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-Anno accademico 1988/89 - -Università degli Studi di Firenze- 28-02-1989 -Facoltà di " Magistero " -Corso annuale a numero chiuso di Perfezionamento post-lauream a numero chiuso in "Storia medievale, moderna e contemporanea". -Seminario di "Storia delle dottrine politiche"- - Prof. Salvo Mastellone - -Esercitazione seminariale svolta da Marco Martini: "I rapporti franco-prussiani e la concezione politica del Bismarck dal 1866 al 1874 nel pensiero di Ruggero Bonghi". I.Ruggero Bonghi: vita ed opere. II.Il quadro storico-politico. III.L'assedio di Parigi. IV.Condizioni sociali delle classi operaie e borghesi e condizioni politiche dei principali Stati europei. V.La politica di Bismarck e le lotte tra clericali e liberali in Germania.
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MARCO MARTINIMARCO MARTINIMARCO MARTINIMARCO MARTINI
I RAPPORTI FRANCOI RAPPORTI FRANCOI RAPPORTI FRANCOI RAPPORTI FRANCO----PRUSPRUSPRUSPRUSSIANI NEL PENSIERO SIANI NEL PENSIERO SIANI NEL PENSIERO SIANI NEL PENSIERO DI DI DI DI
RUGGERO BONGHIRUGGERO BONGHIRUGGERO BONGHIRUGGERO BONGHI
EDIZIONI ISSUU.COM
'\ -Anno accademico 19~89 --Università degli Studi di Firenze-
Firenze,2e-2-l989
-Facoltà di " Magistero "-Corso di Perfezionamento in Storia-
-Seminario di Storia delle dottrine politiche-
- ( Prof. Salvo Mastellone ) -
-Esercitazione seminariale svolta da
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I)Ruggero Bonghi.Vita ed opere.
Ruggero Bonghi nacque a Napoli nel l826;dopo essere stato eduaato
nel collegio degli Scolopi ed essersi formata un'ampia e profonda
cultura, partecipò ai tentativi del l847-48,vòlti ad ottenere la
costituzione dal re Ferdinando II.Falliti i moti insurrezionali
del "48,si stabilì prima a Firenze, poi a Torino, infine a Stresa,
presso il Rosmini ;ivi conobbe Alessandro J\lanzonie pubblicò una
vivace esposizione delle opinioni manzoniane sulla lingua italiana,
recante il titolo Perché la letteratura italiana non sia popo1are in
Italia ( 1855 ).Rifiutata nel 1858 la cattedra di filosofia
all' Università di Pavia,offertagli dal governo austriaco,la ottenne
dal Cavour nel 1859.In seguito fu eletto deputato per molte legisla-
-ture,ed insegnò storia antica e moderna e letteratura latina alle
università di Firenze,Milano e Roma.Nel 1869 collaborò agli studi
- 2 -
sulla lingua italiana insieme ad Alessandro Manzoni.
Resse il Ministero della Pubblica Istruzione dal 1874 al 1876 ed
istituì cattedre di lingua e letteratura neolatina nelle principali
Università,e fondò a Roma la Biblioteca" Vittorio Emanuele".
E' da ricordare inoltre la sua attività letteraria svolta in
qualità di Presidente della Società ti Dante Alighieri v •
Oltre che letterato.e uomo politico,fu anche un valido storico;
si ricordino,a tal proposito,le sue opere Camillo Benso di Cavour
( 1860 ); Nove anni di storia di Europa nel commento di un italiano
( 1866-1874 )jLeone XIII e l'Italia (1878 ); Disraeli e Gladstone
( 1881 );Francesco d'Assisi (1884); Arnaldo da Brescia (1885);
Storia di Roma (1884-86, ~ voll.); Vita di Gesù (1890).
II) Il quadro storico-politico.Intorno agli anni 1870-71 il quadro eur9peo,da un punto di vista
politico e sociale,appare sconvolto;la Francia,dopo aver dichiarato
guerra alla Prussia,viene sconfitta a Sedan ( 1870 ).Il 18 Ge~naio 1871 la Prussia proclama il proprio Reich,a Versailles,
nella" Sala degli Specchi ".Nel l87l,in Francia,crolla quindi
il secondo impero e nasce la terza Repubblica.Segue un periodo di crisi morale per il mondo intellettuale fran-
-cesel~~~isi manifesta particolarmente nel pensiero di Ernest
Renan,pensatore francese di questo periodo e autore dell' opera
La riforma morale e intellettuale della Francia.
