando, cosi lasciai perdere: non stavo approdando a niente .

    Tornai indietro deluso per avere riposto eccessive speranze in alcunecoincidenze che potevano essere delle semplici speculazioni della miamente. Durante il ritorno, ripensai a quelle coincidenze. In quel momentadecisi di giocare le mie ultime carte. Fra una settimana sarebbe stato if22 giugno. Quel giorno sarei tornato l i. Promisi a me stesso di smetteredi pensarci a meno che nonfosse successo qualche cosa. Presa questa de-cisione, mi sentii piu tranquillo.ll tempo passo molto velocemente. Ricordo che fa sera preparai lemie

    cose come in un rito e mi incamminai per Corona decidendo di accam-parmi liper fa notte. 11giorno trascorse velocemente; incontrai alcuniabitanti di Cordinanes, if paese piu vicino, che mietevano ilforaggio giamolto alto per quella data.Mi misi a raccogliere erbe e feci una buona provvista di tigl io e altre

    piante che usavo. Era una giornata limpida e 1 0 fu anche la notte.L 'oscurita era scesa sui posto. C 'era una bellissima luna che inargentavala radura.

    "Come si sta bene ",pensai. Alzai if viso a guard are if cielo e Ie stelleche brillavano. Non so quanta tempo passe , quando ad un tratto sentiiuna strana sensazione. Non riuscivo a vedere niente, ma percepii che imille brush della notte erano scomparsi . IIs ilenzio era assoluto. Mi ac-covacciai pensando che qualche cosa st stava avvicinando. Mentreaguzzavo la vista, cominciai a percepire unfruscio lontano. Cercai dicapire da dove venisse e, girandomi verso Est, vidi una luce, inizial-mente piccola come una stella . Si s tava muovendo e avvicinando semprepiu. Era sbucata da dietro la montagna, dalla parte opposta della luna,che ora era nascosta.

    22622622622/6

    Cercai di ragionarci su per qualche settimana. Eravamo in maggio equella data era prossima. 10 stavo impazzendo a cercare spiegazioni e mi-steri dove non c 'erano, e non capivo se tutto quella faccenda aveva unacerta logica. Avevo molti dubbi e cercavo di evitare dipensarci, pero miossessionava.Ungiorno, consultando una antica mappa della zona, guardai la Valle

    del Valdeon. Seguendo il corso del flume si arrivava ad una radura ro-tonda che la gente delluogo conosceva come Corona. C 'erano indicatediverse baite .: "- vedendo che non capivo, spiego - Le baite sono ca-panne di pietra dove si riparano i greggi e ipastori durante I'inverno.Curiosamente, quelle costruzioni formavano un cerchio. Una imma-

    gine mi siformo negli occhi e p rese presto la f orma delle stelle cheavevo sognato. Cercai piu modi per metterle in relazione con Ie baite efinalmente, facendo coincidere il vertice del triangolo con una piccola26 27

    -~-----I

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    Mi alzai inpiedi, senza togliere gli occhi da quella luce che continuavaad avvicinarsi e a ingrandire. Prima che potessi rendermene conto, vidisopra di me un disco di dimensioni gigantesche.

    Fig. 4

    28

    -2. Un viaggio incredibile

    In quel momenta I'accelerazione del miopolso aveva superato ogni li -mi te. Sent ivo i batt ii i del mio cuore con piu iniensita del' lieve ronzio cheusciva da quell 'oggetto luminoso.La visione di quella enorme macchina mi lascio a bocca aperta e pa-

    ralizzato. Ero cosi spaventato che non potevo muovermi, Senza dubbioquel lafu l' impressione piu forte della mia vita.Improvvisamenie, senza sapere come, mi trovai avvo/to in una specie

    di bolla di sapone gigantesca. In quel momento persi la conoscenza, misentii ondeggiare e sollevare soavemente.Quando aprii gli occhi mi trovai reclinato sopra una speciedi sedilespugnoso. Con la vista ancora of fuscata, sbattei Lepalpebre alcune voite

    per cercare di abituarmi alia luminosita che c 'era in quelluogo. Avevoletto mo/te volte che difronte a esperienze insolite di viaggi inposti straniiprotagonisti si domandavano sempre: "Sono morto? ".Avevo sempretro-vatu ridicole queste espressioni . Ti assicuro che in quel momenta la pos-sibilita di essere morto fu if primo pensiero che mi passo per la mente.Vidi uno scintillio luminoso davanti a me e mi stropicciai gli occhi. Quandotolsi Ie mani vidi un medaglione identico a quello che avevo avutodall '"apicultore ".Alzai gli occhi e vidi che pendeva dal collo di un uomogiovane, di circa 30 anni, bruno, che stava leggermente piegato sopra dime e mi osservava.

    "Benvenuto ".La voce delio sconosciuto era soave e armoniosa. Mi ripresi, aprii la

    bocca per rispondere al saluto, ma al posto di un saluto, usci unf lumeincontenibile di domande precipitose: "Cosafaccio qui? Chi siete? Dovemi trovo? Cosa volete da me'! ". Lo sconosciuto sorrise e con un gestomi indio] di pazientare.

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    "Calmati, Baldomero, Non ti e successo e non ti succedera niente. Trapoco qualcuno verra a spiegarti if motivo della tua presenza qui. Possosolo anticiparti che io sono un intermediario. Sono un uomo dellaTerra, come teoUn giorno iniziai un lungo viaggio per appoggiare unamissione di aiuto al nostro pianeta. Visono molte persone come mein vari posti del sis tema solare che stanno collaborando con i FratelliMaggiori per aiutarl i aporlare avanti il loro compito " .Compresi appena quello che mi voleva dire circa missioni, terrestri eFratelli Maggiori.- "Tu sei della Terra? " , chiesi stupito guardando I 'ambiente che 1 0

    circondava.- "Si , anche se ora non vivo sulla Terra", r ispose tranquil lamente 1 0

    sconosciuto. "II mio nome e Jon ".- "Non capisco. Come puoi essere della Terra e viaggiare con questa

    macchina? E cos 'e questa storia della missione? Chi so no i FratelliMaggiori? Perche mi avete portato qui? Cosa c 'entro io con tuttoquesto? ".-- "Calmati , per favore ", insistette Jon, "non agitarti , non ti sta sue-

    cedendo niente. Se hai pazienza saprai presto di cosa si tratta. Capiscoche sei spaventato e sorpreso, ma fidati e non preoccuparti: nessuno tifara de I male ", .A poco apoco la calma e la sicurezza di Jon, soprattutto la sua voce

    tranquilla e serena, mi stavano trasmettendo fiducia. 11mio cervello la-vorava a tutta velocita. Quello che stavo vivendo mi sembrava un sogno,ma non 1 0 era; li , dif ronte a me, c 'era Jon, reale come me: mi guardavae sorrideva come se stesse aspettando qualcuno, e anche io ero li; po-tevo muovermi, usare if tatto e la vista, ero vivo e cosciente di quanta mistava accadendo.Mi guardai attorno. Per fa prima volta mi sof fermai con attenzione a

    osservare ilposto in cui mi trovavo. Era un ampio locale a cupola che nonaveva angoli ne spigoli; tutte Ieforme erano armoniosamente arroton-date. Le pareti, di color avorio, lasciavano jilt rare una luce di colorebianco-azzurro. Non c 'era nessuna apertura, finestra 0porta. Al centroc 'era un gran tavolo rotondo sopra il quale pendeva una sfera sfaccet-tata. Attorno al tavolo si potevano contare sette sedie della stesso mate-ria le della pol trona su cui mi trovavo. Sembravano di metallo , ma al tattoerano spugnose.30

