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1 VALENTINA BORNIOTTO Iconografia dell’orgoglio cittadino: espressioni della “Gloria civitatis” nell’immagine repubblicana a Genova (XVI sec./XVII sec.). La cappella di Palazzo Ducale. “Nell’imprender’io a scrivere l’Istoria de’ miei Genovesi, sento l’animo mio da diversi affetti, secondo la varietà di cose, che ho preso a trattare, esser commosso; perciocché essi (…) hanno cotali prove fatto, che con lo splendor loro possano a scriverle infiammare, non solamente lo studio d’un huomo Genovese, che dell’istessa carità della patria pare, che a ciò fare sia incitato, ma di qual si vogli straniero ancora”. U. Foglietta 1597 Oggetto della ricerca Il progetto si orienterà sullo studio iconografico dell’esaltazione della gloria civica, con un focus particolare sul caso emblematico della Cappella Dogale di Genova, affrescata da G.B. Carlone negli anni ’50 del XVII secolo, con la probabile collaborazione di Giulio Benso. Tale spazio è concepito come un grande impianto scenografico interamente rivolto alla glorificazione di Genova e della Liguria, con la citazione tanto di episodi storici e politici – nei quali si distinsero eminenti personaggi locali – quanto di figure religiose protettrici della città. L’analisi dell’intera decorazione sarà messa in rapporto, caso per caso, con i modelli che potrebbero aver influenzato l’artista nell’esecuzione dei singoli riquadri, con uno studio parallelo sulle fonti testuali, storiche e letterarie, necessarie a ogni ricerca di carattere iconologico. In particolare si analizzerà in dettaglio il testo Liguria trionfante delle principali nazioni del mondo di Epifanio Ferrari (Genova 1643), probabile fonte testuale di riferimento per gli affreschi del Carlone. Metodologia Una prima fase della ricerca consisterà nello studio analitico dello spazio, cercando motivi di confronto sia nel panorama artistico – con particolare interesse per i precedenti genovesi – sia nelle fonti testuali, dedicando un’attenzione specifica alla documentazione storica degli episodi rappresentati. Si porrà poi attenzione sul ruolo peculiare della cappella, preposta al culto religioso, ma, al contempo, inserita in un contesto fortemente laico e deputato al governo cittadino, confrontando come temi analoghi siano stati trattati altrove a Genova, sia in spazi propriamente ed esclusivamente pubblici (come, ad esempio, la facciata di palazzo San Giorgio), sia in edifici privati (palazzi Lomellino, Cattaneo Adorno, Belimbau ecc…) in diretto rapporto, quindi, con la volontà di esaltazione dinastica del singolo committente, che ha influito necessariamente sulla connotazione iconografica dell’episodio rappresentato. Il caso genovese, poi, così particolare nel suo accostamento di temi laici e religiosi, verrà messo in relazione ad altri spazi affini, classificabili nella tipologia delle cappelle palatine, mettendo in

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VALENTINA BORNIOTTO

Iconografia dell’orgoglio cittadino: espressioni della “Gloria civitatis” nell’immagine repubblicana a Genova (XVI sec./XVII sec.). La cappella di Palazzo Ducale.

“Nell’imprender’io a scrivere l’Istoria de’ miei Genovesi, sento l’animo mio da diversi affetti, secondo la varietà di cose, che ho preso a trattare, esser commosso; perciocché essi (…) hanno cotali prove fatto, che con lo splendor loro possano a scriverle infiammare, non solamente lo studio d’un huomo Genovese, che dell’istessa carità della patria pare, che a ciò fare sia incitato, ma di qual si vogli straniero ancora”. U. Foglietta 1597