La politica del cancelliere prussiano Ottone Von Bismarck esce
vincitrice da questo contesto;Bismarck è un politico 'forte',che ha
- 3 -
restaurato l' impero,conferendo alla Germania un nuovo Reich,ovvero
un nuovo Stato,una nuova e potente struttura politica.
Tale struttura si presenta sotto una forma parlamentare,ma le
camere harLno solo una funzione apparente;chi governa real~te è
Bismarck,con il con~enso di Guglielmo l.
I giovani proprietari industriali ed i militari guardano con ~vore
alla politica bismarckiana,perché vedono in questa la sola forza
capace di produrre lo sviluppo dell' industria ed il potenziamento
dell ' esercito.
Le linee della politica b ì smar-ck.ì ana vengono tratteggiate da
Treitschke,docente universitario e intellettuale di questo periodo,
inizialn~~te di tendenze liberal-democratiche.Nel decennio 1865-75
Treitschke insegna ad Heidelberg,ma le sue lezioni sulla dottrina
dello Stato verranno tradotte e pubblicate in seguito,nel 1918.
Il punto centrale del suo pensiero è la'teoria dello Stato,intorno
alla quale Treitschke si pone due domande:a)cosa sia lo Stato;
b)su quali basi esso si fondi.ln accezione più ampia,Treitschke
ricerca l'essenza dello Stato,inteso nel senso di 'Reicn.E' questo il
tentativo di formulare una nuova scienza della politica fondata
sullo Stato,ma è anche una polemica antiparlamentare;si critica,•
più che altro,la degenerazione del parlamento,ossia il parlamen-
-tarismo.E' questa una dot~rina accolta dalla destra.
Si consideri infine che in questo per-ì odo sono fortemente sentiiti
i concetti di ' Stato " ' nazione' 'razza'· tali sentimenti, -'non sono che la logica conseguenza del trapasso dell' Alsazia e
- 4 -
della Lorena dal possesso francese a quello tedesco;la categoria
di razza implica infatti il problema di sentirsi francesi o talieschi.
Proprio in questo contesto,come si è detto,nascono quindi le radici
dell'antiparlamentarismo;tutte queste problematiche trovano esplicita
rispondenza nell'opera di Ruggero Bonghi,letterato e uomo politico
del tempo~2utore dell'opera Nove anni di storia di EuroEa nel com-
-mento di un italiano (1866-1874) ,a cura di M. Santirocco, Le Morirri er-,
Firenze,1938,3 volI.
Di Questo studio di Ruggero Bonghi,di ampio respiro,si sono consi-
-derati tre aspetti;A)L' assedio di Parigi;B)condizioni sociali
delle classi operaie e borghesi e condizioni politiche dei principali
Stati europei;C)la politica di Bismarck e le lotte tra clericali e
liberali in Germania.Tali aspetti costituiranno ou.ìndd ,rispet·tivamente, il terzo, quarto e
quinto punto del nostro lavoro.
III)L'assedio di Parigi.
La folla,il destino e la colpa hanno condotto i francesi a dare
prova di un orrendo spettacolo,che nel Giugno del 1871 ~ sgomen-
-tato l' Europa.Diverse sono le cause della guerra civile di Par~
-gi,terminata con la distruzione della città.Tale dramma è dovuto,
sostiene l' autore,alla distruzione volontaria di Parigi, " per le
mani di coloro i quali l'avevano tanto ost ì.nat améj.rrt e difesa" (l)•
Da vent'anni,sostiene l' autore,abbiamo visto trasformazioni di atati,
- 5 -
che,pure,avevano un fondamento naturale e legittimo;è cosa ovvia che
sopra tali trasformazioni si costruissero nuovi edifici di unità na-
zionale.Tali alterazioni,osserva il Bonghi,furono prodotte" cogli
accordi e colle armi" (2).L' aspetto positivo fu la trasformazione
del sentimento nazionale,causato dalla ricerca dell' unità di lin--guaggio,di origini e di memorie.r.'lail fenomeno parigino,nota l'autore,
,è di tutt' altro generè:l' idea che ha mosso le classi operaie non
può edificare alcunché,ma solo suscitare una gran" tempesta di con-
-trasti " (3) .Superare tali discordie è il più grave e imminente pro-
-blema della Francia.Ogni calunnia contro Napoleone III era ben accol-
-ta, " quand' anche scalzasse insieme la società francese" (4).Conclusa la pace,la Germania attende alla sua ri~ostruzione politica,
ed il principe di Bismarck esercita,a tal proposito,una funzione
essenziale ed un ti arbitrìo poco meno che assoluto" (5).La legge
che prevede l'annessione all' Impero dellf Alsazia e della Lorena
sottolinea la ferma volontà bismarckiana.La mente del Bismarck non
s'ispira però ai princìpi di regime assoluto,non s'ispira alla
violenza,ma ai sentimenti nazionali,francesi e tedeschi.