    A sinistra potevo vedere una serie dipannelli e schermi con grafici cheerano cont inuamente in movimento. Un grande schermo centrale per-metteva di vedere contemporaneamente if cielo stellato e la Terra dauna grande altezza. Potevo distinguere chiaramente I 'Europa, I 'Africa eparte dell 'Asia occidentale, anche se non completamente; masse di nu-vole coprivano parte della superficie del pianeta. Una sensazione dipauramipercorse la spina dorsale e mifece rizzare ipeli. Eravamo nella spazio!Ma questo era impossibile, nessuno era riusci to ad andare cosi in alto!Osservai 1 0 schermo per cercare di vedere se si trattava di unafotografia.Come se avesse percepito i miei pensieri, Jon mi disse:- "Abbiamo dovuto sali re per non essere avvistati e non creare pro-blemi; preferiamo passare inosservati" spiego.- "Da quale pianeta vieni? " , chiesi.- "Viviamo in un satellite di Giove chiamato Ganimede", rispose

    Jon, disponibile a soddisfare le mie curios ita._:_"Jon ", mi sorpresi a chiamarlo con ilsuo nome, "Ho un medaglionecome quello che porti tu. Me 1 0 ha dato uno sconosciuto the ho incontratoper caso qualche tempo fa. Cosa e esattamenle e a cosa serve? " ,

    Plessosolare

    IIFig. 5Jon tocco if medaglione con le di ta. "Si t rat ta di un sensore, un ac-

    cumulatore di energia. Tenendolo sui plesso solare concentra una serie di

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    DaIle 7 aile 19 DaIle 19a ile 7

    \,'-- l . . . . 40mm ... r

    1 Fratelli Maggiori sana esseri umani pi ll evoluti degli uomini dellaTerra, la loro frequenza vibratoria e piu elevata, Ie lora conoscenze e illora controflo della mente sana anni luci piu avanti del nostro l ivello.Essi possono ricevere e trasmettere messaggi telepatici anche da un

    pianeta all 'altro".- "Chi sana questi Fratell i Maggiori? ", chiesi.- "Sono uomini simi li a noi jisicamente. Trapoco verra uno di lora per

    spiegarti il mot ivo del la tua presenza qui ".Di nuovo inghiottii la saliva e mi passai la mana sullafronte per as-sicurarmi di essere vivo. Ero vivo e tutto questa stava accadendo pro-prio a me. Pensai a questa e compresi che la mia apparente tranquillitaera dovuta alfat to che non sapevo valutare la reale portata degli eventi;oppure essa era dovuta al ia tranquil/i ta di Jon, 0 alia pace che si respi-rava in quel posto, 0 alia profondita del lo spazio che circondava quellanavicella; certo e che, pur essendo li da poco tempo, non qvevo paura emifidavo di quell 'uomo dall 'aspetto rassicurante.Jon indossava una tuta simile a quella del mio amico "apicoltore", ma

    a scafandro; aveva occhi scuri e parlava con accento basco.Ero assorto in questi pensieri, quando, da un cambiamento di espres-

    sione di Jon, mi resi conto che qualche cosa stava accadendo aile miespalle. Girai attorno lo sguardo seguendo quello di Jon e vidi che si eraaperta una porta scorrevole ed erano comparsi tre uomini. Ero sor-preso. Da principio mi sembravano identici, poi notai alcune differenze.Statura, peso e struttura fisica avrei detto che erano uguali; i capelli,biondi e lunghi , erano uguali, come pure i f colorito e gli occhi. Tuttavia,i lineamenti si dif.Jerenziavano leggermente. Erano piuttosto alti, direi oltrei due metri, eperfettamente proporzionati. Vestivano tutti una tuta biancain un sol pezzo e sui petto riluceva uno scudo con una specie di disegnodi unpianeta attraversato da una l inea trasversale, simile aile i llustra-zioni chefacciamo di Saturno. Poco dopo mi resi conto che quef disegnoera esattamente come quello dell' "apicultore".

    Quando i tre uomini entrarono nella stanza e laporta si richiuse, sentiiun brivido. Mi resi conto immediatamente che erano diversi da noi e cheprima, con Jon, non avevo mai percepito lungo fa spina dorsale fa sen-sazione che ora provavo e che face va si che i miei sensifossero tutti ai-I 'erta. Pensai quindi che questi esseri non erano terrestri. 11mio cer-vello stava louando per tenere a bada la quanti ta di sensazioni che mipa-ralizzavano. Curiosamente non provavo paura, ma solo emozioni.

    PlessosoIare

    3mmFig. 6

    energie benefiche per ilcorpo e fa mente, soprattutto in certe ore del giornoe della notte ".A~rei voluto chiedergli altre cose su questo sensore , ma egli pro-segut.- "Alcuni fratelli hanno l ' incarico di raccogliere campioni della

    flora e della fauna del pianeta. Sappiamo del tuo incontro e da alloraabbiamo osservato con interesse il tuo percorso fino ad oggi ".- "Vuoi dire che tutto questa faccenda di sogni e chiavi, delle stelle e

    del geroglifico e stata provocata da tel " , chiesi contrariaio all ' idea chequalcuno avesse potuto manipolare fa mia mente.Jon si volse per invitarmi alia calma can un gesto.- "No, non sana stato io. 1 0 sono solo un terrestre come te e non ho il

    potere dicomunicare mentalmente. 1Fratelli Maggiori ti hanna inviatotelepaticamenie una serie di immagini e suoni solo per far si che questozncontro potesse avere luogo, ma questo non ha interferito con il tuo li-bero arbitrio, se questo tipreoccupa.32 33

