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I luoghi della fede

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Le chiese di Roseto Valfortore

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Roseto Valfortore possiede uno straordinario patrimonio di

edifici sacri che testimoniano la profonda radice cristiana dei

suoi abitanti e la tradizione di pietà popolare.

Per questo, chi vuole conoscere la storia del paese e della pietà

popolare dei rosetani, non può prescindere dal contatto

diretto,raccolto e personale con essi.

Le schede che seguono vogliono appunto rappresentare un

invito ad approdare a questi suggestivi centri di spiritualità e di

fede.

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PARROCCHIA DI SANTA MARIA ASSUNTA

(Largo Chiesa)

La storia di Roseto è perfettamente rappresentata dalla Chiesa Madre, tanto cara al

popolo rosetano, che ha subìto nel tempo le trasformazioni degli eventi di Roseto.

L’edificio sacro sorge sullo sbocco della porta principale del paese (l’arco della

Terra), là dove comincia l’antica piazza (la “Piazza Vecchia”) in posizione parallela al

Palazzo del Marchese che fu restaurato ed ampliato nello stesso periodo. Esso

domina la vallata ad oriente e sembra vegliare, con la sua mole austera, gli stretti

vicoli e le piccole case che scendono in declivio in quel rione Sottosanti che costituì il

primitivo nucleo abitato di Roseto.

Si presuppone, infatti, che già dal 752 d.C., anno in cui si ha la prima notizia certa

dell’esistenza di Rosito, esistesse nel luogo succitato una piccola chiesetta.

Fu nel periodo angioino che la nostra Chiesa assunse l’attuale titolo di Maria

Santissima Assunta in Cielo, titolo che troviamo invariato nei secoli fino ad oggi.

La prima radicale trasformazione è stata effettuata ad opera del feudatario

Bartolomeo III Di Capua nel 1507 e viene ricordata in un’iscrizione posta

sull’architrave della porta secondaria della Chiesa fregiata di graziose decorazioni

floreali e dello stemma della famiglia Di Capua, sorretto da due puttini:

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ANTONIO JOANNIS CLARELLI PRESIDE SUB

PRINCIPE BAR.III DE CAPUA OPUS CON.

Fra il 1819-1830 ci fu una seconda trasformazione da parte dell’arciprete Farace che

ampliò la Chiesa con l’acquisto di case attigue che furono inglobate e che permisero

il posizionamento dell’Altare Maggiore, del nuovo Battistero e della Sacrestia.

Nel 1853 la famiglia Capobianco progettò e in breve tempo realizzò la costruzione

della cappella gentilizia, il Cappellone, con due stupendi altari in marmo e una

nicchia per tre statue lignee eseguite dall’artista napoletano Francesco Saverio

Citarelli: Maria SS. Del Carmelo, già acquistata nel 1825, Maria SS. Delle Grazie e San

Simone Stock.

Il restauro radicale della Chiesa fu realizzato tra il 1898 e il 1903 da parte

dell’Arciprete don Donato Cascioli. Fu consolidato l’intero edificio, rifatta la volta,

elevata la cupola con i finestroni, restaurato il pulpito e la cantoria dell’organo.

A partire dall’immediato dopoguerra del 1940-45 furono intrapresi nuovi importanti

restauri su istanza dell’arciprete don Luigi De Cesare.

OPERE ESTERNE degne di nota:

Pannelli cinquecenteschi della balaustra dell’entrata principale della Chiesa,

datati 1560, un tempo posizionati nell’arco interno della Chiesa, opera degli

scalpellini rosetani. I lastroni finemente lavorati raffigurano l’immagine di Dio

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Padre al centro e 4 stemmi: quello del Comune di Roseto, quello della famiglia

Di Capua, quello del Vescovo Carafa e quello dell’arciprete del tempo su cui si

legge la sigla: A.R.A.A.T.R che significa: Antonius Romaneus, Arianensis,

Archipresbyter Terrae Rositi .