Ecco come il Bonghi intravede, a nostro avviso,in modo acuto e in-
-teressante,l' intento bismarckiano:non reprimere i sentimenti,•
bensì"modificare, alterare i sentimenti di quelle popolazioni da
francesi in tedeschi" (6).Questo avviene,per il Bismarck,non senm
contrasti da parte della stessa Prussia.ln questo contesto si com-
prende quindi,a nostro parere,i1 valore delle categorie di ' Stam "
, Nazione " 'Razza',alle quali avevamo precedentemente accennato.In tal modo il bismarckismo diviene un punto di riferimento per tuttel'Europa.
- 6 -
~v- Condizioni sociali delle classi operaie e borghesi e condizionipolitiche dei principali Stati europei.
Il n fiume di sangue versato" (7) ha contraddistinto questo secolo
di storia parigina;la separazione tra classe operaia e classi agiate
è veramente netta.Il segno che ogni cosa debba esser ricostruita è
riscontrabile in fatti degni d'esser chiamati barbari:vengono ucci-
-si alcuni ostaggi,sceiti tra i cittadini principaliji monumenti,ri-
-cordi di una~toria gloriosa,ve~no distrutti.La sétta che rappre-
-senta queste classi è fortemente organizzata in tutta Europa;tali
classi, che si dicono proletarie,aspirano a stringere nelle loro ma-
-ni tutto il governo morale ed economico delle società, delle quali
sono solo una parte.L'autore critica tali classi operaie,che si ri-
-bellano a qualsiasi sorta dt autorità, sia spirituale,sia temporrule.
I proletari chiamano brutale violenza ogni forza,la quale manten@o
restauri l'ordine attuale delle cose.La loro filosofia consiste
nell' ateismo e nel materialiémo,nella negazione di ogni religione;
il loro programma economico è un' assoluta libertà individuale,da
ottenere mediante la soppressione di ogni governo,e la divisione dèlle
n~moni in comuni più o meno confederati.La loro teoria economica
consiste nell' espropriazione di capitali e nell' assegnazione ille-
-gittima d~ denaro,strv~enti di lavoro e terre alle associazioni degli
operai.La loro teoria politica parte da una critica serrata alla nobil-
-tà ed alla borghesia,poiché " la volta del proletariato è ormai venuta"
(B).Costoro non si considerano una parte della società stessa; essi
tt escludono dalla società tutto quello che è fuori della classe operaia,
considerandolo socialmente ed anche fisicamente esaurito" ( jJ ) .cu
- 7 -
uomini di Stato,di contro a queste tesi della classe operaia,illustra
il Bonghi,tendono ad incrementare il potere politico delle rispetti-
~e nazioni.In questi contrasti sociali,sottolinea il Bonghi,si rispec-
-chiano le attuali situazioni d~ll' Inghilterra e della-Prussia.
Il Governo inglese,infatti,è più basato sull' "organismo sociale" ('O )che non sulle" leggi politiche" (M).Tale situazione,come si è appe-
-na detto,caratterizza anche la politica della Germania.Un pensiero
preciso,netto,risoluto,insofferente ad ogni contrasto dirige le Re-
-lazioni esterne ed interne del nuovo Impero.I~ complesso dei fa~
-tori legislativi mostra quanto sia poco influente la volontà del-
-la parte politica nell' Assemblea,e come invece sia prevalente,so-
-pra ogni altro, " il pensiero della forza pubblica" (11) .Tutto que-
-sto,precisa il Bonghi,né a ragione di biasimo,né a ragione di lode,
" ma per verità di osae r-v-azi.one tt (IS).
Di fronte a questi Stati vIigorosi o declinanti,la Francia si erge,
sia pure' sanguinosa e malinco~ica, " con quella baldanza spensie-
-rata ch' è propria della sua natura " (14).
Le parti politiche,nota il Bonghi,ora come non mai avvertono,nella
loro divisione, " la necessità di temperare ciascuna i suoi desiderii,
di smorzare ciascuna i suoi pregiudizii,i suoi amori,i suoi adii " (l~.