Oggetto della ricerca Il progetto si orienterà sullo studio iconografico dell’esaltazione della gloria civica, con un focus particolare sul caso emblematico della Cappella Dogale di Genova, affrescata da G.B. Carlone negli anni ’50 del XVII secolo, con la probabile collaborazione di Giulio Benso. Tale spazio è concepito come un grande impianto scenografico interamente rivolto alla glorificazione di Genova e della Liguria, con la citazione tanto di episodi storici e politici – nei quali si distinsero eminenti personaggi locali – quanto di figure religiose protettrici della città. L’analisi dell’intera decorazione sarà messa in rapporto, caso per caso, con i modelli che potrebbero aver influenzato l’artista nell’esecuzione dei singoli riquadri, con uno studio parallelo sulle fonti testuali, storiche e letterarie, necessarie a ogni ricerca di carattere iconologico. In particolare si analizzerà in dettaglio il testo Liguria trionfante delle principali nazioni del mondo di Epifanio Ferrari (Genova 1643), probabile fonte testuale di riferimento per gli affreschi del Carlone. Metodologia Una prima fase della ricerca consisterà nello studio analitico dello spazio, cercando motivi di confronto sia nel panorama artistico – con particolare interesse per i precedenti genovesi – sia nelle fonti testuali, dedicando un’attenzione specifica alla documentazione storica degli episodi rappresentati. Si porrà poi attenzione sul ruolo peculiare della cappella, preposta al culto religioso, ma, al contempo, inserita in un contesto fortemente laico e deputato al governo cittadino, confrontando come temi analoghi siano stati trattati altrove a Genova, sia in spazi propriamente ed esclusivamente pubblici (come, ad esempio, la facciata di palazzo San Giorgio), sia in edifici privati (palazzi Lomellino, Cattaneo Adorno, Belimbau ecc…) in diretto rapporto, quindi, con la volontà di esaltazione dinastica del singolo committente, che ha influito necessariamente sulla connotazione iconografica dell’episodio rappresentato. Il caso genovese, poi, così particolare nel suo accostamento di temi laici e religiosi, verrà messo in relazione ad altri spazi affini, classificabili nella tipologia delle cappelle palatine, mettendo in

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evidenza come altrove prevalga, tipicamente, una decorazione di stampo esclusivamente sacro (per un’indagine su diversi esempi di cappelle palatine in altre città si veda il volume Cappelle Palatine. Finalità, strutture e proiezioni, Roma 1997). Stato degli studi Alcune descrizioni degli affreschi si trovano in GAVAZZA 1974, pp. 251-254 e 293-299; MAGNANI 1983-85, pp. 166-167; MAGNANI 1990, pp. 301-306;. DI FABIO 1992, p. 77; DAGNINO 1999, pp. 270-277. Interessante, inoltre, la rilettura della decorazione in chiave “navalista” data da P. CAMPODONICO in Dal Mediterraneo all’Atlantico. La marineria ligure nei mari del mondo, Genova 1993, pp. 104-111. Solo taluni degli episodi della cappella, soprattutto quelli dipinti nei riquadri principali, sono stati studiati singolarmente (la figura di Colombo, in connessione alla sua presenza nell’arte genovese, è stata recentemente analizzata nel volume L’avventura di Colombo: storia immagini mito, a cura di G. AIRALDI ed E. PARMA, Genova 2006; il tema iconografico della Vergine regina di Genova è stato più volte trattato, soprattutto per ciò che concerne l’invenzione fiasellesca (cfr. ad esempio, C. DI FABIO, Un’iconografia regia per la Repubblica di Genova. La “Madonna della Città” e il ruolo di Domenico Fiasella, in Domenico Fiasella, catalogo della mostra, Genova 1990). Manca tuttavia, a tutt’oggi, un’analisi specifica dell’intero repertorio iconografico, fondata su uno studio parallelo tra immagini e fonti testuali, che proponga una comparazione del ciclo con modelli tipologicamente affini. Attraverso un’indagine sull’arte genovese del XVII secolo si possono, infatti, reperire diversi modelli per alcune parti decorative della cappella, osservando, tuttavia, come gli episodi rappresentati si carichino di valori simbolici differenti in base al contesto in cui si situano. A titolo esemplificativo si pensi alla figura di Cristoforo Colombo, raffigurato nella Cappella Dogale mentre pianta la croce sul suolo americano, acquistando, dunque, il ruolo di cristianizzatore del Nuovo Mondo; un ruolo analogo si riscontra nel ciclo di Bernardo Strozzi a palazzo Lomellino, dove Colombo, ‘defensor fidei’, aiuta la figura allegorica della Fede a sbarcare in America. In contrasto con queste scelte, nelle sfere private di palazzo Belimbau, come negli affreschi distrutti di villa Bombrini – entrambi di mano tavaroniana – si predilige, piuttosto, un racconto storico, volto all’esaltazione delle imprese di navigazione, in rapporto, presumibilmente, all’attività di commercio marittimo dei committenti. Così come per Colombo, anche gli altri riquadri principali possiedono una tradizione iconografica consolidata (come esempi di precedenti monumentali, per quanto concerne la storia di Guglielmo Embriaco, si vedano gli affreschi di Bernardo Castello nel palazzo De Franchi e quelli perduti del palazzo di Vincenzo Imperiale a Campetto, noti attraverso fotografie storiche, oltre al salone tavaroniano di palazzo Cattaneo Adorno. La consegna delle ceneri del Battista, invece, si ritrova, ad esempio, nel già citato palazzo Adorno e nel ciclo di villa Saluzzo-Bombrini, per mano di Lazzaro Tavarone). Al fine di indagare anche la fortuna più tarda dei temi, si prenderanno in esame le perdute decorazioni settecentesche delle attigue sale del Minore e del Maggior Consiglio, che mostravano “opportuni esempi di gloria ligustica” (ALIZERI 1875), per cui gli affreschi del Carlone possono, a loro volta, essere serviti da modello.