La parte inferiore della balaustra comporta una sequenza di 9 rettangolari

festoni e disegni geometrici in bassorilievo.

Architrave della porta secondaria della Chiesa con iscrizione già menzionata

(1507)

2 lastre sepolcrali in altorilievo murate in Via Sottosanti che rappresentano un

nobiluomo e una nobildonna addormentati nel sonno della morte. La

tradizione vuole che si tratti di due coniugi, Tullio e Manlia, ma non esiste

alcun documento autentico in merito.

Il campanile con tetto quadrato e con terrazzo.

OPERE INTERNE degne di nota:

Fonte Battesimale del 1616.

L’acquasantiera del 1598 rappresenta uno degli oggetti più preziosi della

Chiesa. Poggia su un piedistallo snello e dalla scultura semplice e ha forma

circolare del diametro di 90 cm. Al centro del suo fondo concavo è scolpita

una ninfa marina che stringe tra le mani le code di due piccoli pesci.

Il Sacrario del 1616.

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La piccola campana del 1458, posta accanto all’Altare Maggiore, proveniente

dall’antica Chiesa Arcipretale di Vetruscelli.

Gli altari:

1- L’Altare Maggiore in marmo policromo. Sotto la Mensa è deposta l’urna

contenente la statua e le reliquie di S. Modestino Martire.

2- L’Altare del SS. Sacramento. In marmo policromo, di struttura classica

anche se prevalentemente barocco. Di notevole rilevanza artistica è il

Tabernacolo.

3- L’Altare del Buon Consiglio costruito dalla famiglia Lanza.

4- L’Altare dell’Immacolata.

5- L’Altare dell’Addolorata.

6- L’Altare della Madonna delle Grazie sito nel Cappellone.

Le Statue:

Tra le statue ricordiamo innanzitutto le statue lignee dovute alla mano geniale

dello scultore napoletano F. S. Citarelli e alla generosità e alla devozione di

Gennaro Capobianco: la Madonna del Carmine, la Madonna delle Grazie, San

Simone Stock, S. Anna e S. Giuseppe.

Oltre ad esse, che sono indiscutibilmente le migliori di Roseto, ricordiamo le

statue dell’Assunta, dell’Immacolata, dell’Addolorata, della Madonna di

Giosafat, di S. Rocco, S. Biagio, S. Antonio Abate, S. Pio da Pietrelcina, Don

Bosco e S. Domenico Savio.

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Ricordiamo anche i mezzobusti di S. Fausto e S. Fedele.

I Quadri:

La Madonna del Rosario e il quadro della Divina Misericordia nel Cappellone;

il quadro della Madonna del Buon Consiglio .

Il Crocifisso posto all’ingresso secondario.

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CHIESA O ORATORIO DI SAN FILIPPO NERI

(Largo Chiesa)

La Chiesa o Oratorio di San Filippo Neri fu fondata dall’arciprete don Santo De

Santis.

Recatosi a Roma per assistere alla canonizzazione di San Filippo Neri nel 1622, portò

con sé alcune reliquie; una di esse è situata nella statuetta di legno esposta al culto e

ritenuta miracolosa dai rosetani. L’Arciprete fece poi dono della sua casa, che fu

trasformata in Chiesa e aperta al culto il 9 febbraio 1625.

Su una piccola lapide murata sulla parte esterna della Chiesa, accanto alla scalinata

di accesso possiamo leggere:

D. SANCTUS DE SANTIS

ARCHIP. ERIGENDUM CURAVIT

A.D. 1623

La Chiesa si affaccia con un balcone, dal quale il 26 maggio si effettua il lancio di

pane ed ortaggi, e con l’edicola del Santo su Piazza Bartolomeo III di Capua.

La famiglia dei marchesi Saggese, particolarmente devota al Santo, si farà

promotrice per l’acquisto della notissima statua d’argento a mezzo busto del Santo,

che diventerà protettore di Roseto.