In questo periodo c1itree;ua per la Francia, il ministro Thiers, conser-
-vatore,mantiene ed accresce la sua autorità,e si accinge a supe~re
un' ardua prova: quella relativa alle elezioni supplamentari di Versail-
-les.A lui importa che queste non modifichino la composizione attuale
dell' assemblea,o l'alterino solo minimamente,rinforzando la parte
- 8 -moderata repubblicana,o.uella che tende a stabilire in Francia una
repubblica che non spaventi le classi conservatrici,che non accenda
eli animi popolari,e che non conduca a provvedimenti troppo precipi-
-tosi.
Sostiene infine il Bon~hi che nessuno,neanche gli amici della monar-
-chia,possono affermare che una soluzione monarehica sia per la
Francia preferibile ,ad una soluzione repubblicana.Afferrr~ infatti
il Bonghi che " se alla monarchia si obbietta che i repubblicani
non son nati ancora,alla monarchia si può obbiettare che i monar-
-chici son morti n (l').
Il problema francese pertanto,sostiene ltautore,non è quello di
~Ula scelta tra monarchia o repubblica,tra principato ereditario o
presidenza elettiva (anche perché in Francia,come si è detto,il
sentimento monarchico è Quasi spento,poichè da tempo è calpestato
e violato senza ritegno) ,bensì quello di costituire un potere ese-
-cutivo più forte,ai fini di una maggiore stabilità politica interna.
Tale stabilità è da ricercarsi nella capacità di saper concludere,e,
al tempo stesso,contenere,lo sviluppo della libertà all' interno
della società francese.
-V-La politica di Bismarck e le lotte tra clericali e liberali in
Germania.
Nessuna politica appare più fortuneta di quella bismarckiana~eppure
i contrasti,in Germania,non sono pochi.Tali contrasti sono presenti
soprattutto in Baviera e nel ',IUrtemberg;non ct è ~aese, in Europa,
in cui sia più accentuatm il t1 frastagliamento" (ll) dei parti t:i.
Il contrasto tra cattolici e liberali non è pertanto che uno dei
- 9 -contrasti insiti nella Germania bismarckiana.Nel Marzo 1874 il
Parlamento approv2 una legge che considera colpevoli quei sacer-
-doti che esercitano funzioni spirituali in contrasto con la pol~-
-tica della C~sa/come viene consentita e riconosciuta dallo Stato
prussiano.Tali sacerdoti,si dice, ti decadono dalle qualità di
cittadini dello Stat-.o" (1!) .0uesto è un esempio di ingerenza
dello Stato in mat~ria ecclesiastica,e come tale è considerato
negativamente dal Bonghi;tale ingerenza è tanto più grave poichè
investe la sfera della cittadinanza.I liberali provano ti un gran-
-dissimo gusto a carcerare vescovi e preti" (J$) .Il clero, tutta-
-via,accetta la sfida dello Stato,incoraggiato dalla voce del
proprio pontefice;la Chiesa,non arrestandosi in alcun Paese,dimostra
come " questo sfoggio di pene è atto piuttosto a levare forza a chi
le applica, che a chi le subisce " (le) .Bisogna comunque osservare
e persu'ldersi,osserva infine il 30nghi, " che i governi retti a
maggioranza d'Assemblee sono disadatti a esercitare rispetto alla
Chiesa auei diritti che esercitavano prima di ora quei governi asso-
-luti e strettamente collegati con essa " (z1~ :
- 10 -Note:----------
(l) Cfr. uggero Bonghi,Hove anni di storia di Europa nel commento
di un italiano{1866-1874),a cura di M San-
-tirocco, Le r~onnier, Firenze, 1938,vol. II, emp.
34° ,p.491.
(2) Ibid.,p.492.
(3) Ibid.,p.493.
(4).·Ibid.,p.495.
(5) Ibid.,p.498.
(6) Ibid.
(7) Ibid.,vo1.II,cap.35°,p.503.
(8) I bi d.,p.505•
(9) Ibid.
(10) Ibid.,p.506.
(11) Ibid.
, 0-2) Ibid.,p.507.
',(13) Tbì d,
I (l.4) Ibid. ,p.508.
0-5) Ibid.
(16) Ibid. ,p.511.
(17) Ibid.,vol.III,cap.32° ,p.354.
(18) Ibid.,p.355.
(19) Ibid. ,p.357.
(20) Ibid.
(21) Ibid.