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    - "Baldomero, questi sono tre uomini di Ganimede che hanno colla-borate con me portandoci nella loro nave e che ora ci aiuteranno a rice-vere if nostro Fratello Maggiore ".Fecero un leggero cenno della testa al mio indirizzo e dentro di meper-

    cepi t tre diversi saluti provenienti da ciascuno di essi. Ero certo che nes-suno dei tre aveva mosso le labbra; avevano solo accennato un sorriso.Guardai Jon, che probabilmente nota if mio stupore, perche sub itopre-ciso:- "Nella scala evolutiva essi stanno un gradino sopra di noi e sannousare la telepat ia, per questo possono comunicare mentalmente con te ".Li guardai incredibilmente tranquillo. Quegli uomini irradiavano pace,

    ma fa situazione non cessava di essere tanto strana da stupirmi .Net pavimento del lato opposto a quello in cui stavamo, si formo un 'a-

    pertura di tre metri di diametro, nella quale emerse, dal piano inferiore,uno strano oggetto. Si trattava di un anello metallico che aveva dueschermi concavi di circa due metri di altezza per uno di larghezza, messiuno difronte all 'altro. Dal centro geometrico di ogni schermo uscivauna specie di antenna. Sembravano radar rettangolari. Dietro a ognischermo c'era un complesso quadro di comandi con molti pulsanti lumi-nosi. "Prepariamoci ", disse Jon mentre mi invitava ad alzarmi in piedi."Prima devo spiegart i qualche cosa. L 'essere che trapoco potrai vederee molto evoluto; inpratica si trova ungradino piu su di questi che cistannoaiutando, cioe sta due gradini piu su di te e di me. La differenza di vi-brazioni tra lui e noi e Lalmente grande che non possiamo sostenere fa suapresenza senza un 'adeguata preparazione. Purtroppo non abbiamo tempoperfare questa preparazione, per questa verra qui in una forma diproiezione energet ica, in una energia che chiamiamo "astrale". Graziealia tecnologia avanzata che c'e su questa nave potremo visualizzarlo conquesta specie di arco energetico posto sopra la piattaforma circolareche fara da lente ricevente, 0 condensatore di energia. Vedremo una im-magine energeLica tridimensionale, reale come tu vedi me. Mi capisci?Malgrado non avessi capi to molto bene le spiegazioni, assent ti muo-vendo la testa su e giu. Per la verita non capivo, ma in quel momentaero piu ansioso di vedere quell' essere che di capire.Itre uomini incominciarono a manipolare ipannelli degli schermi es f diressero verso di noifino ad arrivare accanto a noi. Stavamo tutti

    alia stessa distanza dall 'apparecchio.

    L'uomo che stava in mezzo agli altri due ci Iancia una occhiata e i lsuopensiero ci arrivo chiaramente: . . ., ._ "Concentriamo le nostre menu e tentiamo di lanciare la chiamatatutti insieme".Tutt i chiusero gli occhi e inclinarono leggermente la testa. 10 feci 1 0stesso, e appena chiusi gl i occhi percepii nella mia testa un fungo suonoarmonioso, emesso dai presenti:- "Ooooooommmmmmmmmmmm ... ".Era un suono che conoscevo bene dagli insegnamenti dell 'Ordine, un

    mantra, come dicono gli orientali, che si poteva usare con due scopi:per armonizzare fa mente e per lanci~re una c~iamata ~ entita supe-riori . Indubbiamente li ci fu una vibrazione speciale che SI estese a tuttala stanza, impegnando ogni particella dell 'aria. Poteva essere perdu! era-vamo nel la spazio 0 perched quegli uomini erano in grado di emettereuna grande armonia. Certamente, anche se avevo ripetuto que! su~~~omolte volte, non avevo mai sentito a livello fisico quello che sentu 11 1quei pochi secondi: lo scorrere del sangue nelle = : vene, if circolare del-l 'aria nei polmoni e tutte le mie cellule piene di vita. Nello =:tempouna luce color verde eleurico parve inondare l'intemo della mia testa esembrava voler scappare fuori dalle palpebre chiuse.

    Fig. 734 35

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    Subito quella vibrazione cesso e it colore verde scomparve. Aprii gl iocchi sorpreso e restai muto per 1 0 stupore. Davanti a noi, sotto quell 'arcoenergetico, lafigura imponente di un uomo molto alto stava terminandodiformarsi.Ero stupefatto! Era un essere risplendente; tutta la suafigura emanavaIuce. J capelli d 'argenta gli toccavano Ie spalle. Sui petto brillava uno

    stemmafatto di un cerchio con dentro un triangolo capovolto. Daile spallescendeva una cappa bianca che arrivava al suolo. J suoi occhi, di un az-zurro intensissimo, risaltavano sulla pelle incredihilmente bianca.

    Fig. 8

    sarebbe passato per una serie di gravi difficolta e sembrava che noi uo-mini della Terra non fossimo pronti per affrontarle.

    Quest 'uomo e molti altri erano impegnati inprogrammi di aiuto al no-stro pianeta eper proseguire avevano bisogno di abitanti della Terra di-sposti a tentare di cambiare fa direzione degli eventi.

    II nonno inspire profondamente e gli occhi gli si inumidirono per Iacommozione. IIricordo di quella scena faceva rivivere sentimenti che sgor-gavano dal profondo del suo essere. La sua voce vibrava mentre race on-tava con tono lento e roco quegl i eventi accaduti molt i anni prima. Era as-sorto e, mentre guardava la fiamma, sembrava rivivere mentalmente quantostava raccontando.

    Io rimanevo muto per 1 0 stupore e per I' emozione di quel momento.Dcsideravo rispettare i r itmi del nonno, i suoi silenzi, le sue pause. Mi ren-devo conto che quell'uomo rni stava aprendo il suo cuore e mi facevauna confidenza che non avrebbe fatto a nessun altro. Mi lle domande miaffollavano Jamente, rna tacqui in attesa che proseguisse. 11racconto eraCOS! completo, COS! reali stico che non dovevo fare il minimo sforzo pervisualizzare cia che stava raccontando.

    Dopo una breve pausa riprcsc il suo racconto."Alberto, per ora non posso darti pill particolari sul le informazioniche ho avuto, ma voglio terminare diraccontarti il resto di quello che sue-

    cesse in quella indimenticabile notte di giugno.Dopo aver visto quell 'essere, presi fa decisione di collaborare con loro.Anche se sifosse trattato di un sogno, 1 0 avrei accettato.Prima di congedarsi, quell 'uomo disse:"Devo andare. Spero che I 'energia che ti anima ora, allinizio,

    cresca con il tempo e possa un giorno servirti per trovare 1 0 scopo dellatua vita".L 'immagine tridimensionale che si eraformata so/to I'arco energeticopoco a poco si dileguofino a scomparire. .Io non osavofare unpasso. Rimanevo li.fissando 1 0 spazio dove prima

    c 'era stato quell 'essere luminoso. Dentro di me sentivo una gioia inde-scrivibi le, al tempo stesso una sensazione irreale mifaceva dubi tare chetutto quello che mi stava capitandofosse un sogno.Jon mi distolse dai miei pensieri riportandomi al ia real ta."Baldomero, devi ritornare sulla Terra. La hol la energetica che ti ri-

    portera nello stesso posto dove ti abbiamo prelevato e gid pronta. Tengomotto a te ". disse voltandosi e avvicinandosi a un altro lato della sala.