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Il 23 marzo 1778 venne costituita la Confraternita o Oratorio di San Filippo Neri che

eserciterà un’attività assistenziale a profitto dei più bisognosi.

La Chiesa custodisce le statue della Madonna della Pace, dell’Angelo Custode e, ai

lati della statua lignea di San Filippo, quelle di San Felice e San Vito.

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CHIESA DI SAN NICOLA

(Largo Monsignor Saggese)

La Chiesa di San Nicola, col suo inconfondibile campanile, da circa quattrocento

anni, è ubicata all’estremità inferiore della nostra piazza.

Costruita al posto della diruta Chiesa di Sant’Antonio, questa Chiesa fu detta anche

“dei morti”dal nome della Congrega della Buona Morte -Mors Mortorum- e fu

adibita a luogo di sepoltura fino al 1837.

Nel 1830 fu acquistata la campana grande mentre il campaniletto precedente aveva

una sola campana piccola ed era stato costruito nel 1796.

La Chiesa custodisce la statua di San Nicola sull’altare centrale, la statua di

Sant’Antonio e il quadro della Madonna di Pompei su due altari laterali.

Abbiamo ancora due altari gemelli, quello di San Michele e quello di San Donato,

opera evidente di maestranze rosetane.

Vi si celebra la solenne tredicina in preparazione alla festa liturgica di Sant’Antonio

di Padova a giugno e la festa esterna la prima domenica di luglio.

La Chiesa nel novembre 2002, già pericolante a seguito del terremoto, è stata

chiusa. Dopo sette anni di meticoloso restauro, consistito nel consolidamento della

volta e del soffitto, nella ricostruzione di tanti stucchi andati perduti e nella

ridipintura è stata riaperta solennemente sabato 12 dicembre 2009.

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CHIESA DI SANTA MARIA LAURETANA

(Via Monsignor Sabetti)

Le prime notizie della Chiesa di Santa Maria Lauretana risalgono al 1596.

Questa Chiesa è diventata il centro del culto alla Madonna del Carmine, protettrice

del paese, da quando Gennaro e Giuseppe Capobianco se ne fecero promotori.

Nel 1829 nacque la Congrega del Carmine che dotò la Chiesa di beni immobili e

decise di commemorare il Venerdì Santo con una manifestazione solenne per le vie

del paese.

La Chiesa custodisce la statua della Madonna di Loreto, della Madonna Immacolata,

San Giovanni Evangelista, Santa Lucia e i quadri della Madonna del Carmine, della

Madonna di Pompei e di Sant’Antonio.

Vi si conservano, inoltre, tutti i simboli del Venerdì Santo, compresa la statua di

Gesù morto e della Pietà.

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CAPPELLA DELLA CONSOLAZIONE

(Largo Croce)

Questa chiesetta, che sorge al centro del paese, alla confluenza di cinque strade, è

detta dal popolo anche Cappella della Croce per una croce lapidea su colonna e

basamento ivi portata da Largo San Martino. Tale colonna è datata 1610 e fu

trasferita in Largo Croce nel 1829.

La Cappella della Consolazione è stata costruita ed aperta al pubblico tra il 1853 e il

1855, sui ruderi di un minuscolo luogo di culto alle Anime Purganti. Difatti era quello

il posto dell’ossario e del cimitero, al tempo in cui il paese non oltrepassava i confini

di Sottosanti.

Il campaniletto, datato 1820, si riferisce appunto a quella chiesetta preesistente.

Nel 1884 i coniugi Antonio Sabatino e Amalia Rossi acquistarono a Napoli

l’imponente gruppo statuario della Madonna della Cintura o della Consolazione, che

raffigura la Madonna con in braccio Gesù Bambino e ai piedi Sant’Agostino e Santa

Monica, e così la chiesetta assunse l’attuale denominazione.

La Chiesa custodisce anche la statua del Sacro Cuore di Gesù e quella di San

Francesco d’Assisi.

Recentemente è stata mirabilmente restaurata.