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Prospettive di ricerca Lo studio analitico di ogni singola figura si dovrà necessariamente fondare su un’ampia documentazione da ricercare all’interno delle fonti testuali storiche, ma anche letterarie; in particolare, per l’impresa di Guglielmo Embriaco, oltre ad uno studio specifico sul ruolo dei genovesi nella prima crociata, si analizzeranno le connessioni con il testo tassiano (si veda a proposito G. BIAVATI, Bernardo Castello, in Torquato Tasso tra letteratura, musica, teatro e arti figurative, Bologna 1985, pp. 209-224), effettuando una comparazione con le illustrazioni di Bernardo Castello alla Gerusalemme Liberata (La Gierusalemme liberata di Torquato Tasso con le figure di Bernardo Castello, Genova 1590). Un’attenzione specifica verrà poi posta alla letteratura agiografica, in rapporto alla copiosa presenza, negli affreschi considerati, delle figure di santi e beati genovesi (o attivi a Genova), taluni di ancora incerta identificazione. La contestualizzazione stessa della cappella implica, inoltre, uno studio approfondito della letteratura encomiastica e celebrativa delle figure dogali, così come – per ciò che concerne i modelli privati – una disamina sul ruolo storico e sociale che ricoprivano i singoli committenti che scelsero, per le loro dimore, tale tipologia di decorazione.

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G.B. Carlone, Madonna regina di Genova. Genova, Cappella Dogale, 1655 (particolare della volta).

G.B. Carlone, Genova, Cappella Dogale, 1655 (veduta della volta).

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Apparato iconografico

G.B. Carlone, Sant’Ursicino martire. Genova, Cappella Dogale, 1655.

Domenico Fiasella, Madonna della città. olio su tela cm 319 x 219.

Napoli, chiesa dei Turchini, 1638 ca.

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G.B. Carlone, Presa di Gerusalemme da parte di Guglielmo Embriaco. Genova, Cappella Dogale, 1655.

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Bernardo Castello, Guglielmo Embriaco costruisce la torre d’assalto. Genova, palazzo De Franchi, primo decennio XVII sec.

Lazzaro Tavarone, Guglielmo Embriaco espugna Gerusalemme.

Genova, palazzo Cattaneo-Adorno, 1624 ca.

G.B. Carlone, Consegna delle ceneri di san Giovanni Battista.

Genova, Cappella Dogale, 1655.

Lazzaro Tavarone, Consegna delle ceneri di san Giovanni Battista (part.)

Genova, palazzo Cattaneo-Adorno, 1624 ca. Bernardo Castello, Consegna delle ceneri di san Giovanni Battista. Genova, villa Saluzzo Bombrini “il Paradiso”, 1614 ca.

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G.B. Carlone, Cristoforo Colombo pianta la croce nel Nuovo Mondo. Genova, Cappella Dogale, 1655.

Lazzaro Tavarone, Cristoforo Colombo. Genova, palazzo Belimbau, primo decennio XVII sec.

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Bernardo Strozzi, Cristoforo Colombo aiuta la Fede a sbarcare nel Nuovo Mondo.

Genova, palazzo Lomellino, 1624-25.

Lazzaro Tavarone, Combattimento di Cristoforo Colombo contro gli Indios. Genova, villa Saluzzo Bombrini

“Il Paradiso”, 1607. Fotografia storica precedente ai danni dovuti

al bombardamento.

T. De Bry, Columbus primus inventor Indiae occidentalis, incisione in G. Benzoni, Historia del Mondo Nuovo, IV, Francoforte 1594 (tav. VI). Genova, Biblioteca Universitaria.

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E. Ferrari, Liguria trionfante delle principali nazioni del mondo, Genova 1643.

G.B. Veneroso, Genio Ligure risvegliato, Genova 1650. Incisione di C. Bloemaert su disegno di Domenico Fiasella.

U. Foglietta, Delle istorie di Genova, Genova 1597.

La Gierusalemme liberata di Torquato Tasso con le figure di Bernardo Castello (…), Genova 1590.

Frontespizio con incisione di Agostino Carracci da un dise-gno di Bernardo Castello.

La Liguria nell’Iconologia di Cesare Ripa

(ed. Roma 1603).

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Bibliografia preliminare

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