    Simbolo 4.5

    Non poteifare a meno di battere le palpebre, turboto davanti aquesta immagine limpida e chiara. La sensazione di qualche cosa digrande miparalizzava e mi riempiva ifpet to f ino a sentire che stava quasiper scoppiare. Una specie di energia intensissima ci avvolse tutt i, un 'e-nergia speciale che produceva seniimenti difratellanza e amore. Mi sentiipervaso di sent imenti che riusci i a spiegarmi solo dopo alcuni mesi.Una voce chiara e sicura risuono dentro di me:

    "Grazie fratelli per fa vostra collaborazione ".Quindi diresse if suo sguardo verso di me e dopo una breve pausaprosegui."Baldomero, perfavore ascolta attentamente; if mio messaggio e di-re/to a te in particolare "Mi sentii come un bambino piccolo davanti a qualcuno molto superioresotto tutti ipunti di vista, che puo solo deglutire e battere Ieciglia in segnodi assenso.Per un certo le_mpo,non saprei dire quanto, quell 'uomo parlo fonda-mentalmente delfuturo della nostra umanita e del pianeta. JI nostro mondo

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    Quando ritorno aveva in mana un l ibro."Sono dei manoscritti che devi leggere per Jarti una idea completa

    della grande connessione che esiste Ira tutti gli esseri dell 'Universo.Conserva questa libro come un tesoro, poiche 1 0 e . Fai buon uso delleinformazioni che contiene: ci sono molti dati sulfa storia dell 'uomo.Leggilo e disponi la tua mente ad apprendere e assimi lare cose nuove".

    10 rimasi tranquillo, anche se ero impressionato da tutto quello che erasuccesso.Jon, con movimenti lenti e quasi cerimoniosi, miporse ungrosso libro

    rilegato in bianco. Allungai if braccio e 1 0 presi osservando it simboloche c 'era sulla copert ina. Era un disegno della galassia circondato da 24stelle.

    Sirnbolo 4.7

    Continuai a guardare quel disegno, quando improvvisamente mi ri-trovai a terra. 1miei piedi percepivano I'umidita dell 'erba del prato e sen-tivo unaJresca brezza che mi risveglio completamente.Istintivamente guardai in alto, giusto in tempo per vedere una specie

    di grande ruota luminosa che girava a grande velocita, facendosisempre piu piccola fino a scomparire nel f irmamento infinito, come unastellafra le mot te altre.Mi lasciai cadere a sedere nel prato con il l ibro stretto contro ifpetto,

    come se temessi che potesse scomparire da un momento all'altro, comeera successo con fa nave, e incominciai a piangere.Era tale if carico di emozioni che mi paralizzava che potevo allentare

    Ie tensioni solo con il pianto, un pian to dolce e incontenibile che si an-dava via via calmando.Piu ci pensavo e pi u non riuscivo a rendermi conto che una cosa simi lefosse successa proprio a me. Chi ero io? Perche avevano af fidato a unpo-

    vero veterinario tutte queste informazioni?T J 'altro canto ilfatto di aver vissuto un 'esperienza cosi stupefacente

    miJaceva sentire strano, come se non ci credessi del tutto. Ero sicuro diaver viaggiato nello spazio con esseri di altri mondi? Nessuno era riu-scito a volare cosi inalto e cosi rapidamente, 0per 10meno io non 10avevomai sentito dire. Da qualche anno, dopo che erafinita la secondaguerra mondiale, si diceva che presto I 'uomo avrebbe messo in orbitaun satellite artificiale, ma quello che io avevo visto era infinitamente piuavanzato, non solo per ilfatto che avevo viaggiato nello spazio, ma ancheper le caratteristiche del veicolo nel quale era stato: una nave spaziale,tecnologicamente a migliaia di anni di distanza dal la piu avanzata tee-nologia terrestre.Pensai alla nonna. Cosa avrebbe detto di tutto questa? Certamenteavrebbe pensato che si era trattato di un 'allucinazione; ma, perfortuna,avevo una prova: illibro che mi aveva dato JonEro immensamente felice. Avevo vissuto un 'esperienza riservata apochi

    uomini e al tempo stesso cosi importante che non potevo tenerla soloper me, ma avevo anche paura dell 'incredulita della gente che non miavrebbe creduto 0 111i avrebbe creduto pazzo.

    Quella notte non riusci i a dormire, continuavo a guardare l' immensocielo stellato nella speranza di vederli tornare.

    lJ non no taequc e una laerima gli seese lungo una guancia."Alberto, un giorno potrai comprendere quello che ti sto dicendo".Fig. 9

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    Sentii il cuore chc bat teva. Dopo essersi schiarita la voce il nonno con-tinuo."La mattina seguente tornai a casa e cominciai a leggere if mano-scritto. E5S0 conteneva la storia della vita, la nasci ta del pianeta, degliuomini , del le civilta che 1 0 hanno popolato, ma soprat tutto tutto quelloche I 'uomo e venuto ad imparare su questo piccolo pianeta. Oh!Alberto! Conteneva molte, moltissime risposte . .. , tutta una filosofia divita. Quegl i esseri mi hanno dato una chiave per contat tarli e mantenereuna comunicazione telepatica con loro. In seguito incominciai apraticareefu unperiodo molto duro, soprattut to inprincipio, quando gli sforzi misembravano molti e i risultati pochi . Mi sentivo inpossesso di un grandetesoro. Desideravo comunicarlo a tutto if mondo. Quest 'ansia mi portoa commettere alcuni errori che hanno pesato molto sui mio animo ".

    Si alzo dalla poltrona e cammino verso l 'ampia vct rata. La luce del laluna piena diffondeva un chiarore che sembrava giorno. Volgendorni Iespal le, scrutando il cielo, prosegui come se stesse scorrendo una nuovapagina della sua vita.- "Grazie a un amico, da studente ero entrato in contatto con un Ordine

    Segreto che sembrava aver conservati intat ti gli insegnamenti della tra-dizione, il sapere dal principio dei tempi . Per molti anni mi ero abbeve-rato a quellafonte, e nefaccio parte ancora oggi. Entrai in questoOrdineper la necessita di incanalare le mie inquietudini. Periodicamente rice-vevo informazioni che studiavo con molto interesse. Quando ebbi questaesperienza con gli "extraterrestri ",si aprirono davanti a me nuove porte,nuove possibilita, e tentai di assimilarle alla mia vita. Gli insegnamenticontenuti nei manoscritti, come pure le comunicazioni che stavo ricevendo,mi davano una visione piu ampia di quella che poteva of frirmi I'Ordine.Quando mi sentii un po 'piit sicuro di quello che avevo in mano, mi resiconto che la nuovafilosofia non era in contraddizione con quelladel l 'Ordine, solo che Iedava una dimensione piu ampia. Scrissi ad alcunimembri per avere uno scambio di opinioni. Tutti i miei sforzi si ritorserocontro i dati che per me erano stati una rivelazione capovolgendone ifsenso. A quel tempo tutte le attivita di questo tipo erano vietate, ed eramolto difficile mettersi in contatto con altri membri.Finii per rivolgermi alia sede centrale con tutte le mie brillanti sco-

    perle. La risposta del le aile gerarchie non sifece attendere. La manipo-lazione, if classismo e fa ristrettezza di vedute dei dirigent i mi trasmise-ropanico e sconcerto epoco alIa volta mi chiusero tutte leporte. lncomin-

    ciarono ad arrivarmi comunicazioni dalla Sede Centrale circa ilpericolodi dare spazio a nuove teorie che non avrebbero fatto altro che sviaredal vero sapere dell 'antico Ordine tradizionale.Ebbi una grande delusione e passai moment; molto difficili da supe-

    rare. L'impotenza, lafrustrazione e I'angoscia mifacevano sentire inca-pace diportare a termine il mio compito.