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CHIESA DI SAN FRANCESCO SAVERIO

(Via Colonnello D’Avanzo)

La Chiesa di San Francesco Saverio , fatta costruire come Cappella patronale

dall’Arciprete Saverio Farace, divenuto Vescovo di Bovino, è l’unico luogo di culto

nella parte più alta del paese.

La sua costruzione rimonta al 1832.

Chiusa e semi abbandonata per un certo periodo, fu riaperta al culto verso il 1938,

dopo che i signori Leonardo e Graziella Farace provvidero a farla restaurare

interamente.

Vi si conserva la statua di San Francesco Saverio.

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CALVARIO

(Via Mons. Farace)

I sacerdoti che promossero la costruzione del Calvario nel 1869 furono don Alfonso

Lanza, don Gaetano Ferrara e don Giuseppe Maria Iannuzzi, appoggiati dall’allora

sindaco don Michele Sabetti.

Nella Domenica di Passione di quell’anno, quasi tutto il popolo iniziò a trasportare il

materiale per la costruzione nel luogo designato.

Inizialmente la facciata era di legno con nove finestroni e la balaustra in pietra.

La facciata è stata recentemente restaurata e il tetto rifatto.

Nel Calvario sono rappresentati i misteri della Passione. La Cappella è mèta di

pellegrinaggio durante la Settimana Santa e principalmente il Venerdì Santo.

Al centro vi si innalzano tre croci.

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CAPPELLA DI SAN ROCCO

(Località Paduli)

La Cappella di San Rocco è sita in zona Paduli ed è circondata da un vasto parco.

Fu ideata e costruita nel 1914 dal dott. Donato Verna sui ruderi della Cappella del

Cimitero dei colerosi, aperto nel 1837, quando quel morbo portò via a Roseto 560

persone.

Sempre per iniziativa del dott.Verna, nel 1920 fu eretto davanti alla Cappella un

monumento agli eroi caduti per la patria nella I guerra mondiale.

Sulle lapidi laterali del monumento sono riportati i motti mazziniani “ DIO E

POPOLO- PENSIERO E AZIONE- RELIGIONE E PATRIA”.

Nel periodo fascista lo spazio verde che circonda la Cappella fu trasformato in Parco

della Rimembranza.

Vi si conservano le statue di San Rocco, San Biagio e quella della Madonna

Incoronata, la cui festa si celebra la prima domenica di maggio.

E’ attualmente chiusa perché pericolante.

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CAPPELLA DELL’ASSOCIAZIONE

(Vicoletto dei Pittori)

La piccola Cappella all’interno della “Villa Frassati-don Nicolino De Renzis” è nata per

accogliere e formare spiritualmente la gioventù di Azione Cattolica di Roseto.

Recentemente restaurata conserva la statua della Madonna Immacolata davanti

alla quale hanno pregato generazioni di giovani.

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CAPPELLA DEL CIMITERO

(Cimitero Comunale)

A seguito dell’editto napoleonico che vietò di seppellire i morti nelle Chiese, anche a

Roseto fu costruito un cimitero in località Paduli.

Poiché il terreno era estremamente acquitrinoso, si pensò ad un altro luogo. Fu

scelta la località “Serra del Sorbo”.

Nel 1852 i lavori furono ultimati. Ma il Vescovo di Ariano si rifiutò di benedire il

nuovo cimitero fino a quando il Comune non avesse provveduto alla costruzione

della Cappella cimiteriale e alla dotazione dei necessari arredi sacri, ciò che il

Comune fece nel dicembre dello stesso anno.

La Cappella, recentemente restaurata, conserva la statua della Madonna Addolorata

che viene portata in processione nella solenne funzione del Venerdì Santo.

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Questo lavoro è stato realizzato dai soci dell’Azione Cattolica parrocchiale.

I disegni delle nostre Chiese sono stati creati dal signor Romano Giuseppe.

Il libro elettronico è stato realizzato da Antonio D’Avanzo (curatore del sito)

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