    D 'altro canto, ero solo. Malgrado Ie comunicazioni con le guide ex-traterrestri fossero diventate piu scorrevoli , non avere nessuno con cuiparlarne spesso mifaceva sent ire insicuro e soprattutto era una respon-sabi lita che mi pesava come un macigno. Nelle comunicazioni ricevevodati tanto concreti e spiegazioni tanto razionali aile mie domande chenemmeno Lalogica piu schiacciante avrebbe potutofare la minima obie-zione. C 'era molta demistif icazione e molta chiarezza in quelle teorie,molto da combattere contro fa istituzionalizzazione di tutte le idee, che eif vero cancro della societa. Con il tempo I 'Ordine si erainquinato conelementi manipolatori. La miafilosofiafu pesantemente attaccata dapochiche, come gl i antichi sacerdoti , non vofevano perdere i privilegi del po-tere e della stima.Con iltempo i miei sforzi diminuirono e dovetti ammettere ilfallimento

    del mio tentativo di diffondere quello che avevo appreso. Diverse malattiemi tennero per mol to tempo lontano da qualsiasi att ivita esterna, salvola mia professione. La tranquillita e I 'isolamento obbligato mifecero com-prendere che non avrei potuto giocare Ia carta che mi ero preposto".

    IInonno venne a sedersi vicino a me e continuo a parlare con nostalgia.- "Quando mi consegnarono imanoscritti, mi diedero anche una serie

    di consigli e raccomandazioni. Allora non compresi alcune cose che iltempo si e preoccupato di spiegarmi. Ora vedo chiaramente che loro sa-pevano che io non avrei potuto arrivare sino al la.f ine. So che pensavanoa qualcun altro, a un possibile successore e credo che avessero gia unpiano perfettamente strutturato ".

    Fece una pausa, interrompcndo iIracconto. Si volse verso di me e fissoi suoi occhi nei miei. In quel momento io ero molto teso e speravo chc ilnonno, in qualche modo, mi desse unimbeccata, mi invitasse a rompereil s ilenzio, rna sernbrava assorto in un mare di ricordi.

    Al ia fine mi decisi a parlare: "Nonno, tut to quel lo che mi hai raccon-tato rni ha Iasciato a bocca aperta. Se non me 1 0 avessi detto tu avrei pen-sato che mi stavano prendendo ing iro. Ora non so cosa pensare. Ti rendiconto di cosa mi hai detto? Un viaggio nella spazio, su una nave, e con

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    degli extraterrestri! Sembra una storia di fantascienza! Tuttavia quello cheti ha detto I 'essere di energia deve essere molto importante pcrche diver-samente non ti avrebbero portato Iif is icarnente. Ho .molte domande dafarti, nonno, rna c'e qualche cosa che mi turba. Perche 1 0 hai raccontatoa me? Solo per poterne parlare a quaIeuno 0perche c'e qualche cosa chemi riguarda?

    Per la prima vol ta la sua voce parve stanca."Ora non voglio dirti n iente dipiu, se vuoi maggiori informazioniIe.avrai, pero.voglio .se~t~rti dire che questo interesse che manifesti e pill

    d~una semplice curtosita . che desideri conoscere dipiu per approfon-= : ques~afilosofia di vita di cui ti ho parlato. 11 tempo preme e gl i av-vemment~ che si stan no avvicinando sono molto gravi". .Le ultirne parole del nonno risuonarono cariche di tristezza."Vera~le~te ho ""=r:c~riosita e mi hanno sempre att irato gli(:rgomentz difantascienza, civilta delfuturo, altri pianeti . .. Tuttavia non

    e solo questo; desidero anche conoscere questa filosofia di vita che tihanno insegnato. Mi piacerebbe sapere ilperche delle ~ose, della vita edella morte, e anche conoscere perche sono venuto in questo mondo.D '(:It ro canto mi piace anche if tuo modo di essere, a maggior ragionese ef~utto di ,qu~sti inse~amel~ti. Si , nonno, voglio saperne di pil l".MI sembro di percepi re che il nonno si fosse rilassato sentendole mieparole. Fu come se avesse allentato Iecime 0 come se si fosse l iberato diun pesante fardello. Si sedette felice, aveva cambiato espressione.

    Lentamente si alzo ed USC! dal salone.Sorpreso per la sua reazione, mi alzai inp iedi, non sapendo cosa fare.

    ~ov'era andato? Sentivo un formicolio nei piedi e , come sempre quandovlve.vo qualche cosa che rni emozionava 0 qualche cosa di importante,sentrvo 1 0 stomaco contratto.

    Dopo pochi .n~inuti i l nonno c.omparve tenendo in mana una grandebusta. Venne di fronte a me e rm guardo molto seriamente. Scorsi neisuoi occhi due lac~ime ch~ cercava di reprimere. Non disse nul la, apr! lab~sta e tese lerna?! verso di me offrendomi ilsuo regalo: "Un grosso librobianco con un disegno della galassia circondata di stelle", che, anches~non Iecontai, ero certo che fossero ventiquattro. Questo libro aspettavadi essere raccolto da una mano arnica che desse vita a ciascuna delle suepagine.

    La strada serpeggiava tra i monti; s tava incominciando ad imbrunirec gli alberi che la fiancheggiavano, mossi dal vento, proiet tavano sopraI'asfalto delle ombre bizzarre. Incomincio a piovere.

    Mentre guidavo l' auto, cercavo di concentrare I' at tenzione e non to-gliere gli occhi dalla strada. Stavo ricordando ancora una volta quel loche avevo vissuto in casa del nonno durante ilfine settimana.

    Erano passate solo 24 ore da quando avevo fatto 1 0 stesso percorso nelladirezione opposta, rispondendo ad una Iaconica chiamata del nonno: "Devoparlarti , vieni appena ti e possibile". Questo breve messaggio telefonicofu sufficiente per farmi muovere irnmcdiatamente; conoscevo bene ilnonno e sapevo che doveva trattarsi di qualche cosa di importante.

    Le conversazioni avute durante il fine settimana avevano superato ogniaspettativa. Da bambino avevo trascorso con il nonno tutte le estati eprovavo per lui un grande affetto e ammirazione; per me egli incarnavala coerenza c la correttezza.

    Molte volte avevamo discusso di filosofia 0 di altri argomenti. 10erol 'unica persona che era al corrcnte della sua appartenenza aJl 'Ordine tinda quando stava studiando Veterinaria a Madrid. Quegli insegnamenti cheraccoglievano il sapere occulto dell'umanita dai tempi dell 'antico Egittoin poi erano stati per lui un 'autentica sorgente che per mol ti anni avevaappagato la sua sete di conoscenza. Egli mi diceva sempre che quei chicchierano autentici c che, anehe se accettava Ie mie eritiche sulla "commer-cializzazione" di quel sapere, comunque era grano e bisognava solo fare1 0 sforzo di separare Ia pula dai semi, COS!chi era ansioso di conoscere Iaverita vi avrebbe trovato le sue risposte .

    10non mi ero mai senti to att rat to dall'Ordine, trovavo eccessiva I' e -norme struttura gerarehica in cui si era trasformato nell'ansia di diffon-dere e divulgare i suoi insegnamenti. Era una grande istituzione con unorganigramma che si difTcrenziava moIto poco da quello di qualsiasi muI-tinazionale.

    Fino a que] momento avevo creduto che tutte Ie conoscenze delnonno venissero dai suoi studi nelI'Ordine. Come aveva potuto mantenerequel segreto per tanti anni? Anche se lui diceva che il ceppo era comune,mi sembrava incredibile e facevo fatica ad accettare che ci potesse es-sere un rapporto tra una scuola ennetica moIto antic a e degli esseri di altripianeti impegnati inuna ipotetica missione diaiuto alIa Terra, esseri la euitecnologia eravamo moho lontani dal comprendere.

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    Certo, da quando mi ero sposato, due anni fa, le visite si erano unpoco diradate e non erano pili s ta te lunghe come in passato. Tuttavia cer-cavamo di recarci a Buran almeno una volta al mese per passare un finesettimana con i nonni.

    Per tanti anni il nonno aveva custodito gelosamente la sua incredibileesperienza ...Di tanto in tanto guardavo il sedile accanto dove c 'erano i mano-scrit ti . Erano Iiper ricordarmi che era tutto vero.Con ilpassare del tempo mi resi conto che avevo creduto alia storia del

    ?onn?yi~ d~qua?t~ ~vessi pensato, perche, a prescindere da quanta eranoinsoliti I fatti, essi Sl mcastravano perfettamente come i pezzi di un puzzle.E cosi mi trovavo, sulla strada per Leon, dove mi aspettava Teresa. Leavrei raccontato tutto , i l nonno mi aveva fatto promettere che avrei condi-viso con lei la lettura del manoscritti. Cosa avrebbe pensato? Come avrebbereagito quando Ieavrei raccontato che ilnonno Baldomero, pil i di 25 annifa, aveva viaggiato su una nave spaziale guidata da extraterrestr i e che daallora aveva mantenuto contatt i telepatici saltuari con loro? Da quel mo-mento, per il resto del viaggio, la mia preoccupazione era stata trovare i lmodo di comunicare a Teresa tutta la storia nel modo piu verosimile.Doveva.mo leggere il l ibro e cercare di usarc sempre la logica e il ragiona-mento, 11 1 due avremmo avuto una maggiore obiettivita, Quando avremmo~nito, saremI?o tomat~ a ~uron per parlare con ilnonno, lui ci aspettava conIIresto delle informazioni che, non so bene perche, ora aveva taciuto.

    La reazione di Teresa fu di sorpresa, come era logico aspettarsi. 10 cer-cavo .di ripetere ilracconto del nonno nel modo pili fedele possibile, anchese rru rcndevo conto che mi mancava la scioltezza che aveva avuto lui.C'erano delle cose che per me erano incredibili e questo traspariva dal rae-conto.

    Alla fine, dopo alcune ore di conversazionc, ar rivammo al momentoche tut ti e due avevamo tanto aspettato: affrontare la lettura dei mano-scritti.

    In quel momento nessuno di noi poteva immaginare quanta sarebbestato importante il libro che avevamo tra le mani, il eambiamento cheavrebbe prodotto progressivamente nelle nostre vite,Ammettere la possibili ta ehe la storia del nonno fosse vera era una r i-

    ~oluzione per molti dei nostri schemi mentali, ma il contenuto di questolibro avrebbe prodotto una rivoluzione ancora maggiore.44

    3. I manoscritti

    Introduzione"Ora, quando sento che I 'energia che costituisce i l mio corpo

    fisico si sta trasformando, quando so che ilmio passaggio nella vitaumana volge altermine, quando ho compreso e assimilato cosa sonoil dolore, lamorte, I'amore, l'incomprensione, la disarmonia, l'odio,Iapazienza, I 'umilta, lasobrieta , quando soche ho conosciuto e pra-ticato tutti gli aspetti f is ici della vita, devo fare un passo inpili, devofare un passo avanti. Non me 10 deve dire nessuno, 10 so.Tnquesto momenta in cui sto per congedarmi, desidero fare unultimo ripasso di quello che e i l mio bagaglio , la mia esperienza,la ragione della mia venuta c del la mia dipart ita. Come ult imo tri-buto di un uomo ad altri uomini, desidero che sicom pia inme quelloche e stato il mio costante punto di riferimento: 'Tutto quello chesi riceve deve essere dato'.

    Ora che lamia esistenza umana sta per concludersi, ho compresoche e complicato solo quello che noi rendiamo complicato, cheI'uomo ha dentro di se la risposta a tutte le sue domande, che nonsi possono mettere limiti a lla nostra immaginazione, ai nostr i desi-deri, a lla nostra coscienza; che creare istituzioni perche l 'uomo im-pari quello che gia sa significa limitare la capacita dell' essere umanodi conoscere se stesso.

    Ho vissuto molti anni e molte vite, e da tutte ho sempre ap-preso molto. Sono stato sordo e ho saputo ascoitare , sono stato ciecoe ho saputo vedere e guardare. Ho sofferto i miei errori sulla mia

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    " "'

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    pe.lIe ,ma ho sempre saputo anche rialzarmi e proseguire ilmio cam-mmo.L'uomo che pensa di non avere bisogno di niente, che si auto-proclama costruttore di se stesso, e come l 'ape ferita che continuaa girare su se stessa. Tutt i abbiamo bisogno del prossimo ed e unalezione che tutti dobbiamo inevitabilmente imparare.

    La eonoseenza applicata all 'evoluzione dell'essere umano pro-duce armonia, e quando si pari a di armonia non si pari a solo di be-nessere ambientale, ma soprattutto del perfetto equilibrio di tuttocio che esiste, visibile e invisibile.

    L'uomo, tra lap rima e l'ul tima tappa del la sua vita, percorre uncammino che non e avulso dalla sua condizione fisica. Armoniavuol dire sapere, in ogni momenta del la sua evoluzione, qual e latappa fisica che sta vivendo per adat tarsi ad essa e sapersi rappor-tare armoniosamente can quanta 1 0 circonda.

    Si dice chc l 'Universo e mentale. Questo non vuol dire che e il-lusione 0 un miraggio, ma che tutto e e si manifesta grazie alIamente. Non esiste niente che non obbedisca a un perche, a una ra-gione, a un processo mentale .

    Rivediamo l 'evoluzione dell'uomo. In principio egli e quasi unprimate, i lsuo centro mentale sta nella Terra, causa della sua preoc-cupazione. Man mana che evolve, innalza ilsuo centro mentale finoalla sornmita, facendolo passare via-via dal sesso, dallo stomaco,dal cuore e infinc nel cervello.

    Gl i uomini della Terra hanno i l loro centro mentale f ra i leuoree il cervello, fra sentimenti e sensazioni, f ra il volere e il potere.L'esperienza, il dolore, l'amore e la propria vita faranno si che ilcentro mentale si trasferisca al cervello, dove tutto si genera, dovetutto si cornprende, dove tutto E . II cervello e il nostro terminale co-smico di cui oggi finalmente conosciamo Ie capacita e I'uso.Come abbiamo imparato male! Noi siamo centrati sui corpo equando esso e vecchio ci rendiamo conto che I 'organo che abbiamosviluppato meno e quello che detiene Ie chiavi della vita.

    Questa storia che oggi, alIa fine dei miei giorni come essereumano, sto raccontando, non e una biografia; a vol te puo essereesaustiva, a volte non servira a molto, perche e solo una vita, non

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    fa vita. Di contro cerchero di t rasmettere quelle cose che sono lestesse che oggi mi permettono di fare questa nuovo passo. QueI lecose che l'uomo cerca e per Ie quali vive, latta e muore centovolte. Lo faccio perche so che devo [arlo, perche me 10 chiede unaforza che ha incominciato a cssere una parte di me.Parleremo dell 'uomo c del ruolo che hanella creazione, di come,pur essendo parte della natura, sia arrivato ad agg~edir1a p~r po~cer-care di curarla e proteggerla, di come solo la COSCIenzapuo far iden-tificare la natura come una madre. In principio si dipende da leicome il neonato dipende dalla madre. Poi l'uomo adolescente sir ibella contro di lei , laripudia cia aggredisce pensando dipoter faredi meglio. Solo quando e adulto l'uomo volge 10 sguardo. e vede unamadre che gli ha dato tutto: il suo sangue, la sua casa, il suo latte,i l suo calore . .. E prova nuovamente amore per lei . Voi,uomini dellaTerra, chi piu chi meno, siete adolescent i pero non pensate che po-treste compensare errori prodotti dal Cosmo. '.1Ivostro passo successivo e quello di volgere 1 0 sguardo versola vostra madre e vivere con lei e per lei, perche un giorno, comeiooggi, dovrete andarvene per tornare a essere parte di lei ,.della s~acnergia, della sua forza, Per diventare, come paradosso npetuto 111tante incarnazioni , padre e madre di vost ra madre. Quando avreteimparato ad amare la vostra vecchia madr~, a cura_rla ~ p~oteg-gerla, quando avrete compreso che avete bisogno dl lei; VI con-ver tirete nella sua forza vi tale, perche in lei possano contmuare avivere i vostri figli e i figli dei vostr i figl i"."Sono Geenom, un essere umana che ha percorso un lungo cam-mino sui sentiero dell' evoluzione. Un duro tirocinio mi ha por-tato, durante millenni, al punto in cui mi trovo oggi, vicino a tra-scendere il piano Iisico. Sono passato per tutti gli s tadi della tappaumana, dalla manifestazione pili grossolana alla pili sottile, dalla in-coscienza e dal dubbio, fino al la coscienza e alla sicurezza e, perfinire, dall' intuizione alia certezza di sapere perche sono stato creato.Le mic parole sono per voi, uomini della Terra, voi c~e av.ct.efatto un percorso breve, voi che, come ~u~ti.gli a~ol~s~en~l, an~lcI-pate il futuro dell' uomo. Ci vorranno mig ham e migliaia dl anru perotten ere quello che chiamate sapienza, che non e altro che fa co-

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    scienza dell 'ordine che deve avere if vostro mondo, e quandoparlo di mondo mi riferisco a questa parte dell 'Universo che l 'uomodeve conoscere passo passo, vita dopo vi ta, generazione dopo ge-nerazione,

    Una del le piet re mi liari che l 'esscrc umana incont ra quando ar-riva al punto in cui voi vi trovate e conoscere la sua esatta situa-zione: da dove viene, dove si trova, dove sta andando.Conoscere sommariamente Ietappe del cammino evolutivo, cifa affrontare con maggior sicurezza ilprogramma evolutivo di ognivita , conoscere i successi e i fallimenti ottenuti e , in definit iva, au-mcntare la coscienza, che e il miglior indice di progresso.

    Quando diciamo che l'uomo non e solo nel suo Universo, nonparliamo solo delI'esistenza di altri mondi simili, rna ci r ifcriamoanche alIa sua origine e al suo futuro.

    Se attribuissimo dei gradini alIa manifestazione dell' Universo,dal principio fino alia sua integrazione, vedremmo che il primocapitolo della storia - il primo gradino - e costituito dalla primamanifestazione della materia, il mondo materiale 0 regno minerale,come 10 chiamate voi. Abbraccerebbe dal la pi ll semplice parti -cella atomica fino alia organizzazione minerale pill complessa.

    Nel secondo gradino ci sarebbero lcpiante , i lpiano 0 regno ve-getale, dalle manifestazioni pill semplici, come certi licheni, che con-vivono uniti in una simbiosi quasi perfetta, fino ai vegetal i quas iautonomi, piante che sembrano animali primitivi , con una certa in-telligenza per sopravvivere e nutrirsi, come alcune piante marine.

    II terzo gradino sarebbe occupato dagli animali , che poco a pocosviluppano una struttura cerebrale capace di differenziare funzionivitali; animali che incominciano ad essere autonomi, con rnotili ta ,molto semplici come un protozoo 0 il plancton marino, fino ad ar-rivare al ia complessi ta dei mammifer i, dove comprare questa ab-bozzo di essere umana che c un primate, il model lo perfetto perentrare nel quarto gradino: I'essere umano, antropomorficamentequasi uguale in ogni angolo dcll'Universo. Questo essere e eretto,ha piedi per camminare, mani, testa e tronco; e dotato di sensi e cer-vel lo per coordinare tutte Ie sue funzioni vitali c, quello che e pillimportante, ha un cervello per fare da ponte tra 1 0 spirito origin ale

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    e la sua coscienza che, per la prima volta in questa gradino, ap-pare individualizzata in ogni essere.Fino a qui i piani , 0gradini inferiori, in tutta la loro manifesta-zione erano reui da spiri ti collett ivi , che regolavano per ogni speciele interrelazioni, l'ecologia, l 'esistenza. A questa punto e nato ilfu-turo Rcggente di tutto cio che vi e sotto di lui , lacui esistenza ha ra-gione di essere solo se egli esi ste, piani, risorse e mezzi che sonomessi a disposizione dell 'uomo per la sua sopravvivenza. Essi evol-veranno solo nella misura in cui cio sara utile all'uomo e l'uomoevolvera solo nel la misura in cui sapra util izzare tut to questa cor-rettamente, per il beneficio di chi gli e inferiore, per lui stesso eper i suoi simili.Questo gradino, il quarto della scala evolutiva, ha una impor-tanza fondamentale, poiche, a partire da qui, l 'uomo prende inmanaleredini della sua evoluzione e da questa punto in poi imparera solodai suoi errori e dai suoi succcssi , dal l'uso che fara del suo l iberoarbitrio.I gradini successivi corrispondono a gradini non materiali:il quinto gradino al mondo delle energie astrali,il sesto a quello delle energie mentali,il settimo a quello delle energie spirituali.La funzione di ciascuno di questi l ivelli e quella di vitalizzare,coordinare e dirigere quelli rispettivarnente sottostanti, completandoil ciclo evolutivo, dove tut ti unit i ne formeranno un ottavo, che Iiinglobera tutti c che e I 'origine e la fine di tut to il creato.

    Permettirni diparlare in maniera pill approfondita di com'e ilvo-stro e nostro gradino umano, quel lo che ho percorso dal principiofino a ora c che sono prossirno a lasciare per integrarmi con ilmondodelle enerzie, l iberandomi di questa corpo, che mi e stato tanto utile,o . . .e uscendo daJla ruota deJle incarnazioni alia quale sono soggetti tuttigli esseri umani per il loro bene.Se guardiamo questa ipotetica scala evolutiva da lontano, essaha sette grandi gradini, rna se ci avviciniamo vediamo che ognunodi essi e formato da set te piccol i gradini e, nel caso dell'uomo, ve-diarno sette tappe nel suo quarto grande gradino come cssere umano.

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    Sette gradi evolutivi che vanno dall'uomo primitivo (4.1) all'uomosupercosciente (4.7), passando dall'uomo incosciente (4.2), all'uomocosciente (4.3), punto nel quale l 'uomo ha inmano al cento per centoIe redini della sua cvoluzione, il gradino nel quale si trovano at-tualmente gli esseri umani del pianeta Terra.

    Siete vicini ad un grande salta, che vi portera al gradino sue-cessivo: l 'uomo della Nuova Era (4.4). II passo successivo e ilgradino dei Maestr i (4.5), dove mi trovo io, che e ilprimo della scalaumana in cui I'uso posi tivo dellibero arbitr io assicura la capacitadi servire come punto di r iferimento ai fratell i del gradino 4.3 e diarrivare al gradino 4.6. Dal 4.4 al 4.7 ci sono i Maestri, gli ultimiumani che a loro volta saranno i "prirni" a far parte del primo sca-lino del piano energetico 0 quinto grande scalino.

    Ho usato questa irnmagine della scala , che per la sua sernplicitae chiarezza aiuta a ricordare. E solo un modo per suddividere e fa-cil itare I 'esame del cammino dell'evoluzione nei suoi passaggi.

    2 iaODIFICAZIONE GENETlCA PER 4.514 6147Fig. 10

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    Mi piace vedermi riflesso in ogni piano del passato; non poteteimmaginare il cammino che ci vuole per arrivare alia fine del vo-stro percorso come esseri umani, come pure non potete imrnaginareIe meraviglie che vi guardano sperando di essere scoperte da voilungo la vostra vita.Mi piacerebbe, come primo passo, raccontarvi come e nato ilvo-stro pianeta e come si e sviluppata la vita su di esso. Le ipotesielaborate dai vostri scienziati si stanno avvicinando alia real taogni giorno di pil l, pero a tutti manca molta umilta per poter trovarela vera ragione della vita, perche sitratta di un processo fonda-mentale energetico, non solo fi sico. E I'energia vi tale cio che per-mettc a un essere inerte di vivere. Senza questa energia i corpi,che prima erano vivi, si decompongono, Iiinvade il caos. Guardateviattorno e vedrete che tutto e energia. Quando questa energia si metteal servizio dell 'evoluzione, nasce la vita. Sto parlarfdo dell 'e-nergia pili sottile: I'Amore.II vostro pianeta, la Terra, e nato in un modo simile a quellocon cui S0110 nati tutti gli altri pianeti dell'Universo: parten dodalla sua stella, dal suo sole. Vi fu una liberazione di energia posi -tiva che, compensandosi con energie di segno contrario, diede luogoad una massa incandescente che prese un'orbi ta attorno all' astroche lagenera. Si creo ilprimo gradino della scala evolutiva, i lregnominerale. Quando la massa siraffreddo, la sua atmosfera, compostadi carbonio e idrogeno, permise che, per I 'azione delle moltepliciradiazioni solari, gli elementi chimici depositati nella corteccia for-massero il brodo di coltura che, in milioni di anni, diede luogo aquello che chiamiamo vita .Tutto quello che vi ho detto risponde a un piano, tutto ha unperche, una ragione e una spiegazione che ha bisogno solo di treelementi per essere compresa: umi lta, pazienza e desiderio di co-noscere, di sapere".

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  • 5/13/2018 Gruppo Aztlan - I Manoscritti Di Geenom 1

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    Prima manipolazione genetica"Passarono milioni di anni durante i quali facemmo frequenti vi-

    site alIa Terra solo per osservare 1 0 sviluppo del sistema ecologicodel pianeta 0per inserire nuove specie vegetali e animali che com-pletavano I'equilibrio del sistema ecologico. La Confederazione deiMondi Abitati della Galassia stava osservando l'evoluzione del gio-vane pianeta e stabili che era giunto ilmornento di fare un altro passoavanti: collaborare al risvcglio della vita intelligente.

    Questo richiese molto, molto tempo, approssimativamente tremilioni di anni del le vostra era. 10 ebbi il privilegio di parteciparea questa missione.

    Immerso nei rniei r icordi, visualizzo quella meravigliosa espe-rienza come se la stessi vivendo ora.

    La nostra nave attraversa 1 0 spazio a velocita che pot reste im-maginare solo nei vostr i sogni, ogni componente della spedizioneconosce molto bene la sua funzione e la compie in silenzio.

    AlIa fine, davanti a noi appare I'obiettivo: fa Terra e una piccolasfera, poco luminosa, senza satelli ti e che si muove lentamente inun'ampia orbita attorno al Sole. .

    Quello che sta succedendo in questo pianeta e gia successocentinaia di volte in alt rettanti pianeti , rna il fatto che sia gia acca-duto molte altre volte non 1 0 rende meno importante. Credo sianecessario per I 'uomo affacciarsi alIa finestra del suo passato, perquesto vi chiedo di essere partecipi di questa esperienza.

    Ma torniamo alla Terra. La notte e fredda, fredda e chiara. Leacque tranquille della laguna rimandano come uno specchio I 'im-magine di un firmamento profondo, punteggiato di migliaia di stellescintillanti. II silenzio